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Dettaglio seduta n.185 del 24/11/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "Caduti di Cefalonia" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media "Caduti di Cefalonia" di Torino, ai quali auguro buona permanenza a Palazzo Lascaris.



(La seduta ha inizio alle ore 10.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 922 presentato dai Consiglieri Gariglio, Accossato Allemano, Appiano, Caputo, Chiapello, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Monaco Ravetti e Valle, inerente a "Piena e ferma condanna nei confronti dell'annunciata presenza dell'ex leader delle Brigate Rosse, Renato Curcio alla festa del centro sociale Askatasuna" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Domando se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Chiederei l'iscrizione all'ordine del giorno di un atto di indirizzo che è stato depositato, concernente l'invito all'ex terrorista Renato Curcio presso un centro sociale di Torino.



PRESIDENTE

Ricordo che può intervenire un Consigliere per Gruppo, dunque prima mettetevi d'accordo.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Richiesta, da parte del Consigliere Bertola, di espressione di solidarietà del Consiglio regionale per Claudio Perissinotto, presidente dell'AMAG di Alessandria, per il grave atto intimidatorio perpetrato nei suoi confronti


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Il mio intervento è un "extra", quindi non è una richiesta di modifica dell'ordine dei lavori. Tenevo a prendere la parola perché mi sono preso un impegno personale ieri con il Consigliere Ravetti.
Durante la seduta di ieri della Commissione per la promozione delle legalità, che presiedo, il Consigliere Ravetti ha segnalato un episodio molto grave accaduto ad Alessandria al Presidente dell'AMAG (l'azienda che si occupa ad Alessandria di igiene urbana) Claudio Perissinotto, che è stato oggetto del recapito di due cartucce di fucile calibro 12 accompagnate da una busta chiusa sulla quale c'era il suo nome.
Dal momento che la Commissione per la promozione della legalità (in quanto Commissione speciale) non ha una rilevanza esterna, non era possibile in quel momento esprimere una posizione ufficiale di solidarietà.
Quindi mi faccio latore verso di lei, Presidente del Consiglio, perché il Consiglio esprima solidarietà e condanna di questi gesti.
Grazie.



PRESIDENTE

Attiviamo gli Uffici di comunicazione per esprimere solidarietà all'unanimità del Consiglio regionale.
Grazie, Consigliere Bertola.


Argomento: Trasporti su ferro

Contestazione, da parte della Consigliera Frediani, delle modalità di conduzione dei lavori della II Commissione in occasione della seduta del 23 novembre 2016 avente all'o.d.g. "Audizione del Commissario straordinario del Governo per la Torino-Lione e dei Sindaci dei Comuni di Susa e Chiomonte in merito alle opere e alle misure compensative relative al nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione"


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
La mia non è una richiesta di inserimento all'o.d.g.: la definirei un'informativa.
Vorrei informare sia il Presidente che l'Aula di quanto avvenuto ieri in II Commissione. Si è verificato un episodio piuttosto spiacevole.



PRESIDENTE

Scusi, collega, solo per capire: si tratta di un atto di indirizzo?



FREDIANI Francesca

No, vorrei soltanto dare un'informazione, approfittando del fatto che siamo tutti in Aula e anche della sua presenza: anticipiamo questa comunicazione che arriverà poi ovviamente in via formale, riferita proprio a quanto avvenuto ieri in II Commissione durante l'audizione dei Sindaci di Chiomonte e Susa e del Commissario straordinario di Governo Paolo Foietta.
Riteniamo che ci sia stata una gestione dei lavori non appropriata alla situazione e che non si siano tutelati adeguatamente i Consiglieri, in particolar modo quelli della minoranza.
Come dicevo prima, seguirà naturalmente un documento formale. Sono intervenuta solo per informarla prima.
Grazie.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Balocco, Boeti, Caputo, Ferraris Ferrero, Giaccone e Rostagno.


Argomento: Bilanci preventivi - Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 222, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 222, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e disposizioni finanziarie", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Dopo l'illustrazione del provvedimento da parte dell'Assessore Reschigna, hanno svolto la relazione di minoranza i Consiglieri Vignale e Bono e il Consigliere Appiano ha svolto la relazione di maggioranza.
Aveva già chiesto di intervenire per la discussione generale il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come molti hanno ricordato, la scorsa settimana la Regione è riuscita a strappare un accordo con il Governo per uscire dal Piano di rientro del debito della sanità, che ne frenava assunzioni e investimenti. Dicevamo appunto, che non ci siamo solo tolti il "bollino nero" che macchiava uno dei sistemi sanitari migliori tra quelli delle Regioni italiane sia per performance che per professionalità, ma finalmente siamo usciti dall'anomalia del pagamento dei cosiddetti extra LEA con soldi non sanitari. Almeno, questo è il nostro auspicio, suffragato anche da quanto iniziamo a iscrivere in questa discussione sul bilancio: per esempio, più di 74 milioni per assegni di cura e sul tema della psichiatria.
Ora si apre un confronto - lo dicevamo la scorsa settimana con il Presidente Chiamparino - con operatori, ospedali e consorzi sociosanitari a partire appunto dal delicato mondo degli anziani non autosufficienti, con la necessità, da questo bilancio, di riaprire la discussione su tante deliberazioni che hanno segnato uno spartiacque tra quello che era "sanitario" e quello che era nel campo delle politiche sociali.
Chiedevamo da tempo lo sblocco delle assunzioni, la fine dei tagli negli appalti delle ASL che generano lavoro povero, un nuovo piano sul risparmio energetico e sulla riconversione ecologica degli edifici ospedalieri, per generare appunto non solo ulteriori posti di lavoro ma anche un freno.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi: chiedo un po' di silenzio.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Dicevo che l'uscita dal Piano di rientro serviva appunto per pensare un nuovo piano anche sul risparmio energetico e sulla riconversione ecologica degli edifici ospedalieri, non tanto solo per generare posti di lavoro (cosa che credo in questa stagione sia al centro di ogni nostro pensiero) ma anche per porre freno in generale alla bolletta energetica della sanità piemontese.
Ecco, l'uscita dal Piano ci toglie tanti alibi; lo dicevamo nella scorsa seduta: molte delle cose che decideremo di fare sia in campo sanitario che in termini generali della spesa pubblica non hanno più l'alibi del Piano Massicci. Perciò - lo diciamo chiaramente - dal prossimo anno e dal prossimo bilancio torneremo a battagliare su tanti di questi temi. Ma oggi dobbiamo rallegrarci, appunto, per una buona notizia che costituisce una conquista.



PRESIDENTE

Colleghi, ve lo chiedo per cortesia! Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Dicevo che l'uscita dal Piano è una conquista ottenuta prima di tutto dalle spalle larghe di tanti lavoratori e lavoratrici del sistema sanitario, ai quali va tutto il nostro ringraziamento.
E' su questo che vorrei iniziare questa discussione sull'assestamento in cui abbiamo cercato di mettere in sicurezza alcune conquiste.
Discuteremo prossimamente, durante l'esame degli emendamenti, alcuni di questi temi. Di sicuro, a maggio abbiamo imboccato una direzione importante a seguito di 4 giorni di discussione fra noi e la Giunta su alcuni temi come il diritto allo studio universitario. Abbiamo deciso allora - e ringrazio l'Assessora Cerutti di aver fatto questa scelta - di allargare le soglie dell'ISEE; abbiamo disposto, insieme, di far scorrere le graduatorie per permettere da subito a tutti gli idonei non vincitori di borsa di poter conquistare quello che è un diritto sancito dalla Costituzione, cioè quello per cui "i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi," possono "raggiungere i più alti gradi degli studi". Ed è con orgoglio che questa maggioranza ha chiesto di non tornare indietro, dopo pochi mesi, e di non riscoprire quella strana categoria degli "idonei non beneficiari". E' per questo che siamo felici di avere depositato un emendamento da quattro milioni e mezzo di euro che può da subito portare un risultato.
Credo però che questa vicenda ci porti anche con gli occhi sul futuro.
Come dicevamo con il Consigliere Appiano, che ringrazio, soprattutto per il lavoro di costruzione, insieme ai tanti Presidenti di Commissione (in questo caso il Presidente Valle), questa vicenda si inserisce in un quadro che non ci porta la certezza della salvaguardia dei servizi del diritto allo studio universitario.
Sappiamo benissimo che anche solo i costi di nove milioni di euro delle residenze o dei sei milioni di euro delle mense possono essere compressi senza ridurre i servizi verso gli studenti universitari. Certo, dovremo fare delle scelte anche precise: per esempio, quella di capire come tre di queste residenze, costruite con i meccanismi delle Olimpiadi, possono ritornare indietro verso l'Ente per il Diritto allo Studio Universitario verso la Regione stessa, così come il sistema delle mensa può essere riformato e reso più accessibile ad una popolazione studentesca che, pian piano, lo sta abbandonando.
Questo, solo per dire - lo dico al Presidente Chiamparino, col quale avevamo avuto una discussione in sede di bilancio di previsione - che abbiamo aspettato lealmente l'assestamento del bilancio per chiudere questa partita ed auspico che quello che oggi voteremo sia la chiusura di una discussione che ci deve portare a riaprire - nei prossimi anni - un contenzioso anche con lo Stato.
E chiudo su questo tema.
Purtroppo, ci stiamo abituando male: se, da una parte, la conferma dell'erogazione del 100% delle borse di studio ci porterà ad avere più risorse, il prossimo anno, ormai lo Stato decide a fine anno quanto è il riparto delle Regioni. Come dicevamo con l'Assessora Cerutti, questo è uno degli impegni che dobbiamo assumere, anche per evitare che questa bella notizia riguardante tutta la popolazione universitaria diventi, in qualche modo, un freno per gli anni successivi.
Sono felice della presentazione di tanti altri emendamenti, che discuteremo oggi, riguardanti le risorse che abbiamo trovato per il fondo di solidarietà per la tutela giurisdizionale delle vittime di discriminazione e per i fenomeni della tratta e della riduzione della schiavitù, tutta la parte riguardante i contributi ai soggetti della cultura, soprattutto le piccole attività teatrali e indipendenti, che hanno chiesto di reintegrare alcuni dei fondi della legge 58, i contributi alle società di mutuo soccorso e cooperative, la vicenda - che abbiamo affrontato - sia delle scuole dell'infanzia sia degli scuolabus, alcune piccole risorse per l'informazione periodica locale, ma - soprattutto - le risorse per il co-finanziamento delle barriere architettoniche ai Comuni.
Certamente, in questo elenco manca ancora molto: so benissimo che una parte dei piani d'investimento, soprattutto in tema ambientale, di riconversione ecologica, non solo della nostra economia, ma anche della messa in sicurezza del nostro territorio, purtroppo non passa - ancora oggi da questo bilancio, però ritengo che le parole pronunciate dall'Assessore Reschigna rappresentino un punto di vista su questa legislatura.
Se i primi due anni sono stati spesi a mettere in sicurezza la spesa pubblica piemontese e se la buona notizia della scorsa settimana rappresenta, in qualche modo, l'uscita da un tunnel, concordo con entrambi i punti di vista sul futuro. Da una parte, questa vicenda non è finita perché dobbiamo continuare a tenere la spesa sott'occhio; dall'altra, è tempo d'investimenti e di fare delle scelte un po' più coraggiose, sempre per quanto riguarda la spesa pubblica.
Mi riferisco, in generale, al tema del lavoro: molti ci hanno chiesto di capire quanto funzionano gli strumenti oggi in campo. Parlo dei fondi strutturali europei, ma anche delle risorse che utilizziamo sulla formazione, sulla garanzia giovani, su tutto il tema degli ammortizzatori sociali, e ritengo che sia ora e tempo che la Regione faccia una riflessione su questo, ma anche sulle politiche attive per il lavoro e la costruzione dei nuovi piani per il lavoro.
O ripartono gli investimenti pubblici, o iniziamo a trovare il modo di costruire il nostro piccolo green new deal o difficilmente il Piemonte avrà dei segni positivi, dal punto di vista occupazionale. Sono ancora troppi i nostri concittadini in cerca di lavoro: continuano ad essere 215 mila i piemontesi che non ne hanno. Continuano ad essere troppi i neet: sono ancora 135 mila, in una regione in cui non si può pensare che la gran parte dei ragazzi fra i 18 e 24 anni non abbia né possibilità di occupazione n di formazione.
E sono ancora troppi, Presidente, i piemontesi che dal 1° gennaio non avranno più alcun ammortizzatore.
Ritengo che questa discussione vada rilanciata con forza in questo territorio e credo che questa vicenda non possa essere avulsa dai rapporti con le altre Regioni e con il Governo centrale. Per questo, mi auguro che dal 1° gennaio questa discussione riprenda corpo e anima, a partire - per dalle nostre responsabilità.
Prima parlavo dei tagli negli appalti delle ASL: evitiamo di essere noi i primi generatori di lavoro povero e i primi generatori di diritti inalienabili per gli uomini e i lavoratori.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sugli aspetti tecnici di quest'assestamento di bilancio è stato piuttosto chiaro - come di consueto - il collega Bono.
Voglio limitarmi a richiamare un concetto, per meglio specificarlo e ribadirlo ancora oggi: se, da una parte, è stato riconosciuto che sono stati compiuti degli sforzi (ovviamente non arrivo ad usare le iperboli utilizzate dal relatore di maggioranza, Appiano, ma riconosciamo che sono stati fatti degli sforzi), dall'altra parte è giusto, anzi è necessario rilevare che, in realtà, su molti aspetti si sta un po' disseminando di mine il cammino di chi arriverà nel 2019.
Infatti, molto viene demandato al 2019, che, non troppo casualmente, è anche l'inizio della prossima legislatura. Potrebbero essere le forze politiche attuali ad amministrare la Regione dal 2019, ma potrebbero anche essere (sperabilmente) altre forze politiche.
Pertanto, ci sono diverse incognite sul 2019 e, a questo proposito riprendo un titolo ad effetto che avevamo scritto alcuni mesi fa, per un contenuto pubblicato sul nostro sito: "2019: odissea nel bilancio regionale".
Si è parlato della chiusura del Piano di rientro della sanità. Si esce dal Piano di rientro e, in realtà - per l'ennesima volta - non si fa altro che spalmare nuovamente i debiti.
Tra l'altro, quando finirà la sbornia degli entusiasmi per l'uscita dal Piano di rientro, se volete potremo anche parlare di salute, perché un articolo della stampa dell'altro ieri dichiara che l'aspettativa di vita sana in Piemonte è scesa a 57,9 anni. Siamo sotto la media nazionale e siamo la peggiore regione del nord Italia, quindi qualche domanda ce la dobbiamo porre. Dobbiamo iniziare a parlare di salute e non solo di numeri di salute, ma anche, probabilmente, di tutela ambientale, perché sono problematiche che arrivano da lontano.
Dobbiamo interrogarci tutti anche su questo.
Voglio, poi, parlare del dibattito sull'assestamento di bilancio che è avvenuto in Commissione, perché non si inizia da zero: si è iniziata una discussione in Commissione e, nonostante l'Assessore Reschigna.
Presidente, io riprendo a parlare quando magari avrò l'ascolto - come minimo - del Presidente Chiamparino e del Vicepresidente Reschigna! Ci maltrattate in Commissione e in aula non ci ascoltate. Magari vi lamentate anche che l'opposizione fa ostruzionismo.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Io ascolto, caro Bertola. L'ho ascoltata: se vuole le faccio il riassunto di quanto ha detto.



BERTOLA Giorgio

Apprezzo il fatto che lei sia multitasking, però è anche questione di correttezza.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

No, perché il Consigliere Pichetto sta parlando con il Presidente Chiamparino, non con me.



BERTOLA Giorgio

Mi spiace che lei sia preso in questo sandwich tra Pichetto e Chiamparino! Dicevo, il dibattito in Commissione si è stoppato. Nonostante l'Assessore Reschigna - ripeto le sue parole - abbia riconosciuto l'atteggiamento non ostruzionistico delle opposizioni - quindi si sia discusso del bilancio di assestamento sul merito - e fossero stati presentati, almeno in una prima fase, degli emendamento di merito, la discussione è stata interrotta, perché il provvedimento è stato richiamato in Aula. E adesso ci viene richiesto, di fatto, di chiudere la discussione dell'assestamento al bilancio in due sedute, quella di oggi e quella di martedì.
Noi abbiamo dichiarato e ribadiamo la nostra disponibilità a fare sedute di Consiglio per tutti i giorni che intercorrono tra la giornata di oggi e quella di martedì, per poter dare dignità alla discussione di un provvedimento così importante.
Abbiamo presentato una serie di emendamenti - ripeto - di merito quindi chiediamo di avere il tempo di illustrarli e di rappresentare le nostre opinioni e le nostre richieste sul bilancio di assestamento. Se non ci sarà il tempo per farlo, chiedo che la colpa non venga imputata alle opposizioni che fanno ostruzionismo, ma si prenda atto del poco tempo a disposizione.
Noi, da questo punto di vista, non accetteremo prevaricazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
In discussione generale mi premono alcune considerazioni in merito alle modalità di dibattimento sul tema del bilancio in Commissione e, poi, in Aula, come è avvenuto negli ultimi anni e come il cambiamento, con il passaggio al bilancio armonizzato, in definitiva, ha degradato il livello del confronto sia in Commissione che in Aula.
Va fatto notare che, comunque, quando si discute di bilancio e arrivano in Commissione gli Assessori competenti per materia a illustrare la parte di bilancio di loro competenza, questo avviene esclusivamente nella fase preliminare, perché laddove intervengano correzioni o emendamenti anche da parte dell'Assessore stesso o della Giunta, o comunque si vada a discussione sugli emendamenti proposti dalle minoranze, gli Assessori di competenza spesso non sono più presenti e sembrerebbe che l'unico sacrificato dalla Giunta alla presenza costante sia l'Assessore al bilancio, il Vicepresidente Reschigna, che con grande pazienza e sopportazione ascolta tutte le illustrazioni e le discussioni sugli emendamenti.
Già questo riduce quegli spazi di confronto che, a mio parere sarebbero doverosi, in quanto non vengono più illustrate in modo chiaro le variazioni, e sappiamo tutti che ce ne sono anche di vistose, tant'è che di emendamenti della Giunta ne abbiamo visti, anche spiegati, giusto l'altro ieri in una sessione di Commissione Bilancio a margine del Consiglio.
Quindi, anche lì, con quale modalità si può riflettere e intervenire su modifiche sostanziali e stravolgimenti delle tabelle che riguardano l'assestamento di bilancio? Quanto l'anno scorso era stato presentato come urgenza, legata ad una transizione nelle modalità di gestione del bilancio regionale, dovendo capire il caos ereditato già fin dall'inizio della legislatura sulla gestione dei bilanci, del Piano di rientro, delle incertezze sui debiti fuori bilancio e dovendo rispondere a tutte le osservazioni e critiche che la Corte dei Conti ha mosso alla Regione in questi ultimi anni, però si ripropone anche quest'anno, dove teoricamente, come è stato anche raccontato mediaticamente, i conti sono stati riportati sotto controllo.
Quindi, la trattazione del bilancio dovrebbe rientrare in una modalità più ordinaria, anche di confronto politico.
Tale confronto politico, ad oggi, ci è stato negato in Commissione perché noi abbiamo ascoltato diligentemente le spiegazioni di tutti gli Assessori sulle proprie competenze, poi abbiamo ascoltato la relazione generale sul bilancio da parte del Vicepresidente Reschigna, possiamo anche avere apprezzato tutti gli sforzi compiuti e l'estrema chiarezza con cui vengono presentati i dati, peccato che, poi, questi dati vengono modificati in itinere, anche all'ultimo momento.
Non abbiamo assolutamente apprezzato di non aver potuto compiere a fondo un confronto in relazione a quelle che erano anche le nostre proposte e osservazioni sulle varie voci di bilancio, dal generale al particolare con il Vicepresidente, ma anche con gli Assessori di competenza. Infatti se è vero che, ormai, da anni siamo in situazioni critiche sulla gestione del bilancio, deve essere altrettanto vero che il ruolo del Consiglio, che è quello di controllo e di indirizzo, deve poter essere espletato con compiutezza. Questo non avviene, non è avvenuto questa volta in Commissione, con il richiamo della legge di bilancio in Consiglio, e non avverrà, probabilmente, in Consiglio, perché c'è l'estrema urgenza di doverlo approvare.
Tra l'altro, estrema urgenza, come già sottolineato dal collega Bertola, che non si traduce in una intensificazione significativa dei lavori di Consiglio, non stiamo neanche più facendo le sedute serali, così come facevamo gli anni scorsi o solo quest'anno all'inizio. Dobbiamo esaurire l'argomento in tre sedute ordinarie di Consiglio regionale, dalle 9.30-10 fino alle 18, quando, magari, negli anni scorsi, in realtà, il Consiglio almeno finiva alle ore 19 e, magari, facevamo almeno la seduta serale, non parlo di sedute notturne, che non abbiamo mai fatto.
Magari, la maggioranza è ben contenta di rinunciare a illustrare i propri emendamenti e transa in maniera diretta con la Giunta, ma le minoranze avrebbero piacere, pur avendo poca speranza di vedersi approvati gli emendamenti, di illustrarli in maniera estensiva e di presentare le proprie opinioni e osservazioni sulle modalità con cui questa Regione viene gestita. La sessione di bilancio è uno degli elementi fondamentali, non fosse altro perché, come minimo, ricorre tre volte l'anno, in previsionale in assestamento e, poi, con il rendiconto. Quindi, è uno di quei momenti certi in cui si parla delle politiche complessive in Regione, anche perch poi, nella legge di bilancio si fa un articolato in cui si inseriscono varie altre cose.
Su questo, ad esempio, sottolineo il fatto che tante cose non vengono più trattate: si stanno evitando gli interventi strutturali, non abbiamo più parlato di interventi sulla sanità - che fine ha fatto la riforma sanitaria? - e trionfante è il fatto che usciamo, forse, dal Piano di rientro nel nuovo anno. Io continuo a dire "forse", perché questo annuncio è stato dato già tante volte, magari con meno intensità, e questa volta lo abbiamo dato, giustamente, prima di un referendum. Giusto ieri sera, sul primo canale RAI, c'era un premier con la Ministra Lorenzin seduta a fianco che sottolineava le meravigliose sorti e progressive che avrà la nostra sanità se passa il "sì" al referendum.
Insomma, sembra che tutto si stia legando ad un andazzo politico italiano che tende a spianare le opposizioni, a ridurre gli spazi di dialogo democratico sui temi fondamentali con le opposizioni, quindi, di fatto, ad eliminare la discussione nel merito di quello che c'è dietro al bilancio, cioè le politiche e le priorità che gli enti, in particolare legislativi, si danno, e di come lo attuano nella gestione del proprio ruolo sul territorio di competenza, in questo caso l'intera regione Piemonte.
Sotto questo profilo, noi siamo qui a ribadire la nostra piena disponibilità, che abbiamo sempre dato a discutere nel merito delle questioni, ribadendo che a noi interessa almeno essere ascoltati e sapere perché direte di "no" alle nostre richieste.
Non vogliamo fare centomila o milioni emendamenti, come ha fatto qualche "furbastro" in Parlamento, facendo scadere la discussione sulla riforma costituzionale (che comunque non c'è stata neanche per quei 70 emendamenti che facemmo noi di merito in Commissione Affari Costituzionale), ma vorremmo poterli illustrare decentemente.
Per adesso ne ho illustrato uno solo, che riguarda il discorso della viabilità nella provincia di Cuneo; viabilità che adesso, a vedere le foto di Garessio e Ormea (poi vedremo Mondovì, ma non solo) sarà ulteriormente massacrata da un probabile evento eccezionale legato alle precipitazioni per le quali - me lo diceva giusto la scorsa settimana il Presidente della Provincia Cuneo, nonché Sindaco Bornia - la Provincia di Cuneo ha avuto tre milioni di euro per tutto l'anno, per curare 3.500 chilometri di strade provinciali.
Viabilità per cui, in questa legge di bilancio, c'è poco o niente: abbiamo ponti e strade chiuse o interrotte da frane da anni. Abbiamo una situazione drammatica e noi investiremo 190 milioni di fondi strutturali per portare la banda larga. Ma quanti soldi investiamo per far arrivare la gente casa o per farla andare a lavorare? Massacriamo, o meglio, non cambia niente sul trasporto pubblico, perché andiamo in proroga sui contratti in essere, sia su ferro sia su gomma (tre anni o forse cinque).
Non abbiamo ancora certezza sull'ospedale di Verduno; abbiamo il raddoppio del Tenda che va avanti tre metri al giorni, dovevamo metterci sette anni e siamo già due in ritardo; abbiamo l'autostrada Asti-Cuneo.
Ragazzi, ce n'è; ce ne sono pacchi. Faremo - forse, faremo - una strada di accesso all'ospedale di Verduno con una pendenza dell'11%: 11% per arrivare in un ospedale, in una regione che non è la Calabria, dove magari fa caldo, certo, alluviona pure lì, però qui magari gela e nevica.
Rendiamoci conto! E cosa facciamo? Non discutiamo neanche di queste cose? Non se ne parla. Nel bilancio non ci sono risorse per queste situazioni o, se ci sono, non si capisce dove siano. Non ci sono state illustrate e non è stato possibile fare un contraddittorio.
Termino perché ho superato il tempo a mia disposizione, ma dateci veramente uno spazio per parlarne e che non sia questo l'unico intervento nel merito di quello che vorremmo discutere sulle politiche regionali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Solo due riflessioni in merito a quello che abbiamo anche potuto leggere nei giorni scorsi in funzione delle dichiarazioni in particolare del Vicepresidente Reschigna, che mi permetto di ringraziare per il grande lavoro fatto, perché su questo credo che nessuna abbia da eccepire. C'è però qualcosa da eccepire in merito, quantomeno rispetto alla grande enfasi che si dà, anche sui giornali, alla cifra di 60 milioni di euro investimenti che sappiamo benissimo essere briciole su un territorio come quello piemontese.
Capisco che il bilancio, perché lo conosciamo bene, sia un documento difficile da gestire; ci tengo, soprattutto in quest'Aula, a ringraziare ancora una volta Gilberto Pichetto, perché penso che sia anche grazie al grande lavoro fatto precedentemente, a scavalco di due Giunte, che si è potuto arrivare oggi a dire che una situazione non solo si è evoluta, ma si è evoluta in positivo; so - e ringrazio Reschigna - che questo il Vicepresidente lo ha sempre sottolineato.
Colgo però l'occasione per ricordare che il problema non sono soltanto le briciole dei 60 milioni, come ha ricordate anche - lo dico perché è qui presente in Aula - Beppe Minello su La Stampa. Sono veramente cifre piccole (se lo ricorda Beppe Minello non possiamo che ricordarlo anche noi) parliamo veramente di cifre irrisorie.
Mi permetto di risottolineare alla Giunta, però, che prima di guardare ai sei miliardi di euro chiesti al Governo in questo momento, che spero non facciano parte degli ultimi 15 giorni di una campagna elettorale in cui fra un po' regaliamo anche le figurine della Panini - almeno questo è ciò che sta facendo il Presidente del Consiglio - il problema continua ad essere la capacità di rendere strategici i tre filoni dei fondi europei.
Assessore Reschigna, lo dico a lei, ma lo dico alla Giunta: non abbiamo ancora capito qual è la linea strategica sul FSE, sul FESR e sul PSR.
Viviamo alla giornata - viviamo alla giornata - e non abbiamo idea di quello che dovremo andare a definire come strategico, rispetto a quanto anche in campagna elettorale era stato presentato sia dall'allora candidato Presidente Chiamparino sia dal PD tutto.
Quindi, prima di ragionare su altre cifre (sei miliardi) e sulle briciole (60 milioni), credo sia importante fare una valutazione attenta di dove andiamo con i fondi dei prossimi sette anni.
Spero che non siano questi fondi a far sorridere il Presidente Chiamparino - sono certa che non era per questo - però il tema, Presidente c'è, a partire dalle aziende in crisi. Ieri sera ero a Bra e c'è il problema degli ex dipendenti della Cinzano; sono 120 (so che anche lei conosce bene questa situazione), c'è un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico, un tavolo in cui però la Regione è assente dal punto di vista non della presenza fisica dei nostri funzionari, ma delle idee.
In Piemonte mancano le idee. Allora cosa ne vogliamo fare del Piemonte? Guardate che, per noi, il problema non è tanto quello che verrà fatto con le briciole. All'interno degli emendamenti presentati dal Gruppo di Forza Italia ci sta anche questo messaggio: vediamo di capire cosa fare del Piemonte, perché se perdiamo questi cinque anni, Presidente, noi rischiamo di essere veramente una Regione che viene emarginata in quella che è un'area in cui in questo momento si sta riprendendo.
Se anche possiamo immaginare le macro Regioni, mi permetto di ricordare che una macro Regione con la Lombardia in testa non farebbe altro che rafforzare un territorio che non ha bisogno di rafforzamenti, perché forte lo è già, e lo vediamo in tutte le competizioni, non solo quelle istituzionali - ci mancherebbe - ma dal punto di vista della capacità di rendere concorrenti i due territori e i due sistemi industriali che non stanno funzionando.
Mi permetto di sottolineare ancora una volta questo, perché non vediamo una strategia di medio-lungo termine e, come ha già detto anche il Movimento 5 Stelle, non vorremmo che nel 2019 venisse consegnata, o comunque continuata, una situazione - io mi auguro consegnata a qualcun altro - della Regione Piemonte che ci metterebbe forse al riparo da scherzi sui bilanci, ma difficilmente al riparo da una crisi economica da cui noi non siamo ancora usciti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Ritorno su temi già affrontati anche dai molti colleghi, soprattutto da parte del collega Bertola, sottolineando che il nostro 2019 è odissea nel debito, più che nel bilancio.
Odissea nel bilancio ci potrebbe stare, ma nel debito è un po' più pericoloso. E' un po' la sindrome del buttare la palla nel campo del vicino; la sindrome di buttare avanti il pallone per non tenerlo vicino alla propria area, nel gioco del calcio.
E' una sindrome che ha colpito tante legislature in Piemonte e che ha causato i danni che tutti conosciamo.
Uscendo da un discorso generale, volevo addentrarmi nelle questioni più particolari, quelle più di mia competenza tecnica, a livello di Commissione e di Consiglio. Io, per fortuna, tratto di argomenti che muovono poche risorse, ma quelle poche sono fondamentali per il buon funzionamento della nostra Regione.
Vi vorrei parlare di gestione del territorio, di urbanistica, di agricoltura, fronti sempre poco finanziati e, a volte, l'essere poco finanziati ci fa pensare che non siano questioni fondamentali per la crescita e la conservazione dell'economia e della società del nostro Piemonte.
Sappiamo quanto sia passata negli ultimi anni la questione del nostro paesaggio e del nostro territorio, di un territorio in un certo senso da vendere anche all'estero come punto di forza della nostra regione. In questo contesto, stiamo investendo dal punto di vista turistico, stiamo investendo in eventi, in pubblicizzazione, ma quanto, invece, stiamo effettivamente investendo sulla tutela del nostro territorio? Questo è il vero nodo del problema.
Il nodo del problema è che in urbanistica e in pianificazione stiamo investendo pochissimo. Quanto stiamo investendo sull'attuazione del piano paesaggistico regionale in corso di approvazione e già in parte cogente per alcune sue parti? Il Piemonte ha bisogno di pianificazione che non sia più la pianificazione di un singolo Comune che deve dare soddisfazione a piccole realtà, piccole imprese che hanno bisogno di un angolo di territorio per creare un proprio orticello. Il Piemonte ha bisogno di un'urbanistica territoriale, ha bisogno di un'urbanistica che faccia salvi gli interessi comuni e non gli interessi del singolo, che faccia gli interessi delle comunità e dell'economia generale. Per questo sarebbero sufficienti poche risorse in più rispetto, per esempio, al milione stanziato per l'adeguamento degli strumenti urbanistici, una somma irrisoria rispetto alle code che abbiamo all'interno delle graduatorie per la richiesta di finanziamento degli adeguamenti obbligatori. Poi bisognerebbe fare un cambio di paradigma; cambio di paradigma già concordato, condiviso da tutte le forze politiche; cambio di paradigma che vada verso piani intercomunali che vada verso una perequazione migliore delle capacità di modificare il territorio.
Mi capita molte volte di transitare in auto in zone UNESCO, e vi devo rammentare che questa è un'urgenza perché continuiamo a fare quello che abbiamo fatto per trent'anni, continuiamo a costruire capannoni nelle aree vicino a quelle tutelate dall'UNESCO, a quelle visibili dalle aree tutelate dall'UNESCO. È impossibile valorizzare delle aree che noi, ogni giorno manomettiamo. Ogni giorno consumiamo suolo inutilmente perché ci sono delle aree addirittura, se pensiamo alle zone di Montegrosso d'Asti e di Vigliano d'Asti, in cui ci sono migliaia di metri cubi di capannoni vuoti con scritto "vendesi" o "affittasi". Negli ultimi sei mesi vediamo che ci sono dei tombamenti di ettari di terreni agricoli in Comuni che sono di popolazione infinitamente più bassa rispetto ai centri zona, Comuni di 1.000/2.000 abitanti che urbanizzano migliaia di ettari a scopi produttivi o improduttivi, a seconda dei punti di vista.
Relativamente all'agricoltura, ho appezzato gli sforzi sul settore fitosanitario. Noi continuiamo, anche in questo senso, a produrre ogni anno emendamenti per rafforzare questo settore. Un settore che noi riteniamo fondamentale per la crescita del settore agricolo e anche per la decrescita di un utilizzo dei fitofarmaci. Forse, quello che manca veramente è un'idea di educazione dell'agricoltura a ridurre non solo dal punto di vista delle quantità con un'educazione all'utilizzo del prodotto, ma ridurre in via generale con l'utilizzo di tecniche agronomiche opportune. L'idea di andare in questo senso potrebbe essere molto più efficace rispetto alla sola politica di riduzione dei prodotti in campo.
Relativamente ai danni da fauna selvatica, questo è un punto dolente.
Il fatto che non vi siano tantissime richieste danni sia dal punto di vista delle aziende agricole che chiedono rimborsi per i danneggiamenti alle agricolture, sia dagli automobilisti che, magari, vedono la propria macchina distrutta da un animale che ha attraversato la strada, non è sintomo di un problema che è esaurito, ma è sintomo di rassegnazione; è sintomo del fatto che agricoltori e cittadini delle aree marginali ormai non credono più che la Regione riesca a ristorare i propri danni.
Se, da una parte, ci sono persone e automobilisti che ormai hanno deciso di farsi un'assicurazione contro i danni da fauna selvatica e magari, il loro danno lo vedono rimborsato, dall'altra parte ci sono aziende agricole che chiudono. Chiudono perché non hanno nessuna tutela chiudono perché nel PSR non abbiamo strumenti per andare a combattere queste situazioni. E poi non abbiamo una politica generale sulla caccia che sia coerente con tutti questi momenti di criticità, con agricoltori lasciati soli in questo senso.
Poi ci sono altre questioni. Questiono che come i danni da fauna selvatica ci vedono da soli, senza fondi europei. Come è avvenuto in Commissione poche settimane fa, abbiamo visto come alcune politiche sulla tutela delle acque siano lasciate in mano all'attività della Regione senza fondi adeguati alla tutela non solo della qualità delle acque, ma della quantità, quindi creare dei sistemi di irrigazione che siano perfettamente coerenti con la normativa europea e con le direttive europee che intendono tutelare l'acqua.
Per finire, volevo ricordare una cosa. Su tutta la questione del bilancio regionale, personalmente, non mi ritengo un genio né ritengo di avere una sfera di cristallo, ma questo scenario me lo ero già immaginato e lo avevo condiviso anche con alcuni colleghi. Avevo immaginato quello che è successo in Commissione e mi sono immaginato quello che sta succedendo in Aula. Diluire tutto quello che è stato il discorso del bilancio in Commissione, da quando è stato incardinato ad oggi, ha permesso alla maggioranza di lavorare anche su altri provvedimenti. Ha messo alla frusta le opposizioni.
Noi dobbiamo lavorare su più fronti. Siamo in numero inferiore, non abbiamo la Giunta, non abbiamo gli uffici per lavorare su tutti questi fronti e poi ci troviamo in queste condizioni. Ci troviamo nelle condizioni in cui, in Commissione, il dibattito sugli emendamenti non è durato granché, dobbiamo riconoscerlo, e in Aula, come ricordava il Consigliere Campo, quest'anno non faremmo neanche le sedute serali, ma dovremo chiudere il bilancio della Regione Piemonte entro la fine del mese perché così si deve fare e perché, ormai, i tempi sono quelli.
Ormai noi abbiamo capito com'è la politica della maggioranza sul tema quindi ne trarremo le conseguenze nei prossimi mesi e nei prossimi anni: quando ci verranno proposte delle urgenze che non sono tali, agiremo di conseguenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Arriviamo a discutere di quest'assestamento di bilancio dopo una lunga discussione in Commissione, con un Piano di rientro sanitario arrivato al fotofinish. Inizialmente l'Assessore Reschigna aveva detto che non sarebbe stato possibile: sulle prime si parlava di 419 milioni, ma poi la cifra è lievitata nel tempo, e questo avrebbe compromesso gli altri settori della Regione. Successivamente, con una certa dose di coraggio, la Giunta attuale ha fatto questa scelta: certo una dose di coraggio un po' spostata in là nel tempo. Perché, se guardiamo il Piano di rientro, i carichi maggiori di esborso finanziario, come dicevano prima i colleghi che mi hanno preceduto aumentano proprio a partire dal 2019, anno in cui questa Amministrazione regionale terminerà il suo mandato.
Bisogna dire, però, che con questo coraggio usciamo da un Piano di rientro che ha bloccato le assunzioni nella sanità; sanità che è allo stremo. Ricordo che i lavoratori sanitari hanno indetto uno sciopero nel VCO perché non ce la fanno più: tutti i reparti sono largamente sotto organico, le ore di straordinario non si contano più e il personale, sia medico che infermieristico, è veramente allo stremo. D'altronde basta leggere la relazione dell'IRES per capire la situazione (qui mi ricollego a quelli che sono i costi della politica).
L'altro giorno abbiamo parlato di vitalizi, ma io credo che il blocco del Piano di rientro abbia portato, da un lato, ad un aumento della crisi economica in Piemonte, valutato dall'IRES con un aumento del 15 dall'altro, un aumento del tasso di disoccupazione, avendo inceppato una macchina da oltre 55.000 dipendenti, ovvero l'azienda piemontese più grande. Il dato IRES di "mancati assunti nel 2015", anno in cui l'Assessore Saitta parlava di un numero crescente di assunzioni, è di meno 50%, tra infermieri e medici. Quindi uscire dal Piano di rientro ci potrebbe dare veramente una boccata di ossigeno, sia dal punto di vista della crescita economica, che dal punto di vista occupazionale.
Perché il Piemonte, fra le Regioni del Nord, è quella che ha il dato occupazionale peggiore, che la pone sì a livello medio italiano considerando però anche le Regioni del sud, che storicamente hanno sempre sofferto, dalla Cassa del Mezzogiorno in poi, di un tasso di disoccupazione che è ben superiore a quello piemontese o comunque delle Regioni del Nord.
Complessivamente, credo che a questa Amministrazione manchi un cambio di passo e - cosa che hanno già sottolineato, in particolare, i colleghi Bertola e Mighetti - un cambio di visione, che potrebbe dare a questa Regione una svolta dal punto di vista occupazionale ed economico. Che non è la "decrescita felice": perché in Piemonte abbiamo fatto una "decrescita infelice e imposta"; imposta da una crisi internazionale dettata da un sistema finanziario killer, che, purtroppo, è ancora governato probabilmente dalle stesse persone. Quindi ci aspettiamo che nel futuro ci sia qualche "rigurgito capitalistico" - una volta si diceva "rigurgito anticapitalistico" - fortemente legato al sistema militare.
Tengo a precisare questo dato perché sul mio territorio si vive in prima persona: dalla caduta del muro di Berlino siamo entrati in una serie di guerre - una dietro l'altra! - dettate da una dottrina militare che ha trasformato la NATO da alleanza difensiva ad alleanza sempre più aggressiva, e che ci ha portato ad una crisi del Medio Oriente assurda e noi siamo coinvolti con un Ministero dello Sviluppo Economico che investe tre quarti delle proprie risorse nel sistema militare.
Qua in Piemonte produciamo aerei - gli F35 - predisposti per il trasporto delle armi nucleari, quando all'ONU - ne abbiamo discusso venerdì: voi non eravate presenti, ma noi sì, e mi è spiaciuto, perché vi avevo invitato! - è passata una risoluzione con il voto contrario del Governo italiano: un vergognoso voto contrario del Governo italiano che ha detto "sì" alle bombe nucleari! Il Governo italiano impedisce di discutere di un ordine del giorno in Senato che vieta la predisposizione degli F35 al trasporto di bombe nucleari. È questo il piano occupazionale per il Piemonte? Il "piano F35" ha prodotto 100 occupati in provincia di Novara! La Ministra Pinotti aveva parlato di 6.000 posti di lavoro; l'allora Governatore Cota di 10.000 posti di lavoro! Per il territorio 100 posti di lavoro: queste sono le grandi opere che arrivano in Piemonte e che danno risultati. Però le bombe si vendono! Non si vedono i risultati occupazionali perché gli investimenti nel settore militare non portano occupazione (danno un 50% di occupazione in meno rispetto agli investimenti nel civile), però vendiamo gli Eurofighter prodotti a Torino ad un Paese che bombarda lo Yemen e predisponiamo gli F35 al trasporto di bombe nucleari. Fantastico! Questa è la sinistra moderna che pensa al futuro dei nostri figli. È inaccettabile! Ma vediamo l'Amministrazione regionale, dal punto di vista dell'impatto sulla salute (emerge dall'ultimo dato): se a livello nazionale si parla di un'aspettativa di vita sana a 59 anni, qua siamo scivolati ancora più in basso.
In III Commissione - non me ne voglia l'Assessore Ferrero, perché lo stimo per il suo lavoro e per i suoi tentativi di migliorare la situazione quando i dirigenti del settore hanno detto "siamo una Regione leader nel controllo dei fitofarmaci", io ho rischiato di perdere i pochi capelli che mi rimangono in testa! Come possiamo fare questa considerazione quando non conosciamo la presenza del glifosato nelle falde superficiali piemontesi che l'ARPA valuta di qualità pessima? Noi non conosciamo la presenza quantitativa del glifosato, che è una sostanza all'ordine del giorno perché, oltre che indurre malattie, potrebbe anche essere cancerogena; è l'erbicida maggiormente utilizzato: e noi non ne conosciamo la presenza? Perché non la valutiamo, non la misuriamo.
Come possiamo dire, allora, che siamo la Regione leader in Italia su questo fronte se non siamo neanche in grado di fare queste valutazioni? Come diceva il nostro Capogruppo, bisogna fare veramente un grande sforzo, perché gli agricoltori ci tengono ad uscire dalla dipendenza delle multinazionali. Gli agricoltori sono tenuti al cappio dalle multinazionali da questi signori che vanno con la valigetta a spiegare come si fa a coltivare! Io credo che le risorse ci siano, però l'Ente pubblico deve dare una mano agli agricoltori che vogliono uscire da questa situazione e riprendere in considerazione quelle esperienze innovative (come nel settore della risicoltura) che consentano di non utilizzare sostanze chimiche. Altrimenti non facciamo che imbatterci in dati impressionanti, dove un uomo nato nel 1953, alla stessa età rispetto ad un uomo nato nel 1913, ha 13 volte in più la probabilità di contrarre un tumore alla prostata. Questi sono dati oggettivi che, purtroppo, la dicono lunga sulla situazione ambientale stigmatizzata anche ieri da una Direttiva dell'Unione Europea.
La stessa emergenza la vediamo in campo energetico: mi fa piacere che i Comuni del VCO non stiano firmando l'accordo sul progetto Interconnector perché non tollero che si vadano a spendere 500 milioni di soldi pubblici mi riferisco ad un emendamento presentato da un vostro Parlamentare, che ha prorogato anche i finanziamenti - per trasportare energia nucleare dalla Svizzera o dalla Francia in Italia, quando non riusciamo a realizzare una rete smart grid per lo sfruttamento delle fonti energetiche alternative non programmabili.
Gli accordi di Parigi di fatto non potranno essere rispettati da questa Regione, perché se non ci dotiamo di una rete intelligente per la distribuzione delle energie alternative, come facciamo ad arrivare al 66 per cento (rispetto al 38 per cento attuale) di utilizzo di energie alternative? Però se investiamo in un'opera che privatizza la rete elettrica, che invece attualmente è pubblica, con soldi pubblici, questa cosa non va bene.
E lo stesso discorso lo possiamo vedere.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



ANDRISSI Gianpaolo

Concludo, Presidente, se mi consente pochi secondi, su un'azienda pubblica di trasporto che, secondo me, è veramente un peccato.
Invito tutti in quest'Aula: oggi uscirò con un appello. Si può non andare incontro ad una privatizzazione dell'azienda pubblica di trasporto delle Province di Biella e di Vercelli. E' un'azienda che è un fiore all'occhiello per questa Regione, perché è una mosca bianca, è un'azienda pubblica sana con bilanci in attivo inanellati uno dietro l'altro e che ha un capitale sociale di 13 milioni. Quindi, si rischia di regalare a dei privati un patrimonio che consentirebbe di creare quell'azienda pubblica unica, sul quale progetto noi chiediamo un impegno con un ordine del giorno.
Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo "Rita Levi Montalcini" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe V F elementare dell'Istituto Comprensivo "Rita Levi Montalcini" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Bilanci preventivi - Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 222, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e disposizioni finanziarie" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 222, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Alcune considerazioni nell'ambito della discussione sui vari emendamenti, per entrare nel merito, perché vorremmo capire se questa discussione che stiamo facendo ha dei margini di attività che viene condotta attraverso i vari interventi svolti in Aula per riuscire a migliorare una situazione finanziaria, visto che i piemontesi, stando alle uscite giornalistiche dei giorni scorsi, ci avrebbero aiutato, in un certo senso, ad essere così magnanimi.
A voi forse è sfuggito il fatto che la Regione eroga 2,6 milioni di minori prestazioni sanitarie con un risparmio complessivo consistente. Mi riferisco al fatto che, per fortuna, perché vi è una continuità nell'attività di risanamento dei conti di questa Regione, dal 2013, per la prima volta, vi è la sanità in equilibrio (sanità che, come sappiamo, ha una percentuale altissima nell'ambito della spesa della Regione Piemonte quindi un peso specifico altissimo nell'ambito del bilancio della Regione Piemonte). Dal 2013, per la prima volta, c'è stato un avanzo di otto milioni, che poi sono diventati 20 nel 2014, sempre in un bilancio di equilibrio a favore della sanità. Quindi, ci sono stati ben 12 milioni in più di avanzo.
L'altro elemento che va ad identificare una situazione finanziaria positiva è che abbiamo ridotto i debiti da 7,5 miliardi di euro, che erano debiti che avevamo nei confronti di terzi, e che quindi la Regione Piemonte doveva erogare a terzi. Oggi sono "solamente" - tra virgolette, perché sono cifre da capogiro - tre, grazie ad un intervento che fece il nostro Presidente di Gruppo Pichetto con il DL 35. Quindi, grazie allo sforzo e all'attività amministrativa che il nostro Presidente Pichetto fece con l'anticipazione di cassa prevista dal DL 35, oggi abbiamo una situazione migliore anche nei confronti dei debitori che, specialmente nei confronti dei privati, era diventata insostenibile rispetto ai tempi di pagamento della Regione.
E' andato via l'Assessore alla casa, ma voi sapete che abbiamo affrontato, nell'ultimo periodo, una situazione debitoria delle ATC piemontesi, in particolare quella della sola ATC nord, pari a 26 milioni.
Però ci manca un elemento che non riusciamo ad individuare nell'ambito dell'assestamento, ovvero qual è la prospettiva e quali sono le indicazioni che la Giunta ha rispetto a queste situazioni debitorie, perché è normale in un periodo di crisi come questo, dove c'è difficoltà a trovare lavoro il fatto che ci possa essere un 20-25% di morosità, sotto certi aspetti incolpevole, vista la mancanza di lavoro.
Noi avevamo anche fatto delle promesse all'interno dell'Aula. Ricordo con precisione che nella discussione dopo aver fatto la legge sull'accorpamento delle ATC, avrebbe dovuto seguire la modifica della legge n. 3, cioè della legge che andava ad identificare qual era la procedura di sfratto rispetto ad una situazione economica che era cambiata rispetto a quando la legge n. 3 l'avevamo fatta. Oggi vi è una situazione sociale veramente difficile, quindi o si modifica la legge n. 3, oppure avremo delle situazioni, come quelle della mia provincia, in cui, nella sola città di Novara, entro il 2 dicembre 740 famiglie verranno sfrattate e messe sulla strada, grazie a una condotta assolutamente asettica che l'ATC ha adottato, rilevando le morosità e mandando le lettere di decadenza del diritto di abitazione.
Quindi, vorremmo capire se, nell'ambito dell'attività di questa Amministrazione e rispetto ai temi che sono stati dibattuti all'interno dell'Aula consiliare, vi sia una continuità fra i dibattiti fatti, le idee sviluppate in Aula o in Commissione e l'attività della Giunta. Infatti, ci sembra che ci sia una situazione di quasi dovuta minima discussione, tanto poi le cose vengono approvate e non c'è, da parte della Giunta, la ricezione di tutta una serie di aspetti, anche di tipo amministrativo, che emergono dalla discussione consiliare. Pertanto, è un'attività asettica della Giunta rispetto ad un'Aula che comunque vota.
Questo lo dico perché, rispetto alla discussione sulle tematiche ambientali di inizio della legislatura, da me, come sapete, seguite con particolare attenzione, dopo aver portato avanti delle iniziative sul piano dei rifiuti (tra l'altro, approvato prima della modifica della legge sui rifiuti) e dopo avere iniziato una discussione in Commissione sulla legge sui rifiuti, noi oggi siamo fermi, siamo assolutamente privi di continuità rispetto alle discussioni che avevamo fatto.
Sappiate che esistono alcune Province che andranno in emergenza, non a caso quella di Novara; entro il 2017 la discarica unica che ha la Provincia di Novara si fermerà e non abbiamo capito se, nell'ambito di questa discussione, vi sono i finanziamenti per andare a definire le procedure per gli impianti di trattamento rifiuti, che sono di specifica decisione del Consiglio regionale, in particolare per quello che riguarda la pianificazione, e della Giunta regionale per quanto riguarda la definizione Provincia per Provincia.
Stesso discorso per i dissesti idrogeologici. In questo momento non abbiamo compreso quali sono le procedure, all'interno di questa discussione finanziaria, che prevedono, in primis, la prevenzione e, in secondo luogo la possibilità di affrontare velocemente situazioni urgenti.
Il Vicepresidente Reschigna forse sa che la strada statale che ci porta in Svizzera oggi è in condizioni assolutamente drammatiche. E' la statale che parte da Briga, partendo dall'Ossola, ove c'è una situazione assolutamente drammatica, e lo invito anche ad andare a vedere qual è la situazione di quella strada, una strada importantissima rispetto a un'attività turistico-economica della nostra regione, in particolare di una certa zona (oggi c'è pure un tempo inclemente all'esterno).
Lo abbiamo detto più di una volta: non abbiamo capito se, nell'ambito delle economie che stiamo discutendo, vi sono delle specifiche attività finanziabili di prevenzione relativamente, ad esempio, ai dissesti idrogeologici all'interno dei fiumi, dove probabilmente ciascuno di voi nella propria provincia, oggi potrà andare a vedere il livello degli stessi. Vi è un problema sotto il profilo della gestione e della manutenzione di questo tipo di dissesto, e senza la manutenzione o senza la prevenzione evidentemente, ogni volta che ci sono degli eventi meteorici come quelli che stiamo vivendo ora, vi è veramente il pericolo che ci possa essere non solo l'esondazione, ma una serie drammatica di danni che possono verificarsi nell'ambito della nostra regione.
Questi sono poi i concetti che in ambito di discussione generale vorremmo segnalare rispetto alla proposta deliberativa che stiamo discutendo, per poi andare ad analizzare con precisione, negli emendamenti che stiamo presentando, la possibilità di ottenere un miglioramento delle economie che la Regione Piemonte prevederà nei prossimi anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Io credo che questo assestamento di bilancio, non tanto e non solo nella sua discussione o nelle poste che sono indicate nell'assestamento stesso, ma in termini generali, sia caratterizzato da due aspetti: uno afferente all'uscita dal Piano di rientro, anche se solo con l'emendamento n. 37) noi possiamo individuare tale aspetto; un altro, invece, più generale rispetto anche alla comunicazione che la Giunta regionale ha fatto rispetto alla questione che per la prima volta discutiamo un bilancio che non è certo un bilancio di rilancio del Piemonte, ma sicuramente un bilancio all'interno del quale vi sono delle cifre libere, quindi la possibilità di scegliere dove allocare queste cifre.
Partendo dal primo tema, quello relativo alla sanità - lo diciamo in sede di assestamento di bilancio, lo diremo in sede di IV Commissione, ma lo diciamo anche al Presidente del Consiglio - rammento che la competenza sull'edilizia sanitaria è una competenza esclusiva del Consiglio regionale.
Lo diciamo perché in questi giorni vediamo l'Assessore Saitta che, in virtù degli avanzi fatti sulla minor spesa che tutti i cittadini piemontesi hanno verificato rispetto alla riduzione delle prestazioni e rispetto al futuro ogni incontro che fa, o meglio, ogni incontro che non fa, ma su cui comunica, c'è un impegno di spesa: 18 milioni di euro per Nizza; l'Ospedale unico di Domodossola e Verbania; l'Ospedale di Carmagnola-Chieri Moncalieri; l'intervento su Verduno; le Città della Salute, che si autofinanzieranno anche, che sono altri due importanti interventi di edilizia sanitaria da fare. E noi vediamo che sul documento di bilancio ci sono 30 milioni di euro per il prossimo triennio.
E' evidente a tutti che con quei 30 milioni, se va bene, concludiamo due presidi e non facciamo null'altro. Ma, se fosse presente, replicherebbe il Vicepresidente che abbiamo anche una parte del trasferimento del Fondo nazionale dentro il quale ci dovrebbe essere l'edilizia sanitaria, che in anni passati è stato utilizzato per coprire le spese generali e non per fare investimenti, se non in piccola parte, cioè per intervenire laddove c'era un'urgenza.
Bene, visto che oggi ci viene comunicato che ci sono avanzi significativi e soprattutto viene comunicato che si sceglie di investire in alcune realtà ospedaliere, rammento che la scelta su dove e come fare gli investimenti, salvo che non siano scelte passate che questo Consiglio ha assunto, è una competenza esclusiva del Consiglio. Lo dico per un motivo: perché questo Consiglio non ha votato le due delibere sulla razionalizzazione della rete ospedaliera. La motivazione che anche gli uffici legislativi hanno dato è: "La Giunta si può assumere - come ha fatto anche la precedente, in un caso - compiti consiliari perché la Regione è in Piano di rientro".
Dal 1° gennaio non sarà più così, quindi anche il Presidente del Consiglio dovrà sapere che gli interventi, per esempio, di edilizia sanitaria, ma non soltanto, gli interventi che riguardano la programmazione sociosanitaria di questa Regione, competono al Consiglio. Quindi lei, se verrà rieletto, nel tutelare quelli che sono i diritti di quest'Aula, tenga ben presente che la Giunta non deliberi o che le Direzioni non determinino con competenze che non solo loro. E questo è un tema; un tema che riguarda trasversalmente questo bilancio, ma è evidente che questo bilancio non pu non tener conto della notizia positiva uscita che dal 1° gennaio avverrà cioè quella dell'uscita dal Piano di rientro.
Invece, c'è l'altro tema, che riguarda l'utilizzo dei 232 milioni. Noi siamo già passati da un utilizzo spalmato su tre anni a un utilizzo emendamento n. 17) - invece su due anni soli, verosimilmente perché si libereranno - e noi ce lo auguriamo - altre risorse per potere affrontare un 2018 non soltanto con il milione di euro rimanente, ma con risorse aggiuntive. Il Vicepresidente sa bene che noi dovremo anche, o meglio avremmo dovuto prima di arrivare all'assestamento di bilancio, ma certamente prima di arrivare al bilancio del 2017, aggiornare le delibere di sostenibilità di efficienza della spesa regionale che questo Consiglio ha assunto nel dicembre dell'anno passato, perché oggi, per molti motivi che abbiamo ricordato e che anche il Vicepresidente ha ricordato, non sono più - non tutte, ma una parte delle quali - corrette, quindi andrebbero aggiornate.
Inoltre, c'è il tema di merito proprio sul bilancio del Consiglio perché quest'Aula può fare scelte di ampio respiro oppure scelte che riguardano, sostanzialmente, un utilizzo dei fondi che, per una parte vanno a coprire (emendamenti della Giunta) interventi necessari (penso alla copertura che è ancora necessaria su quest'anno degli extra LEA) e per un'altra, invece, scelte che sono in qualche modo, di competenza consiliare. Tutto è di competenza consiliare, perché le leggi le vota sempre il Consiglio e certamente non la Giunta regionale se non con i Consiglieri che, come Assessori-Consiglieri, esprimono un voto, ma che sono certamente minoritari in termini complessivi rispetto al Consiglio.
E allora cosa evidenziamo noi all'interno di questo bilancio e che crediamo non sia positivo per il Piemonte? L'aspetto che ricordava già la collega Porchietto, cioè il fatto che diventi una notizia che la Regione metta a bilancio in tre anni 60 milioni di euro di investimento; mi consenta, Vicepresidente: sarà una notizia, ma noi crediamo sia una non notizia.



(Commenti dell'Assessore Reschigna)



VIGNALE Gian Luca

No, è positiva, ci mancherebbe.
C'è un'espressione piemontese, che lei certamente conosce, che dice che piuttosto che niente è meglio piuttosto; per cui anche 60 certamente vanno bene. E' evidente però che noi oggi avremmo dovuto fare una scelta che era quella di cercare di intervenire sugli investimenti quanto più possibile.
Questo non è semplice, dopodiché aspettiamo le magnificenze del Patto per il Piemonte, per cui in questa Regione avremo sei miliardi di euro cash pronti subito e via, da oggi pomeriggio al 4 dicembre - e grazie al quale vedremo degli effetti nel bilancio del 2017; così ci scrivono, così leggiamo e noi ci fidiamo, ma poi infatti ne discuteremo: visto che sarà un pluriennale, se c'è un Patto che porta in questa Regione alcuni miliardi quanti saranno lo vedremo - è evidente che se ne dovrà avere evidenza nel bilancio 2017-2019.
Poi c'è un altro aspetto, quello delle sensibilità territoriali-locali "personali"; levo l'ultima parola: quello delle sensibilità territoriali e locali. La maggioranza - legittimamente, ci mancherebbe - presenta emendamenti per un totale complessivo di 11 milioni di euro (10.850.000 euro) nel triennio, per singoli interventi. E bisogna capire come li chiamiamo, nel senso che sulle sensibilità territoriali, locali e personali non nel senso privatistico, ci mancherebbe: ma ognuno di noi si occupa e viene sensibilizzato rispetto a problemi evidenti che ci sono sui singoli territori - dobbiamo capire se quella è una dignità che ha il Consiglio regionale, oppure no; tanto che essa riguardi aspetti di carattere generale (pochi), quanto che essa riguardi aspetti di carattere particolare.
Volessimo fare un gioco, infatti, agli emendamenti potremmo mettere un nome, al di là di quello del primo firmatario; salvo ovviamente quello sul diritto allo studio universitario, tema su cui, unitamente a quello della violenza sulle donne e della tratta, il collega Grimaldi e l'Assessora Cerutti hanno rispettivamente costruito i due pilastri della presenza di SEL all'interno di questa maggioranza. Questo è legittimo e ognuno lo fa come crede, raddoppiando nell'arco di pochi anni l'attenzione su questo aspetto, che certo è positiva; se non fosse che - come poi diremo anche nei nostri emendamenti - c'è tutta una parte di studenti, che vanno dai sei ai 18 anni, che invece vengono dimenticati da questa Amministrazione. E poi ci sono alcuni altri interventi.
Guardate che quando è l'opposizione a depositarli o quando il collega Graglia presenta emendamenti puntuali, viene anche il sorriso e si dice: "Va beh.". Una volta interventi simili si chiamavano "marchette". Dopodich io leggo emendamenti che vengono presentati che prevedono 150.000 euro per le SOMS: positivo, perché le società operaie di mutuo soccorso sono uno strumento importante in questa Regione, ma come le Pro Loco (non sono differenti); o 50.000 euro per i luoghi della Liberazione: noi ne spendiamo di risorse, correttamente, per questi temi; quei 50.000 euro saranno diffusi sul territorio? Faccio però un esempio, che è quello più evidente, ma ne posso fare molti altri. C'è un emendamento da 50.000 euro sul Parco della Burcina: il Parco della Burcina è un parco botanico e rappresenta un'eccellenza della nostra Regione. Ma può questo bilancio contenere un taglio di 600.000 euro nei confronti degli Enti parco e al contempo avere uno stanziamento aggiuntivo di 50.000 per un singolo Ente parco? Non può: quei 50.000 euro debbono andare a colmare il delta negativo tra il meno 600.000 e il più 50.000 ed essere distribuiti fra tutti gli Enti parco. Ricordiamo infatti che noi abbiamo una funzione legislativa: noi apponiamo risorse all'interno di uno scatolone e compete al Direttore fare quella delibera. E allora, una delibera da 50.000 euro aggiuntivi sul Parco della Burcina, quando c'è una riduzione di 600.000 complessivi, non può essere redatta. Ugualmente potrebbero non essere compiute altre scelte. Come, può avvenire? Sì, perch è stato fatto l'accordo di programma.
Quest'anno Libera beneficia di 150.000 euro non più nella provincia di Novara, ma nella provincia di Asti: un anno ciascuno; l'anno scorso era toccato alla sensibilità legittima del collega Rossi e quest'anno immagino, non lo so - sia toccato sempre a quella del Consigliere Rossi o di qualche altro collega. Il prossimo anno l'associazione Libera farà un accordo di programma nella provincia di Vercelli. Io non ho nulla contro l'associazione Libera, anzi. Noi abbiamo fatto una legge - questo Consiglio regionale ha votato una legge - proposta dall'associazione Libera, che per all'articolo 7 dice che i contributi vengono dati con un bando, non con un accordo, perché è troppo facile utilizzare un bene sequestrato alla mafia vivaddio - e avere anche la garanzia che il Consiglio regionale finanzi quell'intervento. Non si tratta dell'unico beneficiario: fortunatamente sequestriamo beni per milioni e milioni di euro, ma vanno individuati in modo trasparente i soggetti che vogliono concorrere e va finanziata la legge; non va finanziato, con un accordo di programma, un singolo soggetto.
Chiedo scusa, perché ho preso troppo tempo, ma ritengo che la distinzione esistente tra interessi generali e interessi locali e particolari (dove, lo risottolineo, particolari sono i singoli territori così come è assolutamente legittimo che dei colleghi si occupino, come fa ognuno di noi, dei problemi particolari, perché è la somma dei problemi particolari che fa un problema collettivo), quindi la distinzione fra l'esasperato particolarismo e l'interesse generale, debba essere mantenuta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Penso che il collega Vignale abbia già espresso quello che è il sentore del nostro Gruppo in merito a questo assestamento di bilancio.
Mi rendo conto che, essendo un assestamento, a novembre, certe azioni possono anche portare dei segni negativi, perché posso anche comprendere il senso di responsabilità, dal punto di vista amministrativo.
Nel momento in cui (e mi ricollego a quanto sosteneva il collega Vignale) si vedono azioni strategiche volte a stimolare situazioni puntuali per quanto riguarda il bilancio della Regione, allora viene da pensare in positivo, mentre quando certe situazioni non vengono rispettate o sostenute a favore di indicazioni che lasciano immaginare più un qualcosa di personale (naturalmente sempre nell'ambito della legittimità pubblica, non vorrei essere frainteso), allora si è portati a pensare che non è possibile, dopo anni e dopo una situazione sicuramente difficile, che noi stessi abbiamo riconosciuto più volte, che questa Regione non stanzi un euro nell'assestamento (e, da quello che mi risulta, neanche in prospettiva), a livello, per esempio, di interventi per le opere pubbliche e i riassetti idrogeologici (la famosa legge 18, piuttosto che la legge 38).
Mi auguro che i Sindaci si rendano conto di un'azione che mi viene da definire abbastanza scellerata, perché tutti sappiamo quanto una situazione monitorata, controllata e con tanto di manutenzione possa evitare danni di ben altra entità.
Alla luce di questo, invece, non viene stanziato neanche un centesimo almeno, io non l'ho visto; se il Vicepresidente mi vorrà smentire, ne sar felice, ma alla fine non si è visto nulla.
Così come non è stato preso in considerazione (è già stato detto) il nostro ordine del giorno sull'edilizia scolastica, che è un altro elemento di assoluta importanza. Qui, vado a ricollegarmi a quanto abbiamo vissuto in questi anni a livello di problematiche sismiche, senza contare le situazioni difficili che hanno vissuto e che si stanno verificando anche oggi in determinate zone del Piemonte, per quanto riguarda le esondazioni.
Mi sembra effettivamente che su tutte queste questioni si siano fatte orecchie da mercante. La speranza è che si possa vedere qualcosa nel 2017 perché - credetemi - i territori sono alla canna del gas.
E' stato citato anche il discorso dei meno 600 mila euro sugli enti di gestione delle aree naturali. Abbiamo fatto tutto questo riordino, questa grande rivoluzione dal punto di vista legislativo e il risultato è che andremo a dire loro: "Abbiamo tolto 600 mila euro".
Onestamente, ritengo che, se si continua a ridurre o concentrare (quello che sta succedendo anche nelle ATC, dove i territori sono in fermento, ma non vengono ascoltati), quindi si creano delle situazioni dove, per risparmiare, si concentra, ma alla fine si toglie anche, a questo punto facciamo (o meglio, fate) più bella figura a chiudere tutto.
Così come i segni negativi legati ad ulteriori tagli nel trasporto pubblico locale. Anche qui, sono numeri importanti, anche se - come ho detto - posso capire che, essendo l'assestamento a novembre (ce lo dirà sicuramente il Vicepresidente), si possa trattare di segni negativi. I segni "meno" sono sia nelle uscite (in termini di spesa) sia nelle entrate.
Sono mancanza di obiettivi e questo non è da sottovalutare, perché, quando mancano gli obiettivi, significa che qualcosa non funziona. Va bene che possano esserci delle criticità, ma mi sembra che anche sulle entrate - e ribadisco che, se dico qualcosa di errato, accetto naturalmente ogni tipo di correzione - ci fossero circa 70 milioni di alienazioni che non sono state assolutamente mandate in porto.
Capisco che, quando si fanno delle previsioni di bilancio, questo possa servire a chiudere il cerchio, ma onestamente, nel momento in cui non si arriva ad un obiettivo minimo, allora occorre fare delle domande. E le domande non le rivolgo solo alla Giunta, che è il rappresentante legale ma anche naturalmente alle varie Direzioni.
Detto questo, auspichiamo che in fase di Aula, quindi da questo momento in poi, possa esserci qualche ulteriore presa di coscienza in merito alle osservazioni svolte da me e dai colleghi e che questo assestamento non si traduca solo in termini di marchette, ma sia qualcosa di ben più strutturato e strategico.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ci troviamo a discutere un bilancio che sembra un po' quello dell'anno scorso (anche gli stessi concetti), perché non sono cambiate quelle condizioni di fondo che ci permettono di essere soddisfatti.
Si è parlato del Piano di rientro della sanità, ma purtroppo non ne siamo ancora davvero fuori e i riscontri li abbiamo su tutti gli altri capitoli del bilancio e settori della Regione.
In particolare, mi riferisco - per conoscenza personale del settore alla questione del trasporto pubblico locale e delle ferrovie. E se è pur vero che la Regione stanzia 60 milioni di fondi regionali sul comparto, vi è grande allarme per ulteriori potenziali tagli ai servizi del trasporto pubblico, sia a Torino sia nella Città metropolitana.
A questo punto, potremmo dire che neppure le province del Piemonte sono del tutto immuni a potenziali tagli, perché siamo di fronte ad un comparto in cui - diciamo pure - con la responsabilità delle Amministrazioni pubbliche, quindi con la responsabilità delle passate Amministrazioni della Regione, della Città metropolitana, delle Province e, qualche volta, anche dei Comuni, si sono chiusi gli occhi di fronte a dei servizi e degli sperperi di denaro pubblico, nel settore. Ho detto "chiusi gli occhi" per non essere malpensante, anche se è evidente che, essendo questo problema non ancora risolto del tutto, alcuni servizi sono inefficienti (ad esempio numerosi autobus circolano vuoti). Non è stato fatto un efficientamento dalle Amministrazioni precedenti. In particolare, penso a Torino, che, ora con la nuova Amministrazione si trova in poco tempo a dover rientrare relativamente a tutti i bilanci, che sono molto più espansi di quanto la finanza pubblica permetteva per la garanzia dei servizi, che probabilmente, potevano essere gestiti - e gestiti meglio - con quella cifra, ma questo non è stato fatto.
Oggi, vediamo anche qualche tristissimo confronto politico molto acceso, con un rimpallarsi delle responsabilità, che vengono scaricate in capo a chi arriva, dopo che il diluvio è già avvenuto, e il diluvio è rappresentano da una spesa pubblica incontrollata, che, tra l'altro, non garantiva neanche i servizi. Infatti, un conto è spendere più di quanto si ha per dare qualcosa che serve e un conto è spendere più di quanto si ha per dare servizi inutili, che non servono a nessuno, quando, invece, in altri luoghi, questi servizi sarebbero importantissimi.
Lo vediamo perché, nello stesso mandato di questa Regione, ancora l'Agenzia per la Mobilità metropolitana, ora regionale - appena inaugurata dall'Assessore Balocco - e la vecchia gestione della Città metropolitana si permettevano di programmare dei servizi totalmente duplicati, totalmente inutili, con autobus completamente vuoti e pagati per girare vuoti. E questo succede tuttora e nessuno ancora vi ha messo mano.
Ovviamente, mi sono già rivolto alla Città metropolitana, alla nuova maggioranza, seppure risicata, affinché questa cosa finisca, ma la Regione deve sapere che gli sperperi continuano. Quindi, quando ci si troverà, al momento del giudizio, di fronte alla decisione se tagliare o no i servizi pubblici, anche urbani, nella città di Torino e nell'area metropolitana perché le risorse sono quelle che sono e vanno fatte quadrare - ovviamente non si possono chiedere sacrifici ai dipendenti e ai lavoratori, non si possono licenziare le persone da un giorno all'altro - allora, si taglieranno i servizi.
Questo è quello che vediamo all'alba di dopodomani, perché presto anche Torino approverà i suoi bilanci, seppure non aiutata sufficientemente dall'Amministrazione regionale. La volontà di sistemare i conti ora c'è anche se prima non c'era; quindi, la Regione deve prendere nota e ricordarsi che ha di fronte un'Amministrazione che può dialogare sul tema del risanamento dei conti pubblici, e lo può fare sul tema dei trasporti.
Si chiede di non dare un colpo mortale al settore, dopo pochi mesi dall'insediamento di una nuova Giunta, che si è trovata una situazione disastrosa. Si deve permettere di andare avanti con questo bilancio, non solo quello regionale ma anche quello comunale.
Si devono permettere gli efficientamenti, negli anni che si stanno approssimando, a questa nuova Amministrazione torinese, che si promette molto più virtuosa della precedente, molto più competente e molto più preparata a dialogare su temi come il trasporto pubblico. Abbiamo cercato di confrontarci con persone che sappiano amministrare un settore, che non è facile, e non con persone improvvisate che si mettono alla guida di Assessorati ed altri enti contemporaneamente, causando dei disastri mostruosi, perché una mano lava l'altra e, poi, alla fine, non si capisce cosa è successo con i trasferimenti dalla Regione all'Agenzia e alla Città di Torino.
Adesso questa situazione va sanata e c'è la volontà di sanarla. Quindi non solo critico duramente il modo in cui la Giunta ha impostato questa partita e il modo in cui si è arrivati a un muro contro muro - e non ce n'era bisogno - perché, secondo me, questo è il momento del dialogo in qualche modo, anche tra parti politiche avverse, ma questo non ci è permesso.
Per tornare a un tema un pochino più di ampio respiro, non possiamo che constatare quanto sta avvenendo. Lo vediamo perché fuori sta piovendo da molti giorni, gli argini dei fiumi stanno per straripare, mi dicono che il Tanaro è già straripato e stiamo raggiungendo questa situazione con il fiume Sangone e con il fiume Chisone; la zona del pinerolese è già in allerta e c'è il rischio che questa sera non si torni a casa. C'è anche il rischio che io non torni a casa, perché, se straripa il torrente Chisola che proviene dal bacino di Cumiana, il treno si ferma, tanto per dire.
Vediamo adesso la scellerata politica che proviene dal Governo - ma che in nessun modo è contraddetta dalle Amministrazioni regionali dello stesso colore - per quanto concerne il pareggio di bilancio su questioni su cui se non operiamo ora, invece di spendere dieci oggi, spenderemo 100 domani con grande sacrificio di vite umane e la distruzione di famiglie e di territori, perché questo succede. Nelle valli c'è un disperato bisogno di opere di contenimento del dissesto; ci sono strade provinciali che, a volte, sono le uniche vie di accesso a comuni montani, anche con indotti turistici, che si vedono messi a rischio perché rappresentano una situazioni di pericolo già segnalato. Questi giorni di piogge intense sicuramente, produrranno degli effetti, quindi queste attenzioni non possono sottostare a leggi imposte dall'alto e acquisite dallo Stato italiano, e così da tutte le Amministrazioni, con un pareggio di bilancio che non tiene conto per nulla del ruolo di tutela del territorio e del ruolo sociale dello Stato.
Lo Stato non può subire ricatti di questo tipo, quindi è illogico e miope bloccare la spesa su interventi che garantirebbero un contenimento dei costi futuri. Quindi, sono investimenti, chiamiamoli pure così, ma non perché creano un circolo virtuoso di economia, perché evitano disastri peggiori.
Quindi, su questo noi stigmatizziamo il comportamento della Regione Piemonte nelle vesti del Presidente Chiamparino per un allineamento veramente passivo rispetto alle politiche nazionali e alle politiche imposte dall'alto, quindi dall'Unione Europea al Governo, che, quindi subiscono tutti gli Enti locali.
Su questa cosa noi aspettiamo sempre un piccolo scatto di orgoglio da parte di un'Amministrazione, anche se chi governa Roma e chi governa Torino è lo stesso partito, cosa che ancora non abbiamo visto...



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

In Piemonte...



VALETTI Federico

Chiedo scusa, intendo la città dove si governa, non...



(Commenti fuori microfono)



VALETTI Federico

Lasciamo stare le battute, sappiamo benissimo che in un partito come il Partito Democratico ci si è sempre coperti a vicenda su scelte anche sbagliate tra il nazionale e il regionale, e questo è evidentissimo.
Altrettanto, è evidentissimo che, malgrado il pareggio di bilancio, qui nessuno si sia alzato a dire che questa cosa è intollerabile, specialmente per quanto riguarda l'assetto idrogeologico, le scuole, il sociale e la sanità, che sono i pilastri dello Stato e dello stato sociale, su cui nessuno può venirci a dire cosa fare e nessuno può venirci ad imporre delle regole dall'alto.
Su questo finora il silenzio è stato totale. Anche questo bilancio ci troviamo a doverlo votare in una condizione di totale sudditanza psicologica da parte del Governo di Roma e di certe élite europee, che ci impongono questo tipo di ragionamento in uno Stato che dovrebbe essere sovrano e gestore autonomo della sua spesa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo Canelli, Plesso San Marzano Oliveto, di Canelli (AT)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Comprensivo Canelli Plesso San Marzano Oliveto, del Comune di Canelli (Asti), classe V G, in visita a Palazzo Lascaris.
Benvenuti ragazzi; visto che sono astigiana, vi rivolgo un benvenuto ancor più caloroso.


Argomento: Bilanci preventivi - Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 222, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e disposizioni finanziarie" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame del disegno di legge n. 222.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Siamo sulla norma di assestamento che, per quest'anno, dovrebbe essere la norma di un giorno, o la norma di poche ore, perché è chiaro che gli spazi di impegni, rispetto all'assestamento, saranno molto ridotti.
L'aspetto apprezzabile, oltre alla parte tecnica, ovvero l'assestamento, è che noi riportiamo le risultanze del rendiconto. In questo caso, le risultanze del rendiconto hanno un significato politico rilevante per questa Regione, perché chiudono - e il fine lo vedremo tra venti/trent'anni - una situazione difficile che questa Regione si è trovata a vivere negli ultimi anni. Nel balletto dei numeri, vorrei ricordarne uno solo: al 31 dicembre 2009, il totale debiti tra finanziari e commerciali di questa Regione era 14 miliardi e 200 milioni (chiedo al Vicepresidente Reschigna di correggermi, ma mi pare questa la cifra). Al 31 dicembre 2013 era 14 miliardi e 100 milioni, cioè c'erano comunque 14 miliardi. È andata avanti con 14 miliardi di esposizione finanziaria e commerciale.
Adesso, per sistemarlo con una serie di azioni, si è spostato giustamente, dalla commerciale alla finanziaria, e quindi con un piano più corretto di riequilibrio, anche perché il debito commerciale e il debito verso i fornitori creava una situazione di grave danno su tutta l'economia piemontese. E anche grazie al D.lgs. 118, quindi alle nuove modalità di sistema contabile, anche a seguito della modifica dell'articolo 81 della Costituzione, alla legge rinforzata e, quindi, alle nuove modalità di verificare gli equilibri di bilancio, da parte di questa Regione è stato avviato un percorso che dovrebbe essere più virtuoso e più controllato.
E' chiaro che diventa fondamentale, su questo fronte giuridico-tecnico il controllo attento dei flussi, ma la dimostrazione del fatto che sia fondamentale ce l'abbiamo dal maxiemendamento presentato dalla Giunta proprio a questo assestamento che si rivolge essenzialmente ad una partita di cassa, cioè all'utilizzo di cassa rispetto a fondi vincolati da parte dello Stato.
Ho calcolato che rispetto ai sei miliardi di cui ho letto sui giornali da qui al 4 dicembre abbiamo circa 900 milioni al giorno da spendere; ma in attesa di spendere i sei miliardi, credo che a questo punto - e in questa fase di assestamento, come breve e piccola anticipazione (la parte più rilevante dovrà essere fatta nel momento in cui andremo ad affrontare il bilancio di previsione, quindi ancorché con l'aria che tira possa essere un bilancio di previsione tecnico quello a dicembre), perché, purtroppo per poter fare un bilancio di previsione corretto - un Ente che vive di finanzia derivata dovrebbe avere il bilancio dello Stato definitivo.
Tuttavia, il bilancio dello Stato definitivo probabilmente lo avremo a fine dicembre, quindi non siamo nelle condizioni di un Paese normale di avere i tempi rispettati.
In quella sede, si dovrà comunque affrontare la partita politica che riguarda la gestione, da parte della Regione, perché non neghiamo le difficoltà che si manifestano sulla programmazione, non solo per colpa nazionale, ma per ritardi di questa Regione, di questa Giunta. Questa Giunta è in ritardo nell'attuazione dei fondi strutturali, della programmazione dei fondi strutturali, quindi sul FERS, sul PSR, sul Fondo Sociale Europeo. Se guardiamo i dati di monitoraggio e di avanzamento, c'è una difficoltà.
Ho conosciuto anche l'altra parte di questi banchi, quindi mi rendo ben conto che tali difficoltà possono essere giustificate sulla struttura e da varie questioni, ma sta al potere politico stimolare e creare le condizioni perché questa condizione non aumenti e non si amplifichi, ma si riduca.
Allo stesso modo, noi attendiamo una discussione completa della parte di investimenti, anche non sanitari, dove l'indicazione sarà l'utilizzo degli FSC e degli ex FAS 14-20.
Ricordiamo che siamo a fine '16, ma in questo caso la colpa non è sua Vicepresidente Reschigna, ma sta a Roma chiudere determinate partite importanti per questa Regione, affinché possa essere inserita tutta serie di opere, che oltre a creare uno sviluppo nell'immediato su quei territori possono essere la svolta importante per alcuni settori e alcuni territori.
Qui ritengo che l'utilizzazione oculata sia fondamentale, anche su alcuni settori, tipo i fondi da utilizzarsi per la sanità e per l'edilizia sanitaria nella Città di Torino.
L'ha già citato il collega Vignale: la soddisfazione dell'uscita dal Piano di rientro sanitario riporta la programmazione nell'ambito del Consiglio. Al di là della battuta, adesso possiamo muoverci, ma come Consiglio la considerazione da farsi è che la Giunta regionale può, a questo punto, proporre cose diverse da quelle che erano state impostate e sottoscritte al tavolo nazionale per il rientro sanitario - peraltro firmato dal sottoscritto - e proporre cose diverse, tenendo presente che deve intervenire su un settore che è in continua evoluzione, che non è statico, con alcuni grandi interventi che possono mettere all'avanguardia questa Regione.
Parlando di sanità è arrivato il responsabile (ho detto "responsabile" non "il responsabile").
A questo punto, diventa rilevante capire come si vuole procedere sulla Città della Salute di Torino e come si vuole procedere sulla Città della Salute di Novara, perché la velocità e la propensione alla mobilità delle persone, che continua a crescere nel moderno rapporto sociale, è tale che la mobilità, attiva o passiva, da un anno all'altro può avere delle conseguenze disastrose. Sotto un altro aspetto, questo significa anche che noi, che non abbiamo una pessima sanità (checché se ne dica), possiamo giocare una sfida d'avanguardia a livello nazionale e forse anche europeo ed essere quindi dei soggetti che possono attrarre mobilità attiva e che al di là del fatto economico, possono davvero offrire una serie di prestazioni che altrove non si danno.
La parte di investimento non è solo una questione di investimento pubblico; investe, a questo punto, tutto un settore che riguarda questa Città e la Città di Novara in modo rilevante, perché può essere una svolta al cambiamento.
Quindi io credo che su questi temi, così come su tutti i temi di valenza normativa - i colleghi hanno parlato di imprese, di occupazione e di tutta una serie di criticità, che stiamo certamente vivendo su questo territorio - si possa, da questo momento, da questo avvio, sì discutere con le tesi che potremo avere maggioranza e opposizione libere in quest'aula, con visioni anche diverse - ma discutendo di un salto di qualità che la Regione Ente può contribuire a fare alla Regione territorio e ai piemontesi. Questo, naturalmente, diventa un vanto non solo dell'Amministrazione, ma di tutti i piemontesi. L'interesse dell'opposizione non è che vada male, ma che vada bene.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo quasi alla fine della discussione, quindi non avrò molte novità da proporre.
Il Consigliere Vignale parlava di sensibilità territoriali locali; non utilizzando più un eufemismo, ha parlato di marchette. Io vorrei partire dalla Commissione di ieri ma non per sollevare la questione sulla gestione d'Aula, ma partirei da quello che abbiamo visto nella Commissione di ieri.
Abbiamo visto dei Sindaci che sono venuti in Commissione a spiegarci per quale motivo devono accettare delle compensazioni legate ad una grande opera per fare degli interventi sul territorio. Interventi che dovrebbero essere dovuti. In questi minuti, mentre siamo chiusi in quest'aula, fuori stanno chiudendo ponti, stanno evacuando aziende, stanno pensando di chiudere le scuole perché c'è un'allerta meteo molto grave e, come al solito la Regione, purtroppo, si troverà a dover affrontare delle emergenze.
Quello su cui riflettevo dopo la Commissione di ieri è per quale motivo non riusciamo mai a definire delle reali priorità. Le priorità, dal nostro punto di vista, come diceva il Consigliere Valetti, sono la scuola, il sociale, la sanità. Il Consigliere Mighetti ha parlato a lungo e in modo molto tecnico e approfondito del dissesto idrogeologico; il Consigliere Andrissi parlava dello sviluppo. Io vorrei aggiungere il lavoro come priorità.
Quello che manca, secondo me, in questo bilancio, quello che manca un po' nell'azione di questo governo, almeno da quando sono stata eletta e quindi seguo più da vicino le vicende, è un'idea di sviluppo. Se c'è, non l'ho ancora compresa, non riesco capire quali siano le linee che questa Giunta vuole perseguire e come pensa di mandare avanti il Piemonte, ma non avanti nel senso di trascinare avanti nel tempo, ma mandare avanti nel senso di farla ritornare una regione al primo posto fra le regioni italiane. Una regione che sia un modello di sviluppo.
Il Consigliere Andrissi citava prima gli F35, quindi gli investimenti che si sono fatti nel nord Piemonte per gli F35, quindi per la produzione di aerei da guerra. Io arrivo da un territorio che, da questo punto di vista, è piuttosto emblematico perché è un territorio che sta soffrendo la perdita di numerosi posti di lavoro. Uno tra tutti, che cito da quando mi sono insediata, è il caso dell'azienda Vertec, che mi piace sempre ricordare. Un'azienda in cui i lavoratori hanno scioperato costringendo in questo modo a smettere di produrre armi da guerra. Un'azienda che ha scelto, attraverso l'azione forte dei suoi lavoratori, quindi il popolo valsusino che fin da allora si è imposto ed è riuscito a dare delle linee precise di indirizzo, in questo caso si è imposto e ha impedito di proseguire nella produzione di armi da guerra. Il resto è storia. Purtroppo una brutta storia perché in questi giorni, quest'azienda sta vivendo un brutto momento e rischia la chiusura, lasciando a casa dei lavoratori.
Ci chiediamo se la proposta di sviluppo sia legata ad investimenti in industrie che non dovrebbero neanche prese in considerazione da un paese come l'Italia che secondo la Costituzione, dovrebbe ripudiare la guerra. Mi chiedo per quale motivo dovremmo utilizzare fondi pubblici in questo modo.
Quello che manca è proprio una presa di posizione chiara rispetto alle linee di sviluppo e di indirizzo e anche la mancanza di coscienza del potere che può avere la Regione nel dare questi indirizzi.
L'altro giorno, in III Commissione ho chiesto all'Assessore De Santis rispetto agli investimenti in ricerca, quali fossero gli esiti di questi investimenti, se ci fosse un quadro degli investimenti, rispetto a cosa le aziende hanno investito, se abbiamo un ritorno: qualche dato su cui basare dei ragionamenti. Ovviamente non ho avuto subito i documenti, li ho richiesti, spero poi di averli per capire se, almeno dal punto di vista della ricerca, stiamo facendo i passi nella direzione giusta.
Ho chiesto anche all'Assessore De Santis se la Regione intendesse in qualche modo privilegiare un tipo di ricerca, in campo medico, che non utilizzasse la sperimentazione animale. L'Assessore De Santis mi ha risposto dicendomi che da quel punto di vista la Regione non ha una grande potere, ma in realtà non è così. La Regione, nel momento in cui decide di stanziare dei fondi e decide quali siano le linee guida per la gestione di questi fondi, ha un grandissimo potere di incidere sulle scelte. Questo è solo uno degli esempi. Il modo in cui noi andiamo a definire l'utilizzo dei fondi pubblici, sicuramente dà una linea di indirizzo e permette di capire quale sia l'idea di sviluppo della Regione.
Lo stesso discorso lo possiamo applicare anche al campo della cultura ovviamente. Più di una volta ho presentato delle interrogazioni per chiedere dei chiarimenti rispetto all'utilizzo di fondi, soprattutto in riferimento a quelle che sono definiti nel Programma triennale convenzioni e che, secondo me, sono uno strumento che non è assolutamente adeguato rispetto agli obiettivi di trasparenza e di pari opportunità per tutti i soggetti che operano in ambito culturale.
Noi possiamo fare, lo abbiamo fatto e lo faremo anche in sede di discussione in Aula, presentare degli emendamenti che chiedono di stanziare dei fondi sulle leggi che regolano il sistema culturale in Regione, quindi sulla legge 58, sulla legge 68 e su tutte le altre leggi che andremo a rivedere in questi giorni, da qui in poi, dopo la chiusura degli Stati Generali della Cultura. Noi possiamo anche chiedere di avere più risorse sulla cultura perché è un qualcosa su cui crediamo. Crediamo che la cultura sia uno dei pilastri della nostra società e che possa generare lavoro.
Ricordo, come ho detto in occasione della chiusura degli Stati Generali, che deve essere lavoro buono, non lavoro precario e non sottopagato, altrimenti non serve a niente creare posti di lavoro di tipo diverso, perché al di là di questo lavoro sulle leggi bisogna vedere come si utilizzano i fondi. Se noi stanziamo dei fondi riferiti alle leggi regionali e poi ci vediamo passare, attraverso delibere, numerose convenzioni, giustificate dal fatto che alcuni soggetti presentato caratteristiche di eccellenza e non di unicità, che dovrebbe essere il criterio di erogazione dei fondi attraverso convenzione, allora mi chiedo: chi definisce l'eccellenza? Gli articoli di giornale? Mi è capitato di vedere una risposta a un'interrogazione con allegate delle recensioni di giornali. Si sa che i critici sui giornali, come in televisione, non sempre sono così obiettivi, quindi l'eccellenza, secondo me, non è esattamente un criterio da utilizzare nell'erogazione di fondi pubblici, mentre l'unicità dovrebbe esserlo, potrebbe esserlo. E questo dovrebbe essere definito, potrebbe esserlo, e questo dovrebbe essere definito anche dalla recente normativa sugli appalti.
Va benissimo stanziare fondi sulla cultura, ma usiamoli nel modo giusto e, soprattutto, controlliamo il modo in cui vengono poi erogati e quali sono i destinatari, il tutto sempre nella massima trasparenza.
Noi presenteremo degli emendamenti in Aula, almeno da parte mia, poi ogni collega del Gruppo ha presentato i suoi emendamenti sull'area di competenza. Io mi sono concentrata in particolare sull'istruzione, quindi il diritto allo studio, ma anche sull'adeguamento degli edifici scolastici.
Pochi giorni fa abbiamo ricordato il tragico incidente di Rivoli, la morte di Vito Scafidi nel liceo Darwin, qualcosa che riteniamo inaccettabile.
Andare a scuola e rischiare la vita è una cosa che, in un paese civile e in una regione come il Piemonte, non possiamo assolutamente accettare.
Chiudo tornando al discorso iniziale. Non possiamo neanche accettare che un intervento su una scuola, quindi un adeguamento strutturale di una scuola, sia legato ad una grande opera. Se il vostro intento è alzare le mani e fare in modo che gli interventi necessari ai cittadini, vengano attuati soltanto se il territorio viene devastato da una grande opera allora su questa linea non ci incontreremo mai.
Se invece intendete rivedere le vostre priorità, sicuramente troverete tutto il nostro aiuto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Parlando del bilancio del Consiglio regionale sappiamo che una parte prevalente è destinata alla sanità, un settore che sicuramente assorbe molte risorse. Abbiamo parlato dell'uscita dal Piano di rientro, ma in questo periodo si è anche discusso, ad esempio, di nuove chiusure: mi riferisco all'Oftalmologia dell'ospedale San Luigi. Certamente, in un periodo come questo, ci saremmo aspettati che questo depauperamento, legato soprattutto ai territori periferici, trovasse un momento di pausa.
Si è parlato dell'ospedale unico e di tutte le controversie che su questo si sono generate, forse per una scarsità di chiarezza; ovviamente aspettiamo di conoscere meglio i dettagli.
Raccogliendo le firme, come gesto significativo, contro la chiusura dell'Oftalmologia dell'ospedale San Luigi, mi sono resa conto di cosa significhi, per i nostri concittadini, recarsi la mattina al CUP di un ospedale per prenotare un intervento, sentirsi dire che il reparto chiude ed essere inviati all'Oftalmico: credo che per una cataratta oramai si superino abbondantemente i due anni di lista d'attesa! Tutto ciò genera una crisi e uno scoramento che ho percepito partecipando all'Assemblea dei Sindaci per votare il bilancio della Città metropolitana: intanto pochi Sindaci erano presenti, molto probabilmente perché stanchi e stufi di promesse; molti di questi, ovviamente, non hanno votato a favore del bilancio, mentre altri si sono astenuti.
Credo che questo sia un segnale che deve essere percepito. Si è appena insediata l'Amministrazione della Città metropolitana e sicuramente questo è un malessere più ampio.
Quali possono essere le soluzioni? Molto probabilmente la nostra economia si potrebbe risollevare puntando sull'innovazione, con la precauzione che le risorse non diventino un meccanismo per finanziare progetti per i quali non si trovano fondi in altro modo.
Una consapevolezza ulteriore è quella che siamo i primi in Italia per il ricorso alla cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria.
Possiamo ripetere che il settore tessile è in grande crisi. Possiamo dire che c'è un altro settore colpito dal perdurare della crisi, quello edilizio. E proprio su questo vi chiedo di soffermarvi: perché? Perch molto probabilmente si potrà registrare un peggioramento legato alla nuova legge sul consumo del suolo e al Piano paesaggistico regionale. Perch avremo bisogno di opere pubbliche e privata, ma anche qui l'incertezza è generata da questi elementi. In un momento in cui si fa fatica ad investire, molto probabilmente ci può essere un altro blocco legato all'assenza di certezze. Sicuramente, in questo senso, chiedo alla Giunta una grande attenzione (ne abbiamo discusso sia con il nostro Gruppo che in sede di Commissione).
Penso alla povertà assoluta e a quella relativa, ovviamente collegate alla perdita dei posti di lavoro, con un aumento di cittadini che chiedono protezione sociale da un lato, e, dall'altro, l'esiguità dei trasferimenti alle Autonomie locali per il welfare.
Che cosa possiamo fare? Possiamo agire per proporre buone pratiche attive, ovviamente per il mantenimento dei posti di lavoro - azione scontata, ma necessaria - e per stabilizzare i precari. Abbiamo parlato molte volte in quest'Aula - siamo vicini al 25 novembre - della necessità di creare occupazione per le donne, soprattutto per coloro che hanno subito violenza, per ridare loro dignità.
Come creare occupazione? Ribadiamo, ad esempio, il ricorso ai fondi europei come strategia per favorire i progetti di lavoro; anche qui, emerge una grande necessità di lavorare in sinergia con gli Enti locali: se non si fa questo, a mio avviso si è perdenti.
Oggi non si può in quest'Aula non parlare di dissesto idrogeologico.
Questa mattina, per raggiungere la sede consiliare, ho attraversato più Comuni, a partire ovviamente dal mio. C'è un elenco di richieste di interventi che è infinito! Emerge la necessità di recuperare l'edilizia pubblica con interventi sul risparmio energetico e sulla cura dell'ambiente.
Ci sarebbero azioni da attivare sulla green economy, pensata come opportunità trasversale per tutti i settori produttivi, quindi investire su un volto nuovo della nostra economia. Ma, anche qui, occorre puntare su competitività e innovazione.
È entrata prima in aula l'Assessora all'istruzione: veniamo, dunque agli appelli sulla scuola.
Credo che mai come quest'anno sia stato difficile l'avvio dell'anno scolastico. Abbiamo un elenco infinito di scuole inserite nella graduatoria, quella che io chiamo per i "mutui BEI". Molto probabilmente non potremo pensare di costruire nuove scuole, ma soltanto immaginare di rattoppare le vecchie. E anche questa è un'azione che comunque non produrrà mai sicurezza, ma incertezza.
All'istituto Agrario di Osasco i genitori sono disperati, perch mancano le aule perché sono aumentati i ragazzi: hanno fatto una colletta raccogliendo 60.000 euro come incentivo per cercare di dare spazi ai propri ragazzi.
Mancano insegnanti, anche quelli di sostegno: chiediamoci se la nostra Regione non poteva essere più forte - molto probabilmente siamo una delle Regioni più penalizzate - nei confronti del Ministero e del Governo per cercare di ottenere un numero maggiore di insegnanti dietro la cattedra (non dico nei primi giorni di scuola, perché neanche oggi ci sono!).
Dunque, fragilità del territorio, ma anche fragilità della famiglia perché servono risorse.
Vorrei condividere con voi un messaggio whatsapp di una famiglia del comune di Nichelino - visto che abbiamo parlato di emergenza abitativa che dice: "Sono stata sfrattata; mio marito ha perso il lavoro e ha grossi problemi, perché soffre di una profonda crisi depressiva". Sapete qual è stata la soluzione per questa famiglia? Smembrare questo nucleo: è stato proposto alla madre e ai figli di andare in una casa-famiglia di Cavoretto che costerà sicuramente di più dell'affitto di un'abitazione, che magari potrebbe aggirarsi intorno a 400 euro al mese.
Quando ci riduciamo in queste condizioni, sicuramente dobbiamo riflettere. Perché creiamo sofferenza. E perché personalmente credo che la famiglia sia un pilastro portante: ma mandiamo il marito da una parte e i figli dall'altra! Fondamentalmente non sono abituata a lamentarmi e, come ho detto prima ho suggerito - e sicuramente questo sarà anche nelle corde della maggioranza - che si possano forse attuare degli interventi che non richiedono neppure un dispendio di risorse, ma un nuovo modo di lavorare di concertare e soprattutto di costruire un dialogo con le Amministrazioni locali e con la Città metropolitana.
Non occorre sorridere quando il nostro Gruppo punta a richieste quali il sostegno all'associazionismo e i contributi per le Pro Loco e gli scuolabus; il Comune di Osasio non riesce a portare i propri ragazzi a scuola. Per due anni in quest'Aula abbiamo puntato e abbiamo richiesto con emendamenti e con mozioni, e finalmente sono arrivate le risorse per i Vigili del Fuoco volontari, l'importantissima legge n. 18, perché molto probabilmente se avessimo avuto i finanziamenti oggi il nostro territorio non sarebbe così sofferente.
Quando mi trovo con i colleghi in giro per il Piemonte nei vari eventi tutti noi facciamo i complimenti ai volontari, che hanno bisogno di risorse, ma che, in qualche modo, devono anche partire da qui, altrimenti sono dei complimenti che non hanno un gran senso.
Questi sono i progetti, li troverete anche nei nostri emendamenti, che cercheremo di illustrare al meglio, perché ci crediamo. Molto probabilmente crediamo anche che la nostra Regione abbia un potenziale enorme. Crediamo che in quest'Aula si possano definire le azioni per cercare di dare vita e gambe a questo potenziale, perché se noi oggi, in qualche maniera, non riusciamo a costruire una speranza e un futuro e a dettare le linee per i prossimi anni, molto probabilmente nei prossimi luoghi dove si incontreranno gli amministratori locali, si ridurranno sempre di più i numeri e, purtroppo, si perpetrerà quella cosa negativa che è la riduzione della speranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il mio sarà un intervento brevissimo, ma sono costretto ad intervenire perché nell'intervento del Consigliere Vignale sono state dette delle inesattezze e, visto che le parole dette in quest'Aula restano agli atti e ci guardano anche da casa in streaming, è opportuno fare delle precisazione.
Nel suo intervento il Consigliere ha messo in correlazione i soldi previsti con l'emendamento n. 7) per Cascina Graziella (50.000 euro per 2016-2017-2018) con l'associazione Libera, come se quei soldi dovessero andare all'associazione Libera. Oltre al fatto che non ci sarebbe nulla di male, questo è semplicemente falso, quindi è corretto dirlo. La Regione è stata invitata a firmare un protocollo dalla Prefettura di Asti, cui aderiscono i vari Comuni della zona, la Cassa di Risparmio, l'Università il Politecnico e tutta una serie di soggetti.
C'è una comunità che da più di dieci anni sta cercando una soluzione per quel bene, ha chiesto una mano alla Regione e la Regione ha deciso di dargliela e noi ne siamo contenti.
Qual è il ruolo di Libera in questo? Che c'è e dare una mano a questi soggetti, di non lasciarli soli e fare sì che il progetto vada avanti, come tutti speriamo che accada.
Poi il collega ha fatto riferimento al fatto che, invece, dovremmo finanziare la legge e poi procedere per bandi pubblici. Su questo noi siamo d'accordo e abbiamo presentato un emendamento in questo senso, rubricato n.
11), per cui invitiamo il collega a votarlo, in modo che dal 2017 si possa procedere, così come anche da lui auspicato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte esce dal Piano di rientro e dal debito sanitario e ci chiediamo come, anche perché la Regione riversa il carico finanziario e gli oneri maggiori sulle prossime generazioni e, soprattutto, sulle prossime Amministrazioni regionali.
Capisco e non metto in dubbio l'impegno che c'è stato da parte di questa Giunta e anche da parte dell'Assessore al bilancio, però è anche vero che i debiti vanno pagati e sono stati spalmati negli anni e, di conseguenza, non mi sembra una così grande vittoria da parte di questa Giunta.
Anche perché ad oggi che cosa abbiamo fatto? Che cosa è stato fatto? Sono stati fatti continui tagli alla sanità, e parlo della sanità perch in realtà, il problema maggiore è legato alla sanità. Sappiamo tutti che oltre l'80 per cento del bilancio è sulla sanità, siamo a conoscenza di tutti i debiti pregressi e che cosa si è verificato negli anni. Non parlo solo di questi ultimi anni e della Giunta Chiamparino, ma il problema della sanità è legato anche agli anni precedenti.
Sappiamo tutti che c'è stato un blocco del turnover, c'è stato poi da parte di questa Giunta uno sblocco parziale e, nello stesso tempo, ci sono state grandi promesse e ancora ci sono grandi promesse.
In realtà, la carenza di personale continua ad esserci e non verrà di certo colmata attraverso questa Giunta, anche perché abbiamo bisogno di grandi risorse per colmare questa grave carenza di personale sia medico sia infermieristico, tutto il personale di comparto e il personale tecnico che opera all'interno della sanità. Sappiamo benissimo che la sanità ormai è giunta al collasso.
Quindi, quando affermate che cercherete di risparmiare e di effettuare dei risparmi sulla sanità, mi chiedo che cosa volete raggiungere, visto che sono stati fatti tantissimi tagli. Sono state declassate tantissime strutture, da strutture complesse a strutture semplici, sono stati chiusi dei servizi essenziali alla popolazione. Penso all'unico punto nascite che è stato chiuso nella Regione Piemonte, nonostante ci siano delle normative ben chiare e precise.
L'unico punto nascite che è stato chiuso nella Regione Piemonte con la Giunta Chiamparino è stato quello dell'ospedale di Susa. Quindi, un territorio di area disagiata, un territorio montano che è stato ulteriormente colpito e declassato, creando grandi disagi alla popolazione.
Poi parliamo anche di ospedali come l'Oftalmico, che è di dominio pubblico e sul quale alcuni giorni fa ho presentato un'interrogazione in merito ai lavori che sono iniziati presso la struttura del San Lazzaro quindi il Parco della Salute e della Scienza di Torino. E' una struttura i cui locali furono danneggiati alcuni anni fa in seguito ad un incendio che distrusse completamente il reparto. Quindi, interrogando l'Assessore Saitta per conoscere quali saranno i costi di questi lavori di ristrutturazione l'Assessore risponde che i costi previsti sono di 500 mila euro. Ci sorge un po' il dubbio che siano solo 500 mila euro, considerando il fatto che questa struttura è completamente danneggiata; ci sono da rifare tutti gli infissi, tutti gli impianti elettrici ed idraulici, così come la pavimentazione, c'è da mettere a norma lo scarico dei gas medicali e tutta una serie di cose.
L'Assessore Saitta mi ha risposto dicendo che i costi si aggirerebbero intorno ai 500 mila euro. Sorge un dubbio, perché i costi che si prevedono sicuramente sono destinati ad aumentare, a lievitare e sicuramente non di poco, ma in maniera consistente.
Inoltre, c'è da considerare un altro fatto: che trasferiamo una parte delle attività dell'Oftalmico - e stiamo parlando di un trasferimento di dieci ambulatori più la segreteria e gli uffici - all'interno di questa struttura che ci costerà questo tot di soldi preventivato, ma che è destinato a lievitare.
Poi c'è un altro discorso: quando verrà completato - quindi, dovremmo attendere degli anni e non so se mai verrà completata - il Parco della Salute e della Scienza di Torino, ci sarà un ulteriore trasloco.
Quindi, voi andate a spendere dei soldi per ristrutturare un ospedale vecchio, un reparto di 400 metri quadrati, che fu incendiato; noi spendiamo tutti quei soldi, li investiamo in quella struttura e poi che cosa succederà? Ci sarà nuovamente il trasloco presso la nuova Città della Salute. E non basta tutto ciò: ci sarà una parte del trasferimento delle attività presso un altro ospedale: l'ospedale San Giovanni Bosco.
Con questo, cosa voglio dire? Voglio dire che l'Oftalmico - ospedale monospecialistico - di via Juvarra è stato, negli ultimi dieci anni sottoposto a una completa ristrutturazione. Sono stati spesi milioni di euro per ristrutturare quell'ospedale e poi che cosa fa la Giunta Chiamparino? Decide di spezzettare, di smembrare un ospedale di grande eccellenza, dove si è investito tanto e dove vi sono dei grandi professionisti. Decidere di smembrare questo ospedale causerà dei grossi problemi e dei grossi disagi agli utenti, quindi ai cittadini, che dovranno usufruire di questo servizio.
Questa è una scelta che noi non abbiamo mai condiviso, ed è una scelta che, se valutata dal punto di vista economico e anche dal punto di vista giuridico, non ha molto senso, poiché si va a sperperare del denaro pubblico. Se voi intendete ridurre i costi tagliando ulteriormente i servizi, se cercate di rientrare dal debito riducendo i servizi a discapito dei cittadini, poi i soldi per pagare i servizi, alla fine, sono sempre i cittadini che devono tirarli fuori; cittadini che già pagano le tasse regolarmente, perché le tasse sulla sanità vengono pagate da tutti. Quindi non si fanno dei risparmi effettuando dei tagli, effettuando dei declassamenti, effettuando delle chiusure di servizi essenziali per i cittadini.
Dal punto di vista sociale, ci sono delle gravi emergenze che sono sotto gli occhi di tutti e sono di dominio pubblico: le scarse risorse o comunque le risorse ridotte a favore dei consorzi socioassistenziali. Anche lì avevo interrogato, non solo in un primo momento l'Assessore Ferrari, ma in un secondo momento anche l'Assessore Reschigna, chiedendo a che punto eravamo con i pagamenti di fine 2015 e con l'acconto 2016 ai consorzi socioassistenziali del Piemonte.
Lo stesso Assessore Reschigna mi aveva risposto che si stava provvedendo a versare una parte a questi consorzi, ma non si sarebbe riuscito a colmare questa carenza di risorse perché siamo piuttosto indietro con i pagamenti: se non si riesce a colmare il vuoto del 2015 figuriamoci adesso che siamo ormai a fine 2016 (fra poco saremo nel 2017).
Immaginiamo che le risorse a questi consorzi socioassistenziali non arriveranno o comunque, se arriveranno, si tratterà di risorse rateizzate sicuramente non sufficienti a coprire i servizi, tant'è vero che si svolgeranno solo le attività essenziali, si offriranno solo i servizi essenziali e non si potrà invece lavorare sulla prevenzione. Ricordo che la prevenzione è molto importante e la Regione Piemonte investe veramente poco sulla prevenzione. Questo l'abbiamo sempre detto e continuiamo a dirlo: è importante investire sulla prevenzione.
Inoltre - e poi chiudo - per quanto riguarda tutti gli emendamenti che ciascun componente del Gruppo ha presentato, io mi sono concentrata sul sociale e sulle politiche sociali cercando di incrementare le risorse su emergenze vere e proprie come la lotta alla povertà. Su questo posso fare riferimento e posso citare la grave emergenza dei genitori separati e divorziati, che sono ridotti in stato di povertà, nonché tutto il problema legato al mondo dei minori, al mondo carcerario, al diritto alla casa, al diritto al lavoro e all'istruzione.
Ci sono veramente tante cose da fare e spero che questa Giunta possa assumere dei provvedimenti seri e decisivi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non aggiungerò molto rispetto a quanto detto nella relazione generale che era più sulla parte globale del bilancio, quindi sulle varie partite di bilancio in un'ottica generale, e non aggiungerò neanche tanto rispetto alle tematiche puntuali che sono state già illustrate brillantemente dai colleghi del mio Gruppo consiliare che, appunto, si occupano nello specifico dei temi trattati.
Sappiamo che i parlamentari del Partito Democratico stanno lavorando alla legge di stabilità presentando ulteriori emendamenti per accogliere una serie di modifiche alla gestione del decreto legge 35. Non so se il Vicepresidente Reschigna, che ovviamente ne è a conoscenza, abbia degli aggiornamenti da darci nel merito, nel senso che sembrerebbe che ci sia la possibilità di usare il decreto legge 35 anche per i debiti certi, liquidi ed esigibili al di là del 31 dicembre 2013.
Non so se questo sia corretto, perché mi è arrivata la copia dell'emendamento stamattina e non ho avuto modo di fare l'esegesi con i testi normativi cui fa riferimento. In sostanza, questa è una nuova notizia interessante e volevo sapere, appunto, se la Regione intende usufruirne, se il pagamento dei debiti certi effettuato risulta inferiore a quanto ricevuto, quindi se la Regione ricade in questa fattispecie, cioè sapere se quanto ricevuto dal decreto legge 35, articolo 2, è maggiore di quanto in realtà ha già speso. Non credo, però un'informazione in questo senso sarebbe interessante. Questa dunque era la domanda che volevo fare al Vicepresidente Reschigna: se poteva dare delle novità per quanto riguarda la possibilità di utilizzo del decreto legge 35.
Sui temi in generale, farei una velocissima disamina di quanto detto anche dai colleghi. Innanzitutto - l'hanno ricordato già in tanti - oggi c'è un evento meteorico importante che sta colpendo il Piemonte (soprattutto le aree alpine e prealpine) in maniera consistente e ci avviene in chiusura dopo quattro giorni di pioggia, per fortuna più lieve.
Se possibile, volevo avere nel pomeriggio un'informativa da parte dell'Assessore competente - quindi l'Assessore Valmaggia, che immagino sia sul territorio a seguire direttamente la questione - però chiedo altresì al Presidente del Consiglio Laus se può farci avere delle informazioni dirette oggi pomeriggio, anche senza dibattito, perché ovviamente non c'è da fare dibattito, ma solo fornire un'informativa puntuale su cosa sta succedendo.
Il collega Campo per la sua provincia mi sta segnalando, giustamente tutti gli articoli, i video di problemi rilevanti; addirittura sembra che la situazione sia peggiore - diceva un articolo di stampa, e spero che non sia così, spero che sia solo un'esagerazione - del 1994. Spero che sia un'esagerazione dei giornali che cercano di fare notizia e sensazionalismo però vorremmo avere il punto più chiaro; magari oggi pomeriggio potrebbero esserci informazioni al riguardo da parte della Protezione Civile.
A questo punto, collegherei la domanda al tema dell'imposta regionale sulla benzina aggiuntiva. Ieri l'abbiamo affrontato, tra l'altro nell'analisi di una mia proposta di legge al CAL e vorremmo sapere se ci sono novità per quanto riguarda, anzitutto, il gettito dell'IRBA, e poi l'utilizzo dei fondi. Nel senso che, se ci fossero da fare interventi straordinari in relazione ad eventi calamitosi, se possiamo già utilizzarli o se quest'anno c'è spazio e capienza sufficienti relativamente all'IRBA incassata o, comunque, che si incasserà per poter utilizzare subito, oppure se bisogna rinviare all'anno successivo.
Quindi, in generale, vorremmo un quadro sull'IRBA; se quest'anno l'abbiamo utilizzata per altro, perché ai sensi della legge regionale dovrebbe essere dedicata soltanto agli eventi calamitosi verificatisi sul territorio regionale. Però, essendo che quest'anno, fortunatamente, mi sembra non siano risultati grandi eventi calamitosi - almeno fino ad oggi volevamo sapere, come Gruppo, se era stata utilizzata per altro, oppure se c'è un tesoretto che resta lì fermo che può essere utilizzato in caso di emergenza. Ribadisco quanto detto dal collega Mighetti, che ha ragione: dovremmo intervenire per prevenire il dissesto idrogeologico sul territorio; lo stesso per quanto riguarda le dichiarazioni della collega Frediani.
Vorrei fare una domanda al Vicepresidente Reschigna: forse, negli anni c'è stata una tendenza di questa Regione, ma è stato confermata anche ultimamente, a voler investire le risorse preziose del Fondo di Sviluppo e Coesione, che sono le uniche risorse che abbiamo, perché le risorse di cui disponiamo sono poche, più per fare nuove infrastrutture piuttosto che manutenere il territorio che necessita di manutenzione? Dal nostro punto di vista, magari potrebbe sembrare una domanda retorica, ma sono interessato ad una risposta nel merito da parte del Vicepresidente Reschigna, anche sull'ipotesi dell'utilizzo del nuovo Fondo Sviluppo e Coesione, la nuova programmazione; però, dico di aspettare ancora l'informativa in Commissione.
Perché dico questo? E' ovvio che le grandi opere fanno tagliare nastri e quindi danno una visibilità al politico di turno, mentre la manutenzione del territorio di solito non fa tagliare nastri, però ha delle ricadute molto più importanti.
Ieri i colleghi del CAL, gli amministratori del CAL del Biellese e del Cuneese ci dicevano che molte strade erano già chiuse preventivamente fino a ieri - per pochi millimetri di pioggia. Sappiamo che il territorio piemontese presenta una realtà, quella di pianura, che ha una sua specifica orografica, ma abbiamo anche realtà collinari e montane molto estese, su cui l'impatto delle piogge è sempre più consistente. Quindi, vorremmo sapere quali sono gli interventi previsti nel bilancio della Regione su questi campi, quando si parla di investimenti. Noi parliamo di investimenti soltanto per le grandi opere e gli ospedali.
Per quanto riguarda la sanità e anche l'edilizia sanitaria, mi pare che, come ha detto la collega Batzella, forse si è fatto il passo più lungo della gamba.
Il collega Vignale ricorda sempre il piano, ribattezzato "piano degli ospedali di carta", della legislatura Bresso; non vorremmo doverci trovare a fine legislatura a dover parlare male, anche in questo caso dell'Assessore Saitta. Perché un conto sono le spese correnti della gestione della sanità, su cui noi siamo fortissimamente critici e avremmo altre sedi per discutere su questo, un conto è l'edilizia sanitaria, su cui vorremmo avere delle certezze maggiori.
Ad oggi non si sa se lo Stato ha stanziato i 150 milioni, cioè il 30 per cento della compartecipazione nel project financing, nella partecipazione misto pubblico-privato, per la Città della Salute. Vorremmo sapere se avete delle novità per quanto riguarda la legge di stabilità su questo, fermo restando che, secondo noi, dovremmo aspettare il 4 dicembre per avere un po' certezza in più. Non lo dico per facile polemica o per ironia, lo dico perché sono convinto che anche il Patto per il Torino e il Piemonte, perché è stato condiviso dal Comune di Torino e Regione Piemonte su cui vi sono titoli roboanti, come si leggono sui giornali di oggi, "sei miliardi di euro!", sono risorse che, sostanzialmente, già c'erano, perch poco più è stato aggiunto. Sono promesse elettorali proprio perché siamo in campagna elettorale per il referendum.
Se poi le risorse ci sono, lo vedremo a breve; non siamo certo dispiaciuti, così come sugli ospedali: avremmo preferito un'ipotesi di ospedali finanziati totalmente dal pubblico e non continuiamo a non capire perché questo Stato, perché non è colpa della Regione, non permette alla Regione di fare mutui per gli investimenti, però permette di fare contratti con privati, che accendono mutui con le banche, e noi poi paghiamo ai privati con delle rate. Siamo nell'assurdità più totale! E forse, noi diciamo, che da un Presidente della Conferenza delle Regioni, com'era Chiamparino, ed un Presidente della Conferenza degli Assessori regionali com'è ancora Saitta, forse questi rilievi andrebbero fatti, perché andiamo a complicarci la vita prevedendo forme con partecipazione tra pubblico e privato, pagando canoni per trent'anni al privato che ci dà in locazione la struttura ospedaliera che andiamo ad analizzare, quando abbiamo visto che dovunque è stato fatto in Italia è stato un disastro, e mi riferisco agli ospedali della Lombardia, della Toscana e del Veneto. Boh? Non lo so! Quindi, la nostra contrarietà è sui finanziamenti e non sulle strutture ospedaliere, come si ricorda bene il Vicepresidente Reschigna, anche perch l'esempio dell'Ospedale unico del VCO l'abbiamo propalato e proposto in campagna elettorale, nelle linee programmatiche in Consiglio, mentre all'inizio il Vicepresidente Reschigna era un po' "freddino".
Concludo, Presidente, brevemente, sul tema sulle extra LEA. Siamo usciti dal Piano di rientro, come abbiamo già detto, e gli extra LEA verranno pagati dalla sanità. Mi sa dire sulla base di quali risparmi ed efficienze sulla sanità? Perché se gli extra LEA entrano nel Fondo Sanitario Nazionale, vorrà dire che escono dal Fondo Sanitario Nazionale dei LEA, oppure vengono fatti dei tagli o dei risparmi. Tagli e risparmi che ancora non ci sono stati annunciati.
Se ci può informare anche su questo, noi gliene saremmo grati.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Graglia.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Faccio un inciso anch'io per collegarmi all'intervento del collega Bono.
Stanno arrivando delle notizie e delle fotografie veramente drammatiche dal basso Cuneese, per quanto riguarda la situazione del maltempo. Vedo voragini nelle piazze e, se ho capito bene, ad Ormea i ponti sono ormai travolti dalla furia del Tanaro. Chiederei se l'Assessore Valmaggia, che fino a poco tempo fa era qui, all'inizio del pomeriggio...



PRESIDENTE

Certo. Ora è corso alla centrale operativa...



GRAGLIA Franco

E' giusto che sia così; secondo me, non deve essere qui. Per esempio, a Mondovì le scuole sono state chiuse e i bambini sono stati trasportati in pullman al Palamanera, che è la palestra, quindi, la situazione non è bellissima. Ci sono dei video su Facebook che sono davvero impressionanti.



PRESIDENTE

Va bene.



GRAGLIA Franco

Per quanto riguarda l'assestamento, mi unisco ai ringraziamenti da parte di qualche collega all'Assessore Reschigna. Riconosco veramente che l'Assessore abbia svolto un ottimo lavoro, con grandi capacità, impegno e anche buonsenso. Spero anche che abbia una parola sola, nel senso che abbiamo apprezzato le parole pronunciate in Commissione, e con questo voglio dire che abbiamo fiducia che saranno rispettate.
Per la prima volta, in questo mandato abbiamo delle risorse da investire sul territorio piemontese, gran parte delle quali andranno ovviamente sulla sanità. Mi auguro concretamente che ci sarà un dibattito serio e costruttivo tra maggioranza e minoranza in cui la minoranza sia rispettata e tenuta in considerazione come, probabilmente - mi si dice avveniva meglio in passato. Ci terrei veramente tanto.
Abbiamo presentato emendamenti di merito il cui numero non supera quello della maggioranza e della Giunta, il che la dice lunga sulle nostre buone intenzioni di collaborazione.
Mi permetto di fare una battuta sulle cosiddette "marchette".
Giustamente, mi è stato fatto notare più volte, quando avevo chiesto un piccolo intervento sul campanile di Cherasco, che ormai è diventato, come tutti sanno...
Effettivamente, questo mi interessava. Sono stato trasparente nell'annunciarlo, mentre gli emendamenti della maggioranza hanno tutti nome e cognome, ma sono mascherati, è come se non li avessero.
Quindi, voglio dire, nel rispetto delle situazioni, che se non è possibile per la minoranza, non dovrebbe neanche essere possibile per la maggioranza. Dico questo perché ho apprezzato l'Assessore Reschigna e lo considero persona che può farsi garante di questa situazione.
MONACO Alfredo (fuori microfono) Quindi, voti a favore?



GRAGLIA Franco

Quello che farò lo devo ancora decidere. Te lo farò sapere, visto che ti sta a cuore. Se vuoi te lo dico anche prima, ma ritengo di essere una persona onesta e di buon senso. Quello che non ritrovo nella maggioranza perché su alcune situazioni abbiamo ricevuto un ostruzionismo indipendentemente dal buonsenso o dall'intelligenza. E voglio anche dire che il buonsenso dovrebbe esserci sempre e non solo in alcuni situazioni.
Poi, si tratta di un bilancio di cui capisco le difficoltà e che non approvo nella sua interezza.
Sono stati accettati - e poi lo vedremo - degli emendamenti condivisi con la maggioranza. Però non è detto che siano stati considerati perch della minoranza: sono stati semplicemente approvati perché vi era l'interesse della maggioranza; altrimenti ci sarebbe stato un risultato diverso. Sono soddisfatto che ci siano le risorse per gli scuolabus, per i volontari dei Vigili del Fuoco e per il superamento delle barriere architettoniche, perché - combinazione - corrispondono a tre miei emendamenti, per cui potrei essere la persona più felice del mondo. Noi però, abbiamo anche altre richieste che sono ugualmente meritorie e di cui ho fatto un accenno in apertura: abbiamo delle strade veramente penose in tutta la Regione. Io conosco quelle della provincia di Cuneo, dove parliamo di turismo e stiamo facendo di tutto per attirare visitatori e poi per questi non possono neanche raggiungere certe località in cui la strada è franata ed è addirittura interrotta; e questo ci dispiace veramente.
Come ha annunciato il collega Vignale in Commissione, noi concentreremo la nostra attenzione su tre leggi in particolare, che sono la n. 28, la n.
18 e la n. 36. Sono leggi che non sono finanziate e che mi stanno personalmente a cuore; soprattutto la n. 36, perché arrivo da una provincia con 250 piccoli Comuni in cui le Pro Loco sono delle realtà fondamentali.
Lunedì scorso il Presidente Chiamparino mi ha fatto l'onore di venire alla Fiera del porro di Cervere, che viene realizzata grazie alla presenza di 300 volontari; questo, pertanto, la dice lunga su quanto siano importanti queste associazioni che lavorano per il territorio e che lo fanno gratuitamente. Avevano la possibilità di avere due lire sulle leggi n. 36 e n. 75 e adesso questa non c'è più, perché su una le risorse sono zero e sull'altra ci sono 250.000 euro che, divisi per 1.090 Pro Loco, sono veramente pochissima cosa.
Concludo, quindi, dicendo che spero veramente che l'Assessore Reschigna mantenga le parole dette in Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Intervengo molto brevemente, innanzitutto per cercare di rispondere velocemente ad alcuni dei temi che il dibattito generale ha sollevato. A differenza di quanto ha fatto il Consigliere Bono, infatti, io l'ho ascoltato; e lui probabilmente non ha ascoltato il mio intervento dell'altro giorno dove ho fatto riferimento in modo esplicito all'inserimento, nel testo della legge di bilancio.



(Commenti del Consigliere Bono)



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

E certo! L'ha chiesto il Piemonte.
BONO Davide (fuori microfono) Allora è un maxiemendamento.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Non è un maxiemendamento: nel testo della legge di bilancio licenziata dal Governo, a seguito dell'ultimo strascico del giudizio di parifica della Corte dei Conti relativa al rendiconto 2015, il Governo ha inserito il fatto che per quelle Regioni che hanno risorse erogate e che non hanno consistenti debiti certi esigibili alla data del 31 dicembre 2013, si prorogasse al 31 dicembre 2014. Se l'abbiamo chiesto è perché ho rammentato che abbiamo un fondo di 54 milioni di euro, istituito a seguito del giudizio di parifica proprio su questo punto.
Poi, quando avremo tempo, sulla legge di bilancio ci sono molte altre questioni da trattare, alcune positive e altre sicuramente meno positive per il Piemonte. Da qui, però, voglio partire e intervengo molto velocemente, provando a dare alcune risposte e a cercare di inquadrare il tema.
Allora, permettetemi: tutto posso accettare, tranne che venga rivolta a questa Amministrazione regionale l'accusa che noi stiamo trasferendo il carico alle generazioni future. No: l'ammontare dei problemi della Regione Piemonte è tale da rendere assolutamente impraticabile la loro completa soluzione in un arco temporale di questa legislatura. E' certo - e di questo noi ci vantiamo - che l'obbligo morale che abbiamo assunto è che questa legislatura non deve peggiorare la situazione: deve dare il suo contributo a cercare di ridurre progressivamente i problemi.
Li ha detti prima il Consigliere Pichetto e io li riassumo.
Consideriamo intanto i quattro miliardi e 545 milioni di euro di anticipazione sul DL n. 35: se non ci fossero stati e non ci fosse stata la norma sui criteri di contabilizzazione delle anticipazioni sul DL 35 voluta e richiesta dalla Regione Piemonte nella legge di stabilità dell'anno scorso, quei quattro miliardi e 545 milioni, che a me oggi non fanno paura sarebbero una voragine enorme di un disavanzo da colmare; d'accordo? Quei fondi, infatti, sono andati a coprire debiti e disavanzi. A questi aggiungiamo gli oltre tre miliardi di euro che sono la somma dei due disavanzi (da ricognizione straordinaria e da disavanzo al 31 dicembre 2014). E posso citare i 350 milioni di euro fuori bilancio che abbiamo coperto? Posso parlare dei 105 milioni di euro che nel 2015 abbiamo messo a bilancio come fondi reimpostati (e ricordo al Consiglio regionale cosa vuol dire questa parola)? Allora, noi avevamo una potenziale situazione esplosiva superiore agli otto milioni di euro: esplosiva. Oggi siamo di fronte ad una situazione che non deve renderci felici. Abbiamo assunto due delibere: una che spalma in dieci anni il disavanzo finanziario e una che lo fa in trent'anni. Anche le questioni legate alla fuoriuscita dal Piano di rientro della sanità sono dentro queste delibere e questo concretamente vuol dire che - siccome l'impegno è che, nella somma dei due importi, dal 2015 al 2025 noi dobbiamo coprire 200 milioni di euro l'anno di questo disavanzo - in quegli anni sarà coperto il disavanzo sulla sanità e non quello derivante da altre partite. Non abbiamo caricato ulteriormente il "badò" sulle generazioni future. Ricordo al Consiglio regionale che noi, dal 2015 e per dieci anni (e fino a quando non saranno trascorsi i dieci anni), vivremo una condizione di difficoltà; ma di grossa difficoltà: il "badò" significa sostanzialmente che 250 milioni di euro l'anno saranno destinati a coprire il disavanzo pregresso e non a fare nuove politiche.
Sotto questo aspetto, chiarisco subito che anche la delibera che il Consigliere Bono sistematicamente ricorda in tutti i suoi interventi dicendo, a proposito della copertura dei disavanzi, che dal 2019 ci saranno gli effetti della razionalizzazione della spesa, è una delibera - lo ribadisco per l'ottantesima volta - che non va letta così, semplicemente perché fino al 2018 noi abbiamo modo, grazie all'utilizzo dell'avanzo vincolato, di coprire quelle quote annualmente. Infatti, Consigliere Bono la riduzione del 12 per cento del personale l'anno scorso e del quattro cinque per cento del personale quest'anno mica avviene nel 2019; per i 28.000 metri quadrati in meno di superficie di pavimento in affitto su cui si lavora in questo Ente a Torino rispetto al passato mica abbiamo aspettato il 2019; per la riorganizzazione delle ATC e per il lavoro immenso sulla razionalizzazione delle Partecipazioni mica attendiamo il 2019. Solo che in questo momento, avendo disponibilità da un avanzo vincolato per coprire le quote annuali del disavanzo, non c'è bisogno di far emergere queste voci. Siccome però ho assunto l'impegno - e lo ribadisco - che prima della discussione della legge di bilancio ci sarà un aggiornamento rispetto al piano di razionalizzazione della spesa regionale quello sarà il luogo nel quale ciascuno potrà legittimamente confrontarsi.
Vengo alla terza questione. Certo, Consigliera Porchietto e Consigliere Vignale: non sono io che do l'enfasi alle notizie. A volte mi sembra di rappresentare alla stampa una notizia importantissima e poi esce il trafilettino; a volte mi sembra di fare delle conversazioni su temi, senza dar loro una particolare enfasi, e invece quella diventa una notizia. Io però colgo positivamente, pur avendo la consapevolezza di qual è l'entità di cui stiamo parlando, il fatto che con questo assestamento sul piano triennale - e io conto di migliorare questo dato e ci tornerò su ritorniamo a dedicare un po' di attenzione alla spesa in conto investimento, perché è una straordinaria necessità che abbiamo.
Qui voglio rappresentare, sinteticamente, quelle che sono un po' le caratteristiche della politica di bilancio. Prima ne ho detta una: non peggiorare la situazione, ma affrontarla nel limite delle possibilità; due creare equilibrio tra copertura del disavanzo e riduzione della capacità di spesa, senza che questa determini o possa determinare conseguenze nefaste sulla comunità piemontese. Perché si litiga anche con il Governo e con il MEF su questi temi! Ma se io, oltre un certo punto, abbasso la capacità di spesa della Regione, è evidente che creo disastri sulla coesione sociale non favorisco la ripresa economica, non creo condizioni di sviluppo e quindi questo è il punto di equilibrio.
Il quarto punto è l'equilibrio tra spesa corrente e spesa per investimenti. Sessanta milioni di euro in tre anni sono pochi, certo, anche se poi vanno aggiunti i fondi strutturali, ma rappresentano un'inversione di tendenza. Tuttavia, credo che, mentre ho visto che molti degli emendamenti del Gruppo di Forza Italia riguardano la spesa per gli investimenti, il 95 per cento di tutti gli altri emendamenti mi chiede solamente incrementi di spesa corrente. Questa è una tendenza che dobbiamo esprimere.
Terza questione. Al contrario di quanto hanno fatto oggi i giornali non voglio dedicare il mio intervento al Patto per il Piemonte e per la Città di Torino. Mi rivolgo soprattutto ai colleghi del Movimento 5 Stelle che hanno fatto le considerazioni che ho sentito fare poc'anzi: non dovrebbero rivolgerle al Governo, semmai a due soggetti - il Presidente Chiamparino e la Sindaca Appendino - se vogliamo ricostruire esattamente le cose. Sino ad ora c'è una proposta di Patto per il Piemonte e la Città di Torino che è stata condivisa tra la Regione e la Città di Torino e trasmessa al Governo l'altra sera.
BONO Davide (fuori microfono) Sì, però non ci sono le risorse!



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Io sto parlando.
Allora, fino ad ora non c'è una risposta del Governo che dice "la firmo o la firmo così". E' cominciata la discussione; anzi, non è neanche cominciata la discussione. Quindi, sotto questo aspetto mi pare un po' prematuro esprimere giudizi rispetto al fatto che siamo in presenza di una manovra elettorale, altrimenti la manovra elettorale l'avrebbero fatta Chiamparino e Appendino, non certamente il Governo, che non ha messo la firma su niente in questo momento.
Vorrei comunque mettere in evidenza tre elementi all'interno di questo patto, senza - ripeto - approfittare di questo tipo di discussione, perch affrontano alcune delle questioni emerse nel dibattito.
Uno. E' chiaro che c'è stata una particolare attenzione da parte dell'Amministrazione regionale nei confronti del fatto che, all'interno di questo patto complessivo, fossero individuati gli interventi, che noi chiediamo vengano finanziati con il Fondo di Sviluppo e Coesione sociale anzitutto, perché in questo momento rappresentano le uniche risorse certe o un pezzo consistente delle risorse certe e, secondo, perch rappresenterebbe la chiusura di una trattativa che dura ormai da qualche mese a questa parte.
Vorrei essere chiaro: all'interno di queste proposte, che la Regione Piemonte ha condiviso con la Città di Torino e riguardano il Patto per il Piemonte sulla parte relativa ai finanziamenti sul Fondo Sviluppo e Coesione sociale, ci sono quattro assi di intervento (anzi, cinque).
Il primo riguarda il completamento degli investimenti infrastrutturali ma è totalmente o quasi totalmente dedicato alla Pedemontana, perché questa è l'opera di trascinamento tra la vecchia programmazione FAS e la nuova programmazione dei Fondi di Sviluppo e Coesione sociale.
Il secondo asse è quello che riguarda la parte di ricerca della Città della Salute e non la costruzione dell'ospedale, bensì la parte della ricerca della Città della Salute, e vale 140 milioni di euro.
Il terzo asse è un forte investimento sul tema della revisione del materiale rotabile, sul TPL (gomma, ferro e tram), perché sono anni, anni e anni che il Piemonte non investe su questa tematica.
Il quarto asse è un forte investimento sul tema bonifiche e dissesto idrogeologico. Questo asse vale, sulla parte FSC, come da richiesta della Regione Piemonte, 105 milioni di euro. Perché 105 milioni di euro? Questa è la proposta.
Con queste risorse vogliamo dare una risposta, al di là di quello che c'è nelle cifre di bilancio, ad una delle questioni fondamentali, che credo sia condivisa e avvertita da parte di tutti voi e da parte della stessa Amministrazione regionale, e cioè che abbiamo bisogno di investire su questo Piano.
C'è poi un ultimo asse, molto più modesto in termini economici, che è una richiesta di dieci milioni di euro per sottoporre a verifica sismica e al rispetto di tutte le normative di sicurezza l'intero il patrimonio rappresentato dagli edifici scolastici all'interno della nostra Regione.
Sono temi emersi nel corso del dibattito; sono temi che emergono anche nel confronto che non c'è solamente sulla legge di assestamento di bilancio; sono temi che trovano collocazione come elemento fondamentale non rispetto alle risorse della legge di bilancio, ma rispetto all'ammontare complessivo dei fondi di sviluppo e coesione sociale. Quando parlo di bonifiche e dissesto geologico, si intende affrontare il tema dell'amianto, delle condizioni ambientali della nostra regione e il tema della fragilità del nostro territorio, anche in relazione alle sollecitazioni che sono state espresse sotto questo profilo.
Credo di non dover aggiungere null'altro; anzi, faccio un'ultima considerazione: in Commissione, il sottoscritto non ha compiuto nessuna forzatura. Nessuna, perché la discussione sull'assestamento di bilancio stava sviluppandosi con tempi assolutamente corretti, senza comprimere, in nessuno modo, il confronto di merito attorno ai problemi. Io non la chiamo forzatura, non la chiamo ritorsione. Chiamiamola come cavolo vogliamo, ma ciò che ha interrotto una chiusura normale all'interno dell'esame dell'assestamento di bilancio sono state le vicende legate ad una deliberazione che non riguardavano l'assestamento di bilancio, ma la sanità.
Mi auguro che ci possa essere lo spazio per un confronto di merito...



(Commenti del Consigliere Bono)



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Certo, Consigliere Bono, che è andata così.
Mi auguro che ci possa essere uno spazio di confronto per questioni di merito, ben sapendo che ci sono Sindaci e Sindache che ogni giorno telefonano per sapere se c'è una chiusura in tempi corretti dell'assestamento di bilancio, che non dipende da me...
BONO Davide (fuori microfono) Non dipende neanche da noi.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Non dipende certamente da voi.



(Commenti del Consigliere Bono)



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Certo, la maggioranza è in grado di assumersi fino in fondo le sue responsabilità, salvo non coprirsi dietro. Okay? Qui lo dico in termini molto chiari ed espliciti (mi spiace che non ci sia il Consigliere Valetti): non si può pensare che ciò che è stato negato alla precedente Amministrazione comunale di Torino circa le tematiche relative al tema dei trasporti pubblici sulla città di Torino, riferito al passato, venga concesso in questo momento, perché la Regione non è bancomat la Regione non è un bancomat! - e perché la Regione non è in grado di farsi carico, oltre di tutti i suoi pesanti problemi, anche dei problemi di altri Enti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.05)



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