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Dettaglio seduta n.280 del 14/12/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


BERTOLA GIORGIO



(Alle ore 10.03 il Consigliere Segretario Bertola comunica che, per mancanza del numero legale, la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media dell'Istituto Comprensivo di Bussoleno (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media dell'Istituto Comprensivo di Bussoleno in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.



(La seduta ha inizio alle ore 10.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 12 dicembre.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Allemano, Balocco, Cerutti, Chiamparino Corgnati, Ferrari, Ferraris, Ferrero, Pentenero, e Reschigna.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani" di cui al punto 3) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana del 5 dicembre 2017 sono stati votati gli articoli 1 e 2 ed è iniziata l'illustrazione degli emendamenti relativi all'articolo 3.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Diritto dei Consiglieri d'accesso agli atti


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Le chiedo scusa, so che è irrituale (se crede, uso il tempo dell'emendamento, come vuole), ma voglio utilizzare questi minuti per sottoporre un problema. Credo sia la ventesima volta che lo sottopongo, ma voglio volutamente sottoporlo in Aula.
Il sottoscritto - e non solo il sottoscritto, ma, rispetto a questa richiesta, il sottoscritto - nell'aprile del 2016 ha avanzato formale richiesta per ottenere le valutazioni che le Commissioni di vigilanza fanno sulle strutture del Piemonte.
Ricordo che, ai sensi di una delibera del 2013, le relazioni delle Commissioni di Vigilanza vengono trasmesse via e-mail all'Assessorato alla sanità.



PRESIDENTE

Scusate, il Consigliere Vignale sta dicendo una cosa molto delicata e molto importante. Chiedo gentilmente l'attenzione di tutti i colleghi.
Grazie.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Dicevo, con una delibera del 2013 è stato previsto, proprio per evitare la dispersione di conoscenza, che le relazioni delle Commissioni di vigilanza vengano inviate, contestualmente, al Direttore Generale delle singole ASL e all'Assessorato alla sanità.
Quindi, nei cassetti informatici dell'Assessorato alla sanità sono presenti tutte le relazioni delle Commissione di vigilanza, che sono trasmissibili a chiunque le richieda, con un semplice "inoltra" dalla mail di ricezione.
Ora, come lei sa e come i colleghi, almeno i Capigruppo, sanno, ho avanzato questa richiesta nelle modalità più differenti. Penso di aver fatto cinque solleciti scritti: l'ho posto in sede di Conferenza dei Presidenti almeno dieci volte.
L'ultimo strumento che rimane è quello di recarsi presso una stazione dei Carabinieri e denunciare quello che, a tutti gli effetti, è un reato perché il non aver né motivato un diniego né trasmesso la documentazione è un reato punito dal nostro Codice Penale.
Mi sembra, però, la sconfitta di un Consigliere regionale il fatto che un Consigliere regionale non riesca ad accedere ad atti tanto dedicati.
Rammento che le Forze dell'Ordine hanno segnalato, dall'inizio dell'anno a oggi, più di 50 casi di violenze avvenute nei confronti di pazienti che risiedono nelle strutture piemontesi. Mi sembra un tema di grande interesse per tutto il Consiglio regionale, non è la volontà di un Consigliere di opposizione di "sfruculiare" chissà che cosa: sono semplici relazioni di un atto dovuto che le Commissioni di vigilanza hanno nei confronti delle strutture a tutela dei pazienti piemontesi che vivono in quelle strutture. Ora, che sia impossibile accedere a quella documentazione mi sembra davvero una modalità non sostenibile.
In questo momento non è presente neanche un componente della Giunta regionale, ma poco importa, perché anche agli esponenti più autorevoli della Giunta regionale, come il Vicepresidente della Giunta o l'Assessore alla sanità, l'abbiamo fatto presente in decine di occasioni. Devo dire che davvero non so più come fare per esercitare quello che è un mio diritto e che - attenzione - è un diritto di un cittadino. Se un cittadino scrive all'Assessorato alla sanità e chiede dei dati, che non sono dati riservati perché non parlano di pazienti e non parlano di patologie, ma parlano semplicemente di come si svolge il servizio all'interno di quella struttura, credo che sia insostenibile non ottenerli.
Rammento altresì che proprio questo Consiglio regionale, nell'anno passato, ha modificato l'articolo 25 della legge 1/2004 rendendo più puntuali i termini di intervento delle Commissioni di vigilanza, per cui io davvero chiedo.
Lei, Presidente, ha fatto tutto quello che poteva fare, l'Ufficio di Presidenza - che ringrazio - ha fatto tutto ciò che poteva fare. Devo dire che molte comunicazioni che prima non arrivavano oggi sono arrivate, ma non avere questa comunicazione è davvero un aspetto che non può essere ammesso.
Poi, ogni tanto, qualche collega lamenta il fatto che l'opposizione si comporta talvolta in modo ostruzionistico, però davvero non so più che cosa fare per esercitare e ottenere quello che è un mio diritto.



PRESIDENTE

Mi scuso con l'Aula, ma abbiamo "derogato" (tra virgolette) al Regolamento per dare la parola del Consigliere Vignale, perché mi sembra un intervento puntuale e preciso. La questione è stata affrontata nella Conferenza dei Capigruppo non una volta, ma più volte; l'Ufficio di Presidenza, come ha ricordato il collega Vignale, ha fatto tutto quello che è nelle sue disponibilità e io ho fatto la stessa cosa. Se proprio.
Penso che sia una domanda non retorica: che cosa posso fare ancora? Le suggerirei gentilmente di utilizzare ancora un atto di cortesia, perché il Presidente ha comunque il dovere di perseguire l'obiettivo, cioè non pu essere una giustificazione del Presidente né dell'Ufficio di Presidenza dire "abbiamo fatto il possibile" e vedere che in quest'Aula un Consigliere si trova costretto ad andare a una stazione dei Carabinieri per denunciare un'omissione da parte di un Assessore, cosa che certo non dà "onore" (tra virgolette) e dignità alla politica, all'Aula e all'Istituzione.
Se lei me lo permette, io oggi - non so se come Presidente o come Ufficio di Presidenza, ma va bene anche come Presidente - mando una diffida all'Assessore e gli chiedo, entro e non oltre dei giorni stabiliti.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Se non è così, secondo me non sarà lei ad andare dei Carabinieri: la denuncia dovrebbe farla il Presidente del Consiglio regionale. Lo dico per rispetto dell'Aula e del ruolo che ricopro, perché non è una questione di opposizione e di maggioranza: è così.
Quindi la invito gentilmente a non andare da nessuna parte, perché io devo creare le condizioni affinché non solo lei, ma tutta l'Aula, possa leggere dei documenti che giacciono negli uffici dell'Assessorato. Le va bene? Okay, grazie.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani" (seguito)


PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 153) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 153) interviene al comma 9 dell'articolo 3, del disegno di legge 217, comma che agisce sull'articolo che riguarda il Piano.
Il comma 9 individua la modalità, come Piano regionale, di uno strumento dinamico e quindi dice: "A tal fine, la Giunta regionale aggiorna e implementa le misure di Piano e le disposizioni di attuazione del medesimo al variare delle condizioni di riferimento". È un aspetto certamente corretto, perché fa sì che non si debba continuare a portare il Piano in Aula laddove vi siano piccole modifiche che sono necessarie, come dice l'articolo stesso, "al variare delle condizioni di riferimento". Però credo che, essendo quella della pianificazione una competenza in capo al Consiglio regionale, sia doveroso che la Commissione competente intervenga.
Mi domando soltanto a chi stiamo parlando, nel senso che la Giunta è un organo collegiale, ma è necessario che almeno uno dei dodici Assessori sia presente, altrimenti temo che la nostra attività sia inutile.
Attenderei solo che arrivi un esponente della Giunta regionale.


Argomento: Diritti umani

Condanna a morte per Ahmadreza Djalali


PRESIDENTE

Certo, sta arrivando l'Assessore Valmaggia.
Ne approfitto, colleghi, per dire che ieri la Corte d'Appello dell'Iran ha condannato a morte Ahmadreza Djalali, l'iraniano di 46 anni, sposato padre di due figli, medico ricercatore nell'ambito della medicina dei disastri.
Non vi leggo tutto il testo, perché questo Consiglio regionale ha approvato tre atti di indirizzo. Abbiamo dato comunicazione a tutti gli organi di stampa: l'abbiamo fatto come Consiglio regionale e come Comitato dei diritti umani.
Non saprei usare terminologie adatte per dare una giusta colorazione a quest'atto vile e non so che cos'altro potremmo fare. Forse sarebbe utile che noi, magari anche come Ufficio di Presidenza, facessimo un ulteriore comunicato, un atto simbolico di protesta.
Nell'arco della giornata, quindi, tutti quanti assieme troveremo una soluzione per far sentire - per quello che può servire, ma servirà anche alla nostra comunità piemontese - capire, percepire e toccare con mano l'indignazione di tutto il Consiglio regionale.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.50 riprende alle ore 10.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani" (seguito)


PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 153) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Uso 30 secondi, solo per far presente il tema all'Assessore Valmaggia.
L'emendamento 153) interviene sul comma 9 dell'articolo 3. Il comma 9 anche correttamente, prevede che il Piano regionale sulla gestione dei rifiuti possa essere aggiornato dalla Giunta regionale, o implementato nelle misure di Piano e nelle sue disposizioni, al variare delle condizioni di riferimento. E questo, come dicevamo, è corretto; nel senso che, se per ogni piccola modifica si dovesse tornare in Consiglio, si tratterebbe veramente di un aspetto burocratico e anche di capacità eccessiva di risposta.
Però noi crediamo che almeno il parere - e quindi aggiungiamo "sentita la Commissione consiliare competente" - sia necessario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Aggiungo semplicemente un elemento, che peraltro era già stato discusso in parte anche in Commissione.
Uso pochi secondi per dire che la proposta riprende un po' quello che ci eravamo detti anche nell'ambito del Piano approvato a suo tempo. Quindi pensiamo che il fatto che ci possa essere un'informativa alla Commissione competente sia sicuramente positivo, ai fini di un'analisi e anche di un controllo dell'andamento degli obiettivi del Piano attraverso la legge regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Abbiamo già indicato - e l'abbiamo già evidenziato anche in Commissione come riteniamo che la Commissione consiliare competente debba avere maggiore possibilità di intervenire rispetto a questa tematica, che sappiamo essere estremamente dibattuta. Tra le altre cose, oggi all'ora di pranzo incontreremo anche un soggetto che credo che, all'interno di questo ambito, abbia assolutamente valenza per poter parlare e fare un ragionamento rispetto alle perplessità che anche noi abbiamo espresso.
Riteniamo quindi che la Commissione consiliare competente debba avere un ruolo importante. Questo è il motivo per cui questo emendamento è stato presentato e per cui auspichiamo che, anche in funzione del ruolo che ha avuto la Commissione competente rispetto al dibattito che si è tenuto in tutti questi mesi, venga accolto, sia da parte della Giunta che chiaramente, da parte della maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
Emendamento rubricato n. 126) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Segnalo solo che vi è un errore sul testo, perché l'emendamento 126) non insiste sul comma 9, ma sul comma 10. Non intendo quindi illustrarne il testo.



PRESIDENTE

Il testo è già modificato.
Emendamento rubricato n. 154) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, il n. 154), interviene sul comma 10, che è la parte della norma che prevede che la Giunta regionale presenti al Consiglio regionale una relazione che illustra gli esiti del monitoraggio e i provvedimenti adottati.
Noi crediamo che, in particolar modo relativamente al primo periodo sia importante intervenire con una tempistica più breve. L'emendamento n.
154), quindi, sostituisce le parole "due anni" con le parole "un anno". Non si tratta di un formalismo, nel senso che il Piano ovviamente diventa lo strumento di attuazione della norma su tutta una serie di aspetti significativi della stessa, da quello della riduzione dei rifiuti da collocare in discarica a quello del riutilizzo della materia, a tutta una serie di elementi che appunto sono, come dicevo, quelli più significativi della norma.
Allora, crediamo che - almeno per i primi anni in cui la norma entra in vigore e in cui si avranno effetti comunque di grande cambiamento all'interno della nostra Regione - la relazione da presentare al Consiglio regionale, appunto con gli esiti dell'azione di monitoraggio che la Giunta intende svolgere, debba essere presentata annualmente. Infatti successivamente alla presentazione della relazione: "Il Consiglio regionale, sulla base della relazione presentata, formula direttive e indirizzi per l'ulteriore attività di competenza della Giunta finalizzata all'attuazione del Piano".
Il rischio, presentando una relazione dopo due anni dall'entrata in vigore del Piano, è che il Consiglio regionale possa intervenire, rispetto a quanto previsto dal comma 10 (cioè dando indicazioni alla Giunta regionale su come procedere), in un tempo che è troppo distante. Perché se consideriamo i due anni che intercorrono dalla data di approvazione del Piano alla presentazione delle attività di monitoraggio e la successiva possibilità per il Consiglio, sulla base della relazione presentata, di formulare direttive e indirizzi, il tempo che trascorre è decisamente troppo lungo, e non consente al Consiglio di esercitare, appunto, questa facoltà, che invece la norma individua.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
In aggiunta alle considerazioni del Consigliere Vignale, ricordo che questo concetto va a sovrapporsi a un'altra questione che avevamo precedentemente discusso, sulla quale eravamo estremamente critici, che verte sulla differenza di tempistica (in termini di adozione degli obiettivi del Piano) fra la Città di Torino e tutti gli altri territori della Regione Piemonte.
Siccome avevamo rimarcato che tale differenza - due anni - non ci sembrava corretta, perché si configurerebbero "cittadini di serie A" e "cittadini di serie B" rispetto all'applicazione della legge dei rifiuti nell'ambito della Regione, il fatto di presentare una relazione a due anni dalla presentazione del Piano rientra nel momento di start-up della Città di Torino.
In realtà, noi pensiamo che i due anni previsti per la Città di Torino non siano una moratoria (cioè il fatto che la Città di Torino se ne possa fregare della legge che andremo ad approvare nei prossimi due anni), semmai (così perlomeno immaginiamo nelle intenzioni della Giunta) che la Città di Torino possa usare questi due anni per raggiungere o preparare degli obiettivi che possano essere perseguiti nel Piano, a partire dalla start up.
Il fatto di prevedere, dopo un anno, un'attività di segnalazione al Consiglio con la relativa presentazione di una relazione allo stesso, ci consentirebbe di capire anche lo stato d'avanzamento attività per la Città di Torino rispetto alla situazione attuale, partendo, quindi, dall'anno zero (anno in cui viene approvata la legge regionale). Ricordiamo che vi è un legame strettissimo fra questa legge e il piano approvato a suo tempo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Il tema dell'anno, in funzione anche dell'esperienza di questi ultimi quattro anni passati, in cui il Consiglio (non su questa materia, ma su altre materie), pur avendone le competenze, ha sempre avuto estrema difficoltà a dialogare e a far valere le proprie competenze, riteniamo sia fondamentale.
Non mi piace ritornare su un tema che, messo vicino ai rifiuti potrebbe, in qualche modo, cozzare - mi riferisco al tema della sanità però abbiamo risottolineato sistematicamente come la Giunta, rispetto al tema sanità, bypassi sistematicamente il Consiglio, pur essendo, la programmazione una delle competenze insite nelle dinamiche consiliari.
Il fatto di immaginare che, su una norma sulla quale l'Assessore Valmaggia sa quanto noi abbiamo delle remore rispetto proprio alla sua costruzione, si debbano aspettare due anni per vedere un'illustrazione (rischiando, peraltro, di essere soltanto sommaria e neanche tanto particolareggiata), non lo riteniamo opportuno.
Se proprio dobbiamo accogliere questa norma, che riteniamo non corretta, si permetta, quantomeno, un dialogo sistematico almeno annuale con il sistema consigliare.
Rischiamo, altrimenti, di vedere ancora una volta il Consiglio estraneo a quelle che sono delle dinamiche che hanno una ricaduta significativa su tutto il territorio regionale, a maggior ragione, come diceva prima il collega, su una Provincia come quella di Torino, che avrà comunque una discrasia: perché Torino andrà da una parte e la Provincia dall'altra.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
Emendamento rubricato n. 155) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 155) prevede che il Piano regionale sia sottoposto all'aggiornamento complessivo secondo le disposizioni previste dalla normativa nazionale di settore.
È certamente corretto, nel senso che è evidente che un piano debba, in qualche modo, rispettare quelle che sono le modifiche in termini di gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti (ne sono state introdotte parecchie; c'è comunque una modifica dei testi che è abbastanza usuale).
Noi crediamo, però, che si debba introdurre, proprio sulla valutazione della dinamicità del Piano, non soltanto il fatto di tenere in conto le azioni di monitoraggio e ipotetiche direttive e indirizzi formulati dal Consiglio regionale, non soltanto alle norme nazionali o anche, come previsto dal comma 11, all'aggiornamento delle informazioni, alle modifiche e agli adeguamenti conseguenti alle azioni normative e quant'altro, ma anche perché ci pare che sia la cosa che manca, che però riteniamo sia una caratteristica di questa norma, in un principio di sussidiarietà - che non casualmente abbiamo ritenuto utile cassare proprio nelle finalità - anche con i Comuni piemontesi.
Crediamo che, dall'applicazione di questa norma e successivamente dall'applicazione del Piano, i soggetti che avranno l'impatto maggiormente negativo dall'applicazione della norma saranno proprio gran parte delle Amministrazioni comunali piemontesi.
Per questo motivo, crediamo fondamentale introdurre anche le Amministrazioni comunali all'interno dei soggetti che intervengono nell'avanzare proposte di modifica del Piano. Poi evidentemente le Amministrazioni intervengono nei Consorzi, ma a differenza di oggi, in cui ogni singolo Consorzio rappresenta un'area omogenea e specifica - e quindi il suo Presidente o il Consiglio di Amministrazione è legittimato a rappresentare quelle che sono esigenze comuni delle Amministrazioni locali quando nelle Province di Torino, di Novara, di Alessandra e di Cuneo avremo un unico Consorzio che dovrà garantire servizi o per milioni di persone o centinaia di migliaia di cittadini piemontesi, crediamo che il parere delle Amministrazioni comunali sia indispensabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Nei nostri interventi, anche nella discussione generale, avevamo riportato questo tema e questa grande preoccupazione legata al ruolo dei Comuni e alla possibilità di poter raccontare e anche vedere raccolte le proprie esigenze.
Credo che l'Aula sia a conoscenza di tutta una serie di problemi importanti relativi ad alcuni comuni del Canavese. In particolare, il Sindaco di Ozegna in questo periodo sta dicendo delle cose molto importanti sul tema rifiuti e, in particolare, sul piano finanziario. In questa situazione i Comuni, in particolare le piccole realtà, faticano a far sentire la propria voce.
Questo emendamento ci sembra particolarmente importante e riteniamo utile l'attenzione dell'Aula per cercare di riuscire a dare ruolo e voci ai Comuni, almeno in questa parte, visto che non è stato possibile farlo nei provvedimenti precedenti.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Essendo stati illustrati tutti gli emendamenti dell'articolo 3 fornisco qualche breve risposta. Molti emendamenti sono abrogativi e tolgono parole e tolgono frasi; chiaramente questi, andando ad inficiare un po' l'organicità dell'articolo, non sono accoglibili.
Altri emendamenti riguardano la tempistica relativa all'approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti. Ricordo al Consiglio che il Piano regionale è già stato approvato ed è entrato in vigore immediatamente, non come richiedono questi emendamenti, cioè un anno dopo la sua approvazione o 180 giorni dopo. Quindi, questa parte relativa alla tempistica del Piano regionale dei rifiuti, avendo noi già approvato il Piano e prevedendo una verifica come da Piano, non è accoglibile.
Mi rivolgo al Consigliere Vignale, dicendo che accoglieremo l'emendamento n. 153), laddove introduce il passaggio che recita "sentire la Commissione consiliare competente, laddove si intende aggiornare ed implementare". Quindi, il parere su questo emendamento è positivo.
Mentre anche le altre modifiche legate alla tempistica sono tempistiche che abbiamo già approvato e sono già contenute nel Piano dei rifiuti; mi riferisco della verifica ogni tre anni invece di due e ogni anno invece di due. Sono indicazioni temporali già approvate, quindi è una riconferma di quanto abbiamo approvato con il Piano dei rifiuti.
In conclusione, il parere non è favorevole sugli emendamenti proposti tranne che sull'emendamento n. 153).
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendoci altri interventi, procediamo con le votazioni.
Comunico che il numero legale è 21.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 133), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 132), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 131), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 130), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 129), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 178), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 128), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 127), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 153), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 126), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 155), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come modificato.
Il Consiglio approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media dell'Istituto Comprensivo di Bussoleno (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media dell'Istituto Comprensivo di Bussoleno in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 217.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 201) presentato da Vignale, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il motivo per cui chiediamo che venga cassato l'articolo 4 è la modalità con cui si prevede il finanziamento dell'articolo stesso.
L'articolo, ovviamente, riprende le finalità già indicate negli articoli precedenti della legge che abbiamo già votato; in particolare dove si dice "per la prevenzione dei rifiuti e per l'incentivazione alla raccolta differenziata e del riciclaggio" sono finanziate con le risorse dell'articolo 25.
L'articolo 25 è la norma finanziaria della legge, che introduce una serie di misure e di capitoli oggetto di finanziamento che derivano quasi interamente dall'aumento del gettito, derivante dal tributo speciale in discarica, ma soprattutto di un gettito che con questa legge viene sottratto alle Amministrazioni comunali o ai Consorzi, all'interno dei quali è gestito il servizio, per arrivare alla Regione.
Noi contestiamo tutto ciò. Per questo motivo, l'emendamento è finalizzato a cassare l'articolo 4, una modalità che è quella di sottrazione di risorse e di tributi dagli Enti locali, di aumento dei tributi rispetto a una modalità che, a oggi, è una modalità consentita e che viene, di fatto, vietata, fortemente limitata con la tassa - come l'abbiamo definita - "pro-inceneritore", che questa Giunta e questa maggioranza introducono. E con quelle risorse (con la sottrazione di risorse agli Enti locali e con l'aumento di tributi per la collettività perché è un aumento di tributi) si finanzia il Piano.
Allora, credo sia troppo facile, nel senso che è evidente che se per ogni misura e ogni norma che intendiamo fare, oppure ogni documento di programmazione come il Piano, di cui all'articolo 3, intendiamo fare, lo finanziamo non con risorse regionali. Tuttavia, con maggiori tributi per i cittadini piemontesi o sottraendo risorse alle Amministrazioni comunali diventa ovviamente semplice qualunque tipo di pianificazione, ma non credo che questo sia né sussidiario, visto che ci richiamiamo a quella parola che abbiamo voluto eliminare all'articolo 1 (come si vede, la nostra richiesta di cancellazione aveva un grande senso) né, tantomeno, rispettoso nei confronti sia degli Enti locali che dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 156) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'articolo 4 è, in realtà, come dicevamo prima, un articolo che attiene esclusivamente alla modalità di finanziamento delle attività di pianificazione, ma introduce alcune priorità, anche se sono state indicate già nei precedenti articoli. Una di queste è l'incentivazione della raccolta differenziata Noi crediamo che questa modalità, la modalità di incentivazione della raccolta differenziata prevista all'interno della legge, sia una modalità che non tiene conto delle tasche dei cittadini piemontesi, perché inevitabilmente questo porterà a un aumento del costo complessivo del servizio, come è avvenuto peraltro negli ultimi anni, cioè da quando il servizio di raccolta differenziata puntuale è avvenuto porterà un incremento dell'utilizzo di materiale differenziato che poi viene utilizzato, quindi un riutilizzo di materia.
Noi abbiamo - come altri dati che abbiamo analizzato quando abbiamo iniziato a discutere il disegno di legge 217 ci hanno dimostrato - una percentuale ancora significativa di rifiuto differenziato che finisce in discarica o finisce al termovalorizzatore.
E allora, io credo che questo comporterà un problema e lo comporterà soprattutto in quelle aree, in particolar modo ai Comuni montani e rurali in cui la raccolta differenziata puntuale, quindi il potenziamento della raccolta differenziata, è pressoché impossibile, oppure è possibile ma con dei costi assolutamente rilevanti.
Un altro aspetto - ma lo vedremo poi anche in emendamenti successivi di cui questa legge non tiene conto è il mutare, come si diceva nell'articolo 3, rispetto al Piano, delle capacità tecnologiche.
Lo strumento di raccolta differenziata, la modalità di raccolta differenziata è nata perché l'unica possibilità di differenziare il rifiuto era proprio prima che il rifiuto arrivasse nei cassonetti dell'immondizia.
Oggi le modalità sono ben diverse, ma lo vedremo in emendamenti successi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Mi fa piacere, perché vedo che quando io parlo lei mi ascolta ed è una sensazione buona: visto che al resto dell'Aula assolutamente non interessano gli emendamenti, quantomeno il Presidente del Consiglio regionale ha preso seriamente il ruolo che ricopre e quindi ascolta con grande attenzione, anche se disturbato dal suo Capogruppo, ma sappiamo che è un disturbatore naturale.
Presidente, quest'emendamento pone il tema, già posto dal collega Vignale, dell'abolizione, all'interno della norma, dell'utilizzo di questo tipo di finanziamenti anche per il riciclaggio dei rifiuti che qua vengono indicati come finanziati con le risorse di cui all'articolo 38.
Abbiamo già sottolineato a più riprese come molto spesso si perda diciamo - in qualche modo, l'attenzione a quello che è l'impatto economico che si ha sui cittadini piemontesi, con l'unico obiettivo di riuscire ad arrivare e a spingere pesantemente la differenziazione, quindi il riciclaggio.
Ritengo che il tema del riciclaggio vada, invece, valutato rispetto ad altre situazioni e non debba avere un impatto rispetto alle tasche dei cittadini piemontesi. Questo perché sappiamo molto bene che, soprattutto nella nostra regione, gli strumenti adatti ad effettuare questo tipo di intervento di riciclaggio non sono né utilizzati nel pieno delle loro possibilità (al 100 per 100), né tantomeno vengono utilizzati gli eventuali strumenti per effettuare questo riciclaggio a basso impatto ambientale, che oggi sono a disposizione sul mercato.
Pertanto, la finalità che noi abbiamo non sempre viene perseguita con gli strumenti adatti.
Molto probabilmente è necessario che l'importantissimo tema del riciclo del rifiuto non venga trattato all'interno di quest'articolo, ma venga emendato l'articolo e venga utilizzato per valutare attentamente i nuovi strumenti per effettuare il riciclaggio, ma non collegandolo, da questo punto di vista, a un ulteriore esborso da parte dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Porchietto.
Emendamento rubricato n. 157) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento n. 157) prevede di cancellare le parole "del riciclaggio".
Come dicevo precedentemente, non siamo contrari al fatto che venga incentivata la raccolta differenziata né, tantomeno, che venga incentivato il riciclaggio. Siamo contrari che questo avvenga con le risorse di cui all'articolo 25, perché ogni qualvolta vi è un aumento, anche se occulto della tassazione ai cittadini, noi siamo contrari, e ogni qualvolta vi è una sottrazione di risorse alle Amministrazioni comunali, anche sotto questo punto di vista siamo contrari.
Ma, al di là del merito generale dell'emendamento, che poi, ovviamente rivedremo nell'articolo 25 e nell'articolo 13, la contrarietà la esprimiamo anche rispetto ad un tema che dicevo precedentemente: noi continuiamo ad avere un sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti che è nato negli anni '70, nel Nord Europa, che prevede che la differenziazione del rifiuto avvenga all'interno delle nostre case. Questo era un aspetto condivisibile quando è nato, perché non vi era alcuno strumento meccanico che fosse in grado di distinguere il rifiuto tal quale dal rifiuto invece recuperabile piuttosto che quello non recuperabile.
Oggi abbiamo esempi in tutta Europa, ma anche in Paesi che riteniamo meno sviluppati del mondo occidentale, in cui le macchine si sono sostituite al lavoro dell'uomo, per cui l'attività di differenziazione del rifiuto avviene in modo meccanizzato e, devo dire, anche in modo decisamente più efficiente rispetto a quello che ognuno di noi fa nella propria abitazione: infatti queste macchine, oltre a differenziare il rifiuto, lo lavano, lo comprimono e alla fine lo rendono utilizzabile.
Allora uno si domanda perché invece insistiamo su questa tipologia di intervento. Io credo che la motivazione sia molto semplice: la raccolta differenziata ha consentito a decine di cooperative piemontesi di assumere migliaia di persone che svolgono questa attività, che non godono certo di grandi salari; cooperative che non sono obbligate a fare selezioni trasparenti, ma si muovono legittimamente come un soggetto privato.
Ecco, credo che questo sia uno dei grandi interessi, uno dei grandi business che c'è all'interno dell'espansione della raccolta differenziata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per il parere della Giunta sugli emendamenti.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Come ho già detto all'inizio dell'esame dei diversi articoli, le proposte di emendamento che hanno una valenza abrogativa, tese a cassare un intero articolo o parti di articolo, vanno a inficiare l'impianto complessivo e quindi non vengono accolte.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 201), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 156), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 157), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Diritto dei Consiglieri d'accesso agli atti (seguito)


PRESIDENTE

Prima di passare all'articolo 5, ha chiesto di intervenire l'Assessore Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Siccome sono stato informato di un intervento che il Consigliere Vignale ha fatto in relazione a una documentazione che è stata richiesta e mi risulta che siano state fatte affermazioni non vere, a tutela non soltanto personale, ma anche dell'Amministrazione regionale e della Giunta voglio fare alcune precisazioni, non soltanto al Consigliere, ma a tutta l'Aula ed evidentemente anche al Presidente del Consiglio regionale.
Il 23 novembre 2017 (poche settimane fa), il Consigliere Vignale è stato informato che, per quanto riguarda - poi faccio anche riferimento al passato - i verbali della Commissione di vigilanza inerenti gli anni 2015 e 2016, in relazione alla sua richiesta di accesso agli atti in oggetto, "si comunica che la scrivente Direzione sta provvedendo all'acquisizione della relativa documentazione delle competenti Aziende sanitarie", quindi il collega ha ricevuto una comunicazione.
La comunicazione nasceva dal fatto che il Consigliere Vignale aveva richiesto la documentazione di tutti gli atti delle Commissioni del 2013 2014, 2015 e 2016.
Gli era stato chiesto di indicare in modo specifico il periodo o le situazioni che voleva approfondire, e gli è stato detto che gli atti erano in Assessorato e potevano essere consultati.
Il Consigliere Vignale scrive, il 27 ottobre, che gli interessavano gli anni 2015, 2016 e il primo semestre del 2017. Pur sapendo che si tratterà di un'ingente mole di documenti da analizzare, mi permetto di far presente che, essendo stati i medesimi trasmessi dalle ASL all'Assessorato, è sufficiente inoltrare i medesimi, lasciando al sottoscritto il compito gravoso di analizzarli. Comprenderà anche lei che una così significativa mole di documenti è impossibile da analizzare con una semplice attività di consultazione.
Questa era del 10 ottobre e gli è stata data quella risposta, per cui stanno preparando il formato digitale com'è stato chiesto, perché il Consigliere ritiene sia utile avere il formato digitale, completo di tutti gli atti.
A tutela dell'Amministrazione, tenevo a dire che sono state date le informazioni; così come il collega Gariglio aveva chiesto alcuni dati sempre per delle Commissioni di vigilanza, aveva indicato il periodo e il caso specifico, e gli sono stati immediatamente dati.
Poiché si tratta di anni, è un lavoro che richiede la raccolta completa e si stanno elaborando, com'è stato scritto nella lettera inviata anche al Presidente del Consiglio per conoscenza, tutti i dati richiesti.
Questo per dire che non c'è assolutamente, non soltanto negligenza, ma nessuna volontà di nascondere gli atti, come mi pare il Consigliere voleva far notare.
La risposta, quindi, è stata data con grande precisione, dopo una richiesta generica. Il Consigliere ritiene che gli occorra tutto il 2015 il 2016 e parte del 2017. Gli saranno dati. Si stanno raccogliendo tutti i dati in formato digitale, come abbiamo comunicato un paio di settimane fa e gli verranno sicuramente dati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Comunicando che non ho ricevuto nessuna lettera, non so se l'ha ricevuta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità (fuori microfono)

Non le ho detto che l'ho spedita?



VIGNALE Gian Luca

No, che lei ce l'abbia mi fa piacere, ma io non l'ho ricevuta, né sulla posta del Consiglio né su quella certificata. Può anche capitare che uno non la veda, ma non è questo.
Detto ciò, faccio soltanto presente che, a fronte di una richiesta del 2016, quando l'Assessorato mi ha scritto, come ha ricordato correttamente l'Assessore, che avrei potuto consultarli presso l'Assessorato, voi capite che consultare qualche centinaia e centinaia di pagine diventa un po' difficile, e allora ho ristretto il periodo a due anni.
Sono lieto che si stia raccogliendo quello che è già in casa, per magari sono su file o computer differenti, questo non lo so, quindi attendo che arrivino.
Rilevo soltanto, giusto perché non venga detto che io dico cose non vere, che partiamo sempre da una richiesta agli atti fatta nell'aprile del 2016, di documentazione, ai sensi delle deliberi vigenti, e presso l'Assessorato alla sanità.



PRESIDENTE

Io non ho ricevuto alcuna lettera - adesso faccio fare delle verifiche e il Consigliere Vignale nemmeno, ma credo non sia questo il tema, perch ci sono i ritardi dei treni e a volte anche le poste vanno in difficoltà.
Prego, Assessore.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Spero le venga data copia della lettera; c'è un limite a tutto: un conto è un dibattito politico, un conto è dire che non ha ricevuto la lettera.
La lettera è partita; io sto dicendo che cosa ho fatto.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, deve finire di parlare?



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Sì, vorrei che restasse a verbale: c'è un problema di tutela e vorrei che restasse a verbale. Se mi viene restituita questa lettera, posso dire quando è partita e a chi è stata mandata.
Allora, la lettera è partita in data 23 novembre 2017; protocollo 1182 SAN, classe 16040, 17/2014, SAN 1161, inviata al Gruppo consiliare Gruppo Misto, Movimento Nazionale della Sovranità, Consiglio regionale Consigliere Gianluca Vignale, e per conoscenza al Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Laus.
La leggo: "Richiesta di accesso agli atti relativi all'acquisizione dei verbali delle Commissioni di vigilanza 2015 e 2016. In riferimento alla richiesta di accesso agli atti in oggetto si comunica che la scrivente Direzione sta provvedendo all'acquisizione della relativa documentazione dalle componenti Aziende Sanitarie Regionali. Restando a disposizione per i chiarimenti eventualmente necessari, si coglie l'occasione per porgere cordiali saluti".
Questa è la lettera inviata e anche i protocolli.
Chiederei, appunto, cosa che capita normalmente, che resti tutto agli atti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Scusate, colleghi, il Presidente non ha letto la lettera. Io non ho messo in discussione, ci mancherebbe altro, così come il Consigliere Vignale, che lei non abbia inviato la lettera. Ha letto il suo protocollo non sono nelle condizioni di leggere il mio protocollo di arrivo, perché la lettera non è arrivata. Se adesso per sbaglio - è un po' difficile, per tutto può essere nella vita - gli Uffici dovessero venire a portare la lettera a me, io direi: scusate, c'era un errore. Ma ad oggi, in questo momento, io la lettera non l'ho avuta. E in ogni caso la Presidenza ha preso atto solo di quello che è avvenuto questa mattina in Aula: ho assolto, credo al meglio, alle mie funzioni.
Detto questo - lettera partita o non partita, l'Assessore ha messo giustamente e correttamente a verbale la spedizione della lettera - avanzo una domanda al Presidente Vignale, anche per capire che cosa devo fare io nel pomeriggio o domani: abbiamo sciolto il nodo? Cioè, è soddisfatto del fatto che, pur in ritardo, comunque l'Assessore Saitta si sta adoperando tenendo conto che gli Uffici sono oberati anche da altro lavoro, essendo quello alla sanità sicuramente un Assessorato molto complesso? Lei è soddisfatto del fatto che l'Assessore nei prossimi giorni, appena le ASL avranno finito di completare la trasmissione in formato elettronico della documentazione, gliela manderà? È una domanda che - se possibile costruttivamente - faccio a lei; così ci chiariamo, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Risponderò in più modo più sobrio possibile.



PRESIDENTE

Sabaudo.



VIGNALE Gian Luca

Questo non mi è difficile, almeno in termini di genetica.



PRESIDENTE

Sono riuscito io, Consigliere Vignale: si può cambiare nella vita possiamo contaminarci.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Dicevo che dirsi soddisfatti, dopo quasi due anni, di una trasmissione è difficile. Devo dire che se gli atti arrivano, certamente di questo prendiamo atto, perché almeno potremo svolgere - anche se con un po' di ritardo - il nostro lavoro.
L'unica cosa - ma lo dico nel modo più sobrio possibile - che non riesco a comprendere è come si debba ricercare ciò che è "in casa". Gli aspetti, infatti, sono due: o i Direttori generali non assolvono a una delibera della Giunta regionale del 2013, che prevede che debbano trasmettere all'Assessorato alla sanità le relazioni (e questa può essere una fattispecie), oppure la seconda ipotesi è che ci vada del tempo per cogliere ciò che è in casa. Lo dico per lo stesso motivo dell'Assessore Saitta: io chiedo che mi venga trasmessa ogni valutazione; con protocollo.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Sì, è sempre stato così, ma io mi riferisco a quelle delle ASL. Se un'ASL, cioè, si è dimenticata di realizzarla, non c'è: punto. Tutto ci che mi arriva senza protocollo, per quanto mi riguarda e come sa bene l'Assessore, in un Ente pubblico non ha alcun valore.



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
Comunque in ogni caso volevo dire che la documentazione arriva per conoscenza alla Presidenza, ma la Presidenza non è tenuta: era solo per conoscenza. In ogni caso, io non ne ho dato lettura perché il destinatario ha ricevuto la stessa corrispondenza; lo dico anche per il Consigliere Vignale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto: ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Non entro nel merito, anche perché non vedo più l'Assessore Saitta, che è molto più veloce della posta del Consiglio regionale a scappare fuori dalla stanza, perché non c'è già più.
Ma questo non è un problema: assolutamente.



PRESIDENTE

Non la posta del Consiglio: la posta della Regione, della Giunta. Noi come Consiglio siamo veloci, scattanti e frizzanti.



PORCHIETTO Claudia

Mi permetta: faccio questo appunto perché l'occasione è propizia.
Intervengo, infatti, solo per risottolineare - so che gli Uffici ne hanno già preso atto - che il problema della posta è un problema esistente nel senso che noi abbiamo anche il Consiglio regionale che ritira raccomandate per i Consiglieri che vengono convocati in Tribunale quali testimoni, e poi queste arrivano agli Uffici dei Gruppi non in tempo utile: è successo a me non più tardi di un mese fa.
Allora, tenevo a dire all'Assessore Saitta, che vedo molto nervoso, che il nervosismo non va trasferito ai Consiglieri regionali; ma va capita la situazione. Come noi dobbiamo capire quella dell'Assessorato, credo che sia opportuno che la Giunta capisca quella dei Consiglieri su una materia tra l'altro molto delicata come quella della sanità, in cui la pazienza del Consiglio regionale è stata proverbiale, anche all'interno delle Commissioni.
Poi ne parliamo, Presidente: lei non si distragga, adesso, rispetto ad un altro tema.



PRESIDENTE

Io sono concentrato. Poi mi piace ascoltarla: il motivo non lo so.



PORCHIETTO Claudia

Neanche io.
Noi sappiamo molto bene, infatti, quante volte abbiamo dovuto attendere, non solo i dati ma anche l'Assessore, nelle Commissioni.
Allora, io credo che ci voglia rispetto da parte nostra nei confronti dell'Assessore, ma anche da parte dell'Assessore nei nostri confronti, cosa che non sempre c'è.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 217, inerente a "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani" (seguito)


PRESIDENTE

ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 158) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che l'articolo 5 del disegno di legge sia estremamente importante perché consentirebbe - o dovrebbe consentire - su uno dei temi che riguardano la maggior fiscalità, in particolar modo per le imprese, di avere chiarezza e trasparenza.
Dico su uno dei temi che riguardano la maggior fiscalità perché se voi oggi prendete il titolare di un esercizio commerciale - un bar, un ristorante, un venditore di fiori, ecc. - e gli chiedete quanto paga mensilmente di tasse all'anno allo Stato e dividete la cifra per 12, vi renderete conto che la tassa sulla raccolta rifiuti che paga è spesso superiore alla tassazione generale dello Stato.
Questo è un tema estremamente significativo e delicato, che credo non possa esaurirsi nella valutazione della percentuale di raccolta differenziata, nel numero di chilogrammi prodotti o quant'altro.
Certamente, è un aspetto molto importante e ambientalmente significativo ma ci dobbiamo anche rammentare che stiamo parlando della norma che impone a un numero assolutamente consistente di imprese commerciali e artigiane la maggiore fiscalità (o una delle maggiori fiscalità) per le loro aziende.
Per quanto riguarda i cittadini - pensate solo a quanto si è discusso in questo Paese di tassa sugli immobili! - oggi la tassa sui rifiuti è decisamente superiore alla tassa sugli immobili.
Cosa prevede l'articolo 5? Un aspetto per noi importantissimo: la divulgazione delle informazioni. Cosa abbiamo introdotto con questo emendamento (poi lo vedremo anche con altri emendamenti)? Abbiamo introdotto un aspetto fondamentale, che non è certamente ostruzionistico.
Non è un emendamento finalizzato a contrastare l'impianto della legge, ma è finalizzato a garantire trasparenza rispetto al costo del servizio.
L'emendamento prevede che si aggiungano le parole "e del costo pro capite in ogni Comune e Consorzio piemontese", al di là dell'errore di battitura.
Credo che questo sia un aspetto di grande trasparenza, perché fa comprendere quanto sia la spesa per ogni singolo cittadino per Consorzio, e quanto sia la spesa per ogni singolo cittadino per Comune.
Rilevo - e concludo - che quando abbiamo iniziato la discussione di questa legge, nella prima lettera che abbiamo trasmesso all'Assessorato chiedevamo la quantificazione del costo pro capite con un'ipotesi di applicazione della norma e di nuovo costo pro capite per i cittadini. A quella lettera non è mai stata data risposta, perché - adesso la semplifico l'Assessore ha detto: "Noi non siamo in grado di dire quale sarà la spesa".
Io credo, invece, che introdurre quest'emendamento sia estremamente importante in una logica di trasparenza.
Recupererò il tempo in eccesso con l'emendamento successivo.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 203) presentato da Vignale, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti dal 203) in poi introducono dei punti all'interno del comma 1 e della lettera a).
La lettera a) introduce un principio completamente condivisibile, che è quello della garanzia della piena accessibilità, da parte di chiunque, ai dati e alle informazioni detenute in modo sistematico.
Qual è il limite che rileviamo nell'articolo 5? Pur avendo dei principi completamente condivisibili, noi reputiamo che tali principi dovrebbero essere declinati relativamente all'entrata in vigore della legge o comunque, relativamente ad alcuni punti che garantiscono e garantiranno ai cittadini piemontesi (o alle amministrazioni locali) di avere una possibilità di conoscenza dei dati.
Oggi noi crediamo che la conoscenza dei dati sia uno dei veri temi su cui si giochi davvero (senza esagerare) un rapporto di democrazia nei confronti dei cittadini. Perché crediamo sia sempre più fondamentale la conoscenza della spesa e la conoscenza dell'utilizzo del denaro.
Non casualmente l'INPS, per il prossimo anno, intende provare a spiegare ad ogni contribuente italiano come vengono utilizzate le sue tasse, in quali percentuali, eccetera.
Cosa prevediamo con l'emendamento 203)? Che vi sia un raffronto del costo pro capite dei servizi previsti dalla presente legge per ogni Comune del Piemonte prima e dopo gli effetti di cui all'articolo 7.
È un aspetto banale, anche in termini di verifica della bontà della norma. Molto spesso - chi oggi è nella Commissione di valutazione della qualità delle norme (e non solo) può dimostrarlo - si parla di "effetto controfattuale": se non avessimo approvato questa legge, che cosa sarebbe accaduto? Io penso che indicare quella che è, ad oggi, con una fotografia al 31/12, la spesa pro capite per ogni Comune (o, comunque, la spesa per ogni Comune piemontese al 31/12), e la spesa per ogni Comune piemontese al 31/12/2018, cioè a fusioni avvenute (qualora la legge venga approvata così com'è stata presentata), sia un aspetto importante.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 202) presentato da Vignale, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 206) presentato da Vignale, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 204) presentato da Vignale, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 205) presentato da Vignale, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti n. 205), n. 204) e n. 206) parlano del numero delle tonnellate conferite.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

La logica è la stessa, cioè la logica risale sempre alla modifica del comma 1, lettera a), in cui si introducono le parole "in particolar modo relativo a", e si indicano una serie di aspetti.
L'emendamento n. 206) prevede di "indicare il numero di tonnellate di rifiuti al 31 dicembre di ogni anno, conferite all'interno di discariche o termovalorizzatori provenienti dal ciclo della differenziazione del rifiuto".
Ovviamente noi ci attenderemmo un dato pari a zero, perché è evidente che uno dei principi di questa norma è proprio quello di tendere non soltanto alla massima differenziazione possibile del rifiuto, ma di tendere anche al massimo recupero possibile di materia.
Questo è un tema assolutamente condivisibile, ma che è dirimente rispetto al rapporto che un Ente deve avere con i cittadini piemontesi perché è evidente che i cittadini piemontesi sono disposti e disponibili come stanno facendo da anni, in alcune città molto di più e in altre meno a differenziare i loro rifiuti e quindi, in qualche modo, caricarsi di un gravame. Difatti, la differenziazione del rifiuto è un gravame in più che ogni famiglia ha, tanto nella differenziazione in ambito domestico quanto nel conferimento successivo del rifiuto.
Credo sarebbero importanti due cose. La prima ovviamente è quella che il lavoro che ogni cittadino svolge, cioè il gravame maggiore che ogni cittadino ha da quando vi era un cassonetto unico per qualunque tipo di rifiuto - al massimo con la differenziazione dalla carta e del vetro almeno garantisca una ricaduta ambientale positiva.
L'emendamento a cosa è finalizzato? È finalizzato a verificare il numero di tonnellate di rifiuto differenziato conferite in discarica o nel termovalorizzatore. Oggi il dato non è zero, il dato dovrebbe essere assolutamente tendente a zero, altrimenti sarebbe il fallimento di una parte del lavoro che ogni famiglia piemontese fa.
L'emendamento n. 202), invece, sempre relativamente alla stessa valutazione che facevo prima, cioè sempre cercando di entrare nella specificazione della divulgazione dell'informazione, soprattutto rispetto alla piena accessibilità dei dati su un tema così delicato, prevede che vi sia una possibilità di accesso al dato, e quindi una creazione del dato che riguardi il costo pro capite dei servizi previsti dalla presente legge per ogni Comune del Piemonte.
Infatti, anche questo aspetto è importante per molti motivi innanzitutto per un motivo che attiene alla fiscalità. Stiamo parlando di una norma che attiene a una fiscalità che sarà pure indiretta, ma è una delle fiscalità oggi più gravosa per le famiglie e per le imprese piemontesi. Soprattutto questo costo attiene, o dovrebbe attenere, a un buon rapporto - quello che è stato sempre dichiarato come virtuoso, ma che da un punto di vista economico virtuoso raramente lo è stato - fra la produzione di rifiuto differenziato e costo pro capite.
In realtà, quando a fine degli anni '90 si è iniziato con le prime sperimentazioni (lo erano allora) di Comuni che hanno fatto la raccolta porta a porta, in realtà ciò che veniva detto è che a fronte di una maggiore differenziazione del rifiuto vi sarebbe stata, nell'arco di un tempo breve, un minore conferimento in discarica o un minore conferimento di rifiuto. Quindi, il minor conferimento di rifiuto avrebbe valso un'economia complessiva per i cittadini piemontesi, che quindi dall'opera di differenziazione avrebbero visto ridurre la loro tassa.
In realtà, che cosa è avvenuto? In molti casi è avvenuto l'esatto opposto, cioè che nei Comuni in cui hanno maggiormente implementato il servizio di raccolta differenziata, hanno maggiormente implementato i costi e, di conseguenza, anche il costo per i cittadini.
Quindi, avere l'indicazione del rapporto fra il costo pro capite dei servizi e la percentuale, questa facilmente rilevabile, di rifiuto differenziato, credo sia estremamente importante.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 204), come dicevo, è simile all'emendamento rubricato n. 205).
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Illustro gli emendamenti insieme, perché sono simili nella finalità.
Teniamo conto che tutto ciò che abbiamo indicato sono dati che i Consorzi possiedono, non abbiamo chiesto di fare degli studi o delle valutazioni su ciò che non c'è. Chiediamo solo, con questi emendamenti, di fare in modo che quei dati, nelle modalità della piena accessibilità da parte di chiunque, alle informazioni detenute in modo sistematico, vi possano essere una serie di aspetti che siano generati, in modo tale che possano essere accessibili non soltanto ai cittadini e alle Amministrazioni comunali e quant'altro.
L'emendamento n. 204) prevede che si indichino il numero di tonnellate al 31 dicembre di ogni anno conferite in discarica; l'emendamento n. 205) il numero di tonnellate, al 31 dicembre di ogni anno, conferite all'interno di termovalorizzatori. Noi crediamo che questo aspetto, legato al ciclo del rifiuto, sia un aspetto di grande interesse per i cittadini. La creazione di questi dati, in realtà, sarebbe lo strumento più importante per quanto prevedeva il comma 10 dell'articolo 3, quello relativo alle azioni del piano.
È evidente che occorre comprendere se questa legge è una legge che ha funzionato rispetto alle finalità, gran parte delle quali, com'è noto ai colleghi e all'Assessore, noi non condividiamo, ma sono scritte e trovano approvazione da parte della maggioranza e anche oltre. Comprendere, come dicevo precedentemente, se non tanto gli articoli, ma il sistema di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, possa essere modificato.
Laddove viene fatta l'attività di monitoraggio, noi ci immaginiamo che debba proprio essere fatta rispetto ad una serie di dati, alcuni dei quali sono quelli che abbiamo provato a indicare con i nostri emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 207) presentato da Vignale, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 208) presentato da Vignale, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Illustro prima gli emendamenti 207) e 208) e poi arrivo all'emendamento 209).
Gli emendamenti 207) e 208), sempre nella logica di rendere non soltanto quanto più accessibile possibile, ma quanto più facile, la scomposizione del dato, affinché sia utile dalla più banale richiesta di un cittadino piemontese fino a un'attività più complessiva e generale di azione di monitoraggio. Crediamo possa essere utile conoscere, per esempio la percentuale di rifiuti differenziati per ogni comune del Piemonte. Ci si lega anche a quanto dicevamo precedentemente rispetto al costo pro capite.
È evidente che l'ideale sarebbe intrecciare il rapporto fra costo pro capite per singolo Comune e percentuale di raccolta differenziata per singolo Comune. Così come, che è l'emendamento 208), per ogni Consorzio del Piemonte.
Perché riteniamo che ci debba essere questa distinzione che, forse oggi non sarebbe quasi necessaria? Perché noi crediamo - ma, ovviamente questa è una nostra valutazione che troverà riscontro solo da valutazioni oggettive dell'applicazione della norma - che questa legge, andando a unire i Consorzi, non soltanto creerà una serie di problematiche in termini gestionali di accorpamento degli otto consorzi torinese, piuttosto che i tre cuneesi (quindi, da questo punto di vista, aumenterà il costo solo per quei costi che ingenera ogni fusione o accorpamento), ma noi crediamo che questa norma impedirà di avere delle valutazioni per area omogenea. In particolar modo, sui costi delle singole amministrazioni comunali e sui costi consortili.
Con l'approvazione dell'articolo 7, se non viene modificato e se viene mantenuto questo impianto di un Consorzio per Provincia, noi crediamo che invece, questi emendamenti, che distinguono la percentuale di rifiuti differenziati per ogni Consorzio e per ogni Comune e gli emendamenti precedenti che, invece, individuano il costo pro capite per ogni Comune o ogni Consorzio, l'insieme dei quattro emendamenti, in realtà, ci consente di capire, unito al primo degli emendamenti presentati, del raffronto fra diciamo, ante DDL 217 e post DDL 217, ci consente di capire - dicevo - se la norma, come noi temiamo e crediamo, comporterà una disomogeneità dell'applicazione delle tariffe, trasferendo inefficienze a efficienze o meglio, facendo sì che chi era efficiente vada a coprire una parte dei costi di chi era inefficiente, oppure no.
Ripeto, pensiamo di sì, per una serie di motivi, che abbiamo anche provato a spiegare e che proveremmo a spiegare anche quando arriveremo agli articoli che prevedono questo impianto.
Tuttavia, crediamo che, relativamente all'articolo 5, che non tocca l'impianto della legge, per cui non è un articolo che prevede parti che vengano soppresse o quant'altro, ma che introduce, diciamo, delle novità rispetto alla lettura del dato, crediamo che i nostri emendamenti, qualora venissero approvati, consentiranno in futuro, a chiunque, dal semplice cittadino al Sindaco o a un Consigliere regionale di avere informazioni dettagliate relativamente a tutta quella serie di aspetti che, con i nostri emendamenti, crediamo debbano diventare sistemici nella possibilità di accesso ai dati, come dice l'articolo, in modo sistematico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 209) presentato da Vignale, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ovviamente, è complesso leggerli singolarmente, perché sembra che ogni emendamento tratti un tema differente; in realtà, se li si legge dal primo all'ultimo, si vede che abbiamo almeno cercato di dare una logica.
L'emendamento 209) prevede che all'interno della possibilità di accesso ai dati, sia indicata la percentuale di recupero di materia dei rifiuti differenziati per ogni Consorzio del Piemonte. Perché? È evidente che noi prima abbiamo indicato la percentuale di raccolta differenziata per ogni Comune e Consorzio; successivamente, abbiamo indicato il costo per ogni Comune e Consorzio.
Con gli emendamenti 209) e 210), chiediamo che vengano indicate o che possono essere accessibili, come dato singolo, la modalità di recupero differenziato, la modalità di recupero di materia dei rifiuti differenziati, per ogni Comune del Piemonte (n. 210) e la percentuale di recupero di materia dei rifiuti differenziati per ogni Consorzio del Piemonte (n. 209).
Così mettiamo insieme la percentuale di raccolta di rifiuto differenziato, il costo pro capite per cittadino e la percentuale di materia di rifiuto differenziato utilizzato, perché questo davvero chiude il ciclo dei rifiuti; poi, evidentemente, vi sarebbe la quarta parte, la modalità di riutilizzo della materia e, quindi, come questa materia utilizzata è tornata - nel concetto di economia circolare - all'interno appunto, dell'economia piemontese.
Credo che già i primi tre assi (quello sul costo, la percentuale di raccolta e la percentuale di recupero di materia) siano tre aspetti fondamentali per la legge; perché noi stiamo parlando di accesso ai dati accesso quindi a conoscenza, però crediamo che relativamente al buon funzionamento della legge, che si basa sia sulla diminuzione della produzione di rifiuti, sulla percentuale di raccolta differenziati e anche sul riutilizzo di materia, prima che questa vada ad essere termovalorizzata, o smaltita in discarica, crediamo che questi tre aspetti siano tre aspetti che il 209) e il 210) indicano come ultima parte, con il 210) che indica la modalità di recupero della materia per il Comune del Piemonte, perché la legge ha individuato una serie di modalità di recupero che sono legate anche agli aspetti di recupero di comunità e quant'altro.
Pertanto, se la norma consentisse la possibilità di accesso a questi dati, credo davvero che potremmo misurare trimestre per trimestre, semestre per semestre, anno per anno; le modalità le valutiamo e non casualmente abbiamo presentato un emendamento che prevede che dopo un anno vengano indicate le azioni.
Dicevo, con questi singoli emendamenti avremo la possibilità di valutare la buona funzionalità delle finalità che la legge si è data.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 159) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 160) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione congiunta degli emendamenti.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Li illustro insieme, perché non sono identici, ma hanno una finalità simile che li sorregge.
L'emendamento n. 159) prevede, nella stessa logica che ho illustrato più volte - quindi non torno a ripetere - che nella valutazione dell'attuazione della legge sia possibile conoscere il numero di tonnellate termovalorizzate, e in quale impianto.
Ho scritto "in quale impianto", nel senso che non è detto che all'interno della nostra regione vi sia o vi possa essere esclusivamente il termovalorizzatore del Gerbido.
L'emendamento n. 160), invece, prevede di indicare il numero di tonnellate di rifiuti riciclati non inseriti nell'economia circolare quindi che in qualche modo sono andati in discarica o a termovalorizzazione.
Con questi due emendamenti, potremmo avere una serie di dati che sarebbero assolutamente indispensabili per conoscere la reale applicazione della norma e anche la sua bontà eventuale, che noi crediamo non vi sia nel suo impianto di carattere generale; ovviamente, però crediamo che almeno la parte relativa alle informazioni debba essere quanto più puntuale possibile.
Mi si dirà che un Amministratore locale - volendo - può già accedere a queste informazioni, perché - volendo - se chiede al Consorzio di distinguere, non soltanto la percentuale di rifiuti che conosce, non soltanto il costo pro capite che conosce, ma anche il resto delle indicazioni che noi abbiamo dato, è evidente che un Consorzio lo può fare.
Un Consorzio sa qual è la percentuale di rifiuto differenziato, la cui materia non viene riutilizzata, ma viene termovalorizzata o portata in discarica; sa quale può essere il costo e un'altra serie di aspetti.
Io credo, però, che inserire in norma questi aspetti sia fondamentale affinché la norma sia trasparente per chiunque, non soltanto per il Sindaco che, con puntiglio, chiede al Consorzio il dettaglio di questi dati. Credo sia estremamente utile per i cittadini o per chiunque lo voglia chiedere perché - lo ricordo - molto spesso, il mondo delle Istituzioni o anche la politica, che sta al di fuori delle Istituzioni, investe molto del proprio tempo nel parlare di riduzione della fiscalità generale, che è un tema che ovviamente investe tutte le forze politiche. Raramente, però, individuiamo una fiscalità indiretta, la più importante fiscalità indiretta che ogni cittadino o impresa paga, che è quella di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Pertanto, come dicevo in apertura e dico in chiusura, ritengo che su questo tema, che afferisce alla fiscalità generale, cioè alla fiscalità relativa a un servizio che, per legge dello Stato, è un servizio che deve essere interamente pagato dai cittadini e sui quali non è praticamente possibile un intervento da parte dei soggetti pubblici, e quindi è un costo estremamente significativo, sia un dovere individuare percorsi che siano al tempo stesso, ambientalmente ed economicamente sostenibili.
Credo che, invece, nel corso di questi anni si sia badato molto all'aspetto ambientale - quello legato al recupero di materia - ma si sia badato pochissimo a quanto questa pratica ambientale ricada sulle tasche dei cittadini piemontesi e italiani.
Noi apparteniamo a questa Regione e pertanto è dei piemontesi che proviamo ad occuparci, anche perché su questo abbiamo una competenza che lo Stato ci dà.
A differenza della fiscalità generale, sulla quale non possiamo intervenire, organizzare in modo più efficiente un servizio di raccolta rifiuti e, in quel modo, ridurre il costo del servizio stesso, significa fare una rilevante riduzione della fiscalità generale per i cittadini e soprattutto per le imprese.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per il parere della Giunta sugli emendamenti.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie Presidente.
Ho ascoltato con attenzione le osservazioni del Consigliere Vignale inerenti alle precisazioni relative ai costi di tutto il sistema. Devo per precisare che questo articolo riguarda il tema della divulgazione delle informazioni all'esterno del sistema regionale.
In realtà, la parte relativa ai costi e tutto quanto lei ha richiamato è già presente e operativa all'interno di due articoli della legge 7/2012 che sicuramente avrà visto anche il Consigliere Vignale partecipe e attivo laddove in questi due articoli (8 e 9) si parla dei controlli di sistema e delle competenze degli Osservatori regionali (la legge 7/2012 riguarda sia il servizio idrico integrato che il sistema dei rifiuti).
Per quanto riguarda l'Osservatorio regionale sui rifiuti, in quegli articoli sono specificati i vari elementi di attenzione in questa struttura, per esempio il tema delle tariffe applicate, dei costi unitari dei servizi, dei livelli di qualità dei servizi erogati all'utenza, ecc.
Questo Osservatorio, come si dice al comma 5, garantisce il proprio supporto agli enti e agli organismi competenti in materia. Quindi il lavoro di raccolta dei dati, seguendo la legge 7/2012, è riferito a dare informazioni all'interno del sistema.
L'articolo 5 che viene proposto parla invece dell'informazione all'esterno, della divulgazione, dell'accessibilità, ecc. Pertanto, nel merito gli emendamenti non verranno accolti, perché vanno a creare confusione rispetto al dettato della legge 7/2012, che è operativo e funzionante, ma sicuramente c'è attenzione alle sollecitazioni e ai contenuti che sono stati proposti all'interno dell'Osservatorio regionale sui rifiuti nella rivisitazione delle funzioni del lavoro che svolgeva svolge e svolgerà.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo tutti i colleghi di rimanere in aula, perché vi è una serie di votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 158), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 203), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Dal prossimo emendamento, iniziamo con la votazione nominale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 202), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 206), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 19 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 204), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 23 Consiglieri hanno votato SÌ 3 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 205), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 207), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 24 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 208), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 24 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 19 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 209), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 24 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 210), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 159), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 24 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 160), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 161) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 162) presentato da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Entriamo in una serie di articoli su cui non si dovrebbe intervenire adesso, almeno per quanto mi riguarda, perché è evidente che un Consiglio regionale può fare ciò che crede e una Giunta fare ciò che crede, però noi stiamo intervenendo sul Capo III, che è proprio quello che riguarda il servizio di gestione integrata.
Tutti i Presidenti dei Gruppi consiliari e credo tutti i Gruppi hanno ricevuto, almeno per ciò che concerne la Provincia di Torino, intanto una richiesta di incontro (che non è avvenuto) e poi delle proposte emendative dei Consorzi di Pinerolo, di Ivrea e di Ciriè, che riguardano complessivamente più di 200 Comuni della nostra Provincia, sui 315 esistenti (316, ormai).
Io credo quindi che andrebbe tenuta in considerazione la posizione di più di 200 Amministrazioni locali, però a oggi non mi risulta neppure vi sia un incontro con i responsabili dei Consorzi. Rilevo che quella è evidentemente, una posizione che non è politica ma è assolutamente trasversale, che va dalla guida del Movimento 5 Stelle di Pinerolo a espressioni di centrosinistra o di centrodestra ufficiali, a liste civiche di Comuni maggiori, a un gran numero di liste civiche di Comuni minori. E quindi credo che non tener conto di una parte rilevante della nostra Provincia, intanto da un punto di vista geografico (cioè di chilometri quadrati) e poi di Amministrazioni comunali coinvolte, non sia corretto.
Chiedo dunque che il Capo III della norma possa essere non affrontato quindi gli articoli 6, 7, 8, 9 e 10 - per continuare la discussione della legge dall'articolo 11. Questo non prevedrebbe alcun tipo di interruzione della discussione: cioè, non perderemmo tempo, insomma, ma eviteremmo di incontrare i rappresentanti di 200 Amministrazioni comunali a scelta già compiuta, cosa che mi parrebbe - almeno da un punto di vista istituzionale una posizione non certo corretta.
Utilizzando pertanto il tempo dell'illustrazione dell'emendamento (posso anche darne per illustrato qualcuno di quelli successivi) formulo alla Presidenza questa richiesta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Dando per illustrati gli emendamenti rubricati n. 161) e n. 162) sospendiamo la trattazione degli articoli compresi tra il 6 e l'11.
Se siete tutti d'accordo, chiederei l'attenzione dell'Aula su questo punto: il Consigliere Vignale chiede la sospensione dell'esame del provvedimento a partire dall'articolo 6, fino all'incontro - che ricordo essere alle ore 13 in Sala dei Morando - con il Presidente del Consorzio Canavesano Ambiente sul disegno di legge n. 217.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Va bene. Allora, sospendiamo la trattazione del disegno di legge dall'articolo 6 all'articolo 10, perché sull'articolo 11 non insistono emendamenti.
ARTICOLO 11 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Devo dire, Presidente, mancando pochi minuti alle ore 13, che evidentemente quella rimandata è la parte rilevante della norma. Se in questo momento fossimo alle 11 della mattina, capirei la necessità di proseguire, però io credo che se decidessimo di finire qua i lavori, per una forma di cortesia istituzionale, eviteremmo problemi.
Insomma, questi Amministratori hanno trasmesso un documento.
In ogni caso, si faccia come si ritiene.



PRESIDENTE

No, io condivido, Consigliere Vignale: così evitiamo di sospendere gli articoli precedenti e quindi chiudiamo il Consiglio con la votazione dell'articolo 5 per ricominciare poi con l'esame dell'articolo 6, dopo le consultazioni.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.53)



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