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Dettaglio seduta n.12 del 07/10/14 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(I lavori iniziano alle ore 9.33 con l'esame del punto 1)


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 30 presentata dai Consiglieri Bertola e Valetti, inerente a "Gestione della viabilità nell'area della futura sede unica della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 30.
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Parliamo del cantiere del grattacielo della sede unica della Regione perché in una zona dove non c'è solo quella grande opera, ma c'è un altro cantiere, a nostro avviso, molto più importante e che sta avendo qualche difficoltà in più, che è il cantiere del prolungamento della metropolitana da Lingotto a piazza Bengasi.
Qui c'è una combinazione di tempi che potrebbe creare dei problemi gravi di viabilità, a nostro avviso, perché i lavori del grattacielo della sede unica della Regione, secondo quanto ci è stato comunicato, dovrebbero terminare nell'estate del 2015 e quindi gli uffici dovrebbero trasferirsi nella nuova sede all'inizio del 2016.
Allo stesso tempo, è stato stipulato un nuovo contratto tra Infra.To e il Consorzio Cooperative e Costruzioni per completare finalmente la linea 1 della metropolitana da Lingotto fino a Bengasi.
Dovrebbero ricominciare i lavori, ma visto che io passo lì davanti tutti i giorni, volevo dare la notizia che nulla si muove, i lavori sono fermi.
Quindi, secondo quanto è stato detto, i lavori non termineranno prima del novembre 2017, questo era stato dichiarato nell'estate. Ma se non iniziano a lavorare, probabilmente termineranno anche dopo il novembre 2017.
Per contro, il responsabile unico del procedimento proprio di Infra.To dei lavori della metropolitana ha detto che, entro aprile 2016, la viabilità su via Nizza sarà in tutto o in parte transitabile, proprio perché in questo momento c'è un tratto di via Nizza chiuso per il cantiere della metropolitana, nello specifico proprio per la fermata intermedia tra Lingotto e piazza Bengasi.
Quindi, stando a quanto dichiarato da chi fa i lavori sia per la metropolitana sia per il grattacielo, ci sarà un periodo in cui avremo la sede unica della Regione terminata e gli uffici già in parte trasferiti - e sappiamo bene che i grattacieli, comunque la si pensi, sono attrattori di traffico - ma in cui la metropolitana non arriverà fino al grattacielo.
Inoltre, ci sarà un tratto di via Nizza chiuso, dove abbiamo un centro espositivo, un centro commerciale e dei supermercati molto affollati.
Quindi, il rischio è di gravi problemi di viabilità, anche perché un accesso viario, che sarà realizzato dal sottopasso del Lingotto richiederà, secondo quanto è stato detto dal responsabile unico del procedimento del grattacielo, non meno di tre anni.
Per questi motivi, chiediamo come la Giunta intenda, anche di concerto con il Comune di Torino, gestire ed affrontare la questione dei probabili disagi della viabilità della zona della futura sede unica della Regione Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Nel progetto di trasformazione urbana dell'area Avio-Oval ambito 12-32 ove sta per sorgere la sede unica della Regione Piemonte, è prevista la realizzazione di una viabilità in interrato che, attraverso il sottopasso del Lingotto, consentirà di raggiungere i parcheggi interrati di pertinenza della torre uffici (1.300 posti) senza percorrere via Nizza.
Attualmente questi lavori sono già stati appaltati con previsione di completamento entro tre anni. Inoltre, la futura realizzazione della tratta metropolitana Lingotto-Bengasi prevede una fermata (Regione Piemonte-Italia 61) proprio in aderenza alla torre uffici, mentre il collegamento con la stazione ferroviaria di Lingotto sarà assicurato da un sottopasso il cui onere di realizzazione è in capo ad FS Sistemi Urbani (gruppo ferrovie).
Questa sarà la situazione a regime.
La situazione attuale.
Nel cantiere della torre uffici attualmente lavorano, tra maestranze e tecnici, circa 400 persone, oltre ad un numero imprecisato (molto alto) di automezzi tipici delle attività di cantiere.
Tale flusso veicolare, nonostante la presenza di significative interruzioni su via Nizza, determinate esclusivamente dal cantiere Infra.to, non ha causato particolari disagi al traffico della zona principalmente per due motivi: l'accesso al cantiere avviene da via Passo Buole 22 a cui si giunge, prevalentemente, attraverso via Zino Zini, Corso Plinio, via Pio VII, ovvero dalla rotonda Maroncelli, percorrendo via Trofarello; i mezzi pubblici (linee 18-35-1) raggiungono facilmente l'area anche collegando la fermata-capolinea Lingotto della metropolitana, che è a due fermate di bus.
Lo scenario a gennaio 2016, quando ci sarà il trasferimento e l'utilizzo degli uffici nel palazzo unico. Intanto si ridurrà il flusso veicolare afferente direttamente al cantiere della torre, che coinvolge 400 persone, 120 veicoli al giorno e numerosi mezzi di trasporto merci.
A quella data i lavori di realizzazione della viabilità interrata saranno già in avanzata fase di realizzazione, mentre il ripiegamento del cantiere della torre, oltre a ridurre fortemente i flussi di traffico veicolari attuali, consentirà la realizzazione di una viabilità provvisoria che da via Passo Buole 22 (ingresso del cantiere) o limitrofa raggiunga i parcheggi interrati a servizio della torre oggi già realizzati - ricordo che sono 1.300 posti auto - giungendo da via Zino Zini, Corso Plinio, via Pio VII ovvero dalla rotonda Maroncelli, percorrendo via Trofarello.
Sarà comunque realizzato un collegamento con la stazione ferroviaria Lingotto o mediante sottopasso (auspicabile) o di superficie, di più facile ed immediata realizzazione, che attraverso la promenade - oggi già realizzata per circa 600 metri - permetterà, attraverso l'uso del mezzo ferroviario, di raggiungere il palazzo uffici.
E' prevedibile che resti comunque attiva la fermata-capolinea Lingotto della metropolitana da cui, con i mezzi pubblici delle linee citate, si raggiunge facilmente il palazzo regionale.
Tuttavia stiamo verificando, in accordo con Gtt, la possibilità di predisporre negli orari più critici servizi di navetta dalla fermata Lingotto fin sotto gli interrati della torre.
Nel frattempo, proseguiranno i lavori della viabilità interrata e la circolazione automobilistica si avvicinerà man mano alla previsione di progetto senza subire interferenze dalle attività di Infra.to.
In conclusione, è evidente che tra il gennaio 2016 e il 2017 ci sarà una situazione, non dico problematica, ma certamente meno fluida rispetto a quella che sarà a regime una volta ultimata l'urbanizzazione esterna dell'area. L'infrastrutturazione esterna dell'area sarà in grado di garantire accessibilità immediata e comoda sia per quanto riguarda i mezzi pubblici sia per quanto riguarda i mezzi privati.
Rispetto all'esperienza della conduzione di un cantiere così rilevante ci sono tutte le condizioni per cui questa situazione, sia pur con qualche disagio, non nella fase totalmente di completamento delle opere di infrastrutturazione, possa essere adeguatamente gestita e governata senza particolari problematiche, soprattutto anche rispetto alla realtà del quartiere.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Interrogazione n. 7 presentata dal Consigliere Pichetto Fratin, inerente a "Esclusione del settore tessile dalla programmazione dei fondi europei"

Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Interrogazione n. 8 presentata dalla Consigliera Porchietto, inerente a "Esclusione del settore tessile dalla programmazione dei fondi europei"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 7 e dell'interrogazione n. 8, incentrate sullo stesso argomento.
Trattandosi di interrogazioni ordinarie, i Consiglieri interroganti hanno diritto di replica.
La parola all'Assessore De Santis per la risposta.
DE SANTIS Giuseppina, Assessore alle attività produttive Grazie, Presidente, e grazie, Consiglieri.
Questa interrogazione forse è nata da un piccolo fraintendimento presumo, spero, ad ora superato - relativo alla cosiddetta S3, Smart Specialisation Strategy, che rappresenta il documento di condizionalità ex ante richiesto dall'Unione Europea, che appunto condiziona, nel senso che contiene dei principi relativi alle misure che concretamente vengono scritte all'interno del POR FESR.
In realtà, il settore tessile è compreso nella S3 piemontese all'interno di un comparto che è stato definito come Made in Piemonte, che comprende tessile e moda, food, style e design.
Il punto che va colto di questa nuova impostazione e programmazione dei fondi comunitari è che l'Unione Europea ci chiede di essere estremamente selettivi - quanto più possibile selettivi - nella scelta dei settori di intervento.
Considerato che il Piemonte è una delle grandi Regioni italiane ed europee con un grande settore manifatturiero, con una variegata diversificazione per comparti all'interno di questo settore, tale circostanza per noi ha certamente rappresentato qualche complicazione.
In ogni caso, oltre a questo settore "Made in" ne sono stati individuati altri quattro, che sono: aerospazio, automotive, chimica e meccatronica.
Per completezza di informazione, ricordo che in ogni caso, al di là delle risorse collegate direttamente a questa scelta, il settore tessile potrà beneficiare di altri interventi, laddove imprese del settore tessile lavorino su tecnologie, tipo quella di nuovi materiali, considerate prioritarie all'interno della Smart Strategy. E naturalmente le imprese del settore tessile potranno accedere alle misure generali sulla competitività.
Infine, la Regione si è impegnata ad aderire al cluster internazionale del tessile, che le imprese del settore stanno sollecitando, e che dovrebbe poi portare all'identificazione (ma è un'operazione più complicata) di un cluster europeo del tessile, risultato estremamente importante in quanto, a livello comunitario, le grandi risorse sulle politiche di ricerca e di innovazione si definiscono in dialogo con cluster di imprese di dimensioni comunitaria.
Sulla questione del co-finanziamento, anche qui, secondo me, deve essere accaduto un qualche tipo di fraintendimento, perché non ho mai detto che fosse escluso il co-finanziamento privato delle fondazioni e del sistema camerale.
Per quanto riguarda, in particolare, le mie deleghe, mi sto adoperando in direzione del tutto opposto: per esempio, è in corso una misura del POR FESR che prevede il finanziamento delle strutture fisiche di ricerca (quindi di laboratori, delle macchine, ecc) e sta per concludersi una ricognizione effettuata dalla Compagnia di San Paolo, in accordo con la Regione Piemonte, sulle infrastrutture presenti nel nostro territorio, in modo che sia la Compagnia sia la Regione con il POR possano investire su infrastrutture nuove, avendo fatto prima il censimento di ciò che c'è e di ciò che manca.
Ritengo quindi fondamentale, anche nelle politiche che riguardano, ad esempio, il sostegno al nostro sistema universitario - tanto ho concordato in sede di CORECO - avere un dialogo strutturato e sistematico con le fondazioni bancarie, in modo da utilizzare, in un momento di ristrettezze e di mancanza di risorse qual è questo, le risorse pubbliche nella maniera migliore, lavorando, collaborando e definendo alcune strategie insieme ad altri grandi soggetti che possono investire sul nostro territorio nelle stesse materie.
E' completamente lontano da qualunque mio punto di vista o opinione l'idea che non si debba lavorare con i privati su un tema come questo. Non dico solo episodicamente, ma in maniera sistematica.
Altrettanto ovviamente vale quanto alla collaborazione con il sistema camerale, che, peraltro, è più pubblico che privato, salvo il fatto che a questo punto - come saprete benissimo anche voi - le risorse disponibili per questo tipo di operazioni, all'interno del sistema camerale, da quest'anno saranno drasticamente ridotte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola alla Consigliera Porchietto per la replica.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
In realtà il mio voleva essere, come sempre, un comportamento un po' irrituale.
Stante i tempi che non permettono le risposte immediate, essendo questa un'interrogazione del 1° agosto, sapevamo essere un'interrogazione valida nel suo contesto che, fortunatamente, era stata superata, ma ritenevamo opportuno mantenere le interrogazioni anche per avere la possibilità, con l'Assessore, di avere una serie di informative e di ulteriori aggiornamenti.
In realtà, c'è poco da aggiungere rispetto a quanto ha detto l'Assessore.
Ricordo soltanto che sono passati più di due mesi dal momento in cui avevamo sollevato il tema; in quel frangente, in Commissione, nel momento in cui si era parlato di quella che era la prima valutazione fatta dall'Assessore su una programmazione già fatta precedentemente dalla passata Giunta, questa valutazione relativa al tessile era già stata abbozzata.
Visto che stiamo parlando di mille imprese solo nel Biellese e di 5.000 mila a livello regionale (parliamo del terzo settore produttivo a livello regionale), credo che un'attenzione costante e un monitoraggio delle azioni fatte non siano comunque superflui ma, anzi, doverosi da parte nostra.
Ringrazio l'Assessore per la risposta.



PRESIDENTE

Potrebbe replicare anche il Consigliere Pichetto Fratin.
Visto che non è presente, l'Assessore vorrebbe riprendere la parola per un ulteriore passaggio.
Prego, Assessore.
DE SANTIS Giuseppina, Assessore alle attività produttive Presidente, chiedo scusa: avevo annotato un'altra cosa che volevo dire ma alla fine non ho guardato l'appunto. Colgo l'occasione per informare il Consiglio che in questo momento abbiamo in corso il negoziato con l'Unione Europea sul POR FESR e che, in verità, ciò che ci viene chiesto sia sul POR FERS sia sulla S3, è di scegliere e selezionare. Questo non vuol dire che faremo sparire qualcuno dei settori che abbiamo individuato, ma che certamente l'idea di fare ciò che era consentito fare nei cicli di programmazione precedenti, ossia finanziare, più o meno indifferenziatamente, tutti i settori, questa volta sarà più complicato perché l'Unione, per quanto riguarda la S3, ci chiede di scegliere in maniera rigorosa i settori di intervento.
Gli interventi praticamente possibili con il POR FESR, soprattutto sulla voce "ricerca ed innovazione", devono stare all'interno di quei settori, di quelle traiettorie tecnologiche e di quelle tecnologie abilitanti definite nella S3.


Argomento: Nomadi

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 34 presentata dal Consigliere Benvenuto, inerente a "Movicentro di Moncalieri? Solo un posteggio per nomadi, che fine hanno fatto i soldi della Regione?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che, non essendo presente in aula il Consigliere Benvenuto verrà data risposta scritta all'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 34.
Dichiaro concluso il sindacato ispettivo.
Aspettiamo qualche minuto per iniziare la seduta del Consiglio. Invito i colleghi a prendere posto.



(Alle ore 9.54 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto 1)



PRESIDENTE

all'o.d.g.
inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 10.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Questioni internazionali

Mozione n. 70 presentata dai Consiglieri Porchietto, Vignale, Berutti Pichetto Fratin e Ruffino, inerente a "Strategie per favorire l'internazionalizzazione" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Le chiedo, se possibile, l'iscrizione all'o.d.g. di una mozione che abbiamo già depositato, avente ad oggetto "Strategie per favorire l'internazionalizzazione".


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Mozione n. 24 presentata dai Consiglieri Vignale, Berutti, Graglia Marrone, Pichetto, Porchietto, Ruffino e Sozzani, inerente a "Bando assegni di studio anno scolastico 2013-2014" (richiesta inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Poiché rispetto alle decisioni della Conferenza dei Capigruppo l'o.d.g.
è stato modificato in virtù del licenziamento della legge sui revisori che era, sì, prenotata, ma non ancora licenziata - chiedo che l'esame della mozione di cui al punto 6) all'o.d.g. venga anticipato immediatamente dopo il licenziamento - se avverrà - del punto relativo al disegno di legge n.
8. Rammento che dovevamo discuterla già la scorsa settimana, ma che non è stato possibile a causa dell'assenza dell'Assessore Pentenero.
Pertanto, essendo anche una sua urgenza, in quanto (comunque verrà votata) chiede che venga redatto il bando per l'attuazione della legge n.
28, ritengo che non si possa andare oltre la giornata di oggi, ricordando come ho detto - che ne discutiamo oggi perché la scorsa settimana l'Assessore competente era assente.



PRESIDENTE

Se ho capito bene, sta parlando della mozione n. 24, relativa agli assegni di studio? Chiede di discuterla subito dopo la trattazione del disegno di legge n. 26?



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Non è così, Consigliere Vignale: c'è in mezzo il disegno di legge n. 8.
Può avvicinarsi un attimo al banco della Presidenza? Grazie.



(Il Consigliere Vignale si reca presso il banco della Presidenza)



PRESIDENTE

Il collega Vignale ha chiesto di anticipare la discussione della mozione n. 24 e di discuterla dopo l'approvazione del disegno di legge n.
26, anche perché, quando si è riunita la Conferenza dei Capigruppo, il disegno di legge n. 26 non era ancora stato licenziato. Pertanto, non l'anticipiamo rispetto al disegno di legge n. 8, però diamo la garanzia al richiedente che verrà discusso in giornata, eventualmente interrompendo la discussione del disegno di legge n. 8.
Colleghi, è impossibile presiedere il Consiglio con questo chiacchiericcio.
Consigliere Gariglio, poiché si sta allontanando, le ricordo che c'è la richiesta della collega Porchietto di iscrivere una mozione all'o.d.g.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.08, riprende alle ore 10.09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Questioni internazionali

Mozione n. 70 presentata dai Consiglieri Porchietto, Vignale, Berutti Pichetto Fratin e Ruffino, inerente a "Strategie per favorire l'internazionalizzazione" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La richiesta della Consigliera Porchietto relativa all'iscrizione all'o.d.g. della mozione n. 70 è approvata, poiché l'Aula, tacitamente acconsente.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Ordine del giorno n. 71 presentato dai Consiglieri Valetti, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Andrissi, Batzella e Campo, inerente a "Mappatura recupero e ridestinazione d'uso dei fabbricati viaggiatori dismessi di stazioni ferroviarie ad associazioni ed enti" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere l'attrazione di un mio ordine del giorno alla mozione n. 57, a firma dei Consiglieri Grimaldi.



PRESIDENTE

Scusi, collega Valetti. Colleghi, se non c'è silenzio sospendo per un'intera giornata il Consiglio. Dobbiamo stare zitti! Aspetti prima di parlare, collega.
Prego, Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Chiedo l'attrazione di un mio ordine del giorno alla mozione n. 57, a firma del Consigliere Grimaldi e altri, sul recupero del patrimonio edilizio pubblico e ferroviario.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 23 settembre 2014.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Presidente Chiamparino.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 30 settembre 2014.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione in memoria delle vittime del lavoro


PRESIDENTE

Colleghi, procediamo con la commemorazione in memoria delle vittime del lavoro.
Domenica 12 ottobre sarà celebrata la 64esima Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro. Si tratta di un momento dedicato alla memoria delle migliaia di persone che sul lavoro hanno perso la vita, ma anche di un'occasione per richiamare l'attenzione di tutti i cittadini e delle Istituzioni su questo drammatico fenomeno sociale.
Nel 2010 l'Ufficio di Presidenza aveva assunto la decisione di dedicare un momento solenne di ricordo alle vittime del lavoro piemontesi consapevole che la tematica meritasse il massimo impegno da parte di tutti.
Oggi, onoriamo quella decisione e ringrazio per la loro partecipazione il Direttore INAIL del Piemonte, dottoressa Alessandra Lanza, e il Presidente Provinciale dell'Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, Livio Pellegrini.
I dati in nostro possesso ci dicono che nel 2013 si è registrata una moderata flessione degli infortuni mortali dovuta, oltre che al miglioramento delle condizioni degli ambienti di lavoro - particolarmente incisivo in questi ultimi anni - anche agli effetti della crisi economica che ha certamente diminuito gli occupati e il numero di ore lavorate determinando una riduzione dei tempi di esposizione al rischio infortunistico.
Il calo degli infortuni sul lavoro, però, non deve far abbassare la guardia su quella che continua a rappresentare una drammatica piaga sociale, per effetto della quale vengono distrutte le vite di intere famiglie.
E' per questo che occorre proseguire nel percorso intrapreso nel recente passato e volto ad assicurare sempre di più la piena osservanza di tutte le norme per garantire la salute e l'integrità fisica dei lavoratori.
Per dare concreta applicazione alla legislazione italiana, che in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è all'avanguardia rispetto a quella di altri Paesi europei, tutte le Amministrazioni pubbliche, per le rispettive competenze, devono impegnarsi, unitamente agli imprenditori, ai responsabili e agli addetti e devono agire con una determinazione sempre maggiore, puntando non tanto sulla repressione delle cattive pratiche, ma sulla promozione di quelle buone, per prevenire gli infortuni e ridurre il numero di vittime.
In ricordo delle donne e degli uomini che hanno perso la vita sul posto di lavoro nel 2013 in Piemonte, darò ora lettura dei nomi con l'indicazione del luogo e la data del triste evento.
Florin NICHITEAN - Baldichieri D'Asti (AT) - 09/01/2013 Emanuele BORGHESIO - Baldichieri D'Asti (AT) - 09/01/2013 Corazon CASTILLEIO - Villanova Mondovì (CN) - 10/01/2013 Stefano CANGIOLI - Villanova Mondovì (CN) -10/01/2013 Marco CORIASCO - S. Maurizio C.se - 22/01/2013 Enrico ALESSANDRIA - San Cassiano (CN) - 07/02/2013 Roi ULIVIERI - Orbassano (TO) - 13/02/2013 DANILO PODIO - LA LOGGIA (TO) - 21/02/2013 DARIO MORANO - FOSSANO (CN) - 12/03/2013 Dario GRECO - Carmagnola (TO) - 15/03/2013 Giuseppe Carlo PAGANINI - Momo (NO) - 17/03/2013 Mariaelena TOPPAN - Cerreto Castello (BI) - 25/03/2013 Benito AGUGLIARO - Nichelino (TO) - 26/03/2013 Paulino Vitor DE SOUZA - Brescello - 10/04/2013 Pasquale BERNA - Nizza M.to (AT) - 19/04/2013 Luigi Giacomo LORENZETTI - Tortona (AL) -22/05/2013 Giovanni PREVIATO - Imperia - 29/05/2013 Domenico LOMBARDO - Ventimiglia - 10/06/2013 Doina CIOBANU - Volpiano (TO) - 15/06/2013 Antonio DONETTO - Castelletto Stura (CN) - 28/06/2013 Fabrizio MASOERO - Mango (CN) - 09/07/2013 Ornella VOLPATI - Isola Sant'Antonio (AL) - 12/07/2013 Ioan PRICINA - Bara (CN) - 19/07/2013 Graziella BERNARDI - San Damiano Macra (CN) - 07/08/2013 Massimo ZORZI - Orbassano (TO) - 08/08/2013 Valentina NEGRI - Chieri (TO) - 17/09/2013 Pierluigi GONELLA - Carrù (CN) - 19/09/2013 Abdessamad KHOUADY - Campodarsego - 16/10/2013 Francesco ESPOSITO - Torino - 18/10/2013 Roberto GAMBUZZA - Ovada - 18/10/2013 Moreno FASCIOLO - Carmagnola (TO) - 23/10/2013 Marco LAGNA - Ivrea - 28/10/2013 Gerardo DANGELO - Alpignano (TO) - 06/11/2013 Cristiano BOBBA - Bianze' (VC) - 08/11/2013 Qiulian JIN - Cherasco (CN) - 22/11/2013 Pietro ANSELMO - Niella Tanaro (CN) - 30/11/2013 Nicolae Valentin OPREA - Borgo San Dalmazzo (CN) - 04/12/2013 Gianni ANNESE - Bosconero (TO) - 11/12/2013 Gianpiero - SAROTTO - Piverone (TO) - 12/12/2013 Alessandria NEGRI - Masio (AL) - 18/12/2013 Invito il Consiglio regionale a voler osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime sul lavoro.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.19, riprende alle ore 10.22)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

c) Impugnativa del Governo verso legge approvata dal Consiglio regionale


PRESIDENTE

Informo che il Consiglio dei Ministri, in data 30 settembre 2014, ha esaminato la legge regionale n. 6 del 1° agosto 2014 "Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014 e pluriennale per gli anni finanziari 2014-2016". Ne ha deliberato l'impugnativa in quanto priva di adeguata copertura finanziaria in violazione dell'articolo 81 della Costituzione.


Argomento:

d) Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 22 settembre 2014 ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 legge regionale 7-2001, "Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte", n. 4 deliberazioni del 21 luglio 2014.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

e) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a n. 1 Decreto di nomina della Presidenza della Giunta regionale e a n. 1 deliberazione di nomina della Giunta regionale.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 6, inerente a "Convalida dell'elezione dei Consiglieri regionali, ai sensi dell'articolo 17 della legge 17 febbraio 1968 n. 108, dell'articolo 36 comma 2 dello Statuto della Regione Piemonte e degli artt. 17 e 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 6, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola al Presidente della Giunta per le elezioni, Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo, Presidente Giunta per le elezioni

Grazie, Presidente Leggo la relazione conclusiva della Giunta per le elezioni della X Legislatura.
La Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità si è riunita per esaminare la condizione di ciascuno dei Consiglieri eletti a seguito delle elezioni del 25 maggio 2014, per accertare se sussistano cause di ineleggibilità o incompatibilità nei loro confronti.
Ai sensi dell'articolo 18, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale, la Giunta per le elezioni deve presentare le proprie conclusioni al Consiglio entro 90 giorni dalla proclamazione.
I Consiglieri regionali hanno dichiarato, ai sensi dell'articolo 47 del DPR n. 445/2000, su apposito modulo predisposto dalla Giunta per le elezioni le cariche ricoperte nell'anno precedente alla data della presentazione della candidatura, le cariche ricoperte alla data attuale, nonch l'insussistenza di cause di incandidabilità ex articolo 7 del dlgs 235/2012 e articolo n. 143, comma 11 e 248, comma 5, del decreto legislativo n.
267/2000.
Sulla scorta delle dichiarazioni presentate, la Giunta per le elezioni ha esaminato le eventuali cariche ricoperte dai singoli Consiglieri e ha individuato alcuni casi per i quali si è proceduto ad un approfondimento anche tramite l'acquisizione di documentazione integrativa.
Segnalo che sono pervenuti alla Giunta per le elezioni due esposti da parte di cittadini elettori relativi, rispettivamente al Consigliere Maurizio Raffello Marrone e alla Consigliera Daniela Ruffino.
È pervenuta, inoltre, la deliberazione del Consiglio comunale di Rivalta Bormida del 14 luglio 2014 che ha dichiarato decaduto dalla carica di Sindaco il Consigliere Domenico Walter Ottria.
La Giunta per le elezioni ha ritenuto, anzitutto, di approfondire le dichiarazioni dei Consiglieri Enrica Baricco e Antonio Ferrentino.
La Consigliera Baricco ha dichiarato di ricoprire le cariche di "Presidente del Consiglio direttivo Casa Oz Onlus" e di "Consigliere di amministrazione di Magazzini Soc. Coop Onlus".
Il Consigliere Ferrentino ha dichiarato di essere Presidente della Fondazione "Anziani in difficoltà".
In entrambi i casi si è verificato che le cariche non rientrassero tra quelle incompatibili ai sensi dell'articolo 3, comma 1, n. 1, della legge 154/1981, richiedendo pertanto ai Consiglieri di dichiarare sotto la propria responsabilità, ai sensi dell'articolo 47 del DPR 445/2000, che gli Enti non ricevono in via continuativa dalla Regione una sovvenzione in tutto o in parte facoltativa, la cui parte facoltativa superi nell'anno il 10% del totale delle entrate dell'Ente.
Si è proceduto ad acquisire ulteriore documentazione in riferimento alle dichiarazioni di alcuni Consiglieri, relative a cariche per le quali si ravvisavano in astratto elementi di supposta eventuale ineleggibilità.
Si tratta delle cariche ricoperte dai seguenti Consiglieri: Alessandro Manuel Benvenuto (che ha dichiarato di essere cessato nel marzo 2014 dalla carica di Consigliere di amministrazione Ires); Maria Carla Chiapello (che ha dichiarato di essere cessata il 23 aprile 2014 dalla carica di Consigliere di amministrazione Ipla); Daniela Ruffino (che ha dichiarato di essere cessata il 22 aprile 2014 dalle cariche di Presidente del CdA e amministratori di Sito SpA e Vicepresidente e Amministratore di Sito Logistica SCPA); Maurizio Raffaello Marrone (che ha dichiarato di essere decaduto ai sensi dell'articolo 6, comma 3, della legge regionale 43/1991 per mancata partecipazione a tre sedute consecutive, dalla carica di Consigliere di Amministrazione di Ires, come segnalato dal CdA Ires al Consiglio regionale con deliberazione n. 1/2014 del 24 gennaio 2014).
Si è pertanto richiesto ai Consiglieri Benvenuto, Chiapello e Ruffino di produrre la documentazione comprovante la data di cessazione dalla carica.
L'articolo 2, comma 2 della legge 154/81 prevede che le cause di ineleggibilità non hanno effetto se gli interessati cessano dalla funzione non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature (25 aprile 2014).
Il Consigliere Benvenuto ha trasmesso copia delle lettere di dimissione dal CdA di Ires Piemonte, datate 20 marzo 2014 e indirizzate ai Presidenti di Giunta e Consiglio regionale e al Presidente e al Consiglio di amministrazione di Ires, con timbro di protocollo dell'Ires, in data 27 marzo 2014).
La Consigliera Chiapello ha trasmesso copia della lettera di dimissione dal CdA dell'Ipla datata 23 aprile 2014, con timbro di protocollo dell'ente in data 24 aprile 2014. Ha inoltre trasmesso un'attestazione a firma del Direttore generale dell'Ipla che attesta la data di consegna della lettera di dimissioni il giorno 23 aprile, precisando che, essendo il protocollo chiuso, la lettera sarebbe stata protocollata il giorno successivo.
Con riguardo alla Consigliera Ruffino, è pervenuta alla Giunta per le elezioni l'esposto di un cittadino elettore. Inoltre, la Consigliera Ruffino ha trasmesso i seguenti documenti: copia della lettera di dimissioni da Presidente e Consigliere di amministrazione di SITO SpA a far data dal 22 aprile 2014 con timbro di protocollo di SITO SpA nella stessa data. Il verbale dell'assemblea degli azionisti di SITO SpA del 23 aprile 2014, da cui risulta che in apertura di seduta viene ringraziata la Presidente Ruffino per il lavoro svolto nel triennio del suo mandato. La visura camerale di SITO SpA in cui risulta la cessazione della Consigliera Ruffino con "data effetto-cessazione" 22 aprile 2014 e, infine, ulteriore documentazione riguardante la carica di Vicepresidente e amministrazione di Sito Logistica SCPA- tra cui la visura camerale da cui risulta, oltre la cessazione della carica della Consigliera Ruffino con data 22 aprile 2014 che il capitale sociale non appartiene in misura maggioritaria alla Regione e, pertanto, per questo incarico non si può configurare l'ipotesi di ineleggibilità di cui all'articolo 2, comma 1 n. 10 della legge n. 154/81.
La Consigliera Ruffino ha inoltre integrato tale documentazione con una nota di approfondimento in cui illustra la documentazione citata, fornendo ulteriori elementi di valutazione in merito alla tempestività e alla regolarità delle dimissioni.
Con riguardo alla decadenza del Consigliere Marrone dal CdA dell'Ires è stata acquisita la deliberazione n. 1/2014 del CdA, citata dal Consigliere con la relativa lettera di trasmissione al Consiglio regionale in data 11 febbraio 2014. Poiché da tale documentazione risulta trattarsi di segnalazione al Consiglio regionale per l'avvio del procedimento di decadenza ai sensi dell'articolo 6, commi 3 e 4 della legge regionale 43/91, si è richiesto al Consigliere Marrone di fornire precisazioni sulla conclusione del procedimento di decadenza.
In particolare, il Consigliere Marrone ha dichiarato di essere decaduto dalla carica ai senesi dell'articolo 6, comma 3, della legge regionale n.
43/91, per mancata partecipazione ingiustificata a tre sedute consecutive del Consiglio di amministrazione, come segnalato dal CdA dell'Ires al Consiglio regionale con deliberazione n. 1/2014, del 29 gennaio 2014.
Da tale documentazione, risultata trattarsi di segnalazione al Consiglio regionale per l'avvio di procedimento di decadenza, che prevedono: "3. Il Consigliere decade ove, senza giustificati motivi, non partecipi a tre sedute consecutive del Consiglio di amministrazione".
Il Comma 4 recita: "La decadenza è pronunciata dal Presidente della Giunta regionale, previa deliberazione del Consiglio regionale, su segnalazione del Consiglio di Amministrazione dell'Ires".
Il Consigliere ha trasmesso delle osservazioni a firma del professor avvocato Bruti Liberati e del Consigliere stesso, corredate da una serie di documenti in cui illustra le ragioni per cui ritiene non possa trattarsi l'esistenza di cause di ineleggibilità nei suoi confronti, pur premettendo che non vi sono state le previste pronunce del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale, a causa delle intervenute sentenze di annullamento della proclamazione degli eletti.
Le osservazioni del Consigliere Marrone sono suddivise in più punti: ragioni giuridiche per cui la decadenza dovrebbe essere fatta decorrere dal gennaio 2014, con l'automatica conseguenza dell'accertamento delle tre assenze ingiustificate da parte del CdA di Ires (fornendo altresì documentazione che attesta la sua mancata convocazione alla seduta successiva del CdA); osservazione sulla scorta di un orientamento giurisprudenziale secondo il quale gli atti con i quali la Pubblica Amministrazione si limita ad accertare la ricorrenza dei presupposti previsti dalla legge per il prodursi di un effetto giuridico hanno efficacia meramente dichiarativa e non costitutiva, per cui tale effetto giuridico si produrrebbe retroattivamente; motivazioni per cui l'Ires avrebbe natura di Ente vigilato dalla Regione e non di Ente dipendente, per cui non potrebbe comunque configurarsi nei suoi confronti la causa di ineleggibilità di cui all'articolo 2, comma 1, n. 11 della legge 154/81.
Sempre riguardo alla procedura di decadenza del Consigliere Marrone dal CdA di Ires, in data 4 agosto 2014 è pervenuto alla Giunta per le elezioni un esposto di un cittadino elettore, mentre su richiesta della Giunta è stata acquisita dall'Ires documentazione relativa alle presenze del Consigliere Marrone all'interno del CdA.
Infine, la Giunta per le elezioni ha rilevato l'intervento dell'ordinanza del Tribunale di Torino in data 22 settembre 2014, che ha accertato l'ineleggibilità del Consigliere Marrone con riferimento alla sua carica di Consigliere di Amministrazione di Ires Piemonte.
Al termine dell'istruttoria, avendo accertato per ognuno di essi l'insussistenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità, la Giunta per le elezioni ha deliberato all'unanimità la proposta al Consiglio regionale di convalida dell'elezione dei seguenti 50 Consiglieri: Silvana Accossato Paolo Allemano, Gianpaolo Andrissi, Andrea Appiano, Francesco Balocco Vittorio Barazzotto, Enrica Baricco, Stefania Batzella, Alessandro Manuel Benvenuto, Giorgio Bertola, Massimo Vittorio Berutti, Antonio Boeti, Davide Bono, Mauro Willem Campo, Valentina Giuseppina Caputo, Monica Cerutti Sergio Chiamparino, Maria Carla Chiapello, Nadia Conticelli, Giovanni Corgnati, Augusto Ferrari, Giovanni Maria Ferraris, Antonio Ferrentino Giorgio Ferrero, Francesca Frediani, Raffaele Gallo, Gianna Gancia, Davide Gariglio, Mario Giaccone, Francesco Graglia, Marco Grimaldi, Mauro Antonio Donato Laus, Paolo Domenico Mighetti, Gabriele Molinari, Alfredo Monaco Angela Motta, Domenico Valter Ottria, Giovanna Pentenero, Gilberto Pichetto Fratin, Claudia Porchietto, Domenico Ravetti, Aldo Reschigna, Domenico Rossi, Elvio Rostagno, Daniela Ruffino, Diego Sozzani, Federico Valetti Daniele Valle, Alberto Valmaggia, Gian Luca Vignale.
Con riferimento al Consigliere Maurizio Raffaello Marrone, la Giunta per le elezioni, valutata la documentazione precedentemente descritta analizzata la normativa inerente il particolare caso, valutato l'intervento dell'ordinanza del Tribunale di Torino in data 22 settembre 2014 che ne ha accertato l'ineleggibilità con riferimento alla sua carica di Consigliere di Amministrazione di Ires Piemonte, valutato altresì che ai sensi dell'articolo 22 del D.Lgs. 150/2011 concernente le azioni popolari e le controversie in materia di eleggibilità, decadenza e incompatibilità l'efficacia esecutiva dell'ordinanza pronunciata dal Tribunale è sospesa in pendenza di appello.
Nella seduta del 29 settembre 2014, dopo aver discusso la situazione in atto, ponendosi come alternative il voto inerente la convalida del Consigliere Marrone o la sospensione del pronunciamento di convalida stesso, si è proceduto alla votazione per stabilire l'indirizzo prescelto.
Pertanto, in considerazione del procedimento giurisdizionale in corso e nelle more della sentenza esecutiva della Corte d'Appello o del passaggio ingiudicato dell'ordinanza del Tribunale, la Giunta per le elezioni ha votato per la sospensione del pronunciamento di convalida del Consigliere Maurizio Raffaello Marrone, con il seguente risultato: presenti 20 (Mighetti, Appiano, Berutti, Molinari, Benvenuto, Bertola Bono, Caputo, Chiapello, Conticelli, Gallo, Graglia, Grimaldi, Marrone Motta, Rossi, Rostagno, Valetti, Valle e Vignale in sostituzione di Sozzani) numero votanti 20 favorevoli 14 contrari 6 (Appiano, Bertola, Bono, Mighetti, Rossi e Valetti).
Ricordo che nella Giunta per le elezioni si esprime il voto a titolo individuale (articolo 16, comma 5 del Regolamento) e che, pertanto, il voto espresso risulta favorevole a maggioranza per la sospensione del pronunciamento di convalida del Consigliere Maurizio Raffaello Marrone.
Si rammenta che, ai sensi del comma 2 dell'articolo 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale, compiuto l'esame, la Giunta propone al Consiglio la convalida di quei Consiglieri nei confronti dei quali abbia accertato non sussistere cause di ineleggibilità o di incompatibilità.
Ai sensi del successivo comma 3 dello stesso articolo, le elezioni possono essere convalidate soltanto dopo che siano trascorsi 15 giorni dalla proclamazione.
La convalida deve comunque avvenire entro 120 giorni. A tal fine, la Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e le insindacabilità, deve presentare le proprie conclusioni entro 90 giorni.
Pertanto, si invita il Consiglio regionale a prendere atto dei lavori della Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e le insindacabilità, e a concludere l'iter di convalida attraverso propria deliberazione entro 120 giorni dalla proclamazione, e cioè entro il giorno 3 novembre 2014.
Grazie, Presidente.
MARRONE Maurizio (fuori microfono) Chiedo la parola, Presidente.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Marrone, per che cosa?



MARRONE Maurizio

Per un intervento a commento della relazione.
Io ringrazio il Presidente Mighetti per la relazione che, peraltro, ha ripercorso in modo molto puntuale i lavori della Commissione.
C'è solo un ultimo punto che non comprendo e che mi sembra non coerente con la votazione dell'ultima seduta della Giunta delle elezioni.
Vorrei ricordare - credo che qualsiasi collega lo possa verificare nel verbale che è allegato ai lavori d'Aula - che fosse espressamente previsto che la sospensione del pronunciamento equivale ad una sospensione dei termini, che, infatti, nel dibattito in Commissione, erano stati qualificati - legittimamente e giustamente - come ordinatori e non perentori.
Questo ulteriore termine che, invece, viene posto successivamente non è coerente con la votazione che c'è stata.
Volevo dunque sottotorre all'attenzione della Presidenza e dei colleghi questa incoerenza, che, a mio avviso, non è rispettosa della votazione che c'è stata, che qualcuno potrà non condividere, ma che per deve rispettare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Se ho capito bene quanto mi sta dicendo, c'è una discrepanza tra la relazione svolta dal Presidente rispetto a quanto è stato deliberato in Commissione.
La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Volevo puntualizzare alcune osservazioni, non tanto rispetto ai contenuti della relazione che, personalmente, mi sembrano coerenti con quello che è avvenuto in Giunta, quanto sul fatto che la Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità, nel decidere di votare in materia di sospensione del pronunciamento - è interpretazione autentica, riportata adesso, di interruzione dei termini ritengo non abbia portato fino in fondo i doveri che lo Statuto e il Regolamento impongono alla Giunta medesima, non certo per giudizio del sottoscritto, che conterebbe poco, ma proprio in forza delle norme che sono riportate nella relazione medesima, che sono tratte dallo Statuto, che vorrei rievocare.
Da un lato, lo Statuto, all'articolo 36, afferma che "la Giunta" omissis - "formula le proposte di convalida, annullamento o decadenza".
Cioè, il compito della Giunta è questo: "i provvedimenti sono adottati con deliberazione del Consiglio".
Poi, riprendiamo gli articoli 17 e 18 del Regolamento del nostro Consiglio. Dopo avere detto che i primi Consiglieri, i cui titoli vengono valutati ed esaminati dalla Giunta, sono proprio i componenti della Giunta medesima e della Giunta esecutiva dell'Ente, all'articolo 18, comma 2, si afferma: "Compiuto l'esame, la Giunta propone al Consiglio la convalida di quei Consiglieri nei confronti dei quali abbia accertato non sussistere cause di ineleggibilità o di incompatibilità".
Nel comma successivo pone dei termini: uno è ormai decorso, i 90 giorni di operatività della Giunta sono scaduti con l'inizio di ottobre; l'altro i 120 giorni ricordati anche nella relazione, verrà a scadere al principio di novembre.
Secondo me, la votazione, che poi viene riportata all'Aula, di sospensione di pronunciamento va oltre quelle che erano le funzioni e le possibilità messe in capo dal Regolamento del Consiglio regionale alla Giunta medesima. La motivazione forte addotta è la seguente: esistendo due procedimenti, uno giudiziario e uno amministrativo, che potrebbero confliggere rispetto al risultato finale, un pronunciamento di questo Consiglio potrebbe essere oggetto di ricorso a sua volta, quindi potrebbero esserci strascichi giudiziari.
Da un lato, voglio ricordare che l'azione popolare è normata da un decreto legislativo, il n. 150, che non è stato approvato il mese scorso ma risale al 1° settembre 2011, anche questo è riportato in relazione. Che esistano i due procedimenti è fatto notorio; che ci fosse un ricorso pendente per azione popolare era un fatto notorio a tutti i commissari fin dal principio; così come in punto di principio è notorio il fatto in ordine alle deliberazioni dell'Aula consiliare o della Giunta - in questo caso mi riferisco all'organo esecutivo della Regione - per cui se passasse il principio secondo il quale il solo rischio di un conflitto di pronunciamenti o di ricorsi giudiziari debba sospendere l'attività di un qualsivoglia organismo, questa Regione, come tutti gli altri organismi sarebbe costretta alla paralisi.
Poi, si è detto che, essendo intervenuta un'ordinanza di primo grado in uno dei casi, quello su cui si sospende il pronunciamento, era meglio attendere l'appello che, avendo poi un'esecutività, comunque avrebbe prevalso rispetto a qualsivoglia decisione che quest'Aula avesse inteso assumere. Però, se la ragione è dettata dal fatto che non dobbiamo farci condizionare in quanto noi siamo un organo politico, anche se la Giunta e in questo momento, il Consiglio svolgono una funzione di garanzia, non dobbiamo farci condizionare dalle decisioni della Magistratura, io lo condivido. Noi abbiamo un ruolo e la Magistratura ne ha un altro.
Dall'altro lato, mi chiedo se la sospensione del pronunciamento non sia proprio frutto di un condizionamento? Cioè, non c'è una contraddizione tra l'affermazione e la conclusione del ragionamento? Ultima questione, per non portare via troppo tempo. Io rispetto ovviamente, com'è mio dovere, ed è dovere di tutti, le posizioni di tutti.
Ognuno di noi è depositario di un voto, ogni testa è un voto, peraltro nella Giunta si vota a titolo individuale e non per Gruppi, ed è giusto così. Non è in gioco un elemento di programma di governo, ma l'analisi di condizioni di eleggibilità, quindi di garanzie, però mi piacerebbe che fossero rispettate da tutti anche le posizioni contrarie, in quanto, per quello che conta, la reazione successiva ad un pronunciamento non unanime della Giunta è stata la solita arte che viene messa in campo in questi casi. Cioè, qualcuno, che ovviamente non si qualifica, rilascia dichiarazioni agli organi di stampa, in modo tale da raccontare che, forse dietro certe votazioni ci sono chissà quali intrighi e chissà quali ragioni intrinseche.
Non c'è bisogno di prendere un caffè da nessuna parte per poter ripercorrere da un punto di vista logico una vicenda e assumere una posizione.
Penso che l'autonomia di pensiero e di coscienza, soprattutto quando si parla di valori e di rispetto di regole del gioco, forse ancora più di quando si parla di un programma di governo, sia un valore per quest'Aula.
Quindi, termino l'intervento invitando chi ha immaginato di portare fuori dall'Aula la discussione nel merito della questione a farsi un esame di coscienza - questa persona può essere seduta in qualunque parte dell'emiciclo - e invito la Presidenza dell'Aula, a questo punto, a valutare se la Giunta abbia fedelmente svolto i compiti che lo Statuto e il Regolamento impongono loro anche nel momento in cui ha interpretato in via ordinatoria i termini, che non si è data lei. Avrei capito di più se fosse il Consiglio a decidere - avendo in passato il Consiglio approvato il Regolamento e dato dei termini - e a votare una sospensione dei termini.
Invece non ho neanche ben capito se oggi si voterà questo aspetto oppure se ne prenderà atto in quanto la Giunta non ha terminato di esaminare il caso quindi il Consiglio non è in condizione di dire nulla sul caso di specie.
Addirittura, se non ci fossero questi interventi del caso, al di là della relazione, non si parlerebbe minimamente e i lavori si completerebbero esaminando 50 dei 51 Consiglieri i cui titoli sono stati sotto esame.
L'invito è rivolto a svolgere un supplemento di valutazione in tale senso; in ogni caso, com'è ovvio che sia, ciascuno di noi rispetta e non si permette di dare alcun tipo di qualifica negativa a qualsivoglia posizione fosse anche di quei Consiglieri che nel caso in cui è intervenuto un pronunciamento non esecutivo da parte della Magistratura decidessero o pensassero di poter decidere in materia di convalida del caso di specie.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che chi è già intervenuto non può prendere la parola.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anche un po' a commento delle dichiarazioni del Consigliere Appiano, non tanto perché sia necessario commentare le sue dichiarazioni ma perché introduce degli elementi che in qualche modo vanno chiariti.
Il collega Appiano ha detto che se non si è votato, quindi se ci si è pronunciati per una sospensione, è per via del Regolamento. In realtà, se ci si è pronunciati per una sospensione è perché la maggioranza dei componenti della Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità si è pronunciata così. Lo dico perch ci sono forze politiche come il Movimento 5 Stelle che era per pronunciarsi subito anche sulla questione del Consigliere Marrone. Del resto il Consigliere Appiano ha votato, come suo diritto, in maniera anche apprezzabile, in dissenso rispetto al suo Gruppo, perché ricordiamo che è una valutazione a carattere individuale; noi stessi avevamo piena libertà di votare secondo coscienza, ci siamo consultati prima.
Quindi, volevo sottolineare questo e lo faccio perché la questione della Giunta per le elezioni ha lasciato qualche strascico.
Il Movimento 5 Stelle non ha voluto dare una connotazione politica alla sua Presidenza della Giunta per le elezioni e non l'ha fatto durante tutto il percorso. Questo è stato riconosciuto anche dal Consigliere che è stato maggiormente coinvolto nelle istruttorie della Giunta per le elezioni. Non ci sono state fughe di notizie o altro, però il Movimento 5 Stelle, in quanto forza politica che esprimeva il Presidente della Giunta per le elezioni, è stato attaccato, anche da forze politiche vicine se non proprio integrate all'interno del partito di maggioranza in questo Consiglio regionale, per una supposta e scarsa efficienza nel portare avanti i lavori della Giunta per le elezioni.
Invece, nella relazione puntuale effettuata oggi dal Presidente della Giunta per le elezioni emerge in modo chiaro che la sospensione è stata richiesta ed è stata votata dalla maggioranza della Giunta stessa. Quindi non è una decisione della forza politica che presiedeva la Giunta per le elezioni.
Questo era per chiarire la questione; sulla questione dei caffè non ci pronunciamo, non siamo in grado di capire chi va a prendere il caffè e con chi, perché a Torino ci sono troppi bar. Grazie.



PRESIDENTE

Per un maggiore chiarimento ai colleghi, quello che mettiamo in votazione è quanto sto leggendo io in questo momento, cioè la deliberazione.
Che poi nella relazione ci siano alcuni commenti interpretativi e su quei commenti interpretativi ci siano altri legittimi commenti da parte di colleghi, è un discorso in questo momento tutto politico.
Da Regolamento, mettiamo in votazione la deliberazione, il testo della deliberazione così come licenziato dalla Commissione.
Quindi, questa deliberazione non è assolutamente integrata da osservazioni fatte nella relazione.
Richiamo il testo della deliberazione.
Proposta di convalida delle elezioni dei Consiglieri regionali (ai sensi dell'articolo 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, dell'articolo 36, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte e degli articoli 17 e 18 del Regolamento interno del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Vista la legge 17 febbraio 1968 n. 108 e, in particolare, l'articolo 17, commi 1, 2 e 3 che prevedono: "Al Consiglio regionale è riservata la convalida della elezione dei propri componenti, secondo le norme del suo Regolamento interno. Nessuna elezione può essere convalidata prima che siano trascorsi quindici giorni dalla proclamazione. In sede di convalida il Consiglio regionale deve esaminare d'ufficio la condizione degli eletti e, quando sussista qualcuna delle cause di ineleggibilità previste dalla legge, deve annullare l'elezione provvedendo alla sostituzione con chi ne ha diritto".
Visto l'articolo 36, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte che prevede che la Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità riferisca al Consiglio sulle operazioni elettorali, sui titoli di ammissione dei Consiglieri, sulle cause di ineleggibilità e di incompatibilità previste dalla legge formulando le proposte di convalida, annullamento o decadenza e che tali provvedimenti siano adottati con deliberazione del Consiglio Visti gli articoli 17 e 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale Visto l'articolo 122 della Costituzione Viste le disposizioni di cui agli articoli 2, 3, 4 e 7 della legge 23 aprile 1981, n. 154 in materia di cause di ineleggibilità, incompatibilità ed incandidabilità Visto l'articolo 7 del decreto legislativo n. 235/2012 in materia di cause di incandidabilità Visti gli articoli 143, comma 11, e 248, comma 5, del D. Lgs. 267/2000 che prevedono ulteriori cause di incandidabilità Sentita la relazione del Presidente della Giunta per le elezioni Visto l'estratto di verbale della seduta n. 6 della Giunta per le elezioni del 29 settembre 2014 (allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante), contenente la proposta di convalida di 50 Consiglieri eletti a seguito delle consultazioni elettorali del 25 maggio 2014, non essendo state rilevate cause di ineleggibilità, incompatibilità o incandidabilità Preso atto che la Giunta per le elezioni ha altresì deliberato, in considerazione del procedimento giurisdizionale in corso relativo all'eleggibilità, di sospendere il pronunciamento in merito alla convalida del Consigliere Maurizio Raffaele MARRONE nelle more della sentenza esecutiva della Corte d'Appello o del passaggio in giudicato dell'ordinanza del Tribunale di Torino del 22-9-2014 Il Presidente propone di procedere, conformemente alla proposta e con votazione a scrutinio segreto, alla convalida dei seguenti Consiglieri proclamati eletti a seguito delle elezioni regionali del 25 maggio 2014: Silvana ACCOSSATO Paolo ALLEMANO Gianpaolo ANDRISSI Andrea APPIANO Francesco BALOCCO Vittorio BARAZZOTTO Enrica BARICCO Stefania BATZELLA Alessandro Manuel BENVENUTO Giorgio BERTOLA Massimo Vittorio BERUTTI Antonino BOETI Davide BONO Mauro Willem CAMPO Valentina Giuseppina CAPUTO Monica CERUTTI Sergio CHIAMPARINO Maria Carla CHIAPELLO Nadia CONTICELLI Giovanni CORGNATI Augusto FERRARI Giovanni Maria FERRARIS Antonio FERRENTINO Giorgio FERRERO Francesca FREDIANI Raffaele GALLO Gianna GANCIA Davide GARIGLIO Mario GIACCONE Francesco GRAGLIA Marco GRIMALDI Mauro Antonio Donato LAUS Paolo Domenico MIGHETTI Gabriele MOLINARI Alfredo MONACO Angela MOTTA Domenico Valter OTTRIA Giovanna PENTENERO Gilberto PICHETTO FRATIN Claudia PORCHIETTO Domenico RAVETTI Aldo RESCHIGNA Domenico ROSSI Elvio ROSTAGNO Daniela RUFFINO Diego SOZZANI Federico VALETTI Daniele VALLE Alberto VALMAGGIA Gian Luca VIGNALE.
Riceverete la scheda gialla che vi sto mostrando. Su questa scheda gialla ci sono tutti i nomi dei Consiglieri. C'è da crocettare il "SI" o da crocettare il "NO".
Prima di procedere alla votazione, ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
E' un richiamo regolamentare, nel senso che se è vero che il nostro Regolamento prevede quanto ricordava il collega Appiano all'articolo 18 comma 3, va rammentato che noi stiamo votando una deliberazione che contiene un aspetto non licenziato dalla Commissione. Cioè la Commissione ha deciso di sospendere i termini, come viene previsto dopo l'"omissis", in attesa sostanzialmente della valutazione della Magistratura.
L'introdurre all'interno della relazione quanto prevede l'articolo 18 è un aspetto che la Commissione non ha votato. Tuttavia, il fatto che noi approviamo un atto con l'inserimento di una parte non votata dalla Commissione mi sembra impossibile da un punto di vista regolamentare.
Questo è un atto come altri e immagino che, come altri, possa essere emendato o meno, ma se qualche collega lo ritiene può inserire questi passaggi con la presentazione di un emendamento.
Lo dico perché altrimenti passa il principio che noi votiamo un atto perché questo facciamo all'interno delle Commissioni - o una norma - perch questo facciamo all'interno delle Commissioni - e poi abbiamo una relazione che è contraria o che, comunque, non prevede tutto quanto la Commissione ha licenziato.
Mi rivolgo al Presidente del Consiglio - non è una considerazione di carattere politico sulla contrarietà o sul favore - per chiedergli di verificare la correttezza dell'atto che stiamo votando, perché i Consiglieri - lo dico perché ero presente - che hanno espresso una valutazione sull'ipotesi che il Presidente Mighetti ha ben ricordato sulle differenti ipotesi, cioè di sospensione dei termini nei confronti del collega Marrone, è quanto la Commissione ha deliberato. Non altro. Altre sono valutazioni che, legittimamente, alcuni colleghi pongono, ma sono valutazioni che non ha licenziato la Commissione.
Segnalo, quindi, che inserire all'interno di un atto licenziato dalla Commissione quello che a tutti gli effetti è la volontà di colleghi, si pu fare, ma solo ed esclusivamente con il fatto che i colleghi presentino una modifica a quello che è l'atto e che la relazione, di conseguenza, venga modificata.
Non ci può essere un'altra modalità.
Lo dico: poniamo estrema attenzione a ciò che facciamo, altrimenti si registrerebbe un'anomalia rispetto ai lavori della Commissione sui provvedimenti che invece arrivano in Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Consigliere Vignale, ho detto le stesse cose che fatto notare lei e precisamente: noi stiamo mettendo in votazione l'esito - l'esito - così come formalizzato dalla Commissione. Non c'è nessuna integrazione rispetto alla delibera licenziata dalla Commissione. L'integrazione e la discrepanza evidenziate dal Consigliere Marrone attengono alla relazione.
C'è una linea di demarcazione: un conto è la relazione, un conto è la delibera. In questo momento stiamo mettendo in votazione - lo sto dicendo e quindi è registrato ed è agli atti - non la relazione, ma la delibera, e precisamente quello che ho letto io.
Se non sbaglio, è la stessa cosa che mi sta facendo notare lei e mi ha fatto notare il Consigliere Marrone.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, non è quanto le sto dicendo.
Se uno domani va sui dati di iter rispetto a questa procedura.
Le relazioni, come lei sa bene, sono un documento che non viene approvato dall'Aula, ma sono il documento di accompagnamento.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere, ho capito.
In aggiunta a quanto ho detto io, lei mi sta dicendo ancora un'altra cosa. Poiché nel testo si riporta la frase "Vista la relazione" lei dice con un ragionamento un po' forzato, logico e deduttivo, che quella relazione, alla fine, diventa parte integrante della delibera e potrebbe creare dubbi di natura interpretativa.
Dato che qui dobbiamo avere la certezza di cosa stiamo dicendo, non è poi così tanto sufficiente il chiarimento che fa il Presidente, così lei chiede di stralciare quella discrepanza dalla relazione.
Se i proponenti proprio lo vogliono, anche se non è mai successo possono presentare un emendamento alla relazione, ma in Aula. Dato che la relazione non è emendabile, chiedo cinque minuti di sospensione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.09, riprende alle ore 11.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La relazione è richiamata dalla delibera, non è parte integrante della delibera, a differenza del verbale, e mettiamo in votazione la convalida dei Consiglieri riportati sulla scheda.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Le rammento che non sono intervenuto sulla delibera e neanche lo faccio adesso. Il mio è un richiamo regolamentare.
Sottolineo e segnalo che è un aspetto estremamente delicato.
Noi oggi stiamo mettendo al voto una delibera che al suo interno contiene una cosa falsa. La Commissione non si è mai espressa dicendo che avrebbe attuato una parte, l'articolo 18, comma 3, del Regolamento. Poi quello esiste - esiste - ma segnalo che abbiamo già fatto, la Commissione ha voluto prendersi la responsabilità di fare una difformità.
Nelle nove legislature precedenti non vi è mai stato un differimento di proclamazione. Se in questo caso c'è stata una scelta in tal senso, è evidente che c'è una situazione differente. Nessuno in Commissione altrimenti si prendono i verbali della Commissione - ha messo in votazione la posticipazione della proclamazione per 120 giorni del collega Marrone.
Il Presidente non può far mettere al voto una relazione che per tre righe è falsa. Non so come dirlo. I colleghi erano presenti: noi non abbiamo votato.
Il Presidente Mighetti non ha messo in votazione una situazione in cui si dice: "Si differisce per 120 giorni". Noi abbiamo detto: "Si differisce in attesa del giudizio della Magistratura".
Sono due cose distinte. Non possiamo votare un atto falso.
Non so come dirlo, Presidente: non possiamo far votare un atto falso perché è la mediazione all'interno del Partito Democratico. Questo non è stato votato.



PRESIDENTE

È tutto chiaro, Consigliere, però la domanda che le pongo, perch chiaramente dobbiamo addivenire ad una conclusione, è se lei è interessato ad emendare la delibera.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Io voglio che la relazione sia corretta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie.
Il mio intervento è breve, soltanto per precisare una situazione che mi riguarda.
Nella relazione letta dal Consigliere Mighetti è stato detto - e questo per informare l'Aula - che c'è stato un esposto nei miei confronti. Vorrei fosse evidente che è stato un esposto anonimo, quindi privo di fondamento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

A scanso di equivoci, leggo il verbale dell'ultima seduta della Giunta per le Elezioni, che recita: "Al termine della discussione, preso atto degli interventi, il Presidente Mighetti pone in votazione la proposta di sospensione del pronunciamento di convalida del Consigliere Maurizio Raffaello Marrone, in considerazione del procedimento giurisdizionale in corso" - quindi in considerazione e non fino al pronunciamento - "nelle more della sentenza esecutiva della Corte d'Appello o del passaggio in giudicato dell'ordinanza del Tribunale".
Fermo restando questo, la considerazione finale della relazione (a parte che essa è solamente citata - la relazione in delibera - quindi non è un atto che noi andiamo a inserire nella delibera) riguarda l'elencazione dei commi del Regolamento cui si fa riferimento, richiamandoli.
Se ricordare una parte del Regolamento che noi abbiamo significa dare un giudizio positivo o negativo, io questo non lo so.



PRESIDENTE

Potrebbe significare fuorviare le interpretazioni. Poiché sono in corso dei contenziosi.



MIGHETTI Paolo

Mi scusi. L'interpretazione finisce nel momento in cui si dà il risultato della votazione. Quella è la fine della descrizione. Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con la distribuzione le schede.
Consigliere Vignale, io non posso fare emendare le relazioni, non posso dire al Presidente della Commissione che ha detto il falso.
Consigliere Mighetti, state facendo una riunione di Gruppo? Non posso dire - ripeto - al Presidente della Commissione che ha detto il falso, e quindi stralciarlo o impedire a lui di togliere dalla relazione quella parte che concretizza una sorta di discrepanza rispetto a quello che è successo. Non ho questo potere, non posso fare questo. Quello che posso fare è evidenziare formalmente che c'è la discrepanza tra la relazione e quanto è stato licenziato, che quella relazione non è parte integrante di quanto è avvenuto all'interno della Commissione. Chiaramente, quello che sto dicendo è tutto registrato.
In ogni caso, detto questo, procediamo con la votazione della convalida.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.
Scusate (mi rivolgo all'Aula), sto derogando il Regolamento, perch ritengo sia meglio perdere mezz'ora in più, visto che stiamo parlando di cose serie.
Se l'Aula acconsente, procedo con questa discrezionalità nel dare la parola; se l'Aula non acconsente, vado avanti con la procedura regolamentare.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ovviamente la relazione l'ha scritta il Presidente Mighetti (di sua mano), l'ha consegnata agli Uffici, che l'hanno esclusivamente trascritta e poi l'ha firmata, come avviene sempre in ogni relazione di ogni norma: la scrivono i Presidenti delle Commissioni.
Altrettanto, ovviamente, la relazione che noi stiamo approvando oggi è assolutamente identica al verbale della Commissione. Pertanto adesso le chiedo formalmente - poi passiamo alla votazione, perché ha derogato già troppo, poi posso anche spiegarle che non è una deroga - la copia originale, il pezzo di carta sul quale ha scritto, con la biro, il verbale.
Se nel verbale non esistono le parole che abbiamo ripreso nelle tre righe, c'è qualcosa che non va; se esistono, chiedo scusa anticipatamente.
Ho cattiva memoria, ma la Commissione si è riunita 15 giorni fa e non credo di avere una memoria così pessima da non ricordare quanto è avvenuto.
Segnalo solo che se è pur vero che l'articolo 18, comma 3 riprende quanto scritto, perché non può essere.



(Un commesso d'aula consegna copia del verbale della Giunta per le elezioni al Consigliere Vignale)



VIGNALE Gian Luca

No, no, io chiedo quello di carta, il verbale scritto in Commissione.
I verbali, in Commissione - salvo che quel giorno non ci fossero le stenotipiste, ma non mi sembra - vengono scritti su una brutta copia. Visto che la brutta copia a tutti gli effetti è un atto, perché è quanto si registra in Commissione, io chiedo formalmente quella copia.
Perché chiedo quella copia? Chiedo quella copia per vedere se la modifica l'ha apportata legittimamente il Presidente Mighetti, oppure se la delibera è già uscita con le tre righe. Questo a me interessa sapere.
Io voglio la copia del verbale che è stata consegnata al Presidente Mighetti, perché ogni Presidente di Commissione - lo dico perché ho fatto il Presidente di Commissione per qualche tempo . riceve in mano una relazione, la legge e, se ritiene che sia conforme e corretta, la sottoscrive.
E allora, voglio vedere quel pezzo di carta, così verifichiamo la correttezza e, allora, sarò io ad essermi sbagliato e a ricordare malissimo, perché l'articolo 18 non ha solo il comma 3. Noi, cioè, oggi dovremmo procedere a tutte le proclamazioni, e allora perché si cita un comma dell'articolo 18 del Regolamento? Noi oggi dovremmo procedere a tutte le proclamazioni dei 50 colleghi.
Se lo facciamo per 49, ci sarà un motivo? Sì. Perché citiamo il comma 3? Perché è interesse di alcuni colleghi di quest'aula che venga citato il comma 3. Questo è il tema! E allora, il Consigliere Mighetti può scrivere quello che vuole, ma lei che è Presidente - non può permettere che l'Aula voti una cosa falsa (e sottolineo falsa) rispetto a ciò che la Commissione ha votato.
Questo è il tema: non è una cosa sottile, non è una questione politica.
Se la Commissione vota un atto, quell'atto arriva in aula, non ne arriva un altro che è la mediazione interna al PD, o al Movimento 5 Stelle o a Forza Italia, o alla Lega Nord, o a chi so io! Stiamo facendo un atto pubblico!



(Il Consigliere Appiano chiede la parola)



PRESIDENTE

Consigliere Appiano, non può intervenire perché è già intervenuto.
APPIANO Andrea (fuori microfono) Anche il collega Vignale era già intervenuto. Le regole valgono per tutti oppure per nessuno!



PRESIDENTE

Chiedo ai colleghi di stare calmi, sempre con il doveroso silenzio.
Consigliere Mighetti, è interessato a riproporre la relazione e a rivederla? La relazione deve essere lo specchio di quanto è avvenuto in Commissione e in Commissione, in pratica, è stato licenziato e formalizzato un fatto: che la sospensione era relativa al procedimento, fino a sentenza.
Adesso, con la sua relazione, anche se sono convinto - a differenza del collega Vignale - che non esplica assolutamente alcun effetto, la domanda e la seguente: "Ritiene di rivedere, quindi omettere, quella parte?".



MIGHETTI Paolo

Scusate, colleghi, anche se in mia difesa.



(Commenti del Consigliere Campo)



PRESIDENTE

Collega Campo, non fate una discussione tra di voi.
Prego, Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Probabilmente, l'ultimo periodo - che mi pare quello incriminato - è stato frainteso. Forse è stato scritto in maniera fuorviante, ma nasce semplicemente da questa interpretazione sul giudizio di sospensione: a giudizio del Presidente, ed anche a giudizio di alcuni colleghi Consiglieri, andava ratificato, tramite l'intervento del Consiglio.
E' questa l'idea che ha portato alla formulazione di questo periodo.
Non vorrei che si facessero congetture in merito al senso di queste tre righe.



(Commenti del Consigliere Marrone)



MIGHETTI Paolo

Io sostengo che la Giunta per le elezioni ha sospeso i termini.
Sostengo, altresì, che il Consiglio deve prendere atto di questa sospensione, attraverso la sua delibera. E' questo il senso.



PRESIDENTE

Grazie.



MIGHETTI Paolo

Volevo capire se il Consigliere Vignale.



(Commenti del Consigliere Vignale)



MIGHETTI Paolo

C'è stato un fraintendimento generale.



PRESIDENTE

Ci siamo capiti, perché con la serenità si trasferisce sempre la questione nell'aspirazione al giusto epilogo.
Procediamo con la distribuzione delle schede.
Prego la Consigliera Segretaria Motta di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Motta effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata. Sono stati effettuati due appelli nominali.
Procediamo allo spoglio delle schede.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "G. C. Mazzucchelli" di Chivasso (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Elementare "G. C.
Mazzucchelli" di Chivasso in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 6, inerente a "Convalida dell'elezione dei Consiglieri regionali, ai sensi dell'articolo 17 della legge 17 febbraio 1968 n. 108, dell'articolo 36 comma 2 dello Statuto della Regione Piemonte e degli artt. 17 e 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale" (seguito)


PRESIDENTE

Colleghi, comunico l'esito della votazione della proposta di deliberazione n 6..
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 Consiglieri votanti 49 Consiglieri hanno votato SÌ 49 Consiglieri Il Presidente proclama convalidata l'elezione dei 50 Consiglieri regionali.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 26, inerente a "Disposizioni in materia di nuova composizione dei collegi sindacali delle aziende sanitarie regionali"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 26, inerente a ""Disposizioni in materia di nuova composizione dei collegi sindacali delle aziende sanitarie regionali", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Allemano, che ha facoltà di intervenire.



ALLEMANO Paolo, relatore

Presidente e colleghi,siamo chiamati a deliberare in merito alla composizione e alla durata dei collegi sindacali delle Aziende Sanitarie Nazionali.
E' un provvedimento che ci porta a recepire dei deliberati nazionali in particolare il decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010, "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e competitività economica", che riduce i componenti dei Collegi sindacali delle ASL da cinque a tre.
Lo stesso principio sarà ripreso dal decreto legge n. 98 del 2011 in merito all'organizzazione e al funzionamento delle ASL, che, evidentemente, sono superate dalla legge in discussione.
Il provvedimento consta di quattro articoli.
L'articolo 1 sostituisce i commi 1 e 2 dell'articolo 13 della legge regionale 10/1995, come detto in premessa, introducendo le due principali novità in materia di composizione e durata dei Collegi sindacali delle Aziende Sanitarie Regionali.
È previsto, inoltre, l'inserimento, dopo il comma 2 dell'articolo 13 della sopraccitata legge regionale 10/1995, del comma 2 bis, riguardante i requisiti per la nomina dei componenti dei Collegi sindacali.
L'articolo 2 dispone in ordine all'efficacia del presente intervento normativo, prevedendo anche una disposizione di coordinamento.
L'articolo 3 prevede l'abrogazione di alcune disposizioni regionali.
L'articolo 4 reca la dichiarazione d'urgenza.
Discuteremo anche di un emendamento presentato dal Gruppo di maggioranza che prevede che sia compito del Consiglio regionale indicare il Revisore che compete alla Regione. All'indicazione seguirà la designazione del Presidente della Giunta; a questa, seguirà la nomina da parte della Direzione dell'ASL. Non si tratta di un provvedimento marginale, di una "leggina", perché non agire significa alimentare la confusione e l'incoordinazione che c'è in questo settore. Basti ricordare che molte ASL hanno visto la scadenza del Collegio dei revisori il 15 settembre 2014 e la proroga di 45 giorni scade il 30 ottobre: ciò significa lasciare, di fatto in una situazione di non governo un settore così delicato come quello della revisione dei conti e del controllo degli atti.
Agire sulla base di norme precedenti significa, di nuovo, mandare segnali contraddittori. Dunque, riteniamo che con questo disegno di legge si dia la certezza di una guida sicura da parte dell'Assessorato della Regione e si vada verso un controllo effettivo degli atti, che prelude poi, al controllo di tutta la delicatissima partita della sanità regionale.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



PRESIDENTE

La parola al relatore di minoranza, Gian Luca Vignale.



VIGNALE Gian Luca, relatore di minoranza

Grazie, Presidente.
La norma che stiamo approvando in qualche modo discende anche da un impegno nazionale. Dico "impegno" perché, se non erro, oggi il Patto della salute non è ancora stato assorbito in un provvedimento di norma dello Stato, cosa che però immagino avverrà, come spesso accade, con il Patto della salute. E' un aspetto in merito al quale alcune Regioni si sono già adeguate, mentre altre lo dovranno ancora fare.
Se uno verifica a che punto è nell'attività di adempimento del Patto della salute (perché lo stesso contiene anche altri fattori che riguardano l'organizzazione sanitaria regionale), certamente questo é un aspetto sul quale non credo che gli Assessori alla sanità o i Presidenti delle Regioni abbiano perso molto tempo per discutere.
Noi rileviamo un fatto (lo abbiamo fatto in Commissione anche in merito alla legge sulle ATC e lo riproponiamo anche in questa sede): ci sembra che oggi la politica nazionale (ma anche quella regionale) proceda per semplificazioni, a volte un po' troppo semplici o banali. Nel senso che assunto il fatto che tutto ciò che compone i Consigli comunali, i Consigli provinciali, i Consigli regionali, società partecipate e quant'altro, ha un aspetto quasi di negatività, in modo assolutamente trasversale, si badi bene, nell'arco di pochi anni abbiamo previsto una riduzione dei Consigli e delle Giunte comunali, una riduzione dei Consigli regionali, una sostanziale cancellazione (almeno dal punto di vista dell'espressione popolare) dei Consigli provinciali e poi del Senato, entrambi senza costo per i cittadini.
Insomma, questa è la linea che sembra essere prioritaria nell'agenda di un'Amministrazione.
Devo dire che anche in questo consesso ci si è mossi più o meno in questo modo (dico "più o meno" perché non è sempre avvenuto questo), per cui anche in questo caso provvediamo a "levare" alcune figure di controllo.
È giusto? È sbagliato? Secondo noi, quando si interviene sul controllo bisogna sempre fare attenzione che sia giusto. Leggevo in Commissione che cosa prevede il decreto legislativo n. 502. Come dicevo, i Revisori dei Conti avrebbero alcuni compiti che il decreto n. 502 (la legge nazionale) attribuisce loro (verifica trimestrale, relazione semestrale e quant'altro). Insomma, se le Amministrazioni avessero chiesto ai revisori di svolgere puntualmente il loro compito, credo che almeno avremmo contezza e certezza di quelli che sono i numeri della sanità.
Però svolgono anche un ruolo di controllo rispetto alla correttezza degli atti. Allora, da questo punto di vista, bisogna sempre fare attenzione non tanto quando si riducono i consessi - questo Consiglio è passato da 60 a 50 Consiglieri, eppure i piemontesi sopravvivono - ma quando, in realtà, si riducono quelle che sono le figure di controllo.
Anche perché in termini di possibilità di garanzia di efficienza o di regolarità contabile (perché l'uno o l'altro fanno) è un costo, devo dire che il rapporto tra spesa e intervento (diciamo buone pratiche da parte di chi svolge attività di controllo) credo sia un aspetto di per sé da valutare come non sempre negativo. Noi non apparteniamo a chi ritiene che tagliando tutto si risolvano i problemi, anche perché in realtà non si taglia tutto (ma questo sarebbe un discorso che ci porta lontano!).
Segnaliamo anche che è la prima norma che discutiamo presentata dall'Assessore Saitta in Consiglio regionale. Non sarà una "leggina", ma certamente anche questa non verrà ricordata dai piemontesi come un provvedimento di portata normativa storica, insomma. È una piccola legge (così non la chiamiamo leggina) di intervento marginale su un tema che pu essere condiviso oppure no.
Il tema non è però questo - e concludo, perché se no, invece di fare la relazione, faccio l'intervento - ma è quello di cercare di fare un'attività che, partendo proprio dall'ottemperanza di uno dei punti del Patto della salute, coinvolga il Consiglio regionale su quelli che sono gli altri punti estremamente significativi del Patto. Il senso è: c'è stata tempestività nell'adozione del Patto relativamente ad uno dei punti del Patto stesso? E' corretto? E' positivo? Non sconvolge la vita a nessuno questa norma.
Ci sia altrettanta tempestività nel tentativo di porsi nelle condizioni di rispettare in ogni sua parte il patto, perché alcuni aspetti sono estremamente delicati e significativi, altresì comportano alcune modifiche sostanziali, ma quelle sono davvero di organizzazione, che coinvolgono la legge n. 10.
Quindi, si inizia nell'adozione del patto da un piccolo atto, di cui comprendo l'urgenza perché sono in rinnovo alcuni collegi. Non penso che sempre, come dicevo prima, la riduzione dei revisori all'interno delle ATC e delle ASL corrisponda sempre ad un risparmio rispetto al totale, che tutto incluso, ammonta ad alcune centinaia di migliaia di euro - non tante in un sistema che, con il nuovo riparto, costa quasi otto miliardi, è una goccia nel mare. Quando si rende efficiente un sistema, si risparmiassero anche solo 50 euro, sarebbero 50 euro risparmiati, perché è denaro pubblico; non so se questo caso rispetto a tante altre situazioni di cui poi faremo menzione sia l'esempio più cogente.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Essendosi concluso lo svolgimento delle relazioni, dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come ho già avuto modo di dire nella seduta della IV Commissione, che ha portato all'approvazione di questo disegno di legge, siamo di fronte all'ennesimo provvedimento proposto dalla Giunta e all'ennesima "leggina".
Ormai questo è un termine che ci accompagnerà ancora per pochi giorni anche per quelle che sembravano leggine nel senso di contenuto minimale dal punto di vista degli articoli. Ad esempio, la prima ad agosto è stata impugnata dal Governo, anche se aveva un valore molto più importante e adesso - presto saremo in fase di approvazione del bilancio - ci saranno sicuramente leggi ben più importanti per la vita dell'Ente Regione Piemonte.
Anche relativamente a questo disegno di legge non possiamo che constatare che si tratta di una mera presa d'atto, della ratifica di una richiesta legata al Patto della salute, che, ovviamente, non ha una cogenza di legge subordinata, ma ha un valore fortemente suggestivo almeno per quanto riguarda gli atti da intraprendere da parte della Regione.
Anch'io in Commissione sottolineavo un fatto: è curioso che dei tredici punti del Patto per la salute si partisse proprio dal tredicesimo, che, non è un caso, è l'ultimo; evidentemente è anche l'ultimo per importanza nella visione del Ministro Lorenzin e del Ministero per la salute. Il tredicesimo punto è quello che richiede la riduzione del numero dei Revisori dei Conti delle Aziende Sanitarie.
Emerge anche un dato un po' curioso se si analizza il Patto per la salute: l'ultimo punto un po' quasi stride di fronte ai dodici punti carichi di significato e di implicazioni notevoli relativi al riordino non solo della governance, ma anche dell'erogazione dei servizi dei livelli essenziali di assistenza delle Aziende Sanitarie. Infatti, il comma 2 dell'articolo 13 chiede che i requisiti per la nomina dei componenti dei collegi sindacali debbano garantire elevati standard di qualificazione professionale: ci mancherebbe! Ne abbiamo anche discusso in Consiglio sarebbe auspicabile che fossero comunque revisori che hanno già svolto attività di revisione sui bilanci di aziende sanitarie, perché se provenissero da un mondo diverso la componente dei conti sarebbe sicuramente diversa dall'esperienza professionale di un revisore dei conti quindi potrebbe anche mettere in difficoltà.
Allora, su tanti punti del Patto per la salute l'Assessorato decide di partire da uno degli ultimi, ma noi aspettiamo ancora da parte dell'Assessore tutta una serie di risposte su azioni che sono fondamentali quelle sì che sono cogenti, soprattutto per rimettere in sesto i conti della Regione Piemonte; mi riferisco alle risposte ai programmi operativi di cui alla DGR del 23 dicembre 2013, relativi praticamente all'attuazione del piano di rientro. Quelli sì che sono punti cogenti, tramite i quali potremmo ottenere un notevole efficientamento della spesa, per liberare risorse magari da investire sulla manutenzione degli ospedali sull'acquisto di macchinari o sullo sblocco del turnover del personale.
Ieri, in Commissione bilancio, abbiamo discusso della situazione disastrosa della Regione Piemonte; con un collega si diceva che se anche liberassimo risorse sulla sanità non potremmo che investirle in sanità.
Sarebbe già notevole, perché, oggi, chiunque entra in un ospedale non fa che sentire polemiche da parte non solo dei pazienti, che fa un po' parte anche della logica, che ormai è entrata nel servizio sanitario, del consumatore, che ha diritto di valutare il servizio offerto, ma soprattutto, da parte degli operatori socio-sanitari, che un tempo non erano così diffuse. Oggi, si lamentano, giustamente, di turni massacranti della mancanza di sostituzioni, dell'impossibilità di avere le ferie, cioè il rispetto del proprio contratto. Parliamo di esternalizzazione di contratti, che ormai sono molto diffusi nella sanità pubblica, per permettere di ridurre i costi delle Aziende Sanitarie.
Quindi, negli anni passati, si è fatto, come al solito, pagare il costo della crisi ai lavoratori, così un po' come vorrebbe fare il Governo nazionale con il discorso dell'articolo 18, invece di intervenire sulle cause strutturali della crisi.
Sulla sanità si può e di deve fare tantissimo, non è sicuramente la riduzione da 5 a 3 del numero dei revisori dei collegi delle Aziende Sanitarie che si possono ottenere quei risparmi di cui necessita la Sanità.
Lo ribadisco, perché la priorità deve essere quella di tornare ad assumere non solo per fare funzionare meglio i nostri ospedali e i nostri servizi ma anche per alleviare la crisi lavorativa del nostro territorio, che coinvolge non solo il privato, ma anche il pubblico. Quando il privato è in crisi, è ovvio che la leva del pubblico che assume - fondamentalmente nelle Aziende Sanitarie, infatti la principale azienda del territorio regionale è la sanità pubblica, poi un altro discorso si potrebbe fare anche con le scuole, ma quelle sono di competenza principalmente nazionale - darebbe anche un risvolto molto positivo dal punto di vista della crisi e, se vogliamo, anche del prodotto interno lordo e quant'altro.
Davanti a noi abbiamo obiettivi importantissimi e questa è veramente una leggina che rappresenta questa fase interlocutoria, che mi auguro stia per terminare, perché presto saremo chiamati ad approfondire il discorso del bilancio (si avvicina il giorno, venerdì 10, dell'emissione del giudizio di parifica della Corte dei Conti sul rendiconto). Poi speriamo veramente di approfondire i temi della sanità, che probabilmente non abbiamo affrontato la scorsa legislatura, ma spero che si riesca in questa.
Infatti, limitare il dibattito a leggere i titoli dei giornali sulle dichiarazioni dell'Assessore che scopre - mi si permetta di essere un po' ironico - che la spesa farmaceutica è fuori controllo, che le prescrizioni di visite specialistiche, ambulatoriali e non, sono fuori controllo.
Ovviamente può anche fare un po' sorridere. Adesso c'è stata anche una polemica, nel senso che l'Assessore avrebbe quasi consigliato ai medici prescrittori di non prescrivere esami.
Si apre tutto un tema complicatissimo di ingerenza della politica in un'attività che deve essere assolutamente indipendente da qualsiasi ingerenza politica, perché un conto è il controllo e un conto è l'ingerenza.
Siamo in una situazione di grossa difficoltà e noi ci saremmo augurati che nelle prime settimane e mesi dall'insediamento la Giunta non si limitasse a prendere atto della situazione e a denunciarla, perch ovviamente la situazione dei conti della Regione e della sanità era già nota da anni.
Noi speriamo veramente che questa leggina, insieme a tante altre leggine - tale è stata ormai definita pubblicamente e mediaticamente - sia proprio l'ultimo capitolo di una fase interlocutoria e si possa andare al sodo dei dati. Pertanto, auspichiamo che nella prossima seduta di Commissione si possa iniziare ad analizzare, ad esempio, le deliberazioni operative dei programmi operativi sulla spesa farmaceutica.
Abbiamo chiesto in Commissione sanità, insieme al Presidente della Commissione, di poter fare una programmazione delle attività del Consiglio in modo che si vada veramente al cuore delle problematiche, cioè capire dove, come e perché si spende così, perché ad esempio alcune ASL spendono tot di spesa farmaceutica pro capite e altre ASL ne spendono il 50% in meno.
Quindi, capire e andare a valutare con il piano nazionale delle possibilità di intervenire per degli incentivi o dei disincentivi sulla spesa che parte dai medici prescrittori. Questi sono i veri nodi.
Concludo, dicendo che non abbiamo contrarietà, come abbiamo già detto in Commissione, a questo disegno di legge. Noi vorremmo, più che valutare il numero dei revisori - perché a volte ci leghiamo più al numero delle figure piuttosto che al lavoro fatto - che si valutasse la qualità del lavoro dei revisori, perché le revisioni non sono arrivate nelle Commissioni. Quindi, noi non sappiamo qual è stato il lavoro fatto negli ultimi quattro anni in cui sono stato Consigliere regionale.
Pertanto, sarebbe veramente utile sapere quale valutazione hanno fatto sui conti dei bilanci, che negli ultimi anni, oltre tutto, non c'erano.
Negli ultimi anni non c'erano, quindi il fatto che un revisore non segnali neanche che non c'erano i bilanci, mi induce a qualche riflessione.
Inoltre, speriamo di poter analizzare domani i bilanci che sono appena arrivati e, anche se non so se siano già arrivate in Commissione le richieste che abbiamo fatto riguardo ai consuntivi 2012, ai consolidati 2013 e al tendenziale 2014. Grazie.



PRESIDENTE

Non sono arrivati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Come Gruppo, com'è già stato detto nella relazione, siamo assolutamente convinti dell'opportunità e della necessità di approvare questa legge per rendere vigente nel nostro ordinamento un elemento che fa parte dell'accordo stipulato a livello nazionale tra il Governo italiano e i governi regionali.
E' un piccolo pezzo, come diceva con ragione il collega Vignale, di una riforma più complessiva che questa Amministrazione avrà cura di tradurre in impegni concreti e penso che - Assessore, mi corregga se sbaglio - passerà poco tempo prima che quest'Aula venga chiamata a discutere sul pieno recepimento dell'accordo nella sua interezza.
Rispetto alla questione del ruolo dei membri del collegio sindacale in seno alle ASL, condivido - lo dico perché succede talmente poche volte che quando avviene è un'eccezione - i rilievi fatti dal Consigliere Bono.
Nella scorsa legislatura la Commissione speciale di indagine sugli appalti di SCR e della sanità ha rilevato una sostanziale situazione di illegittimità nella gestione delle ASL piemontesi, in particolare attraverso la pratica delle proroghe reiterate, e in alcuni casi - in particolare quello della ASL Torino 1 - delle proroghe reiterate tacite orali, che è un qualcosa che nessuno di noi immaginava potesse avvenire nella nostra Regione.
Una delle cose eclatanti che è emersa è il fatto che i collegi sindacali non avessero adempiuto al loro lavoro. Con una responsabilità ampia erano nominati ed erano cinque; erano nominati da più parti e rappresentavano maggioranza e minoranza del tempo, quindi ne facevano parte anche persone della mia parte politica, che all'epoca era minoranza.
Eppure i collegi sindacali sono stati pericolosamente inerti, hanno fatto delle relazioni il più delle volte ampiamente omissive e i pochi che non sono stati inerti hanno fatto relazioni che sono state mandate al Ministero - perché le relazioni, se non erro, vengono mandate al Ministero ogni sei mesi - che non sono mai state oggetto di attenzione da parte dell'Amministrazione uscente.
Conoscendo l'Assessore Saitta posso mettere una mano sul fuoco che questo non capiterà, ma credo che dobbiamo organizzarci affinché, al di là della persona che ricopre il ruolo di Assessore - che poi cambia con il cambiare di maggioranza - ci sia un'organizzazione stabile che garantisca a questa Regione, da questo momento in avanti, che chiunque sia l'Assessore ci sia un ufficio burocratico deputato a verificare il funzionamento e l'operato dei collegi sindacali.
I colleghi sindacali devono controllare, ma c'è qualcuno che deve sentire quello che dicono i controllori o controllare i controllori, che devono essere richiamati alle loro responsabilità.
La nomina a membro del collegio sindacale di ASL, che in alcuni casi hanno un bilancio di un miliardo di euro - penso alla Città della salute non è una sinecura o un modo per arrotondare lo stipendio o la remunerazione di persone che poi fanno i commercialisti e hanno mille incarichi. No, è un'attività prevalente e credo che debba essere anche pagata il giusto, perché le responsabilità connesse sono altissime e non si può pensare di non ricoprirle professionalmente in modo adeguato e ricompensarle in modo adeguato, ma ad essa deve essere associata una responsabilità.
Sono certo che questa Giunta e questo Assessore avrà modo di comunicare a quelli che andranno a fare i membri dei collegi sindacali che loro sono responsabili anche economicamente, con il loro patrimonio, di quello che scrivono e di quello che non scrivono.
Dico questo perché penso all'obiezione che mi fece un manager di una ASL torinese quando si disse: "Com'è possibile che solo da una prima lettura scopriamo dieci milioni di euro di gare non fatte, di appalti prorogati sulla parola?". Il manager in questione mi rispose: "Io sono il Direttore generale, controllo i provvedimenti. Non posso controllare i non provvedimenti".
Se questa è la mentalità di chi gestisce le nostre ASL - spero che sia un caso limitato - dobbiamo evitare che questo succeda per i membri dei colleghi sindacali, che devono essere in grado di controllare i provvedimenti e i "non provvedimenti". Perché se una gara delle pulizie che vale un milione e 800 mila euro all'anno, scade e si sa che è scaduta e poi per quattro-cinque anni non vedi né un nuovo bando né una deliberazione di proroga, non è solo un problema del Direttore dell'ASL. E' anche una preoccupazione di un membro del collegio sindacale andare a capire perché queste cose succedono.
Quindi credo che da qui dobbiamo partire, dicendo che coloro che verranno nominati devono essere "lì" in una logica dialettica con i Direttori generali, cioè in una posizione non dico conflittuale, perch sarebbe eccessivo, ma in una posizione sicuramente di contraddittorio, per garantire che il loro lavoro sia fatto bene, perché troppe volte, con la responsabilità di tutte le parti in quest'Aula, si è pensato che si potesse non controllare, che ai controlli si potesse non dare seguito e che tutto potesse essere ripianato.
Tutto ciò ha portato a questo grande disavanzo, di cui un po' tutti abbiamo la responsabilità.
Bisogna invertire la tendenza, bisogna farlo e bisogna farlo anche tornando ad applicare una norma che è stata votata in questo Consiglio. Se non erro - e so che non erro - è una norma d'iniziativa del collega Vignale, che nella legge regionale n. 17 del 2012, che riguardava l'istituzione dell'anagrafe delle cariche pubbliche degli eletti introdusse un articolo, ovvero l'articolo 10, su cui chiederemo nelle prossime settimane alla Giunta regionale di relazionare lo stato di applicazione, il quale prevede che non si possano rivestire più di due cariche in organi di controllo di società o enti istituiti, controllati partecipati o dipendenti dalla Regione, o controllati dai citati soggetti.
Qual è la ratio di questa norma (norma che, come Gruppo del PD, non abbiamo presentato, ma che abbiamo votato anche se eravamo all'opposizione)? La ratio è che non si può fare l'amministratore di 50 enti o il controllore di 50 enti, perché si finisce per farlo male. Per cui, se vai a controllare un ente importante come un'ASL, vuol dire che fai quello e non hai, perlomeno dalla nostra amministrazione, altri incarichi. È una cosa seria e, a meno di non essere un fenomeno - e di fenomeni ne conosciamo pochi - tutto non puoi fare.
Noi ci aspettiamo questo comportamento anche nell'azione che complessivamente, da qui in avanti, verrà posta in essere dalla Giunta regionale (e non solo nel caso specifico delle ASL), cioè scegliere persone con alte professionalità.
Ci deve essere questo ulteriore accordo per individuare i requisiti mettendo gente che abbia le capacità. Cerchiamole, se è possibile, volando alto.
E' un richiamo che pongo essenzialmente a me stesso, perché è un dovere della politica scegliere bene, selezionare, volare alto e non fermarsi sulle connivenze, sulle amicizie e sulle piccole cose che quotidianamente succedono e che ti tirano per la giacca.
Voliamo alto, diamo loro il mandato di controllare, verifichiamo quello che fanno, controlliamo e, se non controllano, sanzioniamoli, facendogli capire che attiveremo le responsabilità. Rispettiamo le norme che in quest'Assemblea ci siamo dati.
Ciascuno faccia bene il suo lavoro; non cerchi di assumere troppi incarichi. Se ciascuno farà bene il suo lavoro, e se noi sapremo selezionare (e noi proponiamo un meccanismo per selezionarli) membri dei Collegi sindacali in grado di fare bene il proprio lavoro, forse oggi qui avremo fatto un piccolo passo in avanti per cercare di migliorare il nostro sistema sanitario.
E' sicuramente un'impresa ardua, su cui ci siamo cimentati per tanti anni con alterne fortune, ma sicuramente rappresenta la sfida principale per chiunque sia chiamato a governare questa Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Volevo solo aggiungere degli elementi rispetto a quanto ho sentito sino ad ora nel dibattito.
Concordo in parte con quanto detto dal Consigliere Gariglio, sotto il profilo dell'attività dei Revisori dei Conti, anche se questo dovrebbe essere organizzato e definito puntualmente dalla legge.
Mi sembra quindi difficile poter entrare in una logica dialettica con i Direttori generali, perché, a mio parere, la funzione dei Revisori dei Conti, nell'ambito dei collegi sindacali - i cosiddetti Sindaci - deve essere finalizzata soprattutto ad un'analisi contabile, quindi alla correttezza dei bilanci, e non ad un'interlocuzione sull'attività dei Direttori, perché spetta più all'Assessore, quindi alla politica, valutare l'efficienza degli stessi in merito alla loro attività quotidiana.
Questo potrebbe anche essere un elemento negativo nella conduzione delle responsabilità nelle singole ASL o ASO della Regione Piemonte, pur avendo una correttezza contabile.
Potrebbe esserci una situazione nella quale l'elemento di verifica e di attenzione potrebbe anche non esserci, visto l'adempimento e i confini entro i quali i Collegi dei Sindaci devono lavorare, ma vi è, comunque, una sostanziale positività rispetto a tutto ciò che nell'ambito dell'attività politica può comportare riduzione dei costi.
Questo ormai è l'obiettivo principale su cui si basa la politica quotidiana: tutto ciò che noi facciamo deve essere fatto in vista della riduzione massima dei costi.
Non è detto che l'efficienza del controllo e la riduzione dei costi sia tale, in termini limitati, come già accennato dal collega Vignale, ma ci possono essere delle scappatoie in altri ambiti ben più gravi di quelli che noi andiamo a risparmiare.
Nell'ambito di questa legge mi aspettavo, con lo stesso criterio di altri interventi che ho fatto in Aula, che ci fosse un file rouge, una filosofia, un'attività portata avanti dall'Assessorato alla sanità, e che conduca ad una riorganizzazione della sanità piemontese perché, come diceva giustamente chi mi ha preceduto, evidentemente i costi della sanità rispetto al bilancio regionale, sono preponderanti, se non a volte addirittura non tollerabili rispetto al bilancio intero della Regione Piemonte.
E' con questo spirito che vorrei capire se esiste la possibilità di una filosofia più complessiva. Questa è una legge preliminare rispetto a ci che ci dovremmo aspettare nel prossimo futuro.
Non vorremmo - abbiamo presentato emendamenti costruttivi in proposito che la riduzione del Consiglio di amministrazione comporti una certificazione dei bilanci, quindi un costo aggiuntivo.
Potrebbe essere che oggi discutiamo una riduzione del numero dei professionisti che possono essere, come diceva il Consigliere Gariglio coloro che hanno la responsabilità del controllo dei conti, se poi magari andiamo ad investire maggiormente per la certificazione successiva dei bilanci.
Quindi abbiamo il controllore dei Revisori dei Conti, che dovrebbe fare il lavoro di cui il Consigliere Gariglio ha spiegato bene, però non ci basta e ci facciamo fare un controllo dei bilanci da società apposite quindi con un costo aggiuntivo per le ASL che, però, riguarda un altro ambito di discussione di quest'Aula, che non è quello politico.
Questo ci preoccupa.
Vorremmo capire se, nell'ambito di questa legge, non vi è soltanto l'indicazione del numero massimo di incarichi di un professionista.
Entrando nel merito della proposta del Consigliere Vignale, sono due gli incarichi massimi che si possono ricevere nell'ambito della Regione.
Questo è anche uno dei limiti, perché ci sono molti Revisori dei Conti e molti Sindaci che hanno tanti e complessi incarichi nella loro attività probabilmente con ricadute in termini di inefficienza.
Almeno nella regolamentazione, venga rispettato il numero massimo di due incarichi, purché successivamente non subentrino costi aggiuntivi, che i cittadini ignorano, perché si avrebbe, nell'ambito della stessa materia e della stessa attività di controllo della spesa, un doppione (possiamo chiamarlo in questi termini, magari impropriamente).
Questo ci porta ad una definizione più ampia - senza voler entrare nel merito - della riduzione della spesa, anche rispetto alla situazione dei nostri ospedali, in particolare della Città della Salute di Torino e di Novara.
A Novara, dieci anni fa abbiamo scelto l'area nella quale collocare l'ospedale, mentre a Torino è ancora in discussione.
Se passano dieci anni dalla scelta del luogo al momento si decide se queste strutture devono essere fatte o meno, forse è meglio intraprendere un'attività di manutenzione degli ospedali. Per quanto ne so, nell'ambito dell'attività dei lavori pubblici, dal momento in cui si trova il denaro a quando si fanno gli appalti e si costruisce, possono passare altri dieci anni.
Capite, quindi, che, nell'ambito di una riduzione (e questo lega alla legge che stiamo discutendo) delle spese che immagino debbano essere fatte nella sanità, per salvaguardare l'intero bilancio a livello regionale, ci deve essere comunque un'attenzione rispetto ai tempi di realizzazione altrimenti leggiamo sui giornali notizie positive che inducono i cittadini ad avere speranza rispetto ad un certo tipo di approccio, ma poi, affinch la notizia positiva diventi realtà, occorre un numero di anni veramente elevato, ai fini dell'attuazione di nuovi ospedali e nuove città della salute, come quelle che vengono discusse e proposte a livello regionale.
Questo era il senso dell'intervento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Allemano.



ALLEMANO Paolo

Condivido le considerazioni del Consigliere Sozzani, che, proprio perché entrano nel merito di un ruolo delicato, tolgono un po' dal titolo di "leggina" il provvedimento che stiamo discutendo.
Ribadisco che per me non è una "leggina", come non è una "leggina" il provvedimento che ha modificato il board dell'Istituto Zooprofilattico come non è una leggina quella che ha individuato i centri di spese delle ASL, senza addentrarsi in discussioni in passato infinite sui confini, ma la ragione di fondo è che considero che la qualità e l'efficacia di un'azione politica si misurano nei dettagli.
La seconda ragione è che tutti vorremmo emanare una legge che obbliga gli operatori a prescrivere in modo appropriato, che impedisce e blocca la medicina difensiva, che mette un freno al disease-mongering (per capirci quello delle cellule staminali), per cui chiunque sbandiera un qualche obiettivo più o meno miracolistico, drena risorse e rovina la vita di persone già provate dalla malattia. Vorremmo fare una legge in cui sia scritto che non si devono truccare i DRG e neanche i ricoveri nelle case assistenziali.
Sappiamo che questa legge non servirebbe a nulla, quindi la legge macro che tutti invochiamo forse passa attraverso delle leggi puntuali, che consentono di esercitare il controllo, la responsabilità e fare dei passi seri. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Una parte delle valutazioni, in particolar modo quelle afferenti alla norma - essendo relatore di minoranza - le ho svolte nella relazione.
Certamente, può essere vero che anche il miglioramento del dettaglio contribuisce al miglioramento (in questo caso) dell'organizzazione della sanità piemontese, non certo della sanità piemontese in sé.
Segnalo, però, essendo l'intervento sulla norma, quanto abbiamo già avuto modo di dire nel corso della Commissione di martedì: se questa legge fosse stata presentata e se ne stessimo discutendo il 15 di luglio, allora si comprenderebbe che è una norma veloce, composta da pochi articoli (come peraltro la norma è), finalizzata al rispetto del patto, e quant'altro.
Siamo, però, ormai, a 100 giorni dalla vittoria delle elezioni e, non volendo sovrapporre i campi, sappiamo benissimo che tutta una serie di interventi (essendo noi in Piano di rientro) non passano per leggi regionali.
Noi non invochiamo, cioè, una macro norma che possa risolvere alcuni dei problemi della sanità e delle politiche sociali piemontesi, sapendo bene che in alcuni casi il tema centrale sarà quello dell'individuazione delle risorse (questo è uno dei pochi casi sulla sanità in cui lo sappiamo con compiutezza, non casualmente citavo le politiche sociali), perch invece bisognerà, per esempio, avviare un percorso, perché ce lo chiede la norma. Così, pur rivestendo ruoli diversi rispetto a prima, siamo abituati a far rispettare le norme e va ricordato, ancorché non sia popolare, in particolar modo nel mondo delle associazioni, che ad esempio su più di 100 milioni di euro, quest'anno, riguardanti i cosiddetti extra LEA, una parte consistente non potrà più essere coperta dalla spesa sanitaria, ma dovrà essere coperta dalle politiche sociali.
Vi sono tutte una serie di temi di cui discutere: alcuni erano già stati toccati, mentre su altri si dovrà intervenire, ma con una certa celerità.
Approfittiamo della discussione della norma per fare qualche considerazione che va anche a confine della norma stessa. E' evidente che in questo momento (non lo dico necessariamente come valutazione negativa ma come valutazione di fatto), la sanità piemontese è paralizzata, perch non si ha contezza dei numeri, perché ci sono venti delibere sospese (non è proprio un dettaglio), perché non si ha contezza dei numeri della rete ospedaliera.
Pertanto, la verità è che il mondo della sanità piemontese riscontra un senso di incertezza diffuso, al di là del fatto che quando l'Assessore incontra i Direttori generali questi manifestano legittimamente preoccupazione, ma anche ottimismo, nel senso di cercare di continuare a mantenere questa come una delle migliori sanità italiane, che si trasmette non solo all'interno delle figure apicali, ma ovviamente in tutto il sistema sanitario. Quando, ad esempio, si parla di budget, è evidente che la distribuzione dei budget va a catena su tutto il nostro sistema.
Noi di questo vorremmo parlare. Noi non diciamo che questa è una leggina, offendendo un testo normativo formato da quattro articoli, sul quale poi faremo anche una riflessione riguardante le proposte emendative che il collega Sozzani ha in parte anticipato. Noi diciamo che l'Assessore Saitta, che peraltro non è nuovo a quest'Aula, ha avuto certamente il tempo per capire cosa vuole fare, ha un programma elettorale e soprattutto appartiene ad un Gruppo consiliare che ha fatto del tema della sanità uno dei cavalli di battaglia della precedente legislatura, seppure con soluzioni non miracolistiche.
Lo vedremo in assestamento di bilancio come eserciterete la legge del "più uno", la logica del "più uno", cioè più soldi in sanità, più soldi in cultura, più soldi nei trasporti, più soldi nelle politiche sociali. E' evidente che è un esercizio facile quando si sta all'opposizione e quando si è un po' irresponsabili, non badando tanto al bilancio dei piemontesi ma a prendere qualche voto in più.
Quell'esperienza - che è di qualche mese fa - va trasposta in attività di governo, altrimenti significa aver preso in giro per moltissimi mesi i cittadini piemontesi. Pertanto, ci aspettiamo dei posti letto in più, delle riaperture all'interno della rete. Tutto ciò che avete promesso in quattro anni: trasformate almeno qualcosina in atto concreto.
Per venire, invece, alla norma, occorre che qualche volta se ne parli altrimenti, rispetto alla sanità, siamo lettori passivi, perché leggiamo ciò che dichiara l'Assessore Saitta sui giornali, ma lì si ferma la discussione.
Anche su questa norma - come su altre - abbiamo presentato due emendamenti, che poi verranno illustrati (non li illustriamo subito, perch li illustreremo quando sarà il momento di votarli), che riguardano la certificazione dei bilanci e la valutazione dei Direttori generali. Lo dico perché abbiamo approvato questa norma, se volete, irrituali, in sede di IV Commissione, cioè assegnata e il giorno stesso approvata.
Abbiamo presentato degli emendamenti oggi stesso per evitare che ci si fermi a un non dialogo: visto che li abbiamo presentati, la Giunta e la maggioranza respingono gli emendamenti dell'opposizione, presentano i loro e se li votano, noi ritiriamo i nostri, ma almeno ci dite qualcosa. Anche su questo vorremmo sapere il parere della Giunta, non meramente formale quando c'è l'illustrazione dell'emendamento, ossia l'espressione della Giunta come è avvenuto su altre leggi, nel senso che l'Assessore si alza dice che il parere è contrario, si siede e la maggioranza schiaccia il bottone, com'è avvenuto già precedentemente.
Noi ci augureremmo che ci fosse una situazione diversa.
Concludo dicendo che non si può chiedere all'opposizione le assunzioni di responsabilità a intermittenza, cioè quando è utile la maggioranza chiede all'opposizione l'assunzione di responsabilità e, invece, quando l'opposizione presenta delle proposte, allora quella è l'opposizione. Lo segnalo perché vorrei che a nessuno fosse sfuggito che se qualche esponente dell'opposizione - dico tutta l'opposizione, non volendo rappresentare altri - avesse voluto cavalcare, com'è stato fatto nei mesi precedenti, il tema del bilancio, in queste settimane ci saremmo divertiti un mondo. C'è la differenza che noi non facciamo manifesti del tipo "Chiamparino a casa" facendo terrorismo sulla pelle delle imprese piemontesi.
La situazione del bilancio non è drammatica, è peggio che drammatica! Noi abbiamo assunto una posizione talmente responsabile che il Presidente del nostro Gruppo consiliare ha detto che, se serve votare un decreto "salva Piemonte", lo votiamo.
E' evidente che il senso di responsabilità del nostro Gruppo consiliare è totalmente differente dal precedente Gruppo consiliare di maggioranza totalmente differente, questo è assolutamente evidente. Tuttavia, come si dice, il senso di responsabilità noi ce l'abbiamo e non si leva. Chi è uomo delle Istituzioni e chi pensa prima all'interesse dei piemontesi piuttosto che quello del partito lo fa comunque, per cui, per vostra fortuna, non è che se, come avete già fatto, non rispettate il lavoro delle opposizioni.
Però c'è modo e modo di esercitare il senso di responsabilità. Lo dico perché conosco il film cui stiamo per assistere: l'opposizione avanza gli emendamenti, li esprimeremo, poi interverremo nel merito e la maggioranza dirà che è contraria, o meglio, la Giunta dirà "siamo contro" e la maggioranza li respingerà.
Fate ciò che credete, però è evidente che ogni azione ha una sua reazione e quindi ci auguriamo che il buon senso di ciò che è stato scritto, non di altro, sia in qualche modo tenuto in considerazione.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Monaco.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Volevo porre l'accento su una cosa che sta accadendo in quest'Aula cioè che il baricentro si sta spostando, da quello che dovrebbe essere il dibattito generale sul documento che stiamo discutendo e che voteremo, su quello che, invece, è il tema più generale, decisamente più complesso ossia sul bilancio della sanità.
L'idea che ci siamo fatti su questa legge che andiamo a discutere oggi mi sembra che sia in linea con quella che è un'azione che ha intrapreso da cento, trenta, quaranta o quanti giorni sono, la Giunta: affrontare immediatamente alcuni nodi che ritiene evidentemente focali per una serie di enti e organismi che rispondono alla Regione in termini di centri di costo piuttosto esosi, e andare a mettere dei tasselli immediati per rendere più efficace e anche più efficiente con qualche risparmio l'attività di questi organismi.
Personalmente, ho fatto anch'io qualcosa di simile quando abbiamo discusso della riduzione del numero delle ATC per entrare nel merito del tema della governance delle ATC stesse, ma c'è un accordo di intervenire sul tema vero della casa, che è quello che premeva ad entrambe le parti sia la maggioranza che l'opposizione.
Sul tema di specie, invece, ho fatto una rapida verifica nell'ambito delle ASL e - devo dire la verità - questo provvedimento è atteso. Questo collegio dei sindaci, al di là del fatto che risponde a un aspetto di norma che bisogna che si vada a recepire, è atteso perché l'attuale collegio dei sindaci è vissuto come ridondante, pesante, di difficile digestione e che non porta buoni risultati. Se entriamo nel tema della sanità, se anche ci fosse stato un collegio dei sindaci di dieci membri, non è che ci avrebbe portato ad avere, oggi, una migliore sanità. Non so cosa ne pensa l'Assessore Saitta, ma non credo che sia quella la responsabilità principale. Certamente, bisogna avere delle persone che si concentrino, che assumano responsabilità, che vadano a fare il loro lavoro e il cui numero sia adeguato e non esagerato rispetto al lavoro di contabilità che devono svolgere.
Il collega Gariglio accennava prima al contraddittorio con il Direttore generale: certamente il revisore non deve stare a discutere con il Direttore delle sue scelte, ma gli deve "contare" le cifre e gliele deve rappresentare laddove non ritiene che gli organismi contabili non abbiano svolto il lavoro in modo opportuno.
In ultimo, ho sentito una battuta, ma sarà ripresa nell'ambito del dibattito che ne deriva: si parlerà di come saranno valutati i Direttori generali. Io auspico che in futuro i Direttori generali non siano più valutati. Credo che il dare il premio al Direttore generale se rispetta il vincolo di bilancio sia stato un grossissimo dramma di tutta la sanità, da qualunque parte sia stata governata. Attenzione, questo è un gravissimo errore in cui sono cascati, secondo me, tutti coloro che hanno governato la sanità: il rispetto del vincolo è, per definizione, un elemento di fallimento e non di premio.
Auspico che, invece, abbiamo la capacità non solo di riprendere la governance e di governare una sanità che in questo momento è in grande difficoltà, ma che si dia il premio laddove i Direttori generali rispondono a quella che è la mission loro assegnata, e cioè garantire una sanità di qualità, secondo le attribuzioni e i compiti loro assegnati.
Il non rispetto del vincolo è un altro aspetto per cui i manager sono puniti, ma spesso non rispondono al vincolo loro malgrado, se date le risorse e concordate quelle risorse per raggiungere una mission non sono stati in grado di farlo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Monaco.
Non ci sono altre richieste di intervento.
La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
E' evidente che nessuno di noi della Giunta e, credo, della maggioranza ha mai pensato che la riduzione del numero dei revisori risolvesse il problema della sanità. Mi sembra un fatto scontato, ma mi piace ripeterlo.
Abbiamo sicuramente il senso della misura e del limite, ma assegniamo come è stato detto dal relatore, un compito importante a questa cosiddetta "leggina", anzitutto perché ci permette di affrontare il tema dei controlli con una certa velocità.
Si parte dall'articolo 13 e non dall'articolo 1 in fatto di salute esclusivamente perché il mese di settembre sono già scaduti i mandati dei Revisori dei Conti di alcuni collegi, quindi bisogna velocemente nominarli altrimenti non si controlla. Abbiamo colto questa opportunità indicata dal Patto della salute per procedere velocemente.
Non sono in grado di giudicare alcune questioni che i colleghi hanno espresso, mentre sono convinto che, per quanto riguarda gli organismi politici e istituzionali, il mantenimento di un numero in grado di rappresentare tutte le forze politiche e le minoranze abbia un senso. Per quanto riguarda invece gli istituti più operativi, credo che la riduzione sia sicuramente utile. Parlo dei Consigli d'Amministrazione, ma anche del Revisore dei conti.
Quando ero Consigliere in Regione e andavo a controllare il lavoro svolto dai Revisori dei Conti, allora c'erano i verbali e mi pare che anche se ne erano previsti cinque, non sempre erano presenti cinque Revisori dei Conti. Normalmente c'è un numero minore di quello indicato perché, in qualche maniera, è difficile convocarli tutti insieme, c'è un'intesa per essere presenti in momenti diversi. Credo sia estremamente utile limitarli a tre, ma dotati di grande responsabilità L'indicazione della riduzione è accompagnata da una volontà di carattere politico-amministrativo da parte nostra.
Mi pare che il Consigliere Vignale richiamasse i rapporti trimestrali.
Cose sicuramente utili: faremo questo lavoro. Posso garantire che non abbandoneremo, se posso dire così, i Revisori dei Conti in un rapporto di carattere continuo con i Direttori: chiederemo i rapporti trimestrali anche per verificare l'andamento contabile, perché ne abbiamo sicuramente bisogno. Ripristineremo quei controlli che non esistono più da parecchi anni.
Siccome ero abituato a vedere i rapporti trimestrali ho cercato, come ho detto in Commissione, a lungo l'ufficio dove erano custoditi: quell'ufficio non l'ho trovato, non esiste completamente. Ho saputo che c'è un sito del Ministero dell'Economia dove i verbali dei Revisori dei Conti che contengono i rilievi nei confronti delle decisioni assunte dei Direttori, vengono inviate al Ministero: lì ci sono. Mi pare che nessuno abbia mai utilizzato quei verbali e quei rilievi che potevano essere utili anche per garantire un comportamento corretto. Lì c'è una banca dati di tutti i verbali dei Revisori di Conti del Ministero dell'Economia. Quindi c'è quell'indirizzo che può essere utilizzato. Non è una cosa nuova, non è di questi giorni; il Consigliere Vignale, a suo tempo, poteva chiedere l'indirizzo e avrebbe sicuramente aiutato la sanità piemontese a non essere in una situazione di paralisi, come lui ha detto, e concordo nel dire che le situazioni sono complicate.
Inoltre, il Consigliere Gariglio ha richiamato il tema del controllo.
E' chiaro che, dovendo governare un sistema così complesso, fatto di 19 aziende, gli strumenti concreti, al di là delle politiche da decidere, per governare un sistema complesso sono sicuramente i Direttori e un lavoro serio da parte dei Revisori dei Conti. Controllo sul lavoro dei Revisori rapporti trimestrali, ma anche controllo serio per quanto riguarda il lavoro dei Direttori.
L'indicazione del Consigliere Gariglio la trovo perfettamente condivisibile, farà parte del nostro lavoro, dobbiamo invertire la tendenza di lasciare ognuno per conto proprio una volta nominato. Credo che anche l'indicazione contenuta in quella norma che ha citato (mi pare si chiami l'albo degli eletti, non so più com'era la definizione) dei limiti indicati, sarà sicuramente elemento contenuto nell'avviso che dobbiamo fare per avere l'elenco.
E' chiaro che starà alla capacità del Consiglio, e sarà suo compito decidere le persone che hanno queste caratteristiche, le persone migliori in grado di svolgere questo ruolo. Dopodiché il lavoro dell'Assessorato sarà esercitato, lo posso garantire, con grande determinazione.
Non mi soffermo sulle altre questioni della sanità prima citate, non perché non sono all'ordine del giorno, ma perché richiederebbero ulteriore tempo. Annuncio che lunedì la Giunta approverà l'avviso per procedere alla selezione dei Direttori, così come prevede la legge Balduzzi. Che prevede un meccanismo molto serio, corretto e trasparente, quindi si procederà ad una selezione di carattere nazionale che richiede tutto il suo tempo, in modo da prepararsi ad aprile per la scelta dei Revisori. Questo è il secondo passo, ci prepariamo a quella scadenza.
Poi c'è tutta la parte relativa agli articoli precedenti al numero 13 che riguarda la rete ospedaliera, i LEA, i rapporti con i privati, e così via.
Ho già avuto modo di dire in Commissione - perlomeno quelli che avevano voglia di ascoltare se lo ricorderanno - non soltanto recentemente, ma anche nelle settimane scorse, quali erano i criteri che stiamo adottando e i tempi che ci siamo dati.
Concordo sul fatto che, appena saremo in possesso di una proposta che applichi il Patto per la salute, quando il Consiglio riterrà opportuno affronteremo una discussione più di carattere generale; così come ho detto di essere disponibile in Commissione, sono disponibile anche in Consiglio.
Decida il Consiglio qual è la sede più utile per fare quella discussione perché posso garantire che, per quanto riguarda tutte le questioni relative alla delibera sui letti ospedalieri, alle delibere sul rapporto con i privati e quant'altro, daremo risposta all'interno di un quadro di coerenze che dimostrerà - questo lo posso garantire - che non ci saranno quegli elementi di discrezionalità che, molto spesso, hanno creato la paralisi della sanità, non soltanto da qualche anno, ma da parecchi anni.
Il Consigliere Vignale sa che questo è il quinto anno in cui siamo nel Piano di rientro. Sarebbe facile fare polemica, ma non ho intenzione di farla, ma avrei aspettato un po' prima di iniziare a sostenere che la colpa della paralisi è dovuta alla Giunta Chiamparino. Cinque anni obiettivamente, sono stati sicuramente utili per una riflessione, anche per qualche ricetta utile, ma in termini di applicazione, ahimè, questo non è avvenuto, altrimenti saremmo già usciti dal Patto della salute con grande anticipo.
Aggiungo un'altra considerazione.
I piani operativi. Credo che il Consigliere Vignale e gli altri Consiglieri della maggioranza riconoscano perfettamente, avendo deliberato quegli atti operativi, che quegli atti operativi sono stati deliberati, ma poi, concretamente, non hanno trovato applicazione nei sei mesi passati.
Stiamo procedendo affinché vengano rispettati. Si stanno svolgendo incontri serrati con i Direttori per quanto riguarda le voci di spesa, la farmaceutica e la diagnostica, e stiamo assegnando, anche in questo lasso di tempo, compiti precisi ai Direttori per rispettare i Piani operativi che non siano stati rispettati.
Il Consigliere Monaco faceva una riflessione in ordine ai Direttori. Al Consigliere Monaco riferisco un'opinione che abbiamo, in qualche maniera definito all'interno della Giunta. Nomineremo i nuovi Direttori, ma ai Direttori non saranno indicati obiettivi di carattere generico, non diremo semplicemente loro di contenere la spesa. Il contenimento della spesa è un compito dell'Amministrazione regionale, che definisce quali sono le modalità per contenere la spesa. La semplice indicazione "contenimento della spesa" porta alla riduzione della produzione sanitaria; porta, e ha portato, ripeto, alla riduzione della produzione sanitaria, quindi alla riduzione del numero dei dipendenti. Questo è quello cui porta.
Assumersi una responsabilità politica per quanto riguarda il contenimento della spesa, vuole dire fare delle scelte. Riduzione dell'inappropriatezza ospedaliera e aumento della territoriale. Ci stiamo preparando affinché ad ogni Direttore vengano assegnati compiti e obiettivi non di carattere generico, ma molto articolati, settore per settore, e saranno obiettivi che, con una verifica precedente, consentiranno di dimostrare che è possibile il contenimento della spesa.
In più, pensiamo di dotarci - ancora un'idea concreta non ce l'abbiamo ma siccome sono stato sollecitato, non posso che rispondere - di qualche modalità. Vediamo la compatibilità con la norma e se vi possa essere qualora gli obiettivi articolati, che hanno senso dal punto di vista economico, non vengano mantenuti, qualche modalità per interrompere il rapporto di fiducia, ma prima bisogna che tale rapporto di fiducia ci sia.
Bisogna che ci sia in modo esplicito, perché tutte le operazioni che sono state fatte - di rilievo, di contenimento, il ricorso al TAR e quant'altro rischiano di provocare più problemi.
In ogni caso, l'incarico del Direttore generale è un incarico per il tempo che è definito dalla legge, ma con verifiche sugli obiettivi articolati, che potranno consentire, qualora dal punto di vista politico si ritiene che non siano stati raggiunti, anche di mandare qualcuno a casa con un certo anticipo, perché alla fine del periodo può essere anche un serio problema.
Ringrazio comunque il collega Allemano che nel suo intervento ha completato l'analisi del provvedimento, non soltanto facendo riferimento al Patto per la salute, ma anche a tutta la normativa che in qualche maniera precede e dà forza e contenuto alla norma.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Dichiaro chiusa la discussione generale. Invito i colleghi a firmare per l'uscita.
Il Consiglio riprende oggi alle ore 14.30 con la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.02)



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