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Dettaglio seduta n.258 del 17/10/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



(Alle ore 14.30 la Vicepresidente Motta comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00 a causa della mancanza del numero legale per deliberare)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Chiedo di calendarizzare l'ordine del giorno n. 1208, "Diritto di cittadinanza: un principio di uguaglianza ed equità" depositato ieri dal sottoscritto e da molti Consiglieri di maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, la scorsa settimana abbiamo audito i dipendenti e i precari dei centri per l'impiego.
Avremmo dovuto - potuto, più che dovuto - approvare nelle scorse sedute un atto di indirizzo, la mozione n. 1146 "Centri per l'impiego, presa in carico da parte della Regione Piemonte", la cui prima firmataria era la Consigliera Accossato.



(Brusìo in aula)



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, vorrei la sua attenzione, perché si tratta di una questione grave.
Dicevo che avremmo potuto, nelle ultime due sedute, approvare l'atto di indirizzo della Consigliera Accossato (se non erro, mi pare che ci fosse il favore anche delle opposizioni).
Ieri è accaduto un fatto molto grave, non so se ha letto la notizia: mi riferisco alla ressa e agli spintoni davanti al centro per l'impiego. Tra l'altro, parliamo di una situazione che, in qualche modo, avevo già denunciato a luglio, durante i nostri sopralluoghi: ci sono più di 200 o 300 persone che assediano quei luoghi ogni giorno, e loro si trovano in una grave situazione di sottooccupazione e di precarietà, come lei sa. Oggi è riaccaduta la stessa cosa (ci hanno inviato le foto). Chiederei, quindi delle comunicazioni in merito e, soprattutto, il voto di quell'atto di indirizzo di cui parlavo prima. Anche perché concordiamo tutti sul fatto che una soluzione definitiva si debba trovare.
Ma oltre ad assumerci la responsabilità di quei 30 precari, dobbiamo anche essere consapevoli che in questi tre anni sono cambiate alcune cose.
Ne cito solo un paio: non esiste più il numero verde e non è più possibile fare le prenotazioni online. Sono piccole cose di cui, come Consiglio e come Giunta, possiamo occuparci.
Vi chiederei una comunicazione in merito, se possibile, magari da parte del Presidente o del Vicepresidente Reschigna: insomma, che qualcuno se ne occupi e dia in fretta un segnale. Perché non vorrei che ci indignassimo tutti se poi succedono cose strane, com'è accaduto solo qualche mese fa davanti ad una sede dell'INPS.
Sono i lavoratori a chiederci aiuto, perché sono sotto pressione. Tra l'altro, ci sono delle guardie giurate che fanno impropriamente - per questo li ringraziamo - un lavoro che non spetta loro.
Vi ripeto che la situazione è grave: sarei grato alla Giunta se riuscissimo ad avere delle comunicazioni in merito. Soprattutto, se l'Aula volesse assumersi la responsabilità di votare quel benedetto atto di indirizzo, faremmo una cosa buona e giusta.



PRESIDENTE

Quando arriverà l'Assessora Pentenero le riporterò la sua richiesta Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Vorremmo richiedere, se possibile, delle comunicazioni da parte della Giunta in merito all'attuazione del protocollo antismog, in particolare relativamente alla firma del protocollo interregionale.
Grazie.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Balocco, Pentenero e Reschigna.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 10 ottobre 2017.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Variazione composizione Gruppi consiliari


PRESIDENTE

È pervenuta comunicazione, da parte della Consigliera Stefania Batzella, con la quale informa che, a far data da oggi, 17 ottobre 2017 esce dal Gruppo Movimento 5 Stelle e aderisce al Gruppo "Misto Movimento Libero Indipendente".
Ha precisato, altresì, che continua a essere opposizione.


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 3 ottobre 2017.


Argomento:

Nomine (rinvio)


PRESIDENTE

Colleghi, il punto 3) all'o.d.g., relativo a "Nomine", verrà posticipato alla seduta di domani.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura - Boschi e foreste

Esame proposta di deliberazione n. 261, inerente a "Approvazione del nuovo testo dello Statuto dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente della Regione Piemonte (IPLA)"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 261, di cui al punto 4) all'o.d.g., licenziata a maggioranza dalla I Commissione in data 9 ottobre 2017.
La parola all'Assessora De Santis per l'illustrazione.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora ai rapporti con società a partecipazione regionale Grazie, Presidente.
La proposta di deliberazione in oggetto modifica lo statuto di IPLA Piemonte per adeguarlo alle norme sulle società in house. Questa modifica è condizione necessaria perché, a partire dal 30 ottobre, la Regione Piemonte possa provvedere all'iscrizione di IPLA nell'apposito elenco tenuto dall'ANAC, che, a sua volta, è condizione perché gli enti soci possano proseguire con gli affidamenti in house a IPLA medesima.
In sostanza, lo statuto riprende una serie di prescrizioni della legge Madia, specificando le modalità di esercizio del controllo analogo da parte dei soci pubblici sulla società IPLA.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora De Santis.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 261, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Sistema informativo regionale

Esame proposta di deliberazione n. 262, inerente a "Approvazione del nuovo testo dello Statuto del CSI Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 262, di cui al punto 5) all'o.d.g., licenziata a maggioranza dalla I Commissione in data 9 ottobre 2017.
La parola all'Assessora De Santis per l'illustrazione.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora ai rapporti con società a partecipazione regionale Grazie, Presidente.
L'oggetto di questa delibera è esattamente identico al precedente. Si tratta, anche in questo caso, dell'adeguamento dello Statuto di CSI alle norme Madia sulle società in house, preliminare all'iscrizione di CSI medesimo nell'albo delle società in house tenuto da ANAC.
I contenuti di questo statuto sono stati concordati fra gli uffici di Regione, Comune, Città metropolitana e Università socie.
Le Università socie e Città metropolitana hanno già approvato lo Statuto. Tutti i soci minori di CSI hanno chiesto in assemblea, alla Regione, di farsi carico di questo adempimento per tutti, altrimenti sono proprio i soci minori che, in primo luogo, non riuscirebbero più ad affidare a CSI Servizi, né a svolgere individualmente questa procedura che burocraticamente, è abbastanza gravosa.
In questo Statuto le modifiche tornano a specificare la natura di soggetto in house del CSI, evidenziano e specificano le modalità di esercizio del controllo analogo, ma puntualizzano che, nell'effettuazione delle attività affidate dai soci, CSI deve, prioritariamente e preliminarmente, utilizzare le proprie risorse umane e le proprie infrastrutture.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora De Santis.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Campo, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Non sono tanti emendamenti, ho cercato di essere sul merito della questione. Alcune perplessità le avevamo manifestate in Commissione, poi nella dichiarazione di voto ribadiremo alcune questioni più generali.
Gli emendamenti riguardano due aspetti principali. Il primo è quello di introdurre una pianificazione più complessiva dal punto di vista strategico per le pubbliche amministrazioni regionali. Questo perché una delle innovazioni che vengono fatte allo statuto del CSI è quella del fatto che gli enti presentano, entro marzo di ogni anno, il piano annuale, con un'ottica pluriennale degli affidamenti dei servizi che intendono richiedere al CSI. Questo non si collega a un discorso più complessivo e strategico che dia un orientamento generale di dove voglia andare la Pubblica Amministrazione come sistema.
Poiché uno degli elementi fondamentali che ha caratterizzato l'azione del CSI e la visione che ha portato all'istituzione del CSI fin dalla fine degli anni '70 è stata quella di realizzare un sistema Piemonte integrato digitalmente e che sostenesse l'evoluzione delle Pubblica Amministrazione digitale, introduciamo la redazione di un'Agenda digitale delle pubbliche amministrazioni, con un'ottica almeno triennale. Alla quale dovranno tendenzialmente conformarsi le pianificazioni e le richieste di servizi da parte dei soci consorziati al consorzio.
L'emendamento n. 2) è di coordinamento, quindi introduce il fatto che nella presentazione dei piani annuali le esigenze dei singoli soci vengono espresse in coerenza con l'agenda digitali delle pubbliche amministrazioni piemontesi di cui al comma 1 bis.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Campo, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Campo, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 5) presentato da Campo, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 6) presentato da Campo, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1) presentato da Campo, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7) presentato da Campo, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 8) presentato da Campo, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Con l'emendamento n. 3) facciamo riferimento al fatto che, con l'approvazione dei piani annuali, quindi dei desiderata da parte degli enti soci del consorzio CSI Piemonte, viene approvato il piano triennale per la programmazione dell'attività dell'evoluzione digitale della Pubblica Amministrazione piemontese, per brevità definita l'Agenda digitale delle pubbliche amministrazioni piemontesi.
Tra l'altro, il riferimento che vedremo negli emendamenti successivi è al piano stesso, che verrà costruito per la prima volta e ai suoi successivi aggiornamenti che potranno avere la cadenza che si vuole, anche annuale, rispettando le cadenze di riunione previste per l'assemblea dei soci, in particolare quella di fine giugno, che prevede l'approvazione della programmazione annuale.
Con l'emendamento n. 4) interveniamo su un altro aspetto che ci preme che è quello del fatto che tra le varie cose che sono state aggiunte, c'è stata quella della possibilità di esternalizzare la realizzazione sia della documentazione che viene richiesta al CSI Piemonte con l'introduzione della maggiore definizione di quello che riguarda il controllo analogo, sia il discorso dell'esternalizzazione della revisione dei conti da parte del consiglio dei Sindaci.
Con alcuni emendamenti chiediamo che vengano abrogate queste cose perché il CSI, in quarant'anni di onorato servizio, queste funzioni è riuscito a svolgerle egregiamente da solo, in particolare quella delle revisione dei conti e, soprattutto, data la struttura e la natura di ente strumentale, quindi di funzionamento per conto degli enti, ha anche quel ruolo di rendicontazione di descrizione delle proprie attività e di spiegazione dei propri ruoli.
Con l'emendamento n. 5) introduciamo nei vari punti in cui l'assemblea dei soci o il Consiglio di amministrazione si riuniscono per esaminare le singole programmazioni, in riferimento alla programmazione di più ampio respiro strategico, quindi all'Agenda digitale delle pubbliche amministrazioni piemontesi, ovvero il suo aggiornamento.
L'emendamento n. 6) è ritirato, perché abbiamo integrato tutto in un unico emendamento.
Con l'emendamento n. 1) all'articolo 16 noi introduciamo una nuova lettera, che è quella dove viene esplicitato chiaramente il fatto che il Consiglio di amministrazione, tra i suoi ruoli, ha quello di predisporre e presentare all'assemblea dei soci, entro il 30 aprile di ogni anno, un documento programmatico, ovvero il suo aggiornamento annuale, di respiro almeno triennale, che definisca le linee di indirizzo e di sviluppo strategico e delle attività di consorzio e della sistema dell'ICT pubblica piemontese, sistema Piemonte.
L'assemblea dei soci approverà questo documento di indirizzo strategico entro la data del 30 giugno. Questo è l'emendamento che definisce chiaramente qual è il documento che viene predisposto. Questa Agenda digitale riguarda l'evoluzione del sistema Piemonte e detta le linee di indirizzo strategiche del consorzio o, meglio, coordina le strategia della PA piemontese per quello che riguarda la digitalizzazione.
In tutta quella parte che è stata introdotta su un maggiore controllo una maggiore rendicontazione da parte dell'ente ai soci e, dall'altra parte, dei soci nella predisposizione di piani annuali per le forniture abbiamo notato che mancava un raccordo che fosse di più ampio respiro e mettesse insieme i pezzi perché i sistemi informativi della PA piemontese e le attività della PA piemontese diventassero un asse strategico ben programmato e traguardato sul futuro.
Segue l'emendamento n. 7). Con quest'emendamento ricostituiamo l'articolo 23, così com'era prima, e quindi il fatto che il collegio sindacale esercita la revisione legale dei conti con riferimento all'articolo 2409 bis del Codice Civile.
Infine, l'ultimo emendamento. Con l'emendamento 8) sopprimiamo l'articolo 23 bis, che introduceva la possibilità per il collegio sindacale di esternalizzare, per almeno un triennio, l'attività di revisione dei conti o, meglio, l'assemblea dei soci su indicazione motivata del collegio sindacale. Riteniamo che questo introdurrebbe solo una possibilità in più di fornire consulenza all'esterno e, quindi, di aumentare i costi per un ruolo che in quarant'anni non ha mai visto l'esigenza di essere svolto all'esterno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 6) è dato per illustrato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Come già in Commissione, quando è passata la proposta di deliberazione abbiamo espresso alcune perplessità, perché per quanto contenga gli elementi di aggiornamento rispetto al nuovo Codice degli appalti, contiene anche alcune altre innovazioni che ci vedono... O, meglio, viene colta l'occasione per infilare alcune "cosette" meno edificanti.
Al di là del fatto che riteniamo comunque che la predisposizione della giustificazione del controllo analogo potesse essere fatta senza intervenire sullo statuto, in quanto è facile dimostrare - a statuto vigente - quale sia il controllo analogo che la Regione e gli enti soci esercitano sul CSI ai fini dell'iscrizione al Registro dell'ANAC.
Tuttavia, quello che riteniamo è che, in particolare, gli elementi di revisione dei poteri dell'assemblea dei soci, in particolare, per quello che riguarda le decisioni sul patrimonio immobiliare e l'introduzione delle possibilità di esternalizzare ciò che riguarda tutto quello che riguarda le informazioni da fornire ai soci sul funzionamento, sui risultati economici e sul perseguimento degli obiettivi da parte di un ente strumentale della Regione Piemonte, che ha una struttura già più che adeguata per fornire queste informazioni, sia semplicemente aprire una porta a un sistema di consulenze che aumenterebbe i costi della gestione di queste cose e soprattutto, dal nostro punto di vista, costituisce l'ennesimo aggiramento delle norme sulle consulenze.
Questo è vieppiù grave, in quanto lo si introduce anche sulla revisione dei conti, per cui non si vede il motivo per il quale, essendoci in collegio sindacale, si debba ricorrere all'esternalizzazione dei revisori esterni, addirittura per periodi triennali della revisione dei conti.
Ultima considerazione. Fatto salvo che si potevano fare le modifiche minime per l'adeguamento al nuovo Codice degli appalti - quelle sono state chiaramente individuate - il fatto che lo Statuto, a differenza di quello dell'IPLA, venga modificato in maniera sostanziale, anche nella definizione delle funzioni dei propri organi, da parte di un Consiglio d'Amministrazione uscente e che aveva degli obiettivi molto diversi da quelli che sono ancora da chiarire oggi e ne bisognerà dare nuovi al Consorzio, dal nostro punto di vista, rende quantomeno poco sostenibile il fatto di proporre una modifica dello statuto così significativa che avrebbe, semmai, necessitato di una più profonda riflessione, dopo che gli enti principali avessero espresso i nuovi indirizzi che si vorranno dare al consorzio, dopo il fallimento dell'operazione di privatizzazione.
Non possiamo che, di nuovo, riscontrare il fatto di una pervicacia nel voler continuare a insistere con gli stessi metodi e con le stesse persone nell'andare a operare su un ente che è fondamentale nella strategia evolutiva del sistema Piemonte e, quindi, non possiamo che manifestare la nostra delusione per questo tipo di approccio che continua indifferente a quelle che possono essere le considerazioni da parte delle opposizioni.
Ci sarebbe piaciuto che ci fosse stato un nuovo spirito, magari più costruttivo e più di confronto nel dare nuovi obiettivi, nuove regole e nuovi ruoli ad un Ente che sarà cruciale negli anni a venire.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione di questa proposta di modifica, andando a vedere il testo della deliberazione che la Giunta regionale ha sottoposto al voto per chiedermi se all'interno di quello che è stato il contenuto della relazione che oggi l'Assessore ha fatto molto pragmatica (se posso definirla così), non sia il caso di aprire un ragionamento, anche se stiamo parlando solo di modifiche statutarie, rispetto a quello che sarà il futuro del CSI.
Non voglio riprendere le parole del collega Campo, ma in parte le condivido. Noi siamo fermi, comunque, a luglio 2017 quando l'assemblea dei soci del CSI ha stoppato un certo percorso per una serie di motivi. Ci sono state le dimissioni di un C.d.A., c'è stato il rinnovo degli organi e c'è stata una dichiarazione, se non è mutata, che i due principali committenti Regione e Comune, hanno garantito i propri affidamenti per altri 18 mesi ma da qui a presentare soltanto modifiche necessarie dello statuto quale adempimento contabile e amministrativo rispetto, invece, ad un piano industriale di rilancio, credo che ne passi molto.
Mi permetto di sottolineare in questa dichiarazione di voto che non possiamo immaginare di portare in Aula soltanto dei puri atti formali necessari in taluni casi per adempiere a quelle che sono le istanze prodotte dalla legge Madia, ma null'altro, su quella che è una società non solo ente strumentale, ma ente strategico per il rilancio del Piemonte.
Mi chiedo che rilancio potremmo fare andando soltanto a modificare uno statuto, senza presentare, invece, un serio piano industriale di rilancio di questo ente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che questa delibera e queste modifiche allo statuto, in qualche modo, fotografino un po' quella che è stata la modalità di gestione di questa Amministrazione, non soltanto sul CSI, ma certamente anche sul CSI non solo perché si sta parlando della delibera che riguarda il Consorzio dei Sistemi Informativi, ma perché stiamo affrontando un tema, che certamente in questo momento è quello della modifica statutaria, ma che avremmo dovuto affrontare non soltanto in questo momento e non soltanto con comunicazioni, ma con ben altre discussioni e ben altri provvedimenti.
Nella scorsa legislatura, relativamente al tema legato al CSI, questo Consiglio regionale discusse molto o, meglio, questa Assemblea discusse molto sul tema relativo ai servizi informativi pubblici. Non portò a compimento un disegno di legge per mille motivi, non soltanto i tipi che mancavano della conclusione naturale della legislatura, ma anche perch c'erano posizioni anche trasversalmente distinte e differenti su quello che doveva essere il futuro dei sistemi informativi pubblici.
Però la Giunta regionale e la maggioranza del Consiglio regionale avevano provato a individuare un percorso che garantisse, da un lato, la garanzia di una parte che, rimanendo pubblica, facesse in qualche modo da cervello digitale della nostra Regione; dall'altro, invece, una modalità che provasse a garantire un ampliamento dell'offerta dei sistemi.
Lo stesso Assessore ha avuto modo di dirlo in un'occasione, discutendo della banda larga, cioè che stiamo rischiando di investire centinaia di milioni di euro per costruire autostrade su cui avremo macchine che non transiteranno. Credo che il vero tema sia questo perché, com'è noto ai colleghi, questa Regione investe, prendendoli dai fondi europei, decine e decine di milioni; fra pubblico e privato, 280 milioni di euro relativamente allo sviluppo della banda, ma non ci siamo soffermati su quelli che possono essere i servizi che su quella banda possono passare e soprattutto, le facilitazioni nei confronti dei cittadini piemontesi.
Non mi soffermo sul tema legato non soltanto al fascicolo digitale, ma su tutta una serie di semplificazioni che passano attraverso l'utilizzo del web fra l'accorciamento dei tempi e, soprattutto, della distanza fra Pubblica Amministrazione e cittadini piemontesi.
Evidentemente vi è un adempimento normativo da fare, e questo sta cercando di fare il Consiglio regionale ma, come dicevo in apertura fotografa quella che è stata la scelta o, meglio, le non scelte che questa Amministrazione, questa Giunta e questa maggioranza hanno fatto relativamente ai servizi digitali. Una sfida di grande futuro, ma qualcuno di voi ricorderà il premier Renzi quando, come Primo Ministro, andando a una trasmissione televisiva, disse, sembrando quasi che fosse cosa immediatamente realizzabile: "Gli italiani non faranno più code. Avendo un telefonino in mano i servizi sanitari si prenoteranno direttamente dai nostri telefonini". Dopodiché, se ci confrontiamo con la situazione attuale, vediamo che non c'è nulla di più di quanto non ci fosse, non molto per la verità, nel 2014.
Questo è il vero tema che non affrontiamo: non solo e non tanto il futuro del Consorzio dei Sistemi Informativi, ma il futuro dei servizi digitali che intendiamo dare ai cittadini piemontesi e le modalità di accorciamento della distanza o di erogazione dei servizi che i sistemi digitali oggi potrebbero dare.
Questo è un tema centrale e vero, di cui non abbiamo mai discusso perché noi abbiamo discusso oggi di modifica, abbiamo discusso di CSI relativamente alle comunicazioni dopo le posizioni non sempre convergenti tra l'Amministrazione comunale di Torino, Regione Piemonte e situazione che si è creata con l'ANAC a livello nazionale, ma non abbiamo provato a individuare una modalità di futuro di quello che certamente è il più grande investimento che questa Regione sta facendo da un punto di vista economico ma anche un investimento in termini di servizi che potremmo erogare e non eroghiamo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 262, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 253, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2017"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 253, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2017", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 10 ottobre u.s. si è proseguito con l'esame dell'articolato. Sono stati sospesi gli articoli 50 bis, 68 bis, 68 ter, 68 quater, 68 quinquies, 68 sexties, 68 septies.
È pervenuto un emendamento della Consigliera Frediani che, per analogia di contenuto, viene collocato come articolo 50 ter. Tale emendamento sarà quindi trattato insieme all'articolo 50 bis, attualmente sospeso.
Si è votato sino all'articolo 69 ter.
ARTICOLO 69 quater Subemendamento rubricato n. 169) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Presidente, lo ritiriamo.



PRESIDENTE

L'emendamento, pertanto, è ritirato.
Emendamento rubricato n. 43) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 69 quinquies Emendamento rubricato n. 58) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento andiamo a modificare l'articolo 32 della legge 34/2008 e aggiungiamo (cioè riscriviamo, in realtà), dopo l'articolo 69, il seguente testo: "Per facilitare il reinserimento lavorativo, il mantenimento e lo sviluppo delle competenza acquisite, i soggetti di cui all'articolo 29, comma 1, lettera a) e b), i lavoratori che fruiscono di strumenti di sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro, nonch i lavoratori sottoposti a procedure di mobilità ai sensi del comma 306 della legge 208 del 26/12/2006, possono nell'ambito delle misure di politica attiva del lavoro essere chiamati a svolgere attività temporanea e straordinaria ai fini di pubblica utilità, in cantieri di lavoro per la realizzazione di opere e servizi da parte degli Enti locali, per i Comuni e i singoli associati e loro forme associative,nel rispetto del decreto legislativo 50/2016. Tale utilizzo non costituisce rapporto di lavoro ed è integrato da azioni di orientamento e formazione finalizzate a favorire l'occupabilità dei soggetti".
Come illustriamo anche nella nostra spiegazione, quest'emendamento ha due aspetti interessanti: il primo è che consente ai lavoratori che si trovano nelle condizioni che vengono richiamate, di mantenere un rapporto con il mondo del lavoro. Ci sembra un obiettivo assolutamente condivisibile, proprio per cercare di mantenere vivo nel disoccupato, nella persona che ha perso il lavoro, l'aspettativa di reinserimento nel mondo del lavoro. Nel contempo, migliorando anche le competenze professionali e in questo modo, favorendo il suo reinserimento.
Dall'altro canto, può permettere alle Pubbliche Amministrazioni di dar vita ad attività che nelle normali condizioni di operatività non potrebbero essere attivate e questo, purtroppo, è qualcosa che si verifica sempre più frequentemente, considerando anche le risorse economiche sempre più risicate, a disposizione degli Enti locali.
Pertanto, con quest'emendamento andiamo a favorire sia il lavoratore, o meglio la persona in cerca di lavoro, che quindi in questo modo pu mantenere il contatto con il mondo del lavoro e mantenere alto il suo livello di competenza, sia le esigenze degli Enti locali, che sempre più spesso sono in difficoltà nello svolgere delle operazioni che dovrebbero essere di ordinaria routine.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Approfitto della sua nota ed estrema disponibilità per segnalare che farebbe anche piacere, nel momento in cui si pone all'attenzione della Giunta un emendamento che si ritiene assolutamente condivisibile (ovviamente parlo da prima firmataria) e ci sembra andare incontro ad alcune dichiarazioni ed azioni poste in essere dalla Giunta recentemente sapere il perché di un parere negativo.
Questo, sempre se vogliamo rendere produttiva la discussione e il confronto in Aula, altrimenti - se ci limitiamo a un "no" quando è dell'opposizione, ed un "sì", quando è di maggioranza, capite bene che esce un testo che non è proprio condiviso da quest'Aula.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
ARTICOLO 69 sexies Emendamento rubricato n. 205) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
È un emendamento sulla legge n. 10/2010, sui servizi domiciliari per le persone non autosufficienti.
Nell'articolo 1, si intende sostituire la definizione di "domicilio" con quella di "propria abitazione", quando ovviamente parliamo di servizi domiciliari, perché non è detto che il domicilio corrisponda alla propria abitazione. Pertanto, nella distinzione tra domicilio, residenza e propria abitazione preferiamo dare una definizione più ampia, che comprenda il significato anche di affettivo luogo, di abitazione ovvero dimora, in cui una persona risiede da tot tempo e non sia necessariamente legata alle dichiarazioni ai fini di anagrafe o quant'altro, quindi residenza o domicilio.
Riteniamo che questa modifica possa essere più inclusiva rispetto a una definizione più esclusiva, com'è attualmente nel testo di legge.
È ovvio che, per quanto riguarda la legge 10/2010, il dato che preme di più è quello della scrittura e adozione dei regolamenti attuativi.
Questa è una modifica di piccolo cabotaggio, ma che consideriamo importante e pensiamo possa essere accolta.
Ci aspettiamo una risposta nel merito di quest'emendamento dall'Assessore Saitta o dall'Assessore Ferrari. Poi, ovviamente, in Commissione valuteremo di fare ulteriori pressioni per avere gli stanziamenti necessari sul capitolo degli assegni di cura, parte sanità, e dei regolamenti attuativi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per il parere della Giunta.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Ha già detto bene il Consigliere Bono: la questione rilevante sulla legge 10 è darle attuazione. Su questo devo dire che, siccome gli Uffici integrati della sanità e dell'assistenza hanno incominciato a elaborare un'ipotesi che poi ovviamente sottoporremo a tutti in tutte le sedi quest'emendamento mi coglie un po' impreparato, nel senso che non riesco a entrare nel merito preciso di quale possa essere l'impatto di una dizione o di un'altra.
Pertanto, per non correre rischi, per il momento non do un parere favorevole a quest'emendamento, ma per questa ragione.
Prima vorrei approfondire bene, perché nell'articolo 1 era scritto in questo modo.
È una questione che, a mio avviso, andrebbe un attimo approfondita perché magari c'era un significato di un certo tipo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Scusi, Presidente, stiamo sentendo nel monologo, perché in realtà non abbiamo un vero dibattito - e ringrazio l'Assessore che in questo momento è intervenuto, perché fino a questo punto c'è soltanto un "la Giunta non approva" - una corretta, reale e franca dichiarazione dell'Assessore che dice: "Mi coglie impreparato quest'emendamento, non ho la certezza - mi corregga se sbaglio - che possa essere eventualmente accolto, perché non ne conosco l'impatto".
Assessore, la ringrazio della franchezza, ma mi permetto di dire che gli emendamenti non sono stati depositati in questo momento, quindi magari un lavoro di Giunta sarebbe stato importante, a meno che, come ha già detto prima il collega, stante che sono emendamenti di opposizione, si dica "no" a prescindere, e lo dico di emendamenti non presentati dal mio Gruppo.
La collega Frediani presenta prima un emendamento sui cantieri di pubblica utilità dichiarati, adesso si ripresenta un altro emendamento e dice: "Non sappiamo ma lo bocciamo". Ma cosa stiamo a fare all'interno di quest'aula? Proviamo a costruire un percorso per il Piemonte o diciamo solo no a quello che l'opposizione presenta? Scusi, Presidente, mi farebbe piacere, almeno da lei, che è il Presidente del Consiglio, ricevere una risposta, però sensata.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo, non per ripetere quanto detto dai colleghi Porchietto e Bono, che ovviamente condivido, ma per sollecitare un aspetto.
L'emendamento n. 205) interviene sulla legge 10, con una modifica, che è una piccola modifica ma importante, sostituendo "propria abitazione" con "domicilio".
È importante, perché è evidente che l'abitazione è il luogo che vive in autonomia; il domicilio può essere anche una struttura residenziale, non tanto e non solo per fare questa valutazione, ma per fare una valutazione che avrei voluto fare non soltanto all'Assessore Ferrari, ma anche al Presidente, relativamente all'applicazione, non tanto e non solo delle norme, ma anche degli atti di indirizzo.
Ogni tanto, questo Consiglio regionale è scrupolosissimo - lo dico solo in termini di attualità - nel rispetto di alcuni termini che le leggi danno e correttamente lo fa, perché se il Consiglio dice che entro 180 giorni si fa un atto amministrativo, è corretto che nei 180 giorni si faccia l'atto amministrativo.
Lo dico perché c'è evidentemente una corresponsione di responsabilità.
La legge 10 del 2010 venne licenziata al termine dell'VIII Legislatura quindi ci sarebbe stata tutta la IX Legislatura per poter fare il regolamento attuativo di quell'articolo 5, che è la legge 10 stessa, che non è stato fatto. Questo Consiglio, in modo trasversale, ha votato almeno due atti di indirizzo che impegnavano la Giunta a prevedere il regolamento e il regolamento non c'è ancora.
Lo dico soltanto perché altrimenti è inutile che discutiamo di domiciliarità: se abbiamo una norma, come tante altre volte, bene fatta e che interviene sui sistemi domiciliari, allora l'applicazione della norma è indispensabile, ma lo è - lo dico senza alcun tono di polemica o quant'altro - questa mattina si faceva l'esempio della nuova delibera sulla domiciliarità psichiatrica, altre volte abbiamo discusso di domiciliarità in seno alla sanità.
È evidente che l'applicazione della legge 10 diventa fondamentale per questi atti, ma a oggi non lo stiamo facendo.
Vi sono alcuni atti del Consiglio trasversali che chiedono questo, ma da molti anni, non solo in questa legislatura ma anche in quella precedente, personalmente credo che sarebbe buona cosa se ogni tanto, come ricordo, veniva fatto, non sempre con grandi risultati, l'Ufficio di Presidenza o, comunque, il Consiglio regionale sollecitasse gli Assessori a dare corso agli atti di indirizzo.
Come ben sanno i colleghi, il Presidente e gli Assessori, l'unico strumento, oltre ovviamente alla proposta di legge, per incidere nelle delibere, che ha il Consiglio regionale, sono gli atti di indirizzo.
È evidente che se poi non si dà attuazione agli atti di indirizzo, è assolutamente inutile presentarli e poi approvarli.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Presidente, colgo con favore l'intervento dell'Assessore Ferrari, ma se abbiamo tempo per analizzarlo domani, io lo sospendo e lo rinviamo a domani, perché mi sembra una buona proposta.



PRESIDENTE

Non ho indicazioni che vanno in questa direzione.
Prego, Assessore Ferrari.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Dunque, Consigliera Porchietto, non è stato inadempienza o non volontà perché nella ratio della legge del 2010 dire "domicilio" significa dire "abitazione". Questo significa, se andiamo alla sostanza. La sostanza è questa. È come quando ragioniamo su alcuni articoli della Costituzione e diciamo che manca qualcosa, ma probabilmente nelle parole di quel tempo si indicava esattamente già qualcosa che è compreso.
Io ritengo che, di per sé, quest'emendamento sia, nella sostanza inutile. In questo senso. Il primo impatto che ho avuto, nel momento in cui l'ho visto, è di dire: a mio avviso non è necessario, perch nell'impostazione sostanziale del primo articolo della legge 10 si voleva dire esattamente così: la cura là dove vive la persona.
Questo si voleva dire, non si voleva fare una distinzione giuridica tra l'abitazione e il domicilio. Non mi pare che fosse questo.
Se c'è qualche elemento in più, personalmente non ho alcun problema a votarlo domani, se questo può aiutare facciamo un approfondimento, ma, in realtà, questo volevo dire, Consigliera, quando ho preso la parola.
Mi sembrava non sostanziale rispetto al problema che veniva sottoposto.



PRESIDENTE

Quindi l'emendamento viene sospeso.
ARTICOLO 69 septies Emendamento rubricato n. 223) presentato da Bono, Bertola, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Lo ritiriamo.



PRESIDENTE

L'emendamento è dunque ritirato.
ARTICOLO 70 Emendamento rubricato n. 59) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo di abrogare il comma 1 dell'articolo 70, che è quello che a sua volta va ad abrogare (se non sbaglio) il comma 3, articolo 42 della legge 34/2008.
Nell'articolo in generale si parla delle misure a favore dell'autoimpiego e della creazione di impresa, e nel comma 3 in particolare si parla delle società cooperative, andando a definire che per le società cooperative, ai fini della concessione di contributi, finanziamenti agevolati e di garanzie di accesso al credito, si applicano le specifiche norme previste nella legislazione regionale di settore.
Con questo nostro emendamento, che va ad abrogare questo comma di questo articolo, noi chiediamo di mantenere all'interno della legge 34 questa definizione, cioè il fatto che alle società cooperative venga riservato il trattamento normativo che è previsto nella legislazione di settore.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 70 Indìco la votazione palese sull'articolo 70.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 71 Emendamento rubricato n. 240) presentato da Vignale, Ravello e Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 239) presentato da Vignale, Ravello e Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione congiunta dei due emendamenti.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Illustro tanto l'emendamento n. 240) quanto l'emendamento n. 239).
L'emendamento n. 240) riguarda, negli appalti e concessioni private una modifica normativa che è stata introdotta e che pertanto crediamo sia utile inserire all'interno dell'articolo, visto che all'interno dell'articolo si cita non la normativa nazionale di carattere generale, ma l'articolo 112 del decreto legislativo 50 del 2016.
L'emendamento a cui però diamo maggiore importanza è il n. 239), perch ha la finalità di tutelare le imprese cooperative piemontesi che, se piemontesi, dovranno essere presenti all'interno dell'elenco dell'Albo regionale della cooperazione sociale e presenti altresì nell'Osservatorio regionale della cooperazione. Qualora siano extraregionali, dovranno rispondere ai criteri di verifica utilizzata dal settore regionale piemontese per l'iscrizione all'Albo e all'Osservatorio. Questo per evitare alcune situazioni di cui questo Consiglio regionale ha discusso più volte.
Abbiamo visto come, rispetto ad alcuni servizi di qualunque tipo (di carattere sanitario, assistenziale, servizi più generale sui temi più disparati), molto spesso assistiamo a cooperative che, con regole diverse con modalità differenti e soprattutto con sistemi contrattuali differenti arrivano all'interno della nostra regione, praticano ribassi d'asta assolutamente significativi che vengono poi in qualche modo pagati dai dipendenti che operavano all'interno di cooperative che già svolgevano un servizio in termini o di perdita di lavoro o, qualora sia mantenuto, in termini di perdita del salario in modo piuttosto consistente.
Pertanto, credo che le regole che il Piemonte si è dato rispetto all'Albo regionale delle cooperative sociali debbano essere le regole che in qualche modo andranno a regolamentare coloro i quali potranno accedere a un articolo, quello relativo agli appalti e alle concessioni riservate, che è un articolo importante ed estremamente delicato, poiché noi introduciamo una riserva per ciò che sono gli appalti pubblici legati al mondo della cooperazione, il che può certamente essere un aspetto positivo, ma se su questo aspetto non vi sarà il dovuto controllo, in realtà rischieremo come dicevo precedentemente - di precarizzare ulteriormente un mondo del lavoro che già molto spesso è fortemente precario.



PRESIDENTE

Mettiamo in votazione l'emendamento n. 240).



VIGNALE Gian Luca

Presidente, c'era una vecchia modalità secondo cui la Giunta si esprimeva sull'emendamento.



PRESIDENTE

Me la ricordo perfettamente, collega Vignale, ma se non ci sono altri interventi e nessun Assessore chiede di intervenire, si mette in votazione l'emendamento. Si faceva così anche prima.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 240), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 239), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 71, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 71 bis Emendamento rubricato n. 121) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 121) non è ricevibile, perché manca la copertura finanziaria, salvo trasmissione in I Commissione.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

I 250 mila euro dell'IRES?



PRESIDENTE

Collega Vignale, il parere degli Uffici sull'emendamento n. 121) è il seguente: "Manca la copertura finanziaria. Non ricevibile, salvo trasmissione in I Commissione, ex articolo 84, comma 10, del Regolamento".



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

C'è qualche Assessore che desidera intervenire? Nessuno richiede la parola, dunque non è ricevibile.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Io credo ci si debba solo mettere d'accordo sulle regole, nel senso che è accaduto (non molte volte, per la verità, tre o quattro) che, su proposta di emendamenti a carattere finanziario da parte della maggioranza, il Consiglio regionale si è sospeso, si è convocata una seduta di I Commissione; la I Commissione si è espressa e si è tornati in Aula.
Dobbiamo solo capire - non lo dico nel merito, poi c'è un'espressione di voto - quando vale: perché se vale sempre, come in alcuni casi oggi è accaduto, è un conto. Se "no", "no".
Mi spiego meglio: il parere deve essere obbligatoriamente dato dalla I Commissione. Rammento che lo abbiamo fatto credo la scorsa seduta, quando abbiamo votato un articolo che aveva carattere finanziario, cioè prevedeva uno stanziamento (se non è accaduto nella scorsa seduta, è comunque uno degli emendamenti presentati non dalle opposizioni, ma dalla maggioranza ma sono certo che sia stato fatto nella seduta precedente).
In una norma, che non sia il bilancio o l'assestamento sull'allegato A dobbiamo capire se quando c'è un articolo finanziario si va o meno in I Commissione. Il Regolamento dice che si va.



PRESIDENTE

Se un Assessore della Giunta si fosse alzato e avesse deciso di inviarlo in I Commissione, sarebbe andato...



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Ci manca ancora che sia la Giunta regionale che decide!



PRESIDENTE

No, esprimendo un parere di competenza per la I Commissione. (Lo dicevo In questo senso). Se, invece, la Giunta non ritiene di farlo...
E poi non c'è una norma finanziaria nella legge Omnibus, quindi probabilmente, non si saprebbe dove inserirlo.



(Commenti del Consigliere Gariglio)



PRESIDENTE

Non c'è, nella legge Omnibus, una norma finanziaria rispetto alla quale inserire questo provvedimento.



(Commenti dell'Assessore Ferrari)



PRESIDENTE

Quindi non è ammissibile.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Avrei solo una domanda da porre: se non sbaglio, dalla Giunta è pervenuto un emendamento che ha formato un articolo sulle sanzioni per le caldaie che non prevedeva una somma di spesa ulteriore, ma una nuova sanzione. Questa non doveva passare in I Commissione? Anche perch l'emendamento che ha formato l'articolo sulle sanzioni delle caldaie che è passato in Aula era differente da quello che è arrivato in Commissione.



PRESIDENTE

Effettivamente è successo. Ma la sanzione, che non richiede una maggiore spesa, non è considerata una norma di tipo finanziario. O, meglio non ha bisogno di una norma finanziaria. Non è considerata come tale.
Dunque, si è potuto farlo per questa ragione, perché era una sanzione e non un aumento di spesa, come capita, quando si modifica una norma finanziaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Dobbiamo solo decidere, dopodiché si procede come si crede, perché non ho nessuna voglia di litigare su un emendamento per la sua accoglibilità o meno.
Chiedo formalmente agli Uffici un parere scritto sull'ammissibilità e non ammissibilità degli emendamenti. Perché rilevo - non ci va un laureato in giurisprudenza, tantomeno un esperto in tecnica legislativa - che le entrate, ai sensi del 116, solo la stessa identica cosa delle uscite. Per cui se è possibile votare un emendamento, in termini normativi, senza andare in I Commissione, allo stesso modo si può votare un emendamento di spesa.
Temo che vi complichiate la vita: sarebbe stato sufficiente metterlo in votazione; il Consiglio lo avrebbe respinto e avremmo risolto il problema.
Ma visto che viene posto il quesito...
Non è la prima volta che accade, perché su molte norme abbiamo presentato degli emendamenti che avevano un carattere finanziario e che con molta semplicità - il problema è che oggi abbiamo una Giunta muta! - la Giunta regionale si alzava e diceva che mancavano le disponibilità finanziarie. Se facessi le veci dell'Assessore Reschigna, avrei detto: "Non ci sono le disponibilità, oggi, per discutere di questo. Ma visto che stiamo discutendo l'assestamento di bilancio, la sede più appropriata per discuterne è l'assestamento di bilancio".
Adesso, però, torno nei panni del Consigliere Vignale: le regole sono regole!



PRESIDENTE

Compito degli Uffici è quello di disporre favorevolmente o meno la ricevibilità degli emendamenti che sono stati presentati. Nel momento in cui gli uffici inseriscono una nota sull'emendamento in cui c'è scritto "non ammissibile", credo che l'Ufficio di Presidenza non possa far altro che riferire quanto gli Uffici hanno ritenuto di comunicare. È un po' come anticipare quello che lei chiede, un parere sull'ammissibilità o meno.
Completiamo il ragionamento rispetto alla riflessione che ha fatto il Consigliere Mighetti. La modifica di legge, l'articolo 59, modifica dell'articolo 41, della legge regionale n. 3/2015, era ammissibile perch la legge n. 15 aveva già la norma finanziaria.
Consigliere Vignale, avrà il chiarimento che ha richiesto, il parere degli Uffici.
ARTICOLO 71 ter Emendamento rubricato n. 200) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Con quest'emendamento intendiamo sollevare un tema e cercare di stimolare una riflessione. Ovviamente ci auguriamo che venga accolto. Ne abbiamo già discusso in Commissione.



PRESIDENTE

La Consigliera Frediani fa notare il fatto che sia piuttosto difficile intervenire, quindi invito i Consiglieri a riprendere il proprio posto.



FREDIANI Francesca

Stavo dicendo che è un tema che aveva suscitato una certa attenzione in Commissione; forse ha perso il carisma arrivando in Aula, ma cerchiamo di riproporlo.
Proponiamo l'inserimento dell'articolo 71 ter in caso di subentro di una cooperativa, di una fornitura di lavoro di servizi successiva all'aggiudicazione di un bando regionale, che implichi l'applicazione della clausola sociale ai sensi dell'articolo 50, decreto legislativo 50/2016.
Nel caso in cui la quota sociale, per il socio lavoratore, sia superiore a 200 euro, l'eventuale domanda di emissione deve essere sottoscritta in presenza di un rappresentante sindacale individuato dalle RSU della stazione appaltante.
Come dicevo, è un tema che abbiamo cercato di sollevare già in Commissione; avevamo fatto una proposta emendativa che è stata respinta proviamo a riformularla. Ci sembra sia un tema che merita assolutamente attenzione, perché riguarda tutti quei lavoratori che si trovano a dover sottoscrivere, molto spesso da soli, nel chiuso di una stanza, con il nuovo datore di lavoro, quindi si parla di passaggi di appalti tra cooperative la domanda di ammissione a socio e, contestualmente, devono impegnare una quota all'interno della cooperativa. Il fatto di impegnare una quota, dal nostro punto di vista, costituisce un qualcosa che incide sulla retribuzione effettiva del lavoratore, quindi va a ledere i suoi diritti e i principi sanciti dal decreto legislativo n. 50 del 2016.
Noi abbiamo proposto questa opzione, quindi la possibilità che, nel momento in cui il lavoratore deve sottoscrivere questa quota, quindi se la cifra è superiore a 200 euro, debba essere accompagnato da un rappresentante sindacale. Proprio per evitare che venga sottoposto a quel ricatto che, troppo spesso, costringe i lavoratori a sottoporsi a condizioni che sono assolutamente inadeguate rispetto sia alle condizioni lavorative che alle condizioni contrattuali che verranno poi applicate al lavoratore stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
A noi pare un emendamento di buonsenso, in quanto a noi sembra effettivamente un'aberrazione il dover pagare per lavorare. Negli anni addietro non si poteva neanche pensare, oggi siamo arrivati a questo.
Siamo arrivati a questo in tanti campi. Uno è quello delineato dall'emendamento che ha appena presentato la Consigliera Frediani. In altri ambiti si forza il campo dell'attività professionale per adeguarsi a sistemi collettivi di acquisizione di commesse per fare quella che è un'economia di scala ma, di fatto, per acquisire un primo finanziamento dai professionisti che aderiscono a piattaforme che diventano una sorta di intermediario del lavoro.
Tutte queste aberrazioni del nostro sistema economico ormai sono diventate una realtà che, in alcuni casi, abbiamo combattuto in questo stesso Consiglio, quando parlavamo di caporalato. Caporalato che è un'intermediazione illecita di manodopera. Ma queste realtà hanno molteplici sfumature che vanno a colpire diverse situazioni, diverse aree del lavoro all'interno del nostro Piemonte e della nostra nazione.
Di volta in volta, dobbiamo focalizzare quali sono queste aberrazioni e porre dei rimedi che tutelino il guadagno onesto dei nostri lavoratori e il benessere del lavoratore e della propria famiglia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anch'io mi volevo soffermare su quest'emendamento della Consigliera Frediani, che pone una questione molto importante e che merita un'attenzione, oltre che una risposta della Giunta regionale.
Con riferimento a questo mi chiedo se, forse, non stiamo andando un po' troppo velocemente. Fin qui siamo andati avanti ponendo questioni di merito, con emendamenti assolutamente puntuali, spesso andando anche veloci. Il Vicepresidente Reschigna, che oggi è assente sicuramente per impegni molto importanti, nel delineare i tempi, ha prefigurato quelle che possono essere le prossime giornate in Consiglio, visto che anche l'assestamento in Commissione è a buon punto. È chiaro che se noi arriviamo in Aula e troviamo questo atteggiamento da parte della Giunta regionale che nemmeno si premura di dare un parere alla maggior parte degli emendamenti allora un po' forse ci viene da rallentare.
Posso capire durante la discussione di un provvedimento così ampio pu capitare che si presentino emendamenti all'ultimo minuto, ma qui stiamo parlando di emendamenti che sono protocollati da un po' di tempo, quindi pensiamo che sarebbe stato utile e importante, oltre che rispettoso, venire qui con un parere su tutti gli emendamenti, visto che non stiamo parlando solo di emendamenti puramente abrogativi degli articoli. Penso che venire in Aula e dare parere sugli emendamenti faccia parte dei compiti di un Assessore, così come fare le riunioni di Giunta, tagliare nastri in giro e partecipare ad altri impegni, altrimenti vuol dire che vengono solo in Aula per schiacciare il pulsante del sì o del no, visto che sono Assessori e Consiglieri.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Ovviamente, con quest'emendamento, intendiamo sollevare un problema effettivo che purtroppo è abbastanza diffuso, cioè quello che, nel momento in cui ci sia un subentro di cooperative in un appalto pubblico nell'assunzione o anche nel subentro sui precedenti lavoratori di una precedente cooperativa con quella nuova che prende l'appalto, i lavoratori vengono spesso sottoposti a delle richieste che hanno un carattere a volte anche un po' vessatoria, nel senso che non vengono probabilmente edotti sul fatto che è una possibilità, non un obbligo, il fatto di doversi associare.
Quindi, sotto questo profilo, abbiamo provato a fare alcune riflessioni in merito a come si possa colmare l'evidente squilibrio dal punto di vista del potere contrattuale nella relazione che si sta instaurando di lavoro tra il lavoratore e la cooperativa che gli sta, magari anche in forza di una clausola sociale, necessariamente offrendo di coprire lo stesso lavoro.
Avevamo pensato di poter chiedere che ci fosse un rappresentante dell'ente che ha bandito l'appalto, che è responsabile dell'appalto e quindi della richiesta di servizio alla realtà cooperativa, ma a seconda del tipo di ente la cosa avrebbe potuto essere poco pratica, però è evidente la necessità della presenza di una realtà di garanzia che tuteli il lavoratore nei suoi diritti e, soprattutto, nello squilibrio informativo che si viene a creare tra chi offre il lavoro e che sa molto bene quello che può e non può fare, ma che può comunque provare a chiedere, e che in una cosa di questo genere, con una richiesta di quota associativa significativa, addirittura spalmabile con un finanziamento nel tempo, va comunque a coprire parte del proprio rischio finanziario, se questa cosa diventa una pratica stabile. Mentre, dall'altra parte, abbiamo un lavoratore che vede in pericolo il suo futuro lavorativo per la transizione e che, quindi, può essere incoraggiato in maniera un po' forzosa a sottoscrivere quello che non necessariamente deve sottoscrivere.
Quindi, sotto questo sotto profilo, con quest'emendamento chiediamo che ci sia almeno una tutela sindacale che garantisca i diritti del lavoratore e una corretta informazione su quelli che sono i suoi doveri, i suoi diritti e le sue possibilità, perché non venga vessato inutilmente da chi magari, sta cercando di trovare un'ulteriore copertura finanziaria a un rischio di impresa di cui necessariamente farsi carico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Speriamo che l'Assessora abbia ascoltato almeno il primo intervento quello della prima firmataria, la Consigliera Frediani, poi quelli successivi non sono, magari, così importanti, quindi sta parlando con il collega Rossi, va bene.
Quest'emendamento vuole introdurre una norma in legge molto importante cioè quella di andare a normare il subentro in un appalto da una cooperativa all'altra, una cooperativa che fornisce servizi, nel caso appunto dell'adozione, anche secondo l'accordo siglato con i sindacati quindi anche delle norme nazionali nel cambio appalti, che prevedono l'adozione di una clausola sociale, che permette l'assunzione automatica dei lavoratori precedenti. Sostanzialmente, cambia la cooperativa, ma restano i lavoratori.
Questo momento di passaggio è un momento traumatico, perché spesso, in questo momento, si inseriscono i cambi di contratti, quindi i cambi di contribuzioni orarie e poi, ovviamente, complessive; oppure se viene mantenuto lo stesso di contratto più di favore, alla fine, vengono ridotte le ore.
Un classico nel settore delle pulizie è, come abbiamo visto molte volte negli ospedali, nelle residenze universitarie e altrove, che appunto vengono ridotte le ore, quindi il lavoro viene svolto in metà tempo o in due terzi del tempo, e quindi si riducono comunque gli stipendi. Così, la cooperativa che ha vinto l'appalto, con un'importante riduzione del prezzo a base d'asta, ha praticamente un vantaggio economico che si carica sempre e comunque sui lavoratori.
Oltre a questo, viene anche fatta a pagare spesso una FII, una tassa una minitassa per l'entrata in cooperativa. La collega Frediani è stata molto bassa sul valore di soglia, 200 euro, perché purtroppo sappiamo che le soglie sono molto, molto più alte e spesso la richiesta è di alcune migliaia di euro per entrare; sostanzialmente, il lavoratore paga una tassa per poi poter avere garantito il suo diritto costituzionale, nonostante la riforma dell'articolo 18, Jobs Act, a essere assunto comunque anche dopo il cambio di cooperativa.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento 200) viene inserito il seguente testo, ovvero che, in caso di subentro di una cooperativa in una fornitura di lavori e servizi successiva all'aggiudicazione di un bando regionale, nel caso venga chiesto a un socio lavoratore una quota superiore ai 200 euro, l'eventuale domanda di ammissione deve essere sottoscritta in presenza di un rappresentante sindacale individuato nella RSU della stazione appaltante.
È evidente che lo scopo di quest'emendamento è garantire al lavoratore da un procedimento che sia penalizzante e vessatorio nei suoi confronti quindi avere un osservatore terzo di rappresentanza sindacale al momento di questa domanda di ammissione, garantire il lavoratore rispetto alla cooperativa, perché sappiamo che il problema del mancato rispetto delle finalità per quali le cooperative sono state effettivamente pensate, che sono quelle di creare una gestione, collaborativa e condivisa, di un'azienda da parte di tutti i cooperanti, spesso è disattesa e chi aderisce vi si trova in un incubo peggiore che se fosse in una tradizionale S.p.A. o società a responsabilità limitata.
Riteniamo importante che un lavoratore, che non ha dimestichezza con le procedure e con la normativa sulle cooperative, possa avvalersi di un supporto tecnico e questo supporto tecnico noi individuiamo nel rappresentante sindacale, perché se è chiesta una quota di ammissione troppo costosa, bisogna valutare se questa è commisurata, in qualche modo ai benefici che il lavoratore ha o se è solo un modo di truffare il lavoratore che aderisce.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Sicuramente, le cooperative sono diventate uno strumento di sfruttamento capitalistico più diffuso nel nostro Paese, quindi è importante porre un limite a questa...



(Commenti del Consigliere Appiano)



ANDRISSI Gianpaolo

Sì, purtroppo, è così, se si vive nel mondo delle cooperative, che sono nate come uno strumento per aiutare i lavoratori. Poi questo aspetto è venuto meno, se non in poche cooperative, soprattutto in quelle di tipo B e le altre cooperative sono spesso e volentieri uno strumento di sfruttamento capitalistico estremo. Le condizioni dei lavoratori nelle cooperative sono le più estreme, come è stato riconosciuto ufficialmente.
Se parlate con qualche componente sindacale, credo che questo venga confermato.
Quindi, quest'emendamento è molto importante. So che la sinistra è nata con...
Ma vi assicuro che all'inizio del Novecento le cooperative probabilmente, erano nate con obiettivi importanti, con degli statuti importanti, però purtroppo questi statuti si sono diluiti nel tempo. Il neoliberismo ha stinto la carta di questi statuti e sono diventate uno strumento di sfruttamento capitalistico estremo. Quindi, quest'emendamento vuole porre almeno un limite a una pratica ulteriormente grave, che è quella di far pagare quote a lavoratori che, spesso e volentieri, hanno retribuzioni inferiori a 1.000 euro e devono anche dare un obolo per diventare soci della cooperative e sono oboli anche sostanziosi.
Noi poniamo un limite a questa pratica, che non è delle più nobili.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Pentenero per il parere della Giunta.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa se prima ho avuto un attimo di non sufficiente attenzione rispetto agli emendamenti presentati e che riguardavano le mie competenze ma sono rientrata e mi hanno sottoposto alcuni argomenti.
Pur condividendo una problematica che è stata fatta emergere, mi permetto di dire che la cooperazione non può essere vissuta in termini di non opportunità all'interno del nostro Paese, soltanto perché una serie di storture sono state utilizzate - e peraltro riprese da una serie di vicende di carattere penale - ma credo che la cooperazione sia davvero un valore per questo Paese e la storia credo che ce lo insegni.
Se poi ne esiste un uso distorto, questo spetta alla giustizia penale far sì che questo uso distorto non sia lo strumento della cooperazione, ma questa è una valutazione di carattere generale per rispondere a quanto i Consiglieri hanno appena detto e fatto emergere in merito all'emendamento.
Sul merito dell'emendamento che avete presentato, mi permetto di dire che se riprendiamo il protocollo d'intesa stipulato tra l'Amministrazione regionale e le organizzazioni sindacali, nella sezione "Clausola sociale" si stabilisce: "Qualora l'appaltatore subentrante sia una cooperativa, i lavoratori operanti per i servizi oggetto di appalto non possono essere obbligati ad associarsi". Riteniamo che questa norma all'interno dell'accordo possa essere sufficiente. È evidente come questa previsione assicuri al lavoratore una libertà di scelta, in ordine all'adesione alla cooperativa, che è ben maggiore a quella che tende a dare l'emendamento che avete previsto.
Inoltre, c'è un aspetto di grande incongruenza all'interno dell'emendamento proposto, perché non si comprende a quale titolo di rappresentanza sindacale unitaria dei lavoratori della stazione appaltante potrebbero intromettersi in un rapporto di lavoro che deriva da un altro datore di lavoro e possono essere coinvolti i dipendenti di un'altra azienda. Diventa di difficile gestione.
L'articolo delle clausole sociali scritte all'interno della dell'accordo credo che lo ribadisca in modo molto chiaro e preciso e le norme rispetto all'adesione quale socio lavoratore all'interno delle cooperative lo ribadiscono altrettanto in modo chiaro e preciso.
Pertanto, riteniamo che l'emendamento non possa essere accolto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

L'Assessore cita un protocollo che sappiamo ha qualche problema di applicazione, tant'è che c'è una PDCR del collega Grimaldi che da qualche tempo è stata portata all'attenzione dell'Aula e che non abbiamo ancora approvato. Però è chiaro che questo protocollo non può essere una garanzia di mantenimento delle condizioni tutelanti dei lavoratori. Questo mi sembra evidente a tutti, altrimenti non avremmo questo testo depositato in discussione.
D'altra parte, la rappresentanza sindacale non è che si inserisce in un rapporto di lavoro, ma chiaramente è messa lì a tutela del corretto svolgimento dell'interazione tra il lavoratore e il nuovo datore di lavoro.
Ripeto che è una formulazione e noi abbiamo anche valutato di studiarci qualche organismo terzo, indipendente. Alla fine abbiamo pensato che essendoci le RSU, le rappresentanze sindacali, che sono dei soggetti già previsti, già esistenti e che molto spesso intervengono nei rapporti tra lavoratori e datori di lavoro, ci sembrava il soggetto più idoneo.
Dire che già nella norma o nel protocollo è prevista questa cosa, ci sembra che sia un ribadire che l'acqua è liquida, però alla fine abbiamo visto che l'applicazione del protocollo ha delle serie difficoltà. Quindi speravamo di trovare un modo per poter rendere cogente la norma e tutelare maggiormente i lavoratori. Se ci affidiamo al protocollo e basta, vorrà dire che anche la proposta del collega Grimaldi verrà considerata inutile e vuota perché c'è già il protocollo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 200), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 72 Indìco la votazione palese sull'articolo 72.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 73 Indìco la votazione palese sull'articolo 73.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 74 Indìco la votazione palese sull'articolo 74.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 6), che istituiva l'articolo 74 bis, è stato ritirato dai proponenti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.51 riprende alle ore 16.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'Assessore Reschigna, a Roma per una riunione con il Ministro Galletti su un'azienda in crisi, avrebbe dovuto trattare l'articolo 75 e gli emendamenti relativi. Poiché non c'è, saltiamo l'articolo 75, 76, 77, 78 79, 80, 81 e procediamo con l'articolo 82.
ARTICOLO 82 Indìco la votazione palese sull'articolo 82.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 83 Indìco la votazione palese sull'articolo 83.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 84 Indìco la votazione palese sull'articolo 84.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 85 Indìco la votazione palese sull'articolo 85.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 86 Indìco la votazione palese sull'articolo 86.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 87 Indìco la votazione palese sull'articolo 87.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 88 Indìco la votazione palese sull'articolo 88.
Il Consiglio approva.
Comunico per il verbale che la Consigliera Frediani e i Consiglieri Andrissi e Valetti hanno votato a favore.
ARTICOLO 89 Indìco la votazione palese sull'articolo 89.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 90 Indìco la votazione palese sull'articolo 90.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 90 bis Emendamento rubricato n. 4) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Anche questo è un emendamento che ho già presentato in Commissione.
Torno a proporlo all'Aula.
Si tratta dell'abrogazione della legge 4 del 21 aprile 2011, la cosiddetta "Démarche Grand Chantier" regionale. Proponiamo l'abrogazione di questa legge che, a oggi, non è stata utilizzata per i suoi scopi, che - fa piacere suscitare l'ilarità dell'Assessore - non è stata neanche finanziata, non ha trovato la minima applicazione sul territorio e che ha sollevato anche dei dubbi rispetto alla sua incostituzionalità.
Noi crediamo che il Piemonte abbia bisogno di ben altri testi di legge riteniamo che l'economia piemontese abbia bisogno di ben altri interventi e che sia veramente assurdo andare a stanziare delle risorse; cosa che infatti, non è stata fatta finora, a dimostrazione dell'inutilità di questa legge, su un testo che va ad accompagnare delle grandi opere inutili e devastanti sul nostro territorio.
Tra l'altro, è una legge che è stata approvata molto recentemente, che poi è rimasta lettera morta e che purtroppo stiamo rivedendo citata in alcuni comunicati stampa che sono stati emessi neanche dalla Regione, ma da una società (TELT) che è il promotore, il soggetto che deve portare avanti i lavori per la realizzazione della linea Torino-Lione. Quindi, viene citata come strumento che verrà utilizzato non si capisce neanche bene ancora in quale modo, per cercare di garantire la manodopera necessaria per i cantieri in Val di Susa.
Noi proponiamo questa abrogazione perché crediamo che, dopo aver affrontato numerose crisi in Val di Susa e aver visto la chiusura di aziende e il licenziamento di numerosi lavoratori, dovrebbe essere chiaro a tutti che non è di questo tipo di intervento che abbiamo bisogno e soprattutto, che è assurdo andare a spendere dei fondi in formazione - come dichiarato dall'Assessora Pentenero poco tempo fa, in un'audizione che abbiamo avuto in Commissione - per formare dei lavoratori per un cantiere.
Crediamo che la nostra economia abbia bisogno di lavoratori formati diversamente, non di persone che vengono poi infilate in un tunnel a scavare, e che quindi i fondi dovrebbero essere utilizzati per aiutare magari i lavoratori della Savio, che sono rimasti senza lavoro.
Abbiamo visto, tra l'altro, analizzando le varie linee le misure previste per la Val di Susa, la linea A e la linea B previste sulla legge 34, che sono state misure assolutamente fallimentari; abbiamo visto che è stata ritirata la DGR dell'Assessora De Santis perché non ha trovato applicazione. Io vi prego veramente di smetterla di pasticciare sui territori, i quali sono già alle prese con dei problemi gravissimi a causa dell'impatto di queste opere inutili, e di fare finalmente un qualcosa di utile per il territorio, e in particolare abrogare le leggi come questa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento rimarca un segnale politico importante, ovvero che la Regione Piemonte si dedica ai suoi territori, si dedica alle piccole opere si dedica al ripristino di tutte quelle infrastrutture capillari trascurate che attualmente abbiamo.
Sappiamo che vi sono decisioni che passano sopra la testa della Regione, a volte anche sopra la testa del Governo nazionale, ma non v'è alcuna necessità politica per cui la Regione debba avallare queste decisioni, perché il suo territorio non ne guadagna, anzi, si suscita spesso l'opposizione molto ferma dei territori, i quali si vedono scavalcati e si vedono vessati da interventi di cui non si capisce l'utilità, di cui non è giustificata l'utilità.
Di conseguenza, per noi non ha senso che questo tipo di principio sia rimarcato dentro la legge regionale, per cui chiediamo l'abrogazione di questa norma. Chiediamo anche che sia la Giunta che il Presidente Chiamparino possano cambiare idea - non è mai troppo tardi per cambiare idea - sull'utilità di certe grandi opere che non sono sostenute dai numeri e da studi efficaci, veritieri e credibili.
Rimarchiamo la nostra posizione politica e speriamo che pian piano anche le altre forze si convincano - magari qualcuno lo è, ma non lo dice non lo può dire, non lo vuole dire - che questi tipi di interventi non sono ciò di cui ha bisogno il Piemonte, non sono ciò di cui hanno bisogno i nostri territori. Preoccupiamoci piuttosto delle infrastrutture stradali ferroviarie e di tutto quanto attiene alla mobilità della regione che versa in condizioni disastrose.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente il Piemonte è una regione paradossale, perché è la regione delle grandi opere con la disoccupazione più elevata del Nord Italia. È un paradosso nazionale: noi abbiamo il tunnel di base della Val di Susa, il Terzo Valico, abbiamo gli F35 che dovevano essere la panacea dei problemi di disoccupazione dell'est del Piemonte, ma sappiamo che i numeri sbandierati (prima 10.000, poi 6.000 posti di lavoro) sono in realtà molto più contenuti e addirittura si creano delle problematiche sulla strategia industriale di un gruppo come Finmeccanica, che è fortemente presente in Piemonte.
Ma non solo. Noi abbiamo un abbandono, una chiusura di linea per il trasporto locale. Un cittadino di Arona o di Domodossola raggiunge molto più facilmente Milano che Torino; per questo è nato addirittura un referendum, perché ormai parte del Piemonte è scollegato dal capoluogo regionale, dovuto anche alla chiusura della linea Novara-Arona. Per raggiungere Torino, un cittadino di Domodossola ci mette il doppio del tempo che ci mette per andare a Milano, perché verso Milano ci sono le linee, mentre verso Torino non ci sono più. Questo è un paradosso micidiale, che porta la nostra regione a una situazione veramente inaccettabile.
Io credo che sia inaccettabile che si investano soldi in grandi opere di dubbia utilità e non si provveda a risolvere il problema dell'80 per cento dei pendolari che giornalmente sono costretti a prendere pullman, a stare in piedi a rischio e pericolo della propria incolumità su questi pullman e che spesso si trovano ad essere lasciati in strada perché i mezzi sono saturi di persone, e nessuno dice nulla .
Allora noi rivogliamo le linee di trasporto pubblico ferroviario di questa regione. Ridateci i treni! Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Non posso che ribadire quanto espresso dai colleghi, e in particolare non posso che rappresentare la situazione tristissima del territorio che mi ha espresso - la provincia di Cuneo - che vede una propria rete stradale provinciale devastata dall'incuria, dalla mancanza cronica di fondi per la manutenzione e che nell'ultimo decennio ha visto il taglio progressivo di sei su otto linee ferroviarie provinciali. Adesso vi è qualche ventilato ripristino, ma ancora tutto da capire, di forse un pezzo di una delle linee sospese; comunque, la una situazione del servizio ferroviario locale è drammatica, così come quella del servizio di trasporto locale su gomma.
Pur essendo una provincia per certi versi fortunata perché ha, tutto sommato, una certezza di risorse economiche, non riesce a esprimere una programmazione del servizio, tant'è che addirittura i servizi per gli studenti - quindi non parliamo solo dei pendolari, ma perfino degli studenti - spesso sono sovraccarichi su alcune tratte, ad esempio nelle tratte interprovinciali tra Alba e Torino (è un caso che ho seguito da vicino), al punto che, con le persone in piedi, gli autobus non possono prendere la tangenziale e devono aumentare la propria percorrenza sulle strade provinciali fino a un'ulteriore ora, con i conseguenti ritardi.
Queste sono tutte problematiche che devono essere affrontate perché, se è vero che è comodo e facile buttare decine di milioni su realizzazioni megagalattiche.
Anche rispetto a questo, in provincia di Cuneo non ci facciamo mancare nulla, il caso della A33 è emblematico; è giusto di oggi l'ennesima questua degli amministratori locali per garantire opere accessorie per oltre 100 milioni a un progetto autostradale che è stato cancellato e deve essere rifatto, però ci teniamo le opere accessorie, che a questo punto non hanno più senso, perché bisognerà vedere il nuovo tracciato.
La richiesta - che sarà sicuramente una ricca promessa elettorale - di 20 milioni per l'adeguamento di una strada provinciale il cui progetto è legato al tracciato autostradale che è stato cancellato e dovrà essere progettato: quindi siamo alla "fantainfrastruttura", in cui chiunque chiede qualunque cosa purché si spenda, purché si annunci l'avvio dei cantieri.
Tutto ciò senza pensare al sistema, senza pensare al fatto che non c'è solo la Provinciale 7 con un ospedale assurdo ancora in costruzione da oltre dieci anni che non si sa se verrà completato e che comunque avrà problemi di accessibilità, perché faranno un'autostrada pure lì vicino un'autostrada che è tutta da riprogettare, quindi fino al 2030 avremo questi problemi, se non oltre.
E invece si tralasciano manutenzioni, si tralascia qualità del servizio di trasporto pubblico, si tralasciano tutte quelle opere che garantiscono ai cittadini di poter fare una cosa fondamentale per la propria vita: muoversi per le loro esigenze private, sociali, sanitarie, per andare al lavoro, per andare a studiare, per fare tutte quelle cose che sono fondamentali nella vita moderna.
Disgraziatamente, le politiche scellerate degli ultimi decenni hanno portato, da un lato, allo smantellamento del servizio di trasporto pubblico, ma anche, dall'altro lato - nonostante l'incentivazione del trasporto privato - alla disgregazione di quell'altra parte di servizio pubblico che era la garanzia di avere le strade per potersi muovere col traffico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti proposti dal nostro Gruppo, in particolare dalla collega Presidente Frediani, hanno uno scopo ben preciso: abrogare una legge che finora non ha mai avuto una sua utilità e pensiamo che mai l'avrà. Difatti pochi ricordano che oggi in Piemonte è attivo un cantiere di una grandissima opera, forse la più grande in cantiere in Italia in questi anni, che è il Terzo Valico, ma di questa legge non si è sentito parlare dalle mie parti; non si è sentito parlare perché è assolutamente una legge inutile, che non ha dotazioni finanziarie idonee a supportarla tant'è che proponiamo degli emendamenti abrogativi per un'operazione di "giustizia legislativa", chiamiamola così: una legge inutile va tolta di mezzo, perché non ha alcun senso appesantire il panorama delle leggi regionali attualmente in vigore.
Dicevamo del Terzo Valico: è un cantiere che sta andando avanti chiaramente a rilento. Alcuni anni fa, quando dicevamo che si sarebbe fatto un buco nell'amianto, nessuno ci credeva. Adesso il buco nell'amianto è lì sta progredendo pian pianino - perché l'amianto da smaltire non è cosa semplice! - e, di fatto, continuiamo a combattere tra un'inchiesta e l'altra. Perché nel frattempo sono sorte altre problematiche, che peraltro avevano annunciato prima dell'avvio dei lavori, relativamente a rischi di infiltrazioni all'interno dei cantieri che, casualmente, si sono poi verificate. I lavori, quindi, sono chiaramente fuori tempo massimo, sempre in ritardo.
La cosa disarmante, però, è che in tutti questi anni non siamo riusciti, nonostante i ritardi del cantiere, ad avere un aggiornamento dello studio sui costi-benefici di quest'opera, che, ahimè, è formo a più di un decennio fa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ci tengo a intervenire su quest'emendamento, perché mi ha riportato alla memoria uno dei primi grandi scontri (o dibattiti politici) che ci furono nella mia prima legislatura in questo Consiglio regionale (la scorsa legislatura, appunto) con la maggioranza di centrodestra, che però vide sostanzialmente, un'unità di intenti massiccia, complessiva. Mi ricordo infatti, di essermi trovato in una Conferenza di Capigruppo sostanzialmente da solo a chiedere il non contingentamento su questa legge (divenuta poi la legge regionale n. 4/2011), perché la ritenevamo del tutto inutile, come si è poi verificato in seguito, nonostante fosse stata "venduta" dalla propaganda dell'allora maggioranza di centrodestra come la "legge risolutiva", quella che avrebbe portato lavoro ai piemontesi, che avrebbe portato nuove linee ferroviarie, grandi cantieri, sviluppo del territorio e quant'altro. Era stata una legge fortemente condivisa anche allora dall'opposizione di centrosinistra, che, già nei primi mesi della scorsa legislatura, aveva affinità maggiori su molte linee politiche con la maggioranza di centrodestra che con l'altra opposizione, cioè con il Movimento 5 Stelle.
Ora i ruoli si sono in parte ribaltati - nel senso che il centrosinistra è in maggioranza e noi sediamo sempre in opposizione con il centrodestra - ma non sono cambiate molto le dinamiche e le logiche. Si cerca ancora di far passare opere dovute sul territorio - mi riferisco, ad esempio, alla linea ferroviaria SFM5 - come opere di compensazione.
Lo stesso Presidente Chiamparino ha dichiarato che spesso le grandi opere sono uno strumento fondamentale per far manutenzione al territorio: anche in questo caso, chi più ne ha, più ne metta; francamente, sono sparate assolutamente non condivisibili, perché sappiamo tutti che il territorio ha bisogno di interventi continui e diffusi e non di grandi opere, che invece impattano pesantemente sul territorio e che hanno dei costi di manutenzione altissimi.
Questa legge andrebbe quindi abrogata, almeno per ridare un minimo di dignità a questa Regione, che non approva leggi che non servono a nulla.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Chiediamo la votazione nominale.



PRESIDENTE

D'accordo.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 90 ter Emendamento rubricato n. 227) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.
VALMAGGIA Alberto, Assessore alla programmazione territoriale e paesaggistica È semplicemente un emendamento di aggiustamento normativo: la dicitura "PTCM" è sostituita con "PTGM", Piano Territoriale Generale Metropolitano.
È una mera correzione di questo termine che insiste sia sulla legge n.
3 che sulla legge n. 56, come precisazione richiesta dalla Città metropolitana.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 227).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 90 quater Emendamento rubricato n. 228) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.
VALMAGGIA Alberto, Assessore alla programmazione territoriale e paesaggistica Anche questo è un emendamento tecnico: si va ad aggiornare la legge n.
56, abrogando il comma 7, dell'articolo 4.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 228).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 90 quinquies Emendamento rubricato n. 229) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.
VALMAGGIA Alberto, Assessore alla programmazione territoriale e paesaggistica Sono tutti emendamenti collegati al recepimento, nell'ambito dell'adeguamento della legge n. 56, delle nuove diciture legate alla Città metropolitana, con la sostituzione di "PTCP" e "PTCM" con "PTGM".



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 229).
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 90 sexies Emendamento rubricato n. 230) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 230).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 90 septies Emendamento rubricato n. 231) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 231).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 90 opties Emendamento rubricato n. 232) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 232) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 90 novies Emendamento rubricato n. 233) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 233).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 90 decies Emendamento rubricato n. 234) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 234).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 90 undecies Emendamento rubricato n. 235) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

È un emendamento importante, perché è ispirato all'azione di altre Regioni in Italia e ha l'obiettivo di inserire aree agricole a tutela speciale. Una figura nuova nell'ordinamento regionale, che sono territori agricoli che, per motivi paesaggistici, per motivi agrosilvo-pastorali particolari, per motivi di tutela del suolo e proteggere queste aree a consumo del suolo. Si vuole inserire questa figura giuridica nuova, che è una figura intermedia tra quella che può essere riconosciuto come parco sebbene questo non sia un parco, e una figura innovativa.
Si vuole privilegiare la tutela di territori agricoli che possono consentire a questa regione un salto di qualità in culture agricole di grande qualità, quindi votate anche all'esportazione e, in questo modo impedire che questi territori vengano disturbati dall'attività antropica o addirittura, distrutti dal consumo di suolo. Credo che la Regione, in questo modo, possa dotarsi di uno strumento importante, che consentirebbe di riconoscere la specificità di alcuni territori che meritano investimenti, aiuti, anche di tipo economico, valorizzazioni importanti non da ultimo anche a fini turistico-ricreativi.
Sono molteplici gli obiettivi, ma sappiamo che in tutta Italia questo tipo di figure hanno avuto un riconoscimento importante, quindi crediamo che anche la Regione Piemonte debba dotarsi di uno strumento di questo tipo e lo proponiamo in Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Ci tengo a illustrare quest'emendamento con il Consigliere Andrissi.
Il Consigliere Andrissi è un po' il papà ambientale di quest'emendamento, mentre io sono quello urbanistico. Crediamo sia un emendamento importante, che va a inserire un nuovo articolo alla legge n.
56. Un articolo che potrebbe omettere di fare delle cose interessanti a livello urbanistico e territoriale. Come ricordava il collega, cerchiamo di delineare una sorta di tutela che sta in mezzo tra quella che è una tutela urbanistica e una tutela di un'area parco, cioè dare delle disposizioni e individuare delle aree in cui lo strumento urbanistico possa fissare dei paletti per preservare alcune specificità di particolari ambiti agricoli.
Sappiamo bene quanto il Piemonte abbia diversità al suo interno nel panorama sia paesaggistico che agricolo; abbiamo notevoli specificità da tutelare e con questo articolo pensiamo che alcuni Comuni, sia autonomamente che assieme ad altri, possano intervenire sui propri territori per dare tutela ad alcuni ambiti che hanno particolarità dal punto di vista agricolo.
Sappiamo, per esempio, che alcune colture del nostro Piemonte possono avere specificità territoriali molto diverse; sappiamo come, per esempio la cultura della vite possa essere molto differente all'interno dei paesaggi piemontesi. Abbiamo i paesaggi dell'UNESCO, i paesaggi vitivinicoli dell'UNESCO che, al loro interno, possono avere delle specificità. Ricordiamo, per esempio, i terrazzamenti della zona della Langa cuneese e astigiana; ricordiamo tutte quelle porzioni di territorio che, effettivamente, potrebbero essere tutelate anche in altre parti del Piemonte con un provvedimento urbanistico che vada a ricalcare l'articolo che stiamo proponendo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per il parere della Giunta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
In merito a quest'emendamento, la Giunta ritiene che questo nuovo articolo 25 ter, da inserire nella legge n. 56, a disciplinare queste zone agricole a protezione speciale, non aggiunga elementi ulteriori rispetto alla vigente disciplina, che è costituta dallo stesso articolo n. 25 della legge n. 56 e dalle norme prescrittive e direttive contenute nel Piano Territoriale regionale e nel recente Piano paesaggistico approvato in Consiglio; piani che, già da ora, guidano la formazione degli strumenti urbanistici e sono di riferimento per istruttorie regionali di tutte le tipologie di variante.
Per esempio, l'articolo n. 25 della legge 56 individua queste aree con obiettivi prioritari di valorizzazione e di recupero del patrimonio agricolo, la tutela e l'efficienza delle unità produttive, ottenute anche a mezzo del loro accorpamento; e ogni intervento è atto a soddisfare le esigenze economico e sociali dei produttori e dei lavoratori agricoli. Nel Piano territoriale regionale vengono disciplinate anche l'uso e la trasformazione di queste aree agricole. C'è l'articolo 24 sulle aree agricole, ma l'articolo 25 riguarda i territori di notevole interesse ambientale e paesaggistico; l'articolo 26 è relativo ai territori vocati allo sviluppo dell'agricoltura; l'articolo 27 è relativo alle aree rurali e perurbane, il contenimento di suolo è previsto dall'articolo 31.
Quindi, anche nel Piano paesaggistico ci sono le varie tipologie di paesaggio regionale e gli interventi atti per la loro salvaguardia, per cui non ci sembra in questo momento elemento innovativo, anzi forse può creare anche qualche ulteriore confusione inserire queste aree agricole a protezione speciale, garantendo la protezione con gli strumenti pianificatori che già abbiamo in Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 235), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 91 Subemendamento rubricato n. 172) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 46) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 91.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 92 Indìco la votazione palese sull'articolo 92.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 93 Indìco la votazione palese sull'articolo 93.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 94 Indìco la votazione palese sull'articolo 94.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 94 bis Emendamento rubricato n. 241) presentato da Allemano, Bertola, Rossi Rostagno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Allemano per l'illustrazione.



ALLEMANO Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento affronta un tema affine a un tema affrontato in un emendamento del Movimento 5 Stelle.
Noi interveniamo sul comma 6 dell'articolo 2 della legge 45, che stabilisce le deroghe al divieto di utilizzare le piste forestali.
Naturalmente rientrano in queste deroghe tutti gli scopi per le quali le strade sono state realizzate, quindi l'uso agro-silvo-pastorale l'antincendio.
L'articolo che vogliamo emendare prevede ab origine che anche chi ha degli scopi professionali o è titolare di un agriturismo può avvalersi di queste piste.
Noi andiamo a specificare che l'apertura delle piste agro-silvo pastorali agli agriturismi debba essere condizionata a una verifica di una loro effettiva sostenibilità a quest'uso da parte dei Comuni o Unioni montane su cui insiste la pista.
Riteniamo sia un passaggio non trascurabile, perché richiama tutta la normativa in campo forestale, di tutela della Rete Natura 2000 ed escursionistica e porta a responsabilizzare i territori. Usciamo un po' dalla vexata quaestio che ha visto, a legislature alterne, autorizzare o proibire l'utilizzo di queste piste per gli agriturismi.
Questo è il senso dell'operazione. Aggiungo in calce all'emendamento che si conclude con "rispetto della vigente normativa" - che la normativa di riferimento è quella in campo forestale, escursionistico e di tutela della Rete Natura 2000.



PRESIDENTE

Grazie, collega Allemano.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Bertola, Bono, Campo, Frediani Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) la parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento 10) riprende un emendamento che avevo già presentato all'esame della Commissione rispetto al quale, in quel momento, c'era stato un parere contrario della Giunta regionale, quindi una votazione contraria da parte della maggioranza; in qualche modo, era una proposta di dialogo tant'è vero che i colleghi del PD avevano chiesto il testo del mio emendamento.
Apprendo in questo momento, perché non mi era stato detto nulla, che hanno semplicemente deciso di farne uno loro leggermente diverso, senza dirmi nulla, ma questo è. Se questo è - come dire - lo spirito di concertazione e di collaborazione che vuole il PD, noi ci adeguiamo volentieri.
L'emendamento n. 10) a mia prima firma recita: "Le strade e piste a uso agro-silvo-pastorale sono interdetti al passaggio di veicoli a motore con l'eccezione di quelli impiegati nei lavori agricoli e forestali, dei mezzi di vigilanza e di antincendio, dei mezzi dei proprietari e dei loro parenti e affini di primo grado, nonché del coniuge o conduttori di fondi serviti nonché dei mezzi di chi debba accedere ai luoghi per motivati scopi professionali". Quindi, andiamo a modificare la parte che riguardava i parenti in linea retta e collaterale, cosa che non ha citato il Consigliere Allemano, perché dicendo "i parenti in linea retta e collaterale" praticamente aprivamo queste strade a tutti. Il PD, che ha ripreso l'emendamento che avevamo proposto noi, non lo segnala.
L'altra questione è quella relativa alle strutture agrituristiche perché nella nostra regione abbiamo situazioni veramente al limite, con delle strade pericolose, piene di auto nei giorni festivi su strade che interferiscono con dei sentieri tracciati, e che poi vedono dei parcheggi fatti sul sedime dei pascoli con 70-100 automobili. È una situazione veramente assurda. Visto che, oltre tutto, la legge regionale n. 32/82 all'articolo 11 permette ai Comuni di individuare dei percorsi a fini turistici, a quel punto i Comuni che vogliono permettere alle automobili di accedere alle strutture agrituristiche vadano a definire il percorso turistico, che, grazie anche alla modifica fatta alla legge 32/82 relativa ad un nostro emendamento, ora deve vedere una pratica che prende in considerazione anche l'assetto idrogeologico del territorio.
A noi pare decisamente più efficace la modifica che proponiamo rispetto a quella che viene promossa dal PD, che è decisamente più morbida, poich specie quando ci sono forti interessi da parte di qualcuno sul territorio poi queste autorizzazioni diventano piuttosto facili.
Inoltre, non ho ricevuto risposte su questo, dopo che era stata chiesta collaborazione; adesso prendo atto dell'emendamento presentato nella data odierna dal PD e, quindi, come si dice, andiamo ai voti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo un po' perplessi dalla presentazione di quest'emendamento a firma del collega Allemano come primo firmatario e dei colleghi Rossi e Rostagno proprio perché, come ha detto il collega Bertola, ne avevamo discusso in Commissione. Quindi, sarebbe forse meglio discutere in Commissione alcuni emendamenti di merito prima di arrivare in Aula a dover affrontare questi temi, perché ovviamente ci sarebbe tutto lo spazio per poter discutere.
La legge, come diceva il collega Bertola, va letta insieme alla legge 32/82, che riguarda i percorsi fuori strada e, come ha detto il collega Allemano, è stata ritoccata e rivista in tutte le legislature diverse volte. Mi ricordo lo scorso anno che a ogni legge finanziaria c'era un collega di maggioranza che presentava degli emendamenti che poi erano oggetto di dura contestazione, in quel caso da parte del PD, che quindi, a seconda di dove sta, se in maggioranza od opposizione, alle volte osteggia alle volte favorisce questi emendamenti.
Su questo tema ho sempre avuto una posizione abbastanza chiara, simile se non uguale, a quella del collega Bertola. Non capisco il motivo per cui noi dovremmo autorizzare, anche se è comprensibile l'idea del collega Allemano che dice "previa autorizzazione del Comune", perché è una modalità per dire che il Comune sostanzialmente autorizza. Quindi, non capisco perché dovremmo autorizzare il transito su questi percorsi per raggiungere delle strutture che prima erano agrituristiche, mentre adesso il collega Allemano ha utilizzato la parola "ricettive". Quindi, credo che ci sia anche un cambiamento sostanziale, nel senso che "ricettive", se non sbaglio, non vuol dire solo un posto per pranzare; sono strutture ricettive dedicate comunque al pernottamento. Volevo anche chiarire questo, se l'interpretazione è corretta.
Non ho mai capito perché dobbiamo autorizzare questi percorsi, perch in montagna si va tendenzialmente per camminare e, tra l'altro, il collega Allemano è uno che cammina parecchio, come molti colleghi del Consiglio regionale. Posso capire quindi la persona con disabilità motoria, cioè la persona con disabilità motoria che vuole fruire della montagna, e sono d'accordo a darle una particolare esenzione, per cui può raggiungere una struttura agrituristico-ricettiva. Altrimenti, se non ha disabilità motorie, penso che può armarsi di pazienza e camminare così sarà anche più in contatto con la natura e con lo spazio della montagna e sarà più attento alla montagna stessa dopo avere faticato e, magari, consumerà anche di più e darà più soldi alle strutture agrituristiche, perché avrà più appetito.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.47 riprende alle ore 18.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Abbiamo cominciato la discussione sugli emendamenti n. 241) e n. 10).
L'emendamento n. 10) all'articolo 94 bis è ritirato dal proponente.
Consigliere Allemano, lei deve fare una modifica all'emendamento 241)? La parola al Consigliere Allemano.



ALLEMANO Paolo

L'emendamento attualmente si conclude con le parole "nel rispetto della vigente normativa". Mettiamo una virgola e specifichiamo che la normativa è quella in campo forestale, escursionistico e della Rete Natura 2000, in modo da non ingenerare equivoci.
Lei ha già il testo che le ho sottoposto per specificare di quale normativa stiamo parlando, nel caso i Comuni intendano autorizzare gli agriturismi a servirsi di strade agro-silvo-pastorali.



PRESIDENTE

La proposta del Consigliere Allemano non è prevista dal Regolamento perché abbiamo già discusso l'emendamento n. 241).
Se tutto il Consiglio è d'accordo su questa modifica, a patto che sia chiaro che non rappresenta nessun precedente rispetto ai lavori consiliari posso mettere in votazione l'emendamento n. 241). Quindi, siamo tutti d'accordo che non rappresenta un precedente, ma è una modifica figlia dell'accordo che l'Aula ha trovato su quest'argomento.
Sull'emendamento n. 241) che finiva con le parole "nel rispetto della vigente normativa", sono aggiunte le parole "in campo forestale escursionistico e di tutela della Rete Natura 2000".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Io non pongo contrarietà rispetto ad una violazione del Regolamento perché di questo stiamo parlando. Dico soltanto ai colleghi che, visto che non è la prima volta che si verifica questo aspetto, cioè avviene - certo non spesso - che ad articolo aperto ci sia la necessità di apportare, non cento emendamenti, ma un piccolo emendamento correttivo, questo dovrebbe essere tenuto in considerazione, non come precedente, ma come modalità di buonsenso.
Pertanto, posto che non esprimo contrarietà sul metodo (quando c'è il buonsenso, mi sembra utile), ci tengo solo a far presente - come ho provato a dire al collega proponente la modifica, Allemano - che, in realtà, noi rischiamo di scrivere un emendamento che non raggiunge alcuno degli obiettivi che si pone, perché l'emendamento aveva una finalità condivisibile. Nel senso che i soggetti impiegati in alcune opere, o coloro i quali siano proprietari di un fondo, o coloro i quali siano gestori di una struttura ricettiva che può essere raggiunta da terzi su autorizzazione del Comune, mi sembrava una cosa corretta. Perché, visto che mettiamo di mezzo le Amministrazioni comunali, noi partiamo anche con quest'ulteriore modifica col presupposto che vi sia un'Amministrazione comunale che, in modo del tutto incosciente, fa utilizzare una strada agro-silvo-pastorale per raggiungere un agriturismo, piuttosto che un bed and breakfast o un'altra struttura ricettiva, non essendoci le condizioni di sicurezza.
Pertanto, secondo me l'emendamento andava bene com'era.
Detto ciò, nel momento in cui noi inseriamo, non nel rispetto della vigente normativa - che è pleonastico, ma corretto - ma nel rispetto della Rete Natura 2000, della normativa sull'escursionismo e quant'altro, ai sensi della normativa regionale non passa nessuno, perché la nostra legge 12 sull'escursionismo dice che è vietato il transito in strade catalogate come escursionistiche, perché la Rete Natura 2000 imporrà a chiunque voglia autorizzare anche solo il pezzo di una piccola strada, di fare una valutazione di incidenza ambientale, con un costo che è assolutamente superiore a quello che rischia di essere il beneficio.
Quindi, di nuovo, noi cerchiamo di porre una serie di limitazioni, di fatto, non fidandoci di quelle che sono le scelte delle Amministrazioni locali, ma soprattutto, non discernendo alcuni aspetti.
Io vado in montagna e condivido assolutamente il fatto che tutta una serie di piste agro-silvo-pastorali debbano essere interdette all'utilizzo delle automobili. Va anche detto, però, che vi sono alcune singole realtà e piccole realtà che hanno fattispecie differenti: laddove vi sono aree che hanno una vocazione molto più turistica e meno montana, l'utilizzo di quelle piste fa sì che sia nata parte di economia (potrei fare dei singoli esempi) e anche di riqualificazione di alcune borgate che sono nate dal fatto che è stato possibile, perché servite da strade.
Il rifacimento e il riutilizzo di alcune aree che conducono ad alpeggi non soltanto per l'utilizzo degli alpeggi, ha fatto sì che la strada nata come tale abbia consentito la nascita di strutture che incidentalmente creano posti di lavoro e un minimo di ricchezza nelle aree montane.
Allora, io temo che - anche in questo caso - ancora una volta, per eccesso di poca fiducia nei confronti degli amministratori locali si stia facendo un danno maggiore del buco che si voleva riparare, perch l'emendamento aveva una finalità, che era quella del transito. Questo aspetto rischia di trasformare la legge che andiamo a modificare in una legge peggiorativa rispetto a quando l'emendamento è stato presentato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 241), come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 94 ter Emendamento rubricato n. 173) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 173), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 95 Indìco la votazione palese sull'articolo 95.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 96 Indìco la votazione palese sull'articolo 96.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 97 Emendamento rubricato n. 14) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 15) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento 14) inserisce all'interno dell'articolo 97 ciò che noi proponiamo nella nostra proposta di legge sull'attività venatoria attualmente in discussione in Commissione, a mia prima firma, che è la proposta di legge 196.
Noi andiamo a cambiare il numero cinque per cento col numero uno per cento, quindi non il massimo del cinque per cento di cacciatori ammissibili all'interno degli ATC e dei CA rispetto a quelli residenti all'estero o in altre regioni. Poi, al comma 1, andiamo a togliere la frase che dice: "Tale percentuale può essere modificata fino ad un massimo del 10 per cento su richiesta dei Comitati di gestione, della Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente". Quindi: uno per cento in luogo del cinque per cento e nessuna deroga fino al 10 per cento.
Questo è quanto proponevamo e proponiamo nella nostra proposta di legge ed è quanto andiamo a riportare anche all'interno dell'articolo 97 del disegno di legge 253.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come detto giustamente dal nostro collega Bertola, si reintroducono surrettiziamente a spizzichi e bocconi alcune norme riguardanti la caccia in diverse leggi che stiamo andando ad affrontare, perché nella scorsa legislatura, con un colpo di mano, si è consumato sostanzialmente un pesante oltraggio alla democrazia: l'annullamento (per l'ennesima volta) di un referendum degli anni '80 che era stato chiesto sulla legge regionale quadro in materia di caccia.
Siamo un Paese strano, siamo un Paese in cui i cittadini raccolgono le firme per i referendum e poi i referendum non vengono celebrati o, quando vengono celebrati, viene disatteso il risultato degli stessi. Oggi ci troviamo a introdurre questa norma in questa legge, ma noi vi chiediamo di stralciarla perché francamente non ne vediamo il senso, laddove oltretutto stiamo discutendo in Commissione delle leggi (delle, dico plurale) e delle proposte di legge sulla caccia stessa. Queste norme potete andare a inserirle tranquillamente nelle leggi che riguardano il tema della caccia in maniera da avere una legge quadro organica e non avere tanti piccoli interventi su diverse leggi che non vanno poi a costruire un quadro organico.
In più, non capiamo il merito di questi emendamenti, i quali vanno a dire che con l'articolo 97 i cacciatori residenti in altre Regioni italiane o addirittura all'estero possono venire a sparare allegramente nei nostri ambiti territoriali di caccia, come se non avessimo già abbastanza problemi con i nostri, di cacciatori, che - come sappiamo - ogni anno lasciano sul terreno decine di morti e decine, se non centinaia, di feriti. Importare pazienti nella mobilità attiva sanitaria in sanità può essere positivo dal punto di vista delle casse, ma francamente importare cacciatori non mi risulta che possa portare delle ricadute granché positive. Quindi vi chiediamo di stralciare questo articolo o, in alternativa, di raccogliere favorevolmente i nostri emendamenti: abbassare dal cinque per cento all'uno per cento la percentuale di cacciatori accoglibili da fuori regione e non prevedere un'ulteriore deroga del dieci per cento.
Francamente, stiamo veramente prendendoci in giro: cerchiamo di fare una norma fatta bene e non 200 articoli su una norma che poi non si riesce a comprendere. Non prendiamo le cattive abitudini del Parlamento, in cui ci sono leggi composte da un articolo con 900 commi che sono illeggibili: cerchiamo di mantenere lo standard elevato di normazione a cui ci ha abituato la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente questo articolo 97 della legge 253 ci lascia parecchio allibiti perché, essendo in discussione - come diceva il Consigliere Bono un testo legislativo sulla regolamentazione dell'attività venatoria troviamo stucchevole che in questo Omnibus si inserisca una normativa sull'attività venatoria che oltretutto consente l'arrivo da fuori regione di altri cacciatori in percentuali elevate e anche elevabili, poiché nel secondo capoverso la normativa specifica che tale percentuale può essere modificata fino ad un massimo del dieci per cento.
Noi riteniamo che questo sia inaccettabile, considerato anche quello che è successo a Ghemme pochi giorni fa, dove un signore che raccoglieva le castagne è stato fulminato da un pallettone per la caccia al cinghiale; su questo caso c'è un'inchiesta in corso. Sappiamo che questi tipi di caccia sono molto ben regolamentati e sappiamo che questi colpi possono uccidere a distanza anche di centinaia di metri, quindi andrebbero fatti dei controlli e delle verifiche attente, perché questi tipi di caccia sono fortemente pericolosi e devono essere effettuati con la presenza di personale che vigila sulla battuta di caccia.
Detto ciò, occorre considerare che gli eventi sono spesso domenicali.
Come è stato segnalato da diversi Consiglieri, la domenica la gente vorrebbe fruire dei pochi boschi rimasti in piedi, ma vorrebbe farlo senza rischiare la vita (magari per fare trekking, come è capitato a me).
Sarebbero cose che si potrebbero evitare con una normativa un po' stringente su questo fronte. Riteniamo anche che importare cacciatori aumenti il pericolo ulteriormente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere la mia contrarietà a questo articolo per due motivi.
Il primo è perché accade, come ovviamente sta accadendo in ogni articolo che discutiamo, che una legge Omnibus come questa intervenga su norme che non si stanno trattando in Commissione, per cui si introducono le modifiche alla legge 56 che abbiamo esaminato negli articoli precedenti poiché in questo momento non c'è una discussione in tal senso. Ma proprio la scorsa settimana, in sede di III Commissione, abbiamo affrontato questo tema. Allora, se c'è un processo normativo che va avanti, al di là del merito dell'articolo proposto, io credo che non sia corretto inserirlo. Ha un effetto relativamente alla stagione in corso? No, nel senso che chi voleva iscriversi come temporaneo, cioè al di fuori dei termini previsti dalla nostra norma (marzo di quest'anno ), verosimilmente ha già fatto domanda e la stagione venatoria è già aperta, quindi non ha effetti sulla stagione venatoria che stiamo vivendo, ma avrà effetti sulla stagione venatoria futura o su una parte breve di quella attuale.
Vi è poi un secondo tema, che affronterò brevemente perché non ho più tempo a disposizione. È sbagliato, nel senso che noi lamentiamo il fatto che all'interno delle nostre realtà vi siano danni alle colture agricole significative. E allora, se noi abbiamo un numero di presenza venatoria che è inferiore a quello che sarebbe necessario per garantire un equilibrio relativamente ad alcune specie, è evidente che non prevedere la possibilità per terzi venire all'interno della nostra regione è sbagliato, da questo punto di vista.
In ultimo - e ho concluso - è sbagliato perché è un altro esempio di ricaduta economica positiva. Che un cinghiale venga ucciso (un capriolo è già più difficile, perché è in selezione) da un cacciatore piemontese, da un cacciatore ligure, da un cacciatore toscano o da un cacciatore francese credo che anche ai fini della contrarietà che alcuni colleghi legittimamente manifestano, per ciò che pensano, sia assolutamente indifferente.
Vi è una differenza di cui dovremmo tener conto, al di là degli aspetti un po' ideologici che ogni tanto muovono questo Consiglio nei temi che afferiscono l'attività venatoria: dietro al mondo della caccia dei temporanei vi è una ricaduta positiva per alcuni territori piemontesi, sia da un punto di vista economico (in termini di riduzione del numero di capi complessivi), sia sulla presenza in generale. Per cui io credo che sia un emendamento sbagliato nella norma che stiamo discutendo in III Commissione doppiamente sbagliato perché anticipiamo un provvedimento all'interno di questa legge quando ne stiamo discutendo una.
Capivo - non condividendolo, ma questo è noto - che si siano fatte delle norme, all'interno delle leggi finanziarie, di limitazione delle specie (non l'ho condivisa e ho fatto quello che potevo fare per manifestare la mia contrarietà), ma vi era una sorta di necessità o di urgenza di inserirla al proprio interno. Ma oggi, che stiamo discutendo la legge in sede di III Commissione (e siamo a più di metà della legge), credo sia profondamente sbagliato.



PRESIDENTE

Possiamo porre in votazione l'emendamento.
BONO Davide (fuori microfono) Ma la risposta dell'Assessore?



PRESIDENTE

La Giunta vuole esprimere un parere sull'emendamento rubricato n. 14)?



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

La Giunta esprime parere contrario.
BONO Davide (fuori microfono) È poco esteso.



PRESIDENTE

È il parere della Giunta.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola l'Assessore Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Non volevo prendere tempo all'Aula per questi emendamenti che non sembrano così fondamentali.
Volevo solo spiegare la ratio dell'articolo, che è quella di prevedere una limitazione, peraltro richiesta dagli stessi Comitati di gestione, ai cacciatori che vengono da altre Regioni.
Perché si è resa necessaria tale modifica? Perché noi abbiamo fatto tutto un lavoro, parlando soprattutto dei Comprensori alpini, rispetto alla tipica fauna alpina, ed è emerso che non sarebbe stato corretto eliminare totalmente questa caccia, perché fa parte della cultura locale, delle popolazioni montanare, eccetera eccetera, aspetto che ritengo assolutamente corretto, tant'è vero che abbiamo ancora due specie numericamente presenti per cui la caccia, pur se limitata ad alcuni esemplari, è aperta. È chiaro che viviamo situazioni in cui la caccia a questi esemplari non viene esercitata da popolazioni indigene, ma da organizzate squadre di giovani cacciatori che arrivano da altre Regioni e sono molto agguerrite. A questo punto, perde anche la ratio di mantenere una tradizione locale per le popolazioni del luogo.
Questo è il motivo per cui ci hanno richiesto di porre un limite alle presenze di cacciatori che vengono da altre Regioni, in base a quelli ammissibili. Questo è un tetto, quindi, sulla percentuale degli ammissibili, che non è dell'uno per cento, ma è del cinque per cento. Mi sembra, quindi, un criterio interessante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Chiedo scusa, intervengo solo per rispettare la verità: nella nostra Regione - lo dico all'Assessore alla caccia - da temporaneo non è possibile cacciare la tipica fauna alpina. È limitata agli ungulati.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca (fuori microfono)

No...



VIGNALE Gian Luca

È limitata ai temporanei! Glielo ridico: i temporanei nella nostra Regione non possono cacciare la tipica fauna alpina.
Vada e si informi, così evita di dire frottole all'Aula!



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 97, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 97 bis Emendamento rubricato n. 125) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 97 ter Emendamento rubricato n. 124) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 97 quater Emendamento rubricato n. 125.1) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Illustro i tre emendamenti che fanno sempre riferimento alla...



PRESIDENTE

Li illustra tutti insieme?



VIGNALE Gian Luca

Guardi, voglio essere coerente: li ritiro, per le stesse motivazioni che ho detto precedentemente. Cioè visto che ne abbiamo discusso in sede di II Commissioni, gli stessi emendamenti li ripresenterò quando discuteremo la legge sulla caccia.
Uno aveva un senso: mi riferisco alla limitazione delle specie dannose in particolar modo per il riso. Però, per coerenza non soltanto normativa ma per coerenza rispetto a ciò che abbiamo detto, li ritiro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
ARTICOLO 98 Indìco la votazione palese sull'articolo 98.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 98 bis Subemendamento rubricato n. 174) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Si tratta di un subemendamento all'emendamento rubricato n. 48).
Ha chiesto la parola al Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

L'emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 48) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore alla programmazione territoriale e paesaggistica

L'emendamento n. 48) introduce la possibilità di utilizzare le biciclette a pedalata assistita, equiparate alle carrozzine per chi ha disabilità motorie, nelle strade e nei sentieri di montagna, nelle zone vietate ai fuoristrada.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Emendamento rubricato n. 123) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento n. 123) è una modifica alla legge n. 38 del 1982 prevedendo una serie di soggetti che possono, similarmente a quanto si diceva precedentemente rispetto all'emendamento presentato dal Consigliere Allemano, transitare all'interno di strade limitate dalla legge n. 38 del 1982. All'interno delle deroghe, perché stiamo parlando di deroghe, vi sono non soltanto i mezzi di soccorso, i mezzi utilizzati per lo studio e la salvaguardia dell'ambiente, la protezione civile e quant'altro, ma anche i mezzi motorizzati pubblici e privati per l'esercizio venatorio finalizzato al contenimento delle fauna selvatica.
Noi chiediamo - e questo non è un errore, perché di questo non si discute nella legge sull'attività venatoria - o vorremmo interventi complessi e difficoltosi della nostra regione, in particolar modo legato agli ungulati, impedendo però che l'attività di avvicinamento o, ancor più l'attività di prelievo del capo abbattuto, avvenga esclusivamente a piedi e non possa avvenire con mezzi motorizzati. Questo è, in moltissimi casi, un aspetto estremamente complesso, se non impossibile, che fa sì che, alcune zone che, pur essendo servite da strade agro-silvo-pastorali, si potrebbero utilizzare, non vengono utilizzate e ne viene meno anche il prelievo venatorio finalizzato al contenimento della fauna all'interno di quelle aree.
Noi crediamo che se la limitazione dei danni e il prelievo venatorio rispetto ai censimenti effettuati debba avvenire, debba poter avvenire con interventi come il nostro emendamento prevede.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Intervengo per comunicare il nostro voto fortemente contrario all'emendamento n. 123), quindi la ferma intenzione di mantenere invariato l'attuale dettato di quell'articolo della legge regionale n. 32 del 1982 anche perché la versione attuale è il recepimento di un emendamento presentato dal nostro Gruppo consiliare a un collegato alla finanziaria di un paio di anni fa.
Il testo attuale della legge n. 32 del 1982, in quell'articolo, è quello originario, prima che venisse modificato inserendo i mezzi delle persone autorizzate all'esercizio venatorio tra quelli che potevano usufruire della deroga. Siamo assolutamente per mantenere il testo nella versione attuale, speriamo proprio che la Giunta regionale non abbia cambiato idea sull'argomento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 123), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 98 ter Subemendamento rubricato n. 175) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 49) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

È un emendamento che recepisce una direttiva europea che impone alle Regioni, per quanto riguarda i piani della qualità dell'aria, un'azione di costante monitoraggio e di aggiornamento. Quindi è un piano della qualità dell'aria che non è una fotografia statica, ma viene aggiornato a seconda delle necessità anche rispetto a quello che in questi giorni, anche qui a Torino, stiamo vivendo.



PRESIDENTE

Il subemendamento rubricato n. 175) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49).
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 98 quater Il Consigliere Bono ritira l'emendamento rubricato n. 176).
Emendamento rubricato n. 49.1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49.1).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 98 quinquies Subemendamento rubricato n. 177) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 50) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.
VALMAGGIA Alberto, Assessore alla programmazione territoriale e paesaggistica Grazie, Presidente.
Una rapida illustrazione. Quest'emendamento nasce dalla necessità di dare evidenza nella rappresentazione della rete ecologica regionale a porzioni di territorio a peculiarità naturalistiche rilevanti non correttamente e facilmente classificabili nell'ambito delle altre tipologie di area già previste dall'articolato vigente. Quindi, si introduce questa nuova classificazione ad altre aree territoriali importanti per la biodiversità.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Rammento solo un aspetto e lo dico anche alla Presidenza e agli Uffici.
La regola che un testo emendato, oppure un testo respinto non possa essere ripresentato dovrebbe essere, almeno nella norma la regola che non deve valere solo per il Consiglio regionale, ma anche per la Giunta.
Ricordo che quando è stata votata la legge, di cui non ricordo il numero, di modifica della legge 19 del 2009, avevamo all'articolo 2 del comma 2, esattamente questa lettera 5 bis, che chiedemmo di emendare cancellandola, cosa avvenne in seno alla Commissione per un motivo molto banale, perché chiunque si occupi e si sia occupato di tutela...



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Questo è l'articolo che interviene sulle tutele e definisce gli aspetti di tutela. Allora, un conto è definire che cos'è un'area protetta, che cos'è un'oasi, eccetera, che sono estremamente chiare, ma non si può fare una norma in particolar modo con un emendamento presentato in seno a una legge definita di "riordino", in cui si inserisce una dizione che riguarda altre aree ed elementi territoriali importanti per la biodiversità; il che non vuole dire niente, perché gli elementi importanti di tutela della biodiversità sono individuati da tutta una serie di aspetti della legge regionale, delle direttive comunitarie, delle leggi dello Stato. Noi non possiamo inventarci delle cose, ed è lo stesso motivo per cui facemmo levare questo articolo all'interno della norma. E anche questa modalità per cui una legge modificata con lungo lavoro in seno alla Commissione poco più di un anno fa, viene oggi di fatto riportata in una parte che non entr nell'approvazione finale, in una legge di riordino, presentando per di più un emendamento, è profondamente sbagliata.
Chiediamo all'Assessore di ritirarlo, perché è sbagliato e scorretto nei confronti del Consiglio, che fece una scelta prima in Commissione e poi in Aula, proprio con la volontà di eliminare questa parte. Perché, se no vale tutto.
È vero che non ci troviamo di fronte alla situazione in cui una legge respinta per sei non può essere ripresenta, perché quella era una parte di una legge che era stata modificata in Commissione, però il senso è lo stesso, cioè se una legge è arrivata in Commissione con lo stesso esatto contenuto dell'emendamento oggi presentato, non si ripresenta, sia che siano passati o no i sei mesi. Dopodiché, si può fare tutto, perché ormai qua si fa tutto, però non è corretto! Non dico che sia giusto o sbagliato non intervengo neanche nel merito, anche se ho fatto un accenno, ma semplicemente non è giusto.



PRESIDENTE

L'Assessore Valmaggia ritira l'emendamento rubricato n. 50).
ARTICOLO 98 sexies Subemendamento rubricato n. 178) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 51) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.
VALMAGGIA Alberto, Assessore alla programmazione territoriale e paesaggistica Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riallinea il testo del comma 2 dell'articolo sulle disposizioni della norma nazionale, consentendo pertanto la caccia nella aree in questione (le aree protette e le aree contigue) soltanto ai residenti anagrafici delle aree protette e della relativa area contigua.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 98 septies Subemendamento rubricato n. 179) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 52) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 53) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.
VALMAGGIA Alberto, Assessore alla programmazione territoriale e paesaggistica Grazie, Presidente.
Sia il n. 52) che il n. 53) sono delle precisazioni riferite alla legge. Uno precisa il testo per quanto riguarda la manifestazione della volontà del soggetto gestore che deve essere concretizzato nella formulazione di un provvedimento amministrativo anche a valenza endoprocedimentale e non solo in un'eventuale nota di commento alla fattispecie esaminata.
Quello successivo, il 53), è anche per specificare la manifestazione della volontà del soggetto gestore con la stessa situazione di quest'emendamento n. 52).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52).
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 98 octies Subemendamento rubricato n. 180) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 98 novies Subemendamento rubricato n. 181) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 54) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

Quest'emendamento ha lo scopo di armonizzare le normative regionali che sanzionano l'utilizzo improprio di motoslitte e il sorvolo di aeromobili in zone non consentite, razionalizzando il rapporto tra fattispecie sanzionatorie valevoli nelle aree protette e sul resto del territorio regionale indistinto. Quindi, è una semplificazione e un'uniformazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 98 decies Subemendamento rubricato n. 182) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale subemendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 55) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

Questa è una modifica alla recentissima legge che istituisce la nuova disciplina dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte e va a mettere a posto un'incongruenza nella norma, in ragione del fatto che, a oggi, la retribuzione del Direttore Amministrativo e del Direttore tecnico, che è equiparata a quella di un Dirigente medico, era incongruente, poiché quella della dirigenza medica è di importo superiore al 70 per cento dell'attuale retribuzione del Direttore Generale di ARPA.
Questo rende inapplicabile la norma, quindi è necessaria questa correzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il mio, in realtà, è un richiamo al Regolamento e alla norma. Noi abbiamo votato l'emendamento n. 54), che ha due anomalie, e lo dico perch proporrò una soluzione. Intanto una legge regionale non può modificare con un articolo un'altra legge, facendo riferimento ad una terza, che è il caso di specie. Noi abbiamo regolamentato il volo alpino, ai sensi dell'articolo 28 bis della legge n. 2/2009. Faccio presente che, in questo momento, è un emendamento sospeso, per cui non avevamo neanche trattato questa materia.
Noi introduciamo una novella normativa, cioè diciamo: ancorché il Consiglio regionale si sia dotato di una legge che prevede le sanzioni al proprio interno, perché c'è un articolo che prevede le sanzioni per chi non rispetta quanto disciplinato dall'articolo 28 bis, introduciamo una novità normativa e giuridica, per cui con una terza legge introduciamo sanzioni non contenute nella seconda. Non si può fare.
In secondo luogo, se avevamo un articolo 28 bis aperto, non si poteva mettere in discussione questo, perché noi domani - ed è la cosa che mi auguro avverrà - introduciamo un comma ulteriore in cui diciamo che questo comma è cassato, altrimenti noi, con questa modalità, introduciamo sanzioni con qualunque tipo di legge. Io dico: fatta salva la sanzione prevista dall'articolo 28 della legge n. 56, ai sensi di una terza legge introduco ulteriori sanzioni. Ma voi pensate cosa significa da un punto di vista burocratico e normativo? Significa che io che devo elevare la sanzione ai sensi dell'articolo 28 bis della legge 2, mi devo tenere quello, ma poi mi devo tenere la deroga che la legge 19 fa rispetto alla legge 2.
Ognuno faccia il suo.
Questo è il tema: ognuno faccia il suo. C'è chi si occupa di volo alpino? Che si occupi di volo alpino. C'è chi si occupa di aree protette ai sensi della legge 19? Si occupa di aree protette. Se chi vuole occuparsi di aree protette, si occupa anche di volo alpino o viceversa, diventa ingestibile questo ente. C'è un aspetto di pulizia delle norme, per cui nel senso di pulizia normativa questa cosa non è ammissibile, non l'emendamento del sottoscritto che avete respinto, che anch'esso era inammissibile, ma per motivi differenti rispetto a quelli che sono stati detti, perch interveniva in una norma ed è una cosa passata. Ma non è ammissibile!



PRESIDENTE

L'emendamento è stato votato, ma gli Uffici si riservano di fare una valutazione sulle riflessioni fatte dal Consigliere Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55).
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 98 undecies Emendamento rubricato n. 153) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come ho già detto qualche settimana fa in discussione generale, abbiamo inteso presentare quest'emendamento che va ad intervenire sulla legge quadro sul trasporto pubblico locale, la legge n. 1/2000, nonostante avessimo inteso presentare - e l'abbiamo fatto - e far approvare una legge che introducesse delle forme di mobilità condivisa e sostenibile complementare ed alternativa al trasporto pubblico locale.
Nella discussione in II Commissione - e ringrazio la Presidente Conticelli per la correttezza nelle tempistiche nella convocazione del Tavolo - devo dire che dalla struttura degli Uffici e dall'Assessore Balocco non sono giunte le risposte che speravamo. Ovviamente non abbiamo nulla contro gli Uffici della Giunta regionale, ma ci è stato sostanzialmente riferito che queste novità normative non avevano un fondamento per entrare nel corpus normativo della Regione Piemonte, in quanto sarebbero state già normate dal Piano trasporti regionale che è in via di presentazione.
Voglio ricordare che questa risposta tante volte è stata già presentata ai Gruppi consiliari di opposizione, mentre mi è sembrato di percepire che quando vengono presentate le proposte di legge da parte della maggioranza su delle tematiche che magari sono già state normate a livello nazionale magari ci sono delle direttive o dei piani regionali, il provvedimento comunque va avanti e viene approvato nella sua interezza. Potremmo fare esempi per diverse leggi in questa Regione.
Cioè, norme che magari, tra l'altro, sono anche meno innovative rispetto alla nostra, però vengono approvate lo stesso, se presentate dalla maggioranza.
In questo caso, chiedevamo d'introdurre in una norma di legge, che avesse quindi un rango di legge, forme di mobilità condivisa, quali i bike sharing, bicius, il car purring, il car sharing, lo scooter sharing, il piedibus ed anche una forma di mobilità ulteriore, condivisa, soprattutto nelle aree marginali, laddove c'è carenza di bus, quindi trasporto pubblico locale, carenza di taxi, e spesso anche carenza di NCC, quindi forme di mobilità ulteriori sperimentali, che ovviamente non riguardano abusi di professione, quali UBER, ma sono appositamente regolamentate e non remunerate, cioè senza remunerazione del servizio, affinché si possa configurare la fattispecie dell'esercizio abusivo della professione.
Quest'emendamento, sostanzialmente, è la sintesi di una legge articolata in 13 articoli e diventa una norma di tre commi e un articolo in cui si recepiscono le definizioni del decreto ministeriale 208/2016 e si inseriscono, quindi, come forme complementari, alle lettere d), e) ed f) dell'articolo 1 della legge 1/2000.
Quindi, anche le forme alternative vengono lasciate a una sperimentazione, previi accordi e convenzioni con i Comuni e l'Unione dei Comuni.
Penso che, almeno così, nonostante - ripeto - una forte contrazione dell'insieme di norme che si prevedevano, si prevedevano anche degli stanziamenti per favorire queste forme di mobilità innovative, condivise e sostenibili, non ci saranno stanziamenti, ma che almeno entri nella norma quadro del trasporto pubblico locale, poi, quando realizzeremo il Piano del trasporto pubblico regionale, valuteremo quali risorse mettere nel prossimo bilancio finanziario dell'ente Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Assessore Balocco, il Consigliere Bono ha presentato l'emendamento n.
153).
Può esprimere il parere della Giunta? Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Per esprimere la condivisione rispetto all'emendamento, certamente per le forme individuate al comma 1 e al comma 2, nella lettera d) bis, ma in particolar modo relativamente alla promozione di forme di mobilità condivisa nelle aree marginali a domanda debole, previo accordo e convenzioni con i Comuni e le Unioni dei Comuni.
Va beh, lo dico ai colleghi che ascoltano: perché, in realtà, noi, in molte aree marginali e montane.
(Commenti dell'Assessore Balocco)



VIGNALE Gian Luca

Va beh, sì, ha ragione lei.



PRESIDENTE

Aspettiamo un attimo, ma non sospendiamo, perché sono le 19.20.
Immagino che non ci voglia tanto tempo. Lasciamo che i colleghi discutano.
Assessore Balocco, interviene? Allora, il parere della Giunta è un parere favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 153), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo l'esame degli articoli 98 duodecies, 98 terdecies, 98 quaterdecies e 98 quinquies.decies per un esame dell'Aula, essendo stati presentati in seduta pomeridiana.
Gli articoli dal 99 al 104 bis sono sospesi, perché l'Assessore Reschigna è assente.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

In questo momento, prima di procedere con i lavori, do la parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

All'inizio della seduta avevo richiesto le comunicazioni all'Assessora Pentenero, che purtroppo non è presente per motivi istituzionali altrettanto importanti: c'è la trattativa Comital.
Proponevo, secondariamente, di votare gli ordini del giorno su cui siamo già d'accordo, almeno così mi sembrava la volta scorsa, riguardanti la vicenda Centri per l'impiego.
Non dimentico il fatto che ci sono altri Consiglieri - cito la mozione prima firmataria Conticelli - che giustamente reclamano il fatto di avere ordini del giorno che vengono prima di questo. Però, per evitare di soprassedere ulteriormente, chiederei, se si può non aprire la discussione di votare questi atti, se ovviamente le opposizioni sono d'accordo e se il Presidente l'accetta. Diversamente, dobbiamo trovare il momento giusto per farlo.
Io non rimanderei, vista la situazione drammatica che ho descritto prima.
Ovviamente, però, mi rimetto all'Aula.



PRESIDENTE

Naturalmente, non ho niente contro la richiesta del Consigliere Grimaldi.
Chiedo all'Aula se è d'accordo sulla richiesta del collega, prima di riprendere con gli emendamenti relativi al blocco di competenza dell'Assessore Saitta.
Consigliere Gariglio, le chiedo un momento di sospensione.
Sono due documenti: uno è la mozione n. 1146, "Centri per l'Impiego presa in carico da parte della Regione Piemonte", presentato dai Consiglieri Accossato, Appiano, Boeti ed altri; l'altro è l'ordine del giorno 1203, "Efficientamento dei Centri per l'Impiego", presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola, Bono, Campo e Valetti.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Sosteniamo la richiesta del Consigliere Grimaldi. Chiederei soltanto un attimo di sospensione, perché, rispetto al mio atto di indirizzo, non credo ci sia un parere positivo, se così possiamo dire, da parte della Giunta e nemmeno della maggioranza consiliare. Chiedo se possiamo confrontarci, per capire se, modificando l'impegno, possano trovare accoglimento entrambi gli atti di indirizzo.



PRESIDENTE

Bisogna che ci sia l'accordo di tutti.
Vuole esprimere il suo pensiero a microfono, Consigliere Gariglio? Lei ha espresso il suo pensiero, Consigliera Frediani.
Grazie.



GARIGLIO Davide

Mi rimetto al Presidente del Consiglio.



PRESIDENTE

Sospendo i lavori, su richiesta della Consigliera Frediani.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 19.23 riprende alle ore 19.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame mozione n. 1146 presentata da Accossato, Appiano, Boeti, Caputo Ferrentino, Grimaldi, Monaco e Ottria, inerente a "Centri per l'impiego presa in carico da parte della Regione Piemonte"; ordine del giorno n. 1203 presentato da Frediani, Bertola, Bono, Campo e Valetti, inerente a "Efficientamento dei Centri per l'impiego. Promozione della digitalizzazione delle funzioni svolte dagli operatori e erogazione delle indennità di partecipazione ai destinatari delle misure che non percepiscono forme di armonizzatori sociali"


PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto la mozione n. 1146 e l'ordine del giorno n. 1203 di cui al punto 15) all'o.d.g.
Consigliera Frediani, cominciamo con lei: illustri la modifica all'ordine del giorno n.
1203.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Come anticipavo ai colleghi della maggioranza, il nostro atto di indirizzo affronta la questione da un punto di vista diverso proprio perch non volevamo fare un doppione di altri atti che voteremo oggi sottoscrivendo in pieno le richieste presenti in questi atti.
Noi abbiamo pensato di sollevare la discussione e di porre l'attenzione su un altro aspetto, quello di restituire anche dignità all'attività dei Centri per l'impiego, quindi abbiamo ovviamente un po' ammorbidito l'impegno perché ci rendiamo conto che potrebbe non essere accoglibile senza discussione adeguata.
Iniziamo a introdurre il tema. L'impegno sarà mettere in atto tutte le misure utili a potenziare la digitalizzazione delle funzioni svolte dagli operatori dei Centri per l'impiego, quindi cercare di rendere il lavoro delle persone che operano all'interno dei Centri per l'impiego più agevole e più efficiente.
Il secondo impegno è valutare l'introduzione di un sostegno economico destinato ai soggetti partecipanti alle misure previste dalle politiche attive non destinatari di altre forme di ammortizzatori sociali. Quindi dal punto di vista della persona che segue le misure di politiche attive e che deve comunque mettere del suo, detto in soldoni, deve impiegare delle risorse per partecipare a queste misure e molto spesso rinuncia a seguire anche solo banalmente dei corsi di formazione perché non ha la possibilità di coprire le spese necessarie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1203, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 1146, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 253, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2017"


PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame del disegno di legge n. 253.
Esaminiamo, pertanto, gli articoli sospesi di competenza dell'Assessore Saitta.
ARTICOLO 68 bis Emendamento rubricato n. 16) presentato da Frediani, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliera Frediani, lo vuole ritirare? No? Allora prenda pure la parola per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche volendo, non credo che potrei ritirare quest'emendamento perch ritirando quest'emendamento, resteremmo senza la definizione di animale da affezione all'interno della legge 34. Tra l'altro, ho sostituito un emendamento precedentemente presentato, che a nostro avviso aveva una definizione più completa, però mi è stato detto che c'era un parere negativo da parte della Giunta, quindi ho dovuto rimettere quest'emendamento con questa definizione, che è quella attualmente presente in legge, a nostro avviso comunque riduttiva.
È la definizione di animale di affezione che è contenuta nell'articolo 2: "Ai fini della legge, per animali di affezione si intendono gli animali appartenenti a specie detenute per compagnia o di porto senza fini produttivi o alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all'uomo". Come vi dicevo, la definizione che avevamo proposto in realtà era molto più dettagliata, molto più completa e più aggiornata anche rispetto a normative recenti, però ci è stato detto che.



PRESIDENTE

È per questo che gli Uffici avevano ipotizzato il ritiro dell'emendamento n. 16): perché potevamo discutere il n. 237. Lei lo vuole votare? Non c'è problema.



FREDIANI Francesca

Questo ha una definizione che non corrisponde alla definizione che avevo proposto, però mi sono presa l'impegno di presentare l'emendamento per non lasciare la legge priva della definizione.
Non so se mi sono spiegata, ma credo che l'Assessore mi abbia capito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per il parere della Giunta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho sottomano l'emendamento n. 16), però noi siamo per accogliere il primo punto relativamente alla definizione, perché questo permette di superare una difficoltà.



PRESIDENTE

Non è che si può accogliere un punto, però.
Consigliera Frediani?



FREDIANI Francesca

Allora, per maggiore chiarezza, io direi che ritiro l'emendamento n.
16) e votiamo l'emendamento n. 237).



PRESIDENTE

Questo è quanto avevamo auspicato dall'inizio della discussione, ma non ci era parso di capire che lei avesse questa intenzione.



FREDIANI Francesca

Davo per scontata la sostituzione, sbagliando.
Ritiro l'emendamento n. 16).



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 237) presentato da Frediani, Bono, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 237), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
BATZELLA Stefania (fuori microfono) Presidente, non ho fatto in tempo a votare. Voto a favore.



PRESIDENTE

Registriamo per il verbale il voto favorevole della Consigliera Batzella.
ARTICOLO 68 ter Emendamento rubricato n. 13) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Avevo già illustrato anche quest'emendamento e, anche in questo caso mi pare che ci fosse un orientamento negativo.
In realtà, vorrei riportare l'attenzione sul comma 4, perché molte Regioni si sono mosse in questa direzione: cioè hanno preso un impegno nei confronti dei Comuni per vietare la detenzione di animali da affezione in presenza di condanne per maltrattamenti.
Sarebbe veramente un segnale di civiltà: non saprei come definirlo diversamente.
In particolare - non sto a rileggere gli elenchi delle responsabilità e dei doveri contenuti nel comma 1, nelle lettere precedenti e nei commi successivi - la formulazione del comma 4 recita: "I Comuni, nel rispetto dell'articolo 2 della legge quadro 14 agosto 1991, n. 281 in materia di animale di affezione e prevenzione del randagismo e dell'accordo Stato Regioni, sul benessere di animali da compagnia, pet therapy, provvedono a vietare la detenzione anche temporanea, nonché la cessione a qualsiasi titolo, di animali da affezione a coloro che abbiano riportato condanna o abbiano patteggiato pene per abbandono, maltrattamento, combattimento o uccisione di animali".
Abbiamo ovviamente consultato dei legali per un parere e abbiamo scritto quest'emendamento confrontandoci anche con le normative di altre Regioni. Come ho detto, sarebbe un atto di coraggio da parte della Regione Piemonte e sarebbe sicuramente un passo in avanti verso la lotta al maltrattamento degli animali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per il parere della Giunta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Il motivo della contrarietà sta esclusivamente nel fatto che le proposte di emendamento che abbiamo formulato al Capitolo V hanno esclusivamente la finalità, come indicato nell'articolo 9 bis dell'accessibilità degli animali da affezione in strutture di cura.
L'obiettivo, dunque, è questo e si modifica la legge regionale soltanto per questa parte.
È chiaro che le vostre sono proposte di tipo diverso, nel senso che riguardano l'impianto della legge n. 34. Se ci sarà l'occasione di una riflessione più ampia sulla legge n. 34, verranno prese in considerazione ma per questa finalità preferiamo mantenere l'impianto che abbiamo indicato nelle proposte.
Pertanto, la Giunta esprime parere negativo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 68 quater Emendamento rubricato n. 17) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Lo do per illustrato.



PRESIDENTE

Assessore, vuole esprimere il parere della Giunta regionale?



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 68 quinquies Emendamento rubricato n. 18) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento insiste sull'articolo 5. Noi chiediamo di riscrivere l'articolo nella parte relativa al divieto di soppressione: "Gli animali possono essere soppressi solo se gravemente malati e incurabili o ritenuti di comprovata e certificata pericolosità per l'incolumità delle persone. La soppressione è effettuata in modo eutanasico. Provvedono alla soppressione degli animali solo i medici veterinari, che rilasciano al responsabile dell'animale un certificato dal quale risulti la causa della soppressione".
L'obiettivo è cercare di contenere il fenomeno delle soppressioni senza valido motivo.



PRESIDENTE

Assessore, vuole esprimere il parere della Giunta regionale?



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

In merito alle motivazioni sulla finalità, gli Uffici mi hanno comunicato che è già così. Dunque, la Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 68 sexies Emendamento rubricato n. 19) Presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Lo do per illustrato.



(Commenti del Consigliere Valetti)



PRESIDENTE

Diamo atto per il verbale che alla votazione precedente il Consigliere Valetti ha espresso il voto favorevole.
Assessore, vuole esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n. 19)?



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Il parere è contrario, perché si tratta di indicazioni di dettaglio che possono cambiare abbastanza frequentemente e che, a giudizio dei miei Uffici, è meglio mantenere in atti amministrativi di tipo esecutivo, che consentono di apportare più agevolmente le modifiche necessarie.
Poi potrei anche far riferimento alle norme di una DGR e di un'intesa tra il Ministero della Salute, Regioni e Province autonome. In ogni caso non è utile agli effetti del risultato (gli animali in ospedale).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 68 septies Emendamento rubricato n. 20) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Sulla risposta dell'Assessore ("è già così ") inviterei i colleghi a leggere l'articolo attuale in merito alla soppressione degli animale e a trovare le differenze! È a un gioco che lascio fare a voi.
Si era sospeso l'articolo per avere un minimo di confronto sui temi, ma la risposta "è già così" ci lascia un po' perplessi: no, non è così! Ormai l'emendamento è andato, però vi assicuro che attualmente in norma non c'è scritto nulla di simile all'emendamento che ho proposto all'articolo 5: leggetelo! In quest'emendamento, invece, prendiamo in considerazione l'articolo 9 ter - relativo al trasporto di animali - e definiamo quanto segue: "È consentito il trasporto di animali in contenitori o in vani di veicoli, a condizione che vi sia sufficiente circolazione d'aria; vi sia spazio sufficiente a consentire all'animale la stazione eretta quadrupedale e la possibilità di sdraiarsi; siano adottate misure idonee a proteggere l'animale da urti, intemperie e rilevanti escursioni termiche; siano adottate misure idonee a proteggere il conducente da eventuali interferenze da parte dell'animale. È vietato comunque trasportare animali nei vani portabagagli chiusi degli autoveicoli per qualsiasi periodo di tempo".



PRESIDENTE

Assessore, vuole esprimere il parere della Giunta regionale?



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

In merito alla proposta di una modifica più generale della legge n. 34 ripeto che le proposte del nostro emendamento sono finalizzate all'accessibilità degli animali di affezione nelle strutture di cura.
In ogni caso, per quanto riguarda questa proposta, mi dicono che c'è già il nuovo Codice della strada, il Regolamento della comunità europea n.
1 del 2005, che regolamenta questa materia. Inoltre, eventuali indicazioni applicative potrebbero essere oggetto di disposizioni amministrative regionali o addirittura comunali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Capisco tutto, nel senso che capisco il parere degli Uffici, eccetera però se la motivazione è che le modifiche della Giunta sono riferite a un ambito circoscritto e quindi io non posso presentarne altre, se ho capito bene, o comunque le posso presentare ma tanto saranno tutte respinte questa non è una motivazione convincente! Mi pare che finora in questo Omnibus abbiamo messo un po' di tutto ora, che io mi senta dire che non è questo il momento, in pratica, e che le modifiche sono quelle che la Giunta ha stabilito e non se ne fanno altre ne prendo atto, però vorrei sottolineare che non è stato così finora perché sono state fatte proposte su numerosi testi di legge e non ho mai sentito da nessun esponente della Giunta dire che non è questo il momento o che stiamo lavorando per modificare solo questo, quindi non fate altre proposte. Se ho capito bene! Poi, è vero che qui c'è un po' di difficoltà a recepire i messaggi dell'Assessore, però questa non è una motivazione, assolutamente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.53)



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