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Dettaglio seduta n.95 del 29/05/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute" comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze consiliari del 27 febbraio 2001 - 2, 6, 13 20, 27 marzo 2001 - 3, 4, 9 aprile 2001. Se non vi sono osservazioni si intendono approvati.


Argomento:

Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 10, 11 12, 18 e 24 aprile 2001 che verranno posti in votazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Scanderebech.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Sistema informativo regionale

d) Nuovi servizi del sistema informativo consiliare


PRESIDENTE

Comunico che da oggi i Consiglieri possono utilizzare i personal computer portatili per la connessione ai servizi di rete dall'Aula consiliare.
A questo scopo invito i Consiglieri a prendere in carico il cavetto necessario alla connessione, in distribuzione nell'atrio antistante l'Aula.



PRESIDENTE

Comunico inoltre che da oggi è attivo il servizio sperimentale di trasmissione audio-video delle sedute tramite l'intranet consiliare. A conclusione della sperimentazione interna, il servizio sarà reso disponibile anche via Internet.
Colleghi, vi informo, inoltre, che il Presidente della Giunta regionale mi ha chiesto di dare lettura del decreto relativo alla modifica delle deleghe attribuite agli Assessori.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

La comunicazione verrà fatta comunque dal Presidente della Giunta?



PRESIDENTE

Certo, la farà lui stesso. Il Presidente della Giunta regionale interverrà dopo il punto inerente le interrogazione e le interpellanze.
Io vi leggerò il decreto e il Presidente Ghigo farà la comunicazione.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani per chiarimenti.



RONZANI Wilmer

Intervengo per sollevare una questione che ormai si ripete da troppo tempo. Innanzitutto volevo sollecitare la risposta ad una mia interrogazione, la n. 740 del 30 aprile. Vorrei che l'Assessore regionale alla sanità si impegnasse a rispondere nei prossimi giorni a questa mia interrogazione.
L'occasione mi permette di sollevare un problema più generale: i Consiglieri regionali tra le varie funzioni rivestono anche quella del sindacato ispettivo. L'interrogazione è uno strumento per esercitare il controllo sull'attività degli Assessori e della Giunta. Non è possibile che ad interrogazioni che richiedono risposte urgenti venga data risposta nella migliore delle ipotesi, un mese o due mesi dopo.
Credo che lei debba, Presidente, sollevare al Presidente della Giunta e agli vari Assessori questa questione. L'interrogazione è lo strumento con il quale i Consiglieri di maggioranza e di minoranza intendono sollevare un problema.
Pertanto noi dobbiamo stabilire che l'Assessore competente o il Presidente della Giunta rispondano in tempo reale, altrimenti non si capisce il perch io debba perdere tempo a scrivere un'interrogazione a cui verrà data risposta mesi dopo. Ormai, sistematicamente, la prassi è quella di rispondere il più tardi possibile, anche quando, come in questo caso all'interrogazione viene data risposta scritta. Credo che la questione abbia un valore politico e istituzionale di rapporti tra la Giunta e il Consiglio.
Per questo confido su un suo intervento, Presidente, per fare in modo che diventi prassi quella di rispondere il più rapidamente possibile alle nostre interrogazioni.



PRESIDENTE

Sollecito subito questa interrogazione. Prima di passare al punto inerente le interrogazioni e le interpellanze, comunico che mi è giunta richiesta, da parte di alcuni Consiglieri, di terminare la seduta odierna alle ore 18,30 per problemi logistici legati alla riunione di domani al Parlamento nazionale. Se non vi è nulla in contrario programmiamo già la chiusura dei lavori alle ore 18.30 in maniera tale che i colleghi sappiano organizzare eventuali trasferimenti.
La parola al Consigliere Saitta per chiarimenti.



SAITTA Antonino

Lei ha annunciato che più tardi il Presidente della Giunta farà una comunicazione, va benissimo, ma c'è un'altra questione che necessita un'ulteriore comunicazione. Comunicazione relativa al fatto che alcuni direttori ASL sono stati rimossi e altri sono stati in qualche maniera "avvisati". Al di là delle modalità resta il fatto che il motivo - ed è su questo che chiedo una comunicazione - della rimozione degli avvisati deriva dal fatto che non sono state rispettate le indicazioni. Questo lascia presumere che quel contenimento della spesa sanitaria non era avvenuto.
Quindi siamo in una situazione di grandissima difficoltà dal punto di vista economico che non è conciliabile con il bilancio approvato.
Su questo chiederemmo una comunicazione anche per avere il risultato del monitoraggio trimestrale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per chiarimenti.



MANICA Giuliana

Volevo capire, Presidente, rispetto all'ordine dei lavori, a che punto del nostro dibattito pensavamo di inserire la discussione sulle interrogazioni ed eventuali ordini del giorni relativi alle problematiche che abbiamo discusso con i Capigruppo, con l'Assessore alla sanità e con la delegazione dei sindaci relativa all'Ospedale di Arona, a che punto della nostra mattinata - o giornata - pensava di collocare questo momento, se durante le ore dedicate alle interrogazioni...



PRESIDENTE

Vediamo se l'Assessore D'Ambrosio intende rispondere alla sua interrogazione già nell'ora dedicata alle interrogazioni ed interpellanze oppure appena...



(Commenti della Consigliera Manica fuori microfono)



PRESIDENTE

No, dentro, perché appena dopo ci sono gli altri argomenti. Adesso vediamo. Intanto, mentre esaminiamo le altre interrogazioni, parlo con l'Assessore D'Ambrosio. Sapete che per un'eventuale iscrizione di ordini del giorno sono necessari quaranta voti.



(Commenti della Consigliera Manica fuori microfono)


Argomento: Informazione

Interpellanza n. 635 dei Consiglieri Caracciolo, Chiezzi, Giordano, Manica Moriconi, Placido, Saitta inerente a "Modifiche allo Statuto dell'A.T.R. (Agenzia Turistica Regione Piemonte) per gestire il canale satellitare"; n. 585 del Consigliere Saitta inerente a "Studi di fattibilità per il progetto della TV satellitare Regione Piemonte e domanda di autorizzazione all'Authority"; n. 593 del Consigliere Placido inerente a "TV satellitare Regione Piemonte"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 635, presentata dai Consiglieri Caracciolo Chiezzi, Giordano, Manica, Moriconi, Placido, Saitta, la n. 585 del Consigliere Saitta inerente a "Studi di fattibilità per il progetto della TV satellitare Regione Piemonte e domanda di autorizzazione all'Authority" e la n. 593 del Consigliere Placido inerente a "TV satellitare Regione Piemonte" Risponde l'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

La Giunta regionale ritiene che l'Agenzia turistica regionale debba continuare a svolgere i compiti a lei assegnati dalla legge regionale n.
75/96, cioè valorizzare le risorse turistiche del Piemonte, favorire la loro trasformazione in prodotti turistici collocabili in modo concorrenziale sui mercati turistici nazionali e internazionali; realizzare una gestione delle attività di promozione turistica secondo criteri che consentono un'ottimizzazione dell'uso delle risorse e un miglioramento dell'efficacia delle azioni di sostegno del turismo, mediante una compartecipazione dei soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo del turismo stesso.
Le modifiche statutarie approvate dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 50-2352 del 26 febbraio 2001 e n. 1-2402 del 6 marzo 2001 non stravolgono affatto quanto previsto in merito all'ATR dalla legge regionale n. 75/96.
Non cambiano, infatti, le finalità e le funzioni previste in legge, per cui viene prevista la costituzione dell'ATR. Le modifiche sono, infatti tese non a modificare gli obiettivi della legge regionale n. 75/96 e dell'ATR, quanto piuttosto a rendere l'ATR più costituzionalmente e strutturalmente preparata a raggiungere gli obiettivi stessi.
I giudizi a cui si fa riferimento vengono espressi non sul valore e sull'utilità dell'ATR, che non sono mai stati messi in discussione, ma su alcuni risultati ottenuti che non erano quelli sperati ed auspicati dalla Giunta regionale.
Tali risultati ritenuti non soddisfacenti derivavano da un'organizzazione ancora non adeguata alle necessità e da alcune complessità strutturali.
Proprio a seguito dell'individuazione di queste criticità si e ritenuto di affrontare le stesse predisponendo delle soluzioni che si sono poi configurate nelle modifiche statutarie approvate dalla Giunta regionale.
Modifiche che non ampliano le finalità previste dalla legge regionale n.
75/96, ma che creano i presupposti per un miglior raggiungimento delle finalità stesse.
E' in considerazione dell'urgenza che l'ATR potesse diventare un organismo perfettamente funzionale ed efficiente, così da avviare immediatamente una qualificata e mirata promozione turistica della nostra Regione, in un momento particolarmente delicato in cui si stanno creando nuovi importanti flussi turistici che dovranno essere raggiunti con celerità. Per vincere una concorrenza sempre più agguerrita, si è ritenuto più opportuno approvare subito, con un provvedimento di Giunta regionale quelle modifiche statutarie che potevano consentire (come si è detto sopra) una migliore organizzazione strutturale dell'ATR in tempi brevissimi invece di aspettare una modifica molto più complessa della struttura dell'ATR stessa, come prevista dal d.d.l.
L'ATR, in quanto consorzio, non avrebbe comunque potuto gestire il canale satellitare, ma semplicemente approfondire le tematiche promozionali turistiche connesse. In ogni caso, in qualità di Assessore competente e rappresentante della Giunta regionale, non ho ritenuto di proporre all'Assemblea dell'ATR la modifica dell'articolo dello Statuto che prevedeva esplicitamente queste iniziative promozionali connesse al canale satellitare.
Come si è detto, era necessario che l'ATR potesse diventare al più presto un organismo perfettamente funzionante ed efficiente, così da avviare immediatamente una qualificata e mirata promozione turistica della nostra Regione nel mondo. Tra l'altro, le modifiche statutarie non determinano alcun stravolgimento a quanto previsto dalla legge regionale n.
75/96, questi non comportavano la necessità di un approfondimento in Consiglio regionale o in Commissione consiliare.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Racchelli.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, sono insoddisfatto delle risposte che sono state date, anche perché lo scopo di questa nostra interpellanza urgente era anche quello di far notare la distanza che c'è tra le dichiarazioni dell'Assessore Racchelli in ordine alla necessità di modifiche della legge sull'ATR e il comportamento concreto, che si traduce in modifiche statutarie all'interno della vecchia legge.
Lei stesso, Assessore, al momento della presentazione di una proposta di modifica della legge sul turismo, non è stato molto cauto con i suoi giudizi negativi sull'ATR. Questi giudizi negativi li ha espressi anche qui, nell'aula del Consiglio regionale.
Detto questo, resta il fatto che si tratta di modifiche statutarie. Ha fatto bene a non proporre all'Assemblea delle modifiche che erano state approvate dalla Giunta regionale in ordine alla possibilità, per il Consorzio, di gestire il canale satellitare. Perché la deliberazione della Giunta prevedeva in modo esplicito la modifica dello Statuto...
(Il Consigliere Saitta fa una pausa di alcuni secondi)



SAITTA Antonino

Presidente, chiedo scusa, non riesco più a parlare, c'è troppo brusìo...



PRESIDENTE

Ha ragione, Consigliere Saitta, le chiedo scusa. Invito l'aula a fare silenzio.



SAITTA Antonino

Le modifiche approvate dalla Giunta allo Statuto prevedevano la possibilità che l'ATR potesse gestire il canale satellitare. Era stato scritto questo. Poi, Assessore, lei è stato molto prudente - e chi l'ha consigliato ha fatto bene - nello stralciare questa parte che non sarebbe stata ammissibile, in quanto si tratta di un consorzio, quindi non compatibile con le affinità complessive della legge.
Lei si è limitato a fare una modifica dell'ATR che ha definito - nella sostanza - di tipo "organizzativo".
Per quanto riguarda queste modifiche, resta il fatto che i giudizi che condividiamo - negativi sull'impianto, restano tutti. Ho l'impressione che lei e la sua Giunta (quindi anche il Presidente Ghigo) per una questione di opportunità politica, anziché impegnarvi nella modifica della legge, che avrebbe suscitato - ed era prevedibile - contrasti all'interno della maggioranza, avete preferito fare un'operazione più esigua, molto più contenuta, di scarso significato politico. Alla fine, lei ha fatto un'operazione con cui ha rafforzato gli elementi negativi dell'ATR.
Infatti, le modifiche statutarie introdotte, le modifiche al Consiglio d'Amministrazione, la modalità e la tipologia di persone che sono state indicate nel consorzio indicano che la sua impostazione è tesa a fare dell'ATR non un braccio operativo della Regione Piemonte, ma una sorta di ufficio di un'altra direzione dell'Assessorato al turismo.
Siamo partiti da una situazione in cui il Presidente dell'ATR era esterno, mentre adesso è un direttore regionale, pertanto le caratteristiche di un braccio operativo dell'Assessore, che era un limite posto, sono state rafforzate.
Ho la sensazione che lei abbia creato un'altra direzione regionale, che probabilmente le consente di avere più libertà operativa, nel senso che le difficoltà esistenti soprattutto per l'affidamento di alcuni incarichi all'interno dell'Amministrazione regionale, attraverso una struttura tutta interna verrebbero eliminati con questa nuova struttura. E' un po' il difetto dell'ATR, che consente di affidare velocemente alcune consulenze senza passare attraverso le trafile della Pubblica Amministrazione.
Mi sembra questo il suo obiettivo ed è un obiettivo veramente molto contenuto sul piano politico.
Volevo evidenziare questo fatto e porlo a lei, Assessore, al Presidente della Giunta regionale e del Consiglio, perché ho la sensazione - e termino che sia stata imboccata una strada che la Giunta ha già percorso per un disegno di legge relativo all'ARES (l'Agenzia Regionale sulla Strada).
Mi sembra che l'impianto della Giunta sia di questo tipo: prevedere delle Agenzie in cui, nel Consiglio d'Amministrazione, siano presenti dei dirigenti regionali.
Il problema che pongo è questo: può esistere, dal punto di vista della legittimità, una struttura composta da dirigenti regionali, dove gli stessi dirigenti regionali sono coloro che hanno la responsabilità, per alcune questioni derivanti dall'applicazione del decreto legislativo 29, per quanto riguarda i finanziamenti (controllori e controllati)? E' un tema molto delicato, perché nel caso dell'ATR ci troveremmo di fronte ad un direttore che firma i finanziamenti, li dà all'ATR e poi li deve gestire.
Sono molto preoccupato e ritengo opportuno un parere legale su questo anche perché mi sembra si stia andando contro i principi della Pubblica Amministrazione.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Saitta.
Come concordato in sede di Conferenza dei Capigruppo, l'Assessore Racchelli risponderà anche alle interrogazioni sulla TV satellitare e darà comunicazione in ordine alla procedura di rinvio in Commissione di questo argomento importante per tutto il Consiglio.
La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

La determinazione n. 628, pone come scadenza dell'obbligazione, ovvero la data entro cui doveva essere consegnato lo studio di fattibilità, il 15/12/2000. Tuttavia, il visto sulla determinazione da parte della Ragioneria regionale è stato apposto soltanto in data 11/12/2000 e la lettera di incarico ad ARKON porta la data del 19/12/2000.
Per tale motivo, i termini di consegna del lavoro sono stati necessariamente procrastinati. Lo studio porta infatti la data del 15/1/2001 ed è stato consegnato nella stessa data, protocollato al n. 1298 del 15/1/2001.
La prima fattura relativa all'acconto di lire 40.000.000 è del 9/2/2001 ed è stata liquidata il 30/1/2001, mentre la seconda, a saldo, di lire 92.000.000 è del 22/1/2001 e non è ancora stata liquidata.
Per quanto riguarda l'EUPHOM, anche in questo caso la determinazione da dirigenziale individua la scadenza del 15/12/2000. Il visto della Ragioneria regionale porta la data dell'11/12/2000 ed anche qui la lettera d'incarico è del 19/12/2000. I termini di consegna dello studio di fattibilità hanno pertanto dovuto subire uno slittamento. La consegna dello studio è avvenuta, infatti, nel 15/1/2001.
Nella determinazione era previsto un acconto di lire 80.000.000 all'inizio dello studio ed il saldo di lire 148.000.000 a studio terminato previa verifica di conformità effettuata dal dirigente competente. La liquidazione è avvenuta il 30/1/2001 in un'unica tranche di lire 228.000.000 sulla fattura di pari importo, acquisita agli atti il 22/1/2001.
La determinazione relativa all'acquisizione dei servizi offerti dalla "Maurizio Costanzo Comunicazione" è del 14/12/2000 e riconosce un compenso di 150.000.000, da liquidarsi a prestazione avvenuta. Inizialmente la scadenza era del 28/2/2001, successivamente è stata posticipata al 30/4/2001. Successivamente, essendo variata la previsione della tempistica di consegna del lavoro e non essendo ancora disponibili le risultanze degli studi sul turismo, che avrebbero dovuto consentire di individuare un messaggio trainante per la comunicazione dell'intero settore, il contratto con la "Maurizio Costanzo Comunicazione" è stato rescisso consensualmente senza alcun onere a carico dell'Amministrazione regionale.
Per quanto riguarda Telespazio, da parte regionale è stato istituito anticipatamente un utilizzo del canale satellitare ed è stato chiuso il rapporto in essere senza contenzioso alcuno.
La società Telespazio ha riconosciuto che nulla le sarà dovuto per prenotazione e disponibilità futura del canale satellitare. Saranno a carico dell'Amministrazione regionale unicamente le prestazioni finalizzate alle prove tecniche occasionalmente effettuate.
In data 25/1/2001 è stato dato l'assenso regionale affinché la richiesta di autorizzazione all'Autorità per le garanzie della comunicazione fosse inoltrata alla società Accordo SRL, che si è attivata nei giorni immediatamente successivi. Nel frattempo, Telespazio, nei primi giorni del 2001 ha iniziato le prove tecniche di trasmissioni occasionali e sperimentali, come consentito dal Regolamento concernente la diffusione via satellite di programmi televisivi, approvato con delibera 127/2000.
Un approfondimento degli scenari che si sono configurati nel settore ha indotto in ulteriori riflessioni su quello che potrebbe essere un adeguato progetto di comunicazione e della promozione turistica, inducendo a rimandare ad un successivo momento l'assunzione di decisioni in merito.
Per le suddette ragioni, si è ritenuto di richiedere alla ARKON SRL il ritiro delle istanze di autorizzazione per le trasmissioni satellitari all'Autorità per le garanzie delle comunicazioni, inoltrata tramite ACCORDO s.r.l. all'Autorità stessa, che ancora non si era pronunciata. Tale istanza è stata ritirata in data 11/4/2001.
Le spese conseguenti sono quantificate in lire 18.800.000, dal momento che come previsto dal vigente Regolamento, alla revoca dell'istanza non è dovuto il versamento di lire 10.000.000.
Abbiamo scelto di inviare al Presidente del Consiglio regionale la documentazione relativa agli studi e chiedere che la discussione su questa opportunità, che crediamo ancora di grande interesse per la nostra Regione venga dibattuta dalle forze politiche nell'ambito della Commissione consiliare competente.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore Racchelli. Comunico all'assemblea che queste interrogazioni sono già state sollecitate nella Conferenza dei Capigruppo dal Presidente Saitta e dal Presidente Marcenaro, uno a nome del Gruppo dei Popolari e l'altro a nome del Gruppo dei DS.
Ha chiesto la parola il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Non sono soddisfatto delle informazioni che lei ha fornito, soprattutto del fatto che si arrivi a conoscere le interpellanze presenti in aula senza il tempo sufficiente per potersi preparare.
Nello specifico, ero fuori dall'aula per telefonare e mi spiace non aver ascoltato la risposta dell'Assessore, pur essendo molto interessato non sono in grado di poter interloquire.
Essendoci un'altra interpellanza, da noi presentata, sullo stesso argomento e sulla quale l'Assessore si era impegnato da diverse settimane - e mi riferisco al periodo antecedente alla campagna elettorale - aspetto la risposta dell'Assessore Racchelli all'altra interpellanza, sempre sulla TV satellitare...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo (fuori microfono)

Io ho già risposto.



PLACIDO Roberto

No, forse c'è qualche equivoco.



(Commenti dell'Assessore Racchelli)



PLACIDO Roberto

La ripresentiamo, se questo è il problema. Chiedo gentilmente: o l'Assessore -concordo che può essere un'eccezione ed è in grado, anche velocemente, di darmi degli elementi - in quanto ero fuori aula e non ero a conoscenza che sarebbe intervenuto su questo argomento - per poter rispondere, altrimenti è evidente che diventa complicato, da parte mia poter interloquire su una risposta che non ho sentito.



PRESIDENTE

Però, Consigliere Placido, devo informarla che della procedura seguita oggi si è dibattuto in ben due riunioni della Conferenza dei Capigruppo e che questa modalità è stata sollecitata proprio dal Presidente del suo Gruppo, il Consigliere Marcenaro.


Argomento: Boschi e foreste

Interpellanza n. 726 dei Consiglieri Palma e Mellano inerente a "Piano di sviluppo Rurale: Misura H"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 726, alla quale risponde l'Assessore Vaglio.
Inoltre, informo la Consigliera Manica che, subito dopo, l'Assessore D'Ambrosio risponderà all'interpellanza n. 770.
Prego, Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore alle foreste

I Consiglieri Palma e Mellano, circa un mese fa, richiedevano informazioni sulle misure del Piano di Sviluppo Rurale di competenza forestale, ed in particolare chiedevano di alcune modifiche intervenute sulla misura H.
La proposta di modifica al Piano di Sviluppo Rurale, presentata con delibera da parte dell'Assessorato all'Unione Europea, si concretizza essenzialmente nello spostamento di risorse economiche dalla misura H alla misura I, all'interno della quale inserire una nuova iniziativa che, a completamento della filiera legno-energia, consenta la realizzazione di "centri di produzione/commercializzazione/consumo di biomasse di origine forestale".
Dal punto di vista economico, si fa presente che attualmente alla Misura H sono state destinate risorse economiche per un totale di 50 milioni di Euro (costo pubblico) di cui, per far fronte agli impegni pregressi (reg. CEE 2080/92), saranno presumibilmente necessari circa 39-40 milioni di Euro, mentre i rimanenti 11 milioni di Euro vengono suddivisi in due tranche: 5 milioni di Euro dovrebbero consentire di un nuovo bando destinato al sostegno della pioppicoltura; 6 milioni di Euro corrispondono alle risorse da spostare sulla misura I a sostegno della nuova iniziativa.
Questo è il quadro economico.
Le motivazioni. La proposta che noi abbiamo fatto alla Commissione europea trae le sue motivazioni dalle recenti iniziative a livello europeo nazionale e regionale collegate alla "crisi della BSE", dalla quale deriva il divieto di utilizzazione delle PAT (proteine animali trasformate) a scopo di alimentazione animale, esteso dal dicembre u.s. anche ai non ruminanti.
Quindi siamo in una situazione in cui nella mangimistica destinata all'allevamento animale si fa divieto assoluto di utilizzo di farine animali.
Da tali avvenimenti deriva infatti la necessità di rivedere la situazione per quanto concerne la produzione di vegetali ricchi di proteine, la cui coltivazione sarà molto probabilmente incentivata in sostituzione dei mangimi contenenti PAT precedentemente utilizzati.
In particolare, per quanto riguarda la proposta di modifica al Piano di Sviluppo Rurale, si fa rilevare che l'obiettivo della misura H di destinare superfici agricole a produzioni legnose nello spirito del set aside, viene rimesso oggi in discussione, non essendo più giustificato come lo era precedentemente alla crisi della BSE, in special modo nell'ambito delle Aziende agricole che per tali fatti risulteranno presumibilmente meno interessate alla riduzione delle produzioni.
In considerazione di ciò, lo spostamento di 6 milioni di Euro dalla misura H ad altra iniziativa appare più che giustificato, anche in considerazione che rimangono 44 milioni di Euro, sufficienti a coprire gli impegni già assunti nel corso d'applicazione del reg. CEE 2080/92 ed a sostenere altre iniziative di rimboschimento destinate alla pioppicoltura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Ovviamente questi sono aspetti molto tecnici, su cui è difficile intervenire con puntualità.
La nostra interpellanza partiva da una dichiarazione pubblica dell'Assessore, all'interno di un convegno organizzato dall'Assessorato il 4 aprile al Centro Torino Incontra. L'Assessore dichiarava pubblicamente questo spostamento di soldi ad esclusivo vantaggio della pioppicoltura.
Questo intervento pubblico ha sollevato delle rimostranze, degli interventi - anche il nostro Gruppo ha ricevuto la lettera ufficiale della Federazione interregionale dell'Ordine degli Agronomi e Forestali del Piemonte e della Valle d'Aosta - che sottolineavano come incongrua questa decisione.
Noi rimaniamo legati ad un'impostazione che vedeva nella misura H uno strumento fondamentale per agire in modo concreto e positivo verso una conversione e valorizzazione non solo quantitativa, ma anche qualitativa della produzione di legname di pregio in Piemonte.
Voglio solo ricordare che la misura H del Piano di sviluppo rurale "Rimboschimenti di superfici agricole", approvato con deliberazione della Giunta regionale, dichiara, come obiettivi specifici, "di migliorare dal punto di vista quantitativo e qualitativo le produzioni legnose; recuperare elementi tradizionali del paesaggio rurale; favorire la diversificazione dei redditi e delle attività aziendali; aumentare la protezione fisica del territorio da fenomeni erosivi e di dissesto idraulico". Inoltre, tra gli obiettivi operativi vi era "la realizzazione di impianti di agricoltura da legno; e realizzazione di impianti destinati a bosco.
Nel prendere atto che l'Assessore dichiara che questo spostamento riguarda solo una parte minima del bilancio di quella misura, ritengo opportuno, come Consigliere che ha presentato l'interpellanza, sottolineare il fatto che questa è una misura molto importante, proprio per facilitare una conversione delle produzioni agricole, che in questa fase persistono sul territorio e nelle politiche agricole piemontesi solo perché sono, in qualche modo, finanziate da interventi di contributi della Comunità Europea, dell'Unione Europea.
Questo era un intervento per facilitare il rimboschimento con legnami di pregio, che poteva avere una valenza sia rispetto alle politiche agricole e forestali sia rispetto alla tutela del patrimonio boschivo del Piemonte.
In Commissione avevo sottolineato all'Assessore Cavallera l'incongruenza fra gli obiettivi degli Assessorati. Infatti, mentre l'Assessore Cavallera ci presentava un piano e un monitoraggio dettagliato del patrimonio boschivo piemontese, dall'altro punto di vista - e l'avevamo evidenziato come incongruente - vi era la scelta dell'Assessore Vaglio di facilitare con un intervento consistente - seppure, come dice in aula adesso, con soli 5 milioni di Euro - esclusivamente il patrimonio boschivo da pioppicoltura.
Quest'ultimo intervento, però, agevola un settore che ha già un immediato ritorno commerciale, nel senso che piantare alberi che hanno un ciclo vitale medio-lungo come noci e ciliegi, i cui legnami sono di notevole pregio, ha un ritorno economico così lungo nel corso della produzione che non può essere paragonato ad un intervento come quello della pioppicoltura che - come ci sottolinea sempre la Federazione dei Dottori Agronomi - pu essere davvero considerato quasi un intervento paragonabile alle coltivazioni agricole normali, non certo di incentivazione al rimboschimento con legnami di pregio.
Quindi, ripromettendomi di valutare attentamente qual è l'operatività degli interventi dell'Assessore e dell'Assessorato, ritengo che oggi l'Assessore non abbia risposto alla nostra domanda, che chiedeva come intervenendo sulla pioppicoltura, si pensa di dare attuazione agli obiettivi della Misura H.
Capisco e prendo atto di questa valutazione che l'Assessore fa rispetto alla BSE e alle nuove politiche comunitarie per l'incentivazione di coltivazioni ad alto contenuto proteico, però c'è un problema rispetto alla pioppicoltura: perché andare a finanziare la pioppicoltura, attività già di per sé redditizia, già di per sé con notevole interesse commerciale, quando anche quei soli 5 milioni di Euro potevano essere utilizzati rispetto agli obiettivi della Misura H, che - ripeto - sono obiettivi condivisibili e importanti per la salvaguardia del patrimonio boschivo e per attuare un intervento di politica di governo del territorio che non sia di mera risposta all'emergenza agli interventi alluvionali, post-alluvionali o alle ventimila emergenze che investono il nostro territorio? Prendendo atto che l'Assessore dice che si tratta di una parte minima di soldi spostati, il nostro Gruppo si dichiara comunque insoddisfatto, perch anche quei soli 5 milioni di Euro devono essere utilizzati nella realizzazione degli obiettivi importanti indicati nella Misura H.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, intervengo per informarla che al piano superiore c'è un cittadino che mi ha fatto presente che non riesce ad assistere alla seduta del Consiglio che, come sappiamo, è pubblica. La informo di questo. La seduta deve essere pubblica, altrimenti dovrebbe essere sospesa. O si permette ai cittadini di scendere in aula e poter assistere ai lavori oppure si riattivano i televisori. Ma ritengo che non possiamo continuare così: la seduta deve essere pubblica.
Ripeto, sopra c'è un cittadino che mi ha pregato di sollecitarla affinch possa assistere a una seduta che è pubblica e io le segnalo questo fatto.



PRESIDENTE

La ringrazio della segnalazione, Consigliere Chiezzi. Stiamo provvedendo in merito. Anzi, mi stanno avvisando che il problema è risolto.
Grazie, comunque.


Argomento: Fondi sanitari

Interrogazione n. 770 a firma della Consigliera Manica inerente a "Pesanti tagli alla spesa sanitaria dell'ASL 13"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 770, presentata dalla Consigliera Manica. Si tratta della questione relativa all'Ospedale di Arona, che è stata esaminata nella riunione svolta mezz'ora fa.
Vi leggo il testo: "A seguito delle deliberazioni della Giunta regionale del 7/1/2001, si interroga il Presidente e la Giunta regionale per sapere se siano a conoscenza della situazione e quali misure intendano assumere in concreto con i soggetti interessati, come intendano rispondere alle gravi preoccupazioni relative alla struttura ospedaliera di Arona, come a quelle relative alla struttura di Galliate, modificando il Piano dell'ASL 13 e se intendano rivedere le delibere del 7/1/2001 partendo dal presupposto che l'ASL 13 ha una delle quote sanitarie più basse del Piemonte".
La parola all'Assessore D'Ambrosio per la risposta.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Preliminarmente debbo dire che mi auguro che il fatto di rispondere immediatamente all'interrogazione non venga considerato una procedura abituale, ma lo faccio per cortesia nei confronti della collega e anche perché stamattina abbiamo ricevuto i Sindaci dell'Aronese, per cui rispondo a questa interrogazione che mi è stata recapitata non più di 5 minuti fa.
Senza voler fare polemiche, debbo però anche rispondere a quella che è la premessa dell'interrogazione stessa. La Regione Piemonte non ha operato pesanti tagli, come la collega sostiene: non superano neppure i 400 miliardi, se questi stessi vengono da tutte le Aziende sanitarie rispettati, e il disavanzo miliardario della sanità del Piemonte - se la collega ha avuto l'opportunità di leggere i quotidiani nei giorni scorsi non è affatto un disavanzo da primati, ma è un disavanzo che è nel fisiologico, perché il processo di aziendalizzazione ha portato tutte le Regioni d'Italia, perché impreparate, a quello che è stato uno sforamento che io oso definire purtroppo fisiologico, ancorché non è indubbiamente un motivo di soddisfazione.
Debbo tuttavia ricordarle che, a fronte di 2.292 miliardi di sforamento del Piemonte, vi sono altre Regioni che hanno sforato molto di più, e faccio riferimento solo a quelle che hanno più o meno il nostro stesso numero di abitanti: l'Emilia Romagna ha sforato di 4.800 miliardi; la Lombardia, che ha il doppio dei nostri abitanti, ha sforato di circa 6.000 miliardi; il Lazio ha sforato di circa 7.000 miliardi. Quindi questo disavanzo miliardario della sanità del Piemonte non è in realtà un qualche cosa di così anomalo. Però era doveroso da parte del Presidente della Giunta e del sottoscritto invitare i Direttori generali a razionalizzare la spesa che, così come ho detto altre volte in questa sede e altrove, non voleva in nessun modo essere razionare la spesa, ma allocarla in modo diverso, cosa che noi abbiamo chiesto di fare con le delibere del 7 gennaio.
A tal proposito, debbo rispondere subito all'ultimo quesito che la collega pone circa il fatto se si intendano rivedere le delibere del 7 gennaio, partendo dal presupposto che l'ASL 13 ha una delle quote sanitarie più basse del Piemonte. Ecco, non intendiamo rivedere le delibere. Tra le altre cose, comunico all'assemblea che il ricorso al TAR fatto da molti Sindaci delle città del Piemonte è stato dal TAR stesso rigettato, quindi le delibere, a mio modo di vedere, sono più che legittime.
Ma debbo sottolineare ancora una volta alla collega, così come ho detto in aula Viglione, che la quota sanitaria dell'ASL 13 non è assolutamente inferiore alle quote sanitarie delle altre ASL del Piemonte, perché bisogna considerare nella quota sia quella che è la mobilità passiva sia quella che è la mobilità verso l'Azienda sanitaria ospedaliera di Novara sia i Presidi (e faccio riferimento alla Maugeri e a Piancavallo) e sia i privati. Quindi la quota per l'Azienda sanitaria 13 di Novara è esattamente nella media delle quote regionali.
Continuando a rispondere a quelli che sono i quesiti posti dalla collega, debbo dire che il Piano redatto dall'ASL 13 non è stato approvato dalla Giunta regionale; si è detto solamente all'ASL 13 di continuare nella manovra di tipo congiunturale senza toccare tutto ciò che atteneva all'organizzazione di tipo strutturale, quindi non toccare né Arona n Galliate.
Sappiamo benissimo della presa di posizione dei sindaci e devo dire alla collega - che scrive: "la Regione Piemonte e l'Assessore competente sono stati interlocutori completamente assenti" - che questo non è assolutamente vero. Personalmente, mi sono rapportato più volte con il dott. Velati, Sindaco di Arona, e con la rappresentanza dei sindaci.
Inoltre, con il sindaco di Arona avevo, da tempo, fissato un appuntamento in Assessorato per il 5 giugno.
La collega interroga l'Assessore e il Presidente della Giunta per sapere se siamo a conoscenza della situazione e quali misure intendiamo assumere in concerto con i soggetti interessati.
Siamo sicuramente a conoscenza della situazione. Devo dire però che le determinazioni vanno assunte nell'ambito del Piano sociosanitario regionale, e ovviamente vanno assunte dal Direttore generale della ASL. La Giunta Regionale e l'Assessore devono stabilire il fabbisogno, la qualità e la quantità di salute che si vuole garantire, per poi demandare al Direttore generale l'attivazione del piano sanitario della ASL stessa.
Rispondo con quello che ho detto poc'anzi anche al secondo quesito: "Come intendono rispondere alle gravi preoccupazioni relative alla struttura ospedaliera di Arona, come a quelle relative alla struttura di Galliate, modificando il piano dell'ASL 13". Questo piano potrebbe anche essere modificato, ma non è modificabile dalla Giunta; potrebbe essere modificato dal nuovo responsabile dell'ASL 13, che mi auguro possa essere nominato entro e non oltre 15 giorni.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ringrazio l'Assessore per la risposta all'interrogazione, anche se non era tra le interrogazioni su cui si prevedeva di dare risposta in data odierna. Certamente la coincidenza della presenza odierna degli amministratori e dei comitati presso la sede del Consiglio regionale con l'incontro che hanno avuto con l'Assessore alla sanità e i Capigruppo regionali giustifica ampiamente la discussione in aula di questa problematica.
Devo dire, Assessore, che su questo dovremmo dare agli amministratori e ai cittadini dell'aronese qualche risposta in più, soprattutto in ordine ad alcune questioni, perché oggi siamo in una situazione compiutamente indefinita. Ed è questa situazione compiutamente indefinita che ha portato la realtà dell'aronese, ed anche di altri piccoli ospedali, nelle condizioni in cui oggi sono, con le progressive riduzioni, più o meno surrettizie, dell'attività di questi ospedali, al punto di trovarsi di fronte a una contrazione dell'attività ospedaliera di queste strutture arrivando a forme di riduzione o di chiusura inevitabili.
Se vogliamo scongiurare declini inarrestabili che sostituiscono una programmazione regionale sulla struttura dei piccoli e medi ospedali, ma anche la programmazione regionale alla realtà dei fatti compiuti, dobbiamo assumere delle decisioni, e anche rapide.
Certamente dovremo avere una direzione generale stabile dell'azienda.
Certamente dovremo avere un nuovo piano della stessa, ma per avere queste due cose non basta sostituire un Direttore generale con un altro, pensando che, fatto questo, siano risolti i problemi. Alle sostituzioni dei Direttori generali o alle loro riconferme, atti fiduciari compiuti esclusivamente dalla Giunta e che sono compito dell'Assessore, dovrebbero seguire anche le condizioni effettive per poter attivare servizi e affrontare i piani.
In sostanza, che cosa dovrebbe fare la Giunta regionale? La Giunta regionale dovrebbe, nel suo atto di programmazione, che è la legge di piano, modificare il testo attuale senza attendere l'anno prossimo per la definizione di quello nuovo e prevedere già, per il nuovo testo di piano alcune disposizioni per quanto riguarda l'ospedale di Arona.
L'ospedale di Arona, insieme a quello di Galliate e di Borgomanero, è un ospedale unico diviso su tre presidi, e rispetto ai tre presidi sono indicate le specialità che lì possono essere attivate. Basta fare un atto molto semplice: specificare "Pronto soccorso ad Arona e quale Pronto soccorso" nella programmazione regionale. Se lo si precisa nella programmazione regionale - poi è atto inevitabile - è conseguente che compaia nei programmi delle aziende, anche perché le aziende non hanno alcuna difficoltà ad inserire nel programma una struttura che lei Assessore, prevede e come tale deve finanziare. Perché è chiaro che c'è un conseguente onere finanziario. Quindi, direi che una prima risposta compiuta sia questa.
Una seconda risposta compiuta penso sia quella di dare linee guida conseguenti per il piano dell'azienda, ed una terza operare una riflessione sulla suddivisione della spesa capitaria in Piemonte. La motivazione che ho sentito da lei oggi, e che ho sentito anche dai suoi uffici, è che, essendo quella la zona sottoposta alla più alta mobilità passiva - nel senso che la gente va verso la Lombardia - la politica da seguire è quella di non finanziare i servizi, di ridurli e, nello stesso tempo, di conteggiare la mobilità passiva come spesa sanitaria e quota data all'ASL, ma così non ci siamo, perché questa scelta non solo non è una soluzione, ma è un doppio inganno. La mobilità passiva regionale, Assessore, lei la deve suddividere su tutte le ASL del Piemonte, come ha sempre fatto. Da quando è cambiato questo conteggio? Questa è una questione veramente interessante, su cui sarà utile fare un approfondimento successivo, perché è la prima volta che sento che occorre avere dei parametri per definire la spesa. Prima abbiamo cominciato inserendo gli ospedali, poi abbiamo inserito strutture di altro tipo. Poi abbiamo cominciato ad inserire tutte le spese possibili e adesso siamo arrivati anche alla mobilità passiva per far quadrare i conti. Chiedo un supplemento d'istruttoria - e lo farò anche con interrogazioni successive su questo nuovo modo di fare i conteggi.
Inoltre, Assessore, insieme alle due richieste che ho fatto precedentemente, perché non possiamo lasciare la situazione in questa assoluta indefinitezza, che ha portato alle difficoltà attuali, presenter proprio per rendere effettiva una nostra assunzione d'impegno - un testo di ordine del giorno, sottoscritto anche da altri colleghi, collegato all'argomento dell'interrogazione e all'incontro di oggi, che depositiamo e su cui chiediamo un'iscrizione e un pronunciamento del Consiglio. Un pronunciamento che, se non avviene nel momento stesso in cui si incontrano le popolazioni e i sindaci, sarebbe, francamente, un'elusione di responsabilità a cui nessuno di noi vuole giungere, tant'è che l'Assessore ha dato dimostrazione dell'attenzione a questo problema accettando di rispondere all'interrogazione già in seduta odierna. Non ho dubbi che l'aula vorrà anche assumere la discussione dell'ordine del giorno.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Interpellanza n. 586 del Consigliere Chiezzi inerente a "Conferimento incarichi professionali"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare l'interpellanza n. 586 presentata dal Consigliere Chiezzi.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Per dare puntuale riscontro a quanto richiesto, consegno l'elenco (acquisito dalla Direzione Affari istituzionali e processo di delega) di tutte le consulenze affidate dalla Giunta regionale e dai suoi dirigenti nell'anno 2000, con impegno sui fondi di cui al cap. 10870 (fondi che costituiscono a norma dell'art. 11 della L.R. 6/88 la dotazione che il Consiglio regionale mette a disposizione in sede di approvazione del bilancio di previsione per sopperire alle necessità di collaborazioni esterne della Giunta e delle sue Direzioni).
Per completezza di informazione, si segnala che con DGR n. 2-452 del 17/7/2000 il dr. Paolo Negro è stato incaricato dell'attività di Portavoce del Presidente della Giunta regionale con un compenso di L. 264.000.000 lordi annui, a valere sui fondi di cui al cap. 10250.
Ricordo che a far data dal 15/5/2000 è possibile rintracciare tutti i provvedimenti adottati in materia sia dai Direttori sia dalla Giunta tramite la procedura informatizzata di "Consultazione atti" a disposizione di tutti i Consiglieri. C'è una procedura su Internet che accelera la consultazione degli atti (determine e delibere).
Per quanto riguarda i criteri seguiti dalla Giunta e - a far data dall'entrata in vigore della L.R. 51/97 di riorganizzazione degli uffici dai suoi dirigenti nell'affidare consulenze a professionisti esterni, va sottolineato che per le prestazioni d'opera intellettuale la scelta del consulente non può che essere determinata da una attenta ricerca della migliore attitudine ad affrontare lo specifico problema, con valutazioni quindi che tengono conto sia di elementi oggettivi, quali il curriculum vitae del professionista, sia di aspetti legati alla peculiare personalità e capacità del soggetto, che connotano di fatto la scelta come fiduciaria (quella opzione che la dottrina qualifica "intuitus personae").
Infine, dai dati contabili aggiornati alla data del 22 marzo, risultano liquidati compensi a carico del cap. 10870/2000 pari a Lire 4.711.100.159.
C'è poi un elenco corposa che evidentemente consegno alla Presidenza del Consiglio che contempla tutte le collaborazioni esterne affidate, a valere sui fondi del cap. 10870/2000 con determine dirigenziali e/o delibere della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore per la risposta e mi riprometto di tornare sull'argomento dopo aver esaminato questi elenchi che mi vengono forniti anche perché dalla risposta risulta che la spesa è piuttosto rilevante.
Quattro miliardi e 700 milioni sono una cifra sulla quale è bene riflettere un momento.
Ringrazio ancora l'Assessore e mi riprometto di tornare con altra interpellanza dopo aver verificato la documentazione.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione n. 395 dei Consiglieri Chiezzi e Moriconi inerente a "Campo di motocross non autorizzato in località Valmanera"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 395, presentata dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi, alla quale devono rispondere gli Assessori Botta e Cavallera, per le parti di rispettiva competenza.
L'Assessore Cavallera oggi è assente, per cui viene data risposta solo per la parte che compete all'Assessore Botta.
Prego, Assessore.



BOTTA Marco, Assessore all'urbanistica

Con l'interrogazione di cui all'oggetto i Consiglieri regionali Chiezzi e Moriconi lamentano la presunta irregolarità del "campo di motocross" situato in località Valmanera nel comune di Asti.
I quesiti posti al Presidente della Giunta regionale, all'Assessore all'urbanistica, al Settore Vigilanza urbanistica e all'Assessore all'ambiente, con la suddetta interrogazione consiliare sono i seguenti: a) "quali iniziative intendano assumere attraverso il proprio Servizio Vigilanza urbanistica per verificare se il Comune di Asti ha fatto quanto possibile per allontanare l'attività abusiva in oggetto b) quali iniziative intendono assumere nei confronti del Comune di Asti al fine di far rispettare la deliberazione assunta dalla Giunta regionale con provvedimento n. 30-71 del 24 maggio 2000, qualora si verifichi, da parte di questo, l'omissione dei conseguenti atti d'ufficio c) se non ritengono in ogni caso incompatibile l'utilizzo dell'area in questione per l'attività di motocross rispetto alla classificazione della stessa come 'sito di importanza comunitaria' e quali iniziative intendono perseguire per impedire tale utilizzo improprio d) se non intendono doveroso accertare quanto sta avvenendo e segnalarlo al Ministero dell'Ambiente ed alla Comunità Europea, per l'apertura dei procedimenti di rispettiva competenza".
I quesiti riguardano la competenza di più Assessorati.
Per quanto attiene l'attività del Settore Vigilanza urbanistica, a seguito di alcune segnalazioni aventi ad oggetto il citato "campo di motocross", sito in località Valmanera, in data 19 maggio 2000, con nota prot. n. 6915, veniva invitata l'Amministrazione comunale di Asti a voler fornire chiarimenti in merito.
Con la nota prot. n. 26205 del 20 giugno 2000, pervenuta il 3 luglio 2000, il Dirigente del Settore Urbanistica di Asti precisava la situazione relativa all'intervento contestato ed inviava la relativa documentazione.
Dall'esame degli atti si evince che, per quanto attiene l'aspetto urbanistico-edilizio, parte dei fabbricati e delle attrezzature ad uso attività sportiva, nonché l'esecuzione di scavi e movimenti di terra inerenti la formazione della pista da motocross, vennero condonati nel 1988. Avverso le opere che, a seguito di sopralluogo effettuato nell'agosto 1997, risultarono non condonate ed abusive, venne emessa, dal Comune di Asti, ordinanza di demolizione nei confronti della quale pende un ricorso avanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte e congiuntamente ordinanza di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato.
Per quanto attiene, invece, l'aspetto urbanistico-territoriale, l'area interessata dall'intervento è disciplinata dal PRGC del Comune di Asti approvato con DGR n. 30-71 in data 24 maggio 2000, nell'ambito della zona "agricola ad edificabilità condizionata (2A)" con vincolo di tutela paesaggistica, a seguito di modifica introdotta "ex officio" dalla Giunta regionale.
Peraltro, il sito di Valmanera è stato proposto come "Sito di importanza Comunitaria" nell'ambito degli adempimenti alle direttive comunitarie in materia di conservazione della natura, Direttiva 92/43/CEE (Habitat) e Direttiva 79/409/CEE (Uccelli).
Con propria nota del 6 maggio 1996 l'Assessorato regionale al turismo comunicava, ai Sindaci dei Comuni interessati, le proposte dei Siti di importanza Comunitaria ed esortava le amministrazioni comunali a prendere contatti con l'Assessorato per esprimere valutazioni di merito.
L'elenco dei Siti d'importanza Comunitaria proposti dallo Stato Italiano è stato pubblicato con decreto del Ministero dell'Ambiente 3 aprile 2000.
Il Sito "Valmanera" è stato individuato per la tutela di un'ampia fascia boscata relitta del Monferrato che ospita rare specie endemiche di entomofauna. L'attività di motocross su tale area di pregio naturalistico è da considerarsi, dunque, non compatibile con la conservazione del sito.
La scheda IT1170002, riportante le caratteristiche del sito e trasmessa alla Direzione Generale Ambiente della Comunità Europea, individuava, quale rischio per la conservazione dell'area, la presenza dell'attività di motocross, già segnalata come abusiva.
L'Assessorato all'ambiente ha segnalato la situazione al Corpo Forestale dello Stato che, nell'ambito delle attribuzioni ad esso assegnate dall'art. 8 della Legge 8 luglio 1986, n. 349, deve provvedere alla sorveglianza dell'applicazione del DPR 8 settembre 1997, n. 357 ed alla verifica del "danno ambientale" ai sensi dell'art. 18 della Legge 349/86.
A seguito di tale accertamento, ai sensi di quest'ultimo articolo l'Assessorato citato potrà promuovere l'azione di risarcimento del danno ambientale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Credo che l'Assessore concordi coi noi nel dire che avevamo ragione a presentare l'interrogazione, in quanto la sostanza di questa interrogazione era proprio, detta in modo palese, la compatibilità di un'attività sportiva, quale il motocross, in una zona sottoposta a tutela ambientale.
Constato che nella risposta vengono confermati praticamente tutti i punti che noi individuavamo come problematici e come, posso dirlo negativi, in quanto lo svolgimento di un'attività di motocross in un'area sottoposta a tutela credo che tutti comprendiamo come non sia assolutamente concepibile.
Chiedo intanto di poter acquisire, se possibile, la risposta scritta, e chiederemmo altresì all'Assessorato all'ambiente di espletare, nel prosieguo, i compiti che l'Assessore all'urbanistica ha individuato.
Credo che la Giunta debba comunque farsi carico del problema della persistenza di un'attività incompatibile con il sito, perché non vorremmo che si creasse una situazione in cui, come purtroppo ogni tanto succede, ci sono leggi che impediscono un certo qual comportamento, però poi non riusciamo a farle rispettare. Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro concluso il punto relativo a interrogazioni e interpellanze.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Decreto di modifica deleghe assessorili


PRESIDENTE

Do lettura del Decreto del Presidente della Giunta regionale: "Vista la legge costituzionale 22/11/1999 n. 1 vista la L.R. 23/3/2000 n. 22 visto l'art. 36, comma 4 dello Statuto della Regione Piemonte visti i DD.P.G.R. n. 52 del 26/5/2000 di nomina dei componenti della Giunta regionale del Piemonte ritenuto opportuno, per garantire la migliore funzionalità dell'organo collegiale, modificare l'assegnazione di alcune funzioni attribuite ai componenti della Giunta decreta di modificare le deleghe attribuite ai seguenti Assessori: Vicepresidente William Casoni Trasporti, Viabilità e comunicazioni, Sviluppo infrastrutture Olimpiadi 2006 Angelo Burzi Bilancio e finanze, Personale e sua organizzazione, Patrimonio, Politiche per l'efficienza, Controllo di gestione, Legale e contenzioso, Società partecipate Ugo Cavallera Ambiente, agricoltura e qualità, Caccia e pesca, Energia, Risorse idriche Pianificazione e vigilanza parchi Gilberto Pichetto Fratin Industria, Lavoro, New economy, Formazione professionale, Coordinamento politiche e fondi comunitari, Affari internazionali, Commercio interno ed estero Ettore Racchelli Turismo, Sport, Navigazione, Acque minerali e termali, Fiere, Delega al coordinamento delle politiche di promozione nazionale ed internazionali Accoglienza ed offerta Olimpiadi 2006, Impianti di risalita.
Restano di competenza del Presidente della Giunta regionale le funzioni relative a: Politiche istituzionali e attuazione del federalismo, Comunicazione Programmazione, Grandi eventi e progetti, Agenzia Regionale Sanità, Lavori pubblici, Difesa del suolo, Protezione civile.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, intervengo molto volentieri, anche se, a dir la verità, non ho proprio chiesto di parlare... ho sentito che il Consiglio avrebbe gradito una mia comunicazione.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Una voce...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Una voce mi è arrivata, anche perché il mio impegno istituzionale l'ho assolto con la comunicazione che il Presidente del Consiglio vi ha test letto, in quanto la riforma n. 1 del 1999 assegna al Presidente della Giunta regionale le competenze relative all'assegnazione di deleghe, alla nomina e alla revoca degli Assessori. Perciò, in realtà, commento molto volentieri la comunicazione che il Presidente Cota ha fatto poc'anzi al Consiglio, ma altrettanto per precisione tengo a ribadire che lo faccio in maniera significativa nel rispetto che ho sempre esercitato dell'aula, ma che avrei potuto anche non farlo, nel senso che la legge prevede che non sono tenuto a farlo. Invece, proprio per il rapporto che c'è sempre stato fra di noi, lo faccio.
Come voi avete visto dalle deleghe che il Presidente Cota vi ha letto in base alla comunicazione che ieri gli ho fatto pervenire, avendo assunto questo decreto del Presidente della Giunta regionale ieri pomeriggio dopo la riunione di Giunta, faccio due commenti molto brevi.
La cosa che salta più evidente agli occhi di tutti è che ho accorpato l'Assessorato all'agricoltura con l'Assessorato all'ambiente, creando un Assessorato "Ambiente, Agricoltura e Qualità".
Adesso non è presente l'Assessore Cavallera, ma quando gli ho parlato di questa delega ha strabuzzato gli occhi e mi ha detto: "Cosa significa 'qualità'?" Per 'qualità' s'intende chiaramente una sinergia tra la qualità ambientale e la qualità alimentare, tutti elementi che noi, come Regione abbiamo sempre ritenuto essere significativi e particolari anche in relazione e tutte le iniziative che abbiamo assunto.
Ho scelto per questa delega l'Assessore Cavallera in quanto, senza nulla togliere ai miei colleghi di Giunta, lo ritengo un amministratore di primissimo livello. Siccome l'Assessorato all'agricoltura nella nostra Regione ha bisogno di un forte e sostanziale cambiamento, ho ritenuto che la persona adatta ad esercitare tale cambiamento e tale ristrutturazione anche organizzativa all'interno dell'Assessorato fosse proprio l'Assessore Cavallera.
Voglio anche dire che questa idea è un'idea che è venuta a me, che non ha nessuno "padrino" e naturalmente me ne assumo tutte le responsabilità.
D'altro canto, ieri l'ho comunicata in Giunta. Naturalmente mi sono prima preoccupato di accertarmi che l'Assessore Cavallera fosse disponibile ad impegnarsi in questa nuova delega.
L'altra cosa che voi notate - cercando di anticipare chiaramente quelle che potrebbero essere le vostre curiosità - è che non ho nominato un nuovo Assessore; ho infatti lasciato un posto da Assessore secondo l'attuale Regolamento; speriamo al più' presto di poter riprendere il rapporto e di modificare il nostro Statuto, allargando a 14 il numero degli Assessori della Giunta. Questo è un impegno che tutta la maggioranza ha assunto nelle sue linee programmatiche. Allo stato attuale, gli Assessori per la Giunta regionale del Piemonte possono essere soltanto 12. Oggi ce ne sono 11. Ho infatti messo da parte alcune deleghe, che per il momento gestisco direttamente io, ma che nell'arco dei prossimi quindici giorni verranno assegnate ad un nuovo Assessore, perché chiaramente è mia intenzione rinominarne un altro, in modo da ristabilire l'organico della Giunta a 12 Assessori, più il Presidente.
Un'altra sostanziale novità credo sia quella dello spostamento della delega relativa al Commercio dall'Assessore Racchelli all'Assessore Pichetto. E' un po' un ritorno alle origini, nel senso che, come voi sapete, nella passata legislatura tutta la legge n. 28 del commercio fu gestita proprio dall'Assessore Pichetto.
Perché è stata fatta questa scelta? E' stata fatta in quanto l'Assessore Racchelli assume una funzione importante di coordinamento per quanto riguarda le politiche di promozione, di accoglienza e di sviluppo del comparto turistico della Regione Piemonte in relazione all'evento olimpico del 2006.
D'altro canto, l'Assessore e Vicepresidente Casoni, come è specificato nell'enunciazione delle deleghe, assume, cosa che già faceva ma che ho voluto rafforzare attraverso una delega specifica, il coordinamento di tutte le politiche infrastrutturali legate all'evento olimpico del 2006.
L'altro aspetto, direi significativo, è che assegnando la delega al commercio all'Assessore Pichetto, pur confidando sulla sua abnegazione e sulla sua bravura, il carico delle deleghe a lui assegnate era eccessivo.
Per questo motivo gli ho tolto le deleghe delle partecipate, assegnandole all'Assessore Burzi che, anche per competenza legata al patrimonio e al personale, mi sembrava la persona più consona e più equilibrata.
In sostanza, questo è il nuovo assetto che ieri ho assunto in Giunta attraverso una ridistribuzione di deleghe, direi significative e importanti, nel tentativo di razionalizzare l'azione amministrativa dei vari Assessori. Rimane ancora un Assessore da nominare. Dico subito che non lo nominerò così velocemente, ma credo che nell'arco di quindici o venti giorni questo Assessore verrà nominato, in modo che la Giunta possa essere di nuovo a pieno organico, perché ve ne è la necessità, in attesa che il nuovo Statuto ci permetta di allargare a quattordici il numero degli Assessorati.
Devo aggiungere ancora un'ultima considerazione. Mi rendo conto - poi ognuno dà le interpretazioni che ritiene di dover dare - che questa mia azione, e non è un'excusatio non petita, non è una penalizzazione di una persona piuttosto che di un'altra, tant'è vero che, per riguardo e per attenzione, allo stato attuale delle cose, ho detto un'inesattezza. In realtà la Giunta regionale è composta da dodici Assessori, perch Scanderebech è ancora Assessore, nel senso che è Assessore senza deleghe cioè è "nudo", come si dice tecnicamente e come mi spiegano i miei tecnici perciò ho attribuito a un altro Assessore una delega che esercitava Scanderebech, ma, di fatto, Scanderebech è ancora nelle sue funzioni di Assessore senza deleghe all'interno della Giunta, perché nel momento in cui si candidò alle elezioni politiche, assumemmo, in Giunta, come è prassi fare, un provvedimento nel quale si toglievano le deleghe all'Assessore, ma si lasciava a Scanderebech il ruolo e lo status di Assessore all'interno della Giunta. Quindi, per certi versi, l'Assessore Scanderebech pu partecipare alle sedute e può sedersi ai banchi della Giunta, fino a quando, entro quindici o venti giorni, assumerò la decisione di rinominare l'Assessore Scanderebech o di fare delle scelte diverse; scelte che chiaramente saranno, come ho detto prima, il frutto di una valutazione di carattere politico, com'è ovvio, ma che saranno demandate - lo dico in maniera chiara, non per presunzione, ma per esercizio della funzione che i cittadini piemontesi mi hanno assegnato - al Presidente della Giunta.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso la seduta. Non c'è dibattito sulle comunicazioni della Giunta.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

L'art. 49 del Regolamento interno del Consiglio Regionale, che voi conoscete bene, dice: "All'inizio di ogni seduta, dopo le comunicazioni del Presidente del Consiglio, ha facoltà di parlare, per comunicazioni al Consiglio, il Presidente della Giunta o un Assessore da lui incaricato. Su tali comunicazioni ogni Consigliere può chiedere chiarimenti.
Tre Consiglieri o il rappresentante di un Gruppo possono chiedere che sulle comunicazioni della Giunta si apra la discussione. In tal caso il Consiglio decide se e quando svolgere tale discussione; può altresì decidere che la discussione si svolga in Commissione. Sulle proposte di cui al 2 comma è ammesso l'intervento di un solo Consigliere a favore ed uno contro".
Constatando che c'è una richiesta di chiarimenti, Consigliere Chiezzi ha facoltà di intervenire per due minuti.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. L'unica cosa da non chiarire, spero di non sbagliarmi, è il fatto che l'unica cosa certa è che l'Assessore Scanderebech non lavora; tutto il resto è incognito, ma il fatto che non possa lavorare per la Giunta è l'unico fatto certo, perché è ancora Assessore, ma non può fare nulla. Rimane la curiosità: cosa fa l'Assessore Scanderebech intanto che è Assessore, visto che non può fare nulla? Non so se può chiarire questo punto.
Il secondo chiarimento riguarda il fatto che lei ha una Giunta precaria, perché ci dice che vi sono delle deleghe assegnate precariamente.
Quello che noi non sappiamo - ecco il chiarimento - è quali sono le deleghe precarie che oggi sono assegnate in capo a persone che lei e solo lei sa che, fra dieci o quindici giorni, non avranno quelle responsabilità.
Il fatto che lei annunci che in dieci, quindici giorni ci sarà un nuovo Assessore o l'Assessore "nudo" verrà vestito di qualcosa rende l'attuale situazione della Giunta precaria, perché vi sono persone che sanno che forse alcune loro deleghe verranno rimosse.
Ci può dire, Presidente Ghigo, se e quali siano le deleghe oggetto di questa sua comunicazione? Quanto al fatto che lei potesse non farlo, poteva risparmiarsi, perché avrebbe fatto una brutta figura. Perché dirci: "Potevo fare una brutta figura, ma non lo fatta?"



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Voglio fare una piccola battuta sull'Assessore "nudo" che probabilmente, avrà un paio di calze e qualche saponetta, quindi non completamente nudo, perché credo che qualcosa gli sarà rimasto dalla campagna elettorale.
Presidente, parto della sua presunta sensibilità istituzionale; dico presunta perché può essere dimostrata e non per concessione nei confronti dell'assemblea, ma per comportamenti concreti.
Il fatto che il Presidente della Giunta possa fare e disfare lo prevede la legge, ma nessuno le impone di rispondere a questa logica molto presidenzialista. Un minimo di rispetto nei confronti dell'assemblea, anche per sapere quali sono gli interlocutori del Consiglio, mi sembra un fatto importante capire a chi vengono assegnate le deleghe del commercio e delle partecipate.
E' evidente, Presidente, che queste decisioni che lei ci ha comunicato che sono molto provvisorie, che indicano una Giunta che deve ancora stabilizzarsi, sono legate a un risultato elettorale. Questa comunicazione avviene all'indomani delle elezioni e, quindi - credo che anche lei l'abbia fatto e non l'abbia detto - perché lei ha dato un'interpretazione formale sono legate a questo risultato elettorale, ad alcune vicende all'interno della Casa delle Libertà, per forza di cose, e al rapporto con Roberto Rosso. Quindi, credo che Scanderebech sia la prima vittima sacrificale, al di là del giudizio che possa essere dato per quello che è capitato all'interno di Forza Italia, ma al di là di questo, che riguarda la Casa della Libertà, perché sarebbe inutile intromettersi, resta il fatto che è pericoloso che a queste logiche, che sono tutte interne, si sacrifichino settori delicati dell'amministrazione con degli spostamenti continui. Penso al commercio e allo spostamento continuo della delega tra l'Assessore Pichetto e l'Assessore Racchelli. Penso alle partecipate, con lo spostamento della delega tra l'Assessore Laratore e l'Assessore Pichetto.
L'assetto di settori così delicati non si può legare a delle logiche puramente di equilibrio interno. Per quanto riguarda la questione delle partecipate, è ormai da un anno che nessuna decisione viene assunta.



PRESIDENTE

Consigliere, cerchi di concludere.



SAITTA Antonino

Sì concludo, ma, Presidente, voglio farle un rilievo. Lei, Presidente su una questione così politica, non può essere così formale.



PRESIDENTE

Non sono stato formale. Lei sa che il dono di un buon politico è la sintesi. Lei è un buon politico...



SAITTA Antonino

La ringrazio di questo, ma volevo aiutarla ad essere un miglior Presidente. Ci sono dei momenti in cui bisogna essere più disponibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì



BRIGANDI' Matteo

Volevo chiedere al Presidente della Giunta dei chiarimenti, fatta la premessa che, come sempre, condivido la legge alla lettera e, quindi, sono rispettoso delle prerogative del Presidente della Giunta, in particolare con quella di formare la Giunta esattamente come ritiene opportuno (salvo ovviamente, prendersi la responsabilità politica nei confronti del Consiglio).
Vorrei sapere se questi mutamenti che il Presidente ha annunciato sono coerenti con un'opportunità di carattere politico, se sono riferibili alla realizzazione del programma elettorale che tutti abbiamo sottoscritto; se queste ipotesi sono disgiuntive o meno, o quali altri meccanismi sottendono a queste ipotesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Vorrei fare alcune considerazioni molto brevi. Ragionando in termini abbastanza generali, mi pare che la ripartizione delle deleghe sia astrattamente considerata, ma molto equilibrata. Il passaggio del commercio alle attività produttive, il passaggio delle partecipate al bilancio e al patrimonio, disegnano un'architettura delle competenze di Giunta sicuramente più equilibrata di quella molto sparpagliata prevista all'inizio di questa legislatura.
Aggiungo, non come apertura di credito ma per convinzione politica, che gli Assessori Pichetto e Burzi sono sicuramente più "attrezzati", per impostazione e convinzione, ad affrontare le sfide che riguardano questi due settori. Lo ripeto senza nessuna piaggeria, ma registrando quanto il dibattito, miserevole, che su questi due argomenti si è registrato nel corso di questo inizio legislatura, ci impone di segnalare a noi stessi e all'aula.
Un'altra considerazione riguarda l'Assessore Scanderebech (non voglio "maramaldeggiare" dopo una scadenza elettorale, non voglio sparare sui perdenti). Credo ad un'impostazione presidenzialista, ma ad un'impostazione un po' meno dirigenziale e un po' più politica, quella per la quale un Presidente non decreta, ma decide e confronta con le assemblee elettive le grandi impostazioni politiche. Giustamente il Presidente deve rivendicare ed esercitare la propria responsabilità e scegliere, in corso d'opera l'Assessore che gli sembra più "attrezzato" per affrontare le incombenze di Giunta. Il problema non è capire adesso perché Scanderebech è nudo, ma capire perché è stato nominato Assessore ad inizio legislatura. Forse questo dovrebbe suggerire al Presidente, come impostazione di dialogo con quest'aula e con i gruppi di minoranza, una maggiore prudenza. Il Presidente non ci ha spiegato perché era diventato Assessore, adesso ovviamente, non ci può spiegare perché non lo è più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Queste richieste di chiarimenti sono molto utili e assolutamente necessarie. Dalla comunicazione del Presidente Ghigo abbiamo intuito un quadro della situazione, ma non siamo riusciti a capire fino in fondo alcune motivazioni. Ed è per questa ragione, lo premetto prima di fare alcune considerazioni in ordine alle richieste di chiarimento, che formalmente chiedo che ci sia un vero e proprio dibattito in aula sulle comunicazioni del Presidente. Avanzo, come previsto dal Regolamento richiesta formale di discussione.
Sono molti i punti oscuri che lasciano delle sostanziali incomprensioni sia di merito che di metodo. Dobbiamo fugare - penso che il Presidente lo debba fare non solo nei confronti dell'aula, ma anche dei cittadini piemontesi - l'immagine, la sensazione che ci sia semplicemente stata una Giunta dei lunghi coltelli a cui ha fatto seguito un decreto presidenziale.
Se questo non è avvenuto, il Consiglio, ma anche i cittadini piemontesi hanno bisogno di comprendere qual è l'ordine di razionalizzazione delle deleghe e dei lavori della Giunta, sulla base di precise indicazioni.
Indicazioni che possono essere anche venute dal momento elettorale; le elezioni sono dei grandi confronti con i cittadini che mandano delle significative indicazioni e ritengo un atto di intelligenza accogliere indicazioni di quel tipo e avanzare un progetto di riorganizzazione sui contenuti. Se questo fosse, non l'abbiamo inteso dalla sua comunicazione e questa è una delle prime ragioni che ci fa chiedere il dibattito in aula.
C'è poi anche una questione di metodo. L'aula, su un dibattito di questo rilievo che riguarda i prossimi quattro anni della legislatura, non può rimanere esente da un confronto. Voglio ricordare che il Consigliere Saitta, in apertura di seduta, aveva chiesto che si potesse parlare in questa comunicazione anche dell'altro provvedimento assunto con decreto presidenziale relativo alla sostituzione di due direttori generali e all'avviso di altri sette direttori. Essendo questione di grande rilievo la sanità ha occupato un ampio dibattito in aula, sarebbe importante sentire una parola del Presidente. Parola estremamente utile perché non ho capito se l'intervento del Consigliere Brigandì, rispetto agli assetti della Giunta, fosse un'autocandidatura o altro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo, ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Il punto che sollevo al Presidente è se non ritenga opportuno arrivare ad una stabilizzazione degli Assessorati, proprio per dargli un corpo omogeneo alla Giunta. Così come a livello nazionale si sono delineati 12 ministeri senior, che stanno creando un po' di malumori in questo momento di formazione del un nuovo Governo, che danno una identità, un quadro, una stabilità anche per le funzioni burocratiche-amministrative. Qui si corre un rischio, non si capisce - forse il dibattito potrà chiarirlo - se c'è una filosofia attorno a queste redistribuzione o se c'è l'occasionalità delle persone che esprimono i ruoli. E' un auspicio che faccio. In Regione c'è la prassi di distribuire le deleghe in modo che io definirei non casuale, ma, certamente, molto libero. Credo che dobbiamo abituarci al fatto che nelle Regioni si formano corpi di assessorati che hanno una loro identità e che si mantengono nel tempo e solo ogni tanto, dinanzi a processi che scaturiscono da dibattiti forti, avvengono delle trasformazioni, così come è avvenuto a livello nazionale tra il Ministero dell'Università che ha scorporato il Ministero della Ricerca Scientifica.
Quindi non in casi di riconfigurazione delle Giunte, dati dalle circostanze, ma politiche che li determinano. Il dibattito dovrebbe farci capire che politica ha la Regione Piemonte rispetto agli Assessorati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non mi ricordo il termine usato dal Consigliere Chiezzi, mi pare deleghe "precarie". Mi rendo conto che in relazione alla sua cultura il termine "precario" è molto abituale, ma non è quello giusto. Se lo usato mi sono sbagliato, nel senso che, temporaneamente, le deleghe che io mantengo a capo del Presidente sono quelle dei lavori pubblici, della difesa del suolo e della protezione civile. Tutte le altre erano già a capo del presidente della regione. La mia intenzione che traspare dalla comunicazione che vi ho fatto, che creerò poi un Assessorato ai lavori pubblici, alla difesa del suolo e alla protezione civile, al quale eventualmente, potrò aggiungere qualche - passatemi il termine - delega minore.
Per quanto concerne le deleghe - e credo con questo di aver fornito dei chiarimenti e di conseguenza non è una situazione precaria - le ho assegnate in modo definitivo. Ho mantenuto le tre deleghe, che comporranno un nuovo Assessorato, in capo a me stesso. Si tratta di deleghe che eserciterò, chiaramente, con la struttura regionale e che assegnerò nel corso delle prossime settimane.
Ci sono varie filosofie organizzative legate a chi deve esercitare determinate competenze. Questo,, naturalmente, è un ragionamento che vale nell'ambito del privato, ma può, tranquillamente, valere anche nell'ambito dell'amministrazione pubblica. Uno degli obiettivi che abbiamo sempre perseguito per tentare di cambiare la macchina pubblica regionale - credo che qualche risultato si sia anche visto, sicuramente non solo per merito nostro, ma per merito di tutte le persone che lavorano all'interno della Regione - è che le competenze che un'amministrazione deve esercitare soprattutto in funzione di un progress continuo come il decentramento amministrativo, non devono più essere considerate in senso verticale, ma in senso orizzontale. Perciò l'organizzazione dell'esercizio delle competenze oltre ad essere organizzato in senso orizzontale, e secondo il principio della sussidiarietà con Province e Comuni, deve, all'interno della linea organizzativa della Regione Piemonte, avere la possibilità di creare continui interscambi e interfacce.
Sinceramente vi devo dire che la prima cosa che notai, quando iniziai a svolgere questo lavoro, è che la Regione era fatta a compartimenti stagni.
Ognuno svolgeva i propri compiti - bene o male che sia, non tocca me giudicare - in modo del tutto settoriale, cioè l'Agricoltura non sapeva cosa faceva il Commercio e il Commercio non sapeva cosa faceva l'Artigianato: erano dei piccoli "feudi".
Creare una struttura orizzontale ed interscambiabile, perché, sia sulle Olimpiadi, come su Venaria Reale, noi costituiamo delle strutture flessibili, assolutamente non nuove, che hanno come obiettivo quello di assegnare le varie competenze in funzione e in capo a chi le può esercitare in senso allargato. Mi spiego meglio. E' ovvio che un progetto come le Olimpiadi coinvolge sia la viabilità, sia il turismo, sia la montagna. E' certo che io non posso "togliere" l'Assessorato alla montagna, alla viabilità, fare l'Assessore delle Olimpiadi, devo costituire delle strutture flessibili che permettano al capo di Gabinetto e al Presidente della Giunta di coordinare e di esercitare tutte le competenze relative ad un determinato progetto.
Naturalmente è sempre auspicabile che un Assessore segua per un certo periodo le proprie deleghe; non è certo utile cambiare ogni momento. Ma avendo impostato l'organizzazione dell'ente Regione in senso orizzontale conta la persona che esercita la delega, non tanto il fatto che sia attribuita ad una persona piuttosto che ad un'altra.
Se il Consiglio vuole approfondire l'argomento io non posso sottrarmi ma sarà un dibattito politico. Se gli argomenti sono: "Il Presidente Ghigo si è preso una rivincita." "Ha vinto quello, ha vinto l'altro". Se vi interessa fare un dibattito - naturalmente l'aula è sovrana e può fare un dibattito su questi argomenti - sul merito delle scelte che ho fatto e sull'organizzazione della Regione dal punto di vista del rapporto con gli Enti locali, con i cittadini per le competenze che esercitiamo direttamente nei confronti dei cittadini è altra cosa. Chiaramente sono disponibile ad un dibattito.
Ho la presunzione di pensare che le scelte fatte siano avvenute valutando tutti gli aspetti con l'obiettivo di rendere più efficiente l'azione amministrativa di questa Regione.
Naturalmente sono a vostra disposizione per rispondere a qualsiasi tipo di domanda.



PRESIDENTE

Visto che il Presidente Ghigo, è stato esaustivo nei chiarimenti e visto che mi aveva anticipato che sarebbe venuto in aula proprio per fare questa comunicazione in segno di rispetto all'Assemblea, avendo all'una un impegno istituzionale, vi sottopongo la seguente modalità. Visto che la riassegnazione delle deleghe dovrà essere necessariamente completata chiedo se possiamo raccogliere l'istanza di alcuni colleghi di rinviare il dibattito politico alla ripartizione definitiva delle deleghe.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Intervengo per una considerazione. Mi aspettavo all'apertura dei lavori questo predibattito perché era inevitabile che, a fronte delle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale, ancorché magari dietro una richiesta di chiarimenti, ci fosse un intervento dei Gruppi consiliari.
Credo che quanto deciso dal Presidente della Giunta regionale rientri non tanto in un discorso post-elettorale, come è stato detto dai banchi dell'opposizione, ma semplicemente in un intervento di programmazione e di razionalizzazione delle deleghe e dei suoi Assessori.
Quindi un atto di competenza nelle sue prerogative. Rimane un fatto politico, come ha detto il Presidente della Giunta regionale, la Giunta regionale attualmente è composta da 12 Assessori, quindi che vi piaccia o non vi piaccia, l'Assessore Scanderebech è attualmente Assessore e membro del Governo regionale della Giunta Ghigo e pertanto ha la piena fiducia del Presidente della Giunta regionale.
Questo è un dato di fatto, è un dato oggettivo certamente riscontrabile.
Inoltre, il Presidente ha detto che vi sono delle deleghe disponibili in quanto ha trattenuto importanti deleghe ad interim, presso la sua funzione di Presidente e non ha detto a caso - per chi sa interpretare ed ascoltare con attenzione - che dovrà rinominare un nuovo Assessore. Questa è una competenza che il Presidente saprà, in base alle proprie prerogative realizzare con intelligenza e lungimiranza politica. Per quanto riguarda il dibattito, noi siamo favorevoli, non siamo assolutamente favorevoli a svolgerlo oggi perché non ci sono gli elementi. Siamo favorevoli ad un dibattito politico perché le prerogative non si possono certamente discutere. Credo possa essere demandato alla Conferenza dei Capigruppo la calendarizzazione del dibattito, che, presumo, possa essere svolto martedì prossimo o al massimo il martedì successivo.



PRESIDENTE

La Consigliera Manica è d'accordo nel calendarizzare il dibattito nella conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.21)



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