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Dettaglio seduta n.204 del 14/02/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



(I lavori iniziano alle ore 9.36 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1271 presentata da Ferrentino, inerente a "Acquisto dei biglietti Trenitalia a bordo dei treni"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1271.
La parola al Consigliere Ferrentino per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Il tema è stato esposto più volte all'Assessore ed è un tema che interessa moltissimo i pendolari delle ferrovie di tantissimi Comuni (parliamo soprattutto delle piccole stazioni), che devono acquistare il biglietto prima di usufruire della tratta in oggetto.
In molte realtà, l'unico punto di distribuzione del biglietto è di difficile accesso: ci sono i giorni di chiusura, trattandosi di tabaccherie o bar, pertanto si tratta di una situazione difficile.
Sino a qualche mese fa il biglietto poteva essere acquistato con congruo anticipo, mentre adesso, quando lo si acquista, occorre indicare il giorno dell'utilizzo dello stesso. Questo non può che rendere estremamente difficoltoso l'accesso all'utilizzo del servizio ferroviario.
Per tale motivo, abbiamo esposto più volte all'Assessore ed anche ai vertici di Trenitalia la necessità d'intervenire sul Contratto di servizio per cercare di rendere fruibile e più semplice l'accesso al servizio ferroviario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Come afferma giustamente il Consigliere Ferrentino, il mio Assessorato è già stato investito della questione. Ci sono stati degli approfondimenti che hanno constatato, sulla linea Bardonecchia-Torino, ma non solo situazioni che creano effettivamente delle barriere all'utenza, per potersi dotare dei titoli di viaggio necessari.
Questa situazione si è aggravata nel tempo, anche perché in molti casi Trenitalia ha deciso di sostituire le macchinette per l'erogazione automatica del biglietto con macchinette che accettano esclusivamente bancomat o carta di credito, aggravando ulteriormente la situazione. Se ne comprende anche l'obiettivo: purtroppo, ci sono stati casi, non solo di vandalismo, ma proprio di rapina, sulle macchinette che, invece, utilizzano i contanti.
Al di là di questi aspetti, negli approfondimenti che faremo per il Contratto di servizio sarà necessario stabilire regole molto più precise affinché l'ente erogatore del servizio presti la necessaria attenzione all'utenza, anche da questo punto di vista.
Per quanto riguarda la questione del cambio delle modalità di acquisto dei biglietti, noi avevamo protestato rispetto alla decisione di Trenitalia, attuata a livello nazionale, relativamente all'acquisto del biglietto singolo indicando la data di uso del biglietto stesso, perch evidentemente diventa un appesantimento in più.
Trenitalia giustifica questa decisione con le questioni della lotta all'evasione, ma a noi pareva che la risposta non fosse sufficiente. Molte sono le possibilità e gli interventi necessari per combattere l'evasione ma questo forse è uno dei meno incisivi ed appropriati.
Il problema è che questi interventi non sono regolati e regolabili dal Contratto di servizio. Noi abbiamo competenza sul "quanto", ma non sul "come", pertanto questa nostra protesta non ha avuto effetti, anche perch siamo rimasti piuttosto isolati nel consesso delle varie Regioni interessate.
Per quanto riguarda l'acquisto del biglietto senza sanzione sui treni questo deve essere regolato - come lei sa, come ci siamo già detti - con una modifica della legge n. 1/2000. Su questo aspetto sta lavorando la struttura che si occupa dei controlli di gestione e monitoraggio, anzi invito lei - e ovviamente i membri della Commissione trasporti e infrastrutture - a mettersi in contatto o, meglio, farò mettere in contatto i tecnici della struttura con lei, in particolare, e poi ovviamente con la Presidente, in modo da definire, nei tempi più brevi possibile, le modalità e il merito della modifica legislativa necessaria.
Grazie.


Argomento: Contributi alla cultura

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1369 presentata da Frediani, inerente a "Accordi e Convenzioni Assessorato alla Cultura LR 58/78 - principio di unicità"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1369.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, e buongiorno, Assessore.
Parliamo dell'utilizzo di Accordi e Convenzioni in ambito culturale, in particolar modo riferiti alla legge n. 58, quindi alle attività legate alla stessa.
Saltando le premesse, che fanno riferimento alla finalità della legge e allo Statuto della Regione, quindi a tutte le motivazioni che portano la nostra Regione a sostenere attività culturali, arrivo direttamente al punto in cui, nel Programma di attività in materia di promozione dei beni e delle attività culturali 2015-2017, si parla proprio delle Convenzioni. Questo strumento consente di finanziare attività caratterizzate da unicità del ruolo rivestito, riconosciute come eccellenze o facenti parte di specifici sistemi di ambito.
Queste sono le caratteristiche che devono possedere i soggetti che sono oggetto di Convenzione da parte della Regione.
Tali attività dovrebbero prevedere un rapporto di carattere triennale.
Vengono stipulate, ovviamente, tra la Regione e il soggetto in questione e devono altresì prevedere la definizione di un progetto complessivo per il periodo considerato, specifici programmi di attività annuali coerenti con il progetto generale ed evidenti ricadute di pubblico interesse e rapporti con l'ambito culturale in cui agiscono. Inoltre, l'impegno economico della Regione deve avere carattere sussidiario e comunque non esclusivo rispetto a una pluralità di fonti.
Pertanto, le caratteristiche devono essere caratteristiche di sistema eccellenza o unicità.
Noi abbiamo effettuato diversi accessi agli atti e abbiamo analizzato l'elenco delle convenzioni stipulate dalla Regione relativamente agli anni 2015-2016.
Ne cito alcune: l'Associazione Casa Resistenza Verbania Fondotoce (30.000 euro), Associazione Culturale Parco d'Arte Vivente (70.000 euro) la Fondazione Fitzcarraldo, che tutti ben conosciamo (72.000 euro), la Fondazione Merz (90.000), la Fondazione Pistoletto - Cittadellarte di Biella (230 mila euro), la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (240 mila euro); tra gli altri, vi è l'Associazione Marcovaldo (120 mila euro) Associazione Xplosiva (100 mila euro), e di questa abbiamo già parlato in occasione di un'altra interrogazione.
Per sintesi, nel biennio 2015-2016 la Regione ha assegnato oltre 25 milioni di euro per finanziare iniziative in ambito culturale. Di questi circa 19 milioni finanziano l'attività di soggetti di cui la Regione è socio fondatore o soggetti di cui detiene una partecipazione o su cui ha potere di indirizzo, mentre solo un'esigua parte sono assegnati attraverso una procedura di evidenza pubblica.
A nostro parere, alcune di queste iniziative non presentano il carattere di unicità e, d'altra parte, non è chiaro quali siano i criteri.



PRESIDENTE

Chiederei ai colleghi di lasciare continuare l'intervento.
Prego, Consigliera.



FREDIANI Francesca

Parlavo dei criteri di eccellenza che non sono sempre chiarissimi e questa interrogazione è volta a conoscere quali siano e in che modo vengano applicati.
Infine, alcuni accordi riguardano attività che si configurano a tutti gli effetti come prestazione di servizio e potrebbero pertanto essere considerate come elusive della normativa comunitaria e nazionale sugli appalti, come ad esempio nel caso dell'Osservatorio regionale.
Quindi, noi vorremmo fare un po' il punto sulla situazione delle convenzioni, anche in vista di un prossimo bilancio previsionale che ci vedrà impegnati nella determinazione delle somme destinate alla cultura.
Quindi, chiediamo all'Assessore sulla base di quali riferimenti normativi vengano stipulate queste convenzioni, quali siano i parametri utilizzati per determinare in modo non arbitrario il rispetto dei criteri di unicità ed eccellenza; se nell'assegnazione discrezionale dei contributi, in assenza di criteri evidenti, non si riscontri un rischio di elusione del principio di trasparenza e imparzialità richiamato nella normativa in materia, quindi anche nello Statuto della Regione Piemonte e della normativa sugli appalti pubblici.
Infine, si interroga la Giunta per sapere se si intenda definire per il futuro dei criteri di assegnazione e una procedura concertata, anche attraverso un passaggio in Consiglio regionale, al fine di evitare che i casi di finanziamento puntuale di alcuni interventi possano essere percepiti come utilizzo discrezionale delle risorse da parte dell'Assessorato regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera. Chiedo cortesemente il rispetto dei tempi.
La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente.
Naturalmente c'è una risposta più lunga che poi consegnerò. Cerco di riassumere una parte più tecnica, mentre farò un ragionamento conclusivo più di carattere politico.
Dal punto di vista tecnico, nel Programma di Attività 2015-2017 approvato con la DGR n. 116-1873 del 20 luglio 2015, previa acquisizione del parere positivo della Commissione consiliare competente in materia espresso il 6 luglio 2015, a pagina 10 si legge: "La Giunta regionale, con separati provvedimenti, procederà ad individuare ambiti di intervento e soggetti che, per le loro caratteristiche di sistema, eccellenza ed unicità, possono essere individuati per la definizione di un rapporto di convenzione a sostegno di progetti".
La convenzione, pertanto, rappresenta una delle modalità di intervento di questo Assessorato, limitata a situazioni che rappresentano tre caratteristiche, che vanno intese, però, come un "aut, aut, aut", cioè "o o, o". Cioè non devono essere possedute tutte e tre, ma una di queste tre.
Queste tre caratteristiche sono, sì, l'unicità, ma anche l'eccellenza e il sistema di ambito, cosa tra l'altro su cui stiamo lavorando molto. Questi sono i tre criteri che non sono da intendersi come "e, e, e", ma "o, o, o".
Sempre all'interno di questo programma di attività approvato dalla Giunta, sentito il parere della Commissione, naturalmente abbiamo anche messo dei criteri generali di valutazione di tutte quelle che sono le nostre azioni, quindi la rispondenza agli obiettivi strategici della Regione Piemonte, la capacità di fare sistema, la sostenibilità economica dei progetti, la ricaduta e promozione territoriale, l'innovazione e la rilevanza di ambito.
Voglio ancora aggiungere la deliberazione ANAC n. 32 del 20 gennaio 2016, recante le linee guida per i rapporti tra i soggetti pubblici e gli organismi no profit. In proposito, è rilevante sottolineare che, sebbene nel precitato atto deliberativo non sia stato affrontato in modo complessivo l'argomento delle relazioni con gli organismi del terzo settore in tutti gli ambiti nei quali tali organismi svolgono un ruolo importante in collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni, come ad esempio nei settori rilevanti dei servizi alla persona e dei servizi alla comunità risulta tuttavia non opinabile che lo strumento della convenzione è stato nondimeno individuato in via generale dai legislatori nazionali e regionali, come quello più consono per instaurare rapporti di collaborazione tra Pubblica Amministrazione e organismi del terzo settore com'è per l'appunto quello culturale. Questo da un punto di vista tecnico.
Mi permetta, però, poi di fare anche una valutazione, che è una valutazione di una visione; valutazione che, peraltro, ho già espresso negli Stati generali della cultura. Non credo che, per quanto riguarda la cultura, lo strumento del bando sia l'unico strumento applicabile; non solo non lo credo, ma penso addirittura che sia dannoso, nel senso che è uno dei problemi in taluni casi, e spiego il motivo. Uno dei problemi che oggi ci poniamo è quello di garantire la stabilità di alcune attività, perché non si può rimandare tutto a bando.
Il nostro ambito di risorse è un ambito limitato, ma credo che alcune questioni possano essere messe a bando, altre questioni hanno bisogno di stabilità. Pensiero che non è solo mio, è un pensiero anche di una Regione come la Lombardia, che opera nella cultura con moltissime convenzioni; ad esempio, tutti i teatri sono convenzionati.
Questo è un problema che, proprio nel momento in cui prepariamo un testo nuovo per la cultura, dobbiamo porci; innanzitutto perché il bando può servire ed essere molto utile su alcune questioni, ma non su tutte e soprattutto pone un problema di stabilità delle attività.
Ancora una riflessione: se un Assessorato alla cultura - e stiamo parlando di un Assessorato che si occupa di arte e di artisti - non sa riconoscere e non sa supportare le sue eccellenze, e quindi i prodotti artistici che sono delle punte di diamante, e non sa supportare l'attività di queste punte di diamante (perché non è tutto uguale), credo perda uno dei suoi compiti principali. La nostra Costituzione, infatti, all'articolo 9 ci dice che noi dobbiamo produrre cultura, e quindi dobbiamo produrre contenuti.
Pertanto, dobbiamo anche essere in grado di riconoscere una crescita artistica di alcuni soggetti e di alcune attività. L'eccellenza, quindi, è uno dei criteri con cui un Assessore alla cultura deve operare.
Questa, ovviamente, è la mia visione di quello che è la cultura, ma è una visione condivisa da altre Regioni che hanno molto aumentato le convenzioni per garantire alle strutture di avere della stabilità.
Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1360 presentata da Berutti, inerente a "Collegamenti ferroviari Casale Monferrato - Vercelli Mortara tra i peggiori d'Italia" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che, per quanto riguarda l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1360, il Consigliere Berutti ha richiesto risposta scritta.


Argomento: Contributi all'agricoltura

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1349 presentata da Graglia, inerente a "PSR 2014-2020: ritardo nei pagamenti" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che, per quanto riguarda l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1349, il Consigliere Berutti ha richiesto risposta scritta.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.58 la Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(Alle ore 10.01 il Presidente Laus comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Per quanto riguarda le ulteriori proposte di modifica, vi chiedo gentilmente di posticiparle dopo la commemorazione di Carla Spagnuolo.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Appiano, Chiamparino, Chiapello, Ferrari Ferraris, Ferrero e Valmaggia.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali della sedute del 31 gennaio 2017


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 24 gennaio 2017.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliera regionale Carla Spagnuolo, deceduta il 3 febbraio 2017


PRESIDENTE

Intanto, porgo le scuse del Presidente Sergio Chiamparino per la sua assenza; per motivi personali ci teneva molto ed è molto dispiaciuto di non essere qui oggi con noi a commemorare il ricordo di Carla.
È scomparsa il 3 febbraio scorso, all'età di 71 anni, Carla Spagnuolo Presidente del Consiglio regionale nella V Legislatura e Consigliera regionale nella VI e nella IX.
Nata a Torino il 1° aprile 1945, laureata in giurisprudenza, è stata componente del direttivo piemontese e provinciale di Torino del Partito Socialista Italiano e, dal 1989, della Direzione nazionale del partito.
Dirigente della Regione Piemonte e Capo di gabinetto della Giunta regionale dal 1975 al 1980, nel 1980 viene eletta in Consiglio comunale a Torino, dove assume l'incarico di Assessora al Decentramento e Servizi scolastici e, dal 1985 al 1990, è Assessora al commercio e artigianato.
Eletta per la prima volta Consigliera regionale nel 1990, nella circoscrizione di Torino dentro la lista del Partito Socialista Italiano diventa Presidente del Consiglio regionale.
Rieletta nella VI Legislatura, ricopre il ruolo di Presidente del Gruppo consiliare Patto dei democratici, componente delle Commissioni bilancio, ambiente, lavoro, urbanistica e Vicepresidente della Commissione speciale per la revisione dello Statuto.
Nel 2008 viene nominata, in quanto ex Consigliera regionale, componente della Commissione di garanzia della Regione Piemonte.
Nuovamente eletta in Consiglio regionale nel 2010, nella lista maggioritaria, diventa Presidente della Commissione sanità e componente della Commissione urbanistica e della Commissione speciale con compiti di indagine conoscitiva per la promozione della cultura della legalità e per il contrasto di ogni forma di criminalità organizzata.
Le commemorazioni, soprattutto quelle laiche, tendono a proporsi come momenti inoppugnabili, che rievocano emozioni e sanciscono valori da tutti condivisi, al di là delle opinioni personali, perciò consentitemi un atto non di rito, ma personale, di omaggio alla sua figura.
Chi, come me, ha avuto il privilegio di conoscere Carla Spagnuolo ricorda di lei la profonda conoscenza delle istituzioni, la grande fermezza di carattere, ma, al contempo, la sua grande umanità.
Con un'intelligenza viva e ricca, una volontà ferrea nel conseguire gli obiettivi prefissi, una rara capacità di lavoro e di impegno, Carla Spagnuolo è stata protagonista di una lunga stagione politica e con lei se ne va un pezzo di storia vissuta con intensità. Ha tradotto nella sua attività istituzionale e amministrativa i valori del socialismo in cui credeva fermamente, applicandoli in scelte e atti concreti per lo sviluppo e la crescita della comunità che rappresentava. Difendeva il valore della libertà di ciascuno, seppure in un'ottica di visione unitaria, di profonda umanità verso gli altri, solidarietà per il prossimo e, non ultimo, in una laica religiosità. Alle battaglie per il progresso civico e sociale si associavano quelle per i diritti delle donne, per riconoscere loro un ruolo paritario nella società.
È stata dentro i processi, li ha connotati, li ha influenzati, sempre con un profilo laico, innovativo, capace di guardare oltre le ideologie e gli schemi precostituiti. Ha rivendicato ed esercitato la responsabilità politica. Anche per questo sono onorato di poterla ricordare qui, da questi banchi che l'hanno vista protagonista di memorabili battaglie politiche, in quest'Aula che la conobbe prima e unica donna Presidente del Consiglio regionale, imparziale custode delle regole, inflessibile garante dei diritti di tutti.
Sicuro del consenso pressoché unanime di questa Assemblea, proporrò di dedicare al ricordo di Carla Spagnuolo la sala attigua a quella dei Presidenti, sita al pianterreno, deputata nell'imminente futuro ad ospitare le mostre del Consiglio regionale.
Al marito Luca e ai famigliari desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra più sincera vicinanza.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio in memoria della Dottoressa Carla Spagnolo già Presidente del Consiglio e Consigliera regionale.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.38, riprende alle ore 10.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Chiedo che sia iscritto all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 997 presentato da Gariglio, Caputo, Conticelli, Gallo e Rostagno, inerente a "Annunciato trasferimento di oltre cento dipendenti Telecom da Torino a Roma".
Poiché è stato presentato un piano industriale nei giorni scorsi, credo che ci sia l'urgenza di questa discussione e chiedo che venga messa in calendario, in modo tale che l'ordine del giorno sia approvato questa mattina.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rostagno.
Se non ci sono obiezioni, possiamo inserirlo al punto 55) all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Abbiamo appreso dagli organi di stampa di un piano straordinario relativamente all'abbattimento delle liste d'attesa in sanità approvato ieri dalla Giunta regionale; sempre dagli organi di stampa leggiamo che questo piano è stato presentato e non soltanto discusso, ovviamente, in Giunta regionale, ma discusso - giustamente - con coloro i quali si devono occupare di questo tema, quindi i professionisti della sanità.
Se il Consiglio regionale, che ha una competenza esclusiva sulla sanità, fosse anche edotto di questo tema, credo non sarebbe brutta cosa.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Prego, Consigliere Bono.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

La stessa? Va bene.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Nella scorsa seduta, ho richiesto comunicazioni dell'Assessore Valmaggia sul tema della qualità dell'aria e lei mi ha, come sa, rinviato a questa seduta. Successivamente, in sede di Conferenza dei Capigruppo mi ha comunicato dell'impossibilità dell'Assessore - se ho capito bene - a dare le comunicazioni oggi per impegni istituzionali.
Ravviso che sui giornali oggi l'Assessore competente in materia del Comune capoluogo di questa Regione dice che queste misure hanno già mostrato il loro fallimento insufficienza, e sostiene che sono insufficienti.
Credo che questa sia una discussione che va tenuta alta; tra l'altro, a fianco delle linee di indirizzo sulla qualità dell'aria, dobbiamo predisporre il piano sull'abbattimento della bolletta energetica e delle emissioni. Quindi le chiederei, se è possibile, di calendarizzare nella prossima seduta una lunga e approfondita discussione su questi temi.



PRESIDENTE

Condivido.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato l'intervento del collega Vignale e credo di aver capito che è sulla stessa linea anche il collega Bono. Ieri ho avuto modo di parlare con l'Assessore Saitta circa il piano straordinario per abbattere le liste d'attesa.
In queste ore, d'intesa con i due Vicepresidenti della IV Commissione dovremmo decidere, insieme all'Assessore Saitta, una data (la prossima settimana possibilmente, al massimo entro 14 giorni) per incardinare questo argomento discussione, in IV Commissione, cercando di capire le condizioni dell'avvio della discussione e quanto sarà lungo il cammino, ai fine di concludere una deliberazione che, peraltro, non è stata ancora approvata in Giunta, ma che lunedì è stata discussa nella cornice del quadro complessivo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Volevo unirmi alla richiesta del collega Grimaldi, perch effettivamente abbiamo notato, soprattutto da parte dell'Amministrazione del capoluogo, un cambiamento anche di orientamenti: annunci che poi sono stati ritrattati e misure annunciate in Consiglio comunale di ieri che sinceramente, nessuno si aspettava, anche perché era stato individuato un percorso di condivisione con tutta una serie di interlocutori e di associazioni di categoria.
Secondo me, sarebbe meglio che la Giunta, sperando che sia stata coinvolta in queste decisioni, o quantomeno consultata, ci renda una comunicazione, magari oggi stesso, rispetto allo stato dell'arte altrimenti, se si ritiene preferibile, si potrebbe dedicare una seduta di Commissione ad hoc per approfondimenti. Sinceramente, una delle due soluzioni sarebbe opportuna, soprattutto la prima, sperando che non abbiano appreso, come noi, dai giornali il blocco di tutti i diesel.



PRESIDENTE

Mi associo e anch'io farò personalmente una richiesta.
La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Visto che il tema riguarda molto da vicino, e ha già interessato in più occasioni, com'è giusto che sia, la V Commissione, sicuramente possiamo, a seconda delle decisioni dei colleghi, dedicare fin da subito uno spazio e un'informativa su questo tema con l'Assessore anche già nella seduta di giovedì prossimo; la Commissione è già convocata con all'o.d.g. il disegno di legge n. 217, ma possiamo dedicare uno spazio a questo tema all'interno del dibattito.
Io stessa ho cercato di contattare l'Assessore perché sono stata anch'io un po' confusa dalle notizie, per me soltanto notizie di stampa quindi non sono riuscita a capire la coincidenza delle decisioni assunte dalla Città di Torino con quelle del protocollo messo a disposizione dei Comuni e siglato dal Comune di Torino stesso, mi sembra, e anche da altre città della cintura metropolitana.
Farò ovviamente questa verifica chiedendo all'Assessore Valmaggia di chiedere la presenza del Direttore dell'ARPA, perché credo sia opportuno sentire anche il nostro braccio operativo.



PRESIDENTE

Era quanto stavo per dire, mi ha anticipato. Per combinazione frequentiamo le stesse persone! Al di là della battuta, la parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Solo per confermare il fatto che ieri mattina l'Assessore Saitta ha illustrato alla Giunta regionale le linee guida di un piano per l'abbattimento delle liste d'attesa e ha rappresentato alla Giunta regionale un percorso che prevede che, prima dell'assunzione dell'atto deliberativo, ci siano quattro o cinque settimane al massimo di una fase di ascolto e di confronto su questo documento e su queste linee con la comunità piemontese, individuando, tra i soggetti che saranno coinvolti immediatamente, in questa fase di confronto e di ascolto, la Commissione consiliare competente.
Sotto questo profilo, non ho che da confermare le parole del Presidente della IV Commissione, perché durante la discussione di ieri in Giunta sono state altresì precisate da parte dell'Assessore Saitta le modalità con cui si vuole avviare questo confronto con la comunità piemontese, anzitutto all'interno del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 2 febbraio 2017 le seguenti leggi regionali e ne ha deliberato la non impugnativa: legge n. 24 del 5 dicembre 2016, "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e disposizioni finanziarie"; legge n. 26 del 12 dicembre 2016 "Incorporazione del Comune di Selve Marcone nel Comune di Pettinengo in Provincia di Biella".


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Nomine (rinvio)


PRESIDENTE

Colleghi, comunico che, per quanto l'esame del punto 3) all'o.d.g.
inerente a "Nomine", nel corso della mattinata troveremo un momento per procedere in merito.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame proposta di deliberazione n. 198, inerente a "Richiesta di modifica della denominazione del comune da 'Fubine' a 'Fubine Monferrato'"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 198, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 198, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Esame mozione n. 892 presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin Ruffino e Sozzani, inerente a "Adozione del regolamento di cui all'articolo 7 della l.r. 14/2013 'Norme in materia di panificazione'"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 892, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Intervengo sulle norme in materia di panificazione partendo dal presupposto che l'eccellenza dei nostri prodotti agricoli e artigianali riconosciuta a livello internazionale, è costantemente attaccata da prodotti esteri, che non sempre rispettano i livelli qualitativi ed igienico-sanitari richiesti dalla legislazione vigente.
Sappiamo inoltre che il settore della panificazione è quello che risente maggiormente dell'importazione di prodotti dall'estero in cui il pane viene prodotto e surgelato per poi essere riscaldato e venduto in Italia come prodotto in loco.
Tenuto conto che il pane è un'eccellenza gastronomica del Piemonte caratterizzato da un elevato livello di qualità, frutto delle tradizioni locali da cui deriva un prodotto fresco e artigianale.
Considerato ancora che il Consiglio regionale, per tutelare i produttori e i consumatori del pane, realizzato in panificio e da panificatori artigianali che lo producono nei loro laboratori, garantendo quindi l'eccellenza, ha approvato la l.r. 14/2013 recante "Norme in materia di panificazione".
Rilevato che il comma 2 dell'articolo 4 recita: "Le imprese che procedono alla cottura o doratura finale di impasti intermedi crudi o precotti, con o senza preformatura, lievitati e non lievitati e congelati o surgelati per una conservazione prolungata e che hanno determinato un'interruzione del ciclo di lavorazione, informano il consumatore sulla tipologia e sulle peculiarità del prodotto e indicano le caratteristiche del ciclo di lavorazione al quale è stato sottoposto, in ottemperanza a quanto previsto dall'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 1998, n. 502".
Verificato che l'articolo 1 del DPR 502/1998 stabilisce che "il pane ottenuto mediante completamento di cottura da pane parzialmente cotto surgelato o non surgelato, deve essere distribuito e messo in vendita in comparti separati dal pane fresco e in imballaggi preconfezionati" riportanti, oltre alle indicazioni di cui al D.lgs. 109/1992, la dicitura "ottenuto da pane parzialmente cotto surgelato" in caso di provenienza da prodotto surgelato; "ottenuto da pane parzialmente cotto" in caso di provenienza da prodotto non surgelato né congelato.
Rilevato ancora che l'articolo 7 della l.r. 14/2013 prevede l'adozione da parte della Giunta regionale del regolamento di attuazione delle finalità della legge medesima, che, ad oggi, non è ancora stato predisposto, chiediamo che il Consiglio regionale impegni la Giunta regionale ad adottare, al fine di frenare gli atti di concorrenza sleale tutelare l'opera artigiana di eccellenza delle imprese operanti nel settore della panificazione e a garantire ai consumatori la provenienza del prodotto, il regolamento di cui all'articolo 7 della l.r. 14/2013 entro qui c'è scritto "sessanta" - potremmo dire anche novanta giorni dall'approvazione del presente documento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
La nostra mozione vuole portare all'attenzione l'eccellenza artigiana ma anche promuovere gli alimenti sicuri e tracciabili. Intendiamo anche parlare dell'aumento della consapevolezza dei cittadini sul pane fresco attraverso la sicurezza, la tracciabilità, l'autenticità, l'etichettatura gli aspetti nutrizionali, il sapore, ma sicuramente anche le tradizioni.
Riteniamo importante elevare l'immagine e la riconoscibilità nei consumatori e anche, se possibile, aumentare il consumo.
Il pane fresco contribuisce nella nostra regione a uno sviluppo socio economico attraverso il mantenimento dei livelli occupazionali che sono connessi alla filiera produttiva. In Italia, ad esempio, si contano circa 22 mila imprese del pane con una media di 3,5 addetti per azienda.
Pensiamo anche che tutelare l'impresa dei panificatori significa sviluppo di nuova imprenditorialità e anche occupazione proprio mediante il processo di filiera.
Riteniamo che questo processo virtuoso eleva la notorietà della filiera produttiva sul mercato piemontese italiano e porta anche un aumento delle quote di mercato del prodotto pane fresco.
Pensiamo anche che, se arriveremo a breve ad avere il disciplinare approvato dal Consiglio regionale del Piemonte, potremo incentivare un importante utilizzo delle materie prime locali; poi - certamente non è di poco conto - sappiamo anche che possiamo lavorare - e credo che in questo senso ci sia una fervente attività da parte del Consiglio regionale - sulla prevenzione con corretti stili di vita.
Oggi abbiamo una concorrenza importante; c'è una grande confusione su questo tema. C'è un "pane", tra virgolette, che arriva dall'estero e che crea confusione, sicuramente fa perdere posti di lavoro, ma incide anche negativamente sulle nostre attività.
Voglio anche ricordare che, ad esempio, nel mio Comune è stato istituito un registro dove sono state inserite le attività di panificazione che rispettano le regole che ho citato io ma anche il collega Graglia tanto da riuscire a dare una denominazione controllata al pane.
Questo aspetto, sicuramente, ha permesso un maggiore consumo, ma altresì, ha mantenuto i livelli occupazionali sul territorio, forse ha anche attratto una parte di turismo che è interessata a poter consumare un prodotto sano.
Questo è quanto, in qualche maniera, noi dobbiamo ai cittadini piemontesi, forse proprio a fronte della tradizione di panificazione che ci distingue anche dalle altre regioni.
Immagino che il termine rappresentato dal collega Graglia possa essere rispettato, perché già c'è una traccia di disciplinare; in questo senso ci siamo anche confrontati con l'Assessore competente, che mi pareva interessato ad arrivare all'approvazione nel minore tempo possibile.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Anche noi abbiamo depositato, come Gruppo Lega Nord, un'interrogazione che sollecita il regolamento in attuazione della l.r. 14/2013.
Ritengo doveroso ringraziare e ricordare quanto fatto dalla Giunta Cota per la promulgazione della l.r. 14/2013, che è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 29 del 18 luglio 2013.
Il nostro è stato un iter concordato con l'Associazione Panificatori relatore di maggioranza fu l'allora Consigliere Federico Gregorio; devo dire che l'Assessora competente dell'attuale Giunta Chiamparino, la dottoressa De Santis, aveva già dato ampia disponibilità.
Sono assolutamente necessari, però, i regolamenti di attuazione. Perch lo ribadisco - è stata una battaglia della scorsa legislatura promossa dal Gruppo della Lega Nord sia in Commissione che in Aula.
Chiediamo e sollecitiamo il regolamento di attuazione: crediamo che il cittadino - soprattutto il consumatore - abbia il diritto di conoscere tutte le fasi di lavorazione del pane attraverso un'etichettatura corretta e di conoscere la provenienza del prodotto. Molto spesso si acquista inconsapevolmente pane prodotto fuori dai confini italiani - non che questo sia un aspetto disdicevole - che è stato congelato e poi scongelato per la vendita.
Mi preme, quindi, ringraziare gli uffici e l'Assessore se, sollecitati vorranno dare attuazione alla legge regionale 14/2013. E ringrazio altresì, per il lavoro svolto, gli uffici e il Consigliere regionale Federico Gregorio, insieme al Presidente Cota.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gancia.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 892, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Diritti umani

Esame ordine del giorno n. 992 presentato da Batzella, Bertola, Bono Campo, Frediani e Mighetti, inerente a "Solidarietà con il medico iraniano Ahmadreza Djalali, condannato a morte in Iran. Richiesta liberazione immediata alle Autorità iraniane"; ordine del giorno n. 995 presentato da Laus, Accossato, Appiano, Baricco, Boeti, Caputo, Corgnati, Ferrentino Motta, Ravetti e Rossi, inerente a "Richiesta di liberazione del ricercatore iraniano Ahmadreza Djalali condannato a morte in Iran"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 992 e n. 995, di cui al punto 6) all'o.d.g.
L'ordine del giorno n. 995 risulta sottoscritto anche dal Vicepresidente Boeti (per un errore materiale, di cui mi scuso, non ne compariva la sottoscrizione).
Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 992; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
È un ordine del giorno di solidarietà a favore del dottor Ahmadreza Djalali, di cui si chiede l'immediata scarcerazione.
Il dottor Ahmadreza Djalali è stato arrestato in Iran nel corso della sua ultima visita e viene mantenuto in isolamento nella prigione di Evin con l'accusa di essere una spia.
Il dottor Djalali è un medico iraniano, nonché ricercatore, che stava lavorando su progetti di solidarietà internazionale e di soccorso nei Paesi più poveri, e che per quattro anni abbiamo avuto l'onore di ospitare nella nostra Regione presso l'Università del Piemonte Orientale di Novara come ricercatore capo al Crimedim, il Centro di ricerca in medicina di emergenza e delle catastrofi.
Da quanto è riuscita a ricostruire la sua famiglia e da ciò che viene riportato dai maggiori mass media, si è appreso che è detenuto ingiustamente dalle autorità iraniane con accuse vaghe e senza la possibilità di consultare un avvocato. Pare, inoltre, che abbia iniziato uno sciopero della fame da quando è stato accusato di essere una spia.
Il suddetto medico è molto apprezzato e stimato dai suoi colleghi ed ha collaborato all'estero con ricercatori italiani, israeliani, svedesi americani e del Medio Oriente per migliorare le capacità operative degli ospedali di quei Paesi che soffrono la povertà e sono flagellati da guerre e disastri naturali.
Al momento il governo iraniano persiste in una totale negazione dei diritti civili.
Questo atto di indirizzo impegna l'Assessore competente, tutta la Giunta e il Governatore Chiamparino affinché, quanto prima, si solleciti il Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale a fare pressioni sul governo di Teheran perché riveda le decisioni prese e restituisca immediatamente la libertà al dottor Ahmadreza Djalali.
Solidarietà e libertà per questo grande medico. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Baricco per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 995; ne ha facoltà.



BARICCO Enrica

Grazie, Presidente.
Ci uniamo anche noi a questo appello. Ricordiamo che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, all'articolo 1, stabilisce che "la dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata".
Ancora, all'articolo 2: "Ogni persona ha diritto alla vita. Nessuno pu essere condannato alla pena di morte, né giustiziato".
Sono sotto gli occhi di tutti le riflessioni dei movimenti che in questi giorni cercano di sollecitare un intervento a favore di questo ricercatore iraniano, che, tra l'altro, come ricordava già la collega Batzella, ha costruito in questi anni delle reti davvero efficaci affinch l'Europa e tutto il mondo fossero vicini a questi popoli, e potesse, tutto ciò, accelerare la costruzione e la soluzione di problemi legati a quei mondi.
Ricordiamoci, inoltre, che questo medico ha lavorato e studiato in Piemonte dal 2012 al 2015 presso il Centro di ricerca in medicina di emergenza e delle catastrofi dell'università del Piemonte Orientale con sede a Novara. Questo è prova di quanto le reti davvero funzionino, al di là dei confini.
Credo che in questo momento quanto accaduto al dottor Djalali rappresenti non solamente una negazione dei diritti civili, ma anche un attentato alla libertà di ricerca, di diffusione della conoscenza e di rete che vada oltre i confini per tutelare le popolazioni e far fare passi avanti a questi Paesi.
Ci uniamo tutti all'Assessore competente affinché questo messaggio, con forza, arrivi da tutte le istituzioni e da tutte le persone e si riesca a dare soluzione a questo problema.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Volevo esprimere, prima di tutto, soddisfazione come novarese perch anche in Consiglio regionale arriva questo doveroso appello umanitario che da settimane sta interessando a livello internazionale tutto il pianeta.
Non entro nella storia, visto che è già stata ricordata dalle colleghe che mi hanno preceduto. Vorrei solo ricordare che, per fortuna, su questo elemento si sono già attivati sia i livelli regionali - l'Assessore Saitta e il Presidente Chiamparino si sono pubblicamente espressi, chiedendo giustizia per questa situazione - sia il livello parlamentare e governativo. Proprio nei giorni scorsi il Senatore Manconi e la Senatrice Ferrara hanno incontrato l'ambasciatore iraniano a Roma. Anche l'Alto Commissariato europeo sta seguendo la vicenda, in particolare l'Ambasciata svedese, dove il ricercatore è residente con la propria famiglia, proprio perché gli svedesi riconoscono ai residenti gli stessi diritti dei cittadini, anche dal punto di vista dei rapporti internazionali.
Non posso che confermare quanto detto dai Consiglieri nell'Università novarese: l'operato e l'umanità del dottor Djalali sono riconosciuti da tutti, così come l'alta professionalità. Da tutti viene confermato come mai, assolutamente, il dottor Djalali abbia riportato questioni di natura politica, ma abbia sempre svolto il proprio lavoro con un'altissima professionalità riconosciuta da tutti i Consiglieri che si stanno spendendo tantissimo - a partire dal Rettore - affinché la vicenda abbia un lieto fine.
Nelle scorse settimane anche Amnesty International ha dato il via ad un'azione urgente e ci auguriamo - come pare stia accadendo - che si smuova qualcosa dopo mesi di accuse e di silenzi.
Il dottor Djalali è recluso da aprile 2016. Pare che nei giorni scorsi dalle notizie che trapelano, finalmente ci sia stata una prima udienza con la speranza che venga almeno garantito il diritto di difesa. Tutta questa situazione può essere sostenuta in diverse maniere, sicuramente come stiamo già facendo, quindi dando voce e diffusione alla notizia. Ci sono campagne che si possono sostenere via social, c'è anche una campagna di raccolta fondi che trovate nei siti di riferimento per chi volesse contribuire a questa campagna.
Concludo associandomi al pensiero di chi ha ricordato che queste battaglie ci riguardano perché è evidente che la democrazia è come l'aria che respiriamo: ci accorgiamo che manca, solo quando non riusciamo a respirare. Non dobbiamo dare per scontate che alcune condizioni nel mondo non si diffondano nuovamente, dobbiamo condannarle con forza e fare sì che in ogni angolo del mondo sia garantita la libertà di espressione, di ricerca e il diritto alla difesa in caso di processo.



MOTTA ANGELA


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo Pacinotti "Alessandro Manzoni" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Comprensivo Pacinotti "Alessandro Manzoni" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Diritti umani

Esame ordine del giorno n. 922 presentato da Batzella, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti inerente a "Solidarietà con il medico iraniano Ahmadreza Djalali, condannato a morte in Iran. Richiesta liberazione immediata alle Autorità iraniane"; ordine del giorno n. 995 presentato da Laus, Accossato, Appiano, Baricco, Caputo, Corgnati, Ferrentino, Motta Ravetti e Rossi, inerente a "Richiesta di liberazione del ricercatore iraniano Ahmadreza Djalali condannato a morte in Iran" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione sugli ordini del giorno n. 922 e n. 955 Ha chiesto di intervenire la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Questo ordine del giorno che esprime solidarietà è fondamentale, ma è semplicemente la punto dell'iceberg di una situazione in Iran drammatica.
Poco attenzionata dalle pagine dei giornali nazionali ma, soprattutto internazionali.
Proprio la scorsa settimana ho fatto parte di una missione umanitaria perché finalmente sono stati liberati molti prigionieri politici che erano prima a Campo Ashraf e poi a Camp Liberty, dove subivano torture indicibili. Se n'è parlato poco, il Consiglio regionale ha premuto l'acceleratore per sollecitare i media a parlare di questa terribile situazione.
Ho avuto modo di parlare con quei profughi che sono in una località segreta e che hanno subito, da parte del regime iraniano, ogni tipo di tortura.
Avevamo sollevato il caso quando l'allora premier Renzi accolse il Presidente Rouhani addirittura coprendo delle statue che sono il simbolo della nostra civiltà e che non possiamo rinnegare, soprattutto pensando di poter avere dei vantaggi economici.
A tale proposito, possiamo dire che l'opinione internazionale è sensibilizzata. In questo momento sembra che l'amministrazione del Presidente americano stia considerando una proposta che potrebbe portare all'eventuale designazione del potente corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane ad organizzazioni terroristiche. Sarebbe un provvedimento molto importante, perché questa organizzazione controlla anche larga parte dell'economia iraniana ed ha un'enorme influenza sul sistema politico integralista.
Reuters sostiene di non avere una copia della proposta, di non averla vista, e la Casa Bianca non ha risposto e non ha commentato in nessuno modo. Quello che è importante è che si stia accendendo un faro su questa regione, sull'Iran, dove sono avvenute, e avvengono, situazioni di esecuzioni capitali giornaliere nel silenzio assordante di tutti i media.
Ben venga che, finalmente, oggi anche dal Consiglio regionale si esprima solidarietà a questo medico iraniano che, fortunatamente, rispetto agli altri, è ancora vivo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Un brevissimo intervento soltanto per dare informazione al Consiglio anche se molti colleghi sono a conoscenza.
L'Amministrazione regionale è stata immediatamente coinvolta da parte dei colleghi del medico Djalali. Li abbiamo incontrati e abbiamo raccolto come amministrazione regionale, l'appello che era stato preparato. Abbiamo incontrato anche l'Università del Piemonte Orientale, che ha sollecitato l'Amministrazione regionale ad assumere un'iniziativa, che è stata assunta.
Abbiamo rilanciato con l'appello sui social e, in qualche maniera abbiamo dato un contributo affinché quell'appello venisse amplificato. Il sottoscritto e il Presidente Chiamparino hanno coinvolto il Ministro Lorenzin e il Presidente Gentiloni, e hanno assunto iniziative immediatamente utili per raggiungere quegli obiettivi che vengono indicati negli ordini del giorno presentati.
Sicuramente quest'ordine del giorno del Consiglio non può che rafforzare complessivamente l'azione della Regione Piemonte e, sulla base di questo, avvieremo un'azione nei confronti delle autorità italiane affinché il problema venga posto con una certa determinazione da parte del Governo italiano.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 992, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 995, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Telecomunicazioni

Esame ordine del giorno n. 625 presentato da Berutti, Graglia, Ruffino Sozzani e Vignale, inerente a "Mancanza segnale TV in numerosi Comuni montani piemontesi "; ordine del giorno n. 634 presentato da Rostagno Accossato, Allemano, Appiano, Baricco, Barazzotto, Caputo, Conticelli Ferrentino, Gallo, Gariglio, Monaco, Ottria, Ravetti, Valle e Giaccone inerente a "Garantire la piena fruizione del servizio radiotelevisivo nelle zone montane"; ordine del giorno n. 644 presentato da Valetti, Andrissi Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani e Mighetti, inerente a "Impossibilità di fruizione del servizio radiotelevisivo nelle zone montane"; ordine del giorno n. 659 presentato da Chiapello, inerente a "Scarsa ricezione segnale RAI"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 625, 634, 644 e 659 di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 625.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Questa è una problematica che pensavo si verificasse solo dalle mie parti, invece vedo che anche l'UNCEM sta evidenziando il problema a livello piemontese. Anche rispetto all'area alessandrina, del Tortonese, nei giorni scorsi la situazione è stata ripresa dagli organi di stampa.
È chiaro che ogni singolo amministratore e cittadino apre un confronto legato al fatto che la RAI (non dimentichiamolo) è un servizio a pagamento basato sul canone. Ritengo che la demagogia non porti da nessuna parte ma d'altro canto, che debba esserci anche il rispetto per tutti i cittadini che non devono essere di serie A o di serie B.
Già il digitale terrestre, in questi anni, non ha dato grandissimi risultati (questo va evidenziato), però ritengo che nel 2017, con le tecnologie e soprattutto l'evoluzione che abbiamo a disposizione, non possiamo trovarci ancora a disquisire su queste situazioni. Tra l'altro nel momento in cui vengono chiamati in causa i vertici RAI, le risposte sono le più disparate: qualcuno suggerisce di comprare il decoder o di collegarsi al satellitare.
Il problema vero è che a volte sembra di parlare come con RFI per quanto riguarda il Terzo Valico: ci sono dei mondi con i quali non si riesce ad interloquire.
A questo punto, ritengo occorra un'azione forte da parte della Regione Piemonte, innanzitutto (lo ribadisco) per il rispetto e, poi naturalmente anche perché, diversamente, bisognerebbe valutare se intervenire dicendo: "Bene, poiché non c'è il servizio, non vi chiediamo conto".
Ritengo che questo sia l'elemento sul quale operare la disquisizione altrimenti, come sempre, il povero cittadino è quello che paga le conseguenze e si trova in una condizione di mancanza di servizio.
Ieri, in Commissione, si è parlato di alcune situazioni legate alla copertura della banda larga, piuttosto che altre questioni: parliamo di banda larga, ma, a settant'anni dalla nascita della televisione in Italia non siamo ancora in grado di dare le coperture dei servizi.
Credo veramente che occorra un'azione forte da parte della Regione Piemonte, dell'Assessore e di chi è competente, per agire e farsi rispettare da questo grande carrozzone che, in Italia, si chiama RAI.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 634.



ROSTAGNO Elvio

Ritengo ci sia poco da aggiungere, su questa tematica: 600 mila piemontesi non hanno una corretta ricezione del segnale RAI e l'ordine del giorno chiede, in modo forte, un intervento in tal senso.
Segnalo che occorre apportare una piccola correzione, perch quest'ordine del giorno è un po' datato. Nel "Considerato che" occorre inserire le parole "da luglio 2016", per una questione temporale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rostagno.
La stessa osservazione, anche in assenza della Consigliera Chiapello riguarda l'ordine del giorno n. 659, che verrà modificato.
Occorrerà, poi, recarsi presso la Presidenza per firmare la modifica.
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 644.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
È un ordine del giorno depositato ben un anno fa, ma ancora attuale.
Infatti, dalle indagini del CORECOM risulta che il 14 per cento del territorio piemontese non è coperto dal segnale RAI.
È una cifra piuttosto importante, che riguarda un vasto numero di Comuni, specialmente montani, che, come sappiamo, dal luglio 2016 si vede addebitato il canone RAI in bolletta.
Se lo Stato non riesce ad adempiere alla fornitura di un servizio anche alle aree marginali del territorio, allora chieda l'esenzione della tassa al territorio. Sappiamo che chi vive nei territori montani e li presiede fa anche un servizio alla comunità, perché dal presidio delle montagne dipende anche il benessere delle città e delle pianure. Pertanto, poiché questo servizio è molto difficile e vi è uno spopolamento di quelle zone, sia numerico sia economico, occorre attuare delle misure.
È una misura di equità e giustizia non far pagare qualcosa che non si riesce a dare, pertanto chiediamo alla Regione di farsi carico della tutela dei propri territori marginali e, visto che non ci sono soldi per gli incentivi, magari non far pagare ulteriori tasse a persone che non sono coperte dai servizi dello Stato.
Chiediamo che la Regione richieda al Governo nazionale la sospensione del canone RAI per tutti i cittadini i cui Comuni sono esclusi dalla copertura del servizio radiotelevisivo, parzialmente o totalmente garantendo - ove possibile - l'efficienza dei ripetitori e valutando se sia più economico il potenziamento del segnale terrestre o l'acquisto di frequenze dedicate via satellite, per coprire le frequenze regionali che non sono raggiunte dal segnale via antenna.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Ci siamo occupati di questo tema anche in Commissione, con un'apposita audizione di RAI Way.
Il tema della copertura e della mappatura del nostro territorio è complesso anche dal punto di vista geografico. RAI Way, che peraltro è partecipata (oltre il 60 per cento è pubblica), ha una convenzione con lo Stato, che stabilisce le coperture nazionali e regionali ed i livelli di percentuali.
Rispetto ai rilevamenti, oggi, anche in Piemonte, siamo nell'ambito del Contratto di servizio.
Questo tema era già emerso in Commissione ed è per questo che non è possibile applicare delle penali. Il primo tema, quindi, è quello del monitoraggio. Il monitoraggio era stato effettuato dal CORECOM lo scorso anno; non abbiamo potuto avere, invece, i dati che RAI fornisce al Ministero per poterli confrontare con i nostri del CORECOM per vedere se combaciano.
Il tema del Piemonte, soprattutto in alcune province, in particolare Torino e Cuneo, è che i ripetitori ad oggi sono di proprietà della RAI più o meno al 50 per cento e in molte zone di proprietà delle comunità montane e sono questi ultimi soprattutto ad avere problemi di manutenzione. Quindi servirebbe innanzitutto un piano di manutenzione dei ripetitori di proprietà delle comunità montane, a cui naturalmente le comunità montane da sole non hanno la possibilità di provvedere.
È già citato nell'ordine del giorno il fatto che c'è lo studio di una soluzione innovativa di UNCEM che prevede, invece che veri e propri ripetitori. Si tratta di torri per canalizzare la banda larga, che potrebbero essere utilizzate sia per i cellulari sia per captare il segnale tv. Ogni torre più o meno ha un costo di 400-500 mila euro e sarebbe un investimento infrastrutturale importante, ma non impossibile.
Credo che il nostro ruolo sia importante rispetto e credo potrebbe essere quello di aiutare le comunità montane a presentare un progetto che possa utilizzare dei fondi europei, perché questo è il classico settore di innovazione e di sperimentazione in cui possono essere impiegati i fondi dell'ue. Peraltro, rispetto alla RAI, ricordo che a Torino abbiamo il centro di progettazione di corso Giambone, che è davvero innovativo a livello nazionale. Quindi, la proposta che mi sento di fare, e che peraltro era già emersa anche in Commissione, è proprio questa, cioè che la Regione faccia da snodo per un cluster che metta insieme le Comunità montane e la RAI stessa, la RAI di Torino con il suo centro di progettazione sperimentando dei sistemi infrastrutturali innovativi che consentano una copertura efficace ed efficiente sul territorio regionale.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.36, riprende alle ore 11.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 625, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 634, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 644, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 659, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Ordine del giorno n. 351 presentato da Barazzotto, Motta e Ottria, inerente a "Ruolo dei settori decentrati 'Opere pubbliche' nell'ambito della revisione organizzativa della Regione Piemonte" (rinvio)


PRESIDENTE

Comunico che l'esame dell'ordine del giorno n. 351, di cui al punto 8) all'o.d.g., viene rinviato alla prossima seduta su richiesta del primo firmatario, Consigliere Barazzotto.


Argomento: Problemi energetici

Esame mozione n. 819 presentata da Andrissi, Batzella, Bertola, Bono Campo, Frediani e Valetti, inerente a "Rispetto della linea politica regionale sul pozzo esplorativo di Carpignano Sesia"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 819, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questa mozione l'abbiamo presentata protocollata nel luglio 2016. Forse avevamo la sensazione che le osservazioni tecniche prodotte dalla Regione Piemonte non fossero sufficienti a dare un giudizio negativo da parte della Commissione VIA nazionale in merito al progetto esplorativo nel territorio della provincia di Novara, nel Comune di Carpignano.
È un progetto molto contrastato a livello locale, innanzitutto perché è un progetto che nasce a poche centinaia di metri da un abitato di 5.000 abitanti circa e già questo lo porrebbe fuori da ogni logica. Inoltre, va ad impattare su una situazione idrica, in quanto in quella zona vi è una delle cinque riserve strategiche d'acqua della Regione Piemonte.
Sappiamo, perché abbiamo consultato in questi anni numerosi tecnici che l'attività estrattiva è impossibile senza una contaminazione delle falde acquifere. Ci chiediamo come sia possibile non contaminare una falda strategica per la Regione Piemonte, come sia possibile che gli Uffici tecnici della Regione Piemonte non abbiano posto delle prescrizioni che impedissero questo tipo di soluzione tecnica.
In realtà, la tecnica di oggi non consente un'attività esplorativa senza andare a contaminare le falde acquifere. Già questo sarebbe sufficiente, ma oltre a ciò la zona è storicamente interessata da un'attività agricola sia per quanto riguarda l'apicoltura di grande qualità, sia per una viticoltura importante (mi riferisco alle zone adiacenti del Novara nord, con vini riconosciuti ed esportati in tutto il mondo).
Noi crediamo che non sia possibile immaginare, anche economicamente, di fare un'attività che potrebbe mettere in dubbio queste attività fortemente sviluppate sul territorio, che consentono alla Regione Piemonte di esportare prodotti in tutto il mondo. Ciononostante, la Commissione VIA ha consentito, con delle prescrizioni che non ho ancora avuto modo di leggere questa attività esplorativa e, quindi, un possibile, probabile e successivo sfruttamento di un giacimento petrolifero lievitato negli anni (adesso si parla di 280 milioni di barili di petrolio, mentre prima si parlava di 80 milioni di barili).
Come dicevo prima, già a luglio abbiamo messo le mani avanti. Oggi quindi, chiediamo al Consiglio di impegnare la Giunta regionale affinch mantenga ferma la posizione politica espressa sulla base delle potenziali ricadute conseguenti alla realizzazione del progetto sull'assetto socio economico di un territorio particolarmente vocato alle produzioni agro alimentari e vitivinicole di pregio e, in generale, caratterizzato da una naturalità del contesto ambientale.
In particolare, il sito rappresenta un'area importante di ricarica di una delle cinque riserve d'acqua strategiche del Piemonte, nonostante l'eventuale epilogo positivo della Commissione VIA, epilogo purtroppo avvenuto (a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca). Ciò era stato segnalato anche dal Capo di gabinetto del Ministero ai nostri parlamentari, dicendo che le osservazioni della Regione Piemonte erano molto blande.
Noi, quindi, chiediamo al Consiglio di ribadire questo impegno alla Giunta regionale e di dire no ad un progetto che, dal punto di vista ambientale e socio-economico, non ha alcuno senso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Noi non possiamo che condividere l'oggetto e l'impegno della mozione anche se tutto questo suona un po' strano perché, normalmente, le mozioni si fanno quando la Giunta deve ancora assumere una posizione con un atto.
Qui la posizione della Giunta c'è già stata, quindi assumiamo una posizione ex-post su una decisione che la Giunta ha già preso, tra l'altro rispondendo a un atto di indirizzo del Consiglio.
Le chiediamo di essere coerente con sé stessa - per carità, fino a prova contraria si può chiedere di tutto - quando, però, ad oggi, non ci sono né elementi né dichiarazioni (almeno a noi non risultano) per cui la Giunta ha cambiato idea oppure intende farlo, anzi, noi sottolineiamo che la posizione espressa con un atto ufficiale della Giunta quella era e quella resta.
Noi siamo d'accordo con la mozione, ma non ne capiamo tanto il senso in questa fase perché, ripeto, c'è già un atto ufficiale e, di solito, la mozione serve per stimolare un atto.
Detto questo, accogliamo l'auspicio che le cose vadano secondo quello che dice la Regione e non secondo il parere tecnico espresso dalla Commissione del Ministero dell'Ambiente.
Qui, però, dobbiamo chiarirci su alcuni aspetti: da un lato, ci diciamo da anni che la politica deve fare il suo mestiere e non può intervenire su aspetti tecnici, perché se una valutazione è tecnica dobbiamo rispettarla dall'altro lato, quando la politica assume una decisione - e in questo caso lo fa proprio perché dice "al di là delle valutazioni tecniche, noi riteniamo che quell'area abbia un'altra vocazione e quindi riteniamo che il pozzo non si debba fare" - la rubrichiamo a posizione blanda.
Eh no, signori miei, non è una posizione blanda! Questa è una posizione ancora più forte, perché la Giunta, nonostante quelle che possono essere considerazioni di natura tecnica che, come abbiamo visto, altri tecnici hanno detto che possono essere bypassabili al netto di prescrizioni, prende una posizione forte e ritiene che il pozzo, per la vocazione di quell'area e proprio perché risponde ad un atto di indirizzo del Consiglio, non deve essere fatto.
Quindi votiamo pure questa mozione, però teniamo a ribadire che non ce n'era bisogno, perché la Giunta ha già assunto una posizione rispondendo ad un atto di indirizzo di questo Consiglio, e se si dovesse procedere in una direzione che nessuno di noi auspica e nemmeno la Giunta, cioè quella di un prosieguo di questo progetto, allora sì che la Giunta dovrà valutare come affrontare un'eventuale non intesa con il Governo.
Un'altra considerazione riguarda un problema di credibilità che riporto più a ENI, perché ENI ha detto ufficialmente, anche in un'audizione in III Commissione, che senza il parere positivo della Regione avrebbe ritirato il progetto.
A questo punto, la richiesta in questa sede pubblica è di chiedere a ENI di rispettare quella dichiarazione, perché la Regione Piemonte il suo parere l'ha già espresso, quindi, semmai, la richiesta di rispettare quanto affermato e di ritirare questo progetto deve essere posta a ENI.
Noi auspichiamo - non tanto dalla Regione Piemonte, perché ha già fatto quello che doveva fare sino ad oggi - che nei successivi passaggi che, da quello che ci risulta, spettano al Ministero dei Beni culturali e poi, in ultima istanza, al Ministero dello Sviluppo economico, tengano conto della posizione politica della Regione Piemonte e che non autorizzino un progetto in difformità e senza l'intesa della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Vorrei riprendere questa discussione che, peraltro, come ha giustamente detto il collega Rossi, avevamo già fatto in Aula, ma tenendo presenti alcuni aspetti sia di tipo politico sia di tipo tecnico.
Per quanto riguarda gli aspetti di tipo politico, pur capendo il Partito Democratico che pone una serie di problematiche anche rispetto ad una protesta dilagante sul territorio che noi, specialmente che proveniamo dalla provincia di Novara, conosciamo, occorre farsene una ragione sotto il profilo di chi ha modificato le leggi nazionali per le quali oggi ci troviamo in questa situazione.
Voi sapete che nello "Sblocca Italia" è stata introdotta una semplificazione, rispetto alle procedure di autorizzazione di pozzi di questo genere, dandole la valenza della priorità nazionale indipendentemente dai pareri che possono essere di carattere locale (tipo quelli della Provincia, rilasciati ancora dal sottoscritto in termini negativi) o rilasciati dalla Regione, comunque non vincolanti.
Il Ministero può tranquillamente "fregarsene" di questi pareri ed esprimere il proprio - come ha fatto - indipendentemente dalle indicazioni di tipo tecnico che sono arrivate. Quindi, andate ad analizzare chi ha modificato la normativa nazionale contro la quale oggi noi facciamo una protesta, ma - e una volta tanto lo dico - in maggioranza non c'era il centrodestra, ma il centrosinistra.
Questa è la premessa storica che va tenuta in considerazione.
Seconda osservazione.
Dal punto di vista tecnico, è difficile andare a confutare una serie di elementi di questo genere, perché l'analisi tecnica viaggia in modo autonomo rispetto ad un condizionamento politico. È un po' come una Commissione edilizia in cui c'è un parere positivo da parte della stessa ma poi la Giunta dice: "No, io questa autorizzazione non la do, ancorché vi sia un parere tecnico positivo".
Quindi attenzione ad andare a toccare un tema dove la complessità tecnica, rispetto ad un pozzo che va a qualche chilometro di profondità, è molto particolare.
Il problema è ambientale, perché l'analisi non è tanto tecnica, ma in quanto si va a realizzare un centro oli nuovo - con la scusa anche del recupero del centro oli di Trecate, perché non ho capito se ci sarà un collegamento tra la zona in cui ci sarebbe questa escavazione e il Centro oli di Trecate - in un zona che, dal punto di vista ambientale, è particolare, perché è una zona della nostra terra piuttosto bella collocata tra una serie di colline; soprattutto è, ancorché modificato il progetto, relativamente vicina ai centri urbani, peraltro densamente abitati da quelle parti.
Qual è il punto? Adesso non entro nel merito, ma mi pare ci siano pressioni affinché ci possa essere un giudizio di negatività da parte della Regione, contrariamente a quanto avevo percepito. Anche perché nelle riunioni iniziali che facemmo appena arrivati come Consiglieri, mi sembrava che, dal punto di vista tecnico, fosse fattibile. Poi, con la Commissione con le pressioni e le attività che abbiamo svolto, c'è stata una predisposizione diversa, però all'inizio l'analisi tecnica che la Regione aveva fatto a suo tempo era positiva.
Non entro nel merito, perché so che gli Assessori in questo caso leggono e non hanno titolo a dire se sono favorevoli o contrari, se non in termini politici, ma non in termini tecnici; sfido tutti, compreso anche l'Assessore, se lo vuole ricordare, a dire che le relazioni che avevamo trovato all'interno delle nostre Commissioni non fossero positive. Infatti successivamente c'è stata una considerazione negativa dal punto di vista politico, ma non dal punto di vista tecnico.
Quindi, questa discussione va inserita in un quadro normativo tecnico si dovrebbe chiarire cos'era successo, nel frattempo, con la semplificazione del decreto "Sblocca Italia", relativamente a quanto stiamo dicendo, per cui è difficile confutare il Ministero. Quindi, o vi è una posizione - non tanto del Consiglio, che si era già espresso in modo assolutamente chiaro, e mi pare che oggi vi sia una ridondanza di espressioni rispetto ad allora - ma se non vi è una considerazione d'intesa, state attenti: l'intesa è, comunque, alla fine di questo iter burocratico.
Tutti i pareri tecnici non hanno un valore finale se non vi è, fra il Ministero dello Sviluppo economico e la Regione Piemonte, la sottoscrizione di quest'intesa, che da un lato, dovrebbe essere un atto dovuto, però vi è una libertà - in quel caso - sì politica da parte della Regione nell'andare a dire "no, caro Ministero io quest'intesa non te la firmo" e, in quel caso, attenzione, viene meno l'autorizzazione finale dell'escavazione viene meno l'escavazione, perché quello dell'intesa è un parere finale vincolante ai fini del rilascio dell'autorizzazione.
Quindi, dove sta l'elemento di novità? Se la Giunta, dopo l'indirizzo che questo Consiglio ha dato, non concederà l'intesa, salvo il fatto che ci potranno essere ricorsi da parte di ENI, ma quello è un elemento di altro genere...



(Commenti del Consigliere Rossi)



SOZZANI Diego

Beh, quella la presenterete e vedremo cosa succederà, ma è anche un altro settore, è un altro campo rispetto a quello che stavo dicendo.
Quindi, sarebbe utile conoscere se vi sia un'indicazione di tipo politico di diniego alla futura intesa e chiedo in questo senso qual è la posizione della Giunta rispetto alla discussione di oggi, perché se la parte politica dirà che noi non concederemo l'intesa, vorrà dire che c'è una forza completamente differente rispetto a quella che abbiamo espresso sino ad oggi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "Dante Alighieri" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media "Dante Alighieri" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Problemi energetici

Esame ordine del giorno n. 819 presentato da Andrissi, Batzella, Bertola Bono, Campo, Frediani e Valetti, inerente a "Rispetto della linea politica regionale sul pozzo esplorativo di Carpignano Sesia" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 819, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Dopo l'intervento del Consigliere Sozzani, ma soprattutto dell'ingegner Sozzani, che ha spiegato bene la natura tecnica del provvedimento, è utile ribadire quanto viene portato all'attenzione con quest'ordine del giorno.
La Regione Piemonte non ha finito lì il suo compito, perché ha dato un parere - molto politico, da quanto ci è dato capire - sulla sua posizione rispetto ai pozzi esplorativi. Tuttavia, il ruolo della Regione non finisce qui, perché è qui che il ruolo della Regione ha inizio.
Non possiamo dire molto tranquillamente che il nostro dovere l'abbiamo svolto e che abbiamo assunto la nostra posizione: la Regione deve andare avanti nei termini richiamati prima dal collega Sozzani, oppure deve andare avanti con i ricorsi e quant'altro, per opporsi ad un progetto che non condivide.
La questione delle aree di ricarica è una questione che ciclicamente ritorna nel Consiglio regionale.
Se magari avessi l'attenzione dei colleghi, specialmente della maggioranza, non mi farebbe male.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, eravamo distratti dall'Assessore Balocco.



MIGHETTI Paolo

La questione delle aree di ricarica e delle falde ritorna ciclicamente in questo Consiglio e ciclicamente ci troviamo a dover combattere contro i mulini a vento. Ci troviamo a combattere contro una serie di questioni che sembrano insormontabili e una serie di questioni che non fanno che esplicitare quello che da ormai due anni e mezzo mi sembra di aver capito.
Infatti, mi sembra di aver capito che, quando si parla di aree di ricarica e di tutela delle acque, da una parte si è tutti d'accordo, ma dall'altra si tende a non disturbare quello che è il manovratore economico di turno cioè chi deve fare impresa sulle nostre falde.
Questa è un po' la linea guida che ha seguito la Regione Piemonte non soltanto in questi due anni e mezzo, ma anche nei precedenti. Quindi dobbiamo chiarirci, dobbiamo capire cosa farà la Regione Piemonte nei prossimi anni, dobbiamo chiarire che cosa farà per le sue competenze e dobbiamo chiarire anche che cosa farà quando non sono sue competenze, come in questo caso, cioè che cosa andremo a fare quando i progetti verranno calati dall'alto: se ci opporremo, se non ci opporremo, insomma, che cosa decideremo di fare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 819, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Esame mozione n. 990 presentato da Graglia, Benvenuto, Berutti, Marrone Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani e Vignale, inerente a "Maggiori risorse per fronteggiare i danni dell'alluvione del novembre 2016"


PRESIDENTE

Esaminiamo la mozione n. 990, di cui al punto 10) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con questa mozione chiediamo maggiori risorse per fronteggiare i danni dell'alluvione del novembre 2016 che ha colpito diverse zone del Piemonte tra cui il basso Cuneese, l'Alessandrino, l'Astigiano e il Torinese. Zone che sono state devastate da una violenta alluvione, che ha provocato ingenti danni dovuti a frane, smottamenti ed esondazioni di corsi d'acqua che hanno duramente colpito la popolazione e il territorio.
Considerato che il Consiglio dei Ministri, il 16 dicembre 2016, ha dichiarato lo stato di emergenza con un'assegnazione di 51 milioni di euro.
Tenuto conto che la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza, presentata dalla Regione Piemonte, prevedeva una quantificazione di massima degli oneri connessi all'evento di circa 317 milioni di euro, di cui 69 per opere di particolare urgenza.
Considerato che la Giunta regionale, in sede di assestamento di bilancio 2016, ha stanziato dieci milioni di euro per i primi interventi di emergenza derivanti dai danni causati dall'alluvione.
Rilevato, purtroppo, che le risorse messe a disposizione dalla Regione e dal Governo sono evidentemente insufficienti a ripristinare lo stato delle cose, solo per il comune di Ormea, a titolo di esempio, sono stati quantificati 11 milioni di euro di danni e per il comune di Garessio 7,5 milioni.
Ritenuto necessario predisporre un sistema efficace di prevenzione del rischio idrogeologico e di consolidamento delle opere e delle infrastrutture esistenti al fine di contenere i danni che derivano dagli eventi calamitosi oggi, purtroppo, sempre più frequenti, chiediamo che il Consiglio regionale impegni la Giunta regionale a intervenire presso il Governo per un maggiore impegno economico a favore delle zone colpite dall'alluvione del novembre scorso e a disporre sul bilancio regionale un ulteriore stanziamento da destinare alle stesse zone; a stanziare sul bilancio regionale adeguate risorse per un efficace sistema di prevenzione del rischio idrogeologico attivo su tutto il Piemonte; a prevedere agevolazioni specifiche per le aziende situate sul territorio dei Comuni medesimi, in modo particolare nell'ambito dei bandi del PSR.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
In merito a questa mozione, che, naturalmente, condivido - ma sarebbe scontato - ci sono anche alcune considerazioni da svolgere, che riguardano chiaramente, anche lo stato di emergenza, che rispetto alle varie province ha visto situazioni abbastanza disparate. Appunto, la situazione a livello di ordinanza nazionale ha riconosciuto le province di Torino e di Cuneo in prima fase e, a quanto pare, Asti e Alessandria, probabilmente, in seconda fase, quindi si è perso anche del tempo. Questo non lo dico io, l'ordinanza nazionale, tra l'altro, così citava: "su indicazione della Regione Piemonte". Onestamente, questo ci rammarica molto.
E qui mi piacerebbe capire, anche se non è un'interrogazione, se c'è conferma di quanto aveva dichiarato ad Asti, circa due o tre settimane fa il Ministro Costa sul fatto che Asti e Alessandria sarebbero entrate nello stato di emergenza. E, naturalmente, se lo stato di emergenza è riconosciuto, in qualche modo, possa essere finanziato, anche rispetto alla richiesta del collega Graglia, che, giustamente, chiede maggiori risorse su due province e l'inserimento di altre due province. Poi, quando c'è un'alluvione non penso che il fiume a Cuneo parta in un certo modo e ad Alessandria e Asti si stringa, quindi, già lì ritengo sia un paradosso.
Comunque, a prescindere dalle polemiche e da queste considerazioni credo sia importante che, a questo punto, tutto si riallinei e soprattutto, ci siano risorse anche sulle altre province, che naturalmente sono state colpite e danneggiate. Questa è la considerazione.
Detto questo, pur comprendendo tutto quanto è successo su scala nazionale e, naturalmente, nelle disgrazie che hanno colpito soprattutto le regioni del Centro Italia, l'attenzione qui non deve essere bassa, perché i danni ci sono stati anche su queste province.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Berutti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ottria; ne ha facoltà.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Ovviamente, il tema posto dai colleghi Graglia e Berutti è sicuramente di attualità, sappiamo bene quanto sia stato rilevante l'evento atmosferico del novembre scorso, e quello delle risorse è sicuramente un tema sensibile. Le risorse finora stanziate (quelle del Governo, i 51 milioni, e quelle prontamente stanziate dalla Regione) certamente non sono sufficienti per il ristoro dei danni complessivi, in quanto credo che le stime siano intorno ai 400 milioni, o qualcosa del genere. Dopodiché, vi è anche un tema legato al danno subito dai privati, che, ovviamente, come di solito avviene, riguarderà un secondo tempo.
È auspicabile, non può essere diversamente, che le risorse siano adeguate, oltre al fatto che, come ha detto anche il Consigliere Berutti tutti ci auguriamo che le province di Asti e di Alessandria vengano giustamente inserite nell'ambito dello stato di emergenza, perché non sarebbe certo accettabile che così non fosse. So che c'è stata una forte richiesta in tal senso da parte della Regione; ci sono stati, mi pare a metà di gennaio, dei sopralluoghi nelle zone dell'Astigiano e dell'Alessandrino; credo che questa istanza possa venire accolta ovviamente con in aggiunta le risorse ulteriori che necessitano.
In questa mozione l'impegno è sicuramente condivisibile nel momento in cui si chiede al Governo - questo va fatto con forza - che vengano stanziate risorse adeguate. Non so quanto la Giunta possa assumere nel bilancio 2017 l'impegno di ulteriori risorse specifiche per questo.
Un altro tema importante che viene posto nella mozione è la prevenzione del rischio idrogeologico, argomento che abbiamo più volte affrontato, che io stesso ho presentato anche attraverso delle mozioni. Rispetto ai fondi previsti nel PAR FSC, la Regione ha dato una linea di indirizzo prevedendo, finalmente, l'avvio di un piano serio di prevenzione idrogeologica.
L'ultimo punto scritto in questa mozione prevede agevolazioni specifiche, in maniera un po' vaga, secondo me, per le aziende che insistono sui territori dei Comuni medesimi, in particolare nell'ambito dei bandi del PSR. Adesso non c'è l'Assessore, non so neanche se tecnicamente sia possibile, per cui chiedo agli Assessori che, magari, vengano apportate delle modifiche. Non so se interpretare il parere della Giunta anche nel momento in cui si impegna a mettere a bilancio, magari credo possa essere trasformato in una valutazione che dovrà essere fatta in sede di bilancio.
Questo è quanto auspico in questa forma; credo che questa mozione sia sicuramente condivisibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Intervengo per aggiungere un tassello a questo atto di indirizzo e a quanto già detto dai colleghi.
Io penso che, nell'ambito del ristoro dei danni, l'esperienza degli ultimi mesi e degli ultimi anni debba indurci a riflettere non solo su quanto mettiamo a disposizione per ristorare i danni, ma anche su come spendiamo i soldi e in che tempi.
Questa settimana ho potuto vedere una disamina della Regione...



(Brusìo in aula)



MIGHETTI Paolo

Presidente, se si potesse garantire un po' di silenzio, gliene sarei grato.



PRESIDENTE

Chiedo scusa.
Invito i colleghi e gli ospiti ad abbassare il tono di voce. Qquesta volta è la barcaccia di destra, la prima volta! Prego, collega Mighetti.



MIGHETTI Paolo

La determina della Regione di cui parlavo, relativa ad un'ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile (agosto 2016), è relativa ai criteri e alle modalità tecniche per la gestione delle domande di contributo per le attività economiche e produttive colpite dagli eventi alluvionali del 2014.
Questo è un piccolo esempio che ci permette di comprendere che cosa accade: se si verificano eventi alluvionali, due anni dopo - se va bene come in questo caso - riusciamo a mettere a disposizione dei contributi che non sono somme a ristoro del danno, ma sono sostanzialmente a ristoro degli interessi sui danni subiti. In pratica, un'azienda colpita richiede un finanziamento e la Regione si assume l'onere dello stesso.
Queste politiche potrebbero funzionare, se almeno fossero immediate: un'azienda colpita, per esempio, deve presentare la domanda su quello che ha già pagato, ovvero sui danni che ha già ristorato da sola. Ma se un'azienda non ha i mezzi per arrangiarsi, non riesce a sopravvivere per due anni e a rimettersi in sesto! Questo è il vulnus della nostra gestione delle calamità: da una parte, abbiamo una manutenzione che non si fa mai dall'altra, abbiamo dei danni che vengono ristorati in maniera non totale e a scadenze esageratamente ritardate nel tempo; scadenze che prima vanno a dare ristoro a quelle che sono le strutture pubbliche, poi alle attività produttive, infine ai privati. E proprio questo "infine ai privati" è una questione decisamente remota. Ancora oggi continuo a ricevere e-mail da parte di privati danneggiati dall'alluvione del 2014 e le mie risposte possono essere solo e sempre le stesse: non vediamo luce all'orizzonte.
Ebbene, questa situazione, a nostro avviso, non è ammissibile. Non è ammissibile quello che è accaduto in occasione dell'ultimo evento alluvionale; non è ammissibile ciò che è successo alle Province di Asti e di Alessandria.
Se troviamo ulteriori risorse nel bilancio previsionale o se riusciamo a mettere a disposizione nuovi fondi, ben vengano. Però la questione è tecnica: è una questione di attività della Regione; attività che devono essere espletate ogni volta e in ogni luogo della Regione in maniera identica, affinché non esistano "figli" e "figliastri", come abbiamo già detto in passato.
Soprattutto, quando la Regione Piemonte si confronta col Ministero deve essere compatta in tutte le sue Province; dev'essere rappresentante di tutte le zone colpite dagli eventi alluvionali.
Sappiamo bene che le Province di Asti e di Alessandria aspettano ancora dal Ministero una revisione di quelli che sono stati gli atti che hanno decretato lo stato di calamità per le Province di Torino e di Cuneo.
Noi pensiamo che l'alluvione abbia colpito ferocemente le Provincia di Asti e di Alessandria e per questo ci aspettiamo che il Ministero faccia il suo dovere e riconosca quello che è avvenuto.
Capisco che all'Aula - e al collega Grimaldi, che è di Torino - non interessino le Province di Asti e Alessandria, ma a noi la questione preme oltremodo. Non intendiamo arrenderci a questa situazione, ma vogliamo portando avanti le ragioni di un territorio colpito da un evento alluvionale che non si era mai visto nelle nostre zone.



PRESIDENTE

Risultano ancora iscritti ad intervenire la Consigliera Gancia, la Vicepresidente Ruffino e il Consigliere Marrone. Poiché si era concordato di interrompere i nostri lavori verso le ore 12.30 per procedere con il punto all'o.d.g. relativo a "Nomine", sappiatevi regolare.
Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Verrei sottoporre all'attenzione dell'Aula degli elementi di novità rispetto al dibattito che si affronta negli uffici amministrativi o nelle riunioni politiche, dove si assiste alla solita corsa all'accaparramento delle risorse.
Intanto è già ben esposta nell'ordine del giorno la necessità di un programma di prevenzione. È un aspetto sottolineato da tutti. Ma cos'è il programma di prevenzione? Programma di prevenzione è permettere di costruire sugli alvei dei fiumi? Ho personalmente visto edificare aziende alle cui spalle si innalzano colline che, a dire di ogni contadino della zona, risultano essere argillose e, probabilmente, soggette a frane a seguito di piogge! Il programma di prevenzione, se serio, dovrebbe introdurre un principio di responsabilità anche per chi si accolla il rischio di costruire Sindaci con i Piani regolatori, imprenditori perché insediano imprese costruttori perché costruiscono edifici - dove tutti sanno che non è possibile farlo.
Se io decido di costruire una casa - i miei nonni lo fecero, mio padre anche, e io continuo a pagare - su un terreno franoso e argilloso, non è corretto che siano gli altri contribuenti a pagare per una mia scelta irresponsabile! Se una zona come la Langa diventa monocoltura - lo dico sapendo di inimicarmi tutti, ma credo che compito della politica sia anche quello di aprire a dibattiti - sappiamo tutti benissimo che quel terreno va giù (lo potremmo chiedere sotto voce a qualunque agronomo o tecnico), perché se eliminiamo i pioppi e tutti gli arbusti, le cui radici reggono quelle colline, prima o poi sappiamo la fine che facciamo! Ma è giusto che alcune persone godano del profitto, mentre i contribuenti debbano pagare per le scelte scellerate di qualcuno? È corretto - questo deriva dalla mia esperienza di Presidente di Provincia - continuare a chiedere che vengano puliti gli alvei dei fiumi ed è incredibile che, dopo riunioni plenarie con AIPO, Magistrato del Po Tizio, Caio e Sempronio, Regione, Provincia, Comuni e tutti gli uffici possibili di questo mondo, non si convenga su un piano serio quando tutti sappiamo che è necessario. Credo che sia ineludibile aprire un dibattito serio, anche scomodo, perché il contribuente non può pagare le scelte scellerate e sbagliate di chi in quel momento insegue il puro profitto senza pensare al futuro.
Auspico che il Consiglio regionale possa arrivare ad una proposta di legge seria, magari anche impopolare, perché riguarda la prevenzione ma ribadisco, un programma serio di prevenzione inserendo anche il principio di responsabilità, per cui chi sbaglia paga. Mi sembra sia abbastanza corretto. Non è sufficiente andare con il cappello in mano a Roma - perch poi questo dobbiamo fare, non essendoci il federalismo - a chiedere soldi.
Ci sono molte situazioni di cui mi sono occupata che sono determinate da una mancanza di programmazione dei Piani regolatori e da scelte, ribadisco scellerate dei Comuni, della Regione e dei costruttori che costruiscono abitazioni come se fossero palafitte.
Chiederei anche un'audizione plenaria per stabilire in Commissione delle linee come Regione sia con il Magistrato del Po, sia con l'AIPO.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Avanzo una proposta. Devono ancora intervenire i Consiglieri Marrone Ruffino e Balocco, quindi propongo di sospendere momentaneamente l'esame degli ordini del giorno e di passare alle nomine.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 199 "Parco Nazionale del Gran Paradiso" (legge 473/1925, legge 561/1956 e articolo 2 D.M. 20 novembre 1997, n. 436) - Consiglio Direttivo - designazione di 1 rappresentante in sostituzione del signor Ezio Tuberosa (dimissionario)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 203 "Fondazione ARTEA" - (articolo 16, Statuto della Fondazione) - Consiglio di Amministrazione - nomina di 1 membro, in sostituzione della signora Annalisa Genta

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 205 "Fondazione Cesare Pavese" - (articolo 11 Statuto della Fondazione) - Consiglio di Amministrazione - designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 191 "Istituto Universitario di Studi Europei" - (articolo 12, Statuto dell'Ente) - Consiglio Direttivo - designazione di 1 membro in sostituzione della signora Fabris Nadia

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 200 "Consorzio smaltimento rifiuti di origine animale (CO.SM.AN.)" - (articolo 12, Statuto del Consorzio) - Collegio Sindacale - designazione di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 201 "Consorzio di difesa delle produzioni intensive nella provincia di Cuneo (Condifesa - Cuneo)" - (articolo 12 Statuto del Consorzio) - Collegio Sindacale - designazione di 1 rappresentante


PRESIDENTE

Rammento che, ai sensi del comma 4 dell'articolo 79 del Regolamento interno del Consiglio regionale, nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone, saranno considerati eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti, salvo quanto previsto nel comma 3 relativamente alla "riserva di posti per le minoranze", e salvo quanto previsto da norme specifiche, come nel caso della Commissione di Garanzia.
Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione sono eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero dei voti.
Nomino scrutatori i Consiglieri Bertola e Molinari.
Prego la Consigliera Segretaria Motta di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Motta effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Esame mozione n. 990 presentata da Graglia, Benvenuto, Berutti, Marrone Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani e Vignale, inerente a "Maggiori risorse per fronteggiare i danni dell'alluvione del novembre 2016" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della mozione n. 990, di cui al punto 10) all'o.d.g.
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
La nostra mozione nasce da una serie di sollecitazioni e incontri con i Sindaci del Piemonte, che ci hanno posto delle questioni precise. Ritengo che le situazioni di Asti e Alessandria debbano essere assolutamente prese in considerazione.
L'altro aspetto è che si desidera porre un forte accento sugli interventi di messa in sicurezza del territorio. L'Assessore lo sa: c'è una lista sconfinata di interventi, ci sono dei letti dei torrenti praticamente inesistenti, delle sponde erose. Ci sono interventi realizzati che sono semplici "tacconi", che hanno dimostrato fragilità enormi ad ogni evento pluviometrico, anche di piccola intensità. Cito un esempio tra tutti: il Comune di Piscina, che ad ogni pioggia ha una sezione di una borgata allagata.
Chiediamo chiaramente un'attenzione a questo aspetto, avendolo rappresentato più volte, in questi due anni e mezzo, nel contesto del Consiglio regionale, sia in fase di assestamento di bilancio sia in fase di bilancio di previsione.
C'è, poi, il tema del risarcimento ai privati. Sono state compilate diligentemente le schede: bisognerà capire quali risposte verranno date così come relativamente alle attività produttive e agricole. Ad esempio riguardo alla parte dei beni mobili ed immobili, c'è una preoccupazione enorme.
Devo dire che, in tutto questo, occorre fare un plauso ai tecnici della Regione, che sono intervenuti con una grande professionalità, solerzia e tempestività, ma devono essere fatte delle scelte. Noi riteniamo che la politica le debba fare, perché il Piemonte non può più permettersi fragilità del genere, più o meno sempre negli stessi luoghi, con la lista degli interventi sempre più consistente e, ovviamente, con risposte spesso negative.
Vi è, ancora, il tema del Patto di Stabilità per i Comuni: riteniamo che il Consiglio regionale debba prendere una posizione in questo senso soprattutto per gli interventi che richiedono la messa in sicurezza dei territori. Come Gruppo, presenteremo una mozione per richiedere, ancora una volta, ciò che l'ovvio dovrebbe aver previsto da tempo.
Un altro aspetto importante è quello della definizione della mappa delle zone più fragili, che - in ogni caso - dovrebbero avere delle risposte in tempi brevi.
Tralascio il tema dei tempi lunghi della burocrazia e, magari Assessore, dell'estensione delle possibilità che sono state date agli Amministratori per intervenire, ad esempio, proprio nel momento forte della calamità, sui fiumi e sui torrenti con l'asportazione di materiale.
Sono piccole risposte che potrebbero alleggerire una situazione che con l'arrivo della primavera, rischia di diventare maggiormente pericolosa perché non saranno ancora partiti gli interventi, ma sicuramente possiamo immaginare altre nuove piogge, e quindi altre situazioni veramente difficili da gestire.
In questo, ci rimettono i cittadini e, ovviamente, ci rimettono le Amministrazioni, che si trovano impotenti, non potendo dare risposte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Questa mozione offre sicuramente l'importante occasione di aprire un ragionamento più ampio sul tema dell'alluvione del 2016 e di quello che dovrebbe insegnare.
In particolare, avendo avuto l'esperienza più diretta dell'evento calamitoso nella zona del torinese, in particolare il quartiere Fioccardo posso testimoniare che, rispetto alla precedente alluvione (quella del 2000), si è percepita una grave assenza dello Stato, nelle sue molteplici articolazioni istituzionali, sia prima sia durante ed anche successivamente all'alluvione stessa.
È incredibile, ad esempio, che la Protezione Civile non abbia emesso un'ordinanza di evacuazione. Ha segnalato ai cittadini residenti in quel quartiere il progredire del livello d'allarme, ma poi non ha avvisato del pericolo davvero più importante ed anche definitivo, abbandonandoli ed esponendoli all'evento alluvionale, con rischi molto gravi per l'incolumità delle persone, senza ordinare l'evacuazione.
Su questo, informo i colleghi che, essendo una competenza più diretta dell'Amministrazione comunale, per quel che riguarda la Protezione Civile è già stato presentato un esposto penale in merito alle eventuali responsabilità. Sarà, dunque, la Magistratura a doversi esprimere, per ritengo che la Regione, avendo un ruolo di coordinamento, dovrebbe ragionare su una maggiore presenza e assistenza al cittadino, rispetto a questo tipo di episodi.
Per non parlare dell'abbandono istituzionale delle aree che urbanisticamente, sono state costruite con regolarità, quindi con l'abitabilità, senza alcun abuso edilizio o costruzione non autorizzata o non consentita. Incredibilmente, in aree che erano già state alluvionate e lo sono nuovamente, quindi in luoghi del tutto esposti alle alluvioni, una società pubblica o mista pubblica come IREN ha continuato a costruire centraline elettriche. La situazione conseguente è quella di interi quartieri (come, ripeto, il Fioccardo) lasciati senza luce per settimane perché con l'alluvione la centralina è andata in cortocircuito.
Senza contare, poi, un'assenza di attenzione nella burocrazia successiva.
In questa mozione, parliamo delle risorse, quindi ci riferiamo anche al tema dei risarcimenti dei danni subiti dall'alluvione. Sulla Città di Torino abbiamo incredibilmente dei bandi emessi dal Comune, ma sotto il coordinamento regionale, che non indicano la data del termine finale. Vi è cioè, la data d'inizio, per la quale si può presentare la richiesta del risarcimento, ma non è indicata in modo certo la data della scadenza.
Pertanto, circolano semplicemente delle voci: qualcuno parlava di fine gennaio, adesso si parla di una data di marzo, ma non c'è alcuna certezza.
Inoltre, rispetto all'alluvione del 2000, la modulistica dei risarcimenti non contiene indicazioni sui beni mobili danneggiati negli alloggi e nelle aziende che sono rimaste vittime dell'alluvione: si fa riferimento solo ai danni subiti dagli immobili.
La strategia deve essere sicuramente di più ampio respiro, e qui - sì la Regione, più ancora dei Comuni, deve dare delle risposte. Non si pu pensare che la pulizia del letto di un fiume non sia un tema prioritario rispetto all'ordine dei lavori: è un'opera di prevenzione, forse l'unica che con il clima che ci ritroviamo - sconvolto e diverso dal passato - pu consentire una prevenzione rispetto ad eventi alluvionali ancora più della costruzione di infrastrutture di argine lungo le sponde del fiume, che ahimè, in certi casi non si sono dimostrate adeguate e sufficienti e che comunque - ma questo sarà oggetto di un apposito question time - non sono portate avanti con una strategia coerente di ampio respiro su tutta l'estensione abitata del fiume Po stesso.
Ultimamente poi c'è da segnalare la necessità di un coordinamento per le operazioni di gestione delle dighe durante le piene alluvionali, perch posso solo manifestare un sospetto su questo - il fatto che l'alluvione sulla città di Torino sia maturata dopo oltre un giorno di assenza di precipitazioni, lascia dubitare che effettivamente qualcosa possa essere andato storto nella gestione della capienza del fiume e quindi anche delle barriere e delle dighe nei vari tratti che precedono il capoluogo.
Questo per dire che la Regione ha un dovere, non può solo dibattere astrattamente sulle alluvioni e non può neanche versare lacrime di coccodrillo quando le alluvioni si sono già verificate. Serve un'operazione seria e quindi ben venga un coordinamento diretto e un confronto diretto non solo con la Giunta, ma anche del Consiglio con l'AIPO e con le varie autorità fluviali, perché assolutamente non possiamo ogni volta, ogni inverno ed ogni primavera lasciare migliaia di cittadini piemontesi nel terrore di finire nuovamente sotto l'acqua e sotto il fango.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco.



BALOCCO Francesco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
Abbiamo parlato con i proponenti rispetto alla mozione e credo che sia condivisibile nella misura in cui il riferimento a maggiori risorse in bilancio sia, almeno in questa fase, rimandato alla fase che ci aspetta nelle prossime settimane e già in Commissione nei prossimi giorni, cioè la discussione del prossimo bilancio.
In questa fase credo che sarebbe improprio un ordine del giorno che impegna astrattamente la Giunta a maggiori risorse, senza che ci sia un confronto più generale sul bilancio stesso, quindi sul bilanciamento delle risorse rispetto alle necessità, ma anche alle compatibilità economiche e finanziarie che il bilancio regionale può sostenere.
Per quanto riguarda, invece, gli interventi nei confronti del Governo non solo siamo assolutamente d'accordo, ma il Presidente Chiamparino è intervenuto personalmente, in particolare per quanto riguarda prima la richiesta di calamità naturale, che è stata ottenuta solo per le Province di Torino e di Cuneo. È poi intervenuto immediatamente proprio per sollecitare anche l'inserimento delle Province di Asti e di Alessandria e grazie al suo intervento, pochi giorni dopo c'è stato un sopralluogo da parte del Dipartimento della Protezione Civile nazionale, che è l'organo competente a definire e ad istruire la pratica, che viene poi definita e deliberata dal Consiglio dei Ministri, che indica le aree riconosciute come colpite da calamità naturale.
Questi sopralluoghi ci sono stati e sono stati assistiti dai nostri uffici tecnici. Mi unisco anch'io alla Vicepresidente Ruffino nel ringraziare il grosso lavoro fatto sia dal Settore Primo Intervento sia dal Settore Difesa del Suolo sia dai vari decentrati Opere Pubbliche nelle varie Province della Regione.
È stato un lavoro intenso, molto complicato anche dal punto di vista degli adempimenti burocratici, che però è stato portato a termine. Proprio il sopralluogo avvenuto in quei giorni con l'assistenza dei nostri tecnici dovrebbe - almeno questa è la sensazione che abbiamo in senso forte - far sì che il Governo assimili anche le due Province di Asti e Alessandria nelle calamità naturali. Questo, si spera, con risorse aggiuntive su quelle aree.
Quindi, da questo punto di vista, l'ulteriore sollecitazione affinch il Governo faccia la sua parte non possiamo che accoglierla. Accogliamo anche la necessità di interventi finanziari ed economici importanti su tutto il tema della difesa del suolo e dell'assetto idrogeologico. Per questo noi ci siamo attivati, il Presidente e il Vicepresidente in particolare, nella definizione della destinazione delle risorse FSC che spettano alla Regione Piemonte, affinché una parte consistente di quelle risorse siano proprio destinate all'assetto idrogeologico. Su questo dovremmo avere nei prossimi giorni un'approvazione definitiva; anzi, non solo: al di là delle risorse previste negli FSC, per quanto riguarda il piano Torino-Piemonte, si sono inserite voci in questo senso ancora più consistenti, richiedendo quindi al Governo finanziamenti ulteriori.
Da questo punto di vista e con queste correzioni, se i proponenti le riterranno opportune, per quanto riguarda la Giunta l'ordine del giorno è approvabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio tutto il Consiglio regionale e l'Assessore Balocco per la collaborazione e riassumo velocemente le modifiche che vengono accettate.
"Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ad intervenire presso il Governo per un maggiore impegno economico a favore delle zone colpite dall'alluvione del novembre scorso". Togliamo la parte "e a disporre sul bilancio regionale un ulteriore stanziamento da destinare alle zone stesse", perché è già ribadito nel punto 2. Aggiungiamo le parole "in particolare l'inserimento delle Province di Asti e di Alessandria".
Inoltre: "A stanziare sul bilancio regionale adeguate risorse per un efficace sistema di prevenzione del rischio idrogeologico attivo su tutto il Piemonte, attraverso le risorse finanziate con FSC e la Giunta e a prevedere agevolazioni specifiche". Qui, se normativamente possibile aggiungiamo le parole "per le aziende situate sul territorio dei Comuni medesimi, in modo particolare nell'ambito dei bandi del PSR".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Dopo la votazione venga pure al banco della Presidenza per sottoscrivere le modifiche.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 990, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Scusandomi con i colleghi, anche se quello che stiamo per fare non è un atto di arroganza, ma un atto dettato dall'estrema urgenza della situazione, peraltro già, a suo tempo, sollevata da alcune interrogazioni (ad esempio, della collega Frediani) chiederemmo l'inversione dell'o.d.g. e l'esame dell'ordine del giorno n. 997, inerente a "Annunciato trasferimento di oltre 100 dipendenti Telecom da Torino a Roma".



PRESIDENTE

L'Aula acconsente? Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Pensiamo che la Regione abbia già affrontato questo tema e che lo stia affrontando, perché mi pare che giovedì sia convocato un Tavolo.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione della richiesta di esaminare immediatamente l'ordine del giorno n. 997, iscritto stamani all'o.d.g. al punto n. 55) avanzata dal Consigliere Gariglio.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 997 presentato da Gariglio, Caputo, Conticelli Gallo e Rostagno, inerente a "Annunciato trasferimento di oltre cento dipendenti Telecom da Torino a Roma"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 997.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Semplicemente la situazione è nota a tutti i Gruppi consiliari. Telecom TIM ha proposto una mobilità interna per 200 dipendenti, dei quali 105 piemontesi. Questi dipendenti da Torino verrebbero spostati a Roma e chi rifiuta la mobilità rischia un demansionamento e, molto probabilmente, un licenziamento.
Si tratta di un'impresa figlia di un'impresa di Stato nata a Torino, la gloriosa SIP, un'impresa che ha beneficiato di contributi pubblici un'impresa che sta investendo sullo sviluppo della rete grazie ai contributi pubblici. Chiediamo, quindi, che la Giunta regionale con ogni mezzo si attivi presso TIM per evitare che questo succeda! Credo sia un problema di tutela dei lavoratori di un'impresa come TIM (che non ha i problemi che hanno altre imprese produttive), perché ritengo che questo trasferimento sia ingiustificato. La giustificazione, cioè il costo della logistica, è risibile, perché qui hanno dei contratti validi fino al 2021 e i canoni di locazione che pagano a Torino sono infinitesimamente inferiori rispetto a quelli sopportati a Roma.
Ecco perché chiediamo alla Giunta regionale un impegno durissimo con alle spalle il Consiglio regionale, per evitare che avvenga questa mobilità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gariglio.
La parola alla Consigliera Frediani.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Non vi interessa questo argomento? Vi volevo stuzzicare.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Stanno procedendo con lo spoglio delle schede delle nomine, per le proclamazioni.
Mettiamo in votazione?



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Allora vuole intervenire? Prego.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Fino a quando non arrivano i colleghi.



(Commenti della Consigliera Frediani e del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Consiglieri, mettiamo in votazione e votatelo anche voi. Era un'urgenza.
La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
La Lega Nord è disposta a votare se però facciamo qualche modifica anche in parallelo con quello che sta avvenendo con FCA-Auto FIAT.



PRESIDENTE

Consigliere Gariglio, è disposto a fare questa modifica? GANCIA Gianna (fuori microfono) Non crediamo ci siano lavoratori di serie A e di serie B.
GARIGLIO Davide (fuori microfono) Massima disponibilità...



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Mi scusi, Presidente.
Per carità, sto seguendo la questione da diverso tempo, partecipando ai presidi e a manifestazioni. Ho fatto fior di comunicati stampa, abbiamo coinvolto i parlamentari ed ora dobbiamo ridurci negli ultimi due minuti della seduta a votare un atto così tanto per votare e dare mandato alla Giunta, quando sappiamo che dopodomani c'è un tavolo al quale, tra l'altro ho chiesto, e mi è stato gentilmente concesso, di partecipare come uditrice...



PRESIDENTE

Proprio per questo credo abbiano presentato l'atto di indirizzo proprio perché dopodomani c'è il tavolo.



FREDIANI Francesca

Perché, altrimenti l'Assessora Pentenero non saprebbe cosa fare al tavolo dopodomani? Mi sembra veramente...



PRESIDENTE

Andando al tavolo con il sostegno unanime dell'Aula avrebbe un peso più forte, però l'Aula è sovrana. Prego.



FREDIANI Francesca

Prego, cosa? Mi scusi, abbia pazienza!



PRESIDENTE

Lei o interviene, o non interviene, se no devo mettere in votazione!



FREDIANI Francesca

Siamo oltre il termine, quindi stiamo prorogando la seduta oltre il termine?



PRESIDENTE

Fino a quando, come ho detto, non rientrano i colleghi che si occupano delle nomine...
Ancora cinque minuti.



FREDIANI Francesca

Allora, arriviamo fino alla conclusione della discussione, quindi se anche i miei colleghi vogliono intervenire possono farlo? Tutti quanti possono intervenire?



PRESIDENTE

Ci mancherebbe altro! Ognuno si prende le proprie responsabilità politiche e potete intervenire e fare l'ostruzionismo sull'ordine del giorno.



FREDIANI Francesca

Non parli di ostruzionismo, perché rifiuto, sinceramente! Perché in corteo io c'ero e non so quanti altri ci fossero.



PRESIDENTE

Proprio per questo! Mi scuso, vi lascio alla vostra libertà...



FREDIANI Francesca

Se c'è una cosa fastidiosa è quando si fanno degli atti, che posso definire "marchette", sui lavoratori. È veramente una cosa che infastidisce...



PRESIDENTE

Questo non glielo posso permettere. Lei non può utilizzare impropriamente questa terminologia, mi pare scorretto.



FREDIANI Francesca

Relativamente all'interrogazione, che ho presentato qualche tempo fa l'Assessora Pentenero mi ha risposto che la Regione non aveva alcuna competenza in merito, se non una sensibilità istituzionale che non avrebbe fatto mancare, qualora le organizzazioni sindacali ci avessero richiesto un'attenzione. Quindi, giudicavo già quello un impegno da parte dell'Assessora rispetto a quella situazione.
Sono comunque settimane che i lavoratori chiedono attenzione e non c'è mai stata una risposta da parte della Giunta, una presa di posizione seria rispetto a questi trasferimenti. Non solo rispetto ai trasferimenti, ma rispetto anche alla disdetta dei rapporti sindacali all'interno dell'azienda.
Quindi, io mi chiedo come mai vi svegliate solo adesso a due giorni dal tavolo, quando sono settimane che i lavoratori chiedono di essere ascoltati! Parlo anche con i lavoratori e non ho visto nessuna esternazione sui media.
Ovviamente, diamo sostegno a qualsiasi iniziativa che possa aiutare i lavoratori, però veramente mi sembra che arrivare a discutere alle ore 13 praticamente a seduta chiusa, un atto di indirizzo quando sappiamo che c'è un tavolo convocato fra due giorni - mi auguro che l'Assessora abbia già ben chiaro quale sia il mandato che il Consiglio regionale vorrebbe affidare - mi pare superfluo. Non credo che l'Assessora Pentenero aspetti una votazione del Consiglio per capire quale posizione prendere ad un tavolo con i lavoratori ed i sindacati; sinceramente, non vedo il senso di questo atto di indirizzo.
Tra l'altro, la discussione si prolungherà e mi sembra anche che ci sia un...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi.



FREDIANI Francesca

Il fatto che si vada, tra l'altro, oltre l'orario di convocazione della seduta, sicuramente costituirà un precedente, che magari utilizzeremo...



PRESIDENTE

Mi scuso, colleghi.
Allora, la seduta è terminata. Giusto? Poi, io le nomine, cioè la proclamazione, quando la faccio?



FREDIANI Francesca

Quindi, che cosa sto facendo?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Devo tenere le schede aperte? Ma, no. È una questione di buon senso.
Non è questione di creare un precedente. Vi chiedo solo un po' di buonsenso.



FREDIANI Francesca

Stiamo semplicemente ingannando il tempo, discutendo - tra l'altro totalmente inascoltata, in un'Aula distratta - della vita di lavoratori che saranno trasferiti, di situazioni di cui siamo a conoscenza da settimane e ci riduciamo a parlarne fuori orario nell'attesa dello spoglio delle schede!



PRESIDENTE

Collega, i colleghi...



FREDIANI Francesca

Lo trovo anche irrispettoso verso i lavoratori questo modo di trattare il tema!



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Consigliere Bono, non posso tenere aperte le schede.



FREDIANI Francesca

Non possiamo ingannare il tempo parlando...



PRESIDENTE

Non stiamo ingannando il tempo, perché il Presidente del Gruppo del PD che ha presentato un atto di indirizzo!



FREDIANI Francesca

Io stavo intervenendo, ma nessuno ascoltava! Ma ci rendiamo conto di come stiamo affrontando questa discussione?



PRESIDENTE

Non sono obbligati ad ascoltarla, collega! La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Mi spiace di averla messa in questa situazione, tramite la nostra richiesta di inversione, che è stata fatta in ultimo per rispetto degli ordini del giorno dei colleghi, specialmente dei Gruppi di opposizione, che abbiamo tutti votato.
Abbiamo sollevato una questione che ritenevamo e riteniamo di interesse della nostra comunità, perlomeno di quelle 105 famiglie interessate da questo problema; non di tutta la comunità, ma di quelle 105 famiglie.
Se i colleghi del Movimento 5 Stelle ritengono che, poiché alle ore 13 scade il termine del Consiglio, per cui sono pagati...



(Commenti fuori microfono)



GARIGLIO Davide

Quindi ritengono di non voler continuare, o la ritengono, in modo offensivo, una "marchetta", cosa che ci offende: perché io non avrei mai qualificato una marchetta l'interrogazione della Consigliera Frediani, che ho citato dandole atto di essersi occupata di questo tema. Per evidentemente ci sono soggetti per i quali se si occupano loro dei problemi è una causa nobile e giusta, se se ne occupano altri è una marchetta! Noi vorremmo affrontare, Presidente, questa discussione, perch l'Assessora Pentenero quando andrà all'incontro possa avere alle spalle una pronuncia di tutto il Consiglio; sappiamo che l'Assessora farà le cose a prescindere da un atto di indirizzo, ma crediamo sarebbe più forte se lo potesse fare con tutte le forze politiche alle spalle! Ma se i colleghi del Movimento 5 Stelle pongono una questione procedurale, di punti, di sostanza diciamolo, siamo in diretta streaming - facciamolo sapere: se non vogliono votare questo atto e non vogliono discuterne ce ne faremmo una ragione.
Il nostro messaggio è: proviamo a chiedere tutti insieme di farlo. Se si vuole fare, si fa; se non si vuole fare, ciascuno farà le proprie battaglie e la Consigliera Frediani andrà lì giovedì, siederà al tavolo e corroborerà con la sua presenza l'azione della Giunta regionale, che sarà ampiamente sostenuta dalla presenza incisiva della nostra collega a cui peraltro, va il nostro ringraziamento per la passione con cui segue queste tematiche.



PRESIDENTE

Colleghi, se l'Aula acconsente, vi faccio parlare tutti e possiamo rimanere qui fino a stasera in deroga, ma, tutto ciò premesso, ho qui la proclamazione. Potrei interrompere adesso il Consiglio, ma ho la richiesta di intervento dei colleghi Frediani e Vignale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Volevo solo far notare che avevo iniziato un intervento, e quindi stavo utilizzando i minuti a mia disposizione, nel totale disinteresse dell'Aula.
La cosa mi infastidisce parecchio, perché quello che cercavo di esprimere era che non si può ridurre a due minuti di discussione, votando di corsa perché bisogna far vedere che stiamo votando qualcosa, una situazione che si sta trascinando da settimane e che ho cercato di portare all'attenzione del Consiglio più volte, ricevendo, in risposta, frasi del tipo: "La Regione non ha competenza".
È questo mi indispone. Io sono disposta a votarla e a dare tutto il sostegno alle azioni che l'Assessore fare giovedì; non valgo niente, ma mi siedo al tavolo ad ascoltare, anche se non valgo niente, perché credo che la mia presenza comunque sia importante, in quanto rappresentante dell'opposizione e in quanto votata dai cittadini. Io, quindi, sarò lì presente ad ascoltare perché mi interessa veramente il destino di questi lavoratori. Non è una situazione che liquido in due minuti a seduta chiusa.
Questa è una cosa molto fastidiosa, perché qui si vota dopo che si è discusso un tema. Io vorrei sapere quanto delle persone che stavano per pigiare il bottone sul "sì", sanno che cosa stavano votando. Vorrei proprio saperlo.



PRESIDENTE

Ognuno sa che cosa sta votando, questo non lo può dire.
Va bene.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Si tratta di una questione di metodo, nel senso che noi non ci siamo posti - e sarebbe stato sufficiente farlo - all'iscrizione dell'ordine del giorno, però il tema del lavoro è un tema, in particolar modo in questo periodo, estremamente delicato.
Non c'è solo questa situazione, ve ne sono altre come questa o trasferimenti o chiusure, quindi l'impressione che a volte si sa è che quando è l'opposizione ad occuparsi di lavoro la risposta sia sempre: "Beh è una questione che afferisce ai tavoli nazionali, noi non abbiamo gli strumenti e le competenze", oppure si fanno - a volte - dei fantomatici tavoli di crisi a cui, per esempio, vengono invitati colleghi di maggioranza senza che lo sappia il Consiglio regionale, non dico l'opposizione.
È una modalità che in qualche modo va gestita, altrimenti il termine usato dalla collega Frediani, "marchette", è esatto.
Possiamo ripetere una serie di temi di cui il nostro Gruppo si è occupato e, non casualmente, quegli ordini del giorno non hanno mai portato a un intervento o a un impegno concreto; non hanno risolto una sola crisi o un solo trasferimento di cui si è discusso (potrei citare Mercatone imprese di Pinerolo o molte altre di cui abbiamo discusso).
Questo è il tema. Il tema non è che il Consiglio regionale non debba votare: il Consiglio regionale voti pure, ci mancherebbe, su un tema così importante e rilevante, ma ci pare e ci sembra che questa maggioranza e questa Giunta si occupino di lavoro più con gli ordini del giorno che con i fatti concreti.
Non è una cosa che diciamo noi, è la realtà, perché vorrei avere l'elenco delle crisi industriali risolte da questa Amministrazione.
Se si dice che la Regione non lo può fare, dovremmo indicare anche l'elenco e le modalità di ciò che è stato risolto in passato, tanto per capire che è possibile fare qualcosa, certamente con i ruoli che ognuno ha.
Ricordo al collega Gariglio che è il Segretario del principale partito di maggioranza a livello nazionale e che governa questa Nazione: conterà qualcosa il Segretario del Piemonte nelle dinamiche del Governo nazionale? Io me lo auguro, perché se non conta niente ed è obbligato a fare un ordine del giorno, siamo messi male.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessora Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
Solo per aggiungere una considerazione a quanto detto dal collega Vignale.
Come Assessore con la delega al lavoro della Giunta regionale, sono lieta quando c'è un ordine del giorno a sostegno di una delle tante vertenze - e sottolineo tante - alle quali siamo chiamati a rispondere e per le quali spesso - lo vogliamo riaffermare, non è un atteggiamento di impotenza - gli strumenti a nostra disposizione sono limitati per mille e una questione, ogni vertenza e ogni situazione hanno un contesto a sé.
I Consiglieri che vogliono partecipare ai tavoli e alle diverse vertenze e questioni che si pongono (non sempre sono vertenze, spesso sono incontri per fare il punto della situazione) hanno sempre ricevuto una risposta affermativa da parte dell'Assessorato. Ovviamente quello che chiediamo è di partecipare come uditori e non sono mai stati invitati Consiglieri appartenenti all'uno o all'altro schieramento della maggioranza o della minoranza.
I Consiglieri, nel momento in cui chiedono di poter essere messi a conoscenza rispetto a quello che sta capitando sulle singole questioni dei singoli territori, vengono puntualmente informati, e se gradiscono partecipare, per poter avere un approfondimento e per conoscere più da vicino le questioni, sono i benvenuti, anzi, questo permette di avere un maggior contributo.
Gli chiediamo solo, per quanto riguarda le riunioni e le vertenze specifiche, di partecipare in quanto uditori.
Questa è la risposta che viene data a qualsiasi Consigliere e a qualsiasi rappresentante delle Istituzioni (inteso come Assemblea che compone le Istituzioni, tranne i Sindaci e gli Assessori appartenenti a quello specifico territorio o appartenenti ad una delle aziende o società chiamate in causa) che chiede di poter partecipare.
Questa è la regola comportamentale che cerchiamo di utilizzare. Tengo a sottolineare che la condivisione, la partecipazione attraverso un ordine del giorno (o fisica attraverso gli incontri) e la richiesta di informazione, sono elementi ai quali noi cerchiamo di soddisfare e di contribuire fornendo tutte le informazioni, proprio perché potrebbe essere utile alla discussione in corso.
Mi auguro che possano arrivare contributi utili per cercare di risolvere questioni sempre più delicate.
Mi fa piacere che ogni tanto quest'Aula dedichi attenzione ad una delle tante - e sottolineo tante - situazioni di difficoltà a cui le nostre aziende e il nostro sistema produttivo sono chiamati a rispondere in modo significativo, spesso veramente dolorose per il nostro territorio, i nostri lavoratori e il nostro sistema produttivo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Pentenero.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 199 "Parco Nazionale del Gran Paradiso" (legge 473/1925, legge 561/1956 e articolo 2 D.M. 20 novembre 1997, n. 436) Consiglio Direttivo - designazione di 1 rappresentante in sostituzione del signor Ezio Tuberosa (dimissionario) Proclamo designato, quale rappresentante in sostituzione del signor Ezio Tuberosa in seno al Consiglio Direttivo, del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il signor Luigi Verzellino con voti 24.
Rammento che, ai sensi dell'articolo 20 del d.lgs 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte del soggetto nominato, sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 203 "Fondazione ARTEA" - (articolo 16, Statuto della Fondazione) - Consiglio di Amministrazione - nomina di 1 membro, in sostituzione della signora Annalisa Genta Proclamo nominato, quale membro in sostituzione della signora Annalisa Genta, in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione ARTEA, il signor Flavio Bruna, con voti 24.
Rammento che, ai sensi dell'articolo 20 del d.lgs 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte del soggetto nominato, sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 205 "Fondazione Cesare Pavese" - (articolo 11 Statuto della Fondazione) - Consiglio di Amministrazione - designazione di 1 membro Proclamo designata, quale membro, in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione "Cesare Pavese", la signora Maria Adelaide Gallina.
Proposta di deliberazione n. 202 "Istituto universitario di Studi Europei" Consiglio direttivo - (articolo 12, Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo designazione di 1 membro in sostituzione della signora Nadia Fabris (dimissionaria) Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio direttivo dell'Istituto universitario di Studi Europei, in sostituzione della signora Fabris Nadia, il signor Iorio Alessandro.
Proposta di deliberazione n. 200 "Consorzio Smaltimento Rifiuti di origine animale (CO.SM.AN.)" - (articolo 12, Statuto del Consorzio) - Collegio Sindacale - designazione di 1 rappresentante Proclamo designata, quale rappresentante in seno al Collegio Sindacale del Consorzio Smaltimento rifiuti di origine animale, la signora Pizzotti Lidia Maria.
Proposta di deliberazione n. 201 "Consorzio di difesa delle produzioni intensive nella Provincia di Cuneo (Condifesa Cuneo)" - (articolo 12 Statuto del Consorzio) - Collegio sindacale - designazione di 1 rappresentante Proclamo designato, quale rappresentante in seno al Collegio Sindacale del Consorzio di difesa delle produzioni intensive nella Provincia di Cuneo, il signor Collidà Gianpiero.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.20)



BERTOLA GIORGIO



(Alle ore 13.24 ha inizio l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Diritti umani - Diritto di asilo - Profughi

Interrogazione a risposta immediata n. 1429 presentata da Benvenuto inerente a "Procedura aperta l'affidamento mediante accordo quadro convenzione con più soggetti economici per l'affidamento in parte del territorio della provincia di Torino del servizio di accoglienza ed assistenza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale dalla data presunta del 01.04.2017 fino alla data anch'essa presunta del 31.12.2017" (rinvio)


PRESIDENTE

Iniziamo l'esame delle interrogazioni a risposta immediata.
Consigliere Benvenuto, rispetto alla presente interrogazione, che è la prima in elenco, l'Assessora Cerutti ha chiesto cortesemente di posporla e di esaminarla in chiusura, poiché è impegnata nella conferenza stampa.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Interrogazione a risposta immediata n. 1440 presentata da Vignale, inerente a "Pracatinat, a quando pagamento situazione debitoria?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1440.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è estremamente stringata, nel senso che, come l'Assessore sa, vi è una situazione estremamente delicata nel centro di Pracatinat, con una situazione debitoria che viene anche puntualmente rammentata nella delibera che la Giunta ha approvato il 21 novembre 2016.
In qualche modo, vi è un tentativo di provare a salvare l'ente, perch l'ente, dopo che è stato affidato il servizio di ristorazione, in realtà ha ancora un bene, ha i beni più preziosi, che sono quelli di natura patrimoniale.
Il piano di salvataggio che, in qualche modo, è stato presentato vede una serie di soggetti, che sono i soci, compartecipare al piano - e questo risponde ad una necessità.
Ve n'è una seconda, che, invece, è rappresentata dal pagamento che i soci devono riconoscere al Consorzio Pracatinat rispetto a servizi che il Consorzio stesso ha reso alla Regione.
La Regione rispetto ai servizi resi per 204 mila euro, come si legge dall'allegato, ha ancora un debito nei confronti di Pracatinat di 84 mila euro - o, meglio, dopo il 21 novembre non abbiamo trovato alcun atto che in qualche modo copra questa parte. Non è sola, nel senso che se guardiamo l'insieme degli altri soci, dalla Città metropolitana alla Città di Torino a quella di Moncalieri, all'Unione dei Comuni della Val Chisone e Germanasca, sono tutti soggetti, che, chi più e chi meno, salvo la Città di Pinerolo, devono riconoscere importi per servizi che sono stati resi ai soci.
Invece, vi è una seconda fattispecie che garantirebbe di riportare in bonis il consorzio, quindi di consentirne la vendita, che, invece, vede la Regione impegnata per cifre più consistenti.
Allora, vorremmo sapere, da una parte, se la Regione ha onorato tutti i debiti relativamente ai servizi - e questi sono i debiti - ma conoscere quali intenzioni ha relativamente al piano di ristrutturazione economica del Consorzio stesso, per consentire che il Consorzio possa essere, per esempio, alienato. Cioè, in questa fattispecie la Regione e gli altri enti potrebbero riconoscere una parte dei tanti investimenti che sono stati fatti, perché noi qui rammentiamo - ho terminato, Presidente - quanto è stato speso nell'ultimo anno, ma, se dovessimo andare indietro, vedremmo anche solo negli ultimi anni, che sono state impegnate cifre considerevoli per cui vorremmo sapere questo. Nella limitatezza, per carità, di una questione time, vorremmo cercare di capire qual è la posizione complessiva della Regione rispetto al Consorzio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora De Santis per la risposta.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora ai rapporti con società a partecipazione regionale Grazie, Presidente.
Consigliere Vignale, sto seguendo questa questione, ormai, da un paio d'anni e posso aggiornarla su una situazione che, in questo momento, si è complicata e ci preoccupa molto.
Con la delibera di Giunta del novembre scorso, che lei ha ricordato noi avevamo approvato un piano di risanamento della società, che era stato condiviso con tutti i soci e che, peraltro, presumeva che tutti i soci facessero la propria parte nell'operazione di risanamento della società dopo la cessione a un soggetto privato del ramo alberghiero e nel momento in cui in capo alla società rimaneva ancora il ramo d'azienda cosiddetto "educativo".
Questa delibera, che lei avrà avuto modo di leggere, approva il piano di risanamento, che peraltro era stato ampiamente discusso con i soci e che era parte integrante della decisione della messa in liquidazione della società, che è avvenuta, ai primi di luglio (tra il 5 e il 7 di luglio qualcosa del genere), e di lì in avanti noi abbiamo sempre operato nell'intenzione di procedere secondo quanto avevamo scritto in quella delibera.
Nel corso di questi mesi, nell'assemblea alla quale ho partecipato che si è tenuta il 16 dicembre (o il 15, posso dirle la data esatta, è segnata qui sul calendario), Città metropolitana aveva indicato un impegno politico a sostegno del piano di risanamento della società e diciamo che, lei ha esperienza di queste cose, un impegno politico espresso da parte di un soggetto politico che ha problemi di bilancio significa, detto in parole povere, "non posso subito, ma provvederò", "provvederò magari in parte, ma provvederò".
Le assemblee sono state tante, a quella specificamente ho partecipato io - ho fatto esplicita domanda sul significato, perché, nel frattempo Città metropolitana aveva anche approvato un bilancio. Mi è stato risposto che non c'era disponibilità da parte di Città metropolitana a sostenere il piano di risanamento della società, in assoluto non c'era questa disponibilità.
Successivamente, Città metropolitana ha formalizzato una decisione di questo tipo con una delibera del Consiglio metropolitano (se non erro del 22 dicembre), dove, peraltro, si afferma che Comune di Torino e Regione Piemonte hanno dichiarato incondizionata disponibilità a sostenere il Piano, dichiarazione di cui, ovviamente, nei verbali di assemblea non si trova traccia.
La situazione che si è creata adesso, e che noi stiamo gestendo in accordo con il socio Comune di Torino, è effettivamente molto complicata perché farebbe sì, in qualche modo, che noi ci facessimo carico anche degli obblighi di un altro socio. I nostri dirigenti stanno facendo una serie di valutazioni su quest'aspetto, perché i presupposti sui quali si fondava il Piano di risanamento - ossia che l'operazione di liquidazione potesse essere risolta in bonis - a questo punto sono chiaramente in dubbio.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

DE SANTIS Giuseppina, Assessora ai rapporti con società a partecipazione regionale



PRESIDENTE

Il Piano di risanamento è stato votato da tutti i soci, con la sola astensione del Comune di Moncalieri (quindi compresa la Città metropolitana, evidentemente).
Vi è un altro problema in questo momento: nel caso in cui la società dovesse andare in procedura concorsuale, vi è anche il problema di non anticipare pagamenti che creerebbero trattamenti preferenziali fra i creditori. È veramente una situazione difficile.
In ogni caso, in questo momento stiamo svolgendo una serie di approfondimenti con il socio Comune di Torino, anche perché - lo dico sia a titolo personale che politico - il Consiglio ci aveva chiesto di occuparci di questa situazione. Per quanto possa valere, ci ho lavorato personalmente per un anno e mezzo, quasi due: sarebbe veramente assurdo arrivare ad un risultato di fallimento dopo tutto questo lavoro! Oggi, sinceramente, non so come finirà e non sono in grado di dirlo. Vi è un'assemblea che è stata lasciata aperta fino al prossimo mercoledì.
Chiaramente, la nostra delibera iniziale faceva riferimento ad un panorama di fatto e di diritto che bisogna vedere se oggi sta ancora in piedi. Ci che posso dire, rispetto ai crediti per servizi commerciali che noi abbiamo nei confronti della società, è che naturalmente li pagheremo (li stiamo pagando in questi giorni), ovviamente con l'avvertenza - l'ho personalmente specificata al liquidatore - che queste risorse vengano usate tenendo conto non tanto della situazione in cui versa oggi la società, ma di quella in cui potrebbe trovarsi da qui a qualche giorno o a qualche settimana.
Grazie.
Spero di avere risposto in maniera esauriente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora De Santis.


Argomento: Telecomunicazioni

Interrogazione a risposta immediata n. 1430 presentata da Chiapello inerente a "Potenziamento segnale RAI" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In assenza dell'interrogante, all'interrogazione a risposta immediata n. 1430 viene fornita risposta scritta.


Argomento:

Interrogazione a risposta immediata n. 1432 "Quartiere Fioccardo di Torino: quali opere strutturali di prevenzione alluvionale per il futuro?" presentata da Marrone


PRESIDENTE

Segnalo che a quest'interrogazione a risposta immediata, che sarà trasformata in interrogazione a risposta indifferibile ed urgente, sarà data risposta nella prossima seduta del Consiglio regionale.


Argomento: Difesa idrogeologica

Interrogazione a risposta immediata n. 1442 "Manutenzione e pulizia alvei dei fiumi, quali azioni?", presentata da Graglia


PRESIDENTE

Segnalo che a quest'interrogazione a risposta immediata, che sarà trasformata in interrogazione a risposta indifferibile ed urgente, sarà data risposta nella prossima seduta del Consiglio regionale.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1433 presentata da Campo, inerente a "Nuovo ospedale di Verduno: costruzione di n. 2 bunker per radioterapia"


PRESIDENTE

Segnalo che alle interrogazioni a risposta immediata n. 1432 di Marrone, inerente a "Quartiere Fioccardo di Torino: quali opere strutturali di Prevenzione alluvionale per il futuro?", e n. 1442 di Graglia, inerente a "Manutenzione e pulizia alvei dei fiumi, quali azioni?", verrà fornita risposta, da parte dell'Assessore Balocco, nel corso della seduta consiliare di martedì prossimo, in quanto verranno trasformate in interrogazioni indifferibili ed urgenti.
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1433.
La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Siamo di nuovo qui ad interrogare l'Assessore sull'eternamente costruendo ospedale di Verduno, perché da un paio di mesi a questa parte mentre si ridiscute una convenzione tra l'ASL e il concessionario per far ripartire i lavori, sono proliferate sui media diverse ipotesi per l'utilizzo dell'enorme struttura evidentemente oggi sovradimensionata rispetto a quello che è il riordino ospedaliero fatto recentemente.
Una delle ipotesi ventilate ci ha colpito particolarmente perch riguarda il servizio di radioterapia. I bunker per la radioterapia costruiti nell'ospedale di Verduno sono stati realizzati in assenza di qualsiasi Piano sanitario che prevedesse un simile servizio in quell'area e persino in barba al fatto che nel progetto non erano previsti. Tant'è che sono stati oggetto di una riserva e sono stati riconosciuti come spesa accettabile nell'accordo bonario del 2012, nonostante il parere contrario di diversi elementi costitutivi della parte di valutazione delle riserve.
Sotto questo profilo, il fatto di ipotizzare - è stato richiesto dalla Conferenza dei Sindaci - che possa essere realizzato un servizio di radioterapia, per quanto in distacco rispetto al servizio presso l'Ospedale S. Croce e Carle di Cuneo, ci pone un problema di azzardo morale, per opere realizzate in barba alla programmazione e alla progettazione, quindi costituenti un extracosto, per quanto riconosciuto da un accordo bonario, e sapendo che l'ospedale di Verduno è sotto inchiesta da parte della Corte dei Conti per la crescita incontrollata dei costi.
Quindi la realizzazione di un servizio basato su queste opere, che prevedrà un extracosto per l'ASL, perché la stima passata sui media di attuazione di un tale servizio si aggira intorno ai cinque milioni di euro che dovranno essere versati da qualche cassa pubblica, e quindi sostanzialmente pagati dai cittadini - questo è ciò che chiediamo oggi ossia la posizione della Regione e dell'Assessorato su questa ipotesi quindi a priori non siamo né pro né contro - pone comunque un problema di questo tipo: se io faccio una cosa di questo genere, non vado a sdoganare il principio di realizzare opere aggiuntive? Perché, in qualche modo bisognerà trovare la soluzione per poterli utilizzare, il tutto sempre e comunque con extracosti a carico dei cittadini.
Dunque, siamo qui a chiedere quale sia la posizione dell'Assessorato sul tema, sia dal punto di vista della fattibilità (perché dovrebbe comunque essere compatibile con gli standard ospedalieri e con la riforma ospedaliera fatta, quindi con i bacini di utenza e quant'altro), sia dal punto di vista dell'opportunità di sancire una cosa che, forse, potrebbe essere pericolosa nelle prossime realizzazioni tutte in project financing che verranno fatte in Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Saitta; prego.



SAITTA Antonio, Assessore all'edilizia sanitaria

Colgo l'occasione dell'interrogazione innanzitutto per ringraziare la Fondazione Amici dell'ospedale di Verduno e i Sindaci della zona per la grande sensibilità che da anni dimostrano e che anche questa volta li qualifica come attenti interlocutori.
La Fondazione ha coinvolto i 76 Sindaci, com'è noto, nel progetto di donazione del cinque per mille a favore dell'allestimento e manutenzione pluriennale del reparto di radioterapia, per un valore di circa cinque milioni di euro.
Non essendo prevista nel piano la radioterapia a Verduno come struttura autonoma, la Direzione dell'ASL CN2 propone la gestione a livello sovrazonale coordinata dal Santa Croce di Cuneo ASO, che, tra l'altro, è in sofferenza per i numeri e i piani terapeutici, essendo dotata dell'unica radioterapia nell'area omogenea Sud-Ovest.
È da tener presente che nell'ASL CN2 si hanno attualmente 6.800 trattamenti terapeutici radioterapici per anno, con notevole disagio relativo allo spostamento dei pazienti verso l'ospedale di Cuneo.
In sostanza, il volume di pazienti in cura appare congruo e l'ASL CN2 con l'avvio della radioterapia a Verduno, potrebbe così riqualificare alcuni tecnici di radiologia dopo l'accorpamento di ospedali di Alba e Bra.
Inoltre, gestirebbe l'assistenza ai pazienti sotto il coordinamento sovrazonale dell'ASL di Cuneo Santa Croce, unica struttura complessa mentre all'ASL Cuneo 2 ci sarebbe una struttura semplice, non variando quindi, di fatto, la delibera 1-600.
Ricordo che i due bunker per la radioterapia sono già stati costruiti nella struttura di Verduno e completati al grezzo, con variante approvata e finanziata a livello regionale per un importo già erogato di due milioni e 600 mila euro.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta immediata n. 1434 presentata da Frediani inerente a "Accordo del 30 gennaio 2017 relativo alla sede distaccata del Museo Egizio"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1434.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Assessore, torniamo a parlare del Museo Egizio. Avevo già presentato un'interrogazione qualche mese fa. Abbiamo avuto degli aggiornamenti a mezzo stampa, ma vorremmo fare con lei il punto e capire quali delle notizie che vengono riportate sia fondata. In particolare, parliamo del prestito dei reperti che si trovano nei magazzini del Museo Egizio.
Ricordiamo che il Ministro Franceschini qualche mese fa, nel corso di una conferenza stampa, aveva annunciato l'adesione a questo progetto proposto dal Sindaco di Catania che chiedeva un prestito - chiamiamolo così prima di capire di cosa stiamo parlando - di reperti da destinare ad una sede in quel di Catania.
In risposta alla mia interrogazione di qualche mese fa, l'Assessora si era dichiarata intanto favorevole, in linea di principio, a questo prestito che andrebbe a ricalcare dei modelli già applicati in altri musei, quindi darebbe, secondo l'Assessora, un respiro più internazionale alla programmazione dell'attività del Museo Egizio.
D'altra parte aveva annunciato, di lì a poco, un Consiglio di Amministrazione nel corso del quale avrebbe chiesto maggiori approfondimenti. Dopodiché, non abbiamo saputo nulla, fino al 31 gennaio quando sui giornali è apparso l'annuncio di una firma, di un tavolo attorno al quale si sarebbero seduti la Presidente Evelina Christillin, il Direttore Cristian Greco, la Sovrintendente Capotti, il Sindaco di Catania Enzo Bianco e l'Assessore alla cultura Licandro.
Noi non conosciamo, ovviamente, quale sia il contenuto di questo accordo, non sappiamo nemmeno se sia stato firmato o meno, quindi direi, in questo clima di incertezza, che c'è sicuramente bisogno di capire se l'Assessora, come mi auguro, sa qualcosa di più anche per valutare rispetto alle finalità della Fondazione, se questo tipo di progetto possa essere o meno di aiuto al Museo Egizio, alla Città di Torino e alla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Intanto va detto e sottolineato che al momento non è stato firmato alcun accordo. Contrariamente a quanto pubblicato da quotidiani siciliani e dal web, allo stato attuale non è stato firmato alcun accordo con la Città di Catania in merito all'ipotesi di trasferimento di circa 300 pezzi di reperti egizi.
Tuttavia, voglio sottolineare che i reperti sono proprietà del Ministero, dati in concessione al Museo. Questo accordo riguarda il Museo e riguarda il Ministero, ancor più che la Regione Piemonte (i reperti sono di proprietà del Ministero ed è ovvio che il Ministro stia pensando, insieme al Museo, a questo tipo di sviluppo).
Il 31 gennaio si è svolto unicamente un incontro preparatorio dove era presente il Museo, la Sovrintendenza e quant'altro, finalizzato alla stesura e alla condivisione di un testo che dovrà essere esaminato in Consiglio di amministrazione. Come lei giustamente ha sottolineato comunque, da parte nostra, in qualità sia di Consigliera di Amministrazione sia di assemblea dei soci, abbiamo già dato la più ampia adesione a questo percorso. Riteniamo che sia perfettamente in linea con i progetti di valorizzazione di altri musei internazionali e con le più moderne linee di sviluppo (faccio un esempio su tutti: l'arbitraggio culturale del nostro settore).
C'è un'adesione di massima. Non abbiamo ancora visto l'accordo, ma sarà nostra cura vederlo quando sarà stilato.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione a risposta immediata n. 1436 presentata da Accossato inerente a "Adeguamento della disciplina regionale riguardante la diffusione dell'esercizio cinematografico in Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1436.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Questa interrogazione riguarda la situazione delle sale cinematografiche in Piemonte e prende lo spunto da alcune sollecitazioni che ho avuto e che riguardano la difficoltà, in questo momento, in molti Comuni piemontesi, per l'apertura di nuove sale cinematografiche, stante la combinazione tra la legge regionale e il regolamento di attuazione.
Nel frattempo ho verificato, come credo sappia molto bene l'Assessore l'approvazione della legge nazionale che riguarda, in particolare, la cultura cinematografica e la promozione del cinema nel nostro Paese.
La legge n. 220 del 2016 è una legge molto articolata, che sostiene la produzione cinematografica e la diffusione della cultura cinematografica ma in particolare il capo IV prevede un piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche polifunzionali. Sono previsti, quindi, anche interventi a sostegno; sono previsti anche particolari indirizzi affinché si utilizzi il cinema come elemento di riqualificazione nei centri storici e nei programmi di rigenerazione urbana.
Letta la legge n. 220 e verificata la situazione attuale del Piemonte con questa interrogazione voglio sottoporre la questione all'Assessore, che sicuramente conosce, e chiedere se non ci sia un contrasto e una contraddizione, in questo momento, tra la nostra situazione legislativa e regolamentare e la legge nazionale, e se quindi - questa è la domanda - non sia necessario intervenire con un adeguamento o una modifica della nostra attività che legifera in merito alla presenza di sale cinematografiche nella nostra regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente.
Ho una risposta piuttosto lunga che, se lei permette, la darei per iscritto.
Concordo pienamente con lei, con il fatto che sia assolutamente urgente adeguare il nostro regolamento che, come vi ricordo, fu forse una delle prime cose che feci come Assessora, cioè la modifica del Regolamento nel 2014 che già permise l'apertura a favore del piccolo esercizio. Quello già fu un atto di liberalità nel piccolo esercizio.
Di lì in poi, noi abbiamo fatto tantissimi incontri, e ci siamo resi conto che bisognava aspettare la legge quadro nazionale. Adesso, come leggerà nella risposta, noi abbiamo posto un quesito alla Direzione Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.
Siamo in attesa di risposta, ma questa è una delle nostre priorità.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interrogazione a risposta immediata n. 1438 presentata da Ferrentino inerente a "Nuovo Statuto della Fondazione per il Libro. Ritardi nella sua approvazione definitiva"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1438.
La parola al Consigliere Ferrentino per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Abbiamo appreso dagli organi di informazione che, per quanto riguarda lo Statuto della Fondazione per il Libro, ci sono ancora ritardi riguardo all'approvazione di alcuni soci di cui avevamo salutato con estrema attenzione e interesse l'adesione. Parlo ovviamente del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca e di Intesa Sanpaolo.
È ovvio che la loro presenza dà allo Statuto della Fondazione per il Libro e alla Fiera del Libro a Torino una valenza nazionale e anche un'importanza che è a riprova di quanto sia fondamentale che questi soci approvino lo Statuto della Fondazione per il Libro, né potrebbe essere minimamente la stessa cosa pensare a questi soci soltanto come soci sovventori, che mettono a disposizione delle risorse, ancorché importanti.
Pertanto, l'interrogazione è per conoscere dall'Assessora qual è lo stato dell'arte, quali sono le cause dovute alla mancata approvazione dello Statuto, visto che - ad oggi - risulta che soltanto la Città di Torino e la Regione Piemonte abbiano approvato lo Statuto. Inoltre, essendoci la manifestazione da qui a qualche settimana, chiediamo all'Assessore di conoscere l'iter che porterà all'approvazione dello Statuto della Fondazione per il Libro, da parte di questi soci.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

In questo momento, l'iter è il seguente: noi abbiamo approvato uno Statuto che è in mano ai Ministeri, con cui avremo molto presto una riunione in merito, per capire quali sono le problematiche, come e quanto siano superabili.
È, quindi, un lavoro in progress, non è una situazione già stabilita.
Quello che mi preme sottolineare è che questo non ha niente a che vedere con i nostri rapporti con il Ministero: è, cioè, è una problematica di carattere (permettetemi il termine) amministrativo-burocratico. I rapporti di collaborazione con il Ministero, nonché i rapporti economici sono andati avanti esattamente come prima.
Inoltre (mi permetta il Consigliere), mi ha colpito la frase "che tali ritardi abbiano ripercussione sull'operatività della nuova Fondazione per il Libro".
Mi sento di risponderle: Assolutamente no. Noi siamo orgogliosi di quello che sta facendo il nostro Salone del Libro, non credo che uno Statuto possa inficiare il lavoro di una squadra straordinaria, che è fatta dal Presidente Montalcini, dal Direttore Nicola Lagioia, ma anche da coloro che vengono definiti mediaticamente "i direttorini", che sono, mi sembra,15 non vorrei dire un numero sbagliato - dei migliori intellettuali italiani che si stanno occupando ognuno di un settore. Aggiungo, la squadra del Salone stesso è una squadra che ha sempre dato ottimi risultati.
Il clima è estremamente positivo. Le azioni messe in essere fino ad oggi sono estremamente positive, quindi ci aspettiamo un risultato straordinario da questo Salone, al di là - ovviamente - dello Statuto, che è questione che andremo ad approfondire in una prossima riunione con i Ministeri.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1431 presentata da Monaco, inerente a "Ospedale di Rivoli - Catena di comando in caso di sovraffollamento DEA"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1431.
La parola al Consigliere Monaco per l'illustrazione.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Il tema è arrivato anche agli organi di informazione a mezzo stampa nei giorni scorsi, nello stesso periodo - peraltro - riguardante il DEA dell'ospedale San Luigi.
Sabato 4 febbraio abbiamo avuto un sovraccarico e un sovraffollamento presso la struttura del DEA del PO di Rivoli, che ha richiesto una dotazione aggiuntiva di barelle, con posizionamento assolutamente emergenziale della struttura, causando notevoli disagi.
Purtroppo, al quesito posto a quello che dovrebbe essere il naturale e logico interlocutore in caso di emergenze, che non sono dettate né da picchi influenzali o di patologie acute o da sinistri - ahimè - naturali o meno naturali, la Direzione sanitaria non è intervenuta, lasciando scollegata ed isolata la struttura sanitaria del DEA rispetto a tutte le altre strutture interne del Presidio stesso.
Vale la pena ricordare che, anche in ordine a quanto è stato segnalato con grande enfasi dai mezzi di informazione, l'ospedale di Rivoli, a differenza di altri, sui picchi ordinari ha un affollamento, una richiesta di accessi, pari a 170-200 accessi al giorno, di cui un 15 per cento sono dell'area materno-infantile.
Alla fine di dicembre-gennaio ci sono i picchi stimati intorno a 210 accessi al giorno, con una modalità di accessi da parte delle ambulanze 118 nelle 24 ore di 40-43 ambulanze, oltre a tre o quattro ambulanze che portano quotidianamente pazienti al DEA di Rivoli.
Occorre anche considerare che, spesso, la residenzialità anziani (questo dato forse non è relativo al question time, ma può essere d'interesse), quando porta un paziente in un DEA (in questo caso Rivoli che conosciamo meglio, ma credo che purtroppo funzioni dappertutto in questa maniera), arrivata la mezzanotte dimette il paziente, per cui crea un ulteriore sovraffollamento del sistema sanitario, che deve preoccuparsi di trovare una nuova collocazione, perché la collocazione con la quale è uscito il paziente non è più accettabile, cioè non riesce più ad accettare e ricevere nuovamente la persona.
La questione è semplice, Assessore: la logica prevedrebbe che la Direzione sanitaria intervenisse in tutte le emergenze. Le dico con molta franchezza che io suggerirei ai colleghi, laddove c'è una latenza e una carenza di fronte alle attività istituzionali preposte e peraltro pagate in reperibilità, quindi pagate già per la reperibilità, di far intervenire la Prefettura e di allertare la Prefettura per qualunque emergenza, anche solo di affollamento, perché questo rappresenta un grave rischio.
Per evitare questo, interrogo l'Assessorato affinché ci dica quali sono le logiche di comando istituzionali che devono intervenire. Ricordo sempre che la reperibilità deve essere attiva nel più breve tempo possibile e non a discrezionalità di chi riceve la telefonata, ma a richiesta di chi fa la telefonata, perché l'autorità più alta in grado in quel momento è di chi è presente sul posto e si assume la responsabilità, nel bene e nel male.
Ritengo che questi siano temi sensibili nel mondo sanitario, dove non c'entra direttamente l'organizzazione sanitaria dell'Assessorato o meno, ma credo che l'Assessore possa spendere una parola d'indirizzo e chiarezza su questo argomento.
Grazie, Assessore, e grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Evidentemente, tutte le sollecitazioni sono benvenute, quindi anche le indicazioni che sono state fornite nella parte finale del suo intervento saranno attentamente valutate.
Per quanto riguarda, invece, le questioni precise che sono state poste nell'interrogazione, come è accaduto in molti ospedali piemontesi e, in generale, in parecchie realtà a livello nazionale, anche presso il DEA dell'ospedale di Rivoli si è verificato, nelle ultime sei settimane, un aumento di accessi, con una media di 179 al giorno e una punta massima di 243 in 24 ore, a fronte di una media annuale di 169 accessi giornalieri.
In particolare, in questo periodo, i codici rossi sono cresciuti del 24 per cento, con più di 40 arrivi giornalieri di pazienti trasportati in ambulanza dal servizio di emergenza territoriale 118. Questo marcato incremento ha comportato la saturazione dei posti letto ospedalieri, a cui la Direzione dell'ospedale ha fatto fronte destinando 11 posti letto di area chirurgica ai pazienti in accesso al pronto soccorso.
Non è stato possibile effettuare la conversione di ulteriori posti letto chirurgici, perché l'operazione avrebbe determinato la sospensione di molti altri interventi già programmati, in particolare di ambito oncologico e riguardanti le fratture di femore. Sapete che la raccomandazione è di farla entro due giorni dall'intervento.
Inoltre, già dal mese di dicembre si è intensificata l'attività del bed manager sia nei giorni feriali sia in quelli festivi; in settimana il monitoraggio dei posti letto da parte del bed manager avviene già alle ore 8 e a seguire alle ore 12, alle ore 15 e alle ore 18.
I ricoveri nei reparti, quando è possibile, si effettuano in fascia oraria precoce tra le 8 e le 10 e successivamente nelle ore centrali in concomitanza con le dimissioni. Peraltro, la Direzione aziendale, sempre a partire da dicembre, ha adottato uno specifico piano aziendale che prevede l'istituzione di un'apposita unità di crisi per far fronte alle emergenze attraverso uno specifico tavolo operativo costituito, oltre che dal Direttore Sanitario dell'ospedale, anche dai Direttori del Dipartimento dell'emergenza del pronto soccorso e dai Direttori del Dipartimento dell'area medica e area chirurgica.
Nel giorno a cui si fa riferimento, sabato 4 febbraio, al pronto soccorso di Rivoli sono stati registrati 191 accessi. Della situazione di criticità già dalle 8 del mattino è stato avvisato il Direttore sanitario dell'ospedale. Il Dirigente medico reperibile della Direzione sanitaria ha avvisato il Direttore del pronto soccorso per assegnare prontamente i ricoveri del DEA nei posti letto liberi dell'ospedale. Il Direttore sanitario ha poi provveduto sia nella giornata di sabato sia in quella di domenica a chiedere al 118 di bloccare per tre ore l'invio di pazienti in pronto soccorso, decisione che ha permesso di migliorare nettamente la situazione. Per tutto il fine settimana in questione la Coordinatrice reperibile per le funzioni di bed manager è intervenuta immediatamente come previsto, monitorando costantemente la disponibilità di posti letto per i ricoveri.
In sostanza, nella circostanza non si è verificata alcuna situazione di insicurezza per gli operatori e per i pazienti, ma sicuramente c'è stato un sovraffollamento. Le considerazioni che sono state svolte dal collega arricchiscono le mie informazioni e le terrò in debita considerazione.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1435 presentata da Batzella inerente a "Avere notizie del progetto elaborato dall'ospedale Molinette che prevede l'organizzazione per accogliere le attività oculistiche finora effettuate presso l'Ospedale Oftalmico"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1435.
La parola alla Consigliera Batzella per l'illustrazione.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione richiede un po' di attenzione da parte dell'Assessore Saitta.
Siamo tutti a conoscenza che l'Ospedale Oftalmico è l'unico ospedale della Regione Piemonte in cui operano professionisti che sono in grado di risolvere tutte le problematiche diagnostiche e terapeutiche nel campo dell'oftalmologia, 24 ore su 24 e 365 giorni all'anno. Con la dispersione delle Unità operative su più strutture - al San Giovanni Bosco e presso l'Ospedale Molinette Città della Salute e delle Scienze di Torino potrebbe venire a mancare questa copertura.
Nell'anno 2016 vorrei ricordare che sono stati effettuati 16.800 interventi chirurgici; nel 2015 i passaggi di pronto soccorso sono stati quasi 52 mila, per un totale di oltre 70 mila prestazioni effettuate. Le prestazioni ambulatoriali sono state, invece, 58.931 e il centro di riabilitazione visiva ha raggiunto le oltre 8308 prestazioni. Attualmente sono presenti 28 ambulatori che sono tutti operativi, le cui equipe di personale prese singolarmente non sarebbero in grado di garantire una copertura come quella attuale.
La DGR 1-600 del 19 novembre 2014 e quella di integrazione, la n. 1-924 del gennaio 2015, non prevede più l'Ospedale Oftalmico nella rete ospedaliera, nonostante nel Piano socio-sanitario ultimo vigente la chiusura dell'Oftalmico sia vincolata al contestuale spostamento nella nuova Città della Salute.
Sempre dalla DGR n. 1-600 e da quella di integrazione si evince che esisterà una struttura complessa di oculistica presso il San Giovanni Bosco e una struttura complessa presso l'Azienda della Città della Salute e della Scienza di Torino.
Oggi interrogo l'Assessore per avere delle notizie e per venire a conoscenza del progetto elaborato dall'Ospedale Molinette di Torino, che illustra tutta l'organizzazione prevista in quella sede per lo svolgimento delle attività oculistiche ad oggi effettuate presso l'Ospedale Oftalmico di via Juvarra. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Come la collega ha richiamato, la delibera n. 1-600, con la revisione della rete ospedaliera, ha previsto l'attivazione di una struttura complessa di oculistica a direzione universitaria presso l'Ospedale Molinette e una direzione ospedaliera presso il San Giovanni Bosco.
Il progetto prevede che i volumi di attività siano suddivisi nella misura all'incirca del 70 per cento presso le Molinette e del 30 per cento presso il San Giovanni Bosco, in considerazione del fatto che presso l'ASL Città di Torino è già presente una struttura oculistica all'Ospedale Maria Vittoria, ma anche tenuto conto delle dimensioni e della complessità dei presidi ospedalieri.
Alle Molinette, oggetto particolare dell'interrogazione, saranno attive le sale chirurgiche con dotazione strumentale per una moderna chirurgia oftalmica, i servizi ambulatoriali, il servizio centro laser, l'ecografia l'ortottica, l'OCT-3 Visante, l'oftalmoscopio a scansione laser, il reparto di degenza con ampia disponibilità di sale per le visite e medicazione l'organizzazione di un pronto soccorso 24 ore di riferimento regionale, il day-hospital con adeguate dotazioni di spazi, servizi e personale, la banca degli occhi afferente funzionalmente al reparto specialistico, i servizi di umanizzazione potenziali in termini di informazione, accettazione volontariato ed assistenza sociale.
Gli interventi per l'adeguamento dei locali alla specifica attività sono già in corso. I cittadini avranno a disposizione i servizi oggi presenti presso l'Oftalmico, ma potranno usufruire delle competenze professionali più ampie tipicamente presenti in un ospedale polispecialistico, che nella sede attuale non è possibile attuare, cioè diabetologi, oncologi, internisti, neurochirurghi, chirurghi maxillo facciali, chirurghi plastici a puro titolo di esempio.
Resta un'informazione che abbiamo già avuto modo di dare e discutere anche in quest'Aula, cioè che presso l'Oftalmico resteranno anche attività di tipo ambulatoriale.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1437 presentata da Valle, inerente a "Chiarimenti sulla struttura di neo-natologia ospedale Martini"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1437.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
La questione è semplicissima. Con la delibera n. 958 del 7 dicembre 2016, l'ASL Torino 1 ha rinominato la struttura complessa di pediatria e neonatologia del Martini in struttura complessa di pediatria e le ha affiancato una struttura semplice di neonatologia.
Erano presenti, però, in questa struttura, o forse lo sono tuttora alcuni letti riservati alla patologia neonatale per offrire un servizio di alto valore per chi sceglie di usufruire del punto nascite del Martini e che la qualifichi come realtà in grado di offrire un servizio che altrimenti, bisognerebbe poter raggiungere negli ospedali vicini, in particolare il Mauriziano.
La questione è molto semplice: si voleva sapere se questo cambio di denominazione potrà consentire il mantenimento di questa modesta ma importante risorsa del territorio o meno.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Approfitto dell'interrogazione del Consigliere Valle per inquadrare il ragionamento sul futuro dell'Ospedale Martini in un'ottica più ampia.
La nascita della nuova Azienda, l'ASL Torino, vede la Direzione aziendale impegnata con l'Assessorato nell'affrontare una valutazione di insieme dell'offerta sanitaria nei vari presidi ospedalieri.
Nello specifico, stiamo lavorando per inserire l'ospedale Martini nell'asse, anche geografico, dal Maria Vittoria al San Giovanni Bosco, con il rafforzamento dell'offerta ospedaliera per questa parte della città.
Ne consegue che, pur senza intaccare l'essenza della delibera 1-600 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, la Direzione dell'ASL unica si sta indirizzando verso una gestione dei posti letti attuali senza prevedere contrazioni.
Nello specifico, per quanto riguarda il tema dei cinque posti letto della neonatologia del Martini, ma anche in termini più generali, mi sento di poter anticipare che, all'interno di questa riflessione in termini più ampi, considerando i servizi ospedalieri nel suo insieme, quindi con un'organizzazione più articolata, non è escluso che si possano mantenere ma questo sarà frutto di un lavoro attento.
Avendo finalmente un'Azienda unica, sarà possibile fare un ragionamento più completo e più facilitato.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1441 presentata da Berutti, inerente a "Trasferimento dipendenti amministrativi ASL dell'Ufficio Personale da Tortona a Novi Ligure"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1441.
La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Si sta verificando, ma se parlava già da un po' di tempo, il trasferimento di 15 dipendenti del servizio personale dell'ASL in attività a Tortona, che dovrebbero essere trasferiti a Novi ligure, tra l'altro senza un preciso inserimento nel piano di riorganizzazione sanitario.
La storia la conosciamo già, quindi non entro nel merito delle questioni Novi-Tortona, però, da quello che ci risulta, la situazione non è contemplata in quella riorganizzazione. Tra l'altro, con la demolizione dell'ospedale si potrebbero assolutamente trovare spazi operativi.
Oggi, la tecnologia ci permette di lavorare in termini di organizzazione e di collegamenti, quindi credo che grossi problemi non ce ne siano, visto oltretutto che questi dipendenti già non hanno elevatissimi stipendi, anche per il trasferimento dei costi.
A questo punto, poiché la situazione ci lascia abbastanza allibiti interroghiamo l'amministrazione per sapere cosa intenda fare.
Io chiaramente lo chiedo all'Assessore, anche se c'è una Direzione perché ritengo che un'attenzione anche da parte dell'Assessore sia opportuna, soprattutto perché credo che, alla fine, tutta questa razionalizzazione non porti grandi risultati, ma crei solo confusione tensione e, soprattutto, non risolva neanche i problemi di carattere economico.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Saitta; prego.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Interpellato in proposito, la Direzione dell'ASL di Alessandria mi ha precisato quanto segue: partendo dalla considerazione di un'eccessiva frammentazione delle funzioni amministrative con un'articolazione distribuita, in via generale, su cinque sedi, il processo di riordino delle sedi amministrative avviato tenta di coinvolgere, in modo ampio ed omogeneo, tutta l'azienda e non una singola struttura e funzione.
Si base, per un verso, sulla necessità di far fronte alla progressiva carenza di personale amministrativo e ad un miglior utilizzo del personale amministrativo e, nello stesso tempo, sull'esigenza di un potenziamento degli organici del front office, considerando la diffusa articolazione sul territorio dei punti di erogazione dell'utenza.
La motivazione è questa ed è una motivazione, mi pare, anche nobile per l'utenza.
La Direzione dell'ASL precisa che le proposte di redistribuzione del personale assegnato alle funzioni di staff e in line nascono anche dalla necessità di semplificare, di razionalizzare le procedure e di perseguire le economie di scala dei costi, ma anche che le eventuali procedure di mobilità previste terranno conto delle specifiche situazioni e tutele normative. Dall'altro lato, saranno svolte nel rispetto dell'accordo di mobilità siglato con le organizzazioni sindacali.
Proprio oggi, 14 febbraio, al fine di garantire massima trasparenza e chiarezza al processo citato, si avvierà in giornata un ulteriore confronto con le stesse organizzazioni sindacali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 1439 presentata da Grimaldi inerente a "Fallimento PMT Pinerolo"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1439.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Qualche mese fa so che l'Assessora ha risposto ad un'interrogazione a risposta immediata del Consigliere Rostagno e più volte siamo intervenuti in proposito, quindi non ripeterò tutta la storia della PMT Italia che come sapete, è nata dall'acquisizione della Beloit filiale italiana, con sede a Pinerolo, della multinazionale specializzata nel settore della carta.
Come sapete, il 31 gennaio il Tribunale ha dichiarato il fallimento della PMT di Pinerolo, che impiegava circa 200 persone. La Regione, tramite l'Assessora, ha seguito la crisi aziendale sin dal mese di agosto precedente, quando l'azienda ha depositato la domanda di concordato preventivo, aprendo quel tavolo, e ci risulta che siano ancora in corso le trattative per l'acquisizione della PMT da parte di un'azienda della Repubblica Ceca.
Oltre al danno, i lavoratori stanno subendo una beffa inedita - e questo è un po' l'oggetto della question time - cioè il fallimento ha sospeso i lavoratori che non possono godere, se ho capito bene, di nessuna forma attuale di ammortizzatore sociale.
In realtà, noi abbiamo depositato la question time per sapere con quali tempi e con quali forme sta procedendo il processo di acquisizione dell'azienda; se ci sono degli sviluppi e se la Giunta si sia attivata - in verità questo lo so, cioè so che l'Assessora più volte ha detto che avrebbe cercato di capire cosa potevamo mettere in campo - per tutelare i lavoratori che attualmente non dispongono di nessun ammortizzatore sociale.
La ringrazio già per la risposta e spero che anche il Governo sia stato informato di questo caso atipico, ma sempre relativo alle ultime vicende che hanno riguardato il Jobs Act.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessora Pentenero; prego.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
In merito alla question time tralascio il fatto che la società è stata dichiarata fallita il 31 gennaio con sentenza pronunciata all'inizio del 2017.
Oggi, l'azienda si trova in esercizio provvisorio di impresa.
Sottolineo questo aspetto perché è l'aspetto di natura giuridica che ci permette di ricostruire tutta la faccenda e, quindi, anche di comprendere quali tipi di ammortizzatori possono essere messi campo in questo momento alla luce della nuova riforma e delle circolari interpretative n. 34 e n.
21.
In riferimento alle due circolari interpretative abbiamo pensato che potesse essere ricondotta a una fattispecie secondo la quale poteva esistere un nuovo titolare dell'azienda e quindi, come nuovo titolare dell'azienda, fosse possibile applicare un ammortizzatore per riorganizzazione, a fronte del fatto che esiste una manifestazione di interesse da parte di un'azienda ceca.
Il percorso, quindi, potrebbe completarsi nel giro di qualche periodo di tempo.
Questa nostra interpretazione non è stata accolta dal Ministero perch non la ritiene legittima e congrua rispetto alle circolari emanate nel corso del 2016, in applicazione della legge sul Jobs Act e di tutte le leggi che in questo momento disciplinano gli ammortizzatori sociali.
A fronte di questa interpretazione abbiamo fatto presente che non esiste nessun ammortizzatore, quindi l'unico modo per tutelare i lavoratori è far sì che il curatore possa cercare di perfezionare, nel più breve tempo possibile, l'iter di acquisizione nei confronti della società che ha manifestato interesse nei confronti della PMT.
L'azienda ceca ha manifestato interesse con una relativa offerta economica e, nel perfezionare la propria pratica, siamo in attesa della polizza fideiussoria, che è quella che potrebbe dare l'avvio al perfezionamento dell'acquisizione.
In questo momento, i lavoratori risultano essere sospesi, tranne una quarantina che sono stati richiamati dal Commissario stesso, per poter continuare, nell'esercizio provvisorio, a garantire la produzione dell'impresa; mentre tutti gli altri lavoratori risultano sospesi, quindi non percepiscono nessuna forma di reddito.
La sospensione può avere una conclusione positiva del proprio iter soltanto nel momento in cui, alla luce dei nuovi ammortizzatori, fosse perfezionato l'esito dell'acquisizione da parte dell'azienda ceca.
Qualora il procedimento si chiudesse con una messa in mobilità dei lavoratori attualmente sospesi, questi avranno come unica forma di sostegno la NASPI, così come la legge prevede, ma ci sono buone possibilità, anzi confidiamo davvero che l'iter di acquisizione sia perfezionato nel più breve tempo possibile; stiamo seguendo la vicenda passo passo. La questione è stata posta non soltanto alla struttura tecnica, ma anche al Governo e anche lo stesso Parlamento, attraverso un'interrogazione, ha posto la questione non soltanto da un punto di vista degli ammortizzatori sociali che oggi la nuova norma prevede e che sono attualmente in vigore.
Attendiamo quindi favorevolmente l'esito dell'acquisizione, che è l'elemento che permetterebbe di ridare speranza a tutti lavoratori di un rientro al lavoro.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Pentenero.


Argomento: Diritto di asilo - Profughi

Interrogazione a risposta immediata n. 1429 presentata da Benvenuto inerente a "Procedura aperta per l'affidamento mediante accordo quadro convenzione con più soggetti economici per l'affidamento in parte del territorio della provincia di Torino del servizio di accoglienza ed asssistenza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale dalla data presunta del 01.04.2017 fino alla data anch'essa presunta del 31.12.2017"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1429.
La parola al Consigliere Benvenuto per l'illustrazione.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Questa è l'ennesima interrogazione sul tema dei richiedenti asilo abbiamo visto alcuni articoli sui giornali e abbiamo visto il nuovo bando della Prefettura.
Quello che a noi tocca maggiormente è la difesa degli Enti locali che sono soggetti a questo problema che incombe sui loro territori.
Ricordiamo che, seppure enti e soggetti privati gestiranno tutta la parte dell'accoglienza, poi saranno i Sindaci, sui vari territori, ad avere le incombenze del caso.
Questa è semplicemente un'interrogazione quasi fotocopia rispetto a quelle passate che toccavano la situazione precedente; visto che c'è un nuovo bando e si parla di nuovo di un numero enorme di richiedenti asilo sul territorio della provincia di Torino, vorremmo capire qual è la posizione della Giunta e cosa intende fare per avere un maggior coinvolgimento degli Enti locali per questo tipo di situazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Benvenuto.
La parola all'Assessora Cerutti per la risposta.



CERUTTI Monica, Assessora all'immigrazione

Grazie, Presidente.
Come certamente il Consigliere interrogante ricorderà, in data 10 luglio 2014 è stata sancita un'intesa tra Governo, Regioni e Enti locali sul piano operativo nazionale, per fronteggiare il flusso straordinario dei cittadini extracomunitari. Questo piano tiene conto della necessità di armonizzare sul territorio nazionale la realizzazione degli interventi di accoglienza dei migranti.
Cerco di essere sintetica, immaginando che l'interrogante, il Consigliere Benvenuto, sia a conoscenza dei contenuti di questo accordo, ma volevo ricordare che a livello nazionale esiste il tavolo nazionale di coordinamento e a livello locale i tavoli regionali presieduti dal Prefetto del Comune capoluogo, cui quali partecipano la Regione, le Prefetture delle altre province, le Questure e i rappresentanti delle Amministrazioni locali e degli operatori sociali.
In questo senso, sappiamo che le Prefetture hanno il compito di emanare bandi pubblici come quello che lei citava, in modo da poter individuare i soggetti candidati alla gestione dell'accoglienza.
La Regione Piemonte, che non ha un ruolo nella gestione, dal canto suo ha comunque intrapreso un percorso in modo da provare a costruire delle politiche che possono essere coordinate e che vedono collaborare fra loro tutti i soggetti sul territorio, per mettere in atto un sistema di accoglienza che sia il più possibile attento alle esigenze di coloro che vengono accolti, ma anche alle esigenze della comunità locali che accolgono.
Nel corso di uno degli ultimi tavoli svolti in Prefettura, tra l'altro in videoconferenza con il capo del Dipartimento delle libertà civili e immigrazione, il Prefetto Morcone, si è fatto il punto sull'accoglienza in Piemonte e si sono definite le modalità operative per rendere concreto il piano nazionale di distribuzione sul territorio, quindi all'interno delle singole Regioni, attuando quella che viene chiamata "accoglienza diffusa".
Il dato significativo, per il Piemonte, è che dei 1.201 Comuni piemontesi soltanto circa 300 sono interessati o ai progetti gestiti dalle Prefetture, quindi le accoglienze CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) e/o Comuni che sono gestori in prima persona dei progetti di accoglienza all'interno del sistema SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati). Quindi, abbiamo già lavorato in questo senso, in modo che cresca il numero dei Comuni coinvolti direttamente all'interno del sistema SPRAR.
A questo proposito, abbiamo portato avanti diversi incontri in diverse Province; da poco, abbiamo presentato un piano di informazione e di formazione degli operatori, proprio per far sì che i Comuni non si sentano soli rispetto alla gestione dell'accoglienza e siano accompagnati, affinch nel momento in cui possano aderire al bando SPRAR, lo possano fare con altri Comuni, quindi in unioni di Comuni, oppure tramite consorzi socio assistenziali, perché ci rendiamo conto che, poiché molti dei Comuni piemontesi sono piccoli, magari non possano intraprendere da soli un percorso di gestione dell'accoglienza da soli, oppure che trovino difficoltà a effettuarla da soli. Intendiamo incentivare questo percorso in modo che non siano, invece, destinatari di progetti che le Prefetture possano imporre sui loro territori.
Da questo punto di vista, pensiamo che il meccanismo degli incentivi che il Governo ha attivato l'anno scorso e che vedrà arrivare in Piemonte circa sette milioni di euro (destinati ai Comuni in base alle accoglienze di ottobre dell'anno scorso) sia un sistema positivo, che introduce una sorta di compensazione, tra l'altro con risorse che i Comuni possono utilizzare non sui progetti di accoglienza, ma rivolte alla comunità nel suo complesso. Inoltre, auspichiamo che questa misura possa essere rinnovata anche quest'anno.
In realtà stiamo cercando di accompagnare i Comuni piemontesi in un'attività che è considerata un problema, ma che può diventare un'opportunità per i Comuni accoglienti.
Da questo punto di vista, siamo disponibili - e molti Sindaci già lo sanno - a partecipare a riunioni e a spiegare. Tra l'altro, già due anni fa avevamo prodotto un vademecum, che può trovare sul sito della Regione Piemonte, che spiega anche tutti i dettagli operativi, le caratteristiche principali del sistema di accoglienza e le nozioni base che debbono essere conosciute proprio per attivare un progetto di accoglienza.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 14.32 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



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