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Dettaglio seduta n.193 del 13/12/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



(I lavori iniziano alle ore 14.43 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Commercio ambulante - Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interrogazione a risposta immediata n. 1338 presentata dal Consigliere Valle, inerente a "Chiarimenti in merito al 'Mercatino di Natale', parte della manifestazione 'Natale con i fiocchi 2016' del Comune di Torino"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1338, presentata dal Consigliere Valle, che ha la parola per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Si tratta di un chiarimento sulla corretta interpretazione della norma.
Al di là di tutto quello che stiamo leggendo in questi giorni sui mercatini di Natale di Torino, che non è oggetto del question time, il punto che mi ha incuriosito è se sia possibile che un Comune, nel momento in cui scelga di avvalersi del soggetto terzo come gestore, come organizzatore di un evento speciale, eccezionale, come questo e come tanti altri che si svolgono nella nostra regione, possa completamente delegare al soggetto attuatore anche la scelta dei criteri con cui selezionare gli esercenti, gli operatori alla manifestazione.
Mi è parso di capire - e una nota che ho inviato in Assessorato mi confortava in questo - che comunque il bando o un atto successivo di cui non sono in possesso, richiede la necessità che il Comune individui, se non gli operatori nel dettaglio, almeno i criteri con cui questi devono venire selezionati. Vorrei accertarmi di questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Le risponderà l'Assessora De Santis, cui do la parola.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora al commercio Grazie, Consigliere Valle.
Cercherò di rispondere alla sua domanda nella maniera più puntuale possibile. Rispetto all'insieme dei mercatini di Natale, sul nostro territorio ne avvengono di vario genere: mercatini consolidati e a cadenza prefissata, estensione dei mercati rionali locali, eventi organizzati una tantum oppure operazioni di tipo sperimentale.
Agli stessi, in ogni caso, si partecipa secondo le regole generali ossia, principalmente - parliamo per gli operatori - con l'autorizzazione per il commercio su area pubblica o a titolo complementare con l'autorizzazione temporanea. Quanto alle modalità di istituzione e regolazione dei mercati, che valgono anche per i mercatini di Natale che sono soltanto un caso specifico, il Comune che li organizza - ricordo che la competenza, da questo punto di vista, è interamente comunale - deve istituire il mercato definendone le coordinate per la sua esistenza denominazione, tematica, luogo di svolgimento, cadenza e criteri per l'assegnazione dei posteggi.
Dopodiché, secondo il principio di sussidiarietà orizzontale, i privati questa era la normativa regionale - sono ammessi a supportare il Comune nelle attività strumentali: dalla promozione dell'evento all'organizzazione del layout, alla regolazione del traffico, alla riscossione del plateatico o allo svolgimento di operazioni ausiliarie di istruttoria, fermo restando - questo è il punto - in capo al Comune, la competenza a fissare le coordinate della manifestazione e i criteri di assegnazione dei posteggi.
Naturalmente, l'individuazione del privato affidatario del servizio deve essere effettuata con modalità idonee a garantire imparzialità dell'azione amministrativa.
Una valutazione sull'operato delle Amministrazioni comunali, da parte dell'Amministrazione regionale, in via generale, è possibile soltanto avendo piena e puntuale conoscenza dei termini della singola questione e quindi potendo verificare gli atti, l'iter seguito dal Comune e via di questo passo. In sostanza, ciò che la normativa regionale prescrive è che il Comune possa avvalersi di un privato, scelto attraverso procedure a evidenza pubblica per l'organizzazione e la gestione del mercato, ma la cosa che deve fare il Comune nel momento in cui fa questo, è definire i criteri di assegnazione dei posteggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora De Santis.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1341 presentata dal Consigliere Valetti, inerente a "Stato della linea SFM 1 e costi di messa in sicurezza delle tratte che la compongono"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 1341 presentata dal Consigliere Valetti, che ha la parola per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Mi scuso per il ritardo.
Come sappiamo, la linea SFM 1 è il servizio ferroviario metropolitano che esercita sulla tratta Rivarolo-Torino e sulla tratta Torino-Chieri.
Tale servizio ha vissuto momenti di criticità anche a causa di una gestione che richiede ancora degli interventi di adeguamento alla normativa nazionale per quanto riguarda la sicurezza. La tratta è gestita in concessione da GTT per il lato del Canavese, ed è sempre esercitata dal gestore GTT per quanto riguarda il servizio, ma di proprietà di RFI, sul tratto chierese.
Ci sono stati problemi di regolarità dovuti all'abbassamento delle velocità della linea sul lato canavese per ottemperare alle normative sulla sicurezza, dal momento che mancano i sistemi di controllo automatici che sono, invece, diventati obbligatori su tutte le linee nazionali e tornati alla ribalta dopo il caso dell'incidente delle ferrovie in Puglia.
La Canavesana è connessa con la linea nazionale a Settimo Torinese e ANSF e USTIF hanno avviato un iter di messa in sicurezza per adeguarla al sistema di controllo SCMT, su cui sono state attuate norme di riduzione di velocità massima ai 70 chilometri all'ora. Quello che noi chiediamo, dal momento che recentemente i comitati dei pendolari anche sul lato chierese hanno richiesto con forza all'azienda la restituzione di importi dovuti ai ritardi di servizi sulla linea, quindi la questione viene alla ribalta anche dal punto di vista dei pendolari, è se la Regione è a conoscenza dell'entità dei costi degli interventi necessari all'adeguamento e alla messa in sicurezza di questa infrastruttura, sia sul lato chierese che su quello canavesano, al di là che poi ci siano eventuali cessioni a RFI del lato canavesano.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Con il Decreto Ministeriale 5 agosto questa tratta ferroviaria è passata sotto le competenze dell'Agenzia Nazionale della Sicurezza Ferroviaria. Questo ha implicato l'esigenza, da parte del gestore, in questo caso GTT, di una serie di adeguamenti che vanno dal disporre la presenza del secondo macchinista e la riduzione del limite di velocità a 70 chilometri all'ora. Il problema riguarda la tratta ferroviaria Settimo Rivarolo, non la tratta Chieri-Trofarello che, invece, è attrezzata con SCMT e quindi non ha restrizioni e limitazione di esercizio.
Tale situazione ha creato, nel mese di ottobre, situazioni piuttosto difficili, ne siamo a piena conoscenza. Gli indici di puntualità sulla SFM 1 sono peggiorati pesantemente in quel periodo.
Per quanto riguarda l'entità degli interventi necessari, la Regione già a luglio scorso, quindi precedentemente al decreto ministeriale, aveva richiesto ai Ministeri competenti, al MIT in particolare, ma anche al MEF documentando la richiesta, una cifra stimata attorno agli otto milioni e 650 mila euro, necessari per realizzare sulla linea il sottosistema SCMT di terra.
Quello di bordo, invece, è già attuato, cioè il materiale rotabile che viaggia sulla linea SFM1 è dotato di SCMT di bordo, perché viaggia anche nel passante e nella parte già attrezzata da questo punto di vista.
La stima di questi costi, ripeto, riguarda il SCMT di terra, ma non solo, anche la protezione dei passaggi a livello, le segnalazioni sulle stazioni, insomma tutti gli interventi necessari per rendere la linea totalmente in sicurezza, secondo gli standard previsti anche sulle linee nazionali.
La Regione Piemonte ha recentemente stanziato già due milioni e 800 mila euro sull'annualità 2017 e in parte sulla 2018, per la progettazione e la realizzazione dei primi interventi afferenti "l'attrezzaggio" di terra SCMT sulla linea.
Non sono invece necessari interventi sulla Trofarello-Chieri.


Argomento: Tutela del consumatore

Interrogazione a risposta immediata n. 1340 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Mancanza protezioni obbligatorie nel cantiere della Clarea durante la festa delle famiglie"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1350, presentata dalla Consigliera Frediani, che ha la parola per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi sono chiesta finora chi avrebbe risposto all'interrogazione, perch è un po' un po' trasversale. Sono contenta che risponda l'Assessore Saitta perché è come certificare che si tratta di un problema che riguarda la salute.
In particolare, riguarda la salute di quanti entrano in un cantiere come quello del tunnel geognostico in Clarea come turisti, come se andassero a visitare un'amena località turistica in cui poter passeggiare e ultimamente anche ammirare opere d'arte create all'interno del tunnel ad una certa profondità.
In particolare, parliamo dell'ingresso di alcuni bambini all'interno del tunnel.
Fa piacere che ascolti anche il collega Ferrentino, così magari.
FERRENTINO Antonio (fuori microfono) C'ero anch'io.



FREDIANI Francesca

C'era anche il collega Ferrentino. Questo è uno scoop che diamo in diretta a tutti quanti, quindi magari suggerisco anche una visita al collega Ferrentino, dopo l'ingresso nel tunnel, se è entrato anche lui senza protezione.
FERRENTINO Antonio (fuori microfono) Senza casco.



FREDIANI Francesca

Senza casco? Orgogliosamente senza casco.
Io sono stata solo una volta al cantiere, non sono entrata nel tunnel ma mi hanno imposto comunque di utilizzare le protezioni, quindi il fatto che il collega Ferrentino si.
FERRENTINO Antonio (fuori microfono) Sul piazzale.



FREDIANI Francesca

Io nemmeno sul piazzale ho potuto utilizzare il casco.



PRESIDENTE

Non interloquite.



FREDIANI Francesca

Cioè, ho potuto togliere il casco.
Comunque fa piacere che il collega Ferrentino dichiari davanti a tutti che è stato nel cantiere senza adeguate protezioni. Assolutamente benissimo.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Comunque qua non parliamo di adulti consenzienti, ma di bambini che sono stati trasportati all'interno del tunnel, quindi sotto la responsabilità di adulti, su questo trenino colorato che adesso è in dotazione al cantiere. cioè, era già in dotazione, ma è stato addobbato diciamo abbellito dall'intervento di un'artista, e sono stati portati all'interno del tunnel senza adeguate protezioni, quindi senza caschetto senza stivali, insomma, senza tutto quello che viene richiesto quando si entra in un luogo di lavoro come questo.
Tra l'altro, per pura combinazione, oggi è uscito anche un post su uno dei siti dei comitati No TAV, che denuncia lo sforamento di alcuni valori sforamenti riportati in tabelle pubblicate, ovviamente con rilevamenti non effettuati dai No TAV, ma da enti preposti ad effettuare rilevamenti, in cui denunciano lo sforamento di alcuni valori nei mesi scorsi, valori relativi alle radiazioni e alle polveri sottoli, ed anche il superamento della soglia del rumore.
Parliamo di un cantiere che presenta criticità che trovate riportate in tabelle pubblicate sul sito (tabelle piuttosto criptiche che non dicono nulla se non il fatto che c'è stato uno sforamento dei valori limite, ma non danno nessuna informazione in più), quindi ci chiediamo se secondo voi sia normale portare, all'interno di un ambiente di lavoro di questo tipo che richiede sicuramente precauzioni superiori, probabilmente, a quelle di altri cantieri, che magari sono meno critici dal punto di vista ambientale dei bambini in gita.
Ci rendiamo conto di cosa sta succedendo? Stiamo trattando un cantiere dell'alta velocità come se fosse un luogo da visitare, in cui portare allegramente i bambini.
Questo è assolutamente irresponsabile.
Adesso ascolterò la risposta dell'Assessore Saitta, ma sappiate che in ogni caso non mi fermo qui, nel senso che è un qualcosa che non ha risposte ammissibili.
Ovviamente ascolterò con attenzione l'Assessore - e lo ringrazio anticipatamente per la risposta che mi vorrà dare - però trovo che questo sia di una gravità assoluta.
Passino le foto dei giapponesi sorridenti con l'elmetto, ma i giapponesi sono adulti che con le loro gambe decidono di prestarsi a questo teatrino e andare a visitare il cantiere, ma che dei bambini vengano trasportati all'interno di quel tunnel, dopo che qualche tempo fa un'artista (un'artista, una delle persone che ha lavorato per creare un murales) ha dichiarato: "Accidenti se fa caldo. Siamo al chilometro due e 800 metri dentro la galleria geagnostica della Maddalena di Chiomonte e la temperatura sfiora i 30 gradi. Il parigino Ludo ci ha passato una giornata ma prima aveva preparato la base nel suo studio e ha dichiarato: non ho mai lavorato in queste condizioni, è faticoso ma è davvero poca cosa rispetto a quello che devono sopportare quelli che lavorano allo scavo?".
E quello che devono sopportare dei bambini che cos'è?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Risponde l'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Sono certo di deludere la collega, anche se mi sono distratto quando parlava di sforamento: credevo parlasse anche degli sforamenti a Torino.
Apprendo dalla collega Frediani che si è svolta una festa delle famiglie.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Superiori ai valori di Torino, tra l'altro, quindi ha poco da fare battute.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

No, io non faccio battute, però non può pretendere che io inizi dicendo: "Ha ragione la collega Frediani", perché ho un'opinione diversa.
Lei coglie giustamente ogni occasione per esprimere la sua opinione sulla TAV.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Quando posso.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Appunto, mi pare noto questo.
Apprendo dalla Consigliera Frediani che si è svolta una festa delle famiglie in occasione di Santa Barbara al cantiere della Valle Clarea. Si è trattato - lo immagino, poiché non possiedo alcuna informazione sull'evento di un fatto privato in un cantiere che ha, come la normativa prevede e che lei sicuramente conosce, un responsabile della sicurezza.
Aggiungo che lo SPreSAL vigila sulla protezione e sulla sicurezza dei lavoratori e non può intervenire, per competenza.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Non la sento, Assessore.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Aggiungo che lo SPreSAL vigila, come lei sa, sulla protezione e la sicurezza dei lavoratori e non può intervenire, per competenza, in eventi come quello a cui lei fa riferimento.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1345 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "ASL-TO2 Comunità protette, com'è avvenuto l'affidamento del servizio?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1345, presentata dal Consigliere Grimaldi, che ha la parola per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

A quanto ci risulta, l'ASL-TO2 da diversi anni amministra con una gestione mista - così l'abbiamo chiamata - una gestione ibrida, una gestione diretta con la collaborazione di alcune cooperative e soprattutto, di alcuni proprietari di strutture immobiliari residenziali ben cinque comunità protette di psichiatria residenziale, per un totale più o meno - abbiamo calcolato venti ospiti a struttura - di circa cento ospiti psichiatrici, che hanno coinvolto, fino a qualche mese fa, 60-70 lavoratori, almeno per quanto riguarda questa gestione che era mista.
A noi risulta - ed è questo che vorremmo chiedere all'Assessore - che nel mese di aprile l'ASL-TO2, di fatto, si sia sottratta a questa gestione ibrida delle comunità protette, che esiste da più di dieci anni (almeno a quanto ci risulta), ritirando anche il proprio personale, che svolgeva la gestione diretta, soprattutto con i lavoratori delle cooperative, affidando tutto quel servizio che, comunque, era fatto insieme ai gestori delle strutture residenziali e le cooperative, gestendolo - a quanto ci risulta anche lì, Assessore - fino a fine anno, senza nessuna evidenza pubblica. E cioè, la gestione precedente era poco opportuna perché era una gestione ibrida che non si fa più da nessuna parte. E cosa si fa? Si aspetta che finisca e poi si fa un bando, magari un'evidenza pubblica. No. Non si fa nessuna evidenza pubblica e si dà in affidamento diretto. Ma a chi? Allora in quel caso, lo si dà agli stessi di prima, almeno. Una gestione ibrida fra gestori degli immobili e cooperative lo si dà in affidamento temporaneo ad entrambi, dicendo che a gennaio, non preoccupatevi, salviamo questa vicenda facendo un bel bando. Ma a noi questo non risulta.
Questo affidamento diretto è giustificato - se capisco bene - dal fatto che c'è un precedente accreditamento, ma di chi? Dei gestori dei muri.
Ecco, mi chiedo se tutto questo sembra normale, posto che immagino la spiegazione sia che "adesso col nuovo accreditamento cambieranno le cose".
Abbiamo fatto "tutto sto casino" per dire che basta affidamenti diretti! Basta cose non chiare! E alla fine diamo una gestione diretta, in affidamento diretto a chi è proprietario dei muri, senza neanche interessarci di che fine fanno i lavoratori! Perché a questi settanta lavoratori non è che gli è stato detto "no adesso continuiamo nella stessa gestione con le cooperative fino a dicembre e poi vediamo". No. Magari questi sono stati presi uno a uno, da quelli che gestiscono i muri - i muri! L'Assessore giustamente diceva "basta con gli affittacamere, con i proprietari solo dei muri, qui dobbiamo dare il valore al servizio!". No. A quelli lì, ad uno a uno gli si è chiesto, "ah, ma venga a lavorare da noi!", magari con la partita IVA! Ma come? Il contratto collettivo nazionale di riferimento? No. A loro di fatto, è stato proposto questo, dopo che, tra l'altro, per vent'anni hanno lavorato a fianco ai lavoratori pubblici dell'ASL! Scusatemi se mi indigno, ma io non capisco questa vicenda. Tra l'altro se ci fosse anche solo un privato che va in Procura della Repubblica a dire "scusate, dov'è l'evidenza pubblica?", che succederebbe? Com'è successo tutto questo? Ma questa situazione, in generale, rischia non soltanto di ledere i diritti acquisiti e i salari dei lavoratori, che, come sapete, per il nostro Gruppo sono al centro di qualsiasi vicenda, ma anche di non garantire più la continuità terapeutica.
Interrogo l'Assessore e spero - lo dico in premessa - che lui non sappia della vicenda e che si informerà. Ma mi porto già avanti: se si informa, possiamo iniziare a dire che anche le gestioni temporanee, prima dei bandi, non si possono gestire così? Possiamo dirci che se questa è figlia di una storia pregressa, si finisce in un modo e poi si riapre un altro capitolo? Veramente vorrei che intanto si parlasse a questi 70 lavoratori perch da un giorno all'altro, non capiscono più cosa sia successo. Gestivano direttamente con l'ASL...
Un conto è dirgli: "Guardate, quella vicenda è finita, è figlia di un'altra storia, ed ora non si può più: ci sarà un bando e voi parteciperete e poi ci saranno le clausole sociali".
Ma questa vicenda grida vendetta perché giustamente loro non sono n nel vecchio sistema, né nel nuovo e oggi hanno degli interlocutori che non sono neanche più le loro cooperative, ma sono i gestori dei muri che non avevano niente a che fare con loro, se non per l'ospitalità di quella struttura psichiatrica.
Quindi, spero che l'Assessore potrà dipanare e sciogliere tutti i miei dubbi, ma soprattutto aprire un'interlocuzione con l'ASL e, soprattutto con i lavoratori, che si meritano una risposta e, forse, anche con le famiglie, che ogni tanto dovrebbero essere consultate, perché in tutto questo neanche loro hanno capito che cosa stia succedendo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Anzitutto, qualche precisazione.
La gestione delle cinque comunità protette, cui erano affidati i pazienti psichiatrici seguiti dal Dipartimento di salute mentale dell'ASL TO2, veniva definita mista, perché le prestazioni sanitarie di cui gli assistiti avevano necessità erano svolte da personale sanitario dipendente dall'ASL-TO2 e le prestazioni assistenziali-alberghiere erano a carico delle strutture stesse.
Pertanto, non si è instaurato nessun rapporto contrattuale tra i lavoratori delle cooperative cui si fa riferimento e l'ASL-TO2.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

E' una precisazione. Dopodiché, il problema esiste, ma le precisazioni anche da questo punto di vista, servono per capire i gradi possibili di intervento; sostanzialmente si tratta di questo.
Si precisa ancora che l'affidamento dei servizi a strutture accreditate non richiede procedura ad evidenza pubblica. Questo è un altro elemento di tipo procedurale. Tuttavia, l'ASL-TO2 mi informa che ha in previsione (forse, è stato già concordato) un incontro con le organizzazioni sindacali, al fine di approfondire le problematiche in questione e pensare a qualche soluzione.
Grazie.


Argomento: Comunita' montane

Interrogazione a risposta immediata n. 1342 presentata dal Consigliere Mighetti, inerente a "Gestione dei fondi destinati alle ex Comunità montane"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1342, presentata dal Consigliere Mighetti, che ha la parola per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest' interrogazione nasce da sollecitazioni che arrivano dal territorio alessandrino. Nei giorni scorsi abbiamo potuto visionare alcuni articoli sulla pagina locale della stampa di Alessandria e successivamente anche su alcuni quotidiani on line.
Non ultima, è pervenuta la settimana scorsa una comunicazione indirizzata sia ai Consiglieri regionali eletti nella provincia di Alessandria sia agli Assessori regionali Valmaggia e Ferrero, in merito alla questione del Biodistretto Terre del Giarolo.
Che cosa si lamenta? Da parte di alcuni Sindaci dell'ex Comunità montana Terra del Giarolo si lamenta una gestione dei finanziamenti basati sui Piani Territoriali Integrati, fondi PAR-FSC del 2007 e del 2013, una gestione che non corrisponde alle esigenze del territorio.
Negli anni scorsi c'è stata la liquidazione delle Comunità montane, le quali erano beneficiarie di finanziamenti che venivano elargiti e programmati attraverso questi Piani Territoriali Integrati, che hanno avuto diverse vicissitudini. La loro origine è databile attorno al 2006-2007 2008, sono passati attraverso varie programmazioni e sono giunti fino a noi.
Sono giunti fino a noi in un percorso rocambolesco, che, come ultimo atto, ha visto nella Provincia di Alessandria far sì che i finanziamenti appunto per questi PTI, che originariamente erano previsti in appositi programmi, finissero nella realizzazione di un biodistretto. Un biodistretto che, a sua volta, è stato suddiviso nel Biodistretto Suol d'Aleramo, della ex Comunità montana Suol d'Aleramo, e nel Biodistretto Terre del Giarolo della ex Comunità omonima.
Però, nella gestione di questi Biodistretti entra in scena un'associazione: l'Associazione Città del Bio. Questa associazione si fa carico di essere soggetto attuatore di questi Biodistretti, ma a questo punto le Comunità montane, formate da un certo numero di Comuni, non sono più gestite dai Comuni stessi bensì da Commissari liquidatori. I Sindaci e gli Amministratori dei vari Comuni, però, pongono giustamente l'accento appunto, sul fatto di non essere interpellati e di non aver partecipato in maniera attiva al processo di pianificazione del Biodistretto. Soprattutto fanno delle riflessioni sull'opportunità di utilizzare quest'Associazione come soggetto attuatore.
In particolare, nella nostra interrogazione ci facciamo carico di un'ulteriore domanda, che è la seguente: perché questa associazione viene interpellata, allorquando è un'associazione di Amministratori locali e non un'associazione (o un'altra entità) che porta un know how o un'esperienza nel campo della progettazione e dell'espletamento di programmi di sviluppo locale? Per questo motivo interroghiamo l'Assessore, chiedendo secondo quali criteri sia stata individuata l'Associazione Città del Bio come soggetto attuatore dei finanziamenti citati in premessa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mighetti.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Valmaggia; prego.



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

Grazie, Presidente.
Il tema nasce da un accordo di programma sancito nel 2014 fra la Regione Piemonte e molti Comuni dell'Alessandrino per l'attuazione del "PTI dell'Appennino e dell'Alto Monferrato: le energie, le acque e la natura".
Quest'accordo, che è stato sottoscritto nell'aprile del 2015, ha visto poi da parte della Comunità montana Terre del Giarolo una richiesta di modifica, poiché non sussistevano i termini per la fattibilità dell'intervento denominato "Realizzazione di impianti idroelettrici con finalità pubblica su linee degli acquedotti", in quanto non si sono create le condizioni adeguate per attuare la collaborazione con la Società Gestione Acqua S.p.A. per realizzare le opere indicate, soprattutto nei termini previsti dall'accordo (30 giugno 2017).
Pertanto, la stessa Comunità montana ha proposto in sostituzione l'intervento "Costituzione del Biodistretto", ricompreso, come obiettivo nell'ambito dello stesso PTI e indirizzato a tutelare e a promuovere l'identità della qualità ambientale agricola del territorio. L'importo dell'intervento sostitutivo è pari ad euro 525.000.
Successivamente, il 26 ottobre 2015 si sono svolti il Collegio di vigilanza, composto da tutti gli Enti sottoscrittori, e la prima Conferenza ex articolo 12 della DGR 27-23223/1997 per la modifica dell'accordo. Il 15 dicembre 2015 si è tenuta la seconda Conferenza per la condivisione definitiva delle modifiche concordate che poi la Giunta, con delibera del gennaio 2016, ha approvato.
Nel frattempo, la Comunità montana Terre del Giarolo ha richiesto un'ulteriore variazione all'accordo di programma, evidenziando che non sussistevano le condizioni per la compiuta realizzazione di un altro intervento, denominato "Indagine e acquisizione dati per installazione impianti energetici minielolici", e ha proposto la destinazione di quelle risorse originariamente assegnate all'intervento stesso verso l'intervento denominato "Costituzione del Biodistretto", che risulta quindi del valore complessivo di 609.098 euro. Anche a seguito di questa richiesta si sono svolti il Collegio di vigilanza e la prima Conferenza per l'ulteriore modifica dell'accordo e nel luglio 2016 si è tenuta la seconda Conferenza per la condivisione definitiva delle modifiche concordate. Tali modifiche sono state approvate con DGR nell'ottobre 2016.
Pertanto, tutte le scelte fatte sono state portate negli organi istituzionali, sia attraverso il Collegio di vigilanza sia attraverso le Conferenze dei servizi alle quali i soggetti - Comuni e Comunità montane partecipanti all'accordo di programma - hanno preso parte.
Grazie.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta immediata n. 1339 presentata dalla Consigliera Ruffino, inerente a "programmazione 2014-2020 del POR-FESR Piemonte" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione n. 1339 presentata dalla Consigliera Ruffino verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 1344 presentata dal Consigliere Sozzani, inerente a "Discarica di Barengo" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione n. 1344, presentata dal Consigliere Sozzani, verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1343 presentata dal Consigliere Vignale, inerente a "Omicidio paziente psichiatrico in inserimento eterofamiliare" (rinvio)


PRESIDENTE

Do atto che la trattazione dell'interrogazione n. 1343 presentata dal Consigliere Vignale verrà sospesa per la giornata odierna e che la stessa sarà ripresentata in occasione della prossima trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Non apriamo ancora i lavori del Consiglio, perché il Gruppo di Forza Italia chiede ancora 15 minuti di tempo per una riunione in corso. Non apriamo dunque formalmente la seduta per non avere il problema delle firme dei colleghi che ancora ci devono raggiungere.
Se non vi saranno novità, direi che possiamo cominciare intorno alle ore 15.30 per la formalizzazione delle firme e per tutti gli adempimenti successivi.



(Alle ore 15.16 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.50)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Gancia e Monaco.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 193, inerente a "L.r 28/2007 - D.C.R. n. 142-50340 del 29/12/2011 (Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012 2014), come da ultimo modificato con D.C.R. n. 122-1540 del 19 gennaio 2016. D.D.L. n. 226 approvato il 28/11/2016. Proposta di adeguamento al Consiglio regionale dell'Allegato 1 (Capitolo 'Assegni di studio')"


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Suggerirei di trattare subito il punto 4), perché c'è un'urgenza, cioè la proposta di deliberazione n. 193 relativa alla l.r. 28, "Piano triennale di interventi di materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012-201".
Domando se ci sono dei problemi in merito a questa proposta di inversione all'o.d.g.
BONO Davide (fuori microfono) Ma poi ricominciamo l'esame del DEFR?



PRESIDENTE

Sì, però adesso approviamo questa delibera, che è urgente: dobbiamo solo votarla e poi continuiamo il dibattito sul punto precedente.
La parola all'Assessora Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna, Assessora all'istruzione

Grazie, Presidente.
La proposta di delibera riguarda le ulteriori modifiche alla deliberazione del Consiglio regionale n. 142/2011, cioè il piano triennale collegato alla legge n. 28 sulla "Libera scelta educativa e interventi in materia di istruzione e diritto allo studio".
La bozza di delibera così com'è stata già presentata in Commissione sostanzialmente riprende gli stessi criteri che erano già previsti per il bando dell'anno precedente. Ovviamente nell'anno precedente avevamo fatto riferimento a due anni scolastici, mentre quest'anno facciamo riferimento soltanto all'anno scolastico 2016-2017, e si introduce la modalità voucher.
Quindi, non più una spesa "fino a", ma una spesa secca rispetto a quelle che sono le fasce di reddito, le tipologie di scuole a cui si fa riferimento.
Le uniche variazioni che sono intercorse, rispetto alla proposta dell'anno precedente, riguardano i Comuni montani e i Comuni svantaggiati per i quali è introdotta una maggiorazione del 50 per cento anziché dell'80 per cento, e gli alunni con una certificazione della legge n. 104, oppure per i quali esiste una relazione identificante un BES, quindi un disturbo dell'apprendimento, per i quali è prevista una maggiorazione del 30 per cento.
Queste sono le variazioni introdotte rispetto ai criteri previsti nel bando precedente e per i quali, non appena la delibera sottoposta all'Aula sarà approvata, potremo proseguire nella definizione del bando e quindi a porre in pubblicazione il bando stesso Ci tengo a sottolineare che i tempi sono un po' contingentati, in quanto avremo un margine di apertura e quindi di possibilità - pur con una modalità molto semplificata rispetto agli anni precedenti - perché il 15 gennaio entrerà in vigore il nuovo ISEE. Quindi, dobbiamo consentire alle famiglie di presentare la domanda, utilizzando la vecchia articolazione dell'ISEE per evitare che debbano ricorrere al nuovo modello ISEE e quindi avere un bando che sostanzialmente sia a cavallo tra due modalità con le quali identificare lo stato patrimoniale delle famiglie, degli alunni delle scuole piemontesi.
Quindi, è un cronoprogramma un pochino serrato, ma credo sia un crono programma importante, perché ci porterà ad introdurre una modalità che credo, intanto sarà una modalità molto più semplificata per le famiglie e permetterà di programmare l'attività di spesa, e quindi il sostegno al diritto allo studio per gli studenti delle scuole piemontesi, in modo più equilibrato rispetto a quello che è l'andamento dell'anno scolastico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Solo una considerazione che è più di carattere generale che non sul provvedimento, che abbiamo avuto modo di fare anche nella Commissione di ieri pomeriggio, ma che riteniamo utile ed importante fare proprio nel momento in cui si vota il nuovo piano triennale. Non è una considerazione che riguarda il piano triennale stesso, ma più le politiche di bilancio che ha fatto questa Regione.
Vogliamo ricordare quanto è avvenuto all'inizio di questa legislatura e comunque durante la legislatura; non è la prima volta che discutiamo di diritto allo studio, di legge n. 28 e, in particolar modo, nei primi mesi di questa legislatura sono stati modificati due atti, quasi con contemporaneità di tempi - non ricordo se nella stessa seduta, ma quasi.
Un primo atto ha ridotto l'ISEE, limitando il diritto nel presentare la domanda alle famiglie piemontesi da 42 mila a 26 mila euro, ancorché la fascia che andava dai 26 ai 42 mila euro fosse, in termini economici, molto poco significativa per il bilancio regionale. E un secondo atto prevedeva la modifica della legge n. 28, introducendo il concetto dell'attribuzione delle risorse prevista dalla legge stessa, in modo crescente e non rispetto alla formula che esisteva prima rispetto alla percentuale delle spese sostenute.
Perché si fecero questi due atti? Si fecero questi due atti perch quella fu la motivazione, che peraltro condividemmo rispetto alla legge e non rispetto alla riduzione dell'ISEE che sostenne la maggioranza. Visto che non abbiamo le disponibilità economiche che consentano di finanziare le famiglie che hanno un tetto ISEE superiore ai 26 mila euro, è inutile continuare a far presentare loro la domanda quando abbiamo la certezza che ancorché la domanda sia correttamente presentata e ne abbiano diritto, non otterranno mai un contributo economico.
Quell'assunto che, come ho detto, condividevamo rispetto alla formula crescente dell'attribuzione del contributo, non condividevamo rispetto alla riduzione della fascia ISEE, in realtà dall'ultimo bando e anche negli anni successivi, è un assunto che viene violato dalle politiche di bilancio.
Cioè, non avendo fatto il bando nel 2015 e avendo fatto nel 2016 un bando su due annualità, ma non avendo stanziato nessuna risorsa, noi quest'anno non garantiremo le famiglie che hanno presentato regolarmente la domanda.
In realtà, noi avremo il bando sugli assegni di studio per iscrizione e frequenza che supereranno di poco i 15.000 euro - lo dico in termini approssimativi, perché oggi non abbiamo una graduatoria - e il secondo bando relativo ai libri di testo e al POF e quant'altro che arriverà intorno ai 10.000 euro. Quindi, siamo ben lontani dal rispettare non soltanto una legge e una delibera del Consiglio regionale, ma anche quello che è stato un impegno che questa maggioranza e questa Amministrazione hanno preso nei confronti dei cittadini piemontesi.
Credo che, da questo punto di vista, vada sottolineato questo aspetto.
Ovviamente abbiamo già cercato di intervenire anche nell'ultimo assestamento di bilancio, cercando di far stanziare maggiori risorse e ci siamo riusciti parzialmente con un emendamento da 600 mila euro, ma sono evidentemente insufficienti. Pertanto, questo è un aspetto che intendevamo sottolineare.
Vi sono poi altre due considerazioni da fare nel merito della delibera.
L'aspetto che riteniamo positivo della delibera che stiamo discutendo è che, come nella legge che il Consiglio regionale modificò nell'assestamento di bilancio dell'anno precedente, finalmente entrano in vigore i voucher.
Dico che finalmente entrano in vigore i voucher, perché rappresentano una semplificazione nella concessione di risorse alle famiglie, perché, nel momento in cui viene pubblicata la graduatoria, uno ha certezza, se rientra nel tetto delle risorse stanziate, di avere questo beneficio, che potrà essere ovviamente un semplice pezzo di carta per chi deve pagare l'assegno di iscrizione e frequenza; modalità differenti per chi, invece, deve pagare i libri di testo piuttosto che altro.
Si cancella anche, con la modalità del voucher, la rendicontazione quindi si semplifica l'attività non soltanto amministrativa degli Uffici ma anche l'attività dei cittadini piemontesi.
Ci permettiamo però di sottolineare un aspetto non sono all'Assessore ma anche al Presidente della Giunta: il riemerso in modo evidente di come vi sia un'enorme difficoltà nella costruzione delle graduatorie per una serie di motivi, primo di tutti l'assenza di una banca dati, o di una serie di banche dati, che consenta agli Uffici regionali di redigere in modo semplice questa graduatoria.
Questo non è un problema che riguarda solo il 2017, quando l'Amministrazione regionale dovrà gestire tre bandi, quindi con un gravame per gli Uffici assolutamente significativo, ma è un problema che riguarda l'intera attribuzione di risorse e la stessa conoscenza delle necessità dei piemontesi. Cioè, fintanto che noi non avremo una banca dati unica all'interno della quale sono presenti tutti i dati dei cittadini piemontesi, è evidente che, tanto che si tratti delle risorse relativamente alla legge n. 28 quanto - lo dico all'Assessore Saitta o all'Assessore Balocco - del rilascio di una tessera di gratuità sui trasporti per i cittadini disabili, sappiamo che noi abbiamo una banca dati che non è aggiornata, quindi è verosimile che ci sia un cittadino piemontese che ottiene un beneficio non potendolo avere e un altro che non lo ottiene potendolo avere, perché la banca dati non è aggiornata.
Non abbiamo una banca dati aggiornata - ed è sempre una competenza della Regione - rispetto ai disturbi scolastici di apprendimento, e non è un tema che attiene soltanto alla concessione del contributo legato alla legge n. 28. Questo dovrebbe essere un tema di interesse generale e non delle singole ASL che oggi detengono queste banche dati, perch sull'aumento o sulla diminuzione dei DSA non credo susciti grande interesse il mio intervento. Non è la prima volta che questo accade, per carità, ma credo che all'Assessore Saitta dovrebbe interessare conoscere se c'è un incremento sui DSA all'interno della nostra regione e anche analizzare perché avviene questo incremento; infatti è un aspetto che non riguarda solo il contributo, ma anche l'apprendimento scolastico.
Allora, in un discorso che più di una volta abbiamo svolto all'interno di quest'Aula nella logica della semplificazione, credo che lo strumento adatto sia il CSI, nel senso che essendo dati sensibili che possono stare all'interno di una nostra struttura o all'interno di una struttura in house, la loro gestione non può essere certo data a un soggetto terzo e privato. Credo che sia estremamente importante, lo ripeto, non soltanto per l'erogazione dei contributi ai sensi della legge n. 28, ma per aspetti più di carattere generale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Siamo soddisfatti di arrivare alla conclusione di un percorso che porterà a cambiare le modalità concrete di erogazione del sostegno al diritto allo studio infra-universitario. Ricordo che in pochi anni abbiamo concordato di ridurre la soglia ISEE massima di erogazione, in parte per le motivazioni che venivano ricordate dal Consigliere Vignale (era inutile alimentare una speranza diffusa con livelli ISEE molto alti quando, poi, si riuscivano a scorrere le graduatorie solo fino ad un certo livello) e in parte perché la situazione che avevamo ereditato prevedeva su una delle due graduatorie un meccanismo distorsivo tale, paradossalmente, da premiare gli ISEE più alti rispetto agli ISEE più bassi (parlo della graduatoria per iscrizione e frequenza). Dopodiché, le modifiche legislative successive hanno eliminato questa distorsione, pur mantenendo la duplicità di graduatoria; hanno cercato di unificare le annualità scolastiche rispetto alle annualità finanziarie (in passato si arrivava a coprire con più bilanci lo scorrimento di graduatorie di anni scolastici ormai esauriti) e anche in virtù delle nuove regole di contabilità, abbiamo allineato un po' di più la cassa, in modo tale da non ritardare oltremodo i pagamenti rispetto alle graduatorie.
Con questo provvedimento diamo attuazione alla recentissima novella legislativa della legge n. 28/2007, che avrà come vantaggio, innanzitutto di determinare istruttorie molto più snelle, perché abbiamo semplificato moltissimo la modalità di realizzazione delle medesime. Peraltro, non sono più i Comuni, ma è direttamente la Regione la titolare dell'istruttoria e avendo scisso il discorso della graduatoria sui libri di testo pagati con fondi statali rispetto alla possibilità di erogazione del voucher con fondi regionali, si faciliterà ulteriormente la celerità dell'istruttoria medesima. Dopodiché, il meccanismo non più di rimborso ex post, ma di erogazione di voucher ex ante aiuterà ulteriormente a rendere un po' più concreto e utile il provvedimento e l'erogazione finanziaria da parte della Regione, per aiutare concretamente la famiglia nel momento in cui deve affrontare la spesa.
Certo, serviranno almeno ancora due annualità scolastiche per il pieno allineamento, però riuscire - speriamo - oggi ad approvare questa modifica al Piano triennale e, quindi, nei prossimi giorni ad emanare il bando come Regione ci permetterà, con la duplice assegnazione di disponibilità finanziaria nell'esercizio 2017, a completare il percorso di allineamento tra bilancio finanziario e anno scolastico. Quindi, non può che essere favorevole la votazione a questo provvedimento, con l'invito nei prossimi giorni ad emanare il bando, che, con un mese di pubblicazione, metta le famiglie nella condizione di presentare domanda.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ovviamente, noi guardiamo con speranza questo provvedimento, con pacato ottimismo. Vedremo come evolverà la situazione in questo anno scolastico.
Sappiamo che le famiglie presentavano dei problemi rispetto alle vecchie procedure (cioè, quelle che saranno sostituite a partire da quest'anno). Sappiamo che il problema principale era costituito dalla complessità della procedura, a partire dalla registrazione.
Ieri, il Consigliere Vignale ricordava in Commissione - lo abbiamo verificato anche noi ascoltando diversi cittadini - l'assenza di conferma dell'avvenuta registrazione. Soprattutto, i problemi maggiori erano legati al ritardo nei rimborsi, che mette sempre in difficoltà le famiglie che si trovano a dover affrontare delle spese, che, normalmente, sono piuttosto ingenti, senza conoscere esattamente quando avranno un ritorno delle spese.
La criticità maggiore che rileviamo ancora nel sistema è legata alle banche dati. E' il motivo per cui noi non daremo un voto favorevole a questo provvedimento, in quanto ci sembra che il cammino da compiere da questo punto di vista sia ancora piuttosto lungo. Ci aspettiamo, da oggi in poi, un maggiore impegno da questo punto di vista, quindi che si possa arrivare alla creazione di una banca dati completa e che si possano utilizzare tutti gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione per raggiungere questo obiettivo.
Ho sentito spesso pronunciare la frase: "Alimentare la speranza". E' vero che siamo intervenuti sul tetto ISEE, che, probabilmente, prima era piuttosto alto, però ricordiamoci che il tetto ISEE fa una fotografia del patrimonio che non sempre corrisponde alla reale condizione economica della famiglia, perché, magari, considera anche solo il fatto di essere proprietari di un'abitazione, magari con mutuo, quindi non è detto che le condizioni economiche della famiglia siano esattamente rispecchiate dall' ISEE, almeno dall'ISEE che abbiamo conosciuto finora. Allora, sentir dire di alimentare speranza quando si parla di istruzione, e in questo caso di scuola dell'obbligo, mette un po' tristezza, nel senso che tutte le famiglie che hanno dei figli che devono far studiare, perché parliamo di scuola dell'obbligo, non dovrebbero avere speranza, ma certezza. Quindi certezza di avere a disposizione le risorse necessarie per portare avanti il corso di studi dei propri figli.
Speriamo, quindi, che, al di là della modifica che votiamo oggi rispetto ai meccanismi e alle procedure, a partire dal prossimo bilancio ci sia un maggiore impegno dal punto di vista delle risorse e che l'istruzione sia messa realmente al primo posto, tra le priorità.
L'Assessore Reschigna ha la testa che crolla sul banco di fronte, ma spero sia un sì deciso e convinto.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze (fuori microfono)

Quando sento "maggiori risorse", io svengo!



FREDIANI Francesca

Lo so, però chiedo maggiori risorse non per cose inutili, come un tunnel, ma per cose reali e concrete, come la scuola.



(Commenti dell'Assessore Reschigna)



FREDIANI Francesca

Diciamo che, chiunque abbia un minimo in mente le priorità del Paese dovrebbe vedere quanto è lampante il fatto che, chi vuole iscrivere un figlio a scuola e farlo studiare, molto spesso non ha le risorse per poterlo fare. Invece, facciamo altri discorsi: ovviamente cito quello più eclatante, ma penso che dovrebbe essere un discorso normale e sensato invece è diventato fantascienza, in quest'Aula! Questo è il motivo per cui noi, oggi, daremo soltanto la presenza nella votazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 193, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Nomine

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Nomina nuovo Direttore del Museo Nazionale del Cinema"


PRESIDENTE

Comunico che, in merito alle comunicazioni svolte questa mattina dall'Assessora Parigi, il Consigliere Grimaldi e altri quattro Consiglieri del PD hanno ritirato la propria richiesta di intervento.
Il Consigliere Bertola, invece, chiede la parola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie me lo dice così, o è proprio un grazie di cuore?



BERTOLA Giorgio

Glielo dico perché è rituale e, poi lei, ascoltando il mio intervento capirà se la volevo veramente ringraziare! Mi spiace che non ci siano più i giornalisti come questa mattina, anche se capisco che l'interesse di oggi era più che altro il solito fuoco di fila contro la Giunta 5 Stelle di Torino.
Mi spiace, perché forse - in questo momento - si sarebbe potuto riassumere le due vere notizie della giornata: come ci insegnano i giornalisti, la notizia non è "cane morde uomo", ma - come sempre - "uomo morde cane". E le notizie, oggi, sono due: la prima è che il Partito Democratico difende l'Assessora Parigi. Questa è già una notizia! In questo, ritengo che possiamo anche attribuirci dei meriti: avere ricompattato la maggioranza nei confronti dell'Assessora Parigi.
La seconda notizia, non meno importante e non meno clamorosa, è che il Partito Democratico si scaglia contro un presunto episodio di spoil system contro la lottizzazione presunta, contro dei presunti veti politici.
Siamo entrati in un sistema - quello della cultura torinese - che da trent'anni va avanti in un certo modo, con certe persone, mentre adesso il Partito Democratico si scaglia contro certe pratiche, peraltro nemmeno messe in atto.
Questa è l'altra grande notizia.
Inoltre, Presidente, in Aula tutti noi Consiglieri possiamo dire ci che vogliamo: siamo liberi di parlare, abbiamo libertà di parola, godiamo anche di una certa insindacabilità (lei mi insegna).
Questa mattina, però, Presidente, lei ha interrotto il collega Bono mentre si soffermava - peraltro correttamente - su un aspetto legato al Regolamento. Lei l'ha interrotto come a voler fare una precisazione ed anche - come ha detto lei - a beneficio della stampa, mentre non ha interrotto il Consigliere Gariglio, quando faceva delle affermazioni anche abbastanza gravi. Affermazioni che non voglio commentare, perché mi pare si commentino già bene da sole.
Sono passate più di due ore (ne sono passate anche tre, tre e mezza) e magari gli animi si sono calmati; non che i miei fossero agitati, perch vi confesso - non è una questione per la quale perdo il sonno.
In ogni caso, forse si sono calmati gli animi e possiamo anche svolgere un'analisi un po' più a freddo su quanto è accaduto questa mattina, e - per quanto mi riguarda - anche un po' da esterno, perché (sono sincero) faccio orgogliosamente parte del Movimento 5 Stelle, però non seguo il tema della cultura e - giustamente - non sono nemmeno parte di certi processi decisionali.
Mi sono reso conto, però, dal dibattito di questa mattina, dalle giaculatorie del Consigliere Gariglio e dell'Assessora Parigi, di avere un po' sottovalutato la questione, l'argomento, perché, per la prima volta in due anni e mezzo, ho visto l'Assessora Parigi veramente accalorata veramente appassionata. Ero e sono abituato a vederla in Commissione quando espone i provvedimenti della Giunta, con un tono più dimesso, a volte rinunciando anche ad intervenire, facendo parlare magari qualche tecnico dell'Assessorato.
Invece, questa mattina l'abbiamo vista veramente accalorata. Peraltro se da una parte mi fa piacere vedere una passione politica, dall'altra (mi spiace che non ci sia più) le sono anche umanamente abbastanza vicino. L'ho vista veramente colpita e di questo mi dispaccio.
Ho visto, poi, il Consigliere Gariglio insolitamente scomposto, nel suo intervento: per una questione legata ad una nomina di una persona, è arrivato ad attaccare una forza politica alle sue origini, ai suoi fondamenti, con un livore francamente anche ingiusto. Noi riserviamo gli attacchi al Partito Democratico per tutta una serie di questioni più importanti, ma ognuno gioca le proprie carte quando preferisce.
Dicevo, il Consigliere Gariglio era talmente scomposto da arrivare anche un po' a perdere la sua proverbiale lucidità, definendo una Consigliera comunale di Torino che è stata eletta due volte (una vota come Consigliera comunale e una seconda volta, nell'ambito del Consiglio comunale di Torino, come Presidente di una Commissione), "sedicente".
Quindi, ha perso veramente la lucidità, salvo che lei - Consigliere Gariglio - non volesse dire "seducente"! Forse abbiamo sentito male noi.
GARIGLIO Davide (fuori microfono) Lo escludo, perché non la conosco!



BERTOLA Campo

Lo esclude, perché non la conosce. Pertanto, la domanda è: ma questa persona, visto che alla fine tutta la discussione riguarda una persona, chi è ? Perché io - confesso - ho sentito il nome, ma non la conosco.
Dev'essere una persona veramente importante, se perdete la calma e la pazienza in questo modo! Chi è? E' così supercompetente? Sono domande vere, perché non lo so non la conosco. E' una persona molto vicina a qualcuno? Molto vicina personalmente, a qualcuno che conoscete, a qualcuno del vostro mondo? Perché mi rendo conto che l'avete presa proprio sul personale.
Ripeto, non sono parte di quei processi decisionali, però non posso vedervi così. Mi spiace vedervi così! Se possiamo mettere noi una buona parola, lo facciamo. Vedremo! Inoltre, raccogliamo i riferimenti alla legalità che faceva il Consigliere Gariglio, peraltro decisamente fuori luogo nell'ambito di questa discussione. Noi diciamo che siamo sempre pronti a parlarne, perch non abbiamo situazioni che ci imbarazzano.
Invece, può anche essere che il Partito Democratico qualche situazione che lo imbarazza, relativamente a Commissioni che si occupano di legalità possa anche averla.
Mi viene in mente un Comune dell'hinterland torinese dove, a presiedere una Commissione permanente (che, tra le deleghe, ha anche quella sulla legalità), è un Consigliere comunale che ha legami parentali con una persona condannata per 'ndrangheta, con tanto di sentenze...



PRESIDENTE

Questo è eccessivo!



BERTOLA Giorgio

Ci sono le carte processuali.
GARIGLIO Davide (fuori microfono) Il collega Bertola dovrebbe vergognarsi! Detto ciò...



BERTOLA Giorgio

Quindi se volete sollevare il tema della legalità, noi siamo sempre pronti.



PRESIDENTE

E' eccessivo: i legami parentali...
Ha fatto un intervento composto tranne l'ultima parte, dove è deragliato anche lei.
Il Presidente Gariglio, effettivamente, il termine "sedicente" poteva evitarlo.
Visto che si sono raffreddati gli animi, procediamo con l'esame dei punti all'o.d.g.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di deliberazione n. 184, inerente a "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 184, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana odierna l'Assessore Reschigna ha illustrato la deliberazione e gli emendamenti da lui presentati, a nome della Giunta regionale. Si è conclusa la discussione generale e si è svolta la replica dell'Assessore.
Procediamo, quindi, con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Nell'allegato A della PDCR n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2019", l'introduzione del paragrafo 2.1 di pagina 20 è interamente sostituita dalla seguente: La riforma costituzionale del 2001 (L. Cost. 3/2001) ha profondamente modificato la distribuzione dei poteri legislativi fra Stato e Regioni. In materia di bilanci pubblici, il novellato articolo 117 della Costituzione prima dell'ulteriore revisione operata nel 2012 (su cui si tornerà fra breve) attribuiva allo Stato una potestà normativa piena ed esclusiva solo in relazione al proprio sistema tributario e contabile (comma 2, lettera e)).
Viceversa, l'armonizzazione dei bilanci pubblici ed il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario costituivano materie di legislazione concorrente, la cui disciplina spettava alla Regioni, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato (comma 3). Gli ulteriori ambiti materiali attinenti alla finanza pubblica rientravano nella potestà legislativa esclusivo-residuale delle Regioni.
Tale assetto è rimasto a lungo inattuato a causa dell'inerzia del legislatore, costringendo la Corte costituzionale a svolgere un difficile ruolo di supplenza. La giurisprudenza che si è consolidata in questa lunga fase di transizione ha progressivamente espanso il ruolo dello Stato dilatandone fortemente l'ambito, con correlativa compressione di quello ricociuto alle Regioni (ed altri enti locali).
In primo luogo, l'intervento del legislatore statale è stato configurato come una condicio sine qua non per l'attuazione del novellato disegno costituzionale, specialmente per quanto concerne il riordino delle fonti di entrata.
In secondo luogo, le clausole deH"'armonizzazione dei bilanci pubblici" e del "coordinamento della finanza pubblica" sono state utilizzate come .un "grimaldello" per limitare fortemente le prerogative regionali.
Già nella sentenza n. 37/2004 (poi confermata da numerose pronunce successive) venne chiarito che la legge nazionale "al fine di coordinare l'insieme della finanza pubblica, dovrà non solo fissare i principi cui i legislatori regionali dovranno attenersi, ma anche determinare le grandi linee dell'intero sistema tributario, e definire gli spazi e i limiti entro i quali potrà esplicarsi la potestà impositiva, rispettivamente, di Stato Regioni ed enti locali".
In tal modo la Corte, da un lato, si è pronunciata in favore dell'unicità del sistema, dall'altro (e conseguentemente) ha interpretato estensivamente il potere statale di coordinamento. In definitiva, il limite dei principi generali di coordinamento di matrice statale è (per così dire) "sfumato" in quello (posto dal previgente articolo 119 Cost. e più restrittivo) delle forme e dei limiti stabiliti dalle leggi della Repubblica.
Tale cornice è stata rafforzata dalla già richiamata riforma costituzionale del 2012 (L. Cost. 1/2012), che ha riportato nell'alveo della competenza esclusiva la materia "armonizzazione dei bilanci pubblici" (così dando la stura alla riforma della contabilità pubblica su cui si tornerà nei paragrafi successivi), oltre a novellare gli artt. 81 e 119 Cost.
introducendo ulteriori "contrafforti" a presidio degli equilibri finanziari complessivi del nostro ordinamento.
Il referendum del 4 dicembre 2016, invece, ha respinto l'ulteriore riforma introdotta dal disegno di legge costituzionale avente ad oggetto: "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione". Il provvedimento avrebbe previsto anche una modifica del Titolo V della Parte seconda della Costituzione ridisegnando la disciplina sul riparto delle competenze legislative e regolamentari tra Stato e regioni dettata dall'articolo 117 della Costituzione. Esso, in particolare, avrebbe eliminato le competenze concorrenti, riportando alcune materie nell'alveo della competenza esclusiva statale. Fra queste, anche il coordinamento della finanza pubblica, oltre alle seguenti: norme sul procedimento amministrativo e sulla disciplina giuridica del lavoro pubblico; disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per le politiche sociali e la sicurezza alimentare; la tutela e sicurezza del lavoro, nonché le politiche attive del lavoro; ordinamento scolastico, istruzione universitaria e programmazione strategica della ricerca scientifica e tecnologica disposizioni generali e comuni concernenti l'istruzione e la formazione professionale; forme associative dei comuni; commercio con l'estero ordinamento sportivo; valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici disposizioni generali e comuni sul governo del territorio; sistema nazionale e il coordinamento della protezione civile; produzione, trasporto e distribuzione nazionali dell'energia; infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto e di navigazione di interesse nazionale.
Nei prossimi anni, pertanto, il quadro costituzionale rimarrà invariato anche se occorre evidenziare come la riforma bocciata, almeno in questo ambito, recepisse orientamenti già inseriti nella Costituzione materiale dalla consolidato giurisprudenza del giudice delle leggi.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Nell'allegato A della PDCR n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2019", da pagina 34, il sotto paragrafo "Bilancio consolidato", incluse le figure di pag. 36 e 37, è interamente sostituto dal seguente: Bilancio consolidato Nel corso del 2016, la Regione ha avviato gli adempimenti preliminari ai fini della predisposizione del bilancio consolidato, che dovrà essere approvato entro il 30 settembre 2017 (con riguardo all'esercizio 2016).
L'obbligo di redazione del bilancio consolidato impone agli enti una serie di attività preliminari, che rivestono una notevole importanza ai fini della successiva attuazione della fase del consolidamento.
Pertanto, con DGR n. 3-4022 del 26 ottobre 2016 si è proceduto ad una prima delimitazione del gruppo e del perimetro di consolidamento, per selezionare le realtà che vi partecipano ed i soggetti che, invece, ne sono esclusi.
L'orbita dei soggetti da considerare è piuttosto ampia. Infatti, l'art. 11 bis, comma 3, del D. Lgs. 118/2011 dispone che "Ai fini dell'inclusione nel bilancio consolidato, si considera qualsiasi ente strumentale, azienda società controllata e partecipata, indipendentemente dalla sua forma giuridica pubblica o privata, anche se le attività che svolge sono dissimili da quelle degli altri componenti del gruppo".
Tuttavia, alcune limitazioni all'estensione del perimetro sono desumibili da altre norme.
In primo luogo, alcune tipologie di soggetti vengono esclusi, talora solo temporaneamente. In particolare, con riferimento agli esercizi 2015-17, non sono considerate le società quotate e quelle da esse controllate ai sensi dell'articolo 2359 codice civile. A tal fine, per "quotate" si intendono le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati.
In secondo luogo, sempre con riferimento agli esercizi 2015-17, per società partecipata da una regione o da un ente locale, si intende la società a totale partecipazione pubblica affidataria di servizi pubblici locali della regione o dell'ente locale, indipendentemente dalla quota di partecipazione. A decorrere dal 2018, con riferimento all'esercizio 2017 la definizione di società partecipata è estesa alle società nelle quali la regione o l'ente locale, direttamente o indirettamente, dispone di una quota significativa di voti, esercitabili in assemblea, pari o superiore al 20 per cento, o al 10 per cento se trattasi di società quotata. Ne deriva che eventuali partecipate non rientranti nella categoria dell'in house non devono essere incluse nel perimetro di consolidamento.
In mancanza di altri criteri, si ritiene che lo stesso parametro possa essere esteso agli enti non societari, per cui devono essere consolidati solo quelli interamente pubblici che svolgono servizi per conto degli enti.
Inoltre, alcune realtà partecipanti al gruppo potrebbero non essere ricomprese nel perimetro di consolidamento, essenzialmente per due ragioni.
Innanzitutto, l'irrilevanza, nell'ipotesi che il bilancio di un soggetto non presenti significatività ai fini della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico di gruppo. Il principio contabile applicato sul bilancio consolidato fornisce, in proposito, indicazioni puntuali. Sono considerati irrilevanti i bilanci che presentano, per ciascuno dei seguenti parametri una incidenza inferiore al 10% per gli enti locali e al 5% per le Regioni e Province autonome rispetto alla posizione patrimoniale, economico e finanziaria della capogruppo: 1) totale dell'attivo 2) patrimonio netto 3) totale dei ricavi caratteristici. In ogni caso, sono considerate irrilevanti (e quindi non oggetto di consolidamento) le quote di partecipazione inferiori all'1% del capitale della società partecipata.
L'altro fattore che consente di escludere un soggetto dal perimetro di consolidamento è l'impossibilità di reperire le informazioni necessarie al consolidamento in tempi ragionevoli e senza spese sproporzionate ovviamente da intendersi in relazione a casi limitati e dipendenti da eventi di natura straordinaria.
Gli elenchi, approvati con la citata DGR 3-4022/2016 e riportati nelle tabelle sottostanti, saranno oggetto di ulteriori rivisitazioni entro i primi mesi del 2017 sulla base delle risultanze degli incontri tecnici in corso con i soggetti inclusi nel perimetro.
Tabella 2.3 - Gruppo "Regione Piemonte" (Allegato "A" DGR 3-4022/2016)



(Omissis)



PRESIDENTE

Tabella 2.4 - Perimetro di consolidamento per l'anno 2016 (Allegato "B" DGR 3-4022/2016)



(Omissis)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Il primo emendamento - l'ho già illustrato questa mattina - riscrive sostanzialmente, l'introduzione del paragrafo 2.1 di pagina 20, dando atto dei progetti di riforma costituzionale dal 2001 ad oggi e dell'esito della recente consultazione referendaria. Conseguentemente, modifica il paragrafo.
Il secondo emendamento - anche questo è stato illustrato questa mattina affronta il tema del bilancio consolidato della Regione; in conseguenza si sostituiscono le pagine 36 e 37 del documento.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Emendamento rubricato n. 22) presentato dai Consiglieri Bertola, Bono Andrissi, Valetti, Mighetti, Campo e dalle Consigliere Batzella, Frediani: Negli obiettivi del riquadro "Rifiuti", a pagina 45, viene aggiunto il seguente punto elenco: "- attuazione della tariffazione puntuale, prevedendo modalità e tempi di realizzazione compatibili con la sostenibilità economica e l'equità per gli utenti".
Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Abbiamo approvato all'unanimità l'impegno del Consiglio regionale all'attivazione della tariffazione puntuale a livello regionale. Riteniamo sia corretto inserirlo anche nel Documento Economico Finanziario Regionale.
Con quest'emendamento chiediamo di inserire il seguente punto elenco: " attuazione della tariffazione puntuale, prevedendo modalità e tempi di realizzazione compatibili con la sostenibilità economica e l'equità per gli utenti".
La stessa frase era riportata anche nell'ordine del giorno che abbiamo approvato mesi fa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Noi chiediamo di riportare anche nel DEFR questo punto, perch riteniamo che sia un elemento importante.
Quando scriviamo un documento economico-finanziario - è la critica che ho mosso anche questa mattina - dobbiamo includere i punti che giudichiamo significativi. Una delle poche cose che, a mio avviso, abbiamo almeno portato a casa in questa legislatura, sia pure col minimo sindacale di ambizione, è l'aggiornamento del Piano rifiuti.
Mi sembra strano che all'interno del documento di programmazione che ci accompagnerà fino a fine legislatura - perché andrà fino al 2019 - non si parli di come si pensa di aggiornare gli obiettivi su questo tema.
Sotto questo profilo, riteniamo importante inserire l'elemento centrale di quello che deve essere lo sviluppo della strategia sui rifiuti, ossia l'introduzione della tariffazione puntuale, che porterà, effettivamente alla responsabilizzazione di ciascuno di noi in termini di riciclaggio e riuso, con la fuoriuscita dall'utilizzo di discariche e di inceneritori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Bertola, Bono Andrissi, Valetti, Mighetti, Campo e dalle Consigliere Batzella,Frediani: Negli obiettivi del riquadro "Rifiuti", a pagina 45, viene aggiunto il seguente punto elenco: "- prevedere adeguate incentivazioni ad imprese o a start up che contribuiscano alla creazione di filiere locali per il "ricondizionamento" di prodotti e per il riutilizzo di beni usati per ridurre la produzione di rifiuti, per il trattamento dei rifiuti finalizzato alla valorizzazione dei materiali ovvero allo studio di sistemi che favoriscano il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio".
Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso si vogliono creare i presupposti per sviluppare un'economia circolare, aspetto previsto a livello europeo. Poiché tutte le politiche hanno raggiunto un accordo su questo punto, bisogna trovare una traduzione anche a livello regionale.
Recentissimamente - è un dato che fa gridare con rabbia - il CONAI trattiene circa il 50% dei Contributi Ambientali CONAI (che non arrivano quindi, agli Enti locali).
Sarebbe importante, da un lato, attivarsi per attuare un recupero dei contributi per imballaggi e, dall'altro lato, trovare ulteriori risorse.
Noi ci impegniamo, comunque, ad indicare questa strada nel DEFR.
Con questo emendamento chiediamo l'introduzione di questa frase, anche perché riteniamo - le evidenze a livello locale ci sono - che in Piemonte ci siano grandissime possibilità di sviluppo per le aziende che lavorano nel settore dell'economia circolare, per la creazione di una filiera. Non da ultimo, l'audizione dei Consorzi recupero plastica e dei Consorzi recupero vetro e carta, ha fatto emergere l'effettiva carenza di impianti a livello piemontese. Anche i Comuni potrebbe fare molto di più con l'individuazione di vari tipi di plastiche, attualmente non riconosciute nel tariffario COREPLA, ma che potrebbero essere riciclate stipulando accordi con aziende extratariffario COREPLA.
Si potrebbe ottenere un grande risultato, evitando, magari, il rilascio di centinaia o migliaia di bottiglie di plastica nel Po (ci sono foto che gridano veramente vendetta!).
Cerchiamo di creare un'economia circolare, evitando che le bottiglie di plastica finiscano nei corsi d'acqua.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Volevo sottolineare l'aspetto di politica industriale che si vuole introdurre nel DEFR. E' chiaro che stiamo parlando di rifiuti: però, anche in questo caso, manca una specie di coerenza con le politiche che forse si stanno tentando di realizzare (perlomeno, è quello che auspichiamo) in questa Regione e anche col disegno di legge sui rifiuti, che pure è in ritardo - la cui discussione è stata incardinata in Commissione - laddove si vuole parlare della gestione dell'impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti.
E' evidente che, in una logica in cui si punta al rifiuto come materia prima o seconda, o come un qualcosa di potenzialmente ricondizionabile e riutilizzabile, la filiera produttiva che si costruisce deve essere locale con un forte coinvolgimento degli Enti locali: questo è uno degli elementi che giudichiamo critico sia nella legge n. 23, che andava addirittura a togliere ai Comuni quel poco di competenze che avevano sulla gestione degli impianti, sia nel nuovo disegno di legge, dove organismi evidentemente in difficoltà come quelli provinciali vanno a definire tutta la parte organizzativa e gestionale dell'impiantistica sui rifiuti nell'ambito provinciale o subprovinciale, mentre ai Comuni viene lasciata esclusivamente una voce di opinione e di parere.
E' un gravissimo errore, perché tutta la parte di creazione di filiere artigianali e industriali sul tema "rifiuti e riuso di materia prima e seconda" deve essere un elemento centrale di ri-partenza dell'economia locale. Anche perché la materia prima - il rifiuto - non ci manca, ed è quello che può veramente innescare, unitamente a un discorso di responsabilizzazione dei cittadini sul tema che migliori la qualità della raccolta, che può veramente far ripartire un'economia locale, con delle filiere locali e con la chiusura del cerchio che parte dall'acquisto e dall'utilizzo dei beni alla produzione del rifiuto, alla sua separazione e riciclaggio, quindi al ritorno in circolo come materia prima per nuovi prodotti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi Bertola, Campo, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, Valetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: All'Allegato 1 alla PDCR n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018", il paragrafo 3.2 "Benessere Sanitario" Missione Tutela della Salute a pag. 47 viene così modificato: La frase "Nel 2016, in particolare, proseguiranno le azioni volte all'adeguamento del numero di strutture complesse e semplici e quelle necessarie all'implementazione di alcune reti clinico-assistenziali". Si sostituisce con "Nel 2017, in particolare, proseguiranno le azioni volte all'adeguamento del numero di strutture complesse e semplici e quelle necessarie all'implementazione di alcune reti clinico-assistenziali".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sostanzialmente è solo una modifica della data. Essendo il Documento di Economia e Finanzia Regionale 2017-12019, chiediamo che nel paragrafo 3.2 "Benessere Sanitario" Missione Tutela della Salute, a pagina 47, l'anno 2016 venga sostituito con l'anno 2017, perché le azioni di adeguamento del numero di strutture complesse semplici devono proseguire e proseguono ovviamente nel 2017.
Siamo a dicembre: mi sembra del tutto evidente che non si possa parlare di prosecuzione dell'attività di adeguamento alla delibera 1-600 e alla delibera 1-924 nel 2016, visto che l'anno è scaduto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi Bertola, Campo, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, Valetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: All'Allegato 1 alla PDCR n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018", il paragrafo 3.2 "Benessere Sanitario" Missione Tutela della Salute a pag. 48 viene così modificato: La frase "Nel 2016 ciascun distretto attuerà le previsioni del PAT al fine di rafforzare i servizi territoriali, ovvero investire in assistenza domiciliare, diagnostica domiciliare, continuità assistenziale, medicina di gruppo". Si sostituisce con "Nel 2017 ciascun distretto attuerà le previsioni del PAT al fine di rafforzare i servizi territoriali, ovvero investire in assistenza domiciliare, diagnostica domiciliare, continuità assistenziale, medicina di gruppo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Medesima finalità. Sempre nel capitolo del "Benessere Sanitario", anche in questo caso si parla di attuare, da parte dei Distretti, le previsioni del Piano di assistenza territoriale al fine di rafforzare i servizi territoriali.
Al di là di tutti gli obiettivi che sono un po' un libro dei sogni (una sede desiderata, compresa la telemedicina e la diagnostica domiciliare), è sull'anno che ci concentriamo: di nuovo si parla di 2016 e non di 2017.
Visto che il Piano è triennale, andrebbe in automatico che l'obiettivo dovrebbe dipanarsi nel 2017-2018-2019 e non nel 2016, che è l'anno precedente. Ovviamente è un refuso che deriva dal fatto che il Documento è stato scritto a inizio 2016 e lo approviamo a dicembre, quindi è da aggiornarsi al 2017 almeno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi Bertola, Campo, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, Valetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: All'Allegato 1 alla PDCR n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018", il paragrafo 3.2 "Benessere Sanitario" Missione Tutela della Salute a pag. 50 viene così modificato: La parola "assunzioni" è sostituita dalla parola "sostituzioni".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo caso, a pagina 50, si parla con toni trionfalistici e con una definizione un po' troppo ottimistica di assunzione di personale. Si parla di 1.500 assunzioni, ma secondo noi sarebbe più corretto dire "sostituzioni", nel senso che si trattava - almeno fino al 2015, anzi anche il 2016 - di sostituzione del personale andato in pensione, per cui non c'è stata nessuna nuova assunzione in questi anni; forse ci sarà a partire dal 1° gennaio 2017 quando, essendo usciti dal Piano di rientro, si potranno fare assunzioni.
Essendoci il blocco del turnover al 50 per cento e al netto delle deroghe che permettevano anche di assumere oltre questo limite del 50 per cento, le assunzioni tecnicamente sono state delle sostituzioni, cioè il 50 per cento del personale che andava in pensione veniva sostituito, non assunto. Quindi, da questo punto di vista, ci premerebbe dare una visione e una narrazione un po' più aderente alla realtà rispetto a quanto, in questo caso, è scritto nel paragrafo 3.2.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: All'Allegato 1 alla PDCR n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2019", da pag. 62, il paragrafo 3.6 è interamente sostituito dal seguente:



(Omissis)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riscrive il paragrafo 3.6 del Documento, relativo alla Logistica e Trasporti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Emendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi Bertola, Campo, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, Valetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Emendamento alla proposta di deliberazione n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018", Allegato 1: Al capitolo 3, paragrafo 6, Missione Trasporti e diritto alla mobilità (e logistica delle merci), pag. 63, "politica regionale unitaria per i trasporti e il diritto alla mobilità e logistica delle merci", viene modificato il seguente obiettivo: "- promozione delle politiche di integrazione del trasporto merci e passeggeri in ambito internazionale (europeo e mondiale) attraverso lo sviluppo delle infrastrutture strategiche piemontesi che prevedono i collegamenti delle aree logistiche esistenti e del trasporto passeggeri con i network ferroviari europei nell'ambito della rete Ten-T promozione del Sistema Logistico piemontese in sinergia con le Regioni della Macroarea del Nord-Ovest" Con: "- promozione delle politiche di integrazione del trasporto merci e passeggeri in ambito internazionale (europeo e mondiale) attraverso il potenziamento delle infrastrutture strategiche piemontesi esistenti (Frejus) che prevedono i collegamenti delle aree logistiche esistenti e del trasporto passeggeri con i network ferroviari europei nell'ambito della rete Ten-T promozione del Sistema Logistico piemontese in sinergia con le Regioni della Macroarea del Nord-Ovest".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo fatto qualche piccolo emendamento sulla parte relativa ai trasporti. Non vorrei sentirmi dire che ho il chiodo fisso, ma diciamo che questo DEFR contiene degli aspetti che non possiamo assolutamente accettare che vengano inseriti all'interno di un Piano regionale.
In quest'emendamento, in particolare, chiediamo che si vada a sostituire il capitolo 3, paragrafo 6, relativo alla Missione Trasporti e diritto alla mobilità - paragrafo che riportiamo - con un paragrafo che invece specifichi che l'intento (dunque uno degli obiettivi) sia la promozione di politiche di integrazione del trasporto merci e passeggeri in ambito internazionale attraverso il potenziamento delle infrastrutture strategiche piemontesi esistenti.
Ci teniamo a ricordare che il Piemonte possiede già delle infrastrutture strategiche, e una di queste è proprio il Tunnel del Frejus sul quale già si sono impiegate delle risorse ingenti. In sostanza chiediamo che si continui l'opera di adeguamento e che si concentri lo sviluppo del traffico merci attraverso questo importante collegamento con la Francia.
Ricordiamo che una delle premesse della realizzazione della linea TAV era che presto la linea storica avrebbe raggiunto la saturazione. La saturazione è stata annunciata a più riprese e più volte nel tempo, anche attraverso titoli catastrofici sui giornali del tipo: "Facciamo presto o sarà tardi!" oppure "La saturazione è quasi arrivata!". Sappiamo che in realtà questa saturazione non c'è mai stata, anzi le merci non sono più passate o, meglio, passano attraverso il Frejus, ma non c'è stata nessuna politica di incentivo per consentire di aumentare il traffico merci. Tra l'altro, sappiamo che il traffico passeggeri è stato abbandonato e sostituito da pullman, cosa che ci rende piuttosto ridicoli agli occhi dell'Europa.
Quindi questo emendamento va a sostituire quel paragrafo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Andrissi, Bertola, Campo, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Emendamento alla proposta di deliberazione n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018", Allegato 1: Al capitolo 3, paragrafo 6, Missione Trasporti e diritto alla mobilità (e logistica delle merci), pag. 62, "politica regionale unitaria per i trasporti e il diritto alla mobilità e logistica delle merci", viene aggiunto il seguente obiettivo: "- avvio di politiche di mobility management e pianificazione degli spostamenti casa-lavoro per favorire l'instaurarsi di buone pratiche negli spostamenti dei dipendenti degli enti pubblici".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Il nostro emendamento prevede, anche in linea con quanto effettuato dalla Regione in merito alle politiche di pianificazione degli spostamenti l'inizio di politiche di mobility management regionali per gli enti pubblici, per le ASL e anche per le aziende private. Quello che noi chiediamo è l'aggiunta del seguenti obiettivo: "- avvio di politiche di mobility management e pianificazione degli spostamenti casa-lavoro per favorire l'instaurarsi di buone pratiche negli spostamenti dei dipendenti degli enti pubblici".
Si tratta più che altro di una presa d'atto di un principio che è già in corso d'opera, ma che vogliamo ulteriormente esplicitare affinché ci sia effettivamente una politica di mobility management negli enti pubblici, non solo nella Regione, ma anche nelle altre strutture ad essa collegate, nei Comuni e in tutti gli enti che contribuiscono in modo preponderante alla domanda di mobilità.
Restando nel tema dell'inquinamento di questi giorni, dove si finisce per adottare misure restrittive senza prima fornire delle alternative magari con una pianificazione riusciamo a ottenere lentamente, con una programmazione strutturata e di lungo respiro, quegli obiettivi che non abbiamo raggiunto fino ad adesso con la gestione dell'emergenza: gestione qualche volta non fatta, qualche volta sì.
Per quanto riguarda il protocollo regionale antismog (di cui vedremo presto gli effetti), noi diciamo che lo apprezziamo come tentativo di risolvere il problema, ma abbiamo ancora qualche scetticismo sui suoi effetti, quindi aspettiamo di vedere cosa succederà. Intanto per cominciamo a fare una programmazione per gli anni a venire per ottenere dei risultati migliori rispetto a quelli degli anni passati.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Andrissi, Bertola, Campo, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Emendamento alla proposta di deliberazione n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018", Allegato 1: Al capitolo 3, paragrafo 6, Missione Trasporti e diritto alla mobilità (e logistica delle merci), pag. 62, "politica regionale unitaria per i trasporti e il diritto alla mobilità e logistica delle merci", viene aggiunto il seguente obiettivo: "- sviluppo dell'intermodalità nei centri urbani principali con strutture ad esse dedicate al fine di decongestionare gli stessi e favorire lo split modale sul servizio pubblico di trasporto".
Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Andrissi, Bertola, Campo, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Emendamento alla proposta di deliberazione n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018", Allegato 1: Al capitolo 3, paragrafo 6, Missione Trasporti e diritto alla mobilità (e logistica delle merci), pag. 63, "Trasporto ferroviario", viene modificato il seguente obiettivo: "- incremento dell'operatività del servizio ferroviario metropolitano e regionale con il completamento di alcune opere prioritarie: interconnessione della ferrovia Torino-Ceres con il passante RFI completamento del sistema ferroviario metropolitano linee SFM 3, SFM 4 e SFM5, adeguamento tecnologico della rete ai fini del miglioramento delle condizioni di sicurezza e della capacità, interventi di adeguamento e potenziamento delle ferrovie concesse regionali" Con: "- incremento dell'operatività del servizio ferroviario metropolitano e regionale con il completamento di alcune opere prioritarie: completamento del sistema ferroviario metropolitano linee SFM 3, SFM 4 e SFM5 adeguamento tecnologico della rete ai fini del miglioramento delle condizioni di sicurezza e della capacità, interventi di adeguamento e potenziamento delle ferrovie concesse regionali".
Emendamento rubricato n. 13) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Andrissi, Bertola, Campo, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Emendamento alla proposta di deliberazione n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018", Allegato 1: Al capitolo 3, paragrafo 6, Missione Trasporti e diritto alla mobilità (e logistica delle merci), pag. 63, "Trasporto ferroviario", viene inserito il seguente obiettivo: "- ripristino delle linee sospese previo aggiornamento dell'accordo quadro con RFI sulle tracce ferroviarie per garantire l'evoluzione capillare del servizio ferroviario piemontese".
Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Andrissi, Bertola, Campo, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Emendamento alla proposta di deliberazione n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018", Allegato 1: Al capitolo 3, paragrafo 6, Missione Trasporti e diritto alla mobilità (e logistica delle merci), pag. 63, "Trasporto ferroviario", viene inserito il seguente obiettivo: "- incrementare la dotazione di strutture 'porta-bici' nei convogli in circolazione sul sistema ferroviario piemontese, con sistemi tarati sulla tipologia di servizio, pendolare o turistico".
Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Andrissi, Bertola, Campo, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Emendamento alla proposta di deliberazione n. 184 "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2018", Allegato 1: Al capitolo 3, paragrafo 6, Missione Trasporti e diritto alla mobilità (e logistica delle merci), pag. 63, "Trasporto ferroviario", viene inserito il seguente obiettivo: "- localizzare forme di finanziamento consone al rinnovamento e ampliamento del parco rotabile della Regione Piemonte per garantire un miglior servizio ferroviario".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione degli emendamenti rubricati dal n. 11) al n. 15).



VALETTI Federico

L'emendamento n. 11) prevede, sempre al capitolo 3, paragrafo 6 trasporti di diritto alla mobilità: "Sviluppo dell'intermodalità nei centri urbani principali con strutture ad esse dedicate al fine di decongestionare gli stessi e favorire lo split modale sul servizio pubblico di trasporto".
Qui ci rivolgiamo ai centri di interscambio, anche detti "movicentri".
Chiediamo che questo sia un obiettivo fondamentale di documento. Abbiamo più volte fatto degli esempi di interventi infrastrutturali di modesta entità che possono avere un grande influsso sul decongestionamento della mobilità privata. Questo non vale solo per Torino, ma anche per tutti i capoluoghi e nelle città sopra una certa dimensione. Anche qui, agiamo con dei fattori moltiplicativi dell'efficienza delle politiche ambientali, ma anche di spostamento verso il trasporto pubblico.
Abbiamo ricordato più volte con degli atti di indirizzo, alcuni anche approvati, la necessità di mettere in essere dei centri di interscambio sulle linee ferroviarie principali che insistono su Torino. Alcuni sono attrezzati, ma attrezzati male, o mal collegati, come Torino Stura, che tuttora ha potenzialità molto elevate, ma poco sfruttate anche per l'ambiente intorno alla stazione, non proprio raccomandabile per persone specialmente donne, che magari lasciano la macchina in parcheggio al mattino, ma al ritorno, quando è buio, non è sicurissimo fare l'intermodalità in un quartiere desolato e fuori dalla vita urbana.
Pensiamo a Moncalieri, dove abbiamo una stazione proprio vicino all'autostrada che grida un po' vendetta, perché lì ci sono tutte le peculiarità e le opportunità per generare un centro di interscambio con i flussi che arrivano dall'autostrada, quindi sia dalla Torino-Savona che dalla Torino-Piacenza, ma anche dalla tangenziale. C'è un parcheggio che aspetta solo di essere reso fruibile, allestito e collegato con una bretella, con un intervento anche piuttosto semplice dal punto di vista infrastrutturale.
Faccio degli esempi concreti, perché quando si parla di intermodalità e argomenti alti, qualcuno si può anche annoiare e non capire di cosa stiamo parlando. Stiamo parlando di interventi molto concreti, che con una spesa minima consentono di ridurre, alla fonte, quello che adesso noi ci sbracciamo per risolvere: il problema dell'inquinamento e del decongestionamento cittadino. Basta dare un'alternativa concreta ai cittadini, che useranno tranquillamente il trasporto pubblico, che ha delle difficoltà, ma è abbondantemente fruibile e ha ancora delle potenzialità di espansione notevoli.
Illustro anche gli emendamenti successivi.
Sempre sui trasporti, capitolo 3, paragrafo 6, aggiungiamo: "Incremento dell'operatività del servizio ferroviario metropolitano e regionale con il completamento di alcune opere prioritarie: interconnessione alla ferrovia Torino centro con il passante RFI, completamento del sistema ferroviario metropolitano linee SFM 3, SFM 4 e SFM 5 per miglioramento dell'adeguamento tecnologico della rete". Commutiamo, secondo la nostra logica, tutti questi interventi con l'attuazione di un servizio di metropolitana pesante sul ramo della Torino-Ceres che possa andare verso il centro cittadino, invece del passante ferroviario della Torino-Ceres, così come progettato da SCR di cui il progetto è in fase di realizzazione. Speriamo che effettivamente, ci sia un cambio di strategia, perché non è mai troppo tardi per cambiare idea quando si capisce che qualcosa non è una buona spesa. Si può sempre cambiare idea e non rimetterci la faccia anche politicamente, noi lo capiamo e apprezziamo in questo caso.
Con l'emendamento n. 13) aggiungiamo il seguente periodo: "Ripristino delle linee sospese, previo aggiornamento dell'accordo quadro con RFI sulle tracce ferroviarie per garantire l'evoluzione capillare del servizio ferroviario piemontese." Chiediamo che nel DEFR siano messi nero su bianco i principi e le linee guida annunciati da questa amministrazione, relativo al recupero delle linee ferroviarie sospese per integrare le linee ferroviarie principali e riportare la capillarità del servizio ferroviario regionale a quelle che erano le sue origini o, quanto meno, a qualcosa di più vicino alle sue origini, sempre tenendo conto che dobbiamo riaprire linee gradualmente, secondo degli obiettivi di domanda potenziale di trasporto pubblico. Laddove sappiamo che ci sono, non bisogna pensare tanto quanto costa aprire una linea o quanto sia difficile trattare con il gestore ferroviario, ma dobbiamo capire quali sono le potenzialità e che cosa noi pensiamo per quelle linee.
Pensiamo alle Langhe, che sono tuttora sprovviste di una qualsiasi linea ferroviaria che le attraversi. Si tratta di un territorio dell'UNESCO, ma questo è veramente paradossale. Mi stupisce che politicamente non ci sia un intervento più deciso, malgrado tutte le difficoltà che sono state poste da RFI e anche da qualcuno che nella zona preferisce convertire le ferrovie delle Langhe in piste ciclabili, cosa su cui non ci pronunciamo per decenza.
All'emendamento n. 15) parliamo invece di incrementare le dotazioni di strutture porta bici nei convogli in circolazione sui servizi regionali.
Pensando ai due tipo di flussi, quindi all'intermodalità pendolare, a chi usa per lavoro questo tipo di mezzo, che consente di amplificare notevolmente i raggi di azione delle linee ferroviarie.
Chiaramente, specialmente dopo che sono state sospese, le linee ferroviarie non toccano tutti i paesi del Piemonte, ma grazie all'intermodalità intelligente o con bici, questo strumento può ovviare a carenze del sistema di trasporto pubblico. La gente si può spostare in periferia, raggiungere le stazioni con la bici, ma può spostarsi anche in Torino senza utilizzare i servizi di trasporto pubblico urbano. Questo è un vantaggio per tutti perché chi va in bici non fa male a nessuno, non è un costo per la collettività, anzi, è un vantaggio e un guadagno perché non vi è nessun impatto sulla rete stradale, non vi è quasi nessun costo. E' una riduzione dei costi per le amministrazioni e la collettività. Per questo è molto importante tarare i beni e i servizi ferroviari adatti a chi usa la bici per turismo, ma anche a chi usa la bici per lavoro.
L'ultimo emendamento è: "Localizzare forme di finanziamento consone al rinnovamento e ampliamento del parco rotabile della regione Piemonte, per garantire un migliore servizio ferroviario". Noi abbiamo sentito più volte dall'Assessore Balocco l'impegno ad utilizzare parte dei fondi FSC per l'acquisto di rotabili per la regione Piemonte, ma vogliamo che questo diventi un obiettivo palese ed esplicito del DEFR, perché crediamo che nulla osti e siamo tutti d'accordo che questo deve essere un obiettivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Mi pareva avesse detto anche il 16), in origine, tra l'elenco.



PRESIDENTE

No, no, 15).



CAMPO Mauro

Volevo intervenire in particolare sull'11), ma comunque sul tema dell'intermodalità.
In quanto fruitore del sistema ferroviario, posso garantire che l'intermodalità, almeno per quanto riguarda la mia provincia, è una chimera. In passato, sono stati fatti gli investimenti già citati sui cosiddetti "movicentri", ma direi che questi movicentri hanno prodotto ben pochi risultati, nel senso che a Cuneo - per citare il capoluogo - è piazzato vicino alla stazione e nelle vicinanze dell'ospedale, ma il risultato è che il parcheggio - caro - è disponibile solo a pagamento e comunque scarsamente disponibile, per cui è di difficile utilizzo.
Ricordo che intermodalità vuol dire cambiare tipo di trasporto, che non vuol dire solo lasciare l'auto privata, ma anche arrivare in autobus e riuscire a trovare il treno.
Qui arriviamo all'altro grosso problema: la programmazione e la pianificazione mai fatte, tant'è che ancora ad oggi, anche sulla provincia di Cuneo, si andrà in proroga sui contratti su gomma, perché non siamo in grado di gestire la pianificazione, nonostante la creazione dell'Agenzia della Mobilità piemontese.
La Provincia non è stata in grado o, meglio, la Provincia è sempre stata negligente e noi abbiamo un significativo problema di intermodalità cioè come i cittadini possono arrivare alla stazione, o dalla stazione tornare a casa, utilizzando i mezzi propri, riuscendo a parcheggiare da qualche parte senza incorrere in sanzioni, o almeno in prossimità delle stazioni stesse, oppure con lo scambio dei mezzi pubblici.
Ad oggi questo è un sistema, dal mio punto di vista, fallimentare.
Abbiamo appena inaugurato la linea Alba-Torino elettrificata: inviterei ad andare a vedere qual è la disponibilità di intermodalità alla stazione di Alba.
E' uno dei problemi significativi nell'utilizzo del servizio.
Ogni settimana devo scegliere tra tre stazioni: a Cuneo ormai ci ho rinunciato, nonostante sia la più vicina a casa, e vado o a Centallo, ma da lì passa solo un terzo dei treni che vanno a Torino dalla mia direttrice, o più spesso vado a Fossano in automobile, parcheggiando non nei parcheggi disponibili nei pressi della stazione, perché insufficienti, pur se bisogna riconoscere che almeno il Comune di Fossano lo sforzo lo ha fatto, però non è stato affrontare in maniera sistematica.
Fossano è il capolinea delle SFM verso Torino, ci passano i treni della linea Torino-Savona e i treni della linea Cuneo-Torino, cioè il triplo dei treni rispetto dal capoluogo verso Torino, ma non c'è un'intermodalità sufficiente.
Centallo è un paesino di campagna messo a metà, a volte anche di difficile accesso, però spesso è la soluzione migliore. Peccato che non c'è la biglietteria e non si possono fare gli abbonamenti.
Vorrei solo che si notasse come intorno al servizio, che è importante ci dovrebbero essere i mezzi, cioè ci dovrebbe essere la possibilità di viaggiare, ma anche un'attenzione all'organizzazione dell'accesso al servizio stesso, altrimenti, purtroppo, l'auto e la mobilità individuale rimane, con tutti gli annessi di inquinamento e di problematiche di intasamento, rimane l'unica soluzione, purtroppo necessaria, per riuscire a muoversi nella nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dai Consiglieri Campo, Valetti Bono, Andrissi, Bertola, Marrone, Mighetti, Pichetto Fratin, e dalle Consigliere Batzella e Frediani: "Al capitolo 3 paragrafo 6, missione "Trasporti e diritto alla mobilità (e logistica delle merci), pag. 63, "Logistica e mobilità internazionale" viene inserito il seguente obiettivo: "ripristino del collegamento tra il Piemonte e la Francia riattivando completamente il servizio sulla tratta Cuneo-Ventimiglia-Nizza".
Ha chiesto la parola il Consigliere Campo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Ecco, qui l'avevo già segnalato in Commissione quando ci è stata illustrata la parte del DEFR che riguarda la.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Campo, la interrompo un attimo.
Per facilitare i lavori dell'Aula, noi alle 17 dobbiamo interrompere.
Lei adesso continua a presentare l'emendamento e poi, se ci sono atti di indirizzo - e ce ne sono - alcuni sono anche trasversali, se l'Aula acconsente li possiamo votare anche senza illustrarli. Pensateci.
Prego, Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Come già segnalato in Commissione, ho notato una mancanza significativa, anche perché è uno degli impegni importanti che sono stati assegnati alla Regione Piemonte, sulla gestione dei fondi per la manutenzione straordinaria della linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza, per la quale di recente l'Assessore Balocco ha partecipato ad una conferenza intergovernativa a Parigi, ottenendo la costituzione - sperando che avvenga presto - di un comitato, una Commissione intergovernativa a cui partecipino anche le Regioni.
E' evidente che sono le Regioni stesse - Piemonte, Liguria e PACA - ad essere stati i principali motori di una sensibilizzazione sul tema di questa linea che è sia interregionale sia internazionale, perché di collegamento con la Liguria di Ponente, ma anche con la storica linea Cuneo Nizza.
Stranamente, nel DEFR di questa cosa non si parla.
Noi riteniamo importante che sia menzionato nella programmazione economica triennale, anche perché ci aspetteremmo che, nel momento in cui finiranno i lavori di manutenzione e forse si addiverrà ad una nuova convenzione tra Italia e Francia, ci sia l'esigenza, la necessità e la volontà di ripristinare un servizio su questa linea, all'onore del mondo che oggi funziona proprio al lumicino.
Non so, quindi, se basterà il ripristino delle otto coppie di treni però sicuramente non le due, che attualmente sono totalmente insufficienti che stanno strozzando il servizio su quella linea.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.


Argomento: Questioni internazionali - Diritti umani

Esame mozione n. 946 presentata dai Consiglieri Baricco, Accossato Allemano, Appiano, Barazzotto, Boeti, Caputo, Chiapello, Conticelli Corgnati, Ferrentino, Gallo, Gariglio, Giaccone, Grimaldi, Laus, Monaco Motta, Ottria, Ravetti, Rossi, Rostagno e Valle, inerente a "Crisi umanitaria e gravi violazioni dei Diritti Umani in Siria"


PRESIDENTE

Suggerirei, se per voi va bene, di illustrare, anche solo un minuto, la mozione n. 946, "Crisi umanitaria e gravi violazioni dei diritti in Siria" e l'ordine del giorno n. 911,"Attuazione della direttiva 212 del decreto legislativo 102 in materia di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Mi scusi, Presidente, non ho capito se abbiamo finito.



PRESIDENTE

Ho detto, dato che mancano solo tre minuti alla chiusura.



MIGHETTI Paolo

Ma in tre minuti perché dobbiamo fare due ordini del giorno senza poterli illustrare e capire?



PRESIDENTE

Mi è stata chiesta l'urgenza di questi atti di indirizzi. Ci mettete un attimo a votarli.



MIGHETTI Paolo

Sì, ma anche noi abbiamo tanti atti di indirizzo urgenti.



PRESIDENTE

Difatti così ho fatto: uno ed uno. Se ne avete qualcun altro che pu non essere illustrato.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Cerchiamo di essere costruttivi: se ne avete uno voi da illustrare velocemente, lo possiamo fare.
Intanto do la parola alla Consigliera Baricco per l'illustrazione della mozione n. 946, di cui al punto 6) all'o.d.g.



BARICCO Enrica

Grazie, Presidente.
Questa mozione è stata presentata in prossimità del 10 dicembre.
Ci tenevamo fosse presentata in questo Consiglio (in quello precedente non ci siamo riusciti) per la Giornata internazionale per i diritti umani poiché intende costituire un primo passo per chiedere di fermare, o quantomeno di limitare, le gravi violazioni dei diritti umani che si stanno perpetrando in Siria da ormai cinque anni.
L'attuale situazione siriana rappresenta un grave elemento di destabilizzazione per la pace nel mondo, che non può essere relegato al rango di episodio locale, ma rappresenta un'insostenibile sofferenza per la coscienza democratica dell'intero Occidente, a causa delle violenze quotidiane perpetrate nel Paese, devastato da una guerra senza confini, le cui conseguenze più pesanti sono pagate dai civili innocenti, dalle donne e dai bambini, con perdite di centinaia di migliaia di vite umane.
Da oltre cinque anni la Siria è, infatti, teatro di una guerra nella quale, secondo le stime ONU, sarebbero rimaste uccise oltre 400 mila persona e 11,4 milioni di cittadini avrebbero perso la casa, di cui 4,8 milioni sarebbero rifugiati all'estero e 6,6 milioni sfollati.
La crisi umanitaria in atto è di una gravità inaudita ed è sotto gli occhi di tutti. Penso alle immagini di case ridotte in macerie dalle bombe di città rase al suolo, di famiglie distrutte e di bambini con i corpi tumefatti.
In particolare, la città di Aleppo è teatro di scontri e bombardamenti brutali le cui vittime sono principalmente cittadini inermi. Coloro che pagano il prezzo più alto sono i minori, com'è denunciato da Save the Children, che ricorda come l'impatto delle bombe a grappolo sui corpi dei bambini sia devastante.
Credo che, di fronte a tali atrocità, l'Italia e l'intera comunità internazionale dovrebbero fare tutto quanto è nelle loro facoltà per provare ad arginare tale situazione. Anche per la complessità e frammentarietà della situazione, tuttavia, politica interna alla Siria, con il continuo mutamento delle forze in campo, la comunità internazionale non è riuscita fino ad ora a trovare soluzioni di pace.
In questo quadro la Camera dei Deputati ha coraggiosamente approvato l'8 novembre scorso, una mozione che impegna il governo a farsi promotore di nuove iniziative politico-diplomatiche che vadano nella direzione del ripristino dei valori della pace, della libertà e della democrazia in Siria. Anche attraverso un'azione nell'ambito dei preposti organismi internazionali, che avanzi l'ipotesi della predisposizione di accessi umanitari per prestare urgente soccorso alla popolazione civile, inclusi i minori, permettendo altresì l'evacuazione, l'eventuale fuoriuscita dei civili su base volontaria, che attraverso la promozione di un cessate il fuoco in Siria su scala nazionale affidando il monitoraggio alle Nazioni Unite.
Noi, che siamo particolarmente impegnati sul fronte della tutela e salvaguardia dei diritti umani, abbiamo costituito in Consiglio regionale un nostro Comitato regionale per i diritti umani e possiamo fare un passo ulteriore e sollecitare il Governo non solo a rispettare gli impegni della mozione recentemente approvata, ma anche a farsi promotore di ulteriori iniziative rivolte a chiedere un intervento della Corte Penale Internazionale, ricordo, istituita nel nostro Paese con lo Statuto di Roma del 1998, per giudicare questi crimini contro l'umanità e un maggiore coinvolgimento delle Nazioni Unite, prevedendo l'istituzione di un'amministrazione controllata e provvisoria che possa gestire una fase di transizione che da un necessario disarmo delle forze in campo passi ad una ricostruzione vera della vita civile e porti a libere elezioni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Baricco.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Secondo me, questa mozione meriterebbe una discussione un po' più ampia.
Se si parla di pace e di diritti umani, sono d'accordo, ma il fatto che l'Occidente non abbia delle responsabilità riguardo la situazione di guerra in Siria, allora si apre una voragine.
Basta leggere "Il patto con il diavolo", una rubrica di un giornalista che scrive su un giornale della sinistra extraparlamentare, Famiglia Cristiana, per capire cosa l'Occidente fa da anni e anni in Medio Oriente.
Oppure, basta leggere il libretto a firma Rognoni, Ministro della Difesa nel 1991, per capire che la dottrina militare della NATO già prevedeva l'intervento in Medio Oriente.
Se non partiamo da queste basi, io non ci sto a fare questi interventi sui diritti umani! Perché ci prendiamo in giro! Quando nel 2009, quattro mesi dopo aver preso il Premio Nobel, Barack Obama ha autorizzato la vendita di armi all'Arabia Saudita per 62 miliardi di dollari. La vendita in Medio Oriente, più grossa nella storia degli Stati Uniti! Quest'anno il Governo Renzi, il Governo italiano ha autorizzato un export di armi aumentato del 168 per cento! Se non partiamo da questi dati, ragazzi miei, anche la Costituzione ce la stiamo "mangiando"! Nel momento in cui in Piemonte si assemblano aerei predisposti per il trasporto di bombe nucleari, è questo il messaggio di pace che noi mandiamo al mondo? Non prendiamoci in giro su queste cose! A me piace molto la coerenza e mi piacciono anche i diritti umani, ma qui manca la coerenza; allora, inseriamo che gli F35 assemblati in Piemonte non devono essere predisposti per il trasporto di bombe nucleari.
Arriveranno le nuove bombe teleguidate che consentono il cosiddetto First Strike nucleare, armi che innalzano il rischio di guerra nucleare in modo esponenziale.
Allora, se non partiamo da questi presupposti, ragazzi miei, ci prendiamo in giro! Poi siamo in un Consiglio regionale e allora se vogliamo fare queste mozioni parliamo fino in fondo, però, chiarendoci le idee su tutto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
E' emerso che la presentazione dell'atto di indirizzo illustrato dalla collega Baricco non trova un suo personale o del Gruppo consenso. E' una questione. Quindi, non lo votiamo oggi, perché ci saranno altri colleghi che vogliono intervenire.
Per quanto riguarda l'altro atto di indirizzo, ci fermiamo qua.


Argomento: Psichiatria

Mozione n. 956 presentata dai Consiglieri Vignale, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino e Sozzani, avente ad oggetto "Proroga autorizzazioni e accreditamenti DGR n. 29-3944 del 19/09/2016 'Revisione della residenzialità psichiatrica. Integrazioni a DGR n. 30-1517/2015' Collegato PDCR 177" (rinvio in IV Commissione)

Argomento: Psichiatria

Mozione n. 955 "Garanzia di omogeneità di servizi di psichiatria territoriale nell'Asl Unica di Torino - Collegato PDCR 177" presentato da Vignale, Graglia, Pichetto Fratin, Sozzani e dalla Consigliera Ruffino (rinvio in IV Commissione)


PRESIDENTE

Infine, sulla riforma costituzionale, al fine di una trattazione congiunta con la mozione n. 955, "Garanzia di omogeneità di servizi di psichiatria territoriale nell'ASL unica di Torino", propongo di rinviare in IV Commissione anche la mozione n. 956, "Proroga autorizzazione ed accreditamenti DGR 293944 del 19 settembre 2016. Revisione della residenzialità psichiatrica", presentata dai Consiglieri Vignale, Graglia Pichetto Fratin, Sozzani e dalla Consigliera Ruffino.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Ricordo che la IV Commissione si terrà giovedì prossimo alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.08)



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