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Dettaglio seduta n.212 del 15/03/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


BERTOLA GIORGIO



(La seduta ha inizio alle ore 15.01)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Boeti, Chiapello, Ferraris, Ferrero, Gariglio Giaccone, Motta e Ruffino.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Proseguimento esame disegno di legge n. 229, inerente a "Disposizioni in materia di decadenza dall'assegnazione degli alloggi di edilizia sociale. Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3" (Norme in materia di edilizia sociale) (atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 229, inerente a "Disposizioni in materia di decadenza dall'assegnazione degli alloggi di edilizia sociale.
Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)", di cui al punto 4) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti. Nella seduta antimeridiana sono stati votati gli articoli 4, 5 e 5 bis.
Procediamo con l'esame dell'articolo 5 ter.
ARTICOLO 5 ter Emendamento rubricato n. 23) presentato da Marrone, Berutti, Sozzani Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Questa è stata l'occasione per presentare degli emendamenti soppressivi di parte della legge n. 3/2010, che riteniamo aver cristallizzato dei rimedi emergenziali che poi hanno dato cittadinanza a delle prassi negative, non virtuose.
Si è preso atto della lentezza dell'assegnazione degli alloggi per bando normale e quindi si è ammesso che, non essendoci abbastanza case disponibili rispetto alla tipologia principale di assegnazione, si dovesse autorizzare le Amministrazioni comunali ad assegnazioni provvisorie, ovvero contratti di locazione veri e propri con canoni che sono di gran lunga superiori a quelli di edilizia sociale e, soprattutto, non una concessione definitiva bensì contratti di locazione biennali, che proprio in ragione dell'emergenzialità di questa misura dovrebbero essere due anni come durata massima. Peccato che, come i colleghi ricorderanno, ogni due anni tutta la pletora dei Comuni dell'hinterland torinese e non solo, ma anche delle altre province piemontesi, bussano al portone di Palazzo Lascaris per chiedere di deliberare, a livello addirittura legislativo, un'ulteriore proroga.
Questa è una prassi che non si può pensare di far continuare all'infinito. Dobbiamo raccogliere la sfida di una modifica integrale della legge n. 3/2010, dobbiamo prevedere un sistema che vada davvero ad assegnare la casa popolare a chi ne ha veramente bisogno. Possiamo accertare uno status patrimoniale di difficoltà, ma quando dico "accertare" non intendo le autodichiarazioni, e penso soprattutto agli extracomunitari.
Non intendo le autocertificazioni delle ambasciate che non fanno neanche le verifiche, ma intendo degli accertamenti veri e propri. Con gli italiani si fa così, cioè si va a verificare la dichiarazione dei redditi e si vanno a vedere eventuali registrazioni immobiliari ed eventuali registrazioni ai registri delle motorizzazioni. Si fanno delle verifiche puntuali sul reddito.
È triste, invece, ammettere che, per colpa di una colpevole sottovalutazione della diversa composizione dei richiedenti, con l'ondata migratoria cui siamo sottoposti, ormai c'è un'assegnazione che - non lo dico io ma lo dice addirittura l'ex sindaco Fassino - va a privilegiare e a creare delle corsie preferenziali inique che favoriscono gli stranieri piuttosto che i cittadini italiani.
Noi sappiamo che la stessa Giunta Chiamparino è a conoscenza della necessità di rivedere anche quest'aspetto e l'Assessore Ferrari ci ha portato nel gruppo di lavoro l'interessante prospetto sinottico delle diverse discipline legislative adottate dalle differenti Regioni italiane.
Non si capisce perché per un tema così importante si abbiano giustamente la cautela, l'approfondimento tecnico, la volontà di verificare tutte le situazioni e tutte le possibili conseguenze.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Chiedo si vi sono richieste di intervento o dichiarazione di voto sull'articolo 5 ter.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Stavo continuando e potevo continuare, Presidente.
Chiaramente, su un tema come quello addirittura la maggioranza - per quanto, magari, posiamo avere posizioni di merito differenti - ha riconosciuto il doveroso approfondimento. Invece, su altre tematiche che oggi vengono introdotte a spinta, come appunto l'inserimento delle unioni omosessuali, si è preferito andare avanti, senza nemmeno verificare quali fossero le esatte conseguenze.
Io continuo a pensare che non ci sia una chiara percezione delle conseguenze anche in tanti colleghi, magari addirittura nei proponenti,. Ho infatti sentito dire più volte in questo dibattito che si tratta di un mero richiamo della legge Cirinnà. Non è vero: è più corretto dire che si tratta di una sua imitazione. La legge Cirinnà - e su questo aveva tecnicamente ragione il collega Grimaldi - è già di per sé operativa come norma nazionale; però non sfuggirà al collega - e sono sicuro che non gli sfugga il fatto che quando poi un domani si dovesse modificare quella normativa di richiamo, a cascata si modificherebbero tutti i richiami operati nelle fonti normative di rango inferiore (o diverso, come nel caso della normativa regionale). E dall'altra parte, invece, la Regione Piemonte rimarrebbe l'unica, a macchia di leopardo, ad aver deciso di adottare in autonomia una legislazione fotocopia ma autonoma. E quindi noi saremmo di fatto l'unica Regione a riconoscere la partecipazione delle unioni civili al bando per le case popolari, a differenza di tutte le altre Regioni.
Questo è un elemento che io stesso, pur non avendolo ancora compreso nel dettaglio - perché mi serviva una rinfrescata normativa sulla legge Cirinnà - immaginavo si sarebbe verificato. È bastato appunto approfondire il fatto che la legge Cirinnà opera un richiamo automatico, parificando a esso, ogni volta che qualsiasi altra normativa cita il matrimonio, le unioni civili (con l'esclusione della disciplina delle adozioni e del tema della genitorialità). E con questo di fatto si rendeva abbastanza chiaro che non sarebbe stato necessario alcun richiamo.
Avrei paradossalmente capito - e quello sì che sarebbe stato un richiamo - una modifica in cui, per esempio, si citava tra le premesse la Legge Cirinnà o le altre normative che hanno un'incidenza su questa legge.
Quello sì che sarebbe stato un richiamo. Io non l'avrei comunque condiviso però l'avrei, nel metodo, capito, compreso e anche giustificato perché alla fine, un domani che la Cirinnà fosse abrogata per andare in un senso piuttosto che in un altro, ovviamente il richiamo di quella normativa sarebbe diventato automaticamente inefficace.
Con questo intervento pesante, sostanziale e con un'efficacia propria invece, questo Consiglio regionale si sta apprestando - di fatto ha già votato molti emendamenti, quindi possiamo già parlare al passato - a fare altrimenti: ha già deciso di rendere i piemontesi i "primi della classe" come già ci aveva abituato il Presidente Chiamparino quand'era Sindaco di Torino e celebrava unioni di lesbiche, senza neanche ancoraggi normativi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 6 Sul presente articolo 6 insistono diversi emendamenti.
Do atto che quelli rubricati n. 289), n. 113), n. 114), n. 117) e n. 118) non sono ricevibili.
Emendamento rubricato n. 119) presentato da Marrone, Berutti, Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Guardate, alcuni emendamenti sono clamorosamente ostruzionistici e quindi è ovvio che non abbiano un contenuto normativo (com'è il caso di questo). Io, però, con il massimo rispetto degli Uffici - perché ogni tanto sto andando a guardare quelli giudicati irricevibili. - continuo ad avere una difficoltà nel capire quale sia la differenza di ratio, tra il cambiare "pronunciate" con "notificate" e il cambiare "avviati" con "iniziati", che è l'oggetto dell'ultima proposta, dichiarata irricevibile. Ho un po' di difficoltà, ma di sicuro sarà un mio limite e non è questa la sede di contestare le scelte; al limite, mi riserverò di verificarle in un secondo momento. La mia non è un'istanza dilatoria: semplicemente non riesco a comprendere il criterio discriminante.
In ogni caso, dato che questi sono emendamenti ostruzionistici, ne approfitto - visto che non potevo più intervenire - per dare delle risposte ad alcuni colleghi che invece sono intervenuti nel dibattito di un paio di emendamenti fa, sul tema delle unioni omosessuali inseriti nella legge.
Devo dire che in particolare ricordo, oltre all'intervento del collega Appiano, cui ho già avuto modo di replicare perché ero intervenuto dopo quelli dei colleghi Grimaldi e Monaco. Il collega Grimaldi, addirittura, si adoperava nell'illustrarmi e nell'educarmi rispetto all'esistenza dell'omosessualità anche prima dei loro interventi politici. Ne sono abbastanza consapevole.
Mi ha fatto sorridere che citasse Giulio Cesare, che non è una figura storica di cui a destra particolarmente ci vergogniamo.
Se vuole, collega, la posso anche aggiornare: ci sono figure anche più moderne e addirittura proprio più vicine ideologicamente alla destra moderna, come - faccio un esempio - D'Annunzio o come Yukio Mishima, che addirittura appartiene alla seconda metà del Novecento, la cui omosessualità non era minimamente nascosta né celata: personaggi che - le garantisco - a destra (anche quella giovanile più militante) studiamo leggiamo, rispettiamo e, per certi versi, anche coltiviamo da un punto di vista parimenti estetico e non solo intellettuale.
Però, sa perché lo facciamo, collega Grimaldi? Perché in realtà Yukio Mishima era uno che alla fine, pur avendo anche scritto romanzi ed opere narrative sulla propria omosessualità, non ne ha mai fatto una bandiera politica: la viveva nella massima serenità e - come ho detto - senza assolutamente doversi nascondere, ma nella consapevolezza che la sua estetica (un'estetica che di sicuro a noi piace) non fosse quella dei copricapi piumati e del sedere al vento nei cortei arcobaleno e nelle parate.
Questa è una differenza di impostazione e di stile, ma sa perché io glielo ricordo? Perché oggettivamente ogni tanto non siamo offesi - quello no - ma siamo un po' stupiti di queste continue critiche sul nostro presunto carattere fobico, fobico, fobico.
Qui nessuno ha paura: addirittura alcuni omosessuali sono dei nostri riferimenti intellettuali. Il problema è il diverso declinarsi politico di questa identità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Do atto che gli emendamenti rubricati n. 120) e n. 122) non sono ricevibili.
Emendamento rubricato n. 123) presentato da Marrone, Berutti, Sozzani Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Continuo il ragionamento. In realtà, ammettiamo senza alcun problema che l'omosessualità fosse un dato addirittura storicamente con meno tabù nella nostra antichità piuttosto che nell'era moderna; basti ricordare anche l'epica greca e il mondo ellenistico. Io però sinceramente non ricordo un Achille particolarmente dedito all'attivismo GLBT per propugnare nella società di allora il matrimonio omosessuale.
Sarà forse una mia mancanza, magari è stata una censura storica successiva, però mi ricordo che si trattava di personaggi impegnati. Non è che questi soggetti si astenessero da fare politica: forse la facevano anche rischiando qualcosa più di noi, però la facevano oggettivamente badando a ciò che interessava a una comunità, allo Stato e ciò che ineriva alle istituzioni di diritto pubblico. La dimensione privata e personale era anche oggetto - se qui vogliamo anche citare Saffo - di meravigliosi componimenti lirici e culturali, ma rimanevano in una dimensione che era del tutto di evasione e di personalità; anche nella filosofia vi era comunque una dimensione platonica, lo sappiamo, che non ha mai portato neanche ipoteticamente a ragionare in ambito politico di quelle stesse figure e di quegli stessi riferimenti filosofici rispetto a una parificazione di istituzioni familiari.
Questo lo dico fuor di polemica, ragionateci su! Cioè, cerchiamo di uscire da questo fanatismo, per cui, così come in passato non doveva esserci il dogma delle unioni omosessuali - l'ho detto, non mi scandalizzano, solo non le condivido - oggi deve esserci un dogma nell'affermazione delle stesse.
Io ho l'impressione che voi stiate reagendo a una cultura, magari effettivamente esistita, dogmatica molto più recente nella nostra storia con una nuova cultura ugualmente dogmatica, semplicemente contraria alla precedente, e non è un'evoluzione! Lo so che voi siete convinti di essere alfieri di un fiume progressista anzi, di progresso, neanche progressista - però vorrei invitarvi a riflettere che spesso assumete degli atteggiamenti che non rappresentano questa vostra volontà politica.
In realtà, qui nessuno ha paura di nulla, semplicemente si distinguono i temi.
Ricordo, l'ho detto più volte - al collega Grimaldi, dal suo intervento, sembra essere sfuggito - che nessuno qui ha negato. Lei mi dice di farmene una ragione, ma io, in realtà, non sono disturbato dal fatto che esistano unioni affettive diverse dalla famiglia naturale che pretendono un riconoscimento e anche dei diritti di tipo materiale e patrimoniale. Ho già detto, voglio semplicemente ribadire che il campo per il riconoscimento di quelle aspettative e di quegli interessi, e in molti casi possiamo anche dire di quei diritti, è il diritto privato. Peraltro, siamo in un sistema politico in cui il diritto privato ha un'espansione incredibile, cattura e avvolge un sacco di temi che un tempo ne erano sottratti....



PRESIDENTE

Consigliere Marrone, prosegua con l'emendamento rubricato n. 124).
Emendamento rubricato n. 124) presentato da Marrone, Berutti, Sozzani Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Non si capisce quale sia la motivazione per cui, invece, si debba per forza andare a scardinare istituti di diritto pubblico che esistono e sono uguali a loro stessi, perché è una tradizione.
Lo so che è una parola che, forse, potrà fare venire l'orticaria a qualcuno in questa sala, però ci sono le tradizioni. Come io devo farmi una ragione del fatto che esistono - senza alcun problema personale, peraltro le unioni gay, qualcuno dovrebbe anche farsi una ragione del fatto che esistono tradizioni uguali a se stesse nel corso dei secoli. E questo non è necessariamente un male, ogni tanto si deve avere anche quest'apertura mentale di rendersi conto che non si può generalizzare, alcune tradizioni si ripetono nei secoli, perché, evidentemente, sono giuste e opportune.
Quindi, anche molte culture, religioni e civiltà diverse tra di loro spesso si assomigliano in certi istituti, che, guarda caso, sono gli stessi dovunque andiamo, magari non gli analoghi, ma quanto meno simili, di cultura in cultura.
Guardate, quando ogni tanto vedo la foga con cui propugnate queste battaglie, più che la volontà di affermare qualcosa in positivo mi sembra di vedere, in realtà, la soddisfazione nell'abbattere qualcosa, e questo lo si vede anche rispetto alla legge Cirinnà relativamente alla scelta, che voi avete proposto e votato - mi riferisco al centrosinistra, ma anche al Movimento 5 Stelle - di non utilizzare il termine "matrimonio", bensì "unione civile", cosa che al collega Grimaldi, come ha detto, non è evidentemente piaciuta, ma lui fa parte dell'opposizione in Parlamento come forza politica, per cui è legittimo.
Allora, non si capisce, se questa è un'unione civile e la parificazione è solo di tipo giuridico, come mai si cerchi sempre di emulare aspetti simbolici che sono del tutto propri dell'istituto matrimoniale: gli anelli la cerimonia, le sale auliche. Forse, sarebbe più onesto intellettualmente dire che sono state chiamate "unioni civili", ma, in realtà, si volevamo i "matrimoni gay". Poi, avreste dovuto spiegare perché c'è questa sorta di schizofrenia tra il desiderato e il votato, però, oggettivamente, questo è un problema vostro e non del Paese, quantomeno sarebbe stata un'operazione anche culturalmente e intellettualmente più onestà.
Invece, in questo modo, sostanzialmente, si va a dire che esiste un altro istituto, i cui confini sono molto labili, in cui si declinano molto bene i diritti e un po' meno bene i doveri; si stabilisce a livello legislativo molto bene come nasce il rapporto e gli adempimenti a cui le istituzioni devono ottemperare per l'inizio di quei rapporti, si spiega meno bene qual è la disciplina giuridica, per esempio, della cessazione e gli effetti successivi della cessazione. Su tutto ciò non c'è ancora una giurisprudenza consolidata, per cui sarebbe stata anche una cautela di tipo normativo attendere prima di fare un richiamo di questo tipo...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Comunico che gli emendamenti rubricati n. 137), n. 138), n. 139), n.
140), n. 141), n. 142), n. 290), n. 143), n. 290) e n. 145) non sono ricevibili.
Emendamento rubricato n. 146) presentato da Marrone, Berutti, Sozzani Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Presidente, la ringrazio, però mi permetta una battuta, spero non si offenda nessuno: forse ho capito a cosa è servita l'interruzione in cui evidentemente, si sono riuniti i Gruppi consiliari della maggioranza.
Sinceramente, mentre li enucleava stavo andando a vedere il testo degli emendamenti non ammessi...



PRESIDENTE

Presidente Marrone, la interrompo, mio malgrado, solo per precisarle che il Consiglio è iniziato alle ore 15, anziché alle ore 14.30, perché i lavoratori che volevamo audire, e abbiamo audito, hanno avuto...



MARRONE Maurizio

Non ha capito la battuta, io mi riferivo all'interruzione che c'è stata la mattina, in cui in maggioranza si è chiesto un momento di confronto, poi non è emersa alcuna novità.
Era una battuta, Presidente.



PRESIDENTE

Prosegua con l'illustrazione dell'emendamento, collega Marrone.
Grazie.



MARRONE Maurizio

Vedo che uno di quelli non ammissibili riguarda la sostituzione della parola "assegnazione" con la parola "attribuzione": mi era stato spiegato che il criterio dell'inammissibilità riguarda l'assenza di un senso compiuto nella sostituzione, quando in realtà...



PRESIDENTE

Mi dicono che, quando si tratta di sinonimi, gli emendamenti non sono ricevibili.



MARRONE Maurizio

Guardi, i sinonimi...



PRESIDENTE

Succede anche a noi.



MARRONE Maurizio

Guardi, allora, le spiego: ci sono stati emendamenti sui quali mi avete fatto intervenire in cui c'era la sostituzione della parola "alloggio" con la parola "casa".
Adesso, intendiamoci, nessuno se la prenda per questo, io ho l'impressione che ci sia un atteggiamento un po' quantitativo più che di discernimento di dettaglio, perché speravo di avere capito quale fosse la ratio, però sto vedendo delle incongruenze. Perdonatemi, lo devo segnalare soltanto per un motivo: noto che, ormai, la mole degli emendamenti resi non ammissibili sta cominciamo un po' a salire, pertanto sono portato inevitabilmente a verificare il motivo e, soprattutto, quali sono quelli con ammessi.
Mi aspettavo di trovarne alcuni molto scherzosi, che, oggettivamente finivano per stravolgere il senso italiano - e ne ho presentati - del dispositivo, ma in questo caso sto trovando dei sinonimi.
Allora, segnalo che molti emendamenti che abbiamo discusso, ovviamente non li ho illustrati perché erano ostruzionistici, producevano dei sinonimi. E, comunque, relativamente ai sinonimi, nell'interpretazione che mi era stata data a latere, nella prima seduta, sul testo, mi era stato detto che solo quelli che non restituivano un senso logico alla frase venivano dichiarati inammissibili, mentre gli altri sì.
Mi permetta questo particolare sospetto rispetto al fatto che c'è stata un'inversione delle percentuali tra gli ammissibili e i non ammissibili.
Penso si renda conto che qui grossomodo ce n'era una trentina abbondante e poi, lei me ne fa discutere quattro. Capisce bene che, di sicuro, non mi rende molto felice proseguire quest'opera ostruzionistica ritrovandomi con una quantità davvero esagerata di emendamenti non ammessi, anche perch davvero...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone, mi spiace non renderla felice.
Do atto che gli emendamenti rubricati n. 147) e n. 291) non sono ricevibili.
Dichiaro aperta la discussione generale sull'articolo dando la parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Mi avete dichiarato irricevibile l'emendamento con il quale si chiedeva di sostituire la parola "comprendenti" con la parola "incluse", c'è qualcosa che non funziona.



(Commenti fuori microfono)



MARRONE Maurizio

Appunto, allora perché quello che chiede la sostituzione della parola "alloggi" con la parola "case"? Perdonatemi, ho l'impressione ci sia stata una decisione più politica che non tecnica; spero di sbagliarmi, ma non vedo coerenza. Annuncio la fine ormai prossima di quest'ostruzionismo, ma non perché stia smettendo di farlo, la voce mi assiste, ma perché mi state cassando la possibilità di discutere una maggioranza abbastanza schiacciante di emendamenti presentati, comincio anche a comprendere come mai non ci sia stata la decisione di contingentamento, meglio così, un precedente in meno fa piacere.
Continuo in questo tempo che mi è concesso per continuare il ragionamento per cui l'ostruzionismo dipende dalla volontà di avere voluto lanciare un segnale politico, mi avvio a parlare al passato, rispetto all'assoluta incomprensibilità di operare una forzatura e includere all'interno di un disegno di legge che parlava di decadenze per morosità o meglio, di evitare decadenze per morosità su famiglie di inquilini ATC resisi morosi, invece sia diventata una norma di inserimento delle unioni omosessuali all'interno dei soggetti che non solo sono ammessi a partecipare al bando, ma addirittura, per questa unione, si beccano dei punti, così come anche i subentri rispetto agli assegnatari deceduti.
È una decisione che rimarrà, che di per sé nel merito di sicuro va a non rendere felici i rappresentanti della destra, così come i rappresentati che nella destra si riconoscono, ma non è neanche questo il problema, ma l'idea che si continui a modificare la legge n. 3 del 2010 a colpi di bandiera e non, invece, secondo una modalità di revisione complessiva su cui stavamo iniziando ad illuderci con il gruppo di lavoro avviato. Quello sarebbe stato un luogo dove confrontare anche punti di vista molto diversi magari anche opposti, ma nel rispetto di metodo di riforma legislativa così come dovrebbe essere apporta, senza cavalli di Troia, colpi di mano e quant'altro per cercare, quanto meno, di far svettare la conquista rispetto ad un dibattito che sarebbe stato molto più completo su tanti altri temi.
Si è fatta questa scelta, noi continuiamo a non condividerla io, come spiegherò meglio negli interventi a seguire, ritengo che sia illegittima ma su questo mi esprimerò successivamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Credo che ci siano poche cose da dire al Consigliere Marrone. Intanto che ha un'idea un po' strana di selezionare l'ingresso dei diritti e delle regole. Lei fa esempi un po' strani. Ci sono omosessuali che si comportano in un modo, e di solito sono quelli più vicini al suo costume, che tanto non chiedono l'estensione dei diritti. E poi ci sono quelli con le piume se ho capito bene, che invece vogliono i matrimoni.
Succede anche nel mondo eterosessuale: ci sono tanti eterosessuali che non picchiano le loro compagne, che non fanno niente di umiliante nei confronti delle donne e che non vogliono il matrimonio. Ma ogni giorno ci sono anche uomini che amano le donne, ma solo se stanno a casa a fare le mamme e sono gli stessi uomini che amano le candidate solo se sono carine occupate e magari molto giovani. E ancora ci sono uomini che amano le donne a loro modo, picchiandole, umiliandole e spesso sono anche sposati a quelle donne.
Sa che c'è? Non è che possiamo togliere il diritto a sposarsi, non funziona così in democrazia. Così come i suoi gusti sulle piume o meno piume che, per fortuna, non c'entrano niente in quest'Aula e oggi, anche se non volevamo fare una battaglia sui diritti civili, stavamo semplicemente registrando una norma nazionale e sono contento che resistiamo contro tutte queste stupidaggini.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che almeno sia reso evidente che, a differenza di quanto si è detto durante questi Consigli, non è casuale che ci troviamo con una norma che non si occupa esclusivamente di decadenze, ma introduce, prima regione d'Italia, la Cirinnà nell'ordinamento regionale. Come diceva il Consigliere Grimaldi, è una scelta politica, una volontà politica largamente condivisa proposta dal Movimento 5 Stelle e sostenuta dalla maggioranza. Tanto condivisa da far sì che oggi, in più di una votazione, questo Consiglio regionale si sia retto con una maggioranza nuova, una maggioranza in cui il Movimento 5 Stelle teneva il numero legale a un centrosinistra che non aveva il numero legale. Sono aspetti politici, non c'è nulla da vergognarsi, ma sono aspetti che non possiamo non registrare come tali.
Consigliere Grimaldi, è talmente elevato il numero di leggi che abbiamo discusso da ottobre dello scorso anno ad oggi, che almeno abbiamo fatto tre giornate di Consiglio regionale discutendo di qualcosa perché ci che abbiamo fatto nei mesi precedenti è stato il nulla cosmico. Penso che questo Consiglio abbia votato tre leggi di cui forse due con qualche valore normativo negli ultimi cinque mesi, almeno abbiamo provveduto a discutere di qualcosa in Consiglio regionale.
Il vero limite che ha la norma, e lo vedremo proprio adesso, ancorch abbiamo discusso per molto di una cosa inutile e dannosa, è che secondo noi è di nuovo una norma che non da soluzioni. È una norma tampone e noi stiamo discutendo a lungo anche rispetto agli articoli che dovrebbero essere pregnanti della legge. Una legge tampone perché dal 2014, da quel luglio in cui discutemmo dell'accorpamento delle ATC, stiamo attendendo la riforma della legge n. 3, che non è mai avvenuta. Non essendo mai avvenuta, salvo piccoli interventi che sono stati fatti come l'autorecupero, il salvasfratti e quant'altro, è evidente che oggi ci troviamo in una situazione molto dannosa per i cittadini piemontesi in cui non siamo stati in grado, né riusciamo con questa legge, a dare una risposta.
Questo è il vero problema. Il problema non è che inseriamo, anche lo è la legge Cirinnà prima Regione in Italia, il vero problema è che mentre la Regione Veneto fa una riforma.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo una volta ogni tanto, non sia più severo di quando lo è nei banchi o abbia la stessa.



PRESIDENTE

Quando sono seduto qui la mia forza politica è il Regolamento.
Procediamo con la votazione degli emendamenti all'articolo 6.
Il parere della Giunta è contrario su tutti gli emendamenti.
MARRONE Maurizio (fuori microfono) Visto che il cartellone non funziona, chiedo la votazione dettagliata.



PRESIDENTE

Appena finita la votazione di ogni singolo emendamento, diamo il dettaglio. Facciamo la stampa.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 119), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 123), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 124), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 146), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 bis Emendamento rubricato n. 1) presentato da Vignale, Berutti, Sozzani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'articolo 6 bis pone un tema che abbiamo sollevato in più di un'occasione: quello della sospensione dei pagamenti delle utenze domestiche.
Nel mese di dicembre, in particolar modo l'ATC Torino Centrale ha trasmesso agli utenti dei conguagli relativi agli anni che vanno (in gran parte dei casi) dal 2013 al 2015, assolutamente insostenibili da parte degli utenti: 4.100 euro, 5.200, 10.240, molto più semplicemente 1.600 piuttosto che 2.000 euro. Questo, a gran parte delle famiglie.
È vero che ve ne è una parte significativa che ha un conguaglio che supera i 750 euro, ma vi è anche un altro tema: non si tratta solo del fatto che sono stati trasmessi dei conguagli per più anni (dico per più anni, perché abbiamo anche dei casi dove il conguaglio viene richiesto dal 2002 al 2015, andando fino a 15 anni di distanza dal momento in cui si sarebbe dovuto chiedere), ma del fatto che, in moltissimi casi, il conguaglio è evidentemente sbagliato.
Abbiamo un caso di un conguaglio da 5.300 euro, dove la persona che l'ottiene viene chiamata in ATC (o si reca in ATC) e le viene scomputato interamente il 2014 per 2.000 euro, per lasciargli però la stessa cifra nel 2015. Vi sono decine di casi di persone che hanno ricevuto un conguaglio nel momento in cui non abitavano in quella casa: c'è chi è andato a vivere in una casa nel maggio del 2016 e ha ricevuto i conguagli del 2013, 2014 e 2015, quindi in un momento in cui non abitava in quell'abitazione, e potremmo continuare con molte situazioni di questo tipo.
Cosa chiede il nostro emendamento? Chiede, in particolar modo con il comma 1, che siano sospesi i conguagli, dando ovviamente disponibilità a una riscrittura qualora si ritenga di farlo in modo più circoscritto.
Il secondo aspetto che noi facciamo presente è relativo alla Commissione utenza. La legge 3/2010 oggi vigente - non un'altra legge! prevede all'articolo 44 una Commissione utenza finalizzata proprio alla verifica di questo. Ma la Commissione utenza all'interno delle ATC non esiste, in particolare non esiste nell'ATC di Torino.
Noi chiediamo che siano sospese e, col secondo comma, che siano restituiti, su richiesta dell'assegnatario, a coloro che hanno già pagato o perché avevano un appoggio sul conto corrette bancario oppure perch hanno ricevuto una bolletta e non volevano essere morosi.
Perché riteniamo che sia indispensabile? Perché rischiamo di aver sanato, con l'articolo appena votato, una serie di situazioni, per poi aprirne altre se non prevediamo la sospensione del pagamento dei conguagli e la loro verifica. Nessuno chiede che chi non abbia consumato debba pagare. Noi chiediamo che si paghi il giusto nel momento in cui viene verificato, visto che sono stati evidenziati moltissimi errori.



PRESIDENTE

Ci sono interventi sulla discussione generale dell'articolo 6 bis? Prego, Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Nel merito è stato molto esaustivo il collega Vignale, però vorrei ricordare ai colleghi del centrosinistra, in particolare di maggioranza che questo era un tema tra quelli posti alla Conferenza dei Capigruppo, per i quali, con il Capogruppo Gariglio e altri, si era quantomeno cercato di addivenire ad una soluzione che consentisse di uscire dall'impasse.
Attenderemo il parere dell'Assessore, ma non immagino grandi mutamenti.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa (fuori microfono)

È lo stesso che ho espresso in quella sede!



MARRONE Maurizio

Esatto, lo stavo dicendo in premessa, ma non si può mai sapere! Immaginando quindi un parere negativo, non si capisce come sia possibile, o logico, gestire in un certo modo le morosità derivanti da un canone che, paradossalmente, è ammortizzato (quindi, per legge tendenzialmente fissato in una percentuale molto bassa e sostenibile economicamente, almeno in linea generale), e di non riservare lo stesso trattamento, sempre per le legge, alla voce delle utenze che - chiunque ha minimamente a che fare col tema delle case popolari lo sa - possono raggiungere ipoteticamente cifre anche dieci volte superiori all'entità del canone, creando paradossi per cui a famiglie a bassissimo reddito si chiede di pagare magari 50 o 100 euro di canone e poi 300, 400 fino 500 euro di utenze, se è compresa anche la rata di riscaldamento.
Questo è un controsenso. Non si può davvero pensare di ignorare qual è la realtà dei fatti - aggravata, peraltro, dall'urgenza della stangata conguagli che ATC, in particolare Piemonte centrale, ma forse anche altre sta inviando a centinaia e centinaia di inquilini - senza considerare che anche quella sia meritevole di rimedio.
Il collega Vignale sta chiedendo, col suo emendamento, che sicuramente voterò favorevolmente, l'applicazione puntuale (che finora è stata elusa) di una legge già esistente e già vincolante. Possibile che solo il chiedere che siano rivisti i conguagli richiesti da una Commissione già prevista nella legge originaria venga ritenuto sovversivo e inammissibile? Perch mai! L'impressione - perdonateci, quella rimane - è che solo perché ha una paternità di una certa parte dell'emiciclo allora si consideri semplicemente non votabile, per definizione. Mi spiace, perché su altre voci come quella dei figli c'è stato un atteggiamento differente. Per posto che anche quella era importante, questa è molto rilevante da un punto di vista patrimoniale.
Gli atti d'indirizzo - ci perdoni la Giunta - ci convincono ben poco come soluzione, perché si è visto che la percentuale di ottemperanza agli atti d'indirizzo in questo momento, da parte della Giunta Chiamparino, è minima, ai minimi termini.
Sinceramente c'è anche una sfiducia piuttosto diffusa verso lo strumento (atto di indirizzo), tanto poi non vengono applicati.
Abbiamo dovuto assistere a un'interrogazione del collega Valle solo ieri in cui chiedeva l'emanazione di un regolamento addirittura di una legge della scorsa legislatura! Siamo a metà mandato e ancora non avete ottemperato! E se la richiesta arriva dal Partito Democratico, come possiamo noi pensare di fidarci?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Siccome questo tema è già stato trattato sia in Commissione che in quest'Aula (abbiamo anche ricevuto, insieme al collega Vignale, una delegazione di inquilini con l'Assessore Ferrari), abbiamo presentato un ordine del giorno collegato a questo disegno di legge. Naturalmente esula dall'argomento della proposta di legge. Concordiamo sul fatto che il tema delle utenze e delle bollette sia importante al pari di quello degli affitti (anzi, oggi col fondo sociale trattiamo spesso il tema degli affitti e non quello delle bollette). Le bollette esorbitanti di cui parlava il collega, almeno per il Piemonte centrale, sono tutte in corso di verifica.
Nell'ordine del giorno chiediamo due cose: innanzitutto che non vengano applicati, fino a verifica effettuata, interessi di mora; in secondo luogo che si provveda per il futuro (credo che la Regione e l'Assessore competente possano giocare un ruolo in tal senso) valutando la possibilità di avere, con le aziende fornitrici del servizio, delle utenze calmierate perché il tema è un po' quello.
Non concordiamo su questo emendamento perché non riguarda il tema di questa legge. Ma del tema ce ne stiamo comunque occupando, sia come Consiglio che come Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche noi eravamo presenti all'audizione di alcune famiglie di proprietari e di inquilini delle case di edilizia popolare di alcune aree della città di Torino (che fanno quindi riferimento all'ATC Piemonte centrale) e il tema dei conguagli, in effetti, è certamente vivo e sentito perché ha avuto una recrudescenza nelle ultime settimane e negli ultimi mesi.
Noi riteniamo che la Regione debba mettere in atto delle misure o delle manovre - che si configurino sia in emendamenti di legge che in atti di indirizzo, o in politiche reali per quanto riguarda la direzione delle Aziende Territoriali per la Casa - per far sì che queste famiglie non si trovino in una condizione paradossale, magari per errori o dimenticanze di fatturazione da parte di aziende che erogano servizi pubblici (come l'acqua, l'energia o l riscaldamento). In alcuni casi parliamo di bollette che risalgono ad anni precedenti, addirittura precedenti al periodo di prescrizione secondo il Codice di procedura civile; parliamo di bollette che risalgono magari al 2002, al 2003 o al 2004, che risultano pagabili solo a seguito di un accordo all'interno dell'assemblea delle case ATC in cui, ovviamente, la maggioranza è rappresentata da ATC stessa. Perché è ovvio che i condomini, se fossero stati tutti proprietari privati avrebbero detto: "Dopo cinque anni c'è la prescrizione. Trattandosi di un errore di valutazione di chi gestisce il servizio ed eroga le bollette, non paghiamo più".
È l'ATC stessa che, proprietaria degli alloggi, in assemblea ha fatto valere il suo essere maggioranza e ha detto: "Da queste bollette devo rientrare". Sinceramente non capiamo perché: se c'è un errore di bollettazione, credo che la responsabilità debba ricadere in capo all'azienda erogatrice, in particolare a SMAT, non ad ATC (peraltro, non penso neanche che SMAT possa rivalersi su ATC). A me è poco chiaro questo.
Per questo motivo, anche se non ci sembra scritto benissimo l'emendamento, nel senso che avremmo fatto delle modifiche, ma non abbiamo voluto intervenire su un tema che ha portato per primo un collega dell'opposizione, quindi non volevamo inserirci noi con un emendamento in questo senso.
Riteniamo quindi di votarlo, perché sarebbe importante che l'Assessore almeno ci dicesse che magari è possibile modificarlo, ma il significato è condiviso e condivisibile. Se così non fosse, ovviamente ci riserveremmo di presentare un atto di indirizzo o, comunque, di votare gli atti di indirizzo già prestanti dai colleghi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola all'Assessore Ferrari.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Grazie, Presidente.
Il parere negativo sull'emendamento da parte nostra non nasce certamente da una sottovalutazione del problema, ma da una lettura diversa.
Perché interveniamo sulla legge per quanto riguarda il tema delle decadenze sulle morosità? Perché abbiamo visto che c'è un'incongruenza nel testo della legge.
La ragione dell'intervento sulla norma sta nel fatto che è la norma a essere incongruente e che ha prodotto essa stessa effetti negativi. Allora è chiaro che bisogna intervenire lì, a quel livello, per dare una soluzione strutturale del problema.
Mi domando: è la stessa cosa per quanto riguarda i conguagli? La mia risposta è no. Non è un problema interno alla legge, perché la legge non c'entra nulla sul tema dei conguagli: è un fatto di gestione di tutta questa materia che, avendo avuto problemi nel corso degli anni - lo riconosciamo - ha accumulato i dati che ha accumulato.
Da questo punto di vista, siamo contrari all'inserimento all'interno della legge di una norma che preveda la sospensione, perché dobbiamo agire sul livello della gestione e non della norma. Stiamo agendo sul livello della gestione? Certamente, sì, anche alla luce di quanto emerso nel dibattito con gli inquilini. Già adesso ATC Piemonte centrale (il problema è ai confini del Piemonte centrale), allo stato attuale, sta chiamando uno a uno gli inquilini che si trovano in questa situazione. In questa operazione sono coinvolti anche gli stessi sindacati degli inquilini che hanno messo a disposizione le loro sedi, per accogliere e rivedere con gli inquilini tutta l'operazione. Già adesso è stabilita, per quasi tutti loro una forma di rateizzazione; ciò significa che, in relazione all'importo del conguaglio, viene distribuita nel corso del tempo la riscossione della cifra stessa, che arriva persino anche a più di un anno.
Poiché siamo di fronte a una situazione che ha i caratteri della straordinarietà per la dimensione che ha assunto, nei prossimi giorni formalizzeremo un accordo, un protocollo d'intesa chiesto dalla Regione insieme all'ATC e al sindacato degli inquilini, perché si certifichi questa situazione, si mettano in campo tutte le operazioni necessarie a livello gestionali e si gestisca questo problema in maniera sostenibile.
La legge non c'entra nulla: sarebbe un intervento, a nostro avviso improprio. Da questo punto di vista operiamo su un altro livello, perch venga risolto il problema, proprio perché il problema esiste e lo riconosciamo in tutta la sua portata.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrari.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Faccio due tipi di valutazioni.
La prima è pratica che bisognerebbe conoscere. Interveniamo con questa legge per un motivo principale: la provincia di Novara ha 1.480 decadenze.
Questo è il motivo principale per cui interveniamo con questa legge, ma sarebbe sufficiente conoscere la situazione degli inquilini delle case ATC per capire che i conguagli arrivati sono di gran lunga superiori al blocco delle sospensioni sulle decadenze che noi facciamo sull'affitto. È sufficiente leggere alcune di queste bollette. Ne leggo una delle tante: affitto, 66; conguaglio 2013, 515; conguaglio 2014, 1.836; conguaglio 2015 1.654. All'interno di questa famiglia sono più importanti i 66 euro che abbiamo bloccato o i circa 4.000 euro di richiesta di conguaglio, perch l'Istituto negli ultimi tre anni non ha fatto la richiesta? È evidente che è la seconda! È altrettanto evidente che oggi è necessario un blocco.
Su questo, Assessore e anche colleghi della maggioranza, il vostro ordine del giorno - lo diremo dopo - non chiede la sospensione del pagamento delle utenze, che è quello che chiedono i condomini. Voi dite che ce ne sono 1.000 che superano i 750 euro; ma voi pensate che per chi (più di 2.000) ha ricevuto un conguaglio da 500 euro in questo momento sia facilmente pagabile? Mi domando se voi vivete la situazione di questa regione, se vivete il problema sociale di questa regione, oppure se avete un altro timore, che è la cosa che ci colpisce un po' di più, e cioè che non è importante il problema da risolvere, perché questo è un problema da risolvere. Potete anche votare contro e vi potrei dire che paradossalmente ci fate una cortesia, ma non è così, perché mettiamo davanti l'interesse dei piemontesi a quello di parte.
È un problema che si risolve con il blocco dei conguagli! Con il blocco dei conguagli! Il vostro ordine del giorno non chiede il blocco dei conguagli, ma dice "non vi facciamo pagare gli interessi di mora". Non vi facciamo pagare gli interessi di mora? Ma per tre anni non ti chiedo i soldi e poi ti vengo a dire che non ti faccio pagare gli interessi di mora sui soldi che non ti ho chiesto? Ma ci mancherebbe ancora! Faccio prima l'inefficiente e poi lo strozzino! Questo Consiglio deve prendere una decisione: bloccare o non bloccare i conguagli. Si può fare con legge, perché oggi ha la stessa valenze delle decadenze, si può fare con l'ordine del giorno. Noi abbiamo presentato un ordine del giorno che è molto più chiaro: non chiede 150 cose, ma ne chiede una, che siano bloccati i conguagli! Oggi vedremo - davvero alla fine di questa seduta vedremo - se ci stiamo interessando dei problemi dei piemontesi o di amenità, come fino adesso abbiamo fatto.
Chiedo la votazione per appello nominale



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 1) sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 13 Consiglieri hanno votato NO 22 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 3) presentato da Bono, Batzella, Campo, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Molto semplicemente, con l'emendamento n. 3) chiediamo di abrogare l'articolo 7. Come abbiamo già avuto modo di dire più volte in Commissione anche se adesso la formulazione che è uscita dalla IV Commissione è migliorata rispetto all'iniziale formulazione che era un ordine del giorno un impegno della Giunta stessa, che si autoimpegnava. Ricordiamo che è un disegno di legge, cioè una proposta di legge fatta da un Assessore e non dal Consiglio regionale, con cui sostanzialmente la Giunta si impegna a fare una revisione del Fondo sociale.
In questo caso, si dà mandato con legge regionale alla Giunta di "avviare una sperimentazione per ambiti territoriali circoscritti, previo confronto con le Agenzie territoriali per la casa e per i Comuni". In più la Giunta regionale, su nostra richiesta, "informerà la Commissione consiliare competente in ordine agli esiti della sperimentazione", che mi sembra, tra l'altro, anche una tautologia, nel senso che, essendo una sperimentazione per cui il Consiglio regionale dà mandato alla Giunta, il fatto che poi informi il Consiglio degli esiti mi sembra quantomeno banale.
Quindi, riteniamo che di questo articolo non ci sia bisogno, perché o si fa con una mozione o è nella facoltà stessa dell'Assessore e della Giunta di fare un accordo con le ATC e fare una sperimentazione sul Fondo sociale.
Quindi, si deve parlare chiaramente e scrivere nero su bianco come si vuole modificare il Fondo sociale, visto che sappiamo che c'è un problema di copertura, perché non so quali tipologie di modifiche si possano fare sul Fondo sociale. Il problema numero uno del Fondo sociale per coprire le morosità incolpevoli nelle case ATC sono le risorse e sono le risorse, a maggior ragione, quando nel bilancio 2016 vengono stanziati, dopo un ampio dibattito nella Commissione in fase di assestamento, due milioni di euro di risorse in più - quindi si passa da quattro a sei milioni - però scopriamo poi a febbraio che è assegnata solo la spesa storica, cioè i quattro milioni.
Quindi, si sono assegnati i quattro milioni, non ci sono i due milioni e noi non li abbiamo visti neanche nell'allegato A alla nota integrativa quella che prevede le spese di competenza 2016 slittate al 2017, mentre ad esempio le abbiamo viste sul Fondo per le barriere architettoniche, di cui parleremo ampiamente nella discussione del bilancio. Quindi, sono quattro milioni stanziati anziché sei, invece dei dieci milioni, che sarebbe la richiesta basata sulle effettive richieste dei Comuni. Ricordiamo che abbiamo una legge regionale che prevede il 60 per cento di copertura della Regione; se noi copriamo il 30 per cento, quella è la prima sperimentazione che dobbiamo fare: più risorse e non più sperimentazioni.



PRESIDENTE

Do atto che gli emendamenti rubricati n. 276) e n. 148) non sono ricevibili.
Emendamento rubricato n. 149) presentato da Marrone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Presidente, ne approfitterò, perché è ovvio che sto facendo ostruzionismo, però l'emendamento chiede di sostituire la parola "revisione" con "riforma". Va bene, ma io continuo ad avere confusione rispetto a quale sia il criterio dell'ammissibilità; probabilmente è un limite mio. Comunque, meno male che in questo caso è ammissibile, per cui di sicuro non starò a lamentarmene.
Continuo quest'ostruzionismo perché, anche nel corso del dibattito sull'ultimo emendamento, abbiamo assistito a dichiarazioni poco attendibili. Come si fa a dire che la motivazione per cui non si recepisce in legge la nota sui conguagli è che le bollette non c'entrano con il canone quando qua stiamo parlando di unioni gay? C'entrano di più le unioni gay con le morosità sul canone o invece le morosità sulle utenze? Lo so che il dibattito è lungo, quindi è più facile vedere anche ribaltamenti di posizione, ma possiamo cercare di capire tra di noi se si sta parlando ancora del tema delle decadenze per morosità di canone o di qualcos'altro? Ad esempio, questo articolo sul quale ci stiamo esprimendo riguarda le sperimentazioni sul Fondo sociale per la morosità incolpevole, che è ancora un altro tema. Certo è collegato, è ovvio che è collegato, come tanti altri erano temi collegati, però non è questo il tema. Ricordo in Commissione che addirittura gli Uffici avevano chiarito, con una nota, che non c'era un contenuto oggettivamente dispositivo di questo articolo. È vero: una legge dispone, non reca un impegno futuro ed eventuale della Giunta ad avviare nelle proprie competenze e nel proprio ambito di competenze una sperimentazione. Questo è un auspicio, è un indirizzo, è un auto-indirizzo.
Io ho difficoltà a capire qual è il senso di non inserire una moratoria sui conguagli, quando si sta facendo una moratoria sulle decadenze da canone, e non recepire una richiesta di attuare l'esecuzione della legge n.
3/2010, rendendo vincolante la costituzione delle Commissioni di vigilanza sulle utenze, che è già prevista, e semplicemente ribadire che bisogna farle fare, perché ATC Piemonte centrale non lo sta facendo, e dall'altra parte, invece, dire che è un articolo che introduce un auto-indirizzo alla Giunta e l'unico spiraglio di protagonismo del Consiglio in questo articolo è il comma successivo dell'articolo stesso, che si limita a porre un dovere meramente informativo della Giunta nei confronti della Commissione.
Non capisco se è una scarsa sicurezza di sé o se c'è la volontà di sentirsi il Consiglio alle spalle. Non capisco il senso di questo articolo.
Su questo dovrò cominciare a preoccuparmi, perché comincia ad aumentare la percentuale di condivisione degli emendamenti del Movimento 5 Stelle, per io cerco di rimanere sull'oggetto. Quindi, devo dire che anch'io condivido ma avevo già affermato in Commissione che questo articolo non ha senso.
Secondo me diventa...



MOLINARI GABRIELE



PRESIDENTE

Do atto che gli emendamenti rubricati n. 277), n. 150), n. 278), n. 151) e n. 152) non sono ricevibili.
Emendamento rubricato n. 279) presentato da Gancia, Benvenuto, Marrone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Chiediamo che vengano sostituite le parole "può arrivare una" con le parole "può procedere ad una".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
È vero che la prima firmataria è la collega Gancia, ma come relatore di minoranza ho controfirmato anche io gli emendamenti, per cui, gioco forza visto che devo un po' controbilanciare.
In passato non ero intervenuto. Vorrei far notare che è vero che sto cercando di prendere tempo, però sugli emendamenti precedenti, anche quelli presentati dalla collega Gancia controfirmati dal sottoscritto come relatore di minoranza, non ero intervenuto. Adesso mi vedo costretto a rinfocolare l'ostruzionismo anche su questi emendamenti per controbilanciare rispetto a quelli che mi sono stati dichiarati inammissibili, perché avevo una previsione di tempistica differente.
Stavo dicendo che non si capisce come mai si vada a sostenere l'inconferenza del tema delle morosità sulle utenze con il tema delle morosità sui canoni, e quindi si tengano fuori dalla legge dei richiami che sono assolutamente legislativi, quando invece poi si mantiene questo articolo che va a creare un auto-indirizzo della Giunta.
So che poi l'articolo è stato un po' rimaneggiato durante i lavori di Commissione, però non credo che, dopo la nota degli Uffici che andavano a sottolinearne l'aspetto poco dispositivo e molto di indirizzo politico, sia cambiato. Forse si è addirittura consolidato come aspetto.
Sinceramente mi chiedo mi chiedo davvero se non sia il caso - com'è stato fatto rispetto all'emendamento sui figli - di prendere atto che l'osservazione avanzata e formalizzata dal collega Bono è corretta da un punto di vista tecnico-giuridico e quindi di cercare magari di essere tutti più onesti con noi stessi, votandolo e quindi abrogando l'articolo. Io francamente posso annunciare in tranquillità - in questo caso non ho neanche delle perplessità sulla formulazione che avevo avuto, invece, su altri emendamenti precedenti, di cui magari condividevo lo spirito ma non la lettera - il voto positivo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Do atto che l'emendamento rubricato n. 153) non è ricevibile.
Emendamento rubricato n. 280), presentato da Gancia, Benvenuto, Marrone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo di sostituire le parole "una sperimentazione" con le parole "una fase esplorativa".
Riteniamo assolutamente importante il lavoro che sta facendo il Consigliere Marrone e quindi la Lega Nord ha deciso di coadiuvare il collega in questa fase di ostruzionismo, che speriamo riesca a dare almeno qualche motivazione ai nostri colleghi al fine di capire che stiamo facendo un passo importante e che chiediamo quindi una maggiore riflessione su tutta la legge e, a maggior ragione, su questi articoli.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Gancia.
La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Visto che, com'è normale, a questo punto non intravedo grandi novità di orientamento della Giunta rispetto a quello anticipato in Commissione, c'è da auspicare che, permanendo questo articolo, quantomeno poi la Giunta ci spieghi qual è il grado informativo reale - e non formale, che è il minimo e di coinvolgimento della Commissione, quindi dell'organo del Consiglio regionale a ciò deputato, enunciato nel testo della legge, per ragionare su questa sperimentazione.
Devo dire che ho una mia perplessità personale sulla riforma del Fondo per la morosità incolpevole, perché ritengo che la cifra tendenzialmente sia congrua. Secondo me, cioè, tendenzialmente è giusto bloccare le decadenze per morosità, perché può accadere spesso che ci siano delle spese impreviste nella vita concreta di tanti nuclei familiari di assegnatari (basta una malattia improvvisa non coperta in termini di spese mediche o un problema generale di crisi di reddito, tanti possono essere i casi particolari), per cui è giusto creare un regime più elastico e dinamico e meno ingessato; anche se, comunque, sarebbe stato meglio inserirlo in legge. Quantomeno, però, sull'elaborazione del criterio di automatismo siamo d'accordo.
Mi spaventa di più pensare di rivedere nel merito - poi magari mi sono perso il dettaglio - proprio la disciplina del Fondo per la morosità incolpevole, soprattutto se andremo - spero di no - a toccare l'importo. Io continuo ad essere convinto del fatto che 400 euro annuali siano una cifra tutto sommato sostenibile: basta davvero, insomma, evitare di comprasi qualche pacchetto di sigarette o limitare qualche spesa minima per mettere insieme questa cifra.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Do atto che gli emendamenti rubricati n. 154) e 155) non sono ricevibili.
Emendamento rubricato n. 281), presentato da Gancia, Benvenuto, Marrone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Chiediamo di cambiare le parole "previo confronto" con le parole "avendo cura di coordinarsi".
Condividiamo con il Consigliere Marrone che sia da ripensare soprattutto la congruità della cifra e constatiamo come la Regione nonostante siano trascorsi tre anni dall'insediamento della Giunta Chiamparino, non abbia alcuna idea di rilancio dell'economia. Sarebbe molto meglio, oggi, poter essere qui a parlare di economia e posti di lavoro e non di export che cala, distretti che non vengono neanche messi in moto tecniche per i lavoratori ignorate completamente.
Anche per questo, quindi, continuiamo a sostenere che una cifra congrua come quella che indica il Consigliere Marrone può rappresentare anche un senso di responsabilità dell'individuo. Sono stati troppi - troppi - gli anni in cui il senso di responsabilità è mancato e si è parlato solo di diritti.
L'abbiamo detto ieri: la nostra società, insieme alla condizione dei conti pubblici, deve porci innanzi delle serie riflessioni, perché se continuiamo a fare così possiamo danneggiare le categorie che davvero necessitano di interventi, come i malati, i bambini e le persone molto anziane e poco abbienti. Facendo in questo modo, toglieremo a loro per dare, magari, a dei lestofanti che vivono a sbafo dello Stato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliera Gancia.
La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Intervengo solo due minuti per continuare il ragionamento iniziato.
Serviva di sicuro un altro spirito di coinvolgimento. Devo dire che a questo eravamo abituati sul campo del diritto all'abitare e, in generale delle politiche sulla casa. In questo caso c'è stato, secondo me, proprio un aggravamento del clima, che è disceso dall'introduzione di aspetti ideologici che oggettivamente non erano pertinenti all'oggetto di questa disciplina. Ci sarà poi occasione di dirlo: il paradosso è che noi - il Consiglio - stiamo oggi andando ad approvare un disegno di legge che reca nel titolo il tema delle decadenze e delle morosità e da un lato rifiuta l'inserimento del tema conguagli, ma dall'altro inserisce il tema delle unioni omosessuali e civili.
È un vero peccato. Poi, per carità, ovviamente il tempo di questo ostruzionismo, anche a fronte della serrata di inammissibilità piuttosto di massa che si è adesso consumata su questi ultimi articoli, verosimilmente si sta avviando al termine e sarà quindi piuttosto breve, anche se comunque ancora ci sarà. Ogni singolo articolo, a questo punto, sarà inevitabilmente un'occasione di intervento nel tempo consentito a livello regolamentare.
Rimane però comunque il rammarico, perché fidatevi: non c'è compiacimento in quello che è stato fatto e nell'aver dovuto ricorrere ad uno strumento come quello ostruzionistico che inevitabilmente determina un'infinita perdita di tempo; non tanto del nostro personale, che magari avremmo comunque speso altrimenti, bensì di quello dell'istituzione in quanto tale e dell'attività legislativa.
Sarebbe stato facile evitare questa degenerazione: sarebbe bastato riportare il testo, a fronte di questo muro contro muro, a quello originario e rinviare la discussione, senza volerla negare, alla sua sede naturale, cioè quella della revisione complessiva della legge 3/2010.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Emendamento rubricato n. 282), presentato da Gancia, Benvenuto, Marrone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo di sostituire le parole "previo confronto" con le parole "avendo cura di instaurare un proficuo dialogo".
Questo, oltre che ostruzionismo, è un po' riferito al metodo con cui è stato adottato il disegno di legge - come diceva prima il collega Marrone cioè senza alcuna apertura nei confronti della minoranza.
Ricordiamo a proposito dell'edilizia popolare lo stato in cui versa l'edilizia piemontese. Pensiamo solo agli immobili commerciali, rispetto ai quali abbiamo presentato un'interrogazione: ci sono 43 immobili vuoti e i contributi che arrivano sugli immobili commerciali vuoti sono sette, fino ad erodere l'80 per cento del canone, che potrebbe essere abbassato, ma in questo modo diventa impossibile. Vogliamo ricordare che l'addizionale regionale è una delle più alte in Italia.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Gancia.
La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Ha ragione la collega Gancia, di sicuro una diversa impostazione di maggiore dialogo e maggiore confronto avrebbe evitato questo inasprimento di battaglia ostruzionistica, sicuramente avremmo evitato volentieri di perdere - perché questo è il termine più opportuno - tre sedute di Consiglio, perché c'è anche questa. Per carità, è vero, sono solo le 16.30 e il Consiglio terminerà alle 19, però credo che ancora un po' di minuti di ostruzionismo passeranno, per cui, sostanzialmente, anche la sessione pomeridiana è grossomodo andata.
È davvero un peccato, è uno strumento che avremmo potuto adottare in diverse occasioni. In particolare, mi ero limitato nel dettaglio a un bilancio e, forse, ancora a un altro provvedimento, quello sui C.d.A. di ATC, e non in molti altri casi. C'è stato un utilizzo sicuramente attento e responsabile di questo strumento da parte dell'opposizione fino a oggi. Chi ha mi ha preceduto, come collega di maggioranza o no, mi racconta spesso che nelle scorse legislature, in realtà, il centrosinistra largheggiava di questo strumento quando si ritrovava sui banchi dell'opposizione contro Governi di centrodestra.
Noi abbiamo sempre cercato di non fare perdere tempo a questa istituzione, quindi anche ai piemontesi, che da questa istituzione attendono lavoro, attività legislativa efficace ed effettiva e l'assunzione di responsabilità di fronte alla difficile situazione che il nostro territorio e anche altri stanno vivendo.
Purtroppo, questo si è reso necessario - qui riprendo quanto ha detto la mia collega - perché, sostanzialmente, si è arrivati a un'esagerazione.
Cioè, anche a prescindere da questo episodio, diventa uso e abitualità, se non della Giunta, della maggioranza andare a cassare molto spesso e molto volentieri le proposte di merito, quando magari non hanno neanche un particolare contenuto ideologico le priorità sottoposte e i suggerimenti in ambito di modifica normativa. Di questo, chiaramente, ci rammarichiamo, una risposta era obbligata.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Emendamento rubricato n. 156) presentato da Marrone, Berutti, Sozzani Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

È la sostituzione della parola "consultazione" rispetto alla parola "confronto": continuo ad avere delle difficoltà, perché sono sinonimi esattamente come in altri emendamenti dichiarati non ammissibili, comunque approfitto del tempo concessomi rispetto a questo emendamento per continuare il ragionamento.
Sono convinto che anche i passaggi successivi di revisione della legge n. 3/2010 ci vedranno su molte questioni - spero non tutte - schierati gli uni contro gli altri, immagino anche sul tema dell'immigrazione, per fissare il confine dei richiedenti o dei premiati con i punteggi e capire come comportarci da un punto di vista normativo nei confronti di tutte queste molteplici e graduate differenti categorie di immigrato, magari in relazione a un immigrato con semplice permesso precario di soggiorno o invece, con la carta quinquennale, piuttosto che con lo status di richiedente o già titolare di protezione.
Sono convinto che anche su quel tema le visioni saranno giocoforza piuttosto articolate e differenziate nello scacchiere politico di quest'Aula. Però, voglio auspicare che, con un diverso metodo e un diverso approfondimento, i contrasti e le mancate condivisioni rimangano sul piano del "no" o del "sì", cioè della facoltà di esprimersi con i tasti della nostra pulsantiera sulla fondatezza e sulla meritevolezza o meno, sulla condivisione o meno di una proposta. Sicuramente era quello anche il luogo e la sede per affrontare il tema delle famiglie o della famiglia, perch in realtà, di questo stiamo parlando. Questo non è avvenuto.
Voglio auspicare - di sicuro non è gran segnale il fatto che non si sia addivenuti ad una quadra o ad un'exit strategy, a una condivisione quantomeno di dettaglio, compromissoria rispetto all'attuale disegno di legge - che non si ripeta lo stesso muro contro muro, magari, anche lì, con forzature, con maggioranze trasversali, con questo utilizzo un po' scafato che la maggioranza Chiamparino sta utilizzando, magari di volta in volta sui singoli temi facendo sponda con il Movimento 5 Stelle o, magari, in altri casi, con il centrodestra, contro il Movimento 5 Stelle, come - è il caso di ricordare - in diverse occasioni è successo.
Di sicuro, questo è un sistema elettorale che non teneva conto della tripartizione dell'attuale scacchiere politico. Chiaramente, l'auspicio sarebbe che la maggioranza, o la Giunta, non ne approfitti eccessivamente quando deve riuscire a far valere numeri che il mandato elettorale non gli ha conferito; in realtà, è questo anche un po' il problema democratico.
Prima scherzavo, si ironizzava anche per stemperare la tensione, ma rimane il fatto che, sostanzialmente, uno dovrebbe affidarsi alle forze che programmaticamente hanno condiviso un percorso e non, invece, giocare di sponda con una o l'altra anima delle opposizioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Do atto che l'emendamento rubricato n. 168) non è ricevibile.
L'emendamento rubricato n. 2) è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 177) presentato dal Consigliere Bono.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Su questo articolo al comma 1 chiediamo - sempre in merito a questo articolo, che non condividiamo assolutamente nella forma e nel contenuto che riguarda un'auto-autorizzazione della Giunta regionale per fare una sperimentazione su un fondo sociale - quantomeno che si svolga un confronto non solo con le ATC e i Comuni, ma anche con la Commissione consiliare competente, quindi preventivo, e non che dopo la sperimentazione sul fondo sociale ci vengono gentilmente date le comunicazioni in merito agli esiti.
Essendo membri della IV Commissione, o della II in questo caso, ci teniamo ad avere comunque anche un'informativa iniziale, anche se, magari, la sperimentazione nel frattempo evolve e va in direzioni ulteriori rispetto a quelle illustrate.
Visto che riteniamo che l'Assessore abbia già un'idea più o meno chiara sui caratteri che dovrà avere la sperimentazione sul fondo sociale chiediamo che ci venga prima resa un'informativa sui criteri da adottare vorremmo conoscere le idee della Giunta, anche da esporre ad ATC e Comuni magari dopo l'incontro, o prima, o durante, insomma, come si preferisce poi si faccia la sperimentazione, si raccolgano gli esiti e, a quel punto si faccia anche la comunicazione sugli esiti.
Penso non sia nulla di problematico perché - lo ribadisco - credo che l'Assessore un'idea già ce l'abbia su cosa sperimentare sul fondo sociale in alcune aree circoscritte, ne abbia già parlato con i direttori delle ATC, ne abbia già parlato in parte con i Comuni. Insomma, non è un segreto penso sia giusto coinvolgere anche preventivamente e preliminarmente la Commissione consiliare, poi si vedrà. Se la sperimentazione darà buoni esiti, ci verranno comunicati e si potranno valutare nella più ampia riforma della legge n. 3/2010.
Noi riteniamo sempre fondamentale procedere alla revisione organica della legge n. 3/2010, cioè rivedere bene tutta la legge con le proposte di tutti i Gruppi consiliari. Tra l'altro, noi abbiamo accondisceso ad accogliere una modifica solo puntuale, anzi, fin troppo puntuale, su un articolo, per un'emergenza viva e presente, localizzata come ricordavano anche i colleghi, nelle ATC soprattutto del Piemonte Nord, però non ci dimentichiamo, e non ci dimenticheremo, della necessità urgente di rivedere tutta la normativa riguardante l'edilizia sociale; più che altro dovremmo parlare di edilizia sovvenzionata, perché l'edilizia sociale è più ampia però, questo è il significato dell'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 169) presentato da Marrone, Berutti, Sozzani Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

In realtà, questo è un emendamento che potrebbe essere considerato di merito, perché sostituisce la parola "informa" - è la Giunta che informa la Commissione sulla sperimentazione - con le parole "si confronta con".
In questo mi sento - così sono anche più rassicurato - di dissentire con l'ultimo emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle.
Sull'abrogazione dell'articolo mi trovavo d'accordo, mentre semplicemente calare un po' il peso sul tenore e l'oggetto dell'informazione o la tempistica dell'informazione, sinceramente, lo ritengo del tutto privo di peso politico.
Io vorrei che tornassimo - l'avevo detto anche all'Assessore in Commissione - a un'impostazione in cui ci ricordiamo che la Giunta è, come nei Comuni, l'esecutivo, ma il Consiglio non è l'organo semplicemente deliberativo come nei Comuni, ma è un organo legislativo, ha la sovranità ha in mano il boccino, se mi perdonate il termine molto poco tecnico.
Noi dovremmo essere quelli che dettano i criteri della sperimentazione che chiedono di essere preventivamente informati invece che informati a posteriori. Questa è una mentalità comunale che, sinceramente, avendo passato cinque anni di Circoscrizione e cinque di Comune in quell'ambito sinceramente speravo di essermi lasciato alle spalle, ovvero di delega sostanziale, quasi in bianco o pressoché in bianco su tutto ciò che ha una dinamica e un contenuto operativo. Noi siamo un organo legislativo e dovremmo essere quelli che dettano i criteri lasciando alla Giunta, che è l'esecutivo, tutti gli oneri e gli onori di individuarne le migliori modalità esecutive e di effettuarle.
Sinceramente ritengo che pur volendo cercare di salvare il salvabile di questo articolo, dire la Giunta "si confronta" con la Commissione invece di dire che la "informa", quantomeno ci mette nella garanzia di una seduta di Commissione, altrimenti anche l'informazione preventiva rischia di essere una mera e-mail, un dispaccio, un bollettino che può avere il peso e conseguenze anche nulle.
Dicendo "si confronta", si pone un vincolo non solo all'Assessore Ferrari, ma a tutti quelli che lo seguiranno sotto la vigenza di questa normativa che ci apprestiamo a votare, creare un obbligo che sia quanto meno di convocazione di una seduta, di confronto reale di tesi e antitesi di scambio, se necessario, anche di suggerimenti divergenti tra di loro.
Insomma, un confronto. Un confronto è diverso da un'informazione.
Le parole, quando si scrivono le leggi, hanno un significato per cui mi auguro, così come sul tema dei figli che almeno è stato preso non nell'interesse mio (tanto non cambio una virgola il mio parere su questo disegno di legge), ma nell'interesse del Consiglio, anche in futuro, anche quando non vedrà più la mia o la partecipazione degli altri colleghi quanto meno garantisca uno spazio reale di interazione sull'oggetto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Emendamento rubricato n. 283) presentato da Gancia, Benvenuto, Marrone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Chiediamo che vengano sostituite le parole "informa" con le parole "relazione", che è un po' in linea con quello che diceva il Consigliere Marrone.
Nessuno di noi vorrebbe trovarsi nella situazione in cui si trova la Giunta Chiamparino adesso, così anche la Giunta del Comune di Torino. La Stampa e la Repubblica sono praticamente i vostri addetti stampa, noi facciamo molta più fatica. È bello leggere questi quotidiani per capire il futuro e per capire cosa avverrà dopo.
Ricordo un giorno in cui l'ex Presidente Cota venne ripreso dai giornali mentre teneva il posacenere a Bossi. Io mi avvicinai ai miei collaboratori e dissi: quando il Corriere della Sera (era ancora di Cairo) si occupa di noi piemontesi, vuol dire che ci succede qualcosa, ci fanno fuori. Così fu con le note vicende.
Due anni fa, sempre sul Corriere della Sera, una mezza pagina indicava una Consigliera comunale di Torino, elogiandone i meriti, io chiamai i miei collaboratori e dissi: questa signora diventerà Sindaco, Ministro premier e dopo due anni e mezzo questo si è avverato.
Capisco che per voi sia più facile informare noi Consiglieri nelle Commissione rispetto ad alzare il telefono e chiamare i giornalisti che scrivono i vostri desiderata, ma un rispetto minimo di forma credo sia fondamentale. Non è detto che ci siate sempre voi, potrebbe esserci anche una reazione un po' diversa rispetto a quanto stiamo subendo oggi. Anche gli elettori prima o poi capiscono, quindi riterrei questo emendamento anche di merito.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento presentato dalla Consigliera Gancia è esattamente in linea con quello che stiamo ripetendo a proposito di questo articolo.
L'impostazione deve essere legislativa, il Consiglio deve dare le indicazioni e deve predeterminare i criteri. Per esempio mi chiedo, andando nel merito, perché noi non ci sottraiamo: perché si parla di modificare l'importo? Condivido molto poco. Si tratta di modificare le modalità temporali? Questa sarebbe una modifica interessante.
È abbastanza incredibile che un nucleo, una persona o un assegnatario non sappia per un anno se la sua domanda di morosità incolpevole verrà accolta o se, invece, sarà ritenuto a rifondere tutte le morosità, magari come uno si augura, se è vera se è fondata la sua domanda di fondo sociale evidentemente non essendone neanche in grado.
Bisogna razionalizzarlo questo sistema, nessuno pensa che bisogna preservarlo e renderlo immutabile. Bisogna rivoluzionarlo, se vogliamo minandone tutti gli aspetti di anacronismo, andando a cancellare con un colpo di spugna tutte quelle disposizioni che lo rendono ingessato, non rispondente alle esigenze della cittadinanza, astruso, burocratico, lento fumoso e farraginoso. Tutti aspetti che pongono il cittadino destinatario di questa disposizione legislativa in inevitabile clima di diffidenza quando non anche addirittura di ostilità, nei confronti delle istituzioni.
Intendiamoci, se un cittadino si scoccia per una procedura che riguarda un capriccio, un bene secondario, un qualche microrimborso, un microsgravio, può essere un'insofferenza tutto sommato limitata e quasi distratta quella del cittadino deluso, ma quando si parla della casa magari della sopravvivenza, del nucleo familiare, magari anche a vicende drammatiche come in caso di emergenze abitative non accolte, come la divisione del nucleo tra diverse strutture ricetizzie.



PRESIDENTE

È scaduto il suo tempo.
Do atto che l'emendamento n. 285) non è ricevibile.
Emendamento rubricato n. 286) presentato da Gancia, Benvenuto, Marrone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Chiediamo che vengano sostituite le parole "in ordine agli esiti" in relazione a quanto emerge. È un emendamento che è sulla scia di quanto stiamo dichiarando fino adesso.
Non ci diverte fare ostruzionismo, non ci diverte far perdere tempo.
Chiediamo anche scusa al personale, ma un comportamento di questo genere che confonde l'assemblea legislativa con persone da informare a cose avvenute non può più essere accettato. Ed è per questo che continuiamo, per quanto possibile, a sottoporre alla vostra attenzione le nostre esigenze.
Vorrei ricordare inoltre che con l'approvazione della legge, con l'introduzione del razzismo e della discriminazione al contrario dei punteggi verso categorie di profughi e di non italiani e di rom, stiamo facendo veramente uno sfregio e un disprezzo a quelli che l'Italia l'hanno costruita e difesa anche nei momenti peggiori. Anche questo non è un bel momento: parlo per tutti i lavoratori, tutti gli imprenditori ed anche per le persone senza lavoro.
Pertanto, chiedo ancora di riflettere su quanto andremo ad inserire perché stravolge completamente l'intenzione dei padri fondatori della Costituzione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Ha ragione la Consigliera Gancia nel ricordare che, avendo bocciato i nostri emendamenti che chiedevano, con la stessa e forse (noi pensiamo di sicuro) maggiore urgenza, rispetto alle unioni omosessuali, di andare a togliere punteggi ad hoc che premiamo i richiedenti asilo, e quindi immigrati, a prescindere che ottengano questo titolo di rifugiato, e i rom che risiedono in baracche, sostanzialmente questo mantenimento crea un razzismo al contrario.
Forse, nel 2010 (ben sette anni fa), quando la legge è stata originariamente promulgata, la situazione dei campi era diversa, più stabilizzata, più sotto controllo; di sicuro, non era sottoposta alla deflagrazione quasi da metastasi del fenomeno nelle periferie del capoluogo e non solo, anche dell'hinterland, così come di alcune province (mi viene in mente l'Astigiano).
Su questo, con una maggiore certezza sui numeri, denunciamo che la situazione riguardante i richiedenti asilo era completamente un altro film: un conto era quando si poteva riconoscere un punteggio extra a un pugno di dissidenti politici che fuggivano (di cui era anche maggiormente facile l'approfondimento di vicenda personale) da regimi ostili, un altro è pensare di allargare questo punteggio extra in un colpo solo a migliaia di persone che, magari dopo più anni dei tre necessari per diventare richiedenti del bando per la casa popolare (secondo le statistiche, un buon 90 per cento dei richiedenti) non sarebbero stati nemmeno meritevoli dello status di rifugiato, quindi passano da presunti profughi a clandestini.
Vogliamo davvero pensare di mantenere una legge che attribuisce due punti extra a tutta questa moltitudine di persone e che il clandestino, o il successivamente tale - e finisco, Presidente - invece di tenerlo nei CIE lo si mette direttamente in una casa popolare? Forse è un po' eccessivo.



PRESIDENTE

Do atto che gli emendamenti rubricati n. 170) e n. 171) non sono ricevibili.
Emendamento rubricato n. 287) presentato da Gancia, Benvenuto, Marrone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Chiediamo che vengano sostituite le parole "della sperimentazione" con "della fase sperimentale ed esplorativa".
La sperimentazione è - lo dice la parola stessa - qualcosa cui si pone rimedio. Noi desideriamo venga aggiunta anche la parola "esplorativa", nel senso che si possa operare in modo da poter vedere cosa accade.
L'ha detto il collega Marrone: due punti extra a cittadini richiedenti asilo, profughi o presunti tali provocheranno sicuramente una difficoltà anche in previsione dei nuovi arrivi: saranno circa 200 mila, il prossimo anno; sono più 67 per cento nei prossimi mesi.
L'ho già ricordato ieri (chiedo scusa se mi ripeto): questi due punti vengono dati anche ai rom. Mi conoscete: non intendo fare della discriminazione, ma voi sapete benissimo che questa è un'etnia (pronuncio con orgoglio la parola etnia, per me non ha un'accezione negativa) che si sente costretta a vivere negli appartamenti, negli alloggi, a fare una vita definita sedentaria.
Pertanto, prima di attribuire due punti a questa categoria occorrerebbe fare un percorso condiviso. Questo l'abbiamo già detto con vari esponenti del mondo dei mediatori culturali (ho incontrato io stessa la portavoce dei rom, la gentilissima signora Diana): si tratta di un popolo che non vuole cedere alle nostre abitudini di vita, quindi occorrerebbero dei percorsi predefiniti prima di metterli accanto a famiglie italiane o non, che molto spesso presentano già delle problematicità.
Per questo motivo, tentiamo ancora, fino in fondo, di chiedervi di non fare discriminazioni al contrario, anche alla luce degli scenari economici che ci vengono prospettati.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Ovviamente a malincuore, continua - finché sarà possibile - l'opera ostruzionistica per ribadire questo messaggio.
Sono state tante le opportunità date a questa maggioranza, tra l'altro su temi anche diversi tra loro, offerte anche in sede di Capigruppo, quindi non necessariamente in contesti poco rappresentativi o poco plurali. Lo dico a chi ha vissuto con particolare irritazione e nervosismo (come il Vicepresidente Reschigna, in qualche momento) l'azione ostruzionistica.
Le possibilità per trovare delle mediazioni o quantomeno delle intese sono state molteplici, non solo su temi strettamente ideologici come il tema della famiglia e delle unioni omosessuali o - dall'altra parte dell'immigrazione e del nomadismo, ma anche sul tema dei conguagli.
È un peccato che non sia stata recepita in legge la proposta emendativa. Quella era sicuramente raggiungibile: peccato che l'impostazione sia stata differente.
Per questo motivo, siamo stati costretti ad avere un atteggiamento ostruzionistico e io mi auguro che non si renda più necessario (lo dico perché siamo in chiusura di apprendimento della legge). Sono stati tre Consigli piuttosto densi e ritengo che, anche a fronte dell'esiguo numero di Consiglieri che hanno firmato e che sono intervenuti sugli emendamenti sia stato comunque un grande risultato aver trascinato questo ostruzionismo per tre Consigli (mattina e pomeriggio).
Speriamo di non essere costretti a ripetere questa strategia in futuro: chiaramente, dipenderà anche dalla ragionevolezza con cui la maggioranza cercherà di abbandonare questa strada dell'autoreferenzialità e dell'arroganza dei numeri, quantomeno sui temi che non sono di così stretta necessità, come il metodo, le tempistiche per affrontare certi temi divisivi o il confronto su temi che divisivi non sono, ma che sono di stretta ragione organizzativa.
Concludo, perché avevo dimenticato che fosse un emendamento non mio.
Ci auguriamo che un cambio di atteggiamento della maggioranza ci metta nelle condizioni di non dover ripetere (cosa cui comunque saremo pronti in futuro se fosse necessario) di perseguire la strategia ostruzionistica.



BERTOLA GIORGIO



PRESIDENTE

Do atto che gli emendamenti rubricati n. 172) e n. 288) non sono ricevibili.
È aperta la discussione generale sugli emendamenti all'articolo 7.
La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Speravo che quantomeno chi ha presentato emendamenti di merito sul tema intervenisse prima di me, ma non mi sottraggo.
Non dirò molte cose nuove, però mi soffermerò.
APPIANO Claudio (fuori microfono) Non sarà difficile.



MARRONE Maurizio

Guardi, collega Appiano, vorrei vedere a parti inverse: mi spiace che lei non sia stato presente in opposizione nella scorsa legislatura, perch lei che è stato attento (di questo gliene rendo atto) per tutta la lunga disamina ostruzionistica e mi potrà rendere atto che ho cercato di essere il più vario e il più consequenziale possibile, rispetto a interventi ostruzionistici che spesso si configurano come mere ripetizione di testi scritti o di singoli concetti molto più limitati (in termini di numero) di quelli che ho affrontato io.
Permane un po' la preoccupazione sull'atteggiamento di tutto il Consiglio regionale, non tanto, come ho detto fino a poco fa, nei rapporti fra maggioranza e opposizioni, quanto sul fatto che ci sia una sorta di mentalità di arrendevolezze rispetto alle prerogative legislative dell'Aula.
Ho notato - in riferimento a questo articolo, ma in realtà è un discorso valido per tanti altri disegni di legge o proposte di legge presentate in passato su oggetti diversi - che c'è stata una sorta di progressiva arrendevolezza rispetto alla prerogativa di poter disciplinare con interventi normativi, quindi generali e tendenzialmente immutabili quantomeno non derogabili da fonti di rango subordinato, di poter fissare dei paletti e consentire alla Giunta di svolgere il suo naturale ruolo, che è quello esecutivo.
Abbiamo visto in passato proposte legislative che venivano cassate e poi ripresentate dalla Giunta con un contenuto non dico uguale, ma sostanzialmente analogo, chiedendo poi alle forze politiche consiliari di votare provvedimenti che rispecchiavano le proprie proposte originarie ma non recavano le loro firme, quindi dover passare da firmatari a relatori.
È una mentalità che, sinceramente, non ci piace. E non ci piace dove ci sta portando, perché sta trasformando questo Consiglio regionale in un organo semplicemente amministrativo, meramente deliberativo. Questa è chiaramente una degenerazione che fa il paio con la sostanziale percezione che questo Ente abbia addirittura superato le ragioni storiche della propria esistenza.
Io penso che un'inversione di tendenza sulla necessità di questo ente e di questa Aula potrebbe prendere quota solo se ci fosse una ripresa coraggiosa e autorevole delle proprie prerogative. È sostanzialmente un cambio di mentalità che spetta esclusivamente ai componenti, senza dover aspettare nessuno stimolo esterno e nessun intervento della Giunta stessa che, comprensibilmente, fino adesso, ha approfittato di tutto lo spazio che il Consiglio gli ha lasciato sgombro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Ferrari; ne ha facoltà.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

La Giunta esprime parere negativo su tutti gli emendamenti proposti, a esclusione del 177), che accogliamo.



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni degli emendamenti che insistono sull'articolo 7.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 149), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 279), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 280), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 281), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 156), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 282), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 177), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 169), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 283), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 284), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 286), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 287), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 173) presentato dal Consigliere Marrone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

La modifica del titolo è un'operazione verità. È un emendamento di merito, non è ostruzionistico, perché vorrei ricordare a noi tutti che il titolo di questo disegno di legge originariamente - questa era la materia originariamente - era: "Disposizioni in materia di decadenza dall'assegnazione degli alloggi di edilizia sociale".
Con quest'mendamento propongo, per essere tutti tra di noi un po' più onesti intellettualmente, di cassare le parole "decadenza dall'", perch in realtà, questo è un disegno di legge sull'assegnazione delle case popolari. Ormai, la decadenza, per carità, anche quantitativamente nel novellato degli articoli, è diventata, tutto sommato, una parte abbastanza marginale. Doveva essere il tema principale, doveva essere l'urgenza doveva essere il motivo di trasversalità e di confronto; in realtà - ahimè di questo si è parlato molto poco - si è tradotto - lo abbiamo detto, è una delega in bianco alla Giunta - nell'abrogazione di un meccanismo automatico di decadenza che non condividevamo rispetto ai tre mesi di morosità sostituito con nessun altro criterio stabilito in legge, bensì tutto delegato a successive norme regolamentari o a prassi del tutto discrezionali di ATC e servizi sociali dei Comuni.
Peccato, però, che la vera novità è stata l'introduzione delle unioni omosessuali, insieme alle famiglie, come soggetti non solo titolati a chiedere l'assegnazione e a partecipare ai bandi, ma anche parificati sul campo dei subentri rispetto all'assegnatario deceduto o anche rispetto all'attribuzione dei punteggi. Questo è il nuovo tema di questo disegno di legge; è questo il motivo per cui abbiamo perso e buttato tre sedute di Consiglio, seduta mattutina e pomeridiana di ben tre Consigli. Direi che almeno...



(Commenti del Presidente Chiamparino)



MARRONE Maurizio

Presidente, se n'è sorbita così poca, che in questo momento la vedo poco titolata rispetto a molti suoi colleghi a intervenire, per cui...



(Commenti del Presidente Chiamparino)



MARRONE Maurizio

Ho solo detto che se n'è sorbita poca, insomma, era una cosa molto leggera, non l'ho attaccata. Visto che interrompeva, replicavo all'interruzione.
In realtà, il vero tema è diventato un altro: è il motivo per cui siamo stati costretti a portare avanti questa strategia ostruzionistica, quanto meno cercate di dare una coerenza a questa vostra scelta politica modificando il titolo e cambiandolo rispetto all'oggetto vero.
Sarebbe davvero un domani strano e particolare, magari per uno studente che deve scrivere una tesi o un soggetto che per qualsiasi motivo deve studiare la normativa regionale, scoprire che l'introduzione delle unioni civili nella legge regionale sulla casa è avvenuta tramite un disegno di legge che trattava di decadenza dalle assegnazioni per morosità. Questo sarà un tema di organicità e, soprattutto, di coerenza legislativa.
Se, invece, volete proprio rivendicare di avere utilizzato questo cavallo di Troia del disegno di legge su un tema davvero emergenziale come le decadenze, allora, siete liberi di farlo, io l'opportunità, per essere onesti e trasparenti nel titolo, ve l'ho data.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Le ricordo, che, se vuole, può intervenire nella discussione.



MARRONE Maurizio

È vero, l'avevo dimenticato, perché, effettivamente era il titolo, non era neanche un articolo di per sé, stavo anche affrettando la discussione però il Presidente più che correttamente mi ricorda che, effettivamente, è un emendamento che introduce, quindi, effettivamente, si può aggiungere una discussione, ma saranno due minuti molto veloci, solo per ribadire che sarebbe stato opportuno individuare un'altra sede, un'altra serietà di approfondimento di Commissione su questo tema. Purtroppo si è deciso di operare una forzatura. Abbiamo sprecato due settimane abbondanti, forse anche tre, nell'attardarci su questa legge. Ricordo che il testo era stato presentato a novembre e lo state approvando a metà marzo.
È un passaggio che si poteva evitare, a gennaio si sarebbe potuto approvare questo testo se fosse stato percorso con coerenza e per i tutti casi l'orientamento che la maggioranza, con la Presidente di Commissione Conticelli e l'Assessore Ferrari, hanno dato di rinvio della discussione di tutti gli aspetti connessi alle assegnazioni e ai punteggi sulla legge n. 3 del 2010 al tavolo di lavoro, già incaricato di imbastire la riforma complessiva della legge.
Ahimè, si è deciso, con una decisione non condivisa da noi di distinguere, quindi di rifiutare le nostre proposte relative al punteggio che voi avete deciso di continuare a conferire ai richiedenti asilo, agli immigrati per il loro status, a prescindere da qualsiasi condizione economica e sociale e idem i punteggi ad hoc previsti per i rom che vivono in baracche nei campi nomadi abusivi. Avete deciso, dicevo, che questi non erano temi su cui intervenire urgentemente e che, invece, era urgente intervenire sull'inserimento delle unioni omosessuali che, ricordo, è del tutto autonomo e ulteriore rispetto all'intervento già operato a livello nazionale dai vostri colleghi di partito in sede nazionale e parlamentare.
Un intervento che, in termini di concretezza, non aveva alcuna urgenza ma che crea un precedente a livello italiano e che crea, secondo me, anche dei motivi che non rendono solo peculiare, ma anche poco solida questa normativa.
Ma su questo, visto che è un intervento a cui tengo e preferisco non correre rischio di giuste e inevitabili interruzioni da parte della Presidenza, preferisco rinunciare a venti secondi e concentrarmi nell'ultimo intervento sulla legge, in dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marrone.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 173), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'intero testo il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

La vera operazione verità l'abbiamo ora che è terminata questa lunga kermesse legata a questo provvedimento legislativo. Affermiamo un principio importantissimo, che è quello per cui le decadenze non avvengono automaticamente dopo tre mesi dall'inizio di un atteggiamento di morosità ma sono subordinate alla valutazione nel merito sulle cause di questa morosità.
Questo è il senso dell'urgenza di questo provvedimento legislativo.
L'impegno ad affrontare il tema dei conguagli è oggetto di appositi ordini del giorno e di un lavoro che si sta portando avanti. Si è utilizzata questa navetta legislativa non per incidere sul diritto di famiglia, che non è competenza delle Regioni, ma per recepire formalmente una legge nazionale che è stata approvata un anno fa, onde evitare di scaricare sugli Uffici quello che è il comma 20, dell'articolo 1 della legge Cirinnà afferma, cioè che ogni qual volta sono in gioco diritti o doveri delle due persone unite civilmente, il termine coniuge deve essere sostituito con convivente o persona unita civilmente. Una legge che, di per sé, è applicativa ma, ripeto, recependola formalmente, evitiamo dubbi interpretativi o evitiamo, cosa che era intenzione di qualcun altro, di creare degli ostacoli che poi imponessero agli aventi diritto di ricorrere al Tribunale per fare affermare i diritti medesimi.
Siamo stati travolti per ben tre sedute - che, ricordiamo, costano anche all'erario pubblico - da una sequela e da fiumi di parole che possono essere semplicemente riassunte con una parola sola: intolleranza. Una manifestazione di intolleranza rispetto a diritti naturali, a meno che non fosse un modo originale per fare outing sul tema, nel qual caso ci sarebbe tutto il mio rispetto assoluto.
Infine, e chiudo su questo nell'annunciare il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico, vorrei anche dire che abbiamo trovato abbastanza disdicevole che si sia accusato velatamente l'Ufficio che lavora per il Consiglio di aver seguito dettami o diktat di maggioranza nel dichiarare ricevibili. o irricevibili. gli emendamenti. Quel giudizio è stato un giudizio di natura tecnica e io credo che noi ci possiamo scontrare politicamente anche in modo molto feroce, ma dobbiamo lasciare da parte l'attività degli Uffici che, invece, operano nell'assoluta imparzialità e nell'interesse di tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'intero testo il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che, in realtà, questa discussione certamente lunga, sia in parte ostruzionistica e in parte di merito. Va riconosciuto, a quella che è un'attività d'Aula, che nel momento in cui si contrasta una norma, chiunque si sia trovato qui, chiunque nelle Aule del Parlamento nazionale, ha uno strumento per cercare, essendo minoranza, di modificarla da una parte e di bloccarla dall'altra intervenendo a lungo con emendamenti di merito e con emendamenti che hanno un carattere ostruzionistico. Almeno c'è un merito: i piemontesi si sono resi conto di qual è stato il centro di questa legge.
Avete visto quanto ci abbiamo messo a discutere l'articolo 6, cioè qualche minuto ancorché fosse nella cornice complessiva di un disegno ostruzionistico, e quante ore - molte - ci abbiamo messo a discutere ci che era assolutamente inutile in questo momento.
Credo sia la prima volta che mi capita. Non esprimo un voto salvo verificare quello che sarà l'aspetto sugli atti di indirizzo perch vedete, è vero che abbiamo discusso per molte ore dell'allargamento dei diritti alle coppie arcobaleno, ma è altrettanto vero che poi abbiamo derubricato in qualche minuto un tema che riguarda solo qualche migliaio di piemontesi e per qualche migliaio di euro che devono pagare ad ATC Torino cioè i conguagli, come se fosse un aspetto di secondo piano.
Con l'articolo 6 noi oggi stiamo sanando molte morosità che sono colpevoli per la norma. Rammento, solo per memoria, che se esiste la morosità incolpevole nella legge n. 3 è grazie a un emendamento che il sottoscritto e il collega Chieppa presentarono alla legge n. 3, che non prevedeva la morosità incolpevole. Per cui si dovette inevitabilmente introdurre - non con la norma, ma con un regolamento - un parametro.
Ma mentre oggi, con l'approvazione dell'articolo 6, blocchiamo la decadenza di chi possiede una Ferrari (non pongo un esempio casuale) ma vive in una casa popolare - perché è così - decidiamo di non bloccare migliaia di conguagli, di richieste per centinaia e migliaia di euro, di persone che con difficoltà arrivano alla fine del mese e che con difficoltà pagano l'affitto solito. E decidiamo di non farlo per un aspetto che è molto poco di interesse collettivo, ma è molto legato all'interesse di parte.
Visto che l'opposizione (il sottoscritto, unitamente ad altri colleghi) si è posta per prima il problema relativo ai conguagli, questa proposta (prima emendativa) non viene accolta.
Possiamo sospendere tutti coloro che sono morosi, che hanno una decadenza, hanno quindi un atto che sottrae loro già la casa popolare. Ma non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo intervenire, invece, con una sospensione temporanea di conguagli, che, con certezza, in moltissimi casi sono sbagliati, solo perché - aggiungo io - lo propone l'opposizione.
Con questa logica non si va da nessuna parte, in primo luogo, perch non si fanno evidentemente gli interessi dei piemontesi; in secondo luogo perché non si fanno gli interessi di questo Consiglio.
Ma pensate che, dovendo discutere di bilancio e di tutto ciò che riguarda il Governo di questa Regione - e pensando noi che tanto meno governate, tanto meno atti fate, tanto meglio è per questo Ente - noi abbiamo il timore che ci respingiate un atto che favorisce i cittadini piemontesi? Ci fate una cortesia, sebbene avremmo voluto che tale cortesia non venisse fatta, per cui presteremo grande attenzione a quella che sarà l'espressione sugli atti di indirizzo.
Un'ultima considerazione sull'atto di indirizzo: peraltro, l'ho già fatto presente agli Uffici e mi permetto anche di dire che è possibile far presente agli Uffici qualcosa, perché gli Uffici sono composti da persone e, come tali, possono anche sbagliare. Nel qual caso, l'ordine del giorno presentato dal sottoscritto, ancorché abbia una numerazione successiva rispetto a quello presentato dalla collega Conticelli, ha un protocollo precedente; quindi non può che avere una numerazione precedente.
Senza offendere nessuno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Ovviamente non potevo rinunciare, dopo tanti interventi, a rendere l'ultimo di dichiarazione di voto.
Mi spiace notare - lo dico sinceramente - proprio da parte di chi magari ha seguito la tematica più di altri - che il segnale della battaglia ostruzionistica più che aver raccolto delle obiezioni di merito o di approfondimento, alla fine ottenga solo (e non soltanto dal collega Appiano, per carità) il risultato di beccarsi contemporaneamente, nello stesso pacchetto, dell'omofobo, del gay represso, del Consigliere abusivo che ha spostato forse un pochino...
APPIANO Andrea (fuori microfono) Quest'ultima cosa no!



MARRONE Maurizio

Infatti ho detto non solo dal collega Appiano, ma in modo molto trasversale dalla nuova maggioranza di asse centrosinistra-Movimento 5 Stelle.
Posso solo dire che queste considerazioni un po' infantili mi scivolano di dosso, perché non ho timori personali ad identificarmi in nessuna di queste tre categorie. E devo dire che quella di gay represso non è neanche quella che trovo più offensiva fra quelle che mi sono state mosse.
Devo ammettere, però, che ha fatto scendere un pochino il livello del dibattito, quantomeno nella parte finale. Mi aspettavo queste boutade più a caldo, meno fredde, magari nella fase più centrale dell'ostruzionismo.
Soprattutto, non mi aspettavo che la dichiarazione di voto del Partito Democratico, che comunque è il primo Gruppo di maggioranza di questo organo, alla fine di limitasse a questo. Mi aspettavo un contributo più serio.
Ribadiamo - questa è la dichiarazione di voto, quindi è la sede giusta per riaffermarlo - la motivazione iniziale, ossia evitare che migliaia di famiglie (soprattutto novaresi, ma non solo) venissero messe in mezzo alla strada, per errori che spesso e volentieri sono riconducibili alle Amministrazioni comunali e ai vertici degli enti strumentali regionali per la casa popolare.
Era anche giusto sostituire il meccanismo della decadenza automatica questo non è avvenuto - con un altro alternativo, che riconoscesse maggiore elasticità a tutela e a garanzia delle famiglie morose - questo sì - ma dall'altra parte, tutelasse - con la collega Gancia lo abbiamo ribadito in più occasioni - anche le ragioni erariali degli Enti per la casa popolare regionale.
Perché dobbiamo anche ricordare il dato per l'ATC Piemonte centrale emerso recentemente, questi 143 milioni di euro di crediti da assegnatari morosi. Presidente Chiamparino, in qualche modo dovrete cercare anche di recuperarli! La gran parte (più di 60 milioni) fa capo a contratti già conclusi e quindi sottoposti a decadenze già eseguite. Sono curioso di vedere come li recupererete, sanando quel bilancio: presumibilmente non li recupererete.
È ovvio che un passaggio finale va fatto sul tema che ha monopolizzato l'attenzione, anche grazie al nostro ostruzionismo, e cioè il vostro strumentale inserimento delle unioni civili all'interno di questo disegno di legge, che nulla aveva a che fare con questo tema.
Concluderò con un elemento che ho solo accennato in passato: questa vostra forzatura, che non richiama la legge Cirinnà ma la copia, di fatto è, checché ne dica il collega che ha parlato a nome del Partito Democratico, una palese violazione della ripartizione delle competenze legislative tra Stato e Regioni.
Voi dovevate emanare un disegno di legge che parlasse di case popolari mentre avete approvato in disegno di legge che parla poco di case popolari e molto di diritto di famiglia.
La Regione Piemonte, infatti, è l'unica ad essersi prestata a questa strumentalizzazione, da primi della classe, della classe arcobaleno, in questa gara o derby (forse è più una gara che non un asse) tra Movimento 5 Stelle e PD nel chi solleva per primo e più in alto la bandiera GLBT.
Tutto ciò, di fatto, espone tutto questo provvedimento legislativo, nel vaglio che riguarda tutte le leggi regionali di costituzionalità da parte della Corte, che deve proprio esprimersi sul tema delle competenze, un giudizio di incostituzionalità che potrebbe viziarlo. Cito il caso di Uber dove avevamo fissato dei divieti che parlavano di mezzi di promozione di un servizio che è disciplinato da norme regionali, e ci è stato risposto che invece era concorrenza. Figuriamoci cosa diranno quando vedranno che voi state parlando di famiglie, di unioni civili e di unioni omosessuali in una disciplina regionale assolutamente fuori dalla nostra competenza.
Concludendo, la speranza è solo una: mi premunirò di mandare queste osservazioni alla Corte Costituzionale nel momento del vaglio di costituzionalità di questo provvedimento di legge.
Visto che di fatto si condivide l'esigenza primaria di salvare dalle decadenze le famiglie, quello che posso dire è che insisterò sulla illegittimità costituzionale della parte aggiunta dal Movimento 5 Stelle e dal centrosinistra sulle unioni civili omosessuali. Dunque, cercherò di perorare l'abrogazione solo parziale per incostituzionalità di questo provvedimento, sperando che, quantomeno, si salvi la parte che è di reale competenza regionale, ossia quella che tratta di decadenze dalle morosità nell'assegnazione degli alloggi di edilizia sociale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
La dichiarazione di voto del nostro Gruppo sarà negativa rispetto all'impianto complessivo della legge, anche se ci ha visto votare favorevolmente alcune parti della stessa, in particolare l'articolo 6 perché evidentemente avevamo fin da subito concepito l'emergenza che si stava manifestando nella nostra regione, in particolare, in alcuna zone della nostra regione.
Dalla semplificazione, che l'anno scorso ci ha visti protagonisti nella discussione dell'accorpamento delle ATC, c'è stata l'analisi da parte dei Revisori di bilancio che hanno visto dei "buchi" sicuramente molto complessi nell'ambito delle ATC e a breve sentiremo, nella relazione di bilancio, quali saranno le conseguenze che questi buchi avranno sul bilancio della Regione, perché sapete che mentre in passato vi erano delle suddivisioni abbastanza concrete fra i bilanci delle società partecipate adesso, essendovi il consolidato unico all'interno del bilancio della Regione, questi soldi li dovremmo mettere da qualche parte nell'ambito del bilancio; sono centinaia di milioni di euro e i piemontesi sapranno di questi buchi generati negli anni passati.
Nella discussione di oggi, che come sempre è una discussione fra sordi lo dico con cognizione di causa - nel senso che la minoranza cerca di portare motivazioni di merito nell'ambito della discussione delle leggi, ma vedo che non vi è alcun tipo di tentativo di recepimento, perché, come è stato detto, siamo partiti da una sintesi di bilancio che dava quelle dimensioni epocali di debito, per arrivare a che cosa? Non a gestire le emergenze, ma è tipico nell'ambito della maggioranza che quando parliamo lo faccio solo come esempio, perché non voglio cambiare tipo di discorso di legge sul consumo del suolo trattiamo l'urbanistica e non affrontiamo una nuova legge urbanistica, invece, in questo caso, mentre parliamo di una legge che doveva affrontare l'emergenza casa discutiamo su una legge sul diritto di famiglia.
In tal modo, facendo un "pastrocchio" (io utilizzerei questo termine perché non avevo altro nome) dove non si fa una vera legge sul diritto di famiglia, che andrebbe trattata in modo autonomo rispetto a quella della casa, come pure non si va a rivedere completamente la legge 3, ma si va a ritoccarla affinché i Comuni (questa è la sintesi), probabilmente accollandosi la Regione questi debiti, i Comuni non verranno meno con i loro bilanci e quindi non avranno problemi nel prossimo futuro.
Quindi ecco il motivo per il quale, in questi giorni, abbiamo differenziato la nostra azione di minoranza, perché non vi è stata un'azione da parte del Gruppo di Forza Italia, ma lo è stata sotto il profilo del merito. Attendiamo ancora, da parte della II Commissione, una risposta ad un'istanza che io e il Gruppo avevamo presentato per sapere che cosa avverrà in futuro rispetto a quanto è successo in termini di debito pregresso; infatti, non sappiamo qual è il tipo di risposta e attenderemo a breve che in Commissione la Presidente ci dirà come sarà affrontato il problema del debito pregresso.
Per concludere, voteremo il complesso della legge dando un parere negativo rispetto a ciò che è stato detto in queste giornate di lavoro in Aula.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Molto è già stato detto. Credo che forse manchi una parola che avremmo desiderato fosse inserita in questo disegno di legge relativo al danno erariale, che peraltro questa Giunta ha ereditato, per andare verso il criterio di economicità anche riferito alle ATC. Ribadisco, si parla spesso di diritti, ma è stata completamente dimenticata la parola "doveri".
Ricordo che, quando ero Presidente della Provincia di Cuneo, c'era una stretta correlazione (cerco di dirlo nel modo più delicato possibile) tra chi rifiutava i lavori proposti dal Centro per l'impiego e coloro che abitavano nelle case di proprietà delle ATC, quindi, il grande sforzo da fare è uno sforzo culturale. È vero che dobbiamo muoverci ed essere veloci questo lo chiedo soprattutto al Presidente Chiamparino, affinché attivi politiche importanti per il lavoro, ma dobbiamo anche ripristinare la cultura del lavoro che è stata sempre propria del nostro antico Piemonte lo dico in piemontese - il "travaj"; se non c'era quello eri un parassita non eri una persona, ma un reietto. Questa culturalmente non è più di moda ma andrebbe recuperata come concezione, perché oggi sembra che prevalga la tesi del furbo, del fare meno: chi fa meno è più furbo.
Credo che chiunque abbia un po' di dignità, anche per non essere un parassita della società, voglia pagare il debito che ha nei confronti di chi lo sta aiutando, lo Stato in questo caso. Quindi, salvare dalla decadenza alcune famiglie credo sia veramente ingiusto nei confronti di chi ogni mese mette anche solo 10-20 euro, facendo fatica per poter onorare i propri debiti.
Inoltre, credo che il raggiungimento nel disegno di legge dei punteggi a famiglie considerate di origine non italiana, come ho già ribadito, sia un razzismo al contrario (perdonatemi il termine) nei confronti di chi questo Piemonte l'ha fatto, l'ha salvaguardato e lo sta continuando a salvaguardare anche in questo momento storico abbastanza difficile.
Il voto della Lega Nord Piemont, da non confondere con "Noi con Salvini" (sembra che siamo due partiti), è ovviamente no.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gancia.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

C'è una frattura anche lì? Mannaggia.
Grazie, Presidente.
Siamo arrivati alla fine della discussione su questo disegno di legge che aveva avuto un iter accidentato in Commissione; sembrava di essere addivenuti a una sintesi, ma in realtà la discussione si è complicata su un inserimento di un emendamento che recepisce, come abbiamo detto tante volte, una legge nazionale e quindi francamente non ci ha visto partecipi come forza di opposizione, a un'attività emendativa, in gran parte ostruzionistica e in buona parte anche priva di senso, nel contenuto degli emendamenti stessi, in quanto non vediamo e non riteniamo che in questo provvedimento ci siano delle problematiche particolari.
Abbiamo detto che condividiamo il disegno di legge, presentato dalla Giunta riguardante la decadenza dell'assegnazione di edilizia sociale, ma con alcune riserve. Le riserve sono che avremmo voluto poter discutere insieme tutto il provvedimento della legge 3; probabilmente, visto il tempo impiegato per discutere la modifica di un singolo articolo, se avessimo inserito le altre analisi sulla legge, forse avremmo già potuto produrre la legge in toto, nel senso che magari un giorno in più, un giorno in meno magari insieme a 250 emendamenti privi di senso, magari ci potevano essere una ventina-trentina di emendamenti di merito e su questi si poteva discutere.
Noi in Commissione li abbiamo ritirati e non li abbiamo ripresentati in Aula perché l'Assessore e la maggioranza hanno assunto un impegno: innanzitutto, si sono impegnati a respingerli, quindi a non dare un parere favorevole, ma, soprattutto, a non andare neanche in discussione di merito sugli emendamenti di modifica della legge n. 3/2010. Per questo, noi li abbiamo ritirati e abbiamo deciso di ripresentarli in una discussione più ampia sul rinnovo della legge n. 3/2010 complessiva, sperando che si possa addivenire a una modifica che vada nel senso di migliorare l'esecuzione di ciò che riteniamo fondamentalmente un diritto, cioè il diritto alla casa per i piemontesi.
Mi sento di dire che il combinato disposto dell'articolo 5 e dell'articolo 6 crea un po' di confusione, perché uno modifica l'articolo 17 sopprimendo il periodo dei tre mesi per la valutazione della morosità in modo che si possa collegare alla dichiarazione dell'ISEE, quindi, si possa verificare questa morosità se è colpevole o incolpevole.
Ritenevamo si dovesse modificare la soglia tra morosità colpevole e morosità incolpevole - cosa che non è stata fatta - e ritenevamo si dovesse inserire l'obbligo alla sottoscrizione di piani di rientro, con importi congrui delle rate stesse in legge e non rinviare, con l'articolo 6, alla modifica del regolamento. Però, queste richieste non sono state accolte quindi il testo verrà approvato così.
Anche sull'articolo 7 ("Disposizioni in materia di fondo sociale") nonostante l'accoglimento di alcune nostre modifiche, abbiamo ancora delle perplessità, nel senso che, comunque, è sempre facoltà della Giunta concordare, con accordi e protocolli con enti strumentali, come le ATC delle sperimentazioni per quanto riguarda le norme di legge.
Però, riteniamo fondamentale - e su questo anticipiamo una richiesta di impegno ai colleghi Consiglieri e anche alla Giunta - avere uno stanziamento congruo di risorse sul fondo sociale. È inutile redigere una norma con cui si auto-autorizza - scusate la cacofonia del termine l'Assessore a fare una sperimentazione sul fondo sociale se non stanziamo le risorse, stiamo parlando nuovamente di aria fritta.
Quindi, noi chiediamo che vengano stanziate risorse sufficienti a coprire il 60 per cento della morosità incolpevole presente nella nostra regione, come da legge, altrimenti, delle due l'una: o modifichiamo la legge, e non copriamo più il 60 per cento, oppure, perdiamo veramente la faccia di legislatori.
Nonostante tutto - termino, Presidente - la nostra votazione sarà, con alcune riserve, favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che avremo tempo di rivedere la legge in generale, avremo tempo di discutere tante cose che non abbiamo ancora affrontato, anche se ricordo che in poco tempo abbiamo riformato le ATC, abbiamo da subito reinterpretato il fondo salvasfratti, cercando di farlo diventare un'opportunità per tutte le grandi città piemontesi.
Abbiamo da subito provato a costituire agenzie simili alle migliori esperienze nate in questo capoluogo e siamo arrivati a fare delle leggi anche molto in fretta, come quella sull'autocostruzione e sull'autorecupero, che ha permesso di mettere in campo in fretta delle strategie, anche per evitare l'inutilizzo di molte abitazioni private; così come siamo arrivati a questo provvedimento - era necessario bloccare 6.500 sfratti: è successo qualche mese fa, ma è stata una scelta politica - così come era necessario rimuovere il termine perentorio dei tre mesi della decadenza; così come era necessario ridare la possibilità ai Comuni di ridiscutere la morosità incolpevole o colpevole di queste 6.500 famiglie sapendo che quel termine perentorio non avrebbe mai costituito una fotografia, in qualche modo, della loro responsabilità in tutto questo.
Abbiamo fatto qualcosa di più? Sì, siamo stati alle regole della discussione che ci siamo dati. Abbiamo accolto alcuni emendamenti, altri li abbiamo rinviati a una discussione più generale, ma abbiamo fatto bene anche per il tipo di discussione che abbiamo fatto in Aula, a non tornare indietro su uno dei principi più cari di quest'Aula, ma anche della Costituzione. Ovverosia, è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini. Sì, stiamo parlando di eguaglianza, non c'è alcuna discriminazione, così come è stata detta al contrario, anzi, abbiamo voluto rimuoverle.
Abbiamo semplicemente detto che un'unione civile può avere le stesse possibilità di un matrimonio tra persone di sesso diverso nell'accedere a quelle case. Qualcuno ci ha detto - forse anche voi vi dovete in qualche modo accordare tra voi stessi - che queste cose si facevano già, c'erano già, erano già previste, altri hanno detto che si è voluto andare troppo avanti.
Credo semplicemente che questa Regione e questo Ente abbiano provato da tempo a rimuovere questi ostacoli, spesso anche essendo pionieri, ma questo territorio lo è stato, il suo Capoluogo lo è stato prima di altri. Credo che Sergio Chiamparino, più volte evocato nel portare avanti questa bandiera dei diritti, abbia fatto bene sia da Sindaco e, oggi, da Presidente di Regione, a continuare questo percorso, che ci porta semplicemente alla giustizia di un dato: le persone che compongono un nucleo familiare, se lo sono da più di un anno, possono in qualche modo accedere a quei diritti, semplicemente, come nel caso dei matrimoni, se hanno costituito un'unione civile possono non aspettare quell'anno: sapete che scandalo! Abbiamo discusso di questo per settimane.
Credo che, forse, abbiamo perso un po' di tempo, qualche collega lo ha detto, ma forse abbiamo fatto bene a continuare a tenere il punto: questa è una legge buona e giusta, anche se sarà necessario continuare a rivederla nei prossimi anni, anche perché di discussioni lasciate alle spalle ce ne sono tante. Ne cito alcune: l'accesso alla casa per tutti quelli che di fatto sono precariamente occupati, inoccupati, sottoccupati, a cui oggettivamente, il numero esiguo delle case popolari non viene garantito l'accesso.
Ci sarà tutto il tema dell'accesso ai mutui, della possibilità che i più giovani, in qualche modo, possano avere delle garanzie vere, così come c'è tutto il tema dell'autocostruzione nel privato, il tema della riduzione del consumo e anche della possibilità delle ATC di acquisire nuovo patrimonio, però, credo che in questo abbiamo assunto un impegno.
Ovviamente, ringrazio la Presidente di Commissione e i colleghi che mi hanno dato la possibilità di essere relatore di maggioranza di questo testo; credo che ci impegneremo nelle prossime settimane, subito nei gruppi di lavoro, per far sì che quanto di buono abbiamo fatto continui a rendere il diritto alla casa un diritto accessibile e possibile in questa regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Essendosi conclusa la fase delle dichiarazioni di voto, procediamo alla trattazione degli atti di indirizzo collegati al disegno di legge n. 229.
. Ordine del giorno n. 1018 presentato da Vignale, inerente a "ATC: blocco e verifica dei conguagli dell'acqua e dell'elettricità".
Tale ordine del giorno, per errore materiale, è stato anteposto.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Com'è noto, unitamente al tema delle decadenze, noi crediamo che questo sia il vero problema da affrontare, come abbiamo detto anche nell'illustrazione dell'emendamento per una serie di motivi. Intanto perch vi sono cifre che oggi coloro i quali le hanno ricevute non sono in grado di pagare, semplicemente per un motivo, non perché il conguaglio sia soltanto troppo elevato. Il conguaglio è troppo elevato perché a tutti è arrivato il conguaglio dal 2013 al 2015, allora voi capite che coloro i quali l'hanno ricevuto solo oggi, pagando i residenti delle case ATC un anticipo ogni mese, se a fine 2013 non ricevono la richiesta di conguaglio è perché ritengono, doverosamente, che l'anticipo che è stato conteggiato da ATC nel pagamento mensile dell'acqua o dell'elettricità sia sufficiente a garantire la spesa sostenuta.
Tre anni dopo, a dicembre 2016, arrivano richieste di conguaglio per molte migliaia di euro che sommano, in alcuni casi, tre anni, in altri, in modo bizzarro, addirittura 15 anni, quindi andando oltre a quella che è la possibilità che la norma consente. ATC chiede in tutto ciò che è formale perché poi in tutto ciò che è informale ha un altro mondo. La lettera di ATC dice che questo è avvenuto per rincari dell'acqua e che questi conguagli si possono pagare al massimo con una rateizzazione di 12 mesi.
Rispetto a ciò, che è la posizione di ATC centrale, noi ci siamo mossi prima con l'emendamento e in seguito, dopo la comunicazione che era già avvenuta la scorsa settimana da parte dell'Assessore Ferrari, che dice che non si può intervenire per legge, abbiamo presentato una mozione.
La mozione chiede la sospensione per sei mesi dei conguagli. Per due motivi. Noi dobbiamo dare una certezza rispetto a coloro i quali oggi hanno 4-5.000 euro da pagare e lo vivono, giustamente, come un problema da risolvere. L'unica certezza che noi possiamo dare loro è dire: il conguaglio è sospeso. ATC non ha trasmesso per tre-quattro-cinque anni il conguaglio? Il tempo di rateizzazione sarà almeno pari agli anni in cui c'è il conguaglio stesso, per risolvere molti ma molti errori che si sono creati.
Fra dicembre e gennaio ho avuto una serie di incontri con inquilini delle case popolari un po' di tutta la città, anche di fuori Torino. Vi sono situazioni in cui alcuni condomini si sono recati presso ATC perch hanno visto la loro bolletta essere cambiata. Una persona che aveva 5.400 euro, dopo che si è recato in ATC ha un conguaglio di 2.685 euro, ma 2.500 euro sono stati levati.
Vi sono persone che sono andate in ATC per significare il fatto che hanno ricevuto un conguaglio del 2013-2014-2015 quando sono andati ad abitare in quella casa nel 2016 o nel 2015, quindi non potevano pagare dei conguagli per anni in cui non erano presenti all'interno di quella abitazione.
Noi crediamo che la sospensione sia corretta. Noi scriviamo "sei mesi" perché ci sembra un termine congruo, ma se si ritiene di porre una sospensione in un termine inferiore si può mettere un termine inferiore, ma ci deve essere una certezza, cioè che i cittadini piemontesi che hanno ricevuto un conguaglio in proprio, non fosse altro nei tempi e in alcuni casi anche nella quantità, abbiano la possibilità di recarsi presso l'istituto e verificare se quel conguaglio corrisponde a verità e, se anche fosse corretto, nel momento in cui è corretto, avere una rateizzazione, una possibilità che garantisca loro di poterli pagare. L'una e l'altra: la correttezza e la tempistica.
Cosa chiediamo nel nostro ordine del giorno? Chiediamo di far verificare gli importi della Commissione utenza perché per legge avrebbe già dovuto essere costituita. L'articolo 44 della legge n. 3, quella vigente, non una legge da modificare e da rifare, prevede che siano istituite all'interno di ogni ATC le Commissioni utenze, che sono quelle composte dall'istituto e dalle rappresentanze sindacali, che controllano che le utenze siano trasmesse in modo corretto.
La Commissione utenze, ai sensi della legge regionale, all'articolo 44 non c'è. Oggi cosa sta avvenendo all'interno almeno della provincia di Torino? Sta avvenendo che qualcuno ha già pagato perché, per esempio, aveva un appoggio bancario, quindi ha già pagato ed è in una situazione di difficoltà, perché magari i pochi risparmi che aveva sono stati già utilizzati. Altri hanno rateizzato nei 12 mesi che ATC propone, altri ancora si sono fatti un po' più ascoltare, magari hanno ottenuto dilazioni maggiori, altri ancora non sanno cosa fare. Nel senso che hanno un pagamento importante e non sanno come fare fronte a quel pagamento.
Nessuno vuole la paternità assoluta, ho letto i tre atti di indirizzo e ci sono alcuni aspetti condivisibili. C'è, in quello presentato dal Movimento Nazionale, l'aspetto legato alla sospensione, ma credo che in altri ordini del giorno vi siano aspetti rispetto alla congruità dei pagamenti e alla rateizzazione dei pagamenti. Se vogliamo fare una cosa utile per i cittadini piemontesi, cerchiamo di fare un atto di indirizzo che tenga conto delle esigenze che i cittadini stessi ci hanno singolarmente a diversi Consiglieri, o nell'incontro che è avvenuto l'altra settimana in Sala dei Presidenti, manifestato.
Significhiamo un altro aspetto perché di nuovo è nella legge della Regione Piemonte e, badate, noi non è che viviamo sulla luna, è chiaro a tutti che dal 2010 al 2014 l'ATC Torino l'ha gestito.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Dire il centrodestra è difficile, il Presidente era espressione della Giunta regionale, ma la maggioranza continuava ad essere espressione non del centrodestra, ma del centrosinistra. Ci è chiaro questo aspetto.
Di nuovo una legge regionale prevede che gli alloggi siano dotati di letture di dispositivi di telelettura. Oggi abbiamo il paradosso che la legge dice che noi dovremmo, per esempio, per l'acqua, mettere i contatori per ogni singolo alloggio laddove non ci sono, ma almeno dovremmo farli usare laddove ci sono. Invece abbiamo moltissimi alloggi in cui sono presenti i contatori e non vengono utilizzati. E perché sarebbe utile utilizzarlo? Per il modo più banale del mondo, perché, come accade anche nelle case private, visto che l'acqua si calcola pro capite, uno denuncia per due e poi sono in quattro. L'aspetto del consumo risolve qualunque tipo di problema.
Un ultimo aspetto, che non è nell'ordine del giorno, riguarda la trasparenza delle bollette. Io invito l'Assessore a riflettere su questo.
Chi vive in una casa non ATC sa quello che paga: cioè se io pago 800 euro di riscaldamento, lo so perché ho consumato un tot di metri quadri che, diviso per i miei millesimi, comporta quella cifra.
Non è possibile che chi vive in una casa popolare riceva un quantum da pagare senza sapere che cosa sta pagando.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 1017 "Conguagli inviati da ATC relativamente alle utenze di luce e acqua" presentato da Conticelli, Accossato, Appiano Baricco, Caputo, Corgnati, Ferrentino, Gariglio, Grimaldi, Ravetti Rossi, Rostagno.
La parola alla prima firmataria, Consigliera Conticelli, che lo illustra.



CONTICELLI Nadia

Come abbiamo avuto modo di rinnovare più volte nel corso della trattazione, riteniamo che questo tema debba essere portato all'attenzione del Consiglio regionale, anche se non strettamente assunto nella norma che andiamo ad approvare in questo momento.
Nel passaggio da una bollettazione da parte di una società esterna ad un servizio internalizzato all'ATC ci sono state, evidentemente, delle discrasie. Come aveva detto in sede di Commissione, ATC centrale internazionalizzando il servizio, avrebbe inviato dei conguagli in modo da far attivare dei piani di rientro.
Oltre a ritenere che ci siano stati degli errori (è comunque possibile), crediamo che non vi sia la dovuta trasparenza nelle bollette e che nella comunicazione non sia stato sufficientemente esplicitato, cosa che invece sta succedendo nella realtà, che ciascuno di questi conguagli può essere verificato in maniera puntuale e che possono essere applicati dei piani di rientro relativi alla capacità debitoria del nucleo familiare.
Nel percorso che abbiamo appena avviato sui criteri del regolamento secondo me andrà rivisto questo aspetto, perché così come abbiamo previsto per le decadenze, la norma prevede dodici mesi. A volte, quindi, si rischia di essere nelle mani del funzionario più o meno rigido, mentre credo che lo spirito espresso sia dall'Assessorato che da tutti noi trasversalmente, ma anche delle ATC, sia quello di offrire dei piani di rientro realistici.
Noi chiediamo innanzitutto una verifica puntale dei consumi, come già avviene, anche nei Comuni dell'area metropolitana, e che non siano intanto, applicati gli interessi di mora. Ricordo che non si tratta di interessi mora sul pregresso, ma sono interessi di mora che scattano se, a partire dal termine che è stato dato in queste bollette di gennaio e febbraio, l'utente magari non è ancora riuscito a prendere l'appuntamento per il piano di rientro o non ha provveduto a pagare.
Sappiamo che l'ATC ha avviato un tavolo di lavoro per rivedere la bollettazione: chiediamo che ciascuna bolletta riporti il dettaglio dei consumi riferiti da quel singolo utente e dagli altri, come in ogni bolletta condominiale di qualsiasi casa privata.
Infine - questo era un percorso già avviato dal Comune di Torino con ATC centrale, che auspico l'Amministrazione attuale porti avanti - erano in corso delle interlocuzioni con le società fornitrici di servizio intanto per un protocollo, per capire come fare prima di arrivare al distacco delle utenze, che purtroppo è molto più frequente di quello che pensiamo, anche di quelle indispensabili come l'acqua e il riscaldamento. E poi se è possibile prevedere tariffe calmierate per le case popolari, magari in alcune fasce orarie. Perché oggi - l'abbiamo ripetuto più volte in questi due giorni - il costo delle utenze e delle bollette spesso incide sul nucleo familiare molto più dell'affitto, che invece è calibrato sulle possibilità ISEE del nucleo familiare (quello delle utenze invece no).



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 1030 presentato da Bono, Batzella, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti, Campo e Andrissi, avente a oggetto "Stop a decadenze per assegnatari e proprietari case ATC per conguagli su utenze di anni passati, adozione di piani di rientro congrui e verifiche puntuali sui consumi".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Abbiamo inteso presentare questo ordine del giorno proprio a seguito di diverse segnalazioni, soprattutto dall'ATC Piemonte centrale e dalla Città di Torino, di questo problema emergente del ricevimento di richieste di pagamento di conguagli di bollette per utenze (soprattutto dell'acqua) corrispondenti anche a somme di 2.000, 3.000 o 4.000 euro. Somme che ovviamente, rendono di fatto impossibile il saldo da parte degli utenti di case popolari che, evidentemente, se avessero a disposizione quella cifra non sarebbero probabilmente soggetti titolati ad avere l'assegnazione di una casa popolare o a permanere nella stessa.
Il Presidente dell'ATC Piemonte centrale ha garantito l'adozione di rateizzazioni del debito stesso, ma questa rateizzazioni, perlomeno da quello che siamo venuti a conoscenza, sono insufficienti. Poiché si parla di rateizzazioni da cinque a dieci rate (massimo dodici), se si considera che parliamo comunque di cifre superiori a 2.000 o 3.000 euro, sebbene venissero divise anche in dodici rate si otterrebbero comunque somme superiori a 200 euro mensili, che si vanno poi a sommare al canone dell'alloggio, alle bollette mensili o trimestrali da pagare, rendendo sostanzialmente impossibile il rispetto del saldo di queste bollette.
Come ho detto prima, questi conguagli derivano anche da errori di contabilizzazione o di calcolo delle bollette stesse da parte di aziende che erogano alcuni servizi pubblici fondamentali, come quello l'acqua (nel caso di Torino parliamo dell'Azienda Metropolitana Acque Torinesi SMAT), in quanto si riferiscono addirittura a conguagli non richiesti di oltre dieci anni fa. Ci hanno mostrato bollette risalenti al 2002! I conguagli relativi a tali bollette, di per sé, dovrebbero essere in prescrizione, ai sensi del Codice Civile (la prescrizione è prevista dopo cinque anni). Nonostante questo, nelle assemblee condominiali di alcuni strutture che registravano questi sforamenti rispetto a conguagli di anni passati, l'ATC ha fatto approvare a maggioranza (proprio perché deteneva la maggioranza, in termini di millesimi, delle case) un accordo con cui comunque gli assegnatari, quindi gli inquilini delle case stesse, si impegnavano a pagare questi pregressi, che invece avrebbero dovuto essere oramai prescritti.
Francamente, ci lascia un po' perplessi: mi sembra che ci sia stato un accanimento in questo senso, che noi non comprendiamo, da parte dell'ATC Piemonte centrale. Se in un'assemblea condominiale di proprietà degli inquilini venisse richiesto il saldo rispetto a spese del 2002, come prima cosa l'amministratore verrebbe gentilmente mandato a fare il proprio mestiere da un'altra parte, per non essere volgari, e visto che le assemblee condominiali, per chi ne ha esperienza, anche quelle di privati cittadini proprietari, sono belle calde e surriscaldate, magari anche qualche cosa di più.
Comprendiamo il dissenso e lo sconcerto di questi inquilini degli alloggi ATC, che si vedono recapitare bollette di dieci o dodici anni fa che non hanno potuto dire la loro perché non sono proprietari di case mentre ha parlato in loro vece l'ATC, assumendosi quest'onere o, meglio scaricandolo sugli inquilini stessi.
Noi chiediamo che venga innanzitutto sospesa qualunque possibile ipotesi di adozione di una procedura di decadenza dall'assegnazione delle case per questi debiti. Se ATC ha deciso comunque di far pagare anche le bollette pregresse, per noi queste cifre sono comunque da rateizzare in un tempo congruo, che non può essere un anno. Perché se parliamo di bollette di 3.000 o 4.000 euro, non possiamo chiedere a persone che hanno già difficoltà economiche di aggiungere alle loro spese mensili altre 200 o 250 euro. Dobbiamo confrontarci con persone che ovviamente hanno difficoltà economiche, se no non sarebbero in ATC.
Chiediamo che questi debiti non possano far accendere, tra virgolette la procedura di decadenza, quindi siano considerati a parte rispetto alla morosità colpevole, proprio perché ci sono queste difficoltà, quindi vengono verificate le reali bollettazioni.
Ho visto queste bollette: in alcuni mesi i consumi ammontavano a 30 metri cubi per nucleo familiare e in altri mesi ammontavano a 100; intendo complessivamente, perché non mi riferisco alla singola utenza o al singolo appartamento. Risulta quindi difficile pensare che, da un mese all'altro, i consumi dell'acqua si triplicano, ma fa pensare più a errori di misurazione.
Secondo me, è fondamentale avere un monitoraggio puntuale sui consumi e avere anche delle letture precise, delle teleletture e dei dati chiari per i condomini, perché è del tutto evidente che, se fossimo in un condominio e arrivassero delle bollette e l'utenza non ha la possibilità di verificare quali sono i reali consumi, forse ci sarebbero dei problemi. Chiediamo la possibilità di avere queste misurazioni, rese veramente puntualmente a chi abita nelle case ATC, perché ci possono essere stati degli errori e delle perdite che possono aver generato queste bollette.
In ultimo, riguardo ad un caso sollevato dalla Provincia di Vercelli chiediamo che alle famiglie sia verificata (faremo una modifica a mano) la possibilità di non intestare il contratto idrico al singolo assegnatario ma che sia intestato all'ATC, di modo che abbia un interesse diretto a verificare che i consumi corrispondano realmente a quelli effettuati.
Farei quest'unica modifica rispetto al testo, perché vogliamo verificare se c'è la possibilità di non intestare il contratto idrico al singolo assegnatario ma all'ATC. Visto che non abbiamo avuto il modo e il tempo, perché siamo arrivati oggi alla discussione finale, di approfondire questo tema, nell'ultimo punto aggiungiamo soltanto la frase che inizia con le parole "di verificare la possibilità".



PRESIDENTE

Collega Bono, si avvicini alla Presidenza per sottoscrivere le modifiche.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei apportare una piccola modifica all'ordine del giorno proposto dal Consigliere Bono. Ho visto alcuni piani di rientro di alcuni soggetti interessati a questi piani di rientro, di famiglie classificate come morose incolpevoli.
Vorrei chiedere se sostenete quest'ipotesi di inserire anche che i morosi incolpevoli non possano essere soggetti al piano di rientro. Perch le utenze o comunque, i debiti pregressi devono essere coperti dal Fondo sociale.
Nel caso in cui questo non avvenga, perché il Comune non ha coperto la sua quota di Fondo sociale, le famiglie morose incolpevoli non possono essere soggetti al piano di rientro, contrariamente a quanto è successo.
Purtroppo, questa è la realtà. So che la legge non dovrebbe permetterlo, ma la realtà di oggi è questa. In alcuni incontri serali sul territorio della provincia di Vercelli si sono presentate alcune famiglie morose incolpevoli, con un ISEE inferiore a 6.000 euro con piani di rientro sostanziosi.
Purtroppo, questo è avvenuto al di fuori della legislazione. Allora per tagliare la testa al toro, inserirei anche questo aspetto, che credo sia più che condivisibile.



PRESIDENTE

Avete bisogno di un paio di minuti di sospensione? La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.25, riprende alle ore 18.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Su richiesta dell'Assessore e in questo caso, devo dire, è una richiesta pertinente, abbiamo modificato l'ordine del giorno chiedendo che l'Assessore intervenga nei confronti di ATC, perché sospenda... Perché, per la verità, non è l'Assessore Ferrari che può bloccare direttamente i conguagli, ma è ATC Torino che ha emesso le cartelle e che può sospendere i conguagli.
Per noi, come abbiamo detto precedentemente, era importante l'impegno di carattere politico, che credo che in questo caso porti a un risultato che sia quello complessivamente di dare tranquillità e di dare la possibilità ad ATC in tempi brevi, ma con un po' meno d'ansia per i cittadini, di risolvere i suoi problemi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Abbiamo inserito la seguente frase: "Affinché sia valutata nella variazione della normativa in materia la più alta copertura possibile della morosità incolpevole, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili".



PRESIDENTE

Consigliere Andrissi, legga anche le altre modifiche, quelle apportate dal collega Bono.
Grazie.



ANDRISSI Gianpaolo

"Affinché la situazione debitoria dei conguagli utenze per anni passati non faccia scattare le procedura di decadenza di assegnazione degli alloggi di edilizia sociale". E anche la seconda frase, i conguagli al posto...
Leggere la scrittura di Bono è un'impresa.



PRESIDENTE

Comprendiamo che è una scrittura da medico, quindi lascerei al medico la parola, brevemente.



BONO Davide

Semplicemente, è stato richiesto di non mettere in modo perentorio che sia proibita l'intestazione del contratto idrico, ma che si valuti la possibilità di proibire l'intestazione del contratto idrico al singolo assegnatario. Quindi, si passa da un vincolo e da un obbligo a una possibilità.



PRESIDENTE

Prima di mettere in votazione i tre atti di indirizzo, vi anticipo che svolgeremo anche il punto sulle nomina ATC in quanto ieri non è stato raggiunto il quorum necessario alla nomina del componente. Quindi, gli Uffici stanno predisponendo il necessario.
Possiamo procedere con la votazione dei tre atti di indirizzo, con un orientamento favorevole da parte della Giunta.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1018, come modificato il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1017, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1030, come modificato il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Prima di porre in votazione l'intero testo di legge, devo leggervi delle note di coordinamento, predisposte dagli Uffici.
La prima è la seguente: "Ai sensi dell'articolo 90 del Regolamento interno del Consiglio regionale e a seguito dell'approvazione degli emendamenti n.
7, n. 8, n. 9, n. 174, n. 175 e n. 176, che sostituiscono 'la convivenza di fatto' a 'la convivenza sottoscritta con contratto', si propone la seguente modifica di coordinamento alla lettera a) del comma 2 dell'articolo 4 della legge regionale n. 3/2010, come modificato dall'articolo 1 del disegno di legge n. 229: le parole 'avente sottoscritto contratto di convivenza' sono sostituite dalle parole 'di fatto'".
Segue la seconda nota: "Ai sensi dell'articolo 90 del Regolamento interno del Consiglio regionale, per uniformità con la norma nazionale in materia di unioni civili (legge n. 76/2016) e a seguito dell'approvazione degli emendamenti n. 8, n. 9 e n. 174, che sostituiscono le parole 'unito civilmente' con le parole 'parte dell'unione civile', si propone la seguente modifica di coordinamento alla lettera a) del comma 2 dell'articolo 4 della legge regionale n. 3/2010, come modificato dall'articolo 1 del disegno di legge n. 229 e dall'articolo 13, comma 1 come sostituito dall'articolo 3 del disegno di legge n. 229, le parole 'unito civilmente' sono sostituite dalle parole 'parte dell'unione civile'".
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 204 "Agenzie Territoriali per la Casa ATC del Piemonte Sud" - (articolo 31, l.r. 3/2010 modificato dalla l.r. 11/2014) Consiglio di Amministrazione - nomina di 1 membro in sostituzione del signor Marco Balossino (seconda votazione)


PRESIDENTE

Nella seduta consiliare di ieri, 14 marzo, è stata portata in votazione la nomina relativa ad Agenzia Territoriale per la Casa ATC del Piemonte Sud, Consiglio di Amministrazione, nomina di un membro in sostituzione del signor Balossino Marco (dimissionario).
Considerato che non è stata raggiunta la maggioranza assoluta dei votanti, secondo quanto prescritto dall'articolo 79, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale, è necessario procedere ad una seconda votazione, a seguito della quale sarà considerato eletto il candidato che ha riportare il maggior numero dei voti.
Chiamo il Consigliere Valle ad assistere il Consigliere segretario Molinari nel ruolo di scrutatore, in quanto Consigliere più giovane, e io appena possibile, procederò alla chiama.



(Il Presidente effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Procediamo allo spoglio delle schede.
Proclamo nominato, quale membro del Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Sud in sostituzione del signor Marco Balossino, il signor Santi Marco.
Rammento che, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n. 39/2013 la presentazione della dichiarazione da parte dei soggetti nominati sull'insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.57)



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