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Dettaglio seduta n.1 del 30/06/14 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


CORGNATI GIOVANNI



(La seduta ha inizio alle ore 14.44)


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazioni del Presidente provvisorio in ordine all'insediamento del nuovo Consiglio regionale


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, v'informo che, ai sensi dell'articolo 20, comma 3, dello Statuto, la presidenza provvisoria della prima seduta del Consiglio regionale è assunta dal Consigliere più anziano, eletto nella consultazione elettorale del 25 maggio 2014, mentre, in quanto Consiglieri più giovani di età, svolgono il compito di Segretari provvisori del Consiglio, Alessandro Manuel Benvenuto e Daniele Valle.
Prima di procedere all'esame dell'o.d.g., vorrei rivolgere alcuni saluti, ad iniziare dal Presidente della Regione Sergio Chiamparino e alla sua Giunta.
Al Presidente Chiamparino, auguro un proficuo lavoro, in collaborazione con i colleghi Consiglieri e la Giunta stessa, nell'interesse della popolazione del Piemonte.
Un saluto particolare a tutti i cittadini e alle Autorità civili religiose e militari che sono presenti in questa sala e che ci onorano della loro presenza.
Pertanto, dichiaro formalmente aperta la prima seduta della X Legislatura.



(L'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")



PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente provvisorio in ordine all'insediamento del nuovo Consiglio", comunico che con decreto n. 81 del 16 giugno 2014 il Presidente della Giunta ha nominato i componenti della Giunta regionale.
Ai sensi dell'articolo 15, penultimo comma, della legge 17 febbraio 1968, n. 108, do atto che tra il 5 e il 10 giugno 2014 l'Ufficio centrale regionale costituito presso la Corte d'Appello di Torino e gli Uffici Centrali circoscrizionali presso i Tribunali delle province del Piemonte hanno proclamato il Presidente della Giunta regionale e i componenti il Consiglio regionale e vi informo che i relativi verbali sono stati depositati il 13 giugno e sono a disposizione presso la Segreteria del Consiglio regionale.
Da tali verbali risulta che è stato proclamato eletto Presidente della Giunta regionale Sergio Chiamparino, della lista regionale "Chiamparino Presidente" e che sono stati proclamati eletti nella lista regionale i seguenti Consiglieri regionali: Silvana Accossato Enrica Baricco Valentina Giuseppina Caputo Carla Chiapello Nadia Conticelli Antonio Ferrentino Giorgio Ferrero Marco Grimaldi Gabriele Molinari Aldo Reschigna È stato proclamato eletto Consigliere regionale, ai sensi dell'articolo 5 comma 1, della legge costituzionale 22 novembre 1999 n. 1, il candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale Gilberto Pichetto Fratin della lista regionale "Centro Destra per Pichetto", che ha conseguito un numero di voti immediatamente inferiore a quello del candidato proclamato eletto Presidente.
Sono stati proclamati eletti Consiglieri regionali, nelle otto circoscrizioni del Piemonte, i signori: nella circoscrizione di Alessandria: Domenico Ravetti Domenico Valter Ottria Massimo Vittorio Berutti Paolo Domenico Mighetti nella circoscrizione di Asti: Angela Motta nella circoscrizione di Biella: Vittorio Barazzotto nella circoscrizione di Cuneo: Francesco Balocco Paolo Allemano Alberto Valmaggia Francesco Graglia Gianna Gancia Mauro Willem Campo nella circoscrizione di Novara: Diego Sozzani Gianpaolo Andrissi Augusto Ferrari nella circoscrizione di Torino: Davide Gariglio Giovanna Pentenero Mauro Antonio Donato Laus Antonino Boeti Raffaele Gallo Daniele Valle Andrea Appiano Elvio Rostagno Davide Bono Giorgio Bertola Francesca Frediani Stefania Batzella Federico Valetti Daniela Ruffino Claudia Porchietto Gianluca Vignale Mario Giaccone Maurizio Raffaello Vincenzo Marrone Alessandro Manuel Benvenuto Giovanni Maria Ferraris Alfredo Monaco Monica Cerutti nella circoscrizione di Verbano - Cusio - Ossola: Aldo Reschigna nella circoscrizione di Vercelli: Giovanni Corgnati.
Invito i Consiglieri Segretari provvisori, Alessandro Benvenuto e Daniele Valle, a prendere posto al banco della Presidenza.



(I Consiglieri Segretari provvisori Benvenuto e Valle prendono posto al banco della Presidenza)



PRESIDENTE

Propongo pertanto che il Consigliere Segretario provvisorio Alessandro Manuel Benvenuto proceda all'appello nominale. Invito ciascun Consigliere a rispondere "presente", ricordando che l'appello è necessario per la determinazione della validità di questa prima seduta.



(Il Consigliere Segretario provvisorio Benvenuto effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Accossato Silvana Allemano Paolo Andrissi Gianpaolo Appiano Andrea Balocco Francesco Barazzotto Vittorio Baricco Enrica Batzella Stefania Benvenuto Alessandro Manuel Bertola Giorgio Berutti Massimo Vittorio Boeti Nino Bono Davide Campo Mauro Willem.
Caputo Valentina Giuseppina Cerutti Monica Chiamparino Sergio Chiapello Maria Carla Conticelli Nadia Corgnati Giovanni Ferrari Augusto Ferraris Giovanni Maria Ferrentino Antonio Ferrero Giorgio Frediani Francesca Gallo Raffaele Gancia Gianna Gariglio Davide Giaccone Mario Graglia Francesco Grimaldi Marco Laus Mauro Antonio Donato Marrone Maurizio Raffaello Vincenzo Mighetti Paolo Domenico Molinari Gabriele Monaco Alfredo Motta Angela Ottria Domenico Valter Pentenero Gianna Pichetto Fratin Gilberto Porchietto Claudia Ravetti Domenico Reschigna Aldo Rostagno Elvio Ruffino Daniela Sozzani Diego Valetti Federico Valle Daniele Valmaggia Alberto Vignale Gian Luca



PRESIDENTE

Sono presenti n. 50 Consiglieri regionali eletti, quindi dichiaro valida la seduta.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Presa d'atto delle opzioni ed eventuali deliberazioni relative a dimissioni e surrogazioni


PRESIDENTE

Proposta di deliberazione inerente a "Surrogazione del Consigliere Aldo Reschigna, ai sensi dell'articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108"



PRESIDENTE

Procediamo ora con l'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Presa d'atto delle opzioni ed eventuali deliberazioni relative a dimissioni e surrogazioni".
Si tratta dell'esame proposta di deliberazione inerente a "Surrogazione del Consigliere Aldo Reschigna, ai sensi dell'articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108".
Comunico che, ai sensi del comma 4 dell'articolo 4 del Regolamento interno del Consiglio regionale, il Consigliere Aldo Reschigna, proclamato eletto nella Lista regionale "Chiamparino Presidente" e nella Circoscrizione del Verbano-Cusio-Ossola nella lista "PD - Partito Democratico Chiamparino Presidente", ha comunicato con lettera del 26 giugno 2014, protocollo n. 19178 del 27 giugno 2014, di voler optare per il seggio della lista circoscrizionale "PD - Partito Democratico Chiamparino Presidente".
Ai sensi dell'articolo 16, comma 3, della legge 17 febbraio 1968, n.
108, come modificato dall'articolo 3 della legge 23 febbraio 1995, n. 43 "nel caso in cui si renda necessaria, per qualsiasi causa, la sostituzione di un Consigliere proclamato eletto nella lista regionale, il seggio è attribuito al primo dei candidati non eletti inclusi nella lista regionale e, qualora questa abbia esaurito i propri candidati, al Gruppo di liste contrassegnate dallo stesso contrassegno secondo la graduatoria di cui al quindicesimo comma dell'articolo 15 della citata legge".
A tal fine, l'Ufficio centrale regionale compila un'apposita graduatoria riportata nel verbale delle operazioni dell'Ufficio.
Poiché la lista regionale ha esaurito i propri candidati, dalla suddetta graduatoria risulta che il seggio va attribuito al Gruppo di liste aventi il contrassegno "PD - Partito Democratico Chiamparino Presidente".
Il seggio spettante al Gruppo di liste viene quindi attribuito alle rispettive liste nelle singole circoscrizioni seguendo la graduatoria compilata dall'Ufficio centrale regionale per l'assegnazione dei seggi residui con il sistema dei resti (articolo 15, comma 10, della legge 108/1968 e successive modifiche).
Da tale graduatoria risulta che il seggio è attribuito alla lista "PD Partito Democratico Chiamparino Presidente", nella circoscrizione di Novara.
Dal verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale di Novara risulta che al Consigliere ultimo eletto nella lista "PD - Partito Democratico Chiamparino Presidente" segue immediatamente il signor Domenico Rossi, al quale deve essere pertanto attribuito il seggio resosi vacante.
Pongo in votazione in modo palese la proposta che il Consiglio regionale prenda atto che al Consigliere Aldo Reschigna subentra il signor Domenico Rossi.
Informo che si procede alla votazione elettronica. Al tal fine, è necessario aprire il portello che avete sulla vostra destra e premere il tasto "presente" e quindi il tasto che recepisce il voto. Premendo "sì" si prende atto favorevolmente al subentro del Consigliere Domenico Rossi.
Indìco la votazione palese sulla proposta di surroga del Consigliere Reschigna.
Il Consiglio approva.
Invito il Consigliere Domenico Rossi a prendere posto in aula qualora si trovasse nelle vicinanze.



(Il neo eletto Consigliere Domenico Rossi prende posto in aula)



PRESIDENTE

Ricordo che l'articolo 17 della legge n. 108/1968 prevede che "al Consiglio regionale è riservata la convalida dell'elezione dei propri componenti, secondo le norme del Regolamento interno".
A tal fine, l'articolo 18 del Regolamento interno stabilisce che l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità, la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale l'adozione dei provvedimenti conseguenti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Adempimenti di cui agli articoli 20 e 22 dello Statuto e articolo 5 del Regolamento interno - Elezione del Presidente del Consiglio regionale, dei Vicepresidenti del Consiglio regionale, dei Consiglieri segretari


(Proposta di deliberazione n. 2 "Adempimenti di cui agli articoli 20 e 22 dello Statuto e all'articolo 5 del Regolamento: Elezione del Presidente del Consiglio regionale, dei Vicepresidenti del Consiglio regionale, dei Consiglieri segretari")



PRESIDENTE

Procediamo ora con l'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Adempimenti di cui agli articoli 20 e 22 dello Statuto e articolo 5 del Regolamento interno": elezione del Presidente del Consiglio regionale elezione dei Vicepresidenti del Consiglio regionale; elezione dei Consiglieri segretari.
Procedo alla lettura dell'articolo 22 dello Statuto: "1. L'Ufficio di Presidenza è composto dal Presidenti, da due Vice Presidenti, da tre Segretari.
2. L'Ufficio di Presidenza deve essere composto in modo da assicurare la rappresentanza delle minoranze.
3. L'elezione del Presidente del Consiglio regionale ha luogo a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. Se nessun candidato ottiene tale maggioranza, si procede ad una votazione di ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità, è eletto il più anziano di età.
4. Alla elezione dei Vice Presidenti e dei Segretari si procede con votazioni separate e ciascun Consigliere vota, a scrutinio segreto, con le modalità stabilite dal Regolamento.
5. L'Ufficio di Presidenza resta in carica 30 mesi e suoi componenti sono rieleggibili. Il rinnovo, alla scadenza prevista dello Statuto, investe l'Ufficio intero".
A questo punto, invito le rappresentanze delle forze politiche che lo ritengono ad intervenire per indicare i candidati alla carica di Presidente, Vicepresidenti e Segretari in seno all'Ufficio di Presidenza.
Prego, ne avete facoltà.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
A nome delle forze politiche di maggioranza, di alcuni Gruppi consiliari di maggioranza, noi indichiamo nella persona del Consigliere Mauro Laus il candidato alla carica di Presidente del Consiglio regionale.
Presidente, se mi consente, mi riserverei, prima della valutazione, di fare analoghe dichiarazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
A nome dei Gruppi della Lega Nord, dei Fratelli d'Italia e Forza Italia, in questa votazione daremo un voto di astensione non presentando candidati.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione e procedo alla votazione riservata all'elezione del Presidente del Consiglio.
Ricordo che l'articolo 5 del comma 4 del Regolamento recita: "L'elezione del Presidente del Consiglio ha luogo a scrutinio segreto, a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. Se nessun candidato ottiene tale maggioranza, si procede a una votazione di ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità è eletto il più anziano di età". La maggioranza richiesta è quindi 26 voti.
Il Consigliere che sarà chiamato per presentarsi alla votazione dovrà salire, passare dietro, votare e mettere la scheda nell'urna.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Prego il Consigliere Segretario provvisorio Valle di procedere ad effettuare l'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario provvisorio Valle effettua l'appello nominale)



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Procediamo allo spoglio delle schede.
Lo spoglio delle schede è terminato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 51 Consiglieri votanti 51 Consiglieri ha ottenuto voti Laus Mauro 36 Schede bianche 10 Schede nulle 5 Pertanto, proclamo eletto quale Presidente del Consiglio regionale il Consigliere Claudio Mauro Laus, che ha riportato 36 voti.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Al Presidente Mauro Laus esprimo i migliori auguri di buon lavoro.
Proseguiamo ora con l'o.d.g., che prevede l'elezione dei Vicepresidenti del Consiglio regionale.
Occorre procedere all'elezione dei Vicepresidenti dei Consiglio regionale. Comunico che, ai sensi dell'articolo 5, comma 5 del Regolamento ciascun Consigliere può votare un solo nome e che, ai sensi del comma 7 sono eletti Vicepresidenti i Consiglieri che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Inoltre, tenuto conto di quanto previsto dal comma 3 dell'articolo 5 del Regolamento, uno dei Vicepresidenti deve essere espresso dalle minoranze.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
A nome delle forze politiche di maggioranza, indico nella persona del Consigliere Boeti il nostro candidato per la carica di Vicepresidente del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
La parola al Consigliere Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
A nome di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega Nord candidiamo alla carica di Vicepresidente la collega Daniela Ruffino.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pichetto Fratin.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
A nome del Movimento 5 Stelle, che ricordo essere la prima forza politica di opposizione e la seconda del Consiglio regionale, indico nella persona della Consigliere Stefania Balzella la nostra candidata alla carica di Vicepresidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Non essendoci altre richieste di intervento, si proceda alla distribuzione delle schede.
Prego il Consigliere Segretario Benvenuto di procedere ad effettuare l'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario provvisorio Benvenuto effettua l'appello nominale)



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Si proceda allo spoglio delle schede.
Lo spoglio delle schede è terminato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 51 Consiglieri votanti 51 Consiglieri hanno ottenuto voti Boeti Antonino 29 Ruffino Daniela 13 Batzella Stefania 9 Proclamo eletti Vicepresidenti del Consiglio regionale i Consiglieri Boeti Antonino e la Consigliera Ruffino Daniela, che hanno riportato il maggior numero di voti, uno in rappresentanza delle minoranze.
Proseguiamo quindi con la votazione per l'elezione dei Consiglieri Segretari.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 5, comma 6 del Regolamento interno ciascun Consigliere può votare per non più di due candidati e, ai sensi del comma 7, sono eletti Segretari i Consiglieri che hanno ottenuto il maggior numero di voti, tenuto conto di quanto previsto al comma 3 dell'articolo 5 del Regolamento, ossia che un Consigliere Segretario deve essere espresso dalle minoranze.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
A nome delle forze politiche di maggioranza, indico per l'incarico di Consiglieri Segretari dell'Ufficio di Presidenza i colleghi Motta e Molinari. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo della Lega Nord, del Gruppo Fratelli d'Italia e Forza Italia, indico il nome del Consigliere Benvenuto Alessandro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ricordando lo Statuto della Regione Piemonte ove, all'articolo 22 comma 2, si dice che deve essere assicurata "la rappresentanza delle minoranze", rilevo che in Consiglio regionale ci sono due minoranze, o opposizioni come dir si voglia: una è il centrodestra, l'altra è il Movimento 5 Stelle.
Quindi, penso che sarebbe un inizio molto negativo di Consiglio regionale il fatto che la prima forza politica di opposizione non sia rappresentata nell'Ufficio di Presidenza.
Ricordo quanto fece l'opposizione nella scorsa legislatura e mi permetto di ricordare questo dato, ovvero che il PD, pur forte di un 27 diede un posto da Consigliere Segretario all'Italia dei Valori, che aveva a malapena il 7%.
Con questo chiudo e indico nuovamente, come avevamo detto fin dall'inizio, la collega Stefania Batzella come nostra rappresentante nell'Ufficio di Presidenza. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, si proceda alla distribuzione delle schede.
Prego il Consigliere Segretario provvisorio Valle di procedere ad effettuare l'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario provvisorio Valle effettua l'appello nominale)



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Si proceda allo spoglio delle schede.
Lo spoglio delle schede è terminato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 51 Consiglieri votanti 51 Consiglieri hanno ottenuto voti Motta Angela 34 Molinari Gabriele 30 Benvenuto Alessandro 13 Batzella Stefania 12 Proclamo eletti Consiglieri Segretari la Consigliera Motta Angela e il Consigliere Molinari Gabriele per la maggioranza, e il Consigliere Benvenuto Alessandro per la minoranza.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

L'articolo 5, comma 8, del Regolamento prevede che, dopo la proclamazione ed i risultati dell'elezione dell'intero Ufficio di Presidenza, questo si insedia e procede ai successivi adempimenti.
Pertanto, essendo il mio compito concluso, invito l'Ufficio di Presidenza neo eletto a prendere posto al banco della Presidenza, per procedere ai successivi adempimenti, e colgo l'occasione per porgere a tutti gli eletti buon lavoro.



(Applausi in aula)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Illustre Presidente egregi membri della Giunta care colleghe e colleghi del Consiglio credo vi farei un torto se tentassi di addomesticare lo stato d'animo con cui mi accingo ad assumere la responsabilità che mi avete affidato: la mia emozione e così pure l'orgoglio siano per voi la prima e più genuina testimonianza di gratitudine per la fiducia che mi avete accordato.
Desidero innanzitutto ringraziare ogni singolo componente di questa assemblea. Ringrazio coloro che hanno scelto di indirizzare verso di me il loro voto e allo stesso modo chi invece ha preferito non votarmi, per motivi che - mi piace pensare - sono indipendenti dalla mia persona. E permettetemi ancora di rivolgere un caloroso ringraziamento e un cordiale saluto alle autorità che oggi ci onorano della loro presenza per celebrare la seduta d'insediamento della decima legislatura del Consiglio regionale del Piemonte.
Un pensiero affettuoso va al mio predecessore, il collega Valerio Cattaneo, con cui, da consigliere di minoranza, ho condiviso il mandato che oggi si conclude.
Quello appena trascorso è stato un tempo a tratti tumultuoso per l'assemblea legislativa piemontese, un tempo che ha contribuito a realizzare cambiamenti - talvolta profondi, talvolta solo abbozzati - e a incoraggiare trasformazioni.
Domani, basterà la foto ricordo di questa seduta inaugurale a raccontare l'entrata in vigore delle modifiche agli articoli 17, 50 e 55 dello Statuto della Regione, per effetto della legge statutaria numero 3 del 21 marzo 2013, che ha previsto, da quest'anno, una significativa riduzione dei consiglieri e un ridimensionamento dell'esecutivo.
Bisognerà invece prendere a prestito l'abilità dei cronisti, che in aula vedo numerosi e che saluto, per elencare gli interventi intrapresi nella scorsa legislatura, al fine di ottenere risparmi strutturali al capitolo delle spese di funzionamento del Consiglio.
Citerò qui solamente le principali misure di contenimento dei costi: la legge regionale numero 25 del 2011, che ha abrogato l'istituto dell'assegno vitalizio a decorrere da questa legislatura; la legge 16 del 2012 contenente "Norme di riorganizzazione della Regione Piemonte ai fini della trasparenza e della riduzione dei costi"; la legge 18 del 2012, con cui sono state riviste le indennità di carica e di funzione per i membri del Consiglio e della giunta, nonché i rimborsi spese per l'esercizio del mandato, e infine la legge 4 del 15 aprile scorso, che ha abolito il contributo annuale per il funzionamento dei gruppi consiliari e rideterminato le spese per il personale.
Nella nona legislatura, l'avvio di una consistente azione di spending review ha fatto il paio con il varo di alcuni provvedimenti - non esaustivi, ma di indubbio valore - improntati ad una maggiore partecipazione dei cittadini all'attività istituzionale, in ossequio all'articolo 12 dello Statuto della Regione, la quale "garantisce l'informazione più ampia e plurale sulla propria attività".
Con la delibera numero 24 dell'8 febbraio 2013, questa assemblea legislativa ha reso operativa l'Anagrafe degli eletti, in base a quanto era stato disposto dalla legge regionale 17 del 2012. Dal mese di marzo dell'anno scorso, inoltre, sul sito internet dell'ente, sono consultabili tutti i dati inerenti le indennità e i rimborsi erogati a consiglieri e assessori, a partire dal quinquennio 2005-2010.
Grazie ad un rinnovato impegno e - permettetemi di sottolineare - anche entusiasmo del personale dipendente, il Consiglio regionale del Piemonte è stata una delle prime amministrazioni d'Italia a promuovere le tecnologie digitali come strumento di trasparenza e di democrazia.
Appare quindi evidente che si stia affermando nell'Istituzione una concreta e fattiva volontà di cambiare pelle e armonizzarsi con il sentimento popolare, nel quale impera una bramosìa di conoscenza, sempre più diretta e sempre più immediata, dei percorsi e dei meccanismi che concorrono al governo della cosa pubblica: un governo cui è richiesto di essere leggibile, equo, ma anche "buono".
E mentre gli strumenti si modernizzano, le aspettative della comunità lievitano e così pure lievitano le nostre responsabilità, nell'espressione di un buon governo nulla cambia.
Perché in una "democrazia compiuta" l'espressione di un buon governo non invecchia: resta il volto sempiterno della sovranità popolare al suo grado più alto. Ed è quel volto che noi abbiamo il dovere e il privilegio di incarnare.
La crisi di fiducia, prima ancora che economica, che attraversa la nostra comunità impone a noi tutti di interpretare le istituzioni - e questa istituzione in particolare - come luoghi di ascolto e di dialogo come contesti che siano non soltanto accessibili, ma accoglienti e plurali nel declinare quanto ci siamo liberamente riproposti all'articolo 11 dello Statuto regionale, che recita: "La Regione riconosce e promuove i diritti di tutti e in particolare delle fasce più deboli della popolazione".
Il richiamo ad una istituzione plurale e in particolare ad una pluralità della partecipazione è esplicitato all'articolo 13 dello stesso Statuto, nel quale si legge: "La Regione garantisce le pari opportunità tra donne e uomini e opera per rimuovere, con apposite leggi e provvedimenti ogni ostacolo che impedisce la piena parità nella vita sociale, politica culturale ed economica. La legge assicura uguali condizioni di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive nonché negli enti, negli organi e in tutti gli incarichi di nomina del Consiglio e della Giunta regionale".
La legislatura che ci apprestiamo a intraprendere dovrà dunque essere quella della riforma elettorale e non soltanto per la necessità, non più prorogabile, di allineare la normativa vigente alla modifica statutaria che ha già ridotto da 60 a 50 il numero dei consiglieri.
I nodi da sciogliere li conosciamo. Occorre trovare il coraggio di superare la distinzione tra eletti e nominati nelle liste e occorre intervenire affinché le elezioni garantiscano automaticamente una rappresentanza a ciascun territorio della nostra regione, affrancando i candidati e le forze politiche dalla necessità di qualsivoglia acrobazia alla vigilia del voto.
Innanzitutto però si affaccia alla porta della nuova legislatura l'urgenza di affermare, senza altre esitazioni, i moderni principi della democrazia paritaria, che ormai sono patrimonio della consapevolezza collettiva e non più il vessillo dell'uno o dell'altro schieramento.
Su questa materia il ritardo da colmare è normativo e al contempo - io credo - di civiltà.
La legge nazionale 215 del 2012, sulla promozione della parità tra uomini e donne nell'accesso alle cariche elettive, attende ancora di trovare in Piemonte una piena applicazione e soprattutto attende di trovare una coniugazione con lo strumento delle preferenze. Ma ho l'ambizione di ritenere che questa assemblea legislativa sceglierà di non andare a rimorchio di decisioni già prese, che, insomma, non si accontenterà di ratificare norme di rango superiore, magari per mettersi al riparo da contenziosi, e vorrà invece agire da protagonista, trasformando in occasione per il futuro ciò che appare come un obbligo nel presente.
L'occasione che abbiamo - permettetemi di usare una metafora - è di credere che, nel gioco delle differenze, con il pareggio si vince.
Io ho cominciato a crederci quando ero un semplice cittadino di questa regione, senza responsabilità politiche né incarichi pubblici, solo per via della mia storia personale di piemontese d'adozione.
E da piemontese d'adozione debutto oggi alla presidenza del Consiglio regionale proprio sotto il governo di un "piemontese doc" qual è Sergio Chiamparino: mi sembra sia questa una felice combinazione in cui sembianze diverse esprimono un'unica appartenenza.
L'appartenenza ad una stessa comunità.
E non potevo sperare in un auspicio migliore in vista dei nuovi e più impegnativi traguardi sulla strada del riconoscimento di una piena rappresentanza sociale nelle nostre istituzioni.
Ancora in tema di riforme, giudico indispensabile l'apertura di una verifica sul regolamento interno del Consiglio regionale, a circa due anni dalle ultime modifiche, e auspico che ciò avvenga senza preclusioni di sorta sulla possibilità di individuare altri e nuovi margini di miglioramento dei tempi, ma soprattutto dell'efficacia, dei lavori di aula.
Chi come me ha già conosciuto da vicino la mortificazione degli atti d'indirizzo approvati dall'assemblea, laddove in passato sia stato concesso o tollerato che non trovassero rispondenza nelle scelte dell'esecutivo credo saprà condividere il mio intento. E altrettanto mi conforta la covinzione che chi invece comincia oggi la sua esperienza di consigliere regionale coltivi in sé il desiderio di mettere a valore da subito il proprio mandato e che voglia farlo nelle migliori condizioni possibili e nell'interesse assoluto dei cittadini. Ebbene, i tempi stretti, la certezza delle regole e una pianificazione rigorosa dei lavori del Consiglio sono l'obiettivo verso il quale dobbiamo tendere se vogliamo che quelle condizioni si realizzino: un obiettivo possibile solamente se decidiamo di raggiungerlo insieme.
Dal canto mio, per il delicato incarico che oggi mi affidate, conosco il supplemento di oneri cui sarò chiamato. Nei panni ricevuti di primus inter pares intendo, più di tutto, difendere l'autonomia del Consiglio regionale, facendomene pienamente garante.
Con la stessa forza e la stessa determinazione mi propongo, all'interno dell'assemblea, di favorire una piena cittadinanza e una riconosciuta dignità a tutte le forze politiche presenti, convinto come sono di non voler diventare predicatore di una "democrazia compiuta" senza praticarla.
"Da noi deve partire l'esempio di attaccamento agli istituti democratici", ammoniva uno dei padri costituenti più amati della nostra Repubblica, l'onorevole Sandro Pertini. Ed è questo, per la verità l'inciso di un più articolato intervento del presidente, uno dei tanti che egli dedicò alla promozione presso le giovani generazioni di valori non negoziabili come onestà, coerenza, altruismo.
Proprio quell'inciso del presidente Pertini vorrei riproporvi a chiusura del mio intervento, come buon viatico per me stesso prima che per ciascuno di voi.
"Da noi deve partire l'attaccamento agli istituti democratici e soprattutto l'esempio di onestà e di rettitudine. Perché il popolo italiano ha sete di onestà. Su questo punto dobbiamo essere intransigenti, prima verso noi stessi, se vogliamo poi esserlo verso gli altri. Non dimentichiamo concludeva Pertini - che la corruzione è nemica della libertà"



(Applausi in aula)


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Presentazione della Giunta regionale da parte del Presidente della Giunta ed illustrazione del programma di governo per la legislatura, ai sensi dell'articolo 50 dello Statuto. Dibattito


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del punto 4) all'o.d.g., che prevede la presentazione della Giunta regionale da parte del suo Presidente, le dichiarazioni programmatiche e l'apertura del dibattito.
Suggerirei, sommessamente, all'Aula, se non ci dovessero essere problemi, di posticipare il dibattito ad una prossima seduta da fissare la prossima settimana.
Nel contempo, però, lascerei lo spazio al Presidente per un saluto e la presentazione della Giunta. Propongo di procedere nella discussione la prossima seduta per evitare di mortificare e dividere un dibattito che sarà sicuramente articolato, perché è giusto e necessario che ogni Consigliere abbia lo spazio, che credo sia di dieci minuti, per intervenire.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Sergio Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Signore e signori Consiglieri, colleghi della Giunta, devo dire la verità: non è senza emozione che inizio questo intervento, accogliendo come mi è parso di capire sia venuto dall'Aula - il suggerimento del Presidente di posporre alla prossima seduta, o quando l'Aula riterrà, sia le mie comunicazioni programmatiche sia il relativo dibattito.
Non è - dicevo - senza emozione, intanto perché credo non sarebbe normale ed umano, nel momento in cui uno si appresta a corrispondere alle responsabilità che derivano da un mandato così forte, venuto dai piemontesi, non sentire l'emozione che le difficoltà che abbiamo davanti e lo sforzo necessario trasmettono. Ma, d'altra parte, non sarei sincero (e questo voi me lo perdonerete, perché so di non essere più giovane e non sempre l'età rafforza la scorza), se non facessi un riferimento al fatto che un po' di emozione mi deriva anche dall'aver iniziato a lavorare qui nel 1975, come vicecoordinatore della programmazione economica, ai tempi della Giunta Viglione-Simonelli.
Ritornare, in un ruolo ben diverso, in questi luoghi mi suscita una forte emozione, ancora di più vedendo e salutando fra il pubblico, insieme a tutti gli altri (le autorità e i cittadini, i piemontesi che hanno voluto intervenire), alcuni Assessori di quella Giunta. Voi mi perdonerete se faccio un saluto molto, molto affettuoso a Sante Baiardi, che è qui con noi e che saluto con grandissimo affetto. Grazie, Sante.



(Applausi in aula)



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Presidente, io sono certo - conoscendola e conoscendo la sua personalità ed esperienza - che saprà garantire quello per cui si è impegnato: l'autonomia e l'indipendenza del Consiglio regionale e di tutte le sue forze politiche.
La Giunta, che adesso presenterò, ai sensi del comma terzo dell'articolo 50, risulta così composta: Francesco Balocco, con la delega ai trasporti, alle infrastrutture, alle opere pubbliche e alla difesa del suolo Monica Cerutti, con la delega alle politiche giovanili, al diritto allo studio universitario, alla cooperazione decentrata, alle pari opportunità ai diritti civili e all'immigrazione Augusto Ferrari, con la delega alle politiche sociali, della famiglia e della casa Giovanni Maria Ferraris, con le deleghe allo sport, al personale e organizzazione e alla polizia locale Giorgio Ferrero, con la delega all'agricoltura, alla caccia e alla pesca Giovanna Pentenero, con le deleghe all'istruzione, al lavoro e alla formazione professionale; Aldo Reschigna, con le deleghe al bilancio, alle finanze, alla programmazione economico-finanziaria, al patrimonio, agli affari legali e contenzioso, ai rapporti con il Consiglio regionale e agli Enti locali Alberto Valmaggia, con la delega all'ambiente, all'urbanistica, alla programmazione territoriale e paesaggistica, allo sviluppo della montagna alle foreste, ai parchi e alla protezione civile; Giuseppina De Santis, con la delega alle attività produttive, intendendo per esse industria commercio, artigianato, imprese e cooperative, attività estrattive l'energia, l'innovazione, ricerca e rapporti con atenei e centri di ricerca pubblici e privati, rapporti con le società a partecipazione regionale Antonella Parigi, con le deleghe alla cultura e al turismo Antonio Saitta, con le deleghe alla sanità, ai livelli essenziali di assistenza e all'edilizia sanitaria.
Rimangono in capo al sottoscritto, Presidente della Giunta, le funzioni relative al coordinamento e all'indirizzo delle politiche del Governo regionale - ovviamente - alla Conferenza Stato-Regioni, ai rapporti con l'Unione Europea, al coordinamento delle politiche europee, ai grandi eventi, agli affari internazionali e all'emigrazione.
L'Assessore Aldo Reschigna è nominato Vicepresidente della Giunta regionale.
Concludo questo mio intervento di saluto ed augurio di buon lavoro al Consiglio, riservandomi ovviamente di svolgere le comunicazioni programmatiche quando voi lo riterrete opportuno, facendo riferimento come ho già fatto prima - alle grandi aspettative che vengono da questo voto nei confronti certamente del Governo regionale, ma ritengo di tutto il Consiglio, e sono certo che, così come faremo noi, anche il Consiglio farà il possibile per corrisponderle.
Vorrei dire una cosa molto chiara: per esperienza, per quello che ho fatto, io non ho paura dello scontro politico e del conflitto politico penso anche che qualche volta, nelle sedi istituzionali e se si rispettano le regole delle sedi istituzionali, possa essere e sia utile.
Ritengo, però, che sia altrettanto indispensabile - e mi auguro che questo avvenga - aprire una stagione politica nuova, dove la contrapposizione, che non è sinonimo di scontro e di conflitto (lo scontro e il conflitto sui temi può esserci: se lo si conduce secondo le regole pu essere produttivo), non sia aprioristica. Francamente, me lo auguro, e, per quel che mi riguarda, farò il possibile affinché avvenga che ad una stagione di contrapposizioni subentri una stagione di confronto, di dialogo e di incontro.
Capisco, e ritengo lo capiscano tutti - credo ci fosse anche un accenno in merito nelle parole che abbiamo sentito dal nostro Presidente, quando faceva riferimento all'esigenza di una stagione in qualche misura costituente, dal punto di vista della legge elettorale e forse anche dei regolamenti - che i cambiamenti nel sistema politico (il passaggio da un sistema bipolare ad un sistema tripolare) creino problemi. Forse le regole che noi abbiamo non erano state pensate per questo nuovo sistema, ma per un altro sistema.
Dobbiamo, quindi, avere un impegno soggettivo forte per evitare ripeto, per quel poco o tanto che riguarda me, e credo di poterlo dire a nome della Giunta, faremo il possibile affinché questo avvenga - che il tripolarismo diventi disarticolazione del quadro istituzionale e si traduca in sterile contrapposizione in questa sede.
Io ritengo che questo non sia quello che i piemontesi ci chiedono.
Termino dicendo che sarò vecchio, anzi sono vecchio, però sono uno di quelli che non usa e non userà mai la parola "inciucio" come sinonimo di compromesso, se non altro perché noi abbiamo un compromesso che qualcuno definisce il più bello del mondo: la nostra Costituzione, alla quale non solo siamo ossequienti, ma ancora ci ispiriamo.
Grazie per l'attenzione.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Se non ci sono osservazioni sulla proposta che ho avanzato precedentemente - e mi sembra di capire che non ci sono osservazioni comunico che, a norma dell'articolo 15 del Regolamento, i Gruppi consiliari si convocano e si costituiscono entro quattro giorni dalla prima seduta dandone comunicazione al Presidente del Consiglio.
Informo, inoltre, che i Gruppi di minoranza devono specificare se si costituiscono come Gruppo di opposizione.
Ricordo, infine, ai Consiglieri di restituire debitamente compilato il plico dei documenti loro consegnato e dichiaro chiusa la seduta.
Invito ad apporre la propria firma all'uscita. Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.25)



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