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Dettaglio seduta n.122 del 02/02/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.35 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Distretti rurali e agroalimentari

Interrogazione a risposta immediata n. 887, presentata dal Consigliere Benvenuto, inerente a "Conclusione del PSR 2007-2013"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
887, presentata dal Consigliere Benvenuto, che interviene come Consigliere per l'illustrazione.



BENVENUTO Alessandro

Brevemente, quest'interrogazione riguarda il vecchio PSR 2007-2013.
Abbiamo riscontrato una gestione deludente da parte della Regione costretta a restituire otto milioni di euro all'Europa. Vogliamo capire pertanto, se attraverso bandi diversi o, comunque, una gestione diversa dei bandi legati al PSR si potevano gestire meglio queste risorse.
Abbiamo visto il comunicato della Giunta, che espone alcuni dati: secondo noi, però, il vero dato problematico è il non utilizzo di queste risorse. Si tratta di un problema, ma anche della malagestione di una realtà agricola che, invece, in altre regioni ha prodotto risultati migliori.
Pertanto, chiediamo di capire se poteva esserci una gestione diversa da parte della Giunta regionale e dei bandi, in precedenza.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente, e grazie al Consigliere Benvenuto, che mi dà anche l'opportunità per fare un momento di chiarezza sulla chiusura del vecchio PSR.
Intanto, il 31 dicembre 2015 è stata la data finale per la chiusura cioè nelle passate programmazioni non c'era un tempo di chiusura.
La Regione Piemonte ha chiuso con una performance di spesa del 98,2 dei fondi, grosso modo come la media nazionale, che è il 98,7%.
A cosa sono dovuti questi otto milioni di restituzione di fondi FEASR? Per la maggior parte (circa sei milioni) la restituzione è dovuta a due misure fondamentali: una è l'Health Check. Ad un certo punto della programmazione, sono state assegnate delle risorse alla Regione Piemonte su Health Check, dei fondi esclusivamente dedicati al cambiamento climatico energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche, biodiversità ristrutturazione del settore lattiero-caseario e innovazione. L'altra riguarda i fondi dedicati (lo dico in termini chiari) alla banda larga cioè ad un progetto a regia regionale.
Salto tutte le dinamiche e le performance di spesa per ogni singola voce, che naturalmente le darò per iscritto. Solo per dire che questi sono fondi che non era possibile trasportare con modifiche finanziarie su altre misure, e quindi abbiamo scontato il fatto che i precedenti bandi, fatti su queste misure, non sono stati appetibili dalle imprese agricole: alcuni hanno avuto delle performance di spesa veramente basse.
Approfitto per dire che nel 2015 abbiamo fatto ben tre variazioni finanziarie approvate da Bruxelles (l'ultima, il 14 dicembre 2015) e abbiamo allocato il 4% delle risorse dell'intero piano su misure che invece, avevano possibilità di spesa.
Di fatto, con l'ultima variazione del 14 dicembre, abbiamo ricollocato tutte le risorse disponibili che potevamo ricollocare su altre misure quindi non quella dell'Health Check, non quella della banda larga e non su una misura che avevamo riaperto, proprio per dare più possibilità d'investimenti. Si tratta, quindi, di sfridi di misure sugli investimenti sulla legge 123.
Questo è il piano per cui ci vede assolutamente soddisfatti, nel senso che abbiamo fatto tutte le possibili variazioni finanziarie che ci era consentito. Naturalmente, nella risposta per iscritto le darò, misura per misura, le performance di spese e le dotazioni finanziarie.
Grazie.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive

Interrogazione a risposta immediata n. 888 presentata dal Consigliere Graglia, inerente a "Applicazione del comma 2 bis dell'articolo 15 del Regolamento edilizio tipo DGR 79/2015"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 888 presentata dal Consigliere Graglia, che ha la parola per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Data la complessità e l'articolazione dell'interrogazione, la do per illustrata.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Chiedo scusa, ma l'Assessore Balocco ha degli impegni e l'Assessore Valmaggia si trova a Roma, perché questa mattina c'è la convocazione delle Regioni, da parte del Ministro Galletti, sul tema "Piano sulla lotta all'inquinamento atmosferico". Pertanto, si scusa la loro assenza in Consiglio regionale.
Il Consigliere regionale interrogante chiede indicazioni sull'applicazione dell'articolo 15 del Regolamento Edilizio Tipo, a seguito delle modifiche approvate con la deliberazione del Consiglio regionale del 28 luglio 2015.
Tra le modifiche approvate con tale deliberazione, è stato modificato il comma 1 ed è stato aggiunto il comma 2 bis dell'articolo 15, relativo ai criteri di conteggio del numero dei piani della costruzione. Per comodità si riporta il testo integrato in questione.
Nell'interrogazione pervenuta viene affermato sussistere contrasto tra quanto previsto al comma 1, che recita: "Il numero dei piani della costruzione è il numero dei piani agibili - compresi quelli formati da soffitte e da spazi sottotetto computabili ai fini della determinazione della superficie utile lorda - e di quelli seminterrati il cui livello di calpestio sia, anche solo in parte, fuori terra rispetto ad uno qualunque dei fronti dell'edificio, con esclusione di rampe, scale e viabilità privata di accesso ai piani interrati", e al successivo comma 2 bis del medesimo articolo, che recita: "Dal computo del numero dei piani sono esclusi quelli delimitati a livello superiore dalle falde inclinate delle coperture".
A parere dell'Assessorato, non sussiste contrasto tra i due commi evidenziati, poiché ai fini del conteggio del numero dei piani esistenti della costruzione è escluso, comunque, quello delimitato a livello superiore dalle falde inclinate delle coperture, ovvero l'ultimo piano sottotetto.
Ai fini del computo e della relativa verifica di tutti gli altri parametri, quali la superficie utile lorda, la volumetria, l'esistenza di locali agibili, vanno considerati tutti i piani, anche il piano sottotetto ovvero quello delimitato a livello superiore dalle falde inclinate delle coperture, che contribuisce a tali verifiche e alle somme delle quantità esistenti.
Pertanto, si ribadisce che, ai sensi dell'articolo 15 del Regolamento Edilizio Tipo, i piani della costruzione da considerare sono: ai fini del conteggio della superficie utile lorda e della volumetria esistenti, tutti quelli agibili, compreso il sottotetto ai fini del conteggio del solo numero dei piani esistenti della costruzione, va escluso quello delimitato a livello superiore dalle falde inclinate delle coperture (il cosiddetto piano sottotetto).


Argomento: Boschi e foreste

Interrogazione a risposta immediata n. 892 presentata dalla Consigliera Ruffino, inerente a "Emergenza Processionaria del Pino in Val di Susa"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 892.
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
In realtà, questo fenomeno si è ampliato e tocca un po' tutte le nostre valli (ho ricevuto segnalazioni anche dalle Valli di Lanzo).
E' un problema che apparentemente potrebbe essere sottovalutato, ma che invece riveste una grande importanza, sia per la natura sia per le persone e gli animali.
Il question time parla di Processionaria del Pino.
E' un insetto particolarmente aggressivo per il fogliame di qualsiasi albero, di cui ne compromette proprio il ciclo vitale.
La presenza di questo lepidottero si ripete periodicamente e rappresenta una variazione dovuta ad una serie di fattori, tra cui il clima. Molto probabilmente questo clima caldo, in un inverno reale che non c'è stato, è particolarmente proficuo.
Chiedo alla Regione Piemonte, e in particolare all'Assessore, intanto se sono a conoscenza di questo grande problema e, in seconda analisi, quali importanti azioni, di competenza della Regione, si intendano attuare per debellare questo insetto e perseverare la vitalità di intere pinete.
Se navigate su internet potete vedere delle immagini dei boschi colpiti. Vi renderete subito conto dell'importanza di questo fenomeno ed anche della necessità di capire che cosa si può fare per ridurlo, perch debellarlo credo non sia possibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Ferrero; prego.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliera Ruffino.
Naturalmente le lascerò la risposta scritta più dettagliata, dove lei troverà quali sono, più o meno, le modalità di lotta a questo insetto che ricordo, si può colpire solo quando si trova nello stadio di larva nei nidi. In quella fase, però, è anche molto urticante, per cui è complesso per chi fa questi interventi, prendere i nidi per poi bruciarli. Lo devono fare con grande cautela perché possono subire anche gravi urticazioni.
Detto questo, nessuna di queste tecniche, sia queste indicate sia quelle che avvengono utilizzando dei bacillus thuringiensis per colpire le larve, sono risolutive.
Nella risposta scritta troverà allegato un verbale del nostro Settore Fitosanitario che, proprio su segnalazione del Sindaco di Oulx, dopo aver visto in quell'area ha concordato, sempre con il Sindaco di Oulx, che spetta all'autorità sanitaria decidere se e come intervenire in quel modo.
Il Settore Fitosanitario è a disposizione per fornire tutte le tecniche di lotta a questo tipo di parassita, che non è nuovo nella nostra regione.
Ricordo che già in alta Langa, circa una decina di anni fa, si ebbe una manifestazione molto importante sul pino silvestre in genere.
Come tutte le infestazioni di parassiti, ha dei picchi che poi tendono a trovare una loro stabilità. E' indubbio che agire su questo, soprattutto sui nidi, potrebbe essere una buona tecnica di lotta.
Grazie.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Interrogazione a risposta immediata n. 889 presentata dal Consigliere Appiano, inerente a "Incarico di consulenza conferito dal Consiglio di amministrazione della Fondazione 20 Marzo 2016 - TOP (Torino Olympic Park) al Presidente della Fondazione stessa"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 889, presentata dal Consigliere Appiano, che ha la parola per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Potrebbe iniziare dicendo "a volte ritornano", nel senso che sull'argomento ci eravamo già soffermati in Aula, in una precedente interrogazione, alcuni mesi fa.
Brevemente. Esiste una legge regionale del 2006, la n. 21, con cui la Regione ha promosso la costituzione della Fondazione 20 Marzo, che ha il compito precipuo di amministrare il poderoso patrimonio mobiliare ed immobiliare costruito durante i giochi olimpici 2006, di cui ricorrono i dieci anni proprio quest'anno.
La Fondazione 20 Marzo 2006, il cui Collegio dei Fondatori è composto dalla Regione Piemonte, dal Comune di Torino, dalla Provincia di Torino ora Città metropolitana - e dal CONI, opera come ente di diritto privato.
Di recente è stato confermato, come Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'architetto Valter Marin.
Constatato che l'8 aprile 2015 - ed era stato l'oggetto di una precedente interrogazione - il Consiglio di Amministrazione ha conferito al Presidente del Consiglio di Amministrazione un incarico di consulenza, che consisteva nel coordinamento di alcune unità di personale ulteriore da destinare alla valorizzazione dei beni predetti.
A seguito delle polemiche scaturite dopo la notizia della consulenza queste tre unità di personale non sono state, o risultano, non assunte.
Peraltro, la stessa Giunta aveva valutato, nella risposta alla precedente interrogazione, l'inopportunità di un incarico di consulenza in tal senso.
A questo punto ci si interroga se, dal conferimento di quella consulenza, di cui si è già sottolineata un'inopportunità, ad oggi, siano state liquidate parcelle al diretto interessato oggetto di consulenza oppure no, e, nel caso di risposta positiva, per quali importi.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde il Vicepresidente Reschigna; prego.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Innanzitutto, fornisco i dati richiesti con una risposta ad un'interrogazione a risposta immediata, e poi integro con pochissime considerazioni.
A seguito dell'interrogazione a risposta immediata, gli Uffici della Giunta hanno chiesto alla Fondazione 20 Marzo di essere edotti relativamente alla situazione. Con lettera trasmessa via e-mail in data 29 gennaio 2016, il Direttore Ufficio del controllo e coordinatore degli affari generali della Fondazione 20 Marzo ha fornito una risposta di cui essendo molto breve, do integrale lettura.
"Gentile Vicepresidente, con riferimento all'interrogazione chiamata in oggetto, nella quale si chiede se dall'8 aprile 2015 ad oggi sono stati liquidati, al Presidente della Fondazione 20 Marzo 2006, parcelle per incarico di consulenza di cui sopra, nel caso per quali importi, si comunica il seguente dettaglio.
In data 28 ottobre 2015 è stata emessa fattura n. 9/2015, per un importo IVA compresa, di 15.225,60 euro, che è stata integralmente pagata in data 13 novembre 2015.
In data 27 gennaio 2016 è stata emessa fattura n. 11/2015, per un importo IVA compresa, di 7.612,80 euro, fattura che risulta ancora oggi da saldare".
Entrambe le fatture sono state emesse con la seguente descrizione: "Incarico operativo coordinamento attività legge 65/2012, periodo aprile settembre 2015". Mentre per la seconda il periodo è riferito a ottobre dicembre 2015.
Le due fatture, quindi, coprono l'incarico operativo di coordinamento dell'attività relativamente al periodo da aprile 2015 a dicembre 2015.
Rispetto a questo tipo di situazione, ho fornito al Consigliere interpellante i dati che venivano richiesti. Ma voglio ulteriormente precisare che, in data 28 gennaio 2016, il Collegio dei Revisori dei Conti ha assunto un'iniziativa per iscritto, durante un verbale di verifica, con la quale ha chiesto, con cortese sollecitudine al Presidente, di voler gentilmente precisare a questo organo di revisione, per iscritto, entro 15 giorni, le motivazioni e le funzioni di coordinamento delle attività e delle risorse da lui svolte che lo hanno indotto ad emettere e incassare le suddette parcelle, e se il pagamento di tali compensi, che ammontano complessivamente ad euro 22.838,40, rientrano nel contesto della convezione con l'Agenzia Torino 2006.
In particolare, il Collegio del Revisori dei Conti, sempre nell'ambito dei compiti demandati da legge, articolo 13 dello Statuto sociale sull'osservanza della legge dello Statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione della Fondazione, chiede al Presidente che relazioni agli scriventi revisori in modo dettagliato in quale data e quali attività sono state da lui effettuate nell'ambito dei compiti attribuiti all'unanimità dal Consiglio di Amministrazione e le conseguenti relative valorizzazioni effettuate ai fini della parcellizzazione delle sue competenze.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Vicepresidente Reschigna, ma c'è troppo brusio in aula.
Chiedo la cortesia ai colleghi di consentire all'interrogante Consigliere Appiano, di ascoltare la risposta del Vicepresidente.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Chiede inoltre al Direttore, sempre nel termine di 15 giorni, di voler gentilmente produrre copia del contratto stipulato da Fondazione 20 Marzo 2006 con il Presidente in qualità di professionista incaricato e di precisare cortesemente modalità e termini con cui si è provveduto ad adempiere alle formalità di trasparenza in merito all'incarico di coordinatore di attività e risorse affidato al Presidente della Fondazione 20 Marzo, e di tutti gli altri incarichi professionali via via assegnati nel corso dell'esercizio 2015.
Un'ultima considerazione: è evidente che alla luce dei contenuti dell'interrogazione, della risposta che è stata trasmessa via e-mail alla Giunta regionale e del verbale del Collegio dei Revisori dei Conti, essendo perfettamente a conoscenza, questa Giunta, degli atti di indirizzo che il Consiglio regionale ha espresso in merito a questa vicenda, ci sarà un'analoga iniziativa di richiesta di chiarimenti da parte della Giunta regionale nei confronti della Fondazione 20 Marzo 2006.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Ci è stato segnalato che sussistono problemi con le telecamere pertanto la seduta odierna verrà trasmessa unicamente in audio e non in video.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta immediata n. 891 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Innalzamento concentrazione delle polveri sottili registrato nei primi giorni del 2016 dal contaparticelle sito nel Comune di Chiomonte nei pressi del Museo Archeologico in località La Maddalena"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 891, presentata dalla Consigliera Frediani, alla quale fornirà risposta il Vicepresidente Reschigna in luogo dell'Assessore Valmaggia.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi sto abituando a ricevere risposte dal Vicepresidente Reschigna per tutte le materie, spaziando dalla cultura all'ambiente. Va benissimo l'importante è ricevere una risposta, anche se mi sarebbe piaciuto un confronto con l'Assessore.
Parliamo di un evento che si è registrato nei primi giorni del 2016 quando le centraline che si trovano all'imbocco della galleria nei pressi del cantiere hanno registrato un aumento dei valori relativi al particolato.
Sappiamo che questi valori sono particolarmente da monitorare, per gli impatti sulla salute. È dunque necessario un attento monitoraggio, affinch si valuti ogni minima variazione che possa far uscire dai limiti che determinano l'impatto sulla salute.
In particolare, facendo riferimento a riscontri precisi, il sistema regionale di rilevamento della qualità dell'aria della Regione Piemonte ha reso pubblici i dati sulla concentrazione delle polveri sottili registrati nei primi giorni del 2016, dal contaparticelle sito nel Comune di Chiomonte, nei pressi del Museo archeologico in località Maddalena. La centralina in questione è stata installata in tale posizione nell'ambito del piano di monitoraggio per il cantiere TAV. Le concertazioni di particolato risultano assai elevate, in particolare per le giornate di venerdì 1° gennaio, del 2, del 3 e del 4. Tali sforamenti contribuiscono a saturare i bonus di inquinamento regionale complessivo annuale, il cui limite di legge è fissato in 35 giorni l'anno, che spesso la Regione non ha rispettato.
In quegli stessi giorni si sono registrate lunghe code al Traforo del Frejus, che hanno addirittura reso necessario l'intervento della Protezione civile e della Croce rossa. Rileviamo, comunque, come queste code non abbiano interessato la zona in cui è posizionata la centralina.
C'è stato una sorta di botta e risposta sui social attraverso blog e attraverso Facebook tra alcuni esponenti del Movimento No TAV, la sottoscritta e alcuni esponenti della maggioranza sia in Consiglio che in Senato. In particolare, abbiamo letto un'affermazione del Senatore Esposito e del Consigliere Ferrentino, che dichiaravano: "L'innalzamento delle concentrazioni di polveri sottili nell'aria registrato nei primi giorni dell'anno nei pressi del cantiere di Chiomonte non è in alcun modo collegabile ai lavori, che sono stati invece interrotti nel periodo natalizio, con lo scavo del tunnel geognostico della Maddalena fermo dal 30 dicembre al 4 gennaio. I sistemi di monitoraggio della qualità dell'aria hanno registrato quanto è successo nell'autostrada sovrastante".
Un paio di giorni dopo abbiamo visto un'ulteriore dichiarazione, sempre a nome dei due esponenti della maggioranza indicati prima: "Esiste un probabile nesso che certamente tocca agli esperti verificare, tra la situazione atmosferica, l'intasamento dell'autostrada del 2 gennaio e le misure del contaparticelle".
Ora, per fare un po' di chiarezza, perché non si capisce chi siano i tecnici, chi siano le persone deputate ad analizzare i dati e, soprattutto non si capisce quali siano effettivamente le cause di questo innalzamento abbiamo preparato questa interrogazione per chiedere, qualora gli Enti preposti al monitoraggio (ARPA, Assessorato all'Ambiente, Assessorato alla Sanità) confermino l'ipotesi formulata dal Senatore Esposito e dal Consigliere Ferrentino, quali provvedimenti l'Amministrazione regionale intenda adottare per scongiurare nuovi fenomeni di innalzamento dei valori rilevati dalle centraline della Maddalena e per preservare la salute dei cittadini, a cominciare proprio dagli utenti dell'autostrada A32.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Forse prima la Consigliera Frediani non era ancora in aula, ma giustificando l'assenza dell'Assessore Valmaggia, avevo già detto che è a Roma ad un incontro organizzato dal Ministro Galletti con tutti gli Assessori all'ambiente delle Regioni sul tema dell'inquinamento atmosferico. Quindi, credo importante che l'Assessore Valmaggia potesse partecipasse direttamente a questo incontro.
Mi permetta di non commentare, nella mia risposta, le considerazioni espresse dai colleghi del Consiglio regionale e Parlamentari, però vengo al dunque.
La pericolosità dell'inquinamento dell'aria dovuto alla presenza di particolato fine ed ultrafine è ben nota alla Regione Piemonte. Così come il Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA) da sempre punta sulla comunicazione delle informazioni ambientali immediate e semplici confidando nel fatto che maggiori informazioni equivalgano sempre a maggiore conoscenza ed incrementino la confidenza verso le istituzioni dedite al controllo ambientale.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato più volte che il PM10 e il PM2,5 hanno effetti sulla salute ben documentati. Questi effetti sono dovuti all'esposizione sia di breve periodo (giorni = valore medio giornaliero) che di lungo periodo (anni = valore medio annuale). La letteratura scientifica segnala da sempre che il rischio è maggiore per le esposizioni di lungo periodo (aumenta del 6-13% per ogni 10 ug/m3 di PM2,5) che per le esposizioni giornaliere o di breve periodo (aumenta del 0,2-0,6 per ogni 10 ug/m3 di PM10).
I limiti di legge, che ricordiamo essere a tutela della salute dei cittadini, riportano il valore medio giornaliero di 50 ug/m3 di PM10 come da non superare per più di 35 giorni (90,4mo percentile) al fine di ridurre l'esposizione e minimizzare il rischio. I valori orari di particolato non sono normati a livello comunitario in quanto, sino ad oggi, non vi è alcuna evidenza scientifica che una brevissima esposizione a valori elevati aumenti il rischio sanitario.
Per quanto riguarda l'accesso alle informazioni, si segnala che la Regione Piemonte, da sempre, consente l'accesso diretto ai dati rilevati dall'intero Sistema Regionale attraverso il portale ARIAWEB, cui è possibile accedere (previa registrazione) senza limitazioni.
L'ARPA-Piemonte produce poi periodicamente dei documenti di analisi con approfondimenti mirati. Dal portale sono accessibili tutte le stazioni che monitorano la zona coinvolta dal cantiere TAV sin dal 2012.
A titolo esemplificativo, nella stazione citata di Chiomonte-La Maddalena, nell'intero anno 2015 sono stati rilevati valori di PM10 che hanno portato ad avere 330 medie giorno valide (90,4%) con una media annua di 25 ug/m3 di PM10 (inferiore al 40 ug/m3 limite di legge) ed il 90,4mo percentile pari a 45 ug/m3 (inferiore al 50 ug/m3 limite di legge).
Come bene evidenzia l'allegata nota di ARPA Piemonte (che poi consegnerò), che meglio dettaglia l'accaduto nei giorni oggetto dell'interrogazione consigliare, l'esposizione della popolazione (in base al Piano di Monitoraggio dell'opera) viene monitorata da ARPA tramite i punti di misura di PM10 presenti nelle aree abitate dei Comuni di Chiomonte, Gravere, Giaglione e Susa; mentre il sito di La Maddalena ubicato immediatamente a ridosso del cantiere e dotato di uno strumento contaparticelle, è stato inserito nel piano di monitoraggio in modo da evidenziare la massima emissione possibile dal cantiere stesso.
I valori rilevati nel periodo indicato nell'interrogazione sono riportati nella tabella che segue:



TABELLA ALLEGATA

Si osserva che nei punti di misura TELT si sono verificati superamenti del valore limite giornaliero di PM10 nei primi due giorni dell'anno. Tale situazione, dovuta alle condizioni meteorologiche tipiche dei mesi invernali, che hanno avuto ampio risalto anche sugli organi di informazione, ha interessato gran parte del territorio regionale.
Nei giorni 3 e 4 gennaio i valori sono rientrati nei limiti. In tutto il periodo i valori rilevati dalle stazioni TELT sono confrontabili con quelle di ARPA Piemonte e per tale motivo non si ritengono necessari provvedimenti specifici per l'area in questione.
Inoltre, viene allegata una relazione da parte di ARPA che consegnerei a mano, assieme al testo della risposta, alla Consigliera Frediani.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Colleghi, c'è ancora troppo brusìo in aula: non è possibile continuare a svolgere le interrogazioni in questo modo.


Argomento: Logistica

Interrogazione a risposta immediata n. 885 presentata dalla Consigliera Accossato, inerente a "Parcheggio Fermi di Collegno. Gratuità limitata" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 885 presentata dalla Consigliera Accossato. Al posto dell'Assessore Balocco risponderà l'Assessore Saitta.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente. Intanto l'Assessore Saitta almeno conosce la collocazione logistica del parcheggio.
Sono consapevole che la mia interrogazione riguarda un tema di diretta responsabilità della GTT, ma sono stata sollecitata da alcuni cittadini a porre questo interrogativo, cosciente del fatto che la Regione, comunque attraverso l'Agenzia della mobilità, ha anche un ruolo di indirizzo e di controllo sul territorio.
Il Parcheggio Fermi è un parcheggio nato male: è nato sottodimensionato di gran lunga, con circa 300 posti auto.



PRESIDENTE

Consigliera Accossato, si fermi. Vediamo se riusciamo a svolgere quest'interrogazione con un po' di silenzio.



ACCOSSATO Silvana

Bene, riprendo.
Dicevo, circa 300 posti auto a fronte di un'esigenza stimata attorno ai 1.000 posti e comunque indispensabile per garantire l'interscambio tra automobili e metropolitana e per consentire quindi ai pendolari di utilizzare il mezzo pubblico.
Onestamente, proprio in quest'inverno - in questo inverno ormai, più che in questi giorni - nel quale il tema della mobilità sostenibile si è fatto più pressante, vista la situazione delle condizioni dell'aria abbiamo un po' tutti realizzato l'importanza di favorire le modalità di utilizzo del trasporto pubblico; in tal senso, anche la possibilità di interscambio diventa un tassello fondamentale.
Ecco, l'interrogazione verte sul fatto che abbiamo scoperto essere la gratuità consentita a chi è in possesso di abbonamento mensile o annuale.
La gratuità per l'accesso al parcheggio è di fatto limitata ai soli possessori di abbonamento urbano. Se posso capire che l'esigenza di GTT sia quella di non avere troppi soggetti in possesso di questa condizione di gratuità, è altresì vero che la scelta fatta di privilegiare i possessori di solo abbonamento urbano sembra poco comprensibile, per due motivi che io sottolineo nell'interrogazione.
Il primo motivo è di ordine economico: chi ha un abbonamento urbano paga 300 euro all'anno, mentre chi ha un abbonamento urbano e suburbano ne paga oltre 500, quindi porta nelle casse di GTT una somma più alta.
Il secondo motivo è di natura per così dire ambientale, perch sicuramente chi ha un abbonamento urbano e suburbano ha fatto una scelta di mobilità più sostenibile, quella di usare sempre mezzi di trasporto, e probabilmente usa quel parcheggio soltanto saltuariamente, quando le condizioni logistiche di orario gli impediscono di accedere a Fermi con un mezzo pubblico (questo a volte succede perché, dopo certi orari, non ci sono più pullman che raggiungono le vallate), quindi è un utente saltuario che non occupa tutti i giorni quel posto, ma che a mio modesto avviso e così dei cittadini che mi hanno sottoposto il tema, avrebbe lo stesso motivo di avere la possibilità di accesso gratuito e non invece di dovere in alternativa, pagare o intasare le vie limitrofe della città di Collegno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato, ma le dobbiamo chiedere scusa: purtroppo l'Assessore Balocco non ha inviato la risposta all'Assessore Saitta in modo corretto e quindi le arriverà in forma scritta.
Le chiediamo ancora scusa.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 890 presentata dal Consigliere Rossi, inerente a "Ridimensionamento del servizio autostradale mediante autobus sulla tratta Torino-Milano" (risposta scritta)


PRESIDENTE

All'interrogazione a risposta immediata n. 890 presentata dal Consigliere Rossi, l'Assessore Balocco risponderà in forma scritta purtroppo anche qui è sorto un problema di trasmissione dei documenti da parte dell'Assessorato ai trasporti.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 886 presentata dalla Consigliera Gancia, inerente a "Prospettive carcere di Alba"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 886 presentata dalla Consigliera Gancia. Al posto dell'Assessore Balocco risponderà l'Assessore Saitta.
La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Preso atto che nel carcere di Alba, tra il 30 dicembre 2015 e il 2 gennaio 2016, sono stati riscontrati tre casi di infezione da legionellosi ai danni dei detenuti.
Visto che il locale Ufficio Igiene, a seguito di tali episodi e considerato che negli anni passati vi erano stati altri tre casi di infezione (due detenuti e un agente di Polizia Penitenziaria), ha suggerito di procedere in prima battuta ad interventi di carattere urgente e provvisorio e poi ad interventi strutturali più marcati.
Considerato che il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, su proposta del Provveditorato Regionale di Torino, ha disposto lo sfollamento di tutti i detenuti ristretti (122 in totale) al fine di tutelare la salute degli stessi e di poter meglio effettuare gli interventi necessari.
Considerato che la chiusura temporanea della struttura comporta notevoli disagi a tutti i dipendenti, il cui timore maggiore, in assenza di informazioni ufficiali, è che il carcere non venga più riaperto.
Considerato che meno di due anni fa sono stati ultimati i lavori per la creazione di una struttura adibita ai detenuti collaboratori (ricavata da un ex reparto dell'istituto) con un costo di circa un milione e mezzo di euro. Struttura praticamente nuova, con la possibilità di poter accogliere 34 detenuti collaboratori (una delle più grandi per capienza di posti del Nord Italia).
Si interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere l'entità e i tempi dei lavori da effettuare nel carcere di Alba.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
La mia risposta è tratta da una serie di informazioni e comunicazioni che abbiamo dato al Garante dei detenuti recentemente sui casi di legionella che la collega Gancia poco fa richiamava.
Come sicuramente il Consiglio sa, la legionella è un batterio ubiquitario molto diffuso che raramente può dare origine ad una polmonite se inspirato tramite aerosol (ad esempio: docce, rubinetti, impianti di condizionamento, torri di raffreddamento, ecc.). Le condizioni che ne favoriscono l'insorgere dipendono dalla concentrazione dei batteri inspirati, dal tipo di legionella e dalle condizioni dell'ospite.
Un elemento critico che facilita la proliferazione dei batteri è la presenza di impianti di acqua calda con scarsa manutenzione, di vecchia concezione e costruzione, presenza di bracci morti, impianti o terminali degli impianti non utilizzati da tempo.
Un secondo elemento critico altrettanto importante che favorisce lo sviluppo della malattia riguarda le condizioni immunitarie dell'ospite.
Com'è noto, infatti, sono più a rischio coloro che hanno ridotte difese immunologiche.
Preciso che non è prevista una sorveglianza epidemiologica specifica per i casi di legionella insorta negli istituti penitenziari perché la sorveglianza di questi casi è compresa in un sistema di sorveglianza nazionale.
In presenza di casi singoli o di focolai, come nel caso dell'istituto di Alba, i servizi di igiene e sanità pubblica dell'Azienda Sanitaria Locale, in collaborazione con ARPA-Piemonte, effettuano controlli e valutazioni sulle misure di autocontrollo attuate e svolgono un'indagine epidemiologica e ambientale tramite campionamento. Sulla base dei risultati, sono quindi indicati eventuali interventi immediati: per esempio, bonifica degli impianti, interventi sugli stessi e successiva rivalutazione della loro efficacia. Sono inoltre individuati eventuali interventi di manutenzione, monitoraggio e controlli ambientali successivi in particolare in presenza di focolai di malattia.
Allo stato attuale, non risultano casi o focolai in altri istituti e quindi non sono in atto monitoraggi. Unica eccezione è la Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, che è attentamente seguita negli autocontrolli da ARPA-Piemonte, in conseguenza di due riscontri di casi che si sono verificati dieci anni fa (2003 e 2004).
Per quanto riguarda nello specifico la struttura di Alba, il monitoraggio effettuato nel corso dei decenni ha dimostrato l'impossibilità di abbattere il rischio in quella struttura, nonostante le numerose indicazioni e gli interventi effettuati, e ha suggerito la necessità della chiusura preventiva dell'istituto.
Alla domanda sui tempi per i lavori nella struttura carceraria preciso che la Regione Piemonte non è in grado di dare risposta, essendo competente in materia il Ministero di Grazia e Giustizia.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 10.21 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 10.25)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Ordine del giorno n. 250 dei Consiglieri Accossato, Allemano, Appiano Baricco, Boeti, Ferrentino, Gariglio, Grimaldi, Ottria e Valle, inerente a "Conversione in legge del decreto c.d. 'Sblocca Italia': indirizzi per il termovalorizzatore del Gerbido" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne fa facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Chiedo la possibilità di inserire all'o.d.g. la mozione n. 250, avente ad oggetto "Conversione in legge del decreto c.d. 'Sblocca Italia': indirizzi per il termovalorizzatore del Gerbido".



(L'assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Richiesta, da parte del Consigliere Gariglio, di chiarimenti in merito all'interrogazione a risposta immediata n. 889 presentata dal Consigliere Appiano, inerente a "Incarico di consulenza conferito dal Consiglio di amministrazione della Fondazione 20 Marzo 2016 - TOP (Torino Olympic Park) al Presidente della Fondazione stessa"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Presidente, mi corre il dovere di comunicare che nel corso della discussione dei question time posti da parte dei Consiglieri, che è avvenuta fino a poco tempo, è emersa una notizia che ritengo estremamente grave. Risulta cioè che in una nostra società partecipata - nonostante gli indirizzi di questo Consiglio e nonostante le norme che vigono anche per le partecipate regionali - il Presidente della Fondazione abbia disposto fatture come libero professionista e che queste siano state da lui liquidate a favore di se stesso, nella sua qualità di Presidente della Fondazione.
Siccome questo è un atto molto grave - noi lo riteniamo illegittimo - e che in ogni caso ravvisa profili di illegittimità tali da essere oggetto di interesse della Procura della Corte dei Conti e dell'Autorità nazionale anticorruzione, le chiediamo, Presidente, di analizzare il contenuto delle risposte fornite a questo question time e verificare le modalità con cui procedere.
Io credo che, trattandosi di una partecipata regionale, la materia debba essere oggetto di uno specifico approfondimento in I Commissione e di una discussione in questo Consiglio, perché ritengo questo un atteggiamento inaccettabile, già stigmatizzato da questo Consiglio, su cui questo Consiglio si è già espresso in senso contrario e su cui quindi, credo questo Consiglio debba muoversi.
Invito inoltre la Giunta regionale a procedere con la massima solerzia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio: mi farò carico delle sue istanze.
Mi confronterò con la Giunta e poi vedremo il da farsi.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, l'o.d.g. è approvato così come modificato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Balocco, Conticelli, Ferraris e Valmaggia.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 19 gennaio 2016.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 22, 23 28 e 29 dicembre 2015.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Senatore Valerio Zanone deceduto il 7 gennaio 2016


PRESIDENTE

Il 7 gennaio scorso è scomparso all'età di 79 anni il Senatore Valerio Zanone, già Consigliere regionale nella I e II Legislatura, Sindaco della Città di Torino e Ministro della Repubblica.
Nato a Torino il 22 gennaio 1936, si era laureato in filosofia estetica nell'Ateneo torinese. E' stato giornalista e autore di saggi sul liberismo sul laicismo e sulle grandi figure liberali: da Cavour a Croce a Giolitti.
Nel 1970 fu eletto Consigliere regionale nella lista del Partito liberale italiano, nella Circoscrizione di Torino. Divenne Presidente della Commissione ambiente e fu componente della Commissione urbanistica e della Commissione affari istituzionali. Fu rieletto nella II Legislatura nel luglio 1975, fu Consigliere segretario nell'Ufficio di Presidenza, nonch membro della Commissione ambiente e della Commissione affari istituzionali.
Iscritto al Partito liberale italiano sin dal 1955, dal 1976 al 1985 ne è stato Segretario e poi Presidente.
Nel 1976 venne eletto alla Camera e fu deputato per cinque legislature.
Ricoprì incarichi di Governo: dal 1983 al 1986 è stato Ministro dell'Ambiente, dal 1986 al 1987 Ministro dell'Industria e dal 1987 al 1989 Ministro della Difesa.
E' stato Sindaco di Torino dal luglio 1990 al dicembre 1991.
Nel 1983 si dimise da Presidente del Partito Liberale Italiano e diede vita all'Unione Liberaldemocratica, che confluì nella Federazione dei Liberali di cui divenne Presidente. Fu fra i fondatore della coalizione dell'Ulivo e nel 2004 aderì alla Margherita, lista con la quale venne eletto nel 2006 al Senato. Nel 2010, aderendo al Partito di Alleanza per l'Italia ne aveva costituito il Comitato liberale.
E' stato Presidente della Fondazione "Luigi Einaudi" di Roma per studi di economia e politica.
Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, sostenendo e partecipando attivamente alle iniziative dell'Associazione fra Consiglieri regionali già facenti parte del Consiglio, di cui è stato socio fin dalla sua fondazione.
Coloro che l'hanno conosciuto lo ricordano per il suo impegno e per la grande correttezza professionale. Ha svolto la sua attività con rettitudine e lungimiranza nei momenti più rilevanti dell'attività politica e della vita amministrativa della nostra Regione e della Repubblica, portando il suo alto senso dello Stato.
Alla moglie Maria Pia, alle figlie Silvia, Laura e Giulia desidero rinnovare, a nome del Consiglio, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra solidarietà e vicinanza.
Invito i presenti ad osservare un minuto di silenzio in memoria del già Consigliere regionale Senatore Valerio Zanone.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

c) Comunicazione relativa all'articolo 30, comma 9, del Regolamento interno


PRESIDENTE

La I Commissione consiliare, riunita in sede legislativa in data 26 gennaio 2016, ha approvato a maggioranza la deliberazione legislativa recante ad oggetto: "Modifiche alla legge regionale 18 giugno 2007, n. 14 'Interventi in favore della prevenzione della criminalità e istituzione della Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie'".


Argomento:

d) Sentenza Corte Costituzionale


PRESIDENTE

La Corte Costituzionale, con decisione n. 10 del 12 gennaio 2016, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 1, legge regionale n. 1/2014, in combinato disposto con l'Allegato A, relativamente all'unità previsionale di base UPBDB 05011, capitolo 149827 degli articoli 2, comma 1 e 2, e 3 della legge regionale n. 2/2014, in combinato disposto con l'Allegato A, relativamente all'UPBDB 05011, capitolo 149827 e dell'articolo 1, legge regionale n. 19/2014, in combinato disposto con l'Allegato A, e relativamente all'UPBDB 05011, capitolo 149827, nella parte in cui non consentono di attribuire adeguate risorse per l'esercizio delle funzioni conferite alle Province.
Le questioni d'illegittimità sono state sollevate dal TAR Piemonte nei ricorsi proposti dalle Province di Novara e Asti.
Copia della sentenza è a disposizione presso la Segreteria dell'Ufficio Aula.


Argomento:

e) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 28 gennaio 2016, la seguente legge regionale e ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 25 del 1° dicembre 2015, "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2014".


Argomento:

f) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Università - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame mozione n. 598 presentata dai Consiglieri Marrone, Vignale, Gancia e Graglia, inerente a "Salviamo le residenze universitarie del Villaggio Olimpico ex MOI"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 598, avente ad oggetto "Salviamo le residenze universitarie del Villaggio Olimpico ex MOI", di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Questa mozione, in realtà, era già stata introdotta nel dibattito sull'assestamento di bilancio, perché tratta indirettamente anche una questione di politiche finanziare, di scelte finanziarie della Regione Piemonte.
Anche chi non è di Torino conoscerà la drammatica situazione del Villaggio Olimpico ex MOI. Sono contento che questo dibattito avvenga a ridosso del decennale dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.
Il Villaggio Olimpico dell'area ex MOI, nel quartiere popolare Lingotto, è sicuramente parte fondamentale dell'eredità olimpica quantomeno a livello strutturale ed immobiliare. Sappiamo che, purtroppo, a causa di un'assenza di politiche post olimpiche di impiego ed anche di un discreto abbandono e assenza di strategie, è stato oggetto di un'occupazione massiccia da parte di profughi, ex profughi o addirittura clandestini che, nell'ordine di un migliaio (si stima che la cifra sia quella), hanno preso possesso di tre palazzine del villaggio. Questo, in parte è già impiegato come patrimonio immobiliare di ATC, quindi come case popolari, in parte ospita ancora agenzie olimpiche o comunque società partecipate, in parte è occupato, purtroppo, e sono le palazzine del Fondo Immobiliare Città di Torino, che è misto, privato e pubblico comunale.
Se, però, vogliamo guardare la parte che è virtuosamente utilizzata possiamo citare le tre palazzine utilizzate a residenza universitaria e gestite dalla Fondazione Falciola, in convenzione con l'Ente Regionale per il Diritto allo Studio.
Perché voglio sottolineare questo aspetto? Perché sappiamo bene che il problema delle palazzine del Villaggio Olimpico è collegato anche al tema del riutilizzo delle arcate dell'ex MOI e che il Comune di Torino, con una deliberazione che ha raccolto un consenso trasversale, ha deciso di destinare queste arcate alla finalità di ricerca universitaria, in collaborazione con i due Atenei torinesi (Università degli Studi di Torino e Politecnico), scegliendo, finalmente, anche se con un ritardo davvero imperdonabile, una strategia di riqualificazione per quell'area che è orma diventata un ghetto.
Voglio ricordare che, al di là dei continui accoltellamenti ed episodi di violenza, furto e rapina, c'è stato un episodio ancora più grave: il sequestro di una ragazza disabile, per due giorni, con violenze sessuali durate più di un giorno. Un episodio che purtroppo ha visto Torino anticipare il male nel negativo Colonia, con un fenomeno molto simile, che pone, a fronte anche di un provvedimento di sequestro già disposto dall'Autorità giudiziaria, l'obbligo ad ogni Istituzione, per i propri compiti, di andare a risolvere quella potenziale e già effettiva bomba sociale migratoria che è il Villaggio Olimpico dell'ex MOI di Torino.
Ogni Istituzione ha i suoi compiti: il Comune - che sappiamo non essere esattamente amministrato dal centrodestra - ha fatto, comunque, la propria parte.
Qual è la parte che può e dovrebbe fare la Regione? Concorrere, insieme al Comune, a mantenere, confermare e rinsaldare la vocazione universitaria con la riqualificazione di quell'area.
Noi siamo venuti a scoprire, invece, che la convenzione con la Fondazione Falciola (ma potrebbe essere qualunque soggetto, in generale) che gestisce ben tre palazzine a residenza universitaria, quindi portando una vocazione positiva di riqualificazione tra quelle palazzine già oggetto di pesante degrado, scade ad aprile e che la Regione non intenderebbe, o meglio l'EDISU non intenderebbe riconfermarle perché mancherebbe la copertura finanziaria necessaria a continuare la convenzione.
Vorrei che rimanesse a verbale e che fossimo tutti consapevoli - e mi riferisco soprattutto ai colleghi di Torino - che far recedere la vocazione di quelle tre palazzine dall'ex MOI, da residenza universitaria, e quindi lasciarle vuote, vuol dire consegnarle ad una realtà che consiste nel raddoppio dell'attuale occupazione abusiva. Infatti, se le attuali quattro palazzine occupate contengono, grosso modo, un migliaio di occupanti dobbiamo ritenere che l'ampliamento a sette palazzine possa portare potenzialmente ad un raddoppio dell'occupazione.
Approfitto di questo dibattito per portare anche la testimonianza piuttosto disperata del personale.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Marrone.
Colleghi, non si può veramente continuare in questo modo.
Prego, Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

La ringrazio, Presidente.
Dicevo, del personale che, trovandosi a combattere una guerra quotidiana in difesa della funzione di residenza universitaria delle palazzine, si trova addirittura a contendere i sotterranei con l'occupazione abusiva. Hanno dovuto creare dei recinti e rinforzare le porte, perché purtroppo - per far capire la vitalità e l'ampliamento continuo dell'occupazione abusiva - addirittura i garage e gli interrati che sono uniti in un enorme alveare, di tutte le palazzine di quell'area stanno ormai trovando un impiego abitativo. Questo, ovviamente, in un degrado assoluto e del tutto incivile.
Come sappiamo, la Regione porta, come motivazione di questa situazione il riutilizzo della residenza universitaria di via Verdi. Giusto ad utilizzo di verbale, vorrei ricordare che il ritardo nell'utilizzo di quella residenza è dipeso, a sua volta, da un'occupazione abusiva da parte di un discreto numero di collettivi universitari, che sappiamo avere, a dispetto del nome ("Indipendenti"), un discreto rapporto, se non di dipendenza, quanto meno di amicizia politica con l'attuale maggioranza che governa la Regione Piemonte. Questi hanno occupato quella residenza per diversi mesi, se non addirittura un paio di anni (se non sbaglio) lasciandola in uno stato pietoso: è stato necessario un intervento di centinaia di migliaia di euro per la ristrutturazione, e pertanto giustamente, e - aggiungo personalmente - grazie a Dio, tornata nelle disponibilità di EDISU, può essere riutilizzata a residenza universitaria.
La richiesta della mozione - vado al dunque - è quella di vedere l'utilizzo della residenza di via Verdi come un ampliamento, non come una sostituzione delle residenze impiegate dall'EDISU in area ex MOI, per il semplice motivo che credo trovi rispondenza con le linee da sempre proclamate dalla sua Giunta, Presidente Chiamparino, e dall'Assessore Cerutti, cioè di investire nel diritto allo studio, che ovviamente riguarda atenei che hanno una grande attrattività di studenti fuori sede, ma anche nell'investimento in residenze universitarie.
Dall'altra parte, vi è anche una battaglia di riqualificazione urbanistica, perché non possiamo pensare che gli Atenei della nostra città vadano ad inserire un polo di ricerca a due passi dall'inferno, cioè da un villaggio che è sempre più un ghetto dove lo Stato non entra e che è presidiato come se fosse un sito militare, quotidianamente e costantemente dalle forze dell'ordine, o addirittura dall'esercito di notte.
Le palazzine di residenza universitarie sono, invece, uno tra i piccoli stimoli, insieme alle case popolari, di utilizzo civile e legale soprattutto di partecipazione civica positiva e legale per quel complesso immobiliare.
Per questo motivo chiediamo che la Giunta e la maggioranza, visto che è un atto di indirizzo, si assumano la responsabilità di salvare queste residenze universitarie e di non abbandonare il Comune nella decisione di riqualificazione urbanistica del MOI con vocazione universitaria. Chiediamo di non vanificare il lavoro portato avanti in questi anni dalla Fondazione per cercare di difendere dal degrado e dalla criminalità quelle palazzine (e anche gli studenti che ne beneficiano).
Vi è soprattutto il rischio che gli stessi studenti si vedrebbero sballottati da una residenza all'altra e, in particolare, di una desertificazione di un'area profondamente colpita da degrado e che invece vede, in un profilo di cultura, di ricerca e di sviluppo accademico l'unica possibilità realizzabile di riqualificazione.
Concludo dicendo che in questo momento, assumendo questa decisione, il Consiglio regionale del Piemonte si assume una responsabilità, non solo nei confronti degli studenti e dell'EDISU, ma nei confronti di tutto il quartiere Lingotto e della periferia sud di Torino, di poter disinnescare e, quindi, di rendere regredibile, in senso positivo, una situazione di abusivismo incontrollabile, che è quello dell'ex MOI o, al contrario, di condannarla ad una sorta di irreversibilità e di aumento delle violenze del degrado e della delinquenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Intanto mi dispiace che il collega non sia stato presente alla discussione che abbiamo avuto in Commissione su questo tema. Tra l'altro la Presidente dell'EDISU, Marta Levi, ci ha spiegato ben sei mesi fa qual era, di fatto, il destino delle convenzioni con i privati.
Personalmente credo quello che ha fatto il Consiglio regionale è quanto di più intelligente si potesse fare. Ricordo che la passata amministrazione, per non cambiare una caldaia e non avviare le ristrutturazioni della Verdi, per tre anni ha consentito che quell'immobile venisse occupato, anche perché, per 400/500 mila euro di lavori di manutenzione straordinaria, di fatto c'è stata quell'occupazione di cui parlava il Consigliere Marrone.
In questo modo, per cinque anni, non abbiamo avuto a disposizione più di 200 posti letto pubblici, in una residenza pubblica in pieno centro accanto alle altre residenze, come la Verdi 2, così come le residenze del centro di Torino, pubbliche e pubbliche-private, come la Fondazione Einaudi.
Credo che il Consiglio regionale abbia agito proprio bene lo scorso anno: ricordo un emendamento firmato dai Consiglieri Appiano e Valle che chiedeva di mettere risorse ed investimenti su quella residenza per riaprirla. Per intenderci, credo riaprirà i primi di settembre, secondo quanto ci ha comunicato la Presidente: insomma, appena possibile, ma credo che per il nuovo anno accademico sarà pronta.
Per quanto riguarda lo "sballottamento", Consigliere, come lei sa, la graduatoria ogni anno viene rifatta e gli studenti scelgono in che residenza andare. Poi non è detto che gli diano proprio quella residenza ma hanno più scelte che premiano la loro capacità di aver finito gli studi e di aver dato gli esami.
Dico un'altra cosa molto semplice al Consigliere: noi riportiamo dentro il pubblico quel numero di residenze e in più, qualora ci fosse la possibilità, come dice lei, di estendere il numero di posti letto, e di andare oltre la soglia in cui eravamo qualche anno fa, intanto bisogna trovare delle risorse in più per l'EDISU.
Fra qualche settimana discuteremo della dotazione finanziaria. Oggi con quelle risorse, con 17 milioni e tre, riusciamo a malapena a ridare le borse di studio dello scorso anno e a garantire i posti che avevamo qualche anno fa.
Certo, se si volesse arrivare a 20 milioni di euro, probabilmente arriveremmo al 100% di copertura delle borse e forse riusciremo anche a riattivare convenzioni con il privato.
Arrivo al terzo punto.
Qualora decidessimo di ampliare il numero dei posti letto oltre il numero dell'EDISU, bisognerebbe fare un'evidenza pubblica, Consigliere, non è che.
MARRONE Maurizio (fuori microfono) Facciamola.



GRIMALDI Marco

Certo, facciamola, io sono d'accordissimo, ma prima dobbiamo trovare le risorse e poi bisogna fare le evidenze pubbliche e le spiego perch bisognava farle, però guardate che ci sono tanti luoghi adibiti a residenze studentesche gestiti dai privati.
Mi risulta che lei che sia ancora Consigliere comunale, quindi saprà che la Città di Torino, almeno negli ultimi anni, ha messo a disposizione fra i due e i tremila mila posti letto in più rispetto ai privati. Ma figuriamoci se non sono d'accordo di arrivare a far sì che l'EDISU abbia tutti i posti letto necessari per tutti i capaci e i meritevoli, di fatto idonei, però oltre a trovare le risorse, a quel punto, di quei due/tremila posti nel privato, bisognerà ben fare una selezione pubblica, altrimenti come lo spiega alla residenza di via Lancia che, di fatto, abbiamo stipulato una convenzione diretta con il MOI, dopo che è scaduta, perch non ci pare giusto e logico fare un'evidenza pubblica anche verso gli altri? MARRONE Maurizio (fuori microfono) Facciamola l'evidenza pubblica!



GRIMALDI Marco

Sì, però sono privati, Consigliere, quindi la convenzione non viene rinnovata, come ha spiegato la Presidente Levi, perché di fatto quei posti oggi verranno garantiti nel pubblico nella residenza Verdi.
Le ripeto: se lei troverà le risorse con noi per aumentare le borse di studio e i posti letto, saremmo tutti d'accordo - forse Reschigna sarà l'unico contrario - ma anche qualora riuscissimo a fare quest'operazione le ripeto che bisognerà fare un'evidenza pubblica, perché tutti i privati sono uguali e non esistono, per le nostre regole dello Stato, affidamenti diretti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anche il mio intervento è finalizzato ad esprimere l'indicazione di voto negativo del nostro Gruppo su questo documento.
Non è che per questo noi vogliamo sottovalutare il problema di ordine pubblico che insiste sul villaggio olimpico del MOI, perché lo conosciamo.
E' un problema serio ed è particolarmente sentito dalla cittadinanza. Anzi approfittiamo di questa discussione per risollevare ancora, in particolare alla Giunta, che sensibilizzi l'EDISU, perché il rilascio dell'immobile avvenga concertandolo con la Città e con la Questura, in modo da poter governare il processo e prevenire, per quanto possibile, nuovi fenomeni di occupazione, che sono effettivamente molto impattanti su quelle poche attività che nel villaggio ancora resistono (penso alla sede del CONI e ad altre).
Il tema è che noi qui confondiamo due questioni: un conto è la questione di ordine pubblico su cui concordiamo circa il giudizio di gravità; dall'altra, c'è una questione di politica universitaria e di gestione delle risorse a favore del diritto allo studio, su cui si è già bene espresso il Consigliere Grimaldi e che noi abbiamo già lungamente approfondito in Commissione, in particolare a seguito dell'audizione del Presidente dell'EDISU-Marta Levi.
E' evidente che con quest'operazione riusciamo ad investire meglio le nostre risorse; risparmiamo un affitto e, nel contempo, aumentiamo il saldo di posti letto a disposizione rispetto all'attuale.
E' un'operazione che, dal punto di vista gestionale, per il nostro Ente comporta solo vantaggi. E' evidente che, in linea di principio, anche il nostro Gruppo non può che vedere favorevolmente un progressivo aumento dei posti letto a disposizione per il sistema universitario, ma è anche vero che la Città, in questi anni, ha lavorato molto in questo senso, andando a compensare le difficoltà che il pubblico ha nel garantire questo sevizio con dei servizi privati che, in alcuni casi, sono totalmente privati.
Per altri, come ad esempio il servizio di via Lanza citato prima insiste su una concessione messa a disposizione dal Comune di Torino quindi con una partnership forte tra pubblico e privato circa l'investimento e circa anche la direzione. Non per niente, il Fondo gestore è, a sua volta, un partecipato pubblico.
Da questo punto di vista, di azioni politiche ne sono state fatte e l'EDISU non è l'unico strumento per andare in questa direzione: sarebbe bello, ma non siamo oggi nelle condizioni di garantire uno stanziamento finanziario a EDISU sufficiente a poter salvare "capra e cavoli", ossia riaprire Via Verdi, aumentare i posti e mantenere, nel frattempo, l'ex MOI.
Per questi motivi, la nostra indicazione di voto è contraria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come residente a Torino città, mi sono sentito ovviamente chiamato in causa dall'intervento del collega Marrone, dall'ordine del giorno in discussione e dagli interventi collegati.
Il Presidente Marrone ha sollevato un tema evidente e serio, che riguarda la parte sud di Torino, e quindi la riqualificazione che dovrebbe essere in corso, com'è stato giustamente detto, con la localizzazione da parte del Presidente Chiamparino - quindi Regione e Comune di Torino - di un rinnovamento delle arcate ex MOI, con la localizzazione di un Centro di ricerca di biotecnologia e quant'altro.
L'occupazione di diverse palazzine dell'area ex MOI è nota, con le conseguenze di ordine pubblico che sono state già citate, e di eventi poco piacevoli che sono stati ricordati dal Presidente Marrone. Però qui il tema riguarda una competenza indiretta regionale, quella dell'EDISU: non si tratta, quindi, di un problema di ordine pubblico, che riguarda soprattutto il Comune di Torino. Sul tema, anche noi, con la collega Frediani, eravamo andati a rivedere l'audizione del Presidente dell'EDISU che avevamo fatto pochi mesi fa e, in effetti, anche questo Consiglio regionale aveva espresso un indirizzo, nell'ultimo bilancio, a stanziare delle risorse per riqualificare, ristrutturare e aprire la Residenza Verdi, che, tra l'altro com'è noto a tutti, è in Via Verdi, quindi in centro, a due passi da Palazzo Nuovo e quindi dalle Università di Torino (da questo punto di vista, è anche più comoda per gli studenti).
Ovviamente, non è questione solo di comodità, perché laddove ci sono posti di residenza, questi devono essere utilizzati, dati a disposizione agli studenti. E' ovvio che c'è una graduatoria, come ricordava il collega Grimaldi, per cui c'è anche la possibilità di scegli ere, comunque, il posto letto, la residenza più comoda.
Resta appunto il fatto che le risorse sono state stanziate per ristrutturare e riaprire una residenza che è totalmente pubblica Residenza Verdi - quindi c'era stato uno shift, uno spostamento già previsto dei posti letto delle residenze da aree periferiche ad aree centrali.
È ovvio che ci sono anche altre sedi periferiche dell'EDISU, quindi penso che rientri fra i suoi compiti quello di andare a rivalutare quelle che sono le possibilità di posti letto pubblici e privati convenzionati. E' evidente che si debba fare una rivalutazione complessiva con eventualmente, lo stanziamento di risorse.
In questo senso, l'ordine del giorno ha un suo valore, che noi riconosciamo, ma riteniamo che si debba discutere della copertura finanziaria all'interno di quella che sarà, poi, l'analisi del bilancio (che stiamo facendo adesso), per poi valutare tutte le possibilità di convenzionamento con privati per l'EDISU e le soluzioni, che sono comunque abitative, di sicurezza pubblica e di altro tipo, che riguardano l'ex MOI e tutto il quartiere del Lingotto.
Viste le valutazioni passate fatte in Commissione, di bilancio e quant'altro, esprimeremo comunque soltanto la presenza su questo ordine del giorno, non sentendoci né di esprimere un voto favorevole, per le motivazioni che abbiamo esposto, né un voto contrario, riconoscendo le problematiche che ci sono e che aumenteranno se queste palazzine verranno abbandonate e quindi lasciate vuote dall'EDISU, con le conseguenze che ne potrebbero ricadere sull'abitato limitrofo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessora Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica, Assessora al diritto allo studio universitario

Grazie, Presidente.
Sicuramente questa proposta solleva una questione che giudichiamo importante e tutt'altro che irrilevante. Tuttavia, come hanno già ricordato i Consiglieri Grimaldi e Valle, in questo momento, anche a fronte di quello che ricordava lo stesso Consigliere Marrone, cioè del fatto che Via Verdi fosse da tempo inutilizzata e occupata - insomma, una disponibilità che non risultava essere utilmente sfruttata ai fini del diritto allo studio abbiamo stanziato, grazie anche all'impegno dei Consiglieri, con un emendamento, ben 500.000 euro nel bilancio 2015, proprio per riaprire Via Verdi (tra l'altro, dovrebbe riaprire proprio il mese prossimo).
Quest'operazione fa sì che nelle nostre disponibilità di bilancio, pur dismettendo quelle che sono le residenze dell'ex MOI, andiamo ad aumentare i posti letto di ben 82 unità, con un risparmio di 800.000 euro.
Si configura come un'operazione che, dal punto di vista economico, dà ossigeno per pensare a quello che può essere il potenziamento del diritto allo studio, che è il tema principale di questo atto di indirizzo. Non sottovalutiamo, però, le questioni che il Consigliere Marrone poneva rispetto a quell'area, rispetto alla complessità e alla delicatezza.
Sicuramente c'è un problema di ordine pubblico, ma si tratta anche di comprendere - tema di cui non ho sentito parlare - come superare questa situazione, per cui un migliaio di persone circa vive in condizioni non adeguate. Credo, quindi, che ci sia l'esigenza di un superamento di questa situazione.
La Regione non si sottrae: ricordo che c'è un investimento con l'università e uno sulla Città della Salute, per comprendere come riqualificare tutta quell'area. Da questo punto di vista, quindi, noi siamo disponibili e stiamo collaborando con la Città di Torino.
È chiaro che l'approvazione di quest'atto comporterebbe l'esigenza di ritrovare nuove risorse, che, in questo momento, non abbiamo a bilancio.
Inoltre, daremmo significato a quello che è un palliativo, perché non affronteremmo il problema nella sua serietà.
Anche noi, quindi, come hanno già detto i Consiglieri Valle e Grimaldi non sosterremo l'atto presentato dal Consigliere Marrone, anche perché, in realtà, con questo atto si andrebbe ad avvalorare una situazione che, in questo momento, non è nelle nostre possibilità. Nello stesso tempo, per non pensiamo che si possa sacrificare il diritto allo studio, per cui stiamo lavorando in questa direzione.
Lavoreremo anche con i colleghi di Giunta proprio per costruire quella che è una strategia su quell'area che permetta di superare la situazione qui delineata e che, necessariamente, deve portare ad una riqualificazione dell'area, per la costruzione di opportunità diverse per coloro che, in questo momento, insistono su quell'area.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Molto brevemente solo per dire che sappiamo benissimo che dire che si concorderà il riutilizzo con la Città è una formula assolutamente simbolica e vuota: non c'è alcuna strategia. La strategia della Città è quella di utilizzo universitario e la Regione, con questa scelta, si discosta dal Comune di Torino. Due Enti che sono amministrati dalla stessa maggioranza politica assumono decisioni strategicamente incompatibili.
L'importante è che ne siamo tutti consapevoli. Quando ci sarà l'esplosione delle polemiche che sicuramente seguiranno al raddoppio del degrado, della delinquenza e dei rischi anche per l'incolumità pubblica in quell'area, bisognerà ricordarsi che prima le palazzine occupate erano quattro e che, se ad aprile diventeranno sette, e sono pronto a scommettere che diventeranno sette dal momento in cui la Fondazione Falciola ed EDISU chiuderanno la serratura, e forse in quello stesso momento staranno entrando dalle cantine accompagnati dagli stessi collettivi universitari che esultano per la dismissione di quelle residenze, centinaia di migranti occupanti, l'importante è solo che, ed è per questo che chiedo agli Uffici di disporre la votazione per appello nominale, ci sia una chiara assunzione di responsabilità di ciascun Consigliere nel votare rispetto alla conseguenze di degrado che seguiranno a questa decisione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marrone.
Per la richiesta di appello nominale, ci sono altri due Consiglieri che si uniscono al Consigliere Marrone? La Consigliera Ruffino e il Consigliere Graglia. Grazie.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 598.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri si sono astenuti 23 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 608 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Allemano, Appiano, Chiapello, Ferrentino, Motta, Ravetti, Rostagno e Valle inerente a "Aumento IRAP per banche e assicurazioni"

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 609 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Allemano, Appiano, Chiapello, Ferrentino, Motta, Ravetti, Rostagno e Valle inerente a "Aumento IRAP per autostrade e trafori"

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 610 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Allemano, Appiano, Chiapello, Ferrentino, Gallo, Motta e Valle, inerente a "Aumento IRAP per aziende che hanno spostato residenza fiscale e sede legale fuori dal Piemonte e agevolazioni per aziende che si insediano ex novo in siti industriali dimessi da cinque anni"

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 633 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Appiano, Ottria e Valle, inerente a "Diminuire IRAP per aziende culturali e di pubblico spettacolo"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame delle mozioni nn. 608, 609, 610 e 633, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anzitutto, vorrei iniziare con un ringraziamento irrituale alle persone che mi hanno aiutato, perché, come potete immaginare, il lavoro parte da un'analisi dettagliata della rimodulazione dell'IRAP di tutte le Regioni italiane, quindi si tratta di qualche mese di lavoro per leggere i numeri e quanto hanno fatto molte Regioni italiane, quelle che hanno deciso che da una quota base del 3,90% si potessero fare delle politiche anche sulle aliquote dell'IRAP, sia delle politiche industriali, sia delle politiche occupazionali e soprattutto si che potesse entrare meglio dentro le tante categorie che sono descritte in queste mozioni.
Siamo partiti da un tema generale, cioè quello dell'effetto del decreto legge cosiddetto "salva Regioni": quando il disavanzo sostanziale di questa Regione è stato accertato dalla Corte dei Conti e quindi è passato dai cinque miliardi e otto, di fatto, riducendosi di un miliardo e due, da coprire, come sapete, in sette anni. Stiamo parlando, all'incirca, di 180 milioni e 980 mila euro per sette anni. Sono cifre molto alte, come abbiamo detto più volte e di fatto rimangono ancora fuori da questa discussione il disavanzo, che è di un miliardo e sei, a cui si dovranno sommare, tra l'altro, i 71 milioni relativi allo "sblocca debiti".
Tutto questo per dire cosa, colleghi? Per dire che stiamo iniziando una discussione difficile sul 2016, ma tutto sommato, come ci siamo già detti in Commissione, sostenibile.
Sostenibile perché la riduzione delle politiche non è più o meno, come potrebbe essere dal 2017, fra i 160 e i 200 milioni di euro.
Inoltre, le risorse una tantum prima o poi finiscono. L'alienazione di beni immobili è un'operazione che può avvenire una volta, così come possono avvenire una sola volta - lo dico al centrodestra che spesso ci pungola la dismissione di quote societarie.
Colleghi, che cosa abbiamo fatto? Siamo partiti da una dato.
Anzitutto, credo che non ci sia stato nessun "salva Regioni", non c'è stato nessun "salva Piemonte", e forse bisognerebbe iniziare a comunicarlo anche al Governo nazionale! Noi non siamo stati salvati da un bel niente! Abbiamo certo diminuito l'esposizione, abbiamo spalmato il debito su sette anni, ma noi non siamo mica ancora salvi! Questo lo dico perché, di fatto le proposte che cosa dicono? Ci possiamo permettere fra qualche mese di tornare davanti ai nostri cittadini e dire loro che aumenteremo l'IRPEF? Solo per capirci. E' vero che l'IRPEF cuba all'incirca un miliardo e 200 milioni, ma noi l'IRPEF l'abbiamo già aumentata alle fasce più alte! Ci vorremo mica mettere nelle condizioni di andare davanti a tantissime persone, che in questo momento non arrivano a fine mese, e dire loro che aumentiamo l'IRPEF agli scaglioni più bassi? Io credo di no.
Però, si diceva, c'è un totem. Ci sono due miliardi più o meno di entrate sull'IRAP e si dice: "Noi abbiamo già dichiarato che non aumenteremo l'IRAP generalizzando". Posto che sono d'accordo sul fatto che non si possono fare aumenti lineari, tanto è vero che la nostra proposta non dice "l'IRAP vale due miliardi, aumentiamola del 10%", cosa che ci sarebbe anche consentito dalla legge, perché ricordo che basta guardare le altre Regioni italiane, che mica tutte ce l'hanno al 3,90! Basta andare dalla Calabria, che ha il 4,97, alla Campania che ha il 4,97, e altre Regioni che hanno il 4,20 o il 4,82, eccetera. Ma abbiamo deciso di non farlo! Potremmo farlo, ma non abbiamo detto aumentiamo del 10% tutti, così tra l'altro avremmo salvato baracca e burattini: sarebbero 200 milioni di euro! No. Oggi stiamo di fatto discutendo di una cosa un po' diversa.
Intanto, possiamo rimodulare l'IRAP ad aziende che pagano quanto altre aziende e che in altre Regioni italiane non pagano come altre aziende? Cioè, per intenderci, sarà ben giusto che per autostrade e trafori, che pagano in tutta Italia quasi lo 0,92% in più, noi facciamo un'ipotesi mediana di 0,50% in più? E non ci vengano a dire alcuni colleghi: "Ah, ma se ne vanno via!". Le autostrade se ne vanno via? I trafori se ne vanno via? Adesso, colleghi, calmi: non se ne va via nessuno. E quelli che ci dicono: "Ah, ma così ci aumenteranno le tasse sul pedaggio!". Ah già che non lo fanno; non lo fanno già in automatismo ogni anno e spesso ben oltre quant'è l'aumento del costo della vita.
Allora io dico sommessamente, senza però chiedere permesso a nessuno: possiamo fare una rimodulazione dell'IRAP per dire che quelle aziende non sono come le altre, come avviene nella gran parte delle Regioni italiane? Secondo me, sì.
Su banche e assicurazioni è un po' più complicato. Perché è un po' più complicato? Perché, se è vero che anche su banche e assicurazioni abbiamo la possibilità di aumento previsto da legge, per i piani di rientro sanitari c'è la possibilità che scatti un automatismo dello 0,15% qualora sia in piano di rientro hard, cioè il piano sanitario di fatto deve essere in un piano rientro hard. Ma in quel caso non c'è una discrezionalità dello 0,15% della Regione, scatta in automatico.
Ci sono alcune Regioni italiane, come la Calabria, che invece erano in piano di rientro soft, come il nostro caso, nel quale si è aumentato di un ulteriore 0,15%. Per intenderci, per noi questo scherzetto potrebbe portare più o meno fra i sei e i sette milioni di euro in più solo il prossimo anno, ed è per questo che vi chiediamo di inserirlo dentro la legge finanziaria 2016 prima di uscire dal piano di rientro. Qualora fosse necessario ritornare indietro, di fatto, si può ridiminuire di quello 0,15 negli anni successivi. Così ha fatto la Calabria, così hanno fatto altre Regioni italiane e credo che si possa fare anche in Regione Piemonte.
Cosa diciamo? C'è un'altra mozione che ha creato perplessità, per intanto ringrazio i molti colleghi che l'hanno sottoscritta, ringrazio la collega Accossato, Paolo Allemano, Andrea Appiano, Carla Chiapello, Antonio Ferrentino, Raffaele Gallo, Angela Motta e Daniele Valle.
L'idea era di introdurre - so che è difficile fare una discussione così complessa - delle politiche industriali e delle politiche occupazionali anche sulla vicenda IRAP, così come fanno l'Emilia Romagna e la Toscana.
Qual era l'idea di fondo? Ma vogliamo, nella rimodulazione, dare un incentivo a quelle aziende che si insediano ex novo in impianti dismessi da più di cinque anni? La Porchietto credo che ce l'abbia chiesto almeno due volte in questa consiliatura. Cioè, facciamo una ricognizione di questi siti dismessi? Diamo a Finpiemonte i soldi per fare questa ricognizione? Ecco, vi do una bella notizia: la ricognizione c'è. Vogliamo metterla in una delibera di Giunta in cui diciamo che tutte queste aree dimesse sono a disposizione delle attività produttive e chi si insedia ex novo in quelle aziende dismesse può avere per cinque anni uno sconto dello 0,92%, dello 0,50% (lo decidiamo assieme)? E' una politica industriale, può essere interessante; tra l'altro, la Pentenero ha appena iniziato un buon bando anche su altri strumenti di incentivo.
Dall'altra parte, c'è un disincentivo. Qualcuno ha detto: "Eh, per questa discrezionalità, noi ci mettiamo a aumentare le tasse a chi ha deciso di spostare la sede fiscale all'estero, la sede legale". Guardate, a parte che chi l'ha fatto non ha chiesto il permesso ai nostri Governi o alla Regione Piemonte perché siamo in un sistema di libero mercato e, come dite giustamente voi, nel libero mercato se uno può eludere.
Non stiamo parlando di evasione, stiamo parlando di elusione, che spesso non è neanche sanzionabile né dalla nostra legislazione n dall'Unione Europea. Se qualcuno però va da un Capo di un Governo nazionale a contrattare la sua tax credit, lo fa per che cosa? Pagare meno gli utili sulle loro imprese, anche se in quei Paesi (Lussemburgo, Olanda e Gran Bretagna) lascia niente.
Andate dentro le loro sedi fiscali, andate a vedere le loro sedi legali: sono vuote, vuote, vuote come la discussione che stiamo facendo sulla finanza di carta che ha generato questa crisi.
Allora io non credo che con questa misura ritorneranno indietro.
Purtroppo non ho speranza che chi è andato lì per eludere il fisco italiano ritorni indietro perché noi per cinque anni gli aumentiamo l'IRAP. Per possiamo dare un messaggio a chi non l'ha fatto, a chi non se lo pu permettere di andare dall'ex Presidente della Commissione europea a chiedere 200 milioni di euro di sconto fiscale? Possiamo dirlo a tutti gli imprenditori sani di questo Piemonte, che non hanno la possibilità di eludere le tasse e che non vogliono eludere le tasse, che chi lo farà avrà un aumento per cinque anni? Lo possiamo dire sì o no? O dobbiamo chiedere il permesso a qualcuno? Perché loro non chiedono permesso e neanche noi dovremmo chiedere il permesso a loro.
E' una legge "ad aziendam"? No. E' una legge che dice: "Per il futuro sappiate che chi lo vuole fare, per cinque anni le pagherà le tasse in più". Tanto guardate che il saldo non è positivo. Cioè, per intenderci andate a vedere quanto hanno risparmiato: stiamo parlando di centinaia di milioni di euro che non entrano più nel fisco italiano. Vogliamo che altre 130 grandi aziende piemontesi lo facciano? Io credo di no.
E poi ci arriva l'ultima mozione, quella più semplice, ma anche quella più difficile del nostro bilancio. Per intenderci, la cultura è quella che ha pagato di più. Basta guardare qualsiasi analisi del nostro bilancio per dire che è un bilancio che passa da 100 milioni di euro - se lo mettiamo insieme alle politiche del turismo parliamo di 130, 135 - e si arriva a meno dei 50 milioni, 42 milioni previsti per quest'anno. Di fatto, che cosa è successo? Come ci dice, tra l'altro, uno studio fatto dalle nostre fondazioni, la gran parte delle associazioni non ce l'ha fatta, la gran parte delle imprese ha dovuto fare dei tagli, altre hanno lasciato per strada altri lavoratori, e a queste associazioni continuiamo a dire: "Eh ma guardate che il sistema è finito, non ci sono più contributi diretti dovete diventare altro, dovete diventare impresa". Ma è normale un sistema in cui le imprese culturali pagano le stesse tasse di un'autostrada? Perché, per intenderci, adesso è così: pagano le stesse tasse di un traforo. Per me non è normale, perché è troppo facile predicare bene e razzolare male, fare il potente con i deboli e fare un po' il debole con i forti.
Ecco, possiamo iniziare a dire a quelle imprese culturali che forse sarebbe il caso almeno di aggregarsi, di stare assieme, di non essere più associazioni per prendere contributi che tanto non gli arriveranno? Dall'altra parte, però, vogliamo mettere in campo delle politiche economiche diverse, ma dobbiamo proprio tassarli così tanto? Guardate che la gran parte delle persone che hanno letto ieri la nostra proposta ha detto: "Ma perché le fondazioni pagano l'IRAP?". Oh, sì.
"Ah, ma perché i teatri pagano l'IRAP?". Oh, sì.
"E i musei pagano l'IRAP?". Oh, sì.
"E le associazioni pagano l'IRAP?". Non tutte, ma la gran parte sì.
E allora vi sembra normale che a queste tante associazioni, tante esperienze a cui non diamo più risorse, gliene diamo almeno 60 milioni in meno, non possiamo almeno arrivare a una leva diversa? Io credo di sì, e lo dico già all'Assessore Reschigna: unita alla proposta sul gioco d'azzardo che potrebbe far entrare nelle casse già da quest'anno dagli otto ai dieci milioni di euro, questa è una proposta che va oltre i 25 milioni di euro se consideriamo anche la parte dell'aumento per chi ha portato le sedi fiscali all'estero.
Possiamo, su 25 milioni di nuove entrate, fare meno entrate di 300-400 mila euro per le imprese culturali? Si chiama rimodulazione, sennò l'avrei chiamata aumento, aumento generalizzato per alcune categorie, invece coi colleghi abbiamo provato a fare una rimodulazione degli incentivi, dei disincentivi, degli aumenti, delle diminuzioni: si chiama rimodulazione. Il saldo è positivo, colleghi? Mi pare di sì. E a che cosa servono questi 20 milioni di euro? Io credo per rispondere alla crisi. Io credo per non aumentare l'IRPEF. Io credo per lanciare un segnale alla Giunta che si possono non fare degli aumenti generalizzati dell'IRAP - e noi siamo d'accordo - ma non è che si ritorna da un'altra parte a chiedere soldi ai piemontesi, magari con l'IRPEF! Allora - ed è l'ultimo appello che faccio al Presidente, e chiudo ritengo che questa discussione non la possiamo rinviare al 2017, colleghi.
Cosa facciamo? Ci troviamo negli ultimi tre mesi dell'anno per sapere se il Governo ci ha salvato o no? Se ci è arrivato un alleggerimento o no? Io credo che quella ristrutturazione del nostro debito debba stare al centro della nostra discussione e se qualcuno pensa che la soluzione sia ridurre di 200 milioni le politiche, poi si ricordi la discussione che abbiamo fatto qualche settimana fa sul ruolo della politica e su cosa sono diventate queste Assemblee elettive.
Io vi chiedo semplicemente di ragionare su questo e di aprire una discussione, che non finisce qui: la riaggiorneremo in occasione della finanziaria del 2016 e nelle politiche industriali che spero sapremo mettere in campo e la affronteremo anche quanto ci sarà una legge organica sulle tariffe e sulle tasse. Noi però vorremmo, con tanti colleghi, dare un segnale alla Giunta. Noi ci abbiamo lavorato; lavoriamoci insieme lavoriamoci anche con le minoranze che credo possano dare un contributo a questa discussione. E ritengo che nei prossimi mesi potremo, già durante l'esame della finanziaria 2016, arrivare ad una discussione più interessante su come superare la crisi e su come salvare effettivamente i conti della nostra Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e alle finanze

Intervengo sulle quattro mozioni, che sono sicuramente importanti e che richiamano una discussione impegnativa in Consiglio regionale. Entrerò nel merito delle questioni non senza, però, aver fatto prima una premessa.
Consigliere Grimaldi, se questo Consiglio regionale serve per lanciare messaggi alla Giunta, abbiamo sbagliato destinatario. Lo dico con molta franchezza: se questo Consiglio regionale serve per alzare l'IRAP e per sventare un incremento dell'addizionale IRPEF, deve trovare un atto della Giunta che esprima questo tipo di convinzione politica. Questa, infatti non è nei comportamenti e negli atteggiamenti di questa Giunta regionale.
Voglio ricordare a tutto il Consiglio regionale che, a fronte di una situazione dei conti della Regione complicata - molto complicata - e che non è superata, ad oggi l'operazione che ha fatto questa Amministrazione regionale, confrontandosi con la maggioranza e con l'Assemblea, è stata un'operazione da 100 milioni di euro, dei quali 60 hanno riguardato un incremento dell'addizionale IRPEF che, a differenza del passato, non ha inciso minimamente sugli scaglioni di reddito fino a 28.000 euro l'anno: si è trattato quindi di una manovra sull'IRPEF assolutamente politica, frutto di una scelta politica tesa - a differenza di quello che è avvenuto nel passato, dove sono state fatte due operazioni sull'addizionale IRPEF da 250 milioni di euro (non da 100, complessivamente) - a mettere al riparo la parte di comunità piemontese che vive una condizione di difficoltà.
E abbiamo cercato di operare in questa direzione perché è nella consapevolezza di questa Amministrazione regionale che occorre costruire progressivamente un punto di equilibrio tra due elementi che sono considerati altrettanto importanti: il primo è che non possiamo risolvere i nostri problemi - che ci sono e sono enormi - attraverso incrementi consistenti della pressione fiscale; il secondo è che non possiamo immaginare che un'operazione dura di spending review sul bilancio della Regione, che è stata fatta e che è ancora in atto, tocchi le politiche che riguardano elementi fondamentali all'interno della comunità piemontese. E voglio riassumerli tutti: la coesione sociale, il diritto allo studio e quindi la capacità delle persone di poter crescere ed elevarsi, lo sviluppo economico e dunque il tentativo di costruire tutti insieme un nuovo quadro e una nuova economia nella nostra Regione, dentro la quale ci sta certamente la dimensione culturale.
Ed è sbagliato dire che la cultura è il settore sul quale più sono stati fatti tagli; primo, perché non corrisponde al vero e secondo perch ci sono politiche della Regione Piemonte che oggi hanno zero euro a disposizione: zero euro a disposizione! Infatti, quando abbiamo costruito la legge di bilancio nel corso di questi anni abbiamo fatto scelte politiche, che non sono state quelle di tagliare percentualmente a tutti nello stesso modo; ma sono state compiute delle scelte con un obiettivo molto preciso, che è quello di arrecare meno danni possibili alla comunità piemontese e, semmai, di sostenerne il più possibile la parte che deve crescere e non pagare il prezzo, attraverso la nostra negazione di risorse a politiche essenziali e importanti, del disastro compiuto sui bilanci della Regione Piemonte nel corso degli anni.
Allora, questo è il punto di equilibrio: lo abbiamo retto per il bilancio del 2015 e lo abbiamo tenuto sul bilancio 2016, che non presenta incrementi di entrate. E su questo punto di equilibrio cerchiamo di lavorare sin da oggi nella costruzione del bilancio del 2017. L'ho detto e ripetuto più volte all'interno delle discussioni in Consiglio regionale e nei dibattiti nella Commissione consiliare competente. Nel momento in cui l'Assemblea regionale sta discutendo la legge di bilancio 2016, la mia mente e il mio lavoro sono già rivolti alla costruzione della legge di bilancio del 2017, che si presenta certamente come l'anno più complicato di questa legislatura regionale: più complicato perché ritorneremo a pagare i mutui che sono stati contratti e che sono stati sospesi nel corso di questo biennio 2015-2016 e perché l'equilibrio faticoso sul bilancio del 2016 - lo sa perfettamente il Consigliere Grimaldi - è tenuto da entrate straordinarie non ripetibili nel 2017. Questa è la difficoltà che abbiamo davanti.
E' chiaro che questa Amministrazione regionale, che ha come indirizzo politico le dichiarazioni programmatiche che ha reso il Presidente all'atto del suo insediamento in questa legislatura e ciò che il Presidente ha detto quando abbiamo aperto la trattativa con il Ministero dell'Economia e delle Finanze sulla situazione dei conti della Regione (cioè che non siamo disposti a continuare a pressioni fiscali incrementative, anno dopo anno) è impegnata affinché anche il bilancio del 2017 abbia questo tipo di caratterizzazioni e di contenuti.
A fronte di questa situazione che riguarda il 2017, oggi la Giunta regionale, se dovesse dichiarare al Consiglio che abbiamo la tranquillità di garantire l'equilibrio di bilancio sul 2017, lo ingannerebbe. E quando dico che relativamente al 2017 stiamo già lavorando, dico che stiamo operando in una prospettiva che non è quella di incrementi sulla pressione fiscale. D'accordo su questo aspetto? Ma questo è un lavoro faticoso perché significa continuare nelle politiche di riorganizzazione della Regione e nelle politiche di razionalizzazione dei suoi conti, mettendo al riparo elementi essenziali che ispirano il programma di questa legislatura che sono quelli che ho raccontato e richiamato poco fa nel mio intervento.
Ecco perché faccio questo ragionamento: per correttezza nei confronti del Consiglio regionale e della maggioranza.
In questo momento, assumere un impegno di riduzione di aliquote IRAP lo considero con tutto il rispetto che ho nei confronti di ogni atto d'indirizzo che esprime il Consiglio regionale, ma non come un impegno vincolante per la Giunta regionale. Quand'anche fosse costretta, dopo l'operazione di riduzione di contenimento delle spese, a operare un limitato e modesto intervento sulle entrate del bilancio 2017, tutti noi sappiamo che non ci può essere incremento di imposte a fronte di diminuzione di imposte che riguardano lo stesso esercizio.
E' la ragione per cui non è passato l'emendamento presentato, se non ricordo male, dal Consigliere Gallo sulla riduzione dell'IRAP per le imprese start up, perché riguardava un esercizio nel quale era avvenuto un incremento dell'addizionale IRPEF.
Sotto questo aspetto, lo dico con molto rispetto e simpatia, se qualcuno ritiene di essere più in grado di contenere la spesa senza toccare le politiche del sottoscritto, il Presidente sa benissimo che sono a disposizione. Ma, in questo momento, assumere un impegno vincolante come Amministrazione regionale non è questione di cifra, perch quell'emendamento presentato dal Consigliere Gallo riguardava 300 mila euro (non sono cifre impraticabili), ma non è serio per me, dal mio punto di vista, affrontare, o - meglio - assumere un impegno (affrontare le discussioni è sempre momento, sia ben chiaro) di fronte al fatto che io per il 2017, non sono nelle condizioni di garantire, ad oggi, equilibrio di bilancio.
E' chiaro che abbiamo 11 mesi davanti per poter lavorare in questa direzione, è chiaro che sono 11 mesi tribolati, come è stato il 2014 e il 2015, è chiaro che noi lavoreremo strenuamente per evitare ulteriori incrementi della pressione fiscale ed è chiaro che, però, era mio dovere rappresentare questa situazione al Consiglio regionale.
Ho la consapevolezza che nella foga oratoria tutto possa essere consentito, ma amo più che ci sia un confronto aspro, duro, sul merito delle questioni, piuttosto che il lancio di messaggi alla Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Dopo l'avvio della discussione in I Commissione, questo è il primo momento pubblico più importante per discutere del futuro del bilancio 2016 della Regione Piemonte. Il Vicepresidente della Giunta ha impostato, nel suo intervento, un ragionamento che va oltre l'anno e che riguarda gli anni successivi per le dinamiche che ci ha appena raccontato. Dinamiche contabili di cui noi dobbiamo tenere conto per la concretezza del bilancio stesso, per l'unica opzione politica possibile: quella di rendere credibile l'impianto contabile del nostro bilancio e non incredibile, come è successo nel passato, cioè privo di sostenibilità economica.
Dobbiamo riportare, ancora una volta - lo dico in quest'aula - al centro delle nostre discussioni, sempre, il principio della sostenibilità economica dei servizi che eroghiamo ai piemontesi. Qui si gioca la credibilità della politica.
Prima di ogni altra questione, riteniamo che per i piemontesi valga il principio della sostenibilità economica, le politiche che noi garantiamo.
A volte, questo principio cede rispetto al tema del consenso (ce lo siamo già detto), ma la serietà viene prima di ogni altra questione. E allora, se questo è il tema, se è di questo che dobbiamo iniziare a discutere, se questo è l'approccio, la prima cosa che intendo dire al collega Grimaldi è: grazie per avere iniziato in questo modo la discussione, perché se priviamo di demagogia, di retorica, la discussione sul bilancio, facciamo un favore ai piemontesi e se la riportiamo alla concretezza facciamo semplicemente del bene.
Se ho ben capito, abbiamo inteso rilanciare un patto con i piemontesi tutti, un patto che riporti la priorità rispetto ai servizi, e alcune cose il Vicepresidente della Giunta le ha appena dette. La sua prima affermazione riguarda le politiche sociali, il Welfare: la prima attenzione. Noi non possiamo immaginare il futuro lasciando indietro qualcuno, e non è soltanto il titolo di un tema e non evoca soltanto la bellezza delle parole che troppo spesso utilizziamo in politica: è un programma reale, è riportare al centro delle nostre attenzioni e del nostro agire politico la prima questione, la priorità, e cioè che chi non ce la fa deve trovare nelle Istituzioni la garanzia delle risposte.
Nella sostenibilità dei servizi che noi eroghiamo, giochiamo la partita più importante. E il resto ha le medesime importanze. Non intendo fare un lungo elenco; l'ha già fatto il Vicepresidente e non intendiamo farlo noi.
Ci è chiaro, però - cercando di non ideologizzare l'intervento - che vige un principio che è lo stesso di un tempo e a cui dobbiamo togliere un po' di polvere.
Nei momenti di difficoltà, proprio quando vogliamo stringere la mano ai piemontesi tutti, al mondo delle imprese, a chi non ce la sta facendo, le famiglie, ecc. ecc., noi dobbiamo lanciare un messaggio: chi ha di più dà di più. Chi ha di più, oggi, deve essere certo che non sarà punito per il fatto di avere di più, ma in un sistema di garanzie per tutti, dove non lasciamo indietro nessuno, ma premiamo anche i talenti, chi ha di più deve essere messo nelle condizioni migliori per poter sostenere anch'esso, nei propri bilanci, la possibilità di dare di più. Questo, in uno schema nazionale che il collega Grimaldi prima ha definito molto bene, e quindi riportando anche in Piemonte equilibri nella tassazione (in questo caso nell'IRAP), che ricordano equilibri di altre Regioni.
Se allunghiamo la mano per stringere un patto, non per chiedere più soldi, noi pensiamo che nella mozione riguardante banche e assicurazioni che porta l'IRAP per le banche da 5,57 a 5,72 e per le assicurazioni da 6,82 a 6,97, vi sia il senso di quello che abbiamo detto. Così come ritroviamo una ragione e un senso rispetto alla mozione che impegna la Giunta sull'IRAP riguardante i soggetti gestori dei tratti autostradali portandola da 3,90 a 4,40.
La mozione che interessa le imprese culturali, quelle del pubblico spettacolo in crisi, in difficoltà, anche perché per troppo tempo e non soltanto per quanto riguarda la Regione Piemonte hanno costruito il proprio programma annuale, la propria attività - lo ricorda nei suoi interventi l'Assessore Parigi - anche grazie e soprattutto al sostegno, in parte corrente, delle istituzioni pubbliche.
Viviamo la stagione delle difficoltà che tutti conoscono. Alla fine sempre per essere concreti, queste difficoltà finiscono nei segni "meno" delle parti correnti delle associazioni culturali e delle imprese del pubblico spettacolo. Già nel 2016 dovremmo individuare azioni concrete per continuare a sostenere imprese fondamentali, perché abbiamo dato anche a loro la medesima importanza nel sistema piemontese.
E' evidente che il ragionamento del Vicepresidente Reschigna impone almeno al gruppo del Partito Democratico, una riflessione. Su questo anticipo che chiederemo al collega Grimaldi, prima di votare, una sospensione per verificare quali modifiche potrebbero essere opportuno fare al testo, sempre che il collega Grimaldi accetti.
Infine, la mozione n. 610 riguarda l'aumento IRAP per aziende che hanno spostato la residenza fiscale e la sede legale fuori dal Piemonte e agevolazioni per aziende che si insediano, ex novo, in siti industriali dismessi.
Se questo è un intervento per lanciare qualche piccolo messaggio, non vi è dubbio che siamo tutti d'accordo sulle agevolazioni per aziende che si insediano, ex novo, in zone dismesse, sul cui tema ci piacerebbe capire meglio quali sono le altre opportunità, perché, negli anni, i Comuni in Piemonte hanno generato politiche urbanistiche che hanno permesso la costruzione di tantissimi incubatori all'interno dei quali da troppi anni non vi è nulla.
Su questo, quindi, occorre riflettere e capire bene come intervenire e non soltanto sulle aree dismesse.
Per quanto riguarda la prima parte della mozione 610, relativamente al titolo, noi, nell'allungare la mano per stringere un patto con i partner più importanti, i place più importanti del Piemonte, crediamo vi siano tempi giusti per votare certe mozioni. Questo non è il momento migliore per affrontare un tema così importante, sul quale impegneremo la Giunta ad essere soggetto protagonista nell'individuare le traiettorie migliori.
Credo di aver detto in sintesi la posizione concordata con il mio Capogruppo e con il Gruppo, e credo di dover ascoltare il resto del confronto in Aula per definire al meglio la posizione del Partito Democratico sulla mozione che riguarda le aziende culturali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, il primo dato che dobbiamo registrare in Aula è la spaccatura della maggioranza.
Ricordo che gli atti di indirizzo e le mozioni sono state presentate dal Consigliere Grimaldi, Presidente di SEL, ma firmate anche da una parte dei componenti il Gruppo consiliare del Partito Democratico, quindi non è nemmeno liquidabile come un'iniziativa dell'ala sinistra della maggioranza che governa questa Regione, ma è condivisa da parte del Gruppo del Partito Democratico.
La prima cosa che mi verrebbe da dire è di mettervi d'accordo tra di voi; oltretutto parliamo di rimodulazione o di aumento dell'IRAP per determinate categorie, a fronte di una dichiarazione importante fatta da Chiamparino l'anno scorso prima degli interventi sull'aumento dell'IRPEF: "Se mi fanno aumentare l'IRAP, io mi dimetto".
Forse tra le righe dobbiamo leggere, nelle mozioni che chiedono di aumentare l'IRAP per alcune categorie, anche una richiesta di dimissioni da parte del Presidente Chiamparino (il Presidente mi passerà questa battuta).
E' un sillogismo che ha una sua ragion d'essere e noi vorremmo che oggi, da quest'Aula, si uscisse con una decisione chiara. Non vorrei che passassero le mozioni, magari con qualche modifica per ammorbidirle, per poter dire "l'abbiamo fatto, vogliamo aumentare l'IRAP" e poi la Giunta dicesse che non le prende come indicazioni vincolanti.
Come spesso accade quando si parla del centrosinistra, si cerca di recitare tutte le parti in commedia, quindi di fare la bella figura in Aula, di fare dei bei comunicati stampa e poi, in realtà, di non dare corso a determinate decisioni.
Questo veramente non sarebbe accettabile, perché noi non siamo firmatari delle mozioni; siamo disponibili a votare e a votare a loro favore, ma se votiamo a favore e poi passano, noi da domani saremo i primi più ancora del Consigliere Grimaldi, a chiedere che vengano attuate.
Oggi, quindi, chiediamo estrema chiarezza sulla questione, altrimenti ci stiamo di nuovo prendendo in giro e continuiamo ad occupare per ore l'Aula, dando seguito al nulla.
Purtroppo, è già successo altre volte.
Noi non siamo pregiudizialmente contrari a rimodulare l'IRAP e ad aumentarla per determinati soggetti. Va detto che, a livello nazionale siamo da tempo favorevoli ad abolire l'IRAP per le microimprese e per le imprese fino a dieci addetti, che sono la maggioranza, forse oltre il 90 delle imprese del nostro Paese.
Parliamo di categorie che mi sembra che dal Governo nazionale siano state abbastanza favorite negli ultimi anni (parliamo sempre del Governo del centrosinistra), come ad esempio le banche.
Se iniziassimo a parlare di tutti gli scandali bancari, da MPS a Banca Etruria, ci vorrebbe tutta la giornata. Sarebbe lo stesso se parlassimo di come i risparmiatori hanno perso tutto quello che avevano per aver acquistato obbligazioni delle banche, o delle nuove norme volute dal Governo Renzi sul cosiddetto bail in, in cui praticamente si diventa azionisti di una banca solo perché si ha un conto corrente in quella banca e quindi se la banca perde, si perdono i soldi (peccato che però non sia data la possibilità di avere gli utili se la banca guadagna).
E' una partecipazione in società un po' strana.
Per non parlare dei concessionari autostradali, ai quali viene permesso di aumentare le tariffe anche se non fanno investimenti. Sono aumentate le tariffe della Torino-Milano, nonostante i cantieri aperti e i disagi costanti da anni per i cittadini.
Se si parla di queste categorie, noi siamo anche a favore di una rimodulazione dell'IRAP, così come per le aziende che cercano di portare il lavoro e la sede legale al di fuori del Piemonte, però è bene che su questo ci sia chiarezza e coerenza, altrimenti, come purtroppo è accaduto altre volte, si fanno solo parole vuote che poi magari hanno - magari verrà detto dopo - simpatiche anteprime, perché pare che ci siano giornali che predicono il futuro.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Professionale Statale "G. Colombatto" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Professionale Statale "G.
Colombatto" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 608 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Allemano, Appiano, Chiapello, Ferrentino, Motta, Ravetti, Rostagno e Valle inerente a "Aumento IRAP per banche e assicurazioni" (seguito)

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 609 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Allemano, Appiano, Chiapello, Ferrentino, Motta, Ravetti, Rostagno e Valle inerente a "Aumento IRAP per autostrade e trafori" (seguito)

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 610 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Allemano, Appiano, Chiapello, Ferrentino, Gallo, Motta e Valle, inerente a "Aumento IRAP per aziende che hanno spostato residenza fiscale e sede legale fuori dal Piemonte e agevolazioni per aziende che si insediano ex novo in siti industriali dimessi da cinque anni" (seguito)

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 633 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Appiano, Ottria e Valle, inerente a "Diminuire IRAP per aziende culturali e di pubblico spettacolo" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame delle mozioni relative all'aumento dell'IRAP.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Prendendo atto di quanto mi stava chiedendo adesso il Consigliere Grimaldi, di essere liberale, permettetemi - chiedo scusa, Presidente - di iniziare con una battuta: mi spiegate perché stiamo discutendo di mozioni che io trovo già sui giornali, nel senso che già i giornali ci stanno dicendo quali saranno le mozioni che passeranno o quali no? Perché un autorevole giornale come La Stampa sta già parlando, da questa mattina, di rimodulazione, che cosa cambia, di cultura.
Cioè abbiamo già deciso, ancora prima di portarle in Aula, quali saranno le mozioni che passeranno o meno.
Perdonatemi, ma mi chiedo se siamo qui a perdere tempo, e quindi loro sono molto bravi ad interpretare in anticipo che cosa voterà quest'Aula oppure se c'è qualcosa che mi sono persa; in tal caso, mi scuso Presidente, se ho.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Non ha mai visto The Truman Show?



PORCHIETTO Claudia

Sì, e mi angosciava come film, Presidente! Vorrei non essere parte di The Truman Show, se possibile! Scusate la battuta, però diventa veramente difficile immaginare che si stia facendo in questo contesto una discussione seria, come anche i colleghi che mi hanno preceduta hanno fatto, se poi io trovo già sui quotidiani quello che passerà o meno.
Detto questo, credo che i lavori del Consiglio siano seri, quindi auspico che anche la continuazione del dibattito che andremo a fare sia un qualcosa di serio.
Mi permetto solo di sottolineare due passaggi rispetto a queste mozioni. Anche perché, leggendo molto velocemente i giornali, mi pare che la mozione su cui mi chiedeva di essere ancora più liberale il collega Grimaldi manco venga trattata; quindi parto già dal presupposto che quella mozione non verrà approvata, perché non la trovo nelle pagine dei giornali! Detto questo, mi permetto solo di sottolineare due passaggi: non immaginiamo che, nel caso in cui si vada ad aumentare l'IRAP, come già è scritto, se non erro, anche con le percentuali, e quando sarà il relativo introito - si parla di "un extragettito di 7,4 milioni l'anno", così riportano i giornali - questo non venga ribaltato sui cittadini. Perché sia le banche che le autostrade, da qualche parte l'extragettito lo ribalteranno sui cittadini! Forse facciamo più in fretta a dire che la nostra Regione ha bisogno di un extragettito di 7,4 milioni, che faremo poi pagare, tanto per cambiare ai cittadini. Perché questo è quello che succederà. Perché da che mondo è mondo, non ho mai visto un sistema finanziario o un sistema delle autostrade non rispondere in un certo modo nel momento in cui l'imposizione fiscale aumenta. Infatti, a differenza di quello che è il mercato di natura più privatistica.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliera Porchietto: chiederei all'Aula un po' di silenzio.



PORCHIETTO Claudia

A differenza di quello che succede solitamente con le aziende che sono più di natura privatistica rispetto a quelle di cui noi stiamo parlando che hanno un potere di mercato molto diverso, mentre l'incremento dell'imposizione fiscale sulle imprese diciamo di piccole e medie dimensioni rimane assorbito, perché non possono ribaltarlo sul prezzo di mercato, mi pare molto strano che banche, assicurazioni, autostrade e trafori questo non facciano.
Nelle riflessioni - forse le ho fatte un po' meno liberali di quello che pensava il collega Grimaldi, ma non scendo in quel dettaglio, anche perché leggo qua che tanto quella che era la mozione che ritenevo particolarmente più visionaria manco viene presa in considerazione, perch non la vedo sul giornale, quindi immagino già quale sarà il film della maggioranza, ovvero cosa voterà a favore e cosa contro - ci tengo a sottolineare (mi permetto di farlo a nome di Forza Italia), che il tema forse è un po' diverso: occorre capire come non far ribaltare sui cittadini, tanto per cambiare, quelli che sono gli incrementi degli extragettiti di cui la Regione Piemonte ha bisogno, ma che, tanto per cambiare, finiranno sui cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Sono stato stimolato, e anche divertito, da alcuni interventi che mi hanno preceduto: è bello sentire che quando la maggioranza tassa, in realtà fa dei "patti con i cittadini". Anche il bollo auto è stato un grandissimo "patto coi cittadini"! Tanto che abbiamo raccolto qualcosa come 17.000 firme contrarie a quella tassa: probabilmente, se avessero saputo che era un "patto", avrebbero evitato di firmare; anzi, lo avrebbero accettato, dal momento che aveva anche un grande scopo ambientale, andando a colpire solo i cittadini più virtuosi! Assistiamo, quindi, ad aumenti delle tasse, ma fatti con circospezione e con lodevoli intenti politici.
Poi non possiamo rammaricare sulle cose di cui la Regione non può, come rivedere i sistemi di tassazione a livello nazionale. Magari si cominci di nuovo a fare politica con la tassazione. Invece di aumentare semplicemente l'imposizione, sarebbe auspicabile direzionare anche i comportamenti dei cittadini, premiando i più virtuosi e colpendo quelli meno, invece di fare l'opposto. Se la tassazione non lo dovesse permettere, è perché si tratta di una tassazione ingiusta: la Regione, allora, dovrebbe dichiarare che intende trovare metodi più sostenibili, più etici e più equi per garantire le proprie entrate, e dirlo apertamente. Dovrebbe dire: "Sto contrattando sto cercando con lo Stato centrale di ottenere - che so - una tassazione per gli autoveicoli che risponda ad esigenze ambientali richieste dall'Unione Europea o dalle condizioni climatiche, per i disastri che stanno avvenendo a livello planetario".
Siamo in presenza di grandi crisi mondiali che richiedono interventi puntuali e seri. Invece, qua, si rema proprio in senso opposto: non si dichiara neanche l'intento di volerlo fare. Farebbe anche solo piacere sentirselo dire, dal momento che abbiamo approvato in quest'Aula una serie di misure che aumentano l'imposizione e gli unici tentativi di attenuarle sono venute dall'opposizione, ovvero dal Movimento 5 Stelle, che possiamo ringraziare se il bollo auto incide meno del previsto.
Purtroppo, per prendere le decisioni finali ci vogliono i numeri: la maggioranza i numeri li ha, per cui porta avanti le sue tassazioni, quasi indisturbata. Noi possiamo fare ostruzionismo, allungando i tempi, ma alla fine, quando si tratta di andare a battere cassa, se c'è un'esigenza cogente perché i bilanci sono quelli che sono, chiaramente si passa sopra anche alle opposizioni. Perché c'è un limite a ciò che possiamo fare con i nostri numeri.
Noi non siamo soddisfatti: qualunque tipo di aumento fiscale in questo momento, tra l'altro senza neanche una finalità di qualunque tipo e di qualunque utilità per la collettività, ci vede assolutamente contrari.
Anche perché non vi è nessuna prova che l'aumento delle tasse non si vada a riversare nuovamente sui cittadini.
Figuriamoci se le banche e gli altri tipi di istituzioni non si rivalgono! Nessuno impedisce loro di farlo, dal momento che non esiste una legge in tal senso, e quindi sicuramente lo faranno: di nuovo, sarà come andare a pescare i soldi in tasca alle persone, anche se in modo indiretto e più fine. Di fatto questo è.



PRESIDENTE

Colleghi, chiederei un po' più di silenzio in quella parte dell'Aula.
Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Non pensavo di intervenire subito: vedo che non c'è una grande partecipazione al dibattito, allora!



PRESIDENTE

Direi di no; la prossima ad intervenire sarà la collega Frediani sempre del vostro Gruppo.



ANDRISSI Gianpaolo

Forse è l'anticipazione de La Stampa che ha spiazzato tutti! Il tema sollevato dal collega Grimaldi, che ringrazio, è un po' quello di recuperare delle risorse finanziarie per questa Regione, tartassata da anni di gestione che hanno portato a disavanzi molto importanti ed impattanti sul nostro bilancio, colpendo quelli che sono i soggetti forti che in questa crisi finanziaria (dal 2008) hanno beneficiato, in Italia e a livello internazionale, di forti aiuti.
Sappiamo che la crisi l'hanno pagata soprattutto lavoratori, perché si ritrovano con un debito dello Stato che è decisamente aumentato. Ma i cosiddetti "soggetti forti", come le banche, hanno solo beneficiato di miliardi e miliardi, sia a livello italiano che europeo.
Uno dei temi centrali credo sia quello della delocalizzazione delle sedi fiscali. Se affrontiamo questo tema, insieme a quello dell'elusione fiscale, vediamo che una buona parte del PIL annuale finisce nei paradisi fiscali e vediamo che, a livello internazionale, solo gli Stati Uniti si sono dotati di una legge, la legge Facta, che ha creato degli automatismi nei passaggi di capitali e rendite di questi capitali.
In fondo, il tema forte, che credo stia dietro queste mozioni, è quello dell'aumento della disuguaglianza tra reddito e capitali. Cioè, si sta andando incontro a disuguaglianze sempre più forti e in particolar modo in una nazione come quella italiana, che si sta (tra virgolette) "sudamericanizzando" e il capitale ormai è sette volte... Quello ufficiale tra l'altro, perché poi c'è un ricercatore dal nome Zucman, se non erro che parla all'incirca del 4% del PIL che sparisce nei paradisi fiscali.
Allora, questa è una situazione di stagnazione economica e obbligatoriamente, perché è una questione matematica, produce una sempre maggiore accentuazione delle disuguaglianze.
Accetto volentieri la collaborazione richiesta da Grimaldi, ma a livello nazionale, per inserire degli automatismi nella registrazione dei passaggi di capitali e per una tassazione progressiva delle rendite dei capitali, ma se non affrontiamo questo discorso, dandoci una legislazione magari su stimolo nostro regionale, siamo destinati ad un aumento di queste disuguaglianze.
Ci sono delle rappresentazioni, sia sui fondi sovrani, ma anche semplicemente sui fondi delle università americane, dove si vede che le università più deboli hanno delle rendite dai loro capitali, che sono quelle che si possono avere da un investimento, mentre chi gode di grosse capacità finanziarie ha delle rendite medie annuali del 7-8%, il che porta ad una moltiplicazione di questi capitali. Rendite che sfuggono, perché non c'è capitalista che presenti dichiarazioni che riportino le sue rendite di capitali. Quindi siamo in questa situazione.
L'azione del Consigliere Grimaldi, sebbene abbia creato un attimo di imbarazzo nella maggioranza, credo sia un'azione importante che per dovrebbe essere ampliata per il suo possibile interesse, non solo all'IRAP ma proprio ai capitali che vengono portati all'estero e all'intercettazione di queste rendite che sono sempre più forti e creano sempre maggiore disuguaglianza.
Nel particolare, poi, per quanto riguarda le autostrade, credo che lì sia il massimo del paradosso, perché in buona sostanza le autostrade italiane sono state costruite con soldi pubblici: noi le paghiamo ogni volta che le utilizziamo e lì c'è una scala mobile moltiplicata per dieci perché non rispetta neanche l'inflazione! Siamo in una situazione paradossale, dove questi signori godono di un bene costruito con soldi pubblici. A mio parere le autostrade dovrebbero tornare a gestione pubblica, con un abbonamento annuale che vada a pagare i costi di gestione. Dovremmo togliere le autostrade alla speculazione privata dei soliti "amici degli amici" e ridarle alla gestione pubblica dando dignità a questo sistema che rende praticamente, per una famiglia impercorribili buone tratte, perché da Novara ad Aosta si pagano 20 euro per andare e altri 20 per tornare, ma per una famiglia media diventa insostenibile, perché nel momento in cui il PIL, se aumenta, aumenta dello "zero virgola" mentre, come dicevamo, i capitali aumentano del 7-8%, chi se lo può permettere questo tipo di spostamento? Ormai è un privilegio andare in Valle d'Aosta a fare un giro turistico e questo è l'assurdo, perché se per andare ad Aosta si prendono i mezzi pubblici uno perde mezza giornata.
Questa situazione ci mette quasi nell'impossibilità di spostamenti a livello regionale, considerando anche i tagli al TPL, senza contare le conseguenze sull'inquinamento.
Quindi, in questa situazione, accetto volentieri quanto proposto da Grimaldi, come diceva già il mio Capogruppo, ma secondo me il tema andrebbe approfondito a 360 gradi, perché c'è molto da fare e da lavorare su questo fronte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ho ben poco da aggiungere a quanto già detto dai miei colleghi che sono intervenuti precedentemente.
Vorrei solo ricordare che abbiamo avanzato delle proposte. Stiamo lavorando anche ad una proposta di legge, che porteremo all'attenzione della Commissione e del Consiglio nei prossimi giorni, nei prossimi mesi sperando che ci sia una rapida discussione in merito, che vada un po' a completare le proposte del collega Grimaldi, che - come diceva il collega Andrissi - possiamo anche condividere in buona parte.
Le nostre proposte vanno ad agire su quello che è il contrasto alla delocalizzazione della produzione, quindi non parliamo soltanto dell'aspetto della fuga delle aziende all'estero e cioè lo spostamento della sede legale, ma anche del fenomeno, sempre più preoccupante, dello spostamento del lavoro, delle sedi produttive. E' un fenomeno che sta desertificando il nostro territorio e ha degli impatti gravissimi sui cittadini che si ritrovano senza lavoro.
Riteniamo che queste misure, che andremo a proporre e che abbiamo già proposto con un ordine del giorno, già approvato qualche tempo fa in Consiglio, siano in un certo senso complementari rispetto a quelle che stiamo esaminando oggi in Aula. Forse, con una piccola differenza di sfumature, nel senso che noi vorremmo conservare un atteggiamento anche un po' premiante verso quelle aziende che scelgono di investire sul Piemonte che scelgono di rimanere in Piemonte. Cercheremo di rendere il nostro territorio accattivante per le aziende, rendendo vantaggioso rimanere sul territorio e non fuggire anche soltanto al di fuori del territorio piemontese. Ricordiamo che per la nostra Regione è un danno anche lo spostamento al di fuori dei confini regionali, quindi andremo a fare delle proposte in questo senso.
Oltre a questo, chiederemo che ci sia un atteggiamento premiante da parte della Regione, per tutto quello che riguarda gli interventi che la Regione può fare attraverso i fondi che concede alle aziende, attraverso varie forme di sostegno. Dicevo che chiederemo che ci sia un atteggiamento premiante verso coloro che, oltre a creare e a mantenere posti di lavoro sul nostro territorio, garantiscano anche il rispetto di contratti decorosi e dignitosi per i lavoratori.
Non aggiungerei altro, perché hanno già abbondantemente espresso i miei colleghi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Il Consiglio regionale oggi si trova a discutere di mozioni che anticipano, seppure a livello di linee di indizio generale, una tematica che, come ha ben detto prima il Vicepresidente Reschigna, dovrà essere oggetto di una discussione approfondita, nel momento in cui saremmo chiamati ad affrontare la situazione del bilancio preventivo 2017.
Tuttavia, alcuni punti sono oggetto di una riflessione che, in parte, è già stata sviluppata e approfondita. Penso alle prime due mozioni, di cui stiamo discutendo, quella che riguarda l'IRAP sulle banche e le assicurazioni e quella che riguarda l'IRAP sui trafori e sulle autostrade già oggetto di discussione a latere dei lavori di questo Consiglio sulla manovra di bilancio affrontata nel dicembre 2015 e su cui la Giunta regionale, il Presidente e il Vicepresidente avevano già avuto modo di esprimere apprezzamento e condivisione.
Da questo punto di vista, sulla vicenda banche e assicurazioni, trafori e autostrade la posizione del nostro Gruppo, conformemente all'indirizzo espresso dalla Giunta regionale, è di favore verso una manovra che nei nostri confronti non è punitiva, ma è una manovra di chiamata alla solidarietà nel momento in cui abbiamo il peso di gestire la cosa pubblica in un contesto di risorse molto calate; quindi una serie di colleghi e anche il Gruppo hanno ritenuto equo dare come linea d'indirizzo alla Giunta regionale l'indicazione di valutare l'incremento delle aliquote su settori che sono presenti sul territorio e che hanno superato la crisi senza difficoltà o, comunque, con difficoltà attenuate rispetto agli altri comparti del sistema produttivo.
Sulla vicenda dell'IRAP relativa alla questione cultura, è un problema che una serie di colleghi pongono; lo pongono per dare, anche qui, un messaggio agli operatori di un settore che, come abbiamo sentito dire più volte nelle lamentele e negli appelli degli operatori stessi ma anche dall'Assessore Antonella Parigi, che è molto in sofferenza, un settore a cui si chiede un cambio di passo, un settore su cui lo stesso Assessore chiede particolare attenzione.
Ci rendiamo conto che questa discussione e la votazione di questi emendamenti, sia in aumento che in detrazione dell'aliquota base, può in qualche modo essere anticipatrice di una discussione che dovrà necessariamente essere approfondita al momento dell'approvazione dei documenti di bilancio.
Tuttavia, crediamo che un indirizzo in questo senso possa essere dato e ritengo che spetti all'attenzione del primo firmatario, il collega Grimaldi, rimodulare l'ordine del giorno per consentire che su di esso anche la Giunta regionale si possa, in qualche modo, esprimere con condivisione, perché noi riteniamo indispensabile che questo sforzo di guida della nostra Regione che stiamo portando avanti collettivamente, in un momento di grande difficoltà, sia fatto nella piena sintonia di orientamenti tra il Consiglio regionale e la parte dei Consiglieri chiamati invece a gestire l'amministrazione in seno alla Giunta regionale.
Noi rivendichiamo la sovranità del Consiglio regionale, la possibilità di questo Consiglio regionale di dare indirizzi alla Giunta regionale riteniamo però che su questioni che sono così politicamente impegnative la discussione ci sia e sia approfondita e non sia fatta a colpi di scimitarra, cioè a colpi di ordini del giorno che possono e devono essere votati, ma che necessitano di un confronto politico ampio e, soprattutto di una visione globale complessiva, perché quando andiamo a giocare sulla leva fiscale, per quel poco di cui possiamo disporre, dobbiamo capire come muoverci e stare attenti al concetto di equità.
Introduco un'ultima questione che voglio richiamare: l'ordine del giorno del Consigliere Grimaldi ed altri colleghi che propone penalizzazioni per le imprese che abbiano fatto accordi per localizzazione all'estero della sede fiscale e che, invece, propone riduzioni dell'imposta per coloro che abbiano fatto il cosiddetto reshoring, cioè il ripristino di attività industriali all'interno, specie in siti dismessi. Allora, ne chiediamo al collega Grimaldi il ritiro per due aspetti. Condividiamo pienamente la seconda parte, ossia quella di dare incentivi alle imprese protagoniste di reshoring e protagoniste di reshoring su siti industriali dismessi, ma non solo su siti industriali.
In proposito, occorrerà modificare o rendere più vaga la dizione perché abbiamo anche dei siti commerciali, dei siti a terziario o dismessi in cui le moderne imprese si installano. Chi conosce un'attività imprenditoriale di tipo industriale qual è, ad esempio, di General Motors a Torino, sa che l'attività di General Motors a Torino di produzione e di sviluppo di tutti i motori elettrici dell'azienda nel mondo e delle relative centraline di comando avviene non in una fabbrica tradizionale, ma in un contesto molto più affine agli uffici, che sono pertanto localizzati in immobili molto più affini al cosiddetto terziario che non ai classici plant produttivi.
C'è invece un'altra questione su cui abbiamo visioni non perfettamente collimanti, ed è quella della cosiddetta penalizzazione delle imprese che traslocano all'estero, che mettono la sede legale e fiscale all'estero per avere dei benefici di ordine fiscale.
Noi condividiamo le valutazioni critiche rispetto a questa pratica, ma rispetto al collega Grimaldi ci muove un intento politico più ampio, cioè noi, a differenza di una certa sinistra che era seduta in Europa fino a qualche anno fa, le regole dell'Europa le vogliamo cambiare, perché noi siamo autenticamente europeisti e i nostri Parlamentari non vengono mandati lì per fare i catalizzatori di voti come Segretari di partito o come Presidenti di Regione, ma vengono mandati lì per cambiare le regole dell'Europa! E allora, quando su questa cosa del cosiddetto ruling ci fu uno scandalo sollevato a partire da un'inchiesta di alcuni giornali economici e richiamato in sede di Commissione dall'Onorevole Pittella Presidente del Gruppo del Partito Socialista Europeo, nonché iscritto al Partito Democratico Italiano, noi abbiamo agito nella sede propria rispetto a questo, cioè nella sede del Parlamento europeo.
Proprio perché nessuno venga a insegnare al Partito Democratico qual è la posizione in materia di equità o venga a predicare come deve muoversi la sinistra, voglio citare alcune frasi del Presidente del Gruppo del PSE in seno al Parlamento europeo, che incidentalmente è il secondo Gruppo parlamentare. Dice l'Onorevole Pittella: "La credibilità di tutte le istituzioni europee è in gioco. Chiediamo al Presidente Juncker di adottare misure concrete e immediate per regolamentare finalmente 'tax ruling' e dumping fiscale e realizzare così una completa armonizzazione delle politiche fiscali tra gli Stati membri.
E' una vergogna che imprese multinazionali non paghino le tasse nei luoghi in cui producono profitto. Ed è una vergogna che i Governi nazionali firmino accordi segreti per aiutare le imprese a non pagare le tasse producendo in tal modo dumping fiscale.
Ed è davvero una vergogna, parlando di austerità, che alla Grecia e ad altri Stati membri sia stato chiesto di attuare misure molto dure riguardo alla spesa sociale, mentre allo stesso tempo le imprese multinazionali eludevano le tasse grazie alla collaborazione dei Governi nazionali europei.
Ancora più grave, nella maggior parte di questi casi, il fatto che non sia stata infranta alcuna regola o legge. Non possiamo più permettere tutto questo. Juncker ora deve dimostrare la sua volontà di innescare una vera e propria rivoluzione contro il dumping fiscale".
In attuazione a questi atti di indirizzo - lo dico perché ogni tanto bisognerebbe essere attenti - il 17 giugno 2015, la Commissione Europea ha adottato un Piano di azione per una tassazione societaria più equa ed efficiente, denominata COM (2015) 302. Nel Piano viene illustrata una serie di iniziative finalizzate a combattere l'elusione fiscale, tra cui: al punto 1), il rilancio della base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società; al punto 2), interventi che garantiscano che la tassazione abbia luogo nello Stato in cui sono stati generati gli utili, in attesa che avvenga la riforma della base imponibile comune per l'imposta sulle società.
Ci tengo a dire che condivido l'impianto concettuale che sta alla base del ragionamento del collega nel dire "non incentiviamo questo fenomeno vergognoso per cui ciascuno va a scegliersi, all'interno dell'Unione Europea, la sede fiscale più propria", ma non crediamo che per combattere questo sistema possa essere valido ed efficace un microincremento, per la parte a noi consentita, di un'addizionale regionale, quanto piuttosto sia necessario stroncare il problema, che non è un problema solo italiano, ma è un problema che riguarda la Spagna e la stessa Germania, perché i Paesi che hanno fatto gli accordi col Lussemburgo sono Paesi, come sapete, di molteplici nazionalità all'interno dell'Unione Europea.
Allora, io credo che, in primo luogo, si debba chiedere ai nostri Parlamentari di interpretare la loro presenza al Parlamento europeo in termini meno spettacolari e più di sostanza e, quindi, di verificare che questo intervento sulla tassazione venga effettivamente portato a compimento. Si deve chiedere loro di incalzare la Commissione perché questo venga fatto e, in secondo luogo, ovviamente avere cura, per quanto riguarda la nostra politica economica nazionale, di creare tutte le condizioni per far sì che le imprese possano operare su questo territorio avendo le condizioni fiscali complessive, di costo dell'energia, di semplificazione delle procedure amministrative e di certezze dei sistemi di giustizia funzionali, funzionali a far sì che essere imprenditori oggi in Italia non sia difficile come lo è, mentre sappiamo che in altri Paesi dell'Unione Europea gli stessi adempimenti e gli stessi tempi sono molto più favorevoli.
Noi chiediamo pertanto che su questo ordine del giorno si possa sviluppare una discussione in sede opportuna e che quindi il testo venga accantonato. Esprimiamo invece, come ha detto il collega Ravetti indicazione favorevole rispetto ai primi due atti di indirizzo.
Sulla vicenda dell'ordine del giorno relativo all'IRAP sulle imprese del settore culturale, chiediamo una valutazione congiunta volta ad una rimodulazione, per consentire di inquadrare il testo in un discorso che sia sostenibile in una visione complessiva della manovra fiscale che andremo a fare in vista dell'esercizio 2017.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gariglio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato ovviamente con molta attenzione gli interventi del Capogruppo e del Vicecapogruppo del Partito Democratico, che è il principale Gruppo del Consiglio regionale, per capire un po' la linea che avrebbe tenuto, e terrà da qui a poco, nella votazione dell'ordine del giorno; anche se, come ho detto - e chiudiamo la parentesi simpatica questa era già stata anticipata dalla stampa della provincia di Alessandria da circa due ore.
Vorrei solo sottolineare che l'intervento del Consigliere Gariglio è pienamente condivisibile ed è un po' in linea con le citazioni di Piketty che ha fatto prima il nostro collega Andrissi. Però rappresenta un po' una forma di benaltrismo e un modo di rinviare la questione ad altri, dicendo: "Eh, va beh: questa è una cosa giusta, però non la facciamo perché ci devono essere altri che devono farne una ancora più giusta, ancora più bella, ancora più grossa".
E' giusto ed ovvio, cioè, che spetti al Parlamento europeo l'onere di un'analisi della fiscalità generale all'interno di un'Unione Europea, che dovrebbe funzionare, appunto, come un'unione di Stati e quindi avere, come diciamo sempre, una fiscalità, delle politiche del lavoro e delle politiche sociali univoche. E infatti è per questo che l'Unione Europea non funziona ad oggi non funziona a partire dall'unione monetaria, per evidenti motivi che ha citato anche il Consigliere Gariglio. Fermo restando che siamo tutti europeisti come concetto di Unione Europea quale unione di popoli, ma che poi ovviamente, com'è noto, nelle sue declinazioni abbiamo posizioni diverse, rimane il fatto che oggi qui siamo in Regione, siamo il Consiglio regionale del Piemonte e prendiamo dei provvedimenti che riguardano la Regione Piemonte.
Poi possiamo fare un atto di indirizzo in cui chiediamo al Presidente del Partito Socialista Europeo Pittella e ai Presidenti di tutti vari Gruppi rappresentati qui e anche al Parlamento europeo di impegnarsi sul tema; ma quando poi sentiamo parlare del "caso Juncker", ci viene un po' da sorridere e da riflettere su come, per rappresentarci, sia stato scelto proprio il politico "migliore", con tutti gli scandali che sono venuti fuori, di cui abbiamo letto sui giornali e dei quali abbiamo saputo dai nostri colleghi parlamentari europei: non si tratta proprio del simbolo della migliore proposta di revisione della fiscalità europea.
Ribadisco però che non voglio andare a guardare la luna. Voglio invece rimanere sul dito che la indica e quindi rimanere sul piccolo. Oggi dunque, noi qui siamo in Consiglio regionale: se si chiede di stralciare una norma sull'IRAP che riguarda le aziende che delocalizzano o quelle che spostano la sede legale all'estero, come ha detto il collega Gariglio cioè quelle che ritornano in Piemonte - stiamo semplicemente rinviando il problema.
Stiamo dunque dicendo che siamo d'accordo su una cosa, ma in realtà non produciamo un atto che va in questa direzione. Quando arriveranno gli atti europei e quelli a livello nazionale, quindi, ne prenderemo atto. Per adesso proviamo ad agire con gli strumenti che sono nostri, cioè quelli della rimodulazione dell'IRAP nel range dal più 0,92 al meno 0,92. Questo infatti, è quello che possiamo fare. Se vogliamo agire sulle aziende che delocalizzano, dunque, agiamo come Regione Piemonte. Poi, a livello politico, tutti i Gruppi faranno le azioni che ritengono e solleciteranno i loro parlamentari di riferimento o chi crederanno di sollecitare.
Dal nostro punto di vista, quindi, noi voteremo a favore anche di questo provvedimento e spero che il collega Grimaldi non lo ritiri. Vorrei però un chiarimento anche dal Vicepresidente Reschigna, che ha detto una cosa abbastanza forte, vorrei dire addirittura grave, pur con il rispetto che portiamo come Gruppo consiliare al Vicepresidente e Assessore al bilancio Reschigna. Egli ci ha detto che, anche se votati, non riterrà vincolanti questi atti di indirizzo, questi ordini del giorno. L'ha detto prima il nostro Capogruppo, all'inizio, e il Consigliere Gariglio ha provato un po' a rimediare ad una presa di posizione forse leggermente forte e netta dell'Assessore Reschigna, dicendo: "Va beh, sono temi importanti, riguardano la fiscalità: ne parliamo, valutiamo, ecc." Guardate però che qui dobbiamo chiarirci su un punto. Se cioè il Consiglio regionale approva degli atti di indirizzo, questi sono per definizione vincolanti: non è Reschigna, non è Chiamparino, non è Saitta non è nessuno che volete voi che può decidere, poi, di non applicarli.
Perché altrimenti di cosa stiamo parlando? E non è la prima volta: abbiamo già avuto un caso con l'Assessora De Santis, che i ha fatto quella figuraccia per la quale noi abbiamo approvato un ordine del giorno e lei poi è tornata dicendoci "vi siete sbagliati". Cioè: "Vi siete sbagliati" a noi? E ha fatto portare al Partito Democratico un altro ordine del giorno modificato, che poi è stato rivotato andando a superare quello precedente.
Io eviterei di fare figure del genere, per la minima credibilità che la classe politica regionale sta cercando di recuperare dopo gli scandali degli anni precedenti. Se quindi non siete convinti come maggioranza su un ordine del giorno, non lo votate: non è che poi ci dite tra dieci mesi che il Vicepresidente Reschigna ha cambiato idea, perché in questo momento è il dominus dei conti della Regione Piemonte, e quindi ci presenta un altro ordine del giorno che poi votate di nuovo per modificare gli esiti di questo. No, eh! Se si decide che degli ordini del giorno vengono approvati questi sono vincolanti. E tra l'altro ci dev'essere anche detto se possiamo farlo. Com'è stato ricordato, infatti, noi non possiamo aumentare la tassazione e siamo a rischio anche di impugnativa per quanto riguarda il bollo sulle auto ecologiche (vedremo, appunto, se la norma sarà impugnata o meno); e l'IRAP non si può rimodulare perché se la si aumenta non la si pu anche ridurre: abbiamo fatto, com'è stato detto, una misura sulle start up che era condivisa da tutti, sensata e anzi sensatissima, ma ci è stata impugnata.
Capiamo bene, dunque, quali sono le possibilità di spazio e di manovra.
Possiamo solo aumentare l'IRAP e non la possiamo ridurre o rimodulare? Questa è una valutazione complessiva, quindi anch'essa dovrebbe essere oggetto poi di un'analisi, questa sì, da parte degli Assessori che ci rappresentano in Conferenza Stato-Regioni o, comunque, con il Governo. Se noi infatti non possiamo rimodulare l'IRAP - abbiamo la possibilità di diminuirla dello 0,92 o di aumentarla dello 0,92 - dal mio punto di vista anche se ci può essere complessivamente un aumento del gettito, un'azione va vista in maniera complessiva.
Si può pertanto aumentare l'imposta ai bar e alle attività commerciali che hanno le slot machine e ridurla a quelli che non ce l'hanno; si pu lavorare - come previsto dalla proposta di legge che ho citato, presentata dalla nostra collega Frediani - sulle aziende che delocalizzano, anche in relazione ai fondi europei; come Gruppo consiliare, a mia prima firma abbiamo presentato anche un'altra proposta di legge di riduzione dell'IRAP sui negozi che vendono prodotti sfusi, cioè senza imballaggio, per tendere ad agevolare una serie di attività commerciali virtuose. Si possono fare ragionamenti in questo senso, oppure no? Altrimenti stiamo discutendo appunto, perdendo di nuovo tempo.
Io credo che si possa. La normativa è abbastanza chiara; poi è ovvio che le leggi di stabilità, come l'ultima, introducono nuovi vincoli. Ma credo che questi atti di indirizzo, insieme ad altre proposte, per esempio le nostre, e ad altri atti che vengono avanzati sull'IRAP debbano essere visti in maniera complessiva e quindi siano approvabili.
Anche se - e chiudo - è evidente - e lo è, perché il Consigliere Grimaldi non può dire che non sarà così - che banche, assicurazioni e autostrade si rivarranno poi sui consumatori (forse meno le banche, perch c'è comunque un'ottica di mercato e quindi potranno farsi un po' di competizione sulle condizioni dei conti correnti e i prezzi dei prodotti venduti); ma temo, appunto, che sulle autostrade e i trafori ci sia questo rischio.
Come ha detto il collega Andrissi - ma anche come affermato in un ordine del giorno che aveva presentato il collega Valetti, sulla possibilità di far tornare pubbliche le autostrade - soprattutto sarebbe opportuno non dare queste concessioni che sono in scadenza - lo dico al Presidente Chiamparino - così, cinquantennali, in cambio di interventi, tra l'altro, inutili. Ad esempio, la sopraelevazione della Torino-Ivrea, che il Presidente Chiamparino la conosce sicuramente - non serve, per una questione idraulica del nodo intorno a Ivrea. Insomma, ci sono una serie di riflessioni da fare.
Noi - ribadisco - se c'è chiarezza e serietà da parte degli impegni che questo Consiglio prende e che la Giunta deve porre in essere come esecutivo, votiamo questi provvedimenti. Se, però, non c'è questa chiarezza, non stiamo a prenderci in giro e a perdere tempo.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e alle finanze

Forse non mi sono spiegato bene: mi riferivo unicamente all'ordine del giorno riguardante la riduzione IRAP sulla cultura, che non posso, in questo momento, assumere come impegno e cerco di precisare nuovamente alcune questioni.
La prima: siamo al mese di febbraio 2016 e non riesco, oggi, a fare previsioni sullo scenario che riguarderà la legge di bilancio 2017.
La seconda: se uno sta a guardare le previsioni dei tagli sui bilanci delle Regioni con la legge di stabilità sul 2017-2018, non c'è trippa per gatti, e in questo momento io assumo un impegno anche modesto di ridurre l'IRAP? Ma non importa, non è questa la questione! La manovra finanziaria va concepita strettamente collegata alle politiche di bilancio, cioè alle scelte a quel punto di equilibrio tra risorse e capacità di spesa. E' per questo, per correttezza e per rispetto nei confronti del Consiglio regionale, che ho detto che non è prudente, per l'Amministrazione regionale e per la Giunta, assumere oggi un impegno di qualunque natura teso alla riduzione dell'IRAP. E questa riflessione riguardava unicamente quella mozione e quell'ordine del giorno.
Dopodiché, proprio perché ho rispetto degli atti di indirizzo del Consiglio regionale, l'atto di indirizzo del Consiglio regionale, se viene formulato in un modo meno vincolante, è chiaro che diventa, anche per la stessa Giunta regionale, elemento da considerare attentamente. Ma, messo così come è stato messo, oggi - come Assessore al bilancio - di fronte a scenari noti ed a scenari assolutamente imprevedibili, non mi sento di assumere un impegno di questo genere.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Primaria "G. Falletti di Barolo" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Primaria "G. Falletti di Barolo" di Torino, classe V B, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 608 presentata dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Allemano, Appiano, Chiapello, Ferrentino, Motta, Ravetti, Rostagno e Valle inerente a "Aumento IRAP per banche e assicurazioni" (seguito)

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 609 presentata dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Allemano, Appiano, Chiapello, Ferrentino, Motta, Ravetti, Rostagno e Valle inerente a "Aumento IRAP per autostrade e trafori" (seguito)

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 610 presentata dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Allemano, Appiano, Chiapello, Ferrentino, Gallo, Motta e Valle, inerente a "Aumento IRAP per aziende che hanno spostato residenza fiscale e sede legale fuori dal Piemonte e agevolazioni per aziende che si insediano ex novo in siti industriali dimessi da cinque anni" (seguito)

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame mozione n. 633 presentata dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Appiano, Ottria e Valle, inerente a "Diminuire IRAP per aziende culturali e di pubblico spettacolo" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame delle mozioni n. 608, 609, 610 e 633.
La parola al Consigliere Grimaldi per la replica.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intanto, alcuni ringraziamenti.
Ovviamente la discussione è stata ampia, anche se - lo dico sinceramente - credo che questa Regione possa fare di più e meglio di quanto ha fatto finora e credo che non sia così impossibile (se mi sono espresso male, mi scuso con il Vicepresidente) pensare ad una rimodulazione dell'IRAP che vada oltre queste proposte.
Scusate l'ingenuità, ma ritengo che abbiamo messo in campo alcune ipotesi. Questo è un modo, un segnale che diamo alla Giunta, per dire che siamo disponibili a rivedere l'impianto complessivo, come hanno fatto l'Emilia Romagna e la Toscana, senza violare il principio che diceva il Presidente, cioè senza aumentare del 10% a tutti. Nessuno l'ha chiesto nessuno lo sta proponendo.
Dopodiché - per rispondere al Consigliere Gariglio - noi non cancelliamo, non abroghiamo, non ritiriamo la proposta sulla parte degli sgravi a chi si insedia nelle attività produttive dismesse e parte delle penalizzazioni a chi ha deciso di portare la sede fiscale all'estero.
Se volete, rimandiamo questa discussione, perché sono d'accordo con il collega che bisogna discutere di che aree dimesse stiamo parlando, che tipo di incentivi vogliamo mettere a disposizione delle imprese che si vogliono insediare (lo diceva prima la Consigliera Frediani). Ad esempio, per me vale il principio toscano della diminuzione a seconda degli investimenti che si fanno nella riconversione ecologica di quelle imprese e di quegli impianti produttivi. Vogliamo aggiungerlo? Vogliamo aggiungere altri codici ATECO? Però deve arrivare un segnale forte, in questo senso! Vicepresidente Reschigna, la rimodulazione dell'IRAP si può fare in aumento e in diminuzione. Lo Stato, tra l'altro, non si deve permettere di fare quello che ha fatto nell'ultima finanziaria, pensando che le Regioni non possono decidere sulle proprie imposte locali. L'ho detto in occasione della scorsa finanziaria, permettetemi di dire che stiamo facendo un'operazione interessante oggi, perché non c'è nessuna legge, oggi, che ci vieta di aumentare l'IRAP nel 2017. Non c'è nessuna norma finanziaria.
Se lei mi dice: "Stiamo attenti a non fare lo stesso errore che abbiamo fatto sulle start up". certo, non facciamolo. Ricordo, però, che questo era un emendamento, non una mozione; c'era anche una mozione e questa, tra l'altro, presentata dal Consigliere Gallo, era ben più equilibrata dell'emendamento.
Le chiedo: "Sa perché è stato impugnato?". Perché, ad un certo punto diceva: "Convertito", ecc., "sono esentate dal versamento". Sono esentate: lo diceva l'emendamento. Glielo do.
In più.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e alle finanze (fuori microfono)

Ma non è quella la ragione per cui è stato impugnato!



GRIMALDI Marco

Lo so, e la ragione ce l'ho qui davanti, Vicepresidente. Stia calmo però, non è mica lesa maestà se non siamo d'accordo su un punto! Non è che c'è un padrone del vapore e gli altri vanno avanti! E' un'idea, e le dico solo.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e alle finanze (fuori microfono)

Moderi i termini! Qui, di padrone del vapore non c'è nessuno!



GRIMALDI Marco

Ma io sto moderando i termini, sto discutendo di politica, e di politica.



(Commenti dell'Assessore Reschigna)



PRESIDENTE

Vicepresidente.



GRIMALDI Marco

Sì, ma non mi fa parlare! Mi sta interrompendo!



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e alle finanze (fuori microfono)

Non sto interrompendo.



GRIMALDI Marco

Vicepresidente, non abbia un atteggiamento pregiudiziale in quello che le sto per dire.
Dice "Lei non sa". Ce l'ho in mano, come faccio a non saperlo? L'ho appena letto!



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, parli alla Presidenza del Consiglio.



GRIMALDI Marco

Io parlo volentieri se non interloquisce il Vicepresidente.
Dico solo che sbagliamo a scrivere "esenzione" e sbagliamo a farlo dentro una discussone sull'IRPEF. Cosa ci dice la legge? La legge ci dice e lo dice il Consiglio dei Ministri - che non è possibile diminuire, a fianco di una maggiorazione dell'addizionale regionale dell'IRPEF superiore allo 0,50. Questo ci dice in quel momento.
Se non fosse così, mi spiega perché in questa Regione abbiamo ridotto il 3,90 - faccio un esempio? - a tutte le attività produttive in aree montane? Lei viene da un'area montana e sa che andiamo sotto il 3,90.
Oppure, le faccio un altro esempio? Chi era il Consigliere che, qualche mese fa, vi diceva: "Aumentiamo l'aliquota IRPEF a tutte le imprese che hanno attività economiche legate al gioco d'azzardo; stiamo attenti a fare la diminuzione a chi, in questo prossimo anno, fino al 2017, le toglierà.
Stiamo attenti a non andare sotto il 3,90". Lo ricordate quel Consigliere? Ero sempre io. Mi pare che il Vicepresidente Reschigna si sia alzato a dire: "No, lasciamola quella riduzione. Mettiamola insieme, perché deve essere un incentivo".
Lei mi ha convinto, allora, e ho accettato la sua mediazione. Posso convincerla che è una mediazione, questa? Posso convincerla che, dopo averle trovato 22 milioni di nuove risorse, si può fare uno sgravio di 300 mila euro alle attività artistiche e culturali? E' così impossibile? E' così irrealizzabile? Io credo che in una rimodulazione ci stiano entrambe le cose. Ma le vengo ancora incontro, perché secondo me una mediazione è lì, a portata di mano. E' troppo vincolante il 3,40? Togliamo il 3,40. Faccia lei un'ipotesi a questo Consiglio, in cui prevedere nella legge finanziaria del 2016 una diminuzione dell'aliquota IRAP per le attività creative, artistiche e di intrattenimento.
Per intenderci, le stavo suggerendo ancora un'altra cosa. Possiamo anche giocare sui numeri della cultura, ma è vero o no che negli ultimi quattro anni siamo passati da 100 milioni a 42? E quelle imprese sono le stesse che pagano anche l'IRAP. Sto dicendo: vogliamo dare un messaggio? Vogliamo dirle che non possono pagare la stessa IRAP dei trafori e delle autostrade? Secondo me possiamo - possiamo e dobbiamo - e magari altre imprese verranno ad insediarsi qua da noi proprio per quello.
E' politica, sì, scusi. Sto facendo politica. Mi devo scusare di fare politica? Credo di no. Le mozioni servono come impegni alla Giunta. Mi dispiace se questo è sembrata un'entrata in campo, ma stiamo dando dei suggerimenti.
Personalmente credo che possiamo rimodulare anche quella discussione.
Se serve una sospensione di pochi minuti, perché credo che i colleghi vogliano votare prima delle 13, facciamola, e sono anche disponibile ad eliminare l'ultima cifra finale, per far sì che la cifra la pensi e la indichi la Giunta, a seconda del bilancio. Evitiamo, però, di rinviare all'infinito una discussione che invece serve già per la finanziaria del 2016.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Come richiesto, sospendiamo i lavori fino alle ore 12.50.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.40, riprende alle ore 12.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Sergio Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie.
Mi pare di raccogliere un orientamento comune della maggioranza nel dire che si va al voto, proponendo un voto positivo per quanto riguarda la mozione che fa riferimento alla possibilità di incrementare l'IRAP per quel che riguarda società autostradali, banche e assicurazioni.
Viceversa, sulle altre mozioni c'è un impegno a sospendere e a riformulare nella direzione di mettere in risalto che si dà mandato alla Giunta per rimodulare l'IRAP, nel senso della riduzione, per tutte quelle imprese che hanno valore ai fini della comunità e della valorizzazione del bene comune, facendo sempre un ragionamento sulla rimodulazione dell'IRAP per quanto attiene alla strategia, al contrasto della delocalizzazione e all'incentivo alla rilocalizzazione di investimenti nella nostra Regione.
Naturalmente tutto ciò non può che avvenire in un quadro di certezze date dai.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Presidente, ma non si può riprendere in Aula. Chiedo ai commessi di fare attenzione, per favore.
Prego, Presidente Chiamparino, continui pure.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Naturalmente tutto questo tenendo conto del quadro dei vincoli che saranno definiti quando saranno più chiari gli indirizzi circa la legge di stabilità nazionale sul 2017.
Quindi, sintetizzando: voto favorevole sulla mozione che riguarda l'incremento IRAP sulle società che ho già detto; riformulazione di un atto di indirizzo sul complesso, finalizzato a questi due obiettivi politici che sono valorizzazione delle società e delle imprese impegnate sull'accrescere il valore comunitario della nostra società, attuando strategie che favoriscano la rilocalizzazione di investimenti nella nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Chiamparino.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Abbiamo preso atto delle dichiarazioni del Presidente Chiamparino. Per noi era già intervenuta la collega Porchietto, che aveva espresso alcune opinioni.
Da parte nostra non c'è un'avversità al rivedere complessivamente quello che è l'impianto dell'IRAP nella Regione Piemonte; c'è un'avversità all'aumento tout court, quindi all'approvazione di una delibera che preveda un aumento tout court in una grande confusione. Mi chiedo, infatti, perch approvare l'ordine del giorno sull'aumento alle banche e alle assicurazioni nel 2017 e poi, dall'altra parte, sentire che c'è disponibilità a rivedere tutto complessivamente.
Fate una cosa: ritirate tutto, fermatevi un attimo, e la Giunta per le sue competenze, la maggioranza per le sue competenze, e l'opposizione per quanto le compete, al limite contribuiranno.
Solo questo, perché mi sembra anche difficile esprimere un'opinione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pichetto.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 608, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Preciso che sia riportato a verbale che tutto il Gruppo di Forza Italia non partecipa al voto.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 609, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Comunico che l'esame delle mozioni n. 610 e 633 sono sospese.
Prima di terminare i lavori odierni, vi ricordo che oggi, alle ore 13 in sala Viglione si svolgerà un incontro con il Sindaco di Beinasco Maurizio Piazza, in merito alla presenza di emissioni moleste che infestano i territori del Comune di Beinasco e limitrofi. Mentre in sala dei Presidenti, sempre alle ore 13, la Vicepresidente Ruffino, il Consigliere Valle e l'Assessore Parigi incontreranno i Sindaci dei Comuni interessati all'emergenza neve e ai gestori degli impianti di sci del Piemonte.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.03)



PRESIDENTE

TABELLA



PRESIDENTE

01-gen-16|02-gen-16|03-gen-16|04-gen-16 Chiomonte- La Maddalena |59 |104 |42 |73 Staz. TELI Chiomonte- Augusto Staz.|55 |61 |28 |24 TELI Giaglione S. Rocco Staz.|62 |40 |20 |14 TELI Gravere S. Barbara Staz.|57 |51 |16 |18 TELI Susa-Repubblica Staz. |54 |61 |34 |25 ARPA Susa - Savoia Staz. TELI|59 |53 |31 |29 Tonno - Lingotto Staz. |80 |57 |28 |25 ARPA Torino - Rubino Staz. |64 |51 |30 |25 ARPA



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