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Dettaglio seduta n.133 del 16/03/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 14.33 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Province - Città metropolitane

Interrogazione a risposta immediata n. 974 presentata dal Consigliere Mighetti, inerente a "Criticità e problemi gestionali nel dopo 'riforma' delle ex Province e Città metropolitana"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
974, presentata dal Consigliere Mighetti, che la illustra.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Relativamente al question time in oggetto, volevo rappresentarne, in linea di massima, l'intento.
A seguito della revisione dell'assetto delle Province e delle deleghe ad esse conferite, si è venuto a creare un problema, che, stante le nostre informazioni, non è ancora risolto.
Risultano esserci ancora una serie di beni strumentali appartenenti alle Province che venivano utilizzati dal personale addetto a varie attività. Queste persone oggi sono transitate nei ruoli della Regione faccio l'esempio del settore agricoltura - e, per tale ragione, non possono utilizzare beni strumentali appartenenti alle Province, perché, appunto, di proprietà di altro Ente. Ne consegue l'impossibilità di svolgere le attività proprie di ciascun funzionario, quali, ad esempio, sopralluoghi e attività di verifica di Piani di finanziamento deputati al controllo da parte della Regione.
Una delle questioni principali riguarda il parco macchine delle Province, che, per quanto abbastanza vetusto, serviva a spostarsi all'interno del territorio provinciale per effettuare i vari collaudi.
Adesso questi funzionari non hanno più la disponibilità di questi mezzi che, sostanzialmente, sono fermi nei garage, per cui non possono più essere fatti i collaudi o i sopralluoghi necessari per chiudere, ad esempio, le pratiche di finanziamento.
Chiediamo, dunque, che cosa sarà fatto in merito all'utilizzo dei beni strumentali che non possono più essere utilizzati dal personale delle Province che è transitato in Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Risponde, l'Assessore Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Purtroppo il Vicepresidente non è presente, quindi riferirò io in sua vece.
La Giunta regionale per sopperire all'impossibilità di disporre degli automezzi in dotazione alle Province e Città metropolitana contestualmente al trasferimento del personale da questi Enti, ha approvato la deliberazione n. 3-2846 del 1° febbraio 2016, dando mandato alla Direzione regionale competente (Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale) di predisporre uno schema di Convenzione, da sottoscrivere tra la Regione e le varie Province/Città metropolitana, che consenta la disponibilità immediata degli automezzi provinciali già destinati in precedenza nonché necessari allo svolgimento delle attività ispettive e di polizia sul territorio, in attuazione di norme e di programmi comunitari, da parte del personale trasferito.
Gli Uffici regionali preposti hanno definito lo schema di Convenzione che consente transitoriamente ed entro il termine massimo dell'anno in corso l'uso degli automezzi delle Province/Città metropolitana da parte del personale trasferito per lo svolgimento delle mansioni previste e lo hanno sottoposto alle Province e alla Città metropolitana .
Ad oggi hanno sottoscritto la Convenzione per l'utilizzo degli automezzi le Province di Cuneo e Verbano Cusio Ossola. Hanno inoltre aderito e sono in corso di sottoscrizione le Convenzioni con le Province di Alessandria, Asti e Biella.
Gli Uffici regionali stanno inoltre contemporaneamente avviando le procedure per giungere alla definizione degli "Accordi specifici", previsti dalla deliberazione n. 1-2692 del 23 dicembre 2015 finalizzati a disciplinare il passaggio delle risorse strumentali e patrimoniali dalle Province/Città metropolitana alla Regione, attraverso cui si definirà l'assetto definitivo "a regime" degli automezzi provinciali collegati al trasferimento delle funzioni e del relativo personale alla Regione.
L'interrogante rileva inoltre che "la gestione documentale tra Regione Piemonte e Province non è uniformata e quindi si hanno due o più sistemi di archiviazione e gestione differenti".
Occorre innanzitutto precisare che il personale transitato in Regione ai sensi della legge regionale 23 del 29 ottobre 2015, come meglio precisato nella DGR n. 1-2405 del 16 novembre 2015, è costituito da tre categorie specificamente distinte per funzioni: contingente di personale da trasferire per le funzioni riallocate in capo alla Regione contingente di personale per le funzioni confermate o delegate alle Province e alla Città metropolitana contingente di personale da trasferire per le funzioni trasversali.
Il personale afferente alle categorie 1 e 3 svolge funzioni trasversali proprie dell'Ente regionale (tipo 3) oppure continua a svolgere funzioni precedentemente delegate alle Province e alla Città metropolitana e riportate alla competenza regionale, ai sensi della norma citata (tipo 1).
Tale personale, quindi, svolge attività ad oggi a tutti gli effetti di competenza regionale e, conseguentemente, utilizza gli strumenti gestionali propri della Regione. Nella fattispecie della gestione documentale, tale personale utilizza quindi il sistema di protocollazione, gestione documentale e archiviazione "Doqui Acta".
Si segnala che è in corso di organizzazione, con il Settore competente in materia di formazione del personale regionale, un articolato corso di formazione sia sulla gestione documentale, sia sull'utilizzo dell'applicativo "Doqui Acta", volto anche ad uniformare le competenze tra utenti "storici" e nuovi colleghi.
Per quanto attiene al personale della tipologia 2, esso continua a svolgere funzioni confermate o delegate alle Province e alla Città metropolitana. Va da sé, quindi, che tale contingente continui ad utilizzare i sistemi di gestione documentale afferenti alle funzioni e competenze svolte in continuità.
L'Amministrazione Regionale ha presente le difficoltà connesse con questa fase di transizione e si sta adoperando, attraverso le proprie strutture competenti, per ottimizzare tale processo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Interrogazione a risposta immediata n. 975 presentata dal Consigliere Vignale, inerente a "DGR n. 38-2535 - svolgimento delle funzioni di Mobility Manager"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 975, presentata dal Consigliere Vignale, che la illustra.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
All'interno della Giunta regionale, con un comando, per la verità, del 2010 (quindi non recentemente), opera un dipendente dell'ARPA.
Nonostante questa mansione di comando, tale dipendente svolge a tutti gli effetti - l'ho potuto verificare personalmente - una funzione da "Ufficio di Segreteria dell'Assessore", nel senso che se uno telefona agli Uffici della Segreteria e chiede della persona in oggetto, le viene regolarmente passata e dà informazioni a chi, in qualche modo, le chieda.
Questa è dunque una prima anomalia che vogliamo segnalare.
La Giunta regionale, con DGR del 30 novembre, ha deliberato, in vista del trasferimento al palazzo unico, la figura del Mobility Manager. Nella delibera della Giunta si fa espressamente menzione del fatto che a chi svolgerà la funzione di Mobility Manager, per il ruolo che andrà a compiere, verrà attribuita una posizione organizzativa.
Temiamo, anzi non temiamo nulla, ma crediamo che questa posizione verrà affidata proprio al dipendente che oggi è al comando presso l'ARPA presso la Giunta regionale.
Per attribuire una posizione organizzativa non è possibile collocare una persona a comando, ma è necessario farlo tramite un trasferimento.
Certo se ciò avvenisse ed è questa la domanda che poniamo all'Assessore parrebbe un po' anomalo che un dipendente che a tutti gli effetti, al di là di quello che si può dire, svolge una funzione di Ufficio di comunicazione dell'Assessore, poi ottenga un trasferimento ancorché, com'è noto, con le persone che sono state trasferite alle Province non credo vi sia, anche in termini di mobilità, una mancanza di personale che abbia questa competenza.
Per cui, vorremmo sapere, come si chiede nell'interpellanza, se lo svolgimento delle funzioni di Mobility Manager verranno assegnate al dipendente ARPA di cui alle premesse.
Dico solo un aspetto, perché abbiamo già assistito in modo difforme a risposte rispetto al personale: in alcuni casi, interrogando la Giunta su un dipendente della sanità ha risposto l'Assessore alla sanità, in questo caso devo dire - lo trovo più corretto - risponde l'Assessore al personale.
Al di là delle risposte di prammatica, come non è una risposta neanche corretta quella che diede l'Assessore Saitta sul tema del dipendente alla sanità, vorremmo che anche da questo punto di vista vi sia una risposta che in qualche modo corrisponda a verità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola all'Assessore Ferraris per la risposta.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore al personale

Grazie, Presidente.
Con riguardo al quesito a risposta immediata, circa la presunta attribuzione di un incarico di posizione organizzativa a un dipendente, al momento assegnato in comando presso gli Uffici della Direzione competente in materia di trasporti e non incardinato, come da lei erroneamente dichiarato, nello staff dell'Assessore, come da lei erroneamente dichiarato, faccio presente quanto segue.



(Commenti del Consigliere Vignale)



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore al personale

Con determina dirigenziale n. 742 del 4 dicembre 2015, a firma del responsabile del personale, è stato istituito, sulla base di quanto disposto dalla DGR n. 38-2535 del 30 novembre 2015, un gruppo di lavoro interdirezionale, coordinato dalla Direzione competente in materia di trasporti, finalizzato all'individuazione delle azioni di pianificazione e delle modalità operative di attuazione degli interventi a supporto delle politiche in materia di mobilità sostenibile a favore del personale regionale, come peraltro previsto dalla legge.
Detta determinazione individua, quali componenti, le Direzioni regionali Opere pubbliche, Difesa del Suolo, Montagna, Foreste, Protezione civile, Trasporti, Logistica e ancora Ambiente e Governo e Tutela del Territorio, oltre a Risorse finanziarie e Patrimonio, le quali, interessate per competenza, forniscono gli strumenti e le specifiche conoscenze correlati alle rispettive competenze in materia di mobilità sostenibile.
Al riguardo, si precisa, infine, che il gruppo di lavoro in argomento è incardinato nella Direzione competente in materia di trasporti.
Il provvedimento giuntale, a firma del Direttore, di cui si richiama la DGR 38-2535 del 30 novembre 2015 prima citata, rappresenta l'esigenza funzionale di istituire un incarico di posizione organizzativa con funzioni di raccordo e coordinamento delle funzioni correlate all'ambito della mobilità sostenibile, cosiddetta "Mobility manager".
Ad oggi, non è stato dato corso ad alcuna istituzione di nuovo incarico di posizione organizzativa né, per l'effetto, si è proceduto al conferimento dell'incarico al funzionario cui si fa riferimento nel quesito posto dal Consigliere.
L'Amministrazione, pertanto, non avendo assunto atti conseguenti la previsione di cui alla citata DGR, sta valutando le decisioni del caso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferraris.
Passiamo alla successiva, che è la n. 978, presentata dal Consigliere Ravetti.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, le daremo il resoconto stenografico.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, lei ha tutte le modalità per intervenire successivamente.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, la prego.
Venga a firmare il modulo e le facciamo avere lo stenografico della risposta all'interrogazione.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 978 presentata dal Consigliere Ravetti, inerente a "Parità di accesso al progetto Home Care Premium di INPS"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 978, presentata dal Consigliere Ravetti, che ha la parola per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
L'INPS ha tra i suoi scopi istituzionali l'erogazioni di prestazioni sociali in favore di dipendenti e pensionati pubblici e loro familiari.
Tra le finalità dell'istituto si annovera anche la possibilità di favorire azioni per non autosufficienti e, in particolare, a sostegno delle persone anziane finalizzate alla prevenzione del decadimento cognitivo.
Tra le differenti modalità di intervento esiste il progetto denominato "Home Care Premium", che ha lo scopo di realizzare interventi economici diretti o servizi assistenziali per gestire e alleviare le difficoltà connesse alla condizione di non autosufficienza propria e dei familiari.
Nell'avviso è evidente la necessità di utilizzare un partner pubblico che è l'ente gestore delle politiche socio-assistenziali. Parrebbe, da segnalazioni ricevute in particolare dall'Acquese, che vi siano soggetti gestori delle politiche socio-assistenziali non accreditati dal sistema INPS per questo progetto. Tra queste il soggetto acquese.
In tal senso, interrogo l'Assessore su quali iniziative intenda attuare, in modo da consentire a tutti i non autosufficienti piemontesi di poter accedere in condizioni di parità al progetto dell'INPS "Home Care Premium".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris per la risposta.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo per conto dell'Assessore Ferrari, che si scusa per la sua assenza.
I servizi di assistenza domiciliare a favore di persone non autosufficienti previsti dal Progetto Home Care Premium dell'INPS sono volti esclusivamente a favore di dipendenti e pensionati, utenti dell'INPS Gestione Dipendenti Pubblici, residenti presso gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) convenzionati. Tali ambiti in Piemonte coincidono con i soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali che abbiano stipulato una convenzione con INPS-Gestione Dipendenti Pubblici.
Le prestazioni erogate dall'Istituto sono distinte come segue: a) contributo economico mensile erogato in favore del beneficiario; b) contributo economico in favore dell'ATS per le attività gestionali a cura dello stesso; c) contributo economico in favore dell'ATS per la fornitura a cura dello stesso, di prestazioni integrative a supporto del percorso assistenziale del beneficiario.
In caso non ricorrano i presupposti soggettivi e territoriali (quindi mancanza di convenzione dell'ATS con l'INPS) di ammissibilità al beneficio la Direzione Regionale INPS procede al rigetto dell'istanza.
Da ciò risulta come rientri nella esclusiva discrezionalità degli enti gestori di convenzionarsi o meno con l'INPS per consentire ai propri residenti, esclusivamente dipendenti o pensionati pubblici o loro familiari, di accedere ai contributi economici e come la Regione non abbia titolarità alcuna nel procedimento concessivo.
Peraltro, sarà impegno dell'Assessore procedere, per mezzo della Direzione Coesione Sociale, ad un monitoraggio presso gli enti gestori per conoscere lo stato dell'arte degli enti convenzionati con l'INPS e sulle motivazioni dei mancati convenzionamenti.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 972 presentata dal Consigliere Valetti, inerente a "Condizioni dell'infrastruttura e del servizio sulla tratta ferroviaria Biella-Novara"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 972, presentata dal Consigliere Valetti, che ha la parola per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ricordiamo ai colleghi e a chi ci ascolta che domenica 28 marzo sulla linea Biella-Novara si è verificato un crollo di una massicciata, che è passato all'onore delle cronache per avere causato il deragliamento di un treno passeggeri, per fortuna senza cause gravi, quindi senza vittime e feriti gravi.
Questo è esemplare, perché segue una serie di denunce e di comunicazioni da parte dei pendolari sullo stato di scarsa manutenzione della linea.
Questa è una linea di 50 chilometri molto importante, con 350 mila viaggiatori annui, ci sono dei progetti di elettrificazione e risulta - e l'Assessore lo confermerà - che ci sono degli investimenti programmati di circa un milione 300 mila euro per il rinnovo dei sistemi di segnalamento e passaggi a livello.
Tutto questo si interseca anche con i problemi di assetto idrogeologico, però vorremmo capire se ci sono responsabilità e a chi sono attribuibili, anche per quanto riguarda la manutenzione ed eventualmente sulla vigilanza e la certificazione di uno stato del territorio che richiede delle attenzioni particolari; quindi, le mancate attenzioni probabilmente non sono imputabili al gestore ferroviario, ma anche ad altre istituzioni.
Anche il Presidente della Provincia di Biella ha prodotto una nota alla rete ferroviaria, denunciando il cattivo stato di manutenzione e l'Assessore Balocco ha fatto una richiesta formale a RFI in merito all'accaduto per capire se fosse un evento prevedibile.
Pertanto, noi chiediamo di sapere se ci sono interventi di manutenzione programmati, in passato o nei prossimi tempi, dagli enti competenti e i relativi costi, tenendo conto di quelli che sono gli strumenti di pianificazione come il PAI.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente e Consigliere. Consegnerò una risposta dettagliata e anche tecnica su quanto è stato rilevato dagli Uffici dell'Assessorato insieme a tecnici di RFI, sulla situazione cui il Consigliere fa riferimento.
Il problema cui il Consigliere fa riferimento non è certamente imputabile ad un problema di assetto idrogeologico. E' imputabile semplicemente alla vetustà di questo manufatto, che alla fine è crollato creando il problema di cui si diceva. Quindi, nello specifico, non è un problema di assetto idrogeologico.
RFI ha deciso di intervenire in seguito all'incidente con lavori sulla linea, indipendentemente a quelli a cui lei faceva riferimento, cioè quelli ammontanti a circa un milione di euro, ma con altri interventi ammontanti a circa 800 mila euro proprio per la sistemazione dell'ambito in cui esiste e vive la linea stessa, quindi per quanto riguarda il contenimento delle ripe e quant' altro.
Lei fa riferimento anche alla Biella-Santhià e al progetto di elettrificazione che stiamo mettendo in atto assieme al territorio, alla Provincia ma anche a molti enti privati della Provincia stessa che stanno sponsorizzando questo progetto. La progettazione, infatti, sarà finanziata dalla Banca Sella, dalla Camera di Commercio di Biella, dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Biella, dall'Unione Industriale di Biella insieme agli Enti locali. Si sta approntando un Accordo di Programma con RFI proprio per la definizione di questo progetto.
Intanto stiamo interloquendo con RFI a livello nazionale per l'inserimento dell'elettrificazione nel piano di programma delle opere di RFI stessa.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 976 presentata dalla Consigliera Porchietto, inerente a "Situazione lavoratori ex Wagon-Lits"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 976, presentata dalla Consigliera Porchietto, che ha la parola per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Questa è una situazione credo molto ben conosciuta dall'Aula, anche perché si protrae dal 2011, quando Trenitalia chiuse il servizio notturno dei treni e, a livello nazionale, dichiarò quasi mille esuberi, 980 per l'esattezza, una cinquantina in Piemonte.
In quel frangente, nelle prime ore conseguenti alle dichiarazioni di Trenitalia (era ancora Amministratore delegato Moretti), incontrammo la delegazione e trattammo affinché quei lavoratori potessero essere riconvertiti ed assorbiti all'interno delle varie logiche di assunzione che si sarebbero susseguite negli anni.
In realtà, ancora oggi 24 lavoratori, che in questo momento operano in una cooperativa, ma con delle conferme dei contratti di sei mesi in sei mesi, vivono in uno stato di precariato lavorativo in quanto Trenitalia mi permetto di dirlo - non ha mantenuto le parole date in quel frangente ad un tavolo in cui anche le rappresentanze sindacali avevano assunto degli impegni chiari. Poi, però, solo una parte del sindacato ha continuato a ragionare, valutare e seguire la vicenda.
Trenitalia ha annunciato, tra le altre cose, un piano di nuove assunzioni significative (500 persone) e nel 2014 RFI comunicava che avrebbe provveduto ad ulteriori assunzioni alle Officine del Lingotto, in merito ad un importante investimento. Inoltre, nel 2015 Finmeccanica ha chiuso un settore legato alle officine dei trasporti treni, ma nell'accordo ha previsto il riassorbimento di quel personale.
Consideriamo importante ricordare all'Aula e alla Giunta regionale che gli impegni assunti da Trenitalia a suo tempo non sono stati completamente mantenuti, pertanto vorremmo capire - insieme all'Assessore competente e alla Giunta, quali sono le iniziative che si vogliono assumere come Giunta regionale (mi permetto di dire che "nuova Giunta" mi fa un po' sorridere perché ormai siamo a quasi due anni di mandato: diventa difficile parlare di "nuova Giunta").
Poiché si tratta di un processo lungo e ritengo che 24 lavoratori piemontesi meritino attenzione, anche se sono solo 24 i posti di lavoro ancora in bilico, ma sono sempre importanti, e poiché in altre regioni italiane la vicenda si è conclusa recentemente e favorevolmente per i lavoratori, gradiremmo che la parola "fine" (un lieto fine) si potesse dire anche per i 24 lavoratori piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
Com' è già stato ricordato in quest'aula, il tema fu oggetto di un'interrogazione presentata nel 2012, alla quale rispose l'attuale Consigliera: si sono invertite le parti! Per riassumere le tappe fondamentali della vicenda, 62 sono i lavoratori piemontesi della Servirail che erano stati licenziati nel 2011 a seguito della procedura di licenziamento collettivo che si è conclusa con un mancato accordo fra le parti, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, essendo un tavolo nazionale.
In seguito ad una lunga vertenza dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali di categoria, che aveva anche visto impegnate attivamente la Regione Piemonte e le altre istituzioni locali, nell'agosto del 2012 era stato siglato un accordo fra il gruppo FS, in rappresentanza delle Società RFI e Trenitalia, e le organizzazioni sindacali, per garantire uno sbocco occupazionale ai lavoratori.
Nel luglio 2012, il gruppo si era impegnato a garantire, dal 1 settembre, l'assunzione dei lavoratori nell'ambito degli appalti di Trenitalia e RFI. Nell'accordo veniva specificato il piano dettagliato di ricollocazione dei lavoratori piemontesi "attraverso il sistema degli appalti, garantendo un'opportunità occupazionale per il personale interessato fino a tutto il 2014" in specifiche aziende o cooperative.
Al punto 7 dell'accordo veniva anche specificato che i lavoratori ex dipendenti della società Servirail della regione Piemonte sarebbero stati chiamati in caso di nuove assunzioni che si fossero rese necessarie entro il 2014.
Effettivamente, risulterebbe che, in alcuni casi, ex dipendenti di Servirail (ne resterebbe un numero residuale) siano stati assunti direttamente da aziende del Gruppo FS. Sembrerebbe, però - e questo è confermato dai dirigenti FS che abbiamo sentito sulla questione specifica che siano state assunte, secondo il regolamento interno, soltanto le persone in possesso di diploma. Quelli che non erano in possesso di diploma, secondo il regolamento interno, non potevano essere assunti.
Questo è quanto ci è stato raccontato.
Pertanto, i 24 lavoratori oggetto dell'interrogazione lavorano presso una cooperativa che svolge servizi in appalto da aziende dello stesso gruppo (FS); appalto che risulterebbe, al momento, prorogato fino alla fine di giugno.
Stiamo monitorando per capire se la clausola sociale all'interno del nuovo appalto sarà rinnovata con la stessa attenzione che era stata prestata nella prima parte dell'appalto.
Mi permetto di osservare che se il sistema Regione avesse saputo che quei lavoratori non sarebbero stati assunti perché non in possesso dei requisiti specifici, avrebbe potuto, dal 2011 ad oggi, attraverso i processi POLIS e altri processi abbreviati, far acquisire loro il diploma.
Oggi avremmo risolto il problema.
Pertanto, la conoscenza e il passaggio di informazioni ci avrebbero permesso di risolvere la situazione di alcuni di questi lavoratori.
Peraltro, dalle analisi che sono state fatte, non è possibile nemmeno intercettare molte di queste persone.
La situazione va tenuta sotto controllo, ma, se fossero stati messi tutti gli strumenti in campo, nel momento in cui è stato attivato il progetto, e quindi se si fosse venuti a conoscenza di tutti gli elementi necessari per svolgere la valutazione, oggi probabilmente avremmo risolto il problema.
Grazie.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 977 presentata dal Consigliere Berutti, inerente a "Adeguate risorse finanziarie sul bilancio 2016 per la lotta alla presenza di zanzare in Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 977, presentata dal Consigliere Berutti, che ha la parola per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Si tratta di un problema che non è di oggi, ma che ci portiamo avanti da tempo, con le diverse Amministrazioni.
Negli ultimi due anni la situazione è diventata abbastanza critica poiché l'aumento della presenza delle zanzare nella zona del Casalese Vercellese (la zona delle risaie) pare sia addirittura del 300%.
In base a quanto verificato dall'IPLA, sembra esserci una diminuzione dei trattamenti delle aree destinate a risaie, che da 30 mila ettari sarebbe passata a 6.000.
Ci rendiamo conto che questo può creare non pochi problemi a livello territoriale, sotto tutti i punti di vista: sanitario, della vivibilità dei territori.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Berutti.
Colleghi, chiedo un po' di silenzio all'Aula per permettere al Consigliere di illustrare la sua interrogazione.
Grazie.



BERUTTI Massimo

Alla luce di questo, la richiesta è, molto semplicemente, di capire cosa s'intende fare sul bilancio di previsione 2016, anche perché i tempi stanno stringendo. E' vero che fuori nevica, ma siamo consapevoli che fra una settimana potrebbe scattare la primavera ed innescarsi un meccanismo di proliferazione delle zanzare.
Pertanto, la nostra richiesta è di sapere se ci sono i soldi o no.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessora regionale

Grazie, Presidente.
Attualmente, per il piano regionale di lotta alle zanzare 2016, in bilancio è previsto uno stanziamento di 1.500.000 euro.
Poco più di un terzo di questa somma concorre a finanziare (al 50 per cento) i piani urbani presentati dai Comuni delle aree ad alta vocazione risicola. La somma restante è utilizzata per il piano di sorveglianza sanitaria sulle malattie trasmesse da vettori che - come è noto - stanno assumendo una crescente rilevanza sia a causa del cambiamento climatico sia in relazione ai movimenti internazionali di persone e merci.
Alle somme destinate a finanziare la distribuzione delle trappole nelle numerose celle della griglia regionale, il monitoraggio degli insetti catturati, la ricerca di Flavivirus, che rappresentano una potenziale fonte di comparsa di nuove malattie, si aggiungono le risorse del Fondo Sanitario Regionale destinate a controlli effettuati dalla rete trasfusionale su sacche di sangue provenienti da donazioni di cittadini residenti nelle province in cui è segnalata la presenza di virus patogeni nelle zanzare catturate.
Vista la disponibilità limitata delle risorse, la sanità regionale ha scelto di dare priorità alla prevenzione dei rischi legati alla diffusione delle malattie veicolate da alcune specie di zanzare - tra le quali la più nota è la zanzara tigre - diverse da quelle presenti nelle risaie, che sono indubbiamente un problema di igiene urbana e di fastidio per i cittadini ma che non rappresentano un reale problema di sanità pubblica.
Tra gli strumenti di prevenzione che saranno adottati nel piano 2016 si segnalano anche i trattamenti straordinari negli aeroporti, nelle aree che circondano i centri infettivologi a cui sono indirizzati i pazienti infetti o sospetti di infezione da Flavivirus, nei magazzini di merci provenienti dai Paesi a rischio, nelle aree in cui si segnalano importanti flussi migratori di provenienza dagli stessi Paesi a rischio citati prima.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Interrogazione a risposta immediata n. 980 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Monitoraggio dell'informazione sul referendum del 17 aprile"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 980, presentata dal Consigliere Grimaldi, che ha la parola per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, sarò molto rapido.
Il 19 gennaio di quest'anno la Corte costituzionale ha dichiarato ammissibile uno dei sei referendum proposti da nove Regioni italiane in merito ad alcune norme del Decreto che chiamiamo tutti "Sblocca Italia". La consultazione purtroppo è stata indetta per il 17 aprile del 2016 commettendo secondo noi un grave errore sia istituzionale che politico.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Grimaldi.
Continuo ad avvertire brusio e sento più gli altri Consiglieri che non il collega che sta intervenendo.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Dicevo che è stato commesso un grave errore politico, oltre che istituzionale. Tra l'altro, con questo errore si spenderanno 300 milioni di euro inutilmente.
Credo però che la cosa più grave sia che, con così poco tempo, le nove Regioni italiane non riusciranno, come promotori del "sì", a fare il loro mestiere, cioè ad informare tutti i cittadini. Inoltre, come evidenziamo, a questo referendum assai speciale perché per la prima volta, di fatto, alle Regioni si sta unendo un altro Comitato nazionale - non sta seguendo, come necessario, una giusta informazione neanche sui mezzi di informazione.
Anche a livello locale non ci risulta che i vari soggetti.
Però, Presidente, c'è troppo rumore.



PRESIDENTE

Non so come chiederlo! Consigliere Bertola, può uscire, per favore oppure può abbassare il tono di voce? Grazie. Lo stesso valga per tutti i colleghi che stanno disturbando chi interviene.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Dicevo che ad oggi sembra che le emittenti televisive e radiofoniche anche locali, non stiamo informando adeguatamente la cittadinanza in merito all'appuntamento referendario.
Noi sollecitiamo la risposta a questo question time, sapendo che questa mattina è arrivata una nota del CORECOM in merito alla delibera dell'AGICOM, che credo tenti anche di rispondere ad alcune questioni che sto ponendo. Dicevo, appunto, che questa nostra domanda è legata al fatto che il CORECOM, che è un organo funzionale delle Autorità di garanzia come l'AGICOM, è anche un organo di consulenza, gestione e controllo della nostra Regione in materia di comunicazione.
Per questo, relativamente alla comunicazione politica durante il periodo elettorale e referendario, il CORECOM dovrebbe occuparsi di analizzare i calendari delle trasmissioni e dei programmi di informazione delle emittenti radiofoniche e televisive, ovviamente soprattutto locali.
Quindi, fatta salva la libertà di commento e di critica in chiara distinzione fra informazione e opinione, il CORECOM dovrebbe verificare che essi garantiscano il pluralismo, l'obiettività, l'imparzialità e l'equità.
Ecco, avendo letto questa nota - lo dico sinceramente -, a parte delle norme che sono per lo più già legate a leggi nazionali esistenti, non vedo alcuna osservazione. Per questo mi chiedo se l'Assessore competente e il Presidente sappiano se il CORECOM intenda sollecitare le emittenti locali affinché forniscano una piena, corretta e imparziale informazione in merito al referendum del 17 aprile. E chiederei anche agli Uffici competenti come la Regione e il Consiglio regionale, ovviamente nei limiti delle loro possibilità, possono far sì che i cittadini siano almeno informati e siano invitati a votare, perché mi pare che ci sia di fatto una strategia di fondo per fare in modo che questo referendum, come tanti altri in Italia non solo non raggiunga il quorum, ma non abbia neanche la possibilità di sollevare un dibattito culturale e politico nel Paese.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessora Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessora regionale

Grazie, Presidente.
In risposta all'interrogazione con la quale il Consigliere Grimaldi chiede se il CORECOM intenda sollecitare le emittenti locali a fornire una piena, corretta e imparziale informazione sui contenuti del referendum ormai imminente del 17 aprile, dalle informazioni che sono state assunte si annuncia che oggi lo stesso CORECOM ha inviato agli editori delle emittenti radiotelevisive piemontesi e ai responsabili degli uffici di comunicazione dei partiti politici una nota con la quale si forniscono alcune precisazioni in merito alla delibera che l'AGICOM ha emanato sullo stesso argomento.
In particolare la nota, reperibile sul sito del CORECOM, richiama l'attenzione su alcuni adempimenti per l'attuazione della par condicio: conformazione dei notiziari e dei programmi di approfondimento alla tutela del pluralismo e dell'obiettività dell'informazione; divieto di fornire indicazioni di voto tranne che nei programmi di comunicazione politica e nei messaggi autogestiti; rispetto della parità di condizione tra i soggetti politici nelle tribune politiche, nei dibattiti, nelle tavole rotonde e nelle interviste realizzate sul quesito referendario.
Si tratta delle norme alle quali attenersi in qualsiasi campagna elettorale, ma credo che l'aspetto più importante sia il fatto che è stata avviata comunicazione da parte del CORECOM stesso nei confronti delle emittenti e dei giornali locali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Pentenero.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Interrogazione a risposta immediata n. 973 presentata dal Consigliere Campo, inerente a "Problemi sui protocolli di sicurezza della REMS 'San Michele' di Bra" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione a risposta immediata n. 973 del Consigliere Campo, verrà data risposta scritta


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Interrogazione a risposta immediata n. 979 presentata dalla Consigliera Motta, inerente a "Futuro degli Uffici di Asti dell'Agricoltura" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione a risposta immediata n. 979 presentata dalla sottoscritta - Consigliera Motta - verrà data risposta scritta.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.15 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.22)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Campo, Ferrari, Ferraris Ferrentino, Laus, Reschigna e Ruffino.
Non è presente l'Assessore Saitta.


Argomento: Pari opportunità

Proseguimento esame disegno di legge n. 141, inerente a "Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 141, inerente a "Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana siamo arrivati alla votazione finale del provvedimento, ma, prima della votazione, il Consigliere Vignale ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il nostro voto, e anche sul testo, sarà un voto di astensione ricordando che il voto di astensione, all'interno del Consiglio regionale corrisponde ad un voto contrario.
Non abbiamo voluto esprimere un voto contrario perché alcuni passi della norma non sono totalmente non condivisili, ma c'è una questione di fondo che non condividiamo. La norma ha un vizio che non casualmente è inserito all'articolo 1 ed è stato oggetto di un emendamento in sede di Commissione: "Nell'attuazione dei principi della finalità della legge, la Regione valuta gli effetti e l'impatto della compresenza e interazione di motivi diversi di discriminazione, con particolare riferimento alla trasversalità della discriminazione, fondata sul sesso".
In realtà, nell'articolo successivo si indica tutta una serie di soggetti da tutelare dalle discriminazioni; uno di questi è ovviamente il sesso, per cui questa sottolineatura è utile soltanto ad una finalità di carattere politico.
Esprimiamo un voto contrario alla norma anche rispetto a tutta una serie di considerazioni puntuali che abbiamo fatto. Noi abbiamo presentato una cinquantina di emendamenti su tutto il testo, ma avessimo voluto fare un'attività di carattere ostruzionistico, avremmo presentato un numero decisamente più significativo.
Crediamo che, anche laddove gli emendamenti intendevano cassare dei commi o degli articoli, noi ne abbiamo motivato il perché. Una contrarietà nasce dal fatto che non è solo non condivisibile rispetto all'impianto generale, ma anche, laddove si introducono aspetti che potrebbero essere positivi, la norma, di fatto, non è finanziata ed ampiamente sotto finanziata, quindi si introducono principi di carattere generale che rimarranno tali.
Rimarranno tali su questo come sulla norma sulla violenza alle donne che poi, in realtà, è stata infarcita - quella come questa - di tutta una serie di aspetti che hanno più un carattere politico - ed è normale che sia, essendo un'Aula parlamentare - ma apartitico. Questa norma è molto più utile al partito che l'Assessore Cerutti rappresenta, per dimostrare, come abbiamo detto più volte, una sorta di esistenza in vita all'interno di una Giunta, che io comprendo sia doveroso per un partito, uno dei partiti piccoli della coalizione, ma crediamo vi siano molte modalità.
Noi ci attendiamo e vorremmo che questa norma fosse, in alcune parti davvero applicata. Allora vedremo, perché chiunque avrà la possibilità di accedere ai Garanti, come il problema legato alla mobilità, alla segregazione abitativa e ad alcuni aspetti che la norma pone, non verranno risolti e non sarà certamente questa norma a risolvere, però c'è bisogno di questa norma.
Serve un investimento per garantire una mobilità sostenibile a tutte le persone che hanno difficoltà motorie, ma non è necessaria la legge n. 141 per farlo. Per evitare che vi siano persone che, per questioni di immobilità, disagio, fragilità o quant' altro, vivano a tutti gli effetti una segregazione abitativa, non c'è necessità di questa norma.
Ci domandiamo, quindi, a cosa serva, e la risposta l'abbiamo data precedentemente.
Ciò che dispiace, da Parlamentari regionali, è che il Consiglio regionale si sia occupato per più di un mese, o abbia individuato nelle sue priorità, per più di un mese, i disegno di legge n. 141 e n. 142, che per motivi assolutamente incidentali - ovviamente non è così - sono state discusse nello stesso momento in cui la legge Cirinnà è in discussione al Parlamento nazionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Grazie.
Brevemente. La discussione sulla legge è stata approfondita in Commissione e in parte anche in Aula.
Serve una legge perché, per dare gambe ai diritti che producono una moltiplicazione dei servizi e che producono - come abbiamo detto in apertura di presentazione della legge - una moltiplicazione di risorse e di competenze.
Questo vuol dire attivare le persone ed è per questo che serve una legge.
Questa è una legge completa perché prevede non solo le modalità di applicazione e di controllo, ma anche il monitoraggio. Quando si parla di norme anti-discriminatorie, si hanno in mente alcuni esempi, non voglio dire più folcloristici, ma che sicuramente fanno più eco dal punto di vista della comunicazione. Parlare di norme anti-discriminatorie significa parlare della vita delle persone, dei loro percorsi di vita, ma anche della quotidianità.
Faccio un esempio, che potrebbe sembrare banale ma non lo è, relativo all'appalto per l'acquisto di mezzi di trasporto.
Oggi, il fatto che i mezzi, anche le navette (gli autobus un po' più piccoli), debbano essere accessibili all'handicap, cioè ad una carrozzina non è così scontato, né nel servizio pubblico gestito direttamente attraverso le società in house degli Enti locali, né in quelli in appalto esterno. Eppure, anche solo la mobilità, soprattutto in zone più lontane dalla città, significa percorsi di autonomia per queste persone.
Personalmente credo che questa sia una legge molto importante, perch consentirà, in maniera trasversale, di mettere insieme tutti gli ingredienti (come in un puzzle) che, da un punto di vista etico (quello che, come classe politica, dovrebbe starci più a cuore), consentiranno di dare una reale attuazione ai principi contenuti nel nostro Statuto, nelle norme europee e nella Costituzione, e che sbloccherà anche tutta una serie di inceppi che a volte noi banalizziamo sotto il termine di "burocrazia" ma che riguardano la vita reale delle persone e quanto queste persone possono dare alle società, e quindi a tutti noi.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi per dichiarazioni di voto, ha chiesto la parola l'Assessora Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica, Assessora alle pari opportunità

Grazie, Presidente.
Ringrazio i Consiglieri e le Consigliere del lavoro svolto. Anch'io mi limito a sottolineare questo passo in avanti, così come diceva la Consigliera Conticelli, che si compie, dal punto di vista dei diritti, con l'approvazione di questo disegno di legge. Non dimentichiamo che, dieci anni fa, la Giunta della Regione Piemonte aveva iniziato a costruire un disegno di legge analogo. Dopo dieci anni, il Piemonte arriva ad approvare questo disegno di legge, chiaramente avendolo man mano aggiornato, essendo trascorsi dieci anni.
E' una legge quadro, quindi, da questo punto di vista, le considerazioni svolte anche durante il dibattito, rispetto a non vedere subito un'efficacia pratica, sono legate proprio alla costruzione di un quadro normativo, che poi, come detto nella legge, va a declinare tutti gli ambiti di competenza regionale.
Così come sottolineava la Consigliera Conticelli, l'impianto prevede la considerazione di tutte le discriminazioni: non ci sono discriminazioni di serie A o di serie B, ma tutte le discriminazioni legate alla differenza che, anziché essere un valore, diventa elemento di discriminazione.
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito al cammino di questo disegno di legge; credo che, arrivati alla sua approvazione, avremo modo con i regolamenti attuativi di coinvolgere anche i diversi soggetti che nei diversi ambiti hanno titolo a lavorare con noi nella costruzione di quella che sarà la sua applicazione. Questo momento è un punto di arrivo ma anche un punto di partenza.
Quindi, con le due leggi, la legge n. 4 e questo disegno di legge approvato, avremo modo di compiere passi in avanti significativi; rispetto a questo disegno di legge la Regione Piemonte torna ad essere una Regione all'avanguardia in tema di diritti civili.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Do atto per il verbale che i Consiglieri Bono e Giaccone hanno votato in senso favorevole.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.34, riprende alle ore 15.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Pari opportunità

Esame proposta di legge n. 81, inerente a "Misure contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dell'identità di genere e per la tutela dei diritti derivanti dalle convivenze affettive" (atto d'indirizzo collegato: ordine del giorno n. 677)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 81, inerente a "Misure contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dell'identità di genere e per la tutela dei diritti derivanti dalle convivenze affettive", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Relatrice di maggioranza è la Consigliera Conticelli e relatrice di minoranza è la Consigliera Batzella.
La parola alla relatrice di minoranza, Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania, relatrice

Grazie, Presidente.
Prima di iniziare l'illustrazione di questa proposta di legge, vorrei ricordare che ho presentato questo provvedimento nel mese di dicembre del 2014 - quindi è trascorso un anno e mezzo da allora, dal giorno in cui ho depositato questa proposta di legge - e ho sollecitato più volte la sua discussione; nel frattempo, sono accadute diverse cose. A livello nazionale, sappiamo tutti che si è votato il disegno di legge Cirinnà; ci sono state diverse manifestazioni nelle piazze da parte di cittadini e di cittadine, di coppie, che sono scesi in piazza ad urlare a gran voce che venissero riconosciuti i loro diritti.
Questa proposta di legge è specifica, perché ha come oggetto "Misure contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dell'identità di genere e per la tutela dei diritti derivanti dalle convivenze affettive"; è una proposta di legge a livello regionale e ne chiedevamo l'applicazione sul territorio della regione Piemonte.
All'inizio, quando abbiamo intrapreso le prime determinazioni e, poi con la discussione del disegno di legge n. 141 presentato dalla Giunta, che è stato appena approvato, noi avevamo chiesto l'unificazione dei due testi.
Allora ci era stato detto che non potevamo unificare i due testi poiché si trattava di due proposte di legge differenti. Il disegno di legge della Giunta e dell'Assessora Cerutti riguarda le discriminazioni nel senso ampio del termine, quindi riguarda tutti e tutte le discriminazioni legate non solo al sesso, ma anche alla lingua, alla religione, all'identità, alle idee politiche, anche alla disabilità; disegno di legge che noi abbiamo apprezzato e su cui, come tutti ben sapete, abbiamo anche votato a favore quindi è stato un disegno di legge da noi sempre sostenuto e votato.
Ora ci ritroviamo a discutere questa proposta di legge della quale sono la prima firmataria in merito alle discriminazioni contro l'orientamento sessuale. Noi abbiamo presentato diversi emendamenti in Commissione e ci sono stati bocciati; è stato approvato un solo emendamento. Oggi abbiamo presentato un emendamento per incrementare le risorse sul disegno di legge 141: anche quello ci è stato bocciato.
Per ritornare a questa proposta di legge, scopriamo che non verrà votata; ci sarà la discussione generale, io la sto illustrando, sto parlando, però poi questa proposta di legge non verrà votata. Mi sorge spontanea una considerazione su questa Giunta rispetto a ciò che i miei occhi hanno potuto vedere e le mie orecchie hanno potuto udire durante le manifestazioni che sono avvenute nella città di Torino. Questa Giunta ha sempre manifestato e fatto delle promesse a tutte le persone che si trovavano su quella piazza, che urlavano a gran voce che venissero loro riconosciuti i diritti. Ho sentito con le mie orecchie dire: "Presto faremo un disegno di legge, presto verranno riconosciuti i vostri diritti". E allora, se non siamo nelle condizioni di poter mantenere delle promesse per cortesia, non fatele! Non date speranza a chi cerca speranza, anzi a chi cerca diritti! Io mi sono stancata di sentire sempre le solite promesse! Tra l'altro, visto che siamo anche in campagna elettorale, si tratta delle solite promesse da campagna elettorale che poi non vengono mantenute.
Oppure si punta il dito verso persone coerenti, che portano avanti con coerenza fino in fondo i principi e i valori che sono dentro di noi, perch se noi crediamo che nel mondo ci debba essere la libertà, allora vi dico che saremo liberi veramente quando tutti saranno liberi, altrimenti è una discriminazione! Scusate se mi arrabbio o se ci metto tanta enfasi, però credo in questo. Se veramente lottiamo contro le discriminazioni, la Giunta e questo Consiglio dovevano avere il coraggio oggi di votare questa proposta di legge e di licenziarla con voto negativo, sfavorevole da parte della maggioranza e se ne assumevano la responsabilità. Noi ce la siamo sempre assunta, ci abbiamo sempre messo la faccia e continuiamo a mettercela giorno dopo giorno, sia per quanto riguarda quello che può essere negativo che per quello positivo, perché la faccia si mette sempre, nel bene e nel male e bisogna essere coerenti.
Detto questo, arrivo al disegno di legge e sarò breve perché l'ho già illustrato esaurientemente in Commissione. Questo è un disegno di legge composto da 11 articoli, anzi 12 articoli, compresa la norma finanziaria.
Si è basato su tutti gli articoli delle normative non solo italiane, quindi abbiamo introdotto e utilizzato le normative costituzionali, quello che ci dice lo Statuto della nostra Regione, quello che ci dice l'Unione Europea quello che ci dice la Carta dei diritti e il Trattato UE.
Ci siamo attenuti a tutte queste normative, abbiamo proposto degli interventi in materia di formazione per tutti coloro che sono ancora discriminati, che sono vittime dell'omofobia, perché non c'è libertà. Tutti puntano il dito verso coloro che sarebbero dei diversi, ma che sono degli esseri umani come noi, perché l'amore non ha sesso, non ha età, non ha confini, non ha ideologia politica: l'amore è libero.
Abbiamo chiesto degli interventi in materia sociale e sanitaria abbiamo chiesto degli interventi in materia di lavoro; interventi in materia di responsabilità delle imprese, di tutte quelle persone che sono vittime di discriminazione nei luoghi di lavoro. Abbiamo chiesto degli interventi in materia di comunicazione, di informazione, di sensibilizzazione. Abbiamo chiesto anche degli interventi in materia di cultura, di educazione presso le scuole. Abbiamo chiesto l'elenco delle unioni civili. Abbiamo chiesto il diritto di assistenza in un Paese come il nostro, dove dovrebbe esserci una sanità pubblica eccellente, ma purtroppo non esiste: è un'utopia pensare a una sanità pubblica che funzioni.
Abbiamo chiesto che a queste persone venisse riconosciuta, nei momenti di malattia, nei momenti di dolore, nei momenti di difficoltà, l'assistenza da parte del proprio compagno o della propria compagna. Abbiamo chiesto poche risorse per questa proposta di legge: in totale, per il biennio 2015 2016 (ma ormai il 2015 è già trascorso, perché questa proposta di legge la sto illustrando dopo un anno e mezzo che l'ho depositata), 80 mila euro, 40 mila euro all'anno; tra l'altro anche poche risorse, perché avevo preso in considerazione le difficoltà economiche, le difficoltà del bilancio della Regione Piemonte, perché, parliamoci chiaro, non riusciamo a investire soldi sui disegni di legge perché non ci sono i fondi a disposizione.
Io mi ero posta anche il problema, pensate un po'! Chiedo 80 mila euro (40 mila euro all'anno) per cosa? Per interventi di formazione, di comunicazione, di sensibilizzazione nelle scuole, fra i giovani, nelle famiglie. Questo avevo chiesto, questo abbiamo chiesto. Però questa proposta di legge non va bene, perché è legata esclusivamente all'orientamento sessuale. Allora la Giunta ha pensato bene di presentare un disegno di legge ampio - a saperlo l'avremmo fatto anche noi, l'avrei fatto anch'io! - ma era ed è una proposta di legge mirata proprio contro le discriminazioni legate all'orientamento sessuale. E' inutile che facciamo finta di niente: sono stanca del falso buonismo, dei falsi atteggiamenti che si continuano ad avere da parte delle persone! Io mi vergogno di far parte di un Consiglio regionale dove ci sono tanti falsi buonisti. Mi vergogno! Perché non è vero che siamo per la libertà! Se voi, tutti quanti, eravate per la libertà, eravate contro le discriminazioni legate all'orientamento sessuale, contro l'omofobia e contro i comportamenti attuati verso tutte quelle persone che ancora oggi vengono picchiate, emarginate, abbandonate dalle stesse istituzioni dovevate avere il coraggio di votarla questa proposta di legge! Votarla! Votavate no, ma vi assumevate tutte le responsabilità, e non chiedere, come inizialmente in Commissione io ho chiesto, l'unificazione dei testi. Alla mia richiesta, voi cosa avete detto? No, non possiamo unificare i testi perché si tratta di due disegni di legge differenti. Poi, arriviamo in Commissione, e questa proposta di legge è stata votata.
Vi ricordate che cosa avete votato? Vi siete astenuti tutti! Ed è stato lo stesso collega Appiano a dire (lo ricordo perché, ringraziando il cielo ho una buona memoria): "Non possiamo votare no, non possiamo votare a sfavore, perché noi siamo a favore di quei principi". Il contenuto della proposta di legge n. 81, presentata dal Movimento 5 Stelle, prima firmataria la sottoscritta, Consigliera Batzella, rispecchiava anche i vostri principi e i vostri ideali.
Mi chiedo: se in Commissione vi siete astenuti e condividete quello che c'è scritto, o una parte di quello che è scritto dentro questa proposta di legge, perché oggi non avete il coraggio di votare questa legge? Qualunque sia la votazione, abbiate coraggio e assumetevene la responsabilità Con questo, ho concluso il mio intervento.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore "Ciampini Boccardo" di Novi Ligure (AL)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Superiore "Ciampini Boccardo" di Novi Ligure in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Pari opportunità

Esame proposta di legge n. 81, inerente a "Misure contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dell'identità di genere e per la tutela dei diritti derivanti dalle convivenze affettive" (atto d'indirizzo collegato: ordine del giorno n. 677) (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo ad esaminare la proposta di legge n. 81.
La parola alla Consigliera Conticelli, relatrice di maggioranza.
Chiedo scusa alla Consigliera Conticelli, ma c'è una pregiudiziale del Consigliere Grimaldi.
Prego, Consigliere.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Poi interverrò per chiedere alla Consigliera Batzella conto del fatto che ha appena votato favorevolmente il disegno di legge n. 141. Forse mi sono distratto, ma mi pare che la discussione sia stata fatta.



(Commenti della Consigliera Batzella)



GRIMALDI Marco

Purtroppo ho sentito quello che ha detto.



PRESIDENTE

Consigliera, non interrompa i colleghi.



GRIMALDI Marco

Purtroppo ho sentito cosa lei ha detto, sono stato zitto, adesso la prego di...



(Proteste della Consigliera Batzella)



PRESIDENTE

Faccia la domanda.
Consigliera, ha avuto 15 minuti per parlare, faccia intervenire anche gli altri.



GRIMALDI Marco

Capisco, Presidente, che lo show ormai fa parte anche di questo modo di vivere il Consiglio regionale, però in realtà la richiesta.
BATZELLA Stefania (fuori microfono) Tu lo fai tutti i giorni!



PRESIDENTE

Consigliera, lei non può interrompere gli altri. Ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee. Io, da Consigliera, non mi sento rappresentata da quello che lei dice, ma l'ho fatta parlare, quindi fate parlare anche il Presidente Grimaldi.



(Commenti della Consigliera Batzella)



GRIMALDI Marco

Io non volevo nemmeno rivolgere questa domanda a verbale, ma giustamente me l'ha chiesto lei.
La domanda è questa: visto che abbiamo già votato un testo e visto che la gran parte del testo della Consigliera, tra l'altro, è sovrapponibile cosa c'è ancora da votare del testo della proposta n. 141? Visto che di fatto, come gli emendamenti decadono, immagino che della legge ne siano rimaste solo delle parti. Volevo sapere quali parti ancora sono esattamente escluse.
Non mi pare una domanda così peregrina



PRESIDENTE

Le parti sono state già inserite nella proposta di legge precedente.
Tecnicamente, al punto 3) dell'articolo 87 del Regolamento interno del Consiglio regionale, si dice: "Dopo la discussione generale su un progetto di legge e prima del passaggio agli articoli, il Consiglio esamina prioritariamente gli ordini del giorno diretti ad impedire il passaggio all'esame degli articoli che possono essere illustrati e discussi secondo le norme previste dall'articolo 69". Questo perché i disegni di legge sono stati considerati simili, ma non accorpabili perché in molti parti differenti.
Nella discussione in Commissione, che ricordiamo tutti, le parti accoglibili sono già state inserite nel disegno di legge che abbiamo votato precedentemente. Quindi, è una ripetizione che l'Aula tecnicamente considera non utile. Spero di aver risposto.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Poi ci saranno gli interventi.
Fate illustrare alla relatrice di maggioranza il testo di legge n. 81.



(Commenti della Consigliera Conticelli)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Presidente, chiedo un chiarimento che può essere utile a tutti.
Visto che il Consigliere Grimaldi, chiedo scusa, il Presidente Grimaldi ha chiesto la parola per una questione pregiudiziale, vorrei capire dove sta la questione pregiudiziale. Se questione pregiudiziale è giudicare l'intervento di un altro Consigliere uno show di miglior qualità oppure non uno show, interveniamo tutti per una questione pregiudiziale.



PRESIDENTE

Ha fatto una domanda per capire quali erano gli articoli.
Comunque, la pregiudiziale la giudica il Presidente e non i Consiglieri.
Prego, Consigliera, Conticelli, spero che adesso tocchi a lei definitivamente.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per favore! Il Presidente Grimaldi è venuto a chiedere.
BATZELLA Stefania (fuori microfono) A fare il giullare del Consiglio!



PRESIDENTE

È venuto a chiedere se poteva fare.
Consigliera Batzella, lei non lo dice a nessuno in quest'Aula! BATZELLA Stefania (fuori microfono) Allora, lo faccia sedere.



PRESIDENTE

Io non faccio sedere nessuno e lei stia zitta, però, perché non ha la parola.
La parola alla Consigliera Conticelli, relatrice di maggioranza.



CONTICELLI Nadia, relatrice

Abbiamo ascoltato con attenzione tutti, quindi adesso vorrei il medesimo trattamento. Quando si parla di diritti e di liberà bisogna avere almeno l'onestà di quello che si dice e di non prendere in giro la gente.
C'è stata un'ampia discussione in Commissione. Il disegno di legge presentato dalla Consigliera Batzella non riguarda le norme antidiscriminatorie, ma l'identità di genere e il riconoscimento rispetto alla parità per l'orientamento sessuale; riguarda norme che competono a livello nazionale che, nel frattempo, sono state anche approvate con voto favorevole e su proposta della maggioranza e del partito che noi qui rappresentiamo, mentre, ricordo, che il partito della Consigliera Batzella si è sfilato da questo tema.
La legge presentata dall'Assessora Cerutti assume, rispetto anche a questo aspetto, cioè all'identità di genere e all'orientamento sessuale gli elementi di competenza regionale. Anche di questo abbiamo discusso ampiamente in Commissione.
Uno degli elementi presenti nella proposta di legge n. 81 che in Commissione, motivando con un ragionamento politico serio, abbiamo deciso di non assumere, era la proposta rispetto al registro delle unioni civili dei Comuni, in primo luogo perché risultava un aggravio praticamente inutile per le amministrazioni comunali, poi perché il registro delle unioni civili è un'iniziativa che molte amministrazioni comunali hanno preso negli anni addietro, in un percorso di sensibilizzazione verso la legge. Adesso non si tratta più di fare manifestazioni, ma di erogare dei diritti veri.
Mi pongo una domanda. Poiché per parlare di diritti la prima cosa è avere rispetto delle persone, dopo che tutto questo è stato ampiamente dibattuto in Commissione, dopo che leggendo solo il primo articolo, cioè le finalità, è chiaro che la proposta di legge n. 81 tratta di altre cose cioè solo di un settore - peraltro non del tutto di competenza regionale perché si è voluto portare comunque in Aula questa legge? Noi riteniamo che o si tratta di ignoranza, nel senso che uno ignora cosa c'è scritto, oppure si vuole fare la pantomima sui diritti, cosa che noi rifiutiamo.
Come ho detto prima, i diritti riguardano la vita delle persone e non basta urlare e sbandierare, bisogna fare delle leggi che però non siano delle leggi che uno può presentare su un pezzo di carta e poi vengono bocciate ad un altro livello perché non sono di competenza di questo livello legislativo. C'è differenza tra un'assemblea legislativa e un'assemblea di condominio.
La prima cosa, se uno vuole parlare di diritti e libertà, è avere rispetto delle persone e del ruolo che noi tutti qui stiamo svolgendo.
Legittimo, il Regolamento lo permette, che la Consigliera abbia voluto portare in Aula questa legge; non legittima la mistificazione che ne ha fatto nella sua presentazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intanto intervengo da un punto di vista regolamentare, così diamo anche la possibilità al collega Grimaldi di conoscere il nostro Regolamento.
Le questioni pregiudiziali in quest'Aula si pongono per tre aspetti: perché una legge non venga discussa; perché la discussione di una legge venga rinviata o perché sia, in qualche modo, posticipata.
La questione pregiudiziale - recita il Regolamento - si pone prima che abbia inizio la discussione della legge. Ergo, il Consigliere Grimaldi non poteva intervenire.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Ma io non volevo intervenire, me l'avete chiesto voi!



PRESIDENTE

No, scusate! Faccia terminare il Consigliere Vignale.
Poi rispondo.



VIGNALE Gian Luca

Non riguarda il suo intervento, collega.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



VIGNALE Gian Luca

A lei non frega niente, a me frega! Perché a me interessa che le regole siano uguali per tutti.
Allora, se le regole sono uguali per tutti, le questioni pregiudiziali non si pongono quando si è iniziata la discussione di una legge. E visto che la collega Batzella ha svolto la sua relazione, non si pone la questione pregiudiziale.
Ma lo dico per un motivo: noi abbiamo un Regolamento che è elastico - e pure un'interpretazione del Regolamento che è elastica - a seconda di chi ne chiede l'interpretazione.
Perché se io avessi alzato la mano e avessi posto.



PRESIDENTE

Io non le avrei dato la parola.



VIGNALE Gian Luca

Ne dubito, certamente quando presiede il Presidente Laus.
E comunque il Regolamento dovrebbe essere uguale per tutti, non ci dovrebbero essere momenti in cui è possibile un aspetto e momenti in cui ne è possibile un altro.
C'è un secondo aspetto relativamente alla norma. La legge presentata dai colleghi del Movimento 5 Stelle è profondamente difforme rispetto alla legge presentata dalla collega Cerutti. Io credo che questo Consiglio abbia non soltanto il dovere, ma debba affrontare la discussione relativamente a questa proposta di legge senza scorciatoie regolamentari. Cioè in qualunque momento si può presentare un ordine del giorno che, in qualche modo respinga, rinvii in Commissione e quant' altro. Ma non è questo che si deve fare. Intanto perché - lo rammento, ancorché è uno di quei pezzi del Regolamento che l'Ufficio di Presidenza e gli Uffici dimenticano - esiste un Regolamento che prevede anche la tutela delle opposizioni nei processi normativi. E questo è uno dei rari casi in cui, a fronte del fatto che vi è una legge di maggioranza, si discute anche una legge dell'opposizione.
Avendo sollecitato la questione pregiudiziale, che non posso porre, ma ovviamente, avendo sollevato un aspetto su cui vorrei una risposta annuncio che noi siamo intenzionati a fare la discussione generale e a procedere sul provvedimento di legge, non fosse altro per un motivo (poi diremo che non lo condividiamo, come abbiamo già fatto in Commissione): anche da questo punto di vista, non è soltanto questione di Regolamento; è questione di rispetto per l'attività legislativa dei Gruppi. Perché oggi tocca al Movimento 5 Stelle, ma domani potrebbe toccare ad altri Gruppi dell'opposizione. Non c'è il soddisfacimento normativo per cui la maggioranza, portata a casa la sua norma, quella dell'opposizione la si sbriga in fretta perché si deve passare al provvedimento successivo, che è sempre di maggioranza.
Rammento - credo di averlo detto a tutti dell'Ufficio di Presidenza che noi, da quasi due anni, non rispettiamo il Regolamento per ciò che riguarda la calendarizzazione, perché potrei fare decine di esempi rispetto a calendarizzazioni che sono state fatte, ma non portate a termine. Perch la quasi totalità delle richieste avanzate dal nostro Gruppo consiliare di proposte di legge calendarizzate non sono neanche mai arrivate in Aula con un voto negativo.
Ho concluso. So che ho sforato il tempo a mia disposizione, ma - lo ripeto - il Regolamento si rispetta dal primo all'ultimo articolo, non soltanto le parti che interessano.



PRESIDENTE

Lei, intanto, non ha sforato, perché ha chiesto la parola per discussione generale. Se poi non è intervenuto per discussione generale allora già abbiamo fatto un'eccezione al Regolamento: come vede, siamo sempre molto disponibili a far parlare tutti i Consiglieri, anche quando non ne hanno diritto, come lei, in questo caso, se non è intervenuto in discussione generale.
L'ho detto prima, "Dopo la discussione generale", quindi nessuno sta interrompendo la discussione. C'è stata la presentazione delle relazioni successivamente, il Consigliere Grimaldi ha posto una questione pregiudiziale e per poter valutare se sussiste o meno la questione pregiudiziale, bisogna ascoltare quello che dice il Consigliere. Poi ha posto una domanda che non si configurava come pregiudiziale, per cui su questo le diamo ragione.
In ogni caso, ho dovuto concedere la parola al Consigliere Grimaldi avendola lui richiesta per una pregiudiziale.
L'altra questione è che in quest'Aula abbiamo sempre cercato - almeno le poche volte che ho presieduto io - di presiedere cercando di far parlare tutti e cercando - magari anche con grossi limiti - di far rispettare le regole, ma utilizzando anche il buonsenso. Perché credo che quest'Aula abbia bisogno sì di regole, altrimenti non si riuscirebbe a lavorare, ma anche di buonsenso e di buone relazioni all'interno dei Gruppi e nei confronti della Presidenza. Credo che questo sia lo spirito giusto.
Il comma dell'articolo 87 - lo ripeto - recita "Dopo la discussione generale", e su questo siamo: abbiamo proceduto alla presentazione della relazione di minoranza, alla presentazione della relazione di maggioranza e, dunque, all'apertura della discussione generale. Quindi se il Consigliere vorrà richiedere la parola sulla discussione generale ne avrà facoltà, non essendo questo il suo intervento.
Al momento risultano iscritti ad intervenire i Consiglieri Grimaldi Gariglio e Appiano per la discussione generale del provvedimento. Perché il provvedimento si discute.
Prego, Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intanto ci tengo a chiarire ai colleghi che mi sono avvicinato al banco della Presidenza solo per capire se è era stato depositato l'ordine del giorno in cui si chiedeva, appunto, la non trattazione dell'articolato (infatti, ai sensi dell'articolo 87, comma 3 del Regolamento, si pu chiedere il non passaggio all'esame degli articoli della proposta in oggetto) e, tra l'altro, era stato depositato. Quindi non era una pregiudiziale, ma una richiesta per capire.
Cara Presidente, che cosa facciamo adesso, visto che è stato depositato un ordine del giorno? La risposta immagino che sia la seguente: prima si vota questo ordine del giorno e, se mai passasse, non dobbiamo esaminare tutti gli articoli, perché sono superati, così come recita l'ordine del giorno sottoscritto dai Consiglieri Barazzotto, Rostagno e Conticelli.
Questo stavo chiedendo.
Non è pregiudiziale? Infatti non ho mica chiesto la parola per dire che c'è un pregiudizio. Ho detto: "Come funziona, adesso? Votiamo prima questo ordino del giorno che ci evita di discutere articolo per articolo, visto che, a mio avviso, sono superati molti dei temi?". Questo era il senso. Ma vado oltre, perché mi pare che i colleghi citino il Regolamento, ma poi non permettano ai Consiglieri di capire esattamente se lo applichiamo nel modo migliore, cioè votando prima questo ordine del giorno (perché, qualora approvato, non ci sarebbe più bisogno di votare tutti gli articoli perch la gran parte sarebbe superata).
Spero, adesso, di essere stato più chiaro: ho solo chiesto che cosa avremmo fatto nei minuti successivi. E spero anche che la Presidenza non se la sia presa per questo.
Dall'altra, ci tengo a dire che la legge che abbiamo appena approvato è più ampia, perché nella discussione ha toccato dei temi importantissimi.
Non dimentichiamo che in Italia si riscontra la più alta percentuale in Europa di persone ostili alle minoranze. Queste minoranze sono tante l'abbiamo detto più volte - e i conflitti etnici e religiosi sono spesso al centro di tante discriminazioni che continuano ad avvenire. Ma ci sono anche quelle sessuali e quelle di genere, e ne abbiamo già discusso.
Dico sommessamente che ho fatto parte di quei Consigli comunali che per primi hanno portato avanti un'offensiva su alcuni temi dei diritti civili e lo hanno fatto sentendosi, per un minuto, i "legislatori" di questo Paese (anche se impropriamente, perché ricordo che i Consigli comunali, a differenza nostra, non hanno potestà legislativa). Hanno provato ad immaginare un futuro diverso e lo hanno fatto, ad esempio, con i registri delle coppie di fatto. Io sono orgoglioso di aver fatto parte di un Consiglio comunale, così come oggi l'Assessore Cerutti e il Presidente Chiamparino, che lo ha fatto per primo.
Consigliera Batzella, per quanto io sia a favore dei matrimoni egualitari e addirittura delle adozioni (e non solo della stepchild adoption), non sono per iniziare un dibattito come abbiamo fatto la scorsa settimana sul tema della gestazione per altri nel modo in cui l'abbiamo fatto in quest'Aula e così come si sta facendo in questo Paese.
Dopodiché - dopodiché - essendo che la vicenda delle unioni civili è appena stata regolamentata credo assai superato quell'articolo della vostra legge che istituisce di fatto una bacheca di questi registri. Per fortuna almeno su questo non ce n' è più bisogno. Ma anche fosse - lo dico così quella è stata un'offensiva delle città giusta che adesso va sanata in un senso più ampio. Questo è lo spirito.
Inoltre, ai Consiglieri del centrodestra che continuano a rigirare attorno al fatto che alla fine queste leggi sono propaganda, ma guardate anche se solo un nostro dipendente, pubblico o privato, davanti alla legge può prendere in mano questa norma e dire che non vuole più essere discriminato, prende questa norma e la utilizza come anche strumento culturale e legislativo per richiamare i loro diritti, io sono contento.
Credo che questa norma serva ad un avanzamento civile del nostro Paese.
Lo dico così, come l'ho detto nella relazione mi pare un po' buffo parlare di razzismo al contrario, come ho sentito in quest'Aula, l'egemonia dell'ideologia gender, lo strapotere delle lobby gay, ho sentito veramente cose assurde, e forse, proprio per questo, dopo tante cose assurde sono più orgoglioso del fatto che abbiamo messo, anche lì, a disposizione di tutti una legge contro tante discriminazioni, contro tanti pregiudizi che continuano a esistere in questa società.
Per questo motivo, credo che ne sia valsa la pena prenderci qualche seduta in più per arrivare alla fine di questa discussione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Essendosi già espressa bene la collega Conticelli, non riprendo le sue considerazioni, però voglio dire due semplici cose.
Una è sul punto regolamentare: non capisco chi si stupisce. Nel senso che da sempre, in questo Consiglio regionale, quando su una stessa materia ci sono proposte di legge affini iscritte all'o.d.g. in sequenza ed una viene approvata, sulle altre c'è la possibilità di non passaggio agli articoli. Prassi che, anche nelle legislature passate, è stata a volte utilizzata e seguita senza alcuna rimostranza.
Quindi, anzitutto, la scelta di presentare un ordine del giorno e un non passaggio agli articoli è assolutamente a norma del nostro Regolamento.
E' un qualcosa di rispettoso delle iniziative dei colleghi, perch sull'iniziativa della collega Batzella potremo discutere, perché la discussione generale è aperta: siamo in sede di discussione generale. Se i colleghi del Movimento 5 Stelle riusciranno nella impresa di rispondere al collega Grimaldi per dire qual è il quid pluris di questa proposta rispetto a quella appena approvata, il disegno di legge della collega Cerutti, ben venga, perché se c'è qualcosa di più possiamo riprenderlo.
Rispetto, poi, all'ipotesi di andare in sequenza e dire "no", "no" "no" a tutta una serie di articoli e poi "no" al complesso di zero articoli, perché non ne avremmo votato nessuno, mi pare più rispettoso della Batzella e di questo Consiglio seguire la via maestra, cioè l'ordine del giorno e il non passaggio agli articoli. Perché o l'ordine del giorno passa, quindi vuol dire che non c'è la maggioranza che approva la legge oppure l'ordine del giorno non passa e quindi vuol dire che c'è una possibile maggioranza che vota la legge e si vota la legge.
Quindi, tanto rumore per nulla.



(Commenti della Consigliera Batzella)



GARIGLIO Davide

Seconda cosa, e volevo dirlo al collega Vignale, che cita più volte il Regolamento, che il Regolamento prevede la programmazione dei lavori.
Ha ragione il collega Vignale a dire che il Regolamento prevede la calendarizzazioni delle sessioni, con la programmazione all'interno dell'attività delle Commissioni. Devo dire che non è vero che questo Regolamento non sia stato applicato. Ne parlavo prima con il Consigliere Gallo, Presidente della III Commissione: tre proposte di legge delle opposizioni affrontate, discusse e votate in quella Commissione.
C'è un problema reale, ossia le norme sulla programmazione dei lavori giustamente richiamate dal Vignale, che noi siamo intenzionati a rispettare: collimano con le norme che stabiliscono le sessioni di bilancio, tema già affrontato dal Presidente Cattaneo.
Quando si vorrà discutere ad ampio raggio sulla modifica del Regolamento e non per farne qualche spot elettorale, discuteremo anche di questo e cercheremo di conciliare le due istanze, perché se per caso le Giunte, come si sta accingendo a fare questa Giunta, decidono di utilizzare le sessioni di bilancio presentando i documenti di bilancio nei termini attivando le procedure speciali per il bilancio, le programmazioni saltano e quindi dobbiamo cercare di intervenire anche a livello regolamentare perché su questo il Regolamento è lacunoso. Ha ragione il collega Vignale e su questo siamo disponibili. Certo che se alcuni colleghi, quando si propone di allargare il discorso prendono e si alzano, allora non si lamentino dell'applicazione del Regolamento.
Terzo aspetto.
Pregherei la Presidenza di turno dell'Assemblea di far sì che gli Uffici del Consiglio inseriscano nel bollettino di aggiornamento legislativo inviato ai Consiglieri la notizia che in Parlamento è approvato un disegno di legge che prende il nome dal primo proponente, il cosiddetto disegno di legge Cirinnà, perché alla collega Batzella nel suo intervento questo è sfuggito. Probabilmente, è rimasta ferma a un mese fa, perché il suo intervento mi sembrava un intervento di un marziano che esce dopo un mese di assenza dall'orbita terrestre e non sa che è stata approvata una legge che intervenire e risolve tutta una serie di questioni...



(Commenti della Consigliera Batzella)



GARIGLIO Davide

Tutta una serie di questioni che lei citava.
La cosiddetta piazza, che invocava i diritti, in Italia e a Torino rispetto a cui i Consiglieri e gli Assessori del PD e il PD nel suo complesso hanno risposto, aderendo alle manifestazioni, è stata ascoltata.
La piazza ha avuto una risposta legislativa, per la prima volta nella storia di questa Repubblica, una risposta che può piacere oppure no, che poteva essere maggiore oppure no, ma la prima risposta l'ha avuta.
E se i colleghi del Movimento 5 Stelle, invece di esibirsi nei cambi di passo e nei giri di valzer cui ci hanno abituati, non avessero cambiato repentinamente le posizioni parlamentari, probabilmente il testo sarebbe stato votato dal Parlamento in una forma più simpatica e più vicina a quello che è il desiderato della collega Batzella.
Onestamente, a volte ho la sensazione che qui si parli come in qualche modo attori in un teatro facendo una parte scollegati dalla realtà.
Questa però non è una rappresentazione teatrale...



(Commenti della Consigliera Batzella)



PRESIDENTE

Consigliera Batzella!



(Commenti della Consigliera Batzella)



PRESIDENTE

Consigliera Batzella! Abbia rispetto per l'Aula!



(Commenti della Consigliera Batzella)



PRESIDENTE

Consigliera, ma non si permetta! Ma veramente!



GARIGLIO Davide

Presidente, più la lasciate parlare, meglio è per noi, sia chiaro. Non è un problema.



(Commenti della Consigliera Batzella)



GARIGLIO Davide

Dopodiché, Presidente...



(Commenti della Consigliera Batzella)



GARIGLIO Davide

Se il mio intervento viene definito uno show questo, ovviamente, non infastidisce. Trovo però curioso che quando il collega Grimaldi usa la parola "show" dai banchi del Movimento 5 Stelle monta una protesta, un fastidio e un'offesa, ma poi gli stessi colleghi possano rivolgersi a un Presidente di Gruppo, il collega Grimaldi stesso, definendolo "giullare".
Allora, non voglio in qualche modo "fare la punta" a nessuno, ma dico solo che chi viene in quest'Aula con la pretesa di dare lezioni a tutti o di dispensare patenti di serietà o di moralità è una persona che si colloca molto lontana da noi. Noi siamo consapevoli di non essere portatori della verità, siamo qui impegnati nel tentativo di trovare soluzioni, caso per caso. Credo che lo sforzo che ha fatto la collega Cerutti, che ha permesso di portare a casa, dopo dieci anni che in questo Consiglio si tentava invano, un disegno di legge che in passato è stato molto contestato, sia notevole. Dieci anni, Presidente, perché risale all'inizio della legislatura Bresso, Assessore Giuliana Manica. Mi pare un bel lavoro.
E' il migliore lavoro possibile? Probabilmente no, probabilmente si pu fare di meglio, ma siamo qui, con buona pace dei colleghi del Movimento 5 Stelle, ancora per qualche anno. Se qualcosa di più sarà necessario potremo farlo.
Mi piacerebbe però sapere, se usciamo dallo show ed entriamo nelle cose e nei problemi reali, quale elemento ulteriore che non abbiamo colto ci sarebbe nella proposta Batzella e del Movimento 5 Stelle. Perché se ci convincete noi, laicamente, siamo disposti a trovare la prima forma legislativa utile per rimettere mano a questo disegno. E credo interpretando i sentimenti della collega Cerutti, che non ci sia nessuna primogenitura da rivendicare. Quindi, da parte nostra, massima disponibilità a collaborare.
Però, per cortesia, non dividiamoci tra colleghi seri, dotti e un po' professorali e colleghi giullari, perché non è questa la realtà del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Sarò molto veloce e intanto mi scuso, perché circa 15 minuti fa mi sono assentato due minuti dall'Aula e pare siano bastati questi due minuti per essere citato in un intervento da parte della collega Batzella.
Quindi, vorrei solo precisare all'Aula quella che è stata la posizione del Partito Democratico, riassunta dal voto che il sottoscritto, in qualità di portavoce del Gruppo, ha espresso in Commissione prima sul merito della proposta di legge n. 81, non dando per scontato, in primo luogo, che mi sia saputo spiegato nel corso della discussione in Commissione e, in secondo luogo, che non ci sia una perfetta equivalenza tra l'ascoltare, il sentire e il comprendere le posizioni.
Semplicemente, quando è stata posta in discussione la proposta di legge n. 81, che reca da dispositivo "Misure contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere per la tutela dei diritti derivanti dalle convivenze affettive", il Gruppo PD attraverso il sottoscritto, ha espresso un voto di astensione, perché non eravamo contrari nel merito alle disposizioni o a gran parte delle disposizioni e dei principi contenuti nella proposta di legge, ma ritenevamo che la legge che era stata qualche minuto prima licenziata dalla Commissione, cioè il disegno di legge n. 141, fosse onnicomprensivo e quindi abbracciasse a 360 gradi il tema delle discriminazioni.
Quindi, l'astensione sembrava il voto più coerente con una non contrapposizione nel merito, ma superamento nei fatti per l'approvazione di qualche minuto prima del disegno di legge n. 141.
Ci tenevo a ribadirlo. Magari sono stato citato per altre ragioni, ma almeno riportiamo in Aula quella che è stata la posizione del PD in Commissione.



PRESIDENTE

Aveva chiesto la parola il Consigliere Bertola, ma in questo momento è impegnato.
Non essendoci altri colleghi che chiedono la parola, sospendiamo un momento la seduta in attesa che il Presidente Bertola sia disponibile.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle 16.30, riprende alle 16.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi scusi per il ritardo ma, come vede, ero stato convocato per un'altra questione che si è parzialmente risolta, almeno per il 50 per cento, per noi vogliamo sempre vedere il bicchiere mezzo pieno.
Al di là dei contenuti della nostra proposta di legge, che sono piuttosto noti, in quanto li ha elencati la collega Batzella, volevo rispondere ad una parte delle affermazioni del Presidente Gariglio. Dico una parte, perché voglio rispondere a quelle che riguardano in modo più puntuale il tema che stiamo trattando oggi, perché riguardo alle altre questioni un po' regolamentari e di comportamento istituzionale risponder più avanti durante la discussione, quando - se non ho capito male, perch un po' di confusione c'è - forse si discuterà l'ordine del giorno presentato per non passare all'esame degli articoli.
Per venire al tema che trattiamo oggi, fermo restando il rispetto delle varie posizioni politiche, quindi anche delle differenti opinioni che su un tema ci possono essere - Forza Italia, ad esempio, sul tema ha sicuramente una posizione diametralmente opposta dalla nostra, o meglio molto diversa dalla nostra, ma è legittima e rispettabile, così come sono rispettabili le differenti opinioni che possono avere i Consiglieri della maggioranza quello che però noi vorremmo non si facesse è fare delle narrazioni che non hanno alcuna attinenza con la realtà.
Infatti, il Presidente Gariglio parlava di supposte giravolte che avremmo fatto sulla legge Cirinnà; legge che, tra l'altro - la devo correggere, Presidente Gariglio - non può apparire ancora nel bollettino di segnalazione legislativa perché, per ora, purtroppo, è passata solo in uno dei rami del Parlamento e non in tutti e due. Quindi, purtroppo, e lo dico sinceramente, non è ancora legge, perché è passata solo al Senato e non anche alla Camera. Con questo spero di avere dato anche un'informazione utile al Presidente Gariglio.
Al di là di questo, il tema del contendere è veramente de minimis perché si parlava di giravolte del Movimento 5 Stelle quando si è opposto diniego al cosiddetto "canguro", quando solo due-tre giorni dopo il Presidente Grasso - che mi risulta non faccia parte del Movimento 5 Stelle ma, se non ricordo male, è di espressione del PD - ha detto chiaramente supportato anche dagli Uffici legislativi, che non era possibile proporre il cosiddetto "canguro".
In quell'occasione, così come ha detto, cioè che non era vero quello che era stato detto qualche giorno prima dai rappresentanti del PD, secondo cui ci sarebbero voluti 1.500 anni a discutere la legge Cirinnà in Aula, in realtà c'erano strumenti che avrebbero permesso una trattazione molto più breve, addirittura la discussione di alcuni emendamenti, ma una trattazione più breve.
Quindi, lo stesso Presidente Grasso ha smentito totalmente le affermazioni degli esponenti del Partito Democratico che, invece, dovevano con quello mascherare e nascondere una loro divisione; divisione interna che poi ha portato a non fare nemmeno una votazione in Aula sulla Cirinnà perché è passata con la fiducia.
Il Partito Democratico ha dovuto mettere la fiducia sulla Cirinnà in Parlamento, altrimenti non passava al Senato, perché quando si devono fare le "porcate", le maggioranze in Parlamento ci sono. Quando devono passare le leggi sui diritti, probabilmente non ci sono, perché quando si tratta di questioni del genere, magari, i verdiniani o altri non hanno tanta voglia e Alfano non ha tanta voglia.
Cerchiamo di dire la verità, anche perché una delle prime leggi su questo tema è stata presentata al Senato dal Movimento 5 Stelle, quindi davvero non capisco di cosa si stia parlando. Sicuramente buona parte del Partito Democratico e sicuramente anche Renzi non era a favore, e l'ha detto, della stepchild adoption.
Quindi, il fatto di stralciarlo dalla legge non è stato di certo per via delle giravolte del Movimento 5 Stelle, ma per via della mancata volontà dei cosiddetti "cattodem" all'interno del Partito Democratico.
Quindi, smettiamola di prenderci in giro su questo tema.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Cerutti.



CERUTTI Monica, Assessora alle pari opportunità

Molto rapidamente, rimanendo sulle competenze regionali e lasciando da parte le altre discussioni nazionali, voglio riprendere - l'hanno già spiegato bene la Consigliera Conticelli e il Presidente Gariglio, ma anche il Consigliere Grimaldi - che, rispetto all'impostazione della proposta di legge 81, se andiamo a guardare gli articoli, molto concretamente, a rimanere fuori dal disegno di legge 141 appena approvato sono solo gli articoli 9 e 10. Gli altri riguardano interventi in materia di formazione in materia sociale e sanitaria, in materia di lavoro, di responsabilità sociale delle imprese, di comunicazioni ed interventi relativi al Comitato regionale per le comunicazioni.
Sono tutte azioni già previste dal disegno di legge 141, che comprende tutte le discriminazioni, non solo quelle legate all'orientamento sessuale.
Gli articoli che rimangono fuori riguardano le unioni civili e il diritto di assistenza. Si è già discusso - quindi non ripeto ciò che è già stato considerato - sui Comuni e su chi ha già costituito i registri.
Ricordo, però, che le Regioni che avevano legiferato in passato sul registro hanno visto impugnare la loro legge. Infatti, al di là dei passi legislativi nazionali che fanno diventare assolutamente obsoleto un eventuale registro, sia comunali sia regionale, attualmente nessuna Regione ha un registro delle unioni civili, proprio perché le Regioni che hanno approvato delle leggi in tal senso, le hanno viste impugnare.
Pertanto, c'è la massima disponibilità a vedere quale può essere l'evoluzione del disegno di legge 141, ma gli articoli che sono fuori dall'attuale disegno di legge 141 (adesso legge) sono gli articoli 9 e 10 che sono, però, competenze riconosciute come competenze statali e affrontate dal disegno di legge Cirinnà, approvato dal Senato.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Se non ci sono altri interventi, prima della votazione del provvedimento passiamo all'esame dell'atto d'indirizzo collegato: ordine del giorno n. 677, "Proposta di ordine del giorno al Consiglio Regionale" presentato dai Consiglieri Barazzotto, Rostagno e Conticelli.
Tale documento "stabilisce, ai sensi dell'articolo 87, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale il non passaggio agli articoli della proposta e di evitare il passaggio della votazione di tutta l'articolazione della legge n. 81".
Su quest'ordine del giorno si apre la discussione generale, se lo richiedete.
Il Consigliere Barazzotto lo dà per illustrato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non volevo mettere in difficoltà il Consigliere Barazzotto, non avevo capito che fosse il Consigliere sorteggiato per l'ordine del giorno.
BARAZZOTTO Vittorio (fuori microfono) No, no, l'ho firmato.



PRESIDENTE

E' il Presidente della I Commissione, dove era incardinato il provvedimento.



BERTOLA Giorgio

Ovviamente scherzavo, ma per un momento mi è sembrato di essere a "Ok il prezzo è giusto"! E' chiaro: il Regolamento del Consiglio permette di presentare ordini del giorno per non passare alla trattazione degli articoli di un provvedimento, specie se questo è già stato licenziato con voto contrario dalla Commissione consiliare competente. Ci mancherebbe ancora che stessimo facendo qualcosa che non è previsto dal Regolamento! Non lo permetteremmo non solo noi, ma nemmeno i colleghi delle altre forze di opposizione, che come giustamente ha richiamato il Consigliere Vignale - quando si tratta dei diritti delle opposizioni possono intervenire anche in difesa di colleghi che magari la pensano diversamente da loro.
Questo atteggiamento, però, si abbina e s'inserisce in un contesto in cui si percepisce una certa sensazione di prevaricazione, perché in Commissione non si è voluto procedere nemmeno al tentativo di costruire insieme un testo unico, come invece è avvenuto con altri provvedimenti, che magari trattano un tema sentito da tutti come molto importante, ma si è voluti procedere - per volere della Giunta - su due binari separati.
Nonostante questo, non abbiamo certo cambiato il nostro giudizio sul disegno di legge 141, approvato oggi, perché non ne facciamo una questione di bandiera, anzi abbiamo cercato - per quanto possibile - di inserire elementi presenti nella proposta di legge 81 all'interno del disegno di legge della Giunta. Lasciateci dire, però, che non è stata inserita tutta la legge, quindi ci sembra giusto poter rappresentare ciò che nel nostro volere, nelle nostre intenzioni e nelle intenzioni dei firmatari di questa proposta di legge avrebbe voluto diventare legge e, per esercizio della democrazia, non è stato così. Invece, si vuole tagliare la discussione e passare direttamente al voto. Ripeto, è una questione prevista dal Regolamento, però, a noi, una certa sensazione di prepotenza e di prevaricazione, un po' la dà.
Poiché ci siamo anche sentiti accusare di svolgere degli interventi per fare degli show o di fare solo manifestazioni senza passare ai fatti concreti, vogliamo anche dire un'altra cosa, perché è nei fatti: noi ci siamo lamentati, perché riteniamo che il disegno di legge che abbiamo licenziato poco fa non sia supportato da risorse adeguate.
Abbiamo proposto, sia all'esame della Commissione sia in Aula, un emendamento che attribuiva risorse più consistenti al provvedimento affinché lo stesso possa avere degli effetti più immediati ed utili per la nostra regione. Ci siamo sentiti dire, però - e da questo punto di vista non possiamo confutare in modo contrario - dal Vicepresidente e Assessore al bilancio, Reschigna: "Non posso". Non posso, perché - ovviamente essendo la nostra Regione in esercizio provvisorio, sono finanziate e autorizzate solo le spese obbligatorie (quindi non questa) e non si pu attingere nemmeno al fondo di riserva. Se fossero state garantite più risorse a questo disegno di legge, magari attraverso l'approvazione di un nostro emendamento, si sarebbe fatto qualcosa di illecito e irregolare.
Questo, da un punto di vista strettamente tecnico, è giusto. Rimane però, un dato: l'Assessora Cerutti ha detto che sono dieci anni che aspettiamo questo disegno di legge. E' vero, ma, proprio perché lo aspettavamo da dieci anni, forse avremmo potuto aspettare un altro mese magari approvare il bilancio previsionale e assegnare risorse adeguate.
Forse, il non voler aspettare un altro mese denuncia un po' quello che in realtà si vorrebbe attribuire a noi, quindi anche la volontà di approvare un disegno di legge che permette di finire sui giornali, di scrivere qualche bell'articolo, ma che nell'immediato, per via di questioni puramente fattuali, è privo di incidenza pratica.
Ecco, con questo volevo solo rimandare sinceramente al mittente certe accuse.
Quanto poi ad alcune dichiarazioni sul Regolamento da cambiare, pu darsi: il Regolamento è da cambiare su moltissime parti, però quando verrà approvato il verbale della Giunta per il Regolamento che si è tenuta lunedì noi provvederemo a pubblicarlo su tutti i canali pubblici; perché così in quel momento sarà chiaro a tutti chi è stato a fermare le modifiche al Regolamento. Sarà chiaro, perché c'era una parte di modifiche al Regolamento che era condivisa da tutti, altrimenti non penso che il Partito Democratico avrebbe dato l'assenso a cambiare una parte del Regolamento se non fosse stato d' accordo.
La modifica, quindi, era condivisa dal Movimento 5 Stelle che l'ha proposta e che, anzi, ha accettato di rinunciare ad alcune sue istanze, da Forza Italia e dal Partito Democratico. Dopo è arrivato il Capogruppo del PD, Gariglio, e ha sconfessato il suo Vicecapogruppo e il Presidente del Consiglio e, lì sì, ha fatto saltare il tavolo, perché ha vincolato le modifiche del Regolamento ad altre modifiche che già aveva proposto lui ed ad altre ancora che sono ancora nella sua mente e che non conosciamo nemmeno noi.
Allora, visto che anche lo stesso Presidente Laus aveva detto "benissimo, siamo d' accordo su queste tre cose; cominciamo a mandare avanti queste", a far saltare il banco è stato qualcun altro; in quel caso sì con un atteggiamento prepotente e prevaricatore: atteggiamento che stiamo vedendo in questi giorni in tutta una serie di altri aspetti, con quelli che arrivo a definire anche attacchi squadristi e discriminatori verso una forza politica di opposizione, con tutti i mezzi possibili.
Si tratta di qualcosa che stiamo cominciando a denunciare, perch questo attacco squadrista ad una forza politica è qualcosa che deve finire.
Lo denunceremo, a maggior ragione oggi che stiamo parlando di discriminazioni!



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Innanzitutto vorrei ribadire e mettere in chiaro due concetti che ho già espresso precedentemente e che voglio ripetere ancora adesso, in modo tale che il mio intervento sia chiaro ed esaustivo e lo siano anche le mie intenzioni e le mie dichiarazioni.
Allora, io ribadisco il fatto che abbiamo sempre sostenuto e appoggiato il disegno di legge n. 141 contro le discriminazioni in generale. La sottoscritta è stata sempre seduta in quei banchi insieme ai colleghi che fanno parte della Commissione: non mi sono mai assentata una volta, nemmeno per cinque o dieci minuti, da quella Commissione; ho sempre lavorato, ho sempre fatto delle proposte costruttive, ho sempre suggerito contenuti e sono andata sempre incontro alle esigenze dell'Assessora, confrontandomi frequentemente con lei. L'Assessora annuisce, fa cenno di sì con il capo: quindi significa che quello che dico corrisponde a verità.
Siamo l'unica forza di opposizione ad aver votato favorevolmente a questo disegno di legge. Tra l'altro, è stata nostra premura - e in particolare mia - quella di chiedere risorse in più su questo disegno di legge, proprio perché lo consideriamo importante. Che siano più chiare di così, quindi, non so che altre spiegazioni darvi.
La mia rabbia, la mia enfasi e la passione che ho messo e che metto generalmente negli interventi e, soprattutto ,in quello precedente erano legate al fatto che non abbiamo accettato questa vostra scelta di presentare un ordine del giorno per evitare che questo testo di legge venisse votato. Io lo ripeto e lo ribadisco ancora una volta: ho gridato a gran voce e vi ho detto: "Abbiate il coraggio di metterci la faccia fino in fondo, abbiate il coraggio di votarlo!". Ecco quello che io ho detto e che ribadisco ancora una volta.
E non fate un giro di parole, dicendo che "la Consigliera fa lo show" e citando il disegno di legge Cirinnà senza sapere neanche di cosa si parla visto che tutti si lavano la bocca e tutti sono esperti di discriminazioni però poi alla fine, in sostanza, vorrei veramente capire chi sono gli esperti che tanto si vantano in quest'Aula.
Detto questo, però, noi riteniamo questo ordine del giorno e questa scelta che è stata messa in pratica da voi come un atteggiamento prevaricatore nei nostri confronti, nei confronti di una forza politica di opposizione che, tra l'altro, ha sostenuto il vostro disegno di legge , che ha portato delle modifiche, delle proposte, dei miglioramenti. Capisco che questa mia proposta di legge non è stata approvata in Commissione e non verrà approvata. Lo sapevo dall'inizio, dal momento in cui in Commissione ne abbiamo parlato. Ma quello che io vi ho chiesto e che vi chiedo è di votarla: qual è il problema? Votiamola! Non ci siamo mai tirati indietro noi, quando si trattava o si tratta di votare e di affrontare un testo o una proposta di legge: l'abbiamo sempre affrontato, abbiamo sempre discusso, abbiamo sempre votato. Ecco perché io mi sono arrabbiata tanto in riferimento a quello! E allora non facciamo tutto un giro di parole e di accuse. Anch'io voglio rispedire le accuse ai mittenti, e ad uno particolare. Secondo me infatti, in quest'Aula si dovrebbe prestare più attenzione quando si parla.
Per fortuna poi abbiamo le prove perché c'è chi - e io ringrazio per il lavoro che svolgono - trascrive accuratamente i nostri interventi. Ciascuno di noi può andare a leggersi l'intervento che viene fatto in Aula. E allora dico di non esagerare ad inventare o a cercare sempre di infangare una forza politica.
Noi non abbiamo la verità in tasca, ma la verità in tasca non ce l'ha nessuno: non l'abbiamo noi, come Movimento 5 Stelle, ma non ce l'avete neanche voi. Non si tratta di fare dello show, perché questo non è uno show: quando io parlo e presento una proposta di legge simile è perché ci credo e perché ci crediamo. Noi, infatti, non vogliamo fare lo show e non facciamo promesse se poi non le manteniamo; a parte che non governiamo quindi non possiamo neanche fare promesse.
A momenti si fa di tutto per tarparci le ali, ma noi, come possiamo voliamo lo stesso. Con grande fatica, ma continuiamo a volare e speriamo di volare sempre più in alto. Non potete neanche dire, però, che si fa ostruzionismo o che si fa uno show, perché sinceramente basta sentire l'enfasi e la passione che una persona ci mette per capire quanto si pu credere in quello che si dice e in quello che si fa.
Per cortesia, quindi, non si dica che si fa lo show quando si parla di diritti umani e della persona, e quando si parla di discriminazioni. Io infatti sarò anche un politico che non ha tanta esperienza rispetto a tanti altri che dell'esperienza si vantano: io sono stata eletta a maggio del 2014. Ma, caro Presidente Chiamparino e caro Presidente Gariglio, la sottoscritta è da quando è una bambina che lotta contro le discriminazioni per la parità dei diritti e a favore dell'uguaglianza! E non sono due giorni, ma sono oltre quarant' anni!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

La libertà è un principio fondamentale, Presidente Chiamparino, e infatti noi vorremmo avere la libertà di discutere le proposte di legge del Consiglio.
Sono in Consiglio regionale ormai da sei anni, e ricordo che la prima volta che venne usato lo strumento regolamentare del ricorso all'articolo 87, comma 3, fu nei confronti di una mia proposta di legge.
In allora mi adirai non poco, trattandosi di una proposta di legge riguardante gli stipendi e i costi della politica (sicuramente il Vicepresidente Boeti se lo ricorderà, come anche i colleghi Motta e Gariglio).
Non voler discutere una proposta di legge similare, trattando lo stesso argomento, che però è frutto di azione, ingegno, sentimento o passione di un Consigliere, francamente lo trovo, non dico scorretto perché è consentito dal Regolamento, però sbagliato, profondamente sbagliato da un punto di vista politico, non tanto da un punto di vista personale, anche se ha toccato posizioni e sentimenti di un ambito personale piuttosto che di un ambito politico pubblico.
Pur esistendo strumenti regolamentari, non dovremmo sempre ricorrervi perché uccidono il confronto.
Se da Regolamento abbiamo l'articolo 69, che al comma 6 prevede il contingentamento dei tempi per discutere una proposta di legge ritenuta importante (ed io penso che qua non dovremmo fare cose non importanti essendo tutte importanti per la Regione Piemonte e per i cittadini) chiederemmo, e chiediamo a qualunque amministrazione (anche se dovessimo essere noi ad amministrare) di usarlo il meno possibile.
Il Consigliere Gariglio vorrebbe fortemente rimettere mano all'articolo 84, comma 6, perché forse è stato frutto anche di un suo errore. Quando riscrisse il Regolamento nella legislatura Bresso sbagliò quel punto rendendo inapplicabile l'articolo 84.
Forse c'è la volontà di correggere un errore proprio. Ma chi non sbaglia? Sbagliamo tutti, ci mancherebbe, fa parte dell'essere umano, che non è perfetto, però è onesto ammetterlo e provare a rimediare.
Anche in questo senso, però, è assurdo andare ad impegnare il Consiglio per ore ed ore in dibattiti per limitare il dibattito.
E' un po' paradossale. Noi chiediamo che il Regolamento venga utilizzato, come ha giustamente detto oggi la Presidente Motta, per permettere lo svolgimento corretto e regolare dell'attività del Consiglio e delle Commissioni, non per limitarne lo svolgimento.
E' vero, a volte il dibattito può essere lungo, impegnativo, pesante per contenuti e per scontro, però questo facciamo e questa è la democrazia.
Non è che si può dire: la Giunta presenta disegni di legge, noi veniamo qua, voi li approvate, noi li bocciamo e finisce l'attività del Consiglio regionale. Francamente mi sembra molto riduttivo, per l'attività dei Consigli regionali, e molto svilente per il concetto di democrazia che ancora, per fortuna, parte dei nostri cittadini hanno. Purtroppo sempre meno, perché sempre meno gli italiani, ed anche i piemontesi, vanno a votare: siamo passati da percentuali di affluenza alle urne dal 97% al 50 o anche meno, in occasione di alcune recenti elezioni amministrative.
Occorre mantenere alto il livello, le competenze, le capacità l'impegno e il tenore delle discussioni, però senza limitarle.
Per principio, siamo contrari all'applicazione dell'articolo 87, comma 3, com'è stato ricordato dal nostro Capogruppo Bertola.
E' una legge che la Regione Piemonte aspettava da dieci anni ed io non penso che una semplice illustrazione di una decina di articoli avrebbe riaperto il dibattito sul tema. Se avessimo voluto fare ostruzionismo l'avremmo fatto anche sul disegno di legge presentato dell'Assessora Cerutti, perdendo, sì e no, mezz' ora, che probabilmente è il tempo che perderemo a discutere questo ordine del giorno.
Se ci pensiamo, non è stata una scelta molto saggia, perché poi si sa e questo, sì, è il gioco delle parti, ma fa parte della democrazia - che si cerca di far valere i propri diritti anche in seno all'Assemblea consiliare regionale, ma, laddove la maggioranza cerca di restringere il confronto ed il dibattito democratico, si finisce col prendersi altri spazi.
E' un po' il gioco del "tira e molla" e quindi alla fine, se ci sono tempi tecnici della democrazia, quelli sono.
Gli stratagemmi regolamentari e parlamentari della cosiddetta "ghigliottina", del tagliatempi, del maxiemendamento e del contingentamento non sono una bella pagina di democrazia. Io penso che un Consiglio regionale non dovrebbe imitare le parti peggiori del Parlamento che consistono, tra l'altro, anche in scontri molto forti, risse ed insulti.
Le assise numericamente inferiori di solito riescono anche a mantenere l'ambito del dissenso e del diverbio entro limiti più civili. Di solito almeno per esperienza di questi sei anni, tranne rare volte, si è trasceso mentre in Parlamento sembra, almeno da quello che si vede, capita almeno una volta a settimana.
Chiederemmo di non andare a prendere e utilizzare gli strumenti regolamentari peggiori per ammazzare il dibattito.
Guardate, è ovvio che, come ho detto prima, la risposta democratica - e dico democratica - delle opposizioni non può che essere di forza uguale e di direzione opposta. E' evidente.
Giustamente, come diceva anche il collega Vignale, il Regolamento tutela anche e soprattutto le opposizioni, perché è ovvio che la maggioranza, se ha i numeri, come sarà fino a quando il TAR non si pronuncerà sulle firme false, perché sappiamo benissimo, checché ne dica il Presidente Chiamparino, che quelle firme erano false (le firme della lista del PD di Torino), rimane forte.
Giustamente il Capogruppo Gariglio richiamava l'incertezza del domani.
Ovviamente non si riferiva, ottimisticamente, al domani di questa legislatura, ma ad una prossima legislatura. Tuttavia, potrebbe anche essere che in questa legislatura non abbiate più i numeri che avete adesso.
Bisogna, quindi, sempre ragionare in un'ottica disinteressata a lungo termine e non guardare solo al momento della competizione, sapendo che un domani uno potrebbe non essere più in questa Assemblea, ma di aver lasciato un buon Regolamento e buone leggi.
Capisco che la maggioranza voglia approvare i suoi provvedimenti in fretta e in furia, ma il Consiglio vuole che si rispettino le prerogative di tutti.
Personalmente, proprio per la mia esperienza della scorsa legislatura sono fortemente contrario all'utilizzo dell'articolo 87 comma 3. Il Vicepresidente Boeti, cortesemente e gentilmente, è venuto ad annunciarcelo, ma noi non potevamo opporci, perché se è uno strumento regolamentare, abbiamo potuto dire: noi siamo contrari, non lo vogliamo per i motivi che ho provato ad esporre succintamente nei dieci minuti di tempo a mia disposizione, però non c'è neanche la possibilità di una votazione.
E' vero che l'ordine del giorno si approva o non si approva, ma sarebbe interessante avere una votazione prima di utilizzare questo strumento regolamentare, perché è ovvio che la maggioranza ha i voti per far passare l'ordine del giorno.
Vorrei anche difendere la nostra collega Batzella che, nel presentare questa proposta di legge, ci mette impeto, derivato dalla passione che ha su questi temi. Difenderla da qualsiasi illazione ed attacco che sono stati fatti, ma non voglio ripetere le parole usate nei suoi confronti, perch ripeterle significa rafforzarle.
Rispettiamo l'attività dei colleghi, anche se molti vengono da un'esperienza di Sindaco, ma molti altri sono stati all'opposizione, quindi sanno cosa significa essere all'opposizione e sanno quanto è difficile quando si presenta un proprio atto, vedere che la Giunta arriva, ne presenta uno suo, si ha comunque la capacità e l'intelligenza di lavorare per provare a migliorare l'atto della maggioranza, ma comunque quell'atto rimane in un cassetto.
Dispiace vedere che neanche si può provare ad aprire quel cassetto illustrare quello che c'è dentro e poi riporre l'atto al suo interno.
Mi dispiace, spero non si ripeta nuovamente l'utilizzo dell'articolo 87, comma 3.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Parlando di discriminazioni, in questi giorni ho visto in questa Regione uno dei più grossi fenomeni di discriminazione politica degli ultimi anni. Pensavo che il Movimento 5 Stelle fosse una forza che non potesse più incappare in questo. Pensavo fossero passati i momenti in cui i nostri banchetti erano un punto da denigrare, un punto dove le forze politiche passavano e ci guardavano dall'alto in basso. Pensavo fosse finito il momento in cui manifestazioni da 500 mila persone avevano cinque secondi sul TG. Tutto questo, purtroppo, non è finito e la causa di questa stranezza ha un nome, si chiama Partito Democratico. E in questa Regione stiamo assistendo ad una vera e propria escalation di contenuti denigratori rispetto al Movimento 5 Stelle.
Secondo me, questa azione fa male due volte, perché all'interno del Partito Democratico dovrebbe esserci un germe, quello della sinistra italiana, che ha patito queste cose per decenni e non dovrebbe ricorrere a tali stratagemmi per fare lotta politica.
Probabilmente, c'è anche una sorta di gelosia per il nostro successo sui social, dove riusciamo a comunicare molto bene. Penso a quando, qualche mese fa, il premier Renzi ha dato il la ad una campagna sui social promuovendo il loro utilizzo, che, probabilmente, non ha avuto l'effetto sperato.
Allora si sono usati altri mezzi, che non sono mezzi di comunicazione che utilizziamo noi direttamente per fare politica; sono mezzi che si avvalgono di altre persone e di altre strutture, a cui noi accediamo solo parzialmente. Chiaramente, questa è una lotta impari, che ci vede soccombere, che ci vede denigrati, che ci vede essere oggetto di epiteti pazzeschi, come quando, in Regione Piemonte, siamo stati definiti " fascisti", si è detto che "il Movimento 5 Stelle è fascista", "è una forza di opposizione fascista, che opprime il dibattito pubblico, che fa degli attacchi squadristi".
Io da anni partecipo alle riunioni del Movimento 5 Stelle, prima che esistesse il Movimento 5 Stelle, ma di atteggiamenti squadristi non ne ho mai visti e sono ben lontani dalla mia tradizione politica gli attacchi squadristi e fascisti, lo voglio dire per inciso. Per questo, in questo dibattito sui diritti e sulle discriminazioni mi sento veramente in un limbo, che veramente non dà ragione alle questioni che portiamo in Consiglio regionale e che portiamo avanti a livello politico.
Penso dobbiate guardarvi nel cuore, nella testa, nel cervello e capire che avete di fronte una forza politica che fa attività politica democratica, una forza politica che se non ci fosse stata sarebbe veramente avvenuto qualcosa di diverso in Italia: se il sistema democratico italiano ha tenuto è forse grazie al Movimento 5 Stelle. Abbiamo veicolato le rabbie dei cittadini, ma rabbie giuste, rabbie dettate da ingiustizia diffusa.
Ancora oggi c'è ingiustizia diffusa, c'è malcostume, e questo è quanto vogliamo sconfiggere.
Per questo motivo, dico ai colleghi che questi attacchi al Movimento 5 Stelle non ci fanno più di tanto male, ci faranno male sicuramente a livello di percentuali, ma state tranquilli che più ci attaccherete e più noi ripartiremo, e saremo più forti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come ho detto precedentemente, ovviamente, la valutazione non riguarda il merito della legge. Certamente, la legge presentata dai colleghi del Movimento 5 Stelle è addirittura da noi più osteggiata rispetto a quella presentata dalla collega Cerutti, ma almeno le riconosciamo il merito di avere scritto ciò che si pensava e di non aver cercato altre vie. Infatti è vero che la Cirinnà è stata approvata, ma è altrettanto vero che quando il disegno di legge venne licenziato dalla Giunta non era neanche nel calendario dei lavori del Parlamento, per cui è una scelta che questa maggioranza ha compiuto, tanto con il disegno di legge n. 141 quanto per il disegno di legge n. 142, provando a dire delle cose, ma in modo un po' trasversale; però non è questo l'oggetto, ne abbiamo già discusso fin troppo.
Il tema è un altro ed è riferito alla proposta dei colleghi del Movimento 5 Stelle e all'ordine del giorno che viene presentato. La legge è differente, nel senso che noi abbiamo dei precedenti - ne ricordava uno il collega Bono - in uno dei momenti non significativi in termini di rapporti consiliari, almeno, non sul testo di questo Consiglio. Si è ripetuto qualcosa di simile su un altro provvedimento, sempre, se non ricordo male sui costi della politica, e altre due volte sulle proposte degli Enti locali, come verosimilmente, quando arriverà in Aula la legge sulla ludopatia, faremo sulla proposta dei Consigli comunali, perché, in realtà quelle proposte o le votiamo in toto o le respingiamo in toto.
L'aspetto diverso - e non cambia ovviamente la nostra posizione, noi voteremo convintamente "no" o comunque con un voto di astensione negativo come abbiamo fatto sul disegno di legge n. 141, qualora si procedesse alla discussione degli articoli della proposta di legge del Movimento 5 Stelle riguarda la dignità del rispetto dei provvedimenti - non delle opposizioni dei Gruppi consiliari, che siano essi di maggioranza e di opposizione perché altrimenti sarebbe un po' troppo semplice: la maggioranza approva il provvedimento che ritiene più utile e all'opposizione non viene neanche dato, fra virgolette, "l'onore delle armi", cioè la possibilità almeno di esprimersi. Perché lo Statuto delle opposizioni, cioè quella parte del Regolamento del Consiglio regionale che prevede l'iscrizione di una legge su cinque delle opposizioni, consente che se anche una legge viene licenziata con parere negativo dalla Commissione vada in Aula? Affinché un Gruppo consiliare si esprima contro un provvedimento, con tutti gli aspetti positivi e negativi che l'espressione tanto a favore quanto contraria ad un provvedimento pone, almeno mette in chiaro quelle che sono le posizioni.
La scelta dell'ordine del giorno è una furberia, il cui senso è tendenzialmente quello di dire: "Tanto ho già votato la mia legge, adesso presento l'ordine del giorno, non procediamo alla discussione di nessun articolo e andiamo alla discussione".
Io ovviamente non sono nel Movimento 5 Stelle, ma se fosse una nostra proposta di legge, proporrei di votare i singoli articoli senza neanche una discussione su ogni articolo, senza neanche una dichiarazione di voto, solo per l'espressione di voto, perché almeno questo deve essere concesso.
Altrimenti, ripeto, è semplice.
Sulla proposta di legge n. 81 della collega Batzella, non c'è un'espressione di voto da parte della maggioranza: c'è un non passaggio agli articoli. E' semplice, il Regolamento lo consente, non stiamo assolutamente facendo una violazione regolamentare, ci mancherebbe, per al di là dell'aspetto regolamentare, bisogna che questo venga gestito nel modo migliore, altrimenti le proposte dell'opposizione non arrivano in Consiglio.
Ora, salvo le poche situazioni in cui sono arrivati in legislativa - e in molti casi sono arrivati sempre in legislativa, è vero, grazie anche all'impegno che la III Commissione ci ha messo e come è accaduto in II Commissione - non c'è quasi nessun provvedimento di opposizione che sia giunto in Aula che non fosse o un disegno di legge della Giunta o una proposta di legge della maggioranza. E allora, da questo punto di vista bisogna garantire, come dicevo prima, il rispetto del Regolamento e anche un po' più di rispetto non regolamentare, ma del lavoro e delle relazioni tra i singoli Gruppi consiliari.
Ripeto, questo non riguarda la nostra proposta di legge, perché è un tema generale. Se si discute di una proposta di legge presentata dal nostro Gruppo, io vorrei che il Consiglio si esprimesse sui singoli articoli, non che decidesse di non esprimersi, perché a tutti gli effetti è una contrarietà, ma una contrarietà inespressa. Noi troveremo a verbale un voto favorevole a un ordine del giorno che prevede di non discutere gli articoli, ma non prevedremo mai un voto contrario sulla legge che si vuole respingere. Perché questo è il tema: se si vuole respingere la legge, si voti no, ci si astenga, si faccia ciò che si crede sui singoli articoli.
Credo che questo vada incontro a una richiesta di reciproca dignità perché - badate - le opposizioni sono molto più responsabili di quanto poi non le si voglia far passare. Al riguardo, faccio presente che in questi anni molti bilanci, ancorché con l'utilizzo continuo dello strumento del contingentamento dei tempi, sono passati anche perché le opposizioni comprendendo la situazione, hanno in qualche modo fatto sì che, ancorch esprimessero il loro voto contrario, non si mettesse in difficoltà l'Ente Regione.
Pertanto, mi auguro che l'ordine del giorno che è stato presentato venga ritirato, che si proceda alla votazione dei singoli articoli e ognuno si esprimerà come crede.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Riprendo i precedenti interventi dei colleghi per un discorso di merito non soltanto per quanto riguarda il tentativo di non far discutere la proposta della collega Batzella, ma anche per sottolineare il clima che tutti osserviamo un po' degenerare dal punto di vista politico. Tale clima si avverte non tanto nelle sale preposte al naturale dibattito tra maggioranza e opposizioni, ma sta un po' imperversando fuori da queste sale attraverso metodi che noi reputiamo non proprio congrui a una vita democratica di un Paese; metodi di una lotta politica che si espande su alcuni fronti che normalmente andrebbero ritenuti terreno neutro o comunque non pertinenti al dibattito politico nel merito.
L'ultimo episodio è chiaramente la decisione di comprimere lo spazio legislativo dell'opposizione tramite la non discussione di questa proposta.
Abbiamo visto diversi attacchi più o meno strumentali che giungono da diversi luoghi della società civile che noi ci aspettiamo essere super partes, come la stampa, come le organizzazioni di lavoratori, ecc., ma si tratta di vicende che si sono già viste in altre epoche della storia e che non insegnano nulla.
Sentiamo evidentemente un nervosismo a causa della perdita di fette di potere (o la presunta perdita di fette di potere) da parte di chi è abituato ad amministrare la cosa pubblica e magari, trattandosi di un sistema abbastanza consolidato, se ne sente anche un po' il tutore. Vediamo spesso anche un certo atteggiamento di sufficienza o di leggero spregio verso le proposte politiche dei Gruppi di opposizione, quasi come se noi fossimo - lo diceva una vecchia battuta di qualcuno che ricorderete "turisti della democrazia". Insomma, noi non avremmo pari livello e pari dignità per discutere le nostre proposte, ma se non andiamo neanche nel merito del provvedimento, noi non ci riteniamo neppure attaccati per il valore delle nostre proposte, poiché non avremmo neppure avuto l'occasione di arrivarci.
Ci sono arrivati addirittura certi attacchi via mail da parte di persone rispetto alle quali poi vedremo come procedere nei fatti. In sostanza, si dà degli "squadristi" a una forza di opposizione che rappresenta la metà del peso politico delle opposizioni. Come se noi potessimo avere atteggiamenti di sopraffazione, pur assolutamente svantaggiati nella scena politica! Come se si facesse finta che non c'è una maggioranza di governo, una Giunta che governa indipendentemente da noi e sovente anche comprimendoci gli spazi. Certo questo è consentito, perch spesso i regolamenti sono molto più ampi di quella che è una normale dialettica. Questo ci porta a volte ad acuire i toni del dibattito perch se noi vediamo compressi i nostri spazi, chiaramente reagiamo con tutte le armi che le normative e i regolamenti del Consiglio e le leggi dello Stato ci consentono, ma sempre entro limiti legali e anche onesti.
Come ricordava il collega di Forza Italia, Vignale, le opposizioni in questa legislatura hanno dimostrato sin troppa responsabilità, perché le azioni di opposizione e di ostruzionismo estremo si sono limitate ai momenti in cui si riteneva di non vedere accolte le proprie richieste, non avere dedicato abbastanza spazio non tanto di approvazione - questo è lecito - ma neppure di discussione consiliare. Tutti sono consapevoli delle necessità, delle urgenze, della situazione economica e via dicendo, ma questo non autorizza episodi di sopraffazione delle opposizioni anche attraverso metodi che esulano dal normale confronto democratico e dalla trattazione sul merito dei provvedimenti.
Questo evitare di entrare nel merito lo consideriamo come uno degli ultimi episodi che abbiamo visto in questi giorni inasprirsi, probabilmente alimentato e rafforzato dal fatto di essere in campagna elettorale nel capoluogo, di essere nel cuore diciamo di una certa tensione politica, che a un certo punto, alla luce di una situazione dei poteri più bilanciata di una volta, vede anche l'uso di mezzi non convenzionali e poco puliti per contrastare le forze di opposizione.
Siamo forze in contrapposizione dal punto di vista dell'ideale politico: non necessariamente in Aula, ma fuori da quest'Aula, nel dibattito pubblico siamo tutte forze politiche con pari dignità e pari diritto di esprimersi, ma non con pari mezzi e possibilità di esprimersi.
Infatti, non possiamo fare finta che il Movimento 5 Stelle abbia lo stesso radicamento e lo stesso accesso ai mezzi di informazione tradizionali di quello di altre forze, e qui ci sono dati incontrovertibili. Abbiamo assistito ad attacchi veramente strumentali nei confronti del nostro Gruppo, ma noi non abbiamo la possibilità di avere certi spazi sulla stampa nazionale, come ad esempio, per parlare di un partito a caso, il PD. A parte il fatto che c'è sempre il diritto di querela, non ci è neanche dato lo spazio per procedere con azioni analoghe.
Diciamo che per essere un Gruppo settario, tipo Scientology, finora non abbiamo imposto a nessuno di avere la nostra visione, non abbiamo usato metodi squadristi, come si vuole far credere. Invece ci sembra - senza scomodare il termine squadrista - che un certo tentativo di compressione di una forza politica, forte, ma pur sempre di opposizione, si sta attuando con metodi che non fanno molto onore a chi li pratica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Vorrei soprassedere sul clima che si sta scaldando dal punto di vista politico, ed entrare nel merito. Ero presente in Commissione quando la Consigliera Batzella ha chiesto all'Assessora di unire le due proposte di legge, considerando che la sua proposta era antecedente. Ho notato sollevo una critica politica, mai personale - che secondo me, Assessora avete fatto un errore. Nel momento in cui c'è una proposta politica si dà spazio ad un dibattito, ad un confronto, su una possibilità di assorbimento maggior rispetto a quello che avete concesso.
La sensazione è stata quella di una chiusura sulle proposte avanzate dal Movimento 5 Stelle. Non voglio dire chi mette prima la bandierina, ma poiché questa proposta di legge era stata avanzata lealmente come proposta da approvare in Consiglio regionale, a mio parere stona il fatto che oggi ci troviamo in Consiglio regionale a dover votare un ordine del giorno che di fatto, impedisce anche una votazione su questa proposta di legge.
Dietro questa proposta di legge c'è tutto un lavoro fatto nei mesi passati, ci sono state consultazioni con associazioni, ecc. e, a mio parere, non c'è stato un raffronto politico sincero e portato fino in fondo. Di fatto, la Consigliera Batzella si è trovata approvata solo un emendamento. Tutti gli emendamenti sono importanti, ma non si tratta di un emendamento principale, tra quelli in cui noi contavamo che venisse approvato. Di fatto, questo lascia un po' l'amaro in bocca.
Siamo tutti qui per lavorare al miglioramento dei diritti, per lavorare contro tutte le discriminazioni di origine etnica o sessuale, ma visto che c'era questa identità di intenti e non c'erano contrapposizioni forti che per esempio, si sono riscontrati su altri temi - io seguo anche la Commissione ambiente e lì ci sono state delle forti contrapposizioni credo che si sarebbe potuto lavorare diversamente. Abbiamo visto in Commissione un tipo di lavoro, arriviamo in Consiglio regionale e vediamo che la linea segue la falsariga che c'è stata in Commissione.
Questo ordine del giorno, se uno lo legge, suona un po' come un ordine del giorno antidemocratico. Si impedisce anche la votazione, ma non so se poi sia possibile, perché il Consigliere Vignale ha chiesto la votazione sugli articoli.
Ci terrei che questa legge venisse votata perché va rispettato il lavoro svolto nei mesi passati, anche dal nostro Gruppo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Fa un po' sorridere, se proprio vogliamo trovare qualcosa di cui sorridere, leggere nelle premesse di questo ordine del giorno il riferimento al disegno di legge n. 141 "Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale".
Citiamo nelle premesse un atto che abbiamo approvato e che serve proprio a garantire la parità di trattamento, lo citiamo come premessa nell'impedire ad un Consigliere regionale di vedere discussa nell'Aula di Consiglio una sua proposta di legge. E' un po' paradossale tutto questo. Se vogliamo parlare di parità di trattamento, direi che dobbiamo iniziare a farlo pensando a come vengono trattate le iniziative del nostro Gruppo consiliare in Commissione e in Aula.
Parità di trattamento significa che chiunque lavori su un tema e abbia intenzione di sottoporre una sua proposta legislativa all'Aula consiliare dovrebbe avere il diritto di farlo. Credo che sarebbe stato meglio, anche per voi, per dimostrare che quella "D" che avete in democratico non è soltanto un rimasuglio del passato, ma un qualcosa in cui credete veramente, sarebbe stato meglio, dicevo, arrivare in Aula, discutere entrambi i testi e, magari, confrontarli, vedere adesso, in discussione, la proposta di legge della Consigliera Batzella e valutare se veramente tutti i contenuti da lei evidenziati e tutte le proposte siano effettivamente contenute nel provvedimento della Giunta che abbiamo approvato recentemente. Credo che questo si possa paragonare un po' ad un bavaglio.
Si sminuisce il lavoro delle opposizioni.
Se iniziamo a lavorare così su tutti i temi, alla fine voi maggioranza, riuscirete sicuramente ad approvare un gran numero di atti.
Avete la forza, avete i numeri, su questo sicuramente non possiamo competere. Mi chiedo, a questo punto, se questo vostro comportamento non manchi di rispetto all'Aula consiliare. L'Aula del Consiglio dovrebbe essere la sede in cui ci si confronta sulle proposte, e si valutano proposte di legge - essendo la nostra funzione principale una funzione legislativa - e alla fine si rende conto ai cittadini, attraverso il voto delle nostre posizioni.
Ovviamente, noi non possiamo votare un simile ordine del giorno, mi sembra ovvio, ma valutate bene il fatto di avere inserito in premessa proprio il riferimento.
E' chiaro che l'avete inserito per dire che tanto quello che proponiamo noi è già previsto dal testo di legge dell'Assessora Cerutti, ma il fatto che si citi proprio la materia parità di trattamento e poi si dedichi un trattamento differente alle minoranze, fa già capire che forse c'è ancora molto da far sulla parità di trattamento, a partire proprio da quest'Aula.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Onestamente non avrei pensato di reintervenire ma, pur avendo il Partito Democratico al proprio interno.



PRESIDENTE

Consigliere, lei non è ancora intervenuto sull'ordine del giorno.



APPIANO Andrea

Lo so Assessore, completamente dissociato da me stesso..



PRESIDENTE

Era solo un chiarimento per l'Aula, altrimenti sembra che io le abbia dato la parole due volte sullo stesso tema.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Essendo già intervenuto precedentemente, quando si era su un altro aspetto del punto dell'o.d.g., avrei pensato di non dover intervenire dopo su un altro argomento, seppure connesso con quello di cui avevo parlato prima. Ritenevo di aver chiarito, ripercorrendo sinteticamente il percorso in Commissione, la posizione di merito del Gruppo del Partito Democratico sul tema in oggetto. Prima pensavo, e temevo, che ci fosse una dissociazione tra ascoltare, sentire, comprendere, eccetera. Ora ne ho un'assoluta certezza e quindi mi trovo nella necessità di ribadire alcuni concetti.
Che siano stati presentati due testi - un disegno di legge di iniziativa della Giunta e un progetto di legge di iniziativa di un Gruppo consiliare di opposizione, la cui prima firmataria è una Consigliera del Movimento 5 Stelle - credo che sia un dato assodato che tutti conosciamo.
Che nel merito di questi testi di legge, proposte di legge e disegni di legge vi siano elementi di forte assonanza, in alcuni casi, e, in altri casi, invece, dei punti di divergenza, è un altro fatto credo all'onore delle cronache. Ma non è all'onore delle cronache di chi ha partecipato in segreto alle riunioni di Commissione; è all'onore dello streaming delle sessioni d'Aula che, da alcune sedute, sta trattando questi testi legislativi.
E anche quando si è analizzato, articolo per articolo, e prima in discussione generale, il disegno di legge di iniziativa della Giunta, anche attraverso una serie di proposte emendative sono state palesate le divergenze, le assonanze, le volontà correttive ed integrative. Credo quindi, che dal punto di vista dell'opinione pubblica e degli elettori le posizioni di merito siano chiarissime.
Il fatto che in Commissione il Partito Democratico si sia astenuto - lo ribadisco - sulla proposta di legge che in quel caso venne sottoposta ad analisi e votazione successivamente al disegno di legge approvato e licenziato per l'Aula, voleva proprio rappresentare questo fatto, ossia che nel merito non vi era alcuna contrarietà sostanziale, fatti salvi quegli aspetti che ritenevamo poter confliggere con le competenze di natura statale, e quindi che avrebbero potuto determinare dei conflitti dinanzi alla Corte. Mentre sul tema discriminatorio non vi era, nella sostanza alcuna divergenza.
Ritenevamo, semmai, che il disegno di legge della Giunta, che pure è intervenuto in un momento successivo dal punto di vista cronologico, era tuttavia omnicomprensivo delle diverse forme di discriminazione e abbracciasse anche quelle in materia di discriminazione sessuale. E nel merito la questione finisce qui: non c'è nessun tentativo di ostracismo, di cancellazione della verità, di annichilimento del ruolo delle opposizioni o di qualunque altro discorso del genere.
Dopodiché, l'ordine del giorno, probabilmente, ha offerto l'occasione per una discussione di cui mi dispiace, perché secondo me non arricchisce il dibattito che, invece, abbiamo avuto nel merito, dove le posizioni delle diverse parti politiche, anche diverse o anche convergenti, sono state manifestate nelle varie sedute di Consiglio che abbiamo alle spalle e anche nell'intera seduta odierna.
Ricordo un episodio che ho vissuto sulla mia persona quando ero Sindaco del mio Comune, che, essendo una piccola realtà, vede di norma il Sindaco anche presiedere il Consiglio comunale. Siccome volevo portare all'attenzione del Consiglio un tema che veniva dibattuto nella comunità ma che poi l'opposizione non portava all'attenzione dell'Aula consiliare al momento dei Consigli comunali, presentai un'interrogazione a me stesso - al Sindaco, quindi - diedi la risposta all'interrogazione e poi, nella replica, mi dichiarai anche parzialmente soddisfatto - e quindi parzialmente insoddisfatto - della risposta medesima.
Perché cito questo episodio? Perché, secondo me, si è voluto trasformare quello che era un dibattito di merito in una volontà di dibattito di vittimismo del tutto gratuito, che non ha trovato riscontro nel dibattito in Aula sul disegno di legge e, in sede di discussione generale, della proposta di legge.
Del resto, anche in Commissione c'è stata l'illustrazione della proposta di legge; c'è stata poi la votazione sul primo articolo e, quindi il voto negativo complessivo consequenziale, con il licenziamento in Aula dove, giustamente, le diverse posizioni sono state raccontate ed illustrate.
Se volete trovare un Consigliere regionale, una persona, un politico un amministratore - chiamiamoci come vogliamo - o un cittadino che odia il sistema dell'insulto, della denigrazione, dell'attacco, sui social, nelle assemblee pubbliche o in qualsivoglia occasione, avete trovato la persona giusta. Perché al netto dei contrasti di merito sui diversi provvedimenti o delle assonanze nel merito sui diversi provvedimenti - sfido chiunque a trovare, sui social o quant' altro, una mia posizione di attacco, di insulto o di offesa ai rappresentanti istituzionali di altra forza politica (in questo caso, visto che sembra che l'interlocuzione sia tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, nei confronti del Movimento 5 Stelle) men che meno nei confronti degli elettori che ritengo sovrani, a prescindere dal fatto che votino o non votino, o dal fatto che votino questo o quel movimento, questo o quel partito.
Però si trasforma tutto questo come l'illustrazione o la descrizione di un Partito Democratico che mette alla gogna, che offende, che fa attacchi squadristi nel denunciare le affermazioni. Veniamo tacciati noi di svolgere questo ruolo di offendere le opposizioni, di zittirle e di perpetrare questo metodo ovunque, al contrario dell'atteggiamento che sempre e comunque il Movimento 5 Stelle ha nei nostri confronti, dagli screenshot alle descrizioni di commenti sui social, profili personali, discussioni e altro.
Non vorrei citare quelli che sono gli aggettivi e gli insulti più grandi, ma essere del Partito Democratico, per una certa parte di elettorato e di rappresentanti istituzionali (non sto parlando dei presenti, ma sto facendo un ragionamento di carattere generale), è quasi sinonimo di essere mafioso, corrotto e delinquente. Quanto al fatto che tutti i giornali osannino il PD e attacchino il Movimento 5 Stelle potremmo fare mille esempi di giornali o trasmissioni televisive dove si dicono le peggiori cose, spesso e volentieri esulando dal merito delle questioni, e attribuendo etichette a prescindere.
Se vogliamo - e chiudo su questo - utilizzare anche in senso positivo un momento pomeridiano in cui abbiamo alzato i toni ed esulato dal merito impegniamo tutti noi in tutte le sedi e in tutte le occasioni possibili ad astenerci dall'attacco e dall'insulto reciproco; impegniamoci a stare sempre sul merito delle questioni, dove potremmo anche scornarci, perch magari non siamo assolutamente d'accordo al cento per cento, ma riconoscendo comunque a ciascuno, com'è giusto che sia e com'è nei fatti la legittimazione.
Dare qui patenti di "accusatori" ed "accusati" unilaterali significa non voler guardare un'evidenza che potremmo, fuori verbale e fuori microfono, aprendo una qualsivoglia vostra pagina dei social o di Facebook smentire nei fatti, dalle didascalie, alle vignette, agli insulti, e chi più ne ha più ne metta. Chi nega questo, mi potrà fornire il numero di telefono e io manderò tramite WhatsApp tutti gli screenshot delle affermazioni che rinvengo; mi impegno a farlo di notte, nell'unico momento in cui si ha un po' di tempo libero, dopodiché ne discuteremo.
Traiamone davvero insegnamento reciproco perché si volti pagina, tutti quanti, senza immaginare che uno sia la vittima e l'altro il carnefice di un sistema che di certo non è il Partito Democratico a voler alimentare.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di intervento, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 677, che stabilisce, ai sensi dell'articolo 87, comma 3, del Regolamento interno del Consiglio regionale, il non passaggio agli articoli della proposta di legge n. 81.
Ovviamente, chi è favorevole al non passaggio degli articoli voterà "sì" chi è contrario voterà "no".
MARRONE Maurizio (fuori microfono) Il numero legale è sempre 23, vero?



PRESIDENTE

Sì, 23.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 677, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Pertanto, non procediamo all'esame degli articoli della proposta di legge n. 81


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 120 "Commissione di garanzia - (articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006)" elezione di 1 membro in sostituzione del signor Claudio Simonelli (ex Consigliere regionale)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 132 "Istituto universitario di studi europei" - (articolo 12, Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo - designazione di 2 membri

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 134 "Agenzia di accoglienza e promozione turistica locale della Provincia di Asti - Asti Turismo A.T.L. - (articolo 16, Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo - nomina di 1 rappresentante.

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 141 "Comitato regionale per i diritti umani" (articolo 3, Statuto del Comitato) - nomina di 1 esperto in sostituzione del signor Roberto Collura

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 144 "Fondazione I.S.I. - Istituto per l'Interscambio Scientifico" - (articolo 17, Statuto della Fondazione) Collegio dei revisori dei conti - nomina di 1 membro effettivo

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 97 "Fondazione museo arti e industria di Omegna" - (articolo 14, Statuto della Fondazione) - Collegio dei revisori dei conti - nomina di 1 revisore

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 145 "Fondazione centro studi sul pensiero politico 'L. Firpo'" - (articolo 7, Statuto dell'Ente) - Consiglio di amministrazione - designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 118 "Fondazione centro studi sul pensiero politico 'L. Firpo'" (articolo 20, Statuto dell'Ente) - Collegio dei revisori dei conti - designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 142 "Osservatorio piemontese di frutticoltura 'Alberto Geisser'" - (articolo 9, Statuto dell'Ente) - Collegio dei revisori dei conti - designazione di 1 revisore

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 143 "EVAET-Azienda speciale della Camera di commercio di Novara" - (articolo 8, Statuto dell'Ente) - Collegio dei revisori dei conti - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 150 "Consorzio dei Canali del Canavese" (articolo 43, Statuto dell'Ente) - Consiglio di amministrazione designazione di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 152 "Comitato misto paritetico Regione Autorità militari sulla nuova regolamentazione delle Servitù militari" (articolo 322, comma 3, d.lgs n. 66/2010) -designazione di 2 membri supplenti

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 155 "Azienda Sanitaria Locale di Novara" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente


PRESIDENTE

Rammento che, ai sensi dell'articolo 79 del Regolamento interno del Consiglio regionale, nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone, saranno considerati eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti, salvo quanto previsto nel comma 3 relativo a "riserva di posti per le minoranze", e salvo quanto previsto da norme specifiche, come nel caso della Commissione di Garanzia e del Garante dell'infanzia.



PRESIDENTE

Se tale maggioranza non è raggiunta nella prima votazione, in seconda votazione sono eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti.



PRESIDENTE

Inoltre, i Gruppi consiliari di minoranza possono procedere all'assunzione del proprio candidato, ai sensi dell'articolo 79, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale, in riferimento al seguente Ente: Comitato regionale per i diritti umani, nomina di un esperto in sostituzione del signor Roberto Collura, designato dalla minoranza.
Infine, rammento che occorre prestare attenzione al momento della votazione, poiché ci sono ipotesi in cui più candidati hanno lo stesso cognome e in quel caso occorre scrivere sulla scheda anche i nome.
Spero sia tutto chiaro.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Molinari e Valle.
Prego la Consigliera Segretaria Motta di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Motta effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Montagna - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Ordine del giorno n. 652 presentato dai Consiglieri Barazzotto, Molinari Boeti, Valle, Conticelli, Grimaldi, Chiapello, Bertola, Frediani, Motta e Ottria, inerente a "Nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia: incentivare le misure di sostegno e protezione alle attività agro silvo-pastorali in alternativa alle deroghe al divieto di abbattimento dei lupi"; ordine del giorno n. 678 presentato dai Consiglieri Vignale Berutti, Porchietto e Marrone, inerente a "Azioni per contrastare la presenza dei lupi nel territorio piemontese" (inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Durante la Conferenza dei Capigruppo è stato concordato che dalle ore 17.30 si sarebbe affrontata la discussione sugli ordini del giorno, in maniera da dare spazio, oltre che all'attività legislativa, anche all'attività di confronto tra i Consiglieri sulle questioni in essere.
Mi è stato riferito che questa mattina, in apertura di seduta, il Presidente Laus aveva comunicato che il primo punto all'o.d.g. per quanto riguarda gli ordini del giorno sarebbe stato la trattazione dell'ordine del giorno n. 652, "Nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia: incentivare le misure di sostegno e protezione alle attività agro-silvo pastorali in alternativa alle deroghe al divieto di abbattimento dei lupi" presentato dal Consigliere Barazzotto.
Era cominciata in altre sedute del Consiglio la trattazione dell'ordine del giorno n. 649, "Utero in affitto: carcere per la maternità surrogata" presentato dai Consiglieri Marrone e Vignale. Su questo ordine del giorno erano già intervenuti le Consigliere Batzella e Accossato e i Consiglieri Appiano e Vignale.
Questa mattina il Presidente ha detto che avremmo dovuto discutere l'ordine del giorno sul lupo per primo e al secondo punto è iscritto l'ordine del giorno n. 649.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Mi scusi, Presidente, ma era rimasta in sospeso la comunicazione da parte del Presidente Chiamparino su "Patteggiamento funzionari raccolta firme per presentazione liste scorsa legislatura". Il Presidente Laus questa mattina aveva detto: "Vedremo poi quando e come trattare queste comunicazioni".
Siccome non abbiamo ricevuto risposta, vorremmo capire come siamo messi al riguardo.



PRESIDENTE

La Giunta non ci ha dato indicazioni.
Il Presidente Chiamparino è in aula e se ritiene di intervenire naturalmente lo può fare.



BERTOLA Giorgio

Non sarò certo io a togliere la parola al Presidente Chiamparino.



PRESIDENTE

Il Presidente Chiamparino si dichiara incompetente rispetto alle questioni che riguardano i lupi.
La Conferenza dei Capigruppo affronterà la discussione rispetto a questo tema. Peraltro, iniziando una discussione su un tema così complesso alle ore 18, si corre il rischio di interrompere.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 652, avente ad oggetto "Nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia: incentivare le misure di sostegno e protezione alle attività agro-silvo-pastorali in alternativa alle deroghe al divieto di abbattimento dei lupi", presentato dai Consiglieri Barazzotto, Molinari, Boeti, Valle, Conticelli, Grimaldi Chiapello, Bertola, Frediani, Motta ed Ottria, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Barazzotto per l'illustrazione.



BARAZZOTTO Vittorio

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Un attimo, Consigliere Barazzotto.
Dica, Consigliere Vignale.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Non era tra i primi punti, ma questa mattina il Presidente, senza opposizione, ha comunicato che sarebbe diventato il primo punto all'o.d.g.
Nessuno si è alzato per dire che non era d'accordo, evidentemente. Io stamattina non ero presente, quindi non so cos'è successo. Ho però il verbale della seduta, che vado a leggere: "Presidente: 'Prima di proseguire l'esame del disegno di legge n. 141, avrei ancora una comunicazione da fare all'Aula. Stamane, quando abbiamo aperto la seduta, ho dimenticato di dire che il punto 3) all'o.d.g., relativo a "Nomine", verrà trattato nel pomeriggio, così com'è stato deciso nel corso della Conferenza dei Capigruppo. Mi scuso, inoltre, con il Presidente Giaccone perché aveva chiesto l'inversione di un punto all'o.d.g.: nello specifico, chiedeva se l'esame dell'ordine del giorno n. 652 poteva essere trattato come primo punto degli atti di indirizzo. Nel pomeriggio, se l'Aula acconsentirà, lo porrete in votazione'".
Però, non l'abbiamo posto in votazione.
Il Presidente Laus aveva chiesto all'Aula di procedere con l'esame dell'ordine del giorno n. 652, pertanto procedo in tal senso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Solo perché c'è un problema, non sul tema (peraltro, è un tema che interessa), ma di organizzazione dei lavori. E' un mese che lavoriamo su tre-quattro ordini del giorno. Alla Conferenza dei Capigruppo, ogni Gruppo consiliare cerca di fare in modo che un proprio ordine del giorno possa essere calendarizzato nell'arco delle due settimane successive. Ogni Gruppo consiliare - nessuno escluso - indica quali sono le priorità rispetto agli ordini del giorno.
Questo ordine del giorno, nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, non è stato posto nemmeno come priorità e oggi lo discutiamo? Allora, non facciamo le riunioni della Conferenza dei Capigruppo! Decidiamo cosa fare e lavoriamo!



PRESIDENTE

Personalmente posso anche essere d'accordo con lei, Consigliere Vignale, però stamattina il Presidente del Consiglio ha fatto quest'ipotesi: ha detto che avremmo votato quest'ordine del giorno oggi pomeriggio. Molto spesso non si procede alla votazione sulla discussione degli ordini del giorno, nel senso che, se tutti sono d'accordo e non ci sono opposizioni, li si dà per assunti. Pertanto, o lo discutiamo così com'è oppure sono costretto a porlo in votazione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Scusi, Presidente, va bene tutto, però mi permetto di dire che il buonsenso porterebbe a terminare quantomeno la discussione di un ordine del giorno che è già stato aperto nella propria presentazione. Pertanto, stante che come punto all'o.d.g. c'è : "Proseguimento esame ordine del giorno.



PRESIDENTE

Sono d'accordo con lei, Consigliera Porchietto.
Consigliere Giaccone, mantiene la sua richiesta di inversione dell'o.d.g.? Se il Consigliere Giaccone ritiene di non procedere all'inversione, risolviamo il problema e continuiamo con l'altro documento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Certo, bisognava concludere l'altro. Erano iscritti a parlare altri Consiglieri e infatti il proseguimento dell'altro ordine del giorno avrebbe avuto senso.
Prego, Consigliere Barazzotto.



BARAZZOTTO Vittorio

C'è un motivo, però, Presidente: i lupi non possono parlare, quindi provo a sostituirmi a loro, poiché sarebbero i soggetti interessati e non hanno né diritto di voto né di parola, però gli umani hanno deciso di procedere ad un eventuale abbattimento. Pertanto, in nome dei lupi, i quali ripeto - non possono parlare, riterrei prioritario quest'aspetto perch può darsi che il Ministro dell'Ambiente, nell'ambito della Conferenza Stato Regioni, decida la loro vita oppure la loro morte.
Per questo motivo considero prioritario questo ordine del giorno.
Ovviamente i lupi non ringraziano, ma sottopongo quest'argomento all'Aula.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, non vorrei passare l'ora a discutere se discutiamo, tutto qui, perché non va bene né per quello che è rimasto in sospeso né per quello che dobbiamo discutere.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Allora mi taccio, però noi balliamo coi lupi, quindi vorremmo votare l'inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Balliamo con i lupi! La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Scusi, Presidente, per fatto personale.
Con gran rispetto dei lupi, l'altro ordine del giorno riguarda il tema dell'utero in affitto. Mi permetta di dire - come donna - che chiudere questa discussione sarebbe quantomeno dovuto alle donne che sono sedute qua, che possono avere un'idea o un'altra. Con grande rispetto dei lupi penso che l'argomento sia anche molto delicato.
Chiedo scusa al collega Barazzotto e capisco, ci mancherebbe.



PRESIDENTE

Quella discussione prenderà molto spazio negli anni futuri, quindi forse avrà altri momenti. Invece per il documento sui lupi potrebbe essere decisiva questa discussione.
Poiché il primo firmatario dell'ordine del giorno, Consigliere Giaccone, ritiene di mantenere l'impostazione che il Presidente del Consiglio ha dato questa mattina, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
proposta dal Consigliere Giaccone.
Il Consiglio approva.



(Proteste di alcuni Consiglieri dell'opposizione, contrari all'esito della votazione)



PRESIDENTE

Lì c'è il tabellone e quando un Consigliere dichiara di aver votato aggiunge al tabellone e non sottrae.
Questo finora non è successo.
Lì ci sono 23 votanti, il numero legale è 23, quindi do per buona la votazione.
Abbiamo stabilito che il tabellone indicava 23, la dichiarazione rispetto ad un voto è verbale e si aggiunge alla votazione precedente.
Lasciate che ognuno faccia il proprio mestiere.


Argomento: Montagna - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame ordine del giorno n. 652 presentato dai Consiglieri Barazzotto Molinari, Boeti, Valle, Conticelli, Grimaldi, Chiapello, Bertola, Frediani Motta e Ottria, inerente a "Nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia: incentivare le misure di sostegno e protezione alle attività agro-silvo-pastorali in alternativa alle deroghe al divieto di abbattimento dei lupi"; ordine del giorno n. 678 presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti, Porchietto e Marrone, inerente a "Azioni per contrastare la presenza dei lupi nel territorio piemontese"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 652, avente ad oggetto "Nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia: incentivare le misure di sostegno e protezione alle attività agro-silvo-pastorali in alternativa alle deroghe al divieto di abbattimento dei lupi", di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Barazzotto per l'illustrazione.



BARAZZOTTO Vittorio

Vorrei dire alla Consigliera Porchietto che anche io penso sia difficile stabilire un ordine di priorità sugli argomenti. Però a mio avviso questo tema è importante - ho il massimo rispetto per quello che pone la Consigliera Porchietto - e nell'ordine del giorno è molto articolato. Mi rendo conto - ma non lo dico come battuta, Presidente - che effettivamente i lupi, come il resto degli animali, hanno gli umani che decidono per loro, in quanto né votano né ringraziano; e neanche mi sento così importante da rappresentarli io, essendo questo un tema nazionale.
Voglio dire, però, che si apprende da qualche parte che nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni - e per fortuna per una volta la burocrazia e i ritardi sono dalla parte dei lupi - qualcuno ha deciso a Roma, e non solo a Roma, di procedere ad una sorta di abbattimento nella misura - non si capisce neanche bene di quanto - di circa 60 lupi l'anno. Allora, io non voglio né ridicolizzare né minimizzare il problema e neanche sottovalutarlo. E anche se nell'ordine del giorno l'argomento è molto articolato, cerco solo, in sintesi, di esprimere alcuni concetti.
Mi rendo perfettamente conto che in Piemonte, così come in altre Regioni, si parla di un rischio "lupo", in quanto questo andrebbe ad assalire pecore e altri animali; e quindi povere pecore, salvo poi il fatto che tutti dicono "povere pecore" ma che in questo periodo, in prossimità della Pasqua, gli agnelli non mi appaiono particolarmente felici, e non certo per colpa dei lupi: a me sembra che la preoccupazione che gli agnelli e i loro simili stanno esprimendo non sia sicuramente per il timore dei lupi ma, semmai, per il "lavoro" che si stanno apprestando a fare gli umani.
A parte queste battute, credo che anche nell'ambito della pastorizia e sotto questo aspetto la politica può far molto - siamo in un contesto quello regionale piemontese, che sin dagli anni '70, quando la Regione è stata istituita, si è sempre distinto in modo particolare per alcune politiche di conservazione del lupo: il Piemonte si è distinto a livello regionale e a livello nazionale. Sono stati fatti vari studi e vari approfondimenti proprio per tutelare la specie.
Ancora negli anni '90 la Regione Piemonte ha seguito il fenomeno dei primi avvistamenti e ha organizzato un programma articolato di monitoraggio e di analisi al fine di raccogliere dati scientifici e tecnici. Più avanti ancora, le politiche regionali in materia si sono improntate a garantire il giusto equilibrio tra la protezione degli habitat e della specie e le necessità di consentire lo sviluppo delle attività umane agricole e silvo pastorali, che rappresentano una risorsa economica. Non solo, ma siamo andati oltre le sfere regionali e nazionali. Addirittura c'è stato un progetto, nell'ambito dell'Interreg Italia-Francia 1944-99, che ha avuto inizio nel 1999 e si è concluso nel 2001: "Il Lupo in Piemonte. Azioni per la conoscenza e la tutela della specie, per la prevenzione dei danni al bestiame domestico e per l'attuazione di un regime di coesistenza stabile tra il lupo e le attività economiche".
In seguito, con delibera della Giunta regionale n. 9-4153 del 30 ottobre 2006 - quindi non nel medioevo - è stato poi costituito presso l'Ente gestore del Parco naturale delle Alpi marittime il Centro per la conservazione e la gestione dei grandi carnivori: novità assoluta nel panorama italiano, con compiti molteplici e varie funzioni tra cui quelle di coordinamento e organizzazione, sempre per conto della Regione Piemonte di tutte le attività connesse, richiamando il progetto "Il lupo in Piemonte".
In considerazione, poi, del ruolo strategico svolto da una corretta attività di alpeggio per la valorizzazione economica dei territori montani per la salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità, per la manutenzione di infrastrutture esistenti, nonché per la conservazione delle tradizioni locali, con la suddetta deliberazione sono altresì istituiti due importanti strumenti per la gestione dell'interfaccia tra il lupo e le attività economiche, soprattutto quelle di "conflitto" come la zootecnica: il "Fondo regionale per il risarcimento dei danni da predazione di bestiame domestico" ed un "Premio per il pascolo gestito".
In alcuni casi si è registrato un aumento dei rischi a causa dell'indotta destrutturazione dei branchi.
Non vi voglio annoiare ulteriormente. La sintesi di questo mio ordine del giorno è quella di far sì che, nell'ambito del nuovo Piano di conservazione, la Regione Piemonte si renda parte attiva a livello nazionale in sede di Conferenza Stato-Regioni, al fine di verificare se ci siano delle alternative a quelle che il Ministro vorrebbe adottare, come il piano di abbattimento. Anche perché l'altro giorno ho avuto l'occasione di sentire nel campo della caccia - e queste sono le deviazioni umane - delle cose molto interessanti proprio da parte di qualche rappresentante dei cacciatori.
Vi faccio un esempio sul cinghiale. Nel Biellese noi non sapevamo cosa fosse il cinghiale, salvo che poi alcuni cacciatori negli anni '80 decisero di prendere, per spirito di divertimento, degli esemplari per portarli nel Biellese. Dovevano pensare che i cinghiali sono abbastanza prolifici (dico "abbastanza" ma è un eufemismo ed evito altre battute); fatto sta che il problema dei cinghiali l'abbiamo importato noi, salvo poi apprendere che il cinghiale - più si va a caccia e più lo si abbatte - tende a spostarsi. Gli stessi cacciatori che li hanno importati, cioè, oggi ci pongono il problema dell'abbattimento dei cinghiali, che generano effettivamente una molteplicità di problemi. Ogni volta che si fa una battuta a squadre l'animale si sposta e quindi abbiamo tutto il territorio devastato dai cinghiali, con tutte le rovine del caso. L'umano, ovviamente, prevede una sorta di abbattimento, così il problema si risolverebbe. Mi chiedo se poi una volta che avremo abbattuto i cinghiali, andremo a riprendercene altri in Toscana per poi divertirci di nuovo.
Per il lupo sta avvenendo qualcosa di analogo. Io capisco e mi sono confrontato anche con il mio collega Rostagno, nel senso che nelle sue zone ci sono problemi di pericolo per il lupo. Io però dico: siamo andati sulla luna e ci siamo evoluti; anche sulla pastorizia - con tutto il massimo rispetto, perché altrettanta pena mi fanno i puledri, i cavalli, le pecore gli asini e tutti gli animali che possono essere oggetto di predazione possiamo avere dei punti di vista un po' diversi, perché non ho mai visto lupi che si siano avvicinati troppo agli umani: di questi, ecco, devo cercare ancora qualche testimonianza, ma può darsi che ci siano.
Anche nella pastorizia, però, se noi potessimo prendere esempio una volta tanto dai Paesi nordici, dove abbiamo fior di pastori, allevatori margari (per usare un termine nostro) laureati e dove la stessa politica lo stesso Stato e le stesse Regioni mandano gli allevatori ad istruirsi e a creare quindi risposte alternative, noi procederemmo magari a mettere in atto delle forme di conservazione. Noi, infatti, ogni volta che ci avviciniamo ad un problema prevediamo l'abbattimento: abbattiamo le volpi perché sono troppe, i lupi perché sono troppi.
Io non credo che questo sia un modo molto evoluto e molto attento.
Tutti parlano di Papa Francesco e della sensibilità verso gli animali dopodiché procediamo con questi metodi filonazisti, dove si procede ad un piano di abbattimento di lupi nella misura del dieci per cento, stabilendo che i lupi in Italia siano 1.000-1.500 (non abbiamo ancora capito quanti siano).
Al di là di tutto, chiedo una cosa: che sia usata un po' di serietà e che si dedichi un po' di riflessione. Io non so se il Ministro giri per i campi, intervisti agricoltori e altre persone. Ma se ci siamo battuti - e dalla Regione Piemonte c'è stato veramente un segnale per tutta l'Italia in ambito regionale, nazionale ed europeo per la conservazione dei lupi nel 2016 non siamo all'anno zero e non possiamo non avere alcuna altra alternativa che non procedere ad un abbattimento, tanto che alcuni già provvedono: tra bracconieri e avvelenamenti, infatti, si calcola che circa ogni giorno e mezzo venga abbattuto un lupo, perché sono circa 330 i lupi che vengono trovati morti nel corso dell'anno. Quindi, già vengono abbattuti dai bracconieri e avvelenati; e noi non abbiamo una forma alternativa che non incaricare dei cacciatori, che già lo fanno, di andare ad ammazzare altri lupi? Mettiamo dunque le lancette dell'orologio indietro di anni e azzeriamo quel che ha fatto la Regione Piemonte.
Invece io credo - e confido nella nostra sensibilità, pur tenendo conto dei pensieri diversi che abbiamo in questa sede - che si possa far vedere che andiamo avanti. E quindi venga un segnale forte da questa Regione, che aiuti i pastori e gli allevatori ad evolversi anche dal punto di vista culturale e a difendere le loro greggi e la loro pastorizia. Ma nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni diciamo che ci sono delle forme alternative all'abbattimento! Io non credo ci sia solo il fucile per risolvere questi problemi; senza considerare poi i danni, su cui potrei tediarvi ulteriormente, e cosa vuol dire andare ad ammazzare e isolare i branchi: allora sì che si creano delle zone di pericolo, come è successo per i cinghiali, perché più si separa il branco e più nascono problemi.
Chiedo, Presidente, che venga votato questo, ma non mi consola. Vorrei che la Presidenza del Consiglio svolgesse il proprio lavoro: qualora il mio ordine del giorno venisse accolto, vorrei che, nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, non rimanesse lettera morta, ma fosse attuato.
Ripeto: da parte di questa Regione e della Giunta regionale, vorrei che, nell'ambito della conferenza Stato-Regioni, si dicesse: bene, vogliamo creare alternative ad un semplice abbattimento.
Non mi sembra che sia molto istruttivo, educativo e neanche, mi consenta, Presidente, culturalmente molto elevato procedere ad ulteriori abbattimenti.
Personalmente sono stufo di sentire che si procede in questo modo per le volpi, per i caprioli, per i cinghiali e per i lupi.
Non abbiamo una forma alternativa? Nel nord Europa, che per certi versi non è da prendere come esempio hanno altri sistemi, anche culturali: vanno a scuola e studiano forme alternative, per non prendere solo il fucile in mano e sparare ai lupi.
Cerchiano di avere rispetto della specie. E' importante avere rispetto dei nostri simili, ma anche di quelli che non possono parlare e di quelli di cui ormai la scienza riconosce la capacità di soffrire.
Non mi sembra istruttivo andare nelle scuole a spiegare che noi procediamo avallando un disegno nazionale che abbatte i lupi.
Tutto questo nel rispetto di chi ci ha preceduti su questi scranni indipendentemente dal colore politico: destra, sinistra e centro.
Sotto quest'aspetto, tanti errori sono stati fatti dalla Regione Piemonte, ma c'è anche una nota di merito: è stato segnato un percorso importante, che ha fatto scuola a livello nazionale. Dovremmo ripetere questa operazione.
Chiedo, quindi, un voto positivo al mio ordine del giorno, ma non mi limito a dire sì. Spero che il Presidente e l'Assessore, in quell'ambito si facciano parte attiva e diligente per impedire che si proceda ad un ulteriore massacro di cui non abbiamo bisogno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

E' stato presentato un secondo ordine del giorno sullo stesso argomento, il 678, ad opera dei Consiglieri Vignale, Berutti, Porchietto e Marrone, avente ad oggetto "Azioni per contrastare la presenza dei lupi nel territorio piemontese", che quindi viene trattato insieme all'ordine del giorno n. 652.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Se avessimo seguito una normale calendarizzazione dei lavori, non avremmo inseguito, non tanto e non soltanto, le necessità che detta l'agenda politica, ma anche le necessità dei partiti o dei Gruppi consiliari.
Può anche avere ragione il collega Barazzotto a dire che in questi giorni si discute di un piano di contenimento del lupo, ma noi abbiamo decine di ordini del giorno presentati che, in realtà, erano strettamente connessi all'agenda politica nazionale.
Pertanto, come ho detto nella seduta di oggi, è assolutamente evidente o almeno pare a noi evidente, che la gestione dei lavori del Consiglio sia utile alle esigenze della maggioranza.
Vengo nel merito.
Ho sentito dire cose interessanti dal collega Barazzotto, che non casualmente è nato, cresciuto e vive a Biella. Dovremmo avere una modalità di gestione del lupo che non passa da un concetto che è abitudinario in tutte le gestioni degli animali, cioè quello del numero e del sovrannumero.
L'attività, non soltanto venatoria ma anche di controllo all'interno della nostra Regione, avviene perché ogni luogo può contenere un numero tot di animali (vale anche per l'essere umano, non solo per gli animali).
Superato quel numero, si crea un disequilibrio faunistico.
Gli esempi sono i più differenti: vi sono specie che sono maggiormente aggressive rispetto ad altre e non necessariamente il lupo.
Lo scoiattolo rosso, tipico della reale alpino, sta scomparendo perch è arrivato, con del legname, lo scoiattolo grigio, che non è uno scoiattolo di questa terra, ma è uno scoiattolo che sta ammazzando - e lo vediamo perfettamente nel parco della Mandria e in molte altre realtà - un animale che ha invece le sue origini millenarie in Piemonte.
L'intero ecosistema sta in piedi grazie all'equilibrio faunistico.
Questo vale per tutto l'ecosistema, che ovviamente è compromesso nel momento in cui mancano grandi predatori.
Negli anni '70, nella catena delle Alpi non vi erano grandi predatori.
Erano scomparsi - rammento - perché si fece un'azione di difesa delle popolazioni e delle greggi, nei confronti del lupo e dell'orso (altro animale che viveva all'interno dell'arco alpino e in alcune parti ancora presente).
Certamente può non esserci un equilibrio faunistico perché vi sono alcune specie che non sono cacciate da altre, ma chiunque abbia letto un testo di biologia per la scuola elementare, sa che i superpredatori non hanno predatori, se non l'essere umano.
Ha sempre funzionato così: nei confronti dei superpredatori, l'unico soggetto che può intervenire, piaccia o non piaccia, è l'essere umano.
Oggi il lupo non ce l'ha. Questa è la modalità di gestione.



(Commenti del Consigliere Barazzotto)



VIGNALE Gian Luca

Noi ci occupiamo un po' meno di balene e capodogli perché siamo in Piemonte. Capisco che si possa anche parlare di balene e capodogli, per c'è un problema di cui lei si dovrebbe occupare, posto che le interessi.
Negli ultimi anni, il lupo e gli ibridi nati da cani e da lupi (altro tema affrontato dal piano di contenimento) sono aumentati ad un numero tale per cui attaccano, con un'insistenza ed in numero sempre maggiore, le greggi che vivono nei nostri alpeggi, al punto che ne sono stati avvistati in numerosi paesi e anche all'interno dei loro centri abitati.
E' un problema, nel senso che se uno conosce la dinamica della situazione piemontese, dalle Marittime, dove è maggiormente presente, fino ad arrivare a tutto il territorio montano piemontese, il problema del lupo è un problema reale.
Tuttavia, gli agricoltori e gli allevatori si devono innovare. Con quale modalità il collega Barazzotto non l'ha detto, perché non c'è una possibilità.
La possibilità, come avviene per esempio nelle Regioni appenniniche, di utilizzo di fili e di pastori maremmani, non è sufficiente.
Il filo semplicemente.



(Commenti del Consigliere Barazzotto)



VIGNALE Gian Luca

Sì, però uno deve anche conoscere di cosa parla, perché le greggi si spostano. Si va in alpeggio per far pascolare gli animali che si spostano.
Tenere degli animali all'interno di un recinto elettrificato che non consente l'ingresso del lupo è impossibile, semplicemente perché darebbe un lavoro tale da rendere impossibile l'attività di alpeggio.
C'è la possibilità di ricorrere al pastore maremmano, che però oggi non è sufficiente perché ormai i lupi non sono più, come alcuni anni fa singoli esemplari, ormai si muovono in branchi e attaccando in branchi si rilevano - ahimè - situazioni in cui i pastori sono stati attaccati e hanno dovuto difendere le loro greggi. Questa è la situazione, che piaccia o non piaccia; la situazione è questa! Perché oggi esclusivamente l'Italia, o quasi solo l'Italia, è in una condizione di difficoltà? Sostanzialmente - checché se ne dica, il lupo è stato reinserito, perché che dall'Appennino arrivi a ricoprire l'arco alpino di tutti i Paesi alpini in cui non era presente ne possiamo parlare la stessa direttiva, che ha previsto la tutela, la conservazione e il divieto di commercio, che ha fatto sì che il lupo all'interno della nostra legislazione venatoria sia specie particolarmente protetta e quindi non cacciabile, prevede però anche i piani d' azione, cioè i piani di contenimento allorquando la specie lupo arrivi in sovrannumero.
Ora, noi i piani d'azione non li facciamo, perché non c'è ancora una direttiva ministeriale che consenta alle singole Regioni di predisporre i piani d' azione. La Francia, la Svizzera, la Slovenia, l'Austria e altri Paesi redigono i piani d'azione, che sono le attività di contenimento perché non è solo il cinghiale che si ripopola, il cinghiale si ripopola in numero maggiore certamente del lupo, ma si ripopola anche il lupo e non avendo predatori, se non per morte naturale o accidentale, si ripopola e sarà in numero sempre maggiore! Allora, è inevitabile che un intervento misurato, ma che consenta a chi vive la montagna e a chi d'estate va in alpeggio di continuare a poterci andare, passa solo ed esclusivamente attraverso i piani d'azione altrimenti facciamo filosofia cittadina, cioè trattiamo la montagna, come avviene troppe volte, come il parco giochi di chi vive in città che in parte non conosce e in parte non è consapevole dei problemi; quindi, con una serie di aspetti che attengono più alla filosofia teoretica che non alla pratica, si difendono alcune posizioni che posso anche comprendere, ma non capisco, soprattutto che non fanno i conti con la realtà. Infatti questo è il tema, in particolar modo se si parla del lupo, se si parla della volpe, se si parla di corvidi, se si parla di tutte quelle specie che sono particolarmente aggressive per le colture, per le greggi e per una parte consistente della nostra economia.
Diversa è la situazione di altre realtà, per cui il nostro ordine del giorno chiede semplicemente che vengano autorizzate e avviate le azioni finalizzate al conseguimento degli obbiettivi di cui al piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, che prevede l'abbattimento non è che non lo prevede! Una norma o una direttiva di reinserimento del lupo non può piacere a seconda di ciò che fa comodo: ci piace perché viene reinserito, tutelato, quando c'è il divieto di abbatterlo, di commercializzarlo e quant'altro, ma non ci piace quando si prevede l'abbattimento degli ibridi, perché questo è un problema. Noi abbiamo moltissimi individui che riteniamo lupi ma lupi non lo sono più, in quanto si sono incrociati con i cani e costituiscono forme di randagismo estremamente pericolose.
E' previsto anche il piano di contenimento con l'abbattimento delle specie in sovrannumero, è lo stesso documento, non sono due documenti diversi. Cioè, non c'è il documento buono, che è quello che ha reinserito il lupo, e il documento cattivo, che ne prevede le attività di abbattimento selettivo quando è in sovrannumero! E' lo stesso perché, molto banalmente, è un documento che tende ad individuare un equilibrio e l'equilibrio si mantiene allorquando esistono attività di contenimento delle specie, altrimenti l'equilibrio viene meno come purtroppo avviene in molte delle nostre vallate. Già quest'estate alcuni piccoli e medi pastori non sono più saliti in quelle vallate perch non si spende un'estate intera per vedere un terzo o un quinto del proprio gregge che viene attaccato e, soprattutto, per combattere un'attività che avviene.
Dopodiché, lo dico di nuovo con estremo pragmatismo, se si realizzano i piani di azione si contiene il bracconaggio, altrimenti non si contiene il bracconaggio, perché quando uno si deve difendere si difende come può; se c'è un documento che viene rispettato, quindi viene garantito un abbattimento puntuale, selettivo e corretto, è un conto, diversamente in qualche modo ci si difende.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente; sarò molto breve.
Noi condividiamo lo spirito e il testo dell'atto di indirizzo presentato dal Consigliere Barazzotto del Partito Democratico; ho firmato l'atto di indirizzo anche perché riprende in pieno, direi alla lettera l'appello del WWF, che è uno dei miei riferimenti per la tutela degli animali e della natura.
Volevo approfondire un tema importante, di cui, per ragioni di tempo il collega Barazzotto ha fatto solo un accenno. Per quanto mi riguarda, non porto visioni ideologiche o filosofiche, ho delle idee di base che, per cerco di suffragare con letteratura scientifica. Anche su questo tema ho svolto delle ricerche e delle letture; secondo alcuni studi scientifici gli abbattimenti selettivi non hanno un effetto positivo in termini di riduzione dei danni. Il lupo è un animale che, come si sa bene, fa branco sono gruppi molto organizzati e quando il branco è intero e forte può anche attaccare animali più grandi come, ad esempio, gli ungulati. Sappiamo bene che anche con gli ungulati ci sono grossi problemi di danni all'agricoltura.
Invece, il branco destrutturato, che ha perso alcuni dei suoi elementi specie se si abbatte un maschio alfa, è costituito più da individui isolati ed è più piccolo; quindi, essendo meno forte e meno organizzato, magari individua prede più facili, quali le pecore. Allora lì, sì, che avvengono ulteriori danni, quei danni che poi andiamo a lamentare.
Pertanto, non posso fare altro che annunciare il voto favorevole all'ordine del giorno presentato dal Consigliere Barazzotto e altresì permettermi di fare anche appello, soprattutto al Partito Democratico affinché si solleciti il Partito Democratico a livello nazionale. Sono i vostri colleghi e amici o compagni di partito, sono coloro che governano a Roma, quindi fate pressione su di loro.



PRESIDENTE

Grazie, anche per la brevità.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Si è detto già tantissimo che entro fine marzo la Conferenza Stato Regioni potrebbe decidere l'autorizzazione a questi abbattimenti. Credo che abbia fatto bene il Consigliere Barazzotto a ricordare che, dagli anni '70 ad oggi, l'Italia ha fatto di tutto per riproporre una politica di conservazione della specie, anche perché il lupo, se ci pensate, da centinaia di anni viene avversato dalle attività umane ed è stato anche uno degli animali e delle specie più colpite dall'uso improprio della caccia e del bracconaggio.
Ritengo che facciano bene tutte le organizzazioni ambientaliste a dire che gli abbattimenti non sono solo crudeli e inutili, ma creano numerosi problemi. Intanto il primo, quello che in qualche modo abbiamo sostenuto tutti: legittima il bracconaggio. In sostanza, facciamo finta che questo piano di abbattimenti - lo diceva in qualche modo anche il Consigliere Barazzotto - non vada già nella direzione di una legittimazione che avviene di fatto, perché sappiamo benissimo che quelle 200-300 sparizioni di lupi ogni anno avvengono spesso per mano dell'uomo.
Che cosa vuol dire esattamente far sì che il cinque per cento sia abbattuto? Di fatto è una legalizzazione, è una sorta di condono che rischiamo di fare a una parte di bracconaggio già in campo in questo Paese.
Ma poi di fatto distruggiamo l'equilibrio naturale dei branchi, che sono incompatibili con il turismo escursionistico, vanificando decenni di sforzi per creare una cultura di conoscenze e rispetto verso questa specie.
Per questo credo che la Regione Piemonte, che tanto ha fatto per far ritornare questa specie nel nostro territorio, debba fare qualcosa di più che una critica a quel testo. Ritengo che sia possibile, anche in seguito a questi avvistamenti che in qualche modo già dagli anni '90 hanno visto una tutela diversa di questa specie in questa regione, e che vede comunque questa specie di sicuro in tutta la parte del sud del nostro territorio fare quello che dice di fatto il testo, cioè prevedere un maggiore impegno del contrasto al bracconaggio attraverso l'aumento delle pene e delle sanzioni ed un potenziamento della vigilanza con l'attività di squadre specializzate e la prevenzione nelle indagini, che valuti l'effettiva efficacia degli strumenti di prevenzione e protezione dei danni alla zootecnica.
Credo che sia possibile avviare un monitoraggio della specie su scala nazionale, con scambio delle informazioni anche con gli altri territori nonché attuare una seria e costante campagna per la tutela con particolare riguardo al ruolo svolto dai mezzi di informazione e di tutto quello che poi alla fine diciamo, cioè che si sono consolidati sistemi di allevamento e di conduzione del bestiame domestico che non contemplano alcuna strategia di prevenzione e di difesa degli attacchi (lo diceva in qualche modo anche l'Assessore all'ambiente qualche tempo fa). Di conseguenza, in qualche modo, credo che l'azione di tutela bisogna anche farla con una sensibilizzazione verso il mondo agricolo e non solo.
Spero che la Giunta regionale del Piemonte - e finisco, così potremo probabilmente anche votare entro oggi - si adoperi affinché nell'ambito del nuovo piano di conservazione e gestione del lupo in Italia sia incentivata in alternativa alla possibilità di autorizzare l'abbattimento di esemplari di lupo, l'adozione di sistemi di difesa e di prevenzione e l'adattamento dei sistemi di allevamento attuale alla rinnovata presenza di questo predatore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Devo dire che questo è un argomento che tocca sensibilità diverse indipendentemente dalle forze politiche in cui uno milita o in cui uno opera, per cui ovviamente da parte mia tutto il rispetto per chi ha una sensibilità e idee differenti dalle mie, ma è giusto che io esprima quello che penso.
Io non sono un cacciatore e non avrei neanche la forza, la capacità, la voglia di toccare un animale per fargli del male, guai a me! Però ho toccato con mano alcune realtà, per il mio passato e per i luoghi in cui abito, e quindi non sono d'accordo con l'ordine del giorno che ha presentato il mio collega. E dico perché.
Io sono convinto - e forse, in qualche modo, l'ha già detto anche il Consigliere Vignale - che la natura ha un suo equilibrio, ma non sempre ce la fa e, quando la natura non riesce ad avere il suo equilibrio, c'è l'intervento dell'uomo; intervento che in alcuni casi può essere violento in molti casi è violento, perché l'uccisione è sempre violenta. Quindi laddove si trovano delle forme di contenimento alternative all'uccisione io per primo le sposo.
Sui sistemi di difesa della pastorizia, alcuni sono stati adottati, ma non sempre hanno funzionato e questo lo dice la realtà dei fatti: le reti i cani (ne conosco due) non sempre hanno funzionato, non sempre funzionano.
Lo dico perché mi sento un po' la voce di un pastore mio amico che non è uno sprovveduto, è un pastore con la laurea, è un pastore che fa progetti di sviluppo nel terzo mondo, che ha portato via gli animali dal mio paese.
Mi sento un po' la voce di una mamma che non è una sprovveduta, perché ha tanto di laurea, compone canzoni, fa l'ebanista, non è una sprovveduta, ma è una mamma che ha una casa fatta su due piani e non ha la scala interna, e mi ha detto col cuore in mano che aveva il terrore per i lupi che erano nel suo cortile col bambino piccolo che doveva passare dal piano terra al piano primo.
Mi sento anche un po' la voce di un Sindaco, che sono stato io, dove un bel giorno è venuto un papà e mi ha detto: "Per cortesia, nel parco giochi avete voglia di portare via i brandelli di quel capriolo che è stato massacrato?". Nei parchi giochi di Torino questo non succede, nel mio parco giochi è successo, e io non credo di essere uno sprovveduto. Mi sento anche un po' la voce di quell'operatore turistico che ha un campeggio e che gli ululati dei lupi hanno fatto paura ai suoi clienti.
Allora so benissimo, perché la letteratura la leggo anch'io, che il lupo non tocca l'uomo, non ci sono esempi; so benissimo che ci sono delle forme di difesa che possono attenuare questo fenomeno, lo so, lo sappiamo tutti.
Credo sia corretta una posizione di coerenza. Mi fa molta tenerezza, e mi piace molto, il lupo per quello che rappresenta, per quello che evoca per la sua figura, tuttavia mi piacciono anche molto i cervi. Mi piacciono anche molto i caprioli. Se mi fa pena il lupo, mi deve fare pena anche il capriolo e il cervo. Il cinghiale forse evoca meno attenzione, ma la coerenza ci va. La chiedo in quest'Aula. Dobbiamo essere coerenti, anche quando abbiamo le gambe sotto il tavolo.
Alcune forme di proibizionismo sono quelle che alimentano la stupidità.
Gli avvelenamenti non ci sono solo in montagna per il lupi, ma anche in città per i cani; gli avvelenamenti ci sono e al mio paese li hanno usati per i lupi.
E' per questo motivo che voterò contro questo ordine del giorno rispettando chi vota a favore. Io lo rispetto, ma sono in una posizione diversa e differente e sono uno che non avrebbe mai il coraggio, ma neanche la capacità e la mira, di sparare ad un lupo.



PRESIDENTE

E' ancora iscritto a parlare qualche Consigliere, ma occorre effettuare la proclamazione dell'esito delle votazioni delle nomine.
Essendo quasi le 19, la discussione degli ordini del giorno riprenderà nella prossima seduta di Consiglio.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 120 "Commissione di garanzia - (articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006)" elezione di 1 membro in sostituzione del signor Claudio Simonelli (ex Consigliere regionale) La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
Proposta di deliberazione n. 132 "Istituto universitario di studi europei" (articolo 12, Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo - designazione di 2 membri Proclamo designati, quali membri in seno al Consiglio direttivo dell'Istituto universitario di studi europei, il signor Martino Simone Carlo e la signora Fabris Nadia.
Do atto che, ai sensi dell'articolo 20 del d.lgs 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte del soggetto nominato, sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 134 "Agenzia di accoglienza e promozione turistica locale della Provincia di Asti - Asti Turismo A.T.L. - (articolo 16, Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo - nomina di 1 rappresentante.
Proclamo nominato, quale rappresentante in seno al Consiglio direttivo dell'Agenzia di accoglienza e promozione turistica locale della Provincia di Asti - Asti Turismo A.T.L., il signor Roggero Fossati Alfredo.
Do atto che, ai sensi dell'articolo 20 del d.lgs 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte del soggetto nominato, sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 141 "Comitato regionale per i diritti umani" (articolo 3, Statuto del Comitato) - nomina di 1 esperto in sostituzione del signor Roberto Collura Proclamo nominato, quale esperto, in sostituzione del signor Roberto Collura, in seno al Comitato regionale per i diritti umani, il signor Samin Sedghi Zadeh.
Proposta di deliberazione n. 144 "Fondazione I.S.I. - Istituto per l'Interscambio Scientifico" - (articolo 17, Statuto della Fondazione) Collegio dei revisori dei conti - nomina di 1 membro effettivo Proclamo nominato, quale membro effettivo in seno al Collegio dei revisori dei conti della Fondazione ISI - Istituto per l'Interscambio Scientifico il signor Marcello Santià.
Proposta di deliberazione n. 97 "Fondazione museo arti e industria di Omegna" - (articolo 14, Statuto della Fondazione) - Collegio dei revisori dei conti - nomina di 1 revisore Proclamo nominata, quale revisore in seno al Collegio dei revisori dei conti della Fondazione museo arti e industria di Omegna, la signora Anna Maria Mangiapelo.
Proposta di deliberazione n. 145 "Fondazione centro studi sul pensiero politico 'L. Firpo'" - (articolo 7, Statuto dell'Ente) - Consiglio di amministrazione - designazione di 1 membro Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio di amministrazione della Fondazione centro studi sul pensiero politico "L. Firpo", il signor Gabriele Vissio.
Do atto che, ai sensi dell'art. 20 del d.lgs 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 118 "Fondazione centro studi sul pensiero politico 'L. Firpo'" (articolo 20, Statuto dell'Ente) - Collegio dei revisori dei conti - designazione di 1 membro Proclamo designata, quale componente in seno al Collegio dei revisori dei conti della Fondazione centro studi sul pensiero politico "L. Firpo", la signora Liliana Sciarappa.
Proposta di deliberazione n. 142 "Osservatorio piemontese di frutticoltura 'Alberto Geisser'" - (articolo 9, Statuto dell'Ente) - Collegio dei revisori dei conti - designazione di 1 revisore Proclamo designato, quale componente in seno al Collegio dei revisori dei conti dell'Osservatorio piemontese di frutticoltura "Alberto Geisser", il signor Massimo Oporti.
Proposta di deliberazione n. 143 "EVAET-Azienda speciale della Camera di commercio di Novara" - (articolo 8, Statuto dell'Ente) - Collegio dei revisori dei conti - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente Proclamo nominati, quali componenti in seno al Collegio dei revisori dei conti dell'EVAET Azienda speciale della Camera di commercio di Novara, il signor Gianfilippo Maria Camanna, quale membro effettivo, ed il signor Marco Ricciardiello, quale membro supplente.
Proposta di deliberazione n. 150 "Consorzio dei Canali del Canavese" (articolo 43, Statuto dell'Ente) - Consiglio di amministrazione designazione di 1 rappresentante Proclamo designato, quale rappresentante in seno al Consiglio di amministrazione del Consorzio dei Canali del Canavese, il signor Davide Munari.
Proposta di deliberazione n. 152 "Comitato misto paritetico Regione Autorità militari sulla nuova regolamentazione delle Servitù militari" (articolo 322, comma 3, d.lgs n. 66/2010) - designazione di 2 membri supplenti Proclamo designati, quali membri supplenti in seno al Comitato misto paritetico Regione-Autorità militari sulla nuova regolamentazione delle Servitù militari, i signori Marco Blua e Paolo Giannetto.
Proposta di deliberazione n. 155 "Azienda Sanitaria Locale di Novara" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente Proclamo individuato il signor Paolo Monti quale componente con funzioni di Presidente in seno al Collegio sindacale dell'Azienda Sanitaria Locale di Novara, ai fini della successiva designazione da parte del Presidente della Giunta regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.03)



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