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Dettaglio seduta n.285 del 20/12/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 14.30 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interrogazione a risposta immediata n. 1920 presentata da Ottria, inerente a "Stato di attuazione dell'ordine del giorno 1171: forti criticità nell'approvvigionamento idrico del basso Piemonte"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1920.
La parola al Consigliere Ottria per l'illustrazione.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riprende nuovamente il tema della siccità che ha fortemente caratterizzato nei mesi estivi il Piemonte, in particolare le zone a sud della provincia di Alessandria, cioè la Valle Bormida e l'Alta Langa astigiana.
Su questo problema, il 19 settembre 2017 è stato approvato da quest'Aula l'ordine del giorno n. 1171, che impegnava la Giunta su queste problematiche.
Cito gli impegni contenuti nel documento.
Sostenere le richieste dello stato di emergenza avanzate dalla Provincia di Alessandra presso il Governo. Questo è molto importante, perché lo stato d'emergenza andrebbe a riconoscere le spese vive e sostenute con le ordinanze e per l'approvvigionamento delle zone completamente senza acqua potabile.
L'impegno prevedeva una convocazione di un tavolo di confronto con gli enti territoriali, al fine di fronteggiare l'allora emergenza e le misure adeguate per provenire nuove emergenze.
Avviare uno studio generale che, superata quella fase emergenziale, potesse garantire progetti e opere utili alla messa in sicurezza del territorio rispetto alle prevedibili difficoltà che anche nei prossimi anni sicuramente ci saranno, visto i cambiamenti climatici emersi in questi ultimi anni.
Chiedere al Ministero competente risorse idonee alla realizzazione di opere strutturali necessarie. A questo scopo ci sono già degli studi fatti negli anni scorsi che.



(Interruzione della corrente elettrica)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa per motivi tecnici alle ore 14.40, riprende alle ore 14.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La corrente elettrica è stata ripristinata.
Riprendiamo dall'interrogazione a risposta immediata n. 1920, già illustrata dal proponente Ottria, cui doveva rispondere l'Assessore Valmaggia, al quale do la parola.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Proseguo nell'illustrazione della risposta.
Dicevo che è stata inoltrata al Presidente del Consiglio dei Ministri dal Presidente della Giunta regionale questa richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nell'approvvigionamento idropotabile per l'Alessandrino: una richiesta che segnala costi sostenuti per fornitura tramite autobotti per 450 mila euro, interventi di somma urgenza attivati per circa 200 mila euro e stima poi il fabbisogno finanziario relativo agli interventi urgenti destinati a prevenire future situazioni di crisi idrica in 14 milioni. La stessa Autorità d'Ambito alessandrina, inoltre, ha individuato interventi strategici da programmare nel lungo periodo per complessivi 79 milioni.
A questa richiesta è seguita una riunione tecnica a Roma il 5 dicembre e in considerazione del fatto che la situazione di crisi idrica aveva nel frattempo coinvolto gran parte del territorio regionale, si è deciso di valutare la possibilità di estendere la richiesta dello stato di emergenza idropotabile a tutto il territorio della Regione Piemonte.
Le strutture competenti hanno elaborato i dati tecnici, con un quadro di sintesi che verrà poi dato al Consigliere. L'obiettivo di questa richiesta è quello di ottenere il completo ristoro dei costi sostenuti per i rifornimenti effettuati mediante autobotti e, soprattutto, di ottenere il trasferimento di risorse adeguate per poter accelerare la realizzazione di tutti gli interventi di somma urgenza ed urgenti destinati a far rientrare in condizioni di normalità il sistema dell'approvvigionamento. Questo è il punto della situazione e ulteriori azioni verranno successivamente concordate con le sei Autorità d'ambito del Piemonte.
Per quanto riguarda l'Alessandrino faremo, presumibilmente nel mese di gennaio, questo tavolo per concordare gli interventi, sapendo che però le indicazioni a livello romano sono di un ragionamento più ampio di tipo regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Prima di passare alla prossima interrogazione, chiedo a tutti i colleghi che hanno firmato di togliere il badge dall'apparecchio e di reinserirlo dopo il ripristino della luce.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1918 presentata da Bono, inerente a "Quali prospettive per il servizio di trasporto dei medici di continuità assistenziale e per i lavoratori sin qui impiegati?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1918, per l'illustrazione della quale ha la parola il Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho inteso presentare questa interrogazione urgente all'Assessore Saitta - e comunque alla Giunta - per trattare il tema del servizio macchine (il servizio autisti e di trasporto) per i medici della continuità assistenziale (ex Guardia medica) della Città di Torino, quindi dell'ASL unica di Torino.
Faccio una breve cronistoria. Sostanzialmente, negli anni, il servizio di Guardia medica di Torino è stato effettuato tramite l'utilizzo delle vetture del servizio cittadino di taxi. L'anno scorso è stata indetta una gara per rivedere, appunto, i servizi di trasporto dei medici stessi. Le cooperative dei taxi torinesi non hanno partecipato e la gara è stata vinta, con un 40 per cento di ribasso rispetto alle altre offerte, da una cooperativa chiamata Consorzio Italia. Tra l'altro, il ribasso molto consistente (appunto, del 40 per cento) non è stato stigmatizzato come offerta anomala da parte dell'ASL.
Il servizio è iniziato e da subito ci sono state un po' di segnalazioni di criticità e di problematiche rilevate, appunto, dai medici della continuità assistenziale: sostanzialmente ritardi rispetto ai tempi di erogazione delle visite, carenze di autovetture e altre problematicità per quanto riguarda, anche, la riconoscibilità dei mezzi e in tema di assicurazioni.
Sono stati fatti dei richiami da parte dell'Azienda Sanitaria Locale e noi non sappiamo direttamente cosa sia stato recepito e cosa no. Da immagini che abbiamo potuto visionare, abbiamo visto che le auto oggi sono facilmente riconoscibili: hanno il logo dell'auto medica, hanno addirittura i lampeggianti sul tettuccio e quindi, da questo punto di vista, ci sembrano autovetture assolutamente a norma e riconoscibili. Ci risulta per noi non abbiamo potuto controllare - che voci diano come attendibile la presenza di personale non a contratto: cioè, un tot di autisti (di driver) sarebbe contrattualizzato e un tot di personale, invece, non lo sarebbe quindi sarebbe pagato sostanzialmente in nero. Questo ovviamente a noi non risulta definitivamente: si tratta di una voce che gira e quindi chiederemmo all'Assessorato di poterci confermare o smentire quanto sopra detto.
L'ultimo caso si è verificato il weekend scorso (non questo) in cui probabilmente, anche per delle questioni di salute individuale dei singoli autisti, il servizio è stato sostanzialmente dimezzato e quindi alcuni medici hanno dichiarato che hanno dovuto ritornare nelle sedi e nelle postazioni dell'ex Guardia medica a piedi, oppure con i mezzi pubblici.
Capite bene che magari di giorno questo si può fare, ma durante la notte è un po' più difficile e meno consigliato, soprattutto nelle periferie di Torino.
Il giorno dopo, la domenica, sulla stampa è stata pubblicata la notizia con cui l'Assessore, meglio, il Direttore generale dell'ASL, il dottor Alberti dichiarava la rescissione del contratto. Il problema è che oggi non se ne sa più nulla, nel senso che né l'azienda né i lavoratori hanno ricevuto informazioni sull'interruzione del servizio anzi, da quanto ci risulta hanno già i turni del periodo natalizio.
Vorremmo che venisse fatta chiarezza per i medici, per essere sicuri di avere un servizio che funzioni, quindi o andare avanti con la stessa cooperativa, se non è stato ancora rescisso il contratto, regolarizzando tutti e facendo dei controlli perché l'ASL deve controllare che poi gli appalti assegnati siano regolari e funzionanti. Oppure valutare altre alternative. C'è l'ipotesi di tornare ai taxi, c'è l'ipotesi di utilizzare le auto dell'Azienda Sanitaria Locale (le Panda) che girano di giorno quindi farle girare anche di sera, con autisti, magari gli stessi che hanno lavorato in questo anno con il Consorzio Italia.
Bisogna dare delle risposte chiare e certe anche ai lavoratori che non hanno nessuna risposta nel merito e sono qui ad aspettare delle informazioni dall'Azienda Sanitaria. Chiediamo risposte precise e concrete con date e proposte reali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
A seguito dell'espletamento della procedura di gara del 2016 sono pervenute quattro offerte per questo servizio taxi. Pertanto, in allora, non sussisteva l'obbligo normativo di verificarne l'eventuale anomalia.
Le criticità in merito ai ritardi nell'effettuazione del servizio sono state puntualmente segnalate alla ditta affidataria e hanno portato all'applicazione di due penali in data 28 febbraio 2017 e 10 marzo 2017 per un totale di euro 5.400,00.
Per quanto riguarda l'idoneità dei mezzi, si è verificato un'unica criticità conosciuta e segnalata dall'ASL, alla quale la ditta ha, nel corso del tempo, posto rimedio.
Tra sabato 9 e domenica 10 dicembre si sono verificati una serie di gravi e reiterati inadempimenti, tali da configurare l'immotivata interruzione del servizio, a fronte dei quali l'ASL sta attuando le conseguenti azioni, che consistono nella risoluzione del contratto in corso con la ditta affidataria del servizio e il suo affidamento, per il tempo strettamente necessario a ridefinire tempi e modalità di gestione del servizio, alla Cooperativa Torinese Taxi, unica in grado di fornire con immediatezza un servizio capillare e con copertura totale del territorio, soprattutto in considerazione dell'imminente periodo festivo e di più elevata mobilità.
Si conferma che l'ASL Città di Torino ha gestito in maniera corretta e adeguata la procedura, con particolare riferimento ai controlli sull'appalto.
La soluzione urgente, come sopra descritta, permette il superamento delle criticità causate dalle inadempienze della ditta affidataria, garantendo comunque, il buon funzionamento del servizio e tutelando il personale medico coinvolto.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1928 presentata da Andrissi inerente a "Grave inadempienza degli indirizzi regionali sulla tutela delle falde acquifere"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1928.
La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Grave inadempienza perché era il 25 ottobre 2016, quando questa Assemblea approvò un ordine del giorno, a mia prima firma, in cui si chiedeva, entro 180 giorni, l'individuazione dei vincoli e delle misure relative alle zone di protezione delle acque, destinate al consumo umano (articolo 24 del Piano tutela acque) attenendosi al principio di precauzione.
In particolar modo, il principio di precauzione impone che, laddove c'è un rischio di una possibile contaminazione, in questo caso parliamo di acque idropotabili, bisogna porre delle prescrizioni, dei vincoli.
Non solo, l'articolo 24 delle norme tecniche di attuazione del Piano Tutela Acque definisce proprio le aree di ricarica, aree finalizzate alla tutela quantitativa e qualitativa del patrimonio idrico regionale e sono da assoggettare ai vincoli della destinazione d'uso specifiche connesse a tale funzione.
Perché il 25 ottobre 2016? Perché il 17 luglio 2016 erano state pubblicate finalmente, le cartine a 1:250.000 delle aree di ricarica.
Dai territori è nata anche una forte richiesta, sia dai 25 Comuni associati nell'Alessandrino che fanno capo al Comune di Acqui Terme, sia dal Vercellese, che hanno fatto un'altra associazione di Comuni, che abbraccia dalla Provincia di Novara, alla Provincia di Torino passando per la Valle Dora, in cui si richiede alla Regione di inserire delle prescrizioni che vietano la realizzazione di nuove discariche, di ampliamento di discariche di attività che possono creare degli incidenti ambientali nelle aree più fragili del territorio piemontese, che sono le aree di ricarica. In quelle aree, un inquinante, se percola attraverso il terreno, va direttamente nella falda profonda da dove noi preleviamo l'acqua potabile.
Purtroppo l'Amministrazione regionale prima ha presentato una proposta in Conferenza Ambientale Regionale alle Province, in cui ha limitato la tutela della Valle Dora. Dai Comuni che spesso e volentieri ragionano solo in modo locale, è emersa una richiesta per tutte le aree di ricarica regionale. I Comuni hanno già avuto una visione d'insieme, cosa che la Regione non ha avuto.
Questi Comuni si sono coordinati e hanno, in qualche modo, rigettato questa richiesta. La stessa Città metropolitana di Torino ha richiesto alla Regione una prescrizione che vincolasse e tutelasse le aree di ricarica piemontesi.
Arrivo alla conclusione per chiedere all'Assessore Valmaggia cosa intenda fare per dare adempimento agli impegni politici, come da ordine del giorno 799 del 25 ottobre 2016, e tecnici per le aree di ricarica degli acquiferi profondi, articolo 24, Piano Tutela Acque.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Tranquillizzo il Consigliere Andrissi: la Giunta ha intenzione di adottare il provvedimento relativo alla disciplina delle aree di ricarica e degli acquiferi profondi, in conformità agli esiti della Conferenza regionale dell'ambiente, che si è tenuta il 19 luglio scorso.
La tutela delle falde è una questione estremamente complessa, che richiede di agire con una serie di strumenti sinergici e con l'azione di tutti i soggetti pubblici e privati che costituiscono fattori di pressione sul territorio.
Si rileva che, per la prima volta, la Regione Piemonte ha inteso provvedere a una disciplina così complessa, che, al momento, risulta attuata da un limitatissimo numero di Regioni.
Peraltro, non è l'unico provvedimento assunto in materia di tutela delle acque di falda. Si cita, a titolo di esempio, la DGR del 22 febbraio 2016 in merito alla riduzione dei quattro inquinanti di origine agricola presenti nelle aree risicole, la DGR del 30 maggio 2016, mediante la quale è stato approvato il Protocollo d'intesa contenente le azioni e gli impegni concertati tra gli enti pubblici e privati, e la DGR del 20 giugno 2016 con la quale la Giunta ha approvato in attuazione del Piano d'Azione Nazionale, misure per le aree extra agricole.
Questo è quanto. Comunque tranquillizzo il Consigliere che a breve sarà approvata la relativa delibera.
Grazie.


Argomento:

Interrogazione a risposta immediata n. 1921 presentata da Motta, inerente a "Gravi disagi nell'accesso ai servizi dell'Associazione Intermedica di Costigliole d'Asti"


PRESIDENTE

Procediamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 1921.
L'interrogazione è data per illustrata dalla sottoscritta.
La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento all'interrogazione a risposta immediata, l'Assessorato regionale alla sanità precisa che, alla fine del 2016, con il pensionamento di un medico, l'Associazione Intermedica di Costigliole aveva ridotto i componenti a tre sole unità, che costituiscono il numero minimo richiesto dal vigente Accordo Collettivo nazionale per una forma associativa.
Alla fine di ottobre 2017 sono pervenute all'ASL di Asti distinte missive da parte di uno dei tre associati, con le quali si comunicava la volontà di recedere dalla forma associativa di Costigliole; la volontà di non usufruire più dell'aiuto del collaboratore di studio (segreteria);la volontà di limitare il proprio massimale di assistiti a 1.200 pazienti hanno anziché a 1.500.
Da quel momento, l'ASL, di concerto con il Presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Asti, ha coordinato diversi incontri con i tre professionisti e con un quarto medico che, a far data dal 1° dicembre, è risultato assegnatario di zona carente nell'ambito di scelta di Costigliole, a conclusione delle procedure regionali per l'assegnazione dell'incarico a seguito del pensionamento di cui in premessa.
Si precisa che, dal 1° dicembre, il numero dei medici presenti in detto ambito di scelta è tale per cui non vi è più carenza numerica, secondo il rapporto ottimale previsto dall'Accordo integrativo regionale vigente.
Gli obiettivi degli incontri sono stati quelli di verificare la possibilità di mantenere in essere la forma associativa con almeno tre medici e quella di avvalersi della funzione del collaboratore di studio a favore di tutti i medici e dei loro assistiti.
Occorre, comunque, precisare che questa opzione, per cui la Regione corrisponde al medico che ne faccia richiesta, un'indennità economica costituisce pur sempre una facoltà in capo al singolo medico, ma non un suo obbligo.
Premesso che l'associazionismo tra medici, in base all'articolo 54 dell'accordo collettivo nazionale, è una forma libera, volontaria e paritaria, l'ASL di Asti, in questi ultimi giorni, facendoci doverosamente carico delle manifestazioni di disagio espresse dalla popolazione, ha cercato di persuadere i professionisti sull'opportunità, soprattutto in termini di servizi per la popolazione stessa, di ricostituire una medicina di gruppo acquisendo al momento la disponibilità verbale di un numero sufficiente di medici.
Resta inteso che adesso i medici interpellati dovranno concretamente dar seguito a questa manifestazione di volontà, inviando la richiesta in Regione per l'ottenimento del nullaosta e il ripristino della forma associativa.
L'Assessorato regionale alla sanità comunica che l'ASL di Asti, ricevute le segnalazioni di utenti riferite all'episodio del 7 dicembre, richiamato nell'interrogazione, ha immediatamente avviato la procedura per l'accertamento di eventuali responsabilità disciplinari in capo al medico a cui le segnalazioni sono riferite.
L'Assessorato regionale alla sanità ribadisce, al di là della vicenda specifica, la convinzione che le forme di associazione tra i medici di medicina generale siano fondamentali per garantire l'erogazione dei servizi efficaci e tempestivi, in particolare nelle zone non metropolitane.
Confermiamo l'impegno della Regione per garantire che l'accesso alle cure attraverso il rapporto con il proprio medico di famiglia ed i servizi di base avvenga nel modo più agevole possibile.
Grazie.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1927 presentata da Gariglio inerente a "Segnalazioni relative ad interventi chirurgici che interessano il dotto naso-lacrimale presso l'Ospedale Oftalmico di Torino"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1927.
Colleghi, vi chiedo un po' di silenzio in aula, perché si fa fatica a sentire le risposte.
La parola al Consigliere Gariglio per l'illustrazione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
In estrema sintesi, la vicenda riguarda l'Ospedale Oftalmico di Torino. Nel question time sono indicate con precisione alcune tipologie di operazioni all'occhio praticate nell'ospedale.
In questa sede, in estrema sintesi, dirò che sono state presentate notevoli segnalazioni all'URP da parte di pazienti affetti da una certa patologia che si sono rivolti alla struttura per eseguire l'operazione e non sarebbero stati correttamente informati sull'intervento chirurgico, anzi numerosi casi avrebbero firmato un consenso informato per un tipo di trattamento e poi ne avrebbero subito un altro. Di questo i pazienti si sono lamentati tramite segnalazioni.
In altri casi i pazienti hanno segnalato che sarebbe stato loro fatto firmare un consenso informato modificato, riportante nel titolo di intervento un certo tipo di intervento e, nella parte dedicata all'illustrazione di tutti i passaggi della procedura, la descrizione di un altro intervento.
Alcuni pazienti hanno poi lamentato di essere sottoposti a un certo tipo di intervento e di non aver risolto la loro patologia.
Queste stesse segnalazioni, che noi abbiamo acquisito attraverso atti di accesso, quindi non parliamo di cose di cui abbiamo conoscenza sommaria, ma di cose che sono state notificate alla Direzione sanitaria dai pazienti sono state poi fatte da medici della struttura, che hanno segnalato gli stessi tipi di interventi e le stesse problematiche lamentate dai pazienti alla Direzione generale. Anche all'interno della struttura sono state fatte segnalazioni interne, che evidenziano questi problemi, oltre che decisioni organizzative che hanno ridotto la produttività, specie rispetto ai trapianti dell'Ospedale con conseguente aumento delle liste d'attesa.
Queste stesse segnalazioni sono state fatte in via formale non solo alla Direzione sanitaria di presidio, ma alla Direzione sanitaria dell'ASL, alla Direzione generale dell'ASL e all'Assessorato alla sanità, con una notifica puntuale di tutte queste lamentele.
Quindi, chiediamo quali sono state le iniziative intraprese dall'Assessorato regionale e, per tramite dell'Assessorato regionale dall'Azienda sanitaria competente per risolvere tempestivamente tali gravi situazioni, sempre che tali gravi situazioni corrispondono al vero. Se ci sono questi problemi, bisogna intervenire; se non ci sono, e si tratta di segnalazioni che diffamano la struttura ospedaliera, occorre perseguire comunque per le vie penali coloro che hanno dichiarato delle notizie che vanno a ledere il prestigio della nostra struttura sanitaria.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In relazione ai diversi punti oggetto dell'interrogazione a risposta immediata, si precisa quanto segue.
Premesso che, in relazione alle singole situazioni riportate nella suddetta interrogazione, la Direzione Medica del Presidio Oftalmico ha proceduto, di volta in volta, a richiedere conto al Direttore della Clinica delle segnalazioni pervenute all'URP da parte di pazienti.
Premesso che, in merito al calo di attività, la Direzione aziendale aveva ripetutamente richiesto spiegazioni al Direttore della Clinica, in ultimo con nota del 28 ottobre u.s. attivando una specifica Commissione per chiarire la veridicità delle contestazioni sui dati di attività forniti dall'azienda.
Per quanto attiene le situazioni assistenziali citate nell'interrogazione si precisa che in merito a queste era pervenuta in data 22 novembre una circostanziata segnalazione, rispetto alla quale questa Direzione ha richiesto al Direttore della Clinica una dettagliata relazione.
La risposta pervenuta il 13 dicembre ha reiterato la sua posizione in merito al calo di attività e ha respinto le contestazioni di natura clinico assistenziali mosse.
La procedura di definizione dei fatti con la conseguente adozione di eventuali provvedimenti è in corso e andrà determinata con la Direzione dell'Azienda Città della Salute e della Scienza e con l'Università degli Studi di Torino.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1925 presentata da Graglia, inerente a "Potenziamento dell'Ospedale di Saluzzo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1925.
La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Non essendoci l'Assessore di competenza, mi risponderà un altro Assessore?



PRESIDENTE

Le risponderà l'Assessore Valmaggia.



GRAGLIA Franco

Mi riferisco semplicemente all'audizione che si è tenuta nel Consiglio straordinario del 12 dicembre, in cui l'Assessore Saitta si è espresso relativamente al presidio ospedaliero dell'ASL CN1, che comprende la zona di Fossano, Saluzzo e Savigliano, per un progetto finalizzato al potenziamento e all'integrazione dei tre ospedali per un costo complessivo dichiarato di sette milioni e 500 mila euro.
Considerato che l'Assessore, nello specifico, riferiva al potenziamento e all'integrazione dell'Ospedale di Saluzzo, interrogo l'Assessore per conoscere, se possibile, in maniera dettagliata e specifica, in cosa consiste il potenziamento dell'Ospedale di Saluzzo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
L'Ospedale civile di Saluzzo è già integrato con l'Ospedale di Savigliano a seguito della nomina di primari unici che garantiscano un'attività svolta su due sedi da una stessa équipe.
Il nuovo Piano direttorio tiene conto di questa specificità e punta a interventi che favoriscano anche l'integrazione con il territorio.
Il Piano direttorio prevede interventi di messa a norma del nosocomio e di umanizzazione, oltre che di utilizzo di spazi oggi non occupati.
Gli interventi complessivi (stiamo parlando dell'ospedale di Saluzzo) ammontano a 7,5 milioni di euro, senza contare la nuova cucina, che sarà realizzata da AMOS a costo zero per la ASL.
In particolare, già nel 2018 si effettueranno interventi per circa un milione e mezzo di euro, recupero edile e impiantistico nei blocchi C e D e adeguamento alla normativa antisismica degli impianti elettrici nei blocchi A e B. Prioritario è l'intervento, già calendarizzato per l'inizio del 2018, per la nuova dialisi, con il raddoppio delle postazioni da sei a 12 per superare il terzo turno e ridurre la mobilità degli utenti verso altri Centri.
Sono riportati nel dettaglio gli interventi al primo, secondo e terzo piano e sulla palazzina Einaudi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.


Argomento: Tossicodipendenza

Interrogazione a risposta immediata n. 1919 presentata da Bertola, inerente a "Applicazione della legge regionale 9/2016 - Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione al gioco d'azzardo patologico"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1919.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Parliamo ancora della legge regionale 9 del 2016, sul contrasto e la prevenzione alla diffusione del gioco d'azzardo patologico. Una legge che nasce dall'esigenza del contrasto della prevenzione di questa grave piaga sociale e che è stata approvata proprio basandosi sulle competenze esclusive della Regione sulla sanità.
Una legge che nella sua intenzione voleva e vuole anche dare uno strumento ai Sindaci, che sul territorio dicevano di conoscere il problema legato al gioco d'azzardo patologico, di voler contrastare questa piaga, ma di non avere gli strumenti adatti per farlo.
Si sono dati gli strumenti, si sono decise delle regole dove c'era solo il Far West delle regole sugli orari con una limitazione, un divieto di pubblicità, una previsione di distanze minime da tenere rispetto ai punti e ai luoghi sensibili definiti dalla legge.
Proprio questa previsione è quella dell'articolo 5 sui luoghi sensibili entrata in vigore per i locali pubblici dal 20 novembre 2017. Ecco che ora i Comuni, ai quali tra l'altro all'articolo 10 della legge demanda le funzioni di controllo, hanno gli strumenti e devono, quindi, applicare e far applicare la legge: è ora che tutti i Sindaci prendano un po' di coraggio, perché sostenuti da una legge regionale, pienamente legittima, e devono contribuire all'attuazione e all'applicazione della legge e ai relativi controlli.
Sul territorio, però, le norme riguardanti le distanze vengono viste con un po' di sfiducia; alcuni Sindaci non fanno i controlli, altri dicono che hanno difficoltà a fare un monitoraggio delle attività e delle distanze rispetto ai luoghi sensibili e c'è, poi, qualche interpretazione, che noi definiremmo "personale", della norma sulle distanze.
Cito un esempio su tutti, siamo venuti a conoscenza di una delibera del Comune di Trofarello che dice che, per evitare ricorsi (perché c'è ancora il timore di ricorsi e di contenziosi rispetto a una legge che, invece, è pienamente legittima) l'Amministrazione comunale per calcolare, ai fini anche dell'elevazione di eventuali contravvenzioni sulle distanze, applica la regola della misurazione più favorevole ai titolari di attività. Temo ci sia anche un po' la volontà di creare confusione e, quindi, di rendere meno applicabile la legge e meno efficaci i controlli.
Chiediamo alla Giunta regionale se ci sia la volontà di emanare atti amministrativi che vogliano tutelare la norma e favorire la sua attenzione attraverso la specificazione delle modalità di attuazione e delle norme sulle distanze, perché, a nostro avviso, la legge è didascalica: all'articolo 5 si precisano le distanze che vanno misurate rispetto al percorso pedonale più vicino. A noi sembra didascalica, evidentemente non lo è per qualcuno e allora probabilmente servono atti successivi, per chiarire meglio i criteri di calcolo delle distanze.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola l'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La risposta che leggo è stata preparata dagli Uffici dell'Assessora Gianna Pentenero, che sta seguendo la vicenda. Io do lettura di quanto è stato preparato.
La Giunta regionale sta predisponendo una circolare attuativa, da diffondere agli Enti locali, per rispondere ai numerosi quesiti e richieste di chiarimento pervenute dai Comuni in merito all'applicazione delle disposizioni della legge 9-2016, tra cui le modalità di calcolo della distanza dell'esercizio in cui sono collocati apparecchi per il gioco e i luoghi sensibili, al fine di supportare gli Enti locali nella corretta ed omogenea attuazione della medesima sul territorio piemontese.
Nell'area del sito regionale dedicato alla sanità sono state pubblicate delle FAQ con le risposte a tutti i quesiti pervenuti all'Amministrazione anche da parte di privati, per supportare i soggetti coinvolti a vario titolo nell'applicazione della normativa.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1926 presentata da Batzella inerente a "Contributi per interventi di eliminazione e superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1926.
La parola alla Consigliera Batzella per l'illustrazione.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Questa è una tematica che abbiamo affrontato più volte in quest'Aula e nelle Commissioni competenti ed è la terza interrogazione che presento all'Assessore Ferrari.
Parliamo di contributi per interventi di eliminazione e superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati. La legge 13 del 1989 è la normativa sulla disabilità, che contiene tutte le disposizioni atte a favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.
I contributi per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati sono a fondo perduto e sono concessi ai privati cittadini residenti in Piemonte.
Le opere da eseguire devono essere atte a eliminare ostacoli alla mobilità del disabile e favorirne l'accessibilità.
Dall'anno 2005, il Ministero dei Lavori Pubblici non finanzia più questa legge; dal 1989 al 2011 si è provveduto, anno dopo anno, ad aggiornare la graduatoria degli aventi diritti con i fabbisogni presentati dai Comuni alla Regione Piemonte.
Dall'anno 2005 le domande per il superamento delle barriere architettoniche sono state finanziate con fondi regionali.
A tal fine, con deliberazione della Giunta regionale del 9 febbraio 2009 n. 25, si è provveduto a ridefinire i criteri e le modalità per l'assegnazione dei contributi regionali.
Dal 2012 la legge non è stata più finanziata nemmeno dalla Regione Piemonte.
Da marzo 2012 a oggi, tra l'altro, è stata sospesa la procedura per l'erogazione dei contributi. Vorrei sapere quante sono ancora le domande inevase della graduatoria per l'eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Batzella.
La parola all'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali

Grazie, Presidente.
La legge 13 dello Stato - legge volta a dare contributi per il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati dove vivono persone con disabilità - istituisce sia un fondo economico dello Stato, che poi viene ripartito tra le Regioni, sia una procedura.
La procedura, come lei ha correttamente ricordato, prevede che vengano raccolte le domande presso i Comuni entro il primo di marzo di ogni anno poi gli Uffici regionali fanno l'istruttoria e l'aggregazione, a livello regionale, delle domande, e presentano il fabbisogno al Ministero per ottenere poi il finanziamento correlato al fabbisogno presentato.
Questo meccanismo si interrompe, di fatto, nel 2004, perché dal 2004 lo Stato non finanzia più.
Dal 2005 al 2011 la Regione interviene con risorse proprie; dopodich nemmeno le risorse regionali sono più sufficienti, per le ragioni che voi tutti conoscete, per soddisfare i bisogni che di volta in volta si sono manifestati e sono anche aumentati.
A oggi, come veniva ricordato, l'ultima graduatoria istituita dalla Regione e presentata presso il Ministero è del marzo del 2012, con le domande raccolte nel 2011. Ovviamente, oltre alle domande raccolte nel corso del 2011 ci sono ancora domande pregresse tuttora inevase.
Noi abbiamo vissuto una fase in cui è stato effettivamente difficile sopperire alle mancanze del finanziamento statale con risorse proprie del bilancio regionale. Nella legge di bilancio del 2017 sono stati stanziati un milione e mezzo di euro, e per il 2018 sono previsti due milioni e 230 milioni di euro.
Queste risorse sono finalizzate, primariamente, a soddisfare l'ultima graduatoria istituita nel 2012, sulla base delle domande presentate nel corso del 2011, e anche le domande inevase, precedenti al 2011), non ancora soddisfatte.
Noi riteniamo che queste risorse del bilancio regionale (2017 e 2018) ci consentano di fare quest'operazione, ossia di dare piena soddisfazione alla graduatoria istituita nel 2012. Come Giunta, la settimana scorsa abbiamo fatto la delibera di riparto dei fondi regionali 2017, in modo tale che si possa procedere rapidamente con le determine che mettono queste risorse a disposizione dei Comuni.
A livello nazionale, da almeno un anno è in corso un forte dibattito tra le Regioni e il Ministro delle Infrastrutture per ripristinare il finanziamento nazionale sul superamento delle barriere architettoniche.
Con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del luglio 2017 è stato previsto un fondo nazionale di 180 milioni di euro, che dovrebbe essere utilizzato negli anni 2017-2021 (ripartito lungo questi anni). Per il 2017 sappiamo che vengono impegnati dal fondo nazionale 20 milioni quindi il riparto regionale che riguarda la Regione Piemonte sul 2017 sarà di tre milioni di euro (nazionali). Anche nel corso del 2018 è immaginabile che ci sarà uno stanziamento del fondo nazionale di tre milioni di euro alla Regione Piemonte, che consentirà di cominciare a lavorare sulle domande che sono state presentate dai Comuni successivamente al 2012.
Questa è l'operazione che cerchiamo di fare.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrari.


Argomento: Comuni - Referendum abrogativo e consultivo

Interrogazione a risposta immediata n. 1924 presentata da Berutti, inerente a "Fusione dei Comuni di Cassano Spinola e di Gavazzana"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1924, presentata dal Consigliere Berutti, che la illustra; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Premesso che con legge regionale n. 4 del 5 aprile 2017 è stata disposta l'istituzione del Comune di Cassano Spinola, mediante fusione dei Comuni di Cassano Spinola e di Gavazzana nella Provincia di Alessandria, a seguito di referendum consultivo tenutosi il 6/11/2016.
Rilevato che la consultazione elettorale ha determinato una situazione anomala: in particolare, con riguardo alla distribuzione territoriale dei voti espressi, nel Comune di Gavazzana si è registrata la maggioranza di voti contrari alla fusione, riportando il "no" 91 voti su 115 votanti mentre nel Comune di Cassano Spinola il "sì" ha prevalso, 341 voti contro 59, per un totale di circa 1.500 abitanti (forse qui c'è un refuso).
Tenuto conto non solo dell'assoluta sproporzione, in termini di peso elettorale, tra i due Comuni chiamati al referendum (essendo Cassano Spinola circa undici volte maggiore rispetto a Gavazzana), ma soprattutto del fatto che la percentuale di votanti è stata proporzionalmente inferiore tra gli abitanti di Cassano Spinola (31 per cento dei votanti) rispetto a quelli di Gavazzana (73 per cento dei votanti) Considerato che il progetto di fusione tra Comuni con popolazione distribuita territorialmente in modo significativamente difforme porta a risultati iniqui e, sostanzialmente, assimilabili ad un'incorporazione anziché ad una fusione, rendendo pressoché ininfluente il voto espresso dal Comune con minor numero di abitanti.
Ritenuto necessario un correttivo dei criteri di interpretazione costituzionalmente orientati rispetto al referendum consultivo previsto dalla legge regionale n. 4/1973.
Considerato che è stata presentata istanza congiunta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte del Comune di Gavazzana e del "Comitato per il No alla fusione con il Comune di Cassano Spinola" per la promozione dell'azione del Governo dinanzi alla Corte Costituzionale ai sensi dell'articolo 127, comma 1, dalla Costituzione, per la declaratoria di incostituzionalità dell'articolo 14, commi 26 ss. del decreto legge n.
78/2010, della legge della Regione Piemonte del 28 settembre 2012, n. 11 "Disposizioni organiche in materia di enti locali" e della legge regionale 05 aprile 2017, n. 4 "Istituzione del Comune di Cassano Spinola mediante fusione dei Comuni di Cassano Spinola e di Gavazzana in provincia di Alessandria", con contestuale domanda di sospensione cautelare ai sensi dell'articolo 35 della legge 11 marzo 953, n. 87.
Rilevato che è verosimile che l'attuazione delle disposizioni della legge n. 4 del 5/04/2017, che dispone l'operatività della fusione a partire dal 1° gennaio 2018, venga in essere prima che la Presidenza del Consiglio dei Ministri si esprima sull'istanza di costituzionalità, con ciò ponendo le Amministrazioni interessate al rischio di dare attuazione a disposizioni che potrebbero essere, anche in tempi successivi molto brevi, ritenute illegittime, con conseguente inutile dispendio di risorse pubbliche.
Si interroga l'Assessore competente per sapere come si ritenga intervenire in attesa della pronuncia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Berutti.
Risponde il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore agli Enti locali

Grazie, Presidente.
Molto sinteticamente, voglio ricordare che la discussione sulla legge regionale (in allora, disegno di legge regionale) per la fusione dei Comuni di Gavazzana e di Cassano Spinola è stata lunga e approfondita, sia all'interno della Commissione che all'interno dell'Aula, a differenza di quanto avviene normalmente per l'esame dei testi dei disegni di legge che riguardano fusioni tra Comuni.
Voglio altresì ricordare che la norma nazionale e la norma regionale impongono, come atto di responsabilità da parte dei Sindaci e delle Amministrazioni comunali nei confronti della popolazione, l'obbligatorietà della consultazione tramite referendum, gestito e organizzato dalla Regione nel caso di fusioni normali, e gestito ed organizzato dai Comuni nel caso di fusioni per incorporazioni.
Come ho detto, sia la norma nazionale che quella regionale prevedono che questa consultazione sia obbligatoria, ma che non abbia un esito vincolante. Questo che cosa significa? Significa, sostanzialmente, che i referenti cui noi ci rivolgiamo nell'esame di queste proposte sono le Amministrazioni comunali.
La settimana prossima esamineremo in Aula un disegno di legge di fusione per incorporazione tra il Comune di Varallo e il Comune di Sabbia. Anche lì, nel Comune di Sabbia, la consultazione referendaria (83 abitanti) ha dato esito negativo, ma il Consiglio del Comune di Sabbia, dopo tale consultazione referendaria, ha ritenuto di sostenere nuovamente la domanda di fusione per incorporazione col Comune di Varallo.
Se la Regione, di fronte a questo scenario di norme, che ci sono e hanno questa caratteristica e questa natura, cessa di interloquire e di avere come riferimento le assemblee dei Consigli comunali che sono state elette dalla cittadinanza e alla cui cittadinanza rispondono con i loro atti, crea una condizione di grandissima incertezza e di grandissima precarietà.
Normalmente, anche quando ci sono referendum consultivi che danno un esito negativo in uno dei Comuni, pur non rappresentando la maggioranza dei voti espressi durante la consultazione referendaria, dal nostro punto di vista ciò che consideriamo è l'espressione del Comune proponente. In un caso, il Comune proponente, dopo una consultazione referendaria negativa, ha formalmente abbandonato il progetto di fusione e noi non siamo andati avanti con l'approvazione della legge regionale, cosa che non è avvenuta nel caso specifico, che poteva essere oggetto di esame da parte del Consiglio comunale interrompendo legittimamente la richiesta che era stata presentata.
Ho spiegato tutto questo anche ai nuovi Amministratori comunali che sono stati eletti; li ho incontrati e li ho invitati a rivolgersi al Consiglio regionale, perché il Consiglio regionale, così come fa una legge, è in grado di cancellare e di annullare questa legge. Ma dal mio punto di vista di Assessore agli Enti locali e del Settore degli Enti locali della Regione Piemonte non ci sono i presupposti perché sia un'iniziativa della Giunta.
Questo è quanto.


Argomento: Difesa idrogeologica

Interrogazione a risposta immediata n. 1923 presentata da Ruffino, inerente a "Centro regionale per la tutela della biodiversità degli ambienti acquatici - Proposta di istituzione presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1923. Al posto dell'Assessore Ferrero, risponderà l'Assessore Balocco.
La parola alla Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore Ferrero, che mi ha telefonato per dirmi che non sarebbe stato presente in Aula.
In questa interrogazione ricordo che la biodiversità è definita come la variabilità di tutti gli organismi viventi presenti negli ecosistemi acquatici, terrestri e marini ed è anche un bene prezioso dello Stato. Come tale, ritengo debba essere tutelato e amministrato.
Inoltre, la perdita della biodiversità ridurrebbe la produttività degli ecosistemi, intaccando di conseguenza il paniere naturale da cui attingiamo costantemente beni e servizi.
Ricordo ancora che negli ecosistemi acquatici si assiste a una perdita di biodiversità maggiore rispetto a quanto si riscontra negli ecosistemi terrestri e poi - aspetto importantissimo - che il Centro regionale per la tutela della biodiversità degli ambienti acquatici, istituito nel 2005 con una convenzione tra Regione Piemonte, Comune di Avigliana, Provincia di Torino, Parco naturale dei Laghi di Avigliana e Dipartimento di produzioni animali, Epidemiologia ed Ecologia della Facoltà di Medicina veterinaria che ora è il Dipartimento di scienze veterinarie dell'Università degli Studi di Torino, è stato dismesso dai locali che a suo tempo erano forniti dal Comune di Avigliana, precisamente nella frazione Bertassi.
La mia interrogazione significa rilevare la necessità di mantenere attivo e, soprattutto, operativo tale centro, al fine di pianificare ed eseguire interventi gestionali volti a preservare la fauna e la comunità degli ambienti dulciacquicoli seriamente minacciate da diversi fattori.
Rimarco ancora un altro aspetto importante, che è vanto di tutto il Piemonte ed è relativo all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, che vuole essere una risposta all'esigenza della Regione Piemonte di dotarsi di un coordinamento tecnico scientifico attivo sulla base delle numerose problematiche che attualmente affliggono la biodiversità.
Tutto questo semplicemente per chiedere se vi sia - e spero davvero di sì l'intenzione della Giunta regionale a istituire presso la sede centrale dell'Istituto Zooprofilattico un'attività relativa alla tutela della biodiversità degli ambienti acquatici. Ciò significherebbe la possibilità di organizzare dei corsi di formazione e degli eventi formativi attraverso un percorso multidisciplinare complesso innovativo sull'interazione tra biodiversità, ambiente e tecnologie produttive; e poi ancora la proposta di strategie positive in cui la biodiversità assuma un valore importante di capitale naturale.
Certamente importante è anche l'aspetto relativo al monitoraggio all'intervento e al controllo di specie alloctone, in particolare con riferimento al possibile nuovo ingresso di patogeni in grado di minacciare la biodiversità degli ecosistemi acquatici regionali. Sino a oggi, è stato fatto un lavoro molto importante sui laghi alpini, in particolare sull'alterazione della biodiversità acquatica dovuta all'introduzione del salmerino; questo specialmente sul Lago della Balma.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola l'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

Credo che l'Assessore Ferrero le abbia già anticipato il senso della risposta, che è quella, sostanzialmente, da parte sua e del suo assessorato, di seguire con molto interesse questa proposta.
Il lavoro già svolto nel passato dal Centro di Avigliana può essere recuperato e ha già dato mandato al settore competente di prendere contatto con i soggetti che facevano parte del Centro di ricerche di Avigliana e ovviamente, con lo Zooprofilattico, in particolare con questo, per approfondire le questioni tecnico-scientifiche e la fattibilità, anche economica, di questa iniziativa che, comunque, è sicuramente da perseguire.


Argomento: Contributi alla cultura

Interrogazione a risposta immediata n. 1917 presentata da Gancia, inerente a "Provenienza fondi per la costruzione del Salone Ipogeo soggiacente la corte di Palazzo Carignano "


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1917.
La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Premesso che sotto la corte di Palazzo Carignano è stato costruito tra il 1987 e il 1994 un salone polifunzionale destinato a ospitare iniziative culturali, tale progetto ha comportato l'esborso di quasi 28 miliardi delle vecchie lire provenienti in gran parte dal Piano Nazionale FIO.
La sala ipogea, una volta conclusasi la fase costruttiva, risulta essere stata incomprensibilmente abbandonata, priva di arredi e di adeguamenti finalizzati alla sua specifica utilizzazione, con notevole sperpero e danno per le finanze pubbliche.
Si interroga quindi l'Assessore regionale competente per sapere se vi siano ipotesi di utilizzo e recupero della sala di cui in premessa, realizzata con fondi pubblici.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente.
La questione posta dall'interrogazione si riferisce a interventi eseguiti circa trent'anni fa, quindi per l'adeguate ed esaustiva risposta occorrerebbe consultare materiale d'archivio, tenuto conto che i funzionari dirigenti dell'epoca, che potrebbero fornire risposte più immediate, per vari motivi, non sono più negli organici degli uffici interessati del Ministero.
In linea generale, quello che l'interrogante definisce il Piano nazionale FIO è stato un programma di finanziamento molto vasto, che ha interessato più annualità in un arco temporale compreso tra il 1983 e la fine degli anni Novanta.
I finanziamenti sono stati erogati dall'allora Ministero del Bilancio e Programmazione Economica e hanno riguardato vari Ministeri.
Per quanto riguarda il Ministero per i Beni Culturali, i programmi hanno riguardato numerosi complessi monumentali su tutto il territorio nazionale.
Rispetto ai finanziamenti originariamente programmati, quelli effettivamente erogati sono risultati notevolmente ridotti. Pertanto, molti progetti redatti secondo le aspettative originarie non sono stati portati a compimento.
Per quanto riguarda il Piemonte, si ha memoria di un programma finanziato per le residenze sabaude, ma non è da escludersi anche il coinvolgimento di altri complessi monumentali. Per Palazzo Carignano occorre, innanzitutto specificare che esso è completamente di proprietà del demanio dello Stato (Demanio Beni Culturali), affidato all'allora competente Sovrintendenza.
La presenza all'interno dell'edificio di attività condotte da altri enti è resa possibile dai singoli atti di concessione. Per quanto riguarda la realizzazione del salone Ipogeo sottostante, il cortile centrale, esso fu realizzato nell'ambito delle risorse di cui al programma FIO, probabilmente nell'anno 1985 condotta dalla Sovrintendenza competente.
Tenuto conto che i programmi FIO hanno visto, successivamente, l'erogazione di risorse, anche ad altri enti, purché possessori di edifici monumentali non si può escludere che anche la Regione possa essere stata beneficiata di risorse provenienti da questi programmi. Nel caso fosse necessario, ci si riserva di fornire ulteriori informazioni, previa necessaria e consultazione del materiale d'archivio.
Questa è la risposta che abbiamo avuto dal Ministero e che, come tale, le riportiamo.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Problemi del lavoro e della occupazione - Musei

Interrogazione a risposta immediata n. 1929 presentata da Grimaldi inerente a "Fondazione Torino Musei: tra 28 esuberi e confusione totale. Quale ruolo si prospetta per la Regione Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1929.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come sapete, noi e il nostro Gruppo, da più di un anno, sosteniamo il ruolo della Regione in tante partite delicate che vedono coinvolto il Comune di Torino.
Siamo saltati sui banchi quando abbiamo prima letto le parole della Sindaca che alla commemorazione della strage del 18 dicembre diceva che la cultura i musei e le biblioteche sono quel valore imprescindibili da sostenere, che solo la cultura e l'istruzione riuscirà ad arrestare le ondata di violenze e i nuovi fascismi. Qualche ora dopo ai sindacati veniva dichiarato, con un comunicato, un esubero di 28 unità.
L'ho presa un po' da lontano per dirvi che iniziamo a essere un po' esterrefatti da questa discussione. Prima è partita la discussione su dove sarebbe finita la biblioteca, la fonoteca, l'archivio storico della GAM.
Per fortuna c'è la nostra Direttrice; dico nostra perché, ricordo a tutti la Regione, dal 2014, è formalmente come socio, ma noi abbiamo una convenzione da tantissimi anni con la Fondazione Torino Musei.
Guardate che le scelte politiche e culturali si possono sempre cambiare.
Per esempio, non trovo oltraggiosa l'idea che la GAM non ospiti, in un momento di difficoltà economica, mostre cosiddette blockbuster. Certo è che se da una parte non ci sono i soldi per gestire grandi manifestazioni e non ci sono soldi per crearle, e nel frattempo si tolgono anche le funzioni civiche, come quelle di una biblioteca o dell'archivio, per fortuna la Direttrice ricordava che anche solo il riallestimento ha bisogno di quelle funzioni.
Così come abbiamo appreso esterrefatti tutta la discussione sugli esuberi.
Anzi, addirittura dalle parole della Giunta comunale sembrerebbe quasi che in qualche modo, questa discussione abbia avuto un'accelerazione e non sia mai stata affrontata in nessun tavolo, come per dire che la Città, se va bene, la governano altri che hanno nominato loro ma che, comunque, in qualche modo, hanno preso autonomamente delle scelte.
Ho fatto questa richiesta all'Assessora perché iniziamo a essere un po' stufi. Intanto vorrei che togliessimo dal tavolo il campo del sottofinanziamento. Ci sono stati tanti anni in cui la Regione è stata corresponsabile, anche visti i tagli nazionali, di alcuni tagli alla cultura.
Intanto l'interrogazione potrebbe servire per dire: la Regione, in questa vicenda, c'entra poco. Anzi, al massimo negli ultimi anni ha accresciuto il finanziamento, di sicuro dallo scorso anno ha confermato le stesse risorse e, dico di più, ed è questo l'oggetto del question time.
Io credo che, come nel caso di GTT, come stiamo dimostrando sulla vicenda dei rifiuti, come stiamo dimostrando sulla vicenda Fondazione del Libro, la differenza di colore politico non c'entra niente in questo campo. C'entra però il fatto che se la Regione ha voglia, in qualche modo, di mettere addirittura in discussione una parte della sua storia - penso proprio al Museo delle Scienze naturali - per provare a pensare a un modello nuovo di gestione con i Musei Civici, noi siamo pronti a mettere la disponibilità di un piano pluriennale vero. Ma, e chiudo proprio sul tema più scandaloso vogliamo però delle certezze. Delle certezze in termini economici, ma anche delle certezze in termini di indirizzo.
L'Assessora Leon parla di congelamento e licenziamenti; io sarei felicissimo, anzi spero che la Regione dica congeliamo subito questa.
Anche perché noi siamo pronti ad assumerci un pezzo di responsabilità, ma non si può continuare a non parlare delle strategie e continuare a pensare che questa città venga autogovernata.
Per questo chiedo appunto che l'Assessora prenda subito, in qualche modo una posizione su questi fatti e, soprattutto, che la Regione, visto che ha in mente un impegno anche più gravoso, che in qualche modo spieghi all'Amministrazione 5 Stelle che deve assumersi.



PRESIDENTE

Consigliere, è scaduto il tempo a sua disposizione.
La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Ci sarebbe molto da dire, ma cercherò di essere concisa.
Credo che su questa vicenda ci voglia della chiarezza assoluta. La chiarezza assoluta si riassume in una frase: mancano un milione e 350 mila euro che sono fondi che il Comune di Torino ha tagliato alla Fondazione stessa. Questo taglio è stato fatto già nell'anno 2017, poi è stato leggermente recuperato, anche grazie all'intervento delle fondazioni bancarie, che si sono dette disponibili a proseguire su questa strada.
La Regione Piemonte è entrata nella Fondazione Torino Musei nel 2014, con una funzione nel momento in cui si pensava a un accorpamento tra la Fondazione stessa e il Museo di Rivoli. Tra l'altro, accorpamento che avrebbe anche in parte risolto taluni di questi problemi. Al cambio della Giunta comunale questo accorpamento fu stoppato e non se ne parlò più.
Il nostro ruolo, quindi, è sempre stato di soci marginali, non abbiamo mai cambiato il nostro apporto economico alla Fondazione stessa. Anzi, se devo essere sincera, abbiamo incrementato di 25.000 euro per permettere lo svolgimento di una mostra, ricordando che le mostre servono anche a fare ricavi.
Di fronte a questa situazione, lei mi chiede che cosa intende fare la Regione. Innanzitutto la Regione ha chiesto, e di fatto è stato approvato il nuovo Statuto della Fondazione Torino Musei. Questa Fondazione diventerà Fondazione Piemonte Torino Musei in cui, ovviamente, il ruolo, anche da un punto di vista di governance della Regione Piemonte, diventa più evidente.
Dopodiché tre sono le risposte che stiamo immaginando.
Primo. Aprire immediatamente un tavolo con l'Assessora Pentenero per valutare tutta la situazione del personale e capire con quale modalità si può pensare a una ricollocazione dello stesso.
Secondo. Rapporto del Museo regionale delle Scienze. Noi in Giunta abbiamo già deliberato la legge, deve passare in Commissione e poi in Consiglio regionale. Naturalmente potrebbe aiutare, almeno in parte, alla ricollocazione del personale stesso.
Vorrei aggiungere una terza informazione che ci tengo a dire, perch dimostra anche il nostro impegno su questo argomento. A fronte dell'ipotizzato passaggio del Borgo medievale alla Città di Torino, per una valorizzazione che coinvolga anche dei privati, insieme all'Assessore Reschigna, abbiamo mandato la richiesta al Ministero per due milioni di fondi PAR FSC da mettere sul Borgo, per aiutare una progettualità diversa ma comunque possibile. Progettualità su cui - anche lì - si può ipotizzare di riassorbire parte del personale.
Pertanto, la Regione Piemonte è assolutamente disponibile e in prima linea nel cercare di sostenere questa difficile situazione, stante il fatto che come ho detto anche in molte interviste - ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, ognuno deve avere consapevolezza.
Naturalmente, un taglio da un milione e 350 mila euro è un taglio che una Fondazione non può assorbire in un anno.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1922 presentata da Conticelli inerente a "Riduzione delle corse su rotaia delle linee SFM1 e della linea SFMA"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1922.
La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Purtroppo non è la prima volta che parliamo di questo tema: sono state presentate diverse interrogazioni da me, ma anche da altri colleghi.
Nei giorni scorsi l'Assessore è intervenuto su questo tema, che riguarda i ripetuti disservizi: non si tratta solo di ritardi, ma anche di corse che vengono cancellate sull'SFM1 e l'SFMA.
In particolare, sulla Torino-Ceres, da qualche settimana, sono stati sostituiti i mezzi su ferro con i bus, nel momento peggiore che si poteva scegliere per questa sostituzione, perché con le prime nevicate, il gelo e non solo, anche con l'apprestarsi delle festività natalizie, il treno potrebbe aiutare la già piuttosto fragile stagione turistica delle Valli di Lanzo.
Avevamo già posto la problematica quest'estate, perché anche nel periodo estivo GTT sostituisce il treno con i bus, sempre per lo stesso problema.
Inoltre, non è ancora stato risolto il problema delle biglietterie automatiche. Quest'estate avevamo segnalato che le biglietterie, in molte stazioni, sono fuori servizio e gli utenti sono costretti a fare il biglietto sul mezzo, pagando una penale.
Per la stagione estiva, tale problema era stato in qualche modo risolto, in quanto non veniva applicata la penale. Da settembre, però, questa viene nuovamente applicata e naturalmente non va a vantaggio degli eventuali turisti che vogliono raggiungere le valli.
I ritardi sono all'ordine del giorno e poiché queste due linee servono una zona molto ampia di pendolari che si recano al lavoro, il problema sta diventando complesso e impattante.
Abbiamo letto sulle cronache (l'Assessore ci aveva già informati in Commissione) che su queste linee sono previsti dei lavori, quindi vorremmo conoscere i tempi, ma anche sapere se il nostro Ente o l'Agenzia ha modo di interloquire nell'immediato - perché i lavori richiederanno anche una tempistica - con chi gestisce il servizio, quantomeno per ripristinare dei livelli minimi di agibilità del servizio stesso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Conticelli.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
La questione è certamente all'attenzione, non solo da oggi, ma da diversi mesi ormai, perché questa situazione di disagi e di disservizi nei confronti degli utenti si sta protraendo da parecchio tempo.
In parte, essa è dovuta a questioni normative che sono intervenute dopo l'incidente pugliese che tutti voi ricordate, che hanno determinato una forma di servizio più complessa: c'è stato un rallentamento della velocità dei mezzi proprio per queste normative di sicurezza e l'introduzione del doppio macchinista.
Detto questo, però, è evidente che i problemi della linea non sono riconducibili esclusivamente a questi aspetti, che peraltro stanno per essere affrontati.
Finalmente, si sono individuate le risorse anche da parte dello Stato oltre che da parte della Regione, per intervenire sulla linea canavesana in particolare, che è una linea connessa e quindi ha la precedenza per questo tipo di interventi.
Gli interventi partiranno appena la convenzione con il Ministero sarà definita totalmente, cosa che - mi dicono - ormai è questione di poche settimane e giorni.
Tra l'altro, i progetti sono già pronti, quindi questo permetterà di passare immediatamente alla fase di appalto.
L'ente attuatore sarà RFI, che alla fine dei lavori sarà anche il gestore della linea stessa.
L'altra parte della causa dei disservizi è, in qualche modo, riportabile alla situazione certamente complessa, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche dal punto di vista organizzativo di GTT.
Questo è all'onore della cronaca tutti i giorni e ovviamente, come potete vedere e avete visto, da parte della Regione, sia sull'aspetto finanziario sia sull'aspetto della collaborazione, per quanto riguarda tutte le forme di aiuto, anche per quanto riguarda l'aspetto organizzativo sono state messe in campo. Speriamo che questa situazione di disagio abbia modo di essere superata nel più breve tempo possibile.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 16.13 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 16.16)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Caputo, Cerutti, Chiamparino, Capello, Giaccone Ferrero, Monaco e Pentenero.
Non è presente l'Assessore Saitta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana è stato votato l'articolo 15 ed è iniziato l'esame degli emendamenti relativi all'articolo 9. Siamo arrivati all'emendamento rubricato n. 220).
Il Presidente Laus sta scendendo e chiede di sospendere il Consiglio per fare una riunione dei Capigruppo. Quindi, non apriamo la discussione sull'emendamento ed attendiamo il Presidente Laus per iniziare la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.17, riprende alle ore 16.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i colleghi a prendere posto.
Siamo all'articolo 9.
Dobbiamo riprendere dall'emendamento n. 119), a firma del Consigliere Vignale.
Il n. 220) è già stato illustrato.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 219) presentato da Vignale, Pichetto Fratin Porchietto, Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gianluca

Grazie, Presidente.
Illustro questo emendamento, perché ci dà anche l'opportunità, non soltanto di far presente l'emendamento, che inserisce in un'altra parte della norma l'intervento, che si deve.
Dev'essere inserita all'interno dell'articolo 9 sulle Aree Omogenee, ma soprattutto per fare anche una considerazione di carattere generale, nel senso che nella Conferenza dei Capigruppo è stato chiesto il contingentamento su questo disegno di legge, perché è stato rammentato questo è certamente vero, ne stiamo discutendo da tempo - e io mi permetto di ricordare che solo ieri pomeriggio i Gruppi di maggioranza hanno presentato un emendamento che modifica proprio l'articolo che stiamo discutendo, quindi non abbiamo passato tutto questo tempo invano; abbiamo passato questo tempo (qualche seduta, perché non sono moltissime sedute che discutiamo di rifiuti, credo sia la terza giornata), perché nel frattempo abbiamo avuto modo di relazionarci con il sistema del degli Enti locali.
Dopodiché, è evidente che, com'è apparso fino adesso dalla scelta che la Giunta e la maggioranza hanno voluto fare, è una norma sulla quale non vi è alcuna volontà di condivisione, ma non con i Gruppi di opposizione o con alcuni Gruppi di opposizione, ma anche con una parte consistente di territorio. Le motivazioni le diremo successivamente e ne faremo riferimento, in particolar modo, nella discussione che ancora si terrà.
Appare però assolutamente evidente che una serie di aspetti di creazione di macrostrutture di soggetti che hanno più un aspetto che attiene al potere che si crea dalla gestione di un mega Consorzio sui rifiuti, in particolar modo, nelle maggiori Province del Piemonte, viene decisamente prima rispetto a quelle che sono le scelte, le volontà di centinaia di Amministrazioni locali.
Una scelta che il centrosinistra fa e che non è la prima che fa (su SMAT è avvenuto assolutamente la stessa cosa) e oggi chi governa il servizio e le politiche degli investimenti non è certo l'ATO, ma è SMAT; chi governerà il servizio dei rifiuti non sarà certo il Consorzio, ma sarà il soggetto gestore, però questa è una politica, voglio dire, che si comprende. È sufficiente vedere quali sono state le espressioni di chi ha gestito le multiutility all'interno di questa Regione, da IREN a SMAT, ai Consorzi troviamo decine di Sindaci che, smessi i panni dei Sindaci, hanno fatto i Presidenti di Consorzio, troviamo ex componenti la Giunta regionale che siedono nella gestione di IREN.
Sono strumenti estremamente interessanti per un pezzo, ovviamente, di questo Consiglio regionale, per poter gestire la cosa pubblica, senza necessità di consenso popolare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io, sulla falsariga di quanto ha già detto il mio collega Vignale, avendo appreso che dalla riunione dei Capigruppo, anche su questo tema, come per la verità, sugli altri temi che ci hanno visto protagonisti in Aula, si utilizza la regola del contingentamento, quindi di fatto finisce la nostra possibilità di cercare di far comprendere, in tempi relativamente giusti e corretti, perché questa era la possibilità che avevamo come ultimo intervento possibile in Aula, sulla definizione e miglioramento di una legge che non solo pensiamo non essere la migliore, ma secondo me necessaria rispetto a una situazione organizzativa della nostra Regione.
Peraltro, giunge notizia - lo dico all'Assessore, alla Giunta e anche ai colleghi dell'Aula - che a livello nazionale vengono aggiunte ancora altre considerazioni rispetto alla legge di bilancio, perché in Italia è di moda che all'interno di leggi finanziarie ci mettiamo anche notizie di altro genere, come quelle ambientali: giunge la notizia che pare siano aggiunti altri elementi che vadano in contrasto - verificheremo quando li leggeremo rispetto alla legge che stiamo approvando.
Allora, è chiaro che, rispetto al contingentamento, sicuramente a breve dovremmo tornare in Aula per le modifiche di questa legge.
Lo stiamo dicendo con forza in questi giorni: continuiamo a non vedere il motivo di approvazione di una legge che poi dovrà essere necessariamente cambiata di qui a poco.
Pertanto, per quanto ci riguarda, valuteremo solo gli emendamenti che riteniamo essere fondamentali ai fini di un cambio di direzione di questa legge e poi sfrutteremo i minuti che ci sono dati nel contingentamento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sozzani.
Emendamento rubricato n. 221) presentato da Vignale, Pichetto Fratin Porchietto, Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 173) presentato da Vignale, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Ravello, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo emendamento rappresenta la vera distinzione che esiste all'interno del comma 9, non tanto fra il nostro emendamento e quello presentato dai colleghi del centrosinistra e dai colleghi del Movimento 5 Stelle, ma rispetto alle richieste di centinaia di Amministrazioni, che hanno chiesto che le modalità di gestione e le scelte, rispetto ai modelli organizzativi rimanessero in capo alle Aree Omogenee.
Cosa prevede l'emendamento 173)? Prevede che alcune competenze siano direttamente in capo alle Aree Omogenee. Dopo il comma 2) dell'articolo 9 infatti, noi inseriamo un comma 2 bis, che individua le competenze alle Aree Omogenee. In particolar modo, definisce il modello organizzativo e individua le forme di gestione dei segmenti di servizio; procede all'affidamento; procede al controllo operativo e definisce i criteri omogenei per la stesura dei regolamenti comunali.
Tutto ciò, d'intesa con i Consorzi di Area vasta.
È evidente che questo modello garantirebbe e consentirebbe ai territori di continuare a svolgere la funzione che gli compete, cioè ai Sindaci di poter decidere sui soggetti che li hanno eletti e che amministrano, e di lasciare al Consorzio di Area vasta gli aspetti più di carattere gestionale.
Quando prima mi riferivo all'aspetto della non necessità elettiva, mi riferivo al fatto che noi avremo - e lo vedremo poi nello schema di convenzione - dei mega Consorzi, all'interno dei quali ci saranno dei Consigli d'amministrazione dove vi saranno Sindaci, o delegati dei Sindaci che andranno a ricoprire questo ruolo; quindi vi sarà una scelta di alcuni amministratori locali che, più che fare l'amministratore del loro territorio, faranno il componente del Consiglio di amministrazione di un Consorzio.
Si dirà che non c'è remunerazione.
Per carità, non c'è remunerazione, ma è assolutamente evidente che, per valore economico, per libertà gestionale e per risorse, gestire un grande Consorzio da più di un milione e mezzo di abitanti sulla raccolta rifiuti è evidentemente uno strumento che garantisce tutta una serie di aspetti che hanno anche a che fare con le dinamiche di gestione del potere, che sono decisamente superiori rispetto a quelle che avrà, invece, un Sindaco che è colui il quale, in realtà, compone il Consorzio stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Su questo aspetto intervengo anch'io, perché va a definire alcuni concetti che sono fondamentali ai fini del modello organizzativo. Come ho già detto questa mattina, basta prendere il 305 per notare subito come questo emendamento va nella direzione prevista dalla legge nazionale in fase di approvazione. Si trattava, quindi, anche di un momento di confronto sicuramente positivo, rispetto al fatto che con queste novità si andava a costruire - perché la legge nazionale ci sembra più coerente con le filosofie locali di smaltimento - una serie di costi standard delle Aree Omogenee che garantivano sicuramente una qualità del servizio compatibile rispetto a una spesa finale per ogni cittadino pro capite indipendentemente dalle aree del Piemonte.
"Indipendentemente" vuol dire che le aree meno virtuose avrebbero dovuto impegnarsi nella loro organizzazione/spese di smaltimento finale per raggiungere, evidentemente, le aree più virtuose, e non il contrario; cioè le aree meno virtuose avrebbero inquinato, aumentando i costi per i cittadini, come invece avverrà con l'approvazione di questa legge; aree che non hanno raggiunto gli obiettivi previsti dalla pianificazione per lo smaltimento dei rifiuti già approvata.
Con questo criterio, andavamo a definire dei principi sani, degli obiettivi condivisibili, ma soprattutto utili per l'intera comunità dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Rispetto a questo emendamento, anche in funzione di quanto ha detto precedentemente il collega Sozzani e anche rispetto a quanto è stato concordato, o comunque comunicato, all'interno della Conferenza dei Capigruppo, risottolineiamo come non ci stupiamo del fatto che non vengano accolti degli emendamenti. Ma invitiamo caldamente la Giunta a valutare quelli che sono alcuni degli emendamenti più significativi che sono stati presentati, anche alla luce di quello che è stato concordato ma disatteso con le Amministrazioni locali.
Io credo che questo emendamento, il cui primo firmatario è il collega Gian Luca Vignale, porti proprio a quello. Perché mi pare che uno dei temi più significativi sia proprio legato a come definire, nelle Aree Omogenee (in particolare, in intesa con i Consorzi di Area Vasta), alcuni dei principi.
Su questo emendamento mi pare che siano assolutamente ben specificati basterebbe prenderlo - non dico fare un copia-incolla, ma quasi - per riuscire, in qualche modo, a modificare quella che è una linea che non condividiamo assolutamente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
Emendamento rubricato n. 174) presentato da Vignale, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Ravello; Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) In accordo con i proponenti, l'emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 175) presentato da Vignale, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Ravello; Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 175) può apparire banale, ma in realtà riteniamo sia sostanziale, anche se non muta nulla rispetto ad una pessima legge.
Il comma 5 prevede che i Comuni appartenenti all'Area Territoriale Omogenea possano individuare un rappresentante comune per la partecipazione all'assemblea consortile. Noi, invece, chiediamo che si scriva "individuano un rappresentante comune per la partecipazione all'assemblea consortile" perché crediamo che sia indispensabile che, all'interno dell'assemblea consortile, tutte le singole Aree Territoriali Omogenee siano rappresentate.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 101) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, presidente.
L'emendamento insiste sempre sull'articolo 9, e si riferisce alle decisioni che spettano ai restanti Ambiti Territoriali Ottimali (ovvero le Aree Omogenee), per cui gli si vede sottratta una certa libertà di competenza in merito alla gestione dell'affidamento dei servizi.
Noi avevamo proposto la seguente riscrittura: "I Comuni appartenenti all'Area Territoriale Omogenea decidono il perimetro territoriale per l'affidamento dei servizi di raccolta rifiuti". Questo significa che più Aree Territoriali Omogenee (quindi non solo una) siano libere di formulare delle proposte anche in sede di assemblea di Area Vasta, per poter fare economie di esercizio per quanto riguarda la gestione degli affidamenti.
L'intento, comunque, è quello di mantenere sul territorio, specialmente sulle realtà che funzionano meglio, la possibilità di proseguire con il lavoro fatto, ma non impedisce, in nessun modo, di cambiare le impostazioni facendo delle economie di esercizio con altri territori, tanto più se questi sono contigui.
Questa proposta va intesa nel senso più ampio possibile del termine, e non ostacola in nessun modo i processi che sono stati inaugurati dal disegno di legge n. 217 in merito alla creazione delle Aree vaste come enti di coordinamento per la gestione dei rifiuti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Emendamento rubricato n. 171) presentato da Vignale, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Ravello, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ci sono interventi? No Come dice, Consigliere Appiano? Certo, può svolgere un intervento in discussione generale sull'articolo.
Prego.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Intervengo semplicemente perché questo è probabilmente l'articolo centrale rispetto al sistema di governance. Ribadisco che, se il voto andrà come immaginiamo, buona parte dell'Aula convergerà su un emendamento che non ha una paternità specifica di questo o quel Gruppo, perché per esempio i 5 Stelle e i Gruppi di maggioranza hanno condiviso nella sostanza il risultato finale, frutto anche dell'ulteriore interlocuzione con diversi Sindaci, per precisare meglio quello che, a nostro parere, era già scritto nella legge o era già desumibile nella legge stessa, ma a scanso di equivoci lo si è formalizzato in modo molto più chiaro.
Nella discussione di alcuni emendamenti precedenti è stato detto che, in realtà, si sta procedendo come si fece con SMAT e con l'Autorità d'ambito delle acque, creando un organismo che comunque non conta nulla (l'Autorità d'ambito) in quanto sono le società che governano il sistema e i Comuni sono completamente tagliati fuori.
Poiché nella mia esperienza precedente ho anche rappresentato i Sindaci dell'Area omogenea dove vivo io all'interno dell'Autorità d'ambito delle acque, volevo testimoniare che questa affermazione non è assolutamente vera, in quanto era proprio in sede di Autorità d'ambito: a) che si realizzava una sinergia molto forte e importante tra i territori di pianura e i territori di montagna, frutto anche di una scelta illuminata in materia di governance che ha creato delle quote di rappresentanza tali per cui nessuno fa e faceva la parte del leone; b) le tariffe venivano puntualizzate proprio dall'Autorità d'ambito e il Piano degli investimenti veniva licenziato dalla stessa dopo che il Sindaco rappresentante dell'Area omogenea si era confrontato con i Sindaci della propria Area omogenea e aveva individuato, insieme a loro, le priorità da portare avanti all'attenzione dell'Assemblea, che di fatto poi prendeva atto in senso sostanziale e non formale delle indicazioni delle diverse Aree. Peraltro in quel caso si era soggetti ad una Authority nazionale, per cui ci si muoveva all'interno delle indicazioni dell'Authority nazionale.
Quindi, così come quel sistema è riuscito a raggiungere un equilibrio sostanziale politico, noi contiamo che l'attuale formulazione non sia una mera formalità, ma sia sostanza che darà effettivamente ai Comuni il ruolo che è giusto che abbiano nella governance dei rifiuti.



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che vogliono intervenire? Prego, collega Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che l'intervento del collega Appiano fotografi perfettamente le perplessità che abbiamo avuto nel passato, ma anche nei momenti più recenti dell'attività amministrativa.
Riprendendo l'esempio di SMAT, che è quello che viene più semplice, nelle realtà più efficienti perché gestivano in termine autonomo gli acquedotti e che invece con la legge Prodi furono obbligate a cedere i propri acquedotti, dovendo prima far parte dell'Ambito e poi acquisire delle quote di SMAT, la gran parte dei Comuni della seconda e terza cintura ha visto raddoppiare o triplicare il costo dell'acqua.
Non soltanto gran parte di quelle Amministrazioni locali, ma noi stessi vediamo che, per esempio sulla legge regionale 17, abbiamo un ritardo di spesa di circa 30 milioni di euro che arrivano dall'Ambito, che sarebbero dovuti essere spesi e che non sono stati spesi. Oppure vediamo come la Convenzione che questa Giunta regionale ha fatto sulle aree che prima erano, da una parte, oggetto di cessione di acqua e, dall'altra, di investimenti, sia passata dall'otto per cento o dal cinque per cento all'attuale tre per cento. In buona sostanza, questa è una dinamica che si ripercuote non soltanto sui rifiuti.
I rifiuti non sono altro che la continuazione di una dinamica che ha visto la centralità di medi e grandi Comuni della prima cintura, che non casualmente hanno anche espresso coloro i quali hanno gestito una parte di quelle realtà. Ovverosia: non è un caso che l'ex Sindaco di Beinasco abbia gestito un Consorzio di raccolta rifiuti, non è un caso che altri ex Sindaci diciamo dell'area allora PDS (con le differenti articolazioni) siano stati all'interno dei Consigli d'amministrazione di SMAT, di IREN dei Consorzi dei rifiuti. Non è un caso: è una scelta di gestione del potere che non passa attraverso il consenso popolare, ma che passa attraverso la gestione di alcune multiutility che fatturano miliardi di euro di tributi dei cittadini in modo assolutamente non progressivo.
Ricordiamo infatti di nuovo che, a proposito di tutti questi servizi di cui stiamo parlando, si tratta di servizi soggetti a una tassazione non progressiva, però certa, perché - come nell'acqua, anche sui rifiuti - il pagamento è certo, in quanto in capo ai singoli cittadini.
E anche le norme che hanno costruito le Autorità d'ambito nazionale, le Authority e la legge sui rifiuti non è che non abbiano una paternità politica: ce l'hanno eccome! Si tratta di una gestione di potere assolutamente lecita, ma assolutamente ingerente su quelle che sono piccole e medie realtà che conteranno purtroppo sempre meno. E questa legge è la testimonianza di quanto le politiche del centrosinistra hanno fatto nel corso di questi anni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferrentino; ne ha facoltà.



FERRENTINO Antonio

Ovviamente il collega Vignale ha stimolato una necessaria risposta. Io mi auguro che la gestione del disegno di legge sui rifiuti, una volta approvato, possa dare gli stessi risultati della gestione del ciclo dell'acqua.
Io, da Sindaco di un piccolo Comune, proprio perché abbiamo trasformato la gestione del ciclo dell'acqua - voglio solo ricordare che poi parliamo di ciclo integrato e quindi non solo prelievo, ma anche allontanamento e depurazione, e che anche per questo motivo sono aumentati giustamente i costi - voglio solo ricordare che i ricavi dell'Autorità d'ambito sull'acqua si sono riversati in stragrande maggioranza sui piccoli e piccolissimi Comuni. Faccio un piccolo esempio. Il mio Comune ha avuto investimenti in pochi anni per sei milioni di euro, che nemmeno in 200 anni di gestione avrebbe mai potuto impegnare sul ciclo integrato dell'acqua sul proprio territorio. A me sembra quindi che questo possa verificarsi anche per la gestione dei rifiuti.
Il mio Comune fa parte di un Consorzio che comincia da Bardonecchia e da Moncenisio e arriva alla prima cintura di Torino; abbiamo sempre avuto assoluta voce in capitolo, perché - possiamo scriverlo come vogliamo - poi è la politica, anche relazionale, all'interno di questi Consorzi che disciplina i processi e compie le scelte. Noi non abbiamo avuto mai nessunissimo problema e non vedo per quale motivo dovrebbero aumentare i costi generali nella gestione di questi Consorzi, se le decisioni saranno in capo al singolo Consiglio comunale che - lo ripetiamo per la cinquantesima volta - le porta all'interno dell'area territoriale omogenea e poi, con un proprio delegato, all'interno del C.d.A. del Consorzio di Area vasta.
Mi sembra che il rispetto per ogni singolo Comune - che abbia 500 abitanti o ne abbia 50.000 - sia assolutamente garantito. Io mi auguro che il viatico sia lo stesso di quello del ciclo integrato delle acque, perché ha dato risultati straordinari proprio nell'interesse dei piccoli Comuni.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, possiamo passare alle votazioni, per la prima delle quali do atto che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 172), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 186), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.23, riprende alle ore 17.29)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo ripetere la votazione sull'emendamento n. 186).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 186), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 222), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La votazione di questo emendamento fa decadere gli emendamenti n. 215) 216), 216), 217), 218), 220) e 219).
L'emendamento n. 221) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 173), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 174 ), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 175), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Sia riportato a verbale che i Consiglieri Campo, Bono, Mighetti, Valetti Andrissi e la Consigliera Frediani hanno espresso voto favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 171), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 249) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Sozzani, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 116) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 116.1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 116.2) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 117) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

L'emendamento 116) introduce nell'ambito regionale la presenza anche dei rappresentanti delle Province, oltre che dei Consorzi di Area vasta.
Quindi, gli emendamenti n. 116), 116.1) e 116.2) introducono la presenza di un rappresentante per ogni Provincia e un rappresentante della Città metropolitana in aggiunta ai rappresentanti del Consorzio, portando l'ambito regionale a 17 componenti.
La quota delle Province (è l'emendamento n. 117) è individuata per tutte le Province piemontesi nel 24 per cento.
Questi sono gli emendamenti che sono stati condivisi negli ultimi passaggi di confronto, insomma sono stati visti insieme, e vanno a riorganizzare l'ambito regionale con un approccio sicuramente diverso da quello che illustrava il Consigliere Vignale, laddove voleva i rappresentanti dei Consorzi come rappresentanti anche nell'ambito regionale.
In questo, abbiamo una visione differente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 250) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 251) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 252) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 96) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questo è l'emendamento che abbiamo redatto per andare a risolvere un grosso problema che si è evidenziato in Regione in questi anni, ovvero la gestione post mortem degli impianti di discarica e la loro possibile bonifica e messa in sicurezza.
Sappiamo che in Regione Piemonte il mio Gruppo, con interrogazione a mia firma, mise in evidenza la vicenda della Gable Insurance, l'assicurazione del Liechtenstein con sede alle Isole Cayman, che è un paradiso fiscale che era già famosa nel mondo del calcio per polizze fideiussorie fasulle e che ha fatto una polizza fasulla purtroppo anche in Valle Dora. In una situazione ambientale già molto precaria, la situazione si è aggravata anche grazie a questa polizza fideiussoria completamente fasulla. Inoltre si è scoperto che la Gable Insurance era stata utilizzata anche nell'Alessandrino e nel Cuneese per fare delle altre polizze, purtroppo senza copertura finanziaria.
Quindi, con questo emendamento si vuole dare una copertura a possibili polizze fideiussorie fasulle o situazioni finanziarie ingestibili. È una situazione non solo del Piemonte, ma anche nazionale, che vede, purtroppo anche l'infiltrazione della criminalità organizzata.
Crediamo che sia importante trovare delle soluzioni. Noi facciamo una proposta, che è riportata nell'emendamento, che in pratica preveda una copertura finanziaria fino a che non si abbia la certezza dell'incasso delle polizze fideiussorie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 254) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 253) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 255) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 255), come altri emendamenti che abbiamo presentato, è sufficientemente stato illustrato in questi giorni. In ogni caso, questi emendamenti sono finalizzati a riconoscere, ancora una volta come questa legge non dia garanzia di rappresentanza, tanto all'articolo 9 quanto all'articolo 10, a quelli che sono i singoli territori.
Per questo, anche relativamente all'articolo 10, abbiamo inserito le rappresentanze territoriali.
Se uno legge il comma 1 dell'articolo 10, si renderà conto che, in realtà laddove si vogliono garantire le presenze dei singoli soggetti, lo si garantisce, perché il comma 1 dell'articolo 10 prevede che nel Consorzio regionale d'ambito siano rappresentati tutti i Presidenti di consorzi e la Città di Torino, che di nuovo ha questo suo unicum che viene ripreso all'interno della legge.
Quindi, laddove si vuole dare rappresentanza ai singoli territori, com'è stato fatto all'articolo 1, si è data rappresentanza ai Presidenti dei singoli consorzi d'area vasta.
È evidente che se si voleva dare rappresentanza a coloro i quali rappresentavano le Aree Omogenee, non si sarebbe fatto l'emendamento che abbiamo votato pochi minuti fa sul 222), ma si prevedeva la rappresentanza delle Aree Omogenee all'interno del Consorzio di Area vasta, come abbiamo fatto nell'ambito indicato puntualmente nel comma 1.
I due articoli hanno una differenza sostanziale fra chi potrà rappresentare nell'ambito regionale il proprio macro territorio consortile e chi, invece non potrà rappresentare nell'ambito consortile la propria area omogenea.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Con la sua illustrazione, abbiamo terminato gli emendamenti che si riferiscono all'articolo 10.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 116).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 250), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 249), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 251), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 23 Consiglieri hanno votato SÌ 2 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 12 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 116.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 22 Consiglieri hanno votato SÌ 21 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 14 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 116.2).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 252), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 117).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 254), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 253), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 255), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 236) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 237) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'articolo 16 interviene sulla redazione di un regolamento che predispone una serie di aspetti, come la dichiarazione annuale sui quantitativi prodotti nell'anno solare, sui versamenti effettuati, la richiesta di pagamento in misura ridotta e altro.
L'emendamento che abbiamo presentato tende, anche relativamente alle disposizioni contenute nella legge di bilancio al comma 305 dell'articolo 1, a indicare un'altra serie di puntuali informazioni, come le dichiarazioni annuali per singola discarica del numero di tonnellate trattate.
È evidente, facendo riferimento anche a un altro articolo di questa legge (quello relativo all'accesso ai dati), che sono aspetti conoscibili, se richiesti, ma, in realtà, proprio nella logica della differenziazione del tributo e nella riconoscibilità del tributo, crediamo che una serie di informazioni, che noi riteniamo utili inserire all'articolo 16, e che sono state presentate con questi emendamenti, siano importanti e significative.
Certamente, la dichiarazione annuale dei rifiuti trattati per singola discarica, più altre informazioni che vedremo negli emendamenti successivi è un dato utile.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 238) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 239) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, li illustro insieme perché sono simili e riguardano sempre punti da inserire all'interno dell'articolo 16.
Ai fini dell'attuazione di quest'articolo, il regolamento disciplina una serie di aspetti, in modo particolare il gettito introitato per ogni singola discarica raffrontato a quello dell'anno precedente.
Evidentemente questo, con l'incameramento delle tariffe, ci fa comprendere come, a parità di tariffe smaltite, vi è un aumento del gettito e l'utilizzo del gettito stesso, ma dimostrerà anche, con il rapporto dell'anno precedente, che certamente diminuirà il trattamento dei rifiuti all'interno delle discariche, ma aumenterà in modo estremamente significativo il trattamento con strumenti di termovalorizzazione. In questo momento, l'unico esistente è del TRM.
Anche l'emendamento successivo, il n. 239), richiede, all'interno della dichiarazione annuale, che per ogni singola discarica, per differenti tributi indicati all'articolo 15, sia indicata la quantità di inerti, di rifiuti urbani, di rifiuti pericolosi, il rapporto di tonnellate conferite e il tributo generato relativamente all'anno precedente.
Già solo l'emendamento 239), correlato con una serie di informazioni sarebbe utile a farci comprendere qual è la modalità che utilizziamo perché peraltro - e cito un rapporto di Legambiente - la nostra Regione, e in termini di produzione di chilogrammi e in termini di utilizzo delle discariche di sua tassazione, è ritenuta, non come le Regioni promosse anche perché ve n'è solo una a livello italiano, che è la Regione Marche ma come le Regioni di seconda fascia, che hanno già un ciclo virtuoso relativamente ai rifiuti.
Pertanto, noi crediamo che l'incremento che c'è stato sulle discariche non farà altro che dividere la colonna della distinzione del rifiuto - fra compostaggio, utilizzo delle discariche, termovalorizzazione e recupero nella quale, semplicemente, fra un anno e l'altro, magari aumenterà di qualche punto in percentuale il materiale recuperato o l'autocompostaggio (noi ce l'auguriamo), ma certamente si sposterà la percentuale dal rifiuto conferito in discarica a quello portato a termovalorizzazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 240) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 241) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tali emendamenti sono dati per illustrati.
Abbiamo terminato l'esposizione degli emendamenti che insistono sull'articolo 16.
La parola all'Assessore Valmaggia per il parere della Giunta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Una rapidissima risposta sugli emendamenti illustrati, in particolare su quelli rubricati ai n. 237), 238) e 239), che riguardano la dichiarazione annuale per singola discarica, per significare che questi dati sono già da tempo rilevati.
La norma nazionale, la legge n. 549/1995, prevede già la raccolta di questi dati, classificati per singola discarica, con il numero di tonnellate e con le varie tipologie trattate.
Si tratta, quindi, di dati già in uso da molto tempo. Pertanto, il parere sui relativi emendamenti è contrario. Come ho detto, nella sostanza è già operativo questo sistema.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Iniziamo la votazione sugli emendamenti che insistono sull'articolo 16.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 236), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 237), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 238), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 239), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 240), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 241), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16, nel testo originario.
Il Consiglio approva approva.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 243) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento vuole cassare l'articolo 17, ma non è l'unico ad essere interessato: ritroveremo questa volontà anche su altri tre articoli che riguarderanno il sistema sanzionatorio. Non si tratta di una volontà diciamo, di presentazione semplice di un emendamento: è che, in riferimento all'articolo 17, non condividiamo un aspetto che si introduce relativamente alle modalità di accertamento della riscossione.
No, va bene così. Presidente, guardi, l'ho confuso col 21).



PRESIDENTE

Va bene.
Allora, illustrato l'emendamento n. 243), possiamo passare alla votazione dello stesso, a prima firma Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 243), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 244) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Vi è una serie di emendamenti che riguardano il cassare l'articolo e non solo. Ciò non perché non vi debbano essere le sanzioni all'interno della legge, ma perché crediamo che le sanzioni non siano eque anche relativamente alla modalità con cui sono state rapportate.
In particolar modo - così li illustro nella loro interezza - perché vi è un comma dell'articolo, il comma 3, quello riferito alla Città di Torino, per cui non solo facilitiamo la Città di Torino consentendo alla stessa di raggiungere, due anni dopo, gli obiettivi prefissati, ma non la sanzioniamo neppure o prevediamo una sanzione difforme rispetto agli obiettivi.
È un'anomalia tutta di questa legge, infatti il collega Andrissi questa mattina diceva: "Si aiutano i furbetti o gli amici". Io non so se sono aiutati i furbetti o gli amici, ma certamente in questa legge, che non casualmente vede una non opposizione del Movimento 5 Stelle e vede un numero consistente di emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle approvati, vi è un punto vero di incontro fra il Movimento 5 Stelle il centrosinistra.
Il vantaggio enorme che questa norma dà alla Città di Torino è che, unico Comune di tutto il Piemonte, non è obbligata a rispettare gli obblighi di cui all'articolo 2 della norma sulla produzione dei rifiuti. Anche in termini di sanzioni, l'unico Comune che non avrà sanzioni o che non potrà essere sanzionato rispetto alla riduzione della produzione di chilogrammi di rifiuti sarà il Comune di Torino.
Le buone relazioni fra Amministrazioni locali ci devono essere, al di là del colore politico, ma è insostenibile e assolutamente scorretto che tramite una legge regionale, si faciliti una singola Amministrazione comunale, perché questo è frutto di un accordo politico che vede la Città di Torino beneficiata nel non rispetto di una legge, in particolar modo per quanto riguarda i benefici economici che avrà il termovalorizzatore.



PRESIDENTE

Ancora sull'emendamento n. 244), la parola al Consigliere Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Intervengo per quello che vale e quello che serve, vista la scarsa reattività dell'Aula e di tutte le forze politiche di fronte alla denuncia relativa a un accordo che ha una pesantissima valenza politica, che evidentemente sottostà a questo emendamento.
Io sostengo le ragioni appena espresse dal collega Vignale, pur consapevole di tutta una serie di elementi che rendono oggettivamente la Città di Torino una città nella quale, relativamente alla gestione del servizio integrato dei rifiuti, occorre adottare certi interventi strutturali più complessi che altrove.
C'è modo e modo di riconoscere delle caratteristiche strutturali e delle differenze strutturali di una metropoli rispetto ad altre città: scriverlo sulla legge significa scriverlo sulla pietra, fino a quando questa pietra non sarà levigata e quanto è stato scritto non sarà cancellato da una mano politicamente più indipendente che andrà a correggere questa struttura e a rimuovere questo precedente.
Ricordatevi di questa parola "precedente", perché quanto contenuto all'articolo 18 e quindi quanto contenuto all'interno di questa legge caratterizzerà e determinerà l'esistenza di un precedente che - sono certo prima o poi verrà richiamato e verrà utilizzato, magari a parti invertite, contro un'altra maggioranza e contro un'altra Giunta.
Io credo che, oltre a questo, vi sia anche un problema di rapporti e di relazioni con il resto del territorio della Regione. Lo abbiamo già detto: la Regione Piemonte è molto complessa dal punto di vista geomorfologico e dal punto di vista socioeconomico; vi sono Comuni turistici e vi sono Comuni che sono sedi di realtà che richiamano afflussi di popolazione che ovviamente, di conseguenza, vanno a determinare maggiori produzione di rifiuti.
Tutto ciò e tutti questi elementi sono naturalmente riconosciuti, la Regione ha gli strumenti giusti per ravvisare questi elementi e per adottare azioni successive, ma questi elementi non sono mai inseriti in legge e non sono quindi mai scritti sulla pietra. Sono scritti sulla carta sono atto di discussione a livello di Giunta ma, quando devono essere modificati o quando si deve intervenire puntualmente in un aspetto specifico, i passaggi che oggi consentono di farlo sono molto più agevoli di quanto invece non sarà dal momento in cui questo disegno di legge sarà approvato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravello.
Emendamento rubricato n. 245) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 247) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 246) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) In accordo con i proponenti, li diamo per illustrati.
Emendamento rubricato n. 187) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Frediani e Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo emendamento si riferisce all'applicazione del numero di abitanti equivalenti disponibili nel Comune. Questo è un emendamento pensato specialmente per quei piccoli Comuni, che spesso sono Comuni marginali o di montagna (o di pianura, ma con una grande incidenza del turismo sul totale della popolazione).
Noi pensiamo che nessun Comune debba esimersi dal fare un buon lavoro nella riduzione della produzione pro capite dei rifiuti. Però, se noi contiamo i rifiuti pro capite di un paese di 500 anime che ha un afflusso turistico - pure ponderato, se vogliamo, sulle ore effettive di presenza dei turisti sul territorio comunale - di 200-300 abitanti in più all'anno ecco che i quantitativi pro capite raddoppiano. Quindi non crediamo sia giusto mortificare questi centri, anche perché spesso si tratta di piccoli Comuni montani che hanno un'affluenza turistica molto concentrata in pochi mesi, mentre invece in tutto il resto dell'anno ci sono solo gli abitanti che pagano la tassa anche per i turisti che vengono, oppure che magari hanno delle seconde case, ma che non vivono stabilmente lì. Si tratterebbe in questo caso, di una falsificazione dei numeri, perché quella non è, in realtà, la vera produzione pro capite dei rifiuti.
Con questo emendamento, noi teniamo conto di questo elemento.
Ovviamente non si equiparano gli abitanti reali con le permanenze tutto l'anno, ma si cerca di fare un calcolo ponderato sulla base delle ore in cui l'afflusso turistico effettivamente si verifica sul territorio, in base alle ore di residenza dichiarate, oppure delle permanenze alberghiere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Emendamento rubricato n. 104) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Questo emendamento raccoglie anche le preoccupazioni evidenziate testé dal Consigliere Valetti.
Faticando a trovare una modalità tecnica per calcolare i rifiuti che provengono da fuori territorio, anche per via del turismo pendolare giornaliero, abbiamo pensato di introdurre questo principio, che sembrava quello più corretto per aiutare queste realtà, laddove si introduce, con questo emendamento, il fatto che il Consorzio di Area vasta usi come criterio, per l'individuazione degli obiettivi specifici per i singoli Comuni, i dati di produzione dei rifiuti urbani riferiti all'ultimo triennio, nonché quello degli abitanti residenti in ciascun Comune: un mix di questi due elementi, cioè, va nella direzione di tener conto dei rifiuti non prodotti in loco dai residenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 248) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 242) presentato da Vignale, Sozzani, Berutti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) In accordo con i proponenti, li diamo per illustrati.
Essendo terminata l'illustrazione degli emendamenti insistenti sull'articolo 18, passiamo alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 244), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 245), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 247), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 246), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 187), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 248), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 242), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 18, così come emendato.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.57)



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