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Dettaglio seduta n.17 del 28/10/14 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(I lavori iniziano alle ore 14.32 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 121 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Incidente nell'area Eurex di Saluggia"

Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 125 presentata dal Consigliere Corgnati, inerente a "Sversamento di acqua radioattiva nell'area Eurex di Saluggia"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
121, presentata dal Consigliere Grimaldi, e congiuntamente l'interrogazione a risposta immediata n. 125, presentata dal Consigliere Valmaggia, che tratta lo stesso argomento.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'interrogazione n. 121.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come ho scritto nell'interrogazione, dall'inizio del 2013 sono in corso, presso l'impianto Eurex, attività di caratterizzazione radiologica e cernita di rifiuti radioattivi a bassa attività, stoccati in 14 container da 38 metri cubi ciascuno, provenienti dallo smantellamento condotto, negli anni '90, nell'Impianto di Fabbricazione Elementi di Combustibile di Saluggia.
Non sto qui a ribadire cose già note: l'appalto è stato assegnato da Sogin a Nucleco nel 2009.
Come avrete letto, abbiamo appreso dagli organi di stampa che, durante la movimentazione di uno dei container presenti nel sito Eurex di Saluggia è avvenuto un evento anomalo di sversamento di qualche decina di litri di liquido acquoso, consistente principalmente in acqua piovana infiltratasi probabilmente dalla copertura del container stesso, durante il periodo di stoccaggio.
Poiché questa vicenda l'abbiamo appresa ai primi di ottobre e pertanto il sopralluogo di ISPRA e ARPA Piemonte è avvenuto soltanto l'8 ottobre, a fronte dell'incidente accorso il 25 settembre, chiediamo se i rilievi emersi dal sopralluogo siano in linea con quanto dichiarato da Sogin ovvero che le analisi effettuate sui campioni di asfalto raccolti nel punto interessato dallo sversamento, posto che sono passati otto giorni, hanno evidenziato traccia di limitata (così c'è scritto) contaminazione residua da solo uranio e che l'evento pare non abbia determinato alcuna conseguenza radiologica per l'ambiente, la popolazione circostante e i lavoratori impegnati nell'operazione.
Ricordo al Presidente che noi abbiamo dato mandato alla Commissione consiliare di avviare una serie di audizioni e sopralluoghi, al fine di raccogliere maggiori informazioni sullo stato avanzamento lavori della denuclearizzazione del Piemonte. Lo dico, non solo perché l'Assessorato all'ambiente è impegnato in quest'operazione, ma anche perché tutti i Consiglieri, a partire da quelli presenti sul territorio, hanno assunto l'impegno di monitorare lo stato della denuclearizzazione.
Spero che risolveremo questo punto specifico anche per capire qual è il contatto diretto con l'ISPLA e con l'ARPA e qual è il ruolo dei laboratori dell'ARPA.
Inoltre, poiché è presente anche il Presidente Chiamparino, ribadisco la necessità del confronto con il Governo per addivenire ad un sito nazionale di stoccaggio, anche e proprio per evitare questo tipo di inconvenienti che rischiano di mettere in non sicurezza il nostro territorio e di continuare a far sì che quest'ombra nucleare non vada via dalla nostra regione. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Corgnati, la sua interrogazione riguarda lo stesso argomento. Vuole illustrarla anche lei, così l'Assessore Valmaggia risponde ad entrambi? Prego, Consigliere Corgnati; ne ha facoltà.



CORGNATI Giovanni

Va bene, così ci portiamo avanti con il lavoro, visto che siamo operativi e non facciamo solo chiacchiere! Ho voluto presentare quest'interrogazione a risposta immediata riguardante lo stesso argomento, in quanto, abitando in un paese confinante con Saluggia, il problema mi tocca da vicino e lo conosco da parecchio tempo.
Il concetto è un po' quello che spiegava il Consigliere Grimaldi, ma tralasciando quanto ha detto il collega (la sintesi è quella), vorrei capire e chiedere come si può immaginare che in un sito di stoccaggio così pericoloso, sia potuta accadere una cosa simile (pare sia entrata dell'acqua nei container).
La domanda che rivolgo, pertanto, è come sia potuto accadere tale episodio, considerato che si tratta di un sito che dovrebbe essere costantemente e accuratamente monitorato e vigilato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Ringrazio i due proponenti delle interrogazioni, poiché mi permettono di chiarire almeno quello che è successo in quel di Saluggia.
Per Saluggia c'è un Piano Operativo per i rifiuti contenenti esclusivamente uranio arricchito a circa il 2%, approvato dall'ISPRA, che prevede la loro caratterizzazione e le operazioni propedeutiche all'invio presso l'impianto di Casaggia (Roma), per il condizionamento.
E' successo quello che diceva il Consigliere Grimaldi: il 25 settembre nel corso delle operazioni di movimentazione di uno di questi container c'è stato uno sversamento di qualche decina di litri di liquido contaminato da uranio sul piazzale. La Sogin ha dato comunicazione dell'evento esclusivamente a ISPRA il 30 settembre (quindi è passato qualche giorno) e successivamente, il 6 ottobre, ha mandato un'informativa alla Prefettura di Vercelli, alla Regione Piemonte, al Comune di Saluggia, a ISPRA, ARPA Piemonte e Azienda Sanitaria Locale TO4.
Soltanto l'8 ottobre (sono passati 13 giorni) l'ISPRA ha effettuato un'ispezione, concordata con l'ARPA, dove sono stati prelevati due campioni del liquido sversato per la loro caratterizzazione radiometrica.
Inoltre, si è concordato - e il 14 ottobre si è provveduto - a prelevare dell'acqua di falda superficiale da due pozzi di controllo, uno ad un livello più alto e l'altro ad un livello più basso.
Essendo l'uranio un materiale presente ovunque, è presumibile che lo si trovi in entrambi i pozzi. Le analisi sono ancora in corso, pertanto le misure di uranio saranno effettuate previa separazione radiochimica tramite spettrometria alfa, in modo da determinare l'arricchimento. Il problema è individuare l'uranio semplice o arricchito nei due campioni che sono stati sversati ed anche nei punti dei pozzi che sono intorno. Le analisi per avere le misurazioni richiedono alcune settimane (tre o quattro), pertanto al momento non si hanno ancora elementi per poter dire se i rilievi emersi dal sopralluogo siano in linea con quanto è stato dichiarato dalla Sogin.
Appena avremo a disposizione tali dati, sarà nostra cura fare il punto della situazione in Commissione.
Stiamo definendo (proprio ieri a Roma ho incontrato i rappresentanti della Sogin) un'audizione in Commissione per fare il punto più generale come sollecitava il Consigliere Grimaldi, in merito al futuro del rifiuto nucleare in Piemonte: prima il trasferimento in Francia per il trattamento e poi il famoso sito di stoccaggio definitivo, sollecitando anche il Governo su questo punto. Penso che tale Commissione potrà avere luogo nel mese di novembre (chiederò alla Presidente Accossato), invitando i referenti della Sogin di Roma e facendo un po' il quadro complessivo del trattamento dei rifiuti nucleari presenti in Piemonte. In quest'ambito parleremo anche dell'incidente avvenuto a Saluggia.
Al Consigliere Corgnati non so dire come mai questo è successo.
Probabilmente, quando si lavora, non sempre si presta l'attenzione dovuta.
In ogni caso, quello di Saluggia è un sito molto controllato: c'è tutta una serie di pozzi che controllano l'acqua, ci sono monitoraggi costanti e c'è - come dicevo - questo Piano Operativo istruito e approvato dall'ISPRA che deve avere un suo percorso per il trattamento e, in futuro, per la sistemazione definitiva dei rifiuti nucleari.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 128 presentata dal Consigliere Bertola, inerente a "Nuovo incendio di rifiuti speciali alla discarica di Chivasso. Troppi anni di situazioni dubbie e poco trasparenti"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 128, presentata dal Consigliere Bertola, che ha la parola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda un nuovo incendio verificatosi nella discarica di Chivasso. Stiamo parlando di un sito dove insistono parecchie discariche. Si tratta di quattro discariche, un impianto di trattamento rifiuti speciali e pannelli fotovoltaici e un impianto per la trasformazione del biogas in energia elettrica. C'è un'area nella quale nel 2006 la Provincia ha concesso a SMC, gestore della discarica l'autorizzazione, valida dieci anni, a creare un impianto di trattamento recupero di rifiuti speciali non pericolosi, tra cui truciolati, plastiche fibre sintetiche, metalli, imballaggi, carta, vetro, fibre tessili cemento, mattonelle, ceramiche e pneumatici fuori uso. Proprio l'area riserva ai pneumatici fuori uso, in questi anni, ha creato più di qualche problema perché ci sono stati diversi incendi: il 23 agosto 2002, l'8 luglio 2003 e il 26 giugno 2008.
Il fatto, purtroppo, si è ripetuto il 4 ottobre 2014. E' divampato un incendio che ha coinvolto 30 metri quadrati di area e circa 80 tonnellate di gomme. L'ASL è intervenuta con una nota di una settimana dopo, del 21 ottobre, invitando il Sindaco ad adottare, a scopo cautelativo un'informativa alla popolazione interessata riguardo ai possibili rischi di contaminazione per ortaggi, animali da cortile ed altra specie.
In seguito il Sindaco ha ottemperato, il 24 ottobre, attraverso un avviso ai cittadini, con tutta una serie di raccomandazioni riguardanti la raccolta degli ortaggi, gli animali da cortile, quindi non allevare specie su aree con pavimento in terra battuta a rischio contaminazione alimentarli con mangimi e foraggi provenienti da zone al di fuori dell'area interessata, poi tutta una serie di altre prescrizioni per le specie di produzione zootecnica.
Tra l'altro, parliamo di un'area dove, oltre agli incendi, ci sono stati altri problemi. Citiamo l'ordinanza del 2011 nella quale l'allora Sindaco di Chivasso ordinava di sospendere lo sversamento illegale nella discarica di 119 mila tonnellate di nero fumo, terreni contenenti mercurio ed idrocarburi cancerogeni provenienti dalla bonifica dell'ex Sisas di Pioltello. E anche l'ordinanza del 2012, emanata in seguito al ritrovamento di manganese, nichel e ammoniaca in quantità anomala nelle falde in prossimità della discarica.
Premesso tutto ciò, interroghiamo l'Assessore per sapere in quale modo la Regione stia agendo nel monitorare la situazione ambientale e gestionale del complesso discariche di Chivasso in tutte le sue parti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
L'interrogazione del Consigliere Bertola si riferisce al recente incendio sviluppatosi presso l'impianto di triturazione dei pneumatici sito nell'area di discarica di Chivasso gestita dalla società SMC. Per quanto riguarda il ruolo della Regione, dico che le competenze specifiche per queste tipologie di monitoraggi, sono soprattutto in capo alla Provincia all'ARPA, all'Azienda Sanitaria Locale e al Comune di Chivasso. E' chiaro che noi non possiamo esimerci. In considerazione della valenza ambientale e della criticità della situazione riscontrata a seguito del recente incendio, si ritiene opportuno fornire alcuni elementi di valutazione.
L'incendio è avvenuto all'interno dell'area dedicata alla triturazione dei pneumatici e non ha riguardato le discariche limitrofe. Tale area era stata autorizzata dalla Provincia di Torino ed è, al momento, oggetto di una sospensione per 60 giorni dalla prosecuzione dell'attività in attesa di ulteriori valutazioni. Ciò anche in considerazione del fatto che la combustione dei pneumatici (alcune decine di tonnellate, quindi una quantità non piccola) e di alcune balle di cartone ha determinato un crollo del capannone, e quindi l'impossibilità ad usare i macchinari che venivano usati per la triturazione.
Le acque utilizzate dai Vigili del Fuoco per lo spegnimento sono state totalmente raccolte ed avviate a trattamento, in quanto l'area era già impermeabilizzata e dotata di raccolta delle acque.
Relativamente alla gestione complessiva dell'area in oggetto, che comprende al momento, oltre al già citato impianto di triturazione, anche altre quattro discariche ed un impianto di recupero di biogas da discarica occorre rilevare che un'ulteriore discarica precedentemente presente nell'area, denominata "ex articolo 12", è stata completamente svuotata nella discarica denominata "Chivasso 0" gestita dalla società SETA. Con quest'operazione è stata eliminata definitivamente anche alla fonte la sorgente di inquinamento, cioè la cosiddetta discarica "ex articolo 12" che, essendo la più antica, risalente agli anni '70, era totalmente priva di quei presidi ambientali disciplinati dalla normativa sulle discariche e che sono alla base della realizzazione della gestione delle discariche.
Invece, per quanto riguarda i due siti "Chivasso 1" e "Chivasso 2" sono in corso le operazioni di bonifica. Questa è la situazione.
Mi permetto un accenno personale. E' evidente che quando c'è un incendio di materiale, tipo i pneumatici, con un inquinamento atmosferico a scopo precauzionale, il Comune impone un'ordinanza di cautela. Ed è quello che capitò al sottoscritto nel lontano '99 quando era Vicesindaco e prese fuoco lo stabilimento della Michelin di Cuneo. Si fece un'area di rispetto e in quell'area, a titolo cautelativo, si vietò di usare il foraggio e tutti gli ortaggi da foglia, tranne quelli sotto serra. A seguito dell'analisi dell'ARPA, delle piogge e degli eventi atmosferici, il Comune toglierà questa ordinanza.
Per quanto riguarda il sito in oggetto, al momento è tutto fermo come le ho rappresentato. Grazie.


Argomento: Professioni e imprese turistiche (agenzie, guide turistiche alpine speleologiche, accompagnatori, maestri di sci, ecc.

Interrogazione a risposta immediata n. 124 presentata dal Consigliere Valle, inerente a "Attuazione delle previsioni di cui alla legge 6 agosto 2013, n. 97 come modificata dal DL 31 maggio 2014, n. 83 in materia di guide turistiche"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 124, presentata dal Consigliere Valle, che ha la parola per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con la legge europea n. 97 del 2013, l'Italia ha dato corso ad un obbligo che ormai era fissato da parecchi anni, cioè quello di garantire la libera circolazione dei lavoratori italiani ed europei sul nostro territorio, anche in materia di guide turistiche. Sarà possibile, per una guida turistica che ha ottenuto il patentino in altre Regioni d'Italia addirittura in altre parti d'Europa, esercitare nella nostra Regione, così come sarà possibile per le guide turistiche piemontesi esercitare nelle altre.
Il recentissimo decreto cultura di pochi mesi fa ha fissato un nuovo termine, in particolare a fine ottobre, per elencare un elenco di siti di interesse culturale e archeologico, dove solo coloro che hanno ottenuto particolari abilitazioni, in particolare le guide del territorio, potranno esercitare. Questo servirà per garantire la qualità del servizio e, in particolare, evitare che le nostre guide, quando parliamo di Piemonte vengano completamente scavalcate da chi arriva da fuori e viceversa. E' un meccanismo di tutela dei territori e della qualità del servizio al turista.
Poiché la scadenza è imminente - parliamo della fine del mese corrente volevo sapere se la Giunta ha provveduto compiere questo elenco, cosa che mi risulta avrebbero già fatto la maggior parte delle Regioni italiane in questo momento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessore al turismo

L'individuazione dei siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico, per i quali occorre una specifica abilitazione, è stata demandata, dalla legge 97/2013 (articolo 3, comma 3), al MIBACT, con specifico decreto ministeriale da adottare entro il 31 ottobre 2014 sentita la Conferenza Unificata.
Nello stesso decreto, previa intesa in sede di Conferenza Unificata saranno stabiliti i requisiti necessari ad ottenere la specifica abilitazione per i siti e il procedimento di rilascio dell'abilitazione stessa.
All'esito dei lavori del tavolo tecnico costituito presso il MIBACT composto da rappresentanti delle Regioni (Turismo e Professioni) e del Ministero, è stata trasmessa la bozza di Decreto Ministeriale che è stata successivamente integrata in seguito alle osservazioni delle Regioni (nell'allegato A il testo aggiornato).
Tuttavia, non è ancora stata diffusa una bozza dell'elenco dei siti riservati, che pare sia ancora in fase di completamento.
A questo proposito, nell'incontro del 1° ottobre scorso con i rappresentanti delle Regioni, i funzionari dell'Ufficio legislativo del MIBACT hanno comunicato che stanno lavorando su elenco di 2.500 siti individuati nel 2001, e che tale elenco viene aggiornato alla luce del parere della Commissione Europea del 2004 che ha vietato l'indicazione di interi centri storici, e rifacendosi alla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 1991, che cita come siti specialistici i monumenti e i musei in sostanza emerge la difficoltà di individuare correttamente le caratteristiche dei siti da sottoporre a vincolo.
In particolare, si evidenzia che la stesura dell'elenco ha coinvolto le associazioni delle guide turistiche.
Tra le osservazioni delle Regioni, in specifico della componente Professioni, è stata evidenziata l'incongruenza di disciplinare l'accesso alla figura professionale specializzata prima di definire il percorso formativo per la figura base (guida turistica nazionale).
Riguardo ai siti del Piemonte, lo scorso dicembre, a seguito di una serie di incontri in Regione, le associazioni delle guide hanno proposto un elenco di circa 500 siti (allegato B), trasmesso all'Ufficio di comunicazione dell'Assessore Cirio, per l'inoltro al Ministero.
Difficilmente il decreto potrà essere approvato entro il 31 ottobre considerato che deve prima essere discusso in sede di Conferenza Unificata tuttavia i tempi di approvazione saranno presumibilmente abbastanza rapidi onde evitare l'apertura di una nuova procedura di infrazione.
Pertanto, se si ritiene che l'elenco che noi abbiamo preparato risponda alle esigenze del territorio piemontese, o se si ritiene di effettuare in tempi brevi una sua revisione, sarà possibile procedere ad una ulteriore trasmissione dello stesso.
Grazie.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interrogazione a risposta immediata n. 122 presentata dal Consigliere Marrone, inerente a "Lodo Chiamparino, come affrontare i tagli dei trasferimenti senza incidere sui servizi fondamentali per i piemontesi?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 122, presentata dal Consigliere Marrone, che ha la parola per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Tutti noi ci siamo interrogati quando, dai giornali, abbiamo appreso che il Presidente Chiamparino, come Segretario della Conferenza Stato Regioni, si era fatto carico di trovare una soluzione che riuscisse ad ammortizzare i quattro miliardi di tagli decisi, imposti e confermati dal Governo Renzi, senza che ciò comportasse tagli di servizi o, nel limite del possibile, aumenti fiscali.
Visto che si è parlato di questo "Lodo Chiamparino", di questa manovra che dovrebbe basarsi sulla standardizzazione dei costi, o rinvenimento di risorse giacenti per la Regione, la volontà era quella di cercare di avere in anticipo qualche dettaglio.
Spreco solo qualche secondo per ricordare che, rispetto ai trasferimenti già devoluti alle Regioni, esiste una forte disomogeneità.
Dalle spese del 2012 vediamo che le Regioni Lazio e Lombardia prendono entrambe 27 miliardi di euro, nonostante una abbia la metà degli abitanti dell'altra, e che la Regione Lazio, nonostante si prenda, con cinque milioni di abitanti, questi 27 miliardi di euro, ha solo un milione di residenti in più del Piemonte, che invece si è preso 13 miliardi.
La richiesta, quindi, è di cercare di operare una razionalizzazione dei trasferimenti che tenga anche conto di quello che dovrebbe essere un rapporto, in un'ottica virtuosa, tra contributo dato in base al PIL alle singole Regioni e, dall'altra parte, la spesa regionalizzata.



PRESIDENTE

Prego, Presidente Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Il cosiddetto "Lodo Chiamparino", così definito dal Presidente del Consiglio nell'incontro che abbiamo avuto, è molto semplice. Quando c'è stato l'annuncio dei quattro miliardi di tagli, essendo stati annunciati in un modo che potevano solo essere interpretati come tagli lineari (che ovviamente si aggiungevano al miliardo già previsto dalla Finanziaria Monti e agli 800 milioni già previsti dalla Finanziaria Letta, quindi, in realtà arrivavano a quasi sei miliardi per il tetto per il 2015), abbiamo detto che non era sostenibile.
Abbiamo formulato una proposta che abbiamo avanzato nell'incontro a Palazzo Chigi, sostanzialmente articolata su due punti più uno.
I due punti sono i seguenti.
Primo, rendere più stringente il Patto per la Salute firmato il 5 agosto con il Governo, cioè il regolamento per il Patto per la Salute.
Renderlo più stringente per il 2015 significa cercare di ottenere più risparmi di quanto non fossero previsti.
Faccio un esempio che ci riguarda. Nella Giunta di lunedì abbiamo approvato due delibere che danno a SCR il mandato di indire le gare per l'approvvigionamento della farmaceutica e dei cosiddetti pannoloni.
Accentuare il Patto per la Salute vuol dire accentuare quel lavoro che fa sì che la mitica siringa costi possibilmente nel modo più simile da nord a sud e da est ad ovest.
Abbiamo anche chiesto che, dal momento che vi sono alcuni progetti di edilizia e di investimenti in tecnologia sanitaria, che nel corso degli anni precedenti risultano non essere stati realizzati, di fare una rivisitazione dei fondi giacenti e di rimetterli a disposizione per la legge 20, che è la legge che finanzia l'edilizia ospedaliera, perch riteniamo che tutte le Regioni, e da questo punto di vista noi in particolare, abbiano bisogno di innovare, sia nelle strutture edilizie sia nelle tecnologie, anche per migliorare i costi di gestione.
Non occorre che spieghi a lei i motivi per cui, se le Molinette fossero un ospedale non concepito tanti anni fa, costerebbero assai meno di gestione corrente.
Questo è il primo asse.
Il secondo è quello da lei già anticipato: i costi standard. Vale a dire lavorare perché le Regioni, in tutto ciò che è spesa extra sanitaria ma anche i Ministeri (e questo è stato l'elemento accolto) lavorino il più possibile con la logica di costi che siano comparabili e che non prevedano asimmetrie così grandi come quelle alle quali ancora oggi assistiamo.
Su questo abbiamo messo al lavoro un gruppo tecnico-politico che mi auguro porti, non vorrei dire nelle prossime ore ma nei prossimi giorni, un risultato che sia poi utile per la discussione parlamentare della legge di stabilità.
A dire il vero, a questo abbiamo ancora aggiunto un'ultima parte, per cui potrebbe addirittura essere ancora più ampio il concorso delle Regioni che riguarda un'ottimizzazione della gestione di fondi, i cosiddetti fondi "salva derivati" che giacciono presso il Ministero e che in realtà, secondo una simulazione fatta dai nostri uffici tecnici (per "nostri" intendo la Conferenza delle Regioni) potrebbero portare vantaggi sul 2014 allo Stato e sul 2015 sia allo Stato sia alle Regioni. Si tratta di fondi giacenti che non vengono utilizzati, e che se fossero gestiti ed ottimizzati potrebbero contribuire a rendere ancora maggiore il contribuito delle Regioni alla manovra di stabilità.
Per quanto riguarda il Piemonte, il discorso è ovviamente distinto. Ne riparleremo. Noi andremo al Ministero dell'Economia con una proposta che sarà articolata su un piano di risparmio su tutta la spesa non sanitaria già annunciata dal Vicepresidente Reschigna, con l'applicazione del regolamento del Patto per la Salute alla rete ospedaliera piemontese, che abbiamo visto proprio ieri in Giunta. Ovviamente chiederemo di intervenire con una rimodulazione sul debito. Come avevo già annunciato, stiamo lavorando per rendere ancora più precise le proposte e ho ragioni per ritenere che vi siano le condizioni per affrontare una negoziazione a testa alta.
Ho rispettato il limite dei cinque minuti per la risposta.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Interrogazione a risposta immediata n. 127 presentata dal Consigliere Valetti, inerente a "Trattati internazionali TTIP e CETA"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 127, presentata dal Consigliere Valetti, che la illustra.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Premetto che l'atto in questione non riguarda strettamente le competenze della Regione, ma è stato introdotto vista la sua importanza strategica e visto il coinvolgimento anche delle realtà produttive agricole piemontesi, che rappresentano una parte importante della nostra economia anche di eccellenza, con aziende di una certa dimensione (spesso familiare) che si vedono minacciate da questo tipo di trattati sovranazionali.
Introduco brevemente la vicenda per i Consiglieri, perché si tratta innanzitutto, di un atto di informazione, che serve a sensibilizzare questo consesso.
Il TTIP è un trattato che ha visto lo svolgimento delle trattative praticamente in maniera segreta: inaugurato dal Presidente della Commissione europea, Barroso, e dal Presidente degli Stati Uniti, Obama riguarda un'omologazione delle barriere non tariffarie tra i due mercati (Stati Uniti ed Unione Europea). In particolare, si andrebbe ad intervenire su quelle normative che sono difformi tra i due continenti, tra cui normative ambientali e normative che regolano l'apertura a servizi pubblici e sociali, come la sanità e le scuole.
Innanzitutto, non sappiamo, nel particolare, di cosa si tratti, dal momento che il trattato è segreto. Ma sappiamo che in casi precedenti - mi riferisco al NAFTA - l'omologazione di normative ha spesso aperto il campo a multinazionali che hanno economie di scala molto grandi, e quindi hanno la possibilità di uccidere il mercato dei piccoli produttori. Questo avviene soprattutto in campo agricolo, dove la normativa europea è decisamente stringente dal punto di vista della salute, della prevenzione e di tutto ciò che rientra fra le norme di precauzione per la salute. Questo riguarda anche le colture OGM e tutta una serie di farmaci, su cui l'Europa, a differenza degli Stati Uniti, è molto più severa nella loro introduzione sul mercato.
In particolare, sulla parte agricola, una liberalizzazione del mercato in favore delle multinazionali del settore agricolo potrebbe sferrare un colpo mortale non solo alla nostra economia, già fortemente debilitata, ma in generale a quella dei Paesi del sud, che hanno un'agricoltura specifica con piccole imprese di grande qualità, e a quella di Paesi come l'Italia che sono gli oppositori più strenui alla liberalizzazione degli OGM.
Firmato questo trattato, che al momento non è stato condiviso con le popolazioni locali, sarebbe alquanto antidemocratico e ci troveremmo comunque una pietra sulla nostra economia senza aver potuto prendere parte alla discussione.
Quello che si chiede alla Regione è un atto strettamente politico volto a conoscere qual è la posizione e le azioni che la Regione intende promuovere in questo senso, visto che abbiamo un rappresentante nel Comitato delle Regioni europee, sebbene sia solo di parere consultivo, che è Piero Fassino, e visto che possiamo esprimere almeno un parere propositivo sulla questione. Grazie.



PRESIDENTE

Risponde il Presidente della Giunta regionale, Sergio Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) e il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement) sono due megatrattati commerciali, come è stato ricordato dal Consigliere Valetti, fra tre grandi aree: Canada, Stati Uniti e Unione Europea.
Per essere semplice e rapido, la parte procedural-legislativa e regolamentare non vede alcuna violazione di quelle che sono le procedure com'è ovvio. Perché in materia di trattati commerciali internazionali l'Unione Europea - la Commissione - ha la potestà esclusiva, quindi le trattative vengono portate avanti dalla Commissione medesima, la quale, a dire il vero, ha il dovere (e mi risulta che lo abbia fatto) di informare sia il Consiglio, che il Parlamento europeo.
Mi risulta che abbia ricevuto, con ben due deliberazioni approvate praticamente all'unanimità, il via libera alla trattativa dal Parlamento europeo, se non ricordo male nel 2012 e nel 2013. Mi risulta, altresì, che ci sia stata debita informazione.
Mi consta anche che uno degli obiettivi del semestre italiano di Presidenza (non so se sarà raggiunto) sia quello di avvicinarsi, se non di raggiungere il più rapidamente possibile, il termine di questi trattati.
Ancora, dal punto di vista procedurale, mi tocca correggerla su un punto: il Sindaco Fassino è membro del Bureau del Comitato delle Regioni il sottoscritto è membro del Comitato delle Regioni, quindi sediamo entrambi a pieno titolo a quel tavolo (lo preciso non per mettermi una sorta di "medaglietta", ma solo per presentare l'esatta situazione).
Vengo, però, al fatto politico, e concludo. Perché tutto questo è procedura, e non mi pare che, dal punto di vista procedurale, ci siano appigli per denunciare, diciamo così, violazioni delle regole.
Dal punto di vista sostanziale, credo che alcune delle preoccupazioni che trasparivano dall'intervento del Consigliere Valetti siano da condividere, nel senso che è evidente che ci sono fra queste due grandi aree, soprattutto fra Stati Uniti ed Europa, delle differenze nel considerare, ad esempio, alcune sostanze che vengono utilizzate per l'allevamento degli animali, che addirittura potrebbero, qualora fosse legittimata la loro importazione, violare normative di legge in vigore nel nostro Paese.
Mi permetto di dire, tra parentesi, che da questo punto di vista forse varrebbe la pena che tutti insieme accentuassimo i controlli già oggi sulle attuali importazioni di materiale per alimentazione animale, perché anche qui c'è il rischio che alcune sostanze che respingiamo con la destra, poi rientrino con la sinistra (o, se preferite, che facciamo uscire dalla porta e che poi rientrano dalla finestra). Ma chiudo la parentesi.
Se interpreto bene il senso della sua interrogazione, non vi è dubbio che, facendo leva soprattutto sull'Assessorato all'agricoltura, occorra mettere in atto una vigilanza molto stretta sull'andamento e sui contenuti di questi accordi.
Mi permetto anche di rilanciare un po' la palla a chi ha una presenza significativa in sede di Parlamento europeo, perché è evidente che, prima di arrivare a noi, sarà il Parlamento europeo ad essere titolare di una valutazione.
Mi auguro, dunque, che i rappresentanti dell'Italia e del Piemonte in Parlamento europeo tempestivamente coinvolgano la Regione per condividere le valutazioni ed eventualmente per attivare delle azioni che facciano sentire le nostre esigenze, finalizzate a salvaguardare il nostro modello di agricoltura, fondato sulla filiera corta e sulla valorizzazione del territorio, come peraltro abbiamo avuto modo di vedere rappresentato al Salone del Gusto dal binomio "Terra Madre".



MOTTA ANGELA


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione a risposta immediata n. 123 presentata dal Consigliere Ottria, inerente a "Provvedimenti in merito all'emergenza alluvione nell'alessandrino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 123, presentata dal Consigliere Ottria, che la illustra.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
La provincia di Alessandria, com'è noto, è stata colpita il giorno 13 ottobre da una gravissima alluvione, che, come ha potuto constatare anche il Presidente Chiamparino durante il sopralluogo, ha provocato moltissimi danni, sia alle strutture pubbliche (strade, ponti e quant'altro), sia alle strutture private. Direi, anzi, soprattutto in alcuni casi, strutture private e agricole.
Da un rapporto dell'ARPA, si vede come quest'evento sia stato eccezionale: cito la stazione di rilevamento di Gavi, che ha totalizzato 420 millimetri di pioggia in 12 ore; e in alcuni casi si è arrivati anche a 500 millimetri. Ancora pochi giorni fa c'erano ancora 13 Comuni che erano senz'acqua potabile; complessivamente circa 14.000 persone che per giorni non hanno avuto l'acqua potabile.
Di fronte a tutto questo la Regione Piemonte ha giustamente chiesto al Governo lo stato di calamità naturale, sottoscritto dal Presidente Chiamparino in quel di Novi Ligure (e noi eravamo anche presenti).
Durante la Commissione ambiente, che si è svolta lo scorso 23 ottobre presso la sede della Protezione Civile qui a Torino, sono stati quantificati danni totali per circa 320 milioni di euro, che riguardano appunto, sia strutture pubbliche che private.
In considerazione di questo, credo sia necessario prendere dei provvedimenti, sia per quanto riguarda le risorse sia per quanto riguarda l'operatività e le competenze dei vari Enti rispetto agli interventi che dovranno essere fatti sul territorio. Faccio riferimento ad esempio alla gestione degli alvei dei fiumi, che spesso segue procedure troppo macchinose che impediscono gli interventi immediati di salvaguardia.
Credo poi che sia necessario anche rivedere le mappe di pericolosità del territorio, perché ho constatato che alcune zone sono attualmente previste su questa mappa con una scarsa pericolosità; cito Viguzzolo che invece, nel centro abitato, aveva due metri d'acqua.
Ritengo che in questo caso ci sia bisogno di una regia e che la Regione Piemonte ne abbia il compito principale.
Ritornando per un momento all'aspetto economico, i Comuni si trovano in grossa difficoltà perché hanno fatto un'enorme mole di ordinanze di pronto intervento, che a tutt'oggi non hanno copertura economica. E segnalo pure il fatto che questi Comuni si trovano paradossalmente anche a dover fronteggiare enormi spese per lo smaltimento dei rifiuti derivati dalla messa in ordine delle abitazioni private e delle varie strutture.
Alla luce di tutto questo chiedo quali sono gli interventi immediati che la Regione Piemonte può e dovrà fare per far fronte a questa grave situazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Balocco.



BALOCCO Francesco, Assessore alla difesa del suolo

La ringrazio, Consigliere Ottria.
L'evento alluvionale del 12-14 ottobre è stato effettivamente di grandissima e inusuale violenza, tanto che i limiti dell'esondato hanno raggiunto in taluni casi i contorni delle massime piene previste dalla pianificazione di bacino.
L'evento, dopo la gestione tempestiva della prima emergenza a cura della Protezione Civile, è stato affrontato come di solito con la generale ricognizione/valutazione dei danni e degli oneri necessari a cura dei Settori tecnici della Direzione Opere pubbliche e Difesa del suolo. In effetti, le cifre che lei ha ricordato sono veritiere e corrispondono a queste analisi fatte dalla Direzione Opere pubbliche e poi confermate anche dalla Provincia.
In data odierna, 27 ottobre, sono giunti i funzionari del Dipartimento nazionale della Protezione Civile per gli accertamenti di competenza, in funzione della dichiarazione di stato di emergenza e dell'emanazione di norme e di finanziamenti atti ad affrontare l'evento nel miglior modo possibile, compatibilmente con i tempi.
L'emergenza connessa ai rifiuti è nota e i Comuni, di concerto con gli Uffici tecnici regionali, stanno generalmente operando in un quadro di grande attenzione e cautela, con l'emissione di ordinanze sindacali per l'esecuzione degli interventi indilazionabili.
I corsi d'acqua sono oggetto di particolare attenzione finalizzata a mitigarne sollecitamente il dissesto, anche con l'attuazione di interventi a costo zero, quali il coinvolgimento degli operai forestali, dei volontari di Protezione Civile, ovvero con l'emanazione di indirizzi operativi concordati con il Corpo Forestale dello Stato, per consentire anche ai privati di asportare la legna caduta o fluitata dalla corrente.
Si è consapevoli, tuttavia, che gli interventi a largo respiro sui corsi d'acqua maggiormente colpiti, come il Torrente Grue, saranno sicuramente importanti, tenendo anche conto del quadro finanziario attuale.
Né tanto meno si può semplicisticamente concludere che, a fronte di precipitazioni di così grande consistenza, un tale dissesto possa essere meramente dovuto a carenza di pulizia o manutenzione.
I rapporti con i Comuni sono gestiti come di consueto tramite gli Uffici della Direzione Opere pubbliche e Difesa del suolo, che garantisce un costante concerto e una sollecita informazione delle norme e delle indicazioni che si vanno di volta in volta perfezionando.
Infine, ci rendiamo conto che l'adeguamento eventuale delle mappe di pericolosità e di rischio delle zone alluvionate rientra nelle operazioni generali di verifica che sono in corso in tutto il territorio regionale, ai sensi della cosiddetta "Direttiva alluvioni" e che dovranno essere proseguite per tutto il 2015.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Nomine

Interrogazione a risposta immediata n. 126 presentata dal Consigliere Mighetti, inerente a "Nomina commissario straordinario dell'Agenzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura (ARPEA)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 126, presentata dal Consigliere Mighetti, che ha la parola per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie.
Sappiamo che l'attuale Direttore dell'ARPEA, per via delle recenti modifiche normative, dovrà abbandonare l'incarico entro il 31 ottobre 2014 quindi tra pochissimi giorni.
La mia interrogazione è molto semplice e va a delineare questo fatto: siccome avevamo davanti del tempo - quando sono intervenute le modifiche normative, sapevamo che il 31 ottobre sarebbe stata una linea di demarcazione oltre cui non potevamo andare - avevate sostanzialmente tutto il tempo per prendere una decisione in merito sul successore dell'attuale Direttore e fare una selezione mirata e rivolta chiaramente a cercare sia una persona competente sia, magari, un dirigente tra quelli già presenti nella struttura della Regione, di modo che il dispendio per l'emolumento di questa figura fosse il meno oneroso possibile per le casse regionali.
Cosa abbiamo visto negli scorsi giorni? Abbiamo visto che, quale successore temporaneo e come Commissario per un periodo di sei mesi, è stato nominato un funzionario della Regione che attualmente non riveste l'incarico di dirigente.
Non siamo qui a disquisire sulla preparazione della persona citata perché non conosciamo quali siano le conoscenze tecniche e la preparazione del suddetto. Quello che però vogliamo far capire e vogliamo valutare con un approfondimento maggiore è questa situazione per cui un funzionario con una remunerazione non equiparata a quella di un dirigente - posizione per la quale non ha mai sostenuto prove concorsuali - va a ricoprire una carica direzionale per la quale prende un emolumento maggiore.
Cosa succede? Succede che le casse regionali, in una situazione in cui un dirigente già presente in struttura viene portato alla Direzione dell'ARPEA, sopportano un esborso maggiore. Quindi, se il suddetto funzionario guadagnerà circa 51.000 euro in sei mesi (cioè più del doppio di quanto percepito attualmente), noi pensiamo che circa 25-30.000 euro in più siano a carico della Regione, rispetto ad un'ipotesi in cui un dirigente già effettivo fosse andato a ricoprire la stessa carica.
Per questo richiediamo alla Giunta di rivalutare questo atto di nomina e farci capire perché non sia stato operato un processo trasparente di nomina e perché sia stato privilegiato un metodo di designazione che dà un aggravio di spesa alla Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente e grazie, Consigliere Mighetti, che mi dà l'opportunità di spiegare come sono andate le questioni in merito ad ARPEA.
Voi avete ben presente che il decreto legge del 24 giugno, che poi è stato convertito in legge l'11 agosto, abrogava l'articolo 16 del decreto legge n. 90, che consentiva di trattenere in servizio per un paio di anni persone che avevano raggiunto i limiti di età per andare a riposo, e dava come termine ultimo, se non c'era un termine antecedente, il 31 ottobre.
Di fatto, dopo l'11 agosto che è la data in cui il decreto è stato convertito in legge, abbiamo fatto le opportune verifiche, per due motivi.
Il primo motivo è perché il contratto del dottor Sironi è un contratto privato con la Regione Piemonte, pur essendo Direttore di ARPEA. Quindi siamo andati a verificare che cosa era contenuto nel suo contratto, in cui nonostante fosse un contratto di tipo privatistico, si diceva che la durata non può eccedere i limiti di permanenza in servizio stabilito per i Dirigenti regionali, ai sensi della normativa vigente.
Successivamente, abbiamo verificato che rientrava nelle dinamiche dei Direttori stessi.
In secondo luogo, abbiamo dovuto verificare con la Direzione Risorse Umane e la Direzione Affari Istituzionali se queste regole erano valide anche per un organo monocratico. Ricordo, infatti, che ARPEA è un organo monocratico.
Espletate le dovute verifiche, in data 22 settembre ho portato in Giunta la proposta di un commissariamento di ARPEA, perché naturalmente in 30 giorni non avevamo il tempo di fare i bandi, fare le ricerche e le deliberazioni di Giunta che sono necessarie.
Pertanto, ho comunicato a fine settembre al dottor Sironi che rientrava in questa casistica e abbiamo provveduto a nominare, come lei ha detto bene, la figura del dottor Zola.
Voglio solo ricordare che il dottor Zola percepisce un emolumento lordo che è ben inferiore a quello del Direttore di ARPEA, circa la metà, e che il risparmio complessivo dell'operazione per le casse della Regione è di 150 mila euro, considerato sia l'emolumento inferiore sia il fatto che naturalmente, il dottor Zola va in aspettativa.
Ci tengo in particolare a dire che ARPEA vive un momento particolare anche grazie alla nota "Operazione Bonifica", chiamata così dalla Guardia di Finanza nazionale, che ha riguardato, insieme all'Ente pagatore nazionale, tutti gli Enti pagatori regionali, e ci sono situazioni perlomeno delicate all'interno degli Enti pagatori, come potete comprendere, in seguito a verifiche della Guardia di Finanza che non sono state tranquille.
Il dottor Zola è stato già Dirigente, nominato a progetto, per alcuni anni e ,soprattutto, è stato dal 1987 al 1998 Responsabile regionale del Coordinamento della Repressione Frodi (Coordinamento dei SAV). Inoltre, è stato nominato Ufficiale di Polizia Giudiziaria nel 1987.
Quindi, è stato delegato dall'autorità giudiziaria a svolgere indagini articolate per la verifica della regolarità di procedimenti relativi all'erogazione dal percepimento di contributi comunitari.
Per dirla in breve, era l'unica figura che noi avevamo a disposizione anche se è un'Alta Professionalità e non un Dirigente, che avesse i requisiti che in questo momento credo siano indispensabili per approcciarsi anche ad un breve commissariamento dell'Ente. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 129 presentata dalla Consigliera Porchietto, inerente a "Riforma sanitaria - razionalizzazione in base al Piano esiti"


PRESIDENTE

Proseguiamo ora con l'interrogazione a risposta immediata n. 129 presentata dalla Consigliera Porchietto, che ha la parola per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Sarò breve stante l'ora, ma mi pare che anche prima, con l'intervento del Presidente Chiamparino, che riprendeva logicamente una serie di passaggi in merito al tema sanità, credo che l'Assessore possa tranquillamente collegarsi a quello che già diceva il Presidente.
In realtà, i dati che nei giorni scorsi sono stati comunicati a livello nazionale e riguardanti in particolare il Piano esiti, che fotografa una performance complessiva della sanità italiana, evidenziano come si potrebbe immaginare di fare una serie di interventi di ottimizzazione dei costi, a fronte di questa valutazione in sprechi quantificabili in circa tre o quattro miliardi a livello italiano.
E' chiaro che il tema, che coinvolge quasi un terzo degli ospedali italiani, credo che debba far riflettere anche in merito ad una serie di iniziative che erano già state valutate nella passata legislatura dalla Giunta precedente e che avevano portato ad immaginare, all'interno del Piano Sanitario, una serie di interventi, tra cui anche nei confronti di uno di quei temi che viene riportato all'interno di questa relazione. Vale a dire il frequente ricorso ai parti cesarei, soprattutto in quelle strutture che sono un po' le strutture sotto osservazione, ovvero quelle che operano meno di 500 parti all'anno e che quindi, in funzione di quelle che sono le definizioni e i parametri a livello nazionale, vanno comunque all'interno del piano di razionalizzazione.
Nel precedente mandato molti esponenti dell'allora opposizione, che oggi sono maggioranza, avevano manifestato la loro contrarietà rispetto a quella che era la razionalizzazione dei centri. Ad esempio, il punto nascite di Domodossola o la struttura di Carmagnola erano stati al centro di difficili conduzioni di trattative. Ritenuto che, in primo luogo, noi dobbiamo pensare logicamente alla sicurezza delle persone e ad un basso rischio di mortalità che deve essere uno degli obiettivi di una sanità di qualità, vorrei chiedere al Presidente e all'Assessore competente quali sono le iniziative che immaginano di perseguire e se possono darci conferma di quelle che erano una serie di valutazioni fatte precedentemente, in funzione di parametri che, anche a livello nazionale, sono stati evidenziati nei giorni scorsi, riguardanti in particolare la sicurezza, che è uno dei punti nodali del Piano esiti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
La collega pone sicuramente un tema importante, che è quello della sicurezza. Condivido completamente le riflessioni che ha fatto per quanto riguarda la necessità che la nostra organizzazione sanitaria risponda a quei requisiti.
Alla domanda che viene posta nella parte finale dell'interrogazione (quali iniziative si ritengono adottare all'interno della revisione del sistema sanitario per garantire la sicurezza), la risposta, in sintesi, è praticamente la seguente.
In estate, noi abbiamo sospeso la delibera assunta dalla precedente Giunta sulla rete ospedaliera. L'abbiamo sospesa perché contemporaneamente in quel periodo stavamo discutendo, a livello nazionale, sul Patto per la salute ed era imminente la sigla ed era imminente anche l'approvazione del regolamento di attuazione del Patto per la salute. Avevamo verificato, in quegli incontri, che il regolamento, in modo particolare, avrebbe aiutato a definire meglio la rete ospedaliera.
In sostanza, la risposta che do al quesito che è stato posto è praticamente questa. Quella delibera sulla rete ospedaliera adottata dalla Giunta regionale sarà presto, non soltanto rivista, ma sarà presentata. E' in corso una discussione all'interno dell'Assessorato, ne abbiamo parlato anche in Giunta ieri e nei prossimi giorni ne parleremo all'interno della maggioranza, ma sostanzialmente la rete ospedaliera, per quanto riguarda il tema degli esiti, sarà coerente con questioni vincolanti dal punto di vista normativo, che in modo particolare attengono al regolamento.
Il regolamento fa riferimento agli esiti, non fa riferimento al Piano esiti, che - come giustamente è stato ricordato - è il risultato di un'indagine che AGENAS ha fatto reparto per reparto. Quindi abbiamo una situazione precisa, basata su una lettura scientifica dove è indicato il valore al di sotto del quale ci sono dei rischi per la salute. Ma questo è un dato ormai diffuso in tutti gli ospedali.
Il regolamento dà due indicazioni, però. Dice quale deve essere la produzione minima per ogni intervento ospedaliero, che è legato agli esiti al di sotto del quale ci sono dei rischi. E' chiaro che cambia da specialità a specialità. Inoltre stabilisce, per ogni specialità ospedaliera, il bacino minimo e il bacino massimo di utenza.
Quindi, che cosa stiamo facendo? Stiamo intrecciando tutti questi dati con l'organizzazione della rete ospedaliera, cioè bacino minimo e bacino massimo, e produzione ospedaliera.
In linea di massima, posso anticipare che - e sarà evidentemente oggetto delle decisioni che saranno assunte - com'è stato rilevato dal Piano esiti nazionale, dove risulta un'eccessiva frammentazione per alcune offerte ospedaliere che sono rischiose, si porrà un problema non nella misura. Come dire, in generale il Piemonte, com'è stato rilevato, non è in una situazione drammatica per quanto riguarda l'organizzazione nel suo complesso, però c'è un problema di accorpare alcune specialità per raggiungere quel minimo necessario di produzione per garantire sicurezza.
Quindi il lavoro che stiamo facendo è un po' questo: applicazione della norma del Patto per la salute e dei parametri e, sulla base di tutto questo, incominciare quel lavoro con una proposta che tenda ad accorpare funzioni per poter garantire la salute, cioè il risultato del Piano esiti e del Regolamento per garantire sicurezza e che, per alcune produzioni ospedaliere, occorre rispettare certi standard. Penso a oncologia: è chiaro che bisogna arrivare a un livello adeguato. Questo non vale per tutti evidentemente, anche perché faccio notare che, nel definire il bacino mimino e massimo d'utenza, il Regolamento prevede bacini minimi e bacini massimi in funzione della specialità. Cioè, per cardiologia, è chiaro che si va da 150 a 300 mila abitanti, cosa diversa rispetto ad esempio alla chirurgia toracica, che è da 800 mila a un milione e mezzo. Quindi abbiamo come dire, questi dati.
Credo che oggi siamo nelle condizioni - finalmente - di avere dei riferimenti chiari. Li dobbiamo applicare perché la norma impone di applicarli. E' chiaro che lo faremo con la dovuta attenzione e con equilibrio, ma in ogni caso abbiamo ormai dei riferimenti certi. Rispetto al passato, dove si faceva riferimento alle norme contenute per alcune specialità nella legge Balduzzi, il regolamento va nei particolari, quindi siamo oggi in grado di fare questo lavoro, debbo dire guidati da un lavoro più preciso che è stato fatto sulla base degli esiti, che quest'anno sono noti (infatti sul sito di AGENAS sono noti tutti gli esiti, reparto per reparto, di tutta Italia).


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 130 presentata dai Consigliere Berutti, inerente a "Situazione KME"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 130.
La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Questa è un'altra realtà alessandrina, tra l'altro nella zona di Novi quindi si aggiunge alle tensioni e alle criticità dell'ILVA. Questa è la KME, una realtà aziendale di circa 400 dipendenti a Serravalle Scrivia. Fa parte di un gruppo internazionale ed è un'azienda che lavora il rame ed altri metalli pregiati e chiaramente rappresenta una realtà importante per il nostro territorio.
L'azienda, in una fase di crisi attuale, ha chiesto un nuovo periodo di ammortizzatori sociali, richiedendo la cassa integrazione. Tutto questo ovviamente sta mettendo in forte pressione i dipendenti e comprensibilmente si vuole un po' capire qual è lo stato dell'arte, anche perché a volte oltre alle criticità reali, le aziende, soprattutto se sono gruppi internazionali, diciamo che sfruttano un po' la situazione, magari anche per fare delle strategie aziendali diverse.
Alla luce di questo, si interroga la Giunta proprio per capire qual è la posizione e per sapere se si è preso parte a tavoli specifici o comunque sapere cosa si sta facendo al riguardo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Provo a ricostruire quelle che sono le notizie in nostro possesso fino ad oggi in merito alla KME, che è oggetto dell'interrogazione.
La società, all'inizio del 2013, aveva attivato una procedura di licenziamento collettivo, dichiarando un esubero strutturale di 261 lavoratori, di cui 80 su un totale di 295 unità in forza presso la sede produttiva di Serravalle Scrivia, dove vengono prodotti tubi in rame per usi industriali e sanitari.
Nel corso della trattativa con le organizzazioni sindacali, che aveva portato alla sottoscrizione di un accordo che prevedeva l'uscita dei lavoratori volontari, l'azienda aveva dichiarato che l'obiettivo, nel breve, sarebbe stato quello di migliorare la propria posizione competitiva nel mercato italiano e internazionale, garantendo la continuità sia come componente strategica del business del gruppo KME sia come primario oggetto sociale delle realtà territoriali in cui opera, anche al fine di attrarre futuri investimenti.
Questo disegno aziendale prevedeva una strategia che era rivolta a: recuperare quote di mercato; innovare continuamente i processi produttivi dei prodotti stessi; maggiore penetrazione nel mercato attraverso efficaci investimenti e accordi con clienti importanti; autofinanziamento della crescita attraverso un'ottimizzazione delle produzioni e dei costi.
Si fece anche ricorso ad ammortizzatori sociali di tipo conservativo che stanno proseguendo per tutto il 2014. In particolare, i due stabilimenti di Serravalle Scrivia nel 2014, al fine di fronteggiare l'ancora difficile condizione del mercato di riferimento, hanno fatto ricorso: KME Italia alla cassa integrazione guadagni ordinaria e la KME Brass alla proroga del contratto di solidarietà.
Da informazioni che abbiamo assunto in questi giorni presso la Segreteria della Provincia di Alessandria e dalle organizzazioni sindacali nel settore metalmeccanico, non risulta tuttavia che in questo momento la situazione complessiva dei due stabilimenti denoti segnali di crisi che siano allarmanti. Non è stato richiesto né costituito alcun tavolo di crisi né a livello nazionale né a livello locale. L'unico incontro programmato previsto per il mese di dicembre, è per la presentazione di due nuovi Amministratori delegati.
Le segnalazioni sono sempre opportune, con qualunque modalità pervengano, perché è molto meglio riuscire ad anticipare i tempi piuttosto che trovarci di fronte ad aziende con una situazione non più sostenibile.
In ogni caso, noi garantiamo che monitoreremo con attenzione la situazione sia attraverso le rappresentanze datoriali sia attraverso le organizzazioni sindacali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 131 presentata dal Consigliere Vignale, inerente a "Esclusione delle scuole paritarie dai Saloni dell'Orientamento"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 131, presentata dal Consigliere Vignale, che ha la parola per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'Assessore sa bene che, ogni anno, la Provincia di Torino, anche con il patrocinio, e non solo, della Regione Piemonte, organizza una serie di saloni dell'orientamento, che, com'è possibile leggere sul sito della Provincia, sono ovviamente gratuiti, per l'informazione e l'orientamento alle scelte scolastiche, formative e professionali degli adolescenti e dei giovani dai 12 ai 22 anni. Il calendario è fitto e parte con un primo Salone dell'Orientamento che si è già tenuto a Palazzo Ruffini; poi, c'è tutta una serie di appuntamenti in tutta la provincia.
In particolar modo, relativamente ad uno di questi appuntamenti, quello di Venaria, alcune scuole paritarie hanno presentato domanda per partecipare al Salone dell'Orientamento. Ricordiamo che sono un'offerta che si dà nei confronti di coloro i quali partecipano al salone; ricordiamo altresì che le scuole paritarie, come l'Assessore sa bene, sono una parte del sistema pubblico dell'istruzione.
Il soggetto che ha organizzato il salone ha risposto che, per l'anno in corso, visto che le domande superavano il numero di postazioni, "a causa del numero limitato di posti disponibili" - già dallo scorso anno, quindi in qualche modo, si ripete l'errore - "ci siamo dati" - chi l'abbia dato non è dato sapere - "il criterio di invitare gli istituti superiori e le agenzie formative statali non private".
Ora, già chi scrive questo denota una scarsa conoscenza della composizione del sistema pubblico, che è formato da agenzie formative o istituti statali e istituti paritari; poi, che ci sia chi, in qualche modo si arroga il diritto di decidere all'interno del sistema pubblico (dove pu essere individuato un criterio con il quale, magari, si smistano verso un salone che ha più posti relativamente all'offerta) la partecipazione o meno di una scuola ci sembra perlomeno suggestivo.
Quindi, l'interrogazione è non soltanto per conoscere cosa l'Amministrazione regionale intende fare, ma per chiedere alla stessa Amministrazione che dia precise indicazioni alle Province, per fare in modo che, a fronte della possibilità di un servizio destinato alle famiglie e ai giovani dai 12 ai 22 anni, questo sia erogato da tutti e non solo da qualcuno.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Come il Consigliere ben sa, su tutte le questioni che riguardano i Saloni dell'orientamento esiste una direttiva regionale: vengono assegnate non solo sui saloni, ma sull'orientamento in generale - risorse alle Province e, in merito alle questioni dei Saloni, sono spesso le soluzioni individuate dalle Regioni che, in questi anni, hanno dato risultati importanti per quanto riguarda i temi dell'orientamento.
Nello specifico, abbiamo sentito la Provincia di Torino per capire se erano state date indicazioni a chi gestisce territorialmente il Salone dell'Orientamento.
La Provincia di Torino ci ha confermato che loro non hanno dato alcuna indicazione secondo cui dovessero essere selezionati pezzi del sistema della formazione e dell'istruzione; anzi, nel Programma provinciale di orientamento e negli accordi di programma siglati con i Comuni è prevista la partecipazione di tutti gli attori del sistema scolastico e formativo.
L'Informagiovani del Comune di Venaria, che è il soggetto all'interno del Comune di Venaria che si occupa dell'organizzazione del Salone dell'Orientamento ha risposto che il primo problema rispetto alla selezione delle scuole era determinato dallo spazio e che, quindi, questo è stato un criterio che loro hanno arbitrariamente dato.
La Provincia di Torino ha invitato il Comune di Venaria a individuare una soluzione in merito. Peraltro, mi pare che il problema sia stato superato poiché il soggetto coinvolto nello specifico, rispetto ovviamente, all'orientamento di quel territorio e di quell'area, era legato al liceo "Frassati" di Pianezza: hanno preso contatti con il Comune di Venaria e hanno risolto la questione nello specifico.
Dalle informazioni che noi abbiamo assunto, la scelta era determinata semplicemente da un problema di spazio e pare che questa questione sia stata risolta. In ogni caso, non sono state date direttive in questa direzione, né dalla direttiva madre, che è quella regionale, né dalle direttive della Provincia di Torino. Quindi, il problema è stato risolto in sede locale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.50 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.59)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, stavo riflettendo con me stesso: mentre si riattiva il sistema di votazione, volevo rendere alcune comunicazioni, vi prego di prestare attenzione e di prendere posto.
Chiedo all'Aula se c'è la possibilità di invertire il punto 7) all'o.d.g. inerente a "Nomine" - non tutte, solo ed esclusivamente quelle relative ai Revisori dei conti - perché siamo già in ritardo. Trattandosi di un'urgenza, vi chiedo se possiamo subito provvedervi per poi riprendere il dibattito.
Vi do altresì un'altra comunicazione: se la proposta di legge n. 53 inerente a "Rideterminazione dell'indennità di carica", quella della riduzione del 10%, non dovesse essere licenziata oggi non potrà essere efficace a decorrere dal 1° novembre.
Tanto dovevo all'Aula, pertanto sulla seconda parte chiederò una sospensione di tre minuti per una riunione dei Capigruppo; nel contempo mi dite se posso procedere all'inversione del punto all'o.d.g., quello relativo alle Nomine solo ed esclusivamente dei Revisori dei conti, perch c'è una responsabilità di controllo da parte della Regione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Per me, singolarmente, si può fare quello che si vuole. Le rivolgo e rivolgo a tutti noi un appello, affinché si faccia una riflessione un po' più compiuta e sistematica, perché non serve la sfera di cristallo per prevedere che da qui alle 17, che è l'ora in cui si concluderà la seduta non delibereremo nulla.



(Commenti del Consigliere Bono)



APPIANO Andrea

Alle 17. C'era scritto nella convocazione.
BONO Davide (fuori microfono) Come mai chiude alle 17?



APPIANO Andrea

Non so. Prendo atto che c'è scritto alle 17, ma fosse anche alle 19 noi abbiamo trascorso l'intera giornata a fare un lunghissimo ed articolato dibattito sulle comunicazioni - che non si è ancora concluso - dopodiché il question time, che tendenzialmente dovrebbe terminare alle 15, per dare inizio alla seduta ordinaria, è finito dieci minuti fa e, di fatto, temo e penso che non si arrivi a deliberare nulla.
Io chiedo di convocare la Giunta per il Regolamento e fare tutti una riflessione sul funzionamento del Consiglio. Possiamo anche ridurre del 50 il nostro indennizzo, ma l'improduttività è un costo indiretto della politica che onestamente dovremmo cercare di limitare. Grazie.



PRESIDENTE

Collega, non c'è la necessità di convocare nessuna Giunta per il Regolamento: lo dico, altrimenti sembra che siamo qui a passeggiare.
La Conferenza dei Capigruppo decide la programmazione dei lavori e il Presidente redige l'o.d.g., sentita la Conferenza dei Capigruppo, che ribadisco - ha stabilito questo calendario, questo o.d.g., e la chiusura dei lavori alle 17, portando delle argomentazioni.
Detto questo, adesso non dobbiamo aprire alcun dibattito. Vi ho solo chiesto - e l'Aula deve solo ed esclusivamente votare a favore o contro se vogliamo passare al punto 7) all'o.d.g., riguardante le Nomine, solo ed esclusivamente per quelle relative ai Revisori dei Conti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Presidente, mi scusi. Per provare a trovare una modalità utile per il proseguimento dei nostri lavori...



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Collega, non si permetta mai più di utilizzare quella terminologia! Questo è un primo richiamo formale.
BONO Davide (fuori microfono) Era fuori microfono, quindi va bene.



PRESIDENTE

Questo è un primo richiamo formale. Non attenda il secondo richiamo formale! BONO Davide (fuori microfono) Era fuori microfono!



PRESIDENTE

Non urli e parli a microfono solo ed esclusivamente quando io le do la parola. Ha un primo richiamo formale.
BONO Davide (fuori microfono) Lei dà la parola quando la chiedono i colleghi, non dà la parola quando vuole lei!



PRESIDENTE

Ha un primo richiamo formale.
Al secondo richiamo formale va fuori. Vada fuori! La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.02, riprende alle ore 16.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i colleghi a prendere posto.
Consigliere Bono, l'articolo 62 del Regolamento, "Disciplina delle sedute" recita: "1. I Consiglieri regionali, durante le sedute, tengono un comportamento atto a garantire il corretto svolgimento delle stesse indossano un abbigliamento confacente e decoroso e utilizzano una strumentazione tecnologica in loro possesso secondo le indicazioni e con la modalità stabilita dall'Ufficio di Presidenza.
2 . Dopo due richiami all'ordine avvenuti nella stessa seduta, il Presidente può decidere l'esclusione del Consigliere dall'Aula per tutto il resto della seduta. Sulla decisione del Presidente non è ammessa discussione.
3. Tale esclusione può essere decisa dal Presidente anche dopo un solo richiamo all'ordine, quando il Consigliere provochi tumulto o disordine nell'Aula o trascenda ad oltraggi o vie di fatto.
4. Se il Consigliere si rifiuta di ottemperare all'invito del Presidente di lasciare l'Aula, il Presidente dà ai Segretari questori le istruzioni necessarie perché la disposizione sia eseguita e può sospendere la seduta".



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Colleghi, gentilmente! Consigliere Bono, si fermi perché sto leggendo per lei. Si fermi gentilmente.
"5. Nei casi più gravi, l'Ufficio di Presidenza, sentito il Consigliere interessato, delibera la censura, la quale implica l'interdizione a partecipare ai lavori del Consiglio, delle Commissioni e delle Giunte di cui agli articoli 17 e 19 per un termine da due a cinque giorni e pu disporre una sanzione pecuniaria pari a multipli dell'indennità giornaliera fino ad un massimo di dieci".
Detto questo, tenevo a riportare equilibrio e serenità. Sono disponibile, solo ed esclusivamente per una volta - ma vale per tutta la legislatura - a ritirare quanto ho detto e quindi il richiamo, ma dovete sapere che il Presidente del Consiglio ha una responsabilità nell'interesse di tutti. Pertanto, collega Campo, non si può urlare dal posto quando non le viene data la parola. Non si può, non è possibile. Anche se io ho torto non può urlare.
Mi scuso e chiudiamo questa parentesi, tornando al ragionamento politico.
Ho chiesto se c'è la possibilità d'inversione di un punto all'o.d.g. In merito a questo, c'è una questione di responsabilità da parte della Regione, per la nomina dei Revisori dei Conti. Su quello che ho detto l'Aula è sovrana: può dire di sì o può dire di no. Si interviene a favore o contro e poi si vota.
Ha chiestola parola il Consigliere Bertola, poi darò la parola al Consigliere Gariglio.
Consigliere Bertola, le ricordo che può intervenire solo per dire se è favorevole all'inversione o non lo è. Se, poi, ritiene necessario riunire la Conferenza dei Capigruppo lo dica e facciamo la sospensione. Non ci sono problemi.



BERTOLA Giorgio

Penso che il Regolamento mi permetta di chiedere la parola, come Capogruppo, in generale. Se vuole sapere relativamente all'inversione dell'o.d.g., per noi non c'è alcun problema ad invertire l'o.d.g. e procedere con le "Nomine", fermo restando che dobbiamo ancora concludere un dibattito.
Le faccio osservare, però, Presidente, proprio perché lei è il garante anche del Regolamento e del buon andamento dei lavori dell'Aula, che probabilmente ad esacerbare un po' gli animi ha contribuito un certo atteggiamento che abbiamo visto oggi pomeriggio, nel momento stesso in cui siete venuti a chiedere se, vista la necessità e l'urgenza di fare queste nomine (necessità ed urgenza sulla quale concordiamo), non c'era da parte nostra l'apertura - visto che a quanto c'è stato detto il centrodestra Forza Italia (mi smentiranno se non è vero) aveva dato disponibilità (scuotono la testa!) - a votare le proposte sulla riduzione degli stipendi senza discussione. Cosa che per noi è totalmente inaccettabile.
A questo si può dire "sì" o si può dire "no". E noi diciamo no: non siamo d'accordo a votarle senza discutere.



PRESIDENTE

Chi ha detto senza discussione, mi scusi?



BERTOLA Giorgio

Al di là di questo, probabilmente non ha fatto piacere apprendere che all'esterno è trapelata la notizia secondo la quale oggi non si discutevano le proposte di legge sugli stipendi dei Consiglieri, perché il Movimento 5 Stelle voleva fare ostruzionismo. Questo non è assolutamente vero. Non è colpa nostra se oggi il Consiglio termina alle 17 o alle 17.30, perché c'è stata una richiesta espressa alla Conferenza dei Capigruppo, per altre necessità, quindi si finisce all'ora definita (le 17 o le 17.30) concludendo il dibattito in corso e procedendo con le Nomine. Grazie.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Gariglio, solo un attimo.
Mi dispiace se fuori si fanno questi commenti, ma io smentisco, da questo posto, quei commenti, perché il Movimento 5 Stelle non ha fatto assolutamente ostruzionismo. Quando le persone intervengono in libertà non fanno ostruzionismo.
Oggi c'è stato un dibattito serio, pacato e, a mio personale giudizio anche di livello. Mi sono permesso di anticipare queste comunicazioni solo ed esclusivamente perché, sulla base del numero degli iscritti a parlare compatibilmente con il tempo, andiamo a sforare, quindi non c'è la possibilità di fare le Nomine.
Per supplire, le nomine possono essere fatte, se non sbaglio, dalla Giunta. In modo provvisorio, se non vengono fatte dal Consiglio le fa la Giunta. Per evitare, vi ho chiesto di anticipare.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Noi condividiamo assolutamente la proposta di invertire l'o.d.g. per votare le Nomine dei tre collegi sindacali delle ASL per cui, se non erro è già terminato il periodo di prorogatio, quindi è un'emergenza indispensabile.
Sulla vicenda della riduzione del 10% degli emolumenti dei Consiglieri come da proposta dell'Ufficio di Presidenza, noi siamo totalmente disponibili, ma se non tutti i Gruppi in questo Consiglio sono disponibili a farlo oggi, penso si possa raggiungere l'obiettivo di fare una norma che entra in vigore il 1° novembre o convocando un Consiglio ad hoc, oppure calendarizzandolo, come primo punto, martedì prossimo. Nel frattempo, si potrebbe far studiare agli Uffici anche una formulazione tecnica che consenta di avere la norma che parte con le retribuzioni del mese di novembre, quindi avere, di fatto, un'efficacia dal 1° novembre.
Terza cosa: è opportuno finire il dibattito. Noi abbiamo ancora alcuni Consiglieri iscritti a parlare del Gruppo del Partito Democratico. Per consentire di terminare il dibattito all'ora di chiusura del Consiglio ovviamente, se vanno ridotti i tempi degli interventi, chiederemmo a tutti i colleghi di ridurre l'intervento, in maniera tale di consentire a tutti di intervenire.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Forse la soluzione migliore era evitare questa mezz'ora di discussione.
A quest'ora avevamo finito i cinque interventi che c'erano ancora in discussione generale, facevamo le nomine e poi si vedeva. Non dobbiamo stare qui a discutere un'ora su come fare, altrimenti davvero.
Lei, Presidente, sta facendo ostruzionismo. Eviti, per cortesia.



PRESIDENTE

Non c'è inversione all'o.d.g.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Procedimenti giudiziari in corso"


PRESIDENTE

Riprendiamo il dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Allemano; ne ha facoltà.



ALLEMANO Paolo

Grazie, Presidente.
Sarò molto veloce, ma credo che sia un diritto, dopo aver ascoltato per sei ore, parlare tre minuti, dico tre minuti. Mi sembra del tutto evidente anche dopo lo spettacolo di oggi pomeriggio, che qui in difficoltà qui non ci sono due Assessori, ma c'è la politica. E questo è anche un film che si poteva immaginare. Quando ci siamo candidati, non l'abbiamo certo fatto sull'onda della "revanche" giudiziaria, ma perché sapevamo che, con una politica di un certo tipo, non si andava avanti e quindi bisognava provare a scrivere una pagina nuova.
A chi chiedeva stamattina quale differenza c'è tra questa legislatura e quella precedente, io dico, avendo vissuto la prima da Sindaco e questa in questi banchi con giornate di sofferenza come quella odierna, che la cifra di questa legislatura si chiama responsabilità.
La responsabilità di andare avanti, nonostante una congiuntura economica terribile, di non attardarsi nella ricerca delle colpe, ma di agire, cosa che spero possiamo fare ancora oggi; la responsabilità di governare in un face to face con la Magistratura.
Io ho apprezzato molto le parole del Presidente quando dice che noi andiamo avanti, ci mettiamo la faccia, ma l'agenda oggi del Piemonte richiede che noi si governi, che si facciano delle cose.
Vada avanti, Presidente, il suo esecutivo è pienamente legittimato nessuno ha il minimo dubbio sull'onestà dei suoi collaboratori, nessuno confonde delle azioni per le quali si è proceduto con imputazione coatta da azioni che rientrano nell'ambito dell'interpretazione della rappresentanza politica, sulla quale la stessa Procura è divisa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Volevo annunciare che volevo ritirare l'intervento, anche perché ho solo da ribadire il fatto che non ci sentirete parlare di complotti tirannia, magistratura politicizzata o orologerie. Massimo rispetto per il lavoro della Magistratura, per le sue indagini, per le sue sentenze e per la sua indipendenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente Sono esterrefatta dal comportamento, dall'atteggiamento e dall'ostruzionismo che c'è da parte dei colleghi della maggioranza nei confronti del Movimento 5 Stelle.
Volevo iniziare il mio intervento affermando che tutti sono innocenti fino a prova contraria. Credo sia la Magistratura a fare il suo decorso, di conseguenza lasciamo giudicare a chi di dovere. E' nostro dovere esprimere le nostre considerazioni e denunciare questi fatti che non sono semplici ma delle accuse gravi.
Imputazione coatta con richiesta di rinvio a giudizio.
Non sono qui per fare la morale e per giudicare individualmente le persone coinvolte (anche perché non le conosco). Sarà poi la Magistratura a fare il suo decorso, saranno le persone interessate a dare le giuste spiegazioni. Tuttavia come cittadina e rappresentante dei cittadini, chiedo delle spiegazioni. Chiedo delle spiegazioni perché in quest'Aula si predica bene, ma si razzola male.
Mi arrabbio quando sento dire da un Capogruppo, il Consigliere Gariglio: "Dobbiamo pensare al futuro dei nostri figli, non dobbiamo lasciare indietro nessuno". Mi chiedo, Consigliere Gariglio, dobbiamo pensare al futuro dei nostri figli? Non dobbiamo lasciare indietro nessuno? Alle nostre spalle ci sono auditori che hanno perso un lavoro, che fanno fatica ad arrivare a fine mese, ma hanno una grande dignità. Quando vengo sapere che dei Consiglieri hanno gonfiato le spese o hanno speso dei soldi per lo champagne, per i cesti natalizi, perché bisognava darli ad amministratori, erano regali per i Sindaci, non sono d'accordo. Non sono d'accordo come Consigliera regionale, ma non sono d'accordo come cittadina! E' una vergogna! Ci sono persone disperate.
Ho toccato con mano la sofferenza! Tutti i giorni ci sono persone veramente disperate, non siete credibili. Avete usato in campagna elettorale la storia di rimborsopoli accusando la Giunta Cota e cosa avete fatto? Per lo meno qualcuno di voi cosa ha fatto? Ha fatto la medesima cosa! I cittadini credevano in voi! Cosa rispondiamo a questi cittadini? Cosa rispondiamo a padri di famiglia che non riescono arrivare a fine mese e non hanno neanche denaro per acquistare i beni di prima necessità? Che i soldi sono stati utilizzati per comprare lo champagne e i cesti natalizi? Mi spiace, da cittadina non ci sto, non siete più credibili.
Sinceramente ero un po' titubante sul buon senso e sull'onestà di alcune persone. Anzi, vi dirò, sono anche ottimista: cerco sempre di vedere il lato positivo e l'onestà nelle persone. Ci sono dei giorni in cui mi chiedo se forse l'onestà non esista più.
Onestà: un valore cardine, principale che ciascuno di noi dovrebbe avere. I nostri genitori, tutti i genitori di tutti noi che siamo seduti qua ci hanno insegnato l'onestà, di agire con rettitudine, con lealtà, con giustizia nei confronti degli altri.
Si chiedono continui sacrifici ai cittadini piemontesi, in particolare alle fasce più bisognose, più deboli che già, a loro volta, ne fanno tanti.
Oggi ho discusso un'interrogazione sui contributi a fondo perduto, per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. Ci sono tantissime persone che, oltre ad avere la sfortuna di avere una disabilità, hanno anche grossi problemi economici. Devono spendere quei pochi soldi o farsi prestare dei soldi per poter vivere con un minimo di dignità, di autonomia e di pari opportunità che tutti dovrebbero avere.
Allora, che cosa rispondiamo a queste persone che hanno fatto grandi sacrifici? Queste persone, che magari hanno subito un'amputazione, si fanno lasciare dei soldi per acquistare un arto! Per poter camminare! Per poter avere una dignità! E queste persone dicono: "Come? Chi ci deve rappresentare, chi deve tutelarci spende i soldi, gonfia i rimborsi per andare al ristoranti, per lo champagne"! Non voglio entrare in merito. Mi spiace, non possiamo dare spiegazione a queste persone.
Io credevo nella sinistra italiana, pensavo che un pochino si distinguesse dagli altri, ma in realtà con questi atteggiamenti... Poi ripeto sarà la Magistratura a fare il suo corso, ciascuno si giustificherà e le spiegazioni dovrà darle a chi di dovere! Però, le spiegazioni si danno anche ai cittadini che vi hanno votato, che hanno creduto in voi, che hanno visto un lume di speranza in voi! Perché voi avete fatto delle promesse che finora non avete mantenuto! Non si gioca con i sentimenti e la dignità delle persone. Non si gioca! Voglio concludere con questa frase, che mi sta molto a cuore, di Benedetto Croce: "Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose, non abbiamo bisogno di chissà quali grandi uomini, abbiamo anzitutto bisogno di persone più oneste". Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Batzella.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Credo che nella storia politica italiana i momenti di maggior moralizzazione della politica abbiano coinciso con i momenti di maggior crisi economica.
Analizzando quando è nata "Mani pulite", sicuramente ci rendiamo conto che è avvenuta in un momento di grossa crisi economica nazionale: una finanziaria del Governo Amato veramente dura e un atteggiamento, da parte della società civile, di reazione e di non sopportazione, anche da parte dei mass media, di fronte a questa situazione.
Finalmente, di fatto, alcuni Magistrati allora riuscirono ad avere il coraggio di lottare contro una casta politica, quella della Prima Repubblica, che era molto più autorevole, devo dirlo, dell'attuale, perch credo avesse anche un potere di condizionamento del potere giudiziario sicuramente superiore, forse, anche perché i Magistrati che hanno esercitato la loro professione fino alla fine degli anni Settanta e inizio Ottanta, erano sicuramente Magistrati che si erano formati sotto un certo regime e quindi più avvezzi al condizionamento da parte della politica.
Oggigiorno, invece, vediamo che con una crisi economica iniziata nel 2008, la situazione sulla gestione dei costi della politica, sulla corruzione, eccetera, si sta trascinando. Ma io, più che una reazione della società, vedo una società sfibrata, una società che si sta allontanando dalla politica (lo vediamo con l'astensionismo), una società che comunque delega a un voto, in parte di protesta, quella che è la moralizzazione della nostra politica.
Ho apprezzato le parole del Presidente Chiamparino quando questa mattina ha parlato di trasparenza, rispetto delle leggi e delle regole, ma temo che queste parole, se non fossimo in un momento in cui veramente stiamo toccando il fondo dal punto di vista economico, cadranno nel vuoto e questo lo dico, forse, perché mi riconosco un po' in quella famosa frase di Giorgio Bocca: "Io sono un anti-italiano". Spesso e volentieri non mi riconosco nei costumi, nei vezzi dell'Italia, faccio fatica a riconoscermi: per questo mi definisco un anti-italiano.
Dicevo, temo che, probabilmente, se il PIL fosse stato oltre il 4%, la notizia su rimborsopoli sarebbe stata un trafiletto della quinta o sesta pagina e non avremmo dedicato una giornata a questo dibattito. Forse sarebbe stata una situazione migliore, sicuramente dal punto di vista economico.
Però, rileggendo quanto ha scritto il GIP Ruscello, sicuramente nella gestione di queste disponibilità finanziarie una cosa accomuna sia il centrodestra che il centrosinistra, ovvero, un'assenza di un regolamentazione scritta disciplinante le spese ammissibili. Quindi queste disponibilità finanziarie che erano date per l'attività del Gruppo non erano disciplinate da alcuna regola.
Da qui nascono l'acquisto di bottiglie di spumante, eccetera, che a me sembrano, più che altro, un tentativo di fidelizzazione di alcuni attivisti (almeno nel marketing si chiama così): fidelizzazione e gratificazione con scatolette di cioccolatini, il fiore, per poi arrivare ad altre cose; non stiamo qui a fare questo elenco, perché è veramente noioso.
Allora, di fronte a queste cose spero che si utilizzi questo momento per risanare i costi della politica, che sicuramente hanno un ruolo importante, ma non decisivo, purtroppo, per il cattivo andamento dei conti di una Regione o di uno Stato, ma anche per arrivare ad un risanamento complessivo della gestione della macchina regionale.
Quindi, da questo punto di vista credo che il nostro Gruppo, come già ieri in Commissione bilancio, abbia dimostrato la piena disponibilità e quindi l'accusa di ostruzionismo o velato ostruzionismo la rimandiamo al mittente, perché credo che il Gruppo del Movimento 5 Stelle abbia dimostrato in questa vicenda una coerenza fino in fondo. Nel senso che da tempo abbiamo parlato di riduzione dell'indennità dei Consiglieri, di una eliminazione dei vitalizi in modo retroattivo (questa è la nostra proposta). D'altronde, noi non abbiamo mai pagato una cena o un pranzo pur essendo in questo Consiglio regionale con due Consiglieri. Come mai? Perch ci diamo delle regole e queste regole, coerentemente, le rispettiamo sia nell'attività politica che nella nostra vita quotidiana.
D'altronde, se guardiamo fino in fondo le indennità, ogni Consigliere prende circa 4.400 euro (centesimo più centesimo meno) di rimborso spese.
Allora, per fare un regalo a un attivista, o a qualcuno altro, credo non ci siano problemi a tirar fuori qualche soldino dal proprio portafoglio (magari potrebbe venire un po' il gomito del tennista!) Oltretutto, l'esempio lo rappresentiamo anche correntemente riducendoci...
Io sono stato convocato, appena eletto, da un Comune, il cui Sindaco mi ringraziava perché aveva potuto comprare dei tablet con i soldi che il nostro collega Davide Bono ha restituito, soldi della sua indennità. Tra l'altro, questa mattina, mentre ero in treno, ho ricevuto una telefonata da un Consigliere comunale che mi diceva che la Preside faceva pressione perché adesso ci sono altri ragazzini che vogliono il tablet.
Questa è la situazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferrentino; ne ha facoltà.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Due riflessioni.
Questa mattina ho sentito un collega dire che in Val di Susa siamo abituati alle ingiuste accuse.
Personalmente non ho questa sindrome da accuse ingiuste da parte della Magistratura, anche se abito, lavoro e ho famiglia in Val di Susa. Se non altro, non generalizziamo.
Intanto, penso e spero che chi ha argomenti da mettere in campo non ha bisogno di urlare nel microfono; mentre da laico ritengo che non ci sia nessuno in grado di dispensare patenti di onestà o di credibilità.
Lasciamo alla Magistratura il compito di fare i necessari approfondimenti, come abbiamo tutti ribadito, almeno dai banchi della maggioranza. Noi rispettiamo il lavoro della Magistratura, che ovviamente non intralciamo ma, anzi, siamo completamente a disposizione.
Detto questo, penso che sia i cittadini in aula sia quelli fuori si aspettano da questa Assemblea, da questa Amministrazione, da questa Giunta e da questo Presidente interventi sulle questioni e sugli argomenti che stanno a cuore ai cittadini piemontesi.
Nel ribadire la stima e tutta la nostra adesione all'intervento del Presidente di questa mattina, per quanto riguarda il Vicepresidente e l'Assessore Cerutti, vale quanto ho detto prima.
Questa mattina si parlava di assunzione di responsabilità.
Ritengo che il Vicepresidente Reschigna, se non avesse voluto assumersi le proprie responsabilità, non avrebbe accettato queste deleghe pesanti che il Presidente gli ha affidato in un momento così complicato e complesso per il Consiglio regionale.
Penso, quindi, che lui, come chiunque di noi, intende assumersi le proprie responsabilità, ribadendo che il Consiglio regionale e la Giunta regionale devono operare nel solco del programma amministrativo presentato agli elettori.
Dopo aver trascorso un intero pomeriggio in I Commissione a discutere siamo tutti d'accordo che va operato un intervento sulla modulazione dell'indennità di carica degli amministratori locali, però non dovrebbe diventare l'unico argomento che le Commissione e il Consiglio affrontano.
L'abbiamo ribadito più volte. Condividiamo la necessità di un intervento legislativo importante. Oggi si voleva anticipare il primo intervento. Mi auguro che ci sia ancora la possibilità; quindi l'unico auspicio è di provare a lavorare nell'interesse del Piemonte, distinguendo la politica dall'azione doverosa della Magistratura, nella quale riponiamo massima fiducia.
La Magistratura faccia il proprio corso, poi ognuno di noi si assumerà le proprie responsabilità, ma è assurdo continuare, dalle 14.30 di ieri ad oggi, a discutere soltanto di argomenti che potevano sicuramente essere contenuti in un ambito temporale diverso.
Mi auguro che dopo questa seduta di Consiglio regionale si possano affrontare i problemi che sono nell'interesse dei cittadini piemontesi lasciando che la Magistratura faccia il proprio corso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Di norma, tengo in considerazione i tanti consigli che mi sono stati dati, soprattutto uno in particolare: non esprimere giudizi nei confronti delle persone, siano essi giudizi positivi o negativi, tuttavia, in questa odierna discussione azzardo.
Dato che le questioni che trattiamo oggi, come di norma succede e come ho già detto ieri in Commissione, hanno un senso qui e nel dibattito che facciamo, tuttavia hanno anche un significato, com'è normale che sia, nelle comunicazioni esterne e nelle relazioni con l'intero Piemonte.
E' normale per i lavori di quest'Aula; è normale per i lavori delle Commissioni; ma mi sia concesso di dire che è un po' meno normale che, un istante dopo la chiusura di alcune riunioni non pubbliche ma private l'esito delle stesse finisca sui giornali.
Ma questa è una mia considerazione del tutto personale che mi andava di dire in questo intervento.
A proposito di giudizi, mi rivolgo al Presidente Chiamparino.
Io la ringrazio, Presidente. La ringrazio per la sobrietà con cui ha relazionato e per la sua chiarezza. Non devo ripetere il suo intervento, ma ci sono alcuni punti cardine sui quali ritorno - purtroppo rimanendo in un tempo inferiore ai dieci minuti, perché così mi è stato consigliato - che ci avrebbero evitato, non di fare errori, ma di confrontarci su terreni estranei alla discussione di oggi.
Lei ha iniziato dicendo che non avremmo candidato nessuno se quel candidato fosse stato rinviato a giudizio. Si è limitato a dire questo e ha preso atto di giudizi differenti della Magistratura.
Ha utilizzato un verbo: aspettare. Cosa? Il dibattimento, la sostanza il rispetto nei confronti del lavoro della Magistratura.
C'è un problema? Se c'è un problema, il problema non è la Magistratura.
Ma è andato oltre. Ha trattato un tema che dovrebbe ritornare al centro dell'azione politica di tutti i movimenti e di tutti i partiti che compongono l'arco istituzionale, e non solo del Piemonte: la solidarietà tra gruppi dirigenti, ma anche tra amministratori che fanno parte della stessa Giunta o dello stesso Gruppo consiliare.
Lei ha detto: "Io non voglio salvare la mia faccia sacrificando quella dei miei compagni di viaggio".
Ancora una volta, Presidente, ci ha segnalato un fattore, il più importante: il Piemonte deve affrontare una fase difficile e ha bisogno da noi segnali forti subito.
Ha rimesso al centro la questione più importante: la nostra azione di governo, la nostra necessità di mettere al centro della nostra azione il tema delle riforme e del riordino. La necessità di accorciare le distanze tra noi e le esigenze della nostra gente, le esigenze dei piemontesi con i fatti, andando oltre le parole.
Se mi è permesso, evitando così una discussione rivolta al passato legittima, la comprendo, soprattutto da parte di coloro i quali hanno vissuto la IX Legislatura, che è un racconto che i giornali hanno portato quotidianamente e che ognuno di noi conosce, mi avvio alla conclusione.
Per evitare appunto di entrare nel merito di un dibattimento che sarà oggetto di discussione in altre aule, se mi è permesso, dicevo, anch'io evitando l'epopea dialettica a cui lei faceva riferimento, a fianco delle facce del Vicepresidente e dell'Assessore, a fianco delle facce di Davide Gariglio, di Angela Motta, oltre alla sua ci sono le nostre facce. Noi siamo al fianco di ognuno di loro, perché se dobbiamo dare dei segnali, non soltanto rispetto al nostro stare insieme, ma rispetto alle relazioni con quel mondo esterno, di cui prima parlavo, e che si aspetta da noi appunto dei segnali, ebbene per le stesse ragioni, utilizzando la voce del verbo "aspettare", il Gruppo del PD - non ne aveva bisogno, ma lo facciamo con convinzione - rinnova la fiducia al nostro Capogruppo, stando vicini a tutti gli amministratori che sono stati oggetto di questa discussione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
La parola al Presidente Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Prima di tutto voglio ringraziare il Consiglio, perché il dibattito è stato, forse, un po' lungo, ma certamente molto responsabile e serio.
Quindi, per quel che vale, un apprezzamento su un tema di questo genere che è un tema delicato e difficile.
Lascio stare il passato, perché non voglio portarvi via altro tempo salvo fare riferimento a quanto ricordato dalla Consigliera Gancia l'indimenticabile battuta di Guareschi: "Contrordine, compagni scaglionatevi lungo il percorso"; per chi se la ricorda, questa è una vignetta indimenticabile.
Vedo molti visi ammutoliti: potete immaginare il cambio di vocale.
Non sento alcun senso di colpa per aver abusato della vicenda "rimborsopoli" nella campagna elettorale. Lo dico con tutta franchezza; pu essere che abbia fatto qualche battuta da comizio, spesso più sollecitato dagli astanti che non dal sottoscritto, ma è una cosa di cui assolutamente non sento il peso sulla coscienza. Sulla legalità, sì. Questo era scritto a lettere di fuoco nel programma, lo dico al Consigliere Mighetti: questa è una questione che non ha età. Anche noi anzianotti in generale siamo sensibili, almeno io sono sensibile al tema della legalità.
Tuttavia, voglio andare subito al dunque.
Legalità per me, in questo momento - salto troppi passaggi, perch voglio essere breve - vuol dire prima di tutto rispettare l'indipendenza della Magistratura. Stamattina non ne ho parlato, lo dico qui, perché ho avuto modo di dirlo ai giornalisti, per questo io non intendo parlare della questione firme. Non perché non abbia le mie valutazioni e i miei giudizi perché voi capite bene che se nella mia posizione io dicessi - quindi smentisco tutte le affermazione che mi sono state attribuite - una qualsiasi cosa su cosa farei se o su cosa faremmo se, è evidente che questo legittimamente potrebbe essere interpretato come un tentativo di forzare l'indipendenza della Magistratura che ha in mano i dossier relativi, sia sul piano penale che sul piano amministrativo, almeno così penso, dal 6 novembre.
Questa è la ragione per la quale io non dico nulla sul tema e non dir nulla fino a quando non ci saranno degli atti formali della Magistratura e a quel punto ovviamente, come qualsiasi persona, dirò la mia opinione e le mie valutazioni.
Analogamente, come hanno rilevato alcuni Consiglieri (Appiano, Monaco eccetera), io non credo che faremmo un favore alla Magistratura se noi gli dessimo un potere di incidere, magari a distanza di quindici giorni, sulla composizione di una Giunta.
Ripeto, un conto è quando si parte per una campagna elettorale, quando ogni partito è libero di mettere i paletti che vuole, li può mettere più aperti, più chiusi, più stretti; un conto è, diciamo, essere di fronte al fatto che interviene un cambiamento di giudizio all'interno della Magistratura - cambiamento di giudizio - e questo non si può far discendere da quelle ricadute meccaniche. Sottolineo il termine "meccaniche", perché è chiaro che - anche lì - va anche valutata l'ipotesi di reato.
Faccio un'ipotesi e parlo di me stesso.
E' chiaro che se mi riprendessero con una telecamera mentre prendo una bustarella (ora, non vorrei invitare nessuno a farmi uno scherzo con una busta con dentro della posta), e se per quello uno avesse un'imputazione la qualità del reato conta, non è indifferente rispetto agli effetti che ci sono. In queste condizioni, ritengo che sia sensato - ripeto, sia sensato aspettare non il rinvio a giudizio, ma il giudizio. Per una ragione che alcuni interventi hanno ripreso, ma alcuni non hanno affrontato, e che io invece avevo posto abbastanza chiaramente nel mio intervento, e cioè che qui non c'è nessuna doppia morale, qui c'è un diverso giudizio da parte di due entità diverse della Magistratura. Allora, qualcuno mi deve dire per quale ragione io devo far prevalere nelle mie valutazioni politiche il giudizio del giudice delle indagini preliminari rispetto al giudizio del Magistrato inquirente.
Per quale ragione? Perché è l'ultimo in ordine di tempo? Di fronte a questo, non dico che ha ragione l'uno o ha ragione l'altro dico di aspettare, se ci sarà, il dibattimento, con grandissima serenità e senza più alcuna volontà di interferire. Questo mi pare un atteggiamento rispettoso delle persone, della Magistratura e di tutto quanto.
Quindi, da questo punto di vista non ho alcuna intenzione, ovviamente se no l'avrei fatto subito accogliendo l'offerta che sia Monica che Aldo mi avevano fatto al mattino, di ritirare le deleghe ai due Assessori, per la ragione che credo sia chiara.
Aggiungo, perché questo non l'avevo detto, che noi ci stiamo, ci costituiremo parte civile non solo nei confronti di chi è rinviato a giudizio, ma solo nei confronti di chi non ha rimborsato, con la maggiorazione prevista dalla Corte dei Conti, i denari usati impropriamente. Questo è il criterio che abbiamo usato.
Ovviamente, do volentieri atto sia ad Aldo che a Monica e anche a Gianna Pentenero di non aver mai partecipato alle sedute della Giunta in cui c'era questo argomento all'ordine del giorno.
Penultima cosa, perché è inutile ripetere quanto già detto: dico una cosa che questa mattina non ho detto e la dico sia a me stesso, come si dice in Parlamento, sia anche a qualche parlamentare che forse l'ha dimenticato, e cioè in un momento, su cui mi pare concordiamo tutti, di difficoltà per il Piemonte, evitiamo di far sì che vicende e discussioni interne a un partito o ai partiti, legittime finché si vuole, abbiano delle ricadute sulle Istituzioni, perché uno dei principi fondamentali è che i partiti sono assi portanti della democrazia nella misura in cui le loro vicende interne non ricadono pesantemente o rischiano di ricadere pesantemente sulle Istituzioni.
Ripeto, lo dico a me stesso e non l'ho detto questa mattina, perch voglio tenerlo come stella polare del mio comportamento e mi auguro che serva anche per altri comportamenti.
Infine, l'ultimissima cosa: mi sono stato chiesti, soprattutto dal Consigliere Marrone, chiarimenti sulla trattativa con il Governo sulle questioni finanziarie. Eviterei al Consiglio la parte che abbiamo già affrontato in sede di question time, ma dico solo che credo di poter affermare, sicuro di non essere smentito, che la credibilità di Aldo Reschigna nel discutere e trattare sia con i livelli tecnici del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), sia con i livelli politici, è del tutto intonsa.
Per quel che mi riguarda, se mai ci fosse una qualche forma di conflitto di interesse, diciamo così, fra il mio ruolo di coordinatore di Presidente delle Regioni e il mio ruolo di Presidente del Piemonte peraltro, non credo vi sia, né vi sarà - non abbia dubbi, Consigliere Marrone, che sceglierò gli interessi del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Chiamparino. Dichiaro chiuso il dibattito.


Argomento: Nomine

Nomine (richiesta d'inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Scusate, colleghi, prima abbiamo lasciato in sospeso la questione: se per voi va bene, potremmo trattare il punto 7) all'o.d.g., inerente a "Nomine", per i Revisori dei conti.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Procediamo, dunque, con l'esame del punto 7) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 12 Azienda Ospedaliera "Ordine Mauriziano di Torino" (articolo 1, comma 2, legge regionale 15/2014) - Collegio Sindacale - Individuazione di 1 componente con funzione di Presidente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 11 "Azienda Sanitaria Locale Torino 1" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 10 "Azienda Sanitaria Locale Cuneo 1" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente


PRESIDENTE

Colleghi, dal momento che ci sono degli omonimi, vi invito a precisare nome e cognome.
Nomino scrutatori i Consiglieri Segretari Benvenuto e Molinari.
Prego la Consigliera Segretaria Motta di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Motta effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 9, inerente a "Determinazioni in merito all'atto stragiudiziale di diffida e messa in mora notificato da parte del Consigliere regionale Maurizio Raffaello Vincenzo Marrone"


PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, mentre si procede con lo scrutinio, potremmo approvare il punto 4) all'o.d.g., inerente alla proposta di deliberazione relativa a "Determinazioni in merito all'atto stragiudiziale di diffida e messa in mora notificato da parte del Consigliere regionale Maurizio Raffaello Vincenzo Marrone".
BERTOLA Giorgio (fuori microfono) No, Presidente.



PRESIDENTE

No. Va bene.
Approfitto per precisare che nelle comunicazioni che ho fornito prima in merito alla proposta di legge n. 53 "Rideterminazione dell'indennità di carica", il problema non si pone, perché all'articolo 2, comma 2 è scritto: "La riduzione di cui al comma 1 si applica a decorrere dalla mensilità relativa al mese di novembre 2014".
È dunque risolto il dubbio, non ci sono problemi.
La prossima volta, con un po' più di serenità, magari anche la Presidenza riuscirà ad ascoltare di più i suggerimenti che arrivano dai banchi. Detto questo, mi scuso con l'Aula.
Consigliere Bertola, posso insistere sulla proposta che ho avanzato poco fa? Visto che stiamo aspettando la proclamazione degli eletti, voi prima vi siete opposti all'incardinamento del punto 4) all'o.d.g., inerente alla proposta di deliberazione relativa a "Determinazioni in merito all'atto stragiudiziale di diffida e messa in mora notificato da parte del Consigliere regionale Maurizio Raffaello Vincenzo Marrone".
BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Non abbiamo detto "no".
Abbiamo detto "non senza discussione".



PRESIDENTE

È prevista la discussione? È solo una delibera.
BONO Davide (fuori microfono) Sì, sì.



PRESIDENTE

Chi vorrà intervenire del vostro Gruppo? Ci sarà un intervento? Due? Tre? Quanti? BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Del nostro Gruppo almeno uno.



PRESIDENTE

In attesa dello svolgimento dello scrutinio, iniziamo dunque la trattazione della proposta di deliberazione relativa a "Determinazioni in merito all'atto stragiudiziale di diffida e messa in mora notificato da parte del Consigliere regionale Maurizio Raffaello Vincenzo Marrone", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Io non faccio parte della Commissione nomine, purtroppo, e ho appreso quanto deciso all'interno della Commissione dai colleghi Campo e Frediani.
Quel che balza agli occhi, proprio relativamente alla proposta di delibera che andiamo ad esaminare oggi, è un'ulteriore non decisione, un'ulteriore mancanza di coraggio di questo Consiglio, in questo caso non rappresentato dalla Giunta per le elezioni che ho presieduto, ma dalla Commissione nomine.
Detto questo, avrei voluto non tornare più sulla questione relativa al Consigliere Marrone. Penso che quest'azione intrapresa dal Consigliere Marrone sia oltremodo strumentale a quella che è la strategia di difesa in ambito giudiziario; e questo si manifesta in un ulteriore aggravio di interventi da parte del nostro Consiglio. Io penso che fondamentalmente non si possa addebitare al Consiglio regionale delle colpe o inadempienze di un singolo Consigliere.
Ricordo che, relativamente alla questione delle dimissioni, la Giunta per le elezioni ha esaminato un altro caso, che possiamo dire abbastanza simile, in cui non avevamo un Consiglio regionale che doveva esprimersi in merito, bensì una Partecipata con scioglimento del Consiglio di Amministrazione in corso, che non avrebbe potuto decidere nel tempo utile per la presentazione delle liste.
Cos'è successo in questo caso? Che il Consigliere in questione ha prodotto le sue dimissioni in tempo utile, cosa che doveva succedere anche in quest'occasione e cosa che non è avvenuta.
E noi in questa delibera non andiamo a dire quand'è il termine che stabilisce da quando sono effettive le dimissioni. Per quanto riguarda la decadenza del Consigliere di Amministrazione, a nostro giudizio - a giudizio del Movimento 5 Stelle -, il momento in cui il Consigliere Marrone è decaduto dalla carica di Consigliere di Amministrazione dell'IRES coincide con le dimissioni tardive che ha presentato.
Detto questo, termino il mio intervento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Appiano. Quella di un minuto a disposizione per l'intervento era una battuta.
La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Innanzitutto grazie, Presidente.
L'intervento potrebbe anche essere di 30 secondi, però nella "curiosità" generale della seduta di quest'oggi, alle 17.11 entriamo nel merito di una questione che onestamente, con tutto l'impegno che ci ho messo, non comprendo. Non la comprendo perché .



(Commenti in aula)



APPIANO Andrea

No, non comprendo. E questo è un limite individuale, non è un limite di nessun altro.
Non capisco, dicevo, nel senso che di questa vicenda abbiamo ampiamente parlato nei lavori della Giunta e poi abbiamo in qualche modo parlato in Aula, anche se poi l'Aula non si è pronunciata sul tema in oggetto perch la Giunta di fatto non aveva concluso il suo lavoro sulla figura del Consigliere Marrone.
Tutti i lavori della Giunta, però, sono stati contraddistinti, da parte del Consigliere Marrone, da un elemento fondamentale, che poi è stato anche tradotto in tutti i documenti di difesa in cui il Consigliere medesimo ha ricostruito la sua posizione: vale a dire che la delibera del Consiglio regionale è un atto pleonastico, che non aggiunge nulla rispetto all'accertamento da parte del CdA di IRES del sopravvenire della terza seduta consecutiva in cui l'assenza era ingiustificata. Si sono spesi fiumi di parole scritte e verbali per dire che quello è il momento in cui il Consigliere è decaduto e nulla avrebbe potuto aggiungere il Consiglio regionale.
Dopodiché oggi il Consiglio regionale, che peraltro ha una composizione diversa da quella di allora, viene diffidato dal pronunciarsi su una cosa inutile. Io non la ritenevo inutile e continuo a non ritenerla tale, quindi probabilmente leggo dietro a questa richiesta di voto un cambio di strategia. A questo punto, cioè, si ritiene che il Consiglio regionale debba in qualche modo pronunciarsi e magari affermare che oggi ci pronunciamo per certificare un effetto che si doveva produrre prima del 26 di aprile; e quindi magari la delibera può essere utile, poi, per essere spesa in altre sedi, magari quella giudiziaria.
Allo stesso tempo, però, come veniva ricordato prima dal collega che mi ha preceduto, il 27 di maggio vengono presentate le dimissioni di quel Consigliere da IRES.
Quindi mi chiedo: oggi che cosa deliberiamo? Deliberiamo, cioè, a riscontro del pervenuto atto stragiudiziale di diffida e messa in mora, di prendere atto che il Consigliere non è più componente del CdA.
Beh, questo sì che è un atto pleonastico, perché nel momento in cui il Consigliere Marrone ha dato le dimissioni da IRES il 27 di maggio, che quelle dimissioni fossero a loro volta pleonastiche oppure no - perch tanto era già decaduto in virtù della terza assenza ingiustificata consecutiva - comunque ci sono state e quindi ad aggi, se deliberassimo su questo, dovremmo deliberare il fatto che infinite altre persone per qualche ragione (per scadenza di carica, per dimissioni, per sostituzioni) non fanno più parte di un'infinità di organismi della nostra Regione.
Personalmente, quindi, io voterò contro questo atto e invito seriamente a fare altrettanto perché davvero, ove il voto fosse favorevole e non contrario, correderebbe la giornata di una non-decisione o di una decisione pleonastica e cioè assolutamente inutile o, peggio, utilizzabile magari in via strumentale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Io non posso che riprendere la linea di intervento tenuta sia dal nostro Consigliere Mughetti (nonché Presidente della Giunta per le elezioni) sia dal Consigliere Appiano, che ne è Vicepresidente.
Qui siamo all'atto finale di una vicenda che rappresenta forse anche la tortuosità delle norme regionali, ma sicuramente anche un po' il paradosso del caso Marrone. Ovviamente ne parliamo in sua assenza nella discussione su una delibera durante la quale stiamo decidendo se decidere di prendere atto di dimissioni avvenute dal C.d.A. dell'IRES, oppure di dimissioni che dovevano già essere effettive a seguito a tre assenze consecutive. Si tratta di una vicenda che veramente ha del paradossale. Adesso ovviamente se ne occuperà - se ne sta occupando - la magistratura che, come sappiamo ha già espresso un primo parere in merito alla decadenza del Consigliere Marrone il quale, ovviamente nella sua piena facoltà, ha deciso di opporsi al giudizio.
Anch'io sarei appunto sulla linea di quanto detto dal Consigliere Appiano, ma più che votare contro - perché anche votare contro forse vorrebbe dire riconoscere un qualche senso a questa delibera - intendiamo proprio non partecipare al voto, perché non comprendiamo veramente la natura politica e nemmeno, soprattutto, il significato amministrativo di questo atto. Come è stato ben detto, infatti, il Consigliere Marrone ha già rassegnato le dimissioni e quindi cosa starebbe deliberando il Consiglio regionale? Mi spiace, quindi, che in seguito ad un atto di diffida da parte di un membro del Consiglio regionale rispetto al Consiglio regionale stesso - una quasi lite giudiziaria di un Consigliere verso il Consiglio stesso potrebbe mettere ulteriormente in condizioni di incompatibilità con l'incarico ricoperto - il Consiglio si affretta a deliberare la presa d'atto (questo c'è scritto) che il Consigliere Marrone non è più componente del Consiglio di Amministrazione di IRES.
Legato a questo tema c'è ovviamente l'analisi che dovremmo fare al più presto in III Commissione sul funzionamento dell'IRES.
Ho chiesto alla III Commissione una convocazione dell'IRES per capire come funziona questo Ente, perché quello che abbiamo appreso ha francamente del paradossale, ovvero membri del CdA che non vi partecipano.
Quindi, comprendere meglio come funzionano le nostre partecipate come stiamo facendo correttamente Commissione per Commissione, reinvitando i soggetti per capire come funzionano, cosa fanno, quanti soldi spendono quanti dipendenti hanno, come funziona la governance è sicuramente un dato che può aiutare anche la Giunta, oltre la maggioranza e il Consiglio tutto che poi sarà tenuto a votare il piano di revisione delle partecipate, che è sicuramente un atto necessario non più procrastinabile rispetto a quanto fatto nella scorsa legislatura.
Concludo, ribadendo che non parteciperemo alla votazione, sottolineando il tutto con uno sguardo all'orario - non per essere fiscali, ma visto che si chiede un'interpretazione a norma del Regolamento del Consiglio per quanto riguarda alcuni articoli - chiedo che venga rispettato l'orario della convoca che, mandato a tutti i colleghi Consiglieri, recitava come ora di chiusura le ore 17, per cui alcuni nostri colleghi hanno già dovuto abbandonare l'Aula per impegni precedentemente presi.



PRESIDENTE

Abbiamo optato o suggerito di votare questo punto all'o.d.g. perch nel contempo, si stanno espletando le operazioni di spoglio delle schede relative alla votazione sulle nomine.
Non essendoci altri interventi, passiamo alla votazione.
Dato che vi sono dei problemi alla strumentazione elettronica del voto la votazione avverrà per appello nominale effettuato dal sottoscritto.
Indìco la votazione nominale sulla proposta di deliberazione n. 9, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.



(Il Presidente effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Ho chiesto la parola perché volevo solo sapere se c'è - e lo chiedo perché non lo so - una modalità per la richiesta dell'appello nominale che prevede la chiamata e non l'utilizzo della tastiera.



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Chiedo scusa.



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.27, riprende alle ore 17.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 7) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 12 "Azienda Ospedaliera 'Ordine Mauriziano di Torino' (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale individuazione di 1 componente con funzione di Presidente Proclamo individuato il signor Giuseppe Paonessa quale componente con funzioni di Presidente in seno al Collegio sindacale dell'Azienda Ospedaliera "Ordine Mauriziano di Torino", ai fini della successiva designazione da parte del Presidente della Giunta regionale.
Proposta di deliberazione n. 11 "Azienda Sanitaria Locale Torino 1" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente Comunico che la deliberazione non è valida per mancanza del quorum richiesto ai sensi dell'art. 79, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Proposta di deliberazione n. 10 "Azienda Sanitaria Locale Cuneo 1" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente" Proclamo individuato il signor Gianpaolo Brignolo quale componente con funzioni di Presidente in seno al Collegio Sindacale dell'Azienda Sanitaria Locale Torino 1, ai fini della successiva designazione da parte del Presidente della Giunta regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.39)



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