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Dettaglio seduta n.244 del 27/07/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 14.32 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Opere di bonifica e consorzi

Interrogazione a risposta immediata n. 1678 presentata da Chiapello inerente a "Invasione zanzara tigre"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1678, per l'illustrazione della quale ha la parola la Consigliera Chiapello.



CHIAPELLO Maria Carla

Grazie, Presidente.
Lo scorso anno avevamo l'invasione delle cimici; quest'anno, invece quella delle zanzare: si è verificata quest'invasione di zanzare e soprattutto di zanzare da risaia.
Il fenomeno è anche dovuto, forse, al fatto che sono stati operati dei tagli consistenti - e quindi, da questo punto di vista, mi fa anche piacere che ci sia il Vicepresidente a rispondermi - e dunque sono stati fatti pochi interventi sulle risaie.
Il caldo record, poi, e le precipitazioni da clima tropicale hanno favorito la zanzara tigre, che come sappiamo crea anche dei problemi per la salute.
Il bollettino meteo ha indicato per le prossime settimane un indice potenziale molto alto per la zanzara tigre. Vorrei quindi sapere se la Regione è pronta per gestire quest'emergenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Per la Giunta regionale risponde, in luogo dell'Assessore Saitta, il Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie.
Lo scorso 17 luglio la Giunta regionale ha approvato con delibera il piano regionale per il controllo e la lotta alle zanzare, affidando a IPLA la sua realizzazione. Devo dire che si tratta di un'approvazione in sanatoria, perché il piano è già stato attivato mesi addietro, altrimenti non avrebbe prodotto alcun effetto.
Il piano prevede una spesa di 1.650.000 euro, così suddivisi: 1.500.000 per la lotta alle zanzare urbane e 150.000 per la lotta nelle risaie adiacenti ai Comuni che hanno adottato piani urbani di lotta alla zanzara tigre.
Il totale degli interventi di lotta urbana alla zanzara tigre ha un costo di 1.334.382 euro, finanziato al 50 per cento con risorse del bilancio regionale. Nei 39 Comuni interessati all'azione combinata risiedono 80.000 abitanti.
L'obiettivo di prevenzione che il piano regionale si pone, oltre a ridurre per quanto possibile il disagio nei confronti delle popolazioni, è quello di minimizzare il rischio di diffusione di alcune malattie trasmesse dalle zanzare. In particolare, il piano di lotta alle zanzare affidato ad IPLA supporta il piano specifico per la lotta al West Nile, che ha come obiettivo quello di ridurre il rischio di trasmissione del West Nile, virus dalla persona infetta, ad altre persone e dall'insetto vettore all'uomo.
Mediante trappole collocate sull'intero territorio regionale, vengono catturate le zanzare circolanti per poter svolgere le analisi di laboratorio per la ricerca del virus.
Il principale intervento preventivo riguarda le misure per la sorveglianza attiva delle donazioni di sangue ed emocomponenti, incluse le cellule staminali emopoietiche da sangue periferico, midollare o cordonale per i trapianti di organi e tessuti.
Il riscontro di prima positività per il West Nile virus nelle zanzare catturate e nei corvi abbattuti dai cacciatori o la segnalazione di un caso umano confermato di infezione da West Nile virus fa scattare le misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale da parte dei servizi dell'Ente trasfusionale regionale. Queste misure comportano l'esecuzione di un test su ogni singolo campione di sangue, sulle donazioni di sangue ed emocomponenti e la sospensione temporanea delle donazioni da parte dei donatori che hanno trascorso almeno una notte nell'area coinvolta.
Nella scorsa stagione, da giugno a novembre 2016, sono state testate per il West Nile virus 35.812 unità donate, pari al 41 per cento del totale delle donazioni complessivamente raccolte nel periodo nelle quattro province interessate. Nessun test diagnostico ha dato esito positivo.
Pertanto, in questo momento vi è attenzione del tema e del problema e vi è anche la consapevolezza che di fronte a questo tipo di situazione il servizio è nelle condizioni di poter mettere in atto tutte le misure necessarie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.


Argomento: Contratti ed appalti

Interrogazione a risposta immediata n. 1679 presentata da Bertola, inerente a "Eventuali riserve a seguito della modifica del contratto per la realizzazione del nuovo complesso amministrativo e istituzionale della Regione Piemonte, subentro dell'ATI realizzatrice CMB"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1678, per l'illustrazione della quale ha la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
La questione, appunto, è ancora relativa al grattacielo che dovrebbe diventare la nuova sede degli uffici della Regione Piemonte.
Impiego giusto qualche secondo per ricapitolare molto velocemente i fatti fino a qui: grande ritardo del cantiere, dovuto all'abbandono sostanziale dell'impresa capofila dell'ATI, poiché l'impresa è andata in liquidazione; 18 mesi di fermo del cantiere; una serie di problemi, oltre al fermo o, meglio, anche dovuti al fermo, come ovviamente gli ammaloramenti che nel frattempo si sono verificati in aggiunta ai danni già presenti per lavorazioni mal eseguite; alcune centinaia, per non dire migliaia, di vetri difettosi, senza che si conoscono ancora le cause del difetto, né se si tratta di problemi solo estetici o anche strutturali oppure se questi sono dovuti ad un'anomalia del vetro o alla struttura (su questo adesso l'incarico è stato dato addirittura al CNR); e poi i tempi di realizzazione, poiché l'accordo è forse anche un po' penalizzante per la Regione Piemonte, visto che si parlava di 195 giorni residui di cantiere quindi sei mesi e mezzo, che invece poi sono diventati 14 nell'accordo stipulato con la CMB.
Si tratta poi, tra l'altro, di lavori non ancora ricominciati, a dispetto del comunicato stampa della Giunta regionale che l'8 giugno diceva che "i lavori riprenderanno lunedì"; probabilmente perché il lunedì era il 12 giugno, quindi il giorno subito successivo alle elezioni amministrative che, certo, non riguardavano Torino, però comunque riguardavano Capoluoghi e altre grandi Città del Piemonte; e quindi probabilmente l'8 giugno si voleva anche dare il segnale dei lavori che ripartivano. I lavori avrebbero dovuto ripartire entro 45 giorni, che scadevano il 24 luglio.
Personalmente non ho visto grandi movimenti, finora, nel cantiere; e anche persone che per motivi di residenza o lavoro gravitano proprio di fronte agli scavi non hanno visto ancora grandi movimenti nel cantiere della metropolitana.
La questione è proprio relativa, anche, alla ripresa dei lavori perch nell'addendum contrattuale all'articolo 2 leggiamo che nel subentro del contratto d'appalto l'appaltatore debba eseguire a sua cura e spese, e senza ricevere ulteriori compensi, anche i lavori di ripristino degli ammaloramenti, ferma la facoltà dell'appaltatore di apporre riserve riguardo agli stessi.
Ovviamente non dovrebbe esserci nemmeno bisogno di ribadire il fatto che l'appaltatore può porre delle riserve, perché a dirlo è il Codice degli appalti, che - certo - nel frattempo è stato riformato. Però quest'opera essendo iniziata in vigenza del Codice degli appalti precedente (il 163 del 2006), è ancora sotto quel regime. E invece si ribadisce che l'appaltatore può apporre delle riserve.
Visto che a noi sembrerebbe un po' singolare e anche un po' assurdo che, dopo 18 mesi di trattativa per giungere a una ripresa dei lavori l'appaltatore apponesse poi ancora delle riserve, vogliamo appunto chiedere all'Assessore se la CMB, dopo essere subentrata come capofila dei lavori a seguito dell'accordo contrattuale, ha presentato alla Regione delle riserve.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Per la Giunta regionale, risponde il Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Allora, CMB non ha presentato alla Regione delle riserve perché le riserve non si presentano alla Regione, ma si iscrivono sui documenti che vengono predisposti dal Direttore dei lavori.
L'8 giugno è stato sottoscritto il contratto di subentro e in data 22 giugno è stato sottoscritto il verbale di ripresa dei lavori. Sono state iscritte riserve sulla nuova ATI da parte di CMB su entrambi i documenti e tali riserve, come tutte le riserve che sono già state iscritte nel corso del cantiere, seguiranno le procedure di legge: dovranno essere in prima istanza esaminate e valutate dalla Direzione dei lavori, esaminate e valutate dal RUP e, qualora non ci fosse intesa o si addivenisse a una diversa procedura rispetto all'accordo bonario, su queste dovranno essere espresse le opinioni da parte della Commissione di collaudo.
Colgo l'occasione - pur rendendomi conto che il Consigliere Bertola sa benissimo che le sorti delle elezioni non si giocano sulla ripresa dei lavori del Palazzo, ma quella è una battuta che ha fatto e che io raccolgo per dire che comunque i lavori sono ripresi; non in modo intenso, ma in questi giorni si stanno effettuando dei lavori di ripristino degli ammaloramenti che si sono verificati.
Nel frattempo la Regione Piemonte - anche se questo non è oggetto del question time, lo anticipo - ha ritenuto di affidare la Direzione lavori a SCR perché abbiamo bisogno, come Regione, che la gestione di questa fase ultima e molto delicata del cantiere avvenga con livelli di direzione lavori adeguati, anche in relazione al fatto che il Direttore lavori aveva presentato le dimissioni.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Interrogazione a risposta immediata n. 1681 presentata da Mighetti inerente a "Attuazione dell'ordine del giorno n. 301 approvato dal Consiglio regionale in data 30 aprile 2015"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1681, per l'illustrazione della quale ha la parola il Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Torno sul tema della privatizzazione e della vendita delle quote azionarie appartenute a Finpiemonte Partecipazioni nelle Terme di Acqui S.p.A.
Poche settimane fa avevo presentato un'interrogazione a risposta immediata in merito allo stato dei pagamenti della vendita delle quote azionarie. Assunta la risposta fornita dall'Assessore Valmaggia due settimane fa, che diceva appunto che la procedura di pagamento era terminata, con questa interrogazione sono a chiedere una diretta conseguenza di un ordine del giorno presentato nel 2015, il n. 301 approvato il 30 aprile 2015. Con questo atto di indirizzo avevamo chiesto ancor prima che la procedura di vendita fosse terminata, che gli utili provenienti dalla vendita delle Terme S.p.A. fossero reinvestiti nell'ambito del turismo termale e di questo settore dell'economia turistica piemontese.
Per questo motivo avevamo già presentato un ordine del giorno - penso nel 2016 - proprio in merito allo stato di attuazione di quell'ordine del giorno, allorquando si era proceduto con il primo bando di assegnazione. E ora che la procedura di pagamento è terminata, chiediamo appunto conto dell'attuazione di questo documento, dato atto che oggi sono quantificabili veramente le entrate ricevute da Finpiemonte Partecipazioni dalla vendita delle Terme di Acqui.
Si tratta chiaramente di un ordine del giorno importante per questo territorio, che aspetta un rilancio di questa azienda. Il privato finora è stato altalenante, specie nelle sue comunicazioni in ordine alle intenzioni di procedere a investimenti sulle Terme di Acqui. Di fatto, noi adesso chiediamo come si vuole comportare la Regione, sia nei confronti del Comune di Acqui e dei Comuni dell'Acquese che vivono questa situazione sia nei confronti di Terme di Acqui, che è stata una società posseduta e controllata dalla Regione Piemonte, venduta senza un obbligo di presentazione di un piano industriale che avrebbe determinato sorti migliori per quest'azienda.
In questo momento, quindi, noi chiediamo come la Regione intenda muoversi per creare meno disagi a quest'economia di un pezzo del Piemonte e come ritiene di operare nei prossimi mesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mighetti.
Per la Giunta regionale, risponde il Vicepresidente Reschigna; prego.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Allora, il Consigliere Mighetti ricorderà certamente che è stato saldato - lo ha ricordato lui stesso - il 28 giugno il prezzo pattuito per la vendita delle quote di Terme di Acqui S.p.A. con il versamento degli ultimi 4,5 milioni di euro; mentre in precedenza, nel luglio 2016, erano state versate la cauzione e la prima tranche, corrispondente sempre a 4,5 milioni di euro.
La quota di partecipazione ceduta era di proprietà di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A. I proventi relativamente alla cessione di una quota di partecipazione, dedotto il valore iscritto a bilancio della partecipazione che è stata detenuta, determina o una sopravvenienza o una minusvalenza all'interno del bilancio complessivo di Finpiemonte Partecipazioni.
Ecco perché la destinazione delle risorse verrà definita dopo l'approvazione del bilancio 2017 di Finpiemonte Partecipazioni, tenuto conto della situazione economico-patrimoniale della società così come risulterà a quella data. E quando faccio riferimento alla situazione economica e patrimoniale della società a quella data emerge il fatto che sul bilancio di Finpiemonte Partecipazioni convivono elementi di plusvalenza da alienazione di partecipazioni, ma anche elementi significativi di minusvalenza per la svalutazione di alcune partecipazioni e la cessione di altre; e sulla base ed entro i limiti posti dalle norme di legge sulla gestione delle società partecipate, verrà richiesto a Finpiemonte Partecipazioni l'impegno contenuto nell'ordine del giorno fermo restando che stiamo parlando di una società che ha una sua autonomia sotto il profilo economico e patrimoniale.
L'atteggiamento dell'Amministrazione regionale, quindi, sarà un atteggiamento di sollecitazione nei confronti di Finpiemonte Partecipazioni, affinché vi sia il rispetto del contenuto dell'atto di indirizzo del Consiglio regionale, che va però contemperato complessivamente con la situazione economica e patrimoniale della finanziaria regionale.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Province

Interrogazione a risposta immediata n. 1682 presentata da Ottria, inerente a "Contributo a favore delle Province per la sostenibilità dei servizi e ai cittadini in capo alle stesse "


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1682.
La parola al Consigliere Ottria per l'illustrazione.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione riguarda i tagli dei trasferimenti statali a favore delle Province. Dalla cosiddetta riforma Delrio, anche da prima della riforma, le Province sono state oggetto di continui trasferimenti per l'esercizio delle funzioni fondamentali. Mi pare che sul trasferimento totale degli Enti locali si è passati da 8,4 miliardi di spesa nel 2011 a 4,7 miliardi nel 2016.
È evidente che tutto questo si riflette sulla quantità e qualità soprattutto, dei servizi che questi enti devono svolgere.
Questo è stato anche frutto della legge n. 96 dello scorso giugno nell'ambito di materie finanziarie a favore degli enti territoriali, dove all'articolo 20 è previsto che, per le Province delle Regioni a Statuto ordinario, per l'esercizio delle funzioni fondamentali sia attribuito un contributo complessivo di 180 milioni per gli anni 2017 e 2018. Mi pare che per il 2019 si scenda a 80 milioni.
Nella seduta del CAL dello scorso 19 luglio all'unanimità è stata richiesto, su sollecitazione arrivata dall'ANCI per conto delle Province di Alessandra e Vercelli, alla Giunta regionale di valutare la possibilità di presentare un ricorso presso la Corte Costituzionale, in merito alla legittimità di questo provvedimento, dell'articolo 20 della manovra correttiva. In quella parte vengono attribuite alle Province i contributi che ho sopra citato.
Risulta evidente come tali somme siano assolutamente insufficienti per il funzionamento di funzioni che sono assegnate alle Province. Questo fa sì che non sia più possibile erogare servizi essenziali per i cittadini, che si trovano in una situazione per cui l'opinione pubblica non capisce come mai i servizi che dovrebbero essere nell'ordinarietà delle funzioni di questi enti, in realtà fanno molta fatica a essere svolti. Penso alla manutenzione delle strade, soprattutto. Penso alla manutenzione delle scuole pubbliche, quindi possiamo immaginare quale potrebbero essere le conseguenze. Penso al taglio dell'erba lungo molte strade. Tutto questo dà un'immagine e una funzionalità alle Province sicuramente ridotta al minimo.
Ricordo, in ultimo, che a oggi solo due Province, Biella e Cuneo, sono riuscite ad approvare i bilanci di previsione, mentre le altre sono in evidente difficoltà.
Alla luce di tutte queste considerazioni e della richiesta del CAL chiedo alla Giunta quale sia la posizione in ordine ad un eventuale sollecito al Governo affinché le risorse attribuite alle Province siano incrementate.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore agli enti locali

La Giunta condivide gli elementi di preoccupazione e i temi che sono stati posti al centro dell'interrogazione a risposta immediata.
In merito ai contenuti della stessa, noi riteniamo che anche le risorse aggiuntive che sono state attribuite al sistema delle Province con il decreto legge n. 50 siano insufficienti rispetto alla necessità di finanziamento delle funzioni fondamentali statali che, ancora oggi, la riforma Delrio affida alle Province.
In questo, non solamente in relazione al decreto legge 50, ma da mesi a questa parte, oserei dire anni, l'Amministrazione regionale è costantemente tesa a porre al Governo la questione dell'urgenza di una riflessione in merito non solo all'attuazione della legge Delrio, ma soprattutto alle condizioni che consentano alle Province di svolgere le funzioni fondamentali.
Posso garantire al Consigliere Ottria che l'attenzione è massima da parte dell'Amministrazione regionale.
Circa la questione posta dalle due Province e assunta dal CAL circa le intenzioni dell'Amministrazione regionale di promuovere giudizio di costituzionalità nei confronti dell'articolo 20 del decreto legge 50, posso dire che la Giunta regionale ha deciso di proporre giudizio di costituzionalità sull'articolo 39 del decreto legge 50, quello che assolutamente subordina l'erogazione di una quota pari al 20 per cento del fondo nazionale di trasporti all'effettivo pagamento, entro il 30 giugno di ogni anno, delle competenze alle Province a seguito dell'attuazione delle leggi regionali di attuazione del Delrio.
Sotto questo profilo, l'Avvocatura ha avuto disposizioni di proporre giudizio di costituzionalità, perché è un po' buffo lo Stato che non garantisce le risorse per l'esercizio delle funzioni fondamentali alle Regioni, ma si preoccupa talmente tanto delle sorti delle Province da penalizzare le Regioni, se non pagano entro il 30 giugno le spettanze previste dalla legge regionale al sistema delle Province, ledendone così l'autonomia.
Su questo noi abbiamo promosso, e promuoviamo, giudizio di costituzionalità. Non è intenzione della Giunta regionale sollevare invece, azione di costituzionalità sull'articolo 20. Non perché non condividiamo il fatto che con queste risorse non si risolvono i problemi delle Province, ma perché sono risorse aggiuntive. Rischia di essere un po' strano che noi andiamo a impugnare una norma che, comunque, anche se in modo insufficiente, ha aggiunto delle risorse alle Province con il rischio di tornare a una situazione, quella della legge di bilancio, più gravosa.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1685 presentata da Graglia, inerente a "Vaccinazioni e campagna di sensibilizzazione"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1685.
La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
È un'interrogazione del 26 luglio, essendo il decreto sui vaccini stato licenziato al Senato, e proprio oggi mi sembra che il Governo ponga la fiducia sulla votazione. L'esito finale è previsto per domani, per cui questa interrogazione sarebbe da modificare. Non entro nel merito di coloro che sono a favore o contro i vaccini, anche perché c'è una terza posizione di coloro che non sono né a favore né contro, ma pongono una questione di metodo.
In questa interrogazione chiedo all'Assessore se non ritenga opportuno attivare una campagna di sensibilizzazione ampia ed equilibrata per quanto riguarda ai vaccini.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Ricordo che sul merito della questione vaccini è già stato confermato martedì scorso che l'Assessore Saitta farà una comunicazione, richiesta dal Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, nella seduta del Consiglio regionale del 1° agosto; in quell'ambito, avrete modo di sviluppare questi temi con l'Assessore Saitta.
La Giunta regionale è pronta ad aderire e a contribuire alle eventuali campagne di sensibilizzazione sul tema delle vaccinazioni che il Governo riterrà opportuno intraprendere.
Nel frattempo, ha previsto un'attività di comunicazione mirata per minimizzare i possibili disagi a carico delle famiglie e delle istituzioni scolastiche coinvolte.
Sul sito istituzionale della Regione Piemonte è già da alcuni giorni disponibile, in un'apposita sezione del canale sanità, il modulo di autocertificazione delle avvenute vaccinazioni che le famiglie dovranno semplicemente firmare e consegnare a scuola secondo le scadenze predisposte, accompagnate da un documento di sintesi e spiegazione (le Faq) dei contenuti del decreto.
Per ulteriori chiarimenti, è stato anche messo a disposizione il numero verde regionale 800.333.444 Inoltre, l'Assessorato alla sanità ha preparato una locandina informativa che verrà affissa negli istituti scolastici e in tutti gli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.
Le famiglie piemontesi i cui figli non sono in regola con gli obblighi vaccinali verranno invece avvisate direttamente dalle ASL di competenza: sono già partite le prime lettere contenenti la prenotazione delle sedute la data e l'ora della convocazione. La lettera servirà alle famiglie come attestato da presentare a scuola, firmando contestualmente la volontà di aderire all'invito dell'ASL.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1686 presentata da Grimaldi inerente a "L'appalto dell'ASL TO2 non ha rispettato il protocollo Regione Sindacati sugli appalti pubblici"


PRESIDENTE

Trattiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1686.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Presidente, posso dirle? Di solito sono ovviamente dispiaciuto quando è un altro Assessore a rispondere, per esempio, per deleghe che non sono sue invece mi è andata bene, perché non vedevo l'ora di parlare con Reschigna di quello che non hanno fatto alcuni Assessori e soprattutto, in questo caso, un'ASL, in particolare l'ASL TO2.
Di cosa parliamo in questo bel question time? Di un appalto dell'ASL TO2 che probabilmente non conoscerà quello che abbiamo fatto in questi due anni. Come sapete, il 10 giugno 2016 abbiamo siglato - tra l'altro, proprio il Presidente e il Vicepresidente - un accordo con CGIL-CISL-UIL in cui abbiamo accolto, di fatto, un atto di indirizzo di quest'Aula. Fra i punti più significativi di tale accordo, la stazione appaltante assume come esclusivo per l'aggiudicazione dei lavori il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, in quanto più coerente del massimo ribasso.
Ecco, la stazione appaltante di solito fa finta di dire che "non è un massimo ribasso". Certo, perché almeno ci dice che la parte economica è inferiore al 50 per cento del progetto. In questo caso, però, non potranno neanche più dirci questa "balla" (lo posso dire?), perché il 70 per cento del punteggio di quest'appalto è relativo alla parte economica.
Tale appalto riguarda la psichiatria, per intenderci il Dipartimento di salute mentale - Struttura complessa Psichiatria 1 territoriale dell'ASL TO2, che in data 20 luglio 2017 ha concluso un'aggiudicazione per l'affidamento per 60 mesi del servizio finalizzato al miglioramento della qualità della vita dei pazienti psichiatrici integrativo delle attività ambulatoriali e semiresidenziali dello stesso dipartimento.
Si è provveduto ad ammettere alla gara otto operatori e la valutazione dei progetti è stata divisa in 30 per cento punti qualità e 70 per cento punti prezzo. La commissione aggiudica la gara alla Zenith società cooperativa sociale, che ha ottenuto 27,28 punti su 30 della quota qualità e 70 punti su 70 della quota prezzo (che vale il 70 per cento), con un'offerta complessiva di 5.525.846,40 euro, ovvero l'offerta economicamente più bassa in gara tra gli otto operatori, più bassa di circa 1.040.000 euro rispetto agli altri.
Il protocollo di cui dicevo indica che nei servizi socio-sanitari non solo non basta fare poco meno del 50 per cento del prezzo, ma che la parte economica deve essere al massimo del 20 per cento. In questo caso, invece la parte economica vale il 70 per cento.
Io credo che non sia accettabile in appalti pubblici vedere attribuito un punteggio così alto in generale. Secondo me, non è più accettabile che le ASL non rispettino il protocollo. Allora consentitemi di andare fuori tema. Lunedì abbiamo una delibera importante, che dice di iniziare a mettere il premio di produttività ai dirigenti e ai direttori che non rispettano i nostri protocolli. In questo caso, non c'è neanche più il bluff di dire: "Ah no, ma l'abbiamo fatta prima la gara". No, no: l'avete fatta dopo.
E non mi si dica che si è rispettato il Codice degli appalti, perch non è questo il punto. Perché se è questo il punto - glielo dico Presidente - non solo dobbiamo andare da CGIL-CISL-UIL e dire che li abbiamo presi in giro, ma lei e tutta la Giunta potete andarvene a casa.
Perché, se vale solo la normativa nazionale, allora noi cosa ci facciamo qua, Presidente? Possiamo garantire sì o no ai lavoratori e alle lavoratrici che non verranno più assegnati appalti sulla loro pelle? Possiamo smetterla di dire ai lavoratori che devono fare lo stesso lavoro per il 20 per cento o il 30 per cento in meno? Perché se non possiamo, le ripeto, non mi basterà più chiedere la Commissione d'inchiesta su questi appalti: altro che quello che chiedono i 5 Stelle, la chiederò io su questo tipo di protocollo! Dico di più: quel Direttore lì, se non si adegua, se ne deve andare a casa e chiederò qua le dimissioni! Mi sono rotto le scatole! È il decimo question time che presento su questo punto, il decimo! I protocolli o si rispettano o non si rispettano, e non vale che poi la Giunta rincorre il Direttore e prova a ridurre il taglio! È successo così quattro volte: poi la Giunta deve rincorre il taglio! No, il Direttore questa volta deve dare delle spiegazioni! E vi prego - lo chiedo a tutti - aiutateci a mettere anche una clausola economica sul premio di produttività a questi dirigenti, perché la prossima volta non basterà il richiamo del Consigliere Grimaldi: perdano 30.000 euro di produttività! Non sai fare il tuo mestiere? Perdi 30.000 euro della tua produttività! Così ci capiamo tutti e così anche i lavoratori hanno uno strumento in mano, magari un po' più forte di quello che gli dà la politica.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Capisco il tono che ha usato il Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Mi scusi, Vicepresidente, non ce l'ho con lei.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non ho ancora espresso giudizi: solo constatazioni. Ho detto che, visto il tono che ha usato il Consigliere Grimaldi, mi permetto di consegnare la risposta degli Uffici al question time; risposta che, di fatto, testimonia che nello svolgimento di quella gara è stato rispettato il Codice degli appalti. Punto.
Aggiungo, avendo preso contezza oggi di questa situazione, sia dell'esame del question time sia della risposta predisposta dagli Uffici che riconosco che non è rispettato il protocollo d'intesa sottoscritto dall'Amministrazione regionale con le organizzazioni sindacali, che non è coercitivo nei confronti delle ASL, ma rispetto alle quali l'Amministrazione regionale si era impegnata a operare nei confronti delle Aziende Sanitarie Locali affinché fosse recepito almeno sui punti fondamentali.
Il protocollo, in modo particolare, riguardava il fatto che nelle procedure di affidamento dei servizi fosse assunto come criterio di aggiudicazione quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa, il che significa non fare come è stato fatto, cioè che si è aggiudicato affidando una percentuale del 70 per cento al prezzo e una percentuale del 30 per cento alla qualità del servizio, cosa che sostanzialmente ha portato a un significativo ribasso dell'offerta. Ribadisco: nel pieno rispetto delle norme di legge, su questo vorrei essere assolutamente chiaro. Ma questa gara testimonia un atteggiamento contraddittorio all'interno del sistema sanitario piemontese, dove ci sono Direttori generali e Aziende sanitarie che hanno assunto i riferimenti contenuti all'interno del protocollo.
Ricordo una recente questione che ha impegnato la Giunta e il suo Presidente, il quale ha svolto un'importante funzione di mediazione riguardo a una gara importante dell'ASL Città della Salute Molinette, che aveva portato al pericolo di non rinnovo del contratto in capo a numerosi lavoratori: quella gara rispettava comunque il protocollo d'intesa, okay? Poi non è che coi protocolli d'intesa risolviamo tutte le problematiche sociali, ma quella gara era comunque significativa del fatto che i Direttori generali non solo rispettano le norme nazionali, ma hanno assunto non vi è nessun obbligo, sottolineo, sotto questo profilo - i contenuti e gli obiettivi di quel protocollo.
Questo mi sembra che progressivamente si stia sviluppando all'interno della stragrande maggioranza delle Aziende sanitarie regionali in Piemonte ed è riconosciuto dalle stesse organizzazioni sindacali sottoscrittrici del protocollo, le quali ammettono che ciò è avvenuto grazie a un lavoro di sensibilizzazione e di pressione svolto dall'Assessore Saitta e anche grazie al fatto che le stesse organizzazioni sindacali si sono fatte carico di numerosi momenti di confronto coi Direttori generali delle diverse Aziende sanitarie e si sta ampliando la platea delle istituzioni sanitarie che si riconoscono all'interno di questo elemento.
Pertanto, in sintesi, deposito la risposta molto sintetica, che dà atto che è stato rispettato a fondo il Decreto Legislativo nazionale, il n.
50 del 2016, ante decreto correttivo n. 56-2017 e, pertanto, in quella procedura di gara non si ravvisa nessun elemento di legittimità, tra l'altro riconosciuto dallo stesso Consigliere Grimaldi.
Credo che, anche sulla base di questa ulteriore sollecitazione, sarà ancora una volta intensificata l'attività di sollecitazione da parte dell'Assessorato regionale nei confronti delle Aziende sanitarie, che ancora oggi procedono all'affidamento dei lavori, dando più importanza preponderante - all'elemento prezzo piuttosto che alle modalità previste dalle offerte economicamente più vantaggiose.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Psichiatria

Interrogazione a risposta immediata n. 1687 presentata da Vignale, inerente a "Palesemente violata la mozione n. 955 a garanzia dell'omogeneità dei servizi psichiatrici territoriali nella città di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1687.
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Pur non essendoci messi d'accordo, riguarda lo stesso tema che affrontava il Consigliere Grimaldi, anche se rispetto a un aspetto differente.
I colleghi probabilmente ricorderanno che nel mese di dicembre e anche nelle settimane precedenti avevamo già ravvisato una profonda anomalia: il fatto che l'ASL TO2 - allora era ancora ASL TO2 - avesse bandito una gara sui servizi psichiatrici territoriali (quella di cui parlava il Consigliere Grimaldi); la stessa cosa aveva fatto l'ASL TO1 e se aveva un senso, più o meno, che ciò avvenisse quando erano due ASL separate, considerando che i contenuti della gara erano profondamente differenti e, quindi, i servizi erano profondamente differenti, senso non ne aveva più nel momento in cui si è arrivati alla deliberazione di unificazione delle due ASL.
Nel momento in cui si è arrivato a questo, io presentai una mozione votata a larga maggioranza o all'unanimità del Consiglio regionale, che chiedeva l'uniformità dei servizi psichiatrici territoriali all'interno della nostra città.
Ovviamente, non ho il tempo per scendere nel dettaglio, ma il 20 luglio è stata assegnata per 13 milioni di euro e nove anni una gara che prevede tutta una serie di servizi all'interno dell'ex ASL TO2. Il 12 giugno 2017 si è chiusa la possibilità di presentare le domande per una nuova gara, che è stata fatta sull'ASL TO1, ma che è completamente difforme per tutta una serie di motivi, alcuni dei quali ricordo anche all'interno dell'interrogazione, sull'ASL TO1.
Per esempio, uno dei motivi è quello della valutazione: mentre la gara dell'ASL TO2 ha una valutazione economica del 70 per cento e una valutazione nel merito del 30, quella dell'ASL TO1 ha una valutazione economica del 50 per cento e una valutazione di merito del 30, che seppure è migliorativa, pur continuando a non rispettare il protocollo evidentemente darà un esito differente. Ma la questione non è solo quella rispetto a quello che sarà l'assegnatario, deciso dalla Commissione di gara non è certo compito nostro - ma anche rispetto a quelli che sono i servizi previsti più i centri diurni all'interno della gara dell'ASL TO1 con un'indeterminatezza in realtà, di servizi rispetto alla gara dell'ASL TO2: sono due gare profondamente differenti.
Se la domanda che noi poniamo è se la mozione n. 955 è palesemente violata, la risposta è "certamente sì", però ci domandiamo che cosa stiamo a fare all'interno di questo Consiglio! Se questo Consiglio ha affrontato con decine di interrogazioni la gara dell'ASL TO2 per la sua anomalia...
Io non credo, come diceva il collega Grimaldi e come ha detto il Presidente, che sia tutto lecito, io non lo credo, tant'è che su questa gara ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica, perché non esiste una sola gara a livello regionale che abbia nove anni di durata, per 13 milioni di euro di importo. Non ce n'è solo una! Non ce n'è una adesso non ce n'è stata una nei dieci anni passati. Non c'è nessuna gara per cui vi sia stata una pervicacia nell'assegnazione, che ci porta a cosa? Ci porterà ad avere per i prossimi 60 mesi un'unica ASL con due servizi territoriali interni di psichiatria profondamente difformi.
È evidente che c'è qualcosa che non funziona, ma è assolutamente evidente che è inutile che il Consiglio regionale approvi degli atti quando poi il Direttore generale queste indicazioni non le fa rispettare e l'Assessore alla sanità non si cura minimamente di farle rispettare.
Vicepresidente, oggi lei mi darà, come l'Assessore Saitta ha fatto una decina di volte, una risposta che è il "compitino" in cui si dirà che la mozione 955 è stata rispettata per questo o quest'altro motivo.
Come diceva il Consigliere Grimaldi, credo che sarà interessante invece, in sede di Commissione con l'Assessore e con il Direttore paragonando quelli che sono i capitolati di gara, capire dov'è l'omogeneità, ma se l'omogeneità non c'è, qualcuno ci deve spiegare, al di là della liceità o illiceità dei provvedimenti, qual è l'interesse di fare due provvedimenti diversi rispetto a un servizio che il Consiglio regionale tutto ha chiesto omogeneo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Devo riconoscere che il Consigliere Vignale ha il dono della profezia.
La mozione n. 955 del Consiglio regionale, che impegnava a "garantire omogeneità dei servizi proprio in virtù della unificazione della ASL Città di Torino", non risulta violata, in quanto non sono metodi diversi e quindi modalità di gara diverse che determinano le specifiche del servizio.
Le caratteristiche tecniche del disciplinare predisposto dall'ASL per l'affidamento del servizio in questione individuano un modello estremamente flessibile, adattabile a tutte le tipologie cliniche presenti sul territorio di riferimento.
Tali modelli di flessibilità consentono un'omogeneità delle prestazioni sanitarie offerte indipendentemente da uno o più affidatari.


Argomento: Diritto di asilo - Profughi

Interrogazione a risposta immediata n. 1684 presentata da Sozzani, inerente a "Ipotesi da parte dell'Assessora Cerutti di stabilire il terzo hub regionale di prima accoglienza per i rifugiati richiedenti asilo nella provincia di Novara"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1684.
La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Dopo le comunicazioni in Aula dell'Assessora Cerutti, che per la verità successivamente ha aggiunto anche delle precisazioni in un'intervista che abbiamo letto, si è ingenerata una situazione di preoccupazione nell'ambito del territorio della provincia di Novara. Lo dico, perché, nel rispetto dell'accordo ANCI-Viminale dello scorso dicembre, i Comuni fino a 2.000 abitanti dovranno ospitare sei migranti, i Comuni con più di 2.000 abitanti ne accoglieranno il 3,5 per mille e le Città metropolitane, in quanto hub di transito di molti rifugiati, si limiteranno ad ospitarne il 2,5-tre per mille.
Per quanto riguarda la Provincia di Novara, il 30 gennaio scorso la Prefettura ha emesso un nuovo bando di 1.350 posti distribuiti sull'intero territorio provinciale, di cui 550 solo a Novara e 800 nel territorio della Provincia. Questo fa sì che il numero dei posti rispetto all'accordo ANCI Viminale, che prevedeva un massimo di 1.124 posti (di cui 260 nella città di Novara), sia aumentato e che quindi si sia sforato il tetto previsto dall'accordo.
Nella fattispecie dell'interrogazione, però, si è analizzato anche il fatto che nella Regione Piemonte sono già attivi due centri di accoglienza per i rifugiati richiedenti asilo, ovvero il centro di accoglienza "Fenoglio" di Settimo Torinese e quello del Castello di Annone in Provincia di Asti; il primo ha 600 posti, il secondo, invece, ne ha 200 ed è solo recentemente entrato in funzione.
La comunicazione, quindi, ha scatenato una certa preoccupazione, ma l'interrogazione di oggi era rivolta solo a conoscere quali solo le modalità utilizzate. L'Assessora probabilmente ha fatto questo tipo di affermazione in relazione agli studi sulla distribuzione dei migranti a livello piemontese. Quindi, l'interrogazione era rivolta a conoscere le modalità operative e le valutazioni effettuate rispetto alle modalità che si intendono utilizzare per determinare l'idoneità dell'insediamento di questo terzo hub, perché la volta scorsa non si sapeva se sarebbe stato insediato nella provincia di Novara o di Vercelli.
Si tratta di un hub di prima accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo, molti dei quali, come si sa, rimangono sul territorio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Cerutti per la risposta.



CERUTTI Monica, Assessora all'immigrazione

Grazie, Presidente.
Come ricordava il Consigliere Sozzani, ho già avuto modo di spiegare qual è l'intento della Regione Piemonte. Non posso che ribadire che il nostro intento - insieme all'ANCI e alle Prefetture - è quello di ampliare la rete dell'accoglienza per i rifugiati, nella logica di piccoli nuclei diffusi su tutto il territorio (quella che viene chiamata "accoglienza diffusa").
In questo senso, la Regione ha un compito importante: quello di accompagnare le Amministrazioni locali nella costruzione di progettualità che siano condivise.
In questa logica, ci stiamo muovendo anche rispetto a quello che è diventato un po' un argomento di discussione mediatica che - come ho già detto - al momento non ha dei fondamenti specifici o delle indicazioni puntuali su cui riflettere, proprio perché stiamo riflettendo su un terzo Centro, che possa rendere più sostenibile il nostro sistema regionale.
Come ricordava il Consigliere, attualmente questo prevede due Centri: uno a Settimo Torinese e l'altro a Castello di Annone, in provincia di Asti.
Riteniamo importante far sì che nella rete dei Centri di prima accoglienza si evitino le grandi concentrazioni, che possono essere foriere di problemi sia per le persone ospitate sia per le comunità ospitanti.
In particolare, il Ministero dell'Interno ha finanziato un progetto di riadeguamento, quindi di stabilizzazione, del Centro Fenoglio di Settimo Torinese, con il superamento dell'impiego di tende, che fa sì che venga diminuita l'attuale capienza.
È chiaro che mantenendo due Centri (con Settimo, però, che scende dal punto di vista della capienza), è normale pensare che - in un sistema a regime - si possa ragionare sull'opportunità di un terzo Centro di prima accoglienza, in una logica che sia quella di avere un sistema sostenibile e non dei Centri che presentino delle grandi concentrazioni.
Pertanto, abbiamo deciso di verificare, nei prossimi mesi, innanzitutto le necessità reali, quindi vedere, nel momento in cui Settimo andrà a regime, quale sarà il fabbisogno effettivo. Valutato il fabbisogno, potremo capire se è necessario un terzo Centro e dove localizzarlo.
Sul "dove", però - per non puntare il dito a caso sulla cartina del Piemonte - se abbiamo un Centro a Settimo e un Centro ad Asti, è logico che l'idea che avrebbe chiunque, senza consultare fior fiori di tecnici, è quella di pensare all'alto Piemonte. Pertanto, pensare in particolare alle province di Vercelli e Novara, che sono più accessibili dal punto di vista logistico.
Al di là di questo, non c'è altro.
Nel caso in cui decidessimo, con il Ministero dell'Interno (nel momento in cui abbiamo individuato Castello di Annone, c'è stato un lavoro condiviso con il Ministero degli Interni), che è necessario un terzo hub agiremo con lo stesso procedimento che ha portato a Castello di Annone, a prendere in considerazione strutture pubbliche e arrivare eventualmente all'individuazione di un terzo Centro di prima accoglienza. Tutto questo sempre con la condivisione - come già detto - del Ministero dell'Interno e delle Amministrazioni locali.
Al momento, però, ogni polemica - mi permetta il Consigliere - è assolutamente strumentale, proprio perché non esiste alcuna ipotesi puntuale sul tavolo.


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 1680 presentata da Valetti, inerente a "Inserimento nei Servizi Minimi di TPL per il Servizio Ferroviario Metropolitano delle linee regionali strettamente connesse al servizio stesso"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1680.
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Con questa interrogazione chiediamo delucidazioni sull'inserimento come servizi minimi, di alcune delle linee locali che interessano il bacino torinese.
Abbiamo già parlato la scorsa settimana delle linee locali piemontesi ora ci concentriamo sul servizio ferroviario metropolitano, dal momento che queste linee possiedono delle appendici (se così vogliamo chiamarle) di linee locali che raggiungono i margini del territorio della Città Metropolitane. Pensiamo all'estremità della ferrovia canavesana della Torino-Ceres e della Pinerolo-Torre Pellice, che è il braccio terminale della Pinerolo-Torino.
Si tratta di linee tutte molto importanti per chi vive nei territori più marginali della Provincia; è importante per le nostre montagne e per le nostre vallate, perché garantiscono dei collegamenti puntuali e veloci con il centro della città. Costituiscono, inoltre, un vettore anche economico per i territori marginali, perché, come si sa, le nostre montagne sono a rischio di spopolamento e togliere servizi di tipo ferroviario causerebbe ulteriormente lo spopolamento e l'impoverimento di questi territori. Per cui chi deve venire a lavorare tutti i giorni in auto o con i pullman, si ritrova con dei problemi di tempo e di costo; quindi, tende ad avvicinarsi alla città per studio o per lavoro.
Cosa chiediamo quando parliamo di "servizi minimi"? I servizi minimi sono quei servizi di trasporto pubblico indispensabili ai cittadini piemontesi per poter effettuare gli spostamenti per il lavoro, la scuola e poco di più. Quindi, non parliamo di servizi di prima classe, ma del minimo indispensabile per spostarsi e vivere una vita fuori dalla città in condizioni decorose a livello di servizio pubblico.
Come sappiamo, gli attuali programmi di esercizio della Regione Piemonte, quindi dell'Agenzia della mobilità, non hanno definito con precisione che cos'è un servizio minimo e cosa non lo è, lasciando un po' all'arbitrio dell'Assessorato e dell'Agenzia che cosa deve essere finanziato e cosa no.
È stato fatto basandosi sulle spese storiche e sugli equilibri politici, che evidentemente non assicurano lo stesso livello di servizio a tutti i cittadini piemontesi, perché abbiamo territori molto marginalizzati e territori con più servizi. Questo non vale solo per i trasporti, vale anche per la sanità, il sociale e tutto quello che è servizio pubblico regionale.
Chiediamo all'Assessore Ferrari, che oggi fa le veci dell'Assessore Balocco, se vi è l'intenzione di inserire queste tre linee ferroviarie ovvero la Germagnano-Ceres, la Rivarolo-Pont Canavese e la Pinerolo-Torre Pellice, nei servizi minimi che verranno erogati fin dall'assegnazione dell'affidamento del nodo ferroviario torinese che è di prossimo arrivo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore regionale

Non sono in grado di dire di più, se non quello che è scritto nella nota che l'Assessore Balocco mi ha lasciato.
Le linee Rivarolo-Pont e Germagnano-Ceres sono operative e fanno già parte del lotto SFM. La linea Pinerolo-Torre Pellice, sulla quale è già stato realizzato uno studio per la sua rimessa in funzione, fa parte delle cosiddette "linee sospese", la cui riattivazione è prevista all'interno delle procedure di affidamento.
Essendo attualmente nella fase di attivazione delle procedure di affidamento, si valuteranno le eventuali proposte di riapertura che verranno dalle imprese di servizi di trasporto pubblico.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1683 presentata da Pichetto Fratin inerente a "Raddoppio anticipo tariffa acqua ATC"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1683.
La parola al Consigliere Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Si tratta del raddoppio dell'anticipo della tariffa sull'acqua dell'ATC da parte dell'ATC di Torino. A fine 2016 inizio 2017, i condomini delle case popolari avevano ricevuto un conguaglio molto alto, che riguardava gli anni dal 2013 al 2016 compresi, per somme che erano ritenute insostenibili per alcune situazioni. Inoltre, i conteggi erano molto discutibili, perch effettuati secondo una stima.
Il Consiglio regionale, in data 15 marzo 2017, ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno n. 1118, che impegnava la Giunta ad intervenire affinché l'ATC sospendesse quei conguagli, svolgesse una valutazione più puntuale e trovasse una soluzione per delle dilazioni.
A oggi, risulta che le cifre di conguaglio siano confermate, ma in aggiunta c'è stato il raddoppio delle rate delle anticipazioni. Pertanto la soluzione adottata dall'ATC, da come risulta a oggi, è non solo esattamente opposta all'invito del Consiglio regionale, che impegnava la Giunta a svolgere gli opportuni passi per tentare di dare le opportune soluzioni, ma addirittura peggiorante della situazione.
Per questo si interroga l'Assessore e la Giunta per sapere se vi è intenzione di risolvere definitivamente la questione e come intenda muoversi rispetto anche all'ultima considerazione, ovvero al raddoppio delle anticipazioni.



PRESIDENTE

Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Ferrari.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Grazie.
Guardi, Consigliere Pichetto, la questione relativa all'ATC del Piemonte centrale all'interno della quale è stato sollevato il problema è stata effettivamente affrontata in questi mesi con un duplice obiettivo: quello di rifare i conteggi e, contemporaneamente, rateizzare gli arretrati, una volta fatti i conteggi, in modo tale che venissero tutelati innanzitutto gli inquilini per i quali risultava insostenibile la spesa e nel contempo, l'Agenzia nella sua garanzia di non rimanere esposta dal punto di vista degli introiti che doveva incassare.
L'interrogazione ci stimola, anche sulla base delle cose che lei ha detto nella sua presentazione, a fare il punto della situazione per verificare effettivamente com'è lo stato delle cose. Ma a una lettura della sua interrogazione, Consigliere, non risultava che la questione fosse posta limitatamente all'ATC del Piemonte centrale, ma si parlava in maniera più generica dell'Agenzia territoriale per la casa. Ieri ho pertanto chiesto agli Uffici di interessarsi a tutte e tre le Agenzie, in modo tale che noi possiamo avere un quadro complessivo preciso e dettagliato della situazione riguardo le tariffe sull'acqua che, appena possibile, farò avere al Consiglio, in Commissione o in Aula.
Vedremo qual è la strada più adeguata.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.36 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.39)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Balocco, Chiamparino, Gancia, Pentenero e Valmaggia.
Non è presente l'Assessore Saitta.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 120 "Commissione di Garanzia" - (articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) elezione di 1 membro in sostituzione del signor Claudio Simonelli

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 224 "Alexala - Agenzia di accoglienza e Promozione turistica locale della Provincia di Alessandria" (articolo 15 Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo - designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 225: "Enoteca regionale della Serra" (articolo 12, Statuto) - Consiglio di Amministrazione - nomina di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 246 "Azienda Speciale della CCIAA di Cuneo Centro estero Alpi del Mare - Cuneo" (articolo 9 dello Statuto) - Collegio dei revisori dei conti - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 215 "Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico artistico, paesaggistico, o documentario" (articolo 91 bis, l.r. 56/1977 e s.m.) - sostituzione dei signori Giorgio Barberis e Benedetto Nicotra

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 233 "Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzioni di Presidente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 232 "Azienda Sanitaria Ospedaliera 'San Luigi Gonzaga' di Orbassano" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzioni di Presidente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 248: "Consorzio provinciale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche Asti (Condifesa - Asti)" - (articolo 12, Statuto del Consorzio) - Collegio sindacale - designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 241 "Nomina del Garante per i diritti degli animali" (l.r. 6/2010)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 240 "Ente di gestione dei Sacri Monti" (articolo 38, l.r. 19/2015) - Comitato scientifico - designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 242: "Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e Comprensori Alpini (CA)" - (articolo 10, dello Statuto) - Collegio dei revisori dei conti - nomina di 5 componenti di cui 1 con funzioni di Presidente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 244 "Consorzio intercomunale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche (Condifesa - Casale)" (articolo 14, Statuto del Consorzio) - Collegio sindacale - designazione di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 243 "Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese - A.N.A.Bo.Ra.Pi."(articolo 16 Statuto dell'Ente) Consiglio direttivo - nomina di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 245: "Comitato Misto Paritetico Regione Autorità Militari sulla nuova regolamentazione delle Servitù Militari" (articolo 322, comma 3, d.lgs. n. 66/2010) - designazione di 1 membro effettivo in sostituzione del signor Silvano Ravera

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 246 "Azienda Speciale della CCIAA di Cuneo 'Centro estero Alpi del Mare'" - Cuneo (articolo 9 dello Statuto) Collegio dei revisori dei conti - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 249: "Consulta per la valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale piemontese e delle minoranze occitana, franco-provenzale, francese e walser" (legge regionale 7 aprile 2009, n. 11) - designazione di 3 Consiglieri regionali, di cui 1 espressione delle minoranze

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 247: "Consorzio provinciale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche di Alessandria (Condifesa Alessandria)" - (articolo 14, Statuto del Consorzio) - Collegio sindacale - designazione di 1 membro


PRESIDENTE

Rammento, inoltre, ai sensi del comma 4 dell'articolo 79 del Regolamento interno del Consiglio regionale, quanto segue: "Nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone, saranno considerati eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti salvo quanto previsto nel comma 3. Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione sono eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti".
Invito, infine, i Gruppi consiliari di minoranza a procedere all'assunzione dei propri candidati ai sensi dell'articolo 79, comma 3, del Regolamento interno del Consiglio regionale in riferimento ai seguenti enti:



PRESIDENTE

. "Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico artistico, paesaggistico, o documentario" (articolo 91 bis, l.r.
56/1977 e s.m.) - sostituzione dei signori Giorgio Barberis e Benedetto Nicotra



PRESIDENTE

. "Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e Comprensori Alpini (CA)" (articolo 10, dello Statuto) - Collegio dei revisori dei conti nomina di 5 componenti di cui 1 con funzioni di Presidente



PRESIDENTE

. "Consulta per la valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale piemontese e delle minoranze occitana, franco provenzale, francese e walser" (legge regionale 7 aprile 2009, n. 11) designazione di 3 Consiglieri regionali, di cui 1 espressione delle minoranze



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio per dichiarazione di voto.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda Alexala, noi indichiamo il signor Renato Lopena.
Per l'Enoteca Regionale della Serra, la signora Luigina Bassignana.
Per la Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico artistico, paesaggistico documentario, il nome della maggioranza è Andrea Rolando.
Per l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Novara il nome è Luca Zambanini.
Per l'Azienda Sanitaria Ospedaliera-Universitaria "San Luigi Gonzaga", il nome è Roberto Bugnone.
Per il Consorzio per la difesa delle colture agrarie delle avversità atmosferiche Asti (Condifesa Asti), il nome è Lidia Maria Pizzotti.
Per il Garante per i diritti degli animali, il nome è Enrico Moriconi.
Per l'Ente di Gestione dei Sacri Monti il nome è Norberto Iulini; per gli Ambiti territoriali di Caccia i tre nomi indicati dalla maggioranza sono su terra sarda, come Presidente, Fiorella Vaschetti.
Per il Consorzio Condifesa di Casale, il nome è Fabio Margara.
Per l'A.N.A.Bo.Ra.Pi., il nome è Cumino Pierangelo.
Per il Comitato Misto Paritetico - Autorità militari, il nome è Andrea Savino.
Per l'Azienda speciale della Camera di Commercio di Cuneo, il nome è Aimar Fabio effettivo e Sibille Fiorenza supplente.
Per la Consulta per la valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale piemontese e delle minoranze occitane, franco provenzale, francese e walser, i nomi sono i Consiglieri Motta e Valle.
Per la Condifesa di Alessandria, il nome è Marinella Lombardi.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.50 riprende alle ore 15.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Da parte nostra segnalo, laddove ci sono le possibili indicazioni da parte dell'opposizione, il signor Richetti per la Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico-artistico e paesaggistico.
Per quanto riguarda gli Ambiti territoriali di Caccia e Comprensori Alpini, collegio sindacale, segnalo il signor Tropeano Corrado e la signora Lombardi Marinella.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Segnaliamo la nostra intenzione di votare solo per alcune posizioni.
Per Alexala segnaliamo Giulia Antonia Cordasco.
Per il Comitato Misto Paritetico Regione - Autorità Militari sulla nuova regolamentazione delle servitù militari, il signor Stefano Girard.
Per la Consulta per la valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale piemontese e delle minoranze occitana, franco provenzale, francese e walser, Federico Valetti.
Rispetto alla nomina del Garante per i diritti degli animali riportiamo quanto già evidenziato nella seduta della Commissione Nomine. Ci risulta che uno dei candidati abbia un contenzioso aperto con la Regione.
Abbiamo chiesto in Commissione Nomine di valutare l'opportunità sappiamo che non siamo di fronte a un caso di incompatibilità o ineleggibilità o, comunque, un fattore che possa ostacolare la nomina.
Segnaliamo, per opportunità, che uno dei candidati ha un contenzioso in atto con la Regione. È una questione di opportunità. L'abbiamo già segnalato in Commissione Nomine, si era convenuto che non fosse un fattore di esclusione. Riportiamo l'attenzione dell'Aula su questo tema perch sappiamo essere, tra l'altro, un candidato stimato con i requisiti decisamente adeguati. Rileviamo questo fatto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Benvenuto; ne ha facoltà.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Sulla Consulta per la valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale piemontese, il nominativo è quello della Consigliera Gancia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Barazzotto; ne ha facoltà.



BARAZZOTTO Vittorio

Grazie, Presidente.
Restituisco la scheda riguardante l'Azienda ospedaliera "Maggiore della Carità" di Novara.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Barazzotto.
Nomino scrutatori i Consiglieri Bertola e Molinari.
Prego la Consigliera Segretaria Motta di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Motta effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Esame disegno di legge n. 203, inerente a "Disciplina delle strutture ricettive extra alberghiere" - Atto d'indirizzo collegato (ordine del giorno n. 1156)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 208, di cui al punto 8) all'o.d.g.
L'esame del provvedimento è iniziato nella seduta antimeridiana. Il Consigliere Rostagno ha svolto la relazione di maggioranza.
Hanno svolto le relazioni di minoranza i Consiglieri Vignale e Frediani.
È iniziata la discussione generale con l'intervento del Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Ritengo opportuno fare un breve intervento su questo provvedimento, su questa legge che oggi viene in approvazione in Aula, per sottolineare il valore, l'importanza di questo provvedimento, per condividere con quest'Aula la soddisfazione per un percorso di condivisione condotto in III Commissione, che ci porta e, soprattutto, porterà il Piemonte ad avere una regolamentazione e una disciplina su questo settore, ormai non più marginale, del turismo della nostra regione, cioè il tema delle strutture extralberghiere.
Come si è detto già prima, il turismo è cambiato molto in questi anni però sta ancora cambiando, perché cambiano le attese e le aspettative dei turisti: c'è, da parte non solo degli operatori, ma anche di uno strato più ampio della popolazione, la voglia e la disponibilità di mettersi a disposizione, di aprire case, appartamenti, strutture di pregio e di qualità al turismo.
Queste forme, che io credo siano non solo innovative e interessanti, ma anche importanti per aumentare l'offerta turistica del nostro territorio hanno però bisogno di riferimenti normativi, hanno bisogno di essere regolamentate.
Credo che, con questo provvedimento, riusciamo a coniugare la flessibilità, la diversificazione dell'offerta formativa; riusciamo ad andare incontro anche alla capacità di innovazione e di impresa che il territorio è in grado di offrire e anche una certa informalità nell'accoglienza turistica coniugandola, dicevo, con un'esigenza di legalità e di trasparenza, togliendo ogni alibi al cosiddetto "nero", cioè a ciò che, giovandosi nell'informalità, si traduceva nei fatti in attività sommerse e fuori da qualunque regola, ma soprattutto fuori da qualunque imposizione fiscale.
Al contrario, abbiamo bisogno di fare emergere questi fenomeni, di dare loro dignità; dignità da un punto di vista fiscale, sicuramente, perché non possiamo richiedere maggiori investimenti sul turismo se non diamo regole al sistema nel suo complesso. Nel sistema la parte pubblica non ha le risorse per poterlo fare, ma sicuramente un'emersione dal punto di vista della contabilizzazione dei dati del turismo e avere dati certi, come veniva detto questa mattina nel corso delle relazioni, è indispensabile per poter predisporre politiche, per poter mettere in atto nuove strategie.
Quindi credo sia un lavoro importante da questo punto di vista, per queste osservazioni che ho indicato; che sia una testimonianza dell'attenzione di un Ente pubblico, della nostra Regione, al cambiamento che la società sta producendo. È necessario che noi, come legislatori riusciamo a essere al passo con i cambiamenti dando però le risposte giuste.
Non voglio citare i singoli articoli, lo hanno fatto bene i relatori.
Trovo però importante la soluzione che l'Assessorato ha proposto, e che ho condiviso della differenziazione tra il livello imprenditoriale e non imprenditoriale. Credo che questo sia un passaggio importante, perché dà dignità a entrambe le modalità (ospitalità e fruizione) e mette insieme quell'aspetto anche di impresa leggera, che non è impresa (scusate il bisticcio di parole), cioè quella disponibilità all'accoglienza che molti cittadini hanno e che deve trovare una giusta risposta. Credo che questo sia un passaggio importante, così come credo sia stato importante trovare le modalità di valorizzazione di questi fenomeni.
È essenziale - voglio anch'io sottolineare questo aspetto - ciò che verrà scritto e verrà previsto nel regolamento attuativo, che è in capo alla Giunta, ma che avrà il parere della Commissione. Auspico davvero che il provvedimento che ci verrà sottoposto raccolga non solo l'auspicio, ma anche l'indirizzo politico, che mi sembra di cogliere in modo trasversale di semplificazione, di sintesi e di facilitazione ai percorsi.
Affinché questi fenomeni e queste disponibilità di tipo turistico si rafforzino ancora di più, emergano dal nero e siano quindi ben visibili e presenti sulla platea, è necessario che le modalità per farlo siano facili siano semplici e siano alla portata di tutti dal punto di vista della praticità delle pratiche, ma anche dal punto di vista dell'onere, perch non possiamo pensare che una famiglia che decide di aprire la sua stanza aprire un bed and breakfast o altre forme di questo tipo, debba per sobbarcarsi oneri finanziari tali da sconsigliare questo tipo di soluzione o - ripeto - ricacciarlo in quella fascia grigia che, purtroppo, pervade una buona parte o larga parte della nostra economia.
Auspico che quindi il lavoro della Giunta e degli Uffici sul regolamento vada in questa direzione e che colga queste nostre indicazioni ma colgo anche l'occasione per sottolineare ed esprimere ancora una volta la soddisfazione per un provvedimento che - ne sono sicura - riuscirà a dare ulteriori possibilità di sviluppo al turismo nella nostra regione soprattutto a diversificare l'offerta turistica e portarla anche in aree che altrimenti ne sarebbero escluse, perché non possiamo nemmeno pensare di intervenire in alcune aree del nostro Piemonte con strutture pesanti e con alberghi, anche perché credo che uno dei nostri obiettivi sia quello di utilizzare ciò che c'è e non di costruire del nuovo, andando a impattare con strutture pesanti e, peraltro, spesso difficilmente gestibili, che rischiano di rimanere vuote per lungo tempo.
L'ospitalità diffusa va anche nella direzione della tutela ambientale e della tutela del territorio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Accossato.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questo disegno di legge, come ha già ricordato il collega Gallo nel suo intervento, viene a far parte di un insieme di provvedimenti che sono stati fatti sul turismo negli ultimi anni.
Sotto questo profilo, la nostra opinione non è particolarmente positiva, perché avremmo preferito un intervento più organico, magari un po' più ampio, di testo unico, che ricomprendesse e rivedesse la pletora di leggi già esistenti sul turismo, articolando bene ogni componente del settore.
Dal nostro punto di vista, questo disegno di legge, come altri omologhi, non affronta alcuni temi, e mi viene in mente quello delle ATL.
Laddove è stato detto che regolare un settore serve a evitare che vi possano essere attività che vanno al di fuori di quella che potrebbe essere la regolarità normativa, ciò però avviene se vi un regime del controllo.
Ricordo che questo non è, ad esempio, uno dei temi messi al centro dell'attenzione in nessuno dei disegni di legge sul turismo che abbiamo approvato. Perché? Perché dall'agriturismo, passando per le ATL e arrivando anche a questo, non si trova riferimento a nessuna forma di monitoraggio e di lotta all'abusivismo; avevamo richiamato questo tema soprattutto per quanto riguarda le ATL. È stato considerato un "non problema", in quanto ci sarebbe un osservatorio da qualche parte che vorrebbe fare questo, ma in quello esistente tra i suoi compiti, per esempio, non c'è quello di verificare anche solo la consistenza di fenomeni di abusivismo.
Anche in questo DDL troviamo che tutta la parte relativa ai controlli come già per gli agriturismi e un sacco di altri temi, viene lasciata ai Comuni. Io continuo a ricordare che ai Comuni è delegata un'immensa quantità di forme di controllo, soprattutto con il progressivo venir meno della capacità delle Province di stare dietro alle cose. E quindi anche questo fa pensare al fatto che molti Comuni, soprattutto quelli piccoli potrebbero avere serie difficoltà a controllare l'applicazione di queste norme in maniera strutturale.
Dunque si lascia spazio ad aree che magari avranno un migliore controllo (e quindi una migliore applicazione della legge) e ad aree che magari avranno un controllo un po' più ad arbitrio, perché sappiamo che spesso nelle Giunte o nei Consigli comunali siedono elementi particolarmente attivi a livello locale e quindi spesso anche impresari imprenditori e magari albergatori o proprietari di strutture ricettive.
Ci chiediamo pertanto, anche sotto questo profilo, come si vada a tutelare la terzietà di un elemento di controllo su tematiche che incidono effettivamente sul tessuto produttivo ed economico di un territorio.
Fatta questa premessa, quindi, di nuovo emerge il fatto che si tratta di provvedimenti che toccano alcuni punti della materia turismo, senza affrontarla in maniere strutturale. Ripetiamo, a nostro parere, la sempre più sentita esigenza di una revisione complessiva della materia e di una definizione di principi generali che indirizzino la governance e anche l'intento regolatorio nei confronti della materia del turismo.
Riscontriamo, per esempio, nella nota che è stata fatta (e quindi negli emendamenti della Giunta che andremo a discutere) il fatto che qui abbiamo sostanzialmente copiato una norma della Toscana, senza più di tanto andare ad approfondire le tematiche, e ci troviamo a dover mettere le pezze perch la norma toscana è stata impugnata di fronte alla Consulta. Tra l'altro, le pezze - io ho dato loro un'occhiata - sono parziali e ci sono alcune questioni che forse saranno ancora da risolvere.
Di nuovo, se avessimo affrontato le tematiche a livello di impostazione anche più generale e di principi - di linee guida e di indirizzi della politica sul turismo, sull'accoglienza, sull'organizzazione della promozione - forse avremmo fatto un lavoro migliore e più aderente alle caratteristiche specifiche della nostra Regione.
Di nuovo, appunto, anche in questa norma a nostro parere mancano una chiara programmazione e un chiaro indirizzo della promozione e del supporto che si intenderà dare alle diverse tipologie che, nel regolare, vorremmo anche - com'è stato dichiarato - incentivare. È vero, infatti, che l'accoglienza turistica e in particolare l'ospitalità in Piemonte sono abbastanza deficitarie, pur avendo il Piemonte ricchezze culturali ambientali, storiche e paesaggistiche che nulla hanno da invidiare a Regioni che invece sono sicuramente meglio strutturate sotto questo profilo, come la Toscana da cui abbiamo scopiazzato, come l'Emilia o come il Trentino Alto Adige. Ricordo sempre le dichiarazioni d'intenti del Presidente Chiamparino ad inizio legislatura di voler fare del Piemonte una specie di Borgogna italiana: ne siamo ancora abbastanza lontani, con un quadro normativo frammentario e un po' disordinato.
Veniamo al merito più specifico dei temi trattati dal provvedimento. A nostro parere, di nuovo, la mancanza di un quadro generale fa sì che le norme che vanno specificatamente a toccare le tipologie di ospitalità extralberghiera siano da un lato troppo attente a cercare di definire delle differenziazioni tra le tipologie, non riuscendoci più di tanto.
A me, infatti, viene in mente il caso dell'affittacamere e quello della locazione; alla fine non è che ci siano tante differenze: sembrerebbe quasi che nella definizione di affittacamere il fatto di riferirsi all'elemento che le camere siano dentro appartamenti sia necessario per poter distinguere quella forma dalla locazione turistica. E questo, a nostro parere, non sta tanto in piedi: avendo una distinzione tra attività professionale e non professionale - e verrò anche su questa cosa - che si basa sul fatto che cambia il numero delle camere ma rimane il limite dei due appartamenti, cosa vuol dire? Vuol dire che se lo si fa in maniera professionale ci si deve dotare di appartamenti di dimensioni maggiori: si può avere lo stesso numero di camere, ma su tre appartamenti? Questo è un po' strano, perché è la struttura stessa dell'offerta abitativa su cui si basa l'ospitalità extralberghiera che non si avvale di strutture realizzate appositamente per fare l'ospitalità turistica, ma di strutture normalmente utili per altri usi (per abitazione o residenza di tipo civile) e adattate appunto a un uso ricettivo come, in tanti casi, il bed and breakfast o com'era l'affittacamere per un uso non professionale.
E vengo anche a questa tematica, perché l'introduzione della professionalizzazione in alcune delle tipologie di ospitalità extralberghiera - e, in particolare, mi riferisco al bed and breakfast - a mio parere rischia proprio di cambiare completamente l'aspetto di questo tipo di ospitalità. Perché? Perché il bed and breakfast nasce come tipologia di ospitalità extralberghiera non professionale, saltuaria, con limitazioni abbastanza forti nella capacità di offerta, ma per favorire un'offerta diffusa sul territorio. Invece qui noi andiamo ad identificare degli operatori professionali di bed and breakfast, che forse potevano rientrare in qualcuna delle altre tipologie.
Così come ci sembra strano il fatto che, per esempio, nella tipologia dell'affittacamere, se un operatore ha un ristorante - perché c'è anche questo discorso - e ha disponibilità di stanze in uno o due alloggi soprastanti, debba per forza configurarsi come attività professionale quella dell'affittacamere: non è che ci sia una correlazione forte tra l'avere il ristorante e l'affittare, eventualmente, le camere in maniera saltuaria o per specifiche situazioni.
Anche sotto questo profilo, quindi, notiamo come quello che poi di per sé è anche uno degli elementi di impugnativa rispetto alla legge toscana che è la pretesa di individuare le tipologie di attività professionale o non professionale, vada anche un po' a complicare una normativa che dovrebbe servire a facilitare l'identificazione della tipologia di offerta extralberghiera che si vuole configurare.
Dal nostro punto di vista, quindi, questa è una legge un po' confusa che pone riparo alle eventuali confusioni che si ingenerano nell'articolato che è effettivamente più semplice rispetto alla precedente legge del 1985 (basta guardare la parte sui bed and breakfast per notarlo: il testo è decisamente più corto) -, spostando la criticità nel regolamento. Sul regolamento - io prendo in parola il Consigliere Gallo - speriamo si possa discutere nel merito e abbastanza articolatamente, quando verrà presentato in Commissione.
Al contrario, infatti, sulle Convenzioni-tipo delle ATL non è stato fatto così: sono state presentate, approvate e tanti saluti, senza particolare discussione su di esse e anche senza presentarle con sufficiente anticipo perché potessero essere analizzate e osservate in maniera compiuta.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego, collega. Mi raccomando i tempi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Io mi limiterò a valutare una parte del provvedimento, quella a cui alludeva pochi istanti fa il collega Campo.
Siamo, appunto, all'articolo 18, "Regolamento di attuazione", e su questo vorrei fare una riflessione, a parte quanto diceva già il collega Campo in merito alla possibile discussione in Commissione di questo regolamento.
Vi dico infatti la verità: le ultime esperienze di regolamenti che arrivano in Commissione e nel dibattito in Commissione per modificare il Regolamento non mi hanno certamente messo il cuore in pace in merito all'incidenza della Commissione sull'attività della Giunta.
Ricordo, per esempio, uno scambio di opinioni con l'Assessora Parigi in merito ad una questione relativa al numero di camere nelle strutture ricettive, che è proseguita per un po' di tempo; dopodiché l'Assessora ha decisione di andare avanti per la sua strada.
Detto questo, se la semplificazione è andare a creare dei regolamenti tramite DGR, io penso che si stia sbagliando strada, perché non è avere troppe leggi uno dei problemi dell'Italia: è avere troppe leggi che cambiano il problema dell'Italia, specialmente per i tecnici. I tecnici che si apprestano a fare qualunque progetto e gli imprenditori che si predispongono a fare qualunque investimento hanno una paura: che durante lo svolgersi del loro progetto e del loro investimento le leggi cambino.
Mettere nelle mani di un regolamento facilmente modificabile attraverso un intervento di Giunta un panorama così complesso come quello che viene delineato nell'articolo 18 è un problema sia per l'imprenditoria che per i progettisti. Da un momento all'altro, infatti, mentre si sono già investiti dei soldi e del tempo in una progettazione, il regolamento può cambiare cambiando la destinazione urbanistica degli immobili nel rispetto degli strumenti urbanistici di pianificazione territoriale, o i criteri e le modalità degli interventi di recupero, o i requisiti tecnico-edilizi, o gli standard qualitativi minimi ai fini della classificazione e tutta una serie di cose.
So bene che ci sono anche delle questioni che effettivamente non hanno alcuna attinenza con la normativa e che vanno esaminate dal punto di vista regolamentare. Per esempio, ci sono i contenuti e le modalità di invio dei modelli informatici e i contenuti minimi delle convenzioni di cui all'articolo 7: benissimo. Ma il corpo vero di una legge deve definire quali sono i parametri che non devono cambiare a ogni piè sospinto, ma allorquando c'è una convergenza di intenti all'interno di un consesso legislativo e allorquando c'è una forte domanda sia dal mondo imprenditoriale che economico e professionale.
Così facendo, noi mettiamo sia a dura prova quelli che stanno fuori da questo Consiglio che la Regione Piemonte stessa. Va da sé, infatti, che cambiare una normativa e i destini di un'impresa sulla base del fatto che tutte queste questioni vengono concentrate su influenze che vengono portate ad un Assessore regionale diventa un problema. E cambiare destinazione urbanistica degli immobili in una DGR può veramente essere dirimente dal punto di vista degli interessi privati di qualcuno che un domani potrà cercare di influenzare la Giunta regionale.
Detto questo, ho sentito tante volte parlare di interventi sulle normative che riguardano l'edilizia nel suo complesso in questa Regione. Di fatto, qui si va a togliere un pezzo importante, che definiva dei parametri edilizi ben specifici (igienico-edilizi) di una categoria di immobili, e lo si andrà a mettere in un regolamento, che chiaramente i professionisti faticheranno a trovare perché se ci fosse un testo unico a cui affidarsi tutti saremmo molto, molto più contenti allorquando andiamo ad affrontare una progettazione; invece si sceglie la strada del regolamento e quando si vorrà progettare un agriturismo bisognerà consultare una legge e un regolamento; quando si vorrà progettare una struttura ricettiva semplice bisognerà consultare un'altra legge e un altro regolamento; quando si vorrà progettare una struttura extralberghiera, si dovranno consultare una terza legge e un terzo regolamento.
E poi, alla fine di questo fatidico articolo 18 c'è un bellissimo punto. L'ultimo punto, infatti, descrive questo: il regolamento stabilisce le caratteristiche tecniche ed operative delle soluzioni turistico ricettive innovative ubicate in aree o strutture differenti da quelle previste dall'articolo 2, cioè quello che definisce tutte le strutture extralberghiere.
Quindi, oltre a tutta la materia che normiamo, ci sarà un ambito nuovo e sconosciuto, in cui ricadrà tutto: ricadranno tutte le istanze non solo di chi ha idee innovative, ma anche di chi magari ha idee che non collimano con gli articoli della legge. Abbiamo dunque un fronte aperto, sia dal punto di vista di chi si mette a progettare queste strutture sia dal punto di vista di chi si mette a realizzarle con i propri soldi.
Non penso che questa strada ci porterà tanto lontano e penso che nei prossimi anni qualcuno si lamenterà di quello che abbiamo fatto oggi qui in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale, al termine della quale l'Assessora Parigi non intende replicare.
Passiamo dunque all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 10) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento, andiamo a proporre una modifica al comma 1 dell'articolo 1, in coerenza con quanto dichiarato durante l'esposizione della relazione di minoranza questa mattina. Proponiamo di aggiungere una finalità, suggerendo di aggiungere una lettera al comma: chiediamo di inserire l'espressione "riconoscere la centralità e il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico sostenibile, attraverso la promozione e la valorizzazione del territorio sia sul mercato nazionale che estero, con un'immagine unitaria".
Proponiamo quindi un sostegno palese e concreto allo sviluppo economico sostenibile, che può essere sicuramente portato attraverso la regolamentazione di strutture diffuse sul territorio e di un tipo di turismo che consenta un maggior contatto con il territorio stesso.
C'è poi il discorso che abbiamo accennato questa mattina dell'immagine unitaria, quindi il fatto di riuscire a proporsi sia sul mercato nazionale che su quello internazionale con un'immagine della nostra Regione che sia il più possibile unitaria, in modo anche da renderla più accattivante evitando quindi che l'eccessiva parcellizzazione di soggetti che operano in campo turistico possa compromettere quella che dovrebbe essere un'immagine della nostra Regione il più possibile coerente e unitaria.
Parliamo quindi di un'offerta diversificata, che però serva a costruire un'immagine ben precisa del Piemonte e dell'offerta turistica che propone.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessora Parigi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessora Parigi per l'illustrazione.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Il comma 2 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 203 è soppresso.
Abbiamo fatto una serie di correzioni in relazione all'impugnativa proposta davanti la Corte Costituzionale della normativa, di analogo contenuto, in materia di turismo approvata dalla Regione Toscana.
In particolare, il Governo rileva la violazione delle competenze esclusive dello Stato in materia di ordinamento civile, cui sarebbe da ricondurre la disciplina delle locazioni turistiche.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessora Parigi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessora Parigi per l'illustrazione.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

In questo caso abbiamo proposto un nuovo testo. Il comma 2 dell'articolo 3 è stato riscritto e le modifiche fanno sempre riferimento all'impugnativa della Corte Costituzionale in merito alla norma della Regione Toscana.
Abbiamo fatto una serie di modifiche per non incorrere in quest'impugnativa. Le modifiche apportate incidono sul testo precedente non definendo esattamente, come prima, il carattere imprenditoriale o non imprenditoriale di un'attività, bensì dandone per presupposto tale carattere e ricollegando le due diverse fattispecie di discipline in ordine al numero dei locali gestiti e alle attività accessorie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie,Presidente.
In ordine a questo tipo di considerazioni, ci chiediamo come possa esserci ancora nel comma 5 il fatto che la somministrazione di alimenti e bevande eventualmente offerte alle persone alloggiate, nel caso della presenza di un'attività di ristoro nella stessa struttura, comporti la gestione imprenditoriale dell'attività di affittacamere.
Anche qui andiamo a definire caratteristiche che selezionano la tipologia.
Questa parte non dovrebbe essere eliminata?



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Il subemendamento rubricato n. 7) è ritirato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessora Parigi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessora Parigi per l'illustrazione.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

È la riscrittura fatta dai nostri Uffici legislativi in base all'impugnativa davanti alla Corte Costituzionale della Regione Toscana.
Le modifiche apportate incidono sul testo, non definendo il carattere imprenditoriale o non imprenditoriale di un'attività, bensì dandone, per presupposto tale carattere, quindi facendo riferimento al Codice Civile ricollegando le due diverse fattispecie al numero dei locali gestiti e alle attività accessorie. Cosa che, invece, è una nostra competenza.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Subemendamento rubricato n. 9) (riferito all'emendamento rubricato n. 4) presentato da Rostagno, Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 8) (riferito all'emendamento rubricato n. 4) presentato da Rostagno, Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rostagno per l'illustrazione.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Il subemendamento n. 9) inserisce, in sostanza, una fattispecie di locazione anche per porzioni di edificio, perché può esserci un fabbricato sufficientemente grande per cui la proprietà ne usa una parte e ne dà in locazione turistica un'altra purché abbia le stesse caratteristiche individuate all'articolo 5.
Invece, nel subemendamento n. 8) si inserisce la parola "terzi" rispetto alla polizza assicurativa. Poiché la polizza assicurativa prevista individuava le cose e gli ospiti, ci sembra corretto, proprio in relazione alla fattispecie dell'articolo 5, inserire la parola "terzi", che potrebbero essere altri condomini.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rostagno.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessora Parigi.
(Testo allegati al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessora Parigi per l'illustrazione.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Grazie, Presidente.
Abbiamo fatto delle modifiche ai commi 1 e 4, lettera b), e abbiamo aggiunto il comma 7. Queste modifiche si rendono necessarie al fine di delineare più chiaramente gli adempimenti amministrativi che permangono in capo ai proprietari degli alloggi locati in forma diretta per finalità turistiche rispetto agli adempimenti previsti dalla normativa statale in relazione ai soggetti che fungono da intermediari su piattaforme on line.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 9), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 8), sul quale sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessora Parigi.
(Testi allegati al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessora Parigi per l'illustrazione.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Grazie, Presidente.
Anche qui, su indicazione dell'Ufficio legislativo, abbiamo apportato delle modifiche al testo precedente non definendo, come prima, il carattere imprenditoriale o non imprenditoriale di un'attività, rifacendoci al Codice Civile. In particolare, nell'ambito delle case ed appartamenti vacanze abbiamo apportato una modifica in modo da consentire la sola gestione imprenditoriale delle CAV, prevedendone in numero minimo di tre, come del resto è consentito con l'attuale legislazione sul comparto ricettivo extralberghiero. Ciò anche in considerazione del fatto che, con la nuova fattispecie delle locazioni turistiche, i proprietari di case o appartamenti privati possono optare per una gestione eventualmente più libera e dinamica nelle forma e nelle modalità, ancorché con un'offerta di servizi di ospitalità turistica non prevalente.
Le modifiche apportate incidono inoltre sul testo precedente al fine di riservare, comunque, la facoltà in capo al proprietario delle CAV (intese come sommatoria di unità abitative) di utilizzare per ciascuna unità abitativa posseduta la denominazione commerciale più appetibile sul mercato turistico di "casa vacanza" o "appartamento vacanza", che nella versione precedente era utilizzabile solo nel numero di unità abitative fino a due.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questo emendamento - al di là del fatto che ce lo ritroviamo direttamente in Aula e quindi, come al solito, non ci possiamo intervenire sostanzialmente stravolge la prescrizione dell'articolo 6, perch sparisce una delle tipologie. Ora, è vero - e ce lo sta dicendo l'Assessora che, alla fine, tanto posso usarne una delle altre, però questo non depone a favore della capacità della legge di discriminare delle modalità di ospitalità extralberghiera che siano sostanzialmente diverse.
Se lei mi dice che tanto la forma non imprenditoriale può trovare sfogo in una delle altre opzioni di ospitalità extralberghiera, allora viene da chiedersi: a cosa serve definire case e appartamenti vacanze? Altrimenti abbiamo eliminato una delle possibilità di offerta extralberghiera non professionale, e questo per la preoccupazione di non ricadere all'interno di una casistica su cui ancora, tra l'altro, ci deve essere un giudizio.
Quindi, se poi eventualmente si dicesse che quello che ha scritto la Toscana andava bene, cosa facciamo? Riscriviamo?



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
Il Consiglio approva.
Il Consigliere Campo chiede di intervenire per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Quello che ci terrei a ribadire è che, se stiamo facendo una legge che intende normare delle tipologie di ospitalità tendenzialmente meno standard di quella extralberghiera, dovremmo cercare di rendere queste cose un pochino più facili: possiamo provare a individuarle, e va bene, ma poi dovremo cercare di far sì che sia chiara la differenza che caratterizza le diverse tipologie.
Allora, o noi facciamo una legge che bene scrive tutto quello che comporta fare una casa o appartamento vacanze, oppure stabiliamo dei principi generali - è su questo che sto dicendo che non vanno bene questi articoli, okay? - che definiscono quali siano le caratteristiche. È vero che non vogliamo definire imprenditoriale o non imprenditoriale, per dobbiamo almeno individuare quali siano le caratteristiche discriminanti delle diverse tipologie e poi lasciare al regolamento definire meglio tutte le cose più specifiche e più tecniche.
Qui stiamo facendo un ibrido stranissimo, perché non definiamo bene le caratteristiche specifiche, però inseriamo dei particolari, quindi c'è un pezzo di particolare nella norma e ci sarà invece un altro pezzo di particolare tecnico nel regolamento. Di tutto ciò ne è un esempio l'articolo 6: con questo emendamento, lo stravolgiamo completamente.
E allora, o nelle sedute di Commissione dedicate non siamo stati capaci di capire come si faceva quest'articolo, per cui non era pensabile fare un'ospitalità in case e appartamenti vacanze e residence che fosse non imprenditoriale, oppure non si capisce perché di colpo sparisce una delle possibilità.
Di conseguenza, su questo articolo, così com'è fatto, noi daremo la presenza, ma esprimeremo parere contrario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Grazie, Presidente.
Vorrei risponderle dicendo che è evidente che ci stiamo muovendo in questo senso.
Partiamo da un presupposto generale. L'extralberghiero è importante, ed è una delle tipologie più importanti di sviluppo del turismo del Piemonte nella misura in cui lo facciamo crescere, ma lo facciamo crescere facendo giocare tutti ad armi pari.
Questo è il tentativo di questo testo, cioè di permettere lo sviluppo dell'extralberghiero, ma dando delle regole, laddove questo diventa chiamiamolo così - concorrenziale con altre forme di ospitalità. Quindi libertà di impresa, ma con delle regole.
Ovviamente, ci muoviamo sul filo di lana, perché la nostra competenza è parlare di turismo e non è competenza nostra definire nel dettaglio regole fiscali o quant'altro. Questo è il motivo per cui stiamo intervenendo adesso, visto che c'è stata un'impugnativa, in cui rimane fermo l'obiettivo finale che è quello di dare delle regole. Solo dando delle regole mantenendo un equilibrio tra le diverse forme di imprenditoria possiamo garantire un corretto sviluppo e non avere, ovviamente, delle fratture tra alcune forme e altre che giocano avvantaggiate o svantaggiate da noi.
Su questa formula abbiamo preferito togliere la parte non imprenditoriale, in modo da alleggerire l'articolo e ritenendo che fosse un'esagerata definizione e che poteva trovare collocamento in altre forme.
Tutto questo è fatto sempre con l'obiettivo, l'ho ribadito, che questo testo possa andare avanti rispetto a quello che è stato ricorso e di cui non sappiamo ancora l'esito, questo è vero, ma abbiamo cercato di fare attenzione, qualora l'esito fosse sfavorevole.
Ricordo anche che alcune cose hanno anche un significato di sollecitare, per esempio, il Ministero a prendere delle posizioni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Sugli ostelli, vorrei far notare che la revisione della norma, a nostro avviso, stravolge un po' le finalità dell'ostello, che era la struttura ricettiva attrezzata per il soggiorno e il pernottamento temporaneo prevalentemente del turismo sociale giovanile.
Il comma 2 prevede che l'ostello abbia anche la possibilità di preparazione e somministrazione di alimenti e bevande per le persone alloggiate. Sotto questo profilo, stiamo trasformando l'ostello in qualcosa di più rispetto a quello che era precedentemente. Quindi, di nuovo viene da chiedersi quale fosse l'esigenza di innovare la definizione e le possibilità di quello che tutto sommato nel tempo, in questo, caso non è che sia grossomodo cambiato, perché comunque è previsto che all'ostello si vada a pernottare e si possano fare alcune altre cose, come incontri di gruppo o cose di questo genere, ma non la parte di ristorazione.
Ci chiediamo quale sia l'esigenza, dal punto di vista della ricettività extralberghiera, di fare questo tipo di attività anche negli ostelli.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Passiamo all'esame dell'articolo 10.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Presidente, lei ha un eloquio estremamente rapido e sciolto e diventa difficile interromperla sul punto. Per quello le avevo chiesto la cortesia eventualmente, a ogni articolo...



PRESIDENTE

Però, fortunatamente sono elastico mentalmente, quindi torno indietro.



CAMPO Mauro

La ringrazio per la sua elasticità.
L'articolo 10 è quello su cui è intervenuto, relativamente alla parte del regolamento, il collega Mighetti.
Da un certo punto di vista, è un'innovazione interessante, perch sarebbe quello che vorrebbe cercare di determinare le caratteristiche, per in regolamento, di eventuali modalità di ospitalità extralberghiera innovative non già definite all'interno della legge.
È chiaro che questo è un grimaldello pazzesco. Se voi ci pensate, non so, in termini informatici sarebbe quella che si chiama la porta di servizio da cui io entro gratis, senza dover usare credenziali particolari per poter fare ciò che voglio in un sistema.
Nel momento in cui andiamo a dire di individuare soluzioni turistico ricettive innovative ubicate in aree o strutture differenti da quelle disciplinate dalla presente legge, io preferirei che fosse in legge che venissero definite alcune delle caratteristiche che definiscono che cosa vuol dire "innovativo" e "strutture diverse da quelle previste da questa legge". Perché, sostanzialmente, in questa legge stiamo parlando di qualsiasi forma di struttura residenziale, quindi mi viene da pensare che a questo punto prendo un capannone industriale e lo trasformo in qualche modo in una struttura ricettiva e può diventare ospitalità extralberghiera fatto salvo che definirò da qualche parte, nel regolamento, qualche caratteristica da rispettare. Guardate che stiamo mettendo un jolly.
Allora, noi siamo per una deregulation, però continuo a dire che mancando un quadro e, a quanto pare, non è così chiara neanche la normativa nazionale, mancando il quadro e il contesto che mi dice che cosa voglio fare io sul territorio dal punto di vista dell'offerta turistica e dell'offerta ricettiva. Qui veramente ci posso mettere di tutto e si aprono spazi, scusate tanto, per tipologie di ospitalità che potrebbero essere chiamate "extralberghiere", ma che potrebbero essere dedicate a qualcos'altro, che non è extralberghiero e neanche turistico. E vengono prontamente a mente altre tematiche che di recente hanno causato scandali su tipologie di ospitalità che non sono turistiche.
Riguardo al tema che sto citando, abbiamo trasformato strutture ricettive di tipo turistico e strutture di accoglienza. Non vorrei che trasformassimo in accoglienza nascosta da turismo qualche struttura che non è nemmeno ricettiva. Questo è il problema per cui, dal mio punto di vista l'articolo 10 è un buco pazzesco.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Non avendo seguito in Commissione il provvedimento, sto cercando di avere un'idea in questa sede.
Voglio manifestare tutta la mia preoccupazione per l'eccesso di complicazione del provvedimento. Chiunque, cioè, voglia intraprendere un'attività di tipo turistico-ricettivo, seguendo questo provvedimento deve girare con l'avvocato, altrimenti non riesce, nel modo più assoluto, a districarsi. C'è un eccesso di tipologie previste, un eccesso di diversificazioni che può essere una bella manifestazione di fantasia, ma forse la nostra società, visto il cambiamento che è in corso, ha bisogno di una maggiore standardizzazione. Non dico permissività, ma devono esserci regole chiare.
Alla fine, però, avendo sentito l'intervento del collega Campo, mi ha convinto a votare l'articolo 10 e voterò a favore, perché è la via d'uscita da alcune situazioni. Certamente, dovrà sempre essere un'iniziativa svolta a fianco dell'avvocato, ma almeno c'è uno spazio extra legem per tentare delle nuove iniziative e delle nuove attività. Ed è per questo che ho chiesto la parola: per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 10.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Colgo questa occasione per ribadire (l'ho citato nella mia relazione introduttiva) che votiamo a favore dell'articolo 10, convintamente.
Questo - è vero - è un articolo molto stringato, ma è stato inserito per dare un inquadramento a quelle tipologie di ricettività extralberghiera innovativa (si citava la casa sull'albero o altre tipologie particolarissime) che stanno incominciando a nascere in questo periodo, di cui il turismo incomincia a fare richiesta e rispetto alle quali viene inserito questo articolo - è vero - flessibile e generale, che verrà normato, poi, nel regolamento.
Se tra qualche anno vedremo che sarà l'attività turistica principale della nostra regione, nulla vieta di andare a fare una legge apposita dettagliata e standardizzata per ogni tipologia di ospitalità innovativa. A me viene in mente la casa sull'albero, ma se ne inventeranno tantissime altre, rispetto alle quali andremo a normare nel dettaglio, per legge, se riterremmo (chi ci sarà), che sia necessario.
L'ultimo minuto lo dedico, non a rispondere al collega Pichetto, ma ovviamente gli interventi del collega Campo, che mettono in evidenza quelle che secondo lui sono le difficoltà della legge.
La legge non è complessa nel suo quadro, perché va a normare le tipologie oggi esistenti, puntualizzando i bed and breakfast, gli affittacamere e introducendo le locazioni turistiche brevi e altre forme di ricettività extralberghiere che stanno nascendo (ad esempio, le locande, le case per ferie, ecc.), che vengono normate abbastanza dettagliatamente.
Per scelta di tecnica legislativa si demanda al regolamento, ma questo non accade solo in questa legge. Penso alle cave, sul cui regolamento stiamo incominciando a discutere, dove viene identificato il principio e la caratteristica in legge, poi demandata al regolamento.
Il regolamento (e chiudo veramente), almeno così è stato per tutti i regolamenti passati in III Commissione (ricordo l'ultimo sull'albergo diffuso), non è stato illustrato dall'Assessore e approvato dalla Commissione: c'è stato un momento di confronto sempre molto intenso (ad esempio nell'ultima III Commissione, in materia di legge 2, sulla neve) e sono state apportate, qualora la Commissione l'abbia ritenuto necessario delle modifiche anche importanti.
Quindi, il regolamento passerà in Commissione, lo valuteremo, lo analizzeremo e lo modificheremo, se lo riterremo necessario.
Pertanto, Consigliere Pichetto, la legge è chiara ed è standardizzata rispetto alle caratteristiche.



(Commento dei Consiglieri Appiano, Campo e Pichetto)



PRESIDENTE

Chiedo scusa ai Consiglieri se mi intrometto in questa animata discussione. Vorrei continuare, invece, dando la parola ai Consiglieri che l'hanno chiesta.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Cerco di convincere il Consigliere Pichetto a ritornare dalla parte delle opposizioni e votare no.
Vorrei dire che quest'articolo non è un exit strategy per chi vuole fare una cosa e non vuole adeguarsi agli interventi di legge che stiamo andando a normare. In realtà, è un exit strategy che mi porta nelle stanze dell'Assessorato a chiedere che venga riconosciuta una mia idea.
È questo il problema della proposta che viene fatta con questo articolo. Io, cioè, devo portare un'idea - benché innovativa all'attenzione di una Giunta regionale che fa un regolamento, ma non ci sono tutti i cittadini piemontesi e professionisti piemontesi che hanno una porta aperta per l'Assessorato.
Non stiamo parlando di questo. Stiamo parlando di un problema che non coinvolge l'Assessora Parigi, coinvolgerà tutti gli Assessori che dovranno maneggiare questa legge, perché non è un problema di avere una deroga che mi consente di andare in Comune e fare la casa sull'albero. Il problema è di una deroga che io mi devo andare a cercare negli uffici della Regione Piemonte e questo è un vero e proprio problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elvio

Per rimbalzare i pareri favorevoli e i pareri contrari.
Rischio di aggiungere poco a quello che ha detto il mio collega di Gruppo Gallo. Sì, potrei aggiungere che oltre alla casa sull'albero ci pu essere il pernottamento nella grotta o la notte nel castello. E potrei dirne un'altra decina.
È vero, il turismo è in crescita, ma è in crescita anche la sua evoluzione ed è un'evoluzione che a volte corre più in fretta di quanto possa farlo la normativa legislativa. È per questo motivo che la norma non è una norma derogatoria. È una norma che apre a delle possibilità che in questo momento non si riescono a individuare. È vero, mette nelle mani della Giunta una regolamentazione, ma quella regolamentazione intanto ha sempre un parere di una Commissione.
Poi, voglio aggiungere che è sicuramente difficile normare con regolamento queste fattispecie. Lì sarà sicuramente la difficoltà, lì individuiamo la difficoltà, perché non si tratta di permettere tutto, si tratta di individuare delle cornici normative che consentano di dare dell'ospitalità in sicurezza e con degli alti requisiti e standard di ospitalità.
Questo è il compito che viene dato a un regolamento che lascia aperte delle porte a delle ospitalità che in questo momento forse conosciamo e dobbiamo trovare il modo per individuarne altre che, in questo momento magari non sono così tanto operative.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Do una brevissima risposta al Consigliere Pichetto. Tutta questa normativa potrebbe essere letta come un vincolo, ma io la leggerei in un modo diverso, come un'opportunità.
Noi, cioè, stiamo cercando di riconoscere quello che in parte è già avvenuto sul mercato e queste diciture sono in realtà dei marchi, quindi noi stiamo cercando di dare una lettura a dei marchi che in questo momento sono già presenti sul nostro mercato.



PRESIDENTE

Bene, possiamo passare alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 11) presentato da Rostagno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rostagno per l'illustrazione.



ROSTAGNO Elvio

L'emendamento è analogo all'emendamento n. 8), perché inserisce la fattispecie dei "terzi" nella polizza assicurativa.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rostagno.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per ribadire uno dei concetti che avevo espresso in discussione generale e, sotto questo profilo, l'articolo 19 è desolante.
"Azioni per il sostegno finanziario e lo sviluppo dell'offerta extralberghiera". tre righe che dicono: "[La Giunta], nell'ambito di strumenti di programmazione adottati in base alla normativa comunitaria nazionale e regionale, realizza azioni di sostegno, sviluppo e promozione dell'offerta turistica"; cioè, faremo quel che si può.
Ci si aspettava altro, visto che facciamo una norma che va ad incasellare in maniera precisa le tipologie di ospitalità extralberghiera e che va addirittura a prevedere come regolamentare anche forme innovative che non abbiamo neanche ancora capito quali saranno. Ma non siamo in grado di dire qualcosetta di più su quali strumenti vorremmo mettere in campo per il sostegno finanziario e lo sviluppo dell'offerta extralberghiera. È talmente "importante" sostenere questa cosa, che la rimandiamo a qualche forma di programmazione successiva, magari se ci sarà qualche misura nei vari POR.
La legge, signori, senza i piedini che la portano avanti diventa uno strumento che va a vincolare; ma è debole se non ci si mette la parte in cui si sostiene, si aiuta e si stimola, ad esempio - non lo so - con un supporto incentivante per appoggiarsi a qualcuno che aiuti a capire che quello che si vorrebbe offrire per l'ospitalità extralberghiera rientra in una delle categorie già definite o è una forma innovativa.
Facciamo lo sportello dell'Assessorato? Lo facciamo nei Comuni? Facciamo qualcosa, o lasciamo la gente di fronte a una norma e a un regolamento che si comincia a configurare come un moloc pericoloso che sarà molto complicato da interpretare, per capire se la mia sarà una vacanza, o un affittacamere o un'altra roba? Rendiamocene conto! È quello che diceva il Consigliere Pichetto, io mi dovrò dotare di qualcuno che mi spiega. Mentre prima se volevo aprire un bed and breakfast era abbastanza chiaro come si faceva, adesso mi cruccia un po' di più perché mi darò le botte in testa perché dovevo aprirlo prima.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 19.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

L'articolo 20 recita "Funzioni di vigilanza e controllo".
Sono nuovo all'attività normativa per cui, magari, certe cose purtroppo non le capisco essendo anche un ingegnere, ma quando scriviamo delle norme e ci mettiamo dentro che tanto ricade tutto sul Comune e poi abbiamo anche lo humour di scrivere "al fine di rendere più efficace l'attività di vigilanza e controllo, i Comuni esercitano l'attività di cui al comma 1 preferibilmente in forma coordinata con gli altri soggetti competenti", e una cosa che ha dell'ironico, perché sto facendo una legge in cui, oltre a buttare l'ennesimo compito in più sulle spalle di enti che faticano a mantenere le proprie strade comunali in efficienza.
Le Province, che dovrebbero essere il livello cui uno si appoggia, sono disintegrate, e la Regione fa solo programmazione, le manine con le cose pratiche non ce le sporchiamo e mettiamo solo problemi agli Enti locali poi facciamo queste norme in cui fanno tutto gli altri. Armiamoci e partite.
Questo è un articolo che doveva dare molto di più in termini di supporto, se veramente pensiamo che la vigilanza e il controllo siano importanti. Altrimenti stiamo facendo la solita legge che, in buona parte rimarrà inapplicata come, di fatto, anche quella precedente. Di bed and breakfast che superano ampiamente i vincoli di legge è pieno il Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessora Parigi. (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessora Parigi per l'illustrazione.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Al comma 3 dell'articolo 21 è inserito il comma 3 bis che sostanzialmente, è una disposizione sanzionatoria che avevamo dimenticato di inserire.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 21, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione palese sull'articolo 24.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Indìco la votazione palese sull'articolo 25.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Emendamento rubricato n. 12) presentato da Valle, Rostagno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, cerchiamo di soddisfare un'esigenza che era già emersa nella discussione in Commissione, ma che abbiamo provato a riformulare, relativa a tutti coloro che in questi anni hanno sviluppato all'interno della fattispecie della casa per ferie o casa per vacanze attività più proprie dell'housing sociale facendolo privatamente o sostenute non dal pubblico, ma da fondazioni bancarie, da istituzioni di carattere religioso o quant'altro.
Mantenendo la normativa previgente nell'attesa di disposizioni più precise che verranno emanate in ambito di edilizia sociale, nel frattempo le esoneriamo dagli obblighi in materia di comunicazione dei flussi turistici, perché è evidente che non si tratta di turismo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valle.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 26, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Indìco la votazione palese sull'articolo 27.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Indìco la votazione palese sull'articolo 28.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
È L'ultimo articolo e, direi, rappresenta degnamente il contenuto della legge, cioè non ci metto neanche un centesimo, insieme al fatto che non programmo nulla per l'incentivazione della promozione per adeguarsi e individuare in che modo da far funzionare questa legge: è evidente che si depotenzia in modo forte il contenuto innovativo e propositivo.
Se, da un lato, incasello l'offerta extralberghiera all'interno di specifici percorsi autorizzativi, sanzionatori e di rispetto dei requisiti e, dall'altro lato, non introduco nulla di incentivante, di accompagnatorio all'innovazione che la legge apporta anche ad alcune tipologie extralberghiere già esistenti (non parliamo di quelle innovative), ci renderà tutto più complesso, soprattutto per le strutture di tipo non professionale, che a mio avviso sono anche le più importanti perché quelle potenzialmente a maggior diffusione e capillarità sul territorio.
In particolare, rendendo più difficile capire come declinare la propria volontà di ospitalità extralberghiera, probabilmente diminuirà la possibilità che questo venga effettivamente fatto.
Quindi di nuovo, se facciamo le leggi senza le risorse, non aspettiamoci che siano propulsive: saranno magari ordinative inquadreranno, sanzioneranno, posto che si controlli, ma non spingeranno niente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Anche nel mio intervento iniziale quello di destinare delle risorse era uno dei due auspici. Tuttavia, ricordo al collega Campo che ogni legge che noi approviamo nella sede in cui la approviamo non viene accompagnata da una destinazione di risorse: sarà poi la legge di bilancio, l'assestamento di bilancio che le destinerà e su questo apriremo la discussione in Consiglio, come avviene per ogni legge di bilancio. Accanto a questo avremo anche lo strumento della nuova Finpiemonte, che è entrata in funzione e che potrà eventualmente intervenire anche in questi settori.
Lo sviluppo e il sostegno del turismo non avvengono solo destinando delle risorse - l'ho ripeto all'inizio e chiudo su questo - ma avviene facendo delle norme buone, che introducono anche il regolamento di settori innovativi come questo, accanto al quale si devono mettere anche delle risorse per sostenere la fase iniziale di sviluppo.
È questa sicuramente la terza parte, dopo il Regolamento che dovremo andare a trattare, sulla quale ci impegneremo come Partito Democratico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 29.
Il Consiglio approva.
Il Consigliere Campo ha chiesto la parola per dichiarazione di voto sull'intero testo della legge; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Sarò abbastanza breve; diciamo che la parte critica l'ho già svolta sia in discussione generale preliminare sia sull'articolato e su alcuni emendamenti.
Con questa dichiarazione di voto finale, vorrei fare un appello al fatto che, essendo un'importantissima parte della legge demandata a un Regolamento successivo, si dia lo spazio affinché possa essere discusso concretamente, il che vuol dire non solo lo spazio in Commissione, ma anche lo spazio temporale per poterlo analizzare prima di arrivare a discuterlo in Commissione, perché vorrà dire confrontarsi con tutta la parte attuativa, con tutta la parte che andrà chiaramente a definire gli effettivi requisiti delle diverse tipologie che abbiamo individuato e anche di quello che ho chiamato la "porta di servizio" per tutto ciò che qua non è già stato scritto.
Sarà quindi un elemento centrale, su cui ovviamente non si potrà fare un intervento strutturato come su una norma, perché non ci saranno articoli e quindi difficilmente sarà possibile fare una discussione articolata in emendamenti sull'articolato, per cui ci saranno da proporre delle modifiche, e io mi aspetto che ci piacerà proporre alcune modifiche perch se il testo della legge disgraziatamente è inemendabile, cercheremo di rendere almeno il motore che dovrebbe farla funzionare un pochino meno difficoltoso per i cittadini.
Ci aspettiamo l'ennesima cosa complicata che poi finirà come vi dico io: secondo me, ci rivediamo a breve quest'autunno per correggere qualche pezzo di questa legge, come è già successo più volte per le ATL e come è già successo anche per altre leggi. Questo perché, purtroppo, mancano continuo a dirlo - il quadro di riferimento generale e una riflessione chiara su che cosa vogliamo che sia l'ospitalità extralberghiera, ma anche quella alberghiera, e in generale l'offerta turistica.
Dobbiamo sempre andare a normare ogni virgola, e questo è quello che poi fa cadere l'asino, perché io mi ritroverò con un sacco di problematiche interpretative di fronte alla realtà dei fatti. Laddove non avrei bisogno di definire tante etichette, ma di stabilire il quadro generale di che cosa deve fare una struttura che deve ospitare dei turisti per tanto o per poco tempo, che sia essa una grotta, una botte, una casa sul.



(Commenti fuori microfono)



CAMPO Mauro

Sì, esiste anche l'ospitalità in botte, esiste già, si può fare, non c'era bisogno di fare anche una legge. Questo per dire che servono i principi generali, i requisiti e delle modalità anche di controllo e di verifica che siano chiari, applicabili e fattibili. Questa era la nostra idea, qui l'abbiamo resa un po' complicata, speriamo che sul Regolamento si riesca a fare un lavoro di semplificazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Consentitemi una battuta: va bene, il turismo in botte c'è già, ma mi piacerebbe poi normare il fatto che la botte sia vuota, perché lo spazio alla fantasia potrebbe portarci a delle situazioni non prevedibili e per quello serve un regolamento.
A nome del Gruppo consiliare - non l'ho fatto prima - mi corre l'obbligo di ringraziare, ovviamente oltre i colleghi che hanno lavorato e anche molto bene in Commissione, il personale dell'Assessorato e l'Assessore competente, perché queste norme, ancorché vedano fra di noi delle posizioni differenti, possono dare lo spazio per correttivi in un'ottica di miglior normazione.
Mi sembra che lo spirito con cui si è lavorato in Commissione sia stato quello e anche all'interno di quest'Aula, dove ovviamente non siamo scevri da preoccupazioni, non siamo nemmeno scevri da impostazioni politiche leggermente differenti, però lo stile con cui si è lavorato mi pare uno stile di condivisione e assunzione di un impegno.
Guardate, l'economia non la si fa con le leggi: l'economia, ahimè viaggia per conto suo; le leggi, però, possono consentire un buon processo economico o una difficoltà per gli operatori.
Ci auguriamo che il nostro lavoro sia proficuo in tal senso, che riesca a trovare rispondenza in un aumento della nostra offerta. Un'offerta che come dicevamo, in questi anni è aumentata e ha delle prospettive buone soprattutto quando si mette in sinergia con altri settori della nostra economia e della nostra cultura.
Qualcuno ha criticato l'impostazione legislativa che va incontro a una nuova metodologia che questa legislatura si è assunta, e cioè quella di far sì che le leggi fossero un quadro di definizioni molto chiaro, dando spazio alla parte regolamentare, perché è vero che questa è in capo alla Giunta ma è anche vero che dà sempre lo spazio ai lavori della Commissione.
Ebbene, è una parte regolamentare che, ovviamente, è molto più flessibile e anche ricettiva di quelle che sono le modifiche richieste nell'applicazione della norma.
Certo non posso non segnalare una preoccupazione, perché questa è una norma che entra in un campo minato fra le competenze. L'esito referendario lascia ancora dei margini per interpretazioni di competenze, ed è proprio per questo motivo che, anche durante il percorso di elaborazione della norma in fase di Commissione, anche con gli ultimi emendamenti in Consiglio regionale, si è cercato di individuare nell'articolato delle fattispecie che fossero assimilabili ad altre norme. Più volte ci siamo riferiti alla Toscana, dove in alcuni casi hanno avuto l'impugnativa. Non è interesse nostro portare avanti questa iniziativa legislativa e poi avere dei blocchi legati a dei ricorsi.
Tutti abbiamo detto che l'evoluzione dell'offerta ha un trend assolutamente positivo, per cui forse non basterà mai una legge per correre dietro a questa innovazione. Tutti gli interventi che abbiamo fatto maggioranza e minoranza, hanno richiamato su questa legge un fattore, che è quello economico. Hanno richiamato il turismo come un fattore di crescita economica.
Credo che la crescita del turismo non sia solo una crescita economica perché credo che anche l'interrelazione che si crea con coloro che vengono nei nostri luoghi, con coloro che vengono da Paesi molto lontani e a volte frequentano queste piccole comunità, ci fa crescere. Non ci fa crescere solamente lo scontrino o la fattura, ma ci fanno crescere anche le relazioni.
Ritengo che dare più possibilità a questo settore dia a tutti noi la possibilità di crescere di più e meglio.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 1156 "Attivarsi a livello nazionale affinch venga avviata un'operazione di uniformazione/unificazione delle procedure di comunicazione delle informazioni inerenti le persone alloggiate nelle strutture ricettive e dei dati sui flussi turistici in modo da agevolare ulteriormente i gestori nell'adempimento di tali oneri" presentato da Rostagno, Gallo, Ravetti.
Consigliere Rostagno, vuole presentare l'atto d'indirizzo da lei firmato? Prego.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
L'atto d'indirizzo nasce da un'esigenza: tutti gli operatori del settore dovranno fare una comunicazione giornaliera alla Questura. I dati possono essere caricati online e una volta al mese vanno compilati dei dati che servono per il database regionale sulle presenze turistiche.
Nello spirito della legge, ovviamente, bisognava colmare questo deficit, perché c'erano delle forme di presenza turistica che poi non venivano censite, e invece avere la base di dati delle nostre frequentazioni ci consente di attivare delle politiche strategiche di questo settore. Quindi, i titolari dell'attività oggi devono fare un doppio lavoro: una volta al giorno caricare dei dati e una volta al mese caricare alcuni di quei dati più altri. È un problema piemontese, ma non solo piemontese.
L'ordine del giorno, che tra l'altro è stato anche concordato nella seduta del CAL, impegna e rafforza l'operato dell'Assessore e della Giunta affinché sui tavoli nazionali si vada verso un'operazione che è molto molto semplice: fare in modo che una parte di quei dati che servono alla Questura e che l'esercente, una volta al giorno, carica, vadano nel database che, a livello regionale, riguarda il turismo per le sue strategie.
Sotto il profilo informatico, è probabilmente un'operazione molto semplice, semmai è più difficile mettere d'accordo gli Uffici del livello nazionale.
Credo che sarebbe un buon servizio che noi facciamo a tutti coloro che operano in questo settore, affinché sia agevolato il loro sforzo e anche i dati che vengono caricati siano sicuramente più veritieri.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rostagno.
Ci sono altri interventi su quest'atto d'indirizzo? La parola al Consigliere Allemano.



ALLEMANO Paolo

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Rostagno. Voglio solo ricordare a quest'Aula che un provvedimento analogo l'abbiamo presentato e approvato in Aula in occasione dell'approvazione della legge di riforma delle Aziende Turistiche Locali. Vedo che l'Assessore annuisce, quindi ne ha contezza.
Proprio oggi parlavo con dirigenti del Settore Promozione turistica e mi risulta che si stia lavorando in questo senso: l'attuazione della legge con l'attivazione della DMO, probabilmente è il luogo deputato a questa procedura di semplificazione che noi veramente auspichiamo, perché sarebbe un necessario corollario a questa operazione intelligente, a mio avviso che si sta facendo, per rendere l'offerta turistica di prossimità adeguata ai tempi.
Quindi, ci aspettiamo che entro l'anno ci sia un provvedimento che incoraggi queste persone e le faciliti dal punto di vista delle procedure.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di intervento, passiamo alla votazione dell'atto di indirizzo a prima firma Rostagno.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1156, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 24 Consiglieri hanno votato SÌ 24 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 15 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 120 "Commissione di Garanzia" - (articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) elezione di 1 membro in sostituzione del signor Claudio Simonelli Comunico che la deliberazione non è valida per mancato raggiungimento del numero legale previsto dall'articolo 3, comma 1, della legge regionale 26 luglio 2006, n. 25.
Proposta di deliberazione n. 224 "Alexala - Agenzia di accoglienza e Promozione turistica locale della Provincia di Alessandria" (articolo 15 Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo - designazione di 1 membro.
Proclamo designato quale membro, in seno al Consiglio direttivo dell'"Alexala - Agenzia di accoglienza e promozione turistica locale della Provincia di Alessandria'", il signor Renato Lopena.
Proposta di deliberazione n. 225: "Enoteca regionale della Serra" (articolo 12, Statuto) - Consiglio di Amministrazione - nomina di 1 membro Proclamo nominata, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Enoteca regionale della Serra, la signora Luigina Bassignana.
Proposta di deliberazione n. 246 "Azienda Speciale della CCIAA di Cuneo Centro estero Alpi del Mare - Cuneo" (articolo 9 dello Statuto) - Collegio dei revisori dei conti - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente Proclamo nominato in seno al Collegio dei revisori dei conti dell'Azienda Speciale della CCIAA di Cuneo - "Centro estero Alpi del Mare" - Cuneo, il signor Fabio Aimar quale membro effettivo e la signora Fiorenza Sibille quale membro supplente.
Proposta di deliberazione n. 215 "Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico artistico, paesaggistico, o documentario" (articolo 91 bis, l.r. 56/1977 e s.m.) - sostituzione dei signori Giorgio Barberis e Benedetto Nicotra Proclamo nominati, quali esperti in sostituzione dei signori Giorgio Barberis e Benedetto Nicotra in seno al seno alla "Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico artistico, paesaggistico, o documentario, i signori Andrea Rolando e Tommaso Alberto Richetti quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze consiliari Proposta di deliberazione n. 233 "Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzioni di Presidente Proclamo individuato il signor Luca Zambanini, quale componente con funzioni di Presidente, in seno al Collegio sindacale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara, ai fini della successiva designazione da parte del Presidente della Giunta regionale.
Proposta di deliberazione n. 232 "Azienda Sanitaria Ospedaliera 'San Luigi Gonzaga' di Orbassano" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzioni di Presidente Proclamo individuato il signor Roberto Bugnone, quale componente con funzioni di Presidente, in seno al Collegio sindacale dell'"Azienda Ospedaliero-Universitaria 'San Luigi Gonzaga' di Orbassano'", ai fini della successiva designazione da parte del Presidente della Giunta regionale.
Proposta di deliberazione n. 248: "Consorzio provinciale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche Asti (Condifesa - Asti)" (articolo 12, Statuto del Consorzio) - Collegio sindacale - designazione di 1 membro Proclamo designata quale membro in seno al Collegio sindacale del Consorzio provinciale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche Asti (Condifesa Asti), la signora Lidia Maria Pizzotti.
Proposta di deliberazione n. 241 "Nomina del Garante per i diritti degli animali (l.r. 6/2010)".
Proclamo nominato quale Garante per i diritti degli animali, il signor Enrico Moriconi.
Proposta di deliberazione n. 240 "Ente di gestione dei Sacri Monti" (articolo 38, l.r. 19/2015) - Comitato scientifico - designazione di 1 membro Proclamo designato quale membro in seno al Comitato scientifico dell'Ente di gestione dei Sacri Monti il signor Norberto Julini.
Proposta di deliberazione n. 242: "Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e Comprensori Alpini (CA)" - (articolo 10, dello Statuto) - Collegio dei revisori dei conti - nomina di 5 componenti di cui 1 con funzioni di Presidente Proclamo nominati quali componenti in seno al Collegio dei revisori dei conti degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e Comprensori Alpini (CA) i signori Luciano Sutera Sardo (con funzioni di Presidente), Fiorella Vaschetti, Fabrizio Pen, Corrado Tropeano e la signora Marinella Lombardi questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze.
Proposta di deliberazione n. 244 "Consorzio intercomunale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche (Condifesa - Casale)" (articolo 14, Statuto del Consorzio) - Collegio sindacale - designazione di 1 rappresentante Proclamo designato quale rappresentante in seno al Collegio sindacale del Consorzio intercomunale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche (Condifesa Casale), il signor Margara Fabio.
Proposta di deliberazione n. 243 "Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese - A.N.A.Bo.Ra.Pi."(articolo 16 Statuto dell'Ente) Consiglio direttivo - nomina di 1 rappresentante Proclamo nominato quale rappresentante, in seno al Consiglio direttivo dell'Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese A.N.A.Bo.Ra.Pi., il signor Pierangelo Cumino.
Proposta di deliberazione n. 245: "Comitato Misto Paritetico Regione Autorità Militari sulla nuova regolamentazione delle Servitù Militari" (articolo 322, comma 3, d.lgs. n. 66/2010) - designazione di 1 membro effettivo in sostituzione del signor Silvano Ravera Proclamo designato quale membro effettivo in sostituzione del signor Silvano Ravera in seno al Comitato Misto Paritetico Regione - Autorità Militari sulla nuova regolamentazione delle Servitù Militari, il signor Andrea Savino.
Proposta di deliberazione n. 246 "Azienda Speciale della CCIAA di Cuneo 'Centro estero Alpi del Mare'" - Cuneo (articolo 9 dello Statuto) Collegio dei revisori dei conti - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente Proclamo nominati in seno al Collegio dei revisori dei conti dell'Azienda Speciale della CCIAA di Cuneo - "Centro estero Alpi del Mare" - Cuneo, il signor Fabio Aimar quale membro effettivo e la signora Fiorenza Sibille quale membro supplente.
Proposta di deliberazione n. 249: "Consulta per la valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale piemontese e delle minoranze occitana, franco-provenzale, francese e walser" (legge regionale 7 aprile 2009, n. 11) - designazione di 3 Consiglieri regionali, di cui 1 espressione delle minoranze Proclamo designati quali Consiglieri regionali in seno al seno alla "Consulta per la valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale piemontese e delle minoranze occitana, franco-provenzale francese e walser" il signor Valle Daniele, le signore Angela Motta e Gianna Gancia, quest'ultima in rappresentanza delle minoranze consiliari.
Proposta di deliberazione n. 247: "Consorzio provinciale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche di Alessandria (Condifesa Alessandria)" - (articolo 14, Statuto del Consorzio) - Collegio sindacale - designazione di 1 membro Proclamo designata, quale membro in seno al Collegio sindacale del Consorzio provinciale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche di Alessandria (Condifesa Alessandria), la signora Marinella Lombardi.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Abbiamo concluso con la proclamazione degli eletti.
Dobbiamo procedere con il punto 9) all'o.d.g.
C'è qualcuno che ha qualcosa da dire su questo argomento? Vogliamo fare una riunione dei Capigruppo per capire come proseguire in questi 55 minuti che mancano? La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Mi pare ci fosse una certa urgenza di votare gli ordini del giorno relativi al CETA: chiedo se si può procedere con la votazione, visto che stiamo rimandando da un po' di sedute e, alla fine, potrebbero diventare degli atti perfettamente inutili.



PRESIDENTE

Quindi, lei chiede di votare il documento relativo al CETA.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo di fare una riunione dei Capigruppo, visto che è l'ultimo momento utile che abbiamo rispetto al calendario di aula di martedì, in maniera tale da organizzare come proseguire i nostri lavori, per il prosieguo della seduta odierna e per la giornata di martedì.
Grazie.



PRESIDENTE

Colleghi, facciamo adesso la riunione dei Capigruppo. Mancano 50 minuti. Se i Consiglieri ritengono di andare avanti, facciamo la riunione dei Capigruppo e chiudiamo qui il Consiglio.
La parola al Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Per non tenere i Consiglieri qui, se gli ordini del giorno sul CETA li facciamo come primo argomento martedì, visto che martedì abbiamo principalmente ordini del giorno, possiamo anche svolgere la riunione dei Capigruppo e liberare i colleghi.



PRESIDENTE

Convoco la Conferenza dei Capigruppo in Sala A.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.08)



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