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Dettaglio seduta n.287 del 28/12/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 10.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, ma ho visto che non è iscritto all'o.d.g. il punto 'Nomine'.
Mi risulta che sarebbe necessaria e urgente la nomina nella Fondazione Salone del Libro, per il Collegio dei Revisori. Poiché tra Comune e Regione si è addivenuti a un'intesa, è necessario e impellente nominare nella giornata di oggi il Revisore.
Pertanto, chiedo se il punto può essere iscritto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
Non si potrebbe, ma se l'Aula acconsente, si può.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani"


(Atti di indirizzo collegati: ordine del giorno n. 1283; ordine del giorno n. 1298: mozione n. 1220; ordine del giorno n. 1283)



PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 217, inerente a 'Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani', di cui al punto 6) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 27 dicembre sono stati votati gli articoli dal 19 al 33.
Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 34 Emendamento rubricato n. 105) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 106) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Illustro brevemente gli emendamenti 105) e 106), ma anche 107) e 108) dell'articolo 37, che sono aggiustamenti relativi alla tempistica.
In particolare, l'emendamento n. 106) individua, rispetto al testo iniziale, uno slittamento all'anno 2018, pertanto sostituiamo l'anno 2017 con l'anno 2018.
Sono, sostanzialmente, degli aggiustamenti temporali rispetto all'iter che ha avuto il disegno di legge in partenza e la data odierna, che ci fa ormai ragionare in termini di 2018.
Grazie.



PRESIDENTE

Il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 105).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 106).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 34, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 35 Indìco la votazione palese sull'articolo 35.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 Indìco la votazione palese sull'articolo 36.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 37 Emendamento rubricato n. 107) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è stato già illustrato dall'Assessore Valmaggia.
Emendamento rubricato n. 123) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 197) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I due emendamenti sono dati per illustrati.
Emendamento rubricato n. 196) presentato da Ravello, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 108) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è stato già illustrato dall'Assessore Valmaggia.
Emendamento rubricato n. 124) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento sono dati per illustrati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 107).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 123).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 197).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 196), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 108).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 124).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 37, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 38 Emendamento rubricato n. 97) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento indica quello che noi vogliamo proporre e che in parte ho già descritto ieri quando sono intervenuto, cioè la nostra linea di indirizzo è quella di penalizzare qualsiasi produzione di rifiuto indifferenziato.



PRESIDENTE

Gentilmente, colleghi, mettete nelle condizioni il Consigliere Andrissi di fare il suo intervento.
Prego.



ANDRISSI Gianpaolo

Quindi, al di là dello smaltimento - che sia in discarica che sia in un inceneritore che sia in un inceneritore con recupero energetico - a nostro parere, andava in qualche modo individuato una meccanismo che penalizzasse la produzione di rifiuto indifferenziato.
Riteniamo che qualsiasi rifiuto, se esiste, esiste da un lato per un motivo di 'ecodesign', che sicuramente ha portato alla produzione di un rifiuto dall'altro per un errore della raccolta differenziata. Questo l'abbiamo potuto vedere a livello regionale laddove si è cercato, in qualche modo, di applicare un miglioramento della raccolta differenziata, vuoi con un sacco conforme vuoi con un sacco prepagato vuoi con una tariffazione puntuale; la raccolta differenziata è migliorata nel momento in cui si è cercato di responsabilizzare i cittadini.
Ovviamente i risultati cambiano, perché col sacco conforme si arriva a circa 90-100 chili/abitante, col sacco prepagato si arriva tra i 90 e i 70 chili/abitante. Con una tariffazione puntuale, da cui possiamo anche estrarre gli ultimi dati arrivati da Novara, siamo intorno ai 40 chili/abitante/anno nella sperimentazione che è stata fatta in un quartiere di Novara.
Considerando che la Regione Piemonte è a 200 chili/abitante/anno, si possono fare dei grandi passi in avanti; bisogna però avere la volontà di perseguire questa strada e credo che, per quanto riguarda la Regione Piemonte, si potranno ottenere grandissimi risultati.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 100) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 100) interviene sul comma 4 dell'articolo 38 e con la nostra proposta di emendamento ne ampliamo e ne miglioriamo, nostro avviso il contenuto.
Il comma 4 dice: 'La Giunta regionale definisce le priorità di intervento i criteri e le modalità di utilizzo delle suddette risorse'. Noi aggiungiamo questa parte: 'In via prioritaria, le risorse vengono destinate: a) ad incentivare la ricerca, la sperimentazione di tecnologie e metodi ai fini del riciclo dei rifiuti indifferenziati ad oggi non processati nelle filiere, con particolare riferimento ai trattamenti per la differenziazione dei rifiuti composti da diversi materiali riciclabili singolarmente; b) a sostenere l'innovazione tecnologica necessaria alla realizzazione di un'economia circolare, a partire dalla progettazione di prodotti di consumo riciclabili che utilizzino meno materie prime'.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 125) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 125).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 38, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 24 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 38 bis Emendamento rubricato n. 265) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 265.
Il Consiglio approva.
Avremmo ora una serie di atti d'indirizzo collegati al provvedimento, ma ne sospendiamo temporaneamente la trattazione per affrontare il punto relativo alle Nomine.
Ne approfitto per dire che in coda alla chiusura del Consiglio, se riusciremo (ma ci riusciremo), faremo una Conferenza dei Presidenti, così programmiamo l'attività per il rientro dopo la pausa natalizia.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo dunque all'esame del punto 5 bis) all'o.d.g., inerente a 'Nomine'.
Si proceda alla distribuzione delle schede per la seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 277 "Fondazione per il libro, la musica e la cultura" - Collegio dei Revisori dei conti - (Articolo 14 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 membro effettivo


PRESIDENTE

Rammento che, ai sensi del comma 4 dell'articolo 79 del Regolamento interno del Consiglio regionale, nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone, saranno considerati eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti, salvo quanto previsto dal comma 3 'Riserva dei posti per le minoranze' e quanto previsto dalle norme specifiche, come nel caso della Commissione di Garanzia. Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione sono eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero dei voti.



PRESIDENTE

Prima di procedere alla distribuzione delle schede, la parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gianluca

Grazie, Presidente.
Faccio solo presente che nell'ultima Conferenza dei Capigruppo - ma neanche nella penultima - non abbiamo previsto le Nomine nella seduta di oggi. E quindi mi fermerei qua e quando termineranno i lavori d'Aula le calendarizzeremo; perché non è che, nel momento in cui lo richiede la maggioranza, un tema significativo come quello delle nomine si iscrive.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Io devo prendere atto che - al di là della maggioranza e della minoranza quando un collega mi chiede una modifica, se l'Aula acconsente, l'Assemblea approva la modifica. Oggi l'Aula ha approvato la modifica proposta dal Consigliere Gariglio; io ne ho preso atto e sto per procedere alla votazione, attivando già la procedura.
Lei non c'era: è arrivato in ritardo, quando l'Aula già aveva acconsentito.
BONO Davide ( fuori microfono) Non si può fare la modifica!



PRESIDENTE

Sì, la convoca è unica. Stiamo dicendo la stessa cosa, collega Bono; non è che dobbiamo stare sempre uno da una parte e uno dall'altra: questa volta stiamo dalla stessa parte e lei deve avere il coraggio di stare dalla mia parte, deve fare uno sforzo.
Dicevo, dunque, che quando c'è una proposta di modifica, di deroga sostanziale, che non viola nessuna norma e nessun dettato costituzionale se l'Aula acconsente, come Presidente io dico 'sì'.
Il Consigliere Gariglio ha fatto questa proposta; ho chiesto all'Aula l'Aula ha accossentito ed io ho attivato la procedura, anche perché il punto era già iscritto, come è stato fatto notare dal Consigliere Gariglio nel Consiglio precedente.
Per il resto, ha ragione il collega Bono.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Io credo che l'Aula sia stata presa un po' alla sprovvista e i tempi di approvazione siano stati un po' troppo rapidi, se vogliamo chiamarla approvazione.
Vorrei solo chiedere se c'è una particolare urgenza, se c'è una data e per quale motivo.



PRESIDENTE

Oggi c'è l'Assemblea.



FREDIANI Francesca

Sì, ho capito, però rispetto a questa nomina quale urgenza abbiamo? Poi ovviamente, rispetto alla convocazione già definita con un o.d.g. preciso.
Questo sarebbe un precedente. Per cui, se non collegato a un'urgenza estrema, che però vorrei fosse giustificata, non possiamo accettarlo.



PRESIDENTE

Prego, Presidente Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

L'urgenza estrema dipende semplicemente dal fatto che oggi, com'è noto dai giornali, c'è un'Assemblea straordinaria della Fondazione Salone del Libro che dovrebbe procedere, se i soci converranno, alla liquidazione della medesima.
Sarebbe meglio che ad accompagnare questa liquidazione ci fosse il plenum del Collegio dei Revisori.
Molto semplicemente. Questo se l'Aula acconsente. Se l'Aula non acconsente la liquidazione.



PRESIDENTE

L'Aula ha già acconsentito.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

L'urgenza deriva solo da quello. Peraltro, è una cosa che si attendeva da qualche tempo, non è una cosa emersa ieri.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, so che lei non era presente, quindi glielo chiedo per.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ascoltate, io do la mia interpretazione e spiego il perché. Non voglio fare nessuna forzatura, però l'Aula è sovrana. Se togliete la sovranità all'Aula, vi togliete la vostra sovranità.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Faccio una domanda a lei e ai colleghi che hanno dei dubbi: se io dovessi sospendere la seduta in questo momento, chiedere una Capigruppo e poi ritornare in Aula, andrebbe bene? Ah, non va bene ugualmente? Quindi tutte le volte che ci saranno proposte di deroghe non dovrò acconsentire? È successo tante volte che l'Aula modifica sostanzialmente cose che non potrebbe modificare, però se l'Aula è d'accordo lo facciamo. Faremo le votazioni, però non voglio forzare adesso il tempo e vorrei che arrivassimo a una riflessione unanime.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore10.24 riprende alle ore 10.29)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il Presidente prende atto che c'è una forte deroga in merito e visto il consenso unanime dell'Aula vogliate considerare questa deroga non come un precedente per le altre sedute.
Ringrazio tutti i colleghi.
Nomino scrutatori i Consiglieri Bertola e Molinari.
Prego la Consigliera Segretaria Motta di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Motta effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani"


(Atti d'indirizzo collegati: ordine del giorno n. 1283; ordine del giorno n. 1298: mozione n. 1220; ordine del giorno n. 1283)



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame degli atti d'indirizzo collegati al disegno di legge n. 217.
. Ordine del giorno n. 1283 "Risoluzione delle difformità sul calcolo della percentuale di raccolta differenziata rispetto alle disposizioni comunitarie" presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Frediani Mighetti, Valetti.
La parola al Consigliere segretario Bertola in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Illustro l'ordine del giorno 1283, collegato al disegno di legge 217, in quanto attiene alla materia dei rifiuti.
Questo documento propone una risoluzione delle difformità sul calcolo della percentuale di raccolta differenziata rispetto alle disposizioni comunitarie.
Richiamiamo, infatti, la DGR del 3 novembre 2017, n. 15-5870, con la quale la Regione Piemonte ha approvato il metodo normalizzato per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, recependo l'indicazione del Decreto Ministeriale 26 maggio 2016, 'Linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani'.
Ci riferiamo, inoltre, a una normativa comunitaria (l'articolo 3, comma 11 della direttiva 2008/98/CE, che definisce, appunto, la raccolta differenziata come la raccolta in cui un flusso dei rifiuti è tenuto separatamente, in base al tipo e alla natura, al fine di facilitarne il trattamento specifico.
La direttiva 2008/98/CE dice poi: 'Gli Stati membri verificano il rispetto degli obiettivi di cui all'articolo 11, paragrafo 2, della direttiva 2008/98/CE calcolando il peso dei flussi di rifiuti che sono prodotti e i flussi di rifiuti che sono preparati per essere riutilizzati, riciclati o che sono stati sottoposti ad altra forma di recupero di materiale in un anno civile. La direttiva citata definisce 'preparazione per il riutilizzo' le operazioni di controllo, pulizia e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento'.
Quindi da quel computo dovrebbe essere escluso tutto il rifiuto che viene smaltito in discarica, che dovrebbe essere conteggiato nel calcolo 'solo rifiuto preparato - effettivamente preparato - per il riutilizzo', ovvero rifiuti preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento.
Senonché le linee guida del Ministero identificano 60 tipologie di codici dall'Elenco europeo dei rifiuti come differenziati, tra cui anche molti rifiuti pericolosi (toner, vernici, inchiostri, solventi, pesticidi prodotti fotochimici, ecc.), da computarsi nel calcolo della percentuale di raccolta differenziata anche qualora destinati allo smaltimento e non al recupero.
La Regione, nel riprendere queste indicazioni, specifica proprio che 'nel computo, la frazione multimateriale e gli ingombranti misti a recupero sono al lordo degli scatti di trattamento'.
È chiaro che questa modifica facilita il raggiungimento degli obiettivi posti dal Piano rifiuti sulla raccolta differenziata e farà lievitare di alcuni punti percentuali la raccolta differenziata complessiva nella nostra regione, ma la farà lievitare ex lege, non per delle condotte più virtuose.
E, secondo noi, questa è una distorsione.
Quindi noi, con questo atto di indirizzo, chiediamo di ritirare la DGR 155870; chiediamo di riformulare il metodo normalizzato per il calcolo di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, in maniera che vengano rispettate le normative comunitarie, ovvero conteggiando nel calcolo solo il rifiuto preparato per l'utilizzo, dunque rifiuti preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento; chiediamo di coinvolgere la Commissione rispetto al punto precedente e infine di portare come istanza al Ministero la modifica delle linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, come da decreto ministeriale 26 maggio 2016, in maniera che vengano rispettate le normative e le disposizioni comunitarie come sopra evidenziato. Perch oggi, a nostro avviso, quel decreto ministeriale non le rispetta.
Presidente, dopo di questo ce n'è uno del collega Valetti, ma dopo ancora ce n'è un altro mio: posso illustrarlo?



PRESIDENTE

. Mozione n. 1220 inerente a "Attuazione della pianificazione regionale dei rifiuti sul vuoto a rendere'" presentata da Bertola, Bono Andrissi, Campo, Frediani, Mighetti e Valetti.
La parola al Consigliere Segretario Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Illustro la mozione n. 1220, "Attuazione della pianificazione regionale dei rifiuti sul vuoto a rendere'" Questa mozione è stata presentata un paio di mesi fa indipendentemente dal disegno di legge 217 ma, essendo materia pienamente e completamente attinente, abbiamo chiesto di collegarla a questo disegno di legge.
Il 10 ottobre 2017 sono entrate in vigore le regole sulla sperimentazione del vuoto a rendere per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale come previsto dall'articolo 219 bis del Testo Unico Ambientale. Viene stabilita una sperimentazione che sarà operativa per un anno, a decorrere dal centoventesimo giorno dall'entrata in vigore del decreto, quindi dal 7 febbraio 2018 al 7 febbraio 2019.
Questa sperimentazione si applica agli imballaggi riutilizzabili, destinati al contenimento di birra e acqua minerale di volume compreso tra 0,20 e 1,5 litri e serviti ai consumatori da alberghi o residenze di villeggiatura ristoranti, bar e altri punti di consumo. Lo stesso decreto, poi stabilisce che il sistema è volontario e quindi spetterà agli esercenti di aderire o meno.
Noi pensiamo che questa sperimentazione sia pienamente in linea con gli obiettivi che ci siamo dati nel Piano regionale rifiuti riguardo alla riduzione a monte dei rifiuti e quindi il vuoto a rendere, in questo senso è una delle misure migliori. Non sono però previste nella manovra del Governo premialità per incentivare questo sforzo virtuoso.
Vengo al dispositivo, che si compone di due punti. Prima ho avuto un confronto con l'Assessore Valmaggia, che ha manifestato la disponibilità della Giunta regionale a dare un parere favorevole a questo atto di indirizzo, qualora venisse cassato il secondo punto, quindi illustro la modifica.
Il dispositivo diventa: 'Impegna la Giunta regionale a dare attuazione alla pianificazione regionale per gli obiettivi sul vuoto a rendere, sostenendo e rendendo più efficace la manovra ministeriale'.
Tolgo la seconda parte, dove è scritto 'a prevedere degli incentivi nel 2018 per gli esercenti che decidono di adottare volontariamente il sistema'.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Presenze in Consiglio del Consigliere Marco Grimaldi


PRESIDENTE

Scusate, ho ricevuto una notizia molto importante. Marco Grimaldi ha sfondato quota mille, con oltre 300 Commissioni, 43 Conferenze dei Capigruppo, 89 presenze e 89 presenze ai Consigli regionali, anche quest'anno è il Consigliere più presente a Palazzo Lascaris: complimenti a lei! Mi raccomando: un occhio di riguardo in campagna elettorale.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Non sceglierò il suo collegio.



PRESIDENTE

Non sceglierà il mio collegio.
Al massimo io andrò 'in' collegio.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani"


(Atti d'indirizzo collegati: ordine del giorno n. 1283; ordine del giorno n. 1298: mozione n. 1220; ordine del giorno n. 1283)



PRESIDENTE

Detto questo, torniamo all'esame degli atti di indirizzo collegati al disegno di legge 217.
. Ordine del giorno n. 1293 inerente a "Analisi per frazioni dei flussi di rifiuti effettivamente avviati a recupero e riciclo senza altri trattamenti" presentato da Valetti, Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani e Mighetti.
Per l'illustrazione del quale do la parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno dà compimento alla nostra linea sulla gestione dei rifiuti, che è stata quella di cercare il più possibile di includere, prima nel Piano rifiuti e poi nella legge, degli obiettivi che fossero commisurati non solo alla produzione di rifiuto procapite e alla raccolta differenziata, ma al rifiuto effettivamente avviato a riciclo.
Quando audimmo i rappresentanti dei Consorzi del riciclo del CONAI in V Commissione, infatti, ci fu fatto notare come una buona parte dei materiali che dai rifiuti urbani vengono differenziati dai cittadini poi non viene effettivamente riciclata, per mille motivi: a causa di impurità, perché non esiste la filiera che possa accogliere queste materie e reinserirle nel ciclo produttivo, oppure perché si tratta di materiali che non sono tecnicamente riciclabili. Secondo noi, quindi, è buona cosa che cominciamo a ragionare in termini di riciclo effettivo.
Dal momento che non abbiamo potuto inserire gli emendamenti in legge perché non hanno trovato spazio nella discussione in Commissione o non sono stati accettati, questo ordine del giorno richiede che annualmente venga presentata alle Commissioni competenti una relazione dettagliata, con i dati provenienti dal Consorzio CONAI - ma anche dagli altri Enti di ricerca e ambientali della Regione Piemonte, come ARPA e IPLA - sui dati delle frazioni di rifiuto effettivamente avviato a riciclo, elemento che secondo noi dire rappresenta l'aver raggiunto l'obiettivo. Quello di un rifiuto che viene differenziato e poi non viene riciclato, infatti, per noi non è lo scopo che dobbiamo porci.
Chiediamo quindi che venga presentata questa relazione, possibilmente anche al pubblico - quindi che sia prima presentata alle Commissioni e ai Commissari e poi, se non ci sono dati sensibili, magari pubblicata - anche in concomitanza con l'esposizione del monitoraggio del Piano di gestione dei rifiuti e la verifica e la valutazione dell'attuazione del DDL 217 dunque con riferimento alla clausola valutativa del presente disegno di legge.
Ho saputo che dall'Assessore sono stati richiesti degli aggiustamenti e quindi chiedo al Presidente qualche istante per concordare eventualmente le modifiche all'ordine del giorno e valutare se le accogliamo, oppure no.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 1298 inerente a "Verificare la possibilità di destinare nel bilancio di previsione finanziario 2018-2020 risorse aggiuntive a favore delle politiche virtuose di gestione dei rifiuti realizzate dai Comuni piemontesi", presentato dai Consiglieri Ferrentino Appiano, Accossato, Caputo, Conticelli, Gariglio e Ottria.
La parola al Consigliere Ferrentino per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Con questo documento sostanzialmente noi andiamo un po' a ripercorrere tutto il lavoro che ha accompagnato il tema dei rifiuti, a partire dal Piano rifiuti dove, in modo unanime, avevamo assunto un ordine del giorno presentato poi in Consiglio a marzo 2016, in cui andavamo a impegnare le risorse dell'ecotassa istituita con legge nazionale nel 1995 per accompagnare le politiche virtuose dei Comuni nell'applicazione prima del Piano e poi del DDL, che era già un obiettivo che si era chiesto alla Giunta di concretizzare in un tempo definito.
Proprio il 23 dicembre, nell'approvazione della manovra finanziaria dello Stato al Senato, è stato approvato un emendamento che andava sostanzialmente a erodere parte di queste risorse, per destinarle ai Comuni sede di impianti di discarica.
Come maggioranza, ci è sembrato opportuno riprendere il tema dell'impegno che si era preso già nel marzo del 2016, quando avevamo assunto l'imperativo di accompagnare il Piano rifiuti, prima, e poi il nuovo Testo unico dei rifiuti con risorse che sostenessero i Comuni virtuosi in questo passaggio.
Preoccupati dal venir meno di parte di queste risorse, abbiamo presentato questo documento per chiedere sostanzialmente alla Giunta di valutare con attenzione la possibilità che, nel bilancio di previsione 2018-2020, si possa verificare l'opportunità di recuperare risorse aggiuntive per fare in modo che il Piano rifiuti, prima, e oggi - mi auguro - il nuovo Testo unico sui rifiuti possano avere a disposizione delle risorse per premiare i Comuni che maggiormente si impegneranno in questo settore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ferrentino.
Prima delle dichiarazioni finali sul testo del disegno di legge n. 217 procediamo alla proclamazione del risultato della votazione sulla nomina odierna.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 5 bis) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 277 "Fondazione per il libro, la musica e la cultura" - Collegio dei revisori dei conti - (Articolo 14 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 rappresentante effettivo.
Proclamo designato, quale rappresentante in seno al Collegio dei revisori dei conti della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, il signor Stefano Rigon.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani"


(Atti d'indirizzo collegati: ordine del giorno n. 1283; ordine del giorno n. 1298: mozione n. 1220; ordine del giorno n. 1283)



PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 217.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Valmaggia; ne ha facoltà.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Esprimo qualche considerazione sugli ordini del giorno presentati or ora e anche per spiegare la posizione della Giunta, soprattutto rispetto al primo ordine del giorno presentato dal Consigliere Bertola, il 1283, laddove richiede un ritiro della DGR del 3 novembre 2017, 'La riformulazione del metodo normalizzato'.
Due precisazioni.
La prima, le indicazioni dell'Europa; secondo, il timore di un innesco di una procedura di infrazione per il mancato rispetto della direttiva 2008/98/CE pare non essere fondato.
Tale normativa, quella europea, non individua obiettivi di raccolta differenziata e relativi metodi di calcolo, ma specifica gli obiettivi per la preparazione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti, nonch stabilisce che il tasso di riciclaggio debba essere superiore al 50 per cento, obiettivo questo da raggiungere entro il 2020.
Pertanto, la normativa europea non individua obiettivi di raccolta differenziata ma il tasso di riciclaggio, che deve essere raggiunto al 2020. Dai dati a nostra disposizione, è già ampiamente raggiunto e superato da alcuni anni in Piemonte.
Noi non possiamo intervenire su un decreto ministeriale che recepisce la direttiva europea e che il Consigliere Bertola ritiene non rispettoso, come decreto ministeriale, della direttiva europea.
Il decreto ministeriale da cui deriva la nostra DGR stabilisce che le Regioni definiscono con apposita deliberazione il metodo standard per calcolare e verificare le percentuali di raccolta differenziata, sulla base di linee guida che sono definite con decreto del Ministero dell'Ambiente.
Pertanto, i margini discrezionali su cui operare su questo aspetto, in base anche alle competenze attribuite alle Regioni, sono piuttosto limitati perché questa disposizione del legislatore nazionale parte dal presupposto che si vogliono evitare casi di disparità fra Comuni di Regioni differenti che con la stessa quantità di raccolta differenziata si sarebbero trovati in alcuni casi, a pagare tributo speciale in misura differente.
Pertanto, non abbiamo grossi margini per intervenire a modificare quelle che sono le indicazioni nazionali, quindi si ritiene di non procedere alla riformulazione del metodo normalizzato, come indicato dall'ordine del giorno.
Pertanto, il parere della Giunta sull'ordine del giorno n. 1283 non è positivo.
È positivo, invece, sugli altri tre ordini del giorno presentati, a partire da quello del Consigliere Valetti, in cui si chiede una modifica legata alla temporalità, indicata nell'ordine del giorno, laddove si chiede una relazione annuale. Avendo noi messo, sia nel Piano dei rifiuti sia in tutti gli alti programmatori, una cadenza biennale per questa relazione, abbiamo proposto un emendamento su questo riferimento temporale che è stato accolto.
Allo stesso modo, accogliamo l'indicazione contenuta nell'ordine del giorno del Consigliere Ferrentino, a seguito delle recentissime modifiche della finanziaria nazionale.
Sulla quarta mozione, relativa alla sperimentazione che dovremmo andare a sviluppare, a partire dal prossimo mese di febbraio, con le realtà commerciali sul vuoto a rendere, di tipo anche volontaristico, come ha già detto il Consigliere Bertola, l'emendamento suggerito rende il documento accoglibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1283, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1298, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 1220, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1293, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferrentino per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Penso che oggi si concluda, con un voto positivo, un iter molto lungo che ha iniziato il PD due anni fa con la predisposizione del Piano rifiuti che fu oggetto di profonda discussione all'interno dei gruppi di lavoro e poi in Consiglio.
L'Assessore, allora, si prese l'impegno, su sollecitazione dei Gruppi, di portare all'attenzione, in tempi definiti, un testo unico per regolamentare il tema dei rifiuti. Cosa che è avvenuta e su questo si è aperta una discussione molto approfondita nel merito dei problemi. Non ripeto quel che abbiamo già detto negli interventi iniziali dell'esame del testo unico che regolamenta, in un unico provvedimento legislativo, tutte le attuali normative e leggi che insistono sul tema rifiuti. Abbiamo, quindi, aperto una discussione. Qualche collega, ancora ieri, diceva che il testo presentato dalla Giunta è stato oggetto di profonde modifiche nel corso dei lavori prima in Commissione e poi in Aula. Aggiungo soltanto: meno male.
Meno male, perché abbiamo restituito al Consiglio un ruolo assolutamente importante in tema di legislazione. La Giunta e l'Assessore, con gli Uffici, hanno fatto il proprio lavoro portando all'attenzione della V Commissione un testo, così come gli era stato richiesto. Nel frattempo molto cose sono successe, anche a livello nazionale, per quanto riguarda la governance. C'è stato un referendum, c'è stato un ruolo ridefinito delle Province e sarebbe stato veramente da irresponsabili non tener conto di tutto questo.
Ascrivo come elemento estremamente positivo che, a fronte di un testo presentato dalla Giunta, la Commissione prima e il Consiglio dopo hanno ascoltato veramente tutti. A me fa veramente sorridere quando qualche collega dice che, con questi provvedimenti, noi togliamo qualsiasi potere decisionale ai Sindaci. Mi ricordo - allora ero Sindaco - quando fu approvato, da una diversa maggioranza, la legge n. 7, che esautorava completamente i Sindaci. Il 50 per cento dei voti era in capo alle Province, che bastava si accordassero con un solo Comune e avevano la maggioranza nell'ambito provinciale per decidere qualsiasi cosa. L'avevamo fortemente avversata e avevamo detto che mai più avremmo dovuto favorire una legge che, nel mentre, ribadiva che il ruolo sul tema della raccolta rifiuti era comunale ma poi, nell'ambito della governance provinciale, di fatto, sottraeva ai Sindaci e ai Consiglio comunale qualsiasi potere decisionale.
A noi questo testo - e lo possiamo dire dopo aver tenuto una decina di assemblee in giro per il Piemonte e dopo aver ascoltato, fino all'ultimo giorno, in occasione della gradita visita, un centinaio di Sindaci di un'area geografica del Piemonte - non ci ha minimamente posto in apprensione. Abbiamo ascoltato e abbiamo spiegato per quale motivo si proponeva questo testo unico; abbiamo ulteriormente accolto una serie di indicazioni di buonsenso che sono state, ancora qualche giorno fa presentate proprio per dire che è un documento in progress.
È un documento che vuole raccogliere i contributi di tutti: dei Sindaci dei Consorzi e di tutti quelli che, con spirito propositivo, si raccordavano con un singolo Consigliere di maggioranza, di minoranza, con l'Assessore o con gli Uffici per cercare di perorare modifiche che potevano andare nell'indirizzo di migliorare ulteriormente questo testo di legge.
Secondo me, abbiamo messo in campo quella fase di ascolto che dovrebbe caratterizzare qualsiasi provvedimento che non solo il Consiglio regionale ma qualsiasi assemblea elettiva dovrebbe fare massicciamente prima di assumere una decisione. Tuttavia, dopo aver ascoltato, dopo 60-70 riunioni di Commissione, alla fine il Consiglio regionale deve assumere una decisione.
Io, però, non posso non rilevare come, in modo assolutamente legittimo - ci mancherebbe - una parte dell'opposizione ha ritenuto di porre in atto tutto quello che era possibile fare per evitare che questo Consiglio regionale approvasse una legge sui rifiuti. Quindi, moltissimi emendamenti soppressivi, moltissimi interventi, per cercare di evitare che si arrivasse a questo voto importante del 28 dicembre che, mi auguro, licenzierà questo Testo Unico.
Un'altra parte dell'opposizione (il Movimento 5 Stelle) ha avuto un atteggiamento costruttivo, nel merito. Ha portato tantissimi elementi sui quali ci siamo confrontati; ci siamo magari anche scontrati verbalmente, ma alla fine abbiamo raggiunto un risultato che depone proprio a favore di quello che deve essere un'Assemblea legislativa: ascoltare, confrontarsi fermarsi per vedere se è possibile migliorare un testo.
Ritengo che, oggi, noi sottoponiamo all'attenzione del Consiglio regionale un testo molto partecipato.
Un grazie, ovviamente, alla V Commissione, alla Presidente e collega Accossato e a tutti i commissari.
Un grazie a tutti i Sindaci che hanno avuto un'interlocuzione nei nostri confronti, sempre rispettosa del ruolo.
Un grazie anche agli Uffici dell'Assessorato, che ci hanno supportato e sopportato, nel cercare di trovare sempre una soluzione che fosse compatibile anche con il provvedimento legislativo.
Ho assistito anche ieri alla discussione sul ruolo della governance dei piccoli Comuni. Noi abbiamo operato una differenziazione riguardante l'importanza del numero di abitanti e del territorio. Ritengo che abbiamo fatto una proposta di buonsenso, indicando il 70 e 30, di cui parlavamo ieri, perché ci siamo preoccupati di contemperare un maggiore ruolo ai Sindaci dei piccoli Comuni, anche se con poche centinaia di euro, perch parliamo soltanto delle spese generali dei Consorzi, che dovrebbero essere tenute sotto controllo e sicuramente verso il basso: anche alcune centinaia o qualche migliaio di euro in più possono mettere in difficoltà il bilancio di un piccolo Comune.
Quindi, riguardo al fatto che i grandi Comuni dovrebbero cedere una parte ai Comuni più piccoli, guardate, io negli ultimi trent'anni ho visto solo una volta succedere una cosa del genere in modo abbastanza propositivo, ed era la prima Giunta Chiamparino del Comune di Torino.
Nel gruppo di lavoro stavamo predisponendo il Regolamento per l funzionamento dell'ATO 3 - Acqua, gruppo di lavoro di cui facevo parte.
Anche lì, centinaia di incontri. La Città di Torino, allora, con una grandissima apertura al territorio (ma rimane l'unica volta negli ultimi trent'anni di cui io ho memoria), aveva ceduto parte del suo 42 per cento che aveva nell'Autorità d'Ambito ai piccoli Comuni, per cercare di favorire la loro partecipazione, con gli Ambiti di montagna e gli Ambiti di pianura.
Quindi, aveva ceduto il 15 per cento delle proprie azioni/abitanti a favore dei piccoli Comuni.
È successo quella volta, in un altro contesto politico.
Non mi sembra che, oggi, ci sia minimamente la possibilità di ripetere questo fatto, quindi abbiamo necessariamente dovuto cercare di fare una mediazione sul ruolo dei piccoli Comuni. Ma - lo ripeto per l'ultima volta guardate che il processo parte dal Consiglio comunale, che decide il tipo di raccolta, le modalità, le porta nell'Area Territoriale Omogenea, dove ancora i Sindaci eleggono un proprio rappresentante nel C.d.A. del Consorzio di Ambito Provinciale, con vincolo di mandato.
Non è che il Sindaco va nel C.d.A. a esprimere una sua posizione personale: va nel C.d.A. a esprimere e sintetizzare la discussione che è stata fatta nell'Area Territoriale Omogenea, attuale Consorzio, che tiene conto di quello che ha portato il Sindaco del piccolo Comune.
A noi sembra ci sia una costruzione del processo decisionale rispettoso del piccolo come del grande Comune.
L'ultimo riferimento, per quanto riguarda la Città di Torino.
Ogni volta viene adombrata questa diversa attenzione rispetto alla Città di Torino. Ma occorre prendere atto che, ovviamente, è più complicato in una grande città come Torino raggiungere gli obiettivi molto ambiziosi di questa legge. Non è che la Città di Torino non deve raggiungere questi obiettivi. Deve raggiungere gli stessi obiettivi di Sant'Antonino, ma gli è stato dato, proprio perché ci siamo resi conto della complessità maggiore un arco di tempo maggiore per raggiungerli. Li deve raggiungere, perché, se la Città di Torino non raggiunge questi obiettivi, l'intero obiettivo della Regione Piemonte viene meno.
Quindi, penso che sia stato fatto un lavoro importante, che non finisce qui. Ognuno di noi si mette ancora a disposizione dei territori, perché mi rendo conto che qualche Sindaco, che non ha seguito in questi due anni questo tema, può ancora avere delle remore, può ancora avere delle perplessità.
Non è che noi, approvato oggi - spero - il Testo Unico, poi non ci rendiamo disponibili. L'Assessore, penso, ma ognuno di noi è assolutamente a disposizione di ogni singolo Comune, di ogni singolo Consorzio, di ogni singola Area Territoriale Omogenea, per andare a spiegare il risultato finale di questo testo di legge proprio perché, dato che deve essere condiviso dalla maggior parte dell'Amministrazione comunale - e mi auguro dalla maggior parte del territorio piemontese - ritengo che sia stato fatto un eccellente lavoro e oggi noi consegniamo all'attenzione del Consiglio regionale un documento che è sintesi di un lungo lavoro che ha visto coinvolti tutti, maggioranza e opposizione, ma ha visto coinvolto anche il territorio piemontese.



PRESIDENTE

Altri interventi per dichiarazione di voto? Prego, collega Porchietto, prenda pure la parola.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Poche parole non più di natura tecnica come abbiamo fatto nei giorni scorsi, ma credo che ormai il tempo sia quello di valutazioni solo più di natura politica. Spero che il Consigliere Ferrentino, al quale mi permetterò in qualche modo di rispondere nell'intervento, non me ne voglia nel senso che non v'è nulla di personale, collega Ferrentino - ci mancherebbe - ma rispondo alle riflessioni che lei ha portato a nome del Gruppo di maggioranza.
Mi permetto di dire che assolutamente e convintamente noi continuiamo a sostenere che questo è un testo che non è che non piace a noi: non piace al territorio. Io ho ascoltato con attenzione quanto è stato detto e mi permetto di fare solo alcune riflessioni che credo sia opportuno riportare ancora una volta.
Non è vero che si è ascoltato tutto il territorio: sono state ascoltate le Amministrazioni che dicevano sì a questo testo, ma le altre venivano in qualche modo mal sopportate, e l'abbiamo visto la scorsa settimana, quando una parte di quegli Amministratori sono stati chiamati fuori dalla Commissione per concordare alcune modifiche. Questo, lo ribadisco - come ho già fatto la scorsa settimana - non è un modo di fare buona politica.
Quando si costruiscono delle norme, non ci sono Amministrazioni di centrodestra o di centrosinistra, ma ci sono delle Amministrazioni locali che devono gestire il territorio. Immaginare di trovare accordi per tenere in qualche modo buone soltanto le Amministrazioni più vicine non è, secondo me, un modo corretto di fare politica.
Questo è un testo che ha visto, da parte nostra, un forte ostruzionismo perché riteniamo che sia un testo non corretto, un testo difficilmente emendabile, ma abbiamo cercato di farlo sia in Commissione che in Aula.
Ancora una volta la maggioranza e la Giunta regionale non hanno assolutamente voluto prendere in considerazione alcun emendamento sia di natura ostruzionistica, chiaramente, sia di natura costruttiva. Quindi, per cortesia, non andate a dire che avete voluto costruire un testo che fosse condiviso dall'Aula, perché ciò non è avvenuto.
Ricordo che c'è un altro testo di legge proposto da Amministrazioni locali che non è neanche stato preso in considerazione e chiaramente, votando questo e votandovelo, lo casserete sistematicamente. Questo significa che non solo la provincia di Torino per i due terzi non concordava, perch ricordo che la scorsa settimana avevamo 90 Amministrazioni presenti, ma che rappresentavano più di 200 territori e non soltanto una parte, come il collega Ferrentino prima ha ricordato, poiché erano presenti almeno tre aree importanti: c'era la Val di Susa, c'era il Canavese, c'era il Pinerolese quando la scorsa settimana abbiamo parlato.
Dopodiché, se vogliamo raccontarci delle cose diverse, possiamo raccontarle in quest'Aula, ma sicuramente gli Amministratori locali sanno che quello che è accaduto in Aula non è stato quello che loro avevano richiesto. E ancora oggi doversi trovare un ordine del giorno che contiene ciò che avrebbe dovuto contenere la normativa che abbiamo cercato in tutti i modi di emendare è, mi permetto di dire, una presa in giro nei confronti degli Amministratori.
C'è un'altra provincia che ha presentato un'istanza e mi pare che non abbia avuto assolutamente un degno ritorno di interesse da parte dell'Amministrazione che in questo momento governa la Regione. Quindi fermamente voteremo no a questo disegno di legge, perché non riteniamo che faccia il bene del territorio. Se aveste voluto condividere insieme a noi avreste fatto ciò che abbiamo chiesto prima in Commissione e poi in Aula vale dire valutare attentamente, con chi di noi tra l'altro ha competenze di natura tecnica e non soltanto politica, quelli che potevano essere gli interventi normativi attuabili. In realtà, questo è un testo che avete voluto voi in questo modo. Noi ribadiamo quanto abbiamo detto precedentemente: ve ne assumerete la responsabilità politica nel 2018 e nel 2019.



PRESIDENTE

Altri interventi per dichiarazione di voto? La parola la Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Prima di comunicare la nostra posizione e dichiarare quello che sarà il nostro orientamento di voto, è bene fare un passo indietro perché questa è l'Aula del Consiglio regionale, luogo di esercizio della democrazia, della libertà di pensiero e di parola, però questo non significa che ripetere una bufala per 50 volte la renda una cosa vera. Allora bisogna fare un attimo un passo indietro e fare, come dire, una fotografia della situazione, non già una fotografia oggettiva, ma una fotografia fatta dal nostro punto di osservazione.
La Regione ha delle competenze in materia di rifiuti e la principale è quella proprio della pianificazione. La Regione Piemonte per anni ha rinunciato alla sua competenza, la Regione Piemonte per anni non ha pianificato nulla in tema di rifiuti. È stato approvato nel 2016 un Piano rifiuti, quello precedente era del 1997, quindi la colpa del non fare - del non fare! - è ascrivibile al centrodestra come al centrosinistra e riferendosi all'ultima legislatura della Regione, prima della precedente certamente a un immobilismo assoluto del centrodestra sul tema dell'ambiente e non solo su quello dei rifiuti.
Nel frattempo, cosa è successo? È successo che alcune Amministrazioni locali si sono mosse molto bene e hanno raggiunto ottimi risultati. E non è un'osservazione politica la mia: è un'osservazione oggettiva. Si tratta di Amministrazioni di centrodestra, di Amministrazione di centrosinistra o guidate da liste civiche; alcune realtà territoriali si sono mosse molto bene, altre no, per difficoltà oggettive o per mancanza di volontà politica.
In particolare, il capoluogo della nostra Regione, Torino, per anni ha congelato i risultati e la gestione dei rifiuti su determinati livelli e determinati standard (che non sono certo di qualità) perché nel frattempo si era progettato - e poi costruito e poi acceso - un forno: un inceneritore, figlio della politica di Centrosinistra della Città e della Provincia di Torino. Questo è oggettivo. Abbiamo oggi un Presidente di Regione che ha governato per due legislature la Città di Torino e che rivendica orgogliosamente, da parte sua, la costruzione dell'inceneritore.
Abbiamo come Assessore alla sanità un ex Presidente della Provincia e abbiamo esponenti di centrosinistra che in quegli anni hanno amministrato la Regione, la Città o la Provincia. Quella politica dei rifiuti nella Città di Torino e nella sua provincia, quindi, è totalmente figlia del centrosinistra.
Poiché dire cose che non sono vere e mettere in giro delle bufale non significa che queste diventino verità nemmeno se le si ripete 50 volte basta andare a vedere innanzitutto la data di presentazione del disegno di legge che è antecedente al periodo in cui a Torino si è votato: quindi quando è stato presentato questo disegno di legge, anche con le misure diverse per il capoluogo, Torino non aveva nemmeno rinnovato la sua amministrazione amministrazione; e poi basta vedere, anche, la linea che abbiamo tenuto, gli emendamenti che abbiamo presentato anche rispetto alla pratica dell'incenerimento dei rifiuti, che è una pratica per noi da superare - e questo è stato detto chiaramente anche dal collega Andrissi per capire, ferma restando la libertà di opinione di ciascuno, che in quest'Aula sono state dette delle cose non vere (e io posso dire decisamente delle bufale).
E allora qual è la nostra posizione? C'erano - anzi, ci sono - due modi di fare opposizione; a seconda dei casi se ne può scegliere uno piuttosto che un altro. C'è l'ostruzionismo - noi l'abbiamo scelto diverse volte per vari provvedimenti - oppure c'è il tentativo di migliorare un provvedimento che si ritiene importante per la Regione Piemonte. Questo è stato il caso, per noi, del Piano rifiuti - non era il nostro Piano e non l'abbiamo votato, ma abbiamo cercato di migliorarlo - ed è il caso di questo disegno di legge: non è il disegno di legge che avremmo scritto noi, non è la gestione dei rifiuti che vorremmo noi, ma abbiamo cercato di migliorare questo provvedimento col confronto, cercando di vedere se venivano accolte le nostre proposte, condivisibili o meno che fossero politicamente; poi su alcune proposte abbiamo ricevuto un no che è un no politico, perché in questo momento amministra la Regione una parte politica molto diversa dalla nostra. In altri casi abbiamo cercato di verificare con gli Uffici della Regione se, perlomeno dal punto di vista giuridico, ciò che proponevamo era attuabile e fattibile.
Abbiamo quindi scelto coerentemente, in piena scienza e coscienza, di lavorare a questo provvedimento stando sul merito e abbandonando la propaganda. Lo dico perché poi alla fine, da una parte di questo emiciclo che grida all'inciucio, di proposte tecniche su questo disegno di legge non ne abbiamo sentite: abbiamo sentito delle legittime rivendicazioni politiche (legittime, ma rivendicazioni politiche) e nemmeno tanto sul merito della questione, perché poi sono stati approvati degli emendamenti peraltro anche nostri, che recepivano le richieste dei Sindaci, che una parte di questo emiciclo non ha nemmeno letto. Questo, dunque, è quanto.
Ripeto poi che su questo noi non vogliamo fare propaganda. Potremmo dire che abbiamo ricevuto - io personalmente ne ho ricevuti - anche dei ringraziamenti di Amministrazioni comunali che non sono ascrivibili al Movimento 5 Stelle e nemmeno al centrosinistra: ho ricevuto dei ringraziamenti da Sindaci che sono ascrivibile al centrodestra.
Da questo punto di vista, abbiamo cercato di migliorare un provvedimento che alla Regione serviva - e serve - perché, anche qui, va detto che la legge precedente sulla governance (la legge 7/2012), che peraltro, rispetto a rivendicazioni che sono state fatte qui, non coinvolgeva in alcun modo i Comuni e, anzi, li esautorava, non è mai entrata in vigore: avevamo quindi una legge sulla governance che, di fatto, non esisteva. Adesso ce ne sarà una, che per noi certamente non è perfetta, ma che comunque permette probabilmente di iniziare ad attuare degli obiettivi di un Piano rifiuti che - ancorché secondo noi non sia un Piano rifiuti ambizioso - cerca di muovere un po' la classifica e di spostarsi verso una gestione più virtuosa dei rifiuti.
Per le ragioni che ho elencato, il nostro voto su questo disegno di legge sarà solo un voto di presenza e di presa d'atto che abbiamo una nuova legge sulla governance: una legge che speriamo, in una prossima legislatura amministrata dalla nostra forza politica, possa migliorare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Alla conclusione di questi importanti giorni di discussione sul disegno di legge n. 217, mi sembra opportuno, anzi, ritengo mio dovere esprimere una valutazione personale, ma, soprattutto, il voto convinto a favore del Gruppo Consiliare Art.1 - Movimento Democratico Progressista di cui faccio parte, e anche la rivendicazione, da parte nostra, del ruolo svolto insieme a Marco Grimaldi di Sinistra Italiana (quindi possiamo pensare a una dichiarazione come Liberi e Uguali, che è un po' il nostro nuovo riferimento politico di questi giorni e dei prossimi mesi) nella costruzione di questo provvedimento cui, anche personalmente come Presidente di Commissione, ho cercato di dare il mio contributo.
Finalmente diamo alla Regione Piemonte - ai suoi territori, ai cittadini e agli amministratori - una legge sul governo del sistema dei rifiuti; una legge fortemente tesa, che a inizio legislatura questa maggioranza l'aveva posta tra le priorità imprescindibili e l'abbiamo rispettato.
Peraltro, una legge indicata anche in un ordine del giorno votato trasversalmente da tutto il Consiglio regionale, a latere del Piano regionale rifiuti. Era appunto un impegno che ci eravamo assunti in quella situazione.
Non solo abbiamo risposto all'obiettivo e all'impegno di dare una legge al territorio, ma anche di dare una buona legge; una legge che ha tenuto in considerazione le tante osservazioni arrivate sia dagli amministratori e dai Sindaci, essendo quelli più direttamente coinvolti, sia da altri soggetti che si occupano del sistema dei rifiuti, che abbiamo avuto occasione di audire in Commissione, sia dai Presidenti degli attuali Consorzi in uscita.
L'ascolto è continuato anche in questa ultima fase di lavoro in Consiglio e io credo che ci sia stata molta attenzione. Certo, come sempre, negli ascolti si deve avere la capacità di capire e di recepire, ma anche la capacità, se si è convinti delle proprie convinzioni, di argomentarle e di rimanere fermi su alcune posizioni che si ritengono corrette.
Certamente in democrazia ognuno fa le proprie valutazioni e ha tutto il diritto di rimanere fermo sulle proprie posizioni, anche dall'opposizione ma non può essere negata la disponibilità e la capacità di ascoltare, di apporre correttivi e ulteriori miglioramenti e aggiustamenti, com'è stato fatto in questi giorni con gli ultimi emendamenti presentati dalla Giunta.
Sicuramente non va rinnegato l'impianto dato a questa legge, cioè quello cercare di mediare una maggiore sintesi, anche per essere coerenti con le disposizioni nazionali che vedono, per esempio, il livello ottimale di gestione di servizi pubblici in un'area vasta riconducibile a quello delle Province.
Noi dovevamo mediare a questo dettato normativo nazionale, soprattutto per la situazione onestamente anomala della Città metropolitana di Torino, un territorio molto esteso, con i 316 Comuni e due milioni e 400 mila abitanti.
Non so se la soluzione adottata è la migliore, ma sicuramente è una soluzione che cerca di tenere conto e di contemperare l'esigenza di sintesi con l'esigenza di rappresentanza e, soprattutto, di evitare la condivisione di scelte tra situazioni territoriali troppo differenti, come quella della Città di Torino con il resto del territorio, tenendo anche conto dell'esigenza di non liquidare e di non suddividere gli attuali Consorzi ma andare in una logica di fusione e di incorporazione, per poter garantire la continuità dei posti di lavoro - e credo che sia una delle condizioni a cui abbiamo guardato fin dall'inizio - così come la continuità amministrativa di una serie di esperienze.
Questo credo che siamo riusciti a farlo, anche con soddisfazione.
Accanto a questo vorrei anche citare, essendo una scelta importante, l'aver portato a livello regionale il governo del sistema impiantistico, che in questi ultimi giorni in Consiglio è stato un po' sottovalutato, in questa rincorsa al piccolo e al bello cui abbiamo assistito, e anche in questa esigenza, o volontà, di riportare la gestione quasi a un livello ante 2002 perché, ricordo, la gestione obbligatoria del sistema dei rifiuti in forma associata da parte dei Comuni risale alla legge 24 del 2002.
Nel dibattito sembrava che qualcuno volesse riportarci a una situazione anteriore, mentre invece c'è un'esigenza di andare a una livello di massa critica importante, come quello regionale per l'impiantistica e per le scelte strategiche e importanti fatte sul nostro territorio, che consentiranno di decidere come distribuire i nuovi impianti sul territorio regionale, in una logica di autosufficienza regionale e non più provinciale.
Questo varrà anche per il tema dell'utilizzo migliore sul livello regionale, anche dell'attuale termovalorizzatore la cui scelta sicuramente, non viene rinnegata da questa maggioranza. Anzi, ritengo che la scelta di oggi sia in continuità con un atteggiamento di grande responsabilità da parte delle forze politiche che compongono questa maggioranza nell'affrontare il tema di gestione di rifiuti per evitare emergenze e per dare ai cittadini risposte concrete nella gestione dei rifiuti e del loro trattamento.
Per aver portato a livello regionale il sistema dell'impiantistica in un ruolo forte da parte delle attuali Province e Città metropolitane e dei nuovi Consorzi, credo che sia una scelta strategica importante. In questo modo, con l'approvazione del Piano regionale sui rifiuti speciali avremo chiuso, in questa legislatura, un cerchio importante in questo settore e avremo anche dato risposte che il territorio attendeva da molti, forse troppi.
Per questo motivo, il nostro voto sarà convintamente favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Riteniamo che la legge che stiamo per approvare sia una delle peggiori leggi che il centrosinistra abbia votato in questa legislatura. Provo a spiegare, in sintesi, perché.
Intanto perché aumenta complessivamente il costo della raccolta rifiuti, in parte scaricandolo dalle aree efficienti su quelle meno efficienti, in parte perché arrivare nel 2019 a replicare l'ecotassa in discarica significherà certamente aumentare il costo complessivo di smaltimento per coloro i quali utilizzeranno ancora l'ecotassa, oppure portarli all'interno del termovalorizzatore che, essendo economicamente più vantaggioso, vedrà da questa legge, un vantaggio.
Questo è un dato, di fatto, già avvenuto nel 2017, quindi chi dice che noi raccontiamo bufale, dovrebbe solo prendere i dati di quanti rifiuti sono stati termovalorizzati nel 2017 con la norma che venne inserita nella scorsa finanziaria e che fece già portare i rifiuti al termovalorizzatore per capire che quella norma ha fatto bruciare più rifiuti nel termovalorizzatore torinese, che è più caro rispetto a quanto era il costo generale delle discariche.
Parlando di tassa rifiuti dobbiamo tener conto che, in particolare modo per ciò che riguarda le imprese, ma anche per i cittadini, ma in particolar modo per ciò che riguarda le imprese, è spesso la prima tassa che le imprese pagano. Per molte imprese, in particolar modo per alcune tipologie baristi, ristoratori, fruttivendoli e quant'altro - la tassa raccolta rifiuti ha un costo superiore all'allocazione del locale, ha un costo superiore a quella, addirittura, della tassazione dello Stato.
Per questo abbiamo affrontato questo disegno di legge con una grande leggerezza, non tenendo conto che, in realtà, stiamo parlando di una norma che avrà un impatto sui cittadini piemontesi decisamente superiore a quella che inaugurò la Presidenza Chiamparino, cioè quello dell'aumento dell'IRPEF. Non solo, la Regione sottrae il tributo che oggi è in capo ai territori. Ancorchè la legge del '95 prevede che il tributo lo debba acquisire la Regione, oggi la Regione non l'acquisisce, quindi questa legge sottrae a Comuni e Consorzi milioni di euro che prima stavano all'interno dei territori.
Noi abbiamo avanzato, dall'inizio, una proposta alternativa che all'interno di una pessima legge, cercava almeno di garantire le diverse realtà territoriali.
Guardate, ognuno incontra ovviamente chi crede e chi vuole, ma vi sono alcuni dati, come i numeri che ha ricordato l'Assessore Valmaggia all'inizio. Tuttavia, nella provincia di Torino 210 Comuni hanno scritto, e alla fine si sono dovuti presentare un centinaio di Sindaci per manifestare la loro contrarietà al Consorzio unico.
In provincia di Novara 60 amministrazioni comunali, su 90, hanno deliberato il sostegno della legge che c'è dopo questa proposta. Certo, il centrosinistra ha trovato consenso nelle realtà in cui oggi la tassa è più elevata oppure in quei Comuni medi e grandi che, in gran parte, ma non tutti, sono ancora governati dal centrosinistra.
La proposta che avevamo avanzato di tenere due Consorzi all'interno della provincia di Torino, che avrebbe reso, sia territorialmente che da un punto di vista della tariffa, la gestione più omogenea, era un percorso assolutamente perseguibile.
La volontà di prevedere che il consenso delle Aree omogenee fosse vincolante per le scelte dei gestori dell'Area vasta, era un'altra possibilità che poteva essere votata da questo Consiglio. Ma questo Consiglio ha voluto dare, salvo il contentino di quell'emendamento frutto dell'incontro con i Sindaci di due martedì fa, che ha lo stesso peso, per chi conosce la Città Metropolitana, della rappresentanza in Città metropolitana.
Cioè, c'è un Consigliere delegato che ha il mandato dei suoi Sindaci peccato che, poi, quando va lì, lui non conta nulla e, in molti casi, quel Consigliere delegato è un Consigliere di un grande Comune, che tutto fa salvo che andare a rispettare l'esigenza di tutti gli amministratori locali.
E allora, uno dice: 'Perché si è voluto insistere in particolar modo su questa provincia (anche sulle altre, ma in particolar modo su questa provincia), nel Consorzio Unico?'.
Perché questa provincia ha un'anomalia, che però non è che possiamo non registrare. In questa provincia, un numero considerevole di amministratori dei Consorzi Raccolta Rifiuti hanno fatto, o prima o dopo, gli eletti all'interno delle liste di partiti della sinistra. L'hanno fatto in alcuni Consorzi di alcuni colleghi che hanno difeso in modo importante la legge l'hanno fatto soggetti che oggi siedono al Senato o hanno seduto alla Camera dei Deputati.
Non è normale che una forza politica esprima almeno una decina di soggetti che negli ultimi 25 anni si sono seduti in Consigli di Amministrazione di Consorzi Raccolta Rifiuti. Non è normale. Non è accaduto in nessun'altra parte della nostra regione. È accaduto in questa provincia.
Sembra che noi, qui, facciamo filosofia, ma stiamo parlando di miliardi di euro di risorse di cittadini piemontesi che vengono versati ogni anno e vengono gestiti ogni anno, molto spesso con modalità che sono al limite della gestione della cosa pubblica.
Allora, è evidente che, quando stiamo parlando di miliardi di euro che vengono gestiti con modalità non così rigide, come quelle del pubblico, i più grandi soggetti che in questa provincia hanno un potere, un potere vero, un potere dimostrabile quotidianamente, hanno due nomi, oggi: uno si chiama SMAT e il secondo si chiama IREN, che casualmente gestisce anche il termovalorizzatore di Torino.
Noi creeremmo un terzo soggetto, che sarà il nuovo 'Consorzione' Raccolta Rifiuti. E, guarda caso, se andiamo a prendere i nomi di chi gestisce queste società, scopriamo che casualmente - di nuovo - come per i rifiuti come per IREN, come per SMAT, tutti provengono sempre dalla stessa famiglia politica. E lì dentro si gestiscono milioni, milioni, milioni e milioni di euro, in molti casi anche con modalità in house, cioè con una serie di facilità nell'assunzione, nell'erogazione di contributi, nel dare sussidi vari - in modo legittimo, io non sto dicendo che sia illegittimo - che questo Consiglio o questa Giunta regionale si sogna.
Allora, questo è il potere. Oggi, il potere sta nelle commodity e voi avete voluto crearne altre quattro, in particolar modo una grande commodity di questa provincia. Diversamente, era semplice venire incontro a quanto chiedeva un pezzo dell'opposizione - che una proposta l'ha avanzata - o la gran parte dei Sindaci di questa provincia, che vi chiedevano di fare due Consorzi e non uno. E quello sarebbe stato il punto di caduta migliore per questa legge.
Perché - e concludo - abbiamo voluto manifestare in modo così significativamente duro la nostra opposizione? Perché questa è una pessima legge, è una legge che - come dicevo - ha un legame con una parte di quella che sarà la gestione che non è indifferente e soprattutto farà aumentare i costi.
Guardate, da questo punto di vista sarà semplice: ci troveremo, da qui a un anno e mezzo, e vedremo quale sarà l'aumento dei costi. Io credo che qualora il centrodestra dovesse vincere le elezioni, certamente questo dovrebbe essere uno dei primi provvedimenti di legge da correggere.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Graglia.



GRAGLIA Franco

Ci tengo a intervenire, perché la collega Porchietto ha annunciato voto contrario e io annuncio che non parteciperò al voto.
Questo ci tengo a dirlo. Non sono intervenuto prima, negli emendamenti, se non all'inizio, 18 mesi fa, in questa battaglia che abbiamo condotto, ma ci tengo a dire il mio pensiero alla fine, anche perché ho sentito delle cose che voglio contrastare e correggere.
Noi, a differenza della maggioranza, non sorridiamo. Io conosco un territorio, che è il mio territorio, e ho avuto a che fare con moltissimi Sindaci, alcuni anche di sinistra. Non conosco Sindaci cuneesi del Momento 5 Stelle e questo non vuol dire che non esistano, ma ho incontrato diversi amministratori che non condividono assolutamente questo disegno di legge che hanno moltissime titubanze, non perché non hanno letto il testo o non sono stati attenti o non hanno capito, come qualcuno ha detto prima, ma semplicemente perché l'hanno proprio studiato e analizzato attentamente.
Io a questi amministratori voglio dire che, fortunatamente e democraticamente, le leggi possono anche essere modificate, anche radicalmente, quindi una speranza c'è sempre.
Ci fa un attimino sorridere, invece, il fatto che siano stati proposti, pur se giustificati come questione di tempo, alcuni emendamenti da parte della Giunta, che ricalcavano in modo preciso nostri emendamenti che erano già stati in precedenza bocciati.
Questo ci fa un attimino sorridere, perché vuol dire che forse tutti i torti non li avevamo.
Noi di Forza Italia, unitamente al collega Vignale, abbiamo fatto una battaglia assolutamente costruttiva, finalizzata a correggere alcune storture evidenti della proposta della Giunta, che, come è stato ricordato prima, ha anche cambiato radicalmente posizione nel corso della procedura.
Prima ha proposto un sistema di competenze incentrato, di fatto esclusivamente sulle Province: otto persone, compreso il Sindaco metropolitano, che praticamente erano titolari di tutte le competenze fondamentali con i Sindaci, chiamate a dare solo pareri addirittura non vincolanti, perché la norma prevedeva che il loro parere dovesse essere sentito, ma considerato solo se coerente con le esigenze di sistema (in pratica, sembrava quasi: considero quanto mi dici solo se voglio).
Improvvisamente poi la Giunta ha cambiato radicalmente posizione estromettendo del tutto le Province dal governo di questo sistema riproponendo lo strumento dei Consorzi, una scelta che abbiamo anche apprezzato, perché meglio rispettava le competenze dei Sindaci, posto che quella dei rifiuti è una delle competenze fondamentali dei Comuni.
Tale sistema gestionale però non vale per tutti, perché la Giunta ha proposto che la Città di Torino sia autonoma e dunque governi il servizio con il solo Consiglio comunale per due anni. Questa ovviamente ci sembra una grande ingiustizia, che favorisce ancora una volta la Città di Torino a discapito di tutto il resto del Piemonte, soprattutto di quei piccoli Comuni che devono avere una voce, che devono essere difesi e che io difenderò sempre.
Il punto che ha visto e che vede la nostra più assoluta contrarietà è l'obbligo imposto alle realtà provinciali caratterizzate da una probabilità di Consorzi di fonderli in un'unica struttura a livello di Ambito ottimale.
Anche qui abbiamo presentato emendamenti che mirano a rispettare la libertà delle realtà locali di decidere se fondersi o conservare l'autonomia degli Enti esistenti, garantendo la gestione a livello d'Ambito mediante una convenzione tra questi.
Forse è una scelta motivata dall'esigenza di far fronte a situazioni di enormi esposizioni finanziarie di alcuni di questi organismi, ma appare una scelta ideologica del tutto irrazionale e anzi incomprensibile, se imposta anche alle realtà che invece presentano gestioni consolidate e sane, che garantiscono efficienza, economicità e qualità dei servizi.
Conosco in particolare la situazione della mia provincia di Cuneo, ora suddivisa in quattro Consorzi che potrebbero benissimo continuare a operare nel rispetto dei criteri di qualità ed economicità. È quindi del tutto illogico che si imponga un obbligo di fusione che comporta complessi problemi gestionali, di armonizzazione delle modalità gestionali e di governante; basti pensare che, nel caso della 'Granda', sarebbe assai difficile garantire effettiva capacità di rappresentanza e di incidenza ai 250 Sindaci spesso rappresentativi di realtà di minima consistenza geografica, ma allo stesso tempo importantissimi.
Questa imposizione appare, a maggior ragione, ingiustificabile dal momento in cui la Giunta ha proposto il ricorso allo strumento del Consorzio con una modalità generale di gestione del servizio. Perché, dunque, non riconosce la possibilità di continuare a operare agli organismi consolidati che da anni gestiscono bene il settore? Mantenere gli attuali Consorzi serve anche a dare un senso alla previsione della facoltà di prevedere aree ottimali quali sub Ambiti di Area vasta non a caso definite dalla stessa norma come coincidenti con i bacini ex lege regionale 24/2002.
Abbiamo contestato la natura fittizia di tale articolazione aggiunta all'ultimo momento dalla maggioranza per arginare l'opposizione dei territori locali, in particolare i dubbi dei Comuni della Città metropolitana. La nostra proposta è quella di attribuire a tali aree un'effettiva capacità gestionale del servizio.
Io mi faccio interprete in particolare delle esigenze dei territori periferici di Cuneo, Alessandria e Novara, che sono interessati dall'obbligo di fusione, una previsione di cui non viene giustificata la necessità e neanche l'opportunità. Conosco diversi Consorzi in questione: operano in maniera molto soddisfacente, non hanno problemi economici conseguono risultati positivi anche sotto il profilo della qualità delle prestazioni, nonché in termini di prevenzione della produzione di indifferenziato e di trattamento e recupero. Perché mai dovrebbero essere sciolti o fusi per altri in tempi quasi impossibili? È una scelta ideologica, oppure condizionata da ragioni non dette, relative a una situazione disastrosa di bilancio di Consorzi di altre realtà? A nostra volta, non vogliamo essere partigiani. La nostra proposta lascia aperte entrambe le possibilità, rispettando effettivamente le autonomie locali, così chi vuole o deve fondere il Consorzio lo farà, mentre chi è in una situazione adeguata può continuare con le scelte fatte nel passato sulla base dell'effettiva esigenza del territorio.
Abbiamo contestato anche i tempi, del tutto irrazionali, previsti in prima battuta, addirittura pochi mesi, per operazioni complesse, quali la fusione di Consorzi, che hanno bilanci, personale, strutture operative e contratti gestionali diversi. In merito, qualcosa si è ottenuto, ma non è ancora sufficiente. Noi ritenevamo e riteniamo che un tempo ragionevole fosse un anno, come peraltro prevedeva la norma con la quale fu disposto il superamento dei Consorzi di cui alla legge 24.
Un'altra questione essenziale. Abbiamo posto, senza trovare risposte adeguate, non una valutazione politica, ma un dato tecnico: è impraticabile la previsione secondo cui eventuali sopravvenienze passive devono essere coperte con appostazioni di bilancio. Improvvisamente i Comuni aderenti dovrebbero dare garanzia o addirittura stanziare fondi di riserva, ma con quali risorse? Sarebbe uno squasso dei relativi bilanci, specie ora che le assurde norme votate dal Governo Renzi impongono ai Comuni di stanziare effettivamente le somme rispetto alle quali forniscono garanzia anche nell'ipotesi che abbiano dato fideiussioni. Molto più ragionevole sarebbe prevedere che, ove tali sopravvenienze si avverino, a doverle coprire siano i Comuni appartenenti al disciolto Consorzio.
Occorre anche rilevare che la questione di asseverare e garantire da subito il pareggio economico dei conti non si porrebbe ove non si imponesse la fusione degli stessi, altro motivo per ripensare tali imposizioni. È un problema sottovalutato, che però comporterà gigantesche complicazioni per i Comuni di quelle realtà consortili che hanno squilibri gestionali e debiti quindi ci saranno sicuramente realtà in difficoltà.
Sono questioni rilevanti che abbiamo posto non per partigianeria, ma per rappresentare le esigenze concrete dei Sindaci e degli Amministratori per una corretta gestione di questo importante servizio. Non avendo avuto risposte adeguate, io non posso votare contro, ma non parteciperò al voto.
Inoltre, non si è tenuto conto dell'approvazione avvenuta alla Camera e al Senato dell'emendamento della Senatrice Magda Zanoni, che inficerà questa proposta di legge in diversi punti.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Graglia.
A seguito dell'approvazione definitiva dell'articolato, si provvederà a rivedere la relazione tecnico-finanziaria per aggiornarla alle modifiche apportate.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Valmaggia; ne ha facoltà.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Svolgo qualche considerazione alla fine di questo lungo cammino che ha portato in Aula questo disegno di legge. Mi fermo su alcuni punti perch altri sono già stati richiamati.
Il primo tema su cui vorrei tornare è questo. Questa legge ha senso se è legata e se è vista insieme al Piano dei rifiuti che abbiamo approvato il 19 aprile del 2016. I provvedimenti sono le due gambe di una programmazione e uno sostiene l'altro. Gli obiettivi del Piano sono tradotti attraverso questo disegno di legge sulla governance e questo disegno di legge sulla governance ha degli obiettivi che si legano a quelli del Piano dei rifiuti.
Probabilmente, uno dei motivi per cui la legge 7 del 2012 non è stata attuata è proprio quello per cui mancava l'aspetto di programmazione e di pianificazione, degli obiettivi per la gestione dei rifiuti. Questo DDL quindi - è già stato richiamato prima anche dalla Consigliera Accossato insieme all'approvazione del Piano dei rifiuti speciali, completa un quadro di azione che dobbiamo portare avanti.
La seconda questione che volevo richiamare è questa. I numeri ci sono e sono stati da poco conclusi i lavori sul consuntivo dei dati del 2016. In Commissione approfondiremo nelle prossime settimane questi dati: da lì capiremo a che punto siamo e dove dobbiamo lavorare (su quali ambiti) per poter raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi nel Piano, al 2020.
Questo disegno di legge non ha niente di ideologico né ha a che fare valutazione che ho sentito fare anche ora dal Consigliere Vignale - con allocazioni di poltrone o di controllo dei flussi, ma ha l'obiettivo di dare delle risposte concrete, pragmatiche, con numeri e con dati, al problema della gestione dei rifiuti per la nostra Regione. Dicevo che questo tema dei dati e degli obiettivi lo riprenderemo con attenzione maggiore nelle prossime settimane, perché ci permette di fare il punto a un anno e mezzo dall'approvazione del Piano e, soprattutto, in vista della prima scadenza importante, che è quella del 2020.
Un'altra considerazione che vorrei fare è riferita alla Città di Torino e anche all'intervento del Consigliere Bertola. Ora, è vero che la Città di Torino ha avuto non obiettivi diversi, ma semplicemente una scansione temporale diversa per raggiungere questi obiettivi; ma la Città di Torino oggi, per usare le parole del Consigliere Bertola (questa legge deve 'muovere la classifica'), nella graduatoria è inserita nell'ultima posizione e la responsabilità della gestione dei rifiuti nella Città di Torino, oggi, è tutta in capo a un'unica forza politica che ha la possibilità di intervenire, così come suggerisce qui in Aula sulle proposte che facciamo, cercando di migliorarle e segnalando che siamo sovente troppo timidi e troppo prudenti e che non puntiamo a obiettivi grandi.
Oggi la Città di Torino è in mano al Movimento 5 Stelle, che gestisce la partita dei rifiuti con una responsabilità precisa e tutta di carattere comunale, perché la partita dei rifiuti ha nel Sindaco e nel Comune il primo riferimento. Quindi, anche a questo proposito, aspettiamo dei risultati e dei numeri.
Ripeto: la Città di Torino muova la classifica (e si muova dalla classifica) e dia dei segnali importanti. Possiamo discutere sul termovalorizzatore e possiamo discutere del passato; ma oggi le scelte e la responsabilità sono in capo a una forza politica dalla quale aspettiamo dei risultati importanti e attendiamo che metta in atto tutto quello che viene sovente richiamato qui in termini di buone pratiche e di obiettivi importanti da raggiungere: Torino faccia vedere che questi sono possibili e attuabili.
L'ultimo pensiero è legato al ringraziamento per chi ha lavorato; per la Commissione e la sua Presidente e, per i molti incontri che abbiamo fatto sui territori, un grazie particolare anche agli Uffici (al Direttore Ronco e a tutti i collaboratori). Si tratta di un ringraziamento che però è anche per il lavoro futuro, perché adesso abbiamo una responsabilità: quella di attuare e di poter dimostrare, con numeri alla mano, Consigliere Vignale fra un anno e mezzo, che questa scelta, questo Piano, questo disegno di legge, che manda in pensione parte della legge 7, ma, soprattutto, la legge 24 del 2002 (dopo 15 anni viene abrogata con questo voto la legge 24), che questo lavoro può essere portato avanti e che ci saranno i risultati che ci prefiggiamo.
Permettetemi una chiosa sul territorio di provenienza mio e del Consigliere Graglia.
Consigliere Graglia, per il Cuneese, la proposta di legge non ricalca nient'altro che quanto diceva la legge 7 del 2012: l'Ambito 3 del Cuneese.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Avete votato contro!



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Io non c'ero e come amministratore.



(Commenti fuori microfono)



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Comunque questo per dire come non c'è una questione di pregiudiziali ideologiche né di ragionamenti di altro tipo, ma si dà semplicemente una risposta concreta a dei problemi che ci vengono sollecitati dall'Europa e dal livello nazionale, perché anche lì è cambiato, com'è cambiata la geografia per quanto riguarda le Province, l'approccio su queste tematiche.
Da qui, quindi, la necessità di avere un Piano preciso e chiaro come Regione.
Avere una legge di riferimento ci permette anche di essere più forti rispetto alle scelte che a livello nazionale potranno essere assunte.
Termino ringraziando tutti e chiederei al Presidente, se posso, di precedere al voto per appello nominale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La votazione finale è sempre nominale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame proposta di legge n. 245, inerente a "Disposizioni in materia di organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di legge n. 245, di cui al punto 7) all'o.d.g., presentata dei Comuni di Biandrate, Brione, Casaleggio Novara Casalino, Cerrano, Novara, Sannazaro, Sesia, Sozzago, Terdobbiate, Trecate e Vicolungo.
Prima di procedere alla proposta di deliberazione, c'è preliminarmente l'esame di un atto di indirizzo, l'ordine del giorno n. 1222, inerente a 'Non passaggio all'esame degli articoli della proposta di legge n. 245, ai sensi dell'articolo 87 del Regolamento interno del Consiglio regionale'.
La parola al Consigliere Ferrentino, quale relatore di maggioranza, per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
È ovvio che, dopo l'approvazione del disegno di legge n. 217, questo testo non ha, secondo noi, i requisiti per essere portato all'attenzione del Consiglio regionale. Di fatto, quindi, si ritiene che le norme contenute nelle legge appena approvata non facciamo altro che ribadire quanto non sia utile passare all'esame degli articoli della proposta di legge 245, così come, tra l'altro, riportato dall'articolo 87 del Regolamento interno del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ferrentino.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1222, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
In seguito all'approvazione di tale atto di indirizzo, non è possibile procedere all'esame del provvedimento.
Adesso, colleghi, uno alla volta, con il garbo, la cortesia e l'eleganza che vi contraddistingue, potete avvicinarvi al tavolo della Presidenza e porgermi gentili auguri per l'anno nuovo.
Buona giornata a tutti.
Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala A.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.13)



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