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Dettaglio seduta n.110 del 01/12/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(I lavori iniziano alle ore 9.35 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 648 presentata dalla Consigliera Porchietto, inerente a "Emergenza lupi nel Pinerolese"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 648, presentata dalla Consigliera Porchietto, avente ad oggetto "Emergenza lupi nel Pinerolese".
La parola alla Consigliera Porchietto per l'illustrazione, che ha due minuti a disposizione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che è stata protocollata il 19 settembre: chiaramente, è passato un po' di tempo, ma la situazione, come l'Assessore ben sa, non mi sembra sia migliorata.
In realtà, con quest'interrogazione vorremmo capire insieme all'Assessore e alla Giunta se si intendano porre in essere alcuni provvedimenti in merito ad un tema che sta toccando in questo caso in particolare il Pinerolese, ma non è l'unica zona del Piemonte in cui si stanno verificando attacchi di lupi agli allevamenti di bestiame presenti nelle varie zone. Soltanto in quell'area, nel 2014, sono già stati monitorati - l'ha fatto l'Assessorato regionale all'agricoltura - circa 164 attacchi a livello regionale, con almeno 240 capi uccisi, con un totale di danni che ammonta direttamente a circa 40 mila euro. Però, il tema non riguarda soltanto un problema di danni, ma anche di rapporto, se mi posso permettere di definirlo così, tra la fauna e gli allevatori.
Tenuto conto che nessuno di noi ha intenzione di immaginare una caccia cosiddetta "al lupo", si ritiene si debba comunque immaginare di operare in qualche modo, eventualmente anche provando a spostare alcuni esemplari di lupi da quella zona, per introdurli in altre in cui la presenza sarebbe meno dannosa.
Riteniamo comunque di poter immaginare che la Giunta regionale possa mettere in atto con urgenza un'azione per tutelare la sicurezza dei cittadini e i numerosi allevamenti di bestiame. Quindi, vorremmo sapere dall'Assessore se, nel contempo, in funzione anche dei gridi di allarme che sono stati lanciati in questi mesi, si è provveduto a verificare un'azione strategica per far fronte a questo problema.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Porchietto per darmi l'opportunità di entrare nel merito della questione.
Brevemente - poi le lascerò una risposta scritta molto più esauriente noi sappiamo che il lupo non è una specie cacciabile, quindi, come Regione Piemonte, abbiamo messo in atto tutte le dotazioni in nostro possesso per limitare i danni causati da questa specie.
Nella fattispecie, sulla legge regionale n. 63/1978, anche per il 2015 abbiamo stanziato la somma di 287 mila euro, nello specifico per il risarcimento dei danni provocati dai lupi; naturalmente, chiediamo che i pastori abbiano messo in atto almeno una precauzione rispetto alla predazione da lupi, cioè la predisposizione di una rete elettrica oppure la presenza di cani da guardiania o di qualcuno che nell'alpe svolga la custodia del bestiame.
Per farla breve, abbiamo previsto questi interventi rispetto al consorzio Co.Sm.An., che in teoria fa smaltimento, ma è una misura specifica per indennizzare i danni; altresì, nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale abbiamo previsto interventi che sono atti a limitare, se non ad evitare, i danni da predazione da lupo.
Termino richiamando l'elemento più importante: purtroppo, dobbiamo abituarci ad un sistema di alpeggio a cui non eravamo più avvezzi. Cioè, in alcuni casi avevamo attività di alpeggio che lasciavano i greggi incustoditi, in quanto portavano su i greggi, in genere, di pecore, che sono più facilmente predabili, o di bovini, poi, ogni tanto, si saliva a vedere lo stato delle cose. Purtroppo, questa pratica, con la presenza del lupo, non è più possibile, quindi stiamo cercando sul nuovo Piano di Sviluppo Rurale di accompagnare, anche con l'incentivo, l'assunzione di una persona che rimane con il gregge, perché non potendo garantire l'assenza del lupo dobbiamo trovare i sistemi di difesa passiva.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.


Argomento: Ordinamento sportivo

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 625 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Sicurezza impianti sport invernali"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 625.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Parliamo di sicurezza degli impianti sciistici - la legge n. 2 del 26 gennaio 2009 dà alla Regione le competenze in materia di sicurezza - quindi di gestione e di fruizione in sicurezza delle aree sciabili nella pratica non agonistica degli sport invernali da discesa e da fondo.
Nelle premesse abbiamo citato tutte le varie competenze della Regione e ritengo sia inutile ricordarle all'Assessore che sicuramente le conosce meglio di me.
In particolare, volevamo focalizzare l'attenzione, soprattutto a seguito di quanto successo al ragazzo di 14 anni, Tommaso Martino, che purtroppo, è deceduto a Cesana durante la discesa su una pista approfondendo alcuni aspetti non tanto di questo episodio, che è nelle mani della Procura - sappiamo che Guariniello ha concluso le indagini o comunque si sta occupando della vicenda - quanto degli aspetti procedurali che hanno coinvolto la Regione, in particolare in riferimento alla procedura che ha riguardato la messa in sicurezza e l'approvazione del progetto coinvolgendo direttamente la Regione.
Senza ripetere tutti i vari passaggi anche piuttosto tecnici, sappiamo che la Regione aveva prescritto degli interventi e, di contro, ne aveva vietati alcuni che riteneva pericolosi proprio in considerazione della conformazione della montagna su cui si andava ad ampliare la pista da sci in particolare, come riportano anche i mezzi di informazione, era stato creato un passaggio con movimento terra che non era stato autorizzato dalla Regione.
Poi, ancora, la Regione impose modifiche al progetto preliminare; si trattava, infatti, di aree sottoposte a vincolo ambientale. In particolare vietò alcuni interventi e mise un limite alla movimentazione terra anche per la presenza di amianto nelle rocce - tutti noi sappiamo che l'amianto nelle rocce delle montagne valsusine è presente in gran quantità.
Secondo i consulenti di Guariniello, le modifiche sarebbero state ignorate e i lavori eseguiti come da progetto preliminare. In pratica, si sarebbero ignorate le prescrizioni della Regione e si sarebbe attuato quello che risultava come progetto preliminare.
Quindi, oggi, noi chiediamo all'Assessore se la Regione abbia disposto al termine degli interventi, le opportune verifiche, al fine di constatare l'effettivo recepimento nella progettazione definitiva ed esecutiva di tutte le condizioni, le raccomandazioni e le prescrizioni contenute nell'allegato A della delibera in oggetto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris per la risposta.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore allo sport

Ringrazio la Consigliera Frediani per l'occasione di parlare di quest'argomento, benché la normativa che lei ha richiamato (la legge n. 2 del 2009) è la finalità per cui hanno effettuato questi lavori, ma - di fatto - la normativa di riferimento attraverso la quale questi lavori verranno realizzati e valutati è un'altra: la legge n. 40 del 1998 "Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione". Questo, per sgombrare il campo da equivoci sulla normativa di riferimento.
Premesso, quindi, che la normativa di riferimento è la LR n. 40/1998 che detta disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione, individuando tre diverse tipologie procedimentali: fase di verifica, normata dall'articolo 10 fase di specificazione dei contenuti dello studio di impatto ambientale, normata dall'articolo 11 fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale, normata dall'articolo 12.
L'intervento di "Adeguamento e manutenzione piste da sci 100 e 104 comprensorio Claviere", localizzato nel Comune di Cesana torinese il 24 gennaio 2013 è stato sottoposto alla fase di verifica della procedura di VIA (Valutazione d'Impatto Ambientale), ai sensi dell'articolo 10, comma 2 della citata legge n. 40.
Con Determina Dirigenziale n. 219 del 18/4/2013, l'intervento è stato escluso dalla fase di valutazione di cui all'articolo 12 della stessa legge, subordinando lo stesso a specifiche condizioni, raccomandazioni e prescrizioni da ritenersi vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell'intervento medesimo.
Ciò premesso, a risposta dell'interrogazione, si riferisce che la Regione Piemonte svolge una funzione di verifica e controllo dei progetti preliminari presentati ai sensi dell'articolo 10 della LR n. 40, quindi l'autorità competente per materia (Direzione Promozione della Cultura, del Turismo e dello Sport - Settore Offerta Turistica e Sportiva) non è destinataria di azioni di controllo ad opere eseguite, demandate a altri Enti (Comune) e ARPA-Piemonte, ai sensi della citata L.R. n. 40.
A tale riguardo, si precisa che nella DD n. 219 del 18/4/2013 di esclusione della fase di valutazione della procedura di VIA, al penultimo capoverso dell'allegato A, tali competenze erano espressamente richiamate: "Fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, all'ARPA-Piemonte dovrà essere affidato il controllo dell'effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativi dell'opera e conseguentemente, a tal fine, il proponente (Comune di Cesana) dovrà dare tempestiva comunicazione dell'avvio e della fine dei lavori e trasmettere gli elaborati inerenti alle attività di monitoraggio previo accordo sulle specifiche tecniche con il SIRA (Sistema Informativo Regionale Ambientale)".
Nello specifico, non conosco le attività di monitoraggio che hanno prescritto.
La constatazione dell'effettivo recepimento delle prescrizioni nella progettazione definitiva è avvenuta in sede di Conferenza dei Servizi convocata dal Comune di Cesana, ai fini dell'approvazione del progetto definitivo stesso.
Successivamente, in data 1 novembre 2015, il Settore Geologico della Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Montagna, Foreste, Protezione Civile, Trasporti e Logistica ha effettuato, su richiesta della Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Torino, un sopralluogo nel comune di Cesana Torinese, località Val Gimont nell'area delle piste n. 100 e 104 del Comprensorio sciistico della Via Lattea, rilevando "l'inosservanza di alcune delle prescrizioni impartite". Con la DD n. 219 del 18/4/2013, tale risultanza è stata comunicata anche alla Direzione Regionale Ambiente Governo e Tutela del Territorio in quanto competente in materia di procedure di VIA.
Conseguentemente, la Direzione Promozione della Cultura, del Turismo e dello Sport - Settore Offerta Turistica e Sportiva, il 23 settembre 2015 ha avviato il procedimento di verifica di ottemperanza in merito alla corretta osservanza delle prescrizioni di cui alla DD n. 219, ai sensi del decreto legislativo n. 152/200, della LR 40/1998 e della Circolare del Presidente della GR del 28 marzo 2011, n. 1/AMD.
Con esplicito riferimento alla Circolare del Presidente della GR del 28 marzo 2011, n. 1/AMD, "Precisazioni relative alla fase successiva all'emanazione dei provvedimenti finali delle procedure di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA), con particolare riferimento al rispetto delle prescrizioni impartite", si rileva che, "a fronte della segnalazione di inosservanza delle prescrizioni sussiste il dovere del responsabile del procedimento di convocare celermente l'Organo Tecnico per l'assunzione delle informazioni necessarie per l'adozione dei provvedimenti conseguenti".
Il Giorno 12 ottobre 2015, alle ore 10, è stata convocata la riunione dell'Organo Tecnico Regionale presso la Direzione Promozione della Cultura del Turismo e dello Sport - Via Avogadro 30, Torino - preceduta da un sopralluogo effettuato nell'area in questione il 6 novembre 2015, nel corso del quale si è preso atto delle difformità delle opere realizzate da quanto previsto nel progetto preliminare esaminato nella fase di verifica di VIA.
L'Organo Tecnico Regionale, al fine di poter dare attuazione a quanto previsto dalla normativa citata e quindi valutare la possibilità di imporre misure di adeguamento per garantire la compatibilità ambientale dell'opera provvederà a richiedere al proponente (Comune di Cesana) chiarimenti ed eventuali integrazioni necessarie, nonché la relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione delle misure prescrittive, compensative mitigative e di monitoraggio, dalle cui risultanze scaturirà l'adozione dei necessari ed ulteriori provvedimenti.
La prossima riunione dell'Organo Tecnico Regionale è stata fissata il 21 ottobre 2015 (pertanto è già avvenuta). Non ne conosciamo l'esito, ma la Direzione Promozione della Cultura, del Turismo e dello Sport - Settore Offerta Turistica e Sportiva si rende disponibile a fornire aggiornamenti sullo stato di avanzamento del procedimento.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 749 presentata dal Consigliere Pichetto, inerente a "Crisi del prezzo del latte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 749 presentata dal Consigliere Pichetto.
Poiché il Consigliere Pichetto non è presente, do la parola alla Consigliera Porchietto, per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Come lei ben sa, il Consigliere Pichetto sarà assente dal Consiglio regionale per qualche tempo.
Per quanto riguarda quest'interrogazione, chiedo all'Assessore se pu fare, gentilmente, una sintesi, perché nel frattempo la situazione è evoluta.
L'interrogazione del Consigliere Pichetto chiedeva anche l'esito degli incontri del 22 e 31 ottobre scorso, rispetto all'intervento del Ministero competente sul tema "pacchetto latte": situazioni che - essendo passato un mese e mezzo - sono evolute.
Pertanto, senza addentrarmi troppo nell'interrogazione, chiedo all'Assessore se vuole dare alcune informazioni e, poi, se può gentilmente farci avere la risposta scritta.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliera Porchietto.
La risposta scritta è completa ed elaborata. Mi limito a dire che la crisi è un dato di mercato. Noi in Piemonte abbiamo effetti peggiorativi rispetto alla situazione nazionale. Questo è dovuto al fatto che i prodotti trasformati che hanno un'etichettatura d'origine, come le denominazioni di origine e il latte fresco, che sono gli unici che hanno l'obbligo dell'etichettatura d'origine (e che quindi impegnano i trasformatori ad acquistare il latte in Piemonte per averne titolo a produrli), sono meno del 20% della produzione. A noi mancano le grandi DOP che altre Regioni hanno, come il Parmigiano Reggiano (la produzione di Grana è effettivamente limitata). Abbiamo il gorgonzola, che è una grande DOP, e poi abbiamo un elenco di piccoli, anche se importanti, formaggi.
Questo fa sì che il mercato sia piuttosto libero rispetto all'acquisizione del latte da parte dei trasformatori. Noi abbiamo sempre seguito la dinamica dei produttori nelle loro riunioni: abbiamo convocato un tavolo di filiera lattea. Ricordo che la Regione non ha come compito - e nemmeno lo può fare per le regole di libera concorrenza - di fissare un prezzo su latte.
Noi, quindi, facciamo esclusivamente da facilitatori, affinché si incontrino le rappresentanze dei trasformatori caseifici e i produttori di latte. Ci siamo anche attivati: giovedì, alle ore 11, ci sarà un ulteriore incontro di filiera anche con la grande distribuzione, dopo quello avvenuto al Ministero la settimana scorsa, per capire se si ci sono margini per valorizzare i prodotti del nostro territorio.


Argomento: Contributi all'agricoltura

Interrogazione n. 724 presentata dalla Consigliera Gancia, inerente a "Pagamenti DU 2015 e misure agro-ambientali 2014 - previsione ARPEA su risorse non spendibili"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 724.
La Consigliera Gancia dà per illustrata l'interrogazione.
La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente, e grazie Consigliera Gancia.
La risposta scritta è ferma a ieri, ultimo giorno utile per i pagamenti di anticipo della domanda Unica.
ARPEA ha pagato l'anticipo della domanda Unica, compatibilmente a tutte le pratiche che non avevano una difficoltà o una situazione per cui non è stato possibile questo.
Per quanto riguarda i pagamenti agro-ambientali del 2014, sono stati pagati per un importo di 11 milioni e 700 mila euro, che è quanto era disponibile in ARPEA (ci sono le date precise). Il 12 novembre è stato fatto un decreto di pagamento di 12 milioni e 798 mila euro, di cui circa 11 milioni e mezzo erano per l'agro-ambiente.
Naturalmente, noi abbiamo intenzione di completare i pagamenti rispetto al 2014. Lo dobbiamo fare con cadenze precise, perché dobbiamo fare in modo, prima di utilizzare gli aiuti di Stato, di mettere dentro tutte le risorse disponibili dall'Unione Europea, perché, come tutti sanno quest'anno, entro il 31 dicembre 2015 dobbiamo espletare tutti i pagamenti sulla vecchia programmazione, pena la restituzione degli aiuti stessi all'Unione Europea.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.00 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(Alle ore 10.03 il Vicepresidente Boeti comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Ordine del giorno n. 566) presentato dai Consiglieri Grimaldi, Accossato Allemano, Appiano, Barazzotto, Baricco, Boeti, Chiapello, Conticelli Corgnati, Gallo, Giaccone, Ottria, Ravetti, Rossi e Valle, inerente a "Concretizzare subito gli impegni presi per la tutela del clima e della qualità dell'aria" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Siamo per presentare un atto di indirizzo, che adesso depositiamo sugli ulteriori impegni della Regione Piemonte in tema di cambiamenti climatici.



PRESIDENTE

Va bene.
Mi sembra che l'ordine del giorno sia pertinente con quello che si sta svolgendo in questo momento a Parigi, quindi chiedo all'Aula se acconsente all'iscrizione.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Balocco, Caputo, Laus e Motta.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 24 gennaio 2015.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 17 dicembre 2015.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione della dottoressa Rita Fossaceca, uccisa nel corso di una rapina in Kenia il 29 novembre 2015


PRESIDENTE

Nella serata del 29 novembre scorso, a Mijomboni, un piccolo villaggio del Kenia, la dottoressa Rita Fossaceca, medico dell'ospedale Maggiore di Novara, è stata uccisa nel corso di una rapina avvenuta in casa.
Nella stessa circostanza sono rimasti feriti i genitori della dottoressa e anche due infermiere colleghe della vittima, Monica Zanellato e Paola Lenghini.
Rita Fossaceca, 51 anni, era nata a Trivento, in Molise, ma da anni viveva e lavorava a Novara come professionista nel reparto di radiologia all'Ospedale Maggiore. Era anche ricercatrice all'Università del Piemonte Orientale.
Da qualche tempo collaborava con la ForLife onlus, per conto della quale due settimane fa era partita alla volta del Kenia: qui operava in un orfanotrofio che ospita una ventina di bambini, insieme con altre volontarie dell'associazione.
Secondo le notizie fornite dagli organi di stampa, la dottoressa Fossaceca sarebbe stata raggiunta da un colpo di pistola mentre cercava di difendere la madre assalita da un rapinatore con un machete.
Dalle interviste a coloro che la conoscevano e che con Lei lavoravano in ospedale, all'università e all'interno dell'associazione, emerge il ritratto di una donna molto amata e rispettata da tutti per la sua profonda dedizione e per il suo impegno a favore dei malati e dei più deboli in Africa, soprattutto dei bambini, con i quali amava lavorare.
Convinto di interpretare i sentimenti di tutta l'Assemblea, la Presidenza ha espresso il suo profondo cordoglio ai familiari della dottoressa Rita Fossaceca e alla Direzione dell'Ospedale Maggiore di Novara.
Inoltre, un caloroso augurio di pronta guarigione alle infermiere Monica Zanellato e Paola Lenghini, e agli altri feriti, rinnovando i nostri sentimenti di ammirazione e di sostengo a tutti coloro che operano nel volontariato.
Chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio in ricordo della dottoressa Rita Fossaceca.
Chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio in ricordo della dottoressa Rita Fossaceca.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Nomine della Giunta regionale e del suo Presidente


PRESIDENTE

Comunico che, ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis, dello Statuto sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a n. 4 decreti di nomina della Presidenza della Giunta regionale, i cui allegati sono a disposizione dei Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

e) Presentazione Progetto "Crescere in orchestra - educare alla pace attraverso la musica"


PRESIDENTE

Ricordo ancora all'Assemblea che alle ore 12.30 si interromperanno i lavori del Consiglio e si svolgerà la conferenza stampa alla presenza di tutti i Consiglieri - invito quindi i colleghi a rimanere al proprio posto per la presentazione del Progetto "Crescere in orchestra - educare alla pace attraverso la musica", a cura della Direzione Comunicazione istituzionale in collaborazione con l'Orchestra internazionale per la pace "Pequeñas Huellas".


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 143, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2015"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 143, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2015", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana del 24 novembre 2015 è iniziato l'esame del provvedimento; i Consiglieri Appiano, Bono e Berutti hanno svolto le relazioni e, terminata la discussione generale, sono stati votati gli articoli 1, 2, 3, 4, 4 bis, 5, 7, 8, 9 e 10.
L'Assessore Reschigna ha chiesto di sospendere l'esame dell'articolo 6.
Nella seduta pomeridiana del 24 novembre 2015 è proseguito l'esame del provvedimento e sono stati votati e approvati gli articoli 11, 12, 13, 14 15 ter, 16, 17, 18, 19, 19 bis, 20, 21 e 22. E' stato illustrato l'emendamento rubricato n. 61) all'articolo 15, di cui l'Assessore Reschigna ha chiesto di rinviar l'esame alla successiva seduta.
Prima di proseguire i nostri lavori con l'esame dell'articolo 23, su cui insiste l'emendamento rubricato n. 73), ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Intervengo velocissimamente solo per chiedere un chiarimento: visto che al punto 3) dell'o.d.g. leggo "Nomine", vorrei sapere se questo punto è saltato, posticipato, rimandato.
Siccome c'è un ordine dei lavori, se lo si vuole cambiare lo si deve dire.



PRESIDENTE

Alla Conferenza dei Capigruppo, Consigliere Bertola, era stato ipotizzato di inserire il punto relativo alle nomine nella seduta pomeridiana.



BERTOLA Giorgio

D'accordo. Siccome però nell'ordine dei lavori presente sul supporto elettronico d'Aula l'ho visto in quella posizione, chiedo.



PRESIDENTE

No, c'è scritto che "il punto verrà svolto all'inizio della seduta pomeridiana"; lo riporta il frontespizio della Convocazione del Consiglio.
Procediamo pertanto con l'esame dell'articolato del disegno di legge n.
143.
ARTICOLO 23 Emendamento rubricato n. 73) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Graglia, Berutti: "Al comma 1, dell'articolo 15, della l.r. 20/1989, come inserito dal comma 1, dell'articolo 23, del disegno di legge n. 143, è aggiunto infine il seguente periodo: 'Qualora sia rilevata la non conformità della composizione della commissione ai requisiti professionali di legge, la Giunta Regionale formula formale contestazione assegnando un termine, non inferiore a 60 giorni, per la revisione della composizione della commissione. Nel caso di mancata ottemperanza oppure di controdeduzioni ritenute inidonee, la Giunta regionale dispone la revoca della sub-delega per il territorio interessato.
Ove gli Enti locali interessati provvedano in tempi successivi, la sub delega è riattivata con provvedimento della Giunta regionale entro quindici giorni dalla comunicazione della nuova formulazione della Commissione.'".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Graglia per l'illustrazione ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente: sostituisco indegnamente il collega Vignale.
Questa proposta è finalizzata a dare attuazione a disposizioni del Codice nazionale e a disposizioni attuative regionali, in quanto il principio della vigilanza regionale è incontestabile.
La norma proposta è priva di disposizioni attuative. Se è vero che la Regione deve verificare se la sua facoltà di sub-delega ai livelli locali sia stata assolta nel rispetto delle condizioni previste dalla norma nazionale - per cui si chiede l'invio degli atti per i quali è stata costituita la Commissione locale del Paesaggio - nulla si dice circa le conseguenze che derivino dall'eventuale accertamento di una composizione non rispondente ai requisiti professionali richiesti dalla legge.
La questione va disciplinata, per evitare da un lato che questo sia solo un passaggio di carta e dall'altro che vengano assunte decisioni operative non rispettose dell'autonomia degli Enti locali. E' ragionevole ipotizzare che, qualora venga rilevata la non conformità della composizione delle Commissione ai requisiti professionali di legge, con delibera della Giunta regionale venga formulata una formale contestazione segnando un termine, comunque non inferiore a 60 giorni, per rivedere la composizione della Commissione (a) e che, in caso di mancata ottemperanza oppure di controdeduzioni ritenute inidonee, la Giunta regionale disponga la revoca della sub-delega per il territorio interessato (b). Ove gli Enti locali interessati provvedano in tempi successivi, la sub-delega viene riattivata con provvedimento della Giunta regionale.
Occorre comunque che la legge faccia salvi i pareri resi dalle Commissioni ritenute inidonee.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, la parola alla Giunta regionale; prego, Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Il parere è contrario, perché il punto è già normato da una delibera di Giunta regionale del 2010, che prevede esattamente questi contenuti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore alle finanze.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 23, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Emendamento rubricato n. 74) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Graglia, Berutti: "Dopo il comma 1 bis, dell'articolo 4. della l.r. 32/2008, come inserito dal comma 4, dell'articolo 24, del disegno di legge n. 143, è aggiunto il seguente: '1 ter. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente individua la tipologia degli interventi pubblici o privati, modificativi dello stato dei luoghi o dell'aspetto esteriore degli edifici, soggetti al parere obbligatorio di cui al precedente comma 1 bis. Tali interventi sono esclusi dalla SCIA.
1 quater. Sono fatte salve le istruttorie già avviate e le procedure di varianti richieste su titoli edilizi rilasciati in data anteriore all'entrata in vigore della presente legge.'".
Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Il comma 4, in attesa dell'adeguamento dei Piani regolatori relativi alle zone UNESCO, sottopone alla Commissione del Paesaggio o, in mancanza di questa, alla Commissione regionale, tutti gli interventi pubblici o privati, mentre dopo l'adeguamento tale parere obbligatorio è previsto solo per le nuove edificazioni ed è assai vincolante e pesante; tanto più che la disposizione è generica, perché parla di interventi modificativi dello stato dei luoghi e dell'aspetto esteriore degli edifici.
Se proprio si vuole procedere in tal senso, occorre intanto dettagliare quali siano gli interventi che sono soggetti a questo nuovo vincolo procedurale ed escludere la SCIA. Se poi si introduce questa norma, è assolutamente necessario che si facciano salve le procedure istruttorie già in corso alla data di approvazione della legge e che si escludano da questo obbligo le procedure di variante richieste su titoli edilizi rilasciati anteriormente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
I colleghi ricorderanno che lo scorso anno discutemmo a lungo di un'importante legge, quella sulla semplificazione.
Credo che, al di là della norma che abbiamo approvato in quell'occasione, dovrebbe essere un principio che ci fa legiferare sempre allo stesso modo e non prestare attenzione all'attività di semplificazione solo quando, circa un anno fa, abbiamo approvato quella norma, ma dovrebbe essere un principio che facciamo salvo, di cui teniamo conto in tutta l'attività normativa. E' evidente che l'emendamento n. 74) va esattamente in questa direzione.
Pur tenendo conto di una fattispecie particolare, che è quella delle realtà e dei territori UNESCO, credo che se la norma viene mantenuta come tale e non viene emendata, ci troveremo di fronte ad una situazione in cui tutta una serie di istruttorie e procedure di varianti già avviate verranno bloccate; inoltre, anche tutta l'attività urbanistica, ma non solo, che si dovrà svolgere all'interno di quest'area avrà dei procedimenti non soltanto restrittivi, ma decisamente più lunghi.
Credo che si possa e si debba contemperare l'esigenza della tutela del paesaggio con la semplificazione, perché laddove introduciamo dei principi che, aumentando la tutela, aumentano anche la complicazione burocratica credo che otteniamo la conseguenza che in molti casi abbiamo segnalato quando discutevamo la legge sui parchi. La conseguenza peggiore che possiamo ottenere è quella di fare in modo che quel vincolo di protezione che in teoria dovrebbe essere un vantaggio per quel territorio e per chi vive all'interno di un territorio in qualunque modo protetto, in realtà diventa un appesantimento burocratico.
Allora, credo che l'emendamento n. 74) vada esattamente in questa direzione, che è la stessa sulla quale abbiamo costruito non soltanto una legge, ma abbiamo anche provato a costruire una (fra virgolette) "filosofia normativa", che dimostrasse che ci può essere una Pubblica Amministrazione che è amica nei confronti dei cittadini e non necessariamente che complica la vita ai cittadini e alle imprese.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Qual è il parere della Giunta? La parola all'Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Quanto segnalato è già in parte contenuto nella norma nazionale dei Codici dei Beni culturali del Paesaggio, pertanto le indicazioni generali sono già contenute; il limitare soltanto agli interventi di nuova costruzione si ritiene non coerente.
Il parere della Giunta non è favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 24, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Comunico che il voto della Consigliera Porchietto è contrario e che sarà riportato a verbale.
ARTICOLO 24 bis In merito a quest'articolo aggiuntivo, sono stati presentati quattro emendamenti.
Emendamento rubricato n. 76) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Graglia, Berutti: Dopo l'articolo 24, del disegno di legge n. 143, è aggiunto il seguente: "Art. 24 bis (Modifica alla l.r. 14 luglio 2009, n. 20 'Snellimento delle procedure in materia edilizia e urbanistica') 1. Al comma 2, dell'articolo 1, della l.r. 20/2009, le parole '31 dicembre 2015' sono sostituite dalle seguenti: '31 dicembre 2016'." Emendamento rubricato n. 77) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Graglia, Berutti: Dopo l'articolo 24, del disegno di legge n. 143, è aggiunto il seguente: "Art. 24 bis (Modifica alla l.r. 14 luglio 2009, n. 20 'Snellimento delle procedure in materia edilizia e urbanistica') 1. Il comma 2, dell'articolo 1, della l.r. 20/2009 è abrogato" La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Illustro gli emendamenti n. 76) e n. 77).
Questi due emendamenti insistono sulla norma sul Piano casa.
L'emendamento n. 77) introduce una modalità, che noi crediamo corretta fintanto che non esiste una nuova norma, che è quella di dare non temporaneità alla legge (prorogata dal 2009 con proroghe annue successive) ma credendo sia utile dare una temporaneità indefinita alla norma, cioè fintanto che è valida la legge 20, senza scadenza, come avviene per qualunque legge regionale.
L'emendamento n. 76), invece, inserisce una misura che riteniamo utile ma non soddisfacente; ovviamente, però è una modalità che intendiamo proporre, che è quella relativa alla proroga del Piano casa dal 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2016, perché riteniamo che, ancorché le modalità delle proroghe non siano certamente le migliori, dobbiamo tenere conto di tutte quelle pratiche che sono in corso a normativa esistente, ma che non necessariamente, sempre per volontà di una singola impresa, di un cittadino o di un'Amministrazione comunale, riescono a concludersi entro il 31 dicembre di un anno. Chiunque abbia esperienza di attività amministrativa sa bene che le pratiche difficilmente riescono ad avere una cadenza temporale che corrisponde con quella dell'anno in corso.
Allora, noi crediamo che la proroga sia utile nella modalità o per la finalità di garantire che almeno le pratiche in corso possono concludersi anche perché la non approvazione comporterebbe una serie di responsabilità nei confronti delle Amministrazioni, che non necessariamente possono portare a un contenzioso, ma di nuovo ci troveremmo di fronte ad una Pubblica Amministrazione in qualche modo "nemica", in qualche modo non rispondente alle esigenze della cittadinanza.
Dopodiché, è evidente che se si vuole modificare la legge 20 del 2009 introducendo principi diversi, questo lo si può certamente fare, ma cercando di non danneggiare nessuno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Mighetti, Valetti Bono, Bertola, Campo, Andrissi, Frediani, Batzella: All'articolo 3, comma 2, della legge regionale n. 20 del 14 luglio 2009, il testo: "2. Fermo restando il rispetto delle prescrizioni specifiche dettate dalle disposizioni regionali in materia di rendimento energetico nell'edilizia gli ampliamenti di cui al comma 1 sono consentiti solo se l'intervento limitatamente alla sola porzione ampliata, prevede un involucro capace di rispettare le trasmittanze termiche fissate alla lettera b), tabella 5 secondo livello, dell'allegato 3 alla deliberazione della Giunta regionale 4 agosto 2009, n. 46-11968. Il soddisfacimento di tale requisito è dimostrato nel progetto allegato alla richiesta del titolo abitativo." viene modificato con il testo: "2. Fermo restando il rispetto delle prescrizioni specifiche dettate dalla normativa in materia di rendimento energetico nell'edilizia e di costruzione in zona sismica per la nuova porzione realizzata, gli ampliamenti di cui al comma 1 sono consentiti solo se l'intervento consente il raggiungimento di uno fra i seguenti requisiti: miglioramento sismico dell'intero edificio miglioramento energetico dell'intero edificio.
Il soddisfacimento di tale requisito è dimostrato nel progetto allegato alla richiesta del titolo abitativo".
Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Mighetti, Valetti Bono, Bertola, Campo, Andrissi, Frediani, Batzella: All'articolo 3 della legge regionale n. 20 del 14 luglio 2009 viene aggiunto il seguente comma 2 bis: "2 bis. La Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente, stabilisce con proprio provvedimento i parametri tecnici necessari ai fini della determinazione dei requisiti di cui al comma 2 prevedendo altresì una diversificazione in ragione delle caratteristiche dell'edificio esistente".
La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Sul Piano casa, si è aperto un dibattito in Commissione e questi emendamenti sono frutto di tale dibattito. Già lo scorso anno ci eravamo trovati a parlare di Piano casa, a parlare delle continue proroghe del Piano casa e a parlare di quello che deve essere il futuro di una legge derogatoria. Se da una parte esistono delle deroghe, dall'altra ci deve essere un corrispettivo di miglioramento degli edifici, a nostro giudizio e questo miglioramento noi lo vediamo sotto due aspetti.
I due aspetti che possono essere premianti dal punto di vista del miglioramento di un edificio, a nostro giudizio, sono il miglioramento sismico e il miglioramento energetico. Il dato di fatto è che, in alcuni casi, è più corretto procedere a un miglioramento sismico dell'edificio dove ci troviamo in zone particolarmente a rischio o con fabbricati in stato di degrado delle strutture; in altri casi, è più opportuno e magari più conveniente per il proprietario procedere a un adeguamento energetico.
Per tale ragione - e con questo intervento illustro sia l'emendamento n. 47) che l'emendamento n. 48) - nell'emendamento n. 47) evidenziamo il fatto che l'intervento derogatorio, l'intervento con premio di cubatura del Piano casa, deve essere subordinato o a un intervento di miglioramento energetico o a un intervento di miglioramento sismico.
Nell'emendamento successivo, sostanzialmente deleghiamo alla Giunta regionale l'emanazione di un regolamento che dovrà poi passare all'esame della Commissione consiliare competente; un regolamento che individui dei parametri tecnici atti a definire questi miglioramenti. Non ci sembra giusto intervenire in legge su questi parametri, soprattutto perché le normative tecniche sia in campo energetico che in campo sismico sono normative nazionali in continua evoluzione, per cui è più logico agire con delibera di Giunta al fine di definire dei parametri.
Nel Piano casa abbiamo dei parametri riferiti, per esempio, alla legge regionale 13, legge che è stata abrogata e pertanto i parametri sono sostanzialmente parametri di letteratura e con scarsa valenza normativa.
Quindi noi andiamo a definire quali sono i confini legislativi e poi ci sarà un intervento tecnico dell'Assessorato in modo da individuare parametri tecnici idonei per valutare questi interventi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Professionale Statale "G. Colombatto" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Professionale Statale "Giuseppina Colombatto" del Comune di Torino in visita a Palazzo Lascaris ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Proseguimento esame disegno di legge n. 143, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2015" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 143.
Emendamento rubricato n. 111) presentato dai Consiglieri Appiano, Rostagno: Dopo l'articolo 24, del disegno di legge n. 143, è inserito il seguente: "Articolo 24 bis (Modifica all'articolo 1 della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20) 1. Al comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale n. 20/2009, le parole 'fino al 31 dicembre 2015', sono sostituite dalle seguenti: 'fino al 31 dicembre 2016'.".
La parola al Consigliere Rostagno per l'illustrazione.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
L'emendamento tocca sempre la legge 20.
Riteniamo che, in un processo che ci veda coinvolti, tra l'altro sulla base di un impegno che ci siamo già assunti l'anno scorso per una ristrutturazione normativa, una stabilizzazione di una norma che riteniamo derogatoria, ma che sia comunque uno dei presupposti affinché si consentano piccoli interventi per ampliamento di edifici residenziali e non solo, e anche nell'ottica di rivedere un elenco di norme che sono tutte derogatorie, ma che possono essere ricomposte in un unico provvedimento legislativo, ci sembra opportuno prevedere la proroga di un anno degli interventi con la legge 20 e quindi portare la scadenza, che ora era al 31/12/2015, al 31/12/2016.



PRESIDENTE

Qual è il parere della Giunta sul complesso degli emendamenti? Prego, Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

La Giunta dà parere favorevole agli emendamenti n. 76) e n. 111), che peraltro prevedono la stessa cosa, parere contrario all'emendamento n. 77) e parere favorevole agli emendamenti n. 47) e 48).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Era importante intervenire su questo punto, anche perché avevamo sollecitato più volte la necessità, nell'ambito del Piano casa, di avere questo tipo di proroga, poiché riteniamo fondamentale permettere il completamento di tutte le attività già in corso, siano esse di tipo professionale che di tipo edilizio, e in più la possibilità dell'applicazione, da parte dei Comuni, del nuovo Regolamento edilizio, che peraltro è stato votato all'unanimità all'interno della nostra Aula.
Su questo aspetto fondamentale, ringraziamo che la Giunta abbia accettato, per la verità copiandolo pari pari, un nostro emendamento che era già stato richiesto nell'ambito della Commissione, ma dove c'era stata con una risposta dell'Assessore la settimana scorsa o due settimane fa, una posizione interlocutoria in attesa della verifica con gli Uffici.
Siamo felici che, dalla verifica con gli Uffici e mi sembra anche col Gruppo del PD, si sia arrivati alla stessa identica individuazione dei termini di proroga, rispetto ai quali cercheremo però di fare in modo che siano l'ultimo termine di proroga, perché in quel lasso di tempo chiedo all'Assessorato che possa essere applicato, che non sia fine a se stesso che non sia una proroga di rinvio senza l'attività di lavoro che deve essere svolta in questo anno ai fini dell'applicazione definitiva del testo votato da quest'Aula nella variazione dei regolamenti edilizi di tipo comunale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 76) assorbe i contenuti dell'emendamento n.
111), che decade.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Informo i docenti e gli studenti dell'Istituto Professionale Colombatto di Torino che stiamo votando degli emendamenti che hanno l'obiettivo di migliorare la qualità energetica degli edifici.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La votazione è estesa all'articolo 24 bis, che è approvato.
ARTICOLO 24 ter Emendamento rubricato n. 101) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Dopo l'articolo 24 del disegno di legge n. 143 è aggiunto il seguente: "Art. 24 ter (Modifiche alla legge regionale 2 dicembre 2009, n. 29) 1. Alla lettera b), del comma 1, della legge regionale 2 dicembre 2009, n.
29 (Attribuzioni di funzioni amministrative e disciplina in materia di usi civici), dopo le parole "opere pubbliche", sono inserite le seguenti: "di pubblica utilità e strategiche".
Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Quest'emendamento riguarda la legge sugli usi civici: la Regione aveva delegato gran parte delle funzioni amministrative ai Comuni, trattenendosi però, le competenze relativamente alle grandi opere pubbliche.
Alla norma sulle grandi opere pubbliche aggiungiamo anche quelle di pubblica utilità e strategiche, perché non sempre questi interventi si configurano unicamente come opere pubbliche.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101).
Il Consiglio approva.
La votazione è estesa all'articolo 24 ter.
ARTICOLO 25 Emendamento rubricato n. 86) presentato dai Consiglieri Graglia, Berutti: Al comma 1, dell'articolo 25, del disegno di legge n. 143, le parole: "entro la data di entrata in vigore della presente legge" sono sostituite dalle seguenti: "entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Considerato che la proposta disapplica la facoltà di legge di completare l'iter di approvazione dei provvedimenti pianificativi, con la conseguenza di dover ripetere integralmente la procedura sulla base delle procedure copianificatorie ora previste, è assolutamente inaccettabile che tale sanzione venga applicata sulla base dello stato procedurale in essere al momento dell'approvazione della legge. Ciò comporterebbe un'applicazione retroattiva delle conseguenze.
Si chiede, quindi, di modificare le parole "esclusivamente se inviate alla Regione per l'approvazione entro la data di entrata in vigore della presente legge" con le parole "esclusivamente se inviate alla Regione per l'approvazione entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Al di là della lettura del testo che il mio collega di Gruppo Graglia ha voluto fare, quest'emendamento richiama un elemento che va ad incidere sotto il profilo della tempistica, affinché i procedimenti urbanistici avviati vadano velocemente alla conclusione. Questo è il senso di quanto chiediamo.
Ne avevamo discusso sia in Commissione che singolarmente con l'Assessore, perché mi sembra che vi sia un numero di procedimenti avviati molto alto: per taluni di essi, non vi è solo la colpa della Regione Piemonte nel non completare l'iter burocratico, ma subentra anche la colpa dei soggetti interessati - essenzialmente i Comuni - che non forniscono le informazioni che la Regione Piemonte richiede nell'ambito del procedimento amministrativo in corso.
Ci sembra quindi fondamentale, rispetto al diverso prosieguo dell'attività burocratica di validazione da parte della Regione dei piani regolatori o degli strumenti urbanistici in genere, che ci sia, da parte dei proponenti, la chiusura del pregresso.
È un emendamento che va nella direzione che lo stesso Assessore aveva richiamato più volte, quella di voler completare l'iter in tempi relativamente brevi.
Questo è il concetto con cui abbiamo) presentato quest'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per il parere della Giunta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
L'emendamento chiede un posticipo di novanta giorni rispetto alla possibilità di procedere con le regole della vecchia legge n. 56, che sono state cambiate a marzo 2013.
C'erano due anni e mezzo di tempo, per cui ci sembra che una proroga di novanta giorni non cambi la sostanza.
In alternativa, ci sono anche le nuove modalità della legge n. 10 sulla copianificazione, che sono anche più veloci. Dunque, i Comuni che non si sono attivati in questi due anni e mezzo, cercheranno altri percorsi.
Il parere della Giunta, quindi, non è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 25, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Vignale ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Nell'articolo 26, che riguarda la legge 3/2014, la legge sulla montagna, si sposta la data rispetto all'abrogazione della norma n. 16 e alla posticipazione del termine del commissariamento al 31 dicembre 2016.
Da un punto di vista normativo, è un articolo che può anche essere accolto.
Ancorché l'Assessore alla montagna sia assente in questo momento probabilmente l'articolo 26, uno dei pochi di tutto il collegato che lo riguardi, non gli interessa, come molte altre cose, ma non è che questo ci stupisca - è evidente che, però, su questo andrebbe fatta una valutazione rispetto a ciò che sta dentro la posticipazione di ciò che prevede l'articolo 26.
Ci troviamo in una situazione estremamente complessa per le Unioni montane - che sono il passaggio perché si possa addivenire a far sì che, ad esempio, il 31/12/2016 sia il termine davvero conclusivo - sulle quali credo che alcune riflessioni (tanto per ripeterne alcune che abbiamo detto più volte) in termini di attribuzione dei fondi ATO alle singole Unioni inizio reale dello svolgimento delle funzioni all'interno delle Unioni perché segnalo che ciò non avviene. Cioè vi sono alcune Unioni che dichiarano che stanno svolgendo le funzioni, ma è sufficiente andare a vedere cosa stanno svolgendo ancora le Comunità montane e cosa che le Unioni per comprendere che alcune Unioni, che hanno dichiarato di svolgere le funzioni, non le stanno svolgendo perché le stanno continuando a svolgere le Comunità montane. Ma noi correttamente, dal punto di vista della deliberazione, attribuiamo alle Unioni risorse, anche se stanno solo percependo risorse ma non svolgendo funzioni.
Questo è un tema estremamente significativo, così come quello che affronteremo nell'assestamento, legato alla compartecipazione delle Unioni all'interno dei Gruppi di Azione Locale, e a molti altri temi che riguardano le politiche per la montagna, che certamente necessitano di una modifica come quella prevista dall'articolo 26, ma non solo.
Al di là delle lettere che ogni tanto scriviamo al Presidente della III Commissione o dei quesiti che ogni tanto discutiamo in Aula, ci pare che vi sia un tema - quale quello del superamento delle Comunità montane in Unioni dei Comuni montani e dell'affiancamento necessario che va fatto alle Unioni che, riguardante in particolar modo quelle montane, sia assai poco seguito dall'Amministrazione regionale.
Posso dire che questo è un termine che non rispetteremo, perché vi sono alcune situazioni di chiusura dei bilanci che devono essere affrontate con un'altra modalità, cioè una modalità più puntuale per capire che, senza un intervento da parte della Regione, alcune Comunità montane non si chiuderanno mai.
Poi posso anche fare degli esempi, ma serve poco, perché tanto l'attenzione del presunto Assessore alla montagna è quella di sempre.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Siamo di fronte all'ennesimo rinvio, che mostra quanto, in realtà, non si sia capaci di andare ad innovare quelli che sono dei testi unici, che sono già stati più volte rimaneggiati e con successivi rimandi ad abrogazione dei testi unici stessi.
Quindi, con tutto il fervore organizzativo che abbiamo avuto nel corso dell'ultimo anno e mezzo, con tutta l'ordalia di modifiche normative fatte nella scorsa legislatura in merito alle Unioni montane, oggi siamo di nuovo a spostare la data un po' più avanti, mantenendo una situazione ibrida nell'assetto istituzionale della nostra montagna; aree che, ricordo, nella stessa legge sulla montagna definiamo a vari livelli di marginalità.
Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che sono aree che hanno bisogno di interventi a sostegno e, affinché essi abbiano effetto, hanno bisogno di un assetto degli enti che sia chiaro e stabile.
Continuo a ripeterlo, perché di queste cose abbiamo già parlato nel riordino delle funzioni delle Province e della Città metropolitana, ma continuiamo a rimodellare il funzionamento degli Enti locali di anno in anno, però poi, di fatto, rinviando tante questioni.
C'è una cosa che dovrebbe essere alla base dell'attività del legislatore, cioè il fatto che se si comincia un intervento, lo si fa in maniera strutturale, anziché continuare a mettere pezze e a fare rinvii.
Facciamo rinvii su tutto, dalle termovalvole dei termosifoni - per cui ci ritroviamo ad essere l'area più inquinata d'Europa - addirittura all'assetto istituzionale.
E' possibile che non siamo in grado di dare una parola e una normazione certa che, magari, abbia una certa durata nel tempo? Rifacciamo governance cambiamo questo, ridefiniamo gli ambiti, cancelliamo parole, poi spostiamo le date di scadenza, rinviamo di un anno e quindi bisogna fare ulteriori provvedimenti e regolamenti attuativi che non si fanno.
Non è questo il modo di operare! Io, per carità, sono fresco di questo tipo di attività, però trovo sconcertante che nelle passate legislature - perché è almeno da tre legislature a questa parte che si gioca a questo gioco - si riuscivano a fare testi unici e leggi quadro (mi viene in mente anche la legge n. 34).
Possibile che non riusciamo più a riscriverle, ad aggiornarle ai tempi moderni senza fare solo interventi puntuali che causano complicazione nell'attuazione con successivi ulteriori interventi correttivi e anche complicazione nella conoscenza dei provvedimenti stessi? Sotto questo profilo, questi due articoli sono veramente il paradigma dell'attività normativa sulle questioni strutturali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 26.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Indìco la votazione palese sull'articolo 27.
Il Consiglio approva.
I due emendamenti che insistevano sull'articolo 27 bis sono stati ritirati.
ARTICOLO 28 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Avevo già fatto presente, in sede di discussione dell'assestamento, che vi è una serie di anomalie all'interno dell'articolo 28. Formulazioni che credo, non trovano uguali all'interno del corpus giuridico regionale.
Riguarda l'articolo 28, il riconoscimento e poi la vigilanza, sui Consorzi di difesa.
Il comma 1 prevede che i Consorzi di produttori agricoli degli altri organismi costituiti vengano riconosciuti dalla Giunta regionale. Come? Non si sa. Nel senso che vengono riconosciuti dalla Giunta regionale, senza alcuni tipo di criterio. Qualunque modalità di riconoscimento è in capo alla Giunta. Segnalo che il fatto che un Consorzio venga riconosciuto dalla Giunta è anomalo. Solitamente la Giunta individua dei criteri che fanno sì che un Consorzio possa essere riconosciuto o meno. Se io posseggo quei criteri, posso essere ovviamente riconosciuto, ma solitamente ciò non dipende dalla Giunta, ma dalla Direzione, attraverso una determina e non certo con una delibera di Giunta.
Peraltro, non si indica alcun tipo di criteri, per cui sostanzialmente, la Giunta regionale può decidere che un Consorzio che ha una serie di criteri viene riconosciuto e un altro identico per criteri composizione e quant'altro, no. E' un'assoluta discrezionalità della Giunta. E' un po' di anni che sono in Consiglio regionale, ma una modalità simile non l'ho mai vista.
Con questo articolo diamo alla Giunta regionale la totale discrezionalità di scegliere chi gli piace e chi no nel riconoscimento in qualità di Consorzio. Non si a riferimento a criteri, non si fa riferimento ad alcuna modalità che deve possedere o meno, come la composizione e la trasparenza. Assolutamente nulla.
Vengo al successivo comma 2: "I rappresentanti provinciali nominati in seno al collegio sindacale degli organismi di difesa esercitano le funzioni di vigilanza. in nome e per conto della Regione fino al rinnovo del collegio sindacale o di dimissioni". Questo, in qualche modo, può essere condiviso o meno, ma facciamo riferimento ad una delega che l'amministrazione regionale affida non tanto a dei revisori, ma a rappresentanti provinciali in seno al collegio sindacale che operano in nome e per conto della Regione.
Al di là del comma 2, che è l'aspetto meno anomalo, ma meno contestabile, devo dire che una formulazione come quella relativa al comma 1 non l'ho mai vista. Questo l'abbiamo contestato in sede di discussione in Commissione ma poi, per dire la pura verità, ci siamo dimenticati di fare un intervento emendativo all'interno del collegato. Sarà certamente uno degli interventi emendativi più significativi che faremo all'interno dell'assestamento.
Ripeto, non si può dare la potestà alla Giunta regionale di riconoscere chi vuole, senza alcun criterio previsto, ancorché esista ciò che è previsto dalla norma nazionale. Ma se anche uno rispetta ciò che è previsto dalla norma nazionale, la Giunta può non riconoscerlo. Ci pare un'assoluta anomalia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questi articoli sono un po' a fungo in questo provvedimento. Non si capisce bene dove si vuole andare a parare. Ci saremmo aspettati, se si vuole intervenire con un riconoscimento, come si scrive qui, dal punto di vista della Giunta regionale, che si introducessero anche una serie di criteri e una valutazione dell'operato di quello che si va a riconoscere.
Non so cosa ne pensa l'Assessore, ma oggi non sappiamo in che modo operano i diversi tipi di Consorzio, se sono più o meno efficaci, quali iniziative mettono in atto e a che livello, anche perché c'è di tutto e di più.
Di conseguenza, ci pare un salto nel buio, al di là delle cose che ha segnalato il Consigliere Vignale, riconoscere qualcosa che non sappiamo come agisce e su cui, tutto sommato, non è che abbiamo tutto questo controllo.
Anche il comma 2, dove si parla dei rappresentanti provinciali, è di nuovo qualcosa che sembra un po' tendente al temporaneo. Siamo nel corso di un riordino delle funzioni degli Enti Provincia, con probabile, o possibile, sparizione e con tutta la parte dell'agricoltura che viene portata in pancia alla Regione.
Ci chiediamo che senso abbia parlare di rappresentanti provinciali che hanno le funzioni di vigilanza. Sappiamo bene che, nel disordine attuale il funzionario è parecchio deresponsabilizzato: chi lo controlla? Nessuno.
Chi gli dà gli indirizzi politici e gli obiettivi? Boh! Soprattutto il funzionario è anche demotivato, perché non sa quale sarà il suo futuro a breve. Anche nella fortuna del passaggio completo dell'agricoltura in Regione, da quello che si capisce da questo articolo, quelli che vanno in Regione non saranno quelli che sono nominati, ma qualcun altro rappresentante provinciale. Ma è da capire come.
E' un articolo che, forse, voleva portare ad un livello diverso il discorso sui Consorzi di tutela, secondo me un tema da affrontare e importante, proprio per capire chi funziona e chi non funziona, oppure come dovrebbero funzionare tutti e che cosa, effettivamente, dovrebbero tutelare o controllare. Anche su quello abbiamo tutta una serie di perplessità.
Pur apprezzandone, forse, l'intento percepito, lo riteniamo profondamente poco efficace e contraddittorio rispetto ad una situazione in essere.
Pertanto, non parteciperemo al voto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 28.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
C'è un'anomalia in una serie di emendamenti che sono stati presentati rispetto a norme vigenti, cioè sfugge un po' la finalità della legge, nel senso che in moltissimi casi, quando modifichiamo una legge, è assolutamente semplice leggendo il testo comprendere la finalità; poi uno la può condividere, contrastare e quant'altro, ma qui sfugge.
L'articolo 12 individua una serie di obblighi e sarebbe interessante comprendere rispetto al sistema apistico regionale le ricadute tanto relativamente ai singoli apicoltori quanto relativamente alle associazioni di apicoltori, che - lo sottolineo - ottengono benefici dalla Giunta regionale tramite un bando, che noi crediamo, ad articolo approvato, subirà delle modifiche - non tanto il bando quanto i soggetti che partecipano al bando, che, lo ricordo, in questa Regione sono tre e non trecento.
Poi, chiederemo in modo puntuale rispetto, ad esempio, all'ultimo bando) presentato, quale beneficio o meno può avere l'applicazione di questa norma rispetto ai soggetti che ottengono contributi dall'Amministrazione regionale. Infatti - ovviamente non ho la controprova una serie di obblighi che vengono dati, per esempio, sembra che in qualche modo garantiranno maggiore beneficio a chi segue di più i soggetti imprenditoriali e molto meno a chi sostiene o segue soggetti che svolgono un'attività hobbistica.
Anche rispetto a questo, rilievo che la modifica dell'articolo 12 introduce una serie di adempimenti e di obblighi che penalizzeranno gli hobbisti piemontesi. Ricordiamo che gran parte dell'attività di apicultura all'interno della nostra regione, almeno per numeri - non ha una rilevanza imprenditoriale ma certamente una rilevanza ambientale estremamente significativa - è fatta da hobbisti.
Allora, chi ne beneficia? E' facile capire chi ne beneficia all'interno di questa modifica normativa. Lo diciamo con estrema per trasparenza: ci pare un po' anomalo che le modifiche che l'Assessore Ferrero pone siano sempre ad personam, "ad aziendam", "ad associazione". Guardate, possiamo fare gli esempi: modifichiamo l'intervento su ARPEA con una modalità mai vista, nel senso che possono partecipare solo coloro i quali sono dirigenti del settore agricoltura, modifichiamo...



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, sono quattro minuti.



VIGNALE Gian Luca

Abbia pazienza! Modifichiamo - ma viene ritirato - l'emendamento sui consorzi di smaltimento. Modifichiamo la parte normativa sull'apicoltura. Modifichiamo quella sugli ambiti territoriali. C'è tutta una serie di emendamenti che non sono universalistici, ma molto particolari.



(Commenti del Consigliere Sozzani)



PRESIDENTE

La dichiarazione di voto è resa da un solo Consigliere; non pu intervenire, Consigliere Sozzani.
La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente.
Credevo di averlo già spiegato in Commissione. Parto da quest'ultimo per fare una battuta anche su quelli precedenti.
Questo è un articolo che spiega come deve essere svolto il censimento degli alveari. Allora, proprio per trasparenza, noi abbiamo dei bandi che premiano, si rivolgono agli apicoltori, anche in base al numero degli alveari.
Ad oggi, il numero degli alveari è dichiarato dai possessori. Allora siccome sono arnie mobili - quindi, non ne abbiamo contezza - al fine di evitare che capiti come i famosi carri armati di Mussolini, noi diamo un codice identificativo a questi alveari; quindi, creiamo una banca dove hanno un codice identificativo. E' una disposizione nazionale che recepiamo nella nostra legge regionale.
Ne approfitto anche per dire che noi riconosciamo i consorzi di difesa in base alla legge nazionale; in teoria, potrebbe quasi essere una determina e non una delibera di Giunta, non è che abbiamo delle discrezionalità su queste.
Ne approfitto anche per rispondere al Consigliere Campo rispetto alla sua osservazione. Il dispositivo dice che coloro che esercitano funzioni di controllo, che oggi sono nelle Province in attesa di diventare dipendenti regionali, questa funzione la continueranno a svolgere, dal 1° gennaio, su nomina delle Province ma per conto della Regione. Questo è quanto, in modo un po' complesso, è scritto nell'articolo. Si dice soltanto questo; noi non procediamo dal 1° gennaio a sollevarli e a sostituirli, ma intendiamo che nominati dalle Province, quando le funzioni passeranno alla Regione, le svolgeranno per conto della Regione.



(Commenti del Consigliere Sozzani)



PRESIDENTE

Non può intervenire, Consigliere Sozzani, è ammessa una dichiarazione per Gruppo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 29.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Campo, Bertola Valetti, Mighetti, Andrissi, Bono, Batzella: "Nel comma 2 dell'art. 30 del disegno di legge n. 143 la parola 'consecutivamente' è soppressa".
Ha chiesto la parola il Consigliere Campo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
L'articolo 30 tratta il tema dei consorzi di bonifica ed irrigazione dove parliamo dei membri del Consiglio direttivo di questi consorzi.
Abbiamo soppresso la parte in cui si dice che i membri del Consiglio sono rieleggibili consecutivamente una sola volta, perché abbiamo eliminato la parola "consecutivamente". Invece, abbiamo inserito che "il Presidente è rieleggibile consecutivamente una sola volta".
Allora, a noi questo "consecutivamente" suona un po' come il classico giochino per mantenere in sella sempre le stesse persone. Infatti, non è sufficiente dire che deve saltare un mandato e, poi, può di nuovo fare il Presidente. Questi giochini si fanno anche nei Comuni tra Sindaci e Vicesindaci, qui avviene tra Presidente e Vicepresidente, ma avremo sempre il problema dell'assenza di un rinnovamento all'interno di questi enti, che sono importanti in quanto ricordo che gestiscono comunque proposte progettuali molto significative e anche di importanza strategica per il territorio.
Pertanto, dal punto di vista anche della logica dell'anticorruzione che abbiamo realizzato anche per la struttura amministrativa regionale riterremmo importante che questa venisse applicata sul territorio, in tutte le sue emanazioni: ovunque, la Regione elegga i propri rappresentanti all'interno di entità di varia natura.
Di conseguenza, ci sembra che anche il Presidente possa essere rieletto solo una volta, pertanto toglieremmo la parola "consecutivamente".
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
A rinforzo dell'intervento del collega Campo, considero importante dare trasparenza amministrativa. Per ottenere trasparenza amministrativa ed evitare che ci siano problemi nella gestione - vista l'importanza degli importi - credo che il rinnovo delle cariche nei Consigli di Amministrazione, oltre più nella Presidenza, sia un aspetto fondamentale.
Pertanto, occorre partire da questa procedura amministrativa: rinnovare le cariche. L'articolo 30 va completamente in direzione opposta.
Oltretutto, noi abbiamo il sospetto (a sospettare si fa peccato, però noi siamo peccatori, e a volte ci azzecchiamo!) che questo articolo sia scritto per il consorzio della Baraggia, perlomeno questo mi è stato detto in Commissione.
E allora, riteniamo che il Partito Democratico dovrebbe chiarire una volta per tutte la posizione da tenere, in merito all'ampliamento dell'invaso della Valsessera.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale l'Assessore Ferrero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo "Pacinotti - Eduardo De Filippo" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Comprensivo "Pacinotti Eduardo De Filippo" di Torino, classe V F, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 143 , inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2015" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 143.
ARTICOLO 30 Indìco la votazione palese sull'articolo 30.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 31 Indìco la votazione palese sull'articolo 31.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 31 bis Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Campo, Bertola Valetti, Mighetti, Andrissi, Bono, Batzella: Dopo l'articolo 31, del disegno di legge n. 143, è aggiunto il seguente: "Art. 31 bis (Disposizioni in ordine al risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica) 1. Il ristoro dei danni alle colture agricole derivanti da fauna selvatica non rientra tra gli aiuti di stato erogati in regime di de minimis".
La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
L'emendamento riguarda una questione abbastanza delicata, che avevamo già posto in Commissione, legata al regime di de minimis, una problematica che sta emergendo su indicazione dell'Unione Europea.
Oltre a creare un problema di ordine generale nel mondo agricolo, si mettono i danni da fauna selvatica in regime di de minimis. Questo andrebbe a cumulo, nell'orbita di un importo definito che potrebbe essere raggiunto molto tranquillamente nell'arco dei tre anni. Come tale, creerebbe non pochi problemi al mondo agricolo, che problemi ne ha parecchi.
La nostra proposta in termini emendativi è che il ristoro dei danni alle colture agricole derivanti da fauna selvatica non rientri tra gli aiuti di Stato erogati in regime di de minimis.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Riteniamo che questo sia uno degli emendamenti più importanti che abbiamo) presentato, perché la Giunta regionale, con propria deliberazione ha deciso che il ristoro dei danni causati dalla fauna selvatica ad un'impresa agricola (ciò che era sempre avvenuto fino a tre mesi fa, cioè non un aiuto di Stato, ma un risarcimento rispetto ad un mancato introito imprenditoriale), sia diventato un aiuto di Stato.
Sarebbe importante ricevere delle puntualizzazioni - che non abbiamo mai avuto - sul perché questo avvenga, perché in gran parte delle Regioni d'Italia non avviene. Da noi non avveniva fino a tre mesi fa. Lo diciamo esclusivamente per buonsenso; poi, certamente, gli Uffici della Giunta avranno fatto una valutazione più puntuale, che però non conosciamo, perch in Commissione non abbiamo compreso per quale motivo ciò che è un ristoro viene definito come un aiuto.
E' evidente che, se nella mia azienda agricola ho subito un danno di 20 mila euro per mancato raccolto, perché non ho raccolto mais per 20 mila euro, perché ho avuto danni ad una realtà prativa per 7.000 euro, il rimborso che mi viene dato non si somma ad un incremento d'impresa. Non è cioè, come l'aiuto di Stato, dove tu hai il tuo fatturato e a quel fatturato aggiungo una parte, che si può configurare come aiuto di Stato.
Questa è una parte sostitutiva: il contributo derivante dal danno alla fauna selvatica sostituisce un danno che io ho avuto e quindi un mancato introito.
Per questo motivo, consideriamo estremamente importante che il ristoro dei danni alle colture agricole non rientri tra gli aiuti di Stato erogati in regime di de minimis.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Questo è anche un motivo di sollecitazione all'Assessore. Quando ero Presidente della Provincia, c'è stato un dibattito piuttosto ampio sui danni da fauna selvatica, anche in funzione dell'assenza di contributi della Regione agli agricoltori. Le Province erano state demandate rispetto alla valutazione di questi danni, ed era sempre molto difficile stabilire questo tipo di entità.
La preoccupazione che mi è stata rappresentata - ed è questo l'oggetto dell'emendamento, Assessore, che è di merito e non ostruzionistico riguarda il fatto che vi è già una difficoltà per gli agricoltori nella vita quotidiana, pertanto il de minimis va a complicare ulteriormente la normale attività.
Se, poi, aggiungiamo il ristoro dei danni causati dalla fauna selvatica nell'ambito di un'applicazione di quel provvedimento, che è voluto fortemente dall'Unione Europea rispetto al finanziamento agli stessi, noi crediamo di fare un cattivo servizio rispetto al principio che non è nazionale, quindi non è il danno: è come se, in un evento di protezione civile, dato che una certa area ha avuto l'alluvione, i de minimis non li potrà avere perché ha già avuto un contributo per l'acquisto di chissà che cosa in passato.
Capite che, in questo senso, l'analogia c'è e regge.
Quindi attenzione, Assessore, perché quest'emendamento ha il compito di andare a bonificare in modo positivo, per non creare confusione in un ambito legislativo che sarà assolutamente di questo genere. Non vorrei che poi partissero, nei confronti della Regione, una serie di ricorsi che vanno ad incidere pesantemente sull'attivata della distribuzione dei contributi in generale, e dei danni in particolare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi pare che il discorso sia un po' più complesso.
La questione dei de minimis sui danni da fauna selvatica nasce da un pronunciamento della Commissione europea in merito ad un sollecito, ad un interrogativo posto da funzionari della Regione Marche, o Umbria. Questi funzionari si chiedevano se i rimborsi dei danni da fauna selvatica fossero da ascriversi come aiuti di Stato, per cui ricadenti nel regime de minimis.
Il vizio originale della questione, però, nasce dal fatto che la Commissione europea non conosce la normativa nazionale, cioè la fonte di diritto nazionale - diciamo anche arcaica - che si basa sul fatto che la selvaggina.



PRESIDENTE

Chiedo ai Consiglieri di permettere al Consigliere Mighetti di intervenire e, soprattutto, di farsi ascoltare dalla Giunta.
Prego, Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

La normativa italiana prevede che la selvaggina sia di titolarità dello Stato. E' un bene indisponibile dello Stato; mentre la normativa anglosassone in genere prevede che la selvaggina sia di proprietà del possessore del fondo. Un cervo entra nel mio terreno, il cervo è mio; in Italia, invece, il cervo è dello Stato e quindi, se voglio cacciarlo, devo chiedere il permesso allo Stato.
Negli Stati Uniti, per esempio, gli italiani erano leggendari per dare da mangiare ai cervi per farli venire nel cortile e poi fargli le feste.
Questo per dirimere un po' la questione legale.
Il fatto è che noi adesso ci stiamo adeguando ad una normativa, quando si è fatto un errore di interpretazione.
Essenzialmente, credo che porre la questione a livello regionale non sia l'ambito ottimale per andare ad agire concretamente sulla questione penso che la questione vada prima risolta a Bruxelles e poi riportata alla normalità in Italia.
Daremo comunque parere positivo, comprendendo gli intendimenti dei propositori dell'emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per il parere della Giunta.



FERRERO Giorgio, Assessore alla caccia e pesca

Velocemente.
Condivido lo stato d'animo ed anche le motivazioni per cui è inserito questo articolo, e condivido anche l'analisi precisa fatta dal Consigliere Mighetti. Tutto ciò per darvi una notizia: in regime di de minimis non c'è solo la Regione Piemonte che paga, ma ci sono le Regioni che ristornano i danni, tipo l'Umbria, la Valle d'Aosta, il Veneto, le Marche. Dal 2013 pagano in regime di de minimis la Sardegna, la Puglia ed il Friuli Venezia Giulia.
Il tema è che la normativa che consente di ristornare i danni deve essere notificata a Bruxelles; cosa che abbiamo già fatto presente - io personalmente - in Comunità Politiche Agricole più volte e anche direttamente al Ministro. Abbiamo un impegno, a livello nazionale, a farsi carico della questione.
Quindi, condivido in pieno l'inopportunità di questo pagamento in regime di de minimis; condivido anche che va a complicare e a sommare somme magari percepite in de minimis che non consentono di ristornare i danni per la caccia, però il parere è contrario perché non è con questo articolato che risolviamo la situazione. Occorre notificare la legge a Bruxelles e far comprendere che questo, per noi in Italia, anche per i motivi precedentemente illustrati dal Consigliere Mighetti, non si deve verificare, perché la fauna è patrimonio dello Stato e, quindi, i danni vanno risarciti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi, ovviamente, voteremo a favore dell'emendamento.
Chiederemmo anche all'Assessore un dettaglio, cioè una nota, in modo tale che sia chiaro il motivo per cui non possiamo più risarcire. Lo dico perché altre Regioni continuano a risarcire. Non in regime di de minimis.
Potranno non rispettare la direttiva europea, ma, a volte, essere troppo ligi non credo sia sempre utile per le nostre imprese.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale l'Assessore Ferrero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 32 Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Campo, Bertola Valetti, Mighetti, Andrissi, Bono, Batzella: L'articolo 32 è abrogato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento 28) è un emendamento abrogativo dell'articolo 32, l'unico articolo del Capo 8, ed è un Capo che reca disposizioni in materia di attività venatoria.
L'innovazione portata dall'articolo 32 farebbe sì che la Giunta regionale possa affidare la gestione di più ambiti territoriali di caccia ATC, e comprensori alpini, CA, ad un unico Comitato di gestione, secondo le disposizioni dettate dalla stessa, quindi dettata dalla Giunta regionale.
Non ci convince appieno questa soluzione e secondo noi presenta diversi aspetti di criticità. D'altra parte, tutto ciò che riguarda attività venatoria verrà affrontato presto (presto, con i tempi relativi a questo periodo quasi a ridosso di fine anno e, soprattutto, in sessione di bilancio).
Sappiamo che la Giunta regionale ha licenziato un disegno di legge, di cui speriamo di poter leggere al più presto l'articolato per valutarlo.
Affiancheremo sicuramente il disegno di legge della Giunta con una nostra proposta di legge che andrà a trattare tutte le questioni.
Altre questioni riguardanti l'attività venatoria le affronteremo tra poco con un altro nostro emendamento che, secondo noi, va ad intervenire su quella che è una vera e propria emergenza nelle more della discussione ed approvazione di un provvedimento di legge che colmi un grave e preoccupante vuoto normativo.
Nel frattempo, proponiamo l'abrogazione dell'articolo 32, per andare quindi a sviscerare magari meglio la questione quando discuteremo proprio di attività venatoria con un provvedimento dedicato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Emendamento rubricato n. 87) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia: "L'art. 32 (Razionalizzazione dei Comitati di Gestioni degli A.T.C, e C.A.), del disegno di legge n. 143 è così modificato: '1. La Giunta regionale può affidare la gestione di più Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C.) e Comprensori Alpini (C.A.) ad un unico Comitato di Gestione, secondo le disposizioni dettate dalla stessa'".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi crediamo - come abbiamo avuto modo di dire durante la discussione generale - che il provvedimento debba affrontare alcune modifiche, in particolar modo su temi che non sono all'ordine dei lavori delle singole Commissioni consiliari. E crediamo che non sia compito del collegato intervenire con modifiche sostanziali rispetto ad alcuni altri temi soprattutto quando l'argomento del provare a dare una nuova legge a questa Regione in materia di attività venatoria è una delle richieste di calendarizzazione avanzate dalla stessa Giunta regionale.
Perché, poi, siamo contrari all'emendamento, non solo in termini di carattere generale ma in termini di merito? Perché, di nuovo, si dà alla Giunta una competenza che non risponde a nessun criterio.
L'emendamento, sostanzialmente, dice che la Giunta regionale pu affidare la gestione di più ambiti territoriali o comprensori alpini ad un unico Comitato di gestione, secondo le disposizioni dettate dalla stessa.
Quali sono? Questa è un'assemblea legislativa che dà indicazioni alla Giunta regionale, per cui le disposizioni dovrebbero essere sugli ettari venabili, sul numero di persone che svolgono l'attività venatoria, su una serie di differenti criteri che possono insistere fra i comprensori alpini e gli ambiti territoriali di caccia. I criteri invece non ci sono: non c'è alcun tipo di criterio, se non quello che la Giunta dà a se stessa, secondo cui cioè il Consiglio dovrebbe fare una sorta di legge delega - e questa lo è - che affidi alla Giunta, senza che questa audisca la Commissione - ma poi, anche se ci fosse il "sentita la Commissione", non cambierebbe il nostro parere - sottraendo una competenza che dovrebbe o potrebbe essere del Consiglio regionale. Peraltro quando? A Comitati in scadenza.
Le singole rappresentanze previste dalla legge nazionale (associazioni di promozione ambientale, associazioni venatorie, Enti locali e associazioni Agricole) stanno infatti designando coloro i quali dovranno andare nei singoli Comitati e invece la Giunta deciderà che dal 1° gennaio l'ATC "X" con l'ATC "Y" - o il CA "Z" con quello "W" - dovranno sostanzialmente fondersi, scavalcando quindi una prerogativa prevista da legge e da delibere della Giunta regionale che hanno individuato precisi confini per ATC e per CA, con una modalità che non è assolutamente individuata. Di nuovo, il rischio è che l'unione di più Comitati sia più il frutto di una valutazione soggettiva in capo all'Assessorato che non di una valutazione oggettiva che risponde ad alcuni criteri.
Allora, io credo che quest'articolo non sia in alcun modo accoglibile.
Noi l'abbiamo già detto in discussione generale: l'approvazione di questo emendamento farà sì che il collegato prenda una valenza che noi non condividiamo nel modo più assoluto.
Ovviamente, quindi, la maggioranza e la Giunta sono libere di votarsi un emendamento che anticipa una discussione e che interviene nel momento di rinnovo dei Comitati. Dopodiché non si lamenti nessuno se l'attività sarà decisamente più lenta, a partire dall'articolo 33 in poi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

In merito a quest'aspetto mi rivolgo sempre all'Assessore, perché vi è una serie di considerazioni che vengono fatte a livello provinciale. Con la modifica delle ATC senza i parametri, infatti, vi è una certa confusione nell'obiettivo finale della legge.
Oltretutto devo dire che, nell'ambito del territorio da cui provengo io, non era sentita l'esigenza di andare a individuare una nuova riformulazione del territorio, che peraltro era già suddiviso in termini corretti. Non solo: legandoci un po' all'emendamento precedente che aveva individuato, per esempio, anche i danni da fauna selvatica, da parte delle ATC vi è un interessamento per le organizzazioni, visto il nuovo assetto delle Province; ma immagino che anche le risorse delle Regioni, in futuro saranno sempre minori e limitate rispetto agli investimenti sui territori.
Tenete presente che anche da parte delle ATC vi è un'attività di selezione degli animali selvatici che creano danni per l'agricoltura dei territori quindi vi è sicuramente un'azione che le ATC stesse svolgono.
Con la nuova ripartizione, secondo dei parametri a noi sconosciuti (come diceva precedentemente il Consigliere Vignale), andiamo incontro ad una disorganizzazione territoriale che va ad incidere pesantemente sia sotto il profilo della caccia sia sotto il profilo di altre iniziative come quelle che poc'anzi ho citato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Questo nostro emendamento vuole evidenziare e cercare di correggere una linea che a nostro avviso sta prendendo una piega un po' particolare.
Mi spiego meglio. Qui ormai siamo in un periodo di "delirio da riforme" e di "delirio da accorpamenti" in cui stiamo vedendo tutto e il contrario di tutto. A nostro avviso, anche quest'azione legata agli Ambiti territoriali stride obiettivamente un pochino, nel senso che Ambiti che tutto sommato - da quel che si può sentire e su cui ci si può confrontare portano ad una buona funzionalità dei vari territori, chiaramente dal punto di vista della caccia e del suo funzionamento, oggi rischiano di essere accorpati comunque con dei comprensori o, in ogni caso, accorpati tra loro.
Quella che poniamo è un'attenzione su questo tema, perch effettivamente quest'apprensione da accorpamento cui accennavo prima rischia di far saltare una serie di equilibri territoriali, che non sono equilibri politici ma equilibri che si costruiscono nel tempo. Già paghiamo pesantemente, nei territori montani, il discorso legato al riassetto delle Comunità montane e quindi l'obiettivo è quello di cercare di non ripetere eventuali errori.
Questa, dunque, è un po' la nostra istanza che poniamo con questi emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Emendamento rubricato n. 93) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia: L'art. 32 (Razionalizzazione dei Comitati di Gestioni degli ATC e CA del disegno di legge n. 143, e così modificato: "1. La Giunta regionale può affidare la gestione di più Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e Comprensori Alpini (CA) ad un unico Comitato di Gestione fermo restando le disposizioni previste dalla norma nazionale che prevedono la disposizione, per singolo ATC e CA, delle rappresentanze delle allocazioni vendite, di promozione ambientale, di Enti locali e di allocazioni apicale" La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 93) inserisce alcune parole, ferme restando le disposizioni previste dalla norma nazionale, che prevedono la designazione per singolo ATC e CA delle rappresentanze delle associazioni venatorie, di promozione ambientale, di Enti locali e associazioni agricole.
Non soltanto è importante questa indicazione, ma è importante anche capire che cosa avverrebbe con la fusione, perché di questo stiamo parlando, di due ATC. Avviene che, certamente, ogni singolo Ambito territoriale di caccia o Comprensorio alpino nomina, ai sensi della legge nazionale, i propri rappresentanti (sei delle associazioni venatorie, sei delle associazioni agricole, quattro degli Enti locali e, se non ricordo male, sei o quattro di quelle di promozione ambientale), però avvengono le designazioni dell'ATC1, avvengono le designazioni dell'ATC2. Ora, quelle due assemblee non eleggono, come la legge nazionale e la legge regionale prevedono, due differenti consigli direttivi, ma ne eleggono uno solo.
Evidentemente, questa è una violazione della legge dello Stato e della legge regionale.
Se si vogliono modificare i confini delle ATC c'è un modo molto semplice: l'Assessore fa una deliberazione di modifica dei confini di ATC e CA, assume quella deliberazione, che non dà la potestà all'Amministrazione regionale di unire chi vuole e chi non vuole, ma assume una deliberazione in cui ritiene che le ATC siano troppe, troppe poche, eccetera, ed è quello che la legge gli consente di fare, non altro.
Questo è un trucco, è l'ennesimo trucco, cioè è di nuovo una norma che l'Assessore Ferrero presenta, totalmente difforme dalla normativa nazionale e regionale e che dà alla Giunta una potestà che non c'è da nessuna parte.
Voi avete mai visto un articolo - ovviamente, ai colleghi pu interessare poco - che dice che si possono fondere due soggetti, che sono enti pubblici, perché sulle ATC abbiamo il compito di vigilanza, perch utilizzano denaro in parte pubblico e in parte dei cacciatori, quindi sono soggetti di diritto pubblico, io li metto insieme secondo le disposizioni dettate dalla Giunta regionale e un Consiglio regionale dovrebbe dare una delega in bianco all'Assessore che non mette insieme quelli più piccoli quello meno efficiente con quello più efficiente: mette insieme chi vuole! Secondo quale criterio? Secondo calcoli rispetto alle designazioni, ai Presidenti eletti a come sono le designazioni territoriali. Perché questo avverrà: noi non vedremo l'accorpamento di ATC piccole.
A casa sua lei non li accorpa l'ATC1 e 2...



(Commenti dell'Assessore Ferrero)



VIGNALE Gian Luca

Ma no. Se vuole scommettiamo pubblicamente un caffè. Dove ci sono le relazioni...



(Commenti dell'Assessore Ferrero)



VIGNALE Gian Luca

Io non scommetto più di un caffè.
Dove ci sono le relazioni locali, questo avverrà. Al di là del fatto che lo faccia o meno, al limite vinco o perdo un caffè, è il motivo che non può stare in piedi. O il Consiglio regionale definisce criteri uguali per tutti, e allora quei criteri vengono adottati dalla Giunta, che piaccia o non piaccia, che sono stati soggetti designati, oppure il Consiglio regionale non può votare una legge delega. Già una è stata approvata, e non certo con il nostro voto, quella che dà la facoltà alla Giunta, poi all'Assessore Ferrero, perché in Giunta è l'Assessore proponente che propone le deliberazioni, di riconoscere i consorzi che vuole, perch questo dice la legge.



(Commenti dell'Assessore Ferrero)



VIGNALE Gian Luca

Io la banalizzo, ovviamente. Però è così.
Lei può anche non riconoscere, la Giunta può anche non riconoscere un consorzio, perché l'articolo dice che è compito della Giunta.
Di nuovo, in questo caso, a chi tocca la scelta rispetto alle fusioni? Alla Giunta. Come e secondo le disposizioni dettate dalle stesse.
In tempi di "renzismo" siamo abituati a queste modalità, per cui l'Assessore, essendo uno dei "protorenziani" di questa Regione, ovviamente non può che farsi portavoce e portatore del verbo, però io credo che ci sia un limite a tutto. Lo risottolineo, visto che il limite in questo modo viene superato, noi ovviamente faremo quello che è nelle nostre possibilità, cioè dimostrare la nostra contrarietà, però lo faremo con tutte le armi a nostra disposizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Vorrei puntualizzare quello che sosteneva il collega Vignale, in quanto ci sono delle regole che devono essere rispettate e, comunque, se c'è una norma nazionale che prevede tale designazione, naturalmente, ci deve essere un allineamento, altrimenti ricorriamo, di nuovo, a delle soluzioni interne che poi minano tutta una serie di equilibri territoriali, ma il problema è che i territori ne pagano le conseguenze.
Crediamo che la linearità e, soprattutto, la possibilità di allinearsi e di strutturare delle norme regionali in linea con quelle che sono le linee nazionali possa essere la soluzione più idonea per poter creare chiarezza e non confusione a livello a livello operativo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Devo interrompere per chiedere al Consiglio una cosa. Il Consigliere Grimaldi ha) presentato un ordine del giorno sull'ambiente e chiede se è possibile metterlo in votazione.
Ricordo che fra pochissimi minuti interrompiamo i lavori del Consiglio perché alle ore 12.30 entreranno i bambini di "Crescere in Orchestra" ed è corretto, anche per il modo con il quale i bambini entreranno, che il Consiglio sia finito. I bambini entreranno in Aula, cantando, mentre ogni Consigliere resterà al suo posto.
Se l'Assemblea lo ritiene, si può, altrimenti...
Riferisco la richiesta del Consigliere Grimaldi. Se l'Assemblea non lo ritiene, vedremo se ci sarà lo spazio per discuterlo nel pomeriggio.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non avete nemmeno letto il documento? E non c'è nemmeno il tempo. Va bene. Allora andiamo ancora avanti con un emendamento.
Emendamento rubricato n. 94) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia: L'art. 32 (Razionalizzazione dei Comitati di Gestioni degli ATC e CA) del disegno di legge n. 143, e così modificato: "1. La Giunta regionale può affidare la gestione di più Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e Comprensori Alpini (CA) ad un unico Comitato di Gestione secondo le disposizioni dettate dalla stessa; ascoltate le dislocazioni ambientali, venatorie, apicale, gli Enti locali e comunque entri sei mesi dalla scadenza nazionale dei CA e ATC" La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 94) prevede che la Giunta può affidare la gestione di Ambiti territoriali ad un unico comitato di gestione, ascoltate le associazioni ambientali, venatorie, agricole, gli Enti locali e, comunque entro sei mesi dalla scadenza naturale dei CA e delle ATC.
Noi cosa diciamo? Considerando che tra un mese scadono i Comitati di gestione, ci pare assolutamente anomalo cambiare le regole in corso, a un mese dalla scadenza triennale, lo ricordo, dei Comitati di gestione.
A tutti gli effetti è una norma elettorale interna. E' un po' come se il Consiglio regionale modificasse la sua modalità elettiva un mese prima della scadenza delle elezioni.
Voi capite che questo tendenzialmente non funziona, nel senso che non è corretto. Può funzionare, ma certamente non è corretto.
Allora noi diciamo che, se si vogliono introdurre delle modalità di affidamento di gestione, si ascoltino intanto i soggetti deputati a designare, ma comunque non lo si faccia per questo rinnovo. Non lo si faccia per questo rinnovo, perché sostanzialmente introduciamo un principio normativo, ma poi diamo tempo al Consiglio regionale di affrontare la norma sull'attività venatoria, che peraltro - lo rilevo - prima o poi noi la vorremmo vedere, nel senso che siamo stati accusati, legittimamente o meno di non presentare una legge sull'attività venatoria nella scorsa legislatura.
In questa legislatura, il nostro Gruppo consiliare, da più di un anno (se non ricordo male), ha) presentato una legge di riforma della ex 70 e stiamo attendendo che lo faccia anche la Giunta regionale e che poi si decida a calendarizzarla, perché tendenzialmente chi dice "avete lasciato il Piemonte senza norma", quando governa, dopo un anno e mezzo, avrebbe già dovuto fare questo. Ma - lo sottolineiamo nuovamente - crediamo che quest'emendamento, al di là dei motivi che ho detto precedentemente, sia anche di buon senso: non si cambiano le carte in gioco a trenta giorni dalla scadenza dei Comitati.



PRESIDENTE

Il Consiglio regionale è sospeso fintanto che entrano i bambini e sarà concluso alle ore 13.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Termini la seduta.



PRESIDENTE

Si era deciso di fare in questo modo: sospendere la seduta, far entrare i bambini di "Crescere in Orchestra" e far firmare i Consiglieri all'una.
Non apriamo una discussione su questo argomento.
Invitiamo i bambini ad entrare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.24, riprende alle ore 12.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.53)



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