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Dettaglio seduta n.27 del 26/11/14 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(I lavori iniziano alle ore 14.30 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Contributi all'agricoltura

Interrogazione a risposta immediata n. 190 presentata dal Consigliere Campo, inerente a "Regalo tablet da 850 euro per Centri di Assistenza Agricola Abilitati: Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri, Unicas ed altri, per un costo stimato di 338.300 euro"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
190, presentata dal Consigliere Campo, che ha la parola per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Quello che si potrebbe dire è che, mentre per molti è una Quaresima prolungata, per alcuni è sempre Natale! Siamo di nuovo di fronte ad una questione di cui abbiamo parlato spesso in assestamento di bilancio, di fronte ad una regalia, che pare - come al solito - non giustificata, in quanto non esiste una programmazione che sostenga questo tipo d'interventi.
Peraltro, la digitalizzazione, l'informatizzazione, il far sì che il tessuto produttivo ed i rapporti tra esso e le Pubbliche Amministrazioni avvengano tramite strumenti digitalizzati ed informatici è sicuramente una cosa lodevole. Il problema è che manca un Piano. Purtroppo, in Regione Piemonte, finiti i Piani e-gov che vennero messi in piedi agli inizi degli anni 2000 e che vedono, per la parte relativa all'agricoltura, la realizzazione di un sistema informativo dell'agricoltura piemontese di tutto rispetto, molto bene integrato, in grado di fotografare lo stato dell'agricoltura piemontese in relazione alle esigenze della Regione di erogare i pagamenti dell'Unione Europea. A fronte di questo, però, non vi è stata una successiva evoluzione, o meglio, le successive evoluzioni sono state, tutto sommato, nell'ottica di garantire - dal nostro punto di vista alcune rendite di posizione che vedono, in prima linea, proprio quegli organismi intermediatori che sono i CAA, cioè coloro che gestiscono e mantengono i fascicoli delle imprese agricole.
La prima cosa che salta subito all'occhio è il fatto che queste entità private si fanno pagare sia dalla Regione (tra l'altro la Regione li retribuisce largamente ancora con fondi paragonabili a quelli usati per l'avviamento, quando bisognava mettere in piedi il sistema) sia dall'utenza, e in maniera profumata.
La domanda che sorge spontanea è: "Come mai, visto che con la digitalizzazione si cerca di semplificare il rapporto tra il cittadino l'impresa e la Pubblica Amministrazione (e anche magari di ridurre i costi di questo tipo di rapporto), non si è fatto in modo di rendere utilizzabile il sistema ed evolvere il sistema, nel senso di far sì che fossero le stesse imprese, gli stessi coltivatori diretti, ad utilizzarlo direttamente?".
Questo non è avvenuto, non sta avvenendo - a nostra conoscenza pertanto prendiamo spunto da questa ennesima prebenda, che regala dei soldi a delle entità private per dotarsi di strumenti informatici, in barba anche alle disposizioni nazionali che abbiamo citato nell'interrogazione, per chiedere e sollecitare la realizzare di un Piano di digitalizzazione.
Io continuo a ripeterlo in tutte le Commissioni: manca l'Agenda Digitale Italiana, ma manca anche quella piemontese. Il Piemonte è stata una regione all'avanguardia, su questi temi, a livello nazionale. Sono contento di vedere l'Assessore, perché anche in Commissione lo vediamo pochino; si parla poco di agricoltura, purtroppo, mentre se ne dovrebbe parlare molto di più, in relazione al prossimo avvio del nuovo PSR, alle misure che bisognerà mettere in piedi e al modo in cui saranno messe in piedi.
Non voglio rubare altro tempo: spero di ricevere una risposta nel merito e dettagliata. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero, per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Consigliere Campo per l'opportunità che mi viene data con la presentazione di quest'interrogazione.
Prendo due minuti, poi entro nel merito della risposta. Un minuto, per una considerazione personale: vengo in Commissione ogni volta che mi viene richiesto, quindi non ho mai eluso l'opportunità di venire in Commissione.
L'altra vicenda riguarda un discorso un po' generale, poi entro nel merito: noi stiamo lavorando molto sulla dematerializzazione (eliminare la carta, per capirci) ed anche sul semplificare i passaggi in agricoltura, in un periodo in cui non abbiamo risorse aggiuntive a quelle dei Fondi europei, che possono sembrare tanti, ma, se li spalmiamo su quasi 70 mila imprese agricole in Piemonte, sono effettivamente poca cosa, in sette anni.
Pertanto, cerchiamo di dare degli aiuti in termini di semplificazione ed utilizzo dei sistemi informatici.
Dieci giorni fa, circa (un paio di settimane) c'è stato un coordinamento presso il Ministero, con il Ministro Martina, dove ci siamo resi disponibili ed anche parte attiva per la creazione del Fascicolo Unico Informatico. Si tratta di un fascicolo dove ci sono tutti i dati: il Ministro ha detto che questo progetto potrà essere realizzato nei primi mesi del 2015 (diciamo che se arriva nel 2015 noi siamo felici, senza contare i primi mesi), dove noi vorremmo inserire tutti i dati delle aziende, disponibili e modificabili o direttamente dal titolare dell'azienda, oppure tramite un centro di assistenza, se il titolare non lo vuole fare o non è in grado di farlo.
Quel fascicolo sarà l'unico strumento e luogo dove si troveranno tutti i dati delle aziende e sarà interfacciato dall'INPS, dall'Ufficio del Catasto e dall'Agenzia delle Entrate.
Pertanto, se ad esempio è richiesto il DURC, per qualsiasi pratica successiva, e dentro il fascicolo c'è già ed è attivo, nessuno lo dovrà più richiedere all'agricoltore, oppure per fare la domanda UMA, per il gasolio agevolato, se ne prende un pezzo da lì, e via di seguito.
Questo è l'obiettivo che ci siamo dati: anche nell'allegato sulla semplificazione, il contributo che ha dato il settore agricolo - ci vogliamo focalizzare su questo - è proprio la dematerializzazione.
In merito, invece, all'interrogazione, questa si riferisce ad una delibera del 2013, dove - come sempre - c'è una convenzione annuale che si stipula con i Centri di Assistenza Agricola, che mi pare siano otto o nove.
Quest'anno c'è la determina, e credo sia questo il motivo della presentazione dell'interrogazione adesso, perché è stata fatta una determina di attuazione di quella delibera; in quella delibera c'è l'accordo di convenzione che, naturalmente, è per un importo più alto del semplice acquisto di strumenti informatici, perché ad oggi la Pubblica Amministrazione ha deciso di avvalersi, non di personale proprio potenziando gli Uffici delle Province dove normalmente c'è la delega e dove gli agricoltori dovrebbero recarsi per fare le pratiche, ma dei Centri di Assistenza Agricola (i CAA), perché tramite una legge nazionale questi sono riconosciuti ad essere i soggetti che fanno una vera e propria sussidiarietà, cioè svolgono un pezzo dell'istruttoria che dovrebbe svolgere la Pubblica Amministrazione. E' riconosciuto che lo fanno i CAA tanto è vero che i CAA sono istituiti per legge, hanno dei requisiti di funzionamento, sono obbligati ad avere un'assicurazione propria, perch nel caso in cui compiono degli errori, ne rispondono e devono essere assicurati.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Campo)



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Vi assicuro che è così; poi, lo potete vedere. Quindi loro sono riconosciuti a svolgere un pezzo di funzione che dovrebbe svolgere la Pubblica Amministrazione.
Noi crediamo che nell'evoluzione di questo, con il Fascicolo Unico Informatico, quindi un accordo tra l'ente pagatore nazionale - AGEA - e gli altri sette enti pagatori regionali, riusciremo, finalmente, a semplificare le procedure, eliminando anche dei costi che oggi la Pubblica Amministrazione sostiene in termini di surroga di questi servizi.
Per quanto riguarda i tablet, mi hanno specificato - nel testo scritto lo vedrete nel dettaglio - che saranno lo strumento che gli Uffici utilizzeranno (massimo due per Ufficio) naturalmente per fare il corso di informatizzazione degli utenti, ma anche per apporre le firme, credo sul modello da noi utilizzato. Non si tratterà più, quindi, di ricevere la firma sul cartaceo (essendo stato eliminato il cartaceo), ma sugli strumenti informatici. Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 188 presentata dalla Consigliera Batzella, inerente a "D.G.R. n. 1-600, del 19-11-2014, 'Adeguamento della rete ospedaliera agli standard della legge 135/2012 e del patto della salute 2014/2016 e linee di indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale'. Riorganizzazione presidio ospedaliero di Susa"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 188, presentata dalla Consigliera Batzella, che la illustra.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Come lei stesso ha citato, la mia interrogazione ha per oggetto la riorganizzazione del presidio ospedaliero di Susa in seguito alla nuova DGR 1-600 del 19 novembre corrente anno.
Vorrei innanzitutto citare l'articolo 3 della Costituzione, che prevede che tutti i cittadini abbiano pari dignità sociale. Allo stesso modo vorrei ricordare l'articolo 32 della Costituzione, secondo il quale la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'uomo e della collettività. Il patto della salute 2014-2016 recepisce l'atto n. 98/CSR del 5 agosto 2014, "Definizione degli standard qualitativi, strutturali tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, in attuazione dell'articolo 1, comma 169, della legge 30 dicembre 2004 n. 311 e dell'articolo 15, del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95 convertito con modificazioni della legge 7 agosto 2012 n. 135", dal quale si evincono le caratteristiche che definiscono le strutture ospedaliere. Rilevato che in data 19 novembre 2014 è stata recepita la D.G.R. 1-600 "Adeguamento della rete ospedaliera agli standard della legge 135/2012 - Legge Balduzzi - e del Patto per la Salute 2014/2016 e linee di indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale"; tenuto conto che il Ministero della Salute in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) ha introdotto il Programma Nazionale Esiti (PNE) per la valutazione degli esiti degli interventi sanitari; tra i vari obiettivi del PNE vi è anche la "valutazione comparativa tra soggetti erogatori e/o tra professionisti con applicazioni possibili in termini di accreditamento remunerazione, informazione dei cittadini/utenti, con pubblicazione dei risultati di esito di tutte le strutture per "empowerment" dei cittadini e delle loro associazioni nella scelta e nella valutazione dei servizi" tenuto conto, inoltre, che all'interno del trimestrale dell'AGENAS n. 27 anno X del 2011 contenente la proposta AGENAS alle Regioni soggette a Piano di rientro è riportata, a pagina 47, la Tabella 12 "Bacino di utenza per specialità e Posti Letto indicativi per struttura complessa (SC)" attualmente nella struttura ospedaliera di Susa sono presenti le seguenti specialità: Chirurgia Generale, Medicina Generale, Ortopedia, Dialisi Laboratorio analisi, Ostetricia Ginecologia, Neonatologia, Radiologia Farmacia Ospedaliera, Anestesia e Pronto Soccorso.
Fatte queste premesse, interrogo la Giunta e l'Assessore competente per conoscere quali siano le specialità che rimarranno nella struttura ospedaliera di Susa, ultimamente riclassificata come ospedale di area disagiata.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

La collega sa perfettamente, avendone parlato ieri in Commissione, che cosa vuol dire oggi "ospedale di base in area disagiata" e quali sono le specialità.
Tuttavia, anche se la delibera è perfettamente coerente con quanto prevede il Patto per la salute (in modo particolare il Regolamento) per quanto riguarda la definizione "in area disagiata", posso affermare che da parte dell'Amministrazione regionale si faranno delle valutazioni attente considerate le caratteristiche di quel territorio, esattamente come si farà per altri ospedali del territorio, per determinare il mantenimento di quelle attività ospedaliere che ne caratterizzano la domanda di salute.
La valutazione, come potete immaginare, sarà fatta prossimamente - noi abbiamo soltanto definito e riclassificato gli ospedali - e richiederà del tempo (abbiamo un paio di anni per poterci ragionare).
Posso sicuramente garantire che da parte nostra non c'é alcuna volontà di eliminare.tranne, evidentemente, il punto nascite, sul quale la nostra opinione è molto chiara, ed è diversa rispetto alla sua, per motivi di sicurezza, che, tra l'altro, trovano conferma ogni giorno, ma non é questo il momento per discuterne.
Per il resto, faremo una valutazione attenta e sicuramente, come capiterà in tutta la Regione, faremo delle Assemblee con i Sindaci e le ASL per una verifica più precisa e poi riferirò in Commissione.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 189 presentata dal Consigliere Bono inerente a "D.G.R. n. 1-600, del 19-11-2014, 'Adeguamento della rete ospedaliera agli standard della legge 135/2012 e del patto della salute 2014/2016 e linee di indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale'. Riorganizzazione del numero dei posti letto eccedenti delle nuove strutture di Biella e di Verduno "


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 189, presentata dal Consigliere Bono, che la illustra.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il titolo è già esplicativo del quesito che abbiamo inteso porre all'Assessorato.
Ieri, nel corso del dibattito relativo alle comunicazioni dell'Assessore Saitta sulla delibera 1-600 del 19 novembre, inerente la revisione della rete ospedaliera della Regione Piemonte, abbiamo discusso lungamente e abbiamo già individuato alcune criticità.
Ho ascoltato quanto diceva la collega Batzella in merito all'ospedale di Susa (su quali discipline e quanti posti letto rimarranno in quella struttura), ma il ragionamento si può estendere a tutti gli altri ospedali della Regione.
Abbiamo anche appreso che ci sono due anni di tempo per fare una vera revisione non solo della rete ospedaliera, ma anche della rete delle discipline e dei posti letto presenti sul territorio.
Ovviamente, non possiamo pensare che la revisione arrivi a fine 2016 ma dovrà partire da "ieri". Per definizione dovrà coinvolgere l'Assemblea dei Sindaci, ma speriamo che coinvolga anche i Consiglieri regionali, non in quanto latori di istanze localistiche (un Consigliere regionale non è legato ad un singolo Comune, come può essere magari il Sindaco o il Consigliere Comunale), ma come custodi di una visione più ampia.
In questo senso, alcune criticità che abbiamo individuato e che saranno oggetto di interrogazioni urgenti per i prossimi due anni, riguardano gli ospedali di Biella e di Verduno.
Perché abbiamo voluto citare questi due ospedali? Perché uno è stato appena realizzato: è nuovo di zecca; l'altro giorno è stata fatta l'inaugurazione e, tra l'altro, si è purtroppo verificato un evento infausto per quanto riguarda un paziente che è mancato durante il trasferimento (questa segnalazione mi sentivo di doverla fare). L'altro è l'Ospedale di Verduno, l' eterno cantiere, il cantiere infinito, su cui però ci sono delle previsioni di posti letto dovute anche alla dimensione del contenitore che si è dovuto costruire. Quindi su Biella, come avevamo detto ieri, eravamo partiti da 800 posti letto e siamo scesi a circa 500 adesso nel Piano di revisione della rete ospedaliera ve ne sono 403, quindi sarebbero un centinaio in meno.
Per quanto riguarda Verduno, ci sarebbero 500 posti letto a ospedale.
Il contenitore è già ultimato e nella DGR vi sono, per l'ASL Cuneo 2, 306 posti letto, cioè 200 in meno. Ci potrete dire che questo è un primo passo che avete fatto per capire cosa ricollocare all'interno di un ospedale così grosso, se mai lo finiremo (Verduno) ed un ospedale invece che è finito (Biella), per non avere costruito, diciamo, dei contenitori, degli ospedali che sono il 30%, il 40% più grossi di quelli necessari con la nuova revisione della rete ospedaliera. Revisione della rete ospedaliera che continuo a ribadire, sta dando un taglio di posti letto per acuti alla Regione Piemonte maggiore di quello che Roma chiedeva, e questa è sicuramente una riflessione che dovremo fare nei prossimi giorni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ieri lei ha trattato questo tema e io non ho avuto modo di dare delle risposte puntuali, ma volentieri posso fare gli approfondimenti in sede di Commissione.
E' chiaro che questi due ospedali - l'Ospedale di Biella completato e l'Ospedale di Verduno da completare - sono obiettivamente indicativi della mancanza di una programmazione nel tempo. La stessa cosa potremmo dire per Santo Stefano, come dicevo ieri.
Biella da 500 posti a 403; giustamente, com'è stato rilevato, a Verduno da 500 posti a 306. Questi sono i dati che emergono dalla pura e semplice applicazione dei criteri della domanda su quel territorio e anche della distribuzione dell'offerta sanitaria per quanto riguarda la parte pubblica e la parte privata.
La domanda è perfettamente pertinente. Si tratta di una struttura quella di Biella, che inizierà tra poco, che sarà a breve inaugurata e dove ci sarà il trasferimento degli attuali posti letto, che tra l'altro non sono 500, ma sicuramente di meno. Quindi si sapeva già che c'era un eccesso di spazi a disposizione nell'Ospedale di Biella, era noto.
Valutare ciò che è possibile fare a Biella sarà un tema che sicuramente nei prossimi mesi dovremo affrontare all'interno di una valutazione complessiva nel quadrante di Novara. Il tema è questo. Oppure una riconversione di posti letto. E' una questione ancora aperta, non c'è nessuna decisione, questa è soltanto la registrazione delle differenze rispetto a ciò che era stato in qualche maniera programmato.
Lo stesso per quanto riguarda Verduno. Qui avremo il tempo, ma a parte il tempo a disposizione, credo che sia giusto e doveroso, anche perch cominciano ad esserci delle giuste preoccupazioni, fare una valutazione.
Oggi non sono in grado di poterla fare, quindi rinvio a una valutazione precisa che dovrò fare quando, in qualche maniera, avremo una proposta compiuta (spero tra non molto). Farò anche una valutazione o un'ipotesi su che cosa può essere utilizzato in base alla domanda che c'è su quel territorio di quei posti letto, che evidentemente hanno una natura diversa rispetto a quello che era stato programmato. La stessa cosa vale evidentemente per Valle Belbo, anzi per Valle Belbo non c'è nessuna disponibilità per attività di carattere ospedaliero, com'è stato detto.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione a risposta immediata n. 187 inerente a "Risarcimenti eventi calamitosi 2013" presentata dalla Consigliera Gancia (risposta scritta)


PRESIDENTE

Ci sarebbe ancora l'interrogazione n. 187 della Consigliera Gancia a risposta dell'Assessore Ferrero, ma la collega non è presente in Aula. Le faremo pervenire la risposta in forma scritta.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 14.59 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 15.01)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Accossato, Balocco, Chiamparino Mighetti, Valmaggia.


Argomento: Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 48, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 48, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 4 quinquies Siamo all'articolo 4 quinquies, e sono già stati illustrati gli emendamenti n. 77) e n. 78).
Emendamento rubricato n. 79) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo .è inserito il seguente: "Articolo .(Razionalizzazione dell'utilizzo delle auto di servizio) 1. E' abolito l'utilizzo delle auto di servizio in tutte le società regionali e le agenzie regionali.
2. Le auto di servizio nelle aziende sanitarie locali e ospedaliere possono essere autorizzate soltanto se finalizzate all'erogazione del servizio sanitario.
3. Al fine di conseguire maggior risparmio e ridurre gli oneri organizzativi, le sedi delle agenzie, aziende o società regionali sono ubicate, salvo indisponibilità, esclusivamente in immobili adeguati alle attività di proprietà della Regione Piemonte. Entro trenta giorni dall'approvazione della presente legge la giunta regionale presenta un piano di razionalizzazione alla Commissione competente." Chi lo illustra? Un minuto di sospensione.



(La seduta, sospesa alle ore 15.01, riprende alle ore 15.02)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'emendamento rubricato n. 79 è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 80) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo .è inserito il seguente: "Articolo .(Disposizioni per la prevenzione dei danni causati dalla ludopatia e per la regolarizzazione del gioco) 1. La Regione Piemonte, nell'ambito delle proprie competenze in materia di tutela della salute e di politiche sociali, detta disposizioni per promuovere un accesso consapevole, misurato e responsabile al gioco lecito nelle diverse forme previste dalla normativa vigente, al fine di tutelare la salute dei cittadini e di prevenire l'insorgere di fenomeni di dipendenza causati dalla ludopatia, salvaguardando le fasce di popolazione più deboli e maggiormente vulnerabili.
2. Ai fini delle disposizione di cui al presente articolo si intende: a) "gioco d'azzardo patologico" il disturbo del controllo degli impulsi che si connota come una dipendenza patologica "sine substantia", caratterizzata da andamento cronico e recidivante in grado di compromettere lo stato di salute e la socialità della persona affetta da tale disturbo b) "gioco d'azzardo problematico" ovvero "gioco d'azzardo compulsivo", il comportamento, da considerarsi problematico per la salute, per cui non si è ancora instaurata una dipendenza ma che può evolvere verso la forma patologica c) "persone vulnerabili" i soggetti che, per alcune loro caratteristiche individuali di tipo psicofisico ed ambientali, hanno maggiore probabilità rispetto alla popolazione generale, di sviluppare una dipendenza da gioco d'azzardo se esposti a tali stimoli d) "ludopatia" la patologia che caratterizza i soggetti affetti dal gioco patologico, così come inserita nell'elenco della malattie che hanno diritto all'esenzione della partecipazione al costo per le prestazioni effettuati dal Servizio Sanitario nazionale previsto dal regolamento di cui al decreto del Ministro della Sanità 28 maggio 1999 n. 329.
3. Ai fini delle presenti disposizioni, si considerano apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici per il gioco d'azzardo quelli che hanno insita la scommessa o che consentono vincite puramente aleatorie di un qualsiasi premio in denaro o in natura, escluse le macchine vidimatrici per i giochi gestiti dallo Stato.
4. La propaganda pubblicitaria del gioco d'azzardo è consentita oltre 500 metri di distanza da istituti scolastici e formativi di qualsiasi ordine e grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente dai giovani o comunque da minorenni, strutture residenziali o semi residenziali operanti in ambito sanitario, scolastico o socio-assistenziali e ospedali o strutture operanti nel Servizio Sanitario Nazionale.
5. La propaganda o comunque ogni forma di pubblicità del gioco d'azzardo deve rispettare i dettati normativi nazionali ed europei e deve contenere con caratteri della stessa dimensione del testo, indicazioni sulle reali percentuali di vittoria per ogni singola tipologia di gioco oggetto di propaganda, al fine di evitare il formarsi di illusioni che minimizzano il rischio esaltando l'euforia della vittoria.
6. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente predispone campagne di informazione e di educazione sul gioco d'azzardo da realizzarsi all'interno delle scuole di ogni ordine e grado, oltre che di sensibilizzazione, finalizzate a responsabilizzare i soggetti e a informare sui rischi per la salute derivanti dal gioco d'azzardo patologico.
7. Per tutelare i soggetti di cui alla lettera c), del comma 2 e prevenire i casi di dipendenza, rischio o patologia da gioco, come definite dalle lettere a), b) e d) del comma 2 del presente articolo, l'esercizio di sale da giochi e il gioco lecito nei locali aperti al pubblico ai sensi del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) e successive modificazioni ed integrazioni non viene concessa nel caso di ubicazione in un raggio di 500 metri misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, impianti sportivi e centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale ed inoltre strutture ricettive per categorie protette.
L'autorizzazione viene concessa per cinque anni e ne può essere chiesto il rinnovo dopo la scadenza. Per le autorizzazioni esistenti il termine di cinque anni decorre dalla data di entrata in vigore della presente legge ove le stesse siano ubicate in un raggio di 500 metri, ove non lo siano dovranno procedere alla chiusura o alla dismissioni degli apparecchi da gioco, come definiti dal comma 3 del presente articolo entro 12 mesi dall'approvazione della presente legge.
8. Con delibera della Giunta regionale possono essere individuati altri luoghi sensibili in cui può non essere concessa l'autorizzazione per l'esercizio di sale da gioco e attrazione, tenuto conto dell'impatto della stessa sul contesto urbano e sulla sicurezza urbana nonché dei problemi connessi con la viabilità, l'inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica.
9. I Comuni possono limitare o vietare la collocazione di apparecchi da gioco come individuati dal comma 7 tenuto conto dell'impatto sulla qualità del contesto urbano e sulla sicurezza urbana nonché dei problemi connessi con la viabilità, inquinamento acustico e disturbo della quiete pubblica.
10. Ogni Comune promuove il monitoraggio del numero e della tipologia degli apparecchi da gioco presenti nel Comune.
11. E' vietata la messa a disposizione presso qualsiasi pubblico esercizio di apparecchiature che, attraverso la connessione telematica, consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line, soggetti autorizzati all'esercizio dei giochi a distanza, ovvero da soggetti privi di qualsivoglia titolo concessore o autorizzatorio rilasciato dalle competenti autorità.
12. I gestori di sale da gioco, ricevitorie, tabaccherie e comunque esercizi dotati di apparecchi da intrattenimento per il gioco lecito di cui all'articolo 110 comma 6 del regio decreto 773/1931, o comunque di apparecchi di cui al comma 3 del presente articolo, ovvero di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, sono tenuti ad esporre all'ingresso e all'interno dei locali materiale informativo diretto a evidenziare i rischi connessi al gioco eccessivo, indicazioni chiare relativamente alle reale probabilità di vincita di ogni apparecchio, la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati al cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate al G.A.P. (Gioco d'azzardo patologico).
13. I gestori dei locali di cui al precedente comma sono inoltre tenuti a prestare idonee garanzie affinché sia impedito l'accesso ai minorenni a giochi vietati ai minorenni ai sensi del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773, e successive modifiche.
14. Al fine di garantire l'applicazione del divieto della partecipazione dei minori ai giochi con vincita in denaro nonché di prevenire forme di dipendenza per i soggetti vulnerabili, si rende obbligatoria l'introduzione di meccanismi idonei a bloccare in modo automatico l'accesso ai giochi per i minori, mediante l'inserimento nei software degli apparecchi da intrattenimento, dei videogiochi e dei giochi on line di appositi sistemi di filtro, richiedenti l'uso della carta d'identità elettronica, della tessera sanitaria regionale o del codice fiscale, nonché la previsione, al momento dell'accesso ai medesimi, di avvertenze contro la dipendenza da gioco e indicazioni sulle reali percentuali di vincita per ogni tipologia di gioco.
15. La violazione dei disposti di cui al comma 4, è soggetta all'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie nella misura compresa tra i 500 euro e i 5000 euro.
16. La violazione del disposto di cui al comma 12 è soggetta a sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 60.000 euro per ciascun apparecchio.
17. La violazione del disposto di cui al comma 14 è soggetta a sanzione amministrativa pecuniaria compresa da 300 a 1.000 euro per ciascun apparecchio. La stessa sanzione si applica nei confronti di chiunque consente l'uso in luoghi pubblici od aperti al pubblico o in circoli ed associazioni di qualunque specie di apparecchi e congegni conformi alle caratteristiche e prescrizioni indicate al comma 14 del presente articolo.
18. Gli esercizi per i quali è accertata la violazione del divieto della partecipazione dei minori ai giochi con vincita in denaro sono assoggettati alla misura della sospensione dell'autorizzazione della licenza da un minimo di tre giorni a un massimo di sessanta. Qualora nell'arco di tre anni vengano sanzionati almeno tre volte, l'autorizzazione è revocata.
19. Le sanzioni di cui ai commi 15, 16, 17 e 18 sono irrogate e introitate dai Comuni ai sensi della legge regionale 1° luglio 2011 n. 9 (Riordino delle funzioni amministrative sanzionatone), che ne incamerano i relativi proventi per un massimo dell'80% del totale sanzionato e per il rimanente 20% utilizzate per finanziare il fondo regionale per il gioco d'azzardo di cui comma 20 del presente articolo.
20. Al fine di evitare che le amministrazioni pubbliche coinvolte in giudizi civili, amministrativi o penali in ragione dell'espletamento dei compiti di cui alla presente legge possano subire pregiudizio economico, è istituito il Fondo regionale per il gioco d'azzardo, alimentato dai proventi di cui al precedente comma".
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Il nostro emendamento n. 80) prevede un lavoro di sensibilizzazione rispetto alla ludopatia. La proposta è legata a campagne di sensibilizzazione nelle scuole, con un accorato controllo sull'accesso ai giochi da parte dei minori e con stanziamenti ai SERT ad hoc.
Sappiamo che si è ridotto sensibilmente il numero degli psicologi che si occupano del trattamento dei soggetti, quindi occorre avere del personale specializzato; personale che possa svolgere un ruolo preventivo nel caso della ludopatia conclamata, di supporto ovviamente al nucleo familiare.
Crediamo siano importanti dei progetti con finanziamenti al privato sociale e ai volontari che siano opportunamente formati. Riteniamo anche che ci sia la necessità di immaginare degli interventi nei luoghi che sono tipici, ossia bar, sale da gioco, ecc., che purtroppo hanno una forte attrazione nei confronti dei ragazzi, ma anche degli adulti, con una dipendenza che sappiamo tutti creare problemi enormi.
Il nostro emendamento va in questa direzione. Sappiamo e siamo convinti della concretezza di quest'argomento e in questo senso chiediamo attenzione.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, posso intervenire sull'emendamento n. 80)?



PRESIDENTE

Prego.



VIGNALE Gian Luca

La ringrazio.
L'emendamento n. 80), come ricordava la collega Ruffino, interviene relativamente alle disposizioni per la prevenzione dei danni causati dalla ludopatia e per la regolarizzazione del gioco.
Nel presentare quest'emendamento, che in realtà è lo stesso disegno di legge che presentammo nella scorsa legislatura, rammento al Consiglio regionale e alla Giunta, nonché al Vicepresidente Reschigna in qualità di esponente della Giunta regionale, ma anche per continuità amministrativa il fatto che fu uno dei presentatori di un emendamento in sede di legge finanziaria.
Perché è significativo l'emendamento? Soprattutto va rammentato che nell'ultima legge finanziaria venne accolto dalla maggioranza e dalla Giunta regionale un emendamento presentato, allora, dal Partito Democratico. Tuttavia va detto che su questa questione vi erano più disegni di legge in seno alla Commissione competente che poi non riuscì a licenziare per motivi differenti - fra cui quello, ovviamente, il termine della legislatura - che sono stati accolti e che sono oggi legge regionale.
Noi abbiamo una legge che, secondo noi, è incompleta - ma esiste - che prevede che entro il 30 giugno 2014 la Giunta debba regolamentare. Si fece una scelta meno puntuale rispetto al disegno di legge, all'emendamento che stiamo illustrando, dando una delega alla Giunta regionale per regolamentare tutto quanto è previsto in alcune norme regionali che, lo rammento, non sono state più oggetto di impugnativa. La Corte Costituzionale, su una legge del Trentino Alto Adige, individuò la prevenzione alla ludopatia in termini di distanze, tutto quello che i Consiglieri conoscono, quindi le attività regolamentari che le amministrazioni comunali hanno fatto, non tanto come interventi di polizia urbana all'interno dei TULPS, ma come interventi di prevenzione ad una malattia riconosciuta dall'OMS. Pertanto, ancorché noi riteniamo, ma sarà oggetto di discussioni successive, che l'emendamento che noi abbiamo presentato sia più completo rispetto alla legge regionale che noi abbiamo abbiamo inteso presentare quest'emendamento per chiedere alla Giunta regionale quando intende dare compimento ad una legge regionale oggi esistente. Non chiedetemi l'articolo perché non lo ricordo, ma è un articolo dell'ultima legge finanziaria o dell'ultimo assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 81) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: "Dopo l'articolo.è inserito il seguente: 'Art..(Censimento e utilizzo delle aree industriali pubbliche) La Regione, al fine di garantire il massimo utilizzo delle aree industriali di proprietà pubblica totale o parziale, promuove entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge un censimento di tali aree.
La Regione, al fine di attrarre nuove imprese, o di sostenere il tessuto produttivo piemontese, prevede modalità di locazione agevolata delle aree di cui al precedente comma, fino al novanta per cento di riduzione del canone in relazione al numero di nuove assunzioni" Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sempre nella logica che dicevamo stamattina con l'Assessore Ferrari rispetto alle politiche per la casa, questo è il primo di una serie di emendamenti che intervengono sullo sviluppo economico. Proviamo a rifare lo stesso ragionamento. E' pur vero che questo Consiglio regionale pu affrontare, in modo organico, una revisione della legge n. 34 'misure urgenti per sostenere il tema dello sviluppo economico"...non c'è nessuno Assessore che si occupi, neppure lontanamente, di questo tema, ma la Giunta è un organo collegiale, diciamo che lo sviluppo economico da anche salute per cui abbiamo l'Assessore Saitta con cui discutere. Lo segnalo per rammentare la puntualità con cui veniva ricordata la necessità della presenza di Assessori competenti..
BOETI Antonino (fuori microfono) Ma con voi non ce n'era mai più di uno.



VIGNALE Gian Luca

No, non è vero. Il sottoscritto, almeno nel periodo in cui l'ha fatto era sempre in Aula, e non solo, più di un Assessore era sempre presente. Io ero presente perché ero anche Consigliere, quindi oltre a svolgere l'attività di Assessore svolgevo anche quello di Consigliere. E' uno dei tanti che riguarda lo sviluppo economico. Perché come questa mattina sulla casa, riteniamo che alcune navette, come in questo momento l'assestamento di bilancio, siano utili? Per provare a dare alcuni segnali. Come i colleghi vedranno, e i miei colleghi meglio di me sapranno illustrare quest'emendamento, vi sono delle possibilità ad euro zero di investimento per favorire lo sviluppo economico. L'emendamento 81 prevede che nelle aree industriali pubbliche, non dismesse, non utilizzate (la Regione Piemonte ha un grande patrimonio di aree industriali immediatamente utilizzabili per imprese terze come Chind, Saia, i parchi industriali e quant'altro) possano essere immediatamente utilizzate, garantendo, per coloro i quali possono utilizzare queste aree, uno scomputo del 90% del canone di utilizzo. Il 90 dello scomputo del canone di utilizzo non è un danno per l'Ente, da un punto di vista economico, essendo oggi il loro utilizzo ad euro zero quegli spazi li paga il pubblico: che si chiami Regione Piemonte, che si chiami Saia, Chind, che si chiami con i nomi più differenti. Può portare un aspetto positivo in termini occupazionali da attrazione di impresa. Molto banalmente, non utilizzando la leva fiscale, ma è quello che stanno facendo i Cantoni svizzeri che garantiscono delle aree, che le mettono a disposizione delle imprese e poi, aspetto non indifferente, garantiscono anche un livello di tassazione sull'impresa che noi non siamo in grado di garantire. Non tutti vogliono trasferire la loro impresa in Svizzera. Per quello che può riguardare imprese piemontesi, liguri, lombarde, valdostane cioè vicine, l'avere un abbattimento sul costo dell'utilizzo dei capannoni è un aspetto, un vantaggio economico significativo che si da senza, lo sottolineiamo, che la Regione Piemonte tiri fuori un euro in più di quanto oggi spende, anzi, potendo avere un introito dalla locazione dei canoni.
Questo ci sembra un altro esempio di politiche buone, di buon senso fattibili nell'immediato, senza dover attendere una revisione della legge n. 34, della normativa sullo sviluppo economico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Vado ad integrazione di quanto già detto dal Consigliere Vignale riguardo quest'aspetto che ci sembra fondamentale. Al di là del fatto che non si conosce, dal punto di vista economico, il censimento dei metri quadri delle aree della Regione Piemonte che sono immediatamente disponibili dal punto di vista industriale, non si conosce lo stato di questi metri quadrati che possono essere alcuni solamente allo stato di terreno edificabile, altri già edificati come nel caso dei tecno-parchi piuttosto che di altre attività similare o, magari, in uno stato edificato ma con elementi di degrado. Questo diventa fondamentale ai fini di un censimento, anche per le cosiddette start up. Qui non vi è una politica industriale che vada a favorire le start up dei giovani. Mi sembra di comprendere che gli incubatori di impresa nella regione Piemonte sono indicatori positivi rispetto all'attività imprenditoriale nuova. Il fatto che ci possa essere un censimento di questo genere, fa si che si prepari rispetto ad un'assegnazione di queste aree, a soggetti che hanno voglia di intraprendere nuove attività. Dietro a questo elemento positivo ci possono essere nuove assunzioni.
E' un emendamento a costo zero, può essere accolto nell'ambito dell'assestamento di bilancio; pone sicuramente un elemento di grande positività nella nostra regione, rende noto a tutti noi la potenzialità di queste aree e la possibilità che le stesse possano essere date a questi giovani.
Questa è la logica con cui è stato presentato quest'emendamento ed è la logica con la quale chiediamo il recepimento dell'emendamento stesso nell'ambito della legge di assestamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Intervengo seguendo un po' la linea dei miei colleghi. Effettivamente noi oggi dobbiamo anche porre una qualche attenzione al consumo del suolo che è un elemento da non sottovalutare, chiaramente dal punto di vista di nuove pianificazioni e soprattutto dal punto di vista di quello che già c'è e che è stato fatto negli ultimi vent'anni sui territori.
Credo quindi che la possibilità di avere aree ben definite a partecipazione regionale o di totale proprietà regionale, chiaramente con un interesse da parte della Regione, sia un aspetto che non vada sottovalutato; anche perché oggi ci da considerare sono due elementi: uno è quello che dicevo del consumo del suolo e l'altro è quello della difficoltà sempre maggiore di fare impresa e naturalmente di tutti i costi legati alle start up o agli insediamenti in genere.
Se ci fossero quindi opportunità come queste, eventualmente anche con un piano strategico ben definito che possa dare questo tipo di possibilità da una parte si lavorerebbe, chiaramente su media scadenza, anche a riduzione di strategie operate da parte dei Comuni a livello urbanistico e dall'altra parte, invece, dando delle chanches in termini immediati agli imprenditori che vogliono ricollocarsi. Occorre su queste aree e magari anche sui Parchi fare delle riflessioni.
Chiaramente però l'emendamento è pensato per queste aree e io credo che, se adesso si interviene sull'assestamento e poi, in futuro, si interverrà anche con un lavoro in Commissione un po' più dettagliato questa potrebbe essere una strada su cui lavorare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
Emendamento rubricato n. 118) presentato dai Consiglieri Porchietto Vignale, Sozzani, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo . è inserito il seguente: "Art. . (Esenzione IRAP per le start up innovative) 1. Le imprese di cui all'articolo 25 del Decreto legge 18 ottobre 2012, n.
179, convertito in Legge 17 dicembre 2012, n. 221 (Ulteriori misure per la crescita del Paese) che incrementano, nei tre anni di imposta successivi a quelli in corso al 31 dicembre 2014, il numero dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato o con contratto a tempo indeterminato sono esentate, per i tre anni successivi air assunzione, dal versamento dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)." La parola per l'illustrazione alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Analogamente a come avevamo promosso la discussione all'interno della Commissione e come già i miei colleghi precedentemente avevano anticipato con questa proposta di modifica abbiamo un po' inaugurato una serie di emendamenti legati particolarmente ai temi di politica economica e industriale; tant'è che tra le altre cose, stante che sul tema IRAP mi pare che anche il Presidente Chiamparino avesse sottolineato a più riprese come l'ultima delle imposizioni che avrebbe toccato sarebbe stata quella dell'IRAP, io penso che a questo proposito la Giunta non possa che condividere il percorso che si sta manifestando con l'emendamento n. 118).
Noi siamo una delle Regioni che ha dato maggior esempio e significato a tutte le norme legate alle start-up innovative. Dopodiché occorre poter immaginare come riuscire ad incrementare, all'interno di queste start-up che faticano a crescere, un sistema premiale sul tema di una nuova occupazione che nasce da esse. E quindi, la possibilità di immaginarsi un decremento e addirittura un'esenzione dell'imposizione IRAP, possibilmente per i primi tre anni di attività delle start-up innovative, può essere sicuramente un percorso che, da queste punto di vista, le incentiva.
Tra le altre cose, leggevo questa mattina che la Regione Lazio ha appena fatto uscire un bando dove i contributi sono a fondo perduto rispetto alla nascita di nuove start-up. Siccome da sempre sottolineiamo anche noi che i contributi a fondo perduto non sempre raggiungono la finalità, ma che è molto più importante riuscire a dare un'identità ai contributi o alle iniziative che le istituzioni possono assumere, penso sia fondamentale non immaginarsi un contributo a fondo perduto, ma ipotizzare che il tema dell'esenzione per i primi tre anni dall'imposizione sulle attività produttive sulle start-up innovative che - ricordo - le Camere di Commercio identificano in modo specifico (quindi non parliamo di tutte le iniziative di start-up, ma in particolare di quelle che sono indicate dalle categorie camerali) possa essere un intervento significativo e caratterizzante di un percorso di politica economica sulla nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
La parola al Consigliere Sozzani



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento va nella logica dell'indicazione fornita dall'emendamento precedente. Prima abbiamo chiesto il censimento delle aree; questa proposta, invece, va a porre un'attenzione particolare proprio sulle start-up, perché riteniamo fondamentale lo sviluppo di nuove imprese nell'ambito della nostra Regione.
E' chiaro che l'esenzione IRAP per un certo periodo di tempo alle start up innovative - che peraltro non vengono scelte da noi, ma da Comitati scientifici di grande valenza (e infatti sia al Politecnico di Torino che all'Università del Piemonte Orientale vi sono delle iniziative in questo senso, che hanno portato a dei fiori all'occhiello nelle start-up degli anni passati) - può essere una riposta - in ogni caso quest'emendamento è assolutamente modificabile nelle sue parti, qualora lo si ritenesse interessante - a favore di questi giovani che propongono delle idee, che poi risultano essere - e negli Stati Uniti questo ha fatto scuola - delle idee vincenti anche dal punto di vista industriale.
L'esenzione dall'IRAP rispetto a questo filone particolare di imprese quindi, ci sembra un'esenzione assolutamente positiva, che rende la politica protagonista di fronte a un periodo come questo, e che sicuramente di grande impatto sociale rispetto alla voglia che hanno taluni giovani nell'interpretare quest'occasione come un elemento di spinta all'attività e alla voglia di fare impresa. In fondo, la crisi la si batte anche così cioè con l'attività di semplificazione delle tasse che ognuno di noi deve purtroppo andare a pagare quando i servizi non sono all'altezza.
Nel caso specifico, anche sulla base di quanto ha affermato lo stesso Governatore Chiamparino quando ha detto che non avrebbe aumentato l'IRAP sarebbe prevista l'esenzione dell'IRAP per coloro che vogliono fare impresa, a fronte di determinate caratteristiche contenute in quest'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 119) presentato dai Consiglieri Porchietto Vignale, Sozzani, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo . è inserito il seguente: "Art. . (Sanzioni per il ritardo nella conclusione del procedimento amministrativo) 1. La pubblica amministrazione procedente o, in caso di procedimenti in cui intervengono più amministrazioni, quella responsabile del ritardo e i soggetti di cui all'articolo 1, comma 1-ter, della legge 7 agosto 1990, n.
241, in caso di inosservanza del termine di conclusione del procedimento amministrativo iniziato ad istanza di parte, per il quale sussiste l'obbligo di pronunziarsi, con esclusione delle ipotesi di silenzio qualificato e dei concorsi pubblici, corrispondono all'interessato, a titolo di indennizzo per il mero ritardo, una somma pari a 30 euro per ogni giorno di ritardo con decorrenza dalla data di scadenza del termine del procedimento, comunque complessivamente non superiore a 2.000 euro." La parola per l'illustrazione alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Non è un caso se anche l'emendamento n. 119 rientra, non soltanto per competenza ma anche per filone logico, all'interno di quelli che noi abbiamo definito come emendamenti che possono in qualche modo supportare lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali. Penso infatti che a più riprese non solo l'opinione pubblica, ma anche le valutazioni che sono state fatte negli anni a livello regionale, abbiano sottolineato come molto spesso la lentezza dei procedimenti amministrativi abbia portato molti soggetti ad immaginare di non poter investire sul territorio perché la lentezza delle procedure amministrative non permetteva di mantenere quella competitività necessaria oggi per lavorare in un ambito così globalizzato.
In realtà quest'emendamento, che è già stato segnalato a più riprese anche nel momento in cui in Aula si è parlato della legge sulla semplificazione della Pubblica amministrazione, ripropone un tema che è dirimente, vale a dire il senso di responsabilità che all'interno della Pubblica amministrazione coloro i quali governano i procedimenti amministrativi dovrebbero opportunamente perseguire, senza arrivare ad un sistema sanzionatorio. Siccome però questo non sempre avviene e siccome, in particolare nel privato, l'inottemperanza o i ritardi vengono pagati e vengono sanzionati, ci pare equo dover riportare lo stesso metodo sanzionatorio anche nel momento in cui è la Pubblica amministrazione ad essere non gestore dei tempi nel modo esatto.
Pertanto l'emendamento vuole riportare la tematica delle sanzioni per i ritardi nella conclusione dei procedimenti amministrativi all'interno di quello che è il processo per la semplificazione e la sburocratizzazione della Pubblica Amministrazione.
Stiamo parlando chiaramente di cifre che sono assolutamente in linea con i percorsi che si vogliono immaginare, vale a dire non sicuramente solo simboliche, ma neanche così esagerate.
Sono cifre già contenute in procedimenti previsti a livello nazionale.
Pertanto poniamo questo tema all'Aula - che non mi pare sia molto attenta ma auspichiamo che lo diventi nel momento in cui l'emendamento dovrà essere votato - in cui l'indennizzo per il puro ritardo parta da una cifra di 30 euro per arrivare complessivamente ad una cifra non superiore a 2 mila euro.
E' un segnale che la Pubblica Amministrazione deve dare ed è un segnale che noi auspichiamo venga dato con il consenso anche della maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Volevo solo completare il discorso che ha fatto la Consigliera Porchietto, portando degli esempi concreti, anche di come purtroppo dal punto di vista burocratico le nostre aziende o i nostri professionisti o le nostre attività economiche che vogliono essere intraprese sul territorio vengono meno.
Pensate anche nelle valutazioni quale può essere l'impatto ambientale.
Un esempio concreto: vi è la perentorietà da parte dei soggetti proponenti nel rispettare con correttezza la consegna della documentazione, ma non vi è l'altrettanta perentorietà da parte dell'Ente in relazione ai giorni previsti a seconda delle molteplici tipologie (le SCIA, le VIA) e a seconda della caratteristica dell'attività proposta.
Evidentemente vi è una aleatorietà nei tempi di approvazione o di indicazione del parere finale della Commissione.
Anche per questo basta mandare una semplice lettera. Vi sono delle sospensioni a volte piuttosto arbitrarie, altre volte ci troviamo di fronte a delle vere e proprie lungaggini di tipo burocratico, nelle quali si sa qual è l'inizio dell'attività burocratica, ma non si conosce qual è la fine.
Pertanto questo è un altro degli elementi che pone in un certo senso lo stato di diritto. Infatti, sapete benissimo che nella nostra nazione gli investimenti sono rari rispetto ad altre nazioni, perché non vi è la certezza del diritto e soprattutto la certezza della tempistica nella quale vengono rilasciate le autorizzazioni.
E' con questa logica che viene proposto quest'emendamento ed è una logica che sarà accolta anche dall'attività industriale, artigianale commerciale e d parte di tutti coloro che svolgono quotidianamente attività d'impresa in un modo sicuramente positivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Oggi ci troviamo di fronte ad una situazione chiaramente di crisi epocale e certamente non è secondaria la criticità che si pone in un sistema pubblico che, è innegabile, ha comunque delle criticità che derivano dalla lentezza e dalla difficoltà di avere tempi certi. Questo per le aziende è sempre di più un problema.
Naturalmente la prima domanda che un imprenditore o un'azienda si pone soprattutto in misura maggiore coloro che provengono dall'estero, è quanto tempo ci metteranno a sviluppare tutto l'iter per l'insediamento.
La prima scelta che fa l'imprenditore è andare da un'altra parte.
Questo credo che non sia un elemento da sottovalutare, perché con le crisi occupazionali che ci sono oggi, la necessità invece di velocizzare e di investire su quelle poche realtà imprenditoriali che si vogliono riproporre in Italia e in Piemonte credo che sia un elemento determinante.
Alla luce di questo, la nostra non è un'accusa diretta a qualcuno o a qualche settore. E' sostanzialmente il rilevare la malattia cronica di un sistema. E questo è un elemento sul quale più si interviene - e le Regioni a mio avviso, hanno più la volontà e la lungimiranza di guardare avanti e quindi di intervenire su questi procedimenti - e più probabilmente si riesce a sbloccare un qualcosa ed iniziare un percorso che avrebbe un effetto domino su scala nazionale portando dei benefici.
Questa non è una questione che propone una parte o l'altra, ma è un fare i conti con la realtà. Quindi, credo che anche questo sia un emendamento che abbia dei fondamenti.
La legge sulla semplificazione che avevamo votato ha dato comunque un segnale, però credo che il segnale vada dato in modo tangibile alle imprese eventualmente con ulteriori interventi e con ulteriori azioni che in qualche modo possano essere rilevate dall'esterno in modo sostanziale, e quindi efficace, al punto da invogliare qualcuno a dire "vengo in Italia" oppure "vengo in Piemonte perché vi siete svegliati". Questo è il concetto.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 120) presentato dai Consiglieri Porchietto Vignale, Sozzani, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo .. è inserito il seguente: "Art. .. (Sperimentazione appalti pre-commerciali) 1. La Regione Piemonte avvia un'azione di sperimentazione di appalti pre commerciali di cui al d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 in un ampio spettro di settori tecnologici e domini applicativi, da appaltare in coerenza con le vocazioni industriali, sanitarie e le priorità di sviluppo dei territori nonché con le indicazioni tematiche del Programma quadro di ricerca e innovazione "Horizon 2020".
2. La selezione degli operatori avviene tra le start-up di cui all'articolo 25 del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179 e aventi sede in Piemonte.
3. La copertura finanziaria deriva dall'accantonamento di una percentuale pari al 3% delle attuali spese per forniture e dai fondi Ue.
4. Agli oneri di cui alla presente legge, quantificati complessivamente in 300.000 euro, in termini di competenza, per la spesa di parte corrente si fa fronte con le risorse finanziarie individuate con le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
La parola alla Consigliera Porchietto per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Sul tema delle start-up torniamo con quest'emendamento e parliamo di una sperimentazione relativa al cosiddetto pre-procurement, quindi appalti pre-commerciali per permettere alle start-up innovative di verificare se i processi e i prodotti sono in grado di sostenere e di superare anche le certificazioni che vengono richieste.
Mi fa piacere che sia presente l'Assessore Saitta, anche perché il tema è particolarmente sentito nel momento in cui parliamo di start-up innovative, in particolare nell'ambito biomedicale. E' un tema di cui si è dibattuto anche con gli incubatori del Politecnico, dell'Università perch molto spesso le start-up innovative che nascono dai nostri incubatori richiedono dei processi di certificazione e non sempre sono in grado di ottenerli in modo economico, se non all'interno di un sistema facilitatore di questo, che potrebbe essere la sanità piemontese o comunque il sistema legato alla Regione Piemonte.
Attraverso questi appalti pre-commerciali che non significano veri e propri appalti commerciali, ma significa poter sperimentare quelli che sono i processi delle start-up all'interno della Pubblica Amministrazione, le nostre start-up potrebbero ottenere questi percorsi e quindi queste certificazioni che permettono loro di uscire sul mercato.
E' già stato verificato, attraverso le indicazioni che dà il programma quadro di ricerca e innovazione "Horizon 2020", che questi percorsi possono essere effettuati. Tra le altre cose anche gli oneri a carico della Pubblica Amministrazione potrebbero rappresentare, rispetto al il volano che si genera, un intervento di natura finanziaria veramente di basso impatto, se immaginiamo qual è l'effetto moltiplicatore di un'opportunità come questa che andiamo a generare.
E' chiaro che gli incubatori del nostro territorio sarebbero sicuramente molto interessati a questo sistema. Come dicevo, gli oneri da sostenere in questo caso che abbiamo previsto sono una cifra assolutamente non significativa per quello che è l'effetto di ricaduta territoriale ed occupazionale.
Quindi, auspichiamo che la Giunta regionale possa prendere in considerazione quest'emendamento così come quelli successivi, perch significa dare un segnale su un sistema che è quello delle start-up innovative, che sul territorio piemontese, ed in particolare sulla provincia di Torino, ha fatto sì che la nostra provincia fosse tra le prime a livello nazionale in tema di capacità non solo di generare imprese innovative, ma anche di mantenerle nel tempo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Aggiungo degli elementi rispetto a questo, perché il programma citato è un programma importantissimo ai fini del recupero del denaro. Purtroppo nel programma precedente scaduto quest'anno ci sono poche domande soprattutto dal punto di vista della finanziabilità delle stesse, da parte di aziende piemontesi.
Il fatto che ci possa essere un emendamento di questo genere aiuta le nostre aziende nella certificazione, soprattutto nell'assistenza che le stesse devono avere nella presentazione di domande, essendo domande con caratteristiche particolari: la prima, che ci siano idee e attività proposte effettivamente innovative; le altre, che ci sia un'alleanza con aziende che appartengono ad altri Paesi, quindi a start up con altri Paesi.
Quest'emendamento, soprattutto in un momento particolare di globalizzazione della nostra economia, va incontro ad un'esigenza estremamente importante di collaborazione e di sviluppo di interazioni tra aziende italiane e aziende situate in altri paesi europei.
Sono dei segnali. Lo ripetiamo: tutti gli emendamenti sono finalizzati all'aiuto delle imprese, soprattutto delle imprese innovative, altrimenti come dicevamo all'inizio della discussione sull'assestamento di bilancio rimaniamo solamente commentatori di fogli excel con dei numeri, senza metterci alcuna idea politica, alcuna finalità politica e, soprattutto senza alcuna filosofia nella politica di bilancio della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo, come gli emendamenti immediatamente precedenti, è di nuovo una misura di buonsenso legata ad un'attività, che è quella della sperimentazione di appalti pre-commerciali, che potrebbe essere una delle misure di sviluppo economico sulla quale si può intervenire.
Anche da un punto di vista quantitativo, gli oneri legati a 300 mila euro non sono lo scoglio che si oppone all'approvazione di questa norma.
Ciò che ci domandiamo, relativamente a questa discussione, è se ci debba essere un rapporto fra il Consiglio e la Giunta (nel nostro caso l'opposizione, una parte dell'opposizione, la Giunta e la maggioranza) che sia, non tanto sordo, ma secondo schemi precostituiti: l'opposizione presenta degli emendamenti che siano finanziariamente sostenibili e compatibili; che siano politicamente condivisibili; che siano di buon senso o meno.
L'opposizione presenta una serie di emendamenti e, al di là della valutazione fatta dal Vicepresidente in apertura questa mattina, tutto ci che non comporta temi legati al bilancio non viene introdotto all'interno della norma; oppure, se ci possa essere una riflessione tra i tanti spunti di governo che abbiamo provato a dare, che possono invece essere inseriti all'interno di uno strumento, che certamente ha una valenza di bilancio come l'assestamento, ma che altrettanto certamente è uno strumento temporalmente utile e da utilizzare per alcune misure.
Su alcune misure questo ci aspetteremmo.
Penso all'emendamento 63) sull'autorecupero; penso ad alcuni emendamenti sullo sviluppo economico che in questi minuti abbiamo illustrato; penso a quello sul decreto Madia; penso a quello sulla certificazione dei bilanci delle ASL, cioè una serie di indicazioni che possono essere condivisibili da parte della maggioranza e della Giunta, che però trovino anche dignità politica con la loro accettazione.
Questo è il lavoro che abbiamo provato a fare e che certamente pu essere individuabile come un fattore di rallentamento del lavoro del Consiglio, per chi vorrebbe approvare l'assestamento in tempi estremamente veloci, ma certamente non può essere individuato come un'attività di carattere ostruzionistico, perché ogni emendamento entra nel merito e affronta problemi che noi riteniamo, anche se poi le sensibilità possono essere differenti, prioritari per la nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Ho chiesto di intervenire perché l'ultimo intervento del collega Vignale ha aperto un tema che non è quello della semplice illustrazione dell'emendamento affrontato.
Vorrei essere molto franco sotto quest'aspetto.
Primo punto. L'emendamento e l'articolo approvati questa mattina mettono a riparo le assegnazioni, da parte della Giunta regionale relativamente a quanto contenuto all'interno dell'assestamento di bilancio spostando provvisoriamente il termine per l'anno 2014 dal 30 novembre al 15 dicembre.
Io ho un problema che ho tentato di rappresentare più volte all'interno del dibattito, soprattutto in Commissione, legato al fatto che alcune scelte contenute all'interno dell'assestamento di bilancio, e che trovano come interlocutori il sistema delle autonomie locali, hanno una scadenza quella del 30 di novembre, entro cui si è in grado di fare le variazioni di bilancio, oppure le nostre scelte, le nostre assegnazioni fatte più in là non possono produrre effetti, perché materialmente non sono in grado di incidere sull'attività dei Comuni.
Detto questo, vengo alla questione riproposta dal collega Vignale.
Non ho mai sostenuto, e non lo sostengo neanche in questa sede, che all'interno degli emendamenti presentati e illustrati di modifica delle leggi regionali, ci siano argomenti privi di interesse di natura generale.
Anzi, alcune questioni sollevate all'interno degli emendamenti hanno contenuti e interessi di natura generale. Poi ci può essere una diversa valutazione su come il tema viene affrontato.
Faccio un esempio.
L'emendamento illustrato questa mattina dal Consigliere Berutti sull'autorizzazione all'alienazione del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie regionali, scritto così rischia di avere effetti controproducenti, perché se noi diciamo che i Direttori generali entro tre mesi devono vendere, questo tema potrebbe avere delle ricadute poco significative sul reinvestimento.
Ma il problema esiste ed è giusto che noi affrontiamo questa questione perché potrebbe avere un risvolto essenziale, quindi è indispensabile, non solo negli investimenti di edilizia sanitaria, ma anche per l'ammodernamento tecnologico all'interno delle strutture ospedalieri.
Ho fatto quello. Potrei fare esempi sugli incentivi sulle start up innovative o quelle legate all'e-commerce, cioè c'è una serie di temi, come ho detto in Commissione e non ho alcuna difficoltà a ribadirlo qua in Aula che sono di interesse generale.
Ho solo assunto una posizione per evitare che, come al solito - ed è la stessa posizione che veniva assunta nel passato - l'assestamento di bilancio non diventasse lo strumento sul quale appiccicare tutte le modifiche delle leggi.
Ho detto che noi abbiamo tre provvedimenti non futuribili, ma presenti.
Uno è il piano di riqualificazione della spesa regionale, dentro il quale il tema come quello "che facciamo del patrimonio immobiliare delle aziende?" lo possiamo affrontare e, secondo me, lo dobbiamo affrontare.
Il provvedimento sulla manovra fiscale dentro il quale le proposte che sono state presentate di agevolazione IRAP per le start up innovative, è il luogo dentro il quale... Poi, uno può pensare sì o no, ma certamente non negherò il fatto che questi non siano temi appropriati agli strumenti e che, comunque, non colgano degli interessi generali.
Abbiamo il disegno di legge sulle semplificazioni che è stato approvato dalla Giunta ed è stato trasmesso al Consiglio regionale, dove molte delle questioni, anche in termini di intervento sulle semplificazioni, potranno legittimamente essere oggetto di quella che - io auspico - è la competizione propositiva all'interno del Consiglio regionale su chi presenta progetti, soluzioni e temi che hanno una sua natura.
Ricordo anche (non ricordo se è stato presentato in questa sede) le riflessioni che poneva un emendamento della collega Porchietto in Commissione sull'Agenzia Piemonte lavoro, anche alla luce delle modifiche nazionali sulle tematiche delle politiche attive sul lavoro.
Ripeto e ribadisco non nego che i temi che sono stati sollevati da alcuni emendamenti non abbiano rilievo, interesse e contenuto di carattere generale. Okay? Chiedo solamente, ribadisco questo concetto, che non sia questo il luogo entro il quale affrontiamo queste materie. Prossimamente abbiamo disegni di legge e mi auguro che con una discussione molto serrata intensa, successivamente il 5 dicembre cominciamo ad affrontarli in Commissione. Chiedo solamente che ci sia una valutazione da parte dei colleghi attorno a questa rinnovata presa di posizione e di impegno da parte della Giunta regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Emendamento rubricato n. 121) presentato dai Consiglieri Porchietto Vignale, Sozzani, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ...... è inserito il seguente: "Art. ...... (Fondo per la copertura finanziaria delle spese di consulenza per comunicazione e marketing delle attività di imprese innovative e spin off della ricerca pubblica).
1) Con la presente legge è costituito presso Finpiemonte S.p.A. un Fondo per la copertura finanziaria delle spese di consulenza per comunicazione e marketing delle attività di imprese innovative e spin off della ricerca pubblica.
2) Ai fini del presente articolo Finpiemonte S.p.A. è organismo intermedio tre le imprese di cui al precedente comma e i soggetti che svolgono consulenza di comunicazione e marketing.
3) Con il Fondo di cui al comma 1 sono coperte le spese sostenute dalle imprese nei tre anni successivi all'iscrizione in apposito registro regionale.
4) La Giunta regionale, sentita la Commissione competente, stabilisce tempi, modalità e criteri per l'accesso al Fondo di cui al presente articolo.
5) Agli oneri di cui alla presente legge, quantificati per il biennio 2015 2016 complessivamente in 500.000,00 euro, in termini di competenza, per la spesa di parte corrente si fa fronte con le risorse finanziarie individuate con le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall' articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003).
La parola alla Consigliera Porchietto per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Avendo ascoltato con attenzione le parole del Vicepresidente Reschigna in particolare, sugli ultimi due emendamenti di cui il 121, che vado a presentare adesso, mi permetto di ricordare al Vicepresidente che su questi due emendamenti c'era stata da parte sua (tra virgolette) l'impegno di parlarne con l'Assessore e di verificare la possibilità di mantenerli inseriti e, quindi, anche nella fase di Commissione nulla su questi temi era stato dibattuto.
Credo che lei se lo ricordi molto bene, perché stiamo parlando di tematiche che non sono, prendendo l'esempio che ha fatto lei in questo momento, attinenti a dei temi di natura più legislativa come, ad esempio l'emendamento che andava a modificare la n. 34 legata all'Agenzia Piemonte lavoro. Ci tenevo solo a sottolinearlo, perché il mantenimento di questi emendamenti nasceva anche da una riflessione che s'era fatta e io, per correttezza d'Aula, prima al Presidente della III Commissione ho anche chiesto su questi emendamenti quale fosse la posizione della Giunta, perch non avevo avuto riscontro in quest'ultima settimana.
Per questo motivo mi permetto di risottolineare che quest'emendamento il n. 121, in realtà si collega chiaramente all'emendamento 120 sul tema delle start up.
Inoltre, ribadisco che non è un caso che gli emendamenti siano stati presentati e motivati all'interno dell'assestamento, perché in realtà in questo momento questo tema è dirimente per una serie di iniziative che gli incubatori aziendali stanno facendo.
Quindi, è anche vero che andremo a dibattere di temi a partire dal 5 dicembre, ma è anche vero che alcuni segnali vanno dati anche in tempi diciamo certi, perché permettono anche di approntare una serie di strategie all'interno degli incubatori, che darebbero chiaramente lustro e vanto alla Regione Piemonte e non soltanto sarebbero una promozione fatta in questo momento in Aula da parte di Forza Italia.
Detto questo, sul tema delle start up e delle imprese innovative, un tema significativo è il post incubatore, nel senso che le nostre aziende rischiano di morire nel momento in cui escono dagli incubatori, perch necessitano comunque di un accompagnamento sul mercato. Un accompagnamento che significa strategia ad impresa, significa marketing, significa comunicazione.
Già due anni fa, all'interno di un progetto che non vedeva le start up ma vedeva diverse, aziende che in quel frangente erano in crisi non reversibile, ma che potevano aiutate ad uscire da questa crisi e avevamo creato su Finpiemonte un fondo per la copertura finanziaria di iniziativa e di consulenza con delle griglie di valutazione molto, molto stringenti.
Tra l'altro, ricordo che il bando è chiuso ed io auspico, stante che ci sono i soldi, che molto velocemente venga riaperto perché le associazioni datoriali si stanno chiedendo il motivo per cui il bando ormai è chiuso da mesi e non viene riaperto pur essendoci risorse, perché erano risorse che avevamo portato a casa dal Ministero del lavoro ed erano assolutamente libere e non vincolate su altri impegni di spesa.
Tornando a questo tema, è chiaro che un segnale forte sarebbe quello di dare a queste imprese la possibilità di avere un affiancamento da parte della Regione di consulenze sul marketing di impresa. Tradotto: non facciamo morire le start up nel momento in cui escono dell'incunbatore.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo è di nuovo uno di quegli emendamenti che non solo sono di buonsenso ma che intervengono su un aspetto che, con puntualità, indicava la collega Porchietto.
I nostri incubatori hanno certamente una grande capacità non solo di creazione di impresa, ma anche di sviluppo delle imprese stesse.
Tuttavia, se andiamo a vedere il tempo in cui le imprese nate all'interno degli incubatori rimangono all'interno stesso delle aziende capiamo che sono tempi non pari a quelli della media europea. Non dico di rifarsi il sistema israeliano, che dopo sei mesi tendenzialmente non espelle, ma accompagna le imprese nate sul mercato della competizione, ma certamente vi debbono essere tempi limitati all'interno dei quali un'impresa "incubata" sia ancora un'impresa incubata e non un'impresa supportata, perché sono due aspetti differenti.
E' assolutamente evidente che alcuni temi, come, per esempio, quello legato ai brevetti, anche con una misura ad hoc che tanto la legge 4 sull'innovazione quanto i fondi europei hanno per il mantenimento e per la commercializzazione dei brevetti, dicevo che è evidente che se misure come queste di comunicazione e marketing che oggi diventano strumenti essenziali nel mondo dell'impresa, in particolar modo nel mondo delle imprese giovani non vengono sostenute, il rischio vero è che si abbia una grandissima capacità potenziale, ma che poi non si esprime in impresa reale.
Allora, emendamenti come questi, suggerimenti, suggestioni, chiamateli come credete, però poi incidentalmente questa è un'Aula che fa leggi quindi da qualche parte questi temi vorremmo e dovremmo affrontarli, allora credo che siano da tenere in considerazione.
Dopodiché, l'ho già detto precedentemente, non c'è una valutazione differente rispetto a quella che la Giunta dà. Io credo che rispetto a quelle che sono priorità, rispetto a quelli che sono aspetti condivisibili se una cosa è buona e si ritiene di doverla e poterla sostenere, il primo strumento che passa è quello buono.
Non m'impiccherei al formalismo del metodo, del "dove sta meglio un articolo rispetto alla legge", quanto alla sostanza dell'introdurre nell'assetto normativo regionale nuove misure compatibili dal punto di vista economico, che consentano di sostenere, in questo caso, le attività di promozione e sviluppo delle imprese piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

L'attività delle start up - come dicevamo - rispetto all'implementazione delle stesse, come impresa, manca spesso di un criterio di equità che le aziende devono avere nell'ambito del loro avvio nel libero mercato.
E' questa la finalità dell'emendamento, dove il fatto che ci possa essere Finpiemonte Spa come organismo deputato rispetto a questo ente intermedio fra coloro che hanno chiesto e magari ottenuto dei finanziamenti di start up rispetto, invece, ad una attività di uscita dalla start up per entrare, poi, nel mercato vero e proprio. Questo è l'elemento di mancanza assoluta che riscontriamo nell'ambito della nostra regione, contrariamente ad altri Paesi europei, che invece hanno una norma e un accompagnamento veramente soddisfacente, soprattutto articolato nell'ambito delle aziende che intendono promuovere attività imprenditoriali di questo genere.
Pertanto, il fatto che Finpiemonte possa trasformarsi in un elemento intermedio tra quell'attività di start up e la futura uscita verso il libero mercato, diventa fondamentale. E' con questa logica che viene presentato l'emendamento, che, con lo stesso criterio che è stato annunciato questa mattina dal Vicepresidente Reschigna, può far parte di un pacchetto di iniziative che devono essere garantite in tempi brevi, perch purtroppo la crisi in questa regione la subiamo da tempo. Non abbiamo un'attività quotidiana di sviluppo, non stiamo dando delle idee nuove ai nostri imprenditori e, con delle semplici iniziative come quelle che stiamo proponendo in questo momento, è possibile creare delle condizioni mai verificatesi nel recente passato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Sempre in relazione alla questione delle imprese, occorre sottolineare che già è difficile - oggi - far partire delle start up, delle piccole imprese, ancor più manca un qualcosa di professionalmente preparato che possa sostenere il sistema nel marketing, nella promozione e, quindi, nello sviluppo di impresa, su piattaforme internazionali. Questo credo sia un limite, perché le grandi imprese hanno strutture e sono in condizioni di muoversi in termini autonomi, mentre il grande tessuto, il grande patrimonio, che poi è il cuore di sostegno di questo Paese, alla fine incontra grandi difficoltà.
Qualcosa, in parte, si cerca di fare e si sta facendo: ci sono progetti che arrivano anche dall'orbita europea, però io ritengo che non ci siano ancora tutte le condizioni, soprattutto non ci sia ancora una cultura votata a questo tipo di azione. Pertanto, Finpiemonte, che è uno dei punti di riferimento del sistema di sviluppo e, tra l'altro, in considerazione del fatto che in questo assestamento grandi azioni legate allo sviluppo comprensibilmente, non sono state fatte, potrebbe essere un ulteriore segnale, anche perché metterebbe in condizioni chi eventualmente parte o magari è già partito, di avere degli elementi su cui muoversi e non trovarsi nella condizione di non potersi muovere nella grande giungla del mercato.
Ritengo che questo sia un elemento da non sottovalutare, perché a volte c'è grande capacità dal punto di vista professionale, nella costruzione o nella produzione, e poi - invece - c'è grande incapacità nella fase successiva, che poi è l'anima di tutto il sistema, perché sappiamo tutti che alla fine il marketing o il commercio, comunque tutto quello che ci sta attorno, è l'anima del funzionamento di un sistema e di un'azienda.
Pertanto, questo potrebbe essere un altro elemento su cui poter fare qualcosa; magari poco, ma dà la possibilità di iniziare, invece di protrarre ad anni successivi, dove, nel frattempo, la situazione diventa sempre più critica.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Invito i colleghi a prendere posto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il numero legale è 25.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi del Liceo Scientifico "Avogadro" di Vercelli


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe I A, del Liceo Scientifico "Avogadro" di Vercelli, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 48 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014" (seguito)


PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Passiamo alla votazione sull'emendamento n. 81).
Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto.
Io mi permetto solo, dichiarando sin d'ora chiaramente il voto favorevole.



PRESIDENTE

Mi scusi, la dichiarazione di voto andava fatta prima.



PORCHIETTO Claudia

Perché? E' un emendamento.



PRESIDENTE

La dichiarazione di voto è unica. Prego, comunque, sono in deroga.



PORCHIETTO Claudia

Chiedo scusa. Mi permetto solo di sottolineare, sull'emendamento n. 81) ma potrei farlo sul n. 120) e sul n. 121) - che stiamo parlando di temi di politica economica sui quali credo che tutta l'Aula abbia condiviso ci che è stato detto in tutte queste settimane, vale a dire che è uno degli obiettivi non solo della maggioranza, ma dell'intera Aula consiliare.
Mi pare abbastanza inusuale che, dopo aver manifestato una certa propensione ad investire sulle imprese sul territorio con ordini del giorno della maggioranza presentati e che sono anche all'o.d.g. dei lavori di quest'Aula - un ordine del giorno legato alle start up e al tema delle politiche innovative - oggi si immagini di avere un parere contrario su questi emendamenti da parte della Giunta, che - come ricordavo già precedentemente - vedeva il Vicepresidente Reschigna ancora la scorsa settimana in Commissione impegnato a valutare la possibilità di dare un parere favorevole su questi emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
No, Consigliera Porchietto. Sull'emendamento n. 81) confermo il parere negativo, perché vorrei ricordare all'Aula che immaginare che la Regione Piemonte intervenga su tutte le aree industriali di proprietà pubblica o parziale dismesse o non collocate con un intervento agevolativo pari al 90 di riduzione del canone in relazione al numero di assunzioni, in questo momento è impossibile visto che non ho copertura per questo tipo di intervento. Peraltro, interverrei a favore di società che a volte sono società partecipate da Finpiemonte, ma non necessariamente tutte sono in questa condizione. Quindi sull'emendamento n. 81) confermo il parere negativo.
Sugli emendamenti n. 120) e n. 121), invece, do parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie per il chiarimento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 118), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 119), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 120), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 121), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 144) presentato dai Consiglieri Bono, Frediani Valetti, Campo, Bertola, Batzella: "Si richiede la cancellazione dell'articolo 5 Modifica alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo al Vicepresidente Reschigna. Intervenendo nei primi emendamenti e anche nel corso della dichiarazione di voto del Presidente del nostro Gruppo, avevamo già dichiarato la nostra perplessità sul presentare diversi articoli che andassero a modificare leggi o comunque che non presentassero solo una modifica di spese (entrate o uscite) all'interno dell'assestamento del bilancio. Nonostante questo, è stata fatta una serie di modifiche.
Noi abbiamo votato anche a favore dell'emendamento n. 120) nell'articolo precedente, che appunto andava a fare modifiche di questo tipo, prevedendo degli incentivi per quanto riguarda l'insediamento di start up sul territorio piemontese.
Continuiamo a pensare che interventi di questo tipo debbano essere fatti successivamente in una delle tre leggi che ha citato il Vicepresidente Reschigna, e non per questo intendiamo adeguarci alla presentazione di emendamenti di altro tipo. Quando c'è un accordo anche da parte della maggioranza su votare emendamenti in un senso o nell'altro diciamo che diamo comunque un parere favorevole, anche se ribadisco che il metodo è molto importante ed è sostanza, quindi avrebbe bisogno di essere considerato.
Ad ogni modo, il tema non si risolve con un emendamento, ovviamente, e penso che avrebbe bisogno di un intervento organico per quanto riguarda le agevolazioni dell'Irap e per quanto riguarda i fondi europei cofinanziati dallo Stato o dalla Regione in merito a comunicazione e marketing delle aziende (abbiamo anche una partecipata che si chiama CEIP, che abbiamo ricevuto nella Commissione competente). Bisognerebbe veramente fare un'analisi più organica e non su un singolo emendamento, insomma, provare a delineare politiche regionali di crescita, di sviluppo, che rimangono un po' sacrificate o svilite anche nella loro essenza.
Quest'emendamento abrogativo dell'articolo 5 ripercorre lo stesso iter e ha lo stesso significato, lo stesso senso di quanto detto prima. E' un articolo che va a modificare la legge quadro sull'edilizia sociale, la n.
3/2010, in particolar modo al comma 4 dell'articolo 12, che se non ricordo male riguarda la convenzione (dati, durata) con l'ATC. Normalmente è quadriennale e qui si vorrebbe portare in quinquennale.
Visto che si è detto che non c'era un'urgenza di livello elevatissimo per quanto riguarda la revisione della legge quadro e si è fatta solo una revisione del numero delle ATC e della governance delle stesse, noi aspettiamo ansiosamente il provvedimento dell'Assessore alle politiche sociali e alla casa per quanto riguarda l'edilizia sociale, su cui poi poter intervenire con nostre proposte emendative.
Non vediamo l'urgenza di modificare la convenzione da quadriennale in quinquennale all'interno dell'assestamento. Se poi l'Assessore competente vorrà intervenire e spiegarci quali sono le motivazioni per questa modifica così urgente in assestamento, noi le valuteremo e decideremo sul merito cosa fare.



PRESIDENTE



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo articolo esula un po' dai temi specifici dell'assestamento. Come diceva il Consigliere Bono, riguarda la legge n. 3 del 2010 sull'edilizia sociale. Una legge che abbiamo già ritoccato ultimamente, non più di tre o quattro mesi fa. Proprio in quella sede, noi, come le altre forze politiche dell'opposizione, avevamo proposto una serie di modifiche alla legge n. 3 del 2010 che andavano a toccare qualcosa di diverso dalla governance, che era l'oggetto del disegno di legge approvato sulle ATC.
In quella sede, venne ricordato, da parte dell'Assessore, che tutti quei temi sarebbero stati riproposti in un provvedimento più organico che poi, seguendo un nostro atto di indirizzo, sarebbe dovuto arrivare verso la fine di quest'anno. Poiché l'impostazione sulla quale ci eravamo lasciati era quella lì, proporrei di spostare il tema nella nuova legge che discuteremo. Anche da parte mia, c'è l'interesse e la disponibilità ad ascoltare l'Assessore se vuole spiegare il significato e la portata di questo articolo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Ho spiegato in Commissione perché avevo accettato l'emendamento del Consigliere Vignale in sede di Commissione. Perché vanno a scadere i contratti e prorogare di un anno significa evitare, per le ATC, ma anche per gli inquilini, la spesa relativamente alla sottoscrizione di un nuovo contratto. Le spese di registrazione relative ad un nuovo contratto.
Spostare in là di un anno, è conveniente per i cittadini e per le ATC ed è un termine sufficiente per consentire che l'Assessore Ferrari possa presentare complessivamente il pacchetto di riforma della legislazione in materia di edilizia residenziale pubblica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Capisce, Assessore, che è l'intera logica che è sbagliata dietro a questo tipo di provvedimento? I contratti sono quattro più quattro, cosa diventano? Cinque più quattro? Lei lo scrive in una legge e poi dobbiamo rimanipolare quella legge. Ci sono altri tipi di provvedimenti in cui si fanno questo tipo di cose. Si fa una deroga per quest'anno.



CAMPO Mauro

Solito pasticcetto. Poi ce ne dimentichiamo e bisogna mettere altre pezze successivamente.



(Commenti fuori microfono Assessore Reschigna: "Sarà la vostra intelligenza a ricordarcelo")



CAMPO Mauro

Dobbiamo farci un sacco di nodi per tutte le cose che seminate in giro.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 144), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 bis Emendamento rubricato n. 70) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: "Dopo l'articolo...è inserito il seguente: Art... (Modifiche della legge regionale 29 settembre 1992 Ordinamento della professione di guida alpina) Il titolo della legge regionale 29 settembre 1994, n. 41 Ordinamento della professione di guida alpina è così modificato: nuova disciplina della professione di guida alpina e di accompagnatore di media montagna.
Al comma 1, dell'articolo 1 della legge regionale 29 settembre 1994 n. 41 dopole parole: disciplina l'esercizio della professione di guida alpina sono inserite le parole: e di accompagnatore di media montagna.
Dopo il comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 29 settembre 1994 n.
1. è aggiunto il seguente: 1 bis. L'individuazione di ulteriori figure professionali per la promozione del turismo montano compete al legislatore statale che definisce l'ordinamento delle relative attività, ai sensi e nei limiti di cui al decreto legislativo 2 febbraio 2005, n. 30 Ricognizione dei principi fondamentali in materia di professioni, ai sensi dell'articolo 1 della L. 5 giugno 2003, n. 131; la potestà legislativa della Regione Piemonte si esercita sulle professioni individuate e definite dalla normativa statale, nel rispetto dei principi fondamentali di cui al capo II del decreto legislativo n. 30 del 2006.
Dopo l'articolo 2 della legge regionale 29 settembre 1994 n. 41 è inserito il seguente: "Art. 2 bis Accompagnatore di media montagna E' accompagnatore di media montagna chi svolge professionalmente, anche in modo non esclusivo e non continuativo, l'attività di accompagnamento in escursioni sul terreno montano, con l'esclusione delle zone rocciose, dei ghiacciai, dei terreni innevati e di tutti gli itinerari che richiedono per la progressione l'uso di tecniche e di materiali alpinistici ed illustra alle persone accompagnate le caratteristiche dell'ambiente montano percorso.
La Giunta regionale provvede ad individuare e delimitare le aree nelle quali è consentita l'attività di accompagnatore di media montagna, previa acquisizione, dal Collegio regionale delle guide alpine e dagli organismi competenti del Club Alpino Italiano del Piemonte, delle necessarie informazioni, da rendere conto entro sessanta giorni dal ricevimento della richiesta.
Le guide alpine - maestri di alpinismo e gli aspiranti guida possono svolgere le attività di accompagnatore di media montagna.
Dopo il comma 3 dell'articolo 6 della legge regionale 29 settembre 1994, è inserito il seguente: 3 bis. L'esercizio della attività di accompagnatore di media montagna è subordinato all'iscrizione in apposito elenco speciale tenuto dal Collegio regionale delle guide alpine sotto la vigilanza della Giunta regionale l'iscrizione è disposta nei confronti di colore che hanno compiuto il diciottesimo anno di età e sono in possesso dell'abilitazione tecnica nonché dei requisiti di cui alle lettere a), c), d) ed e) del comma 3 ed autorizza all'esercizio della propria attività senza limitazioni di carattere regionale, nell'ambito delle aree a tal fine appositamente individuate dalle regioni e province autonome.
Al comma 1, dell'articolo 7, della legge regionale 29 settembre 1994, n.
41, dopo le parole: della professione di guida alpina-maestro di alpinismo e di aspirante guida, sono aggiunte le seguenti: e di accompagnatore di media montagna il comma 1, dell'articolo 9, della legge regionale 29 settembre 1994, n. 41 è così sostituito: le guide alpine-maestri di alpinismo e gli aspiranti guida iscritti nei rispettivi albi e gli accompagnatori di media montagna iscritti nell'apposito elenco regionale hanno l'obbligo di frequentare almeno ogni tre anni un corso di aggiornamento professionale.
8. Al comma 1, dell'articolo 11, della legge regionale 29 settembre 1994 n. 41, dopo le parole: le guide alpine-maestri di alpinismo e gli aspiranti guida iscritti negli albi sono aggiunte le parole: è gli accompagnatori di media montagna iscritti nell'apposito elenco: 9. Al comma 3, dell'articolo 11, della legge regionale 29 settembre 1994 n. 41 dopo le parole: L'esercizio della professione di guida alpina-maestro di alpinismo e di aspirante guida sono aggiunte le parole: e di accompagnatore di media montagna.
10. Al comma 2, dell'articolo 13, della legge regionale 29 settembre 1994 dopo le parole: le aspiranti guide iscritte nell'albo professionale della regione Piemonte sono aggiunte le seguenti: gli accompagnatori di media montagna iscritti nell'apposito elenco.
11. Alla lettera a) del comma 2, dell'articolo 14 della legge regionale 29 settembre 1994, n. 41 dopo le parole: svolgere tutte le funzioni concernenti la tenuta degli albi, sono inserite le seguenti: e dell'elenco speciale degli accompagnatori di media montagna".
12. Al comma 1, dell'articolo 15, della legge regionale 29 settembre 1004 n. 41, dopo le parole: " le guide alpine-maestri di alpinismo e gli aspiranti guida iscritti negli albi professionali" sono aggiunte le seguenti: "e gli accompagnatori di media montagna iscritti nell'elenco speciale" Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente Questo è un emendamento che certamente presenteremo, qualora non venisse approvato come disegno di legge perché lo riteniamo estremamente significativo.
Quest'emendamento introduce nella legge n. 41, che è la legge sulla professione della guida alpina, la figura della guida di media montagna.
Figura che esiste in tutto il panorama alpino e nelle Regioni italiane e nelle Regioni non italiane.
Sostanzialmente la guida che non si occupa di attività alpinistica ma di attività escursionistica.
E' estremamente significativa questa misura perché oggi, nella nostra regione, abbiamo centinaia di persone che sono state formate con i nomi più differenti e dai soggetti più differenti (dalle Province, dal Formont dalle ATL) che si chiamano nei modi più differenti: guide escursionistiche guide naturalistiche che, peraltro, hanno un requisito ma non hanno, a differenza dello svolgimento di una professione, tutta una serie di necessità, tipo quella relativa all'aggiornamento. Per cui uno può avere preso il requisito professionale di guida naturalistica nel 1990, non aver mai svolto questo tipo di attività e iniziare a farlo successivamente.
Questo, quindi, è un aspetto.
Il secondo, che è quello più importante, è quello dell'assicurazione.
Le guide alpine e gli accompagnatori di media montagna, che rientrerebbero all'interno della legge n. 41 (quindi di un ordinamento professionale individuato anche da legge nazionale), hanno la possibilità di avere una copertura assicurativa assolutamente importante, cosa che non avviene per tutte le altre differenti tipologie di accompagnatore per le realtà escursionistiche. Ciò significa che moltissimi operatori non utilizzano coloro i quali non hanno un requisito di guida alpina (in questo caso l'accompagnatore di media montagna), perché non in possesso di una garanzia assicurativa.
L'approvazione di questo provvedimento significa mettere a sistema alcune centinaia di posti di lavoro nelle realtà montane, non di soggetti che svolgono esclusivamente quest'attività, ma di soggetti che svolgono anche quest'attività.
Per questo per noi questa misura è estremamente significativa, esiste in tutte le Regioni e soprattutto è un servizio al turista. Mentre una volta, cioè, la tradizione montana faceva sì che chi si avvicinava al mondo della montagna avesse tendenzialmente una persona più anziana di lui che l'accompagnava a fare escursioni, oggi noi abbiamo in molte nostre realtà turisti, cittadini piemontesi o di altre Regioni che, se vogliono fare un'escursione di più giorni (o anche solo di uno) e non conoscono il luogo non hanno nessuno - salvo ovviamente utilizzare il Club Alpino italiano o gruppi simili - che possa accompagnarli.
Ecco, allora, la possibilità di individuare una professione esistente per legge nazionale e prevista nelle altre Regioni italiane, che garantirebbe un numero significativo di nuovi posti di lavoro, perché ci sarebbe una possibilità di riconoscimento professionale, formativa e di promozione di quell'attività lavorativa.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Questa è un'opportunità, perché potrebbe incoraggiare certamente una professione per tante persone che -come diceva il collega - eventualmente sono iscritte, hanno una passione e magari hanno la possibilità di vivere in territori non alpini, ma anche solo di alta collina o appenninici; penso quindi anche all'altra fascia della Regione, meno legata alle Alpi ma che comunque ha un certo tipo di appeal.
Si potrebbe trattare quindi di un'importante opportunità, tanto più che oggi c'è sempre più difficoltà a trovare punti di riferimento, possibilità di accompagnamento e di seguire gruppi. Sono in gioco anche tutti gli aspetti legati alla sicurezza e una serie di altri elementi che poi, uniti all'importanza del sistema turistico regionale, hanno una loro valenza e una loro rilevanza.
Se poi uniamo questa proposta alle criticità che oggi sempre più vi sono a livello occupazionale, ancora maggiormente uno stimolo come questo può metterci nelle condizioni di iniziare a spronare qualche nuova attività e poi su quello, chiaramente, di creare servizi al territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70) sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 ter Emendamento rubricato n. 72) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo . è inserito il seguente: "Art. . (Inserimento dell'articolo 14 bis nella Ir. 10/1995) Art. 14 bis (Controllo societario e di gestione e obbligo di certificazione del bilancio) 1. Al Collegio Sindacale compete il controllo societario e di gestione dell'Azienda Sanitaria Regionale.
2. Il controllo legale dei conti deve essere assegnato a una società di revisione iscritte al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze." Emendamento rubricato n. 73) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo . è inserito il seguente: "Art. . (Inserimento dell'articolo 11 bis nella l.r. 10/1995) Art. 11 bis (Organismo di valutazione) 1. L'attività del Direttore generale, il rispetto degli obiettivi indicati dalla Giunta regionale, l'adeguatezza dei servizi erogati da parte delle Aziende Sanitarie Regionali, sono valutati da un organismo indipendente.
2. L'organismo di valutazione è nominato dal Direttore dell'Assessorato regionale alla Sanità tra i vincitori di un bando pubblico." La parola per l'illustrazione congiunta dei due emendamenti al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti n. 72) e n. 73), che abbiamo già discusso in sede di Commissione e riguardano il tema legato alla sanità, introducono due principi secondo noi importanti.
Già che è presente uno degli Assessori di competenza delle nostre proposte emendative, chiediamo la sua attenzione, Assessore Saitta.
Dicevo che questi emendamenti riguardano due temi secondo noi significativi.
Consigliere Boeti, però. Visto che abbiamo presente l'Assessore alla sanità e parliamo di sanità, non lo distragga. Lo dico anche a lei Vicepresidente Boeti.
Il n. 72) riguarda la certificazione dei bilanci, che riteniamo sia estremamente importante perché, se l'avessimo fatta negli anni precedenti oggi non staremmo a discutere di consuntivi e preconsuntivi: verosimilmente non avremmo neanche un dubbio rispetto al valore economico, per singolo anno, delle singole ASL, perché la certificazione sarebbe stata operata da un soggetto terzo, visto che il controllo legale dev'essere assegnato ad una società di revisione iscritta al Registro dei revisori legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Non vi sarebbe, quindi, solo il passaggio corretto - cosa che comunque avviene - dell'approvazione dei bilanci consuntivi, prima da parte delle ASL e dopo della Giunta regionale ma ci sarebbe anche una certificazione terza.
Ricordo che sull'emendamento rubricato n. 72) quest'Aula consiliare ha approvato una mozione che impegnava la Giunta ad approvare l'emendamento n.
72) durante l'assestamento di bilancio; lo dico, tanto per rammentare ci che l'Aula ha già approvato.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Non in corso di assestamento di bilancio.



VIGNALE Gian Luca

E sì, Vicepresidente: ho paura che lei si sbagli, però possiamo andare a rileggere la mozione.
L'emendamento n. 73), invece, introduce un altro principio di terzietà cioè che l'attività dei Direttori generali delle ASL regionali, indicate dalla Giunta regionale come la norma prevede, siano valutati da un organismo indipendente. Questo avviene già in altre Regioni e io credo che da questo punto di vista, trattandosi di una valutazione terza, levi una parte di discrezionalità; tanto la critica sulle nomine dei Direttori generali ci sarà sempre perché, facendole alcuni, vi saranno altri che le criticano.
Credo peraltro che, a fronte delle ipotesi di estrazione a sorteggio dei Direttori, la loro nomina da parte della Giunta regionale sia meglio nel senso che ritengo migliore il fatto che ci sia qualcuno che valuti i curricula e si prenda anche la responsabilità sulle nomine, rispetto al metodo "gratta e vinci".
Se a questo però affianchiamo - così come indichiamo noi nella norma che vi sia un organismo di valutazione che svolge l'attività di verifica sugli obiettivi che la Giunta regionale ha dato ai Direttori delle ASL regionali, credo sia positivo. E' quanto peraltro avviene all'interno della Regione Piemonte, dove i Direttori, che vengono indicati dalla Giunta e che vengono poi da essa valutati, hanno però un organismo indipendente di valutazione che esprime dei giudizi terzi rispetto agli obiettivi di lavoro che la Giunta stessa indica. Si vuole quindi estendere un processo che esiste già all'interno della Giunta regionale, previsto da legge nazionale anche per le Aziende sanitarie regionali.
Crediamo che questi due emendamenti su due temi differenti - da una parte sulla certezza dei bilanci, dall'altra parte sulla valutazione dei Direttori - siano estremamente positivi, anche per levare molta polemica che a volte si fa non nel merito delle scelte in tema di organizzazione sanitaria, ma nel merito delle attività o di nomina o di come i Direttori hanno svolto il loro lavoro, di come i bilanci vengono in qualche modo letti.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73) sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72) sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.43, riprende alle ore 15.45)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 quater



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 117) presentato dai Consiglieri Berutti, Vignale Sozzani, Porchietto, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo.. è inserito il seguente: "Art. . (Modifica all'articolo 12 della l.r. 6 agosto 2007, n. 18 "Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale) 1. Dopo il comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 18/2007 è aggiunto il seguente: 1 bis. Il piano socio-sanitario regionale prevede inoltre il coinvolgimento, nell'ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera anche di soggetti e capitali privati attraverso il ricorso al project financing, al leasing in costruendo, alla concessione d'uso o altre forme di finanziamento compatibili con l'attività della Pubblica Amministrazione".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, visti i temi di questi giorni, vuole essere un contributo e una proposta costruttiva ad un qualcosa che noi reputiamo sia da non sottovalutare.
Sappiamo che oggi le risorse sono ormai al lumicino e questo è innegabile, perché non è certo una novità. Nel sistema Italia il meccanismo per dare ai privati la possibilità di costruire strutture pubbliche - in questo caso la proposta è nell'ambito ospedaliero - potrebbe essere una soluzione finalizzata chiaramente a rinnovare quel sistema di strutture che, in parte, sono già state rinnovate mentre altre sono ancora obsolete.
Per quanto riguarda le strutture che ormai hanno quasi oltre mezzo secolo, se non di più, vi sono parecchi problemi dal punto di vista del risparmio energetico e naturalmente tutto quello che riguarda l'igiene sotto l'aspetto sanitario.
Vi è poi un aspetto infrastrutturale, perché le leggi si sono evolute e quindi ci sono una serie di criticità che il sistema pubblico dovrebbe tenere in considerazione.
E' una situazione che, a mio avviso, deve essere presa in considerazione, anche perché se la Giunta vuole riorganizzare il sistema ospedaliero, deve cominciare a pensare in questi termini.
Credo che siano le uniche opportunità che ormai ci sono per poter investire e soprattutto per rinnovare e risparmiare. Naturalmente gli investimenti a medio e lungo termine fatti con cognizione di causa dal punto di vista costruttivo possono portare a delle soluzioni sia dal punto di vista dell'economicità e quindi di un ritorno economico - d'altro canto su un investimento che non deve essere fatto dall'Ente ma chiaramente dai privati - e nello stesso tempo questo discorso può portare, forse, a trovare anche degli equilibri territoriali un pochino più omogenei che, in alcuni casi, grazie alle scelte fatte ultimamente, sono latenti.
Considerato che non è un discorso semplice e non a breve termine appena può esserci l'impegno della Giunta sull'assestamento, potrebbe essere una strada da intraprendere. Certamente si inizia un percorso e si dà il la ad un percorso che necessita comunque in questo Paese di determinati tempi.
Però può dare veramente un impulso anche all'aspetto economico, perch si metterebbero in moto cantieri, opere, occupazione e tutti gli annessi e connessi dell'indotto; e tra l'altro, con sistemi iper-innovativi perch l'Europa ce lo insegna - ormai a velocità supersonica si costruiscono sistemi ospedalieri con delle logiche molto razionali e con tutti i criteri e i crismi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Questo è un tema particolarmente importante. Io già ieri ho suggerito all'Assessore Saitta di fare un viaggio nella cittadina inglese Birmingham perché si avrebbe la possibilità di vedere un ospedale costruito in tre anni che ha 2 mila posti letto e 90 sale operatorie.
Sarebbe carino se lo andassimo a vedere e magari considerare di importare in Italia quel tipo di esperienza, sulla base di un'indicazione di attività e, come diceva poc'anzi il Consigliere Berutti, invece di andare a scegliere delle aree compromesse dal punto di vista ambientale perché bisogna fare demolizioni e risanamenti - magari andare a vedere delle aree più libere con dei tempi certi di realizzazione delle stesse.
Tenete presente che ormai il rapporto pubblico-privato diventa un elemento quasi all'ordine del giorno dell'attività amministrativa sia nei Comuni sia per quanto di competenza delle Province di secondo grado (delle quali poi dovremo capire quale sarà il futuro) sia delle Regioni.
Quest'emendamento ha finalità specifiche nell'ambito ospedaliero e sanitario, ma in pratica dovrà essere una regolamentazione futura per tutti gli Enti pubblici sui finanziamenti delle opere pubbliche. Inoltre, dovremo valutare con molta attenzione in quali termini dovrà essere gestito il rapporto tra l'intervento pubblico, l'assistenza finanziaria soprattutto pubblica, oltre ovviamente a quella operativa del privato, che, invece dovrà essere regolamentata in questo rapporto che in passato era visto in modo conflittuale, ma che in futuro dovrà diventare un connubio di attività quotidiane rispetto a tutta la materia dei lavori pubblici cui sovrintende un Ente come la Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sozzani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 117), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 quinquies Emendamento rubricato n. 115) presentato dai Consiglieri Ruffino, Vignale Sozzani, Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin: Dopo l'articolo. è inserito il seguente: "Art. 4 bis (Modifica dell'art. 3 della l.r. 7 dicembre 2007, n. 24, Tutela dei funghi epigei spontanei) 1. Al comma 6, dell'articolo 3 della l.r. 24/2007, come da ultimo sostituito dall'articolo 2, della l.r. 7/2014, la parola "utilizzate" è sostituita dalla seguente: "vincolate" Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Siamo tornati alla modifica che abbiamo fatto sui certificati di raccolta funghi, relativamente agli introiti. Poiché i proventi non sempre vengono utilizzati per interventi da farsi sui territori interessati chiedo di modificare la parola "utilizzato" con "vincolato".
I fondi legati alla vendita dei certificati di raccolta, quindi dovrebbero vincolati alla messa in sicurezza e alla manutenzione dei territori attinenti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Ruffino.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 115), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 sexies Emendamento rubricato n. 75) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo.. è inserito il seguente: "Art. . (Modifica all'articolo 36 quinquies della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23, Disciplina dell'organizzazione degli Uffici regionali e disposizione concernenti la dirigenza e il personale) La lettera c) del comma 1, dell'articolo 36 quinquies della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23, è soppressa Alla lettera d), del comma 1, dell'articolo 36 quinquies della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23, la parola "due" è sostituita con la parola "tre".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Per certi versi è simile, almeno nella filosofia, all'emendamento 73) respinto precedentemente. Era una modifica che avevamo già cercato di apportare nella precedente legislatura e poi, per motivi noti, non siamo riusciti a portarla a termine.
La legge 23 del 2008, relativa alla dirigenza, prevede che, come rammentavo precedentemente, i Direttori, dopo che la Giunta dà loro gli obiettivi, abbiano una valutazione da parte dell'organismo di valutazione che però oggi, a nostro modo di vedere, ha un limite: per la maggior parte è composto da dipendenti della Regione Piemonte.
La norma prevede che possono essere al massimo tre gli esterni. Noi oggi ne abbiamo due. Con questa modifica di legge chiediamo di portarla a tre, in modo che la maggioranza dei componenti dell'OIV siano soggetti esterni, affinché la valutazione che l'OIV dà sia quanto più possibile scevra da condizionamenti dipendenti dal fatto che la maggioranza dei componenti sia interna alla Regione Piemonte.
Così come nell'emendamento 73) volevamo introdurre questa fattispecie allo stesso modo, compatibilmente con la norma che non consente che tutti i soggetti siano esterni, chiediamo di utilizzare il massimo possibile che la norma consente, cioè tre su cinque.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 septies Emendamento rubricato n. 123) presentato dai Consiglieri Porchietto Vignale, Sozzani, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica della l.r. 22 dicembre 2008, n. 34 Norme per la promozione dell'occupazione della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro) 1. L'articolo 6, della l.r. n. 34/2008 è sostituito dal seguente: "Art. 6 (Agenzia Piemonte Lavoro) E confermata l'istituzione dell'Agenzia Piemonte Lavoro, con sede in Torino, quale ente strumentale della Regione, dotato di personalità giuridica pubblica, avente autonomia patrimoniale e contabile nell'ambito delle risorse ad essa attribuite dal bilancio regionale.
Lo statuto dell'Agenzia è approvato con deliberazione del Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale.
All'Agenzia, in attuazione del piano annuale di attività approvato dalla Giunta regionale, con il parere della Commissione consiliare competente sono attribuite le funzioni ed i compiti in materia di collocamento servizi per l'impiego e politiche attive del lavoro di cui all'art. 2 del D.Lgs. 469/1997.
L'Agenzia Piemonte Lavoro esercita le seguenti funzioni: a) concorso nella elaborazione del programma triennale delle politiche del lavoro previsto all'articolo 15 predisposizione e approvazione dei piani provinciali degli interventi di cui all'articolo 17 organizzazione e gestione del collocamento e delle attività ad esso connesse, nonché avviamento a selezione presso le pubbliche amministrazioni organizzazione e gestione delle attività concernenti le politiche attive del lavoro di cui al capo VI, fatta eccezione per quelle che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale, individuati ai sensi dell'articolo 4, comma 2 istituzione, organizzazione e gestione dei centri per l'impiego di cui all'articolo 20, nell'ambito dei bacini individuati dalla Regione assicurando lo svolgimento integrato dei compiti di cui alle lettere c) e d) esercizio del governo della rete locale dei servizi per il lavoro, da svolgere attraverso il coordinamento degli operatori pubblici e privati accreditati e l'affidamento di servizi ai soggetti pubblici e privati anche mediante il conferimento di risorse pubbliche, nel rispetto delle disposizioni concernenti le procedure ad evidenza pubblica gestione delle attività connesse all'esercizio unitario, da parte della Regione, delle funzioni indicate all'articolo 4 supporto alla programmazione e gestione delle politiche regionali del lavoro, della formazione professionale ed alla programmazione e gestione del Fondo Sociale Europeo (FSE) i) monitoraggio e valutazione degli interventi in materia di politiche del lavoro e di formazione professionale 1) monitoraggio e valutazione dei tirocini di cui all'articolo 38 m) monitoraggio e valutazione dei soggetti autorizzati e dei soggetti accreditati; n) realizzazione degli interventi di ricollocazione lavorativa dei dirigenti previsti dall'articolo 20 della legge 7 agosto 1997, n. 266 (Interventi urgenti per l'economia).
L'Agenzia Piemonte Lavoro assicura la concertazione con le parti sociali nell'esercizio delle funzioni loro attribuite.
Allo scopo di ampliare l'offerta di servizi agli utenti in relazione a specifici bisogni locali specie in materia di progettazione di iniziative e di interventi integrati per lo sviluppo locale, l'Agenzia Piemonte Lavoro può stipulare convenzioni con gli enti locali nell'ambito del bacino dell'impiego, o con apposite agenzie da essi costituite.
L'Agenzia Piemonte Lavoro, in coerenza con gli atti di indirizzo della Regione e dell'Agenzia nazionale, individuano opportuni strumenti di raccordo con gli altri enti locali presenti nel bacino territoriale dell'impiego, di cui all'articolo 4, comma 1, lettera e), o, laddove siano presenti più bacini in uno stesso comune, a livello comunale, al fine di rappresentare adeguatamente le esigenze delle comunità nell'ambito del Comitato istituzionale al lavoro di cui all'articolo 10, nonché per favorire la partecipazione degli stessi enti locali e delle organizzazioni non lucrative e di utilità sociale, presenti sul territorio all'individuazione degli obiettivi e all'organizzazione dei servizi connessi alle funzioni e ai compiti attribuiti alle province medesime.
L'Agenzia provvede, altresì, a: redigere la relazione annuale dell'attività da presentare alla Giunta regionale, che ne informa la commissione consiliare competente svolgere attività finalizzate alla definizione, da parte della Giunta regionale, degli standard del sistema dei servizi per il lavoro e della formazione professionale.
L'Agenzia esercita a favore della Regione, su richiesta, compiti di assistenza tecnica finalizzati al coordinamento tra gli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale in materia di politiche del lavoro, nonché a rendere omogenei sul territorio regionale i metodi e le tipologie di intervento. A tal fine, la Giunta regionale dota l'Agenzia delle necessarie risorse finanziarie.
L'Agenzia esercita compiti di assistenza tecnica agli enti locali e alle loro associazioni, su richiesta dei medesimi, per la progettazione valutazione di programmi e di interventi connessi alle politiche ed ai servizi per il lavoro.
L'Agenzia fornisce al consigliere o alla consigliera di parità il supporto tecnico necessario allo svolgimento delle attività previste all'articolo 15 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 (Codice delle pari opportunità tra uomo e donna a norma dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246)." 2. L'articolo 9, della l.r. n. 34/2008 è abrogato." Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sostituisco indegnamente la collega Porchietto, che ovviamente è più competente del sottoscritto su questo tema.
L'emendamento, andando a modificare la legge 34, individua, rispetto alle competenze che oggi l'Agenzia Piemonte Lavoro ha, una serie di funzioni, in particolar modo quelle indicate al comma 4.
L'obiettivo è che gli Enti strumentali come l'Agenzia Piemonte Lavoro possano svolgere il lavoro per cui sono nate, cioè quello di sostegno rispetto all'attività della Regione Piemonte, anche relativamente all'elaborazione di politiche, quelle previste all'articolo 15 della legge 34, alla predisposizione dei piani provinciali, all'organizzazione della gestione del collocamento, ad attività concernenti le politiche per il lavoro ed altri aspetti indicati all'interno della norma.
Crediamo che questo non possa certo costituire una modifica strutturale che, forse, sarebbe tempo di valutare rispetto alla legge 34. E' vero che tale legge è del 2008, ma fu licenziata dalla Giunta regionale nel 2006 quindi è più datata rispetto agli anni che effettivamente ha.
Oggi vediamo come iniziative, "Io lavoro", svolte dalla Regione Piemonte, in realtà sanno creare relazioni di incontro di offerta fra imprese e domanda numericamente superiore a quelli che fanno i Centri per l'impiego nel corso di un anno intero.
Anche da un punto di vista degli inserimenti occupazionali due saloni l'anno sono in grado di erogare, di trovare un numero maggiore di posti di lavoro rispetto a quello che fanno le decine di Centri per l'impiego presenti all'interno della nostra Regione. Ho fatto solo un esempio, ne potei fare molti altri.
Certamente per quanto riguarda alcuni temi (oggi, abbiamo provato ad affrontarne alcuni), dobbiamo avere consapevolezza il legislatore, non creando nuovi testi unici nella norma, ma proprio con le modalità che abbiamo provato ad affrontare in questo assestamento, deve essere in grado di modificare alcune parti delle leggi esistenti, per essere rispondenti alle esigenze del mondo che sta fuori. Altrimenti, il rischio reale è che lo scollamento esistente fra i cittadini e la politica nasca di più rispetto alle risposte che non sappiamo dare e non piuttosto che da aspetti che più volte vengono trattati da noi stessi, ma anche da media, ma che in realtà non afferiscono a quello che è un'attesa di risposte che la politica deve dare, in particolar modo in momenti di estrema difficoltà, quali quelli che stiamo vivendo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 123), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 novies Emendamento rubricato n. 82) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ..... (Modifica dell'articolo 4 della legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Al comma 1, dell'articolo 4, della l.r. 2/2009, dopo le parole "sia aeree che interrate" sono aggiunte le seguenti: "impianti ludico-sportivi tipicamente montani aventi utilizzo invernale e/o estivo, teleferiche parchi avventura e percorsi naturalistici" Emendamento rubricato n. 67) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. .... (Modifica della l.r. 26 gennaio 2009, n. 2 "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica") 1. Dopo il comma 9, dell'art. 35, della l.r. n. 2/2009 sono aggiunti i seguenti commi: 9 bis. Fatta salva l'applicabilità delle sanzioni penali ove il fatto costituisca reato, per le violazioni dei divieti e per l'inosservanza degli obblighi di cui all'art. 28 bis della presente legge si applicano le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie: da Euro 3.500 a Euro 6.500 per la violazione dei divieti di cui ai commi 1 2, 3 e 4 o per chiunque offra il servizio di trasporto sciatori senza aver stipulato la Convenzione di cui al comma 5 da Euro 1.500 a Euro 3.500 per l'inosservanza degli obblighi assunti con la Convenzione di cui ai commi 5 e 6 da Euro 250 a Euro 600 per la violazione dell'obbligo di segnalazione di cui al comma 4 da Euro 40 a Euro 250 per la violazione delle disposizioni di cui al comma 7 9 ter. In caso di recidiva specifica le sanzioni amministrative sono raddoppiate. In seguito a due infrazioni dei divieti di cui alle lettere a) e b), del precedente comma, il soggetto esercente l'attività di lavoro aereo responsabile delle violazioni viene sospeso per due anni dall'esercizio dell'attività di trasporto prevista all'art. 28 bis della presente legge." Emendamento rubricato n. 83) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo .... è inserito il seguente: "Art. .... (Modifica dell'articolo 4 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Alla lettera a), del comma 2, dell'articolo 4, della l.r. 2/2009, dopo la parola: "tracciato" sono aggiunte le seguenti: "palmato ai sensi dell'art. 23" Emendamento rubricato n. 84) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo .... è inserito il seguente: "Art. .... (Modifica dell'articolo 5 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Al comma 2, dell'articolo 5, della l.r. 2/2009, dopo le parole: "si intende approvata" sono aggiunte le seguenti: "e costituisce variante al PRGC." Emendamento rubricato n. 85) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. .... (Modifica dell'articolo 5 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Al comma 4, dell'articolo 5, della l.r. 2/2009, le parole: "dell'area sciabile" sono sostituite dalle seguenti: "dal confine delle piste da sci di cui all'art. 4 comma 2 rispetto alla cartografia presentata ed approvata ai sensi dell'art. 5 comma 2" Emendamento rubricato n. 86) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolò 5 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Al comma 4, dell'articolo 5, della l.r. 2/2009, dopo le parole: "degli ambienti abitativi" sono aggiunte le seguenti "Alle infrastrutture di cui all'art. 4, comma 1, non si applica alcun vincolo di cui al presente comma." Emendamento rubricato n. 87) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. .... (Modifica dell'articolo 5 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1.
Dopo il comma 5, dell'articolo 5, della l.r. 2/2009, è aggiunto il seguente: "6. Per la riqualificazione e lo sviluppo delle aree sciabili, i fabbricati funiviari di cui all'art. 4 comma 1, possono essere oggetto di cambio di destinazione d'uso e la loro volumetria, anche rilocalizzata, potrà essere recuperata attraverso idonei strumenti urbanistici. A tali fabbricati non si applicano le disposizioni previste all'art. 12 comma 6 della L.R.
74/89." Emendamento rubricato n. 88) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 14 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Al comma 1, dell'articolo 14, della l.r. 2/2009, le parole: "comprese le piste ed i relativi impianti di innevamento e di risalita, con i loro accessori e pertinenze" sono sostituite dalla seguenti: "comprendenti le piste ed i relativi impianti di innevamento e di risalita, con i loro accessori e pertinenze, nonché gli impianti ludico-sportivi tipicamente montani aventi utilizzo invernale e/o estivo, teleferiche, parchi avventura e percorsi naturalistici" Emendamento rubricato n. 89) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ..... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 15 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. La lettera h). del comma 1, dell'articolo 15, della l.r. 2/2009, è così sostituita: "h) realizzare, mantenere in efficienza e custodire impianti di risalita, pertinenze e accessori, impianti ludico-sportivi tipicamente montani aventi utilizzo invernale e/o estivo, teleferiche, linee aeree e interrate connesse e funzionali all'utilizzo dell'area;" Emendamento rubricato n. 90) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo .... è inserito il seguente: "'Art. ... (Modifica dell'articolo 15 della legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. La lettera o). del comma 1. dell'articolo 15, della l.r. 2/2009, è così sostituita: "o) eseguire mantenere in efficienza e custodire ogni necessaria opera per la realizzazione e la manutenzione di sentieri pedonali,parchi avventura, percorsi naturalistici e tracciati adibiti al transito estivo delle mountain-bike;" Emendamento rubricato n. 91) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ...... (Modifica dell'articolo 18 della legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. La lettera f), del comma 3, dell'articolo 18, della l.r. 2/2009, è così sostituita: "f) assicurare sulle piste da discesa di cui all'articolo 4 comma 2, lettera a), aperte al pubblico, patinate come previsto all'articolo 23, comma 1, segnalate in base al disposto dell'art. 24, comma 9 e ove non ricorra quanto previsto al comma 11, il servizio di soccorso e di trasporto degli infortunati in luoghi accessibili dai più vicini centri di assistenza sanitaria o di pronto soccorso secondo le disposizioni di cui all'articolo 22;" Emendamento rubricato n. 92) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ...... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 18 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Alla lettera i), del comma 3, dell'articolo 18, della l.r. 2/2009, il capoverso: "l'utilizzo delle piste è altresì subordinato alla stipula di un contratto di assicurazione per la responsabilità civile da parte dell'utente per danni o infortuni che questi può causare a terzi, ivi compreso il gestore;" è sostituito dal seguente: "L'utilizzo delle piste è altresì subordinato al possesso da parte dell'utente di un'assicurazione per la responsabilità civile per danni o infortuni che quest'ultimo pu causare a terzi, ivi compreso il gestore al quale compete esclusivamente la responsabilità della segnalazione al pubblico dell'obbligo assicurativo per la responsabilità civile previsto dall'art. 32, comma 15 e delle sanzioni previste dall'art. 35, comma 1, lettera d)." Emendamento rubricato n. 93) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art (Modifica dell'articolo 18 della legge regionale 26 gennaio 2009, n.
2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1.
Il comma 5, dell'articolo 18, della l.r. 2/2009, è così sostituito: "5. Il servizio di soccorso di cui al comma 3, lettera f), può essere istituito anche a pagamento, a condizione che il gestore, solo a nome e per conto di una compagnia assicuratrice, proponga all'atto di acquisto del titolo di viaggio una polizza assicurativa, ancorché facoltativa, che ricomprenda la copertura di tali costi. In assenza di tale copertura assicurativa il costo del servizio sarà posto interamente a carico dell'utente" Emendamento rubricato n. 94) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 19 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Al comma 1, dell'articolo 19, della l.r. 2/2009, dopo la lettera g), è aggiunta la seguente: "g) dismette temporaneamente dall'esercizio: piste impianti, percorsi e quant'altro necessario per l'organizzazione di eventi turistico-sportivi a cura di soggetti terzi; in questo caso e per tutta la durata della dismissione ogni responsabilità facente capo al gestore e direttore delle piste sarà trasferita in capo all'organizzatore dell'evento stesso".
Emendamento rubricato n. 95) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 21 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Al comma 4, dell'articolo 21, della l.r. 2/2009, dopo le parole: "o crepacci" sono aggiunte le seguenti: "così come gli attraversamenti stradali, anche a raso," Emendamento rubricato n. 96) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: ''Art. ... (Modifica dell'articolo 25 della legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Dopo il comma 1, dell'articolo 25, della l.r. 2/2009, è aggiunto il seguente: "1 bis. La vigilanza sull'articolo 28 bis (Disciplina delle attività di volo alpino ai fini della tutela ambientale) è affidata: a) al personale di vigilanza dipendente dagli enti di gestione delle aree protette a gestione regionale b) agli agenti di polizia locale e urbana c) agli agenti e agli ufficiali di polizia giudiziaria." Emendamento rubricato n. 97) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 28 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Dopo il comma 9, dell'articolo 28, della l.r. 2/2009, è aggiunto il seguente: "9 bis. In ogni caso l'utilizzazione dei percorsi messi a disposizione delle civiche amministrazioni è subordinata all'osservanza del piano di sicurezza che le amministrazioni stesse redigeranno ed approveranno unicamente all'individuazione dei percorsi" Emendamento rubricato n. 98) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 30 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Al comma 1, dell'articolo 30, della l.r. 2/2009, dopo le parole: "piste da sci" sono aggiunte le seguenti: "e i concedenti delle aree sciabili e degli impianti di risalita" Emendamento rubricato n. 99) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 30 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) Il comma 2, dell'articolo 30, della l.r. 2/2009, è sostituito dal seguente: I soggetti che praticano lo sci alpinismo, lo sci fuori pista e le attività escursionistiche, in ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, al di fuori delle piste da sci di cui all'art. 4, comma 2, lettere a), b), c) d), e) e g) e dei percorsi individuati e segnalati dai Comuni lo fanno a proprio rischio e pericolo, sono tenuti personalmente ad informarsi e ad attenersi alle informazioni che vengono diffuse da Enti e Associazioni a ciò riconosciute (ARPA, Comuni, e altro) relativamente ai rischi legati allo svolgimento di tale attività ed a munirsi, ove necessario, di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca pala, sonda da neve per garantire un idoneo intervento di soccorso." Emendamento rubricato n. 100) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo .... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 30 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1.
Il comma 2 bis, dell'articolo 30, della l.r. 2/2009 è abrogato.
Emendamento rubricato n. 101) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo .... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 32 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Al comma 13, dell'articolo 32, della l.r. 2/2009, dopo le parole: "indicazioni segnaletiche" sono aggiunte le seguenti: "e gli apprestamenti di sicurezza" Emendamento rubricato n. 102) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 32 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Dopo il comma 14, dell'articolo 32, della l.r. 2/2009, è aggiunto il seguente: "14 bis. Lo sciatore che utilizza le piste da sci deve possedere un'assicurazione in corso di validità che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni che questi può causare a terzi, ivi compreso il gestore." Emendamento rubricato n. 103) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 33 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Al comma 5, dell'articolo 33, della l.r. 2/2009, le parole: "della presente legge" sono sostituite dalle seguenti: "della legge regionale n.
23/2011" Emendamento rubricato n. 104) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 35 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Alla lettera d), del comma 1, dell'articolo 35, della l.r. 2/2009, le parole: "di cui all'articolo 18, comma 3, lettera i)" sono sostituite dalle seguenti: "di cui all'art. 32, comma 15" Emendamento rubricato n. 105) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 35 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Dopo il comma 9, dell'articolo 35, della l.r. 2/2009, sono aggiunti i seguenti: "9 bis. Salvo che il fatto costituisca reato, per le violazioni dei divieti e per l'inosservanza degli obblighi di cui all'articolo 28 bis si applicano le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie: a) per la violazione dei disposti di cui ai commi 1, 2, 3, 4 e 5 o per chiunque esercita l'attività di trasporto sciatori senza aver stipulato la convenzione di cui al comma 6, si applica la sanzione di 15.000,00 euro a carico della società o del soggetto che gestisce il trasporto aereo incrementata di 500,00 euro per ogni persona trasportata.
b) in caso di inosservanza degli obblighi assunti con la convenzione di cui al comma 6 o delle modalità di svolgimento del servizio di cui al comma 8 si applica a carico della società o del soggetto che gestisce il trasporto aereo la sanzione da 1500,00 euro a 6000,00 euro.
c) da 100,00 euro a 600,00 euro per la violazione delle disposizioni di cui al comma 9.".
"9 ter. In caso di recidiva le sanzioni amministrative sono raddoppiate. In seguito a due infrazioni dei divieti di cui al comma 9 bis, lettere a) e b), il soggetto esercente l'attività di lavoro aereo responsabile delle violazioni è sospeso per due anni dall'esercizio dell'attività di volo alpino prevista all'articolo 28 bis.".
"9 quater. Per le sanzioni amministrative di cui al comma 9 bis si applicano le disposizioni di cui ai commi 5 e 6. Le sanzioni di cui al comma 9 bis sono irrogate e riscosse dal comune competente per territorio.
Il comune trasferisce annualmente, agli enti regionali di gestione delle aree protette di cui all'articolo 12 della l.r. 19/2009, il 50 per cento dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie relative alle violazioni accertate all'interno delle aree della rete ecologica regionale gestite dai soggetti medesimi.".
Emendamento rubricato n. 106) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica della rubrica dell'articolo 38 della legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. La rubrica dell'articolo 38 è così sostituita: "Definizione di grandi piccole e microstazioni)" Emendamento rubricato n. 107) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 38 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1. Alla lettera a), dell'articolo 38, dopo le parole: "di pista" sono aggiunte le seguenti: "ai sensi della classificazione di cui all'art. 5" Emendamento rubricato n. 108) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 38 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) "1.
Dopo il comma 1, dell'articolo 38, sono aggiunti i seguenti: 1 bis. Le stazioni che non soddisfano uno dei parametri di cui al comma precedente sono classificate come piccole.
1 ter. Le stazioni che non soddisfano due dei parametri di cui al comma precedente sono classificate come grandi." Emendamento rubricato n. 109) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 40 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) '"1. Al comma 1 bis, dell'articolo 40, dopo le parole: "ad esclusione delle" è aggiunta la seguente parola: "piccole" Emendamento rubricato n. 110) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 40 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) "1. Al comma 2, dell'articolo 40, dopo le parole: "stabilisce per le" è aggiunta la seguente parola: "piccole" Emendamento rubricato n. 111) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 49 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) "1. Al comma 1 bis, dell'articolo 49, le parole: "della presente legge" sono sostituite dalle seguenti: "della legge regionale n. 10/2011" Emendamento rubricato n. 112) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 49 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) "1.
Dopo il comma 4, dell'articolo 49, è aggiunto il seguente: 4 bis. I disposti di cui ai precedenti commi 3 e 4 si applicano anche nei cinque anni antecedenti la data di entrata in vigore della L.R. 23/2011" Emendamento rubricato n. 113) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica dell'articolo 52 della legge regionale 26 gennaio 2009 n. 2 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) 1.
Dopo il comma 2, dell'articolo 52, è aggiunto il seguente: "2 bis. A decorrere dall'anno finanziario 2014, agli oneri di cui al comma 1, il cui stanziamento in termini di competenza e di cassa è pari ad euro 8.000.000, si provvede con una quota di quanto accertato dalla Regione a titolo di IRAP nell'esercizio precedente." Emendamento rubricato n. 116) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo ... è inserito il seguente: "Art. 4 bis. (Modifica dell'articolo 52 della l.r. Legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2. "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica") 1. L'art. 52 della l.r. 2/2009 è così sostituito: Art. 52 (Norma finanziaria) 1. Gli oneri d parte corrente e in conto capitale di cui rispettivamente alle UPB DB 18091 e DB 18092 sono finanziati, per quota parte, dai proventi derivanti dalle riscossioni dei canoni per l'uso delle acque pubbliche iscritti nell'ambito dell'UPB DB0902 dello stato di previsione dell'entrata del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014."



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 82, come gli altri emendamenti che seguono, intendono apportare delle modifiche necessarie alla legge regionale 2 del 2009, la legge sulla sicurezza negli sport invernali e sul sostegno dell'offerta turistica e sull'economia montana delle nostre valli.
Questo è uno degli emendamenti secondo noi significativi che sottendono un principio, cioè parte anche dal presupposto che abbiamo fatto prima rispetto alla tempestività e celerità da parte del legislatore nel saper leggere e vivere i cambiamenti che avvengono nella società, nel mondo imprenditoriale, ricettivo e di promozione del territorio.
Quando venne fatta la legge n. 2 venne pensata una legge per il momento invernale. Il nodo cruciale ed estremamente significativo credo sia stato garantire la certezza dell'innevamento programmato, garantire l'esistenza di medie a piccole stazioni che senza il contributo che la legge 2 garantisce loro, oggi sarebbero chiuse, causando una desertificazione o comunque un danno economico.
Molto spesso nessuno di noi fa riferimento a quanto un impianto di risalita valga per l'economia di una valle. Desta sicuramente molta attenzione, giustamente, il fatto che un'impresa manifatturiera, da quaranta dipendenti o più, chiuda, ma nessuno si allarma se, per esempio per due anni una realtà turistica dalla storia centenaria, come per esempio Alagna Valsesia, è stata senza impianti di risalita o se altri impianti sono stati chiusi per alcuni anni.
Dietro quegli impianti non ci sono soltanto (parlando di medi impianti) dieci o dodici dipendenti o i quindi maestri di sci, ma c'è tutto un indotto, da quello diretto della ristorazione e quant'altro, a quello indiretto, per esempio, del valore immobiliare, quindi sul reddito che viene garantito e che produce.
Una parte di questi emendamenti, così come il n. 82, partendo dal presupposto che il cuore della legge 2 continua a essere il sostegno all'attività invernale, rammentando che in questa Regione il periodo, il picco di presenze turistiche avviene non per casualità, da gennaio a marzo perché nella nostra Regione l'attrazione (parlo anche dell'emendamento successivo) del sistema neve è ancora un motore di attrazione turistica estremamente significativo.
Alcuni di questi emendamenti cosa riguardano? L'estensione senza alcun costo per la Regione Piemonte, di alcune facilitazioni che la legge 2 comporta per chi svolge un'attività invernale e anche un'attività estiva.
Perché, evidentemente, nel corso di questi anni, dalle piccole alle grandi stazioni hanno cercato di evitare che quel periodo di oltre sei mesi, che va da aprile all'8 dicembre, in cui l'attività di sci da discesa, o di anelli da fondo è interrotta, possa essere sostituita con gli stessi percorsi, con le stesse aree e anche con gli stessi impianti di risalita a seconda delle situazioni, anche nel periodo estivo.
E' evidente che bisogna aggiornare la norma, perché invece quando pensammo alla norma la pensammo molto per il momento invernale.
L'emendamento n. 82, per esempio, prevede che una serie di facilitazioni di carattere urbanistico che nessun costo comportano alla Regione siano anche estese non solo alle aree sciabili, ma anche agli impianti ludico-sportivi tipicamente montani aventi utilizzo invernale e/o estivo, teleferiche, parchi d'avventura e percorsi naturalistici. In tal modo la stagionalità non solo degli impianti, gli impianti sono uno strumento di motore economico per le realtà montane, ma la stagionalità dell'attrazione turistica sia sempre maggiore e il periodo di poca attrazione turistica sia limitato. Questo non solo ovviamente con questo tipo di attività.
L'emendamento n. 83) segue la stessa filosofia, così come l'emendamento n. 84) interviene rispetto alla necessità di una classificazione delle aree sciabili.
In una parte della norma che venne votata, s'inserì l'obbligatorietà di classificazione delle aree sciabili, anche come garanzia di sicurezza per l'utente, il quale sa che, se è all'interno di queste aree, non ha solo dei doveri (ad esempio, il decalogo dello sciatore), ma anche dei diritti, come quelli di avere la pista segnalata, la messa in sicurezza, e quant'altro.
Questo è possibile attuarlo con un procedimento anche di carattere amministrativo ed urbanistico, che spesso vede, non solo dei costi, ma anche delle lungaggini. Pertanto, l'emendamento n. 84), che - di nuovo non ha alcun costo per la Regione Piemonte ed ha un'anomalia assolutamente simile con altre situazioni, prevede, una volta classificata la pista, che la Variante, che ha già previsto una classificazione urbanistica da parte delle Amministrazioni comunali e quant'altro, veda una conseguente Variante al Piano regolatore generale da parte dell'Amministrazione regionale, in modo che non si debba seguire tutta la trafila delle modifiche strutturali al Piano, che, per classificare una pista, impiegherebbe non solo risorse ma anche alcuni anni.
Illustro ancora l'emendamento n. 85), che prevede una palinatura e una confinatura delle piste rispondente a quelle della cartografia presentata.
Questo è sempre un aspetto di carattere urbanistico, perché la legge n. 2 ha il merito - secondo noi - non solo di prevedere che solo una piccola parte della norma abbia un contributo di carattere economico, ma, in realtà, ha anche introdotto tutta una serie di facilitazioni che non comportano e non hanno comportato neppure un euro di spesa per la Regione in questi anni, ma hanno comportato dei vantaggi significativi per le imprese e per coloro i quali vivono dell'esistenza delle imprese stesse.
Anche l'emendamento n. 87) non comporta alcun costo per la Regione Piemonte e prevede la possibilità di riqualificazione dei fabbricati funiviari, che possono essere oggetto di cambio di destinazione d'uso.
Molto spesso i fabbricati funiviari, che spesso erano stati costruiti per la partenza o l'arrivo di una funivia, laddove non esiste più la funivia non possono avere altro utilizzo se non quello per cui erano destinati, per cui sono delle vere e proprie piccole o grandi cattedrali nel deserto all'interno di aree paesaggisticamente ed ambientalmente molto tutelate quali sono le aree montane.
Quest'emendamento ha la finalità di poter trasformare un edificio esistente, quindi senza utilizzare altro suolo e modificare nulla, con un cambio di destinazione d'uso. Il fabbricato funiviario può diventare un luogo per dare informazioni, per ospitare il turista - gli aspetti più differenti - ma quella volumetria può essere utilizzata e non essere più una parte di fabbricato abbandonato o, al massimo, mantenuto, ma senza alcun utilizzo e senza, peraltro, una riqualificazione anche di carattere paesaggistico.
Mi fermo all'emendamento n. 87).



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, se vuole gentilmente arrivare fino alla fine di tutti gli emendamenti, continua a farmi cosa gradita, così abbiamo un quadro chiaro su tutto. Se, poi, altri colleghi vogliono intervenire sugli emendamenti, possono farlo. Se, invece, sente il bisogno fisico di riposarsi, la faccio riposare.
Poiché è un ragionamento unico, mi sono permesso, perché conosco questa materia un po' meno di lei e so che sarebbe più produttivo fare un ragionamento unico.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Cerco di riassumere gli emendamenti in alcune fattispecie differenti.
Alcuni emendamenti afferiscono al tema della sicurezza. La nostra legge, fra le altre cose positive, ha introdotto l'obbligatorietà dell'assicurazione per sciare all'interno dei comprensori sciistici piemontesi. Questo non significa che necessariamente si debba acquistare questo tipo di assicurazione; si può anche avere un'assicurazione propria ma questo serve a garantire se stessi ed anche i soggetti terzi che sciano all'interno dell'area sciabile.
Noi tendiamo ad introdurre un'altra fattispecie, oltre a questa, ed oltre a sottolineare quest'obbligatorietà che esiste esclusivamente all'interno della nostra regione. Rammento che, se oggi, all'interno delle piste piemontesi, vi è l'obbligatorietà del casco fino a 18 anni d'età, è grazie a questa norma. Non possiamo sapere quante vite ha salvato, ma certamente è stata estremamente utile per evitare che avvenissero dei danni.
All'interno degli emendamenti presentati sulla legge n. 2, ve ne è uno significativo - l'emendamento n. 93) - nel senso che oggi, chiunque si perda o termini la propria attività sciistica e trovi gli impianti chiusi (le fattispecie più differenti) è titolato a chiamare il soccorso, il quale manda solitamente un elicottero, anche perché queste persone sarebbero difficilmente raggiungibili in modo differente, e il dato relativo all'altro anno dimostra come siano avvenute centinaia e centinaia di corse di elisoccorso assolutamente inutili.
Il resto dei paesi europei e delle regioni alpine europee si comporta con modalità differenti: dai più rigidi - i francesi - che hanno introdotto una fattispecie di reato per coloro i quali utilizzano indebitamente l'attività di soccorso, a noi italiani, che, molto più semplicemente prevediamo la possibilità che il servizio di soccorso possa essere istituito anche a pagamento, a condizione che il gestore proponga, all'atto di acquisto del titolo di viaggio, una polizza assicurativa - anche facoltativa - che ricomprenda la copertura di tali costi. In assenza di tale copertura assicurativa, il costo del servizio sarà posto a carico dell'utente. Questo sembra un aspetto peggiorativo, ma, in realtà, ognuno di voi può andare a vedere il numero dei voli effettuati negli anni passati (dal servizio 118 agli altri sistemi di soccorso, il soccorso alpino e quant'altro) e si renderà conto che sarebbe una modifica estremamente necessaria.
Questa è una delle modalità. Ve ne è un'altra - come dicevo - che modifica in alcuni tratti la norma, per fare in modo che - così come la norma nacque (come legge a sostegno dell'economia montana) - le finalità previste dalla legge non siano solo invernali, ma anche estive.
Ovviamente, nel dettaglio, i colleghi possono vedere i singoli emendamenti presentati, ma sostanzialmente ruotano intorno a queste attività.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna, in merito al parere della Giunta sugli emendamenti presentati.
Prego, Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Il parere della Giunta è negativo su tutti gli emendamenti.
Ribadisco per l'ennesima volta al Consiglio regionale. Se il Consiglio regionale ritiene che possa essere modificata, in tutti i suoi articoli, la legge presentando 25 emendamenti sulla pratica degli sport invernali, io non guardo nemmeno il contenuto degli emendamenti. Dico che la legge di assestamento di bilancio non è il luogo dentro il quale si modifica una legge regionale, nella sua interezza. Lo ribadisco, per l'ennesima volta anche a costo di essere noioso. E' un problema di coerenza e comportamento.
Rispetto ad altri emendamenti c'era più attinenza rispetto al contenuto degli stessi. Se poi vogliamo andare avanti e continuare con questo tipo di atteggiamento, è lecito, non compete a me esprimere nessun tipo di valutazione. A me compete sicuramente esprimere coerenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Ricordo solo che risulterebbe caricato sul 5 novies l'emendamento n. 11 che ha la stessa attinenza di un emendamento (se non ricordo male il n. 12 o il n. 14) approvato stamattina sull'elettrificazione della linea Alba Bra. È caricato qui.



PRESIDENTE

E' stato caricato questa mattina, oggi pomeriggio no perché è caricato sull'allegato A), dell'articolo 1.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 102), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 103), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 105), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 107), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 108), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 106), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 109), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 110), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 111), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 112), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 116), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 113), sul quale l'Assessore Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 decies Emendamento rubricato n. 74) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: "Dopo l'articolo..è inserito il seguente: Art..(Modifica della legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 Norme in materia di edilizia sociale) Dopo l'articolo 29 della l.r. 3/2010 è aggiunto il seguente: 29 bis. Attività di intermediazione delle ATC Le ATC sono soggetti di intermediazione tra proprietari privati di immobili e il mercato della domanda abitativa.
La Giunta regionale, sentita la I Commissione competente, regola l'attività di intermediazione per l'applicazione di affitti calmierati agli immobili prevedendo le garanzie necessarie al pagamento del canone, la manutenzione ordinaria e il ritorno della piena proprietà al legittimo proprietario.
La Giunta inoltre disciplina, sentita la Commissione competente, le attività con i privati per la realizzazione di piani di social housing da destinare alle categorie più deboli, quali anziani, disabili e giovani coppie".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 74, come gli emendamenti n. 68 e n. 114 che illustro singolarmente, riguardano attività relative alle politiche della casa.
L'emendamento n. 74 vuole introdurre un principio che - in questo caso possiamo dare atto alla Giunta e al Consiglio - riteniamo significativo rimarcare, ma che è certamente un tema complesso dal punto di vista della sua organizzazione.
Vogliamo fare in modo che le ATC non siano solo più soggetti che mettono a disposizione il patrimonio pubblico di edilizia sociale, ne garantiscono, nei limiti previsti anche dalle risorse, la gestione e assegnino appartamenti e basta. Se qualcuno di voi va a vedere le risorse che oggi vengono trasferite alle ATC, in alcuni casi, è maggiore la spesa di gestione della macchina - perché le avremmo anche razionalizzate ma incidentalmente, gli stipendi ai dipendenti continuiamo a pagarli e i dipendenti continuano ad essere quelli - che non le attività di manutenzione straordinaria, realizzazione di immobili e la loro successiva assegnazione.
Crediamo invece che ci sia un grandissimo spazio di garanzia immobiliare fra immobili di proprietà di privati e chi è alla ricerca di un alloggio in locazione. Sono decine di migliaia gli immobili sfitti all'interno della nostra Regione. Noi crediamo che se le ATC avessero come mandato non solo quello istituzionale previsto dalla legge n. 3, ma anche quello di fare da garanzia nei confronti dei proprietari di immobili che mettono in dotazione ad ATC le loro strutture, questo sarebbe certamente uno strumento utile.
Questo avviene già nel mondo della ricettività turistica: molti proprietari di immobili in realtà turistiche danno ad un'agenzia la gestione del proprio immobile; l'agenzia ne garantisce un ritorno annuo certo e anche la manutenzione. La filosofia sarebbe sostanzialmente la medesima.
Ovviamente ci sarebbe molta più facilità da parte di un privato nel dare il proprio immobile ad un soggetto certo, avendo garanzia del riottenimento dell'immobile stesso e soprattutto della sua manutenzione e di un ritorno economico. Uno dei tanti problemi per cui molte decine migliaia di alloggi sono sfitti, infatti, è l'incertezza di prendere il canone d'affitto, la difficoltà di tornare in possesso di un proprio alloggio e il timore di non averlo, allo stato della riconsegna, nella condizione in cui è stato consegnato.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Sì, qui si pone un principio nuovo che, in un momento particolarmente difficile per il mondo immobiliare - quindi per il mondo dei proprietari di alloggi -, potrebbe costituire una nuova frontiera, un nuovo stimolo ad innescare un meccanismo; anche se ovviamente non è un meccanismo semplice perché, come tutte le situazioni, dev'essere ben articolato: chiaramente parliamo di proprietà private che devono essere inserite in un contesto sociale abbastanza particolare e quindi sicuramente il sistema comporterebbe certe difficoltà.
Però, si tratta di una prospettiva che potrebbe dare respiro al mondo dei proprietari e al mondo che ha investito in questi anni - e sicuramente sappiamo tutti quello che ha creato la bolla immobiliare - e che tra l'altro, vista la difficoltà di reperire fondi per nuove opportunità di strutture e di alloggi, potrebbe in qualche modo, almeno per determinate fasce, creare delle combinazioni per mettere a disposizione più alloggi per tutte le liste di attesa che ci sono e, nello stesso tempo, per creare delle condizioni per le quali lo stesso privato, chiaramente a prezzi calmierati, introita.
Questo può essere un meccanismo per andare incontro da una parte alle esigenze delle liste e quindi di chi è senza casa e dall'altra a quelle di chi nel tempo ha investito, ma oggi si trova senza un minino di possibilità di affitto perché naturalmente il mercato è in forte crisi.
Queste sono quelle idee che, se vengono recepite, possono dare un la naturalmente in modo graduale, o magari anche solo attivare delle situazioni sperimentali in questa fase per poi, da lì, cercare invece di accelerare successivamente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Emendamento rubricato n. 114) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo . è inserito il seguente: "Art. . (Modifica all'articolo 31 della l.r. n. 3/2010) 1. Al comma 1, dell'articolo 31, della l.r. 3/2010, le parole: 'e il revisore legale' sono sostituite dalle seguenti: 'e il collegio sindacale'." La parola per l'illustrazione al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 114) non è altro che uno degli emendamenti che avevamo presentato alla modifica della legge n. 3, che è stata discussa in quest'Aula.
Uno degli errori più significativi che crediamo sia stato commesso all'interno di quella norma è stato l'abolizione del Collegio sindacale per una serie di valutazioni; intanto per l'attività di controllo: come abbiamo anche avuto modo di vedere rispetto alla cronaca recente - poi vedremo cosa accadrà -, la gestione delle ATC è infatti talmente complessa per un numero così significativo di atti, che pensare che vi sia un singolo revisore che possa garantirne la correttezza - al di là di quella formale ovviamente garantita dal C.d.A. - è di per sé complesso.
Oltre a questo, vi è anche un aspetto eminentemente di parte. Noi riteniamo cioè che, laddove esista una sola parte che nomini tanto la maggioranza del C.d.A., quanto il Presidente e quanto il Revisore unico, si rischi un corto circuito in termini di controllo, anche ai fini che ognuno svolga il proprio ruolo, che non è di carattere politico ma che è estremamente significativo.
E' evidente che questo non può essere giustificato o giustificabile come una questione di revisione di spesa, perché non ci siamo comportati allo stesso modo sull'Istituto zooprofilattico e per nessun'altra azienda se non nelle ASL; ma ricordiamo che nelle ASL noi abbiamo ridotto il numero dei nominati dalle singole Regioni, ma rimane un Collegio sindacale, quindi rimangono sempre tre soggetti che svolgono l'attività di verifica al loro interno.
Crediamo quindi che questo sia un errore che è stato compiuto, che rischierà di penalizzare gli Enti o di creare delle situazioni in cui, se gli Enti non sono paralizzati, avranno difficoltà nel controllo degli atti dal punto di vista della revisione legale.
Riteniamo dunque che questo sia un emendamento - come lo ritenevamo due mesi fa, lo riteniamo ancora oggi - che nulla impatta da un punto di vista normativo, ma che garantisce maggiore trasparenza per il sistema pubblico (perché le ATC vengono gestite con denari o degli affittuari o dei soggetti pubblici) e costituisce anche una maggiore garanzia per gli stessi soggetti che gestiscono le Aziende territoriali per la casa.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 68) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo .è inserito il seguente: "Art. ... (Modifica della legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 "Norme in materia di edilizia sociale") 1. Dopo il comma 6, dell'articolo 45, della legge regionale n. 3/2010, è aggiunto il seguente comma: 6 bis. La Giunta regionale dà mandato alle ATC di alienare gli alloggi di edilizia sociale siti all'interno di condomini per l'80% di proprietà di terzi al prezzo di vendita stabilito all'articolo 48 della presente legge.
2. Dopo il comma 5, dell'articolo 56, della legge regionale n. 3/2010 è aggiunto il seguente comma: "5 bis. I proventi derivanti dall'alienazione degli alloggi di edilizia sociale come da comma 6 bis dell'articolo 45 della presente legge, sono finalizzati all'acquisto di nuovi alloggi da destinare all'edilizia sociale da effettuarsi entro novanta giorni dall'atto di rogito".
Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Questo è un emendamento che sostanzialmente dà mandato alle ATC di alienare gli appartamenti dei condomini di proprietà per l'80% di terzi che possono essere alienati. I proventi derivanti da questa operazione si possono reinvestire, arrivando all'acquisto di nuovi alloggi.
Questa può essere un'altra soluzione, anche perché conosciamo tutti le criticità che nascono dalla gestione del sistema degli alloggi, perch all'interno dei condomini ci sono situazioni particolari Il fatto di uscire da questo sistema, e di conseguenza non essere più parte in causa con tutti i costi e tutto quello che ne comporta, può avere una positività, anche perché permette di reinvestire gli introiti. Tra l'altro, si possono reinvestire anche entro 90 giorni dal rogito, dalla fase di vendita definitiva.
Questo può essere un ulteriore elemento che ci metterebbe nelle condizioni di recuperare nuove unità abitative, e quindi mettere a disposizione delle liste d'attesa ulteriore patrimonio immobiliare.
Per cui se ci fosse questa volontà sarebbe un'ulteriore azione sociale perché tutti sappiamo che in questo momento l'azione sociale è quella che più viene sentita dalla gente. Per cui auspichiamo che questa proposta venga accolta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 114)sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68) sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 UNDECIES Emendamento rubricato n. 125) presentato dal Consigliere Vignale: Dopo l'articolo . è inserito il seguente: "Art. . (Modifica all'articolo 6 della l.r. n. 3 del 14 marzo 2014 "Legge sulla montagna") Dopo l'articolo 6 della l.r. 3/2014, è aggiunto il seguente: Art. 6 bis (Attività di ricerca e divulgazione) La Regione, al fine di supportare le politiche regionali per la montagna promuove attività di analisi, ricerca e studio del territorio montano piemontese.
Nell'ambito degli interventi connessi al sostegno dei territori montani, la Regione promuove altresì la realizzazione di attività di sperimentazione divulgazione e comunicazione.
Le basi date necessarie alla realizzazione dell'attività di cui al comma 1 sono assicurate dal sistema informativo regionale sulla montagna, gestito dalla competente struttura regionale secondo modalità e criteri definiti dalla Giunta regionale".
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 124) presentato dal Consigliere Vignale: Dopo l'articolo . è inserito il seguente: "Art. . (Modifica all'articolo 6 della l.r. n. 3 del 14 marzo 2014 "Legge sulla montagna") Dopo l'articolo 6 della l.r. 3/2014, è aggiunto il seguente: Art. 6 bis (Mantenimento dei servizi nelle zone montane) 1. Gli enti locali in territorio montano e le istituzioni scolastiche nell'ambito delle rispettive competenze, collaborano con l'amministrazione statale, la Regione e le Province nel realizzare un equilibrato sviluppo del servizio scolastico nel territorio, mediante convenzioni stipulate a livello territoriale, previa intesa con l'autorità scolastica competente.
2. La Giunta regionale, annualmente e nei limiti delle disponibilità di bilancio, prevede il finanziamento di progetti volti al mantenimento ed allo sviluppo dei servizi scolastici in territorio montano.
3. Al fine di assicurare la permanenza della popolazione nelle zone montane, la Regione destina specifiche risorse al finanziamento e alla realizzazione di attività collegate al mantenimento dei servizi essenziali in montagna".
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 125), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 124), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 duodecies Emendamento rubricato n. 76) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Ruffino: Dopo l'articolo . è inserito il seguente: "Art. . (Modifica alla legge regionale 14 ottobre 2014, n. 15 "Disposizioni in materia di nuova composizione dei Collegi sindacali delle aziende sanitarie regionali. Modifiche alla legge regionale 24 gennaio 1995, n. 10 (Ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Aziende Sanitarie Regionali)") Dopo l'articolo 2, della l.r. 15/2014, è aggiunto il seguente: Art. 2 bis.
1. La Regione, nella volontà di efficientare l'organizzazione sanitaria ospedaliera, promuove la realizzazione di ospedali territoriali policentrici purché a una distanza non superiore di 20 chilometri.
2. Al fine di dare attuazione a quanto previsto al precedente comma, a partire dal 1° gennaio 2015 si realizza una sperimentazione con la trasformazione degli ospedali di Ciriè e Lanzo in un unico presidio ospedaliero." Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Quest'emendamento rispecchia un po' il mio emendamento di prima, anche se non richiama gli strumenti di affidamento di opportunità verso i privati, ma comunque pone la Regione che, nella volontà di efficientare l'organizzazione sanitaria ospedaliera promuove la relazione di ospedali territoriali policentrici, purché la distanza non sia superiore a 20 km.
In un ottica di riorganizzazione il concetto è quello di creare delle situazioni votate ad un grande profilo dal punto di vista sanitario, quindi non solo infrastrutturali ma anche dal punto di vista qualitativo pertanto, come tale, poterli ricollocare in una posizione strategica.
Qui si fa riferimento eventualmente ad un discorso legato alla sperimentazione per la trasformazione degli ospedali di Ciriè e di Lanzo in un unico presidio ospedaliero.
Io ho toccato con mano, perché questo concetto è stato applicato anche con Novi e Tortona. Tutto sommato, a mio avviso funzionava.
Recentemente l'avete stroncato, però era un'opportunità che poteva dare qualche servizio in più, qualche rafforzamento in più al sistema ospedaliero e, nello stesso tempo, creare dei servizi.
Su questa base poniamo questo tipo di emendamento.
Si tratta di un contributo a soluzioni che, a nostro avviso, potrebbero dare - e lo hanno già dato in via sperimentale - risposte al territorio che invece l'ultimo piano della riorganizzazione ospedaliera ha cassato, ma che può comunque sempre essere recuperato usando il buonsenso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Berutti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76, sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 terdecies Emendamento rubricato n. 64) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo.è inserito il seguente: "Art. (Abolizione della legge regionale 17 maggio 1976, n. 28 "Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa") La l.r. 17 maggio 1976, n. 28 (Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa) è abrogata.
Emendamento rubricato n. 65) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino: Dopo l'articolo.è inserito il seguente: "Art. (Abrogazione della legge regionale 9 giugno 1994, n. 18 "Norme di attuazione della legge 8 novembre 1991, n. 381 'Disciplina delle cooperative sociali'") 1. La l.r. 9 giugno 1994, n. 18 (Norme di attuazione della legge 8 novembre 1991, n, 381 'Disciplina delle cooperative sociali') è abrogata".
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani per l'illustrazione congiunta degli emendamenti; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Per la gioia dell'Aula illustrerei anche il 65), anche perché i due emendamenti sono essenzialmente legati.
Parliamo di finanziamenti integrativi a favore della casa, in particolare alle cooperative di proprietà indivisa e alle cooperative sociali, che privilegiano un settore particolare delle cooperative tralasciando tutte le altre che hanno una funzione sociale, sicuramente ed estremamente positiva, al pari di queste individuate nell'ambito della legge, ma che vengono trascurate dalla stessa. In questo senso, si privilegiano settori beneficiati dal denaro pubblico, al contrario di altri che non hanno questo tipo di possibilità, ma possono realizzare abitazioni in un periodo di crisi beneficiando del denaro pubblico di tipo regionale ma senza essere contemplate. La nostra proposta è di valutare, insieme alla maggioranza, la possibilità di abolire questi privilegi delle cooperative indivise e delle cooperative sociali, a favore invece di un sistema di cooperativismo più generalizzato, che vada oggi ad individuare i bisogni rappresentati dal mondo di coloro che intendono costruirsi la casa, secondo uno strumento sicuramente positivo che continuiamo a valutare in questi termini. Questo è il senso di questi emendamenti, con cui cerchiamo di trovare anche l'eventuale articolazione che possa essere congeniale all'assestamento in fase di discussione, ma non possiamo usare due pesi differenti rispetto ad una misura unica. Questo è il concetto con cui abbiamo individuato questi articoli e, soprattutto, questi emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sozzani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 153) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Valetti, Campo, Batzella, Andrissi: L'allegato A di cui all'articolo 1 è modificato come di seguito indicato.
Il seguente stanziamento iniziale: DB |Direzione |UPB |Capitolo |Descrizione |Iniziale SB01 |Gabinetto |SB01001 |137950 |Spese per |540.000,00 della | | |l'attuazione del Presidenza | | |programma di della Giunta | | |valorizzazione regionale | | |del piemonte in occasione di expo 2015 (art. 37 della l.r.
17/2013) E' portato a zero (-540.000,00)".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento lavora sulle spese per l'attuazione del programma di valorizzazione del Piemonte, in occasione di Expo 2015, portando a zero questo stanziamento di 540 mila euro.
Abbiamo avuto occasione, nel corso dello scorso anno, di esprimere la nostra contrarietà, non tanto all'operazione e all'evento Expo in quanto tale, ma al modo col quale è stato progettato e al come si è deciso di farlo.
Avevamo rintracciato una proposta che era molto interessante, che peraltro non proveniva dal Movimento 5 Stelle ma da un gruppo di architetti, denominata "Expo diffuso e sostenibile".
Noi avevamo fatto proprio un atto di indirizzo nel momento in cui la nostra Regione, ancora sotto l'amministrazione Cota, aveva stipulato questo accordo con la Lombardia per fare degli eventi insieme in occasione dell'Expo. Avevamo presentato la richiesta di interessare la Lombardia affinché si facesse questo progetto di Expo diffuso e sostenibile.
Questo atto di indirizzo fu respinto e noi, non essendo d'accordo con le modalità con le quali viene gestita questa esposizione internazionale abbiamo inteso operare su questo stanziamento con il nostro emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ribadisco la sollecitazioni proposte dal Capogruppo Bertola riguardo gli aspetti che noi critichiamo da sempre sulla gestione dell'Expo in generale. Quindi, non marchiamo visita neanche in questo consesso per dimostrare la nostra riluttanza ad investire del denaro regionale su un'esposizione che sappiamo essere stata all'insegna della cementificazione di una vasta area nei sobborghi di Milano e sappiamo tutte le difficoltà dal punto di vista legale e investigativo che hanno comportato le infiltrazioni mafiose.
Non crediamo che questo sia il modello di esposizione che noi dobbiamo esportare, non crediamo che sia la vetrina ideale per il periodo storico per il modello di sviluppo e consumo che noi vogliamo cercare di proporre per questo millennio. Quindi, non vogliamo metterci né la faccia e neanche i soldi come Regione Piemonte.
L'emendamento va in questo senso. I soldi non sono troppi e quindi non dobbiamo certo spenderli in mille rivoli. Secondo noi sono anche "poco belli" esteticamente, viste tutte le notizie che ci sono state in merito all'Expo e non fanno certo onore al nostro Ente. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola al Consigliere Bono, che avrebbe dovuto intervenire per primo, come primo firmatario.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non si preoccupi, Presidente. Eventualmente, a seconda dell'intervento prenderò due minuti oppure tre.
Questo è il primo di una serie di emendamenti del nostro Gruppo. Come abbiamo detto, siamo intervenuti unicamente, tranne che per due emendamenti abrogativi di articoli, su l'allegato A) riguardante la tabella della variazione di assestamento, con una serie di emendamenti che non comportino più spesa.
Questo è un messaggio che il Movimento 5 Stelle vuole dare chiaramente a questa Assemblea, per cui noi riteniamo siano valutazioni analitiche del bilancio della Regione Piemonte e che non ci sia la possibilità di fare più spesa, in quanto ad oggi non abbiamo la copertura per garantire questa maggiore spesa.
Quindi, già nella variazione di bilancio in cui ci sono 108 milioni che stiamo in assestamento, di nuova spesa nel senso 48 milioni di nuova spesa, 23 milioni riduzione di alienazioni immobiliari, in compenso viene coperto con slittamenti.
Quindi, 108 milioni di euro di slittamenti agli anni successivi. E' ovvio che ciò significa comportare una maggiore difficoltà per quanto riguarda la chiusura in pareggio del bilancio 2015-2016. Dimenticavo, nel computo dei 108 milioni, i 36 milioni di copertura del disavanzo 2013.
Quindi, per la maggior parte riduzioni di spese in capitoli che noi riteniamo non prioritari. Attenzione, non vogliamo fare slittamenti, ma vere e proprie riduzioni, quindi le nostre proposte emendative dovranno essere contemperate con gli impegni già fatti il 26/27 novembre.
E' ovvio che se qualcuno di questi emendamenti verrà considerato favorevolmente dalla Giunta, dovrà essere considerato quello che è l'impegno già fatto con determine dirigenziali ad oggi. Non abbiamo fatto un'analisi così approfondita. Dico al Vicepresidente Reschigna di valutare lo stanziamento con l'impegno, perché non abbiamo avuto il tempo. Se ovviamente, ribadisco, c'è interesse in alcuni di questi emendamenti dobbiamo andare a vedere quale parte di impegno è già stata fatta espungerla e lasciare la parte restante di riduzione.
Questo è il primo emendamento.
Sull'Expo non ci sembra il momento di investire, anche se è una somma che potrebbe non essere considerata eccessiva, ma mezzo milione di euro per la valorizzazione dell'evento dell'Expo, per il quale godremo comunque di fondi nazionali, di visibilità dell'evento, fondi lombardi è ovvio, perch è evidente che il Piemonte confinando con la Lombardia, ne beneficerà anche senza fare grandi campagne di comunicazioni o di marketing o di pubblicità dei propri prodotti.
Pensiamo che questa sia una spesa non necessaria che può essere utilizzata per ridurre la spesa che come sappiamo creerà disavanzo nel 2014. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
La critica va anche al modo in cui l'Expo è stato concepito. Come diceva il nostro Capogruppo, doveva essere l'Expo diffuso e invece è un concentrato di cemento che va a cementificare un'area. Tra l'altro le terre rimosse dall'area dell'Expo vengono trasportate in cave con falde affioranti in Provincia di Novara e spesso sono terre contaminate, perch in quella zona di Milano c'erano siti industriali importanti. Questo non ci sembra che vada a incentivare l'attività agricola, assolutamente, ma va in direzione opposta.
Poi, chiaramente, come diceva il nostro Vicepresidente, l'obiettivo è quello di recuperare risorse per fare un assestamento che sia reale e non uno slittamento di pagamenti per gli anni successivi, dove avremo una complicazione portata da quella spada di Damocle che pende sui nostri colli, che sono i derivati, che non sappiamo se verranno rinegoziati oppure no.
Fondamentalmente, questo è un atto di responsabilità che proponiamo all'intero Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 135) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Valetti, Campo, Batzella, Andrissi: L'Allegato A di cui all'art. 1 è modificato come di seguito indicato: al seguente stanziamento iniziale: DB |DIREZIONE |UPB |Capito|DESCRIZIONE CAPITOLO DI |Iniziale lo |SPESA SB01 |Gabinetto della | | |Contributi ed altri oneri |1.500.000,0 Presidenza della|SB01001|186421|per l'adesione ad enti, |0 Giunta regioale | | |associazioni e comitati (articolo 1, lettera c) e articolo 4 della legge regionale 14 gennaio 1977 n. 6 e legge regionale 11 agosto 1978, N. 49) E' apportata una diminuzione di spesa di euro 250.000,00 La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 135 va a incidere sul finanziamento di due leggi regionali, in particolar modo, la n. 6/1977 e la 49/1978. Queste leggi regionali riguardano contributi ed altri oneri per l'adesione ad enti associazioni e comitati.
In particolar modo, la legge 49 del 1978 modifica la legge regionale n.
6 del 1977 per la partecipazione a congressi e convegni e altre manifestazioni.
Ovvio, è sempre importante fare un po' di aggiornamento professionale dei dipendenti, ma forse anche per la politica e quindi c'è un finanziamento che prevede spese per iniziative assunte dal Consiglio regionale per partecipazioni a convegni, manifestazioni e quindi l'applicazione del trattamento di missione per quanto riguarda i cosiddetti designati, cioè membri competenti che partecipano a missioni o altro per conto del Consiglio regionale.
Francamente, vi è uno stanziamento complessivo, perché abbiamo visto lo stanziamento iniziale, di un milione e mezzo.
Poiché pensiamo che, ad oggi, al 26 novembre, questo capitolo, che insiste sul Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale, non sia stato impegnato al 100%, riteniamo si possa ridurre di almeno 250 mila euro.
Quindi se si risparmia su tutto, penso si possa risparmiare anche sulla partecipazione a convegni, manifestazioni o adesioni ad enti ed associazioni, perché la situazione della Regione Piemonte è difficile quindi un risparmio in questo senso sarebbe auspicabile. Tra l'altro, sono risparmi che sono già previsti dal Consiglio regionale, perché ricordiamo che le spese dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e di tutto il Consiglio regionale sono già state ridotte notevolmente in anni precedenti e ancora quest'anno.
Quindi, di nuovo noi presentiamo degli emendamenti che dicano anche alla Giunta regionale di risparmiare sulla comunicazione, sul marketing, su tutto quello che non è sostanza politica. Perché qui siamo chiamati a fare le leggi, e non come ha detto qualche autorevole collega a fare campagna elettorale durante il mandato. La campagna elettorale si fa durante i tre o i quattro mesi prima delle elezioni. Cerchiamo di concentrarci, visto che le risorse sono poche, sulla sostanza.
Se un domani cambiasse il mondo, se cambiasse l'Europa, più che il mondo, e torneremo ad avere più risorse, si potrà investire anche su convegni, manifestazioni, associazioni, ed enti collegati alla politica.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento cerca di andare nel solco di quanto stiamo sostenendo in questi giorni, anche relativamente a capitoli e spese molto più importanti, che riguardano fatti molto più importanti. In ogni caso, in generale c'è la volontà, da parte nostra, di dare questo messaggio dicendo: "C'è una scarsità estrema di risorse, cerchiamo di concentrarci sulle priorità, andando anche a limare" - non si tratta di azzerare, ma di limare un po' - "le spese essenziali e non differibili". Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Riprendendo ed elaborando un pochino di più quello che hanno detto i miei colleghi, andiamo a ridurre - non ad eliminare - gli stanziamenti relativi a queste due leggi degli anni '70.
Si tratta di materie che sinceramente andrebbero un po' riviste, nel senso di una loro modernizzazione, per capire quali siano oggi la motivazione e le modalità con cui l'Ente Regione si pone nei confronti della partecipazione a manifestazioni, ecc. Questo, soprattutto nell'ottica di definire meglio i costi e gli impegni che si vogliono assumere in questi ambiti.
In questo caso, riteniamo che i nostri emendamenti siano in linea con gli intendimenti dell'Assessore nei confronti dell'assestamento di bilancio, in quanto non andiamo assolutamente a proporre di modificare leggi o aggiungere tematiche specifiche all'assestamento, ma andiamo ad incidere direttamente su voci specifiche, in questo caso per conseguire dei risparmi che riteniamo debbano essere un obiettivo importante di questo assestamento, che avviene in una condizione economica di incertezza, per cui mettere - come si suol dire - fieno in cascina dovrebbe essere uno degli obiettivi primari del lavoro che stiamo facendo e che l'Assessore ha fatto, più o meno bene, con la redazione dell'assestamento di bilancio.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo è l'ennesimo emendamento presentato, da cui, facendo un po' di attenzione, si evince che stiamo cercando di limare le spese, ma andiamo anche a farlo in un modo che è più o meno delineato dai principi del nostro programma.
Siamo andati ad intervenire su una voce di una legge ormai obsoleta pur sapendo che, se mai ci fossero le risorse sul bilancio, sapremmo bene dove metterle e dove andare a colmare. Pertanto, quest'emendamento va a limare un'altra spesa che probabilmente non è proprio inutile, ma è decisamente rinviabile o comunque superflua, in un momento in cui sono le voci principali dei servizi essenziali che mancano. Torniamo alla sanità per dirne alcune - torniamo al trasporto pubblico, torniamo all'ambiente quindi le bonifiche e la tutela del territorio, il dissesto idrogeologico e tutte le tematiche ed i problemi più gravi che abbiamo potuto osservare ed affrontare, sia in modo diretto sia a mezzo stampa, nella nostra regione nell'ultimo periodo.
Se i soldi non sono tanti, a maggior ragione ci vuole più attenzione e meticolosità nel determinare le spese, per cui non necessariamente siamo ostili o contrari a determinate priorità della Regione, ma stiamo semplicemente determinando ciò che è più urgente rispetto a quello che non lo è. Finora, la soluzione del debito dei bilanci non è definitiva: stiamo solo prorogando e spalmando, siamo ancora ad un livello di guardia. Bisogna ancora fare attenzione, pertanto questo lavoro molto puntuale di emendare le leggi ed il bilancio della Regione va preso in considerazione, se non nella sua totalità, almeno in modo critico in una sua parte. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 152) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Valetti, Andrissi: L'allegato A di cui all'art. 1 è modificato come di seguito indicato Al seguente stanziamento iniziale: DB |DIREZIONE |UPB |Capitol|DESCRIZIONE |Iniziale o |CAPITOLO SPESA Gabinetto della | | |Spese per la SB01 |Presidenza della|SB01002 |203450 |progettazione e |18.929.497,8 Giunta regionale| | |la realizzazione|0 del nuovo palazzo degli uffici regionali in Torino, ivi comprese quelle per la bonifica l'urbanizzazione le opere provvisionali e di messa in sicurezza e, in generale, la sistemazione dell'area E' apportata una diminuzione di spesa di euro 13.447.576,48 La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che insiste su un altro tema a noi molto caro che affrontiamo ormai - come movimento politico - da diversi anni, sia da quando siamo qui rappresentati in Consiglio regionale sia in precedenza.
E' il tema, in generale, della realizzazione di grattacieli ed edifici a torre superiori a 100 metri, nella città di Torino, che deturpano lo skyline della nostra città, ma, in particolar modo, interessa il Consiglio regionale e la Giunta regionale, in merito alla realizzazione del palazzo unico della Regione. Un palazzo che è sempre più controverso e si appropinqua al termine dei lavori, nei tempi del leasing finanziario, che dovrebbe partire nel momento in cui si chiudono i lavori, e quindi nei tempi per fare il trasloco delle sedi degli Uffici della Giunta regionale e probabilmente anche di qualche altra partecipata della Regione, ma non del Consiglio regionale.
Chiusa la parte di contestazione della realizzazione del grattacielo come edificio in sé, e il discorso della parcella all'architetto Fuksas per la consulenza artistica, anche se forse non è ancora chiusa - e anche di questo dovremmo avere ulteriori aggiornamenti - rimane il discorso delle opere di urbanizzazione, sia della zona di trasformazione urbana della ZUT sia delle opere di bonifica.
Sul bilancio 2014 sono stanziati 18.929.497 euro. Fermo restando che la bonifica s'ha da fare, perché i terreni erano terreni ex Avio - quindi area industriale - e sembrerebbero pesantemente inquinati, vogliamo capire perché debba essere la Regione, con risorse proprie, a doverli bonificare.
Se andiamo indietro, al pasticciaccio dell'acquisto dei terreni (dico pasticciaccio, ma forse dovrei usare altri termini), ricordiamo tutti che vennero acquistati nel 2003 dall'immobiliarista Luigi Zunino, che faceva parte di quella cricca che venne ribattezzata "I furbetti del quartierino" e poi venduti alla Regione Piemonte per 51,4 milioni di euro, garantendo una plusvalenza di 25 milioni di euro.
Queste sono le persone che si arricchiscono in Italia, e non è solo il caso di Zunino, ma di molti altri ed è la politica che permette loro di arricchirsi, perché non controlla e non presta attenzione. Ovviamente, non è una responsabilità della Giunta Chiamparino, perché parliamo del 2003 all'epoca governava il Presidente Ghigo e c'era il centrodestra, ma c'era anche un'opposizione che probabilmente non ha vigilato o non ha denunciato.
In questo rientra anche - e chiudo, lasciando la parola ai colleghi che vogliono intervenire - il discorso delle bonifiche che erano state appaltate ad un'azienda, e secondo la Procura dietro c'era il Vicepresidente della Regione Piemonte, Ezio Enrietti, per cui è stata anche aperta un'indagine e c'è stato un procedimento di cui non voglio citare gli esiti, perché sono noti alla stampa (anche per non parlare di persone non presenti), ma si tratta di vicende che hanno coinvolto anche un funzionario della Regione Piemonte che - guarda caso - era la moglie del Vicepresidente della Giunta regionale, Enrietti.
Chiedo scusa per i 40 secondi di sforamento e domando se siano veramente necessari questi preziosi fondi della Regione Piemonte per fare la bonifica, quando la bonifica spetterebbe - ritengo - a chi ha lucrato su quest'area. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Parlavamo delle bonifiche. La bonifica dell'area ex Avio sulla quale stiamo costruendo il grattacielo, la sede unica della Regione. Opera che probabilmente, prende spunto, almeno secondo quanto pensiamo noi, da un'analisi non proprio corretta delle esigenze relativamente agli spazi che gli Uffici regionali dovrebbero avere. Probabilmente, anni fa, non è stata fatta una corretta ricognizione su quello che pagavamo di affitti passivi e su quanto avremmo potuto risparmiare, giacché adesso, con i primi accorpamenti, stiamo risparmiando.
Quella situazione delle bonifiche è ancora poco chiara. Al di là dell'amianto che è un po' più di moda come inquinante, un po' più sulla bocca di tutti, noi sappiamo che su quell'area c'è una fonte di cromo esavalente e ci sono dei solventi clorurati. L'Assessore Valmaggia ha a sue mani un'interrogazione a risposta scritta nella quale chiediamo tutta una serie di chiarimenti molto circostanziati sul modo con il quale sono state gestite le bonifiche. Sia quelle già effettuate, sia quelle ancora da effettuare.
Con quest'emendamento vogliamo cercare di sollevare l'attenzione di questo tema, come giustamente ha ricordato il Consigliere Bono perch quella è un'area che la Regione aveva acquisito da altri.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 129) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Valetti, Campo, Batzella, Andrissi: L'allegato A di cui all'art. 1 è modificato come di seguito indicato: Al seguente stanziamento iniziale: DB |DIREZIONE |UPB |Capitol|DESCRIZIONE |Iniziale o |CAPITOLO SPESA Gabinetto della | | |Spese per gli SB01 |Presidenza della|SB01031 |140259 |interventi di |500.000,000 Giunta regionale| | |promozione internazionale delle attività produttive nelle materie di competenza regionale (l.r.
32/87) E' apportata una diminuzione di spesa di euro 100.000,00.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un altro emendamento in diminuzione di spesa che andrebbe a sanare quel buco che è presente e sarà evidente dal 1 gennaio 2015 nelle entrate al Titolo IV delle alienazione del patrimonio Regione Piemonte: alienazioni immobiliari e alienazioni delle partecipazioni.
Ricordo che, nonostante la riduzione in entrata di 23 milioni e 3474 mila euro, cuba ancora circa 52 milioni di euro di entrate che non avremmo.
Abbiamo cercato di fare un esercizio sicuramente impegnativo di bilancio di analisi contabile, per cercare di recuperare almeno parte di quei 53 milioni di euro che sappiamo che non entreranno, anche per provare a dimostrare al Vicepresidente Reschigna - il quale ci diceva che non era possibile risparmiare ulteriormente risorse - che, forse, su alcuni capitoli si poteva ancora fare, non su capitoli fondamentali come trasporti, politiche sociali, sanità e tanti altri. Posto che la sanità ha un suo fondo dedicato e non è più supportata da risorse proprie regionali.
Quest'emendamento insiste sulla SB 01 Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale, sempre nell'ottica di cercare di limare la spesa del Gabinetto e la Presidenza della Giunta regionale in un discorso che va in linea con quello che è stato fatto nel Consiglio regionale e riguarda le spese per interventi di promozione internazionale delle attività produttive nelle materie di competenza regionale, ex legge regionale n. 32 dell'87.
Una legge sicuramente datata, ma che ha un suo significato ancora oggi.
Prova ne è, che gli Enti che devono fare la realizzazione diretta di progetti e iniziative di promozione e di valorizzazione, sono ancora vive anche se hanno cambiato denominazione, quindi ci sono sia Enti strumentali della Regione, società a partecipazione regionale, enti e istituti pubblici operanti in materia, il centro estero delle Camere di Commercio piemontesi che si è trasformato, con varie mutazione, in quello che è il CEIP (Centro Estero per l'internazionalizzazione) il cui vertice abbiamo udito poche settimane fa in Regione Piemonte. Con una votazione degli esiti un po' dubbio, è difficile avere dei dati sul ritorno economico di PIL della Regione Piemonte e, soprattutto, di indotto lavorativo. Ma oggi giorno forse, bisognerebbe aggiornarsi sulla promozione dell'internazionalizzazione delle nostre aziende, anche per quanto riguarda l'expo. La maggiora parte viaggia su internet, non è solo più fatta dalla presenza fisica in fiera e i ritorni devono anche essere valorizzati. Se spendo 1 euro, mi deve tornare indietro 1 euro. Se spendo 1 euro, e ne ritorna 0,5, è una perdita che oggi la Regione non si può permettere. Il nostro emendamento è molto sobrio e chiede di tagliare su un importo di 500 mila euro, 100 mila ero dal fondo dedicato a questa tematica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Ad integrazione di quanto detto da Consigliere Bono, vorrei sottolineare come questo tipo di finanziamenti.. tra l'altro una delle cose che dovremmo fare è verificare gli esiti di questo tipo di finanziamenti.
Finiscono sempre come erogazioni a pioggia su fiere, fierucole e attività varie, di cosiddetta promozione del territorio che poi, di solito, servono solo per l'esistenza di enti vari, di promozione locale che ottengono ben pochi risultati. Ci sembra, tutto sommato, importante, ad oggi, sfoltire questo tipo di finanziamenti, a meno che non si portino delle pezze d'appoggio che giustifichino queste spese con degli effettivi risultati di miglioramento dell'offerta turistica, di miglioramento della risposta turistica o della risposta economica ai prodotti del territorio, grazie a questo tipo di cose. Sottolineo questo perché ci sono una pletora di norme in Regione Piemonte che vanno ad erogare fondi per varie forme di promozione, di incentivazione, territorio, estero, localmente, ec. ec. che non vengono monitorate o che, se dovessero essere monitorate da diversi enti, quando facciamo le audizioni (mi viene in mente il CEIP, ma anche Finpiemonte) e gli si chiede una relazione sull'efficacia di questi interventi che sono come la tortura delle mille ferite, per mille piccole erogazioni facciamo fuori milioni di euro, non si ottiene mai una risposta concreta che ci dica qual è il ritorno di questo tipo di investimenti.
Di questo dovrebbe trattarsi, di conseguenza, ci sembra assolutamente responsabile proporre, in tempi di crisi, di ridurre questo tipo di erogazioni ed, eventualmente, di verificare la loro efficacia, prima di riproporle.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ribadisco quanto detto dal Consigliere Campo, togliendo delle risorse a questo capitolo noi abbiamo pensato che per il rilancio dell'economia piemontese, anche a livello internazionale, servono delle soluzioni un po' più organiche, che non sono quelle soluzioni spot che abbiamo visto spesso organizzate negli ultimi anni che non hanno prodotto i risultati che noi speravamo, anche se sensibili in alcune aree, non sono significative comunque non sono bastati a contrastare la profonda crisi in cui siamo.
Crisi che interessa soprattutto le piccole aziende, l'agroalimentare l'eccellenza piemontese. Noi speriamo, a faremo delle proposte in merito perché ci teniamo molto e abbiamo a cuore la sorte della nostra economia specialmente delle piccole attività che caratterizzano il nostro tessuto.
Ci teniamo fare degli interventi incisivi, di rendere veramente visibili e attraenti le attività del territorio, anche verso l'estero.
Come sappiamo, la nostra domanda interna è molto in crisi. Dobbiamo basarci specialmente sulle esportazioni, sulla visibilità e sull'internazionalizzazione. Deve essere una cosa fatta in un progetto complessivo e non con interventi spot. Questa piccola differenza di spesa che noi abbiamo pensato di introdurre, sicuramente non farà notare la differenza, non andiamo a colpire dei finanziamenti che abbiano inciso più di tanto nel tessuto produttivo, in più ci riserviamo per la riduzione del debito o per gli interventi essenziali nei servizi sociali e in ciò che la gente, in questo momento, necessita di più, quindi servizi essenziali.
Emendamento rubricato n. 177) presentato dai Consiglieri Bono, Campo Batzella, Bertola, Frediani, Valetti: L'allegato A di cui all'articolo 1 è modificato come di seguito indicato: UPB |UPB SPESE |ENTRATE DB 05001 |DB 0902 Affari istituzionali ed avvocatura segreteria direzione (- 1.000.000) DB 05051 Affari istituzionali ed avvocatura (- 660.000) DB 06061 Comunicazione istituz. della Giunta regionale comunicazione istituzionale (-200.000) DB 06081 Comunicazione istituz. della Giunta regionale relazioni esterne e cerimoniale (-100.000) DB 07001 Risorse umane e patrimonio segreteria direzione DB07 (- 200.000) DB 07121 Risorse umane e patrimonio pian.acquis.risor.umane,gest.organ.serv.gen.operat (- 329.000) DB 08021 Progr. strategica, politiche territ. ed edilizia program negoziata (- 208.000) DB 09101 Risorse finanziarie spese per il consiglio regionale (- 3.809.497) DB 11001 Agricoltura segreteria direzione DB11 (- 1.109.431) DB 11171 Agricoltura produzioni zootecniche (- 864.852,13) DB 11201 Agricoltura servizi alle imprese (- 429.000) DB 15121 Istruzione, formazione professionale e lavoro prom. svil.
imprend. cooperaz. pari opport.per tutti (- 100.000) DB 16031 Attività produttive promozione sviluppo e disciplina dell'artigianat (- 700.000) DB 16071 Attività produttive programmazione del settore terziario commerciale (-100.000) DB 16121 Attività produttive innovazione e qualificazione sistema produttivo (- 450.000) DB 16141 Attività' produttive valorizzazione e sostegno del commercio piemontese (- 550.000) DB 18091 Cultura, turismo e sport off turistica - int comunitari materia turistica (- 1.803.032) DB 18101 Cultura, turismo e sport progr organiz turistica turismo soc tempo lib (- 3.336.126) DB 18111 Cultura, turismo e sport sport (- 504.173,88) DB 18131 Cultura, turismo e sport spettacolo dal vivo e attività cinematografiche (- 130.000) DB 18141 Cultura, turismo e sport museo regionale di scienze naturali (- 50.000) DB 18151 Cultura, turismo e sport promozione turistica (- 1.025.000) SB 01001 Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale segreteria struttura SB01 (- 1.208.000) SB 01041 Gabinetto della presidenza della Giunta regionale rapporti con società a par tecip regionale (- 4.622.000) SB01031 Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale affari internazionali (- 980.000) 24.468.112,01 |24.468.112,01 La parola per l'illustrazione al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento, come si può vedere anche dall'importo,più corposo, che però non va a sommare tutte le spese di riduzione che proponiamo nell'insieme degli emendamenti all'Allegato A all'art. 1; già solo questo, però, incide per 24.468.112 euro.
Se sommassimo anche le altre proposte, quindi, arriveremmo molto vicino ai 53 milioni di euro di quelle entrate che avete messo al Titolo IV (Alienazioni), ma che non ci saranno, non entreranno in cassa e non compariranno neanche come residui attivi nei prossimi anni, perché non iniziato neanche l'iter per l'alienazione immobiliare e delle partecipazioni. Un conto dunque è dire "noi li iscriviamo perché abbiamo iniziato l'iter e ci sono dei residui attivi che ci portiamo nei prossimi anni": qui non ci saranno neanche i residui attivi. Andiamo quindi proprio a cancellare questa voce e ci saranno 53 milioni di disavanzo fatti e finiti. Già partiamo da quella cifra e poi vedremo, perché siamo convinti che arriveremo a ben altre nel 2014, come disavanzo; ma lo vedremo a giugno, tanto penso che a giugno saremo tutti qui a meno di sconvolgimenti politici notevoli.
Quest'emendamento, quindi, lavora su tutta una serie di Direzioni, che potete vedere. È composto addirittura di tre fogli A4 e comporta una serie di riduzioni di spesa notevoli che, prese singolarmente, sono tutte sotto il milione di Euro o poco sopra: va quindi a prendere risorse in diverse Direzioni, provando a fare delle riduzione - degli efficientamenti e non dei tagli -, escludendo ovviamente la sanità, le politiche sociali e i trasporti, per provare ad individuare una traccia di riduzione di spese anche in compensazione di entrate che, come ho detto, non ci saranno.
Si parte dalla Direzione affari istituzionali per toccare la Segreteria dell'Avvocatura e la Comunicazione istituzionale della Giunta regionale; ho già detto che su quest'ultima si può tagliare perché la Giunta non ha bisogno di investire milioni di euro nella sua Comunicazione: i giornali le televisioni e gli altri media già riportano le scelte della Giunta perché sono le scelte che fa la Regione Piemonte; non ce né bisogno. Anche per quanto riguarda le varie segreterie degli Assessorati, forse si pu valutare una riduzione di spesa, soprattutto se ci sono consulenze. Questo è un piano di spending review che si deve fare - mi rendo conto - magari con una discussione ampia e partecipata e non con un emendamento, ma ad oggi non ci sono state né la possibilità né la volontà da parte della maggioranza di farlo.
Per quanto riguarda alcuni progetti di programmazione di politiche territoriali e di programmazione strategica per la riconversione di aree industriali, oggi non abbiamo bisogno di nuove aree industriali, perch quelle esistenti sono vuote e deserte e non c'è necessità di investire ancora. Alcune spese per il Consiglio regionale si possono ancora tagliare.
A proposito di alcuni servizi alle imprese che abbiamo affrontato prima, la parte di comunicazione e marketing forse si può ridurre e investire veramente su ciò che serve alle aziende.
Potrei citare tutte le voci, ma mi dilungherei troppo. Penso che in ognuna delle Direzioni si possano tagliare 200, 300, 400.000 euro, per arrivare ad una somma di 23 milioni di euro che permetta di tagliare queste spese che non sono necessarie e compensare delle entrate che, nel 2014, non avremo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come già detto in Commissione, dove peraltro l'avevamo già presentato (quindi l'abbiamo riproposto per l'Aula), quest'emendamento cerca di dare al bilancio un po' di veridicità e un po' di aderenza alla realtà.
C'é un capitolo, che poi è un capitolo del quale si parla molto ultimamente come una delle possibili fonti anche di risanamento dei conti della Regione, che è quello che riguarda l'alienazione dei beni immobiliari regionali. A quanto ci risulta, ad oggi per il 2014 siamo a zero. Noi abbiamo quindi inteso andare ancora ad operare su quella voce che riportava sul Titolo IV 75 milioni di euro - cifra che era già stata ridotta di 23 milioni -, andando a ritoccarla di un ulteriore importo per portarlo alla cifra più attendibile di 25 milioni di euro; proprio perché abbiamo cercato di dare un po' più di attinenza alla realtà del bilancio. Se è vero infatti che questa voce sarà a zero, significa che solo da questo Capitolo creiamo un disavanzo di 53 milioni di euro.
Io però, Presidente, vorrei prendermi 30 secondi di tempo e della sua attenzione - ma anche un po' più di 30 secondi - per segnalare un fatto.
Un'oretta fa lei ci ha chiamati al banco della Presidenza per una "mini Capigruppo volante" - chiamiamola così - nella quale si è segnalata la necessità di convocare il Consiglio anche per domani pomeriggio; e sottolineo domani pomeriggio. L'accordo preso dalla Capigruppo, ma in maniera molto veloce - talmente veloce che la rapidità l'ha portata a ringraziarci per la nostra correttezza e disponibilità -, era per arrivare fino alle 19; senonché, nei tempi morti tra un emendamento e l'altro, ho consultato la mia posta elettronica e ho visto che la seduta è convocata anche dalle 20 alle 24. Ecco, io ritengo che questo sia un fatto molto scorretto, perché non c'è stato alcun accordo della Capigruppo al banco della Presidenza per convocare il Consiglio in seduta serale.
Sappiate quindi che, se questo è il modo di fare che volete, benissimo se volevate convocare fino alle 24 lo potevate fare, ma dovevate essere corretti da dirlo -, allora stiamo qui fino alle 24.
Guardate, i nostri emendamenti non sono tantissimi, ma sono firmati da 7-8 Consiglieri. Se prima volevamo affrontarli con responsabilità, adesso ci prendiamo tutto il tempo necessario, facendo intervenire ogni firmatario. Se è questo che volete, andiamo avanti così.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Sospendiamo la seduta per qualche minuto e invito gentilmente i Presidenti di Gruppo ad avvicinarsi al tavolo della Presidenza.



(La seduta, sospesa alle ore 18.40 riprende alle ore 18.44)



PRESIDENTE

La seduta è ripresa: invito i colleghi a prendere posto.
Dopo un'attenta e approfondita discussione tra tutti i Capigruppo siamo addivenuti alla conclusione di sconvocare la seduta serale, in quanto le argomentazioni del Consigliere Bertola erano brillantemente suffragate.
A tali argomentazioni sono seguite le scuse da parte del Presidente.
Mi scuso quindi, Consigliere, se non sono stato chiaro, sia con lei ma anche con gli altri Presidenti di Gruppo. La convocazione della seduta di domani sera, dunque, si intende annullata.



(Richiesta di precisazioni in aula)



PRESIDENTE

Allora, a seguito della convocazione del Consiglio regionale in seduta pomeridiana, si intendono sconvocate la seduta della Giunta per il Regolamento, già calendarizzata per le ore 14 e la seduta ordinaria della III Commissione già calendarizzata e resta confermata la consultazione prevista in III Commissione, anch'essa già calendarizzata: ci sarà una sospensione, andremo su in Sala Morando, faremo l'audizione e poi torneremo in Aula.
Il dialogo è sempre costruttivo, perché si riescono sempre a dissipare dubbi, ombre e penombre dal riferimento incerto.
Riprendiamo dall'emendamento n. 177), appena illustrato, per il quale aveva chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
In aggiunta alle considerazioni già espresse su quest'emendamento vorrei invitare la Giunta a prendere in considerazione seriamente di ridurre le voci di entrata dall'alienazione di beni immobiliari, perch siamo a fine novembre e non ci risulta che ci siano rilevanti risorse provenienti da questa fonte. Smentiteci, se non è vero.
Da oggi a fine anno è improbabile che raggiungiamo le cifre scritte qua, quindi stiamo facendo quella che non può altro che chiamarsi "finanza creativa", a meno che non abbiate l'asso nella manica e magari al volo mettiate in vendita il grattacielo e abbiate già qualche bella banca che voglia comprarsi un grattacielo nuovo di zecca all'ingresso di Torino sud.
Magari, giusto per caso, è una banca vicina al nostro caro Presidente.
Siccome ritengo che questo sia abbastanza improbabile, così come pensare di portarsi 53 milioni di deficit direttamente all'anno prossimo forse un esercizio di realismo in modo da costruire il passo successivo che faremo quest'anno, ovvero il revisionale 2015, senza false assunzioni sarebbe un'importante dimostrazione di responsabilità e di serietà nell'affrontare le gravissime problematiche economiche della nostra Regione.
Spero sentitamente che l'Assessore al bilancio prenda in considerazione quest'emendamento. Grazie, ne sono certo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Vorremmo che quest'emendamento fosse inteso più di altri come un contributo, e forse anche un aiuto, al lavoro della stesura dell'assestamento.
Non nascondiamo che le entrate sulle alienazioni ci hanno lasciati molto dubbiosi e credo che - per mantenere un linguaggio istituzionale convenga la prudenza sulla valutazione di queste entrate.
I nostri interventi vanno a fugare alcuni dubbi sul fatto che questa entrata non venga raggiunta e lo va a colmare con degli interventi molto puntuali, in linea con gli emendamenti già proposti in merito alle attività produttive, turismo e sport. Sono di un'entità tale per cui non riteniamo che consistano di un problema nel mantenimento dei capitoli di bilancio e attività sottostanti che vengono finanziate.
Vogliamo veramente che questa cosa sia intesa come un aiuto al lavoro sull'assestamento, soprattutto a chiarire alcuni dubbi e a togliersi un sassolino dalla scarpa e magari ridefinire le vendite di immobili secondo una cifra un po' più attendibile, più credibile e più prudente.
Abbiamo usato la parola "prudente" per il beneficio del dubbio, perch ci sia la convinzione da parte dell'Assessore di potere raggiungere questa cifra.
Noi preferiamo rimanere scettici, cosa che non fa male nello stato in cui siamo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Concordo con quello che hanno detto i miei colleghi. Aggiungo che abbiamo già vissuto per molti anni al di sopra delle nostre possibilità e questo si vede anche dalla situazione nella quale ci troviamo.
Quindi, direi che sarebbe il caso di applicare un po' di sano realismo e rivedere queste cifre. Pertanto vi prego di considerare effettivamente le modifiche che vi proponiamo.
Rispetto a quello che ha detto il mio collega Campo, oggi non ci troviamo di fronte ad una finanza creativa, ma più che altro ad una finanza ottimista. Direi però che il tempo dell'ottimismo per la nostra Regione è decisamente finito. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Ruffino, Vignale Sozzani, Porchietto, Graglia, Berutti, Pichetto Fratin: "Lo stanziamento previsto all'UPB DB05011 denominata Affari Istituzionali e Avvocatura Rapporti con le Autonomie locali Titolo 1 è aumentato di euro 2.200.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB09011 denominata Risorse Finanziarie Bilancio Tit. 1 è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Desidero illustrare quest'emendamento, perché è assolutamente importante e direi anche molto attuale.
I colleghi sono al corrente che si stanno avviando numerose unioni, che si stanno facendo convenzioni, che ci sono in vista fusioni di Comuni, ma siamo anche coscienti delle difficoltà che si incontrano nell'intraprendere questi percorsi, tant'è che il cammino è tutt'altro che semplice.
Significa smantellare in un certo senso la struttura dei Comuni per fare confluire servizi e funzioni nelle unioni e nelle gestioni associate.
Ritengo importantissimo avere delle fonti di finanziamento che facilitino e stimolino questo tipo di percorso.
Siamo consapevoli che le unioni dei Comuni saranno il futuro per il Piemonte e non soltanto. Penso che un'attenzione da parte del governo regionale in questo senso possa essere molto ben recepita dagli amministratori, e dall'altro lato anche dai cittadini che riceveranno i servizi, portando anche del risparmio nei bilanci e creando in questo senso anche nuovi servizi a favore dei nostri concittadini piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 128) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Valetti, Campo, Batzella: "L'allegato A di cui all'art. 1 è modificato come di seguito indicato.
Al seguente stanziamento iniziale: DB |Direzione |UPB |Capitolo |Descrizione |Iniziale Capitolo Spesa DB05 |Affari |DB05061 |136275 |Spese per acquisto |600.000,00 Istituzional| | |di beni e i ed | | |prestazione di Avvocatura | | |servizi (l.r.
23/2007) E' apportata una diminuzione di spesa di euro 120.000,00" Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Quest'emendamento va a toccare una legge che, secondo noi, è molto importante, perché è quella che riguarda il piano di sicurezza integrata regionale.
Peccato che la legge in questione preveda tutta una serie di adempimenti organizzativi che non ci risultano siano stati fatti quest'anno. Ad esempio la legge recita: "presso il Gabinetto della Presidenza della Giunta è istituita una struttura di coordinamento tecnico di cui sentita la competente Commissione". Tutta questa cosa non mi risulta.
"Almeno una volta all'anno viene convocata dal Presidente della Giunta regionale la Conferenza regionale sulla sicurezza"; anche questa non mi risulta pervenuta. E almeno una volta all'anno bisognerebbe che ci fosse una relazione su che cosa stiamo investendo i soldi, visto che le tematiche sono importanti, perché stiamo parlando anche di sostegno alle vittime di reati.
Abbiamo messo 500 mila euro su questa voce. Posto che non sappiamo per che cosa saranno spesi e sicuramente non per qualcosa che è stato deciso quest'anno da una Conferenza integrata con le forze dell'ordine e quant'altro, e visto che il tema della sicurezza è un tema estremamente dinamico ed in continua evoluzione soprattutto in questi tempi, la nostra idea è che, come minimo, questa spesa vada limata. O meglio, debba anch'essa andare a contribuire al tentato risanamento di un bilancio sostanzialmente dissestato.
Dopodiché, ci permettiamo di suggerire di verificare dove vanno a finire questi soldi perché, a quanto pare, non è solo la sanità beneficiaria di spese che nessuno controlla, ma, come già detto nelle precedenti illustrazioni, abbiamo mille rivoli che fuggono da tutte le parti, apparentemente senza neanche rispettare i vincoli di legge che imporrebbero qualche forma di controllo o rendicontazione: o in Commissione, o in Consiglio o in tutte e due le sedi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Dichiaro chiusa l'illustrazione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.58)



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