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Dettaglio seduta n.252 del 26/09/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 14.36 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Musei

Interrogazione a risposta immediata n. 1736 presentata da Accossato inerente a "Ipotesi di acquisizione del Museo Regionale di Scienze Naturali da parte della Fondazione Torino Musei"

Argomento: Musei

Interrogazione a risposta immediata n. 1742 presentata da Frediani inerente a "Modalità di attuazione del Progetto di riorganizzazione del Museo di Scienze Naturali"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando congiuntamente le interrogazioni a risposta immediata n. 1736 e n. 1742, più o meno sullo stesso oggetto l'Assessora Parigi risponderà congiuntamente, ma verranno illustrate separatamente.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione dell'interrogazione n. 1736.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Come recita il titolo, sento l'esigenza di interrogare e di chiedere all'Assessore alcune informazioni e chiarimenti rispetto al tema del futuro del Museo di Scienze naturali piemontese, in particolar modo sulle ipotesi di cui abbiamo letto sui giornali nei giorni scorsi, sulla decisione che sarebbe stata presa - uso il condizionale, ovviamente - nel Consiglio direttivo della Fondazione Torino Musei, che prevedrebbe l'ingresso del Museo nella Fondazione Torino Musei.
La nostra attenzione è anzitutto rivolta al completamento dei lavori del Museo, visto anche le risorse ingenti che la Regione, attraverso l'Assessorato, ha stanziato in questi anni per la sistemazione dei locali quindi alla possibilità di riapertura tempestiva e al ritorno al suo funzionamento, quindi a un suo rilancio nel panorama piemontese.
Premesso questo, ci sembra che l'ipotesi o la decisione di cui hanno parlato i giornali nei giorni scorsi sia in qualche modo differente, si distanzi da alcune valutazioni, anche oggetto di comunicazione in Consiglio regionale, secondo cui in questo ultimo anno, o anno e mezzo, avevano previsto un altro destino e un altro futuro, peraltro, oggetto ancora di confronto e di verifica.
Quindi, la domanda che voglio porre all'Assessore è una richiesta per capire quali elementi hanno portato a un nuovo orientamento, se un orientamento esiste, e quindi come pensa di muoversi la Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Accossato.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'interrogazione n. 1742.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrei solo far notare, se possibile, che l'esame delle interrogazioni è iniziato alle ore 14.37; lo dico anche in vista della prossima Conferenza dei Capigruppo, poiché si era discusso sul tema che i question time iniziano e il Consiglio ritarda, quindi si è deciso di anticipare le prossime sedute alle ore 14. Vorrei far notare che la Giunta era assente fino alle 14.37 e noi eravamo diligentemente al nostro posto. Ma è solo un appunto da tenere a mente per le prossime Capigruppo.
La mia interrogazione riprende il tema posto dalla Consigliera Accossato, e ci riferiamo, per l'appunto, al Museo di Scienze Naturali. Un Museo sul quale abbiamo già più volte portato la nostra attenzione e chiesto chiarimenti all'Assessora Parigi, in particolare, in riferimento al progetto di riorganizzazione che andrebbe a influire sulla natura stessa del Museo. Un Museo che, ricordiamo, è stato istituito con legge regionale quindi si tratta di un Museo regionale, e nell'ottica di vedere il coinvolgimento di una struttura di questo tipo, istituita appunto con legge regionale, ci chiediamo quali siano i passaggi adeguati.
Finora abbiamo visto diversi studi di fattibilità e alcuni li abbiamo anche un po', come dire, contestati, nel senso che non ci sembravano particolarmente centrati; abbiamo visto poi l'istituzione di un tavolo di lavoro, con la totale esclusione dei lavoratori, quindi pare non ci sia stato un processo di confronto e dialogo con i lavoratori. Ricordiamo che questi lavoratori, dipendenti regionali, da molti anni, lavorano all'interno del Museo e hanno pertanto competenze sicuramente maturate nel tempo e che vanno assolutamente conservate.
Al momento, siamo un po' preoccupati non tanto sul merito, perch sappiamo che comunque ci sarà un progetto, che abbiamo potuto soltanto vedere attraverso i giornali, quindi attraverso articoli di giornali quindi non possiamo ancora intervenire sul merito per capire quale sia il destino di questo Museo. Tuttavia chiediamo dei chiarimenti sul metodo perché riteniamo che un cambiamento di questo tipo debba venire sicuramente con un confronto con i lavoratori e con il Consiglio regionale, trattandosi per l'appunto di un Museo - lo ripeto per l'ennesima volta - regionale.
La nostra interrogazione verte proprio su questo punto, cioè sulle modalità di attuazione, quindi vorremmo capire esattamente, anche tecnicamente, quali saranno i passaggi che dovrebbero, secondo quanto appreso dai giornali, portare alla confluenza di questo Museo all'interno della Fondazione Torino Musei.
Su questo punto chiediamo massima chiarezza; passeremo ovviamente al passo successivo e quindi capiremo di cosa si tratta. La nostra attenzione sarà massima rispetto ai lavoratori del Museo di Scienze regionali e dei lavoratori della Fondazione Torino Musei, perché chiederemo sicuramente la salvaguardia dei posti di lavoro, ma anche il rispetto delle competenze di questi lavoratori, che è un patrimonio che assolutamente non possiamo perdere.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Prima di dare la parola all'Assessora Parigi, preciso per correttezza istituzionale, visto l'annotazione che mi è stata mossa - così la mettiamo a verbale - che stamattina lo svolgimento delle interrogazioni è iniziato alle 9.57; erano del Consigliere Andrissi e del Consigliere Bono, arrivati tre minuti prima dell'inizio ufficiale del Consiglio.
Da questo punto di vista, quindi, credo che si debba mostrare buonsenso, flessibilità e correttezza da tutte le parti, sia da parte degli Assessori sia del Consiglio.
Prego, Assessora Parigi; ne ha facoltà.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente.
Forse è il caso di provare a ritornare indietro nel tempo e ripercorrere il cammino. Credo che la problematica del rilancio del Museo regionale delle Scienze sia un'esigenza manifestata dall'Assessorato alla cultura della Regione Piemonte, ma anche un'esigenza sentita a tutti i livelli. Mi spiego meglio.
La forzata chiusura del Museo ha fornito l'occasione per ripensare a questo stesso Museo in un'ottica di rilancio e di valorizzazione. Abbiamo richiesto il supporto di Compagnia per un piano di fattibilità, che ci serviva come traccia per alcune valutazioni di carattere organizzativo ed economico.
Al di là dei numeri che il Piano ha evidenziato, ovvero di un forte risparmio nel corso di cinque anni (ma non è questo il punto centrale) credo fermamente che la cultura si gestisca con delle fondazioni apposite perché sono, a mio avviso, lo strumento giuridico adatto per la gestione della cultura. Ma al di là delle mie opinioni personali, ci sono due dati che ci convincono - queste non sono opinioni, ma fatti - della necessità di dotare di autonomia questo Museo.
I due dati sono i seguenti: tutti i musei si sostengono, almeno in parte, con ricavi propri; ci sono musei più capaci, che hanno anche più possibilità, e che magari si sostengono al cento per cento; ce ne sono altri che, magari, arrivano all'80, al 70 o al 50 per cento. La prima necessità, quindi, è quella di dotare questo Museo della possibilità di fare ricavi propri. La seconda e più importante necessità è quella di riuscire a coprire alcune aree oggi scoperte, che sono alla base della vita stessa di questo Museo: parlo di ricerca, parlo di marketing, parlo di fundraising, parlo, ancora, di funzioni a oggi scoperte. Il prossimo anno potremo assumere 17 persone e, al di là del mio personale egocentrismo culturale, non ritengo che queste 17 persone possano essere tutte date al Museo regionale delle Scienze. Dunque, la logica dell'autonomia del Museo è fatta solo ed esclusivamente con la prospettiva di sviluppo, di sviluppo economico e di sviluppo dell'occupazione.
In un primo tempo, abbiamo considerato l'ipotesi di fare una fondazione con altri soci, naturalmente con Compagnia (che era interessante a questo argomento) e con l'Università.
Nei giorni scorsi, come avete letto sui quotidiani, si è svolta una riunione con la Sindaca Appendino e con il Presidente Chiamparino, e si è valutato il futuro strategico della Fondazione Torino Musei. Al riguardo mi permetto anche di sottolineare che bisognerebbe avere una certa coerenza tra le politiche comunali e quelle regionali che portiamo in atto in questa sede, perché sulla difesa dei lavoratori avrei qualcosa da dire! Detto questo, siccome noi siamo Amministratori insieme alla Città di Torino, abbiano fatto una riunione in cui si è valutata una profonda trasformazione della Fondazione Torino Musei.
La prima grande trasformazione che abbiamo valutato è stata quella di farne un organismo di governance regionale: noi abbiamo bisogno di una fondazione che funga da interlocutore dei musei regionali piemontesi. Che cosa significa questo? Significa, per esempio, offrire tutta una serie di servizi, che magari i piccoli musei regionali non sono in grado di procacciarsi da soli, attraverso questa fondazione. Parliamo, ad esempio della messa in rete e della messa a sistema, per parlare di una zona che so stare a cuore alla Consigliera Frediani, di tutto il sistema culturale della Val di Susa, che è uno degli argomenti che ci sta più a cuore.
La prima grande visione è stata quella di una trasformazione di questa fondazione in una fondazione non più a carattere comunale e cittadino, ma in una fondazione a carattere regionale. Cosa vuol dire questo in termini pratici? Significa che la governance della Fondazione sarà, ovviamente condivisa con la Città di Torino, e ci sarà un profondo cambiamento dello statuto. Uno statuto che viene rivisto non solo negli organi direttivi, ma nelle sue finalità.
Il secondo punto all'ordine del giorno è stato il grande interesse manifestato dalla Città di Torino a essere parte del Progetto Museo Regionale delle Scienze. Nella Fondazione Torino Musei siedono quattro enti: la Regione Piemonte, la Città di Torino, la Compagnia San Paolo e la Fondazione CRT. Tre enti su quattro - noi speriamo che la Fondazione CRT sia della partita - interessati all'operazione Museo regionale delle Scienze.
È abbastanza evidente che, venendosi a creare uno scenario in cui la Città di Torino, per prima, dice di essere interessata a sviluppare questo progetto, di essere interessata a far parte della partita, che il Museo Regionale delle Scienze possa diventare uno dei poli dello sviluppo di questa città.
Faccio un breve inciso a livello di attrattiva turistica. Noi abbiamo una carenza sull'offerta per le famiglie e, naturalmente, il Museo potrebbe rispondere a questa nostra istanza, così come un altro ente dice di essere interessato a fare un polo scientifico, a fare da coordinatore di questo polo scientifico, ecco che viene naturale pensare che non c'è più bisogno di fare un altro ente, ma che questo ente può essere lo stesso. Tutti gli attori sono molto interessati a portare avanti questa politica. Poiché non parliamo di parole, ma di fatti, al momento noi abbiamo una convenzione sottoscritta con la Compagnia San Paolo, che ha messo a disposizione un milione e 200 mila euro per il Museo di Scienza regionali. Unione non per investimenti, ma in spesa corrente cioè in investimenti culturali.
Veniamo alla tutela dei lavoratori. Noi abbiamo fatto, nonostante vengano scritte cose non corrispondenti esattamente alla realtà, più di una riunione sia con i lavoratori sia con i sindacati (l'ultima riunione che abbiamo fatto è stata prima dell'estate), dove siamo addivenuti a garantire che chi vorrà passare in convenzione o in distacco, mantenendo un contratto regionale e tutte le prerogative regionali, potrà farlo. Chi, invece viceversa, non vorrà farlo, rimarrà nel comparto regionale. Noi abbiamo sempre lasciato l'arbitrarietà e la libertà della scelta, non solo, ma abbiamo garantito di mantenere le posizioni raggiunte a chi vuole aderire a un distacco. Un distacco che può essere fatto su un periodo di prova. Poi naturalmente, nulla è inciso nella pietra.
Quali sono i passi successivi? È evidente che questa è stata un'ipotesi strategica, tratteggiata dal Presidente Chiamparino e dalla Sindaca Appendino perché, forse, è quello che devono fare due amministratori, cioè cercare di disegnare una visione. Una visione di un cambiamento profondo lo ripeto, perché questo è il dato - della Fondazione Torino Musei per farne una Fondazione regionale di interlocuzione con i nostri musei e con tutto quello che è diffuso sul territorio.
Ovviamente questa è una visione, è una visione strategica che vogliamo condividere con tutti gli organi, quindi con la Commissione e con il Consiglio Regionale, ma con dei dati. Dati che sono, anzitutto, dei business plan, quindi per avere un conto economico e un organigramma. È ovvio che questo tipo di ipotesi aiuta anche la Fondazione Torino Musei che, in questo momento, va ricordato, ha un progetto di rivisitazione della sua struttura che mette in forse alcuni posti di lavoro. Questa è anche una modalità di fare sistema garantendo posti di lavoro.



PRESIDENTE

Assessore, lei aveva cinque minuti per interrogazione, quindi li ha già superati. Le chiedo di chiudere.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Le modalità.
Le modalità sono di assoluta trasparenza, per cui verremo in Consiglio regionale con una lieve modifica di legge, che dovrà essere condivisa con voi.
Concludo dicendo che noi abbiamo incontrato i sindacati dando la nostra piena disponibilità. Naturalmente, se per andare d'accordo bisogna stare fermi, è altro discorso.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta immediata n. 1739 presentata da Ferrentino inerente a "Recuperare ad una vera e piena fruizione pubblica la Cavallerizza Reale di Torino"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1739.
La parola al Consigliere Ferrentino, per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
L'obiettivo è quello di avere chiarimenti dall'Assessore in merito a una struttura che fa parte del sistema delle residenze sabaude ed è patrimonio UNESCO. Questa sAQQQQQQRRRREEEEuuuuuuuuuqq QQUuesta truttura molto importante, che si trova nel cuore di Torino, è stata ceduta dal Demanio al Comune di Torino, entrando cosi a far parte del Teatro Stabile ed è stata aperta come luogo di spettacolo e di fruizione per l'intera città. Nel 2009 la Cavallerizza Reale è stata messa in vendita dal Comune mentre nel 2014 è stata oggetto di un'occupazione degli spazi, che permane tutt'oggi.
Oggi questo importante storico complesso architettonico risulta essere nella disponibilità di un ristretto numero di persone, senza, però, avere una fruizione pubblica, così com'era nell'oggetto della cessione del Demanio al Comune di Torino. È ovvio che questo comporta anche una questione legata alla sicurezza di tale complesso che ha molte parti pericolanti. Pertanto, al non utilizzo pubblico si unisce anche la questione legata alla sicurezza. Crediamo che la fruizione di questi beni così importanti debba necessariamente passare dalla sicurezza di chi li frequenta, ma anche da una reale accessibilità degli spazi. Inoltre, vi è anche una recrudescenza di atti da parte di gruppi antagonisti, che costituiscono una presenza molto forte nel comune di Torino.
Per questi motivi, volevo saper quali sono le azioni che l'Assessorato sta portando avanti, di concerto con il Comune di Torino, per riuscire a rimettere a disposizione l'importante complesso della Cavallerizza Reale al fine di una reale fruizione pubblica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente.
Potrei recuperare con questa risposta quello che ho sforato prima perché devo dire poche parole. Noi come Regione Piemonte non siamo mai stati invitati a questo Tavolo; eravamo stati invitati dalla Giunta Fassino, ma non siamo mai stati invitati ad un tavolo di condivisione sulla Cavallerizza. Quindi, non siamo degli interlocutori.
Il problema o l'opportunità, a seconda delle posizioni, è in mano alla Città di Torino. Diamo la completa disponibilità ad essere degli interlocutori ed a costruire una vera progettualità. Infatti, al momento ci sono almeno tre punti che a noi, come assessorato, non tornano tanto.
Il primo riguarda la sostenibilità, perché non solo noi, ma anche la Città di Torino fa fatica a mantenere quello che ha, figuriamoci a creare una Cavallerizza completamente dedicata ad attività culturali.
In secondo luogo, c'è un problema di legalità, e ovviamente non basta avere una buona idea per occupare la casa di qualcuno.
In ultimo, ricordo che qualsiasi affidamento va fatto con evidenza pubblica, quindi se si vuole affidare la Cavallerizza e si vuole stare nella legalità, lo si deve fare con manifestazione pubblica di interesse.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1738 presentata da Bono, inerente a "Concorso per infermieri bandito da Città della Salute e della Scienza di Torino. Pubblicazione della graduatoria finale: possibili errori sul conteggio dei titoli dei candidati"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1738.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'interrogazione che ho voluto porre all'attenzione dell'Assessore Saitta verte ancora sul tema del concorso per infermieri bandito dalla Città della Salute e della Scienza di Torino, che era stato già oggetto nei mesi scorsi, di un ricorso al TAR per la vicenda della suddivisione delle prove (orale e scritta) in più giorni. La prova scritta con le domande aveva suscitato il dubbio e le perplessità di molti, in quanto sembra che le domande non cambiassero tra una seduta e l'altra, ma venisse solo invertito l'ordine.
Il TAR, comunque, ha dato ragione all'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute di Torino, quindi è stata pubblicata la graduatoria.
Sembrava che fosse tutto a posto, ma negli ultimi giorni è comparsa sui media cittadini la notizia di altre problematiche e di possibili nuovi ricorsi in merito all'attribuzione dei punteggi. In particolar modo, in merito ai punteggi dei titoli di studio che, in alcuni casi, sembra - da quello che abbiamo letto sui giornali cittadini - siano stati conteggiati in maniera erronea, con dei numeri proprio sbagliati. Si faceva l'esempio di un 6 calcolato 06, un 06 calcolato 006, quindi degli errori abbastanza macroscopici.
Ovviamente noi non sappiamo se questo sia corrispondente al vero o meno. Abbiamo letto delle rassicurazioni da parte del Direttore Generale Zanetta, il quale, però, non conoscendo realmente i fatti, non ci ha rassicurato molto.
Vorremmo, quindi, avere una certezza da parte dell'Assessore sui tempi e modalità di completamento dell'iter concorsuale, della pubblicazione della graduatoria e, soprattutto, dell'assunzione del personale. Ricordo che, al momento, si tratta solo di quattro unità, una per ognuna delle quattro Aziende interessate, ovvero la Città della Salute di Torino, l'ASL di Torino, il Mauriziano e l'ASL TO5. Poi ovviamente questa sarà la graduatoria base per i prossimi anni per poter assumere, ci auguriamo molti più infermieri, visto che ne mancano veramente tanti nei nostri ospedali cittadini e nell'ASL TO5.
Quindi, vorremmo che poi fosse una graduatoria sicura, non suscettibile di nuove impugnazioni e nuovi ricorsi, che possa dare un senso anche di legalità e di trasparenza alle nostre Amministrazioni regionali e alle Aziende Sanitarie Locali e regionali, visti i vari accadimenti che si sono susseguiti negli anni e che continuano ad accadere, che minano un po', alla radice, il senso di fiducia nelle Istituzioni da parte dei cittadini.



PRESIDENTE

Grazie, Collega Bono.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Credo che ci accomuni la necessità di concludere velocemente questo percorso, per arrivare a una soluzione.
Rispetto alle questioni specifiche, è evidente, ma è un problema sul quale credo che in qualche maniera occorra riflettere, anche a livello nazionale su queste modalità di assunzione, cioè su con costi di queste dimensioni. A parte questo, che è un problema che non è oggetto dell'interrogazione, anzitutto volevo solo fare una precisazione per quanto riguarda la calendarizzazione delle prove, il calendario delle prove; le preselezioni si sono tenute dal 27 al 28 aprile 2017; la prova scritta è avvenuta il 5 luglio, il 6 luglio la prova pratica e dal 7 all'11 agosto c'è stata la prova orale.
Come è stato ricordato dal Consigliere, a seguito della conclusione dell'iter selettivo, prima della pubblicazione ufficiale sono state svolte tutte le verifiche necessarie; successivamente, con atto deliberativo del 22 settembre si è proceduto all'approvazione della graduatoria del concorso pubblico.
Il Direttore del Città della Salute, il dottor Zanetta, che anche poco fa mi ha confermato che a tutt'oggi è pervenuto un limitato numero di richieste di chiarimenti, mi ha riferito che, a una prima verifica, non sembrerebbe riferirsi ad errori su valutazioni dei titoli. In ogni caso come mi dice sempre il dottor Zanetta, gli Uffici stanno verificando i dati segnalati e sono impegnati in un ampio controllo, che si presume possa concludersi entro la prossima settimana. Mi viene detto che, allo stato delle verifiche fatte finora, la graduatoria risulta corretta e, quindi non influisce sulle procedure di assunzione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Psichiatria - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1741 presentata da Appiano, inerente a "Interventi di miglioramento edilizio e ambientale dei SPDC torinesi"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1741.
La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Come annunciato, il tema è quello dei servizi psichiatrici di diagnosi e cura, i cosiddetti "repartini", che sono in generale i reparti ospedalieri che più conosco e più frequento ormai da tempo, e che meritano di una particolare attenzione. Richiamo una lettera dell'aprile scorso dove un insieme di associazioni, che si occupano di questo tema, hanno sollecitato in termini critici la Regione e le ASL a una maggior attenzione a questi reparti ospedalieri.
Vi fu un incontro il 7 luglio scorso e si partì da una ricognizione delle realtà ospedaliere torinesi, ma in realtà il tema si può estendere a tutti gli Ospedali della regione, al netto dell'Ospedale Martini, dove sono stati fatti dei lavori di ristrutturazione, per rendere adeguato il repartino di quell'Ospedale ai più moderni standard (poi, però in via emergenziale quel reparto è stato occupato da Pediatria e sottratto quindi all'utilizzo per cui era stato ristrutturato). Per gli altri ospedali sono previsti, al più, interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, ma senza quell'inversione di tendenza nella progettazione e nella struttura dei reparti medesimi, che dovrebbero provvedere delle camere con un minor numero di ospiti per ciascuna camera, con i servizi all'interno della camera, ambienti più accoglienti, spazi dedicati per attività per colloqui con famigliari e con operatori.
Preso atto che questo è uno dei pezzi e degli argomenti del tema più complesso della salute mentale, di cui anche la scorsa settimana ci siamo occupati, nelle more di poter discutere complessivamente del tema della salute mentale, a partire dalla presa in carico precoce, a passare alla domiciliarità, alla semi-residenzialità, alla residenzialità e agli interventi ospedalieri, in questo caso specifico interrogo l'Assessore per sapere se e quali stanziamenti di risorse in termini di edilizia sanitaria a questo punto, si immagina di prevedere per fare questo intervento che è necessario per umanizzare spazi particolarmente delicati all'interno delle nostre strutture ospedaliere e che, per testimonianza diretta, posso dire essere, generalmente parlando, tutto fuorché ottimali o, a volte, anche solo dignitosi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Appiano.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il Consigliere ha descritto bene la situazione.
Volevo soltanto aggiungere qualche informazione e poi fare una considerazione di ordine politico, in ordine al tema dell'edilizia sanitaria che coinvolge il Governo e il nostro governo.
Per quanto riguarda l'Ospedale San Giovanni Bosco, si tratta di 14 posti letto, tre camere di quattro posti letto, con bagno interno, una camera di due posti letto, con bagno interno. Gli ultimi interventi di manutenzione straordinaria risalgono all'anno 2012: è stato eseguito il rifacimento adeguamento dell'impianto elettrico e illuminazione e rilevazione incendi, ripristino finiture edili, pavimenti, pareti, infissi interni, decorazioni; il reparto è dotato anche di impianto di mandata aria di raffrescamento estivo.
Per quanto riguarda l'Amedeo di Savoia (13 posti letto), gli ultimi interventi di manutenzione risalgono all'anno 2016 a seguito del principio di incendio che si era sviluppato all'interno di una camera di degenza; i lavori hanno riguardato il rifacimento e l'adeguamento dell'impianto elettrico, illuminazione e rilevazione incentivi, ripristino finiture edili, pavimenti, pareti, controsoffitti, infissi interni e decorazione. Il reparto è dotato di impianto di climatizzazione (non ho qui i dati del Mauriziano perché non ho avuto tempo, ma in ogni caso il problema mi pare che sia quello che prima veniva indicato).
Sicuramente emerge la necessità di interventi non soltanto di manutenzione ordinaria e straordinaria. I colleghi sanno perfettamente che ormai da parecchio tempo non ci sono più finanziamenti di edilizia sanitaria, nel senso che l'edilizia sanitaria è finanziata attraverso leggi dello Stato (ricordo, in modo particolare, la famosa legge Donat Cattin che da molto tempo non è più finanziata); pertanto, le Aziende Sanitarie per quanto riguarda gli interventi edili che conosciamo, stanno ancora utilizzando dei residui della vecchia legge.
Attualmente, se dovessimo fare degli interventi in mancanza di finanziamento nazionale sull'edilizia sanitaria, dovremmo utilizzare il Fondo Sanitario Nazionale (quindi togliere delle risorse dalla gestione e dalle attività). Per questo motivo, nel 2016 gli ultimi interventi sono sempre avvenuti all'interno dei fondi stanziati alle singole Aziende.
Innanzitutto c'è un problema: noi speriamo - credo che l'auspicio sia comune - che la prossima manovra del Governo contenga delle risorse per l'edilizia sanitaria. Del resto, è un problema che riguarda tutto il nostro Paese.
Quello che possiamo fare - lo farò nei prossimi giorni, perché non ho avuto tempo - è raccogliere le esigenze di tutte le Aziende Sanitarie (quelle per rendere le strutture con le caratteristiche di umanizzazione le cose già rilevate), i progetti che sono stati fatti e inserire questa richiesta nel nostro Piano di edilizia sanitaria, per poter richiedere finanziamenti al Governo. Contemporaneamente, è chiaro ed evidente che c'è una scelta nazionale che diventa importante.
In ogni caso, noi ci attrezziamo su questo tema incominciando a candidarci - posso usare questo termine? - per ottenere i finanziamenti quando arriveranno le risorse.
Resta il fatto che le esigenze di carattere immediato di manutenzione ordinaria e straordinaria troveranno sempre copertura attraverso il Fondo sanitario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1737 presentata da Valetti, inerente a "Situazione debitoria dell'Agenzia della Mobilità Piemontese"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1737.
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
approfitto per far notare anche alla Presidenza come sia importante lo svolgimento del Auestion time. Notiamo, altresì, che in tre anni abbiamo sentito molte risposte alle interrogazioni e ci piacerebbe che la Presidenza controllasse anche che non si approfittasse di un momento di risposta al Consiglio per fare dei piccoli comizi, evitando, al contempo di rispondere. Ovviamente non mi riferisco all'Assessore Balocco, che deve ancora rispondermi, ma lo dicevo in generale, anche per i colleghi che spesso, oltre alla beffa di non avere una risposta, si ritrovano a trattare argomentazioni che nulla hanno a che vedere con la domanda.
Solleciterei anche la Presidenza a vigilare almeno un minimo sui casi più eclatanti.
Tornando al tema della mia interrogazione, sappiamo che ci sono stati dei problemi sul comparto del trasporto pubblico regionale a causa di disallineamenti contabili tra quelli che sono i pagamenti agli operatori del Trasporto Pubblico da parte dell'Agenzia della Mobilità e i conti stessi dell'Agenzia della Mobilità piemontese, che, come sappiamo, fa capo alla Regione per la maggioranza delle quote, e per il controllo anche del Fondo regionale trasporti, che finanzia la maggior parte dei servizi di Trasporto Pubblico.
È stato persino all'onore delle cronache il famoso caso di GTT, con i disallineamenti contabili, per cui ad un certo punto non era più chiaro se l'azienda erogava più servizi di quanti erano dovuti, o se l'Agenzia effettivamente, non aveva il controllo della situazione di quali servizi venivano erogati.
Noi estendiamo questa domanda a tutti gli operatori del trasporto pubblico per capire, effettivamente, qual è la situazione contabile dell'Agenzia.
Ho saputo che probabilmente non riusciremo ad avere tutti i dati ora perché il tempo è stato molto ristretto per procurarseli, ma ci auguriamo solo che non passi un tempo infinito per una risposta dettagliata.
Chiediamo quindi anche all'Assessore Balocco in quale tempo indicativamente, si prevede di poter ottenere dall'Agenzia i dati che abbiamo richiesto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Come lei ha anticipato, in questo momento non posso fornirle in modo preciso il dettaglio di questa situazione, ma vorrei comunque sgombrare il campo da qualunque tipo di equivoci. cioè Le forniture ancora da pagare al 31/12/2016 da parte di Agenzia non riguardano, se non in minima parte, la questione del disallineamento con il bilancio GTT, che è tutta un'altra partita e che non ha visione nei documenti contabili del bilancio di Agenzia, che sono stati approvati dall'Assemblea stessa dell'Agenzia a suo tempo.
I dati sono riportati in modo dettagliato nella relazione sulla performance (stato di attuazione degli obiettivi del piano esecutivo e di gestione 2016), cui la rimando, in particolare alle pagine 112 e 113 e anche alle pagine 61 e 62.
Comunque, le verranno trasmesse le tabelle in modo più preciso.
Allo stato, la situazione debitoria nei confronti di tutti i fornitori al 31/12/2016 ammontava a 74.000 euro e, a oggi, sono stati pagati oltre 50 cinquanta milioni, quindi restano ancora da pagare 24 milioni sul 2015 2016, che è un andamento in recupero rispetto alla situazione debitoria degli anni precedenti.
Anche a fronte delle disponibilità di cassa le coperture stanno, man mano, completandosi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 1734 presentata da Monaco, inerente a "Sconti tariffa treno - Trasporto pubblico per gli studenti" (risposta scritta)


PRESIDENTE

All'interrogazione a risposta immediata n. 1734, data l'assenza del Consigliere Monaco per motivi di salute, verrà data risposta scritta.


Argomento: Contributi all'agricoltura

Interrogazione a risposta immediata n. 1735 presentata da Graglia, inerente a "Tempistiche dell'erogazione dei primi acconti e dei pagamenti da parte di ARPEA nei confronti dei soggetti beneficiari delle Operazioni 4.1.1 4.1.2 e 6.1.1 del PSR 2014-2020"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1735.
Risponderà, per l'Assessore Ferrero, l'Assessore Balocco, ma credo che l'Assessore Ferrero abbia già parlato con il Consigliere Graglia.
La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Brevemente, come ha già detto nella premessa, questa è un'interrogazione che presentiamo ogni tanto per conoscere - tralascio tutte le premesse - quali sono i tempi previsti per l'erogazione dei pagamenti da parte di ARPEA sul PSR 2014-2016 sulle misure 1.4.1.2 e 6.1.2.
Grazie



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

È opportuno richiamare l'attenzione sul fatto che la fase di pagamento delle spese ai beneficiari rappresenta l'ultima fase di un iter amministrativo piuttosto lungo, in alcuni casi.
Il pagamento avviene alla conclusione di procedimenti e di norma inizia con l'emanazione del bando, ma prosegue con la ricezione delle domande e le istruttorie. Gli Uffici dell'Autorità di gestione del PSR finora hanno impegnato la maggior parte delle loro risorse, nella fase istruttoria necessariamente propedeutica al pagamento. Le domande sono state parecchie e, nei prossimi mesi, andranno in pagamento le domande le cui fasi istruttorie sono in conclusione.
A solo titolo di esempio, gli Uffici hanno già concesso contributi per oltre 68 milioni di euro a valere sui bandi dei tipi di operazione 4.1.1. e 4.1.2., mentre per l'insediamento di giovani agricoltori sono già stati approvati premi per circa 33 milioni.
L'Autorità di gestione del PSR, peraltro, ha messo in atto dispositivi di monitoraggio delle diverse fasi di avanzamento della spesa, al fine di predisporre gli opportuni provvedimenti di accelerazione della stessa.
In particolare, sulle questioni poste dal Consigliere Graglia, si comunica che l'effettuazione di sopralluoghi, la liquidazione delle pratiche, l'erogazione di pagamenti in corso in tutta la Regione. In particolare, per quanto riguarda la Provincia di Cuneo cui lei fa riferimento, l'effettuazione dei sopralluoghi, da parte di IPLA è in corso già a partire dal mese di agosto e sta proseguendo alacremente. Al momento risultano essere stati complessivamente erogati pagamenti per euro un un milione e 219 mila per operazione 6.1.1.; 809.000 per operazione 4.1.1.
277.000 per operazione 4.1.2.
Le previsioni di avanzamento al 31/10/2017 delle erogazioni ai pagamenti sono le seguenti: operazioni 6.1.1. 2.046.000; operazioni 4.1.1.
ulteriori 2.316.000; operazione 4.1.2 1.970.000 ulteriori. Su questi importi complessivi la Provincia di Cuneo incide per circa un terzo. La quantità e l'entità finanziaria delle domande attualmente in fase istruttoria lasciano prevedere, anche sulla base dell'esperienza delle precedenti programmazioni, un'accelerazione della spesa a partire dal prossimo mese.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Comuni - Immigrazione

Interrogazione a risposta immediata n. 1740 presentata da Corgnati inerente a "Deliberazione n. 72 del 9/8/2017 Comune di San Germano Vercellese"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1740.
La parola al Consigliere Corgnati per l'illustrazione.



CORGNATI Giovanni

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione la rivolgo all'Assessore competente sul tema degli immigrati. Questo tema è nato da una delibera di Giunta del Comune di San Germano Vercellese.
Il tema contenuto nella delibera ha visto coinvolti tutte le parti sociali e i giornali del Vercellese, ma non solo. È sfociata con un'interrogazione dei Parlamentari al Ministro dell'Interno Minniti. Il tema vero è che la Giunta comunale di San Germano Vercellese, in data 9 agosto 2017 ha adottato la deliberazione n. 72, avente per oggetto la "Tutela del territorio sangermanese dall'invasione/immigrazioni delle popolazioni africane e non solo. Provvedimenti", contenente prese d'atto osservazioni e ricostruzioni dei fatti altamente lesive all'immagine della dignità professionale dei soggetti istituzionali e non, in essa citati.
Nella delibera si fa riferimento a frasi quali: "È intollerabile che Prefetture, privati, organizzazioni (religiose e non), cooperative ed enti in genere facciano business con il sistema dell'accoglienza disinteressandosi (letteralmente 'fregandosene') dell'Amministrazione comunale" o "Una delocalizzazione, avvertita come un'imposizione, che non risponde a progetti di integrazione ma che invece favorisce un business di affidamenti e gestioni ad associazioni nate come funghi, senza avere un briciolo di esperienza" o a presunte politiche, definite "scellerate" delle Amministrazioni precedenti, che avrebbero portato a una "crisi economica ed a un disegno sociale" e a un "forte debito per la Comunità".
Nelle considerazioni espresse nella citata delibera di Giunta, l'Italia si sarebbe "trasformata in un campo di profughi/clandestini e che ad oggi non si rinvengono soluzioni politiche e normative sia a livello nazionale e sia a livello internazionale", e che il Governo, tramite le Prefetture o altri organi, attiverebbe direttamente accordi e convenzioni con privati finalizzati alla gestione e ospitalità dei migranti nei tempi di attesa dell'espletamento delle necessarie procedure e verifiche, "non prevedendo il parere o l'acquiescenza dell'Amministrazione comunale".
Detto questo, la Giunta comunale di San Germano Vercellese delibera la "non accettazione della proposta di accoglienza diffusa sul territorio sangermanese, quale progetto presentato dalla Prefettura-UTG", nonch l'esclusione della "collocazione di profughi/clandestini".
Pertanto, interrogo l'Assessore competente in merito ai temi di questa delibera.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Cerutti per la risposta.



CERUTTI Monica, Assessora all'immigrazione

Grazie, Presidente.
In relazione all'interrogazione presentata dal Consigliere Corgnati possiamo dire che abbiamo segnalato all'UNAR, che è l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazione, la delibera in questione. È in corso di valutazione da parte nostra e da parte nazionale, quindi dall'UNAR, se esistano profili connessi all'antidiscriminazione, anche perché ciò che è stato letto dal Consigliere Corgnati ha degli elementi che indicano aspetti connessi all'antidiscriminazione e alle politiche collegate che portiamo avanti con il nostro centro regionale, quindi rimane una materia di nostra competenza.
Vorrei anche dire, però, che questa delibera e anche le ordinanze simili sono state sottoposte all'attenzione dell'ASGI, che è l'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione, che ha già prodotto lettere indirizzate ai Sindaci e ai Prefetti competenti per luogo. Quindi l'eventuale illegittimità o inopportunità di tali atti amministrativi viene da essi verificata, ma non rientra nelle nostre competenze.
Sulla base dei riscontri forniti da questi Enti, ASGI valuterà se procedere con ricorsi al TAR, nel termine di 60 giorni, o con una causa di fronte al Giudice ordinario, che non ha termini di scadenza. Tra l'altro, è allo studio l'ipotesi di una causa collettiva, in assenza di ricorsi da parte dei cittadini e dei Comuni interessati.
L'Assessorato, anche a fronte dell'interrogazione, scriverà nei prossimi giorni al Prefetto di Vercelli per il caso di San Germano Vercellese, affinché vigili attentamente sui possibili risvolti discriminatori della delibera. Infatti, come si evince da alcuni periodi riportati dal Consigliere, viene chiamata in causa direttamente la Prefettura, alla quale vengono attribuiti anche obiettivi di business, che credo siano assolutamente censurabili.
Ribadiremo, inoltre, la contrarietà della Regione al contenuto della delibera, in totale sintonia con le risposte fornite dal Ministro dell'Interno, Onorevole Minniti, in un analogo question time parlamentare sul caso in oggetto.
Successivamente, potremo aggiornarci con il Consigliere sulle azioni da portare avanti.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.31 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.35)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Batzella, Gancia, Ferrero, Giaccone e Monaco.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 267 "Consorzio per il Sistema Informativo Regionale CSI Piemonte" - (articoli 13 e 14 Statuto) - Consiglio di Amministrazione - nomina di 2 membri di cui 1 anche in rappresentanza degli enti di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c) dello Statuto


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Bertola e Molinari.



(Commenti del Consigliere Campo)



PRESIDENTE

Sì, solo un attimo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Campo, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Vorremmo dire qualcosa di più in merito alle candidature.



PRESIDENTE

No, non si può, in questo contesto, perché si può fare la dichiarazione del nome.



CAMPO Mauro

Qual è il contesto in cui si può discutere delle nomine che si stanno facendo?



PRESIDENTE

Nella Commissione Nomine.



CAMPO Mauro

Sì, però qui stiamo andando a intervenire su un ente che è in una situazione particolare.



PRESIDENTE

Lo so, lo so, però.



CAMPO Mauro

Per cui avremmo preferito che la nomina dei rappresentanti in Consiglio di Amministrazione di questo ente, che ha una storia.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Campo, ma devo interromperla un attimo: colleghi, un po' di silenzio, perché stiamo parlando di una cosa importante! Ho capito il suo ragionamento, ma in questo contesto e in questo momento in Aula si possono fare solo ed esclusivamente dichiarazioni di voto. Non sono possibili altri ragionamenti e/o osservazioni attinenti alla persona, perché quando si parla di persone, lo si può fare solo ed esclusivamente in seduta segreta; in ogni caso, per le nomine, la competenza è quella della Commissione consiliare.
Comprendo il suo ragionamento, per cui in sede di Commissione ne potremo parlare; con la comunicazione potrete comunque portare all'esterno tutte le vostre osservazioni. Ma in questo contesto non è assolutamente possibile.
Consigliera Motta, proceda alla chiama.



CAMPO Mauro

Allora esprimiamo la nostra candidatura.
Noi riteniamo che il nome da votare per il Consiglio di Amministrazione del CSI sia Bellotti Umberto.
Ci sarebbe piaciuto avere un confronto un po' più pubblico su quello che si sarebbe potuto fare.



PRESIDENTE

Grazie, collega.



CAMPO Mauro

È un peccato, purtroppo, che venga sottratto anche a una pubblica discussione democratica.



PRESIDENTE

Questo prevede il Regolamento.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, prego la Consigliera Segretaria Motta di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Motta effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 228, inerente a "Approvazione del Piano paesaggistico regionale ai sensi della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)" (atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 228, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana odierna sono stati votati gli emendamenti.
Sono stati illustrati gli atti d'indirizzo e, in sede di discussione generale, sono intervenuti i Consiglieri Mighetti, Allemano, Rostagno Sozzani e Valle.
Chi chiede di intervenire per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Mi ha detto il Consigliere Pichetto che avevo ancora dieci minuti perché questa mattina, nella confusione, sono intervenuto solo un minuto.
Quindi volevo intervenire dieci minuti.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere, con la sua capacità di sintesi riuscirà in dieci minuti.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Questa mattina mi ero riservato di commentare anche un altro importante ordine del giorno, quello della Consigliera Conticelli che aveva dato una serie di indicazioni importanti rispetto alla filosofia di questa legge.
Peraltro altri ordini del giorno e altre mozioni sono sicuramente nella stessa direzione: accompagnare, nell'ambito dei 24 mesi prescritti, la procedura di adeguamento. A parte che, come dicevamo, si deve sommare a questi 24 mesi prescritti la procedura di informatizzazione nella quale inserire tutta una serie di pareri che, nel frattempo, dovessero emergere sia in ambito privato sia in ambito pubblico ma, soprattutto, in ambito pubblico, in applicazione della rivisitazione dei Piani regolatori e nell'ambito di questi pareri, possano essere resi pubblici in un'unica porzione dell'Assessorato all'urbanistica dal punto di visto informatico in modo che tutti possano leggere le varie dichiarazioni, i vari pareri e farsi un'opinione sull'applicazione della norma.
Soprattutto, era l'aspetto che avevo dichiarato questa mattina, ma poi lo vedremo nelle varie dichiarazioni di voto, la sentenza della Corte Costituzionale riguardante il Piemonte, la n. 197 del 2014, dà un parere legittimo rispetto a quanto era stato previsto nella legge n. 3, che andava a modificare la legge 56, quindi parliamo della legge urbanistica dove testualmente, dà queste interpretazioni sotto il profilo della pianificazione regionale in ambito di pianificazione del Piano paesaggistico territoriale.
L'esclusione della partecipazione di qualsivoglia organismo ministeriale dall'iter procedimentale di approvazione delle varianti revisioni dei menzionati piani si pone in evidente contrasto con la normativa statale, quindi l'articolo 145, comma 5, della legge n. 42 del 2004, che impone che lo Stato partecipi alla verifica di conformità dei piani paesistici territoriali e delle varianti al PRG, in linea con le prerogative, ad esso riservate, dall'articolo 117, comma 2, lettera s).
Questo cosa significa nell'ambito di questa sentenza? Che la limitazione dell'accordo ministeriale, ed è quello per cui entro nella disquisizione di tutte le mozioni, è limitato a questo punto. Al punto cioè, dei beni vincolati, e non tutti, (ad esempio le foreste non sono neanche parte di discussione con il Ministero) quindi dei beni vincolati all'interno della nostra regione, ed era questo l'accordo finale che dobbiamo raggiungere. Lo dice una sentenza della Corte costituzionale, non lo dice un Consigliere regionale.
Quindi, quali sono le preoccupazioni sul fatto che facciamo una copianificazione? Sono preoccupazioni che esprimeremo meglio nelle dichiarazioni di voto, ma sono rivolte al fatto che i Comuni - che hanno già raggiunto un iter piuttosto avanzato della propria attività burocratica per l'approvazione dei piani regolatori non ancora approvati - entrano nel merito di una revisione complessiva del piano regolatore (con dei costi che si possono immaginare) rispetto alla prescrizione che stiamo approvando.
Qual è la differenza tra l'interpretazione del sottoscritto e le parole dichiarate questa mattina dall'Assessore in fase di replica? La mia è una preoccupazione meramente giuridica, non politica, ma che necessariamente si trasforma in una preoccupazione anche di tipo politico. E riguarda il fatto che si voglia utilizzare l'articolo 46, comma 10, quindi il punto che parla del Regolamento, come una sorta di interpretazione dentro la quale collocare anche, ad esempio, gli emendamenti dal n. 25) al n. 33). Si dice che non li possiamo accogliere, perché il Ministero non li accetterebbe rispetto alla copianificazione effettuata. Su questo ho dei dubbi, perch il Ministero non entra nel merito di quel tipo di applicazione.
Lo dico affinché rimanga a verbale, perché non vorrei che un giorno si dica che non è stato detto in Aula: la prevalenza di pianificazione delle norme di attuazione rispetto al regolamento, che regolano le stesse norme evidentemente crea una problematica assai complessa e inutile. Noi non possiamo andare a chiarire degli aspetti che giuridicamente modificano ci che abbiamo scritto nelle norme di attuazione.
Quindi, il regolamento che questa mattina l'Assessore ha citato più regolamento che va ad esplicare ciò che viene scritto e contenuto, ma non va a modificare. Non è possibile dire "ciò che non faccio nell'ambito della norma, lo spiego e lo interpreto nell'ambito del Regolamento", perch qualsiasi analisi giuridica di questo aspetto non ha alcun tipo di fondamento.
Lo diciamo anche per effetto di una serie di norme e possiamo citare altre sentenze in merito, in cui il regolamento non è ridondante e non è prevalente rispetto alla norma. Tant'è vero che il comma 10 dell'articolo 46 dice anche quali sono i contenuti del regolamento, che sono limitati alle due o tre indicazioni che, giustamente, limitano le attività del Regolamento che debbono essere previste in quel senso.
O vi è un'affermazione perentoria e chiara, che mettiamo a verbale, che comunque il SUE e le attività sono già autorizzate precedentemente all'attivazione di questa norma - capisco quelle autorizzate, che hanno ancora l'autorizzazione paesaggistica valida - oppure bisogna scrivere anche le autorizzazioni paesaggistiche successive, altrimenti vi è un'autorizzazione senza il prosieguo dell'attività amministrativa.
Bisogna dire che nel regolamento si scriverà questo e vedremo successivamente se questo tipo di attività sarà giuridicamente accettato o meno. Ve lo dico fin da ora, ma ci saranno problemi enormi di interpretazione, soprattutto problemi enormi di autorizzazione dopo l'approvazione.



PRESIDENTE

Passiamo alla fase delle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La mia dichiarazione di voto sarà sull'ordine del giorno n. 1148 presentato, come prima firmataria, dalla collega Conticelli.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Vignale.
Ci sono otto mozioni e dovete fare le dichiarazioni di voto. Potete fare giustamente e correttamente la dichiarazione di voto e avete cinque minuti a disposizione per ogni mozione. Oppure, come vi propongo, vi do la parola e fate una dichiarazione unica con più minuti a disposizione.



VIGNALE Gian Luca

Io faccio la dichiarazione di voto ai sensi dell'articolo 102.



PRESIDENTE

Quindi, lei fa la dichiarazione di voto su ogni mozione.



VIGNALE Gian Luca

Non voglio ovviamente travisare le parole contenute all'interno dell'ordine del giorno n. 1148, però l'atto segnala una certa criticità che vi sarà nell'adeguamento degli strumenti urbanistici da parte di Province Città metropolitana, Comuni, Enti parco. Tant'è che la stessa mozione che è stata presentata dai colleghi della maggioranza richiede una necessaria elasticità per risultare efficace e di supporto alle Amministrazioni chiede, altresì, che venga garantito un sostegno finanziario attraverso bandi, anche se limitandoli (o, meglio, mettendo un accento) solo sui piccoli Comuni; infine, individuare una modalità di adeguamento e di coordinamento tra i diversi livelli istituzionali.
Questa mozione, che viene presentata dai colleghi della maggioranza richiama un aspetto che noi abbiamo ricordato più volte non soltanto nella discussione di stamattina, ma a partire dalla discussione in sede di II Commissione, e poi in fase di discussione generale sul Piano paesaggistico.
Le complessità delle norme tecniche del Piano - così come segnala la mozione - e le quantità di informazioni che compongono il documento, nonch le difficoltà finanziarie in cui tali soggetti versano (cioè i Comuni, ma non solo), farà sì che per moltissimi soggetti sarà impossibile aggiornare i documenti.
Rammento un aspetto: abbiamo correttamente parlato più volte delle Amministrazioni comunali; come sa bene l'Assessore Valmaggia, dal 2009 ad oggi non vi è un solo Ente parco che sia stato in grado di fare i Piani d'area unitari dei nuovi soggetti, ancorché previsti dalla normativa. Ma non li hanno fatti per un motivo molto banale: perché non c'erano i soldi per farli, non perché sia mancata la volontà! Anzi, alcuni parchi hanno dei Piani d'area che, essendo la somma dei Piani d'area dei parchi che sono stati accorpati, hanno addirittura delle indicazioni urbanistiche all'interno della stessa area protetta (derivanti dagli ex parchi che sono stati accorpati) che sono difformi fra territorio e territorio. È evidente quindi, che vi sia un timore, che non è segnalato solo dalla minoranza, ma anche dalla maggioranza.
Temo soltanto - per questo motivo il mio voto non sarà favorevole rispetto all'ordine del giorno presentato, ma neppure contrario - che non sia sufficiente accompagnare gli Enti che dovranno adempiere all'attuazione del Piano con una maggiore elasticità, o destinando un po' di risorse per i Comuni più piccoli. Credo, piuttosto, che sia doveroso prevederne una significativa contribuzione in termini economici, ma anche un significativo aiuto in termini tecnici. Dico "in termini economici" perché, banalmente la revisione di un piano regolatore la fa un urbanista, quindi è a quel soggetto che il Comune dovrà assegnare, con le procedure pubbliche che le Amministrazioni comunali conoscono, l'adeguamento del piano.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Vi sono altre richieste di intervento sull'ordine del giorno n. 1148? Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Vorrei solo aggiungere due considerazioni.
Per la verità, speravo che questo ordine del giorno venisse trattato per ultimo, perché volevo vedere come la maggioranza votava gli atti d'indirizzo presentati precedentemente da noi, che vanno a integrare quello che ha scritto il Gruppo di maggioranza. Lo dico in questi termini perch essendo ultimi, attribuiamo una considerazione positiva a questo ordine del giorno - annuncio preventivamente che il nostro Gruppo sarà favorevole a questo ordine del giorno, quindi voteremo favorevolmente. Spero che la Consigliera Conticelli, nell'ambito della propria dichiarazione di voto sappia chiarirci gli aspetti di tipo lessicale che sono contenuti nell'ordine del giorno, perché, a nostro avviso, sono fondamentali. E spiego il perché.
Considerato che i 24 mesi rientrano in una "fase sperimentale" - leggo questo nel testo dell'atto d'indirizzo - e sentendo quello che il collega Rostagno diceva questa mattina (ci possono essere delle variazioni nella norma), "sperimentale" vuol dire che l'applichiamo e, se vediamo che ci sono delle incongruenze, apportiamo delle modifiche: questi 24 mesi li leggo in questi termini. È per questo motivo che esprimeremo parere favorevole.
Tutto ciò richiede, quindi, una necessaria elasticità - sono fondamentali queste parole, ma non so se le leggo in termini assolutamente corretti dal punto di vista tecnico - per risultare efficace e di supporto alle Amministrazioni per la valorizzazione del territorio.
Questo vuol dire che se per caso - è la considerazione che facevo poc'anzi - abbiamo dei Comuni che sono avanti in termini di azione burocratica sull'approvazione dei propri piani regolatori (in pratica alla fine dell'iter burocratico, per esasperare il concetto) e arriva questa norma, devono rifare una serie di parti del piano regolatore ma non tornano indietro: gli Uffici avranno la necessaria elasticità per questo tipo di approvazioni e staremo attenti se se non avverrà.
Nei 24 mesi che cosa andiamo a verificare? Innanzitutto un'attività di interpretazione normativa; vedrete ciò che vi sto dicendo, cioè quanto sia assolutamente inefficace il regolamento rispetto alla norma che stiamo votando, per cui vorrei comprendere questo tipo di elasticità rispetto alla norma che stiamo applicando. Bastava inserire tutta una serie di dubbi che avevamo all'interno delle norme: erano chiari, perché chi le leggeva dal punto di vista giuridico non poteva far altro che interpretarli correttamente. Se invece lasciamo un'interpretazione larga.
Questo elemento ci consente di andare a verificare in questi 24 mesi questa serie di aspetti. Dopodiché, introduciamo anche due concetti fondamentali: innanzitutto la forma di sostegno finanziario che i Comuni debbono avere per il rifacimento dei propri piani regolatori in itinere o per l'esecuzione di piani regolatori che debbono essere adeguati a questo tipo di piano (quindi tutti). Ciò significa che ci sarà una possibilità finanziaria - attenzione, lo dico proprio per chiarire gli aspetti di questo impegno, che ci sembrano estremamente importanti - per tutti i piani regolatori del Piemonte, anche se qua si dice "a favore, in particolare dei piccoli Comuni". Ma "piccoli Comuni" cosa significa, meno di 5.000 abitanti? Dobbiamo decidere anche questo elemento. Aiutiamo solo quelli che hanno meno di 5.000 abitanti? Meno di 3.000? Decida la Giunta quali sono le soglie.
Occorre individuare, nell'ambito della procedura di adeguamento sopra indicata, i livelli di modalità a consentire un miglior coordinamento. Il motivo per cui insistevo sull'approvazione di questo atto è perché noi abbiamo anche spiegato quale potrebbe essere il coordinamento: un sito internet nell'ambito dell'Assessorato a esso dedicato, in cui all'interno ci finiscono tutta una serie di valutazioni che possono essere utili ai fini delle Amministrazioni.
Noi esprimeremo un voto favorevole in funzione - speriamo - di una considerazione di questo genere.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Mozione n. 1179 "Incremento delle risorse finanziarie a bilancio per le operazioni di adeguamento della pianificazione vigente al PPR" presentata da Ruffino, Berutti, Gancia, Pichetto Fratin, Porchietto Procediamo con le dichiarazioni di voto relative alla mozione n. 1179.
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino, in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Abbiamo discusso tantissimo su questo tema in sede di Commissione, ma anche in Consiglio. Questo per noi è un elemento importantissimo e nella dichiarazione di voto ne ribadiamo, ovviamente, il motivo, sebbene non siano stati accolti gli emendamenti che abbiamo preparato con così tanta cura. Si trattava, Assessore, di emendamenti assolutamente di merito, per nulla strumentali.
Ricordo ancora che alla tematica abbiamo dedicato un po' di tempo e un po' di lavoro, insieme all'ascolto di tanti Amministratori sul territorio.
È proprio questo il motivo che ci ha indotti a presentare questa mozione relativa all'incremento delle risorse finanziarie a bilancio per le operazioni di adeguamento alla pianificazione vigente del PPR.
Il timore è che conoscendo bene le macchine comunali, soprattutto i Comuni (i grandi tantissimo, i piccoli con le loro difficoltà) vengano distratti dalle risorse per sostenere interventi di adeguamento al PPR risorse che magari potrebbero essere utilizzate per la spesa corrente e che vanno ovviamente a favore della gestione di servizi sempre più importanti.
E, invece, che dai servizi a domande individuali, vengano convogliati sulle spese di adeguamento del PPR, che riteniamo siano gravose. Sperando di vedere accolta la nostra mozione, che è esattamente come i nostri emendamenti, Assessore, ossia totalmente costruttiva, chiediamo risorse per finanziare le operazioni di adeguamento.
Come diceva il collega Sozzani, ci saranno dei tempi da rispettare.
Sicuramente vigileremo sul rispetto di questi tempi. Però, dall'altro lato non possiamo immaginare che non ci sia un sostanzioso aiuto ai Comuni. In questo senso, mi sento anche di poter dire che ci immaginiamo un percorso virtuoso che vada oltre i Comuni e magari arrivi alle Unioni dei Comuni. Ma per far questo sono necessarie delle risorse.
Penso che ci sarà un impatto notevole sul territorio piemontese, già assai complicato per l'applicazione del PPR. Vorremmo avere questo tipo di garanzia.
Ricordo a tutta l'Aula la penuria di personale nei nostri Comuni e anche questo aspetto rende più complicato un iter di per sé già complesso e magari lascerà indietro qualcos'altro.
Non avendo visti accolti gli emendamenti, spero nel voto favorevole del nostro atto d'indirizzo. Vedo che l'Assessore sorride, e già questo fa ben sperare. Questa mozione, Assessore, è fatta veramente con assoluto buonsenso e con un senso del dovere di chi ancora oggi è amministratore nei Comuni e ogni giorno ne vede le difficoltà.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La mozione n. 1179, come altri atti presentati, tiene conto di un aspetto che, come dicevo nell'espressione di voto della mozione precedente diventa indispensabile, cioè quello di prevedere un sostanziale incremento nei documenti di bilancio. È un incremento che oggi non c'è, anche se, come dicevamo questa mattina, possiamo anche comprendere che, in seno all'approvazione dell'assestamento avvenuto qualche mese fa, quando il Piano paesaggistico non era ancora arrivato all'attenzione dell'Aula l'assestamento stesso non avesse una attribuzione maggiore di risorse, in particolar modo per il 2018 e il 2019, in attesa dell'approvazione del Piano.
Poteva avere un senso che l'assestamento non contenesse alcuna risorsa aggiuntiva nei capitoli dell'urbanistica a favore dei Comuni, in particolar modo per il 2018 e 2019. Certamente questo impegno dovrà avvenire in modo concreto nel documento di bilancio che la Giunta regionale presenterà per gli anni 2018-2019-2020, perché saranno proprio i tre anni, i 24 mesi ai sensi del PPR, poi è verosimile che il tempo per la sua approvazione vada slittando, come lo stesso ordine del giorno precedente richiedeva. È verosimile appunto che si vada sui tre anni, quindi quei tre anni dovranno essere quegli anni che vedranno un numero significativo di milioni di euro appostati e stanziati su quei capitoli.
È evidente che io esprimerò un voto favorevole rispetto all'emendamento n. 118, perché dà un indirizzo netto, cioè prevede un considerevole aumento delle risorse stanziate. È altrettanto evidente che questo rischia di non bastare, cioè io stesso, poi avrò modo di fare relative dichiarazione di voto, presenterò un documento che prevede uno stanziamento economico per le Amministrazioni comunali, ma noi sappiamo bene che questo stanziamento, non tanto e non soltanto non basterà, perché non sarà capiente di tutte le spese che i Comuni dovranno sostenere, ma soprattutto rischiano di essere soldi mal spesi.
Se, infatti, la nostra Regione avesse una disponibilità finanziaria considerevole, è evidente che potrebbe anche permettersi il lusso di spendere qualche milione o, meglio, decine di milioni di euro per sostenere le Amministrazioni comunali nella redazione del piano per l'adeguamento del proprio strumento urbanistico al Piano paesaggistico regionale, ma visto che così non è, credo che il pericolo vero sia che rischiamo di spendere o fare spendere delle risorse alla comunità piemontese per quello che tutto era fuorché una priorità per il Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Non ci sono altre dichiarazioni di voto sulla mozione n. 1179, per cui passiamo all'ordine del giorno n. 1187.
. Ordine del giorno n. 1187 "Valutare le modalità più opportune affinché, tra i luoghi ed elementi identitari del Piemonte in quanto 'connessi tradizionalmente a eventi o valori di tipo storico', siano considerati anche i luoghi della Resistenza e della Lotta di Liberazione" presentato da Appiano, Allemano, Accossato, Barazzotto Boeti, Conticelli, Corgnati, Ferrentino, Gariglio, Gallo, Grimaldi Motta, Ottria, Rossi, Ravetti, Rostagno, Valle Non essendoci richieste dichiarazioni di voto, passiamo all'ordine del giorno n. 1188.
. Ordine del giorno n. 1188 "Modifica del Piano Paesaggistico per garantire il potenziamento del sistema neve del Piemonte" presentato da Vignale, Graglia, Porchietto, Sozzani.
La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Grazie Presidente.
L'ordine del giorno n. 1188 prevede una modifica del Piano paesaggistico relativamente all'articolo 13, comma 12, lettera c).
Mi rivolgo al collega Mighetti, perché noi non prevediamo l'eliminazione di quella lettera, ma l'eliminazione dei vincoli che quella lettera contiene. È una deroga che consente di andare in deroga esclusivamente ai potenziamenti delle stazioni già esistenti. Poi è chiaro che le cose si possono sempre scrivere meglio, ma volevo almeno esprimere il concetto.
Perché non l'abbiamo ripreso come nell'emendamento? Innanzitutto perch il nostro Regolamento non consente di presentare atti d'indirizzo che siano identici a emendamenti respinti e, in secondo luogo, perché vogliamo esprimere un principio. Il principio che intendiamo esprimere è relativamente a questo aspetto, che è un aspetto dirimente.
Il collega Allemano faceva riferimento ai 36 interventi fatti sull'impiantistica, ma non c'è quasi un intervento nuovo. Sono tutti interventi di ammodernamento, per cui gli interventi di ammodernamento stanno all'interno di ciò che il Piano paesaggistico prevede. Tuttavia, a Piano paesaggistico vigente, la Vialattea, così com'è stata realizzata, o il Monte Rosa, che è di proprietà regionale, così com'è stato realizzato, o Prato Nevoso, o Mondolé Sky, che sono stazioni che ben conosce, essendo nella sua Provincia, non si sarebbero potute realizzare, perché sono frutto di interventi che, raggiungendo i crinali con un singolo impianto, hanno fatto sì che stazioni sciistiche differenti facessero della loro somma un vero punto di forza: non più tra piccole o medie stazioni sciistiche, ma un unico grande comprensorio che è potuto sorgere grazie all'utilizzo dei crinali.
Da questo punto di vista, perché noi crediamo che il Piano paesaggistico, che pone dei divieti, sia limitante? Perché ogni volta che si fa un intervento paesaggisticamente così impattante all'interno di un'area montana, non è che si fa senza alcun tipo di valutazione di impatto ambientale! Anzi, alcuni interventi che sono stati finanziati dalla Regione Piemonte sempre nel comprensorio del Monterosa Sky non sono stati realizzati perché la Regione Piemonte (o, comunque, la Conferenza dei Servizi) aveva espresso un parere ambientalmente negativo rispetto alla realizzazione dell'impianto.
È per questo motivo che noi crediamo che un irrigidimento tale sia inutile; perché, ovviamente, nessuno intende raggiungere un crinale se non per una reale necessità. E la reale necessità è certamente quella dei collegamenti, ma, in alcuni casi, la necessità è anche quella del raggiungimento della vetta. Come molti colleghi sanno, conoscendo non soltanto l'impiantistica di risalita, ma anche la morfologia delle nostre montagne, la cima è anche il luogo che consente un più facile posizionamento del punto d'arrivo, rispetto ad un punto estremamente ripido.
Noi crediamo che quest'ordine del giorno sia un atto di buonsenso, che prevede, nel momento in cui avviene (poi vedremo anche i limiti che noi abbiamo posto rispetto alle modifiche), una modifica dell'articolo 13, in modo tale che il concetto che abbiamo tentato di esprimere - sia durante la discussione generale, sia con gli emendamenti, sia oggi con l'ordine del giorno - venga recepito.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani, sempre per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno n. 1188.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo per aggiungere una serie di elementi che vanno a circostanziare quello che il Consigliere Vignale ha già accennato. Mi riferisco al fatto che il Piano paesaggistico non sia solo materia di tutela ambientale, perché va a regolamentare una serie di attività, di luoghi e di aree che hanno una particolare destinazione d'uso, piuttosto che una particolare possibilità di protezione, vista la vulnerabilità degli stessi.
Se consideriamo il concetto filosofico di base che sovraintende qualsiasi Piano paesaggistico, le considerazioni che faceva il Consigliere Vignale hanno senso nel momento in cui antropicamente sono già state realizzate delle opere che hanno avuto, di per sé, una valutazione di impatto ambientale comunque negativa. Voi sapete che, da un punto di vista ambientale, quando si ha un'alterazione dei luoghi in modo complesso (ad esempio gallerie, autostrade oppure opere ferroviarie) rispetto a una meno complessa, come gli impianti di risalita, comunque l'impatto ambientale è negativo.
Nel momento in cui abbiamo fatto degli impianti, per cui è già stato modificato il crinale piuttosto che le aree considerate nell'ambito dell'articolo 13 delle norme di attuazione, comma 12, lettera c), qual è l'elemento di considerazione? Il potenziamento di quelle zone, che di per sé sono comunque considerate già vulnerabili dal punto di vista del Piano paesaggistico, ma già utilizzate dall'uomo per altre motivazioni, mi sembra implicito, mi sembra normale e mi sembra abbastanza corretto in questo senso. Noi temiamo che non sia sufficiente un'interpretazione degli Uffici per far sì che le considerazioni che stiamo facendo ora siano implicitamente presenti nella norma. Perché l'implicita presenza della norma non è corretta, cioè viene considerata in modo negativo da chi la legge.
Se le nostre considerazioni hanno un valore, non capiamo perché gli emendamenti che abbiamo presentato siano stati tutti bocciati, dal momento che negli ordini del giorno vi sono delle considerazioni che sono assolutamente in linea con gli emendamenti che noi avevamo presentato.
Questo è un elemento fondamentale su cui noi chiederemmo anche una risposta in questo senso, magari alla fine di questa disquisizione. Notiamo una filosofia estremamente certa e anche nota sul fatto che, comunque, negli ordini del giorno e nelle mozioni, le preoccupazioni che noi abbiamo scritto con chiarezza nell'ambito degli emendamenti vengono a galla nell'ambito delle mozioni e degli ordini del giorno che stiamo discutendo.
Come nel caso di questo genere.
Se queste considerazioni ci sembrano che possano essere vere, valide e consistenti rispetto al potenziamento degli impianti, come diceva il Consigliere Vignale, portiamo avanti questo tipo di indicazione, approviamo questa mozione e vedremo, nell'ambito della sperimentazione e della mozione precedente - perché vi è un intreccio interessante tra gli ordini del giorno e le mozioni che sono state presentate, in cui davamo un'indicazione sperimentale con l'applicazione dei 24 mesi - quali saranno anche gli impianti richiesti ai fini del potenziamento. In funzione di quello occorre decidere poi la strategia, anche turistica, per questa Regione, che pensiamo ne abbia assolutamente bisogno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sozzani . Mozione n. 1180 "PPR - Regime transitorio per l'approvazione degli strumenti di pianificazione in itinere" presentata da Sozzani Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino Sulla mozione n. 1180, ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Questo era uno dei punti al quale tenevo di più. Vi è una preoccupazione certa. Lo ha scritto l'ANCI, lo ha scritto in tutti i termini e in tutte le salse. Tra la prima versione di questo Piano, con le osservazioni che sono arrivate dai Comuni, una parte sono state recepite all'interno del Piano stesso. La previsione che noi scriviamo, in merito alla massima salvaguardia possibile delle procedure di revisione e di variante in corso in ragione dello stadio procedurale raggiunto, crediamo essere un diritto sacrosanto dei 1.200 Comuni del Piemonte.
Speriamo che questo abbia un valore, essendo stata cancellata la frase successiva, che indicava che occorre che vengano salvaguardate le procedure che hanno già superato la fase. Non avevamo specificato quale, ma ci fermavamo; cancelliamo questa frase per dare l'indicazione agli Uffici e alla Giunta di stabilire questo livello di salvaguardia.
Noi abbiamo voluto, anche in questo senso, aggiungere alle norme di attuazione, non capendo perché - oggi lo ripetiamo fino all'esaurimento questo concetto - è la norma che sovrintende questo tipo di salvaguardia.
Speriamo che ci sia una fantasia da parte dell'Assessorato, dei funzionari e dei dirigenti dell'Assessorato, che sappiano esplicare questo tipo di concetto nell'ambito del regolamento, o di altre forme di pubblicizzazione che è quello che chiedevamo - lo chiederemo poi in un ordine del giorno successivo - sulla diffusione sul sito o quanto riterrà utile l'Assessorato, affinché tutti i Comuni sappiano a che cosa vanno incontro.
Quali sono le procedure, per non sbagliare l'approccio delle procedure per poi rientrare, dal punto di vista giuridico, in un tourbillon burocratico da cui non ne vengono assolutamente più fuori.
Questa è una mozione cu tengo in modo particolare, perché è a difesa di tutte le nostre pubbliche amministrazioni ed è un elemento cui teniamo in modo particolare. Chiediamo l'approvazione da parte dell'Aula, perché sarà una battaglia sicuramente politica nel far comprendere il Piano paesaggistico che approviamo oggi dove, con tutta una serie di norme ridondanti rispetto all'accordo preordinato con il Ministero, che è ridondante lo stesso.
Io chiederei, se fosse possibile, di tenere conto di questa salvaguardia che va a completare, a nostro modo di vedere, la mozione e l'ordine del giorno della maggioranza, aggiungendo semplicemente questo elemento. Lascia, comunque, una discrezionalità all'Assessorato per interpretare e portare avanti questo tipo di iniziative ma, soprattutto lascia la possibilità anche ai Comuni di avere una regola.
Da parte dell'Aula consiliare vi è stata una presa di considerazione sicuramente positiva rispetto alle proprie rimostranze, che sicuramente vedrete nell'applicazione di questo Piano. Quante ne vedremo. Se si farà su questo sito, che mi auguro possa essere realizzato dall'Assessorato vedrete quante saranno le osservazioni e le risposte. Passeremo giornate a leggere le osservazioni e le risposte che arriveranno dai Comuni, rispetto a questo tipo di iniziativa.
Chiediamo l'approvazione di questa mozione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che, fra gli ordini del giorno che sono stati presentati, ve ne siano alcuni che intervengono nel sostegno alle amministrazioni comunali (ve ne sono alcuni che sono abbastanza, anche se identici, ma trasversali).
Ve ne sono altri che, in qualche modo, intervengono riprendendo parti degli emendamenti presentati e dei timori che abbiamo avuto modo di far presente all'interno della discussione.
Ve ne sono altri ancora, e questo è uno di quelli, che noi troviamo essere emendamenti di grande buonsenso.
È assolutamente evidente che - almeno a noi pare assolutamente evidente che l'adozione del Piano paesaggistico dovrebbe tenere conto di quanto con la sua approvazione, faccia salvi tutti quelli che sono i provvedimenti e gli strumenti di pianificazione esistenti ma, soprattutto, quelli in itinere. È evidente che se un'Amministrazione comunale ha cominciato un'attività di copianificazione due anni fa, è arrivata sostanzialmente a conclusione, quindi è approvato il piano dal Consiglio comunali, ha superato tutta quella che è la relazione fra Ente locale e Regione e oggi attende l'approvazione da parte della Giunta regionale che, invece, rischia di non avvenire (almeno nel Piano è scritto nell'articolo 46, nelle norme di attuazione), perché si richiede, o si ritiene, che il piano, prima di essere approvato, debba, rispettando l'articolo 46, in modo troppo prescrittivo, essere rispettoso del Piano paesaggistico.
È evidente che non abbiamo dato alcun valore a un consesso che è un'Amministrazione comunale, quella che, in qualche modo, ha non soltanto approvato il piano, ma verosimilmente ha anche recepito alcune osservazioni che venivano da parte della Regione. Al di là dell'aspetto meramente di rispetto nei confronti delle amministrazioni comunali, vi sono anche una serie di aspetti che discendono da un piano regolatore che è già stato approvato da un Consiglio comunale e attende solo il via libera da parte della Giunta, cioè il fatto che fosse contenuta al suo interno un'idea di paese e di città, a seconda del piano che conteneva una serie di possibilità, alcune delle quali oggi rischiano di essere vanificate dal Piano paesaggistico regionale.
Faccio un esempio fra i più banali. Ovviamente non abbiamo potuto fare se non nella discussione degli emendamenti, tutti gli esempi di ciò per cui riteniamo essere dannoso il Piano paesaggistico. Rammento che se all'interno della nostra Regione è stata realizzata un'area industriale e quest'area industriale, fortunatamente, è stata completata, è stata interamente utilizzata e qualora un imprenditore volesse - possiamo fare esempi concreti della nostra Provincia - costruire un nuovo capannone di fianco all'attività che sta svolgendo per questioni meramente logistiche il nostro Piano paesaggistico dice che non può farlo, salvo che prima non abbia documentato il fatto che, all'interno di quel Comune, non vi siano altri beni che possono essere riutilizzati per lo stesso fine. Che ci saranno senz'altro, quasi sicuramente.
È assolutamente evidente che, come accade per una qualunque attività il fatto di avere la possibilità di operare vicini o con una dinamica di organizzazione logistica è un aspetto assolutamente fondamentale.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma chiedo un po' di attenzione all'Aula.
Ci sono ancora le dichiarazioni di voto su tre atti d'indirizzo. Io avevo suggerito, e preso un impegno con l'Aula, per approvarne alcuni senza discussione. Se occupate tutto il tempo ... capite che non posso fare miracoli. Vi chiedo, per le altre tre dichiarazioni, di occupare cinque minuti complessivamente. Contrariamente, posso chiedervi gentilmente di sforare di dieci minuti o un quarto d'ora l'orario di fine seduta, ma dobbiamo votare la deliberazione oggi e approvare quei tre o quattro atti d'indirizzo senza dichiarazioni di voto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Approviamo la delibera.
Si chiamano atti - come possiamo chiamarli? - di buonsenso, di collaborazione. Non approviamo gli atti d'indirizzo, ma abbiamo fatto una scortesia non a un collega, ma alla volontà dell'Aula.
. Mozione n. 1181 "Attivazione di un servizio di consulenza da parte della Direzione regionale competente a favore dei Comuni ai fini dell'applicazione del PPR" presentata da Sozzani, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino La mozione n. 1181 della Consigliera Daniela Ruffino la possiamo dare per illustrata? Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie Presidente Io credo che questa sia una delle mozioni sulle quali sia utile fare una riflessione. Vi sono mozioni (così come vi sono stati emendamenti) che intervenivano nel chiedere una modifica del Piano o nel chiedere che vi fossero atti che, in qualche modo, andavano ad attuare in modo differente per esempio, l'articolo 46. Questa mozione, su cui noi esprimiamo un parere favorevole, impegna la Giunta regionale a una serie di aspetti che credo siano di estrema utilità e di estremo buonsenso.
Considerando che i Comuni, in particolar modo i piccoli e i medi, hanno anche uffici tecnici part time, nel senso che non sempre hanno una persona che, in qualche modo, può seguire costantemente quella che è l'adozione del piano (al netto della modifica che, inevitabilmente, dovrà essere fatta con una variante strutturale al piano regolatore), vi possono essere tutta una serie di chiarimenti - per esempio sulle singole tavole del territorio gravato da tutela paesaggistica - in cui una serie di indicazioni che l'atto d'indirizzo esprime sarebbero estremamente utili per le Amministrazioni comunali.
Per carità, in parte sono aspetti che agli Uffici dell'urbanistica già affrontano, anche se non esistesse il Piano paesaggistico. Ma credo che vista la portata del documento in discussione e vista la complessità del documento in discussione, sia utile, perché non sempre è facile comprendere, tavola alla mano, se una prescrizione o un'indicazione data all'interno del Piano debba essere oggetto di modifica dello strumento urbanistico oppure no.
Pertanto, al di là delle indicazioni operative che si possono dare anche oralmente a una singola Amministrazione, l'attivazione di uno specifico sportello che in via telematica consente di poter acquisire indicazioni operative di consulenza, è estremamente importante. Perch questo rende innanzitutto più facilmente consultabili i dati (nello strumento molti soggetti privati utilizzano delle Faq), evita una parte di lavoro all'Amministrazione regionale, perché è verosimile che una serie di quesiti che verranno posti dalle Amministrazioni comunali, ancorch intervengano su tavole diverse, abbiano un valore abbastanza simile. La stessa modalità di maggior diffusione e informazione possibile dei pareri sempre pubblicati su un apposito sito, consente, da parte delle Amministrazioni comunali, di avere degli atti amministrativi che non siano solo una domanda-risposta, ma un parere tecnico rilasciato dalla Regione che, evidentemente, a parità di prescrizioni, vale tanto per il Comune di Agliè quanto per quello di Volvera, per citare il primo e l'ultimo della Provincia di Torino.
Anche la tempistica con cui questo supporto deve essere dato crediamo sia estremamente importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Chiedo scusa, Presidente, se intervengo ancora per cinque minuti, ma credo sia doveroso.
Con l'Assessore e con la maggioranza avevamo anche analizzato questa la mozione n. 1181, ed erano emerse delle variazioni che propongo all'Aula in fase di dichiarazione di voto. Mi accingo a chiarirne i concetti; concetti che il Consigliere Vignale ha già anticipato.
Innanzitutto approfitto dei cinque minuti che mi sono stati concessi per ritornare sulla mozione precedente, la n. 1179, a prima firma della collega Ruffino, dove, sempre a seguito di un'analisi fatta con l'Assessore e la maggioranza, l'impegno del Consiglio verrebbe modificato eliminando la parola "considerevole". Dunque, il periodo "a provvedere ad un considerevole incremento delle risorse stanziate", diventerebbe "a prevedere un incremento delle risorse stanziate". Ovviamente lo dico in termini di copertura dei costi da parte dei Comuni, così come abbiamo detto nelle mozioni precedenti.
In questo caso, invece, abbiamo delle modifiche che, approvate all'unanimità (o perlomeno dalla maggioranza dell'Aula), vanno incontro alle esigenze che sono state esplicate sia negli emendamenti che sono stati cassati, sia nelle mozioni che stiamo discutendo.
Per quanto riguarda il primo punto sulle "indicazioni operative date anche oralmente ed in tempo reale", viene eliminate le parole "ed in tempo reale" e sostituite con le parole "tempestivamente alla singola Amministrazione richiedente".
A volte, magari, per dare l'interpretazione ci vuole del tempo di analisi della domanda da parte dell'Amministrazione per fornire una risposta. Quindi, con le parole "in tempo reale" volevano dire immediatamente, mentre con la parola "tempestivamente" si hanno dei tempi relativamente corti per la risposta medesima.
Il secondo punto riguarda "l'attivazione di uno specifico sportello per via telematica che consenta di poter acquisire indicazioni operative da fornirsi in tempi con procedimenti per i quali una consulenza specifica è richiesta". Questo diventa un impegno imperativo e fondante rispetto a questo sportello, che è fondamentale in una Regione moderna, quale è la Regione Piemonte; quindi, viene mantenuto tout-court come era stato scritto.
Ci sono delle modifiche, invece, sull'altro punto. Mi è stato detto dalla maggioranza che esistono dei problemi burocratici per mantenere la frase interamente com'è stata scritta, cioè "dare la massima diffusione informativa dei pareri, rendendoli consultabili". Innanzitutto bisogna dare un chiarimento. Qui viene modificata la mozione con "la verifica sulla possibilità di diffondere i pareri, rendendoli consultabili", dando un'indicazione di questo genere, cioè il fatto che i pareri siano comunque dovuti. A quel punto, una volta dati, devono essere resi anonimi, perch sono circostanziate rispetto ad un Comune, che li pubblicano rispetto al fatto che gli stessi mantengano l'anonimato, ma che possano essere già pubblicati. Quindi, vorrei che questo aspetto fosse mantenuto con la modifica che ho già apportato nella mozione.
Infine, vi è la frase che recita "la pubblicazione delle modalità con cui è attivato tale servizio di consulenza contemporaneamente all'efficacia applicativa delle prescrizioni di Piano". Questo è fondamentale ai fini di quanto dicevamo nella mozione precedente relativa ai 24 mesi, all'efficacia applicativa immediata delle prescrizioni di piano, e invece a quelle che sono rinviate nell'ambito dei 24 mesi e, quindi, sono oggetto di rinvio nel tempo, essendo doveroso che "la Regione fornisca la necessaria assistenza negli stessi tempi in cui impone ai Comuni l'applicazione del Piano".



PRESIDENTE

Mozione n. 1194 "La Regione stanzi le risorse adeguate per Comuni Province, Città Metropolitana e Aree protette per l'adeguamento degli strumenti urbanistici al PPR" presentata da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Sozzani.
Sulla mozione n. 1194, la parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'atto d'indirizzo è simile a quello presentato, come prima firmataria dalla collega Ruffino e dai colleghi di Forza Italia.
Credo che sia importante, però, motivarne l'importanza, perché, com'è evidente, l'articolo 46, al comma 1 prevede che debba essere la Regione a conformare i propri strumenti urbanistici regionali (differenti piani regolamenti e quant'altro) al Piano paesaggistico. "La Regione dispone anche che le Province, la Città metropolitana, i Comuni, le loro forme associative e gli Enti gestori delle aree naturali protette conformano o adeguano gli strumenti di pianificazione urbanistico-territoriale entro 24 mesi dall'approvazione del Piano paesaggistico".
Quindi, dal giorno in cui il Piano paesaggistico verrà approvato e pubblicato scatterà in qualche modo l'orologio all'indietro per far sì che tutti gli Enti locali e tutti i soggetti pubblici che, in qualche modo hanno pianificazione urbanistica, entro 24 mesi, adeguino i loro strumenti urbanistici.
Come abbiamo sottolineato più volte, questo è uno degli aspetti che riteniamo maggiormente non condivisibile di questo documento, ed è proprio il costo. Un Piano paesaggistico può essere uno strumento utile; non riteniamo che questo lo sia, ma al di là del merito di ciò che contiene il Piano, bisogna anche essere realisti e cercare di capire che alcuni documenti o alcune prescrizioni che anche lo Stato prevede, si possono attuare in alcuni momenti e con maggiore difficoltà in altri.
Prevedere che le amministrazioni pubbliche abbiano un esborso - che poi lo copra integralmente o quasi integralmente la Regione oppure se ne debbano far carico le Amministrazioni comunali - di diverse decine di milioni di euro in un momento come questo, ci pare oggettivamente un'assurdità. Questo vale anche se il Piano contenesse, dal primo all'ultimo articolo della relazione o dalla prima all'ultima delle tavole allegate, prescrizioni e indicazioni totalmente condivise da parte del Movimento Nazionale.
Evidentemente non soltanto non vi è una condivisione relativa al merito, ma in particolar modo, relativamente ai costi del Piano, crediamo che sia fortemente errato.
Nonostante ciò, se la maggioranza sceglie e decide di approvare il Piano, l'unica cosa che possiamo fare, come questo ordine del giorno prevede, è intanto rispettare i più banali principi di sussidiarietà quindi fare in modo che a un obbligo corrisponda la possibilità di far sì che un Ente locale possa adeguarsi. Questo avviene con alcuni esempi, che già facevamo nella mattinata, con una trasferimento di risorse.
In secondo luogo, anche se fosse completamente condiviso, non potremmo pensare di far gravare un adempimento così puntuale, significativo e dettagliato sulle casse delle Amministrazioni comunali. Perché - lo ricordiamo - tanto che le Amministrazioni comunali aumentino le loro entrate con l'aumento della tassazione, quanto che le Amministrazioni comunali sottraggano alcune decine di migliaia di euro per la stesura di un documento di adeguamento del Piano, ci troveremmo sempre nella stessa situazione di aver sottratto risorse alla collettività per un mero adempimento urbanistico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non intervengo per illustrare l'ordine del giorno, ma solo per segnalare che il Consiglio è terminato. Sono le ore 17.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi: se un'ampia maggioranza concorda - ma molto ampia in dieci minuti (al massimo un quarto d'ora) riusciamo a votare questi, gli altri atti d'indirizzo e a leggere la nota di proclamazione dell'eletto del CSI.
Mi autorizzate a proseguire i lavori?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Quello sì.
Ma possiamo andare avanti? Il Movimento 5 Stelle è d'accordo per licenziare la legge?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prego, collega Vignale, può procedere all'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
A dire la verità, non credo che cambi qualcosa se il Piano viene approvato oggi o martedì mattina. Mi sembra, però, che in apertura di seduta fossero stati iscritti due o tre (adesso non ricordo) ordini del giorno, per i quali si era detto che, senza discussione, li avremmo posti in votazione.
Mi sembrava di aver capito che ci fosse una disponibilità in tal senso ma se non c'è.
Per carità, possiamo votare gli ordini del giorno su cui c'è una disponibilità e chiudere il Consiglio.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, c'è un clima politico che vorrei non irrigidire in quest'Aula. C'è un pezzo che dice "andiamo assolutamente avanti, perch abbiamo finito" e c'è un'altra parte che dice "votiamo gli atti d'indirizzo senza discussione".



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, sento il bisogno di ascoltare qualche collega.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Noi siamo disponibili, come concordato a inizio seduta, a votare gli atti d'indirizzo che abbiamo definito questa mattina, senza discussione.
Sul provvedimento, direi che possiamo fermarci qui, votare gli atti d'indirizzo e poi chiudere i lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Abbiamo fatto una riunione dei Capigruppo e c'era un impegno sul programma di oggi.
Nella Conferenza dei Capogruppo si è ribadito il tutto; pertanto, non vedo il motivo per cui si debba ridiscutere la questione del calendario o tentare colpi di mano.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 5) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 267 "Consorzio per il Sistema Informativo Regionale CSI Piemonte" - (articoli 13 e 14 Statuto) - Consiglio di Amministrazione - nomina di 2 membri di cui 1 anche in rappresentanza degli enti di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c) dello Statuto Proclamo nominati, quali membri del Consiglio di Amministrazione del Consorzio per il Sistema Informativo regionale CSI Piemonte, il signor Artusi Claudio e la signora Nomis Di Pollone di Valfenera, quest'ultima in rappresentanza degli Enti di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c) dello Statuto.
Rammento, inoltre, che ai sensi dell'articolo 20 del Decreto Legislativo n.
39/13, la presentazione della dichiarazione da parte dei soggetti nominati sull'insussistenza di una delle cause di inconferibilità, di cui al citato decreto, è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.07)



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