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Dettaglio seduta n.99 del 12/06/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Casoni, Cavallera Deorsola, Racchelli e Vaglio.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

c) Variazione adesione del Consigliere Tapparo dal Gruppo consiliare "Democratici di Sinistra" al Gruppo consiliare Misto con la denominazione "Riformisti per l'Ulivo"


PRESIDENTE

Comunico che, in data 7 giugno 2001, l'Ufficio di Presidenza ha preso atto che il Consigliere Giancarlo Tapparo, a far data dal 5 giugno 2001 non aderisce più al Gruppo consiliare "Democratici di Sinistra" e confluisce nel Gruppo consiliare misto con la denominazione "Riformisti per l'Ulivo".


Argomento:

d) Distribuzione verbale precedente seduta


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 29 maggio 2001. Verranno posti in votazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri processi verbali delle adunanze consiliari del 10, 11, 12, 18 e 24 aprile 2001. Se non vi sono osservazioni si intendono approvati.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Palma ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

La ringrazio, Presidente. Intervengo solo per sollevare una questione che probabilmente dobbiamo esaminare con una certa urgenza, anche se con molta prudenza. Si tratta della questione dell'incompatibilità sopravvenuta per alcuni componenti di questa assemblea in seguito alla loro elezione alla carica di parlamentari nazionali.
La legge nazionale n. 154 del 1981, come lei sicuramente sa, prevede e dispone che la cessazione dalle funzioni, in caso di incompatibilità sopravvenuta, debba avere luogo entro 10 giorni dalla data in cui è venuta a concretizzarsi la causa di incompatibilità. Il nostro Regolamento all'art. 16 - come lei sicuramente saprà - fissa le regole del processo di contestazione dell'incompatibilità, per dare ovviamente modo ai Consiglieri eletti alla carica di parlamentari di effettuare il diritto di opzione.
Personalmente ritengo che esista un problema di interpretazione regolamentare, di cui lei in qualche misura si deve assumere la responsabilità. Il Regolamento, secondo me in modo molto chiaro, assegna al Consiglio e non alla Giunta delle Elezioni questa competenza.
Esiste poi un problema di urgenza sui tempi e anche istituzionale per dirimere una questione che altrimenti rischierebbe di trascinarsi per lunghissimo tempo, con grave - ritengo - nocumento non solo per l'organizzazione dei lavori dell'assemblea, ma anche per l'immagine dell'assemblea stessa.
Quindi, Presidente, la inviterei al più presto a riferire alla Conferenza dei Capigruppo direttamente all'assemblea le sue determinazioni in proposito, essendomi chiaro ed acclarato che la competenza di promuovere la procedura formale di contestazione dell'incompatibilità spetta a tutti gli effetti al Presidente del Consiglio e che questa, proprio sulla base dell'art. 16 del Regolamento, deve essere promossa d'ufficio e non pu rispettare i tempi, in altri casi rispettabilissimi, della mediazione politica.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Palma. Veramente sul punto non so se i colleghi sono informati, comunque i commissari della Giunta delle Elezioni che è l'organismo deputato all'esame istruttorio, lo sono.
Io ho inviato prontamente una lettera raccomandata ai Consiglieri regionali eletti deputati, che non è una contestazione formale, ma è una lettera formale con la quale li informo che, nel caso in cui non si dimettono, il Consiglio deve contestare formalmente l'incompatibilità e quindi attivare la procedura ai sensi del Regolamento.
Ho concordato questa procedura e queste modalità soft con il Presidente della Giunta delle Elezioni. Il Presidente della Giunta delle Elezioni sa che nel caso in cui queste dimissioni non arrivino in un tempo ragionevole che io ritengo proprio in questi giorni, proprio tra oggi e domani - deve riunire la Giunta delle Elezioni per proporre all'aula la contestazione ovviamente l'aula contesta l'incompatibilità e poi si attiva tutta la procedura.
Ad ogni modo, non farei un dibattito su questo punto perché non è previsto; la ringrazio della sollecitazione, che avevo già colto istituzionalmente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo sull'ordine dei lavori. Chiederei di iscrivere all'o.d.g. un ordine del giorno presentato a sue mani, col quale si invita il Presidente Ghigo a risolvere il problema delle deleghe all'Assessore Scanderebech.
Chiederei, sempre insieme ad altri colleghi, di iscrivere pure l'ordine del giorno relativo agli infermieri rappresentati dall'organismo Nursing Up. Si tratta di un ordine del giorno con il quale si invita la Giunta a ricevere questa organizzazione, che hanno già ricevuto alcuni colleghi venerdì scorso.
Inoltre chiederei, anche a nome dei colleghi, che ci sia una comunicazione da parte del Presidente della Giunta o degli Assessori competenti relativamente alla situazione dei lavoratori socialmente utili se possibile di oggi, o discutere comunque quando avere questa comunicazione.
Quindi sono due richieste di inserimento all'ordine del giorno e una richiesta di comunicazione. Grazie.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'ordine del giorno


PRESIDENTE

I due ordini del giorno sono qui sul mio banco, quindi questa richiesta è ammissibile. Sono stati presentati adesso, qualcuno è senza firme, ci sono solo dei nomi. C'è senz'altro la firma del Consigliere Chiezzi e anche quella del Consigliere Tapparo su un ordine del giorno che, nella parte dispositiva, invita il Presidente della Giunta, con riferimento alla questione Scanderebech, a scegliere una delle seguenti possibilità: immediata revoca della nomina di Assessore e immediata assegnazione di altra delega.
C'è un altro ordine del giorno, a firma solo del Consigliere Chiezzi che nella parte dispositiva impegna la Giunta ad attivarsi al fine di fissare in tempi brevi un incontro con Nursing Up per esaminare le proposte avanzate quale contributo alla soluzione della non più rinviabile questione infermieristica.
C'è questa richiesta di inserimento: in che punto, Consigliere Chiezzi?



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ai primi punti.



PRESIDENTE

Quindi dopo le interrogazioni e le interpellanze. Bene, è previsto un intervento a favore e uno contro.
Non c'è nessuno che parla a favore. C'è qualcuno che parla contro? Prego, Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Riguardo alla richiesta di inserimento dell'ordine del giorno di cui non conosco i contenuti, ma che il Consigliere Chiezzi con correttezza ha già in parte annunciato, per cui presumo che sia un ordine del giorno che solleciti il Presidente della Giunta regionale riguardo la nomina del nuovo Assessore, la maggioranza è contraria all'inserimento. Ricordo che è in giacenza - ne avevamo parlato alla Conferenza dei Capigruppo - una richiesta di dibattito su questo argomento; in quell'occasione, quando la Conferenza dei Capigruppo riterrà di mettere all'o.d.g. il dibattito relativamente al punto in questione, naturalmente non avremo nulla in contrario a discutere e votare questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta del Consigliere Chiezzi di inserimento all'o.d.g. del documento presentato, relativo all'immediata revoca della nomina di Assessore relativamente alla questione Scanderebech. Ricordo che sono necessari 40 voti affinché l'argomento venga iscritto.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinta con 12 voti favorevoli, 14 contrari e 1 astensione (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Pongo ora in votazione la proposta di iscrizione del secondo ordine del giorno n. 289.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Posso solo spiegare un minuto ai colleghi di cosa si tratta?



PRESIDENTE

Prego: lei parla a favore.



CHIEZZI Giuseppe

I due ordini del giorno sono molto diversi. Per quanto riguarda il secondo, quello relativo agli infermieri rappresentati da Nursing Up sollevo solo l'attenzione ai colleghi sul fatto che Nursing Up è un'organizzazione autonoma di carattere sindacale - penso. Avevano scritto a tutti i Presidenti dei Gruppi chiedendo un incontro per venerdì scorso.
Mi sono presentato insieme ai colleghi Contu e Riba; davanti al Palazzo vi erano un 300 infermieri e abbiamo ricevuto una delegazione al piano di sopra. Loro hanno sollevato il problema che la Giunta non li riceve. Noi senza prendere altri impegni di merito, abbiamo detto che ci saremmo fatti parte attiva per invitare la Giunta a riceverli, al di là del merito del problema. Loro erano parecchio contrariati - non sto a raccontarlo - del fatto di trovarsi di fronte solo tre Consiglieri regionali; noi abbiamo detto: "Questo impegno ce lo assumiamo", ed è l'impegno che onoriamo in quest'aula, però il tema è invitare la Giunta a riceverli per sentirli.
Volevo solo chiarire il merito della votazione su cos'è. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Ho parlato contro l'ordine del giorno precedente, che sollecitava il Presidente Ghigo alla revoca dell'Assessore Scanderebech contestualmente alla nomina del nuovo Assessore.
Riguardo a questo ordine del giorno, ricordo che sotto l'aspetto regolamentare attualmente purtroppo non sono presenti 40 Consiglieri, per cui è utile rimandare la votazione per l'inserimento di questo documento soprattutto se si volessero discutere i motivi d'urgenza che ha rappresentato il collega Chiezzi, che sotto alcuni punti di vista possono essere certamente condivisibili.
Suggerirei di porre in votazione l'iscrizione di questo documento in una fase successiva, durante i lavori del Consiglio, quando siano presenti 40 Consiglieri in aula, in modo da dare, almeno sotto l'aspetto tecnico procedurale, la possibilità all'ordine del giorno di essere accolto.
Ritengo però che, pur essendo condivisibili alcune motivazioni che il Consigliere Chiezzi ha posto all'attenzione dell'aula, sia indispensabile per la maggioranza, per potersi esprimere in un modo corretto sull'eventuale iscrizione dell'ordine del giorno che vincola la Giunta regionale a questo incontro, aspettare la presenza del Presidente della Giunta regionale o comunque, in sua sostituzione, dell'Assessore competente, l'Assessore D'Ambrosio, in modo che la maggioranza possa avere prima di esprimere un voto, anche il parere della Giunta.
Quindi quando tecnicamente saremo presenti in 40 Consiglieri e sia rappresentata la Giunta per quota parte, quindi per parte di competenza, in quel momento certamente non ci sottrarremo all'espressione del voto eventualmente potrebbe anche esserci la descrizione dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Spostiamo pure il momento in cui l'aula sarà in grado di approvare.
Volevo solo fare osservare che noi in questo momento, come lei ha visto non abbiamo praticato una verifica del numero legale, che non sarebbe stata possibile; chiedo però ai colleghi di maggioranza di non considerare questo come una cosa normale, perché se continua una situazione nella quale la maggioranza non è in grado di garantire la presenza in aula, ciò riaprirà dei problemi.
Ritengo utile, a questo punto, perdere mezz'ora, però siamo di nuovo alle solite; lo dico con cortesia, perché questa situazione ovviamente così non può essere gestita.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Marcenaro. Allora rimandiamo l'esame di questo inserimento ad altro momento.
Comunico all'assemblea che l'Assessore D'Ambrosio, in ossequio ad una richiesta che era pervenuta nell'ultima riunione dei Capigruppo si è dichiarato disponibile a fare comunicazioni sul tema sanità, in particolare sulle recenti nomine dei direttori generali, nella seduta del Consiglio Regionale convocata per venerdì.
In questa sede potremmo eventualmente inserire la trattazione di questo punto e prevedere un eventuale incontro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro. Ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Signor Presidente, sono d'accordo che venga calendarizzata per venerdì la discussione sul tema dei lavori socialmente utili come richiesto dal Consigliere Chiezzi.
Vorrei solo dire, per precisione e perché in questo modo la discussione e le comunicazioni della Giunta siano preparate, che la questione non riguarda solo il tema lavori socialmente utili, che interessa direttamente l'Assessore alla sanità riguardando la questione amianto e l'applicazione del decreto legislativo 626. Siamo di fronte alla scadenza del 30 giugno che pretende dalla Giunta regionale una diversa regolamentazione e un'applicazione sull'insieme della materia lavori socialmente utili.
Per cui è importante che le comunicazioni che venerdì la Giunta farà non riguardino solo la parte sanità, ma in generale l'insieme di questa materia.
Vedo presente l'Assessore Pichetto che è direttamente coinvolto, ma più in generale la questione, comprendendo anche aspetti di bilancio, riguarda le responsabilità complessive della Giunta regionale. Poi considererà la Giunta stessa come fare.
Volevo sottolineare questo punto: affrontare nella seduta di venerdì il dibattito e le comunicazioni, ma ricomprendendo sanità ed altro, come l'Assessore Pichetto sa molto bene.



PRESIDENTE

Vorrei solo dire che nella seduta di venerdì non è previsto il dibattito; sono previste solo le comunicazioni, perché abbiamo già un nutrito ordine del giorno.
Quindi, sulla base di questa disponibilità, giro all'Assessore D'Ambrosio anche l'altra richiesta, cioè di fare anche comunicazioni sull'oggetto dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi cosicché si possa accogliere nella sua parte dispositiva.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 760 presentata dal Consigliere Giordano "Stato dell'indagine ispettiva disposta dal Consiglio Regionale presso l'Azienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il punto all'o.d.g. che reca "Interrogazioni ed interpellanze". In merito vorrei solo comunicare che, in caso di assenze dei Consiglieri, per le interrogazioni chiamate applicherò rigidamente il regolamento, quindi le manderò tutte a risposta scritta.
Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 760 del Consigliere Giordano sollecitata in sede di Conferenza dei Capigruppo, cui risponde l'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

L'interrogazione n. 760 del Consigliere Giordano richiede a che punto sia l'indagine ispettiva disposta dal Consiglio Regionale presso l'Azienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino.
Voi sapete che fu approvato un ordine del giorno con il quale la Giunta accettava di attuare questa indagine ispettiva alle Molinette, cosa che è in corso.
L'indagine stessa è stata disposta il giorno dopo l'approvazione dell'ordine del giorno, quindi il 24 aprile 2001 con Ordine di Servizio n.
140/2001 e viene condotta dai sottoelencati dirigenti e funzionari: Dott. Giorgio Lucco - Dirigente del Settore Ispettivo e Controllo di qualità in materia sanitaria Dott. Luigi Ronco - Titolare della posizione organizzativa "Attività Ispettiva" Dott. Mario Valpreda - Direttore regionale (Direzione Sanità Pubblica) Dott. Giampiero Cerutti - Dirigente del Settore Edilizia ed attrezzature sanitarie Dott. Roberto Sacco - Dirigente medico - Direzione Sanitaria Presidio Gradenigo.
Gli accertamenti sono iniziati negli ultimi giorni dello scorso mese di aprile e, attesa la complessità legata alle differenti situazioni da verificare, sono attualmente in corso.
Gli accertamenti medesimi sono stati estesi sia al presidio Ospedaliero Molinette che ai presidi S. Vito e Dermatologico S. Lazzaro.
Al termine dell'attività ispettiva che si presume verrà prodotta presumibilmente entro 10 giorni, sarà stilata la relazione. Quindi presumibilmente entro il 15 luglio potrò relazionare in Consiglio Regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giordano. Ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Grazie Assessore, se è possibile vorrei avere questa risposta per iscritto, in modo da potere studiare meglio i soggetti che devono occuparsi dell'ispezione.
Vorrei poi chiedere, Assessore, se qualche ispettore venga nominato anche dalla minoranza per cercare di equilibrare e per dare luogo a questa ispezione.
Penso che in tal senso non vi sia alcun tipo di problema, quindi richiediamo che ci sia anche qualche nomina proposta dalla minoranza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Collega Giordano, l'ordine del giorno faceva riferimento ad un invito ad attuare un'indagine ispettiva nella struttura Molinette, non chiedeva d'istituire una Commissione consiliare. Per cui questi sono nominativi di persone che normalmente fanno ispezioni quando ci sono carenze, così com'era stato segnalato da lei.
Le farò avere senz'altro i nominativi delle persone che compongono la Commissione, ma non vedo come questa possa essere allargata a Consiglieri della maggioranza o dell'opposizione.
L'indagine ispettiva viene condotta dai funzionari dell'Assessorato, i quali relazioneranno dettagliatamente. Personalmente appena avrò la relazione, farò la stessa cosa qui in Consiglio.


Argomento: Corsi e scuole musicali

Interrogazione n. 747 del Consigliere Riba inerente a "Scuola di alto perfezionamento musicale 'Città di Saluzzo'"; interrogazione n. 756 del Consigliere Angeleri inerente a "Cambiamento al vertice del Consiglio d'amministrazione della Scuola di alto perfezionamento musicale 'Città di Saluzzo'"


PRESIDENTE

Poiché sono arrivati di Consiglieri Angeleri e Riba, passiamo ad esaminare le interrogazioni n. 747 e 756, alle quali risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e spettacolo

Volevo dire ai due Consiglieri che mi sono premesso, in accordo con loro, di chiedere di dare un'informazione, di rispondere questa mattina, in modo da potermi poi attivare con una mandato del Consiglio e insieme ai Consiglieri interessati alla vicenda.
Ho letto con attenzione le due interrogazioni, che sono molto ben documentate e ho anche fatto una sorta di istruttoria sulla vicenda della Scuola. Inizierei dall'interrogazione n. 747, in quanto precedente in ordine di tempo.
In merito ai presunti contrasti in seno al Consiglio d'amministrazione della Scuola di alto perfezionamento musicale "Città di Saluzzo", contrasti che deriverebbero anche dalla nomina a Presidente del prof. Giuliano Soria stiamo raccogliendo elementi e, in effetti, anche se sulla risposta scritta gli Uffici mi dicono che non abbiamo elementi di conoscenza diretta, io dico che, invece, ho elementi di conoscenza che fermenti ci siano, che le discussioni ci siano, e quindi la segnalazione dei colleghi Angeleri e Riba è quanto mai opportuna.
Per quanto concerne i rapporti tra il Sindaco di Saluzzo e la Scuola se, come si sostiene nell'interrogazione, si fossero verificate situazioni "per lo meno di anomalia amministrativa", la Regione Piemonte non potrebbe che deprecare l'accaduto e provvedere, nelle forme dovute, a richiedere al Consiglio di amministrazione della Scuola dettagliati ed approfonditi elementi utili a valutare quanto effettivamente accaduto, dal momento che esiste addirittura una legge regionale di sostegno alle attività della Scuola.
La scelta di non rifinanziare, nella prima fase del bilancio, la legge regionale in questione è dovuta esclusivamente a ragioni di tipo tecnico per via dei tagli che - come è stato spiegato bene in Commissione - ci sono stati all'inizio.
Devo dire che, da questo punto di vista, l'o.d.g. e le indicazioni unitarie della Commissione, che sono state rappresentate da vari colleghi durante il dibattito sul bilancio, sono assolutamente pertinenti, e quindi provvederemo ad una reintegrazione.
Completo l'informazione rispondendo al Consigliere Angeleri, poi dar un taglio un po' più politico.
Il collega Angeleri richiedeva, oltre al primo passo che era comune informazioni in relazione alla nomina del prof. Soria ed alle competenze specifiche richieste per presiedere il Consiglio d'amministrazione della Scuola.
La scelta può essere inquadrata nella prospettiva di contare su una figura professionale di manager culturale di prestigio internazionale.
Il programma presentato per l'anno formativo 2000/01 prevede un impegno operativo nell'area della formazione superiore classica (percorsi di perfezionamento orchestrale, di musica da camera e musica antica) nell'area della formazione superiore, nelle tecnologie del suono (percorsi di formazione per tecnici del suono e di registrazione e per compositori multimediali).
Si rammenta inoltre che l'intervento regionale per il 2000, in base alla legge regionale n. 32 del 24/03/2000 prevede, con determinazione n.
261 del 21/11/2001, che, dopo una prima assegnazione del 50% del contributo determinato, il saldo venga erogato a conclusione dell'anno formativo 2000/01, dietro presentazione di una dettagliata relazione sulle attività realizzate e del relativo bilancio consuntivo.
Detto questo, voglio però dire ai colleghi che hanno posto le interrogazioni, ma anche agli altri colleghi della Commissione che sono sempre molto attenti a vicende serie, importanti e delicate, che intendo convocare un incontro, se il Consiglio consente (non volevo farlo per rispondere all'interrogazione, ma come ulteriore indicazione, e dicendo solo: "No, devi solo fare una censura, non sentirli più...").
La mia intenzione sarebbe quella di convocare tutte le parti; prendere in mano la vicenda; acquisire elementi; riferire alla Commissione e ai Consiglieri interroganti tutti i dettagli e, dopo questo incontro presentare una linea di sviluppo, di accordo, di concertazione sulla vicenda. Questo sarebbe il mio atteggiamento.
Comunque ringrazio, perché è una vicenda che andava segnalata e che, in qualche modo, mi autorizza, dopo l'interrogazione, ad un intervento che non è estemporaneo, ma che è stato motivato da un'attenzione del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Ringrazio l'Assessore Leo per l'atteggiamento costruttivo che ha assunto sul problema, non eludendo di riconoscere che, probabilmente anzi, verosimilmente - nella gestione amministrativa della situazione che riguarda la Scuola di alto perfezionamento musicale "Città di Saluzzo" possono essere intervenute delle anomalie.
Chiarisco che non era e non è mia intenzione farmi carico di un problema che riguarda gli organi di controllo: una volta segnalato, saranno i suoi uffici eventualmente, la sua prudente sollecitudine ad approfondire aspetti di tale natura.
A me invece competeva altro, ed era lo spirito dell'intervento che già avevamo avuto occasione di fare come Gruppo in sede di dibattito sul bilancio preventivo, poi approvato in linea tecnica.
Ricordo che nel 2000, sul finire della scorsa legislatura, abbiamo approvato una legge che istituiva la Scuola di alto perfezionamento musicale "Città di Saluzzo".
In quella sede, io tenni un atteggiamento articolato. Per esempio sostenni che non era possibile definire tout court Saluzzo città della musica, anche perché Saluzzo - ricordi, collega Angeleri? - è definita città del mobile, è capitale della frutta: definirla anche tout court capitale della musica come Spoleto o altre città poteva essere certamente un titolo, ma che doveva essere in qualche maniera valutato prioritariamente dalla città stessa e dalla cittadinanza. Non era dunque il caso di attribuirle tale definizione, al fine di sostenere un corso che costa alla Regione l'ordine di 500-600 milioni annui, finché si deciderà di avere lì una sede di perfezionamento musicale post Conservatorio. Tuttavia questa è un'istituzione che si ascrive bene alle caratteristiche di Saluzzo città medioevale, città sede di marchesato, città per molti versi importante dal punto di vista culturale, assieme ad altri elementi che la caratterizzano storicamente in modo altrettanto e anzi più significativo.
Dopodiché, però, ponevamo il problema, e soprattutto lo pongo adesso che rispetto ad un'istituzione di questo genere, che investe l'immagine, il prestigio, la responsabilità dell'insieme della Regione che ha collocato lì il suo investimento in termini di istruzione professionale post uiversitaria (chiamiamola così), post-conservatoriale, facendo su questo una scelta regionale, occorre definire una politica del tutto precisa.
Anche in linea con gli orientamenti istituzionale che abbiamo per la definizione dei soggetti da noi convenzionati per la formazione professionale, non possiamo affidare questa responsabilità ad un soggetto troppo fragile dal punto di vista istituzionale, al quale, peraltro, io riconosco l'intuizione avuta a suo tempo di aver posto in essere un'istituzione che è stata capace di veicolare molti fondi della Comunità Europea e quindi, in qualche maniera, vi è stata una performance, che va riconosciuta, come sempre, ai soggetti promotori.
L'inserimento, da ultimo, del Grinzane Cavour come istituzione culturale, comunque collegata a molti fattori della cultura - si possono avere opinioni personali sull'argomento ma non si può disconoscere una capacità di promozione di performance - può aver portato un ulteriore elemento di vivacità e di svolta nelle possibilità di comporre un soggetto titolare di quest'importante funzione assegnata dalla Regione, più equilibrato, più competente e, direi, in qualche maniera, più vocato a costituire la struttura amministrativa definitiva, la struttura proprietaria definitiva, che vedo realizzata con una presenza della Provincia, del Comune di Saluzzo, ovviamente e dei soggetti culturali (naturalmente ci sono le associazioni senza scopo di lucro, penso alla Fondazione locale ed eventualmente ad altre). Tutto questo può portare alla definizione di un soggetto che ha la serenità di essere sufficientemente rappresentativo, non particolarmente tormentato dal problema del lucro, che è quello del soggetto privato (che ha già creato qualche problema che non intendo qui richiamare, ma sono contento che sia stato correttamente recepito), perché capisco anche da ciò che l'Assessore si è riservato di fare attraverso un percorso un po' più lungo. Questo può portarci, se c'è un'iniziativa che possiamo tutti condividere, ed eventualmente sostenere può portarci a definire un assetto operativo ed organizzativo che rimetta quell'istituzione nella traiettoria che era stata convocata dalla legge regionale di due anni fa, particolarmente voluta dall'allora Presidente Picchioni, il quale, peraltro, si era attivato nel quadro del programma degli Stati Generali che cercavano di arricchire i territori di strumentazioni che ne conservassero l'evocazione.
Pertanto, attendo di vedere il seguito. Per il momento, mi ritengo soddisfatto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, Assessore Leo, ringrazio innanzitutto per aver dato la disponibilità a rispondere, in tempi brevi, a questa interrogazione che era stata presentata un mese fa. Ritenevo, infatti, importante ricevere risposte su una vicenda che in questa sede, non per volontà dell'Assessore ancora chiara non è.
Ringrazio, in tal senso, per la disponibilità dell'Assessore Leo a volerla chiarire in un incontro fra tutte le parti, in modo che la stessa città di Saluzzo possa beneficiare di una legge regionale che l'anno scorso il sottoscritto, come primo firmatario, insieme ad altri colleghi (devo dire anche con la collaborazione dell'opposizione) aveva voluto approvare non certo per dare una connotazione di novità rispetto ad una vocazione diversa della città di Saluzzo, ma per sviluppare, all'interno della città stessa, una grande potenzialità che aveva avuto, tra l'altro, delle difficoltà ad essere recepita in quanto tale, nonostante l'altissima professionalità e il grande lavoro svolti da questa Scuola.
Il fatto che l'Assessore ci risponda e dica che la segnalazione del sottoscritto e del collega Riba sia quanto mai opportuna in parte già mi soddisfa; ovviamente, vedremo il seguito nella convocazione dell'incontro.
E' certo che rispetto a questa vicenda ci sono alcune cose quantomeno curiose, una per tutte. Devo dire che per alterne vicende legate alla mia attività politica, anche in precedenti istituzioni, mi sono sempre occupato un po' della realtà giovanile. In quella sede, essendoci molti giovani, già nel 1988, 1989 e 1990 mi ero occupato della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo.
Già nel 1995 avevamo lavorato per cercare di sviluppare questo tipo di attività e di vocazione della Scuola stessa. Abbiamo sempre trovato grandissime difficoltà da parte dei privati e di altre realtà della stessa istituzione regionale. Mi ricordo numerosi sopralluoghi anche di Assessori diversi (sicuramente l'Assessore Leo è stato uno dei più presenti e dei più attenti allo sviluppo della Scuola stessa). In particolare ricordo Assessori alla formazione, perché costituisce una parte formativa estremamente importante. Ebbene, in dieci o undici anni vi è stata, in particolare da parte delle realtà private, una disattenzione generalizzata.
Improvvisamente si coglie l'opportunità di sviluppare questa vocazione.
Si approva una legge in Consiglio regionale, mi pare proprio durante l'ultima seduta utile del Consiglio regionale del 2000 della passata legislatura.



ANGELERI Antonello

RIBA Lido (fuori microfono)



ANGELERI Antonello

Verso la mezzanotte.



ANGELERI Antonello

Verso la mezzanotte o poco prima. Improvvisamente, come d'incanto, dopo undici anni di disattenzione, inizia qualche fermento intorno a questa Scuola. Non si sa per quale motivo. Sarà una casualità forse legata a questo finanziamento che la Regione aveva deciso, finanziamento che diventava un investimento sulla città di Saluzzo e sullo sviluppo della stessa. Improvvisamente si scopre che alcune realtà si interessano alla Scuola.
Non la faccio lunga, perché il tempo a disposizione è poco, ma sta di fatto che la risposta che ha dato l'Assessore, il quale ha detto di non avere, almeno da un punto di vista tecnico, ancora elementi, non è sufficiente in questa sede a comprendere quanto sia accaduto e soprattutto a capire, o a far capire ai colleghi Consiglieri, come un docente di letteratura spagnola all'università di Roma ed esperto di premi letterari arrivi alla Presidenza di un ente che produce corsi per tecnici del suoni per orchestra, per musica da camera e per musica antica, proprio in un mondo e in un'epoca in cui la professionalità deve, in qualche modo, essere valutata attentamente.
Concludo, Presidente, auspicando, in tempi estremamente rapidi, un chiarimento su questa vicenda che non mi pare assolutamente chiara. Ci sono quantomeno una serie di casualità che devono essere chiarite.
Ringrazio ancora per aver affermato pubblicamente in questa sede che la segnalazione posta dal sottoscritto e dal collega Riba fosse quanto mai opportuna.
Mi riservo di intervenire in quest'aula dopo i chiarimenti che ci saranno in questo incontro.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 755 del Consigliere Angeleri, inerente a "Carenza di strutture sanitarie regionali in grado si eseguire il trapianto di fegato" ed interpellanza urgente n. 810 del Consigliere Chiezzi, inerente a "Situazione dei trapianti di fegato in Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 755 del Consigliere Angeleri e l'interpellanza n. 810 del Consigliere Chiezzi, di analogo contenuto alle quali risponde l'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Grazie, Presidente.
Nel rispondere all'interrogazione del collega Angeleri, penso di rispondere contemporaneamente anche a quella del Consigliere Chiezzi.
L'interrogazione del collega Angeleri è piuttosto articolata, mentre il Consigliere Chiezzi si limitava a chiedere quale fosse la situazione dei trapianti di fegato in Piemonte, attività che pone la nostra Regione ai vertici internazionali per i risultati raggiunti.
Nella premessa dell'interrogazione del collega Angeleri si menziona una richiesta di autorizzazione al trapianto di fegato da donatore vivente fatta dal prof. Salizzone e dal prof. Curtoni, che è coordinatore regionale dei trapianti qui in Piemonte, motivata anche dalle crescenti necessità di trapianti di fegato. Da questa l'interpellante evince che vi sia un reale bisogno per la sanità nella nostra Regione, che (sembra sottintendere l'interpellante) non è soddisfatto dalle attuali potenzialità di trapianto di fegato.
In realtà le cose non stanno assolutamente così: Il centro trapianto di fegato del Piemonte sopperisce a tutte le necessità regionali. Infatti, la prevalenza in Piemonte di pazienti che necessitano di trapianto di fegato è di 60-70/anno.
Attualmente il centro trapianti di fegato esegue circa 150 trapianti all'anno, per la precisione nel 2000 - sono dati dell'istituto Superiore della Sanità - sono stati eseguiti 148 trapianti. Riuscendo in questo modo a coprire totalmente il fabbisogno di trapianti della Regione dedicando la rimanenti attività di trapianto a pazienti di altre regioni.
La richiesta di autorizzazione al trapianto di fegato da donatore a vivente è stata intesa soprattutto per contribuire ad aiutare le regioni italiane con minore potenzialità di trapianto: questo è quanto mi dicono il Prof. Curtoni e il Prof. Salizzoni.
In effetti gli attuali candidati al trapianto di fegato da vivente presso il centro piemontese (che è alle Molinette) provengono per circa due terzi da altre regioni.
Un altro punto di premessa riguarda il numero dei centri che esistono in altre Regioni (le previsioni di apertura di altri centri, accennate in questa premessa, non risultano attendibili). Si fa notare che secondo il parere espresso dal Consiglio Superiore della Sanità nel 1994 il numero ottimale di centri di trapianto epatico è di un centro ogni quattro milioni di abitanti. Tra le regioni citate solo il Piemonte, che in campo di trapianti ha fatto da tempo una politica sanitaria rigorosa, rientra nelle raccomandazioni del Consiglio Superiore. Questo indirizzo è stato ribadito dal nuovo Ministro della Sanità, prof. Gerolamo Sirchia (al quale invio da quest'aula gli auguri di buon lavoro) il quale l'11 giugno ha dichiarato ufficialmente che "è un'assurdità che in Lombardia vi siano tanti centri di trapianto di fegato".
Le regioni sottoelencate, pur con un numero maggiore di centri di trapianto epatico, eseguono in realtà un numero di trapianti inferiore a quello del Piemonte, come risulta dal seguente specchietto.
Il Piemonte ha un centro di trapianto ed ha eseguito 148 trapianti nel 2000 La Lombardia ha 4 centri di trapianto (ha il doppio degli abitanti del Piemonte) ed ha eseguito 153 trapianti nel 2000 Il Veneto ha 2 centri di trapianto ed ha eseguito 61 trapianti nel 2000 L'Emilia Romagna ha 2 centri di trapianto ed ha eseguito 95 trapianti nel 2000 Il Lazio ha 3 centri di trapianto ed ha eseguito 68 trapianti nel 2000 La Campania ha 3 centri di trapianto ed ha eseguito 18 trapianti nel 2000.
Risulta quindi evidente che il centro del Piemonte ha di gran lunga l'efficienza più elevata in Italia e si pone indubbiamente ai vertici europei. Questo permette anche di abbassare considerevolmente il costo per singolo trapianto epatico, che viene calcolato a Torino in 78 milioni e a Padova 148 milioni (dati pubblicati). Quindi anche per quanto riguarda il saldo di mobilità così i DRG complessi noi in Piemonte paghiamo alle Regioni d'Italia un prezzo maggiore perché, faccio un esempio, un DRG cardiochirurgico mentre da noi viene retribuito con 123 milioni, lo stesso tipo di intervento viene retribuito in Lombardia con 130 milioni. Succede la stessa cosa per i trapianti, già al precedente Ministro gli Assessori regionali avevano chiesto di omogeneizzare, a livello nazionale, le tariffe perché vanno a penalizzare soprattutto il Piemonte, il quale, come sapete ha, purtroppo, ancora un saldo passivo di mobilità di 18 miliardi che speriamo che quest'anno possa essere azzerato.
Nell'interrogazione molto articolata del collega Angeleri vi sono altre cose a cui, doverosamente, devo rispondere. La prima considerazione fatta dal collega recita: "l'attività di trapianto epatico in Piemonte non è purtroppo, in grado di soddisfare l'elevatissima necessità di trapianti".
Questo, come dicevo, non è vero, per le motivazioni che ho poco fa detto.
Si aggiunga che l'indice di utilizzazione (cioè il rapporto tra i donatori disponibili e i fegati trapiantati) in Piemonte è la più elevata d'Italia.
Un'altra osservazione attiene alla mortalità dei paziente in lista di attesa. Il collega sostiene essere questa del 20/30% - dato che non mi risulta -, a fronte di una mortalità media riportata nella letteratura internazionale, che si aggira effettivamente intorno al 20%, la mortalità nella lista di attesa del Piemonte, valutata dal 1 gennaio 2000 all'11 giugno 2001 è del 7,2%. Si noti inoltre che la maggior parte dei pazienti deceduti in lista di attesa erano pazienti già in precedenza trapiantati e poi candidati ad un secondo trapianto in urgenza.
La seconda delle considerazioni del collega Angeleri recita: "un elevatissimo numero di paziente che versano in gravi condizioni cliniche sono esclusi da questa lista e pertanto devono essere presi in carico da altri centri extra-regionali".
Questa affermazione non ha riscontro, collega non vorrei contraddirti in tutto, ma purtroppo le tue considerazioni in realtà mi fanno asserire con assoluta certezza che quanto da te chiesto non corrisponde alla situazione attuale del Piemonte. Quindi anche questa affermazione non ha alcun riscontro nella realtà. I pochi pazienti che eventualmente si rivolgono ad altre regioni raramente ricevono un trapianto e giungono in un secondo tempo al centro del Piemonte dove vengono trapiantati.
A questo proposito sembra opportuno aggiungere anche che il reparto di terapia intensiva dell'insufficienza epatica, diretto dal professor Mario Rizzetto, è stato costituito esclusivamente per accogliere i pazienti gravi nella fase pre-trapianto. Nel corso del 2000 sono stati trapiantati ben 38 pazienti provenienti da detto reparto.
La terza ed ultima considerazione riporta che un'eventuale autorizzazione per la costituzione di un centro di trapianto di fegato presso l'Ospedale Maggiore della Carità di Novara il collega sostiene che questo eventuale centro risulterebbe praticamente a costo zero perch espletato in sinergia con l'attività di trapianto di rene. Anche questa affermazione non sembra attendibile. Infatti, nessuno dei dipendenti di questo ospedale, elencati nella richiesta di autorizzazione al trapianto di fegato, ha mai avuto un addestramento specifico nel trapianto di fegato, ed il tempo medio di un tale addestramento, se fatto a tempo pieno, è stimato non inferiore a due anni. Inoltre vi sarebbero i costi, indispensabili della strutturazione e gestione di un reparto specificamente dedicato ai pazienti da avviare o già avviati al trapianto del fegato.
Restando ancora nel tema della richiesta da parte del Direttore generale dell'ospedale di Novara per avere un centro di trapianti di cuore e di fegato debbo dire che, soprattutto per quanto riguarda il fegato non se ne ravvede assolutamente la necessità.
Infine faccio presente che l'efficienza (e a basso costo) da noi il trapianto viene a costare 78 milioni, mentre nelle altre regioni costa da 140/150 milioni. Faccio presente che l'efficienza e il basso costo dell'attuale centro di trapianto epatico - non vorrei che qualcuno interpretasse l'efficienza come basso costo - del Piemonte si traduce direttamente in qualità dell'assistenza, testimoniata dalle curve di sopravvivenza dei trapianti eseguiti, che sono le migliori d'Italia e fra le migliori d'Europa. Questi dati che possono essere comunicati e recepiti da tutti i colleghi sono desunti dal Registro Europeo dei trapianti di fegato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Assessore, grazie per la sua riposta.
Essa, però, pone un problema, quello dei dati. Infatti, i dati che mi ha dato e che ha letto - e non ho motivo per ritenere che siano sbagliati non corrispondono ai dati che ho io e che ho riportato nell'interrogazione.
Ho una lettera del Dott. Salizzoni (datata 24 ottobre 2000) che richiede quest'autorizzazione citando le crescenti necessità di trapianti di fegato nella nostra Regione. O essa riporta la firma falsificata del Dott. Salizzoni, e la lettera non è questa e ne hanno fatto un fotomontaggio, oppure non riesco a comprendere.
Non è una polemica, Assessore. E' difficile risponderle considerando che i dati che lei ha citato in aula sono, se non opposti, quanto meno molto, molto diversi dai dati in mio possesso.
Per esempio, dai dati in mio possesso risulta che, ad oggi, l'attività di trapianto epatico in Piemonte non è in grado di soddisfare l'elevatissima richiesta di trapianti. La mortalità dei pazienti in lista d'attesa, sempre dai dati in mio possesso, si attesta intorno al 20-25%.
Mi dispiace fare un intervento che sembra essere in contrapposizione con l'Assessore, ma sto solo citando dei dati che mi sono stati forniti.
C'è di più. Il Direttore generale dell'ASL Ospedale Maggiore della Carità di Novara, in data 22/12/2000, ha inoltrato ai competenti organi ministeriali, proprio sulla base di questi dati, l'istanza di autorizzazione per la costituzione di un centro di chirurgia epatobiliare e trapianto di fegato.
Tra l'altro, qualcuno potrebbe chiedersi: "In un momento come questo in cui la sanità piemontese versa in difficoltà - almeno dal punto di vista economico - come ci si può avventurare verso la costituzione di un nuovo centro che, ovviamente, avrà dei costi non indifferenti?" Nella richiesta del Direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dell'Ospedale Maggiore della Carità di Novara, si evidenzia come quest'iniziativa sarebbe praticamente a costo zero, e si spiega il costo zero perché essa sarebbe espletata in sinergia con l'attività di trapianto di rene.
Vorrei comprendere qualcosa in più. Da quanto ho letto, dai dati in mio possesso, si evince - non sono competente in materia, non sono un medico ma basta un po' di buon senso - la necessità di andare in questa direzione.
Tra l'altro, in una città come Novara, sull'asse della Torino-Milano, dove una realtà "d'urgenza" risulterebbe essere molto importante e potrebbe salvare vite umane.
Assessore, mi riservo di verificare i miei dati con i suoi e successivamente, di rintervenire in quest'aula su quest'argomento.
La risposta che mi ha dato, fatta in base ai suoi dati (non voglio mettere in dubbio che non corrisponda al vero) è quantomeno diversa dalla valutazione che do io, perché i dati che sono in mio possesso sono opposti ai suoi.
Vorrei dunque fare delle verifiche e, sulla loro base, mi riservo d'intervenire ancora. Evidentemente, non mi ritengo soddisfatto della risposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Assessore, per la sua riposta alle due interpellanze. Mi sembra che con essa, per la ricchezza e la messe di dati obiettivi che contiene si faccia piazza pulita di tutte le allusioni che (le abbiamo sentite anche nell'intervento svolto poc'anzi dal collega Angeleri) vengono fatte su una presunta insufficienza ed inefficacia della situazione dei trapianti di fegato in Piemonte.
I dati dell'Assessore sono stati resi pubblici. Se li studi il collega Angeleri! Essi confermano un giudizio largamente presente, non solo nella nostra Regione ma in ambito nazionale ed internazionale: tra le cose che funzionano bene e che onorano la vita del Piemonte, c'è anche questo Centro di trapianto di fegato. Esso, per quanto ha realizzato, si pone in vetta agli altri organismi che si occupano di trapianto di fegato.
La nostra Regione non solo soddisfa il fabbisogno di trapianti del territorio ma offre il suo servizio a tutta l'Italia. E' un servizio che corrisponde agli indici che anche il nuovo Ministro dice debbano presiedere a questo tipo di attività.
Il proliferare di centri altamente specializzati come quelli relativi al trapianto di fegato aumenta i costi senza migliorare i servizi. Lo conferma il nuovo Ministro: infatti, egli critica il fatto che la Lombardia abbia quattro Centri di trapianto che, insieme, effettuano un numero di trapianti se non uguale superiore solo di qualche unità (oltre 150 l'anno) a quello del Piemonte.
Assessore e colleghi, teniamoci cara questa struttura, efficiente e di ottima qualità non solo per il servizio che rende ma, soprattutto, per l'esito positivo dei trapianti che effettua.
Evidentemente, una struttura siffatta può creare qualche invidia. Per Assessore, lei sa che questa è una struttura fortemente proiettata sul territorio, e sa che oltre a lavorare bene nel proprio ambito essa svolge anche attività di consulenza e servizio in altri ambiti a livello nazionale.
Penso che anche all'interno della nostra Regione una struttura come questa sia aperta ad ogni sollecitazione. E questo è un discorso serio.
Un discorso poco serio - come ha detto anche l'Assessore - è prevedere che, autonomamente, in altre parti della Regione, nascano dei nuovi centri di trapianto. Sono spinte che, evidentemente, scaturiscono dai più vari interessi. Apprezzo il fatto che l'Assessore le respinga fin da subito.
Il nostro Centro di trapianti funziona, ed esso si può proiettare con le proprie attività, come sta facendo nel resto del paese, ma conserviamo per questo centro l'attenzione che si merita in base ai risultati che ha che ha condotto e tagliamo le unghie, come ha fatto giustamente l'Assessore, a ogni altro tipo di polemica, di insinuazione.
E' veramente strano che in questo nostro Piemonte si tenda a insinuare che l'attuale situazione dei trapianti di fegato non funziona: è una cattiveria nei confronti non tanto di chi dirige questo centro e di tutti coloro che ci lavorano, ma una cattiveria, una stupidità nei confronti del Piemonte e della sua organizzazione sanitaria in tema di trapianto di fegato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

In estrema sintesi, signor Presidente, debbo ripetere quanto avevo detto nel rispondere dettagliatamente all'interrogazione del collega.
Devo evidenziare anzitutto che in Piemonte i pazienti che necessitano di trapianto sono 60-70 all'anno. Se questo centro riesce a fare 148 trapianti - e i miei dati, collega Angeleri, sono dati dell'Istituto Superiore di Sanità, non sono dati miei né del prof. Salizzoni né del prof.
Curtoni - vuol dire che sicuramente non c'è bisogno di un altro centro, a meno che non si voglia fare un centro per i pazienti delle altre Regioni ma questo certamente, alla luce dei costi, collega Angeleri, non può essere a costo zero. Se il Direttore generale dell'Azienda di Novara ha fatto un'affermazione di questo tipo ha sbagliato di grosso e merita un controllo effettivo su quella che è la gestione di quell'Azienda, perché un centro trapianti, ancorché collegato al centro trapianti di linea, ha dei costi elevatissimi e poi, oltre a questo, avrebbe bisogno di almeno due anni di formazione per il personale, per cui si tratta di un'affermazione che veramente mi sento di rigettare in toto, quella fatta - non so se fatta in modo ufficiale - dal Direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Novara.
La seconda cosa che è stata sottolineata, la debbo ribadire. Il Piemonte con un centro svolge un servizio sufficiente. Se è stato stabilito a livello internazionale che un centro per ogni 4 milioni di abitanti è sufficiente, penso che avere 4,3 milioni di abitanti non debba indurci ad attivare un secondo centro.
Soprattutto quello di cui possiamo veramente essere soddisfatti è che con un solo centro noi facciamo 148 trapianti all'anno, mentre la Lombardia con 4 centri ne fa 153 e la stessa Emilia Romagna con 2 centri non supera i 95 interventi; non parlo della Campania, la quale con 3 centri fa 18 trapianti all'anno.
Debbo altresì sottolineare che tutti questi centri (Lombardia, Veneto Emilia Romagna, Lazio e Campania) hanno dei costi di gran lunga superiori ai nostri, tanto che il trapianto in queste Regioni viene calcolato, per quanto riguarda i costi, quasi il doppio dei costi nostri.
Un'altra cosa importante è la mortalità dei pazienti in lista d'attesa.
Nel ricordare che i miei non sono numeri dati a caso, evidenzio che la mortalità nelle liste d'attesa in Piemonte, valutata dal 1º gennaio 2000 ci sono i registri che parlano - all'11 giugno 2001 (un anno e mezzo abbondante) è del 7,2%, e non del 20%.
Un'ultimissima cosa, e concludo ribadendola. Quando un Direttore generale di un'Azienda ospedaliera ha intenzione di attivare un qualche cosa di altissima specialità, ha il dovere di informare l'Assessorato e il responsabile di quell'attività a livello regionale.
Il Direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Novara non ha fatto né l'una cosa né l'altra e quindi questo è un altro motivo in più per cui la richiesta fatta dall'Azienda ospedaliera di Novara non è stata presa in considerazione. Ciò non per una ripicca banale, ma alla luce di tutti i dati che ho fornito, che non sono dati di D'Ambrosio, ma - ripeto dell'Istituto Superiore di Sanità.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Proseguimento esame disegno di legge n. 132 (ex disegno di legge n. 552): "Autorizzazione, limiti e condizioni per conferimenti in conto capitale in società partecipate in liquidazione"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 4) all'o.d.g. che prevede il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 132. Ricordo che ci siamo fermati ad una votazione da ripetere, cioè la votazione dell'art. 2 nel suo complesso, che non era valida.
Riassumo ai colleghi che gli emendamenti presentati e gli emendamenti oggi in vita, con riferimento a questa legge, sono tutti emendamenti accolti dalla Giunta, ed in particolare dopo l'art. 2 c'è un emendamento che si propone l'abrogazione dell'art. 4 e non c'è più alcun emendamento perché l'emendamento sostitutivo di quell'art. 5 è stato ritirato dalla Giunta.
Ripetiamo quindi la votazione dell'art. 2, così come emendato nel suo complesso, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 20 votanti 19 voti favorevoli 19 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
La votazione non è valida; verrà ripetuta alle ore 12.
Sospendo la seduta e nel frattempo chiedo all'Assessore D'Ambrosio la gentilezza di incontrare una delegazione di lavoratori socialmente utili.



(La seduta, sospesa alle ore 11,25 riprende alle ore 12,19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dispongo la ripetizione della votazione dell'art. 2, così come modificato per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 22 votanti 21 voti favorevoli 21 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
La votazione non è valida.
Chiudo qui i nostri lavori.
La seduta riprenderà alle ore 15; nel caso di votazione non valida alle ore 15, verrà aggiornata a venerdì.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,25)



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