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Dettaglio seduta n.430 del 03/02/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 10.07 il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.55)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Chiezzi, Costa Enrico, Cotto Ghigo, Leo, Mercurio, Racchelli, Tomatis e Vaglio.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Risposta scritta alle seguenti interrogazioni e interpellanze:

Argomento: Esercizio delle funzioni amministrative trasferite o delegate dallo Stato alle Regioni

Interrogazione n. 2469 del Consigliere Giordano inerente a "Comune di Settimo Rottaro (TO) in grave difficoltà per la riscossione del condono edilizio"

Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interpellanza n. 2509 dei Consiglieri Papandrea, Contu inerente a "Aumento degli affitti"

Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interpellanza n. 2602 dei Consiglieri Contu, Papandrea inerente a "Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione. Ripartizione tra i comuni delle risorse relative all'esercizio 2002 - Il caso di Castellamonte"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", comunico che non essendo presenti in aula gli interroganti verrà data, ex articolo 89, comma 8, del Regolamento, risposta scritta alle seguenti interrogazioni e interpellanze: interrogazione n. 2469 del Consigliere Giordano inerente a "Comune di Settimo Rottaro (TO) in grave difficoltà per la riscossione del condono edilizio" interpellanza n. 2509 dei Consiglieri Papandrea, Contu inerente a "Aumento degli affitti".
interpellanza n. 2602 dei Consiglieri Contu, Papandrea inerente a "Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione.
Ripartizione tra i comuni delle risorse relative all'esercizio 2002 - Il caso di Castellamonte".


Argomento: Calamità naturali

Interrogazione n. 2629, presentata dal Consigliere Tapparo, inerente a: "Una rapida indagine della Regione Piemonte sull'origine dei boati in Valgrande"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 2629, del Consigliere Tapparo.
La parola all'Assessore Cavallera, per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

In merito all'interrogazione in oggetto, relativa ai fenomeni segnalati nell'alta Valle Grande di Lanzo, di ripetuti rimbombi nell'aria e di forti boati, peraltro segnalati ormai da diversi anni nella zona, si specifica quanto segue.
ARPA Piemonte gestisce dal 1982, in regime di Convenzione con il Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse dell'Università di Genova, la rete sismica regionale, centralizzata presso la Sala Situazioni Rischi Naturali di Torino del Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio collegata con il centro di elaborazione dati del Settore Geofisica di Genova, che copre l'intero arco delle Alpi Occidentali e la cui stazione più prossima all'area in oggetto è quella del lago del Serrù, in funzione con continuità dal 1983.
Ad una prima verifica delle registrazioni delle stazioni della rete, si evince che, nel periodo di recrudescenza delle segnalazioni dei fenomeni classificati come boati, ad essi non è corrisposto alcun evento sismico significativo. La sismicità registrata nel periodo compreso tra gli ultimi mesi dell'anno scorso e il primo mese del 2004, non si discosta sostanzialmente da quella degli anni precedenti.
Soltanto il giorno 20/01/2004, alle ore 6.26 GMT, è stata registrata una leggera scossa (M= 2.2 Scala Richter) che è stata localizzata in Comune di Groscavallo a circa 13 Km di distanza dalla stazione del Lago Serrù, con una profondità ipocentrale di circa 2 Km e che potrebbe aver determinato un lieve risentimento presso la popolazione locale.
Già nel mese di marzo dell'anno 2000 era stato richiesto dalla Prefettura di Torino un riscontro ad una nota di segnalazione della Compagnia di Ivrea dei Carabinieri in merito al ripetersi di fenomeni analoghi, messi allora in relazione a ipotetici fenomeni idrotermali nella adiacente Valle dell'Orco, per i quali era stata analizzata la storia sismica passata e recente dell'area.
Già allora dalla perizia sottoscritta dal Direttore del Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse dell'Università di Genova Prof. Claudio Eva, non erano emerse anomalie tali da giustificare falsi allarmismi e si erano escluse origini geologiche dei fenomeni segnalati.
La segnalazione del ripetersi periodico di tali fenomeni, generalmente ad una cadenza regolare degli intervalli temporali (5.45 - 9.30 del mattino; più raramente nel pomeriggio fra le 15.30 e le 17.30) fa ovviamente protendere per un'ipotesi di origine in qualche modo antropica di tali boati e non ad un'origine endogena (sismica).
Sono state analizzate le possibili alternative alla genesi di tali boati: bang prodotto da aerei supersonici militari, per i quali non è possibile conoscere la pianificazione eventuale distacco naturale o programmato di masse nevose o di ghiaccio da parte delle stazioni sciistiche francesi, improbabile per la marcata stagionalità delle operazioni in contrasto con le segnalazioni in periodo di assenza di precipitazioni o di neve al suolo manovre idrauliche sulle condotte forzate degli impianti idroelettrici (non presenti in zona, ma nell'adiacente Valle dell'Orco) ipotesi al momento non suffragata da evidenze valide.
Arpa Piemonte, ha comunque assicurato l'impegno ad approfondire ulteriormente l'indagine atta a scoprire l'origine del fenomeno, allo scopo di tranquillizzare la popolazione dell'Alta Valle Grande di Lanzo, tramite la messa in opera di un sistema locale di monitoraggio e di rilevamento temporaneo.
stata pianificata e sarà avviata, non appena le condizioni meteoclimatiche e nivologiche consentano l'effettuazione di uno specifico sopralluogo da parte dei tecnici di Arpa Piemonte e del Dipartimento di Geofisica dell'Università di Genova in alta Val Grande, una campagna di monitoraggio intensivo, tramite l'installazione di stazioni sismiche mobili, accompagnate da strumentazioni per rilevazioni fonometriche presumibilmente localizzate nel Comune di Groscavallo dove sembrano segnalarsi i boati più intensi, al fine di tentare di ottenere le registrazioni dei fenomeni in oggetto ed analizzarne le caratteristiche intrinseche (frequenze, spettri, magnitudo, ecc.).
A tale proposito è già stata acquisita la disponibilità della Comunità Montana Valli di Lanzo per le problematiche logistiche legate alla scelta dei siti idonei ai posizionamenti delle stazioni di rilievo, alla predisposizioni dei necessari lavori di preparazione dei siti ed alla fornitura delle relative dotazioni operative.
Sulla base dei dati oggettivi acquisiti nel corso della campagna, sarà possibile proporre e verificare ipotesi più verosimili sull'origine di tali segnalazioni.
Dell'avviamento della campagna di indagine, del suo svolgimento e dei risultati via via ottenuti, sarà data tempestiva ed esauriente informazione all'interrogante e al Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Ringrazio l'Assessore per la rapida risposta ad una vicenda che si protrae nel tempo e che sta allarmando una comunità di una nostra valle. Si tratta, come lei ha sottolineato, di esplosioni e di boati che si ripetono con una certa periodicità. È ovvio che il problema dei tempi è importante per intervenire, e soprattutto, più che le rilevazioni sismiche - lei ha sottolineato che la centrale fissa sul lago del Serrù non ha dato segni significativi, se non per un caso, di questi eventi, e forse il caso che ha citato può darsi che sia connesso ad aspetti di natura tellurica interna al sistema - credo che siano più importante le rilevazioni fonometriche perché da queste, forse, si riuscirà a capire.
La campagna di indagine va bene. Non sono uno specialista, ma penso che una stazione provvisoria per un certo periodo di tempo in una delle frazioni di Groscavallo sia sufficiente. Poi, se si riterrà opportuno spostarsi verso altre zone, saranno i tecnici a stabilirlo.
Vorrei provare ad avanzare un'ipotesi, Assessore: siccome i giornali locali (ma se non erro anche La Stampa) hanno dato notizia del problema cercando, in qualche modo, di comunicare ai media questa sua risposta verifichiamo se coloro che sono responsabili di questi boati si prendano paura e per qualche mese non lo facciano più. Sarebbe un test che intanto darebbe rilevanza alla tesi per cui l'origine non è tettonica n strutturale alla conformazione geologica; non sono grandi valanghe o cose di questo genere, posto che, tra l'altro, avvengono con cadenza oraria particolare. Potremmo supporre due ipotesi: voli militari o sperimentazioni particolari che superano la barriera del suono in quella zona, anche da parte francese, essendo sul crinale di confine, oppure analisi territoriali con l'utilizzo di esplosivi. Quest'ultima tesi è più complicata, perché siamo in inverno (a meno che non ci siano elicotteri che posano queste cose) ma è difficile trovare un'altra soluzione. Non si pu nemmeno pensare alla pesca di frodo, perché non ci sono laghi, o ad azioni particolari di caccia.
Allora ritengo che sia utile questa risposta, e la ringrazio anche per l'analitica esposizione, ma è importante - e di questo la prego - agire rapidamente, perché riusciamo a capire più da vicino questo problema.
La ringrazio ancora e chiederei, se possibile, la copia della risposta scritta.



PRESIDENTE

L'Assessore è certamente disponibile a fornire la copia scritta della sua risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 2254 della Consigliera Manica inerente a "Servizio emergenza territoriale 118 dell'ASL 11 - autisti ambulanze"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2254 della Consigliera Manica.
Risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Presso il Servizio di Emergenza Territoriale 118 dell'ASL 11, sono utilizzati fin dall'anno 1999 dipendenti in posizione funzionale di Operatore Tecnico Qualificato Autista sulle autoambulanze di Soccorso Avanzato e di Soccorso Avanzato di Base di proprietà dell'Azienda Sanitaria; ciò avviene in sinergia con le Associazioni di Volontariato presenti sul territorio, tutte convenzionate ai sensi della vigente normativa regionale sul volontariato e per effetto degli accordi regionali di cui alle deliberazioni della Giunta n. 49 - 4419 del 12/11/01, n. 14 4729 del 10/12/01 e n. 64 - 5468 del 4/3/02 per la messa a disposizione di autoambulanze di Soccorso di Base. I dipendenti in questione sono stati tutti istruiti, mediante corsi di formazione e giornate di addestramento tenutisi a cura del Responsabile Medico della Centrale Operativa 118, alle procedure di primo soccorso e all'utilizzo delle specifiche attrezzature tecniche, nonché dei presidi di immobilizzazione, in dotazione alle autoambulanze, come peraltro evidenziato dall'interrogante Non corrisponde pertanto al vero l'ipotizzato ricorso ad appalti esterni, se non nella logica di integrare specifiche risorse aziendali eventualmente carenti, dando tuttavia la priorità all'utilizzo del volontariato per le funzioni di che trattasi. Per le stesse ragioni, si conferma che non si ipotizza il ricorso all'istituto della mobilità regionale per tale personale da parte dell'ASL 11. Infatti l'Azienda in questione, nella stesura del recente piano di riorganizzazione aziendale ha confermato nella pianta organica di ognuna delle postazioni del SET 118 i medesimi operatori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Chiedo semplicemente il testo della risposta.



PRESIDENTE

L'Assessore acconsente.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione n. 2583 della Consigliera Manica inerente a "Sperimentazione in Piemonte della 'Telecardiologia' per gli abitanti dei piccoli Comuni marginali o delle aree montane"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 2583 della Consigliera Manica.
Risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

L'utilizzo della telecardiologia nell'ambito indicato dagli interroganti, come controllo dello stato di salute cardiovascolare della popolazione in realtà territoriali disagiate, è di scarsa utilità se limitato alla semplice trasmissione dell'ECG in quanto, come evidenziato tra l'altro, con circolare del Ministero della Sanità del 23 maggio 2001 sulla cardiotelefonia, l'esecuzione di un semplice ECG al di fuori di un contesto clinico-anamnestico ha un valore diagnostico molto scarso e può al limite rivelarsi fuorviante a causa dell'effetto di falsa rassicurazione che può ingenerare nell'utente.
La "rete" di protezione sociosanitaria nelle realtà più marginali e disagiate dei territori montani deve garantire uniformità di accesso tempestivo alle terapie appropriate e in ambito cardiovascolare si sta ottimizzando il percorso dei pazienti a rischio anche con l'ausilio della telecardiologia e, più in generale, rafforzando la funzione di tutela attraverso il potenziamento della assistenza distrettuale. La telecardiologia può invece essere più convenientemente utilizzata nell'emergenza per ottimizzare l'assistenza preospedaliera nei pazienti con sindromi coronariche acute e inviarli nel presidio più idoneo al prosieguo delle cure.
Al riguardo con DGR n. 29-8203 del 13 gennaio 2003 è stato previsto l'avvio di un progetto tra Centrali del 118, Pronti Soccorso e Unità di Terapia Intensiva Coronarica regionali per la trasmissione dell'ECG dal luogo del soccorso al cardiologo ospedaliero di competenza territoriale rendendo possibile, in tempo reale, valutare i rischi e indirizzare il paziente presso il centro cardiologico più idoneo ad intervenire in relazione alla gravità del caso, al tempo trascorso dalla insorgenza dei sintomi, alla distanza dai centri che utilizzano tecniche terapeutiche specialistiche.
Con successiva determinazione del 25 novembre 2003 è stata impegnata la somma di euro 200.000,00 per la realizzazione del progetto in questione e dotare le UTIC regionali e i mezzi di soccorso avanzato individuati dalle Centrali Operative del 118 dei sistemi per la trasmissione preospedaliera dell'ECG.
Questo permetterà, tra l'altro, di poter effettuare la trombolisi preospedaliera sui mezzi di soccorso, in particolare nelle zone più distanti dai presidi ospedalieri, accorciando, quindi, i tempi di intervento per i pazienti provenienti da ambiti territoriali disagiati.
Si evidenzia che il progetto in questione prevede una applicazione "sul campo" della telecardiologia che coinvolge tutti i Quadranti regionali.
Questa Regione ha previsto, quindi, l'utilizzo della telecardiologia per ottimizzare il percorso del paziente con infarto miocardico acuto anche in considerazione dei benefici risultanti da evidenze scientifiche di esperienze nazionali ed estere.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

La cosa che non si riesce a capire, visto che nelle zone montane, pur prevedendolo il Piano, il Distretto montano, cioè potenziato, non è mai stato realizzato, la situazione dei Distretti e degli altri servizi, in particolare, in questi ultimi tempi, segnala particolari carenze, come i Sindaci di quelle zone e spesso i Presidenti delle Comunità montane ci hanno ricordato in questi anni. Non ho capito il progetto illustrato dall'Assessore, in presenza di strutture che hanno questo problema, come si possa realizzare.
L'altro aspetto che non ho capito è perché si escluda una forma di sperimentazione quale quella che è stata realizzata dalla vicina Regione Lombardia in un Comune della Valtellina. Non si proponeva un'introduzione generalizzata tout court di questa nuova e raffinatissima tecnologia recentemente presentata, si proponeva una sperimentazione.
Rifiutare la sperimentazione di una tecnica così avanzata non capisco che senso abbia. Soprattutto, non capisco perché da questo punto di vista noi riusciamo sempre ad essere inadeguati rispetto al livello di concorrenza della vicina Regione Lombardia, molto più aggressiva nell'utilizzo di nuove tecniche e nella sperimentazione. Pertanto, sono ampiamente insoddisfatta.



PRESIDENTE

Le verrà fornite copia scritta della risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1615 dei Consiglieri Suino, Saitta, Papandrea, Riggio Chiezzi, Placido, Moriconi, Tapparo, Caracciolo e Giordano inerente a "Il morbo di Alzheimer"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1615, presentata dai Consiglieri Suino Saitta, Papandrea, Riggio, Chiezzi, Placido, Moriconi, Tapparo, Caracciolo e Giordano.
Risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Il Piano Sanitario Regionale Legge regionale n. 61/1997 prevedeva un capitolo apposito destinato alla realizzazione di una rete di servizi per gli anziani affetti dal Morbo di Alzheimer e centrata sulla presenza di due momenti: quello clinico, destinato a fornire ai pazienti in tempi brevi il necessario inquadramento diagnostico-terapeutico e riabilitativo quello assistenziale, destinato a fornire un centro di aiuto diurno di supporto alle famiglie e nuclei residenziali di ospitalità definitiva destinati alle fasi più critiche dell'andamento della malattia (nuclei di RSA dedicati alle demenze).
In questo modo la rete dovrebbe "prendersi cura" attraverso interventi integrati sanitari e socio-sanitari del soggetto demente nel suo percorso di progressione della malattia: inquadramento diagnostico e terapeutico supporto clinico, interventi di riabilitazione specifica, interventi di sostegno del nucleo familiare in centri semiresidenziali e residenziali.
L'approvazione del piano è stata accompagnata da una serie di interventi di sostegno e sviluppo a tali indicazioni programmatiche, che hanno consentito di sviluppare una rete così composta.
Per quanto riguarda l'assistenza sanitaria sono oggi disponibili posti letto presso l'UO di Geriatria dell'Ospedale San Giovanni Battista di Torino e 40 posti-letto presso apposita UO di riabilitazione specifica del Presidio Ospedaliero Beata Vergine della Consolata di San Maurizio Canavese.
La rete ospedaliera esistente è stata poi coinvolta dalla Regione Piemonte nell'attivazione sul territorio regionale del "Protocollo di monitoraggio dei piani di trattamento farmacologico per la malattia di Alzheimer", iniziativa avviata dal Ministero della Salute, attraverso il progetto denominato "Cronos", per l'erogazione gratuita di farmaci anticolinesterasici per il trattamento sintomatico della Demenza di Alzheimer.
A questo scopo la Regione Piemonte, unica Regione in Italia, ha identificato le Unità di Valutazione per il monitoraggio dei piani di trattamento farmacologico per la malattia di Alzheimer come centri specialistici, ove si realizza il coordinamento delle competenze specialistiche neurologiche, internistiche, geriatriche e psichiatriche.
La Regione Piemonte ha provveduto a dare attuazione a tale progetto con la DGR n. 54-941 del 25 settembre 2000, modificata ed integrata dalla DGR n. 30-5568 del 19 marzo 2002, che individua le Aziende Sanitarie Regionali e i presidi ospedalieri, sede di Unità di Valutazione Alzheimer disponibili a svolgere i compiti previsti dal protocollo. La rete ospedaliera esistente è stata poi coinvolta dalla Regione Piemonte nell'attivazione sul territorio regionale del "Protocollo di monitoraggio dei piani di trattamento farmacologico per la malattia di Alzheimer" iniziativa avviata dal Ministero della Sanità per l'erogazione gratuita di farmaci anticolinesterasici per il trattamento sintomatico della Demenza di Alzheimer.
In particolare occorre sottolineare che l'erogazione del farmaco è resa disponibile per quattro mesi dalle case farmaceutiche produttrici dei principi attivi, che offrono gratuitamente alle Unità di Valutazione Alzheimer confezioni per quattro mesi di trattamento, mentre la prosecuzione delle cure è a carico della spesa farmaceutica regionale.
Se pertanto l'attivazione di un programma di sostegno farmacologico ai pazienti in questione rientra tra gli obiettivi della politica sanitaria del nostro Paese, resta aperto il problema del finanziamento di progetti specifici come questo, che non godono più di finanziamenti vincolati.
Il maggior onere dovuto alla gratuità di queste specialità è posto a carico del servizio sanitario regionale.
La presenza di 16 Unità di Valutazione Alzheimer destinate all'inquadramento diagnostico e terapeutico della malattia consente di sostenere lo sviluppo di una rete di servizi specifici: 16 centri diurni Alzheimer per un totale di 219 utenti, ricoveri di sollievo in RSA ricoveri definitivi in RSA dedicate, interventi di sostegno economico alle famiglie.
Tuttavia, tale rilevante sviluppo, in questi ultimi due anni, della rete dei servizi per gli anziani sul territorio regionale se ha dato, da un lato, risposte ai bisogni dei malati del Morbo di Alzheimer, ha anche evidenziato come sovrapposizioni di interventi e duplicazioni debbano essere risolte attraverso un maggior coordinamento ed integrazione tra servizi di assistenza ospedaliera e servizi di assistenza territoriale. La pubblicazione, da parte del Ministro della sanità nel corso dell'anno 2000 del bando per la ricerca finalizzata sulla malattia di Alzheimer, ha fornito lo spunto ed i finanziamenti per dare un ulteriore sviluppo al progetto Alzheimer, proprio attraverso lo studio e la sperimentazione di modelli assistenziali innovativi, incentrati sul concetto di rete, che potrebbero rivelarsi essenziali per fornire alle famiglie risposte adeguate e centrate sui loro bisogni.
In particolare, la presenza di significativi interventi e servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali nelle Aziende Sanitarie regionali richiede lo studio di strategie di integrazione e coordinamento di tali servizi con la rete delle strutture ospedaliere per acuti e post acuti, che svolgono tutt'ora una funzione rilevante nella diagnosi e nel trattamento del morbo di Alzheimer.
La Regione Piemonte, con i finanziamenti ministeriali, sta proprio studiando tali strategie attraverso ben tre progetti, per un finanziamento complessivo pari a 2.050.334,00 euro: "Trattamento a domicilio del demente: assegno di cura e nuovi modelli assistenziali" proposto dall'Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista Molinette di Torino.
Il progetto è finalizzato a valutare la fattibilità e l'utilità della cura attraverso l'utilizzo di temporanei supporti economici e il supporto "orientato" della rete formale ed informale delle cure. Il mantenimento a domicilio viene studiato altresì per valutare l'impatto sul rischio di ospedalizzazione e di istituzionalizzazione del paziente.
Secondo progetto. "Agency: organizzazione e coordinamento della rete dei servizi per i malati di Alzheimer", proposto dal Presidio Ospedaliero riabilitativo Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese.
Il progetto è finalizzato a studiare strategie per ottimizzare, da un lato, la cura nelle differenti fasi della malattia, dal momento diagnostico alle fasi finali della malattia, ed i percorsi dei pazienti nella rete dei servizi sanitari e socio-sanitari oggi disponibili sul territorio della Città di Torino.
Terzo progetto. "S.T.A.R. Strategie terapeutiche per Alzheimer a rete integrata", proposto dall'Azienda Ospedaliera "Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo" di Alessandria.
Il progetto è finalizzato a studiare percorsi di intervento in rete integrata (sanitaria socio-assistenziale, ospedaliera e territoriale) a favore dei pazienti e delle loro famiglie. In particolare lo studio si prefigge di identificare nuovi strumenti (portale Alzheimer e banca dati) e nuovi modelli gestionali (ambienti di vita protesica globale).
Sempre in questo ambito è stato predisposto un programma di formazione destinato agli operatori dei servizi domiciliari, diurni e continuativi della Regione, nonché ai familiari che si occupano dell'assistenza dei loro congiunti.
Per quanto riguarda infine il Progetto "Clinica della Memoria" di Collegno, occorre ribadire che la sua realizzazione è il frutto di una dichiarazione di intenti stipulata nel maggio del 2000 tra la Fondazione San Secondo per la ricerca sull'Alzheimer, l'Università degli Studi l'Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista e la Regione Piemonte, che ritiene l'iniziativa congruente con la politica sanitaria regionale e si impegna a tenerla in considerazione come elemento costituivo del prossimo piano sanitario regionale con conseguente finanziamento.
Nel dicembre 2000 l'Ordine Ospedaliero San Giovanni di Dio ha espresso la propria disponibilità alla gestione della costruendo Clinica della Memoria, che sarà completata nel 2005.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Assessore, innanzitutto le chiedo risposta scritta, considerato che questa interrogazione è stata sottoscritta da molti colleghi, quindi penso sia giusto offrire loro uno strumento più completo possibile di conoscenza.
La risposta che lei ha fornito è una risposta completa dal punto di vista sanitario, caratterizzata, però, da molti "dovrebbe", dall'uso del condizionale e da nessun riferimento al collegamento all'integrazione con la parte sociosanitaria e, quindi, con l'assistenza. Infatti, il problema è proprio questo.
Il morbo di Alzheimer, che va inserito in un discorso più ampio - mi spiace che lei non l'abbia accennato - di demenza senile, è una di quelle realtà che, più di altre, nelle ricerche ufficiali, è collocata al primo posto.
E' una di quelle realtà (demenza senile e morbo di Alzheimer) che sta creando problemi seri alle famiglie in termini di assistenza, sostegno economico e psicologico. Come lei ben sa, queste sono malattie che sconvolgono completamente la personalità. Di conseguenza, anche i familiari che in qualche modo si ritrovano a doversene far carico hanno pesanti ricadute sulla loro personalità.
Il problema è questo: il sostegno alle famiglie. Tra l'altro, una di quelle politiche che dovrebbero aver caratterizzato il programma del centrodestra in questa Regione.
Lei, giustamente, ha parlato al condizionale, perché siamo fermi a quell'allegato C del piano vigente. Siamo giustamente andati avanti con una serie di ricerche, progetti e programmi, ma ben venga questo.
A proposito del monitoraggio dei dati relativi al progetto "Cronos" sarebbe bene che il risultato venisse in qualche modo socializzato, perch credo che sia assolutamente utile. Però, la rete non è stata potenziata. Il sostegno alle famiglie non c'è ancora, c'è in modo parziale, qualche fortunato riesce ad avvicinarsi, ma la maggior parte si ritrova in difficoltà enormi, sia per quanto riguarda l'assegno di cura, sia per quanto riguarda le UVG e la valutazione geriatrica: una procedura complessa che richiede prestazioni rinnovate nel tempo, con la complessità che si confà all'ottantenne o al settantenne in stato di demenza o, peggio, in stato di Alzheimer.
Quindi, c'è un iter procedurale, burocratico-amministrativo, che necessità di uno snellimento, per garantire più celermente l'erogazione dell'assegno di cura. E' vero che non è una competenza sanitaria Assessore, ma in una materia come questa, per forza di cose le due competenze si devono incontrare.
A proposito dell'assegno di cura vi è la questione relativa al reddito.
Lei sa che moltissime famiglie affrontano la complessa questione del cumulo di reddito, ma non riescono a far fronte alle necessità di sostegno di queste persone.
Non per niente, tra quei due milioni di famiglie che si sono improvvisamente ritrovate sul codice 823, che si riferisce ai soldi che ricevono ogni mese e che, quindi, sono a rischio di povertà, l'85% si ritrova in una situazione che vede la presenza di un fattore di allontanamento dal mondo del lavoro, ma anche di un fattore di assistenza nel nucleo familiare, di persona colpita da demenza senile o da Alzheimer.
C'è un problema legato all'assenza dei centri diurni, cioè la rete non ha previsto un potenziamento, nonostante quanto ci si era detti nel 1997 1998, di queste strutture, che sono strutture importanti, in taluni casi indispensabili per consentire un alleggerimento della famiglia e un sostegno propedeutico alla famiglia.
Così come permane in tutta la sua crudezza il problema dell'allontanamento dal ricovero dopo 60 giorni - dopo i 60 giorni perch la vostra circolare non è mai stata modificata - per cui, dopo 60 giorni incomincia un peregrinaggio folle in giro per le strutture da parte dei familiari, che sono obbligati a prendere permessi sul lavoro, a correre all'impazzata, non trovando sovente una risposta.
Questo è lo stadio reale e attuale della situazione relativa ai malati di Alzheimer e, più in generale, di demenza senile. Ieri, in IV Commissione, a proposito del bilancio non ci pare di aver colto un finanziamento significativo in questa direzione. Ciò sarebbe particolarmente preoccupante, poiché di fatto diventiamo evasori di un progetto-obiettivo che era stato riconosciuto all'unanimità , che era l'allegato C del precedente e vigente Piano sanitario.
Siamo in assenza di un Piano sanitario, siamo in assenza della modifica delle linee guida (credo fosse la 41, ma non sono sicura) nell'ambito dell'integrazione socio-sanitaria: a maggior ragione, è preoccupante non ritrovare una cifra significativa della Regione, al di fuori di quello che è il discorso di monitoraggio e di progettazione a livello nazionale. Tra l'altro, alcune delle indicazioni esplicite date dal Ministro Sirchia sono proprio relative alla domiciliarità, quindi a questo tipo di patologia; di conseguenza, vi dovrebbero essere dei fondi da parte del Governo appositamente per la nostra Regione, che è una delle Regioni con la presenza di anziani più significativa a livello nazionale, quindi dei fondi da parte dello Stato, e dei fondi ad hoc da parte della Regione come politica conseguente e di sostegno alle famiglie.
Ci pare che tutto ciò non esista: è per questo motivo che lei è stato obbligato, pur in una corretta risposta, a parlare al condizionale. Con la certezza di esprimere un problema legato alla stragrande maggioranza delle famiglie piemontesi, evidenziamo la necessità che da parte del suo Assessorato e dell'Assessore Cotto vi sia una risposta seria, questa volta sulla partita della domiciliarità degli anziani e, di conseguenza dell'Alzheimer. Così non possiamo ritenerci soddisfatti.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Risposta scritta all'interrogazione n. 2565 del Consigliere Caracciolo inerente a "Farmacie che dispensano al dettaglio prodotti ad uso ospedaliero"


PRESIDENTE

Comunico che stante l'assenza dell'interrogante viene concordata risposta scritta (ex articolo 89, comma 8, del Regolamento).
Dichiaro chiuso lo spazio riservato allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Propongo di passare al punto 3) all'o.d.g.: Proseguimento esame disegno di legge n. 437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 (Requisiti minimi ei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984)", con il rinnovo della votazione dell'emendamento n. 1.9 (rubricato n. 143) Sull'ordine dei lavori, chiede la parola il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Signor Presidente, debbo dire che, con una certa sorpresa, ho visto scomparire dall'o.d.g. del Consiglio regionale la proposta di legge in merito alla medicina di gruppo.
Voglio ricordare che questa proposta di legge, licenziata all'unanimità dalla IV Commissione, è fortemente attesa dal territorio, perché i soggetti consultati avevano dato un'ampia adesione. Intendo dire che indipendentemente dalla nostra proposta di legge, che attende di essere approvata qui in aula, vi è già un'iniziativa, da parte delle Organizzazioni sindacali, dei medici di famiglia, del Comune di Torino, del Collegio costruttori, per poter garantire degli spazi idonei per la medicina di gruppo. Ritengo che questa sia un'istanza che va incontro alle esigenze di modernizzazione della sanità, che sono condivise indipendentemente dall'appartenenza al centro, alla destra o alla sinistra di quest'aula.
Vorrei sollecitarla, Presidente, così come sollecito i pochi Presidenti di Gruppo presenti in aula in questo momento, a reinserire nell'o.d.g.
questa proposta di legge e a votarla al più presto; credo che si possa licenziare anche in via breve e senza un grande dibattito, perché la cosa è stata ampiamente discussa in Commissione (qui c'è l'ex Assessore D'Ambrosio che ne è testimone, tra l'altro ha collaborato a migliorarla).
Quindi la sollecitazione è che, se possibile, nella giornata di oggi o eventualmente al primo Consiglio regionale utile, la proposta di legge venga inserita e votata, così come mi sembra che la società civile aspetti.



PRESIDENTE

Ho visto che lei, molto opportunamente, ha girato la richiesta anche ai Capigruppo, perché l'o.d.g. si fa anche in base alle richieste che arrivano dai Gruppi consiliari.
Sempre sull'ordine dei lavori, la parola al Consigliere Segretario Di Benedetto, che interviene in qualità di Consigliere.



PRESIDENTE

DI BENEDETTO Alessandro



PRESIDENTE

Intervengo semplicemente perché la settimana scorsa è stato iscritto ringrazio i colleghi - ai lavori dell'aula l'ordine del giorno n. 875.
Visto che proprio questa mattina il Consiglio dei Ministri si accinge ad approvare il provvedimento di legge sulla vicenda Parmalat e sulla nuova funzione della Banca d'Italia, CONSOB e antitrust, e considerato che quasi tutti i Gruppi del Consiglio hanno firmato questo ordine del giorno e la stessa cosa stanno facendo sia in Lombardia che in Veneto e in Campania chiedo se è possibile - disponibile a limitare il dibattito su questo ordine del giorno, perché tutti ne conoscono l'importanza - metterlo subito in votazione. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Io non ho difficoltà, se l'Aula acconsente, a trattarlo subito, però ci deve essere il consenso di tutti.



(L'Aula, tacitamente, acconsente)


Argomento: Commercio

Ordine del giorno n. 875 "Introduzione della class action" presentato dai Consiglieri Di Benedetto, Placido, Moriconi, Muliere, Ronzani, Riba, Rossi O., Dutto, Ferrero, Pichetto Fratin, Angeleri, Cattaneo, Costa E. Caracciolo, Costa R., Tomatis, Manica, Giordano, Toselli, Saitta, Tapparo Contu e Valvo


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 875 "Introduzione della class action".
Il Consigliere Palma chiede la parola; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Io non ho sottoscritto questo ordine del giorno, rispetto al quale voterò a favore, ma intervengo per sottolineare che, rispetto ad un principio generale condivisibile - cioè l'introduzione di un istituto previsto da un ordinamento anglosassone all'interno del nostro ordinamento esiste una serie di profili e di problemi che il Parlamento deve affrontare e a cui rischia di dare soluzioni neocorporative anziché di salvaguardia privatistica dell'interesse dei risparmiatori.
In particolare, il caso americano dimostra come questo istituto sia supportato da un ordinamento civile che consente agli avvocati di lucrare sull'esito delle cause, quindi di non avere una remunerazione in onorari ma in percentuale sull'incassato dei propri clienti. Un candidato alla Presidenza degli Stati Uniti, Edwards, è diventato ricco, oltreché famoso politicamente, per avere sostenuto cause di questo tipo che hanno nell'ordinamento anglosassone una fisionomia molto particolare. Sono iniziative "imprenditoriali" di studi di avvocati, che lì, a differenza che in Italia, hanno anche una definizione societaria e non sono solo degli studi associati. Hanno a disposizione una serie di strumenti che l'ordinamento civile italiano non prevede.
Prevedere quindi la possibilità di accesso giurisdizionale diretto del singolo, non del singolo consumatore, ma di un gruppo di consumatori supportati da uno studio legale è ovviamente auspicabile anche nel nostro Paese. Sarebbe male - ed alcune proposte di legge prevedono questo - se che tutto questo si tramutasse e si trasformasse in una sorta di delega corporativa alle associazioni consumeristiche. Non vorrei che, rispetto alla class section si facesse, rispetto alle organizzazioni consumeristiche, quello che rispetto all'attività di patronato sindacale si è fatto rispetto alle organizzazioni sindacali. Cioè la creazione di un monopolio corporativo di alcune organizzazioni per il sostegno di iniziative di questo tipo e non, come previsto nell'ordinamento anglosassone, ovvero l'iniziativa privatistica dei clienti e privata degli studi degli avvocati che possono intentare cause di questo tipo.
Inoltre, com'è noto a chi si occupa di queste cose, questo istituto anche in America è molto discusso, perché crea una sorta di shopping giudiziario, per cui alcuni studi scelgono di attaccare, in alcuni tribunali in particolare, alcune aziende, contando su una giurisprudenza favorevole.
Visto che temo ci accingiamo a votare all'unanimità e, come spesso avviene, senza avere approfondito i temi, su un argomento molto importante in linea di principio assolutamente condivisibile, volevo segnare, a nome del nostro Gruppo, che parlare di class section, così come fa l'ordine del giorno, significa sostanzialmente non parlare di niente, perché un istituto come questo disciplinato all'americana, ovvero - come rischia di essere nel nostro paese - disciplinato all'italiana, dà evidentemente dei risultati e degli esiti sostanzialmente diversi.
Quindi, voto favorevolmente perché introdurre questo istituto nel nostro ordinamento è sicuramente una cosa favorevole. Sarei molto perplesso se la soluzione legislativa per questa introduzione fosse - come ho provato ad accennare - di stampo neocorporativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, anch'io ritengo che l'introduzione di questo istituto nell'ordinamento italiano possa essere utile. Ovviamente è un aspetto parziale, utile sicuramente nella situazione di emergenza nella quale si sono venuti a trovare molti possessori di Bond, che ormai possiamo chiamare "Bond spazzatura". Però il problema è molto più vasto.
Credo che un'assemblea elettiva di questo rango debba approfittare dell'occasione per un maggiore approfondimento su questi temi. Oggi non siamo qui solo per individuare una possibile forma di tutela per il danno subito, ma dobbiamo soprattutto creare dei meccanismi che possano prevenire questi processi. Poiché lanciamo un appello al Parlamento nazionale potremmo anche fare altri appelli.
Abbiamo visto che la bolla speculativa sui titoli tecnologici si è sviluppata attorno ad un'onda dei mezzi di informazione, cioè con un'informazione manipolativa che ha fatto credere che attorno ai titoli tecnologici ci potesse essere una nuova età dell'oro. Così era prevedibile ma non è stato e molti cittadini hanno pagato anche duramente ed in silenzio. In quel caso, non si trattava solo un orientamento delle banche ma di un orientamento generale del sistema mediatico informativo.
Ora si pensa di introdurre delle autorità autonome che possano controllare e garantire. In effetti, tutto questo impianto e sistema c'è e c'era abbondantemente: dalla Banca d'Italia alla CONSOB. Bisognerebbe far funzionare gli strumenti che esistono o eliminarli; spero non vengano congelati e che non diventino come gli enti inutili che costano notevolmente.
Immaginate solo quanto costano certe strutture di autorità autonome: sono costi iperbolici. Non so cosa potrebbe succedere se la comunità sapesse anche cosa possono costare in questo momento autorità che non hanno più compiti che avevano nel passato: valgono quasi un bilancio di una piccola Regione! Quindi, bisognerebbe approfittare di questa occasione per lanciare un segnale più ampio e più generale. Qui c'é qualcosa che non funziona. E' pur vero che coloro che non sono nemmeno riusciti a sottoscrivere i Bond perch erano proprio poveri fanno la battuta: "Se guadagnavano molto non c'era nessun problema, se il guadagno era iperbolico non si ripartiva nulla mentre ora, visto che perdono, vogliono l'intervento".
Il risparmio, con l'andare del tempo, ha perso la connotazione di essere uno strumento, come si diceva una volta, di renté per coloro che vivevano di rendita, ed è diventato uno strumento di risparmio anche per categorie a reddito non elevato, la cui unica alternativa è quella del mercato immobiliare, che però non è sempre di facile gestione per coloro che hanno redditi e possibilità estremamente bassi.
Quindi, voto questo ordine del giorno, perché l'introduzione di questo istituto è utile. Bisognerebbe però approfittare dell'occasione per una denuncia più generale attorno a quello che ruota nel grande circo del sistema finanziario, dove - a cicli - le bolle speculative si formano e si sgonfiano, travolgendo tutto e tutti. Perché non abbiamo analogamente fatto un'azione nel momento in cui è crollata la borsa dei titoli tecnologici travolgendo molti risparmi? Questo è più evidente e più lampante. Parmalat e Cirio colpiscono anche l'immaginario collettivo, se vogliamo.
Diverso ragionamento si deve fare per le società nuove, nate dal nulla come funghi: anche se sono caduti i titoli di alcune di esse, sono diventati titoli a valore ridicolo, rispetto a dove si erano impennate. Lì il sistema informativo è riuscito a mettergli un coperchio, nel caso Parmalat è più difficile mettere un coperchio alle cose inquietanti che avvengono nel mercato finanziario, che è come un casinò. E' chiaro che il titolare di un casinò ci guadagna sempre alla fine, ma qualche pollo ci lascia le penne in quel gioco. Con questo tipo di situazione, la gente comune pensa sempre di più al mercato finanziario che, invece, deve assolvere un compito importante per lo sviluppo, come se fosse una specie di casinò dal quale è meglio tenersi alla larga, trovando strade alternative.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Voglio fare un'osservazione da bancario: il risparmiatore ha la tendenza di chiedere in banca il prodotto che rende di più. Mi sembra una richiesta umana, per un risparmiatore, cercare di far rendere al massimo i propri risparmi. Purtroppo c'è una cosa che il risparmiatore non sa, legata ad un problema di cultura e di comunicazione. Il risparmiatore non sa che il prodotto che rende di più è quello più rischioso. Perché i risparmiatori hanno acquistato Bond Parmalt, Bond Cirio o Bond argentini? Perch rendevano di più, erano, in realtà, titoli fuori mercato. Perché rendevano di più? Perché erano uno specchietto per le allodole. La Parmalat, la Cirio e l'Argentina offrivano tassi di interesse maggiori dei tassi normali di mercato, proprio per accalappiare quei risparmiatori che, guardando puramente al rendimento, acquistano i titoli che altrimenti mai si sarebbero sognati di acquistare.
La responsabilità delle banche sta nel trasferire, nel rendere chiaro nello specificare ai risparmiatori quali sono i rischi che corre. Lo speculatore professionista, a questo punto, ha corso un rischio, ha perso ed è giusto quello che diceva prima un Consigliere: se la speculazione andava bene, l'utile se lo sarebbe tenuto, ma gli è andata male, dunque è giusto che si accolli le perdite. Ma questo vale per gli speculatori professionisti. Invece è assurdo che poveri risparmiatori, del tutto inconsapevoli, abbiano acquistato titoli, solamente perché rendevano di più, senza assolutamente essere informati del rischio che correvano. Ed è questa l'azione giudiziaria che deve essere intrapresa contro le banche: non avere avvisato i risparmiatori dei rischi che correvano. Piccoli risparmiatori che ora, da soli, non sono in grado di attivarsi, di intraprendere le azioni giuridiche che gli competono. Per questo motivo, ho sottoscritto l'ordine del giorno. Naturalmente darò il mio voto favorevole al documento che dà la possibilità di ricorrere ad azioni giuridiche comuni, contro le banche o contro i responsabili di queste situazioni, a difesa di centinaia o migliaia di persone. E' l'unico modo per dare a queste persone l'opportunità di fa valere i propri diritti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Di Benedetto, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DI BENEDETTO Alessandro



PRESIDENTE

Ringrazio i Consiglieri che hanno sottoscritto questo documento e che hanno dichiarato di votare favorevolmente.
E' chiaro che le associazioni non si muovono in una forma di lobby, ma semplicemente, in una forma di chiarezza rispetto al quadro normativo che abbiamo nel nostro Paese.
Sarà compito del Parlamento elaborare una proposta di legge (mi pare che ce ne siano molte già depositate da quasi tutti i partiti presenti nell'arco costituzionale). Saranno loro a decidere quale e come potrà essere il provvedimento adatto, giusto ed opportuno per cercare di dare risposte a questo problema.
C'è da chiarire una vicenda che sta attraversando il nostro Paese soprattutto il Piemonte. Nella nostra regione, in particolare nella provincia di Torino, sono coinvolti nel problema quasi 15 mila risparmiatori.
E' solo di questa mattina la notizia che il ragionier Tonna (che ha preso in giro anche il Governatore della Banca d'Italia, Fazio) quindi un semplice ragioniere, aveva dichiarato che i Bond non potevano essere venduti ai risparmiatori. I Bond, come ha detto anche ieri l'on. Pecorario Scanio alla trasmissione Porta a Porta, sono come dei debiti. Se uno va in banca e dice di voler investire, o vincolare, come ha detto la signora Olga Labonia di Borgaro (la prima che è stata rimborsata), e dice all'impiegato della banca di voler vendere dei debiti della Parmalat, ci pensa un po' prima di comprarsi dei debiti, perché capisce che non è andata lì per investire, come investitore incallito, i suoi risparmi di una vita di sacrifici, per comprarsi i debiti di una grossa azienda.
E' andata come una volta, secondo la mentalità dei nostri vecchi, come quando una volta si andava alla posta e si diceva: "Voglio vincolare i miei risparmi". Vincolare cosa vuol dire? Vincolo il capitale che posso ritirare in qualsiasi momento e in qualche modo mi danno un po' di interessi che riescono a pagare la rata delle spese condominiali, oppure le spese di riscaldamento. La Cirio e la Parmalat hanno emesso dei titoli Bond presso il Lussemburgo, come ente istituzionale, poi hanno informato la Banca d'Italia e poi li hanno venduti direttamente ai nostri risparmiatori (la maggiora ha investito 15-20 mila euro). Le associazioni dei risparmiatori hanno intentato varie cause, anche nei confronti del San Paolo IMI, che ha avuto la faccia tosta di costituirsi parte civile e parte lesa. La banca San Paolo, addirittura nei confronti di chi oggi sta rimborsando, continua a far pagare la commissione del deposito amministrato. Se erano 97 centesimi, ogni mese sono 70 euro all'anno, circa 150 mila lire per una pensionata.
Chiediamo che il Consiglio approvi questo ordine del giorno; che si rivolga al Parlamento e che trovi uno strumento per dire alle banche che è finito il momento di abusare delle tasche dei risparmiatori, soprattutto dei pensionati e dei piccoli investitori.
PRESIDENTE



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Voteremo in modo favorevole a questo ordine del giorno per due motivi.
Il primo è che non è la prima volta che capita di trovarsi di fronte a fenomeni nei quali il singolo risparmiatore o il singolo utente deve fare causa ad un grande istituto o ad una grande compagnia come l'Enel, il gas o grandi distributori di acqua. Riteniamo che tecnicamente sia uno strumento di cui la nostra società ha bisogno. Siamo convinti che con questo ordine del giorno qualcosa succederà, così come accennava il collega Di Benedetto promotore dell'ordine del giorno.
L'altro motivo, riguarda l'esigenza che questa comunità piemontese ha di avere un'Istituzione, quale quella regionale, che faccia sentire la propria voce al sistema economico e al sistema bancario. È fondamentale per il cittadino, sentirsi coperto dalle Istituzioni. In altre parole quando succedono questi grandi fenomeni di massa, la Regione Piemonte quale massima istituzione territoriale, non può far finta di non vedere e di non sentire nulla.
A mio giudizio, questa Giunta regionale, a prescindere dall'ordine del giorno, avrebbe già dovuto costituire un tavolo di concertazione o perlomeno, anticipare le società private e le associazioni, per cercare di capire cosa succede e in che modo far sentire coperti i propri risparmiatori sul territorio regionale. Questo, purtroppo, non è stato fatto dalla Giunta regionale in quanto è sistematico il ritardo e il disappunto su questioni di interesse della collettività.
Voteremo questo ordine del giorno anche se abbiamo capito che la Giunta Ghigo ha bisogno di continui stimoli per agire in favore di questa comunità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Intervengo per giustificare la nostra firma su questo ordine del giorno, che ha visto la presenza di tutte le forze politiche.
La preoccupazione dell'UDC, dietro questa sottoscrizione, ci ha convinti a presentare, la scorsa settimana, un'interrogazione sulla vicenda del Medio Credito ed una sulle dichiarazioni del Sindaco Chiamparino in ordine alla futura Presidenza della Fondazione San Paolo.
Ci pare che sia un sistema che sta completamente sfuggendo di mano al sistema istituzionale. Da una parte, c'è l'economia con le grandi banche e i grandi interessi e, dall'altra, la politica che quasi si disinteressa o è a rimorchio, tutt'al più, di questo sistema. In tutto questo capitano le vicende Cirio e Parlamat. Non c'è più nessun controllo, ma, soprattutto non c'è più nessuna tutela, in particolare per i piccoli risparmiatori.
Quando in questi giorni - senza andare sul patetico - leggiamo le dichiarazioni sui giornali o vediamo, in televisione, gente piangere per aver perso tutti i propri risparmi, dovremmo tutti, a prescindere dall'appartenenza politica, ma da un punto di vista istituzionale, porci qualche domanda su un sistema che, ormai, tutela solo più i grandi gruppi sistema globalizzato, anche in questo senso - e che non vede, senza timore e senza preoccupazione, chi, con fatica, ha messo da parte qualche risparmio ed è stato bellamente truffato.
Il motivo della nostra firma sull'ordine del giorno è questo: anche l'istituzione regionale deve dare una risposta e dire qualcosa. E' sicuramente poco, però vedo che a livello nazionale, alla Camera dei deputati, c'è un grande lavoro da parte della Commissione Attività produttive e una volontà di andare nel profondo e di comprendere questi meccanismi.
Mi auguro che questo porti ad un cambiamento delle leggi vigenti, ma soprattutto, ad un sistema di controllo che non veda il gioco dello "scarica barile" che abbiamo visto in questi giorni tra la Banca d'Italia la CONSOB, le società di revisione e quant'altro.
Spero che ci sia, anche in futuro, qualche possibilità in più, da un punto di vista istituzionale e regionale, di intervenire. Sicuramente dobbiamo pensare anche a coloro che oggi non hanno più nessun riferimento né economico né politico. Questo, purtroppo, come spesso accade, capita ai piccoli risparmiatori.
Voteremo convintamene per questo ordine del giorno, sperando di dare anche se è un piccolo contributo, un segnale a far sì che in questo Paese combino le cose e soprattutto, sotto questo aspetto, ci sia un po' più di giustizia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Godio; ne ha facoltà.



GODIO Gianluca

Confermo il voto favorevole di Alleanza Nazionale al provvedimento ritenendolo giusto e doveroso. Mi permetto solo una breve puntualizzazione sull'intervento del collega Di Benedetto.
Secondo il Consigliere, il Bond è un debito per l'azienda e, quindi, la banca va a promuovere dei debiti dell'azienda. Farei, invece, una distinzione. Se vogliamo, tutti quelli che fanno parte dei titoli di credito, sono debiti, (perché sia il Bond sia il Bot sia l'obbligazione stessa, sono scelte che l'azienda assume per potersi finanziare) ma il problema non è: compro le obbligazioni, compro il Bot o compro il Bond. Il problema è capire, alla fine, se dietro all'azienda c'è qualcosa.
Personalmente, andrei addirittura oltre. Il Governo si dovrebbe fare portavoce e verificare maggiormente se queste aziende, che rilasciano titoli e forme di autofinanziamento (perché un'azienda può scegliere di finanziarsi con mezzi propri, o tramite l'Istituzione di credito, o tramite mutuo o, semplicemente, farsi finanziare da risparmiatori) siano poi in grado di restituire i soldi.
Il problema è proprio questo: bisogna creare un meccanismo che non permetta di costituire alle aziende "scatole vuote". Ad aziende importanti come la Cirio o la Parmalat, non si può permettere di avere dieci/venti o trenta aziende satellite, alla fine costruite con delle scatole vuole questo diventa veramente il gioco delle tre carte.
Siamo, dunque, convinti nel votare questo ordine del giorno. Andrei addirittura oltre: siamo convinti ad impegnare il Governo a verificare che queste siano aziende patrimonialmente sostanziose, che possano permettersi di emettere sul mercato dei titoli di autofinanziamento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Sono tra i firmatari dell'ordine del giorno documento che cerca di eliminare una serie di problemi.
Uno di questi potrebbe sembrare il meno importante, ma ci troviamo di fronte a una Magistratura che rischia di essere travolta da decine di migliaia di cause di risparmiatori che, nella grande maggioranza dei casi sono stati mal consigliati nei propri investimenti.
Quindi, al di là delle perplessità del collega Palma, che possono essere condivisibili, il problema non è preoccuparsi di quali saranno gli eventuali beneficiari fra le associazioni di consumatori, che - voglio ricordare - con difficoltà, grande impegno e sacrificio hanno cercato di far passare un concetto di difesa dei consumatori.
Queste associazioni vengono individuate come riferimento dalla stessa Regione, oltre che dal Governo. Ritengo sia una cosa positiva e quanto mai utile; poi, sui contorni di come si struttureranno e si organizzeranno, non possiamo certamente fare il processo alle intenzioni.
Voglio vedere la parte positiva dell'ordine del giorno, che invita il Governo, ma soprattutto il Parlamento, perché è un problema di carattere parlamentare, a legiferare. Si inserisce - non possiamo negarlo - in alcuni grossi scandali (pensiamo a Cirio o a Parmalat), dalle dimensioni di una vera e propria finanziaria governativa. Quando si parla di 13 miliardi di euro, si parla di 25-26 mila miliardi di vecchie lire; abbiamo avuto Finanziarie dei Governi che, in termini di quantità, sono state inferiori a tali cifre.
Questo pone anche un problema che riguarda questo Governo, non perch sia un Governo di centrodestra e io faccia riferimento alla sinistra, ma perché riguarderebbe qualsiasi Governo in carica, su quali sono i controlli. Non può essere, neanche in questo caso, per lotti di potere e regolazioni di conti rispetto ai ruoli di istituzioni importanti come la Banca d'Italia o le varie autorità che dovrebbero vigilare, ma che non lo fanno, perché ci troviamo in una carenza di competenza legislativa, dove le istituzioni che dovrebbero controllare e le autorità relative non sono nelle condizioni - e questo è un problema che ritorna al legislatore - di poter svolgere appieno il proprio impegno, perché siamo di fronte a una normativa che si è evoluta.
Chi ha realizzato queste scatole cinesi nei famosi paradisi fiscali, ha di fatto anticipato di gran lunga e si è adeguato molto prima di quanto abbia fatto il sistema Paese.
Per queste motivazioni, abbiamo sottoscritto l'ordine del giorno, che inviterò a votare favorevolmente, e ci auguriamo che a livello nazionale vengano presi, quanto prima, i provvedimenti affinché le strutture, le istituzioni che fanno riferimento al controllo, non solo dei Bond del sistema bancario, ma anche del settore assicurativo, possano intervenire in maniera più esauriente e rapida possibile.
Questo pone anche un problema - ma avremo tempo per discuterne rispetto al ruolo del sistema bancario, nell'informazione che fornisce ai propri clienti.
Questi sono i motivi per i quali abbiamo sottoscritto e invitiamo a votare questo ordine del giorno. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Discutiamo di qualcosa di estremamente grave e serio, che va ben al di là di un caso isolato e che richiama un modo di funzionamento di un sistema.
Parliamo di una grande multinazionale, che ha potuto fare quello che ha fatto, ma che non è la prima né - temo - sarà l'ultima.
Nel nostro Paese si sono verificati parecchi casi come questo, così come è avvenuto all'estero, dove forse le dimensioni erano anche maggiori sui quali spesso si tende a non accendere troppo i riflettori.
Negli ultimi due anni sono falliti un certo numero di fondi pensione e le conseguenze sono state pagate soprattutto dai lavoratori che avevano affidato il loro futuro, la loro possibilità di avere, dopo il lavoro, una vecchiaia tranquilla, a questi fondi.
Teniamo conto che uno dei perni della riforma sulle pensioni è esattamente quello di lanciare questi fondi, di aiutare e partecipare quei soggetti che hanno dato vita alle innumerevoli speculazioni avvenute.
Non è solo un problema di fallimenti; è pieno di aziende che alcuni anni fa quotavano in borsa chissà quanto ed i risparmiatori, leggendo i giornali, sentendo i loro consulenti finanziari o i dirigenti delle banche sentendo anche chi governava il Paese, coloro che gestiscono il sistema finanziario, compreso il Presidente della Banca d'Italia, riponevano la loro fiducia in questa forma di investimento.
Poi, le borse euforiche si sono prese una pausa, sono crollate e quell'enorme bolla speculativa si è sgonfiata.
Insieme a coloro che ci rimettono sui Bond, ci sono tutte quelle persone che ci hanno rimesso perché magari avevano comprato un'azione a 100 e la ritrovano con un valore di 10. Di queste persone non si parla, ma si tratta di una quantità sterminata di risparmiatori che sono stati spinti a investire in queste forme speculative.
Il dramma è che chi doveva controllare non ha mai effettuato controlli.
Era evidente che succedevano cose strane; ci sono stati dei momenti in cui alcune società che sono prive di qualsiasi ricchezza, quotavano 30-40 50 mila miliardi. Negli Stati Uniti ci sono state fusioni da centinaia di migliaia di miliardi, di società che oggi valgono il 5% di quelle quote.
E' evidente che in quella situazione vi era qualcosa che non funzionava e su cui è stato omesso un controllo.
Dico di più: non solo si è omesso controllo, ma si è partecipato, si è stimolata questa situazione.
Ricordo un Presidente del Consiglio - non l'ultimo - che ha partecipato al programma di Bruno Vespa, qualche mese prima che ci fosse l'inversione di tendenza, dicendo che avrebbe investito tutti i fondi nella New economy.
Quando si sente un capo del Governo che dice una cosa di questo genere normalmente si pensa: se lo fa lui, che di informazioni ne ha ed è messo al posto giusto, allora vuol dire che è una cosa da fare. In quel momento quindi, si è stimolato tutto questo.
Sarebbe serio non indagare sui casi singoli e su eccezioni come queste sulle quali la Magistratura fa benissimo a verificare eventuali responsabilità. Forse, il compito di un Parlamento e di un'istituzione elettiva potrebbe comprendere un'indagine più complessiva sul funzionamento complessivo, per riscontrare cosa non va, affinché non si ripetano più non i singoli casi, ma quelle enormi speculazioni che sono avvenute, perch quello è il mercato. E questa totale libertà al mercato è stata non solo la conseguenza della crisi economiche che stiamo vivendo da un po' di anni a questa parte, ma anche la causa di una serie di tragedie, in cui centinaia di migliaia di persone hanno affidato i loro risparmi - che rappresentavano la speranza in un futuro più tranquillo - a questa speculazione.
Ben venga questo ordine del giorno, anche se è poca cosa rispetto alla dimensione del problema. Soprattutto ben venga qualsiasi strumento in più di azione per prevenire atteggiamenti di tipo criminoso, come nel caso dello scandalo Parmalat. Come ripeto, però, è poca cosa, perché non è un problema di "Parmalat", ma dell'intero questo mercato borsistico, di come viene utilizzato, ovvero come elemento per grandi operazioni di speculazione e di azzardo, dove a pagare, come possiamo vedere, sono sempre i soggetti più deboli, i piccoli risparmiatori, perché difficilmente le banche e i grandi attori economici si assumono le proprie responsabilità anzi, riescono sempre a trovare il modo di distribuirle e farle pagare agli altri.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto questo ordine del giorno e chiaramente lo sosterrò col voto. La vicenda indicata dall'ordine del giorno solleva dei problemi sia di tipo generale, che di tipo particolare. Tutti siamo colpiti dalle vicende dei piccoli risparmiatori che sono stati coinvolti in questa situazione, com'è stato sottolineato già nei precedenti interventi. A questi piccoli risparmiatori, che si trovano improvvisamente ad avere perso i risparmi di una vita, è chiaro che non si può che manifestare la piena solidarietà. Abbiamo appreso tutti le notizie giornalistiche che riportano vicende dolorose dei singoli cittadini. Vorrei però che questa discussione servisse a stimolare una riflessione generale da parte del Consiglio.
Qualcuno ha detto che questa vicenda si ricollega alla politica e all'economia, all'interdipendenza tra i due fattori, e quale sia, tra i due, quello che in questo momento riveste più importanza.
Purtroppo, credo che questa vicenda sottolinei proprio come la politica, in questo momento, sia troppo assoggettata e debole di fronte al potere economico. Si dice che si comprano società il cui valore viene gonfiato per porre sul mercato i Bond collegati a queste azioni. Non possiamo ignorare che acquistare aziende il cui valore è gonfiato, pu servire non a mettere in dubbio il valore dei Bond immessi sul mercato, ma ad aumentare il valore stesso dei Bond. È impossibile che la politica non faccia una riflessione su questo punto. È impossibile credere che la politica non sappia ciò che avviene nel campo della finanza.
Credo che la politica accetti questa situazione in nome di un neoliberismo che sta dilagando. Un neoliberismo che magnifica le sorti del mercato e che purtroppo è una sirena ascoltata da troppe parti politiche.
Sosterrò chiaramente questo ordine del giorno anche se rappresenta, a mio giudizio, solo un aspetto dell'importante vicenda che stiamo trattando che, invece, dovrebbe indurre ad un'altra riflessione per quanto ci riguarda: l'esercizio di maggiori controlli. Questo problema dei controlli è collegato ad un'altra vicenda: sovente, e da più parti, per le pensioni si propone il ricorso ai fondi privati, che, come si sa, nella loro finalità operano anche in borsa. Coloro che credono di costruire un sistema pensionistico di questo genere, in grado di funzionare con gli adeguati controlli, dovrebbero riflettere su quello che è successo negli Stati Uniti d'America con la vicenda Enrom, dove, al di là dei controlli che si diceva fossero stati realizzati in quella società neoliberista al suo massimo livello, basata sul mercato, fiduciosa sui controlli privati che potevano essere messi in atto, sono crollatati, insieme all'impresa, quei fondi pensione: migliaia di lavoratori si sono trovati, dopo una vita di lavoro a non aver più diritto alla pensione.
Nel votare questo ordine del giorno, quindi, dovremmo almeno fare lo sforzo di non affrontare le questioni a comparti separati, come altre volte accade, per cui adesso votiamo questo ordine del giorno e immediatamente ce ne dimentichiamo, così che quando tratteremo, in futuro, il tema delle pensioni, avremo ormai scordato la lezione che viene da queste vicende, e in nome del neoliberismo, saremo tutti pronti a sostenere una modifica delle pensioni che veda l'ingresso, in modo massiccio, dei fondi pensione privati.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Vorrei intanto dare il benvenuto al Vicepresidente Riba, tornato dalla sua missione.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 875 il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale premesso che il crack Parmalat ha colpito duramente ben 100.000 risparmiatori italiani il 70% dei quali vive nel Nord Italia. Nella sola città di Torino sono 15.000 i risparmiatori che hanno investito nei titoli della Parmalat, e in media ciascuno ha investito una somma pari a 15.000 euro. Solo in Provincia di Torino 7.000 persone si sono rivolte alle associazioni dell'Intesa dei Consumatori, 800 hanno spedito un esposto alla Procura di Milano, 487 hanno incaricato un avvocato per procedere per via giudiziaria premesso ancora che il crack della Parmalat si è venuto ad aggiungere ad altri gravi eventi (Bond Argentini e vicenda Cirio), per cui complessivamente i risparmiatori vittime sono 800.000, e in molti casi si tratta di pensionati o di famiglie non particolarmente facoltose che hanno investito i risparmi di un'intera vita accertato che vi sono gravi ed evidenti colpe ed omissioni del sistema di controllo (Banca d'Italia, Consob, società di revisione), tanto che il Il Sole 24 ore ha parlato di una "Caporetto del sistema di vigilanza" secondo le più rappresentative associazioni dei consumatori vi sono gravi responsabilità, non solo tra le imprese che hanno emesso i Bond, ma anche tra gli istituti di credito evidenziato che a livello penale, le associazioni dei consumatori si sono costituite parte offesa a livello civile, sono già iniziate alcune cause dinanzi al Tribunale ordinario, mentre sono annunciate azioni civili nei confronti degli istituti bancari e delle società di revisione evidenziato ancora che l'ordinamento giudiziario italiano, a differenza di quello nordamericano non contempla l'istituto della class action, cioè la possibilità di avviare cause collettive da parte dei singoli cittadini nei confronti di aziende o banche ritenute colpevoli di averli danneggiati evidenziato ancora che l'istituto della class action consentirebbe: l'accesso della giustizia anche a coloro che sono sprovvisti di adeguati mezzi e/o siano portatori di in interesse o di un diritto il cui contenuto economico, valutato individualmente, non è proporzionato ai costi della vertenza di realizzare una sostanziale "parità delle parti" tra tali soggetti e il soggetto convenuto in giudizio che, per la sua forza e le sue dimensioni potrebbe scoraggiare l'esercizio di azioni individuali nei suoi confronti di introdurre una maggiore efficienza nel sistema attraverso la concentrazione in un'unica vertenza e di fronte ad un unico giudice di un solo caso legale che, altrimenti, potrebbe frammentarsi in una miriade di casi autonomi tutto ciò premesso accertato ed evidenziato chiede al Presidente della Giunta regionale Enzo Ghigo di adoperarsi presso il Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi e presso il Presidente della Camera dei Deputati On. Pier Ferdinando Casini affinché in tempi rapidi venga approvato un disegno di legge che introduca anche nell'ordinamento giuridico italiano l'istituto della class action sul modello nordamericano, tenendo conto delle proposte, considerazioni e rilievi avanzati dalle associazioni dei consumatori che da tempo invocano uno strumento di tutela agile ed efficace." Il Consiglio approva.
Comunico che entro l'odierna seduta antimeridiana, verranno presentati dalla Giunta regionale gli emendamenti al disegno di legge n. 575 "Costituzione di società per azioni consortile per la gestione degli ospedali della CIOV (Commissione Istituti Ospedalieri Valdesi)" e che verranno discussi nella seduta pomeridiana.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Proseguimento esame disegno di legge n. 437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 (Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con i lavori ordinari.
Passiamo ora al disegno di legge n. 437: "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Dobbiamo ripetere la votazione sull'emendamento rubricato n. 143, che non è stata valida perché nell'ultimo Consiglio, alle ore 19.45, non è stato raggiunto il numero legale. Ricordo che il parere della Giunta era contrario.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1



PRESIDENTE

1.9) Emendamento rubricato n. 143, presentato dai Consiglieri Chiezzi Moriconi, Papandrea, Contu e Suino: all'articolo 1, comma 1, dopo le parole "...nel territorio della Regione..." aggiungere le parole: "...a condizione che non esistano altri laboratori o punti di prelievo nell'area circostante, per un raggio di due chilometri...".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.9), rubricato n. 143, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

1.10) Emendamento rubricato n. 144, presentato dai Consiglieri Chiezzi Moriconi, Papandrea, Contu e Suino: all'articolo 1, comma 1, dopo le parole "...nel territorio della Regione..." aggiungere la frase: "...L'autorizzazione può essere concessa solo a laboratori che eseguono annualmente un numero complessivo di analisi superiore a 150.000".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.10), rubricato n. 144, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

1.11) Emendamento rubricato n. 145, presentato dai Consiglieri Chiezzi Moriconi, Papandrea, Contu e Suino: all'articolo 1, comma 1, dopo le parole "...nel territorio della Regione..." aggiungere la frase: "L'autorizzazione comporta l'effettiva presenza di personale laureato e tecnico nel punto di prelievo, con conseguente incremento del numero globale delle ore di presenza nel laboratorio, pari alle ore di apertura del punto, o dei punti, di prelievo stessi".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio sull'ordine dei lavori.



RIGGIO Angelino

Signor Presidente, chiedo la ripetizione della votazione sull'emendamento n, 1.10) rubricato n. 144, perché fra i banchi di Alleanza Nazionale risultavano 5 votanti, ma c'erano solo 3 persone presenti e il Consigliere D'Ambrosio è entrato a votazione ultimata.



PRESIDENTE

D'accordo, ripetiamo la votazione (ex articolo 68 Reg.).
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.10), rubricato n. 144, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.11), rubricato n. 145, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 1 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Comunico il ritiro dell'emendamento 2.1), rubricato n. 135 e dell'emendamento n. 2.2), rubricato n. 136.
2.3) Emendamento rubricato n. 9, presentato dai Consiglieri Riggio, Suino Manica e Placido: al comma 1 dell'articolo 2 dopo la parola "temporanea" sono aggiunte le parole "e semestrale." L'Assessore Galante comunica il parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.3), rubricato n. 9, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.4) Emendamento rubricato n. 10, presentato dai Consiglieri Riggio, Suino Manica e Placido: al comma 1 dell'articolo 2 dopo la parola "temporanea" sono aggiunte le parole "e annuale." L'Assessore Galante comunica il parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.4), rubricato n. 10, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.5) Emendamento rubricato n. 11, presentato dai Consiglieri Riggio, Suino Manica e Placido: al comma 1 dell'articolo 2 dopo le parole "con motivato provvedimento" sono aggiunte le parole "informata la competente commissione consiliare." L'Assessore Galante comunica il parere favorevole.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.5), rubricato n. 11, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Comunico il ritiro dell'emendamento n. 2.6), rubricato n. 137, proseguiamo quindi con l'emendamento successivo.
2.7) Emendamento rubricato n. 12, presentato dai Consiglieri Riggio, Suino Manica e Placido: al comma 2 dell'articolo 2 sono aggiunte le parole "Si instaura un sistema di monitoraggio mirato allo scopo di verificare l'efficacia della procedura relativamente a quanto normato ai punti precedenti".
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Intervengo brevissimamente in quanto avevo detto che non avremmo illustrato gli emendamenti.
Effettivamente, questo è il minimo che si può richiedere alla Giunta.
L'aspetto più debole di questa iniziativa è la capacità di verifica e di controllo da parte delle aziende sanitarie. Si vuole sollecitare una maggiore capacità di controllo rispetto a questo per non avere una caduta della qualità. Penso che non ci siano difficoltà ad approvare questo emendamento.



PRESIDENTE

L'Assessore Galante comunica il parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.7), rubricato n. 12, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.8) Emendamento rubricato n. 13, presentato dai Consiglieri Riggio, Suino Manica e Placido: al comma 2 dell'articolo 2 sono aggiunte le parole "viene effettuata una comparazione periodica degli standard di qualità per i risultati ottenuti sui prelievi effettuati nella sede di laboratorio ed in quelli trasportati." L'Assessore Galante comunica il parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.8), rubricato n. 13, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.9) Emendamento rubricato n. 146, presentato dai Consiglieri Chiezzi Moriconi, Papandrea e Suino: all'articolo 2, comma 2, dopo le parole: "......sollecita consegna dei referti." Aggiungere la frase: "I referti dei prelievi, salvo diversa richiesta degli utenti, devono essere consegnati nella stessa sede ove è avvenuto il prelievo, e senza che ciò comporti ritardi nella consegna.
L'Assessore Galante comunica il parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.9), rubricato n. 146, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Comunico il ritiro dell'emendamento n. 2.10), rubricato n. 138, proseguiamo quindi con l'emendamento successivo.
2.11) Emendamento rubricato n. 147, presentato dai Consiglieri Chiezzi Moriconi, Papandrea e Suino: all'articolo 2, comma 3, sostituire la parola: "....aderire..." con la parola "...adire...".
L'Assessore Galante comunica il parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.11) rubricato n. 147, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Comunico il ritiro degli emendamenti n. 2.12), rubricato n. 139, e n. 2.13) rubricato n. 140.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento aggiuntivo nuovo articolo 3, rubricato n. 148, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi, Papandrea e Suino: Aggiungere il seguente nuovo articolo 3: Articolo 3 (Integrazione all'articolo 11 della legge regionale 5 novembre 1987, n. 55) 1. dopo il comma 4 dell'articolo11 della legge regionale 5 novembre 1987 n. 55, aggiungere il seguente comma 5: "5. La dotazione minima dei punti di prelievo è costituita dai seguenti locali: a) un vano d'attesa b) un vano per le attività amministrative c) un vano per il prelievo e la raccolta dei campioni d) un vano di sosta, fornito delle attrezzature idonee al primo soccorso e) almeno due servizi igienici, uno dei quali esclusivamente destinato agli utenti ed accessibile ai disabili." L'Assessore Galante comunica il parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento aggiuntivo nuovo articolo 3 rubricato n. 148, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge, la parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

La nostra avversità a questo provvedimento deriva da una serie di motivazioni, non certo perché i campioni biologici non possono essere trasportati. Oggi esistono le tecnologie per poterli trasportare sicuramente da uno punto all'altro della terra o, addirittura, dallo spazio alla terra. Quello che mettiamo in dubbio è che, oggi come oggi, il privato sia disposto a mettere in campo tecnologie adeguate per il trasporto.
Quello che mettiamo in dubbio è che abbia un senso permettere il trasporto di un campione biologico attraverso tutto il Piemonte e non definire un'area entro cui si possa trasportare i campioni biologici.
Quello che mettiamo in dubbio - noi avevamo proposto il distretto o, al massimo, l'ASL - è che esista la capacità di vigilanza e di controllo, da parte delle Aziende Sanitarie e dell'Assessorato, sul fatto che gli standard di trasporto dei campioni biologici vengano garantiti ad un alto livello.
Se questi standard di trasporto non sono garantiti ad alto livello, il rischio di una caduta della qualità e della diagnosi è certo ed è proporzionale alla distanza che viene coperta da vecchie Panda che trasportano i campioni biologici nei frigo da pic-nic.
Questa è la realtà, Assessore. Se qualche volta si ha la bontà di uscire dalle sale dell'Assessorato e andare a verificare, questa è la realtà.
Quello che mettiamo in dubbio è che abbia un senso, a questo punto allargare soltanto ad uno i punti di prelievo. Perché se è legittimo finisca questa ipocrisia e si dia la possibilità di aprire non un solo punto di prelievo, ma più punti di prelievo. Posto che noi siamo veramente in grado di garantire il controllo e gli standard di qualità.
Quello che mettiamo in dubbio è che questo provvedimento non favorisca il privato. Lo favorisce eccome. Perché, nel frattempo, mentre si dà la possibilità al privato di aprire punti di prelievo, vengono chiusi i punti di prelievo pubblici.
Sarebbe importante che l'Assessore andasse a verificare questo: quanti sono i punti di prelievo pubblici che sono stati chiusi quest'anno e negli anni scorsi, e quanti ne saranno chiusi nell'anno che verrà. Considerato il fatto che dalle prime voci, dalle prime verifiche che abbiamo fatto sulla destinazione di risorse alle Aziende Sanitarie per l'attività di esercizio abbiamo potuto verificare che ci saranno meno risorse di quante ce n'erano l'anno scorso, con costi che sono aumentati.
Quando ci sono meno risorse con costi aumentati, siamo certi che verranno meno alcuni servizi, che sono tra quelli più deboli.
Quello che mettiamo veramente in dubbio è che il privato generosamente aprirà punti di prelievo nelle zone sperdute di montagna. Vi dico subito dove aprirà il privato: laddove c'è un mercato fiorente, dove c'è la possibilità di mettere in difficoltà i propri concorrenti. Questo farà il privato.
Quello che mettiamo in dubbio è che la sanità oggi abbia bisogno di questi miniprovvedimenti, che servono semplicemente per fare del market elettorale, (qualcuno userebbe un'espressione un po' più triviale al posto di market elettorale).
Quello che mettiamo in dubbio è che questi miniprovvedimenti servano e non serva invece una rigorosa programmazione sanitaria e un'ampia capacità di controllo e vigilanza.
Per questo motivo, noi siamo contrari.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge, il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Trovo che la discussione di questo provvedimento, su cui al momento non sono ancora intervenuto, sia stata viziata da comprensibili pregiudizi circa l'efficienza dell'attività di controllo svolta dalle ASL e dalla Regione, e da una sfiducia più complessiva sul funzionamento della macchina amministrativa della sanità.
Però, mi rendo conto o ritengo che i provvedimenti vadano votati per quello che sono e per le indicazioni che danno, e che non si boccia una buona legge nella presunzione o nel pregiudizio che l'attività amministrativa che deve poi verificare l'attuazione coerente di questa legge non sia all'altezza delle nostre previsioni e delle necessità che la Regione prevede.
Da questo punto di vista, qualunque provvedimento che possiamo votare in materia sanitaria, compresi gli atti più significativi di programmazione sanitaria, dovrebbero essere necessariamente ipotecati da un pregiudizio in alcuno casi sufficientemente fondato, sulla efficienza dell'attività di controllo.
Trovo abbastanza lunare che l'opposizione ad un provvedimento che, in questa forma, è adottato anche in altre Regioni italiane, che non pone, dal punto di vista legislativo, particolari problemi di compatibilità, che non pone, rispetto a problemi più generali della spesa sanitaria, problemi particolarmente significativi, riguardi la sfiducia sull'attività di controllo, come diceva il Consigliere Riggio, e l'inefficienza delle Panda con il frigo-bar da campeggio, che trasportano i campioni biologici.
Questa legge vale per le indicazioni legislative che dà. E' chiaro che l'attività di sorveglianza e di controllo politico, rispetto all'attività amministrativa della Regione, deve rimanere con una guardia alta, ma non è una ragione per bocciare una legge per altri versi condivisibile.
E', semmai, una ragione per approfondire, anche dal punto di vista legislativo, l'implementazione dei sistemi di controllo in materia sanitaria, cosa che la nostra Regione ha rinunciato, da tempo, a fare perché - temo - maggioranze e opposizioni preferiscono discutere degli scandali che su questa materia si verificano con una cadenza e con una regolarità abbastanza allarmante.
Visto che votiamo un testo con queste indicazioni legislative e non votiamo la mozione di fiducia rispetto alle direzioni di controllo dell'Assessorato regionale alla sanità e all'attività di controllo delle Aziende Sanitarie Locali, sul merito di questo provvedimento il nostro voto è favorevole e conseguentemente ci esprimeremo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge, il Consigliere Godio; ne ha facoltà.



GODIO Gianluca

L'abbiamo già detto durante il dibattito generale, votiamo convintamene questo provvedimento, perché non facciamo nient'altro che adeguare la realtà piemontese alla realtà di altre regioni.
Abbiamo già verificato che questo tipo di sistema è già adottato, ad esempio, in Emilia Romagna, in Toscana e anche in Lombardia.
Pertanto, non facciamo nient'altro che adeguarci.
Ovviamente, non possiamo che rigettare con fermezza quelle congetture sul fatto che vogliamo favorire il privato. Non si tratta di favorire nessuno, ma semplicemente di offrire una scelta alternativa ai cittadini piemontesi. Anche perché lo scopo del centrodestra è sempre stato, e lo sarà sempre, quello di lavorare per offrire qualcosa in più a tutti i cittadini piemontesi.
Quindi, a nome di Alleanza Nazionale, annuncio il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo di legge.
Presenti 35 Consiglieri Votanti 34 Consiglieri Hanno votato sì 28 Consiglieri Hanno votato no 6 Consiglieri Non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Comunico la presentazione, come concordato, di emendamenti da parte della Giunta regionale al disegno legge n. 575 "Costituzione di società per azioni consortile per la gestione degli ospedali della CIOV" (Commissione Istituti Ospedalieri Valdesi).
Chi vuole può ritirarli, sono in distribuzione, per esaminarli prima della ripresa della seduta.
La seduta riprenderà alle ore 15.00 con l'intervento dell'Assessore Galante, che spiegherà il motivo della presentazione di questi emendamenti e chiederà di rinviare il provvedimento in Commissione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.56)



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