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Dettaglio seduta n.251 del 26/09/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.36 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1592 presentata da Berutti, inerente a "Declassamento agenti della Polizia Locale Provinciale di Alessandria" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con lo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, per le quali la Giunta regionale è disponibile a fornire risposta ai Consiglieri.
L'interrogazione n. 1592, presentata dal Consigliere Berutti, è un'interrogazione indifferibile e urgente a risposta orale, ad oggetto "Declassamento Agenti della Polizia locale e provinciale di Alessandria".
Il Consigliere Berutti non c'è; ha parlato con l'Assessore Ferraris e si sono accordati che l'Assessore darà risposta scritta. Pertanto, liberiamo l'Assessore Ferraris e lo ringraziamo.
Tutte le altre interrogazioni sono dell'Assessore Saitta, ma mancano come potete vedere - almeno per quelli che sono in sala, tutti gli interroganti.
Pertanto, sospendiamo, in questo momento, lo svolgimento delle interrogazioni e lo riprendiamo non appena ci saranno l'assessore e i Consiglieri.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 9.37 riprende alle ore 9.44)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1540 presentata da Berutti, inerente a "Inadeguatezza del servizio di prenotazione vaccinazioni presso l'ASL di Arquata Scrivia" (risposta scritta)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
Il Consigliere Berutti chiede risposta scritta anche per la sua interrogazione indifferibile e urgente a risposta orale n. 1540, ad oggetto "Inadeguatezza del servizio di prenotazione vaccinazioni presso l'ASL di Arquata Scrivia", cui deve rispondere l'Assessore Saitta.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 25 presentata da Benvenuto, inerente a "Stato e tempistiche della costruzione della nuova struttura di Venaria Reale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 25, presentata dal Consigliere Benvenuto, ad oggetto "Stato e tempistiche della costruzione della nuova struttura di Venaria Reale".
Risponderà l'Assessore Saitta.
Trattandosi di un'interrogazione ordinaria, ricordo che il Consigliere ha diritto di replica.
La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Abbiamo più volte parlato del tema della realizzazione di un nuovo polo di Venaria, di fatto rispondendo a varie question time. Oggi colgo l'occasione per un'interrogazione molto datata, per un aggiornamento al 30 agosto.
La costruzione in corso d'opera è oggetto, lungo tutte le fasi di lavorazione, di uno stretto e costante controllo congiunto da parte dei servizi tecnici dell'ASL TO3 e della Società di Committenza Regionale (SCR), che ha seguito fin dall'inizio le fasi di progettazione, affidamento lavori e realizzazione di questa importante opera. L'obiettivo, ovviamente è quello di verificare e affrontare con immediatezza ogni eventuale contrattempo e garantire il rispetto dei tempi di realizzazione, secondo il cronoprogramma previsto.
Il 30 agosto si è svolto a Venaria l'ultimo, in ordine di tempo, dei molteplici sopralluoghi di verifica a cura della Commissione di collaudo presenti il direttore dei lavori, il responsabile della sicurezza, le imprese e gli ingegneri di SCR e del servizio tecnico dell'ASL TO3.
La data prevista per l'ultimazione dei lavori è confermata per l'inizio del 2019. Infatti, a oggi, si è rilevato solo un lieve ritardo di circa un mese, dovuto a cause di forza maggiore - maltempo invernale compreso - che comunque verrà recuperato dall'impresa entro fine anno.
Dunque, con l'avvenuta ultimazione, a oggi, di tutte le solette delle opere strutturali connesse, si è potuto già iniziare la costruzione delle pareti divisorie (20.000 metri quadri di murature per ogni piano) e successivamente, nell'autunno, verrà iniziata l'impegnativa fase impiantistica.
L'ASL TO3 e SCR hanno richiesto e ottenuto dall'impresa di confermare il consistente aumento delle maestranze impegnate nei lavori, a suo tempo previsto, tant'è che a ottobre 2017 i lavoratori in cantiere passeranno dagli attuali 20 a 75-80, al termine dei lavori, che prevede un investimento di 17 milioni di euro.
Frutto di una sinergia Stato-Regione-ASL TO3, questo moderno polo sanitario, nel quale confluiranno tutti i servizi territoriali distrettuali e specialistici, diverrà a pieno titolo un punto di riferimento per un'area di oltre 100 mila abitanti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
La parola al Consigliere Benvenuto per la replica.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
La replica è brevissima, nel senso che quest'interrogazione è stata protocollata quando praticamente la struttura non c'era nemmeno (forse c'era solo la prima pietra). Io, cittadino di Venaria, sono passato proprio stamattina, a fianco e le cose sono cambiate, in questi anni.
Diciamo che sono assolutamente soddisfatto della risposta, perch sapevo di questo lieve ritardo, però ritengo che sia normale, ma soprattutto per come era partita la costruzione del nuovo ospedale e il nuovo Polo ospedaliero di Venaria, assolutamente congrua.
Se noi ricordiamo cos'era successo (il fallimento di un'azienda, quindi tutto lo scenario era completamente negativo, alcuni anni fa), ovviamente adesso riteniamo che sia con l'ASL piuttosto che con SCR, con l'Amministrazione regionale, ma anche col Comune di Venaria, sono stati fatti importanti passi avanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Benvenuto.
Assessore Saitta, lei ha ancora quattro interrogazioni, ma non ci sono i Consiglieri interroganti; aspettiamo qualche minuto e poi al massimo daremo a tutti risposta scritta.
La seduta riprende.



(La seduta, sospesa alle ore 9.51 riprende alle ore 9.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Interrogazione indifferibile e urgente n. 1169 presentata da Batzella Bertola e Bono, inerente a "Nomina del Direttore sanitario della Residenza 'Il Bosco della Stella' della Santa Croce S.r.l. di Rivoli" (risposta scritta)


PRESIDENTE

All'interrogazione indifferibile e urgente n. 1169 presentata dai Consiglieri Batzella, Bertola e Bono, ad oggetto "Nomina del Direttore sanitario della Residenza Il Bosco della Stella della Santa Croce S.r.l. di Rivoli" verrà data risposta in forma scritta dall'Assessore Saitta.
Attendiamo qualche minuto i Consiglieri Graglia, Andrissi e Bono diversamente, chiudiamo definitivamente questo svolgimento.


Argomento: Contratti ed appalti

Interrogazione indifferibile e urgente n. 490 presentata da Andrissi Batzella, Bertola, Bono e Mighetti, inerente a "Servizio parcheggio presso il Presidio ospedaliero di Biella - Convenzione con il Comune di Ponderano"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione indifferibile e urgente a risposta orale n.
490, presentata dai Consiglieri Andrissi, Batzella, Bertola, Bono e Mighetti, avente ad oggetto "Servizio parcheggio presso il Presidio ospedaliero di Biella - Convenzione con il Comune di Ponderano".
Il Consigliere Andrissi può illustrare la sua interrogazione; prego.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
È un'interrogazione che risale alla notte dei tempi, diciamo, quindi mi limiterò a presentare le domande, anche perché si sono succeduti degli eventi su quest'area parcheggio che hanno probabilmente hanno modificato la situazione.
Mi rivolgo alla Giunta e all'Assessore competente per conoscere quale sia il dettaglio dei 400.000 euro annuali di costi per gestire il parcheggio, e se l'area privata di proprietà di un Ente regionale pu essere oggetto di convenzione con un Comune, il quale si impegna ad attivare procedure di gara.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta, ma vi chiedo per favore di poter fare un po' di silenzio, perché non si sente niente.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione mi dà l'opportunità di fare il punto sulla situazione attuale.
L'ASL di Biella e il Comune di Ponderano hanno sottoscritto, in data 15 luglio 2016, la convenzione in materia di accesso soste e viabilità di tutte le aree esterne all'ospedale di Biella proprio con l'obiettivo di garantire agli utenti di poter accedere e sostare in maniera agevole e correttamente disciplinata nelle aree prospicienti il nuovo ospedale di Biella.
La convenzione, in particolare, attribuisce al Comune di Ponderano la gestione delle aree esterne del nuovo ospedale e impegna lo stesso Comune ad attivare in tempi brevi le procedure di gara per l'individuazione di un concessionario per la realizzazione e gestione di un servizio integrato di accesso soste e viabilità interna delle aree.
Come condizione, i parcheggi per i dipendenti non dovranno essere a pagamento e dovrà essere prevista la vigilanza con relativo supporto tecnico entro l'area oggetto della convenzione.
Per i parcheggi a pagamento deve essere prevista, in ogni caso un'adeguata soglia di franchigia, con l'individuazione inoltre di un tempo minimo che permetta l'uscita al momento dell'avvenuto pagamento.
La gara per l'affidamento della gestione parcheggi nel polo ospedaliero è stata bandita dalla Stazione unica appaltante della Provincia di Biella.
Il valore della concessione è di 5.026.229 euro ed è stato elaborato unitamente al Comune di Ponderano.
Si tratta di una procedura aperta con criteri di aggiudicazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Il termine iniziale per il ricevimento dell'offerta era stato fissato per il 29 giugno 2017 successivamente prorogato al 17 luglio 2017. Attualmente sono in corso le procedure di aggiudicazione.
I costi di gestione dell'area si riferiscono principalmente alla manutenzione del manto stradale e degli altri elementi divisi (tombini cordoli, ecc.), alla manutenzione e allo sviluppo della segnaletica stradale e di orientamento, alla manutenzione dell'impianto di illuminazione, all'energia elettrica per l'illuminazione, alla manutenzione e gestione del sistema di controllo accessi veicolari, alla manutenzione e sviluppo delle aree verdi, allo sgombero neve, alla gestione della sicurezza (ad esempio, videosorveglianza), alla manutenzione del sistema di drenaggio delle acque meteoriche a servizio per rimozione automezzi.
È necessario precisare che l'entità di questi costi è solo in parte prevedibile, in quanto, data la recente realizzazione delle opere, alcune delle voci sopra indicate daranno origine ai corrispondenti costi col passare del tempo. Peraltro, è previsto che i costi per l'illuminazione restino comunque a carico dell'ASL di Biella.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione indifferibile e urgente n. 391 presentata da Graglia inerente a "Mantenimento dei servizi sanitari dell'ospedale di Ceva"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione indifferibile e urgente n. 391, presentata dal Consigliere Graglia, avente ad oggetto "Mantenimento dei servizi sanitari dell'ospedale di Ceva".
La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Mi fa sorridere "indifferibile e urgente", perché è un'interrogazione del marzo 2015, quindi decisamente datata.
Rinuncio anche all'illustrazione, perché la questione si è già sviluppata.
Grazie.



PRESIDENTE

Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Approfitto di quest'interrogazione per fare il punto sull'offerta sanitaria in atto all'Ospedale di Ceva situato, come sappiamo, in una zona di confine. Serve un Distretto montano di circa 24.000 abitanti e rappresenta un presidio importante per il territorio; risulta riferimento per gli abitanti dei Comuni della Langa sudoccidentale, della Valle Bormida e per gli utenti del Savonese dove, invece, alcuni piccoli ospedali sono stati chiusi nel recente passato.
L'importanza del ruolo dell'ospedale emerge soprattutto dai dati incoraggianti che riguardano la mobilità attiva verso altre Regioni, cioè le prestazioni erogate nei confronti di assistiti provenienti sostanzialmente dalla Liguria: il 14 per cento del totale delle visite cardiologiche, il 12 per cento di oculistica, il 21 per cento per l'ecografia capo-collo, 20 per cento visite diabetologiche, 17 per cento per Neurologia; quindi ha una funzione di attrazione e di mobilità attiva.
I dati confermano quindi la funzione di collegamento e di supporto che l'ospedale svolge, anche nei confronti di abitanti e residenti nei vicini Comuni dell'entroterra ligure.
Negli ultimi anni a Ceva sono stati attivati - tenuto conto delle necessità di una popolazione anziana su un territorio difficile - otto letti di CARS (Continuità assistenziale a valenza sanitaria): le cosiddette cure intermedie, un importante cuscinetto tra la fase acuta con ricovero ospedaliero e il rientro a domicilio o il ricovero in struttura.
La Direzione dell'ASL sta lavorando per cercare di ampliare quest'offerta ancora oggi carente. Anche i quattro letti di cure palliative precoci, attivate mi pare l'anno scorso in medicina con la collaborazione dell'Oncologia, aiuta la risposta alla fragilità e migliora il processo di integrazione tra ospedale e territorio.
Il nuovo Distretto unico, con la rappresentanza dei territori sia di Mondovì sia di Ceva, aiuterà l'integrazione tra i due ospedali con ripercussioni positive soprattutto su Ceva.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione indifferibile e urgente n. 1318 presentata da Bono, inerente a "Collocamento in quiescenza per i dipendenti delle ASL. Richiesta dimissioni volontarie da parte dell'ASL TO2 - Ospedale Maria Vittoria di Torino"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione indifferibile e urgente n. 1318m inerente a "Collocamento in quiescenza per i dipendenti delle ASL. Richiesta dimissioni volontarie da parte dell'ASL TO2 - Ospedale Maria Vittoria di Torino", presentata dal Consigliere Bono, che la illustra.



BONO Davide

Grazie, Presidente; e grazie anche per aver posticipato la mia interrogazione.
Questa è un'interrogazione più recente rispetto a quella del collega Graglia (è del novembre 2016), ma comunque è passato quasi un annetto; la tematica, però, rimane fortunatamente attuale. Parliamo del collocamento in quiescenza per i dipendenti delle ASL e quindi l'erogazione del trattamento di fine rapporto.
Non sto a fare una premessa lunga, che ovviamente è nel testo dell'interrogazione che supera le tre pagine, ma sappiamo che sono state fatte diverse modifiche, soprattutto per il pagamento del TFR. Ci sono tre modalità di diverso di pagamento: in un'unica soluzione se non supera i cinquantamila euro, oppure in due o tre rate annuali. Cambia anche il periodo di erogazione, nel senso che vi è un'erogazione a breve termine (entro tre mesi, sostanzialmente) se la cessazione avviene per inabilità o per decesso; entro un anno se la cessazione viene per pensionamento o per raggiungimento dei requisiti di servizio o per età; oppure entro due anni se la cessazione avviene per dimissioni volontarie.
Ci sono state poi ulteriori modifiche tramite delle circolari dell'INPS, in cui per ovvi motivi si è chiesta la possibilità di anticipare comunque l'erogazione del TFR. Infatti è ovvio - lo è da un punto di vista economico, meno da un punto di vista lavorativo - che da parte dell'Ente pubblico si tenda a rinviare il più possibile l'erogazione del TFR, il che però non facilita ovviamente l'uscita dal servizio da parte dei dipendenti pubblici.
Abbiamo letto su organi di stampa e abbiamo avuto informazioni sul fatto che vi siano molte di discrepanze tra ASL per quanto riguarda la procedura di pensionamento e quindi di erogazione del TFR. Avremmo avuto questa notizia - e per questo abbiamo fatto questa interrogazione - secondo la quale all'ex ASL TO2 (che ormai è confluita nell'ASL unica di Torino) e in particolar modo all'Ospedale Maria Vittoria ai dipendenti venga chiesto di protocollare una lettera di dimissioni volontarie, e quindi prima del pensionamento. Questo farebbe rientrare l'erogazione del TFR nell'ultima casistica che avevo illustrato prima, cioè quella con la tempistica di due anni prima dell'erogazione dello stesso. Si tratta di una procedura che pone alcuni interrogativi rispetto all'esigenza dei lavoratori.
Le domande che abbiamo posto, Assessore, sono quindi varie, ma sostanzialmente vorremmo capire un po' come funziona - o come dovrebbe funzionare - nelle varie ASL il collocamento in quiescenza, l'erogazione del TFR e il pensionamento; e se lei intende uniformare l'iter con una delibera di Giunta o, comunque, con un indirizzo ai Direttori generali delle ASL.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

L'interrogazione, nelle premesse, fa riferimento ai requisiti anagrafici necessari per l'accesso alla pensione di vecchiaia, come ridefiniti dall'articolo 24, comma 6, lettera c) del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con legge n. 214.
Nel successivo capoverso, dopo aver richiamato la circolare INPS 154 del 2015, si fa riferimento ai termini e alle modalità di pagamento del TFS per i dipendenti pubblici che hanno cessato il rapporto di lavoro perch hanno raggiunto i requisiti per la pensione. Precisazioni: la citata circolare INPS 154 ha specificato che l'articolo 1, comma 113, della legge di stabilità 2015 ("Esclusione dalle riduzioni percentuali per le pensioni anticipate con età inferiore ai sessantadue anni") ha determinato una modifica delle regole sui termini di pagamento dei TFS e TFR dei dipendenti pubblici interessati da risoluzioni unilaterali del rapporto di lavoro da parte dell'Amministrazione, ex articolo 2, comma 11, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, associate al pensionamento anticipato.
In particolare chiarisce che, con riferimento alle risoluzioni unilaterali che hanno determinato e determineranno accessi alla pensione con decorrenza successiva al 2014 e con requisiti pensionistici maturati entro il 31 dicembre 2017, sono sospese le indicazioni circa i termini di pagamento date con il messaggio 8680 del 12 novembre 2014, secondo il quale si applicava il termine di pagamento ordinario di 24 mesi.
Pertanto, poiché le prestazioni pensionistiche sono in ogni caso senza riduzioni percentuali, rimane fermo il termine di pagamento di 12 mesi oltre le possibili deroghe, ove applicabili. Rimane altresì fermo il termine di 24 mesi per il pagamento delle prestazioni di fine servizio a fine rapporto, conseguente a dimissioni da parte degli interessati che maturano il diritto alla pensione anticipata.
La nuova formulazione del citato articolo 71, comma 11, prevede due diverse tipologie di risoluzioni unilaterali del rapporto di lavoro: obbligatoria, nei confronti dei dipendenti che hanno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia, nonché dei dipendenti che al compimento dell'età limite ordinamentale (65 anni) risultino altresì in possesso dei requisiti per la pensione anticipata; facoltativa, nei confronti di coloro che hanno maturato il diritto alla pensione anticipata (in tal caso, questa è rimessa alla determinazione dell'Amministrazione, la cui decisione con atto generale di organizzazione interna deve essere motivata con specifico riferimento alle esigenze organizzative, ai criteri di scelta applicati e senza pregiudizio per la funzionale erogazione di servizi).
Restano esclusi i dirigenti medici e sanitari del Servizio Sanitario Nazionale e i responsabili di Struttura complessa, per i quali perdura la facoltà di rimanere in servizio fino al quarantesimo anno di servizio effettivo. Le Amministrazioni possono invece applicare la risoluzione unilaterale nei confronti dei dirigenti non responsabili di Struttura complessa che abbiano maturato i requisiti per la pensione anticipata purché non prima del raggiungimento del sessantacinquesimo anno di età.
Tutto ciò premesso, si segnala che l'ASL Città di Torino dispone regolarmente la risoluzione del rapporto di lavoro, sia nei confronti dei dipendenti che hanno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia sia nei confronti di quelli che al raggiungimento dei limiti ordinamentali abbiano già maturato il diritto alla pensione anticipata. Ovviamente gli interessati non rassegnano le dimissioni e inoltrano all'INPS per via telematica la domanda di trattamento pensionistico.
Poiché per il periodo 2014-2016 l'Amministrazione ha già adottato misure volte alla razionalizzazione del proprio assetto organizzativo, con conseguente riduzione strutturale della spesa del personale e dichiarazione di esubero, in applicazione dell'articolo 2 del decreto legge n. 101 del 2013, convertito con legge 125/2013, attualmente non ha deciso di avvalersi della risoluzione unilaterale facoltativa.
Pertanto, i dipendenti che vogliono accedere alla pensione anticipata avendone perfezionato i requisiti contributivi a età inferiore rispetto ai limiti di età e di quelli ordinamentali, rassegnano le dimissioni volontarie e inoltrano all'INPS, per via telematica, la domanda di trattamento pensionistico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.14 la Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 10.18)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione e chiedo se vi siano ulteriori proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, mi rendo conto di essere un po' in corsa rispetto a questo tema, però voglio condividere con lei, Presidente, e con il Consiglio regionale l'opportunità e l'esigenza che ho sentito di presentare un atto d'indirizzo che credo possa essere condiviso da tutti. Ancora una volta, riguarda il tema della violenza contro le donne che, a seguito degli ultimi - ma che non cessano - episodi anche brutali che si sono verificati nel nostro paese ed anche dell'atteggiamento della stampa, della comunicazione, rispetto a queste cose, ha prodotto un documento, un appello ("Avete tolto un senso alle parole") che ha promosso la CGIL, ma che ha visto la sottoscrizione, anche in Piemonte, del Presidente Chiamparino delle nostre Assessore, dell'Assessore Giusta del Comune di Torino, della Presidente della Commissione Pari Opportunità, Paola Berzano, e di molti di noi. Un appello del Presidente del CONI, Gianfranco Porqueddu: insomma, di personalità.
Pertanto, mi rivolgo a lei, Presidente, anche nel suo ruolo di coordinatore nazionale della Commissione Pari Opportunità, e ai colleghi per riuscire, anche se, mi rendo conto, in corsa, ad approvare a votare insieme, oggi, un atto d'indirizzo che condivida questo appello e che soprattutto sostenga e garantisca la nostra presenza di Consiglieri sul territorio ai presidi che ci saranno in tutta Italia, sabato alle 18.30, in tutte le città ed anche in tutti i capoluoghi del Piemonte.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, ma è su questo punto.
La manifestazione è sabato, pertanto, chiaramente, non ha assolutamente senso farlo post. Se ho capito, l'intento della collega è quello di manifestare la volontà del Consiglio regionale in modo unanime contro la violenza sulle donne.
Ho visto che ha già portato il documento; poi lo facciamo girare. Se c'è una firma unanime, mettiamo solo in votazione l'atto d'indirizzo, prima della fine della giornata.
Per me non ci sono assolutamente problemi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne a facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
La mia non è una richiesta di inserimento di nuovi punti all'o.d.g., ma per chiedere che un ordine del giorno - che è già in programmazione al punto 25) - possa essere votato anche senza discussione, dal momento che il tema in oggetto è, di fatto, coincidente con una decisione, già annunciata e già pubblicata, dell'Assessore Balocco e della Giunta, sulla riattivazione di una linea ferroviaria. Si tratta solo di dargli compimento.



PRESIDENTE

Per me non ci sono problemi. Quando arriviamo al punto, se l'Aula acconsente, chiederò di metterlo in votazione.
Colleghi, uno per Gruppo, però sono curioso di sapere cosa vuole chiedermi il collega Andrissi.
Prego, Consigliere.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
È una cosa veramente straordinaria, perché oggi è la Giornata mondiale per l'eliminazione delle armi nucleari.
Insieme a MDP ho presentato un ordine del giorno per chiedere al Governo italiano di ratificare il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, che è stato approvato all'ONU e che - tra l'altro - ha già superato le 50 firme, e quindi.



PRESIDENTE

Domanda: lo mettiamo in votazione senza discussione?



ANDRISSI Gianpaolo

Per me va benissimo.



PRESIDENTE

Pertanto, procediamo a tre-quattro votazioni di atti d'indirizzo sostanzialmente inderogabili. Va bene.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non chiedo, ovviamente, un inserimento di un punto all'o.d.g.: avendo dato la sua parola, il Presidente acconsentirà a esaminare gli ordini del giorno, compresi quelli di MDP, largamente condivisi.
Voglio solo segnalare un tema all'Assessore alla sanità, al Presidente di Commissione, Ravetti, e ai colleghi: nei giorni scorsi è stato pubblicato, da parte della Commissione di indagine del Parlamento, un documento in merito all'adozione del fascicolo sanitario elettronico da parte delle Regioni. Documento che non ci vede messi bene nella classifica perché siamo - sostanzialmente - nella parte bassa, per quanto riguarda la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico.
Pertanto, chiedo - e lo dico all'Assessore Saitta, oggi presente - se potessimo fare un approfondimento prima possibile, o in Aula o in Commissione (quindi la prossima settimana), sul fascicolo sanitario elettronico.
Come ho detto, è uscito il Documento di analisi del Parlamento e purtroppo, non ci vede messi bene nella classifica: siamo, sostanzialmente nella parte bassa. Se trovassimo uno spazio, in Aula (il prossimo martedì) o in Commissione, a seconda dei punti, potremmo veramente discutere un po' questo tema importante.



PRESIDENTE

Valutiamo oggi se farlo in aula e, poi, la prossima settimana, in Commissione. Ci parliamo.
In ogni caso, oggi - alla fine della seduta, un quarto d'ora, dieci minuti prima - mettiamo in votazione, oltre a quelli sollecitati, altri tre o quattro atti d'indirizzo. Vanno messi in votazione senza discussione.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Batzella, Ferraris, Gancia e Monaco.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 19 settembre 2017.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione vittime attentato alla Metropolitana di Londra del 15 settembre 2017 e del terremoto in Messico


PRESIDENTE

Venerdì 15 settembre scorso, nella metropolitana di Londra, alla stazione di Parsons Green, l'esplosione di un ordigno artigianale ha causato 30 feriti. Ancora un attacco terroristico che ci addolora profondamente, ma che ci rende sempre più convinti che solo tutti insieme Autorità, Istituzioni e cittadini - rafforzando la cultura della libertà e della democrazia possiamo vincere il terrorismo.
Un altro tragico evento ci ha lasciati sgomenti per l'entità delle vite perse, martedì scorso. Un terremoto di magnitudo 7,1 della scala Richter ha colpito il Messico, devastando la capitale e le regioni circostanti. I morti accertati sino ad ora sono 225, ma - nonostante la lotta contro il tempo di volontari e soccorritori, nel tentativo di salvare le persone rimaste intrappolate sotto le macerie - si teme che il numero sia destinato ad aumentare.
Un commosso pensiero lo rivolgiamo i 32 bambini sepolti sotto la loro scuola, crollata durante il sisma, in un quartiere a sud di Città del Messico.
Il nostro più sincero cordoglio e la nostra vicinanza vanno i familiari delle vittime, al popolo inglese e al popolo messicano.
Chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Comunicazioni in merito a "Piano degli indicatori di bilancio"


PRESIDENTE

Do lettura della comunicazione relativa al Piano degli indicatori di bilancio: "Ai fini degli adempimenti di cui all'allegato 4/1.11, comunico che l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 157 dell'1 agosto 2017 ha approvato ai sensi del D.lgs. 118/2011 il Piano degli indicatori di bilancio relativi al bilancio 2017-2019 e al rendiconto di gestione 2016 riferito al Consiglio regionale. La Giunta regionale, con deliberazione n.



PRESIDENTE

115596 dell'11 settembre 2017, ha approvato il Piano dell'indicatore dei risultati attesi di bilancio relativo al rendiconto generale 2016 della Regione Piemonte; deliberazione successivamente trasmessa al Consiglio regionale. Il Piano costituisce un sistema di voci riferite ai programmi e agli altri aggregati di bilancio costruite secondo metodologie comuni, in modo da rappresentare in maniera dinamica l'andamento delle principali voci di bilancio. Per ciascuno degli indicatori previsti dal D.lgs. 118/2011 vengono riportati la definizione e il valore percentuale riferito all'incidenza dell'indicatore su tutte le missioni del bilancio; inoltre per ciascuna delle tipologie delle entrate e per ciascuna delle missioni e programmi di spesa, vengono riportati l'incidenza sul totale delle voci di bilancio . Preciso inoltre che, sotto il punto di vista specifico della procedura di adozione del Piano degli indicatori, l'allegato n. 4/1.11 del D.lgs. 118/2011 prevede che la Regione, alla fine di ciascun esercizio finanziario, entro 30 giorni dall'approvazione del rendiconto, trasmetta al Consiglio il Piano medesimo".
La deliberazione dell'Ufficio di Presidenza e la deliberazione della Giunta regionale sono caricate sul supporto dei documenti per la seduta odierna al fine della loro consultazione.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 12 febbraio 2017.


Argomento:

Nomine (rinvio)


PRESIDENTE

Colleghi, l'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine", lo affronteremo nella seduta pomeridiana.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Prima di passare al punto 5) dell'o.d.g., "Proseguimento di deliberazione n. 228 'Approvazione del Piano paesaggistico regionale ai sensi della legge regionale 5 dicembre", invito l'Aula a mettere in votazione.
Consigliere Pichetto, l'altra volta avevo preso un impegno con lei e con l'Aula sulla mozione n. 1184, "Adozione di un Piano strategico regionale per la prevenzione dei danni derivanti dai mutamenti climatici" presentata dai colleghi Berruti, Graglia, Pichetto, Porchietto e Sozzani.
Posso metterla in votazione? Devono dare un parere? Prego, Consigliere Pichetto, prenda pure la parola. Chiedo all'Aula attenzione, grazie.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Allora, la questione è che risultavano votate le altre mozioni; su questa, l'Assessore Valmaggia si era riservato.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Pichetto.
Nella barcaccia, gentilmente, si faccia silenzio.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Diciamo che erano state votate tutte le altre mozioni; rispetto a questa, da parte dell'Assessore Valmaggia c'era stata la richiesta di farla leggere all'Assessore Ferrero. Se l'Assessore Ferrero l'ha letta e va bene la si può votare.



PRESIDENTE

Bravissimo, Consigliere.
Io ho chiesto gentilmente all'Aula di metterla adesso in votazione per tenere fede agli impegni. Dato che nella giornata di oggi abbiamo detto che nel pomeriggio, alle ore 16.45, mettiamo in votazione.
Consigliere Pichetto, non si faccia distrarre dal collega Gariglio.
Dicevo, dato che nella giornata di oggi dobbiamo mettere in votazione solo in votazione - quegli altri due atti d'indirizzo, oggi pomeriggio alle ore 16.45, mettiamo in votazione anche questo. Va bene? Perfetto.
Nel contempo, sollecitiamo l'Assessore a farne un'ulteriore lettura, in modo certosino.
Grazie.


Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 228, inerente a "Approvazione del Piano paesaggistico regionale ai sensi della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto a proseguire l'esame della proposta di deliberazione n. 228, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Colleghi, nella seduta pomeridiana del 19 settembre u.s. è terminata l'illustrazione degli emendamenti relativi alla proposta di deliberazione n. 228. Non so per quale motivo, ma oggi c'è un po' di confusione.
Ci sono interventi sugli emendamenti? Non ci sono interventi sugli emendamenti.
Possiamo procedere con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Stiamo votando gli emendamenti, tutti illustrati.
Ho chiesto chi voleva intervenire, non ci sono state richieste d'intervento e ora sto mettendo i testi delle modifiche in votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Do atto che l'emendamento rubricato n. 40) è ritirato.
Colleghi! Non può funzionare così! Io capisco che vi volete bene, volete chiacchierare, volete sapere se passerà la legge in Parlamento o se non passa, come sono andate le vacanze.
Consiglieri Bono e Appiano! Vi voglio bene, però non è possibile procedere così! Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Presidente, chiedo che da adesso in poi si votino gli emendamenti per appello nominale.



PRESIDENTE

D'accordo, da questo momento in avanti gli emendamenti saranno posti in votazione per appello nominale.
Do atto che gli emendamenti rubricati n. 37) e n. 38) sono ritirati.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 12) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 42) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 41) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 44) è ritirato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 9) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 43) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 10) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 11) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 13) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 45) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 14) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 51) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 15) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 47) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 48) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 53) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 52) è ritirato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 50) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 49) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 56) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 54) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 55) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 2) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 3) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 4) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 16) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Ricordo che gli emendamenti sono votati tutti per appello nominale.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 17) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 18) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 19) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 58) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 20) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Mettiamo a verbale il voto favorevole del collega Vignale all'emendamento rubricato n. 20).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 59) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 60) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 61) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 21) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 63) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 22) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 24) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 64) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 65) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 25) e n. 26) sono ritirati.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 27) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 28) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 29) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
presenti 39 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 30) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 31) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 32) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Comunico che al termine delle votazioni ci saranno le dichiarazioni di voto sulla delibera.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 33) sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 24 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non intervengo per una dichiarazione di voto, ma semplicemente per chiedere all'Assessore una replica.
Questo Consiglio regionale, infatti, ha discusso per tre sedute entrando sempre nel merito su più emendamenti ma, in termini generali facendo delle considerazioni che riguardano il Piano paesaggistico. E allora noi crediamo che, come sempre avviene, una replica su un tema così significativo da parte dell'Assessore sia doverosa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il Piano paesaggistico ha impegnato la Commissione e i Consigli regionali; mi esprimo al plurale, perché è da molti anni che è stato portato avanti (dal 2009) questo strumento di programmazione importante. È un Piano che ha avuto un percorso molto partecipato, sia all'esterno, nei molti incontri nelle Province, con i Comuni e sui territori, ma anche all'interno della Regione, con le molte Commissioni congiunte che abbiamo portato avanti.
Addirittura, il Piano paesaggistico ha avuto una doppia fase di pubblicazione; quindi sono state ricevute - e penso sia quasi un record oltre 1.300 osservazioni raccolte in tutti questi anni. Quindi è stato un Piano molto partecipato.
Le discussioni in Commissione sono state fatte proprio per accompagnare l'iter di questo strumento. È stato svolto quindi, prima di arrivare all'approvazione in Aula, un lavoro preventivo di confronto, di preparazione e di condivisione all'interno delle Commissioni, ma anche un grande lavoro con il Ministero, perché questo Piano paesaggistico ha avuto come punto di partenza la copianificazione anche a livello di Ministero.
Molte sedute, infatti, sono state svolte anche del Comitato tecnico ministeriale e molti incontri sono stati fatti anche con il Ministero. E tutto questo lavoro, che abbiamo seguito insieme negli ultimi tre anni, che era partito già prima ed è stato portato avanti, è confluito in quell'accordo sottoscritto il 14 marzo nel Protocollo tra il Ministro Franceschini e il Presidente della Regione.
Si tratta dunque di un percorso che è stato ampiamente condiviso con il territorio e che ha però richiesto questo coinvolgimento anche in funzione di questo voto in Aula, che diciamo essere non un voto di approvazione preventiva, ma di completamento dell'iter che ha avuto nella firma dell'intesa fra il Presidente e il Ministro il punto più importante.
In questo senso, gli emendamenti che sono stati presentati e che sono stati testé illustrati e votati, e sui quali ho ascoltato con attenzione tutti i contributi, sono emendamenti che sostanzialmente possono essere raggruppati in alcune tipologie. C'è una serie di emendamenti, cioè, che erano già stati visti e approfonditi in Commissione e che nei rapporti con il Ministero sono stati in parte accolti e in parte non condivisi. Alcune di queste proposte che avevamo già approfondito, dunque, sono state ripresentate in Aula; altre, quelle più strettamente operative - c'è un gruppo di emendamenti anche abbastanza consistenti - sono indicazioni utili che verranno poi prese in considerazione nella fase attuativa del Piano paesaggistico, ovvero nel momento in cui, con il confronto in Commissione andremo a definire l'operatività di questo Piano nell'attuazione concreta sia in ambito regionale che negli strumenti urbanistici comunali attraverso le linee guida e quanto prevedono le norme di attuazione all'articolo 5, ma soprattutto attraverso il Regolamento operativo contenuto all'articolo 46, che riguarda la fase di attivazione e anche quella transitoria rispetto all'applicazione di questo Piano paesaggistico.
È questo il motivo per cui il voto in Aula non è stato positivo, non per il merito delle osservazione e degli emendamenti proposti, ma perché il testo - per com'è stato costruito insieme e proprio per questo iter un po' particolare di approvazione - è un testo che, com'è stato anche ribadito più volte in Commissione, in questa fase è opportuno che non sia emendato.
C'è però un passaggio importante degli emendamenti e degli interventi che si sono susseguiti in Aula...



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Scusi, Assessore: chiedo un po' di silenzio, altrimenti non si pu ascoltare la replica dell'Assessore. È stata chiesta, ma poi va ascoltata! Prego, Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Dicevo che c'è un elemento più volte richiamato in Aula, anche approfittando dell'illustrazione degli emendamenti, ed è quello dell'applicazione futura, del percorso futuro di questo Piano paesaggistico.
È un Piano paesaggistico importante, che fotografa una situazione ampia, complessa, ed è una programmazione articolata e completa, ma in vista della fase operativa sono emerse preoccupazioni per l'adeguamento degli strumenti urbanistici dei Comuni. È stato più volte richiamato il tema delle risorse e dei finanziamenti, ma anche il tema secondo cui il Piano può essere - a detta di alcuni Consiglieri - elemento di blocco dello sviluppo, o motivo di bavaglio e di limitazione dell'attività urbanistica ed edilizia.
Ecco, volevo precisare un fatto. Nelle norme di attuazione, nel Piano paesaggistico sono individuati tre elementi, tre modalità operative, che sono: gli indirizzi, che sono le indicazioni generali cui attenersi; le direttive, che sono indicazioni che devono essere recepite nel momento in cui i Comuni o le Unioni dei Comuni procederanno all'adeguamento dei loro strumenti urbanistici al Piano paesaggistico; infine, ci sono le prescrizioni d'uso, che sono gli elementi cogenti, obbligatori e vincolanti.
Il vero vincolo del Piano paesaggistico è all'interno delle prescrizioni. Prescrizioni che, peraltro - l'avevamo anche già ribadito in Commissione - sono diventate operative al momento dell'adozione del Piano paesaggistico. Cioè, nel momento in cui - nella primavera del 2015 - è stato approvato...



PRESIDENTE

Colleghi, non si sente niente di quello che dice l'Assessore.
Prego i Consiglieri in aula di stare zitti ed invito.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi lasci finire, Consigliere...
Ed invito i commessi a chiedere un po' di silenzio all'esterno.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Chiederò, poi, i danni al Consiglio regionale per la scoliosi, perch se voglio farmi ascoltare a microfono, devo stare.



PRESIDENTE

La scoliosi, alla sua età, non viene più, Assessore, può andare avanti non si preoccupi!



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie. Ringrazio di questa consulenza gratuita! Mi tranquillizza...
Dicevo: le prescrizioni, che sono un tassello importante vincolante questo sì - del Piano paesaggistico, sono già operative dal momento dell'adozione in Giunta del Piano paesaggistico. Ovvero, sono più di due anni che le prescrizioni, che sono il dato vero, sono operative e non mi pare che abbiano suscitato dei problemi o abbiano vincolato o abbiano limitato lo sviluppo urbanistico dei nostri territori.
Sul futuro, alcuni emendamenti e alcune indicazioni contenute negli emendamenti verranno quindi recepite in questi due strumenti importanti che dobbiamo costruire e insieme condividere all'interno dalla Commissione, che sono le linee guida - dicevo prima - e soprattutto il Regolamento.
Il Regolamento è quello che individua le modalità anche nella fase transitoria e individua le modalità di accompagnamento, per i Comuni, nel recepimento delle direttive all'interno dei loro strumenti urbanistici.
Quindi, volevo rassicurare che le preoccupazioni di blocco della progettualità, di blocco dei territori, di blocco dello sviluppo urbanistico-edilizio non sussistono.
Il Piano paesaggistico è uno strumento conoscitivo importante, ma anche di programmazione importante, laddove - nell'adeguamento a cascata - si possono semplificare anche le procedure una volta che i Comuni hanno provveduto all'adeguamento al Piano paesaggistico. In questi due anni dicevo - non si sono visti grossi problemi operativi, per quanto riguarda le prescrizioni.
Gli ultimi due articoli (45 e 46), sui quali anche molti emendamenti sono stati richiamati, e sono proprio quegli emendamenti che andremo a recuperare insieme, nella costruzione del Regolamento attuativo, sono quelli che permettono di tradurre nell'operatività anche questo momento questa fase transitoria.
Pertanto, all'indomani (speriamo che sia domani, proprio) dell'approvazione del Piano paesaggistico, per i Comuni non cambia nulla nell'operatività dei Piani regolatori, perché la norma prevede che l'adeguamento avvenga nella prima variante generale che il Comune porta avanti, nella quale dovrà recepire le indicazioni del Piano paesaggistico.
Ma, nel frattempo, valgono le norme attualmente in vigore, quindi c'è sostanzialmente una fase transitoria di salvaguardia di queste norme, fino all'approvazione - dicevo - della variante generale.
Pertanto, il lavoro che abbiamo davanti è questo. Ci sono due punti (sono stati richiamati) un po' più critici: uno, il dato temporale, cioè la previsione nei 24 mesi, che però è prevista da una norma nazionale, per l'adeguamento dei Comuni al Piano; l'altro è quello delle risorse. Risorse che - come ho detto anche più volte in Commissione - al momento, per quanto riguarda le necessità di adeguamento urbanistico, per le competenze regionali, sono sempre state garantite.
Vedremo, nel futuro, di fare - anche con l'aiuto del Vicepresidente uno sforzo per avere maggiori risorse per accompagnare questa fase.
Pertanto, sulla tempistica e sulle risorse dobbiamo trovare delle risposte. Sulla tempistica, un po' meno, perché - come ho detto l'adeguamento al Piano paesaggistico avviene con la costruzione di una variante generale che i Comuni devono adottare e portare avanti.
Quindi, ritengo che sia stato un percorso utile e importante condiviso, e anche questa votazione e l'illustrazione degli emendamenti ancorché - come ho spiegato e ho motivato - con voto negativo, molti dei suggerimenti verranno poi recuperati e valorizzati all'interno degli strumenti applicativi.
È un grosso patrimonio, questo del Piano paesaggistico, di conoscenze.
È un patrimonio che, in questi anni, è stato tutto informatizzato e quindi, a disposizione dei temi, cioè a disposizione dei professionisti, a disposizione anche dei cittadini, ed è un patrimonio che aiuterà il Piemonte a pianificare, a seguire uno sviluppo che sia organico, coerente e attento alle diverse esigenze, attento alle questioni ambientali, ecc.
Quindi, è un passaggio, a mio avviso, importante per questa nostra Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Iniziamo l'esame degli atti d'indirizzo collegati.
Ordine del giorno n. 1148 "Adeguamento degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale degli enti locali al Piano Paesaggistico Regionale (PPR)" presentato da Conticelli, Accossato, Barazzotto, Caputo Corgnati, Ferrentino, Gallo, Ottria, Rossi, Rostagno, Valle La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Il tema della procedura che adesso dovranno affrontare le Amministrazioni comunali per l'adeguamento degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale al nuovo Piano paesaggistico regionale è un percorso sicuramente utile, ma anche lungo e complesso soprattutto in un panorama di piccoli Comuni, come quello piemontese.
Quello che chiediamo in questo ordine del giorno è che, rispetto ai 24 mesi per l'adeguamento prescritti dalla legge, la Regione dia un supporto alle Amministrazioni comunali nell'accompagnamento di questo percorso e che questo termine sia accompagnato con la necessaria, diciamo così elasticità. Chiediamo anche di valutare la possibilità di reperire forme di sostegno finanziario per l'adeguamento degli strumenti urbanistici attraverso dei bandi rivolti in particolare ai piccoli Comuni, magari con una premialità rispetto a quei territori dove si lavora, dove ci sono state (in Piemonte poche) le fusioni dei Comuni e dove si lavora come Unione dei Comuni stessi.
Questo va in un percorso di pianificazione che dovrebbe sempre più favorire un lavorare insieme e un dialogo rispetto ai vari livelli istituzionali, perché questo chiedono le nuove norme di cui parliamo altrimenti diventa davvero difficile per le Amministrazioni comunali riuscire ad adeguarsi e, soprattutto, pensare a uno sviluppo reale dei loro territori.



PRESIDENTE

Consigliera Porchietto, ho visto che ha alzato la mano per intervenire però aspetti, perché si dovrebbe agire in questo senso: vengono presentati tutti gli ordini del giorno da parte. Questa è la norma. Dopo i Consiglieri possono intervenire.
Quindi passiamo al secondo ordine del giorno.
Collega Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Mi scusi, Presidente.
Per non sbagliarci: ogni singolo Consigliere regionale ha titolo non soltanto a presentare l'ordine del giorno che eventualmente ha presentato.
Pertanto, illustrati i singoli ordini del giorno o mozioni, ognuno di noi ha titolo a intervenire per dieci minuti sui singoli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Sì, ma dopo l'illustrazione. È così, è quello che ho detto alla Consigliera Porchietto.
Mozione n. 1179 "Incremento delle risorse finanziarie a bilancio per le operazioni di adeguamento della pianificazione vigente al PPR" presentata da Ruffino, Berutti, Gancia, Pichetto Fratin, Porchietto.
Interviene qualcuno su quest'atto d'indirizzo? Prego, Consigliera Porchietto, prenda pure la parola.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Con questa mozione, noi riportiamo all'attenzione dell'Aula ciò che già all'interno degli emendamenti abbiamo posizionato, vale a dire il tema che le risorse finanziarie a bilancio per queste operazioni di adeguamento non sono chiaramente adeguate a quello che si va a richiedere ai Comuni.
Chiediamo al Consiglio regionale di valutare e di assumersi un impegno insieme alla Giunta, per incrementare notevolmente le risorse stanziate a bilancio e per finanziare le operazioni di adeguamento alla pianificazione vigente.
È chiaro che questa è una mozione - ho ascoltato precedentemente anche quella della collega Conticelli, su cui poi chiederò di poter intervenire che in qualche modo riprende ciò che l'Assessore ha detto, nel senso che l'Assessore, come mi pare di aver capito, ha già detto che le risorse non sono adeguate e che anche la Giunta sta valutando, quindi penso che, da questo punto di vista, non si potrà fare altro che prendere atto di questa mozione e votare favorevolmente. Altrimenti credo che, a questo punto utilizzeremo due pesi e due misure.
Quindi valuteremo con attenzione quello che la Giunta proporrà di votare in merito a questa mozione.



PRESIDENTE

Mozione n. 1180 "PPR - Regime transitorio per l'approvazione degli strumenti di pianificazione in itinere" presentata da Sozzani, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino.
La parola al primo firmatario, il Consigliere Sozzani, che la illustra.



SOZZANI Diego

Sì, questo - poi mi riservo di spiegarlo meglio nell'intervento riguarda la preoccupazione più grossa che, per la verità, è stata parzialmente toccata anche dall'Assessore, dove la mozione è tesa a prevedere la massima salvaguardia possibile delle procedure di revisione di variante in corso, in ragione dello stadio procedurale raggiunto. Questo è generico, volutamente generico, perché va evidentemente sia nell'ambito dei Comuni sia in ambito privatistico.
Sappiate che la norma, così come è scritta, nell'ambito di una copianificazione ministeriale, sotto un profilo legislativo, mi fa rabbrividire, perché evidentemente non è possibile copianificare con il Ministero, se non in una parte di cui parlerò quando poi entrerò nel merito della discussione, nonché altri aspetti anche dettati da sentenze della Corte costituzionale. Comunque, occorre prevedere la salvaguardia possibile delle procedure in corso, perché qui c'è un rischio terribile di Comuni che hanno iniziato la procedura rispetto alle varianti, lo hanno raggiunto a un certo punto molto avanzato del loro iter burocratico, ma con questo Piano paesaggistico regionale introduciamo dei nuovi vincoli tali per cui queste procedure vanno azzerate. Allora questo era l'elemento sul quale chiedevamo una salvaguardia, che non troviamo nella lettura della delibera regionale.
Questo e il senso della mozione, ma interverrò successivamente per chiarire meglio questo concetto.



PRESIDENTE

Mozione n. 1181 "Attivazione di un servizio di consulenza da parte della Direzione regionale competente a favore dei Comuni ai fini dell'applicazione del PPR" presentata da Sozzani, Graglia, Pichetto Fratin Porchietto, Ruffino.
Anche in questo caso, la parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Questo invece è a servizio dei piccoli Comuni, siccome vi sono delle prescrizioni nel momento dell'applicazione del Piano. Prima la Consigliera Conticelli parlava dei due anni, ma non è per tutto il Piano: alcune norme sono immediatamente applicabili dall'approvazione dello stesso. Temiamo che ci sia una preoccupazione, soprattutto dei piccoli Comuni, nell'ambito dell'interpretazione e applicazione immediata di queste norme.
Quindi questa mozione indica una strada perché ci possano essere delle indicazioni operative date anche oralmente in tempo reale alla singola Amministrazione richiedente, per cui è necessaria una collaborazione fra gli uffici tecnici dei Comuni rispetto agli uffici tecnici della Regione.
L'attivazione di uno specifico sportello in via telematica consente di acquisire indicazioni operative da fornirsi in tempi compatibili con i procedimenti per i quali la consulenza specifica richiesta.
Ciò perché temiamo che nella valida applicazione di queste norme ci saranno necessità in questo senso e quindi, per non far fare viaggi avanti e indietro da parte dei tecnici comunali piuttosto che degli Amministratori, ci possa essere uno sportello dedicato, ancorch organizzato, rispetto a questo tipo di elementi che stiamo chiedendo.
Occorre la massima diffusione informativa dei pareri dati - questo potrebbe essere utile fra Amministrazioni che magari, richiedendo un parere, altri si riscontrino nello stesso parere e quindi lo facciano proprio - rendendoli consultabili su apposito sito, così da assicurare a tutte le Amministrazioni che abbiano analoghe problematiche di poter fruire di tale supporto. Questo è un altro elemento che ci sembra importante, in modo che ci possa essere un'uniformità di intenti rispetto all'applicazione del Piano.
Infine, chiediamo la pubblicizzazione delle modalità con cui è stato attuato tale servizio di consulenza contemporaneamente all'efficacia applicativa delle prescrizioni del Piano, essendo doveroso che la Regione fornisca la necessaria assistenza negli stessi tempi con cui si impone ai Comuni anche l'applicazione del Piano paesistico regionale.
Ci sembrano queste alcune indicazioni di buonsenso e chiediamo all'Aula che possa essere attivata una procedura di questo genere, che è sicuramente compatibile con il 2017 in cui siamo dal punto di vista del rapporto informatico.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 1187 "Valutare le modalità più opportune affinché, tra i luoghi ed elementi identitari del Piemonte, in quanto connessi tradizionalmente a eventi o valori di tipo storico, siano considerati anche i luoghi della Resistenza e della Lotta di Liberazione" presentato da Appiano, Allemano, Accossato, Barazzotto, Boeti, Conticelli, Corgnati Ferrentino, Gariglio, Gallo, Grimaldi, Motta, Ottria, Rossi, Ravetti Rostagno, Valle.
La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Effettivamente il titolo riassume con efficacia il contenuto dell'ordine del giorno, che si riferisce all'articolo 33 del Piano paesaggistico, "Luoghi ed elementi identitari", laddove si specifica che il Piano paesaggistico regionale riconosce tali luoghi quali elementi costituenti il patrimonio storico, culturale e architettonico, nonch luoghi la cui immagine è ritenuta di particolare valore simbolico nella percezione sociale locale, in quanto connessi tradizionalmente a eventi o valori di tipo storico. E certamente in tali luoghi rientrano anche i luoghi della Resistenza e della lotta di Liberazione.
Quindi, quello che semplicemente - ma riteniamo doverosamente - viene richiesto con questo ordine del giorno è un'attenzione a questi temi, in linea con interventi che già la Regione opera attraverso le proprie leggi e i finanziamenti iscritti a bilancio, con cui abbiamo recuperato e ristrutturato, contribuendo al loro restauro, monumenti che si riferiscono a questo importantissimo periodo storico.
Chiediamo appunto che una delle attuazioni del Piano paesaggistico sia proprio una più completa e più forte valorizzazione di questi elementi fondanti della nostra cultura.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 1188 "Modifica del Piano Paesaggistico per garantire il potenziamento del sistema neve del Piemonte" presentato da Vignale Graglia, Porchietto, Sozzani.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno interviene su una delle tante parti che noi riteniamo sarà dannosa per la nostra Regione. In particolar modo - ma poi lo diremo nella dichiarazione di voto - noi crediamo che alcune parti oltre a essere completamente non condivisibili da un punto di vista sostanziale rispetto a ciò che contiene il Piano, abbiano in sé anche le ragioni di una non condivisione formale.
Noi, infatti - e lo vedremo anche rispetto ad altre mozioni e anche altri aspetti che citeremo non solo nella dichiarazione di voto, ma anche nell'illustrazione degli ordini del giorno - abbiamo una delibera (perch il Piano paesaggistico è una delibera) che in qualche modo supererà degli aspetti previsti da leggi della Regione Piemonte o da regolamenti a esse collegati.
Questo è proprio il caso dell'impiantistica di risalita. Noi facciamo una legge, la n. 2, che ha una sua parte relativa all'urbanistica; e il Consiglio regionale l'approva, inserendo tutta una serie di caratteristiche all'interno delle quali non vi è il tema legato ai crinali, quindi all'impossibilità di intervenire a 50 metri da un crinale, nonostante la l.r. 2 in un suo articolo - che, se non ricordo male, è il n. 8 intervenga in modo molto puntuale definendo che cosa, da un punto di vista urbanistico, si può fare o non si può fare in un comprensorio sciabile di un'area montana.
Il Consiglio regionale, dunque, vota una legge; quella legge trova una sua applicazione, o su delibera o non necessariamente (neppure su delibera ma sulla pianificazione urbanistica comunale); dopodiché, una delibera che non viene votata dalla Commissione consiliare, che viene sostanzialmente presentata in modo immodificabile al Consiglio regionale, avrà invece il dovere di modificare tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica della Regione, che - ai sensi dell'articolo 46, comma 1 - deve armonizzare tutti i suoi strumenti di pianificazione entro 12 mesi e impone a tutte le Amministrazioni comunali di modificare i loro strumenti di pianificazione nell'arco di breve tempo; per cui tutti i nostri comprensori sciistici che hanno una seggiovia che arriva in cima a un crinale per collegare più valli, o semplicemente che hanno un impianto funiviario o scioviario che arriva in cima a un crinale - pertanto, coloro che l'hanno fatto procederanno a farlo - hanno una classificazione urbanistica dell'area sciabile che arriva cartograficamente fino alla cima del crinale, e dovranno modificare questa cartografia e i loro documenti di pianificazione urbanistica, perché questo prevede il Piano paesaggistico.
Il fatto che sia completamente contro a quanto il Consiglio regionale ha scelto pochi mesi fa con una norma, è assolutamente evidente. Ritengo sia difficile (ma sarà materia successiva) che una delibera possa modificare ciò che una legge prevede. Perché questa delibera modifica la legge n. 56, ma anche la legge n. 2/2009; questa delibera modifica tutte le leggi che contengono, al loro interno, una prescrizione di carattere urbanistico. Modificherà la legge n. 23/2006 e tutta una serie di altre norme.
Io non credo che una delibera lo possa fare, ma soprattutto - ma questa è una valutazione di carattere politico, e non di carattere tecnico amministrativo - ritengo davvero incomprensibile la schizofrenia politica di chi, nel novembre o nel dicembre approva norme che contengono prescrizioni urbanistiche totalmente difformi a quelle del Piano paesaggistico, e poi, nel settembre successivo, vota un documento, come la maggioranza ha fatto in modo assolutamente compatto, che invece impone una serie di prescrizioni.
La Giunta regionale, con l'Assessore Valmaggia, si reca in provincia di Cuneo a dichiarare che ci saranno 30 milioni di euro per l'impiantistica di risalita. Se la Giunta regionale ha visto una parte della documentazione che è stata presentata loro, avrà altresì visto che una parte di questa documentazione riguarda interventi che violano l'attuale Piano paesaggistico, perché intervengono all'interno dei crinali. Il timore è che gli Uffici regionali, coadiuvati da terzi, abbiano scritto il Piano paesaggistico; la maggioranza non l'abbia letto; la Giunta non l'abbia letto e oggi dobbiamo, per forza di cose, approvare un documento che, in qualche modo, è contrario agli stessi progetti di Governo e alle stesse norme che la maggioranza ha votato.
All'interno di quei 30 milioni ci sono tutta una serie di interventi ed è interessante leggere ciò che prevede l'articolo 13 sulle aree di montagna, laddove dice che la priorità per la Regione Piemonte, nelle aree di montagna a 50 metri dai crinali, è quella di togliere gli impianti tutte quelle piste e tutte quelle tracce di piste che, in qualche modo individuano la pista e non più, verosimilmente, il bosco. Ci si dimentica che molte di quelle realtà prima non erano "bosco", ma pascoli; ci si dimentica che tutte quelle realtà d'estate sono pascoli e che, se venisse approvato e attuato il Piano paesaggistico, in tutte quelle realtà - cioè i 50 metri in montagna - non si potrebbe più fare, in questo caso impiantistica di risalita, ma anche altre cose, come le attività estrattive. Per cui l'Assessore Valmaggia dovrà andare nella sua provincia a spiegare che due importantissimi siti estrattivi che sono a 50 metri dal crinale dovranno smettere di operare. Perché quando avranno il rinnovo della concessione paesaggistica, che avviene ogni cinque anni e che nulla ha a che vedere con l'autorizzazione che viene rilasciata, dovranno verosimilmente smettere la loro attività o dovranno produrre tante e tali carte, per dimostrare che l'attività che stanno svolgendo non impatta con il vincolo paesaggistico che oggi questo Consiglio regionale vuole mettere.
Noi abbiamo contrastato tanti provvedimenti che questa Amministrazione ha presentato, ma credo che un provvedimento così dannoso per il Piemonte salvo la riforma sanitaria - a oggi, questo Consiglio regionale non l'avesse ancora fatto! Il problema qual è? Il problema è che un documento così tecnico, anche se è profondamente politico, farà evidenziare le mostruose criticità nel momento in cui verrà approvato. Perché - a oggi - c'è stata una grande e significativa contrarietà, che è stata espressa. Poi, ogni tanto noi vediamo il parere del CAL, però quando 500 Amministrazioni comunali scrivono dicendo che il Piano non funziona, rispetto alle 1200 di questa Regione, forse qualche aspetto c'è.
Quando tutte le associazioni di categoria - agricole, artigianali edili e quant'altro - scrivono che il Piano non funziona, forse qualche problema lo pone. E certamente, questo è un tema fondamentale.
La montagna piemontese vive, in maniera significativa, per l'economia che gli impianti di risalita portano. Questo è un dato che non dice il sottoscritto, ma che dicono i flussi turistici e che dice chi banalmente conosce la nostra montagna. Anch'io sono molto affascinato dal turismo slow; il turismo slow è in grande crescita, noi siamo molto lieti che questo accada. Peccato che, da un punto di vista numerico, senza la significativa occupazione che i comprensori di risalita danno, la nostra montagna sarebbe decisamente più povera.



PRESIDENTE

Mozione n. 1193 "Il Piano paesaggistico non intervenga sulle attività estrattive che abbiano già ottenuto un giudizio paesaggistico favorevole" presentata da Vignale, Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto Sozzani.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
È quello che dicevo precedentemente, anche se ha un altro tema: questo Consiglio regionale riguarda un altro campo e noi abbiamo presentato due emendamenti relativamente al mondo dello sviluppo economico: l'impiantistica di salita e il mondo delle attività estrattive, anche perché - lo dico senza dover nascondere nulla - essendomi occupato di questo tema quando facevo l'Assessore e anche in qualità di promotore di norme poi approvate o parzialmente approvata dal Consiglio regionale ovviamente sono temi che conosco meglio.
Che cosa prevede il nostro Piano paesaggistico, rispetto alle attività estrattive? Non è chiarissimo, ma è assolutamente chiaro su un tema, che è lo stesso che dicevo prima, cioè il divieto di svolgere qualunque tipo di attività, fra cui quella estrattiva sui crinali di montagna, ma ha tutta un'altra serie di limitazioni che inevitabilmente incideranno e impatteranno sulle attività estrattive.
Poiché questo riguarda la tutela delle aree protette, questo riguarda la tutela degli usi civici, questo riguarda la tutela degli alvei dei fiumi, questo riguarda tutta una serie di aspetti che la musealizzazione che questo Piano paesaggistico fa del Piemonte, ovviamente, andranno fortemente a impattare anche sul mondo delle attività estrattive che, per esempio, ricordiamo - all'interno della nostra regione - sono presenti in modo significativo, come in tutte le regioni d'Italia, sulle aste fluviali.
Per cui, l'asta del Po ha un numero significativo di attività che, quando abbiamo scritto la legge regionale (la legge 23 del 2006) abbiamo chiaramente indicato che tutte le aree, anche all'interno di aree protette dovessero completare il loro piano estrattivo, potevano completare il loro piano estrattivo, perché questo era previsto da un'autorizzazione precedente.
Guardate, il paradosso è che il mondo estrattivo ha due autorizzazioni: un'autorizzazione, quella regionale, che oggi ha un valore quindicennale più - eventualmente - cinque anni di proroga, qualora vi sia ancora del materiale da estrarre, quindi qualora il Piano non venga modificato, ma qualora le aree si trovino (il 90 per cento dei casi) in aree tutelate dal Codice del paesaggio - ogni cinque anni devono rinnovare la propria autorizzazione paesaggistica, che è vincolante rispetto alla concessione stessa, che è stata rilasciata dai Comuni o, come negli ultimi casi, dalle Province.
Che cosa accade leggendo il Piano paesaggistico, ma leggendo anche le tavole del Piano paesaggistico? Accade che noi troviamo alcune prescrizioni che sono estremamente rigide rispetto al Piano paesaggistico, però - badate non rispetto a quella che è la volontà presunta della Giunta, perch l'Assessore Valmaggia poi si alzerà e dirà, come è già stato detto: "No non c'è nessun problema nel mondo delle attività estrattive".
Però, se uno legge puntualmente l'allegato 3 sulla relazione, ma soprattutto le singole tavole, si renderà conto che ha una serie di prescrizioni e una serie di divieti (si vedano le tavole) che oggi insistono su attività estrattive.
Insieme ai colleghi di Forza Italia (il primo firmatario è il collega Sozzani) noi abbiamo presentato un emendamento che era di buonsenso.
L'emendamento cosa diceva? Che sono fatte salve tutte le attività che hanno ottenuto una concessione prima dell'entrata in vigore del Piano paesaggistico regionale, ancorché vi sia una rinnovo della concessione dell'autorizzazione paesaggistica che, magari, per alcune imprese - fra due, tre, quattro, massimo cinque anni - è in scadenza. Perché è evidente che, se io ottengo una concessione decennale o una concessione (dalla legge 23 in poi) che vale 15 anni, il mio piano d'ammortamento rispetto agli investimenti che faccio, o comunque alle persone che assumo, o qualunque altra cosa, lo faccio relativamente ai 15 anni che un'autorizzazione regionale mi ha concesso, che in quel momento poteva essere revocata solo e soltanto se venivo meno a una serie di obblighi e adempimenti che la legge regionale mi dava.
E qui, siamo al caso di prima. Anche da questo punto di vista, la legge 23 non dice nulla sui crinali, non dice nulla sugli usi civici, non dice nulla sulle aree protette. Anzi, dice qualcosa in più rispetto, per esempio, alla legge 19 del 2009, ed è una legge regionale.
Il Regolamento che la III Commissione consiliare esaminerà mercoledì ha una serie di aspetti che sono in contraddizione con il Piano paesaggistico.
Ma il Piano paesaggistico, all'articolo 46, come primo punto dice che è indispensabile conformare tutti gli strumenti urbanistici regionali al Piano paesaggistico. E, quindi, verosimilmente quel Regolamento andrà modificato, perché andranno introdotti i divieti sulle aree di montagna e sui crinali, e andranno introdotte altre limitazioni che il Piano pone.
Dopodiché, vi è un altro aspetto che, ovviamente, facendomi aiutare da qualche amico urbanista, ho visto esserci rispetto alle tavole. Cioè, ho provato a vedere le tavole legate al Piano, sulle quali oggi insistono delle attività estrattive. Su molte di queste tavole è stato inserito un divieto per cui una parte di queste attività estrattive, guardando le tavole allegate al Piano, non potranno ottenere l'autorizzazione paesaggistica, perché - come l'Assessore e i colleghi sanno sull'autorizzazione paesaggistica si possono inserire molti soggetti, su una conferenza unificata si possono inserire molti soggetti. Allora, al di là di quella che è la volontà dell'Amministrazione, che magari intende dire "noi non vogliamo porre alcuna limitazione rispetto a chi ha già ottenuto un'autorizzazione", è evidente che con il mio Piano paesaggistico regionale in mano (anche se io sono solo un normale cittadino), in cui si procede a un rinnovo di un'autorizzazione ambientale, per esempio, in un'area la più semplice, in un crinale, oppure in un'area all'interno della quale il Piano ha previsto una tavola che pone un divieto, è molto più difficile che si arrivi a un rinnovo.
E allora la domanda che di nuovo ci si pone è: l'ordine del giorno fa ciò che non ha fatto il regolamento, cioè chiede che vengano garantite, ma con una modifica poi del Piano, tutte le attività che hanno ottenuto un'autorizzazione prima.
Concludo con un aspetto. Non ci sono solo le attività che hanno concluso, che hanno ottenuto una concessione cinque anni fa e quindi, in teoria, per altri cinque più cinque dovrebbero essere autorizzabili, ma ci sono fortunatamente anche i nuovi siti di cava.
Cosa ha previsto la legge 23? Ha previsto che il Piano regionale sulle attività estrattive deve individuale i bacini e i poli all'interno dei quali è possibile svolgere un'attività estrattiva. Ma, nell'individuazione di questi bacini e poli, noi non ci conformeremo più soltanto alla legge regionale 23, ma inevitabilmente dovremo conformarci a quello che il Piano paesaggistico prevede. E non è sempre uguale, nel senso che ci possono essere realtà - le cave di crinale ne sono un esempio - in cui quello che era naturalmente un bacino o un polo non potrà più diventare tale.
Quindi, di nuovo, una delibera regionale modifica ciò che una legge regionale prevede, e su questo (ma successivamente) credo che sarà doveroso fare alcune verifiche, poiché rammento - lo ricorda, credo, anche il Vicepresidente Boeti - che, quando per legge modificammo una delibera dovemmo tornare indietro, perché ci si disse correttamente: "Uno stesso provvedimento si modifica con un provvedimento della stessa natura". Allora io credo e temo che un provvedimento amministrativo non possa modificare delle leggi, e invece è quanto sta già avvenendo.



PRESIDENTE

Mozione n. 1194 "La Regione stanzi le risorse adeguate per Comuni Province, Città Metropolitana e Aree protette per l'adeguamento degli strumenti urbanistici al PPR" presentata da Vignale, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Sozzani.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Senza entrare nel merito di ciò che il Piano prevede, una delle prime considerazioni di negatività che abbiamo espresso rispetto al Piano è il costo che il Piano stesso avrà per Province, Città metropolitane, Comuni e Aree protette, perché tutti questi soggetti dovranno conformare e adeguare i loro documenti urbanistici entro 24 mesi.
Ora, la mozione dei colleghi del Partito Democratico chiede in qualche modo più elasticità affinché, ancorché la norma nazionale preveda 24 mesi ci possa essere un periodo, diciamo, di tolleranza maggiore.
Il problema non è la tolleranza, il problema è che per conformare i singoli piani regolatori al Piano paesaggistico con le decine, anzi le centinaia, di prescrizioni che ogni singola Amministrazione deve fare sostanzialmente, è quasi rifare un Piano o, comunque, fare quella che sarebbe una modifica strutturale a un Piano regolatore - ci va un numero tale di risorse che oggi, come tutti noi sappiamo, le Amministrazioni comunali non hanno.
Guardate, ho provato a chiedere a qualche urbanista quale può essere la media del pollo per un piano regolatore in Regione Piemonte, considerando i capoluoghi di Provincia, le grandi città e anche il piccolo Comune. Le valutazioni variano, ma nessuno dice che vi è una spesa che sia inferiore ai 25 milioni di euro a Comune. Ciò significa che la Regione Piemonte dovrebbe avere 30 milioni di euro per garantire che le Amministrazioni comunali, le Province, le Città metropolitane e gli Enti parco possano conformare i loro strumenti urbanistici al Piano paesaggistico regionale.
Io, ovviamente, guardando l'assestamento di bilancio, già per gli anni 2018 e 2019 ho fatto presente come non c'è un euro rispetto a questa possibilità di contribuzione alle Amministrazioni comunali; può anche essere corretta, nel senso che il Piano non era ancora stato approvato però è evidente anche che già in una modifica dell'assestamento o certamente nel bilancio triennale 2018-2019-2020, che esamineremo da qui a poco, dovranno esserci molti milioni di euro per aiutare le Amministrazioni di cui al comma 2 dell'articolo 46 per adeguare e conformare i loro strumenti urbanistici.
Posto che, secondo noi, queste risorse non ci saranno mai, posto che anche qualora ci fossero (parliamo di un minimo di 30 milioni di euro) sarebbe delittuoso spendere 30 milioni di euro per modificare 1.200 piani regolatori piuttosto che non investirli nelle dieci priorità (ognuno scelga quella che crede) che questa Regione avrebbe, la verità è che la Regione non avrà mai queste risorse per sostenere la pianificazione comunale. E che cosa avviene? Avviene che i Comuni possono continuare con la loro pianificazione? No, perché - come correttamente ha detto l'Assessore Valmaggia - il Piano mette già in salvaguardia le prescrizioni del Piano stesso. Quindi, se anche i Comuni non hanno i soldi per modificare il loro Piano e adeguarlo da un punto di vista urbanistico a ciò che prevede il Piano paesaggistico regionale, su molte realtà non potranno fare nulla se non ciò che non è vietato, non è in salvaguardia, non è tutelato dal Piano paesaggistico regionale.
In più, voi pensate a quelle Amministrazioni comunali che hanno fatto un percorso di copianificazione che si sta concludendo o che si è concluso.
La Giunta regionale approverà quei Piani regolatori? Io ritengo di no perché quei Piani regolatori - credo, ma su questo poi magari l'Assessore gentilmente ci darà una comunicazione - che non sono ancora arrivati al voto della Giunta, ma che hanno concluso il loro percorso di copianificazione, debbano rientrare in ciò che la delibera che oggi state votando prevede, cioè essere adeguati e conformati a quanto il Piano paesaggistico regionale prevede.
Per questo credo sia indispensabile prevedere in modo netto una garanzia di contribuzione rispetto ai Comuni non in modo sfumato, un po' di elasticità, un po' di aiuto e quant'altro: in modo netto. Perché, guardate è ciò che avviene - o meglio, dovrebbe avvenire - in ogni organo sussidiario, cioè quando un Ente superiore impone obblighi a un Ente inferiore per sussidiarietà trasferisce anche risorse. L'abbiamo visto l'altra settimana parlando (anche se non c'entra niente) del Piano triennale sulla ludopatia: lo Stato italiano ha fatto una norma che prima non c'era, ma ha trasferito anche tre milioni e 700 mila euro alla Regione Piemonte per l'applicazione del Piano. Sarebbe meglio ancora che noi avessimo una norma, ma di questi esempi ne possiamo fare - ovviamente quanti ne vogliamo. Quando abbiamo, sempre con la legge 2, posto degli obblighi agli impiantisti che prima non c'erano, abbiamo però anche riconosciuto un contributo, perché - se devo rendere una pista più sicura devo avere anche una parte di contribuzione per poter fare questo tipo di intervento.
E allora, in un'ottica di sussidiarietà, credo che si debba essere molto netti. Intanto, ci auguriamo, con l'approvazione di questo atto d'indirizzo, ma poi l'attesa non sarà lunga; attendendo la presentazione del bilancio del 2018-19-20 all'interno del quale ci dovranno essere minimo quei 20-30 milioni di euro necessari per garantire la copianificazione.
Secondo me, è impossibile. E allora, è evidente che le possibilità saranno due, per gli enti che dovranno applicare il Piano: quella di non applicarlo, e quindi ognuno si tiene le prescrizioni che il Piano paesaggistico regionale ha dato ai singoli soggetti, oppure quello di applicarlo a spese proprie. E badate che, se uno guarda alcune tavole di alcune aree o di alcuni Comuni, la non applicazione del Piano e il mantenimento delle prescrizioni farà sì che molte aree piemontesi non faranno nulla.
Noi abbiamo discusso a lungo, con alcuni colleghi di Forza Italia e con gli Amministratori locali, sulla contrarietà a un disegno di legge che poi non è stato neanche mai approvato in Giunta, "talebano" sul consumo di suolo. Il problema che quelle prescrizioni talebane che venivano inserite all'interno del disegno di legge, oggi sono completamente contenute all'interno del Piano paesaggistico, perché non c'è quasi capitolo che non venga trattato all'interno del Piano paesaggistico che non tenga conto dell'impossibilità di costruire, se non passando dal riuso. Peccato che anche su quel tema, non c'è un euro.
Quindi, credo che questo atto d'indirizzo sia indispensabile e soprattutto il suo adeguamento, cioè il suo rispetto, sia indispensabile per dare un minimo di certezza a chi - credo - con non molta serenità deve rispettare una legge della Regione.



PRESIDENTE

Bene. I primi firmatari hanno presentato gli ordini del giorno e le mozioni d'indirizzo. Adesso, apriamo la discussione generale su di essi.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente Una ricca schiera di ordini del giorno, molti anche con, non dico gli stessi, identici impegni, ma molto simili.
Diciamo che si parte da una sorta di comunione di intenti in quello che è l'ampliamento dei fondi disponibili per l'adeguamento degli strumenti urbanistici comunali e intercomunali.
Io, sinceramente, capisco gli atti d'indirizzo del centrodestra, che portano alla ribalta questa tematica; tematica che abbiamo condiviso anche noi e portato alla luce anche noi. Capisco meno gli atti d'indirizzo del centrosinistra, che puntano su questa questione, anche perch l'assestamento di bilancio che stiamo analizzando porta un segno meno, su questo fronte. Un segno meno che dimezza quelli che erano i fondi previsti nel bilancio dalla Regione Piemonte per gli anni 2018 e 2019.
Quindi, vorrei capire da che parte stiamo guardando, perché se da domani incominceremo a lavorare su un bilancio e si voterà il bilancio che è stato presentato, questi ordine del giorno della maggioranza non avranno nessun senso.
Vorrei capire se, invece, quel segno "meno" sui fondi destinati ai Comuni sarà un segno che verrà modificato, non dico con un segno "più", ma almeno con la conferma dei fondi che erano stati previsti nella fase di approvazione del bilancio previsionale.
Altre questioni degli ordini del giorno: la questione dell'aiuto ai Comuni nella fase di adeguamento. Chiaramente, è auspicabile che i Comuni vengano aiutati in questo percorso; percorso che non è estremamente facile.
È un percorso che potrebbe portare veramente a delle difficoltà specialmente da parte dei piccolissimi Comuni.
Cosa si auspica da parte del Movimento 5 Stelle? Si auspica che questo percorso sia fatto e guidato dalla Regione Piemonte in maniera coordinata ma anche coraggiosa. Perché, se c'è un problema di fondi e c'è un problema di difficoltà nell'adeguamento, c'è anche un discorso di maturità, che deve essere affrontato dalla Regione e dai Comuni, insieme.
Insomma, è inutile adeguare 1.200 piani regolatori al PPR; è utile che i Comuni si mettano insieme per adeguare i loro strumenti urbanistici.
Abbiamo delle aree omogenee: secondo me, la Regione Piemonte, con i suoi Uffici, deve aiutare i Comuni a costituire queste aree omogenee secondo cui attivare dei processi di adeguamento degli strumenti urbanistici che siano intercomunali e coerenti con la realtà del territorio piemontese.
Sappiamo bene cosa è successo con le nuove Unioni montane; Unioni montane che si sono riunite un po' a macchia di leopardo, con scarse continuità territoriali e con scarso senso della praticità e della pianificazione di un servizio pubblico che possa funzionare.
Bene, noi dobbiamo andare oltre e cercare di dare ai territori gli strumenti per organizzarsi secondo una pianificazione che sia il più possibile coerente e fattiva.
Su altri ordini del giorno: c'è quello a prima firma del collega Appiano sui luoghi della Resistenza, che chiaramente condividiamo, c'è un ordine del giorno a prima firma del Consigliere Vignale, che sinceramente non comprendo (è quello relativo ai crinali montani), perché questo ordine del giorno chiede, nell'impegno, l'abrogazione della lettera c), del comma 12, dell'articolo 13. Articolo 13 che è quello più incriminato, forse dalle file del centrodestra, relativo ai crinali montani. Però, abrogando la lettera c) del comma 12, articolo 13, noi eliminiamo una deroga che penso sia cara al centrodestra. E così facendo, non sarebbe una politica coerente a quanto propugnato in queste sedute dal centrodestra.
Altre questioni: l'ordine del giorno o mozione 1180, che prevede più salvaguardia, che non ho ben capito che cosa vorrebbe propugnare. Anche su questo ordine del giorno abbiamo parecchie perplessità.
Il discorso generale su questi ordini del giorno ci fa capire una cosa: che parlare di urbanistica in questo Consiglio non è semplice. Prima cosa perché non si ottiene mai un briciolo di silenzio per poter fare un ragionamento completo, e questo è un problema. Dopodiché, quando le persone non comprendono bene la tematica di cui stiamo parlando, perché c'è un brusio veramente da stadio, e poi magari si parla al telefono e si fanno altre cose, si rischia di capire delle cose che in realtà non sono vere.
Cose che, in realtà, non sono vere su questo Piano paesaggistico ne ho sentite molte. Ne ho sentite molte nel dibattito e vorrei ricordare una semplice cosa: l'articolo 146 del Codice dei beni culturali del paesaggio cioè la legge cardine su cui ci muoviamo per approvare questo Piano paesaggistico, al comma 5 dice che, adeguati gli strumenti urbanistici al Piano paesaggistico regionale, il parere della Soprintendenza non è più vincolante e deve essere comunque dato al Comune che ne fa richiesta entro 45 giorni, il che vuol dire che questi pareri non verranno più dati, in sostanza; non verranno più dati, perché il limite dei 45 giorni è un limite in cui la Soprintendenza non riesce a pronunciarsi.
Questo cosa vuol dire? Vuol dire che, a regime, questo Piano paesaggistico avalla renderà la vita degli utenti molto più semplice perché l'iter attuale delle autorizzazioni paesaggistiche è molto lungo e scoraggia di molto le persone che propongono interventi in arre vincolate.
Quindi, da questi tipi di leggende, mi sposterei ad altri tipi di leggende. La questione dei crinali montani, che da domani mattina dovrebbe creare una sorta di olocausto di quella che è l'economia basata sulle stazioni sciistiche, in realtà vige da alcuni anni perché, essendo una prescrizione, è soggetta a salvaguardia. Quindi, se da qualche anno a questa parte non è successo nulla, probabilmente domani mattina non succederà nulla.
Vorrei dire un'altra cosa. Sui crinali montani, fino all'approvazione del nuovo PPR, così come delineato da questa Giunta, vigeva questo articolo 13, modificato dall'allora Giunta di centrodestra, che prevedeva queste prescrizioni, e le prevedeva su un ambito molto più ampio, perché i crinali montani delineati nella cartografia erano molti di più.
Noi pensiamo che quella tipologia, nata dalle file del centrodestra quella tipologia, diciamo, di preservazione dei crinali montani, fosse quella ideale, perché metteva dei paletti fissi, metteva delle deroghe fisse, ma identificava tutti i crinali montani, che dal punto di vista paesaggistico sono un elemento fondamentale e molto delicato.
Questa Giunta ha indebolito questa prescrizione, ha indebolito molto questa prescrizione e adesso non capiamo più questo gioco per cui il centrodestra e il centrosinistra litigano su questa cosa che, in realtà, è stata indebolita.
Detto questo, ringrazio gli Uffici che si sono prodigati nella stesura di questo Piano; un Piano evidentemente importante, un Piano che in futuro ci darà l'opportunità di andare a eliminare una parte di burocrazia e salvare una parte del nostro paesaggio.
Come abbiamo detto, avremmo fatto delle scelte più coraggiose in alcuni ambiti. Detto questo, il nostro auspicio è che nei prossimi mesi si lavori affinché questo Piano entri a far parte dei piani regolatori del Comune con un'accezione più ampia, con un'accezione di territorio, con un'accezione che renda efficaci i vincoli senza strozzare i Comuni e i loro bilanci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Allemano.



ALLEMANO Paolo

Grazie, Presidente.
Noi siamo molto consapevoli di quello che stiamo per votare e la presunta palese contraddizione tra la legge 2 sul sostegno al sistema neve e questo Piano paesaggistico noi non la vediamo; non la vediamo perch com'è appena stato detto dal collega Mighetti, questa norma vige dal 2009 e mi piace ricordare che dal 2009 a oggi sono stati 37 gli interventi sul sistema neve che hanno interessato i versanti alpini, di cui dieci nella fascia di 50 metri dal crinale: non mi pare che questo rappresenti la paralisi.
I Comuni hanno fatto delle osservazioni, si è controdedotto, c'è attenzione su questo tema, ma non mi pare che siano tutti lì con l'ansia di scollinare i versanti: la preoccupazione è quella di rendere efficienti e sostenibili dal punto di vista energetico e anche di minore impatto paesaggistico gli impianti in essere.
Quindi non abbiamo proprio nessun timore di contraddirci, perch l'industria neve va avanti se è ben calibrata e se ha attenzione al profilo paesaggistico. I 37 interventi eseguiti nella vigenza della norma sui crinali sono la prova che il settore neve è in evoluzione. Peraltro - è già stato detto - è dal 2009 che c'è il vincolo, è stato ampiamente rivisto e oggi si fa un'ulteriore rivisitazione nel senso di rendere compatibili tutte quelle attività estrattive, energetiche o di altra natura che insistono sugli ambienti di montagna.
Non ultimo, i crinali non sono tutti interessati - questo è di tutta evidenza - ma solo quelli intervallivi, quelli che perimetrano i bacini idrogeologici e quindi, anche qui, mi sembra che fare del terrorismo dicendo che con questo noi chiudiamo e buttiamo via la chiave non abbia nessun senso.
Noi siamo perfettamente in linea con questo monumentale lavoro, ma perché partiamo da un presupposto molto diverso da quello dei nostri colleghi, cioè che il paesaggio sia una risorsa e non un problema. Non esiste attività economica che possa reggere se non ha attenzione al paesaggio, se non rende l'ambiente che uno frequenta anche solo per svago gradevole, appetibile e fonte di nutrimento per l'anima, oltre che per il corpo. Tutto questo passa, ovviamente, attraverso il paesaggio, attraverso quel bene che l'articolo 11 della Costituzione tutela come bene fondamentale.
Sono convinto - e chiudo - che la sensibilità nei Comuni sia molto più alta di quella che noi ci prefiguriamo, molto più alta perché anche noi viviamo nelle aree interne, anche noi abbiamo contatti con gli Amministratori e abbiamo piena coscienza che questi Comuni non sono spaventati dall'ennesima norma, perché hanno fatto del paesaggio una delle linee guida dei loro programmi elettorali; temono la complicazione delle norme, ma se noi riusciamo ad armonizzare tutti i passaggi, a renderli strumenti (peraltro tutti digitalizzati) che si applicano in modo coerente senza che, finito un iter, se ne inizi un altro, ma con i richiami necessari, tutto questo non è appesantimento burocratico, è vicinanza alle Amministrazioni per tutelare il bene maggiore che abbiamo, che si chiama paesaggio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che desiderano intervenire? Prego, Consigliere Rostagno, prenda pure la parola.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Intervengo non tanto il sugli ordini del giorno, ma per un intervento complessivo sull'approvazione del Piano.
Mi coglie l'obbligo di ringraziare intanto tutti coloro che in questi 14 anni hanno lavorato assiduamente per questo provvedimento e credo che sia uno degli atti più importanti che noi portiamo in porto in questa legislatura, con tutte le preoccupazioni e criticità che può avere, per credo che sia veramente anche nell'ottica di visione di futuro di un Piemonte che sa valorizzare il meglio del suo territorio.
Io non condivido il clima di paura perché, se c'è qualche blocco allo sviluppo, il Piano in sé non è un blocco allo sviluppo. Se qualche intervento avrà delle difficoltà, io mi auguro che siano pochissime e che nel corso della gestione della pianificazione comunale si possano apportare i giusti correttivi affinché eventuali diritti non siano lesi. In sostanza sono molte di più le prospettive che può dare una pianificazione del genere, perché l'adeguamento della pianificazione comunale non sarà un'identificazione più di dettaglio dei vincoli - questo sì - ma sarà un'identificazione dei processi di valorizzazione dei beni ambientali: cosa difficile e, quindi, anche onerosa; difficile anche perché sarà messa alla prova la capacità progettuale degli urbanisti del Piemonte e la capacità di visione degli Amministratori del Piemonte.
È stata segnalata una preoccupazione - che peraltro condivido relativamente alle prescrizioni laddove ci possono essere degli strumenti urbanistici esecutivi, ancorché approvati, ma in fase di scadenza e non ultimati, con il rischio (oltre a quello economico) che il completamento inibito di strumenti di urbanistici esecutivi sia fatto a "macchia di leopardo", oppure che siano difficili e complesse le operazioni di variante che, nel frattempo, si sono rese necessarie.
È stato altresì sottolineato un elemento, che personalmente condivido: questo processo, che ha visto l'accordo con il Ministero, di fatto esautora questo consesso da una sua reale potestà espressiva di accordi (se si è in tre, si deve rispettare la validità espressiva e legislativa di ciascuno dei tre).
Questo elemento è stato più volte sottolineato e ci vede un po' in difetto, soprattutto perché è necessario chiudere questo processo che è durato 14 anni. Sarà nostro compito correggere eventuali difficoltà nella fase di regolamento, e individuare, anche nella fese successiva di sperimentazione, quelle che possono essere le criticità che emergono nella normativa, affinché si possa poi produrre una variante che vada a comprendere quegli elementi che non sono stati sufficientemente valutati.
Parecchi colleghi hanno sottolineato la necessità di un sostegno ai Comuni per quanto concerne la pianificazione successiva. È una considerazione che condivido, che non riguarda solo il Piano paesaggistico.
Credo che vada riconosciuto un sostegno soprattutto per incentivare le operazioni di copianificazione all'interno di quelli che questo strumento individua come "ambiti unitari di paesaggio". Questo potrebbe essere utile perché in un contesto nuovo di visione della strumentazione i Comuni, anche in una prospettiva diversa, possono lavorare insieme e individuare delle forme che riducano i loro costi e semplifichino tutto il processo di pianificazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Avrei solo una domanda: siccome volevo intervenire su ogni singola mozione o ordine del giorno, mi chiedevo se...



PRESIDENTE

No, in questo momento la discussione è generale.



SOZZANI Diego

Sì, però poi posso intervenire su ogni mozione?



PRESIDENTE

Stiamo discutendo su tutti. Può intervenire su quello che desidera.



SOZZANI Diego

Intervengo per dieci minuti su ciascun atto d'indirizzo, però!



PRESIDENTE

Ha dieci minuti! Insomma, ha tutto il tempo che vuole.



SOZZANI Diego

No, non è così. C'è un problema.



PRESIDENTE

Cominci ad intervenire, collega Sozzani. Dopo, quando li metteremo in votazione, faremo...



SOZZANI Diego

Volevo chiarire come intervenire, perché altrimenti il discorso.



PRESIDENTE

Volendo, si potrà poi intervenire sulle singole mozioni e ordini del giorno.
PORCHIETTO Claudia (fuori microfono) Sono dieci, più dieci, più dieci?



PRESIDENTE

Dieci, va bene.
Prego, collega Sozzani.



(Commenti del Consigliere Sozzani)



PRESIDENTE

Adesso, se vuole, può intervenire su uno. Oppure può farlo in fase di discussione generale. Quando si annuncerà la mozione di cui lei è primo firmatario, se desidera, potrà intervenire nuovamente.



SOZZANI Diego

Ma intervengo anche sulle altre?



PRESIDENTE

Intervenga anche sulle altre, se desidera.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non intervenite tutti assieme! Abbiamo deciso di seguire questa linea: non c'è una discussione generale sulla singola mozione, c'è un intervento sulle mozioni, così come hanno fatto i Consiglieri che l'hanno preceduta senza problemi! Collega Sozzani, intervenga sulla sua mozione specificatamente, oppure sulle mozioni in generale.



(Commenti del Consigliere Sozzani)



PRESIDENTE

Perdiamo più tempo, secondo me, a discutere su come intervenire che ad andare avanti. Prego, collega Porchietto.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà



PORCHIETTO Claudia

Presidente, se lei è chiaro non perdiamo tempo. Faccia chiarezza su come si svolgono i lavori in Consiglio. Ha già detto tutto e il contrario di tutto.
Non c'è una discussione generale, quindi abbiamo titolo ad intervenire su ogni mozione, fino a dieci minuti per ogni mozione. Corretto? Solo per sapere.



PRESIDENTE

Quando abbiamo deciso come discutere ho detto che avremmo presentato le mozioni e poi ci sarebbe stato un intervento dei Consiglieri sulla singola mozione o sulle mozioni/ordini del giorno in generale. Non è una discussione generale. È un intervento sugli ordini del giorno e sulle mozioni, come hanno fatto i Consiglieri intervenuti prima che non sono intervenuti.



(Commenti del Consigliere Sozzani)



PRESIDENTE

Ha dieci minuti sulla mozione. Mi dica, Consigliere Sozzani, come vuole intervenire?



(Commenti del Consigliere Sozzani)



PRESIDENTE

Ecco, faccia così. Allora, Consigliere Sozzani, lei può fare poi una dichiarazione di vuoto, di dieci minuti, sulla singola mozione. Una dichiarazione di voto per quanto vuole, cinque minuti, sulla singola mozione.
Confortati dalla Direttrice, il percorso che avevamo indicato era quella che ogni Consigliere, o primo firmatario, presentasse la sua mozione e questo l'avevamo detto - e che poi si facesse una discussione sulle singole mozioni o sui singoli ordini del giorno. Questo lo può fare adesso.
Quando metteremo in votazione la mozione di cui è il rimo firmatario, pu fare una dichiarazione di voto. Questo è, basta. La prossima volta facciamo in altro modo.



SOZZANI Diego

Intervengo in questo momento sulla mozione relativamente presentata dal Consigliere Vignale sul Piano delle attività estrattive, sui cui interverr successivamente.
Il Consigliere Vignale nella presentazione della mozione ha indicato degli elementi sicuramente fondamentali ai fini dell'analisi dell'intero Piano. Ho ascoltato con grande attenzione sia i presentatori delle varie mozioni/ordini del giorno, come gli interventi che sono venuti dai banchi della maggioranza.
Capisco che ci sia una parte di retorica politica per cui, a chi legge questo Piano, non importa assolutamente nulla del contenuto; rispetto invece a chi ha una competenza di tipo tecnica, il giorno dopo sa cosa vuol dire ciò che abbiamo approvato. Che è la preoccupazione più grossa che io da tempo sottolineo anche in Commissione (penso di aver scritto più lettere all'Assessore che a mia moglie), nell'ambito del quale abbiamo avuto in parte, alcune risposte e, in parte, non ne abbiamo avute. Ad esempio, non abbiamo avuto la risposta fondamentale rispetto alla mozione del Consigliere Vignale, in merito all'impatto che ha sui Comuni questo Piano paesaggistico regionale. L'abbiamo scritto più volte, in più lettere, ma non c'è mai arrivata la risposta in merito all'impatto sui piani regolatori vigenti.
Perché chiedevo al Presidente qual era la procedura? Perché ci sono delle tematiche che, nell'ambito delle varie mozioni, vanno analizzate e sono estremamente differenti, le une dalle altre. E, di conseguenza, vanno anche affrontate in un modo differente.
Ho sentito sia il collega Allemano che il collega Appiano e ho analizzato i due interventi. Il collega Allemano ha analizzato questo Piano dal punto di vista politico, secondo la sua visione, mentre il collega Appiano, con grande prudenza, ha svolto un intervento sapendo cosa comporta, successivamente, l'applicazione di questo Piano.
Io ho analizzato alcuni passaggi. Vi è l'apportazione dei correttivi perché in questa mozione il Consigliere Vignale tocca un punto fondamentale: prevedere, a tutela delle imprese e delle concessioni già esistenti prima dell'approvazione del Piano paesaggistico regionale, che siano fatti salvi i progetti di coltivazione di cava, in esercizio, che alla data di entrata in vigore della norma che stiamo discutendo, abbiano già ottenuto un giudizio positivo, prima dell'introduzione di vincoli di natura paesaggistica ambientale.
Cosa vuol dire, per le cave, il giudizio positivo? Lo spieghiamo, altrimenti sembra quasi di difficile comprensione. Il giudizio positivo, per quanto riguarda l'attività estrattiva, è dato da un'autorizzazione paesaggistica e da un'autorizzazione di tipo ambientale.
È chiaro che la somma delle due analisi, soprattutto il parere positivo delle due autorizzazioni, porta poi alla concessione finale, che è quella.
Quanto vale la concessione finale per le cave, da una legge regionale e, quindi, non da una pianificazione o da una delibera come quella che stiamo discutendo oggi? Quindici anni.
Quanto vale l'autorizzazione paesaggistica, per la quale è stato rilasciato un titolo imprenditoriale che possa svolgere questo tipo di attività? Cinque anni.
Bene, noi abbiamo una programmazione di 15 anni rispetto all'escavazione e, quindi, all'autorizzazione delle attività per la quale stiamo discutendo questo tipo di mozione, ma abbiamo cinque anni di autorizzazione paesaggistica.
Se, nel corso del tempo, noi introduciamo dei nuovi vincoli per i quali coloro che hanno chiesto l'autorizzazione - e io uso un termine magari meno tecnico, ma più politico, per farvi capire cosa significa - i cosiddetti diritti acquisiti, che nell'ambito pensionistico valgono oro, cioè nessuno può toccare le pensioni per effetto dei diritti acquisiti, qui ci sembra che il diritto acquisito alla lavorazione non sia così perentorio o così chiaro come viene scritto nell'ambito di questo Piano. Entreremo, poi nelle altre argomentazioni, nello spiegare anche le sentenze della Corte Costituzionale, cioè cosa si è andati a definire su questi aspetti, ma mi riservo di utilizzare gli altri dieci minuti successivi per chiarire quali sono le mie preoccupazioni rispetto all'applicazione di questo Piano.
Come dicevo, l'autorizzazione paesaggistica vale cinque anni, mentre l'autorizzazione allo scavo vale 15 anni. Introduciamo, nel periodo in cui vi è un inizio e un'autorizzazione su cui evidentemente non entro nel merito, delle spese imprenditoriali che fanno gli imprenditori rispetto a una programmazione di questo genere, che ha un andamento ciclico sinusoidale, perché sapete com'è nell'ambito dell'edilizia: vi sono periodi migliori rispetto a periodi di crisi, periodi migliori in cui evidentemente la necessità di inerti è maggiore e quindi vi è maggiore produzione degli stessi, mentre, in periodi in cui ci sono delle crisi come quella che stiamo vivendo, vi sono anche dei tempi tecnici più lunghi.
Bene, ma avuta l'autorizzazione, necessariamente paesaggistica, se introduciamo dei nuovi vincoli, la paesaggistica successiva non viene più rilasciata. Al termine dei cinque anni, non si ottiene più l'autorizzazione paesaggistica successiva, quindi vuol dire che i 15 anni di autorizzazione all'escavazione vengono meno, per il fatto che l'autorizzazione paesaggistica, nel rinnovo della stessa, se non viene scritta, decade.
Questa è la mia preoccupazione tecnica, non politica, assolutamente priva di retorica, ma vista dal punto di vista giuridico.
Dicevo questa mattina - lo dicevo prima dell'inizio di questo Consiglio che la mia grande preoccupazione è che venga scritta da tecnici approvata da politici, ma interpretata da giudici. E quando viene interpretata da giudici una cosa di questo genere, non interessa quale sia l'intenzione del legislatore, ma è l'applicazione giuridica di un sacrosanto principio che viene inserito in questo Piano.
Pertanto, il Piano non ha vincoli di accordo con il Ministero, se non volontari, e spieghiamo all'Aula, e lo spiegheremo meglio nelle successive disquisizioni delle mozioni, che qui vi è un vincolo volontario di discussione, perché leggeremo nelle sentenze delle Corti Costituzionali quali sono i vincoli di minima che vi sono nell'ambito dell'accordo con il Ministero. Non è vero, anche se abbiamo scelto - questa mattina mi è stato chiarito - un intervento di copianificazione fra il Ministero e la Regione cosa assolutamente non necessaria, anche perché altrimenti viene meno tutta l'attività che stiamo conducendo in aula consiliare. Facevamo prima a dirci: "Ragazzi, sono stato dal Ministero, vi consegno il blocco del Piano ve lo approvate, altrimenti devo fare un altro viaggio a Roma".
Ma allora, non era meglio fare il contrario, come si fa per i piani regolatori? Sapete come si fanno i piani regolatori? Si portano in un Consiglio (chi ha fatto l'Amministratore comunale lo sa), vengono approvati, c'è poi la valutazione da parte della Regione e ci saranno le osservazioni con gli adeguamenti successivi.
Se volevamo fare un'opera di copianificazione nazionale, ma con l'intervento di un Consiglio sovrano - come deve essere questo - dopo la discussione in Consiglio, si mandava il Piano al Ministero per le osservazioni del caso e si chiudeva la questione con un altro Consiglio regionale, recependo le osservazioni del Ministero.
Si poteva anche fare questo percorso, perché questo era il principio con il quale noi potevamo seguire una linea condivisa. In quel caso - sì Assessore, io utilizzerei la parola "condiviso", ma la parola "condiviso" significa che ci sarà un motivo se ANCI, Comuni e tutti gli altri soggetti ci hanno sparato addosso! Lo spiegheremo meglio nei prossimi dieci minuti.



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che desiderano intervenire? La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Adesso finiamo questa discussione, poi facciamo la riunione dei Capigruppo.
Prego Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Chiedo solo che venga precisata l'applicazione del Regolamento!



PRESIDENTE

Vicepresidente Reschigna, si accomodi e lasci parlare la Consigliera Porchietto. Adesso lasciamo parlare la Consigliera Porchietto, poi facciamo la riunione dei Capigruppo.
Prego.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Intervengo sul primo ordine del giorno dei colleghi di centrosinistra.
Chiedo solo delucidazioni al Vicepresidente, perché io leggo un firmato in originale e non so (non ricordo) se l'ha illustrato la collega Conticelli. Non voglio sbagliarmi nell'illustrazione.
Mi permetto di fare un passaggio assolutamente non tecnico, rispetto a quello che ha fatto il mio collega Sozzani, che ha sicuramente molta competenza in materia. Devo dire che in questi mesi anche noi abbiamo approfondito con particolare cura e dettagli, non soltanto grazie all'aiuto del collega e dei colleghi che hanno maggiore competenza, ma anche grazie a una serie di interventi esterni e di sollecitazioni, che sono venute dal mondo delle professioni, dal mondo delle Amministrazioni e rispetto a coloro i quali hanno chiaramente a cuore quello che succederà attraverso l'approvazione del Piano paesaggistico regionale.
Ho colto due sollecitazioni che hanno fatto precedentemente i colleghi del Movimento 5 Stelle, in particolare il Capogruppo Mighetti, che prima stava sottolineando due passaggi significativi: in uno mi vede assolutamente d'accordo, nell'altro devo dire che faccio un po' più di difficoltà.
Precedentemente il collega stava sottolineando come trovava molto strano che un ordine del giorno presentato dalla maggioranza su alcuni dei passaggi che ci hanno visto maggiormente - mi passi il termine, Assessore combattivi sia in Commissione che in Aula venissero poi sottoposti chiaramente dalla maggioranza. Delle due, l'una: o allora c'è un ordine di scuderia per cui bisogna far passare il provvedimento, a prescindere da quelle che sono le motivazioni, riteniamo assolutamente non ostruzionistiche ma costruttive, che il centrodestra ha posto in queste Aule e anche nella Commissione, oppure c'è una dissonanza tra la Giunta e la maggioranza, stante che quello che viene ricompreso all'interno di questo ordine del giorno è una delle parti che noi da molto tempo esplicitiamo sia in Commissione che in Aula.
C'è un altro passaggio, Assessore, che tengo a fare. Lei prima ha sottolineato come è stata una discussione molto partecipata. Sicuramente è stata molto partecipata, non soltanto per le più di 1.300 osservazioni, ma anche rispetto a quelle che sono state le osservazioni che tutti quanti noi abbiamo posto. La cosa che ci lascia estremamente perplessi è il motivo per cui le nostre osservazioni di buonsenso non siano state assolutamente accolte. Ho anche ascoltato con attenzione quanto lei diceva prima.



(Commenti fuori microfono)



PORCHIETTO Claudia

No, ma non vi preoccupate, perché successivamente, nella parte attuativa, ne terremo conto. Ma come lei già sottolineava con le prescrizioni, Assessore, non è vero che, poiché ci sono delle prescrizioni che già vengono attuate da quasi due anni, partiamo dal presupposto che il territorio abbia accettato il processo decisionale che in questi mesi è stato portato a compimento attraverso la presentazione del Piano paesaggistico regionale, perché le nostre osservazioni, Assessore, arrivano proprio da istanze del territorio; istanze, mi permetto di dire autorevoli, di certo tecnicamente non ne sono competente, ma sono abbastanza brava a cogliere quelle che sono le autorevoli osservazioni che vengono fatte - osservazioni e preoccupazioni - sul territorio.
Quindi ci lascia veramente un po' esterrefatti leggere un ordine del giorno come questo, dove si osserva - un ordine del giorno, come dice qualcuno, non si nega mai a nessuno, ma fatto dalla maggioranza, devo dire anche con alcune riflessioni fatte col suo modo corretto, non troppo ad alta voce, dal collega Rostagno, che però ha competenza, e che prima già il collega Sozzani ha colto - come ci sono delle incongruenze. Soprattutto, è venuta meno la nostra possibilità, come Consiglio regionale, di discutere su un tema.
Lei, Assessore, ci ha sottolineato a più riprese come uno strumento che avremmo dovuto discutere in tre, alla fine, in realtà, poi si è discusso a due: Giunta regionale e Ministero. Io mi permetto però di dire, siccome queste cose accadono sistematicamente non solo col Piano paesaggistico regionale, che non credo che la Regione debba temere eventualmente di tornare in discussione con il Ministero rispetto a delle osservazioni che ci aspettavamo che venissero colte all'interno dall'Aula e dalla Giunta.
Allora capisce che diventa un po' difficile giustificare questo atteggiamento assolutamente di chiusura da parte della Giunta, ma poi magari accogliere un ordine del giorno che sarebbe veramente anacronistico mi permetta - rispetto a quello che in tutte queste settimane ci siamo sentiti dire.
Quindi sono molto curiosa di vedere come si voterà su questo ordine del giorno, ma soprattutto sono curiosa di capire come la Giunta regionale si esprimerà, perché vedere un ordine del giorno della maggioranza che riporta le nostre perplessità approvato e poi magari vedere i nostri non approvati sarebbe significativo di quello che è il percorso che questa Giunta ha voluto fare.
A prescindere da tutto, si dice no a quello che l'opposizione porta in Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Solo una considerazione molto rapida sull'ordine del giorno presentato dal Consigliere Vignale in materia del sistema neve, facendo mie le considerazioni che ha fatto il Consigliere Allemano sul fatto che, in realtà, la normativa di cui stiamo parlando non va a restringere possibilità, anzi permette e facilita nuovi interventi.
Comunque, anche per la nuova la nuova formulazione, il fatto che venga alternativamente messa la riduzione degli impianti o la mitigazione degli impianti paesaggistici pregressi e quindi, sostanzialmente, il vulnus grave che questo principio della riduzione del numero dei tracciati, che anche a nostro giudizio è criticabile, può però essere facilmente bypassato, se ci fosse la disponibilità a modificare il testo per incentrarne il punto di critica su questo nuovo principio che viene introdotto, che valuta positivamente la riduzione del numero degli impianti e, in un ambito poi di revisione generale del Piano, noi saremmo disposti a prendere in considerazione anche.
Va beh, glielo dirò poi in privato. Grazie.



PRESIDENTE

Il Vicepresidente Reschigna ha chiesto di fare una Conferenza dei Capigruppo.
Allora, se la richiesta era questa, seguiamo l'articolo 102, comma 3 del Regolamento, è il percorso che abbiamo proposto. Avrebbe potuto esserci anche una discussione diversa, cioè il fatto che si discutesse ordine del giorno per ordine del giorno e mozione per mozione. Su questo non c'è dubbio: abbiamo detto che si presentino le mozioni con il primo firmatario oppure con un altro Consigliere se il primo firmatario non c'era, e che dopo avremmo fatto una discussione congiunta.
A quest'ipotesi di lavoro e di percorso nessuno si è opposto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Come no? Se volete, facciamo una Capigruppo e chiariamo con gli Uffici questa questione.
Nessuno si è opposto a queste ipotesi. Io ero disponibile anche a discutere mozione per mozione e ordine del giorno per ordine del giorno.
Facciamo una riunione dei Capigruppo, perché è inutile continuare a parlarsi così.
Il Consiglio è sospeso, per il momento. Allora il Consiglio finisce qui, facciamo la riunione dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.47)



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