Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.194 del 20/12/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.47 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Diritto di asilo - Profughi - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1243 presentata dai Consiglieri Frediani e Bertola, inerente a "Quale futuro per la sede CPIA di Avigliana"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1243, presentata dai Consiglieri Frediani e Bertola, avente ad oggetto "Quale futuro per la sede CPIA di Avigliana", alla quale risponderà l'Assessora Cerutti.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente e buongiorno, Assessora.
Abbiamo già parlato del CPIA di Avigliana in occasione di una seduta di Commissione con l'Assessora Pentenero, perché questo centro di formazione per adulti rappresenta una ricchezza non solo per la Val di Susa, ma anche per le valli limitrofe, in considerazione del ruolo che svolge per la formazione alle persone in età adulta e, in particolare - aspetto che vedo oggi sottolineato dall'intervento dell'Assessora Cerutti - per la formazione degli immigrati.
Gli stranieri che risiedono attualmente in Val di Susa sono stati coinvolti all'interno di un progetto, di cui è capofila il Comune di Avigliana, e seguono diversi corsi che ne agevolano l'integrazione elemento previsto, tra l'altro, dal Regolamento entrato in vigore il 10 marzo 2012.
Per tutti questi motivi, ci preoccupa la notizia della chiusura di questo centro (se non è addirittura già chiuso, dal momento che l'interrogazione è un po' datata), ospitato, fino a poco tempo fa all'interno dei locali dell'Istituto Galilei di Avigliana.
C'è stato riferito dall'Assessora Pentenero che, attualmente, per quanti desiderino seguire i corsi di formazione per adulti, il riferimento si è spostato a Rivoli. A nostro avviso, però, Avigliana rispetto a Rivoli ha il vantaggio di una maggiore accessibilità, grazie anche alla presenza della stazione ferroviaria, per cui rappresenta un "punto di riferimento" per i cittadini di più territori (è l'intersezione fra più valli).
Alla luce di ciò, vorremmo quindi sapere quale sarà il futuro del CPIA di Avigliana, se dobbiamo definitivamente dire addio a questa struttura, o se sia possibile, in qualche modo, garantire ancora questo servizio, sia per i cittadini in età adulta, che per gli immigrati, che hanno assolutamente bisogno di seguire dei corsi per una migliore integrazione sul territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessora Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica, Assessora all'immigrazione

Grazie, Presidente e grazie, Consigliera Frediani.
Credo che con quest'interrogazione sia stato giustamente sollevato un tema che riguarda quella situazione specifica, ma che, come sappiamo coinvolge più in generale tutta la Regione, vista l'esigenza di avere sempre più centri di formazione rivolti agli adulti italiani, ma anche ai richiedenti asilo e ai rifugiati che stanno arrivando nei nostri territori.
La Regione Piemonte da anni lavora sul tema della formazione civico linguistica dei cittadini dei Paesi terzi, ritenendo fondamentale la lingua come primo strumento e veicolo di integrazione.
Con l'occasione, ricordo che la nostra Regione è capofila del progetto denominato "Petrarca 5", finanziato dal Fondo europeo Asilo, Migrazione e Integrazione. Tale progetto è giunto alla sua quinta edizione e prevede la formazione rivolta ai cittadini extracomunitari, compresi i titolari di protezione internazionale, sussidiaria e umanitaria.
Partner di questo progetto sono i CPIA piemontesi, oltre che l'Ufficio Scolastico Regionale.
Questa collaborazione si sta strutturando in diverse azioni, che riprendono le attività degli anni precedenti e mettono in campo più servizi sul territorio, che, in qualche modo, vanno incontro a quelle che sono le esigenze e il maggior lavoro dei CPIA, ma non sono sufficienti rispetto a quelle che sono le criticità.
Vorrei ricordare che la collega Pentenero sta lavorando con l'Ufficio Scolastico Regionale per un potenziamento che, in parte, è stato realizzato rispetto al personale, in parte vede ancora delle criticità rispetto alle strutture, perché i singoli istituti scolastici hanno una loro autonomia nel decidere se allocare o meno aule. Noi pensiamo che questa attività sia molto importante.
Nel caso specifico del CPIA di Avigliana condividiamo le preoccupazioni: abbiamo anche avuto modo di interloquire direttamente col Sindaco, che ci ha manifestato questo timore. Ma, anche in virtù della concentrazione di richiedenti asilo presenti su quel territorio - ai sensi di un protocollo che è stato portato avanti dai Comuni in collaborazione con la Prefettura - una soluzione a breve termine potrebbe essere quella che ha evidenziato la Consigliera. A medio termine, invece, abbiamo discusso con l'Assessorato alla sanità - posso fornire alla Consigliera la lettera in questione - della possibilità di concordare l'utilizzo dei locali ubicati presso l'ex ospedale San Giuseppe di Avigliana, al termine della ristrutturazione dell'ex ospedale Sant'Agostino, tutt'ora in corso (è per questo motivo che parliamo di "medio termine": sia per i lavori, sia perché dovrà avvenire al termine della ristrutturazione dell'ex ospedale Sant'Agostino).
Ne ho dunque discusso con il collega Saitta - confronto a cui ha fatto seguito una nota formale - in modo da verificare la fattibilità di questo tipo di destinazione, affinché il CPIA di Avigliana trovi una nuova sede e possa garantire un servizio sul territorio.


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1194 presentata dai Consiglieri Bono, Bertola, Campo e Valetti, inerente a "Chiarimenti sui disservizi sulla tratta Torino-Savona"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1194 presentata dai Consiglieri Bono, Bertola, Campo e Valetti, avente ad oggetto "Chiarimenti sui disservizi sulla tratta Torino-Savona".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sarà un'illustrazione celere, in quanto l'interrogazione è comunque datata anche dal punto di vista delle richieste in sé, perché riguarda i disservizi sulla tratta Torino-Savona soprattutto nel periodo estivo.
un tema che ricorre tutti gli anni - infatti l'avevamo presentata nel mese di agosto, ma è anche positivo ricevere una risposta a dicembre perché vuol dire che l'Assessorato può predisporre una programmazione per il prossimo anno - ma che rimane tuttora attuale.
Chiediamo, dunque, quali interventi sono in cantiere, anche di concerto con la Regione Liguria (da anni c'è un dialogo continuo con la Regione Liguria), per garantire una serie di servizi che tra l'altro paghiamo anche noi, come Regione Piemonte, sulla tratta Torino-Savona, che d'estate diventa addirittura Torino-Ventimiglia. Vorremmo anche capire qual è lo stato dell'arte degli accordi con la Regione Liguria in merito a questa tratta.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Balocco; ne ha facoltà.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Consigliere Bono, la questione, ovviamente, è stata seguita con particolare attenzione già in questi due periodi estivi.
Normalmente, per l'intera tratta Torino-Savona sono programmate per tutto l'anno nove coppie/giorno, a cui si aggiungono, poi, tratte parziali (Ceva-Torino, San Giuseppe, Savona, eccetera). A queste nove coppie si aggiungono nel periodo estivo altre quattro coppie.
Gli accordi che si sono realizzati con la Regione Liguria, in particolare dopo che la Regione ha cadenzato il proprio servizio ferroviario - cosa che, fino ad un anno fa, non era - hanno permesso di migliorare sia il sistema delle coincidenze sia - poi (abbiamo ripreso già nell'estate scorsa) - la prosecuzione dei nostri treni fino a Ventimiglia.
Pertanto, si è cercato di fare uno sforzo particolarmente forte nel periodo estivo, cui si aggiungono - nei periodi particolarmente caldi, in concomitanza con ponti, giorni festivi o, comunque, nel periodo feriale dei treni festivi ed anche treni spot, il sabato. In effetti, alcuni singoli treni viaggiano molto, molto carichi (addirittura stracarichi) mentre altri (i treni spot, ad esempio) viaggiano con non molte presenze.
In merito a questo aspetto, già nell'estate scorsa abbiamo cercato di verificare con Trenitalia la possibilità di prevedere delle prenotazioni nei periodi di maggiore afflusso (sia il sabato sia la domenica o comunque, nei ponti), ma questo non è stato ancora possibile realizzarlo dal punto di vista organizzativo, per tutta una serie di problematiche anche normative, riguardanti il sistema delle prenotazioni.
Cercheremo di verificare nuovamente (questo è l'impegno che intendiamo assumerci), per l'estate prossima, questo sistema di prenotazioni.
Per quanto riguarda il monitoraggio della situazione, esiste un appalto che è stato ripreso solo quest'anno da parte dell'agenzia con una società terza, per le verifiche riguardanti - in particolare - le questioni di qualità di offerta: la pulizia dei locali, dei sedili, i servizi igienici il riscaldamento o la climatizzazione, l'informazione a bordo, le porte di accesso, le porte intercomunicanti, l'esterno carrozze, ecc.
Tutte queste verifiche implicano un controllo che si aggira su circa 8.000-9.000 treni, anzi di più, perché - tra aprile e dicembre - vengono programmati 9.000 controlli.



PRESIDENTE

Chiedo scusa: c'è veramente tanto brusìo in aula.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Ricordo ancora (solo per un dato che è bene conoscere), che in Piemonte circolano, ogni giorno, 1.074 treni, di cui 286 in ora di punta: all'anno vuol dire 280.000 corse, di cui 90.000 in ora di punta.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.00 la Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(Alle ore 10.04 la Consigliera Segretaria Motta comunica che la seduta avrà inizio al termine di una riunione richiesta dal Gruppo del Movimento 5 Stelle)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 10.44)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Mozione n. 963 "Assicurare continuità di funzionamento e attuali livelli occupazionali dei Centri per l'impiego" presentata dai Consiglieri Appiano Ferrentino, Grimaldi, Rossi, Corgnati, Molinari, Allemano, Accossato Conticelli, Ravetti, Ottria, Valle, Gallo, Caputo (richiesta iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Mozione n. 964 "Continuità di funzionamento dei Centri per l'impiego e tutela dei livelli occupazionali" presentata dai Consiglieri Frediani Bertola, Batzella, Andrissi, Valetti, Mighetti, Bono, Campo (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Chiedo l'iscrizione all'o.d.g. della mozione avente ad oggetto "Assicurare continuità di funzionamento e attuali livelli occupazionali dei Centri per l'impiego". Al contempo, chiederei all'Aula di valutare la possibilità di discuterla e votarla nella giornata odierna, perché la questione è proprio indifferibile e urgente: se andiamo troppo per le lunghe, rischiamo che risulti inefficace.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io chiedo l'iscrizione di una mozione che ho depositato questa mattina, che ha un oggetto simile a quella citata dal collega Appiano: "Continuità di funzionamento dei Centri per l'impiego e tutela dei livelli occupazionali". Tra l'altro, domando se sia possibile, magari prima di illustrare i testi e sottoporli a votazione, poterci ritrovare un attimo per vedere se si riesce ad elaborare un testo condiviso, sottoscritto dall'Aula.



PRESIDENTE

A mio avviso, riuscire a realizzare una sintesi, sarebbe il modo migliore; ci sono altri atti d'indirizzo e dobbiamo metterci d'accordo in giornata. Quindi, se l'Aula acconsente, vi do la disponibilità per esaminare ed eventualmente votare l'atto d'indirizzo.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Richiesta di valutare la possibilità di allungare il termine di scadenza su bando di concorso indetto da SCR il 15 dicembre con scadenza il 30 dicembre, da parte del Consigliere Bono


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ai sensi del Regolamento, non potrei chiedere una comunicazione tuttavia, anche se irrituale, faccio una segnalazione.
E' stato segnalato che SCR, la nostra Società di Committenza Regionale ha indetto un concorso per la ricerca di sette profili. Faccio presente che l'apertura del bando è il 15 dicembre, la scadenza il 30 dicembre.
Tendenzialmente abbiamo sempre detto - e penso che questo sia condiviso all'unanimità - che i bandi indetti sotto le feste natalizie o a ferragosto di solito vanno un poco deserti, nel senso che è difficile verificare monitorare il sito sotto il periodo natalizio e produrre la documentazione.
So che SCR ha una sua autonomia e quant'altro, ma voglio solo chiedere all'Assessora De Santis o al Presidente Chiamparino - visto che c'è - se è possibile fare moral suasion per allargare il bando almeno a dopo le feste natalizie, fino al 15 gennaio, o comunque fare un'adeguata segnalazione.
Grazie.



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Ferraris e Marrone.



PRESIDENTE

b) Presentazione progetti di legge



PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 13 dicembre 2016.


Argomento:

d) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 14 dicembre 2016, le seguenti leggi regionali e ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 19 del 25 ottobre 2016 "Disposizioni di riordino e razionalizzazione dell'ordinamento regionale"; legge regionale n. 20 del 25 ottobre 2016 "Modifica alla legge regionale 7 aprile 2009, n. 11 - Tutela valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte".


Argomento:

e) Precisazioni in merito all'esame del disegno di legge n. 219 "Modifiche alla legge regionale 4 maggio 2012, n. 5"


PRESIDENTE

Comunico che, come già avvenuto in occasione dell'esame del disegno di legge n. 222 "Assestamento al bilancio di previsione finanziaria 2016-2018 e disposizioni finanziarie", richiamato in Aula ai sensi dell'articolo 37 comma 4, del Regolamento, anche nel caso dell'esame del disegno di legge n.
219 "Modifiche alla legge regionale 4 maggio 2012, n. 5" la presentazione di emendamenti ad una sola firma sarà possibile fino all'inizio della discussione generale e, successivamente, con la firma dei relatori designati in Commissione (Grimaldi, Corgnati, Vignale e Bertola) oltre che dalla Giunta regionale e da tre Capigruppo, fino alla trattazione dell'articolo 1, essendo il provvedimento composto da un solo articolo oltre la clausola d'urgenza.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 6 dicembre 2016.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione vittime e feriti dell'attentato terroristico avvenuto a Berlino il 19 dicembre 2016


PRESIDENTE

Ieri sera, alle 20.15, a Berlino, nella parte più commerciale della zona ovest della città, un tir ha travolto la folla che passeggiava tra le bancarelle del tradizionale mercatino di Natale. Il tragico bilancio ancora provvisorio, conta 12 morti e 48 feriti, alcuni dei quali versano in gravi condizioni.
Dalle notizie degli organi di stampa, si apprende che si tratterebbe di un attacco terroristico alla stregua di quanto accaduto a Nizza il 14 luglio scorso. Il profondo senso di sgomento e di dolore di questo folle attacco accomuna l'opinione pubblica internazionale ed è lo stesso sentimento che ci accompagna oggi nell'espressione della più sincera vicinanza ai familiari delle vittime.
Al popolo tedesco desidero manifestare la nostra partecipazione e la nostra solidarietà, convinto di interpretare la sensibilità dell'intera comunità piemontese in questo terribile momento.
Pertanto, chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

Informo che, in apertura della seduta antimeridiana, l'Assessore Saitta svolgerà la comunicazione in merito alle risorse destinate al finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza richiesta dal Consigliere Bono nella seduta antimeridiana del 6 dicembre scorso.
Se mi è concesso, vorrei fare a nome di tutto il Consiglio regionale gli auguri di buon compleanno alla nostra collega Stefania Batzella e, in deroga, possiamo anche farle un piccolo applauso. Auguri anche da parte del Presidente Chiamparino.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 184, inerente a "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g., che prevede il proseguimento dell'esame della proposta di deliberazione n. 184.
Nella seduta pomeridiana del 13 dicembre scorso, è stata esaminata parte degli emendamenti presentati. Si procede ora con l'esame dell'emendamento n. 19).
Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti, Marrone, Pichetto Fratin: al capitolo 3, paragrafo 6, Missione "Trasporti e diritto alla mobilità" (e logistica delle merci), pag. 63, "Trasporto ferroviario", viene inserito il seguente obiettivo: "- potenziamento del servizio passeggeri sulla linea Novara-Arona".
Emendamento rubricato n. 20) presentato dai Consiglieri Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti, Marrone, Pichetto Fratin: al capitolo 3, paragrafo 6, missione "Trasporti e diritto alla mobilità" (e logistica delle merci), pag. 63 "Logistica e mobilità internazionale" viene inserito il seguente obiettivo: riattivazione del collegamento tra Piemonte e la Svizzera, ripristinando la tratta Santhià-Arona" Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Diciamo che in Piemonte, oltre alla chiusura di 14 linee a trasporto locale.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi. Tra l'altro, qualche settimana fa alcuni ragazzi hanno fatto qualche osservazione in merito al comportamento mantenuto in aula: non riuscivano a capire il costante andirivieni e la generale distrazione. Stavamo lavorando sugli emendamenti; vi chiedo gentilmente di sedervi.
Prego, Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
La linea Novara-Arona, al di là delle 14 linee di trasporto locale chiuse in Piemonte (13 dalla Giunta Cota e 1 dall'attuale Giunta Chiamparino), è una linea praticamente in fase ante mortem: solo 2 treni viaggiano al mattino e 2 al pomeriggio. Tuttavia, questa linea ha una speranza: si trova sulla linea del famoso corridoio 24 Genova-Rotterdam.
Se da un lato non ci troviamo d'accordo sul Terzo Valico, dall'altro ci troveremo d'accordo nel potenziamento della linea trasporto passeggeri e di quella trasporto merci, perché purtroppo questa linea è nella situazione paradossale per cui ogni treno - quei pochi rimasti - ha in parallelo uno o due pullman che fanno la stessa tratta: questo non è il modo ottimale - e credo che in quest'Aula lo sappiano tutti - di operare. In più, questa linea dovrà essere potenziata. Allora, noi chiediamo appunto di mantenere in vita il trasporto su ferro perché questo porta a dei benefici ambientali e anche per i passeggeri, che hanno dei tempi di percorrenza dimezzati.
Sappiamo che alcuni lavoratori provenienti dall'Alto Vergante hanno addirittura fatto la scelta di abbandonare il posto di lavoro su Novara perché senza treno i tempi sono troppo lunghi. Ecco, noi vogliamo andare in controtendenza: migliorare il trasporto su ferro.
Nel caso dell'emendamento 20) parliamo purtroppo della linea Santhià Arona, che invece è stata chiusa ma che è una linea importantissima, perch qui parliamo di un collegamento internazionale, che in pratica viene penalizzato, tra Torino e la Svizzera. Il taglio tra Santhià e Arona infatti, consente di dimezzare i chilometri percorsi per andare al Sempione e quindi realizza anche un risparmio di tempo notevole. Purtroppo, per questa linea è stata chiusa. Ma non c'è solo l'esigenza di collegare Torino con l'Ossola e con il Lago Maggiore, ma anche quella di collegare Torino con la Svizzera.
Anche in questo caso, si parla di un collegamento che è importantissimo dal punto di vista dei passeggeri, sia considerando la vocazione sempre più turistica di Torino - io credo che avere un collegamento veloce in treno con la Svizzera sia fondamentale - sia la vocazione turistica del Lago Maggiore e dell'Ossola. Non c'è bisogno che andiamo a vedere gli aspetti naturalistici e ambientali della zona del Lago Maggiore e dell'Ossola, dove penso vi sia la maggiore area selvaggia d'Italia, il Parco nazionale della Val Grande, e dove in ogni caso insistono tantissimi aspetti che potrebbero averne beneficio. Purtroppo anche questa linea è stata chiusa.
Al contrario, sia dal punto di vista trasporto merci sia quello trasporto passeggeri, questo taglio consentirebbe - invece che fare oltre 120 chilometri per arrivare da Santhià ad Arona, passando da Novara - di percorrere questo tratto in soli 60 chilometri. La linea c'è già e si tratta solo di inserirla come uno dei percorsi internazionali fondamentali perché così è e così dev'essere riconosciuto, questa è la realtà dei fatti: consente un collegamento veloce con la Svizzera dell'area del Torinese.
Credo quindi sia fondamentale da realizzare se una Regione vuole giocare tutte le sue carte, sia nell'ambito logistico che turistico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 21) presentato dai Consiglieri Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti e Valetti: Nell'Allegato l, al capitolo 3, paragrafo 6, missione "Trasporti e diritto alla mobilità (e logistica delle merci), pag. 63, "Trasporto ferroviario" viene inserito il seguente obiettivo: "-realizzazione di un progetto che permetta l'interscambio nel nodo di Novara tra la linea AV e linea storica sfruttando l'armatura ferroviaria esistente senza ulteriore consumo di suolo e con investimenti mirati all'adeguamento dell'infrastruttura esistente nel nodo novarese".
La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Questa è una proposta che abbiamo fatto recentemente e che ripresentiamo come emendamento al DEFR. E' una proposta molto interessante perché c'è la possibilità, utilizzando un "baffo", di continuare a permettere una fermata delle Frecce - che pian piano, entro il mese di febbraio, verranno tutte portate fuori dalla linea storica Torino-Milano su Novara. Utilizzeremmo quindi una parte della linea ad alta velocità Torino-Novara, ma consentiremmo al Piemonte nord-orientale di avere una fermata delle Frecce nella Regione, oltre a quella di Torino Credo che questo sia un progetto fondamentale, perché non si pu lasciare metà della Regione senza una fermata delle Frecce, considerando che l'alta velocità Torino-Milano è stata pagata otto miliardi di euro, che era stata promessa una stazione di fermata nel Piemonte orientale a Novara e che questa non è stata realizzata. Con questo progetto, invece, si consentirebbe di avere una fermata delle Frecce a Novara e credo si darebbero benefici a più province e a metà del Piemonte, cosa che purtroppo, questa maggioranza non pare aver l'intenzione di sostenere.
Noi crediamo che questo sia fondamentale perché i piemontesi non meritano di dover andare a Milano o a Torino per prendere una Freccia, un treno ad alta velocità. Poi, non entro nel merito di questo progetto, che è costato il doppio di quello che era previsto e invece, laddove c'è stata una gara internazionale, è costato il 30 per cento in meno rispetto alla previsione di spesa. Sinceramente, infatti, siamo allibiti di fronte a questi numeri. Visto però quanto è costata questa alta velocità, l'utilizzo che si fa di questa linea e del suo potenziale (che è inferiore del 20%) e il fatto che i treni merci non potranno passare su questa linea, per lo meno credo che mantenere una fermata delle Frecce a Novara sia fondamentale, perché se no si cancellerebbe metà del Piemonte dalla possibilità di salire su una Freccia: altrimenti dovremo andare in Lombardia.
Ecco che allora ci troviamo a fare come i Sindaci del Novarese, che ormai vanno a manifestare per il mantenimento dei punti nascita in Lombardia. Ma spiegatelo voi, visto che sono della vostra maggioranza, che la sanità è regionale e che bisogna manifestare per mantenere i punti nascita in Piemonte, non in Lombardia!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie.
Mi riallaccio all'ultima frase dell'intervento del collega Andrissi nel senso che in Lombardia, in effetti, stanno facendo delle deroghe alla chiusura dei punti nascita e al criterio dei 500 parti: la Lombardia quindi, sta facendo queste deroghe e noi no.
Però, rimaniamo invece sul tema del trasporto locale. Stiamo parlando di treni di ambito nazionale, ma è ovvio che la Regione Piemonte potrebbe fare pressioni e presentare un progetto realizzabile in brevissimo tempo come quello, appunto, di un semplice interscambio a Novara tra la linea ad alta velocità e la linea storica, senza fare tutte quelle grandi infrastrutture che il Presidente Chiamparino ha messo nel "patto per il Piemonte", siglato con il Presidente Renzi e che adesso non sappiamo più se vale e quanto vale (lo vedremo nei prossimi mesi).
Noi crediamo che occorra una proposta semplice: noi, cioè, dobbiamo andare verso proposte semplici, low cost e facilmente eseguibili, perché se iniziamo dappertutto ad aprire cantieri, infrastrutture ed opere, vediamo che, con i tagli dei finanziamenti statali, i cambi dei Governi, gli avvicendamenti delle Amministrazioni regionali, i mutamenti di prospettive e di logiche, andiamo sempre a promettere delle cose e finiamo solo invece, per non realizzarne neanche una piccola parte e per perdere servizi.
Il tema sollevato dal collega Andrissi, quindi, è un tema fondamentale l'abbiamo ovviamente analizzato come Gruppo anche con il Vicepresidente della Commissione trasporti. E' evidente a tutti che privare Novara - e aggiungo anche Vercelli - di una fermata delle Frecce bianche (non parliamo di quelle rosse) e non dare un'alternativa se non quella di dire "aggiungiamo dei regionali veloci" ci sembra veramente un danno notevole per la Regione Piemonte e per i pendolari: sono tanti i pendolari che da Novara vanno a Milano e sono tanti quelli che da Novara vanno a Torino.
Quindi, questa proposta di realizzare una fermata dell'alta velocità che esce dall'alta velocità, ferma a Novara e rientra sulla linea storica per Milano - è una proposta che si potrebbe fare in un anno, con un costo di uno o due milioni di euro. spero dunque che la Regione ci pensi. Il collega Andrissi presenterà anche altri atti di indirizzo - ne abbiamo già presentati e proposti in questo senso - e speriamo di venire ascoltati su proposte di buon senso che fanno risparmiare alla Regione e che offrono servizi ai cittadini.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti, Marrone, Pichetto Fratin: al capitolo 3, paragrafo 6, Missione "Trasporti e diritto alla mobilità" (e logistica delle merci), pag. 63, "Logistica e mobilità internazionale" viene inserito il seguente obiettivo: ripristinare il pieno funzionamento della ferrovia del Frejus per favorire il trasferimento del trasporto merci dalla gomma al ferro per promuovere il sistema logistico piemontese".
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo emendamento fa riferimento alla cosiddetta linea storica, la linea che collega l'Italia alla Francia, passando attraverso il tunnel del Frejus. Tunnel che, ricordiamolo, è stato oggetto di interventi di ammodernamento e di adeguamento che si sono conclusi soltanto nel 2011 e sono costati oltre 100 milioni (107 milioni, per l'esattezza).
Attraverso quest'emendamento, chiediamo che si sfrutti appieno la possibilità di questo tunnel, cosa che tra l'altro era prevista prima di avviare i lavori per il nuovo tunnel, quello cosiddetto di base, lungo 57 chilometri. La linea storica in Val di Susa avrebbe dovuto, secondo alcuni annunci piuttosto eclatanti usciti nel corso degli anni, raggiungere la saturazione già diversi anni fa.
In realtà, la saturazione non è stata mai raggiunta e siamo anche ben distanti dal raggiungimento. A questo punto siamo arrivati anche a renderci piuttosto ridicoli perché, anche da quanto risulta da un'interrogazione che ho presentato all'Assessore Balocco qualche tempo fa, il collegamento che passa attraverso il tunnel del Frejus non è neanche più utilizzato per il trasporto dei passeggeri. Alla stazione di Torino Porta Nuova sui pannelli che indicano i treni che partono in direzione Francia, dove un tempo leggevamo Modane, adesso leggiamo Bardonecchia. A Bardonecchia i passeggeri vengono fatti scendere, vengono caricati sui pulmini e trasferiti dall'altra parte della frontiera. Non so che cosa potrebbe pensare l'Europa se ci vedesse, nel senso che siamo così attenti a quello che ci chiede l'Europa, ma un trasporto passeggeri così ridicolo, considerando l'investimento che abbiamo fatto su questo tunnel, ci rende agli occhi dell'Europa veramente al pari di un Paese non dico del terzo mondo, ma quasi.
Attraverso quest'emendamento noi chiediamo che ci sia un impegno per far fruttare questo investimento. Si è trattato di un investimento piuttosto pesante per le nostre casse e non vedo per quale motivo dovremmo rinunciare a questo tunnel soltanto perché si prevede di scavarne un altro con costi esorbitanti a fondo valle.
Con questa nostra proposta speriamo che ci sia l'impegno, da parte del Consiglio e della Giunta, di lavorare in questa direzione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 25) presentato dai Consiglieri Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti, Marrone, Pichetto Fratin: al capitolo 3, paragrafo 6, Missione "Trasporti e diritto alla mobilità" (e logistica delle merci), pag. 63, "Logistica e mobilità internazionale" viene stralciato il seguente obiettivo: politiche di accompagnamento e territorializzazione inerenti la realizzazione delle grandi infrastrutture di rilevanza strategica (Nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione e Terzo Valico dei Giovi".
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Abbiamo visto nel documento di economia e finanza regionale che c'è una parte relativa alle politiche di accompagnamento e territorializzazione inerenti alla realizzazione delle grandi infrastrutture di rilevanza strategica.
Noi chiediamo di stralciare quest'obiettivo. Abbiamo già detto, in più occasioni, come risulti totalmente inaccettabile far passare degli interventi, che sarebbero dovuti da parte di qualsiasi amministrazione come delle compensazioni legate a delle grandi opere inutili.
Abbiamo ricevuto in audizione due Sindaci della Val di Susa, il Sindaco Plano di Susa e il Sindaco Ollivier di Chiomonte. Abbiamo visto che, in entrambi i casi, quindi sia nel caso in cui a parlare fosse un Sindaco No TAV sia nel caso in cui a parlare fosse un Sindaco Sì TAV, si presentavano delle problematiche relative alle compensazioni, dovute in particolare alla gestione delle opere richieste, proprio perché gli uffici comunali non sono in grado di gestire tutta la mole di progettazione e di documenti necessari per portare a termine gli interventi.
Al di là di questo, leggendo nel merito gli interventi previsti come compensazione, abbiamo rilevato come ce ne fossero alcuni che francamente non possiamo assolutamente classificare come compensazioni. Ad esempio, per il Comune di Susa, è previsto un intervento su un istituto scolastico.
Noi riteniamo assolutamente vergognoso che si possa far passare come compensazione, dovuta all'impatto di una grande opera sul territorio, un intervento su un istituto scolastico. Se siamo arrivati al punto in cui un Comune, per avere a disposizione delle risorse e fare degli interventi sacrosanti come quelli su locali frequentati da studenti, deve aspettare di avere una grande opera sul territorio, direi che possiamo veramente alzare bandiera bianca perché, a questo punto, né le politiche regionali né le politiche nazionali possono salvarci.
Riteniamo, pertanto, che fra gli obiettivi della Regione non ci debba essere questo accompagnamento alla gestione delle compensazioni, proprio perché questi interventi non devono essere classificati come compensazione.
Sono interventi dovuti e qualsiasi ente pubblico che sia rappresentativo dei territori e dei cittadini dovrebbe ribadire in tutte le sedi questo concetto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti, Marrone, Pichetto Fratin: al capitolo 3, paragrafo 6, Missione "Trasporti e diritto alla mobilità" (e logistica delle merci), pag. 64, "Trasporto pubblico locale", viene inserito il seguente obiettivo: ridefinizione della rete di trasporto su gomma in funzione dell'adduzione alla rete ferroviaria regionale, eliminando le sovrapposizioni gomma/ferro razionalizzando i programmi di esercizio del trasporto extraurbano".
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 16), al capitolo 3, paragrafo 6, sulla missione trasporti aggiungiamo l'obiettivo di "ridefinizione della rete di trasporto su gomma, in funzione dall'adduzione a rete ferroviaria regionale".
Sembra banale. Ne parlavamo già in sede di scrittura della legge istitutiva dell'Agenzia della mobilità e dello statuto dell'agenzia, ma la Regione è il primo promotore di questo meccanismo e, tuttora, questo meccanismo, fatica un po' a partire anche per una certa inerzia delle amministrazioni precedenti a gestire il trasporto pubblico in maniera non esattamente coordinata. Questo lo vediamo in particolare in Città metropolitana, ma anche notizie che ci arrivano dalle Province confermano che il coordinamento non è ancora molto efficiente.
Siamo ancora ben lungi da aver risparmiato sulle sovrapposizioni gomma treno, con il rischio di fare dei tagli ai servizi poco proponibili e con la resistenza della popolazione che già soffre un sistema di servizi di trasporto poco efficiente e poco soddisfacente.
Le razionalizzazioni di programmi di esercizio, programmi che ancora aspettiamo anche in Città metropolitana, sono l'obiettivo indispensabile per razionalizzare la spesa regionale sul trasporto pubblico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti, Marrone, Pichetto Fratin: al capitolo 3, paragrafo 6, Missione "Trasporti e diritto alla mobilità" (e logistica delle merci), pag. 64, "Trasporto pubblico locale", viene inserito il seguente obiettivo: rinnovare la dotazione del parco autobus di servizio di trasporto su gomma, con mezzi ecosostenibili e tecnologicamente avanzati che garantiscano una concreta riduzione degli inquinanti e migliorino i servizi di trasporto pubblico locale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non è che ci vogliamo accanire particolarmente sulla parte relativa ai trasporti, ma ci sono diverse missioni che avevano una serie di integrazioni da fare. Quella che forse aveva gli obiettivi più delineati in maniera specifica, quindi su cui è stato possibile intervenire in maniera più mirata, era proprio la missione trasporti: diritto alla mobilità e logistica delle merci.
In particolar modo, a pagina 64, trasporto pubblico locale, vorremo inserire un obiettivo, cioè "rinnovare la dotazione del parco autobus di servizio di trasporto su gomma, con mezzi ecosostenibili e tecnologicamente avanzati che garantiscano una concreta riduzione degli inquinanti e migliorino anche i servizi di trasporto pubblico locale".
Non solo nella Città di Torino e nella conurbazione, ma anche nelle linee bus extraurbane, abbiamo spesso mezzi obsoleti sia dal punto di vista delle norme antinquinamento rispettate, sia dal punto di vista dei confort per passeggeri. Quindi occorre un investimento programmato nel tempo, che permetta una sostituzione, possibilmente andando verso motorizzazioni ecocompatibili. Noi pensiamo, soprattutto, a motori a ciclo Otto alimentati a metano, se possibile, o GPL o, comunque, ibridi in quanto, ancora oggi la motorizzazione solo elettrica, forse, non permette un'autonomia così lunga come quella richiesta per autobus extraurbani. Pensiamo possa essere uno degli obiettivi da inserire, almeno per un documento che programma a tre anni, quindi fino al 2019, così da iniziare a segnare un punto. Quindi non solo quel piccolo numero di autobus elettrici che sono stati acquistati per la Città di Torino, ma pensiamo anche a tutto quello che è l'extraurbano, con la media e la lunga percorrenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti, Marrone, Pichetto Fratin: al capitolo 3, paragrafo 6, Missione "Trasporti e diritto alla mobilità" (e logistica delle merci), pag. 64, "Trasporto pubblico locale", viene inserito il seguente obiettivo: '- regolamentare e promuovere interventi sulla mobilità condivisa per ridurre l'uso dell'auto privata a favore di forme di trasporto sostenibili'.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie.
Sempre sulla missione trasporti (se non sbaglio, è la n. 10), paragrafo 6, capitolo 3, visto che stiamo per iniziare a discutere una proposta di legge sulla mobilità condivisa, vorremmo inserire l'obiettivo "regolamentazione e promozione interventi sulla mobilità condivisa per ridurre l'uso dell'auto privata a favore di forme di trasporto sostenibili", a maggior ragione a seguito di una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha impugnato una norma della Regione Piemonte per quanto riguarda il tema "taxi e forme di servizio di taxi abusivo", come lo definisco io, cioè quelle di Uber. Quindi, noi non siamo assolutamente a favore, anzi, siamo contro forme di servizio taxi abusive, come quelle esercitate tramite Uber.
Questa è la nostra convinzione. Proprio per questo, crediamo che serva regolamentare bene queste forme di mobilità condivisa, cioè laddove non c'è una legge che norma e che dice cosa si può fare, cosa non si può fare e come farlo; poi, ovviamente, entrano operatori privati, o multinazionali come quella di Uber, che permettono di aggirare la normativa oggi esistente. Sostanzialmente, occorre rinnovare la normativa esistente proprio perché ci sono nuove tecnologie, quali le applicazioni internet che permettono ai proprietari privati di automobili di dare passaggi retribuiti, pur in assenza di licenza, quindi bypassando la normativa nazionale.
Crediamo non si debba aver paura di rivedere in maniera organica la normativa, perché realizzando interventi piccoli e puntuali, come avvenuto in quest'ultimo caso, poi, la Corte Costituzionale li impugna come competenza non nostra. Invece, se proviamo a normare la mobilità condivisa come competenza propria della Regione, possiamo, forse, mettere dei paletti ed evitare una lotta tra cittadini rispetto ai servizi di taxi o, comunque di passaggi su autovetture private.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 17) presentato dai Consiglieri Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti, Marrone, Pichetto Fratin: al capitolo 3, paragrafo 6, missione "Trasporti e diritto alla mobilità" (e logistica delle merci), pag. 64, "Viabilità e infrastrutture stradali" viene inserito il seguente obiettivo: '- assegnare risorse per il ripristino e la manutenzione della viabilità provinciale in dissesto al fine di migliorare la sicurezza stradale'.
Ha chiesto la parola il Consigliere Campo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento voglio riportare l'attenzione sulla questione della viabilità provinciale in dissesto, per cui chiediamo che venga inserito un ulteriore obiettivo dove si parla di trasporti e diritto alla mobilità (e logistica delle merci).
Chiediamo di assegnare risorse per il ripristino e la manutenzione della viabilità provinciale. Mai come in quest'ultimo periodo è diventato evidente lo stato, già trascurato, delle nostre strade provinciali, e non solo, perché anche quelle comunali, evidentemente, soffrono. Però, quelle provinciali soffrono in maniera, ormai, cronica del definanziamento strutturale delle Province.
Passata la sbornia referendaria, sarebbe ora, finalmente, di porre mano a rimettere in piedi quei servizi che erano, e sono tuttora, fondamentali che le Province devono svolgere, ma che non possono realizzare in quanto non hanno le risorse.
Quindi, con questo emendamento chiediamo, secondo il principio di sussidiarietà (che è scritto in Costituzione) che, se non ce la fa l'ente di rango inferiore, il problema si sposti all'ente di rango superiore e poi, eventuale, al livello nazionale. Inserendolo tra gli obiettivi del DEFR, sostanzialmente, chiediamo anche alla Regione di farsi voce forte a livello nazionale, per permettere ai cittadini di potersi muovere liberamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: "Nell'allegato A della PDCR n. 184 'Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2019', a pagina 85, gli ultimi tre periodi del paragrafo 5.2 sono sostituiti dai seguenti due periodi: 'A tal fine, in data 22 settembre 2016, è stato sottoscritto un protocollo di intesa fra Regione Piemonte, Agenzia delle Entrate, Guardia di finanza e Anci Piemonte che ha l'obiettivo di rilanciare il coinvolgimento degli enti territoriali piemontesi nel contrasto all'evasione.
In questa medesima prospettiva, l'amministrazione regionale ha previsto con la legge di assestamento forme di incentivazione a favore dei comuni complementari a quelle statali, come già sperimentato da altre Regioni'.".
Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

L'emendamento n. 4) interviene a pagina 85 del DEFR dando atto che, in data 22 settembre 2016, è stato sottoscritto il protocollo d'intesa tra Regione Piemonte, Agenzia delle Entrate, Guardia di finanza e ANCI Piemonte, con l'obiettivo di rilanciare il coinvolgimento degli enti territoriali piemontesi nel contrasto all'evasione.
La modifica sta solo nel fatto che nel testo si dava atto, invece, che era in corso di predisposizione.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo ponendo in votazione...



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Vignale.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

No, non temporeggiavo.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Ho chiesto di intervenire per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti.
Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 22), primo firmatario il Consigliere Andrissi, il parere è favorevole.
In relazione all'emendamento rubricato n. 23), primo firmatario il Consigliere Andrissi, il parere è favorevole, a condizione che, dopo la parola "prevedere" e prima della parola "adeguate", vengano aggiunte "nella predisposizione degli strumenti di sostegno alle politiche industriali regionali", che è esattamente l'inciso che manca rispetto a un atto di indirizzo che il Consiglio regionale ha votato su questo tema, che comprendeva anche questa frase.
Sull'emendamento rubricato n. 8), presentato dal Consigliere Bono, il parere è favorevole.
Per quanto concerne l'emendamento rubricato n. 9), presentato dal Consigliere Bono, il parere è favorevole a condizione che la parola 'attuerà' venga sostituita con le parole "dovrà proseguire". Stiamo parlando delle attività del distretto di rafforzamento dei servizi territoriali. Per noi, le politiche di rafforzamento dei servizi territoriali sono in atto, quindi dovranno proseguire, nella formulazione originaria, invece, era intesa con la parola "attuerà".
Sull'emendamento rubricato n. 7), presentato dal Consigliere Bono, il parere è contrario.
Il parere è favorevole sugli emendamenti della Giunta.
In merito all'emendamento rubricato n. 26), presentato dalla Consigliera Frediani, il parere è negativo.
Sull'emendamento rubricato n. 10), primo firmatario Consigliere Valetti, il parere è favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 11), primo firmatario Consigliere Valetti, il parere è favorevole.
In relazione all'emendamento rubricato n. 12), presentato dal Consigliere Valetti, il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 13, presentato dal Consigliere Valetti, il parere è favorevole, a condizione che, dopo le parole "sulle tracce ferroviarie", vengano inserite le parole "previa verifica della compatibilità economica".
Sull'emendamento n. 14), Consigliere Valetti, parere favorevole.
Sull'emendamento n. 15), Consigliere Valetti, parere favorevole.
Sull'emendamento n. 18), Consigliere Campo, parere favorevole.
Sull'emendamento n. 19) vorrei essere chiaro: a parte la Cuneo-Ventimiglia su cui c'è una scelta chiara, laddove tutti gli altri emendamenti propongono il ripristino di linee soppresse dalle precedenti amministrazioni regionali, l'atteggiamento non è, di per sé, contrario, ma non vogliamo metterlo all'interno di un DEFR, perché sarà parte della trattativa che l'Assessore Balocco farà in merito al Contratto Ponte con RFI.
Sull'emendamento n. 19), quindi, parere contrario.
Sull'emendamento n. 20), Consigliere Andrissi, parere contrario.
Sull'emendamento n. 21), Consigliere Andrissi, parere favorevole.
Sull'emendamento n. 24), Consigliera Frediani, parere contrario.
Sull'emendamento n. 25), Consigliera Frediani, parere contrario.
Sull'emendamento n. 16), Consigliere Valetti, parere favorevole.
Sull'emendamento n. 5), Consigliere Bono, parere favorevole.
Sull'emendamento n. 6), Consigliere Bono, parere favorevole.
Sull'emendamento n. 17), Consigliere Campo, parere contrario.
E' evidente che quegli emendamenti che intervengono su emendamenti presentati dalla Giunta regionale, sui quali è stato dato parere favorevole, vengono accolti come sub-emendamenti all'emendamento principale, verranno votati e quindi entreranno poi nell'emendamento principale.



PRESIDENTE

Propongo un minuto di sospensione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.28, riprende alle ore 11.43)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 22), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 23), come modificato, sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 8), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 9), come modificato, sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 26), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore "G. C. Faccio" di Vercelli


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Superiore "G. C. Faccio" di Vercelli in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 184, inerente a "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 184, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 10), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 11), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 12), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 13), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 14), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 15), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 18), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 19), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 20), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 21), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 24), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 25), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 17), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio approva.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 184, il cui testo, come modificato verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

L'Assessore Saitta è nei paraggi? La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Prima che arrivi l'Assessore Saitta, vorrei fare una richiesta a lei e ai gentili Capigruppo, prima di tutto.
Come sapete, questa mattina, in un incontro pubblico (al primo piano) tra tutti noi e i dipendenti dei Centri per l'impiego, affinché il Consiglio regionale prendesse una posizione, prima dell'incontro fra la Regione e, all'interno dell'Osservatorio, i dipendenti delle ex Province ma in generale, per esplicitare quello che la Regione ha già iniziato a richiedere, in parte, al Parlamento, e cioè che nel ""Milleproroghe"" ci sia la possibilità di riconfermare questi precari...



PRESIDENTE

Esprima la sua richiesta, Consigliere.



GRIMALDI Marco

E che anche gli altri enti si prendano la responsabilità, la Regione e la Città metropolitana.
Come lei sa, il Consigliere Appiano ha chiesto l'iscrizione all'o.d.g.
del nostro ordine del giorno chiamato ad assicurare continuità. Questo è stato accolto e mi pare che ce ne sia anche uno del Movimento 5 Stelle.
Poiché l'incontro è alle ore 13, chiederei, se i Capigruppo sono d'accordo, di votare i testi dopo le comunicazioni dell'Assessore Saitta o prima, anche perché il Parlamento, la Città metropolitana, le Province e la Regione abbiano chiaro l'intendimento che, tra l'altro, abbiamo già espresso un paio di ore fa in quella sede.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche noi, questa mattina, abbiamo depositato un atto di indirizzo.
Credo ci sia qualche piccola sfumatura negli impegni, qualche piccola differenza.
Vorrei avere, però, dal Vicepresidente Reschigna qualche informazione in merito all'impegno della Regione, in caso di ricorsi da parte dei precari, perché mi pare che alla fine il punto su cui non si è riusciti finora a trovare l'intesa sia quello. Nel senso che, in passato, la Città metropolitana ha già ricevuto dei ricorsi e, nella fattispecie, li ha persi proprio perché si tratta di un qualcosa che va contro la legge, il fatto di rinnovare i contratti in questo modo. Quindi, il timore della Città metropolitana è proprio di doversi poi accollare i costi, diretti e indiretti, dovuti ad eventuali azioni legali portati avanti dai precari.
In modo informale, prima l'Assessore Reschigna mi ha un'anticipazione sul fatto di aver scritto una lettera che dovrebbe rassicurare la Città metropolitana, però vorremmo conoscere nel dettaglio il contenuto della lettera e capire se riusciamo a sostenere anche la Città metropolitana che va incontro al rischio più grande, in questa situazione.



PRESIDENTE

Anzitutto, vorrei dare una comunicazione al Consigliere Bono, sulla sua precedente richiesta.
La Giunta ha sentito i vertici di SCR per quanto riguarda il bando di concorso. C'è la disponibilità ed è stata data la conferma a posticipare il bando fino al 16 gennaio 2017. Quindi la scadenza del bando sarà il 15 gennaio 2017.
Poi, per quanto riguarda questi due atti di indirizzo, in questo momento, l'oggetto di discussione è se votarli o non votarli, senza aprire un dibattito, perché i documenti sono diversi.
Quindi, dovete dire se volete votarli prima o dopo le comunicazioni dell'Assessore Saitta e se l'Aula acconsente.
BONO Davide (fuori microfono) Basta che Saitta ci sia nel pomeriggio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Solo per un aspetto. E' evidente che com'è accaduto in altri casi, se vi è un ordine del giorno ampiamente condiviso, sostanzialmente, si mette in votazione, quindi non porta via del tempo rispetto alla calendarizzazione, dando comunque una risposta, quindi nulla da eccepire.
Se, in una calendarizzazione complessa rispetto ad alcune urgenze che ci sono all'interno dell'ordine del giorno, questo apre, perché mi pare di capire che le posizioni dei due ordini del giorno non sono proprio identici, aprirebbe una lunga discussione, allora da questo punto di vista non siamo d'accordo.



PRESIDENTE

In pratica, lei sarebbe d'accordo se si mette subito in votazione senza la discussione.
La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Come primo firmatario di uno dei due ordini del giorno, credo che l'urgenza indifferibile di intercettare la scadenza nazionale del ""Milleproroghe"" ci imponga di valutare il voto e basta. Poi, ci saranno occasioni per entrare nel merito della questione...



PRESIDENTE

Va bene anche per il Movimento 5 Stelle? La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
No. Ci farebbe piacere sapere che cosa pensate anche del nostro ordine del giorno, anche perché dare il parere a busta chiusa...



PRESIDENTE

Interrompiamo i lavori per un paio di minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.04, riprende alle ore 12.07)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame mozione n. 963 "Assicurare continuità di funzionamento e attuali livelli occupazionali dei Centri per l'impiego" presentata dai Consiglieri Appiano, Ferrentino, Grimaldi, Rossi, Corgnati, Molinari, Allemano Accossato, Conticelli, Ravetti, Ottria, Valle, Gallo, Caputo

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

esame mozione n. 964 "Continuità di funzionamento dei Centri per l'impiego e tutela dei livelli occupazionali" presentata dai Consiglieri Frediani Bertola, Batzella, Andrissi, Valetti., Mighetti, Bono, Campo


PRESIDENTE

Colleghi, mettiamo in votazione l'atto...



(Commenti del Vicepresidente Reschigna)



PRESIDENTE

A titolo di cortesia, così come ha suggerito il Consigliere Vignale per evitare problemi, chiedo gentilmente al Vicepresidente Reschigna di fare soltanto una puntualizzazione.
La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Vorrei fosse chiaro, anche in relazione agli interventi che abbiamo ascoltato e al contenuto degli ordini del giorno.
Ieri sera, c'è stata una riunione tra la Regione, la Città metropolitana e le rappresentanze sindacali della Città metropolitana con il Direttore dell'Agenzia Piemonte Lavoro e, in base all'esito di quella riunione, oggi l'Assessora Pentenero firma una lettera alla Città metropolitana, con la quale chiede alla Città metropolitana di non interrompere il rapporto di lavoro, perché altrimenti l'interruzione sarebbe già avvenuta.
Stiamo lavorando tutti: l'Assessora Pentenero, il sottoscritto, tutte le Regioni. Perché voglio ricordare all'Aula che per il Piemonte la situazione riguarda 21 precari (20 della Città metropolitana e uno di Biella), ma in tutta Italia il problema coinvolge circa un migliaio di persone con contratti a tempo determinato, senza le quali i centri per l'impiego vanno a rotoli.
Visto che lavoriamo tutti, abbiamo sufficienti garanzie da parte del Governo che nel decreto legge "Milleproroghe" verrà inserita la proroga che consentirà il prolungamento dei contratti di lavoro dei precari per tutto il 2017. Ma un conto è chiedere - come siamo disponibili a fare, e verrà formalizzato questa mattina - che la Regione chieda alla Città metropolitana di non interrompere i rapporti di lavoro (in parole povere di non chiudere le posizioni INPS), altro conto è dire che la Regione Piemonte si assume tutte le responsabilità derivanti dal prolungamento di un contratto: è cosa diversa! Peraltro, anche in merito al tema degli eventuali ricorsi, ricordo al Consiglio regionale che l'anno scorso alcuni lavoratori della Città metropolitana hanno presentato ricorso al Giudice del Lavoro perché c'è stata un'interruzione di cinque mesi del loro rapporto di lavoro. In questo caso, non c'é interruzione di rapporto di lavoro, sul presupposto - lo ripeto - che entro il 31 dicembre il Governo, con l'approvazione del decreto legge "Milleproroghe", consenta il prolungamento. È evidente che se il Governo non inserisce la norma nel decreto "Milleproroghe" la situazione muore - purtroppo lo devo dire - perché non c'è possibilità, da parte della Regione, né da parte della Città metropolitana, di violare la norma di legge. La questione è in questi termini.
Il primo comma dell'atto d'indirizzo del Movimento 5 Stelle, vista la realtà della situazione, non può essere accettato dalla Giunta: lo dico molto francamente, perché noi non possiamo surrogare una responsabilità.
Noi stiamo lavorando affinché questo tipo di situazione non determini fatti incresciosi che metterebbero a repentaglio il lavoro di 21 persone, ma, dal nostro punto di vista, con altrettanta importanza, metterebbero a repentaglio anche l'attività dei centri per l'impiego.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Ho preso un impegno con l'Aula che non dovevamo aprire un dibattito Consigliera Frediani.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Volevo intervenire solo in risposta alle precisazioni del Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Scusi, Presidente, un'ultima considerazione, se posso.
Il tema del patto di stabilità non si pone: in primo luogo, perché non c'é più il patto di stabilità, ma c'é equilibrio di bilancio; in secondo luogo, perché la partita per la Città metropolitana è a saldo zero. Perch è vero il che il rapporto di lavoro è con la Città metropolitana, ma è altrettanto vero che (15 e 16) il costo di questo personale è stato pagato per due terzi dal Governo e per un terzo dalla Regione Piemonte, quindi è a saldo zero la questione "incidenza sul patto di stabilità", o - meglio ancora - sugli equilibri di bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Vorrei solo focalizzare l'attenzione su un punto: in questo caso, è un problema di responsabilità che ricadrebbe sulla Città metropolitana, che rinnova un contratto contro la normativa vigente; il problema è quello, di fatto! Non è problema di saldo zero, costo zero o altro. E' proprio un problema di responsabilità di un atto che è contro la normativa.
Nell'atto di indirizzo, comunque, si chiedeva un intervento per cercare di tutelare al massimo tutti gli Enti coinvolti: in questo caso, Regione e Città metropolitana.
Se possibile, chiederei una sospensione di qualche minuto per trovare un accordo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessora Pentenero, per una breve precisazione ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Chiedo scusa, intervengo solo per precisare quanto è stato detto un attimo fa dalla Consigliera Frediani.
Al netto del fatto che quando si governa ci si deve assumere delle responsabilità, quello che si chiede alla Città metropolitana è semplicemente di non dare avvio all'interruzione del contratto in essere.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Non di prolungarlo!



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Poiché i tempi sono molto stretti, e ipotizziamo che il decreto "Milleproroghe" sia approvato entro il 31 dicembre, la Città metropolitana dovrebbe dare comunicazione dell'interruzione di contratto qualche giorno prima.
Se la Città metropolitana non dà comunicazione dell'interruzione di contratto entro il 31 dicembre, e dal 1° gennaio, verosimilmente, ad approvazione del decreto "Milleproroghe" effettuata, potranno rinnovare il contratto, nulla succede. Se, invece, danno avvio all'interruzione del pubblico contratto, questo fa sì che dal 1° di gennaio non sia più in essere, e quindi anche se all'interno del decreto "Milleproroghe" ci sarà la norma che permette la proroga dei contratti stessi, non potranno più rinnovarlo. E' un modo un po' generale per poter far sì che la questione in una dinamica di assenza di norme, possa proseguire per il 1° gennaio.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Posso chiedere tre minuti di sospensione, Presidente?



PRESIDENTE

Abbiamo detto che non c'è dibattito. Posso sospendere per qualche minuto la seduta.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Posso consultarmi con i colleghi per qualche minuto, Presidente?



PRESIDENTE

Ci mancherebbe! La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.14, riprende alle ore 12.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Prima di tutto vorrei precisare un aspetto: come risulta evidente da due anni a questa parte (perché ogni anno, a dicembre, ci troviamo in questa situazione), per noi il punto fondamentale è la salvaguardia di questi 20 posti di lavoro e del servizio reso ai cittadini. Ricordiamo che questi 20 precari svolgono da anni una funzione fondamentale nei centri per l'impiego. Questo rimane il punto fermo e credo che sia un aspetto condiviso da tutti, sia rispetto alle 20 persone in oggetto, sia rispetto al compito che svolgono, che è fondamentale per la nostra società e per l'organizzazione delle politiche del mondo del lavoro.
Detto ciò, è chiaro che siamo in un momento in cui è necessario trovare una soluzione un pochino più stabile, perché, altrimenti, ogni dicembre ci troviamo qua a votare ordini del giorno sui precari, che continuano a rimanere tali.
Gli atti di indirizzo presentati, sia da noi che dalla maggioranza vanno sicuramente in questa direzione, ovvero cercare un qualcosa di più stabile e definitivo che possa dare anche un po' di serenità a questi lavoratori e consentire un'organizzazione più stabile dei servizi per il lavoro.
Alla luce di tutto questo, rispetto all'atto di indirizzo che ho depositato, in questa situazione emergenziale a noi preme che ci sia un impegno da parte della Regione per dare sostegno a quella che sarà un'azione della Città metropolitana, che si esporrà, in certo senso, non avviando, come diceva l'Assessore, la procedura di interruzione dei contratti.
Chiediamo il sostegno dell'Aula rispetto a quest'azione della Città metropolitana, e quindi eliminiamo il primo paragrafo dall'impegno e lasciamo il restante contenuto del nostro atto di indirizzo (in pratica, il testo compreso fra le parole "ad attivarsi" fino a "funzione" viene stralciato dalla mozione depositata).



PRESIDENTE

Si avvicini al banco della Presidenza per sottoscrivere la modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Volevo chiederle se potevamo iniziare la seduta d'Aula del pomeriggio, anziché alle ore 15 come da calendario, alle ore 15.30, perché questa mattina ci sono stati alcuni incontri che necessitano di essere approfonditi in una riunione di Gruppo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono i question time. Possono andare avanti i question time l'interesse è che la seduta inizi alle 15.30. Okay, va bene.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla mozione n. 693, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 694, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Caccia

Esame disegno di legge n. 219, inerente a "Modifiche alla legge regionale 4 maggio 2012, n. 5 (Legge finanziaria per l'anno 2012)"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 4) all'o.d.g., che prevede l'esame del disegno di legge n. 219 "Modifiche alla legge regionale 4 maggio 2012, n. 5 (Legge finanziaria per l'anno 2012)", assegnato alla Commissione in data 10 agosto 2016 e richiamato in aula ai sensi dell'articolo 37, comma 4, del Regolamento.
La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Mi hanno spiegato che in questo caso, non essendoci il relatore, è compito dell'Assessore illustrare il disegno di legge in oggetto. Peraltro come abbiamo già avuto occasione di rilevare in Commissione, si tratta di un disegno di legge molto semplice, che di fatto va a sanare una dinamica creatasi in seguito all'abrogazione della legge regionale n. 70 che gestiva l'attività venatoria in questa regione.
Di fatto, non vi è più stato un provvedimento di legge che andasse a regolamentare le specie cacciabili, in particolare queste specie cacciabili, ed è un'anomalia che ha evidenziato il Tribunale Amministrativo Regionale chiedendoci di inserire le specie di cui stiamo parlando - per lo più anatidi, quindi specie di anatre migratorie - nel calendario venatorio perché non vi era un provvedimento di legge che andasse a vietarle dopo l'abrogazione della legge n. 70.
Naturalmente noi abbiamo ottemperato alla richiesta del Tribunale Amministrativo, ma contemporaneamente abbiamo provveduto, come Giunta, a emanare questo disegno di legge, che ha avuto il suo percorso in Commissione e, insomma, non c'è molto da dire nel merito.
Come ho già avuto occasione di dire in Commissione, si tratta di specie che in questi anni (posso testimoniare dalla mia presenza in Assessorato che si occupa di caccia) non sono mai state rivendicate e richieste nel calendario venatorio da nessuna associazione venatoria, quindi, di fatto, è stata un po' una sorpresa anche per loro trovarsele e credo che vi sia anche un po' di imbarazzo nel mantenerle nell'elenco di quelle cacciabili.
In sostanza, per ora andiamo a sanare quest'anomalia, così poi si pu partire - immagino e spero - con l'approvazione della legge che dovrebbe essere invece più complessiva e finalmente dare anche a questa regione una legge sull'attività venatoria e sulla gestione della fauna selvatica, e non solo.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Colleghi, essendo stato il provvedimento richiamo in aula, in Commissione non sono stati designati i relatori; naturalmente la discussione è una discussione generale, ma possiamo - se ritenete considerare in qualche modo relatori i Consiglieri Bertola, Vignale Corgnati e Grimaldi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo disegno di legge approda in aula senza aver terminato il suo percorso nella Commissione competente, poiché la Giunta regionale ha optato per il richiamo in aula.
Noi siamo semplicemente a ribadire la nostra posizione rispetto a questo disegno di legge, che è favorevole poiché va comunque a tutelare delle specie animali. La nostra posizione sulla questione della caccia fa sì che qualsiasi misura atta a tutelare delle specie che al momento non lo sono veda il nostro parere favorevole.
Peraltro, sia all'esame della Commissione sia adesso in Aula, peraltro rispettando scrupolosamente il Regolamento consiliare che, in assenza di relatori, richiede la firma di tre Capigruppo, abbiamo presentato due emendamenti, che avevamo proposto anche all'esame della Commissione.
Rispettivamente, uno va ad aggiungere alle specie tutelate anche il fagiano di monte o gallo forcello (che dir si voglia) e la coturnice; l'altro aggiunge il merlo tra le specie protette.
Abbiamo volutamente separato tali questioni per permettere a questo Consiglio regionale sia di approvare complessivamente i due emendamenti sia di provvedere ad un'approvazione parziale.
Segnalo che, riguardo alla coturnice e al fagiano di monte, si tratta di un emendamento già presentato da noi, ma anche dalla maggioranza, in occasione dell'esame del collegato alla finanziaria. Emendamento che, poi limitatamente a quello di maggioranza - venne ritirato per favorire una più agevole conclusione dell'esame del collegato stesso.
Ricordo che il nostro Gruppo, invece, non ritirò quell'emendamento: lo mise al voto, ma non fu approvato. Ricordo, ancora, che una parte della maggioranza (ovviamente i Consiglieri che avevano presentato lo stesso emendamento) aveva votato il nostro emendamento.
Il nostro auspicio, pertanto, è che la tutela del merlo, del gallo forcello e della coturnice possa trovare accoglimento da parte della maggioranza dei Consiglieri presenti.
L'ultima cosa che mi preme segnalare è che anche per noi questo provvedimento è parziale, non è esaustivo della questione legata alla caccia e non è nemmeno un viatico per il percorso successivo che dovranno fare i provvedimenti legati all'attività venatoria, poiché l'attenzione (anche la nostra, ovviamente) si concentrerà maggiormente sui provvedimenti organici, che devono ancora vedere l'esame in Commissione. Sono: un disegno di legge della Giunta, una proposta di legge del nostro Gruppo consiliare a mia prima firma, e una proposta di legge del Gruppo di Forza Italia.
Pertanto, l'interesse maggiore è verso quel provvedimento e la nostra posizione è chiara, perché abbiamo un'impostazione fortemente limitativa nei confronti dell'attività venatoria.
In ogni caso, riteniamo anche importante l'approvazione di questo disegno di legge, perché - ripeto - dà protezione a delle specie che attualmente non ce l'hanno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Per inquadrare un po' il provvedimento, ma anche quanto detto dall'Assessore.
Non corrisponde assolutamente a verità che il problema legato al disegno di legge nasca dall'abrogazione della legge 70, nel senso che negli anni precedenti, alcune di queste specie non erano e non sono state presenti all'interno del calendario venatorio, pur non esistendo la legge 70.
Il concetto è uno, che abbiamo ripetuto in altri casi e che ripetiamo anche in questo: ci muoviamo all'interno di una legislazione dello Stato che individua gli animali particolarmente protetti, quelli cacciabili e quelli non cacciabili. All'interno degli animali cacciabili, un atto amministrativo - dice la legge dello Stato, la legge 157 - interviene individuando quali sono gli animali aventi consistenze venatorie, e quindi che possono essere cacciabili.
Piaccia o non piaccia a questo Consiglio, all'Assessore e alla Giunta che ha presentato questo disegno di legge, ma anche al Presidente Chiamparino, che l'ha richiamato in Aula, individuandolo, quindi, come una delle priorità di questa Amministrazione regionale, è avvenuto due volte in questa legislatura, che un provvedimento fosse richiamato in Aula: un assestamento di bilancio (e questo è, in qualche modo, comprensibile) e una legge di divieto di caccia di 12 specie.
Pertanto, ne prendiamo atto. Capiamo che non è una priorità lo sviluppo del settore agricolo, non è una priorità dare fondi in modo corretto sul PSRT, non è una priorità occuparsi di lavoro, di istruzione o di altro: è una priorità porre il divieto su 12 specie cacciabili, di cui, una buona parte, nella nostra regione, salvo quest'anno - ma arriveremo a capirne il motivo - non sono mai state oggetto di calendario venatorio.
Ma - lo dicevamo - c'è una legge dello Stato che disciplina le specie e noi a questa legge dello Stato ci dobbiamo rifare, avendo una possibilità: quella di prevedere un calendario venatorio che - come dice la legge dello Stato - inserisce al suo interno quelle specie che hanno una densità venatoria, cioè quelle specie che non hanno alcun problema rispetto alla loro presenza e consistenza e che, quindi, la caccia non mette in alcun modo in pericolo.
Non è possibile, invece, inserire all'interno del calendario venatorio quelle specie che hanno un problema di questo tipo.
Cosa dice il Ministero dell'Ambiente, in particolare l'ISPRA (l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), sulla stagione venatoria in corso? Dice - e sulle considerazioni dell'ISPRA la Giunta regionale predispone il calendario venatorio - che all'interno della nostra regione, considerato che è diminuito il numero dei cacciatori e non è aumentato il numero delle specie abbattute, è diminuita la pressione venatoria.
Pertanto, rispetto ad anni precedenti, la pressione venatoria in Piemonte è diminuita. Questo non lo dice il Gruppo di Forza Italia, lo scrive l'ISPRA e lo scrive l'Assessore Ferrero, nella deliberazione che accompagna il calendario venatorio.
Perché arriviamo a far sì che, non per un vezzo delle associazioni venatorie, ma per obbligo del Tribunale Amministrativo Regionale, queste 12 specie vengano inserite all'interno del calendario? Perché questo Consiglio regionale fa un atto che è totalmente anomalo, che in alcune Regioni è stato oggetto di decadenza, ad opera della Corte Costituzionale: si sostituisce al legislatore nazionale e stabilisce che tre specie (l'allodola, la lepre variabile e la pernice bianca) vengano definite, con legge regionale, specie non cacciabili, quando, ai sensi della legge regionale, sono specie cacciabili.
Le associazioni ricorrono contro questo procedimento e, allora, cosa fa il Tribunale Amministrativo Regionale? Rimanda a un successivo provvedimento, dicendo alla Giunta regionale: "Guardate che, rispetto alle specie cacciabili, ce ne sono alcune, come gli anatidi e gli scolopacidi di cui stiamo parlando oggi, che voi non avete inserito nel calendario quindi dovete inserirle".
Sostanzialmente, se avessimo lasciato al calendario venatorio, come la legge dello Stato prevede, la gestione dell'attività faunistica sulla pernice bianca, la lepre variabile e l'allodola, oggi non ci troveremmo in questa situazione.
L'Assessore afferma che se noi avessimo ancora la legge 70, che individuava le specie cacciabili, non ci troveremmo in questa condizione.
In realtà, sa di mentire o, se non lo sa, proviamo a spiegarglielo noi.
Il paradosso è che noi, il 20 dicembre, ci apprestiamo alla discussione di una norma che ha vigenza fino al 31 gennaio. Comunico infatti che dal 1 febbraio queste specie non sono cacciabili, dal momento che il 31 gennaio si chiuderà l'attività venatoria e quindi dal 1° febbraio nessuna di queste specie potrà essere cacciata.
Il nostro provvedimento, ancorché approvassimo la legge in tempi rapidi, ancorché venisse pubblicata e ancorché venisse modificato il calendario venatorio prima del 31, può avere effetto, se va bene, per una decina di giorni all'interno del mondo venatorio piemontese. Quindi voi capite tutti che dal punto di vista della riduzione della pressione faunistica nei confronti di queste 12 specie, il testo ha un impatto "importantissimo": non ha alcun impatto, è assolutamente evidente. Io mi auguro - e questo è oggetto di un nostro emendamento - che il calendario non venga modificato, perché dovremmo spiegare a qualcuno che sapeva che dal 1° ottobre al 20 gennaio quelle specie erano cacciabili che dal 21 gennaio invece quelle specie non lo sono più, per dieci giorni.
Perché è inutile questa legge? E perché questa legge, essendo inutile è una legge ideologica che soddisfa alcuni esponenti della maggioranza, che presentarono durante l'assestamento di bilancio (una legge "omnibus") un emendamento di riduzione delle specie, anche intervenendo sulla fauna tipica alpina? E' una legge ideologica perché, appunto, è inutile. Cosa avremmo dovuto fare, infatti? E questo era anche l'impegno che avevamo preso in sede di III Commissione, però - questo è un appunto che ho già fatto al Presidente Gallo e anche alla maggioranza - evidentemente gli impegni non vengono rispettati. Noi, infatti, avevamo un vincolo, anche corretto, che era quello di discutere le tre proposte di legge che abbiamo oggi sull'attività venatoria.
Se, infatti, all'interno di quelle tre proposte di legge avessimo inserito un articolo, che poteva essere dal più radicale (quello del Movimento 5 Stelle) al meno radicale (la nostra proposta, che individua nella legge 157 le specie cacciabili), e avessimo individuato le specie cacciabili in Piemonte, non solo non staremmo a perdere del tempo nel discutere di un aspetto che non interviene minimamente nell'ambito faunistico, se non per l'ennesima vessazione nei confronti di questo mondo ma soprattutto avremmo lavorato per dare al Piemonte una norma sulla caccia.
Ricordo che quando la precedente Amministrazione abrogò quella esistente per non fare il referendum, io non ero tra i soggetti favorevoli all'abrogazione e gli stessi esponenti ambientalisti che sedevano in Consiglio regionale non fecero nulla perché la legge 70 non venisse abrogata. E perché io non ero favorevole? Non lo ero perché, ancorch costasse 22 milioni di euro, il referendum avrebbe messo una pietra tombale su una minoranza organizzata molto rumorosa e molto chiassosa, che ha dimostrato la sua consistenza anche nella giornata dell'orgoglio venatorio quando cioè - a fronte di molte migliaia di cacciatori che si sono ritrovati - alcune decine di contro-manifestanti sono venuti sotto Palazzo Lascaris. Questo è il tema.
Conosco e ho anche avuto modo, come Presidente della Commissione caccia, di incontrare alcuni esponenti del mondo anti-caccia, che sono gli stessi da trent'anni; mentre in qualunque altra associazione c'è in qualche modo un ricambio. Allora, quello è un mondo che certamente ha delle sensibilità; certamente ha sensibilità nel contesto urbano, ma non in quello rurale, perché è evidente che chi sta all'interno di una città non ha un problema di danni o di danneggiamento di colture, non ha una conoscenza del mondo rurale e non sa di cosa parla (perché questo è un altro tema) e allora quell'argomento solletica alcuni elementi che sono legittimamente anti-caccia. Ma un conto è che ci siano singoli elementi e singole persone che hanno una posizione anti-caccia: guardate, milito in un partito dentro il quale c'è l'Onorevole Brambilla e ogni qualvolta si ha a che fare con il mondo venatorio, la prima cosa che i suoi esponenti fanno è ricordare l'Onorevole Brambilla. Con una differenza, però: che l'Onorevole Brambilla all'interno di Forza Italia è un soggetto singolo che non detta le linee al partito nel quale io milito, ma è un soggetto che legittimamente assume una posizione a sé stante.
Il problema reale del disegno di legge che stiamo discutendo oggi è che non è un PDL legittimamente presentato da alcuni colleghi che hanno una sensibilità ambientalista o anti-caccia: è un DDL presentato dalla Giunta regionale, cioè licenziato dal Presidente Chiamparino, dall'Assessore Ferrero e da tutti i componenti della Giunta regionale e fatto poi proprio nella discussione in Commissione, da tutta la maggioranza. Lo dico poi a scanso di ipocrisie, perché questa è la stessa maggioranza nella quale alcuni esponenti, anche di rilievo, sono invece vicini a quel mondo o quando incontrano quel mondo, non dimostrano di essere vessatori nei suoi confronti.
Io faccio presente una cosa: non c'è alcuna Regione d'Italia che ha cancellato 15 specie cacciabili con legge regionale, nessuna. Non c'è alcuna Regione d'Italia in cui queste 15 specie non siano cacciabili per legge regionale. Ora, o in tutte queste altre Regioni, che sono governate dalle maggioranze più differenti (dal centrodestra insieme, dalla Lega con Forza Italia, dal centrosinistra, dai partiti delle minoranze regionali) ci sono dei pericolosi cacciatori che governano, oppure è assolutamente evidente che l'anomalia sta in questa Regione, in una Regione che ha fatto dal suo inizio un lavoro di limitazione contra legem dell'attività venatoria.
Per "dare un segnale" - disse l'Assessore Ferrero - si vietò nel calendario venatorio la pernice bianca, salvo poi doverla reinserire perché, facendo un ricorso, le associazioni venatorie ebbero ragione da parte del TAR, perché non si può vietare ciò che è consentito per legge. E allora, l'aspetto successivo è stato - la prima volta e oggi la seconda arrivare a vietare - prima 3, poi 12 - 15 specie cacciabili.
Ora, il problema non è se queste 12 specie sono state inserite all'interno del calendario; cinque di queste sì, in anni precedenti, e una di queste (la folaga) crea anche dei danni alle culture risicole; ma non è questo il problema. Il problema è che, invece di voler affrontare una norma d'insieme in termini generali, si è preferito rispondere alla pancia di esponenti che legittimamente hanno una posizione totalmente anti-caccia; ma quella posizione che io pensavo fosse minoritaria di alcuni esponenti anti caccia è diventata la posizione della Giunta regionale. Hanno vinto i colleghi Barazzotto e Grimaldi, cioè due esponenti che legittimamente hanno una posizione violentemente e fortemente anti-caccia e che rappresentano le posizioni della Lega anti-caccia, per come le abbiamo sentite in questa sala, che sono diventate le posizioni di una Giunta regionale.
Allora è questo il cortocircuito. Il problema non è se una parte di scolopacidi o di anatidi saranno cacciabili oppure no: il vero cortocircuito è che voi siete l'unica Amministrazione anti-caccia di tutta Italia, perché non c'è una sola Regione italiana che ha posto i limiti all'attività venatoria che avete posto voi. Questo è il problema, dovete far conto e tenere in considerazione il fatto che si può andare a caccia per legge - è una scelta - come si può andare a pesca o in bicicletta, come si può volare o andare in moto: sono tutte attività che stanno nella tradizione di questa Regione che non potete vietare; e lo dice una legge nazionale che non potete farlo. Ma voi vi prendete una grande e grave responsabilità. Siete l'unica Amministrazione anti-caccia d'Italia? Di questo vi dovete fare una ragione. E oggi, nel modo più significativo possibile, cercheremo di dimostrare quanto stiamo dicendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se non sono relatore di maggioranza di questa legge è perché abbiamo voluto rispettare, per l'ennesima volta, un'attività prevalentemente ostruzionistica e dilatoria del Consigliere Vignale che, tra l'altro, non si è neanche presentato in Commissione dopo aver presentato centinaia di emendamenti.
Noi abbiamo evitato, responsabilmente, di bocciare quegli emendamenti e di portare il testo, così come l'avevamo pensato. Fosse la prima volta Consigliere Vignale, che lei ci fa questo scherzo! Lei, sulla pelle dei lavoratori di una famosa partecipata regionale, ha utilizzato tutta la sua forza retorica, strumentale e ostruzionistica - legittima, per carità - per i suoi obiettivi, che oggi ci sono più chiari.
Consigliere, lei retoricamente ci chiede che cosa serve fare tutto questo se poi al 31 gennaio questa vicenda finirà con la chiusura per alcune specie. Intanto rispondo che servirà per l'anno successivo. Visto il suo atteggiamento, non è per niente scontato che avremmo una legge regionale in tempi brevi. In più, noi avremmo potuto avere tutto questo dal 1° agosto.
Avete visto, colleghi? Qualcuno dice che governa il partito anticaccia.
Mi pare che, in questo Consiglio regionale, siamo stati a dei diktat che hanno permesso, dopo vent'anni, che in Piemonte si iniziasse a sparare a chi? Vi faccio l'elenco, ma per dirla più semplicemente: alle anatre. Dopo vent'anni.
Diciamo la verità. Adesso racconterò la storia, visto che ogni volta mi è già capitato per la Salmo trutta trutta - ho dovuto studiare per non credere alle sue "balle".



PRESIDENTE

Consigliere, per favore, moderi i termini.



GRIMALDI Marco

Non si può dire balle? Allora bugie? Bugie si può dire? Non credo si sia offeso il Consigliere Vignale. Ma se non ci divertiamo io e il Consigliere Vignale, chi si diverte?



PRESIDENTE

Non è una questione tra lei e il Consigliere Vignale, ma di rispetto dell'Aula.



GRIMALDI Marco

Ma dire balle non è come dire "faccia da." come hanno detto alcuni suoi onorevoli colleghi, Vicepresidenti della Camera. Comunque mi scuso, stavo scherzando.
Come sapete, tutto nasce da un'ordinanza del TAR, quella del 27 luglio 2016, in cui "in parziale accoglimento del ricorso presentato da alcune associazioni venatorie, ha sospeso l'efficacia del calendario venatorio 2016-2017 limitatamente alla mancata inclusione, tra le specie oggetto di prelievo, delle specie fischione, canapiglia, mestolone, codone, folaga porciglione, frullino, pavoncella, marzaiola, moretta e combattente.
Con la DGR del 4 agosto 2016, in ottemperanza alla citata ordinanza e nell'attesa della pubblicazione di apposita norma di cui parlavamo, volta a reintrodurre il divieto di caccia nei confronti delle medesime specie l'allegato del calendario venatorio è stato modificato inserendo le specie di cui sopra tra le specie oggetto di prelievo con la sola eccezione della specie moretta e combattente in quanto l'ISPRA, nelle proprie linee guida per la stesura dei calendari venatori, le considera 'in declino' e da assoggettarsi, come tali, ad un regime generale di sospensione della caccia.
Sia la legge n. 60/79 che la n. 70/96, non consideravano cacciabili queste specie, e neppure risulta pervenuta" - ed è ciò che vorremmo sottolineare al Consigliere Vignale - "in questi anni" - mi corregga se sbaglio l'Assessore " - alcuna richiesta da parte di qualsivoglia associazione venatoria per la reintroduzione di tali specie, alcune delle quali, un paio, per una stagione venatoria" - se questo è l'errore di cui lei parla rispetto alla relazione dell'Assessore - "furono ammesse a prelievo dell'allora Assessore Claudio Sacchetto.
La legge 157/1992 subordina l'esercizio dell'attività venatoria al rispetto delle esigenze di conservazione della fauna selvatica considerata dalla medesima legge patrimonio indisponibile dello Stato e tenuto altresì conto del principio di precauzione di cui all'articolo 301, principio generale del diritto comunitario che fa obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente facendo prelevare le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici.
In particolare le specie canapiglia, mestolone, codone, frullino pavoncella, marzaiola, oltre ad essere poco presenti sul territorio regionale, sono considerate dall'Ispra nelle proprie linee guida in uno stato di conservazione sfavorevole (SPEC 3 o addirittura SPEC 2 vulnerabili o in declino).
Aspetto non secondario, si consideri che l'elevata somiglianza morfologica delle specie con altre specie in buono stato di conservazione e la tendenza delle specie (vulnerabili o in declino) a formare, per le proprie abitudini fortemente gregarie, stormi polispecifici, vi è il fondato rischio di un loro abbattimento indiscriminato".
A tale proposito - non so se qualcuno ha sentito o letto sui giornali a noi è arrivata da qualche Consigliere una segnalazione abbastanza grave di un fenomeno grave che, proprio in questi giorni, si sta verificando attorno alla zona umida del Centro Cicogne di Racconigi: ormai a notte diversi colpi di fucili si sentono nelle immediate vicinanze dell'oasi dove, per effetto dell'area protetta e recintata, centinaia di anatre si stanno radunando per lo svernamento. Non so se il collegamento vi sia chiaro. Sono decine e decine di alzavole, fischioni (non si preoccupi Consigliere Vignale, non è un accento che fa la differenza, ma la sua doppietta che è sempre fumante e che può stare zitta almeno mentre parlo) codoni, canapiglie e anche rari esemplari di oca selvatica e oca granaiola oltre a un migliaio di germani reali, che si stanno radunando per lo svernamento. Si tratta di specie che, per effetto della mancanza di una legge regionale appropriata, sono soggette alla caccia e che vengono disturbati in un'area che è stata creata apposta - grazie ai nostri fondi per ricreare un punto sicuro di sosta per gli uccelli migratori.
Per quanto ci sarà ostruzionismo, per quanto ci sarà la voglia del Consigliere Vignale di tenerci qui, io non voglio più fare l'errore che abbiamo fatto a luglio. Sinceramente, noi stavamo semplicemente rimettendo a posto le cose, in vista di una legge più grande. L'abbiamo fatto con tutta la responsabilità del caso, lo ricordo, ma qualcuno ci ha detto: "Cosa volete che cambi? Un mese, due mesi". Siamo di nuovo qui, addirittura a farci prendere in giro da chi dice: "Anche se lo fate adesso, a gennaio è finita". Ma intanto queste specie le abbiamo cacciate dopo vent'anni.
Sa che cosa stiamo facendo di sicuro oggi? Non le permetteremo di avere lo stesso atteggiamento a gennaio, per evitare che nel prossimo calendario venatorio si faccia lo stesso errore. Nel frattempo, noi lo avremmo messo in legge e, se vale per il merlo, per quanto mi riguarda, o per altre discussioni che faremo qui, ne discuteremo, ma ne discuteremo senza avere ricatti, senza avere una pistola puntata alla testa da parte di chi ci dice che ci sono altre cose prioritarie. E' vero, ci sono sempre altre cose prioritarie, figuriamoci se vogliamo inchiodare il Consiglio regionale a parlare di dieci, 11, 12 o 13 specie. Vorrei fare altro, sinceramente, lo volevamo fare a luglio e abbiamo sbagliato ad accettare il suo ricatto.
Per cosa l'abbiamo fatto? Per cercare di salvare dei lavoratori. Vi ricordate la vicenda? Purtroppo avremmo dovuto fare due notti in più ed evitare quello che stiamo facendo adesso, ma se c'è bisogno andremo avanti anche fino a Natale non tanto per il mestolone o il combattente, ma per quello che dobbiamo fare in Consiglio regionale, cioè legiferare se siamo convinti e andare dritti senza accettare ricatti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.01)



< torna indietro