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Dettaglio seduta n.175 del 27/09/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.36 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1156 presentata dal Consigliere Graglia, inerente a "Termini di chiusura dei procedimenti amministrativi di Finpiemonte S.p.A."


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1156, presentata dal Consigliere Graglia, avente ad oggetto "Termini di chiusura dei procedimenti amministrativi di Finpiemonte S.p.A.".
La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie.
Per recuperare tempo, do l'interrogazione per illustrata, essendo in corso una complicata Commissione nomine.



PRESIDENTE

Va bene.
La parola all'Assessora De Santis per la risposta.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora ai rapporti con società a partecipazione regionale Grazie, Presidente. Grazie, Consigliere.
L'interrogazione chiedeva conto dei tempi di istruttoria di Finpiemonte rispetto alle pratiche.
Posso informare il Consiglio che Finpiemonte, a partire dal 2014, ha perfezionato un'attività di monitoraggio dei processi operativi e gestionali - cioè è andata a guardare dentro i propri processi - in ottica di miglioramento e di riduzione dei tempi di istruttoria, che ha permesso di definire e mettere in atto azioni correttive di miglioramento dei processi e dei tempi - e lo abbiamo verificato con i numeri. Nel corso del 2015, il tempo medio dei procedimenti si è attestato infatti al di sotto dei 90 giorni previsti dai bandi sia per quanto riguarda l'istruttoria di ammissione delle domande di agevolazione (per il quale il tempo medio è stato di 85,6 giorni), sia per quanto riguarda le dichiarazioni di spesa (tempo medio 85,8 giorni). Posso consegnarle anche una tabella dove si vede la differenza nel dato 2014-2015.
I motivi per i quali in alcuni casi il procedimento si è protratto per un periodo più lungo riguardano svariate cause.
Per quanto riguarda l'istruttoria delle domande, su oltre 1.380 pratiche aperte e chiuse nel 2015, oltre il 65% si è concluso entro i 90 giorni previsti; quando le pratiche hanno richiesto tempi superiori l'analisi a campione sulle pratiche chiuse ha individuato tra le cause la mancanza di fondi, cioè il mancato trasferimento della Regione a Finpiemonte dei fondi; il numero delle riunioni dei comitati tecnici di valutazioni, perché, a volte, la valutazione va per le lunghe; le tempistiche di richiesta delle integrazioni e delle risposte da parte dei beneficiari; e, poiché normalmente i finanziamenti di Finpiemonte sono collegati a finanziamenti bancari, c'è anche un problema di tempi delle delibere bancarie, che, purtroppo, sono altresì molto lunghe.
Per quanto riguarda l'istruttoria delle dichiarazioni di spesa, su oltre 2.730 pratiche aperte e chiuse nel 2015, il 58% si è concluso entro i 90 giorni; i tempi più lunghi possono essere riferiti esattamente alle stesse cause prima ricordate, cioè alle verifiche analitiche che si devono compiere sui rendiconti, alle tempistiche di richiesta delle integrazioni e ai tempi di risposta dei beneficiari, e, di nuovo, al mancato trasferimento dei fondi.
Quanto al rilievo che si sarebbero verificate situazioni di mancata erogazione, perché il soggetto beneficiario aveva cessato la propria attività, di nuovo possiamo avere un problema di mancanza di fondi, ma anche e, forse, soprattutto il ritardo da parte dei beneficiari nell'invio delle integrazioni alla documentazione e alla rendicontazione richieste da Finpiemonte e pervenute talvolta quando l'azienda aveva già chiuso la propria attività. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore De Santis.
In attesa dell'arrivo dell'interrogante, Consigliere Berutti, sospendo un attimo i lavori.



(La seduta, sospesa alle ore 9.40, riprende alle ore 9.43)


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1190 presentata dal Consigliere Berutti, inerente a "Violenta grandinata su Basso Piemonte, a rischio i vigneti del Moscato"


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1190, che viene data per illustrata dal Consigliere Berutti.
La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente. Grazie, Consigliere Berutti.
Consigliere, lei, giustamente, poneva il tema della violenta grandinata che ha colpito i comuni di Castelnuovo Calcea, Nizza Monferrato, Moasca e San Marzano Oliveto.
Come lei sa, gli aiuti in questo caso sono rivolti all'assicurazione contro le calamità. Cioè, oggi lo Stato dice: "Vi diamo un aiuto ad abbattere i premi per assicurarvi, però le colture assicurabili non hanno diritto ad altro tipo di aiuto"; se anche si volesse e se ci fossero le risorse, non è possibile aiutare queste aziende perché rientrerebbe in un aiuto di Stato.
Diverso sarebbe se ci fossero stati danni alle strutture agricole; in quel caso possiamo delimitare e chiedere un contributo tramite la legge nazionale sulle calamità naturali. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.
Con questa risposta dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Alle ore 10, in presenza del numero legale, cominceremo i lavori del Consiglio.



(Alle ore 9.44 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 10.03)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Il numero legale è 26.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano ulteriori proposte di modifica.


Argomento: Organizzazione scolastica

Ordine del giorno n. 879 inerente a "Riorganizzazione del servizio di ristorazione scolastica"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie.
Presidente, chiedo a nome del Gruppo Partito Democratico, l'iscrizione dell'atto di indirizzo "Riorganizzazione del servizio ristorazione scolastica", depositato questa mattina.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta comunicazione della Giunta regionale in merito a "Nomina a Direttore generale dell'ASL unica della Regione Sardegna del dottor Moirano"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Cogliamo l'occasione, visto che è presente l'Assessore Saitta, di richiedere le comunicazioni dello stesso in merito alle dimissioni del Direttore dell'Assessorato alla sanità, dottor Moirano. Inoltre, visto che le avevamo chieste in Commissione due mesi fa e l'Assessore Saitta ci aveva rassicurato dicendoci di stare sereni, rimane sicuramente il dottor Moirano...



(Commenti del Vicepresidente Reschigna)



BONO Davide

Infatti, l'avevamo già capito, ma visto che noi ci fidiamo della parola dell'Assessore Saitta, o è stato fregato anche l'Assessore Saitta, con le rassicurazioni del dottor Moirano, in realtà ci ha abbandonati, quindi vorremmo avere informazioni anche su cosa succederà, quali sono stati gli sviluppi e cosa sta facendo l'Assessorato per nominare il nuovo direttore.



PRESIDENTE

Colleghi, comunico che è pervenuta una nota, da parte del Consigliere Pichetto, in cui si richiede una comunicazione dell'Assessore competente relativamente alla nomina del dott. Moirano a Direttore Generale dell'ASL unica presso la Regione Sardegna.
Avevo già comunicato in aula che l'Assessore è presente ed è disponibile a svolgere la comunicazione. Pertanto, la richiesta dei Consiglieri Pichetto e Bono, che vanno nella stessa direzione, è accolta.
richiesta


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta della Consigliera Ruffino di procedere alle audizioni dei Sindaci dei Comuni interessati al progetto di Ospedale Unico


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Sono già pervenute innumerevoli richieste di audizione, da parte dei Sindaci dei Comuni interessati al progetto di Ospedale Unico. Se ne è discusso anche nella riunione della Conferenza dei Capigruppo.
Le chiedo, Presidente, se è possibile garantire l'audizione nella seduta di Consiglio della prossima settimana, alle ore 13.
Tutti i colleghi hanno ricevuto la richiesta.



PRESIDENTE

La prossima settimana non c'è Consiglio.



RUFFINO Daniela

Nel primo Consiglio utile, allora.
Chiedo se è possibile rispondere loro e garantire l'audizione alle ore 13.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Ruffino.
L'audizione avverrà nel primo Consiglio utile.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Propongo all'Aula l'inserimento all'o.d.g. della seduta odierna, della trattazione della proposta di deliberazione n. 186, "Modifica della deliberazione del Consiglio regionale n. 18-39447 del 27 novembre 2014 recante 'Ente per il Diritto allo studio universitario (articolo 19 legge regionale 16/1992 e s.m. e articolo 7 Statuto dell'Ente) Consiglio di Amministrazione'. Nomina di tre membri di cui uno in rappresentanza delle minoranze, uno dei quali con funzioni di Presidente", licenziata in data odierna dalla Commissione nomine.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Richiesta, da parte del Consigliere Grimaldi, di comunicazione della Giunta regionale su "Determine AIFA - anticoncezionali fascia A e fascia C"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa - da Regolamento - la Giunta può fornire delle comunicazioni in qualsiasi momento. Io sono qui a chiedere delle comunicazioni da parte dell'Assessore Saitta - in Aula o in Commissione (è indifferente) - in merito ad una vicenda un po' urgente. Infatti, sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 174 del 25 luglio 2016, le determine AIFA con le quali sono state riclassificate in fascia C, con la decorrenza indicata nella tabella (dal prossimo mese) alcuni anticoncezionali che erano in fascia A.
Per intenderci - come sapete - la gran parte degli anticoncezionali sono in fascia C, ma ce ne sono alcuni in fascia A, per motivi di salute di quelle donne, che magari stanno anche ritardando per scelta la propria gravidanza, proprio perché devono risolvere altri problemi, di tipo ormonale.



PRESIDENTE

Qual è la richiesta, Consigliere Grimaldi?



GRIMALDI Marco

La richiesta è una comunicazione da parte dell'Assessore, perché questa vicenda è stata trattata nella Conferenza Stato/Regioni.



PRESIDENTE

La vuole oggi, la comunicazione?



GRIMALDI Marco

Se vuole oggi, altrimenti in Commissione, se deve aggiornarsi.



PRESIDENTE

Va bene in Commissione.



GRIMALDI Marco

Credo sia un fatto un po' inenarrabile. Poi, dopo la vicenda del Fertility Day diventa paradossale, ma di questo parleremo in Commissione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.


Argomento: Viabilità

Richiesta, da parte del Consigliere Graglia, di una comunicazione della Giunta regionale su "Lavori tunnel Tenda"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Chiedo se è possibile - approfitto della presenza dell'Assessore Balocco - avere una comunicazione sullo stato attuale della situazione riguardante i lavori del Tunnel di Tenda



PRESIDENTE

L'Assessore Balocco sarà domani in Commissione, per svolgere la comunicazione.
Grazie, Consigliere Graglia



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1 all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cerutti, Pentenero e Valmaggia.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute 20/09/2016.


Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 23 settembre 2016, la seguente legge regionale ed ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 16 del 29 luglio 2016, "Disposizioni di riordino e di semplificazione dell'ordinamento regionale, nonché norme di prima attuazione dell'articolo 21 della legge regionale 29 ottobre 2015, n. 23 (Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56)".


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 13/09/2016.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 186, inerente a "Modifica della deliberazione del Consiglio regionale n. 18-39447 del 27 novembre 2014 recante 'Ente per il diritto allo studio universitario (art. 19 legge regionale 16/1992 e s.m. e articolo 7 Statuto dell'Ente) Consiglio di amministrazione. Nomina di 3 membri di cui uno in rappresentanza delle minoranze uno dei quali con funzioni di Presidente'"


PRESIDENTE

Come ho già detto in apertura di seduta, la Commissione nomine ha licenziato una proposta di deliberazione (la n. 186). In pratica sopprimiamo la parte in cui dispone che il collocamento in quiescenza del signor Pietro Tartaglino comporta il conferimento dell'incarico a titolo gratuito, per la durata non superiore ad un anno, non prorogabile n rinnovabile.
Stiamo parlando di un membro del Consiglio di Amministrazione, il cui status è stato dichiarato in quiescenza, però sostanzialmente non lo era.
C'è stata una questione di interpretazione da parte degli Uffici e questa adesso, è una sorta di ratifica.
La proposta di deliberazione è stata approvata all'unanimità dalla Commissione nomine.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 186, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva


Argomento: Nomine

Comunicazione della Giunta regionale, da parte dell'Assessore Saitta, in merito a "Nomina a Direttore generale dell'ASL unica della Regione Sardegna del dottor Mirano"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta, per le comunicazioni.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Voglio rassicurare il collega Bono dicendo che non è mia abitudine adoperare l'hashtag "stai sereno", perché so che porta male! Fornisco brevemente al Consiglio le informazioni richieste anche dal collega Pichetto.
Il Direttore Generale Moirano (abbiamo avuto modo di spiegarlo in diverse occasioni, anche attraverso i mezzi di stampa che ne avevano fatto richiesta) ha deciso di accettare la proposta della Regione Sardegna esclusivamente perché - così sono state le sue dichiarazioni, che condivido (mi sembrano sicuramente sincere) - nel prossimo anno (mi pare nel mese di settembre) avrebbe dovuto andare in pensione, in quiescenza. Queste sono le regole della Pubblica Amministrazione, che non valgono per i Direttori Generali delle ASL, così come non valgono per altre categorie - che conosciamo e che non voglio qui citare.
Avendo deciso di continuare, in base alla sua esperienza, e dare un apporto alla sanità, ha accettato una proposta che aveva rifiutato circa due mesi fa, immaginando che valessero le stesse regole dei Direttori Generali, in quanto lui era stato Direttore Generale. Poiché quelle regole non valgono per i Direttori Generali della Regione, ha deciso di accettare com'è stato ricordato in diverse occasioni.
Prenderà servizio il 17 ottobre in Sardegna; sicuramente, ha un compito importante nell'ambito dell'Azienda unica. Con la Regione Sardegna abbiamo anche convenuto che fino al 31 dicembre, attraverso un rapporto convenzionale, si potrà chiedergli un aiuto per quanto riguarda tutta la fase di passaggio con il nuovo Direttore e continuare, anche per conto della Regione Piemonte, a fornirmi quel supporto di carattere tecnico per quanto riguarda la Conferenza Stato-Regioni, per la parte relativa alla sanità, perché ce n'è una politica e poi un'altra sul coordinamento di tipo tecnico, che lui ha svolto in questo periodo in cui ha assunto questa responsabilità.
Detto questo, le scadenze sono veloci. Noi immaginiamo di arrivare lunedì all'approvazione in Giunta dell'avviso pubblico, com'è successo la volta scorsa, quindi procedure abbastanza note; verrà dato un tempo congruo per la presentazione delle candidature, è chiaro che è un avviso di carattere nazionale; poi, occorrerà il tempo della valutazione delle proposte e poi la Giunta deciderà. Quindi, è immaginabile che, mettendo assieme queste date, abbiamo la volontà di arrivare alla nomina del nuovo Direttore generale quanto prima.
Colgo quest'occasione anche per esprimere un apprezzamento per il lavoro svolto dal dottor Moirano; dal punto di vista tecnico è stato un grande supporto, d'altronde la scelta compiuta aveva anche questo significato di supportarci in un'operazione che non era riuscita per anni dal punto di vista tecnico, oltre alla non sufficiente forza politica, di lavorare su questi obiettivi.
Quando abbiamo fatto questa scelta, l'abbiamo fatta con motivazioni forti, di grande autonomia, una grande determinazione e una grande conoscenza per uscire fuori dal piano di rientro.
Questo lavoro è stato compiuto in tempi straordinari. Le motivazioni di carattere sanitario per uscire dal piano di rientro non ci sono più, nel senso che tutti i programmi operativi, di fatto, sono stati tutti realizzati. E' chiaro che è stata un'operazione complessa e difficile anche per tutta l'Amministrazione regionale, perché dopo tanti anni di mancato governo e di mancanza di programmazione, avendo stabilito delle regole precise, definite in modo particolare dal Patto della Salute e in modo particolare dal DM 70, è chiaro che l'operazione è stata molto più semplice rispetto al passato, quando veniva definito in base alle utenze ai primariati, eccetera; sicuramente il DM 70 è stato un momento estremamente utile.
Tuttavia, è chiaro che dopo anni con un tipo di programmazione, come avete visto e sentito, ne abbiamo parlato in diverse occasioni, sono stati presentati moltissimi ricorsi sul lavoro che abbiamo compiuto e supportato dal punto di vista tecnico. Mi riferisco ai tanti ricorsi fatti dai Comuni ai tantissimi ricorsi fatti dai privati, quando si è attivata alla definizione del budget, mi riferisco agli annunciati ricorsi quando abbiamo deciso di nominare i nuovi Direttori - ricordate? - con la modalità diversa rispetto al passato per uscire dalle logiche di spartizione politica; parlo anche dei ricorsi del Movimento 5 Stelle eccetera.
Tutto questo lavoro dal punto di vista tecnico e amministrativo è frutto delle grandi capacità tecniche del dottor Moirano, per cui abbiamo vinto tutti i ricorsi. Devo dire che è stata una battaglia anche contro interessi notevoli, consistenti, ma abbiamo vinto tutti i ricorsi, come abbiamo vinto ricorsi presentati anche da alcune aziende farmaceutiche anche grazie al supporto di carattere tecnico e alla convinzione politica di andare avanti, questo mi pare logico.
E' certo che si completa una fase: è stata costruita l'architettura del nostro sistema sanitario con una certa precisione, attraverso le regole che mancavano e quindi adesso il compito è di continuare, cosa che sta già avvenendo, l'applicazione di quelle regole che non saranno modificabili non soltanto per le motivazioni di carattere tecnico, ma devo dire anche grazie alla forte determinazione e convinzione da parte nostra.
E' certo e so perfettamente, avendo seguito, momento per momento questo processo e avendo incontrato tanti, tantissimi amministratori in tante riunioni, che il problema non è tanto quello dell'ascolto, perch l'ascolto c'è stato: è chiaro che le regole stabilite nel DM 70 prevedevano una cosa molto semplice e cioè non era più possibile mantenere, ad esempio alcune strutture complesse, a bassa attività, penso ad Oncologia, dove c'era un rischio per la salute. E' chiaro che questo ci ha caricato dandoci una forte determinazione, per cui ci siamo dovuti scontrare con abitudini antiche e consolidate del nostro sistema sanitario, dove in qualche maniera si riteneva che la capacità della politica - non mi pare che si tratti di buona politica - fosse quella di farsi portavoce delle esigenze di qualche primario, eccetera. Questa era la consuetudine.
Quante volte mi è parso chiaro ed evidente che in alcune proposte, che in alcune posizioni che sono state espresse, conoscendo un po' la materia c'era di fatto la firma di quello che voleva resistere a un processo di cambiamento.
Penso che abbiamo sicuramente fatto un grande lavoro ed ho colto questa occasione per poterlo confermare. Questo è un lavoro che continuerà, perch non è immaginabile tornare come prima: quel lavoro continua, perché è stato fissato dalle norme.
Si continua ad andare avanti anche con lo stesso rapporto di ascolto che ho sempre avuto con le Amministrazioni, ma non siamo stati d'accordo quando si voleva difendere l'indifendibile, con la volontà di venire meno alla norma: l'ascolto c'è stato, ma le scelte competono a noi.
Per dare un po' il senso delle cattive abitudini che si sono consolidate in tanti anni, potrei citare che recentemente (non dico in quale ASL) si è tenuta una riunione con tutti i Sindaci; mi viene riferito che è andato tutto bene, però il Sindaco Tal de' tali sosteneva quell'oculista, il Sindaco Tal de' tali sosteneva quel dermatologo eccetera. Quella fase è finita, tanto per essere molto chiari! Noi continueremo a garantire, con le scelte che compieremo, la massima autonomia coerentemente con gli atti di programmazione di abbiamo assunto.
Detto questo, poiché è stato complesso e complicato, colgo anche l'occasione per ringraziare la maggioranza che, in questo periodo, ci ha sostenuto per scelte complicate e difficili; ripeto, un ringraziamento sincero a tutta la maggioranza perché so che è stato un lavoro complesso.
Continueremo in questa direzione, quindi il lavoro che faremo nelle prossime settimane e, ancora una volta, come abbiamo fatto all'inizio di una scelta di un Direttore di alta qualità che ci permetta di continuare questo lavoro, svolto con prudenza e con attenzione, ma anche con la determinazione che ha contrassegnato il lavoro che abbiamo compiuto.
Grazie.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo Statale "A. Caffaro" di Bricherasio


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Comprensivo Statale "A.
Caffaro" di Bricherasio in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Nomine

Comunicazione della Giunta regionale in merito a "Nomina a Direttore generale dell'ASL unica della Regione Sardegna del dottor Moirano" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Lasciatemi dire che ho trovato le comunicazioni dell'Assessore Saitta un po' surreali: probabilmente abbiamo vissuto una realtà diversa, forse anche frutto delle distanze tra le forze politiche che rappresentiamo (Movimento 5 Stelle e Partito Democratico).
Il ringraziamento finale alla maggioranza mi è sembrato ancora più surreale; nella maggioranza abbiamo sentito spesso mal di pancia e non accoglimento completo della riforma - riforma calata assolutamente senza dialogo e con forza, con veemenza, se non addirittura con violenza, sul territorio piemontese. Poi, per amor di squadra, hanno dovuto ingoiare il rospo e accoglierla. Sostanzialmente, non abbiamo avuto modo di discutere la riforma e, se questa è una prova della vostra capacità di dialogo, beh insomma, non può che farci sorridere amaramente.
E' la prima riforma sanitaria ospedaliera completa, che sicuramente non abbiamo discusso,abbiamo discusso quella territoriale. Lasciamo perdere quella della psichiatria, dove per un anno abbiamo inseguito un ricorso al TAR che aveva sospeso la delibera. Questo non è certo il modo di affrontare una riforma sanitaria importante e molto impattante sul territorio.
Noi avevamo promosso un ricorso al TAR perché eravamo e siamo ancora tuttora convinti, nonostante il pronunciamento del Tribunale amministrativo, che questa riforma andava fatta con una delibera consiliare, non con una delibera di Giunta, perché la competenza del Consiglio regionale negli atti di programmazione del sistema sanitario regionale è chiara.
Noi non siamo dei passacarte delle attività della Giunta: è un messaggio che abbiamo provato a lanciare e provato a far sostenere anche dai colleghi della maggioranza, oltre che da altri colleghi dell'opposizione; sotto sotto, io so che anche i colleghi della maggioranza condividevano questo passaggio, poi magari avrebbero votato la delibera consiliare, ma il Consiglio ha un suo ruolo e deve mantenere questo suo ruolo, ruolo che sicuramente anche l'Assessore Saitta, quando era Consigliere nell'VIII legislatura, difendeva (ma poi, purtroppo, assistiamo spesso a cambiamenti nella forma mentis, negli atteggiamenti quando si passa dal ruolo di Consigliere al ruolo di Assessore).
Quindi io non so dire - e non mi sembrerebbe rispettoso verso una persona che non è qui presente - se la responsabilità di questa chiusura totale al dialogo sia più del Direttore Moirano (o ex Direttore) o dell'Assessore Saitta; forse lo scopriremo quando nomineremo un nuovo Direttore: se l'andazzo sarà di nuovo non avere dialogo né con il territorio né con i Sindaci né con i Consiglieri, allora comprenderemo che la responsabilità è dell'Assessore Saitta. Dunque, torneremo con più veemenza in Consiglio regionale magari a chiedere la sostituzione non del Direttore e dell'Assessorato, ma dell'Assessore Saitta all'Assessore Chiamparino. Invece, se vedremo che cambierà lo stile, vorrà dire che.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Sarei Presidente.



BONO Davide

Chiedo scusa, Presidente.
Dicevo ... se cambierà lo stile, auguriamo un buon futuro alla Sardegna, ma se già la collega Batzella si catapulta nella Regione Sardegna per cercare di fare opposizione a un Direttore incapace di dialogo.
Direttore, che tra l'altro, che io ricordi, nei primi mesi e nelle prime sedute veniva in Commissione, mentre poi (ne discutevo anche coi colleghi) è sostanzialmente sparito e non è più venuto in Commissione.
Anche questo in noi ha acceso un grosso quesito, un grosso punto interrogativo: il perché della totale assenza del Direttore nelle sedute di Commissione. Se si porta avanti una riforma, a maggior ragione si deve anche sostenerla nelle sedi competenti, deputate all'analisi della stessa anche se - come ho detto - bypassate dall'emanazione di una delibera di Giunta che ci è stata portata in un secondo momento per prenderne visione: facendo appunto da passacarte.
Su tutto questo, noi non possiamo altro che contestare i due anni di attività per quanto riguarda la sanità sia nel metodo - soprattutto - che nel merito. Crediamo che questa riforma sia profondamente sbagliata soprattutto perché centralizza le attività sanitarie nel centro della regione e desertifica le periferie. Contestiamo anche, da un punto di vista più tecnico e più scientifico, il discorso della sicurezza, perché abbiamo decine e decine di studi che dimostrano che non è solo il numero dei medici (dico solo, perché non voglio negare tutto l'impianto), ma ovviamente è anche la mano del chirurgo, la capacità: quindi è l'équipe che fa la qualità, non sono i muri. L'abbiamo detto mille volte: non sono i muri dell'ospedale periferico che fanno la sicurezza o la non sicurezza, ma è l'équipe che fa la sicurezza o meno, e l'équipe si può anche spostare in sedi di ospedali periferici e garantire prestazioni uguali su tutto il territorio. Nel nostro Paese esiste una disparità tra Regioni che deve essere sanata, per avere i livelli essenziali garantiti su tutte le Regioni in ugual misura, dalla Calabria al Trentino Alto Adige e al Piemonte. Ma dobbiamo garantire gli stessi servizi anche all'interno della stessa Regione, dal capoluogo della regione alle vallate alpine o alle colline.
Chiudo l'intervento dicendo che comunque, nonostante tutto, rimarrà la convenzione col Direttore Mirano; sarà anche interessante sapere quanto sarà il corrispettivo, perché . Gratuito? Il dato di fatto - mi spiace Assessore - è che dal Piano di rientro non siamo ancora usciti; aspettiamo di mese in mese, rinvio dopo rinvio: quindi, non possiamo altro che segnalare anche questo dato. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Innanzitutto ringrazio per la comunicazione che ho richiesto, perch certamente la nomina dei Direttori compete alla Giunta; la scelta del dott.
Moirano di andare altrove è una libera scelta, ancorché motivata da ragioni di vincoli normativi che gli avrebbero impedito di continuare la propria attività.
L'interesse che questo Consiglio ha e deve avere, è proprio perché, in un settore così rilevante - non solo per la valenza numerica della parte di bilancio (8 miliardi) e del numero dei dipendenti (quasi 60 mila), ma per la salute dei piemontesi - quello del Direttore è un ruolo importante.
Ruolo che personalmente ho apprezzato quando è stato nominato il dott.
Moirano - che conosco da anni - e ho avuto modo, in altro ruolo rispetto all'attuale, di collaborare con lui sull'inizio del Piano di rientro (o come lo vogliamo chiamare). Quindi non faccio colpe al dott. Moirano, che comunque, era un dipendente con un contratto a tempo determinato da dirigente della Giunta regionale. Semmai, i problemi della riforma, del mancato dialogo - lo dico anche al collega Bono - sono della Giunta regionale; la colpa è dell'Assessore Saitta e del Presidente Chiamparino non si può dare colpa a un Direttore che deve eseguire le indicazioni della Giunta che lo ha assunto e, in questo caso, che assumerà il prossimo Direttore.
L'augurio sul sistema è che comunque la Giunta regionale nell'interesse dei piemontesi - e, in questo caso, non della maggioranza o dell'opposizione - individui, con le opportune procedure di legge, la persona più adatta a svolgere quel ruolo; ruolo che, ribadisco, non è un ruolo di libertà di pensiero da parte del Direttore, ma di soggetto che svolge le funzioni che l'indirizzo politico gli ha consegnato. I tecnici vengono pagati per fare ciò che i rappresentanti politici dei cittadini decidono di fare e di indicare come fare.
L'assessore Saitta ha ringraziato la sua maggioranza che l'ha sopportato per questi due anni: l'ha fatto per quello. Non ha ringraziato l'opposizione probabilmente perché noi non abbiamo dato manifesti segnali di ricerca del suo allontanamento: presumibilmente li ha dati maggiori la sua maggioranza. Bisognerebbe chiedersi perché la sua maggioranza non lo voglia a governare la sanità: questo un problema che dovranno porsi loro e quindi non ce lo poniamo certo noi in questo momento.
Io auspico solo una cosa - e concludo -, al di là delle battute: che questo periodo - che so, due mesi, un mese? - che può essere necessario per l'individuazione di una nuova guida operativa non significhi fermare l'attività amministrativa in un settore così importante e così delicato.
Poi, Assessore, io le potrò contestare la sua politica e la sua modalità di azione della riforma, ma non commettiamo l'errore che sovente l'Ente pubblico commette di fermare la macchina per un po', perché poi è difficile riavviarla in un contesto così serio come quello.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Abbiamo appreso, ancora prima che l'Assessore ci desse informazioni anche perché le comunicazioni le abbiamo chieste noi in Aula -, le notizie dai giornali. Mi spiace che il dott. Moirano approdi in una terra bellissima, in un'isola come la Sardegna, e ne vada a dirigere l'ASL unica.
Io credo che il popolo sardo sia un popolo combattivo e spero possa tener alta la testa e difendersi in maniera adeguata dal fautore della privatizzazione della sanità.
L'Assessore Saitta ha fatto i complimenti per l'ottimo lavoro al dott.
Moirano. Sinceramente non mi sembra che quest'ultimo meriti i complimenti anche perché l'Assessore ha appena asserito che "siamo riusciti ad uscire dal piano di rientro in tempi straordinari". Assessore, per prima cosa non siamo ancora usciti dal piano di rientro. Secondo: in tempi straordinari in che modo? Avete effettuato tagli a servizi essenziali della sanità piemontese; avete declassato strutture complesse, trasformandole in semplici: questo significa, per quelle strutture, meno risorse, meno personale, meno progetti; e lo sapete benissimo tutti. Avete sempre mentito ai cittadini e agli stessi operatori della sanità, dicendo: "Ma cosa cambia da una struttura complessa ad una struttura semplice? Noi non chiudiamo e non tagliamo i servizi!" Ma chi volete prendere in giro?! Cosa avete fatto finora? Avete chiuso servizi essenziali, avete soppresso certi punti nascite con numero di parti inferiore ai 500 (quindi un numero esiguo di parti) ed altri sono ancora oggi aperti e non raggiungono quella soglia o comunque, non hanno i requisiti per poter stare aperti. Solo i DEA, secondo il decreto Balduzzi, il nuovo Patto per la salute 2014-2016 e la nuova delibera di Giunta di riforma della rete ospedaliera, possono avere i punti nascite. Qui non si tratta di fare una guerra fra poveri anche se, andando a vedere nel resto della Regione Piemonte, ci sono degli ospedali che non sono DEA e hanno ancora attivo e funzionante il punto nascite. Le delibere di Giunta (la 1-600 di novembre 2014 e quella di integrazione di gennaio 2015, la 1-924) sono state e sono delibere di Giunta torinocentriche o che per lo meno, hanno penalizzato i territori periferici, di area disagiata e montana.
Vorrei sapere, quindi, che eccellente lavoro sarebbe stato fatto a livello dell'Assessorato. Continuate a mentire e continuiamo ad apprendere le notizie dai giornali: prima, infatti, i giornalisti vengono a conoscenza di quello che verrà detto e di quello che accadrà e dopodiché il Consiglio regionale e i Consiglieri sono gli ultimi che vengono a conoscenza e apprendono le notizie. Questo è successo e questo ancora accade! L'Assessore, poi, ha parlato di un rapporto di dialogo e di ascolto. Ma dove vive, Assessore? Vive nel mondo dei sogni o vive in un altro pianeta? Ma quale rapporto di dialogo e di ascolto? Non avete mai dialogato e non avete mai ascoltato nessuno. Ne abbiamo avuto la prova la settimana scorsa quando abbiamo avuto la manifestazione fuori da Palazzo Lascaris, i cui protagonisti abbiamo poi ricevuto e audito in Sala dei Presidenti. Lei non era presente. Ecco, ora è al telefono, ma - va beh - continuiamo il discorso per correttezza, perché devono intervenire anche altri: tanto c'è il Presidente Chiamparino che dice "ci penso io", ma alla fine ci pensate poco. Dicevo, comunque, che ne abbiamo avuto la prova quando abbiamo avuto fuori tantissime persone. In due anni e mezzo di legislatura io ho visto una sola volta la Sala Viglione strapiena, stracolma di Associazioni rappresentanti di categoria, gestori, personale dei servizi psichiatrici che denunciavano e lamentavano la mancanza di dialogo e di confronto.
Avevano chiesto l'istituzione di un tavolo di lavoro e di confronto e voi non l'avete mai promosso. E allora, per cortesia, non andate a dire che c'è stato un rapporto dialogo e di ascolto perché non è assolutamente vero! Quando i cittadini hanno manifestato - e continuano a manifestare - contro i tagli e contro la chiusura di servizi essenziali e il loro declassamento voi cosa avete fatto? Non avete assolutamente ascoltato le esigenze dei cittadini che, meglio di chiunque altro, conoscono i loro territori. Ogni territorio ha le sue problematiche, quindi dobbiamo dare ascolto a chi vi abita. E questa è una politica fallita, è una politica che da anni si è dimenticata delle persone e di scendere in piazza ad ascoltarle; si è dimenticata che noi siamo a disposizione dei cittadini e il nostro datore di lavoro sono loro. E' finito e deve finire il tempo in cui i cittadini sono servi della politica, perché la sovranità appartiene al popolo e abbiamo il sacrosanto dovere di ascoltare le persone.
Io, quindi, non mi sento di fare alcun elogio al Dott. Moirano, perch tra l'altro - come ha detto il mio collega Bono - chi l'ha mai visto in Commissione sanità? Forse è venuto una o due volte all'inizio della legislatura e poi non è più venuto. Avete fatto un "eccellente lavoro" e avete ringraziato la maggioranza, però vi siete fatti i complimenti da soli: ringraziate la maggioranza. E per forza di cose: la maggioranza non può andare contro.Anche se in realtà non è stato così, perché io ho avuto modo di sentire dei colleghi della maggioranza che non hanno approvato, e non approvano ancora oggi, la delibera di Giunta 1-600 sulla riforma della rete ospedaliera, così come quella sulla riforma della rete per l'assistenza territoriale. Voi, infatti, avete fatto prima una riforma per la rete dei servizi ospedalieri e dopodiché avete fatto quella per la rete dei servizi territoriali: avete fatto il contrario! Prima, difatti dovevate lavorare sul territorio e potenziare il territorio e di conseguenza poi dovevate - e dovevamo tutti insieme, ma non l'abbiamo potuto fare - provvedere alla rete ospedaliera.
E' vero che noi abbiamo fatto ricorso al TAR e che l'abbiamo perso perché è stato bocciato, ma non siamo ancora convinti di questa delibera di Giunta, perché noi ne contestiamo il metodo e il contenuto. Vi ricordo infatti che il Consiglio regionale ha un compito di programmazione, in sanità, per cui andava fatta una delibera consiliare. Invece io ricordo benissimo che qualche giorno prima che l'Assessore venisse in Commissione a presentarci la delibera, ne avevamo avuto notizia attraverso la stampa.
Ricordo ancora quando, a novembre 2014, l'Assessore era venuto in Commissione Sanità presentandoci slide misere e scarne. Non si capiva nulla! Quella delibera, inizialmente, era stata fatta con i piedi, non con il cervello..



PRESIDENTE

Consigliera Batzella, la prego.



BATZELLA Stefania

Non dimentico tutte le contestazioni che ci sono state. Se poi l'Assessore si vanta del fatto che abbiamo vinto tutti i ricorsi al TAR..grazie, abbiamo vinto tutti i ricorsi al TAR.abbiamo trovato accordo con i Sindaci.allora sapete cosa vi dico? Rispettate tutti gli accordi assunti con i Sindaci.
Tutti gli accordi che avete preso con i Sindaci, per cortesia inseriteli all'interno della delibera di Giunta perché così sono carta straccia!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Allemano; ne ha facoltà.



ALLEMANO Paolo

Grazie, Presidente.
Credo che se dalla Regione Sardegna hanno messo gli occhi sul dottor Moirano è perché avranno fatto le loro valutazioni. Penso che sia poco elegante intervenire laddove ci sono delle responsabilità esercitate in piena legittimità, a prescindere dai lati caratteriali che, peraltro caratterizzano tutte le persone che hanno personalità, inclusi i presenti.
Credo che non si possa non riconoscere che laddove ha operato il Dottor Moirano, e io lo conosco da almeno trent'anni in quanto operatore della sanità del cuneese, non ha certamente lasciato macerie. Ha lasciato dei tessuti sani, ha preso le decisioni che gli competevano, ragion per cui penso sia fuori discussione la sua managerialità. Non credo che abbia senso prolungare la discussione su una persona, comprendiamo la preoccupazione che ci possa essere un vuoto, ma non la vediamo.
Anche la preoccupazione del Consigliere Pichetto secondo me non ha ragione di essere perché ho visto, in questi due anni, ancorché qui si sottolinea la mancanza di dialogo e di partecipazione, una filiera piuttosto robusta: il Consiglio, l'esecutivo e il dirigente. È vero che il piano di rientro condiziona le procedure, ma è altrettanto vero che siamo tornati sugli argomenti della sanità ad ogni Consiglio e noi siamo stati tutto, fuorché una mandria portata al pascolo. Se in una qualsiasi delle discussioni che abbiamo fatto sulla sanità noi avessimo aperto delle finestre su una lettura della sanità che non fosse stata quella voluta dall'esecutivo - quindi la rete, gli esiti, la sicurezza e i volumi di lavori - noi avremmo aperto un campo che avrebbe messo tutto in discussione.
Laddove qui eravamo chiamati a pronunciarci sull'apertura e chiusura di quel servizio, a ragionare su una struttura complessa piuttosto che semplice, noi abbiamo sempre detto che riconoscevamo la bontà di una impostazione di sistema che non prescindeva da alcuni paletti. A prescindere dalle difficoltà che possono avere avuto alcuni Consiglieri, me compreso che viene e lavora in un ospedale territoriale, non vedo tutti questi smottamenti e fratture nel Gruppo di maggioranza che ha sempre quando è il momento, saputo dire che c'erano delle scelte di fondo che non si mettevano in discussione e hanno pagato.
Se abbiamo chiuso il 2015 con un lieve avanzo, con 300 milioni circa del passato, è perché le cose danno dei frutti, non vedo nella sanità la sensazione che si sia senza governo e allo sbando. Vedo delle politiche anche a livello nazionale, come quelle sui LEA, che danno un'indicazione precisa. Francamente non comprendo questo ritorno al: si è sbagliato tutto povero Gruppo di maggioranza che è stato portato come pecore al macello.
Il Gruppo di maggioranza sa perfettamente qual è la partita in gioco e come si opera per allocare al meglio gli otto e più miliardi della sanità.
Questo è quanto. Credo che non ci sia motivo di allarme. Naturalmente ci aspettiamo che l'uscita dal piano di rientro, la discussione prenda quel canale sistematico che oggi è stato un po' derogato, salvo un po' rientrare in tutti quegli aspetti che ci hanno consentito di metabolizzarlo e condividerlo. Voglio ricordare, e chiudo, che se non siamo ancora fuori è anche per una vicenda come quella della residenzialità psichiatrica che ha avuto il suo esito il 19 settembre, nonostante gli appelli a rinviare fossero molto forti e reiterati da parte delle minoranze.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In realtà, la richiesta di comunicazione che il nostro Gruppo ha avanzato era quella su un abbandono eccellente. Anzi, l'abbandono, non l'unico, ma il più eccellente. Ricordiamo che la sanità piemontese ha già perso due Direttori generali (uno dell'ASL 1, l'altro del San Luigi) quindi non di aziende minori della nostra regione, e adesso perde il Direttore generale. Non è usuale.
Nel senso che l'attuale maggioranza, e anche l'Assessore, in più di un'occasione, ha ricordato come nella precedente legislatura ci sia stata una discontinuità politica che, in qualche modo, avrebbe messo in difficoltà la gestione della sanità piemontese.
Devo dire che non ho grandi appunti da fare al dottor Moirano semplicemente per un motivo. Sono stato abituato, venendo da una scuola in cui la politica dettava le regole e l'aspetto amministrativo le eseguiva naturalmente con un confronto - che l'Assessore e la Giunta regionale sono quelle che dettano le regole alla parte amministrativa. Devo dire che, in questi anni, ci è parso che sia stato un po' l'opposto. Ci è parso che, in molte occasioni, il dottor Moirano - laddove si lasciano spazi, chi è bravo li occupa - abbia fatto l'Assessore e l'Assessore Saitta abbia fatto il megafono del dottor Moirano. Per questo è un abbandono eccellente.
Capiamo tutti che, da un punto di vista professionale, ci può essere chi ritiene di allungare la sua attività professionale e capiamo anche che nelle scelte che un'amministrazione ha fatto, quella scelta è, in qualche modo, venuta meno, quindi quella squadra è venuta meno. Lì si limitava l'intervento che avremmo voluto fare.
L'Assessore Saitta, in realtà, ha utilizzato questa richiesta per fare il solito panegirico sui primari, ecc., ecc. Lo abbiamo detto tante volte e lo ripetiamo oggi: i primari sono tutti uguali. Facciamo degli esempi? Quando il Consigliere Appiano pone sacrosanti interventi legati al San Luigi che riguardano una parte del Partito Democratico agli elettori che rappresenta, quel direttore di struttura semplice, che va tutelato anche nelle sue risposte, ha la stessa dignità degli altri. I direttori di struttura semplice e complessa sono tutti uguali, perché erogano budget e prestazioni a favore dei cittadini. Questa tiritera dei primari - fateci la cortesia - sono due anni e mezzo che ce la propinate: trovatene una nuova almeno abbiamo altro di cui discutere.
Noi la prendiamo così come lei lo dice, ma da Gruppo consiliare, da amministratori di questa Regione, non possiamo prenderla positivamente, se non facendo una speculazione di tipo elettorale. Noi vi diciamo: andate avanti così. Se volessimo fare solo una speculazione non vi diremmo andate avanti così, perché teniamo alla salute dei piemontesi Io che ho ricoperto per un breve periodo il ruolo di Assessore, ma anche di Consigliere di maggioranza, che è la cosa più difficile, e di Consigliere di opposizione, che è più facile, riconosco che quando c'è un numero significativo di persone e di soggetti organizzati (Comitati Comuni, associazioni, Enti gestori e imprese) che si scagliano contro alcuni atti, se fossi al posto dell'Assessore Saitta, del Presidente Chiamparino e di questa maggioranza mi porrei dei problemi. Rricordo che quando è stata fatta la delibera n. 600 c'è stato talmente tanto ascolto che non la conosceva un Sindaco! Perché quando è stata fatta la DGR n. 30 c'é stato talmente tanto ascolto che tre giorni prima c'é stato un convegno in cui nulla è stato detto e tre giorni dopo è stata votata la delibera! Quindi è evidente che l'ascolto non c'é stato.
È una modalità di operare? È un problema vostro. Lo dico perché io mi posso permettere questa battuta: verrebbe da dire "molti nemici, molto onore", ma chi l'ha usata non è finito tanto bene! Per cui non credo che avere tutta questa conflittualità aiuti la Giunta - ma chi se ne frega - ma soprattutto aiuti la sanità e i cittadini piemontesi.
Chiudo con un aspetto: i ricorsi non si sono vinti tutti, ne avete anche persi. Ma - di nuovo - non è il dato che una delibera sia amministrativamente legittima o illegittima che ne fa una buona delibera.
Una delibera può essere amministrativamente legittima, ma essere una pessima delibera, e viceversa.
Ma c'è un dato sostanziale: giusto per essere pedante, come cerco di essere (ma lo faccio per raccontare la verità) - mi rivolgo al collega Allemano, perché segue questo tema sulla sanità in modo puntuale - quando si dice che c'erano 300 milioni di euro di buco, le ricordo che il MEF (quindi non il nostro Gruppo consiliare) al TAVolo di verifica, il Ministero della Salute, Agenas, eccetera, il 17 aprile 2014 scrivono che "...non meno importante è la certificazione del risultato di esercizio del 2013, che si è chiuso con l'azzeramento del disavanzo di gestione mediante un sostanziale pareggio, anzi con un attivo di 8 milioni di euro".
Il fatto che nel passato ci fosse un buco da sanare lo sappiamo tutti.
Sappiamo in parte (consistente) chi lo ha fatto, perché lo dice di nuovo il Ministero, ma non ci interessa questo aspetto. Questa Regione pareggia il bilancio in sanità (o ha un avanzo in sanità) dal 2013, certo utilizzando una parte di fondi per... Allora il Ministero scrive delle falsità.
Le cose sono due: o il Ministero scrive delle falsità oppure... Tant' che nei vostri bilanci avete riportato gli 8 milioni del 2013, i 21 del 2014, eccetera.
Emerge un dato: da quando avete fatto la DGR n. 600 ci raccontate che a metà anno prima, a fine dell'anno dopo, usciamo dal Piano di rientro. Sono ormai passati due anni, più o meno (o un anno e mezzo). Perché si doveva uscire a giugno 2015, poi a dicembre. Poi l'Assessore Reschigna, quando ha illustrato il bilancio, aveva detto: "Gli extra LEA li mettiamo fino a maggio, perché tanto a maggio siamo fuori dal Piano di rientro e li possiamo usare anche in sanità. Non abbiamo bisogno di usarli nelle politiche sociali". Siamo quasi a ottobre e siamo ancora qua. Questo è il tema.
Una Regione che ha un bilancio in pareggio in sanità dal 2013 lasciamo stare il pregresso - non è ancora uscita dal Piano di rientro.
Questo non mi sembra un grande risultato. Poi cosa avverrà rispetto al futuro... La scelta del Direttore Generale sta in capo alla Giunta e quindi non potremo che attendere quella che sarà la sua valutazione.
Noi non ci auguriamo nulla. Semmai, ci auguriamo che la politica faccia la politica e che i Direttori facciano i Direttori.
Quando queste cose si sovvertono, non sempre si ottengono degli ottimi risultati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Ruberò pochissimi minuti a quest'Aula, partendo da un'affermazione dell'Assessore Saitta, quando rivendicava, con orgoglio, che una fase politica è finita, quella in cui la politica andava a bussare agli Assessori, ai Direttori Generali degli Assessorati e ai Direttori Generali di ASL chiedendo un primario di qui, un primario di là, o di condizionare una nomina. Certo, questa fase politica è finita. Ed è finita perché la politica ha deciso che finisse e perché quest'Aula e questa Giunta hanno deciso che finisse.
Noi rivendichiamo questa scelta che abbiamo fatto e crediamo anche che sia la scelta politicamente più pagante. Perché quando ho avuto i miei cari in ospedale, l'ultima mia preoccupazione è stata il colore politico del primario che mi curava o che curava le mie figlie. Semmai, il problema era: ho il migliore di fronte? Ho quello che garantisce di più la salute dei miei figli? Questa scelta politica che abbiamo fatto e che ha instaurato in questa Regione un clima virtuoso, è una scelta politica che rivendichiamo che portiamo a merito e che continuerà. È una scelta politica a fronte della quale abbiamo pagato sicuramente un prezzo, ma riteniamo che nel lungo periodo sia quella che più aiuterà a far crescere bene la nostra sanità.
Il Direttore che ci abbandona ha svolto un buono lavoro sul piano tecnico, lo ha ricordato l'Assessore Saitta. Apprezziamo il lavoro che ha fatto e gliene siamo grati. Rivendichiamo il fatto che ha potuto farlo perché ha trovato le condizioni favorevoli per poter operare. Ha trovato delle condizioni che in questa Regione in passato non ci sono state, per colpe generali e collettive, non di una parte contro l'altra.
La nomina dei Direttori degli Assessorati e dei Direttori dell'ASL è una competenza della Giunta regionale e noi la rispettiamo. La preoccupazione che oggi nutriamo, Presidente e Assessore, è che adesso si affronti bene questa fase. Noi chiediamo che venga fatta una scelta di alto profilo, che venga aperto un bando e che venga selezionato il meglio che è possibile selezionare rispetto alle condizioni date.
Perché molto lavoro è stato fatto, ma ricordo che molto lavoro è ancora da fare. Molte cose sono state scritte, Assessore (Piani aziendali riorganizzazione di strutture, eccetera), ma tante di queste cose vanno ancora attuate, a partire dalla rete ospedaliera; c'é tutto il sistema territoriale di cui abbiamo parlato che non è stato affrontato. Il collega Allemano parlava della psichiatria: abbiamo ordinato la parte residenziale ma ci sono tanti territori che attendono il nostro intervento; c'é la parte di edilizia ospedaliera, c'è la parte delle due Città della Salute.
Questo Assessorato ha fatto un grande lavoro, ma ha ancora di fronte un lavoro che fa tremare i polsi. E viste le dichiarazioni che ha reso l'Assessore Saitta, che ha rivendicato la bontà di una collaborazione e i risultati pregevoli fin qui raggiunti, anche grazie ad un supporto tecnico adeguato, resta un po' l'amarezza per la scelta che è stata compiuta perché è una scelta personale. Ma non possiamo negare che siamo un'organizzazione: se fossimo un'azienda, saremmo un'azienda da dieci miliardi e mezzo. E se il Manager che ne gestisce otto e mezzo decidesse di lasciarci un anno prima del tempo che comunque sarebbe stato il limite massimo stabilito dalla legge, creerebbe un elemento di discontinuità e di crisi, che va affrontato. Quindi è un problema di tipo organizzativo.
Rispettiamo la scelta che è stata fatta, che è una scelta di tipo personale, ma rileviamo che solleva dei problemi. Alcuni colleghi ricordavano altre scelte di Direttori di ASL di spostarsi fuori Regione.
Dobbiamo capire anche qui come cercare, per il futuro, di evitare questo "mercato di Direttori" che, alla fine, rischia di creare problemi nella continuità aziendale e nel governo organizzativo dei processi. In futuro anche le clausole contrattuali, specialmente queste riguardanti i Direttori di ASL, dovranno essere, in qualche modo, riviste per evitare di far partire un lavoro e dopo un anno il manager se ne va e bisogna ripartire daccapo.
Nel sistema privato funzionano altre regole e credo anche il ruolo che lei, Assessore Saitta, ha come Responsabile della sanità per le Regioni italiane possa aiutarci a risolvere questo problema.
Inoltre ci tenevo a dire una cosa, che credo sia il fulcro del dibattito di oggi. I manager possono anche lasciare, perché possono andare altrove; la politica non lascia, la politica rimane, la politica è tenuta a rimanere perché è ancorata ad un presidio di una comunità, è espressione di una comunità e pertanto deve garantirne gli interessi.
Ecco perché quello che succederà nell'Assessorato alla sanità, che sarà una sostituzione di non poco conto, fa sì che non venga cambiata la continuità delle scelte politiche.
Il collega Vignale diceva che quello è il paragone tra quello che è successo oggi e quello che è successo nella scorsa legislatura. No, io rifiuto i parallelismi; nella scorsa legislatura, lo ricorda il collega Reschigna, la sostituzione di Assessori era anche una sostituzione dovuta a fatti politici, ad eventi politici. Era anche causata da linee politiche diverse che si affermavano.
In questo caso non è così, perché rimane una continuità politica, resta un indirizzo che questa maggioranza ha dato, resta un indirizzo che l'Assessore Saitta porterà avanti con continuità. Quindi, si andrà avanti da questo punto di vista senza assolutamente che venga messo in dubbio l'indirizzo che è stato dato, che sarà quello che ci porterà ad uscire il prima possibile dal piano di rientro e di costruire le condizioni per mantenere nel tempo una sanità che è eccellente e che lo sarà solo se oggi saremo in grado di fare le scelte per mantenere questa eccellenza anche nel tempo.
Il lavoro e le responsabilità che si presentano di fronte all'Assessore Saitta sono sicuramente gravose e pesanti. Ha le spalle robuste per farlo e da parte nostra assicuriamo con determinazione il sostegno per andare avanti su questo percorso, perché è la sfida che abbiamo assunto, non un manager. Noi abbiamo assunto questa sfida, è un impegno che ci siamo assunti in campagna elettorale ed è un impegno che abbiamo tutta la volontà di onorare fino alla fine.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie Presidente, interverrò per pochissimi minuti, prima di tutto facendo mie le parole che ha già sentito dal Consigliere Pichetto e poc'anzi anche dal Presidente Gariglio, solo per esprimere massimo rispetto per le scelte professionali che sono scelte, prima di tutto, personali.
Quindi, non c'è nessuna ragion politica o amministrativa che possa prevalere su di esse. Questo credo sia un principio che deve valere per tutti e credo che sia un principio di rispetto della persona che deve essere affermato con forza.
La seconda è che volevo cogliere l'occasione per esprimere anche io come ha già fatto l'Assessore Saitta, grande apprezzamento per il lavoro svolto dal Dottor Moirano e dalla sua squadra, perché non dimentico che al primo incontro a cui ho partecipato personalmente del tavolo cosiddetto ex Massicci, quello che ci è stato detto era una cosa molto semplice: non sapevamo con chi parlare, non altro. Non sapevamo con chi parlare e non sapevamo a chi chiedere i dati.
Questo mi sembra un problema importante, perché adesso i settori cruciali della medicina di base, al controllo di bilancio, al personale sono gestiti robustamente. Quindi, c'è una squadra che è in grado di garantire che si va avanti sul percorso intrapreso.
Visto che ho sfiorato la questione del piano di rientro, dico al Consigliere Vignale naturalmente senza polemica, che è vero che noi siamo in gestione attiva. Il punto è che il tavolo ex Massicci ci contesta un miliardo e mezzo di risorse passate che sarebbero (uso il condizionale) state distolte dalla sanità per pagare altre cose. Noi stiamo contrattando modalità temporali diversificate per garantire la restituzione. Questo è il punto molto chiaro. Mi auguro che nella legge di stabilità si possa introdurre qualche misura che ci aiuti in questa direzione per i tempi più brevi.
Aggiungo ancora una cosa. E' chiaro che non cambio idea sul fatto che le scelte professionali sono personali. Va da sé che questa è una scelta professionale in qualche modo indotta da una legge, che io ritengo sbagliata. Perché non si capisce, o meglio si capisce alla luce dei processi neocentralistici che, a livello tecno-burocratico, stanno procedendo e che non sempre vengono adeguatamente contesti dalla politica.
Però non vi è dubbio che trovo assurdo che non vi sia la discrezionalità per figura di un'Amministrazione regionale, qualunque essa sia, di potere decidere un arco di flessibilità, che può andare dai 2-3 anni, su figure che sono apicali e che hanno una funzione strategica per la direzione di una macchina come quella regionale.
Peraltro, è talmente vero questo che in altri settori - vedi la Magistratura, vedi la sanità stessa e il contratto sanità - questo è permesso. Tant'è, e bisogna prenderne atto almeno per il momento.
Ultima cosa, sul futuro. E' già stato detto tutto con molta chiarezza dall'Assessore Saitta: faremo l'avviso pubblico, punteremo a delle figure che continuino ad avere un profilo nazionale di grande rilievo, perché oggi la sanità è territorio, ma è anche molto capacità di interlocuzione a livello nazionale, come dimostra la storia di questi 2 anni.
Ovviamente punteremo su una figura che garantisca la prosecuzione del processo che abbiamo avviato e naturalmente anche una figura che sappia dialogare con il territorio, laddove territorio non sia un modo diverso per chiamare le lobby e i potentati che nella sanità sono sempre allerta.



(Commenti in Aula)



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Difatti ho usato la parola "lobby" e dato che in alcuni appelli, se fai così con il ditino non è difficile vedere dietro alla parola territorio il titolo di questo o quel primariato, il mio è solo un monito.
Anche se, Consigliera Batzella, mi permetta una battuta. Lei mi ha ferito a morte, perché non mi sarei mai aspettato di essere accusato di "chiappendinismo" da lei, quando ha accusato la riforma sanitaria di essere torinocentrica. E' un'accusa che mi aspetto da altre parti, ma non da lei.
BATZELLA Stefania (fuori microfono) Non c'era ancora la Appendino!



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Allora la assolvo!



(Commenti fuori microfono della Consigliera Batzella)



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Si consideri assolta! Quindi, territorio sì - e non è mancato, anzi credo che l'Assessore Saitta abbia conosciuto tutti gli angoli più reconditi del Piemonte, anche quelli che non conosceva - lobby no! Credo che la scelta che faremo - vedremo chi si candiderà - dovrà essere tale da garantire questi tre principi fondamentali.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame proposta di deliberazione n. 181, inerente a "Programma pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie e per l'impiantistica sportiva, anni 2016-2018"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 181, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Ferraris per l'illustrazione.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Questo provvedimento, previsto dalla legge regionale, è già stato approfondito in Commissione - e ringrazio tutti i colleghi per il contenuto dato - e vuole orientare l'amministrazione regionale, per i prossimi tre anni, alle politiche per lo sport, per la promozione dello sport e per lo sviluppo dell'impiantistica sportiva.
Alla luce di questo, vengono presi in considerazione gli obiettivi cardini della legge 93/95 per lo sviluppo dello sport, dell'attività fisica e motoria regionale, tra le quali abbiamo anche inserito alcuni aspetti legati alla presenza femminile nella pratica sportiva e, soprattutto, la valorizzazione dello sport come strumento di inclusione sociale e contro ogni discriminazione.
Il provvedimento si articola in diversi ambiti e, in particolare, su due assi principali: quello relativo alla promozione sportiva e quello relativo all'offerta sportiva che interessa l'impiantistica.
Tra la novità di queste due misure, una è legata al potenziamento della promozione sportiva verso ogni fascia di età e di sesso, offrendo anche l'occasione per superare ogni barriera, non solo discriminatoria, ma di applicazione dello sport (pensiamo allo sport per disabili, dove si pu effettivamente fare la differenza, e dove la stiamo già lavorando anche grazie a voi, Consiglieri, che in Aula avete approvato l'equiparazione di CIP e CONI), e l'altra è la costituzione della "Piemonte Sport Commission" che avrebbe l'ambizione e l'aspirazione di favorire l'attrazione di eventi sportivi che abbiano ricadute turistiche.
Non dimentichiamo che il Piemonte in questi anni è stato scoperto e pu essere ancora maggiormente valorizzato come meta sportiva, di turistico sportivo, ma non solo, anche quale destinazione di grandi eventi per i quali abbiamo ritenuto fondamentale sfruttare un'occasione, una struttura già esistente - quella di Turismo Piemonte - per inserirvi un lavoro, in equipé con loro, proprio per condividere un calendario di eventi e, via via, offrire la Regione come meta per nuovi eventi.
Nell'asse relativo all'impiantistica sportiva, tra le novità, oltre a quella che abbiamo già inserito lo scorso anno sulla creazione del fondo di garanzia, con la possibilità di accedere da parte di Enti locali, al fine di ovviare alle difficoltà che loro hanno, a suo tempo legate al patto di stabilità o, comunque, alle necessità di bilancio, per i quali non è più possibile applicare sistemi fideiussori interni in seno alla loro amministrazione, il fondo di garanzia, andrebbe ad ovviare a questa loro impossibilità, permettendo comunque di poter garantire investimenti nel campo dell'impiantistica.
Non solo.
Lo scenario dell'impiantistica è molto ampio: si parla di messa a norma, di ampliamento e completamento degli impianti; di possibilità di realizzare piccoli interventi in aree verdi e spazi attrezzati; di aree carenti, o a particolare vocazione di impiantistica, per le quali magari vi sono necessità di implementazione di offerta del sistema sportivo.
Infine, una novità legata alla possibilità che offriamo noi, come Regione Piemonte, di pianificare, insieme alle amministrazioni comunali, il futuro degli impianti stessi, cercando di concentrare gli investimenti laddove si possono valorizzare questi impianti per aree più vaste, quindi offrendo un'occasione anche ai Comuni vicinali e a tutte le realtà sociali che si possono avvicinare a questi impianti e di cui possono fruirne.
Un esempio virtuoso in questo senso l'ho apprezzato - anche se non era legato a questo intervento che vi presento oggi - nell'impianto natatorio della Città di Cuneo, che raccoglie un'area veramente vasta (si parla di decine di migliaia di utenti).
Questo è un esempio virtuoso, realizzato grazie anche alle disponibilità della Regione Piemonte e dei privati.
E' stato realizzato anche come esempio virtuoso di finanza pubblico privata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Assessore.
Ci sono interventi? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Intanto ringrazio l'Assessore, anche per la bella discussione che abbiamo avuto in Commissione. Credo sia stata proficua e abbia messo al centro le tante suggestioni pervenute anche ai colleghi, sia pure con esperienze diverse, perché le esigenze dello sport di base, e in generale le attività sportive, sono molto diverse anche a seconda della città e dei luoghi.
Certo è - e mi fa piacere che questa riflessione venga fatta anche in aula - ci sono delle nuove sfide.
Quegli assi strutturali di cui ha parlato l'Assessore sono importanti ma ci possono essere delle innovazioni, anche culturali, che possiamo introdurre. Una di queste - ne abbiamo parlato approfonditamente con l'Assessore - è quella di legare il tema degli impianti sportivi, e della ricollocazione nelle aree verdi del nostro territorio, anche con un'idea più generale dello sport come oggetto di ricucitura sociale. Abbiamo fatto degli esempi: anche la riqualificazione di alcune aree degradate porta delle splendide aree verdi, quando la città riesce a mettere insieme le risorse per rigenerare alcuni luoghi del territorio, ma spesso, senza un presidio fisico, questi luoghi diventano di nuovo luoghi di degrado.
Abbiamo fatto l'esempio della zona nord di Torino, in cui la Regione e la Città hanno fatto.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Grimaldi, spenga pure il microfono e poi le ridarò io la parola quando ci sarà silenzio in aula.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Dicevo che ci sono stati degli sforzi poderosi, di alcune grandi e piccole città, per la riqualificazione di aree degradate. Magari si è data una vocazione con nuovi parchi, però spesso succede che, per assenza di risorse, questi luoghi rischiano di ridiventare luoghi di degrado soprattutto perché non hanno una vocazione finale o perché non sono presidiati da attività.
Con l'Assessore dicevamo che spesso lo sport è il modo migliore per presidiare questi luoghi e quindi, se alle classiche attività di impiantistica sportiva libera e pubblica, riuscissimo a mettere anche la vocazione sociale, cioè l'intento di unire nei bandi, delle piccole e grande città, l'idea di riqualificare dei luoghi con dei luoghi pubblici dello sport, credo che faremmo un giusto favore a quello che lo sport ha saputo fare in questi anni, cioè diventare - pensiamo al tema del running o delle palestre libere che ci sono in tutto il mondo - un oggetto di riqualificazione.
Questo vale per la grande New Jork o per la piccola cittadina di provincia svizzera.
Questo oggetto era un tema molto centrale nelle politiche pubbliche italiane degli anni 70, poi è scomparso per via della cultura e del tempo.
Pensate ai campi da calcio liberi, che una volta erano al centro delle nostre attività, almeno, io forse appartengo alle ultime generazioni che uscivano di casa e andavano al campo da calcio libero; poi, la generazione successiva ha vissuto l'era del calcetto, dove si mettevano cinque euro a testa per pagare un pezzo del divertimento e dello sport.
Non credo si possa tornare indietro con le lancette del tempo, anche se, come è successo in tutto il mondo, l'attività privata sportiva va di pari passo con quella pubblica. Quindi, credo che questo possa essere uno degli oggetti più interessanti di questo Piano, se la vicenda dello sport libero e pubblico può intersecarsi nella natura, nel verde e nei grandi parchi, se le città si candidassero anche per riqualificare delle zone degradate con questo oggetto.
Si parla spesso di periferie come se fossero la giungla, una cosa che la politica non conosce. Io credo che gli amministratori delle città conoscano quei territori; tra l'altro, questa vicenda può essere una grande occasione di cambiamento culturale. Lo dico, per esempio, per l'esperienza di Spina 3 - chiudo proprio con questo - che ha evidenziato lo spreco di alcuni soldi pubblici, tra l'altro in un appalto di Stato su un'area poco sicura perché poco utilizzata. Invece, nello stesso parco di Spina 3, dove ci sono gli impianti sportivi liberi, dove ci sono i campi da basket, dove in qualche modo i ragazzi sono loro stessi che presidiano il territorio con le loro attività, si può parlare di un luogo più sicuro, è un luogo animato che, in qualche modo, la gente riconosce come spazio pubblico, tra l'altro alternativo ai centri commerciali che insistono lì davanti.
Questo è per dire in bocca al lupo all'Assessore per queste linee di indirizzo; spero che nei bandi sapremo qualificare questo oggetto che mi sembra molto interessante e di prospettiva per la nostra regione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
In Commissione abbiamo avuto modo di analizzare nel merito le linee di indirizzo, quindi i diversi capitoli in cui si articola la proposta di deliberazione, pertanto non è mia intenzione ripeterli o rivederli nello specifico.
E' mia intenzione, un po' sulla falsariga dell'intervento precedente richiamare in Aula le linee guida più di carattere generale che dovranno ispirare tutta la nostra azione e l'applicazione di questo piano nei mesi e negli anni a venire.
Innanzitutto, mi convince molto la nostra Regione nel ruolo di regia rispetto ai diversi attori che si interfacciano, quindi non solo il tema dello sport singolarmente preso, c'è il tema della salute, c'è il tema della scuola, c'è il tema della cultura e c'è il tema del turismo, che sono un po' i macroassi individuati nelle linee di indirizzo.
Tra i vari determinanti della salute, lo sport è uno di quelli più importanti - forse devo convincere più me stesso rispetto ad altri della veridicità di questa affermazione - lo sport è un elemento che, insieme alla cultura, può favorire anche uno sviluppo turistico dei nostri territori; certo - forse questo è quello che mi interessa di più, lo ricordava il Presidente Grimaldi prima - lo sport in molti territori è uno se non il più importante o quasi l'unico, strumento di promozione dell'inclusione sociale. Da questo punto di vista, noi abbiamo un territorio molto diversificato; abbiamo grandi realtà urbane dove l'offerta è particolarmente vasta, o comunque è significativa, invece abbiamo ampie parti del nostro territorio regionale in cui, magari, il campo sportivo, o l'impianto polisportivo, o la singola palestra, è l'unico luogo, anche gli spazi di libera fruizione dello sport, che da qualche parte esistono ancora. Esistono ancora delle Amministrazioni locali che progettano le aree a servizio e gli spazi pubblici anche con una destinazione sportiva libera pur con tutte le difficoltà del caso, perché, dove non c'è un gestore, la manutenzione e il controllo di questi spazi sono certamente molto complicati, però vi sono ancora delle realtà in cui su questo è possibile fare una scommessa.
Questi sono spesso gli unici spazi in cui tutti quanti possono trovare un'offerta e una possibilità di aggregazione, una possibilità di manifestazione, se non dei talenti, che forse non è l'elemento centrale di interesse da questo punto di vista, della loro volontà di partecipazione alla vita comunitaria.
Mi convince molto la tendenza, la volontà e l'obiettivo di diversificazione. E' vero che esistono attività sportive prevalenti nella nostra nazione o nei nostri territori, ma è importante riuscire ad offrire se non ovunque qualunque pratica, il maggior numero possibile di pratiche.
Allora, la regia qui può essere proprio la promozione di una rete tra le varie realtà locali, sia associative e sia di enti locali, affinché si riesca, almeno in un'area omogenea, ad offrire quante più possibilità e impianti sportivi.
Credo che la nostra Regione possa - sempre con un ruolo, se non di supervisore, di regia - partecipare anche ad un'altra attività, quella di sollecitazione verso il Piano nazionale (il piano governativo e parlamentare), affinché si semplifichi un po' la possibilità di condivisione degli impianti. Spesso in molti territori gli impianti sportivi sono le palestre delle scuole; però, noi sappiamo come la condivisione verso soggetti terzi delle palestre e dei locali scolastici sia particolarmente complessa perché troppo rigido e, forse, anche sbagliato da certi punti di vista, perché sperequato da una parte rispetto all'altra il regime delle responsabilità e della chiarezza in merito a chi compete cosa e a chi è responsabile di ciò che accade. Questo fa sì che non dappertutto ci sia una piena disponibilità in orario extrascolastico degli impianti sportivi scolastici di queste potenzialità, e in questo noi potremo giocare un ruolo.
Da ultimo, certamente, i grandi eventi che pure vengono citati nel Piano sono di straordinaria importanza perché attirano interesse anche internazionale, a volte, o quanto meno nazionale, perché portano turismo e promuovono i nostri territori. Però, soprattutto in un momento di risorse non particolarmente cospicue, noi potremmo svolgere fino in fondo il nostro ruolo, e nel migliore dei modi, se presteremo la maggiore attenzione alla realtà dei piccoli o medi impianti, che sono quelli più diffusi sul territorio. In questo senso, puntare più che ai contributi a fondo perduto che è una delle tipiche e tradizionali linee di finanziamento, alla costituzione e al potenziamento del fondo di garanzia è uno degli elementi più importanti. Infatti, in molte realtà comunali abbiamo impianti di proprietà comunale gestiti da associazioni sportive dilettantistiche e ogni qualvolta è necessario un investimento per l'ammodernamento, la manutenzione straordinaria e l'adeguamento alle nuove norme di sicurezza a 360° degli impianti medesimi ci si scontra con la difficoltà di molte Amministrazioni ad utilizzare proprie risorse, o in conto capitale, per realizzare questi interventi, ma anche con l'impossibilità o l'estrema difficoltà per le associazioni sportive di addivenire a prestiti o a mutui anche con il credito sportivo, perché le garanzie che vengono richieste non sono alla portata dell'associazione medesima e l'ente locale territoriale è nella difficoltà di sostituirsi o, comunque, di porre in prima persona sui propri bilanci le garanzie medesime.
Allora, l'istituzione, e speriamo anche l'arricchimento in termini finanziari, del fondo di garanzia istituito a livello superiore (che pu essere un fondo rotativo, un fondo che quindi non genera una spesa a fondo perduto) può essere uno dei volani più importanti per fare ripartire una stagione di ammodernamento, miglioramento e adeguamento alle norme degli impianti medesimi.
Su quel punto del Piano che oggi ci apprestiamo ad analizzare, e penso ad approvare, credo vada riposta una particolare attenzione, se non centrale; credo sia finita la stagione dei grandi, o anche piccoli finanziamenti a fondo perduto, che, peraltro, giocoforza possono riguardare poche realtà, mentre un Fondo di garanzia può avere un respiro un po' più ampio. Questo è il nostro auspicio e sarà nostro compito, nelle pieghe di bilancio, vedere se il fondo medesimo potrà essere, come credo doverosamente debba essere, rimpolpato di qualche risorsa.
Il ritorno sociale di questo tipo d'interventi è un ritorno di straordinaria importanza: non possiamo dimenticarcene.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Arriviamo in Consiglio a discutere il Piano triennale dello sport.
Ritengo sia fondamentale, per la Regione Piemonte, migliorare l'offerta sportiva ai piemontesi, perché - come l'Assessore ci ha spiegato e la relazione allegata conferma - vi sono varie problematiche.
Oltre al fatto di poter fruire di impianti sicuri, a norma, ecc., vi sono altre problematiche, come quella di genere. Le donne, cioè, tendono ad abbandonare l'attività sportiva in età precoce. Forse questo è anche un aspetto culturale, probabilmente presente non Spesso, lungo le piste ciclabili o nelle vie del paese, le donne che vanno a correre sono sempre in coppia. E' difficile vedere podiste donne sole, e questo a testimonianza del fatto che c'è anche paura ad affrontare le strade da parte delle persone di sesso femminile. Una paura che, in parte, condivido.
Vi è, dunque, una problematica culturale che porta all'abbandono precoce dell'attività sportiva: man mano che passano gli anni, quando dovremmo fare più attività sportiva, se ne fa meno. Questo ha un riscontro nei problemi di salute degli anziani, che spesso sono soggetti ad appesantimento e problemi di disfunzioni metaboliche. Disfunzioni metaboliche che dovrebbero portarli a fare maggiore attività sportiva mentre - con l'età - si perde il movimento che si faceva in età giovanile.
Questi due fronti sono sicuramente importanti e potrebbero dare maggiori risultati.
Per l'Assessore sarà certamente un impegno importante, perch l'attività sportiva ha dei ritorni in mille sfaccettature: al di là dell'aspetto della salute, c'è quello dell'inclusione sociale.
L'attività sportiva rappresenta, infatti, un importantissimo momento di conoscenza tra le persone. Affrontare un'attività agonistica insieme ad altre persone crea amicizie fortissime e legami che si mantengo per tutta la vita.
Voglio riportare una piccola esperienza che ho avuto pochi mesi fa, sul mio territorio, dove i richiedenti asilo politico hanno giocato una partita di calcio con una squadra locale. Io ho fatto l'arbitro e ho dovuto sudare quattro camicie per tenere a bada gli italiani, non i richiedenti asilo! In ogni caso, questo fatto ha portato al riconoscimento delle qualità agonistiche e sportive di due ragazzi, che andranno a giocare in una squadra italiana.
Pertanto, lo sport, nel momento in cui c'è attività agonistica, nella gara, comporta l'inclusione sociale, ma anche il riconoscimento del fair play, dello stringersi la mano e riconoscere che c'è stato un momento di divertimento, la capacità di allenare la tensione agonistica.
L'intelligenza emotiva che si sviluppa con l'attività sportiva è fondamentale, perché si affronta "un avversario" con delle regole, e sono regole che si ritrovano anche nella vita. L'attività sportiva diventa una scuola di vita, quindi è importantissima per i nostri giovani e non solo per loro, anche se - ovviamente - l'attività agonistica si pratica maggiormente in età giovanile.
C'è, poi, il grosso tema degli eventi sportivi. Purtroppo il 1° ottobre non potrò essere presente alla presentazione del campionato mondiale di pattinaggio artistico, a Novara, ma faccio tutti i miei auguri per la buona riuscita.
So che ci sono molte serate già sold aut, quindi sono favorevole sebbene sia all'opposizione, a questi eventi, che hanno un ritorno turistico per la città di Novara, per la provincia di Novara e per il Piemonte, perché danno una visibilità importante (questo è trasmesso su Rai Sport, in diretta).
Gli eventi sportivi sono un'attività impegnativa, che richiede impegno dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista della trasparenza della gestione. E' un impegno notevole, che consente - però - al Piemonte di fare un salto di qualità anche nel riconoscimento internazionale e consente di far conoscere le proprie qualità: dal patrimonio enogastronomico a quello storico-artistico-culturale, che abbonda e che potrebbe dare un ritorno economico importante.
Condividiamo l'istituzione della Consulta "Piemonte System", che in Commissione l'Assessore ci ha detto voler attivare. Occorre un monitoraggio delle realtà regionali, dell'impiantistica. Ho visitato, seguendo l'attività dei miei figli e per passioni sportive mie, alcuni impianti: penso al Palazzetto dello Sport di Castelletto, completamente avulso dal territorio comunale, che penso sia poco frequentato dai giovani, perch crea delle difficoltà nella fruizione del medesimo. Penso anche alla pista di atletica del mio Comune - Oleggio - che ha una dimensione di 200 metri.
Anche un cinquantenne come me, se fa 200 metri di velocità, rischia di sbandare in quella curva e vi assicuro che io non corro a velocità elevate.
Queste cose, per chi è del settore, saltano subito all'occhio.
Pertanto, ci sono delle problematiche ed un retaggio di questioni provenienti dal passato che sono realmente incomprensibili, perch l'impianto c'è, ma non è fruibile per gli eventi, anche provinciali. E' limitato ad un'età molto giovanile, perché anche un ragazzo o una ragazza sui 15-16 anni quei 200 metri non li possono fare, se non partendo per la tangente.
Questo è veramente incomprensibile, perché sono stati spesi dei soldi per costruire impianti di questo tipo.
Pertanto, faccio gli auguri all'Assessore: il lavoro è tanto e si possono ottenere grandi risultati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il piano che stiamo discutendo è molto articolato, tanto nella sua parte legata alla promozione sportiva quanto in quella legata all'impiantistica.
Sulla promozione, c'è un aspetto significativo (sarebbe sufficiente leggere l'indice dell'Asse 1 e dell'Asse 2) riguardante la capacità che la Regione Piemonte dovrebbe avere - ovviamente con il piano, che è il documento di programmazione del Consiglio regionale - nel far sì che un numero maggiore di cittadini piemontesi, di qualunque età, pratichi attività sportive.
Infatti, il documento dice chiaramente come, a fronte di meno del 40 dei cittadini piemontesi che praticano con continuità un'attività sportiva vi sia un 60% che o non lo pratica per nulla, mai, durante l'anno (il 30%) o lo pratica saltuariamente.
Noi sappiamo quanto, in particolar modo nelle giovani età, ma non soltanto, l'assenza di pratica sportiva e una cattiva alimentazione siano causa di tutta una serie di aspetti collegati alla sfera della salute della sanità: un investimento sulla promozione sportiva, con interventi come quelli delle Piastre Polivalenti diffuse pubbliche, è estremamente utili e non solo nelle città, ma anche nelle aree non urbane.
Penso sia un progetto importante legato alla salute, legato all'inclusione sociale: lo sport, e in particolar modo quello di squadra, è strumento di inclusione sociale assolutamente importante. E' importante anche da un punto di vista economico, perché in questi anni le grandi iniziative sportive hanno dimostrato, dalle tappe più note del Tour a molte altre iniziative, che sono anche fonte di reddito perché portano nella nostra regione molti turisti e promuovono la nostra regione.
Così come l'aspetto dell'impiantistica sportiva ha una serie di punti peraltro anche condivisibili nella modalità con cui sono indicati, perch dalla messa a norma, al recupero funzionale ed alla manutenzione ordinaria avendo fatto una mappatura, a provare ad investire sulle aree che hanno una carenza di impiantistica sportiva, perché la nostra Regione, come sanno bene i colleghi, ha delle aree a forte vocazione di imipiantistica sportiva e delle aree, invece, dove non c'è nessun impianto; aree anche molto vicine fra loro, ma dove non sempre la possibilità di sfruttare un impianto di un comune vicino permetta l'attuazione dell'attività, perché fare alcuni chilometri è significativo. Faccio l'esempio, perché l'ho vissuto meglio quando ero Assessore alla montagna. Se l'Assessore allo sport prendesse in esame le società sportive presenti all'interno della nostra Regione, si renderebbe conto, con una facilità altissima, che man mano che sia alza l'altimetria diminuiscono le associazioni sportive e man mano che si alza l'altimetria diminuiscono gli impianti. Questo significa che, non solo per andare a lezione devo fare 30 chilometri al giorno per recarmi a scuola, ma anche per l'attività sportiva, devo recarmi nel comune vicino, che tendenzialmente si trova in bassa valle. Questo vale anche per delle aree collinari, dove ci sono alcuni Comuni che fanno un po' da capoluogo di una zona omogenea, che hanno l'impiantistica sportiva e altri, invece, che ne sono quasi completamente o del tutto sprovvisti.
Quindi, certamente questo sarebbe un lavoro importante da fare, così come l'intervento legato alle strutture dedicate allo sport praticate all'aria aperta, perché queste garantiscono anche una infrastrutturazione leggera, che ha anche un costo inferiore.
Qual è il vero problema di questo Piano? Non la scrittura del Piano in sé, perché il Piano è di per s condivisibile, avrebbe necessità - di questo non se ne fa cenno nella pianificazione strategica - di fare una sorta di messa in rete di tutti i soggetti che investono sulla promozione dello sport e sull'impiantistica sportiva, perché non è solo l'Assessorato allo Sport, perché se fosse solo questo faremmo poco. Per esempio, l'Assessorato alla montagna investe sull'impiantistica, sulle infrastrutture turistiche leggere, i gruppi locali investono sulla sentieristica, sui percorsi di mountain bike, sulle palestre di roccia e altro.
Il vero tema è che manca il collegamento fra i documenti che oggi stiamo analizzando ed il bilancio. Cioè, in una teorica programmazione in cui il Consiglio è sovrano (lo è nel bilancio, ma lo è anche nel Piano triennale); in teoria, dovremmo approvare un Piano triennale, dopodich con una serie di misure che hanno un costo, perché se dessimo attuazione all'Asse 1 e all'Asse 2 servirebbero alcune decine di milioni di euro nel triennio. La verità è che oggi approveremo questo documento, che è quasi totalmente sottoscrivibile, poi ognuno può fare qualche piccola considerazione su cosa c'è o su cosa manca, ma questo documento è totalmente scollegato dal bilancio. Proprio nella giornata di ieri (anche non l'avessimo fatto nella giornata di ieri sarebbe stato uguale), abbiamo analizzato l'assestamento di bilancio del 2016, ma anche il bilancio previsionale del 2017 e del 2018 e abbiamo constatato che sull'Asse 1 sono previsti investimenti per circa 3 milioni di euro e sull'Asse 2, quello relativo all'impiantistica, sono previsti investimenti per circa 3 milioni di euro, nel triennio, quindi 1 milione di euro all'anno. Quindi, dovremmo attuare questo Piano con 3 milioni di euro per l'impiantistica sportiva e 3 milioni di euro per la promozione.
Capiamo perfettamente che questo non è assolutamente possibile. Quindi la Regione, come diceva il Consigliere Appiano, può essere soltanto uno strumento di garanzia rispetto a Società, che però ce la fanno, nel senso che sono società che hanno già un intervento da parte del privato assolutamente significativo che, ancorché siano associazioni sportive hanno già una finalità di gestione imprenditoriale, che è assolutamente positivo, beninteso, ma tutto il resto del Mondo, di cui si parla dentro questo Piano, evidentemente, non può beneficiare del Piano stesso.
Quindi, credo che dobbiamo avere la responsabilità di fare due cose: possiamo scrivere dei Piani collegati al bilancio e quindi, invece di scrivere tutte queste cose, focalizziamoci sulla promozione e sull'impiantistica, sapendo che quello è il budget a nostra disposizione che certo potrà essere modificato dalle leggi di bilancio, ma non in termini molto significativi e, quindi, individuiamo una o due attività sull'Asse 1 e una o due attività sull'Asse 2, oppure modifichiamo in modo significativo, già dall'assestamento, fra gli anni 2017 e 2018, il bilancio di previsione, altrimenti ci prendiamo in giro, perché il tema vero è questo. Perché oggi votiamo un documento che ha la certezza di non essere mai applicato e questa non è la prima volta che succede.
La domanda è: perché lo votiamo? Ma anche: perché l'abbiamo scritto? Credo che queste domande vadano fatte, altrimenti, continuiamo a vivere con due modalità differenti per cui i Piani triennali li scriviamo come quando c'erano i soldi e il bilancio lo facciamo con risorse disponibili.
Così non funziona, perché ricordiamoci che questa è la programmazione che il Consiglio regionale dà alla Giunta regionale, per cui la Giunta regionale, teoricamente, approvato oggi il Piano (come dicemmo per il Piano sull'amianto, sugli interventi che erano anche quantificati), dovrebbe mutare il proprio assestamento di bilancio e inserire nel prossimo triennio alcuni milioni di euro in più per dare attuazione a un documento di programmazione del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Boeti, che interviene in qualità di Consigliere.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Approfitto della presentazione di questo documento per provare a fare una riflessione con l'Assessore e anche con il Consiglio su una questione della quale il Consiglio qualche volta si è occupato in passato. Mi pare che nella I legislatura avevamo approvato un disegno di legge che all'interno delle attività sportive e delle attività ludico-motorie inseriva il concetto che per le attività ludico-motorie non era previsto il certificato di sana e robusta costituzione.
Sana e robusta costituzione sembra appartenere a un mondo che non c'è più come definizione, ma effettivamente il Ministro Lorenzin - adesso dir quali sono i dati che ho ricevuto, ricevo settimanalmente una rivista che si chiama "Medicina dello sport" e che leggo - ha inserito la possibilità per i cittadini che praticano attività ludico-ricreativa, di non pagare i 40 euro al medico di famiglia per il rilascio dei certificati di sana e robusta costituzione. Io stesso faccio un sacco di certificati, ovviamente gratuiti, per tutti quelli che conosco e che vogliono iscriversi in palestra, ma ogni volta che scrivo "certificato di sana e robusta costituzione" mi sembra una roba del ventennio scorso, che ormai non ha nessun senso.
Allora, il titolo dell'articolo su "Medicina dello sport" è: "Il punto sulle certificazioni sportive: per l'attività ludico-motoria non sono necessarie". Lo dico soprattutto per l'Assessore: noi, come Partito Democratico, presenteremo un ordine del giorno che invita l'Assessore a definire delle linee guida che eliminino finalmente questo certificato inutile e anche questo balzello (diciamo così) nelle tasche dei piemontesi che vogliono fare fitness in palestra.
Le certificazioni in ambito sportivo sono relative a cinque tipologie di attività: agonistica, non agonistica, ludico-motoria, a particolare impegno cardio-vascolare e agonistica per disabili. In questi casi, il certificato è previsto.
Invece, fare footing al parco, fare fitness in palestra (questa è la ragione più frequente per la quale viene richiesto il certificato), fare danza, andare in piscina (altra occasione per la quale viene richiesto il certificato) e altre attività similari, compreso fare calcetto o giocare a tennis con gli amici, è attività ludico-motoria amatoriale, se naturalmente l'attività viene svolta al di fuori delle attività agonistiche o delle iscrizioni a federazioni. Insomma, nell'ambito in cui rientra la pratica sportiva più diffusa che dovrebbe caratterizzare la vita di una fetta sempre più ampia di cittadini, poiché si tratta, insieme ad una corretta alimentazione, di una delle più efficaci forme di prevenzione di innumerevoli patologie, come confermano sempre più spesso le evidenze scientifiche. E per l'attività ludico-motoria, la legge 98/2013 (il cosiddetto decreto del fare) ha soppresso l'obbligo di certificazione, con lo scopo dichiarato di salvaguardare la salute dei cittadini promuovendo la pratica sportiva e per non gravare i cittadini e il servizio sanitario nazionale di ulteriori onerosi accertamenti e certificazioni.
Allora, Assessore, forse è il momento di riprendere questo ragionamento, di evitare di continuare a fare un mare di esami inutili. Noi presenteremo un ordine del giorno (adesso ne parlerò coi miei compagni di partito) che la invita a stabilire delle linee guida che debbono essere rese pubbliche, in maniera che, se uno vuole andare in palestra, non deve essere accompagnato da un certificato che non serve a niente, che costa 40 euro e che non funziona. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Ringrazio tutti gli intervenuti, partendo dall'ultimo, per rispondere al quale attendo il documento che presenterà il Consigliere Boeti, ma credo che sarà opportuna una riflessione e una condivisione con altri colleghi di Giunta, soprattutto con l'Assessore Saitta, che si preoccupa degli aspetti sanitari e quindi della salute dei nostri cittadini piemontesi; salute per la quale queste linee guida potrebbero essere applicate, ma certo nel rispetto delle regole e senza disattendere eventuali sorprese successive all'attività amatoriale ludico-motoria. In ogni caso, condivido la riflessione e cercheremo di approfondirla non appena il documento sarà posto in discussione all'o.d.g. dell'Aula.
In merito agli altri interventi, partendo dal fondo, certamente comprendo - così mi collego anche alla battuta del collega Appiano - il Consigliere Vignale quando mi bacchetta in modo amichevole, dicendo: "Fai il Piano, ma poi non ci sono gli strumenti economici". Certo, nella logica delle cose, io cerco di proporre un Piano che sia aperto alle più ampie vedute possibili, alle più ampie prospettive possibili, anche nell'ottica che la speranza deve essere sempre l'ultima a morire; poi qui vicino ho l'Assessore al bilancio che ascolta e nel tempo magari se ne farà una ragione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Dopo che avremo saldato i debiti...



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore allo sport

Al di là di questo, l'Amministrazione, la Giunta ha scelto, in questo frangente storico, altre priorità - ne discutiamo tutte le settimane in Aula - soprattutto alcune priorità in tema, come si diceva prima, anche di salute dei nostri cittadini.
E' evidente che io sottopongo all'Aula un Piano il più ampio possibile perché possano essere introdotte anche le economie e le risorse, ma qualora non venissero applicate tutte, c'è sempre la possibilità di applicarle strada facendo. Sarebbe limitante che io proponessi un Piano ridotto perch ho poche risorse in questo momento, quando poi, nel momento in cui possiamo svincolare delle risorse o anche solo delle linee di progetto, dovrei riportarlo in Aula per rettificarlo.
Per questo motivo, ringrazio un po' tutti per gli interventi che sono stati svolti perché credo che abbiate raccolto e colto l'importanza di alcuni aspetti peculiari di questo Piano, che è un po' diverso dai Piani del passato: al di là delle risorse, si punta ad altri obiettivi. Ci proprio in ragione di quello che nell'intervento di Grimaldi è stato il suo punto cruciale anche in Commissione, che è legato non solo alle aree degradate, ma al degrado dell'uomo, se vogliamo, e alla difficoltà, in quei momenti, in quei luoghi degradati, in quelle periferie fisiche urbane, di risollevarsi anche da momenti di periferie esistenziali.
Rispetto a tutto questo, ci siamo posti delle serie riflessioni con i miei uffici, che ringrazio; ringrazio innanzitutto la Direttrice e i dirigenti, ma anche tutti i colleghi e i funzionari della Direzione e quelli del Consiglio regionale. Ci siamo posti delle serie riflessioni su come intervenire, anche in virtù delle risorse che abbiamo a disposizione.
Uno dei temi cruciali che si è evidenziato è quello della marginalità delle persone, legato anche alla marginalità dei luoghi. Su questo io, cogliendo un "in bocca al lupo" e rispondendo "viva il lupo". Io dico "viva" per rispetto al lupo italiano. Credo sia importante e fondamentale cogliere il suo intervento come un intervento peculiare delle prossime politiche, dei prossimi bandi, anche se micro, ma di riqualificazione.
Insieme a tutto ciò, vi è anche l'aspetto che ha toccato il Consigliere Vignale, che è legato alle aree di montagna, dove in generale c'è più marginalità di pratica, di associazionismo, ma anche di impiantistica.
Ricordo che due anni fa, appena insediati, con delle economie del fondo europeo precedente 2007-2013, abbiamo avviato un bando che è stato molto partecipato e che era proprio destinato a quei micro-impianti, micro palestre all'aperto in aree montane: è stato molto apprezzato e si è distribuito in tutto il Piemonte; peraltro non siamo ancora riusciti a vederli neanche tutti, almeno da parte mia non sono ancora riuscito a vedere tutti questi impianti realizzati. Quindi questo significa che certamente c'è bisogno e certamente non siamo disattenti a questo aspetto.
Ritornando indietro, io credo che sia fondamentale in questo momento ripercorrere e portare avanti in modo più forte il ruolo di regia verso gli Enti e - come diceva lei, collega Appiano - verso tutti gli attori coinvolti nel contesto dello sport, che non sono solo quelli che lei ha citato, che sono i principali (legati a salute, scuola, cultura e turismo) ma poi possono essere anche diversificati e declinati in tanti altri rivoli.
E' evidente che per farlo ci vuole maggior chiarezza e anche competenza, per cui mi avvarrò, per questo ruolo di regia, degli Uffici e della loro competenza, affinché si possa effettivamente pianificare insieme agli attori, che sono anche gli Enti locali, una politica di sviluppo della promozione dello sport, inserendo anche lo strumento che lei ha evidenziato, cioè l'importante valenza di inclusione sociale dello stesso.
Infine, per rispondere anche alle sollecitazioni del collega Andrissi certamente io ho evidenziato la peculiarità che la presenza femminile pu giocare nello sport perché credo - i dati ne parlano chiaramente e li abbiamo anche pubblicati -, anche in virtù di quello che andremo a vedere la prossima settimana, cioè il Campionato mondiale di roller e di pattinaggio a rotelle a Novara, che le donne abbiano un ruolo fondamentale nello sport e che possano crescere ancora. Per farlo, collega Andrissi bisogna crederci e investire anche culturalmente, come lei diceva bene spiegando attraverso la pratica che ci si può permettere di applicarsi allo sport a qualunque età e senza timore.
Proprio in relazione al Campionato di roller al quale lei non potrà andare, io spero che il Presidente faccia un passaggio alla cerimonia di inaugurazione a Novara -, come aveva detto, ora conferma - e quindi saremo assolutamente ben rappresentati proprio a testimonianza del fatto che questo evento è considerato per noi uno degli eventi più importanti dall'anno.
In chiusura, confermo con quest'affermazione che il turismo sportivo ma soprattutto i grandi eventi, possono effettivamente creare economia e non solo portare la conoscenza della nostra Regione a tutto il mondo, ma renderci appetibili al mondo per continuare ad essere scenario di sport.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferraris.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 181.
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 829 "Solidarietà alle Forze dell'ordine impegnate per tutelare la sicurezza e garantire la legalità in Valle di Susa" presentato dai Consiglieri Gariglio, e altri; ordine del giorno n. 833 "Solidarietà agli agricoltori delle zone interessate dalla realizzazione della NLTL" presentato dalla Consigliera Frediani e altri ordine del giorno n. 834 "Solidarietà ai turisti delle zone interessate dalla realizzazione della NLTL" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 835 "Solidarietà ai produttori locali delle zone interessate dalla realizzazione della NLTL" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 836 "Solidarietà ai pellegrini della Via Francigena interrotta dal Cantiere della NLTL" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 837 "Solidarietà ai cittadini oggetto di misure cautelari coinvolti nelle manifestazioni NO-TAV" presentato dalla Consigliera Frediani e altri ordine del giorno n. 838 "Solidarietà a coloro che hanno contribuito al recupero del sito Archeologico della Maddalena" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 839 "Solidarietà ai tecnici che a vario titolo si sono occupati dell'opera TAV Torino-Lione" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 840 "Solidarietà alla studentessa condannata per aver raccontato nella propria Tesi di laurea gli scontri avvenuti nel corso della manifestazione NO TAV del 2013" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 841 "Solidarietà alla flora e alla fauna disturbata e alterata dall'opera TAV Torino-Lione" presentato dalla Consigliera Frediani e altri ordine del giorno n. 842 "Solidarietà agli abitanti della Valle di Susa costretti a subire un'opera insostenibile" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 843 "Solidarietà ai proprietari dei fondi occupati dal cantiere TAV Torino-Lione, costretti a subire l'occupazione per più di vent'anni" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 844 "Solidarietà ai bambini di Chiomonte e della Valle di Susa" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 845 "Solidarietà agli astrofili della Valle di Susa" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 846 "Solidarietà ai pendolari della linea SFM3 che subiranno disagi causati dal progetto NLTL" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 847 "Solidarietà ai pendolari che subiscono disagi causati dalla sospensione del servizio ferroviario regionale sulla tratta Bardonecchia Modane" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine del giorno n. 848 "Solidarietà ai cittadini della Valsusa che subiranno l'esproprio e la cementificazione dei propri terreni, con un conseguente enorme consumo di suolo" presentato dalla Consigliera Frediani e altri; ordine n. 849 "Solidarietà agli autotrasportatori che subiranno lo spostamento dell'autoporto di Susa" presentato dalla Consigliera Frediani ed altri ordine del giorno n. 850 "Solidarietà ai ciclisti che subiranno la chiusura di molteplici strade e percorsi ciclabili" presentato dalla Consigliera Frediani e altri.


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 829, 833, 834, 835 836, 837, 838, 839, 840, 841, 842, 843, 844, 845, 846, 847, 848, 849 e 850 di cui al punto 6) all'o.d.g.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Proporrei di cambiare l'o.d.g. e suggerirei una Conferenza dei Capigruppo.
Preciso specificando che l'ordine del giorno capofila è il n. 829 tutti gli altri sono da considerarsi attratti.
Consigliere Gariglio, adesso sento la necessità, proprio psicologica di ascoltare il suo intervento. Prego, Consigliere Gariglio, ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente: mi sovraccarica di responsabilità e spero di non deluderla.
Presidente, al di là delle battute, quest'ordine del giorno è stato proposto qualche giorno dopo i fatti avvenuti in Val Susa il 17 luglio quando, nel corso di un'ennesima manifestazione, alcuni facinorosi hanno lanciato dei petardi e commesso atti di violenza contro le Forze dell'ordine. Non si tratta di una cosa nuova, purtroppo, in Val di Susa e noi in quella, come in altre circostanze, abbiamo proposto un atto di solidarietà alle Forze dell'ordine che ogni giorno operano per la sicurezza e la legalità in Val Susa. Con questo ordine del giorno, quindi, impegniamo la Giunta regionale a condannare contestualmente ogni manifestazione violenta e contraria all'ordine pubblico avvenuta in Valle. Si tratta peraltro, di cose che non sono una novità in quest'Assemblea.
Elemento importante che aveva fatto pensare all'aprirsi di una nuova stagione era stato, in quei giorni, la dichiarazione della Sindaca di Torino Chiara Appendino che, dal suo ruolo istituzionale - penso doverosamente e apprezzabilmente -, aveva espresso la solidarietà alle Forze dell'ordine per questi fatti. Va da sé: la cosa sarebbe finita lì con un ordine del giorno votato qui in pochi minuti. Questa vicenda, però, ha scatenato le sensibilità di una parte di quest'Assemblea che ha deciso di presentare 30 o 40 ordini del giorno collegati.
Allora, Presidente, io credo che questo comportamento (che potrebbe tradursi in prassi) che, attraverso la presentazione di plurimi ordini del giorno che si pretende vengano collegati ad un primo depositato, di fatto mira a creare la situazione di impossibilità di discutere e votare su un argomento, sia condannabile. Dunque, io penso che discutere oggi delle dichiarazioni di solidarietà alle Forze dell'ordine per un fatto che è avvenuto in Val Susa il 17 luglio sia ampiamente, ormai, fuori tempo e fuori luogo. E penso che un certo atteggiamento del Gruppo consiliare 5 Stelle faccia di tutto per contribuire ad una caduta di prestigio di questa sede e del ruolo di questo Consiglio, perché quando si propone di dare "solidarietà agli animali", "solidarietà agli astrofili", "solidarietà per il recupero del sito archeologico della Maddalena", si affrontano tanti temi di per sé legittimi, ma introducendo collegamenti assolutamente fittizi.
Allora, Presidente, insistendo su questo punto, noi non vogliamo occupare quest'Aula in discussioni che rischiano di arrivare fuori tempo.
Però vogliamo sottolineare la pretestuosità di questo comportamento che crea un precedente pericoloso. Rivendichiamo che la prassi che si instaura oggi è una prassi che potrà essere utilizzata in futuro da qualsiasi altra forza politica per impedire la discussione d'un ordine del giorno, fatto che non era mai avvenuto in quest'Aula, ma instauriamo una prassi che permetterà, a qualsiasi Gruppo politico, di impedire la discussione di un documento creando altri ordini del giorno artatamente collegati, creando quindi un vulnus per la democraticità di questa assemblea.
Riteniamo, soprattutto questa è la cosa più gustosa Presidente, davvero curioso assistere a questa ennesima manifestazione dell'emergere di un Partito di lotte di governo. Un Partito che quando riesce brillantemente a conquistare un'amministrazione, come nel caso del Comune di Torino, riesce ad esprimere, come è dovuta, la solidarietà alle forze dell'ordine, ad avere atteggiamenti istituzionali, salvo poi, quando si trova nelle Aule di opposizione, cavalcare tutte le battaglie, anche più estremiste, anche a mostrare la solidarietà a coloro che si presentano alla manifestazione, di fronte alle forze dell'ordine, con maschere antigas (i miei colleghi di maschere antigas ne sanno qualcosa).
Noi non amiamo questa dicotomia, abbiamo apprezzato il Sindaco di Torino per le posizioni che ha assunto, mi chiedo se sia al corrente del comportamento che hanno i suoi colleghi in quest'Aula e, per quanto sarà possibile ad un Gruppo di persone che ha assunto rilevanti responsabilità nella nostra comunità cittadina, riuscire a fare, come direbbero i nostri antenati, il boia e l'impiccato. Riuscire a tenere due parti in commedia.
Presidente, come ho detto più volte nella Conferenza dei Capigruppo considero questa vicenda grave dal punto di vista procedurale; considero questa vicenda curiosa dal punto di vista politico perché rileva una doppiezza di un movimento che è servita brillantemente per conquistare voti a destra e a sinistra, dai centri sociali alle consorterie più elitarie dagli esponenti Consiglieri comunali che arrivano da impegni più movimentisti, a brillanti Assessori comunali che arrivano, dopo aver dato brillanti prove di sé all'interno dell'amministrazione regionale.
Assistiamo, quindi, ad una capacità di raccogliere a destra e a sinistra ad ampio spettro.
Questa cosa, Presidente, non ci piace. Abbiamo rispetto di quest'Aula e abbiamo troppo rispetto per costringere quest'Aula a discutere ore e ore di una serie di ordini del giorno che non hanno nessun collegamento, se non di tipo meramente formale e hanno costretto questa convocazione ad avere mezza pagina di ordini del giorno collegati artatamente. Per questi motivi noi dichiariamo la nostra disponibilità anzi, comunichiamo il ritiro del nostro ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Prendo atto del ritiro dell'ordine del giorno da parte del Gruppo del Partito Democratico. Ne prendo atto con rammarico perché ero pronto a votarlo, ad esprimere la solidarietà alle forze dell'ordine e a condannare i violenti che assaltano i cantieri. A fare tutto ciò che anche la Sindaca Appendino pare abbia fatto in Consiglio comunale a Torino. Mentre pare non lo vogliano fare in quest'Aula i Consiglieri del Movimento 5 Stelle. Un meccanismo da doppio forno che non condivido.
Tuttavia voglio che rimanga a verbale la ferma determinazione, da parte nostra, nel continuare a difendere le forze dell'ordine perché difendono la libertà dei cittadini, contro l'arroganza, la violenza e il sopruso di chi vuole urlare di più e di chi, sistematicamente, si organizza per tagliare le reti. Peraltro, un qualcosa che può essere quantificato in quasi 400 milioni. Sarebbe poi ora che, in questo Paese, chi rompe, paga. Sarebbe bene, quindi, che man mano vengano sanzionati anche economicamente tutti coloro che, in modo organizzato, per propaganda politica, prendano quel luogo come luogo di vacanze, così come ha dichiarato un parlamentare del Movimento 5 Stelle. Essendo un luogo di vacanze, quindi le vacanze si pagano, così come dovrebbe pagare chi rompe.
Mi rammarico che il Partito Democratico abbia ceduto alle intimidazioni degli astrologi, degli insetti e di tutti coloro che, in questo momento, si stanno muovendo in volo o sottoterra, a seconda della zona. Sono veramente rammaricato. Salvo che tutto questo faccia parte di quel patto citato dal Presidente questa mattina, di questo scoperto parto tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle che ha occupato un mesetto di dibattito nella Conferenza dei Capigruppo e poi con la scena spettacolare del Consiglio si prevedono il ritiro dell'ordine del girono.
Non so se il Movimento 5 Stelle mantiene gli ordini del giorno, perch alcuni sono molto interessati e saremmo disponibili a discuterne.



PRESIDENTE

Scusate, per il lavori d'Aula. Il Consigliere Gariglio ha ritirato l'ordine del giorno n. 829. Ho iscritti a parlare la Consigliera Gancia e il Consigliere Marrone e ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani.
Darei prima la parola alla Consigliera Frediani perché se la collega intende discutere di tutti gli atti di indirizzo, i colleghi possono intervenire non più sull'atto di indirizzo del Partito Democratico, ma esclusivamente sugli atti presentati dal Movimento 5 Stelle.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intanto mi riservo di consultare un attimo i colleghi per capire come procedere nella discussione e nel mantenimento dei nostri ordini del giorno.
Vorrei fare una premessa perché mi sembra che ci sia qualcosa di poco chiaro. Il Consigliere Gariglio ha detto..



PRESIDENTE

Scusi, solo per una questione regolamentare.
Il Consigliere Gariglio ha comunicato il ritiro dell'atto di indirizzo e adesso non è più possibile discutere sull'atto di indirizzo ritirato.
Lei, se vuole, posso sospendere la seduta per qualche minuto.



FREDIANI Francesca

Mi scusi, ma il Consigliere Pichetto su cosa è intervenuto? Per quale motivo ferma me e non il Consigliere Pichetto?



PRESIDENTE

Perché il Consigliere Pichetto è Presidente di Gruppo e assieme abbiamo discusso non una volta, ma più volte quale doveva essere lo svolgimento dell'Aula.
Detto ciò, può sicuramente parlare ma le dico che il tempo che deve dedicare alla risposta al Consigliere Gariglio, lo può tranquillamente occupare nell'illustrazione degli atti di indirizzo. Nonostante ciò le concedo un breve tempo per dare una risposta al Consigliere Gariglio, così come l'ho concessa al Consigliere Pichetto. Vi chiedo di dare un contributo di buon senso, almeno pari a quello che sto dando io.



FREDIANI Francesca

Parto dall'inizio. Il mio intervento era in merito a quanto illustrato dal Consigliere Gariglio. Dopodiché, come anticipato, mi riservo di consultare i Consiglieri per capire come intervenire sugli ordini del giorno successivi.
Sarò breve in questo mio intervento. Vorrei anzitutto chiarire ai Consiglieri - mi pare che non sia molto chiaro a tutti - che il Movimento 5 Stelle ha chiaramente scritto nel suo programma di essere contrario alla realizzazione della TAV. Chi si aspettava una nuova stagione per il fatto che abbiamo conquistato, con vostro sommo dispiacere, il Comune di Torino se ne faccia una ragione. Il Movimento 5 Stelle rimane contrario alla TAV a tutti i livelli: dal Comune più piccolo fino all'Europa.
Per fortuna siamo presenti a tutti i livelli per portare avanti, in modo coerente, questa nostra pozione, con tutti gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione. Fatevene una ragione anche di questo.
C'è qualcuno che ci ha votato e ci ha chiesto di essere qui per dire certe cose.
Parlando, poi, dell'autorevolezza del Consiglio regionale, vorrei ricordare al Presidente Gariglio che quasi un anno fa qualcuno ha presentato in quest'Aula un ordine del giorno con cui si chiedeva la condanna e la censura di un mio comportamento ritenuto riprovevole.
Il Presidente Chiamparino ricorderà che c'era stata una manifestazione in Piazza Castello: in quell'occasione si era inscenato un gioco, simile a tanti altri giochi che si organizzano in altre feste, dalla Festa dell'Unità a quant'altro. Il gioco consisteva nel tirare pericolosissime palline di carta appallottolate, per simulare il carbone, non rivolte al viso, ma dentro a dei sacchi che erano retti da alcune persone che portavano sul volto delle maschere di illustri sostenitori del progetto Alta Velocità. Per questi motivi, ho subito una censura da parte del Consiglio.
Dunque, se proprio vogliamo parlare di perdite di tempo e di come si può ridicolizzare un Consiglio, potremmo anche parlare della crema per le mani su un biglietto ferroviario che qualche collega Consigliere ha portato in quest'Aula. Ma non vorrei perdere troppo tempo.
Spiace un po', in realtà, vedere quanta ilarità abbiano suscitato nei colleghi gli ordini del giorno depositati. Faccio rilevare che non ci siamo trovati assolutamente in difficoltà di fronte all'ordine del giorno depositato di solidarietà alle forze dell'ordine rispetto ai fatti accaduti (mi riferisco ai petardi esplosi) davanti alle recinzioni del cantiere illegale in Clarea. Non eravamo in difficoltà perché abbiamo delle convinzioni e delle motivazioni molto solide alla base delle nostre posizioni e siamo qui per discuterne. Anzi, vorrei ringraziare il collega Gariglio: un po' mi dispiace che ritiri questo suo ordine del giorno perché mi dava per l'appunto l'occasione di poter parlare per circa 200 minuti - non è detto che non lo faccia, adesso vediamo se mantenere o meno i nostri atti di indirizzo - di alcune problematiche molto importanti problematiche che i valsusini (e non solo) e sempre più cittadini che vivono nel nostro Paese chiedono di portare in quest'Aula.
Perché, in realtà, in quest'Aula non si è mai parlato seriamente dell'oggetto di questi ordini del giorno che abbiamo presentato, né di molti altri temi che sicuramente stanno più a cuore ai cittadini di molti altri che trattiamo abitualmente durante le nostre sedute. Ovviamente avr modo di illustrarli (vediamo cosa decideremo coi colleghi), ma visto che quello che ha suscitato più ilarità è l'ordine del giorno relativo agli "astrofili", che non sono astrologi né astronomi (chiunque abbia studiato un po' di greco ne conosce la differenza, non sto certo qui a fare la maestria), farò alcune considerazioni proprio su quest'ultimo.
Questo ordine del giorno andava proprio a rappresentare il problema dell'inquinamento luminoso che si verifica a seguito dell'installazione di un cantiere grande ed invasivo come quello che abbiamo in Val Clarea. Tra l'altro, vorrei suggerire a tutti i Consiglieri di visitarlo, verso sera: magari non di notte, perché poi rischiate di trovarvi di fronte il Nucleo Pintoni Attivi non armati - ribadisco "non armati": lo dico a favore dei giornalisti - che non sono il Nucleo Pintoni Armati, com'è stato riportato su alcune testate. Sono semplicemente degli anziani e dei pensionati che vanno a passeggiare vicino alle reti, organizzano aperitivi e fanno presenza davanti alle reti. Magari unitevi a questi aperitivi, così potrete verificare da soli quanto il cantiere abbia danneggiato la vita della fauna intorno ai boschi (anzi, ex boschi) della Maddalena.
Vorrei ancora dire - poi concludo, per non rubare troppo tempo - che l'Osservatorio Astrofili Segusini, che è un'associazione non di persone che non hanno nulla da fare, ma un'associazione molto seria, si riuniva molto spesso nelle zone dove adesso è presente il cantiere e organizzava delle serate interessantissime di osservazione delle stelle e del nostro bellissimo cielo. Adesso, purtroppo, non può più farlo per la presenza di questo cantiere che disturba con un pesantissimo inquinamento luminoso. Tra l'altro, l'Osservatorio Pognant di Bussoleno è inserito nella legge regionale come luogo da proteggere ed è uno dei 600 Osservatori riconosciuti dalla NASA (sono 600 in tutto il mondo!).
È presente anche un secondo Osservatorio nel Castello di Susa, che è riconosciuto dalla Soprintendenza.
Questo ordine del giorno è solo un esempio: ho preso quello che faceva più sorridere, tra le storpiature e le battutine dei colleghi.
Io vi chiedo di non sottovalutare il contenuto degli atti di indirizzo presentati, perché sono tematiche importanti, di cui, prima o poi, i cittadini vi chiederanno conto. E allora, quando faremo il conto dei danni, vedremo chi dovrà risarcire chi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Intendo cominciare con un profondo rammarico per aver visto il Capogruppo del Partito Democratico, Davide Gariglio, cedere, dopo settimane di pantomime che incastravano i Consigli regionali portando quest'Assemblea a sciogliersi in orari quasi primo-pomeridiani, neanche tardo-pomeridiani per non affrontare il tema, e poi concludere tutta questa vicenda con il ritiro di questo ordine del giorno. Voglio sperare che non abbia ben compreso il significato inequivocabile e politico di questo ritiro, ossia rinunciare al fatto che questa Assemblea esprima solidarietà alle forze dell'ordine che vengono costantemente e violentemente aggredite solo perch svolgono il proprio lavoro a tutela di un sito strategico per lo sviluppo infrastrutturali del nostro territorio.
Sinceramente, non ritengo che l'intervento dei colleghi del Movimento 5 Stelle abbia portato gradi elementi di novità: siamo abituati alla loro posizione. Poi possiamo anche fingere di credere a questa narrazione fantastica e fiabesca per cui il Movimento No TAV sia costituito esclusivamente da boy scout e da famigliole e che quindi, evidentemente, le pietre sulla testa degli operai che lavorano lì o sugli Agenti di Polizia arrivino da qualche alieno sedizioso di qualche trama di servizi deviati o che, invece, gli incendi ai boschi in concomitanza di ogni manifestazione No TAV ostile al cantiere magari vengano appiccati - anche lì - da qualche "folletto" dei boschi della Valsusa o dalle stesse forze dell'ordine.
Perché se si dovesse dar retta a questa narrazione fantastica, si dovrebbe pensare che, in realtà, nella classe politica, ma soprattutto nelle forze dell'ordine che sono al di fuori della politica, non si cova nessun altro desiderio se non la devastazione e il saccheggio di quella parte di Valsusa che, peraltro, sta sotto al passaggio dell'autostrada (anche questo particolare, ogni tanto, bisognerebbe ricordarlo, per tornare tutti sul pianeta Terra!).
Io mi limito a fare questa considerazione: Partito Democratico, avevate meritato il plauso di porre un tema di civiltà e non un tema di divisione politica; adesso conquistate il demerito di aver ceduto a questo banalissimo ricatto d'aula - ve lo dice uno che di ostruzionismo soprattutto in Comune, ne ha fatto parecchio (qua le regole lo rendono più difficoltoso) - e vi siate fatti incastrare in un ostruzionismo di atti di indirizzo incredibile, dimostrando che, evidentemente, non tenevate tanto a questo indirizzo. Perché se cedete solo per evitare un'ora di dibattito. Se certi indirizzi non vi stanno a cuore, non presentateli! Al Capogruppo Gariglio mi limito a dire che lo ripresenterò io: ripartirà, dunque, tutta questa pantomima; lo dico anche agli esponenti del Movimento 5 Stelle, in modo che abbiano ulteriori elementi di valutazione per il ritiro o meno di tutti i loro atti di indirizzo per tutte queste categorie pesantemente vessate - lo stiamo scoprendo dalla Consigliera Frediani - e calpestate nei propri diritti civili per colpa del cantiere TAV.
Solo un passaggio condivido di quanto hanno detto i colleghi del Movimento 5 Stelle: non è la prima volta che si discute di TAV o di scontri o di problemi di ordine pubblico relativi alla TAV.
Mi chiedo, allora, perché tutto questo nervosismo proprio questa volta e non nelle scorse volte, da parte del Movimento 5 Stelle.
Perché voi non siete in imbarazzo per il fatto che si discuta di TAV, e non siete neanche in imbarazzo per il fatto che si discuta di forze dell'ordine. Siete in imbarazzo per il fatto che si discute della vostra Sindaca Appendino e di un oggettivo cambio di indirizzo che ha sviluppato rispetto ai suoi percorsi movimentisti NO TAV.
Perché, evidentemente, siete rimasti scornati dal fatto che la Sindaca Appendino e Versaci abbiano espresso quella solidarietà che voi vi ostinate a non rendere politicamente in questo ruolo. Siete imbarazzati dal dover formalizzare una divaricazione di linea, una frattura politica tra i 5 Stelle di governo in Comune e i 5 Stelle di opposizione in Regione. Quindi state impantanando quest'Aula con queste buffonate da tre Consigli.



(Commenti dai banchi del Movimento 5 Stelle)



MARRONE Maurizio

Sì, voi! Assolutamente sì!



(Commenti dai banchi del Movimento 5 Stelle)



MARRONE Maurizio

Il Consigliere Gariglio l'ha pure ritirato, per cui vi ha accontentati ha ceduto alle vostre pressioni. Io sto solo sottolineando politicamente che qui l'imbarazzo non è la TAV e non sono le forze dell'ordine che difendono la TAV, ma il fatto che i 5 Stelle, ogni volta che vanno a governare qualcosa - l'abbiamo visto sugli inceneritori in altre realtà e lo vediamo da noi in Regione - cambiano linea politica.
I 5 stelle l'hanno fatto nella città di Torino sulla Città della Salute e lo stanno facendo forse addirittura su corso Grosseto. Purtroppo, per loro ma non per la città, gli indirizzi che spesso si manifestano in campagna elettorale da parte di questa realtà politica non vengono mantenuti; lo dimostra il fatto che, al di là della solidarietà dovuta istituzionalmente alle forze dell'ordine da parte di Appendino, non c'è stato nessun concreto gesto politico di discontinuità rispetto al percorso della TAV, se non una generica auto deresponsabilizzazione dicendo che spetta al Governo.
Quindi, a me sembra che, ogni volta che il Movimento 5 Stelle occupa una posizione di potere, semplicemente poi dichiara la propria incompetenza a decidere, ribaltando su altre autorità l'onere di assumere delle decisioni strategiche e strutturali, quando questa responsabilità arriva.
Quando la Consigliera Frediani ribadiva la coerenza a tutti i livelli della linea no TAV, delle origini del Movimento 5 Stelle, io avevo difficoltà a capire se parlava a noi, alla cittadinanza o a loro stessi. Ho avuto questo dubbio sinceramente.
Forse state cercando di auto convincervi del fatto che sia rimasta questa linea così rigida e l'impressione che ho è che, alla fine, tutta questa battaglia istituzionale no TAV al momento si riduca al Senatore Scibona che ogni tanto cerca di regalare qualche foulard o spilletta no TAV al Presidente della Repubblica o a qualche altro vertice istituzionale.
Se invece mi sto sbagliando lo vedremo, ma non credo che il polso della rigidità ideologica o politica del Movimento 5 Stelle sulla TAV si misuri sull'impedire un atto dovuto di civiltà e di solidarietà a delle forze dell'ordine che sono state colpite mentre eseguivano il proprio dovere.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Credo che oggi in quest'Aula si sancisca definitivamente l'unione o comunque un patto del Nazareno tutto torinese di cui si aveva già avuto sentore innanzitutto - ma lo dico senza giudizio assoluto sulle persone dalla nomina dell'Assessore al bilancio, dottor Rolando e poi, in continuità con il sistema Torino, dalla nomina all'IREN del commercialista Edoardo Aschieri - che è stata la prima nomina della sindaca Appendino nomina che è passata inosservata ed assolutamente poco visibile sul web. E' una delle nomine più importanti e potrei continuare con altre situazioni.
E' quindi chiaro come questo patto continui e come si sia prodigato moltissimo anche il Presidente per far sì che il Capogruppo Gariglio ritirasse questo ordine del giorno, ma credo che oggi quello che conti sia il dato politico. Governare non è fare protesta ed è chiaro che ci si accoda al sistema Torino in tutto e per tutto.
Io esprimo oggi la mia solidarietà, invece, visto che c'era un lungo elenco di solidarietà, ai colleghi "grillini" che, in qualche modo, ci avevano creduto e capisco e comprendo la loro amarezza e direi anche il loro imbarazzo.



PRESIDENTE

Relativamente all'ordine del giorno n. 829 del Consigliere Gariglio ed altri e agli ordini del giorno presentati dal Movimento 5 Stelle, preciso che essendo stato ritirato dai proponenti l'ordine del giorno n. 829 decade l'attrazione degli altri ordini del giorno; pertanto, tali atti di indirizzo non possono essere più trattati nella giornata odierna.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame ordine del giorno n. 799 presentato dai Consiglieri Andrissi Batzella, Bertola e Mighetti, inerente a "Interventi per la situazione ambientale in Valledora" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 799, avente ad oggetto "Interventi per la situazione ambientale in Valledora", presentato dai Consiglieri Andrissi, Batzella, Bertola e Mighetti, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Posso chiedere di discutere un momento con alcuni Consiglieri del PD? Lo chiedo perché so che volevano fare un'integrazione.



PRESIDENTE

Non c'è l'Assessore, quindi rimane a verbale che questo sarà il primo punto all'o.d.g. della prossima seduta.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Esame ordine del giorno n. 872 presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Ruffino, inerente a "Richiesta al Governo di trattenere dal contributo italiano al bilancio UE le risorse necessarie alla ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016 e alla messa in sicurezza sismica ed idrogeologica dell'intero territorio nazionale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 872, avente ad oggetto "Richiesta al Governo di trattenere dal contributo italiano al bilancio UE le risorse necessarie alla ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016 e alla messa in sicurezza sismica ed idrogeologica dell'intero territorio nazionale", presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno ovviamente ha preso spunto anche dal terremoto che nel mese di agosto, ha colpito il centro Italia, ma soprattutto prende spunto da una considerazione. Se qualcuno di noi in una cartina dell'Unione Europea guardasse quelle che sono le aree ad alta densità sismica, si renderebbe conto che il problema dei terremoti e della prevenzione sismica è un aspetto che riguarda esclusivamente l'Italia e la Grecia. Infatti nelle definizioni delle cartine c'è un aspetto di colore, quindi dall'arancione in poi sono le zone in cui vi è il rischio che un terremoto possa provocare danni alle case e, come in questo caso, anche danni mortali. Questo aspetto riguarda esclusivamente due Stati. Riguardando esclusivamente due Stati non è all'attenzione delle politiche europee.
Per cui se sulle prevenzioni o se sugli interventi di altra natura vi sono delle direttive - ad esempio, la classificazione energetica che poco ha a che fare con la tutela di vite umane, ma riguarda una serie di obblighi che le Direttive Europee hanno imposto sull'edificazione di nuove case - non vi è, da un punto di vista europeo, alcun tipo di Direttiva (salvo quelle che hanno dato le norme nazionali) che preveda questo tipo di attività.
Il Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, Arnaldo Zambiano, ha sottolineatola difficoltà a fare comprendere ai nostri partner europei l'importanza dell'aspetto sismico. Non a caso a Bruxelles si dà più peso al tema del risparmio energetico che non alla messa in sicurezza degli edifici; ciò accade perché il problema è percepito come marginale, dal momento che riguarda essenzialmente due paesi del sud Europa, noi e la Grecia.
Invece, noi crediamo che sia indispensabile e necessario un grande piano di manutenzione nazionale che non intervenga soltanto, come ormai siamo abituati a vedere, nelle situazioni in cui il sisma ha già provocato i danni, ma precedentemente. E' sufficiente vedere la differenza - per carità, il sisma non ha compito allo stesso modo - dei danni causati alle popolazioni, non tanto e solo agli edifici nei tre comuni maggiormente colpiti, oppure nei comuni umbri che erano già stati oggetti del terremoto del 1997. In quei comuni dove già avevano adeguato le abitazioni non soltanto con certificazioni, ma con costruzioni antisismiche, non si è verificato neppure un decesso, anche se, certo, molti edifici sono inagibili e gli edifici sono stati interessati dal sisma.
Il Piano di Manutenzione Nazionale ammonterebbe a circa tre miliardi di euro (parlo di un primo piano nazionale), che, sostanzialmente, è una cifra inferiore a quella che l'Italia ogni anno lascia in Europa, cioè l'Italia versa molto di più all'Unione Europea di quanto riceve.
Nel 2014, secondo le ultime pubblicazioni del MEF, l'Italia complessivamente, ha versato all'Unione Europea 7,3 miliardi di euro in più di quanto arrivato alle Regioni italiane o allo Stato. Dal 2000 al 2014, lo sbilancio tra ciò che l'Italia ha trasferito all'Unione Europea e ciò che l'Unione Europea ha trasferito all'Italia è di 72 miliardi.
Per cui, il nostro ordine del giorno chiede che: in sede europea si concordi che siano esclusi dal Patto di Stabilità e da tutti i conteggi relativi ai vincoli europei non solo i finanziamenti necessari a fronteggiare l'emergenza immediata del sisma, ma anche quelli indispensabili per la ricostruzione delle zone terremotate e per le opere di prevenzione sulle aree; sia stabilito che le risorse indispensabili siano sottratte dal prossimo contributo annuale dell'Italia al bilancio dell'Unione Europea.
Poi, vi sono altri aspetti che i colleghi hanno letto, ma noi crediamo che questi siano gli aspetti fondamentali per fare in modo che vi siano le risorse, che altrimenti non vi sarebbero se non nell'emergenza, per non solo consentire una ricostruzione ma - come i Sindaci dei comuni terremotati dicono riprendendo non solo uno slogan, ma una intelligente modalità ricostruttiva adottata in Friuli dopo il 1976 - com'era e dov'era con la stessa modalità ricostruttiva - ovviamente, non da un punto di vista ingegneristico, ma da un punto di vista dell'aspetto estetico delle case e degli edifici, come apparivano prima e nello stesso luogo dov'erano prima.
Per un grande piano di intervento sismico occorrono le risorse, faccio l'esempio: questa regione ha una parte del suo territorio (la zona del pinerolese) dove quasi il 70% delle scuole non ha il certificato antisismico e noi non abbiamo neanche le risorse, né lo Stato le trasferisce, per fare in modo che quelle scuole si mettano a norma rispetto a quanto la stessa normativa dello Stato prevede. Quindi, crediamo che questo ordine del giorno sia stato in qualche modo certamente sollecitato da quanto avvenuto il 24 agosto, ma abbia un respiro che non vada esclusivamente alla ricostruzione, il tema è di carattere più generale e riguarda il nostro Paese. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Chiedo se ci sono interventi sull'ordine del giorno n. 872.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Non c'è l'Assessore competente in materia, ma proviamo a posizionarci da un punto di vista politico in questa discussione su un documento che riteniamo assolutamente importante, anche utile ad una riflessione per quanto riguarda il presente e il futuro dell'Europa. Ha ragione il collega Vignale...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, è difficile parlare in questo modo in Aula purtroppo l'acustica lascia un po' desiderare.
Secondo la regola, è severamente sostare nell'emiciclo, e vale per tutti, cioè dovrei riprendere qualsiasi Consigliere che sosta in piedi nell'emiciclo. Grazie, siete stati molto gentili.
Do nuovamente la parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Ha ragione il collega Vignale quando pone una questione che viene prima di molte altre, cioè la sicurezza su tutti i territori italiani, con particolare attenzione al Piemonte; la sicurezza dipende anche dalle risorse che noi mettiamo a disposizione per la tutela dei territori stessi da un punto di vista idrogeologico.
E' evidente che le comunità, le istituzioni e i Comuni non sono in grado di far fronte da soli alla copertura dei costi per gli interventi di importanza evidente, tanto meno le Regioni, in questo caso la Regione Piemonte, ma, ad essere sinceri, sappiamo molto bene che, per come sono strutturate le finanze pubbliche, nemmeno l'Italia, con un grande piano di opere pubbliche di straordinaria importanza - non faccio riferimento alle opere pubbliche trattate nei punti precedenti, ma alla messa in sicurezza del territorio - sarebbe in grado da sola con le sue finanze, per le dinamiche tuttora in vigore, di coprire i costi di tali opere.
Quindi, ben venga un nuovo ragionamento sulle relazioni con l'Europa un'Europa che segna un punto oggi, un'Europa che ha la necessità anche di cambiare rotta. Ognuno porta una parola nella discussione che riguarda l'Europa che verrà. Oggi, in questa discussione noi vorremmo richiamare il termine "collaborazione", che porta con sé la necessità di approfondire in tutte le politiche che riguardano le dimensioni europee e internazionali un nuovo modo di stare insieme. Quindi, come dire, la richiesta anche del Presidente del Consiglio dei Ministri di deviare le traiettorie delle politiche comunitarie, in qualche modo, va sostenuta.
Noi in gran parte delle righe presentate in questo documento rileviamo il sostegno non all'azione di Governo - non voglio prendere in giro nessuno ma alla necessità di far sì che l'Italia e il suo Governo aiutino una nuova discussione nella dimensione europea di collaborazione tra Stati che va oltre la politica, che riguarda la moneta unica e i flussi finanziari.
Se questo è il senso, siamo d'accordo nel far sì che, nei flussi finanziari che viaggiano tra l'Italia e la Comunità europea, si trovino le ragioni per lasciare, sul territorio italiano, i fondi per le opere necessarie ed indispensabili per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto. Ma non soltanto quelle aree, molte altre.
Per votare a favore, nell'ultimo minuto che mi resta, chiedo trenta secondi di sospensione per chiedere al Consigliere Vignale se è d'accordo nell'eliminare alcune righe, soprattutto nel finale del testo.



PRESIDENTE

Va bene.
La seduta è sospesa pochi secondi.



(La seduta, sospesa alle ore 12.57 riprende alle ore 12.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Sostanzialmente manteniamo l'ordine del giorno così com'è, cassando l'ultimo punto del deliberato, dalle parole "ove" fino alla fine.



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 872, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



MOTTA ANGELA



(I lavori proseguono alle ore 13.03 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica - Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 1236 presentata dal Consigliere Monaco, inerente a "Sconti trasporto pubblico per gli studenti" (ritirata)


PRESIDENTE

Ricordo a tutti i Consiglieri che l'interrogazione a risposta immediata n. 1236 è stata ritirata.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Interrogazione a risposta immediata n. 1238 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Quali soluzioni per Eurofidi"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1238, presentata dal Consigliere Grimaldi, che ha la parola per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Velocissimo.
Come lei sa, la scorsa settimana abbiamo audito il CdA di Eurofidi mentre ovviamente in questa fase delicata procede l'inchiesta per chiarire anche le ragioni del dissesto finanziario che ha colpito la società e si stanno esaminando i bilanci degli ultimi anni.
L'ho detto la settimana scorsa: credo che su Eurofidi sia inutile fare gli investigatori fuori tempo massimo e continuare con una polemica che tra l'altro, non ci porta lontano. E' invece il momento di trovare soluzioni utili affinché questa storia non diventi una tragedia, certo per le tante imprese, certo per una storia di know out importante, ma soprattutto per i tanti dipendenti che ci lavorano.
Come sapete, il consorzio è partecipato al 19% dalla Regione, oggi in liquidazione, con gravi conseguenze, innanzitutto per circa cento dipendenti che, tra l'altro, abbiamo ricevuto in Consiglio e che presto audiremo.
Come abbiamo sottolineato, la messa in liquidazione di Eurofidi rischia di avere un forte e dannoso impatto sulle imprese piemontesi e sul tessuto.
Ovviamente, secondo il consorzio - lo diceva anche l'Assessore - la complessità della compagine azionaria ha impedito un rilancio, di fatto della società che implicava un aumento di capitale per il piano presentato dal CdA prima della liquidazione.
Il CdA, però, la scorsa settimana ha aperto uno scenario di ripartire con un soggetto, una new-co, sebbene - forse lo diceva anche l'Assessora implicitamente - ciò comporterebbe una semplificazione del modello azionario e, infine, ci sarebbe molta difficoltà a replicare lo stesse schema.
Infine, se ho capito bene, ci sarebbe una terza via, cioè la cessione di un ramo d'azienda o, in qualche modo, la possibilità di rilevare delle attività, da parte di un soggetto istituzionale come Finpiemonte, che tra l'altro sta facendo richiesta alla Banca d'Italia, da tanto, per essere accreditato tra i soggetti.
Adesso forse è troppo presto per formulare quest'ipotesi e per sciogliere questo dubbio, ma il senso del question time è di capire se giuridicamente sta in piedi, cioè se anche le nostre ipotesi, le ipotesi che stanno paventando alcuni o che stiamo discutendo in Commissione, sono effettivamente realistiche; se la legge lo consente - io lo dicevo: questa è una verifica che secondo me occorre fare - e se, affianco di una liquidazione ordinata, come l'ha chiamata l'Assessore nella scorsa seduta c'è effettivamente una via di uscita, uno spiraglio per le numerose attività che svolge Eurofidi, per quel know out, ma, soprattutto, per quei lavoratori che nelle prossime ore ci chiederanno ancora una chance per Eurofidi e per quello che è stato il loro lavoro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Risponde l'Assessora De Santis.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora ai rapporti con società a partecipazione regionale Grazie, Presidente, e grazie Consigliere Grimaldi.
Non posso che condividere le preoccupazioni espresse dal Consigliere Grimaldi - l'ho detto ampiamente in quest'Aula - rispetto al futuro dei dipendenti di Eurofidi ed anche rispetto al fatto che la Regione si riconosce un impegno specifico per far sì che le loro professionalità siano salvaguardate.
Ringrazio il Consigliere Grimaldi anche per aver richiamato il sentiero sul quale ci muoviamo, cercando di risolvere questa vicenda. Questo sentiero è dato, da un lato, dalle norme di livello nazionale (la Legge Madia in primo luogo, anche se, in realtà, la Legge Madia riprende e riassume una serie di cose che c'erano già da prima, ma comunque le specifica ulteriormente) e, dall'altro, dal procedimento in corso di riconoscimento di Finpiemonte come intermediario finanziario sorvegliato ai sensi del Nuovo Testo Unico Bancario, da Banca d'Italia.
Questo percorso di riconoscimento è legato anche alla validazione, da parte di Banca d'Italia, di un piano industriale di Finpiemonte.
Questi sono i paletti che ci sono in questo momento e dei quali dobbiamo tenere conto. All'interno di questi paletti stiamo facendo riflessioni e approfondimenti per capire in che modo possiamo, direttamente o tramite la nostra partecipata - Finpiemonte Spa - favorire dei processi di ricollocazione dei dipendenti di Eurofidi e di utilizzo delle professionalità che loro hanno sviluppato.
Si tratta, tuttavia - appunto - di approfondimenti complessi, tuttora in corso e sui quali - come avevo già detto la settimana scorsa - non mancherò di riferire al Consiglio, non appena avremo in mano delle ipotesi di lavoro che, però - devo dire - sono davvero veramente complicate. A mio parere, vengono molto semplificate (un po', forse, colpevolmente semplificate) in ciò che si legge in questi giorni sui giornali, perché non è un percorso né semplice né scontato.
Dopodiché, ci dobbiamo provare e ci stiamo provando. Non appena saremo in grado di riferire al Consiglio, lo farò.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione a risposta immediata n. 1237 presentata dal Consigliere Graglia, inerente a "Grave moria del kiwi in Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1237 presentata dal Consigliere Graglia, che ha la parola per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Ne abbiamo appena parlato con l'Assessore: è un problema che si evidenzia soprattutto nel saluzzese e che da un paio di anni colpisce le piante di kiwi. Quest'anno, però, sembra ci sia stata un'esplosione di moria delle piante.
Sì tratta di un problema molto importante, perché la coltivazione dei kiwi rappresenta un aspetto economico rilevante per la zona. In Piemonte si parla di 85.000 tonnellate di kiwi e 4.500 ettari di terreno. Dopo il Lazio, siamo la seconda regione italiana per produzione.
Succede che, anche nel giro di pochi giorni, la pianta del kiwi muore e marcisce. La cosa interessante è che vengono colpite sia le piante giovani sia quelle vecchie.
I produttori non chiedono, nel caso specifico, dei soldi per il danno ma lo stanziamento di qualche fondo per capire le reali cause di questa malattia, essendo anche disponibili - avendo compreso il problema - ad estirpare le piantagioni e introdurre nuovi alberi da frutta.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero, per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Consigliere Graglia, con il quale ho già avuto modo di scambiare due parole.
Consigliere Graglia, le lascerò tutta la documentazione, ma ci tengo a dire che questo fenomeno ha inizio nel veronese, nel 2112, e arriva in Piemonte nel 2015, prima nella zona del vercellese, di Borgo d'Ale.
Naturalmente, l'abbiamo sempre seguito con il settore fitosanitario.
In particolare, quest'anno, la fondazione Agrion, che nasce per la ricerca in agricoltura ed anche come trasformazione di Creso - il Centro di ricerche in frutticoltura - ha effettuato degli studi insieme all'Università, naturalmente insieme ai tecnici delle organizzazioni agricole e con gli agricoltori.
L'esito di questi studi ci porta a dire che non si tratta di una malattia specifica, di una batteriosi o quant'altro, ma (le leggo un passo perché questo non saprei recitarlo a memoria) "asfissia radicale ed eccessi di temperatura causano eccessi di etilene e acido abscissico che, a loro volta, provocano la caduta precoce delle foglie.", ecc. Cioè, un insieme di condizioni che porta questi impianti di kiwi ad avere tale sintomatologia.
Credo quindi ci sia molto da lavorare.
Le allego - se mi permette - la pubblicazione della fondazione Agrion (naturalmente è disponibile a tutti) che ha scritto una monografia su questo tema, in cui ritengo siano molto ben spiegate quali sono le attività che bisogna mettere in atto quando c'è il rischio che si verifichi questa problematica.
Naturalmente, in natura nulla è scientifico e matematico, quindi è possibile che ci siano più sfumature di questa situazione.
Questo, ad oggi, è quanto ci è dato sapere.
L'interrogazione faceva riferimento ad una misura sul PSR, che ha inserito il Veneto. Tale misura ha avuto una scarsa adesione, perch richiede il 30% di danno aziendale, che è una condizione che - per fortuna non si verifica normalmente.
Non abbiamo preclusioni e stiamo pensando di adottare qualche soluzione di questo genere. Naturalmente, in agricoltura tutto è condizionato dalle regole dell'Unione Europea, che consentono di dare degli aiuti solo entro certi parametri.
Pertanto, per ora, ci stiamo concentrando molto, anche con risorse, per fare la ricerca e capire bene quali sono le cause di questo fenomeno.


Argomento: Nomine - Agricoltura biologica

Interrogazione a risposta immediata n. 1240 presentata dalla Consigliera Gancia, inerente a "Nomina nuovo Direttore ARPEA"


PRESIDENTE

Esaminiamo la risposta immediata n. 1240 presentata dalla Consigliera Gancia.
La parola alla Consigliera Gancia, per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Considerato che, con la DGR del 4 luglio, la Giunta regionale ha accettato le dimissioni del Direttore di ARPEA, tra l'altro presentate dopo solo sei mesi dalla sua nomina, e appurato che il termine ultimo per la presentazione delle candidature è scaduto alle ore 12 del 21 luglio 2016 constatato che dopo due mesi di scadenza del bando la funzione direttiva continua ad essere esercitata dal dirigente dimissionario; valutato che il protrarsi di tale incertezza potrebbe avere delle ripercussioni sull'attività dell'organismo pagatore e quindi relativi danni alle aziende agricole piemontesi, si interroga l'Assessore competente per sapere quante domande siano pervenute a seguito dell'assoluzione pubblica e in primo luogo quali siano le motivazioni di questo ritardo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Gancia per l'informativa, che poi le lascio anche in forma scritta. Non sto a ricalcare quello che ha già detto lei.
Noi abbiamo avuto questo iter, dopodiché - naturalmente - si possono vedere le candidature, fisicamente, sul Bollettino Ufficiale n. 33 del 18 agosto 2016. Sono perfettamente elencate.
Il motivo per cui abbiamo avuto un po' di ritardo è perché, in data 11 agosto, è pervenuta alla Direzione la richiesta di riesame, in autotutela della propria domanda, da parte di un candidato che non era stato ammesso.
C'è stato un percorso: questa mattina c'è stata l'udienza e domani mattina verrà presentata la sentenza del tribunale amministrativo. Con la Direzione, abbiamo concordato di attendere questa sentenza, perché, nel caso avessimo proceduto ed il tribunale avesse chiesto di riammettere all'esame un curriculum, avremmo dovuto annullare l'atto e ripartire.
Pertanto, avuta la sentenza sapremo se dovremo esaminare i curricula a disposizione oppure uno in più, dopodiché provvederemo alla nomina.
Volevo però ricordare - a questo tengo - che noi abbiamo un Direttore che svolge le funzioni, perché è pagato per svolgere quelle funzioni quindi non ci devono essere - e l'ho verificato di persona, non più tardi di ieri - problematiche dovute alla Direzione, perché noi abbiamo una Direzione in questo momento e non siamo senza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione a risposta immediata n. 1239, presentata dalla Consigliera Ruffino, avente ad oggetto "Assegnazioni supplementari di carburante ammesso ad agevolazione fiscale in agricoltura per le operazioni irrigue resesi necessarie a seguito di fenomeni di siccità" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che l'interrogazione n. 1239, presentata dalla Consigliera Ruffino, avente ad oggetto "Assegnazioni supplementari di carburante ammesso ad agevolazione fiscale in agricoltura per le operazioni irrigue resesi necessarie a seguito di fenomeni di siccità", verrà fornita in forma scritta.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 13.19 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



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