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Dettaglio seduta n.200 del 24/01/17 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.35 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1363 presentata dai Consiglieri Bertola e Bono, inerente a "Bealera di Chivasso e Montanaro detta anche Roggia Campagna; corso d'acqua pubblico o non pubblico?"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1363, presentata dai Consiglieri Bertola e Bono, avente ad oggetto "Bealera di Chivasso e Montanaro, detta anche Roggia Campagna; corso d'acqua pubblico o non pubblico?".
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione cerchiamo di chiarire la natura della Bealera di Chivasso e Montanaro, detta anche Roggia Campagna, chiedendo se sia considerata un corso d'acqua pubblico o un corso d'acqua non pubblico.
Innanzitutto, richiamiamo la legge Galli (la legge n. 36 del '94), che introduce il principio secondo cui tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata e utilizzata secondo criteri di solidarietà. Un principio che è stato ripreso anche dal Testo Unico Ambientale (Decreto legislativo n. 152 del 2006), all'articolo 144.
Per i corsi d'acqua iscritti negli elenchi Acque Pubbliche c'è un registro, secondo Regio Decreto n. 1775 dell'11 dicembre 1933. In tali elenchi della Provincia di Torino troviamo, al numero d'ordine 369, la Bealera di Chivasso e Montanaro, in cui viene indicato che tutto il corso è ritenuto pubblico.
La stessa definizione la troviamo nel Piano Paesaggistico Regionale adottato con DGR 18 maggio 2015, n. 20-1442.
La Bealera di Chivasso e Montanaro è il corso d'acqua che costeggia lungo i lati est, sud ed ovest il sito presso cui sorgono gli impianti di trattamento controllato di SMC e SETA. Esso lambisce i lati ovest e nord dei lotti su cui dovrebbe sorgere il sito degli impianti Wastend; dovrebbe sorgere o vorrebbero far sorgere, poiché si tratta di un progetto che continuano a riproporre (sarà la terza o quarta volta).
Nell'iter del procedimento relativo al progetto Wastend, proposto dalla società SMC, attualmente all'esame della Città metropolitana, è stata evidenziata una criticità inerente alla definizione del corso d'acqua come pubblico o non pubblico della Bealera di Chivasso e Montanaro, che è appunto - il corso d'acqua che abbiamo definito in precedenza.
Il Comune di Chivasso sostiene che si tratta di un corso d'acqua non pubblico, come ha evidenziato nella lettera inviata alla Città metropolitana, il 18 febbraio 2015. E' un documento che cita due sentenze del TAR.
Da un'analisi svolta dall'associazione Terrasana di Chivasso e Montanaro, che abbiamo inviato separatamente (via e-mail) all'Assessore poiché era una documentazione corposa e non ci sembrava opportuno allegarla all'interrogazione, emerge che le sentenze potrebbero anche basarsi su un'interpretazione errata, su un errore di identificazione di due corsi d'acqua distinti, di una certa dimensione e portata, nell'area delle discariche di Chivasso, regione Pozzo.
I due corsi d'acqua sarebbero la Roggia Campagna e la Bealera di Chivasso e Montanaro. Solo il secondo sarebbe considerato pubblico, mentre la Roggia Campagna sarebbe considerato non pubblico.
Tali osservazioni dettagliate fanno emergere come l'argomentazione del TAR probabilmente si fondi sull'equivoco che esistano due corsi distinti: la Bealera di Campagna e la Bealera di Chivasso. Invece, non esistono due distinte bealere, ma semplicemente due nomi diversi con cui viene chiamato un unico corso d'acqua: la Bealera di Chivasso e Montanaro.
Questo studio - ripeto - l'abbiamo inviato via e-mail all'Assessore.
Chiediamo, pertanto, alla Giunta regionale se, secondo l'interpretazione dell'Assessore e della Giunta stessa, il corso d'acqua che lambisce i lati ovest e nord dei lotti su cui dovrebbe sorgere il sito degli impianti Wastend sia pubblico o no e se, eventualmente, intenda effettuare un sopralluogo con i tecnici regionali, al fine di risolvere i dubbi inerenti alla questione che abbiamo illustrato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
A seguito della ricognizione dei beni paesaggistici, secondo l'articolo 142 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che si è sviluppata negli anni dal 2013 al 2015, è stato anche definito il percorso della Bealera di Chivasso e Montanaro, secondo quanto viene dettato dai "Criteri per la ricognizione, delimitazione e rappresentazione degli immobili e delle aree tutelate".
Successivamente, nell'ottobre 2013 sono stati invitati tutti i Comuni del Piemonte a esprimersi sugli esiti di tale ricognizione e, in data 5 novembre 2013, il Comitato tecnico ha condiviso e approvato la ricognizione dei corpi idrici.
La rappresentazione cartografica del percorso della Bealera di Chivasso e Montanaro è stata successivamente pubblicata con l'adozione del Piano paesaggistico regionale, avvenuta con DGR del 18 maggio 2015, rendendo effettiva - da tale data - la tutela paesaggistica, ai sensi dell'articolo 142 del D.Lgs. 42/2004, sul corso d'acqua così come individuato nella cartografia del Piano Paesaggistico.
A seguito della pubblicazione del Piano paesaggistico regionale, il Comune di Chivasso ha inviato un'osservazione in merito, chiedendo - in data 24 luglio 2015 - di valutare una riduzione del tratto interessato dal vincolo.
Sono stati eseguiti ulteriori approfondimenti da parte degli Uffici regionali, volti a verificare la correttezza della ricognizione effettuata attraverso la lettura delle cartografie di riferimento utilizzate per tutto il Piemonte.
La Bealera di Chivasso e di Montanaro, tutelata da Regio Decreto per "tutto il suo corso" (così recita il Regio Decreto) è stata individuata dal PPR, nell'attività di ricognizione .
Si è fatta, quindi, una verifica sulla base delle cartografie storiche: da un lato, la Carta Tecnica Regionale, ora individuata con il termine BD3 che individua tale corpo idrico denominandolo "Gora di Chivasso" dall'altro, IGM al 25000, che individua tale corpo idrico denominandolo "Bealera di Montanaro - Gora di Chivasso", e poi il Catasto Storico Originale di Impianto, che individua tale corpo idrico denominandolo "Gora della Campagna".
Dalla lettura sovrapposta di tali cartografie di riferimento si evince che, seppure individuato con toponimi differenti a seconda della cartografia, il corpo idrico denominato Bealera di Chivasso e di Montanaro corrisponde a quanto individuato nella cartografia del Piano paesaggistico regionale, non accogliendo, quindi, la richiesta di riduzione del tratto sottoposto a tutela paesaggistica proposta dal Comune di Chivasso.
In relazione alla richiesta dei chiarimenti relativi al corso d'acqua denominato Bealera di Chivasso e di Montanaro, si comunica anche che il corpo idrico Bealera di Chivasso e Montanaro o Roggia Campagna, così come descritto dal Regio Decreto individuato nella cartografia del Piano paesaggistico, è adiacente ai lotti sui quali dovrebbe sorgere il sito degli impianti Wastend ed è soggetto a tutela, ai sensi dell'articolo 142 comma 1, lettera c), del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio.
In merito alla seconda domanda (se la Regione intende effettuare un sopralluogo con i tecnici regionali, al fine di risolvere i dubbi inerenti alla questione), si risponde che, in considerazione di quanto sopra esposto e della lunga istruttoria che è stata sviluppata, non si ritiene - ad oggi necessario effettuare alcun sopralluogo, perché la situazione è già sufficientemente e definitivamente chiara.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.45 la Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 10.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "D. Alighieri" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "D. Alighieri" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 984 presentato dai Consiglieri Rostagno, Ferrentino Appiano e Accossato, inerente a "Tutela dei lavoratori coinvolti nella procedura fallimentare della PMT di Pinerolo" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

Chiedo di inserire un ordine del giorno sul problema del rischio fallimento o probabile fallimento della industria PMT di Pinerolo.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta, da parte del Consigliere Barazzotto, in merito alla verifica dello stato di attuazione degli atti d'indirizzo approvati dal Consiglio regionale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Barazzotto; ne ha facoltà.



BARAZZOTTO Vittorio

Volevo solo chiedere se gli ordini del giorno, una volta che vengono approvati in Consiglio regionale, hanno un corso. L'esercizio dialettico per noi è una prova di oratoria come ci insegnano i Greci e i Romani oppure poi gli ordini del giorno hanno un corso. Mi riferisco alla SoSLupo per quanto riguarda la Conferenza Stato-Regioni, perché se è così mi taro e faccio degli esercizi, poi mi riguardo per vedere se sono stato bravo.
Vorrei sapere, e concludo velocemente, visto che lei è il nostro Presidente, se una volta approvati hanno un seguito, perché se non hanno un seguito, cambiamo il Regolamento e siamo più corretti!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Barazzotto.
La sua osservazione è molto pertinente. Quindi, tutti gli atti di indirizzi devono avere un seguito. C'è un monitoraggio degli atti d'indirizzo, cioè di quelli che sono riusciti ad esplicare la propria efficacia rispetto ad altri.
Nella Conferenza dei Capigruppo di oggi mi faccio carico con i Presidenti dei Gruppi e della Giunta e darò conto all'Aula.
Consigliere Barazzotto, mi sta ascoltando? BARAZZOTTO Vittorio (fuori microfono) Io la ascolto, però lei non ascolta me, perché le ho detto che c'è una Conferenza Stato-Regioni dove si tratta della SoSLupo e si procede all'abbattimento. Questa Regione ha votato in un certo modo e lei è il Presidente e dovrebbe dire che nella Conferenza Stato-Regioni partecipa il signor "X".



PRESIDENTE

Consigliere Barazzotto, gentilmente si può sedere? BARAZZOTTO Vittorio (fuori microfono) Io mi siedo, però per devozione mi ero alzato.



PRESIDENTE

Io ho ascoltato lei e lei adesso gentilmente mi guardi e mi ascolti.
Le ho detto che nella Capigruppo di oggi parlerò con i Capigruppo e con la Giunta, perché la Giunta deve dare conto al Presidente, in qualità di rappresentante dell'Aula, degli atti di indirizzo. Entrerò nel dettaglio in modo specifico e poi le darò la risposta, ma secondo me stiamo dicendo la stessa cosa. In ogni caso, capisco e comprendo il suo legittimo intervento.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Richiesta, da parte del Consigliere Berutti, di comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Richiesta stato di emergenza a seguito ultimi eventi alluvionali 2016"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Ho chiesto di intervenire in merito ad un quesito, anche se si poteva fare in termini di question time, però ritengo che la cosa sia abbastanza pregnante. Difatti sabato il Ministro Costa ad Asti ha dichiarato che la Regione Piemonte avrebbe chiesto lo stato d'emergenza per le Province di Asti e Cuneo in merito e non lo stato di calamità.
Volevo solo sapere se, nell'arco della giornata, l'Assessore potrà chiarire la questione, perché se un Ministro della Repubblica.



PRESIDENTE

L'Assessore si è reso disponibile e in giornata le fornirà una risposta.


Argomento: Protezione civile

Richiesta, da parte della Consigliera Ruffino, in merito alla programmazione del ricevimento dei volontari della Protezione Civile attualmente operanti in Italia centrale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo presenta una mozione per richiedere al Consiglio di ricevere quanto prima i volontari che, in questi giorni, stanno intervenendo nel Centro Italia.
Chiedo a lei, Presidente, di programmare un momento per riceverli e per ringraziarli del loro operato.



PRESIDENTE

Anche questo tema sarà discusso nella Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 984 presentato dai Consiglieri Rostagno, Ferrentino Appiano e Accossato, inerente a "Tutela dei lavoratori coinvolti nella procedura fallimentare della PMT di Pinerolo" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Se non ci sono obiezioni, consideriamo iscritto l'ordine del giorno n.
984, avente come primo firmatario il Consigliere Rostagno.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 28 dicembre 2016.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Campo, Cerutti, Corgnati, Giaccone e Monaco.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 17 gennaio 2017.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'Onorevole Mauro Chiabrando, ex Assessore e Consigliere regionale


PRESIDENTE

E' scomparso il 25 dicembre scorso, all'età di 84 anni, l'Onorevole Mauro Chiabrando, Assessore all'ambiente e all'agricoltura sociale nella I Legislatura e Consigliere regionale nella seconda e terza.
Nato a Pinerolo il 29 marzo 1932, è stato un esponente di spicco della Democrazia Cristiana nel suo territorio.
Assessore comunale di Pinerolo, è stato anche sindaco della Federazione provinciale Coldiretti di Torino e Segretario provinciale della DC di Torino.
Eletto per la prima volta Consigliere regionale nel 1970, nella circoscrizione di Torino dentro la lista Democrazia Cristiana, è stato Assessore all'ambiente e successivamente Assessore all'agricoltura, oltre che Presidente della Commissione agricoltura.
Rieletto nella II Legislatura, è stato Presidente della Commissione agricoltura e componente della Commissione ambiente.
Nel 1980 è stato nuovamente eletto in Consiglio regionale ricoprendo la carica di Presidente della Commissione agricoltura.
Dal 1984 al 1994 è stato Parlamentare europeo, eletto nella lista della Democrazia Cristiana facente parte del Gruppo del Partito Popolare Europeo.
Negli anni della sua carriera politica a Strasburgo, ha ricoperto gli incarichi di Vicepresidente della Commissione per la politica regionale e l'assetto territoriale e della Commissione per lo sviluppo e la cooperazione, oltre che essere componente della Commissione per l'energia la ricerca e la tecnologia, e della Commissione per il controllo del bilancio.
Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto finché la salute glielo ha permesso, sostenendo e partecipando attivamente alle iniziative dell'Associazione fra Consiglieri regionali già facenti parte dell'Assemblea legislativa, associazione di cui è stato membro fin dalla sua fondazione.
Desidero ricordare l'Onorevole Mauro Chiabrando, persona molto apprezzata dai suoi concittadini, per l'impegno politico e per la dedizione con cui ha ricoperto i suoi incarichi regionali ed europei, attività svolta con rettitudine e passione.
Alla famiglia e ai figli Andrea, Gianpaolo e Stefano desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra più sincera vicinanza.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio in memoria dell'Onorevole Mauro Chiabrando, già Assessore e Consigliere regionale.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.13, riprende alle ore 10.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

d) Iniziativa popolare e degli Enti locali e referendum abrogativo e consultivo


PRESIDENTE

Comunico ai sensi dell'articolo 12 bis, comma 4, della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4, "Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo", che presso l'Ufficio di Presidenza è stata depositata in data 18 gennaio 2017 una istanza per la promozione di un referendum abrogativo ai sensi dell'articolo 80 dello Statuto, avente il seguente quesito: "Volete che sia abrogata la deliberazione della Giunta regionale n. 1-600 del 19/11/2014 'Adeguamento della rete ospedaliera agli standard della legge 135/2012 e del Patto per la salute 2014-2016 e linee di indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale', BUR n. 48 del 27/11/2014, come modificata e integrata dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1-924 del 23/01/2015 'Integrazione alla D.G.R. n. 1-600 del 19/11/2014 'Adeguamento della rete ospedaliera agli standard della legge 135/2012 e del patto per la salute 2014-2016 e linee di indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale', BUR n. 4 del 29/01/2015?".


Argomento:

e) Insediamento delle Commissioni permanenti


PRESIDENTE

In data 17 gennaio 2017 si è proceduto al rinnovo della composizione delle Commissioni permanenti e dei rispettivi Uffici di Presidenza, così come di seguito: I Commissione: Barazzotto Vittorio Presidente, Rostagno Elvio Vicepresidente, Vignale Gian Luca Vicepresidente II Commissione: Conticelli Nadia Presidente, Ferrentino Antonio Vicepresidente, Valetti Federico Vicepresidente III Commissione: Gallo Raffaele Presidente, Corgnati Giovanni Vicepresidente, Porchietto Claudia Vicepresidente IV Commissione: Ravetti Domenico Presidente, Rossi Domenico Vicepresidente Bono Davide Vicepresidente V Commissione: Accossato Silvana Presidente, Ottria Domenico Valter Vicepresidente, Graglia Francesco Vicepresidente VI Commissione: Valle Daniele Presidente, Allemano Paolo Vicepresidente Frediani Francesca Vicepresidente.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ricordo che l'Assessora Cerutti nella seduta odierna svolgerà la comunicazione relativa a "Posizione della Regione Piemonte sulla situazione dei Centri di Identificazione", come richiesto dal Consigliere Grimaldi.
In merito a questo, Presidente Grimaldi, le comunico che l'Assessora ha avuto un problema di famiglia (e quindi di organizzazione) e chiede se la suddetta comunicazione si può posticipare al pomeriggio.
Adesso, quindi, iniziamo con l'esame della deliberazione e con gli atti di indirizzo di cui all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Come convenuto in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, alle ore 17, al termine della seduta consiliare, è previsto un incontro dei Presidenti in sede politica. Seguirà, alle ore 17.30, la Conferenza dei Capigruppo per la programmazione dei lavori consiliari.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Stato di emergenza a seguito ultimi eventi alluvionali"


PRESIDENTE

L'Assessore Ferrero è disponibile a rendere le comunicazioni della Giunta regionale in merito a "Eventi alluvionali del 24 e 25 novembre 2016", richieste dal Consigliere Berutti.
Prego, Assessore.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Consigliere Berutti, per l'opportunità di questa comunicazione.
Purtroppo, su quest'o argomento si tende a fare un po' di confusione e devo rilevare che, fra coloro che forniscono comunicazioni, non tutti hanno ben presente quale sia la realtà rispetto al settore agricolo.
Per quanto riguarda il settore agricolo, entro 90 giorni - quindi entro il 15 o 20 febbraio, chiedo scusa per l'imprecisione sui giorni - inviamo le constatazioni, cioè notifichiamo al Ministero gli esatti fogli di mappa in ogni Comune in cui si è verificato l'evento alluvionale. Questo nulla ha a che fare con la dichiarazione dello stato di urgenza che vale per le opere pubbliche e per le opere strategiche (ad esempio, ponti o strade di collegamento a frazioni, eccetera).
Per il settore siamo assolutamente in tempo.
Ne approfitto anche per dire che abbiamo messo in atto un Tavolo di crisi per l'alluvione, che ha avuto la sua seconda convocazione venerdì scorso, a cui hanno partecipato tutte le rappresentanze dell'agricoltura.
Noi, in tempo reale, forniamo loro le risposte per quanto è possibile.
Ci tenevo a tranquillizzarla in tal senso.
Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Ottria, di comunicazioni della Giunta regionale in merito a "Ricadute occupazionali legate al progetto del Terzo Valico"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ottria; ne ha facoltà.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere alla Giunta di fare delle comunicazioni in Aula relativamente alle ricadute occupazionali legate al tema del Terzo Valico.
Visto il protocollo d'intesa occupazionale, vista altresì la situazione di crisi di questi giorni legata alla Cementir di Arquata, che ha inviato 23 lettere di licenziamento ai propri dipendenti, e alla luce dell'attuale situazione di stallo che riguarda l'eventuale commissariamento dei lavori del Terzo Valico, chiedo di ricevere, se possibile, delle comunicazioni da parte della Giunta regionale in tal senso.



PRESIDENTE

Oggi non è più possibile.
Ne parleremo in sede di Conferenza dei Capigruppo se trattare la questione attraverso una question time o altro. In ogni caso, ne riparleremo alla Conferenza dei Capigruppo. Se gira tale richiesta al Presidente Gariglio, lo stesso si farà carico di riportarla in quella sede.



OTTRIA Domenico

Sì, eventualmente anche in Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, ne parliamo nella Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Stato di emergenza a seguito ultimi eventi alluvionali" (seguito)


PRESIDENTE

Sulle comunicazioni dell'Assessore Ferrero, ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Sulle comunicazioni dell'Assessore Ferrero in merito agli eventi alluvionali avrei solo una richiesta di precisazione. Abbiamo letto ciò che è stato riportato dai giornali in riferimento alle parole del Ministro Costa. Però, al di là del discorso "agricoltura", che sappiamo essere stato fatto, ci chiediamo quale sia lo stato dell'arte in merito alla dichiarazione dello stato di calamità e all'assegnazione dei famosi dieci milioni di fondi regionali sugli eventi alluvionali, che nelle intenzioni della Giunta espresse a mezzo stampa dovevano essere rivolte principalmente, alle Province che nella prima fase erano state escluse dalla dichiarazione di stato di calamità, ossia le province di Asti e di Alessandria.
Adesso vorremmo capire se effettivamente questo ribilanciamento dei fondi regionali per sopperire alla mancata erogazione di quelli che sono i fondi nazionali è stato effettivamente fatto, oppure no.



PRESIDENTE

Ne parliamo in giornata o, eventualmente, alla Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Musei

Esame proposta di deliberazione n. 192, inerente a "Associazione 'Torino Città Capitale Europea'. Modifiche statutarie comprensive del cambio di denominazione in 'Abbonamento Musei.it'"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 192, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola all'Assessora Parigi per l'illustrazione.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente.
Questo è lo Statuto che portiamo alla considerazione del Consiglio regionale, dopo essere stato licenziato dalla Commissione competente.
Questa modifica statutaria si rende necessaria essendo cambiato il ruolo dell'Associazione Torino Città Capitale Europea; un ruolo che passa da essere torinese e piemontese ad allargarsi ad altre Regioni, in primis la Lombardia e naturalmente la Valle d'Aosta. Siamo in trattativa sia con la Liguria sia con altre Regioni come il Veneto e la Toscana, le quali sembrano essere interessate a questa metodologia che - ricordiamo - ha un duplice obiettivo: quello di una fidelizzazione del pubblico alle attività dei musei, ma naturalmente possiamo dire che a questa estensione territoriale si affianca un importante obiettivo di promozione territoriale e del turismo di prossimità.
Per entrare nel merito tecnico di quel che è stato cambiato nello Statuto, possiamo dire che abbiamo allargato l'ambito dell'operatività dal solo territorio piemontese, al fine di promuovere meglio quest'allargamento ad altre Regioni. Ovviamente questo vuol dire operare al di fuori del Piemonte e comporta un cambiamento della denominazione, perché lo strumento si chiamerà Abbonamento musei.
Infine, naturalmente, vi sarà la possibilità di presenza nel Consiglio direttivo anche di rappresentanti di realtà territoriali diverse da quelle della Regione Piemonte e del Comune di Torino, fermo restando che sia la Regione che la Città di Torino mantengono una designazione ciascuno all'interno del Consiglio direttivo e che il Sindaco di Torino rimane sempre Presidente onorario; anche perché voglio ricordare che l'Abbonamento musei a Torino ha circa 110.000 abbonati, che è il numero più alto su tutto il territorio.
Poi, naturalmente, ci sono stati degli adeguamenti dovuti ai cambiamenti di legge e abbiamo voluto modificare anche alcuni aspetti relativi alla gestione dell'Associazione stessa. Ovviamente, inoltre poiché questa Associazione passa dal registro regionale al registro della Prefettura, abbiamo accolto alcune richieste della Prefettura stessa.
Queste, quindi, sono modifiche che sono finalizzate ad accogliere altre Regioni e a rendere anche più snello l'operato di questa Associazione finalità per cui abbiamo anche introdotto la figura del Direttore; tra l'altro, mi sembra proprio ieri, è uscito il bando per la sua designazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 192, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Fondi sanitari

Esame mozione n. 957 presentata dai Consiglieri Bono, Andrissi, Batzella Bertola, Campo, Mighetti e Valetti, inerente a "Legge di stabilità 2016 (commi da 553 a 564 della legge n. 208/2015) - Finanziamenti per i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) erogati sul territorio regionale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 957, avente ad oggetto "Legge di stabilità 2016 (commi da 553 a 564 della legge n. 208/2015) Finanziamenti per i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) erogati sul territorio regionale", presentata dai Consiglieri Bono, Andrissi Batzella, Bertola, Campo, Mighetti e Valetti, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Prima di dare la parola per l'illustrazione al Consigliere Bono, chiedo scusa: o sospendo il Consiglio e ci vediamo martedì prossimo, oppure ognuno deve stare seduto al proprio posto, perché non è possibile gestire l'Aula in questo modo! La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Questa mozione non era stata ancora illustrata; le mozioni che vanno solo votate sono quelle successive, che riguardano i temi dell'edilizia sanitaria.
Intervengo brevemente, ma poi mi interessa sapere il parere dell'Assessore, in quanto in effetti questo argomento rientra nella discussione in seguito alle comunicazioni rilasciate dall'Assessore Saitta la scorsa settimana sui LEA.
Questo atto di indirizzo, in effetti, era stato presentato prima (a dicembre), quando ancora non si sapeva se i nuovi LEA sarebbero stati approvati prima o dopo la fine dell'anno. Poi, ovviamente, ci sono stati il voto sul referendum e il cambio del Governo e quindi i LEA sono stati approvati ad inizio del nuovo anno. L'impegnativa, però, è ancora attuale in quanto, da quanto ne sappiamo, alcuni dei livelli essenziali di assistenza che sono poi stati ricompresi nel DPCM venivano già erogati nel 2016, perché c'era appunto questa indecisione sui tempi dell'approvazione.
E quindi una parte delle risorse aggiuntive previste, pari ad 800 milioni doveva già essere erogata nel 2016: noi sapevamo, cioè, che gli 800 milioni in più dovevano già essere previsti nell'anno che si appena chiuso.
Vorremmo dunque sapere, visto che non si è riusciti nel dibattito della scorsa settimana a capire questo punto, se gli 800 milioni saranno erogati solo dal 2017, se sono previsti almeno in parte anche nel 2016, se la Regione ha fatto una ricognizione di quei nuovi LEA già erogati nel 2016 e se quindi sta trattando per chiedere anche le risorse aggiuntive in più per l'anno che si è concluso. Questo è il senso dell'impegnativa, ovviamente rivolta al Consiglio e all'Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Rispetto all'informazione e alle comunicazioni che ho dato la volta scorsa, vorrei soltanto dare un aggiornamento che può essere utile anche in funzione delle domande che sono state poste.
Come ho già avuto modo di dire, i nostri Uffici della Direzione Sanità stanno facendo questa ricognizione, cioè il confronto tra quello che è previsto e quello che c'è, e abbiamo indicato come scadenza che entro un mese avremmo avuto il quadro completo da portare poi in Commissione. Fino al momento dell'approvazione del decreto, infatti, la cornice non era chiara e il decreto è di questi giorni è in fase di pubblicazione.
A proposito delle questioni che sono state sollevate prima, però, in modo particolare per quanto riguarda le risorse, ho chiesto a nome di tutte le Regioni un incontro al Ministero per tre temi: l'uniformità dell'applicazione dei LEA, le relative risorse e il Piano vaccini, di cui abbiamo anche parlato perché si tratta di una parte dei LEA stessi. Questo incontro si terrà domani e lì dovremo avere il quadro preciso. In ogni caso, per quanto riguarda i LEA, sicuramente il finanziamento è per il 2017, ma anche per la relativa parte del 2016: questa è l'indicazione.
Domani dovremo avere intendimenti confermati, però mi pare che anche il MEF dia quest'interpretazione. Evidentemente, questo diventa importante per tutte le Amministrazioni regionali.
Rispetto a questa mozione, quindi, di fatto il lavoro di ricognizione è avviato nei tempi che ho indicato e per quanto riguarda il tema del riparto dei fondi 2016-2017, l'informazione è questa e domani dovremmo averne certezza. E' chiaro che noi abbiamo spinto e stiamo spingendo per avere i promessi finanziamenti per il 2016.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Il parere non è della Giunta, Consigliere Vignale.



SAITTA Antonio

Il parere è dell'Assessore.
Mi pare in qualche maniera superata rispetto alle comunicazioni che sono state date, al fatto che i LEA sono entrati in funzione. Ho già avuto modo di comunicare che, in ogni caso, il percorso è stato avviato. Mi sembra obiettivamente un lavoro che è stato avviato e comunicato la volta scorsa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Allemano; ne ha facoltà.



ALLEMANO Paolo

Grazie, Presidente.
Anche se la discussione è un po' datata e rimanda ampiamente alle comunicazioni fatte martedì scorso, rimane un testo che noi riteniamo, come Gruppo, condivisibile.
Accogliamo questo appello che è già tradotto in azioni a monitorare la modalità di ricognizione dei LEA e verificare quanto è già stato erogato nell'anno che si è chiuso e quanto è oggetto della nuova partita che inizia con l'anno testé iniziato.
Noi diamo un voto favorevole, aggiungendo due considerazioni.
La prima è che i LEA non sono un cancelletto - lo dimostra anche questa mozione - ma sono un percorso che abbiamo desiderato che venisse fatto fortemente e che ha un prima e un dopo. E' di tutta evidenza che o riusciamo ad entrare in una dimensione nuova, di accompagnamento dei nuovi bisogni sanitari del soddisfacimento della domanda, oppure rimarranno un cancelletto un po' fine a sé stesso. I LEA non sono un autovelox, è un qualcosa che ha un prima e un dopo. Questo comporta che ci sia un affinamento delle politiche di welfare e della sanità perch evidentemente, buona parte di questi LEA impattano su quella parte di popolazione che è più fragile, quindi o riusciamo effettivamente nel dopo piano di rientro a creare un fondo socio-assistenziale che va incontro a questi bisogni, monitorandoli, erogandoli nel modo più giusto e più eco possibile, oppure avremo solo parzialmente sfruttato l'occasione che offre questa rivisitazione centrale dei LEA.
La seconda considerazione riguarda, a mio avviso, un ruolo cruciale che deve avere la medicina di base, la medicina che chiamo di prossimità. E' di tutta evidenza che il cittadino non può muoversi tra i vecchi e nuovi LEA non può comprendere perché si lasciano alcune cose e si apra all'adroterapia, piuttosto che a prestazioni che sono difficili anche solo dal punto di vista nominale; non può comprendere perché alcune patologie croniche trovano un'altra classificazione, non può muoversi nell'ambito delle 110 malattie rare che trovano una collocazione.
Sono tutti temi veramente importanti che o vengono portati a conoscenza della popolazione in modo che questa possa orientarsi verso le risposte oppure rimane lettera morta. In questo vedo soltanto i medici di famiglia come soggetti che possono svolgere questo ruolo di prossimità, altrimenti saremo fermi alle lamentele e alle liste d'attesa, ma non avremo la possibilità di fare un filtro tra i bisogni veri e i bisogni indotti, n avremo possibilità di accedere in modo corretto a questi nuovi LEA.
L'indicazione è di votare a favore, con queste due osservazioni che riguardano necessità di politiche forti e congiunte e un ruolo forte della medicina territoriale che accompagni l'utenza a un uso corretto di questa opportunità che la rivisitazione dei LEA e del prontuario offre.



PRESIDENTE

Scusate, chiedo solo un minuto di sospensione. Se il Consigliere Allemano e il Consigliere Bono possono avvicinarsi al banco della Presidenza.
Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.41, riprende alle ore 10.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mentre i colleghi cercano di trovare "una quadra" sulla mozione n. 957 di modo che quando siete pronti la mettiamo in votazione, passiamo all'esame di un altro ordine del giorno.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame ordine del giorno n. 771 presentato dai Consiglieri Baricco Allemano, Appiano, Caputo, Conticelli, Corgnati, Gallo, Giaccone, Molinari Ravetti, Rossi e Valle, inerente a "Accesso e fruibilità ai servizi sanitari per le persone con disabilità"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 771, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Ricordo che ci sono state delle modifiche da parte della Consigliera Baricco.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Baricco per l'illustrazione ne ha facoltà.



BARICCO Enrica

Grazie, Presidente.
Volevo intanto dire che c'è una modifica rispetto al testo originale.
Nel "rilevato che", dopo la parola "disabilità", va eliminata la frase "grave con deficit comunicativo".
Questo atto d'indirizzo ha l'obiettivo di facilitare l'accessibilità ai servizi sanitari per le persone con disabilità. I percorsi facilitati non sono, a mio parere, un privilegio, ma una necessità pratica per erogare i livelli di assistenza in condizione di equità ed efficacia tenendo conto dei bisogni reali delle persone e di come sono in grado di accedere al sistema delle risposte che, oltre che universalistiche, devono essere personalizzate.
Nella città di Torino, ad oggi, non esiste una struttura unica che si occupi di coordinare e integrare i servizi per le persone con disabilità.
Vorremmo, infatti, che le Aziende sanitarie - questo era prima del dibattito sull'ASL unica, quindi in realtà è corretto questo fatto di avere un'ASL che potrebbe facilitare tutto - diventino un progetto pilota e laboratorio di buone pratiche che andranno poi auspicabilmente a contaminare tutte le Aziende sanitarie dislocate sul territorio piemontese.
E' molto importante, a mio avviso, rinforzare la sinergia tra Comune e Regione anche alla luce del fatto che gli operatori dell'uno e dell'altro ente, già nella realtà di tutti i giorni, lavorano insieme. Prendiamo l'esempio di due buone prassi in questa direzione. Uno è il progetto DAMA dell'ospedale San Paolo di Milano e il Pronto soccorso per persone anziane con disabilità di Firenze presso l'ospedale Careggi. Noi riteniamo necessario che la Regione Piemonte debba disporre di percorsi facilitati e destinati alle persone con disabilità che usufruiscano di servizi socio sanitari in relazione a progetti valutati dalla competente unità di valutazione della disabilità.
Le azioni volte a raggiungere tale obiettivo sono di due tipi. Da un lato, occorre creare una struttura interaziendale che - nel caso dell'ASL unica, faciliterà ancora le cose - abbia il compito di informazione orientamento e accompagnamento delle persone con disabilità e che faccia da collegamento tra queste ultime e i servizi sanitari specialistici e ambulatoriali. Tale primo obiettivo potrebbe abbastanza facilmente essere raggiunto attraverso la creazione di una specifica anagrafe o archivio delle persone in grave difficoltà.
Dall'altro lato, occorre creare percorsi sanitari dedicati, accessibili e fruibili per le persone con disabilità attraverso la definizione di quote di riserva di posti per le prestazioni sanitarie erogate dei diversi servizi. Tale secondo obiettivo potrà essere coadiuvato dalla creazione di una mappa dei servizi che hanno aderito a tali percorsi in modo che la fruizione sia molto più semplice.
Una conoscenza capillare dell'esigenza dei cittadini in difficoltà e l'istituzione di una mappa dei servizi pronti a soddisfare tale esigenze sono caratteristiche fondamentali e imprescindibili per un equo e moderno sistema socio-sanitario che metta a disposizione strumenti informatici al servizio dei cittadini.
Una struttura sanitaria moderna, vuol dire essere in grado di testimoniare attenzione e sensibilità istituzionale verso i bisogni delle persone più deboli e vulnerabili.
I percorsi accessibili e la riserva di posti in ambito sanitario per le persone in difficoltà sono, dunque, a nostro avviso, caratteristiche fondamentali e irrinunciabili per un sistema socio-sanitario civile e giusto.
Ci inserisce in un quadro più ampio e costituisce un fondamentale contributo al cammino verso una piena applicazione dell'articolo 3, comma 2, della nostra Costituzione, il quale ci impone di rimuovere costantemente gli ostacoli che, di fatto, limitano la piena uguaglianza tra i cittadini.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
I progetti di mobilità e mobilità sostenibile sono progetti, anche in questo caso in termini più puntuali, in termini legati a un aspetto più sanitario, ovviamente condivisibili; così com'è condivisibile prevedere quote di prestazioni sanitarie erogate dai vari servizi per persone che hanno disabilità e disabilità gravi.
Noi crediamo ci siano soltanto due limiti all'interno dell'ordine del giorno che, comunque, condividiamo: uno è il fatto che riguarda esclusivamente la città di Torino. Questo è un Consiglio regionale e questo non è un problema che esiste solo all'interno della città di Torino, ma esiste all'interno di tutta la Regione, quindi chiediamo - ovviamente non intendiamo e non lo potremmo neanche fare, presentare proposte emendative che nella parte dell'impegno si valuti l'opportunità di creare, nelle Aziende sanitarie della Regione Piemonte, specifiche anagrafi delle persone in difficoltà.
Personalmente ricordo un dato - e lo faccio presente all'Assessore alla sanità e al Presidente - quando in Commissione istruzione (sembra non c'entri niente, ma poi in realtà ha un senso) abbiamo discusso dell'esigenza della banca dati, la struttura regionale ci ha fatto presente che uno dei motivi dei ritardi per l'erogazione degli assegni di studio è stato quello della non conoscenza di chi ha una disabilità.
Se noi abbiamo una situazione in cui non esiste una banca dati regionale, io mi domando, per esempio, come facciamo a garantire la tessera che consente la gratuità sui mezzi.
Questo è; per cui è evidente che sarebbe utile che i principi di questo ordine del giorno fossero estesi, tanto quelli quanto quelli legati alla mappa dei servizi, a tutti i cittadini della nostra Regione, comprendendo le differenze che esistono fra articolare un servizio all'interno di un'azienda metropolitana e quella di articolarla in territori decisamente più ampi come quelle delle altre Regioni.
Tuttavia penso, ancorché questo sia un atto di indirizzo e noi ovviamente possiamo votare tutto, che avrebbe poco senso prevedere che ci siano cittadini che rispetto ad un atto di indirizzo siano attenzionati non posso dire privilegiati perché lo sono nel momento in cui l'atto di indirizzo viene applicato - e altri che invece vengono dimenticati, cioè tutti quelli che non vivono all'interno della nostra città, che usufruiscono della nostra città. Quanta gente che non vive a Torino fruisce di servizi e di percorsi che in realtà avvengono all'interno di questa città? Penso, quindi, che questa Regione non abbia completamente trascurato la mobilità del trasporto pubblico, in particolar modo su ferro, ma penso sia un altro tema da porre.
C'è poi un aspetto che è di carattere politico: noi sosteniamo questo ordine del giorno perché ha una finalità, auspicando che sia estesa a tutta la Regione, completamente condivisibile; facciamo solo presente che siano punti essenziali ed importanti che, verosimilmente, non avrebbero avuto necessità di un ordine del giorno, tanto meno da parte di un Gruppo di maggioranza, nel senso che è evidente che se questo tema - che, ripeto, è assolutamente condivisibile - lo pone un gruppo di maggioranza, significa poi ognuno fa il suo mestiere, ma senza speculare - che la Giunta non ha fatto quanto l'ordine del giorno contiene.
E' evidente che se questo servizio e questi percorsi fossero oggi presenti all'interno della nostra Regione, la collega non avere bisogno n di presentare né di illustrare l'ordine del giorno che, ripeto, è totalmente condivisibile.
Personalmente credo che questo tema, che riguarda non soltanto la mobilità, perché l'ordine del giorno è molto più puntuale (mobilità anagrafe e percorsi dedicati) sia un tema che con la IV Commissione andrebbe affrontato anche per capire quali sono le situazioni, perché noi abbiamo situazioni, all'interno della nostra Regione, in cui esistono momenti più avanzati e altri in cui esistono situazioni più arretrate.
E' un tema complicato: rendere omogeneo questo tipo di servizio.
L'unico aspetto, ma credo che verrà corretto, nasce dal fatto che è stato scritto prima.
Perfetto!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno, anche il nostro voto è prevalentemente favorevole, però vorrei chiedere alla collega Baricco, di cui conosco la sensibilità e l'attenzione verso questo tema delicato, di apportare una piccola modifica al documento, estendendo questo ordine del giorno a tutto il Piemonte e non solo alla città di Torino, proprio per creare pari opportunità e per evitare discriminazione tra gli stessi abitanti del Piemonte.
Se questo ordine del giorno l'avesse presentato un Consigliere in Consiglio comunale della Città di Torino l'avrei compreso, perché limitato a Torino, ma in questo modo, poiché questa è l'Aula del Consiglio regionale, un Consiglio che rappresenta tutto il Piemonte, chiediamo l'estensione di questo ordine del giorno a tutte le persone con disabilità di tutta la Regione Piemonte, proprio per abbattere ogni forma di discriminazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Baricco; ne ha facoltà.



BARICCO Enrica

Direi che si può fare.
Era stato gestito in questo modo perché Torino potesse essere una prima esperienza; esperienza facilmente poi estendibile ad altri.
Per tutte le cose ci vuole sempre un primo step di prova e questo era stato fatto per poter poi riuscire ad allargarci su un modello già verificato e testato. Comunque assolutamente sì.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Baricco.
Se vuole venire al banco della Presidenza per apporre la modifica, la ringrazio.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola primaria di Santarosa dell'Istituto "Alberti" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola primaria di Santarosa dell'Istituto "Alberti" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame ordine del giorno n. 771 presentato dai Consiglieri Baricco Allemano, Appiano, Caputo, Conticelli, Corgnati, Gallo, Giaccone, Molinari Ravetti, Rossi e Valle, inerente a "Accesso e fruibilità ai servizi sanitari per le persone con disabilità" (seguito)


PRESIDENTE

Concludiamo l'esame dell'ordine del giorno n. 771, di cui al punto 6) all'o.d.g., procedendo con la votazione del documento testé modificato.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 771, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame mozione n. 957 presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi, Batzella Bertola, Campo, Mighetti e Valetti, inerente a "Legge di stabilità 2016 (commi da 553 a 564 della legge n. 208/2015) - Finanziamenti per i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) erogati sul territorio regionale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 957, avente ad oggetto "Legge di stabilità 2016 (commi da 553 a 564 della legge n. 208/2015) Finanziamenti per i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) erogati sul territorio regionale", presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi Batzella, Bertola, Campo, Mighetti e Valetti, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 957, così come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Protezione civile

Esame ordine del giorno n. 949 presentato dai Consiglieri Gancia, Benvenuto e Marrone, inerente a "Apertura conto corrente e numero verde per eventi alluvionali del 24/25 novembre 2016"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 949, avente ad oggetto "Apertura conto corrente e numero verde per eventi alluvionali del 24/25 novembre 2016", presentato dai Consiglieri Gancia, Benvenuto e Marrone, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia per l'illustrazione; ne ha facoltà



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Purtroppo, questa discussione è un po' tardiva. Da parte nostra vi è la richiesta per l'apertura di un conto corrente a favore delle zone alluvionate, come è stato fatto in tutte le Regioni per altre situazioni e altre calamità naturali.
Inoltre, il periodo in cui abbiamo richiesto che venisse aperto un conto corrente e un numero verde era proprio il momento in cui sembrava che sia il Governo che gli Enti locali più vicini ai Comuni avessero un po' sottovalutato la situazione che si era creata nelle nostre zone e nel nostro Piemonte. Tant'è vero che anche l'allora Presidente Renzi, così come il Presidente Mattarella avevano dimenticato di citare il Piemonte tra le zone colpite da eventi calamitosi.
Quindi, riteniamo di proporre le medesime azioni solidali nei confronti delle zone piemontesi fortemente colpite dai recenti eventi alluvionali preso atto che in occasione di altri eventi calamitosi a carattere sismico che hanno colpito altre popolazioni in Centro Italia a far data dal 24 agosto, la reazione di solidarietà del Consiglio regionale è stata tempestiva e ha condotto all'immediata apertura di un conto corrente bancario dedicato per la raccolta fondi da devolvere alle popolazioni colpite.
Chiediamo che il Consiglio regionale con l'approvazione di questo ordine del giorno impegni la Giunta regionale ad adottare tutti gli strumenti normativi utili a garantire l'assistenza alle popolazioni colpite da queste emergenze e fornire opportuna diffusione sui canali comunicativi della Regione e del Consiglio regionale del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gancia.
La parola all'Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore alla Protezione civile

Grazie, Presidente.
Rispetto a quest'ordine del giorno, peraltro condivisibile nella sostanza, il problema vero è che era forse più opportuno un impegno tempestivo, subito; adesso siamo nella fase già superata dell'emergenza e siamo nella fase operativa, nella fase di ripristino e di interventi. Sono arrivati i fondi del Governo e abbiamo già deliberato come Consiglio regionale un contributo di 10 milioni di euro per gli interventi.
La fase iniziale è stata gestita con tutto il sistema e ci pare un po' superato anche viste le vicende che interessano la nostra Nazione soprattutto quello che sta capitando nel Centro Italia, dove siamo presenti, come Protezione Civile, da tempo, anche nelle ultime settimane e negli ultimi giorni, attraverso soprattutto il Soccorso alpino, per cui lo riterremmo un po' superato. Il partire adesso a distanza di due mesi dall'evento alluvionale sembra quasi un intervento tardivo per recuperare quando le cose sono state fatte e la situazione emergenziale è stata gestita.
Non riteniamo opportuno proporre adesso un ordine del giorno di questo tipo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Poiché abbiamo il numero verde, ribadisco, per altre persone colpite da calamità non possiamo addebitare la lentezza dei lavori di questo Consiglio regionale, e altresì di questa Giunta, ulteriormente sulle spalle dei cittadini. Inviterei la maggioranza a pensare bene prima di bocciare questo ordine del giorno, visto che sul sito della Regione campeggiano i numeri verdi per le calamità di tutta Italia.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gancia.
Non ci sono altri interventi.
Resta un orientamento contrario da parte della maggioranza.
Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno per appello nominale, così come richiesto dalla Consigliera Gancia.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 949, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 12 Consiglieri hanno votato NO 23 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame mozione n. 764 presentata dai Consiglieri Bono, Andrissi, Batzella Bertola, Campo, Frediani, Mighetti e Valetti, inerente a "Creazione di una struttura presso SCR di coordinamento per la gestione degli interventi di nuova costruzione, manutenzione straordinaria e di riqualificazione energetica dell'edilizia sanitaria piemontese"; mozione n. 766 presentata dai Consiglieri Bono, Bertola, Andrissi, Campo, Batzella, Frediani Mighetti e Valetti, inerente a "Presentazione di un piano di edilizia sanitaria e di riqualificazione energetica"; ordine del giorno n. 786 presentato dai Consiglieri Ravetti, Allemano, Appiano, Berutti, Caputo Corgnati, Giaccone, Grimaldi, Ottria, Rossi e Valle, inerente a "Edilizia sanitaria in Piemonte"; mozione n. 765 presentata dai Consiglieri Bertola Batzella, Valetti, Andrissi, Bono, Frediani, Campo e Mighetti, inerente a "Individuazione dell'area del nuovo ospedale della TO5 senza consumo di suolo agricolo"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 764, della mozione n. 766 e dell'ordine del giorno n. 786, atti d'indirizzo in materia di edilizia sanitaria, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione della mozione n. 764; ne ha facoltà



BONO Davide

Vorrei prima di tutto ricordare l'andamento della discussione di queste mozioni. Erano state portate in Consiglio circa sei mesi fa ed erano state rinviate in Commissione. Vi era stata una discussione in Commissione e si era già tentato di addivenire a un documento di sintesi a firma del Presidente della IV Commissione.
La questione è che non sono stati mai più richiamate in Aula, quindi non c'è stata alcuna discussione e votazione in Aula.
Il tema è tornato alla ribalta delle cronache in quanto, da una parte una deliberazione dell'Assessorato ha dato mandato all'Azienda Ospedaliera Universitaria della Città della Salute di Torino di predisporre gli adempimenti relativi alla realizzazione della nuova Città della Salute quindi contrasta con la mozione che impegnerebbe la Giunta regionale a predisporre una struttura unica presso SCR che si occupi dell'edilizia sanitaria in Piemonte. Quindi, una struttura che possa concentrare le competenze e le esperienze anche relative a pregresse realizzazioni di ospedali (abbiamo costruito da pochissimo l'ospedale di Biella e da pochi anni l'ospedale di Mondovì) farebbe sì che ogni volta non si debbano ricomporre le competenze, le qualità e le conoscenze relative alla realizzazione di grandi appalti. Infatti parliamo per la Città della Salute di appalti di poco meno di un miliardo di euro e per gli altri ospedali in cantiere, tra virgolette, della Regione Piemonte, di qualche centinaia di milioni di euro, 150-200-250 milioni di euro.
Dunque, pensiamo che la centralizzazione in questo senso potrebbe aiutare a risparmiare tempo e soldi. Abbiamo avuto modo di parlare con alcune delle persone, anche direttori generali, che si erano occupate della realizzazione di nuovi ospedali, le quali ci hanno anche manifestato le difficoltà intrinseche e insite nelle persone che compongono oggigiorno gli uffici delle Aziende sanitarie. Quindi, c'è una difficoltà evidente a seguire i lavori, soprattutto in grandi appalti con importi così elevati dove seguire tutto l'iter è molto complicato; si deve evitare di lasciare troppo spazio alle catene dei subappalti, in cui, magari, si perde il filo e il segno di quello che succede, con conseguenze negative nella durata e nei costi dei cantieri. Questa era la prima ipotesi di mozione.
Presidente, illustro anche la seconda, tanto sono collegate. Sarò molto rapido, proprio perché l'abbiamo già discussa in Commissione.
La seconda mozione riguardava la realizzazione di un piano di efficientamento energetico dell'edilizia sanitaria piemontese. Anche questo tema, casualmente, è molto di attualità in quanto ieri la Giunta ha approvato lo stanziamento di una cifra importante. Ho letto la nota, ma non ricordo esattamente lo stanziamento da parte dell'Assessora De Santis - in quanto è sua la competenza dei finanziamenti europei del fondo FESR - per l'efficientamento energetico.
Quindi, chiederemmo di poter avere un quadro; ovviamente, la delibera stanzia i fondi (noi non abbiamo ancora avuto modo di leggerla perché penso verrà pubblicata domani), però vorremmo sapere se sarà possibile - e con questa mozione impegniamo in questo senso la Giunta - predisporre un piano che venga presentato in Commissione con una delibera consiliare, visto che l'Assessore Saitta ci ha rassicurato, l'ha detto anche la scorsa settimana - è definitiva, o quasi definitiva, l'uscita dal piano di rientro, così da poter tornare a discutere di sanità e non solo a vedere calate dall'alto, da Roma e, poi, da Torino, le delibere di Giunta. Potremo avere delle delibere consiliari che vanno in Commissione e sono oggetto di discussione e di proposte emendative.
Quindi, chiederemmo che l'intero ambito di edilizia sanitaria, che sia nuova realizzazione, efficientamento o manutenzione straordinaria degli ospedali piemontesi e - perché no - anche delle realtà territoriali, passi con una delibera in Consiglio regionale, in modo da avere contezza di quelle che saranno le ipotesi di realizzazione, che travalicheranno i limiti di questa legislatura. Infatti, è del tutto evidente che, iniziando nel 2017 la predisposizione dei bandi, con l'aggiudicazione arriveremo probabilmente, a fine legislatura, quindi ci sarà un'altra Giunta, un'altra legislatura, un'altra maggioranza, quindi è necessario che siano, tra virgolette, "scolpiti" su una delibera che possa essere seguita o, magari modificata da una successiva Giunta e da una successiva maggioranza.
Con i due ordini del giorno, questo è quanto noi chiediamo.
Non so se sia fattibile presentare un unico atto riassuntivo delle proposte presentate dal nostro Gruppo consiliare; possiamo anche sussumerle in un unico atto, magari raccogliendo le richieste di modifiche provenienti sia dal dibattito svolto in Commissione (anche se ormai è trascorso un po' di tempo, quindi occorre un aggiornamento) e sia dal dibattito che svolgeremo oggi in Consiglio. Siamo disponibili, fermo restando che il tema è di attualità e vorremmo avere un punto fermo importante da poter portare in discussione, nel 2017, in Commissione.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per chiedere di attrarre, come già segnalato agli Uffici, anche la mozione n. 765, "Individuazione dell'area del nuovo ospedale della TO5 senza consuno di suolo agricolo", perché, seppure riguardante un'area specifica, quella dell'ASL-TO5, concerne comunque l'edilizia sanitaria, quindi è inseribile in questa discussione; inoltre la stessa mozione era nel pacchetto di atti d'indirizzo che avevamo prima discusso in IV Commissione.
Posso già illustrarla?



PRESIDENTE

Prego.



BERTOLA Giorgio

Grazie, proseguo con l'illustrazione.
Se leggessimo solo il dispositivo e l'impegno di questa mozione, che chiede che la localizzazione del nuovo ospedale unico dell'ASL-TO5 sia individuata in un'area che non comporti l'utilizzo di suolo agricolo dovremmo pensare che questo atto di indirizzo sia superato, perché l'area sulla quale edificare il nuovo ospedale unico dell'ASL-TO5 è stata individuata dalla Giunta regionale con una delibera, ed è l'area interamente ricompresa all'interno del comune di Moncalieri, denominata Cenasco, e contigua al Movicentro di Trofarello.
In realtà quest'atto di indirizzo non è così superato, anzi, forse non lo è per nulla, perché, tanto per iniziare, avverso questa delibera della Giunta è stato proposto un ricorso al TAR, quindi il Tribunale Amministrativo Regionale si dovrà pronunciare; poi, parallelamente alla volontà, legittima, di ricorrere al TAR contro questa decisione, sta emergendo una serie di problematiche che riguardano l'area.
La prima, che rimane una delle principali, è quella che evidenziamo nel nostro atto di indirizzo: tra i requisiti che dovevano essere alla base della scelta dell'area - requisiti che noi ritenevamo e riteniamo di buonsenso - c'era anche l'aspetto della qualità del suolo. Quindi, sposando anche la filosofia del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino, doveva essere privilegiata un'area che non comportasse il consumo di suolo. E' chiaro che se poi non c'erano aree con questa tipologia, si doveva per forza optare per un'area agricola; invece, tra le aree candidate ad ospitare il nuovo ospedale unico dell'ASL-TO5, c'erano, e ci sono, delle aree che non comportano l'utilizzo di suolo agricolo, perch sono aree industriali dismesse, parte di esse già addirittura bonificate ma non è questa la sede per dire quale area sia meglio, se una sia meglio dell'altra.
A noi interessa sottolineare che la scelta di parte dell'area Cenasco non risponde al requisito del consumo di suolo agricolo, in quanto le compensazioni non sono reali perché riguardano, per buona parte, una variante collinare del Comune di Moncalieri, che già era stata prevista e semplicemente, non era stata adottata, quindi erano già aree che comunque dovevano tornare agricole. E' una piccola parte, riguarda un'area sulla quale era previsto dovesse sorgere un parcheggio, se fosse stata costruita una stazione ferroviaria a Testona. Questo non è mai avvenuto, quindi quel suolo è rimasto per almeno due decenni agricolo, diversamente non sarebbe mai più stato adatto a ospitare un parcheggio.
In aggiunta a questo, sono sorte altre problematiche. Sono stati evidenziati dei conflitti e dei problemi di compatibilità della scelta con il Piano Territoriale di Coordinamento, con il PTC2. Nel frattempo, c'è stata un'alluvione. Io non voglio partecipare alla discussione sulle foto e sui video postati sui social network - l'area si è allagata, l'area non si è allagata - né mi interessa tanto sapere se l'area specifica sulla quale deve sorgere l'ospedale è andata a bagno. A parte il fatto che l'area pu anche essere asciutta in superficie, ma se poi si va a scavare un metro con una pala magari sotto c'è l'acqua e a casa mia gli ospedali si fanno con delle fondamenta; a parte questo, se anche quell'area lì non è allagata, ma è allagato tutto intorno (come in realtà è successo), qualcuno mi spieghi come si raggiunge un ospedale se tutt'intorno c'è l'acqua: forse con le barche.
Quindi vi è tutta una serie di problematiche che sono state evidenziate non solo dalle associazioni ambientaliste e di tutela del paesaggio, ma anche da altri soggetti, quali un'associazione di agricoltori. Dal canto nostro, parallelamente abbiamo già richiesto - e speriamo che avvenga al più presto - la calendarizzazione di una seduta di Commissione congiunta tra Commissione sanità, Commissione ambiente e Commissione urbanistica per approfondire gli aspetti legati alla scelta dell'area.
Auspichiamo che questo avvenga al più presto, anche perché c'era stato un impegno da parte di almeno due Presidenti di Commissione a convocare questa seduta di approfondimento. Nel frattempo - ripeto - visto che con tutti i problemi emersi questa mozione non è superata, vorremmo che fosse messa al voto.
Grazie.



PRESIDENTE

Adesso passiamo all'illustrazione dell'ordine del giorno n. 786, avente ad oggetto "Edilizia sanitaria in Piemonte".
Il primo firmatario è il Consigliere Ravetti, che ha pertanto la parola.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Ha ragione il collega Bono nel ricordare che questi testi sono stati pensati e scritti per le dinamiche del Consiglio regionale in un altro periodo storico. Poiché nel frattempo sono capitate molte altre cose, la premessa che faccio nell'illustrare il testo, che peraltro abbiamo già descritto in Aula e anche in IV Commissione durante i mesi precedenti, è quella di invitare il Consigliere Bono come primo firmatario, ma anche gli altri firmatari dei testi, a individuare un orario nell'arco della giornata per provare a mettere insieme i testi, se si riesce, oppure a modificare le parti sulle quali sarebbe bene riflettere per poterle condividere e quindi non votare questa mattina, Presidente.
L'ordine del giorno di cui io sono il primo firmatario ricorda, nella sostanza, alcuni punti, e in particolare la necessità di arrivare a una scelta rispetto alla realizzazione di nuove strutture partendo da studi scientifici ed analisi appropriate circa la possibilità di avviare progetti sostenibili anche nei luoghi del Piemonte dove la riflessione sulla realizzazione di nuovi ospedali al posto di quelli esistenti non è ancora avvenuta.
Nel testo noi abbiamo inserito anche la necessità di una verifica ancora più puntuale dei costi degli attuali presidi sanitari, in particolare per quanto riguarda le utenze, per poterla discutere in Commissione o in Aula. Dico questo perché posso con più facilità sottolineare anche il punto che riguarda l'efficientamento energetico, che è una questione fondamentale nella gestione dei presidi ospedalieri.
Inoltre nel nostro testo - e questo è ancora d'attualità - abbiamo fatto un richiamo rispetto alla possibilità di avviare studi sulla fusione di Aziende Sanitarie Regionali del nostro territorio. Lo abbiamo detto a novembre-dicembre in seguito a una comunicazione in Aula su questa vicenda dell'Assessore e del Presidente Chiamparino: noi non vogliamo sottrarci alla necessità di aprire una discussione su questa vicenda, non con un posizionamento formale o ideologico, ma sulla base di evidenze scientifiche e con un unico obiettivo.
Cerco di non essere ridondante, ma la verità è che a noi interessa migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi che eroghiamo ai nostri cittadini. In questo senso, vorremmo capire dove nei territori piemontesi è possibile provare ad avviare uno studio per un'eventuale fusione di Aziende con, appunto, quell'obiettivo.
Presidente, se i colleghi sono d'accordo, quello che le chiediamo è di non votare in questo momento, ma di darci il tempo in questa giornata per reinserire questo punto all'o.d.g. magari nel pomeriggio con eventuali modifiche e/o integrazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Voglio soltanto fare qualche considerazione sul merito di queste proposte.
Mi pare che, al di là della questione dell'ospedale unico della TO5 che è un'altra questione - non è più di sistema, ma è una scelta già assunta - restano due problemi fondamentali. Un problema che viene posto da entrambe le mozioni è il tema di SCR, che vuol dire la stazione unica appaltante; stazione unica appaltante che, come sapete, è nata con una legge regionale e poi di fatto, in base alle successive modifiche legislative a livello nazionale, è diventata la stazione unica appaltante a livello regionale, e ciò in una fase di grande trasformazione.
SCR nasce prevalentemente per fare investimenti (investimenti anche di tipo stradale, si è trattato di questo); diventando stazione unica appaltante, ha il compito, che in parte già svolgeva e che si sta incrementando, di stazione unica appaltante anche per i beni e servizi della sanità, ma dovrebbe diventare stazione unica appaltante non soltanto per la sanità.
Quindi siamo in una fase di trasformazione che per forza di cose richiede un grande cambiamento di SCR, in modo da soddisfare una domanda che sta crescendo: vuol dire che deve acquisire competenze di carattere tecnico non soltanto sulla parte degli investimenti, ma anche per quanto riguarda i beni e servizi, in particolare per la parte dei beni sanitari che evidentemente richiede competenze specifiche.
Personalmente considero l'attenzione da parte del Consiglio su questi temi sicuramente di grande utilità e credo che fissare qualche obiettivo di carattere preciso possa aiutare anche a rafforzare la nostra centrale unica di committenza, che obiettivamente, rispetto ad altre centrali in giro per l'Italia, deve fare ancora parecchi passi, e non cito soltanto l'Emilia o la Toscana, ma posso citare anche il Veneto e la Lombardia.
Quindi c'è un lavoro da fare, che è da fare anche velocemente perch sta prevalendo nell'opinione del Commissario della spending review Gutgeld che, qualora le stazioni uniche appaltanti avranno difficoltà a procedere per quanto riguarda l'erogazione di beni e servizi, invita a fare delle intese con altre stazioni uniche appaltanti di altre Regioni. Ciò ha una sua logica, ma soprattutto serve ad assumere velocemente delle scelte. In ogni caso, SCR ne ha bisogno.
Invece, per quanto riguarda in particolare il tema SCR e investimenti la scelta che noi abbiamo compiuto per i nuovi ospedali è nota; il collega Bono l'ha richiamata, io la riprendo. Noi abbiamo pensato, come Amministrazione regionale e come Giunta regionale, che per il Parco della Salute la stazione appaltante più idonea per un tema così complesso sia la Città della salute, l'Azienda ospedaliera universitaria, e in questo senso abbiamo assunto una delibera.
Per le altre opere e gli altri ospedali (da quello della TO5 a quello del VCO), ha più senso che la stazione unica appaltante sia SCR. Perch questa differenza? Perché il Parco della Salute è un progetto che, come potete immaginare, ha tantissime complessità.
E' complesso, perché mette insieme delle complessità, e in ogni caso la procedura che noi immaginiamo è quella di un percorso teso anche a verificare se le indicazioni che forniamo, come committente, sono delle opinioni e delle indicazioni esistenti sul mercato.
In sostanza, per il Parco della Salute noi abbiamo pensato che il percorso per giungere alla realizzazione dell'opera e individuare il realizzatore dell'opera sia un percorso un po' più complesso, cioè il dialogo competitivo previsto dal Codice degli Appalti. Questo vuol dire avere a disposizione delle competenze non soltanto tecniche, relative alla struttura, ma anche di carattere clinico, che sicuramente la Città della Salute ha al proprio interno.
Per questo motivo, si è scelta la modalità del dialogo competitivo: per individuare il soggetto che presenta il progetto più adeguato e, poi, fare una gara d'appalto su quel progetto, con diritto di prelazione.
Per gli altri due la modalità è più semplice: si fa la gara per individuare il soggetto che li realizza, sempre all'interno del partenariato pubblico-privato.
Le motivazioni sono queste.
In merito agli ordini del giorno, concordo con quanto sosteneva il Consigliere Ravetti, perché, passando il tempo, sono avvenute anche delle modifiche.
Il documento presentato dal Movimento 5 Stelle indica dei suggerimenti in merito al percorso di affidamento per gli investimenti. Mentre nella parte del dispositivo si tratta di definire meglio quali sono le questioni attraverso una verifica puntuale, per quanto riguarda le premesse c'è un'attenzione al percorso del partenariato pubblico-privato sul quale il Movimento 5 Stelle mi pare continui ad avere (l'ho letto in quel documento) grandi perplessità.
Abbiamo già avuto modo di discutere sul fatto che questa è l'unica modalità per realizzare opere pubbliche. E' chiaro che un documento votato dal Consiglio, avendo questi riferimenti, ha un'opinione molto chiara da parte del Movimento 5 Stelle, ma difficilmente può avere il consenso da parte di tutti. Pertanto, se il tema è quello di trovare una modalità che possa fissare un percorso preciso, finalizzato al rafforzamento anche per quanto riguarda gli investimenti (SCR), con le modalità che possiamo discutere, per la Giunta non c'è alcuna contrarietà. Questo è possibile farlo.
Se, invece, si tratta di richiamare le sentenze dell'ANAC, per arrivare alla conclusione "non sono convinto del partenariato pubblico-privato, per facciamo.", c'è un problema, ma credo di dire delle cose abbastanza scontate.
Pertanto, se ci viene chiesto, siamo disponibili a lavorare su questo testo, perché qualche idea l'abbiamo. Possiamo sicuramente indicare obiettivi e date per arrivare a delle conclusioni.
L'altra questione richiamata in tutti gli atti di indirizzo è l'efficientamento energetico. Come è stato ricordato ieri, abbiamo assunto una deliberazione che stanzia 16 milioni per l'efficientamento energetico negli ospedali. Non c'è un'individuazione degli ospedali, ma c'è un riferimento ad uno studio predisposto dall'IRES, che è pronto, per cui la Regione Piemonte, all'interno di quello studio, che stabilisce delle priorità, dovrà decidere quali sono gli ospedali per i quali è necessario avviare questo percorso di efficientamento.
Il quadro è questo, pertanto anche l'elemento di novità introdotto nella deliberazione di ieri può essere oggetto della deliberazione complessiva, se il Consiglio riterrà di preparare un documento unico.
In sostanza, leggendo la parte del dispositivo, mi pare che gli elementi che emergono dagli atti di indirizzo siano elementi per cui si pu tentare di fare una verifica per definire percorsi abbastanza precisi, sia per la parte dell'efficientamento energetico sia per la parte di SCR e devo dire - anche per la parte del piano dell'edilizia sanitaria.
Questo obiettivo è possibile realizzarlo se gli elementi di divisione vengono accantonati, perché sul dispositivo mi pare ci siano elementi che possono concorrere ad avere un documento complessivo. Concordo sul fatto che bisogna lavorarci. Questo ci tenevo a dirlo.
Anche nel documento presentato dal Partito Democratico si fa riferimento ad un atto che, per la verità, è già stato compiuto (non c'era ancora), cioè la scelta della localizzazione dell'ospedale della TO5. Ma dico delle cose abbastanza scontate.
Ci tenevo ad aggiungere queste opinioni, che spero possano servire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione sia le parole del Consigliere Ravetti sia quelle dell'Assessore Saitta.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno a mia prima firma, noi saremmo intenzionati a rinviare la discussione se fosse possibile trovare una quadra sui testi (noi presenteremo delle modifiche) già oggi, in modo da non rinviare troppo sine die la discussione. Diversamente, ne discuteremo nella prossima seduta, ma chiedo di non rinviare nuovamente in Commissione perché francamente ci sembrerebbe di allungare un po' troppo i tempi.
Pertanto, se oggi troviamo già la quadra, noi presentiamo delle modifiche anche sulla parte, come ha detto l'Assessore Saitta, delle premesse e sul dispositivo. Poi, vediamo se riusciamo ad assumere un unico ordine del giorno, oppure se rimangono due ordini del giorno: uno delle opposizioni e uno della maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Per chiedere che la mozione a mia prima firma (la mozione n. 765) sia messa al voto subito.
Grazie.



PRESIDENTE

Ho bisogno di capire, Consigliere Ravetti, perché lei ha fatto una richiesta e il Consigliere Bono ha dato una disponibilità. Il Consigliere Bertola, però, vuole che la sua mozione si voti subito.
Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Presidente, se il Consigliere Bertola vuole che la sua mozione si voti e per lei non c'è nulla in contrario, votiamo.
Per quanto riguarda, invece, la necessità di un ulteriore confronto anche noi siamo d'accordo nel farlo a breve, possibilmente tornando in Aula prima della chiusura dei lavori o la prossima settimana.



PRESIDENTE

Mi era parso di capire che il Consigliere Bono intendesse nell'arco della giornata, più che la prossima settimana.
BONO Davide (fuori microfono) Una o l'altra, va bene.



PRESIDENTE

Va bene lo stesso? Assessore Saitta, vuole aggiungere qualcosa?



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Poiché discutiamo di tante cose assieme, non l'ho fatto prima, ma ci tengo a precisare qualcosa sull'ospedale unico della TO5.
L'ho già detto al collega Bertola qui in aula, ma bisogna riprendere sempre la discussione, perché capisco quali siano le motivazioni e probabilmente anche le preoccupazioni.
Nella localizzazione dell'Ospedale unico di Trofarello-Moncalieri, noi abbiamo indicato, a parte le bufale sui social, in merito all'area.



(Commenti del Consigliere Segretario Bertola)



SAITTA Antonio, Assessore all'edilizia sanitaria

Va beh, adesso smettiamola.



(Commenti del Consigliere Segretario Bertola)



SAITTA Antonio, Assessore all'edilizia sanitaria

Se può servire, proprio alcuni giorni fa una grande multinazionale ha deciso di localizzarsi in quella zona. La Stampa di Torino riportava che l'azienda ha deciso di localizzarsi in quella zona, perché presenta due requisiti: il collegamento ferroviario e il sistema autostradale. Parlo di azienda privata.
In ogni caso, per quanto riguarda la localizzazione ci siamo premuniti su alcune questioni emerse durante il dibattito. La modalità della compensazione non è una modalità che decidono il Comune di Moncalieri e il Comune di Trofarello. Abbiamo detto e ripetuto che deve essere una compensazione vera e non una finzione urbanistica.
Pertanto, il momento concreto in cui si partirà, per quanto riguarda il percorso del nuovo ospedale, sarà preceduto da un esame attento delle varianti urbanistiche che il Comune intende fare, perché il tema della compensazione, per noi, è altrettanto importante.
Secondo. Per quanto riguarda le altre questioni indicate dalle due Amministrazioni comunali di Trofarello e di Moncalieri in termini di impegni, prima ancora di partire con il percorso, occorrono impegni concreti, non soltanto delibere generali, per essere attuate. Cioè, in sostanza, l'Amministrazione regionale si è dotata di strumenti di verifica in base anche a delle preoccupazioni emerse in Aula, per seguire tutto questo percorso, avendo in mano il governo del processo. La deliberazione di localizzazione non è un automatismo - è scritto così nella delibera, che si può anche non leggere e può essere magari più utile esprimere opinioni contrarie - ma abbiamo tutte le garanzie per darne attuazione in modo corretto.
Ci tenevo a dire questo, perché la deliberazione naturalmente viene semplificata e perché il Movimento 5 Stelle ha assunto delle posizioni contrarie. Al di là di queste questioni, volevo soltanto dire al Consiglio che è per questo motivo che abbiamo assunto quella decisione, altrimenti non l'avremmo assunta, perché abbiamo sufficiente esperienza di carattere amministrativo e anche di carattere urbanistico per fare in modo che le nostre scelte, quindi quelle dell'Amministrazione pubblica, siano coerenti non soltanto con gli obiettivi generali, ma anche con le leggi regionali e dello Stato.
Per questo motivo abbiamo proceduto; poi so perfettamente che c'è il ricorso, ma su quello deciderà chi deve decidere. Noi avevamo aiutato il meccanismo con tutte le motivazioni, poi vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Sulla mozione n. 765 la Giunta regionale ha espresso orientamento contrario.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla mozione n. 765, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Visto che avete un Presidente operativo ed un'Aula molto operativa, la domanda è: visto che oggi stiamo trattando tutti atti di indirizzo nell'interesse dell'Aula, sarebbe un male "bruciare" il tempo che ci è rimasto a disposizione. Stigmatizziamo che è mancato il numero legale e passiamo a un altro punto all'o.d.g. Quindi, vi metto nelle condizioni di poter votare gli altri atti di indirizzo.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 980, avente ad oggetto "Ulteriori riduzioni dei servizi di consegna della corrispondenza da parte di Poste Italiane", presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti, Graglia Porchietto, Ruffino e Sozzani, di cui al punto 9) all'o.d.g.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Prendiamo atto che il Gruppo del Movimento 5 Stelle non è d'accordo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.45, riprende alle ore 11.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Considerato che nell'organizzazione dei lavori era previsto l'esame delle interrogazioni a risposta immediata alle ore 12, terminiamo i lavori del Consiglio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11.48)



MOTTA ANGELA



(I lavori proseguono alle ore 12.09 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1393 presentata dalla Consigliera Batzella, inerente a "Comunicazione di interruzione dell'erogazione degli assegni di cura da parte dell'ASL-TO3"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1393, presentata dalla Consigliera Batzella, che la illustra.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Eccoci nuovamente in Aula a parlare di assegni di cura. Non è la prima volta, e oggi interrogo l'Assessore Saitta in merito alla comunicazione...



PRESIDENTE

Scusi, collega Batzella, le risponderà l'Assessore Ferrari.



BATZELLA Stefania

Chiedo scusa, l'Assessore Ferrari.
Mi perdoni Assessore, ma sono abituata a interloquire spesso con l'Assessore Saitta!



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa (fuori microfono)

Nessun problema, sono onorato di essere scambiato per l'Assessore Saitta!



BATZELLA Stefania

Dicevo, interrogo l'Assessore Ferrari, come ho già avuto modo di fare nei mesi scorsi, per ricevere comunicazioni in merito alle dichiarazioni del Direttore generale dell'ASL-TO3, dottor Boraso, il quale, con una lettera datata 30 dicembre 2016, ha comunicato agli Assessori regionali quindi all'Assessore alle politiche sociali, Augusto Ferrari, e all'Assessore alla sanità, Antonio Saitta - l'interruzione degli assegni di cura sul suo territorio dal mese di febbraio 2017.
Al riguardo, riporto le testuali dichiarazioni del dottor Boraso: "Questa Azienda ritiene di non trovarsi più nelle condizioni né giuridiche né economiche per proseguire l'erogazione degli interventi economici a sostegno della domiciliarità per conto degli enti gestori". Tra l'altro avevo già espresso delle criticità al riguardo, presentando delle interrogazioni anche sull'erogazione delle risorse agli enti gestori alcuni mesi fa.
Come dicevo, il Direttore si trova obbligato a sospendere l'erogazione degli interventi economici a partire dal mese di febbraio 2017.
Sappiamo benissimo che la sentenza del Consiglio di Stato sulle cure domiciliari in Piemonte - sentenza n. 5538 - non vieta alla sanità di erogare assegni di cura, anche per prestazioni non professionali. La legge 10/2010 prevede che le prestazioni domiciliari per le persone non autosufficienti siano assicurate attraverso servizi congiuntamente resi dalle Aziende sanitarie e dagli enti gestori dei servizi socio assistenziali.
In merito al pretesto della carenza di risorse, proprio l'ASL-TO3 ha in più casi segnalato agli utenti che richiedevano le cure socio-sanitarie domiciliari la negazione di quelle prestazioni, ma la disponibilità ad attivare un ricovero in RSA, con costi doppi rispetto alla prestazione al domicilio. Anche questa è stata una segnalazione/denuncia fatta dalla sottoscritta tempo addietro.
La riduzione delle cure domiciliari è una criticità sociale drammatica e serve veramente una svolta nelle politiche sanitarie e socio-sanitarie della nostra Regione per i malati cronici non autosufficienti. E quando parliamo di malati cronici non ci riferiamo solo agli anziani non autosufficienti, ma a tutta quella ampia sfera di pazienti non autosufficienti che hanno veramente bisogno di assistenza.
Vorrei sapere quali azioni l'Assessore intende intraprendere (o ha intrapreso) per risolvere questa grave problematica emergenziale.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Ferrari; ne ha facoltà.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Grazie, Presidente.
In virtù di un accordo ormai consolidato da anni - accordo relativo al territorio torinese, in particolare a quello che riguarda il territorio della città di Torino, che prima comprendeva l'azienda TO1 e TO2, e l'area della TO3 - l'erogazione in questo ambito territoriale dell'assegno di cura per i servizi domiciliari per persone anziane non autosufficienti era tradizionalmente in capo all'ASL, aspetto che non accadeva e non accade in altri territori del Piemonte, per esempio.
Quando, a partire dal 2013, in virtù del piano di rientro e dei piani operativi relativi al piano di rientro della spesa sanitaria, le Aziende sanitarie non potevano più contabilizzare nei propri bilanci le risorse relative agli assegni di cura, che quindi venivano spostate totalmente sul comparto sociale, per garantire la continuità dei servizi e del modello dei servizi che si era avviato nell'ambito della TO1, TO2 e TO3, abbiamo garantito la proroga di quel modello, nonostante le delibere non lo permettessero più.
Dunque, nel 2014, nel 2015 e nel 2016, nel momento in cui il Direttore generale dell'Azienda sanitaria segnalava alla Regione che non poteva più erogare i servizi relativi agli assegni di cura (tramite la lettera che di nuovo è stata scritta) e nel momento in cui ricevevamo, come Assessori, le lettere dei Direttori degli enti gestori (o da parte del Comune di Torino) relative allo stesso problema, per evitare l'interruzione dei servizi in essere abbiamo sempre mandato (2014, 2015 e 2016) una lettera ai Direttori delle ASL affinché, nonostante le questioni relative al piano di rientro si potesse continuare ad erogare, e quindi le Aziende sanitarie continuassero a svolgere questo tipo di servizio.
Adesso abbiamo fatto la stessa cosa: nel momento in cui il Direttore dell'Azienda sanitaria ha manifestato questo problema (perché il 31 gennaio era la conclusione dell'accordo, quindi dal 1° febbraio non c'era più la copertura formale rispetto a quel tipo di intervento) e poiché la settimana scorsa ci ha scritto anche il Direttore dell'ente gestore afferente all'Azienda sanitaria TO3, nella giornata di giovedì o venerdì (non ricordo esattamente) abbiamo predisposto una lettera, che ho personalmente firmato venerdì pomeriggio, mentre l'Assessore Saitta l'ha firmata ieri mattina, da inviare ai Direttori delle Aziende (parliamo adesso dell'Azienda unica del Comune di Torino, e la TO3) affinché questo tipo di intervento non venisse interrotto.
Da questo punto di vista, quindi, siamo in piena continuità con quanto fatto in questi anni, pur all'interno dei vincoli stringenti del piano di rientro.
Il problema - e chiudo su questo - è che il 2017, non essendoci più i vicoli imposti dal piano di rientro, impone a noi - politiche sanitarie e politiche sociali - di costruire finalmente un sistema omogeneo su tutto il territorio piemontese riguardante lo strumento fondamentale degli assegni di cura, che è lo strumento principale che permette alle famiglie di far fronte ai costi relativi alla cura nella cronicità per anziani non autosufficienti a casa. Questo è certamente il tema politico che si impone nei prossimi mesi.
Per evitare l'interruzione, anche quest'anno abbiamo dato mandato alle Aziende che ha riferito di continuare con l'erogazione degli assegni di cura.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrari.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1394 presentata dal Consigliere Andrissi, inerente a "Distacco della fornitura di acqua ad assegnatari di alloggi di edilizia sociale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1394, presentata dal Consigliere Andrissi, che ha la parola per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Credo sia una grave emergenza sociale quella che a me è stata segnalata nel Comune di Vercelli: parliamo di famiglie morose incolpevoli che hanno diritto ad accedere al fondo sociale - in un caso, anche una famiglia che ha un disabile in casa - cui purtroppo è stata tagliata l'acqua. Io credo che questo sia un atto di inciviltà da parte di società che guardano più agli utili che a fornire un minimo di acqua che per legge è riconosciuto ad ognuno di noi (si parla di 50 litri al giorno). Purtroppo a Vercelli è accaduto questo e credo sia grave anche perché nello stesso contesto gestito, tra l'altro, dall'ATC-Nord - abbiamo visto arrivare, sempre a famiglie morose incolpevoli, cartelle riguardanti le utenze molto sostanziose, con cifre che superano i 5.000 euro.
Questo è un problema grave. Purtroppo si somma una cattiva amministrazione dell'ATC-Nord - spero che adesso, con le nuove modifiche al Regolamento sulle decadenze, si riesca a superare anche queste problematiche - all'azione del Comune che ci ha messo del suo, nel senso che la quota parte che doveva essere versata per queste famiglie dal Comune non è mai stata versata e poi l'ATC ha richiesto a queste famiglie anche la cifra che doveva essere coperta dal Comune. Si tratta quindi di un intreccio di cattiva amministrazione che ha portato a dei gravissimi problemi sociali, evidenziati anche dalla stampa locale.
Ecco, io spero che si tratti di un caso localizzato al Comune di Vercelli e che il problema non sia diffuso sul territorio. Però, per esempio, so già che in Provincia di Novara c'è un'altra famiglia, nel Comune limitrofo al mio, a cui è stata tagliata l'acqua. Temo dunque che il fenomeno sia, se pur numericamente non significativo, presente in modo diffuso sul territorio regionale. A mio parere, questo rappresenta una cosa molto grave e credo che la Regione dovrebbe intervenire tempestivamente.
Chiedo quindi all'Assessore che tipi di interventi pensa di poter realizzare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Ferrari.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Grazie.
Intanto, se noi affrontiamo la questione in termini generali, lei sa perfettamente - perché ne abbiamo parlato in più di un'occasione in Commissione - che l'Amministrazione regionale ha voluto intervenire a gamba tesa sul problema delle morosità e sul problema del mancato controllo accumulato per anni, relativo al tema delle morosità, sia per quanto riguarda i canoni di locazione sia per quanto riguarda il pagamento delle utenze.
Lei sa - perché l'abbiamo avviato proprio in questi giorni - che grazie ad un protocollo di intesa sottoscritto tra la Regione Piemonte, le tre ATC, l'ANCI-Piemonte e i sindacati degli inquilini, stanno partendo in diversi territori tavoli di lavoro per rivalutare le morosità in corso o le cui procedure sono già state richieste, in modo tale che laddove è possibile rientrare si possa rientrare, laddove bisogna attivare misure di sostegno si attivino misure di sostegno, laddove però bisogna andare fino in fondo con l'esecuzione della decadenza si vada fino in fondo con l'esecuzione della decadenza. Se, infatti, chi può pagare non paga è giusto che esca.
Si tratta, in tutti i casi, di procedure che stiamo cercando di rimettere a posto, in modo tale che si eviti quel che è accaduto almeno negli ultimi sei anni, cioè che si chiedano decadenze e che poi queste decadenze richieste rimangano nel limbo, senza alcuna certezza, senza alcun chiarimento, senza alcuna procedura rigorosa per valutare effettivamente le situazioni nel loro complesso. Questo è il primo elemento.
Poi, ci sono alcune situazioni concrete, come quella che lei ha segnalato nell'interrogazione: una volta che noi abbiamo ricevuto la segnalazione, ci siamo attivati (ieri, immediatamente) presso l'ATC del Piemonte Nord affinché si facciano due cose.
La prima è valutare effettivamente le responsabilità in termini precisi sul tema delle utenze, appurando cioè se il pagamento dell'utenza (o l'eventuale morosità) è in capo all'ATC o se è frutto di un contratto di natura privata e se, quindi, c'è un rapporto di tipo privatistico tra l'inquilino e la società erogatrice. E mi sembra di aver capito che nella fattispecie sottoposta alla nostra attenzione siamo in questo ambito.
Pertanto - siccome mi pare, dai dati che abbiamo raccolto, che si tratti di una situazione che risale al mese di marzo e che la mozione che è stata approvata dal Consiglio comunale di Vercelli sia del mese di luglio per cui questa sfasatura effettivamente ha comportato quel tipo di problema ho chiesto all'ATC Nord, proprio ieri, di attivarsi affinché anche per queste situazioni che sono accadute prima dell'approvazione della mozione del Consiglio comunale della Città si intervenga sulla società privata che eroga le forniture necessarie per una vita dignitosa all'interno di un'abitazione e venga comunque garantito il servizio.
Da questo punto di vista, quindi, su questo ambito specifico noi stiamo facendo lo sforzo e la pressione necessari affinché anche in quelle occasioni quel minimo indispensabile per una vita dignitosa all'interno di una casa - soprattutto quando questa è un'abitazione di edilizia sociale venga assicurato.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare dell'Istituto Comprensivo TO2 , plesso "Parini" di Torino


PRESIDENTE

Prima di passare alla prossima interrogazione, salutiamo gli alunni e gli insegnanti della classe V D dell'Istituto comprensivo TO2 "Parini".
Benvenuti, ragazzi! Arrivate in un momento in cui il Consiglio regionale è terminato ed è in corso la risposta, da parte degli Assessori della Giunta regionale, ai Consiglieri che rivolgono loro delle interrogazioni per acquisire degli elementi di conoscenza su temi che riguardano l'attività della Regione Piemonte. In Aula, quindi, trovate pochi Consiglieri proprio perché la seduta è già terminata a mezzogiorno.
Benvenuti, in ogni caso, e speriamo che la visita possa essere per voi molto interessante.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1390 presentata dalla Consigliera Conticelli, inerente a "Blocco delle assunzioni in GTT degli autisti già selezionati e formati"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1390, presentata dalla Consigliera Conticelli, che ha la parola per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Allora, il tema è noto e ne abbiamo seguito le evoluzioni anche in questi giorni attraverso le cronache. E' quello delle assunzioni all'interno di GTT, bloccate da tempo in relazione alla Legge di stabilità e che però hanno provocato una situazione di necessità all'interno dell'azienda, soprattutto per quanto riguarda alcune attività specifiche e peculiari, per esempio quelle svolte dagli autisti.
L'azienda ha iniziato già nel 2016 un percorso, annunciando nuove assunzioni, sia di personale viaggiante sia di personale della manutenzione; in particolare, un piccolo gruppo di una quindicina di autisti è già stato selezionato e anche formato in un percorso che avrebbe dovuto concludersi all'inizio dell'estate scorsa. Era stato poi bloccato in concomitanza con l'approvazione della cosiddetta riforma Madia, riforma delle partecipate che prevede, rispetto al personale, una riorganizzazione e il fatto che le Regioni fungano da motore per la riorganizzazione del personale da ricollocare delle partecipate che, eventualmente, vengono dismesse o chiuse.
Su questa base l'azienda aveva bloccato le assunzioni mentre i lavoratori stavano già per firmare il contratto. Nella stessa situazione altre amministrazioni hanno provveduto a formalizzare i contratti, almeno per la parte pregressa, GTT no. Questi lavoratori dal futuro incerto sono ancora lì, in una situazione quasi paradossale perché qualcuno di loro magari ha anche lasciato un lavoro a tempo determinato e, naturalmente nella condizione di non sottoscrivere altri contratti lavorativi, in attesa di sottoscrivere il contratto con GTT mentre il tempo passa.
Abbiamo appreso dalle cronache e dalle dichiarazioni dei vertici GTT e dell'amministrazione comunale di Torino nei giorni scorsi che questa sospensione della ratifica del contratto sarebbe imputabile a ritardi e inadempienze della Regione Piemonte. Oggi chiediamo all'Assessore Balocco se così è, cioè se la Regione ha un ruolo in questa vicenda per ristabilire le giuste competenze.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

La Consigliera ha delineato un po' tutta la cronistoria di quanto è avvenuto riguardo alle assunzioni che GTT ha bloccato, chiedendo alla Regione, con una lettera del dicembre scorso, di intervenire.
Il Segretario Generale della Giunta ha risposto a questa richiesta di GTT e quanto vado a leggere spiega il contenuto e i motivi della risposta che è stata data.
Il quadro normativo delineato dall'articolo 25 del decreto legislativo 175/2015 attribuisce un ruolo alle Regioni nella gestione delle eventuali eccedenze, nella gestione di elenchi da cui le società a controllo pubblico devono attingere per procedere a nuove assunzioni, nonché per l'autorizzazione delle assunzioni in deroga a tali elenchi e al divieto di assunzione fino al 30 giugno 2018.
L'impianto delineato dall'articolo 25 poggia tuttavia su modalità attuative che avrebbero dovuto essere stabilite con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il Ministero delegato per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione e con il Ministero dell'Economia e delle Finanze.
A oggi tale decreto non è stato emanato e non è pertanto possibile per la Regione esercitare il ruolo ad essa attribuito dall'articolo 25, e tantomeno autorizzare assunzioni in deroga a elenchi che non è stato possibile formare perché non sono state definite le modalità con cui gli elenchi stessi debbono essere formati.
La Regione Piemonte, cogliendo l'opportunità offerta dalla sentenza della Corte Costituzionale di proporre alcune modifiche al testo del decreto, in sede di Conferenza delle Regioni ha proposto che il divieto di assunzioni previsto dal comma 4 dell'articolo 25 venga fatto decorrere dalla data di emanazione del decreto di cui al comma 1 del medesimo articolo.
Sostanzialmente noi proponiamo che finché non viene emanato il decreto previsto dal comma 1, che attualmente non c'è, le assunzioni possano essere attuate, cosa che oggi non è possibile.
Non c'è nessuna inadempienza da parte della Regione, e ho spiegato il motivo: la mancanza del decreto attuativo previsto dal comma 1 dell'articolo 25 della legge 175.
Preciso ancora che altre aziende hanno, nelle more dell'emanazione di questo decreto, provveduto, a proprie responsabilità, ad assunzioni a tempo determinato, riservandosi di trasformare queste in tempo indeterminato nel momento in cui si creano le condizioni di cui abbiamo detto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1391 presentata dal Consigliere Ferrentino, inerente a "Rincari degli abbonamenti Frecciarossa"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 1391.
La parola al Consigliere Ferrentino per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Si tratta di un tema attuale, importante e da affrontare. E' chiarissima la pretestuosità delle ragioni che portano Trenitalia e il Gruppo Ferrovie ad agire in modo assolutamente negativo nei confronti dei pendolari. Pendolari di tutte le tratte ad Alta Velocità, nel nostro caso quelli che utilizzano la tratta Torino-Milano.
Sono poche migliaia in Italia, quindi questo aumento non ha nessun riverbero sulle attività economiche del Gruppo, ma sono chiaramente vittime di una guerra commerciale che punta ad escluderli dall'utilizzare questo ottimo servizio ferroviario. Anche quando la dirigenza delle Ferrovie o di Trenitalia utilizza, come primo argomento, quello che si tratta di un servizio non nella logica della programmazione regionale, mente sapendo di mentire.
La rete ferroviaria è stata realizzata con fondi pubblici, il Paese ha messo a disposizione il territorio per realizzare questa infrastruttura e quindi non si può sicuramente non includere tra i beneficiari coloro che utilizzano quotidianamente gli spostamenti tra aree metropolitane contigue e utilizzano per tale spostamento l'Alta Velocità. Tra l'altro, il Piemonte e la Lombardia hanno puntato moltissimo sulle politiche territoriale sulla riduzione della distanza tra le due aree metropolitane contigue utilizzando proprio questo collegamento veloce.
Anche sabato scorso a Torino, in un'assemblea del Comitato pendolari che si è riunito in un Comitato nazionale in preparazione dell'assemblea nazionale di martedì 31 a Roma, si è ribadito che questi aumenti sono assolutamente inaccettabili nel metodo e nel merito. Inaccettabili nel metodo perché non è possibile che le Regioni, e noi tutti, apprendiamo di tali aumenti dagli organi di stampa, ma sono anche inaccettabili nel merito, perché aumenti del 35 per cento per chi utilizza l'abbonamento ferroviario sette giorni o del 20 per cento per chi lo utilizza 20 giorni intaccano in modo considerevole lo stipendio.
Abbiamo apprezzato gli interventi dell'Assessore Balocco e del Presidente Chiamparino nei giorni che hanno preceduto quest'interrogazione ma attendiamo l'audizione in Commissione Senato alle 13.30 di oggi dell'amministratore delegato Mazzoncini e domani dell'amministratore delegato di Trenitalia nella Conferenza Stato-Regioni.
Detto ciò, chiedo all'Assessore di spiegare quali saranno i passaggi successivi per rigettare al mittente questa provocazione. Sono molti i temi sollevati dal Comitato pendolari, ma è chiaro che se questo aumento non dovesse essere congelato, metterebbe in discussione la stessa possibilità di utilizzare gli abbonamenti Frecciarossa sulla tratta Torino-Milano.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ferrentino.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliere Ferrentino.
Lei ha già ricordato gli interventi fatti dal Presidente Chiamparino dal sottoscritto e da diversi Consiglieri di quest'Assemblea, ed anche la partecipazione di diversi di loro all'assemblea dell'associazione dei pendolari avvenuta sabato scorso qui a Torino.
La lettura di quanto sta avvenendo esattamente è quella da lei delineata; almeno questa è l'interpretazione che possiamo sicuramente dare alla politica di FS e di Trenitalia rispetto all'Alta Velocità e, in particolare, alle tratte di Alta Velocità che sono interessate nella presenza di abbonamenti significativi, proprio perché vengono utilizzati come una metropolitana nazionale.
Questo riguarda, in particolare, la tratta Torino-Milano; così come in buona misura la linea Bologna-Firenze e ovviamente la tratta Roma-Napoli.
Oggi, come lei ha ricordato, ci sarà l'audizione dell'AD del gruppo FS Mazzoncini, presso la Commissione Trasporti del Senato, mentre domani ci sarà l'audizione dell'AD-Barbara Morgante, presso la Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni. Si tratta di un incontro cui parteciperà anche il Presidente Chiamparino, proprio a dimostrazione dell'interesse che quest'Amministrazione e questa Giunta hanno rispetto a queste problematiche.
Alla luce di queste considerazioni, alcuni interventi sono allo studio: per esempio, siamo in attesa del pronunciamento di ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti) per comprendere se sia oggi possibile, come a sua tempo fu deciso dalla Regione Emilia-Romagna sulla tratta Bologna Firenze, erogare un contributo direttamente agli abbonati, senza che si configurino elementi discriminanti nei confronti degli altri abbonati al servizio di trasporto pubblico locale.
In attesa di questo abbiamo comunque chiesto al Governo, azionista unico di Trenitalia, di intervenire per scongiurare questi aumenti o, in subordine, diminuire l'entità, dilazionandone l'applicazione.
Voglio ancora ricordare che come Regione Piemonte abbiamo deciso di attivare - a fine gennaio partono le prime tratte - tre coppie di nuovi treni, i cosiddetti "Fast", in sostituzione dei Frecciabianca, soppressi da Trenitalia, per rispondere alle esigenze dei pendolari torinesi, vercellesi e novaresi, per un collegamento veloce con Milano, che almeno abbia le prestazioni dei cosiddetti "Frecciabianca".
E' evidente che questa offerta non può avere le stesse caratteristiche dell'Alta Velocità, perché utilizzano la linea storica, con un impegno che speriamo possa essere mantenuto e realizzato da parte di Trenitalia, di utilizzare materiale particolarmente performante.
Per ora questi sono i nostri impegni.
Intanto sentiremo le risultanze dell'audizione di oggi pomeriggio al Senato; domani ci sarà quella presso la Conferenza delle Regioni, dopodich decideremo, anche consultandoci con le associazioni dei pendolari, quali azioni ulteriori intraprendere.


Argomento:

Interrogazione a risposta immediata n. 1389 presentata dalla Consigliera Motta, inerente a "Chiusura degli impianti decentrati di Trenitalia"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1389, presentata dalla me stessa, e che do per illustrata.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente, che poi è anche l'interrogante.
In merito alla questione relativa alla preannunciata intenzione ventilata da Trenitalia di chiudere alcuni impianti decentrati, la prima considerazione è che sono in corso trattative che stiamo seguendo. Dalle notizie che abbiamo sia da parte sindacale sia da parte di Trenitalia, ci pare di poter dire che l'esito di queste trattative, e quindi l'eventualità della chiusura di questi impianti, non è affatto segnato.
Credo ci siano tutte le condizioni perché la trattativa porti ad un livello di mediazione tale da non prevedere la chiusura o, perlomeno, non in tempi brevi.
Noi stiamo seguendo la vicenda con ovvia preoccupazione; non possiamo svolgere un ruolo di mediazione, che non ci compete, però abbiamo chiesto sia alla parte sindacale sia a Trenitalia, di essere tenuti costantemente informati sulla questione. Questo sta avvenendo e faremo in modo che avvenga con la massima puntualità durante tutto il periodo delle trattative che, ripeto, non si sono ancora concluse, quindi non c'è ancora un esito sulle intenzione di Trenitalia.
Per quanto riguarda la perdita di competitività di Trenitalia in seguito a questa decisione, in funzione delle procedure di assegnazione del servizio ferroviario regionale, con particolare riferimento alle linee secondarie o alla riapertura di linea sospese sul territorio astigiano cui fa riferimento l'interpellante, ma non solo, si fa rilevare che l'obiettivo della Regione è il conseguimento di un servizio più efficiente e aperto a una pluralità di soggetti.
A tale proposito, sono state ricevute manifestazioni di interesse da parte di operatori diversi su specifiche tratte e altre tratte potranno ancora essere inserite nella gara di bacino per l'affidamento del trasporto pubblico locale su gomma, al fine di realizzare una vera integrazione tra ferro e gomma; ovviamente tutto in un quadro di massima intenzione per il mantenimento dei posti di lavori, attraverso l'applicazione di clausole sociali (qualora queste fossero necessarie) di passaggio a nuovi operatori del servizio.
Su questo stiamo mantenendo una posizione davvero molto ferma.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1388 presentata dalla Consigliera Chiapello, inerente a "Caos nei presidi di Pronto soccorso"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1388, presentata dalla Consigliera Chiapello, che la illustra.



CHIAPELLO Maria Carla

Grazie, Presidente.
Il Piemonte è stato fra le regioni più colpite dell'influenza nonostante l'incremento dei vaccini.
Il piccolo dell'influenza ha coinciso con le festività, creando grossi problemi ai pronto soccorso. Sappiamo che gli studi medici nei giorni pre festivi rispettano un orario ridotto; pertanto molti cittadini, trovando lo studio medico chiuso, si sono rivolti ai pronto soccorso.
Poiché nel 2017 saranno molti i cosiddetti "ponti festivi", e pertanto gli studi medici rimarranno chiusi per diversi giorni consecutivi chiediamo se è possibile intervenire per una maggiore flessibilità oraria degli studi medici, al fine di limitare anche l'acceso ai pronto soccorso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Chiapello.
Risponde l'Assessore Saitta; prego.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

La collega giustamente individua, nella medicina di base, un ruolo importante per l'organizzazione del sistema sanitario nei periodi più complessi e ha anche detto che, mancando una risposta, ci si rivolge al pronto soccorso.
Personalmente ho un'opinione ancora più forte, rispetto a quello che è stato prima richiamato: non è soltanto un problema di orari, che è fondamentale, ma è un problema di maggiore integrazione tra servizi sanitari e medicina territoriale.
Credo che in questi giorni abbiate letto e sentito di qualche non totale convinzione da parte dei medici di famiglia - mi riferisco più alla parte sindacale, per la verità - ad avviare un processo che noi abbiamo indicato.
In ogni caso, ottenere una maggiore integrazione e avere quella maggiore flessibilità richiesta fa parte di un problema che i medici di famiglia e le associazioni sindacali hanno posto e che, in questo momento riguarda il rinnovo del contratto. E' già stata avviata una trattativa, a livello nazionale, da parte di SISAC (l'ente che fa le trattative per conto della Regione); nelle prossime settimane riprenderemo il tema e speriamo di riuscire a concludere anche velocemente, per avere a disposizione, come Regione, qualche elemento in più che in momenti particolari di emergenza consente di utilizzare meglio questo patrimonio professionale - si tratta di questo - avendo maggiori strumenti per poterlo ottenere. Spero che si riesca a farlo velocemente.
Mi pare che, rispetto ad alcune previsioni pessimistiche sulla conclusione del rinnovo della convenzione e del contratto dei medici di famiglia, questa operazione possa essere più facile, perché il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici comporta anche l'aumento per i medici di famiglia; questa parte, in qualche modo, costituiva un vincolo che però è stato superato. In ogni caso, l'azione, che non è soltanto mia, ma anche di altri miei colleghi, è quella di avere a disposizione più strumenti degli attuali, perché adesso non sono sufficienti per dare risposte, che è comunque un nostro obiettivo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Commercio - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1392 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Attuazione degli art. 3, 4 e 7 della l.r. 9/2016 'Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico"

Argomento: Commercio - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1397 presentata dal Consigliere Vignale, inerente a "Pubblicità del Casinò di Briançon sui mezzi GTT stato dell'attuazione del comma 2, dell'articolo 7, della l.r. 9/2016"


PRESIDENTE

Esaminiamo congiuntamente le interrogazioni a risposta immediata n.
1392 e n. 1397, di analogo contenuto.
Farei illustrare ai Consiglieri primi firmatari le loro interrogazioni per poi dare la parola all'Assessore Saitta per la risposta.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione dell'interrogazione n. 1392.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Com'è noto, abbiamo approvato una legge di contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico, quindi di prevenzione della ludopatia, che è la patologia correlata alla dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, il 5 maggio 2016, anzi qualche giorno prima, perché il 5 maggio è la data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale.
E' una legge che è stata frutto di un intenso lavoro della Commissione facendo convergere diverse proposte di legge di diversi Gruppi consiliari a dimostrazione che a volte si riescono a produrre dei buoni testi di legge; penso che questo sia un parere condiviso sia dai Consiglieri che da parte della Giunta regionale.
Nel disegno di legge ci sono tutta una serie di impegni e obblighi per quanto riguarda la Giunta regionale, come ad esempio la presentazione entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge - quindi dal 5 maggio si sarebbe arrivati al 5 agosto - per presentare un piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza. Cioè cosa che la Regione fa nel concreto insieme alle ASL e alle realtà territoriali.
Ricordo una serie di convenzioni e accordi con i Comuni, che erano da stipulare in forma singola o associata con le Aziende Sanitarie Locali: la creazione di un marchio regionale "Slot. No, grazie" da diffondere negli esercizi pubblici commerciali che non hanno slot al loro interno per incentivare anche chi fa questa scelta consapevole ed importante; un regolamento per quanto riguarda la concessione di finanziamenti, benefici e vantaggi economici di nuovo per favorire quegli esercizi commerciali che non hanno slot al loro interno; la distribuzione di materiale informativo sui rischi correlati al gioco, sui servizi di assistenza alle persone; un decalogo di azioni sul gioco sicuro e responsabile e i contenuti di un test di verifica per una rapida valutazione da poter rendere disponibile che invece, hanno slot al loro interno; infine, anche un codice di autoregolamentazione per gli enti di esercizio e trasporto pubblico locale e regionale in modo da vietare la concessione di spazi pubblicitari relativi al gioco a rischio di sviluppare dipendenza sui propri mezzi di trasporto.
Quindi, si tratta di tutta una serie di impegni che sono statti oggetto di un'attenta analisi e discussione per arrivare alla presentazione della proposta di legge molto decisa sul contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico, ma di cui oggi, a distanza di quasi otto mesi, non abbiamo contezza. Non sappiamo se sono stati attuati questi impegni che discendono dalla legge e non sono stati comunicati alla Commissione, ma noi, seguendo la pubblicazione delle deliberazioni della Giunta regionale non abbiamo visto nulla, quindi vorremmo avere delle informazioni nel merito e, se possibile, anche incentivare l'Assessorato e gli Uffici dell'Assessorato - mi spiace, in questo senso - a lavorare celermente, se mancasse ancora qualcosa, per produrre tutto quanto citato in premessa.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione dell'interrogazione n. 1397.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Bono ricordava l'attuazione della legge 9/2016 sul contrasto alla ludopatia, in particolar modo un aspetto che appare sì non tanto significativo, la pubblicità del Casinò di Briançon sui mezzi di trasporto della GTT, perché mi si dirà, anche correttamente, che il problema più impellente che abbiamo all'interno di questa città sono le oltre cento sale gioco in cui è possibile giocare, oltre tutti i bar, le sale lotto, i tabaccai e quant'altro.
Vi è però un aspetto significativo anche in termini simbolici, nel senso che è evidente che diventa difficile comprendere come Amministrazioni che vogliono contrastare la ludopatia approvando una norma, poi di fatto non danno attuazione all'articolo della legge che non soltanto prevede un divieto di carattere generale, ma che all'articolo 7 prevede anche che la Regione promuova quei soggetti che esercitano le attività di trasporto pubblico, azione finalizzata all'adozione di un codice di autoregolamentazione. Questo perché molto banalmente la Regione Piemonte ha la possibilità di avere una relazione nei confronti di quelle aziende che sono le stesse che dall'Agenzia della mobilità beneficiano dei contributi che la Regione eroga nei loro confronti. Quindi, arrivare a un codice di autoregolamentazione dovrebbe essere abbastanza semplice.
Lo dico perché quando, se non ricordo male, il collega Grimaldi sollev il problema del contrasto tra il regolamento comunale della Città di Torino e l'utilizzo di questa pubblicità, richiamò l'attenzione sul fatto che mancava una legge regionale e che non vennero siglati appositi accordi.
Tant'è che anche da quelle considerazioni il gruppo di lavoro della IV Commissione introdusse una modifica in tal senso.
Quindi, anche noi vorremmo sapere, così come il collega Bono, anche se su un aspetto teoricamente più marginale, ma estremamente importante e simbolico, quali sono le attività svolte. Credo poi sarebbe utile, ma magari lo porremo nella prossima IV Commissione, provare a fare il punto rispetto a cosa è stato fatto dall'approvazione della legge 9 ad oggi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta congiunta alle interrogazioni a risposta immediata n. 1392 e n. 1397.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Prima ancora di dare risposte puntuali alle domande poste, vorrei soltanto constatare che la legge regionale ha prodotto risultati positivi nel senso che il Consiglio ha fatto un ottimo lavoro. Lo strumento che noi abbiamo deliberato qui in Aula ha consentito a tutte le Amministrazioni comunali, in qualche maniera convinti dell'utilità della lotta contro il gioco d'azzardo, di attivarsi in tutta la regione Piemonte, e hanno avuto ragione.
E' sufficiente leggere la cronaca delle diverse Province per rendersi conto che, ormai, c'è una frequenza continua di iniziative da parte delle Amministrazioni comunali, come anche che si è aperto un contenzioso, a partire da Torino. E' un contenzioso importante e sarei tentato di fare una battuta e una considerazione, però constato anche con un certo stupore che molto spesso la nostra legge regionale è oggetto di impugnazione e di contenzioso da parte, ad esempio, dell'avvocato Cota, che conosciamo perch è stato Presidente della Giunta regionale.
Al di là di questo aspetto marginale, permettetemi, dal punto di vista politico, di dire che è utile rilevarlo; resta sicuramente il fatto che la legge ha prodotto risultati positivi, però per quanto riguarda la concreta applicazione di alcune iniziative che la Regione doveva assumere ancora c'è da lavorare.
Prima di darle le risposte puntuali, volevo inquadrare il tema anche sul quadro nazionale, perché voi sapete che sulla ludopatia ci sono dei fondi nazionali.
L'articolo 9 della nostra legge prevede: "La Regione attua gli interventi previsti dal piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico di cui all'articolo 3 e gli ulteriori interventi di prevenzione".
Rispetto alle risorse statali, è utile la seguente informazione.
Innanzitutto, i livelli sono due, uno locale e uno nazionale. Per quanto riguarda i fondi locali - parlo, evidentemente, dalla parte che conosco di più - i servizi sanitari delle dipendenze del Piemonte sono stati tra i primi a livello nazionale a organizzare risposte strutturali per contrastare il fenomeno.
Nella nostra Regione il fondo sanitario destinato ai servizi pubblici e privati che erogano attività per la prevenzione, diagnosi e cura di tutte le dipendenze è di circa 100 milioni di euro complessivi, di cui 31 milioni destinati alle attività di cura e di riabilitazione erogate dagli enti accreditati a tutte le altre attività sul territorio previste nei piani locali delle dipendenze. In ogni ASL c'è un'èquipe dedicata alla prevenzione e alla presa in carico di persone con questo tipo di patologia.
Nel 2016, sono stati quasi 1.400 i pazienti curati dal servizio delle dipendenze.
Il piano integrato, che prevede l'utilizzo anche delle risorse nazionali, è in corso di ultimazione utilizzando i fondi straordinari dell'articolo 1, comma 946, della legge 28 dicembre 2015, n. 208. Questi fondi, però, sono gestiti dal Ministero della Salute, attraverso il decreto della Ministra Lorenzin emanato qualche mese fa, il 23 settembre 2016, con l'operatività dal 16 novembre 2016, ovvero dalla data di approvazione del visto della Corte dei Conti, e susseguente trasmissione alle Regioni della decisione.
Il decreto prevede, inoltre, che, entro 90 giorni, le Regioni provvedano all'invio di un piano d'azione regionale finalizzato a realizzare una serie di azioni volte a giustificare i fondi statali che saranno assegnati al Piemonte, che sono di tre milioni e 700 mila.
Pertanto, la scelta strategica individuata è stata quella di costruire un piano integrato unico - quindi, non solo quello previsto dalla legge regionale, ma anche quello previsto nella legge nazionale - che include sia le azioni previste nella nostra legge che quelle previste nel decreto della Ministra della Salute.
C'è un ritardo per questo motivo: un progetto unico, in modo da utilizzare i fondi regionali, che vengono assegnati soltanto dopo l'elaborazione del progetto.
Pertanto, la scelta strategica individuata è stata quella di costruire un piano integrato unico che include sia le azioni previste dagli articoli 3 e 4 della nostra legge regionale sia le azioni previste dalla legge nazionale.
La seconda premessa deriva dalla complessità delle azioni previste dalla legge regionale e dalla sua attuazione. Immediatamente dopo l'approvazione della legge, sono giunti molti quesiti e obiezioni posti da Enti locali, comandi di polizia locale e associazioni di categoria, ad esempio, Confcommercio, e anche parecchi studi legali, soprattutto sui contenuti di cui all'articolo 5, che è quello relativo alla collocazione degli apparecchi per gioco lecito, e all'articolo 13 sulle norme transitorie.
Per fare fronte a questa situazione, il segretario generale della Giunta regionale, Petrelli, con determina del 26 luglio 2016, ha istituito un coordinamento interassessorile regionale allo scopo di organizzare le azioni in maniera sinergica ed efficace.
Sono state realizzate una serie di FAQ che potessero soddisfare la gran parte dei quesiti che continuamente sopraggiungono ai vari uffici regionali. Le FAQ sono presenti sul sito della Regione Piemonte, sezione Sanità, e continuamente aggiornate.
Si è scelto questo strumento per l'immediatezza e la flessibilità delle risposte, le quali prima sono condivise dal gruppo di esperti nei vari settori coinvolti.
Sono stati costituiti due gruppi di lavoro: un gruppo di lavoro multidisciplinare per gli approfondimenti giuridici e l'analisi delle criticità interpretative - che sono in qualche maniera ormai abbastanza censite - e un gruppo di lavoro multidisciplinare per la realizzazione del piano integrato di cui agli articoli 3 e 4 della legge regionale.
La complessità e l'articolazione della materia - mi viene riferito così dal gruppo che è stato istituito - evidenzia come sia necessaria un'azione sinergica, che la legge non aveva previsto puntualmente, con tutte le altre istituzioni pubbliche e private interessate, tra cui i Comuni (attraverso l'ANCI), le Prefetture, le Questure, l'Agenzia dei Monopoli, la Camera di Commercio, Confcommercio, enti in esercizio del trasporto pubblico locale e regionale.
A breve ci sarà un incontro, al quale sono stati invitati i rappresentati di ANCI, Prefettura e Questura, per cercare di coordinare al meglio le azioni e far sì che le competenze specifiche di ciascuno dei soggetti coinvolti possa servire per raggiungere le finalità della legge che questo Consiglio regionale ha approvato. Siamo obiettivamente in ritardo; ho esplicitato i motivi, che derivano un po' dalla legge nazionale, ma devo dire anche dalla necessità di un maggiore coinvolgimento, perché un lavoro esclusivamente all'interno dell'Amministrazione regionale avrebbe sicuramente determinato problemi anche di carattere interpretativo e, soprattutto, di una posizione unica da parte di tutte le istituzioni.
Questo lavoro è avviato. Evidentemente, come Amministrazione regionale e come Giunta, abbiamo sollecitato i nostri Uffici e il Gruppo a procedere velocemente e quanto prima sono disponibile a venire in Commissione e a chiedere al coordinatore della Commissione di fornire i risultati del lavoro che è stato compiuto e anche come si sta procedendo per la parte successiva, che deve essere fatta velocemente.
Per il quesito posto dal collega Vignale, nel gruppo di lavoro, che è stato istituito dal Segretario generale Petrelli, non è stato previsto l'inserimento di un rappresentante dell'Assessorato ai trasporti perch questo è un tema che, obiettivamente, non era stato valutato al momento dell'avvio del lavoro.
Il gruppo di lavoro sarà dunque integrato anche con una presenza dell'Assessorato ai trasporti, in modo che si possa verificare l'attuazione delle regole per impedire la concessione degli spazi pubblicitari alle società che gestiscono le sale giochi. E' chiaro che questo lavoro dovrà essere fatto non soltanto con la presenza degli Uffici dell'Assessorato ai trasporti, ma anche con le aziende di trasporto, coinvolgendo - anche qui l'Agenzia metropolitana e tutti i soggetti interessati, perché bisogna fare regole stringenti, ma soprattutto un lavoro di relazioni più dirette.
Il motivo del ritardo è dovuto prevalentemente a questo.


Argomento: Commercio al dettaglio

Interrogazione a risposta immediata n. 1395 presentata dalla Consigliera Porchietto, inerente a "Polo del lusso" (ritirata)


PRESIDENTE

L'interrogazione a risposta immediata n. 1395, presentata dalla Consigliera Porchietto, è stata ritirata.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 1396 presentata dal Consigliere Berutti, inerente a "Licenziamento di 23 dipendenti dello stabilimento Cementir Italia S.p.A. di Arquata Scrivia"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1396 presentata dal Consigliere Berutti, che ha la parola per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
In queste settimane e in questi giorni sta emergendo una criticità presso la Cementir di Arquata Scrivia, nota azienda nell'ambito della lavorazione del cemento. Già nel 2013 questa azienda, stante il perdurare della crisi, aveva iniziato a usufruire degli ammortizzatori sociali e aveva aperto la procedura di mobilità. Poi naturalmente, con l'avvento del Terzo Valico, quindi con l'aumentare del lavoro in quella zona, aveva partecipato ad alcune gare, con la possibilità di ricreare lavoro e, di conseguenza, di avere comunque delle opportunità per i dipendenti.
Tuttavia, nonostante tutto questo, alla fine aveva già iniziato un percorso per il licenziamento di 12 dipendenti.
Nel frattempo, in Alessandria veniva siglato un protocollo d'intesa tra COCIV, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Commissario e le organizzazioni sindacali regionali al fine di garantire quella che era un po' la necessità di risorse umane a livello di Terzo Valico e cercare di far sì che le maestranze territoriali fossero in qualche modo chiamate in causa, chiaramente dal punto di vista territoriale.
In questi giorni, a 23 dipendenti è stato comunicato il licenziamento.
Tra le altre cose, il problema è che parallelamente c'è anche COCIV che è bloccata, in quanto qualche mese fa c'era stato il problema degli arresti (il problema della legalità). Di conseguenza, la situazione non si sblocca il Commissario è in una fase di stallo, naturalmente Cementir va avanti per la sua strada e la situazione sta degenerando per queste persone, nel senso che si stanno trovando comunque in una condizione di forte difficoltà.
Io ero stato in Cementir nei giorni scorsi e quello che necessita s queste persone è un minimo di chiarezza, di capire un percorso verso cui in qualche modo andare o quantomeno una prospettiva. Ho percepito che anche COCIV, in qualche modo, auspicherebbe che ci fosse chiarezza, ma soprattutto che ci fosse veramente la possibilità di avere il "la" per riprendere i lavori, o meglio, per aumentare la mole di lavoro.
Sono due situazioni differenti, però credo che una in qualche modo non possa essere non tenuta in considerazione, che è quella di COCIV, in quanto lo stallo porterà con sé tutta una serie di criticità, ma quella è un'altra storia. Quindi chiediamo come si sta muovendo la Regione e l'Assessore in merito a questa problematica anche alla luce dell'incontro che è stato fatto col Prefetto nei giorni scorsi, ma dal quale mi sembra non sia emerso nulla di particolare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
Credo che sia utile puntualizzare alcuni aspetti che nell'interrogazione non sono esattamente definiti in modo chiaro, nel senso che l'apertura della procedura di mobilità da parte di Cementir è una procedura che deriva da un mancato accordo sul piano nazionale e che quindi permette a Cementir di portare avanti il suo piano nei confronti delle aziende che ha in Piemonte.
Gli esuberi che Cementir ha comunicato avrebbe effettuato sul territorio dell'Alessandrino ammontano a 25. Nel mese di ottobre ci fu un accordo con Cementir, con l'impegno di ridurre le mobilità da 25 a 12. Tale impegno prevedeva due tipi di passaggi: 1) la riduzione nel numero dei licenziamenti da 25 a 12; 2) la possibilità, all'interno dell'accordo siglato il 4 agosto scorso con i soggetti che sono stati ricordati prima di individuare le figure professionali che potevano essere coerenti rispetto all'accordo siglato con il consorzio COCIV.
In data 9 gennaio, quand'è stato convocato il tavolo alla presenza dei rappresentanti legali di Cementir, è stato comunicato che le lettere di mobilità non erano più 13, ma 25 e quindi l'accordo che loro avevano siglato - che ovviamente era un accordo che non rientrava all'interno dell'apertura della procedura di mobilità, ma era un loro accordo territoriale - non è più stato rispettato. Quindi le lettere di mobilità sono passate da 12 a 25.
Preso atto del fatto che i licenziamenti erano di nuovo ritornati al numero con il quale era partita la trattativa su base regionale, i sindacati hanno indetto uno sciopero all'interno dello stabilimento. E' evidente che i due temi (il tema di COCIV e il tema di Cementir) sono in qualche modo legati, pur non potendo formalmente riconoscerlo, perch altrimenti, se noi individuiamo COCIV come elemento di assunzione di qualsiasi difficoltà che noi abbiamo all'interno del territorio probabilmente viene meno quello che è invece un accordo rivolto ad avere un aumento di natura occupazionale su quel territorio, vista la complessità dell'opera, e creeremmo forse un po' di confusione all'interno delle operazioni che a fare.
D'altronde, sarebbe il caso che Cementir si assumesse la responsabilità in considerazione del fatto che all'interno dei subappalti di COCIV ha ottenuto una significativa assegnazione di lavori. Quindi è un po' sbagliato dire che la riduzione del lavoro della società Cementir riguarda anche la Regione Piemonte, poiché l'azienda ha avuto assegnazioni di lavoro significative.
A fronte del contesto che nel frattempo si è verificato su COCIV - i lavori in questo momento sono rallentati rispetto all'avvio previsto - il nuovo Direttore dei lavori (RFI) ha previsto la possibilità di riprendere i lavori nell'immediato, malgrado siano stati rescissi per circa il 60 per cento delle assegnazioni già fatte in questa prima fase dello stato di avanzamento dei fondi CIPE; ha previsto inoltre che COCIV possa riprendere la propria attività a breve termine presentando un piano con lo sforamento delle due quote 60-40.
Oggi il Prefetto ha tentato di accelerare i tempi rispetto alla valutazione da parte di COCIV di eventuali profili professionali tra le figure dei lavoratori Cementir che sono state messe in mobilità; pu rappresentare un'opportunità, ma è evidente che lo si deve inserire all'interno del contesto che ho appena elencato.
Se noi affrontiamo la questione dello stabilimento Cementir, credo che non possa non essere stigmatizzato il fatto che l'azienda, in un accordo ad un tavolo con la presenza delle istituzioni e delle rappresentanze sindacali, si fosse assunta l'onere di ridurre da 25 a 12 il numero delle persone che avrebbe messo in mobilità. Questo accordo non è stato rispettato, pur essendo un accordo che non trova risposta all'interno dei processi formali delle messe in mobilità, perché - come vi ho detto questi avvengono su un mancato accordo di carattere nazionale, ma si erano assunti l'impegno e l'onere, nei confronti delle istituzioni e dei sindacati, di procedere in questa direzione.
Questa assunzione di responsabilità non c'è stata, pertanto oggi stiamo conducendo una trattativa in un contesto complicato, che vede la sinergia di tutti gli enti coinvolti (Provincia, Commissari, e uso questo termine perché stiamo attendendo la nomina del nuovo Commissario, e COCIV) al fine di trovare una soluzione razionale alla questione in oggetto.
Ritengo davvero che il comportamento di Cementir debba essere stigmatizzato, a fronte di un accordo che - ripeto - ci si era assunti su base territoriale.
Lo dico con grande serenità: non penso si possa usare come giustificazione il fatto che nelle sedi di Arquata ci sia stata una riduzione dell'attività lavorativa a fronte del fatto che sia stata assegnata una maggiore attività legata a COCIV.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Interrogazione a risposta immediata n. 1398 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Futuro di FCA in Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1398, presentata dal Consigliere Grimaldi, che la illustra.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come sapete, in data 16 gennaio il Presidente della Regione, Sergio Chiamparino, e la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, hanno visitato gli stabilimenti della FIAT Mirafiori, in particolare la nuova linea del Levante, il SUV della Maserati, accompagnati dal Presidente e dall'Amministratore Delegato di FCA.
A quanto hanno riportato gli organi di stampa, i dirigenti avrebbero ribadito il loro impegno a favore di questo territorio, annunciando un protocollo d'intesa tra FCA e Fondazione per la cultura a sostegno delle iniziative culturali.
Tuttavia - devo dire la verità - mi sarei aspettato un po' più di una visita istituzionale dei due maggiori esponenti delle istituzioni locali.
Di sicuro, in privato avranno parlato di altro, ma ritengo che pubblicamente si dovesse almeno iniziare a discutere dei grandi scenari che abbiamo davanti e della grande crisi che continuiamo a sentire addosso.
Dico questo perché, a fronte di ciò, non sono ancora stati annunciati i nuovi impegni sulla produzione da parte di FCA. Non c'è, ad esempio, alcuna certezza, se non qualche auspicio, da parte delle istituzioni o di altri sindacati, sulla possibilità di realizzare a Mirafiori un secondo modello e creare quei 1.500 posti di lavoro necessari alla piena riprese dell'attività.
Questa, tra l'altro, è l'unica opportunità per porre fine alla cassa integrazione a rotazione, che da tempo - ricordiamo all'Assessora Pentenero, che sicuramente conosce tutti i dati - interessa tutti i dipendenti.
Al contrario, la scorsa settimana la FIOM di Torino ha dichiarato che proseguirà la cassa integrazione per i lavoratori della Costruzione Stampi di Mirafiori. Dopo un primo periodo di CIG annunciato tra il 9 gennaio e il 5 febbraio, i 214 lavoratori si fermeranno anche dal 6 febbraio al 5 marzo.
Questo parrebbe essere l'effetto di un rallentamento nell'avvio della produzione di nuovi modelli.
L'ultimo accordo sindacale prevede di applicare il contratto di solidarietà a più di 2.000 addetti su 3.800 della Carrozzeria. Inoltre, a febbraio scadrà la cassa straordinaria per i 600 lavoratori delle Presse per i quali arriverà probabilmente il contratto di solidarietà.
Nessuna certezza vi è, inoltre, sul tema degli investimenti di FCA sulla frontiera dell'auto-futuro (l'ibrido, l'elettrico, l'idrogeno) sebbene l'Amministratore Delegato abbia accennato da poco (mi pare a Ginevra) alla possibilità di un futuro prossimo fatto anche di questi modelli, che, però - come ha detto l'Amministratore Delegato - non lo vedranno coinvolto, probabilmente perché la fuoriuscita di Marchionne permetterà anche l'inizio di questa nuova era.
Ci chiediamo se non sia giunto il momento di investire diversamente su questi scenari e su questi nuovi vettori (ibrido, elettrico o idrogeno) proprio qui, nella città che vanta tuttora più conoscenze e ricerca nell'auto di tutta Europa.
Nonostante le diffidenze di Marchionne verso il settore, egli stesso ha detto più volte che il problema è che questo investimento non si ripaga eppure la gran parte dei player mondiali, soprattutto quelli che stanno davanti alla casa automobilistica anche di origine torinese, hanno fatto questi investimenti.
Ci chiediamo se non sia il caso di ricordare soprattutto al Presidente e all'Amministratore Delegato di FCA che qua sappiamo ancora fare auto e sarà vero che i motori e batterie non sono più tecnologie e prodotti nelle mani dei costruttori, di certo non di FCA, viste le sciagurate scelte di un passato recente, ma siamo proprio sicuri che in questo paese non ci siano le risorse per un progetto nazionale su questa frontiera? I rigori li sbaglia chi ha il coraggio di tirarli. A me pare che Marchionne voglia uscire da questa storia senza aver tirato fuori né una macchina elettrica né, soprattutto, niente di nuovo da uno stabilimento italiano.
Quello che ci perplime di più è che in tutta questa mancanza di investimenti, che però hanno fatto un credito di imposta negativo, da quanto ci risulta, e per quanto continui questa narrazione mainstream per cui FCA aumenta il suo fatturato e la sua rincorsa verso i player mondiali nessuno si sia interrogato su cosa ha voluto dire, non solo il calo di produzione di questi anni, l'assenza di investimenti veri e certi e nessun progetto per il sistema Piemonte, ma anche sui risultati di un'indagine svolta lo scorso anno sulle aliquote IRAP, versate dalle grandi aziende piemontesi.
Si è appreso che negli ultimi anni (almeno tre) l'azienda ha dichiarato un valore di produzione negativo, quindi versando zero (dico zero) di IRAP anche se nell'ultimo anno il suo fatturato ha continuato a crescere.
Mi chiedo se anche questo non sia un oggetto di discussione, perché un conto sono le sedi fiscali all'estero, che - come sapete - io disapprovo un conto sono le sedi legali all'estero, che si possono giustificare in mille modi per via della globalizzazione, della fusione con il gruppo Chrysler, quindi con il baricentro spostato dall'altra parte del globo, un conto è dire che una grande azienda come FIAT paga meno IRAP del suo giornalaio, Assessora Pentenero, o del suo tabaccaio, Presidente Motta.
Io questo lo trovo ingiustificabile e, per quanto i crediti in imposta oggi possono dare un valore negativo, perché magari si toglie il costo del lavoratore, dei servizi e delle materie prime, forse c'è qualcosa che non va in un modello in cui le grandi imprese piemontesi, che valgono il 30 per cento di tutto il nostro imponibile, pagano meno del cinque dell'IRAP. In questo caso, zero.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
Intanto, è utile sottolineare che non è stata una gita di piacere quella della Sindaca e del Presidente della Regione, ma è stato un incontro volto a fare il punto della situazione rispetto ad un piano che FCA si era impegnata a realizzare sul nostro territorio, all'interno della nostra regione, in senso lato. Questo, ovviamente, nell'ambito di un principio di globalizzazione che ha definito il piano di FCA negli ultimi anni.
Sono due gli elementi che devono trovare una sintesi all'interno dell'attività legata in modo particolare agli stabilimenti del Torinese, e questo è il motivo per il quale il Presidente della Regione e la Sindaca della Città di Torino sono andati a visitare gli stabilimenti, soprattutto per fare il punto della situazione rispetto a quanto era successo.
E' evidente che non si può che constatare un ritardo rispetto al piano che era stato presentato, anche a fronte di alcuni numeri positivi: le auto prodotte nel 2016 risultano essere aumentate del 200 per cento rispetto all'anno precedente. Si tratta, pertanto, di numeri da tenere in considerazione.
L'esito dell'incontro ha portato il Presidente e la Sindaca a svolgere delle riflessioni, secondo le quali (mi permetto di parlare per il Presidente e non, ovviamente, per la Sindaca), pur riconoscendo un ritardo rispetto al piano presentato da FCA per i nostri territori, c'è stata una trasformazione significativa all'interno delle catene di produzione degli stabilimenti di Torino e che si confermi l'intenzione di continuare ad investire su nuovi modelli di auto, ad esempio su Suv di alta qualità (SUV Levante), oltre a quello che era già stato previsto all'interno del piano stesso.
Credo sia utile sottolineare che l'accordo per le attività culturali a cui la Regione Piemonte non ha aderito, forse per cercare di mantenere un punto di vista indipendente rispetto a quelle che sono le scelte che FCA ha effettuato in quel contesto - è stato siglato tra FCA e la Città di Torino.
Il giudizio espresso dal Presidente rispetto all'incontro è stato comunque positivo: pur riconoscendo quelli che sono i ritardi legati alle attività previste, si è confermata, in ogni caso, la volontà di continuare a lavorare in questa direzione - i numeri della produzione sono quelli che ne testimoniano la volontà - e soprattutto di continuare a voler investire all'interno del territorio piemontese.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Vi ricordo che la seduta pomeridiana inizierà alle ore 14.30.



(Alle ore 13.29 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



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