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Dettaglio seduta n.268 del 09/11/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 10.14)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Balocco, Cerutti, Conticelli, Corgnati e Motta.
Non sono presenti l'Assessore Saitta e l'Assessore Parigi.


Argomento:

b) Sostegno alla mostra "Senzatomica"


PRESIDENTE

Propongo all'Aula una foto esibendo i cartelli di "Senzatomica", che possa rappresentare una nota di sostegno all'evento che si terrà il 10 e l'11 novembre in Vaticano, sul disarmo nucleare. A questo convegno ci sarà la partecipazione del Segretario Generale dell'ONU e dell'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'Unione europea.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.25 riprende alle ore 10.28)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 272, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2017-2019 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 272, di cui al punto 4) all'o.d.g prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana dell'8 novembre è proseguita l'illustrazione degli emendamenti relativi all'articolo 1.
Riprendiamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 126).
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 126) presentato da Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 87) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Tengo particolarmente all'illustrazione di quest'emendamento.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Ravello: chiedo gentilmente all'Aula un po' di silenzio! Prego, Consigliere.



RAVELLO Roberto Sergio

Dicevo, ci tengo particolarmente non perché abbia la presunzione di considerare l'argomento che viene sfiorato dall'emendamento più importante di altri, ma perché è, certamente, un tema di attualità: la qualità dell'aria, l'inquinamento atmosferico, le emissioni nocive, le politiche per il miglioramento, eccetera eccetera.
Io vorrei dare il mio modestissimo contributo per cercare di superare un po' quelle "tendenze schizofreniche" che contaminano il dibattito su questo tema ogni qualvolta ci si trova alle porte dell'autunno. Anche quest'anno, infatti, non è mancato, puntuale come una sciagura, questo dibattito, che ha assunto, talvolta accenti persino surreali: "chiudete le finestre", "non chiudete le finestre", "trattenete il respiro più che potete", eccetera eccetera.
Vorrei ricordare, prima di tutto a me stesso, che parliamo di un argomento, di un problema e di una questione che non è risolvibile nell'arco di una stagione: non è risolvibile nell'arco della stagione autunnale, né in quella invernale. È un problema strutturale - questo forse, è l'unico elemento su cui, almeno a parole, tutte le forze politiche si trovano d'accordo - che richiede risposte strutturali.
Osservando le decisioni economiche della Giunta, noto un taglio di 10.000 euro sul Progetto Life Prepair, che è una delle colonne portanti del tanto decantato "Accordo del bacino padano", ma non trovo nulla che possa dimostrarmi quanto sia reale e fattiva la consapevolezza di questa Giunta regionale del fatto che a problemi strutturali si risponde con misure strutturali. Io ritengo che un passo significativo continui a dover essere il miglioramento degli strumenti a disposizione per il servizio del Trasporto Pubblico Locale.
Ciò che chiediamo con quest'emendamento è un finanziamento di misure a sostegno del rinnovo del parco dei mezzi pubblici del TPL (di tutta la Regione, non parlo solo dell'area metropolitana) che risultano essere ormai obsoleti e inquinanti, con mezzi più all'avanguardia, le cui emissioni ovviamente, siano significativamente inferiori.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Ravello.
Emendamento rubricato n. 34) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Iniziamo la serie di proposte emendative sulla Missione relativa ai trasporti, a cura del Gruppo Movimento 5 Stelle.
Con quest'emendamento chiediamo uno stanziamento aggiuntivo di cinque milioni sul fondo del Trasporto Pubblico Locale per potenziare l'offerta del servizio ferroviario; in particolare, ci rivolgiamo al capitolo delle ferrovie sospese, che sono ancora numerose.
Non vi sono stati annunci di apertura di ferrovie sospese, come invece era stato ventilato a inizio legislatura: diciamo, quindi, che gli intenti erano buoni, ma in pratica le misure non sono ancora state messe in realizzazione. Né vediamo come questo si possa realizzare con un fondo trasporti nazionale che è in continua contrazione, al punto che la Regione tramite l'Assessore Reschigna, è riuscito a malapena a ripianare la diminuzione dei fondi nazionali sul trasporto pubblico.
Dunque, questi cinque milioni in più potrebbero servire addirittura a garantire l'apertura di un paio di linee di ferrovie locali. Ce ne sono molte anche nel bacino di Torino, ma i territori più sofferenti sono evidentemente, quelli delle Province piemontesi, che si sono viste depauperare la bellezza di tredici linee ferroviarie dal 2012 ad oggi.
Si parla molto di misure antismog, del problema del riscaldamento globale e degli effetti dell'inquinamento sulla salute dei piemontesi e di tutti i cittadini del Nord Italia (la Pianura Padana vive questo momento critico a causa della sua conformazione), per cui tutti gli inverni respiriamo un'aria insalubre, tra l'altro violando la normativa europea sulle concentrazioni delle sostanze inquinanti nell'atmosfera.
Le politiche, se vogliono essere attuate, hanno bisogno di sostegno economico. Non bastano i "blocchi delle auto", ma occorre incrementare i fondi sul trasporto pubblico; occorre creare delle misure che consentano ai cittadini, in particolare a chi è obbligato ad usare l'auto per lavoro (pensiamo a chi lavora nel commercio, ai piccoli artigiani, alle piccole aziende familiari), di rinnovare i propri mezzi ma che si vedono vessati doppiamente. Vi è, infatti, sia il problema economico di dover sostituire un mezzo che magari è ancora da ammortizzare, sia il problema - già trattato anche da colleghi - degli studi di settore, per cui vedersi fiscalmente penalizzati quando si cerca di adeguare i propri mezzi alle normative ambientali e di fare qualcosa di buono per la collettività è profondamente ingiusto.
Di conseguenza, tutti gli emendamenti che presenteremo da qui in poi andranno in questa direzione: supportare le politiche di trasporto ambientale sostenibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, come ha ricordato il collega Valetti, speriamo di riuscire a ottenere qualche fondo in più per incrementare il capitolo di spesa sul potenziamento dell'offerta di servizio ferroviario; offerta di servizio ferroviario che per me, che vengo dalla provincia di Cuneo rappresenta uno dei punti dolenti delle politiche regionali sul mio territorio.
Il servizio ferroviario sulla linea Cuneo-Torino, unico capoluogo di provincia non servito da un servizio orario, ma con un'organizzazione ancora risalente alla pessima gestione della Giunta precedente, incentrata su Fossano, porta continui disservizi: a luglio è stata una catastrofe totale, con ritardi praticamente ogni giorno di 30 o 40 minuti, se non fino a un'ora, e anche oggi s'è rotto di nuovo qualcosa subito appena partiti da Cuneo col treno delle 7.50, col solito risultato dell'ennesima mezz'ora di ritardo. Quindi un servizio veramente penoso, mentre Trenitalia esce invece con comunicati in cui è tutto meraviglioso, tutto puntuale, tutto bellissimo: mi chiedo da dove li prenda, probabilmente ha una linea specifica che controlla e quella la tiene funzionante; per il resto l'unica cosa che sa fare è mettere i treni in una piazza invece che sui binari.
Sulle linee sospese abbiamo avuto l'annuncio della riapertura della Saluzzo-Savigliano, veramente il minimo sindacale, e anche lì intravediamo un po' di campanilismo, perché casualmente abbiamo un Consigliere di maggioranza di Saluzzo. Ricordo che un tempo su Cuneo si imperniavano otto linee ferroviarie e attualmente ne rimangono due: una è quella verso Torino, che in realtà potremmo chiamare verso Fossano più che altro l'altra è quella verso Ventimiglia-Nizza, che anch'essa ha subito un significativo danno dalle politiche precedenti.
Andrebbe riattivata la linea Cuneo-Mondovì, basterebbe vedere i dati sull'intensità del traffico tra le due città sorelle per verificare che si sosterrebbe anche economicamente da sola: ci sono i conti a dimostrarlo.
Così come la riattivazione della Cuneo-Saluzzo-Savigliano permetterebbe.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



CAMPO Mauro

Scusate, mi sto dilungando troppo.
Comunque anche su questo tema andrebbe fatto veramente un discorso più ampio e, una volta tanto, magari parlare specificamente in Commissione, in un confronto aperto con numeri alla mano, su tutto il tema del servizio ferroviario e del potenziamento dello stesso, senza neanche doverci investire più di tanto.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è il primo della Missione 10 - Programma 01, a prima firma Valetti, che intende intervenire sul tema del trasporto pubblico locale. Su questo di nuovo chiederemmo un'attenzione particolare da parte del Vicepresidente Reschigna, in quanto nuovamente non andiamo a chiedere più risorse sul 2017 per i discorsi che abbiamo già fatto lungamente ieri.
È del tutto evidente: siamo a metà novembre e probabilmente approveremo l'assestamento la prossima settimana, se tutto va bene, quindi è difficile ipotizzare uno stanziamento aggiuntivo di risorse sul contratto di servizio ferroviario del 2017.
Di conseguenza, l'intervento del collega Valetti si pone giustamente sul 2018 e sul 2019, laddove abbiamo solo la quota minima del contratto di servizio ferroviario: 222 milioni, più un'aggiunta di 200 mila euro, che non sono necessari, rebus sic stantibus (stando così le cose), cioè senza la gara promessa dalla Giunta Cota e poi dalla Giunta Chiamparino; gara che non è stata fatta né sapremo quando verrà fatta, quindi un'altra delle promesse della campagna elettorale del Presidente Chiamparino - gli annunci e l'"annuncite" contagiosa di Renzi nei mesi successivi - che non è stata assolutamente rispettata.
Ebbene, noi chiediamo che vengano stanziati questi cinque milioni di euro in più, Vicepresidente Reschigna e Presidente Chiamparino, perché sia garantito quello che avevate promesso. Quello che avevate promesso era di riaprire le linee ferroviarie sospese, o meglio, chiuse - diciamo il termine giusto: chiuse - dal Presidente Cota e inizialmente anche dal Presidente Chiamparino.
C'è questa volontà o no? Oppure la volete rinviare sine die? La volete rinviare alla prossima legislatura, quando magari ci sarà un'altra Giunta e anche lei dirà: "Faremo la gara sul trasporto ferroviario"? Poi per sappiamo - perché è ovvio, vista da una parte la continuità amministrativa e dall'altra anche le difficoltà di una nuova Giunta - che di nuovo non sarà così e non verrà fatta.
Sulle gare sul servizio ferroviario sarebbe importante discuterne in Commissione; ci sono forti preoccupazioni rispetto al personale di Trenitalia, magari trovando un accordo con tutte le clausole di salvaguardia, possiamo trovare una norma che possa permettere di migliorare il servizio di cui i colleghi che vengono da fuori città e fuori provincia si lamentano quotidianamente, almeno su alcune linee, soprattutto quelle che prevedono binari unici, e, dall'altra parte, risparmiare denaro per investirlo nella riapertura di alcune linee ferroviarie, per acquistare nuovi treni, per aumentare le corse e per migliorare il servizio.
Non mi sembra fantascienza: però in questi anni la Giunta Chiamparino su questo tema, non ha fatto sostanzialmente nulla.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Si è parlato di qualità dell'aria; ho sentito dire, da parte di un Consigliere di opposizione, che i problemi non si risolvono nell'arco di una stagione, ed è vero; ma è altrettanto vero che prima o poi qualcosa occorre pur fare: a noi sembra che negli anni passati né a livello regionale né a livello comunale, si sia fatto veramente qualcosa.
Servono certamente misure emergenziali - e poi ciascuno può decidere se tenere le finestre aperte, oppure chiuse - ma anche misure che possano aiutare i cittadini a svecchiare il parco auto circolante; in tal senso l'altro ieri è stato approvato, da tutta l'Aula, un emendamento del Movimento Cinque Stelle che introduce l'esenzione del bollo per le auto ibride, per cinque. Ecco una misura strutturale d'incentivazione.
Relativamente al miglioramento del trasporto pubblico locale, spero che parimenti a quanto accaduto l'altro ieri, per quanto riguarda l'attenzione ai fondi destinati al trasporto pubblico locale, possa esserci l'interesse e l'attenzione di tutta l'Aula del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 35) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti, per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ringrazio gli Uffici per avermi procurato l'emendamento.
Si tratta di una richiesta di incremento del Fondo trasporti, destinato al Servizio ferroviario, di 3 milioni più 3 sul biennio 2018-2019; con queste risorse intendiamo garantire la possibilità che si riapra almeno una linea ferroviaria sospesa in più di quanto annunciato o, comunque, visto che nutriamo qualche dubbio che dalle politiche dei bandi ferroviari si riescano a reperire risorse aggiuntive, che dovranno sborsare gli operatori ferroviari, per poter riaprire le linee che si è annunciato di voler riaprire, con questo noi ci garantiamo che effettivamente vi siano le risorse a copertura del servizio. Pensiamo ai territori delle Langhe, dove ha avuto buon seguito l'iniziativa congiunta con i Comuni di promozione della riapertura della linea Asti-Alba e della diramazione Castagnole Alessandria. È una linea che porta grandissimo ritorno economico sul territorio delle Langhe su un territorio che è territorio UNESCO; ha una duplice funzione, sia per venire incontro ad esigenze di mobilità di trasporto di quel territorio, che vanta una rete stradale piuttosto tortuosa e di difficile attraversamento, specialmente nelle stagioni invernali, dove ricordiamo vi sono anche migliaia di studenti che si muovono con le linee autobus su percorsi che sono tutt'altro che sicuri perché sono percorsi collinari, dove d'inverno vi sono grandi rischi sulla viabilità e dove comunque la viabilità risulta molto difficoltose e rallentata dalle caratteristiche del territorio. Questa linea che fu sospesa per un cedimento di una galleria su cui si sono state fatte numerose stime, alcune anche piuttosto pessimistiche, perché purtroppo anche sul territorio non tutti vogliono la riapertura delle ferrovie, in modo direi piuttosto autolesionista, ma la maggioranza dei Sindaci e la maggioranza delle forze politiche, anche in quest'Aula, ha chiesto che le ferrovie fossero riaperte.
Quindi, diamo una cifra che sia congrua a sostegno di questa riapertura, per non trovarci poi con le risorse di nuovo contate o dover chiedere un favore ad una qualche compagnia ferroviaria, anche perché da poco è stato rinnovato in contatto ponte con Trenitalia da parte dell'Assessorato ai Trasporti dell'Agenzia della mobilità, però è un contratto che non garantisce maggiori risorse, non garantisce un incremento delle linee, perché vi sono soltanto una serie di miglioramenti sul fronte della comunicazione dei dati e della trasparenza che, per carità, è una buona cosa, ma con questo non riapriamo le linee ferroviarie. Per riaprire le linee ferroviarie bisogna metterci i soldi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questo delle linee sospese è un problema che ereditiamo, in gran parte dalla passata Legislatura, ma devo dire che da quest'Amministrazione ci saremmo aspettati molto di più; ci aspettavamo, da questo contratto-ponte un ritorno importante sul territorio. Ci sono parti del territorio piemontese completamente scollegate dal punto di vista ferroviario con Torino. Il fatto di aver chiuso l'Arona-Santhià ha, di fatto, scollegato anche Torino rispetto al trasporto ferroviario con la Svizzera. Per andare in Svizzera bisogna passare da Milano e i cittadini di quella zona, del Lago Maggiore, da Arona in su, sono più collegati verso Milano grazie ai regionali che arrivano da Milano, piuttosto che verso Torino perché è praticamente assente il trasporto ferroviario verso Torino.
Credo che questa cosa sia inaccettabile. Sommate anche il fatto che è stato chiusa una linea in provincia di Novara, la Novara-Varallo, e non solo. Proprio ieri decine di studenti, che dovevano rientrare nel loro comune di residenza, sono stati lasciati sul marciapiede a Novara perché il servizio di bus non era sufficientemente capiente. Si lasciano ragazzi sul marciapiede, come se questo fosse la normalità. Presto farò un esposto all'Autorità regionale dei trasporti perché è inaccettabile che gli studenti della provincia di Novara siano continuamente lasciati in strada con trasferimenti economici importanti all'agenzia della mobilità piemontese, alle società di trasporto private su gomma, che non garantiscono il completo ritorno a casa di questi ragazzi che perdono le ore sui marciapiedi a Novara, invece che tornare a casa e iniziare a studiare. Se questa è la modernità!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento non mi resta che ribadire la profonda necessità di una revisione del servizio offerto. Io ero un po' meno ottimista rispetto al collega Andrissi sul contratto-ponte: avrei preferito si facesse la gara e si cambiasse gestore del servizio, visti i risultati precedenti. Non posso che continuare a segnalare, veramente, la scarsa.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, potete parlare fuori dall'aula? Grazie.



CAMPO Mauro

Non posso che continuare a segnalare la scarsa attenzione alle effettive esigenze di servizio e alla qualità del servizio che viene offerto. Vi segnalo, ma spero che l'Assessore Balocco l'abbia letta, che non più tardi di un mese fa di nuovo il Comitato dei pendolari della tratta Cuneo-Torino ha inviato una lunga lettera con la segnalazione di disservizi di ogni sorta, e tutta una serie di proposte. Banalmente, il raddoppio della linea Cuneo-Fossano avrebbe permesso oggi di non inchiodare i treni in uscita da Cuneo e quelli in entrata da Fossano a Centallo: un treno fermo sul binario unico tra Cuneo e Centallo, ha fatto perdere mezz'ora di tempo.
Ci chiediamo come mai non si stia procedendo in maniera un po' più vivace alla riapertura delle linee sospese; dopo il mega investimento di quasi 17 milioni per l'elettrificazione della tratta Alba-Bra si poteva anche avere un minimo di scatto di fantasia e pensare a un servizio Cuneo Alba che manca. Oggi si deve fare perno su Cavallermaggiore, cambiare e andare ad Alba, dove invece esiste la Torino-Bra-Alba. Nonostante l'Assessore sia un cuneese, continua pervicacemente questa imperniatura del servizio ferroviario sul capoluogo di regione, che vede il capoluogo cuneese come il figlio dimenticato del servizio ferroviario regionale: senza cadenzamento orario, con i servizi verso gli altri centri importanti della Granda praticamente inesistenti dal punto di vista ferroviario tranne la linea Cuneo-Torino. Parliamo di Mondovì, parliamo di Saluzzo parliamo di Alba e Bra. Tutta una serie di disservizi e una linea internazionale che, nonostante la Presidenza italiana e la Conferenza intergovernativa che dovrebbe rinegoziare la convenzione tra Italia e Francia bloccata. Insomma, tutto fermo e il servizio nel frattempo degrada.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 36) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ci rivolgiamo sempre al fondo trasporti, ma con particolare attenzione alle linee di trasporto pubblico locale, non ferroviario. Si tratta sia dei trasporti pubblici extraurbani sia dei trasporti pubblici urbani, che comprendono anche linee di tram e linee di autobus. Sappiamo che la contrazione del fondo trasporti ha messo in seria difficoltà le compagnie di trasporto pubblico regionale. Gli effetti li vediamo ancora oggi, li vediamo a Torino dove è stato realizzato un pronto riallineamento delle risorse pubbliche a disposizione con una spesa che viene effettuata effettivamente sul TPL.
Ricordiamo che la Regione, invece, non è stata.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma vicino alla barcaccia non si può parlare. Assessore parlate fuori, gentilmente. Vale per lei, ma vale per tutti i colleghi.
Alle barcacce i colleghi Consiglieri non possono parlare con i collaboratori. Per parlare, i collaboratori, con i Consiglieri, devono andare fuori. Sempre. Non fatemi fare la parte del cattivo.
Prego.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Riporto l'attenzione sul tema del trasporto pubblico, perché - negli ultimi anni - la Regione Piemonte e i propri enti dedicati al controllo della spesa e alla pianificazione non sono stati molto virtuosi ed attenti a come si spendevano i soldi.
Questo ha creato pericolosi disallineamenti, sia nei conti pubblici sia nei conti delle compagnie sovvenzionate del trasporto pubblico. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti anche ora.
È chiaro che, se il Governo taglia i fondi, la Regione fa quel che può: cerca di ripianare, ma - in ogni caso - la tendenza è in negativo. Cioè, la tendenza è una diminuzione.
Non abbiamo niente in contrario con l'efficientamento, perché sono stati sprecati molti soldi, però quando si va a una contrazione del fondo del trasporto pubblico troppo repentina, troppo in fretta, si mette in ginocchio un settore.
Pertanto, con questo e i prossimi emendamenti chiediamo di reintegrare una parte di fondi, per permettere alle compagnie del trasporto pubblico di innovarsi, di rifare investimenti ed anche di migliorare l'efficienza.
Probabilmente, un domani - piano piano - serviranno anche meno soldi e il sistema si reggerà da solo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo "Gobetti" di Rivoli (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe IV A, Scuola Primaria Cavour, dell'Istituto Comprensivo "Gobetti" di Rivoli, in visita a Palazzo Lascaris.
Qui siamo sempre bravi e siamo tutti in silenzio. Può capitare anche agli adulti, qualche volta, di alzare il timbro della voce. Noi siamo bravi almeno quanto voi e quanto i vostri insegnanti, che vi hanno accompagnato a fare visita al nostro Palazzo.
Buona giornata e buona visita.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 272 inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2017-2019 e disposizioni finanziarie" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 272.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento fa il paio con l'emendamento precedentemente illustrato, il n. 34).
L'emendamento n. 35) era sostanzialmente omologo al 34), solo con un importo minore.
L'emendamento n. 36), quindi, va a interessare l'altro grosso capitolone del trasporto pubblico locale. Pertanto, se gli emendamenti precedenti riguardavano l'esercito del trasporto ferroviario, questo riguarda l'esercizio del trasporto su gomma.
Si tratta di un altro tema molto, molto importante, perché nelle aree della nostra regione o provincia in cui sono state chiuse delle linee ferroviarie, queste sono state sostituite con servizi su gomma. Pertanto occorre garantire un esercito su gomma coerente ed intelligente, cosa che spesso non succede.
Vedo, tante volte, diversi bus extraurbani che partono dal centro di Torino e vanno verso la periferia. Spesso fanno un'unica tratta, quando invece - potrebbero fare un pezzo minore e andare a collegarsi alla prima stazione di porta, rispetto alla città di Torino. Penso alle stazioni di termine delle nostre SFM: che sia Chivasso, che sia Fossano (la Val di Susa è servita abbastanza bene dai treni) o Santhià, insomma le varie realtà collegate ad alta frequenza e ad alta capienza dai treni regionali o dai treni del SFM.
Ciò non accade, purtroppo, quindi anche riguardo alla riorganizzazione dei servizi su gomma non è stato fatto abbastanza, poiché servono dei servizi su gomma efficaci ed efficienti, ma che non facciano tutta la tratta, che portino in adduzione alle principali linee ferroviarie, dove ci possa essere, con un biglietto unico, l'integrazione tra la linea ferroviaria e la linea su gomma.
È evidente che il treno porta molte più persone di un autobus. Un autobus ne può portare 50, mentre - ovviamente - ad un treno si possono aggiungere carrozze fino ad arrivare al numero richiesto di passeggeri.
Pertanto, anche in questo caso chiediamo non più risorse sul 2017 perché siamo a fine anno, ma più risorse sul 2018 e 2019.
Il dibattito si fa oggi, perché? Perché siamo a novembre e avremmo dovuto approvare l'assestamento a luglio, mentre adesso dovremmo essere nel bel mezzo del bilancio previsionale.
Non siamo nel previsionale per evidenti difficoltà della Regione e del Paese Italia, dal punto di vista del bilancio, ma mi sembra corretto iniziare già a novembre a discutere di cosa faremo nel 2018, perché - poi non lo potremo fare fino a gennaio o febbraio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Parliamo sempre di trasporto pubblico, ma su gomma.
Ovviamente, anche in questi anni abbiamo visto importanti tagli anche sul trasporto pubblico su gomma. Tagli che spesso sono stati irrazionali e con percentuali molto differenti, da provincia a provincia.
Quella dei servizi minimi garantiti è una battaglia che sosteniamo da tempo e, tra questi, rientrano proprio quelli che dicevo prima.
Nel momento in cui c'è l'uscita degli alunni dalle scuole e i bus messi a disposizione non sono sufficienti, è gioco forza che la compagnia di bus dovrebbe mettere a disposizione un ulteriore mezzo. Se questo non avviene è per una negligenza della compagnia o perché i fondi trasferiti sono insufficienti? Su questo occorrerebbe un lavoro di approfondimento serio e deciso. Sicuramente noi ci muoveremo su questo fronte.
A livello regionale, abbiamo assistito a tagli del 30% in alcune province e del 10% in altre. Riteniamo che, a fronte di un lavoro di razionalizzazione e verifica che i chilometri presentati come effettuati siano effettivi e necessari, va verificata effettivamente la presenza di un servizio adeguato per l'utenza di questo servizio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento intendiamo dare una mano anche alla parte gomma cioè quello che dovrebbe essere il servizio integrato del trasporto pubblico locale che, purtroppo, ancora tanto integrato non è. Infatti, ad esempio, non è possibile ad oggi avere un unico biglietto regionale per potersi muovere liberamente su ferro e su gomma nel nostro territorio regionale. Così come ci sono ancora problemi addirittura a livello locale ad esempio, l'abbonamento Formula - e parlo sempre di casa mia, la provincia di Cuneo - si può fare da Cuneo a Torino, ma non da Mondovì a Torino. Ci chiediamo il motivo di questo, visto che la percorrenza è la stessa e, tra l'altro, la Torino-Savona su cui c'è Mondovì è addirittura una linea servita meglio della Torino-Cuneo. Ci chiediamo come mai i pendolari di Mondovì non possono avere l'abbonamento che permette di usare anche i mezzi pubblici urbani a Torino, posto che, ad esempio, il Formula non permette di usare i mezzi pubblici urbani a Cuneo, mentre a Torino sì.
Sono queste le cose strane su cui uno si interroga. Come mai abbiamo introdotto il bip? Ce ne siamo vantati alla grande, pensiamo di riorganizzare tutto, ma nelle cose pratiche, spicciole, quelle che poi veramente servono alle persone non ci siamo ancora. E' tutto esattamente com'era prima che si insediasse questa Giunta dal punto di vista funzionale.
Per certe cose, tra l'altro, non servirebbero neanche i soldi, ma servirebbe un minimo di organizzazione per metterle in piedi; servirebbe quello che la politica dovrebbe avere come compito, cioè prendere le teste di chi gestisce queste cose e dire "adesso le fate insieme". Non si capisce perché si può fare con Torino e non si può fare con Cuneo, si fa tra Cuneo e Torino e non tra Mondovì e Torino.
Non so se non vi sembra un'assurdità totale e che sia soprattutto frutto di un sostanziale disinteresse, per cui, alla fine, agli operatori locali, tutto sommato, non interessa, perché nella differenziazione si annidano possibilità di rendite di posizione, di guadagni nel dover gestire più abbonamenti eccetera e all'Amministrazione regionale, tutto sommato andare a stare un po' più attenti a come funzionano le cose forse sembra uno sforzo eccessivo, perché ci occupiamo solo di programmazione su larga scala e di far tornare i conti in generale.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 38) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Con l'emendamento n. 38 chiediamo l'integrazione di 5 milioni più 5 sul biennio 2018-19 sui fondi del trasporto pubblico locale.
Il concetto è molto chiaro. Noi capiamo le esigenze di bilancio e capiamo i piani di rientro, ma in questo modo non è sicuramente un servizio essenziale ai cittadini. Tra l'altro, è anche critico per il momento che stiamo vivendo, perché si cerca di trasformare il nostro trasporto pubblico in un sistema più sostenibile sia per la salute dei cittadini - perché il Norditalia vive il problema delle polveri sottili - sia per l'obiettivo che i Paesi di tutto il mondo si stanno proponendo, anche con la Conferenza sui cambiamenti climatici, cioè contenere le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera.
E' essenziale dare sostegno economico a queste politiche e non possiamo dire che, per la questione dei piani di rientro, dobbiamo fare una politica depressiva sul trasporto pubblico. Questo tipo di politica non dà un bel segnale, oltre tutto quando poi si chiede ai cittadini di fare delle rinunce, di lasciare l'auto a casa, di cambiare l'auto anche con un esborso economico notevole.
Io non credo che la soluzione per la mobilità del futuro sia chiedere ai cittadini di cambiare l'auto e continuare ad andare in auto; un po' perché viviamo in un momento di passaggio, in cui la mobilità elettrica sta crescendo ma non è ancora alla portata di tutti. Quindi, è un sacrificio antieconomico per la maggior parte dei cittadini e non si può fare.
A mio modesto parere, cambiare un'auto a benzina o diesel con un'altra un po' meno inquinante, permetterà di aggirare i blocchi del traffico, ma non è la soluzione alle politiche del clima che dobbiamo fare.
E' evidente che si passa dalla mobilità integrata, dal car-sharing alla condivisione dei mezzi, da un graduale abbandono, almeno nelle aree metropolitane cittadine ad alta densità, del mezzo privato. Quindi, devono rimanere solo le persone che usano l'auto esclusivamente per lavoro e non possono fare altrimenti, ma per tutti gli altri ci vuole una politica intelligente.
Questa politica noi la finanziamo e facciamo la nostra proposta chiedendo non solo di ripianare i tagli del Governo, ma di incrementare le risorse per il trasporto pubblico e può essere benissimo un tipo di interlocuzione che si fa con i Governi nazionali per chiedere di sostenere le politiche che sono state annunciate.
Si fanno grandi annunci di politiche di investimento con miliardi di euro investiti in trent'anni, però al momento è un annuncio e non è su carta. Noi lo vogliamo vedere su carta e la discussione del bilancio è il momento giusto per chiedere che i soldi vengano messi per rilanciare il settore trasporto pubblico e per dare ai cittadini l'impressione che siamo coerenti e non chiediamo solo sacrifici, senza dare un'alternativa di mobilità che non crei problemi nella vita quotidiana.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Anche con quest'emendamento andiamo a chiedere di aumentare una dotazione che era stata ridotta, cioè quella del finanziamento del servizio su gomma. Non ci spieghiamo il motivo per cui debba essere ridotto, quando in realtà si vorrebbe incentivare il trasporto pubblico locale in generale per affrontare le questioni di riduzione del traffico privato e quindi dell'inquinamento.
Continuo a sottolineare la larga inefficienza del sistema dei trasporti su gomma, che non ha visto quella riorganizzazione che ci si aspettava con la creazione dell'Agenzia per la Mobilità piemontese.
Ci rendiamo conto che, forse, le risorse dell'Agenzia sono leggermente sottodimensionate rispetto all'immane compito, perché si arriva da un periodo di sostanziale assenza di programmazione regionale lasciata alle Province, che a sua volta lasciava liberi tutti, con gli operatori di trasporto che facevano un po' le cose come volevano.
Continuo a dirvi che, in tante leggi, continuiamo a parlare di efficacia ed efficienza nell'utilizzo dei soldi pubblici e questo settore offrirebbe grandi possibilità; continuo sempre a fare il banalissimo esempio: io impiegherei 15 minuti in bus ad andare a Cuneo e prendere il treno per Torino, invece, devo andare in macchina fino a Centallo e quindi, fare venti chilometri, anzi, anche qualcosa in più, ogni giorno perché così lì c'è il parcheggio alla stazione e si riesce a prendere il treno in tempo, perché gli autobus non sono sintonizzati con gli orari dei treni per Torino. Se uno vuole andare a Torino, arriva che il treno è appena partito, se uno vuole tornare da Torino, se torna, ad esempio, dopo una giornata come questa, con il treno delle 7.25 da Torino che arriva alle 9.00 a Cuneo, tanti saluti, perché l'ultimo autobus è partito più di due ore prima.
Questo è il problema! Questo è il problema per cui vi chiediamo le risorse e ci aspettavamo le risorse, perché all'inizio della legislatura si è parlato di far funzionare meglio questo sistema; tutto questo ambaradan che si è messo insieme, anche con una faticosa attività di convinzione delle Province a metterci la loro parte di responsabilità perché è una delle loro funzioni fondamentali, sta producendo un "topolino": Minime riorganizzazioni qua e là, abbiamo veramente eliminato qualche maxi ingiustizia, come quella della conurbazione di Cuneo, che si mangiava l'80 per cento dei fondi di Trasporto Pubblico Locale della Provincia di Cuneo, però non è che stiamo facendo grandi furbate. Cosa abbiamo fatto? Adesso stiamo compensando Alba e Bra con delle linee conurbate che conurbate non sono, perché si fanno il giro della fondovalle fin quasi a Mondovì.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente, il tema delle coincidenze è un tema importante, perch è chiaro che nel momento in cui non c'è una razionalità nei vari trasporti pubblici che permetta che siano fruibili dal cittadino, questo fa sì che poi il cittadino ricorre al mezzo privato e, quindi, si perde il senso della trasporto pubblico.
C'è anche un altro tema importante: da un lato, facciamo un accordo padano, perché la Pianura Padana per propria situazione ambientale ha un'inversione termica, nei mesi invernali, che portano ad un accumulo degli inquinanti ma, dall'altra parte, in questo stesso accordo, si dice di incentivare il trasporto pubblico su ferro, che consentirebbe una riduzione delle emissioni inquinanti. Di fatto, assistiamo ad una riduzione dei pendolari che utilizzano il trasporto pubblico su ferro, vista la riduzione e la sospensione di 14 linee; altre linee è come se fossero quasi sospese se non sospese: penso sempre alla Novara-Arona. I pullman garantiscono quel tragitto, ma ci sono solo più due-tre corse in andata e due di ritorno, con orari che fanno pensare che questa linea presto verrà sospesa. Sebbene, da lì passi la linea del Corridoio 24, la Genova-Rotterdam, che probabilmente sarà soggetto di un raddoppio, ma per il trasporto merci.
Viene da pensare che i piemontesi siano meno importanti delle merci in arrivo da Genova e in partenza per l'Europa, visto che si dà più spazio a investimenti e attenzione politica a queste operazioni anziché ai pendolari che vanno a lavorare, devono andare a scuola, eccetera.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 135) presentato da Sozzani, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Quest'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 178) presentato dal Consigliere Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, ma ho dovuto aggiornare il documento per poter entrare.
L'emendamento 178) interviene relativamente al Fondo regionale dei trasporti, in particolar modo, legato al rinnovo e al potenziamento del materiale rotabile, perché - lo si dice da molti anni - è stato oggetto di discussione con il precedente contratto con Trenitalia, e anche in questo momento. Ma vi è un dato oggettivo per chiunque utilizza il trasporto pubblico in Piemonte e in altre Regioni: se andiamo nella vicina Lombardia o anche nella vicina Liguria, ma in particolar modo in Lombardia, ci rendiamo conto che il nostro materiale rotabile per pendolari e non, cioè tutti coloro che utilizzano i treni regionali, ha una vetustà non più sopportabile sotto molti punti di vista.
Non riguarda solo e soltanto l'aspetto dell'arrivare in orario, ma oggi è evidente - e lo dimostra il successo, ovviamente non per tutti, dell'Alta Velocità - che anche le condizioni con cui si viaggia all'interno di un mezzo fanno la differenza rispetto al tema dell'orario e dei corretti collegamenti.
Noi crediamo che un piano di investimenti sia indispensabile dopodiché, vi sarebbe da discutere a lungo tra ciò che questa Giunta ha detto e ha deliberato, dalla sua elezione e nel suo programma elettorale (come la delibera del 2014 sulle gare e sugli effetti positivi che le gare avrebbero portato, in termini di risparmio e di efficienza del servizio) e la situazione in cui invece ci troviamo oggi.
Questo è un altro tema che abbiamo affrontato in altri momenti. Il dato certo è che vi è una necessità di sostituzione del materiale rotabile, che ci pare non più rinviabile.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 37) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento si rivolge sempre al servizio di trasporto pubblico locale, ma invece che sulla quota di servizio ed esercizio, si rivolge alla quota di investimento per il rinnovo del parco mezzi.
Vogliamo porre all'attenzione del Consiglio, ma anche dei cittadini, un problema assai evidente, soprattutto in una grande città come Torino, dove i parchi mezzi sono assai obsoleti e contribuiscono non poco all'inquinamento ambientale.
Vogliamo anche sottolineare che in questa partita del rinnovo del parco mezzi, non solo chiediamo i soldi, ma chiediamo anche che il rinnovo del parco sia fatto con un certo criterio, perché non pensiamo che la soluzione sia continuare a sostituire autobus a gasolio con altri autobus a gasolio perché questo confliggerebbe con gli obiettivi che ci diamo di riduzione delle emissioni inquinanti di polveri sottili, ma anche delle emissioni come dicevo prima, di CO2.
Il sollecito che faccio in questa sede è che l'aumento del fondo sull'investimento dei mezzi - cinque milioni sul 2018 e cinque milioni sul 2019 - deve essere fatto esclusivamente per autobus col più basso impatto ambientale possibile.
Approfondendo il tema, abbiamo scoperto che la condizione di inquinamento ambientale delle città potrebbe essere migliorata con autobus e mezzi a gas naturale, anche se questo tipo di mezzi non migliora la situazione relativa alle emissioni del riscaldamento climatico per la CO2.
E' necessario, quindi, guardare avanti e puntare con forza alla mobilità elettrica. Noi ci rivolgiamo a tutte quelle linee che già abbiamo senza fare grandi innovazioni tecnologiche: Torino aveva un'eccellente rete tramviaria che è stata in parte sostituita dagli autobus.
E' lì, quindi, che dovremmo rivolgerci. Fare un passo indietro, in realtà significa guardare avanti, e quindi ritornare alla mobilità elettrica.
Sono stati fatti investimenti sugli autobus elettrici che, ad oggi sono una soluzione molto costosa che ancora non dà risultati. Molto meglio quindi, puntare su tecnologie che già conosciamo, che già sono a disposizione e che hanno un sicuro ritorno economico. E' vero che gli investimenti tramviari sono un po' più importanti, però la durata dei mezzi e la capacità di trasporto sono molto elevati, quindi sono una via di mezzo tra il trasporto su gomma e il trasporto delle metropolitane ad alta capacità.
Questi soldi, quindi, a noi piacerebbe che fossero vincolati a questi tipi di acquisti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento 37), come detto dal collega Valetti, mirerebbe di nuovo sul 2018-2019.
Sottolineo nuovamente, quindi, la correttezza tecnica e politica di questi emendamenti che non chiedono di andare ad incrementare risorse sul 2017, anche se siamo sull'assestamento del 2017, proprio per la difficoltà di fare poi investimenti in un mese, perché sarebbe impossibile pensare di acquistare nuovi bus a basso impatto ambientale in un mese.
Chiede di mettere più risorse sul 2018 e 2019: cinque milioni di euro in più.
Hanno ragione i colleghi Valenti e Bertola, prima intervenuti sul tema dell'inquinamento ambientale. Non possiamo chiedere alle persone di lasciare la propria autovettura privata; tra l'altro, emerge una responsabilità politica complessiva delle forze politiche che hanno governato questo Paese negli ultimi quindici anni, per cui è stato detto "Comprate le macchine a gasolio, perché sono quelle che inquinano di meno".
Dopo quindici anni (anche perché sono sopraggiunte forze politiche un po' più attente alle ricadute ambientali della combustione del gasolio, o perlomeno, non fanno finta di non saperlo) si dice, stranamente, che queste macchine sono quelle che inquinano di più, ma nel contempo non garantiamo un'offerta migliore di autobus e di mezzi per muoversi all'interno della grande città di Torino o, comunque, per raggiungerla. È evidente, quindi che le persone ci mandino ad un altro paese (non nel Paese Italia, ma da un'altra parte!).
Noi chiediamo, dunque, più risorse: peraltro, sono stati fatti degli acquisti di autobus elettrici per Torino e, se non sbaglio, anche per Novara (li abbiamo visti adesso girare per la città), ma non devono necessariamente essere elettrici, perché anche quelli a metano sono ecologicamente sostenibili. Anzi, sulle lunghe percorrenze (penso all'area extraurbana), dove l'autobus elettrico magari non è ancora efficace, si pu pensare di acquistare, ad esempio, autobus ibridi, autobus a metano autobus a GPL, soprattutto nelle città come Torino, dove si vedono ancora viaggiare dei vecchi mezzi a gasolio col tubo di scarico in alto che fanno delle nuvole nere di fumo che, francamente, inducono a pensare "Mannaggia ogni volta che accelerano inquinano probabilmente come 50 macchine!".
Dobbiamo dare un segnale chiaro e certo. Purtroppo, bisogna investire più soldi: o ce li dà lo Stato o li mette la Regione, o entrambi. Oppure usiamo i fondi europei. Ma bisogna avere un piano di sostituzione immediata e radicale di tutti gli autobus a gasolio che girano innanzitutto delle grandi città (quindi Torino e gli altri capoluoghi di provincia) e poi pian pianino, sostituire anche quelli di tutte le aree extraurbane. Perch l'emergenza smog riguarda tutta la Pianura Padana, ma principalmente i centri urbani.
Su quest'aspetto credo ci debba essere un impegno già in assestamento per i prossimi due anni.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 40) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti, per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento rivolge insiste sempre sul capitolo per investimenti sui mezzi del Trasporto Pubblico e chiede un incremento di 4 milioni spalmati sul prossimo biennio.
Mi vorrei concentrare, principalmente, sul discorso dei mezzi obsoleti che non riguarda esclusivamente la Città metropolitana di Torino, ma un po' tutte le province piemontesi. Perché, purtroppo, l'obsolescenza del parco mezzi riguarda, ahinoi, anche i piccoli Comuni, quindi include anche i mezzi extraurbani e, spesso, anche i bus usati per il trasporto degli studenti, che non rappresentano certo un bell'esempio di sensibilizzazione ambientale, dal momento che talvolta fumano come ciminiere! Per cui risulta esserci anche un pochino di contraddizione rispetto alla severità che si applica sui mezzi di trasporto privati e sulle auto dei cittadini: la stessa severità, infatti, non è applicata dalla Pubblica Amministrazione alle aziende del Trasporto Pubblico sovvenzionate dalla Regione, e quindi dallo Stato.
Sappiamo che questo regime ha molti problemi: sia il sistema di sovvenzionamento che di bigliettazione è stato poco vigilato dagli Enti preposti. Quindi, a suo tempo la Provincia, poi la Regione, quando ha acquisito le competenze, non ha vigilato sufficientemente sulla qualità del Trasporto Pubblico, né su come le aziende investivano i fondi elargiti dalle tasse dei cittadini: di questo si tratta, ovvero di trasporto pubblico finanziato con i soldi dei cittadini! Perché una buona quota dei guadagni delle compagnie che operano sui trasporti urbani ed extraurbani provengono dalle tasse dei cittadini. Dunque, se il Trasporto Pubblico è inefficace, non possiamo prendercela con le aziende private che fanno i loro interessi, ma dobbiamo prendercela con le istituzioni che spendono i soldi pubblici e che dovrebbero vigilare affinché gli stessi siano spesi bene.
Le aziende hanno sicuramente guadagnato molto lavorando per il pubblico: ma come sono stati spesi questi soldi? È stato reso un buon servizio? Il parco mezzi è efficiente, controllato e regolato? A giudicare anche solo dai numerosi casi di incendio che si sono sviluppati sui mezzi di trasporto pubblico (per fortuna, o per miracolo, mai con feriti né con vittime), riteniamo che questo parco mezzi cada a pezzi, sia obsoleto e non sia adeguatamente controllato.
Purtroppo, per avere dei nuovi mezzi occorre investire soldi: non per niente l'Italia diventa quasi sempre un "centro di riciclo" dei mezzi di seconda mano usati dai Paesi europei che ci tengono di più a mantenere la propria flotta in efficienza, sia per questioni di sicurezza, ma per questioni ambientali e di risparmio (del resto, si sa che i mezzi nuovi inquinano meno, consumano meno e rappresentano anche un vantaggio per le compagnie).
Non sarebbe difficile, quindi, trovare un accordo con le compagnie anche eventualmente in cofinanziamento, per garantire loro una graduale sostituzione del relativo parco mezzi.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 130) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Berutti, per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Con quest'emendamento chiediamo di finanziare in modo più cospicuo il Fondo regionale trasporti - spese per investimenti per il rinnovo e il potenziamento del materiale rotabile, dei beni strumentali aziendali del Trasporto Pubblico Locale.
Naturalmente, quest'emendamento sostiene una battaglia che non portiamo avanti solo noi, ma che riteniamo sia sempre più necessaria al fine di dare a milioni di ai milioni di pendolari che ogni giorno si muovono sul trasporto pubblico locale, fruiscono appunto di un qualcosa che è uno strumento comunque importantissimo. Tra l'altro, nell'ambito di una politica che va sempre di più verso l'idea di muoversi con mezzi meno inquinanti utilizzando di meno le auto, ecc. Quindi, di conseguenza, il trasporto pubblico locale diventa determinante.
C'è anche da dire che molte volte, purtroppo, si assiste a situazioni abbastanza paradossali perché chi, come noi, viaggia tutti i giorni, alla fine si rende conto che molte volte si arriva ad avere dei mezzi che sono effettivamente obsoleti. Io credo che questa sia anche una questione di immagine, oltre che chiaramente una questione di funzionalità e di fruibilità, per cui l'attenzione su questo tema ritengo che abbia comunque un'importanza strategica non solo sull'assestamento, ma anche in termini di bilancio in prospettiva futura e che penso andremo a discutere tra non molto tempo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 129) presentato da Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento parla del trasporto pubblico locale. Se rubo qualche secondo in più è perché sono intervenuta meno sugli altri emendamenti, ma cerco di essere e veloce.
Parto dall'inattività della ferrovia per Pinerolo-Torre Pellice e dalla necessità di mettere in campo una quarantina di bus giornalieri che purtroppo, garantiscono delle certezze, ovverosia: ritardi; orari incongruenti con i bisogni degli studenti e dei lavoratori; il fatto che sui bus ci sia un ammassamento di persone, poiché chiaramente le mancate coincidenze fanno sì che si crei anche questo disagio; una pericolosità stradale importante, perché conosciamo bene le valli e l'ampiezza delle strade di quei territori.
Debbo dire che c'è molta attenzione da parte degli Amministratori locali, è nato un Comitato, ci sono state anche delle proteste e c'è un dialogo che continua a proseguire tra le Amministrazioni e ovviamente chi utilizza i mezzi. Di recente, anche a Piossasco ci sono stati dei problemi e pure lì c'è stata una piccola protesta; non entro nel dettaglio perch non ce la farei con i tempi, ma quest'emendamento sicuramente mi permette di segnalare una situazione di disagio. E questo vale anche per altri territori.
Riporto qui l'assenza di collegamento con gli ospedali. Purtroppo le variazioni dei servizi negli ospedali non sono mai collegate all'istituzione di un nuovo trasporto e mi rendo conto che anche questo possa essere complicato, ma dall'altro lato segnalo che per molte famiglie l'auto è quasi diventata un lusso.
Ci sono delle precise richieste: io ho indicato una cifra che pu essere significativa, ma certamente insufficiente (un milione e mezzo di euro. Dall'altro lato, però, ritengo anche di dover portare all'attenzione dell'Aula l'utilizzo dei mezzi da parte dei disabili; l'ultimo che ricordo assolutamente a memoria è la volontà di una studentessa disabile di utilizzare il treno, una studentessa disabile che vive a Piscina, ma che non lo può utilizzare perché in quel caso ci sono dei problemi e la studentessa non può scendere alla stazione di Piscina, bensì in un'altra con conseguente disagio per la famiglia e per gli operatori per permetterle, appunto, l'utilizzo del treno.
Allora occorre sicuramente trovare delle soluzioni; so che sono complesse, credo che però un dialogo più attento con la Città Metropolitana e un ascolto maggiore con gli Amministratori locali, con le Associazioni e con i Comitati sicuramente possa dare un risultato, ma questo proprio per permettere al trasporto pubblico locale di essere definito "pubblico".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 39) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, portiamo avanti uno dei temi ricorrenti delle nostre proposte in emendative, che si sono concentrate su vari aspetti alcuni dei quali già evidenziati dai colleghi. Questo è un aspetto a cui tengo particolarmente: quello della scuola, dell'istruzione, della gratuità dell'istruzione. Diciamo che quest'emendamento è un qualcosa di collegato non fa direttamente riferimento all'istruzione, ma fa riferimento al modo in cui i ragazzi e i bambini raggiungono gli istituti scolastici. Infatti andiamo a chiedere uno stanziamento per il 2019 e il 2019 di 500 mila euro per ognuna delle due annualità, per contribuire all'acquisto degli scuolabus da parte dei Comuni e dei Consorzi di Comuni. È un qualcosa che viene previsto dalla legge n. 17/1989, che tra le sue finalità ha al primo posto proprio il perseguire la gratuità della scuola materna e dell'obbligo.
Sappiamo che nel nostro Paese la scuola dell'obbligo è gratuita, per sappiamo anche che le famiglie, purtroppo, spesso devono sostenere delle spese collaterali (diciamo così) e quindi, al di là del sostegno che possiamo dare sui libri, sul materiale che è necessario acquistare, che è materiale costosissimo, c'è anche quest'aspetto dei trasporti. L'abbiamo evidenziato per quello che riguarda in particolare gli studenti delle scuole superiori, che molto spesso si devono spostare soprattutto quando si muovono al di fuori dei centri urbani per raggiungere gli istituti. E le famiglie, anche in questo caso, devono sostenere spese altissime.
Qui parliamo di scuolabus, di un servizio particolarmente importante nelle aree montane. E, come abbiamo già sottolineato più volte anche in Commissione, purtroppo ci sono molti Comuni che non hanno a disposizione mezzi adeguati; a volte non hanno proprio a disposizione mezzi, ma anche quando questi siano presenti si tratta di mezzi non adeguati e in particolar modo non adatti al trasporto degli studenti disabili. Questo è un gravissimo problema perché obbliga le famiglie a doversi sobbarcare il peso e l'impegno di portare i figli a scuola, rendendo anche i figli un po' diversi rispetto ai compagni, che invece possono usufruire dello scuolabus.
Questo, quindi, è veramente un impegno che chiediamo alla Giunta di considerare. Tra l'altro, ci piacerebbe poi anche capire quali siano gli orientamenti della Giunta rispetto alle nostre proposte: ne stiamo facendo tantissime. La discussione sta proseguendo in modo - mi sembra - sereno e proficuo, anche se con un po' di distrazione da parte della maggioranza (e non solo), però ci piacerebbe comprendere quale sia, rispetto alle nostre proposte, il livello di ricettività della Giunta, che in questo momento non sta ascoltando; ma pazienza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 127) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 128) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Illustro insieme gli emendamenti n. 127 e 128, tra loro collegati: li distingue solo una piccola ma importante differenza.
Attraverso questi due emendamenti che abbiamo presentato chiediamo 500.000 in più con il n. 127 e un milione in più con il n. 128. Entrambi rivolgono l'attenzione all'acquisto di scuolabus. Noi, ogni anno presentiamo una richiesta di contributo in questa direzione perch riteniamo che sia molto importante.
Per la verità, ho visto che l'Assessore Valmaggia ha in previsione un bando per quanto riguarda gli scuolabus di montagna. Quindi magari sarebbe importante, anche, estendere l'attenzione sugli scuolabus per quanto riguarda i Comuni di pianura.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 41) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola per l'illustrazione al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Stavolta ci rivolgiamo alla sicurezza stradale. La sicurezza stradale è un tema importantissimo; i numeri del 2017 hanno dimostrato che nell'area torinese gli incidenti stradali sono aumentati rispetto l'anno scorso, in completa controtendenza con il dato nazionale che vede invece la diminuzione delle vittime da incidenti stradali.
È per questo motivo che noi chiediamo l'incremento, ancora sulla cassa del 2017, per completare e finanziare anche interventi dei Comuni e delle Province sulla viabilità locale.
Ricordiamo che la Regione ha sottratto questi soldi dal capitolo che normalmente era dedicato alla sicurezza stradale, perché per la sicurezza stradale provinciale e comunale siamo passati da quattro milioni cofinanziati con altri quattro milioni nazionali, a soli due milioni del cofinanziamento regionale. La Regione, quindi, ha dimezzato i fondi sulla sicurezza stradale da quest'anno.
Noi chiediamo di riappianare e destinare la stessa cifra che mette il Governo nazionale, anche perché i costi dell'incidentalità stradale sono elevatissimi e gravano sulla collettività, sulle persone e sulle famiglie.
Diciamo infatti che, a parte il grosso prezzo che si paga in termini di vite umane spente e rovinate dagli incidenti stradali, i costi per la collettività, per la sanità e per tutto il sistema Paese sono elevatissimi.
Crediamo quindi che ripristinare questi due milioni sui fondi per la sicurezza stradale sia veramente qualcosa di dovuto, anche perché nella sofferenza economica dei Comuni e delle Province - e poi, a maggior ragione, della Città metropolitana che si è trovata numerosi compiti senza le risorse per farvi fronte, quindi dovendo vivere di trasferimenti regionali e nazionali -, che si trovano a rispettare il pareggio di bilancio, vediamo che anche la rete di viabilità provinciale (una volta statale) è in depauperamento o in rovina: cioè, non riusciamo a tenere sotto controllo la manutenzione regolare. Non solo, quindi, non si parla di nuovi interventi per migliorare la sicurezza, ma si tratta anche solo di mantenere l'efficienza dell'asfalto e di superfici sicure.
Gli incidenti si ripetono con frequenza, anche nella mia zona. E non per nulla, nella partita degli affidamenti autostradali, tra le richieste fatte dalla Città metropolitana e dalla Regione vi sono numerosi interventi che si cerca di far pagare ai gestori autostradali per migliorare la viabilità. Però non è questa la soluzione: quelle devono tornare a essere spese strutturali da parte degli Enti pubblici deputati a questo tema.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 43) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola per l'illustrazione al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Torniamo sempre sul capitolo della sicurezza stradale e in questo caso ci rivolgiamo al capitolo che interessa la viabilità comunale. Questi quindi, sono i fondi che venivano abitualmente girati sulla sicurezza stradale dei Comuni.
Anche questo fondo ha subito un dimezzamento: siamo passati da due a un milione: si fa veramente poco con un milione di euro diviso tra tutti i Comuni piemontesi. Per di più, molti interventi sono stati effettuati con anticipazione degli enti locali. Ci sono dei nodi stradali e delle opere che sono state messe in corso, alcune anche contando sul cofinanziamento regionale. Cofinanziamento che, per molti, quest'anno non arriverà perch avendo dimezzato questi fondi, la Regione pone in seria difficoltà le amministrazioni comunali sull'annualità in corso. Ragion per cui mentre sugli emendamenti del trasporto pubblico chiediamo investimenti a lungo periodo, non su quest'anno, ma a partire dai bilanci degli anni successivi sulla sicurezza stradale noi chiediamo incremento di fondi per ripianare l'ammanco che è stato fatto sul 2017, quindi ripristinare la spesa storica di almeno due milioni di cofinanziamento regionale.
Una particolare attenzione meritano le aree su cui sono state registrate un'incidenza della mortalità e dell'incidentalità delle persone più elevata. Prima ho ricordato anche il Comune di Torino, vi sono interventi mitigatori che servono a fare convivere i vari flussi della viabilità, specialmente in un momento in cui stiamo cercando di agevolare sempre di più la mobilità sostenibile e la mobilità leggera, quindi le bici. Bici non solo come sport, ma anche come mezzo quotidiano per andare al lavoro, cosa che in città è assai conveniente, assai utile sia per la persona che per la collettività.
Purtroppo, avendo una viabilità incentrata completamente sull'automobile, le nostre strade, anche urbane, non sono adatte a questo tipo di trasporto. Bisogna effettuare degli interventi per fare convivere meglio le due cose che, al contrario di quanti molti credono, non si tratta semplicemente di fare piste ciclabili. Nelle città europea dove la viabilità ciclabile è meglio integrata con quella automobilistica anzi, in qualche caso, è anche maggioritaria come Copenaghen o Amsterdam, non vi sono le piste ciclabili. In quelle città le auto hanno un ruolo marginale nella viabilità, cioè le strade sono disegnate prevalentemente per il trasporto delle bici che, infatti, si sono appropriate in modo pacifico e anche molto piacevole della viabilità. Questo forse è il modo di ragionare su cui dobbiamo fare gli investimenti, quindi smettere di fare piste ciclabili urbane, ma creare veramente arterie dedicate e prioritarie alla viabilità ciclabile perché, senza fare ciò, sarà difficile che per ogni strada di Torino si possa creare una pista ciclabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, come il precedente, verte sulla sicurezza stradale.
Come ricordava il Consigliere Valetti poc'anzi la sicurezza stradale passa anche attraverso un approccio diverso con la viabilità, un approccio che rende protagonisti dei veicoli che hanno un impatto minore a livello sia di traffico che di inquinamento. Le biciclette sono elemento importante da rivalutare. Uno strumento che nasce prima delle automobili e che oggi riacquisisce una sua centralità attraverso tutte le positività che porta dall'essere uno strumento di trasporto, all'essere uno strumento di trasporto che non genera emissioni in atmosfera e adesso mezzo di trasporto che ci garantisce una funzionalità a livello fisico migliore.
Sappiamo quanto sia positivo l'esercizio fisico ai fini di una vita sana e, come diceva il collega Valetti, bisogna capire quali siano gli interventi di sicurezza stradale idonei per dare centralità a questo mezzo di trasporto e creare delle strade che incentivino le persone a muoversi con questo mezzo. Va da sé che dove il traffico veicolare è meno pesante e meno veloce, il mezzo di trasporto della bicicletta è più competitivo, più appetibile anche perché i ciclisti si sentono più sicuri nell'affrontare i percorsi della vita i tutti i giorni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
La sicurezza stradale è un tema importantissimo che va valutato attentamente, strada per strada, valutando la frequenza degli incidenti e le possibilità di ridurre questi incidenti con, a volte, piccoli interventi di mitigazione della velocità dei mezzi. Ovviamente per fare queste cose i comuni devono avere le risorse.
Come diceva il nostro Vicepresidente della Commissione Trasporti Consigliere Valetti, purtroppo è stato dimezzato la dotazione di fondi per i Comuni. Questo potrebbe riverberarsi in modo negativo sulla sicurezza che in Piemonte mostra dei segni fortemente negativi. I Comuni hanno il vezzo di utilizzare gli autovelox ma, spesso e volentieri, non come prevede la legge per migliorare la sicurezza, ma come fonte di sostentamento delle casse comunali che sono in una situazione asfittica.
E' una piccola critica, ma è anche importante. Quando si mettono autovelox devono essere installati in modo tale che questo consenta un miglioramento dalla sicurezza, non che induca l'automobilista a compiere frenate improvvise perché i mezzi sono nascosti illegalmente alla visione dell'automobilista.
Detto ciò, c'è poi tutto il discorso della sicurezza su strada dei cosiddetti ciclisti. In Italia si apre una pagina nera perché se abbiamo una possibilità di utilizzare la bicicletta in modo così limitato proprio perché non ci si fida di andare sulle due ruote in strada. Pertanto dobbiamo togliere spazio vitale alle automobili e migliorare la nicchia ecologica di sopravvivenza per i ciclisti.
Questa è un'operazione che dovrebbe diventare una priorità per l'azione regionale e non solo, soprattutto in Pianura Padana, dove il trasporto su bicicletta dovrebbe essere il principale, per i piccoli spostamenti cittadini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
La sicurezza stradale, soprattutto nei centri urbani, è uno di quegli elementi che dovrebbe vedere qualche sforzo significativo ed efficace. In questi giorni, sono andato a leggermi gli ultimi due rapporti dell'IRES sulla situazione economica e sociale del Piemonte. Sono interessanti i raffronti che vengono fatti tra il Piemonte e il resto del Nord Italia.
Uno dei fattori dove si riscontra un peggioramento rispetto agli anni pre-crisi e al resto del Nord Italia - che ha continuato una transizione in miglioramento - è proprio il numero dei morti in incidenti stradali.
Ricordo, ad esempio, che il capoluogo cuneese ebbe, per alcuni anni, il triste record di ciclisti uccisi sulle proprie strade in incidenti stradali, chiaramente.
Pertanto, l'investimento nella sicurezza stradale dovrebbe essere considerato prioritario, anche alla luce di questi dati, perché mentre tutte le altre regioni del Nord hanno riscontrato un miglioramento graduale, in questo decennio, la nostra regione ha visto addirittura un peggioramento di oltre il 10 per cento.
Per questo, chiediamo che venga dato finalmente atto ad una strategia.
Ci servirebbe un bel piano, perché bisognerebbe darsi degli obiettivi delle aree prioritarie di intervento, in relazione ai centri urbani dove si evidenzia una maggiore pericolosità. Bisognerebbe darsi anche degli standard un po' più chiari sulle modalità di intervento e sulle soluzioni che si vogliono applicare a questo problema.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche questo è un tema molto importante. Non abbiamo capito il motivo della riduzione di un milione di euro nel 2017, quindi chiediamo al Vicepresidente Reschigna, negli appunti che con grande solerzia prende, di poterci rispondere su quest'emendamento, che sa benissimo di cosa parla: riguarda la sicurezza stradale.



(Commenti del Vicepresidente Reschigna)



BONO Davide

Vicepresidente, lo so che ne è al corrente, perché è sempre attento.



(Commenti fuori microfono del Vicepresidente Reschigna)



BONO Davide

...certo, quelli prima, in effetti. Ormai sono il terzo e il quarto.
Non capiamo; non ricordiamo come mai l'Assessore Balocco abbia ridotto di un milione di euro nel 2017. Immagino che sia per un problema di mancanza di finanziamenti, di possibilità di finanziarli in tempo, oppure c'è un'altra motivazione.
Risulta strano pensare che, su questo tema, non si riesca a spendere due milioni di euro. Occorre mettere in sicurezza le strade, le piste ciclabili, costruire guard rail a tutela dell'incolumità dei motociclisti mettere degli autovelox che - comunque - hanno una funzione fondamentale e non solo di cassa. In un primo momento, magari, se non adeguatamente comunicati, rischiano di comportare tante multe, quindi di sembrare uno strumento per fare cassa, ma sappiamo tutti che - laddove c'è un autovelox la velocità media delle macchine è più bassa. Quindi, poi - nel momento in cui si è a conoscenza della loro presenza, l'effetto è di deterrenza.
A Torino, in Corso Regina Margherita, tranne ancora qualche sprovveduto, laddove c'è l'autovelox la media è di 65 km/h. Sabbiamo benissimo che, subito prima e subito dopo, le macchine sfrecciano a velocità molto più elevate. Potrei farne a decine di esempi come questo nei vari Comuni del Piemonte.
Certamente, ci sono anche degli applicativi che individuano la presenza degli autovelox, ma sicuramente gli autovelox hanno funzioni di deterrenza fondamentali. Anche solo i box colorati, senza la presenza dell'autovelox hanno una funzione di deterrenza fondamentale.
Ritengo che questi strumenti dovrebbero essere utilizzati, perché è molto più pericoloso correre nei centri abitati (posto che non si deve fare, perché ci sono delle leggi, ovviamente), piuttosto che fuori dagli stessi. Nei centri abitati, al di sopra dei 50 Km/h i tempi di riflesso e di frenata, anche con una macchina con i freni carboceramici, sono tali (soprattutto i tempi di riflesso) da non permettere di evitare un pedone che magari passa in quel momento sulle strisce.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 45) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento fa il paio con il precedente, sui fondi ai Comuni, e chiede un milione di stanziamento per ripristinare l'ammanco sugli stanziamenti alle Province per la sicurezza stradale.
Recentemente, sono accaduti diversi incidenti stradali sulla rete provinciale: ricordiamo che le strade che una volta erano della rete statale sono diventate provinciali, quindi in carico alle Province.
Questo passaggio della gestione stradale non è stato affiancato da un passaggio di risorse adeguate per la manutenzione. Quindi, noi cerchiamo in tutti i modi e per tutti i capitoli che possono concorrere a questo tipo di interventi di sostenere la manutenzione stradale delle provinciali.
Purtroppo le provinciali si estendono con una rete molto ramificata sino agli angoli remoti delle Province, fino alle strade montane; a volte sono strade montane che portano in paesi dove la densità abitativa è molto bassa. Questo causa un pochino di disattenzione politica, perché in fin dei conti dove non ci sono molte persone, non c'è un bacino di voti allettante per chi spinge gli interventi di manutenzione. Quindi, lo stato disastroso delle nostre strade provinciali principali è sotto gli occhi di tutti perché sono strade che vengono percorse non frequentemente, ma che comunque hanno bisogno di manutenzione, perché non sempre è necessario un passaggio frequente di auto per garantire questo tipo di deterioramento, ma sono sufficienti anche solo le condizioni atmosferiche, i geli invernali, la neve e il ghiaccio. Nelle zone montane spesso anche gli spartineve contribuiscono a deteriorare lo stato delle nostre strade.
Gli investimenti sulla sicurezza stradale passano dalle manutenzioni anche ordinarie. Quindi, si tratta di fare interventi intelligenti ed anche strategie tecniche per ridurre il costo delle manutenzioni. Bisogna fare anche un po' di ricerca a volte per cercare di migliorare.
Abbiamo una rete troppo estesa e se non riusciamo a gestirla, bisogna adottare nuove strategie e nuove tecniche per ridurre al minimo i costi.
E' chiaro che è un po' così: quando c'è deterioramento, c'è un incremento esponenziale dei costi, quindi bisogna tendere a fare le manutenzioni in modo regolare e periodico, per fare in modo che le strade si mantengano integre. Questo consente anche di ridurre la spesa regolare delle manutenzioni ed è una cosa che si è imparato a fare anche nelle province, vista la diminuzione dei fondi.
E' opportuno cercare di intervenire puntualmente quando ci sono dei problemi, senza lasciare che si formino le famose crepe che poi devastano tutto ed aumentano i costi in modo incontrollabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Siamo sempre sul tema della sicurezza stradale e in questo caso parliamo di Province, per le quali il fondo per la sicurezza stradale è stato ridotto di un milione in assestamento nel 2017. Ovviamente parliamo di strade provinciali, quindi di strade che, forse, sono anche più soggette a velocità maggiori, sulle quali, proprio per questo, potrebbero succedere incidenti più gravi per gli automobilisti.
Pertanto riteniamo che sia importantissimo anche su queste strade provinciali garantire la sicurezza. Abbiamo visto degli interventi a spot in giro sul territorio e sappiamo che le Province sono in forte carenza di trasferimento di fondi e che parecchie Province hanno dichiarato il default economico. E' un problema annoso.
Sappiamo anche che lo Stato ha trasferito dei fondi per la manutenzione del manto stradale delle province, perché si era creata una situazione di grande ritardo nella manutenzione del manto stradale che ha creato grosse difficoltà nella percorrenza di alcune strade provinciali.
Riteniamo che è importante mantenere questo presidio sul territorio e finanziare anche la sicurezza per quanto riguarda le Province.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Qui veniamo ad uno di quei temi che segnalo oramai da anni, cioè la grave situazione di dissesto che affligge la rete stradale provinciale.
Io faccio, come al solito, riferimento al mio territorio: 3500 chilometri di strade provinciali e fondi a disposizione della Provincia praticamente ridotti al lumicino ed utilizzabili praticamente solo per lo sgombero neve e, grazie al Cielo, in questi anni nevica di meno.
E dico grazie al Cielo da questo punto di vista, non dal punto di vista del turismo bianco, però per quanto riguarda la manutenzione delle strade almeno avanza qualcosa per riuscire a riassestarle o a sistemare le innumerevoli frane. Infatti, l'altro dramma è che il territorio praticamente per la metà di tipo montuoso e collinare della nostra Regione fa sì che la scarsa manutenzione del territorio stesso, unita alle scarse disponibilità per la manutenzione delle strade, renda questo un mix diabolico, perché allo smottare del territorio con neve, magari per eventi meteorologici avversi, corrisponde un progressivo dissesto e i ritardi nell'affrontarlo non fanno che peggiorare anche la funzionalità delle strade provinciali e comunali.
Non più tardi di un anno e mezzo fa abbiamo ricevuto - e penso che l'Assessorato le riceva più spesso - visite da parte di delegazioni dei piccoli Comuni per la difficoltà nell'affrontare la manutenzione delle strade comunali. Ad esempio, la Provincia di Cuneo già l'anno scorso arriv a manifestare, anche in maniera abbastanza plateale, l'esigenza di avere le risorse per poter adempiere ad una delle sue funzioni fondamentali che ancora restano in capo a questo Ente.
Con quest'emendamento chiediamo un incremento di competenza, per quest'anno, rendendoci conto della difficoltà e quindi del probabile orientamento dell'Assessore sulla questione; continuiamo però a pensare che sia veramente un tema urgente, anzi urgentissimo e che agli annunci di incrementi, finanziamenti, accordi, eccetera, si debba dare seguito quanto prima, perché la situazione è sempre peggiore.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il tema della sicurezza stradale è declinato su due diversi capitoli che riguardano le differenti competenze anche delle strade: da una parte ci sono interventi di ambito comunale, che devono essere fatti e sono strumenti importanti e strategici per i motivi che ho detto prima dall'altra, ci sono interventi su strade provinciali e regionali, quindi ambito provinciale e regionale.
Se dicevo che è molto più rischioso l'eccesso di velocità o, meglio, in parte, è più rischioso un eccesso di velocità nelle città, soprattutto perché ci sono utenti più fragili, nel senso che se ci sono auto o camion dall'altra parte ci sono pedoni e biciclette, quindi l'esito di uno scontro è spesso infausto, ovviamente, per l'utente fragile della strada; sulle strade provinciali, extraurbane, principali o secondarie, e strade regionali anche l'eccesso di velocità, in questo caso, può portare a esiti infausti, però di solito lo scontro avviene tra mezzi della stessa tipologia, auto con auto, camion con camion o camion con auto.
È ovvio che oltre una certa velocità anche i dispositivi di protezione delle automobili, quindi anche la tipologia delle carrozzerie che attutiscono lo scontro, gli airbag, le cinture di sicurezza, non possono fare nulla. Quindi, anche qui, è evidente come mentre le autostrade sono un luogo tendenzialmente più sicuro, perché sono a carreggiate separate, le strade provinciali, dove le carreggiate con le due direzioni di marcia, non sono separate da un guardrail, è ovvio che diventano molto pericolose perché spesso non si rispetta il codice della strada, anche quando c'è la doppia linea continua o la singola linea continua e si azzardano sorpassi ad alta velocità, magari, anche con veicoli non in perfette condizioni di manutenzione e magari con scarsa visibilità, prima di una curva o in caso di clima non ottimale, e si fanno incidenti tipicamente, anche questo caso mortali. Sono classiche in alcune nostre statali, come la n. 460, nei pressi Lombardore, l'abbiamo purtroppo letto nella cronaca e ne abbiamo parlato spesso: si dovrebbe intervenire in questo caso magari con delle rotonde, che possano ridurre la velocità nei tratti più pericolosi, oppure con dei dissuasori, come detto, e chiudo, dei controlli di velocità installati per ridurre la velocità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Nel chiedere un po' più di silenzio all'Aula, chiedo se ci sono altri interventi.
Passiamo allora all'emendamento 226).
Emendamento rubricato n. 226) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Campo, per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
L'emendamento è l'ideale completamento del precedente, in quanto chiediamo di stanziare fondi analoghi per le prossime annualità, quindi 2018-2019.
Tra l'altro, avendo all'orizzonte o almeno avendo "strombazzato" accordi con ANAS su fondi integrativi, per la sicurezza stradale e la viabilità provinciale, ci parrebbe opportuno che si cominciasse a incrementare i capitoli di spesa, per gli anni prossimi a titolo anche di promemoria.
Ho visto che l'Assessore Balocco, ad esempio, sul tema della Cuneo Nizza ha avuto questo tipo di slancio di cuore oltre l'ostacolo per l'anno 2019; per quello che riguarda la ferrovia internazionale, potremmo pensare anche in questo caso, di provare - magari sarà una cosa da fare nel previsionale, a questo punto - ad allocare risorse sul tema della manutenzione delle viabilità provinciali, che mi preme veramente segnalare essere in degrado. Giusto l'altro giorno facevo l'usuale scollinamento tra Alba e la fondovalle Tanaro, che porta poi verso Mondovì, per tornare a casa da un evento nell'Albese, ho constatato che la strada di Novello quella che scende, ha avuto un ulteriore peggioramento, oltre ad avere due respingimenti nella discesa verso la fondovalle, adesso si è ancora ulteriormente destabilizzata, infatti c'è pure il divieto per il transito dei camion. Quindi, è evidente che la situazione si fa precarizzando sempre di più; quella strada la ricordo così oramai da almeno cinque o sei anni e non è mai stato fatto niente. Quella è una strada importante, perché mette in collegamento due viabilità importanti, che collegano due pezzi della provincia. Ricordo che abbiamo ancora anche il vulnus pesante dell'interruzione della tangenziale di Fossano, che era l'altro pezzo di viabilità, dall'altro lato, che permetteva un po' di scorrimento rapido nella tratta dell'area Cuneese verso l'area di Alba e Bra.
Se neanche il fondovalle Tanaro riesce più a sostenere questa parte quindi si scarica sul fondovalle la provinciale 7 e la strada di Santa Vittoria d'Alba - dove, anche lì, si dovranno fare interventi per la viabilità dell'Ospedale di Verduno - ed eventualmente ripartisse mai il discorso dell'autostrada, vivremmo una divisione in due della provincia di Cuneo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore "P. Calamandrei" di Crescentino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Superiore "P.
Calamandrei" di Crescentino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 272, inerente a "Assestamento di bilancio previsionale finanziario 2017-2019 e disposizioni finanziarie" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 272, inerente a "Assestamento di bilancio previsionale finanziario 2017-2019 e disposizioni finanziarie", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 226) è in parte simile a quelli già presentati e che presenterà il collega Valetti.
La manutenzione della viabilità di competenza è un tema molto sentito dalle amministrazioni provinciali.
Tutti i pareri che il Consiglio delle Autonomie Locali dà sui bilanci e sui documenti è sempre favorevole, però sottoposto al vincolo del finanziamento adeguato delle competenze provinciali, quindi condizionato.
Dà un parere favorevole, ma condizionato.
Il tema delle competenze provinciali, e soprattutto quello della viabilità provinciale, è uno dei temi fondamentali.
E' vero che da anni noi non abbiamo più fondi per finanziare la manutenzione delle strade provinciali (i problemi grossi sono in provincia di Cuneo, ma anche in provincia di Torino e nelle altre Province, dove addirittura dobbiamo fare interventi straordinari quando frana un'intera statale, come nel caso della statale della Valle Cannobina, nel Verbano Cusio Ossola), però dobbiamo fare noi un intervento di anticipo rispetto ai fondi che dovrebbe mettere la Provincia. Ma noi siamo a quota zero, o poco più, rispetto a questa importante funzione delle Province.
Ritorna di nuovo il dilemma: è una sussidiarietà dallo Stato alla Regione, alle Province e ai Comuni, reale e verticale, oppure è una sussidiarietà di abbandono? Nel senso: si lasciano le competenze, non ci sono risorse, fate quello che potete e ognuno per sé, perché la Regione non naviga in buone acque, la Provincia neppure e i Comuni idem.
Da questo punto di vista si può e si deve fare di più. Per questo l'emendamento del collega Campo chiede più risorse per gli anni 2018 e 2019.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 42) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento interviene su tutto il triennio 2017-2019, chiedendo l'incremento di 500 mila euro per ogni anno, sul capitolo 233419, per incentivare e potenziare i parcheggi di interscambio e per ridurre la mobilità automobilistica nei centri urbani.
Abbiamo esempi concreti: in un tavolo tra Comuni e Regione si è cercato di far partire un percorso comune per la realizzazione di un grande Movicentro a Moncalieri.
Crediamo che queste opere siano state messe in un cassetto un po' troppo in fretta. Anche dove sono state realizzate, sono al di sotto delle proprie potenzialità per diversi modi. A volte bastano veramente poche azioni per metterle in funzione.
Vi saranno altri luoghi: abbiamo tutta la cintura di Torino e il parcheggio di Stura già realizzato, ma poco utilizzato, per motivi di accessibilità e fruibilità, quindi sono veramente operazioni che richiedono interventi minimi e mirati.
Non vogliamo dover aspettare per forza interventi di terzi perch questi progetti partano e siano finanziati. La Regione deve fare la propria parte, anche se vi sarà una possibilità di cofinanziamento nella partita dei bandi di gestione autostradale, almeno per alcuni di essi. Sono comunque interventi che poi vengono finanziati da Enti terzi. In questo caso possono partecipare i Comuni e le aziende che operano nel settore però crediamo che la viabilità cittadina sia un punto focale dell'operato della Regione, e che debba effettuare azioni reali che possano dare un'alternativa agli automobilisti che in questo momento si vedono bloccati l'auto e non possono entrare in città.
Avere un comodo parcheggio di interscambio dove con un biglietto solo si può posteggiare l'auto e prendere il treno per andare in città, mi sembra che sia un'operazione che richieda anche risorse contenute per avere grandi risultati, anche perché adesso con il sistema di bigliettazione integrato questo è già possibile. Ricordiamo che vantiamo un servizio ferroviario, per quanto pieno di problemi, molto frequente ed è paragonabile ad una metropolitana, perché nelle periferie di Torino passano treni ogni dieci/quindici minuti, che sono un tempo veramente allettante anche per chi è abituato alla comodità dell'auto per arrivare sotto l'ufficio, cosa che diventa sempre più difficile, sia per i costi sia per gli spazi sia per le misure ambientali.
500 mila euro su un triennio servono a cofinanziare interventi di realizzazione dei Movicentri. Sappiamo che l'Assessore Balocco ha lavorato in questo senso e c'è perfetta concordia istituzionale su realizzare questo tipo di opere.
Credo che 500 mila euro, per un ente che ha un bilancio di dieci miliardi di euro, non sia una cifra impossibile da mettere da parte. Siamo anche disposti a rivedere l'entità della cifra, però sul fatto che si debba fare siamo tutti d'accordo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
L'importanza di questi Movicentro è fuori di dubbio: laddove sono stati realizzati bene, servono veramente come interscambio tra il mezzo privato e il mezzo pubblico, aspetto certamente non secondario per rendere appetibile l'uso del mezzo pubblico e limitare, conseguentemente, l'uso del mezzo privato.
Vi pongo alcuni esempi, che sono i più vicini alla mia zona: nell'Alessandrino e nell'Astigiano esistono due poli principali - il polo di Asti e il polo di Alessandra - attrattori della linea ferroviaria e rileviamo una discrepanza assurda tra le due impostazioni. Ad Asti, per esempio, dove non c'è sostanzialmente un vero e proprio movicentro di parcheggio, ma c'è una grossa area parcheggiabile intorno alla stazione quel polo di interscambio funziona bene.
Ad Alessandra, invece, RFI ha ben pensato di adibire un'area come parcheggio a pagamento: ne consegue che questo polo funziona male. Perché è impossibile, per chi vorrebbe attuare questo interscambio, avere un conforto economico positivo a questa tipologia di approccio. Un parcheggio giornaliero costa 6 euro; l'abbonamento è abbastanza salato: va da sé che di tutto il parcheggio disponibile nella stazione di Alessandra (di proprietà di RFI) ne viene utilizzata, forse, solo la metà (e, comunque dietro un corrispettivo in denaro).
È necessario, invece, portare avanti una filosofia di parcheggi liberi specialmente per le stazioni che rappresentano un punto attrattivo per l'intera Provincia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente, il tema dei parcheggi di interscambio è fondamentale.
Peraltro, non mi limiterei solo ai parcheggi per le automobili, ma penserei anche a quelli per le biciclette: non mi risulta, infatti, che esistano parcheggi sicuri e riparati dalla pioggia per le biciclette. È ovvio che in questo modo, si va a disincentivare un possibile mezzo ad impatto a zero per l'inquinamento dell'ambiente. Esistono situazioni paradossali, per cui laddove vi sono delle rastrelliere fuori dalle stazioni, queste vengono abitualmente saccheggiate da "predatori di biciclette"; in ogni caso, non siamo in grado di fornire parcheggi per le biciclette nei punti di interscambio. È veramente una situazione che lascia senza respiro, perch poi ci si deve necessariamente muovere con le automobili; automobili che peraltro, vengono lasciate nei posti più disparati.
Occorre creare dei parcheggi per le automobili in modo tale da ridurne l'entrata nei centri urbani. Spesso, invece, le Amministrazioni Comunali (al di là dalla Regione) prevedono addirittura la realizzazione di fantomatici parcheggi sotterranei proprio nei centri cittadini! Parcheggi che per sopravvivere dovranno registrare sempre un significativo accesso di automobili nei centri storici.
La situazione, quindi, è di grossa difficoltà. A mio avviso, proprio su questo fronte bisognerebbe dare un segnale importante per tenere lontano il traffico automobilistico dai centri urbani e migliorare tutte le situazioni di interscambio fra mezzi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo capitolo riguarda, sostanzialmente, la città di Torino (infatti la denominazione del capitolo cita proprio la città di Torino), perché è evidente che sia la città più grossa della Regione a disporre di un servizio di Trasporto Pubblico cittadino sviluppato, ma che risente di problemi di congestione di traffico non indifferenti. Le alte città sostanzialmente, hanno altre problematiche, ma hanno un minor Trasporto Pubblico Locale e, sostanzialmente, si potrebbero facilmente girare - lo dico da sempre! - con altri mezzi non motorizzati, o addirittura a piedi.
L'esigenza di creare dei punti di interscambio è fondamentale.
La necessità di prolungare la metropolitana di Torino alle prime uscite (o ingressi) della tangenziale è evidente a tutti. Ma quando riusciremo a progettare e a prolungare la Linea 1 della metropolitana fino all'uscita della tangenziale di Collegno, là dovrà già esserci un grosso parcheggio di interscambio. Il medesimo problema lo avremo in Piazza Bengasi, perch francamente non ho ben capito come faranno a raggiungerla i pendolari; si potrà pure costruire un maxi parcheggio, magari un po' interrato e un po' in superficie, ma sarà comunque un "Vietnam", nel senso che gli automobilisti dovranno forzatamente attraversare la rotonda Maroncelli che è già satura adesso! - per poi andare su, con la speranza di trovare un parcheggio per prendere la metropolitana. In questo caso, forse, sarebbe meglio ipotizzare un prolungamento della metropolitana fino all'ingresso della tangenziale sud, quindi a Nichelino, o a Debouché (Vinovo), o ad un ingresso più comodo per la tangenziale. Da qui sorge la criticità sull'ipotesi di una Linea 2 della metropolitana. Il Partito Democratico persiste pervicacemente su questa idea di fare una grande speculazione, più che una seconda linea metropolitana, con il Presidente Chiamparino fortemente e convintamente sostenitore di questa ipotesi, ovvero di una metropolitana che gira all'interno dalla città. È vero che in altre città (a Copenaghen, per esempio, dove sono stato recentemente) ci sono delle linee metropolitane circolari interne; pensiamo anche a Roma. Però è evidente che le linee della metropolitana facciano adduzione dall'esterno verso l'interno. Quindi occorre realizzare grandi parcheggi di interscambio, anche laddove, ad esempio, c'è una linea di forte interscambio, la 4; abbiamo il parcheggio Stura da una parte e dall'altra parte Caio Mario.
Investiamo dei soldi per realizzare un qualcosa che aiuti la Città Metropolitana di Torino a risolvere questi problemi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, presidente.
Sono importanti anche gli interventi per realizzare i parcheggi di interscambio, sempre nell'ottica di permettere ai cittadini piemontesi, in particolare quelli che per lavoro o per altro devono afferire alla città di Torino, di spostarsi; importanti sempre per far sì che siano incentivati a lasciare a casa il mezzo pubblico, oppure a lasciarlo ai confini cittadini in questo modo diminuendo il loro impatto sull'ambiente e le emissioni dei loro veicoli È stato citato in modo pertinente dal collega Bono il caso dell'area sud di Torino, del confine tra Torino e Moncalieri, nel quale peraltro vivo: abbiamo una metropolitana che un bel giorno probabilmente arriverà fino a Piazza Bengasi, quel giorno arriverà, prima o poi! Finalmente è stata riaperta Via Nizza e ho avuto il piacere di condividere il giubilo per la riapertura del tratto di Via Nizza, a fine ottobre, con uno dei commercianti più colpiti da quel problema.
Si pone la questione dell'interscambio, poiché nella zona non c'è parcheggio di interscambio, quindi noi dobbiamo immaginare migliaia di auto che arrivano alla periferia sud di Torino con persone che legittimamente vogliono prendere la metropolitana per andare verso il centro cittadino o per andare oltre, verso Collegno e Rivoli, e cominciano a girare con l'automobile. Oltretutto la zona sarà interessata da diverse opere impattanti anche dal punto di vista dell'attrazione di traffico, come il nuovo palazzo unico della Regione - un giorno anche quello, prima o poi vedrà il suo termine! - probabilmente il Parco della Salute e della Scienza e di Torino, più eventualmente anche la riqualificazione del Palazzo a Vela con un centro commerciale o comunque una galleria commerciale o qualcosa di simile. Quindi il problema si porrà fortemente.
Ad esempio, c'è un'ipotesi che è vista anche da noi con favore: realizzare un vero parcheggio di interscambio nell'adiacenza della stazione ferroviaria di Moncalieri.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 44) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Teniamo viva l'attenzione sul tema con questo altro emendamento che come anticipavo, propone una variante di richiesta di finanziamento sui parcheggi di interscambio: chiediamo 250 mila euro per tre anni sul triennio. Ovviamente sappiamo della possibilità che i 250 mila euro da stanziare in assestamento del 2017 non siano del tutto utilizzabili e spendibili, per questo rilancio l'apertura a ridefinire, volendo, le cifre e gli stanziamenti sul triennio, l'importante è che vi sia un qualsiasi impegno regionale diverso da zero sulla realizzazione dei parcheggi di interscambio. Quindi qualunque cifra fa comodo, fa gola e dà anche il la agli altri investitori che vogliono contribuire a questo tipo di operazione, per cui presto sapremo più o meno quali saranno le linee guida dei bandi delle concessioni autostradali sul nodo torinese, ma che riguardano la Città Metropolitana e probabilmente una grande parte del territorio piemontese, perché il rinnovo delle concessioni autostradali è un'operazione ministeriale nazionale, dunque è importante avere delle opere pronte, dei progetti definiti e delle risorse disponibili per il cofinanziamento.
I colleghi hanno prima focalizzato l'attenzione sul nuovo centro di Moncalieri; ricordo che ve ne sono altri possibili. Nel territorio tra Nichelino e Vinovo è stato realizzato un grande centro commerciale con una viabilità, oserei dire, quasi autostradale e tutti gli Enti e le Amministrazioni comunali e regionali non hanno pensato di realizzare una fermata con un centro di interscambio della ferrovia che vi passa proprio a poche decine di metri, quindi siamo in questa condizione.
Si è continuato a cementificare, a consumare ettari di territorio vergine agricolo realizzando una viabilità stradale veramente sproporzionata, pensando che tutti vanno in centro commerciale in auto quindi avremo migrazioni di cittadini torinesi - come se in Torino non ci fossero già abbastanza supermercati e centri commerciali - verso centri commerciali in periferia che non dispongono della viabilità ferroviaria anche se la ferrovia gli passa accanto.
È per questo che noi insistiamo tanto sul finanziamento dei nuovi centri, perché non si possono fare le politiche della viabilità e del trasporto sostenibile, ridurre le emissioni e ridurre la congestione e quant'altro, se poi non si mettono i soldi per delle operazioni semplicissime come la realizzazione di una piccola fermata con un parcheggio a fianco di un centro commerciale dove la ferrovia esiste già.
In sostanza, su questo la Regione non ha lavorato bene, ha annunciato molto, ma poi ha lasciato che il territorio agisse per conto suo, senza venire incontro, senza stimolare un po' i Sindaci, che non hanno la visione complessiva. Io posso anche capire che nei piccoli Comuni la tentazione di fare cassa e di avere introiti da oneri di urbanizzazione su grandi operazioni fa gola; viceversa, realizzare una viabilità integrata e sostenibile purtroppo non è ancora alla portata di tutti i nostri Amministratori.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 227) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Diciamo che quest'emendamento fa il paio con quello che avevo presentato nell'articolato riguardo alla strada di Elva. E quindi, visto che forse si è manifestata una possibilità di parlarne poi nella successiva trattazione del bilancio previsionale, ritiro questa proposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 47) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo è emendamento che tocca un altro tema strategico ed essenziale per l'organizzazione del trasporto pubblico, che è quello dell'infomobilità. Che cosa intendiamo per infomobilità? Intendiamo dare ai cittadini la possibilità di muoversi agevolmente tra un mezzo e l'altro del trasporto pubblico integrato. Ricordiamo, infatti, che trasporto pubblico non sono solo i treni e gli autobus, ma sono tutti i tipi di trasporto anche individuale: quindi parliamo del car sharing, del bike sharing, dei taxi e di qualunque tipo di mobilità che sia condivisa e condivisibile dunque di tutto ciò che porta i cittadini nella condizione di rinunciare all'auto privata.
È chiaro che dover comprare un biglietto diverso per ogni tipo di servizio è un ostacolo non da poco, specialmente per chi non ha molta abitudine e per i cittadini che cerchiamo di avvicinare a questo tipo di sistema che nelle città europee funziona molto, che è quello della mobilità come servizio. L'Amministrazione pubblica, quindi, coordina tutti gli operatori privati per realizzare un'offerta complessiva di servizio di trasporto. Si possono dunque, dove ci sono i treni, prendere i treni; e poi, quando si deve andare a casa e fare l'ultimo miglio, si possono trovare gli autobus o, se non si trovano gli autobus, usare un car sharing un taxi, una bici o qualunque cosa che possa portare a destinazione.
È dunque indispensabile, per fare questo, avere un sistema anche informativo di infomobilità: cioè, si esce di casa sapendo che in qualche modo ci si tornerà, anche senz'auto. Questo, infatti, è lo scoglio principale che porta i cittadini a mantenere sempre in garage una macchina perché non si sa mai: ci sono delle condizioni in cui potrebbero non esserci i mezzi. Ecco, noi dobbiamo creare le condizioni per cui il mezzo c'è sempre.
E questo non vale solo per le grandi Città come Torino: vale anche per le aree poco urbanizzate e per le ultime borgate, con servizi a chiamata servizi di mobilità e auto di car sharing distribuiti su tutto il territorio, ovviamente con un costo congruo accessibile a tutti e che per che non costituisca un buco nero di finanze pubbliche, ma sia un sistema sostenibile.
I territori marginali sono tanti, ma è poca la gente che vi abita.
Anche a questo proposito, chiaramente, se continuiamo a ragionare con il voler mettere un autobus o un treno ovunque forse non ce la facciamo a raggiungere tutti i territori, quindi ci vogliono forme di mobilità integrata e alternativa.
Andando in concreto, dunque, sarebbe bello avere questo famoso portale della mobilità pubblica, dove si dice dove si vuole andare e il portale indica quali sono i mezzi migliori per andarci; che possono anche essere delle auto in condivisione o il suggerimento di qualcuno che fa lo stesso itinerario, a cui potersi aggregare diminuendo i costi per il singolo e riducendo anche i costi ambientali.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
L'argomento dell'infomobilità è uno di quei temi che sarebbero da considerare strategici. Perché? Perché permetterebbe di mettere veramente in campo le nuove tecnologie e magari pure un'offerta più ampia di servizi anche innovativi.
Ovviamente non è che ci aspettiamo di replicare il modello americano (californiano), dove ogni giorno spunta una nuova idea. Abbiamo visto sui giornali l'ultima notizia dell'Uber con i "taxi volanti" e nella zona di Los Angeles ci sono addirittura già servizi di trasporto di persone, anche senza conducente (quindi con macchine teleguidate con sistemi automatici) il tutto collegato da sistemi informativi e da App interattive che permettono appunto l'interazione con l'utenza e quindi una reale corrispondenza tra la domanda e l'offerta, sempre più personalizzata e sempre più calata sull'effettiva esigenza dell'utenza.
Questa è un po' fantascienza a casa nostra, dove non riusciamo a coordinare dei servizi tradizionali. Però, occorre cominciare effettivamente a investire sul discorso dell'info-mobilità in maniera un po' più complessiva, cioè integrando gli strumenti che comunque ci sono perché se noi guardiamo all'area metropolitana torinese, abbiamo le paline intelligenti che segnalano e sanno dire quando arrivano i mezzi, così come i servizi di informazione via sms, ecc. Certo, siamo ancora proprio agli albori. Proseguire sarebbe interessante, anche per evitare che arrivino i soliti "colonizzatori" stranieri: la tecnologia, infatti, alla fine arriva e ci ritroveremo eventualmente di nuovo con le proteste di qualcuno che non vuole che giunga l'innovazione, che purtroppo è inarrestabile. Allora invece di dover affrontare i problemi e subire le cose, forse sarebbe meglio esplorarle, scegliere le novità e magari diventare anche dei luoghi da cui queste novità si irradiano in altre parti del Paese o all'estero.
Le capacità le abbiamo; bisogna metterci la volontà, le risorse e anche, appunto, una visione di futuro che vada al di là delle solite questioni.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Emendamento rubricato n. 48) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Continuiamo a parlare di infomobilità. Come discutevamo con i colleghi poco fa, apprezziamo che esistano delle iniziative, anche embrionali, sui siti della Regione Piemonte per realizzare questo tipo di servizio. È chiaro che siamo molto lontani da qualcosa di fruibile, che integri tutti i tipi di trasporto pubblico. Adesso ci vuole un grosso lavoro, ragion per cui noi intendiamo finanziare - proponendo 200 mila euro di stanziamento sul triennio - per effettuare un coordinamento anche delle aziende private anche realizzando un bando progettuale che consenta agli operatori, che già lavorano nel settore dell'infomobilità, di coordinarsi tra loro e proporre un'offerta integrativa che raggiunga tutti i tipi di mezzi.
Noi pensiamo che dietro questo vi sia un'estensione dei mezzi di trasporto pubblico non convenzionale, almeno al di fuori delle aree cittadine. Il car sharing sta avendo buona diffusione nell'area metropolitana, ma ancora non trova l'appoggio delle amministrazioni pubbliche per fare in modo che gli investitori lo realizzino anche nelle aree periferiche. Tuttavia questa è una grande potenzialità.
Vi faccio un esempio molto semplice. Se noi non siamo in grado di avere treni fino a mezzanotte - e purtroppo questo succede oggi, anche gli SFM metropolitani alle nove chiudono il servizio sulla gran parte delle linee se non vogliamo avere far circolare autobus alle due di notte perché ci costano troppo e sono semivuoti, si comprende benissimo. In questo caso, ci sono dei servizi puntuali che possono integrare. Non tutti si possono permettere di ritornare a casa in taxi quando si finisce di lavorare alle nove o alle dieci di sera, questo mi sembra evidente. Bisogna dare delle soluzioni intelligenti, per questo soluzioni come il car sharing in e car pooling, se integrati in una piattaforma regionale della mobilità, possono permettere alle persone di uscire la mattina, magari con il treno o con il bus, e di ritornare a casa con una formula diversa di trasporto più sostenibile, più compatta e meno dispendiosa per l'amministrazione pubblica e il cittadino. Ci sono le statistiche che fanno questo tipo di calcoli, si fanno gli studi per questo.
Sono tre anni che chiediamo all'Assessore Balocco studi sulla viabilità e sugli spostamenti dei cittadini piemontesi. Studi che ancora stiamo aspettando, ahimè, perché i finanziamenti e ATPL si fanno ancora sulla spesa storica e non sulla reale domanda di trasporto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 207) presentato dal Consigliere Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 207 interviene sul programma e la missione legata alle associazioni di volontariato di Protezione civile sugli antincendi boschivi. I vecchi capitoli del bilancio regionale sono diversificati, nel senso che abbiamo stanziamenti finalizzati alla formazione e all'aggiornamento, altri finalizzati al materiale di consumo e soprattutto, agli strumenti di difesa personale nello spegnimento di incendi.
Così come i contributi che alle sezioni AIB e di Protezione civile vengono riconosciuti. Noi abbiamo voluto riassumere in un unico emendamento uno stanziamento che abbiamo quantificato in tre milioni e settecentomila euro.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Vignale, ma c'è veramente molto brusio in Aula.
Chiedo ai Consiglieri se devono parlare, di farlo fuori e di permettere al Consigliere Vignale di illustrare l'emendamento.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo riassunto in un unico emendamento uno stanziamento aggiuntivo di tre milioni e settecento mila euro, perché vi sono alcune necessità. Alcune che ricordava lo stesso Vicepresidente, cioè quello di sostituire tutti quegli strumenti che, in qualche modo, sono stati danneggiati, usurati o resi inservibili dai lunghi giorni di attività per lo spegnimento degli incendi. Tuttavia ricordiamo che vi sono altre misure.
Noi ci auguriamo che la grande attività che i volontari hanno svolto, in qualche modo, abbia sensibilizzato tutta l'Aula rispetto a misure che anche negli anni precedenti erano preposte, ma che non vedevano sempre l'accoglimento. E' evidente che occorre intervienire sul riconoscimento di contributi che sono sempre parziali rispetto alle spese sostenute dai volontari o dall'aggiornamento del parco auto. Noi abbiamo visto come, in alcuni casi, in particolar modo alcuni mezzi, erano inutilizzabili per le impervie condizioni di strade che, in qualche modo, potevano condurre a combattere il propagarsi degli incendi. Insomma, tutta una serie di aspetti che non devo ricordare, perché discussi anche nella seduta di martedì.
Ritengo che questo assestamento di bilancio debba tener conto di questo aspetto e non farne solo un dato episodico, perché è così vicino agli incendi che sono avvenuti, ma farlo diventare un sostegno sistemico.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 89) presentato dal Consigliere Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 88) presentato dal Consigliere Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Mi allaccio all'intervento del Consigliere Vignale, che mi ha preceduto.
La nostra proposta, con quest'emendamento, che si lega poi all'emendamento n. 88), se non sbaglio.



(Registrazione mancante)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 210) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Semplicemente, è un emendamento che ricalca quasi in pieno gli emendamenti dei colleghi Vignale e Ravello, e quindi è una richiesta che viene direttamente dalle associazioni di volontariato.
Anche noi chiediamo 500 mila euro in più, pur sapendo che sul capitolo c'è già una dotazione di un milione di euro. Ci sembrava giusto, però, dar voce a queste richieste, che riguardavano - nel nostro caso - soprattutto il vestiario.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 225) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche noi, ovviamente, abbiamo pensato di chiedere uno stanziamento riferito proprio al capitolo relativo ai contributi del Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte.
Per la precisione (ovviamente, non possiamo indicarlo nell'emendamento), al capitolo 185-171, che è quello finalizzato ai contributi per le spese di funzionamento, formazione, prevenzione ed estinzione oneri assicurativi.
Questo, ai sensi della legge 16 del 1994.
Abbiamo, tutti noi, discusso lungamente dell'emergenza incendi, del fatto che gran parte del compito di fronteggiare gli incendi e tentare di arginare i danni sia stato caricato sulle spalle dei volontari - degli AIB che sono intervenuti in modo molto professionale, pur non essendo professionisti e in modo efficace, nonostante le condizioni avverse, a partire dal vento, dal fumo e dalla prolungata siccità che ha peggiorato la situazione in generale.
Ora ovviamente ad emergenza cessata non possiamo proseguire sulla strada intrapresa purtroppo negli ultimi anni. Quindi, il fatto che non ci sia più un Corpo della forestale a cui affidare il compito di intervenire in queste situazioni, il fatto che ci si affidi ai volontari che, molto spesso, non hanno a disposizione adeguati strumenti per fronteggiare gli incendi, è un qualcosa che non possiamo assolutamente ignorare.
Ricordo che noi abbiamo scelto di portare l'attenzione di tutti i piemontesi su questa necessità, sul fatto che si debba sostenere il corpo dei volontari. L'abbiamo fatto in prima persona con la nostra restituzione ed ora lo facciamo con gli strumenti che ci sono stati dati dal fatto di essere portavoce in Consiglio regionale. Quindi, chiediamo alla Giunta questo impegno di 500 mila euro sul capitolo riservato agli AIB, con una particolare attenzione alla voce della formazione.
Questa è una voce che già richiamavo durante l'intervento in discussione generale. Questi volontari devono essere adeguatamente formati perché ne va della loro incolumità e anche della nostra. Il fatto di avere delle persone pronte, attrezzate e formate adeguatamente è importante; in più, devono avere ovviamente dei brevetti certificati, che è un obbligo di legge.
Sappiamo che ci sono delle difficoltà sui corsi di formazione, che pare non abbiano sufficiente copertura e, quindi, non siano più stati attivati in numero congruo rispetto alle necessità.
Questo capitolo su cui vogliamo concentrare l'attenzione è proprio quello in cui sono inclusi anche i corsi di formazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Quest'emendamento è frutto di un lavoro importantissimo, di un confronto anche con le forze impegnate nella cura dei boschi e nello spegnimento degli incendi, quindi con i corpi della AIB.
Il lavoro fatto ci ha permesso di capire quali sono i problemi che attualmente hanno i corpi AIB, i corpi di volontari, relativi alle mancanze di investimenti per i mezzi, ma anche per la formazione. Abbiamo un duplice problema: abbiamo centinaia di ragazzi volontari che si vogliono iscrivere e che hanno fatto domanda e hanno cominciato a fare corsi di formazione e non sono ancora abilitati per questioni di finanziamento dei fondi dei corsi di formazione per l'abilitazione alle forze AIB.
Quello che chiediamo è uno stanziamento del tutto congruo alle richieste che i corpi fanno per poter operare dignitosamente ed agire in modo efficace nella prevenzione e nell'azione di contenimento degli incendi. Le risorse che chiediamo sono 100 mila euro sul 2017 e 400 mila euro sul 2018.
Anche nella scelta del capitolo abbiamo voluto assicurarci che questi soldi non finiscano nel calderone di associazioni e di altri tipi di organizzazioni, che pure effettuano volontariato nei vari campi e in modo dignitoso, ma che siano veramente dedicate alla prevenzione degli incendi.
E' importante che queste risorse restino ancorate all'obiettivo finale cioè quello di aiutare i corpi che si occupano di questo problema per non ritrovarci nuovamente tra un anno o due a piangere, quando abbiamo centinaia di ragazzi volontari che stanno aspettando magari solo di essere abilitati alla funzione di forza AIB.



PRESIDENTE

Sono iscritti a parlare altri Consiglieri, ma la discussione proseguirà nella seduta pomeridiana.
Ricordo che alle ore 14 c'è il questione time.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



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