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Dettaglio seduta n.137 del 30/03/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 14.33)


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 190, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2016-2018"


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Nella seduta antimeridiana del 24/03/2016 è iniziato l'esame del provvedimento. Sono state illustrate le relazioni, sia di maggioranza che di minoranza. Nella seduta pomeridiana si è conclusa la discussione generale.
Nella seduta antimeridiana di oggi è iniziata la votazione dell'articolato: è stato votato l'articolo 1 e sono stati illustrati parte degli emendamenti relativi all'articolo 3.
Dobbiamo ora procedere con l'illustrazione dell'emendamento rubricano n. 132), presentato dai Consiglieri Ruffino e altri.
Emendamento rubricato n. 132) presentato dai Consiglieri Ruffino e Vignale: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 04 PROGRAMMA n. 0406 TITOLO 1 Apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 1.000.000 2017 COMPETENZA 1.000.000 2018 COMPETENZA 1.000.000 E, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA -1.000.000 2017 COMPETENZA -1.000.000 2018 COMPETENZA -1.000.000 Non essendovi nessuna richiesta d'intervento, lo diamo per illustrato.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Gancia e Benvenuto: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 04 PROGRAMMA n. 0406 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 500.000 2017 COMPETENZA 500.000 2018 COMPETENZA 500.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 103 (Gestione economica, finanziaria, programmazione provveditorato) TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA -500.000 2017 COMPETENZA -500.000 2018 COMPETENZA -500.000 Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Benvenuto, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BENVENUTO Alessandro

Quest'emendamento riguarda l'integrazione scolastica dei bambini disabili. Chiaramente, è un problema molto sentito in Piemonte, anche alla luce dei tagli che ci sono stati negli ultimi anni.
Per questo motivo, chiediamo l'accoglimento del nostro emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 63) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Mighetti e Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 04 PROGRAMMA n. 0406 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 150.000 2017 COMPETENZA _______ 2018 COMPETENZA _______ e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA -150.000 2017 COMPETENZA _______ 2018 COMPETENZA _______ Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo uno stanziamento da destinare alle istituzioni scolastiche ed enti per la promozione e il riconoscimento della lingua dei segni italiana.
Sappiamo quanto sia importante l'attività rivolta all'integrazione delle persone che hanno una disabilità di tipo uditivo. Sappiamo, a maggior ragione, quanto siano importanti le iniziative nell'ambito delle istituzioni scolastiche.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi!



FREDIANI Francesca

A proposito di persone che non sentono.
Qualche tempo fa abbiamo portato alla vostra attenzione il caso del Convitto per Sordi di Torino, che purtroppo è stato chiuso. È l'ennesima testimonianza di come, talvolta, vengano a mancare proprio i servizi più necessari.
Abbiamo altresì denunciato il fatto che, purtroppo, sempre più famiglie sono costrette a rivolgersi ad istituti privati, non trovando più strutture idonee in grado di offrire un adeguato servizio alle persone sorde.
Riteniamo quindi fondamentale incrementare questo Capitolo affinch siano garantiti i servizi scolastici a tutti i ragazzi in età scolare, e non siano costretti a ricorrere a servizi a pagamento. Peraltro, abbiamo anche riportato il caso di una struttura privata della provincia di Torino che ha registrato un incremento di iscrizioni proprio a seguito del venir meno dell'offerta da parte delle strutture pubbliche; struttura che, tra l'altro, accoglie anche gli studenti provenienti dalla Regione Lombardia dove il servizio sanitario copre anche le spese di iscrizione a questo tipo di istituto.
Noi riteniamo che un impegno contenuto di 150.000 euro possa rappresentare, comunque, un segnale di attenzione verso questo tipo di problematica e possa offrire un parziale sollievo alle famiglie e agli studenti che si trovano a confrontarsi con questa disabilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Questo non è certo un emendamento di grande spessore in senso economico, perché va ad inserire nella voce di bilancio una cifra minima di 150.000 euro; cifra che, sia pure minima, da sola potrebbe cambiare la vita di molte persone, perché la promozione della lingua italiana dei segni è un fattore importante per l'integrazione di persone affette da codesta disabilità. Per questi motivi, noi abbiamo inteso intervenire su questa voce di bilancio e inserire questa cifra.
Ci auguriamo, dunque, che si possa incrementare la voce di bilancio relativa alla promozione della lingua italiana dei segni e speriamo soprattutto, che gli interventi siano coordinati e che siano ben utilizzati i fondi che possono essere messi a disposizione sul bilancio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento vuole andare a ripristinare dei fondi sul Capitolo 166256, Contributi ad istituzioni scolastiche ed enti per la promozione ed il riconoscimento della lingua dei segni italiana (legge regionale 9/2012).
Fa riferimento, quindi, ad una legge piuttosto recente della nostra Regione.
Noi riteniamo che questo tipo di intervento vada a garantire quello che un diritto, anche per gli studenti sordomuti, di poter usufruire dei servizi offerti dalle istituzioni scolastiche pubbliche, senza doversi rivolgere a privati solo perché hanno quel tipo di difficoltà.
Va ricordato che la legge regionale n. 9/2012 alla norma finanziaria recava appunto 150.000 euro, ripartiti in 80.000 su una Unità Previsionale di Base e 70.000 su un'altra.
Con quest'emendamento intendiamo ripristinare risorse che noi riteniamo necessarie per garantire quel minimo di servizio all'interno delle istituzioni scolastiche pubbliche.
È una tematica sentita e, se non ricordo male, sono stati presentati altri emendamenti su questo Capitolo anche da altre forze di opposizione.
Dunque, in qualche modo, è una problematica sollevata da più Gruppi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo veramente delle risorse minime, cioè un incremento di 150 mila euro al capitolo n. 166256, relativo ai contributi ad istituzioni scolastiche ed enti per la promozione ed il riconoscimento della lingua dei segni italiana, in base alla legge regionale n. 9/2012.
Se valutiamo questa normativa di legge, non si può non investire risorse a favore di questa categoria di disabili, quali i sordomuti, che spesso, come già ha anticipato il collega Bertola, valutando la norma finanziaria per gli anni 2012-2014, prevedeva un numero di risorse se non sufficienti comunque sicuramente nettamente superiori rispetto a quelle previste per il bilancio previsionale 2016-2018.
Ricordiamoci che l'articolo 2, comma 2, lettera b) parla chiaramente: "La Regione Piemonte agevola il supporto formativo delle persone sia impiantate sia protesizzate, così come l'insegnamento della LIS nelle scuole primarie e secondarie, anche attraverso attività di sostegno e servizi specialistici, al fine di rendere effettivo per i sordi l'adempimento dell'obbligo scolastico e il perseguimento delle successive scelte di istruzione, ferma restando l'autonomia delle istituzioni scolastiche". Quindi, la Regione deve fare la sua parte e non deve assolutamente dimenticare questa categoria di disabili. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo contributo alle istituzioni scolastiche per la lingua dei segni fa parte della visione del nostro Gruppo, che vede l'istruzione come un servizio pubblico, così come molti altri servizi essenziali, e un metodo di altissima inclusione sociale, quindi anche le fasce con problematiche particolari devono avere accesso all'istruzione come agli altri servizi.
Qui parliamo di una cifra che ammonta a 150 mila euro per adattare i materiali didattici legati al complesso istituzionale alla lingua dei segni per i sordomuti. Questa è una minoranza comunque importante, il cui diritto all'istruzione merita di essere riconosciuto, come il diritto alla tutela di una minoranza. Secondo noi, questo è un po' anche il periodo storico in cui vanno rivalutati i pesi delle minoranze, perché, comunque, una società è composta da minoranze di diverso tipo, non solo da coloro che presentano problematiche personali e fisiologiche ma anche da minoranze di carattere culturale.
Quindi, noi non smettiamo di lavorare alla creazione di questo modello di società inclusiva, ridistribuendo le risorse dello Stato, in modo che tutti possano sentirsi partecipi della collettività.
Se l'istruzione non è il punto fondamentale da cui fare inclusione allora non vediamo proprio cosa possa essere; subito dopo vengono gli altri servizi essenziali, ma prima di tutto si deve operare a livello scolastico affinché nessuno si senta discriminato.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Qui siamo di nuovo a chiedere quanto avanzammo l'anno scorso, quando provammo anche a chiedere la stabilizzazione del finanziamento di questa legge del 2012 per la promozione dell'uso della lingua italiana dei segni negli ambienti scolastici, che, pur essendo stata finanziata, ha prodotto ad oggi, pochi risultati, non fosse altro perché mancano ancora le norme attuative che indichino come effettivamente richiedere i soldi per poi essere impegnati.
Chiaramente, con quest'emendamento non stiamo a chiedere solo le risorse ma anche di dare, finalmente, efficacia, perché uno dei temi è questo, poi c'è il tema parallelo delle protesi, che però non tutti possono utilizzare; l'altro tema - è un problema serio nato l'anno scorso - è quello del supporto a livello scolastico della categoria dei sordomuti.
Ora, sembra di condurre una campagna a favore di una singola categoria ricordo però che questo non è che un esempio. Tra l'altro, da un lato quella dei sordomuti è una disabilità che io definisco sempre invisibile perché finché non si prova a interagire in modo orale con queste persone sono persone assolutamente normali e non riconoscibili dalle altre; quindi forse, a volte, viene anche un po' sottovalutata queste disabilità.
Dall'altro, è una categoria molto attiva nel cercare di garantire la propria autonomia e la propria presenza nella vita sociale e comune, alla pari di tutti gli altri cittadini. Per questo, ci sembra assurdo che ci sia una legge del 2012 finanziata fino all'anno scorso - per cui chiediamo la copertura anche per quest'anno e possibilmente per gli anni prossimi - che ad oggi non ha ancora prodotto esiti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sono lieto di poter intervenire su quest'emendamento, che riteniamo importante, che prova a fare investire più risorse alla Giunta nel programma n. 0406, è sempre il tema dell'istruzione.
Nello specifico, noi vorremmo destinare queste risorse nel capitolo n.
166256, che reca il titolo: "Contributi ad istituzioni scolastiche ed enti per la promozione e il riconoscimento della lingua italiana dei segni", ai sensi anche di una legge regionale, approvata da questo Consiglio. Mi riferisco alla legge n. 9/2012, in cui, come diceva il collega Bertola prima e gli altri colleghi che mi hanno preceduto, anche la prima firmataria collega Frediani, in passato c'erano molte più risorse, non perché nel passato si sono dilapidati fondi su un qualcosa di non utile o di poco utile, ma in quanto negli anni passati le risorse hanno provveduto a promuovere, potenziare e riconoscere la lingua dei segni italiana.
Quindi, riteniamo importanti i contributi alle istituzioni scolastiche ritorniamo ad un capitolo importante e a contributi importanti da destinare - se è vero che nell'ultimo anno il trend è stato quello di limitarlo a 100 mila euro.
Successivamente interverremo su altri capitoli riguardanti sempre la medesima finalità, anche nell'ambito delle politiche sociali, che se non ricordo male è la missione n. 12. Insieme possono fare un tesoretto di fondi che servono a riconoscere un'esigenza delle persone coinvolte da questi disturbi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 135) presentato dal Consigliere Vignale, Sozzani Ruffino: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 04 PROGRAMMA N. 0407



TITOLO I

apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA +3.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA N. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA -3.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA" Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 135 prevede uno stanziamento aggiuntivo per l'anno 2016 di tre milioni di euro, relativamente alla legge n. 28, sugli assegni di studio per trasporto, libri e ampliamento del POF. Il bando attualmente aperto per la presentazione delle domande - ha la stessa copertura economica, ma in realtà dà risposte su due anni. Avendo quest'anno - modificato la norma ad una modalità che probabilmente pu essere più agevole in termini di tempistiche (quella di chiudere il bando di fare le graduatorie che da quest'anno spettano alla Regione, con i Comuni che daranno il loro supporto nei mesi in cui il bando è aperto, ma non dovranno stilare le graduatorie), noi dovremmo garantire non solo la presentazione delle domande, ma anche la loro copertura economica.
Se oggi il bando aperto è stato ed è utile per recuperare un'annualità nei due anni passati noi abbiamo previsto uno stanziamento - quello del bando corrente - per una sola annualità. E allora, sarà importante garantire sull'articolo 12, comma 1, lettera b), della legge 28 relativamente agli assegni di studio, trasporto, libri e ampliamento del POF, quindi per tutti gli studenti delle scuole pubbliche statali, un contributo che vada a copertura della norma.
I colleghi ricorderanno che abbiamo anche modificato la norma in due parti: una, relativa al fatto che, a fronte di una non totale copertura economica, venissero garantite prima le famiglie con un reddito ISEE più basso; l'altra, quella di ridurre il reddito ISEE a 26 mila euro.
Nel merito, va altresì ricordato che, successivamente al bando oggi aperto, andrà fatta una valutazione perché i 26 mila euro che noi individuammo quando modificammo l'ISEE in riduzione da 42 mila a 26 mila oggi non corrispondono più a quella misura. Come i colleghi sanno e la Giunta sa, la modalità di calcolo del reddito ISEE è cambiata in senso penalizzante, perché il possesso di una casa o il pagamento di un mutuo o quant'altro incide decisamente meno, facendo comparire un reddito superiore.
Pertanto, con una norma che garantisce la progressività, avendo ridotto i potenziali beneficiari, crediamo sia doveroso - come peraltro è nelle intenzioni della maggioranza e della Giunta - garantire che tutti coloro i quali presentano domanda abbiano il buono scuola, l'assegno di studio garantito.
E' un po' la stessa valutazione che è stata fatta dal collega Grimaldi rispetto alle borse di studio universitarie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Questo era uno dei punti nodali dell'attività politica che il nostro Gruppo aveva condotto, perché, rispetto alla sensibilità di questi contributi nei confronti degli studenti, diventa un'azione importante dell'intera politica regionale. La crescita e la promozione scolastica per gli studenti è fondamentale rispetto al futuro della nostra regione.
Se - come temiamo - quest'emendamento non verrà approvato, andremo a limitare un contesto estremamente importante, dove l'assenza di una politica specifica può portare a delle discrasie future che non saranno certamente congeniali rispetto all'intera popolazione piemontese, in particolare i nostri ragazzi.
Sia questo che l'emendamento successivo riguardano le tematiche sui contributi minimi. Sappiamo benissimo quali sono i conti della Regione e sappiamo anche che stiamo proponendo variazioni di bilancio assai minime che - però - riteniamo politicamente significative rispetto all'obiettivo finale, che è ciò che noi abbiamo impostato - come Gruppo - nei confronti di una politica scolastica che possa essere finalmente rappresentativa nell'ambito della nostra regione.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Questo, probabilmente, è un emendamento da ricondurre al tema delle pari opportunità, perché chiede contributi dignitosi per le famiglie che hanno difficoltà.
Riprendo quanto è stato detto, nel tempo, più volte, in quest'aula: molti colleghi anche della maggioranza hanno parlato di compartecipazione ai costi di trasporto, soprattutto per le zona più disagiate, che devono prevedere importi spesso alti, che le famiglie faticano a sostenere.
Il nostro emendamento, che prevede un aumento dello stanziamento di 3 milioni di euro, che evapora nel giro di poche centinaia di ragazzi, è atto a garantire proprio questo.
Riprendo anche la parte riguardante il POF, perché sappiamo che rispetto ai recenti tagli apportati dal Governo al Piano dell'Offerta Formativa, l'autonomia scolastica non è in grado di garantirlo: abbiamo bisogno, per i nostri ragazzi, di attività.
In quest'aula si è parlato recentemente del sistema del comparto neve della possibilità della settimana di vacanza legata allo sport. Se non ci sono risorse, fondi e stanziamenti, anche in questo caso il Piano dell'Offerta Formativa sarà ridotto a poche attività gratuite che, molto probabilmente, non sono sufficienti per far fare ai nostri ragazzi quelle esperienze che in altri paesi vengono portate avanti da tantissimo tempo creano esperienza e, ovviamente, anche una visione più ampia del territorio piemontese.
Proseguo con il prossimo emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 219) presentato dai Consiglieri Marrone, Pichetto Fratin: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 04 Istruzione e diritto allo studio PROGRAMMA N. 0406 Servizi ausiliari all'istruzione TITOLO: 1 spese correnti apportare la seguente variazione 2016 COMPETENZE/CASSA: + 100.000 2017 COMPETENZE/CASSA: + 100.000 2018 COMPETENZE/CASSA: + 100.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE N. 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione PROGRAMMA N. 3 Gestione economica finanziaria, programmazione provveditorato TITOLO: 1 Spese correnti 2016 COMPETENZE/CASSA: - 100.000 2017 COMPETENZE/CASSA: -100.000 2018 COMPETENZE/CASSA: -100.000 La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Si tratta di un emendamento su una voce che è già stata anticipata dai colleghi del Movimento 5 Stelle, ovvero il tema della legge sulla lingua dei segni.
E' il caso di ricordare che si tratta di una legge che non è mai stata applicata, ed è una disapplicazione ancor più grave poiché è stata approvata trasversalmente, pertanto doveva, almeno dal punto di vista teorico, raccogliere il consenso, al di là degli schieramenti politici.
Inoltre, è una legge che risale al 2012: siamo ormai nel 2016 e incredibilmente non sono mai stati emanati i regolamenti attuativi.
Dall'altra parte c'è il fatto che, anche in virtù della mancata emanazione dei regolamenti attuativi, è una legge che, quantomeno secondo le finalità che il testo normativo enuncia, dovrebbe andare a riconoscere una serie di azioni positive a sostegno della comunicazione, della comunità sorda piemontese, con la lingua dei segni, in tutti i vari ambiti: da quello educativo a quello lavorativo, all'istruzione, all'assistenza.
Eppure ciò non accade, perché, nonostante l'anno scorso sia stato approvato un ulteriore atto d'indirizzo (un ordine del giorno collegato ad una legge di bilancio che vincolava la Giunta a una tempestiva e immediata emanazione di questi regolamenti, soprattutto per garantire nel corso degli anni almeno la copertura già peraltro piuttosto bassa di finanziamento) questi regolamenti non sono stati emanati.
Poiché - di fatto - è diventata una sorta di polmone per andare a coprire il mantenimento della scuola di Cossato, e non dovrebbe essere quello il suo compito (voglio ricordare che con la copertura di questa legge stiamo andando a sopperire ad una mancanza di finanziamento che un tempo spettava all'allora Provincia di Biella), ci troviamo paradossalmente ad assistere anche alla decurtazione del finanziamento di copertura.
E' un palese tradimento, da parte della Giunta, dell'indirizzo approvato da quest'Aula ed anche una palese mancanza nei confronti di una comunità - quella dei sordomuti piemontesi che di fatto aveva riposto molte speranze in questa legge, la prima approvata in una Regione, di riconoscimento della LIS che doveva e poteva anche fungere da faro per il legislatore nazionale. E' un vero peccato vedere che questo non sta accadendo.
Con questi emendamenti noi cerchiamo di raddrizzare la rotta almeno sulla copertura e ci spiace che invece per la Giunta - nonostante delle rassicurazioni formali a verbale, un'interpellanza e un'interrogazione a risposta orale in cui si chiedeva conto della mancata attuazione e dall'altra parte anche ancora in sede di esame del bilancio in Commissione queste rassicurazioni siano state date -, purtroppo, alla prova dei numeri così non sia. Speriamo che almeno con la votazione dell'emendamento, se c'è un minimo di coscienza dell'Aula, si possa andare a rimediare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone Emendamento rubricato n. 134) presentato dal Consigliere Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 04 PROGRAMMA n. 0407 TITOLO 1 Apportare le seguente variazioni: 2016 COMPETENZA/CASSA + 2.500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA E, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 2.500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 134 è simile al n. 135 e interviene sempre sulla legge 28 del 2007: non interviene sugli assegni di studio per frequenza trasporti o ampliamento del POF, ma sugli assegni di studio per l'iscrizione e la frequenza.
Crediamo che questo sia un emendamento fondamentale, perché noi ricordiamo che la legge 28 è la legge sul diritto allo studio e sulla libera scelta educativa. Allora, noi siamo in grado di garantire la libera scelta educativa istituendo quindi gli assegni di studio per l'istruzione e la frequenza se ne garantiamo il loro finanziamento. Va detto che noi facciamo un emendamento che riguarda il 2016 per cercare di garantire dopo un anno di transizione - come abbiamo detto nell'intervento precedente - la copertura di coloro i quali presenteranno domanda. Sarà sempre più importante, invece - magari sarà nell'assestamento di bilancio che proveremo a introdurre questo principio -, garantire le risorse necessarie nel triennio. E' evidente, infatti, che una famiglia che decide di iscrivere il proprio figlio alla scuola primaria o secondaria può fare una scelta, avendo una copertura sul triennio, che garantisce, appunto, un triennio di corso di studio.
Si tratta del vero emendamento di libertà di scelta educativa perché è chiaro che, come dimostrano i dati in nostro possesso, la gran parte di coloro i quali fanno domanda sono per il 50% famiglie che hanno un reddito ISEE da zero a 10.000 euro e per il 90% famiglie che ne hanno uno da zero a 20.000 euro. Questo, quindi, dimostra come a tutti gli effetti si tratti realmente di libera scelta educativa: dimostra che la scuola paritaria non è la scuola dei ricchi, anche perché abbiamo ampiamente evitato che lo fosse con un tetto, oggi troppo basso rispetto al calcolo ISEE, che sta a 26.000 euro; ma anche all'interno di quei 26.000 euro, nelle diverse fasce che noi abbiamo creato vediamo come a fascia più bassa corrisponda un numero maggiore di domande presentate.
Per tale aspetto, allora, se vogliamo far sì che la legge 28 abbia completezza non solo nel suo titolo ma anche nella sua attuazione, per cui garantisca certo il diritto allo studio ma anche la libera scelta educativa (che fa parte del diritto allo studio), un emendamento come questo è indispensabile per garantire che coloro i quali in questi giorni stanno presentando domanda vedano poi la stessa domanda essere anche finanziata.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Intervengo su proprio su quest'emendamento perché il tema della libera scelta educativa è stato oggetto di grandi dibattiti, in gran parte anche ideologici, sul fronte scuola pubblica/scuola privata e sovente ci ha portato a tenerci molto ancorati a principi ideali e ad allontanarci dalla lettura della realtà.
La lettura della realtà è proprio quella che accennava testé il collega Vignale: la scelta e l'indirizzo verso una scuola rispetto ad un'altra cioè, sono dettati anche dalle condizioni familiari, che spesso sono l'esatto ribaltamento di quella che è l'ideologizzazione della condizione familiare. Tanto per capirci, infatti, chi non può portare a casa i figli alle quattro del pomeriggio sono le famiglie degli operai che lavorano.
Normalmente i più ricchi hanno una parte della famiglia a casa o la possibilità di mantenere personale a domicilio che funge quindi da gestore dei figli e non hanno questo tipo di esigenza. Ed effettivamente, se si va a fare una lettura nella realtà attuale dell'accesso a quella che viene banalmente detta la privata o parificata, ci accorgiamo che restituisce esattamente il ribaltamento del nostro pensiero ideologizzato.
E questo ci deve pertanto portare davvero a fare il ragionamento che tutto è scuola pubblica - anche per una ragione di risorse, perch effettivamente un sistema dove tutto è pubblico costa di più rispetto a uno in cui non tutto lo è - per dare un maggiore servizio alle famiglie e quindi ai ragazzi, sotto ogni aspetto compresa la qualità della formazione perché si permette a queste scuole di investire anche su questo fronte di qualità; e lo vediamo nelle scuole, ma se andiamo a parlare degli asili nido, nel segmento proprio più basso per età, è ancora maggiore. E guarda caso sono proprio i più ideologizzati che adesso si rendono conto che bisogna aprire su questo fronte.
E allora ci rendiamo conto di come emendamenti come questo debbano essere presi in considerazione dalla Giunta; naturalmente compatibilmente con le risorse che ci sono; ma queste proposte devono imporre un approfondimento e una valutazione complessiva.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pichetto.
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, quindi, chiediamo di poter garantire continuità nel finanziamento per assicurare alle famiglie le scelte e le pari opportunità, soprattutto legate al diritto allo studio, ai nuclei con redditi bassi e che hanno maggiori difficoltà, ma anche per garantire la vita delle scuola paritarie che non possono ogni anno attendere le scelte del governo regionale.
Sosteniamo anche la necessità di avviare politiche per le famiglie in tempo di crisi e quindi, a maggior ragione oggi, ha senso che quest'emendamento venga accolto, proprio per dare seguito a ciò che il nostro Gruppo, direi ormai da due anni, chiede con insistenza, a fronte delle richieste delle famiglie. E forse anche per un senso di giustizia perché sappiamo benissimo che la scuola pubblica non è in grado oggi di accogliere tutte le famiglie che accedono alle scuole paritarie e statali perché non ci sarebbe la capienza né in termini di spazi né di insegnanti.
Non diamo, quindi, una risposta all'ovvio e al dovuto.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Mighetti e Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 04 PROGRAMMA n. 0407 TITOLO 1 Apportare le seguenti variazioni: 2016 COMPETENZA/CASSA + 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola per l'illustrazione alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Rimaniamo sempre in tema di istruzione, quindi sulla legge 28.
Chiediamo uno stanziamento di 1 milione di euro, che dovrà essere destinato alla voce della legge 28 del 2007 indicata nell'art. 12, comma 1, lettera b): quindi, in particolare, quella che fa riferimento agli assegni di studio per trasporto, libri e ampliamento del piano dell'offerta formativa.
Quindi, ci troviamo a parlare proprio di quella parte più legata alla scuola pubblica e al servizio scolastico che desideriamo sostenere e che crediamo dovrebbe essere il destinatario della maggior parte dei fondi definiti nel nostro bilancio. Questo perché il servizio pubblico scolastico dovrebbe essere assolutamente una priorità.
E' vero che nella legge n. 28 si parla di libera scelta e siamo perfettamente consapevoli del fatto che spesso le scuole paritarie vanno a sopperire ad una mancanza del servizio pubblico, soprattutto fuori Torino o fuori dai grandi centri abitati. Nei Comuni più piccoli, molto spesso mancano servizi pubblici che siano anche compatibili con gli orari delle famiglie, quindi che possano garantire anche un'offerta più ampia per consentire alle famiglie di usufruire di un servizio più adatto alle esigenze lavorative dei genitori. Però riteniamo che i fondi pubblici debbano andare prioritariamente al servizio pubblico.
Abbiamo assistito ad un altalenarsi di soluzioni, nel senso che si è partiti inizialmente da quello che aveva tutti gli aspetti di un taglio di risorse, poi abbiamo visto un parziale aggiustamento. E' uscito un bando unico su due anni e noi ovviamente abbiamo denunciato il fatto che, alla fine, si tratta sempre e comunque di un taglio.
Riteniamo, quindi, che i tagli all'istruzione pubblica siano assolutamente inaccettabili e per questo chiediamo di stanziare questa somma su questo capitolo, che è sicuramente destinato al bene dei cittadini, in particolare dei futuri cittadini che devono assolutamente avere diritto all'istruzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento riguarda l'istruzione e propone di incrementare con un milione di euro il capitolo 169316 "Assegni di studio per trasporto libri e ampliamento del piano di offerta formativa".
Parliamo ancora oggi della legge n. 28/2007, quindi andiamo a cercare di incrementare il capitolo che porta all'erogazione degli assegni di studio per il trasporto e per i libri. E' stato già richiamato dalla collega come siano interventi necessari per far sì che le famiglie possano usufruire di scelte il più possibile libere riguardo l'istruzione dei figli. Istruzione, in generale, che ha visto la presentazione di diversi emendamenti sui più vari capitoli e sui più vari aspetti, e questo è uno degli interventi più importanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, come un emendamento già discusso prima, va ad incidere su alcune voci di spesa e alcuni servizi che competono alla scuola dell'obbligo. In questo caso andiamo ad agire sugli assegni di studio per trasporto, libri e ampliamento dell'offerta formativa.
Per questo abbiamo inserito la cifra di un milione di euro e pensiamo che sia utile ad incrementare la politica per dare maggiori servizi come il trasporto, servizi fondamentali, specie in aree del nostro Piemonte fortemente penalizzate dal punto di vista dei trasporti pubblici e della viabilità.
Dall'altro lato, abbiamo gli interventi sui libri di testo. Il supporto all'utilizzo di libri di testo è un supporto che va su tutto il Piemonte perché i disagi dal punto di vista economico colpiscono tutta la nostra Regione, senza fare distinguo tra aree più sviluppate e aree urbane e aree meno sviluppate e marginali.
Quindi, è un sostegno economico alle famiglie che devono acquistare libri di testo quanto mai onerosi e un sostegno anche per il trasporto e per l'ampliamento dell'offerta formativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come dicevano i colleghi, con quest'emendamento andiamo a cercare di rimpinguare il capitolo 170980 che, nel corso degli anni, ha visto una serie di modifiche consistenti riguardanti gli assegni di studio per trasporto, libri e ampliamento del piano di offerta formativa, ai sensi della lettera b) del comma 1 dell'articolo 12 della legge n. 28/2007 quella che assegna gli assegni di studio alle famiglie degli alunni delle scuole pubbliche.
Abbiamo inteso presentare un emendamento in questo senso, proprio perché nell'arco degli anni si è vista una riduzione delle somme stanziate o, comunque, un tentativo di ridurle e si è passati dal massimo del 2009 quando c'erano 14 milioni di euro - e forse era l'ultimo anno prima della campagna elettorale del 2010. In ogni caso, più o meno negli anni le risorse sono sempre state intorno tra i 10-12 milioni, mentre la somma stanziata nel 2016 scende sotto la linea al di sotto della quale non vorremmo andare, cioè i 10 milioni di euro.
E' da sottolineare che per il 2017 e 2018, al momento, non sono stanziate risorse, quindi di nuovo si ripresenterà il problema di un bando per la partecipazione e l'erogazione degli assegni di studio, magari non finanziato e magari ci troveremo di nuovo il prossimo anno a dire che con le risorse di un anno facciamo il bando per 2 anni, come abbiamo fatto recentemente. Credo che questo non sia giusto, proprio perché bisogna avere una continuità alle scelte politiche e alle politiche di sostegno alla famiglia, alla scuola e ai servizi pubblici di questo Ente.
Bisogna dare una continuità, quindi chiediamo un milione di euro in più, ma anche con maggiore forza che si dia già una linea precisa per il 2017-2018, perché non possiamo avere questi capitoli a zero con famiglie che magari quest'anno faranno il bando per i due anni passati con solo la metà delle risorse, parteciperanno poi per il prossimo anno con le risorse ridotte e poi per l'anno successivo al momento non ci sono risorse.
E' una politica schizofrenica; capiamo le difficoltà di bilancio dell'Ente, però chiediamo che piuttosto ci sia un ragionamento ampio e dibattuto in Commissione istruzione e si decida una cifra congrua per il pluriennale di tre anni e non solo per un anno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Torniamo a chiedere di incrementare i fondi destinati alla legge 28 perché, come ha appena sottolineato il collega Bono, questa legge oggi è sotto finanziata. Ciò vuol dire che stiamo andando ad intaccare il supporto ai ragazzi che studiano e lo andiamo proprio a fare, visto le finalità della legge, alle categorie di ragazzi che ne avrebbero più bisogno, quelli che hanno le maggiori problematiche nell'avere acceso alle strutture scolastiche.
In questo caso parliamo di assegni di studio, quindi di fasce di reddito più basse, e di persone che vivono nelle condizioni più disagiate.
Tutto il tema che abbiamo portato avanti in Commissione è stato rivolto al fatto che ci sembra che, nell'andare a cercare di risparmiare, si sia andati a rendere ormai insostenibili tutte le politiche per le debolezze sociali, che non sono solo l'assistenza sociale, ma tutta quella fascia di politiche a supporto della parità di opportunità nell'accesso ai servizi pubblici, nei quali l'istruzione obbligatoria ci sembra un elemento fondamentale, tra l'altro garantito dalla Costituzione.
Chiediamo, quindi, che i fondi regionali o, meglio, che la Regione faccia la sua parte per i proprio ruoli e le proprie norme vigenti, nel sostenere questi servizi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
E' ancora sulla questione dell'assegno di studio e altri tipi di agevolazioni.
Noi insistiamo con un milione di euro da prendere dai fondi di riserva.
Abbiamo visto che su molti emendamenti c'è convergenza con la maggioranza tant'è che molte nostre idee sono state fatte proprie, quindi ci pare che non ci sia molta difficoltà a troverà una convergenza su cifre di questa entità, quando la volontà politica non manca, a meno che non sia un intento puramente di attrito tra le logiche politiche che ci possono essere tra maggioranza ed opposizioni.
Ci pare che finora, sul sostegno allo studio in tutte le sue forme, non ci sia stato nulla da obiettare. Tra l'altro, sono tutte risorse che possono essere integrate sui vari fronti, da altri tipi di finanziamento.
Tra l'altro, gli assegni di studio per il trasporto vanno ad integrare misure approvate a livello puramente di atto politico in altra sede, e rientrano nella fascia di sostegno alle fasce deboli. Quindi, abbinando queste misure e questi importi, che singolarmente sono piccoli ma uniti fanno una politica di sostegno piuttosto rilevante, sarebbe un atto di coerenza dell'amministrazione. Qualche passo è stato fatto, ma manca ancora una globalità di questi provvedimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
I miei colleghi sono stati più che esaustivi, però volevo dare anch'io il mio piccolo contributo, esprimendo il mio pensiero sull'emendamento presentato dalla collega.
Con quest'emendamento chiediamo un incremento di un milione di euro al capitolo 169316, che riguarda tutti gli assegni di studio per trasporto libri ed ampliamento dell'offerta formativa.
Qui stiamo parlando di istruzione e credo ci sia una legge, la 28 del 2007, che con un articolo specifico, l'articolo 12, recita che la Regione Piemonte deve fare la sua parte, deve garantire il diritto all'istruzione deve garantire il supporto alle famiglie, soprattutto quelle più indigenti quelle che hanno un reddito più basso ed hanno più difficoltà.
Qui non parliamo solo di istruzione, ma possiamo tranquillamente fare riferimento alle emergenze sociali e al welfare del Piemonte, perché stiamo parlando di supportare quelle famiglie che, oltre ad avere un reddito più basso rispetto ad altre (quindi fasce di reddito più basse), hanno bisogno di più supporto.
Stiamo anche parlando di istruzione obbligatoria e di istruzione pubblica. Per questo motivo, la Regione Piemonte deve fare la sua parte incrementando le risorse, che negli anni si sono ridotte. Noi non siamo d'accordo e riteniamo che diminuire e ridurre le risorse di un milione di euro nel campo dell'istruzione, in particolare per quanto riguarda gli assegni di studio per trasporto, libri e ampliamento dell'offerta formativa, non sia una scelta corretta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie.
Non dobbiamo far venire meno l'aiuto a chi gli aspetta di diritto, nel senso di uno studente meritorio di un assegno di studio, perché le difficoltà aumentano e non basta più neanche essere bravi a studiare per poter percorrere una strada virtuosa che consenta di uscire da una situazione di difficoltà economica familiare.
E' per questo motivo che cerchiamo di andare in questa direzione. La nostra è una scelta politica, alla base di queste proposte, quindi intendiamo incrementare il capitolo 169316, che fa riferimento all'articolo 12, comma 1, lettera b) della legge regionale 28 del 2007.
Se andiamo a leggere il comma, si parla di libri di testo e di attività integrative previste dai piani dell'offerta formativa e trasporti. Ne abbiamo già parlato nella trattazione di altri emendamenti: la problematica trasporti è un problema forte e difficile, nel senso che, purtroppo, gli abbonamenti al trasporto prevalentemente su gomma, che ormai la fa da padrone, negli anni sono aumentati in modo significativo, e per le famiglie numerose è un problema.
Un altro problema riguarda i libri di testo, che sono sicuramente una componente importante del costo per accedere allo studio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 133) presentato dai Consiglieri Graglia, Ruffino Berutti, Graglia e Vignale: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 04 PROGRAMMA n. 0407



TITOLO I



APPORTARE LA/E SEGUENTE/IVARIAZIONE/I:

2016 COMPETENZA/CASSA + 700.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA E, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMAI n. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA - 700.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è legato ai contributi ai Comuni per concorrere al finanziamento delle scuole materne e autonome. Ed è uno di quegli emendamenti che completa il nostro percorso legato sempre alla libera scelta, ma anche alla possibilità dei Comuni di poter gestire scuole materne che possono essere convenzionate con le paritarie, ma anche autonome.
Credo che l'esperienza del Comune di Torino possa essere assolutamente significativa. Ci sono città che in questo senso hanno fatto storia, come ad esempio Bologna o Parma. Si tratta di risposte che vengono date alle famiglie, con scuole materne che offrono attività più ampie anche sotto l'aspetto degli orari.
Ecco, noi vorremmo garantire agli Enti locali, alle famiglie e alle scuole paritarie una possibilità di autonomia e di finanziamento.
Sappiamo benissimo che non tutti i Comuni hanno la possibilità di avere scuole materne pubbliche piuttosto che scuole materne paritarie. Queste risorse ovviamente andrebbero in quella direzione.
Sappiamo anche bene che i 700 mila euro che abbiamo messo non sono assolutamente in grado di soddisfare pienamente tutte le esigenze, vista l'ampiezza del Piemonte, ma riteniamo sia un piccolo segnale per avere in futuro risorse maggiori.
Sappiamo anche bene che la scuola materna è un diritto e lo vogliamo rimarcare qui, quindi ogni bambino ha diritto di accedere alla suola materna. Ma lo è ancora di più, se pensiamo alle sezioni Primavera, che sono purtroppo attuate dai pochi Comuni che hanno potuto fare quella scelta; sezioni che, comunque, permettono alle famiglie di risparmiare la retta dell'asilo nido, ma permettono anche a più famiglie di accedere all'asilo nido, perché in qualche maniera si diluiscono le liste d'attesa.
Quindi, il nostro emendamento ha questo significato. Ovviamente, la speranza è sempre l'ultima a morire e chissà mai che venga accolto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento che proponiamo è estremamente significativo nel complesso del sistema delle scuole per l'infanzia, materne e autonome piemontesi. Dal 1996 con la legge 61 e poi nel 2007 con la legge 28, si è previsto un finanziamento che, all'interno della nostra Regione, riguarda qualche istituto in meno, ma più di 500 scuole, erano 549 quando facemmo la norma con più di 30 mila bambini iscritti e frequentanti.
Se consideriamo lo stanziamento che una volta prevedeva anche lo Stato c'è uno stanziamento che è di quasi 10 volte inferiore fra quello che è il mantenimento delle scuole materne pubbliche, statali e le scuole materne pubbliche non statali. E' evidente che c'è un peso che la collettività e le famiglie si caricano, che non incide sul costo del bilancio dello Stato, ma anche del bilancio della Regione e delle Amministrazioni comunali.
Voi pensate se le oltre 500 scuole fossero gestite interamente in modo pubblico, comunale o statale, quale spesa maggiore ci sarebbe per l'erario perché che il denaro sia erogato dallo Stato, dalle Regioni o dai Comuni stiamo sempre parlando di tasse, quindi denaro dei cittadini. Per cui crediamo che questo modello, che è un modello che non soltanto funziona, ma che garantisce anche efficacia, efficienza e risparmio per le casse dello Stato, oltre che l'erogazione di servizi. In realtà, se non esistessero le scuole dell'infanzia autonome non vi sarebbe lo stesso servizio per i cittadini.
In ultimo, ricordo la deliberazione del Consiglio regionale che impedisce di duplicare un istituto ne esiste già uno; questo fece un po' di scalpore dal punto di vista mediatico: considerate qual è il costo laddove si chiude una scuola materna autonoma e nasce una nuova scuola materna che non ha soltanto un costo di gestione, ma prima di tutto ha un costo milionario per essere realizzato.
Quindi, questi sono gli aspetti che ci consentono di fare nel sistema complessivo Stato, Regione e Comuni, dell'efficienza assolutamente considerevoli per dei servizi ottimi che vengono erogati.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è molto semplice, perché tale stanziamento concorre al funzionamento delle scuole materne e autonome.
Di per sé, ha però una forte valenza, perché ci rendiamo conto che ormai il sistema si sta evolvendo sempre di più verso la necessità di queste strutture, alla luce delle liste d'attesa e delle difficoltà di gestione per quanto riguarda i figli da parte delle famiglie.
Conosciamo le difficoltà di inserimento nelle scuole materne che, come diceva la collega prima, oltre che un diritto, sono una necessità.
L'aggiunta di 700 mila euro, se effettivamente ci fosse la possibilità di intervenire, certamente non risolverebbe i problemi, ma darebbe un forte impulso a questo tipo di situazioni ed aiuterebbe a sostenere questo contesto legato ai primi anni di vita.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento vuole andare a incidere sotto il profilo del rapporto tra scuole autonome e non autonome. E' bene evidenziare che entrambe sono scuole pubbliche, perché non vi è differenza sotto questo profilo.
Nel caso specifico, con quest'emendamento si dà alle scuole autonome questa cifra, onnicomprensiva rispetto all'attività di svolgimento dei corsi e al pagamento del riscaldamento, dei libri e degli insegnanti mentre non abbiamo costi ulteriori per l'Ente pubblico. In altri casi dobbiamo sostenere, oltre a quanto viene destinato alla scuola pubblica anche tutti i costi di cui poc'anzi vi ho detto.
In molte territorio della provincia piemontese, spesso i paesi distano notevolmente tra loro, per cui è difficile accorpare le scuole. Con un finanziamento di queste genere, si aiuta i bambini a rimanere in un ambito territoriale più congeniale rispetto a trasferimenti con strade particolarmente impervie rispetto ad una situazione orografica delle singole province.
Viceversa, se vi è un'attività di questo genere, si fa un servizio a costo zero. A costo zero vuol dire solo con quest'emendamento onnicomprensivo, rispetto ad un obiettivo finale, che è l'obiettivo del sostengo delle scuole autonome che diventa fondamentale rispetto alle singole Province in cui ci dovesse essere l'esigenza delle stesse.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo un'integrazione di 700 mila euro a favore dei Comuni per il finanziamento nelle scuole materne autonome. È un emendamento molto importante perché, come diceva il Consigliere Vignale coinvolge oltre 500 scuole piemontesi e 30 mila studenti. Il fatto importante è che le rette vengono pagate dalle famiglie, a differenza delle scuole pubbliche statali, per cui mentre per le scuole pubbliche non statali la Regione con 7 milioni di euro coinvolge 30 mila studenti, sulle scuole statali i cittadini, pagando le tasse, permettono ai loro figli di andare a scuola.
Essendoci questa discrepanza fondamentale a sfavore delle famiglie chiediamo questi 700 mila euro per dare una mano alle famiglie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 71) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Mighetti e Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE N. 04 PROGRAMMA N. 0408



TITOLO II

apportare la/e seguenti variazione/i 2015 COMPETENZA/CASSA 300.000,00 EURO 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE N. 01 PROGRAMMA N. 0110



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA - 300.000,00 EURO 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Siamo sempre sulla legge n. 28. Questa volta ci soffermiamo sugli articolo 16, 18 e 21 e chiediamo uno stanziamento di 300 mila euro. Questi articoli sono bene mirati ad un certo tipo di.Presidente, potrebbe chiedere un po' di silenzio all'Aula?



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, diverse volte vi ho chiesto di fare un po' di silenzio e di mettere nelle condizioni i colleghi di intervenire.



FREDIANI Francesca

Lo so che siamo fastidiosi.sento il calore umano.
La legge n. 28 è una legge molto importante, motivo per cui ci siamo soffermati con più emendamenti per chiedere un maggiore impegno di risorse.
In particolare, all'articolo 16, si fa riferimento ad interventi previsti per gli allievi ricoverati. Tutti quegli interventi che prevedono specifici stanziamenti di risorse al fine di garantire percorsi formativi agli allievi ricoverati in ospedale o in regime di day hospital o in degenza domiciliare.
La Regione, normalmente, stipula dei protocolli con le ASL per consentire a questi studenti che vivono temporaneamente questa condizione o più a lungo, di non perdere giorni di scuola, di avere comunque accesso ai canali formativi dell'istruzione.
L'altro articolo che citiamo nel nostro emendamento, l'articolo 18, fa riferimento alle azioni formative per la popolazione carceraria. Anche queste, sono iniziative importantissime che devono essere viste all'interno di un progetto mirato ad agevolare l'inserimento sociale di chi si trova in situazioni di detenzione. È importantissimo che anche la popolazione carceraria possa avere accesso ad iniziative di formazione che consentano sia di rendere la pena più vivibile, più umana, ma anche di consentire un futuro reinserimento nel mondo del lavoro. Riteniamo che siano due filoni assolutamente fondamentali.
L'articolo n. 21, più in generale, fa riferimento a progetti di sperimentazione organizzativa, didattica ed educativa. Tutti quei progetti che possono migliorare il livello dell'offerta formativa. Si tratta di articoli assolutamente importantissimi contenuti all'interno di questa legge, altrettanto importante, la legge n. 28, e crediamo sia assolutamente sostenibile un emendamento di questo tipo perché va a stanziare una cifra che non è esagerata, ma consente di mettere in campo iniziative importanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo altro intervento sui capitoli relativi all'istruzione, è altrettanto importante, sebbene con un importo più piccolo. Trecento mila euro sul capitolo 170984: azioni per garantire e migliorare l'attività didattica e formativa e l'ampliamento dell'offerta formativa. La legge di riferimento è sempre la legge regionale n. 28 del 2007.
L'emendamento, a titolo di esempio, cita l'articolo 4, comma 1, lettera G ed H, che è l'articolo che riguarda le tipologie di intervento. Ad esempio alla lettera G del comma 1 troviamo: azioni volte a garantire e migliorare livelli di qualità dell'offerta formativa ed educativa, quali facilitazioni per l'utilizzo ai fini didattici e formativi delle strutture culturali, sportive e scientifiche presenti sul territorio. Realizzazione di progetti di innovazione e sperimentazione in ambito didattico ed educativo, con particolare riferimento alle tecnologie multimediali come strumento di facilitazione dell'apprendimento, assunzione di iniziative volte a promuovere e sostenere la continuità tra i diversi gradi e ordini di scuole, nonché forme di collaborazione tra scuole e famiglie. Tutti aspetti molto importanti.
Riservo una particolare enfasi per quello che riguarda il riferimento alle tecnologie multimediali in quanto sappiamo come, per fortuna - forse anche con un po' di ritardo - le nostre scuole si stiano adeguando a nuove tecnologie, ma con una comprensibile fatica dovuta alle risorse che non sono mai sufficienti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Continuiamo con una serie di emendamenti che incidono sull'attività didattica formativa e l'ampliamento dell'offerta formativa sulla legge n.
28.
Questo perché continua l'ampio discorso sul fatto che sia necessario garantire le risorse per una legge che va a supporto delle categorie più deboli della nostra società. Noi abbiamo fatto tutta una serie di interventi su questo tema e sul tema affine, che è quello delle politiche sociali. Nella situazione economica e sociale attuale, le problematiche economiche, le problematiche del lavoro e dell'inserimento lavorativo vanno a colpire in modo pesante le categorie deboli che sono a rischio di esclusione nelle situazioni normali, in cui le persone medie hanno alcune sicurezze, mentre le fasce a rischio di esclusione hanno sempre problemi.
In questa condizione, quello che noi chiediamo, anche con quest'emendamento, è il supporto a quelle norme regionali vigenti sottolineo vigenti - che sono andate depauperandosi di risorse nel corso degli anni. Di conseguenza, questo è un intervento da 300 mila euro che va ad incidere su tutta una serie di offerte e di formazione anche a supporto del reinserimento lavorativo delle persone carcerate e quindi sostanzialmente, a dare ragione allo spirito non punitivo del nostro regime carcerario, ma di rieducazione e reinserimento.
Ci sembra importante che anche questa voce sia considerata. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento si chiede di incrementare il Capitolo 170984 di 300.000 euro, che non è certo una cifra elevata: parliamo di azioni volte a garantire e migliorare l'attività didattica e formativa e l'ampliamento dell'offerta formativa, ai sensi della legge 28/2007, articoli 16, 18 e 21.
Quest'emendamento è importante, perché la Regione non può assolutamente non stanziare risorse sufficienti a favore di studenti ricoverati per motivi di salute. Queste persone devono essere sostenute e supportate non solo mentre sono ricoverate in ospedale, ma anche in caso di degenza domiciliare.
La Regione deve sostenere gli interventi da parte delle istituzioni scolastiche e anche delle agenzie formative, coordinati e promossi dagli Enti locali, per l'inserimento degli allievi e il sostegno degli stessi nel processo educativo e formativo.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi! Non è possibile continuare a lavorare con questo brusio. Tenete conto che questa sera siamo convocati fino alle ore 24.00.
Prego, collega Batzella.



BATZELLA Stefania

È veramente difficile intervenire con questo brusio continuo: per quanto abbia un tono di voce piuttosto alto, faccio persino fatica a sentirmi, a momenti.
Volevo concludere con le azioni formative per la popolazione carceraria: anche questo è un aspetto molto importante e la Regione deve fare la sua parte nel sostenere anche i corsi di istruzione e formazione che si svolgono nelle case circondariali del territorio piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiaramente quest'emendamento va ad incidere su alcune attività che garantiscono il diritto allo studio in casi particolari. Ricordavano poc'anzi i colleghi che sull'articolo 16 ricadono gli interventi per gli allievi ricoverati: molti studenti piemontesi, purtroppo, devono affrontare dei periodi di ricovero, per le più svariate e più o meno gravi patologie e necessitano di azioni di avvicinamento alla formazione e alla scuola, che sono indispensabili non solo per l'apprendimento, ma anche per rimanere vicini e ancorati al programma scolastico.
Sicuramente questi interventi hanno bisogno di un intervento pubblico di sostegno economico e finanziario. Per questi motivi, è utile, anzi indispensabile, riconoscere quei contributi e quelle somme che abbiamo previsto di inserire a bilancio.
Un'altra questione legata a quest'emendamento sono le azioni formative per la popolazione carceraria: qui si apre un discorso di quella che è l'attività formativa legata anche ad un'attività di "riappropriazione" di una vita.
Parliamo di persone che hanno una pena da scontare, ma è anche un momento per andare oltre e cercare di reinserirsi nel mondo sociale e lavorativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento vuole migliorare e ampliare le risorse a disposizione per la formazione. In particolar modo, vogliamo incrementare di 300.000 euro il Capitolo 170984 (Azioni per garantire e migliorare l'attività didattica e formativa e l'ampliamento dell'offerta formativa).
L'intento è quello di trovare dei finanziamenti per gli studenti ricoverati: è un'opera sicuramente necessaria nel momento in cui uno studente non può frequentare la scuola dov'è iscritto, e quindi non pu partecipare alle lezioni. La giudichiamo un'azione fondamentale.
Ritengo altrettanto importante consentire alla popolazione carceraria gli stessi diritti. Noi sappiamo che la popolazione carceraria italiana ha una percentuale di recidiva che si aggira intorno al 70% (questa è la percentuale delle persone che per un certo periodo della loro vita vengono detenute nelle carceri italiane e tendono ad incorrere nuovamente in reati). Mentre la popolazione carceraria che riesce ad accedere ad un lavoro ha una recidiva che scende sotto il 20%.
Questo dato fa ben comprendere l'importanza di concedere una possibilità - prima l'abbiamo chiamata "ascensore sociale" - o una speranza a queste persone per un lavoro, per la formazione professionale o per un miglioramento del proprio titolo di studio. Noi crediamo che questo sia il modo migliore per evitare recidive e quindi incorrere nuovamente in reati che implicano dei costi sociali importanti per la società.
Infine, vogliamo finanziare progetti di sperimentazione organizzativa didattica ed educativa (articolo 21).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Arrivo per ultimo ad illustrare quest'emendamento che insiste sempre sulla Missione 4, Programma 08 (parliamo sempre di scuola).
Si tratta di incrementare questo Programma di 300.000 euro. Potrebbe sembrare un importo minimale, ma ciascuno dei nostri emendamenti va, in teoria, ad interessare un singolo Capitolo di quelli presentati nell'analisi in Commissione (ovviamente i Capitoli non sono oggetto di emendamento, in quanto noi possiamo emendare solo i Programmi). Dunque abbiamo notato come il capitolo n. 170984 fosse sostanzialmente sottofinanziato rispetto alle esigenze e anche ad uno storico degli anni precedenti.
Anche in questo caso, il capitolo è a zero nel 2017 e nel 2018, quindi deve fare riflettere. Sono una serie di capitoli che finanziano i piani e gli obiettivi della legge n. 28/2007; quindi, sostanzialmente, di nuovo avevamo una legge, a grandi linee, sottofinanziata o, addirittura definanziata in molti dei suoi obbiettivi normativi.
Il capitolo n. 170984 vedeva il finanziamento di un milione e mezzo nel 2015, di un milione e sette nel 2014 e a salire negli anni precedenti, era arrivato addirittura a 12 milioni nel 2010.
Ora, non chiediamo, ovviamente, al Vicepresidente Reschigna di trovare 10 milioni di euro su questo capitolo, perché sarebbe ovviamente eccessivo ma i nostri emendamenti servono a stimolare la Giunta e la maggioranza per comprendere anche quali sono i programmi, gli obiettivi e i progetti che vengono cancellati o definanziati o sottofinanziati - chiudo, Presidente.
Infatti, se in un anno passiamo da un milione e mezzo ad un milione secondo la matematica, il 33% degli interventi che venivano compiuti erano inutili oppure vengono ridotti e cancellati, quindi vorremmo avere anche un'informazione nel merito.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Secondaria di Primo Grado "Parri" di Piossasco


PRESIDENTE

Saluto i ragazzi della I C della Scuola Secondaria di Primo Grado "Parri" di Piossasco, ai quali auguro buona visita a Palazzo Lascaris.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 190, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2016-2018" (seguito)


PRESIDENTE

Abbiamo terminato l'esame dell'emendamento rubricato n. 71.
Torniamo indietro perché questa mattina c'è stata una svista e abbiamo bypassato la missione n. 3.
Prima di procedere con l'illustrazione dell'emendamento rubricato n.
130, presentato dal Consigliere Vignale e altri, comunico all'Aula che alle ore 18.30, suggerirei di sospendere il Consiglio per svolgere la riunione dei Capigruppo in Sala A.
Chiedo altresì all'Aula il consenso per riprendere i lavori non alle ore 20, ma alle ore 20.30, per consentire anche ai Presidenti dei Gruppi di ristorarsi.
Emendamento rubricato n. 130) presentato dai Consiglieri Graglia, Vignale: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 03 PROGRAMMA n. 0302 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 100.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 100.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 130 fa riferimento alla legge regionale n. 23/2007 che riguarda la sicurezza; ci sono stati alcuni finanziamenti della legge stessa che hanno portato, in due momenti differenti, a interventi anche significativi. E' una legge che, purtroppo, da molti anni non viene finanziata relativamente ad un tema che, invece, è all'attenzione della cronaca quotidiana. Noi sappiamo che la Regione non ha competenze in termini di sicurezza rispetto a corpi di pubblica sicurezza regionali, che non esistono. Sappiamo altresì come l'intervenire, per esempio, a sostegno delle amministrazioni comunali, per progetti per cui vi sia un'installazione di videocamere piuttosto che altri strumenti in grado di garantire maggiore sicurezza all'interno dei singoli comuni, sia, in realtà, estremamente utile.
Anche l'indicazione che abbiamo dato da un punto di vista economico è simbolica, però crediamo che questa norma, peraltro votata in modo trasversale dal Consiglio regionale, dovrebbe trovare nuovamente uno stanziamento all'interno del bilancio regionale; i colleghi e la Giunta sanno che l'aspetto della sicurezza - che certamente non è risolvibile soltanto con il finanziamento della legge regionale, ma sarebbe un aiuto importante, in particolare modo alle amministrazioni comunali, rispetto ai casi di furti in appartamento, di reati contro la persona e quant'altro - è uno dei temi maggiormente sentiti dai cittadini.
Oggi non parliamo più, come erroneamente avveniva un tempo, di percezione di insicurezza, oggi parliamo di insicurezza diffusa e, ahimè come ci dicono i dati, per esempio, la provincia di Torino è una delle province più insicure d'Italia. I dati sono quelli de Il Sole 24 Ore, che non fa altro che correlare il numero di reati denunciati per il numero di abitanti, individuando in alcune aree della nostra regione delle vere sacche di insicurezza. Evidentemente, il numero importante di reati sociali, cioè di quei reati che hanno un grande impatto sulla sicurezza delle persone, determinano la necessità di affrontare questo tema con grande urgenza.
Come dicevamo - e concludo - non è l'unico strumento, è certamente uno dei tanti strumenti che vanno utilizzati per rendere la nostra Regione più sicura.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo all'esame della Missione n. 5.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Grimaldi: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018



TITOLO I

PROGRAMMA n. 0502 MISSIONE n. 5 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 3.000.000 2017 COMPETENZA 3.000.000 2018 COMPETENZA 3.000.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: all'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018: MISSIONE n. 1 PROGRAMMA n. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA - 3.000.000 2017 COMPETENZA - 3.000.000 2018 COMPETENZA - 3.000.000 Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intanto accogliamo favorevolmente che parte di quest'emendamento sia stato raccolto dall'emendamento di Giunta.
Il testo nasce da una riflessione avvenuta ovviamente anche in maggioranza, nella quale abbiamo pensato che dei tanti emendamenti sul mondo della cultura dovessimo concentrarci su una di quelle leggi - è vero che la legge n. 58/1978 è la più antica - che è stata modificata maggiormente soprattutto dal punto di vista dei bandi, dell'apertura pluriennale e della sua estensione sia alle piccole che alle grandi istituzioni, poi partecipano dagli enti alle associazioni e alle fondazioni anche partecipate della Regione. Il segnale è trovare il modo per ridurre la distanza tra la retorica perdurante della cultura come chiave strategica della costruzione della società futura e, poi, di fatto, il riallineamento con la doverosa armonizzazione con i conti della nostra Regione, tanto quanto dei grandi enti pubblici.
Ci preoccupa in maggior misura un fatto: noi vorremmo soprattutto sgravare alcuni enti ed istituzioni da alcuni carichi che, secondo noi sono troppo onerosi, lo ribadiamo in quest'emendamento e lo faremo con una mozione di accompagnamento. Crediamo, per esempio, che l'Irap, che solo indirettamente arriva alla Regione Piemonte, almeno per le grandi istituzioni culturali possa essere rimossa e anche quei 3 milioni che chiediamo in questo senso, che verranno in qualche modo ridotti ad uno dall'emendamento della Giunta, potrebbero essere utili per pensare se si può chiedere, sempre di più, a queste istituzioni di pensare alla loro remunerazione e ad aumentare anche il numero di entrate esterne, sia per ticketing che per sponsorizzazioni; però, a fronte di un impegno del genere, non possiamo pensare che loro siano come le altre aziende.
Per questo, insieme a questa discussione che qui poniamo sugli emendamenti, credo sarebbe giusto riconoscere a tutti questi soggetti una pur minima riduzione dell'Irap; tra l'altro - lo dico all'Assessore Reschigna - gran parte di questi soggetti sono quelli che pagano di più la non capacità e impossibilità di indebitamento. Come sapete, molti di essi hanno dei patrimoni in concessione: difficilmente riescono a farsi anticipare dagli istituti bancari le nostre delibere, ancor meno le nostre determine. Lo sgravio dell'IRAP potrebbe aiutarli, dar loro sollievo, come un'anticipazione di quei soldi della 58 che spesso, anche da due o tre anni, non ricevono.
Spero, pertanto, che quest'emendamento venga accolto almeno nel maxi emendamento: sarebbe un piccolo segnale di speranza per il futuro.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 56) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Mighetti, Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE N. 5 PROGRAMMA N. 0502



TITOLO II

apportare la/e seguente/i variazioni: 2016 COMPETENZA/CASSA 3.000.000,00 Euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0110 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA: - 3.000.000,00 Euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è uguale a quello presentato dal collega Grimaldi che abbiamo già discusso in Commissione, insieme a tutti gli emendamenti che sono stati bocciati. Accogliamo, pertanto, con favore che se ne possa parlare in aula, con un avvicinamento in più tra maggioranza e opposizione: questo ci fa ben sperare sull'accoglimento della nostra proposta.
La cifra che noi chiediamo è uguale alla cifra chiesta dal collega Grimaldi: 3 milioni di euro. E' una cifra che avevamo già mente soprattutto dopo esserci confrontati con l'Assessora Parigi in Commissione (non abbiamo altri canali di confronto con gli Assessori), ma soprattutto dopo esserci confrontati con i destinatari di questi finanziamenti, quindi tutti quegli enti che soffrono la mancanza di risorse e il ritardo dei pagamenti, tutti quei soggetti che sono attivi nel mondo culturale piemontese, che svolgono una funzione importantissima, non solo dal punto di vista turistico.
Questo, spesso, è l'aspetto che tendiamo a sopravvalutare, perché è vero che la cultura deve portare turismo e generare economia, ma la cultura deve essere soprattutto diffusione di cultura, quindi promozione della cultura stessa. Molto spesso, tutti questi enti lo fanno basandosi soprattutto sulla passione e sull'impegno delle persone che si mettono a completa disposizione in questa attività, spesso mettendosi in gioco e stanziando anche delle risorse personali, proprio perché riscontrano problemi nell'accedere al credito delle banche, cosa che ricordava anche il collega Grimaldi.
Riteniamo assolutamente indispensabile un investimento nella cultura e la legge 58 è una delle principali leggi che va a finanziare il comparto della cultura.
Speriamo che questi fondi vengano usati in modo equo, per consentire davvero un utilizzo che porti beneficio all'intero sistema culturale e non soltanto a una parte di esso.
Chiediamo, pertanto, un incremento di risorse (3 milioni di euro), ma anche un utilizzo adeguato, andando a sostenere soprattutto quegli enti che in questo momento vivono una grossa difficoltà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è (non so se dire "è" o "era") un emendamento importante.
Abbiamo questa difficoltà: non so se il Vicepresidente Reschigna ci pu aiutare, ritirando l'emendamento n. 40) e restituendo un po' di senso e significato alla discussione in Consiglio, nel merito degli emendamenti.
Vicepresidente Reschigna, noi abbiamo presentato quest'emendamento (la Consigliera Frediani è prima firmataria) dopo aver proposto, studiato valutato e seguito con l'Assessora Parigi l'illustrazione delle tabelle del bilancio, in merito alla cultura. La stessa Assessora ci aveva detto che le carenze, le sofferenze (meglio carenze), erano per circa 3 milioni di euro.
Noi avevamo parlato di cifre un po' più alte, anche facendo i conti con lo slittamento che c'è nel 2016 rispetto al 2015 e quello che c'era - forse non c'è più - nel 2017. O, meglio - mi correggo - nel 2017 c'è solo lo slittamento del 2016 e non ci sono i fondi propri del 2017, quindi stiamo spostando in là i problemi del bilancio regionale.
La cultura è sottofinanziata rispetto a quel limite che insieme a un gruppo nutrito e compatto di Consiglieri, tra cui l'attuale Presidente del Consiglio - Laus - il quale ricorderà bene che partecipava ai tavoli del Comitato emergenza e cultura, quando era all'opposizione.



PRESIDENTE

Quando la cultura non funzionava!



BONO Davide

Infatti! Adesso che ci siete voi, invece, magicamente funziona anche con meno fondi!



PRESIDENTE

Ci sono loro: io sono super partes!



BONO Davide

E' fantastico! E' bellissimo! Bisognerebbe fare uno studio antropologico sociale per capire come sia possibile questa trasformazione! Pertanto, se dicevamo che 45 milioni era la linea al di sotto della quale non si poteva scendere, perché adesso siamo su 36 milioni e diciamo che vanno bene? Ho sommato sul 2016 e l'ho riportato sul 2017.
Noi riteniamo che il milione di euro presentati dall'Assessore Reschigna nel maxi emendamento "ammazza democrazia, ammazza dibattito in Consiglio" - l'emendamento n. 40) - non siano sufficienti. Se, in base ad un calcolo conservativo dell'Assessore, sono tre milioni e noi ne avevamo calcolati almeno 5 o 6, rispetto alla linea dei 45 milioni, mi dite come è possibile, adesso, con un milione di euro far quadrare il bilancio della cultura? O dobbiamo pensare che la cultura non è una priorità della Giunta Chiamparino e di questa maggioranza, nonostante le linee programmatiche presentate? Oppure, ancora (vi do tante possibilità di risposta, così vi facilito il compito), dobbiamo pensare che gli altri due milioni di euro compariranno magicamente durante l'assestamento?



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

E' escluso.



BONO Davide

Ecco, lei lo esclude! Lo dico a microfono: il Vicepresidente Reschigna lo esclude.
Pertanto, chiediamo che si possa fare un dibattuto su questi emendamenti, altrimenti si tratta di un'attività oratoria neanche tanto interessante che fanno i Consiglieri di opposizione, presentando degli emendamenti che vengono già respinti in automatico, che sono stati per una quota parte recuperati dall'Assessore Reschigna. Poi, forse contingenteremo i tempi e finirà tutto a tarallucci e vino! APPIANO Andrea (fuori microfono) Possiamo fare una modifica al Regolamento.



BONO Davide

Potremmo fare le sedute del Consiglio senza Giunta, nel senso che la invitiamo, però può rispondere solo ai quesiti e non intervenire! Potrebbe essere interessante, quando discuteremo le modifiche del Regolamento, nel 2021.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Purtroppo, le considerazioni del collega Bono sono cogenti. Purtroppo nel senso che ogni tanto è anche frustrante fare queste discussioni.
L'emendamento che presentiamo cerca di ridefinire il discorso del bilancio regionale che, a nostro parere, è completamente sbilanciato.
Chiamiamolo "bilancio sbilanciato", perché ha azzerato o ridotto in maniera notevole tutta una serie di voci di spesa. Tali voci di spesa sono derivanti da leggi vigenti, e questo mostra vieppiù la distopia in cui vive il nostro ente.
Sarà un passaggio storico, ci saranno dei motivi per cui questo succede, però il problema è che abbiamo un costrutto normativo che definisce quali sono gli ambiti di cui la Regione si deve occupare e di cui deve garantire il funzionamento, e poi - di fatto - andiamo a renderli inefficaci.
Questo, perché rientra nella logica di una serie di priorità e modalità con cui la disgraziata riforma del Titolo V del 2001 è stata attuata rendendo le Regioni, che avrebbero dovuto avere autonomia contributiva ed economica, dipendenti dai trasferimenti dello Stato per qualsiasi funzione fondamentale.
Questo lo vediamo nei risultati di oggi, chiaramente sottolineati da una pessima gestione delle tre legislature precedenti, quindi nel corso dell'attuazione, da quando la Regione sostanzialmente è un Ente legislativo, che ci fanno notare come abbiamo costruito un castello di norme che non siamo in grado di gestire; e non siamo in grado di alimentare e di garantire quei diritti delle persone che dipendono da questo castello di norme, di cui questo Stato non si occupa se non a livello macroscopico per troncare le risorse.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo proposto quest'emendamento perché risulta evidente, non solo ad una forza di opposizione come la nostra, ma anche - lo abbiamo visto prima - ad una forza di maggioranza, come la cultura nella nostra Regione sia sottofinanziata. Questo è un dato che è difficile confutare n potrebbe essere confutato da chi nella passata legislatura, solo perché era all'opposizione, diceva delle cose (il collega Bono ha giustamente fatto riferimento all'attuale Presidente del Consiglio); ed è un po' strano magari, cambiare registro e affermare delle cose diverse solo perché adesso qualcuno governa; anche la Consigliera Pentenero adesso governa e quindi in qualche modo ha in mano il borsellino dei soldi e dunque cambia idea sul minimo di risorse necessarie a portare avanti un comparto importante come quello della cultura. Si tratta di un cambiamento di atteggiamento che si è visto anche bene.
Ricordo infatti nella passata legislatura tutto il lavoro che era stato fatto non solo dal collega Bono, allora Capogruppo del Movimento 5 Stelle ma anche da altri esponenti che allora erano di opposizione e oggi sono in maggioranza, come ad esempio il Presidente del Consiglio Laus: c'era un atteggiamento molto diverso. Ricordo, per esempio, che lo scorso anno noi volevamo un Consiglio straordinario in sessione aperta sulla questione della cultura e si disse: "Ma no, facciamolo più avanti, non adesso"; e poi non si è più fatto. Questo, quindi, la dice lunga sulla scarsa coerenza e sugli atteggiamenti che cambiano a seconda di come è comodo.
E del resto - come ricordava il collega Bono - neanche il milione proposto nell'"emendamentone" della Giunta risulta sufficiente a coprire il fabbisogno. Quindi noi crediamo veramente, ancor più rinforzati dal medesimo parere di altre forze politiche, che sia necessario intervenire su questo capitolo con 3 milioni di euro.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
In effetti come dar torto a chi mi ha preceduto? Non potrei mai.
Anch'io vorrei calcare un po' la mano su questo tema; prima di tutto per riconoscere il gran lavoro svolto dal collega Bono, che allora era il Capogruppo e ha portato avanti questa dura battaglia da solo. E quindi a lui va tutta la mia stima e quella di tante altre persone, perché da solo ha portato avanti tante battaglie e tanti temi con grande difficoltà adesso siamo arrivati in altri 7 per aiutarlo e quindi per fortuna siamo in otto e speriamo di aumentare sempre di più.
BONO Davide (fuori microfono) C'era anche il collega Leo.



BATZELLA Stefania

E' vero: c'era il Consigliere Leo che, anche lui, ha fatto delle grandi battaglie insieme al Consigliere Bono.
Detto ciò, questo è un emendamento importante a cui la collega tiene particolarmente. Si chiede un incremento di 3 milioni di euro sul capitolo 182898, perché la cultura è sempre sottofinanziata.
Ogni giorno io leggo degli articoli molto carini e delle interviste rilasciate da parte dell'Assessora alla cultura e dallo stesso Chiamparino dove si parla di potenziare e incrementare la cultura. Sinceramente si continuano a leggere degli articoli che non corrispondono alla verità.
Quindi, assumetevi la responsabilità e mantenete le promesse che avete fatto in campagna elettorale quando avete promesso di finanziare e aumentare le risorse nel campo della cultura, non solo per incrementare il patrimonio artistico-culturale della nostra Regione, ma anche nel rispetto di tutti quei lavoratori che operano nel campo della cultura e che tra l'altro sono anche sottopagati.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Su quest'emendamento mi preme evidenziare come il titolo di questa legge, la n. 58 del '78, reciti proprio "promozione della tutela e dello sviluppo dell'attività e dei beni culturali". E su questo vorrei soffermarmi: su tutti i beni culturali del Piemonte e su quanti nella nostra regione corrono il rischio di andare distrutti, perché l'incuria è il male peggiore per questi beni che spesso sono vere e proprie opere d'arte.
Abbiamo centinaia di Comuni e di piccoli borghi, tutti con un piccolo elemento, una piccola chiesa, un piccolo rudere di un castello o di una torre. Abbiamo veramente tanti edifici e tanto patrimonio, per esempio pittorico, che stanno cadendo a terra. Basta fare, per esempio, un giro in Valle Bormida: in ogni paese si ritrovano davvero degli elementi di pregio che, per così dire, ci stanno lasciando. Si tratta di elementi di pregio che potrebbero essere un volano non solo per la cultura ma per l'intero indotto economico, culturale e turistico che ci può girare attorno: tutti elementi che in un altro Stato sarebbero meta di pellegrinaggi e sicuramente oggetto di una valorizzazione e di una cura maggiore, mentre noi - ahimè - li perderemo inevitabilmente e non li lasceremo ai nostri figli.
Bisogna pensare bene a questo, quindi, e a quanti soldi veramente noi neghiamo a queste cose ereditate dal passato che non lasceremo nel futuro.



PRESIDENTE

Grazie. Con quest'intervento abbiamo completato l'illustrazione dell'emendamento n. 56.
Emendamento rubricato n. 136) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Berutti e Ruffino: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 05 PROGRAMMA n. 0502 TITOLO 1 Apportare la seguente variazione 2016 COMPETENZA/CASSA + 2.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 2.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola per l'illustrazione al Consigliere Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Prendo spunto da quest'emendamento per una considerazione in merito alla vituperata legge 58. Quando si fa riferimento alla legge 58, infatti a seconda di chi è l'interlocutore si parla di una legge che non va seguita perché rappresenta un meccanismo troppo burocratico che porta poi ad un sistema eccessivamente consociativo di contributi a pioggia di piccola entità, mentre la Regione Piemonte - giustamente, da Ente sovraordinato a circa 1.200 Comuni e con 4 milioni e mezzo di abitanti - non dovrebbe andare a rincorrere i piccoli rivoli sulle varie realtà, ma dovrebbe dotarsi di una diversa organizzazione.
Normalmente, quando facciamo questo tipo di ragionamento, molti di noi poi hanno difficoltà a individuare la diversa organizzazione e sovente è molto più facile dire: "Allora basta, non interveniamo più su questo sistema e poi vedremo quale potrà essere la diversa organizzazione". In questo caso io lancio davvero un appello, non solo al suo mantenimento ma anche al suo finanziamento. Poi chiaramente, per quanto riguarda l'oculatezza, essendo di opposizione dirò che non c'è stata la più corretta, oculata, efficiente e capace gestione da parte della Giunta regionale, perché altrimenti non sarei di opposizione, e al limite mi sentirò dire dall'altra parte che invece si è fatto il meglio del meglio.
Ma vorrei rimarcare un punto, cioè la valanga di microinterventi forse in alcuni casi se ne poteva fare a meno - che sono stati e sono possibili con la legge 58 sul territorio.
E' vero: si tratta di una grossa responsabilità della Giunta regionale dell'Assessore, della Direzione e dei meccanismi. Però, se non ci fossero ci troveremmo a non avere uno strumento di intervento che è fondamentale per il territorio regionale. Dovrebbe avere un altro sistema (che pu esserci) ribaltato su Comuni o su modelli diversi, ma al momento non l'abbiamo ancora inventato, né a sinistra né a destra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Quando ci sono enti, istituzioni o associazioni culturali promosse dall'Amministrazione regionale, tendenzialmente queste non possono essere identificate in un determinato momento e in un determinato contesto e poi lasciate al loro destino. Per questo chiediamo che venga sostenuta la l.r.
n. 58, alla luce proprio della necessità di portare avanti un certo percorso.
Sappiamo che il sistema culturale è legato a tutta una serie di lavori di interventi e di percorsi portati avanti da questi enti, istituzioni ed associazioni, che comunque vanno avanti con una logica; non sono situazioni che nascono da uno spunto una tantum, ma da tutta una serie di progettualità e di iniziative.
Alla luce di questo, pur comprendendo le difficoltà, partiamo anche dal presupposto che c'è la necessità di non stroncare certe situazioni e certe entità, ma almeno metterci nella condizione di poterle sostenere, se non totalmente anche gradualmente, ma almeno non interrompere dei progetti logici che danno comunque respiro ad un qualcosa che, dal punto di vista turistico e culturale, possono avere un'importanza strategica per la nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento richiediamo che si possa proseguire su esperienze qualificanti che hanno aiutato i territori a crescere, a misurarsi, a confrontarsi, a creare promozione, occupazione e posti di lavoro e hanno permesso anche ad Amministrazioni ed associazioni di imparare a camminare sulle proprie gambe con attività di livello.
Ribadisco quanto ho detto precedentemente. E' molto imbarazzante poter usufruire di investimenti e improvvisamente non poterne più beneficiare perché ci si ritrova nella condizione di dover interrompere dei progetti importanti.
L'appello che lancio all'Amministrazione regionale è quello di calibrare le risorse per dare, anche in questo caso, continuità ai territori minori, perché quelli più disagiati, quelli montani vivono spesso di questi progetti, vivono di risorse legate al turismo.
E' un po' come spegnere un interruttore e questo significa non soltanto perdere progetti e risorse legate alla cultura, ma anche tutto quello che gira intorno alla promozione del territorio. Parlo delle attività, dei negozi di vicinato, di un'economia che oggi è assolutamente importante e che deve essere mantenuta in vita.
Quindi, mi permetto di unire alla l.r. n. 58 anche quella parte importante legata al commercio, al lavoro e all'occupazione, perché la ritengo strettamente correlata. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 136) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Graglia, Berutti e Ruffino: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE N. 05 PROGRAMMA N. 0502 TITOLO 2 apportare la seguente variazione: 2016 COMPETENZA/CASSA + 2.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE N. 01 PROGRAMMA N. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA -2.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola al Consigliere Graglia.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Ci ricolleghiamo all'emendamento precedente, in cui la richiesta era di un'aggiunta di 2 milioni di euro. Anche su quest'emendamento chiediamo ulteriori 2 milioni di euro, anche se, in realtà, mi sembra che non ci sia copertura economica per i contributi ai Comuni ed Enti locali per il restauro e la manutenzione straordinaria degli immobili di interesse storico e architettonico.
Come diceva qualche collega, in Piemonte, e anche in provincia di Cuneo, abbiamo un patrimonio immobiliare di interesse storico e architettonico molto importante che ha bisogno di risorse per restauri e ristrutturazioni. In tal senso, ci sono pervenute diverse richieste a cui abbiamo deciso di dare voce.
Il Piemonte è sicuramente una Regione in cui la cultura e il turismo hanno un peso importante, quindi crediamo che debbano assolutamente protetti.
Capisco anche in un bilancio così difficoltoso debbano essere fatte delle scelte politiche, ma le scelte vanno fatte con un certo raziocinio e con un certo buon senso. Come diceva prima il mio Capogruppo Pichetto essendo anch'io in minoranza, posso dire che noi sicuramente avremmo fatto meglio.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie.
Sicuramente il mio intervento è collegato a quello precedente e riguarda le risorse per cercare di arrivare ad un censimento e ad un'anagrafe per conoscere il nostro patrimonio, l'entità, la provenienza e forse anche per ricordarci la nostra storia.
Abbiamo spesso classi che vengono in visita in questo Consiglio e parliamo di questo immobile, di questa struttura che è ben manutenuta.
Questo purtroppo non succede per buona parte del Piemonte, che ha un patrimonio importante e spesso di proprietà di privati che hanno difficoltà ad immaginare delle ristrutturazioni.
La nostra richiesta va proprio nella direzione di valorizzare un patrimonio che può essere sostenuto, conosciuto dagli Enti locali e da questi, mediante un circolo virtuoso, sensibilizzato rispetto ai privati che ne sono proprietari; differente sarebbe se la proprietà non provenisse dal pubblico.
Il rovescio della medaglia è l'abbandono. Credo che questo sia un aspetto che non ci possiamo assolutamente permettere, perché abbiamo bisogno di poterci presentare sempre al meglio.
Io, purtroppo, ho il vizio di pensare che i territori minori, quelli che non hanno aziende ed industrie, devono vivere sul turismo e sulla cultura. Questo è nel loro DNA e se vogliamo sostenere quelle comunità dobbiamo riuscire a sostenere progetti che ritengo assolutamente vitali.
Quando per le nostre finalità percorriamo le strade del Piemonte proviamo a vedere qualche scorcio e ad immaginarlo ristrutturato e quale appetibilità turistica può avere, oltre al fatto di gratificare il cittadino piemontese che vede tutelato il patrimonio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie Presidente, già la collega ha toccato un tema. Noi dobbiamo partire dal principio che il patrimonio culturale regionale e nazionale deve essere una delle industrie prevalenti a livello nazionale.
Naturalmente in tutte le difficoltà che stiamo attraversando, sia come Paese sia come Regione, una scelta strategica deve essere ponderata, ma poi deve essere realizzata, perché non possiamo più prescindere da quello che fortunatamente, questo Paese ha.
Alla luce di questo, la nostra richiesta potrebbe anche avere un valore quasi simbolico, perché sappiamo benissimo cosa può valere, in termini di restauro, una serie di interventi sul nostro patrimonio. D'altro canto, è una scelta, è una strada.
Questa è una scelta politica molto importante, per cui l'esortazione è che si possa iniziare a dare un segnale tangibile su quello che oggi, a mio avviso, è una delle ultime poche opportunità che abbiamo a livello nazionale e a livello regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
I due emendamenti presentati hanno una valenza differente: quello precedente, interviene sulla spesa corrente, quello attuale sulla spesa in conto capitale.
Si tratta di un emendamento estremamente importante per due motivi.
Primo. Come abbiamo ricordato in molte altre situazioni, tutto ciò che riguarda risorse investite e stanziate sul conto capitale, e quindi in investimenti, generano, inevitabilmente, una ricaduta che ha un carattere lavorativo, che non è solo sul mondo della cultura, ma spesso sul mondo delle opere, cioè di quelle attività che nascono dal mantenimento del nostro patrimonio artistico.
Il secondo è dato proprio da questo fatto: molto spesso noi ricordiamo i tesori della nostra Regione, i Sacri Monti piuttosto che altri aspetti contenuti in piccole amministrazioni o da Enti, ma se non prevediamo uno stanziamento minimo - e questo non è adeguato - per consentire che le opere di pregio artistico, ma anche quelle sui manufatti, possono garantire una manutenzione ordinaria e straordinaria, è evidente che questo patrimonio che è quello che ci fa anche avere un ritorno in termini di flussi turistici e di consapevolezza del mantenimento di quella che è una cultura centenaria all'interno della nostra Regione, vada dispersa.
Credo che questi interventi, che spesso hanno una ricaduta su piccole attività, da un punto di vista delle ristrutturazioni e delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, in realtà siano fondamentali per il mantenimento del nostro patrimonio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Gancia e Benvenuto: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 05 PROGRAMMA n. 0502 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 1.000.000,00 2018 COMPETENZA 1.000.000,00 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 (Gestione economica, finanziaria, programmazione provveditorato) TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 1.000.000,00 2017 COMPETENZA - 1.000.000,00 2018 COMPETENZA - 1.000.000,00 Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Gancia e Benvenuto: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 05 PROGRAMMA n. 0502 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 50.000,00 2017 COMPETENZA 50.000,00 2018 COMPETENZA 50.000,00 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 (Gestione economica, finanziaria, programmazione provveditorato) TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 50.000,00 2017 COMPETENZA - 50.000,00 2018 COMPETENZA - 50.000,00 Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Noi chiediamo di finanziare, con un milione di euro da destinare alla tutela e valorizzazione del patrimonio linguistico piemontese, la legge regionale 11 del 2009.
La nostra Regione ha, di fatto, una lingua dotata di una sua koiné e di una sua tradizione letteraria, che deve essere riconosciuta e soprattutto diffusa, affinché anche i più giovani apprendono la ricchezza di un patrimonio linguistico che rischia di andare perso.
Non dobbiamo mai dimenticare che la lingua piemontese è molto più parlata di quanto si creda, non solo in Piemonte, ma altrove nel Mondo, da più di due milioni e mezzo di persone.
Riteniamo che la Regione debba fare la sua parte, intervenendo attivamente.
Crediamo sia la base culturale per un progetto importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Benvenuto; ne ha facoltà.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Ribadisco quanto detto dalla Consigliera Gancia.
Per quanto ci riguarda, la legge 11 del 2009 deve essere rifinanziata con un milione di euro, per i motivi già esposti. Non si può non valorizzare una parte del nostro patrimonio linguistico.
Colgo anche l'occasione per dire che si potrebbe anche revisionarla perché, per quanto ci riguarda, non è completa e non tocca tutti i temi anche nella parte giovanile per gli studenti.
Illustro anche l'emendamento 10).
Riguarda 50 mila euro da destinare al "Feudo dei Nove Merli" un'associazione di nove Comuni, che hanno firmato un protocollo d'intesa per promuovere le eccellenze turistiche, architettoniche, enogastronomiche e artigianali dei loro territori.
Per quanto ci riguarda, questo potrebbe essere un validissimo strumento, proprio perché nelle realtà locali parlare di cultura e di tradizioni locali è sicuramente un valore aggiunto per tutta la nostra Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Benvenuto.
Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Ravetti, Grimaldi: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 05 "Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali" PROGRAMMA n. 0502 "Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale" TITOLO 1 "Spese correnti" apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 700.000 euro 2017 COMPETENZA + 700.000 euro 2018 COMPETENZA 0 euro e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 "Servizi istituzionali, generali e di gestione" PROGRAMMA n. 0103 "Gestione economica, finanziaria, programmazione provveditorato" TITOLO 1 "Spese correnti" 2016 COMPETENZA/CASSA - 700.000 euro 2017 COMPETENZA - 700.000 euro 2018 COMPETENZA 0 euro Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato gli interventi dei colleghi del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia circa gli emendamenti relativi alla legge 58 del 1978.
Al di là di alcuni rilievi polemici, più che comprensibili se presentati da loro, noi riconosciamo la validità della legge e l'opportunità di emendare il testo, da parte nostra, con una variazione di 700 mila euro per l'anno 2016 e di 700 mila per l'anno 2017.
Ovviamente il sistema culturale piemontese avrebbe bisogno di ancora più importanti ed ingenti risorse, però questo a noi pare un segno di attenzione concreta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

L'emendamento è sostanzialmente lo stesso presentato in precedenza quindi, rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 72) presentato dai Consiglieri Valetti, Frediani Bertola, Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Mighetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 05 PROGRAMMA n. 0502 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 500.000,00 euro 2017 COMPETENZA ____________ 2018 COMPETENZA ____________ e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 500.000,00 euro 2017 COMPETENZA _____________ 2018 COMPETENZA _____________ Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
È un emendamento legato alla valorizzazione del sistema degli ecomusei.
Ricordiamo che gli ecomusei hanno un ruolo di tutela di patrimonio ecologico e di incentivazione al turismo, di alcune delle aree più caratteristiche e più importanti del Piemonte. Alcuni non hanno bisogno di presentazione, come le Rocche del Roero, ma ce ne sono altre che si avvalgono ancora di finanziamenti pubblici per progetti di potenziamento delle attività, per diventare più competitività ed attirare un indotto sufficiente a garantirgli il sostentamento.
Non si tratta di fondi a pioggia, ma di contributi svolti a sviluppare attività che a volte sono sostitutive di attività produttive che non ci sono più, in territori molto marginali e con problemi di spopolamento.
Pensiamo alle vecchie miniere della Val Germanasca e di Prali, dove ormai lavora un numero ridottissimo di persone, tra l'altro per una multinazionale non italiana. L'indotto, che una volta occupava quasi tutta la popolazione valleggiana, si è assottigliato, e la popolazione locale ha avuto anche la beffa di non godere neanche più dei vantaggi dell'attività estrattiva.
Tutto ciò che resta di quest'attività storica, quindi, sono i musei che ogni anno portano migliaia di visitatori; ma c'è ancora bisogno di iniziative più sincrone con il sistema del trasporto pubblico e con una rete che valorizzi gli aspetti culturali delle valli, cui ormai non rimane che l'attività legata al turismo sostenibile, specialmente mostrando la sua storia come un patrimonio culturale, permettendo in questo modo alle popolazioni locali di continuare questa storia e continuare questo lavoro (come si diceva prima, relativamente agli emendamenti che proponiamo), per la tutela delle zone marginali, per le vallate alpine specialmente.
Chiediamo, quindi, di rinnovare i contributi che erano stanziati, di 500 mila euro per tutti gli ecomusei del Piemonte. Di nuovo si dirà che adesso siamo in previsionale, cosa che abbiamo già sentito su altri temi ma chiediamo che almeno sia impostato un dialogo su questo aspetto, in modo che in assestamento ci siano risorse che non passino da 500 a zero, da un anno all'altro, perché sarebbe uno sbalzo veramente notevole.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Gli ecomusei hanno svolto e svolgono tuttora una funzione importantissima nella nostra Regione. Ricordiamo tra l'altro che la Regione Piemonte è stata la prima Regione in Italia a dotarsi di leggi per l'istituzione e il riconoscimento degli ecomusei, riconoscendo l'importantissimo ruolo svolto da questi musei che testimoniano una vita passata, quindi un modo di vivere che ormai non c'è più ma che è comunque importante far conoscere.
I principali fruitori sono gli studenti, le scuole e quindi è importantissimo mantenere vive queste testimonianze che tra l'altro sono disseminate sul nostro territorio, quindi interessano soprattutto delle aree che vengono definite marginali, ma che sono state per lungo tempo animate da lavori che ormai sono scomparsi.
Nelle finalità della legge 31 del 1995 si legge che "La Regione promuove l'istituzione di ecomusei sul proprio territorio allo scopo di ricostruire, testimoniare e valorizzare la memoria storica, la vita, la culturale materiale, le relazioni fra ambiente naturale e ambiente antropizzato, le tradizioni, le attività e il modo in cui l'insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l'evoluzione del paesaggio".
Qui c'è il senso del nostro emendamento che chiede uno stanziamento tutto sommato contenuto, ma che serve sicuramente a dare un sostegno a questa importantissima rete che riguarda tutto il territorio piemontese e che contribuisce a diffondere la nostra memoria storica e a mantenerla viva.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento si vogliono riallocare delle risorse sull'ennesimo capitolo di spesa relativo ad una norma vigente che era stato sostanzialmente depauperato.
Quest'emendamento riguarda la rete degli ecomusei, per la quale si sono fatti grandi sforzi in passato per costituirla, prendendo anche posizione di capofila in Italia per questo tipo di istituzione.
Di fatto in una Regione come la nostra (ricordo il mio precedente intervento relativo alle aree montane, collinari e marginali, alla grande ricchezza di tradizioni e di modalità produttive legate alle tradizioni stesse), necessita di preservare queste tradizioni in un mondo che va sempre di più verso produzioni globalizzate, standardizzate di grande estensione e di validità internazionale.
Ricordo che legato al discorso sugli ecomusei non c'è soltanto la conservazione delle tradizioni e della loro storia, ma anche il fatto che ad essi sono spesso legate iniziative che hanno permesso il recupero di capacità produttive ed economiche, che erano in stato di degrado e di abbandono e che oggi sono in grado di sostenersi da soli.
Faccio sempre l'esempio del mio territorio e dell'agnello sambucano che a metà degli anni Ottanta era in via di estinzione, e che oggi invece rappresenta una ricchezza e un valore per la Valle Stura in particolare, ma anche per le valli adiacenti, in quanto è diventata una produzione tipica importante e ricercata e quindi in grado di fornire valore aggiunto a chi ha creduto in questa cosa. Questo ha prodotto un ecomuseo, ha prodotto una conservazione della storia della tradizione di questa realtà che riguardava l'intera area che andava dal Piemonte Sud Occidentale fino quasi alla Spagna e non solo questo, ma è legato ad una componente economica importante per il territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola al Consigliere Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Come già detto in Commissione - mi ricordo quando abbiamo discusso in Commissione quest'emendamento - per noi questo è un emendamento importante perché chiediamo dei contributi per lo sviluppo e la valorizzazione del sistema degli ecomusei, tra l'altro, molto sotto valutato.
Nonostante la Regione Piemonte sia stata la prima Regione in Italia a istituire una legge per tutelare e riconoscere l'importanza degli ecomusei è la stessa Regione Piemonte a non finanziare e a non mettere a disposizione grandi risorse in questo capitolo. Chiediamo un incremento di 500 mila euro, una cifra non elevata, ma anche se minima può contribuire a valorizzare gli ecomusei.
Gli scopi degli ecomusei sono legati alla valorizzazione dei punti di forza del territorio che sono composti da tutti noi. A differenza di un museo, che è chiuso entro quattro mura, gli ecomusei sono a disposizione di tutta la popolazione, rappresentano una grande attività anche culturale e storica legata al territorio, alle origini del proprio territorio, gli usi e i costumi del territorio e anche l'incremento delle attività agricole e artigianali.
Ricordo che in Commissione avevo citato tutte le attività agricole e artigianali che purtroppo sono andate via via scemando, però è anche vero che negli ultimi tempi le attività agricole sono nuovamente in incremento dal momento che ci sono dei giovani che stanno investendo in queste attività.
Per noi quest'emendamento è importante e speriamo che venga approvato anzi, sappiamo che non verrà approvato, perché i nostri emendamenti saranno tutti bocciati, ma speriamo che venga recepito e che ci sia un impegno futuro. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Batzella.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo intervento chiede l'incremento di 500 mila euro sul capitolo dedicato ai contributi per l'attività di sviluppo e valorizzazione del sistema degli ecomusei.
Gli ecomusei sono legati alla valorizzazione dei punti di forza del territorio, la protezione di ambienti naturali, al recupero di attività lavorative del passato, all'incremento di attività economiche agricole ed artigianali, allo sviluppo di attività didattiche legate al territorio.
Questo spiega bene l''importanza della rete degli ecomusei. Una doppia valenza. Da una parte, la conservazione e la protezione degli ambienti naturali, dall'altra, il turismo, la promozione del turismo, di un turismo che è anche un turismo sostenibile.
Poiché la nostra Regione ha una rete di ecomusei molto interessante e molto importante (me ne vengono in mente alcuni, ad esempio quello dei Certosini della Valle Pesio che a me, personalmente, piace molto); è importante poter destinare delle risorse al fine di poterne sostenere le attività.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come dicevano i Consiglieri, è un emendamento come tanti altri importante, non richiede una cifra notevole, ma un impegno sicuramente da parte dell'Assessore che ha le deleghe al bilancio e della Giunta in generale, che ha le competenze della missione 5, riguardante gli ecomusei.
Gli ecomusei sono stati sostenuti tutti gli anni con una cifra minima di 500 mila euro, l'anno scorso 704 mila euro, quest'anno la cifra è pari a zero. Anche il 2017 e il 2018 sono a zero. Ci chiediamo come poter continuare a mantenere le eccellenze nel nostro territorio, in aree spesso anche marginali come dicevano i Consiglieri, legate alla protezione di ambienti naturali, che non siano solo le aree protette, recupero di attività lavorative del passato o, comunque, attività anche museali e didattiche - quindi non solo museale nel senso deteriore del termine, ma anche propositiva - e incremento di attività economiche, magari produttive di tipo microartigianale e, comunque, di nicchia, quindi in genere legate ad una valorizzazione del territorio marginale nella nostra regione che come dice il termine "Piemonte", ha quasi la metà del territorio montano e comunque, con aree marginali.
Riteniamo che sia importante finanziarie questo capitolo con almeno la cifra standard di 500 mila euro. Riteniamo che con questa cifra si possa non dico valorizzare gli ecomusei presenti, ma almeno far conoscere quelli esistenti e mantenere l'esistente, altrimenti si tende a perdere una specificità che, come ha detto il Consigliere Campo, ce ne sono in diversi territori e coinvolgono diverse attività produttive.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento vogliamo dare contributi, attività di sviluppo e valorizzazione del sistema degli ecomusei. Una rete di ecomusei che caratterizza la nostra regione che recupera le nostre tradizioni economiche, agricole ed artigianali, che ci danno uno spaccato delle nostre radici culturali, una rete importante che a nostro parere andrebbe anche monitorata e valorizzata maggiormente. Sicuramente ci sono anche realtà come il Museo cosiddetto delle Botti di Oleggio e della prima cantina sociale piemontese che, in realtà, versa, dopo il suo restauro, in condizioni abbastanza fatiscenti dalle ultime relazioni che sono state fatte.
Aumentare le risorse in questo settore potrebbe permettere anche un monitoraggio di quelle realtà che, purtroppo, versano in condizioni non ottimali e andare ad un recupero e ad una maggiore fruizione creando una rete effettivamente fruibile a tutti e valorizzabile.
Un po' come la legge del 14 marzo 1995, n. 31, istituzione di ecomusei del Piemonte, che prevede la valorizzazione, la predisposizione di percorsi nel paesaggio e nell'ambiente, quindi migliorare la possibilità di offrire percorsi turistici sostenibili anche da persone che provengono fuori regione, cui potrebbe fare piacere vedere ricostruite le nostre tradizioni culturali ed economiche che ci hanno portato fino ad oggi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire sulla questione degli ecomusei per evidenziare una questione. Gli ecomusei sono un elemento importante in molte parti della nostra regione, specie in aree marginali, specie per evidenziare delle parti del nostro territorio che, all'interno del paesaggio e all'interno di particolari zone, portano testimonianze delle attività del passato e soprattutto, di attività antropiche del passato.
Quello che secondo me non funziona in quello che è stato fatto a livello di bilancio, in quello che è stato fatto negli anni passati è la cesura totale dei finanziamenti allorquando in passato forse si è speso in maniera un po' indiscriminata. Da una parte troviamo degli ecomusei che effettivamente, sono volano anche di un'economia, volano di una promozione territoriale e di un continuum culturale, mentre dall'altra sono stati presentati dei progetti, portati avanti con un vero e proprio lassismo e con poche idee di quello che si andava a creare, come per esempio ricordava poc'anzi il Consigliere Andrissi.
In altri casi di cui sono a conoscenza, vi sono ecomusei che veramente non sono in grado di funzionare con le proprie gambe, non sono neanche quello che possiamo dire un'emergenza paesaggistica. In altri casi possiamo dire che ecomusei si, ma bellezze paesaggistiche molto poco. In alcuni casi non sono giustificati gli interventi del passato e alle volte questi contributi che venivano elargiti dalla Regione, venivano spesi, in un certo senso, con un po' di renitenza da parte dei Comuni che avrebbero preferito spendere i fondi regionali per cose più utili al territorio.
Da una parte bisogna continuare a spendere per gli Ecomusei per dare sviluppo al territorio, ma dall'altra bisogna spendere con più oculatezza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 21) presentato dai Consiglieri Ravetti, Grimaldi.
"All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2016-2018 MISSIONE: n. 05 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali PROGRAMMA: n. 0502 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale TITOLO: 1 spese correnti Apportare la seguente variazione: 2016 COMPETENZA/CASSA +250.000 euro 2017 COMPETENZA 0 euro 2018 COMPETENZA 0 euro e, in conseguenza, apportare la seguente variazione: MISSIONE: n. 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione PROGRAMMA: n. 03 Gestione economica finanziaria, programmazione provveditorato TITOLO 1 spese correnti 2016 COMPETENZA/CASSA - 250.000 euro 2017 COMPETENZA 0 euro 2018 COMPETENZA 0 euro Emendamento rubricato n. 23) presentato dal Consigliere Ravetti: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2016-2018 MISSIONE: n. 05 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali PROGRAMMA: n. 0502 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale TITOLO: 2 spese correnti Apportare la seguente variazione: 2016 COMPETENZA/CASSA +100.000 euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare la seguente variazione: MISSIONE: n. 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione PROGRAMMA: n. 03 Gestione economica finanziaria, programmazione provveditorato TITOLO 2 spese correnti 2016 COMPETENZA/CASSA - 100.000 euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Emendamento rubricato n. 22) presentato dal Consigliere Ravetti: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2016-2018 MISSIONE: n. 05 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali PROGRAMMA: n. 0502 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale TITOLO: 1 spese correnti Apportare la seguente variazione: 2016 COMPETENZA/CASSA +50.000 euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare la seguente variazione: MISSIONE: n. 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione PROGRAMMA: n. 03 Gestione economica finanziaria, programmazione provveditorato TITOLO 1 spese correnti 2016 COMPETENZA/CASSA - 50.000 euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Emendamento rubricato n. 24) presentato dal Consigliere Ravetti: MISSIONE: n. 05 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali PROGRAMMA: n. 0502 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale TITOLO: 1 spese correnti Apportare la seguente variazione: 2016 COMPETENZA/CASSA +50.000 euro 2017 COMPETENZA 0 euro 2018 COMPETENZA 0 euro e, in conseguenza, apportare la seguente variazione: MISSIONE: n. 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione PROGRAMMA: n. 03 Gestione economica finanziaria, programmazione provveditorato TITOLO 1 spese correnti 2016 COMPETENZA/CASSA -50.000 euro 2017 COMPETENZA 0 euro 2018 COMPETENZA 0 euro La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 21), 23), 22), 24).



RAVETTI Domenico

Illustro velocemente tutti e quattro gli emendamenti.
L'emendamento n. 21 ha come riferimento gli istituti storici della Resistenza in Piemonte e la necessità di utilizzare fondi necessari per il funzionamento. Il mese di aprile, un mese importante per la Democrazia di questo Paese non soltanto per la conservazione della memoria, ma anche per la promozione e i valori della Resistenza, per il presente e il futuro, 250 mila euro a favore del capitolo 188182 sono utili al funzionamento.
L'emendamento n. 22 riguarda le UNI3. 50 mila euro a favore del capitolo 187301 per allineare il finanziamento, l'assestato 2015, soggetti di assoluta importanza, soprattutto da un punto di vista aggregativo, oltre che culturale e sociale, in particolare per gli anziani.
L'emendamento n. 23 ha come riferimento le 400 società di mutuo soccorso del Piemonte. Abbiamo presentato un emendamento per 100 mila euro a favore del capitolo 291481 ed è rivolto, in particolare, alla ristrutturazione e alla manutenzione straordinaria degli immobili, oltre che per la conservazione e il restauro di proprietà e materiale storico, e per gli arredi di proprietà delle società operaie di mutuo soccorso.
Infine, l'emendamento n. 24) ha come riferimento la Fondazione per il centro studio e la documentazione delle società operaie di mutuo soccorso.
È un emendamento che ha come obiettivo il riallineamento del finanziamento dell'assestato del 2015 per 50.000 euro. A noi sembra necessario ed utile per il funzionamento del centro studio e la documentazione delle società di mutuo soccorso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Abbiamo illustrato gli emendamenti n. 21), 23), 22) e 24).
Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Mighetti e Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 05 PROGRAMMA n. 0502 TITOLO 1 apportare le seguenti variazioni: 2016 COMPETENZA/CASSA 50.000 2017 COMPETENZA ______ 2018 COMPETENZA ______ e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA -50.000 2017 COMPETENZA ______ 2018 COMPETENZA ______ Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Non c'era prima l'emendamento rubricato n. 10)?



PRESIDENTE

No, è stato illustrato prima dal Consigliere Benvenuto, insieme all'emendamento n. 9).
Rimangono da illustrare gli emendamenti n. 66) e 68).



FREDIANI Francesca

Procediamo, allora, ad illustrare l'emendamento n. 66).
È un emendamento che abbiamo già presentato in Commissione e che chiede, per l'appunto, di stanziare la cifra esigua di 50.000 euro per sostenere le attività dalle Università popolari e della terza età.
Come dicevo, è un emendamento che era già stato presentato in Commissione, già illustrato e già bocciato. Ci fa molto piacere, quindi vedere che le nostre suggestioni sono state recepite dalla maggioranza che ha avuto modo di interiorizzare tutto quello che abbiamo detto in fase di illustrazione circa l'importanza che le Università della terza età (o delle tre età, come mi aveva corretto il collega Appiano durante l'illustrazione) rivestono non soltanto dal punto di vista culturale, per la notevole attività culturale che portano avanti con iniziative spesso di altissimo livello, ma anche dal punto di vista della coesione sociale dell'integrazione, della lotta alla solitudine, soprattutto nei piccoli centri (ma non solo, perché anche l'Università della terza età di Torino svolge sicuramente un ruolo assolutamente importante da questo punto di vista).
A nostro avviso, è assolutamente necessario sostenere questo tipo di istituzione e riteniamo che la Regione debba dare anche un segnale a tutte le persone (che sono per lo più volontari, soprattutto nei piccoli centri) che si adoperano per rendere vive queste istituzioni, per animarle, per organizzare e pianificare le attività, creando un calendario fittissimo molto spesso, con tantissimi iniziative, corsi, seminari, per dar vita ad un punto di aggregazione sociale.
Vediamo con favore che quest'emendamento, che non aveva trovato accoglimento in Commissione, perché forse non era stato correttamente interpretato (o forse aveva solo bisogno di sedimentare un po', di rivelarsi in tutta la sua importanza anche alla maggioranza) è stato fatto proprio dalla maggioranza e oggi viene addirittura sostenuto in Aula.
Speriamo, dunque, che trovi accoglimento alla prova del voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
È un intervento di piccolo importo - ma non meno importante per questo motivo - a sostegno delle attività svolte dalle Università popolari e dalle cosiddette Università delle tre età.
È stato richiamato dalla collega come quest'emendamento sia stato già presentato in Commissione durante l'esame del bilancio di previsione e che sia stato bocciato. Questo significa che la maggioranza aveva votato contro. La stessa maggioranza che ora, invece, pur avendo votato contro in Commissione, intende presentarlo in Aula: si vede che, nel frattempo, in qualche modo, si è fatta strada anche nella loro mente l'importanza di un intervento, sebbene di piccola entità, su questo Capitolo. O, forse rispetto all'attività della Commissione che, come sappiamo bene e come è stato più volte lamentato, è chiusa e segreta, magari in Aula hanno bisogno di rappresentare, per così dire, delle sensibilità che invece non hanno il coraggio o la voglia di riconoscere e votare in Commissione al momento giusto.
La cosa certa, che possiamo tranquillamente considerare come elemento fattuale, è che l'importanza delle Università popolari e delle Università delle tre età, sia riconosciuta da tutti come strumento di educazione e di formazione, ma anche di integrazione e di coesione sociale. È importante che ci sia la possibilità, per chi ha terminato il proprio corso di studi o fa altro nella vita, di ampliare la propria formazione e le proprie conoscenze.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento andiamo ad intervenire su un altro dei Capitoli di spesa che erano sostanzialmente a zero, chiedendo di introdurre un piccolo contributo a sostegno delle attività svolte dalle Università popolari e della terza età, o comunque quelle definite dalla legge regionale n. 47/1997. Perché anche queste attività di formazione hanno un'importante funzione di supporto sociale per le fasce di popolazione che sono, tendenzialmente, più deboli. Qui stiamo parlando, in particolare (ma non solo), della terza età e quindi anche della necessità di fornire soluzioni di aggregazione che offrano anche spunti di stimolo per l'intelletto, per lo studio e l'impegno, che sono aspetti importanti per garantire capacità sociale, capacità di interazione e di partecipazione alla vita sociale e collettiva da parte delle persone più anziane.
Sotto questo profilo, tali realtà hanno contribuito, in maniera significativa, a mantenere il contatto tra il mondo degli anziani e l'evoluzione culturale e sociale, anche in connessione all'evoluzione tecnologica. Per cui lo riteniamo importante nella condizione attuale, in un mondo che, sempre di più, dipende dalla tecnologia anche per i servizi essenziali (mi vengono in mente tutte le interazioni che si vogliono fare anche con la Pubblica Amministrazione attraverso le nuove tecnologie) e che proprio le fasce di persone più anziane forse hanno maggior bisogno di supporto per approcciarsi ad esse in modo corretto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliere Batzella; ne ha facoltà. Chiederei solo un po' di silenzio in Aula, perché si fa difficoltà ad ascoltare gli interventi. Grazie.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
E grazie anche per aver chiesto un po' di silenzio in Aula, perché in effetti c'é un po' di brusio.
Abbiamo recepito che la maggioranza ha fatto proprio quest'emendamento chiedendo, tra l'altro, lo stesso importo di risorse (mi era sfuggito, ma mi è stato ricordato che l'importo di 50.000 euro era esattamente lo stesso che aveva chiesto la prima firmataria).
Ci fa piacere che, nonostante tutto, si prendano in considerazione le nostre idee, le nostre proposte e il nostro lavoro, che anche senza grande fatica venga recepito, tanto poi il lavoro lo fanno gli altri, lo fanno le forze di opposizione e - poveri noi - non possiamo fare altro che formulare delle proposte, lavorare e impegnarci. Poi, i frutti che raccogliamo sono pochi perché siamo una forza di opposizione, pertanto - purtroppo - non abbiamo la maggioranza, non abbiamo i numeri e il potere decisionale per poter accogliere i nostri emendamenti.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Se volete confluire ...



BATZELLA Stefania

Guardi, Presidente Chiamparino, lei adesso è seduto lì, ma non so se sarà per sempre seduto su quella poltrona, tenga presente questo.
E' troppo comodo stare da quella parte, avere il coltello dalla parte del manico quando i poveretti - cioè noi - lavorano, si impegnano e ce la mettono tutta! E' troppo comodo sorridere e fare un po' di spirito ed ironia! Detto questo, l'intento da parte nostra e della collega prima firmataria è di sostenere le Università delle Tre Età e tutte queste attività, per poter favorire l'integrazione sociale e la lotta alla solitudine, pertanto speriamo che perlomeno venga accolto, visto che l'avete presentato anche voi con la stessa cifra, almeno viene accolto e le Università delle Tre Età saranno felici che almeno 50 mila euro andranno a loro favore.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Come hanno ampiamente descritto i colleghi, il ruolo dell'Università Popolare e della Terza Età è didattico, in quanto permette anche a chi non ha molta disponibilità economica di avvicinarsi a materie complesse, quindi contribuisce ad una cultura piuttosto diffusa, anche se non specialistica che tocca tutte le età, dai giovani universitari, che vogliono approfondire altre materie, alle persone che lavorano e non hanno la possibilità di frequentare l'università, agli anziani che, giustamente, hanno ancora interessi molto vivi e vogliono accrescere la propria cultura; non di meno è un luogo di incontro tra diverse generazioni. L'ho sperimentato anch'io all'epoca degli studi perché mi piaceva approfondire in modo un pochino più semplice e veloce alcune materie, e decidere in seguito se eventualmente approfondirle, a costi assolutamente ragionevoli. Teniamo presente che molti insegnanti di ruolo fanno questa attività quasi come volontariato quindi svolgono veramente un grande ruolo sociale, di integrazione, di dialogo tra generazioni e di diffusione della cultura anche a chi non ha disponibilità, anche nei confronti di lavoratori e studenti stranieri o persone che trovano così un modo per integrarsi nella società italiana con la scusa di imparare qualcosa.
Crediamo che un contributo di 50 mila euro sia veramente ridicolo anche perché ci sono altrettante piccole richieste della maggioranza che spesso ricalcano le nostre, pertanto abbiamo motivo di pensare che le questioni per cui vengono respinte siano meramente politiche, per sminuire tutto il lavoro delle posizioni e non per reale convinzione.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo nuovamente all'Aula un po' di silenzio. Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Questo è un altro di quegli emendamenti talmente di merito e talmente sensato che è stato copiato dal Gruppo consiliare del Partito Democratico non per dire che è talmente sensato che ci è arrivato pure il Partito Democratico, altrimenti sembrerebbe offensivo; tendo a dire che pure la maggioranza, che, ovviamente, volente o nolente, obtorto collo, sposa la linea - non dico di austerity, ma un minimo di rigore, che noi condividiamo sui conti della Giunta regionale, in questo caso ha presentato un emendamento che va nella stessa direzione, cioè ampliare un minimo il capitolo n. 187301, che, al momento, più che ampliarlo significa finanziarlo, in quanto presenta un laconico "zero" nel 2016, uno "zero" nel 2017 e uno "zero" nel 2018.
Quindi, chiedere di inserire 50 mila euro, che significa permettere all'Università delle Tre Età di continuare a vivere, mi sembra il minimo in una discussione che vogliamo rendere seria e credibile in un'ottica di dialettica tra Consiglio e Giunta e non tra maggioranza e opposizione, come invece dovrebbe anche essere. Invece, in questo caso, siamo a dover discutere con la Giunta, la quale deve decidere quali emendamenti possono passare e quali no nel previsionale e, poi, vedere - non so se mi pu anticipare anche su questo il Vicepresidente Reschigna - se, invece, le risorse si troveranno in assestamento.
Glielo chiedo ad ogni emendamento, così vedo se mi anticipa il "sì" o il "no" già adesso, oppure potremmo anche noi adottare la strategia dell'ordine del giorno. Ci sono 216 emendamenti, possiamo fare 216 ordini del giorno e vedere se ne approva qualcuno in più o qualcuno in meno, nel senso di verificare l'impegno a reperire le risorse nell'assestamento.
Ci sembra che non sia questo il modo di lavorare; noi vogliamo lavorare seriamente, lo abbiamo sempre dimostrato nel merito sia in Commissione che in Aula, quindi chiederemmo già su questo un impegno nel previsionale.
Stiamo parlando di 50 mila euro e non di 50 milioni di euro e su un bilancio di 12 miliardi non penso che il bilancio della Regione Piemonte possa crollare per quest'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 68) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Mighetti, Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 05 PROGRAMMA n. 0502



TITOLO II

apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 20.000,00 Euro 2017 COMPETENZA ______________ 218 COMPETENZA ______________ e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA N. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA - 20.000,00 Euro 2017 COMPETENZA _______________ 218 COMPETENZA _______________ Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie.
Quest'emendamento è collegato ad un altro, che illustreremo più avanti e fa riferimento ad una serie di azioni che vorremmo portare avanti per la valorizzazione del patrimonio archeologico industriale.
Qualche tempo fa, abbiamo depositato una proposta di legge - che speriamo venga inserita in programmazione al più presto - che punta proprio alla valorizzazione di tutto il patrimonio archeologico industriale presente sul nostro territorio regionale. E' già stata svolta un'audizione in merito ai progetti sull'area di Ivrea, per renderla patrimonio Unesco; è un'intenzione che sicuramente la Giunta pensa di portare avanti, è un filone che intende seguire. Purtroppo, la crisi industriale ha popolato il nostro territorio di strutture che non sono più utilizzate a fini industriali, ma che sicuramente possono essere riconvertite per altri utilizzi - mi vengono in mente anche certi stabilimenti nell'area del biellese.
Quindi, attraverso la proposta di legge, che spero andremo a discutere noi chiediamo di portare l'attenzione su questa situazione del nostro territorio; attraverso questi emendamenti diciamo che iniziamo a preparare un po' il terreno.
Questo primo emendamento chiede uno stanziamento tutto sommato ridotto l'altro che illustreremo più avanti chiede uno stanziamento un pochino più corposo di 500 mila euro. Questi 20 mila euro sono destinati ad azioni a sostegno della promozione e valorizzazione del patrimonio archeologico industriale.
Si chiede di creare un nuovo capitolo, quindi un capitolo preparatorio a quella che speriamo sarà l'azione successiva che intendiamo proporre alla Giunta e al Consiglio, per consentire di valorizzare questo patrimonio che si trova sul nostro territorio.
In questi mesi di lavoro sulla proposta di legge ho avuto modo di confrontarmi con persone che lavorano nel settore, che - quindi - hanno progetti e idee su come riutilizzare questi spazi. Mi ha colpito, in particolare, l'incontro con una persona: mi ha raccontato che si voleva valorizzare un sito dove erano presenti delle strutture che si potevano considerare patrimonio di archeologia industriale, ma ci si è dovuti fermare, perché mancavano i fondi per tagliare l'erba. A volte ci si ferma davanti ad ostacoli che sono assolutamente superabili, anche con cifre tutto sommato - contenute.
Pertanto, questo è un primo piccolo passo che speriamo possa servire a riprendere un cammino un po' più deciso, per valorizzare il nostro patrimonio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Come ha detto la collega Frediani, con quest'emendamento si propone la creazione di un nuovo capitolo per lo stanziamento di risorse per finanziare azioni a sostegno della promozione e valorizzazione del patrimonio archeologico industriale.
Si chiede lo stanziamento di 20 mila euro: una cifra irrisoria considerando l'entità del tema.
Voglio ricordare quanto sia importante valorizzare e investire, e il Piemonte è un esempio del recupero dell'archeologia industriale: penso all'Archivio Storico Olivetti, di Ivrea, all'Archivio Storino Zegna, di Trivero, al Birrificio Menabrea, di Biella, all'ex Merlettificio Turck, di Pinerolo; penso al Villaggio Leumann, che ha una storia ed un valore artistico-culturale notevole. Ogni qualvolta mi capita di passare da Collegno non posso non osservare e ammirare la bellezza di quel villaggio che rappresenta una grande storia.
Sono stata recentemente, in occasione di una rappresentazione teatrale in una Circoscrizione della Città di Torino, in un teatro che era una fabbrica di mutande ed è stata trasformata grazie all'impegno e alla buona volontà della Circoscrizione, che ci ha creduto e lavorato.
Ecco perché noi chiediamo l'istituzione di questo nuovo capitolo e uno stanziamento di 20 mila euro, perché dobbiamo potenziare e sostenere il nostro patrimonio artistico.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo è uno dei due emendamenti riguardanti una questione della quale ci siamo occupati (nello specifico, se ne è occupata la Consigliera Frediani) in una nostra (come Movimento 5 Stelle) proposta di legge, che presenteremo nella prossima programmazione quadrimestrale dei lavori, cosa che mai avverrà, perché - come sappiamo - in questa legislatura c'è una certa riluttanza o - per così dire - anche un po' di inefficienza nell'applicare l'articolo 13 del Regolamento. Regolamento che così tanto si vorrebbe cambiare, ma che bisognerebbe incominciare ad applicare in tutte le sue parti.
La proposta di legge presentata dalla collega Frediani riguarda pertanto, l'archeologia industriale.
Questo è uno dei motivi per cui, con questo primo emendamento proponiamo di creare un nuovo capitolo.
E' chiaro che, in Piemonte, ci troviamo di fronte ad una realtà industriale che è cambiata e che, purtroppo, per buona parte è stata dismessa, quindi ci troviamo di fronte alla gestione di aree anche grandi che non ospitano più degli insediamenti industriali e che non sono da lasciare al degrado, anzi occorre recuperarle, far rivivere e mettere al servizio della collettività, per le più svariate destinazioni, anche per il turismo, così come avviene in altre zone d'Italia e in altri Paesi d'Europa.
Non ricordo bene quando, ma una di queste sere il TGR parlava degli stabilimenti dismessi nella città di Biella e dintorni. Anche quello è un grande patrimonio da rivalorizzare e riqualificare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Il capitolo riguardante l'archeologia industriale è un capitolo importante, su cui, coerentemente, stiamo lavorando da mesi, in particolar modo la collega Frediani.
Esso rappresenta una possibilità di azione importante, volta a ridurre il consumo di suolo. Nel momento in cui le Amministrazioni comunali sono costrette, in seguito ad un'azione regionale, a rendersi conto che sul proprio territorio vi è la presenza di vaste aree urbanizzate, dove è possibile attuare un'opera di valorizzazione, quindi di archeologia industriale, i progetti di consumo di suolo edificabile, magari di classe I o classe II, quindi suolo fortemente fertile, potrebbero essere evitati.
Infatti, sebbene il Piano paesaggistico abbia individuato queste aree nei vari Comuni delle nostre province, vediamo che, poi, le varianti fioccano tranquillamente e, nonostante i distretti produttivi piemontesi abbiano avuto una riduzione fortissima, dal 2008 ad oggi (una riduzione di circa il 25% della capacità produttiva, con vaste aree dimesse), quell'azione di andare ad individuare in queste vaste aree dei veri e propri deserti industriali, che sono presenti in tutte le province, non viene effettuata.
Da qui nasce l'iniziativa legislativa della Consigliera Frediani affinché queste aree non vadano perse, ma si proceda ad un loro recupero perlomeno nelle parti più caratteristiche che indicano il percorso produttivo industriale, che si sta perdendo completamente nel territorio affinché non si perdano anche queste radici importanti che ci fanno capire come nasce un territorio e la sua evoluzione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Archeologia industriale: la collega Frediani ha già affrontato il tema in una proposta di legge portata avanti e studiata per parecchio tempo.
Siamo, qui, a chiedere la restituzione di un capitolo con un minimo finanziamento per azioni di promozione di questo tipo di archeologia e architettura, molto diffusa nel nostro territorio e abbastanza antica perché il Piemonte è una delle prime zone di industrializzazione, non solo d'Italia ma anche d'Europa: il Piemonte, specie nell'area del Torinese dell'Alessandrino e nella zona vicina alle linee di comunicazione verso la Liguria ha vissuto una preindustrializzazione rispetto a quanto accaduto nel resto dell'Italia. Per questo ci rimane un grande patrimonio di edifici industriali, in gran parte dismessi, che rappresentano una valenza dal punto di vista storico e architettonico e soprattutto per quel che riguarda la storia delle costruzioni in senso più generale. Abbiamo dei grandi esempi di ingegneria dei primi del '900 che devono essere preservati rivalutati e a volte ripristinati per mantenere queste testimonianze.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
La questione del patrimonio industriale, specie quand'è ormai integrato nei centri abitati, è questione che riguarda moltissime cittadine che hanno basato la loro crescita sullo sviluppo industriale del '900. Questi fondi sono veramente delle risorse minime, anche solo per stimolare dei progetti di riqualificazione.
Io per primo ricordo - ed è anche notizia di oggi - che nella mia città, Pinerolo, l'ex merlettificio Turk - che tra l'altro è andato a fuoco in modo stranamente sospetto proprio quando era vivo il dibattito su cosa farne - vede adesso un progetto di recupero del Comune, che è di "non recupero", nel senso che si butta giù tutto e si lascia in piedi una mezza facciata per poi farci dietro palazzine o altro. E' questa è l'idea che i Comuni - non avendo le risorse per fare degli investimenti (perché si tratta di investimenti) - si trovano a dover seguire per la tutela del patrimonio industriale che valorizza la storia della Città, la rende più bella e più appetibile e porta anche turisti? E' chiaro che se invece le operazioni sono fatte nel rispetto della storia del luogo, se ci sono progetti appetibili e investimenti e se a tutti i livelli dell'Amministrazione ci si crede - anche per cercare investimenti privati, che però non siano orientati alla mera speculazione edilizia o a nuove costruzioni, ma ad una riqualificazione vera -, allora questi investimenti poi ritornano. Altrimenti appiattiremo tutto e saremo tutti una grande periferia con condomini indistinguibili gli uni dagli altri, come succede già molto spesso: con tutto il patrimonio che avevamo a volte in certi quartieri non si potrebbe dire se si è in una Città o in un'altra: qualche volta si potrebbe anche pensare di essere in una periferia di Bankok, perché il livello di appiattimento culturale e anche visivo delle città è drammatico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento l'idea è proprio quella di cominciare a creare un capitolo di spesa, da cui poi probabilmente si andrà ad attingere e a stanziare con la proposta di legge che è stata fatta e che vorremmo venisse portata in discussione nell'apposita sede di Commissione.
Quel che è importante è il fatto che molto spesso abbiamo, all'interno dei nostri tessuti urbani, delle realtà industriali dismesse, in alcuni casi anche architettonicamente interessanti. In realtà ci sono già stati in passato numerosi progetti di riqualificazione di ex aree industriali: ricordo solo qua a Torino la cosiddetta area "Urban 2" o altre situazioni che hanno portato o al reinsediamento di attività produttive in tali aree o alla loro riqualificazione sotto il punto di vista culturale o sportivo.
Sotto questo profilo quel che manca è proprio una legge quadro un'iniziativa che disponga in maniera consolidata e costante delle risorse e una linea di sviluppo per la preservazione e il recupero di queste aree questo proprio anche nell'ottica della riduzione del consumo di suolo perché ricordiamo che, se anche tirassimo giù i manufatti delle aree industriali dismesse, difficilmente recupereremmo il suolo per finalità diverse da quelle edilizie; e in ogni caso abbattere e costruirci qualcos'altro magari richiederebbe anche operazioni di significativa bonifica e rimozione, quando invece recuperare le zone per un uso culturale e storico del nostro patrimonio industriale potrebbe essere un'idea vincente sotto diversi aspetti.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mi premeva molto intervenire su quest'emendamento e non potevo non dire anche la mia su questa proposta importante che riguarda, appunto, la creazione di un nuovo capitolo concernente il recupero delle aree industriali dimesse, anche per una loro valorizzazione dal punto di vista della cosiddetta archeologia e quindi del patrimonio industriale dimesso che ovviamente ha un valore intrinseco e che potrebbe diventare veramente un volano per il turismo.
Giustamente il collega Bertola citava una puntata di una trasmissione molto seguita della Rai, che faceva vedere una serie di stabilimenti dismessi della fine dell'800 e dei primi del '900 - mi sembra uno in Veneto e uno nel Biellese - che non vorrei esagerare a definire opere d'arte ma che, rispetto ai capannoni che costruiamo oggi e che disseminano le nostre pianure e spesso anche le nostre aree collinari e montane, fanno capire com'erano ben diverse anche la programmazione e la progettazione della produzione. Si vedevano in particolar modo queste fabbriche - una in Veneto e una nel nel Biellese - che avevano addirittura delle aree comuni con dei giardini e delle zone a parco che permettevano anche lo svago dei lavoratori, in una visione un po' olivettiana ante litteram.
Sarebbe quindi facile riqualificare e valorizzare queste aree produttive e industriali dismesse con la discussione prima possibile della nostra proposta di legge, la cui prima firmataria è la collega Francesca Frediani, e con un minino di investimento, ovviamente di fondi europei. Non pensiamo ci possano essere fondi nostri, perché sappiamo qual è la difficoltà del bilancio regionale, ma con fondi europei si potrebbe lavorare in questa direzione. L'hanno fatto in Germania, negli Stati Uniti d'America e in Francia, laddove pure con piccole realtà anche di nicchia sono riusciti a creare dei poli museali attrattivi che hanno fruttato sicuramente un bell'indotto economico.
Pensiamo quindi che anche questo possa essere uno dei segnali che il Piemonte deve dare, oltre a cercare - come aveva detto il Presidente Chiamparino - di diventare la Borgogna d'Italia. Ovviamente - e chiudo Presidente - anche il turismo enograstronomico ha un suo perché; ma, visto che non riusciamo - o forse non si vuole farlo - ad andare a recuperare un po' quella vocazione manifatturiera della nostra Regione, almeno si cerchi di recuperare queste aree con una finalità altra.
Emendamento rubricato n. 139) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Berutti e Ruffino: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE N. 06 PROGRAMMA N. 0601 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 1.500.000 2017 COMPETENZA 1.500.000 2018 COMPETENZA 1.500.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni MISSIONE N. 01 PROGRAMMA N. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA -1.500.000 2017 COMPETENZA -1.500.000 2018 COMPETENZA -1.500.000 La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento richiede la somma necessaria per istituire un nuovo capitolo per destinare risorse per contributi alle associazioni sportive di calcio femminile per il pagamento della quota di partecipazione al campionato.
Ci siamo resi conto della difficoltà che oggi hanno le associazioni e le società sportive, soprattutto perché le famiglie faticano a pagare le pur esigue quote di iscrizione. Dall'altro lato, è sempre più onerosa l'iscrizione ai vari campionati.
In particolare, abbiamo presentato quest'emendamento, e ne seguirà un altro più ampio, in quanto le società sportive di calcio femminile hanno grandi difficoltà per le quote e nel trovare i campi da gioco.
Credo sia importante rimarcare quanto debbano essere agevolate le società sportive per il grande ruolo che rivestono, cioè quello, attraverso lo sport, di educare i giovani al rispetto delle regole e ad una vita sana.
Avrete sicuramente visto quante società sportive di calcio femminile soprattutto in questo periodo, siano in difficoltà e fatichino anche ad arrivare a fine campionato. Per questo chiedo alla Giunta, al Presidente e all'Assessore allo sport di tenere conto di quest'emendamento.
Ho la quasi assoluta certezza che non verrà accolto, ma credo possa essere un momento di riflessione, perché il calcio femminile è uno sport impegnativo che ha bisogno di risorse e che in Piemonte raggiunge anche risultati importanti, e proprio per questo deve assolutamente essere sostenuto. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 138) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Berutti e Ruffino: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-201 MISSIONE N. 06 PROGRAMMA N. 0601 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 1.000.000 2017 COMPETENZA 1.000.000 2018 COMPETENZA 1.000.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE N. 01 PROGRAMMA N. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA -1.000.000 2017 COMPETENZA -1.000.000 2018 COMPETENZA -1.000.000 La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Come avevo annunciato, quest'emendamento segnala la necessità di sostenere le associazioni sportive giovanili, sempre per il motivo di cui ho parlato prima, ossia le quote associative per il pagamento dei campionati, perché sono molto costose.
Ribadisco un aspetto certamente conosciuto dai colleghi; così come ci rendiamo conto che le famiglie non riescono a pagare la mensa per i propri figli, sappiamo anche quanto faticoso sia pagare la quota per permettere ai figli di praticare uno sport.
Dall'altro lato, c'è un compito importantissimo che le società sportive e le associazioni portano avanti. E' un'attività di puro volontariato che deve essere sostenuta.
E' impossibile pensare che una società sportiva possa, senza le esigue quote, riuscire a pagare l'affitto dei campi piuttosto che la pulizia degli spogliatoi, che spesso viene portata avanti dalle famiglie. Pertanto chiedo con quest'emendamento un'attenzione rispetto a questo mondo, che le istituzioni ogni giorno non possano far altro che ringraziare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

L'aspetto è relativo alla politica sportiva. Al di là delle indicazioni che riguardano l'emendamento di cui la Consigliera Ruffino ha già spiegato le motivazioni, voglio rimarcare il fatto che, più volte, anche nel pregresso, quando ho parlato con l'Assessore Ferrari, mi ha sempre detto che le politiche sportive non sono, da questo punto di vista, politiche che vengono considerate in modo prioritario dalla Regione, tant'è vero che non ci sono mai stati fondi sufficienti alla gestione di pratiche sportive, se non di iniziative che avevano già di per sé dei finanziamenti, come ad esempio il Giro d'Italia. Quindi, grandi iniziative che avevano una portata turistica già di per sé attiva.
Manca, invece, una politica per lo sport di base, per coloro che operano quotidianamente rispetto all'attività dei nostri giovani. Abbiamo parlato più volte di welfare di società e di difficoltà di inserimento dei giovani.
Sappiamo inoltre quanto sia importante lo sport per i giovani e anche quanto sia importante l'organizzazione dei centri sportivi minori, così come l'assistenza e l'individuazione di iniziative concrete rispetto a questi ultimi.
Questo finanziamento di un milione di euro che proponiamo sul capitolo sportivo diventa fondamentale per lo sviluppo dello sport di base soprattutto per la formazione dei nostri giovani che, attraverso lo sport possono trovare stimoli positivi per la loro crescita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Le associazioni sportive giovanili non sono solo un elemento importantissimo nel contesto sportivo, ma hanno anche una funzione sociale molto importante nella crescita, nell'educazione e nell'insegnamento anche della disciplina sportiva.
Il nostro emendamento ha proprio lo scopo di sostenere queste associazioni. Naturalmente, ci rendiamo anche conto che si aprirebbero dei fronti non indifferenti, nel momento in cui si concedessero determinati privilegi. D'altro canto, però, dobbiamo affrontare la situazione proprio con questo tipo di attenzione e di criterio.
E' per questo che un milione di euro per tutta la regione Piemonte ci sembra comunque qualcosa di assolutamente sostenibile, considerati i fini nobili di queste associazioni e delle loro iniziative.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 143) presentato dai Consiglieri Ruffino, Graglia Vignale, Berutti e Porchietto: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE N. 06 PROGRAMMA N. 0601 TITOLO 2 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE N. 01 PROGRAMMA N. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA - 500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

In questo caso l'emendamento tratta del potenziamento e della qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive.
Ho già detto nei precedenti emendamenti quanto sia difficile per le società, le associazioni e anche soltanto per i vari gruppi giovanili riuscire ad avere strutture sportive adeguate presso cui praticare gli sport.
Una gran difficoltà viene rivestita dalla difficoltà di avere campi a norma. So di associazioni e di società che ad ogni allenamento percorrono tanti chilometri per raggiungere il luogo previsto per la pratica ovviamente con costi ingenti.
Dall'altro lato, c'è anche da immaginare la necessità di luoghi informali per il gioco, per i giovani e non per la pratica dell'attività sportiva.
Chiediamo di avere un fondo regionale annuale proprio per a mettere a norma i vari impianti sportivi e, ovviamente, per avere nuovi impianti.
Tengo a precisare che non si tratta soltanto di attività sportive per i giovani, ma anche per gli adulti.
Si è parlato spesso di quanto sia importante la pratica dello sport come prevenzione. L'amministrazione regionale ha organizzato convegni in questo senso, però mi sento di poter dire che manca un po' la base, perch lo sport può essere certamente praticato, ma in strutture sicure e adeguate.
Ad oggi questo non succede. Nella grande città ci sono queste problematiche, ma anche su tutto il resto del territorio piemontese.
Auspichiamo, quindi, una nuova politica di investimenti in questa direzione, anche per scongiurare pericoli, perché sappiamo esserci strutture che, sotto l'aspetto della sicurezza, non sono qualificate e non sono adeguate.
La cifra indicata è puramente significativa, quasi immaginando quella che poteva essere la risposta. Questo da un lato. Dall'altro, per auspichiamo, esattamente come per l'edilizia scolastica, che anche per l'edilizia sportiva ci siano delle opportunità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Dopo aver perorato la causa a favore delle associazioni femminili e giovanili, quest'emendamento è a favore degli impianti sportivi, senza i quali sarebbe molto difficile fare attività sportiva.
Come ha detto prima la collega, abbiamo bisogno di sicurezza, ma occorrono anche impianti. La collega parlava di Torino, ma io parlo anche di piccoli Comuni, dove le società e gli impianti sportivi hanno una funzione molto importante, anche dal punto di vista sociale ed educativa.
Certamente la richiesta di 500 mila euro è minima, però potrebbe essere un primo importante segnale in questa direzione.
Anche qui si tratta di una scelta politica. Sappiamo che, avendo a disposizione un bilancio povero, occorre fare delle scelte, per trattandosi di una fascia debole, riteniamo che questa proposta possa essere accolta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Molti Consiglieri regionali oggi presenti hanno avuto esperienze amministrative importanti - Sindaci o altri ruoli amministrativi - quindi sanno benissimo quanto è importante, per le proprie attività sportive sul proprio territorio, soprattutto a beneficio delle associazioni sportive presenti, il finanziamento della legge 93 o della legge 18.
Si tratta di finanziamenti aspettati di anno in anno con una certa enfasi, soprattutto a favore dello sport minore. Le società richiedono questo tipo di contributo e vengono poi stilate graduatorie rispetto ai progetti che presentano.
Quest'emendamento si lega a quanto abbiamo già indicato negli emendamenti precedenti, perché riteniamo che l'assenza di questi contributi e di questa buona prassi, dal punto di vista sportivo, per le società presenti sull'intero territorio piemontese, rappresenti una negativa inversione di tendenza rispetto alla politica dello sport della Regione Piemonte.
Questo è il significato della nostra battaglia rispetto a questo tipo di emendamenti, non solo nell'ambito dell'attuale discussione del bilancio ma anche successivamente, perché riteniamo che ciò sia fondamentale ai fini di una corretta interpretazione dello sport e, soprattutto, dello sport di base.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Tutti conosciamo il non edificante percorso di molti impianti sportivi nel tempo. In molti Comuni vi è stata una proliferazione di impianti sportivi, molti dei quali via via abbandonati, però è anche vero che ci sono molte realtà che hanno permesso lo sviluppo di associazioni e di attività sportive, che hanno la loro importanza.
Vi è la necessità di riqualificare impianti semiabbandonati e in disuso, che sono un patrimonio delle varie realtà piemontesi, attorno a cui si innesca una serie di progetti e, soprattutto, molte iniziative di quel volontariato che permette di portare avanti questo tipo di attività.
E' necessario, quindi, iniziare un percorso di ri-sistemazione e di ri adeguamento, perché sappiamo benissimo cosa vuole dire operare, lavorare e muoversi all'interno di strutture obsolete o che comunque hanno problemi di sicurezza. Quando c'è di mezzo una pluralità di interventi pubblici, si possono verificare non pochi problemi.
E' quindi una necessità che riteniamo impellente, perché se inizia un percorso di degrado inevitabilmente questo può portare a situazioni irreparabili.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sozzani.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dal Consigliere Grimaldi: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 TITOLO 1 PROGRAMMA n. 0602 MISSIONE n. 6 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 1.000.000 2017 COMPETENZA 1.000.000 2018 COMPETENZA 1.000.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 1 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 1.000.000 2017 COMPETENZA - 1.000.000 2018 COMPETENZA - 1.000.000 Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

La vicenda è abbastanza arcinota e l'abbiamo discussa sia in Commissione cultura sia con l'Assessore Cerutti.
Il problema sostanziale è uno. Qualche anno fa è stata la scelta strategica di inserire le attività culturali e giovanili all'interno delle attività culturali della Regione Piemonte.
Si è però verificato un triste epilogo, soprattutto dai bandi generali della cultura: la gran parte del festival indipendenti, dei festival giovanili e delle attività giovanili culturali non sono più state finanziate da nessuno.
Il senso di quest'emendamento è abbastanza chiaro: far sì che nella legge originaria, quella che di fatto è sotto la guida dell'Assessore Cerutti, sia previsto un piccolo finanziamento anche per le attività culturali.
Non so se verrà accolto, ma di sicuro chiedo all'Assessore Parigi più attenzione su questo tema, nel senso di decidere semplicemente da che parte stare.
Il problema non è l'Assessorato di riferimento, perché può continuare ad essere quello della Cultura, però le attività di protagonismo giovanile e soprattutto festival giovanili più indipendenti, non vengono finanziati e spesso non riescono neanche ad arrivare al taglio dei dieci mila euro previsti dalla legge regionale culturale.
Spero che almeno l'Assessore Parigi, nel caso non venisse accettato quest'emendamento, raccolga la sfida.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 141) presentato dai Consiglieri Vignale e Sozzani: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 06 PROGRAMMA n. 0602 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento 141) prevede lo stanziamento di 1 milione di euro a favore della legge 16 del 1995, che è la norma che prevede interventi a favore dei giovani.
Va anche detto che, oltre alla norma, la Giunta dovrebbe presentare al Consiglio il Piano triennale e poi quello annuale di attuazione della legge. E' evidente che questo è uno strumento indispensabile che poi non avvenga è altrettanto evidente, perché mancano gli stanziamenti dedicati.
Ricordo che nella precedente legislatura venne presentato il piano triennale e si fece una lunga discussione su quante poche coperture economiche vi fossero. In realtà, il Piano triennale sui giovani e le relative coperture economiche sono necessarie, ma non per coprire le spese perché è prevista tutta una serie di interventi. Ne ricordo in particolar modo uno, quello della garanzia sui mutui bancari che non necessita di una spesa elevata, bensì di un rapporto differente che la Regione Piemonte anche con l'utilizzo di Co-fidi, può fare a favore dei giovani.
Penso che ogni tanto vi sia una distonia, perché o la legge 16 non è più utile, quindi se ne prende atto e lo si dichiara - ed è per questo che non ottiene un finanziamento - oppure dovrebbero esserci politiche conseguenti, se è vero che, in particolar modo rispetto alle problematiche di carattere occupazionale, di quelle abitative e di quelle di costruzione di un nucleo familiare, i giovani sono fra le fasce della popolazione maggiormente in difficoltà, come dicono tutti i rilievi statistici rispetto alla scolarità, rispetto a tutta un'altra serie di aspetti.
Tuttavia, ahimè, ciò non avviene. Per questo motivo con quest'emendamento chiediamo uno stanziamento suppletivo, come abbiamo fatto con altri emendamenti, non soltanto per segnalare una necessità economica ma anche per segnalare alcuni aspetti che questo bilancio non tratta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Aggiungo, a quanto ha già detto il Consigliere Vignale, sia relativamente a quest'emendamento che a quello successivo, che rientrano nelle politiche individuate poc'anzi.
Parliamo della legge 16 del 1995, dove si vanno ad individuare la realizzazione di specifici atti del piano annuale per gli interventi regionali per i giovani. Come dicevamo prima, ci sembra assolutamente assente una politica complessiva rispetto al mondo giovanile.
Lo abbiamo dimostrato chiedendo una disponibilità a rivedere dal punto di vista del bilancio nell'ambito sportivo, ma non solo nell'ambito sportivo, per completare questa filosofia che abbiamo cercato di redigere con gli emendamenti, che possa essere di utilità di tutto il mondo giovanile, sia dal punto di vista sportivo, che dal punto di vista di progetti che vadano a inserire i giovani nel mondo del lavoro, nell'ambito della società in un momento particolarmente complesso dal punto di vista economico, come quello che stiamo vivendo.
Questi sono i concetti su si basano i nostri emendamenti. Come dicevo prima, anche se queste cifre possano essere considerate esose per le casse della Regione, riteniamo che se la Giunta potesse considerare questi emendamenti in termini positivi, anche proponendo cifre inferiori, andando ad individuare capitoli di spesa che possano avviare una politica sportiva o di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, questo per noi sarebbe fondamentale ai fini di un nostro contributo positivo alla discussione del bilancio di oggi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Emendamento rubricato n. 142) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Sozzani e Ruffino: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 06 PROGRAMMA n. 0602



TITOLO I

Apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA CASSA - 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento 142), così come l'emendamento precedente, interviene sempre sulla legge relativa agli interventi regionali per i giovani su un capitolo diverso, perché è quello relativo non alla realizzazione di specifici progetti individuati dal Piano annuale, quindi non per le spese ma per contributi sempre per progetti da realizzare all'interno del Piano annuale.
Come dicevamo precedentemente, sarebbe necessario avere il Piano annuale perché potrebbero essere inserite non soltanto le risorse che noi indichiamo, ma molte altre misure, anche senza costo economico per la Regione. Insomma, il "Piano giovani" dovrebbe essere quello strumento trasversale che mette insieme tutte le politiche che differenti Assessorati svolgono a favore delle giovani generazioni, che trovano all'interno di quel documento, "figlio" della legge 16 del 1995, lo strumento migliore per essere speso.
In molti casi avviene che trattando singoli temi, in differenti Assessorati possono avvenire due cose distinte: a volte, può esserci una ridondanza di spesa, venendo a mancare un'efficienza di spesa, cioè si spende due volte o quasi sugli stessi aspetti. L'altra questione è la mancanza di sinergia tra le singole attività. Quindi, una è scollegata dall'altra, rischiando di non ottenere risultati importanti, come per esempio il raggiungimento degli obiettivi del Piano giovani. Sappiamo che è un piano complicato da realizzare, dal momento che bisogna trovare le risorse, ma le risorse, per esempio, potrebbero essere rappresentate dai fondi europei, nelle differenti misure delle FSE o del FESR o del PSR.
E' evidente che manca il Piano annuale. Abbiamo ancora un piano vigente che non è mai stato né modificato, né presentato. Quindi, fra le altre cose che chiediamo alla Giunta è quando e se intende presentare il piano.
Difficilmente la Giunta potrà dare risposte dal momento che non c'è un Assessore che ascolta... Siete in tanti, almeno uno che ascolti! Dicevo, difficilmente, la Giunta può rispondere, ma vi chiediamo almeno non di approvare l'emendamento, ma quando presenterete il Piano giovani e se intendete presentarlo, perché se non intendete presentarlo, sappiamo che la legge 16 del 1995 è superata, così facciamo a meno di discuterne.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Rispetto a quanto affermato dal Consigliere Vignale, aggiungo elementi che riguarderanno anche l'emendamento successivo. La legge n. 16 del 1995 è fondamentale, tuttavia non abbiamo, come abbiamo già citato negli interventi precedenti, un quadro complessivo di qual è il piano giovani della Regione Piemonte. Un quadro complessivo che riteniamo fondamentale.
La politica giovanile è spesso contenuta nei nostri ordini del giorno e nelle mozioni. Questi elementi vengono discussi all'interno dell'Aula l'Aula ne prende atto, ma quando arriviamo al dunque, dal punto di vista finanziario, nell'emettere risorse rispetto a ciò che noi individuiamo, ci troviamo sorprese come oggi dove non abbiamo un piano giovani, non sappiamo qual è la filosofia, non sappiamo quali sono i contributi che la Giunta intende mettere all'interno di questo tipo di programmazione.
Riteniamo che sia importante un piano organico, che può essere finanziato parzialmente o in corsa, ma diventa fondamentale il fatto che venga richiesto con forza. Riteniamo positivo che questa filosofia possa essere l'elemento su cui l'Aula possa discutere ma, soprattutto, possa influenzare tutta una serie di scelte della Giunta con atti di programmazione specifici dei Consiglieri dell'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Noi auspicheremmo un Piano regionale per i giovani, un po' come il piano locale giovani. Prendo ad esempio proprio il P.N.G. dall'allora Ministro Melandri e qui non dovrebbe essere difficile trovare una sorta di consenso per quanto era stato fatto. Che cosa serve un Piano locale giovani oggi? Serve a trattare di temi importanti. Lavoro, accesso al credito e casa: misure che oggi sono sicuramente di grande interesse per i nostri ragazzi.
Un Piano locale giovani deve essere coordinato e bisognerebbe, a mio parere - questa è una richiesta che forse non ha neppure un costo - andare a riprendere il lavoro che era stato fatto dall'ex Provincia di Torino relativo ai piani di zona, ossia riuscire a coordinare le varie attività che nascono e crescono sui territori, a favore dei giovani e dei ragazzi.
Per evitare sprechi e dispersione di risorse, per creare coordinamenti che potrebbero essere il primo effetto benefico e positivo sulle politiche giovanili.
Mi rendo conto che, certamente, è una delle attività su cui la sinistra si fa un grande pregio e vanto. Me ne rendo conto per la disattenzione importante che c'è in quest'Aula su tematiche dove, pur presentando degli emendamenti, magari riusciamo anche a parlare di cose che non hanno un costo.
Ritorno ai piani di zona. Certamente siamo coscienti che l'ora è tarda da un lato, ma dall'altro su questi emendamenti di merito sarebbe importante riuscire a catalizzare un attimo l'attenzione. I giovani, il lavoro, i problemi legati alla casa sono sicuramente i temi che attanagliano di più la nostra regione.
Il nostro Gruppo sta portando avanti questi emendamenti in un'ottica sono anche contenta che, in qualche modo, si riscontri l'attenzione di qualche Assessore che ci viene a fare delle proposte - assolutamente costruttiva che va soltanto a beneficio dei nostri concittadini piemontesi.
Chiedo, a chi ha voglia, chi ha le deleghe per occuparsi delle tematiche giovanili, di andare a riprendere il vecchio piano di zona della Provincia di Torino. Assessore, è un elemento positivo, costruttivo, per cercare almeno di coordinare quello che c'è sul territorio. Avere una mappa delle attività perché, mi perdoni, non le conoscete.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 140) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Berutti, Graglia, Porchietto, Ruffino, Sozzani e Vignale: "All'allegato 4 dello stato di previsione della spese del bilancio 2016 2018 MISSIONE N. 06 PROGRAMMA N. 0602



TITOLO I

apportare la/e seguente/i variazione/i 2016 COMPETENZA/CASSA + 750.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE N. 01 PROGRAMMA N. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA - 750.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento fa riferimento alle tematiche che sono state toccate nell'emendamento precedente. Qui si parla di contributi a enti locali associazioni e cooperative giovanile, per la realizzazione di interventi a favore dei giovani. Naturalmente il nostro ruolo è quello di creare condizioni e prospettive per il mondo giovanile che, in qualche modo, possa essere riconosciuto ma, soprattutto, possa dare delle prospettive. Il fatto di poter sostenere con testi che lavorano in quell'ottica, noi crediamo che possa essere un'azione di assoluta importanza. Di assoluta importanza perché muove tutta una serie di dinamiche, tutta una serie di stimoli all'interno del quale il giovane può trovarsi e nello stesso tempo pu crescere. Questo riteniamo che sia un po' la nostra mission.
Noi dobbiamo governare il presente, ma dobbiamo governare soprattutto per il futuro. L'emendamento precedente, così come questo, ha un'importanza strategica e fondamentale in prospettiva per questa ragione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Noi vorremo arrivare a progetti che sanciscano il protagonismo giovanile. Questo è il motivo per cui chiediamo contributi ai Comuni per avviare questi progetti per le associazioni affinché vengano frequentati dai nostri giovani e dai nostri ragazzi per le varie attività che potrebbero portare avanti le cooperative giovanili, per interventi che siano da volano positivo, a favore dei giovani.
Un altro sunto degli emendamenti che abbiamo presentato con i colleghi potrebbe essere volto ad avviare percorsi legati al protagonismo giovanile pensando che le nuove generazioni, al di là dell'attività scolastica possono lavorare nel tempo libero come volontariato, piuttosto che con attività legate ad un ingresso nel mondo del lavoro, non potranno portare altro che benefici e, magari, essere anche di esempio per le amministrazioni locali, ma anche per quelle regionali.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri intervento chiudo la seduta.
Ricordo che la seduta serale inizia alle 20,30.
Invito i Presidenti dei Gruppi a presentarsi in sala A.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.30)



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