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Dettaglio seduta n.293 del 30/01/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.49 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1937 presentata da Sozzani, inerente a "Stato dell'arte della Rete regionale per la Terapia del Dolore e della Rete regionale di Cure Palliative"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1937.
La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
E' un'interrogazione estremamente tecnica.
Sono venuto a conoscenza di una situazione, nella nostra regione, per la quale ho chiesto all'Assessore elementi di precisazione.
Faccio una breve presentazione dell'interrogazione.
Parte da una legge del 2010, la n. 38, che stabilisce il diritto del cittadino ad accedere alla terapia del dolore.
Sempre nel 2010, la Regione Piemonte è stata la prima in Italia a recepire la legge nazionale e, successivamente, con un Regolamento della Giunta regionale è stata istituita la Commissione di coordinamento della Rete delle cure palliative in Piemonte.
Come avete notato, ultimamente, anche dal punto di vista mediatico, c'è stata una serie di situazioni, a livello nazionale, che ha riportato alla ribalta questo argomento.
Rilevato che la Regione Piemonte, all'epoca amministrata dalla precedente Giunta regionale, ha inteso proporsi come riferimento nazionale in questo settore e tenuto conto che, nonostante quanto stabilito dalla legge, come si evince sull'articolo pubblicato su La Stampa il 7 gennaio 2018, recenti indagini condotte in Italia hanno messo in luce come i malati di dolore siano in realtà poco adeguatamente trattati (oltretutto ci sono indicazioni di uscite addirittura dalla nostra Nazione verso Paesi esteri, per questo tipo di cure palliative).
Con il DGR del 2014, l'attuale Amministrazione regionale ha riorganizzato la rete ospedaliera regionale piemontese, come Rete regionale della terapia del dolore, tuttavia non esistono, a livello regionale, i dati relativi alle cure palliative, tanto meno con riferimento al paziente pediatrico, n se ne conosce l'operatività.
Tali criticità ne hanno condizionato fortemente l'evoluzione proattiva.
L'interrogazione prevedeva la conoscenza dello stato dell'arte della Rete regionale per la terapia del dolore e della Rete regionale di cure palliative, anche per ciò che concerne soprattutto i bimbi, quindi pazienti nelle pediatrie; quale sia la composizione delle tre Commissioni di coordinamento; quali siano i progetti in itinere dell'Assessorato in merito a questo argomento e quali siano le azioni possibili per riacquisire il livello di leadership nazionale che la Regione Piemonte aveva già ottenuto (e speriamo possa essere punto di riferimento per il prossimo futuro).



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

La legge 38 del 2010 "Disposizioni per garantire l'accesso alle Cure Palliative e alla terapia del dolore" è, a tutt'oggi, una legge fortemente innovativa, che per la prima volta in Italia garantisce l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore a beneficio del malato nell'ambito dei LEA.
L'interrogazione è un po' datata, perché dalla precedente Giunta sono state fatte parecchie innovazioni, che illustro.
In particolare, sono state attivate e integrate fra loro le due reti della terapia del dolore e delle cure palliative, in modo da garantire ai pazienti risposte assistenziali uniformi su base regionale.
Tutte le strutture regionali hanno adottato la rilevazione del dolore in cartella clinica, ovvero, le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero; la tecnica antalgica; i farmaci utilizzati; i relativi dosaggi e il risultato conseguito.
E' stata disciplinata, con delibera di Giunta del 2016, l'erogazione - come sappiamo, in base alla legge - dei cannabiloidi ai pazienti affetti da dolore cronico e degenerativo.
Nel 2016 sono stati presentati due progetti di formazione per il personale medico sanitario, approvati e finanziati dal Ministero dalla Salute.
Nel 2017 il Piemonte, prima Regione in Italia, ha dato attuazione al decreto ministeriale di individuazione figure professionali con specifiche competenze ed esperienze nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore.
Sono oggi operativi 16 Hospice, che accolgono pazienti affetti da patologie degenerative che non possono essere seguiti al proprio domicilio, con il preciso scopo di prendersi cura anche del paziente inguaribile. Su questo punto rivendico, in modo particolare, l'impegno della Giunta Chiamparino che ha compiuto una scelta radicalmente diversa da quella compiuta dall'Amministrazione precedente.
Faccio solo rilevare che le ultime strutture Hospice entrate in funzione sono quelle di Arona e Nizza Monferrato, in provincia di Asti. La prossima sarà a Pomaretto, attraverso un'intesa con i Valdesi.
Con gli interventi di questi anni, stiamo raggiungendo, per quanto riguarda gli Hospice, la soglia indicata a livello ministeriale; indipendentemente da questo, pensiamo di continuare con questa modalità.
Viene costantemente attuato il monitoraggio della rete regionale di cure palliative e di terapia del dolore rivolte al paziente pediatrico; sono state definite e composte le tre Commissioni di coordinamento - rimando per questo, alla determina del 28/05/2011, alla determina del 2013 sulla terapia del dolore e di cure palliative del paziente adulto, la determina del 2011 e quella del 2014 sulle cure palliative e terapia del dolore per il paziente in età evolutiva.
L'obiettivo dell'Assessorato è di continuare a potenziare ulteriormente le reti regionali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.57 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 10.04)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, signor Presidente.
La richiesta che avanzo è di inserire all'o.d.g. dell'odierna seduta l'ordine del giorno n. 1310, relativo alla situazione del ricercatore iraniano Ahmadreza Djalali, di cui quest'Aula si è già occupata.
Ho inviato nei giorni scorsi una mail ai colleghi delle altre forze politiche, sia di maggioranza sia di opposizione, auspicando una loro condivisione, nella speranza di discuterne oggi.
Visto che nelle scorse settimane si è aperto uno spiraglio sulla sua situazione, un ulteriore intervento, anche di natura simbolica, potrebbe servire a dare una mano nella direzione di una giusta risoluzione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Rossi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Sostituisco la collega Freudiani, che è uscita un attimo, per chiedere comunicazioni in merito all'incendio che ha colpito la Sacra di San Michele, se è possibile in giornata.



PRESIDENTE

Sì, sì.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 23/01/2018.


Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Baricco, Ferraris e Reschigna.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 16/01/2018.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Assessore e Consigliere Piero Genovese, deceduto il 12 gennaio 2018


PRESIDENTE

È scomparso il 12 gennaio scorso, all'età di 81 anni, Piero Genovese Assessore e Consigliere regionale nella II, III e IV legislatura.
Nato a Valenza il 4 giugno 1936, è stato funzionario pubblico ed esponente di spicco della Democrazia Cristiana alessandrina, di cui fu, negli anni Settanta, Segretario provinciale.
Consigliere comunale a Valenza e membro della Direzione regionale della DC venne poi eletto Consigliere regionale durante la II legislatura nella lista della Democrazia Cristiana di Alessandria, entrando a far parte delle Commissioni urbanistica e sanità.
Nella III legislatura venne rieletto in Consiglio regionale e fu Vicepresidente della Commissione bilancio e componente della Commissione urbanistica.
Rieletto Consigliere nella IV legislatura nella circoscrizione di Alessandra, sempre nella lista della DC, fu prima Assessore all'industria e lavoro, e, successivamente, Assessore all'urbanistica.
Con il Consiglio regionale del Piemonte, finché gli è stato possibile, ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, sostenendo e partecipando attivamente alle iniziative dell'Associazione di Consiglieri regionali già facenti parte del Consiglio.
Coloro che hanno conosciuto Piero Genovese, persona molto apprezzata dai suoi concittadini, lo ricordano, oltre che per il suo impegno politico, per le sue grandi capacità e doti umane, per la sua dedizione al perseguimento del bene comune, con particolare attenzione alla programmazione urbanistica del Piemonte.
Ai funerali che si sono svolti lunedì 15 gennaio presso la Chiesa di Sant'Antonio a Valenza era presente il gonfalone della Regione Piemonte.
Alla sorella Lena desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra più sincera vicinanza.
Saluto anche il Sindaco di Valenza e il Presidente dell'Associazione ex Consiglieri, Sante Baiardi.
Invito i presenti ad osservare un minuto di silenzio in memoria del già Assessore e Consigliere regionale Piero Genovese.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.09 riprende alle ore 10.11)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico che il Presidente della Giunta regionale Chiamparino con proprio decreto di prossima emanazione provvederà ad una riassegnazione delle deleghe di competenza dell'Assessora Pentenero e dell'Assessore Balocco, per il periodo intercorrente tra la data del decreto stesso e lo svolgimento delle elezioni politiche. Lo farà, quindi a fine settimana.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

È pervenuta richiesta da parte della Consigliera Frediani, ed è intervenuto su questo anche il collega Mighetti, in merito all'incendio sviluppatosi alla Sacra di San Michele. La Giunta risponderà ad una specifica interrogazione a risposta immediata sul tema presentata dal Consigliere Ferrentino, che verrà trattata nella seduta odierna.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Avevo pensato anch'io di presentare un'interrogazione, ma dato l'alto valore sia culturale sia storico oltre che simbolico del monumento, ho ritenuto fosse più corretto dare un'informativa all'Aula, perché si tratta comunque del monumento simbolo della Regione. Non dovrebbe neanche portar via troppo tempo, perché è solo un aggiornamento in seguito al sopralluogo.
Credo sia corretto che ci sia un'informativa.



PRESIDENTE

Il Presidente Chiamparino dovrebbe arrivare verso le ore 11 e proviamo a dirglielo oppure all'Assessora Parigi. In ogni caso, comprendo il suo ragionamento e lo condivido.


Argomento: Giovani

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 240 e n. 269, inerente a "Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni di bullismo e del cyberbullismo"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 240 e n.
269, inerente a "Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni di bullismo e del cyberbullismo", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 23 gennaio u.s. è iniziata la trattazione del testo unificato delle proposte.
Il Consigliere Monaco ha svolto la relazione di maggioranza e le Consigliere Frediani, Batzella e Ruffino hanno svolto le relazioni di minoranza.
Si era aperta la discussione generale e avevano chiesto di intervenire il Consigliere Appiano, la Presidente Gancia e il Consigliere Bertola.
La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Il mio sarà un intervento breve, anche perché ci sono state relazioni di illustrazione del provvedimento molto esaustive e molto appassionate, in particolare la relazione introduttiva del collega Rossi, che ringrazio per il grande lavoro sia istruttorio e sia per la conduzione di un'attività di cornice delle varie sensibilità e delle varie proposte che, in Commissione prima ed in Aula oggi, sono state portate avanti.
È una legge che possiamo definire importante ed emotiva allo stesso tempo emotiva perché sia quella nazionale approvata lo scorso anno e sia la proposta che discutiamo oggi, traggono spunto, soprattutto nella nostra regione, da un fatto di cronaca molto grave accaduto 5 anni fa che ha toccato tutta la comunità piemontese. Purtroppo non è un fatto isolato e non è neanche un fatto relegato al passato, in quanto anche le cronache di questi giorni hanno ravvisato la gravità del fenomeno di bullismo e cyber bullismo.
Perché una legge regionale? Vorrei sottolineare ulteriormente la necessità l'importanza e l'opportunità di un intervento normativo anche a livello di Regione. In primo luogo, perché la Regione ha competenze specifiche in alcuni ambiti, quali la tutela della salute, il diritto all'istruzione e la formazione professionale, che si interfacciano direttamente con il tema del bullismo e del cyber bullismo. Inoltre la legge è la fonte primaria, al di sotto evidentemente del livello costituzionale, e quindi tutti i temi di maggiore rilevanza devono trovare una consacrazione a livello di principio e di definizioni generali all'interno di un testo di fonte primaria. È per questo che è importante ed opportuno che anche la Regione Piemonte si doti di una legge in materia.
Peraltro, se è vero che a livello nazionale è già stata definita l'esistenza di un piano di azioni, è altrettanto vero che, a livello territoriale regionale, la nostra proposta di legge nel fissare il Piano fissa anche il principio che, annualmente, venga fatto un bando. È un bando che vuole essere esso stesso una cornice dei diversi interventi che già avvengono o dei nuovi interventi che potranno avvenire a livello di territorio regionale. È un bando rivolto agli Enti locali, quindi certamente ai Comuni, unioni di Comuni, alle scuole sia come singole sia come associazioni o raggruppamenti di scuole che magari interagiscono in un medesimo ambito territoriale. È rivolto certamente alle Aziende Sanitarie dove abbiamo professionisti di primo piano e di grande importanza, la cui attività nei centri di ascolto e nei centri che trattano il tema del disagio giovanile svolge un ruolo di primo piano all'interno del sistema sanitario. È rivolto agli Enti del terzo settore, che svolgono anch'essi una funzione di primaria importanza, non solo in questo campo. È rivolto alle associazioni sportive dilettantistiche. Tanti dei nostri giovani svolgono attività sportiva e quante volte, proprio all'interno di queste organizzazioni, è stato possibile condividere progetti che permettessero la crescita culturale ed educativa dei giovani medesimi e quante volte abbiamo letto fatti di cronaca che hanno interessato, sul tema specifico della nostra legge, anche questo settore. Pertanto, noi dobbiamo essere di supporto a chi, all'interno delle associazioni, in particolare quelle sportive, si batte con forza e tenacia per dare un segnale contro il fenomeno del bullismo.
Ultimi, ma non meno importanti, gli istituti penali per minori. Anche qui considero assolutamente positivo il fatto che, sia il legislatore nazionale competente in materia penale, quindi in materia di definizione di reati sia il legislatore regionale, che non ha quel tipo di competenza, ma che potrebbe leggere il tema da un altro punto di vista, abbiano pensato di mettere in primo piano il tema dell'educazione e della prevenzione rivolta verso tutti: verso le vittime, certamente, ma anche verso gli autori di reato o comunque di fatto increscioso.
È un po' come il tema della violenza di genere. che trattammo con analoga sensibilità. Questo, perché spesso (le cronache e la letteratura scientifica lo dimostrano) lo stesso bullo è stato, a sua volta, vittima di atti di bullismo o comunque è cresciuto in un ambiente e in un contesto tale da aver determinato un atteggiamento antisociale, negativo nei confronti del prossimo. Agire in prevenzione non significa negare le responsabilità, questo è evidente (chi dicesse il contrario non darebbe un contributo importante al tema), ma non interessarsi anche di questo lato della medaglia significherebbe non svolgere fino in fondo il nostro dovere.
Questa legge è un'assunzione di responsabilità anche da parte di noi adulti, anzi innanzitutto di noi adulti, perché la letteratura scientifica che citavo, o comunque chi studia il fenomeno, ha dimostrato che in una buona percentuale di casi di bullismo alle spalle del ragazzo o della ragazza che mette in atto atteggiamenti antisociali ci sono esempi di adulti che, nella conduzione dei conflitti, delle discussioni o della vita quotidiana, utilizzano metodi violenti, dove per violenza non si intende solo ed esclusivamente la violenza di natura fisica, ma anche la violenza di natura psicologica o di linguaggio.
Perché è un'assunzione di responsabilità anche nostra, di noi politici, di noi che temporalmente svolgiamo un ruolo istituzionale di rappresentanza di una comunità? Perché anche noi, a volte, nel confronto politico cadiamo nell'inganno di mettere in primo piano la denigrazione dell'avversario piuttosto che l'esaltazione della bontà delle nostre tesi. Non sempre, noi stessi, utilizziamo un linguaggio consono ad un'aula istituzionale o comunque ad un contesto politico e ci abbandoniamo ad un tipo di verve e di dialettica che è assolutamente negativa, dal punto di vista dell'esempio che viene dato. Pertanto, nel momento in cui andremo ad approvare questa come altre leggi che si occupano del tema della violenza intesa a 360 gradi, dovremo avere ben chiaro nella nostra mente che ci assumiamo una responsabilità anche personale e che d'ora innanzi - più ancora di prima dovremo condurre, nel nostro caso la battaglia politica, in generale la vita di tutti i giorni, ciascuno nel proprio ruolo e con le proprie responsabilità, con un atteggiamento di rispetto di tutto ciò che è diverso dall'idea di partenza che possiamo avere noi, rispetto della personalità rispetto dei diritti inviolabili, rispetto delle altrui opinioni.
L'approvazione della legge, che speriamo avvenga nel corso di questa seduta (non dovrebbe, non essendo una legge divisiva, comportare una difficoltà di approvazione), non sarà che uno dei passi da fare in questa battaglia di civiltà, in quanto sarà anche nostro dovere, subito dopo l'approvazione del testo, sollecitare la Giunta a fare i propri passi e quindi a declinare nello specifico, a tradurre in atto, quanto contenuto nella legge medesima quindi redigere il Piano, promuovere il tavolo tecnico di coordinamento di tutte le figure dei Garanti e di tutti i soggetti che si occupano del tema.
Anche da questo punto di vista, credo sia stato molto opportuno non istituire un ennesimo osservatorio formalmente inteso o strutturato, ma fare proprio da collante di quanti già oggi si occupano del tema, a partire dalle figure di garanzia: penso al Garante dei Minori, ma evidentemente non solo a quella figura. Ritengo che lo sforzo anche nei documenti di bilancio dovrà essere consequenziale, sia nel garantire la copertura evidente del testo di legge che andiamo a discutere e approvare sia in sforzi successivi coerenti con le azioni che andremo a mettere in campo e a tradurre in essere, speriamo già nel corso di questa annualità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Appiano.
La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Ritengo che questa tematica sia importante e da affrontare sicuramente con grande sensibilità. Occorre, però, precisare che l'educazione e il rispetto, purtroppo, non si infondono a colpi di legge. Io penso che sarebbe fondamentale, invece, sollecitare la Magistratura, affinché con legge vengano puniti severamente coloro i quali mal si comportano.
l bullismo non ha origine solo in persone giovani o giovanissime, ma anche in coloro che vengono definiti "leoni da tastiera".
Il ruolo della pena come deterrente è fondamentale. In una società che si sta digitalizzando e che sta portando l'uomo verso un archetipo antico (antico non nel senso positivo), sono indispensabili sia una legge che punisca severamente certe situazioni sia u n'ampia una campagna di informazione.
Infine, non siamo ipocriti: spesso vediamo atti di bullismo sui giornali anzi, approfitto per esprimere solidarietà nei confronti della collega Batzella.
Una legge regionale ha un senso se viene collegata ad una punizione forte precisa e dura: pecuniaria e non solo. Di solito, il toccare il portafoglio, per noi italiani è un importante deterrente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Per quanto ci riguarda, abbiamo subito mostrato il nostro interesse verso queste proposte di legge, anche se in una fase iniziale avevamo espresso dei dubbi derivanti non tanto dalla necessità di intervenire su un tema importante come questo, ma su quanto la Regione potesse fare in questo ambito legislativo; dubbi e osservazioni che poi, in parte, erano stati condivisi anche dagli uffici della Regione.
Siamo soddisfatti perché si è addivenuti a un tavolo di lavoro che ha portato al testo giunto oggi in Aula, che è il testo unificato della proposta di legge n. 240, di iniziativa consiliare, e della proposta di legge n. 269 dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Questo è un fatto straordinario, perché l'Ufficio di Presidenza ha adottato il testo proposto dagli alunni della classe II G dell'Istituto Professionale "Meucci" di Bra, testo che era stato presentato nel corso dell'iniziativa Ragazzi in Aula dello scorso maggio e che avevo avuto l'onore di presiedere. Quindi oggi possiamo dire che una legge così importante per la tutela dei minori - sottolineo minori, e su questo tornerò più avanti - è stata scritta non solo per le giovani generazioni, ma anche dalle giovani generazioni.
Il Consiglio regionale è un'istituzione vicina ai giovani; questo è testimoniato sia dalle iniziative sul tema oggetto del provvedimento oggi in discussione - iniziative della Consulta Giovani, che presiedo insieme al collega Molinari - sia dal coinvolgimento degli studenti nelle attività degli organismi consultivi nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro. Anche qui troviamo diversi progetti che riguardano il bullismo ed il cyberbullismo.
Penso comunque necessario rendere alcune definizioni per riportare la questione ad un ambito scientifico, sia dal punto di vista dello studio del fenomeno sia dal punto di vista normativo. Il bullismo è un fenomeno estremamente complesso e articolato. Il termine deriva dalla traslitterazione della parola inglese bullying (to bull), che significa usare prepotenza, maltrattare, intimidire, intimorire. Il bullismo viene definito come una forma di oppressione fisica e/o psicologica messa in atto da una o più persone (bulli) nei confronti di un altro individuo percepito come più debole (vittima). Tale fenomeno è caratterizzato da intenzionalità, sistematicità e asimmetria tra i soggetti coinvolti e trova la sua principale collocazione all'interno del contesto scolastico. Il bullismo può essere collegato ad un insieme di fattori personali familiari, scolastici, sociali ed è sempre più facilmente amplificato dalle complesse dinamiche collegate ai social network e alla comunicazione digitale in rete.
Il cyberbullismo è il termine coniato dall'educatore canadese Bill Belsey che indica gli atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici (e-mail, messaggistica istantanea, blog, telefoni cellulari o siti web).
Vi è poi un'altra definizione interessante di Dan Olweus, psicologo norvegese tra i primi studiosi a teorizzare sul fenomeno del bullismo, che nel 1993 definisce bullismo una violenza fisica, verbale o psicologica ripetuta, che si protrae nel tempo, con uno squilibrio tra vittima e carnefice. Il bullo sceglie la sua vittima e la perseguita per un tempo indeterminato, con conseguenze devastanti nel tempo. Quindi uno studente (un minore) è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato e vittimizzato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni. Affinché si parli di bullismo, dunque, devono essere presenti caratteristiche ben precise: una differenza di forza o potere tra bullo e vittima, la volontà di nuocere alla vittima da parte del bullo e una ripetitività dell'atto aggressivo da parte del bullo.
C'è poi a livello normativo la definizione di cyberbullismo. Presidente chieda un po' di silenzio: me la faccia come cortesia. Grazie.
C'è poi la definizione di cyberbullismo data dalla legge nazionale: dal comma 2, dell'articolo 1, della legge n. 71 del 29 maggio 2017. Ai fini della presente legge, si dice: "Per cyberbullismo si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione diffamazione, furto di identità, alterazione, acquisizione illecita manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore, il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso o la loro messa in ridicolo".
Ho ritenuto importante richiamare queste definizioni perché penso doveroso stigmatizzare le affermazioni di due dei relatori del provvedimento della scorsa settimana (e sicuramente non ce l'ho col primo firmatario della proposta di legge, Consigliere Rossi). Per esempio, abbiamo sentito uno dei relatori usare la sua relazione per evidenziare una situazione personale forse per un quarto d'ora di notorietà o per dieci righe di un articolo di stampa o di un sito web - legata ad insulti sulla rete. Fatti sicuramente deprecabilissimi, rispetto ai quali una persona ha tutto il diritto di difendere la propria immagine, ma che non hanno nulla a che vedere con i fenomeni di cui parliamo oggi: nulla a che vedere.
Poi abbiamo sentito un altro Consigliere sostenere che il bullismo ed di cyberbullismo non hanno similitudini, perché il bullismo parte dalla goliardia. Siamo tornati alla goliardia, come a dire che, in fondo, sono ragazzi: la giustificazione che si dava tempo fa, la giustificazione che si dà fino a quando non è troppo tardi (come abbiamo visto), fino a quando si deve poi intervenire addirittura con una legge.
Abbiamo inoltre sentito dire che il bullismo è un fenomeno connaturato con la specie umana... Non vado avanti: dico solo che certe affermazioni sono un'offesa per tutti i minori, i bambini, i ragazzi vittime di bullismo e di cyberbullismo e per le loro famiglie: un'offesa alla memoria di chi, al colmo della disperazione, si è tolto la vita. Quindi definire bullismo un "atto di goliardia", veramente, banalizza anche la risposta che stiamo cercando di dare come legislatori.
Abbiamo presentato alcuni emendamenti che esporremo nel corso della discussione sull'articolato, per meglio definire alcune questioni; sono mere correzioni, perché da parte nostra c'è la volontà di approvare e di votare favorevolmente questa proposta di legge.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Stiamo discutendo una legge importante, condivisa soprattutto nelle sue finalità, assolutamente significativa per ciò che avviene quotidianamente.
La scorsa settimana, i colleghi intervenuti hanno citato esempi drammatici che hanno portato quasi sempre alla morte di persone oggetto di atti di cyberbullismo. In realtà, oltre a questo, dobbiamo ricordare (ma come sempre, ovviamente, sono esempi simbolici e sono state le stesse tragedie che hanno portato ad una legislazione in merito) gli insulti digitali che avvengono quotidianamente. Badate, sono atti e aspetti minori, in termini di clamore giornalistico- perché purtroppo veniamo a conoscenza solo delle situazioni con valore giornalistico - ma situazioni altrettanto profondamente spiacevoli (ho anche un palcoscenico privilegiato, avendo due figli, di cui uno ha tredici anni.
In tal senso, proporrò un emendamento, che, intanto, pone la scuola come luogo di formazione, perché non è previsto in modo così stringente nella norma; in secondo luogo, , credo indispensabile un accordo - come molte scuole, peraltro già fanno - con la Polizia postale.
Il vero tema è che - lo dico per me e per il Presidente, insomma, per chi ha un'età per cui quand'era giovane non c'erano i telefonini - l'insulto si è trasformato da quello che era l'insulto (fra virgolette) "di strada" in un "insulto digitale", con un'enorme differenza: l'insulto di strada, fatto anche in forma adolescenziale, svaniva, cioè valeva la locuzione latina verba volant, scripta manent; oggi, ahimè, non è più così o, meglio, è così, ma con la differenza che in moltissimi casi, chi si approccia a uno strumento digitale non si rende conto della distinzione fra un insulto verbale e un insulto digitale: infatti, lo utilizza allo stesso modo.
Esaminando la modalità di utilizzo degli strumenti digitali da parte degli adolescenti ci renderemo conto che, a differenza nostra, non hanno alcun interesse ai minuti di telefonata, non hanno alcun interesse ai messaggi e agli sms, perché il loro dialogo avviene in forma digitale, tramite i sistemi di messaggeria. È evidente che con quel sistema di messaggeria l'insulto è inoltrabile a chiunque; diversamente da chi fa una battuta o anche, a volte, un insulto: rimane un insulto fra due amici verso una terza persona (come credo ognuno di noi ha sentito o, verosimilmente, ha fatto in giovane età e, magari, anche non solo in giovane età). Invece, l'insulto scritto su un telefono ed è inoltrabile a chiunque. Allora una parte consistente di atti di cyberbullismo nascono da un amico che inoltra a terze, quarte, quinte o molte più persone un messaggio, un video o quant'altro.
Se ognuno di noi va alla propria adolescenza, credo che ricordi di aver assistito ad atti nei confronti di persone in difficoltà o di persone fragili, come per esempio un portatore di disabilità o una persona momentaneamente malata, o una persona più fragile, senza alcun tipo di patologia, una persona con delle differenze, alle quali sono statti rivolti apprezzamenti non positivi ma, come dicevo prima, finivano nell'arco di un secondo ed erano ristretti alla cerchia dei pochi amici. Oggi, alcune delle queste morti che leggiamo sui giornali son scaturite da questi atti; alcune sono nate non solo in età adolescenziale, ma anche in età adulta, dalla condivisione di aspetti assolutamente personali.
Poiché la legge s'incentra principalmente sui minori, credo che il mondo della scuola sia quello all'interno del quale questa legge dovrebbe operare principalmente; attività di educazione civica dovrebbero essere principalmente rivolte all'utilizzo degli strumenti digitali, che - piaccia o non piaccia - sono diventati il primo strumento di comunicazione o uno dei principali strumenti di comunicazione utilizzati dai ragazzi e dalle ragazze di minore età, ma non solo.
Credo, quindi, che il tema della centralità della scuola e l'aiuto di estrema e altissima competenza, anche in termini di formazione, che la Polizia Postale fa quotidianamente cercando di intervenire rispetto a questi abusi, siano indispensabili.
Tuttavia - e su questo vorrei che i colleghi riflettessero, ed anche la Giunta nel momento in cui predisporrà il Piano - nell'arco di un anno ci sono cinque-sei-sette situazioni gravissime, che si aggiungono a migliaia di situazioni gravi, che non vanno sottovalutate, perché, in realtà, anche da quest'ultime può nascere una serie di dinamiche che uno si porta dietro nel corso della vita - o che, comunque, ne peggiorano la qualità.
Certamente la nostra legge dovrebbe occuparsi delle attività di comunicazione e di sensibilizzazione, ma non so quanto questo potrà servire. Sicuramente servirà, per far comprendere la potenzialità che questi strumenti hanno in termini comunicativi, un rapporto diretto fra l'istituzione scolastica e i minori (ovviamente la famiglia farà del suo ma è un po' più complicato).
Credo che i centri per fronteggiare questo tipo di problematica vadano tenuti all'interno dei servizi di psicologia della Regione Piemonte. Visto che i soldi sono pochi, bisogna evitare di duplicare i servizi: in Regione Piemonte, i servizi di psicologia, con équipe multidisciplinari, si occupano già di questi casi. Non abbiamo bisogno di un nuovo centro scollegato da un'attività già svolta; è necessario potenziare i servizi di psicologia, che a volte rispondono dopo mesi alla richiesta di una famiglia, non perché non siano preparati, ma semplicemente perché le segnalazioni sono tali e tante, e il personale ridotto, che i tempi di attesa sono elevati.
Credo si debbano usare al meglio possibile queste risorse. La comunicazione, per le scuole, è estremamente facile e si fa con pochi quattrini, ma con personale dedicato che sappia fare attività di formazione e di informazione.
La Polizia Postale per certi versi non è un costo: moltissime scuole già organizzano giornate con rappresentanti della Polizia Postale, che ovviamente, senza alcun costo per la scuola, svolgono questo tipo di attività nelle scuole.
Credo che la legge e il Piano siano estremamente utili, ma credo - e per questo motivo presenterò un emendamento - che la priorità, in termini di centralità che la legge deve avere come soggetto a cui si riferisce, siano proprio le istituzioni scolastiche.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Sozzani, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento 1), che ha come prima firmataria la collega Ruffino e che io ho sottoscritto perché lo condivido, individua proprio la predisposizione presso le scuole, di corsi di formazione per tutti i soggetti - educatori insegnanti e familiari degli studenti - che a vario titolo ricoprono un ruolo educativo con i minori. I corsi devono avere lo scopo primario di sensibilizzare al tema; prevenire l'insorgere di episodi di violenza nonché fornire ogni strumento necessario e una precoce e tempestiva individuazione di casi critici.
E' un po' quanto dicevo precedentemente.
L'emendamento individua la scuola, con tutti i soggetti che vi gravitano all'interno (educatori, insegnanti e familiari), per un'attività formativa che, intanto, non perda nessun soggetto. Le famiglie, ad esempio mantengono sempre una centralità educativa, da questo punto di vista, ma qualora una famiglia, per qualunque motivo, non volesse o non potesse essere attratta a questa attività, visto l'obbligo scolastico, nessun minore potrà in qualche modo, sottrarsi e recepire tutte le informazioni utili per un corretto utilizzo degli strumenti digitali e per comprendere qual è la potenzialità negativa di uno strumento digitale, se non correttamente utilizzato.



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che intervengono su questo emendamento? La parola all'Assessora Pentenero.



PENTENERO Gianna, Assessora all'istruzione

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta sull'emendamento è negativo poiché il concetto di percorsi di formazione sta dentro al Piano dell'attività, già previsto nelle finalità della legge, all'interno dell'articolo in cui è previsto il piano di attuazione.
È un articolo che, riprende le finalità e gli obiettivi della legge e che rende ridondante alcune parti della stessa.
È condivisibile l'obiettivo che voi avete evidenziato, rientra peraltro nel piano delle attività che noi stiamo portando avanti sul tema del bullismo all'interno della legge ed è giusto dare una cornice con gli obiettivi che noi ci prefiggiamo. Pertanto il parere è negativo.



PRESIDENTE

I proponenti ritirano l'emendamento.
Invito i Consiglieri che sono fuori dell'Aula a riprendere il loro posto perché stiamo per votare l'articolo 1.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
La Consigliera Batzella e il Consigliere Campo hanno votato a favore.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 16) presentato da Frediani, Bertola, Mighetti Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

All'articolo 2, comma I, dopo la parola "discriminazione" si aggiunge la seguente frase "alla promozione dell'educazione civica e digitale". Il concetto di educazione civica digitale lo abbiamo già introdotto durante l'illustrazione della nostra relazione.
Tentare, quindi, di inserire all'interno del testo una concezione dello sviluppo tecnologico, non soltanto negativa, ma che consenta anche di portare dei benefici ai nostri ragazzi e ai nostri giovani, far capire che la tecnologia non è soltanto uno strumento di gioco, uno strumento di interazione goliardica - per riprendere un termine pronunciato in quest'Aula - ma può essere anche uno strumento molto utile e di supporto alle relazioni, se usato correttamente. Attraverso questo concetto di educazione civica digitale, vorremmo che si insegnasse agli studenti e ai ragazzi ad avvicinarsi alle tecnologie in maniera consapevole, unendo quindi il concetto di educazione civica, che dovrebbe essere una materia ancora studiata con impegno e profondità nelle scuole, al concetto di digitale. Rendere i nostri studenti dei cittadini digitali consapevoli.
Crediamo che sia un percorso importante e che possa aiutare a superare molte storture nell'utilizzo delle tecnologie e che possa anche rendere interessante lo studio della tecnologia, quindi cercare di non criminalizzare gli strumenti che i ragazzi usano, ma rendere i ragazzi degli utilizzatori consapevoli.



PRESIDENTE

Altri Consiglieri desiderano intervenire? Se non ci sono altri interventi, passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 20) presentato da Vignale, Batzella, Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
È la declinazione di quanto dicevo nella discussione generale.
L'articolo 2 che individua, come correttamente faceva presente l'Assessora Pentenero, le modalità con cui attuare il piano e per cui anche la centralità, in qualche modo, dell'istituzione scolastica è all'interno del piano stesso.
Il comma IV, dell'articolo 2 è quello che dettaglia le modalità di costruzione del Piano, infatti inizia: "Il piano, in particolare, prevede campagne di sensibilizzazione, approfondimenti e informazione rivolte ai minore e adulti, anche all'interno delle scuole, in ordine alla gravità e alla conseguenze dei fenomeni del bullismo".
Ovviamente, trattandosi di minori e di adulti, non possiamo prevedere esclusivamente le istituzioni scolastiche.
Il nostro emendamento chiede di sostituire le parole "anche all'interno delle scuole" con le parole "prioritariamente all'interno delle scuole" perché crediamo che i luoghi fisici in cui siano più utili le campagne di sensibilizzazione, di approfondimento e di informazione siano proprio le istituzioni scolastiche. Perché nel rivolgersi ai minori e agli adulti è evidente che una relazione fra padri e madri e figli e figlie, se è fatta all'interno dell'istituto scolastico, funziona meglio rispetto all'intervento nei confronti di singoli minori o di singoli adulti.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 2) presentato da Ruffino, Graglia, Pichetto Fratin, Berutti, Sozzani e Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera regionale.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo di aggiungere, dopo le parole "degli educatori", le parole "e delle famiglie", perché, com'è spiegato nella relazione, sono importantissime nella crescita dei nostri ragazzi. Sono percorsi che devono vedere le due parti unite, tant'è che abbiamo rimarcato in più occasioni la necessità di costruire momenti di formazione legati agli educatori e alle famiglie, a partire dalla scuola, per arrivare a tutti i luoghi di incontro frequentati dai nostri ragazzi.
Per questo motivo, abbiamo inteso proporre questo emendamento, che ovviamente auspico venga accolto. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 10) presentato da Rossi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Si tratta di un emendamento di natura tecnica: alla lettera h) del comma 4 dell'articolo 2 si chiede la sostituzione delle parole "alla certificazione" con le parole "all'acquisizione".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 17) presentato da Frediani, Bono, Bertola Mighetti, Andrissi, Campo e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani, per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Proseguiamo con la nostra proposta relativa alla cittadinanza digitale. In questo caso, andiamo ad intervenire sull'articolo 2 comma 4, che è quello per l'appunto, che fa riferimento al Piano delle attività.
Chiediamo una modifica rispetto alla lettera h), quella che parla dei percorsi formativi volti alla certificazione delle competenze sull'uso responsabile del web e dei social network.
Proponiamo di inserire all'interno del Piano delle attività la "promozione di progetti per promuovere lo sviluppo di una piena cittadinanza digitale implementando la capacità degli studenti di appropriarsi dei media digitali, passando da consumatori passivi a consumatori critici e produttori responsabili di contenuti e nuove architetture".
Tra l'altro, la definizione di "cittadinanza digitale" è già stata utilizzata anche dal Ministero dell'istruzione proprio in riferimento a progetti avviati sui vari territori.
Crediamo sia un concetto chiave, che deve trovare collocazione all'interno di questo testo, anche per definire, in modo più completo ed organico l'insieme degli interventi che si possono attuare, soprattutto rispetto l'ambito delle scuole.



PRESIDENTE

Assessora, vuole fare qualche considerazione sugli emendamenti?



PENTENERO Gianna, Assessora all'istruzione

In riferimento all'emendamento rubricato n. 2), inviterei cortesemente la Consigliera Ruffino e il Consigliere Rossi ad avvicinarsi ai banchi della Giunta, per un'eventuale modifica.



PRESIDENTE

Sospendiamo per un minuto i lavori del Consiglio, per consentire eventuali modifiche agli emendamenti presentati.



(La seduta, sospesa alle ore 11.04 riprende alle ore 11.14)



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
L'emendamento è estremamente importante per noi, perché - come dicevo comprende le figure degli educatori e delle famiglie, delle figure genitoriali. Pur di riuscire a dare spazio a queste figure, ho modificato l'emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta?



PENTENERO Gianna, Assessora all'istruzione

La Giunta esprime parere favorevole su tutti gli emendamenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), così come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore "Piero Martinetti" del Comune di Caluso


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe 5^ A e 5^ F dell'Istituto di Istruzione Superiore "Piero Martinetti" del Comune di Caluso, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Stiamo votando una legge sul cyberbullismo, ragazzi e ragazze: è una cosa che può interessarvi.


Argomento: Giovani - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proseguimento esame Testo unificato delle proposte di legge n. 240 e n. 269 inerente a "Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 240 e 269.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), così come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come modificato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 bis L'emendamento rubricato n. 8) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Rossi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Si tratta di un articolo e di un emendamento molto importanti, dal nostro punto di vista.
L'età in cui i ragazzi entrano in possesso dello smartphone e della possibilità di connettersi si abbassa sempre di più. Possiamo dire - usando una metafora - che siamo passati dal regalo della Cresima al regalo della Comunione. L'errore che, però, spesso facciamo - soprattutto come adulti è di sottovalutare la potenzialità, positiva e negativa, dello strumento che stiamo regalando.
Riteniamo che, da questo punto di vista, sia necessario che, nel momento in cui il ragazzo o la ragazza entrano in possesso dello smartphone, siano anche messi nella condizione di essere consapevoli di quelle che sono le potenzialità, ma anche i rischi.
La prima versione di questo emendamento l'abbiamo ritirata perché, in accordo con la Giunta, ci siamo resi conto che, così com'era formulato, non era fattibile. Ora spiegherò cosa intendiamo fare e perché abbiamo bisogno della collaborazione di altri Enti, su cui però la Regione non ha potestà.
Cos'è successo in questi anni in cui è esplosa la questione dei problemi collegati alla connessione perenne, al cyberbullismo? Sono nati tantissimi progetti nelle scuole e nelle realtà educative in generale, progetti che rischiano però di avere il segnale della frammentarietà, per cui ognuno chiaramente nel proprio contesto cerca di elaborare soluzioni che vadano bene per i ragazzi. In quest'ambito, è importante che la Regione - e qui arriviamo all'emendamento - svolga un ruolo di collante e promuova progetti anche in collaborazione con altri Enti. Qui ci riferiamo chiaramente alle scuole prima di tutto, alla Polizia postale (che prima citavano anche i colleghi, tra cui anche il Consigliere Vignale), al Ministero dell'Istruzione, alla Procura (penso per esempio alla Procura dei minori che in Piemonte sta lavorando molto su questi temi).
Crediamo che la Regione possa svolgere un ruolo di collante, di promozione e di collaborazione affinché le diverse iniziative possano trovare una cornice e un quadro comune. Questo non soltanto sulle iniziative, ma anche sulla modalità di valutazione delle iniziative stesse. Diciamo questo perché abbiamo in mente - e abbiamo presentato un ordine del giorno Presidente, collegato alla legge che si riferisce proprio a questo articolo di promuovere un progetto sulla stessa scia di progetti che già stanno nascendo nel nostro territorio (penso, per esempio, alla provincia di Verbania, che ha messo in campo un patentino per l'uso degli smartphone e dei social web, proprio in collaborazione tra scuola e Polizia postale.
Noi immaginiamo che la Regione debba promuovere un progetto che veda la nascita - prima Regione in Italia - di una patente per l'uso dei social network, come quando a 14 anni un ragazzo, per usare il motorino, deve conseguire una patente per capire e conoscere quali sono i segnali di pericolo, di divieto e quali sono le regole della circolazione. Visto che lo smartphone diventa una porta di accesso a un mondo nuovo con delle conoscenze e con delle possibilità di relazione, siamo convinti sempre di più che, insieme allo smartphone, dobbiamo fornire gli strumenti per poter meglio abitare questo mondo nuovo, fatto dalla connessione perenne. Sarebbe un progetto pionieristico anche per le altre Regioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani.
Teoricamente non potrebbe intervenire ma, dato l'argomento, le concedo la parola, non c'è problema.



FREDIANI Francesca

Grazie Presidente, prendo la parola solo per un chiarimento.
Siccome ne ho visto adesso la riformulazione, non mi è molto chiaro il comma 1, dove "la Regione promuove progetti volti a coordinare le iniziative formative e ad uniformare le relative modalità di valutazione".
Sembra che la valutazione sia sull'uso consapevole della rete e invece, se ho capito bene dall'illustrazione, la valutazione è rispetto alle iniziative formative?



ROSSI Domenico

Sì.



FREDIANI Francesca

Perché messa così - non so se sono io che intendo male - sembra che sia una valutazione rispetto all'uso consapevole della rete. Bisognerebbe forse mettere "iniziative formative sull'uso consapevole della rete", cioè anticipare l'uso consapevole.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori brevemente. Se è possibile modificarlo, d'accordo, non c'è problema.



(La seduta, sospesa alle ore 11.26 riprende alle ore 11.29 )



ROSSI Domenico.

Il comma 2 resta invariato.



PRESIDENTE

Va bene.
Allora mettiamo in votazione l'emendamento n. 9) così come modificato dal Consigliere Rossi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 21) presentato da Vignale, Batzella.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'articolo 3 prevede l'istituzione di Centri regionali specializzati nella cura dei disturbi derivanti dal bullismo ed dal cyberbullismo.
Il nostro emendamento intende inserire all'interno dell'articolo che l'istituzione dei Centri per il cyberbullismo si svolga all'interno dei Servizi regionali di psicologia. Questo per un motivo molto banale: sono servizi multidisciplinari che si occupano già di questo aspetto, quindi vorremmo evitare un doppione; a legge approvata si possono trovare all'interno del Fondo Sanitario Nazionale, all'interno dell'organizzazione della Sanità, così come sono stati creati i GAP relativamente al gioco patologico: i servizi di Psicologia possono svolgere quest'attività. In tal modo, useremmo al meglio le risorse, evitando il rischio che un'attività si svolga da una parte presso il Centro e un'altra, presso i Servizi di psicologia.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Batzella, Rossi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Batzella, per l'illlustrazione.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento aggiungiamo un articolo all'articolo 3, l'articolo 1 bis, con il quale chiediamo che venga modificato in questo modo: "I centri specializzati nella cura dei disturbi derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo dovranno avvalersi di équipe multidisciplinari".
Questo emendamento è molto importante; perché riteniamo necessaria una sinergia delle diverse figure professionali e specialistiche: è importante che nei Centri specializzati vengano individuate diverse figure specialistiche che lavorino in sinergia tra loro, proprio per poter contrastare e prendere in carico non solo la vittima di bullismo e cyberbullismo, ma anche gli stessi protagonisti, gli stessi bulli.
Pensiamo sia importante agire e intervenire con tempestività e soprattutto, professionalità, perché sono fenomeni che possono sfociare e degenerare in disturbi dai quali poi non si può più uscire.



PRESIDENTE

Grazie, collega Batzella.
Assessora Pentenero, qual è il parere della Giunta su questi due emendamenti?



PENTENERO Gianna, Assessora all'istruzione

Grazie, Presidente.
Pur essendo condivisibile quanto diceva il Consigliere Vignale, nel senso che per naturalezza sarebbe utile appoggiarli presso i Servizi psicologici l'articolato, così com'è stato scritto, offre la possibilità a ogni Azienda sanitaria, in base ai criteri organizzativi all'interno delle indicazioni della Regione, di organizzarsi tenendo in considerazione le articolazioni territoriali di ognuna di esse.
E sono d'accordo con il Consigliere, quando dice che le figure professionali, soprattutto quelle psicologiche, sono già poche, è anche vero che i Servizi di neuropsichiatria infantile, che racchiudono sia figure di psichiatri e quindi figure mediche, sia figure di psicologi, e consentono anche una pluralità di figure professionali più adeguate a interventi di questa natura. Io lo lascerei, così il testo, com'è stato proposto dalla Commissione, in termini generici che, comunque, tengono sicuramente in considerazione quanto da lei evidenziato.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 6 il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Pentenero.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Visto il tenore con cui si sta procedendo all'approvazione della legge ritiro l'emendamento. Mi auguro solo una cosa: l'emendamento non era volto a favorire o a tutelare un servizio piuttosto che un altro, ma visto che le figure sono rare, era finalizzato a due situazioni: non psichiatrizzare questo tipo di attività, perché non è un'attività che necessita, se non in rari casi, di un'attività psichiatrica e utilizzare i Servizi che già oggi svolgono questo tipo di attività.
Mi auguro, tanto nel buonsenso delle stesse aziende, quanto nell'indicazione che darà la Giunta, e anche in ciò che verrà scritto, se si riterrà, nel Piano, che il lavoro dell'équipe multidisciplinare avvenga all'interno dei servizi.
Aggiungo solo un altro aspetto.
E' evidente che a volte è più stimolante la creazione di un nuovo servizio rispetto a occuparsi della quotidianità; ma dato che noi dobbiamo occuparci di cyberbullismo e bullismo, abbiamo bisogno di tutti quei servizi psicologici di cui necessita la collettività.
Vorrei solo che si evitasse di creare una magnifica équipe multidisciplinare, come prevede l'emendamento 6) (che comunque voterò), ma che poi vada a discapito dei servizi generali della popolazione.
Quindi io ritiro l'emendamento 21) e esprimerò un voto favorevole all'emendamento 6), affidandomi al buonsenso della gestione delle poche risorse che abbiamo nei nostri servizi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 3) presentato da Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Sozzani, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in quialità di Consigliera, per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
In questo emendamento, di cui annuncio sin d'ora la modifica, poiché mi sembra ci sia un clima che permette di limare alcuni aspetti, rimarchiamo le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, ivi compresi gli istituti paritari. Toglierò "e privati, le agenzie formative e le istituzioni universitarie pubbliche e private", perché in questo grande progetto ci deve essere un coinvolgimento globale.
I nostri ragazzi devono poter passare da un istituto all'altro, da una scuola pubblica ad una paritaria, trovando comunque opportunità legate alla proposta di legge su cui stiamo lavorando oggi e che auspico venga approvata. Formazione per tutti i docenti, sia delle scuole pubbliche sia delle scuole paritarie; così pure per le istituzioni universitarie.
Un inciso sulle Agenzie formative, parte importantissima del sistema scuola della nostra Regione, proprio per l'età e le particolarità dei ragazzi che le frequentano.
Anche in questo caso sarà necessario riuscire a coinvolgere genitori e familiari su questo progetto, proprio per dare ai nostri ragazzi, non solo la sensazione, ma la consapevolezza che su questi temi c'è grande unione.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi.
Emendamento rubricato n. 12) presentato da Rossi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emendamento sopprime la lettera c) del comma 2 dell'articolo 4. Di fatto eliminiamo le Aziende sanitarie regionali dall'elenco degli enti che possono partecipare al bando annuale, ritenendo che le attività che si devono svolgere nelle aziende sanitarie debbano attingere alle risorse del Fondo Sanitario Regionale e non a quelle inserite in questa legge, per le attività soprattutto di natura formativa e informativa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Sozzani, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
In questo emendamento riprendiamo gli oratori e le parrocchie, intesi come importante luogo di incontro per i nostri ragazzi.
L'auspicio è che le risorse messe a disposizione potranno servire per creare questa rete e questa comunicazione. Mi immagino sicuramente i Comuni e i servizi sociali competenti, che potranno costruire una sorta di collegamento importantissimo, perché sono i territori che devono riuscire a comunicare con loro.
Negli emendamenti, quindi, abbiamo cercato di ricomprendere tutti quegli attori che ci sembrano fondamentali per questo importante progetto regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Ruffino.
Emendamento rubricato n. 15) presentato da Rossi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Al fine di rendere più esaustivo l'elenco dei soggetti che possono partecipare al bando, abbiamo aggiunto il comma 2 bis, che prevede che i soggetti di cui al comma 2 possono partecipare al bando, in forma singola o associata, nonché in collaborazione con altri enti.
La ratio dell'emendamento è quella di sottolineare il fatto che le progettualità che ci aspettiamo sono le più condivise e alimentano progettualità di reti già esistenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Il parere della Giunta su questi emendamenti? Prego, Assessore Pentenero.



PENTENERO Gianna, Assessora all'istruzione

Provo solo a riassumere i numeri: 15, 9, 4, 12.



PRESIDENTE

No, sono l'emendamento n. 3, 12, 4 e 15.



PENTENERO Gianna

Allora, l'emendamento 3), con le modifiche apportate dalla Consigliera Ruffino, credo che possa essere assolutamente utile. Parere favorevole agli emendamenti n. 15, n. 4 (con le modifiche previste dalla Consigliera Ruffino) e n. 12 del Consigliere Rossi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 11) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

L'emendamento 11 è relativo all'articolo 5, che definisce il Tavolo tecnico regionale, quindi la composizione del Tavolo e le attività che devono essere svolte dallo stesso.
Noi proponiamo di aggiungere, dopo la lettera d) del comma IV, quindi dei soggetti di cui ci si può avvalere per il supporto, anche gli Enti locali che hanno attivato Protocolli d'intesa sulla tematica. Questo perché vi sono alcuni enti come i Comuni - o Città metropolitana che ha competenza rispetto ad alcune attività nelle scuole - che potrebbero essere coinvolti in modo più attivo all'interno del Tavolo tecnico, soprattutto nel momento in cui gli Enti locali vanno ad agire in sinergia attraverso dei Protocolli.



PRESIDENTE

Vi sono altri Consiglieri che intendono intervenire? La parola all'Assessora Pentenero per il parere della Giunta.



PENTENERO Gianna, Assessora all'istruzione

Parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 bis Emendamento rubricato n. 5) presentato da Rossi, Batzella, Ruffino, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Si tratta di un'attività svolta in Commissione nonché nel gruppo di lavoro che lo ha preceduto. Abbiamo deciso, in accordo con il Co.Re.Com., di modificare la legge n. 1 del 7 gennaio 2011 che istituisce il Co.Re.Com aggiungendo competenze in materia di cyberbullismo.
Il Co.Re.Com, eserciterebbe - secondo questa modifica - funzioni di osservatorio sul fenomeno e concorrerebbe, anche attraverso la sottoscrizione di eventuali Protocolli d'Intesa con soggetti terzi, alle azioni di prevenzione e di contrasto promosse dalla Regione.
Chiaramente, il Co.Re.Com.può acquisire informazioni, raccogliere e aggiornare tempestivamente i dati statistici sul fenomeno del cyberbullismo presente sul territorio nazionale, e avrà anche la possibilità di segnalare alle autorità competenti i fatti di cyberbullismo di cui viene a conoscenza, trasmettendo le eventuali denunce ricevute.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, come si evince dalla sottoscrizione di più Consiglieri nasce da un incontro che abbiamo avuto con il Co.Re.Com., che ha manifestato la volontà di partecipare attivamente alle attività definite all'interno di questo testo di legge.
Crediamo, quindi, opportuno utilizzare questa importante struttura sia per quello che riguarda le funzioni di osservatorio sul fenomeno, sia per l'attività che può svolgere rispetto alla trasmissione di eventuali denunce. Questo per cercare di avere, intanto, una mappatura più completa possibile del fenomeno sul nostro territorio e pianificare meglio gli interventi che vengono previsti attraverso questo testo. E poi, anche per dare uno spazio in più che consenta al fenomeno di emergere e di essere denunciato, perché sappiamo che le denunce relative al cyberbullismo e al bullismo non sono così frequenti. È un fenomeno che molto spesso non viene denunciato, per vergogna, per impossibilità, o per timore di dare ancora maggior risonanza ai fatti; riteniamoa necessario intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione.
Sicuramente, il Co.Re.Com. è uno strumento autorevole sul quale poter basare la nostra attività.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 6 L'emendamento rubricato n. 18) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 19) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Bertola, Campo, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani, per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Questo era uno dei punti controversi della legge, perché si prevedeva l'istituzione di una giornata regionale per il bullismo e il cyberbullismo.
Noi abbiamo chiesto di non istituire un'altra giornata, dal momento che esiste già una giornata nazionale, che, tra l'altro, si svolgerà tra pochi giorni - il 4 febbraio - quindi ritenevamo inutile creare un doppione.
Abbiamo comunque pensato che fosse importante prevedere attività sul territorio in concomitanza con questa giornata (questo aspetto è oggetto di un emendamento del collega Rossi, se non sbaglio), quindi prevedere una serie di interventi per manifestare l'adesione della Regione alla giornata del 4 febbraio.
Con l'emendamento a mia prima firma chiedo, per l'appunto, in occasione della giornata di cui al comma 1 (quindi la giornata nazionale del bullismo e del cyberbullismo, ripresa a livello regionale), di introdurre, ad inizio della prima seduta utile, un momento di raccoglimento per ricordare le vittime di bullismo e di cyberbullismo.
Ovviamente, non possiamo immaginare un momento come quello che si vive ogni anno per la commemorazione delle vittime degli incidenti sul lavoro, dove si vanno ad elencare le vittime, perché non sarebbe fattibile né opportuno.
Molto spesso, infatti, si tratta, purtroppo, di casi di suicidio, e molto spesso non si può neanche dimostrare una stretta correlazione tra il caso di bullismo e la decisione che porta poi alla dolorosa scelta del suicidio.
Crediamo sia comunque opportuno mantenere alta l'attenzione sul tema anche in questa sede, quindi nell'ambito del Consiglio regionale, e ricordare, in occasione della giornata nazionale, tutte le vittime di bullismo e di cyberbullismo, anche per manifestare la vicinanza dell'ente Regione.
Speriamo, ovviamente, che non ci siano dei casi da commemorare ogni anno e che via via questo fenomeno vada a scemare, fino a scomparire del tutto.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 7) presentato da Rossi, Batzella, Frediani Ruffino e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Come già annunciava la collega, l'emendamento rubricato n. 7), eliminando l'istituzione di una giornata regionale, sancisce che in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo anche la Regione promuova iniziative volte a promuovere un uso consapevole della rete Internet e una maggiore consapevolezza rispetto all'uso.
Aspetti un secondo, Presidente.



PRESIDENTE

Non c'è fretta. Prego.



ROSSI Domenico

Devo chiederle un minuto di sospensione, perché dovrei rivedere il testo con l'Assessore.



PRESIDENTE

Non c'è problema.
Sospendiamo i lavori per un minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 12.01 riprende alle ore 12.05)



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
La nuova versione dell'emendamento prevede che l'articolo 6 sia così sostituito: "In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, la Regione attua iniziative volte a promuovere un uso consapevole della rete internet e dei social network".



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo alla votazione degli emendamenti.
L'emendamento rubricato n. 18) è stato ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), come modificato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 L'articolo 7 non ha emendamenti e riguarda la clausola valutativa.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 bis Emendamento rubricato n. 13) presentato da Rossi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Si tratta di un emendamento alla norma finanziaria che differisce l'entrata in vigore della legge, in quanto è condizionata all'approvazione della legge di bilancio per gli esercizi finanziari 2018-2019 e 2020. In questo momento, non è possibile prevedere oneri in assenza dell'approvazione di bilancio. Quindi, questo emendamento sposta l'entrata in vigore alla successiva approvazione del bilancio e si indica la data del 15 maggio, ma sempre sottoponendo l'effettiva entrata in vigore all'approvazione del bilancio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Subemendamento rubricato n. 22 all'emendamento rubricato n. 14) presentato da Vignale, Batzella, Berutti, Pichetto Fratin.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento, che si configura come un subemendamento dopo la presentazione dell'emendamento all'articolo 8, sostanzialmente ha una finalità che non appare come la solita logica o come la logica che, a volte, i Gruppi di opposizione e non soltanto hanno nell'aumentare le risorse, ma relativamente al fatto che, rispetto agli obiettivi che la legge si pone anche soltanto in merito a due articoli - quello relativo al Piano e quello relativo ai centri oggettivamente i 200 mila euro stanziati e previsti all'interno della legge non sono sufficienti, ancor meno rispetto a quello della realizzazione delle patentine su tutto il territorio regionale o di molti aspetti che la legge prevede.
È pur vero che questa legge potrebbe avere un incremento rispetto alla spesa indicata da risorse che derivano direttamente dalle risorse della sanità, ma sappiamo anche bene che le risorse della sanità sono estremamente risicate rispetto alle politiche di carattere generale. Per cui crediamo che per essere seri relativamente alla proposta avanzata, a quello che contiene la legge e a quello che dovremmo riuscire a garantire sia utile un aumento della spesa che noi abbiamo quantificato in 500 mila euro.
È evidente che, una volta approvata la legge, saremo in grado di intervenire anche nella discussione di bilancio, che la I Commissione affronterà a partire dalla prossima settimana.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 14) presentato da Rossi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Si tratta della riscrittura della norma finanziaria che prevede l'istituzione di 200 mila euro per ciascuno degli anni (dal 2018 al 2020) e prevede l'istituzione di capitoli appositi nella Missione 04 "Istruzione e diritto allo studio", Programma 06, Servizio ausiliario all'Istruzione Titolo 1, spese correnti del bilancio di previsione 2018/2020. Inoltre, al comma 2) aggiunge che il Tavolo tecnico regionale di cui all'articolo 5 non comporta oneri aggiuntivi a carico del bilancio.
In merito a quanto proposto dal collega Vignale, chiaramente ognuno di noi auspicherebbe la possibilità di avere maggiori risorse per una legge di questo tipo e ci auguriamo anche che in futuro questo sia possibile. La somma indicata in questo articolo è il risultato di un lungo confronto con la Giunta ed è stato, ad oggi, il massimo risultato raggiungibile.
Aggiungo due questioni, che mi premono. La prima è che, in riferimento ai Centri specializzati, riteniamo che questi debbano essere istituiti attingendo dalle risorse del Fondo sanitario regionale, quindi nulla hanno a che vedere con i 200 mila euro di cui parliamo nella norma finanziaria.
Così come ricordo all'Aula che la Giunta ha già in atto un Protocollo d'Intesa con diversi enti, come le Questure del Piemonte, il Comando Legione Carabinieri Piemonte e Valle d'Aosta, la Polizia postale, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, la Polizia municipale di Torino, l'Ufficio scolastico regionale, per realizzare azioni di prevenzione di comportamenti a rischio e di lotta al bullismo, con una deliberazione della Giunta del 23 novembre del 2015.
Questo, per dire che le risorse di cui stiamo parlando in questa legge sono risorse aggiuntive che - appunto - vanno ad alimentare una serie di iniziative già esistenti e, quindi, non pretendono di esaurirle tutte, ma semplicemente di essere aggiuntive.



PRESIDENTE

Assessora Pentenero, vuol dire qualcosa? Soprattutto sul primo subemendamento.
Prego.



PENTENERO Gianna, Assessora all'istruzione

In modo particolare sull'emendamento 22), considerato il clima dell'Aula avrei voluto esprimere un parere favorevole, ma è arrivato il Vicepresidente e quindi non posso più farlo. sono costretta a respingere l'emendamento.
L'emendamento n. 14), invece, è utile ed indispensabile per poter attribuire le risorse. Tengo a sottolineare quanto ha detto il Consigliere Rossi rispetto all'aggiunta delle attività previste dalla legge nei confronti di quello che la Regione svolge già da alcuni anni, per quanto riguarda il cyberbullismo e l'attività del bullismo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo "G. Salvemini", Plesso "Elsa Morante" Elementare del Comune di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe 5^ B dell'Istituto Comprensivo "Salvemini", Plesso "Elsa Morante" Elementare di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Giovani - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 240 e n. 269 "Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del Testo unificato delle proposte di legge n. 240 e 269.
La parola al Consigliere Rossi, per dichiarazione di voto.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Utilizzo pochissimi minuti, perché l'intervento l'ho già svolto nella presentazione del Testo unificato.
Ancora una volta, per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla stesura e al percorso che ci porta qui, oggi, in aula, all'approvazione di una legge che anche i colleghi di opposizione hanno definito importante per il nostro territorio. E' importante perché la politica deve avere la capacità di rispondere con nuovi strumenti ai problemi nuovi che la società ci pone e che nella società emergono. Ritengo che oggi stiamo facendo questo e lo stiamo facendo anche con autorevolezza e credibilità.
Mi permetto di rubare un minuto - Presidente - perché molti (soprattutto coloro che sentono parlare di questi temi, ma magari non ne hanno approfondito tutti gli aspetti normativi) si chiedono a che cosa serva una legge regionale, quando c'è una legge nazionale, appena approvata. Prendo appunto, questo minuto - Presidente - per fare un elenco di cosa prevede la legge nazionale e di cosa prevede la legge regionale, affinché possa essere chiaro in quale maniera sono complementari.
Intanto, la legge nazionale (la legge n. 71 del 2017) si occupa di cyberbullismo, mentre la legge regionale che stiamo approvando si occupa di bullismo e cyberbullismo. La legge nazionale introduce una serie di novità importanti sulle quali la Regione non avrebbe potuto intervenire, che sono una - la possibilità di segnalare al gestore del social network del sito un'istanza di oscuramento o rimozione di una notizia ritenuta lesiva.
Qualora la rimozione non avvenga entro 24 ore, la legge prevede ci si possa rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali. Questa è una novità che introduce la legge.
C'è, poi, la novità importante dell'ammonimento da parte del Questore verso chi compie questi atti e l'istituzione di un referente per ogni scuola.
Questo, sempre la legge nazionale.
La legge regionale che - come dicevo - si occupa invece di bullismo e cyberbullismo, prevede un piano triennale, quindi inserisce progettualità in una situazione che in questo momento vede invece frammentarietà istituisce i Centri di cura specializzati in Regione Piemonte sulla scia di quanto sta accadendo in altre Regioni, in particolare la Lombardia promuove l'istituzione della patente regionale per l'uso dei social network; attiva percorsi di sostegno e responsabilizzazione non solo nei confronti delle vittime, ma anche nei confronti di chi mette in campo queste azioni violente di bullismo e cyberbullismo.
Ci tenevo, Presidente, a fare questo elenco proprio per rendere chiaro il più possibile che le due leggi non solo non si sovrappongono, ma sono complementari; ritengo che sul nostro territorio potranno produrre un miglioramento della condizione di vita dei nostri ragazzi e degli adulti che svolgono un ruolo educativo.
Mi permetto dedicare l'approvazione di questa legge a Paolo Picchio, il papà di Carolina, che - come dicevo nella relazione di presentazione della legge - ha raccolto il testimone delle ultime parole lasciate dalla figlia e sta girando le scuole di tutta Italia affinché non avvengano più casi di questo tipo e affinché i ragazzi crescano nella consapevolezza delle potenzialità e dei rischi connessi all'uso dei social network.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ovviamente anche noi ringraziamo per il lavoro svolto, perché è stato un lavoro piuttosto lungo e sappiamo che non è partito benissimo, nel senso che noi abbiamo manifestato numerose perplessità, in parte risolte, in parte parzialmente superate, comunque siamo arrivati a un testo piuttosto condivisibile.
Siamo soddisfatti per l'approvazione dei nostri emendamenti, in particolar modo rispetto all'introduzione del concetto di cittadinanza digitale, che ci sembra un concetto assolutamente fondamentale.
Il collega Rossi ricordava poco fa le competenze nazionali rispetto alla legge approvata, per l'appunto, a livello nazionale e la possibilità di segnalare i gestori e far ritirare un contenuto della rete. Purtroppo sappiamo che la rete è veloce, ha dei tempi di diffusione dei messaggi velocissimi e quindi anche quello che è stato introdotto a livello nazionale, ovvero la possibilità di intervenire, è insufficiente. Il collega Rossi citava le 24 ore, ma 24 ore sulla rete sono un tempo infinito e consentono la propagazione del messaggio veramente a dimensioni mondiali.
Questo sfortunatamente è un limite che la legge difficilmente potrà superare, quindi permane la necessità di intervenire in maniera tempestiva.
Per questo motivo, crediamo che sia fondamentale prevenire e intervenire soprattutto attraverso le scuole, tematica che è ritornata più volte in Aula attraverso diversi emendamenti e diversi interventi. Occorre intervenire attraverso le scuole proprio per formare dei cittadini digitali consapevoli, ovviamente senza vietare ai ragazzi l'utilizzo delle tecnologie, non demonizzarle, ma cercare di dare ai ragazzi degli strumenti necessari a utilizzare la tecnologia ed evitare il più possibile quelle distorsioni che poi degenerano in fenomeni di bullismo e cyberbullismo.
Siamo inoltre soddisfatti perché anche in Aula la discussione non era partita nel migliore dei modi, si è fatta molta confusione forse perché non si è partecipato troppo attivamente alla discussione in Commissione e si è arrivati direttamente in Aula facendo forse delle osservazioni un po' a sproposito sui termini bullismo e cyberbullismo; si è cercato un po' di strumentalizzare la questione, però per fortuna la discussione è poi ritornata sui binari corretti e siamo riusciti a riportare l'attenzione sui giovani e sui loro problemi piuttosto che su vari personalismi.
In linea di massima, dunque, siamo soddisfatti di questa legge. L'altro dubbio che rimane è quello relativo alle risorse. Crediamo che, senza stanziamenti adeguati, questa legge purtroppo sarà destinata a rimanere per lo più inefficace e magari a rimanere uno dei contenitori vuoti che, ahimè popolano la legislazione regionale. Ciò nonostante, noi da subito cercheremo di mantenere alta l'attenzione sul tema, perché è una questione veramente urgente e importante, e fin dai prossimi bilanci cercheremo di garantire adeguate coperture.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo ringraziare tutti i colleghi per il lavoro svolto sia in Commissione sia in Aula; anch'io voglio collegarmi alla legge nazionale citata dal collega Rossi e al fatto che, nonostante esista già una legge nazionale sul cyberbullismo, la Regione Piemonte ha fatto un passo in più.
Il Consiglio regionale del Piemonte ha fatto un passo in più perché abbiamo illustrato, abbiamo discusso e fra poco approveremo un testo di legge completo; perché non parliamo solo di cyberbullismo, ma parliamo anche di bullismo; dunque, di una maggiore attenzione alle problematiche che affliggono sempre più i nostri giovani e la nostra regione.
Credo che oggi il Consiglio regionale abbia dimostrato - l'auspicio è che continui a dimostrarla nel tempo - una grande sensibilità: non smetterò mai di ripetere che il buon esempio deve partire dalle istituzioni. Questo testo di legge potrà essere messo in pratica nel vero senso dalla parola solo se tutti ci crediamo, solo se tutti mettiamo in pratica quello che abbiamo scritto, non solo a parole, ma a fatti concreti nella realtà partendo dal rispetto reciproco delle persone.
Voglio concludere ricordando tutte quelle vittime che oggi non ci sono più.
Vorrei che questa giornata fosse dedicata a tutti quei giovani che sono stati vittime di bullismo e cyberbullismo e a tutte quelle famiglie distrutte che continuano ad andare avanti giorno dopo giorno facendo in modo che tristi episodi di questo genere non si ripetano più.
Oggi è un giorno di riscatto, un giorno di giustizia, seppur simbolica, per tutte quelle vittime che hanno perso la vita e per tutti quei giovani che non ci sono più; è un riscatto, è una forma di gratificazione, se così possiamo definirla, verso tutti quei familiari che ogni giorno si battono e cercano di divulgare al meglio le misure preventive per far sì che quello che è accaduto ai loro figli non si verifichi mai più.



PRESIDENTE

Grazie, collega Batzella.
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Famiglia, Scuola, Oratori e Associazioni, con l'auspicio di un ruolo molto forte da parte della Regione, dei Comuni e dei Servizi che siano da coordinamento per tutti quegli aspetti di cui abbiamo parlato oggi in Aula l'altro aspetto, importantissimo, sarà relativo ai tempi e alle risorse: anche qui, non possiamo non tenerne conto, proprio a rimarcare l'impegno da parte di tutti i Gruppi.
Sicuramente soddisfatti dell'accoglimento degli emendamenti che abbiamo presentato, rimarchiamo ancora il grande lavoro nel coinvolgere le famiglie, elemento sicuramente non semplice ma, dall'altro lato, abbiamo anche la consapevolezza che il bullismo e cyberbullismo si ridurranno se saremo in grado di offrire ai nostri ragazzi attività per trascorrere il tempo libero, quindi, un percorso verso l'agio per ridurre il disagio.
Ritengo i finanziamenti sulla legge 16 sicuramente importantissimi, proprio per offrire opportunità ai nostri ragazzi, per non nasconderci che il bullismo e cyberbullismo spesso sono prodotti legati alla solitudine.
Quindi, l'appello all'Assessora Cerruti per cercare di mettere in campo politiche che sappiano dare risposte adeguate ai nostri ragazzi.
Ripeto, sono elementi importantissimi: dentro questo tipo di disagio - lo ribadisco - c'è la solitudine e spesso, Assessora, c'è l'abbandono; forse questo è l'elemento contro cui dobbiamo lottare maggiormente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Anch'io voglio manifestare l'apprezzamento per un percorso che, seppur partito, nelle prime fasi di Commissione, con qualche perplessità da parte di qualche collega rispetto alla pertinenza di una legge del Piemonte, è invece approdato in Aula, e la discussione conseguente, in termini di consenso unanime, che penso si manifesterà nel voto finale. É chiaro che questa è una tappa, e che da domani boccorrerà mettersi al lavoro sulle linee indicate nel futuro Piano o, comunque, nelle diverse azioni.
Intendevo fare un richiamo al Presidente dell'Aula (comunque, poi glielo riporteremo), perché si è molto discusso di quanto i Servizi, per esempio quelli sanitari, i servizi sociali e la scuola possona fare in una materia così delicata e nel tema più generale del disagio giovanile. Vorrei ricordare che, qualche mese fa, era stata illustrata e, in qualche modo anche discussa una mozione d'indirizzo sul tema della salute mentale in adolescenza; era quasi arrivata alla possibilità di un voto, se non fosse che poi la Sanità ci ha chiesto la possibilità di rivedere una parte del dispositivo. Da allora, viene reiscritta come proseguimento di discussione in tutti gli o.d.g., ma normalmente ancorata alla fine dell'elenco, quando non salta del tutto.
Quindi spero che la Conferenza dei Capigruppo possa calendarizzare in una posizione votabile (un po' come nella creazione di listini per le elezioni), visto che è già stata illustrata e discussa, perché potrebbe essere uno degli strumenti di cornice per riorganizzare i servizi di presa in carico tempestiva e di azione diretta, che possono essere alleati anche nel tema del bullismo e del cyberbullismo dove, almeno latamente, il tema s'intreccia.



PRESIDENTE

Grazie, collega Appiano.
La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Volevo ribadire la mia astensione, perché non credo che, con una legge regionale si possano introdurre l'educazione; inoltre, credo che questo sia un aggravarsi, un complicarsi e un riprodursi della burocrazia, senza andare alla base e al nocciolo del problema.
Sono profondamente convinta che aumentare la complessità del sistema, con organismi o con altre situazioni, crei semplicemente burocrazia, senza che l'individuo si assuma la propria responsabilità. Penso siano necessarie pene severe per chiunque e non solo sul cyber bullismo; credo che da questo punto di vista anche il giornalismo e la politica debbano fare una forte riflessione. Altrimenti, è pura ipocrisia; e l'ora dell'ipocrisia è finita.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gancia.
Passiamo all'atto d'indirizzo collegato.
. Ordine del giorno n. 1303 "Patente regionale per l'uso consapevole della rete e dei social network" presentato da Rossi, Appiano Gariglio, Monaco, Ravetti.
La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Lo diamo per illustrato, Presidente, perché ne abbiamo ampiamente illustrato nella discussione degli articoli.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1303, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Do la parola all'Assessora Pentenero.



PENTENERO Gianna, Assessora all'istruzione

Grazie, Presidente.
Volevo innanzitutto ringraziare i Consiglieri che hanno lavorato e presentato questo progetto di legge, ampiamente condiviso dai Gruppi che compongono l'Aula.
Permettetemi un'ulteriore riflessione.
Non aggiungerò molto rispetto a quanto già detto durante gli interventi e la discussione, ma c'è un aspetto della legge che ritengoassolutamente qualificante.
Dal nostro punto di vista, era uno strumento del quale avevamo bisogno. In questi anni, le attività realizzate dalla Regione Piemonte sul tema del bullismo e del cyber bullismo sono state significative. Sono stati lavori svolti attraverso un protocollo, approvato nel 2010 e portato avanti in tutti questi anni dalle diverse Giunte regionali che si sono susseguite.
Oggi c'è un aspetto, anche in seguito all'approvazione della legge nazionale, sul quale noi abbiamo assolutamente bisogno di uno strumento legislativo. L'articolo 4 va in questa direzione, cioè poterci offrire l'opportunità di coordinare gli interventi e di far sì che si vada verso valutazioni ed obiettivi che siano comuni.
Oggi, purtroppo, l'intervento ha ancora una natura molto eterogenea, sia dal punto di vista della prevenzione sia dal punto di vista delle attività che possono essere svolte in seno alla nostra Regione; un'attività molto poco coordinata dal livello regionale e per il quale spesso facciamo fatica.
Questo fa sì che si possa correre il rischio che ci siano territori che richiedano una maggiore attività di coordinamento e di condivisione con le forze armate, i Carabinieri e la Polizia, che in questi anni hanno davvero lavorato molto, svolgendo un'importante attività di prevenzione sensibilizzazione e informazione. Penso anche al Tribunale dei Minori e a tutte le altre forme istituzionali che in questi anni hanno lavorato intorno al Protocollo e all'Osservatorio del bullismo regionale istituito presso l'Ufficio scolastico regionale.
Abbiamo bisogno di poter determinare un'attività su tutto il territorio della Regione, un'attività che sia uniforme, che possa considerare i diversi livelli, per poter veramente esercitare quell'attività di programmazione che deve partire dalla Regione e che oggi trova forza all'interno della legge che è stata approvata.
Credo sia anche significativo poter introdurre forme di sperimentazione.
Il termine molto aulico del patentino è un termine che evoca un processo di conoscenza e di sensibilizzazione forte, che in qualche modo può essere certificato.
Cosa ci permetterà di fare questo tipo di sperimentazione e di attività? Ci permetterà di poter riconoscere e di far esprimere anche ai ragazzi attraverso percorsi formulati con i loro insegnanti, una posizione chiara e precisa. Permetterà loro di dire: io conosco il fenomeno del bullismo conosco il fenomeno del cyberbullismo e so che l'utilizzo sbagliato dei social network e dei miei comportamenti non corretti durante la quotidianità, all'interno di una scuola, possono determinare forme di violenza che, come ben sappiamo, hanno determinato situazioni tragiche e drammatiche, che hanno caratterizzato molte famiglie della nostra Regione.
Da questo punto di vista, per la Regione è davvero importante avere uno strumento legislativo di riferimento che tenga in considerazione quelle che sono le norme nazionali e gli elementi definiti dalla legge nazionale e quindi, nel rispetto di quelle che sono le nostre competenze.
Ringrazio davvero e credo sia importante sottolineare lo spirito e il clima che ha caratterizzato la discussione all'interno di quest'Aula.
Mi auguro veramente che, quando si crea una rete vera, una rete reale all'interno della quale ognuno svolge il proprio ruolo, nel rispetto del ruolo delle istituzioni che concorrono alla formazione dei progetti, si possano ottenere grandi risultati.
Credo che la legge rafforzi davvero, da questo punto di vista, la possibilità di lavorare in sinergia, creando una rete reale, una rete che possa avere elementi di coordinamento e, quindi, garantire una presenza sul territorio della nostra regione che, come ben sappiamo, è caratterizzata da territori montani, collinari, da grandi città e da piccole città, e tutti devono avere le stesse opportunità e le stesse possibilità di intervento all'interno delle nostre scuole.
Il fenomeno non caratterizza solo le grandi scuole e le grandi realtà, ma anche le realtà minori, sicuramente da un punto di vista molto diverso rispetto a quanto assistiamo nelle grandi città.
Il tema dell'utilizzo corretto degli strumenti e della rete è sicuramente la sfida più importante con la quale ci troveremo a dover ragionare in futuro, ma questo riguarda la relazione dei ragazzi che crescono e saranno i cittadini del domani, ma inizia a riguardare anche gli adulti che troppo spesso, dell'utilizzo di una rete non corretta, non hanno assolutamente la consapevolezza e sono ancora più privi di strumenti.
Ben venga, quindi, il fatto che ancora una volta la scuola riconosce attraverso questa legge, il ruolo fondamentale del coinvolgimento delle famiglie all'interno delle attività svolte con i propri ragazzi, i ragazzi e le ragazze che frequentano le nostre scuole.
Grazie davvero per il lavoro che avete svolto.
Per quanto riguarda le risorse, qualcosa possiamo utilizzare dal Fondo Sociale Europeo e ci sono già attività avviate che vanno in questa direzione.
Certamente 200 mila euro è una cifra importante, ma è una cifra che, se si potrà, nel tempo dovrà aumentare e migliorare.
Intanto, il rafforzare quanto è già stato fatto e migliorare quello che si potrà fare, è un'opportunità che non possiamo perdere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Pentenero.
A seguito degli emendamenti approvati, verrà redatta e messa in linea una versione aggiornata della relazione tecnico-finanziaria, che dia conto, in maniera puntuale, delle ricadute che le nuove disposizioni comportano, in riferimento alla norma finanziaria approvata.
Procediamo con votazione dell'intero testo per appello nominale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni - Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 284, inerente a "Indizione, ai sensi del titolo III della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo), di referendum consultivo per l'istituzione del Comune di Val di Chy mediante fusione dei Comuni di Alice superiore, di Lugnacco e di Pecco nella Città Metropolitana di Torino" (sospesa)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 284, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi scusa per l'interruzione, ma volevo ricordare, nella disponibilità del Presidente che sta scappando, di fare un rapido aggiornamento dopo il sopralluogo.



PRESIDENTE

Sospendo dieci secondi la seduta perché devo interloquire con il Presidente Chiamparino nel reciproco rispetto delle prerogative.



(La seduta, sospesa alle ore 12.46 riprende alle ore 12.47)


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Comunicazioni Presidente Chiamparino incendio Sacra di San Michele


PRESIDENTE

La parola al Presidente Chiamparino. .



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Riservandoci di integrare informazioni che possono provenire da un approfondimento dello stato dei danni arrecati, colgo l'occasione di questa richiesta di comunicazione per fare pubblicamente un elogio e un ringraziamento, soprattutto al corpo dei Vigili del Fuoco e alle altre forze dell'ordine che hanno collaborato. Dal momento dello scoppio dell'incendio al momento in cui l'incendio stesso è stato domato e messo sotto controllo, sono passate poco più di due ore.
Se si considera, come sapete meglio di me, il tempo per arrivare da dove i Vigili del Fuoco sono posizionati con le loro stazioni alla Sacra conoscendo la tortuosità delle strade d'accesso e conoscendo le difficoltà di posizionamento delle autopompe e le difficoltà di utilizzo dell'acqua per le quali si è dovuto ricorrere a due cisterne sono sotto la Sacra di San Michele, nella montagna (che, fortunatamente, erano colme e hanno consentito una captazione dell'acqua più che sufficiente), se teniamo conto che in tutto questo sono passate poco più di due ore, credo di poter interpretare il pensiero di tutti nel trasmettere un elogio per l'efficienza, la funzionalità e la prontezza dell'intervento.
Sono poi andato sul luogo insieme al Sindaco, all'Assessora Parigi, che era già lì, e tutti i soggetti interessati - come sapete la proprietà dell'edificio è del demanio - vi era anche la Sovrintendenza per i Beni architettonici, culturali e paesaggistici.
Le informazioni che posso dare al Consiglio sono relative a quel pomeriggio, alle due del giorno successivo la notte. La mia valutazione conta poco perché non sono un tecnico, ma la sensazione che ho avuto andando materialmente sul luogo con i Vigili del Fuoco che stavano ancora lavorando e bonificando l'area dell'incendio è che, fortunatamente l'incendio sia stato superficiale per quello che riguarda il tetto della parte nuova, nell'angolo che va verso il muro dell'abbazia storica.
Fortunatamente sembra non ci siano state compromissioni strutturali dell'edificio che avrebbe comportato rischi per la biblioteca sottostante.
Ovviamente la biblioteca, nella parte dei documenti più preziosi e più costosi, sia dal punto di vista culturale che economico, sono stati adeguatamente messi in salvo. Sembrerebbe che i danni siano limitati a quella parte strutturale del tetto, dei travi che sorreggono il tetto. Ad una primissima stima, che è apparsa anche sui giornali, si è parlato di circa mezzo milione di danni. Naturalmente questa è una stima suscettibile di approfondita variazione, a seconda degli approfondimenti tecnici che saranno fatti e di tutte le valutazioni più approfondite. Mi sembra che rispetto a quello che poteva succedere, sia stato un intervento relativamente contenuto.
Come avete letto dai giornali, abbiamo ritenuto di dare un'immediata disponibilità, ovviamente non da soli, ma grazie al fatto che siamo nelle ultime trattative con il Governo sull'utilizzo dei Fondi di coesione e sviluppo, è emersa una riserva, posso chiamarla così, di circa 14 milioni.
Abbondantissimamente capiente per quei tipi di danni e che, naturalmente non pensiamo di impiegare tutti lì, ma anche in altri interventi sia per il recupero di beni culturali e sia su temi che riguardano il dissesto alle infrastrutture dei trasporti (il dissesto idrogeologico invece sono le schede precedenti).
Possiamo dire che, fortunatamente, grazie alla efficienza dei Vigili del Fuoco e delle altre forze dell'ordine che hanno collaborato, l'incendio ha arrecato danni relativamente limitati.
Questo non compromette, nel modo più assoluto, la funzionalità della Sacra e le possibilità di investire sempre di più su quello che è il simbolo del Piemonte. Ripeto, al momento sono in grado di dire questo, possiamo riservarci un approfondimento, anche in Commissione, a mano a mano che anche le nostre conoscenze saranno accresciute dal prosieguo dei lavori di verifica tecnica sui danni arrecati.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Chiamparino Siamo al punto 5).
Collega Ferrentino, considera ritirato il question time?



(Commenti del Consigliere Ferrentino fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì? Va bene, grazie.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni - Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 284, inerente a "Indizione, ai sensi del titolo III della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo), di referendum consultivo per l'istituzione del Comune di Val di Chy mediante fusione dei Comuni di Alice superiore, di Lugnacco e di Pecco nella Città Metropolitana di Torino" (seguito)


PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 284, di cui al punto 5) all'o.d.g., il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12.55)



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