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Dettaglio seduta n.120 del 19/01/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.41 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 618 presentata dal Consigliere Mighetti, Batzella, Bertola, Bono, Campo e Frediani, inerente a "Costi della strumentazione più i controlli sulle terre e rocce da scavo del TAV-Terzo Valico, destinate alle ex cave dell'Alessandrino"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 618, presentata dai Consiglieri Mighetti, Batzella, Bertola, Bono, Campo e Frediani, avente ad oggetto "Costi della strumentazione più i controlli sulle terre e rocce da scavo, del TAV-Terzo Valico, destinate alle ex cave dell'Alessandrino".
La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Diciamo che quest'interrogazione è un po' datata; nel frattempo, sono intervenute alcune altre questioni relative ai controlli sulle terre e rocce da scavo dell'intervento relativo al tunnel del Terzo Valico.
In quest'interrogazione chiedevamo quali sono i costi che dovrà sostenere ARPA per i controlli; quali sono i controlli e quali sono i finanziamenti messi a disposizione di ARPA per effettuare questi controlli.
In realtà, nel frattempo si è verificato un fatto abbastanza eclatante: è stato approvato il cosiddetto PUT (Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo) - procedura che è stata approvata a Roma da parte del Ministero e sono intervenute delle prescrizioni all'interno di questo PUT, relative proprio alla manipolazione delle terre e rocce da scavo e, in particolare alle terre e alle rocce contenenti amianto.
Ma il colpo di scena è rappresentato dall'impugnazione da parte di COCIV di questo provvedimento, in particolare delle prescrizioni.
Ricordiamo che il Piano di utilizzo è stato approvato, quindi è un provvedimento del tutto positivo nella fase autorizzativa, ma ci sono delle prescrizioni, e queste prescrizioni relative alle terre e rocce da scavo sono state impugnate.
Quindi, da una parte, si mette in discussione sia l'operato di ARPA Piemonte che di ARPA-Liguria.
In questo caso, ci preme capire un attimo cosa intende fare la Regione Piemonte per tutelare anche il parere dato dal proprio organo (ARPA) Pertanto, chiediamo lumi sui controlli, ma, chiaramente, ci aspettiamo anche qualche notizia in più relativamente allo stato attuale dei controlli. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mighetti.
La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
I controlli sui cantieri TAV-Terzo Valico sono organizzati da un protocollo d'intesa stipulato tra Ministero dell'ambiente, Regione Piemonte, Regione Liguria, RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e COCIV in data 7 novembre 2013.
In questo accordo ARPA-Piemonte e ARPA-Liguria svolgono attività di supporto tecnico-scientifico all'Osservatorio Ambientale e ai Gruppi di Lavoro Tematici per la tutela degli aspetti ambientali del territorio piemontese e ligure interessato al collegamento Terzo Valico. In particolare, ARPA-Piemonte e ARPA-Liguria devono svolgere attività di controllo per la corretta attuazione del monitoraggio ambientale spettante a COCIV.
L'articolo 3 di questo protocollo prevede la stipula di apposite Convenzioni Attuative fra le ARPA di Piemonte e Liguria, RFI e COCIV, per la regolamentazione delle attività, la copertura dei relativi costi a carico di RFI e la definizione delle modalità di pagamento.
In data 25 febbraio 2015, è stata stipulata e sottoscritta tra RFI COCIV e ARPA-Piemonte la convenzione attuativa prevista dall'articolo 3 del Protocollo d'intesa richiamato.
La bozza revisione del 17 settembre 2015 della convenzione, già condivisa con CICIV, è stata inviata al Consorzio per assenso definitivo e per successiva firma.
La durata della convenzione coincide con il tempo necessario alla realizzazione delle opere, nonché al completamento dei monitoraggi ambientali previsti ai sensi delle disposizioni normative e regolamentari vigenti e fa riferimento alla durata prevista dall'articolo 5 della Convenzione; cioè, ad oggi, determinata al 29 gennaio 2023. Quindi, la convenzione riguarda l'intero periodo di attività del cantiere.
Per quanto riguarda il costo dei controlli di ARPA, l'importo totale della convenzione per gli anni 2015-2022 è pari a 2.536.400,00 euro calcolato sulla base del tariffario di ARPA-Piemonte, quindi comporta il mero rimborso dei costi sostenuti a fronte dell'attività in concreto svolta.
La convenzione stipulata tra ARPA-Piemonte, RFI e COCIV in data 25 febbraio 2015 sopra citata demanda a successiva e separata regolamentazione gli adempimenti di cui al decreto ministeriale n. 161/2012.
Alla data odierna, è in fase di sottoscrizione la convenzione tra ARPA Piemonte e il COCIV, che disciplina e regola le modalità di effettuazione da parte di ARPA-Piemonte delle verifiche necessarie ad accertare il rispetto degli obblighi assunti da COCIV nel Piano di Utilizzo Terre (PUT) e definisce le modalità di determinazione e di pagamento degli oneri a carico di COCIV.
In ordine al terzo quesito, che chiede di conoscere quando ARPA riceverà idonei finanziamenti per effettuare adeguati controlli sulle terre e rocce da scavo, si precisa che ARPA al momento ha in corso le attività di controllo ambientale e di verifica della corretta attuazione del monitoraggio spettante a COCIV.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Al Consigliere Mighetti consegno una copia scritta della risposta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 742 presentata dai Consiglieri Mighetti, Bertola, Bono e Campo, inerente a "Protrarsi della grave situazione di inquinamento dell'aria nel Comune di San Damiamo d'Asti"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 742.
La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione verte su un problema abbastanza strano, infatti parliamo di inquinamento dell'aria relativamente ad una zona che non dovrebbe avere tali problemi. San Damiano d'Asti è un centro dell'Astigiano immerso in un paesaggio perfettamente agricolo, caratterizzato da vigneti e da altre coltivazioni; in realtà, dal 2013 e, in via crescente, nel 2014 assistiamo ad un fenomeno abbastanza strano, cioè il rilevamento nell'aria di quantità anomale di benzene. Tali quantità anomale, sostanzialmente mettono a rischio la salute dei cittadini, perché il benzene, tra tutti gli inquinanti che possono essere presenti nell'aria, è uno dei più pericolosi perché ha un potenziale cancerogeno piuttosto alto.
Negli ultimi anni, dopo una serie di monitoraggi, arriva anche la televisione a San Damiano a vedere cosa succede, qual è la causa di quest'inquinamento; chiaramente, ad una prima occhiata, non si trova la causa e si finisce sui giornali.
Di lì, seguono dei controlli un po' più stringenti di ARPA fino al 25 ottobre, quando vengono divulgati alcuni dati e ci sono le prime notizie su cui c'è un assoluto riserbo, perché vengono coinvolte direttamente le aziende che si occupano della produzione di vernici, ma c'è anche la possibilità che la questione si restringa ad alcune aziende.
Chiediamo, pertanto, di conoscere le evoluzioni di queste prime indagini e di quelle in possesso della Regione, per capire quali sono le responsabilità di quest'inquinamento anomalo e molto pericoloso per la salute dei cittadini della zona di San Damiano.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
La situazione richiamata dall'interrogante è ben nota agli Uffici della Regione Piemonte, che, per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell'aria e quindi le misurazioni, si relaziona in tempo reale con le strutture di ARPA-Piemonte, la realtà che realizza le misurazioni: sia quelle effettuate in continuo dal Sistema Regionale di Rilevamento (le cabine fisse) della Qualità dell'Aria sia quelle che i Dipartimenti ARPA realizzano tramite campagne di misura, utilizzando i mezzi mobili che abbiamo visto negli anni passati in giro per il Piemonte, su richieste specifiche o pianificate.
Tutte le informazioni di questo monitoraggio, sia i dati in tempo reale che le relazioni tecniche, sono parte integrante del SIRA (Sistema Informativo Regionale Ambientale) e gli Uffici regionali e l'ARPA, fin dai primi anni '90, condividono gli stessi strumenti informativi di supporto.
Il caso d'inquinamento dell'aria da benzene segnalato era stato rilevato da una campagna "di routine" del dicembre 2013 (dal 6 al 29 dicembre 2013) dal mezzo mobile del Dipartimento provinciale di Asti dell'ARPA-Piemonte. In quella campagna (quindi dicembre 2013) era stata evidenziata la presenza di benzene in concentrazioni superiori ai valori di fondo regionali.
Evidenziato ciò, immediatamente dopo sono seguite nuove verifiche contestuali e una serie di controlli capillari presso le unità produttive dell'area circostante. In conseguenza dei controlli, si sono riscontrate alcune anomalie emissive, cui hanno fatto seguito notizie di reato e prescrizioni, ai sensi della legge n. 68 del 22 maggio 2015, attualmente in fase di ulteriore verifica e di attuazione da parte della Magistratura.
Nell'autunno del 2014 (settembre-novembre 2014), inoltre, è stata eseguita da ARPA-Piemonte una nuova campagna di monitoraggio ambientale con le stesse modalità del rilevamento precedente, con un aggiunto studio modellistico diffuso, nella quale non erano state riscontrate criticità evidenti per il parametro benzene.
Viste, però, le considerazioni precedenti e al fine di garantire la correttezza del giudizio sulla qualità dell'aria di San Damiano d'Asti ARPA-Piemonte ha già previsto un'ulteriore campagna di monitoraggio per i prossimi mesi di febbraio-marzo 2016.
Pertanto, da un lato c'è l'iter della Magistratura che sta svolgendo il suo percorso e, dall'altro, c'è il controllo di ARPA e questa nuova campagna prevista nei prossimi mesi.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione n. 752 presentata dalla Consigliere Porchietto, inerente a "Centrale del Crist e taglio di 1600 alberi" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In assenza dell'interrogante, all'interrogazione n. 752 viene fornita risposta scritta.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.57 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 10.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Nomine (rinvio)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, chiedo di rinviare il punto 2) all'o.d.g., relativo a "Nomine".



PRESIDENTE

Collega Ravetti, mi chiede di posticipare le nomine al pomeriggio o di non affrontarle?



RAVETTI Domenico

Le chiedo di posticiparle al pomeriggio, verificando - se possibile nel pomeriggio l'eventuale rinvio.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta, da parte della Consigliera Batzella, di Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla situazione dell'Ospedale Oftalmico di Torino


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Non vedo in aula l'Assessore alla sanità, Saitta, e sarebbe importante che ci fosse anche il Presidente Chiamparino, poiché chiediamo delle comunicazioni in merito alle nuove notizie riguardanti l'Ospedale Oftalmico e i vari cambiamenti e trasferimenti che dovrebbero avvenire questa primavera.
Se possibile, vorremmo avere delle informazioni in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Nell'arco della giornata le farò sapere.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Proposta di deliberazione n. 137, inerente a "L.r. 28/2007 - DGR n. 142 50340 del 29/12/2011 (Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012 2014), come da ultimo modificata con DCR n. 60-10487 del 17/03/2015 - L.r. 22 dicembre 2015 n. 26 - ordine del giorno n. 574/2015. Proposta di adeguamento al Consiglio Regionale dell'Allegato 1 (Capitolo 'Assegni di studio')" (inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, chiedo un'inversione dell'o.d.g.
anticipando il punto 4) al punto 3), poiché la collega Pentenero ha un impegno istituzionale a Roma. Non cambia, complessivamente, l'ordine dei lavori; per me non ci sono problemi.
Se l'Aula acconsente, vado avanti.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle proposte di modifica)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cerutti, Ferrari, Gallo, Gariglio e Rossi.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 22, 23, 28 e 29 dicembre 2015.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione di Michel Santomenna, deceduto in seguito ad un attentato terroristico in Burkina Faso


PRESIDENTE

Lo scorso venerdì, nella capitale del Burkina Faso, un commando armato ha preso d'assalto l'Hotel "Splendid" e il Caffè Ristorante "Cappuccino".
L'albergo ospita, di solito, molti occidentali ed è frequentato, in particolare, da personale dell'ONU. Accanto ad esso sorge il Caffè "Cappuccino", di proprietà di un nostro connazionale.
Dagli organi di stampa si apprende che intorno alle 20.30, ora italiana, due autobomba sono esplose davanti all'albergo, preso poi d'assalto da un gruppo di uomini armati. Gli assalitori e le forze di sicurezza, sul posto, hanno dato vita a uno scontro a fuoco. L'attacco, che è stato rivendicato da Al Qaeda, ha provocato 29 morti. Tra le vittime anche Michel Santomenna, Misha, come lo chiamavano tutti, un italiano di soli nove anni, figlio del titolare del Caffè "Cappuccino", Gaetano Santomenna.
Non ci sono mai abbastanza parole per esprimere lo sgomento e il dolore di fronte a una simile perdita.
Pensando di interpretare i sentimenti dell'Assemblea regionale del Piemonte, desidero rivolgere il più profondo cordoglio a tutti i familiari delle vittime e in particolare al signor Gaetano Santomenna, così duramente colpito dalla furia cieca del terrorismo.
Chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

c) Comunicazione relativa all'articolo 30, comma 9, del Regolamento interno


PRESIDENTE

La I Commissione consiliare, riunita in sede legislativa in data 14 gennaio 2016, ha approvato all'unanimità la deliberazione legislativa recante "Disposizioni in materia di riduzione dei costi della politica", ex PDL n. 162.
Nel corso della stessa seduta sono state esaminate e respinte la PDL n.
57 "Riduzione dei costi della politica - Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 (Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionali)", la PDL n. 151 "Ulteriori norme di riduzione dei costi della politica: divieto di cumulo dell'assegno vitalizio" e la PDL n. 181 "Status e trattamento previdenziale del consigliere regionale".


Argomento:

d) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 15 gennaio 2016 la legge regionale n. 24 del 16 novembre 2015 "Modifiche della l.r. 29 settembre 1994, n. 41 (Ordinamento della professione di guida alpina)", deliberandone la non impugnativa.


Argomento:

e) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 137, inerente a "L.r. 28/2007 - DGR n. 142-50340 del 29/12/2011 (Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012 2014), come da ultimo modificata con DCR n. 60-10487 del 17/03/2015 - L.r. 22 dicembre 2015 n. 26 - ordine del giorno n. 574/2015. Proposta di adeguamento al Consiglio Regionale dell'Allegato 1 (Capitolo 'Assegni di studio')"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 137, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna, Assessora all'istruzione

Grazie, Presidente.
La delibera che noi proponiamo è una delibera che va a modificare l'allegato A del Piano triennale della l.r. 28, essenzialmente in tre aspetti.
Il primo aspetto riguarda la competenza nei confronti dei Comuni, dove si specifica che per il solo bando legato alle annualità scolastiche 2014 2015 e 2015-2016 i Comuni dovranno provvedere alla compilazione.
Nel secondo capoverso, nel capitolo dedicato al bando sui libri di testo e attività integrative previste dai Piani dell'offerta formativa, si specificano - poiché è stato scelto, in attuazione dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio, di permettere alle famiglie la presentazione delle domande in un unico bando, legato a due annualità scolastiche (cioè gli anni scolastici 2014-15 e 2015-16) - quali sono le diverse tipologie di istanze che le famiglie possono presentare, non appena il bando sarà approvato dalla Giunta e non appena saranno aperti i termini di presentazione delle domande.
L'ultima parte di modifica del Piano prevede il numero di giorni totali all'interno dei quali, non appena il bando sarà aperto, è possibile presentare le domande che, anche a seguito di un emendamento presentato in Commissione, è stato ampliato in 80 giorni, considerato che noi immaginiamo di aprire il termine di presentazione delle domande entro la metà di febbraio, anche per permettere alle famiglie, nel frattempo, di iniziare ad accedere al nuovo sistema ISEE che, come sapete, dal 1° gennaio sarà introdotto secondo le nuove modalità.
Queste sono le modifiche previste in attuazione dell'ordine del giorno.
Siamo assolutamente nel rispetto dei tempi che ci eravamo dati.
Sottoponendo la modifica del Piano triennale all'Aula e quindi immaginando un riscontro positivo, noi possiamo procedere all'approvazione del bando definitivo da parte della Giunta e quindi poi avviare l'apertura delle domande stesse, nonché il momento di comunicazione e di informazione nei confronti delle famiglie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
In ossequio alla richiesta dell'Assessora, sarò velocissimo.
L'illustrazione della modifica al Piano triennale, che è poi l'ultimo passo prima dell'emanazione del bando, è già stata fatta. In realtà si tratta dell'ultimo tassello di un lungo percorso che ha visto quest'Amministrazione innanzitutto cercare di pagare tutti i debiti pregressi, in quanto sulla fine dell'anno scorso sono stati erogati gli assegni dell'anno scolastico 2012-13, con l'impegno a pagare nei primi mesi dell'anno il bando successivo.
Questa modifica al Piano triennale risponde all'impegno di non far perdere a nessuna famiglia la possibilità di presentare domanda, né per l'anno scolastico scorso né per quello in corso; e, allo stesso tempo, di allinearci come scadenze rispetto alle annualità. Questo, dunque, in base alle norme e alla modifica del Piano triennale, sarà l'ultimo bando ad effettuarsi con le vecchie metodologie, sia pur calibrate rispetto al fatto che con un unico bando si abbracciano due anni scolastici.
Contiamo che, chiuso questo bando, si possa davvero svoltare, cambiare sistema e metodo, non accumulare più ritardi, dare risposte più giuste, più efficaci e più tempestive alle famiglie, in modo che il sostegno al diritto allo studio sia frutto di un effettivo intervento pubblico e non, come alcune famiglie nel passato hanno percepito, una mera prescrizione sulla carta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Noi riconosciamo questo momento di transizione e speriamo che sia veramente l'inizio di una nuova fase che porti finalmente ad avere delle scadenze rispettate e certezza nei contributi.
No possiamo non rilevare come, d'altra parte, questo significhi per le famiglie piemontesi un taglio al diritto allo studio, perché parliamo comunque di un bando unico per due annualità. E' vero che nel testo della delibera si legge che si dà la possibilità alle famiglie di chiedere il contributo per uno dei due anni o per entrambi, però di fatto, poi, il contributo verrà garantito soltanto per un'annualità. Si tratta quindi in ogni caso di un taglio che viene proposto in una forma un po' edulcorata ma sempre di tagli stiamo parlando: tagli all'istruzione, che è qualcosa che non vorremmo mai vedere in una Regione come il Piemonte, una Regione la cui Giunta ha sempre dichiarato di voler puntare tutto sul recupero dei ragazzi che abbandonano la scuola e che non riescono ad inserirsi nel mercato del lavoro (i cosiddetti neet), dei quali abbiamo una percentuale decisamente altissima anche rispetto al resto del territorio nazionale.
La Giunta, quindi, ha veramente intenzione di puntare sull'istruzione e di sostenere le famiglie in un momento in cui abbiamo numerose famiglie in difficoltà a causa della mancanza di lavoro? Si tratta di famiglie che, da un giorno all'altro, si ritrovano senza reddito; famiglie che non sono neanche abituate a gestire la situazione, perché di punto in bianco si ritrovano senza stipendio e non sanno come affrontare le ingenti spese che l'istruzione richiede, perché comunque i testi scolastici e il trasporto comportano cifre che incidono pesantemente sul budget familiare.
Ci chiediamo se veramente questa Giunta ha a cuore la soluzione di questo problema ed intende sostenere realmente i cittadini piemontesi impedendo che ci sia un elevato abbandono scolastico e che bambini delle elementari, ad esempio, si trovino in difficoltà nel partecipare ad attività extra scolastiche perché mancano proprio le risorse.
Da un recente rapporto ISTAT abbiamo visto che sempre meno bambini possono partecipare ad attività extrascolastiche, perché le famiglie non riescono più sostenere a tutte quelle attività - culturali, sportive e ricreative - che fanno da corollario all'attività educativa della scuola.
Anche in questo senso, crediamo sia indispensabile porre l'istruzione al centro del programma di questa Giunta e che dovrebbe iniziare a lavorare seriamente, cercando di ridistruibire le risorse su temi che sicuramente contano. Uno di questi è sicuramente l'istruzione.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intanto siamo lieti che, anche grazie all'ordine del giorno presentato in Consiglio, oggi si stia discutendo della delibera di modifica del piano triennale, che secondo noi ha alcuni aspetti significativi.
Il primo aspetto è che, dopo tanti mesi di attesa, se ne stia discutendo; che si possa prevedere la pubblicazione del bando da qui a poche settimane e che, in virtù delle norma presentata, e dell'ordine del giorno votato dal Consiglio, le famiglie potranno accedere alle due annualità. Non potendo optare per una sola annualità, si avrà un contributo economico per un'annualità piena ed il 60% sulla seconda.
Questo, grazie all'ordine del giorno che presentammo nella discussione sull'assestamento di bilancio.
L'altro aspetto che riteniamo positivo è che, quest'anno, la graduatoria verrà svolta dalla Regione Piemonte. I Comuni, come il provvedimento prevede, saranno deputati all'aiuto e all'assistenza per la stesura delle domande, ovviamente per quelle famiglie che, essendo la domanda presentata esclusivamente on line, decideranno di non provvedere autonomamente, ma di chiedere alle amministrazioni comunali un aiuto.
Cosa prevedeva la legge precedente? Prevedeva che, completato il periodo di apertura dal bando, i Comuni avessero 150 giorni di tempo per trasmettere le graduatorie alla Regione.
Sostanzialmente, questi 150 giorni li recuperiamo ponendoci, secondo noi, l'obiettivo di far comunque pagare un costo alle famiglie, perché non potranno prendere le due annualità piene, ma almeno cercare di riallineare i tempi fra la presentazione della domanda e l'anno scolastico, non tanto in corso, quanto quello che verrà.
Noi crediamo che con queste modifiche si possa procedere, con tempi decisamente più spediti, a far sì che le famiglie possano presentare domanda sulla legge 28, in modo tale che sappiano di avere o meno un contributo, prima che inizi l'annualità scolastica.
Vi è un aspetto che avremmo gradito che fosse già anticipato nel bando essendo in legge, ossia il pagamento dell'annualità tramite voucher, come la norma prevede, già per quest'anno in corso, non per la parte di chi ha un figlio nelle scuole statali, perché diventava impossibile essendo l'anno scolastico già iniziato, ma per le scuole paritarie. In questo modo avremmo ottenuto due vantaggi: primo, dare garanzia alle famiglie del contributo effettuato, perché con un voucher, che viene consegnato alle scuole, le famiglie avrebbero superato il loro problema e non avrebbero fatto le tante telefonate al numero verde della Regione o all'Assessorato all'istruzione per sapere quando avverrà il pagamento, evitando anche un numero eccessivo di pratiche che gli uffici devono svolgere, perché per ogni contributo corrisponde un bonifico che la Regione Piemonte deve fare.
Se avessimo trasportato questo sulle scuole, è evidente che anche il numero di pratiche fatte sarebbe stato decisamente minore. Sappiamo comunque, che entrerà in vigore sul bando del prossimo anno, perché lo prevede la legge.
Noi crediamo, quindi, che il lavoro svolto a dicembre, e nella garanzia di un'annualità piena e del 60% per l'altra, sia un passo positivo rispetto alla legge 28.
C'è un solo aspetto che non è oggetto della discussione del provvedimento di questa mattina, ma lo sarà certamente nella discussione di bilancio: una norma, per essere attuata e per avere piena attuazione, non necessita solo di una modalità per la presentazione delle domande più snella, ma necessita anche di un contributo di uno stanziamento di risorse sufficiente.
Ricordiamo che, ad oggi, i quasi 13 milioni di euro stanziati nel bilancio del 2016 non sono altro che la somma degli avanzi dei risparmi o meglio, delle spese non sostenute nel 2014 e nel 2015. Nel 2014, i milioni di euro non totalmente impegnati ma stanziati; per il 2015, la totalità delle risorse stanziate che però non sono state spese, perché il bando non era stato pubblicato.
E' assolutamente evidente che nella discussione del bilancio del 2016 occorrerà dare, secondo noi, una maggior copertura economica per una norma altrimenti si rischia di non rispettare quanto la norma stessa prevede cioè dare copertura a chi presenta la domanda.
Ricordo che questo Consiglio regionale, quando modificò la norma abbassando l'ISEE da 40 a 26 mila euro, si pose l'obiettivo di dire: riduciamo l'ISEE, ma almeno diamo garanzia, a coloro i quali presentano le domande, che le loro domande verranno finanziate.
Noi crediamo che questo passaggio, non secondario ma assolutamente fondamentale, sarà uno degli aspetti più significativi su cui dovremmo operare nella discussione del bilancio del 2016.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 28, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame disegno di legge n. 131, inerente a "Modifiche agli articoli 3, 4, 8 e 97 della Legge Regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto Regione Piemonte)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 131, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Lo Statuto della Regione prevede, all'articolo 101, che lo stesso è modificato dal Consiglio regionale con legge approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, con due deliberazioni adottate ad intervallo non minore di due mesi.
In data 11 novembre 2015, il disegno di legge n. 131 è stato approvato in prima lettura a maggioranza assoluta. Si procede ora alla votazione del testo, in seconda lettura. Per la sua approvazione è sempre necessaria la maggioranza assoluta. Ricordo che in questa fase non è possibile presentare emendamenti.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta, da parte della Consigliera Batzella, di Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla situazione dell'Ospedale Oftalmico di Torino (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo ora con le numerose mozioni inserite all'o.d.g.
La Consigliera Batzella aveva fatto una richiesta di comunicazioni sull'Ospedale Oftalmico. L'Assessore Saitta è disponibile ad affrontare la questione in IV Commissione appena la Commissione potrà discutere di questo. Ci sono molte mozioni iscritte all'o.d.g. e non credo che si possa...



(Commenti del Consigliere Bertola)



PRESIDENTE

Naturalmente, tutto si può fare, ma la Consigliera ha fatto una richiesta e l'Assessore ritiene di rispondere in Commissione.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Veramente noi abbiamo chiesto le comunicazioni in Aula e le vorremmo in Aula. Se le avessimo volute in Commissione avremmo fatto, come spesso facciamo, una mail di richiesta di comunicazioni, di informativa nella Commissione competente; ancor più che nella seduta di oggi non stiamo affrontando provvedimenti estremamente urgenti o provvedimenti di bilancio che impongano una calendarizzazione e una discussione serrata.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Bertola, lei, che è un serio protagonista delle riunioni dei Capigruppo, sa che sono i Capigruppo che decidono l'o.d.g.
L'Assessore ritiene di dare questa comunicazione in Commissione, alla prossima riunione dei Capigruppo, lei presenterà il problema e i Capigruppo, se decideranno che la comunicazione debba essere fatta in Aula così sarà fatto.
Continuiamo, quindi, con la mozione...



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Votare su che cosa? Sul fatto di discutere in Aula o in Commissione? Volete mettere in votazione la richiesta della Consigliera Batzella? D'accordo.
C'è una richiesta della Consigliera Batzella, che chiede che l'Assessore Saitta svolga una comunicazione sull'Ospedale Oftalmico l'Assessore ritiene di farla in Commissione.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
E' pur vero che in alcuni casi la Conferenza dei Capigruppo, a fronte della richiesta in Conferenza dei Capigruppo, di un Gruppo consiliare calendarizza un'eventuale comunicazione. Questo spesso avviene perché, come il Presidente ben sa, sulle comunicazioni si può aprire una discussione.
Quindi, quando solitamente i lavori del Consiglio, com'è accaduto nel mese di dicembre, sono molto serrati in termini di proposte normative da votare si dà precedenza a quanto è stato indicato dalla Conferenza dei Capigruppo.
Guardando l'o.d.g. di oggi, vediamo che alle 10.34 abbiamo finito i provvedimenti normativi. Vi sono solo più atti di indirizzo, che hanno la loro grande importanza, per carità, ma l'Assessore è anche presente. Non penso che in Commissione possa dire cose differenti rispetto a quelle che direbbe oggi. Credo che, su un tema come questo, l'Aula sarebbe il soggetto deputato, almeno secondo noi, ovviamente, per ricevere delle comunicazioni anche perché la IV Commissione è domani pomeriggio. Non so se l'Assessore sarà presente in Commissione, ma penso che cambi poco fra darle domani pomeriggio o nella giornata di oggi. Poi, ovviamente, se l'Assessore non vuole non le dà, questo è assolutamente evidente, però devo dire che sarebbe un po' anomalo.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, lei ricorda, perché c'eravamo entrambi, i tempi in cui i Consiglieri arrivavano al mattino, leggevano sul giornale una notizia, si alzavano e si faceva la discussione. Dopodiché, abbiamo provato a mettere ordine in questo modo di lavorare, perché non era un modo corretto di lavorare, secondo me, perché il modo con il quale stiamo lavorando oggi è quello più corretto, cioè di seguire l'ordine che hanno stabilito i Capigruppo. Se poi c'è la disponibilità...
Quindi, la Consigliera Batzella ha il diritto di chiedere le comunicazioni sull'Oftalmico e il Consigliere Monaco potrebbe chiederne una sull'Ospedale di Giaveno, per esempio. L'Assessore è disponibile in Commissione.
Ora cominciamo con l'ordine dei lavori e poi valuteremo nel corso della giornata.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ripeto, per la maggioranza e per l'opposizione, mettiamo in votazione la richiesta di comunicazioni della Giunta sull'Oftalmico da parte della Consigliera Batzella.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di comunicazioni della Giunta regionale.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.38, riprende alle ore 11.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripetiamo la votazione su cui precedentemente è venuto meno il numero legale.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di comunicazioni della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Università

Mozione n. 598 presentata dai Consiglieri Marrone, Gancia, Graglia e Vignale, inerente a "Salviamo le residenze universitarie del Villaggio Olimpico ex MOI" (rinvio)


PRESIDENTE

La prima mozione iscritta all'o.d.g., al punto 5), è quella del Consigliere Marrone, la n. 598, "Salviamo le residenze universitarie del Villaggio Olimpico ex MOI". L'Assessore Cerutti, però, è assente; poiché è assente, chiede di rinviare la discussione di tale mozione ad un'altra occasione.
Mi rivolgo al Consigliere Marrone per chiedergli quello che vuole fare e faremo ciò che lui ritiene.



MARRONE Maurizio

Presidente, va bene tutto; voglio solo però ricordare che questa era una mozione collegata al bilancio che, per errori di conduzione di quella giornata di Consiglio, è stata dimenticata dalla votazione e che sono tre Consigli che non viene affrontata e discussa.
Nell'interesse dell'approfondimento del tema, se l'Assessore ci tiene a essere presente, acconsento a rinviarla, però chiedendo già sin d'ora alla Conferenza dei Capigruppo che sia posta al primo punto dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Naturalmente, garantendo il fatto che l'Assessore partecipi ai lavori del Consiglio.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Mozione n. 608 presentata dai Consiglieri Grimaldi, Accossato, Allemano Appiano, Chiapello, Ferrentino, Motta, Ravetti, Rostagno e Valle, inerente a "Aumento IRAP per banche e assicurazioni" (rinvio)

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Mozione n. 609 presentata dai Consiglieri Grimaldi, Accossato, Allemano Appiano, Chiapello, Ferrentino, Motta, Ravetti, Rostagno e Valle, inerente a "Aumento IRAP per autostrade e trafori" (rinvio)

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Mozione n. 610 presentata dai Consiglieri Grimaldi, Accossato, Allemano Appiano, Chiapello, Ferrentino,Gallo, Motta e Valle, inerente a "Aumento IRAP per aziende che hanno spostato residenza fiscale e sede legale fuori dal Piemonte e agevolazioni per aziende che si insediano ex novo in siti industriali dimessi da cinque anni" (rinvio)


PRESIDENTE

La seconda mozione, al punto 6) all'o.d.g., è la n. 608, "Aumento IRAP per banche e assicurazioni", presentata dai Consiglieri Grimaldi Accossato, Allemano, Appiano, Chiapello, Ferrentino, Motta, Ravetti Rostagno e Valle.
Consigliere Grimaldi, la vuole presentare? Se non la vuole presentare la metto in votazione: non c'è problema.



GRIMALDI Marco

Presidente, come sa, questa discussione doveva essere affrontata nella scorsa seduta di Consiglio, quando abbiamo iniziato a delineare alcuni punti sulla finanziaria 2016. Alcuni colleghi ci hanno chiesto il rinvio per affrontarla in una seduta apposita; alcuni colleghi, che non hanno firmato questa proposta, mi hanno chiesto un ulteriore rinvio di una settimana su una delle mozioni. Io credo che sia giusto affrontare tutta la discussione dell'IRAP tutti assieme e anche se su queste due mozioni non ci sono indugi, ma sulla terza sì, ritengo giusto rinviare tutto di una settimana per dar modo ai colleghi di approfondire.
Quindi accolgo la richiesta, però chiederei, come ha chiesto il Consigliere Marrone, di metterle nella stessa seduta tutte assieme, al secondo punto dell'o.d.g., dopo la sua mozione.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda la Presidenza del Consiglio, non ci sono problemi ovviamente, a rinviare la discussione.
Rinviamo quindi la discussione sulle mozioni n. 608, n. 609 e n. 610.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Ordine del giorno n. 614 "Salvaguardia della sicurezza della chirurgia vitreo-retinica in Piemonte", presentato dal Consigliere Monaco (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 9) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 614, presentato dal Consigliere Monaco.
Collega Monaco, è indispensabile che sia presente l'Assessore Saitta.



MONACO Alfredo

Presidente, le chiederei se fosse possibile di spostare la trattazione di questo ordine del giorno al primo pomeriggio, perché mi sono arrivate delle richieste da parte di sottoscrittori, in qualche maniera, e di persone che vogliono partecipare alla discussione. Ci sarà pubblico nel primo pomeriggio di colleghi oculisti e associazioni che sono interessate all'argomento. Se è possibile e se l'Aula lo consente.



PRESIDENTE

Il primo firmatario chiede di discuterlo nel pomeriggio: credo che vi sia la disponibilità. Verifichiamo solo se c'è l'Assessore Saitta questo pomeriggio. Va bene.


Argomento: Montagna - Difesa idrogeologica

Proseguimento esame ordine del giorno n. 469 presentato dal Consigliere Monaco, inerente a "Fondi ATO-Comuni montani - opposizione a proposta taglio"; mozione n. 502 presentata dal Consigliere Mighetti, Frediani Valetti, Bono, Bertola, Andrissi e Vignale, inerente a "Fondi ATO per il dissesto idrogeologico e ripartizioni eque tra Comuni"


PRESIDENTE

Procediamo proseguendo l'esame dell'ordine del giorno n. 469 e della mozione n. 502, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Consigliere Monaco, vuole presentare il suo ordine del giorno? Prego.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Questo è un ordine del giorno che è stato oggettivamente già illustrato in precedenti sedute del Consiglio. Si era convenuto che erano in corso delle attività fra le istituzioni che potevano comportare una soluzione del problema e si auspica che sia arrivata quantomeno una decisione, una definizione dell'argomento.
Il tema era molto semplice: i fondi ATO, di fatto, sono l'unica vera fonte di entrate per alcune aree montane e per realizzare alcuni progetti.
Erano stati decisamente chiesti in riduzione, creando anche delle sperequazioni all'interno della stessa Regione fra Città metropolitane o altre Province. Si chiedeva di portare l'asticella quantomeno al tetto precedente, che era istruito intorno al 5%, anche se alcune Province l'hanno portato all'8%. Si aspettava che ci fossero delle discussioni e delle soluzioni sul tavolo di trattative e si invitava il Consiglio a esprimersi su questo tema.
L'argomento è stato rinviato anche più volte perché c'erano queste discussioni sul tavolo da assumere.



PRESIDENTE

Consigliere Mighetti, vuole presentare la sua mozione? Prego.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Come anticipato dal Consigliere Monaco, questi due documenti erano già state oggetto di illustrazione, ma talmente tanto tempo fa che occorre un refresh di quanto proposto.
Nella fattispecie della mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, si focalizza il problema su due aspetti: il problema fondamentale del cambio della definizione territoriale su cui venivano spesi i fondi ATO, quindi le vecchie Comunità montane, da una parte, che erano la struttura a cui era deputata l'organizzazione degli interventi e la capacità di spesa di questi fondi e, dall'altra parte, le nuove Unioni; nuove Unioni che molto spesso non coincidono con il territorio delle Comunità montane.
Quindi noi semplicemente abbiamo chiesto in questa mozione di ristabilire un ordine nella ripartizione; una ripartizione che deve essere stabilita, da un lato, sui territori comunali di modo che le singole aggregazioni possano essere, a loro volta, un'aggregazione delle ripartizioni dei singoli Comuni.
Nel secondo impegno, mettevamo alcuni parametri fondamentali da considerare per effettuare queste ripartizioni e, tra questi, avevamo inserito la superficie del territorio comunale e la percentuale dello stesso coinvolto da fenomeni di dissesto, perché ci sembravano due parametri abbastanza semplici e significativi rispetto ad un fabbisogno effettivo di fondi per la tutela dal rischio idrogeologico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrentino; ne ha facoltà.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Il documento illustrato dal Presidente Monaco non può vederci favorevoli. Si è sempre compiuto un grosso sforzo per considerare i fondi ATO a livello di macro territori, prima attraverso le Comunità montana adesso con le Unioni montane. Con le attribuzioni dei fondi ATO su base comunale, infatti, in moltissimi casi al singolo Comune verrebbero assegnate poche centinaia di euro, forse qualche migliaio nel caso di Comuni di maggiori dimensioni.
L'obiettivo dei fondi ATO, quando ne è stato predisposto il regolamento di utilizzo, prevedeva l'assegnazione verso forme associative, anche perch molte volte si interviene su aste di torrenti che interessano più Comuni per questo motivo, noi riteniamo che debba assolutamente essere privilegiata la forma associativa.
Stanno nascendo le Unioni montane, in molti casi la Giunta regionale ne ha già approvate diverse decine. Dobbiamo quindi favorire questo processo assegnando alle stesse questi fondi.
Per quanto riguarda, invece, la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, è già stata espressa la non condivisione rispetto all'eventuale taglio della cifra che oggi viene assegnata al territorio montano. Per chi ha vissuto questa fase, l'aumento del contributo minimo dal 3% al 5% - in alcuni casi all'8% - ha rappresentato un momento decisamente importante.
Anche l'equiparazione del 5% del Comune di Torino (ATO 3) con l'8% di Cuneo non ha molta ragione di essere, perché il 5% di Torino rappresenta comunque un monte risorse enormemente maggiore dell'8% di Cuneo, proprio perch essendo legato al servizio idrico integrato, è chiaro che la Città Metropolitana mette a disposizione delle forme associative della provincia di Torino (e quindi dell'ATO 3) risorse ben più considerevoli.
Va fatta sicuramente un'attenta riflessione sull'utilizzo di questi fondi, anche per questa impasse che ha visto, per i territori montani, la scomparsa delle Comunità montane e la conseguente nascita delle Unioni Montane.
Tuttavia, sebbene non si condivida la riduzione delle attuali contribuzioni che, in percentuali diverse, vengono assegnate ai territori montani, riteniamo comunque che sia da privilegiare l'assegnazione verso forma associativa e non un'equiparazione forzata di percentuali del servizio idrico integrato, che rappresentano situazioni diverse, da ATO ad ATO.
Per questo motivo, non siamo favorevoli a questi due documenti che sono stati presentanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Dopo l'intervento del collega Ferrentino, mi ritrovo, per la seconda volta, a riprecisare un aspetto relativo alla mozione in oggetto.
La ripartizione comunale è fatta perché, al momento, queste benedette Unioni non sono ancora arrivate al capolinea. Se non facciamo una ripartizione per singolo Comune, non riusciamo a fare una ripartizione la cui somma darà, poi, l'opportunità ad ogni Unione di avere il proprio plafond.
Ciò non significa dare delle risorse al singolo Comune. Vuol dire dare le risorse all'Unione, ma ripartite secondo le esigenze di ogni singolo Comune che la compone. In pratica, la ripartizione deve essere fatta a monte, non la può fare l'Unione a valle. Dovrebbe farla la Regione Piemonte, così che, qualunque sia l'aggregazione finale dell'Unione, si possa tranquillamente fare la ripartizione da dati già acquisiti dalla Regione.
E non è un estrapolare o un disperdere i fondi ATO per mille rivoli! È semplicemente una questione di organizzazione e di perequazione secondo parametri logici. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Valmaggia; ne ha facoltà.



VALMAGGIA Alberto, Assessore alla programmazione territoriale e paesaggistica

Grazie, Presidente.
Pochi minuti fa abbiamo approvato una modifica allo Statuto della Regione Piemonte che sancisce, anche formalmente, la morte delle Comunità montane e, con la seconda votazione, la nascita delle Unioni montane.
Nel merito di questa tematica, vorrei soltanto segnalare la delicatezza della norma contenuta nella nostra legge regionale n. 13; norma che copiata tale quale dalla Regione Veneto, è stata impugnata per incostituzionalità. Dunque, meno tocchiamo la nostra norma, sia per quanto riguarda la percentuale che la legge stabilisce oltre il 3%, sia per quanto riguarda altri aspetti, e meglio è.
Rispetto alle osservazioni mosse dal collega Mighetti in merito al suo ordine del giorno, il criterio di riparto è comunque già contenuto nella normativa ed è giustificato dalle analisi, e viene calibrato in questo modo: 50% sulla base della popolazione residente, 50% sulla base della superficie territoriale. Quello che è importante è che siano le Unioni i soggetti che portano avanti gli interventi, e non i singoli Comuni. Il criterio è già contenuto e le nuove Unioni sono ormai quasi tutte operative.
Dunque, più che andare a modificare le percentuali, come ha ribadito poc'anzi il Consigliere Ferrentino (peraltro, anche se Torino ha una percentuale più bassa, l'ammontare delle risorse è comunque maggiore rispetto ad altre Province), scelta che potrebbe crearci qualche problema anche da un punto di vista della legittimità, riterrei opportuno cercare di rendere operativi i fondi e far partire, nel più breve tempo possibile, i cantieri; insomma, usare le risorse che ci sono e che sono ferme, per interventi sul sistema idrico integrato in montagna, in modo da dare delle risposte rapide e concrete ai territori.
Concordo con le riflessioni mosse dal collega Ferrentino: non c'è bisogno, oggi, di modificare e di toccare quello che già c'è. C'è, semmai la necessità di renderlo operativo nel più breve tempo possibile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Su entrambi gli atti di indirizzo l'orientamento della Giunta non è favorevole.
Indico la votazione palese sull'ordine del giorno n. 469, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indico la votazione palese sulla mozione n. 502, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist. - Tempo libero

Esame mozione n. 468 presentata dai Consiglieri Ravetti, Appiano, Boeti Ferrentino, Gariglio, Molinari, Ottria, Rossi, Rostagno, Valle, inerente a "La Regione valuti l'adesione al Comitato per la valorizzazione degli itinerari cicloturistici dei Colli di Coppi"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 468, avente ad oggetto "La Regione valuti l'adesione al Comitato per la valorizzazione degli itinerari cicloturistici dei Colli di Coppi", presentato dai Consiglieri Ravetti Appiano, Boeti, Ferrentino, Gariglio, Molinari, Ottria, Rossi, Rostagno Valle, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
In questa mozione parliamo di storia e di futuro e parleremo di territori e di campioni; parleremo di Piemonte.
Le terre dell'Alessandrino - lo dico all'Assessore allo sport che lo sa bene - sono terre di campioni, oggi in particolare. Sono le terre dove è nata Lella Lombardi, la seconda donna che ha guidato una macchina di formula uno. Sono le terre di Costante Girardengo, uno dei campioni della storia del ciclismo. Sono le terre di Gianni Rivera e della storia dell'Alessandria Calcio. Sono le terre di vittoria del mondo dello sport ma andrei oltre lo sport, perché lo sport non è soltanto agonismo, ma è cultura, è territorio e valorizzazione anche della popolazione che vive su quel territorio.
L'ha detto il Consigliere Appiano e l'hanno ricordato con i sorrisi i colleghi questa mattina quando gli alessandrini sono arrivati in Aula: l'Alessandria Calcio non è soltanto una storia di 50-60 anni fa, ma è la storia anche scritta ieri sera con l'approdo nella semifinale di Coppa Italia.
Se mi è permesso, lo dico con il giusto entusiasmo: di tutta quella sera, al di là degli alessandrini in piazza a testimonianza del fatto che ci sono i valori dello sport che vanno sottolineati, mi è piaciuta nell'intervista dell'allenatore, Angelo Gregucci, una cosa in particolare cioè la dedica di quella vittoria, che è la testimonianza che nello sport vincono sempre e comunque i valori. La dedica di quella vittoria, nel momento più bello della sua carriera di allenatore, fa il paio con il momento più brutto, cioè il giorno in cui è morto un suo giocatore Piermario Morosini, a Pescara. Ha dedicato a lui quella vittoria ed è la vittoria che l'Alessandria e Alessandria città dedica a Piermario Morosini.
Per arrivare al testo della mozione e per rimanere coerente con quanto ho detto al principio, queste sono anche le terre di Fausto Coppi e di Serse, suo fratello. Fausto è nato a Castellania il 15 settembre 1919.
Sono le terre dove lui si è allenato, dove ha preparato le sue vittorie: cinque Giri d'Italia, due Tour, tre "Milano Sanremo", un campionato del mondo, una Parigi-Roubaix. Nel periodo in cui vinceva ovvero il periodo del dopoguerra, per la prima volta una nazione, l'Italia i tifosi e non soltanto i tifosi si riconoscevano in quelle vittorie; nelle vittorie, ad esempio, del Grande Torino (è lo stesso periodo). Si riusciva in quel periodo storico a dare un significato diverso, un'accezione diversa al significato della parola "vittoria", non più legata alla guerra. Era dare il senso alla voce del verbo "ricominciare" e si ricominciava insieme a Fausto Coppi, al Grande Torino.
E' la storia di un campione, di un mito, di una leggenda; è la storia di un territorio che oggi può ripensare il suo legame con quel campione coniugando i verbi non più al passato, ma al futuro.
I Sindaci di quei territori - lo sanno bene i colleghi - hanno costituito nel 2012 un'associazione, un comitato per la valorizzazione delle terre di Fausto Coppi e, in particolare, si impegnano nell'organizzazione della Mitica, che è una corsa lungo le strade in cui si allenavano Fausto e Serse, ma anche la squadra di Fausto Coppi. A questa corsa partecipano in tantissimi e arrivano da ogni parte di Italia e di Europa.
Quell'associazione valorizza anche il territorio e tutte le eccellenze di quel territorio, ivi comprese quelle gastronomiche e gli eventi seminariali; inoltre predispone i percorsi ciclabili per il ciclismo amatoriale.
Penso che non si parli soltanto di quelle zone, ma di tutto il Piemonte, se la Regione Piemonte decide di entrare a far parte del comitato per la valorizzazione di quelle terre.
Aggiungo un fatto che ritengo di assoluta importanza, in questo caso non soltanto per il Piemonte, perché vorrei andare oltre. Quelle sono terre al confine con la Liguria e con la Lombardia. Nel 1919 nacque Fausto Coppi e nel 2019 ricorrerà il centenario della nascita.
Non soltanto Piemonte, ma anche Lombardia e Liguria potrebbero da ora se fossimo tutti d'accordo, lavorare affinché si realizzi nel 2019 quello che capisco essere un sogno, cioè ospitare la Settimana del Campionato del mondo su strada di ciclismo. Sarebbe un'opportunità e il sistema ricettivo è già pronto ora. Come tutte le volte, il primo che lo dice evoca un sogno e tutti insieme potremmo però realizzarlo.
Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist. - Tempo libero

Esame mozione n. 468 presentata dai Consiglieri Ravetti, Appiano, Boeti Ferrentino, Gariglio, Molinari, Ottria, Rossi, Rostagno, Valle, inerente a "La Regione valuti l'adesione al Comitato per la valorizzazione degli itinerari cicloturistici dei Colli di Coppi" (seguito)


PRESIDENTE

Iniziamo la discussione sulla mozione n. 468.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Parlo come alessandrino, ma anche come ex ciclista.



PRESIDENTE

E' un aggravante!



MIGHETTI Paolo

E' un aggravante, solo 12 anni di ciclismo attivo, abbandonato ai tempi della giovinezza, purtroppo.
Sicuramente questo atto ci rende partecipi e favorevoli a sposare l'istanza portata avanti dal collega Ravetti. Pensiamo che negli anni passati si sia fatto poco per sviluppare quella che non solo è un'ipotetica forma di valorizzazione del territorio alessandrino, quali le strade di Coppi e di Girardengo, le strade dei campionissimi, e anche per valorizzare la figura di una persona importante per la stessa storia dell'Italia.
Fausto Coppi e Gino Bartali hanno fatto veramente la storia di un dopoguerra e la storia di un'Italia che cercava un riscatto, trovato sulle vie sterrate dell'Italia ma anche sulle vie sterrate del resto del mondo soprattutto sulle strade della Francia, che in quegli anni ci vedeva veramente vittoriosi e veramente come la nazione da battere, perché avevamo forgiato veri e propri campioni. Erano campioni che erano sopravvissuti ad una guerra mondiale, non solo prettamente dal punto di vista del "portare a casa la pelle", ma anche le gambe, per diventare dei campioni e per stabilire dei record, per stabilire una leggenda sulle strade del Tour e sulle strade del Giro d'Italia.
Chiaramente, accolgo anche l'invito del collega di provare a diventare capitale del ciclismo per il 2019; per noi dovrebbe essere un dovere far sì che si stabilisca proprio nei territori in cui Fausto Coppi si è allenato è nato e, purtroppo, tanti anni fa, è morto.
Quindi, accogliamo questa proposta e le future proposte che saranno orientate a dare visibilità al nostro territorio, ma, soprattutto visibilità alla figura di Fausto Coppi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie.
Riteniamo sia una proposta assolutamente intelligente e opportuna perché, comunque, l'associazione che sta operando in questi territori coinvolgendo le Amministrazioni, sta lavorando alla sua valorizzazione e ha assunto il ciclismo come filo conduttore ed elemento di raccordo nel riconoscimento di ogni tipo di sfumatura di carattere ambientale enogastronomico e di tutto ciò che è patrimonio di un territorio, ponendo Castellania naturalmente nel suo epicentro, come comune natale e di riferimento di Fausto Coppi.
Come tale, riteniamo che la proposta dei colleghi sia di assoluto valore, anche alla luce di questa interazione tra sport e valorizzazione turistica, con tutto quello che naturalmente ne consegue. Tra l'altro questo rafforza la motivazione di realtà territoriali che si costituiscono all'insegna di un patrimonio territoriale, che può partire da personaggi che hanno segnato la storia di questi territori; d'altro canto, possono comunque essere un fattore attrattivo ma, naturalmente, un fattore di coesione e di messa a sistema. Certamente, anche noi sosterremo questo tipo di proposta. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie.
Intervengo anche per sottolineare l'interesse su questo tema al di fuori dei confini della provincia di Alessandria. Sono intervenuti i colleghi di tutti gli schieramenti della provincia di Alessandria - mi fa piacere notare attenzione e condivisione su questo tema - però voglio portare la voce di una torinese che è assolutamente d'accordo su questo progetto.
Come Consigliera regionale, credo davvero che l'impegno della Regione e dell'Assessorato al turismo e allo sport debba far sì che queste caratteristiche della nostra realtà, della nostra storia e della nostra tradizione sempre più si trasformino anche in occasione di promozione e valorizzazione del territorio.
In altre parti d'Italia sono già state realizzate altre esperienze e noi spesso facciamo riferimento all'estero per dire che sono bravi a valorizzare il territorio a partire da qualche emergenza, da qualche evento o da qualche fatto storico.
Qui abbiamo un grande personaggio (il cui ricordo è indelebile nella memoria degli italiani), abbiamo un territorio, abbiamo qualità nell'enogastronomia e nell'ambiente, credo debbano essere un'occasione di valorizzazione e, soprattutto, di nuove prospettive economiche per questa parte del Piemonte.
Mi sembra un progetto fortemente coerente con il programma elettorale del Presidente Chiamparino e di questa maggioranza, cioè la valorizzazione dei giacimenti culturali, enogastronomici e storici del Piemonte, affinch inserirlo a livello internazionale nel mercato del turismo.
Poi, non si deve sottovalutare l'aspetto ambientale; la valorizzazione di uno strumento di mobilità, e anche sportivo, di grande sostenibilità ambientale è molto coerente con il dibattito e il confronto, anche acceso che è avvenuto in questo Consiglio pochi giorni fa.
Anch'io, come il Vicepresidente Boeti, ho avuto l'occasione sabato di incontrare Marina Coppi, la figlia del campionissimo, perché nella mia città - consentitemi una citazione - abbiamo un monumento a Coppi e a Bartali, con il famoso scambio della borraccia, a dimostrazione di come questa memoria sia assolutamente di carattere regionale, nazionale e internazionale. Quindi, non solo, ovviamente, ci sarà il voto, ma sostengo con convinzione questa proposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ottria.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Ovviamente, non poteva mancare il mio intervento; hanno parlato tutti gli alessandrini, per cui volevo anch'io aggiungermi, non per ripetere cose che sono già state dette ma per sottolineare l'importanza e il valore di questa proposta che condivido pienamente.
Tra l'altro, la terra alessandrina ha dato i natali a molti campioni in vari sport: è stato ricordato Rivera, ricordo Girardengo anche nel ciclismo (c'è stata anche una famosa canzone di De Gregori); ricordo l'acquese Musso, che è stato campione olimpico nel 1960, alle Olimpiadi di Roma nella boxe.
Adesso non voglio ricordare i personaggi dello sport, ma, ieri, che come sapete, si sono svolti i funerali del compianto nostro ex collega Bruno Rutallo in quel di Sant'Agata Fossili, ho pensato ad un fatto. Per raggiungere quei colli ho percorso in macchina proprio le strade di Coppi quindi gli itinerari che lui percorreva in bicicletta, quando era ragazzo per andare a Novi a lavorare. Praticamente, in quei tempi si recava al lavoro allenandosi su quelle strade, con delle biciclette che ovviamente non sono quelle che usava il collega Mighetti, in tempi più recenti.
La settimana scorsa eravamo, proprio con il collega Mighetti, ad una premiazione dei dirigenti sportivi del territorio, dove veniva premiato il dirigente che si attiva fortemente per promuovere la pratica sportiva.
Quest'anno sono stati premiati due dirigenti: uno, nel campo di uno sport popolare (le bocce) ed un altro nel gioco del pallone elastico.
Ritengo che il nostro territorio debba tornare a valorizzare i propri campioni, riscoprendo quegli sport popolari che hanno dato una forte identità al territorio piemontese, che può essere valorizzato attraverso questi sport, ricevendo un valore aggiunto, insieme alle altre belle caratteristiche piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Altri colleghi Consiglieri desiderano intervenire? Solitamente lo sport trova poco spazio in quest'aula, pertanto una discussione sullo sport è sicuramente un fatto positivo.
La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Trova poco spazio, però ci sono anche i momenti - come oggi - in cui se ne discute, attraverso diversi ordini del giorno.
Ringrazio tutti i colleghi che hanno dato un importante contributo a questa materia, che non riguarda solo lo sport, ma anche la valorizzazione di un territorio come l'Alessandrino, che di fianco al territorio astigiano ricomprende un più ampio territorio del Piemonte sud, oggetto di attenzione da parte di questa Amministrazione.
Anch'io sono particolarmente contento che venga richiamato il territorio che ha dato i natali a dei nostri campioni; un territorio che ho visitato recentemente, in relazione alla presentazione di una statua portata da Roma dal CONI a Castellania qualche mese fa, alla presenza del Sindaco e del Presidente del CONI, Malagò, ed anche del Consigliere Ravetti.
In quell'occasione, mi sono reso conto della bellezza del territorio e della sua potenzialità. Ovviamente, ne ho fatto anche osservazione alla collega Parigi e agli Uffici che insieme gestiscono la progettualità legata all'offerta e alla promozione del turismo e dello sport, quindi non vi sfuggirà che il Piemonte, in questa materia, è particolarmente attento.
Certamente, si può fare di più: io, poi, ho anche un po' di sangue "mandrogno" (mia mamma è alessandrina), quindi sono ben lieto di attivarmi per quel territorio. Si può fare di più e lo si può fare in modo coordinato: una cabina di regia, che magari si può immaginare con il Comitato promotore, va ovviamente in quella direzione.
Ritengo, pertanto, opportuno incontrare quanto prima il Comitato, con gli Assessori competenti, ed eventualmente, se verrà approvata (io ovviamente la caldeggio) questa mozione, anche ratificare con un provvedimento di Giunta l'ingresso in questo Comitato. Questo, però, deve far sì che vi sia uguale attivismo e capacità di reazione e proposte anche da parte del territorio.
Il Consigliere Ravetti sostiene che abbiamo un territorio sicuramente ospitale, ma anche ricettivo. Occorre, però, studiare la capienza e la validità del progetto che lei, avendo sottoscritto la mozione, ben pu conoscere. Il mondo del ciclismo su strada è cambiato e per il 2019 occorre avere un'organizzazione ed una previsione di capacità ricettiva turistico alberghiera importante, interessante e di livello.
Il progetto Eurovelo 8, presentato qualche mese fa dall'Assessore Parigi, alla presenza dell'Assessore Valmaggia e dell'Assessore Balocco riguardando un territorio attiguo al vostro, può vedere numerose iniziative ed investimenti su quelle strade, che sono veramente affascinanti. Anche se sono metà alessandrino, mi è capitato di frequentarle poche volte, ma devo dire che hanno grandi potenzialità.
Voi ci credete e sono contento che tutto il nucleo di colleghi che segue lo sport anche in Commissione ha questo intendimento comune. Facciamo tutti la nostra parte: anche la Giunta non mancherà.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferraris.
Vi è, pertanto, un orientamento favorevole da parte dell'Assessore Ferraris.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 468, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame mozione n. 613 presentata dai Consiglieri Monaco, Allemano Barazzotto, Chiapello, Corgnati, Ferrentino, Gariglio e Grimaldi, inerente a "Costituzione di parte civile della Regione Piemonte nei processi contro la criminalità organizzata e mafiosa"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 613, avente ad oggetto "Costituzione di parte civile della Regione Piemonte nei processi contro la criminalità organizzata e mafiosa", di cui al punto 12) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Monaco per l'illustrazione.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Ritengo che la mozione in discussione abbia dei caratteri di forte attualità, che sono diventati sempre più pregnanti ed importanti in questi ultimi mesi, ma che sono presenti già da qualche anno, purtroppo.
Mi consenta - è soltanto per una volta - un'espressione molto forte inusueta e ovviamente non consona all'Aula, ma sono parole che ho preferito mutuare: "Le mafie" - non la mafia, anche se la frase originale parlava di mafia - "sono una montagna di 'drugia'", e con tutto il rispetto per gli elementi che sono frutto della digestione dei soggetti biologici, che poi vengono riutilizzati, la parola che ritengo offensiva è la prima.
Credo che il fenomeno sia poco noto, sotto certi aspetti: molti dicono che emana un cattivo odore che si sente da molto lontano: sbagliato. Non ha odore e si presenta apparentemente con le vesti della normalità. Nei giorni scorsi abbiamo visto, anche con apparente sorpresa da parte di chi firmava alcuni articoli di giornale, come fosse sorprendente che in Piemonte, a seguito di alcune indagini, fosse presente un comportamento omertoso e oserei dire, invece - silenzioso da parte di soggetti che si vedevano, in qualche maniera, vittime costrette di organizzazioni criminose e criminali che operano sul nostro territorio. Queste, invece, hanno delle caratteristiche in comune, in termini di intimidazione, e coltivano i propri affari proprio in seno ai difetti, alle carenze istituzionali e, a volte - me lo si permetta - anche laddove ci si accorge che esistono delle divergenze, sul tema, da parte del mondo della politica.
"Dichiararsi antimafia" - diceva, qualche anno fa, qualcuno - "oggi è una moda molto diffusa, ma pochissimi usano le espressioni nelle maniere corrette".
La settimana scorsa abbiamo avuto il piacere di avere ospite, sul nostro territorio (io ero presente, non come primo firmatario di questa mozione, perché mi ritengo un primus inter pares di questa mozione, ma in rappresentanza di tutti i colleghi che hanno firmato e mi auguro anche di coloro che non lo hanno fatto), a seguito della sua attività di promozione della legalità, la signora Tina Montinaro, la vedova del capo scorta di Giovanni Falcone.
E' venuta sul nostro territorio e ci ha raccontato alcune cose della mafia e alcune cose del comportamento che bisogna adottare: ci ha suggerito di essere normali, di avere dei comportamenti normali, di vicinanza e solidarietà fra i cittadini, perché questo è il primo elemento che ci permette di contrastare attività malavitose, mafiose o di organizzazioni di questo tipo.
Abbiamo approfondito con lei alcuni temi. Per esempio, un argomento che abbiamo riportato nella mozione è che ci sono delle Regioni che hanno già adottato, addirittura per legge, quello che noi oggi andiamo a chiedere in Aula. Poi siamo andati a verificare, come la signora ci ha suggerito facendoci notare due aspetti che non funzionano di questa legge che hanno nella Regione Sicilia; ma ce ne sono altre, adottate, che danno tanta valenza al tema e per questo proporrò anche una modifica della mozione.
Cosa risulta, cioè? In Sicilia questa legge, che prevede per la Regione di costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia, esiste dal 2008; e il politico ottiene due effetti, che gli sono favorevoli ma che poi non danno vantaggio reale alla vera lotta antimafia. Si spendono tanti soldi tanti denari pubblici in consulenze per tutti questi processi; tutti: basta che sia coinvolto il 416 bis o ter e immediatamente vengono attivate delle consulenze - quindi, credo, denaro pubblico - per processi che non so quanto ledano l'immagine della Regione stessa.
A fronte di questo, andiamo a vedere nei bilanci in entrata cosa ha comportato tutta questa attività: scopriamo che le entrate in bilancio sono sempre zero. Un po' per leggi dello Stato, un po' perché molto spesso si tratta di recuperare beni confiscati che servono a pagare delle tasse delle evasioni e tanti danni che già sono stati fatti - e l'Ente pubblico è l'ultimo a goderne un beneficio - questo sistema ha in realtà un costo sociale altissimo, dove il politico ha due apparenti vantaggi: il primo è quello di "essere antimafia" - si è costituito parte civile - e il secondo è quello di aver dato delle consulenze, che in realtà portano benefit pari a zero. Credo che in Sicilia, in Puglia e in altre Regioni si sia notato come tutto sommato si sia fatta un'azione che non è necessariamente quella della vera attività antimafia.
Un'altra legge che esiste e che ci è stata fatta notare sempre dalla signora Montinaro - che credo sia al di sopra di ogni sospetto per quanto riguarda il suo impegno antimafia e per quanto la mafia l'ha duramente colpita al cuore - protegge in qualche maniera tutte le vittime di mafia.
Credo sia una legge splendida: tutti coloro che sono stati vittime di mafia in Sicilia possono quindi, facendo semplicemente una domanda, avere l'assunzione per chiamata diretta dalla Regione Sicilia. Ebbene, si scopre e lei patisce molto questo aspetto, che sottopongo anche al giudizio dei singoli Consiglieri - che sono considerate vittime della mafia anche coloro che si sono dichiarati pentiti e i parenti di questi ultimi.
Paradossalmente, quindi, lei si troverà da qui a qualche anno, ma già oggi con molti dei mafiosi - fino a ieri mafiosi e poi dichiarati pentiti - con l'ufficio affianco al suo, a lavorare come lei che ha perso il marito nell'attentato che vide vittime principali dello Stato Giovanni Falcone con la moglie e quelli che vengono definiti i tre uomini della scorta; ma lei ovviamente preferisce ricordare che "i miei figli Gaetano e Giovanni non si chiamano 'Gaetano e Giovanni Scorta', ma si chiamano Montinaro".
Allora, torno all'espressione "montagna di merda" che ho usato a proposito della mafia; me la passi ancora per quest'ultima volta Presidente. Credo sia importante ricordare come occorra star lontani da questa montagna di rifiuti pericolosissimi, che ha dimostrato in più occasioni di cominciare ad inserirsi bene nel nostro tessuto sociale. E si tratta di mafie: non soltanto della 'ndrangheta e della mafia, ma di organizzazioni criminose che stanno operando sul nostro territorio. Abbiamo degli anticorpi sociali importanti, ma non ne siamo immuni. Guai ad avere la presunzione di immaginare che siamo indenni dal problema solo perché lo riconosceremmo o lo riconosciamo.
Chiedo al mondo della politica, piuttosto, di essere compatto rispetto a questi temi. E chiedo di modificare anche la mozione, inserendo - proprio in virtù di quello che ho imparato la scorsa settimana dalla signora Montinaro - che non faremo consulenze a questo scopo e che i denari pubblici saranno spesi dall'organizzazione pubblica: che ci si costituisca per quello, quindi, e che non si faccia la gara delle consulenze esterne per affrontare questi processi.
Credo sia importante che ci si costituisca parte civile e che si possa dare anche alla Giunta - e così se ne assume anche le responsabilità comunicando poi le scelte in Aula - il mandato di decidere quali sono i processi ai quali poi si aderisce, iscrivendosi e costituendosi, e quali sono, con le motivazioni, quelli per i quali non lo si fa.
Qualcuno ha fatto notare che forse fare una semplice mozione o un semplice ordine del giorno è un po' poco. Io invece credo sia proprio questo il momento in cui la politica si assume una vera responsabilità.
Posso dire che un tema affrontato per legge dal giorno dopo scarica di responsabilità tutti coloro che l'hanno promossa: c'è la legge, viaggia tutto in automatico e tutti possono goderne i benefici, dimenticando che forse lì dobbiamo scrivere un capitolo speciale di costi.
Credo che invece, di volta in volta, la politica si debba assumere la responsabilità di fronte all'opinione pubblica, di fronte alla gente, di essere unita o di dire per quale motivo non fa delle cose. Ci sono dei processi nei quali secondo me merita in modo particolare essere presenti e altri casi che non producono dei reali danni all'immagine, trattandosi di processi che possono anche essere solo individuali e non relativi ad una reale rete criminosa. Sono infatti le grosse reti criminose e le infiltrazioni quando si veicolano grandi capitali e grandi quantità di denari che fanno danni.
Per questo motivo, chiedo la vicinanza a questo punto che oggi è in discussione, quale elemento che possa documentare la forte volontà antimafia e di legalità del nostro territorio, che pur è stata testimoniata in molti modi; ma dobbiamo tenere sempre più desta e alta la vigilanza sul nostro territorio.
A proposito della modifica - verrò poi al banco della Presidenza a formalizzarla - chiedo che l'impegno venga assunto esclusivamente con risorse pubbliche, quindi con fondi interni, senza ricorrere alle consulenze.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sappiamo tutti che negli ultimi anni, purtroppo, abbiamo visto diversi processi che hanno riguardato le infiltrazioni e le attività della criminalità organizzata sul territorio piemontese. I primi che vengono in mente sono "Minotauro", "Albachiara" e recentemente anche il processo "San Michele". Negli ultimi giorni è salita agli onori delle cronache l'ottima operazione svolta dalle Forze dell'ordine per quella che è stata denominata l'inchiesta "Big bang" e in questo caso abbiamo visto anche un aspetto un po' diverso, che forse ci aspettavamo meno sul nostro territorio, che non è solo la presenza della criminalità organizzata la quale tenta, a volte con successo, infiltrazioni nella politica, vuole i grandi appalti e partecipare alle grandi opere, ma parimenti proprio la presenza della criminalità organizzata nei quartieri, che fa le estorsioni e che si dice padrona del territorio; e purtroppo, se è vero quello che è emerso, anche in un contesto omertoso che forse non ci saremmo aspettati.
E' chiaro che, a fronte di fatti così gravi, è necessaria anche una reazione fortissima da parte della politica e anche da parte della più alta istituzione regionale, quale è la nostra. Proprio per questo, anche prima degli ultimi fatti di cronaca, il nostro Gruppo del Movimento 5 Stelle aveva presentato un emendamento al collegato alla finanziaria che chiedeva di aggiungere un comma ad una legge regionale già vigente per inserire in legge l'obbligo, per la nostra Regione, di costituirsi parte civile nei processi di mafia. In quell'occasione, abbiamo raccolto la disponibilità e anche la forte sensibilità della Giunta regionale sul tema, e comunicataci dall'Assessore Reschigna, che chiedeva di rimandare la questione a provvedimenti più consoni e, quindi, a non trattarlo, anche per non sminuirlo, con un emendamento al collegato alla finanziaria. Eravamo anche stati invitati, piuttosto, a presentare un atto di indirizzo in quel senso.
Noi riteniamo che questo non sia tanto il momento di presentare atti di indirizzo, sui quali si può essere sempre d'accordo e fare anche dibattiti interessanti ed importanti in Aula, a fronte dei quali si può anche uscire con articoli sui giornali e dire che ci si è occupati di un tema, ma è importante dare risposte concrete, quali sono quelle che possiamo dare come legislatori e, quindi, con leggi regionali.
Proprio per questo avevamo già annunciato di non avere intenzione di sminuire la questione con un semplice atto di indirizzo, che poi sappiamo che spesse volte - e l'abbiamo più volte denunciato - non trovano magari attuazione da parte della Giunta, ma di voler proprio procedere con la presentazione di una proposta di legge.
Avevamo già annunciato, ciò che poi puntualmente abbiamo fatto, la richiesta di inserire quella proposta di legge in un iter accelerato poiché il nostro Regolamento prevede la possibilità, per leggi particolarmente importanti ed urgenti - e qui abbiamo tutti e due i requisiti - un percorso accelerato: l'esame in sede legislativa, quindi non il doppio passaggio Commissione e Aula, ma un solo passaggio.
Addirittura in quell'occasione avevamo inizialmente raccolto il diniego, l'espressione contraria da parte del primo firmatario della mozione che stiamo discutendo. Poi per fortuna, probabilmente gli è stato spiegato o ha compreso che il dare l'assenso all'esame in sede legislativa di un provvedimento non vuol dire condividerlo, ma vuol dire accettare di discuterlo in tempi brevi per esprimere anche posizioni eventualmente contrarie.
Per fortuna potremmo discutere quella proposta di legge in sede legislativa e anzi - lo ribadisco in Aula al microfono - la necessità e la nostra richiesta di poterla calendarizzare al più presto.
Abbiamo presentato questa proposta di legge perché, come anche richiamato dalla mozione che stiamo discutendo, già altre Regioni hanno inserito in legge l'obbligo, da parte della Giunta regionale, di costituirsi parte civile in tutti i processi che riguardano l'attività delle criminalità organizzate sul territorio della regione.
Leggendo il dispositivo di questa mozione mi chiedo veramente cosa ci sia di diverso rispetto ad una proposta di legge che è già presentata.
Leggo: "Si impegna la Giunta a deliberare, nel rispetto delle norme processuali civili e penali, la costituzione di parte civile della Regione in tutti i processi contro la criminalità organizzata e le infiltrazioni mafiose relative ai fatti commessi nel territorio piemontese e ad informare il Consiglio regionale sulle deliberazioni di costituzione di parte civile nei processi contro la criminalità organizzata".
Siamo talmente d'accordo con l'impegno che si vuole dare alla Giunta regionale di deliberare la costituzione di parte civile nei processi di mafia, che noi, proprio facendo nostra quella che è la nostra prerogativa di legislatori, lo vogliamo inserire in una legge. Vogliamo che il Consiglio lo indichi in una legge.
Se devo dare una spiegazione a questi due dispositivi, e al fatto che si voglia comunque proporre l'argomento con una mozione e addirittura votare contro una proposta di legge, dovrei pensare che qualcuno considera dei fatti di mafia meno dannosi di altri. Qualcuno pensa che da un processo all'altro i fatti, che hanno un capo di imputazione di processo per criminalità organizzata, siano meno gravi di altri, perché così la Giunta di volta in volta, può decidere se la Regione si deve costituire parte civile oppure no.
Noi pensiamo che episodi che riguardano la criminalità organizzata non siano mai da sottovalutare e non ce ne sia nessuno meno grave di altri. E' per questo che lo vogliamo inserire in legge, non per altri motivi.
Io sono abituato, relativamente ad espressioni anche colorite, a non usarle o, se le uso, a non parafrasarle, perché la drugia - per dirlo con accento giusto piemontese - è cosa assai nobile e la montagna - chiedo scusa - è una montagna di merda, quindi la mafia è una montagna di merda.
Bisogna chiamare le cose con il proprio nome e non parafrasare, così magari si evita di usare anche quelle locuzioni.
Noi riteniamo importante, quindi, che la Regione si doti di uno strumento legislativo in questo senso, per costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia, e che non sia demandata alla Giunta regionale la facoltà decidere di volta in volta, a seconda del livello di gravità che decida di conferire a quel tipo di processo. Anzi, ribadiamo la richiesta di calendarizzare in tempi rapidi la nostra proposta di legge per l'esame in sede legislativa.
Ovviamente voteremo a favore di quest'atto di indirizzo, perché un nostro voto contrario o un'astensione verrebbe certamente strumentalizzato da parte di qualcuno, anche se riteniamo che la nostra proposta di legge superi totalmente questa mozione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Il mio capogruppo Giorno Bertola ha già chiarito in modo molto preciso tutti i vari passaggi; io invece farei un ulteriore passo indietro, se mi consentite, per ricordare da dove è nata questa proposta di legge, che noi abbiamo depositato e di cui non stiamo parlando oggi perché stiamo discutendo della mozione presentata dal Consigliere Monaco.
In Commissione legalità abbiamo avuto un'audizione, durante la quale abbiamo ascoltato la testimonianza di alcuni amministratori della Valle di Susa i quali, in particolare nella persona del Sindaco di Sant'Ambrogio hanno fatto notare che la Regione, nei confronti dei Comuni che sono risultati parte lesa nelle indagini "San Michele", si è dimostrata indifferente. Come l'ha dimostrata quest'indifferenza? L'ha dimostrata non costituendosi parte civile nel processo.
Avevamo la possibilità di farlo, eravamo già tutti qui quando è arrivato il momento di decidere se costituirsi o meno parte civile. Io non ho visto, levarsi dalla parte maggioranza, né in Aula né attraverso i vari strumenti che abbiamo (anche solo un comunicato stampa), nessun invito alla Regione a costituirsi parte civile.
Quindi mi chiedo: dove eravate quand'era il momento, quando i nostri Sindaci valsusini si sono costituiti parte civile, senza pensare alla storia delle consulenze costose, perché è una cosa che sento dire oggi per la prima volta e la trovo sinceramente risibile, quindi senza pensare alle conseguenze sulle casse delle loro amministrazioni già duramente provate dai tagli del Governo, ma soltanto con in testa il principio che si debba assumere una ferma posizione, costituendosi parte civile? La Regione no. La Regione è stata totalmente assente, silenziosa e, oserei dire, omertosa.
Quindi, mi chiedo dove eravate in questi giorni.
Il processo "San Michele" è partito da poco, eravamo già tutti qui quindi mi chiedo per quale motivo abbiamo scelto di non costituirci in questo ruolo. Probabilmente, potrebbe esserci stata una svista; potrebbe esserci una motivazione, però, rifacendoci a quanto diceva il Consigliere Monaco, sarebbe bello conoscere le motivazioni, cioè sapere perché nel caso di processi, come il processo "Minotauro", la Regione ha preso una posizione ferma costituendosi parte civile; nel caso San Michela si è scelto, si è deciso di non farlo. Questo anche proprio nei confronti, cioè per chiarire rispetto alle Amministrazioni qual è la nostra posizione.
Quindi, proprio per far sentire questa vicinanza di questo Ente a tutti i Sindaci, ai cittadini, ai territori che hanno vissuto le conseguenze dell'infiltrazione mafiosa, noi crediamo sia necessario un segnale forte e cioè dire che noi saremo sempre presenti e non valuteremo di volta in volta se essere presenti o meno. Ma la Regione Piemonte riconoscendo la mafia come una "montagna di merda" e qua mi collego a quanto detto dal mio collega Bertola, perché neanche a me piacciono le mezze frasi o i giri di parole, quindi la Regione riconoscendo la mafia per quello che è, decide di essere fermamente, senza distinzioni, senza discriminazioni, al fianco dei cittadini che si oppongono alla mafia.
Per questo motivo abbiamo accettato di ritirare il nostro emendamento e abbiamo scelto di preparare un atto più forte, che per noi non è una mozione, perché qua di mozioni ne passano tante, dovessimo andare a vedere tutti gli atti di indirizzo approvati da quando siamo stati eletti e vedere quali siano state effettivamente poi le conseguenze e l'impatto sulla vita della nostra Regione, vedremmo che alcuni purtroppo sono ancora disattesi inevasi, dimenticati.
Quindi, magari oggi usciremo con un comunicato stampa in cui diremo che la Regione dà un segnale forte. No, non diamo un segnale forte semplicemente, abbiamo parlato per qualche minuto di mafia in quest'Aula del Consiglio, ma il segnale forte non uscirà certo oggi. Il segnale forte ci sarà quando arriveremo a discutere la proposta di legge che abbiamo depositato, quando verrà approvata e quindi porterà immediatamente ad una modifica della legge e la Regione quindi dirà con chiarezza e fermamente che noi ci saremo sempre, accanto ai cittadini, accanto agli amministratori sul nostro territorio e ci opporremo sempre fermamente alle infiltrazioni mafiose.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Consigliere Bertola, nella prossima riunione dei Capigruppo pu sollevare, naturalmente, questa questione e i Capigruppo l'affronteranno.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Mi pare di aver capito che sulla proposta di legge del Movimento 5 Stelle vi sia già una decisione, cioè che andremo in sede legislativa quindi non ci sono dubbi da parte di qualcuno, tanto meno della maggioranza e del PD: vogliamo discutere e votare questo argomento, andando oltre la discussione.
Potrei dire che riteniamo inaccettabile, in una discussione sulla mafia, definire l'atteggiamento della Regione, in alcuni passaggi, un atteggiamento omertoso. Potrei dire "inaccettabile", ma non lo dico perch creerei le condizioni per dimostrare alla mafia che ci sono delle divergenze, ci sono dei punti di vista diversi.
Credo che la mafia abbia una grande ed unica paura, un grande ed unico timore: trovarsi tutte le Istituzioni unite ad inquinare i pozzi dove la mafia beve acqua potabile. E noi, ancora una volta, proviamo in questa discussione a dimostrare che non ci sono posizioni differenti delle Istituzioni, atteggiamenti che possono essere giudicati deboli; c'è la forza dello Stato, tutto, che intende a partire dalla formazione culturale del nostro Paese, che intende mettere in un angolo i poteri alternativi alle istituzioni: le mafie.
I mafiosi usano poche parole e compiono molti atti. Io credo che sia corretto anche da parte nostra usare lo stesso metro nel linguaggio: poche parole e molti atti. Per ora voteremo favorevolmente la mozione primo firmatario Consigliere Monaco e chiediamo, anche noi, di inserire il più velocemente possibile nell'agenda di questo Consiglio la legislativa per affrontare la discussione posta dal Movimento 5 Stelle.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Non ci sono altri interventi in elenco.
Leggo la modifica alla mozione che è stata presentata dal Consigliere Monaco; si aggiunge: "ad utilizzare unicamente risorse umane interne alla struttura della Giunta regionale per la costituzione di parte civile".
Possiamo passare alla votazione della mozione.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 613, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Ordine del giorno n. 458 presentato dai Consiglieri Graglia, Berutti Porchietto, Sozzani, Ruffino e Vignale, inerente a "Bando per l'acquisto e la manutenzione di scuolabus" (ritirato)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 458, avente ad oggetto "Bando per l'acquisto e la manutenzione di scuolabus", presentato dai Consiglieri Graglia, Berutti, Porchietto, Sozzani, Ruffino e Vignale, di cui al punto 13) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Graglia.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Intervengo semplicemente per dire che lo ritiriamo, in quanto è stato assolto dalla Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
L'ordine del giorno n. 458 è stato ritirato.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Montagna

Esame ordine del giorno n. 462 presentato dai Consiglieri Campo, Batzella Bertola, Bono e Frediani, inerente a "Studio di fattibilità di 'Zone a fiscalità agevolata' per i territori montani che rientrano nel sistema regionale delle aree protette"; ordine del giorno n. 419 presentato dai Consiglieri Porchietto, Graglia, Pichetto Fratin, Sozzani, Ruffino e Vignale, inerente a "Fiscalità di vantaggio per le zone montane"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 462, avente ad oggetto "Studio di fattibilità di 'Zone a fiscalità agevolata' per i territori montani che rientrano nel sistema regionale delle aree protette" presentato dai Consiglieri Campo, Batzella, Bertola, Bono e Frediani, e dell'ordine del giorno n. 419, avente ad oggetto "Fiscalità di vantaggio per le zone montane" presentato dai Consiglieri, Porchietto, Graglia Pichetto Fratin, Sozzani, Ruffino e Vignale, di cui al punto 14) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 462.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno lo presentammo all'epoca della legge sui Parchi e voleva essere collegato al tema delle aree protette, ma riguardo ovviamente, ad una tematica molto ampia che è quello delle politica per le aree marginali.
L'idea di questo ordine del giorno è proprio quella di cercare nuove vie per favorire lo sviluppo economico delle aree marginali e associarlo a quella che vorrebbero essere dei vincoli di sostenibilità ambientale per provare ad immaginarsi nuove soluzioni per uno sviluppo economico compatibile con il "non sfruttamento" indiscriminato dell'ambiente. E quale opportunità ci si offre? Quella di andare ad investigare come questo possa essere realizzato nell'ambito delle aree protette piemontesi.
Ora, io vengo da un'area dove, appunto, si è realizzato, con la legge parchi dell'anno scorso, l'accorpamento del Parco naturale del Marguareis e di quello delle Alpi marittime, realizzando l'area protetta regionale più ampia della regione Piemonte, tra l'altro agganciata con analoghe aree protette di rilevanti dimensioni, in particolare sul confinante territorio francese.
Questo offre lo spunto a una serie di riflessioni, cioè al fatto che le aree montane - io parlo delle nostre nel Cuneese, ma comunque le aree montane occupano il 44% del territorio regionale - hanno un elevato rischio e presentano grossi problemi di sviluppo economico; sono a rischio di spopolamento, perché al contesto economico non particolarmente favorevole di questi ultimi anni si associano le usuali problematiche legate proprio alla marginalità, quindi alla difficoltà logistica dell'operare nelle aree montane, alle difficoltà di relazione con le pubbliche amministrazioni e anche al ritardo nello sviluppo digitale per le difficoltà di accesso alla rete in queste aree.
Su questo tema, a nostro parere, si può innestare una serie di ragionamenti positivi, perché queste sono comunque aree il cui territorio è ancora oggi relativamente indenne dallo sfruttamento indiscriminato e dall'elevato livello di consumo di suolo che ha colpito la nostra regione nell'ultimo decennio, prova ne è che in queste aree si sta oggi richiedendo il riconoscimento dell'UNESCO. Le aree collinari dell'Albese sono già stati riconosciuti territori dell'UNESCO per i valori paesaggistico-ambientali e di tipicità delle produzioni agricole e agroalimentari.
Quindi, che cosa proponiamo con questa mozione? Proponiamo di fare uno studio per capire quali siano le leve fiscali e anche come queste possano essere articolate. Ricordo su questo tema il fatto che recentemente parlando del bollo auto, abbiamo impegnato la Giunta a richiedere al Governo di ottenere una possibilità di modulazione di quell'imposta che è prevalentemente regionale, in modo da poter andare ad usarla come leva fiscale anche per riconoscere disagio sociale o disagio di livello territoriale.
Quello che chiediamo è, quindi, la realizzazione, in un contesto temporale limitato - quindi nell'arco dei prossimi sei mesi, se passerà l'ordine del giorno, ma eventualmente su questo possiamo anche discutere per fare uno studio ben fatto - di una serie di valutazioni che vadano ad individuare quali siano le attuali entrate fiscali che provengono da questi territori, riconoscendo magari che si tratta di entrate marginali anch'esse e che quindi potrebbero essere adeguatamente programmate, in modo da favorire la permanenza o nuovi insediamenti o l'associazione a politiche di sviluppo diverse, come quelle che abbiamo già provato a proporre nell'ambito della discussione sul Piano per l'artigianato, relativo appunto all'artigianato 2.0, collegato alla possibilità di sviluppare nuove tecnologie produttive di limitato impatto ambientale e con minori necessità logistiche legate alla preparazione di progetti che poi possono essere realizzati, ad esempio, con una stampante 3D direttamente a casa del cliente, sia esso un privato cittadino o un'impresa con una produzione industriale in un'area non disagiata.
Si tratta, in sostanza, di far diventare le aree montane territorio ambientalmente protetto, perché attualmente uno dei problemi delle aree marginali è che esse vengono comunque viste come un luogo, essendo ancora in parte intonse, da sfruttare per il cosiddetto petrolio verde, quindi la biomassa legnosa da valorizzare a fini energetici, oppure come sfruttamento del potenziale idrico a fini sia di creazione di bacini irrigui sia soprattutto di sfruttamento di nuovo energetico. Quello che noi invece chiediamo è di valutare la possibilità, da un lato, di puntare veramente molto di più su un sistema integrato turistico, legato al discorso di aree protette, legato al discorso di valorizzazione di tutta una serie di realtà anche storico-culturali che sono presenti sul territorio all'interno di queste aree (è di oggi la visita della Commissione paesaggistica per la valutazione, ad esempio, in un'area attigua al Parco del Marguareis a Roccaforte Mondovì per il vincolo paesaggistico di un'area che oggi è minacciata da due cave diventate talmente invadenti che stanno diventando una sola e minacciando un bene come il Santuario di Santa Lucia di Villanova Mondovì).
Di conseguenza, quello che riteniamo importante è che si faccia oggi al più presto uno studio che dia la possibilità di valutare quali possono essere i ritorni economici e i costi di una modulazione fiscale un po' più forte e un po' più mirata, quindi l'agevolare lo spostamento nelle aree montane, il discorso bollo auto o l'intervento sulle aliquote IRAP o su altre tematiche o sulla realizzazione di nuovi servizi che vanno comunque a incidere sul discorso degli investimenti per provare a fare nuove tipologie di sviluppo legate all'ambiente, al turismo e alla cultura, in relazione alle aree protette.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Il collega Campo, come al solito, è stato piuttosto chiaro. Io volevo rimarcare come questo nostro atto di indirizzo veramente sia un grosso passo avanti, un grosso salto anche nel futuro, perché in qualche modo c'è una certa visione, che non è la nostra, secondo cui queste aree che sono poi territorio di aree protette siano, per il solo fatto di avere delle misure di tutela e di protezione, un po' per questo svantaggiate nella possibilità di creare anche una certa economia, uno sviluppo per il territorio. Quindi, se da una parte - ma questo lo abbiamo anche fatto vedere e dimostrato chiaramente nella discussione recente, che risale alla scorsa primavera/estate - sul sistema delle aree protette siamo piuttosto rigidi nel cercare di conservare tutte le misure di tutela e di protezione di quelle aree, dall'altra parte riteniamo che possano anche rappresentare un esempio di sostenibilità ambientale portata anche su fattori di sviluppo. Quindi, con questa nostra mozione vogliamo proprio dare la possibilità di fare questo tipo di sperimentazioni.
Cito proprio quello che dice il nostro atto di indirizzo, ossia "l'attivazione di regole virtuose dell'insediamento umano atte a produrre autosostenibilità, la chiusura locale dei cicli (rifiuti, alimentazione energia, acqua)" - e quindi possiamo parlare di economia circolare o anche come per fortuna si fa spesso negli ultimi tempi, di blue economy - "la riduzione della mobilità di persone e merci, il ripristino e la riqualificazione della struttura e del funzionamento dei sistemi ambientali e delle condizioni della loro autoproduzione, la riqualificazione delle attività agricole e forestali, la realizzazione di regole di sostenibilità negli strumenti ordinari di pianificazione".
In sostanza, vogliamo far sì che, pur mantenendo queste misure necessarie e importanti di protezione e di tutela, queste aree possano anche rappresentare degli esempi di sviluppo nuovo e di sviluppo sostenibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

In realtà, attendevo l'illustrazione anche dell'ordine del giorno n.
419.
Se i colleghi vogliono quindi illustrare il loro atto di indirizzo interverrò successivamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alla programmazione economico-finanziaria

Ho chiesto la parola per pochissime osservazioni sui due atti d'indirizzo.
PORCHIETTO Claudia (fuori microfono) Veramente il nostro non è ancora stato illustrato.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alla programmazione economico-finanziaria

Non c'è problema, al momento intervengo su questo.
Il tema che pongono i due atti di indirizzo è sicuramente interessante ed importante; dobbiamo avere, però, la consapevolezza che quando parliamo di fiscalità agevolata per i territori montani, parliamo, in questo momento, di un'iniziativa politica che la Regione assume nei confronti del Governo nazionale. Perché se ragioniamo rispetto al livello impositivo e autonomo che ha la Regione, è chiaro che siamo unicamente in presenza di



IRAP - ricordo che esiste già una norma con un'IRAP agevolata per le

attività collocate all'interno della montagna - e di IRPEF, il cui margine di autonomia fiscale da parte della Regione è ridottissimo (gli interventi agevolativi possono riguardare unicamente le agevolazioni previste dalle normative fiscali a livello nazionale).
Ma quando parliamo di IRAP, parliamo di un'imposta che, per fortuna nel corso degli anni, ha subito una forte riduzione in termini di pressione fiscale, soprattutto con quei provvedimenti che sono stati inseriti l'anno scorso nella legge di stabilità del 2015, laddove è stata tolta quella che era la grande problematica di questa imposta, che era, sostanzialmente, la variazione in aumento rappresentata dal costo del personale.
Il tema si pone, e fare uno studio su come sia affrontabile anche nei confronti del Governo nazionale credo che sia importante. Abbiamo l'Istituto di Ricerche Economico-Sociale del Piemonte (IRES) cui possiamo affidare un incarico di questo tipo.
Mi permetto, però, soprattutto sull'atto di indirizzo presentato dal Movimento 5 Stelle, di fare una sottolineatura, che chiederei ai presentatori di valutare.
Io non credo che oggi la marginalità in montagna sia rappresentata dalle aree protette. Anzi, semmai è esattamente il contrario. Questo è un elemento positivo del ruolo che le aree protette possono giocare anche sullo sviluppo economico sostenibile. La montagna, dove esiste un'area protetta, ha una capacità di attrazione sotto il profilo turistico più forte rispetto ad altre parti; è una montagna che produce anche una capacità imprenditoriale legata alla sostenibilità ambientale, perché si trova, comunque, a fare i conti con questo tipo di realtà.
Lo dico perché mi sembra che ridurre il tema della fiscalità di vantaggio nella zona di montagna unicamente alle aree protette significhi non capire che, all'interno della nostra montagna, siamo in presenza: a) di un prodotto o di una condizione unitaria; b) che c'è una montagna che ha una sua forza economica; c) che c'è una montagna che sta crescendo ed è legata alle politiche di tutela ambientale; d) che c'è una montagna che vive indubbiamente una condizione di marginalità economica e territoriale molto forte e che non è collocabile in questi scenari.
Quindi, dal mio punto di vista, affrontare il tema di una iniziativa politica soprattutto nei confronti del Governo nazionale per un'operazione di fiscalità di vantaggio nei confronti del territorio della montagna marginale, significa non limitarla al tema delle aree protette. Perché non ci fa cogliere, sostanzialmente, quello che, invece, è avvenuto e sta avvenendo nel corso degli anni anche all'interno della montagna.
Esiste una montagna piemontese sparsa in tutto il territorio alpino dove le condizioni di marginalità demografica, territoriale ed economica sono più forti rispetto a quelle coinvolte all'interno del sistema delle aree protette.
Chiederei quindi al Movimento 5 Stelle di eliminare dalla mozione questo tipo di limitazione, perché mi sembra che crei una condizione di ingiustizia nei confronti di una realtà che ha, invece, elementi di forte diversità.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Procediamo all'illustrazione della mozione n. 419.
Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa al Vicepresidente se mi sono permessa di far notare che non l'avevamo ancora illustrata, perché credo che le sue parole in premessa siano il pensiero contenuto in questo ordine del giorno. Perché avrà letto attentamente, come sempre fa, che in realtà quello che chiediamo con questo atto di indirizzo è l'apertura di un processo di analisi politica ed un percorso politico di sensibilizzazione del Governo anche da parte della nostra Regione.
Ci tenevo a sottolineare un ulteriore passaggio: noi con questo ordine del giorno abbiamo focalizzato l'attenzione su uno dei temi che rientrano però, in una condizione più ampia, che è quella di valutare, in una Regione che si chiama "Piemonte" e non "Piemare", come qualcuno molto spesso ricorda, che logicamente è fondamentale l'economia montana e, soprattutto la sopravvivenza del nostro territorio montano. E anche se dal punto di vista fiscale non è possibile, margini, da parte della Regione, di intervento, magari appunto non caratterizzati dal punto di vista fiscale ma attraverso una serie di progetti in ambito economico e imprenditoriale ci sono anche a livello regionale. Il tema di valutare attentamente quelle che sono le eventuali zone a fiscalità di vantaggio è, sicuramente, un ambito ed è un tema che va dibattuto a livello nazionale.
Tuttavia, forse è importante riportare all'attenzione queste tematiche così come si era già fatto nella precedente legislatura. Mi permetto di ricordare un passaggio che era una coda del tema, ma che rientrava nell'argomento: quando parlammo, d'intesa nei rapporti istituzionali, con l'allora Presidente della Provincia Saitta (che fu anche promotore di questa sollecitazione), e discutemmo di quelli che erano i fondi di compensazione per l'opera della TAV, una valutazione fu anche quella di utilizzare questi fondi in un ambito di un'area circoscritta a vantaggio fiscale, per permettere iniziative di carattere imprenditoriale in terre basse e in terre alte, ma comunque di carattere montano.
Col nostro ordine del giorno vogliamo riportare all'attenzione del Consiglio regionale e della Giunta questo tema, per aprire un percorso programmatico politico affinché si faccia un ragionamento sia di natura di sgravi fiscali che di attenzione su questo ambito. Tra l'altro, in alcune parti, anche il parlamentare del PD Borghi, che ha più volte ripreso l'argomento, essendo uno dei promotori del disegno di legge sulle aree montane, ha portato all'attenzione di tutti quanto fosse importante poter coinvolgere sia le amministrazioni locali, sia le realtà di natura economico-imprenditoriale su questo ambito).
Pertanto, chiediamo anche alla maggioranza di sostenere quest'ordine del giorno, affinché la Regione possa intervenire anche sul Governo e riportare all'attenzione anche della Conferenza Stato-Regioni questo particolare problema.
In altri ambiti europei il tema delle zone a fiscalità di vantaggio che sono state ampiamente approvate anche dall'Unione Europea, ha portato comunque, ad uno stravolgimento dell'economia nelle aree montane.
Probabilmente, è ora che anche noi sperimentiamo attentamente questi sistemi all'interno della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

Quando parliamo di montagna, ovviamente parliamo di un luogo di risorse, ma anche di luogo di marginalità. Sovente siamo attratti dall'uno e un po' meno dall'altro.
Quando parliamo di luoghi di marginalità, dobbiamo essere consapevoli di questo aspetto e concordo con quanto ha detto il Vicepresidente: il problema non sono le aree che hanno delle tutele, che forse hanno delle prospettive; sono, semmai, tutte quelle aree rispetto alle quali vi sono minori possibilità di investimento. A quelle aree, che rappresentano il 45 della superficie del nostro territorio regionale, dobbiamo aggiungere un 20%-25% di aree marginali, che sono le cosiddette aree collinari, che hanno diversità sotto il profilo altimetrico, ma molte comunanze sotto il profilo della marginalizzazione.
E' chiaro che lo sviluppo economico ha delle sue prospettive nella misura in cui gli si danno degli incentivi. Il PSR mi sembra che sia andato in quella direzione, perché ha riconosciuto dieci milioni in più rispetto alla programmazione del passato e li ha riconosciuti alle aree montane proprio per andare incontro a quella criticità e anche perché l'Unione Europea ha visto quelle aree non solo come un luogo di marginalità, ma come un luogo di potenziale sviluppo.
Siamo tutti consapevoli del fatto che la presenza umana è connaturata alla possibilità di uno sviluppo economico che sia sostenibile e non possiamo pensare che si debba continuare ad equiparare i commestibili che sono in via Roma con i commestibili che sono in un paese sperduto.
Quindi, massima condivisione con i due ordini del giorno, con la diversità che li rappresenta, ma rispetto a questo crediamo - e penso di poterlo dire come Gruppo - in uno sviluppo, ma crediamo in una giustizia che non rende tutti uguali, ma dà a tutti le stesse opportunità.
Per questo siamo d'accordo su un approfondimento di ricerca; ce n'è bisogno e credo che l'IRES possa essere coinvolta in questa azione. Siamo d'accordo sul sollecitare, cioè farsi interpreti di una sollecitazione di misure che non dipendano dal livello regionale, semmai dipendono dal livello nazionale. Siamo d'accordo sul mantenere l'attenzione e sviluppare un'attenzione maggiore su quelle che sono le politiche di sviluppo e concludo, siamo d'accordo su un ruolo che deve essere attivo su delle programmazioni che sono di prospettiva.
Il programma della macro Regione alpina è un'azione di prospettiva rispetto alla quale credo che noi, come Consiglio, potremmo anche dedicare e sarà oggetto di una proposta ai Capigruppo - un momento propedeutico che ci stimoli reciprocamente e ci faccia capire cosa sta succedendo in quest'area e che cosa intende proporre l'Unione Europea e che cosa possiamo fare noi per essere parte attiva e parte che sollecita i nostri confinanti e le Regioni che collaborano con il Piemonte in quest'iniziativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che quest'ordine del giorno sia importante come indirizzo di carattere generale relativamente alla fiscalità di vantaggio in area montana, in primo luogo per cercare di declinare in politiche le dichiarazioni, perché non manca settimana che esponenti del Partito Democratico, a livello nazionale e soprattutto a livello regionale dichiarino l'importanza della fiscalità di vantaggio all'interno delle aree montane.
Dopodiché quando si governa, com'era stato fatto, anche se solo sul tema del lavoro, ovviamente si ha questo compito. Ricordo che le possibilità per lo sviluppo economico in area montana sono certamente quelle legate alla fiscalità di vantaggio, che riguarda l'IRAP, come è possibile, ma che riguarda anche, come diciamo nell'ordine del giorno possibili sgravi fiscali burocratici nelle zone montane.
Ricordo che abbiamo alcune delle tasse, chiamiamole così, regionali che incidono profondamente sul territorio montano: i canoni estrattivi per buona parte, i canoni di imbottigliamento per la totalità, l'IRAP è uguale per un'attività imprenditoriale, come ricordava il collega Rostagno, che sia all'interno del centro di Torino sia a mille metri.
L'acqua, ancorché abbiamo sollecitato più volte in questo senso, perch abbiamo una legge regionale che prevede un articolo, che dà la possibilità alla Giunta di dare indicazioni differenti circa un vantaggio rispetto alle aree montane, che non viene sostanzialmente applicato. E anche in termini di indennità compensativa ricordo che la precedente Amministrazione non solo con una delibera di indirizzo sul PSR aveva previsto la differenziazione delle indennità compensative in agricoltura - che oggi ricordo, è uguale per tutti - ma aveva anche fatto fare uno studio presente in IPLA, per fare in modo che, come altre Regioni (Trentino e Lombardia) differenziassero l'indennità compensativa fra le aziende agricole in un Comune montano di 400 metri e l'azienda agricola in un Comune montano di 1.000 metri.
Ricordo altresì che siamo una delle poche Regioni dell'arco alpino - in Italia solo noi e il Veneto - che hanno sviluppato, all'interno della programmazione europea, una programmazione integrata nell'area montana. Il nostro documento strategico unitario per la predisposizione dei tre grandi assi dei finanziamenti europei e relativi bandi prevede che vi sia un'integrazione tra FESR, FEASR e FSE, in modo tale che si creino politiche di vantaggio per le aree montane.
E' passato un anno e mezzo dalla presentazione dei documenti relativi ai fondi europei e devo dire che temiamo che sia un anno e mezzo che è andato perso, perché bisogna ricordare quelli che sono i dati almeno dell'ultima programmazione. Rispetto ai fondi europei ogni anno nei Comuni montani ricadono 67,5 milioni di euro, programmati male, nel senso che un amministratore locale neanche si accorge che quei fondi ricadono nel suo territorio e non nel suo Comune e molto spesso neanche le imprese se ne accorgono. Cioè, noi qui ci accapigliamo quando discutiamo del bilancio e sui milioni da destinare alla montagna - dicendo che i sei milioni devono diventare 11, 12 o 13 milioni - finalizzati per la gran parte a pagare giustamente, personale o spese fisse, e poi, in realtà, abbiamo da un'altra parte più di 60 milioni di euro che, invece, sono fondi liberi per lo sviluppo dei servizi, per il finanziamento delle imprese o delle imprese agricole in particolar modo (ma non solo), sui quali noi oggi non abbiamo nozione di come si stiano utilizzando nel rispetto del Documento strategico unitario che questo Consiglio regionale ha votato.
Quindi, vorremmo sapere, e lo chiediamo da tempo senza grandi risposte cosa si sta facendo e come. Temiamo che si stia andando avanti sul tema delle politiche di sviluppo per l'area montana con una modalità assolutamente non interassessorile, dove l'Assessore alla montagna, nel poco tempo che dedica a questa delega, si occupa più delle attività di comunicazione istituzionale, di presenza alle sagre e quant'altro, che non badare al reale sviluppo economico dei nostri territori alpini e appenninici.
Su questo crediamo che vi sia un'assoluta mancanza e l'ordine del giorno in qualche modo è un rafforzativo degli strumenti che abbiamo già a disposizione, ma che andrebbero utilizzati, perché è evidente che una politica di sviluppo in area montana non la si fa con un componente della Giunta, ma deve essere una priorità che una Giunta regionale ha.
Questa Giunta ha anche vinto le elezioni con un simbolo che richiama la montagna simbolo di questa Regione, cioè il Monviso. E' certamente comunicativo fare il giro del Monviso nel periodo estivo ed è anche molto bello...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Nel periodo invernale bisogna essere un po' più bravini; si può fare ma bisogna essere un po' più bravini.
E' certamente molto più utile utilizzare le risorse che abbiamo a disposizione per sostenere la montagna. Magari fa meno comunicato, magari si appare meno sui giornali, ma è certamente molto più utile per le imprese e per i cittadini che vivono nelle nostre zone montane.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Primaria "Rita Levi Montalcini" di Bra (CN)


PRESIDENTE

Rivolgo un saluto ai ragazzi presenti in Aula, provenienti dal Comune di Bra, della classe V B della Scuola Primaria "Rita Levi Montalcini".
Benvenuti in quest'Aula da parte di tutto il Consiglio regionale del Piemonte.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Montagna

Esame ordine del giorno n. 462 presentato dai Consiglieri Campo, Batzella Bertola, Bono e Frediani, inerente a "Studio di fattibilità di 'Zone a fiscalità agevolata' per i territori montani che rientrano nel sistema regionale delle aree protette"; ordine del giorno n. 419 presentato dai Consiglieri Porchietto, Graglia, Pichetto Fratin, Sozzani, Ruffino e Vignale, inerente a "Fiscalità di vantaggio per le zone montane" (seguito)


PRESIDENTE

A seguito dell'intervento del Vicepresidente Reschigna, chiedo se ci sono richieste di modifica.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Non avrei nulla in contrario ad accogliere la richiesta del Vicepresidente, però vorrei sottolineare che il parametro della sostenibilità ambientale è uno dei cardini. Quindi, se sta bene modificherei il primo punto dell'impegno dell'ordine del giorno n. 462 togliendo la parte da "purché esse insistano sul sistema", aggiungendoci "(uno studio di ricerca) che abbia come parametri cardine quelli relativi alla sostenibilità ambientale", come citati nella parte delle considerazioni precedenti.



PRESIDENTE

Consigliere, la invito a venire a sottoscrivere la modifica al banco della Presidenza.



(Il Consigliere Campo si reca presso il banco della Presidenza per sottoscrivere la modifica)



PRESIDENTE

Rileggo la modifica, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale ad attuare entro 6 mesi uno studio di ricerca economico, sociale e normativo al fine di individuare possibili soluzioni finalizzate ad agevolare in maniera fiscale e burocratica le aree montane e che abbia come cardine i parametri di sostenibilità ambientale citati nelle considerazioni".
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 462, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 419, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ci rivediamo oggi pomeriggio alle ore 14.30 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.05)



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