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Dettaglio seduta n.167 del 26/07/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 19.22)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Corgnati, Chiamparino, Chiapello e Saitta.


Argomento: Province

Proseguimento esame disegno di legge n. 210 "Disposizioni di riordino e di semplificazione dell'ordinamento regionale nonché norme di prima attuazione dell'articolo 21 della legge regionale 29 ottobre 2015, n. 23" (Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56)


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 210, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Siamo all'articolo 18 e il collega Valetti stava per illustrare l'emendamento n. 239), giusto? Emendamento rubricato n. 239) presentato dalle Consigliere Batzella e Frediani e dai Consiglieri Bono, Mighetti, Bertola, Campo, Andrissi Valetti: Nel comma 4 dell'articolo 4 della l.r. 1/2000 come modificato dal comma 4 dell'articolo 18 del disegno di legge n. 210, dopo le parole: "è adottato dalla Giunta regionale" sono inserite le seguenti: "con parere obbligatorio e vincolante".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Nel comma 4 dell'articolo 4 della legge regionale 1/2000, come modificato dal comma 4 dell'articolo 18 del disegno di legge n. 210, dopo le parole "è adottato dalla Giunta regionale", sono inserite le seguenti parole "con parere obbligatorio e vincolante". Questo si riferisce ovviamente agli organi assembleari come il Consiglio regionale o altri organi d'interesse. Noi avevamo chiesto, tra l'altro, anche il coinvolgimento - ovviamente siamo sempre nell'ambito delle decisioni infrastrutturali, ma anche di trasporto - delle associazioni di settore dei vari comitati, dei sindacati e di tutti quelli che seguono questo mondo da vicino e hanno competenze tecniche per poter dare una mano nella legislazione e anche nelle scelte programmatiche che comportano degli impegni di spesa notevoli.
Il "parere obbligatorio e vincolante" si riferisce invece alle Commissioni competenti sulla materia, in questo caso la Commissione trasporti, perché secondo noi è l'organo deputato a indirizzare in modo democratico l'operato della Giunta. Spesso noi ci troviamo anche a ratificare decisioni che sono prese altrove, come dicevamo prima, in consessi europei o nazionali; tuttavia, il dissenso è una delle armi, ma anche delle possibilità, della democrazia che si possono esercitare a livello territoriale qualora un'opera non sia gradita.
Noi pensiamo che i grandi corridoi - non in generale, perché non siamo contro i grandi corridoi in generale, ma per come sono stati pensati avessero trovato sicuramente un'obiezione tecnica e politica suffragata da dati da parte dell'Ente regionale o dagli Enti locali quando invece c'era la più grande convergenza su questo tipo di decisioni. Forse non saremmo arrivati a questo punto, forse non sarebbe stato così facile, forse ci sarebbe stato instillato il dubbio che la decisione presa non era quella migliore, in un sano confronto democratico, che può anche avvenire all'interno della stessa parte politica che occupa diverse istituzioni.
Purtroppo, non solo questo non è avvenuto, ma abbiamo visto la convergenza generale anche di più rami, diciamo, delle diverse forze politiche dell'arco parlamentare e regionale nell'epoca, e ci riferiamo ovviamente ai grandi corridoi come il TAV-Torino-Lione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 231), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 232), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 233), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 234), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 235), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 236), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 237), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 238), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 239), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 18, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'articolo 19.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 240) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale 8/2008, come modificato dal comma 2 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210, dopo le parole ".
in materia di mobilità e trasporti, la Regione", sono inserite le seguenti: "di concerto con le Province e gli Enti territoriali interessati, sentita la conferenza permanente Regione-Autonomie locali di cui alla legge regionale 20 novembre 1988, n. 34".
Emendamento rubricato n. 242) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210, dopo le parole ".è svolta", sono inserite le seguenti: ", sentite le associazioni e le organizzazioni sindacali del trasporto e della logistica".
Emendamento rubricato n. 38) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210, dopo le parole ".pluriennali e annuali", sono inserite le seguenti: " accompagnati da un documento di sintesi che evidenzi schematicamente le priorità di attuazione della programmazione e degli investimenti".
Emendamento rubricato n. 241) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: All'articolo 3, comma 1, della legge regionale 8/2008, come modificato dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210, dopo le parole ".
pluriennali e annuali", sono inserite le seguenti: ", accompagnati da un documento di sintesi sugli interventi e le priorità".
Emendamento rubricato n. 40) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 2, lettera a), dell'articolo 3, della legge regionale 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210 dopo le parole ".diverse modalità di trasporto", sono inserite le seguenti: ", corredando il piano della documentazione scientifica disponibile, al fine di fornire la massima chiarezza nell'elaborazione della pianificazione;".
Emendamento rubricato n. 243) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 2, lettera a), dell'articolo 3, della legge regionale 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210 dopo le parole ".diverse modalità di trasporto", sono inserite le seguenti: ", dotando il piano di proiezioni di traffico e di flussi dettagliate avvalorate da fonti scientifiche certe;".
Emendamento rubricato n. 39) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 2, lettera c), dell'articolo 3, della legge regionale 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210 alla fine del periodo sono inserite le seguenti parole: ", corredando il piano di analisi scientifiche sulle possibili evoluzioni della dotazione infrastrutturale esistente, preventivamente allo sviluppo di nuove opere al fine di garantire criteri di economicità nell'evoluzione infrastrutturale logistica del territorio.".
Emendamento rubricato n. 244) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 2, lettera c), dell'articolo 3, della legge regionale 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210 alla fine del periodo sono inserite le seguenti parole: ", analizzando le possibili evoluzioni della dotazione infrastrutturale esistente preventivamente allo sviluppo di nuove opere, per integrarla con i nuovi scenari di sviluppo logistico per garantire criteri di economicità nell'evoluzione infrastrutturale logistica del territorio.".
Emendamento rubricato n. 245) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 2, dell'articolo 3, della legge regionale 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210, dopo la lettera c), è inserita la seguente lettera c bis): "c bis), riporta la letteratura scientifica corrente sul settore e il rapporto della stessa con le analisi, le azioni e le proiezioni definite dal piano.".
Emendamento rubricato n. 246) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 3, dell'articolo 3, della legge regionale 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210, dopo le parole: "sono approvati dalla Giunta regionale", sono inserite le seguenti: "con giudizio obbligatorio e vincolante".
Emendamento rubricato n. 247) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 4 lettera c), dell'articolo 3, della legge regionale 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210 alla fine del periodo sono inserite le seguenti parole: "qualora non risulti economicamente vantaggioso il potenziamento delle dotazioni esistenti laddove sia accertata la loro insufficienza alla soddisfazione della domanda.".
Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Bono, Campo, Mighetti e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Al comma 4 lettera c), dell'articolo 3, della legge regionale 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210 alla fine del periodo sono inserite le seguenti parole: "qualora non risulti vantaggioso il potenziamento delle dotazioni esistenti laddove sia accertata la loro insufficienza alla soddisfazione della domanda.".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione per l'illustrazione congiunta degli emendamenti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Qui passiamo a trattare le priorità di programmazione e attuazione degli investimenti. Infatti, dopo le parole "pluriennali e annuali", al comma 3 dell'articolo 20, noi aggiungiamo, in riferimento ai piani, " accompagnati da un documento di sintesi che evidenzi schematicamente le priorità di attuazione della programmazione e degli investimenti".
Giusto oggi guardavamo sul sito della Regione lo stato delle opere e in particolare, la parte riguardante i trasporti. Abbiamo uno scenario piuttosto desolante, con un numero di opere progettate, finanziate e incompiute o talvolta opere a cui è stato pagato il progetto anche definitivo e che tuttora sono parzialmente eseguite.
Primo fra tutti, abbiamo esaminato il nodo di Torino, quello che è stato il grande progetto che ha portato all'interramento del passante ferroviario e alla creazione della stazione di Porta Susa e di svariate altre opere. Ecco, qui abbiamo ancora lo stato dei lavori in corso perch mancano delle parti che sono integrali ai progetti; parti come le stazioni Dora e Zappata e numerosi altri elementi che erano stati pensati in una progettazione univoca e globale. Questo ci rende difficile scorporare alcune parti per poi potergli dare dei canali di attuazione e di finanziamento diversi, quindi probabilmente in questo caso si è anche stati un po' ambiziosi e un po' troppo ottimisti sulle tempistiche di realizzazione di opere così complesse, che comprendono - se vogliamo chiamarli lotti facciamolo, ma non è esatto - veramente lavori diversi inseriti in un quadro progettuale unico, che invece andrebbero davvero spezzati e allocati in ordine di priorità.
Adesso, paradossalmente, ci troviamo a dover discutere e dibattere su alcune scelte su cui siamo contrari, per esempio la famosa bretella di Corso Grosseto per connettere la Torino-Ceres al passante, quando le stesse stazioni del passante non sono ancora state realizzate. Ecco: anche qui avuto un ordine di priorità specifico ed esplicito a suo tempo probabilmente non ci avrebbe gettato in questa impasse attuale, dove ci sono tutte queste opere, nessuna delle quali finita, malgrado si fosse pensato di realizzarle in una tornata unica, che prosegue da oltre dieci anni e forse quasi 15.
L'emendamento 39) recita: "Al comma 2, lettera c), dell'art. 3 della l.r. 8/2008 così come sostituito dal comma 3 dell'art. 20 del disegno di legge n. 210, alla fine del periodo sono inserite le seguenti parole: ',corredando il piano di analisi scientifiche sulle possibili evoluzioni della dotazione infrastrutturale esistente, preventivamente allo sviluppo di nuove opere, al fine di garantire criteri di economicità nell'evoluzione infrastrutturale logistica del territorio".
Qui avevamo inserito qualcosa anche sulla priorità del potenziamento delle infrastrutture esistenti rispetto a quelle di nuovo sviluppo, ma lo tratterò successivamente.
Vado in ordine e quindi passo all'emendamento n. 40, che comporta che al comma 3 dell'articolo 4 del disegno di legge 210 (che sostituisce il comma 2 dell'articolo 3 della l.r. 8/2008) dopo le parole "diverse modalità di trasporto" siano inserite le parole "corredando il piano della documentazione scientifica disponibile, al fine di fornire la massima chiarezza nell'elaborazione della pianificazione". Questa proposta riguarda come dicevamo prima - sia la questione della scientificità delle decisioni prese, ma riguarda altresì l'appropriatezza di ogni tipo di opera per il fine per cui è stata pensata.
Facciamo un esempio su tutti: la linea ferroviaria ad alta velocità che ad oggi attraversa buona parte della penisola, che era una linea pensata come alta velocità e alta capacità (quindi anche per le merci) e per questo i costi sono stati circa il doppio di quelli di una normale linea ad alta velocità, oltre a tutte le inefficienze che sono un po' sistemiche nel nostro Paese. Ecco: questa linea, poi, non è adatto a ricevere l'alta capacità. Quindi, visto che adesso stiamo anche progettando il tratto Napoli-Bari, sicuramente sono certo che non si sia fatto un passo indietro sull'intento di mantenerla ad alta capacità, pur sapendo che su quella linea non viaggeranno mai merci: continueremo dunque a pagare qualche centinaio di milioni in più al chilometro, pur sapendo che questi soldi non servono a nulla perché, tra l'altro, non vi è neanche l'intera operabilità con le linee ferroviarie francesi e non abbiamo neanche i convogli per farci girare le merci.
Andiamo all'emendamento n. 41), che prevede che al comma 4 lettera c) dell'art. 3 della l.r. 8/2008, a fine periodo aggiungiamo le parole "qualora non risulti vantaggioso il potenziamento delle dotazioni esistenti laddove sia accertata la loro insufficienza alla soddisfazioni della domanda" Qui noi eravamo stati un po' più espliciti e avevamo messo "dove risulti vantaggioso economicamente", solo che "vantaggioso economicamente" sarebbe stato un po' difficile da dimostrare, e comunque siamo abbastanza soddisfatti di questa formulazione perché il termine è abbastanza generico da ritenere di dover esaminare un quadro complessivo prima di agire appunto, a progettare e a disegnare una nuova opera.
Quello su cui vogliamo puntare, quindi, è il massimo sfruttamento e la saturazione - o quasi-saturazione, per lo meno - delle opere e delle infrastrutture esistenti. Poi non è che voglia arrivare all'ultimo minuto quando la mancata capacità di alcune infrastrutture freni magari uno sviluppo potenziale o di spostamento di merci o persone: non si vuole ovviamente arrivare a questo punto. Però bisogna anche avere l'accortezza di vedere se siamo in un trend ascendente, discendente o stazionario nella crescita economica e negli scambi. Qualora anche raggiungessimo l'80% di saturazione delle nostre infrastrutture ma fossimo in un quadro discendente, infatti, sono solo un pazzo si metterebbe ad investire per elaborare nuove infrastrutture. E quei pazzi siamo un po' noi adesso perch in realtà non siamo neanche all'80% eppure lo stiamo facendo: stiamo progettando nuove infrastrutture, lasciando un po' al dissesto quelle esistenti che non sono sfruttate.
L'emendamento 240) dice che al comma 1 dell'articolo 2 della l.r.
8/2008, come modificato dal presente disegno di legge, dopo le parole "in materia di mobilità e trasporti, la Regione" inseriamo "di concerto con le Province, gli Enti territoriali interessati, sentita la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali di cui alla l.r. del 20 novembre 1988 n. 34". Questa proposta prende atto anche un po' di una situazione di concertazione, innanzitutto perché noi siamo sempre dell'avviso che gli Enti locali più vicini al territorio debbano sempre essere consultati, cosa giusta anche perché purtroppo, per com'è fatto il Testo Unico degli Enti locali e per com'è organizzata la macchina statale, abbiamo competenze sugli stessi temi spezzettate e divise tra diversi Enti. Di questo noi dobbiamo prendere atto e dire che certamente questo non è il modo più efficiente di gestire l'apparato pubblico: questo lo diciamo senz'altro.
Pertanto, avevamo visto di buon occhio anche l'istituzione dell'Agenzia della mobilità piemontese, cui noi abbiamo contribuito con numerosi emendamenti, sia in fase legislativa sia nello Statuto. Tuttavia, si sono riscontrate delle difficoltà perché poi gli Enti locali, con il loro potere concessogli dagli statuti, continuano ad esercitare le loro competenze fregandosene un po' di questa volontà non dico di accentramento (perché non è così), ma quantomeno di coordinamento ed efficientamento.
Allora, noi di questo prendiamo atto. E dal momento che non abbiamo soppresso le Province - sono ancora lì - tanto vale coinvolgerle anche in progetti che le riguardano da vicino. Se le concerne la pianificazione spiccia e quotidiana, figuriamoci le grandi opere che insistono sul territorio! Siamo all'emendamento 241): dopo le parole "pluriennali e annuali" riferite ai piani, inseriamo "accompagnati da un documento di sintesi sugli interventi e le priorità". Anche qui, dunque, i piani pluriennali delle opere devono già avere una linea guida di priorità infrastrutturale. O quantomeno, possono esserci delle interdipendenze tra un'opera e l'altra ma qualora siano svincolate l'una dall'altra dobbiamo comunque specificare quali saranno gli ordini di priorità, anche condizionati dalle situazioni a contorno, che, al momento della progettazione, non sono prevedibili, per lo stesso discorso di prima.
Cambiare strada si può sempre, in modo motivato, comprensibile e giustificato dai fatti, così da avere pochi traumi in sede legislativa (nei consessi dove abbiamo una logica di maggioranza e di opposizione più le decisioni sono condivise più la macchina è snella ed efficiente), ma anche rispetto alle popolazioni, che hanno modo di capire meglio delle scelte ben argomentate e ben documentate. Così si limita anche il dissenso che, a volte, arriva anche a priori quando non si forniscano spiegazioni, in una logica di giusta contrapposizione e quando si richiede di essere coinvolti nei processi.
Con l'emendamento 242), a termine comma, inseriamo le parole "sentite le associazioni e le organizzazioni sindacali del trasporto e della logistica".
Questo è quanto avevo anticipato, per cui, anche qui, le decisioni sono assunte in modo concertato non solo dagli Enti locali, ma anche da tutti i rappresentanti di settore territoriali, quindi le associazioni competenti in materia di trasporto e di logistica e le organizzazioni sindacali che afferiscono al settore delle aziende in generale che operano nel settore anche chi opera sul territorio, come il personale viaggiante, che sovente conosce la realtà molto meglio di qualunque legislatore, perché la tocca con mano, in un settore che sconta sempre più problemi anche dal punto di vista lavorativo. Quindi, quando operiamo queste scelte, dobbiamo anche capire quali ripercussioni hanno sulle aziende che lavorano in questo settore e sulle competenze dei lavoratori, che non si costruiscono in pochi giorni, pertanto sono un patrimonio da valorizzare e tentare di sfruttare al meglio.
Con l'emendamento rubricato n. 243), al comma 2, lettera a) dell'articolo 3 della legge regionale n. 8/2008, dopo le parole "diverse modalità di trasporto", aggiungiamo "dotando il piano di proiezioni di traffico e di flussi dettagliate, avvalorate da fonti scientifiche certe".
Qui ci siamo spinti un po' oltre, però l'intento non è dare un'unica lettura del quadro scientifico, ma per lo meno di inserire le varie alternative, in senso di creare un dibattito scientifico anche nelle sedi istituzionali, dove prevalga il buonsenso, il ragionamento e la logica.
Speriamo si creino anche degli schieramenti trasversali dal punto di vista delle idee e non degli schieramenti che corrispondono agli schieramenti politici, perché questo significa che necessariamente si sta deliberando e votando per partito preso, nel vero senso della parola, e non dietro ad un ragionamento logico e documentale.
Con l'emendamento rubricato n. 244), al comma 2, lettera c) dell'articolo 3 sempre della legge originale, alla fine del periodo, sono aggiunte le parole "analizzando le possibili evoluzioni della dotazione infrastrutturale esistente, preventivamente allo sviluppo di nuove opere per integrarla con i nuovi scenari di sviluppo logistico per garantire criteri di economicità nell'evoluzione infrastrutturale logistica del territorio".
Qui, di nuovo, puntiamo al pieno sfruttamento delle infrastrutture esistenti e a valutarne i possibili potenziamenti per ampliarne le capacità prima dell'esecuzione di nuove opere. Questo ci garantisce criteri di economicità, di impatto ambientale, sociale e anche un processo probabilmente partecipato più comprensibile, più snello e più indolore perché il cittadino deve anche vedere che quando si richiede un certo impatto sulle popolazioni questo avviene con cognizione di causa, non si cerca subito l'opera più impattante che fa girare più soldi, innanzitutto il criterio deve essere quello del massimo risultato con il minimo sforzo e il minimo impatto su ambiente e popolazioni.
Con l'emendamento rubricato n. 245), al comma 2 dell'articolo 3 della l.r. n. 8/2008, così come sostituito dal comma 3 dell'articolo 20 del disegno di legge n. 210, dopo la lettera c) è inserita la lettera c bis) "riporta la letteratura scientifica corrente sul settore e il rapporto della stessa con le analisi, le azioni e le proiezioni definite dal piano".
Questo è un emendamento che abbiamo ripresentato perché lo ritenevamo importante. Volevamo spingere a una riflessione, che è decisamente importante, per addivenire ad un dibattito scientifico in sede politica, in sede legislativa, in sede di pianificazione pluriennale delle opere e dei progetti che riguardano la logistica; la stessa cosa valeva, ovviamente per i progetti che riguardano gli aspetti trasportistici e di trasporto pubblico locale.
Con l'emendamento rubricato n. 246), di nuovo, introduciamo il giudizio obbligatorio e vincolante delle Commissioni competenti sulle decisioni di pianificazione che sono deliberate dalla Giunta regionale.
Con l'emendamento rubricato n. 247) riprendiamo lo stesso discorso attuato nell'articolo precedente sulla pianificazione delle opere con l'inserimento delle parole "qualora non risulti economicamente vantaggioso il potenziamento delle dotazioni esistenti laddove sia accertata la loro insufficienza alla soddisfazione della domanda", non solo nel loro stato contingente ma anche nei loro scenari potenziali di potenziamento, perché è successo in diversi casi di valutare che, magari, con una cifra "x" riuscivamo a migliorare le performance e le capacità di infrastrutture esistenti, invece, con dieci volte tanto dobbiamo farne una nuova.
Su questi discorsi spesso i pareri sono stati un po' inascoltati abbiamo la sensazione che si sia partiti prima di tutto dalla necessità di costruire l'opera e, poi, si sia proceduto a giustificarla e a smontare tutte le altre ipotesi, cioè esattamente l'opposto del ragionamento tecnico scientifico che dovrebbe cominciare a diventare patrimonio anche dei consessi politici. Non ci si può esimere, anche se non siamo tutti scienziati e non abbiamo competenze nei temi che affrontiamo qui l'approccio scientifico è un metodo di discussione che può essere adottato da chiunque sperimentando e vagliando i dati e, poi, decidendo sempre - si spera - con le maggioranze più ampie.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Valetti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 240), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 242), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 241), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 243), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 244), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 245), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 246), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 247), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Emendamento rubricato n. 97) presentato dai Consiglieri Vignale, Graglia Pichetto, Sozzani: L'articolo 24 del disegno di legge 210 è soppresso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente. Ci tenevo all'imprimatur sulla "ecotassa"! Ci accingiamo a trattare uno degli articoli da noi più contestati rispetto all'applicazione del suo contenuto, perché, evidentemente, si va ad identificare, in un modo assolutamente non omogeneo, questo tipo di tassazione.
Di fatto, ciò che andiamo a discutere non è altro che un semplice - lo diciamo in questi termini, proprio perché lo abbiamo ribadito in quasi ogni discussione di legge di bilancio - aumento di tasse per i piemontesi. Un po' le mettiamo nel dispositivo di legge che stiamo discutendo, un po' in altri dispositivi (vedremo, nella futura legge sui rifiuti, quale sarà l'applicazione di tutta una serie di sistemi sanzionatori). In ogni caso andiamo comunque a discutere dell'ennesimo prelievo da parte della Giunta ai cittadini piemontesi.
La norma, pur avendo subito delle revisioni da parte della Giunta rispetto all'idea originaria, introduce delle modalità che vanno comunque ad incidere sui territori che non hanno deciso di sfruttare l'incenerimento; territori che avevano un'organizzazione dello smaltimento dei rifiuti che proveniva da anni di attività. Voi sapete che quando si introduce una determinata modalità di smaltimento rifiuti, la stessa non è cambiabile istantaneamente solo in funzione dell'applicazione di una nuova legge: ci vuole un tempo di gestazione tale per cui si sceglie l'impianto lo si realizza, si sceglie l'area omogenea e, nell'ambito della stessa, si applicano le giuste condizioni affinché quell'impianto garantisca i migliori risultati.
In questo caso, non è assolutamente previsto alcun "premio" per i cittadini diligenti che hanno applicato una raccolta differenziata di grande respiro, come la Provincia di Novara o come altri territori piemontesi.
Qua si applica per i rifiuti che vanno in discarica con l'idea che avevamo detto nel piano di smaltimento rifiuti: i rifiuti che vanno in discarica devono essere penalizzati e si applica una tassa. Per coloro che hanno un fondo di incenerimento, indipendentemente dalla raccolta differenziata, indipendentemente dal lavoro che hanno svolto per essere virtuosi rispetto all'attività di selezione del rifiuto, in un ambito di regolamentazione circolare rispetto alla differenziazione dei rifiuti nessun premio. Si favorisce, invece, chi non differenzia, in barba ad altre aree del Piemonte dove, invece, questa attività è stata realizzata e viene costantemente portata avanti, raggiungendo ampiamente gli obiettivi che la Regione stessa si è data.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 97) è, per certi versi, l'emendamento che regge tutti gli altri che verranno - alcuni dei quali, peraltro, non sono ancora visibili sul dispositivo delle sedute - perché prevede la soppressione dell'articolo 24, per due motivi essenziali, che noi crediamo abbiano un senso: il primo perché la Giunta regionale ha votato, da pochi giorni, un disegno di legge di riordino sui rifiuti e ha un articolo che introduce anche l'ammontare del canone, quindi entra anche nella definizione di quelli che sono i costi e non solo le modalità di smaltimento. Poi, ovviamente, ci esprimeremo nel merito della norma quando arriverà in Commissione. Però ci sembra logico, proprio perché la Giunta regionale ha presentato un disegno di legge di riordino complessivo della legislazione sul recupero, smaltimento e quant'altro dei rifiuti, che anche questa - che a tutti gli effetti è un tributo legato al conferimento in discarica - vada all'interno di quella legge.
E' la stessa eccezione che abbiamo posto in Commissione e anche in Aula su altre norme: c'erano alcuni articoli all'interno della Commissione che sono stati cassati e che intervenivano su norme vigenti e ne soni rimasti altri - quello delle IPAB su tutte - che invece intervengono su leggi che stiamo discutendo e che saranno di prossima discussione del Consiglio regionale.
Ricordando che la legge entra in vigore dal 2017, noi avremmo tempo di discutere il disegno di legge in Commissione e poi, al limite, quando si vota la legge finanziaria o l'assestamento di bilancio, vedere se non c'è il tempo per approvare la legge, se non si ritiene farlo prima. Questo è il primo motivo.
Il secondo motivo, ovviamente, è quello rispetto all'incremento, che è strettamente legato. Un incremento, come ricordava il Consigliere Sozzani può essere legato, può essere uno strumento, posto che non condividiamo mai lo strumento della penalità economica nei confronti dei cittadini piemontesi, per l'attuazione di una norma ma, al limite, un incremento della tassazione nei confronti dei cittadini può avere un senso logico perché incentiva o disincentiva alcune pratiche. Questa modalità non ce l'ha neppure.
Credo che sarebbe utile stralciare l'articolo 24 che, in questo momento, non ha nessuna utilità, e portarlo all'interno del disegno di legge licenziato dall'amministrazione regionale sul sistema generale dei rifiuti. Così ci atterremmo ad una buona modalità normativa.
E' evidente che se poi confondiamo leggi "omnibus" di semplificazione con scorciatoie normative, allora non funziona, perché saremmo anche contrari a queste modalità di norma. Non cambia assolutamente nulla perch semplicemente, posticipiamo la discussione ad una valutazione che faremo in sede di V Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
In merito a quest'articolo, da quello che si legge, l'ecotassa è stata rivista, almeno per il prossimo anno. Certamente la questione non è il prossimo anno o una dilazione. La questione più importante è che, quando in Commissione si era arrivati ad un ordine del giorno così concordato, si parlava di un percorso.
Si parlava di un percorso che, in qualche modo, potesse gradatamente sviluppare una serie di azioni per poi arrivare alla fase terminale che poteva rappresentare l'elemento di spauracchio per le amministrazioni e per i territori. Di conseguenza, dire: "Se non vi adeguate in un certo modo, ci saranno delle ripercussioni non gradevoli". Si è passati immediatamente all'azione finale, quindi alla tassazione. Anche se rivista e corretta in tutte le sue forme, si è comunque arrivati ad una tassazione, tra l'altro con uno scompenso dal punto di vista territoriale. Ci sono territori che non hanno la possibilità di conferire in termovalorizzatore rispetto all'area torinese, quindi c'è già una preoccupazione, oltre ad esserci una difficoltà di conferimento. Quanto meno si poteva vagliare in merito alla possibilità di conferire in altri contesti a livello interregionale; quanto meno si poteva studiare un assetto, una struttura che, in qualche modo potesse portare ad un percorso più articolato.
Invece si è arrivati ad un'azione che oggi potrà anche essere meno impattante nell'immediato ma, in qualche modo, se il perimetro è quello che è, se non è oggi è domani.
E' il metodo che ci lascia assolutamente insoddisfatti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Berutti.
Emendamento rubricato n. 98) presentato dai Consiglieri Vignale, Graglia Pichetto, Sozzani: "Il comma 1, dell'articolo 24, del disegno di legge 210 è soppresso".
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Approfitto della presenza dell'Assessore Valmaggia per chiedere se qualcuno, nell'Assessorato all'ambiente, si intende di rifiuti, perché ci viene un dubbio.
Sapete quanto costa lo smaltimento dei rifiuti inerti? Mettere una tassa di otto euro alla tonnellata vuol dire che costa meno smaltirli nelle discariche degli inerti. Se un costruttore demolisce un pezzo di struttura di una casa e lo porta con il suo motocarro in una discarica per inerti paga di meno. E' più alta la tassa dello smaltimento. Se è così, ditelo che è una presa in giro rispetto all'applicazione. Ecco perché chiedevamo l'abolizione del comma 1.
Non so se lei lo sa, Assessore, ma qualcuno dei suoi che faceva anche l'Assessore in Provincia, sapeva come avviene un'attività di smaltimento.
Lo troveremo anche nella legge. Questo viene ribadito in cifre diverse anche nella legge che ci avete presentato. Voi dite di conoscere quanto costa lo smaltimento negli inerti, poi dite otto euro a tonnellata, ma questo vuol dire raddoppiare. E' più alta la tassa del costo di smaltimento. Questo è l'elemento sul quale chiedo se vi è cognizione di applicazione dell'attività di smaltimento dei rifiuti.
A meno che si decida che in Regione Piemonte lo smaltimento nelle discariche di inerti non lo vogliamo più, esaltiamo la tassa di smaltimento degli stessi, enfatizziamo il recupero all'interno del Piemonte, affinch coloro che fanno azione di demolizione o azione di attività di smaltimento di questo genere non vadano più nelle discariche, ma facciano un'azione di recupero. Lo stesso vale per i 15 euro a tonnellata, che magari a voi sembrano pochi in questo senso, ma che sono cifre enormi, come 17 euro per i rifiuti in discarica pericolosi. Sta qui il concetto.
A me non è mai capitato di vedere che la tassa sia superiore al costo di smaltimento. Stiamo andando oltre il lecito del governo dei rifiuti nella nostra regione, peraltro fatta prima con una pianificazione di smaltimento e poi con una legge che deve tener conto della pianificazione.
Questo lo abbiamo detto e ci saranno altre occasioni per dirlo.
Attenzione, qui stiamo andando fuori dai canoni normali di applicazione della tassazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Non pensavo di intervenire, ma per suo piacere intervengo.
La riflessione che pongo alla Giunta in questo momento è in funzione dell'intervento del Consigliere Sozzani fatto precedentemente. Un intervento fatto da una persona che ha competenze specifiche e che ha motivato, in modo accurato, le motivazioni che ci hanno portato a presentare quest'emendamento.
Credo che anche la maggioranza due riflessioni potrebbe farle, a partire dal Capogruppo Gariglio. In questo momento il Consigliere Sozzani ha posto un tema e una riflessione alla Giunta che non è cosa di poco conto. Stiamo comunque, in qualche modo, ulteriormente penalizzando un settore applicando una tassa speciale che, addirittura, è superiore ai costi.
A me, personalmente, sfuggono le motivazioni di questa proposta di legge, in cui c'è dentro un po' di tutto. Mi sembra come i minestroni della nonna che si facevano un tempo, dove si partiva dal presupposto che più cose si metteva, più si faceva bene.
Qui, più cose mettiamo, peggio stiamo facendo per il Piemonte. Io ritengo che una riflessione rispetto a questi emendamenti sarebbe opportuno farla alla presenza del Vicepresidente e dell'Assessore di competenza perché credo che le motivazioni addotte dal Consigliere Sozzani richiedano sicuramente una valutazione: conosce molto bene la materia e ha sicuramente la competenza per fare certe affermazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Quanto dicevano i colleghi è quanto ricordavamo precedentemente: evidentemente, noi siamo contro l'introduzione di questa nuova tassa.
Devo dire che anche l'emendamento presentato dai colleghi - lo vedremo quando esamineremo l'emendamento 216) - ha l'obiettivo di sminuire il canone con il tributo speciale, trasformando le tonnellate in chilogrammi così non sono 8 euro, ma 00,6 per chilogrammo.
Ma, al di là del trucco, è assolutamente evidente che è insostenibile ed è insostenibile per una serie di motivi come quelli ricordati dai colleghi e come quelli che ricordavamo precedentemente.
Lo ripetiamo: noi non crediamo che esista alcuna modalità per giustificare, in questo momento, un nuovo accrescimento dei tributi ai piemontesi, ma è assolutamente evidente che, se si discute una norma di comparto, si possono introdurre, a saldo zero, fiscalità di vantaggio e penalizzazioni fiscali a seconda di una logica di utilizzo del rifiuto.
Devo dire - e noi ci riferiamo ovviamente all'emendamento 98), quindi al comma 1 della norma; questo abbiamo licenziato dalla Commissione - che vi sono davvero alcuni aspetti che sono assolutamente paradossali, come gli otto euro degli inerti. Cioè, sarebbe sufficiente che non un tecnico dell'Assessorato, ma chiunque, telefonasse a un imprenditore edile e gli chiedesse quanto gli costa un chilogrammo di inerte da scaricare presso un'azienda autorizzata a trasformarlo in rifiuto riutilizzabile. E' una cifra pari o inferiore, e davvero non si è mai vista una tassazione che sia di scopo o, per contro, di vantaggio, che abbia un costo superiore a quello del valore della lavorazione di quel materiale.
Potremmo dire la stessa cosa anche per quanto è previsto al comma b) e al comma c), ma a me sembra che la finalità di questo emendamento sia quella di reperire dieci milioni di euro, che poi entreranno nel sistema complessivo, come ha detto l'Assessore Valmaggia, cioè verranno rimessi nel sistema. Per carità, si potranno anche fare degli investimenti rispetto a questo, non è che gli investimenti non si fanno (sono anche presenti nel Piano), ma non si fanno tassando i cittadini, perché - di nuovo - è fiscalità generale.
E' evidente che, se nel Piano appena approvato abbiamo previsto - se non ricordo male - investimenti complessivi per 60 milioni di euro (qualcosa di simile) e questi derivano, alla fine, dall'introduzione di una tassa, a fare investimenti così sono bravi tutti! Tassiamo e con i soldi dei cittadini piemontesi facciamo degli investimenti. Però mi sembra che davvero, il livello sia ormai abbondantemente superato e che non ci siano altri margini, tanto meno questo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 267) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Berutti, Graglia, e dalla Consigliera Porchietto: Alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 24, del disegno di legge 210 come modificato dall'emendamento 216, le parole: "0,015 euro" sono sostituite dalle seguenti: "0,002 euro".
La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Noi proviamo a fare delle proposte anche operative, dopo aver fatto una critica e aver cercato di dimostrare perché siamo contrari rispetto ad un articolo estremamente iniquo di questa legge.
Proponiamo, alla lettera c) del comma 1, dell'articolo 24 (per la verità, c'erano altri emendamenti sui quali torneremo, perché c'era la lettera a), ma dovremmo entrare nel merito), relativamente ai rifiuti pericolosi, di modificare le parole "0,015 euro" con "0,002 euro".
Questo, in funzione anche dell'emendamento che la Giunta ha presentato.
Tra l'altro, l'articolo è estremamente strutturato e, per quanto ci riguarda, la spiegazione richiederebbe più di tre minuti. Pertanto, useremo ogni singolo intervento per spiegare tutto l'articolo in modo completo proprio perché nell'emendamento della Giunta si fa riferimento al fatto che i cambiamenti sono avvenuti in seguito ad un incontro con i Consorzi, che hanno fornito le proprie indicazioni.
Questo, in merito alla domanda su quale tecnico, all'interno dell'Assessorato, avesse lavorato su questo aspetto, perché se quel tecnico, che ha pensato in modo piuttosto articolato, ha fatto all'Assessore una cerca proposta e poi sentiamo i Consorzi (lo leggete nell'emendamento della Giunta, che giustifica l'abbassamento di questo costo in funzione di ciò che hanno detto coloro che sono stati ascoltati) evidentemente vuol dire che la disamina fatta precedentemente è stata fatta pensando "proviamo a mettere questa cifra; se va bene, va bene". Non c'è cioè, una filosofia entro la quale andare a definire la tassazione sulla base di una specifica di questo genere.
Allora, 0,002 ha senso rispetto a 0,015: parliamo di 15 euro a tonnellata contro i due euro a tonnellata che proponiamo noi, così passiamo alle tonnellate più semplici, che non lo "zero virgola", che dà fastidio nell'ambito della discussione.
Su questo aspetto, però, valutate: stiamo veramente giocando con i numeri, senza una filosofia che vada a sovrintendere una possibilità di concepire un corretto trattamento dei rifiuti - qualunque esso sia rispetto ad uno smaltimento finale, nella nostra regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento 267) è evidentemente un tentativo di applicare quanto abbiamo detto in precedenza. C'è un emendamento che prevede la soppressione dell'articolo che, come dicevamo, ci parrebbe la cosa più saggia. Altri emendamenti saranno emendamenti che tendono a ridurre drasticamente la tassa, come in questo caso, che da 0,015 euro passa a 0,002 euro.
Come dicevamo prima, in una logica di aumento della pressione fiscale ci va una motivazione che non sia semplicemente quella che era scritta all'interno della relazione e ci va anche un sistema di raccoglimento e smaltimento che sia non soltanto coerente, ma che dia anche la possibilità di avere una scelta.
Ricordiamo che in questa regione questa iniziativa penalizza fortemente chi conferisce in discarica e basta. Per cui le scelte saranno per molti consorzi esclusivamente due, cioè continuare a conferire rifiuti all'interno delle scariche aumentando in modo drastico il costo complessivo, oppure conferire nell'unico termovalorizzatore oggi attivo in Piemonte.
Non credo che neanche questo aspetto sia corretto. In un disegno di legge che invece in qualche modo dà la possibilità di realizzazione differente di impianti e pone anche la necessità di realizzazione di impianti, alla fine di quel procedimento (per questo crediamo debba andare nella legge) che porta alla realizzazione di impiantistiche differenti che non sia lo smaltimento in discarica, si può, come indicazione, diciamo, di fine attuazione del piano o dell'attuazione della norma, introdurre una fiscalità di svantaggio, perché uno sa che se non fa nulla e se continua ad avere una modalità di conferimento quale quella che avviene oggi, qualora la Giunta ritenga doveroso cambiare, allora avrà in qualche modo un costo.
Con il Piano sono stati aumentati i costi per i cittadini piemontesi con i pre-trattamenti. Andrei ad aumentarli, con questo emendamento rispetto al conferimento in discarica: crediamo che non ci sia alcuna politica di gestione del rifiuto dietro a questo, ma solo una necessità di fare cassa.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Intervengo in merito a quest'emendamento, che tocca una situazione abbastanza particolare, i rifiuti pericolosi, proprio alla luce di quello che si diceva prima in termini di proposta, quindi di riduzione del carico di tassazione. Tutti sappiamo quanto può essere rischioso solo l'elemento di tassazione in merito ai rifiuti particolari, rifiuti che sono codificati come pericolosi dal codice CER, quindi a livello di conferimento in discarica, ma soprattutto quanto potrebbe stimolare tutta una serie di azioni poco lineari e soprattutto poco consone alla linearità di conferimento e di discarica, bensì magari stimolare altre strade che sono sicuramente non convenzionali e sicuramente più inquinanti.
Quindi, questo non è tanto l'elemento, come dicevo prima, in termini di tassa più o meno alta, quanto legato al percorso preliminare in termini di conferimento, di avvicinamento a quello che era tutto il discorso legato alla fase terminale di tassazione.
Obiettivamente, questo giustifica ancora di più la nostra posizione cioè una posizione che in qualche modo chiedeva un'impostazione diversa, ma soprattutto un lavoro preliminare che non era solo votato alla creazione e all'inserimento di una tassa, di un'ecotassa, di una tassa di conferimento in discarica.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Emendamento rubricato n. 266) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Berutti, Graglia e dalla Consigliera Porchietto: Alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 24, del disegno di legge 210 come modificato dall'emendamento 216, le parole: "0,015 euro" sono sostituite dalle seguenti: "0,003 euro".
La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Al di là dell'aspetto del riproporre una cifra diversa da quella precedente, l'emendamento è simile al precedente, perché riguarda sempre la lettera c), la preoccupazione era un'altra. Si sa che tra i rifiuti non pericolosi o pericolosi vi sono anche gli inerti e gran parte delle discariche dislocate in Piemonte; quando devono fare il recupero finale vengono utilizzati rifiuti inerti pericolosi, oppure no, a seconda della possibilità che questi stessi possano essere compatibili con i rifiuti urbani o di altro genere collocati al di sotto per cui si utilizza questa parte finale, cioè questo tipo di inerti con questo tipo di caratteristiche, che poi sono caratteristiche dettate dai codici CER europei, per fare il cosiddetto "capping", la parte finale delle discariche.
La nostra domanda è la seguente. Invece di utilizzare la terra da coltura, già poca in Piemonte, oltretutto con la legge sulla difesa del suolo, magari non utilizzabile, con l'utilizzo di questo tipo di materiali che sono assolutamente di codice CER, magari indicati pericolosi o non pericolosi perché sono nella tabella A o nella tabella B della legge 152 che comunque va a definire un certo tipo di materiale, perché, nell'ambito di una chiusura naturale di una discarica andiamo a caricare delle tasse di questo genere, viene messa in una discarica, su una discarica magari di tipo pubblico, come quella che può essere usata per gestire taluni territori, e usiamo la parte finale che sono gli inerti di caratteristiche non pericolose o pericolose e gli applichiamo cosa? Subito? 15, 16, 17 euro alla tonnellata di quel materiale che è un materiale che ha un costo inferiore, anche per l'utilizzo di quello e a chi va? Voi tutti pensate che va a discapito degli utilizzatori? No. Va sulla comunità che deve utilizzare quel tipo di materiale, spende soldi per chiudere una discarica che già di per sé ha raggiunto i limiti di utilizzo della stessa e quindi ha poi bisogno, per il cosiddetto post mortem, l'utilizzo finale.
Ma allora, se vi è un'attività di questo genere, perché non escluderlo da questo tipo di tassa? Cioè qui stiamo facendo una collocazione, una tassa tout court su mettiamo il nome "rifiuti pericolosi" o "rifiuti non pericolosi", si pagano queste cifre a spese del cittadino.
Sappiate che solo nella Provincia di Novara, per l'ambito dei rifiuti i cittadini vanno a spendere, per effetto delle cose che stiamo discutendo questa, sera 600.000 euro in più. E non ho fatto i conti sulle altre Province.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 266), come il n. 267), cerca di ridurre rendendola quasi inesistente, l'ecotassa - o meglio, la tassa, che di "eco" ha ben poco - che si vuole introdurre. Quindi, crediamo che, da questo punto di vista, sia utile l'emendamento che abbiamo presentato, così come altri.
Quindi, noi poniamo il tema e l'aspetto che rendiamo ben esplicito è che vi è un'assoluta contrarietà rispetto all'ennesimo incremento della tassazione nei confronti dei cittadini piemontesi. Una volta si chiama addizionale IRPEF, un'altra volta si chiama bollo auto, un'altra volta ancora è il contributo ambientale. Ogni momento vi è la possibilità o l'occasione per introdurre un'altra misura, che è assolutamente significativa e che, dalla relazione che gli Uffici hanno consegnato quando abbiamo discusso l'emendamento in Commissione, vale dieci milioni di euro in più rispetto ai dati del 2015.
Per cui è evidente che avremmo un aumento di gettito derivante da una tassa che, ripeto, di ambientale ha poco; è una tassa e basta, che pagheranno ulteriormente i cittadini piemontesi. Crediamo che questo vada denunciato e va denunciato, perché, come dicevamo precedentemente, se vi fosse almeno un fine che, in qualche modo, giustifica l'introduzione di una nuova vessazione fiscale, sarebbe già difficilmente giustificabile, ma potrebbe essere in qualche modo non compresa ma almeno valutata. Qui è impossibile farlo, perché non stiamo discutendo di una norma di comparto ma stiamo discutendo esclusivamente di un articolo di aumento della pressione fiscale.
Credo che quindi con un po' di buon senso sarebbe sufficiente ritirare l'articolo 24 per spostarlo, così com'è, anche rispetto all'emendamento 216) presentato dalla Giunta o dalla maggioranza, all'interno del disegno di legge licenziato lunedì scorso dalla Giunta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 265) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Berutti, Graglia, e dalla Consigliera Porchietto: alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 24, del disegno di legge n.
210, come modificato dall'emendamento 216, le parole "0,015 euro" sono sostituite dalle seguenti: "0,004 euro" La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Con quest'emendamento andiamo a toccare un altro tema, al di là della cifra che proponiamo, cioè quattro euro a tonnellata, perché riteniamo che ci sia una differente trattazione, per quanto riguarda l'organizzazione dello smaltimento, tra la Città di Torino e il resto del Piemonte.
E' chiaro che l'indirizzo che si sta dando con questa legge è quello di favorire il territorio della Città metropolitana e il conferimento nei forni di incenerimento. Questo è fuori di dubbio, perché questa tassa si applica all'utilizzo della discarica, quindi al conferimento di qualsiasi prodotto, compresi i rifiuti solidi urbani, e nei confronti di coloro che smaltiscono quotidianamente, nonostante il virtuosismo della raccolta differenziata.
Purtroppo il forno di incenerimento non è stato fatto nelle nostre zone secondo all'intenzione di questa legge, e quindi noi o veniamo a Torino e non paghiamo l'ecotassa, ma con le cifre previste, forse, ci paghiamo pure il viaggio dalle nostre zone a Torino; oppure, rispetto alla futura applicazione della legge n. 7, che prevede una regia regionale sulla scelta degli impianti di smaltimento, il futuro è il forno di incenerimento contrariamente a ciò che ci siamo detti nella pianificazione. In quel caso vi è un'agevolazione di tassazione e quindi di costo finale dello smaltimento dei rifiuti rispetto alle discariche.
Questa è la filosofia che sta venendo fuori, per cui mi domando a cosa sia servito tutto il lavoro fatto in Commissione nei mesi precedenti quando dicevamo "no all'incenerimento, sì alla raccolta differenziata con lo smaltimento dei residui". Alla fine si premiamo coloro che smaltiscono nel forno di incenerimento, ancorché indifferenziato, cioè non è che si pone cosa può andare nel forno di incenerimento, anche perché sappiamo tutti che quanta più plastica, carta e materiale riciclabile ci buttiamo dentro, maggiore è la fiamma che questo forno produce e, di conseguenza l'energia finale che lo stesso produce.
Questo è il concetto su cui si vuole far riflettere e mettere in evidenza la filosofia di questo articolo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Emendamento rubricato n. 264) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Berutti, Graglia, e dalla Consigliera Porchietto: alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 24, del disegno di legge n.
210, come modificato dall'emendamento 216, le parole "0,015 euro" sono sostituite dalle seguenti: "0,005 euro" La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Questi sono emendamenti finalizzati ad ottenere due cose; la prima che si discuta di questo tema il più possibile, perché sia evidente a tutti i cittadini piemontesi che la scelta che l'Amministrazione regionale sta facendo e che la maggioranza sta avallando è una scelta sbagliata. E' una scelta sbagliata, perché difficilmente si vede l'introduzione di una tassa salvo che non vi siano necessità di incremento di bilancio, ma l'Assessore ha più volte sottolineato che non è questo il tema. Il tema non è quello del far cassa, ma il tema è, secondo noi - ed è quello che denunciavamo nel Piano rifiuti - la necessità di trovare le coperture al Piano stesso. Il Piano rifiuti, infatti, ha un aspetto che era condivisibile, così come il Piano amianto: ha una valutazione tecnica ed economica su quelli che sono gli investimenti necessari.
Quindi, essendo evidente che non vi sono cifre aggiuntive rispetto a quello che è il bilancio dell'Ente, noi ci stiamo dotando delle provviste finanziarie per dare attuazione ad un Piano rifiuti che, però, sarà modificato da una legge, che verrà in discussione e sarà poi approvata, e che darà vita ad un nuovo Piano rifiuti.
Dicevamo che difficilmente si vede una proposta di incremento della tassazione regionale senza che questa non stia dentro ad una cornice che come abbiamo detto in altre occasioni, può essere di incentivo oppure di svantaggio, come molte fiscalità sono, oppure di scopo, perché altre fiscalità nascono proprio perché dedicate ad altri aspetti. La tassa di soggiorno, ad esempio, è finalizzata alla promozione turistica, così come molte altre tasse di scopo che possono esistere.
Quindi, la tassazione non è di per sé sempre negativa. E' negativa quando l'unica leva che abbiamo per aumentare le entrate è quella della tassazione e quando vengono ripetuti i provvedimenti di incremento della fiscalità sui cittadini piemontesi di qualunque cosa si tratti.
Crediamo che per questo motivo sia importante presentare e discutere più emendamenti, anche se ovviamente modificano in modo sostanziale la tariffa, perché la riducono in modo significativo portandola da 0,15 euro a 0,05. Certamente l'aspetto più significativo è che si possa sottolineare in più di un'occasione, l'iniquità di questo provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Aggiungo solo alcuni elementi di considerazione a quanto già detto dal Consigliere Vignale.
Abbiamo cercato di fare un'analisi, nel momento in cui abbiamo scritto e presentato questi emendamenti, sull'obiettivo finale, Assessore. Lo dico perché ci sfugge se, per caso, questo tipo di tassazione va nelle casse della Regione e non rimane sui territori. Avrebbe senso, qualora noi indicassimo cifre di questo genere nella tassazione (il Consigliere Vignale faceva l'esempio della tassa di soggiorno, che poi rimane sul territorio) evidentemente anche in questo caso, se questo tipo di tassazione, che va ad incidere sui rifiuti che devono essere collocati in discarica, può essere in futuro non più collocata in questo sistema di smaltimento, purché la tassazione rimanga sul territorio, affinché migliori il concetto di smaltimento rispetto a ciò che abbiamo scritto sul piano.
Allora ha un senso, altrimenti c'è il rischio che esistano dei consorzi, che magari hanno milioni di debiti in giro per il Piemonte, e consorzi - guarda caso - che magari invece sono virtuosi e hanno dei crediti o anche degli utili.
Con questi utili, che sono visti anche come utilizzo delle tassazioni che in parte discutiamo nell'articolo 24 e in parte in quello relativo alla modifica della legge 7, dove c'è tutto il capitolo delle cifre e delle sanzioni, si pagano i debiti di altri consorzi.
Questo è il principio. Se esiste questa possibilità, si dice: benissimo, tassiamo, ci sono le discariche, le lasciamo sul territorio. Non ci sembra così: va nel patrimonio della Regione e viene gestito in un modo completamente differente rispetto all'utilizzo che se ne potrebbe fare nei territori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

La cosa mi appassiona particolarmente, soprattutto perché è difficile capire come, a metà legislatura, senza un disegno e senza una correlazione logica (non pretendo che doveva essere il Documento di Programmazione Economica Finanziaria, che prevedesse grandi scenari) si possa mettere mano ad un sistema di tariffa o di tassa.
Questa non è un'imposta, proprio perché le imposte hanno natura generale. In questo caso, la stessa norma prevede alcuni meccanismi e alcune destinazioni, quindi è una tassa pura e semplice. Le tasse dovrebbero comportare anche un corrispettivo generale per un servizio che viene reso.
In questo caso, invece, la volontà specifica che proviene dalla Giunta è, semmai, punitiva o perequativa rispetto ad altre realtà. Se è perequativa, io devo perequare, ma non solo rispetto al sistema dei rifiuti, perché non è che i piemontesi, purtroppo super tassati, vivono avulsi da tutti gli altri sistemi.
Vi parla uno che ha messo mano alla tassazione e l'ha aumentata, così come ha fatto successivamente Aldo Reschigna e la Giunta Chiamparino.
Se parliamo di perequazione e di equilibri, allora ci vuole un disegno complessivo. Io credo che i disegni complessivi debbano essere fatti, non di straforo su un "treno" tanto per aggiungere un vagone, ma con un bilancio di previsione, con un triennale collegato.
A partire dal mese di settembre, le procedure prevedono un deposito l'avvio delle discussioni e le consultazioni. Su questo si può aprire un ragionamento complessivo che può riguardare anche la perequazione del sistema di tassazione sui rifiuti.
Il sistema di tassazione, però, fa emergere chiaramente che non c'è una logica rispetto alle scelte, che stanno a monte, di incenerimento o di ricorrere a discariche. Ci deve essere una scelta, altrimenti rischiamo di avere abitanti di serie A e abitanti di serie B: i privilegiati e i penalizzati.
Se parliamo di perequazione come obiettivo politico, voi mi potreste dire: "Sì, ma noi lo vogliamo perseguire in un altro modo rispetto a come vorresti tu".
L'obiettivo dovrebbe davvero essere quello di un equilibrio per tutti i quattro milioni e 400 mila abitanti del Piemonte, che sono gli ultimi destinatari di tutto questo processo. Ma gli ultimi destinatari sono coloro che devono pagare questo pizzo aggiuntivo che non ha una logica, anche rispetto al gettito complessivo di entrata, peraltro già destinato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Valmaggia; ne ha facoltà.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Qualche chiarimento è utile farlo, perché questo non è assolutamente un articolo che serve per fare cassa.
L'abbiamo spiegato in Commissione: c'è un disegno complessivo Consigliere Pichetto, che parte dall'approvazione del Piano rifiuti risalente al 19 aprile scorso, e da un ordine del giorno che il Consiglio ha votato all'unanimità e al quale stiamo dando attuazione.
Quindi il disegno complessivo c'è, non c'è nessuna modalità né punitiva né perequativa, ma cerchiamo solo di invertire la rotta, anche per evitare in futuro, procedure di infrazione sulla nostra testa da parte dell'Unione Europea.
Cosa dice il provvedimento? Siccome le tariffe devono essere decise entro il 31 luglio dell'anno precedente, noi stiamo chiedendo di anticipare adesso una tariffa che entrerà in vigore il 1° gennaio 2017, per disincentivare il conferimento in discarica rispetto ad altre pratiche della differenziata, del riuso e del riciclo.
Paradossalmente, oggi in Piemonte quello che costa di meno, Consigliere Sozzani, è mandare i rifiuti in discarica, ma è quello che, da un lato, ci riempie le discariche, dall'altro non ci fa raggiungere gli obiettivi che l'Unione Europea ci ha dato e, di conseguenza, non ci fa perseguire quella politica che abbiamo iniziato a fare secondo la logica del Piano regionale dei rifiuti, che stiamo attuando secondo la legge in materia, che non è una rivisitazione della legge 7, ma è una nuova legge che va a sostituire la legge 7 e la legge 24.
L'impegno che avevamo assunto nell'ordine del giorno è che nell'arco di 90 giorni avremmo presentato questo testo. Anticipiamo soltanto quello che faremo e discuteremo con la legge, a partire dalla Commissione di giovedì prossimo.
Il disegno complessivo quindi esiste. Ci avviciniamo alle altre Regioni per quanto riguarda le tariffe; riduciamo il numero di tipologie di rifiuti (da sette scendiamo a tre); diamo un segnale, da subito, anche rispetto al Piano amianto, prevedendo un'agevolazione rilevante sul conferimento in discarica dell'amianto.
Abbiamo condiviso questo percorso in Commissione e devo dire che il primo che ha sollevato e segnalato il problema è il Consigliere Valetti. Ne abbiamo discusso in Commissione, abbiamo ascoltato i Consorzi e abbiamo anche condiviso quest'ultimo emendamento n. 216) - così faccio un intervento solo - scendendo dagli otto euro/tonnellata previsti (io ragiono ancora in euro/tonnellata perché mi risulta più facile) ai sei euro/tonnellata per i rifiuti inerti e ai sei euro/tonnellata anche per i rifiuti urbani, perché dobbiamo invertire da subito la rotta e questo è un segnale che diamo non adesso per ieri, ma adesso per il 2017.
I consorzi devono muoversi cercando di orientarsi verso un percorso di raccolta differenziata e di riduzione dei conferimenti in discarica, quindi con questo emendamento e con questo articolo diamo un segnale da subito.
Non si vuol fare? Ne riparleremo dal 1° agosto con la nuova legge che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2018, ma sappiate - sappiamo - che non è quello che il Consiglio ha votato il 19 aprile con l'ordine del giorno legato al Piano rifiuti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Emendamento rubricato n. 263) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Berutti, Graglia, e dalla Consigliera Porchietto: alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 24, del disegno di legge n.
210, come modificato dall'emendamento 216, le parole "0,015 euro" sono sostituite dalle seguenti: "0,006 euro" Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Approfitto dell'emendamento, perché mi sembra che qui si voglia - se ho capito bene - invertire una tendenza rispetto a una legge che deve, secondo un'Autorità d'ambito regionale, indicare quali saranno le modalità di smaltimento (la legge che discuteremo, per cui sarà la Regione più le Aree Vaste che parteciperanno alla decisione su quali saranno gli impianti da collocare) per favorire l'incenerimento.
In questo momento, diciamo dal 2017, abbiamo due elementi: la discarica e l'incenerimento. Qui tutti facciamo in tempo a farci un inceneritore negli ultimi sei mesi; anche la Provincia di Novara, negli prossimi sei mesi, costruirà sicuramente un inceneritore, per partire dal 2017 con un cambio di rotta.
Ma quali modalità di incenerimento alternative ci sono all'inceneritore? Dove collochiamo il fatto che una Provincia possa scegliere una raccolta differenziata e uno sfruttamento energetico, ad esempio, del solo umido, rispetto all'inversione di tendenza di cui lei in questo momento sta parlando? Fra i moderni metodi di smaltimento dei rifiuti, non esiste solo l'incenerimento, e allora come si colloca questo tipo di tassa che stiamo disponendo rispetto alle modalità di smaltimento diverse da quelle del forno di incenerimento, che - vivaddio - è l'unico? E se la Provincia di Novara decidesse di costruire un impianto di incenerimento? Io spero che non lo costruiranno mai, glielo dico proprio onestamente perché, con il livello di raccolta differenziata che abbiamo oggi, possiamo scegliere impiantistiche differenti e non costringere a pagare tasse di questo genere.
Oppure questa tassa mi induce a costruire un forno di incenerimento? Ed è quello che abbiamo scelto nell'ambito della pianificazione, quando abbiamo detto "no" agli impianti di incenerimento, "sì" all'economia circolare dei rifiuti con il recupero degli stessi. E voi cambiate aprioristicamente, prima di decidere il cambiamento della legge n. 7, la tassazione.
Guardate cosa sta succedendo in quest'Aula: decidiamo la pianificazione, decidiamo la tassazione, poi facciamo la legge. Ma dai! Ditemi se non è una presa in giro nei confronti dei cittadini piemontesi e anche - scusatemi - dei Consiglieri che sono in quest'Aula, me compreso! Questo è veramente il massimo, non è possibile discutere di ciò! Cioè discutere che decidiamo prima le tasse e poi la legge che vogliamo applicare per invertire la tendenza. Rispetto a che? E se quella legge non passasse? E se quella legge venisse stravolta da quest'Aula? Potrebbe anche stravolgerla! Perché si hanno dei dubbi? Noi non invertiamo, con la tassazione, la tendenza? Assessore, qui stiamo andando nel paradosso della discussione!



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola. Sull'emendamento n. 263)? Prego, ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo un po' rispetto a quello che veniva detto precedente e un po' rispetto a ciò che ha detto l'Assessore; ovviamente l'emendamento è utile anche per fare qualche ragionamento in merito.
Come abbiamo già detto illustrando il primo emendamento, ciò che non funziona è l'assenza di una strategia, perché per esempio noi potremmo dire che il Piano delinea una strategia che non è attuata, non fosse altro perché è stato votato pochi mesi fa. Allora, anche da un punto di vista della scelta, oggi noi diamo ai piemontesi o ai consorzi (che poi, a loro volta, si rivvarranno sui piemontesi) sostanzialmente un obbligo perch com'è noto, non siamo ancora in grado di utilizzare degli strumenti (che peraltro non esistono) che ci consentono di utilizzare tutto ciò che riguarda il rifiuto non differenziato.
Nella stessa relazione introduttiva del Piano rifiuti, veniva ricordato come, anche a fronte di una percentuale di raccolta differenziata che superava il 50%, una parte del rifiuto differenziato finiva comunque in discarica o veniva termovalorizzato. Pertanto, abbiamo una situazione in cui una percentuale ancora consistente di rifiuto non può che prendere, in questo momento, due strade: la discarica o il termovalorizzatore. Non ce ne sono altre. Allora è assolutamente evidente che, a emendamento presentato ma lo vedremo con più puntualità magari successivamente - ci sarà chi ne trarrà un beneficio da un punto di vista economico e invece ci sarà chi - i cittadini piemontesi - ne trarranno un conto da pagare in più nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Rammento che i colleghi del centrosinistra hanno votato tutti questo emendamento, non c'è stato un singolo collega del centrosinistra che in Commissione si sia dissociato.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

No, il collega Ravetti, se non ricordo male, era intervenuto dicendo che non gli sembrava il meglio che si potesse fare ma, sempre se non ricordo male, non ha votato contro.
Collega Ravetti, come lei perfettamente sa, uno si può distinguere rispetto al voto plurimo, ma non è questo il tema, nel senso che, anche se ci fosse un soggetto che si dissocia, tanto ci sono le forze politiche che hanno sostenuto l'emendamento.
Capisco che i colleghi di maggioranza di Alessandria siano in difficoltà, ma io non ho mai visto una relazione che dica "cambiamo l'emendamento" e l'emendamento viene cambiato perché c'è un incontro con il Consorzio di Acqui e Casale (se non ricordo male). Io capisco, il collega Ravetti è in difficoltà e dobbiamo metterlo meno in difficoltà, però c'è anche un aspetto formale nella presentazione degli emendamenti che va rispettato, altrimenti lo utilizziamo, c'è un buon "assist" che viene dato per cui ogni emendamento lo personalizziamo rispetto a chi è riuscito a ottenere uno sconto.
Dopodiché, Consigliere Ravetti - me lo consenta perché, oltre a essere uno stimato collega, è un tifoso del Toro - non è che ha ottenuto 'sto scontone, eh? Voglio dire: gli alessandrini continueranno a pagare una cifra significativa che prima non pagavano.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 21.00)



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