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Dettaglio seduta n.186 del 24/11/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(Alle ore 14.31 la Consigliera Segretaria Motta comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 15.04 la Consigliera Segretaria Motta comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 15.25)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Giaccone, Marrone, Molinari Rostagno e Pentenero.


Argomento: Bilanci preventivi - Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 222, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Colleghi, l'esame del disegno di legge n. 222, di cui al punto 5) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Sospendiamo la trattazione dell'articolo 1 e dell'articolo 2.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 18) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Il comma 1 dell'articolo 4 del disegno di legge n. 222, è sostituito dal seguente: "1. Sono iscritti sul bilancio di previsione 2016 i seguenti fondi, di cui all'articolo 5, comma 2, della legge regionale 17/2016, per un totale di euro 1.044.949.303,97: a) Fondo crediti di dubbia esigibilità al 31 dicembre 2015 derivante da riaccertamento straordinario dei residui: euro 678.895.462,11 b) Fondo crediti di dubbia esigibilità di competenza 2016: euro 75.307.838,00 c) Fondo per la iscrizione di residui perenti regionali al 31 dicembre 2015: euro 103.560.177,12 d) Fondo rischi per sentenza Corte d'Appello di Torino n. 465/10 del 12 dicembre 2012: euro 57.971.163,00 e) Fondo rischi per sentenza Corte Costituzionale n. 188/2015 Trasferimenti alle Province: euro 45.482.188,35, al lordo della quota di competenza iscritta nel fondo per l'esercizio delle funzioni conferite (legge regionale 34/1998) f) Iscrizione di spese già finanziate dallo Stato o dall'Unione Europea: euro 28.983.087,62 g) Fondo rischi per eventuale riassunzione di oneri già trasferiti al Commissario Straordinario ex legge 190/2014: euro 54.749.387,77".
Emendamento rubricato n. 19) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Dopo il comma 2 dell'articolo 4 del disegno di legge n. 222, è aggiunto il seguente: "2 bis. E' iscritto sul bilancio di previsione 2016 un fondo vincolato per copertura perdite di società partecipate (legge 147/2013, arti, c. 551) pari ad euro 13.000.000".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione di entrambi gli emendamenti.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 18) tende unicamente a scindere l'ammontare complessivo del Fondo crediti di dubbia esigibilità nelle lettere a) e b).
Nella lettera a) il Fondo crediti di dubbia esigibilità di euro 678.895.462,11 è pari alla reiscrizione di residui attivi derivanti dal giudizio di parifica della Corte dei Conti, e l'ammontare del Fondo crediti di dubbia esigibilità pareggia l'importo.
Perché la scissione? Perché vogliamo mettere in evidenza il fatto che il Fondo crediti di dubbia esigibilità, di cui alla lettera b), di euro 75.307.838,00 non è collegato al giudizio di parifica, ma è collegato all'importo che per legge dobbiamo determinare sulle competenze e sui residui.
Invece l'emendamento n. 19) non fa altro che precisare e attuare quanto è contenuto nell'emendamento all'articolo 1 sulle tabelle di bilancio prevedendo l'aggiunta del comma 2 bis, che dice: "E' iscritto sul bilancio di previsione 2016 un fondo vincolato per copertura perdite di società partecipate (legge 147/2013, arti, c. 551), pari ad euro 13.000.000".
Su questo vorrei rappresentare al Consiglio che il Fondo vincolato di euro 13.000.000 è notevolmente superiore all'importo minimo cui siamo tenuti per legge, ma preferiamo avere un fondo più ampio per cautela.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19).
Il Consiglio approva.
Sia riportato a verbale che il Consigliere Vignale ha espresso voto contrario.
Mi comunicano che, non avendo effettuato l'appello nominale, non vi è alcun problema.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: L'articolo 9 del disegno di legge n. 222, è sostituito dal seguente: "Articolo 9. (Riconoscimento debito fuori bilancio ex articolo 73, comma 1 lettera e) del decreto legislativo 118/2011) A seguito delle istruttorie disposte dagli uffici regionali è riconosciuta ai sensi ed in applicazione dell'articolo 73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 118/2011, la legittimità del debito fuori bilancio nell'ambito del Fondo per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive istituito con legge regionale 18/2000 in attuazione della legge regionale 93/1995 e relativo ai finanziamenti erogati a valere su tale fondo dall'Istituto per il Credito Sportivo nel periodo dal 2000 al 2014.
Il debito fuori bilancio di cui al comma 1 è quantificato in un importo massimo di euro 7.198.596,12 cui si fa fronte con le risorse iscritte per gli anni 2016, 2017 e 2018 in un apposito fondo denominato 'Fondo rischi per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive (legge regionale 93/1995 e legge regionale 18/2000)', nell'ambito della missione 20 'Fondi e accantonamenti', programma 03 'Altri fondi', titolo 2 'Spese in conto capitale'.
Al prelievo di somme dai fondi di cui ai comma 1 si provvede mediante deliberazione della Giunta regionale".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che avevamo già illustrato in Commissione; era stato anche votato in Commissione, ma il richiamo in Aula lo ha vanificato.
Riguarda il riconoscimento di debiti fuori bilancio per euro 7.198.596,12 relativi a interventi sul credito sportivo.
Con quest'articolo noi non solo riconosciamo il debito fuori bilancio ma diciamo che viene coperto con risorse iscritte per gli anni 2016, 2017 e 2018 al Fondo rischi per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 21) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: "Articolo 10. (Modifiche all'articolo 28 della legge regionale 16/2016) 1. Al comma 2 dell'articolo 28 della legge regionale 29 luglio 2016 n. 16 (Disposizioni di riordino e di semplificazione dell'ordinamento regionale nonché norme di prima attuazione dell'articolo 21 della legge regionale 29 ottobre 2015, n. 23), dopo le parole: 'è corrisposto', sono inserite le seguenti: 'a decorrere dal 1° gennaio 2017'.
2. Il comma 3 dell'articolo 28 della legge regionale 16/2016, è sostituito dal seguente: "3. Agli oneri derivanti dal contributo di cui al comma 2, stimati in euro 600.000,00 per l'anno 2017, si provvede tramite istituzione di apposito capitolo nell'ambito delle previsioni di spesa corrente della missione 01 programma 01.04 del bilancio di previsione finanziario 2016-2018, alla cui copertura si provvede mediante incremento delle previsioni di entrata del titolo I, tipologia 101 del medesimo bilancio".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Vi ricorderete che nella legge regionale omnibus di quest'anno avevamo stabilito, in via transitoria, che sul 2016 il tributo speciale del conferimento dei rifiuti in discarica veniva incamerato ancora dalle Province e poi riversato alla Regione, perché non eravamo nelle condizioni organizzative di poterlo incamerare direttamente.
Con quest'emendamento, visto che la legge prevedeva sostanzialmente che riconoscevamo un dieci per cento per le attività in capo alle Province, di fatto stanziamo 600.000 euro per le spese delle Province relative a questa funzione, che transitoriamente viene mantenuta in loro capo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Ci troviamo d'accordo con quest'emendamento nel destinare il dieci per cento alle Province, visto che le funzioni sono in capo a loro. Tuttavia volevo segnalare che la proposta di legge 217, che è in discussione prevede di affidare un ruolo centrale alle Province nella gestione futura dei rifiuti. Quindi è un provvedimento transitorio, però non capisco poi nel futuro come le Province potranno avere un ruolo, se lo avranno, sempre che ci saranno. Noi nella legge abbiamo proposto questo, o almeno, voi avete proposto questo e quindi potrebbe non essere un provvedimento transitorio.
Solo questo.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Sì, è corretto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 bis Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Appiano, Gariglio Giaccone, Grimaldi, Monaco, Ravetti, Rostagno e dalla Consigliera Chiapello: Dopo l'art. 13 del disegno di legge. n. 222 è inserito il seguente art. 13 bis (Finanziamento emergenza terremoto in Italia centrale, in attuazione della deliberazione del Consiglio Regionale n. 183 del 6 settembre 2016) "1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della deliberazione del Consiglio Regionale n. 183 del 6 settembre 2016, con la quale si è approvato il finanziamento di euro 500.000,00, per ranno 2016, a favore delle popolazioni dell'Italia centrale, colpite dagli eventi sismici verificatisi lo scorso 24 agosto 2016, iscritto nell'ambito della Missione 11, Programma 1102, Titolo 1, del bilancio di previsione finanziario 2016 2018, si fa fronte con le risorse finanziarie stanziate nell'ambito della Missione 20- Programma 2001 -Titolo 1 del bilancio regionale".
La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Questo emendamento era stato presentato prima che approvassimo l'atto di indirizzo per finalizzare alle popolazioni terremotate il sostegno. Ora come ora non serve più, quindi lo ritirerei.



PRESIDENTE

Do atto che l'emendamento rubricato n. 15) è ritirato.
ARTICOLO 13 ter Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Appiano, Gariglio Giaccone, Grimaldi, Monaco, Ravetti, Rostagno e dalla Consigliera Chiapello: Dopo l'art. 13 disegno di legge. n. 222 è inserito il seguente art. 13 ter (Misure a favore dei distaccamenti dei Vigili del Fuoco volontari siti nella Regione Piemonte) "1. La Regione Piemonte, in ossequio a quanto previsto dall'arti0 della legge 10 agosto 2000, n.. 246, nonché dell'art. 26, comma 2 del DPR 6 febbraio 2004, n. 76, intende promuovere lo svolgimento di corsi di formazione destinati ai Vigili del fuoco volontari del Piemonte, il miglioramento del loro vestiario e della loro strumentazione, nonché la manutenzione delle loro sedi.
2. Agli oneri di cui al comma 1, stimati in euro 400.000,00 per l'anno 2016, iscritti nell'ambito della Missione 11, Programma 01, Titolo 1, del bilancio di previsione finanziario 2016-2018, si fa fronte con le risorse finanziarie stanziate nell'ambito della Missione 20 -Programma 2001- Titolo 1 del bilancio regionale".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Appiano per l'illustrazione ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

E' evidente che quest'o argomento rientra sempre in un atto di indirizzo condiviso, quindi mi rimetto a una valutazione tecnica anche di chi ci ascolta. Però, quando abbiamo analizzato il tema, sembrava fosse necessario fare un articolo che disciplinasse la modalità concreta con cui poi stanziare queste risorse.
Questo emendamento, dunque, non è presentato per mettere un marchio particolare: se non serve lo ritiriamo, se serve - come a me è stato rappresentato - lo teniamo, ben sapendo che l'intento è stato condiviso da tutti e quindi non è frutto dell'iniziativa di Tizio o di Caio, di questo Gruppo o di quest'altro.



PRESIDENTE

In accordo con i proponenti, sospendiamo la trattazione dell'emendamento n. 16), che riprenderemo alla fine.
ARTICOLO 13 quater Emendamento rubricato n. 23) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Dopo l'articolo 13 bis dei disegno di legge n. 222 è inserito il seguente Art. 13 quater. (Sistema integrato di contrasto all'evasione fiscale) "1. La Regione, al fine di favorire il contrasto all'evasione fiscale rende disponibili i dati contenuti nel sistema informativo tributario regionale ai Comuni che hanno aderito alla convenzione, anche tramite cooperazione applicativa, nel rispetto di quanto stabilito dal d.lgs.
196/2003".
ARTICOLO 13 quinquies Emendamento rubricato n. 22) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Dopo l'articolo 13 del disegno di legge n. 222 è inserito il seguente Art.
13 quinquies (Partecipazione dei comuni all'accertamento di tributi regionali) "1. I Comuni possono partecipare all'accertamento di tributi regionali con le modalità previste dal presente articolo.
2. La partecipazione si realizza a seguito dell'adesione del comune singolo o in forma associata all'apposita convenzione, che disciplina le modalità della collaborazione dell'ente locale all'accertamento dei tributi regionali e al contrasto all'evasione fiscale. La convenzione prevede che la suddetta partecipazione dei comuni avvenga tramite la trasmissione delle segnalazioni qualificate di atti, fatti e negozi che manifestino immediatamente, senza la necessità di ulteriori elaborazioni logiche comportamenti evasivi ed elusivi da parte di soggetti passivi di tributi regionali.
3. Ai comuni che partecipano all'accertamento fiscale dei tributi regionali, è attribuita una quota pari al 20 per cento delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo dalla Regione o dai soggetti incaricati.
4. Il trattamento e la comunicazione dei dati e delle notizie derivanti dall'applicazione del presente articolo sono effettuati nel rispetto del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali).
5. Per ogni esercizio finanziario le entrate e le uscite di cui al comma 3 sono iscritte con legge di bilancio.
6. La convenzione prevista al comma 2, stipulata in conformità allo schema tipo approvato con deliberazione della Giunta regionale, da adottarsi entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Illustrerei insieme, perché sono fortemente collegati, gli emendamenti n. 23) e n. 22).
L'emendamento n. 23) riguarda l'articolo 13 quater e l'altro il 13 quinquies. Entrambi già votati in Commissione, definiscono le modalità di compartecipazione da parte dei Comuni sul recupero di evasione fiscale su imposte regionali attraverso lo strumento della segnalazione qualificata che è uno strumento introdotto dalla legislazione nazionale che già oggi vede la possibilità di partecipazione dei Comuni e anche un ristoro di risorse.
In modo particolare, l'emendamento n. 22) prevede che per quei Comuni per i quali, grazie al loro lavoro in termini di segnalazione qualificata la Regione Piemonte ottiene un recupero di evasione fiscale su IRAP e addizionale IRPEF, la Regione una tantum riversa annualmente a quei Comuni il 20 per cento dell'introitato nel corso dell'esercizio.
Si tratta di una norma che è stata applicata nella Regione Toscana e che noi mutuiamo, proprio perché sul tema del recupero dell'evasione fiscale riteniamo non solo di voler esperire un impegno in termini di equità sociale, ma anche soprattutto in relazione al fatto che in questi due anni gran parte degli interventi e delle politiche regionali si sono poggiati sugli importanti introiti da recuperi di evasione fiscale. L'ho detto l'altro giorno in Commissione: 105 milioni di euro nel 2015 tra IRAP IRES e bollo auto; nel 2016 - dati ad inizio novembre - eravamo già a 90 milioni di euro.
Si tratta dunque di un'iniziativa che ci consente anche di mantenere entrate sufficienti per garantire finanziamento alle politiche.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 sexies Emendamento rubricato n. 26) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Nel disegno di legge n. 222 è inserito il seguente articolo 13 sexies (Quota per le spese di funzionamento dei Centri per l'impiego) "1. Nelle more del riconoscimento da parte del Governo della quota di partecipazione agli oneri di funzionamento dei Centri per l'impiego, ai sensi dell'articolo 3 della Convenzione tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e la Regione Piemonte sottoscritta tra le parti il 10 dicembre 2015, ed al fine di garantire la continuità dei servizi ed i livelli essenziali delle prestazioni in materia di servizi e politiche attive del lavoro, la Regione riconosce alla Città metropolitana ed alle province piemontesi, o all'Agenzia Piemonte Lavoro se vi ha provveduto direttamente, le spese di funzionamento dei Centri per l'impiego sino ad un massimo di euro 1.000.000,00.
2. Il riparto della somma di cui al comma 1 è effettuato fra le province e la Città metropolitana in misura proporzionale al riparto effettuato per le spese di personale e a titolo di anticipazione delle somme che verranno integralmente ristorate a seguito del trasferimento statale".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Questo è un emendamento che prevede che la Regione intervenga per un terzo, nel corso dell'esercizio 2016, non solo relativamente alla spesa del personale sui Centri per l'Impiego, ma alle spese di funzionamento per i Centri per l'Impiego.
Peraltro, si sta definendo un nuovo accordo tra Regioni e Governo, per cui, mentre sul 2015 l'intervento del Governo dei due terzi riguardava unicamente le spese del personale, a partire dal 2016 riguarderà anche le spese di funzionamento. Avremo, pertanto, personale e spese di funzionamento con due terzi a carico del bilancio dello Stato e un terzo a carico del bilancio della Regione.
Con questa norma, prevediamo d'intervenire fino a un milione di euro.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 septies Emendamento rubricato n. 27) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Nel disegno di legge n. 222 è inserito il seguente articolo: "Art. 13 septies (Disposizioni per l'attuazione della l.r. 13/2016) 1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge regionale 30 giugno 2016, n. 13 (Nuove disposizioni per l'erogazione di contributi regionali ad enti, istituti, fondazioni e associazioni di rilievo regionale. Abrogazione della legge regionale 3 settembre 1984, n. 49), e nelle more dell'approvazione dei nuovi criteri attuativi previsti dall'articolo 3, comma 1 della legge medesima da parte della Giunta regionale e dell'acquisizione sugli stessi del parere vincolante del Consiglio regionale, per l'erogazione dei contributi a valere sull'abrogata l.r. 49/1984, si utilizzano i criteri approvati con deliberazione del Consiglio regionale n. 756-4269 del 12 aprile 1994.
2. Nelle more dell'attivazione dell'avviso pubblico per la ricostituzione della nuova tabella, approvata con apposito provvedimento della Giunta regionale come previsto dall'articolo 2, comma 1 della l.r. 13/2016, i beneficiari dei contributi sono gli enti, gli istituti, le fondazioni e le associazioni di rilievo regionale facenti parte della tabella approvata dal Consiglio regionale con deliberazione n. 779-11859 del 29 novembre 1984 successivamente modificata con deliberazione n. 756-4269 del 12 aprile 1994".
La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

La legge regionale n. 13 del 30 giugno 2016 ("Nuove disposizioni per l'erogazione di contributo regionale a enti, istituti, fondazioni e associazioni di rilievo regionale") aveva abrogato la precedente legge regionale n. 49/1984, prevedendo un meccanismo nuovo, con nuovi criteri previsti dall'articolo 3, comma primo, nella legge medesima, per l'erogazione dei contributi. Non avendo, però, una norma transitoria rischiamo anche quest'anno di non avere una legge di riferimento.
L'emendamento prevede che, fino a quando non vi sarà l'entrata in vigore dei nuovi criteri, che devono essere approvati dalla Giunta regionale con parere della Commissione consiliare competente, valgono i criteri approvati con deliberazione del Consiglio regionale del 12 aprile 1994.
E' una norma che ha carattere meramente transitorio.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 octies Emendamento rubricato n. 28) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Nel disegno di legge 222 è inserito il seguente articolo: "Art. 13 octies (Disposizioni in merito alla l.r. 1/2004) 1. Per il finanziamento delle funzioni di cui all'articolo 5, comma 4 della legge regionale 8 gennaio 2004, n. 1 (norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento), la Regione provvede annualmente con le risorse di cui al capitolo 153157, missione 12, programma 07, spesa corrente del bilancio regionale, a partire dall'esercizio finanziario 2016 e con le modalità stabilite con successivo provvedimento della Giunta regionale.
2. La lettera c) del comma 5 ed il comma 6 dell'articolo 5 della l.r.
1/2004, sono abrogati".
La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

La legge regionale n. 1/2004 prevedeva che, poiché la Regione aveva riassunto le funzioni in materia socioassistenziale, in particolare quelle previste dall'originario ONMI (ente parastatale finalizzato all'assistenza sociale della maternità e dell'infanzia), le Province che negli anni scorsi ricevevano dei trasferimenti statali per questa funzione riversassero i trasferimenti statali sul bilancio della Regione.
Questo, in parte, è avvenuto e, in parte, non è avvenuto, ma è oggetto di un atto di transazione che stiamo definendo con le Province.
Poiché dall'entrata in vigore della legge Delrio le Province non ricevono più questi trasferimenti statali, con quest'articolo aboliamo le norme previste dalla legge n. 1/2004, relativamente a questa fattispecie.
Dal 1° gennaio 2016, le Province non sono più tenute a riversare sul bilancio della Regione i trasferimenti statali che non ottengono più.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.


Argomento: Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Stato di emergenza in Piemonte"


PRESIDENTE

Do ora la parola all'Assessore Valmaggia, per le comunicazioni sullo stato di emergenza alluvionale in Piemonte, senza apertura del dibattito.
Prego, Assessore.



VALMAGGIA Alberto, Assessore alla Protezione civile

Grazie, Presidente.
Una rapida informativa al Consiglio, rispetto all'emergenza che imperversa in Piemonte.
La situazione attuale vede difficoltà nel Cuneese, in particolare nell'alta Val Tanaro, che è bloccata dal Comune di Bagnasco fino al versante ligure, al di là del Colle di Nava, con smottamenti sulle strade esondazioni ed anche l'evacuazione di alcune famiglie.
Tutto sommato, la Protezione Civile, nel sistema di prevenzione ed anche di allertamento sul posto, sta gestendo la piena, avendo il bacino imbrifero della Val Tanaro un'altitudine non sufficiente affinché le precipitazioni diventino nevose. Essendo molto vasto ed avendo precipitazioni d'acqua, chiaramente l'intensità è forte: siamo ai livelli se non oltre, delle precipitazioni avvenute durante l'alluvione del 5 e 6 novembre 1994.
Dalla Val Tanaro, la seconda allerta, a cascata, riguarda, sempre sul corso del Tanaro, le città a valle: le città di Alba e, soprattutto, Asti e Alessandria, dove è prevista, questa notte o nella giornata di domani mattina, il passaggio dell'ondata di piena.
Non ci sono grosse tensioni sul nord del Piemonte e sull'Astigiano Alessandrino, tranne - dicevo - il passaggio del Tanaro, come conseguenza delle precipitazioni nell'alta Val Tanaro.
Qualche attenzione maggiore va prestata nella zona del Torinese attenuata dal fatto che sopra una certa quota le precipitazioni sono soprattutto nevose, quindi non c'è la massa d'acqua che, invece, è presente nel resto del Piemonte e in Liguria, lato Val Tanaro.
La centrale operativa della Protezione Civile è all'erta già dalla giornata di ieri, h24, lo sarà anche questa notte e domani.
Questa mattina, a fine mattinata, insieme al Presidente Chiamparino abbiamo fatto un sopralluogo, una visita, al sistema, che vede i tecnici della Regione insieme a tutta la rete del volontariato della Protezione Civile.
Attualmente, nella zona del Cuneese - in particolare nella Val Tanaro sono operativi circa 200 volontari, molti provenienti anche dalle province limitrofe, soprattutto per monitorare i ponti, le vie e per dare supporto ai Sindaci, che stanno gestendo questo momento di emergenza.
Si monitora anche il dato meteorologico, rispetto al perdurare delle precipitazioni previste per oggi pomeriggio, per la notte e ancora per domani mattina.
Questa, al momento, è la situazione, che presenta dei danni, perch l'intensità è consistente, ma che ha una buona risposta del sistema complessivo di Protezione Civile piemontese.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Naturalmente, se ci saranno aggiornamenti, sono certa che ce li fornirà.


Argomento: Bilanci preventivi - Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 222, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2016/2018 e disposizioni finanziarie" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 222.
Siamo all'articolo 13 novies.
ARTICOLO 13 novies Emendamento rubricato n. 30) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Nel disegno di legge 222 è inserito il seguente articolo: "Art. 13 novies (Finanziamento dei servizi di trasporto ferroviario regionale e locale) 1. Ai fini della corretta programmazione dei servizi ferroviari, si autorizza la sottoscrizione da parte dell'Agenzia della Mobilità Piemontese di un contratto triennale in materia, per il periodo 2017-2019, prevedendo una spesa riferita all'anno 2019 non superiore ad euro 220 milioni.
2. Lo stanziamento di spesa verrà iscritto nel capitolo n. 170534, inserito nella Missione 10 (Trasporti e Diritto alla Mobilità), Programma 10.01 (Trasporto Ferroviario) del bilancio di previsione finanziario 2017/2019.
3. Alla copertura della spesa si provvede vincolando una quota equivalente delle entrate derivanti dal Fondo Nazionale Trasporti".
La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Voi sapete che il bilancio della Regione è triennale, quindi, in questo momento, con l'assestamento di bilancio noi interveniamo sugli anni 2016 2017 e 2018.
Con quest'emendamento estendiamo la capacità di spesa sul trasporto pubblico locale relativamente ai servizi ferroviari anche all'anno 2019 per un importo non superiore a 220 milioni.
Su quest'emendamento c'è stata un'ampia discussione all'interno della Commissione, c'è stato anche un intervento da parte dell'Assessore Balocco.
Questo emendamento, in questo momento, ha unicamente la funzione di portare oltre il triennale l'autorizzazione di spesa su questo servizio.
Rimane impregiudicata la discussione di merito, perché, ad oggi, c'è un protocollo d'intesa tra Regione Piemonte, Agenzia della Mobilità Piemontese e Trenitalia, che dovrà tradursi, invece, in un contratto, rispetto al quale è evidente che ci sarà tutta la fase di discussione di merito.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Su questa questione sorgono tutti i nostri dubbi, non per nulla ne abbiamo già discusso ampiamente anche con l'Assessore Balocco. Abbiamo cercato qualche informazione un po' più chiara dai tecnici della Regione Piemonte, dell'Assessorato ai trasporti, per capire la genesi di questa decisione, che dall'annuncio delle gare dei bacini ferroviari del servizio regionale piemontese ha determinato gli affidamenti diretti ai gestori della ferrovia.
Questa decisione, non foss'altro perché annunciata a gran voce dall'Assessore Balocco e dalla Giunta sin dal primo momento, poi smentita nei fatti, ci ha procurato qualche perplessità, anche perché non è stata motivata da vantaggi per la Regione Piemonte, per il servizio ai pendolari.
Infatti, sappiamo benissimo in quali condizioni versa attualmente il servizio di trasporto su treno in regione. Lo vediamo specialmente oggi che è un giorno piovoso, quando moltissimi treni vengono cancellati o subiscono pesanti ritardi senza che, peraltro, ci siano state inondazioni o problemi gravi sulle linee, ma semplicemente perché questa è una prassi abbastanza consolidata del nostro gestore abituale del servizio ferroviario.
Allora, noi ci chiediamo cosa ci guadagniamo a ridare in affidamento allo stesso gestore di sempre, alle stesse condizioni, questo servizio piuttosto che mandarlo a gara, così come annunciato. E qui avevamo seguito abbastanza bene l'Assessore Balocco, che ci ha indotto ad un atteggiamento di prudente osservazione nei confronti della Giunta su questo tema e a mettere in atto un'opposizione forse un po' meno dura rispetto a quanto avremmo fatto se ci fosse stato detto che tutto veniva conservato esattamente com'era, cosa che adesso pare proprio essere, malgrado gli annunci. Infatti, poi, ci si dice che, comunque, questi affidamenti possono essere scorporati e se non si trova un accordo con l'Agenzia il servizio andrà a qualche altro, però tra tre anni. Quindi, vuol dire che per tre anni ancora noi ci dobbiamo tenere un servizi in queste condizioni agli stessi prezzi.
Poi cosa succede? Questo può interessare l'Assessore Reschigna: dare questo servizio scadente, oltre che rappresentare un disagio per i pendolari, allo stesso prezzo, non libera risorse per altri servizi che servono maggiormente sul trasporto pubblico, ma anche su altri capitoli per carità. Però, noi non possiamo fare le economie, siamo praticamente bloccati per tre anni a questo tipo di spesa, con una pessima qualità di servizio, e noi, onestamente, non capiamo il motivo.
Quindi, di fronte a quest'emendamento, dove si stanziano queste risorse e si conferma, sostanzialmente, l'impegno di spesa sul ferroviario, a condizioni di servizio disastrose, vogliamo capire la motivazione della scelta e perché la Giunta non ha confermato i suoi intenti iniziali e le sue promesse, quale quella di mandare a gara il servizio per offrire migliori condizioni ai pendolari, spendere minori soldi pubblici e recuperare quei soldi per aprire quelle 12 linee sospese che sono state chiuse dall'Amministrazione precedente con la Giunta Cota. Questo ovviamente, ha tutto il demerito della Giunta precedente, ma conferma pari demerito anche alla Giunta attuale, se non darà una svolta a questa situazione, e confermerà di fatto l'operato pessimo sui trasporti della Giunta Cota.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Mi associo a quanto detto poc'anzi, aggiungendo alcuni elementi di dubbio che ci stiamo domandando da tempo, da quando abbiamo analizzato la delibera, anzi, "le delibere", parlerei al plurale. Perché "le delibere"? Ce n'è una del novembre 2014, che definiva gli ambiti ottimali del trasporto pubblico locale; quando arriviamo a maggio 2016 si cambia uno solo di questi ambiti ottimali e si informa che dobbiamo prorogare il gestore del trasporto pubblico locale, in questo caso Trenitalia, che non solo ha soppresso le 12 linee, come detto, ma anche tutta una serie di treni Frecciabianca, anche nelle province di Vercelli e di Novara ovviamente partendo da Torino. Così si è verificata una situazione paradossale di trattamento sicuramente non di favore della Regione da parte del gestore, eppure con questa delibera parliamo di 220 milioni di proroga.
Ora, ci poniamo una domanda in relazione al Codice degli appalti, che come annunciato, rivolgeremo in modo ufficiale: non ci si venga a dire che Trenitalia è un soggetto pubblico, quindi non soggetto a gara, perché è un soggetto pubblico, ma è una S.p.A. e l'S.p.A., come tale, è un soggetto di diritto privato, pertanto partecipa a tutte le gare. Dopodiché, al di là della verifica della corretta interpretazione del Codice degli appalti siamo preoccupati relativamente al motivo per cui non si è andati a gara con un risparmio per la Regione.
Questo era l'elemento che oggi veniva posto come tematica, cioè il fatto che potesse generarsi un risparmio rispetto ad una gara che avevamo tutto il tempo di istruire, ancorché si cambiasse l'ultimo ambito. Non si giustifichi richiamando le modifiche dell'ambito, perché questo è avvenuto non da parte di Trenitalia o altri soggetti, ma sempre da parte del soggetto stesso che doveva mettere a gara, quindi la Regione. Non si capisce come mai il tempo dal 2014 al 2016 sia trascorso senza fare assolutamente nulla, avrebbe generato delle economie. Su 220 milioni sicuramente potevano essere economie importanti, che potevano essere gestite in modo diverso rispetto al costo complessivo che ci troviamo oggi.
Comunque, da questo punto di vista, chiederemo chiarimenti a chi di dovere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sozzani.
Chiederei poi all'Assessore Balocco, dato che leggiamo in diretta notizie di linee ferroviarie chiuse su Alessandria e su Savona, di darci comunicazioni in tal senso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Siamo in presenza, e l'Assessore Valmaggia ha dato anche comunicazione di una situazione molto seria, per cui credo - lo dico all'Ufficio di Presidenza - non certo per chi, come me, vive a Torino, che la sicurezza dei Consiglieri e delle loro famiglie venga prima dell'approvazione di qualunque atto.
Lo dico senza chiedere nulla.
In merito all'emendamento, hanno già detto bene i miei colleghi.
L'Assessore Balocco sa che il tema lo abbiamo già trattato in sede di II Commissione, ma noi contestiamo quest'emendamento perché è in anomalia.
Perché esiste quest'emendamento? Esiste perché, per chiudere il contratto, Trenitalia ha voluto garanzia dalla Regione che vi sia copertura economica per 220 milioni di euro anche nel 2019.
E' un po' singolare, nel senso che se fosse un soggetto privato non l'avrebbe chiesto perché, quando si sigla un accordo, è evidente che quell'accordo ha poi una ricaduta sui bilanci.
Va detto che il protocollo d'intesa contenuto nella delibera non dà indicazioni di carattere economico, quindi noi abbiamo la certezza che l'accordo di programma avrà un costo di 220 milioni di euro, con quest'emendamento che impegna il bilancio dell'Ente un anno in più rispetto all'approvazione dello stesso assestamento, che interviene sul 2016, 2017 e 2018.
Ciò che contestiamo, al di là delle modalità che bene ha ricordato il collega Sozzani, è che, intanto, si può cambiare idea, non è mica uno scandalo. Il collega Gariglio dovrebbe votare contro quest'emendamento perché con quanto ha detto e ha fatto rispetto alla cancellazione delle gare, per coerenza dovrebbe essere fortemente contrario.
Ricordo che in tema di politiche di mobilità su ferro, il centrosinistra, con coerenza, fino a maggio - tanto con la maggioranza di Mercedes Bresso, che nel 2009 lanciò le gare, quanto con l'opposizione di Davide Gariglio, Aldo Reschigna e molti altri, fecero, della pubblicazione delle gare prima e della cancellazione delle gare da parte della precedente amministrazione, un tema fondamentale.
Lo stesso programma del Presidente Chiamparino ha le gare su ferro all'interno del proprio programma elettorale e devo dire che, se uno guarda gli atti - ripeto: fino a maggio di questo anno - c'è stata anche una conseguenza temporale logica e apprezzabile. Io sono favorevole alle gare e lo ero anche - è a verbale - nella precedente amministrazione, perché il 4 novembre, quindi pochi mesi dopo l'insediamento di questa Giunta, questa Giunta fa la delibera sulle gare. Non soltanto noi - personalmente mi rifacevo anche a questo stamattina - abbiamo un documento di sostenibilità finanziaria che prevede che nel 2017, grazie alle gare, risparmiamo 13 milioni, ma 15 nel 2018; nel 2019 15 e nel 2020 15, per un totale di 58 milioni di euro.
Ora, è evidente che questa legislatura si conclude senza un solo treno che corre con gara all'interno della nostra Regione. Personalmente credo sia un errore, ma che lo dica io non ha alcuna importanza, nel senso che la maggioranza che sostenevo fu quella che non fece fare le gare, il silenzio invece, dell'attuale maggioranza ci lascia stupiti.
Vorremmo solo capire, perché oggi non l'abbiamo capito e lo chiedo al Consigliere Gariglio - lo chiedo davvero senza alcun velo di ipocrisia n ironia - che cosa è cambiato, perché se è cambiato qualcosa in termini di politiche del centrosinistra relativamente alle gare, ne prendiamo atto.
E' evidente che nessuno ci può raccontare che nel novembre del 2014 si individuano gli ambiti e che oggi si fa l'accordo di programma per quattro anni, perché a maggio è stato definito uno dei tre ambiti.
Si mettessero a gara gli altri due e sul terzo si potrebbe fare un piccolo accordo nel ponte, fintanto che non si conclude.
In realtà, è cambiata la strategia ed è cambiata la politica. E' un errore, perché noi oggi abbiamo una certezza: quanto spendiamo? 220 milioni di euro. Per quanti anni? Fino al 2019/2020, ma non sappiamo cosa compriamo.
Voi avete mai visto una Pubblica Amministrazione che acquista un programma per un tempo dato, per una cifra data, senza sapere qual è il prodotto? E' quello che noi stiamo facendo: oggi, Ferrovie dello Stato ha in mano un protocollo d'intesa e con un emendamento che dice che l'accordo di programma vale 220 milioni di euro e che dura tre o quattro anni, ma non sappiamo cosa compriamo.
Questo credo sia un problema.
Lo affronteremo in sede di II Commissione, perché oggi non è ancora avvenuto, però, da un punto di vista commerciale - lo dico al Presidente che, da questo punto di vista, come imprenditore credo abbia dimestichezza se io fossi un contraente e dall'altra parte c'è già chi ha comprato per una certo cifra e per un certo numero di anni, ma deve ancora definire gli servizi, credo che, chi è dall'altra parte spunterebbe "servizi non buoni".



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Approfitto per comunicare che il Consiglio terminerà alle ore 17, per agevolare il rientro dei colleghi e dei dipendenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie per la sensibilità di permetterci di rientrare.
Volevo solo aggiungere un piccolo particolare a quanto detto dal collega Valetti e sulla scia di quanto detto dal collega Vignale.
Noi ci chiediamo, alla luce di quest'emendamento, che cosa abbiamo fatto in questi tre anni.
Abbiamo fatto tutto questo cinema per spostare competenze, accentrare e fare cose, dopodiché cosa si partorisce? Una proroga prorogabile di un ulteriore anno, non sapendo cosa compriamo e dicendo che impegniamo 220, ma nel contratto attuale era 234. Può darsi che mi sbagli. In più, continuiamo a dire che continuiamo con il contratto precedente, però con meno risorse.
Mi aspetto che taglieremo qualcosa e più che dire che non sappiamo cosa compriamo, continuo a dire: se devo spendere dei soldi, me lo scelgo quello che compro. Me lo scelgo.
Non siete al Governo da sei mesi, lo siete da tre anni. Tre anni! E' possibile che in tre anni non siamo in grado di fare una gara nemmeno su un bacino per cominciare? E' possibile? Siamo così ricattabili dall'attuale gestore? Perché è questo il dramma; è questo quello che è emerge da questa discussione e da quest'emendamento: o gli diamo la proroga o stiamo senza i treni.
Come abbiamo fatto a metterci in questo buco? In questo modo non ne usciamo neanche tra quattro anni: ribaltiamo di nuovo il problema alla prossima legislatura.
Ora, mentre le argomentazioni del Vicepresidente Reschigna sulle questioni di bilancio stanno in piedi, hanno un loro senso sul fatto che stiamo cercando di non peggiorare la situazione. Il problema del trasporto su ferro è già pessimo: non funziona! Prendo il treno tutti i giorni per venire qui. Ho perso la Commissione sui bacini e sull'idea di gara sui bacini perché ero bloccato sul treno, perché si era bruciato qualcosa in un impianto elettrico e sono arrivato alle 11. Non esistono le coincidenze! Sulla linea Cuneo-Torino (che si interrompe a Fossano, per quasi la metà dei treni) non ci sono le coincidenze: cinque minuti di ritardo significa aspettare 40 minuti per prendere il prossimo treno. Rendiamoci conto! Questo in aggiunta a ciò che fate sul trasporto su gomma, che anch'esso presenta gli stessi problemi: proroghe, altri tre anni così, con la non organizzazione, perché non è neanche disorganizzazione, ma è "non organizzazione", ognuno fa quello che vuole. Colui a cui paghiamo i soldi fa esattamente quello che vuole, e pure ci conta balle sui ritardi! Quando vedo i comunicati stampa di Trenitalia che parla di efficienza del servizio al 97 per cento... Ma dove? La puntualità non esiste sulla linea Cuneo Torino. La faccio tutti i giorni a qualsiasi ora. A volte torno alle quattro e a volte alle undici di sera.
Di cosa stiamo parlando? Tre anni di governo per il nulla, per prorogare e per scrivere: "Potremmo chiedere qualche cosa". Chiedere? Come chiedere? Paghiamo soldi sonanti e ci devono dare il servizio. Questa è la questione.
Vorrei capire veramente cosa abbiamo fatto in questi anni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per interloquire politicamente.
Come sapete, abbiamo avuto posizioni diverse su questo; in maggioranza non tutti erano convinti sui tre bacini. Molti di noi erano anche convinti del fatto che ci fosse il rischio che uno degli operatori venisse coinvolto nella possibilità di partecipare su entrambi i bacini, altrimenti difficilmente il quadro d'insieme del sistema ferro avrebbe retto. Molti di noi erano convinti che ci fosse la possibilità di dividere il tema del nodo torinese con la gara in generale. Ora, rivolgendomi ai colleghi del Movimento 5 Stelle, che sono stati i difensori non solo del servizio pubblico, ma anche dell'affidamento a soggetti non privati del TPL, devo dire la verità: non capisco tutte queste obiezioni quando, oggettivamente dovrebbe stare nella responsabilità del pubblico e anche del Governo stesso del Paese, che detiene, tra l'altro, la maggioranza, di fatto, assoluta di quell'azienda. Penso che dovrebbe essere tutta nella nostra leva la possibilità di riscrivere insieme le regole e il servizio, nei contratti che facciamo e nelle modalità di azione che abbiamo verso quella società.
Devo dire la verità, anch'io da frequentatore quotidiano dei servizi pubblici locali: non credo che con il sistema delle gare...
BONO Davide (fuori microfono) Ma prendi il tram!



GRIMALDI Marco

Prendo il tram, ma prendo anche il treno e lo prendo spesso. Il tram è pubblico: non c'è stata un'evidenza pubblica così chiara.
Mi faceva solo specie il vostro atteggiamento di oggi sul libero mercato. Ne prendo atto. Però, la prossima volta che qualcuno da questa parte parla di gare, non venite a dirci che si fanno gli affidamenti diretti verso le aziende pubbliche. Ve lo dico sommessamente e non mi riferisco al Consigliere Vignale, che credo abbia sempre avuto queste posizioni, ma lo dico nei vostri confronti, che mi pare stiate tenendo un atteggiamento diverso.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non sarei intervenuto, ma come al solito...
No, va bene, ci sta.



PRESIDENTE

Ma sì, tanto abbiamo tempo. Non dobbiamo fare nulla, sciocchezze.



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

I falsi amici, a volte sono...
Stiamo scherzando, un po' di dialettica ogni tanto...



PRESIDENTE

No, ma il Vicepresidente Reschigna parlava sul serio.



BONO Davide

Ogni tanto va pure bene un po' di dialettica.
Ovviamente, noi abbiamo fatto una constatazione, semplice ed evidente.
Nelle linee programmatiche e nel programma di questa Giunta c'erano le gare. Non voglio ripetermi rispetto a quanto detto dai colleghi Valetti e Vignale. Tant'è che nella scorsa legislatura il Presidente Gariglio era tra i più forti critici della politica trasportistica della Giunta precedente.
Ovviamente, lungi da me difendere la Giunta precedente. Facciamo una constatazione sul fatto che probabilmente sarà molto difficile combattere contro il monopolista Trenitalia e molto probabilmente sarà difficile subentrare in una Regione con situazioni di bilancio complicatissime eccetera, però forse bisognerebbe ammettere che su questa cosa si è fatto un buco nell'acqua.
Se si rinvia al 2019, continuo a ripeterlo, come ho già detto...



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

No, oggi forse è meglio evitare.
Come tante volte abbiamo detto sul bilancio, nel senso che alcune cose si spostano in là negli anni, in questo caso le gare sono rinviate al 2019.
Poi, magari farete il bando nel 2018, ma se la legislatura termina nel marzo 2019 capite bene che farlo nel 2018 vuole dire lasciare l'eredità alla Giunta e all'Amministrazione successive, che si troveranno a voler prendere decisioni diverse, ma essendo il bando già avviato, con la contabilità amministrativa, come abbiamo visto tante volte in Regione Piemonte, una su tutte il grattacielo, ma anche sul Comune di Torino, si potrebbe parlare degli impegni che avete lasciato per settimane. Quindi pensiamoci bene, prima di fare un atto che vincola la prossima Amministrazione a fine legislatura. Le cose, se le si vogliono fare purtroppo, si devono fare all'inizio della legislatura, cioè nei primi due anni e mezzo. Quello che si vuole fare dopo diventa eredità, magari scomoda, per coloro che arrivano dopo.
Questa non è né una critica, o altro, ma una constatazione.
Noi non siamo né per il privato e neanche per il pubblico: vorremmo dei servizi che funzionano, in caso dei trasporti, ma in caso di altri servizi fondamentali siamo totalmente per il pubblico. Sappiamo quali sono i rischi, Grimaldi, del passaggio del servizio ferroviario ad un privato; lo sappiamo benissimo, perché l'abbiamo visto in alcuni settori più piccoli come ad esempio del cargo e del trasporto merci; lo sappiamo, ma è del tutto evidente che, nel caso di un monopolio, ci sono problematiche abbastanza chiare, cosa che è evidente sulla questione di Italo. Anche lì non riguarda neanche la Regione, quindi posso parlarne liberamente: lungi da noi difendere Italo, le difficoltà che ha avuto nell'affrontare la gestione dell'Alta Velocità rispetto a Trenitalia sono note a tutti.
Sarebbe stato auspicabile farlo prima, e ne parleremo ancora in Commissione; quest'emendamento non lo votiamo, perché non ci stiamo a votare a scatola chiusa una cifra ad un gestore che, negli ultimi anni, ci ha dato molti problemi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola all'Assessore Balocco.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Non ho molte speranze, ma non ho neanche l'obiettivo che quello che dirò sia compreso dai miei interlocutori, non perché i miei interlocutori non abbiano la possibilità di capire - casomai, sicuramente sono consapevole delle mie difficoltà a spiegarmi - anche perché, poiché non sono nato ieri, so benissimo che chi non vuol capire, non capirà mai.
Tuttavia, mi pare giusto, istituzionalmente giusto, che io tenti ancora una volta di spiegare il senso di quest'emendamento.
Intanto parto da una considerazione banalissima, che è la differenza tra un bilancio preventivo e un bilancio consuntivo. Qui stiamo parlando di assestamento su un'indicazione, su una posta in assestamento riferita ovviamente, a un bilancio preventivo. Quindi si creano le condizioni per una spesa ma, ovviamente, non si decide che la spesa sia effettivamente quella: si andrà a consuntivo. Spero che questa distinzione sia banale per amministratori che hanno una lunga storia anche amministrativa alle spalle.
Detto questo, la spiegazione, come ho tentato di fare e come credo abbia fatto anche il Vicepresidente Reschigna, è semplicemente di natura tecnica: poiché facciamo un protocollo che rimanda alla possibilità di un contratto ponte triennale, dobbiamo fare in modo che il terzo anno, da un punto di vista meramente formale, abbia una copertura economica.
Chiarito questo, quindi l'aspetto meramente formale di quest'emendamento, per garantire la possibilità che ci sia la copertura economica (senza che si sia nessun impegno affinché questa copertura economica venga poi effettivamente spesa), si rimanda al protocollo.
Che cosa dice il protocollo, che, sono certo, voi avrete letto e capito, ma che nei vostri interventi non considerate? Il protocollo dice una cosa semplicissima, cioè che entro un anno si dovrà verificare la possibilità di andare ad affidamento diretto sia sul nodo torinese, sia sul nodo del cosiddetto regionale veloce.
Ricordo al Consigliere Sozzani, a cui forse è sfuggito, che con la legislazione attuale è possibile fare affidamenti del servizio ferroviario senza andare in gara, in base alla direttiva europea n. 1370, che fa legge in Italia. Da questo punto di vista, ovviamente, non si sta facendo nessun tipo di illegalità.
Ricordo anche ai miei interlocutori che l'affidamento diretto non esclude affatto, analogamente a quanto previsto dall'articolo 62 del Codice degli appalti, la possibilità di andare ad una forma di dialogo competitivo che metta a confronto manifestazioni di interesse e offerte diverse. Questo aspetto lo abbiamo specificato anche nel protocollo che è stato da noi ratificato con Trenitalia ed è stato anche spiegato e concordato con ART.
Dunque, ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti, per chi non sapesse che cosa significa) ci dice che il procedere attraverso una forma di dialogo competitivo all'interno di un affidamento diretto è una cosa possibile anzi è augurabile. Noi vogliamo andare in questo senso.
Perché diciamo di non fare la gara secondo tutti i paludamenti oggi previsti dalla legislazione italiana? Perché si creerebbero delle lungaggini, dei tempi estremamente lunghi. Ma garantiamo comunque, in analogia all'articolo 62 del Codice degli appalti (perché il Codice degli appalti non si applica agli affidamenti ferroviari, per legge), che si vada a produrre un dialogo competitivo, cosa che avverrà sia sul nodo di Torino sia sull'affidamento dell'area del cosiddetto regionale veloce.
E' vero che nel protocollo si dice che se si trova l'accordo si fa l'affidamento a Trenitalia, ma questo non può escludere, se ci fossero e se ci saranno delle manifestazioni e delle offerte, che vengano valutate.
Noi abbiamo la netta impressione che la vera competitività si giocherà sul nodo torinese e questo lo vogliamo perseguire fino in fondo. Come forse in una forma molto più locale - si potrà giocare sul terzo lotto (perch stiamo parlando di tre lotti), quello a livello di bacino con il gomma, su cui bisognerà iniziare le procedure di gara già fin da quest'anno, appena il Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia della Mobilità piemontese sbloccherà il protocollo stesso, cosa che mi auguro avvenga domani mattina.
Altrimenti comincerei ad avere qualche dubbio su una forma strana di ostruzionismo da parte del Consiglio di Amministrazione stesso. Ma credo che domani non avverrà.
Detto questo, noi abbiamo un anno di tempo per arrivare ad un affidamento che abbia tutte le caratteristiche di trasparenza per l'affidamento stesso, quindi con la possibilità di una verifica, di un controllo e di un confronto delle offerte che verranno messe in gioco, sia sul lotto del regionale veloce, sia sul lotto torinese.
Sul lotto torinese abbiamo tre manifestazioni di interesse: due sono sicuramente all'altezza della situazione, con ogni probabilità; la terza probabilmente non lo è (cioè GTT, perché oggi non sarebbe in grado di gestire da sola il servizio ferroviario metropolitano).
Come sapete, noi ci siamo augurati nei mesi scorsi (mi pare che ci fosse una condivisione abbastanza generale) che ci fosse un accordo di GTT prima con Trenitalia, ma anche non con Trenitalia, con qualche altro gestore ferroviario, per una gestione integrata del nodo torinese. Io spero che a questo risultato si arrivi. Ma nella situazione attuale vedo la possibilità che si arrivi a questo grande risultato di integrazione del servizio urbano, del servizio extraurbano e del servizio ferroviario torinese (il cosiddetto SFM), che, come sapete, gioca sul fatto di essere veramente un servizio ferroviario con natura urbana e suburbana, grazie alla evoluzione che il sistema di passanti ferroviari ha avuto nella città di Torino in questi anni.
E' una possibilità da sfruttare. Però, perché sia sfruttata dev'esserci, sia da parte dell'Amministrazione torinese sia da parte della società GTT, una capacità di agire e un spirito di imprenditorialità che in questo momento dobbiamo ancora verificare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 decies Emendamento rubricato n. 31) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Nel disegno di legge n. 222 è inserito il seguente articolo: "Art. (Disposizioni in merito alla l.r. 11/2012) 1. Al fine di favorire la conclusione del processo di superamento delle comunità montane di cui al Capo IV della legge regionale 28 settembre 2012 n. 11 (Disposizioni organiche in materia di enti locali), in deroga a quanto disposto dall'articolo 6 della legge regionale 14 marzo 2014, n. 2 (Legge sulla montagna), una somma complessiva pari a euro 700.000,00 a valere sugli stanziamenti disposti sul capitolo 151888 Missione 09 "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente", Programma 07 "Sviluppo sostenibile territorio montano, piccoli comuni), Titolo I "Spese correnti" del bilancio 2016 è destinata per euro 500.000,00 alle comunità montane per le quali, alla data del 30 settembre 2016, il piano di riparto e liquidazione non è ancora stato approvato ai sensi dell'articolo 15, comma 9, della l.r. 11/2012 e per euro 200.000,00 a quelle per le quali alla stessa data il piano è stato approvato solo parzialmente.
2. Le risorse di cui al comma 1 sono ripartite tra le comunità montane per il 30 per cento in proporzione diretta alla popolazione residente nella zona montana con riferimento ai dati dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) relativi all'anno 2011 e per il 70 per cento in proporzione diretta alla superficie delle zone montane".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
E' un emendamento che era già stato approvato all'interno della Commissione e che prevede, sostanzialmente, che un importo pari a 700.000 euro venga messo a disposizione al fine di favorire la conclusione del processo di messa in liquidazione delle Comunità montane.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 undecies Emendamento rubricato n. 32) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Nel disegno di legge n. 222 è inserito il seguente articolo: "Art. (Anticipazione somme unione comuni montani) 1. È autorizzata l'erogazione alle unioni di comuni montani di euro 2 milioni, a valere come anticipazione sulla quota spettante a partire dal 2018 relativamente al Fondo regionale per la montagna di cui alla l.r.
3/2014, per garantire la realizzazione di piani territoriali integrati o interventi di programmazione europea.
2. La copertura finanziaria per l'anno 2016 è assicurata dagli stanziamenti della Missione 09 "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente", Programma 07 "Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli comuni", Titolo I "Spese correnti" del bilancio 2016." La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Anche quest'emendamento è già stato votato in Commissione e prevede l'anticipazione sul 2016 dell'importo di due milioni di euro dal Fondo della montagna sul 2018, al fine di sostenere, in questa fase di avvio delle Unioni dei Comuni montani, i progetti di finanziamento sullo sviluppo della montagna.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 duodecies.
Emendamento rubricato n. 34) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: "Art. 13 duodecies (Pagamento di tasse automobilistiche non eseguito per fatto denunciato all'autorità giudiziaria e addebitabile esclusivamente a terzi) 1. In applicazione dei principi di cui all'articolo 10, comma 1, della legge 27 luglio 2000, n. 212 (Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente) ed all'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472 (Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie, a norma dell'articolo 3, comma 133, della legge 23 dicembre 1996, n. 662), i contribuenti ai quali sono stati notificati avvisi di accertamento di violazione per l'omesso pagamento di tasse automobilistiche ed in grado di dimostrare di aver pagato presso un intermediario a cui è stata revocata l'autorizzazione a riscuotere, qualora il pagamento stesso non sia stato eseguito per fatto denunciato all'autorità giudiziaria e addebitabile esclusivamente a terzi, possono presentare, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, domanda per regolarizzare la propria posizione, nelle forme e modalità appositamente definite eseguendo il pagamento, entro i trenta giorni successivi dal ricevimento dell'accettazione degli uffici competenti, della sola tassa dovuta, senza l'applicazione delle sanzioni e degli interessi, anche nella forma rateizzata di cui all'articolo 3 della legge regionale 5 agosto 2002, n. 20 (Legge Finanziaria per l'anno 2002).
2. I contribuenti che, trovandosi nella situazione di cui al comma 1 abbiano già regolarmente ottemperato, alla data di entrata in vigore della presente legge, al pagamento delle somme liquidate con l'avviso di accertamento, possono ottenere la restituzione, per rimborso o per compensazione, delle somme pagate a titolo di sanzione ed interessi presentando idonea e documentata domanda nelle forme e nei termini ordinari di cui all'articolo 5, comma 1 della l.r. 20/2002".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

E' un emendamento che ho illustrato martedì scorso in I Commissione e prevede, a partire da una vicenda che coinvolge la popolazione del Comune di Ghemme, la possibilità di poter pagare il bollo auto senza sanzione e senza interessi per quei cittadini che sono nelle condizioni di dimostrare di aver già pagato il bollo auto, ma che, per comportamenti non imputabili a loro, il pagamento delle loro somme non è mai stato introitato dalla Regione Piemonte.
Questo emendamento parte dalla vicenda del Comune di Ghemme, del tabaccaio di Ghemme che rilasciava ricevute per circa 300 mila di incassi sul bollo auto, ma i cui importi non sono mai stati corrisposti alla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
A noi risulta che il tabaccaio desse anche un servizio di Lottomatica.
I tabaccai autorizzati ad incassare il bollo auto sono quelli che danno anche questo servizio. Crediamo che ci sia stato un problema di carenza di informazioni per i cittadini, cioè i cittadini non sono stati così completamente ingenui. Per lo meno, crediamo che l'Amministrazione regionale dovesse avvisare il Sindaco del Comune di Ghemme sul fatto che il tabaccaio non fosse più autorizzato ad incassare, perché dando anche questo servizio di Lottomatica e per un ragionamento di tipo sillogistico, si potrebbe anche affermare che era autorizzato ancora, sebbene non lo fosse.
Inoltre, volevo fare una domanda al Vicepresidente. Questo tipo di proposta stilata nell'emendamento si rifà ad esperienze già realizzate da altre Regioni?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Posso condividere le riflessioni che proponeva il Consigliere Andrissi sul fatto che l'avere revocato la concessione e l'autorizzazione alla riscossione del bollo auto poteva essere oggetto di un'informazione da parte dell'Amministrazione regionale nei confronti della popolazione di Ghemme, ma il Consigliere Andrissi sa che questi fatti ricorrono a partire dal 2010 fino al 2013. Quindi, purtroppo è una mera constatazione senza nessun tipo di effetto.
L'ho già detto in Commissione: ci sono stati in altre Regioni interventi di questo tipo, alcuni che hanno passato la valutazione del Governo ed altri che non l'hanno passata. L'ho detto molto onestamente l'altro giorno in Commissione.
Credo che questo è l'unico, anche se non sicuro, intervento che l'Amministrazione regionale può fare nei confronti dei cittadini, che comunque hanno pagato il bollo auto, e che oggi, non per colpa loro sarebbero chiamati a ripagarlo una seconda volta più sanzioni e più interessi, e poi staremo a vedere.
Peraltro la vicenda, dopo la trasmissione televisiva su RAI Tre, sta prendendo anche una piega leggermente diversa rispetto a quanto era stato raccontato in quella trasmissione televisiva, perché stanno emergendo anche elementi differenti rispetto alla ricostruzione dei fatti circa il rapporto e il tipo di contratto che legava quel tabaccaio con quella società.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Condivido che non vi siano altre soluzioni, anche se, ahimè, facciamo pagare due volte il bollo ai cittadini. Mi domando solo se non sia possibile.
Immagino, ma non lo so, che la Regione si sia costituita nei confronti.
Mi dice di no. Perché sono passati i termini?



PRESIDENTE

Prego, Vicepresidente.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

La Regione non si è costituita perché non è chiuso il procedimento penale, cioè la Regione Piemonte ha denunciato la situazione negli anni scorsi alla Procura della Repubblica di Novara, ma non sono ancora chiuse le indagini. Quindi, non ci possiamo costituire se non c'è una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di qualcuno. Siamo ancora con le indagini in corso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

La cosa che domandavo verosimilmente non porta a nulla, però è per una questione di tentativo di equità. Credo che sarebbe utile che la Regione si costituisse ma in forma civile, cioè credo che sarebbe utile chiedere i danni per 300 mila euro e, qualora riuscissimo, magari fra cinque anni, ad escutere i 300 mila euro che quel tabaccaio deve alla Regione Piemonte. Li vincoliamo in termini di restituzione ai cittadini che hanno pagato due volte.
So che è difficile e che difficilmente accade, ma almeno ci poniamo in una condizione di equità: vi facciamo pagare due volte, ma faremo il possibile per riprendere quello che vi è stato fatto pagare, in modo non corretto e dovuto.
Non chiedo che venga inserito nell'emendamento, chiedo però che il Vicepresidente, se lo ritiene, prenda in tal senso un impegno. In caso contrario, qual è il rischio non facendo una causa civile, se siamo ancora in tempo? Però, per una causa civile siamo in tempo. Il timore è che, alla fine, i 300 mila euro li riportiamo a casa, ancorché senza mora e senza interessi, e gli unici che ci rimettono davvero sono i cittadini.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Sì, come impegno è da fare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.
Do atto che i Consiglieri Graglia, Vignale e Sozzani hanno dato voto favorevole.
Sospendiamo per ora l'esame degli emendamenti rubricati n. 35) e n. 36).
ARTICOLO 13 quinquies decies Emendamento rubricato n. 37) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: "Art. 13 quinquies decies (Adozione di misure per il raggiungimento da parte delle aziende sanitarie regionali dell'obiettivo del rispetto della direttiva 2011/7/UE sui tempi di pagamenti) 1. Al fine di adottare misure idonee e congrue necessarie a favorire il raggiungimento da parte delle aziende sanitarie regionali dell'obiettivo del rispetto della direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, sui tempi di pagamenti, di cui all'articolo 41, comma 4, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, a decorrere dall'esercizio 2017 e fino all'esercizio 2022, è garantito il trasferimento di cassa in favore della gestione sanitaria da prelevare dal conto di tesoreria della gestione ordinaria, per un importo pari a euro 65 milioni per ciascuno dei primi due anni e per 113 milioni per ciascuno dei restanti quattro anni, per trasferimenti in favore delle aziende sanitarie regionali da destinare alla riduzione dei residui passivi al 31 dicembre 2015.
2. A decorrere dall'esercizio 2023 e fino all'esercizio 2026 è garantito il trasferimento di cassa in favore della gestione sanitaria da prelevare dal conto di tesoreria della gestione ordinaria, per importi, riferiti a ciascun anno, pari a euro 200 milioni nel 2023, a euro 220 milioni nel 2024, a euro 240 milioni nel 2025, a euro 263 milioni nel 2026 da destinare alla riduzione dei residui passivi verso le aziende sanitarie regionali al 31 dicembre 2015.
3. In aggiunta ai trasferimenti di cassa relativi ai precedenti commi 1 e 2, la Giunta regionale è autorizzata, per ciascuno degli anni compresi tra l'esercizio 2017 e l'esercizio 2038, a prelevare dal conto di tesoreria della gestione ordinaria un importo massimo di euro 15 milioni annui per trasferimenti al conto corrente della gestione sanitaria, appositamente istituito ai sensi dell'articolo 21 del d.lgs. 118/2011, conseguente all'eventuale riduzione rilevata in sede di bilancio consolidato del servizio sanitario regionale di ciascun anno rispetto al 2015, nelle componenti patrimoniali relative al fondo rischi e oneri, al TFR ed all'utilizzo dell'utile." La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Questo è l'emendamento che ho illustrato approfonditamente nella seduta di martedì scorso ed è quello che definisce sostanzialmente il recepimento da parte della Regione Piemonte, dell'intesa con il Ministero dell'Economia e Finanze circa la fuoriuscita dal Piano di rientro sulla sanità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ovviamente quest'emendamento è già stato illustrato ed è sostanzialmente il maxiemendamento che riassume quanto concordato con il Ministero, quindi il Piano di rientro con le rate di 65.000.000 per i primi due anni, 113.000.000 per i restanti quattro anni e quindi l'assorbimento dei 582.000.000 di euro (se non sbaglio) nei primi sei anni, cui seguirà lo stanziamento a copertura della quota di differenza tra i 1.505.000.000 e gli 882.000.000 di euro, quindi la parte che era l'accantonamento al Fondo rischio. Ci si augura che l'ultima parte non diventi effettivamente disavanzo negli anni futuri.
Vicepresidente Reschigna, mi spiace se mi ripeterò ancora una volta non me ne voglia personalmente, al massimo politicamente, ma noi non abbiamo ben capito, al netto del Piano di rientro dal disavanzo, già visto una prima volta alla fine del 2015 e poi visto nuovamente nel 2016, dove troveremo risorse per coprire anche questa parte, nel senso che è vero che sono "solo" 65.000.000 di euro - ovvio che se lo diciamo fuori, "solo" 65.000.000 sono dei bei soldini - è vero che uscendo dal Piano di rientro dal 1° gennaio 2017 gli extra LEA andranno in sanità, però prima io le ho chiesto - e magari adesso può darmi la risposta - quali tipi di risparmi ed efficientamenti si pensa di ottenere nel Fondo Sanitario Nazionale di riparto regionale. Perché? Perché comunque, da quelli che sono i nuovi LEA che usciranno dal Parlamento italiano, ci sono degli impegni in più, quindi quei soldi in più (due miliardi in più, forse anche meno) sul Fondo Sanitario Nazionale che vanno alla Regione Piemonte (il sette per cento dovrebbe essere circa 150 milioni di riparto per la Regione Piemonte) servono a coprire una serie di LEA in più. All'interno ci mettiamo pure gli extra LEA - e lo dico guardando anche l'Assessore Ferrari, che così si sgrava di una problematica notevole - però vuol dire che andiamo a sottrarre 75-80 milioni di euro dalla libertà della sanità.
Il 1° gennaio - dico il 1° gennaio, anche se non si spende tutto quel giorno lì - il Fondo sanitario già parte con 80 milioni di euro in meno: 80 milioni in meno qui, un po' di impegni in più per i farmaci sull'HCV, su cui noi abbiamo presentato un ordine del giorno con cui chiediamo un impegno forte da parte della Regione Piemonte.
Sono disturbato dal mio stesso Presidente, quindi è una situazione un po' kafkiana, imbarazzante.
Parlo col Presidente Chiamparino: è un ordine del giorno importante.
Guardi, lei sa - e sulla salute non si scherza mai - che dobbiamo garantire la terapia eradicante dall'epatite C ai malati del Piemonte, non solo a quelli nello stadio terminale, già cirrotici o addirittura con inizio di epatocarcinoma, ma curare anche quelli che sono in fase iniziale. Quindi chiediamo al Vicepresidente Reschigna - chiediamo a lui per chiedere a Saitta - che in questo bilancio siano date le garanzie, anche nella forma di un ordine del giorno, relativamente alla copertura per i farmaci innovativi come quelli eradicanti l'HCV, che ci sia la copertura di tutti i LEA e che quindi questa parte non vada poi a detrimento dei servizi essenziali. Anche perché francamente noi, a furia di contare milioni di qui e milioni di là, non sappiamo più dove sono: o avete creato - spesso il Vicepresidente Reschigna fa questa battuta - negli angoli bui del Palazzo della Regione una nuova zecca che stampa "euri", oppure ci risulta difficile capire come e dove troviamo questi altri soldi.
Farebbe piacere ricevere anche la spiegazione delle coperture del Piano di rientro, non solo del Piano di rientro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente. Sarò veloce, sperando di essere chiaro.
In primis, ricordo quello che ho detto stamattina in sede di intervento di replica al dibattito generale. Noi, comunque, dal 2015 al 2025 abbiamo un onere di copertura di quote dei due disavanzi accumulati dalla Regione Piemonte che ammontano a 200 milioni di euro all'anno. Sotto questo profilo, che l'intervento delle politiche sociali riguardasse la sanità o riguardasse altri ambiti, noi abbiamo il dovere di coprire, in questo arco temporale di dieci anni, il pezzo più consistente dei due disavanzi della Regione Piemonte.
Per essere ancora più chiaro e più esplicito, i 65 milioni di euro che l'emendamento prevede sul 2017 e 2018 sono un pezzo di questi 200 milioni (non sono una quota aggiuntiva). Sul piano della cassa - cassa della Regione, non cassa derivante dal trasferimento del Fondo Sanitario Nazionale - questo significa sostanzialmente che noi dovremo utilizzare i soldi per pagare questi importi, trasferire le Aziende Sanitarie e quindi progressivamente ridurre l'ammontare dei residui passivi sul bilancio della Regione.
Operazione trasferimento extra LEA dal bilancio della Regione alla perimetrazione sanitaria. Allora, è chiaro che noi non immaginiamo un trasferimento tout court di tutti gli importi, perché voglio ricordare che nell'assestamento di bilancio sul 2017 e sul 2018 abbiamo comunque iscritto 20 milioni di euro in relazione soprattutto al tema "disagio mentale" poiché gli impegni che erano stati assunti dall'Amministrazione regionale dal Presidente e dagli Assessori Saitta e Ferraris erano sostanzialmente quelli di fare in modo che la delibera sulla riorganizzazione (centri diurni, comunità e quant'altro) non determinasse un passaggio del cerino dal bilancio della Regione alle famiglie o ai Comuni. Per questo motivo noi abbiamo ottenuto un pezzo - e lo manterremo, quel pezzo non è oggetto di modifica - sull'assestamento di bilancio che tiene sostanzialmente una quota, non i 74 milioni di euro, ma un pezzo di quell'importo all'interno del bilancio complessivo della Regione.
Terza considerazione: il tema dei farmaci innovativi. Credo che il Consigliere Bono sappia perfettamente che nella legge di bilancio dello Stato i due miliardi di euro che erano previsti come stanziamento del Fondo Sanitario Nazionale di incremento del 2017 sul 2016 vanno per 452 milioni alle Regioni a Statuto speciale, e qui facciamo finta di essere buoni e di non dire nulla; per il resto, la quota più consistente è tesa sostanzialmente a finanziare: i farmaci innovativi sull'epatite C e sulla malattia oncologica, la stabilizzazione del personale in ambito medico e infermieristico all'interno del sistema sanitario e al finanziamento dei nuovi LEA.
E' chiaro - lo dico francamente e onestamente - che in questo tipo di situazione non è che trasferiamo dalla bilancio normale della Regione al bilancio della perimetrazione sanitaria della Regione e abbiamo risolto i problemi. Dico però che, essendo la perimetrazione del bilancio della sanità pari a otto miliardi di euro sul bilancio della Regione, è più facile trovare il modo di riuscire a far star dentro questo importo all'interno di otto miliardi di euro piuttosto che riuscire a farlo stare dentro all'interno degli altri 2,5 miliardi di euro. Quindi - lo ha detto il Presidente, lo ribadisco - non è che "liberi tutti": dobbiamo mantenere una forte attenzione, perché da un lato questo ci dà autonomia, ma questa autonomia è sinonimo di assunzione di responsabilità più profonde.
Sotto questo profilo, non faccio il riferimento che ha fatto il Consigliere Vignale questa mattina. Però, in parte, non sul tema dell'edilizia sanitaria, oltre alle questioni legate ad autonomia sulle assunzioni, possibilità di caricare in toto o in parte sulla perimetrazione sanitaria tutta la partita degli ex extra LEA, c'è un terzo elemento che indubbiamente ha una sua importanza. Intendo dire che la fuoriuscita da una condizione straordinaria fa ridiventare protagonista lo stesso Consiglio regionale, non più in termini di dibattiti e confronti all'interno delle Commissioni, ma sugli atti fondamentali di politica sanitaria che, da quando la Regione è entrata nel Piano di rientro - voi l'avete vissuto in questa legislatura e io l'ho vissuto in quella precedente - tutte le volte non erano più competenza del Consiglio regionale perché erano previsti dal Piano di rientro.
Da questo punto di vista, quindi, si tratta anche di una riacquisizione di potere e di ruolo da parte dello stesso Consiglio regionale.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Se vince il no.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Non si può fare campagna elettorale! BONO Davide (fuori microfono) Tanto Chiamparino vota no.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Voto sì.
Anzi, se vuoi venirmi a sentire domenica mattina.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37) (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.
Con questa votazione terminiamo i nostri lavori odierni.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.59)



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