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Dettaglio seduta n.255 del 10/10/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 10.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Balocco, Baricco, Caputo, Cerutti, Chiamparino Conticelli, Ferraris, Gancia, Pentenero e Valmaggia.
Non è presente l'Assessore Saitta.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 3 ottobre 2017.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 26 settembre 2017.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione in memoria delle vittime del lavoro


PRESIDENTE

Care colleghe e colleghi domenica 8 ottobre si è celebrata la sessantasettesima Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro, giornata che intende onorare la memoria dei caduti sul lavoro e richiamare l'attenzione di tutti i cittadini e le cittadine su questo drammatico fenomeno sociale.
Anche quest'anno il Consiglio regionale del Piemonte vuole dedicare uno speciale momento di ricordo a chi in Piemonte ha perso la vita sul posto di lavoro.
Ringrazio, anche a nome dell'Assemblea, la Direttrice regionale dell'INAIL, dottoressa Alessandra Lanza, e il Presidente piemontese dell'Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro Silvio Olivero, per la loro partecipazione qui oggi.
Dai dati in nostro possesso, in Piemonte nel 2016, ci sono stati 53 infortuni mortali.
Sfortunatamente i numeri ci dicono che sono aumentati rispetto al 2015 e quindi questo deve essere un momento di richiamo forte al tema della sicurezza sul lavoro, che costituisce un indicatore importante del livello di civiltà di un Paese. Sul tema non è accettabile alcun calo di attenzione da parte delle istituzioni e delle forze sociali. Qualsiasi incidente sul lavoro è infatti intollerabile e anche una sola vittima infligge al corpo sociale una ferita non rimarginabile. Ancora solo ieri un operaio è morto nella zona di manovra dei treni a Mirafiori.
Occorre ancora insistere affinché si realizzi pienamente l'osservanza di tutte le tutele utili a garantire la salute e l'integrità fisica dei lavoratori.
Per dare concreta applicazione alle normative, tutte le amministrazioni pubbliche, per le rispettive competenze, devono essere impegnate con ancora maggiore impulso sulla prevenzione.
Ora, in ricordo delle donne e degli uomini che sono stati vittime di incidenti sul lavoro nel 2016 in Piemonte darò lettura dei nomi con l'indicazione del luogo e la data del tragico evento.
NOME |COGNOME |LUOGO EVENTO |DATA EVENTO Andrea |Passera |Asti |18/01/2016 Michele |Grasso |Mappano-Caselle (TO) |28/01/2016 Roberto |Damerio |Carlamandrana (AT) |08/02/2016 Vincenzo |Daqua |Carmagnola (TO) |10/02/2016 Sara |Gambaro |Novara |19/02/2016 Vincenzo |Borretta |Castellar (CN) |23/02/2016 Rocco |Pipino |Alice Castello (VC) |23/02/2016 Pier |Tarditi |Cerrina (AL) |27/02/2016 Giuseppe Nadia |Orso |Limonte Piemonte (CN) |29/02/2016 Michele |Politanò |Margarita (CN) |04/03/2016 Lauro |Piano |Montegrasso d'Asti (AT) |19/03/2016 Francesco |Fasano |Pecetto Torinese (TO) |29/03/2016 Federico |Depetris |Bagnolo Piemonte (CN) |31/03/2016 Piero |Doglio |Trezzo Tinella (CN) |21/04/2016 Andrea |Foglia |Trino Vercellese (VC) |02/05/2016 Luca Pietro |Gianasso |Torino |03/05/2016 Simone |Dutto |Mondovì (CN) |19/05/2016 Zvonko |Petkov |La Morra (CN) |26/05/2016 Claudio |Bongiovanni |Nichelino (TO) |26/05/2016 Alessandro |Barrano |Cerano (NO) |30/05/2016 Giuseppe |Romana |Dogliani (CN) |17/06/2016 Marco |Borsa |Alba (CN) |18/06/2016 Alessio |Giraudo |Torino |24/06/2016 Giancarlo |Giracca |Sezzadio (AL) |25/06/2016 Matteo |Biancotto |Carignario (TO) . |11/07/2016 Marco |Laurenzo |Acqui Terme (AL) |21/07/2016 Maurizio |Ricotta |Casellette (TO) |26/07/2016 Judith |Alvarez |Torino |29/07/2016 Evangelina Massimo |Coccalotto |Frabosa Sottana (CN) |03/08/2016 Antonio |Colaresu |Trezzo Tinella (CN) |24/08/2016 Marco |Bezzon |Borgo Vercelli |31/08/2016 Adrian |Dirinea |Moncalieri (TO) |07/09/2016 Cristiano |Signori |Vigliano Biellese (Bl) |09/09/2016 Lino |Conte |Torino |21/09/2016 Marco |Belfiore |Cigliano (VC) |25/09/2016 Luigi |Ventrice |Bìandrate (NO) |27/09/2016 Salvatore |Parisi |Volvera (TO) |28/09/2016 Franco |Rosetta |Brusnengo (Bl) |01/10/2016 Said |Doulfikar |Alessandria |01/10/2016 Silvio |Sacco |Mazzè (TO) |04/10/2016 Michele |Stella |Verbania |17/10/2016 Enrico |Beoletto |Saluzzo (CN) |18/10/2016 Giuseppe Fabio |Iddiolosà |Gravellona Toce (VB) |25/10/2016 Roberto |Ferrari |Tortona (AL) |03/11/2016 Andrea |Cannariato |Beinasco (TO) |14/11/2016 Gjergj |Rrozhani |Isola Dovarese (CR) |25/11/2016 Ezio |Bona |Vigliano D'Asti |25/11/2016 Claudio |Boldrin |Santhià (VC) |29/11/2016 Matteo |Bianchi |Torino |02/12/2016 Michele |Casa |Crescentino (VC) |02/12/2016 Giacomo |Garbolino |Través (TO) |02/12/2016 Bujar |Krasnaj |Exilles (TO) |05/12/2016 Diego |Capelli |Trecate (NO) |29/12/2016 Invito il Consiglio regionale a voler osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime sul lavoro.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.12 riprende alle ore 10.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 6 ottobre 2017 la seguente legge regionale e ha deliberato la non impugnativa: legge 3 agosto 2017, n. 13 "Disciplina delle strutture ricettive extra alberghiere".


Argomento:

d) Comunicazioni della Giunta regionale


PRESIDENTE

Comunico che l'Assessore Saitta è disponibile a svolgere comunicazione nel corso della seduta pomeridiana relativamente al reparto di Oftalmologia dell'ospedale San Luigi di Orbassano.


Argomento:

Nomine (rinvio)


PRESIDENTE

Colleghi, l'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine", è rinviato a oggi pomeriggio.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 253, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2017"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 253, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 3 ottobre è terminata la discussione generale ed è iniziato l'esame dell'articolato.
Sono stati votati gli articoli fino al n. 14.
Gli articoli 3 bis), 4 e 7 bis sono stati sospesi.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 146) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Riprendiamo l'illustrazione dei nostri emendamenti. Questo è un altro appartenente alla serie depositata durante la scorsa seduta. Abbiamo già illustrato le motivazioni che.
È impossibile parlare!



PRESIDENTE

Scusate, colleghi!



FREDIANI Francesca

Dicevo che abbiamo già illustrato le motivazioni che ci hanno portato a depositare una serie di emendamenti che voglio riprendere in questo primo intervento della giornata.
Ricordiamo come si sia arrivati alla discussione di questo cosiddetto omnibus in un clima di.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, non è possibile lavorare così. Sembra di stare in una scuola elementare. Un collega quando parla, giustamente, pretende il silenzio. Purtroppo non ho il cartellino rosso immediato, altrimenti dovrei convocare l'Ufficio di Presidenza.



FREDIANI Francesco

Ci aspettavamo un certo tipo di lavoro, continuare in Aula un lavoro collaborativo avviato in Commissione. Invece siamo arrivati a questa discussione in Aula trovandoci di fronte ad una serie di emendamenti inaspettati. Alcuni su temi che ci stanno particolarmente a cuore. Ci riferiamo all'emendamento sull'eliski, che ha sollevato qualche reazione da parte del mio Gruppo proprio perché è stato un tema già affrontato.
L'approvazione del provvedimento, solo qualche mese fa in Consiglio, è stato un punto su cui c'era stata particolare discussione e una nostra posizione piuttosto ferma.
Vedersi ripresentare un emendamento che va contro quello che si è concordato in fase di approvazione di un testo di legge molto recente, ci ha lasciato un po' perplessi.
Per questo motivo, abbiamo cercato di rallentare un po' la discussione per porre l'attenzione su questo tema che ci sembra assolutamente centrale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, e ringrazio il Consigliere Rossi che mi ha lasciato la parola.
Chiaramente l'emendamento è abrogativo dell'articolo 15, quindi si spiega da solo. Anch'io volevo rimarcare la questione relativa all'eliski.
Solo qualche mese fa abbiamo approvato una legge che regolamentava la pratica dell'elisky, ma noi avevamo, e abbiamo, una posizione diversa.
Vorremo vietare la pratica dell'elisky su tutto il territorio regionale, così diceva la nostra proposta di legge. Abbiamo accettato di partecipare a un tavolo, abbiamo accettato di far passare una legge che regolamentava la pratica dell'elisky, non abbiamo fatto ostruzionismo siamo stati responsabili, abbiamo piuttosto cercato di migliorarla un po' e adesso, a distanza di mesi, ci vediamo presentare un emendamento, come quello in oggetto, che lo permette anche nei giorni festivi. Questo, oltre a essere un cattivo segnale rispetto alla possibilità di un dialogo costruttivo nelle Commissioni, è grave proprio per il merito poiché, come richiamato, se può essere accettabile, e per noi non lo è, di praticare l'elisky nella regione sarebbe grave, a distanza di mesi, aggiungere anche i festivi.
Ripeto quello che ho detto l'altra volta.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Bertola.
Consiglieri, per favore!



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, per il tentativo di tutela del silenzio dell'Aula.
Rappresenta un fatto molto grave perché, al di là delle parole che si fanno e degli spot che si fanno sulla montagna, passa invece una logica predatoria, una logica di sfruttamento.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Rossi, lei mi aveva chiesto di intervenire prima e io mi sono distratto e non le ho dato la parola.
Lo faccio adesso.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo in qualità di relatore e primo firmatario di uno degli emendamenti in questione, per comunicare che l'emendamento n. 132) è ritirato.
Lo ritiriamo non tanto perché, nel merito, si è cambiato idea, nel senso che alcune considerazioni dei colleghi sono legittime, ma non apriamo una discussione sul fatto che si passava da sei a quattro.
Abbiamo a cuore, come alcuni colleghi che sono già intervenuti, un dialogo costruttivo con le opposizioni; abbiamo a cuore il fatto che il provvedimento possa procedere nella maniera più spedita possibile, nel limite, chiaramente legittimo, delle opposizioni di fare il loro lavoro.
Mentre ritiro l'emendamento n. 132), comunico che anche il n. 131) è stato ritirato dal collega Valle.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 146), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'articolo 15, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 147) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo l'abrogazione dell'articolo 16 del disegno di legge n. 253.
L'articolo 16 fa riferimento alla legge 14 del 2016; una legge, su cui c'è stata una lunga discussione in Commissione e altrettanto lunga discussione in Consiglio, che ha suscitato qualche perplessità all'interno del nostro Gruppo.
Ci siamo confrontati sulla riorganizzazione del sistema turistico e abbiamo fatto presente che alcune innovazioni proposte dal provvedimento non ci sembravano particolarmente convincenti.
In più riprese abbiamo criticato l'introduzione di un nuovo organismo il DMO, la riorganizzazione delle ATL, le modalità attraverso le quali saranno riorganizzate e le nuove funzioni di cui saranno incaricate: è un provvedimento che ci ha visto sicuramente soggetti attivi con numerosi contributi.
Ci ritroviamo adesso, a distanza di pochi mesi dall'approvazione di questo testo di legge, come è già successo per altri testi di legge (ho fatto riferimento a un intervento precedente sulla legge sullo sci), a introdurre una nuova modifica. Questa modifica agisce proprio sull'articolo 19 della legge 14, quello riferito ai contributi per la riorganizzazione turistica.
Riteniamo che si debba porre fine a questa modalità di lavoro, cioè al fatto di approvare dei testi di legge, che magari sono licenziati dall'Aula dopo una lunga discussione, con dei nostri interventi di merito, un confronto sui temi che è sicuramente più approfondito di quello che si pu fare adesso, illustrando pochi emendamenti, e per questo motivo chiediamo che si vada ad abrogare questo articolo dal decreto in discussione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Come abbiamo già avuto modo dire, in tutti gli interventi che sono stati fatti sul turismo, troviamo l'approccio al contesto tendenzialmente caotico e disordinato. Da questo punto di vista, abbiamo già giudicato deteriore la legge di riordino delle ATL, in quanto andava anzitutto a disintegrare qualsiasi sorta di programmazione, riducendola esclusivamente ad annuale che, come ho avuto più volte modo di dire, per un Ente che comunque riesce a definire all'incirca cosa riesce a spendere su un tema dopo la metà dell'anno vuol dire che, alla fine, si soggiace all'arbitrio dell'Assessorato nell'assegnazione delle risorse per le tematiche.
Dopodiché, per la questione turistica, sarebbe fondamentale una programmazione pluriennale per capire dove vogliamo portare questa regione soprattutto laddove si costituisce un'Agenzia regionale per la promozione turistica e si riordina un sistema precedentemente integralmente pubblico andando a cercare di favorire e stimolare l'accesso di partenariati privati all'interno dell'organizzazione e della promozione dell'accoglienza turistica.
Non possiamo che continuare a stigmatizzare interventi ripetuti sulla normativa. Continuo a ricordare che la proliferazione normativa in Italia è causa di non funzionamento delle leggi, perché queste diventano inapplicabili. Se continuiamo a fare modifiche alla stessa legge ogni sei mesi, gli operatori che lavorano nel settore si ritrovano disorientati.
Stiamo continuamente intervenendo sull'ospitalità extralberghiera interveniamo sull'organizzazione della promozione e dell'accoglienza; è evidente che non ci si capisce più nulla, perché diventa sempre più difficile. Anche su questo non possiamo che segnalare che il continuo ricorso ogni anno a un intervento omnibus, in cui si modifica una dozzina di leggi in un colpo solo, rende complicato anche il ruolo di controllo sulla trasformazione e l'evoluzione normativa regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 147), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16, nel testo originario.
Il Consiglio approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Salvo D'Acquisto" di Grugliasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola primaria "Salvo D'Acquisto" di Grugliasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 253, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2017" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame del disegno di legge n. 253, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2017", di cui al punto 5) all'o.d.g.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 148) presentato dai Consiglieri Frediani Andrissi, Bertola, Bono, Mighetti, Valetti, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 196) presentato da Porchietto, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Entrambi gli emendamenti sono dati per illustrati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 148), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 196), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Chiedo ai Consiglieri, soprattutto di maggioranza (ognuno parla con il vicino di banco, diciamo così), di avere un po' di attenzione per il lavoro che stiamo svolgendo.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 149) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Continuiamo a insistere sulla legge n. 14 del 2016.
Chiediamo nuovamente l'abrogazione di quest'articolo, in quanto continuiamo ripetutamente a fare interventi di proroga di disposizioni della legge 14. Piuttosto, facciamo un intervento strutturale che definisca che, qualora vengano costituiti degli IAT, si prevede un periodo di tempo entro il quale questi vanno a conformarsi alla normativa regionale, oppure si stabilisca che, se si formano gli IAT, questi devono formarsi in maniera conforme a quanto previsto dalla norma regionale.
A mio parere, non ha senso inserire, di anno in anno, delle norme transitorie a una legge che ormai non dovrebbe essere più transitoria perché approvata da oltre un anno.
Chiediamo, pertanto l'abrogazione dell'articolo 18.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 149), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 18, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 150) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, chiediamo l'abrogazione dell'articolo 19.
Si tratta di un articolo che va a modificare il comma 1 dell'articolo 5, della legge regionale del 7 agosto 1997, n. 47, "Interventi a sostegno delle attività svolte dalle Università popolari e della terza età, o comunque denominate".
Viene sostituito questo comma. In sostanza, l'articolo 5, comma 1 stabilisce che i soggetti definiti dall'articolo 1 della legge devono presentare domanda alla Giunta regionale entro il 31 maggio di ogni anno corredata dalla relazione illustrativa delle iniziative programmate con relativo preventivo di spesa.
Nel decreto.
Presidente, io vado avanti lo stesso, ormai mi sono abituata a questo clima d'Aula: sono soddisfazioni, perché dimostrano la grande attenzione che la maggioranza ha per questi provvedimenti.



PRESIDENTE

Però, quando si discute nel merito delle cose, spesso l'Aula è presente e attenta.



FREDIANI Francesca

Perché, quest'emendamento non è di merito? Sta dando una sua valutazione che, tra l'altro.
PRESDENTE No, infatti. Capita sempre, è sempre capitato, quando si va avanti per lungo tempo. Poi, non è approvabile un comportamento di questo tipo, sono d'accordo con lei, ma voglio dire che può capitare.



FREDIANI Francesca

Almeno il silenzio, perché.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri, la Consigliera Frediani ha ragione.



FREDIANI Francesca

C'è anche un bar, fuori, volendo.



PRESIDENTE

A consentirle di parlare, affinché chi vuole ascoltare lo possa fare.



FREDIANI Francesca

Il caffè è ammesso, durante il digiuno?



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Ah, oggi non è giornata di digiuno.



PRESIDENTE

Il digiuno non c'entra, adesso. Prego.



FREDIANI Francesca

Con quest'articolo - dicevo - si va a togliere il termine del 31 maggio e si lega la presentazione delle richieste di finanziamento a una delibera di Giunta.
Altre volte è capitato di incontrare modifiche di questo tipo, cioè il fatto di togliere il riferimento a una data precisa e mettere - come termine - un termine che viene individuato, di volta in volta, dalla Giunta regionale.
Noi riteniamo che potrebbe risultare più chiaro mantenere il riferimento a una data precisa, in modo che le associazioni, gli enti (in questo caso le Università delle tre età, come vengono adesso definite) sappiano pianificare esattamente il modo in cui presentare i progetti.
Pertanto, ci sembra sia meglio mantenere una data certa, in modo da consentire una migliore programmazione da parte dei soggetti che svolgono una funzione che abbiamo evidenziato più volte. Questo è veramente importante sul nostro territorio, per mantenere viva una cultura anche nei centri minori, consentendo a persone che diversamente sarebbero tagliate fuori da numerose attività culturali, di prendere parte attiva a corsi o eventi culturali di diverso tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente, l'articolo 19 - come sosteneva la Consigliera, nonch Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Francesca Frediani - non convince perché non si può chiedere che venga presentata una richiesta di contributo e non sia riportata una data, un periodo entro cui presentare tale richiesta. Si lascia, cioè, tutto nel vago.
Secondo me questo articolo va riformulato, perché si cerca di migliorare i testi legislativi, ma se si costruiscono dei testi legislativi che lasciano nel vago e non mettono dei tempi certi, come fanno le associazioni a presentare delle relazioni o - poi - delle richieste di finanziamento? Occorre dare certezze e fare le cose con la massima trasparenza. Se si rimanda a una DGR, si crea un altro atto burocratico cui bisogna fare riferimento, pertanto - magari - le associazioni perdono effettivamente il controllo sulle scadenze.
Non si può indicare una data, un periodo o - comunque - dare qualche certezza in più? Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 150), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 19, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 151) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento andiamo a chiedere l'abrogazione dell'articolo 20. Siamo sempre all'interno della legge 47 del 1997. In questo caso si va ad intervenire, attraverso l'articolo 20 dell'omnibus, sull'articolo 6. In particolare, si va a riscrivere due commi: il comma 1 e il comma 3.
Noi rileviamo due problemi ad entrambi i commi: nel caso del comma 1 si dice "entro 90 giorni dal termine della presentazione delle domande" facendo riferimento al termine di cui all'emendamento precedente, cioè al fatto che si vada a slegare la presentazione delle domande da una data certa e si leghi poi questo termine ad una delibera di Giunta.
Il problema, quindi, da quel punto di vista permane, perché non c'è una data certa cui le Università delle tre età possano fare riferimento.
Per quanto riguarda il comma 3, le parole all'interno del comma 2 dell'articolo 20 "entro 30 giorni dalla data di comunicazione dell'avvenuta assegnazione" sono soppresse.
Se andiamo a vedere il testo di legge, la n. 47 del 1997, vediamo che in particolare, nel comma 3 dell'articolo 6 adesso è scritto: "Il contributo viene erogato ai soggetti beneficiari nella misura massima del 70%, entro 30 giorni dalla data di comunicazione dell'avvenuta assegnazione".
Se noi andiamo a togliere il riferimento "entro 30 giorni dalla data di comunicazione dell'avvenuta assegnazione", a quel punto non diamo più certezza sui pagamenti.
Riteniamo che questo sia inaccettabile, nel senso che abbiamo questi soggetti che, come ho detto nell'intervento precedente, svolgono una funzione molto importante sul nostro territorio, e non capiamo per quale motivo si debba andare a togliere la certezza del pagamento a 30 giorni.
Si tratta, perlopiù, di università gestite in modo volontario da persone che dedicano parte del loro tempo a questa attività, un'attività che svolge una funzione aggregativa e coinvolge gran parte della popolazione, soprattutto nei centri minori, dove magari gli anziani non saprebbero come occupare il loro tempo.
Ritengo sia fondamentale, quindi, mantenere la certezza dei pagamenti.
Dal nostro punto di vista, quindi, questa proposta contenuta nell'omnibus è assolutamente inaccettabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ha già detto molto bene la nostra Capogruppo Frediani. Abbiamo delle perplessità in generale su queste modalità di erogazione di contributi previsti dalla Giunta Chiamparino.
Il superamento di una data fissa e certa può dare più agilità alla Giunta, nel momento di una contrattazione dei trasferimenti dal livello nazionale al livello regionale, quindi dal livello regionale agli enti alle associazioni e alle fondazioni, ma, d'altra parte, dà maggiori incertezze o, meglio, minori certezze, alle persone che aspettano i contributi.
Se per caso - ipotizziamo - questa Giunta, o le prossime Giunte decideranno di variare le scadenze, per gli enti e le associazioni che dovranno stare dietro alla pubblicazione dei bandi per la partecipazione ai contributi diventerà molto complicato rimanere informati, e si creerà una serie di preoccupazioni, difficoltà e ansie correlate, perché se si sapeva che la scadenza era il 30 giugno o il 30 settembre, e quindi si sapeva che il bando sarebbe stato pubblicato in quel periodo, ci si poteva attrezzare per parteciparvi. Con una scadenza assolutamente variabile, si complicherà di molto la vita dei nostri enti ed associazioni del mondo culturale.
In più, come diceva la collega, non capiamo la necessità di eliminare la certezza di ricevere i contributi entro trenta giorni dalla data di assegnazione. Se è vero che tecnicamente le assegnazioni non esistono più con il DL 118, dal punto di vista della competenza potenziata, è anche vero che, praticamente, le assegnazioni ancora persistono.
Chiederei al Vicepresidente Reschigna, quindi, se ci può dare una spiegazione in questo senso. Se una modifica ai sensi del DL 118 è dovuta possiamo reintrodurla con un'altra formulazione, ad esempio con "comunque entro trenta giorni da.", magari usando un'altra parola e non "assegnazione", ad esempio "il fattivo impegno", e possiamo erogare questi contributi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ovviamente condivido lo spirito di quest'emendamento a prima firma della nostra Capogruppo Frediani, perché secondo noi è molto disorientante per queste attività di volontariato, non avere una data certa cui fare riferimento per i contributi.
Vediamo che nell'articolo originale al comma 1 il piano di riparto veniva approvato entro il 30 settembre di ogni anno, per cui c'era una certa ripetitività e abitudine a confrontarsi con l'ente regionale a poter uscire con un piano delle attività di questi istituti, che hanno un bisogno essenziale del finanziamento pubblico per proseguire la propria attività.
Se pensiamo che siamo sempre in regime di volontariato e non si tratta di professionisti, che comunque vanno a leggersi i bandi e le pubblicazioni sui siti regionali, questa data rappresentava un po' una certezza.
Sembra quasi un giochino per metterli in difficoltà e dire: se non vi ricordate, poi magari non riuscite a prendere i soldi.
Dopodiché, passando al comma di modifica, si legge: "Le parole 'entro 30 giorni dalla data di comunicazione dell'avvenuta assegnazione', sono soppresse". Quindi, non vi è neanche più certezza dei termini per l'ottenimento del contributo.
Non capiamo proprio la ratio di questa modifica, perché sarebbe molto meglio sapere che entro una certa data il contributo viene assicurato oppure no. In questo modo si lascia nell'incertezza tutte queste istituzioni di volontariato, che non sanno se potranno avere le risorse per proseguire le proprie attività.
Chiediamo, quindi, l'abrogazione in toto dei commi 1 e 2 dell'articolo 20, che modificava l'articolo 6 della legge 47/97.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 151), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Posso capire che questi nostri interventi vengano considerati come un fastidio, atteggiamento ormai diffuso in quest'Aula, ma qui c'è una grande non dico totale perché c'è qualche collega rispettoso, indifferenza.
Noi abbiamo illustrato un emendamento e ci sembrava piuttosto importante il punto relativo alla certezza dei pagamenti per l'Università Popolare delle tre età.
Abbiamo chiesto un chiarimento alla Giunta. Siamo qui soprattutto per discutere, non per pigiare un bottone e far passare il tempo nel modo più veloce possibile per arrivare all'approvazione.
Abbiamo sollevato un problema: chiederemmo all'Assessore se pu chiarirci questo aspetto, perché non ci sembra un aspetto secondario.
Grazie.



PRESIDENTE

L'Assessore Reschigna è molto attento alla discussione, per cui se mi chiede di intervenire, gli concedo la parola.
Prego, Assessore.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Chiedo scusa ai Consiglieri, ma confesso che faccio veramente fatica a seguire il dibattito.
Non è colpa vostra, ma è impossibile seguire il discorso.



PRESIDENTE

Alle legittime lamentele della Presidente Frediani si aggiungono quelle dell'Assessore Reschigna.
Chiedo al Consiglio regionale di consentire a coloro che sono interessati di ascoltare il dibattito.
Prego, Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Presidente, tengo a sottolineare che non è solamente il Consiglio regionale a fare brusìo.
Spesso, non sono i Consiglieri regionali.



PRESIDENTE

Io mi riferisco al Consiglio, ma anche ai componenti delle barcacce di destra e di sinistra. È uguale, l'aula è questa!



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Rispondo chiedendo scusa alla Presidente Frediani.
La soppressione di questo comma è dovuta al fatto che si tratta di un termine non rispettabile; come tale, il rischio vero è quello di avere un impianto legislativo che poi non può essere onorato.
Non significa assolutamente, però, che di fronte a situazioni come quelle che sono state presentate...
Voglio ricordare al Consiglio regionale che la nostra Regione ha oltre tre miliardi di euro di disavanzo e quando una Regione deve recuperare una cifra tale, purtroppo ha qualche decina di migliaia di creditori che vantano complessivamente questi crediti. Stiamo migliorando la situazione (i dati di quest'anno vanno in questa direzione), ma è inutile avere nell'impianto legislativo dei termini che non potranno essere rispettati, o per la complessità dell'istruttoria, o per l'impraticabilità, soprattutto grazie all'introduzione delle nuove norme sull'ordinamento contabile, a mantenere una coerenza fra le nuove norme e i termini indicati all'interno del Piano.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Diamo atto per il verbale che l'Assessora Cerutti ha votato a favore.
ARTICOLO 21 Emendamento rubricato n. 152) presentato da Frediani, Batzella, Bono Bertola, Campo, Andrissi, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Rinnovo l'invito a tutti i colleghi a stare seduti al proprio posto; se si desidera interloquire con i collaboratori, si può uscire dall'aula.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento si ritorna al discorso che facevamo poco fa: ci troviamo nuovamente a mettere mano ad una norma recentemente approvata.
In questo caso, stiamo parlando della figura dell'accompagnatore di media montagna e di guida alpina. Al comma 2 dell'articolo 17 della legge regionale 29 settembre 1994 ("Ordinamento della professione di guida alpina e di accompagnatore di media montagna"), le parole "dal Comune in cui hanno sede" sono sostituite dalle parole "dall'Unione montana competente per territorio, oppure dal comune nel caso la sede della scuola sia ubicata in un comune non appartenente ad una unione montana". Ancora, al comma 5 dell'articolo 17 le parole "la comunità montana" sono sostituite dalle parole "l'Unione montana competente per territorio".
Suppongo che quest'ultima sia, in realtà, una correzione formale, che va, per l'appunto, a sostituire le definizioni obsolete di Comunità montana con quelle di Unione montana.
Era un emendamento depositato in serie con gli altri emendamenti per richiamare l'attenzione dell'Aula sul fatto che si sono presentati all'interno di questo decreto, una serie di interventi su testi di legge recentemente approvati e che sono già divenuti oggetto di modifica all'interno di questo provvedimento che stiamo discutendo oggi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 152), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 21, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 bis Subemendamento rubricato n. 154) presentato da Frediani, Batzella, Bono Bertola, Campo, Andrissi, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Si tratta di un subemendamento che sopprime l'emendamento n. 57).
Il subemendamento rubricato n. 154) è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 57) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho già avuto modo di soffermarmi su quest'emendamento durante la replica al dibattito generale.
Si tratta di...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Questo brusio non consente di lavorare in maniera seria e nel reciproco rispetto.
Vi prego di non alzarvi più. Se proprio volete farlo, vi invito ad uscire dall'aula!



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho già avuto modo di illustrare quest'emendamento nella replica al dibattito generale e rientra nella logica del recupero di immobili di modesta entità che rischiano di perdere valore e significato sia architettonico che economico nelle zone di montagna, e che possono essere recuperati in funzione ricettiva all'interno di progetti guidati dai Comuni e dalle Unioni di Comuni montani



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Subemendamento rubricato n. 155) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 35) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 35.1) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 35.2) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 35.3) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

L'emendamento n. 35) - lo illustro complessivamente, anche se è stato sdoppiato in più parti - interviene a modificare la legge regionale 8/2010 in particolare relativamente alle strutture recettive alpinistiche di montagna e alla loro possibilità di utilizzo anche di un'altra identificazione e classificazione.
L'eliminazione di riferimenti normativi si rende necessaria a seguito delle modifiche introdotte dalla legislazione in materia di SCIA.
Si rende necessario l'adeguamento normativo per legittimare il corretto funzionamento dell'iter relativo al potere sostitutivo della Regione nonché demandare al regolamento l'attuazione della disciplina delle specifiche caratteristiche dei servizi di ospitalità turistica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Volevo annunciare il ritiro degli emendamenti n. 154) e n. 155).



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 154 e n. 155) sono dunque ritirati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo in seno alla discussione generale, perché in merito non ho presentato un emendamento: sarebbe stato non dico complesso, non ritenendo in alcuni casi il luogo adeguato una legge di riordino per modificare in modo significativo alcune scelte della Giunta. Tuttavia, intendo segnalare un aspetto.
In questa Regione si è investito moltissimo in termini di impiego di risorse finanziarie sia sulla sentieristica sui posti tappa dedicati, cioè alcuni singoli imprenditori, nelle Vie Alpine più frequentate, hanno fatto un investimento importante, essendo gli unici che garantivano 365 giorni l'anno la possibilità di avere un rifugio, in realtà all'interno di un Comune, non all'interno di un'area alpina, che però serviva per garantire la Grande Traversata delle Alpi come la Via Alpina.
La classificazione che ha fatto la Giunta regionale con l'ultimo provvedimento consente a qualunque albergo che sostanzialmente si trova in un'area montana (e quindi ha i requisiti che vengono individuati all'interno di questa norma) di diventare posto tappa, anche se posto tappa non è e non è mai stato, perché non ha le caratteristiche che fanno di una località un posto tappa. E le caratteristiche non sono solo quelle di essere in montagna, avere un letto e servire un piatto caldo, ma sono principalmente quelle di essere un luogo frequentato da alpinisti piuttosto che da trekker, con tutta una serie di aspetti legati alla comunicazione e quant'altro. Soprattutto, con questa norma (che già è diventata tale) noi penalizziamo coloro i quali, in momenti in cui nessuno credeva che l'escursionismo sarebbe stato una fonte di reddito per le aree montane, invece vi hanno investito.
Quindi io credo - non lo dico soltanto io, in tal senso vi sono state lamentele da parte del CAI e lamentele da parte dei soggetti della Grande Traversata delle Alpi - che questo sia stato un esempio di liberalizzazione estremamente poco intelligente, che ha punito chi aveva fatto un investimento, ma che soprattutto non sarà in grado di dare i servizi.
In sostanza, ci sarà solo chi si ammanterà di una targa, non essendo un posto tappa, ma un semplice albergo sito in area montana.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Faccio solo un'osservazione sulla natura tecnica dell'emendamento in riferimento al comma 4 ter: "La tipologia si applica esclusivamente ai territori individuati dai Comuni su base cartografica del catasto vigente con apposito e motivato provvedimento comunale".
Mi permetto di fare un piccolo ragionamento. Se parliamo di catasto vigente, secondo me già facciamo un piccolo errore, perché il catasto di per sé è una cartografia in divenire: noi, quando acquisiamo una mappa catastale, 99 volte su 100 abbiamo una variazione catastale che la rende vetusta nel momento successivo a cui la acquisiamo, specialmente se parliamo di una mappa catastale che coinvolge un Comune intero.
L'altra questione è capire se fare riferimento al territorio o agli immobili esistenti, cioè se l'intento è riqualificare una serie di immobili, per esempio quelli di cui in questo ultimo mese abbiamo sentito parlare nelle molte interrogazioni che sono state fatte sugli alpeggi che erano in obbligo di accatastamento e che non erano ancora stati portati al catasto edilizio urbano.
Se, appunto, l'intenzione è di riqualificare queste piccole realtà magari possiamo riferirci agli immobili anziché al territorio, ma facendo un'analisi un po' più puntuale e andando a creare un mercato di valorizzazione di tali immobili: immobili che hanno degli interessi abbastanza importanti anche dal punto di vista della valorizzazione dell'edilizia storico-architettonica locale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Io invece intervengo in relazione all'emendamento n. 57), che istituisce questa nuova figura di piccola accoglienza montana.
Personalmente lo trovo relativamente definito come funzionamento, perch praticamente si andrebbe a istituire un bivacco con baracchino, offrendo la possibilità di pernottamento e ristoro per gli utenti dei rifugi anche laddove non ci sia un gestore in loco. Come questo possa essere compatibile con la qualità del servizio di ricettività, a mio parere andrebbe delineato meglio o con un riferimento a qualche disposizione regolamentare o almeno con l'individuazione, a livello comunale - visto che si tratta di località individuate in particolare con i provvedimenti motivati comunali - delle modalità in cui questo viene svolto.
Così com'è, diventa una modalità con la quale si aprono le porte a uno sfruttamento leggermente indiscriminato anche di quelli che erano i cosiddetti rifugi non presidiati o i bivacchi da parte di persone che possono portare in montagna, attraverso strade non aperte al traffico pubblico normale - però, a questo punto, a queste persone evidentemente come gestori sarebbero aperte - servizi non ben qualificati, in particolare per il ristoro. Questa cosa mi preoccupa un po', perché sarà difficile monitorare questa tipologia di servizi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Uno. È chiaro che questa norma si applica solamente agli immobili esistenti e non certamente può riguardare la fattispecie, anche perch abbiamo - credo - tutti presenti le localizzazioni di questi immobili che sono all'interno di aree boscate o all'interno di alpeggi, quindi non è assolutamente pensabile che vi possa essere edificazione di nuovo impianto all'interno di aree che sono fuori e lontane dal perimetro ambientato.
Due. L'obiettivo è quello del recupero di questo patrimonio edilizio.
Ricordo che, proprio in queste settimane, la notifica da parte dell'Agenzia delle Entrate dell'obbligo di accatastamento di tutti questi fabbricati sta portando, come effetto opposto, il rischio di un depauperamento o di una distruzione di un patrimonio immobiliare che invece merita di essere conservato, sia pure con le sue limitate caratteristiche.
Tre. La norma demanda poi alle modalità e a una serie di sollecitazioni che sono emerse all'interno delle realtà territoriali, immaginando soprattutto non tanto l'alta montagna, che è caratterizzata dalla presenza di rifugi alpini e da null'altra presenza edificatoria, quanto quelle realtà di mezza costa fuori dal tessuto abitato che sono collocate all'interno di progetti di itinerari pedonali e ciclabili che possono avere un'opportunità di questo tipo.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35).
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 21 ter Subemendamento rubricato n. 156) presentato da Bono, Frediani, Andrissi Bertola, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 156), avente come primo firmatario il Consigliere Bono, è stato ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35.1).
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 21 quater Subemendamento rubricato n. 157) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Ritiriamo gli emendamenti rubricati n. 157), n. 158), n. 159), n. 160) e n. 161).



BERTOLA GIORGIO



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35.2).
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 21 quinquies Il subemendamento rubricato n. 158) è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 35.3) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35.3).
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 21 sexies Il subemendamento rubricato n. 159) è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 36) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Anche quest'emendamento va a modificare parzialmente la legge regionale 13/2017.
Il primo comma viene proposto per venire incontro alle nuove esigenze del mercato turistico che si avvale delle case e degli appartamenti per vacanze per un limitato periodo di tempo, come prevedeva la norma.
Il secondo comma elimina un errore materiale e regola la fattispecie della gestione indiretta di residence, attraverso la stipula di un'apposita convenzione tra i proprietari delle unità immobiliari.
Il comma 3 si presta a una più coerente praticabilità delle soluzioni recettive innovative a complemento della ricettività a favore di aree e strutture turistico-alberghiere tradizionali e di quelle recettive autonome.
Il comma 4 consente di delineare la disposizione contenuta nell'articolo che demanda al regolamento di Giunta la disciplina delle caratteristiche tecniche.
Il comma 5 si rende necessario per rendere coerente la nuova disposizione della gestione indiretta di CAV e di residence, secondo i criteri di esercizio che poggiano su modelli di convenzione tipo.
L'ho illustrato tutto, anche se poi l'emendamento si sdoppia e si suddivide in una pluralità di emendamenti.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36).
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo) Il subemendamento rubricato n. 160) è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 36) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36.1).
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 21 novies Emendamento rubricato n. 37) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Per annunciare il ritiro dell'emendamento, perché è stato presentato un nuovo testo da parte di Consiglieri regionali, ma poiché il testo è stato depositato questa mattina, riterrei opportuno soprassedere in una successiva seduta all'esame dell'emendamento sulle sale cinematografiche.
Non so se sono stato chiaro. Ritiro il mio emendamento, ma poiché sulla stessa materia è stato presentato un nuovo testo depositato questa mattina riterrei più opportuno che fosse sospeso l'esame di quest'emendamento, in modo tale da dare il tempo di essere valutato.



PRESIDENTE

Sospendiamo un attimo i lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.29 riprende alle ore 11.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Sospendiamo la discussione sull'articolo 21 novies.
ARTICOLO 21 octies Il subemendamento rubricato n. 161) è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 36.2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36.2).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 decies Emendamento rubricato n. 37.1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

L'emendamento è ritirato e rinnovo la richiesta che l'emendamento presentato dal Consigliere Rostagno venga presentato in un'altra seduta.



PRESIDENTE

L'articolo 21 decies è sospeso.
ARTICOLO 21 undecies Emendamento rubricato n. 93) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il nostro emendamento prevede una modifica all'articolo 12, della legge n. 13 del 2017. Sostanzialmente, la norma ha previsto che tutta una serie di servizi già presenti oggi nelle strutture extralberghiere non possano più essere svolti, se non con un generico comma 2, che interviene dicendo che l'offerta di locali pertinenziali e di spacci accessori di cui al comma 1 comporta la gestione della struttura ricettiva alberghiera, indipendente dalla capacità ricettiva.
Se i colleghi hanno fatto caso a quanto abbiamo votato prima di quest'emendamento, abbiamo votato un emendamento che prevedeva una modifica della legge n. 13 del 2017, dove al comma 3, come è formulato nella sua integrità, la Giunta ha proposto "soluzioni ricettive autonome e distinte in cui fornire servizi di ospitalità e accoglienza, in soluzioni tipologiche maggiormente rispondenti ad un mercato turistico sempre più esigente".
Noi crediamo che il nostro emendamento, in cui si introduce un nuovo comma 1 bis che garantisce agli agriturismi, agli affittacamere e quant'altro di avere servizi che siano servizi per il benessere e la cura del corpo e deposito di attrezzature sportive, non soltanto sia utile per qualificare, da un punto di vista dell'offerta, la nostra regione, ma soprattutto per evitare che decine e decine di imprenditori che hanno fatto investimenti in tal senso - perché non era vietato dalla norma - oggi, di fatto, abbiano strutture e servizi migliorativi per il turista che teoricamente, non potrebbero più stare all'interno delle loro strutture.
Noi crediamo che, in virtù della stessa logica con cui abbiamo votato l'emendamento precedente, sia un anacronismo pensare che le migliaia di strutture non alberghiere della nostra regione non possano dotarsi di queste strutture, o che queste strutture possano essere, in qualche modo richiamate, da un punto di vista normativo, in quelli che vengono definiti locali pertinenziali.
Noi crediamo che in modo molto netto la norma debba prevedere la possibilità di erogazione di servizi all'interno di tutto ciò che la legge n. 13 prevede.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere della Giunta su quest'emendamento è negativo, in quanto l'estensione di questi servizi all'interno delle strutture ricettive extralberghiere, così come indicate all'articolo 2 della legge - che ricordo, sono affittacamere, locande, bed and breakfast, case per ferie e ostelli, case e appartamenti per vacanze e residenze di campagna determina un'alterazione nel rapporto concorrenziale tra strutture ricettive extralberghiere con quelle alberghiere.
Pertanto, si ritiene di dare parere negativo all'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 21 duodecies Emendamento rubricato n. 197) presentato dalla Giunta regionale. a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 198) presentato dalla Giunta regionale. a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 199) presentato dalla Giunta regionale. a firma dell'Assessore Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Ieri pomeriggio, durante la seduta della I Commissione, ho anticipato questi tre emendamenti, n. 197), 198) e 199), che sono stati depositati ieri dalla Giunta regionale allo scopo di evitare l'impugnativa, da parte del Governo nazionale, alla Corte Costituzionale di alcune norme contenute all'interno della recente legge regionale 13 del 2017.
L'emendamento 197) prevede la soppressione della lettera l), comma 5 dell'articolo 5 della legge 13 del 2017, mentre il comma 7 dell'articolo 5 è sostituito dalla seguente frase: "Le locazioni turistiche stipulate mediante soggetti che gestiscono portali telematici mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongano di unità immobiliari da locare, assolvono agli adempimenti fiscali in materia vigente".
In modo particolare, le modifiche proposte all'articolo 5 sono volte a rendere coerente e coordinato l'articolato a seguito della soppressione dell'adempimento previsto in capo al privato, circa la stipula di un'apposita polizza assicurativa per l'avvio di una locazione turistica onde non creare indebite ingerenze su aspetti ricadenti nella materia dell'ordinamento civile, riservate in quanto tali alla competenza statale nonché nei rapporti contrattuali tra privati cittadini in cui si regolano locazioni in oggetto.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Continuo a sostenere che questa tipologia di interventi stia rendendo pasticciata una norma che era già pasticciata. Mi viene facile dire "ve l'avevo detto".
Tutta la serie di interventi che sono stati all'articolo 5 della nuova legge sull'ospitalità extralberghiera erano evidentemente, come avevo già segnalato, disomogenei, in quanto in alcuni casi specificavano in maniera puntuale adempimenti e in altri casi, invece, li lasciavano in maniera indeterminata; ora appare la possibilità di un conflitto con le norme nazionali.
Non posso che sottolineare la necessità di affrontare di questa materia in maniera un pochino più strutturata. Non è possibile inserire emendamenti di questo genere a un provvedimento che è già complesso, perché vuole fare una descrizione puntuale - "mostruosamente puntuale", come avevo già sottolineato - di qualcosa che è un settore in continua evoluzione e che magari, avrebbe invece avuto bisogno di un'impostazione strategica e poi eventualmente, di un monitoraggio più attento dell'evoluzione.
Continuiamo, invece, a intervenire e a re-intervenire, rendendo solo più complicato alle persone capire come organizzare una propria attività di accoglienza. Questo è un problema, se stiamo facendo delle leggi che diventano difficili persino da seguire.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che il collegato abbia, come sempre, una finalità che non è tanto quella di evitare la proliferazione normativa, perché questo avviene, ma di accorciare i tempi di modifica delle norme, però credo che a tutto ci sia un limite, in particolar modo rispetto alla modalità con cui in la Giunta fa alcune scelte.
Credo che sia inutile che la Commissione consiliare del Consiglio regionale impegni qualche mese di tempo - neanche troppi, per la verità per cercare di discutere una norma come è stata la n. 13 del 2017, quando in realtà questa viene stravolta o, comunque, sostanzialmente notificata con piccoli emendamenti e aggiustamenti che avvengono nel corso delle sedute d'Aula. Questo non è utile, perché certamente non depone a una buona discussione relativamente al collegato stesso.
Dopodiché uso il tempo che mi rimane, come molto altro che user presentando emendamenti su ogni articolo della Giunta, perché tutto si pu accettare, ma non si può accettare il fatto di fare i falsi liberalizzatori. Nessuno o pochi si sono accorti (l'Assessore Parigi benissimo) della portata dell'emendamento che è stato precedentemente respinto.
Noi, come pubblico, abbiamo finanziato pertinenze turistiche, servizi turistici a soggetti terzi non alberghieri, ai quali noi dicevamo che non sarebbero stati concorrenziali se non avessero avuto la piscina, la SPA, i servizi per i ciclisti, eccetera. Questi soggetti hanno investito decine di migliaia di euro anche con la compartecipazione del pubblico; poi legittimamente, la lobby degli alberghieri vede come concorrenziale questo aspetto, pertanto noi interveniamo dicendo a posteriori, dopo che anche il pubblico ha investito delle risorse, che dentro quelle strutture che hanno realizzato dei servizi non è più possibile fare questo.
Per cui, va bene liberalizzare se sono i posti tappa, va bene liberalizzare se sono i PAM, tanto sono piccole realtà nelle aree montane che interessano a pochi, va bene liberalizzare se si tratta delle aree commerciali, ma quando si interviene con altre realtà che sono un po' più presenti e radicate, allora la liberalizzazione non va più bene.
Tutto sono fuorché un paladino della liberalizzazione, però c'è un limite alla presa in giro, non tanto a questo a Consiglio regionale, ma a chi negli anni ha investito, perché gli abbiamo chiesto di investire e perché abbiamo fatto bandi sugli investimenti. I gruppi di azione locale nelle realtà montane, su indicazione della Giunta, hanno fatto decine di bandi di servizio al turista, che hanno realizzato all'interno di strutture non alberghiere ciò che oggi noi impediamo di poter fare.
Voglio dire che le lobby sono sempre state presenti, che in modo positivo ognuno, legittimamente, tutela il suo lavoro, ma c'è un limite oltre il quale non si può andare e c'è un limite oltre il quale andare significa non fare l'interesse collettivo, ma fare l'interesse di parte. E quando si fa l'interesse di parte per legge significa che l'unica reazione che l'opposizione può attuare è quella di evitare che questa legge venga approvata. Quindi, da questo momento in poi, cercherò di fare il possibile nel mio piccolo, ovviamente, affinché questo provvedimento segua un iter che preveda una normale modifica.
Aggiungo un secondo aspetto, ma lo dirò dopo. Visto che andrò a parlare per molto tempo, è meglio che mi tenga qualcosa da dire.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non intervengo su questa parte dell'intervento del Consigliere Vignale anche perché, se lo ritiene, lo farà l'Assessora al turismo. Intervengo invece, sui tre emendamenti.
L'ho spiegato ieri, in I Commissione, ma forse non sono stato chiaro questa mattina, in Aula, pertanto lo rispiego: i tre emendamenti che sono stati depositati ieri dalla Giunta regionale hanno lo scopo di evitare l'impugnativa del Governo sui tre articoli della legge regionale sulla ricettività extralberghiera. Dopodiché, la legge rimane salvaguardata nel suo impianto. È solo perché l'Autorità sulla concorrenza ha chiesto al Governo di impugnare alla Corte Costituzionale tre aspetti sui quali la legge regionale interviene su una sfera privatistica che, per norma, è affidata all'intervento del legislatore nazionale e non regionale.
Pertanto, la legge sulla ricettività rimane salvaguardata nel suo impianto, ma interveniamo - come peraltro abbiamo fatto anche su altre parti all'interno dell'omnibus - su questi tre elementi, allo scopo di evitare l'impugnativa di questi articoli davanti alla Corte Costituzionale.



(Commenti del Consigliere Campo)



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Grazie, Presidente.
Rispondo a quanto esposto dal Consigliere Vignale.
Credo che si possano anche fare dei ragionamenti su questo punto, ma proprio per rispetto nei confronti del lavoro di concertazione che è stato fatto sul testo alberghiero, ritengo che non possano essere fatti in questa maniera.
Pertanto, noi l'abbiamo respinto, rimandando a un approfondimento e ad un'analisi successiva.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 197).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 tercies Subemendamento rubricato n. 207) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intanto, è in termini di merito, nel senso che tutta la normativa regionale solitamente si muove - nel caso in cui, ovviamente, la norma non sia rispettata - sul concetto della sanzione e fa seguire alla stessa un numero di interventi superati i quali, discendendo dal TULPS, vi è la sospensione dell'attività e poi la revoca dell'attività stessa.
Questo è quello che avviene in qualunque attività regionale. Moltissime nostre leggi non hanno neppure la sospensione e la revoca. Io non so quale sia l'impugnativa, cioè il richiamo al fine di evitare l'impugnativa che il Governo fa all'Amministrazione regionale, ma noi inseriamo un principio che praticamente è unico nella legislazione regionale. Noi diciamo che l'esercizio dell'attività ricettiva extralberghiera svolta in assenza di SCIA comporta, oltre alla sanzione, la cessazione dell'attività, che è un concetto corretto se si definisse una modalità a scalare, nel senso che come avviene per altre realtà (poche), vi è la sospensione e poi la revoca.
Invece, nel momento in cui uno non ha trasmesso la SCIA, che è un'assenza non da poco, ci mancherebbe, ha non soltanto la sanzione, ma la cessazione dell'attività. Questo mi sembra leggermente vessatorio nei confronti di una singola categoria, perché se questa fosse le politica che la Regione Piemonte applica sia nell'ambito alberghiero sia nell'ambito extralberghiero sia in tutti gli altri ambiti (cioè, a fronte della sanzione s'interviene con la revoca), probabilmente sarebbe una modalità interessante se utilizzata in molti altri comparti.
Vedo l'Assessore Ferrari: sarebbe interessante applicare questa modalità alle politiche sociali e alla residenzialità.
Peccato che non avviene da nessun'altra parte, se non in questa fattispecie e che, pertanto, non è, per quanto ci riguarda, accettabile.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 207), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 198).
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 21 quater decies Subemendamento rubricato n. 208) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Per una serie di motivazioni.
Intanto, un aspetto: l'Assessora Parigi ha affermato che si pu discutere del tema che l'emendamento 193) aveva posto, ma andrebbe approfondito e, quindi, è singolare che noi ci troviamo, ancorché su interventi finalizzati al superamento di un'impugnativa, ma, come del resto nell'articolato che abbiamo discusso, a poter modificare in modo sostanziale una norma all'interno dell'omnibus e invece, per piccole proposte che si avanzano, siano proposte che vadano approfondite. O si modifica la norma presentando una proposta di modifica alla legge 13 del 2017, che sia di carattere generale, come altre volte il Consiglio regionale ha fatto, oppure, se le micromodifiche all'interno dell'omnibus sono uno strumento ammissibile, certamente per forma, ma anche per sostanza politica, è evidente che lo sono per tutti, non solo per la Giunta e poi per il Consiglio o, meglio, per i Consiglieri di opposizione, non lo sono.
L'approfondimento lo si fa nel momento in cui vi è la discussione. Devo dire che l'approfondimento vi è anche stato, perché ciò che ha detto - e rimane a verbale - il Vicepresidente Reschigna individua chiaramente quella che è stata una scelta della Giunta, che non è stata una scelta dovuta alla volontà di respingere un emendamento presentato da un Gruppo di opposizione (perché non funziona che l'opposizione presenta, la Giunta esprime parere negativo e la maggioranza vota contro), ma si è detto chiaramente che la possibilità di garantire servizi potrebbe ledere quello che è il principio di concorrenza.
È un aspetto che vedremo e che valuteremo, cercando di capire in che modo coloro che hanno utilizzato risorse pubbliche per dare questi servizi oggi non li potranno più erogare. A chi dovrebbero quindi chiedere conto? Immagino allo stesso pubblico che li ha autorizzati e che adesso, per legge regionale, gli deve negare la stessa autorizzazione.
Ma questo è un tema che affronteremo in un'altra sede.
Noi crediamo che, proprio per questo motivo, tutti i temi legati alla legge 13 vadano approfonditi e, quindi, anche l'abrogazione del comma 3 dell'articolo 21.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Salvo D'Acquisto" di Grugliasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "Salvo D'Acquisto" di Grugliasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 253, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2017" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 253, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 208), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 199).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione palese sull'articolo 24.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Indìco la votazione palese sull'articolo 25.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Indìco la votazione palese sull'articolo 26.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Subemendamento rubricato n. 209) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento ha la finalità di cassare l'articolo 27, perché anche da questo punto di vista, intervenendo sull'attività.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Vignale.
Invito i Consiglieri a consentire al Consigliere Vignale di presentare il suo emendamento. Chi vuole parlare, può uscire dall'aula.
Prego, Consigliere Vignale, continui pure.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come si diceva in precedenza, alcuni articoli necessitano di un approfondimento maggiore. Lo vedremo di più nell'articolo 28, ma anche l'articolo 27 interviene sulle applicazioni di disposizione urbanistica regionale, con un aspetto non secondario. Infatti, dà mandato alla Giunta regionale di stabilire, con propria deliberazione, le modalità del procedimento amministrativo di autorizzazione regionale.
Il termine di conclusione è di 120 giorni, ma all'interno di queste modalità - poi noi lo presenteremo ancora una volta come emendamento, non su questo articolo, ma sul testo generale - vi è l'aspetto di responsabilità della Pubblica Amministrazione, cioè noi prima abbiamo visto, in un emendamento, che chi esercita un'attività senza aver comunicato l'inizio attività all'Amministrazione comunale incorre nel pagamento di una sanzione e vede, altresì, revocata la propria attività.
All'interno di questo articolo scriviamo che la Giunta regionale, senza neppure sentire la Commissione competente, stabilisce le modalità di svolgimento del procedimento amministrativo di approvazione dei piani regolatori e il termine di conclusione - che non può eccedere i 120 giorni entro il quale l'istanza deve ritenersi accolta qualora non venga comunicato il provvedimento di diniego.
Questo aspetto introduce un termine di semplificazione che andrebbe però approfondito ed esteso, quello per cui, superato un certo periodo senza una risposta da parte degli uffici, il procedimento si intende comunque accolto, come abbiamo già fatto anni fa nell'approvazione della legge n. 2/2009. Certo, non andrebbe mantenuto soltanto nell'articolo 27 ma anche in altre parti sia nel procedimento amministrativo di carattere urbanistico che nei procedimenti di carattere generale che riguardano la nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Subemendamento rubricato n. 210) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il subemendamento rubricato n. 210) è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 22) presentato da Pichetto Fratin, Berutti Sozzani, Ruffino e Graglia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 22) è dato per illustrato.
Non essendovi richieste di intervento, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 210), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 27, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Emendamento rubricato n. 94) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Nel frattempo, è stato presentato un emendamento da parte dell'Assessora de Santis che ricalca l'emendamento n. 94) del Consigliere Vignale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 94) è, evidentemente, molto semplice. Badate, non prevede di cassare in maniera strumentale un articolo non condiviso, così com'è stato fatto per altri, ma perché qui si entra proprio nel merito.
Ogni tanto il Consiglio regionale dimentica - lo fa anche nella sua attuazione - che vige un sistema di legislazione concorrente: cioè una legge regionale, fintanto che è tale, non può essere superata, salvo ricorso in sede di Corte Costituzionale, da leggi dello Stato. Certo questo avviene (o può avvenire) relativamente ai procedimenti amministrativi, per cui se uno fa un atto amministrativo che è rispondente alla legge regionale, ma in violazione della legge dello Stato, vi può essere un cittadino o un'impresa piemontese che ricorre in tal senso.
L'articolo 28 non fa altro che abrogare una parte positiva dell'articolo 8 della legge n. 28 (che non è del 1999, ma è decisamente più recente), che è quella sulla regolamentazione degli orari di lavoro, che andava incontro a quelle che erano le esigenze di una parte della media e grande distribuzione, ma teneva anche grandemente in considerazione quelli che erano i diritti dei lavoratori, per cui si individuavano solo alcune domeniche al mese. Ma perché solo "alcune" domeniche? Perché questo consentiva non solo alla media e grande distribuzione, ma anche alla piccola distribuzione e al commercio di vicinato, di avere alcuni momenti ma solo alcuni - in cui poter incrementare il proprio fatturato.
Oggi chiunque viva in una realtà urbana o in un Comune medio o grande o si rechi in un centro commerciale, vedrà che i tempi della media e grande distribuzione sono assolutamente incompatibili: non stiamo parlando di servizi essenziali per la popolazione; non stiamo parlando di sanità; non stiamo parlando di pronto soccorso o di soccorso alpino; non stiamo parlando di servizi che, in qualche modo, devono essere garantiti 365 giorni l'anno, 24 ore su 24. Stiamo parlando di fare la spesa, in modo molto banale! Certo che vi è una comodità se allungano gli orari di lavoro, ma tale comodità dev'essere comparata con la tutela dei diritti di chi li opera.
Perché se, come accade in questa città, iniziamo ad avere più di un'attività aperta 365 giorni l'anno, 24 ore su 24, voi capite che inizia a diventare complesso per chi lì dentro lavora e ha un salario che non è certo altissimo.
Concludo solo con un aspetto, visto che poi vi sono altri emendamenti ma con uno stratagemma, perché non pensiamo di aver vinto perch l'Assessora De Santis presenta un emendamento.



PRESIDENTE

Lo dica dopo, Consigliere, altrimenti sono altri cinque minuti.



VIGNALE Gian Luca

Allora lo dirò dopo.



PRESIDENTE

Certamente.
Emendamento rubricato n. 211) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessora De Santis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Assessora De Santis, vuole presentare il suo emendamento, il n. 211)? Oppure, dato che è dello stesso tenore.
Prego, Assessora, prenda pure la parola.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Grazie, Presidente.
La ragione per cui la Giunta ha presentato un emendamento dello stesso tenore, ossia la soppressione dell'articolo - e questo è riferito anche ad altre due norme che ci sono successivamente nell'omnibus sempre in materia di orari - è che in questo momento è in discussione in Parlamento un disegno di legge su questo tema degli orari e allora, per adesso, è senz'altro più opportuno mantenere la norma vigente regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Bene. Passiamo all'emendamento n. 1).
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Ottria, Grimaldi, Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ottria per l'illustrazione.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Esprimo intanto soddisfazione per il ritiro di tutto l'articolo. Il mio emendamento, come ho detto nell'intervento in discussione generale, verteva proprio sulla questione politica che intendeva evitare la liberalizzazione totale degli orari degli esercizi commerciali.
Ho già spiegato l'altra volta le motivazioni: credo che sia una questione di equilibrio tra poteri. Si dice che in Italia c'è sempre più la differenza tra le categorie, tra ricchi e poveri, tra chi può accedere ai servizi e chi non può accedere: in questo caso, si andava a creare un disequilibrio tra le grandi potenze della distribuzione e i piccoli commercianti, ma anche tra i direttori del personale e il personale personale stesso, che spesso lavora in questi centri con orari massacranti e con contratti quasi sempre precari. Di conseguenza, il mio emendamento verteva sull'eliminazione del punto 1) dell'articolo, che è proprio quello legato agli orari degli esercizi commerciali.
Esprimo soddisfazione per il fatto che la Giunta ritiri tutto l'articolo, in attesa di vedere quali saranno le evoluzioni su questo tema su cui credo manterremo un'attenzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Mi scusi,ma il suo emendamento è ritirato o lo mettiamo in votazione?



OTTRIA Domenico

Ovviamente, se l'articolo viene ritirato, decade.



PRESIDENTE

Va bene.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Nella discussione generale, come avevamo già avuto modo di dire in sede di Commissione, noi ovviamente siamo lieti che non si provveda a liberalizzare gli orari proprio quando questo tema è un tema di discussione nazionale.
Noi chiederemo anche - non essendo stata abrogata - che la legge regionale venga rispettata. Pertanto, così come prima siamo stati estremamente tranchant nei confronti di alcune tipologie che sono piccole pensiamo - come diceva correttamente il collega Ottria - che una parte della nostra legislazione debba fare estremamente attenzione alla differenza fra singole imprese individuali o di poche unità con grandi multinazionali.
Ritengo che, anche rispetto a ciò di cui ho discusso precedentemente il favore è stato fatto in tal senso, ma da questo punto di vista significa che noi dobbiamo far rispettare la legge regionale, e far rispettare la legge regionale significa che dovremmo invitare a esercitare una serie di attività che la legge 28 prevede per chi non rispetta la legge stessa.
Perché è noto che la legge 28, all'articolo 8, oggi non è rispettata, per cui, se non la modifichiamo, è una legge che andrà fatta rispettare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come altre forze politiche, negli scorsi anni noi abbiamo chiesto e lanciato appelli perché almeno nelle giornate di Natale, Santo Stefano Capodanno, 25 aprile e 1° maggio le grandi catene di distribuzione soprattutto i grandi esercizi commerciali, raccogliessero l'invito dei sindacati a chiudere le serrande.
È chiaro che il tema della moral suasion non basta più, così come noi riteniamo che il Governo nazionale dovrebbe tornare indietro anzich continuare su quella che è stata l'escalation dagli anni 2000 in poi, fino all'ultima accelerata del Governo Monti, anche perché sembra che non si possa più regolamentare niente, neanche l'apertura di domenica. Ricordava la Consigliera Accossato ciò che succedeva nella Provincia una volta nessuno dice che i tempi non sono cambiati, nessuno dice che la sera o di domenica non si possono fare le aperture: questa è una cosa, ma un conto è regolamentare, altro conto è la completa deregolamentazione e il completo "liberi tutti".
Lo dico pensando alla conciliazione dei tempi e al fatto che in qualche modo a pagare sono sempre i soliti e sono spesso lavoratori che bollano a una certa ora e poi, molte volte anche in nero - lo dico - continuano a fare il loro turno. Allora, io sono felice che l'Assessora De Santis abbia deciso di soprassedere e sono ancora più contento di aver firmato l'emendamento del Consigliere Ottria, per dire però a quest'Aula che la battaglia deve essere portata su altri livelli. Ve lo dico perché spesso si parla di competitività.
"Eh, ma i lavoratori devono capire che il mondo è cambiato". Ma guardate il Nord Europa, le città di Glasgow e di Londra: a un certo punto si chiude anche per rispetto dei lavoratori e dei turisti, e lo fanno anche in giornate che non sono solo la domenica. Andate un po' a vedere cosa succede nei grandi capoluoghi anche del Nord Europa.
Lo dico sommessamente: a me piacerebbe vedere una Regione impegnata sul rispetto di quei luoghi di pausa, di cura, in qualche modo di conciliazione delle vite delle persone. E non è un caso che con gli stessi Consiglieri vi chiediamo sommessamente di togliere, per esempio, la domenica dal calendario venatorio, perché magari le famiglie hanno un unico luogo e momento per stare insieme e andare da qualche parte.
Allora, è possibile che non siano solo i vescovi e i cardinali a chiedervelo? È possibile che ogni tanto sia anche la politica a dire che quei tempi vanno rispettati perché la vita è sacra, ma lo è per tutti e lo è soprattutto per quei lavoratori che non possono scegliere mai niente? Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Intervengo molto velocemente per associarmi alle parole che abbiamo appena detto, ben contento che quest'oggi si soprassieda alla votazione dell'articolo 28, anche perché ciò mi evita di dover prendere in considerazione la votazione di alcuni emendamenti che erano stati proposti volti soprattutto a eliminare il comma 1 della formulazione dell'articolo 28, che di fatto recepiva, come punto di partenza, la piena liberalizzazione in materia di orari.
Tuttavia, ora come ora credo che però non basti non votare questo articolo, ma occorra condurre una battaglia politica dove la nostra Regione faccia sentire la propria voce. Per anni ci siamo innamorati, come spesso accade, dei diversi slogan o delle diverse mode del regime di piena liberalizzazione; in realtà concordo col collega che mi ha preceduto sul fatto che in giro per l'Europa le stesse direttive non trovano un'applicazione così radicale come da noi, per esempio in materia di orari.
Citavo ieri, nel corso di una riunione, l'esempio di un Paese del Nord Europa in cui addirittura la liberalizzazione degli orari è applicata al contrario di come noi pretendiamo di fare: in presenza di esercizi piccoli medi e grandi, hanno molta più libertà quelli piccoli rispetto a quelli grandi, col duplice effetto di avere, da un lato, delle fasce orarie oltre le quali chiudono tutti e si riesce a conciliare meglio il clima e il ritmo di lavoro e, dall'altro, di evitare che i grandi fagocitino tutte le attività dei più piccoli. Quindi, davvero, impegniamoci con mozioni, atti di indirizzo e quant'altro per far sentire la nostra voce, affinché a livello nazionale si torni indietro rispetto a quelle fughe in avanti che sul tema sono state fatte e che tanti danni, peraltro anche inutili, per il consumatore stanno portando in giro per il territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

L'articolo verrà ritirato e non verrà votato, di conseguenza decadranno anche i nostri due emendamenti. Non posso fare altro che unirmi a chi chiede che sulla materia degli orari del commercio si arrivi al più presto all'approvazione di una nuova regolamentazione a livello nazionale, anche magari nella prossima legislatura, possibilmente con un Governo che tenga in conto molto di più e molto meglio di quanto non sia stato fatto finora delle esigenze non tanto delle multinazionali, non tanto delle grandi cooperative, anch'esse all'interno della grande distribuzione organizzata ma soprattutto delle piccole imprese e del commercio di vicinato.
Ne parliamo qui, mentre siamo in un consesso che io ritengo ancora democratico nella discussione di un disegno di legge regionale, proprio mentre in altri contesti questa mattina è stato inferto un colpo letale alla democrazia nel nostro Paese, poiché si è posta la fiducia sulla legge elettorale.
Quindi, ciascuno faccia le proprie considerazioni sullo stato della democrazia nel nostro Paese.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 28) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 29) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Li do per illustrati entrambi.



PRESIDENTE

Bene.
Emendamento rubricato n. 96) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 97) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 98) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 99) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 100) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 101) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, noi non illustriamo i nostri emendamenti, nel senso che il risultato politico è certamente ottenuto.



PRESIDENTE

Pertanto, gli emendamenti rubricati n. 96), n. 97), n. 98), n. 99), n.
100) e n. 101) sono dati per illustrati dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'articolo 28 non viene votato, perché soppresso.
ARTICOLO 29 Emendamento rubricato n. 214) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 215) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'articolo 29 prevede di nuovo una modifica della legge n. 28, anche se questo non ha una portata così significativa come il precedente. Però vi sono, sempre nel senso che è stato dato precedentemente, una serie di articoli, dal 29 al 34, che intervengono sulla legge n. 28. Pertanto, gli emendamenti che presentiamo sono legati alla necessità di intervenire in modo così strutturale su una norma, facendolo all'interno di una norma di riordino che certamente ha la finalità di abbreviare i tempi di modifica delle leggi regionali, ma che in qualche modo dovrebbe tener conto di quando una legge viene significativamente modificata oppure quando si fanno alcune correzioni.
Al di là delle valutazioni che abbiamo fatto precedentemente, è evidente che se uno deve fare delle correzioni perché vi è un rischio di impugnativa, la legge di riordino ha una temporalità tale per cui è comprensibile che vi stiano all'interno. Se vi sono delle piccole modifiche da apportare, come ad altre norme che abbiamo visto all'interno del collegato, è lo stesso. Ma noi vedremo che i prossimi articoli interverranno prima sulla legge n. 28/1999 sul commercio e poi quelli a venire, dal DL 35 in poi, interverranno sulla legge n. 38/2006 relativamente alla disciplina dell'esercizio delle attività di somministrazione bevande, in cui in una decina di articoli si modifica in modo sostanziale quella norma.
Sono due norme che riguardano l'attività di commercio e alcune di queste norme, secondo noi, sono particolarmente pericolose in termini di complicazione, ma questo lo vedremo discutendo i singoli articoli. Ma era evidente che, a partire dall'articolo 29 fino all'articolo 51 - quindi un numero significativo di articoli che, di fatto, fanno una legge regionale era sufficiente fare una nuova disposizione sul commercio. Quello certamente sarebbe stato il luogo corretto per approfondire, com'è stato detto precedentemente dalla Giunta, un tema, discutendo solo e nella Commissione competente di una materia e non, come abbiamo dovuto fare, in sede di I Commissione, facendo un po' i tuttologi su materie differenti che trattano, però, temi estremamente significativi per la nostra regione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 30) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questa è una modifica all'articolo 29, che propone una riscrittura che opera come segue: "Nel rispetto delle disposizioni di cui all'articolo 70 comma 5 del decreto legislativo n. 59/2010, i posteggi di cui al comma 1 lettera a), dell'articolo 10 della l.r. 28/1999, sono concessi agli operatori secondo criteri e modalità di selezione che, nel rispetto della libertà ed iniziativa economica privata, consentano il perseguimento degli obiettivi di concorrenzialità ed efficienza del sistema distributivo, con particolare riferimento alle esigenze di qualificazione della rete del commercio su area pubblica e ottimizzazione del servizio".
Siamo nell'ambito dell'applicazione di una direttiva, la direttiva Bolkestein, ormai famigerata, soprattutto per l'applicazione che il decreto legislativo n. 59 del 2010 ne ha dato per il nostro Paese, poiché non vi era, ed è stato dimostrato, alcun obbligo di inserire anche il commercio ambulante su area pubblica tra i soggetti destinatari della Bolkestein quindi di tutto il processo di liberalizzazione, ma è stato fatto.
Ci troviamo ora a fronteggiare le conseguenze di un atto gravissimo che ha visto passaggi a opera di tutte le forze politiche che hanno governato negli ultimi anni, quindi sia del centrodestra sia del centrosinistra. Ovviamente la nostra posizione è sempre e comunque quella di escludere la categoria del commercio ambulante dall'applicazione della direttiva. Qui siamo in una legge regionale che dà recepimento a una legge nazionale, se non altro cerchiamo di limitare i danni e di migliorare la legge.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 216) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Vignale lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 31) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Qui parliamo di una questione importante e attuale. È singolare che mentre da una parte la direttiva Bolkestein, così come è stata applicata in Italia, dice che le aree pubbliche sulle quali fare del commercio ambulante sono una risorsa limitata, e che quindi bisogna procedere a delle gare per le loro assegnazioni, invece nei Comuni si rottamano tutta una serie di licenze perché, effettivamente, è un settore in crisi, non c'è una limitatezza delle risorse.
Noi pensiamo che sia necessario che la Regione preveda l'obbligo per i Comuni di mettere al bando i posteggi liberi prima di procederne alla soppressione, quindi di evitare questo ulteriore impoverimento e questa ulteriore desertificazione commerciale per agevolare la continuità del servizio.
L'abbiamo già proposto in un emendamento presentato in Commissione.
Peraltro abbiamo, ma non è ancora stato discusso, una mozione, che chiede la stessa cosa alla Giunta regionale. Riteniamo sia una questione importante che fotografa una realtà e cerca di risolvere un problema.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 214), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 215), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 216), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 29, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 Emendamento rubricato n. 217) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 218) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 217) e n. 218) sono dati per illustrati dal Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 32) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 32) proponiamo di aggiungere "e le associazioni provinciali di categoria degli operatori su area pubblica".
Chiaramente, qui parliamo di commercio sua area pubblica, quindi proponiamo, per consentire una migliore consultazione di tutti i soggetti interessati dalle parti coinvolte, anche di ascoltare le associazioni provinciali di categoria degli operatori su area pubblica.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 219) presentato da Vignale, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Vignale lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

L'emendamento n. 27) riguarda un istituto che esiste in poche Regioni tra cui la nostra, cioè il VARA (Verifica Annuale della Regolarità Amministrava).
Noi per primi avevamo posto il problema in questa legislatura, poich sappiamo che il commercio ambulante, come tutto il piccolo commercio in generale, ma in particolare il commercio ambulante, soffre di un periodo di crisi e di contrazioni. Avevamo chiesto, quindi, attraverso un ordine del giorno che era stato approvato all'unanimità dal Consiglio regionale, che venisse messa in atto una moratoria sulla presentazione del VARA, quindi una proroga di due anni. I due anni erano poi diventati, con un atto di indirizzo che "superava" il nostro, due mesi.
Nel tempo, in qualche modo, la Giunta regionale un po' ci ha dato ragione, perché ha riconosciuto che sulla questione andava prestata una maggiore attenzione: infatti, negli anni si sono susseguite delle proroghe rispetto alla presentazione del VARA - anche quest'anno - in vista di quella che dovrà essere, dovrebbe essere la riassegnazione dei posti purtroppo, in ossequio alla direttiva Bolkestein, ciò speriamo che non avvenga.
Proprio per dare un senso a ciò che in questi anni è stato riconosciuto da tutti, anche dalla Giunta regionale, chiediamo che annualmente la Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, audite le associazioni provinciali di categoria degli operatori su area pubblica tenuto conto anche dei dati riportati dall'Osservatorio regionale del commercio, deliberi eventuali proroghe ai termini previsti per gli adempimenti connessi all'emissione del VARA agli operatori del settore del commercio ambulante.
Noi non chiediamo di eliminare il VARA, ma chiediamo che, ogni anno prima della scadenza, a tempo debito, la Giunta valuti se in funzione dell'andamento della nostra economica e di quella piemontese in particolare, relativamente al commercio su area pubblica, decida se va applicato il VARA oppure no.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 217), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 218), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 219), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Comunico per il verbale che la Consigliera Frediani ha votato in maniera favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 222).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 30, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 bis Emendamento rubricato n. 2) presentato da Appiano, Allemano, Barazzotto Boeti, Conticelli, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Gariglio, Motta, Rostagno Ravetti, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 30 ter Emendamento rubricato n. 2.1) presentato da Appiano, Allemano, Barazzotto Boeti, Conticelli, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Gariglio, Motta, Rostagno Ravetti, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 30 quater Emendamento rubricato n. 2.2) presentato da Appiano, Allemano, Barazzotto Boeti, Conticelli, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Gariglio, Motta, Rostagno Ravetti, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 30 quiquies Emendamento rubricato n. 2.3) presentato da Appiano, Allemano, Barazzotto Boeti, Conticelli, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Gariglio, Motta, Rostagno Ravetti, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione congiunta degli emendamenti rubricati n. 2), n. 2.1) all'articolo 30 ter, il n. 2.2) all'articolo 30 quater, il 2.3) all'articolo 30 quinquies



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Se è d'accordo, illustrerei di seguito il 30 bis, il ter, il quater e il quinquies, che sono il frutto dello spacchettamento di un'unica proposta complessiva, quindi c'è una omogeneità tra i diversi emendamenti.
Il tema trattato da questi emendamenti riguarda la cosiddetta "vendita occasionale" o, nel gergo comunemente inteso, l'oggettistica o il mercatino dell'antiquario.
È un tema che, a dispetto del titolo, sta facendo discutere gli enti territoriali, i Comuni e anche le associazioni, come le Pro Loco, che tendenzialmente organizzano questo tipo di attività. Questo perché, non essendoci nella nostra legge regionale una declinazione della cosiddetta vendita occasionale, tutto viene ricondotto quantomeno al regime dell'autorizzazione temporanea, con conseguente marca da bollo e autorizzazione temporanea che, peraltro, come una circolare regionale ha precisato, deve essere puntualizzata sul singolo evento, quindi anche se un'iniziativa si caratterizza su più giornate, per ogni giornata e per ogni presenza, occorre fare un'autorizzazione temporanea.
In alcuni Comuni questa circolare viene ignorata e si fa un po' quel che si crede. In altri Comuni, dove si rispettano la legge e la circolare vigenti, di fatto si stanno riducendo nettamente i mercatini e, soprattutto chi svolge questo tipo di attività per davvero da occasionale e da antiquario non riesce a sobbarcarsi quest'onere economico, anche solo delle due marche da bollo, per l'autorizzazione.
Allora, che cosa si propone in questi quattro emendamenti in seguito? Proponiamo di inserire un Capo aggiuntivo (Capo V bis) all'interno della legge 28, per una declinazione a che cosa si intenda per vendita occasionale, individuando limiti oggettivi, cioè non più di un tot di presenze durante l'anno, poi dirò il numero. Il numero scritto è 24, nella logica di due al mese, e "vendita" (vendita tra virgolette) di beni di modico valore declinando il modico valore in 150 euro al massimo.
Allora, se c'è il requisito dell'occasionalità, gli emendamenti propongono di togliere dall'alveo del commercio e, quindi, dalla necessità di autorizzazione attraverso autorizzazione temporanea come minimo, di istituire un registro che viene rilasciato annualmente del Comune di residenza dell'antiquario o del collezionista o, se la persona risiede in Comune diverso da quello piemontese, nel primo Comune in cui si reca per la prima manifestazione. Questo registro, che viene vidimato a ogni presenza è assolutamente in carta libera, quindi senza un'imposizione di marca da bollo, non essendo un'autorizzazione formalmente intesa. Di questa emissione viene data contezza alla Regione, che tiene la regia delle presenze complessive, perché ogni Comune non può sapere cosa accade negli altri Comuni ed è, ovviamente, un elenco messo a disposizione delle autorità che controllano come, per esempio, l'Agenzia delle entrate, la Finanza o comunque qualsiasi altra autorità.
Questa formulazione dovrebbe trovare un compromesso tra le opposte esigenze: l'esigenza di chi fa questo come professione e che quindi, spesso e volentieri, vede anche in modo non propriamente positivo il proliferare del mercatino dell'oggettistica o dell'antiquariato, e di chi invece fa effettivamente questo tipo di attività, senza voler eludere normative, ma per la semplice volontà di prestarsi a questi mercatini normalmente gestiti o, comunque, organizzati dalle Pro Loco nei diversi Comuni.
Peraltro, questa formulazione è anche frutto di un confronto con l'UMPLI, che è l'organizzazione che tiene insieme le Pro Loco. Inoltre anche nei dibattiti in Commissione si è registrata una sostanziale assonanza sul merito del dare una soluzione a questo tipo di problematica.
Dicevo che, in termini di moral suasion è stato fatto notare che se noi ragioniamo su due presenze mensili, tenendo però conto che non in tutti i mesi si svolgono queste attività, il numero di presenze rischia di diventare molto significativo.
Pertanto, se viene confermata la moral suasion, penso che scendere dal 24 al 18, come presenze massime, quindi rettificando il numero scritto nella proposta emendativa, possa essere sicuramente accolto, sapendo ripeto - che è una materia spinosa, perché ha attorno a sé diversi punti di vista. Noi vogliamo cercare di non mortificare una tradizione che vitalizza la vita di tanti Comuni, soprattutto medio-piccoli.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora De Santis.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Nel complesso degli emendamenti presentati dal Consigliere Appiano anticipo il parere favorevole della Giunta.
Ringrazio il Consigliere per la comprensione dimostrata rispetto al fatto che noi abbiamo una platea di interlocutori e non tutti sono entusiasti di questa cosa. Quindi, accolgo con favore la sua proposta di passare da 24 a 18 presenze annuali. Poi, qualcuno mi spieghi chi deve scrivere che cosa.
APPIANO Claudio (fuori microfono) Lo scrivo io.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Scrivi tu? Preannuncio un paio di subemendamenti tecnici della Giunta che spostano dal Consiglio alla Giunta alcune competenze regolative del funzionamento dei mercati.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora De Santis.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.01)



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