Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.101 del 27/10/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.44 con la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Contributi all'agricoltura

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 662 presentata dai Consiglieri Berutti, Graglia, Porchietto, Ruffino e Sozzani, inerente a "Risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica alle produzioni agricole"


PRESIDENTE

In merito al punto all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 662.
La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Questa è una problematica che ormai sta colpendo la nostra regione in modo assolutamente forte e obiettivamente è un problema che, in qualche modo, bisogna affrontare e cercare di risolvere o, quanto meno, di monitorare.
A seguito di modifiche normative portate a livello comunitario, detta DGR n. 1966 del 31 luglio scorso ha collocato la concessione dei fondi per il ristoro di tali danni nell'ambito e in regime degli aiuti de minimis.
Il de minimis consiste in un tetto massimo delle somme che possono essere erogate dallo Stato all'impresa privata nell'arco di tre esercizi finanziari, importo fissato in 15.000 euro per le imprese agricole.
Già questo dice tutto, perché obiettivamente crea non pochi problemi e crea un tetto che ci lascia abbastanza perplessi. Infatti, non si pu quantificare qual è il danno, cioè ci sono tipi di produzione e tipi di colture diverse, quindi si può già pensare ad un danno sostanziale alle imprese. Se non si interviene in qualche modo, si rischia veramente che gli agricoltori siano "cornuti e mazziati", detto in modo assai poco francese.
Di conseguenza, quello che chiediamo è se non si ritenga in qualche modo di intervenire a livello ministeriale, facendo valere il peso di una Regione che sicuramente su scala nazionale ha il suo peso con il ruolo del Presidente, seppure in questo momento in sospeso. Però, certamente, a prescindere da quelli che sono gli aspetti politici, credo sia necessario far notare il problema a chi probabilmente prende decisioni e obiettivamente non conosce il problema dei campi né cosa vuol dire lavorare in campagna.
E' necessario tornare su una situazione che, obiettivamente, è abbastanza deleteria.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Ringrazio il Consigliere Berutti, che mi dà l'opportunità di fare un po' l'excursus su questa problematica.
Premetto che personalmente condivido il fatto che sia un'ingiustizia dover sottoporre a regime di de minimis i risarcimenti per i danni causati dalla fauna selvatica. Ricordo che tutto nasce da una circolare esplicativa degli orientamenti comunitari, che collocava i risarcimenti da danni provocati dalla fauna selvatica nel pagamento in regime di de minimis.
La stessa legge n. 157 - poi le lascerò una risposta scritta meglio articolata - che prevede il risarcimento dei danni da fauna selvatica, non è stata notificata a Bruxelles e quindi i pagamenti che avvengono in base a quella norma vanno in regime di de minimis.
Noi, come Comitato politiche agricole, abbiamo già più volte interpellato il Ministero, affinché dia un'interpretazione o comunque si attivi riguardo a questa norma, e l'abbiamo fatto già a partire dall'ottobre 2014. Addirittura già da febbraio 2014 c'è anche una risoluzione della Commissione Agricoltura della Camera che all'unanimità con un astenuto, impegnava il Ministro a risolvere quest'annoso problema.
Ad oggi, e concludo, noi potevamo mettere in pagamento i danni, così come ci è consentito, quindi in regime di de minimis. Ricordo che il de minimis sono 15.000 euro di tetto in tre anni. Per la verità, è una cifra che copre oltre il 90% di coloro che hanno un danno da fauna selvatica.
Questo non esclude che alcuni imprenditori agricoli abbiano già attivato questo de minimis per altri provvedimenti: penso a tassi agevolati e ad altre misure finanziate con risorse regionali o statali.
Quindi per noi, così per altre Regioni - ad esempio, la Valle d'Aosta il Veneto, l'Umbria, l'Emilia Romagna, la Sardegna, le Marche, il Friuli Venezia Giulia - è ineluttabile utilizzare questo sistema in attesa di chiarimenti che possano riportarci al pagamento senza l'utilizzo del de minimis.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 528 presentata dal Consigliere Rossi, inerente a "Gravi problematiche connesse al passaggio a livello di Momo"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 528.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Prenderò pochissimi minuti perché, in realtà, l'oggetto dell'interrogazione ha avuto già degli sviluppi, come credo dirà l'Assessore.
Vero è, però, che la questione posta nell'interrogazione, ad oggi, non ha ancora trovato soluzione, anzi sta continuando a creare disagi. In particolare, stiamo parlando della stazione di Momo, paese della Provincia di Novara, posta lungo la linea Novara-Domodossola. E' una stazione che è servita da più di 25 treni al giorno, che viaggiano su un'unica linea con destinazioni principali a Novara, Borgomanero e Domodossola.
Il problema è che il passaggio a livello della stazione di Momo, con l'allungarsi dei treni, molto spesso rimane chiuso per moltissimi minuti (15-20 minuti). Questo crea una serie di disagi prima di tutto alla circolazione, perché, restando chiuso il passaggio a livello, si blocca il passaggio della strada che collega Momo ad Oleggio, creando delle lunghe code sulla statale che collega anche Novara a Borgomanero.
Inoltre, altro elemento di disagio è che il complesso scolastico della città di Momo è posto al di là del passaggio a livello e molto spesso nelle ore del mattino, ore in cui i ragazzi devono andare a scuola, per evitare di arrivare in ritardo, spesso agiscono in maniera scorretta passando sotto le sbarre e attraversando i binari, mettendosi quindi in pericolo.
Più volte negli anni è stata sollecitata una soluzione a questo problema; inoltre, pochi mesi fa è avvenuto un incidente, probabilmente più per responsabilità dell'automobilista. Si sono alzate le sbarre del passaggio a livello, ma il treno era lungo ed era rimasto sui binari, così un automobile si è scontrata con un vagone.
Sappiamo che ci sono già degli elementi progettuali per risolvere il problema. È nato anche un Comitato ed un'interazione con il Sindaco, per il superamento del passaggio a livello o, comunque, per la riduzione di questo problema che sta creando disagi e problemi di sicurezza alla cittadinanza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
La parola all'Assessore Balocco, per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Consigliere Rossi, credo che lei abbia partecipato ad una serie di incontri, che si sono svolti - alcuni anche qua - per seguire la questione in oggetto. L'ultimo è avvenuto un mese fa, pertanto le garantisco che, sia il sottoscritto sia la struttura, stiamo seguendo con molta attenzione la vicenda, che è sicuramente un problema serio per quel territorio.
Lo stato dell'arte è che RFI sta attuando interventi volti alla riduzione dei disagi, in particolare in questo momento, intervenendo sulla segnaletica verticale, in modo da fornire indicazioni in tempo reale tramite l'accensione della luce rossa, e sulla chiusura delle barriere di protezione, quindi aumentando la sicurezza, ma anche l'efficienza del sistema. Per il resto, è in corso di definizione lo studio di fattibilità che già RFI aveva predisposto nel 2011 e che si tratta di aggiornare; RFI lo sta facendo anche in seguito agli incontri che sono avvenuti (gli ultimi, il 4 agosto e il 15 settembre).
Si è anche raggiunta con l'Amministrazione comunale la condivisione delle opere che RFI potrà realizzare, in concorrenza con il Comune pertanto la progettazione sta per essere definita nelle sue varie parti aggiornando quella del 2011, per poi poter accedere a fondi a disposizione di RFI con il suo contratto di attività con lo Stato ed anche attingendo allo "Sblocca Italia", per quanto riguarda risorse messe a disposizione di RFI.
Si tratta, infatti, di aggiornare la spesa e d'individuare le risorse necessarie per arrivare ai circa 8 milioni necessari, mentre attualmente come lei sa - sono presenti risorse per 2 milioni e mezzo. Pertanto, una volta definito il progetto e superate tutte le fasi autorizzative, si entrerà nella questione del reperimento dei fondi, attingendo alle due fonti di cui ho detto.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Interrogazione n. 608 presentata dalla Consigliera Porchietto, inerente a "Centrale del Crist, perché mancava la Regione?"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 608.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore alle opere pubbliche

Grazie, Presidente.
Consigliera Porchietto, il Settore ha relazionato in merito, dicendo che il Settore stesso era presente, sia al sopralluogo del 15 luglio sia alla riunione della Conferenza dei Servizi del 23 luglio. Dovrà seguire ancora una seconda Conferenza dei Servizi, prevista il 18 novembre.
Pertanto, la Regione - almeno, il Settore di competenza - era sicuramente presente, a meno che ci siano stati altri incontri di cui il Settore non era a conoscenza.
Si tratta di precisare che la Conferenza dei Servizi che riguarda l'opera - in effetti sta avendo enormi ritardi - è presieduta e convocata dalla Città metropolitana ed è la Città metropolitana che dovrà dare l'autorizzazione energetica prevista come conclusione del percorso autorizzativo.
Per quanto riguarda la Regione, essa interviene in Conferenza dei Servizi ed ha anche la funzione di autorizzare, sia sotto l'aspetto ambientale - e quest'autorizzazione pare sia già a disposizione - sia sotto l'aspetto idraulico. Le autorizzazioni sotto l'aspetto idraulico, che dovranno essere date dal Settore decentrato, potranno avvenire solo a conclusione dell'iter della Conferenza stessa. Sostanzialmente, sono già pronte, nel senso che sono state date delle prescrizioni in sede di prima Conferenza dei Servizi; nella seconda - che avverrà il 18 novembre - si prenderà atto del fatto che le prescrizioni siano state correttamente inserire nel progetto e, a quel punto, le autorizzazioni saranno immediatamente attuate.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore, ma ci tengo a puntualizzare alcuni passaggi, per l'Assessore stesso.
L'interrogazione nasce da un'istanza del territorio, pertanto prendiamo atto che - come dice l'Assessore, e non penso assolutamente che non sia così - la Regione fosse presente. Tengo solo a sottolineare che la sollecitazione e il fatto che si credesse assente la Regione arrivava dai territori, quindi probabilmente la Regione era presente, ma non ha pensato d'intervenire e, pertanto, non è stata individuata la sua presenza. Questo ritengo (faccio anche io una supposizione), in funzione del fatto che non soltanto gli Amministratori che ci hanno sollecitato, ma anche gli organi di stampa, riportavano in quei giorni la polemica nei confronti di Città metropolitana e Regione Piemonte, perché si tratta - come si evince anche dall'interrogazione - di un'opera che attende, ormai da 13 anni, una risposta (positiva o negativa, ci mancherebbe).
Seconda questione: poiché sul territorio quest'intervento viene visto da più parti in modo positivo o in modo negativo - come può vedere l'Assessore - chiediamo anche al Presidente e alla Giunta se non sia opportuno audire le parti in una Commissione, per far luce, a prescindere dal fatto che, poi, sia la Città metropolitana a dover terminare l'iter autorizzativo.
Riteniamo che, stante l'opera e stante, tra l'altro, anche il tema occupazionale e non soltanto il tema dell'impatto ambientale, sarebbe opportuno convocare le parti all'interno delle nostre Commissioni e d'intesa con l'Assessore, valutare attentamente quello che è stato l'iter l'intervento e la chiusura di quest'intervento.
Presidente, chiedo scusa. Le solleciterei soltanto una cosa (l'avevo già fatto la volta scorsa e mi permetto di rifarlo): c'è un'interrogazione vecchissima che speravo venisse calendarizzata oggi, ma, ancora una volta non è stato fatto. Era già stata segnalata la volta scorsa, perch inizialmente inserita nelle interrogazioni e, poi, tolta dalle stesse nella sessione della scorsa settimana. Mi permetto nuovamente di chiedere alla Presidenza di sollecitare la risposta a quell'interrogazione.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Solleciteremo la Giunta per la risposta e lo faremo nuovamente presente.
Grazie, Consigliera Porchietto.


Argomento: Viabilità

Interrogazione n. 614 presentata dai Consiglieri Benvenuto e Gancia inerente a "Servizio sostitutivo della linea Novara Varallo"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 614.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Le risorse per i servizi automobilistici in sostituzione del servizio ferroviario della linea Novara-Varallo, sul 2014, sono stati trasmessi alla Provincia, nel momento in cui è avvenuta la sospensione. Le risorse per il 2015 sono anche a disposizione della Provincia stessa ed ammontano a 1.800.000 euro, compresi tutti i servizi sostitutivi su tutto il bacino nord-est, quindi sono a disposizione del bacino; le singole Province hanno quindi la possibilità di attingere a queste risorse che sono già a disposizione delle stesse.
Quindi, i problemi che ci sono stati e che ho ancora verificato nei giorni scorsi sono sostanzialmente, per adesso, ancora imputabili ai passaggi tra risorse che vengono distribuite dalla Regione alle Province in questo caso, già al bacino e che devono poi essere erogate dalle Province stesse.
Questa situazione di passaggi, in molte occasioni, inutili o che perlomeno ritardano l'erogazione delle risorse stesse, sarà superata dalla nascita dell'Agenzia e ormai anche a livello di quel bacino siamo praticamente arrivati al risultato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.
La parola al Consigliere Segretario Benvenuto, che interviene in qualità di Consigliere, per la replica.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Una rapida replica. Proprio oggi su La Stampa è apparso un articolo che dava la linea che oggi l'Assessore ha comunicato in Aula. L'unica cosa che chiedo è di monitorare la situazione come Regione, perché fino al 31 dicembre i bus sono garantiti, ma è estremamente importante che per l'anno prossimo possa essere confermata la tratta, che è sicuramente molto importante sia per quanto riguarda gli studenti, ma anche per quanto riguarda l''utenza pendolare che potrebbe subire un danno dal taglio di questa linea così importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Benvenuto.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 617 presentata dai Consiglieri Bono, Batzella, Bertola, Campo, Frediani e Mighetti, inerente a "Erogazione servizio denominato Bonus bebè"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 617.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda un contributo, denominato "Bonus bebè" introdotto nella scorsa legislatura a partire dalla DGR 3-1373 dell'11 gennaio 2011. Consisteva in un contributo pari a 250 euro per l'acquisto di prodotti indispensabili per la prima infanzia, per i neonati residenti in Piemonte nell'anno 2011.
Quest'iniziativa è stata prorogata nel 2012 con la DGR 10-3319 e con la deliberazione n. 44-5166 del 28 dicembre 2012 sono state modificate le modalità di erogazione prevedendo che il contributo venisse liquidato alle famiglie direttamente, tramite liquidazione per cassa.
L'ultima determinazione, quella del 4 marzo 2015, n. 140, spostava in capo alla Direzione Coesione sociale la predisposizione degli atti amministrativi finalizzati all'erogazione del contributo riguardante l'anno 2013, perché nel tempo le risorse per il bonus bebè si sono praticamente smarrite: magari la disposizione in impegno c'era, ma la liquidità in cassa non era presente viste le "lievi difficoltà" (sono ironico) che ha avuto e che tuttora ha questa Regione, quindi si sono registrate le diverse richieste da parte delle famiglie che avevano diritto, ai sensi delle deliberazioni di Giunta approvate, ma cui poi non veniva riconosciuto il contributo.
Ancora oggi, le richieste vengono fatte, non solo ai Gruppi consiliari ma immagino anche in maniera più consisteste all'Assessorato competente, ma non si hanno risposte sulle tempistiche dell'erogazione stessa. Vorremmo quindi, sapere, visto che ormai è un contributo che non è stato riconfermato nell'anno 2014-2015, per quanto riguarda il 2013 e gli anni precedenti, anzitutto se sono stati erogati tutti i contributi di coloro i quali ne hanno fatto richieste e, se così non fosse, quali sono le tempistiche e con quali risorse verrà onorato questo impegno assunto dalla Regione Piemonte negli anni precedenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali

Grazie, Presidente.
Vorrei partire proprio dal punto più politico che lei ha toccato.
Quest'Amministrazione ha fatto una scelta: la scelta per cui, a partire dal 2014, il sostegno alle famiglie e il sostegno alla genitorialità avviene secondo un indirizzo politico completamente diverso, che non è quello dell'erogazione monetaria, ma quello di puntare al potenziamento di servizi territoriali che possono diventare nel concreto un punto di riferimento per le famiglie e per tutto ciò che attiene alle responsabilità familiari mettendo in campo dei servizi.
La scelta per noi è stata molto chiara: postare le risorse, nei limiti del possibile, dalle erogazioni monetarie dirette al potenziamento dei servizi territoriali. E' chiaro che questo non elude l'impegno, che è in capo a noi, di onorare la responsabilità di far fronte a coloro che hanno fatto domanda nei tempi in cui questo strumento era vigente e hanno i requisiti per poter ottenere il corrispettivo.
Allora, ci siamo impegnati in questo modo: abbiamo fatto in modo che nel 2014, grazie ad una collaborazione molto stretta tra la Direzione Coesione sociale e la Direzione Sanità si potessero chiudere tutte le attività relative al bonus bebè per i nati nell'anno 2012. Nel marzo 2015 come lei giustamente ha ricordato, la Direzione Coesione sociale ha assunto le competenze in materia di concessione del bonus bebè regionale e pertanto l'Ufficio competente della Direzione ha avviato le procedure finalizzate all'assegnazione dei bonus bebè nell'anno 2013 agli aventi diritto individuati dalle ASL piemontesi, quindi è chiaro che il nostro raggio d'azione si concentra in maniera puntuale sull'anno 2013.
Gli Uffici stanno compiendo, a partire dall'aprile scorso, tutte le procedure necessarie per fare verifiche puntuali proprio in relazione alle domande che sono state presentate; stiamo parlando di circa 13.000 domande che sono state presentate presso l'ASL e che sono state fornite direttamente agli Uffici competenti dell'Assessorato e della Direzione Coesione sociale. Si tratta, nella sostanza, di integrare i codici fiscali non completi, di inserire i cambi d'indirizzo, di fare verifiche sui nominativi stranieri, dal momento che ci sono frequenti necessità di rettifica. Quindi, si tratta di fare un'azione molto puntuale e molto precisa per fare poi quello che è necessario, e cioè erogare in maniera chiara a chi effettivamente ha tutti i requisiti per poter ottenere il bonus.
Possiamo dire che quest'operazione di verifica ha già riguardato quasi il 50% del fabbisogno complessivo, per cui già 6.500 beneficiari sono stati destinatari dell'assegnazione, ma manca effettivamente un numero abbastanza consistente. E' chiaro che qui noi incontriamo le difficoltà che lei sottolineava prima: dobbiamo fare i conti con le difficoltà di cassa della Regione Piemonte.
Allora, come ho già detto in altre occasioni e come ho avuto modo di spiegare in altri momenti, ci impegniamo a completare l'erogazione per le famiglie che in questo momento non hanno ancora ottenuto l'assegnazione pur avendone i requisiti. Ma l'impegno, da qui ai prossimi mesi, è di saldare il problema e di completarlo definitivamente.


Argomento: Contributi all'agricoltura

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 580 presentata dal Consigliere Berutti, inerente a "Stato pagamenti eventi alluvionali 2014"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione risposta indifferibile e urgente n. 580.
La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Rapidamente.
È un'interrogazione molto semplice.
Da tempo sto cercando di portare avanti un percorso di chiarezza sostegno e sollecitazione legato agli eventi alluvionali del 2014, e proprio parlando con gli amministratori e con i territori ci si interroga sulla stato dei pagamenti.
Questo è proprio il frutto della mia interrogazione.
Attendo, quindi, una risposta in merito da parte dell'Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Balocco; prego.



BALOCCO Francesco, Assessore alla difesa del suolo

Grazie, Presidente.
Signor Consigliere, lei sa che l'erogazione delle risorse - poi entrer nel merito - sono a saldo, cioè a stato avanzamento lavori. Mi dicono che tutte e tre le voci di finanziamento sono previste a step: ad inizio cantiere e poi i due step successivi.
L'erogazione della liquidazione, quindi, avviene con questa tempistica.
In quanto alle opere, sono state definite dal Settore Pronto Intervento e dai Settori decentrati, in accordo con le realtà provinciali e con i Comuni interessati dagli eventi e dall'evento dell'ottobre-novembre 2014.
Le risorse a disposizione ammontano a circa 50 milioni: sono dieci milioni l'intervento immediato, realizzato dalla Regione per dieci milioni e 30 mila euro. Successivamente - questo già, come ricorda, nel novembre dicembre 2014 - alle risorse per lo stato di calamità, che ammontano a 31 milioni 232 mila 274 euro (definite con l'ordinanza del 1° aprile e poi con la determina del 21 luglio 2015), sono stati incamerati anche gli otto milioni e 655 mila euro del fondo di solidarietà europea per questo evento.
Le risorse, quindi, ammontano a circa 50 milioni.
Per adesso sono state liquidate somme attorno ai sette milioni e si va nel senso dello stato avanzamento lavori, che ovviamente dipende dalla progettazione e dalla direzione lavori, come lei ben conosce.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 600 presentata dal Consigliere Monaco, inerente a "Nomina Presidente CdA Acsell S.p.a"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 600.
La parola al Consigliere Monaco per l'illustrazione.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
E' un tema già parzialmente toccato, ma è di una vastità maggiore rispetto al tema indicato nell'interrogazione. Riguarda non tanto i compensi, ma tutta la materia del cosiddetto "rimborso spese" di una serie di soggetti a carico della tassazione generale, in maniera diretta o indiretta, in questo caso attraverso la tassazione e la raccolta per le società partecipate da ente pubblico, quindi anche dalla Regione, per quanto riguarda le sue competenze, dove si fanno nomine e dove il rimborso spese non solo rischia di superare ampiamente il compenso spettante, ma rischia di essere un qualcosa che esula dalle forze e dalla necessità dell'ente.
Nella fattispecie, è successo che la società partecipata Acsell, che gestisce i rifiuti, ha nominato quale suo Presidente un soggetto che rivestiva la stessa carica in altre località d'Italia (un signore che deve fare il giro dell'Italia per ricoprire quattro incarichi contemporaneamente).
Peraltro, recentemente, in aggiunta (non è stato indicato nell'interrogazione perché è di nomina molto recente), sebbene lui fosse a Messina a mettere mano al risanamento di un'azienda allocata in quella sede, pare che ci sia stato un intervento forte da parte del Consiglio regionale della Sicilia, nonché un intervento della Procura, che sta indagando sui rimborsi gonfiati ed eccessivi di questa carica.
La domanda è che cosa, di fatto, la Regione può fare e deve fare per ovviare a questi errori. Come si può pensare che ci possa essere soltanto un soggetto esperto in grado di ricoprire in tutta Italia quell'incarico? Mi chiedo cosa si può fare per trovare soggetti adeguati per coprire dei posti a rimborso.
Mi preme sottolineare un ultimo aspetto.
Il soggetto indicato a Presidente di Acsell, in questo caso proposto e votato a stretta maggioranza, ad oggi, se non ricordo male, ha fatto una sola presenza in un mese di attività, lamentando peraltro gli scarsi poteri, avocando a sé poteri supplementari che gli permetterebbero di staccare un ulteriore bonus in termini stipendiari.
Il quesito principale è se, su enti partecipati come questi, la Regione possa definire un quadro incentivante per grandi professionalità che ricoprono questi ruoli importanti, ma che allo stesso tempo possa calmierare i costi aggiuntivi, che sono quelli dei rimborsi spesa.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Valmaggia; prego.



VALMAGGIA Alberto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Giustamente, come richiamato dal Consigliere Monaco, la questione è già stata trattata nella seduta del Consiglio regionale del 22 settembre scorso, proprio in relazione ad un'interrogazione a risposta immediata del medesimo Consigliere.
L'Acsell è una società a totale capitale pubblico, partecipata da 39 Comuni, che fornisce servizi agli stessi Comuni soci. In particolare svolge servizi di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti, in forza dell'affidamento ottenuto dal consorzio Cados, attraverso un contratto quadro della durata di 15 anni.
Rispetto alle richieste, va chiarito che non rientra tra le competenze regionali quella di verificare i criteri in base ai quali avviene la selezione degli organi di vertice di queste società pubbliche partecipate e non si dispone, in via diretta, di tale informazioni.
In ogni caso, come già risposto nella passata interrogazione, il consorzio Cados aveva comunicato di non essere socio della società Acsell e, pertanto, non si è espresso e neanche poteva entrare nel merito rispetto alla procedura di nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Lo statuto della società Acsell, all'articolo 10 stabilisce genericamente, che la nomina, la revoca, la cessazione, la sostituzione e la decadenza degli Amministratori sono regolati dalla legge.
Dall'esame della Sezione "Amministrazione trasparente" della società non si è neppure rinvenuto sul punto nessun regolamento o atto integrativo approvato dall'assemblea dei soci.
Le ulteriori informazioni assunte per le vie brevi, direttamente presso la società, hanno chiarito che la ricerca della figura del presidente è avvenuta sulla base di una selezione effettuata in seno all'assemblea dei soci, tra una rosa di soggetti indicati direttamente dai sindaci e soci della società.
Nello specifico, in merito ai compensi e agli incentivi, si evidenzia che è stato riconfermato l'emolumento già stabilito per il precedente Consiglio di Amministrazione. Nello specifico, l'assemblea dei soci ha altresì stabilito di limitare i rimborsi, a qualsiasi titolo, a non più di 10.000 euro annui per l'intero Consiglio di Amministrazione.
Questo è quanto siamo riusciti a sapere rispetto alla richiesta dell'interpellante.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 611 presentata dal Consigliere Marrone, inerente a "Decessi per scarsa igiene al Pronto Soccorso di Casale Monferrato"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 611, avente ad oggetto: "Decessi per scarsa igiene al Pronto Soccorso di Casale Monferrato". Sia da parte del Consigliere Marrone che dell'Assessore Saitta c'è l'accordo a non fare nomi, poiché l'interrogazione contiene dati sensibili. In tal modo, la risposta non viene data a porte chiuse.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Colleghi, per predisporre questa risposta, ho interpellato la Direzione sanitaria dell'ASL di Alessandria, che ha ricostruito quanto accaduto nel mese di luglio 2014.
Il giorno 16 luglio 2014 venne chiamato il 118 per la caduta da una scala in casa, con conseguente vomito del paziente. Lo stesso venne ricoverato in rianimazione. Vennero effettuate tre TAC il giorno 16 luglio (ore 10.42, ore 16.42 e l'indomani ore 11.42), che dimostrano la diagnosi di emorragia sottodurale più ematoma. Le immagini TAC del paziente e la descrizione del suo stato clinico vennero inviate e valutate ripetutamente dalla neurochirurgia di Alessandria, ma non venne posta in nessun momento indicazione al trasferimento per osservazione o interventi chirurgici.
Il 20 luglio 2014: trasferimento nel reparto di neurologia per miglioramento situazione clinica.
Il 22 luglio 2014: trasferimento in rianimazione per peggioramento situazione clinica. Il 24 luglio 2014 (due giorni dopo), ore 14.50: decesso con diagnosi di shock settico irreversibile del paziente con trauma cranico.
Il 28 luglio 2014: effettuato esame autoptico, che dimostra emorragia cerebrale, stravasi ematici, rottura vasi meningei, diffusi edemi cerebrali e ascessi polmonari.
Si precisa che il reparto di rianimazione, dal 7 luglio al 10 novembre 2014, è stato provvisoriamente collocato presso i locali dell'ex blocco operatorio otorino e oculistico per poter effettuare i lavori di ristrutturazione. A tale scopo, sono stati effettuati - così mi informano precedentemente, nei mesi di maggio e giugno 2014, lavori di adeguamento sanificazione e pulizia degli impianti e degli ambienti.
Sulla vicenda sono ancora in corso accertamenti della Magistratura per stabilire l'esistenza di eventuali problemi nell'assistenza prestata al paziente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marrone per la replica.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Sono a conoscenza del fatto che ci sono delle indagini in corso, per sinceramente - mi aspettavo una risposta un po' meno clinica e un po' più politica.
Guardate, non solo dagli articoli di stampa, ma addirittura dai verbali delle forze dell'ordine, in particolare dei Carabinieri, nonché dalle relazioni mediche dell'autopsia, risulta che sono state trovate nel naso di questo paziente, che era ricoverato per un trauma cranico e quindi assolutamente per altro, delle larve di mosca. In sostanza, un insetto ha nidificato nel corpo di un paziente ricoverato, in stato di incoscienza, di coma indotto, nel pronto soccorso di Casale Monferrato, e questo è stato acclarato. Le valutazioni sul rapporto tra questo e il decesso sono ancora in corso, ma se anche la stessa ASL ammette che il peggioramento clinico che ha portato al decesso deriva dallo shock settico, è evidente che l'infezione al cervello causata dalla nidificazione di insetti nel naso del paziente sia stata la causa della morte.
Mi limito a dire che recentemente ho avuto modo di visitare alcuni ospedali in centro Africa e non mi è stato riferito di casi di questo tipo.
Invece questo accade oggi in Piemonte, nell'ospedale di Casale Monferrato.
Ritengo allora che, a livello politico, si debba dare una risposta molto chiara e si debba garantire che non avvenga mai più uno scandalo simile.
Al di là dell'opera dell'inquirenti, bisogna garantire l'individuazione di responsabili, perché è semplicemente incredibile che nella nostra regione una persona venga ricoverata per un trauma e vada all'altro mondo perch degli insetti nidificano nel suo corpo. E' una cosa semplicemente incivile.
Ricordo solo che negli stessi rapporti si evidenzia che evidentemente non è stato un caso del tutto fortuito, perché in tutti i sopralluoghi è stata evidenziata un'alta presenza diffusa di mosche e di altri insetti nei locali destinati alla rianimazione.
Di conseguenza, intendiamoci, non possiamo accettare che un caso simile passi sotto silenzio, la Giunta regionale non se la può cavare con una scrollata di spalle, ma va garantito un approfondimento molto chiaro sulle responsabilità e anche la verifica, soprattutto per la salute dei nostri concittadini piemontesi, a partire da Casale, rispetto ad un immediato ripristino delle condizioni minime di igiene nei locali dove vengono ricoverati i nostri pazienti. Altrimenti è davvero assurdo che si arrivi in determinate condizioni critiche di salute e queste addirittura peggiorino e portino al decesso per le condizioni igienico-sanitarie da Terzo Mondo in cui evidentemente i nostri ospedali versano.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 681 presentata dai Consiglieri Bono, Batzella e Bertola, inerente a "Apparecchiature per NAT (Nucleic Acid Test) presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 681 avente ad oggetto: "Apparecchiature per NAT (Nucleic Acid Test) presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come letto da lei, il titolo riguarda la procedura di amplificazione degli acidi nucleici (DNA o RNA) di virus che provocano infezioni molto note e gravi, quali il virus dell'HIV, il virus dell'epatite B e dell'epatite C; virus che hanno la particolarità di avere un periodo "finestra" durante il quale, pur essendoci l'infezione e la malattia, a causa di una presenza non consistente di virus nel sangue, non risulta positivo il test canonico che viene fatto (identificazione degli antigeni di superficie dei virus).
Questa è una procedura molto importante, che permette di amplificare anche piccolissime quantità di genoma, di DNA o RNA dei virus citati quindi permette di verificare se una persona è malata anche nello stato iniziale della malattia e dunque prevenire i contagi. E' molto importante anche per la verifica delle sacche di sangue che vengono preparate e vari altri emocomponenti per trasfusioni.
Da alcune valutazioni e analisi che abbiamo fatto, risulta che presso la Città della Salute sarebbero presenti ben cinque apparecchiature che svolgono questa attività di amplificazione genica: tre presso il Centro del Sant'Anna di via Biglieri n. 23 e due alla Banca del Sangue delle Molinette.
Ci risulterebbe, però, che cinque macchinari sarebbero di più rispetto alle richieste di esami che vengono fatte attualmente alla Città della Salute, che ovviamente ha una funzione regionale, come minimo, non solo comunale o della provincia di Torino. Di conseguenza, ci sarebbe una spesa.



PRESIDENTE

Colleghi, per favore, lasciate intervenire il Consigliere Bono, che ha diritto di poter illustrare la sua interrogazione? Grazie per il vostro silenzio.
Prego, collega Bono, continui pure.



BONO Davide

Ci risulterebbe una spesa di circa 120.000 euro all'anno per singolo macchinario solo per il noleggio e la manutenzione: moltiplicato per cinque macchinari, fa 600.000 euro.
Ci farebbe piacere sapere dall'Assessore, anche ai sensi delle linee guida sull'HTA (Health Tecnology Assessment), se sono state fatte delle analisi sul numero di esami che ogni apparecchiatura esegue e quindi l'eventuale valutazione del mantenimento di tutte le apparecchiature oppure una riduzione delle stesse, con una conseguente diminuzione dei costi per la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola per la risposta all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Renderò delle informazioni puntuali che mi sono state fornite dalla Città della Salute e in modo particolare dalla dott.ssa Anna Maria Bordiga che è il Direttore del Dipartimento di medicina di laboratorio.
Nell'Azienda ospedaliera Città della salute e della scienza, com'è stato ricordato, sono attualmente presenti due laboratori di qualificazione biologica del sangue: uno presso il presidio delle Molinette e uno presso il presidio del Sant'Anna.
Nei laboratori di biologia molecolare del Centro di produzione e validazione degli emocomponenti e della banca del sangue si eseguono i richiamati test NAT previsti dalla legge per lo screening dei donatori del sangue, per la ricerca dei virus responsabili dell'epatite B, dell'epatite C, dell'AIDS e della malattia da virus del West Nile. I test sono test di screening e non test diagnostici - ci tenevo a dirlo perché non è irrilevante - e quindi non impattano sulle liste di attesa, ma sulla disponibilità di sangue per i presidi ospedalieri di Torino e provincia e per la compensazione extraregionale (in modo particolare per Sardegna e Lazio).
Il volume delle attività è consistente: complessivamente, nel 2014 l'attività ha riguardato 135.382 casi; nel 2013 erano stati 149.000.
In merito alla valutazione delle dotazioni strumentali, la dotazione presente nei due laboratori è stata determinata da: tempo di rilascio dei risultati (le sedute analitiche devono terminare necessariamente entro le ore 8 del giorno successivo alla raccolta, al fine di garantire la produzione di concentrati piastrinici e la fornitura di emocomponenti ai presidi ospedalieri di Torino e provincia e alla compensazione extraregionale (ancora verso Sardegna e Lazio); tempi di "fermo macchina" dovuti a manutenzione programmata e straordinaria, stimabili in circa 18 giorni l'anno per ogni sistema analitico; introduzione di test aggiuntivi secondo le indicazioni del Ministero della Salute, anche con carattere di stagionalità; back-up; orario di apertura dei laboratori.
Si presenta di seguito - posso ovviamente fornire tutta la relazione completa - l'analisi dettagliata dei tempi di rilascio dei risultati, in funzione del numero di strumenti e del numero medio giornaliero di campioni e dei valori di picco. I campioni di sangue dei donatori, unitamente alle unità di sangue donato, giungono al CPVE e in BdS nell'orario compreso tra le 12.30 e le 14.30 e nelle giornate di lunedì, venerdì e domenica si ha una maggiore concentrazione nella raccolta di emocomponenti.
A partire dall'8 ottobre 2015 e fino al 30 novembre 2015, su indicazione del Ministero della Salute, è stato introdotto il test per la ricerca del West Nile virus, che comporta un aumento dei tempi di rilascio dei test, in quanto il campione di sangue precedentemente testato per i tre marcatori dev'essere nuovamente testato; quindi il numero dei campioni di sangue da processare risulta essere raddoppiato rispetto ai dati presentati in tabella (quelli che prima richiamavo), con il conseguente allungamento dei tempi di refertazione di circa 4-5 ore.
Considerazioni conclusive: attualmente le 5 apparecchiature sono necessarie per svolgere l'attività nei due laboratori separati, garantendo il rilascio dei risultati in tempi utili per la produzione di concentati piastrinici e per l'approvvigionamento del sangue ai presidi ospedalieri della Città della Salute e anche delle Aziende TO2, TO3, San Luigi Mauriziano, TO1, TO4, Presidi di Ciriè e Chivasso, IRCC di Candiolo, ASL TO5, Ospedale Gradenigo, Ospedale Cottolengo, cliniche private; si tratta quindi di un territorio molto ampio. Si segnala che vengono distribuite circa 6.700 unità di emocomponenti l'anno alle Regioni Sardegna e Lazio.
Per quanto riguarda la situazione futura, è in corso di valutazione da parte della Direzione aziendale della Città della salute il progetto di unificazione dell'attività di qualificazione biologica del sangue in un'unica sede. Il progetto prevede una rivalutazione delle apparecchiature autorizzate con la dismissione di uno strumento analitico: due laboratori separati di processazione dei campioni per l'esecuzione del test NAT infatti, necessitano di 5 apparecchiature analitiche; un unico laboratorio necessita di 4 apparecchiature analitiche.
Si ricorda che i test in oggetto, come ricordavo, sono test di screening e non test diagnostici e quindi non impattano sulle liste di attesa, ma sulla disponibilità del sangue per i presidi ospedalieri di Torino e provincia.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Si conclude così lo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze.
I colleghi che non avessero ancora firmato per la presenza, possono farlo per consentire l'apertura dei lavori del Consiglio.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO 27/10/2015,X/101,II



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale inerente alla situazione della Conferenza Stato-Regioni (richiesta iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Trasporti su ferro

Ordine del giorno n. 516 dei Consiglieri Berutti, Ruffino e Graglia inerente a "Collegamenti ferroviari Torino-Tortona" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Mozione n. 515 dei Consiglieri Grimaldi, Rossi, Giaccone, Appiano Allemano, Baricco, Accossato, Ferrentino e Ottria, inerente a "Legge di stabilità: mantenere la soglia del contante a 1.000 euro" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Noi richiediamo, come Gruppo consiliare, una comunicazione da parte del Presidente della Giunta Sergio Chiamparino in merito alla situazione della Conferenza Stato-Regioni. Cogliamo anche l'occasione della sua presenza qui, oggi, per conoscere quale sarà il futuro della sua Presidenza: ha dato le dimissioni - l'abbiamo letto sui giornali - ma vorremmo sentire dalla sua viva voce se queste dimissioni hanno decorrenza immediata o a seguito della legge di stabilità.
Penso si tratti di un tema importante, anche perché riguarda anche il dibattito in merito al Fondo sanitario nazionale, di cui noi riceviamo un riparto nella misura del 7%: un taglio che dovrebbe essere contenuto nella legge di stabilità di 2 miliardi di euro, quindi, investirebbe ovviamente in maniera corposa anche le Regione.
Penso sia giunto il momento di fare anche a livello regionale il dibattito politico che il Presidente della Regione, nonché Presidente della Conferenza Stato-Regioni, ha portato a livello nazionale, proprio perché il tema sollevato coinvolgerà pesantemente, nei prossimi anni, questa Regione il suo bilancio e i servizi essenziali erogati dal servizio sanitario regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie.
Chiedo di iscrivere l'ordine del giorno sui collegamenti ferroviari Torino-Tortona, anche a sostegno dell'ordine del giorno presentato dal collega Mighetti su una problematica importante, legata ad una tratta che è uno dei nodi cruciali della rete ferroviaria del Sud della Regione. Per questo motivo ne chiedo l'iscrizione all'o.d.g.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei aggiungere all'ordine dei lavori una mozione dal titolo "Legge di stabilità: mantenere la soglia del contante a 1.000 euro", i cui primi firmatari sono, oltre al sottoscritto, i colleghi Rossi, Giaccone, Appiano ed altri. Le chiederei di inserirlo il prima possibile nell'ordine dei lavori.
Grazie.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cerutti e Monaco.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 20 e 21 ottobre 2015.


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

e) Comunicazione relativa all'articolo 30, comma 9 del Regolamento interno


PRESIDENTE

In data 21 ottobre 2015, la IV Commissione consiliare, riunita in sede legislativa, ha approvato a maggioranza la deliberazione legislativa avente per oggetto "Proposta di modifica della legge regionale 24 gennaio 1995, n.
10 ordinamento organizzazione, funzionamento delle aziende sanitarie regionali".


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 13 ottobre 2015.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Dimissioni del Presidente della Giunta regionale da Presidente della Conferenza Stato-Regioni"


PRESIDENTE

Rispetto alla richiesta del Consigliere Bono, abbiamo la disponibilità del Presidente Chiamparino ad intervenire.
La parola al Presidente Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Capisco e condivido la richiesta del Consigliere Bono. Una discussione del Consiglio regionale sull'impianto della legge di stabilità e sugli effetti in generale che questa può avere sulle Regioni mi sembra non solo necessaria, ma doverosa.
Farei una proposta, se il Consigliere è d'accordo. Come voi sapete, il testo della legge di stabilita - in alcune parti diverso dalle slide - è giunto solo in questi giorni. Lunedì 2 novembre alle 17.30 la Conferenza delle Regioni ha le audizioni al Senato, al mattino ci saranno le Commissioni che esaminano e al pomeriggio la riunione della Conferenza.
Pertanto, mi sembrerebbe più utile per tutti affrontare la discussione in merito martedì prossimo, visto che è il giorno immediatamente successivo ma in tempo assolutamente utile per ricavarne elementi eventualmente da proporre ai Parlamentari come ipotesi di modifica.
Come sapete, ho congelato le mie dimissioni dalla Presidenza della Conferenza per non lasciare la Conferenza acefala in questa fase. Anche questo aspetto politico lo potremo valutare meglio alla luce di una posizione che scaturisce da tutte le Regioni.
Se lei, Consiglierei Bono, e il Consiglio tutto, siete d'accordo mi sembrerebbe più utile, anche per consentire alla legge che abbiamo in discussione di avere un iter sollecito, spostare a martedì prossimo la discussione, con l'impegno a presentare una relazione compiuta su tutta la materia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mi ha convinto più la prima parte del suo intervento che l'ultima.
Il disegno di legge n. 145, forse, può essere una priorità entro fine mese, ma è ovvio che, con la legge di stabilità e il Fondo Sanitario Nazionale, parliamo di livelli ancora più importanti.
Acconsentiamo a discuterne martedì prossimo, di modo che si abbiano anche informazioni maggiori e ci possa essere un dibattito sul tema in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Avanzo solo una richiesta.
Come il Presidente sa bene, la legge di stabilità prevede due riduzioni sulle Regioni, una in termini di sanità - riduzione rispetto all'aumento previsto, come tutti i colleghi sanno - e un altro rispetto al miliardo e 800 a proposito delle spese generali.
E' evidente che non è possibile, per martedì prossimo, per altre competenze del Consiglio, capire, qualora la legge venisse approvata, quali sarebbero le ricadute dirette, ma sarebbe utile per la discussione distinguendo i due ambiti, capire rispetto, per esempio, ad un documento che noi abbiamo discusso - quello sull'assestamento della spesa - quali interventi l'approvazione della legge, così com'è, potrebbe comportare.
Vorremmo evitare, almeno per quanto ci riguarda, che si risolvesse solo in un "è colpa del Governo", ma capire nel merito quali saranno i rischi che i due tagli apporterebbero.



PRESIDENTE

Il punto n. 3) all'o.d.g., relativo a "Nomine", verrà trattato nella seduta pomeridiana.


Argomento: Province - Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni - Città metropolitane

Proseguimento esame disegno di legge n. 145, inerente a "Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014 n. 56 (Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province sulle unioni e fusioni dei Comuni)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 145, "Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014 n. 56 (Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province sulle unioni e fusioni dei Comuni)", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ricordo che il relatore di maggioranza è il Consigliere Gariglio e i relatori di minoranza sono i Consiglieri Vignale e Campo.
Ricordo che nella seduta del 21 ottobre 2015 è proseguito l'esame del provvedimento. Sono stati approvati gli articoli 5, 5 bis, 6, 7 e 8.
iniziato l'esame dell'articolo 9.
Sono stati illustrati gli emendamenti rubricati n. 95), 90) e 91).
E' iniziato l'esame dell'emendamento rubricato n. 5) con l'intervento del Consigliere Grimaldi, cui è seguito l'intervento dell'Assessore Reschigna.
Proseguiamo con l'esame degli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come si ricorderà, sull'emendamento n. 5) noi avevamo avanzato un'ipotesi di riscrittura. Anche qualora venga accettata - non lo so perché in settimana il Presidente non ci ha dato una risposta definitiva l'emendamento n. 5) non andrebbe più al voto prima degli altri, in quanto nella proposta di modifica si dice che è fatta salva la diversa disciplina per il personale di cui ai commi 3 bis e 4.
Ricordo che questi commi vengono introdotti da un emendamento di Giunta. Questo emendamento non può essere votato precedentemente, in quanto quei commi non esistono.
Quindi, ci sono due cose che dobbiamo verificare - se vuole, anche convocando una riunione dei Capigruppo brevissima: in parte se questo emendamento, così come riscritto, viene accettato e a quel punto con il favore dell'Aula viene spostato successivamente alle altre votazioni.
Questo è il senso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore agli enti locali

Ribadisco quanto ho già avuto modo di esprimere nella precedente seduta.
L'emendamento n. 85) è inutile, perché il presupposto della legge Delrio e quanto è contenuto all'interno di questa legge è che tutto il personale che viene riconosciuto come essere stato occupato nell'esercizio delle funzioni trasferite alla Regione viene trasferito alla Regione. Noi su quello non abbiamo possibilità discrezionale. Se c'è personale che è nell'agricoltura, noi ce lo dobbiamo prendere. Ci serve? Non ci serve? Non è questo il parametro di valutazione che possiamo mettere.
Tutto il personale che è occupato nelle funzioni delegate lo dobbiamo prendere. L'unico elemento discrezionale, che è contenuto all'interno di questo articolo, è la fissazione della percentuale del 10% - peraltro è stato oggetto di un'intesa con le Province e con la Città metropolitana in relazione al recepimento del personale impiegato nei servizi tecnici generali amministrativi.
Poiché credo che il testo sia chiaro, sull'emendamento n. 85) la Giunta esprime parere contrario, perché non aggiunge nulla rispetto alla situazione, anzi può solo creare ulteriore elemento di confusione.
Visto che ho la parola do parere contrario anche agli emendamenti n.
95), n. 90) e n. 91) relativi all'articolo 9. Do parere favorevole all'emendamento n. 6), chiedendo di spostare la data dal 31 ottobre al 15 novembre.
Vorrei chiudere entro il 31 ottobre, però non dipende solamente da noi perché le Province ci stanno trasferendo gli elenchi aggiornati solamente in questi giorni e, ad oggi, non ci sono stati trasmessi tutti i dati. Noi vogliamo chiudere la procedura in osservatorio entro quella data.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Emendamento rubricato n. 92) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Berutti, Porchietto, Graglia e Ruffino: Il comma 3 dell'art. 9 del disegno di legge n. 145 è soppresso.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo anche per rammentare il ragionamento che avevamo fatto nel precedente Consiglio. Questo è uno degli emendamenti che cassa i commi dell'articolo 9 semplicemente perché noi abbiamo presentato un emendamento sostitutivo del comma 1, ma sostitutivo dell'intero articolo 9, che prevede l'utilizzo di criteri standard per l'utilizzo del personale. Nel senso che come abbiamo detto in più occasioni nel precedente Consiglio, è evidente che l'intervento che stiamo facendo è un intervento finalizzato a sanare quello che è un danno che la norma nazionale ha creato. O meglio intervenire per impedire che vada a realizzarsi quanto prevede la norma nazionale, in particolare modo rispetto al 50% di mobilità nelle sei Province piemontesi, non senza alcuna specificità, e invece il 30% nella Città metropolitana e in quella del VCO.
E' evidente che questo ha un riscontro di carattere economico, e lo vedremo poi nell'assestamento. Anche questa scelta e, soprattutto, il minor trasferimento dello Stato nei confronti delle Province graverà per 16 milioni di euro solo nell'assestamento di bilancio del 2015. Per cui è assolutamente in linea con quanto dicevamo precedentemente.
Una Regione, secondo quanto dichiarato dalla Giunta, con un eccesso numerico di personale che assorbe nuovo personale - come anche nel caso del comma 3 - in virtù della riduzione o dell'annullamento delle mobilità previste da una norma nazionale di uno Governo di uno stesso colore politico, evidentemente è un aspetto che non si condivide.
E' difficile da una parte chiedere efficienza rispetto al personale regionale e, dall'altra, non badare ad alcun tipo di criterio standard rispetto al personale delle Province.
Segnaliamo che in un articolo è previsto che sono necessarie almeno rispetto a questa tipologia di personale, personale che rientra in Regione per una spesa non superiore al 10% della spesa complessiva, ma che non segue una funzione. E' importante che su questo personale si faccia ovviamente un ragionamento in termini di formazione e quant'altro affinch sia inserito correttamente all'interno del sistema regionale.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 18) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Dopo il comma 3 è inserito il seguente: "3 bis. La Regione concorre annualmente alle spese per il personale adibito alle funzioni in materia di ambiente per una percentuale massima del 40 per cento della spesa complessiva sostenuta al 31 dicembre 2015 dalle province e dalla Città metropolitana, ripartita tra gli enti sulla base di specifici accordi".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore agli Enti locali

Io gli emendamenti li avevo già illustrati la settimana scorsa, ma non fa niente, lo rifaccio.
Questo è un emendamento che traduce l'accordo sottoscritto con le Province e la Città metropolitana, in base al quale la Regione Piemonte concorre, anche attraverso la procedura dell'avvalimento, a riconoscere alle Province e alla Città metropolitana fino ad un importo massimo del 40 del costo del personale alla data del 31 dicembre 2015 per le funzioni ambientali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dal Consigliere Grimaldi: Art. 9 comma 4 - eliminare l'intero comma.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il senso era semplicemente quello di introdurre un nuovo comma per mettere in qualche modo in sicurezza la professionalità e il servizio della Polizia provinciale e, soprattutto, tutto il corpo.
So che, in realtà, questi emendamenti decadranno, in quanto credo che la vigilanza ambientale faunistica verrà in qualche modo salvaguardata con il principio dell'avvalimento.
Quindi - prendo ancora pochi secondi - visto che il successivo articolo 9 bis introduceva questo Corpo con il personale della Regione. L'Assessore più volte, ci ha detto che questo tipo d'ipotesi non è possibile.
Verificherei solo - e chiedo ancora la possibilità di una replica dell'Assessore - che non ci siano fraintendimenti su questo.
Ho sentito l'ipotesi che la Giunta ha fatto anche su patti di solidarietà dentro l'Osservatorio e il principio di tenere fuori - se ho capito bene - il tema della vigilanza dalla compartecipazione, in quanto si vuole evitare che nessuna di queste figure finisca impropriamente nelle Polizie locali. Vorrei che su questo si facesse chiarezza, anche perché ci sono pervenute altre comunicazioni e, poiché - in teoria - questo si doveva fare in accordo con le organizzazioni sindacali, esse paventano il fatto che questo Corpo, alla fine, non riuscirà ad essere salvaguardato dalla nostra normativa.
Essendoci prima la votazione degli emendamenti della Giunta, questi emendamenti decadranno. Chiedo, pertanto, che la Giunta assicuri tutto perché è un po' troppo comodo (lo dico ai Consiglieri) emozionarsi quando il cigno Radames viene liberato, oppure parlare dei cinghiali che entrano nelle nostre città e senza quel Corpo difficilmente sarebbero fermati invece di commuoversi, occorre prendersi la responsabilità di fare in modo che quel Corpo continui ad esistere, anche con la tecnica dell'avvalimento.
Per noi non è una questione ideologica: va benissimo che quel Corpo rimanga alle Province e nelle aree vaste a fare il proprio lavoro. Non intendiamo trasferirli ai parchi né dentro la nuova Agenzia delle foreste: preferiamo che rimangano dove hanno svolto le loro funzioni e il loro servizio.
Vorremmo solo che fosse garantito, almeno a verbale, che questo succederà e che non saranno sciolti quei Corpi che in tanti anni hanno contribuito intanto alla.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, siamo oltre i tre minuti.



GRIMALDI Marco

Va bene.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 93) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Berutti, Porchietto, Graglia e Ruffino: Il comma 4, dell'art. 9, del disegno di legge n. 145, è soppresso.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 93) cassa il comma 4, che è il comma più importante rispetto alla definizione dei contingenti numerici. Infatti, il comma 4 prevede che nell'accordo quadro siano determinati i criteri per l'individuazione del contingente numerico del personale. Ma, come anche poco fa ha avuto modo di dire il Vicepresidente (non solo poco fa, ma in molte occasioni), una volta individuato numericamente di personale che svolge le funzioni, sarà portato all'interno della Regione Piemonte qualora siano funzioni che ritornino, oppure rispetto al 10% delle funzioni generali, o altre.
Questo è proprio il punto essenziale, poiché ritengo che una Pubblica Amministrazione efficiente, al netto di tutti i problemi esistenti e relativi al fatto che si parla di persone, della vita lavorativa di persone, dovrebbe individuare una modalità con cui erogare i servizi. Molto spesso parliamo di costi standard: i costi standard non stanno solo in una spesa virtuale, ma stanno in una serie di componenti che costituiscono un costo per la Pubblica Amministrazione. Una di queste (non l'unica), è certamente il personale.
Con il comma 4, facciamo una scelta diametralmente opposta a quella dei costi standard, per motivi che comprendiamo, ma è diametralmente opposta.
Sostanzialmente, diciamo: "Individuato, da parte delle Province confrontate con la Regione, il numero di soggetti che svolgono una funzione, questa quantità numerica arriva all'interno della Regione". Ci saranno differenze tra Province e Province, rispetto alle funzioni dell'agricoltura o della formazione professionale, o rispetto alle funzioni generali. Ci saranno alcune Province che, nel tempo, sono state più efficienti e trasferiranno un numero percentuale inferiore di personale rispetto alle funzioni ed altre che ne trasferiranno di più.
Alla fine, chi ne beneficerà? Quelle meno efficienti, cioè quelle Province che hanno tenuto più personale nello svolgimento di una funzione saranno privilegiate.
E' un po' strana una Pubblica Amministrazione che premia i Comuni non virtuosi, ma quelli che devono pagare più spese, o le Province non virtuose, ma che hanno utilizzato più personale per svolgere la medesima attività.
E' strano (concludo, perché il tempo è finito), perch dall'enunciazione di cose che sempre diciamo e condividiamo alla declinazione in atti concreti, come una legge, la distanza è veramente enorme.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 19) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Il comma 4 è sostituito dal seguente: "4. In attuazione dell'articolo 5 del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78 (Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali. Disposizioni per garantire la continuità dei dispositivi di sicurezza e di controllo del territorio. Razionalizzazione delle spese del Servizio sanitario nazionale nonché norme in materia di rifiuti e di emissioni industriali) e al fine di garantire l'efficace svolgimento delle funzioni oggetto di riordino, la Regione, nell'ambito dell'accordo quadro di cui al comma 2, individua il contingente numerico del personale che svolge le funzioni di polizia amministrativa locale connesse a tali funzioni e ne quantifica la spesa a carico dell'ente".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore agli enti locali

Innanzitutto, voglio ricordare al Consigliere Vignale che il comma 4 dell'articolo 9 non affronta le tematiche complessive del personale delle Province, ma unicamente il tema della funzione vigilanza e controllo: leggasi Polizia provinciale. E lo affronta unicamente in relazione alla novità che è intervenuta nella conversione del decreto legge sugli Enti locali, dell'agosto di quest'anno.
Poiché il testo del disegno di legge era antecedente al decreto legge sugli Enti locali, presentiamo un emendamento che definisce che, in ossequio a quanto contenuto all'interno della conversione del decreto legge, riconosciamo il personale addetto alle funzioni di Polizia provinciale impiegato nelle funzioni di vigilanza e di controllo, ad eccezione di quel personale impiegato nelle funzioni di vigilanza e controllo fondamentale: leggasi viabilità.
Questo riguarda due Province in tutto il Piemonte, perché solamente la Provincia di Vercelli e la Provincia di Alessandria hanno appartenenti al Corpo di Polizia provinciale che fanno anche vigilanza stradale. Tutte le altre svolgono quel tipo di funzione unicamente in materia ambientale venatoria e ittica.
Pertanto, questo è il problema.
Con quest'emendamento - che è la riscrittura del comma 4 dell'articolo 9 - diciamo che la Regione, riconoscendo quel "pezzo" di personale, ad eccezione di quello impiegato per le funzioni fondamentali (ripeto, leggasi viabilità provinciale), ne corrisponde l'onere economico alle Province.
Quindi, si assume l'onere economico di questo pezzo di funzione riconoscendolo alle Province.
Perché non possiamo fare diversamente? L'ho spiegato tante volte in Commissione ed anche nel dibattito in Aula (lo dico in relazione all'articolo 9 bis, proposto dal Consigliere Grimaldi): perché se noi usassimo per la Polizia provinciale le procedure standard della legge Delrio (riconosco la funzione, riconosco il personale; il personale entra nel ruolo straordinario della Regione, dopodiché la Regione può, se mantiene la funzione, tenerselo nel ruolo straordinario; se lo riconferisce alle Province, può mettere quel personale a disposizione, con le convenzioni, alle Province), faremmo perdere la qualifica di Agente di Polizia giudiziaria agli appartenenti alla Polizia provinciale e conseguentemente, ci troveremmo un Corpo che non è più un Corpo di Polizia.
Pertanto, la procedura che riconosciamo e che prevede la riscrittura del comma 4 dell'articolo 9 è la seguente: "Noi, ad eccezione di quello impiegato nell'esercizio delle funzioni di viabilità, riconosciamo il personale e corrispondiamo alle Province il costo dello stesso".
Questa procedura di avvalimento fa spostare il costo di personale in una situazione diversa, cioè non concorre alla rideterminazione del costo del personale prevista dalla legge di stabilità per le Province.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dal Consigliere Grimaldi: Art. 9 comma 4 Dopo la parola "individuazione" aggiungere le parole "entro il 31 ottobre 2015".
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi pare che su questo si sia già espressa la Giunta, cambiando semplicemente il termine ultimo che non è più quello del 31 ottobre, ma quello del 15 novembre. Con quest'intervento do la disponibilità al subemendamento da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 94) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Berutti, Porchietto, Graglia e Ruffino: Il comma 5, dell'art. 9, del disegno di legge 145, è soppresso La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento cassa il comma 5, per le modalità e i emotivi che abbiamo detto precedentemente.
Sarà solo importante, come peraltro abbiamo previsto, che gli accordi di cui al comma 1, al di là di essere trasmessi al Presidente della Giunta e al Ministero dell'Interno, siano anche oggetto di una valutazione ex post relativamente alle funzioni. É pur vero che non è stato accolto l'emendamento sostitutivo, e adesso non ricordo dove, ma mi sembra che nelle norme transitorie la Giunta abbia presentato un emendamento che sposa il principio delle spese standard.



(Commenti dell'Assessore Reschigna)



VIGNALE Gian Luca

In prospettiva, evidentemente.



(Commenti dell'Assessore Reschigna)



VIGNALE Gian Luca

No, no, nelle norme transitorie; credo sia uno degli ultimi articoli insomma.
Pertanto, è importante che almeno questo avvenga, cioè noi siamo consapevoli e comprendiamo anche i motivi, i motivi per cui sono state portate all'interno del sistema Regione un numero di persone che è eccedente rispetto all'esigenza - di questo si tratta - però bisogna fare in modo che quelle eccedenze diventino per noi una possibilità di buon utilizzo rispetto a quello che è il sistema Regione, quindi non soltanto la Giunta e il Consiglio, ma rispetto a tutta una serie di soggetti direttamente o indirettamente controllati dalla Regione dentro i quali vi sia una priorità per questo personale. Tant'è che, non in questo articolo ma in un altro, affronteremo un emendamento che prevede esattamente questo.
Ci sembra poco sensato in questo momento che si proceda ad altre assunzioni in qualunque comparto le cui professionalità non siano contenute all'interno di questo personale, perché il limite che noi abbiamo, troppo spesso, è che, quando parliamo di Regione, pensiamo ai 3.000 dipendenti dell'Ente (con l'approvazione di questa legge dal 2016, di più) dimenticandoci dei 55.000 della sanità, dei 6-7.000 dei soggetti delle partecipate e quant'altro. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Prima di passare alla votazione degli emendamenti, convoco la I Commissione e invito i partecipanti ad avvicinarsi al banco della Presidenza - è già presente il Presidente della Commissione, il Consigliere Barazzotto - perché l'emendamento n. 18) prevede un aumento di spesa.
Pertanto, sospendiamo per pochi minuti i lavori del Consiglio regionale per la convocazione della I Commissione. Grazie. Avvicinatevi.
Chiedo ai partecipanti alla I Commissione ad accomodarsi in Sala A. E' previsto un quarto d'ora di sospensione. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "M. Costa" di San Francesco al Campo (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "Mario Costa" di San Francesco al Campo in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.24 riprende alle ore 12.08)



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Province - Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni - Città metropolitane

Proseguimento esame disegno di legge n. 145, inerente a "Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della Legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province sulle unioni e fusioni di Comuni)" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 145, inerente a "Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della Legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni", di cui al punto 2) all'o.d.g.
La I Commissione ha esaminato l'emendamento 18) con un parere favorevole a maggioranza, quindi possiamo ricominciare il nostro lavoro con la votazione degli emendamenti.
Siamo all'articolo 9 e alla votazione degli emendamenti per i quali è già stato espresso anche il parere della Giunta regionale.
La parola al Consigliere Grimaldi, per dichiarazione di voto.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non ritireremo l'emendamento, ma lo subemendiamo; volevo cogliere l'occasione per leggere il testo del subemendamento depositato. Il testo è il seguente: "Fermo restando il trasferimento del personale delle Province e delle Città metropolitane impiegato nelle funzioni oggetto di riordino comprese quelle di cui al comma 3, secondo la mappatura del contingente numerico complessivo trasmessa all'Osservatorio e da questa validata è fatta salva la diversa disciplina per il personale di cui al comma 3 bis e 4".
Questa modifica è finalizzata a garantire che non vi sia personale impiegato sulle funzioni oggetto di riordino, che rischia di non seguire la funzione esercitata, e a garantire che non ci siano persone che finiranno nel famoso limbo del portale web.
La Giunta ha espresso un parere negativo su quest'emendamento e lo ha giudicato pleonastico. Se è pleonastico, allora ritiri il parere negativo in quanto definisce meglio i caratteri e il senso della nostra riforma.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Per quanto riguarda il subemendamento n. 6) all'emendamento n. 19), il parere della Giunta è favorevole, ma con la seguente modificazione: dopo la parola "individua", si aggiunge la data "15-11-2015".
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 bis



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Presidente, essendo passata la tecnica dell'avvalimento per le stesse funzioni, non è possibile prevedere un emendamento come quello che introduce l'articolo 9 bis, in quanto, in questo caso, le funzioni di vigilanza non sono più quelle dell'avvalimento, ma è un nuovo corpo.
Di fatto, è decaduto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Frediani, Campo Bono, Bertola, Andrissi, Valetti, Batzella: "Al comma 1, dopo le parole "ai sensi degli articoli 2, 5, 7 e 8", si aggiunge: "9, commi 3 e 4".
Emendamento rubricato n. 50) presentato dai Consiglieri Frediani, Campo Bono, Bertola, Andrissi, Valetti, Batzella: "Dopo il comma 1 si aggiunge il comma 2: 2. La Regione definisce in sede di Osservatorio Regionale le procedure di ricollocazione diretta dei dipendenti in soprannumero addetti alle funzioni oggetto di riordino ai sensi degli articoli 2, 5, 7, 8 e 9, commi 3 e 4 entro il 31 ottobre 2015. Sono fatte salve le procedure relative ai servizi per l'impiego di cui all'art. 12 bis che si concludono entro la data indicata al comma 1".
Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Frediani, Campo Bono, Bertola, Andrissi, Valetti, Batzella: Al comma 1 si sostituiscono le parole "31 dicembre 2015" con "31 ottobre 2015".
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Siccome ho tre emendamenti consecutivi - il 49), il 50) e il 51) - se è possibile e se non disturbo, li illustrerei tutti insieme.



PRESIDENTE

Sì, sì.



FREDIANI Francesca

Siamo sull'articolo 10, quindi sulla decorrenza delle funzioni.
Attraverso i nostri emendamenti chiediamo, innanzitutto, che siano aggiunte, alle funzioni che vengono considerate in articolo, quelle relative al centro per l'impiego e alla vigilanza faunistico ambientale.
C'è da fare una premessa e colgo l'occasione per farla proprio durante l'illustrazione di questi emendamenti.
Noi auspicavamo un diverso modo di lavorare a questa riorganizzazione delle Province e della Città metropolitana.
Eravamo sicuramente tra i sostenitori della necessità di un riordino delle Province, però non ci aspettavamo che questo sarebbe finito in questo enorme pasticcio, che rischia di mettere in discussione alcuni servizi fondamentali per i cittadini quali, per l'appunto, quelli legati al lavoro che adesso sembrano parzialmente un po' ricomposti grazie all'Agenzia di cui vedremo agli articoli successivi, e in particolare in riferimento alla vigilanza faunistica e ambientale che è una funzione che corre il pericolo di essere messa seriamente in discussione.
Oltre a questo, abbiamo ben presente la situazione dei precari, che al momento vivono in una condizione di estrema incertezza e non sanno, in pratica, se saranno considerati dei lavoratori con diritti al pari degli altri o se saranno semplicemente "rimbalzati" tra i vari Enti coinvolti in questa riforma.
In quest'anno di legislatura abbiamo visto diversi casi di crisi aziendali che vengono affrontate dalle Regioni, molto spesso rispondendo a delle nostre sollecitazioni per mezzo di interrogazioni; sovente viene evidenziata l'impotenza della Regione nei confronti di imprenditori o datori di lavoro che non hanno senso di responsabilità nei confronti dei cittadini che vengono lasciati senza lavoro e senza tutele.
In quest'occasione noi speriamo che non si perda l'opportunità per dimostrare che la Regione ha a cuore il destino dei lavoratori e quindi che sia la Regione sia la Città metropolitana si prendano le loro responsabilità. Sarebbe infatti questo, forse, l'unico caso in cui la Regione potrebbe intervenire direttamente e dimostrare che la salvaguardia dei posti di lavoro è al primo posto, oltre, ovviamente, al mantenimento dei servizi per i cittadini.
A fronte di tanti casi di impotenza di questo Ente in cui ci troviamo ad operare, dunque, abbiamo in questi giorni, grazie alla discussione di questo provvedimento, la possibilità di dimostrare che quando la Regione ha gli strumenti per poterlo fare, o comunque quando c'è per lo meno l'opportunità di provarci, siamo pronti a fare la nostra parte e non scarichiamo i lavoratori da un Ente all'altro, portando avanti delle trattative che hanno come risultato soltanto quello di perdere posti di lavoro e servizi per i cittadini.
Nel dettaglio, questi tre emendamenti vanno quindi ad agire sull'art.
10, chiedendo di considerare negli accordi l'esercizio delle funzioni relative ai Centri per l'impiego e quelle relative a vigilanza e controllo faunistico e ambientale: si chiede che le procedure per la riallocazione del personale vengano definite in sede di Osservatorio regionale e che ci sia il termine del 31 ottobre per i motivi che abbiamo già espresso durante l'illustrazione di altri emendamenti.
Grazie.



MOTTA ANGELA


Argomento: Varie

Saluto e ringraziamento del Presidente del Consiglio al personale gestore del servizio di bar e ristorazione di Palazzo Lascaris


PRESIDENTE

Il Consigliere Grimaldi, presentatore del prossimo emendamento, è momentaneamente assente.
Nel frattempo approfitto, a nome di tutta l'Assemblea e del Presidente del Consiglio Mauro Laus che è andato personalmente a salutarla, per ringraziare la famiglia - Lucia, Massimo, Palmiro, Rosella (che in questo momento è al bar) - e tutto il personale che in questi anni ci hanno seguito con grande affetto, grande professionalità e grande passione.
Essendo oggi per loro l'ultimo giorno di servizio in Consiglio - ma vi ricordo che saranno ancora a Palazzo fino al 30 ottobre - vorremmo salutarli e ringraziarli per come ci hanno accompagnati in questi anni.
Credo che condividiate con me: facciamo una deroga al Regolamento del Consiglio perché credo si possa fare un applauso.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Grazie ancora a nome di tutti noi.


Argomento: Province - Comuni - Città metropolitane

Esame disegno di legge n. 145, inerente a "Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della Legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 145, inerente a "Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della Legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dal Consigliere Grimaldi: Dopo il comma 1 inserire il seguente comma: La Regione definisce in sede di osservatorio regionale le procedure di ricollocazione diretta dei dipendenti in soprannumero addetti alle funzioni oggetto di riordino ai sensi degli articoli 2, 5, 7, 8 e 9, commi 3 e 4 entro la data del 31 ottobre 2015.
Sono fatte salve le procedure relative ai servizi per l'impiego di cui all'art. 13 che si concludono entro il 31 dicembre 2015.
La parola per l'illustrazione al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Faccio che leggerlo, così anche i colleghi possono decifrarlo: "La Regione definisce in sede di osservatorio regionale le procedure di ricollocazione diretta dei dipendenti in soprannumero addetti alle funzioni oggetto di riordino ai sensi degli articoli 2, 5, 7, 8 e 9, commi 3 e 4 entro la data del 31 ottobre 2015.
Sono fatte salve le procedure relative ai servizi per l'impiego di cui all'art. 13 che si concludono entro il 31 dicembre 2015".
Questa modifica si rende necessaria per evitare che la ricollocazione non avvenga in via diretta, ma mediante il portale che tutti voi - come più volte avete detto anche a verbale - riconoscete essere una specie di limbo che vorremmo risparmiare ai dipendenti delle Province.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Non essendovi richieste di intervento né dichiarazioni di voto, la parola per i pareri della Giunta al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere della Giunta è negativo su tutti gli emendamenti presentati sia perché l'art. 10 affronta il tema della decorrenza delle funzioni sia perché noi stiamo lavorando affinché al più presto ci vengano dati non solo gli elenchi numerici, ma anche quelli nominativi, del personale.
Nell'ultima riunione dell'Osservatorio abbiamo cercato di chiarire questo tema e questa preoccupazione sul portale e sulla data del 31 ottobre. A parte che il Presidente Chiamparino, nella sua qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni, ha scritto in tal senso una lettera al Governo; ma proprio durante l'ultima riunione dell'Osservatorio ho personalmente telefonato, mettendolo in viva voce, al Sottosegretario alla Funzione pubblica Angelo Mughetti, che ha chiarito alla presenza mia e dei Presidenti delle Province che non va inserito sui portali tutto quel personale che, anche se formalmente non è stato ancora riconosciuto, negli accordi che sono in corso di definizione tra la Regione e le Province si sa per certo che entrerà all'interno del ruolo straordinario della Regione.
Ecco perché oggi, rispetto alla data del 31 ottobre (che è più che prossima), questo tipo di lavoro non dipende solo da noi. Garantisco per il massimo dell'impegno - domani avremo un incontro dell'Osservatorio regionale, oggi e venerdì avrò un incontro con le Organizzazioni sindacali perché non finisca sul portale nessuna persona tra quelle che la Regione ha già definito, sulla base dei criteri di questa legge, rientranti nel ruolo straordinario della Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna L'emendamento rubricato n. 49) non può essere votato perché privo di contenuto normativo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale il Vicepresidente Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La votazione è estesa anche all'emendamento rubricato n. 50), avente lo stesso testo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Al comma 1 le parole: "e 4," sono soppresse.
Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore agli enti locali

Con quest'emendamento vengano soppresse, al comma 1, le parole "e 4,".
Ricordo che le parole "e 4," dell'articolo 9 riguardavano la Polizia provinciale, che, per le ragioni che ho già espresso, non segue la procedura canonica dell'articolo 11.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Bono, Batzella, Campo, Andrissi, Mighetti e Valetti: Dopo il comma 1 dell'art. 11 bis è inserito il comma 2 2. Sono confermate le competenze in materia di programmazione delle politiche attive del lavoro spettanti alla Regione ai sensi dell'articolo 1, comma 4, lettera u) della legge 183/2014, gestite con l'apporto tecnico delle competenti strutture della Giunta regionale.
Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Bono, Andrissi, Batzella, Campo, Mighetti e Valetti: Dopo il comma 1 dell'art. 11 bis è inserito il comma 3 3. Con successiva normazione regionale si provvede ad adeguare la disciplina dell'Agenzia Piemonte Lavoro alle nuove funzioni ed a trasferire all'Agenzia il personale addetto ai Centri per l'Impiego di cui all'articolo 20 della l.r. 34/2008, con le correlate risorse finanziarie strumentali e organizzative.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Con questo emendamento chiediamo di aggiungere, dopo il comma 1 dell'articolo 11 bis, il comma 2, che recita: "Sono confermate le competenze in materia di programmazione delle politiche attive del lavoro spettanti alla Regione ai sensi dell'articolo 1, comma 4, lettera u) della legge 183/2014, gestite con l'apporto tecnico delle competenti strutture della Giunta regionale".
Noi chiediamo che le politiche attive vengano erogate sempre attraverso il coordinamento, la programmazione e il controllo della Regione. Tra l'altro, è il contenuto di un emendamento che abbiamo proposto anche in altra sede. Grazie.



PRESIDENTE

Illustri anche l'emendamento rubricato n. 53), collega Frediani.



FREDIANI Francesca

Dopo il comma 2 dell'articolo 11 bis é inserito il comma 3, che recita: "Con successiva normazione regionale si provvede ad adeguare la disciplina dell'Agenzia Piemonte Lavoro alle nuove funzioni ed a trasferire all'Agenzia il personale addetto ai Centri per l'Impiego di cui all'articolo 20 della l.r. 34/2008, con le correlate risorse finanziarie strumentali e organizzative".
Attraverso quest'emendamento chiediamo di trasferire tutto l'organico che attualmente è impiegato presso i Centri per l'Impiego all'Agenzia Piemonte Lavoro, in considerazione del fatto che tale ente è in perenne carenza di organico e necessiterebbe anche dell'apporto e della professionalità che hanno accumulato, nel corso degli anni, i lavoratori impiegati in questo settore.
Ricordiamo che questi lavoratori che vengono normalmente definiti "precari", in realtà hanno alle spalle anni e anni di esperienza e potrebbero sicuramente portare la loro competenza all'interno di questa importantissima funzione della Regione.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 10) presentato dal Consigliere Grimaldi: Art. 11, comma 3 Eliminare le parole "e fino alla scadenza dello stesso".
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questo emendamento è, apparentemente, il più semplice, perché chiede di eliminare le parole "fino alla scadenza dello stesso", ma la motivazione è assai più chiara di altre, ossia far sì che si lascino le porte aperte e vi sia la possibilità di scelta, da parte della Regione sulla prosecuzione del rapporto di lavoro con i lavoratori a tempo determinato.
Come abbiamo detto più volte sia in Commissione che in Aula, ma anche davanti alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori, ciò che si può fare è intanto prendere tempo. Perché qualsiasi decreto di stabilizzazione non può essere fatto dalla Regione (bisognerebbe intanto sgomberare ogni dubbio su quest'aspetto!). Per far sì che il Parlamento possa legiferare in tal senso, magari con un decreto, la Regione dovrebbe fare tutto il possibile affinché, a partire dalla Città Metropolitana, si proroghino i contratti almeno fino al 31 dicembre 2016, soprattutto quelli che possono farlo, come i Centri per l'Impiego. Il fatto di eliminare le parole "fino alla scadenza dello stesso" non cambia normativamente le imposizioni di legge, ma dà un segnale alla Città Metropolitana a fare tutto il possibile perché queste persone non vengano lasciate a casa.
Nel frattempo, ciascuno di noi si potrà prendere il giusto spazio per convincere il Governo centrale ad aprire a questi precari anche sulle loro stabilizzazioni, visto che da più di dieci anni molti di loro svolgono il loro ruolo, funzione e servizio presso i Centri per l'Impiego e non solo.
Spero che questo emendamento riceva esito positivo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Bono, Andrissi, Batzella, Campo, Mighetti e Valetti: Al comma 3 sono elise le parole "fino alla scadenza dello stesso".
Emendamento rubricato n. 56) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Bono, Andrissi, Batzella, Campo, Mighetti e Valetti: al comma 3 sono elise le parole: "di durata transitoria".
Emendamento rubricato n. 57) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Bono, Andrissi, Batzella, Campo, Mighetti e Valetti: Dopo le parole "Giunta regionale" si aggiunge: "fino alla data di applicazione del CCDI sottoscritto conseguentemente il primo CCNL stipulato dopo l'entrata in vigore della legge n. 56/2014".
Emendamento rubricato n. 58) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Bono, Andrissi, Batzella, Campo, Mighetti e Valetti: Dopo il comma 3 si aggiunge il comma 4 4. Nel personale di cui al comma 3 è ricompreso il personale delle province e della Città metropolitana con contratto di lavoro a tempo determinato in corso che alla data del 31 dicembre 2015 risulta addetto ai centri per l'impiego di cui all'articolo 20 della l.r. 34/2008 e per i quali le province o la Città metropolitana si è avvalsa della norma di cui all'articolo 15, comma 6 bis, del decreto legge n. 78/2015.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Li illustro insieme, perché alla fine il contenuto è lo stesso e riprende un po' quello che ha detto il collega Grimaldi.
Mai come in questi giorni c'è stata una convergenza trasversale su alcuni temi: uno di questi è proprio relativo alla situazione dei precari della Città Metropolitana.
Ci troviamo di fronte a dei lavoratori che, come dicevo prima, vengono definiti "precari", ma che in realtà tali non sono: sono persone che lavorano da tantissimi anni all'interno di queste funzioni. Sono persone di cui abbiamo bisogno, perché ricoprono dei ruoli in punti chiave per quanto riguarda la nostra politica del lavoro.
Siamo in un momento in cui più che mai bisogna investire su questo tema e bisogna affidarsi alle professionalità che sono state accumulate nel corso del tempo.
Noi vorremo cercare di capire se c'é l'intenzione, da parte della Giunta, di collaborare con gli altri soggetti coinvolti (parliamo ovviamente, dei lavoratori, dei sindacati ma anche e soprattutto della Città Metropolitana), perché riteniamo che sia inaccettabile questo "scarica barile" tra un ente e l'altro.
Come dicevo nell'illustrazione dell'emendamento precedente, ci troviamo spesso di fronte a casi di crisi aziendali, dove i lavoratori vengono buttati in mezzo alla strada, senza un minimo di responsabilità sociale da parte delle aziende. In questo momento possiamo dimostrare che la Regione invece, tiene ai lavoratori e ritiene che la salvaguardia dei posti di lavoro rivesta un ruolo fondamentale nella sua politica. Diamo, quindi il buon esempio! È inutile andare a dire agli imprenditori e ai privati che non è corretto buttare i lavoratori in mezzo la strada, quando, poi, la Regione, per prima, se ne lava le mani dei lavoratori che potrebbero rientrare con le loro competenze - che sono più che mai certificate e dimostrate nel corso degli anni - all'interno dell'organico che si occupa di un tema così importante come il lavoro.
Chiedo veramente - mi associo in questo al collega Grimaldi e al collega Appiano che in questi giorni più di altri hanno seguito questo tema - di fare il possibile per rallentare questa procedura, aprire un dialogo e trovare una soluzione tutti insieme. Questo è il momento di farlo, quindi non rimandiamo oltre.
Cerchiamo di dare perlomeno qualche certezza a breve termine a questi lavoratori che sono già abituati ad avere certezze a breve termine, visto che da anni vivono in condizioni di precarietà. Grazie.



PRESIDENTE

Ha quindi illustrato anche gli emendamenti rubricati n. 57) e 58).
Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Grimaldi: Dopo le parole "della dotazione organica della Giunta regionale" aggiungere "fino alla data di applicazione del CCDI a seguito del primo CCNL stipulato dopo la data di entrata in vigore della legge n. 56/2014. Tale personale fino al riassorbimento nel ruolo unico della dotazione organica della Giunta regionale, non può essere trasferito ad altri Enti".
Il Consigliere Grimaldi lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 21) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Al comma 4 le parole: "e 4," sono soppresse.
Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore agli enti locali

Sempre per coerenza all'emendamento proposto al comma 1, il comma 4 riguarda la Polizia provinciale, che non va inserita nella procedura canonica della Legge Delrio.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 12) presentato dal Consigliere Grimaldi: Art. 11 comma 4 Dopo le parole "per la gestione del rapporto di lavoro" aggiungere "e previo confronto con le organizzazioni sindacali".
Emendamento rubricato n. 13) presentato dal Consigliere Grimaldi: Art. 11 comma 7 Dopo "commi 1," aggiungere "2,".
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

A questo punto li illustro tutti e tre.
L'emendamento rubricato n. 12) chiede, sostanzialmente, che dopo le parole "per la gestione del rapporto di lavoro" si aggiungano le parole "e previo confronto con le organizzazioni sindacali". Mi verrà detto, come per tutti questi emendamenti, che è pleonastico, ma mi chiedo perché le cose pleonastiche non vengano votate, anche quando c'é un giudizio positivo.
L'emendamento successivo prevede che dopo il comma 1 si aggiunga il comma 2, perché non avrebbe senso prevedere il passaggio in Regione di personale che con la pre-Fornero andrebbe in pensione entro il 2016, con il rischio di vanificare appunto l'applicazione normativa per detto personale.
L'altro, invece, prevede di aggiungere le parole "fino alla data di applicazione del CCDI a seguito del primo CCNL stipulato dopo la data di entrata in vigore della legge n. 56/2014. Tale personale, fino al riassorbimento del ruolo unico nella dotazione organica della Giunta regionale, non può essere trasferito ad altri Enti". Vi è una motivazione ovviamente, anche perché diversamente sembrerebbe intendersi che il personale rimane in un ruolo separato per un periodo non determinato.
Questi sono i tre emendamenti.



PRESIDENTE

Allora, ha illustrato gli emendamenti n. 12) e n. 13); il n. 11) l'aveva già illustrato prima.
Emendamento rubricato n. 96) presentato dal Consigliere Vignale e altri: "Il comma 8 dell'articolo 11, del disegno di legge n. 145, è soppresso".
Lo vuole illustrare, Consigliere Vignale?



VIGNALE Gian Luca

No.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 22) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Dopo il comma 2 è aggiunto, infine, il seguente: "10 bis. Ai fini dell'osservanza dei vincoli assunzionali derivanti dall'attuazione dei programmi operativi finalizzati al riequilibrio economico-finanziario, gli enti del SSN sono esclusi dalla applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 5, 7, 9 e 10 del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 14 settembre 2015 (Criteri per la mobilità del personale dipendente a tempo indeterminato degli enti di area vasta dichiarati in soprannumero, della Croce rossa italiana, nonché dei corpi e servizi di polizia provinciale per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale)".
La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Qui sostanzialmente escludiamo, sulla base di quanto consentito dalla norma nazionale, l'applicazione delle specifiche disposizioni relative ai criteri per la mobilità del personale, di cui al DPCM 14 settembre 2015 agli enti del SSN.
La ragione è molto semplice. Gli enti del SSN nella nostra regione, li conosciamo tutti, hanno un problema di eccedenza di personale amministrativo; altre figure professionali all'interno dei bacini assunzionali delle Province non sono correlate ai fabbisogni assunzionali all'interno delle Aziende sanitarie, per cui escludiamo le Aziende sanitarie dall'applicazione di questa norma.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Chiedo se fosse possibile intervenire come discussione generale, tanto il merito è perfetto.



PRESIDENTE

Sì.



PORCHIETTO Claudia

La ringrazio.
Volevo solo sottolineare, prendendo spunto da alcuni degli emendamenti presentati dai colleghi del Movimento 5 Stelle e prima che il Vicepresidente Reschigna intervenga sugli stessi, riportare il Vicepresidente a quello che ci eravamo già detti mesi or sono, quando presentammo, all'interno di alcune delle discussioni relative, ad esempio alla presentazione dei dati di bilancio, quindi sia precedentemente sull'assestamento che successivamente sul bilancio 2015, una serie di emendamenti che interessavano le politiche attive del lavoro e l'Agenzia Piemonte Lavoro.
Siccome il tema viene riaffrontato in questi emendamenti, in particolare nel n. 52) e nel n. 53) a firma della collega Frediani, ci tengo a risottolineare, così come avevo già fatto a suo tempo, che il ruolo dell'Agenzia Piemonte Lavoro è fondamentale e sarebbe importante che ancora una volta, la Regione Piemonte non fosse ultima a definire alcuni percorsi che altre Regioni hanno già fatto in mesi precedenti.
Abbiamo un'opportunità, quella di continuare a spenderci su un ambito politiche attive del lavoro, ma soprattutto riorganizzazione e riordino dei Centri per l'impiego - fondamentale. Mi permetto di fare un appello un appello alla Giunta in questo frangente affinché non solo accolga degli emendamenti presentati da dei colleghi, ma che valuti attentamente quello che può essere ruolo importante della Regione Piemonte, protagonista nuovamente a livello nazionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Mi dispiace innanzitutto deluderla, collega Porchietto: gli emendamenti a quest'articolo non li accetto, ma solo perché c'è l'articolo 13 del disegno di legge che affronta il Servizio per l'impiego anche nell'ottica che da lei è stata testé ricordata.
Vorrei brevissimamente, a parte dare il parere favorevole sugli emendamenti della Giunta - e mi dispiace deludere il collega Grimaldi, ma do anche il parere favorevole al suo emendamento rubricato n. 12) esprimere il parere negativo su tutti gli altri emendamenti, per queste ragioni.
Quando parliamo di trasferimenti del personale, noi abbiamo di fronte il DPCM: è il DPCM, sostanzialmente, che definisce tutti i meccanismi a cui le leggi regionali devono attenersi nella fase di accertamento e trasferimento del personale. Allora, sotto questo aspetto, non è possibile immaginare che noi, sulle questioni legate alla fuoriuscita dal ruolo straordinario del personale, inseriamo il termine della data del primo contratto collettivo nazionale del lavoro. E' un riferimento presente nel DPCM ed è meglio che non lo inseriamo all'interno della legge regionale per la semplice ragione che il progressivo inserimento di questo personale dovrà corrispondere inevitabilmente a ragioni di gradualità.
Voglio ricordare il delta retributivo oggi esistente tra personale con contratto degli enti locali nelle Province e personale con contratto della Regione: se noi immaginassimo di colmare questo delta con un unico contratto, povere le finanze e il bilancio della Regione! Invece, sulle problematiche relative al personale con contratto a tempo determinato - che, per fortuna, all'interno della nostra Regione non ha dimensioni numericamente rilevanti, anche se va tutto il nostro rispetto e attenzione nei confronti di questo tema - il DPCM ribadisce che le Regioni devono riconoscere tutto il personale con contratto a tempo indeterminato impiegato nelle funzioni e il personale con contratto a tempo determinato fino alla loro scadenza. Questo è quello che dice il DPCM, questo è quello che dice la legge regionale.
Se posso dire, la ratio è anche comprensibile, per alcuni aspetti perché quando è stato fatto il DPCM nessuno era in grado di poter rassicurare che non ci sarebbero state consistenti mobilità di personale con contratto a tempo indeterminato delle Province. E allora, la fattispecie che poteva porsi era sostanzialmente che un pezzo del personale delle Province con contratto a tempo indeterminato finisse in mobilità e un pezzo del personale delle Province con contratto a tempo determinato diventasse automaticamente con contratto a tempo indeterminato.
Questa è la logica dentro la quale si è mosso il DPCM. Giusta o sbagliata, io non do espressioni di giudizio e di valori, in questo momento, come Assessore regionale: racconto il quadro dentro il quale queste scelte vengono a collocarsi.
Noi non possiamo fare diversamente, in questo senso, ovvero prendere i dipendenti con contratto a tempo determinato e riconoscere questi contratti, perché questo ci dice la legge nazionale, fino alla loro scadenza.
Mi auguro che, una volta definito che sul portale della mobilità non vanno in Piemonte situazioni rilevanti - secondo me siamo ancora nelle condizioni di evitare che finisca del personale sul portale in mobilità per essere chiaro, e stiamo lavorando in questo senso - possa essere ripreso, nel rapporto con il Governo nazionale, il tema dei 22 dipendenti con contratto a tempo determinato all'interno delle Province.
Ma in questo contesto, alla fine di questa operazione, noi ci presentiamo al Governo e diciamo: "Sapete che cosa è successo in Piemonte? Che un po' gli effetti dei collocamenti in quiescenza, un po' gli effetti della mobilità dalle Province agli Enti locali, un po' la costruzione degli accordi tra le Regioni e le Province, hanno determinato che in Piemonte non finisce nessuno sul portale della mobilità". Mi auguro che questo sia lo scenario; lo capirò meglio entro la fine della settimana, perché questo è il quadro di riferimento della situazione.
Di conseguenza, io non posso accogliere quegli emendamenti su questo tema e vi prego di credermi: qui non è un problema di insensibilità personale, ma è un problema di non commettere delle cose che domani mattina ci verrebbero immediatamente cassate dal Governo nazionale attraverso l'impugnativa.
Così come non posso recepire l'emendamento del Consigliere Grimaldi anche se ha una sua ratio, che dice sostanzialmente (lo riassumo): siccome voi avete messo una norma generale che dice che il personale che va in quiescenza con la pre-Fornero nel 2016, anche se è impiegato nelle funzioni della Regione delegata alle Province, è inutile che facciamo il trasferimento per poi, dopo, mandarlo in quiescenza, se non altro anche per una ragione: che il passaggio nel ruolo regionale rischia di fare decadere il provvedimento di quiescenza con la pre-Fornero che, voglio ricordare a tutti noi, significa dichiarazione di eccedenza del personale.
Questo l'abbiamo inserito nella norma. Ci sembrava inutile immaginare che persone che possono andare in pensione l'anno prossimo, facendole transitare nei ruoli straordinari della Giunta, perdessero questo diritto e questa possibilità.
In termini generali, questo riguarda le quiescenze ordinarie e le quiescenze straordinarie. Non lo possiamo sull'agricoltura perch l'agricoltura è una funzione che noi dovremmo gestire dal 1° gennaio 2016.
Poco prima che iniziasse il Consiglio regionale, ci siamo confrontati con l'Assessore Ferrero e l'Assessore Valmaggia su questi temi anche iniziando a ragionare ad un modello organizzativo di presenza degli uffici decentrati sul territorio, che evitino la segmentazione del tipo: "io sono il dipendente dell'agricoltura", "io sono il dipendente delle forestazione" "io sono dipendente della montagna". Siamo tutti dipendenti regionali.
Queste segmentazioni e queste rigidità verranno abolite dal 1° gennaio 2016. Immaginiamo uffici polifunzionali, con interscambiabilità anche di professionalità su questi tre ambiti, al fine di consentire che venga garantito lo stesso livello di attenzione e di presenza di tematiche che hanno un risvolto con la vita economica della Regione.
A parte l'emendamento della Giunta, su cui il parere ovviamente è favorevole, sugli altri il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie Assessore Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Sia messo a verbale il voto contrario del Consigliere Rostagno.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21) presentato dalla dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22) presentato della Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11, come emendato.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.04)



< torna indietro