Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.165 del 26/07/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.40 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Contributi alla cultura

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1066 presentata dalle Consigliere Frediani, Batzella e dai Consiglieri Bertola, Bono, Mighetti e Valetti, inerente a "Trasparenza - pubblicazione dati l.r. 58/78"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi. Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1066 presentata dalle Consigliere Frediani, Batzella e dai Consiglieri Bertola Bono, Mighetti e Valetti avente ad oggetto "Trasparenza - pubblicazione dati l.r. 58/78".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò brevissima, nel senso che nelle premesse facciamo riferimento al decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013, "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte della Pubblica Amministrazione", e allo Statuto della Regione Piemonte, articolo 58, comma 1, Titolo 2, Capo VI "Principi fondamentali di organizzazione e funzionamento". Entrambi i documenti citati, cioè il decreto legislativo e lo Statuto, fanno riferimento a questioni di trasparenza e accessibilità dei dati.
In questo caso ci riferiamo, in particolare, ai dati della legge n. 58 quindi quella che riguarda i contributi per lo sviluppo delle attività dei beni culturali. Abbiamo rilevato che nella sezione del sito della Regione Piemonte la pubblicazione dei dati è ferma all'anno 2013.
Può darsi che in questi giorni ci sia stato un aggiornamento. Chiediamo per quale motivo non si siano rispettati i requisiti di trasparenza richiesti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente.
In merito all'interrogazione n. 1066, avendo come oggetto "Trasparenza e pubblicazione dati della legge regionale n. 58", si chiedono notizie in merito alla mancata pubblicazione nell'apposita sezione del sito regionale dei dati relativi per gli anni successivi al 2013.
Si precisa che, a partire dal 2013, i dati di cui all'oggetto sono consultabili sulla sezione "Amministrazione trasparente" del sito regionale, come esplicitamente riportato nella pagina "Albo beneficiari" della Direzione Cultura, cui presumibilmente si fa riferimento nell'interrogazione e di cui si fornisce una stampa in allegato.


Argomento: Contributi alla cultura

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1099 presentata dai Consiglieri Frediani, Batzella e Bertola, inerente a "Sopralluogo dell'Osservatorio Torino-Lione al Museo e al Parco Archeologico di Chiomonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1099 presentata dalle Consigliere Frediani e Batzella e dal Consigliere Bertola inerente a "Sopralluogo dell'Osservatorio Torino-Lione al Museo e al Parco Archeologico di Chiomonte" La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Facciamo riferimento al Museo Archeologico di Chiomonte, che è un tema che stiamo seguendo praticamente dal giorno dell'insediamento.
Ricordiamo che il sito che si trova in Località Maddalena nei pressi di Chiomonte è un sito fra i più importanti e più interessanti fra i siti neolitici presenti in Italia.
Non sto a ripercorrere la storia, perché è una storia che abbiamo già ripercorso più volte. Ricordiamo soltanto il triste epilogo, che ha visto il sito devastato dal passaggio dei cingolati delle forze dell'ordine, in particolare nella giornata del 3 luglio 2011. Attualmente il sito archeologico è recintato, perché si trova all'interno dell'area militarizzata, in modo, tra l'altro, totalmente immotivato. Il Museo Archeologico è stato spogliato dei suoi reperti, che sono stati spostati in un magazzino a Torino.
Abbiamo visto che nel verbale di una riunione dell'Osservatorio, la centoseisima riunione, tenutasi il 4 aprile 2016, era indicato questo punto all'o.d.g.: "Comunicazione del Presidente dell'Osservatorio Tecnico.
Informa che, in data 15 marzo 2016, sia stato effettuato un sopralluogo al Museo e al Parco Archeologico di Chiomonte, nei pressi del cantiere della Maddalena, al fine di valutare le possibilità di riportare al Museo il materiale raccolto presso la Sovrintendenza e di mettere in campo le azioni necessarie all'attuazione del progetto ARCUS".
E' il famoso progetto ARCUS, proposto e presentato nell'aprile 2009 con la firma dell'allora sindaco di Chiomonte, Pinard, con una richiesta di finanziamento pari ad un importo di 835 mila euro.
Quindi, in riferimento alla comunicazione riportata nel verbale dell'Osservatorio, chiediamo chi abbia partecipato al sopralluogo dello scorso 15 marzo, quali siano gli esiti di questo sopralluogo e quali azioni si intendano attuare per mettere o rimettere in campo il progetto ARCUS ammesso che lo si voglia fare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Consigliera Frediani, purtroppo la mia risposta sarà molto breve perché nei nostri atti non risultano nuovi documenti pervenuti dopo la ricognizione di ottobre 2014, per la quale avevamo già risposto in seguito ad una sua interrogazione.
Il Settore all'interno della Direzione Cultura che si occupa di questo non è a conoscenza e non ha partecipato a nessun sopralluogo al Museo e Parco Archeologico di Chiomonte che, come apprendiamo dalla Consigliera interrogante, si è svolto il 15 marzo scorso.
In data 30 giugno 2016 abbiamo richiesto informazioni ai funzionari della Sovrintendenza Archeologica del Piemonte, con cui l'Ufficio collabora per la valorizzazione del patrimonio archeologico.
Il funzionario competente ha confermato la partecipazione all'incontro della Sovrintendenza, cui compete la tutela e la proprietà dei reperti archeologici, prima esposti nei locali civici ed ora conservati nei depositi statali a Torino.
Come le ho detto, oltre a questo noi non abbiamo altre notizie in merito.


Argomento: Contributi alla cultura

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1124 presentata dalla Consigliera Frediani e dai Consiglieri, Bertola, Bono, Mighetti, inerente a "Assegnazione fondi regionali all'Associazione Xplosiva per il Concerto dei Moderat a Venaria"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1124, presentata dalla Consigliera Frediani e dai Consiglieri Bertola, Bono, Mighetti, avente ad oggetto "Assegnazione fondi regionali all'Associazione Xplosiva per il Concerto dei Moderat a Venaria".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Il Direttore della Reggia di Venaria, Mario Turetta, e l'Assessora alla cultura della Regione Piemonte, Parigi, hanno presentato il programma estivo della Reggia. In questo programma estivo era previsto un evento dedicato alla musica elettronica, tra cui il concerto dei Moderat il 14 giugno 2016. L'evento è stato realizzato dall'Associazione Xsplosiva nell'ambito del Festival Club to Club e il costo del biglietto era di 40 euro a persona.
Sul sito di questa associazione e di questo Festival Club to Club si legge che l'evento è realizzato "con il sostegno di" e "in collaborazione con Regione Piemonte e Reggia di Venaria". In particolare, abbiamo trovato tra le varie delibere che viene riconosciuto un contributo pari a 60 mila euro all'associazione Xplosiva per il Festival Club to Club. L'assegnazione è avvenuta sulla base della legge n. 58, però noi sappiamo - e l'Assessora me lo confermerà - che i contributi per la legge n. 58 per l'anno 2016 non sono ancora stati stanziati.
Questa interrogazione ricalca un po' l'interrogazione che ho fatto qualche giorno fa e lei mi dirà nuovamente che sono talmente bravi che ogni anno sappiano che meritano i fondi regionali - lo so già come mi risponderà.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

No? Allora, forse, è un contributo a sua insaputa. Mi stupirà.
Quindi, la nostra interrogazione è mirata a sapere in quali interventi o contributi consista il sostegno della Regione Piemonte al concerto dei Moderat del 14 giugno - tra l'altro, è un nome terribile per un gruppo - di che natura sia l'eventuale contributo, considerato che l'assegnazione dei contributi per l'anno 2016 non è ancora avvenuta. Parliamo, ovviamente della legge n. 58.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente.
Ho una risposta molto lunga, che consegnerò, quindi riassumo brevemente quella che è la sostanza della risposta.
L'anno scorso noi abbiamo elargito a Xplosiva 60 mila euro sulla legge n. 58 per il Festival Club to Club. Facciamo riferimento al programma di attività 2015-2017, che è passato in Commissione, e facciamo riferimento ai criteri che abbiamo elencato.
All'interno di questo programma c'è un capitolo dedicato alle convenzioni; convenzioni che hanno una serie di criteri di cui sicuramente uno dei principali è quello dell'eccellenza e del punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.
L'Associazione Situazione Xplosiva, da quest'anno, lavorerà in regime di convenzione, tra l'altro proprio a partire da quella che è una delle caratteristiche dell'Assessorato alla cultura, caratteristica che peraltro non nasce con questa Giunta, ma è frutto di un lavoro che si è consolidato nel tempo e che è un sistema dell'arte contemporanea.
Ecco, noi riteniamo che Xplosiva, Club to Club e il Festival si situino non lo riteniamo solo noi, lo ritengono anche gli altri - proprio in questo sistema di arte contemporanea di eccellenza. L'Associazione, per esempio, ha attivato una serie di collaborazioni con il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea. Per tale motivo, noi abbiamo chiesto non solo di collegarsi con questo sistema di arte contemporanea, ma anche una collaborazione con tutte le istituzioni della Regione Piemonte. Ovviamente la Reggia di Venaria Reale è tra le istituzioni strategiche della Regione Piemonte, per cui il concerto dei Moderat si inserisce nel più complessivo progetto dell'Associazione Xplosiva per l'anno 2016, il cui programma e le cui caratteristiche risultano corrispondere anche quest'anno ai criteri di valutazione che troverà qui elencati e scritti.
Naturalmente noi lavoreremo, per quest'anno, in regime di convenzione convenzione per il 2016 con possibilità di proroga per gli anni a venire.
Quindi non si tratta di un singolo evento, ma di un sostegno a un progetto organico e complessivo di straordinario valore. Io credo che Club to Club e l'Associazione Xplosiva siano oggi una delle grandi eccellenze del nostro territorio; peraltro abbiamo anche tutta una rassegna stampa di carattere internazionale che supporta i criteri che abbiamo applicato.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Interpellanza n. 1072 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Preoccupazioni per il progetto Alpsmoto.Tours"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 1072.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Nelle scorse settimane, i giornali e le Associazioni Legambiente e Pro Natura ci hanno segnalato che è stato presentato il progetto Alpsmoto.Tours elaborato dall'ASCOM di Susa e sostenuto dalla Camera di Commercio. Tale progetto è stato annunciato come un prodotto di fatto turistico, per promuovere nel territorio della Val Susa il pedaggio e la regolamentazione degli accessi delle moto con lo slogan "Il paradiso della moto", che sembra un po' un oggetto totalizzante, a scapito di qualsiasi diversa fruizione.
Diciamo che il turismo motorizzato può certo costituire una risorsa economica, ma ovviamente genera anche degli impatti negativi, tant'è vero che, pur in presenza di pedaggi, va spesso a detrimento delle caratteristiche più attraenti della montagna: aria pulita, ambiente naturale ricco di flora e fauna, ma anche e soprattutto silenzio.
Fatevelo dire da uno che ha una casa nel bosco in mezzo al Piemonte: un conto è avere due giorni all'anno delle manifestazioni sportive, un altro conto è vedere la presenza delle moto tutte le settimane. Quando così è stato, praticamente in quell'anno nessuno ha attraversato quei boschi.
Faccio un esempio, ma succede così se non si regolamentano le vicende anche perché credo che il turismo motorizzato sia scarsamente conciliabile con altri fruitori delle montagne, poiché è disagevole per le polveri e l'odore di gas di scarico. In generale, per i percorsi a piedi e in bici le due vicende sono poco conciliabili.
Per questo motivo, valorizzare il territorio alpino e le sue attrattive anche in presenza di una fruizione diversificata si può fare se, appunto si riesce a regolamentare tutto ciò, per esempio, limitando i passaggi dei veicoli a motore due giorni a settimana per ciascun percorso, prevedendo eventualmente la possibilità anche di un pedaggio o comunque di una restituzione verso il territorio.
Quindi spero che, visti i dubbi, ci siano delle misure che si vogliono intraprendere per regolamentare il tutto ed evitare anche di dare l'immagine che quella valle sia dedicata a quel tipo di percorso e fruizione singola. Credo che le cose possano essere conciliabili, ma a patto che da parte dei protagonisti si abbia voglia, in qualche modo, di ridimensionare anche quella che è la loro narrazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Grazie, Presidente.
Il progetto Alpsmoto Tours è stato ideato dall'Associazione ASCOM di Susa in collaborazione con ASCOM-Torino, con il sostegno della Camera di Commercio di Torino e di un'azienda privata EXCEL-RIM. Nulla a che vedere con noi come Regione Piemonte e nulla ci è stato chiesto.
L'evento è stato patrocinato dalla Città metropolitana, ma noi non siamo assolutamente stati coinvolti, anzi, se devo dire, io ho preso una posizione su questo evento condividendo di fatto le istanze che lei ha posto, Consigliere Grimaldi, nel senso che riteniamo che ci debba essere un regolamento che ovviamente vada a normare questo tipo di turismo, che è molto impattante.
E' stato creato un tavolo a cui ha partecipato in nostra rappresentanza il Consigliere Rostagno; un tavolo, appunto, con l'idea di creare un regolamento per la Valle di Susa che poi potesse essere esteso a tutto il Piemonte. Su questo stiamo lavorando e naturalmente, almeno per quanto riguarda l'Assessorato al turismo della Regione Piemonte, condividiamo le preoccupazioni e anche l'aspirazione a dare un carattere normativo a questo tipo di turismo.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1152 presentata dai Consiglieri Molinari e Corgnati, inerente a "Futuro del CAS dell'ASL di Vercelli a seguito del riordino della rete oncologica e patologie oncoematologiche trattate presso l'Ospedale S. Andrea di Vercelli" (risposta scritta)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile ed urgente n. 1153 presentata dai Consiglieri Corgnati e Molinari ad oggetto "Posti letto CAVS presso il nuovo Ospedale della Valsesia - SS.Pietro e Paolo di Borgosesia" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Alle interrogazioni a risposta indifferibile e urgente n. 1152 e 1153 presentate entrambe dai Consiglieri Corgnati e Molinari, verrà fornita risposta scritta dall'Assessore Saitta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 659 presentata dalla Consigliera Frediani e dal Consigliere Bono, inerente a "Azioni di tutela e bonifica dell'area limitrofa alla ex Lerifond-Fircap del Comune di Givoletto (TO) dal 2006 ad oggi"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 659.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Parliamo della Lerifond, una fonderia di leghe di alluminio attiva dal 1980, situata nel comune di Rivoletto, fallita nel 2005.
Nel luglio 2005, il quotidiano la Repubblica ha riportato che, in seguito al fallimento della Lerifond, il curatore fallimentare aveva allertato l'ARPA, l'ASL-TO6 di competenza, la Regione, la Provincia ed il Comune, per chiedere la messa in sicurezza dell'area limitrofa, a causa delle circa 40 tonnellate di rifiuti tossici depositati all'interno della fonderia e di sostanze tossiche presenti nel sottosuolo.
Nel 2006, il Comune di Rivoletto attesta la necessità di effettuare d'ufficio interventi di bonifica sul sito, in seguito alla rilevazione, da parte dell'ARPA, di valori di contaminazione superiori ai valori ammessi nel sottosuolo.
Sul sito Rupar della Regione Piemonte viene riportato un dato, per la superficie interessata, pari a 14.000 metri quadri.
Il programma preliminare trasmesso a gennaio 2006 (approvato nella Conferenza dei Servizi) è una variante rispetto al precedente programma approvato, ed è oggetto di una richiesta di finanziamento con contributi regionali, per realizzare gli interventi di bonifica.
Nella Conferenza dei Servizi del 17/11/08 emerge che la situazione ambientale è variata rispetto alla data di finanziamento degli interventi.
Con nota del 20/11/08, la Regione comunica quindi la possibilità di utilizzare l'intero importo finanziato nell'anno 2006, per la sola messa in sicurezza d'emergenza. Consiglia poi di procedere con gli interventi relativi alla stabilità del muro di contenimento e allo spostamento delle scorie saline ad esso addossate.
Non essendo sufficienti i fondi regionali del 2006, viene approvato il progetto per gli interventi di messa in sicurezza d'emergenza secondo lotto, per i quali si richiede l'accesso ai finanziamenti regionali, per un totale di oltre 600 mila euro.
Nel frattempo, alla Lerifond, nel medesimo sito, è subentrata la Fircap, un'azienda che si occupa di incisioni cilindri, con sede centrale a Moretta (CN).
La ex Lerifond fabbrica è stata messa in sicurezza nel 2011, dopo che i rifiuti sono finiti anche nelle acque del Rio Vaccaro, attiguo alla fabbrica e che confluisce nella Ceronda, fiume che attraversa poi diversi paesi.
Si è svolta una gara d'appalto indetta dal Comune di Rivoletto; la ditta aggiudicatrice è la General Smontaggi, poi coinvolta nella vicenda degli arresti della cosiddetta "cupola EXPO".
Nel 2011, in seguito ad un esposto per inquinamento acustico presso l'area in cui operava l'azienda Fircap, l'ARPA dichiarava di aver fatto eseguire, dal relativo personale esperto, dei rilievi fonometrici, da cui si rilevava che l'inquinamento in essere non era strettamente imputabile solo all'azienda Fircap, ma anche ad altre attività site nella zona industriale.
Sempre sul sito de la Repubblica, in data 29 luglio 2015 si apprende che la Guardia di Finanza ha sequestrato l'intera ditta Fircap, ormai fallita nel maggio 2014, con la denuncia per inquinamento ambientale di cinque persone. Sono attualmente in corso gli accertamenti per la messa in sicurezza del sito e la verifica dell'eventuale contaminazione ambientale causata dallo sversamento dei prodotti.
L'interrogazione è volta a sapere se siano state svolte azioni di costante monitoraggio ambientale, dal 2006 ad oggi, sull'area interessata nel Comune di Rivoletto, da parte degli enti competenti; perché l'ARPA e le istituzioni coinvolte nell'opera di bonifica del 2006 del sito non abbiano ritenuto opportuno approfondire il sopralluogo, in seguito all'esposto pervenuto per inquinamento acustico da parte dei cittadini residenti nelle zone limitrofe ed, infine, quali azioni la Regione intenda adottare, a favore di tutela e bonifica dell'area e le eventuali fonti di finanziamento connesso.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Valmaggia; prego.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Al fine di fornire elementi utili a rispondere a questa interpellanza si tiene conto anche delle indicazioni trasmesse dalla Città metropolitana di Torino.
La Città metropolitana, con nota del 18 gennaio 2016, comunicava di non aver ricevuto alcuna comunicazione inerente il sito dell'area limitrofa all'ex Lerifond, né relativa ad un'area occupata dalla società Fircap.
Lo stesso Ente comunicava che, da ricerche effettuate, la società Fircap risulterebbe essere allocata in via Torino 112, a circa 600 metri dall'area dei via Torino 152, oggetto del procedimento di bonifica individuato nell'anagrafe regionale dei siti contaminati, con codice 850 cioè l'area ex Lerifond.
La Città metropolitana ha inoltre precisato - e questo mi sembra importante sottolinearlo - che, diversamente da quanto indicato nell'interrogazione, non risulterebbe che la società Fircap sia subentrata alla Lerifond nel sito oggetto di bonifica ed oggetto dei finanziamenti regionali assegnati nel 2006.
Quindi la società Fircap è una cosa e il sito ex Lerfond è un'altra.
In merito a questo sito, gli interventi di messa in sicurezza sono stati oggetto di finanziamento regionale nel 2006, all'interno di un programma di bonifica dei siti contaminati, previsto dall'articolo 16 della legge regionale 42 del 2000.
A conclusione dei lavori, nell'anno 2010, il Comune di Givoletto ha presentato richiesta di finanziamento per l'esecuzione di un secondo lotto di interventi.
Tuttavia, dall'anno 2010 non sono più state rese disponibili a bilancio regionale le risorse per l'attuazione degli interventi di bonifica, ai sensi del citato articolo 16 della legge regionale 42/2000 e, quindi, non risultano realizzati ulteriori interventi da parte del Comune, Comune che è soggetto al quale compete l'attuazione degli interventi in sostituzione e in danno del responsabile della contaminazione.
Nel novembre 2015, la Guardia di Finanza risulta avere effettuato unitamente ad ARPA ed alla Polizia Municipale di Givoletto, un sopralluogo presso il sito, al fine di verificare lo stato dei luoghi.
ARPA-Piemonte, nel mese di novembre 2015, quindi successivo al sopralluogo, ha trasmesso una relazione nella quale ha evidenziato la necessità di provvedere ad interdire l'accesso all'area ed a smaltire al più presto i rifiuti presenti in sito.
In data 19 febbraio 2016, il Comune di Givoletto ha convocato una Conferenza dei Servizi per l'esame della situazione e per valutare i provvedimenti da assumere.
La Regione in quella sede ha rappresentato nuovamente l'attuale mancanza di risorse da destinare agli interventi di bonifica. E' stato comunque richiesto di quantificare i costi degli interventi urgenti ed indifferibili da realizzare.
Con nota del 20 maggio 2016, il Comune ha comunicato di aver pubblicato un avviso pubblico per ricerca di professionalità, al fine di adempiere a quanto stabilito dalla Conferenza dei Servizi del febbraio 2016 e a quantificare così il quadro economico di spesa degli interventi urgenti.
Con la citata nota del 20 maggio, il Comune ha anche ribadito di non disporre di risorse umane sufficienti per la vigilanza in sito né di risorse finanziarie per gli interventi.
Grazie.


Argomento: Organizzazione scolastica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1063 presentata dal Consigliere Pichetto Fratin, inerente a "Scuola innovativa manifestazione di interesse"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1063.
La parola al Consigliere Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
La riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione - la "Buona scuola" - prevedeva interventi per 300 milioni a base nazionale sulle cosiddette "scuole innovative". Al Piemonte spettavano per quota - spettano 19 milioni. Lo stesso decreto invitava le Regioni a procedere con le forme di selezione.
Il Piemonte ha approvato la raccolta delle manifestazioni di interesse nel mese di settembre del 2015. Candidate per queste manifestazioni di interesse erano le Province di Biella, Vercelli, Novara, Asti e, ultima, la Città metropolitana di Torino. Il fatto di essere stata ultima l'ha portata ad un ricorso al Capo dello Stato a cui si è opposta, costituendosi contro la Provincia di Biella che ha investito della questione il TAR regionale.
Io non so se ci sia stato da parte della Regione un assenso tacito; fatto sta, però, che un paio di mesi fa sui giornali nazionali, compresa La Stampa, è uscita la tabella di tutta Italia con la parte bianca sul Piemonte, in quanto Regione non definita.
Con quest'interrogazione, quindi, si chiede alla Giunta regionale e all'Assessore competente se corrisponda al vero quanto comparso sugli organi di stampa nella parte che attribuiva al Piemonte la non assegnazione in quel momento (o, comunque, la non assegnazione in generale); se sia intenzione della Giunta procedere a modi diversi di selezione (ma se lo fa perché annulla la precedente selezione e quali sono le motivazioni e le irregolarità nella precedente modalità di selezione); se ritenga dunque di attivarsi immediatamente per non far perdere investimenti che sono di due decine di milioni a favore del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pichetto.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessora Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessora all'istruzione

Grazie, Presidente.
Terrei a sottolineare un aspetto: non stiamo parlando di un bando vero e proprio; la Regione Piemonte ha scelto comunque di utilizzare criteri per i quali si potesse identificare.



PRESIDENTE

Le chiedo scusa: io vorrei veramente capire qual è la difficoltà a far parlare gli Assessori e a far sentire i Consiglieri che hanno presentato l'interrogazione. Ve lo chiedo davvero per favore: abbiamo bisogno di un po' di silenzio in aula, altrimenti non si sente.
Prego, Assessora Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessora all'istruzione

Grazie, Presidente.
Dicevo che terrei a sottolineare il fatto che si trattava di una manifestazione di interesse e che la Regione Piemonte ha fatto due scelte.
La prima è quella di rivolgersi soltanto alle Province e non ai Comuni trattandosi di una cifra esigua e di un investimento a carattere immobiliare: si è scelto quindi di rivolgersi alle scuole superiori, che ci risultano essere anche quelle che oggi hanno maggiore necessità di intervento. Il secondo aspetto è legato al fatto che abbiamo scelto di individuare dei criteri che potessero determinare dei punteggi da assegnare alle Province che hanno presentato manifestazioni di interesse.
Intanto, l'interrogazione è volta a sapere se avessimo mandato la determina al Ministero: sì, la determina al Ministero è stata inviata il 15 ottobre ed è stata trasmessa al MIUR con tutti gli allegati e quindi con gli atti progettuali richiesti in quel momento, peraltro valutati da una Commissione interassessorile con la presenza di sei funzionari appartenenti a Settori diversi.
Il Ministero ha risposto alla nostra determina, segnalando alcune criticità in merito alle manifestazioni selezionate, in ordine alle quali sarebbe stato necessario acquisire ulteriori chiarimenti ai fini dell'ammissione ai finanziamenti. In particolare, le aree individuate per poter essere ammesse al finanziamento devono essere idonee all'edificazione sulla base della normativa tecnica e, allo stato vigente, devono essere autonome e scorporabili dal resto degli immobili, senza creare pregiudizi vincoli o limitazioni agli istituti scolastici e all'INAIL stesso, che è l'attuatore dell'operazione immobiliare oggetto della manifestazione di interesse.
Nello stesso decreto del MIUR si precisava che l'articolo 1, comma 153 della legge 13 luglio 2015, cioè la legge sulla "Buona scuola", faceva cenno a criteri di selezione e non già a condizioni di ammissibilità. In tal senso, la DGR ha fornito criteri generali per la valutazione della manifestazione di interesse mediante l'attribuzione di punteggi volti a pesare i diversi aspetti nelle varie proposte presentate. Questo vuol dire quindi che, se noi avessimo seguito l'indicazione posta dal Ministero avremmo dovuto individuare criteri di selezione e non criteri di ammissibilità.
Nella medesima nota ministeriale sono stati richiesti puntuali chiarimenti in merito ad alcune delle manifestazioni di interesse selezionate. Al fine di fornire precisazioni in ordine a quanto richiesto dal Ministero, gli Enti promotori sono stati invitati a far pervenire documentazione integrativa volta a mettere in evidenza le situazioni e le caratteristiche specifiche di ciascuna area individuata. Sulla base dell'analisi della documentazione pervenuta e del supplemento di istruttoria condotto dal Comitato tecnico di valutazione incaricato, è stato poi trasmesso al MIUR, con una nota successiva, l'esito delle indagini effettuate, corredato da una scheda sintetica per ognuna delle 5 aree che sono state selezionate, da cui risulta che ognuno degli interventi proposti presenta elementi problematici ai fini dell'ammissibilità, secondo il criterio indicato dal Ministero.
Nel frattempo, con atto notificato all'Avvocatura regionale, il 3 marzo è stato promosso dalla Città metropolitana un ricorso straordinario al Capo dello Stato, volto ad impugnare gli atti regionali per motivazioni diverse successivamente trasposto al TAR regionale su iniziativa della Provincia e del Comune di Biella, con atto notificato ad aprile. E' evidente che, in caso di accoglimento dei suddetti ricorsi e di conseguente annullamento degli atti regionali, sarebbe necessario dare avvio ad un nuovo procedimento di selezione. L'udienza, che si è tenuta il 6 luglio presso il TAR del Piemonte, è stata rinviata al prossimo ottobre, in attesa degli sviluppi della procedura in corso, al fine di valutare il permanere dell'interesse al ricorso da parte della Città metropolitana stessa.
Intanto, la Regione Piemonte ha chiesto alle prime due Province che erano state individuate dalla manifestazione di interesse di rimuovere e superare gli elementi di criticità emersi dalle comunicazioni, in tempo utile per consentire la progettazione e lo sviluppo delle aree medesime rispondenti appieno ai requisiti di ammissibilità posti dal Ministero e dallo stesso INAIL.
La comunicazione è avvenuta prima a livello informale con un incontro tecnico con le due Province oggetto di selezione - quindi la Provincia di Biella e quella di Vercelli - e attendiamo che queste ci inviino il materiale relativo, anche perché il Ministero sarebbe interessato a svolgere una seconda fase di avvio di progettazione per l'affidamento degli incarichi nel mese di ottobre, colmando così quella lacuna che faceva sì che la carta indicante le Regioni italiane vedesse il Piemonte con una macchia bianca, perché il procedimento non si era concluso; le motivazioni per le quali non abbiamo concluso il procedimento, però, sono quelle che ho evidenziato un attimo fa.



PRESIDENTE

Prima di passare alla prossima interrogazione, ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Vorrei almeno poter dichiarare se sono felice o infelice.



PRESIDENTE

Lei dovrebbe sapere che non ne avrebbe diritto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Sul question time non ne ho diritto, ma credo che in questo caso almeno la felicità/infelicità io la possa manifestare.
L'unica cosa che manifesto, però, è un grande.



PRESIDENTE

No, ne ha diritto solo quando si tratta di un'interrogazione semplice a risposta orale e non indifferibile e urgente.
Comunque, le do la parola: non ci formalizziamo.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Beh, non lo è più "indifferibile e urgente", questa, perché è di qualche mese or sono.



PRESIDENTE

Facciamo prima a farla parlare, Consigliere, che non a discutere io e lei.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Infatti! Mi permetta di dire che o facciamo le sessioni speciali per le interrogazioni indifferibili e urgenti - ma credo che sarebbe un inutile spreco - o, altrimenti, cerchiamo di essere un po' flessibili e di permettere di replicare.
Guardi, Assessore, io mi rendo conto che è stata fatta una grande confusione istituzionale: dal Ministero per come ha fatto le assegnazioni alla Regione - non tanto a lei, ma all'Ente - per come ha determinato le manifestazioni di interesse e anche i criteri e i punteggi; perché quando si fa una graduatoria poi è difficile dire che vale solo per le scarpe e che però se si prende il cappello non la si tiene più in conto.
L'auspicio e l'augurio, quindi, è che si acceleri veramente, che si chiuda questo contenzioso e anche la brutta pagina dei ricorsi al TAR delle varie istituzioni piemontesi l'una contro l'altra. E' questo che volevo dirle.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1097 presentata dalla Consigliera Frediani e dal Consigliere Bono, inerente a "Misure di salvaguardia occupazionale e ricollocazione del personale di Blu Vacanze in Cisalpina Tours"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1097 presentata dalla Consigliera Frediani e dal Consigliere Bono, avente ad oggetto "Misure di salvaguardia occupazionale e ricollocazione del personale di Blu Vacanze in Cisalpina Tours".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Se avessi saputo se si può rispondere, avrei avuto anch'io qualcosa da dire all'Assessore Parigi sulle interrogazioni precedenti.
Parliamo del personale Blu Vacanze in Cisalpina Tours. Il gruppo Blu Vacanze ha sede legale a Rozzano, opera nella distribuzione turistica attraverso i marchi Blu Vacanze e Vivere e Viaggiare, che costituiscono il più grande network italiano di agenzie di viaggi e turismo specializzato nella vendita di pacchetti turistici organizzati.
La Cisalpina Tours, in particolare, ha sede legale a Rosta e si occupa prevalentemente dell'organizzazione di viaggi di lavoro. Ad ottobre 2014 Cisalpina Tours comunica l'apertura della procedura di riduzione collettiva del personale, ai sensi della legge n. 223/91. La procedura riguarda 38 dipendenti presso la sede operativa, che coinvolge molte regioni italiane tra cui il Piemonte.
Tra il 2014 e il 2015 vengono chiusi i centri di Padova, Bologna Genova e Napoli ed una parte delle relative attività sono confluite nel centro di Rosta. Il 10 luglio 2015 Cisalpina Tours e Blu Vacanze sottoscrivono due verbali di accordo presso il Ministero del Lavoro con le parti sociali, in cui Cisalpina Tours e Blu Vacanze comunicano la presentazione dell'istanza di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale per 12 mesi, rispettivamente per circa 100 lavoratori ciascuna presso le agenzie di viaggio, con una riduzione media del 50% dell'orario di lavoro.
I funzionari del Ministero del Lavoro, durante l'incontro svoltosi lo scorso febbraio 2016, confermano l'impossibilità di redigere accordi di solidarietà tra le due società, perché non considerabili come gruppo. La riduzione di organico della società Blu Vacanze S.p.A. è imputabile alla crisi che sta attraversando il settore del turismo.
La sede Cisalpina Tours di Rosta non ha in previsione l'assunzione delle persone in esubero di Blu Vacanze, perché sono considerate non immediatamente ricollocabili e necessiterebbero di formazione adeguata. In realtà, noi sappiamo che queste persone sarebbero perfettamente in grado di svolgere qualsiasi mansione all'interno della.
Presidente, non riesco neanche a parlare.



PRESIDENTE

Colleghi, non è possibile continuare ad avere questo brusio.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Dicevo che la direzione considera le mansioni di banconista agenzia viaggio e addetto booking mansioni con caratteristiche professionali totalmente differenti tra loro.
La società Blu Vacanze ha invitato i lavoratori in cassa integrazione straordinaria ad accedere a percorsi di outplacement e a corsi di formazione gestiti dalle società di outplacement previsti esclusivamente per una ricollocazione lavorativa esterna a Cisalpina o all'interno della medesima, in caso si prospettino opportunità che, ad oggi, la dirigenza non considera prevedibili.
In realtà, ci risulta che, in particolare, nel punto di Rosta ci sia necessità di personale. Il personale è sottoposto a degli orari impossibili, vengono negate le ferie e c'è una continua richiesta di straordinari. Quindi, in sintesi, senza andare ad elencare tutte le ulteriori premesse che abbiamo inserito nell'interrogazione, noi ci chiediamo per quale motivo le lavoratrici poste in esubero - che, tra l'altro, a luglio finiranno la cassa integrazione straordinaria - non possano essere assorbite dal centro servizi di Rosta.
Sappiamo, secondo alcuni aggiornamenti recenti, che sono partiti dei corsi di formazione, ma questi corsi pare non riguardino il personale in cassa integrazione, ma riguardino personale nuovo. E' veramente una situazione assurda e paradossale.
Ci sono tante domande indicate all'interno dell'interrogazione e per mancanza di tempo non sto ad illustrarle tutte, quindi aspetto direttamente la risposta dell'Assessora.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
La situazione di Blu Vacanze è una situazione complessa, che parte dal novembre 2014. Proverei, però, a concentrarmi sull'ultima parte del contesto di Blu Vacanze e provo a dare un po' di risposte alle domande formulate.
Partirei dall'incontro con il Ministero del Lavoro del novembre 2015 che si chiude con un mancato accordo e le persone messe in mobilità partono da 100 ma arrivano ad 80. Nulla cambia, perché è sempre un numero importante, ma da 100 si è scesi ad 80.
Il 2 aprile abbiamo convocato, su richiesta dei sindacati, l'azienda per una verifica complessiva di quello che stava succedendo nella regione Piemonte. Chiusa la fase ministeriale, abbiamo avviato la procedura regionale per cercare di capire quali soluzioni potevano essere messe in atto per quanto riguarda la nostra Regione.
Nel corso della riunione, la società che opera nel settore della distribuzione eventi e viaggi turismo, com'è stato ricordato, soprattutto verso le aree del Nord Africa e del Mar Rosso - dove vanta una rete di relazioni con strutture locali e tour operator - ha evidenziato che, nel quadro generale della crisi del turismo intermediato tramite le agenzie dovuto sia alla crisi economica sia ad un sempre più diffuso costume di saltare l'intermediazione grazie agli accessi di rete e alla rete informatica, si sono inseriti eventi eccezionali di particolare gravità che riguardano proprio le aree citate, relativi ad attentati e quant'altro, che hanno rallentato la loro attività.
La decisione di chiudere alcune agenzie è stata determinata dalla consapevolezza che questi fenomeni non sono destinati a trovare una soluzione positiva - come peraltro ci testimonia il tempo che è trascorso dal mese di aprile ad oggi - nonché dall'impraticabilità di diversificare l'offerta turistica.
Blu Vacanze S.p.A. ha colto l'occasione per puntualizzare negli incontri che abbiamo avuto che continua l'impegno di cedere a soggetti diversi (piccoli o medi distributori del turismo ivi compresi gli stessi lavoratori ove interessati) o alle agenzie di viaggio che presentano eccedenze di personale, chiuse o in chiusura concessione anche dei rapporti di lavoro in corso di svolgimento, secondo il regime previsto all'articolo 2.112 del Codice Civile.
L'organizzazione sindacale ha chiesto alla società di verificare la possibilità di ricollocare i lavoratori presso la Cisalpina Tours di Rosta.
L'impresa ha evidenziato che le attività di Cisalpina Tours, che ha sei agenzie, sono molto diverse da quelle di Blu Vacanze e che quindi non era possibile utilizzare il personale.
La prima opera, per lo più, con aziende di enti pubblici e gestisce trasferte di lavoro; la seconda opera ne campo turistico. Tuttavia, qualora si verificasse la possibilità di inserire dei lavoratori in organico sull'unità di Rosta, l'azienda si è resa disponibile a dare priorità nell'assunzione dei lavoratori e delle lavoratrici di Blu Vacanze, previo adeguato percorso di formazione e riqualificazione professionale.
La Regione ha illustrato quelli che sono gli strumenti che potevamo mettere a disposizione per agevolare una ricollocazione dei lavoratori nell'operazione di Blu Vacanze e Cisalpina Tours.
Per quanto riguarda la questione relativa all'utilizzo delle ore di straordinario legate alla sede di Rosta, l'azienda ha precisato che, per svolgere l'attività del business travel, si avvale di software che necessitano di una certa professionalità e che, oltre tutto, si opera tutto l'anno 24 ore su 24, rispondendo ad esigenze straordinarie che determinano imprevisti picchi o cali di attività, e che quindi non era possibile inserire il personale in esubero derivante dalle altre agenzie.
Nel mese di maggio Blu Vacanze S.p.A. ha avviato una nuova procedura di licenziamento con 82 lavoratori, di cui 15 sul territorio piemontese, che si è conclusa con un accordo sindacale il 23 maggio 2016, che prevede la collocazione in mobilità di un numero massimo di 82 lavoratori, individuati secondo il criterio della non opposizione a fronte di un incentivo all'esodo.
L'accordo prevede anche la possibilità di inserimento dei lavoratori in nuove posizioni organizzative che dovessero liberarsi per effetto di dimissioni, di nuovi progetti o incrementi di volume di affari presso le agenzie e gli uffici di riferimento.
In tal caso, i lavoratori saranno individuati tenendo conto dei carichi di famiglia, dell'anzianità aziendale, delle esigenze tecnico-organizzative aziendali, al fine di ridurre l'eccedenza e potranno essere impiegati in mansioni anche inferiori.
Tale accordo pare rappresentare una qualche apertura a soluzioni non traumatiche, che sono ancora in fase di verifica.
Non si è a conoscenza della questione relativa ad eventuali emolumenti arretrati ed è stata formulata specifica domanda.
Abbiamo, come ho evidenziato, seguito sempre con attenzione e messo in evidenza gli strumenti che è possibile attivare come Ente Regione, dando la massima disponibilità per individuare qualsiasi tipo di percorso che possa supportare un processo di riorganizzazione che l'Azienda stessa ha messo in atto.
Al momento non abbiamo più avuto sollecitazioni e richieste.
L'ultimo accordo siglato al Ministero ha posto un po' fine alla diatriba e alle questioni aperte all'interno dell'azienda Blu Vacanze.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.28 la Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni - Referendum abrogativo e consultivo

Proposta di deliberazione n. 178, inerente a "Indizione, ai sensi del titolo III della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo), di referendum consultivo per l'istituzione del nuovo comune di Cassano Spinola mediante fusione dei comuni di Cassano Spinola e di Gavazzana in Provincia di Alessandria" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta chiede l'iscrizione della proposta di deliberazione n. 178 licenziata ieri dalla I Commissione, riguardante l'indizione del referendum tra i Comuni di Cassano Spinola e Gavazzana, ai fini della loro fusione.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Se il Consiglio è d'accordo, possiamo considerarla iscritta.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 829 presentato dai Consiglieri Gariglio, Accossato Allemano, Appiano, Barazzotto, Boeti, Caputo, Chiapello, Conticelli Corgnati, Gallo, Giaccone, Molinari, Ottria, Ravetti, Rossi, Rostagno e Valle, inerente a "Solidarietà alle Forze dell'Ordine impegnate per tutelare la sicurezza e garantire la legalità in Valle di Susa" (richiesta inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Solo per sottolineare e chiedere che l'o.d.g. venga correttamente adeguato, perché al punto 7) troviamo l'ordine del giorno n. 829 "Solidarietà alle Forze dell'Ordine impegnate per tutelare la sicurezza e garantire la legalità in Valle di Susa", prima firma Consigliere Gariglio e poi altri Consiglieri del gruppo PD, che di per sé, senza entrare in valutazioni politiche sul documento, perché ci sarà modo di discuterlo successivamente, ha scavalcato tutti gli atti di indirizzi che erano da tempo inseriti all'o.d.g.
In più, questa questione non è passata dalla Conferenza dei Capigruppo né da un consenso del Consiglio.
Noi chiediamo, quindi, che quest'ordine del giorno venga spostato in una posizione consona rispetto all'ordine che ci eravamo già dati nei passati Consigli, anche a discapito della buona creanza e della buona convivenza degli atti dei Consiglieri.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Mi stupisce l'affermazione del collega. Noi abbiamo semplicemente chiesto alla Presidenza di sostituire un nostro atto di indirizzo con un atto di indirizzo che ritenevamo più urgente.
Dato che il tempo passa e passando il tempo gli atti d'indirizzo a volte vengono scavalcati da atti più urgenti, e quelli urgenti non lo sono abbiamo chiesto al Presidente, nel corso della Conferenza dei Capigruppo (e poi ieri l'abbiamo formalizzato), di sostituire un atto di indirizzo.
Ci spiace che non piaccia ai colleghi del Movimento 5 Stelle, ma hanno possibilità loro di farlo e abbiamo possibilità noi di scegliere i nostri atti di indirizzo.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Mighetti, capisco, ma ero presente alla Conferenza dei Capigruppo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di non fare dialogo, perché il Consiglio è iniziato, quindi proviamo a lavorare in maniera seria.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Sommessamente, Presidente.
Affinché i colleghi non dibattano questo tema in aula, proporrei, visto che di solito gli atti di indirizzo vengono trattati nel pomeriggio, una breve Conferenza dei Capigruppo prima dell'inizio della seduta pomeridiana per risolvere la vicenda, affinché non si creino fraintendimenti.
Per adesso lasciamo l'ordine dei lavori così com'è, tanto non stiamo affrontando il tema, e all'inizio del pomeriggio, se i colleghi sono d'accordo, potremmo fare una breve Capigruppo per affrontare la vicenda.
Grazie.



PRESIDENTE

Do ancora la parola al Consigliere Mighetti, ma poi basta, perché non possiamo passare la mattinata a discutere di questo. Non si apre, peraltro il dialogo rispetto ad un ordine del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Solo per definire una situazione: in Capigruppo si era addirittura detto che gli atti di indirizzo e le interrogazioni venivano richieste via e-mail, quindi questa dichiarazione del Consigliere Gariglio mi lascia alquanto perplesso e chiederemmo i verbali della Conferenza dei Capigruppo per verificare quanto descritto dal Consigliere Gariglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Mighetti, io ero presente alla Conferenza dei Capigruppo quando il Consigliere Gariglio ha chiesto che fosse inserito questo ordine del giorno.
L'ordine del giorno è stato inserito, quindi ne prendiamo atto, ed è iscritto all'o.d.g. Non credo che l'Aula possa discutere una questione che riguarda gli atti di indirizzo, perché fa parte della riunione dell'Ufficio di Presidenza.
Nel pomeriggio, peraltro, c'è una richiesta analoga da parte del Vicepresidente Reschigna. Si potrà tenere una breve Conferenza dei Capigruppo e quella sarà l'occasione in cui discuteremo della questione.
Continuiamo i nostri lavori.


Argomento: Stemma - Gonfalone

Proposta di deliberazione n. 140, inerente a "Conferimento del Sigillo della Regione Piemonte per l'anno 2016 ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 31 maggio 2004, n. 15" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

A seguito del licenziamento, da parte della I Commissione, nella seduta di ieri, lunedì 25 luglio, della proposta di deliberazione n. 140 "Conferimento del sigillo della Regione Piemonte per l'anno 2016, ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 31 maggio 2004", propongo, come già anticipato dal Presidente del Consiglio regionale in I Commissione l'iscrizione di tale punto all'o.d.g. della seduta odierna.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Nessun Consigliere ha chiesto congedo.
Non è presente l'Assessore Saitta.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali della sedute del 19 luglio 2016.


Argomento: Personale del servizio sanitario

d) Ricevimento delegazione di infermieri pediatrici del presidio ospedaliero Ospedale Infantile Regina Margherita e delegazione lavoratori dell'ambulantato


PRESIDENTE

Ricordo che oggi, alle ore 13, in Sala Viglione verrà ricevuta una delegazione di infermieri pediatrici del presidio ospedaliero Ospedale Infantile Regina Margherita, che ha presentato una petizione sulla figura professionale dell'infermiere pediatrico.
Aggiungo che davanti al Consiglio regionale è presente una rappresentanza dei lavoratori dell'ambulantato, i quali chiedono di essere ricevuti. Poiché la sala Viglione sarà occupata, se il Consiglio ritiene di volerli ricevere - è presente il Consigliere Gallo, Presidente della Commissione - si potrebbe riceverli in Sala dei Presidenti.
E' chiaro che a questo punto i Consiglieri regionali dovranno dividersi, a seconda delle competenze, tra Sala Viglione e Sala dei Presidente.
Il Consiglio è d'accordo? Alle ore 13 in contemporanea, perché alle ore 14.30 riprenderanno i lavori del Consiglio regionale.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 12 luglio 2016.


Argomento: Comuni

Proseguimento esame disegno di legge n. 210 "Disposizioni di riordino e di semplificazione dell'ordinamento regionale nonché norme di prima attuazione dell'articolo 21 della legge regionale 29 ottobre 2015, n. 23" (Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56)


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 210, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta antimeridiana del 19 luglio 2016 è stato votato l'articolo 4.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 164) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Pichetto Fratin, Berutti, Graglia: L'articolo 5 del disegno di legge 210 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 165) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Pichetto Fratin, Berutti, Graglia: Il comma 1, dell'articolo 5, del disegno di legge 210 è soppresso Emendamento rubricato n. 166) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Pichetto Fratin, Berutti, Graglia: Il comma 2, dell'articolo 5, del disegno di legge 210 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 167) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Pichetto Fratin, Berutti, Graglia: Il comma 3, dell'articolo 5, del disegno di legge 210 è soppresso.
I suddetti emendamenti vengono dati per illustrati dai proponenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per dichiarazione di voto sull'articolo 5; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Avremo modo di intervenire su altri emendamenti e poi eventualmente, se ci sarà bisogno, daremo un aiuto anche ad altri Gruppi di opposizione sottoscrivendo i loro emendamenti, nel senso che vogliamo lavorare bene oggi in questa seduta di Consiglio, visto che lo spirito con cui ci siamo presentati qui oggi è quello giusto: voler lavorare per il bene dei piemontesi.



PRESIDENTE

Non abbiamo dubbi, Consigliere Bono.



BONO Davide

Come sempre succede qui in Consiglio regionale, presentando e inserendo atti di indirizzo molto utili ai piemontesi all'ultimo minuto e scavalcando i documenti degli altri Consiglieri che aspettano da mesi la discussione di atti di indirizzo da tempo presentati e magari anche un po' più utili ai piemontesi stessi.
Quindi intervengo convintamente sull'articolo 5, come farò poi sugli altri articoli, dichiarando la nostra contrarietà a questo articolo del provvedimento. Perché? Perché si va a intervenire sulla legge regionale n.
38, approvata il 7 aprile 2000 "Interventi regionali a sostegno delle attività musicali", sostituendo al comma 1 e nei successivi una serie di scadenze temporali, andando quindi a modificare sostanzialmente le scadenze che erano ormai riconosciute e consolidate da 15 anni di esperienza e di pratica in Piemonte anche da parte delle Associazioni. Ciò creerà un po' di scompiglio, nel senso che non è cambiando le date che aiutiamo e agevoliamo la presentazione delle richieste di contributi da parte delle Associazioni anzi. Ogni anno, andando a individuare il periodo dalla Giunta regionale con propria deliberazione, succederà - magari - che alcune Associazioni verranno informate dall'Assessorato o dai Consiglieri che conoscono o meno mentre altre, con meno contatti, meno conoscenze politiche, non verranno informate e quindi mancheranno la data di scadenza per la presentazione di richiesta dei contributi.
L'abbiamo già detto tante volte, anche con la collega Frediani: siamo contrari a questa modifica, perché va a peggiorare il livello di confronto e di partecipazione delle associazioni del territorio. Se questo vuole essere uno strumento molto astuto e un po' subdolo per ridurre le richieste di domande di contributo, l'Assessora Parigi ci ha preso in pieno: questo articolo è ottimo perché va a creare scompiglio e confusione; nello scompiglio e confusione, meno richieste verranno fatte. Se invece vogliamo cercare di fare qualcosa di utile per i piemontesi, noi chiediamo che questo articolo venga stralciato.
Sottoscriviamo moralmente, anche se non li abbiamo sottoscritti fisicamente, gli emendamenti abrogativi del Gruppo di Forza Italia e per questo voteremo "no" all'articolo e voteremo "sì" agli emendamenti dei colleghi di opposizione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io su quest'emendamento.



PRESIDENTE

Mi scusi. C'è stato l'avvicendamento con il Vicepresidente Boeti eravamo sulle dichiarazioni di voto: può parlare solo uno per Gruppo.
Come dite? La collega interviene in dissenso? Perfetto. La collega Frediani interviene in dissenso rispetto al collega Bono.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

No, intervengo in dissenso verso il mondo.



PRESIDENTE

No: solo ed esclusivamente in dissenso rispetto al portavoce del Gruppo, che ha fatto la dichiarazione di voto per tutto il Gruppo. Se lei manifesta politicamente il dissenso nei confronti del suo portavoce, in questo momento posso darle la parola.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Intervengo anch'io perché intendo comunicare che mi asterrò nella votazione e quindi in dissenso rispetto al collega Bono.
Ho già illustrato ampiamente le motivazioni in seduta di Commissione e mi sento di appoggiare il fatto che, in ambito culturale, ci sia bisogno di date certe per tutti gli operatori, quindi che sia assolutamente improponibile pensare che le scadenze dei bandi, che sono ovviamente legate all'erogazione dei contributi, non abbiano più una data certa. Il fatto che tutto venga deciso in base a delibere di Giunta ci sembra che possa portare a un'ulteriore instabilità nei confronti di coloro che aspettano i contributi e attendono di poter presentare le loro domande di contributo.
Tra l'altro, durante le interrogazioni di questa mattina abbiamo già avuto modo di ripercorrere un po' quello che è lo strumento della convenzione; strumento che noi assolutamente non sosteniamo, perché ci sembra che apra la strada a decisioni eccessivamente discrezionali da parte della Giunta, anche solo per il fatto che alcune iniziative vengano ritenute eccellenti e possano accedere a contributi in modo piuttosto diretto anche senza soddisfare tutti i passaggi che invece dovrebbero essere previsti da regolare bando.
In riferimento alla nostra visione di quella che dovrebbe essere l'organizzazione e l'erogazione dei contributi in ambito culturale e quindi per garantire massima trasparenza, tempi certi e soprattutto possibilità per tutti di accedere ai contributi, noi crediamo che non ci debbano essere le modifiche che si intendono introdurre attraverso questo disegno di legge.
Presidente, io potrei continuare per ore, perché il tempo si è fermato come in un film.



PRESIDENTE

L'abbiamo fatto per lei, Consigliera Frediani!



FREDIANI Francesca

Se vuole, vado avanti.



PRESIDENTE

Vada avanti.



FREDIANI Francesca

C'è un tale clima di concordia in quest'Aula che avremo modo ovviamente, di parlare anche in riferimento all'ordine del giorno inserito.
Come ha visto - non so se ha fatto caso - abbiamo anche noi numerose proposte di solidarietà da sottoporre al Consiglio, all'incirca una ventina, quindi oggi passeremo molto tempo a discutere della solidarietà che il Consiglio regionale può dare a persone, cose, ambienti relativamente a quanto succede in Val Susa.
Quindi, approfittando di questo clima di concordia, di questa volontà di dialogo che c'è oggi...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega.
Consigliere Grimaldi, la invito a fare silenzio.
Calma, ragazzi: tra un po' arrivano le vacanze anche per voi.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Se vuole sospendere il Consiglio, io l'appoggio in pieno.



PRESIDENTE

Assolutamente no....



FREDIANI Francesca

Ha la mia totale solidarietà!



PRESIDENTE

Con questa quiete non si può sospendere il Consiglio.
Prego.



FREDIANI Francesca

Vuole un ordine del giorno anche per lei? Ne facciamo uno in più, per solidarietà al Presidente del Consiglio.
Comunque, io ho concluso, ho esposto le mie motivazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 164), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 165), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 166), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 167), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 220) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Andrissi, Campo, Bono e dalle Consigliere Batzella e Frediani: Nel comma 1, le parole "a studenti di istituti di istruzione secondaria di secondo grado" sono sostituite dalle parole "a dottorati di ricerca (PhD)".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

L'articolo 6 del disegno di legge n. 210 istituisce una borsa di studio in memoria di Stefano Rigatelli. Questo dà anche la possibilità di ricordare in aula consiliare la figura del Direttore dell'Assessorato all'ambiente, che, purtroppo, è prematuramente scomparso qualche mese fa.
Noi siamo totalmente d'accordo con l'istituzione di questa borsa di studio; siamo talmente d'accordo che vogliamo anche migliorare quanto previsto dalla Giunta regionale in questo disegno di legge: con il contenuto dell'emendamento rubricato n. 220, invece che agli studenti di istituti di istruzione secondaria di secondo grado, vorremmo destinarla a dottorati di ricerca in tematiche ambientali.
Infatti, siamo assolutamente convinti dell'importanza di sostenere i giovani studenti piemontesi per i dottorati di ricerca, anche per evitare che siano costretti ad andare all'estero, come, purtroppo, è accaduto spesso negli ultimi anni. Ciascuno di noi conosce parecchi studenti molto preparati, con grandi doti, che, alla fine, vanno all'estero.
Il nostro sistema di istruzione pubblica, in qualche modo, paga poiché, per fortuna, l'istruzione pubblica sostiene la loro istruzione nella scuola superiore e all'università, poi, purtroppo, perdiamo queste figure che, invece, diventano grandi professionalità.
E' tanto più importante in questo momento, poiché vediamo che la tematica ambientale assume un'importanza rilevante in una regione come la nostra che spende circa l'85% del bilancio in sanità. Sappiamo bene che la domanda di sanità non è comprimibile, mentre, per contro, i fondi a livello nazionale si restringono ogni anno, quindi dobbiamo anche cominciare a ragionare in termini di tutela dell'ambiente, di prevenzione e di promozione della salute. Un euro speso oggi nella tutela ambientale quanti ne fa risparmiamo tra dieci, quindici, venti o trent'anni? Probabilmente siamo nell'ordine di qualche decina di euro, sempre considerando che si spera che anche la Regione e le Pubbliche Amministrazioni tornino ad avere la possibilità di assumere delle grandi professionalità, che attualmente ci sono all'interno, però, da fuori, non si possono in questo momento assorbire.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.
Ricordo che ha sempre due minuti a disposizione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ovviamente, è nostra volontà...



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Non su questo articolo!



BONO Davide

Non è polemica, è un emendamento....
BERTOLA Giorgio (fuori microfono) E' un emendamento di merito, presentato anche in Commissione.



BONO Davide

E' un emendamento di merito...



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Non su questo articolo!



PRESIDENTE

Consigliere Bono...



BONO Davide

Vicepresidente Reschigna, non strumentalizziamo l'attività dei Consiglieri...



(Commenti del Vicepresidente Reschigna)



BONO Davide

Questa è una sua valutazione politica! Mi lascia intervenire, se no si dimette da Assessore al bilancio e fa il Presidente del Consiglio, va bene?



PRESIDENTE

E io che faccio poi?



BONO Davide

Non lo so, fa l'Assessore al bilancio, eventualmente. Non so se miglioriamo, non credo che miglioriamo tanto!



PRESIDENTE

Ah! Stia nei due minuti, Consigliere Bono.



BONO Davide

Se mi interrompono...
Grazie, Presidente.
Noi assolutamente non vogliamo strumentalizzare questo articolo che riteniamo importante, molto corretto e molto sentito anche dai Consiglieri del nostro Gruppo consiliare, però riteniamo apportare alcune modifiche.
Questa modifica intende modificare la destinazione dei fondi che giustamente si vogliono...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi! Prego.



BONO Davide

Mi verrebbe una battuta cattiva, ma non la faccio, su chi non onora la memoria del dottor Rigatelli.
Noi vorremmo che questi fondi venissero destinati a borse per dottorati di ricerca, quindi per dottorati post laurea, che, come detto dal collega Bertola, sono quelli più importanti.
Noi sappiamo benissimo che, come giustamente ha detto, molti cosiddetti cervelli italiani emigrano perché, sostanzialmente, non ci sono posti di lavoro per le alte professionalità e non ci sono borse di studio che servono a formare, a sostenere e a sviluppare nuove tecnologie e nuove esperienze in nuovi campi, come quello ambientale, su cui dobbiamo intervenire, a maggior ragione come Italia e a maggior ragione come Regioni del Nord, che sono le regioni che soffrono maggiormente l'inquinamento, ad esempio, dell'aria, anche dovuto a maggiore sviluppo industriale.
Quindi, noi crediamo che si debba intervenire in questo senso: spostare le borse di studio dagli istituti di istruzione secondaria di secondo grado verso le borse di studio per dottorati di ricerca, collegate quindi all'Università.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Trovo che in quest'Aula ci sia poca attenzione e poco rispetto nei confronti dei colleghi che lavorano.



(Commenti fuori microfono)



BATZELLA Stefania

Ormai, però, questa Giunta lavora in questa maniera: mancanza di rispetto continua per tutta l'opposizione. Spero che un giorno sarete voi seduti nei banchi dell'opposizione.
APPIANO Andrea (fuori microfono) È la profezia di Batzella!



BATZELLA Stefania

Ma può avverarsi - sai? - la mia profezia! Detto ciò, questo è un emendamento molto importante, tra l'altro in memoria di un grande professionista che ha lavorato e ha dato tanto al Consiglio, alla Giunta e a tutta la Regione.
Con quest'emendamento, appunto, noi chiediamo di spostare i fondi regionali per borse di studio destinate agli studenti delle istituzioni secondarie di secondo grado ai dottorati di ricerca in tematiche ambientali; anche perché noi abbiamo grandi cervelloni che scappano e vanno via all'estero perché qua in Italia non hanno alcuna possibilità di poter svolgere dottorati di ricerca. Tra l'altro, l'ambiente è un tema di notevole importanza, che sicuramente non va sottovalutato ma va, invece considerato maggiormente.
Tutto questo comporterebbe non solo positività per la nostra Regione ma porterebbe anche un incremento di lavoro, se questi ricercatori restassero nella propria Regione o, comunque, nella propria terra o nel proprio Paese.
Noi riteniamo quindi sia molto importante che queste borse di studio vengano destinate ai dottorati di ricerca in tematiche ambientali, proprio per incrementare i livelli culturali, ambientali e sociali della nostra Regione.
Grazie.
Emendamento rubricato n. 221) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Andrissi, Campo, Bono e dalle Consigliere Batzella e Frediani: all'articolo 6 del disegno di legge 210 nel comma 3), la cifra "5.000 euro" è sostituita dalla cifra "50.000 euro".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto ai colleghi di non aggiungersi all'illustrazione dell'emendamento n. 220), così come a quella del n. 221) semplicemente per un fatto: per disinnescare la strumentalizzazione che è appena stata operata dal Vicepresidente Reschigna riguardo ai nostri emendamenti, visto che riguardano una questione delicata.
Siccome voglio dimostrare che siamo migliori di certe strumentalizzazioni e migliori di una certa arroganza che state dimostrando semplicemente non sarà un emendamento che cambia il mondo, no? - e siccome questi due sono emendamenti di merito che abbiamo presentato anche in Commissione e che quindi abbiamo ritenuto di ripresentare anche in Aula hanno piena dignità di esistere e di essere illustrati. Però, per dimostrare che siamo migliori di certe strumentalizzazioni, questo lo illustreremo solo attraverso l'intervento del primo firmatario.
Poi, si può aprire una discussione su chi rispetta chi, perché siamo stati accusati di non rispettare la memoria di una persona quando, proprio mentre illustravamo quell'emendamento, c'erano svariate riunioni di maggioranza dall'altro lato dell'emiciclo. Se vogliamo aprire una discussione su questo, quindi, forse ci stiamo tutto il giorno.
Controlliamoci un po', dunque, prima di parlare, ché è sempre meglio! E temo che oggi avrete contezza di cosa vuol dire avere un atteggiamento arrogante, sempre per il motivo che abbiamo detto prima.
L'Assessore Reschigna ci aveva chiesto cosa avremmo portato in Aula e noi abbiamo detto che avremmo avuto una serie di questioni di merito, cosa che confermo. Chiaramente, poi, se cambia l'atteggiamento dall'altra parte cambia anche il nostro: ad azione corrisponde reazione! Il restante minuto lo uso per illustrare questo emendamento, che è semplice perché è collegato al 220): al 220) avevamo detto che volevamo destinare i fondi a dottorati di ricerca invece che agli istituti di istruzione superiore e chiaramente, così facendo, diventa insufficiente la somma di 5.000 euro che, mi si lasci dire, rappresenta un fatto importante anche per la persona cui è intitolata, ma rischia di diventare simbolico.
Abbiamo inteso dunque, rivolgendoci a dottorati di ricerca, aumentare la cifra da 5.000 a 50.000 euro, che riteniamo possa essere un importo adeguato parlando di una borsa di studio destinata ad un dottorato di ricerca.
Al di là, poi, delle diverse posizioni che ci possono essere e alle dinamiche che possono mettersi in moto tra maggioranza ed opposizione, noi riteniamo che i due emendamenti proposti vadano semplicemente a valorizzare ripeto - quella che secondo noi è stata una buona idea.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta dà parere favorevole all'emendamento n. 220), perché le finalità della borsa di studio possono più attenersi ad un dottorato di ricerca, piuttosto che ad un'istituzione secondaria superiore.
La Giunta dà parere negativo all'emendamento n. 221): mi rendo conto dell'intento, ma credo che quel che si è voluto rappresentare con questo emendamento e con questo articolo di legge, al di là del rilievo economico sia un sentimento di gratitudine nei confronti di un Direttore regionale.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 220), sul quale il Vicepresidente Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 221), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 249) presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi Batzella, Bertola, Campo, Frediani, Mighetti e Valetti: "Si abroga l'art. 7".
La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
All'articolo 7 si va a modificare la l.r. 30 marzo 1988 n. 15, che riguarda la disciplina delle attività di organizzazione e intermediazioni di viaggi e turismo.
Su questo tema abbiamo già avuto modo di parlare nella recente trattazione del disegno di legge 197 sul riordino delle ATL, laddove abbiamo cercato di suggerire che, visto che le realtà che si vanno configurando - che avranno anche partecipazione privata, pur se a maggioranza pubblica - andranno comunque in parte a interferire con le attività di intermediazione di viaggi e turismo, queste dovessero almeno rispettare i requisiti che vengono appunto specificati nell'articolo 8 della l.r. 15/1988.
La cosa che viene a colpire è che non solo non sono passati i nostri emendamenti che presupponevano, per esempio, che chi opera all'interno di un'ATL dovesse conoscere - in termini parlati e scritti - almeno due lingue straniere, come succede per le agenzie di viaggio. Non solo: adesso andiamo ad introdurre con questo emendamento il fatto che le agenzie di viaggio che devono rispettare una serie di requisiti, devono anche pagare la dimostrazione del possesso delle caratteristiche professionali richieste dalla legge n. 15.
Quindi, non solo gli mettiamo delle realtà a sovrapporre in parte attività che sono portate avanti dalle agenzie di viaggio, non solo facciamo sì che queste realtà non debbano sottostare agli stessi requisiti che, peraltro, ci sembrerebbero essenziali per tutti coloro che vanno ad operare in maniera strutturale nel mondo del turismo in Piemonte, quindi vi è più per la DMO, vi è più per le ATL e per tutte le realtà che comunque hanno a che fare con il pubblico, cioè i turisti e le persone interessate ad avere informazioni turistiche o a conoscere la promozione turistica.
Quindi, mi sembrerebbe totalmente pacifico che conoscano tecnica legislazione e geografia turistica del nostro Piemonte, che conoscano almeno due lingue straniere, altrimenti facciamo informazione solo ai turisti italiani, oppure non siamo neanche in grado di spiegare bene le cose.
Fino ad oggi si dovevano dimostrare queste caratteristiche senza ulteriori oneri; oggi purtroppo introduciamo una norma che va ad introdurre un ulteriore odioso balzello per chi opera in un settore strategico e che si vorrebbe far sviluppare, ma che sta diventando infestato di ostacoli per chi, nell'intrapresa privata, cerca di operare in un settore molto importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Su questi emendamenti interverremo come Gruppo consiliare. Su questi emendamenti non c'è timore o possibilità che siano strumentalizzati. Noi sottolineiamo una questione, come ho già avuto modo di dire in Commissione.
Se abbiamo approvato la legge regionale n. 14 il 5 luglio 2016, che tratta di "Nuove disposizioni in materia di organizzazione delle attività di promozione, accoglienza ed informazione turistica in Piemonte", si tratta di una legge che oltre ad introdurre la DMO, ha rivisto molto dell'informazione turistica, dell'accoglienza e della promozione, e siamo anche andati all'inizio - almeno nel disegno di legge presentato - a parlare di agenzie di viaggio, perché dobbiamo ogni volta andare ad inserire pezzi di norma che rivedono diverse leggi, che vanno a riscrivere pezzi di altre leggi in un potpourri che poi non si riesce più a comprendere, ritrovare e andare a fare un'analisi d'insieme? Serve, come ho già detto più volte all'Assessora Parigi e agli Uffici ovviamente mi rendo che sia complicato e complesso come lavoro, ma s'ha da fare, e avete teoricamente cinque anni di tempo per farlo - una legge quadro sul turismo, così come succede in tanti altri ambiti, di modo che poi non si impazzisca ogni volta per cercare di andare a recuperare quelle che sono le modifiche delle leggi.
Queste, tanto quanto, sono norme che vanno a modificare un'altra legge la n. 15/88, quindi almeno non sono articoli aggiuntivi che poi creano veramente confusione. Però, come si è detto prima, c'è un nuovo balzello che pesa ulteriormente su attività ed imprese che non vivono proprio nell'oro in questo periodo, e la concorrenza è tanta.
Quindi, noi pensiamo di richiedere l'abrogazione, di riflettere sulle richieste giuste delle competenze che devono avere, ma che si devono estendere a tutti i settori turistici che fanno offerta ed accoglienza e informazione turistica, senza ulteriori balzelli.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi associo a quanto detto dal collega Campo e a quanto ribadito dal collega Bono.
Abbiamo appena terminato la discussione di un provvedimento che va ad incidere sulla riorganizzazione del sistema del turismo in Piemonte. C'è stata una gran discussione, perché comunque anche questa legge ci pareva complicare ulteriormente un quadro che è già piuttosto complicato, andando ad inserire nuovi soggetti e andando a modificare proprio tutte le competenze dei diversi soggetti che già operano sul territorio sia con il sostegno pubblico che privatamente.
Ci troviamo adesso di fronte ad un nuovo emendamento che va ad incidere su una legge che riguarda il turismo. Ci chiediamo quale necessità ci sia.
Ci sembra che si vadano a mettere un po' delle toppe e degli aggiustamenti senza avere un quadro complessivo davanti e senza avere un chiaro progetto su come riformare il sistema del turismo.
Questo significa e conferma quello che più volte abbiamo detto in Commissione e anche in Aula durante la discussione del disegno di legge che va a riformare il turismo, cioè che quel disegno di legge era totalmente inutile. E' inutile, perché è fatto in un modo un po' frettoloso, fatto in un modo molto scoordinato e senza portare nessun beneficio agli operatori che di turismo vivono.
Parlando proprio di questi operatori vediamo che, attraverso questo emendamento, si va ad introdurre un ulteriore costo che va a gravare proprio sulle loro spalle. Quindi, anziché dare un aiuto al sistema turismo e un aiuto agli operatori, andiamo ad inserire un ulteriore costo sulle loro spalle. Ci sembra questo un modo totalmente sbagliato di dare sostegno alle attività; il Piemonte punta tantissimo sul turismo, ha tutte le potenzialità per fare bene e per poter vivere e per poter creare una vera economia basata sul turismo e ci chiediamo perché si vada sempre ad intervenire in questo modo con queste misure spot che rischiano solo di danneggiare un intero sistema.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento sottolineiamo una prassi tutta italiana, quella di nascondere dietro ad ogni cosa un ulteriore balzello, un ulteriore aggravio di costi per le imprese. Figuriamoci quando queste imprese sono veramente delle piccole imprese, delle microimprese, delle imprese individuali, a volte, che oltre a tutta la tassazione generale, si trovano ad dover pagare ogni volta qualcosa in più, che diventa un aggravio rispetto a quello che è in questo periodo il misero guadagno che hanno rispetto ad una crisi, che è ben lungi dall'essere dimenticata o passata.
Quindi, con questo emendamento non facciamo altro che abrogare l'articolo proposto nel disegno di legge, articolo che poteva essere collocato benissimo nella legge che abbiamo approvato poche settimane fa.
E' un articolo che competeva a quella legge e non si capisce perché, a distanza di pochi giorni, si debba già rimettere mano ad un provvedimento legislativo licenziato dall'Aula.
Chiaramente su quel provvedimento abbiamo fatto tutte le nostre valutazioni e presentato le nostre proposte; poche sono state accettate. In questo caso, ci sentiamo di tagliare tout court quella che è la proposta della Giunta regionale rispetto al tema del pagamento di una tassa per l'accesso agli esami.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Il tema dei balzelli chiaramente non è che vuole farci creare degli ammanchi o dei deficit nella Regione per dei costi sostenuti. Il problema secondo noi, è proprio a monte, cioè cercare di snellire i sistemi e le procedure per gli esami di idoneità che, a volte, sono decisamente troppi ridondanti e costosi. Sappiamo che c'è tutto un mondo di mezzo che vive su una burocrazia troppo pesante, per cui le aziende devono destreggiarsi e spendere molti soldi per fare questo tipo di esame di idoneità.
Chiaramente, la soluzione non è che la Regione versi i soldi al posto suo: non è questo che vogliamo dire. Sicuramente, occorre fare qualche riflessione sul fatto che probabilmente di questi tipi di esami ce ne sono troppi o troppo costosi.
Pertanto, cosa diciamo noi? Si faccia prima un po' di semplificazione delle procedure. Pensiamo specialmente all'informatizzazione, che consente di risparmiare molti soldi, perché spesso gli esami richiedono sedi persone che controllano e una serie di infrastrutture che costano, mentre esistono metodi molto più snelli, come gli esami on line, per cui si pu perfettamente svolgere l'attività con un costo bassissimo e poco personale.
Spiace, perché sembra che si vogliano far perdere posti di lavoro, ma in realtà i soldi pubblici andrebbero allocati su lavori che siano insostituibili e non su lavori che, ormai, possono essere tranquillamente sostituiti da procedure informatiche.
Questo è un esempio per abbattere i costi anche in questo frangente e non caricarli sulla Pubblica Amministrazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente, con queste continue modifiche di leggi del passato si rischia di creare una stratigrafia legislativa molto confusa, che crea solo difficoltà a chi deve operare nel settore (ho usato un termine di tipo geologico, perché ho questa formazione!).
Questo non accade solo in quel settore: penso al testo unico o simil unico nel campo urbanistico, dove non si capisce mai a che punto è arrivata la legge, a quale modifica bisogna fare riferimento, se all'anno in cui era attivo o non era attivo.
Se vogliamo fare un'opera di semplificazione, ritengo che uno degli obiettivi di questo testo di legge sia che quest'operazione non deve essere fatta.
Per questo, presentiamo un emendamento abrogativo, supportato anche dal fatto che è l'introduzione (e questo quasi stava per sfuggirci) di un ulteriore balzello a carico degli operatori del settore. Un settore che per il Piemonte è sicuramente strategico, considerando che il Piemonte ha subito, nel 2008 e nel 2011, nelle due ondate di crisi, un impatto fortissimo sul settore manifatturiero, poi acuite dal sistema pubblico che implodeva con delle rendicontazioni di passività sempre maggiori, che anche quest'anno porteranno due miliardi di rendicontazione negativa.
Questo ha aggravato la situazione economica, pertanto il settore turistico è sicuramente un settore per noi strategico, che va potenziato.
Non credo che con l'introduzione di questo balzello si possa pensare di potenziarlo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
S'interviene sul comma 5 dell'articolo 8 della legge regionale 15/88.
Il comma 5 dice che il possesso delle caratteristiche professionali è dimostrato mediante il superamento di esame di idoneità, da sostenersi avanti ad un'apposita Commissione costituita ai sensi dell'articolo 9. Con l'articolo che intendiamo emendare in senso abrogativo, si dice che, per la copertura dei costi organizzativi, i candidati devono versare una quota di partecipazione.
Questo ci sembra alquanto ingiusto: in primo luogo, perché si tratta di un ulteriore iniquo balzello che va anche contro qualsiasi principio di semplificazione e, poi - come è già stato richiamato - siamo appena intervenuti con un disegno di legge che riguardava la materia del turismo.
Adesso, si fa un altro piccolo intervento, senza avere - come spesso accade - un quadro organico. Il sospetto che sorge (ma ripeto è un sospetto) è che nella peggiore tradizione della politica i provvedimenti iniqui in qualche modo vengano distribuiti a goccia. Si diluisce ciò che è iniquo e negativo per ridurre la percezione di qualcosa che non può essere accettato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 249), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7, nel testo originario.



(Il Consigliere Campo chiede la parola per dichiarazione di voto)



PRESIDENTE

Va bene.
La votazione è annullata.
Ricordo che la dichiarazione di voto va fatta sull'emendamento e non sull'articolo.
La parola al Consigliere Campo, per dichiarazione di voto sull'emendamento n. 249).



CAMPO Mauro

Scusi, Presidente. Che io sappia, la dichiarazione di voto si fa sull'articolo, tant'è che, anche laddove non si presentano emendamenti, si può fare la dichiarazione di voto sull'articolo. Forse occorre dirlo prima che si intende fare la dichiarazione di voto, pertanto le comunico che intendiamo fare le dichiarazioni di voto su tutti gli articoli. Grazie.
Come abbiamo già avuto modo di dire, voteremo contro l'articolo 7 perché abbiamo proposto di abrogarlo e perché è nuovamente il tentativo di introdurre ulteriori balzelli e far pagare a chi già paga vistose tasse di tutti i generi, a tutti i livelli istituzionali, anche l'adempimento di requisiti che finora (e qui parliamo di una modifica ad una legge dell'88) non sono stati onerosi.
Ci chiediamo come mai oggi si venga a chiedere ad un qualsiasi settore produttivo, vista anche la non florida congiuntura economica, di sostenere dei costi che fino a ieri non erano richiesti. Lo dico perché, in realtà di iniziative di questo genere ne stanno passando diverse anche in Commissione.
L'altro giorno (per fortuna, al momento, è stata ritirata) è arrivata una proposta che aveva la sacrosanta motivazione di incidere meglio sull'inquinamento luminoso. Ricordo che, al riguardo, esiste una legge (anche ben fatta) che attualmente è disapplicata, perché le Pubbliche Amministrazioni non adempiono a quanto prescritto da tale legge. Ebbene poiché le Pubbliche Amministrazioni (parliamo di Province e Comuni) non sono in grado di adempiere ad una legge, cosa si scriveva in quella proposta? Si chiedeva ai cittadini di pagare una certificazione e di adempiere ai requisiti per l'inquinamento luminoso, anche se andavano a sostituire i corpi luminosi fino a cinque lampade. Cioè, io a casa tolgo delle lampade a incandescenza e metto quelle a basso consumo: se ne sostituisco cinque o più di cinque devo far fare il piano illuminotecnico di casa mia, e pagare per questo.
Queste sono le assurdità che si vanno a imporre, perché la Pubblica Amministrazione non è in grado di attuare le proprie stesse disposizioni.
Non è in grado neanche di attuare quelle che fino a ieri era in grado di attuare, come in questa proposta di modifica della legge 15 diventa evidente.
Lo trovo scandaloso.
Per questo motivo, voteremo contro l'articolo 7.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 250) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Andrissi, Campo, Bono e dalle Consigliere Batzella e Frediani: "Si abroga l'articolo 8".
Ha chiesto la parola il Consigliere Campo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie.
Chiediamo l'abrogazione dell'articolo 8, perché lo riteniamo un depotenziamento della norma che si va a modificare. In primis, non si capisce perché si debba far diventare, quello che è l'elenco regionale delle scuole di sci riconosciute, un elenco che abbia valore solo conoscitivo. Se l'elenco è delle scuole riconosciute, io le riconosco.
L'articolo 14 della legge regionale 50 definisce di nuovo tutta una serie di requisiti per essere riconosciuti come scuole di sci e va a definire in quale modo viene aggiornato.
Con questa proposta di modifica, l'elenco diventa conoscitivo. In ogni caso, al comma 6 la denominazione di scuola di sci potrà essere lo stesso usata solo per gli organismi riconosciuti. Presumo che gli organismi riconosciuti saranno comunque quelli di quell'elenco, quindi che vuol dire? Seconda questione: andiamo ad aggiornare.
Mentre questo elenco era tenuto con aggiornamenti annuali, ora, poich anche quello costa troppo, si va a verificare che la scuola di sci, e chi vuole essere una scuola di sci, abbia tutti i requisiti, ogni tre anni.
Ci rendiamo conto che su queste questioni ci giochiamo anche una certa credibilità, perché se sono stato riconosciuta scuola di sci, e l'anno dopo mi tolgo uno qualsiasi dei vari requisiti, non mi viene tolto il riconoscimento fino a tre anni dopo. Quindi, non mi occorrerà più la località idonea all'esercizio dell'attività sciistica, non dovrò più preoccuparmi di avere un organico minimo, ecc. ecc.
Vi rendete conto che se ho a che fare con dei "bidonatori", gli regalo due anni in cui possono comodamente imbrogliare i clienti. Certamente questo non fa bene all'attività turistica e, soprattutto, a quella che riguarda il settore sci che già patisce dalle peggiorate condizioni climatiche.
Quindi, cortesemente, eliminiamo questo articolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Stiamo facendo tavoli di approfondimento e di lavoro con gli Assessori competenti e i Consiglieri interessati, su un insieme di leggi che riguardano la materia dello sci invernale ed attività collegate come l'eliski.
Di nuovo, stiamo andando ad inserire una norma all'interno di un mare magnum di articoli di una legge "omnibus", di un potpourri normativo e legislativo, magari per annegarlo - come diceva prima il Consigliera Bertola - e non renderlo tanto riconoscibile.
Questo mi sembra, come diceva il collega Campo, una volontà di lavarsene le mani rispetto alla responsabilità di andare ad individuare le scuole di sci e riconoscerne i requisiti.
Ai sensi della legge 50/92, l'articolo 14 dice che le scuole di sci sono unità organizzative cui fanno capo più maestri di sci, per esercitare in modo coordinato, individualmente o associativamente, la loro attività professionale; devono possedere una serie di requisiti: il numero di maestri di sci, una sede adeguata, una località ovviamente idonea (perch non possono essere al mare), devono perseguire lo scopo della migliore qualificazione e organizzazione professionale (anche in riferimento al turismo, cioè devono attrarre turismo); devono avere un regolamento di minimo che disciplina la vita associativa e democratica dell'associazione devono essere in grado di funzionare senza soluzioni di continuità per tutta la stagione, anche estiva; devono avere un direttore e l'impegno di prestare la propria opera in operazioni straordinari di soccorso in caso di calamità.
Il fatto di dire che questo elenco è solo conoscitivo e dura tre anni invece che uno, mi sembra una volontà, da parte della Regione, di lavarsene le mani.
Capisco che gli Uffici possano avere delle difficoltà, perché abbiamo sempre meno personale e sempre meno persone che lavorano, ma abbiamo i dipendenti delle Province, magari pensare di usarli in questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo articolo fa parte di un modus operandi che include temi e soggetti più diversi in un testo di legge, a volte veramente con delle modifiche così puntuali e così spot che ci inducono ad una riflessione anche sulla qualità della nostra normazione.
Si crea quel tipo di stile di legiferare che fa un po' "spaghetti" perché poi bisogna andare a pescare tutti i collegamenti da una legge all'altra che modificano una legge, neanche sullo stesso tema.
Qui si introduce un articolo semplicemente per modificare la legge regionale 50/92 sulle scuole di sci, per specificare che l'elenco in cui sono iscritte tali scuole è a carattere conoscitivo. Diciamo che fa un po' sorridere, perché poi siamo obbligati a soffermarci, per dovere anche di opposizione e per un sano e pacifico ostruzionismo, su un articolo che comprende cinque parole che non cambiano assolutamente nulla dentro questa legge. Tanto valeva non farla. Siamo sempre in tempo per abrogarlo.
Da qui, quest'emendamento abrogativo, che se non passasse vede pronti altri due emendamenti per fare delle modifiche, prima di fare un po' di pulizia su una legge che troviamo molto eterogenea, e forse un po' confusionaria nel nostro modo di intendere di come si dovrebbe fare. Se questo non trovasse l'accoglimento della maggioranza di quest'Aula, allora proponiamo modifiche un po' più puntuali, per cercare di dare almeno un senso ad un articolo che altrimenti è minimale, anche come significato legislativo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Personalmente non seguo la tematica sportiva dello sci, però sono rimasto anch'io piuttosto incuriosito da questo articolo del disegno di legge 210.
La citata legge regionale, al comma 2 dell'articolo 14, dice che le scuole di sci sono riconosciute dalla Giunta regionale - riconosciute dalla Giunta regionale - sentito il parere regionale dei maestri di sci, della Comunità montana, del Comune compente per territorio e sono iscritte in apposito elenco. Poi si aggiunge: avente carattere conoscitivo.
E' una definizione piuttosto vaga, perché nella prima parte della frase diciamo che sono riconosciute, quindi c'è un'ufficializzazione da parte della Giunta regionale, e poi in fondo diciamo che hanno solo carattere conoscitivo.
A noi sembra una definizione piuttosto vaga, ripeto, che lascia spazio a diverse interpretazioni e anche a possibili contenziosi. Di conseguenza chiederemmo di ripensarci un attimo, ancor più considerando che abbiamo avviato da un po' di tempo un tavolo nelle Commissioni VI e III che riguarda anche gli sport invernali. In sostanza, non capiamo nemmeno bene lo scopo di questo articolo e quindi abbiamo preferito proporre un emendamento abrogativo che, se non altro, lascia le cose com'erano fino ad oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Il nostro atteggiamento di oggi ci lascia il campo anche per fare valutazioni più approfondite sul provvedimento in discussione e, nel caso specifico, ci fa valutare come ancora una volta questo provvedimento faccia sì che, in questo caso la Regione, ma nel complesso i rappresentanti statali sul territorio, si mallevino dalle loro sostanziali responsabilità e dai servizi che offrono ai cittadini. Nella fattispecie, si tratta appunto di un servizio che offriamo al cittadino: il riconoscere le scuole di sci.
Con questo articolo, che noi intendiamo abrogare con l'emendamento presentato, si vuole far sì che l'elenco delle scuole di sci riconosciute diventi un elemento puramente conoscitivo; elemento conoscitivo che pu essere solamente un fatto pubblicistico, a questo punto. Non servirebbe più una legge regionale, ma servirebbe sostanzialmente della promozione e della pubblicità a queste scuole di sci.
Dicevo, uno Stato che si malleva da questa responsabilità, che operava attraverso delle verifiche annuali e che invece nell'articolo proposto va su un panorama triennale. Uno Stato che si malleva rispetto, per esempio all'emendamento di cui abbiamo parlato prima; che si malleva da un servizio e, come dicevamo poc'anzi, quando va a fare un servizio vuole un compenso invece quand'è gratuito, appunto, deroga e chiede meno responsabilità in merito al suo operato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Siamo sempre alle solite, nel senso che andiamo a intervenire su un argomento, quello dello sci e delle professioni ad esso legate, attraverso questo disegno di legge che butta dentro un po' di tutto. In particolare su questo punto si va ad aggiungere un termine conoscitivo a quello che dovrebbe definire l'elenco regionale.
In teoria, un elenco regionale dovrebbe essere una sorta di garanzia una sorta di certificazione che questo registro viene riconosciuto dalla Regione e che i soggetti che si trovano all'interno dell'elenco soddisfino requisiti che vengono sempre definiti a livello normativo. Quindi il fatto di dire che quest'elenco ha un valore puramente conoscitivo ci sembra un po' un voler sottrarre responsabilità al dovere di controllo che ha la Regione.
Non capiamo per quale motivo, come diceva prima il collega Bertola mentre stiamo discutendo una legge di riforma di tutto il sistema sci dobbiamo andare a intervenire mettendo un termine che può sembrare a prima vista innocuo, ma in realtà può portare delle conseguenze che sapremo valutare soltanto nel tempo, perché finché non vedremo realmente gli effetti dell'introduzione di tale termine non potremo valutare effettivamente quale sia il danno.
Noi mettiamo in guardia, nel senso che l'inserimento di un aggettivo ci sembra assolutamente una scelta un po' azzardata e anche un po' superficiale, così come sembrano superficiali molte modifiche che vengono attuate attraverso un disegno di legge che è diventato un calderone in cui si va a infilare decisamente di tutto, senza che ci sia reale possibilità di approfondimento per andare a modificare in senso positivo la normativa regionale già vigente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Sono andato sul dispositivo di Arianna a vedere il testo di legge che si vuole modificare e mi sono accorto proprio di quello che è il modo di procedere dell'Amministrazione regionale.
Questo testo di legge è stato modificato decine di volte e sinceramente credo che un cittadino comune faccia fatica a raccapezzarsi in questa situazione, perché l'articolo 1 è sostituito dall'articolo 1 della legge regionale 1/2005, abrogato dall'articolo 22 della legge regionale 38/2009 aggiunto dall'articolo 1 della legge regionale.
Insomma, è tutto un susseguirsi di modifiche che nel tempo si stratificano e creano pagine e pagine di variazioni. Un cittadino comune che cerca di comprendere il testo di legge ha veramente delle difficoltà anche perché queste modifiche sono rimandate con dei piccoli numerini rossi, quindi si deve poi fare riferimento all'altro testo di legge.
Io credo che questo modo di operare debba finire. Se semplificazione deve esserci, non è questa la strada. Se un testo di legge non è più adeguato, lo si abroghi e si provveda a fare una legge quadro per il settore, perché procedendo così, di modifica in modifica, tra l'altro con correzioni che sinceramente.
Ad esempio, le parole "avente carattere conoscitivo": ma conoscitivo da parte di chi? Voglio dire, diamo allora una funzione turistica a questi elenchi, pubblicizziamoli in qualche modo, che sia effettivamente riconosciuto che vi sono delle scuole di sci ufficiali, certificate. Ma così, con queste tre parole qua, sinceramente perdiamo tempo e facciamo perdere tempo a questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
E' chiaro che noi, con quest'emendamento, chiediamo l'abrogazione dell'articolo 8 del disegno di legge 210.
La legge regionale n. 81/1991, all'articolo 2 dice: "Le scuole di sci sono riconosciute dalla Giunta regionale, sentito il parere del Collegio regionale dei Maestri di sci, della Comunità montana e del Comune competente per territorio, e sono iscritte in apposito elenco". Voi invece, nell'articolo 8 del disegno di legge 210, scrivete "apposito elenco avente carattere conoscitivo" e modificate così l'articolo 14 al comma 2.
Come già detto da tutti i colleghi che mi hanno preceduto, sinceramente parlando, se analizziamo la legge n. 81 e anche gli altri commi, vi è una netta contraddizione in questo disegno di legge. Infatti, il comma 6 dell'articolo 14 dice: "La denominazione scuola di sci può essere usata unicamente dagli organismi riconosciuti". Allora vogliamo riconoscere queste scuole di sci, visto che si parla di scuole di sci che sono delle unità organizzative cui fanno capo più maestri di sci per esercitare in modo coordinato, individualmente o associativamente, la loro attività professionale e devono possedere dei requisiti? Sinceramente non sono un'esperta in questa materia, ma questo testo di legge mi sembra in netta contrapposizione tra un comma e l'altro. Non essendo esperta, trovo comunque questa netta contrapposizione tra un comma e l'altro dell'articolo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Batzella.
Emendamento rubricato n. 81) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Bono: prima del comma 1, dell'articolo 8, del disegno di legge n. 210, è inserito il seguente: "01. al comma 4, dell'articolo 7, della legge regionale 23 novembre 1992 n. 50 (Ordinamento della professione di maestro di sci) le parole: 'organizzati secondo le modalità determinate dalla Regione' sono sostituite dalle seguenti: 'organizzati dal Collegio regionale dei maestri di sci e approvati dalla Regione Piemonte'".
Emendamento rubricato n. 82) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Bono: prima del comma 1, dell'articolo 8, del disegno di legge n. 210, è inserito il seguente: "02. prima della lettera b) del comma 1, dell'articolo 14, della legge regionale 23 novembre 1992, n. 50 (Ordinamento della professione di maestro di sci) è aggiunta la seguente: "a) abbiano un organico di tre maestri per le scuole di sci di fondo o di snowboard e di dodici maestri, dei quali almeno tre con un'anzianità di 3 anni d'iscrizione ad un Albo professionale, per le scuole di sci da discesa o miste; tale numero di dodici maestri può essere ridotto a cinque, senza alcun altro requisito, per le scuole operanti in micro stazioni sciistiche" La parola al Consigliere Vignale l'illustrazione congiunta degli emendamenti.



VIGNALE Gian Luca

Gli emendamenti 81) e 82) intervengono sulla stessa materia.
L'emendamento n. 81) riguarda la forma di organizzazione dei corsi di formazione dei maestri di sci che vorrebbe modificare la norma per individuare - come peraltro anche la legge nazionale prevede, soprattutto per competenze - l'individuazione delle modalità formative che vadano in capo al Collegio regionale dei maestri di sci, ovviamente approvati dalla Regione Piemonte. Credo, infatti - non parlo di questo momento, ma in termini generali - che con difficoltà si abbiano le competenze interne alla Regione per poter definire le necessità formative per formare un maestro di sci.
Crediamo quindi che da questo punto di vista la legge 50 del 1992 vada modificata.
L'emendamento n. 82), che interviene sempre sulla legge 50, prova invece a dare una certa organicità alle scuole di sci, prevedendo che quelle di sci di fondo e di snowboard abbiano un organico di tre maestri e che quelle di sci da discesa ne abbiano 12, con una differenziazione sostanziale che riguarda le micro-stazioni - quindi la totalità delle stazioni piemontesi tranne i sei grandi comprensori - dove il numero di maestri scende da 12 a cinque, senza alcun altro requisito.
Crediamo che questo sia utile perché in questo momento, a legge vigente, un singolo maestro può creare la sua personalissima scuola di sci.
E visto che il termine "scuola" individua un organico che dovrebbe garantire anche una continuità nell'insegnamento, noi crediamo che questo sia un intervento opportuno.
Rilevo che tutte le Regioni alpine hanno una disposizione che dà una norma minima alle scuole di sci oggi esistenti e crediamo che anche nel nostro caso - poi si possono ovviamente individuare dei numeri differenti se invece di 12 si vuole indicare dieci non cambia nulla - sia doveroso introdurre dei requisiti perché le scuole abbiano dei titoli professionali minimi, che non siano solo quelli dell'ovvia professionalità di chi insegna, ma siano anche legati ad un minimo di strutturazione per potersi definire scuole. Se non parlassimo di sci e parlassimo di altro, sarebbe evidente che nessun insegnante singolarmente potrebbe definire l'attività che svolge come attività di "scuola", che - il nome stesso lo richiama - è costituita da una pluralità di insegnanti che esercitano, appunto differenti attività di istruzione al suo interno.
Crediamo che tanto l'emendamento n. 81) quanto l'emendamento n. 82) siano piccoli emendamenti alla normativa vigente, ma che certamente la migliorano.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 250), sul quale il Vicepresidente Reschigna a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto sull'articolo 8 il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Non ci resta che ribadire la nostra contrarietà a questo articolo intanto per una questione di metodo, perché in questo modo noi contribuiamo a creare sostanziale pattume normativo sparso in giro, che prima o poi bisognerà raccogliere e cercare di riordinare di nuovo in una norma che sia chiara e limpida e che regoli in maniera coerente, e possibilmente in un punto unico, la materia. Sotto questo profilo, troviamo questa tipologia di interventi veramente un brutto segnale dal punto di vista della qualità normativa. Contestiamo poi l'articolo anche nel merito, in quanto - come già anticipato nell'illustrazione relativa al nostro emendamento abrogativo va a depotenziare una norma. Viene da chiedersi, appunto, se questo accade perché la struttura regionale non è più in grado di garantirne l'applicazione e quindi è meglio renderla meno cogente e anche dilazionare nel tempo le verifiche.
Dall'altro lato, lo riteniamo un brutto segnale di laisser faire nell'ambito di quello che invece dovrebbe essere uno dei settori di punta parlo qui del turismo in generale - su cui investire e in cui credere per cercare di rilanciare l'affaticata economia regionale.
Sotto questo profilo, come già contestammo nella discussione del disegno di legge n. 187, oggi l.r. 14, contestiamo il fatto di non voler contrastare l'abusivismo e i fenomeni di potenziale violazione delle leggi e quindi di diluire le verifiche, i controlli, la tenuta degli elenchi che servono a garantire la qualità del servizio, così come andare a rendere onerose le verifiche per coloro che ad esse devono sottostare. E' un metodo che delinea un quadro in cui, sostanzialmente, si cerca di deregolamentare non per semplificare, ma, purtroppo, per rendere più facile la vita ai furbi.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 L'emendamento rubricato n. 251) è ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 44) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Parigi: "All'articolo 9 aggiungere il seguente comma: 0.1 'Al comma 5 bis dell'articolo 7 della l.r. 41/94, così come aggiunto dall'articolo 8 della l.r. 24/2015 alla prima riga dopo le parole 'La Giunta regionale, di concerto con' le parole 'Collegio nazionale' sono sostituite dalle seguenti: 'Collegio regionale''".
Ha chiesto la parola l'Assessora Parigi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Si tratta di una correzione di mero errore materiale, per cui le parole "Collegio nazionale" sono sostituite dalle parole "Collegio regionale".



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44).
Il Consiglio approva. (Voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 252) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Andrissi, Campo, Bono e dalle Consigliere Batzella e Frediani: "1. Si abroga art. 10".
Ha chiesto la parola il Consigliere Campo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Anche l'articolo 10 modifica la legge regionale n. 18/1999 ("Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica"), quindi, di nuovo interveniamo in quel quadro normativo. Infatti, se verifichiamo, scopriamo che ha già subito numerose modifiche, tant'è che anche all'articolo precedente abbiamo fatto una correzione con un riallineamento, perché la legge era già stata modificata, si era abolito un articolo e ci si era dimenticati di eliminare i riferimenti a quell'articolo.
Allora, si vede bene come la modalità con cui si inseriscono diversi interventi su un contesto di leggi vigenti determini, sostanzialmente confusione, caos normativo e difficoltà a comprendere dove si voglia andare. Notate bene che se, da un lato, modifichiamo delle leggi, quindi ne modifichiamo anche l'attuazione e l'impatto che esse hanno, dall'altro, con questi micro interventi sparsi in giro per provvedimenti omnibus non rendiamo neanche evidente quale sia la politica regionale in questi settori o, meglio, se ci sia una politica regionale in questi settori. Questo lo vediamo anche nel testo, nel merito di questo articolo 10. Infatti modifichiamo, ad esempio, il comma 5 dell'articolo 6 della legge n. 18 dove, oltre alla struttura regionale competente per materia, andiamo a coinvolgere o Finpiemonte S.p.A. o diversi istituti di credito nell'effettuazione delle valutazioni e dell'approvazione degli interventi ammessi a finanziamento.
Allora, se dobbiamo sottoporre degli interventi ad un'istruttoria, in quanto possono ottenere un finanziamento, vorrei capire perché introduciamo una pluralità di enti, che, in alternativa, possono dedicarsi a queste cose, e, soprattutto, diversi istituti di credito.
Rendiamoci conto che, se devo erogare dei finanziamenti, preferirei che ad occuparsene fosse una struttura a questo deputata, ma dipendente dalla ragione pubblica, perché se i finanziamenti li concedo come Pubblica Amministrazione, per sostenere delle politiche pubbliche in un determinato settore, non mi piacerebbe che a determinarne l'esito, quindi l'ammissione al finanziamento, fosse un istituto di credito che opera secondo altre logiche; già Finpiemonte S.p.A., nella sua trasformazione, sta diventando qualcosa che sarà più una finanziaria che un ente strumentale per la gestione dei finanziamenti pubblici.
Quindi, di nuovo chiediamo un intervento più strutturale, più chiaro e meno disordinato su questa tematica che, di nuovo, riguarda la parte di sostegno all'offerta turistica, abrogando questo articolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Scusate, chiedo un po' di silenzio, non tanto, quello eccessivo no perché eccessivo silenzio mette, proprio prima delle vacanze, quella nota di tristezza e quell'alone di angoscia.
Se potete, mi fate una gentile cortesia; a buon rendere, come dite voi come diciamo noi piemontesi.
Prego.



MIGHETTI Paolo

Presentiamo quest'emendamento abrogativo rispetto all'articolo 10 anche in virtù dell'attività svolta in Commissione, in cui avevamo presentato a mia prima firma alcuni emendamenti riguardanti essenzialmente il comma 3 dell'articolo 10, che va a sostituire il comma 5 dell'articolo 6 della legge regionale n. 18/1999.
E' una formulazione che assolutamente non ci piace nella sua stesura in quanto recita: "La struttura regionale competente per materia, ovvero Finpiemonte S.p.a., o diversi istituti di credito effettuano entro 180 giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione dell'istanza le valutazioni istruttorie ed approvano con idoneo provvedimento interno gli interventi ammessi a finanziamento".
La legge regionale n. 18 ha subito diverse traversie dalla sua emanazione ad oggi: da legge troppo permissiva nell'erogazione dei finanziamenti è diventata una legge in cui l'erogazione avveniva con il contagocce, oggi l'erogazione non viene neanche più regolata da un'istruttoria della Regione Piemonte, ma da un'istruttoria che può essere effettuata...
Scusate, se non c'è un po' di silenzio, ho perso trenta secondi a cercare il silenzio, adesso...



PRESIDENTE

Scusate. Sospendiamo e ci rivediamo a settembre. La decisione pu avvenire in un attimo.
Prego.



MIGHETTI Paolo

Comunque, la legge n. 18 diventa appannaggio degli istituti di credito che fanno le istruttorie. Pensiamo sia una politica profondamente errata.
Pensiamo che, ancora una volta, si stia abdicando rispetto ad un dovere della Regione Piemonte. Pensiamo che i provvedimenti incisivi sulla legge n. 18 potevano essere il recupero dei finanziamenti fatti dal 2001 al 2003 con bandi che prevedevano tempi di chiusura del finanziamento certi, che invece, si sono prolungati per una decina di anni, se non di più, con pratiche che non finiscono e soldi pubblici che rimangono nelle tasche di privati che di investimenti veri non ne hanno fatti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

L'articolo 10, che noi chiediamo di abrogare, va ad intervenire su almeno tre articoli della legge n. 18, tra l'altro con modifiche piuttosto pesanti. Basta guardare l'articolo 3, che al momento riassume in quattro righe i beneficiari dei contributi, che viene sostituito da un lungo elenco di soggetti che vanno anche a contemplare, ad esempio, imprenditori agricoli che esercitano agriturismo e proprietari di impianti di innevamento programmato. Insomma, si vanno ad apportare delle modifiche anche proprio dal punto di vista dei soggetti beneficiari di contributi.
Oltre a questo, come diceva il collega Mighetti, si va anche ad assegnare definitivamente la parte inerente l'istruttoria relativamente alle domande di accesso ai fondi agli istituti di credito. Si interviene pesantemente, quindi, sia sui beneficiari che sulle modalità di accesso ai contributi attraverso un articolo inserito all'interno di un disegno di legge omnicomprensivo.
Siamo alle solite: ci troviamo, di nuovo, di fronte ad una modifica che va ad impattare fortemente su un aspetto legato al sistema turistico (si tenga conto che abbiamo appena finito di discutere e di votare la materia sia in Commissione che in Aula) e andiamo ad intervenire su questa povera legge n. 18, ultramartoriata, infilando, attraverso un semplice articolo tutta una serie di modifiche che sicuramente avranno delle ripercussioni modifiche su cui non possiamo fare ragionamenti troppo approfonditi, per cui ci limitiamo ad osservare in modo piuttosto superficiale, così come abbiamo osservato altre proposte di modifica che ci sono passate sotto il naso in questa Aula discutendo questo disegno di legge, che ormai sta inserendo di tutto all'interno di leggi che poco hanno a che fare con il senso del provvedimento iniziale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Ricalco i concetti espressi dalla collega Frediani, perché, al contrario dell'articolo su cui abbiamo dibattuto precedentemente, è senz'altro è un tema che andava approfondito diversamente (non che ci sia un eccesso di normazione), magari in un testo di legge ad hoc, riguardante solo la parte turistica e gli interventi regionali, che consentisse di capire meglio quali sono i soggetti beneficiari. Magari, farlo precedere anche da un ragionamento sulle risorse e sui principi secondo cui noi vogliamo distribuire queste risorse. Perché qui ritroviamo di tutto: tra i beneficiari abbiamo le piccole e medie imprese del settore no profit proprietari di alloggi, privati e imprenditori agricoli...
Insomma, anche qui abbiamo vari livelli di sovrapposizioni che si intersecano nelle tematiche di questa legge: in alcuni casi troviamo interventi troppo puntuali e poco specifici, di cui non se ne capisce la presenza; altri, invece, sono interventi che in parte comprendiamo, ma che avremmo voluto approfondire diversamente e trattare in una sessione specifica, con discussioni più approfondite in Commissione.
Il comma 5 dell'articolo 6 della legge 18/99, relativamente a Finpiemonte, la struttura regionale che si deve occupare delle valutazioni istruttorie e approvare gli interventi di messa a finanziamento, viene interamente sostituito. A nostro avviso non c'è stato abbastanza dibattito e questa varietà di materie nel provvedimento crea un po' di confusione non solo per noi, ma anche per i cittadini che seguono questi iter legislativi. Ci sono fasce di cittadini piemontesi direttamente interessate che non riescono, francamente, ad orientarsi in provvedimenti così articolati ed eterogenei!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento noi chiediamo l'abrogazione dell'articolo 10 (stiamo sempre parlando delle modifiche alla legge regionale n. 18 dell'8 luglio 1999).
Nel testo del disegno di legge in esame voi chiedete che il comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale n. 18 sia sostituito dal seguente: "1. Beneficiano degli interventi previsti dalla presente legge i seguenti soggetti: a) piccole e medie imprese ed enti no profit operanti nel settore turistico; b) proprietari di alloggi e case appartamenti per vacanze gestiti, direttamente o indirettamente, in forma imprenditoriale e non imprenditoriale; c) privati che esercitano, in forma imprenditoriale e non imprenditoriale, l'attività di bed and breakfast e di affittacamere; d) imprenditori agricoli che esercitano l'attività di agriturismo o di ''ospitalità rurale familiare''; e) gestori di esercizi ristorativi e di servizi turistici a supporto delle attività del tempo libero; f) proprietari e gestori di impianti di risalita e di impianti di innevamento programmato". Il testo vigente, invece, recita: "1. I beneficiari degli interventi previsti dalla presente legge sono le piccole e medie imprese anche enti no profit operanti nel settore del turismo, gli esercenti la ristorazione, le aziende agrituristiche, i servizi a supporto delle attività del tempo libero dei turisti, ivi compresi gli impianti di risalita".
Ancora, il comma 5 dell'articolo 6 della legge n. 18 viene sostituito dal seguente: "5. La struttura regionale competente per materia, ovvero Finpiemonte S.p.A. o diversi istituti di credito, effettuano, entro centottanta giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione dell'istanza, le valutazioni istruttorie ed approvano, con idoneo provvedimento interno, gli interventi ammessi a finanziamento". Come hanno già ribadito i colleghi che mi hanno preceduto, noi non concordiamo con questa modifica sull'accesso ai fondi agli istituti di credito, perch riteniamo che si possano innescare dei conflitti di interesse e che gli istituti di credito non debbano giovare di questi fondi che la Regione Piemonte mette a disposizione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
In questo caso, abbiamo proposto un emendamento abrogativo: si chiede di abrogare per intero l'articolo 10 del disegno di legge n. 210. Lo abbiamo fatto perché emerge, a nostro avviso, un problema di metodo.
Non parliamo di un collegato alla finanziaria, quindi di un disegno di legge che notoriamente va ad interessare molteplici discipline e molteplici competenze. In generale, non contestiamo lo strumento; anzi, anche noi spesso andiamo a proporre degli interventi su varie discipline ed è capitato che anche le nostre proposte venissero approvate. Tale strumento però, dovrebbe essere utilizzato per intervenire su argomenti che in quel momento non sono in discussione. C'è un'urgenza di andare a modificare degli articoli di legge, ma in quel momento non si sta discutendo di quel tema? Allora si interviene in un collegato alla finanziaria.
In questo caso, invece, così come in altri, andiamo ad interessare una disciplina che è stata appena oggetto di modifiche normative. Non si capisce, quindi, se prima alcune cose sono scappate - si è trattato dunque, di un disegno di legge imperfetto - o, piuttosto, se si voleva usare la tecnica dell'andare a diluire tutta una serie di misure che probabilmente, non sono così condivisibili.
Vorremmo anche discutere nel merito della questione; i colleghi soprattutto il Consigliere Campo, in parte lo hanno già fatto.
Noi contestiamo il fatto di intervenire più volte, in modo disordinato sulla stessa disciplina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Gli argomenti che ci hanno portati a presentare quest'emendamento con una finalità costruttiva, nonostante sia un emendamento abrogativo tout court dell'articolo 10, sono quelli espressi dai colleghi, quindi non aggiungerò molto.
Per curiosità, sono anche andato a guardare la legge quadro n. 18/1989 "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica", che prevede appunto - tutta una serie di interventi a sostegno di quella che dovrebbe essere l'offerta turistica del Piemonte, con: finanziamenti per la creazione di nuova ricettività, ampliamento della ricettività esistente ristrutturazione di immobili già destinati all'uso ricettivo che aumentino i posti letto, realizzazione di parcheggi, creazione di ricettività di atmosfera (che è già una definizione interessante), adeguamento a fini ricettivi di dimore storiche, creazione di ricettività in case private per la creazione di affittacamere, la certificazione di qualità, la realizzazione di impianti e attrezzature per il turismo gestite nelle imprese, l'acquisto di immobili finalizzati a ricettività.
Noi stiamo andando ad intervenire per modificare in questo senso il testo di legge, pertanto sarebbe interessante sapere quanti sono i fondi che sono stati stanziati negli ultimi anni, su questa legge.
Questa è una domanda che poniamo all'Assessore regionale. Mi risulta che, nell'ultimo bilancio (e non solo nell'ultimo bilancio), non ci sia un becco di un quattrino. Come spesso accade, andiamo a modificare le leggi ma la Regione Piemonte non stanzia niente.
Pertanto, la modifica per cui s'intende dare più peso anche all'istruttoria a Finpiemonte o a istituti di credito, penso che, più che "o a istituti di credito", sarà "a istituti di credito". Nel senso che saranno gli istituti di credito che faranno dei prestiti a quest'attività alle finalità della legge, perché la Regione non stanzia un euro. Si fa questo ragionamento: non si stanziano i soldi, non si fa l'istruttoria, non si erogano i fondi. Lo farà Finpiemonte, se avrà ancora fondi rotativi visto che c'è tutta la partita della ricapitalizzazione della nostra finanziaria, oppure si sposterà tutto verso gli istituti di credito.
Capiamo una valutazione fatta in ristrettezza di risorse, ma delegare anche l'istruttoria secondo noi può avere un senso solo in un ambito di contingenza.
Noi speriamo che la Regione Piemonte torni ad investire risorse per incentivare e migliorare l'offerta turistica della nostra regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulla modifica alla legge 18, dell'8 luglio 1999.
La critica più forte riguarda sicuramente l'inserimento degli istituti di credito che effettuano, entro 180 giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione dell'istanza, le valutazioni dell'istruttoria ed approvano. Lo critichiamo fortemente, anzitutto perché abbiamo Finpiemonte in casa e non si capisce perché non possa coprire quest'attività e inoltre, perché è scomparsa una graduatoria che prima era presente. Ci sono le regole per partecipare ad accedere a questi fondi, ma - come sosteneva poco fa il Consigliere Bono - fondi non ce ne sono; la graduatoria è scomparsa e le regole vengono decise di anno in anno.
Se la situazione è questa, certamente ogni anno si cambiano le regole del gioco, non si conoscono le regole del gioco e non si sa neanche se ci sono fondi. Effettivamente la confusione regna sovrana. Forse moltiplicando i soggetti che possono accedere a questi fondi c'è qualche speranza di vedere aumentare l'asticella dei fondi stessi.
Noi speriamo che questa sia la logica delle modifiche che sono in atto pertanto l'avere inserito - per esempio - gli impianti di innevamento programmato, considerando anche la passata stagione sciistica che ha subito una carenza di neve notevole tale per cui, soprattutto per la prima parte della stagione, c'è stato un periodo di crisi soprattutto per gli impianti a più bassa altitudine.
In ogni caso, la situazione è questa: si procede con modifiche puntuali, che creano un senso di incertezza e di scoramento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per dichiarazione di voto.



CAMPO Mauro

Non mi resta che ribadire la nostra contrarietà a questo articolo, per tutte le ragioni che abbiamo espresso: la prima, è la frammentazione normativa che si continua a praticare in questo Consiglio, con interventi fatti in discussioni non contestualizzate sull'argomento.
Tra l'altro, stiamo parlando di un argomento, il turismo, che vede una costellazione di norme che forse sarebbe meglio riordinare, perché vedremo anche dopo, all'articolo successivo, un'ulteriore norma che riguarda la concessione di finanziamenti pubblici ad enti pubblici o a società no profit.
Ci rendiamo conto che abbiamo un contesto di leggi quantomeno variegato e un po' polverizzato; in più, andiamo ad intervenire reiteratamente con interventi spot, fatti in norme di cosiddetta semplificazione. Qui la semplificazione non esiste, si fa un pasticcio, perché diventa sempre più difficile stare dietro a cosa si è modificato, a cosa c'è di vigente e a come si fanno le cose.
L'altro aspetto è nel merito: stiamo lavorando per camuffare l'inadeguatezza dell'ente, nel verificare, nelle discussioni sugli articoli precedenti, caratteristiche riguardanti il mondo turistico e qui addirittura nel finanziarlo.
Laddove, cioè - ad esempio nel DL 187, oggi legge 14 - si è addirittura abrogata la programmazione triennale, perché non abbiamo i fondi, quindi è inutile fare programmazioni, destiniamo fondi, a metà anno, per gli altri sei mesi come meglio capita su queste leggi, tanto non ci sono i fondi pubblici. Per i finanziamenti, cosa facciamo? Incarichiamo le banche ed anche Finpiemonte - che sta diventando una finanziaria, quindi con ancora meno vincoli di una banca, dal punto di vista della finanza creativa - di verificare i requisiti, fare le istruttorie ed approvare i finanziamenti.
Vi rendente conto che il governo del sistema turistico in Piemonte sparisce, sostituito dall'arbitrio, sostituito dall'assenza di una politica rivolta al sistema del turismo? Pertanto, sotto questo profilo continuo a chiedere: dove vogliamo andare? Quand'è che vogliamo affrontare un tema sia esso le ATC, sia esso l'energia, sia esso quello che volete - il turismo in questo caso - in maniera strutturale? Quand'è che volete tirare fuori una politica che sia di breve, medio e lungo respiro? Quand'è che la smettiamo con interventi a capocchia in mille provvedimenti di cosiddetta semplificazione, o collegati alla finanziaria, o a norme legate al bilancio? Bilancio che poi si realizza solo nell'assestamento, che tra l'altro non facciamo nel termine giusto, perché siamo a luglio e neanche l'abbiamo incominciato. Pertanto, siamo di nuovo in ritardo su tutto.
Dove stiamo andando? Dov'è la politica, in queste cose? Per favore abroghiamo questo articolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 252), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 253) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Andrissi, Campo, Bono e dalle Consigliere Batzella e Frediani: "Si abroga l'articolo 11".
La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Siamo arrivati alla legge n. 4, un'altra legge, che riguarda "Interventi regionali per lo sviluppo e la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo dei territori turistici".
Qui ci sono i provvedimenti per sostenere varie realtà, in particolare gli enti pubblici, i consorzi di natura prevalentemente pubblica e il no profit. E nuovamente vi sono gli interventi che potremmo anche chiamare di adeguamento, perché il contesto istituzionale ormai è talmente fluido che gli enti pubblici cambiano nome, cambiano ruolo, cambiano funzioni circa ogni sei mesi. L'abbiamo fatto ad ottobre dell'anno scorso, siamo intervenuti nuovamente quest'anno, ci sarà il referendum costituzionale dopo cambierà di nuovo qualcosa sia che passi sia che non passi.
Quindi, è inutile che andiamo ad elencare Comuni, Comunità montane Province ed altro, perché non sappiamo come si chiameranno, se esisteranno e cosa faranno da qui a sei mesi. Quindi, chiamiamoli enti pubblici.
Siamo di nuovo al delirio regolamentare e si fa l'intervento su una legge già pluriemendata, che non ha comunque fondi. Per cui di cosa stiamo parlando? Siamo qui a parlare di norme di cui non siamo in grado di garantire l'attuazione, né il finanziamento, né il controllo del funzionamento. La qualità della normazione proprio non esiste, oltre a diventare sempre meno chiara per i continui interventi di modifica, di aggiornamento, di semplice coordinamento normativo.
Quindi, rendiamoci conto che, di nuovo, non possiamo che chiedere una revisione del quadro normativo per quello che riguarda i territori turistici, l'offerta turistica, gli operatori turistici. Le ATL le abbiamo già toccate, però di nuovo perdendo l'occasione di fare un intervento veramente strutturale.
Dove vogliamo andare? Dobbiamo individuare le risorse certe, c'è da fare una programmazione e c'è da capire chi sono gli attori, non disseminandoli in mille provvedimenti che si modificano ogni sei mesi e poi pretendere dallo Stato centrale un po' di chiarezza sull'ordinamento istituzionale che si vuole andare a realizzare, perché questa chiarezza ad oggi non c'è! Abbiamo una norma ponte, che è la cosiddetta Delrio, e poi bisognerà vedere cosa succede: se eventualmente - sperando che non succeda - passa il referendum costituzionale, che introdurrà ulteriori elementi di caos perché nulla dice sul destino di tutte le normative regionali, sulle modalità con cui si andrà ad eleggere per il nuovo Senato in maniera indiretta attraverso i Consigli regionali. Inoltre, non si dice nulla con che cosa si sostituirà le Province, posto che tutti sanno che, comunque qualcosa ci sarà al loro posto, ma semplicemente con un nome diverso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
E' un emendamento abrogativo non tanto improntato al merito della sostituzione che si vuole fare, passando da un enti pubblici alle parole "enti pubblici", ma un emendamento abrogativo che vuole significare la nostra contrarietà ad un provvedimento spot sulla legge n. 4, che ha ben altri problemi di fondo.
La legge n. 4, come la legge n. 18, ha avuto notevoli traversie nel tempo, ed è una legge che, al di là dell'enucleazione dei beneficiari doveva far sì che i singoli Enti locali facessero rete tra di loro e proponessero progetti turistici per lo più integrati e che facessero del territorio la vera e propria attrattiva. Come si vede, nell'emendamento non si va neanche a correggere questa problematica, che veniva affrontata dai bandi, ma che non veniva affrontata in legge.
Quindi, sostituendo a tutti i singoli enti la parola "enti pubblici" non andiamo a delineare quello che è un principio base, cioè che non dobbiamo fare partecipare ai bandi degli enti pubblici con singoli progetti spot, ma un insieme di enti pubblici, qualora essi non siano enti pubblici territoriali. Enti pubblici che si devono sforzare in nuove progettualità che mettono a sistema tutti quelli che sono i punti fondamentali a livello turistico del nostro Piemonte con risorse adeguate e che creino quel fenomeno virtuoso che è un turismo diffuso sul territorio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 253), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Presidente, non mi ha preso la votazione. Voto "sì".
Grazie.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole della Consigliera Batzella.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Facciamo la dichiarazione di voto prima degli emendamenti?



PRESIDENTE

Sì, sarebbe meglio farla prima di iniziare a votare.
Una volta terminata la discussione sugli emendamenti, si fa la dichiarazione di voto. Quando si comincia a votare, sarebbe opportuno non fare la dichiarazione di voto sull'articolo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 bis Emendamento rubricato n. 13) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessora Parigi: Nel disegno di legge n. 210 è inserito il seguente articolo: Art. 11 bis (Modifiche all'articolo 82 della l.r. 44/2000) 1. Dopo la lettera f) del comma 1 dell'articolo 82 della l.r. 44/2000 è aggiunta, infine, la seguente: "f bis) accertamento dell'abilitazione all'esercizio della professione di maestro di sci;".
Emendamento rubricato n. 14) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessora Parigi: Nel disegno di legge n. 210 è inserito il seguente articolo: Art. 11 bis (Modifiche all'articolo 82 della l.r. 44/2000) 1. La lettera d) del comma 3 dell'articolo 83 della l.r. 44/2000, è soppressa.
La parola all'Assessora Parigi per l'illustrazione.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Brevissimamente.
L'emendamento n. 13) si rende opportuno per rendere maggiormente funzionale e operativa la norma, prevedendo l'esercizio della funzione relativa alla gestione degli elenchi regionali dei maestri di sci in capo alla Regione, in collaborazione con il collegio regionale in cui sono iscritti tali figure professionali.
L'emendamento n. 14) è simile all'emendamento n. 13).



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Ho solo una perplessità. Con l'emendamento n. 14) si abroga interamente il comma 3 dell'articolo 83 della legge n. 44 del 2000. Era la legge che in qualche modo, conferiva a vari Enti locali competenze che erano dello Stato o della Regione (legge Bassanini).
Il comma 3 è quello che individua quali sono le competenze delle Comunità montane. Correttamente si vuole abrogare il comma perché, non esistendo più le Comunità montane, non vengono più svolte una serie di competenze.
Le competenze sono molte: il riconoscimento alle scuole di sci, delle scuole di alpinismo e di sci alpinismo, l'abilitazione all'esercizio alla professione di maestro di sci e l'abilitazione dell'esercizio alla professione di guida alpina. Di queste quattro competenze ne viene fatta salva una, quella relativamente all'accertamento della professione del maestro di sci. Non le altre tre.
La mia domanda è se si tratta di una dimenticanza, oppure se il rischio di cassare un comma giusto (perché le Comunità montane non vi sono più) recependo in norma soltanto una dei quattro compiti che avevamo delegato alle Comunità montane non faccia venir meno le altre tre.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

I tre emendamenti, il n. 13), il n. 14) e il n. 15), vanno visti in connessione.
In realtà questi emendamenti si rendono necessari per passare in capo alla Regione alcune deleghe, altrimenti non riusciremmo a farlo. Per arrivare all'emendamento n. 15), noi dobbiamo passare attraverso gli altri due.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Lo verificheremo.



PRESIDENTE

Volevo fare chiarezza sulla questione precedente.
L'articolo 85 del Regolamento al comma 3 recita: "Conclusa la discussione di cui al comma 1, si procede alla discussione congiunta degli emendamenti o subemendamenti nel rispetto dei tempi indicati al comma 2. Il Presidente di ogni Gruppo o un Consigliere da lui delegato, svolge un'unica dichiarazione di voto rispettivamente sul complesso degli emendamenti e sull'articolo. Per ogni dichiarazione di voto è prevista la durata di tre minuti".
Questo vuol dire che alla fine della discussione degli emendamenti si procede alla dichiarazione di voto. Esattamente come abbiamo fatto fino a questo momento. Fino ad ora ci siamo comportati in questo modo.



(Commenti del Consigliere Campo)



PRESIDENTE

Se c'è stato un errore le chiedo scusa, Consigliere Campo, ma fino ad ora ci siamo comportati così.
L'Assessora Parigi ritiene che si debba continuare con la presentazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11 bis, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 ter Emendamento rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessora Parigi: "1. Il comma 1 dell'articolo 15 della legge regionale 26 novembre 2001, n.
33 in materia di disciplina delle professioni turistiche, è sostituito dal seguente: 1. Per l'esercizio delle funzioni di cui all'articolo 82, comma 1, lettera f bis) della legge regionale 26 aprile 2000, n. 44 (di attuazione del d.lgs 112/1998), la Regione si avvale del Collegio regionale dei maestri di sci".
La parola all'Assessora Parigi per l'illustrazione.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Come ho già detto prima, i tre emendamenti vanno visti in ordine.
Questo emendamento è opportuno per riportare in capo alla Regione, in collaborazione con il Collegio in cui sono iscritte le figure professionali, l'accertamento dell'abilitazione all'esercizio della professione di maestro di sci.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Emendamento rubricato n. 83) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Pichetto Fratin: "Dopo l'articolo 11, del disegno di legge n. 210, è aggiunto il seguente: Art. 11 (modifiche alla l.r. 33/2001) 1. Al comma 1, dell'articolo 15, della legge regionale 26 novembre 2001, n.
33 (disciplina delle professioni turistiche e modifiche alla legge regionale 23 novembre 1992, n. 50 'Ordinamento della professione di maestri di sci' e della legge regionale 29 settembre 1994, 'Ordinamento della professione di guida alpina', le parole: le Comunità montane si avvalgono sono sostituite dalle seguenti: la Regione si avvale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 83) riprende in parte il ragionamento fatto negli emendamenti presentati all'Assessore precedentemente.
L'emendamento n. 83) è molto banale: dice che il comma 3 della legge 44 del 2000 prevede che siano le Comunità montane a svolgere le funzioni relativamente alla professione del maestro di sci, in particolar modo quello della realizzazione dei corsi.
Crediamo sia indispensabile, quindi, che sia la Regione a diventare titolare, perché in questo momento, non essendoci più le Comunità montane non si possono svolgere i corsi di formazione di maestri di sci.
Riteniamo che questo sia utile.
Teniamo a far presente che di quella norma noi abbiamo tre competenze che abbiamo assegnato alle Comunità montane ma che, non essendo della Regione, oggi non sono di nessuno: gli istruttori di sci alpinismo, le guide alpine ecc.
Magari rientrano in un'altra norma, non lo so, ma guardando l'articolo 33, comma 3, una parte di quella norma è stata recepita in una sola lettera, le altre tre sono scomparse.
Lo diciamo per futura memoria.
L'articolo 83, invece, è fondamentale per i motivi banali che dicevamo: oggi, un corso per la formazione di un maestro di sci non si può fare in questa Regione perché non ci sono più le Comunità montane. Ricordiamo che in questa Regione operano 4.000 maestri di sci, quindi è una professione che dà lavoro, anche se in modo temporaneo, ad un numero consistente di cittadini piemontesi che, peraltro, avendo ormai l'equipollenza, possono svolgere questa attività, tanto in Piemonte quanto in altre Regioni italiane ed anche in altri Stati dell'Unione Europea.
E' quindi un'attività, non solo professionalizzante, ma che dà una possibilità lavorativa certa per tutte le persone che riescono a raggiungere questa attività formativa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale l'Assessora Parigi, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 83) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Pichetto Fratin: "Il comma 4, dell'articolo 12, del disegno di legge 210, è soppresso".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Riguarda la legge 2 del 2015 relativa agli agriturismi, introducendo alcune modifiche all'interno della norma.
Rispetto alla legge approvata dal Consiglio viene introdotta, rispetto alla produzione lorda vendibile, la produzione standard.
Il comma 4, alla lettera b), prevede che il valore della produzione standard sia deducibile dal fascicolo aziendale presente nel sistema informativo agricolo piemontese.
Crediamo che la norma, così come oggi è stata approvata dal Consiglio regionale, in realtà sia più corretta e semplificante, rendendo anche più semplice l'attività alle imprese agricole, in particolar modo alle imprese agrituristiche.
Per questo motivo, chiediamo la soppressione del comma 4.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Andrissi, Campo, Bono e dalle Consigliere Batzella e Frediani: "Nel disegno di legge 210 il comma 4 dell'art. 12, è così modificato: 4. La lettera b) del comma 2 dell'articolo 4 della l.r. 2/2015 è sostituita dalla seguente: "b) il valore della produzione standard (PS) ai sensi del regolamento (CE) n. 1198/2014, compresi gli aiuti di mercato e di integrazione al reddito, come deducibile dal Sistema informativo agricolo piemontese (SIAP), è maggiore rispetto alle entrate dell'attività agrituristica".
Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento 54) intende dare una corretta veste all'articolo di modifica della legge regionale sugli agrituristi, perché la formulazione del disegno di legge 210 aveva qualche mancanza.
Nel disegno di legge 210, il comma 4 dell'articolo 12 è così modificato: "4. La lettera b) del comma 2 dell'articolo 4 della l.r. 2/2015 è sostituita dalla seguente: b) il valore della produzione standard (PS) ai sensi del regolamento (CE) n. 1198/2014, compresi gli aiuti di mercato e di integrazione al reddito, come deducibile dal Sistema informativo agricolo piemontese (SIAP), è maggiore rispetto alle entrate dell'attività agrituristica".
Perché questo emendamento? Perché nella formulazione del disegno di legge 210 mancano alcune cose: prima di tutto, la formulazione "compresi gli aiuti di mercato e di integrazione a reddito". Questa formulazione è fondamentale perché, passando dal parametro della produzione lorda vendibile alla produzione standard, nella legge regionale perdevamo appunto, questi aiuti di mercato e di integrazione al reddito. Questo era un problema, perché gli aiuti di mercato e di integrazione al reddito sono una bella fetta del reddito dell'azienda agricola. Quindi ogni qualvolta dovevamo andare a verificare quali erano i parametri per definire, a livello di reddito, la consistenza dell'azienda agricola rispetto all'attività agrituristica, avremmo avuto un gap relativo a questi aiuti di mercato, che rappresentano una fetta del reddito agricolo.
Secondo elemento. Cosa mancava? Mancava il termine di raffronto, cioè noi nella lettera b) dovevamo dire qual era il parametro di raffronto rispetto all'attività economica agrituristica e abbiamo inserito la produzione standard, però non si è scritto "è maggiore rispetto alle entrate dell'attività agrituristica", formulazione che in realtà era opportunamente presente nella legge regionale sull'agriturismo, chiaramente perché mancava il termine di paragone, e a questo punto la lettera b) sarebbe stata completamente inutile.
Quindi penso che questa nuova articolazione sia più idonea e non foriera di dubbi ed eventuali nuove revisione nel prossimo "omnibus".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento a prima firma del collega Mighetti andiamo a intervenire su una legge che è piuttosto recente, perché è una delle prime approvate nel 2015, quella sugli agriturismi, che ha visto un lavoro molto costruttivo, fatto soprattutto in Commissione: la legge regionale n. 2 del 2015.
Andiamo a sostituire la lettera b) del comma 2 dell'articolo 4 con una riscrittura di tale lettera e diciamo: "Il valore della produzione standard (P.S.), ai sensi del regolamento CE n. 1198/2014, compresi gli aiuti di mercato ed integrazione al reddito, come deducibile dal sistema informativo agricolo piemontese, sia maggiore rispetto alle entrate dell'attività agrituristica", quindi vogliamo chiarire e specificare la prevalenza dell'attività agricola connessa all'attività agrituristica, valutando il valore della produzione standard, in accordo con i regolamenti europei e in rapporto alle entrate dell'attività agrituristica. Questo rispetto all'attuale definizione normativa sul valore della produzione lorda vendibile, che era uno dei parametri sui quali avevamo parecchio discusso anche durante la stesura della proposta di legge in Commissione.
Riteniamo che, anche alla luce del regolamento del 2014, questa correzione possa essere utile.



PRESIDENTE

Colleghi, se l'Aula acconsente, sospenderei l'illustrazione degli emendamenti, visto che siamo quasi alle ore 13 e, come vi ho anticipato proporrei la votazione della proposta di deliberazione n. 178 "Indizione ai sensi del titolo III della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo), di referendum consultivo per l'istituzione del nuovo comune di Cassano Spinola mediante fusione dei comuni di Cassano Spinola e di Gavezzana in Provincia di Alessandria" e della proposta di deliberazione n.
140 "Conferimento del Sigillo della Regione Piemonte per l'anno 2016 ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 31 maggio 2004, n. 15".
BONO Davide (fuori microfono) Noi vorremmo intervenire su tutte e due, quindi le rinviamo.



PRESIDENTE

Io faccio sempre quello che mi dite voi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.02)



< torna indietro