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Dettaglio seduta n.262 del 31/10/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


LAUS MAURO



(I lavori iniziano alle ore 9.30 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1026 presentata da Campo, Batzella, Bertola, Bono, Frediani e Valetti inerente a "Potenziamento rete dei servizi per la prima infanzia - micronido del nuovo Ospedale di Mondovì"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1026.
La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione indifferibile e urgente dell'aprile del 2016.
Comunque, l'interrogazione verte sul servizio di gestione del micronido aziendale dell'ASL CN1 presso l'Ospedale di Mondovì.
Una storia piuttosto lunga, perché la costruzione risale al 2010; nel 2011 vengono definite le coperture nel Bilancio finanziario della Regione Piemonte; nel 2012 è stata data una concessione della di gestione del micronido.
Il problema è che però tale micronido risulta sostanzialmente inutilizzato, nonostante ci sia un accordo con una cooperativa che andrà a esaurirsi il 27 maggio dell'anno prossimo. Da qui la nostra domanda, per avere chiarimenti su questo disservizio e se non si ritenga che siano state sprecate risorse pubbliche, anche qualora venisse sfruttato l'ultimo biennio, anzi ormai neanche quello, di gestione e quindi se sia un problema di domanda o se sia un problema di lentezze burocratiche.
Insomma, non si riesce a capire come mai si è affidata una struttura di questo genere e tra il 2010 e il 2012, teoricamente, doveva partire e a tutto il 2016 non ci risulta che sia entrata in servizio; non abbiamo notizie degli ultimi sei mesi e, magari, alla fine è partito il servizio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Nel mese di settembre del 2016 avevo aggiornato il Consiglio regionale sull'evoluzione dello stato dell'arte per il progetto del micronido dell'Ospedale di Mondovì, precisando che, d'intesa fra gli Assessorati alla sanità e alle politiche sociali della Regione Piemonte, l'ASL CN1 aveva predisposto la richiesta per il cambio di destinazione d'uso del locale di micronido, proponendoci di concedere l'utilizzo di quei locali per il servizio di neuropsichiatria infantile dell'ospedale di Mondovì.
Contemporaneamente, L'ASL CN1 ha proceduto alla risoluzione consensuale del contratto per la gestione del micronido con la Cooperativa Sociale "Quadrifoglio".
Dopo la determina l'Assessorato alle Politiche Sociali, per autorizzare il cambio di destinazione d'uso, confermo che oggi in quei locali si svolge attività a rilievo sanitario, essendo stati destinati alla Neuropsichiatria infantile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione n. 64 presentata da Benvenuto, inerente a "Medici liberi professionisti operanti in strutture ASL" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In assenza dell'interrogante, all'interrogazione n. 64 viene fornita risposta scritta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione ordinaria n. 210 presentata da Benvenuto, inerente a "Situazione strutture ospedaliere di Pomaretto e Torre Pellice" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In assenza dell'interrogante, all'interrogazioni n. 210 viene fornita risposta scritta.


Argomento:

Interrogazione indifferibile e urgente n. 1450 presentata da Porchietto inerente a "Impiego dell'anestesia epidurale nelle strutture ospedaliere" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In assenza dell'interrogante, all'interrogazione n. 1450 viene fornita risposta scritta.
Comunico che le interrogazioni cui doveva rispondere l'Assessore Saitta sono terminate.
Ce ne sono ancora due, cui deve rispondere l'Assessora Pentenero, che stiamo attendendo.
Quindi, interrompiamo per qualche minuto lo svolgimento delle interrogazioni.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 9.41 riprende alle ore 9.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 965 presentata da Frediani e Bono, inerente a "De Tomaso: ricollocazione e pensione anticipata"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 965.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
È un'interrogazione che risale al 15 marzo 2016 e ci troviamo a discuterla oggi: non capisco bene per quale motivo sia passato tutto questo tempo, comunque meglio tardi che mai. Magari questo ci consente di avere qualche informazione in più in merito all'evoluzione di questa vicenda.
La vicenda è quella della De Tomaso; l'interrogazione faceva riferimento alla ricollocazione e alla pensione anticipata dei lavoratori che hanno perso il lavoro, quindi ex dipendenti De Tomaso, per un totale di 900 lavoratori suddivisi tra Livorno e Grugliasco.
Di De Tomaso si è parlato a lungo, ma purtroppo questa difficile situazione sta rischiando di cadere un po' nel dimenticatoio; sappiamo che ci sono dei lavoratori che a tutt'oggi sono rimasti senza occupazione e non sono più coinvolti in alcun tipo di iniziativa di formazione o di reinserimento lavorativo.
Questa interrogazione ha delle premesse che ovviamente fanno riferimento a situazioni verificatesi nel 2015 e nel 2016, quindi si fa riferimento in particolare a corsi e attività che erano stati finanziati dalla Regione Piemonte proprio con la finalità di reinserimento lavorativo.
Le domande erano volte a conoscere: il numero di assunzioni derivanti dalle proposte elaborate a maggio 2015 tra la Regione Piemonte Confindustria e le parti sociali; quanti lavoratori si prevedeva di ricollocare - a questo punto, possiamo chiedere quanti siano stati ricollocati - con le azioni del programma di interventi straordinari a sostegno di lavoratori e imprese del settore tessile dell'ICT applicato e delle lavorazioni meccaniche; entro quali tempistiche il finanziamento proveniente dal Ministero del Lavoro necessario per l'attivazione del contratto di ricollocazione era disponibile per la Regione Piemonte (anche qui, ovviamente, a posteriori si tratta di sapere se sia arrivato); in che termini si siano realizzate le proposte di pensione anticipata comunicate più volte dalle istituzioni politiche regionali; quanti lavoratori ex De Tomaso siano stati ricollocati finora attraverso le misure di politica attiva in questi anni e quali azioni si preveda di attivare per i disoccupati senza alcun sostegno al reddito.
È passato più di un anno da quando abbiamo depositato questa interrogazione. Pertanto, a questo punto la situazione dovrebbe essere ancora più chiara. Scopriremo quanti ex lavoratori De Tomaso non abbiano ancora trovato soluzione alla loro difficile situazione.
È una ferita immensa per il territorio, che si accompagna ad altre che si sono sommate successivamente, nel corso degli anni, e che abbiamo visto passare in Regione anche attraverso diversi tavoli di crisi.
Questa vicenda, però, ha delle dimensioni veramente enormi per il nostro territorio e molti punti oscuri, perché sappiamo che c'è stata anche un'inchiesta giudiziaria, quindi numerosi risvolti che, alla fine, sono tutti ricaduti sulla pelle dei lavoratori.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
La parola l'Assessora Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
Com'è già stato ricordato, la vicenda De Tomaso è una vicenda che parte da lontano ed è anche a scavalco tra due amministrazioni diverse.
La vicenda è stata seguita con grand'attenzione da parte della Regione.
Provo a riassumere gli ultimi passaggi che l'hanno caratterizzata e a fare una fotografia dello stato attuale.
I lavoratori sono stati inseriti in una prima lista di mobilità, con diritto alla relativa indennità di mobilità prevista dalle norme vigenti, e sono stati licenziati, in una prima tranche, il 31/12/2014. Erano, in buona parte, le persone più giovani.
La Regione Piemonte e le parti sociali del Piemonte hanno sottoscritto in data 5/12/2016, un'integrazione all'accordo quadro che era stato fatto nel 2015, relativa agli ammortizzatori sociali in deroga e modifica dell'Addendum del 21/4/2016.
Per quanto attiene alla mobilità in deroga, quindi alla mobilità normale cui avevano diritto i lavoratori, è stata aggiunta una quota di mobilità in deroga. È stata ampliata la platea dei destinatari, sono stati rimossi i limiti di età e sono stati riaperti i termini di presentazione delle domande, per tutti coloro che - a partire dal 31/12/2015 e fino al 30/12/2016 - hanno terminato la fruizione del precedente ammortizzatore ordinario (mobilità, disoccupazione, oppure qualsiasi tipo di assegno fossero in possesso) e sono stati riaperti i termini.
In precedenza, la mobilità in deroga era concedibile solo ai disoccupati con età inferiore ai cinquant'anni e non potevano rientrare i lavoratori della De Tomaso.
Con questo Addendum successivo è stato permesso loro di entrare nella mobilità in deroga.
I lavoratori che potevano rientrare secondo i nuovi parametri test descritti sono 120: essi hanno presentato, nei termini previsti, l'accesso alla mobilità in deroga alla sede dell'INPS competente e hanno usufruito di un'ulteriore integrazione di sei mesi.
In tutti questi anni, la Regione si è impegnata, compatibilmente con le risorse e gli strumenti disponibili, a mettere in campo percorsi di ricollocazione anche attraverso le Direttive che in quel momento erano ancora gestite dalle Province: la Direttiva Occupati a Rischio, dedicata ai lavoratori mobiliferi, ai beneficiari di ammortizzatori sociali, oppure la Direttiva Occupati, dedicata ai disoccupati di più lunga durata.
Per quanto riguarda le azioni previste dalle Direttive messe in campo nel periodo sopra descritto hanno beneficiato di un ulteriore periodo di politica attiva, attraverso le risorse provenienti dal FEAG, il Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione.
I disoccupati provenienti dalla De Tomaso possono ancora utilizzare le nuove misure di politica attiva, cioè il cosiddetto "buono servizi", per la ricollocazione, dedicato ai disoccupati da più di sei mesi, e possono usufruirne attraverso le agenzie che sono accreditate nel sistema regionale.
Al 31/12/2017 risultano avviati al lavoro, dopo i licenziamenti, 510 lavoratori. Quelli attualmente occupati sono 269, di cui 152 con un contratto a tempo indeterminato.
Stiamo attendendo un'ultima misura in applicazione dell'ultimo accordo sempre sulla mobilità in deroga, che dovrebbe permetterci di accompagnare un numero importante di lavoratori alla quiescenza, quindi al sistema pensionistico.
Pertanto, tutto sommato si tratta di numeri significativi, rispetto a un quadro che, comunque - come è stato ricordato - ha fatto sì che 890 lavoratori fossero messi in mobilità.
I vari strumenti sono stati applicati secondo i criteri derivanti dalle norme specifiche a tutti i lavoratori, con misure diverse e con specificità assolutamente diverse.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Pentenero.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione indifferibile e urgente n. 1400 presentata da Berutti inerente a "Quali sviluppi per la crisi della Mondial di Mirabello Monferrato?"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione indifferibile e urgente n. 1400, presentata dal Consigliere Berutti, che ha la parola per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Sì, dieci mesi sono un po' tanti, comunque posso capire gli impegni.
Diciamo che la situazione può essersi già evoluta in parecchi modi, e questa non è sicuramente una bella cosa, quando ci sono situazioni d'emergenza.
La Mondial è un'azienda del settore della refrigerazione commerciale la cui sede centrale è a Mirabello, quindi una zona del distretto distretto del freddo casalese; soprattutto, è una realtà di grande livello, perché ha partner in Francia, Romania, Turchia, Thailandia. Pertanto, è una grande azienda.
Questa azienda ha avuto delle crisi di mercato ed ha avviato delle procedure di cassa integrazione; insomma, ha avuto particolari problemi.
Noi chiediamo alla Giunta quali sono le iniziative che sono state adottate nei mesi passati. Naturalmente, chiediamo se non sia il caso di convocare un tavolo tecnico, ma credo che a questo punto sia necessario capire se la situazione si è voluta. Naturalmente, l'Assessore sarà esaustivo in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Berruti.
La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
La vicenda di Mondial di Mirabello Monferrato era partita negli 2012 2013, in cui l'esercizio della società ha cominciato a registrare un progressivo calo dei volumi produttivi, tanto da determinare la chiusura di uno dei due opifici - quello di San Giorgio Monferrato - e di concentrare tutta l'attività produttiva residua in un unico sito, quello di Mirabello Monferrato.
Poi la società è entrata in uno stato di ulteriore crisi, oltre al primo piano di dimensionamento, al quale erano stati sottoposti.
La situazione della Mondial Group di Mirabello Monferrato è stata seguita con particolare attenzione dal 2015. Il tavolo regionale si è riunito in più occasioni valutando ogni possibile soluzione atta alla salvaguardia dei diversi livelli occupazionali e si sono tenuti diversi incontri anche al MISE, trattandosi di un'azienda pluri-localizzata.
È stato coinvolto anche l'Assessorato alle attività produttive, poich all'inizio sembrava dovesse esserci la possibilità di avviare un piano di investimenti e, quindi, un nuovo piano industriale.
L'azienda non è riuscita a utilizzare la misura regionale "Fondo di garanzia per le grandi imprese" e, quindi, quello che avevano ipotizzato non è stato realizzato nei termini ipotizzati.
Si è quindi passati ad una fase successiva, arrivando a un concordato preventivo della società e all'acquisizione del ramo d'azienda da parte di una newco partecipata da una decina di dipendenti e da alcuni manager che facevano parte dell'azienda precedente.
È andata avanti una trattativa fra i rappresentanti della newco e le organizzazioni sindacali. Quest'ipotesi di acquisizione del ramo d'azienda prevedeva l'assunzione di circa la metà dei lavoratori e la non opposizione al licenziamento dei restanti, anche con un incentivo all'esodo pari a 7.000 euro ciascuno. Ipotesi bloccata dall'assemblea dei lavoratori, che ha portato l'azienda Mondial all'apertura di una procedura di licenziamento collettivo per 140 dipendenti, il 29 dicembre 2016, conclusasi con un mancato accordo sottoscritto il 24 febbraio presso la Regione Piemonte, che ha portato al licenziamento degli ulteriori 54 lavoratori.
Le motivazioni per le quali si è arrivati a questo tipo d'accordo erano determinate dal fatto che continuava a persistere una situazione di crisi e c'era l'impossibilità di utilizzare nuovi ammortizzatori sociali di tipo conservativo, a fronte delle nuove norme.
Il personale è stato interessato da periodi di sospensione dell'attività con l'intervento di diverse tipologie di ammortizzatori sociali, dapprima la cassa per solidarietà, su richiesta della organizzazioni sindacali, che ha presentato i registri in Tribunale e l'istanza di fallimento decretato dal Tribunale in data 7 aprile 2017.
A seguito di tale nuova situazione, il Curatore fallimentare ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti in forza alla data del fallimento, pari a 163 lavoratori, i quali sono stati licenziati nel mese di aprile. Risulta che, a febbraio 2017, 75 lavoratori si siano rioccupati o risultano avere una comunicazione di assunzione, in larga prevalenza con un contratto a termine.
Al 31 ottobre 2017 i lavoratori che risultano occupati sono 43, di cui cinque a tempo indeterminato.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.02 la Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Non essendoci il numero legale, i lavori del Consiglio inizieranno alle 10.30.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica all'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Informo che, in apertura della seduta antimeridiana, l'Assessore Valmaggia è disponibile a rendere una comunicazione in merito a "Situazione degli incendi che stanno interessando il Piemonte e sull'attività posta in essere dalla Regione", come da richiesta avanzata dal Consigliere Ravello e dalla Consigliera Frediani.
Chiedo se vi siano richieste di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Noi riteniamo che, vista l'urgenza e la gravità dei fatti, sarebbe necessario ricevere le comunicazioni in apertura di seduta, per poter lavorare tutti in un clima più sereno anche sugli altri provvedimenti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Infatti, così sarà, Consigliera Frediani. Questa mattina, quando incominciamo a lavorare, l'Assessore farà le sue comunicazioni.



FREDIANI Francesca

Ha detto "seduta pomeridiana", abbia pazienza!



PRESIDENTE

Ho detto "della seduta antimeridiana", non incominciamo! Prima del pomeriggio e quindi al mattino.



FREDIANI Francesca

C'è un tale brusìo in aula che le informazioni arrivano distorte.



PRESIDENTE

L'Assessore Valmaggia farà la comunicazione dopo che i Consiglieri hanno alzato il dito e sentiamo quanto hanno da dire.



FREDIANI Francesca

Ripeto che evidentemente il brusìo che c'è in aAula non consente di sentire correttamente.
Faccio solo notare che, nella mia richiesta, quella ovviamente portata a nome del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle, si chiedeva una comunicazione anche da parte del Presidente Chiamparino, non solo dell'Assessore Valmaggia.



PRESIDENTE

Il Presidente Chiamparino è presente e, se lo riterrà, interverrà.
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino, in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Chiedo se è possibile nelle prossime sedute avere un'informativa da parte dell'Assessora Pentenero sulla situazione Embraco. Ieri sera c'è stato un Consiglio comunale a Chieri e ci sono 500 dipendenti che stanno rischiando molto seriamente di perdere il posto di lavoro.
Chiedo, quindi, questa possibilità per il nostro Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

Come Gruppo Consiliare, anzi come maggioranza, abbiamo depositato l'ordine del giorno n 1225 "Emergenza incendi in Piemonte" presentato da Rostagno, Allemano, Accossato, Appiano, Barazzotto, Baricco, Boeti Chiapello, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Gariglio, Grimaldi, Molinari Motta, Ottria, Ravetti, Rossi, Valle.
Chiediamo sia messo in discussione unitamente a quello presentato dalla Presidente Frediani.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
La richiesta che faccio è un po' urgente, perché stiamo parlando di una persona che è a rischio di vita. Chiederei l'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1124 presentato a prima firma, dal Consigliere Rossi e sottoscritto dai Consiglieri Valle, Appiano, Ferrentino, Boeti e dalle Consigliere Baricco e Caputo, inerente a "Condanna a morte del medico ricercatore iraniano Djalali".
Come sapete, ci siamo già espressi, ma nel frattempo è intervenuta una condanna a morte. Quindi, chiediamo, vista la gravità del tema, se possibile, di votarlo in mattinata o trovare in fretta il modo di esprimere il nostro sostegno a questa causa che, tra l'altro, ha già visto coinvolto il Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Non posso che esprimere un parere favorevole, per quanto possa contare.
Tenga presente, Presidente, che durante l'ultima seduta di Consiglio regionale abbiamo iniziato, ma non ancora concluso, la discussione sulla mozione n. 1212 "Accorpamento dell'ASL e dell'ASO di Alessandria" presentata da Ravetti, Appiano, Barazzotto, Baricco, Boeti, Chiapello Corgnati, Gariglio, Allemano, Mighetti, Ottria, Rossi, Valle, Giaccone Grimaldi, Monaco, Motta.
Una volta terminata, mi permetto di consigliare l'inserimento delle mozioni e ordini del giorno appena presentate dei colleghi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
L'o.d.g è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi

Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 24 ottobre 2017.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.; "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 17 e del 18 ottobre 2017.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali - Protezione civile

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Emergenza incendi boschivi in Piemonte"


PRESIDENTE

L'Assessore Valmaggia è disponibile a rendere le comunicazioni della Giunta regionale in merito a "Emergenza incendi boschivi in Piemonte ".
Prego, Assessore.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Un aggiornamento sulla situazione degli incendi in Piemonte. Richiamo alcuni punti che ho già segnalato martedì scorso in Aula.
È evidente che alla base c'è una situazione climatica di siccità perdurante, che si prolunga da diversi mesi e che è fuori da qualsiasi serie storica della meteorologia. Questo fa sì che vi sia una condizione di emergenza su tutto il territorio piemontese.
Un'emergenza che non è finita, ma che, a oggi, è sotto controllo. Dal 10 ottobre, l'abbiamo già detto, è stato dichiarato con determina lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi su tutto il territorio piemontese. Successivamente, sono iniziati alcuni incendi, con molti focolai in diverse Province del Piemonte. Il prospetto, a oggi, parla di 135 focolai di incendio che si sono sviluppati in quasi tutte le Province del Piemonte, in particolare nella Provincia di Torino e nella Provincia di Cuneo, ma anche nel Biellese, nel Novarese, nell'Astigiano e nell'Alessandrino, anche un piccolo intervento nel VCO, per dire come la situazione sia generalizzata.
A fronte di 135 interventi e necessità che si sono presentate nel corso di queste settimane, abbiamo avuto nove interventi più significativi che si sono sviluppati, parte nel Cuneese e parte nel Torinese. C'è stata una crescita degli incendi segnalati, partendo dal 19 ottobre con due segnalazioni e due piccoli incendi nel Cuneese, e si è passati, a domenica 22, con 14 segnalazioni. In particolare, il 19 ottobre si sono avuti tre focolai importanti: il primo quello della zona di Cumiana, Cantalupa Giaveno e Frossasco; il secondo nei Comuni di Caprie a Rubiana; il terzo nel Cuneese sulla statale del colle della Maddalena tra Sanbuco e Pietraporzio.
Il 22 ottobre abbiamo avuto l'incendio a Bussoleno e a Mompantero Novalesa, di cui avete visto e letto. Sempre il 22 ottobre, un incendio a Roure e a Persero, il terzo nella zona delle Valli Orco e Soana, a Ribordone, Locana e Sparone verso il Parco del Gran Paradiso.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, non credo che l'Assessore Valmaggia possa fare una relazione con questo brusio.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Il 23 ottobre, quindi lunedì scorso, è partito l'incendio in Val Varaita, Casteldelfino e Chianale, il 25 a Traverselle, l'ultimo il 27 ottobre a Demonte, che ha interessato il Vallone dell'Arma con a rischio alcune centrali dell'ENEL e qualche borgata. Riassumendo tre incendi significativi iniziati il 19/10, tre il 22/10, uno il 23/10, un altro il 25/10, l'ultimo il 27/10.
Questo per dire come, nell'arco di questi 20 giorni, ossia dal 10 di ottobre, quando è stato dichiarato lo stato di allerta massima per gli incendi boschivi, noi abbiamo avuto, ripeto, 135 eventi, la maggior parte chiusi rapidamente. Ne cito uno che non è stato riportato sui giornali, ma che ha creato molta apprensione nel Comune di Borgo San Dalmazzo, laddove un incendio vicino alle case ha rischiato anche di attaccare le abitazioni ma è stato immediatamente risolto.
I nove grossi focolai nella Provincia di Torino e di Cuneo hanno avuto un'evoluzione che ha, come base, la situazione climatica, la siccità e il substrato di secchezza totale di molto materiale vegetale nei nostri boschi e, quindi, una predisposizione consistente agli incendi. D'altra parte, vi sono condizioni climatiche che, soprattutto la temperatura mite e il forte vento di foehn, hanno impedito in alcune giornate particolarmente delicate di far volare i mezzi aerei, sia per la sicurezza degli stessi mezzi aerei sia per l'approvvigionamento, ad esempio, nella diga del Moncenisio, ma che hanno favorito il propagarsi di questi incendi anche quando, a un certo punto, sembrava che la situazione fosse sotto controllo, quindi nella notte c'era una ripresa o dopo qualche ora c'era un peggioramento.
È come se, si diceva con l'Ispettore capo della AIB, usando una metafora sportiva, facessimo una partita di rugby, in cui si va avanti dieci metri, per poi arretrare di cinque; poi, si va avanti di quattro e si ritornava indietro, perché continuamente uscivano fuori nuovi focolai magari nella zona dove si pensava che l'intervento fosse già concluso e dove, invece, si aveva una recrudescenza.
Questo per dire che il primo elemento è che l'emergenza non è finita: non ci sono più persone evacuate, la viabilità è ripristinata in tutto il Piemonte, si sono protette le abitazioni, ma l'emergenza, lo stato di massima allerta sul territorio regionale - anche la vicina Lombardia vive problemi analoghi - rimane massima.
I danni e le responsabilità li vedremo in un secondo momento; siamo ancora in fase totalmente emergenziale. L'emergenza verrà risolta nel momento in cui arriveranno due belle giornate di acqua che scende bene dal cielo, sperando che non arrivi l'inondazione dopo il fuoco, che mettano in sicurezza i nostri territori, altrimenti si continua con le squadre di terra, con il coordinamento dei Vigili del Fuoco e con la sala operativa a operare con la massima attenzione e con la massima allerta.
Un passaggio legato all'utilizzo dei mezzi aerei che è stato invocato da molti.
L'organizzazione dei mezzi aerei in Piemonte, per quanto riguarda gli incendi boschivi, è impostata in questo modo: abbiamo una flotta di sei elicotteri, che hanno un contratto forfettario annuale e che operano dall'inizio dell'anno. Dall'inizio di quest'anno, solo per darvi questo dato, è stato dichiarato lo stato di massima pericolosità per 113 giorni nell'arco dell'anno, nelle Province di Torino, Biella, Vercelli, Novara e VCO e 149 giorni - quasi metà 2017 - li abbiamo passati con dichiarazioni di massima pericolosità per Cuneo, Asti e Alessandria.
Questo ha comportato, rispetto alle altre annualità passate, l'utilizzo di quasi tutta la disponibilità del monte ore previsto per i contratti con i sei elicotteri della flotta regionale che, sostanzialmente, circa due mesi prima dalla fine dell'anno è stato esaurito il budget.
Per questo motivo il 27 ottobre la Giunta regionale, e ringrazio ancora il Presidente e tutti i colleghi di Giunta, vista la situazione, ha dato copertura economica straordinaria, per sostenere gli interventi di spegnimento da parte della flotta.
Dal 19 ottobre, giorno in cui è iniziata la fase di emergenza, la Regione Piemonte ha garantito l'utilizzo di tutti gli elicotteri ogni volta che perveniva la richiesta dalla sala operativa. La sala operativa è ubicata nella sede dei Vigili del Fuoco, che oggi hanno la responsabilità della gestione e hanno preso il testimone dal Corpo forestale dello Stato.
Quindi, quando la sala operativa dei Vigili del Fuoco, su segnalazione del DOS (Direttore Opere di Spegnimento), che è il responsabile dell'incendio sul posto e che opera sul territorio - ogni punto, ogni focolaio, ogni incendio ha un suo DOS che coordina le squadre di terra e decide sull'invio dei mezzi aerei - ha ricevuto una richiesta di invio di mezzo aereo, questa è stata soddisfatta.
A partire dal 19 ottobre a oggi, hanno operato tutti i 13 mezzi a disposizione: sei elicotteri della flotta regionale, sei mezzi della flotta nazionale, più quello specifico dei Vigili del fuoco (4 Canadair e 9 elicotteri).
Tuttavia, va ribadito il fatto che in alcune giornate con condizioni meteo non adeguate, sia per l'approvvigionamento, perché c'era vento in quota, sia per l'intervento sul posto, perché c'era fumo e visibilità insufficiente, i mezzi aerei non hanno potuto intervenire.
Il dato di partenza era la protezione delle persone. Primo obiettivo la tutela e l'incolumità delle persone e devo dire che, a distanza di 20 giorni, pur mantenendo alta l'attenzione, perché l'emergenza non è finita non ci sono state né vittime né feriti; c'è stato qualche vigile del fuoco che ha avuto necessità di qualche supporto medico per intossicazione da fumo, ma né nella popolazione e nemmeno nelle centinaia di volontari AIB e Vigili del Fuoco, nonché nel personale tutto che ha operato in questa emergenza ci sono stati danni alle persone e anche alle cose, perch l'obiettivo in ordine era di tutelare le persone e di tutelare le abitazioni.
Abbiamo visto col Presidente, nel sopralluogo che abbiamo fatto sabato scorso a Caprie, il fuoco che circondava le frazioni abitate (non frazioni di seconde case), limitato all'esterno, quindi si sono tutelate le persone si sono tutelate le abitazioni e si è guidato, si è accompagnato, si è contenuto - tenendo conto, dicevo, dei cambi repentini delle modifiche legate al meteo, soprattutto in relazione al vento - il danno dove non c'era pericolo per le persone o per i fabbricati.
Per quanto riguarda la stima dei danni e il dopo, sappiamo che la norma nazionale o regionale impedisce, nei dieci anni successivi all'incendio oltre che il pascolamento, anche la caccia. Ci saranno delle valutazioni da fare in seconda battuta, così come sulle responsabilità: di eventuali doli si occuperanno i Carabinieri forestali.
Peraltro, abbiamo avuto anche il supporto da altre Regioni, oltre che per quanto riguarda la flotta aerea, dal nazionale, e anche dalle Regioni Toscana e Campania per quanto riguarda i Carabinieri forestali; abbiamo operativi da qualche giorno gli AIB della vicina Liguria, con la quale c'è un patto di collaborazione. C'era la disponibilità anche dei Vigili del Fuoco francesi al di là del Moncenisio per intervenire, quindi c'è stata una grande collaborazione.
Rimane alta l'attenzione perché - ripeto - non è finita l'emergenza essendo tutto il territorio regionale, per la siccità e per la situazione meteo, a rischio di ulteriori focolai, con il dipanarsi di incendi che partivano, venivano chiusi e riprendevano, ma c'è stata una distribuzione anche temporanea di questi incendi. I picchi si sono avuti domenica 22 lunedì 23 e martedì 24, ma poi hanno ripreso venerdì, sabato e domenica.
Siamo di fronte a un andamento un po' altalenante.
Chiudo ringraziando veramente tutto il personale istituzionale e volontario che in questi 20 giorni, ha operato e continua ad operare, fino quando non cadrà sorella pioggia dal cielo, e che si è dato da fare in modo sinergico con grande disponibilità. Negli incontri che abbiamo avuto con il Presidente Chiamparino, abbiamo visto esempi di grande disponibilità.
Sindaci che sono capisquadra di AIB e, soprattutto, la conoscenza del territorio sono stati l'elemento importante, perché negli incendi boschivi non è necessaria la quantità di volontari che arrivano o l'impiego dell'esercito, è necessaria la professionalità dei volontari e soprattutto, la conoscenza del territorio. L'organizzazione prevede, per esempio, che le squadre di AIB che vengono dalla Liguria abbia un AIB del territorio, uno scout che li guidi e che li accompagni, perché la conoscenza del territorio è fondamentale.
Quindi, grazie a tutti quelli che hanno operato, con l'auspicio che al più presto si concluda la fase emergenziale e che al più presto si proceda nelle bonifiche dei fuochi e poi nella rinaturalizzazione di quanto è stato danneggiato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Il Presidente Chiamparino si riserva di intervenire durante la discussione o al termine.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per questa informativa, anche se devo dire che mi aspettavo qualcosa di più, nel senso che abbiamo di nuovo ripercorso i fatti e ci sono ancora alcuni punti che non ci sono perfettamente chiari in merito alla procedura di emergenza che è stata adottata, al modo in cui si sono organizzati gli interventi; ci sono alcuni aspetti che poi verranno evidenziati dai miei colleghi in merito all'attuale gestione delle emergenze e alle gravi ripercussioni che lo smantellamento del Corpo forestale ha avuto e di cui tutti noi stiamo pagando il prezzo in questi giorni. Su questo, per l'appunto, interverranno poi i colleghi, che sicuramente sono più competenti di me in materia.
Io, banalmente, vorrei riportare l'esperienza che ho vissuto sul territorio, quello che ho potuto vedere coi miei occhi, quello che ho già tentato di portare in Aula la scorsa settimana (martedì scorso), quando ho chiesto un'informativa, tra l'altro con un po' di fastidio, perché ho sentito il commento del Consigliere Gariglio (lo ricorderà): "Basta con queste richieste di informativa!". Come se non fosse un'emergenza.
Ecco, l'impressione è un po' questa: che si sia sottovalutata l'emergenza.
Io, domenica scorsa, ho aperto le finestre di casa e ho visto un cielo limpido, terso. C'era il vento (cosa che capita spesso, in Val Susa) e tutti noi forse eravamo un po' troppo concentrati sullo smog della città sullo smog di Torino, quindi abbiamo pensato: "Questo vento spazzerà via lo smog e finalmente si potrà tornare a passeggiare in città, senza temere di avere danni per la salute".
In realtà - ho anche pubblicato una foto del cielo azzurro sulla valle un cielo che il vento spesso ci regala - dopo pochi minuti è apparsa questa nube di fumo che proveniva dal primo incendio scoppiato. Un incendio che ha avuto luogo in località Calusetto, verso le nove del mattino.
Ovviamente, parliamo di incendi dolosi: credo non sia necessario star qui a raccontarci che ci possono essere dei fenomeni di autocombustione nei boschi! Quindi, alle nove del mattino è iniziato questo primo incendio. Abbiamo visto arrivare la nube: una nube molto estesa, molto densa e molto scura.
E, da lì in poi, chi vive in valle ha iniziato a chiedersi cosa stesse succedendo. Ci aspettavamo di vedere arrivare subito i mezzi, di sentire partire gli uomini. Effettivamente, abbiamo sentito le sirene che richiamano i volontari, che sono entrati in azione in modo molto tempestivo. Ovviamente, li ringraziamo di questo, perché non oso pensare cosa sarebbe potuto succedere, oltre a quello che è comunque successo, se non ci fossero stati loro.
Il primo Canadair l'abbiamo visto verso le ore 13. Quindi, c'è un lasso di tempo durante il quale chi vive lì non ha visto muoversi nulla. Si vedeva soltanto il fumo che cresceva, ma non si è visto un intervento deciso.
Pertanto, c'erano indubbiamente tutti i segnali (l'ha ricordato anche l'Assessore): c'era la siccità prolungata, c'era il vento, e il vento in Val di Susa è un qualcosa che tutti conoscono, è un qualcosa che si ripete più volte durante l'anno. La Val di Susa è famosa per il suo vento. C'erano tutte le condizioni affinché si potesse manifestare quel disastro che, poi effettivamente si è manifestato.
A me rimangono queste immagini, che ho nella testa: prima il fumo e poi le foto che hanno iniziato a girare in rete; in rete, perché sui giornali e sui telegiornali non si è visto nulla, per giorni e giorni. Si parlava soltanto dello smog di Torino: l'unica cosa che interessava ai mezzi di informazione era lo smog di Torino e il blocco del traffico.
E intanto, la Valle bruciava. Iniziava a bruciare la Val di Susa iniziavano a bruciare altri territori, nella totale indifferenza della politica e dei mezzi di informazione. Abbiamo, poi, letto delle dichiarazioni un po' tardive (diciamolo); poi sentiremo dalla viva voce del Presidente Chiamparino il perché di questa sua iniziale indifferenza rispetto a questa situazione emergenziale. Abbiamo letto recentemente delle sue dichiarazioni (ieri, se non sbaglio). Cito il virgolettato, poi non so se è un virgolettato che corrisponde alla realtà o meno: "La lotta al fuoco è seria e va affrontata con competenza, ma non con faciloneria e improvvisazione".
Noi, invece, abbiamo avuto l'impressione che si sia presa sotto gamba la questione, che quel "esageruma nen" (mi scuso per la pronuncia, perch non sono piemontese, però lo sento dire talmente tante volte che ormai l'ho imparato anch'io) sia stato applicato a sproposito anche a questa situazione.
Quindi, ci dà l'idea che, questa volta, questo tono un po' basso, un po' di noncuranza, che magari fa presa su qualche cittadino piemontese, in questo caso sia stato decisamente fuori luogo.
Così come l'altra affermazione che ho letto ieri, da ANSA: "I danni alle cose o alle infrastrutture sono stati molto limitati".
Ma i boschi per lei cosa sono? In quale categoria rientrano? Non sono infrastrutture, lo sappiamo, perché per voi l'infrastruttura è soltanto una e unica e quella va difesa (il TAV), lo sappiamo, però secondo me un bosco che brucia - e parliamo di molti boschi che bruciano - è un danno enorme immenso, non solo per un territorio circoscritto, ma per tutta la regione.
E gli animali - mi dica un po' - in cosa rientrano? Sono cose, sono infrastrutture, sono esseri che non sentono, quindi non hanno neanche il diritto di essere menzionati? Non sto neanche a ricordare, perché non voglio strumentalizzare il caso, però emblematico, di quel ragazzo, Alberto Arbrile, che è morto cercando di spegnere un incendio. Non voglio attribuire responsabilità, non voglio strumentalizzare questo fatto, però faccio presente, proprio perch è un caso emblematico, che questo ragazzo è morto cercando di difendere il suo campo dagli incendi. Quindi, un ragazzo che ha scelto di passare la sua vita sul suo territorio, di lavorare sul suo territorio e che stava cercando disperatamente di difenderlo.
Direi che questo merita un po' di attenzione e non va inserito tra le cose che possono succedere, perché, magari, c'è una predisposizione naturale.
Adesso, noi che cosa chiediamo? Noi abbiamo diverse domande.
La prima è: qual è il piano di bonifica previsto? Perché un danno del genere va riparato.
Noi sappiamo che, per decenni, le nostre montagne non torneranno normali, sappiamo che abbiamo perso un patrimonio di flora e fauna immenso.
Per questo motivo, ci associamo alla richiesta di chi chiede di sospendere l'attività venatoria per dieci anni. Non bastano pochi giorni, non facciamo ridere! A cosa servono pochi giorni? A cosa servono? Abbiamo perso un patrimonio faunistico immenso, ci sarà un'estinzione locale di molte specie e stiamo ancora lì a pensare se diamo fastidio o no ai cacciatori se sospendiamo la caccia un po' più a lungo! Ma c'è veramente da vergognarsi.
Ho visto una foto che girava (l'avrà vista anche lei, io l'ho anche pubblicata e rilanciata e so che la cosa ha un po' infastidito, perch c'erano commenti sulla rete): lei è venuto a fare un sopralluogo sul territorio e si è trattenuto nella sede dei volontari, a cui - ripeto - va la nostra riconoscenza, però capisce che nel vedere una foto di questo tipo, dove lei, la collega Ruffino e l'Onorevole Napoli ridete e brindate insieme (brindate non lo so, ma comunque bevete insieme), viene proprio da chiedere - questa è una domanda che ci facciamo tutti - cosa avevate da ridere? Cosa avevate da ridere? Se me lo può dire, magari riusciamo anche a dare un senso a questa immagine, a questa foto, perché nei giorni in cui c'erano persone che stavano sfollando e lasciando la loro casa, questo ha avuto un aspetto veramente devastante e di lontananza della politica dalla realtà.
È stato per lei, visto che parliamo poi di allenatori (ha fatto lei questa metafora) un autogol clamoroso. Lo sappia: un autogol clamoroso per lei e per i colleghi che compaiono in questa foto.
Un'ultima richiesta, visto che ho solo più pochi secondi.
Mi sembra che la Valle abbia già pagato un prezzo piuttosto alto.
Abbiamo sentito l'Assessore parlare di budget esauriti per l'emergenza e gli interventi. La domanda è: la finite di investire risorse in opere che portano soltanto un danno al territorio? Mi fa piacere che il collega Appiano sorrida, forse si è convinto anche lui finalmente, ma sono opere che portano soltanto a cementificare il territorio e a sottrarre spazio alla natura. Opere che, tra l'altro, prevedono, per i prossimi dieci anni un traffico di 700 mila camion sulle nostre strade.
Come pensate che possa essere l'area della Val di Susa nei prossimi anni? Spiegatecelo un po'.



(Applausi provenienti dall'emiciclo riservato al pubblico)



PRESIDENTE

Ricordo al pubblico che non è possibile applaudire e vi invito a non farlo. Abbiate un po' di rispetto per l'Aula che sta lavorando, discutendo in maniera seria di un argomento.
Queste le regole, che vi piacciano o meno.
Io vorrei che l'Aula discutesse in maniera serena di una questione seria e vi invito a consentirci di svolgere il nostro lavoro.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore "8 Marzo" di Settimo Torinese (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Superiore "8 Marzo" di Settimo Torinese in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali - Protezione civile

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Emergenza incendi boschivi in Piemonte" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo il dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per le sue comunicazioni, e mi associo e faccio mio il ringraziamento che l'Assessore Valmaggia ha fatto a tutte le persone che in questi giorni ci hanno messo l'anima e la passione, a rischio della propria vita, in questa vicenda.
Il Piemonte in questi giorni ha vissuto momenti drammatici, in cui un pezzo del territorio veniva distrutto. In questi momenti drammatici, donne e uomini hanno retto botta; le Istituzioni - in primo luogo i nostri Sindaci e le nostre Sindache - hanno tenuto botta, hanno retto, hanno confortato la popolazione, si sono concertati e a volte anche scontrati con chi doveva coordinare gli incendi, perché ciascuno cercava di fare di tutto per difendere il proprio territorio e salvaguardare le persone.
I nostri amministratori, che non hanno dormito giornate e notti intere sono stati lì con i volontari degli antincendi, con le forze dell'ordine (Carabinieri, Finanzieri, Vigili del Fuoco). C'è stato un grande esercito di piemontesi che si è mobilitato.
Io credo che quest'Assemblea, rappresentanza istituzionale del Piemonte, debba dire "grazie" a tutte le persone che hanno dato una mano come noi dobbiamo dire grazie alle persone di qui, della nostra Istituzione, che hanno dato una mano, a iniziare dall'Assessore Valmaggia al Presidente Chiamparino e ai tanti colleghi che sono stati sui posti.
Penso all'impegno e alla presenza sul territorio dei miei colleghi, che però non sono sicuramente gli unici ad averlo fatto, Rostagno e Ferrentino che hanno presidiato il loro territorio e sono stati punto di riferimento dei Sindaci.
Io credo che, una volta affrontata e risolta l'emergenza, una volta spenti gli incendi, una volta circoscritto l'aspetto drammatico di tutto questo, si debba andare a ricercare e a colpire pesantemente coloro che sono stati la causa di questi incendi. Si dovrà cercare di porre rimedio nel più breve tempo possibile, ai danni provocati da questo dramma, ai drammi provocati al patrimonio naturalistico, al dramma e alla distruzione che ha subito la flora e la fauna di quei territori, e aiutare le popolazioni le cui attività economiche sono state colpite, a ricostruire le condizioni di vita e il loro habitat.
Quello che a me colpisce, a fronte di un dramma ambientale e umano così forte - e ruberò poco tempo a quest'Assemblea - è l'atteggiamento di sciacallaggio che arriva da qualcuno.
Quando ci sono situazioni drammatiche, ci sono persone che lavorano e si impegnano, e altre che, dal momento in cui parte il dramma, si mettono sui post e stanno lì, indifferenti alla sofferenza della gente, solo a dare responsabilità su Tizio e su Caio.
Trovo vergognoso l'atteggiamento dei colleghi del Movimento 5 Stelle.
Lo trovo vergognoso. Non mi metto sul loro piano.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lasciate parlare il Consigliere Gariglio.
La Consigliera Frediani ha detto tutto quello che voleva. Il Consigliere Gariglio ha lo stesso diritto.
Prego, Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Vedete, cari colleghi, mi spiace, ma siccome quest'Assemblea non è controllata dalla Casaleggio Associati, non c'è qualcuno che con un click può dire chi può parlare oppure no; io parlo e dico che non scendo sul vostro piano. Perché potrei dire che, mentre il Presidente Chiamparino e l'Assessore Valmaggia erano sui posti dell'incendio, dove era la Presidente della Provincia di Torino? Dove era la Presidente della Città metropolitana? Dove erano le istituzioni vicine al territorio? Non c'eravate, eravate a dilettarvi sui post e sulle multe di GTT, mentre un pezzo di territorio bruciava.
Non scendiamo su quel piano, perché non è questa la vicenda. Cerchiamo di dire cosa possiamo fare e cosa dobbiamo fare. C'è un'emergenza ancora in corso, che non è risolta.
Assessore e Presidente, fate tutto il possibile. Se servono risorse, se servono strumenti, avete quest'Aula a disposizione. Noi ci siamo e stiamo vicino ai nostri Sindaci di qualunque colore e di qualunque parte siano perché sono il presidio dello Stato, sono la faccia dello Stato e ci hanno messo il loro volto, il loro coraggio e la loro passione e noi gli siamo vicini, e gli diciamo grazie. Aiutiamo quei Comuni, perché hanno già problemi con il Patto di stabilità, hanno già problemi a tirare avanti. Da domani per loro sarà difficile.
Vicepresidente, abbiamo dei documenti di bilancio da affrontare prendiamo atto che c'è un'emergenza in corso e che, forse, qualche priorità dobbiamo rivisitarla. Se serve, facciamo anche delle rinunce, su questo siamo disponibili. Diamo una mano a queste persone e facciamo tutto quello che è possibile.
Noi alle persone siamo interessati, per noi le persone sono la prima infrastruttura del territorio mentre la seconda è il paesaggio e il territorio, ovvero ciò che la storia e la natura ci ha donato. Vogliamo salvaguardarle e siamo disponibili a fare tutto ciò che serve.
Noi non faremo sciacallaggio contro Amministrazioni che sono evaporate contro persone che hanno abdicato al loro ruolo, fingendo di voltarsi dall'altra parte e fingendo di non vedere le loro proprie responsabilità.
Siamo disposti a dare una mano e i colleghi possono insultarmi finch vogliono, ma non sono minimamente toccato dalle vostre considerazioni. Mi interessa di più dire e fare uscire di qui, rispetto ai cittadini e alle comunità della nostra Regione, che ci sentiamo vicini a loro, che siamo vicini a loro e siamo disponibili a farlo, a partire dagli atti di governo e dalle leggi che voteremo, soprattutto quelli di bilancio, che questa Assemblea si accinge a votare.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Innanzitutto ringrazio l'Assessore per la relazione che ha svolto e mi fa piacere che l'abbia svolta in Aula, perché dai commenti giornalistici pareva ci fosse solo la provincia di Cuneo. Quindi, prendo atto che adesso ci sono anche altre Province del Piemonte, e lo dico anche un po' per stemperare il nervosismo, perché dobbiamo davvero valutare una situazione molto difficile.
Indubbiamente non sono in grado di giudicare in questa sede, perché non ho tutti gli elementi, se all'inizio la situazione sia stata sottovalutata o meno dalla Giunta regionale, che ha le sue responsabilità nel coordinare queste azioni, oppure quanto possa essere stata determinante l'assenza totale, in particolare nella Provincia di Torino, dell'Ente Provincia. Dico questo, perché nelle altre realtà c'era e non venite a raccontare il contrario, perché ribadisco che nelle altre realtà c'era. Anche perché una serie di competenze le Province o le ex Province le hanno e nelle altre realtà c'erano.
Qui c'era l'assenza assoluta, al punto che mi è venuto il dubbio che con il suo Capo Gabinetto si fosse dimessa anche il Presidente della Provincia e che si fossero dimessi tutti insieme. Al di là di queste considerazioni e battute.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lasciate parlare il Consigliere Pichetto. Tutti i Consiglieri hanno il diritto di intervenire.
GARIGLIO Davide (fuori microfono) In questo Consiglio gli animali sono tutti uguali!



PRESIDENTE

Lei, Presidente Gariglio, è già intervenuto.
Prego, Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Dopo dovremo affrontare anche la questione degli animali, noi l'abbiamo inserita in un ordine del giorno, quindi è opportuno che venga valutata.
Riparto proprio da questo; dobbiamo valutare se siano state sottovalutate le questioni e di chi sono le responsabilità, perch certamente anche le responsabilità contano. E non possiamo ridurci a dire che è colpa del tempo, che sono mesi che non piove, che fa troppo caldo e che abbiamo un destino baro che porta tutto ciò.
Mi unisco alle considerazioni sull'encomiabile impegno dei volontari AIB, della Protezione Civile e di tutti coloro che si sono mossi. In Val di Susa, però, c'è la presenza dell'Esercito più numerosa che nelle altre realtà. Perché non si è utilizzato l'Esercito? Perché non è stato richiesto? Perché non è stato voluto? Perché il Ministero della Difesa non ha voluto intervenire? Capisco che forse non hanno un'esperienza per spegnere il fuoco, ma io, abitando in una zona che si è incendiata più volte, posso dire che anche solo usare la pala per fare i tagliafuoco è un servizio utile in queste situazioni.
Questo è uno dei punti cui credo la Giunta regionale debba dare una risposta e chiarire, e debba chiarirlo anche per un'altra valutazione: proprio per guardare avanti.
Spero che davvero questi ultimi focolai si spengano e, se volete facciamo anche una novena affinché piova. Però rendiamoci conto che non possiamo più permetterci di essere, così all'improvviso, vittime di una situazione che sarà degenerata, ma che non siamo stati in grado - la Regione, la Provincia, chi di competenza, forse anche solo la Forestale di arginare. Forse serviva qualcuno che avesse un'esperienza di governo di queste partite. Il passaggio, per legge dello Stato, della Forestale ai Carabinieri.
Non so dove siano finiti i forestali, se siano nella Città di Torino.
Forse serviva qualcuno che coordinasse queste partite.
Certo che una valutazione noi la dobbiamo fare, la dobbiamo fare su tutta la partita che riguarda la prevenzione per il futuro, la dobbiamo fare per la gestione immediata.
È vero, non so quanti danni possono esserci, ma certamente ci sarà un problema questo inverno per quanto riguarda la fauna della montagna. È un tema che va affrontato, perché sono intere vallate e intere conche che sono andate bruciate. Anche sotto l'aspetto caccia o non caccia - qui il dibattito lo lascio aperto, valutino quelli che hanno più competenza di me non perdiamoci poi nel dire che abbiamo risolto il tutto, ma valutiamo invece quale può essere l'intervento, anche per la salvaguardia della fauna rimasta, quella che si è spostata e quella che potrebbe ritornare. Questa è una valutazione che va fatta.
In ultimo, chiedo che sia svolta nella Commissione competente una relazione da parte della Giunta regionale sulle procedure da adottare in momenti come questi. Anche le procedure per l'intervento credo possano essere un elemento di valutazione più seria per il futuro.
Non entro, Presidente Chiamparino, tanto per stemperare un po', sulla questione degli allenatori. Lei sa che sono normalmente con gli allenatori che vincono, ma questa frase di nervosismo rispetto agli allenatori normalmente la dicono gli allenatori che vengono mandati via. Non so quale sia stato il motivo per il quale lei sia andato sul tema calcistico, ma se è quello normale degli allenatori, naturalmente è un nostro auspicio ed è un nostro augurio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Negli ultimi 15 giorni il territorio della nostra regione ha subito un danno che si può definire quasi epocale. Secondo il calcolo della Coldiretti, ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi che sono andati a fuoco, con gravi danni all'ambiente, all'economia, al lavoro, al turismo, alla flora e alla fauna. Secondo stime ancora approssimative, sono almeno 1.300 gli ettari di territorio andati in fiamme.
Alcune borgate sono state evacuate, molti cittadini hanno dovuto rivolgersi agli ospedali per intossicazione da fumo. La strada statale 21 della Maddalena tra Italia e Francia è rimasta chiusa sei giorni per il vasto incendio che ha devastato l'Alta Valle Stura.
Domenica scorsa, per alcune ore, è rimasto chiuso anche un tratto dalla Torino-Bardonecchia a causa del fuoco che impediva la visibilità. Oltre ai danni subiti a livello ambientale, va anche considerato il danno faunistico. È stato calcolato che un incendio distruttivo, in un ettaro può causare la morte di 300 uccelli, 400 piccoli mammiferi e cinque milioni di insetti.
Presidente, voglio rivolgere un ringraziamento, dal profondo del cuore a tutti i Vigili del Fuoco permanenti e volontari, alla Croce Rossa, agli Anti Incendi Boschivi, a tutte le forze dell'ordine, ai Sindaci e a tutte le associazioni che, con abnegazione e professionalità, si sono prodigate con turni di lavoro estenuanti. Ho visto uomini per terra che non avevano più la forza, sporchi, che non riuscivano a respirare, ma continuavano, con energia e forza, ad andare avanti.
Ringrazio queste persone dal profondo del cuore che sono andati avanti per ore e ore.
Ringrazio anche i funzionari dalla Regione, i funzionari dell'ARPA e tutti quanti hanno dato il loro prezioso contributo nella gestione dell'emergenza. Considero che la Regione abbia inizialmente sottovalutato la gravità di quanto stava capitando e non si sia resa conto, se non in ritardo, del ruolo di protagonista e di coordinamento che riveste, a causa anche del nuovo assetto della riforma Madia.
Ricordo che dal 1° gennaio 2017 il Corpo della Forestale è stato accorpato all'Arma dei Carabinieri e ai Vigili del Fuoco. Dei 7.000 forestali, 6.700 sono stati accorpati ai Carabinieri e 300 sono stati accorpati ai Vigili del Fuoco. Questa riforma si è vista sul campo. I Forestali era un aiuto prezioso nella prevenzione e nello spegnimento degli incendi; infatti sul territorio è mancato l'aiuto e la forza del Corpo Forestale.
Vorrei rivolgermi e concentrarmi sul mio territorio, sulla Val di Susa.
Da nove giorni, da quando il focolaio si è acceso nel Comune di Bussoleno a partire da allora, sono ben sei i Comuni coinvolti dall'emergenza: Bussoleno, Chianocco, Mompantero, Susa, Venaus e Novalesa. Ancora stamattina c'erano due elicotteri che volavano per spegnere i focolai che sono nella zona di Venaus e Novalesa.
Volevo anche sottolineare che domenica 29 ottobre sono state evacuate intere frazioni intorno al Comune di Mompantero; il propagarsi delle fiamme a volte ha addirittura neutralizzato i tralicci delle comunicazioni e delle telecomunicazioni posizionate in località Pampalù; senza ripetitori i segnali TV e telefonici non arrivano in alcune zone della Val Cenischia fin su a Novalesa. Numerose baite sono state rase al suolo dal fuoco; il fumo sprigionato e il vento, perché c'era un forte vento di foehn, hanno creato grossi ostacoli in quota, cosicché gli elicotteri e i Canadair non potevano volare, a causa del fumo e del forte vento, quindi c'è stato anche un ritardo (tra virgolette) non volontario, ma involontario, a causa delle condizioni meteorologiche.
A Susa l'aria era irrespirabile. Tutte le persone rivolgevano lo sguardo verso le montagne e anche verso la Madonna del Rocciamelone, che protegge la nostra Valle. Tutti speravamo e pregavamo che queste fiamme.
Pensate che ci sono state delle fiamme che raggiungevano i 30-50 metri di altezza. Quindi, era veramente difficile e un plauso, un ringraziamento va a tutti questi uomini che con coraggio si sono schierati, si sono prodigati e non hanno avuto paura, per salvare i nostri boschi, le nostre montagne e la nostra popolazione. Questo è accaduto.
Noi speravamo, pregavamo. Sono state evacuate delle persone che poi sono state trasportate presso l'Istituto Rosaz, gestito dalle suore missionarie francescane; è stato allertato e attivato il Centro e il Salone Rosaz era pronto per poter accogliere, qualora ce ne fosse stato il bisogno, tutto era allestito e tutti erano pronti per il trasporto degli anziani che si trovano, si trovavano e si trovano ancora nella Casa di riposo Residenza San Giacomo. Alcuni degli ospiti della Residenza San Giacomo, quelli più gravi, in particolare i malati oncologici, sono stati trasportati presso l'Ospedale di Susa, per prevenire che nell'emergenza ci fosse una confusione e che si potessero creare danni agli stessi malati.
Volevo ancora ricordare e ringraziare la Croce Rossa, che ha prestato assistenza e tutti i soccorritori, ai Vigili del Fuoco e agli AIB, fornendo bevande, acqua e cibo a tutti. Pensate che ogni giorno sono stati erogati 200 pasti, con il picco di domenica 29, che ha raggiunto 350 pasti a pranzo e 360 pasti a cena; forniture di bottiglie d'acqua, come già detto, alle squadre e sono stati di grande aiuto e di supporto durante le operazioni di evacuazione.
Ebbene, signori, siamo qua per dirvi che occorrono risorse per potenziare il sistema di risposta all'emergenza, occorrono mezzi materiali formazione dei volontari! Tra l'altro, ieri sera a Susa, c'è stato un incontro di preghiera, di riflessione e di solidarietà, insieme alla cittadinanza. Ritengo sia giunto il momento, Presidente, Assessore Valmaggia e cari colleghi, perché è opportuno fare importanti valutazioni per evitare che questi disastri si ripetano un futuro, ma soprattutto chiedo che la Regione agisca in modo incisivo, affinché il Governo riconosca al più presto lo stato di emergenza chiesto, in modo da attivare le misure di sostegno previste dalla legge e inoltre, che la Regione faccia la sua parte a tutti gli effetti.
Di sicuro si devono sospendere le attività di caccia nei territori interessati dai roghi, ma si deve anche aiutare, in modo sostanzioso, tutti quei Comuni colpiti, le Amministrazioni che sono state colpite, e si deve aiutare in modo sostanzioso, Assessore Valmaggia, ne abbiamo già parlato Tra l'altro, domenica ho telefonato all'Assessore Valmaggia, al quale spiegavo e raccontavo che cosa stesse succedendo a Susa e a Mompantero, che è appena sopra Susa. Adesso, Assessore, a lei che ha la delega alla Protezione Civile e ha una certa sensibilità verso i volontari, i volontari della Protezione Civile e degli AIB, chiedo di intervenire; le chiedo di aiutare in modo sostanzioso le associazioni, tutte quelle squadre di volontari e tutti quei gruppi locali che presiedono il territorio contro gli incendi. È necessario potenziare le azioni di prevenzione: se noi non facciamo prevenzione non potremo mai, o perlomeno non potremo agire e intervenire in maniera incisiva, per evitare che questi danni si ripetano nel tempo.
Bisogna mettere in campo strategie anche per contrastare l'allontanamento da queste zone periferiche dalle zone montane, dove sta avvenendo uno spopolamento; è necessario anche valorizzare quelle funzioni di sorveglianza, di manutenzione e di gestione del territorio, che sono necessarie per la salvaguardia del paesaggio agrario e forestale e per la sicurezza della nostra popolazione.
Ebbene, noi siamo qui e, da oggi, dobbiamo dare il buon esempio.
Dobbiamo dare il buon esempio e dobbiamo stare vicini a quelle persone. Io ho visto persone, ho visto gli occhi terrorizzati di quelle persone che andavano via, costrette ad andare via dalla loro casa, che hanno abbandonato tutto e a una certa età non è semplice, non era facile abbandonare la propria casa, però, per fortuna - chiamiamola così - non ci sono stati gravi danni alle persone, però ci sono stati gravi danni alle strutture; molti hanno perso le baite, in realtà, case di famiglia da generazioni e i ricordi sono valori importanti, per ciascun individuo.
Abbiamo un territorio tutto bruciato.



PRESIDENTE

Consigliera Batzella, sono dieci minuti di intervento.



BATZELLA Stefania

Concludo, Presidente.
Quindi, da oggi, rimbocchiamoci le maniche tutti insieme, diamo il buon esempio e non abbandoniamo quei territori, quelle popolazioni che hanno bisogno di aiuto, perché questo è solidarietà, è vicinanza, è condivisione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Credo che sia ancora un po' presto per tirare fuori i chiodi e il martello: li tengo nel mio zaino, ma aspetto il momento giusto; momento che non è certamente questo, e penso che non sia difficile condividere questa valutazione. Non è certamente il momento giusto prima di tutto perché, a emergenza in corso, ci sono regole non scritte che vorrebbero che le Istituzioni concorressero tutte quante per arrivare ad ottenere i risultati auspicati; non è il momento giusto per il rispetto che ognuno di noi deve alle comunità interessate, agli amministratori che le rappresentano, agli operatori impegnati sul campo e soprattutto - ultimi, ma non ultimi - ai volontari, ai quali va evidentemente anche da parte nostra un ringraziamento e un apprezzamento per questa ennesima prova di abnegazione di preparazione, di dedizione e di amore nei confronti di questo territorio e di questa comunità.
Presidente, non me ne voglia, ma non posso che parlare da ex allenatore, e lo farò seguendo i principi che ho appena enunciato, cercando quindi di mettere al servizio di questa istituzione quel poco di esperienza che ho acquisito quando, appunto, ho avuto il privilegio di allenare la nazionale e, soprattutto, il privilegio di essere il rappresentante di un sistema che ha fatto scuola in Italia, perché il sistema AIB del Piemonte è un sistema che è stato preso come riferimento dalla maggior parte delle altre Regioni italiane, le quali sono arrivate oggettivamente dopo di noi e le quali a noi si sono ispirate, dalle quali oggi ci siamo anche dovuti aspettare un ricambio e alle quali abbiamo dovuto pensare di chiedere un supporto per far fronte a questa emergenza.
Ho usato volutamente un verbo al passato, perché l'efficienza di sistema AIB del Piemonte è un'efficienza su cui oggi credo che si debba fare quantomeno qualche riflessione, ma non per criticità, sofferenze o mancanze endogene, quanto piuttosto per quello che è il peccato originale che rende tutto un po' più complicato oggi; peccato originale che è già stato citato da qualche collega che mi ha preceduto.
Non posso evidentemente non riferirmi alla scellerata decisione delle modalità che hanno portato allo scioglimento del CFS (Corpo Forestale dello Stato), perché lo scioglimento del CFS è stato indubbiamente un passaggio rivoluzionario ed epocale (come tutti i passaggi rivoluzionari ed epocali) traumatico, che non è stato sufficientemente accompagnato nella sostanza ma è stato sviluppato sostanzialmente nella forma, ovverosia è un passaggio che si è sviluppato prevedendo un trasferimento delle competenze principalmente per via burocratica, senza che a queste fossero seguiti i dovuti, necessari e adeguati passaggi formativi.
Non basta individuare un organismo, un corpo, qualunque esso sia, per trasferirgli un elenco di competenze contenute in un decreto, ma quel passaggio deve essere necessariamente accompagnato, perché chi riceve quelle competenze possa essere messo in condizione di saperle utilizzare e sfruttare nel migliore dei modi. Individuare soggetti come i Vigili del Fuoco, che hanno indubbiamente una competenza diversa, che hanno indubbiamente un'esperienza sul campo profondamente diversa da quella del Corpo Forestale dello Stato, questo sì può essere stato - così come è successo - un errore, perché le competenze dei Vigili del Fuoco non hanno le necessarie specializzazioni forestali e agrarie che sono richieste e che facevano la differenza quando il sistema antincendi boschivi della Regione Piemonte era, senza che nessuno lo potesse mettere in discussione, un modello non solo nazionale, ma anche extranazionale.
Allora io sono lieto che il Capogruppo del Partito Democratico mi abbia anticipato in un passaggio, perché poi a ognuno il suo: la Giunta faccia la Giunta, il Consiglio regionale faccia il Consiglio regionale. Personalmente mi sono domandato: ma che cosa posso fare io, da questa posizione, per contribuire al raddrizzamento di quelle - piccole o grandi che siano, lo verificheremo ad emergenza rientrata - storture che si sono o si potranno venire a manifestare. Ebbene, innanzitutto io credo che debba essere approfondito e indagato tutto il processo di adeguamento dei documenti convenzionali, delle convenzioni sottoscritte, ad esempio con i Vigili del Fuoco, per capire e comprendere meglio se questi adeguamenti, che sono arrivati successivamente allo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato e al passaggio delle competenze tra Carabinieri e Vigili del Fuoco, siano sufficienti per garantire ancora quel livello alto di qualità di risposta alle necessità del territorio.
E poi il tema delle risorse. In questo citavo il Presidente Gariglio apprezzandone il richiamo a un argomento. Siamo in prossimità della discussione di un importante documento di bilancio e credo doveroso intervenire in assestamento su quel documento per mettere in condizione gli strumenti che abbiamo a disposizione (parlo di sistema di Protezione Civile e di Corpo Antincendi Boschivi) di poter ulteriormente potenziare le loro dotazioni, ma soprattutto far fronte alle necessità che, inevitabilmente si saranno venute a manifestare in queste settimane.
Penso, ad esempio, alla straordinaria usura di tutti i materiali e mezzi, in particolare dei dispositivi di protezione individuale, che sono uno strumento fondamentale per il corretto lavoro dei volontari.
In questo senso, spero che il Consiglio regionale non abbandoni una tradizione che lo ha visto molto spesso ricordarsi del mondo del volontariato solo in occasione delle emergenze.
Io spero che si possa finalmente tracciare una riga e scrivere sulla pietra che del volontariato e del sistema che in esso è incarnato ci si deve ricordare sempre e comunque, perché, Assessore, da ex allenatore le dico: guardi, ognuno di noi ha diversi modi per reagire alle tensioni che deve affrontare quotidianamente; mi fa un po' specie che un Assessore alla Protezione Civile, per risolvere l'emergenza incendi boschivi, chiami l'acqua, perché - anche solo per scaramanzia - questo la espone a un rischio che spero non debba essere affrontato anche quest'anno. Lei sa bene almeno quanto me, ma probabilmente anche di più, quanto possa essere rischioso chiamare l'acqua dal cielo.
Chiudo con un richiamo inevitabile a questo Governo, che è un richiamo di natura politica, perché il passaggio politico che non posso non rilevare è che esiste una maggioranza politica che ha assunto delle decisioni a livello nazionale, che hanno messo questa maggioranza politica, a livello regionale, in condizioni di affrontare un'emergenza senza gli strumenti che di cui, in passato, era dotata.
Commentavo poco fa con il collega Vignale, sorridendo, la battuta che il Segretario del Partito Democratico - Renzi - ha fatto quando si è travestito da Capotreno e ha detto che il Partito Democratico è sempre in anticipo, è sempre avanti. Beh, nella decisione rispetto all'individuazione e alla riassegnazione delle competenze, dopo lo scioglimento del Corpo forestale dello Stato, è stato talmente avanti che ci ha portati indietro di qualche anno! Ecco, io credo, onestamente, che da questa valutazione, difficilmente non condivisibile anche da parte vostra, si debba ripartire.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ritengo doveroso - come hanno fatto anche altri colleghi - un ringraziamento davvero di cuore a quegli eroi civili che, in queste settimane, hanno consentito che un dramma non diventasse tragedia. Senza il Corpo AIB, i volontari dei Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, gli amministratori locali, tutti coloro i quali hanno dedicato gran parte delle proprie giornate a intervenire, e ancora lo stanno facendo, avremmo - oggi una situazione decisamente peggiore.
Credo sia indispensabile fare alcune considerazioni, perché lo stesso Presidente, in alcune dichiarazioni, ha sbottato dicendo: "Sono stufo. È facile, sono tutti allenatori." o aspetti simili.
Guardi, Presidente, io le dico che raramente ho visto cittadini tanto arrabbiati come li ho visti in questa occasione; cittadini tanto arrabbiati per aver visto una lontananza siderale fra i loro territori e le Istituzioni.
Voglio rammentare alcune date, altrimenti perdiamo quella che è stata una concausa - certo, non soltanto la causa - dei motivi che ci hanno portati a questo.
Il 14 ottobre, una parte consistente della nostra regione bruciava già.
Se il 14 ottobre qualcuno avesse guardato - come poteva o può fare chiunque di noi, con un telefonino o un computer - il meteo, avrebbe saputo che il sabato, ma soprattutto la domenica, la nostra regione sarebbe stata investita da un fortissimo vento caldo, che avrebbe superato i 100 chilometri orari.
È evidente che, a fuochi accesi (lo dico perché noi eravamo qua dentro due settimane fa, e i fuochi erano già accesi in molte parti del Piemonte) con la previsione dell'arrivo di un vento così significativo - è vero che non è inusuale nelle nostre montagne, ma fintanto che non c'è un incendio acceso, lo possiamo prendere anche come aspetto positivo - in quel momento si doveva intervenire con una puntualità e una determinatezza che abbiamo visto solo negli ultimi giorni.
E guardate, questo non è casuale. Se qualche collega vuole, per scrupolo (io l'ho fatto ieri), andare a vedere la rassegna stampa della Giunta regionale, troverà che la prima notizia in cui si parla di incendi è del 23 di ottobre, o del 24, cioè il giorno successivo alla domenica del vento, che ha moltiplicato il fronte del fuoco all'interno della nostra regione.
Se voi leggete la rassegna stampa (oggi ce l'abbiamo molto ben fatta: prime pagine, Giunta, Consiglio, e io ho guardato solo quella della Giunta), fino al 24 non trovate un solo organo di stampa - ma quella è libertà degli organi di stampa - ma soprattutto non trovate una sola comunicazione della Giunta regionale che parla di un fenomeno che era già vastissimo, con molti epicentri, in particolar modo alcuni che nella prima settimana hanno investito Roure, Cumiana e altre località.
Quello è il tema, non ve ne sono altri.
Noi siamo intervenuti, in modo più significativo, con l'utilizzo di tutti i mezzi a disposizione e con il sostegno dello Stato e di altre Regioni, solo quando il fuoco stava bruciando migliaia di ettari del territorio e avevamo capito, in ritardo, che non ce la facevamo da soli.
Guardate, in modo molto sabaudo, attribuendo la stessa responsabilità sabauda, Luigi La Spina ha scritto, in un articolo su La Stampa ieri o l'altro ieri: "Abbiamo pensato di poter fare da soli in modo quasi dilettantesco, non rendendoci conto di cosa ci stava aspettando".
Badate, ho detto volutamente "dilettantesco", perché persone normali che abitavano in quei territori e con cui ho parlato - non con geni della Protezione civile - mi hanno detto: "Abbiamo paura per domenica, perch domenica è segnalato un grande evento e se entro domenica l'incendio non viene spento e tutto viene bonificato, sappiamo che avremo un'enorme espansione del fronte del fuoco". E si è puntualmente verificato.
Dopodiché, ieri il Ministro Minnitti dice: "Abbiamo scoperto che molti roghi sono dolosi".
Lo sono quasi sempre. L'autocombustione è un altro aspetto che vi siete inventati. All'interno del nostro territorio, purtroppo, gran parte dei roghi - non dico la totalità, ma la gran parte - sono di origine dolosa.
E perché in alcuni casi si chiedeva, anche un po' contro il volere delle amministrazioni locali, l'intervento dell'esercito? Perch l'intervento dell'esercito avrebbe consentito un presidio del territorio che in quel momento, essendo tutte le Istituzioni, pubbliche e volontaristiche, dedicata allo spegnimento degli incendi, non potevano fare.
Davvero è avvenuto questo. Dopodiché sono avvenute altre cose, ma qualche parola, Presidente, bisogna dirla quando si incontrano i Ministri.
Lo diceva correttamente il collega Ravello: lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato e l'attribuzione delle competenze, non ai Carabinieri nei quali sono entrati, ma ai Vigili del Fuoco, è stato, da un punto di vista operativo, una scelleratezza.
Altre Regioni - ad esempio la Toscana, che ha un colore politico simile sono intervenute creando un albo dei responsabili e dei direttori delle operazioni di antincendio.
I Vigili del Fuoco sono un corpo che ha mille pregi, cui dobbiamo molti ringraziamenti per il lavoro che ha svolto e sta svolgendo in questi giorni, ma nella storia di questo Paese si è occupato di spegnere gli incendi nei pressi delle abitazioni o fabbricati, ma tutto ciò che riguardava gli incendi boschivi era un compito che atteneva al Corpo Forestale dello Stato e, nella grande eccellenza della Regione Piemonte, il corpo degli AIB.
Questa era un'eccellenza.
Badate, non è solo un danno materiale, non stiamo parlando solo di fauna, flora e case.
Quando la tua regione brucia per quasi un mese, soprattutto con virulenza per 15 giorni, senza che la politica ne parli, perché noi stavamo discutendo se potevano circolare o meno gli Euro 5 o perché da mesi stavamo discutendo, e lo faremo ancora, sulla qualità dell'aria, con un meraviglioso Piano sulla qualità dell'aria (abbiamo fatto lo stralcio, ma qualcuno in queste settimane ha voluto dire che stavamo respirando un'aria come hanno detto la Croce Rossa e altri soggetti, non io, irrespirabile), è un danno morale.
Si è svolta anche la Maratona di Torino, perché la macchina non si pu fermare.
Non abbiamo detto assolutamente nulla sul fatto che, nei giorni peggiori (mercoledì e giovedì della scorsa settimana), quando si entrava nelle aree più disagiate, sembrava di entrare in un'abitazione dove si era rotto il tubo di una stufa.
Non abbiamo detto assolutamente nulla.
Credo, invece, che responsabilità vi siano e, come veniva correttamente detto, questo è il momento di spegnere i fuochi, ma vi sarà un momento successivo allo spegnimento dei fuochi, in cui bisognerà valutare le responsabilità.
Concludo. Noi abbiamo capitoli di bilancio che servono, tipo quelli relativi al volontariato che in questi giorni ha salvato le nostre terre.
Dopo che avete respinto decine di nostri emendamenti in merito, non ve ne potete ricordare soltanto quando il mondo del volontariato si è prodigato a salvare la nostra Regione. Bisogna ricordarsene sempre.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo "Fiano plesso Vallo-Varisella" di Vallo Torinese (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Comprensivo "Fiano plesso Vallo-Varisella" di Vallo Torinese, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali - Protezione civile

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Emergenza incendi boschivi in Piemonte" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo il dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Non so se avrò l'accaloramento di chi mi ha preceduto. Qualcuno mi accusa sempre di non essere mai sufficientemente cattivo, ma mi piace guardare le cose in faccia, accertandomi sul posto delle reali problematiche e non giocarci sopra.
Io nei giorni scorsi, come altri colleghi, ho visto sul campo almeno due comunità colpite e ho provato la stessa sensazione che ho provato 11 mesi fa sempre sul campo, in un altro evento: in quel caso era un'alluvione.
Ebbene, in queste comunità, al di là di tutte le chiacchiere, ho visto uomini e donne assolutamente partecipi e attivi, che non facevano alcun cenno alle criticità e si davano da fare.
Questo è il primo dato da segnalare: noi siamo una comunità e va ringraziata questa comunità che, nei momenti di difficoltà, si tira su le maniche; indipendentemente dai ruoli, si tira su le maniche e si dà da fare. Ho visto uomini e donne che facevano di tutto, da quello che preparava i panini a quello che metteva a disposizione l'autobotte per riempire le vasche, all'Assessore che smanettava al computer, agli AIB alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco. Questa è la fotografia che ho potuto accertare e rispetto alla quale ci può essere solo un'immensa gratitudine.
Ecco perché la nostra macchina è definita una macchina da guerra: per il sistema organizzato e per una comunità che si sa affiancare, compensando le deficienze del sistema, che ci saranno sempre. Io non ricordo un terremoto dove sia andato tutto bene; in tutta Italia non ricordo un evento meteorologico pesante come un'alluvione dove sia andato tutto bene.
Quindi, se vogliamo fermarci alle cose che non sono andate bene possiamo farlo, facciamo i nostri post e ci sarà anche qualche articolo sui giornali. Qualcuno dirà qualcosa per dire che siamo vivi. A me non interessa questo, non interessa.
Tra l'altro, non è che io non sia così sufficientemente intelligente da non capire quelle che sono le criticità, perché sono andato sul posto per capirle, ma vi assicuro che chi era sul campo non puntava dita; non aveva le dita sufficientemente libere per puntarle, perché le aveva impegnate.
Certo, ho colto il grido di aiuto, perché quando sei in un luogo, che tu sia un AIB o un sindaco e non vedi il Canadair o non vedi l'elicottero che spegne l'incendio, ti preoccupi, ti attivi, telefoni a tutti quelli che conosci.
È chiaro che i Canadair sono un certo numero e intervengono ovviamente, prima di tutto per la salvaguardia delle persone; in certi momenti, infatti, il Canadair non volava in certi posti perché stava spegnendo incendi vicino alle case e chi si trova sul posto ha la percezione che qualcun altro sia favorito. Io mi auguro che non sia così non ero nella sala dove si prendevano queste decisioni.
Certo è che alcuni fenomeni meteorologici non hanno consentito di intervenire nella mia comunità; per due giorni e mezzo non si poteva gettare acqua, perché non si poteva centrare l'obiettivo. Questo non dipende da nessuno.
Abbiamo vissuto in questi giorni - e mi auguro che finisca - una situazione epocale e, guarda caso, coincide con una riorganizzazione che sicuramente ha delle criticità. Non dico che questa riorganizzazione sia la panacea di tutto e non parlo né di smantellamento né di annullamento di un Corpo, perché la stessa attività del Corpo forestale è stata ricondotta nell'ambito di un altro Corpo. C'è sicuramente un ridisegno della governance che ha messo in luce alcune criticità, che riconosco, e ovviamente dal giorno dopo bisognerà apportare alcune modifiche per eliminare tali fenomeni.
Come maggioranza, abbiamo preparato un ordine del giorno - e ce n'è un altro del Movimento 5 Stelle - per essere concreti e per dirci le cose che secondo noi, servono. Sicuramente alla luce di queste esperienze, bisogna intervenire sulle criticità del sistema. Dobbiamo chiedere maggiori dotazioni sia di flotta aerea sia di attrezzatura, perché il sistema AIB piemontese ha una grande esperienza, ma ha anche alcune attrezzature che sono datate. Non possiamo permetterci di avere un sistema efficiente che abbia dei mezzi insufficienti.
Un'altra criticità è che abbiamo dei piani di Protezione civile che, in molti luoghi, devono essere aggiornati, perché ci devono essere dei piani moderni e sufficientemente leggibili. Abbiamo amministratori che devono essere formati, non tanto nella lettura dei piani, ma soprattutto nella gestione della governance nell'emergenza, al momento.
Ho visto amministratori molto attivi (poi in quelle situazioni si impara in fretta), ma che probabilmente avrebbero bisogno di un momento di formazione. Con l'ANCI credo che sarebbe opportuno attivare percorsi di formazione.
Nella giornata di oggi approveremo un disegno di legge sul tema cartografico. Questo ha delle attinenze con quello di cui stiamo parlando perché ci sono molte informazioni che dobbiamo mettere in evidenza e mettere in comune, proprio nel momento dell'intervento. Questa base cartografica deve essere aggiornata e messa a disposizione in modo più frequente.
Nel nostro ordine del giorno citiamo il tema della riconsiderazione dell'attività venatoria, perché, ovviamente, è un problema che va gestito.
Ritorno al sistema di pianificazione. Anche l'organizzazione della difesa boschiva va pianificata, quindi gli stessi tagli che impediscono il propagarsi dell'incendio, vanno pianificati. Purtroppo, ci si trova a dover intervenire sempre in condizioni emergenziali.
Da ultimo, come il terrorismo ha obbligato la collettività a gestire in forma emergenziale un'intelligence e un'attività di presidio, anche questo fenomeno deve essere ricondotto a un'azione efficace e a un intervento molto più forte in tal senso. Il presidio del territorio è un'attività di intelligence per catturare questi malati e delinquenti ed è ormai indispensabile. Non possiamo più permetterci di soprassedere a un'azione del genere.
Lo dicevo prima. Io vengo da una comunità che ha vissuto questi fenomeni. Prima è stato accennato ad Alberto Arbrile, che ha perso la vita mentre con la mamma e alcuni amici stava lavorando a difesa di un bosco.
Ebbene, nella mia stessa comunità, circa vent'anni fa, è morto l'unico - mi auguro - volontario di AIB a causa di uno spegnimento di incendio sul Monte San Giorgio. Queste comunità se ne fanno un baffo delle nostre accuse e del nostro puntare il dito. Sabato al funerale non ho visto quella comunità in lutto pensare minimamente all'inefficacia dell'intervento delle istituzioni, ma pensava ad altro, perché era presente in un momento di lutto e perché viveva il lutto con la capacità e con l'attenzione di una comunità che guarda al fare più che al puntare il dito.
Io non critico chi c'era o chi non c'era, non mi interessa chi non c'era cosa stava facendo. Il Presidente Chiamparino e l'Assessore Valmaggia sabato e domenica hanno girato il territorio - sono stato un breve momento con loro - e, al di là dei sorrisi o dei mugugni che si possono fare in una fotografia che per me conta poco, ho visto e percepito in coloro che sono stati presenti il senso di riconoscenza di un'istituzione che non sta solamente negli uffici a Torino, ma va sul campo. C'è bisogna anche di quello. C'è bisogno di un riconoscimento e di una vicinanza di noi istituzione che sa, al momento opportuno, andare sul campo, stringere delle mani e dire dei grazie.
Non ho visto in nessuna di queste persone lo sconforto o il fastidio perché Chiamparino e Valmaggia non erano vestiti da Grisù.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Risulta molto difficile mantenere la calma dopo tutta questa serie di interventi. Alcuni hanno il coraggio di essere provocatori, come quello del Capogruppo del Partito Democratico Consigliere Gariglio, altri cercano di sciacquare e lavare un po' via tutte le responsabilità della disorganizzazione di questo processo di spegnimento degli incendi facendo delle battute e strumentalizzando situazioni anche abbastanza disdicevoli secondo me.
Mi sembra naturale che persone che sono a un funerale non vadano ad accusare il Presidente Chiamparino o la Regione. Quando uno è in lutto probabilmente pensa al lutto, non pensa a beghe di organizzazione politica a ciò che non ha funzionato. Trovo abbastanza stucchevole e fastidioso citare questi tipi di episodi. Rimando al mittente chi dice che noi strumentalizziamo la vicenda. Anche perché quando si governa un territorio non dico che il Presidente Chiamparino e l'Assessore Valmaggia debbano conoscere vallata per vallata o territorio per territorio, ma serve una catena di comando e di persone che coordina gli interventi e che ha, a suo capo, persone che conoscono il territorio.
Qui si dice che i Consiglieri sono stati sul campo, dice il collega Rostagno. Certo, alcuni Consiglieri sono stati sul campo e non vi sono foto e video in giro di quei Consiglieri che sono stati sul campo a spegnere gli incendi dietro casa loro, dietro casa dei parenti in montagna. Qualcuno invece, ama andare sul campo con i giornalisti a fare interviste, a farsi vedere e poi una bella foto insieme, due sorrisi, in totale spregio di quello che sta succedendo fuori.
Ecco, andiamoci piano con questa storia di andare sul campo, perché c'è modo e modo di andarci. C'è un modo di andarci silenzioso e rispettoso, e c'è un modo di andarci per fare la passerella. Francamente a noi queste passerelle.



(Commenti del Consigliere Gariglio)



VALETTI Federico

Mi lasci parlare, Presidente Gariglio.



PRESIDENTE

Per cortesia, lasciamo parlare il Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Forse i cittadini non vogliono le passerelle del Presidente che si muove in giro per far vedere che è presente, ma vogliono che il meccanismo funzioni. Se il meccanismo non ha funzionato, di certo non è colpa dei volontari. I volontari hanno dato tutto quello che potevano, non si pu lasciare ai volontari della AIB e ai corpi locali dell'AIB il compito di coordinare le forze. Ricordo che il mio territorio, Val Germanasca e Val Chisone, brucia da inizio ottobre, e quando chiedevamo in Consiglio l'altra settimana, com'era la situazione incendi, l'Assessore Valmaggia rispondeva che era tutto sotto controllo. Due giorni dopo, consultato in maniera informale da parte mia e da parte di qualche altro rappresentante della zona, in modo altrettanto informale mi si rispondeva che era tutto sotto controllo. Ed erano due settimane che bruciava ed era fuori controllo perché l'incendio della Valle Germanasca, presso il Comune di Perrero, si spostava nell'area del Comune di Roure, dove toccava tutte le borgate e per un pelo, grazie agli abitanti della frazione di Bourcet, non ha bruciato la borgata, perché se no bruciava anche la borgata.
Gli AIB locali dicono che mancava un coordinamento delle forze aeree che non sono arrivate quando dovevano arrivare, quando ancora si poteva arginare l'incendio che occupava poche centinaia di metri. L'incendio bruciava dal 6 ottobre, dall'inizio di ottobre e noi ci sentiamo dire che è tutto sotto controllo? Allora, chi è che è preso in giro? Chi strumentalizza questa cosa? La Giunta non ha imparato nulla, perché oggi, 31 ottobre, c'è un'altra ANSA che dice che "tutto è sotto controllo"! Allora, non avete proprio imparato la lezione? È tutto sotto controllo quando tutto l'incendio è spento, perché quegli incendi stavano per essere spenti, ma è mancato un intervento di uno o due elicotteri ed è divampato nuovamente, spostandosi in un'altra valle e sta bruciano ancora adesso, sta scendendo nell'altra valle. Adesso, oltre 2.000 ettari di territorio sono bruciati, ma il conteggio l'avremo solo alla fine. Però, "occhio", Presidente Chiamparino a continuare dire che è tutto sotto controllo, finché c'è qualcosa che brucia, perché siete ancora capaci di farvi sfuggire la situazione di mano ancora una volta! Ricordo che i compiti di coordinamento delle forze che si occupano di incendi è regionale; non è della Città metropolitana, non è della Città di Torino, per quanto strumentalizzata dal Consigliere Gariglio, che coglie sempre occasione per utilizzare argomentazioni completamente fuori luogo rispetto alla discussione sugli incendi, per fare propaganda politica, per fare pura speculazione politica. La Città di Torino e la Città metropolitana non c'entrano niente! Qualche Sindaco male informato, qualche cittadino si è rivolto alla Città metropolitana e questa ha spiegato che al coordinamento della Protezione Civile, che ha compiti di coordinamento delle persone e dei Paesi in caso di sfollamento, in caso di gestione dell'emergenza e delle persone, la questione degli incendi è tutta in mano alla Regione! Questo disastro è un disastro della Regione Piemonte! Quando abbiamo chiesto se c'era bisogno di forze da fuori, giovedì mattina, ci è stato detto che non erano necessarie forze esterne, ma giovedì pomeriggio venivano chiamate le forze esterne extraterritoriali dell'AIB. Allora, di cosa stiamo parlando? Gradisco di essere ascoltato, gradisco che il Presidente Chiamparino ascolti, perché questa cosa non resterà così, come parole al vento. Non pensi di non pagare le conseguenze di questi eventi, perché questa volta non basterà una battutina in piemontese, per risolvere la questione. Perch stare vicino ai territori non è solo fare le passerelle e le battutine stare vicino ai territori vuol dire occuparsene e non far vedere che si va a occuparsene, perché di presidenti-operai ne abbiamo già avuti, ne abbiamo già avuti di questi che si immedesimano, si mettono in mezzo alla gente per farsi vedere dai giornali e poi dopo però chi deve risolvere non risolve! Ribadisco: i volontari hanno fatto di più e tutto quello che potevano.
Nelle sparute vallate, ormai alcune spopolate, tutti quelli che sono in forza lavoro, ragazzi e uomini, sono anche volontari dell'AIB. Nel mio paese di origine, dove vivono 400 anime, quasi tutti quelli che possono sono volontari di AIB.
Questa è una situazione di incapacità della gestione emergenziale , ma è anche incapacità di pianificazione a lungo termine della tutela dei nostri boschi e delle nostre montagne, perché talvolta si aggiungono l'inaccessibilità, la sporcizia causata dalla mancata manutenzione dei territori, l'abbandono della montagna con politiche inesistenti o contrarie alla montagna, che hanno fatto fuggire la gente, che è pure vessata, ma di soldi alla montagna cosa arriva? Se la montagna non è presidiata e chi governa la Regione è incapace di coordinare, questo è il risultato, perch quando un territorio è spopolato non c'è più nessuno in grado di vigilarlo e di agire prontamente quando l'incendio è piccolo.
Quindi, ci siamo giocati la carta dei cittadini che presidiano il territorio e ci siamo giocati la carta di un'Amministrazione capace, perch non abbiamo più nessuna di queste due.
Mi dicono che quando in Trentino scoppia un incendio, la gente corre in massa a spegnerlo, ma in Trentino c'è un'altra cura del territorio, un alto popolamento della montagna, perché lì si è investito sulla montagna, la gente è rimasta e se vede il fuoco dietro casa, va a spegnerlo e non devono arrivare neanche le forze dell'ordine, neanche gli AIB arrivano. Qui non arrivano, perché non c'è gente! Non vi rendete conto di questa cosa.
Quando si parla di grandi investimenti, di muovere denaro, di interloquire con il Governo per fare delle cose per il territorio, voi avete in testa solo una cosa, perché i soldi ci sono solo per le grandi opere, non per la manutenzione del territorio. Questo è il risultato! Questo è il risultato di quella politica! Guardia forestale. Di nuovo, una riforma del Governo della stessa parte politica del Presidente Chiamparino. Avete avuto qualcosa da ridire su questa riforma? Gli AIB pensano che la Guardia forestale era l'unico mezzo di coordinamento valido che conoscesse il territorio e che direzionava le forze. Sono arrivati i Vigili del Fuoco, per carità, con tutta la loro professionalità e capacità, ma spesso con scarsa conoscenza dei territori montani, perché i Vigili del Fuoco non fanno quel mestiere. Come potevano i Vigili del Fuoco, da soli, coordinare le forze aeree di supporto agli AIB? Non ce la possono fare, chiaramente: è un compito che non gli spetta e per il quale spesso non sono attrezzati. Quindi, rinnoviamo il ringraziamento a loro, ma l'incapacità organizzativa viene da sopra, non viene da queste persone, viene da sopra.
Ci sarebbe bastato che l'Assessore Valmaggia e il Presidente Chiamparino non ci prendessero in giro, continuando a ripetere il refrain "è tutto sotto controllo", perché non ci facciamo prendere in giro. Sono andato in Valle e queste cose le ho dette ai valligiani. Ho detto: "Guardate che l'Assessore mi ha detto che tutto sotto controllo". Cosa dovevo dire? Ovviamente, se non sputano in faccia a me, magari qualche bestemmia parte, perché non era sotto controllo per niente! E l'avete ripetuto ancora oggi. Io voglio vedere adesso se tutto è sotto controllo e voglio sentire come rispondono l'Assessore e il Presidente Chiamparino.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Poche cose, perché credo che i Colleghi Vignale e Ravello, in modo molto puntuale, abbiano prima riportato a quest'Aula le riflessioni e le posizioni più costruttive. Soprattutto, io credo questo era lo spirito che ci ha portato a chiedere in modo informale (poi altri lo hanno fatto in modo formale) che questa mattina ci fossero le comunicazioni in Aula della Giunta, anche se probabilmente sia l'Assessore Valmaggia che il Presidente le avrebbero fatte anche senza richiesta, perché la situazione non solo lo imponeva, ma si riteneva che fosse opportuno farlo.
C'è però un passaggio che mi premeva ripetere, perché mi sono rivista un po' la scena del giugno di quest'anno. Sono sei mesi in cui questo Consiglio regionale assiste a una diatriba politica tra due forze politiche che, a seconda di chi è l'oggetto del contendere, si scaricano - magari anche con ragionevolezza, devo dire - accuse reciproche. Io mi permetto di dire che noi, almeno come Forza Italia, non vorremmo entrare in questa dialettica in cui qualcuno accusa l'altro, però ripeto ciò che avevo detto ed era un suggerimento, posso dire, anche da amica, che avevo dato in quel frangente - alla Sindaca della Città di Torino e che mi permetto di dire questa mattina anche al Presidente Chiamparino, sempre con grande rispetto.
Ci sono momenti in cui, a prescindere che sia una colpa diretta o indiretta, occorrerebbe chiedere scusa alla comunità. Io l'ho detto quel giorno nei confronti della Sindaca di Torino, lo dico oggi nei confronti del Presidente della Giunta. Ma per un motivo, Presidente: perché qualcosa non ha funzionato. Io non sono assolutamente in grado di dire che sia colpa né dell'Assessore Valmaggia né di Pippo né di Pluto né di Topolino, per dobbiamo dire che qualcosa non ha funzionato. Se non dicessimo una cosa di questo genere, verremmo meno al patto che abbiamo fatto con i cittadini quando siamo stati eletti.
Presidente, centinaia e centinaia di messaggi sono arrivati sulla pagina Facebook del Consiglio regionale, che tra l'altro hanno portato il Consiglio regionale, in modo anche un po' goffo, a cercare di contenere quelle che erano le rabbie non tanto represse dei cittadini piemontesi; io non so di che parte fossero né mi interessa, però 594 o 600 risposte date su Facebook del Consiglio regionale che dicevano una serie di cose vanno lasciate su Facebook, ma soprattutto vanno valutate attentamente e non serve che il Consiglio regionale, in questo caso in modo anche un po' benevolo, vada a dire: "Non vi esprimete in questo modo". Io penso che il cittadino abbia diritto di esprimersi in un momento di emergenza come ritiene.
La stessa cosa è avvenuta, mi permetto di dire, con i tanti Amministratori. Guardate, su questo mi permetto in qualche modo di dare ragione al collega Rostagno a ai colleghi del Movimento 5 Stelle, quando hanno detto che l'impegno sul territorio è sempre difficile da parte dei Consiglieri regionali, sia a quantificarlo che a valutarlo. Io credo che ogni Consigliere regionale che è intervenuto, anche in modo veemente, sui profili dei social network, l'abbia fatto con un unico obiettivo: quello di spronare una serie di interventi, stante che i Consiglieri regionali in quel frangente erano cittadini piemontesi. Perché non dobbiamo sempre vedere dietro alla politica un intervento strumentale, ma tantissimi di noi, telefonicamente e personalmente, si sono mossi, perché si sono sentiti in dovere di muoversi nei confronti di tanti amici.
Il collega Rostagno ne parlava prima; adesso non lo vedo, ma faccio presente che ho un po' di foto di che cos'era la borgata di Bovile, sopra Perrero, dove c'erano persone di settant'anni che tiravano su i catini d'acqua perché non arrivavano i Canadair. Perché i Canadair non arrivassero non è il tema; il tema non è che non c'erano le giuste condizioni meteorologiche, che non c'era questo o non c'era quello, ma il problema è che in quel frangente non c'era l'intervento. Allora è chiaro che tutti erano nervosi in quel frangente.
Presidente, glielo dico con grande rispetto, io so che lei è una persona che chiuderà questo incontro di stamani con una serie di riflessioni positive, ma mi permetta: non ci faccia solo la paternale.
Glielo chiedo veramente come un favore, perché questo vizio di far sempre la paternale al Consiglio regionale parlando per ultimo, così non ci permette di ribattere, perché chiaramente la parola del Presidente è l'ultima, ci mette un po' in difficoltà.
Allora a me questa mattina piacerebbe vedere un Consiglio che chiude con delle azioni propositive, così come sono le mozioni di Forza Italia, le mozioni del PD, le mozioni del Movimento 5 Stelle, ma dandoci un'indicazione per il futuro, Presidente e Assessore. Perché, Assessore prima - non ricordo più se il collega Vignale o il collega Ravello - le hanno detto: "Attenzione, non tiriamocele". Io non voglio tirarmi dietro qualche altra sfortuna, mi permetto però di dire che, anche in fase di prevenzione rispetto alle alluvioni, siamo lontani mille anni luce da quella che è la sicurezza del territorio, e se fra qualche tempo avremo anche l'emergenza - io me lo auguro da un certo punto di vista, ma ne ho paura dall'altra - dell'acqua, io spero di non dovermi ritrovare in Aula a parlare di fiumi che hanno esondato perché non sono stati puliti, di campagne che hanno difficoltà perché non abbiamo fatto la mappatura dei torrenti che sonderanno sicuramente.
Allora abbiamo un problema: non stiamo facendo seriamente prevenzione e l'abbiamo visto in questo frangente. Non è facile, Assessore, lo sappiamo benissimo, ci siamo passati prima noi e lo sappiamo molto bene, però in un caso come questo, anziché pubblicare ogni tre per due.



(Commenti fuori microfono)



PORCHIETTO Claudia

Scusate, noi pubblichiamo dove possiamo, stante che i giornali non danno il minimo spazio se non al nostro Superman Chiamparino, e mi fa molto piacere, Presidente, perché lei è riuscito a fare di tutto, anche non mangiare in presenza del fuoco, però penso che le notizie importanti che dovevano essere date sui giornali siano altre.
Il tema dirimente è: vogliamo immaginare, in un contesto come questo di lavorare tutti insieme affinché la prevenzione sia veramente l'obiettivo numero uno della chiusura di questa consiliatura? Perché il problema continuiamo ad averlo. E, scusate, ma gli Amministratori locali arrabbiati con "lachiunque"" ci sono, checché se ne dica, perché se volete (ma lo abbiamo tutti) tiriamo fuori l'elenco dei Sindaci e dei Vicesindaci che in questi giorni erano furibondi non il Presidente Chiamparino, l'Assessore Valmaggia o Claudia Porchietto, ma col sistema della Pubblica Amministrazione perché qualcosa no ha funzionato.
E di avere il Ministro, con grande rispetto, che ieri ci viene a dire che probabilmente questi sono incendi dolosi. Io lo ringrazio del viaggio che ha fatto, ma lo sapevamo benissimo anche noi.
Ed è il motivo per cui, nei giorni precedenti, ci siamo permessi di suggerire certe iniziative che un Ministro della Difesa - che non ne aveva competenza - ha proposto, a cui un Sindaco (che è quello di Susa) - che non ne aveva assolutamente competenza - ha risposto.
Ma volete prendere una posizione rispetto a questo Sindaco, che si permette di mettersi in mezzo su queste cose? Che cos'è? Un No TAV, un PD un fuoriuscito dal PD? O lo fate parlare con ragione o lo fate stare zitto perché abbiamo letto sui giornali del Sindaco di Susa che ha preso certe iniziative, dicendo: "No grazie", all'esercito, perché è impreparato. Non credo che il Sindaco di Susa possa permettersi di dire queste cose.
Presidente, quello che chiediamo noi è di fare un'azione coesa sul territorio. Facciamola, perché io non vorrei ritrovarmi sotto Natale con lo stesso problema - questa volta con le alluvioni . quando oggi siamo di nuovo qui a dire: "Siamo partiti tardi nel momento della prevenzione".



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Nel mio intervento, non farò nient'altro che riportare quello che - da tre anni - porto in discussione in Aula, sia in sede di bilancio sia in sede di assestamento di bilancio: le precise richieste di quei mezzi che possono permettere alle nostre Forze (Vigili del Fuoco, Croce Rossa, AIB Protezione Civile) di funzionare, quei mezzi che sono sicuramente importanti e fondamentali, in questa fase difficile per il Piemonte.
Non voglio citare soltanto alcune zone, ma sono mancati i mezzi piccoli: quelli che si possono inerpicare sui boschi, quelli che possono bagnare le strade e fermare gli incendi.
Mi sembra sempre piuttosto avvilente vedere i nostri volontari che vanno alla ricerca di risorse presso le Fondazioni, che spesso rispondono con delle raccolte dei cittadini, che generosamente - soprattutto per i distaccamenti dei volontari - intervengono.
Credo che, una volta di più, ci abbiano dato una dimostrazione assolutamente importante del fatto che sono indispensabili, che ci hanno salvati, che lo hanno fatto con capacità, professionalità e con uno spirito di abnegazione enorme.
Così come i Sindaci (penso a Piera Favro, Sindaco di un piccolo Comune della Val Susa, o al Sindaco di Cantalupa), che, pur con le difficoltà dei loro bilanci, sono riusciti a dare un esempio importante.
Io non voglio essere critica, non voglio assolutamente neanche dare delle ricette, perché - come qualche collega ha detto - non è questo il momento. Forse questo è il momento di ragionare su cosa possiamo fare per migliorare e per cercare di fare di più per le popolazioni, che effettivamente sono preoccupate e rivolgono richieste precise.
L'Esercito forse serviva per dare una maggiore tranquillità.
Il nostro Gruppo ha presentato una mozione, facendo delle richieste chiare e concrete. Ad esempio: l'utilizzo dell'esercito, che è già presente nei cantieri che presidiano la TAV, cercare di mettere ordine sugli ex forestali, chiedere alla Conferenza Stato-Regioni una procedura per acquisire aerei, predisporre un piano di intervento per la fauna della montagna, che molto probabilmente quest'inverno non avrà di che cibarsi.
Inoltre, le piste tagliafuoco, le vasche di accumulo, gli idranti nelle borgate, perché i nostri territori hanno questa grande ricchezza rappresentata dalle borgate.
Questo è un tema importantissimo.
Occorre un piano preciso per tutto il territorio piemontese, che permetta di dare delle risposte.
Quando ho scelto di candidarmi, ho fatto una scelta precisa, quella che ho portato avanti quando ero Sindaco: ho sempre cercato di esserci. Questo può piacere o non piacere, può anche dare fastidio, ma finché il Signore mi darà la forza che ho oggi, riuscirò a reggere bene, dal mattino sino alla sera tardi, e non è sicuramente questa occasione che non mi ha vista presente. Perché ci sono sempre, ci sono sempre con gli AIB e i Vigili del Fuoco.
Quindi, anche, come dire, la parte forse un po' buffa delle fotografie in un frangente come questo, fa sorridere.
Io spero di incontrare sempre i miei colleghi, anche non nelle situazioni di emergenza, vicini ai nostri uomini, che non sono operativi sul territorio solo quando ci sono degli incendi. Sono uomini che hanno bisogno di sedi e di spazi adeguati; sono uomini che hanno bisogno di certezze e di sapere di poter uscire con un mezzo sicuro.
Abbiamo visto tutti le immagini del mezzo di Cantalupa che è rimasto schiacciato da un masso. Beh, questa è la situazione del nostro Piemonte.
Ringrazio chi ha lavorato seriamente, cercando di non aizzare gli animi, che erano già sufficientemente preoccupati.
Il mio Capogruppo ha fatto un inciso sulla Città metropolitana. Lo riprendo. È arrivata una comunicazione agli amministratori, che dice: "Credo che riflessioni in tal senso, se non decisioni di cui non siamo al corrente, siano state fatte dalle vostre strutture tecniche e mi permetto di sollecitare tali provvedimenti che darebbero maggiori garanzie di efficacia ad azioni, ecc.,", e si riferiva - da quel che mi è dato capire alla formazione.
Non sono critica neppure su questo. Posso pensare che ognuno abbia fatto la sua parte. Posso pensare che probabilmente si poteva fare di più.
Sicuramente questo frangente ci metterà nella condizione di essere, ancor più e ancora meglio, operativi, perché la Protezione Civile del Piemonte si è sempre distinta, non soltanto qui ma su tutto il territorio italiano, e non soltanto.
Mi sento di dire, quindi, che a loro va il nostro incondizionato grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ottria; ne ha facoltà.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Vorrei sottrarmi al rimbalzo delle accuse da una parte all'altra perché alla fine non credo sia molto utile, al di là dei compiti della politica che, si sa, sono fatti anche di queste cose.
Il tema della responsabilità è un tema che riguarda tutti.
Tutti noi, in quest'Aula, abbiamo avuto compiti e responsabilità sia nei Comuni sia nelle varie Istituzioni, e ognuno di noi sarà passato attraverso eventi calamitosi, durante i quali i cittadini erano giustamente arrabbiati, perché ci sono state cose che non hanno funzionato o che potevano funzionare meglio.
Per questo dico anche agli amici del Movimento 5 Stelle che, purtroppo anche loro non sono infallibili e che, nonostante la loro giovane esistenza ed esperienza amministrativa, si sono già trovati - e si troveranno anche nel futuro - ad affrontare queste situazioni, nelle quale magari verranno messi sotto accusa dai cittadini.
Voglio chiudere questa parte del mio ragionamento e collegarmi, in maniera più propositiva, all'intervento della collega Porchietto.
Lo scenario del Piemonte, per quest'anno in particolare, è stato orribile. Potrei partire dalle gelate di questa primavera, che hanno danneggiato molte produzioni fruttifere in varie zone, per arrivare alla siccità dei mesi di aprile e maggio, che ancora oggi abbiamo. Io stesso, un mese fa avevo chiesto una comunicazione sulla grave siccità che ancora oggi c'è nei paesi del sud Alessandrino, paesi che ricevono l'acqua ogni quattro giorni. Ci sono poi state grandinate e adesso questo evento terrificante che sta drammaticamente colpendo il Cuneese e la Val di Susa.
Sicuramente, all'inizio alcune questioni non sono state affrontate in maniera tempestiva, oppure c'è stata qualche sottovalutazione, ma adesso dobbiamo partire dalle responsabilità anche del territorio.
È stato citato l'articolo di Luigi La Spina su La Stampa, dove ci ricorda che la natura di noi piemontesi è un po' quella di essere discreti di non essere invadenti e di non avere atteggiamenti troppo appariscenti.
Sicuramente un qualcosa di vero c'è: magari un atteggiamento, non dico di sottovalutazione, ma qualcosa non ha funzionato da questo punto di vista.
In questo momento sarebbe facilissimo fare delle polemiche. Il Presidente ha definito tutti allenatori della nazionale; ma non è quello che mi interessa fare oggi in questo mio intervento. Sono convinto - e l'ho già ribadito altre volte in altri miei interventi - che sia indispensabile dopo aver affrontato la fase contingente di questi giorni e delle settimane passate, e dopo aver risolto l'emergenza - uscire dalla fase emergenziale programmando interventi e azioni che possano contribuire a far sì che almeno in parte, non si verifichino più eventi come questi.
Queste azioni preventive erano necessarie anche anni fa, non solo uno o due anni fa, ma decenni, a causa dell'evoluzione della società e delle condizioni sociali. Pensiamo all'abbandono delle montagne e delle campagne una volta coltivate, nelle cui vigne si facevano i fossi per deviare l'acqua, mentre adesso, se passate nelle strade provinciale, noterete che sono tutte invase dal fango e dalle acque che scendono giù, perché sono cambiati anche i metodi di coltivazione delle vigne.
Alla luce di questi ultimi eventi, sono diventati drammaticamente urgenti. Sicuramente, dal punto di vista delle responsabilità delle istituzioni, dell'organizzazione e delle competenze, qualcosa va rivisto.
E' già stato detto da altri colleghi: sicuramente qualche errore è stato fatto, anche a livello governativo (penso magari alla riorganizzazione del Corpo forestale, tema su cui qualche perplessità abbiamo anche noi), ma occorre avere una visione complessiva sulla gestione delle risorse economiche e ambientali delle strutture, e quali opere strutturali occorre iniziare a programmare per mettere in sicurezza il territorio.
Per fare questo, però, occorrono, come anche per la siccità e per altre emergenze che abbiamo affrontato, risorse e investimenti. Sono urgenti e dobbiamo chiederlo con forza al Governo, perché le grandi opere che noi dobbiamo fare sono quelle che riguardano la manutenzione del territorio.
È un tema grandissimo. Nei boschi non si fanno più i sentieri "taglia fiamme" e non si fa più pulizia del sottobosco.
Questo è un tema. E poi non piove più, come abbiamo già detto. Dobbiamo passare a quei provvedimenti che sono integrati e che cambiano, se è necessario, anche i nostri stili di vita, di noi cittadini, che troppo spesso abbiamo dei comportamenti non coerenti con queste nuove necessità perché la Terra, che è il posto dove viviamo, non è un pianeta virtuale com'è stato scritto in tante polemiche su Facebook e sui vari social. È un posto vivo, la Terra è viva e ci lascerà vivere solo se rispetteremo le risorse ambientali, che non sono infinite. Questa non è una banalità e le risorse vanno usate con responsabilità e va punito chi non lo fa, chi ha cattivi comportamenti. Non c'è solo il problema dei piromani, ma anche di chi magari va a fare la passeggiata nei boschi e butta la spazzatura e le sigarette, alimentando gli incidenti.
Su questo credo che ci voglia più coraggio, senza indugiare nel tentativo di far coesistere interessi che divergono da una visione che non è più solo di qualche ambientalista o di qualche animalista o cose di questo genere, ma credo che sia, invece, una necessità improcrastinabile di sopravvivenza per tutti noi; non solo per noi piemontesi, non voglio essere troppo generalista, ma di tutto il genere umano.
Concludo anch'io, ringraziando i volontari e tutti gli agenti dei Corpi dello Stato intervenuti in questa grave situazione con un durissimo lavoro nei giorni scorsi. Loro non hanno avuto tempo da perdere nel dare giudizi o fare polemiche da comodi divani di comodi salotti di casa.
Vorrei che i nostri interventi di oggi non servissero ad alimentare le polemiche che incendiano i dibattiti politici, ma che servissero a costruire delle proposte. È un lavoro duro e lento, ma va iniziato, per presentare delle proposte concrete tese a portare avanti quegli interventi strutturali che, purtroppo, i nostri tempi non ci permettono più di procrastinare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Abbiamo tutti ancora in mente le immagini degli ultimi giorni, così come le foto e i video e sembra un po' di essere dentro ad un brutto film.
Nella tecnica di narrazione cinematografica spesso ci sono i flashback ovvero i ritorni nel passato. Anch'io voglio provare a riavvolgere il nastro e tornare a una settimana fa, quando in Aula avevamo chiesto comunicazioni all'Assessore Valmaggia ed abbiamo visto il Consigliere Gariglio, Presidente del Partito Democratico nonché Capogruppo del Partito Democratico, spazientirsi e dire: "Ma basta! Ancora con queste comunicazioni!".
Abbiamo sentito un Assessore dire che la situazione era sotto controllo e che si sperava che prima o poi arrivasse la pioggia; pioggia che, come sapete, purtroppo, non è ancora arrivata.
Voglio provare a tornare anche al mese di gennaio 2017, quando avevo presentato l'interrogazione n. 1399, nella quale chiedevamo all'Assessore come sarebbe cambiato il sistema regionale di contrasto agli incendi boschivi, alla luce della nuova legge nazionale che accorpava il Corpo Forestale all'Arma dei Carabinieri, e nella quale esprimevamo anche la nostra preoccupazione, considerato che in Piemonte il Corpo Forestale era un cardine importante e fondamentale nella gestione del servizio antincendi boschivi.
Purtroppo non è un film, è la realtà ed è altrettanto evidente che non serve essere allenatori della Nazionale per capire che l'emergenza incendi è stata fortemente sottovalutata dalla Giunta Chiamparino e che a questa grave sottovalutazione si aggiungono scelte scellerate fatte a livello nazionale, come quella dello scioglimento del Corpo Forestale.
Signori, è il treno di Renzi, adesso c'è sopra lui, ma siccome vuole caricarci tutta l'Italia, speriamo che l'Italia scenda da quel treno perché è un treno che viaggia su un binario morto e che porta l'Italia su un binario morto; speriamo che ci vada Renzi da solo e che non lo seguano anche gli italiani, che già comunque non lo seguono più tanto.
Nella gestione dell'emergenza incendi le competenze sono chiare e le sappiamo; chi non le sa, vada a studiarle perché c'è sempre tempo per imparare.
Volevo però dire, siccome è stato fatto un riferimento alla Città metropolitana, che il Vicesindaco Marocco (Vice Sindaco della Città metropolitana) ha girato tutti i territori colpiti dagli incendi. Ha certamente fatto un errore: sì, ha sbagliato! Non si è fatto fotografare! Non ha foto mentre sorride e saluta altre persone o dà pacche sulle spalle o fa battute in piemontese o beve un bicchiere di vino. Non le ha fatte però c'era.
Questo solo per amore di verità, signori. I nodi, Presidente Chiamparino, prima o poi vengono al pettine, perché qui qualcuno fa battute sulle intercettazioni e le multe. Non so, Presidente Gariglio, se faccia tanto comodo oggi fare battute sulle intercettazioni, perché le potremmo fare anche noi su chi della vostra parte, persone che hanno avuto ruoli di amministrazione, di governo e delle responsabilità, ha ben chiaro di chi siano le responsabilità di cattive gestioni portate avanti negli anni e che ora qualcun altro si trova a dover gestire.
Presidente Chiamparino, purtroppo non bastano gli "esageruma nen" e "la rangiuma". Non bastano! I nodi vengono al pettine prima o poi e speriamo che tutti i cittadini piemontesi si accorgano che non basta qualche battuta o qualche paragone calcistico.
Poi veniamo anche accusati di sciacallaggio! Presidente Gariglio guardatevi in casa! Guardatevi in casa sullo sciacallaggio! Avete fatto mesi di sciacallaggio sui fatti di piazza San Carlo, non solo a caldo, ma anche a freddo. Dopo due mesi, non siete stati in grado di scrivere una relazione da parte di una Presidenza di una Commissione d'inchiesta, avete solo dato una relazione di parte in pasto ai media. Guardatevi in casa prima di accusare gli altri! Nondimeno, volevo parlare della tutela degli animali, poiché ci sono anche loro. Giustamente, come è già stato ricordato, sono fortemente colpiti dagli incendi perché vivono nelle aree boschive. Anche in questo caso possiamo riavvolgere il nastro e tornare a poco tempo fa, al mese di settembre quando, con la mozione n. 1186, chiedevo alla Giunta regionale di recepire l'invito di ISPRA a limitare l'attività venatoria in considerazione del grave stato di siccità della nostra regione. Mozione che, ovviamente, non è stata discussa, e anche qui abbiamo visto nell'emergenza una gestione carente da parte della Giunta regionale. Non basta dire "sospendiamo la caccia fino al 5 novembre". Fa ridere la sospensione della caccia fino a tale data.
Così come è irricevibile la lettera nella quale la Giunta chiede ai Comitati di gestione cosa fare: "Vi chiedo di chiedermi di sospendere la caccia, ma solo se volete". Ma che provvedimenti sono? Noi su questo chiediamo il rispetto della legge nazionale, della legge n. 353 del 2000, che prevede il divieto di caccia per dieci anni sul soprassuolo delle aree boscate. Anche qui penso si debba attivare, nel modo giusto, il catasto incendi della nostra regione.
In più, chiediamo anche di estendere il divieto alle aree limitrofe alle aree contigue, per creare delle zone cuscinetto per il ripopolamento della specie, se non per dieci anni, almeno per due o cinque anni.
Cerchiamo anche di andare oltre, cerchiamo di capire che c'è il rischio di trovarsi altre volte di fronte a queste emergenze, con i cambiamenti climatici in atto, con la siccità, con le piogge. Assessore Valmaggia Presidente Chiamparino speriamo che piova, è vero, ma neanche troppo perché con lo zero termico che abbiamo piuttosto alto, se piove sappiamo quello che succederà: quelle aree bruciate franeranno tutte quante.
Mettiamoci in testa che la manutenzione del territorio non è solo fare delle buche, ma occuparsi di quello che un domani può diventare un'emergenza. Su questo ciascuno deve fare la sua parte; specialmente chi in questo momento, ha la responsabilità di governare la nostra Regione.
Volevo concludere anch'io con un messaggio di solidarietà e di vicinanza alle persone che hanno subito danni da questi incendi e un ringraziamento alle persone, a tutte le persone, volontari e non, che si sono impegnati in questi giorni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta, Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Il mio non è un intervento conclusivo perché, così rassicuro anche la Consigliera Porchietto, le conclusioni del dibattito saranno tratte dall'approvazione degli ordini del giorno e, quando l'ordine del lavori del Consiglio lo permetterà, votati da quest'Assemblea.



(Commenti provenienti dall'emiciclo riservato al pubblico)



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Se vogliono restare - anzi, preferirei - non mi faccio certo impressionare da qualche claque di qualche Gruppo politico.
La prima cosa che voglio dire è che vorrei anch'io aggiungere i miei ringraziamenti a quelli che sono già stati fatti da tutti i Gruppi.
Ringraziamenti sinceri.
Vorrei anche portare al Consiglio i ringraziamenti che ieri ha voluto farmi personalmente, con una telefonata, il Presidente Mattarella nell'accertarsi della situazione esistente in Piemonte, dicendo che poi avrebbe trovato il modo per farlo lui stesso, ma intanto di portare i suoi saluti e la sua gratitudine a tutti coloro che si erano impegnati nelle varie comunità: i volontari, i Vigili del Fuoco, le forze dell'ordine, i volontari dell'associazione Anticendi Boschivi, i volontari della Croce Rossa, la Croce Verde, insomma tutta quella comunità che attorno ai loro Sindaci hanno contrastato questa emergenza che abbiamo avuto in Piemonte.
Sono il primo a capire, avendo fatto dieci anni il Sindaco, che il Sindaco quando - come ha detto qualcuno, mi sembra il Consigliere Rostagno vede un incendio avvicinarsi a luoghi abitati, che c'è fumo e che il canadair o l'elicottero non volano, si appella quello che ha a disposizione. È giusto che sia così, ed è comprensibile che sia così.
Questo è anche un modo per segnalare, a chi ha la responsabilità di decidere, qual è la situazione in quel momento sul territorio.
È chiaro che se condizioni particolari di meteorologia non consentono ai mezzi aerei di volare, o di volare con una sufficiente efficacia, questo a deciderlo non può essere nessun Sindaco, tantomeno il Presidente della Regione, ma solo chi ha la competenza, la conoscenza, l'esperienza e la professionalità per farlo. Chi ha la responsabilità del coordinamento degli interventi contro l'incendio che si sta sviluppando.
Questo mi porta a ribadire quello che ho detto. Gli incendi sono una cosa seria, ma anche altre cose. Mentre alla politica spetta il compito di segnalare, controllare, sostenere finanziariamente, e con tutti i mezzi a disposizione, l'azione di chi ha la responsabilità operativa sul territorio, le decisioni devono essere prese da chi ha la responsabilità operativa. Perché, se no è troppo semplice.
Da questo punto di vista, dopo aver ringraziato i Sindaci e gli Assessori dei Comuni, ci tengo anche a ringraziare tutti quei Consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione che, oltre a essere presenti, in alcuni casi, indefessamente a quel che risulta a me; poi, naturalmente ho più rapporti con quelli della mia parte politica, ma questo è naturale.
Ringrazio anche coloro che hanno contribuito a dar voce alle Comunità perché questo rientra nel compiti della politica.
Non ringrazio quelli che hanno strumentalizzato, come ha detto il Consigliere Gariglio, quelli che hanno strumentalizzato - ripeto strumentalizzato - a fini politici, a fini biecamente politici, una calamità che ha investito la nostra Comunità. Molto semplicemente, ma non tanto per me, perché poi, Consigliere Pichetto, tornerò alla fine su questa cosa, mi è venuta una metafora calcistica più divertente.
Capisce? Non per me! Perché a me che la Consigliera o il Consigliere X o Y scriva certe cose su Facebook, in alcuni casi, mi entra da qui e mi esce da lì. Lo sono, perché queste accuse sono in realtà accuse che vengono fatte a quei volontari, a quei Vigili del Fuoco, a quelle forze che avete appena ringraziato!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lasciamo parlare il Presidente, per cortesia, Consiglieri.
Prego, Presidente.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente Giunta regionale

Io vado avanti, però vorrei lo stesso silenzio che abbiamo riservato agli interventi dei Consiglieri.
Questo è quanto vorrei dire, molto semplicemente.
Aggiungo anche che ci siamo allertati, abbiamo allertato il Governo abbiamo allertato la Protezione civile, con telefonate al Ministro Minniti al nuovo Capo della Protezione Civile, il dottor Borelli, e al Capo del Dipartimento, non appena - non appena - la centrale operativa piemontese ci ha segnalato l'esigenza di allertarsi e, contemporaneamente - può essere testimone Aldo Reschigna - abbiamo immediatamente predisposto tutti gli atti, che abbiamo formalizzato venerdì, ma ci siamo mossi da prima affinché nessun limite di budget potesse impedire che tutto il dispiegamento di mezzi aerei, in questo caso, elicotteristici, che sono quelli della Regione, potesse essere mantenute in azione 24 ore su 24.
Per questo, vede, cara Consigliera Porchietto, non ho da chiedere scusa a nessuno, perché credo che abbiamo operato come un sistema, dove ognuno ha cercato di corrispondere alle responsabilità che gli sono assegnate dal suo ruolo. E se all'interno di questo, e faccio mie le riflessioni interessanti, comunque su cui riflettere, di Ravello, perché, senza rimettere in discussione - almeno da parte mia - le leggi approvate dal Governo sull'accorpamento del Corpo forestale con i Carabinieri, ma forse un qualche maggiore ruolo quando si creano situazioni di criticità all'interno dello stesso Settore dell'Arma dei Carabinieri, che nasce dall'accorpamento della Guardia forestale, forse, questo non presuppone mettere in discussione tutto. Si può fare, e chi ha la responsabilità di poterlo decidere, lo può fare.
Da questo punto di vista qualche riflessione per il futuro sicuramente, va fatta, ripeto, senza rimettere in discussione nulla.
Da quando siamo stati allertati, ci siamo mossi con il Governo, per avere il massimo dispiegamento di Canadair e di mezzi elicotteristici dei Vigili del Fuoco e dell'Esercito e, come ho già detto, abbiamo messo a disposizione le risorse, affinché il massimo dei nostri elicotteri potesse girare, perché sono elicotteri privati e, quindi, devono essere mantenuti sempre in azione.
Nei momenti di maggior crisi, che sono due, questo ha portato ad avere 13 mezzi che volavano sull'intero Piemonte che, a detta di chi ha la responsabilità operativa, è una flotta aerea significativa per quel tipo di interventi. Il problema nasce in due momenti precisi, perché, se vogliamo dire le cose come stanno, nasce in due momenti precisi, cioè fra giovedì scorso e venerdì e poi domenica, quando le condizioni meteo contraddittorie impediscono ai mezzi aerei di dispiegare tutto il loro potenziale. Perch mi hanno spiegato che il vento in quota impedisce ai Canadair di rifornirsi, laddove potevano rifornirsi, nella fattispecie sul lato del Moncenisio, per l'eccesso di vento, dal momento che 100 nodi di vento in quota non consentivano di fare operazioni e, al tempo stesso, il fumo che si accumulava in basso impediva agli elicotteri di agire con sufficiente efficacia.
Questa è la situazione che si è verificata tra giovedì e venerdì sabato, il miglioramento ha consentito di spedire tutti i mezzi di nuovo a operare e, difatti, sabato sera la situazione sembrava sotto controllo domenica si è ripiombati nella stessa identica situazione. Lunedì, il riproporsi di una situazione migliore, dal punto di vista dei nodi del vento e della visibilità ha consentito di ridurre significativamente le aree e mi permetto di dire che, forse, la bonifica non è da fare, perché la bonifica è già iniziata in alcune aree significative. Per esempio, la Statale 21, mi pare, quella del Colle della Maddalena, è stata riaperta perché è stata bonificata l'area di Pietraporzio, quindi già in alcuni casi siamo ancora in fase di dover contenere e spegnere, in altri siamo già in fase di avanzamento delle bonifiche.
Certamente danni ce ne sono stati, e non a caso abbiamo chiesto - lo dico a chi fa finta di non saperlo - sia lo stato di emergenza sia lo stato di calamità. Naturalmente, solo quando saranno finiti tutti gli eventi potremo vedere qual è lo stato reale dei danni, in particolare del patrimonio silvo-pastorale e boschivo, perché al momento non è possibile una quantificazione. Quindi parlo con beneficio d'inventario.
I danni alle persone, per fortuna, non ci sono stati. Io ero a Cantalupa il sabato e volutamente dopo i funerali, per non dare l'impressione di strumentalizzazione del dolore di una famiglia, alla quale rinnovo il cordoglio credo a nome di tutti, sperando che nessuno accosti la morte di questo ragazzo agli eventuali ritardi, poiché qualcuno continua a essere convinto che ci siano stati ritardi.
Io sono stato sul territorio quando ho ritenuto utile esserci, perch vedete - ad andare sul territorio quando c'è l'operatività immediata si creano più problemi di quelli che si aiutano a risolvere, non nascondiamocelo, perché è chiaro che, se arriva il Presidente della Regione, c'è bisogno di qualcuno che curi il Presidente, lo curi nel senso che lo accompagni a vedere le cose; se in quel momento c'è l'operatività piena, è meglio che ognuno stia al suo posto e faccia quello che deve fare al suo posto.
Quando mi è parso che le condizioni lo permettessero, sono andato in giro; non mi vergogno a dire che ho fatto delle fotografie con la Consigliera Ruffino e anche con tanti altri AIB. Non la metterei su questo piano, Consigliera Frediani, perché in rete di foto ne girano tante e alcune potrebbero essere anche più imbarazzanti per qualche figura politica importante della nostra Regione e della nostra Città. Non la metterei su questo piano e mi limiterei a dire che il mio sorriso era dovuto al fatto che c'era - magari me ne dispiace - un clima così bello nei confronti miei di Alberto e di Daniela, che veniva voglia di sorridere; anche nelle disgrazie, a volte, può venir voglia di sorridere e quello dà più forza per contrastare.
Comunque - ripeto e finisco - per fortuna non abbiamo avuto vittime e non abbiamo avuto danni significativi alle case di prima abitazione verificheremo poi bene sul territorio, però intanto non risultano. Ci sono danni a seconde case: in alcuni casi perché sono esplose delle bombole che erano all'interno delle stesse abitazioni, in altri casi si tratta di danni più marginali. Al riguardo, dovremo fare una verifica compiuta.
Da quel che risulta a me da stamattina alle sette - se sbaglio verificheremo - non ci sono danni ad allevamenti di animali; certamente ci saranno danni alla fauna selvatica e probabilmente anche a qualche animale non presente in grandi allevamenti, però non ci sono stragi - mi risulta di animali in allevamenti nelle zone colpite.
Ci sono certamente, come ho già detto, molti danni. Da questo punto di vista, posso a dire che, oltre ai fondi di coesione sociale che abbiamo già impegnato per contrastare l'assetto idrogeologico (circa 40 milioni, che vanno più sul versante di progetto di contenimento di frane che già siano verificate), noi abbiamo a disposizione ancora 82 milioni (per la precisione) di fondi di coesione sociale da portare in cabina CIPE; di questi, 40 milioni sono quelli oggetto dell'emendamento con cui il Senatore Esposito ha inserito nella manovra di bilancio i 40 milioni per la Regione a disposizione di un piano serio di risanamento e di sostenibilità dell'Azienda pubblica dei trasporti torinese, mentre gli altri 42 potrebbero (in tutto o in parte) essere messi a disposizione di un piano di riambientamento comprensivo di forestazione e anche di pulizia dei torrenti e dei rii, che sono una delle cause di criticità dal punto di vista del rischio di calamità naturale delle zone collinose e montuose.
Quindi, come vedete, offro al Consiglio una proposta di disponibilità finanziaria che mi pare significativa, che può consentire di sviluppare un significativo intervento da questo punto di vista.
Infine, io non sono un allenatore - vede, Gilberto Pichetto - semmai sono il capitano e come capitano possono essere espulso, posso essere sostituito per infortunio, per stanchezza, perché si trova un altro che gioca meglio di me, ma posso anche essere confermato. Tuttavia, il mio riferimento non era al mio ruolo: era al fatto che, io come lei, credo abbiamo da giovani frequentato i bar sport, e io come lei abbiamo maturato la convinzione che uno dei problemi dell'Italia oggi è che la politica assomiglia troppo al bar sport, e io penso che, almeno nei casi in cui ci sono calamità che investono la nostra popolazione e le nostre comunità sarebbe il caso che la politica non assomigliasse al bar sport!



PRESIDENTE

Le due interrogazioni a risposta immediata della Consigliera Ruffino e della Consigliera Batzella ovviamente decadono, perché la discussione è già stata fatta e ci sono state le riflessioni da parte dell'Assessore.
Ovviamente il Consiglio finirà qui, ma ci sono ancora sette Consiglieri che desiderano intervenire. Alla ripresa dei lavori decideremo se continuare il dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.02)



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