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Dettaglio seduta n.197 del 28/12/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.14)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Allemano, Laus, Marrone e Valle.
Non sono presenti gli Assessori Parigi e Saitta.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 20 e 22 dicembre 2016.


Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 23 dicembre 2016 le seguenti leggi regionali e ne ha deliberato la non impugnativa: l.r. n. 21 del 2 novembre 2016 "Disposizioni per favorire la costituzione delle associazioni fondiarie e la valorizzazione dei terreni agricoli e forestali"; l.r. n. 22 del 4 novembre 2016 "Norme in materia di manutenzione del territorio".


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 233, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2017"


PRESIDENTE

Comunico che siamo in attesa del parere dei Revisori dei Conti per quanto riguarda la proposta di deliberazione relativa al bilancio di previsione del Consiglio regionale, discussione che faremo probabilmente oggi pomeriggio.
Cominciamo dunque con l'esame del disegno di legge n. 233, recante "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2017", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatori sono i Consiglieri Appiano, Bono e Berutti.
Questa prima parte era la parte cosiddetta "burocratica", però ora invito i Consiglieri a prendere il proprio posto, in maniera che il Consigliere Appiano possa svolgere la sua relazione.
La parola al Consigliere Appiano, relatore di maggioranza.



APPIANO Andrea, relatore

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge in oggetto è stato esaminato dalla I Commissione che l'ha licenziato a maggioranza nella seduta di ieri.
Il disegno di legge si compone, rispetto al testo originario, di 4 articoli, comprendendo anche la dichiarazione d'urgenza all'articolo 4, ai sensi dell'articolo 47 dello Statuto, secondo il quale il testo legislativo entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul BURP.
Nello specifico, l'articolo 1 del disegno di legge n. 233 norma l'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte. Si applicano l'articolo 43 del decreto legislativo 118 del 2011 e il principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria, di cui al punto 8 dell'allegato n. 4/2. L'articolo 43 prevede, al comma 1, che se il bilancio di previsione non è approvato dal Consiglio entro il 31 dicembre dell'anno precedente, la gestione finanziaria dell'Ente si svolge nel rispetto dei principi applicati della contabilità finanziaria riguardanti l'esercizio provvisorio e la gestione provvisoria. Il comma 2 dell'articolo 43 aggiunge che l'esercizio provvisorio del bilancio non pu essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi, nei modi, termini e con gli effetti previsti dagli Statuti e dall'ordinamento contabile dell'Ente. Nel corso dell'esercizio provvisorio non è consentito il ricorso all'indebitamento.
In particolare, l'autorizzazione dell'esercizio provvisorio si applica dal 1° gennaio sino al momento dell'entrata in vigore della legge regionale di bilancio di previsione finanziaria, per un periodo non superiore ai tre mesi. L'esercizio provvisorio è gestito nei limiti degli stanziamenti di spesa previsti per il secondo esercizio del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2016-2018 della Regione Piemonte, approvato con l.r. 6 aprile 2016 n. 6, come modificata dai provvedimenti di variazione adottati nel corso del 2016 e dalla legge regionale di assestamento di bilancio di previsione finanziaria, cioè la l.r. 24, sempre del 2016.
Nell'ambito dell'esercizio provvisorio la Giunta regionale è autorizzata ad effettuare le variazioni al bilancio previste dall'articolo 10 della l.r. 6/2016 ed è autorizzata ad effettuare le variazioni tra le diverse unità di voto riportate nell'allegato A, al fine di ricollocare in capitoli di nuova istituzione gli stanziamenti aventi natura non coerente con le tipologie e categorie di entrata e finalità difforme dalle missioni e dai programmi di spesa in cui risultano attualmente iscritti.
L'articolo 2 del disegno di legge prevede la modifica della l.r.
19/2007; in particolare, si sostituisce il comma 1 bis dell'art. 2 della l.r. n. 19/2007 relativo alla costituzione e all'oggetto sociale di SCR Piemonte S.p.A. Infatti, con tale sostituzione si prevede ad aggiornare la normativa a seguito dell'approvazione del nuovo Codice dei contratti pubblici e delle mutate esigenze della Regione Piemonte. Si sostituisce anche il comma 2 dell'articolo 2 della l.r. 19, ove si ridefiniscono le funzioni della nuova Società SCR-Piemonte, in particolare quella di cui all'articolo 3, comma 1, lettere i), l) ed m) del decreto legislativo 50 del 2016. Si abroga il comma 3 bis dell'articolo 2 della l.r. 19/2007, ove erano fatti salvi gli incarichi in corso relativi alla redazione di documenti preliminari alla progettazione e agli studi di fattibilità delle opere di interesse, nonché le ulteriori fasi di progettazione e direzione dei lavori fino al loro compimento.
L'articolo 3 è stato inserito a seguito dell'esame in Commissione: originariamente la norma ivi contenuta faceva parte dell'articolo 2.
Infatti, per motivi di chiarezza legislativa e per rispondere alle regole di tecnica legislativa, la norma relativa all'abrogazione dell'articolo 331 della l.r. 24/2016 è stata ricompresa in un articolo a sé stante.
La I Commissione ha licenziato a maggioranza il testo del disegno di legge 233, rimettendolo all'Aula consiliare per la sollecita approvazione.
Fin qui ho fatto un'illustrazione del provvedimento più di natura tecnica che di natura politica. Mi limito a riportare brevissime considerazioni, invece, di carattere un po' più politico.
Innanzitutto l'aspetto essenziale che distingue questo disegno di legge di autorizzazione all'esercizio provvisorio, rispetto a medesimi provvedimenti degli anni passati, è quello per cui il provvedimento non si poggia su un nuovo bilancio (cioè sul disegno di legge di bilancio 2017 2019), ma sul bilancio assestato (cioè sulla legge approvata un mesetto fa). E questo risponde essenzialmente ad un'esigenza. E' in corso di definizione - o di discussione, di concertazione - a livello nazionale la gestione dei tagli per il comparto delle Regioni, ammontanti ad oltre due miliardi e 600 milioni, ed è chiaro che la gestione di questa partita - non prevista dalla legge di bilancio approvata qualche giorno fa dal Parlamento, ma da precedenti leggi finanziarie - non è indifferente per la possibilità di fare un bilancio di un certo tipo piuttosto che di un altro.
E' evidente che se noi spannometricamente traducessimo in tagli per la Regione Piemonte - che partecipa circa dell'otto per cento al comparto nazionale - quei due miliardi e 600 milioni, si arriverebbe a dover tagliare tout court oltre 200 milioni al bilancio di previsione e questo renderebbe sostanzialmente ingestibile una politica di bilancio seria che questa Regione vuole portare - anzi, vuole continuare a portare - avanti.
A livello nazionale vi sono, appunto, discussioni in corso in seno alla Conferenza, o che comunque coinvolgono la rappresentanza di tutte le Regioni: si sta infatti ragionando su come modulare questo taglio ereditato dalle finanziarie precedenti. A questo punto è molto più logico non inventarci un bilancio tecnico nuovo, ma poggiare l'esercizio provvisorio sull'ultimo bilancio su cui abbiamo lavorato come Commissione e come Aula e che, peraltro, è stato licenziato e approvato in via definitiva meno di un mese fa.
Allo stesso tempo c'è un'altra partita tipicamente piemontese - e che quindi non riguarda le altre Regioni - in corso di discussione a livello nazionale, che è la sorte della durata della gestione commissariale rispetto alle anticipazioni del DL n. 35. Noi siamo l'unica Regione in cui stanti le norme attuali, anche la riformulazione della normativa in questione configura le partite che annualmente vengono restituite allo Stato non già come restituzioni (e quindi come posta al di fuori degli equilibri di bilancio), ma come contributi (quindi come posta che aggrava gli equilibri di bilancio). E' chiaro che se questa norma - su cui era già stata aperta una discussione dopo il primo passaggio dell'attuale legge di bilancio nazionale, che però poi non ha trovato concretizzazione nel secondo passaggio per le note vicende che sono accadute a livello nazionale, in quanto il secondo passaggio è stato una ratifica con voto di fiducia del testo approvato dalla Camera - non dovesse cambiare, l'aggravio per gli equilibri di bilancio della nostra Regione sarebbe di circa 170 milioni, il che vorrebbe dire che noi dovremmo rinunciare, nella sostanza ad assegnare 170 milioni di risorse che trovano copertura nella competenza di bilancio.
Il combinato disposto delle due macro questioni - la gestione dei tagli da due miliardi e 600 e quella, molto specifica piemontese, della gestione di questa partita - rappresenta un disastro per il nostro Ente. Noi intendiamo dare il massimo supporto possibile politico alla Giunta, al Presidente e al Vicepresidente che andranno, nelle prossime settimane, a proseguire le interlocuzioni romane. Nel frattempo riteniamo, come dicevo prima, coerente e logico fondare l'esercizio provvisorio sulla legge di assestamento di bilancio 2016/2018, piuttosto che sul nuovo documento che rebus sic stantibus sarebbe una mera finzione giuridica e finanziaria.
Peraltro, la scelta di non aggiungere poste in deroga ai dodicesimi rispetto a quelle strettamente previste come obbligatorie per legge, ci sembra anche un atteggiamento di prudenza che, dato il contesto che descrivevo, è assolutamente perorabile.
Infine, ieri in Commissione avevamo un ulteriore punto in esame, oltre al disegno di legge di cui stiamo parlando, che era l'espressione del parere sullo schema di convenzione per la gestione associata delle funzioni delegate dalla Regione alle Province, ai sensi della legge n. 23 del 2015 (legge regionale). Noi sappiamo che il termine entro il quale questo accordo doveva concretizzarsi era, ed è, il 31 dicembre di questo anno pena il ritorno in Regione delle competenze delegate.
Poiché ieri nella discussione in Commissione si è ritenuto di prenderci del tempo in più, qualche settimana in più per approfondire meglio la questione, è stata preannunciata la presentazione di un emendamento che differisce quel termine originario del 31 dicembre, quindi immagino, anche se non l'ho verificato, che verrà, o è stato già depositato, per la discussione in Aula. Riteniamo che sia congruo prenderci del tempo, ma non tornare indietro rispetto alle scelte che erano già in stato di avanzata contrattazione e concertazione anche con gli Enti locali interessati.
Non credo di dover aggiungere altro.
Evidentemente, come maggioranza sosteniamo questa impostazione di disegno di legge dell'esercizio provvisorio.



PRESIDENTE

Chiedo ai Consiglieri di consentire ai relatori di presentare e di fare il loro intervento facendosi ascoltare da qualcuno.
La parola al Consigliere Bono, relatore di minoranza.



BONO Davide, relatore

Grazie, Presidente.
La relazione del relatore di maggioranza è stata lunga ed esaustiva. La mia, a nome del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle e dell'opposizione, sarà più breve, anche perché non c'è molto da dire su un esercizio di bilancio provvisorio, né molto da aggiungere a quanto detto dal Consigliere Appiano.
Anzitutto abbiamo una perplessità, a differenza di quanto detto dal Consigliere del Partito Democratico. Comprendiamo le motivazioni e le difficoltà, soprattutto economiche e finanziarie, di livello nazionale che hanno portato la Regione Piemonte all'esercizio provvisorio, ma non comprendiamo perché l'esercizio provvisorio debba appoggiarsi sull'assestamento di bilancio, cioè sul bilancio approvato a dicembre, pur sul secondo anno come dice il testo di legge, quindi sul 2017, quando avendo fatto una breve disamina della situazione delle altre Regioni abbiamo potuto constatare che tutte le Regioni, tranne poche che sono in esercizio provvisorio per il prossimo anno, hanno comunque adottato un bilancio di previsione del 2017-2018-2019.
Non abbiamo, quindi, compreso queste motivazioni.
Ieri il Vicepresidente Reschigna diceva che l'Assessorato avrebbe potuto prendere i dati del secondo anno dell'assestamento di bilancio copiarli e cambiare l'anno, scrivere 2017. Non so se questa poteva essere la soluzione, ma forse, da un punto di vista anche formale, forse sarebbe stato meglio, almeno avremmo iniziato la procedura, la pratica del nuovo bilancio. Viene adottato dalla Giunta, presentato, poi non inizia la discussione perché è una discussione su cui insistono tutta una serie di spade di Damocle come detto dal Consigliere primo relatore riguardante i tagli del livello nazionale, ma anche le nostre difficoltà di bilancio.
Non nascondiamoci che abbiamo anche delle difficoltà di bilancio proprie della Regione Piemonte, che sono maggiori rispetto ad altre Regioni, non solo per la contabilizzazione della gestione commissariale quindi di tutta la partita del DL 35 e correlati, ma anche per difficoltà della Regione Piemonte dovute ad una situazione debitoria molto pesante accumulata negli anni passati, che si cerca faticosamente di inquadrare in rate di rientro del debito e in quell'ammortamento di quelle anticipazione di credito, ai sensi del DL 35 che, ricordo sempre, essendo a trent'anni sono sostanzialmente debito anche quello, solo chiamato in altro nome per poter aggirare i limiti dei parametri di indebitamento fissati dall'Europa.
Un esercizio provvisorio necessario anche quest'anno per la Regione Piemonte. Noi siamo sempre a sperare di poter, un giorno, tornare ad approvare un bilancio previsionale della Regione entro il 31 dicembre dell'anno in corso. Anche quest'anno non sarà così, non vediamo grandi spiragli di miglioramento anche perché, ripeto, il livello nazionale è anche un complice delle difficoltà delle Regioni e poi, a cascata, degli Enti locali.
Vorrei sottolineare come le ipotesi di accordo di contribuzione delle Regioni al pareggio di bilancio dello Stato non sono così ottimali. Nel senso che in un primo momento il Vicepresidente Reschigna ci aveva annunciato la possibilità di andare a coprire la massima parte dei 2,7 miliardi circa di richiesta alle Regioni di contribuzione al pareggio di bilancio, ma adesso sappiamo che circa 500 milioni dovranno essere tagliati da tutta una serie di capitoli nazionali che per la Regione sono molto importanti, tra cui il fondo per le politiche sociali, il fondo per le morosità incolpevoli, il fondo per l'edilizia scolastica, il fondo per i libri di testo.
Una serie di capitoli che, comunque, sono importanti. Mi ricordo anche il fondo non autosufficienze su cui tutti gli anni si fa una battaglia perché tutti gli anni lo Stato cerca di riportarlo a 250 milioni, ma poi in realtà, si riesce in extremis a portarlo a 400 milioni che, per la nostra Regione, essendo circa un otto per cento significano 32 milioni di euro con una possibile riduzione di oltre dieci milioni. Visto che noi abbiamo così tante difficoltà a garantire il mantenimento dei diritti per quanto riguarda i nostri anziani e i nostri disabili, persone con problematiche per cui hanno bisogno di un'assistenza sia sanitaria sia sociale, oltre alle condizioni di povertà che colpiscono sempre di più il nostro territorio, fare un accordo tra Regioni che permetta allo Stato di tagliare, a cuor leggero, dei capitoli riguardanti il sociale, forse non è la soluzione migliore.
Ovvio che non siamo noi a dover dire o dettare, a decidere quali possono essere i capitoli su cui tagliare. Certo che quando si pensa anche al fatto che vengono tagliati una serie di fondi per gli investimenti, in questa regione risulta facile pensare invece a degli investimenti molto elevati e corposi in infrastrutture che vengono perseguiti con scelte considerate strategiche e che comportano una spesa di diversi miliardi di euro. Non so se questa sia una contropartita, quasi come dire che sulla Regione Piemonte insistono almeno due grandi infrastrutture considerate strategiche - che per noi non lo sono, come ben sapete - più tutta un'altra serie di medie opere infrastrutturali, quindi possiamo magari rinunciare a una serie di soldi sugli investimenti e a una serie di soldi sulle politiche sociali.
Penso che, a livello nazionale, si potrebbe fare un ragionamento diverso. In una situazione di difficoltà, in cui si chiede sempre alle Regioni e ai Comuni di fare tagli, magari la famosa spending review che era stata proposta a livello nazionale sarebbe stata forse una scelta migliore.
Mi rendo conto che oggi, con un Governo che è solo - permettetemi di dirlo burattino, nel senso che resta lì solo per traghettare il Paese a nuove elezioni, forse risulta anche difficile fare queste valutazioni e queste considerazioni.
Chiedo, quindi, al Vicepresidente Reschigna e al Presidente Chiamparino di fare queste valutazioni, all'interno della Conferenza Stato-Regioni, non a cuor leggero: se si devono fare dei tagli, cerchiamo di decidere bene e con attenzione, capendo quali saranno le ricadute sulla Regione Piemonte.
Saremmo nuovamente in esercizio provvisorio. Noi non potremmo votare l'esercizio provvisorio, anche se ci rendiamo conto che è un passo necessario per garantire almeno le spese obbligatorie in dodicesimi della Regione Piemonte, quindi chiediamo al Vicepresidente Reschigna e all'Assessorato di presentare il prima possibile il documento di bilancio.
Speriamo siano sufficienti i tre mesi di tempo; in passato abbiamo visto casi in cui ci eravamo dati 60 giorni, poi non erano bastati e li avevamo allungati in 90 (che poi alla fine non erano neanche bastati).
L'auspicio, quindi, è che si possa lavorare bene e presto, in modo da avere un documento di bilancio, efficace ed effettivo, il prima possibile.
Sugli articoli aggiuntivi, come ho detto ieri in Commissione, non consideriamo opportuno inserirli in un esercizio di bilancio provvisorio.
Interverrà successivamente il nostro collega Mighetti per spiegarlo meglio sul piano tecnico, però c'è una forte perplessità sull'articolo 2 riguardante le nuove disposizioni statutarie di SCR. Rimane l'ostativa complessiva all'inserimento di articoli aggiuntivi, perché l'esercizio provvisorio è uno strumento eccezionale, in cui si dà la possibilità ad una Regione di andare avanti con il proprio bilancio, sia pure in dodicesimi in forma provvisoria.
E', quindi, straordinario; non è un veicolo ordinario in cui si possono inserire modifiche di SCR, modifiche al tema di Eurofidi con i sette milioni di euro tolti e poi riconsegnati e tutta una serie di altre modifiche. Se questo fosse l'andazzo, i Gruppi di opposizione - o anche i Gruppi di maggioranza - potrebbero presentare X emendamenti su X temi che vengono considerati prioritari ed urgenti da parte dei Gruppi consiliari.
Penso, quindi, che queste parti si possano stralciare e rinviare ad un disegno di legge da presentare a gennaio, nella prima seduta utile, per poterli analizzare con i tempi e le modalità più congrue.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
I relatori hanno concluso il loro lavoro.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla discussione generale che riguarda, complessivamente la questione del bilancio della Regione nella sua doppia parte: il Consiglio e l'Ente nel suo complesso, ritenendo, comunque, che il bilancio è tutto.
Una prima annotazione ritengo di doverla farla sulla questione Consiglio, come ho già accennato durante la votazione del rinnovo dell'Ufficio di Presidenza. Se n'era già discusso nelle riunioni di Commissioni, e poiché credo che questo sia un momento di valutazione generale e complessiva, non credo sia inopportuno ricordare che c'era stato una specie di blocco, un'aria legata alla riforma costituzionale nazionale che faceva ricadere tutte le proprie implicazioni sul Consiglio e sulle sue strutture, quindi sui Consiglieri, lo status dei Consiglieri e dei Gruppi.
Oggi, quindi, approvando il bilancio del Consiglio e l'esercizio provvisorio del bilancio della Regione, non è assolutamente fuori luogo ricordare e consegnare un mandato all'Ufficio di Presidenza del Consiglio ma anche a tutti i Consiglieri - di fare una valutazione con calma, per complessiva, di tutte le nuove condizioni: del nuovo momento che stiamo vivendo come post referendum, di quello che è il quadro politico di rappresentanza e di rappresentazione delle popolazioni delle quali portiamo la voce, e il fatto di non avere più un Paese bipolare ed una Regione bipolare, ma tripolare.
C'è quindi la necessità di fare valutazioni, a partire dalla condizione dello status del singolo Consigliere; ad esempio, anche se non sono investito direttamente, la questione che per svolgere il ruolo di Consigliere non vi sia una copertura contributiva. Chiamateli contributi previdenziali all'INPS come i commercianti, come gli amministratori di una qualsiasi s.r.l. o vitalizio - non mi soffermo sulla questione nominalistica - però è un assurdo, perché in questo Paese c'è un obbligo per chiunque svolga una qualsiasi attività remunerata, di avere il versamento contributivo, a questo punto fissato sull'INPS.
Gli amministratori di SCR versano, in termini antichi, il cosiddetto "mutuo commercianti". I Consiglieri regionali, con un obbligo di impegno e di lavoro full time, non hanno nessuna copertura. E' una questione di copertura, che investe questo ed anche le assicurazioni.
So - e lo ringrazio - che il Presidente Laus ha aperto un tavolo e un confronto sul tema delle assicurazioni, che investe la regolamentazione dei rapporti con i dipendenti, molti precari, dei Gruppi consiliari. Quindi c'è la necessità che il tema venga affrontato nell'ambito del Consiglio regionale e non solo sempre vedendo il totale del bilancio. E' bello vedere ridurre il totale del bilancio; poi, io non sono noto per essere uno "spendi e spandi", quindi ci godo proprio a dire: abbiamo speso meno. Ad ogni modo, ritengo che la cautela sia necessaria.
L'altra questione riguarda l'esercizio provvisorio.
L'esercizio provvisorio è la norma dello Stato ribaltato sulla Regione ripresa poi dall'ordinamento giuridico della Regione, perché vorrei ricordare che non siamo un Ente locale, ma abbiamo una funzione legislativa. La legge di contabilità regionale prevede che, qualora la Regione non riesca ad approvare nei termini del 31 dicembre il bilancio di previsione dell'anno successivo, possa, su una struttura di bilancio che presenta il Consiglio oppure, se non è stata presentata una struttura di bilancio.
Addirittura, per quanto riguarda gli Enti locali, la norma parlava dell'esercizio precedente.
In questo caso c'è una novità. Nel disegno di legge in approvazione da parte di quest'Aula oggi, non si mutua dagli Enti locali il modello di approvazione del bilancio dell'esercizio precedente, poi rapportato in dodicesimi per l'esercizio successivo. Ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Bono, perché abbiamo avuto modo di parlarne sia in Commissione sia questa mattina. La novità è che, avendo noi - e ritengo corretta la scelta della Giunta sotto questo aspetto - approvato nel mese di novembre, tra l'altro con il nostro voto contro, un bilancio pluriennale, che è un sostanzialmente diverso da quello degli esercizi della storia dei pluriennali precedenti, vorrei ricordare che questo è il primo pluriennale con il DL 118, è il primo pluriennale dove viene inserita la norma rinforzata dell'articolo 81 della Costituzione, che prevede che si debba garantire l'equilibrio l'equilibrio, quindi si deve dare continuità anche alla cassa.
Devo dire che, onestamente - non condividendo politicamente le scelte della Giunta, fosse stato da parte nostra potevamo, come Giunta, compiere altri tipi di scelta - è un pluriennale che, almeno sul 2017 - il 2018 è più in là ed è difficile per un soggetto che vive su finanza derivata - è abbastanza completo di numeri. Quindi, non sono personalmente in disaccordo su questo. Forse - questa è l'osservazione che volevo fare - la Giunta poteva fare lo sforzo in più di mettere la tabella con le eventuali variazioni che nel mese la stessa Giunta, eventualmente, ha potuto rendersi conto fossero necessarie. Poi, comprendo bene che questo avrebbe aperto a un dibattito molto più intenso e anche molto più dilatato nei tempi, e forse non era interesse della Giunta.
L'ho già fatto notare in Commissione: io avrei messo i quattro mesi non è la questione dei tre mesi, al limite diventano quattro, quante volte è successo! Si avanzavano le due righe della leggina per portarlo a quattro mesi, non era questo.
Da piemontese, però, mi auguro che nel mese di gennaio si possa fare il bilancio e non andare al mese di aprile. Sono un cittadino della regione Piemonte e spero che la Giunta sia capace, nel mese di gennaio, a presentare il bilancio di previsione 2017 e il pluriennale 2018-2019: questo mi auguro! Naturalmente, per poter fare questo è necessario, vivendo di finanza derivata, avere la certezza del livello nazionale.
La caduta del Governo, me ne rendo conto, ha portato ad un blocco, ma dall'altra parte, forse verrà meno quel meccanismo messo in atto dal Governo Renzi, che prevedeva un taglieggiamento del sistema dei trasferimenti alle Regioni di oltre due miliardi e mezzo, quello che anche l'Assessore ieri sera citava in Giunta. Speriamo che questo possa permettere di affrontare meglio le condizioni.
Noi abbiamo un dovere, innanzitutto la Giunta e la maggioranza, e tutti noi singolarmente. Avendo questa Regione trascorso otto o nove anni, anche dieci, di buio e di difficoltà, dovuti a scelte del passato e a una serie di situazioni che l'hanno portata a farsi la fama della realtà sull'orlo del default e del fallimento, la Giunta ha il dovere di metterci nella condizioni di dire ai piemontesi di stare tranquilli, che sono garantiti che se si fanno delle scelte c'è la copertura, altrimenti non si compiono che i pagamenti sono previsti in tempi ragionevoli e certi e che, quindi non si va avanti con i "pagherò".
Ecco, questo è il ragionamento che voglio portare, sperando davvero come ho detto prima, che nel mese di gennaio si riesca ad approvare il bilancio di previsione, quindi che l'esercizio provvisorio sia proprio solo un meccanismo tecnico in attesa che, a livello nazionale, questo Governo che non ha ancora neanche nominato i Sottosegretari, sia nelle condizioni di assumere delle decisioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Il mio intervento sarà incentrato sull'articolo 2, che verte sulle questioni relative alla modifica della legge costitutiva di SCR.
Ci siamo concentrati su questo articolo perché, a nostro giudizio, ci sono questioni importanti relative alle funzioni di SCR, che vengono previste modificando l'articolo 2 della legge regionale 6 agosto 2007, n.
19.
Abbiamo intravisto delle modifiche che andavano a creare un organismo abbastanza differente da quello esistente e un meccanismo che non era neanche nella visione che la maggioranza ci ha espresso in sede di Commissione.
Se ci fosse un po' di silenzio sarei anche più facilitato, un po' di attenzione, visto che parliamo di una cosa...



(Commenti fuori microfono)



MIGHETTI Paolo

Stiamo parlando di una società che gestisce milioni di euro di appalti per conto della Regione. E' un discorso abbastanza delicato, è un discorso tecnico. Se riusciamo a capirci tutti quanti, forse facciamo un bel lavoro.
Detto questo, la lettera b) del comma 2, che modifica il comma 2 dell'articolo 2 della legge regionale n. 19/2007, inserisce alcune delle funzioni relative agli appalti pubblici che SCR dovrebbe andare a svolgere.
La nostra attenzione si è concentrata in maniera preponderante su una delle ultime parole, in quanto a SCR vengono demandate anche le ulteriori fasi di progettazione, esecuzione e collaudo.
La parola "esecuzione" ci preoccupa abbastanza, perché "esecuzione" nell'accezione che è stata data in Commissione dal Vicepresidente Reschigna significava, sostanzialmente, "direzione lavori"; però, è nostra preoccupazione che "esecuzione" diventi "esecuzione", in quanto questa parola è molto fuorviante e può dare origine a un'interpretazione che avvicina SCR più a un general contractor che a quanto vogliamo che effettivamente, SCR faccia.
SCR dovrà essere un soggetto che aiuta la Regione nelle procedure di appalto, che segue la fase preliminare nei progetti più grandi; dovrà essere una società che segue passo passo, anche nella progettazione e nella direzione dei lavori, i progetti di minore entità.
Noi non vogliamo trovarci di fronte a problemi già visti nella Regione Piemonte, problemi per cui una gestione che è stata fatta all'interno delle mura della Regione con l'intento di risparmiare le risorse dal punto di vista della spesa pubblica ha generato, poi, un dispendio maggiore, perch all'interno del nostro Ente non c'erano professionalità adatte a seguire passo passo tutte le fasi di progettazione ed esecuzione dei lavori appaltati.
Bisogna darsi dei confini, anche perché, quando si gestisce tutto internamente, tutti i danni sono causati da noi stessi (dalla Regione Piemonte). Quindi, darsi dei confini vuol dire dare anche legittimità alle professionalità esterne, consentire nel caso di errore di progettazione di procedere a contenziosi e recuperare quelle che sono state incaute scelte da parte dei progettisti.
Questa modifica della norma su SCR ci fa pensare che occorre, in un certo modo, rimodulare questa lettera b); come abbiamo anche potuto appurare con il Vicepresidente e i membri della maggioranza, togliere la parola "esecuzione", sostituendola con "direzione lavori", che, forse, è la parola più centrata per quello che si vuole fare; e, poi, specificare bene quale sia il raggio d'azione di SCR.
SCR si muove fino a quando ha le competenze per farlo; dopodich quando non ha le competenze, con procedura di evidenza pubblica esternalizza i servizi che non riesce a fare. Così diamo trasparenza, così diamo valore alle professionalità interne e diamo un valore alle professionalità esterne, senza cagionare un danno al nostro Ente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Sono due anni che lo chiediamo e non pensiamo che possa svolgersi un dibattito serio sul bilancio finché non venga fatta assoluta chiarezza su tutto ciò che riguarda i derivati e gli effetti che possono avere sul bilancio. Pensiamo addirittura sia un'inutile perdita di tempo parlare di queste cose senza fare un'analisi seria e attenta per quel che riguarda i derivati, cui poco spazio è stato dato sui media, mentre sarebbero un interesse importante e primario per i cittadini.
Per quel che riguarda le partecipate, invece, da sempre abbiamo auspicato più coraggio. La posizione della Lega Nord Piemont è draconiana nel senso che noi saremmo per la chiusura in toto di tutti i carrozzoni degli Enti partecipati, non solo del Piemonte ovviamente, ma in generale.
La situazione "derivati" non può andare avanti così, perché non possono continuare ad esserci persone che girano a piede libero avendo sbagliato così tanto. Quando un commerciante fuori di qui non fa uno scontrino, gli chiudono il negozio due giorni, magari uno scontrino di un euro. Qua parliamo di miliardi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Svolgo un intervento che ha anche un sapore di alcune delucidazioni perché mi sembra che nelle abitudini, perlomeno vista la mia breve esperienza nell'ambito del Consiglio regionale, gli articoli che sovrintendevano l'esercizio provvisorio in fondo erano essenzialmente due mentre qua ci troviamo a discutere, all'interno di un esercizio provvisorio, anche di elementi che andrebbero stralciati e discussi in modo autonomo.
Un primo elemento è rappresentato dalle modifiche relative alla capacità operativa di SCR. Nell'ambito dell'esercizio provvisorio, troviamo una modifica in questo senso, che peraltro va a definire alcuni principi relativi all'applicazione del nuovo Codice degli Appalti, quindi del decreto legislativo 50/2016, ma che non dà dei confini sufficientemente chiari a questa SCR, che diventa una centrale di committenza, addirittura così leggiamo - con attività anche di tipo postale (perché sta scritto così nella norma che andiamo ad approvare), e dà pure una serie di iniziative come quelle di cui al punto g), dove leggiamo "svolgimento di attività di committenza ausiliarie". Ora, è chiaro che la parola "ausiliarie" ha un elemento di arbitrio enorme, cioè vale tutto e il contrario di tutto quindi vuol dire che noi stiamo creando una nuova CONSIP. Tra l'altro, da qualche giorno è al centro dell'attenzione mediatica nella discussione di queste centrali di committenza uniche, che evidentemente diventano anche dei grossi centri di potere.
Nella Regione Piemonte applichiamo, con l'utilizzo di uno strumento come l'esercizio provvisorio, una modifica di questo genere, che oltretutto ci sembra meritevole di una discussione un po' più ampia che non dare l'urgenza dell'esercizio provvisorio per dare anche l'urgenza alla centrale di committenza. Ed è l'elemento su cui nascono tutta una serie di dubbi per i quali dico: come mai non è possibile discuterla con una legge autonoma a parte che vada a riguardare magari la normativa dei lavori pubblici della Regione Piemonte, e non solo? Perché qui vuol dire che SCR da come leggo, si trasforma in una sorta di assistenza a tutti quei Comuni o Unioni di Comuni che probabilmente non hanno la capacità operativa di un'applicazione piuttosto complessa del Codice degli Appalti, peraltro in fase di completamento con tutte le norme supplementari che l'ANAC dovrà emanare, oltre a quelle che ha già emanato. Però ci sembra che, non avendo l'ANAC ancora completato tutta questa procedura, noi anticipiamo i tempi e andiamo a inserirla in un ambito di urgenza che urgenza non ha in questo momento.
Ora si tratta di: 1) comprendere come mai questa norma è stata inserita all'interno del disegno di legge che stiamo discutendo; 2) il passo successivo, cioè l'articolo 3, che aveva avuto un plauso anche dal nostro Gruppo in sede di discussione della legge regionale 24, in cui c'erano delle garanzie di CONSIP che andavano alle piccole e medie imprese che avevano avuto una serie di danni sotto il profilo meteorico piuttosto che alluvionale o di altro genere, viene abrogato tout court, quindi quello che abbiamo approvato il 5 dicembre lo abroghiamo nemmeno 15-20 giorni dopo quasi come se il lavoro dell'Aula, che aveva ricevuto complimenti rispetto a questo tipo di provvedimento, viene meno successivamente.
Allora qui cosa facciamo? In un mese approviamo una norma (il 5 dicembre) che la maggioranza del Consiglio ritiene legittima, ma prima della fine dell'anno abroghiamo un articolo fondamentale della norma stessa perché diciamo di esserci sbagliati, che mancavano i soldi, che c'erano problemi di questo genere anche qui. Non comprendiamo qual è il senso di mettere all'interno un'emergenza e un'urgenza di questo genere, per la quale siamo stati chiamati a essere presenti oggi e a votare questo esercizio provvisorio, che normalmente era composto solo di due articoli.
Si utilizza il metodo che è stato contestato più volte a livello nazionale, cioè che in leggi in cui non c'entrano niente ci mettiamo dentro degli elementi di interesse e magari completamente diversi rispetto all'obiettivo del disegno di legge stesso, che era quello dell'urgenza e dell'esercizio provvisorio.
Quindi non capiamo: 1) l'urgenza; 2) la motivazione per la quale ci viene presentato un testo in questo senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Nelle aggiunte che vi sono al disegno di legge, vi è anche quella relativa all'articolo 3. L'articolo 3 prevede la cancellazione dell'articolo 31 dell'assestamento di bilancio. Ora, ancorché sia un'anomalia, almeno da un punto di vista normativo, che il 5 dicembre approviamo un articolo e il 28 ne chiediamo la sua cancellazione, l'aspetto non è meramente formale, ma è sostanziale.
In realtà l'articolo 31, che è quello che prevede il rilascio di garanzie al sistema delle imprese colpite dall'alluvione, è stato uno degli articoli che, portandosi con sé una dote finanziaria superiore ai dieci milioni di euro, era uno degli aspetti significativi dell'assestamento di bilancio, tant'è che, con la discussione dell'articolo 31 e con le dichiarazioni della Giunta regionale, anche il nostro Gruppo consiliare che aveva presentato degli emendamenti relativamente alla legge regionale che promosse il nostro Gruppo stesso, li aveva poi ritirati perché questi 11 milioni di euro (se non ricordo male) erano una dote non sufficiente, ma almeno utile per iniziare a dare, nel bilancio del 2016, un numero significativo di garanzie a favore del sistema delle imprese.
Relativamente all'abrogazione dell'articolo 31, vorremmo capire intanto qual è la motivazione. Immagino che sarà stata detta ieri, in sede di I Commissione, però credo sia utile, riguardando un tema così delicato quale quello dell'alluvione appena avvenuta, portarlo anche all'attenzione del Consiglio regionale.
Chiediamo, quindi, di conoscere il motivo per cui viene cancellato questo articolo di legge, ma soprattutto (è la parte che ci interessa maggiormente) quali sono le conseguenze. Nel senso: nella dotazione economica del 2016, rimangono delle risorse economiche per il mondo delle imprese alluvionate, oppure no?



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Molto sinteticamente, credo sia mio dovere dare risposte alle questioni che sono state sollevate nei diversi interventi.
Primo: perché l'esercizio provvisorio si appoggia non sull'assestamento di bilancio, ma sul bilancio pluriennale 2016-2018. L'ho spiegato ieri in Commissione, ma non ho alcuna difficoltà a rispiegarlo questa mattina molto sinteticamente: perché, in questo momento, noi non abbiamo gli elementi necessari per poter costruire la legge di bilancio.
Altre Regioni hanno ritenuto di poterlo fare; ritengo di non poterlo fare, per la semplice ragione che manca ancora l'intesa tra le Regioni e il Governo, in merito ai due miliardi e 681 milioni di euro di tagli previsti sul 2017, nei confronti delle Regioni. Fino a quando questa partita non sarà chiarita, io non mi sento di rappresentare in Consiglio regionale un bilancio che - voglio ricordare - nel 2017, per il decreto legislativo 118 deve dimostrare gli equilibri a livello di bilancio di previsione e non come, invece, nell'esercizio 2016, a rendiconto.
Le questioni della trattativa tra le Regioni e il Governo sono state illustrate ieri e coinvolgono questioni delicate come l'avanzo di amministrazione, che non può essere utilizzato, quindi una minore capacità di spesa da parte delle Regioni, e possono coinvolgere fino a 500 milioni di euro relativamente a trasferimenti di fondi dallo Stato alle Regioni.
Fondi che sono stati individuati.
E' chiaro che, qualora ci fosse un taglio dei fondi sulla disabilità e non autosufficienza, io non mi sento di dire che tale questione troverà o debba trovare indifferenza sul bilancio di previsione, perché richiederà una valutazione politica molto complessa, relativamente a: "Con le risorse a disposizione, quali sono gli elementi che siamo in grado di poter garantire".
Garantisco, comunque, al Consiglio regionale che, entro il 20 gennaio la legge di bilancio verrà assunta e trasferita alla Commissione consiliare, in modo da avere tutto il tempo sufficiente per poter sviluppare adeguatamente l'iter.
In merito alla seconda questione, posta dal Consigliere Vignale nel suo intervento, anche questo punto l'ho spiegato ieri in Commissione, ma non ho alcuna difficoltà a ribadirlo sinteticamente.
Nell'assestamento di bilancio - come ricordava correttamente il Consigliere Vignale - è stato assunto un articolato che prevedeva l'abrogazione di una norma contenuta nella legge di bilancio relativamente al 2016, che prevedeva la restituzione, sul bilancio della Regione, dei fondi avanzati su una vecchia ordinanza di Protezione Civile affidata a Eurofidi e Confidi, a favore del sistema produttivo. Peraltro, quella norma assunta nella legge di assestamento di bilancio era sicuramente confusa perché, dopo la legge finanziaria, era intervenuta un'altra norma nel provvedimento omnibus, approvato nel luglio 2016, che prevedeva una diversa valutazione relativa a quelle portate.
Quella norma contenuta nell'assestamento di bilancio è frutto di un mio errore. L'ho detto ieri in Commissione e non ho alcuna difficoltà a ribadirlo questa mattina in Aula: è frutto di un mio errore, perché nei ragionamenti che sta facendo l'Assessora De Santis, in merito alla liquidazione di Eurofidi, non consideriamo - come Regione - quei soldi come una dote da mettere a disposizione della liquidazione per favorire una chiusura di liquidazione più agevole, ma consideriamo quei soldi come uno strumento attraverso il quale possa essere ricercata, almeno dall'Amministrazione regionale, la possibilità di collocare affidamenti e personale da Eurofidi su altri consorzi di garanzia fidi.
Pertanto, quelle risorse, che rappresentano ancora oggi una disponibilità in termini di garanzia all'interno di Eurofidi, verrebbero mantenute provvisoriamente in quell'ambito, non - ripeto - per favorire una liquidazione meno indolore di quella che può preannunciarsi, ma come un possibile strumento teso a ricollocare, per quelle finalità, garanzie su altri consorzi, ma anche trasferimento e assorbimento di quota parte di personale.
Con l'abrogazione delle due norme contenute all'interno del disegno di legge dell'esercizio provvisorio rimarrebbe in vita la norma relativa a quanto inserito nell'omnibus, approvato a luglio dal Consiglio regionale che dava questo tipo di connotazione. Questo è il punto.
Un'altra questione è la modifica dell'oggetto sociale di SCR.
Anche su questo, non nascondo che ci sono stati tentativi progressivi di affrontare tale tema.
Oggi, la situazione - lo dico al Consigliere Sozzani, che è intervenuto su questo punto - è che, qualora un Comune o la stessa Regione decidesse di affidare a SCR la gestione di un'opera pubblica, non sarebbe nelle condizioni di poterlo fare, perché la norma che richiamava il Consigliere Sozzani prevede che SCR possa fare studi di fattibilità o proseguire le attività in corso.
Poiché è in corso un processo di rafforzamento della Società di Committenza Regionale, la Città metropolitana di Torino, ad esempio, ha rinunciato a essere riconosciuta come soggetto aggregatore sulla legge e sul Codice degli Appalti e ha indicato SCR, volendo entrare in SCR, come la società di committenza regionale. Noi abbiamo necessità di completare l'ambito dei possibili interventi di SCR attraverso una riformulazione dell'oggetto sociale, ma - nella sostanza - quello che cambia rispetto alla normativa attuale è che SCR può gestire opere pubbliche: l'affidamento di opere pubbliche o la predisposizione di progettazioni.
Le attività ausiliarie, però, sono chiaramente definite dal Codice degli Appalti. All'articolo 3 del Codice degli Appalti si definiscono attività ausiliarie tutto ciò che è connesso e di ausilio rispetto all'oggetto fondamentale, che è quello della procedura relativa all'affidamento di un'opera pubblica o di un incarico di progettazione al fine dello stesso.
Le altre questioni consentono a SCR di poter intervenire anche sul mercato degli acquisti informatici, come oggi molte Amministrazioni pubbliche - compresa la Regione Piemonte - sono in grado di fare.
Questo è il quadro.
Rispetto alla questione posta dal Consigliere Mighetti, escludo che la parola "esecuzione" debba essere intesa come ruolo di SCR di general contractor. Su questo punto, poiché abbiamo una formulazione diversa di tale parola, chiedo cinque minuti di sospensione del Consiglio regionale per una riunione dei Capigruppo, dove poter guardare il testo, se il Presidente è d'accordo.
GANCIA Gianna (fuori microfono) Scusi, Assessore, i derivati?



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Ha ragione, chiedo scusa.
GANCIA Gianna (fuori microfono) E' la cosa più dolente, vi capisco.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Chiedo scusa.
Io condivido le preoccupazioni della Consigliera Gancia, relativamente al tema "operazione sui derivati fatti dalla Regione".
GANCIA Gianna (fuori microfono) Fatti dalla Giunta Bresso.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Dalla Regione Piemonte, in quella legislatura regionale presieduta dalla Presidente Bresso.
Non condivido alcuni giudizi che lei ha espresso, in modo particolare lo dico espressamente - non è mia abitudine esprimermi in un'Aula, dicendo che quelle persone girano libere per il nostro Paese e per la nostra Regione.
Quello che posso dire è che oggi non siamo in grado di rinegoziare quelle operazioni; la Regione Piemonte aveva fatto la richiesta di entrare in un progetto del Ministero dell'Economia e Finanze per la rinegoziazione di quelle operazioni sui derivati, ma non ci sono le condizioni di mercato per poter fare questo tipo di operazione, perché tutte le nostre operazioni di obbligazioni con sottostanti derivati hanno un mark to market negativo e pesantemente negativo. Quindi, non c'è nessuno degli istituti che ha emesso quelle obbligazioni che è in grado di poterle rinegoziare ad un valore n può essere che la Regione con un mark to market negativo le rinegozi ad un valore superiore a quello di mercato. Ma non può neanche succedere che quell'istituto che le ha emesse, che ha la garanzia di prendersi l'intero ammontare delle risorse, sia oggi nelle condizioni di poter rinegoziarle a valori economici inferiori.
Quello che posso ribadire al Consiglio regionale è che per questa legislatura, per la legislatura successiva, per circa dieci anni il piano di ammortamento previsto dai tre contratti sottoscritti non produce effetti negativi. Il problema fra dieci anni si porrà, perché quel piano d'ammortamento era stato costruito in modo tale da spostare la parte più consistente dell'accantonamento sul bilancio della Regione alla fine degli ultimi dieci anni del percorso di validità di quelle obbligazioni. Fra dieci anni quello diventerà un problema.
Per adesso non è un problema; per me, che ne dobbiamo già affrontare a sufficienza, è elemento di consolazione, ma indubbiamente fra dieci anni diventerà un grosso problema, perché le quote annuali d'accantonamento diventeranno quote assolutamente elevate.



PRESIDENTE

E' convocata una riunione dei Capigruppo in sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.16, riprende alle ore 11.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 All'articolo 2 sono stati presentati degli emendamenti.
Gli emendamenti rubricati n. 3) e n. 4) sono stati ritirati dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 2 le parole "fasi di progettazione, esecuzione e collaudo" sono sostituite dalle parole "attività tecnico-amministrative dalla progettazione sino al collaudo".
Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 2 dopo le parole "e collaudo" vengono aggiunte le parole "tramite risorse interne o per il tramite di affidamento a terzi nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica".
Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Viste le modifiche concordate in sede di Capigruppo con l'Assessore Reschigna e con la maggioranza, credo che i due emendamenti siano ritirabili, quindi li ritiro e attendo la riformulazione dell'Assessore.
Non abbiamo capito se sull'articolo 2 permane comunque il comma relativo a Eurofidi o se viene posto in un altro articolo, quindi com'è organizzato.



PRESIDENTE

Quindi, il Gruppo del Movimento 5 Stelle ritira i due emendamenti che aveva presentato.
La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

I due emendamenti che vengono presentati prevedono alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 2 le parole "fasi di progettazione, esecuzione e collaudo" sono sostituite dalle parole "attività tecnico-amministrative dalla progettazione sino al collaudo", e dopo le parole "e collaudo" vengono aggiunte le parole "tramite risorse interne o per il tramite di affidamento a terzi nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica".
L'emendamento su Eurofidi è all'articolo 3.



(Commenti fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Nell'originario era nel comma 4, mentre ieri in Commissione era stato invece posizionato all'articolo 3.



PRESIDENTE

L'Assessore Reschigna ha illustrato le modifiche concordate.
C'è ancora un emendamento sull'articolo 2.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Berutti: all'art. 2 comma 2 lettera g) dopo le parole "committenti ausiliarie" aggiungere "di cui all'art. 3 comma 2 del Dlgs 18 aprile 2016, n. 50".
La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Semplicemente è quanto ha detto l'Assessore, il quale specifica che era contenuto nell'articolo 3 del Codice degli Appalti. In realtà, oltre all'articolo 3, che è piuttosto complesso, c'era anche il punto m) dell'articolo 3, per cui chiedevamo solamente la specificazione.



PRESIDENTE

Vicepresidente Reschigna?



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Sì, se si ferma a "all'Art. 3 comma 2", senza le parole "lettera m)".



(Commenti del Consigliere Sozzani)



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Ho capito, ma ho chiesto ai tecnici. Non è una questione politica Consigliere Sozzani.



(Commenti del Consigliere Sozzani)



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

No, mi fido di più del Segretario generale della Regione! Se la mette su questo piano, devo risponderle che mi fido di più del Segretario generale della Regione, insomma.



PRESIDENTE

Consigliere Sozzani, accetta di modificare l'emendamento?



SOZZANI Diego

Sì, va bene.



PRESIDENTE

Allora si accomodi al banco della Presidenza per sottoscrivere la modifica.
Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 bis Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Nel disegno di legge n. 233, dopo l'articolo 2 è inserito il seguente: "Art. 2 bis (Modifiche alla l.r. 23/2015) 1. Al comma 5 dell'articolo 3 della legge regionale 29 ottobre 2015 (Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 "Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province e fusioni di Comuni"), le parole: "31 dicembre 2016" sono sostituite dalle seguenti: "28 febbraio 2017"." Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Si tratta dell'emendamento che avevo preannunciato ieri in Commissione accogliendo una richiesta che era stata presentata di differire al mese di gennaio il parere sullo schema di convenzione sulla gestione associata tra le Province.
L'emendamento posticipa il termine al 28 febbraio (altrimenti, a normativa di legge attuale, dal 1° gennaio 2017 in assenza dell'intesa avremmo riassunto la gestione di quelle funzioni). Dunque, l'emendamento sposta il termine al 28 febbraio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: L'articolo 3 del disegno di legge n. 233 è sostituito dal seguente: "Art. 3 (Abrogazioni) 1. Sono abrogate le seguenti disposizioni regionali: a) l'articolo 23 della l.r. 6/2016 b) l'articolo 31 della l.r. 24/2016;" Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Come ho detto prima, con quest'emendamento abroghiamo non solo la norma introdotta - errore mio - nell'assestamento di bilancio, ma anche la norma preesistente nella legge di bilancio per l'esercizio 2016.
A questo punto, l'unica norma che rimane in vita è quella contenuta nel provvedimento omnibus del luglio del 2016.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 13 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Siamo in attesa del parere del Collegio dei Revisori dei Conti rispetto al bilancio del Consiglio regionale, che dovrebbe pervenire a minuti.
Nel frattempo, possiamo proseguire con i punti all'o.d.g. ed esaminare gli atti di indirizzo iscritti, rispettando l'ordine in cui sono inseriti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, io chiedo il rispetto degli ordini del giorno e il rispetto dell'accordo preso con la Giunta regionale.
Nell'ultima seduta il nostro Gruppo consiliare doveva porre all'ordine del giorno una mozione - il numero non lo ricordo - relativa all'omogeneità dei servizi psichiatrici nell'ASL 1. Ma vista l'assenza dell'Assessore Saitta, il Vicepresidente Reschigna ci aveva chiesto di posticiparne l'esame alla seduta di questa mattina, come primo atto di indirizzo da discutere. Vedo, però, che non è neppure iscritta all'o.d.g.
Noi chiediamo che venga garantito quanto era stato accordato e che peraltro era anche oggetto del primo ordine del giorno fra quelli da votare, per cui sarebbe stato sufficiente tenerlo nell'ordine prestabilito.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, lei quindi chiede che il testo sia discusso adesso, anche se non c'è l'Assessore che dovrebbe venire nel pomeriggio? Come vuole lei. So che l'Assessore Saitta viene oggi pomeriggio alle 16.
Per favore, non parlate tutti, altrimenti non si capisce niente! Consigliere Vignale, gli Uffici dicono che un atto era stato da lei ritirato e che l'altro risulta messo in votazione e votato nell'ultima seduta della scorsa settimana.
Allora non ci sono problemi e possiamo proseguire con l'o.d.g.


Argomento: Diritti umani

Proseguimento esame mozione n. 946 presentato dai Consiglieri Baricco Accossato, Allemano, Appiano, Barazzotto, Boeti, Caputo, Chiapello Conticelli, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Gariglio, Giaccone, Grimaldi Laus, Monaco, Motta, Ottria, Ravetti, Rossi, Rostagno e Valle, inerente a "Crisi umanitaria e grave violazione dei diritti umani in Siria"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame della mozione n. 946, avente ad oggetto "Crisi umanitaria e grave violazione dei diritti umani in Siria", presentato dai Consiglieri Baricco, Accossato, Allemano, Appiano Barazzotto, Boeti, Caputo, Chiapello, Conticelli, Corgnati, Ferrentino Gallo, Gariglio, Giaccone, Grimaldi, Laus, Monaco, Motta, Ottria, Ravetti Rossi, Rostagno e Valle, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Chiedo scusa, ma così non si può lavorare: così non si può lavorare! Se le mozioni e gli ordini del giorno non sono importanti, non presentiamoli.
Se sono importanti, bisogna prestare attenzione. E mi rivolgo anche agli Assessori qui davanti a me.
Avendone già illustrato il testo precedentemente, chiedo se vi siano colleghi che vogliono intervenire su questa mozione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente: aspetto che ci sia un po' di silenzio.



PRESIDENTE

Il Consigliere Valetti sta aspettando che ci sia un po' di silenzio.
Chiedo scusa ai Consiglieri e agli Assessorei ognuno riprenda il proprio posto, altrimenti sospendiamo i lavori e aspettiamo che arrivi il parere sul bilancio del Consiglio regionale per poi andarcene! Prego, Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie.
In linea di principio condividiamo gli intenti nobili dell'atto di indirizzo sulla Siria, malgrado riteniamo che gli argomenti di geopolitica trattati in Consiglio regionale siano già poco effettivi e piuttosto deboli, visto che non è questa la sede competente che può esprimere opinioni rilevanti che incidano su tali questioni.
Ci chiediamo allora, già che siamo qui per approvare questo atto, che almeno si specifichi un po' più precisamente che cosa si deve chiedere.
Chiedere la pace e il disarmo, infatti, sono cose che chiediamo quasi tutti i giorni tutti ed è quasi banale e pleonastico doverlo ribadire di nuovo in Consiglio regionale.
Noi voteremo anche in modo positivo, a condizione che si specifichino meglio le richieste verso il Governo italiano, chiedendo quindi in particolare la trasparenza e di far luce sui percorsi che portano alla guerra e prima di tutto, dunque, su quale percorso seguono gli armamenti che poi vengono forniti alle parti in causa.
Chiediamo pertanto al Governo italiano di fare uno sforzo, insieme ai suoi alleati, per fare pressioni anche diplomatiche sui Paesi che contribuiscono all'armamento delle parti in causa in Siria, perch altrimenti ci diciamo tutti che vogliamo la pace, ma poi di fatto questi sono solo atti che servono a dire quanto siamo bravi e quanto siamo pacifisti; però poi la cosa effettivamente incide poco.
Io, quindi, sono per proporre alla Consigliera Baricco una modifica (un'aggiunta): nel caso, voteremmo il testo.



PRESIDENTE

La questione è estremamente complessa e credo sia difficile che una mozione o un ordine del giorno possano cogliere il dramma e la complessità di quello che sta succedendo in Siria.
Per consentire la formulazione di un emendamento condiviso interrompiamo il Consiglio qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.46, riprende alle ore 11.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego i Consiglieri di riprendere posto perché stiamo per cominciare a votare.
La mozione è stata modificata, pertanto la parola va alla Consigliera Baricco per la presentazione della riscrittura.



BARICCO Enrica

Sì, il testo è stato modificato aggiungendo "affinché il Governo italiano con i suoi alleati si adoperi per far luce sugli appoggi finanziari e militari di Governi stranieri a sostegno delle milizie jhadiste in Siria e agisca diplomaticamente con l'obiettivo di interrompere il sostegno".



PRESIDENTE

Grazie, collega Baricco.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla mozione n. 946, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Assestamento di bilancio - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Ordine del giorno n. 944 presentato dai Consiglieri Bono, Mighetti e Valetti, inerente a "Collegato al Disegno di legge n. 222 'Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e disposizioni finanziarie' Copertura da parte della Regione Piemonte del costo dei farmaci anti HCV acquistati da pazienti affetti da epatite cronica attiva da HCV all'estero" (rinvio)


PRESIDENTE

Su proposta dei firmatari, rinviamo ad oggi pomeriggio la discussione sull'ordine del giorno n. 944 "Collegato al Disegno di legge n. 222 'Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e disposizioni finanziarie' - Copertura da parte della Regione Piemonte del costo dei farmaci anti HCV acquistati da pazienti affetti da epatite cronica attiva da HCV all'estero", di cui al punto 6) all'o.d.g., vista l'assenza dell'Assessore Saitta.


Argomento: Contributi allo sport e al tempo libero

Esame ordine del giorno n. 924 presentato dai Consiglieri Appiano Accossato, Allemano, Barazzotto, Baricco, Caputo, Chiapello, Conticelli Corgnati, Giaccone, Gariglio, Grimaldi, Ottria e Valle, inerente a "Interventi a favore dell'ippodromo di Vinovo"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 924, avente ad oggetto "Interventi a favore dell'ippodromo di Vinovo", presentato dai Consiglieri Appiano, Accossato, Allemano, Barazzotto, Baricco, Caputo, Chiapello Conticelli, Corgnati, Giaccone, Gariglio, Grimaldi, Ottria e Valle, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Appiano per l'illustrazione ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno è il frutto di una concertazione che, insieme all'Assessore competente, alla collega Chiapello e agli altri colleghi che poi hanno sottoscritto, abbiamo effettuato con i gestori di questo importante ippodromo della nostra Regione e con l'Amministrazione locale d'intesa anche con le Amministrazioni locali contermini.
Il problema riguarda i pesanti tagli che da questo comparto - come da tanti altri comparti - sono stati subiti nel corso degli ultimi anni.
Ricordiamo che questo ippodromo è una delle più importanti strutture a livello italiano, con i suoi 32 ettari di estensione, con il suo centro di allenamento per cavalli trottatori occupato da circa 300 animali (con una potenzialità che può portare fino a 600 gli animali ospitabili), due piste di allenamento da 800 metri, una pista per il trotto da 1.000 metri tra le più belle, difficili e selettive d'Italia, una tribuna con più di 2.000 posti a sedere e tutta un'altra serie di servizi.
In termini occupazionali, tra occupazione diretta e occupazione indotta, l'ippodromo occupa dalle 150 alle 200 persone. Peraltro, come tutte le altre strutture analoghe, dato anche il calo dei proventi derivanti dal comparto delle scommesse, di fatto questa struttura si regge sui trasferimenti dal livello nazionale, da parte ministeriale: trasferimenti, appunto, che sono in costante taglio.
Qualche anno fa questo ippodromo ha esercitato un ruolo di supplenza nei confronti di una pari struttura presente in territorio lombardo e solo per quell'annualità ha avuto un riconoscimento effettivo in termini di individuazione di corso e di montepremi, e quindi di trasferimenti. Finito quel ruolo di supplenza, si è tornati a non avere l'adeguata considerazione dell'impianto medesimo.
Le sovvenzioni, nel corso degli ultimi cinque anni, hanno avuto un taglio dell'ordine del 60 per cento, oltre ai ritardi nei pagamenti, e la programmazione delle corse non ha avuto l'adeguata considerazione che avrebbe dovuto riportare.
Perché presentiamo oggi questo ordine del giorno? Il tema era già stato oggetto di una precedente interrogazione formulata in Aula. Il sottoscritto, insieme all'Assessore Ferrero, aveva avuto occasione di incontrare il Sottosegretario con delega specifica a Roma per parlare di queste problematiche. Si sta attendendo da anni ed entro fine 2016 si doveva ottenere un decreto che rivisitava l'organizzazione e la strutturazione degli ippodromi nazionali riclassificandoli e suddividendoli in impianti strategici istituzionali, promozionali e commerciali. E' evidente che, a seconda del titolo e dell'etichetta che verrà riconosciuta alla struttura, ne conseguiranno anche le rimodulazioni in termini di trasferimenti finanziari per il funzionamento e quindi la modulazione del calendario delle corse riconosciute.
Non ho notizie della presentazione di una bozza di questo decreto comunque l'ordine del giorno chiede un impegno da parte della nostra Regione e della Giunta regionale affinché faccia riconoscere tutte le potenzialità che venivano sinteticamente descritte nelle premesse all'ordine del giorno, affinché si riconosca il carattere strategico a questa struttura che, pur chiamandosi ippodromo di Vinovo per riferimento locale al Comune che ospita la struttura medesima, è un ippodromo dell'intera Città metropolitana ed è un fiore all'occhiello dell'intera regione.
Non viene richiesto nulla di più che un riconoscimento di quei dati oggettivi in cui si ritiene possa ravvisarsi il carattere strategico dell'impianto a livello nazionale. Questo, ovviamente, è presupposto perché, a partire dal 2017, vengano riconosciute, dal punto di vista del calendario e delle gare, un adeguato numero di gare che permetta di salvaguardare l'occupazione di questo impianto che, ripeto, è nell'ordine delle 200 persone. L'economia locale, in qualche modo, è condizionata da un adeguato funzionamento dell'impianto e, da ultimo, è in gioco il mantenimento di una tradizione anche storica per la nostra regione, in quanto il tema dell'allenamento dei cavalli è uno dei temi connessi alla storia piemontese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire l'Assessore Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Condivo il mio intervento anche a nome dell'Assessore Ferrero.
Ringrazio il Consigliere Appiano e tutti i Consiglieri colleghi che hanno sottoscritto questo ordine del giorno, che ritengo assolutamente importante e da sostenere.
La Giunta lo fa proprio, lo assume e si impegnerà a seguire quello che viene indicato, soprattutto come tempi. Credo sia importante ricordare che è assolutamente fondamentale un intervento urgente su quest'impianto che è un fiore all'occhiello del Piemonte, ma che, come ha descritto bene il presentatore, fornisce non solo lavoro agli occupanti l'impianto e a chi lo segue durante l'anno, ma fornisce lavoro in un indotto sempre più ampio e che ha reso il Piemonte come terra di eccellenza di allevamento dei cavalli, oltre che come eccellenza nella pratica di questo sport e nella diffusione di talenti nel trotto.
Questo impegno noi dovremo portarlo avanti fortemente e tempestivamente verso il Governo perché, come descriveva il proponente, è imminente la calendarizzazione 2017 e senza una calendarizzazione adeguata delle gare ne avremmo un danno estremamente considerevole in termini di difficoltà economiche. Questo per noi è fondamentale ribadirlo nel momento della presentazione del documento al Governo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferraris.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 924, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva


Argomento: Problemi energetici

Esame ordine del giorno n. 911 presentato dai Consiglieri Accossato Appiano, Bertola, Conticelli, Ferrentino, Graglia, Mighetti, Ottria e Rostagno, inerente a "Attuazione della direttiva 2012/27/UE e del decreto legislativo n. 102/2014 in materia di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 911, avente ad oggetto "Attuazione della direttiva 2012/27/UE e del decreto legislativo n.
102/2014 in materia di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore", di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Questa mozione è stata presentata in V Commissione e nasce da una discussione e da un confronto in V Commissione a margine di alcuni ragionamenti sul piano della qualità dell'aria. Come si evince, è stata firmata di Consiglieri dei diversi schieramenti politici presenti in Consiglio.
L'obiettivo di questa mozione è quello di dare un indirizzo alla Giunta e all'esecutivo affinché la questione delle sanzioni per il mancato adeguamento delle misure di termoregolazione del calore a partire dal 1 gennaio 2017 venga valutata dai soggetti sottoposti alle verifiche tenendo conto della presenza di deliberazione condominiale relativa alla loro installazione.
Faccio un passo indietro rispetto al tema ricordando come l'obbligo di introdurre i sistemi di contabilizzazione del calore e di termoregolazione discenda da una direttiva europea del 2012, recepita a livello nazionale e ancora confermata nel 2014 dal decreto legislativo n. 102. Questo obbligo è anche inserito nel piano per la qualità dell'aria della Regione Piemonte.
La scadenza per l'introduzione di questi sistemi è stata via via prorogata negli anni dalla Regione Piemonte( era una scadenza anticipata, ) ma oggi la scadenza del 31 dicembre 2016 per questa installazione è cogente e sembrerebbe non procrastinabile.
Dico sembrerebbe, perché alcune notizie di stampa di questi giorni riportano di una probabile intenzione del Governo nazionale di intervenire in questo senso. Noi, ad oggi, non lo sappiamo, in realtà la scadenza europea parrebbe essere non procrastinabile e perentoria anche perché, in caso contrario, se l'Italia non si dovesse adeguare, scatterebbero le sanzioni. Quindi a fronte di una decisione non procrastinabile, a fronte di un intervento come quello della contabilizzazione del calore della termoregolazione che riteniamo utile e necessario, abbiamo ritenuto necessario intervenire. L'installazione delle termo valvole è utile per migliorare la qualità dell'aria, utile per risparmiare in termini di consumo energetico: siamo consapevoli, però, che questo intervento da solo ha un'efficacia limitata e va accompagnato ad altri sistemi di regolazione energetica dei fabbricati su cui sia questo Consiglio che la Commissione consiliare, in accordo con gli Assessori, hanno più volte dibattuto e ragionato.
Consapevoli di ciò, abbiamo voluto raccogliere le sollecitazioni di molti cittadini e delle associazioni di categoria, in particolar modo quelle che rappresentano gli amministratori di condominio, che ci hanno evidenziato come molti condomini e molti amministratori di condominio, sia pure a fronte di una deliberazione del condominio stesso, non siano stati nelle condizioni di installare le termovalvole e di fare i lavori, vuoi per la mancanza di materiale sul mercato, vuoi perché, con il freddo anticipato di ottobre, la stagione del riscaldamento è stata anticipata e, come sappiamo, questi sono lavori che vanno eseguiti ad impianto spento, cioè privo di acqua.
Proprio per questo motivo, sia in Commissione, in accordo con l'Assessore Valmaggia, che ho visto nei giorni scorsi proporre alla Giunta una delibera che proroga al 2017 gli interventi di controllo sperimentale su tutto il territorio, sia con questa mozione, chiediamo che le autorità delegate al controllo su tutto il territorio regionale, nel momento in cui individuino situazioni dove le termovalvole non sono state installate, ma esiste una delibera dell'assemblea del condominio che ne prevede il posizionamento, non facciano scattare le sanzioni fino al 30 settembre.
Dopodiché, termine ultimo, quel tipo di impianto non potrà ripartire se non si adeguerà per la prossima stagione invernale di riscaldamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
I sistemi di contabilizzazione del calore e le valvole termostatiche sono uno strumento utile per la riduzione del consumo energetico; sono uno strumento di equità, perché permettono una tariffazione puntuale dei consumi energetici nei casi di impianti centralizzati.
Sappiamo essere uno strumento che permette risparmi per le famiglie anche se siamo consapevoli delle difficoltà che molte famiglie incontrano nell'installazione, in quanto spesse volte c'è una difficoltà a sostenere nell'immediato una spesa, che non è elevatissima ma è comunque importante anche se poi negli anni questa spesa viene recuperata in termini di risparmio sulla bolletta del riscaldamento.
In questo senso, crediamo sia sempre opportuno che vengano incontro anche i bandi promossi dalla Regione sull'efficienza energetica.
E' certamente uno strumento che da solo non è sufficiente alla riduzione dei consumi energetici e, conseguentemente, dell'inquinamento perché sappiamo bene che il problema principale è come sono fatti ancora oggi gli edifici pubblici, ma soprattutto quelli privati, cioè con una scarsa efficienza energetica. Andiamo a fare interventi dove, in realtà, ne servirebbero molti di più sui serramenti piuttosto che sull'isolamento e sui cappotti termici; interventi che rappresentano anche un'occasione di sviluppo e di creazione di posti di lavoro. Già solo la misura sulle valvole termostatiche ha portato a parecchio lavoro: c'è persino un'azienda piemontese che ha aperto nuove linee di produzione per far fronte alla forte richiesta di queste valvole e ci sono diversi installatori che lavorano.
Anche a noi, oltre che alla V Commissione, sono stati segnalati problemi e difficoltà, in quanto molti condomini e molti stabili, magari muovendosi un po' in ritardo, hanno deliberato i lavori e li hanno anche affidati, però ovviamente, essendo in un periodo di boom di queste attività, gli installatori hanno difficoltà a terminare i lavori entro la fine dell'anno e a volte ci sono proprio difficoltà ad approvvigionarsi i materiali.
Noi eravamo e restiamo contrari alla logica delle proroghe: è giusto che questa misura entri in vigore con l'anno nuovo, ma riteniamo corretto ritardare l'applicazione delle sanzioni a chi ha dimostrato di voler adempiere alla direttiva, deliberando i lavori ed anche affidandoli.
Questo è il motivo per cui, come portavoce del Movimento 5 Stelle, in V Commissione ho sottoscritto l'atto di indirizzo, ed è anche il motivo per cui voteremo a favore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 911, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame proposta di deliberazione n. 195, inerente a "Bilancio finanziario di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2017, 2018 e 2019"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 195, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Non abbiamo ancora il parere dei Revisori, i quali stanno lavorando ed hanno promesso di consegnarlo alla fine della mattinata o nel primo pomeriggio.
A questo punto possiamo fare due cose: concludere adesso i lavori del Consiglio, o incardinare la discussione sul bilancio del Consiglio e poi votarlo nel momento in cui ci sarà il parere dei Revisori.
Lo incardiniamo adesso? Va bene, perfetto.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ricordo che la deliberazione è stata presentata ieri in Commissione dal Presidente Laus ed è stata votata quasi all'unanimità.
Non essendoci richieste di intervento e non essendoci articoli dichiaro chiusa la discussione generale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.16)



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