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Dettaglio seduta n.91 del 11/04/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bussola, Casoni, Cavallera, Costa Enrico, Dutto, Galli, Mancuso, Pozzo, Ronzani, Salerno e Scanderebech.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Abbiamo interrotto la discussione dopo le comunicazioni del Presidente della Giunta. In sede di riunione di Capigruppo, abbiamo concordato che, in seguito alle dichiarazioni del Presidente della Giunta, ci sia un dibattito cosi articolato: intervento di ciascun Capogruppo o suo delegato, quindi solo un intervento per ogni Gruppo, per la durata massima di 10 minuti.
Successivamente, è già stata concordata una sospensione della seduta di 30 minuti.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 215: 'Bilancio di previsione 2001"


PRESIDENTE

Passiamo dunque al punto 2) all'o.d.g.: Proseguimento esame disegno di legge n. 215 "Bilancio di previsione 2001". Chi intende intervenire? Se non vuole intervenire nessuno, posso anche porre in votazione il bilancio!



PRESIDENTE

GALLARINI Pierluigi (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non sarebbe una brutta idea.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Non si trattava di un atto di timidezza dei Capigruppo di maggioranza né tanto meno mio. Poiché stavamo cominciando il Consiglio regionale in un modo più efficace e veloce del solito, c'è stato qualche secondo di impasse.
Lo abbiamo detto nella Conferenza dei Capigruppo poc'anzi e l'ho detto personalmente al Presidente Marcenaro: condivido la sua richiesta, a nome dell'opposizione, che ogni singolo Gruppo consiliare facente parte della maggioranza e che sostiene il Governo regionale possa e debba assumere la propria posizione all'interno dell'Assemblea in modo chiaro ed esplicito.
Anzi, durante la Conferenza dei Capigruppo, ho più volte sollecitato di andare direttamente in aula, perché credo che ormai sia giunto il tempo che ci si confronti nell'aula, deputato per l'approvazione del bilancio, che ricordo - è l'atto fondamentale che, una volta all'anno, vede il Consiglio regionale confrontarsi, decidendo cosa bisogna fare l'anno successivo.
Oggi è 1'11 aprile, e la prima considerazione che mi pongo è che siamo fortemente in ritardo, tant'è che abbiamo già intaccato abbondantemente per oltre un quarto, l'anno di competenza di questa legge di bilancio.
Ad una domanda esplicita, voglio rispondere con una risposta esplicita: condivido l'intervento del Presidente della Giunta regionale, On. Enzo Ghigo, dalla prima all'ultima parola.
Condivido e concordo sulla necessità di dotare l'Ente Regione Piemonte di una legge di bilancio e, quindi, di riportare, dal 1° maggio, ovvero da subito, l'Ente ad operare per il bene del Piemonte; ad avere un Governo regionale nel pieno delle sue funzioni; a non mettere in difficoltà gli Enti locali per eventuali mancanze di trasferimento e a non mettere in difficoltà nessun Ente sul nostro territorio.
Condivido il bilancio approvato dalla Giunta regionale il 5 dicembre del 2000 e riconosco al Governo regionale di aver fatto il suo dovere tant'è che questo bilancio è stato a disposizione di ognuno di noi, di ognuno dei 60 Consiglieri assegnati a questa Assemblea già da molti mesi.
Il bilancio della Regione Piemonte ammonta a 25.000-26.000 miliardi; si tratta quindi di un bilancio estremamente importante.
Noi ci troviamo a confrontarci su questo bilancio - l'ho detto prima dopo 100 giorni da quando colleghi e Assemblee di altre Regioni, anche vicine alla nostra, lo hanno approvato. È inutile ricordare che Regioni come la Lombardia o come il Veneto hanno approvato la propria legge di bilancio entro il dicembre 2000, approvando dunque un vero bilancio di previsione, determinando in tempo utile le scelte e la politica di quanto l'Ente avrebbe dovuto fare l'anno successivo.
In questa ottica e nel momento delicato in cui siamo e che tutti viviamo - è inutile ricordare che è iniziata la campagna elettorale per le elezioni del nuovo Parlamento e che sta per iniziare la campagna elettorale della città di Torino, capoluogo di questa Regione, città che ospita questo Consiglio regionale - riteniamo utile la proposta dell'opposizione di approvare tecnicamente il bilancio. Non è infatti corretto dire che si approva un bilancio tecnico, perché il bilancio è politico, in quanto è stato fatto il 5 dicembre da un Governo regionale che è espressione di una maggioranza politica; quindi, eventualmente, è l'approvazione che è tecnica o in fase di emergenza, ma il bilancio è senz'altro un atto politico.
Per noi vuole essere e resta un atto e una scelta politica. Il bilancio è l'espressione finanziaria del nostro programma elettorale, poi diventato il 29 maggio un programma di governo. Credo che in quest'ottica, con coerenza e consequenzialità, la Giunta regionale il 5 dicembre lo ha approvato.
Una proposta che guardiamo con attenzione e che riteniamo utile (l'approvazione del bilancio politico tecnicamente è in fase di emergenza e in fase delicata) è quella di demandare il confronto di merito del bilancio che può essere implementato e migliorato, anche per iniziativa e con il contributo della maggioranza, perché, come ho detto prima, sono ormai trascorsi circa tre mesi, abbiamo intaccato l'anno e sicuramente ci sono elementi di novità - dopo le elezioni politiche, nel mese di maggio, con un dibattito su un eventuale assestamento di bilancio.
In quest'ottica - e ringrazio i colleghi del Gruppo che me ne danno l'opportunità - il Gruppo consiliare di Forza Italia è coeso e non presenterà emendamenti a questa legge di bilancio.
Credo, ma non voglio parlare per altri, che sarà così anche per altri Gruppi della maggioranza; mi riferisco - visto che ho detto che avrei dato risposte esplicite, per cui non mi sottraggo dal rispondere - al Gruppo della Lega Nord, il cui Presidente siede alle mie spalle: credo che abbia intenzione di ritirare gli emendamenti presentati fino ad ora.
Quindi - Capogruppo e Presidente di Gruppo Marcenaro - accettiamo la proposta dell'opposizione; però, vogliamo che questa proposta sia sincera per il bene di questa Regione, per il bene del Piemonte, e vogliamo che a questa petizione di principio e a questo annuncio seguano atti e comportamenti coerenti e concreti.
Riteniamo quindi, ma lo esprimeranno meglio i Presidenti degli altri Gruppi di maggioranza, che anche qualora vi fosse la conferma dell'unico emendamento, dell'unico motivo di vero confronto di questo bilancio dobbiamo dircelo con onestà intellettuale e in modo esplicito - ovvero dello stanziamento sui campi nomadi che tanto ci ha fatto confrontare e parlare, nell'ufficialità e nell'ufficiosità, in queste settimane (e lo dico anche con coraggio e con sensibilità, perché l'Assessore che lo propone, la signora Cotto, appartiene al Gruppo consiliare che ho l'onore di presiedere), credo che se quella sincerità è vera e il bene del Piemonte vi sta veramente a cuore, non sarà - a fronte di un'eventuale scelta di emendamento, quello che sarà, di confronto di soli 800 milioni, su un bilancio complessivo di 25-26.000 miliardi - la causa nei fatti, qualora vorrete smentirvi, di una vostra politica ostruzionistica di non far passare in quest'aula il bilancio. Delle due l'una: la proposta di approvazione tecnica del bilancio per il bene del Piemonte, evitando di sforare l'esercizio provvisorio e tutte le problematiche di cui siete a conoscenza, perché la maggior parte di coloro che siedono in questo Consiglio regionale sono stati anche amministratori di enti locali, quindi hanno ben presenti le difficoltà e i problemi che potrebbero avere gli enti locali qualora non fosse approvato per tempo il bilancio della Regione qualora questa proposta non fosse sincera dobbiamo dire la seconda parte di quello che dicevo prima - delle due l'una - che allora la vera discussione deve essere su questo tema e dobbiamo confrontarci su questo tema, da subito! Perché se immaginate che a fronte di una dichiarazione esplicita genuina e sincera, di questa maggioranza, di questo Gruppo - e poi ascolterete gli altri Presidenti di Gruppo - di non farci confrontare com'è stato annunciato, su quel tema vi sbagliate! Noi questo bilancio, il bilancio della Giunta, lo condividiamo, lo vogliamo approvare. È un bilancio di 26.000 miliardi che, ripeto, vogliamo approvare e l'unico perché emendamenti non ne presenteremo - eventuale modo, ma lo vedremo nel dibattito, con le posizioni di ogni singolo Gruppo, indipendentemente se appartenente all'opposizione o alla maggioranza, con la sovranità di quest'Aula, l'unico punto - dicevo - di confronto potrebbe essere quello e ognuno di noi, ogni Gruppo, ogni singolo Consigliere, dovrà e potrà, se lo riterrà, prendere una posizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, anche noi del Gruppo Democratici dell'Ulivo - e penso la minoranza tutta - vogliamo seguire l'indicazione del Presidente. Mi sono appuntato due argomenti questa mattina: il Presidente ha fatto riferimento ad una facile discussione di bilancio e ad un'interpretazione tecnica. Noi, signor Presidente, siamo pronti a seguire quanto lei ha indicato. Il Capogruppo di maggioranza relativa sposta però il problema e lo fa diventare un argomento di tipo politico, ed è quello il nocciolo della questione. Non è la questione dell'oscillazione, su un bilancio di 26.000 miliardi, da un miliardo a 200 milioni per i campi nomadi, ma l'Aula sa che questo è un discorso di principio fondamentale e il Capogruppo di maggioranza relativa sta facendo una cosa completamente diversa da quanto lei ha indicato questa mattina.
Sotto questo aspetto noi non ci stiamo, siamo pronti a dare la nostra disponibilità in modo coerente e serio; lo facciamo volentieri perché il bilancio è uno strumento che serve alla gestione della Regione e noi non vogliamo venir meno a questo tipo di strumento, però non bisogna, a mio giudizio, superare i limiti. Bisogna stare ai patti e non spostare il discorso dicendo che 800 milioni su 26.000 miliardi sono ben poca cosa colpendo però un fenomeno politico di grande importanza.
Noi siamo d'accordo con questo passaggio tecnico e siamo anche d'accordo con l'Assessore al bilancio che l'altro giorno ci ha detto: "Attenzione, il bilancio non è un bilancio tecnico, ma tecnicamente deve passare attraverso quest'Aula per far sì che lo stesso venga approvato".
Noi ci siamo, diamo la massima disponibilità, però non si può toccare l'argomento politico e poi dire: "Noi siamo fedeli a quello che diciamo".
Se il Capogruppo di maggioranza relativa vuol essere fedele a quello che il nostro Presidente, e mi riferisco all'On. Ghigo, ha detto, non può dire che l'oscillazione è soltanto di 800 milioni e che, a fronte di una spesa di 26.000 miliardi, è poca cosa, per cui l'operazione si può fare lo stesso.
Il nocciolo della questione è che il fatto è politico e noi siamo disponibili a passare in toto le cose cosi come sono senza elaborare alcun tipo di emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Non utilizzerò i dieci minuti a cui si è fatto riferimento nella Conferenza dei Capigruppo, dirò semplicemente che le considerazioni che andrò brevemente a svolgere nascono anche dal fatto che oggi siamo ormai all'11 aprile, per cui l'esigenza che la nostra Regione abbia uno strumento sicuro di riferimento con cui poter operare è primaria rispetto anche a quella che è la posizione di una parte politica della maggioranza.
L'orientamento nostro è di approvare uno strumento che sia quello, da una parte, uscito dalla Giunta il 5 dicembre, con la correzione di un capitolo che è stato approvato l'anno scorso da quest'Aula, quello che individua in 200 milioni il riferimento quantitativo per lo specifico intervento a favore degli zingari.
L'invito o meglio la disponibilità a chiudere, anche nel ristretto ambito delle due ore, per noi è un invito estremamente allettante, è anche un augurio che si possa realizzare questa veloce presa di posizione positiva sul documento. Il nostro Gruppo ha alcune idee diverse rispetto a quello che è il documento licenziato, abbiamo anche predisposto degli ordini del giorno di accompagnamento, ma - ripeto - la valutazione complessiva, la valutazione che la Regione deve avere uno strumento operativo immediato, prevale anche su questa nostra diversità di posizione che ci riserviamo, in sede di assestamento di bilancio, di far valere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. Invito i Capigruppo ad intervenire nel dibattito, perch così era stato deciso in sede di Conferenza dei Capigruppo. Il Consigliere Cattaneo ha parlato a nome di tutta la maggioranza o ci sono altri interventi?



CATTANEO Valerio

Ho parlato a nome dei 22 Consiglieri di Forza Italia. Per la minoranza ha parlato solo un Consigliere, il Presidente Giordano, e sarebbe interessante sentire una parte un po' più significativa dell'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie. Valuti anche il Presidente del Consiglio, perché il dipanarsi degli interventi genera fatti che ne generano altri, quindi può darsi che un percorso abbia certe caratteristiche ed un altro caratteristiche diverse. Personalmente avrei preferito sentire altri punti di vista della maggioranza, ma, se non ci sono altri interventi, parlo io.
Ringrazio il Presidente Ghigo per l'intervento che ha svolto questa mattina, intervento importante perché la situazione della Regione Piemonte oggi è ad una svolta. In questo senso: il Presidente Ghigo si rende conto che, per una serie complessa di ragioni, la Regione Piemonte, dal Presidente Ghigo governata, se il bilancio non viene rapidamente approvato rischia qualche inceppamento dopo il 1° maggio.
La natura di questo inceppamento - diceva l'Assessore Burzi - è in parte ignota nei suoi aspetti molto precisi, perché mai si è verificato nella sua esperienza, di giungere oltre l'ultimo giorno dell'esercizio provvisorio. Il dato, dunque, è preoccupante, al di là dell'escursione delle difficoltà che dovremo affrontare.
Il Presidente Ghigo sa perfettamente, perché l'Assessore Burzi e gli altri Assessori glielo avranno riferito, che l'iter di esame del bilancio approvato il 5 dicembre è stato un iter lungo, complesso, pieno di discussioni e ricco di problemi.
Una serie molto vasta di problemi è stata presentata dai Gruppi di opposizione ed altri problemi sono stati presentati da alcuni Gruppi di maggioranza, in forme diverse: più discorsive quelle legate alle opposizioni e più immediatamente amministrative alcune di quelle presentate dalla maggioranza.
La minoranza ha sollevato molti problemi, persino di congruità delle previsioni contenute nel bilancio del 5 dicembre, nei settori della sanità e dell'agricoltura; abbiamo impostato un esame che ci ha portato ad avere una posizione fondamentalmente critica nei confronti del bilancio del 5 dicembre.
I problemi all'interno della maggioranza sono stati risolti, nel senso che sono stati spostati in Aula; le minoranze hanno chiesto una par condicio che non è stata concessa e il bilancio è arrivato in Aula.
Ringrazio il Presidente Ghigo perché, a fronte di un iter di questo genere e di scadenze così ravvicinate, rivolgendosi all'Aula, quindi con un ruolo istituzionale sopra al ruolo di governo, ha detto: "Auspico che l'Aula trovi una soluzione che permetta alla Regione di avere questo bilancio: il bilancio del 5 dicembre".
Bene, è un appello del Presidente Ghigo a fare in modo che la Regione Piemonte riesca a dotarsi di un bilancio che lui sa essere bilancio contrastato sotto vari punti di vista. Il Presidente Ghigo chiede all'Aula di fare in modo che le ragioni di questi contrasti, che lui sa essere cresciuti nel tempo, vengano momentaneamente sospese per consentire a quel bilancio del 5 dicembre, così contrastato, di diventare in tempi brevissimi il bilancio che accompagna il percorso della Regione Piemonte, da qui al giorno dopo le elezioni, quando - ha detto l'Assessore Burzi - si potrà presentare, oltre alla nota di variazione, più tutti gli emendamenti probabilmente anche l'assestamento e fare un'unica discussione. Quindi nota di variazione e assestamento.
L'appello del Presidente Ghigo lo accolgo per quello che è e non per quello che mi conviene. Perché mi converrebbe accoglierlo dicendo: "Però..., lo accolgo ma..., chiedo che la tale voce...". Invece no, lo accolgo interamente e rinuncio alle mie ragioni, quindi gli interessi politici di cui sono portatore insieme a tutti voi li fermo alla soglia dell'Istituzione.
Mi fermo, quindi non chiedo nessun segno particolare di identificazione della mia forza politica sul bilancio, e allora sarà il bilancio per il quale il Presidente Ghigo auspica un'approvazione, perché ha detto: "Questo bilancio".
Cari colleghi e caro collega Cattaneo, questo auspicio dobbiamo accoglierlo tutti insieme e dire: "Va bene"; noi diremo che è un bilancio pietoso, sbagliato, errato (quel che ci pare, quel che pensiamo), che è un bilancio acciaccato perché è pieno di errori, non dolosi, ma semplicemente colposi. O lo accettiamo come il bilancio di Ghigo - Istituzione e Governo bilancio datato. Per queste ragioni retrocediamo dai vantaggi che un Gruppo politico, o un altro, può avere in questa contingenza e ci rinunciamo. Rinunciamo a fare polemica sulla sanità, sull'agricoltura, sui cento miliardi che non ci sono, sull'ambiente ecc. Rinunciamo nell'interesse della Regione, dobbiamo fare questo passo che si ferma alla soglia dell'Istituzione; ma questo passo si fa tutto intero oppure non si fa.
Presidente Ghigo, da parte del mio Gruppo l'auspicio è preso per come deve essere preso; ognuno ha i suoi carichi di famiglia, per cui anch'io ho i miei e li espongo. Se devo discutere un bilancio, fatemelo discutere; se si aggiunge un emendamento, non capisco perché non se ne possa aggiungere un altro, o perlomeno perché non si debba discutere sulla possibilità di farlo.
Poiché secondo me questo bilancio è sbagliato dall'inizio alla fine pian piano vediamo il da farsi. Ma non è questo quello che ci ha chiesto il Presidente Ghigo; il Presidente ci ha chiesto un'altra cosa. È veramente incredibile che debba essere un componente dell'opposizione a sostenere una posizione di governo, ma anche istituzionale perché rivolta a tutta l'Aula cioè che ci si trova in un momento un po' importante e delicato. Di fronte a questo auspicio non possiamo tenere comportamenti furbastri, non facciamo i furbi, facciamo passi avanti.
La maggioranza si è presentata con un passo avanti perché, prima dell'interruzione del 5 dicembre, aveva una "posizione di commento" nei confronti del bilancio (cerco sempre di attenuare i toni finché si può).
Adesso, invece, la maggioranza si presenta e dice "nessun commento" ad eccezione di quello della Lega: è già un passo avanti. Da questo passo, e quindi da questa situazione di semplificazione estrema da parte della maggioranza del contenzioso aperto, si è passati ad un contenzioso solo. La Lega vuole marcare con un segno questo bilancio, che per adesso non qualifico, perché mi sta a cuore l'interesse della Regione e far approvare questo pessimo bilancio il più velocemente possibile. Bisogna ancora trovare il modo per cui nessuno possa lasciare quel segno, a meno che tutti non possano lasciarne uno, cosa che voglio escludere.
La posizione del mio Gruppo è che il bilancio di Ghigo, così negativo avrà il voto contrario dei Comunisti Italiani nel tempo di dieci minuti di intervento. Il bilancio di Ghigo, con il segno della Lega, va politicamente discusso perché segnato politicamente da un solo Gruppo in tutto il Consiglio Regionale sia tra quelli di maggioranza che di minoranza. Non si capisce perché si debbano privilegiare in questo modo un Gruppo e le ragioni discutibili della Lega a scapito degli altri.
Secondo me il ruolo del Presidente Ghigo è ancora vivo e capace.
Partendo da questo primo passo e dalle dichiarazioni di portare a termine l'obiettivo che il Presidente Ghigo si è proposto, rimandiamo le nostre polemiche e discussioni politiche al giorno dopo le elezioni, dove tutti torneremo liberi di portare in quest'Aula le questioni di interesse e di parte dei politici di cui siamo portatori. La invito, Presidente, a non desistere in questo suo tentativo; lei ha fatto un auspicio che ha avuto un primo risultato che, capisce anche lei, non può essere ancora utile. Su questo aspetto specifico, sulla possibilità di portare a termine il bilancio, può chiedere la fiducia di quest'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Innanzitutto una soddisfazione: finalmente iniziamo a parlare di bilancio in Aula, ed è già un grosso risultato. Dopo settimane e mesi di "palude" in Commissione, spesi per entrare nel merito del bilancio, per chiacchierare molto spesso su possibili incontri con il Presidente della Giunta, su possibili Consigli straordinari, quindi su materie non connesse siamo arrivati a questo punto.
Chiariamo subito un aspetto: per Alleanza Nazionale la priorità è l'approvazione del bilancio per i tanti motivi che sono stati oggi ricordati dai tempi, alla necessità di togliere gli uffici regionali, le amministrazioni locali, le province, le associazioni e le aziende dall'impasse in cui si troverebbero dal 1° maggio in poi. Priorità assoluta all'approvazione del bilancio.
Approvazione da farsi in due ore o in due ore e trenta secondi? Perch di questo sostanzialmente parliamo. Se c'è la disponibilità, da parte delle minoranze, come è stato detto, di approvarlo in due ore, deve esserci anche la disponibilità ad impiegare trenta secondi per verificare quello che noi riteniamo l'unico punto in discussione, quello relativo allo stanziamento richiesto dall'Assessore Cotto su quel capitolo che tutti conosciamo. Noi su quello, uniformandoci al volere dell'intera maggioranza, chiediamo un impegno. Vedremo la forma di questo impegno, vedremo le modalità. Siamo sicuri che riusciremo a trovare forme e modalità tali che consentano a questo bilancio di vedere la luce rapidamente. Anche perché questa maggioranza ha già dimostrato la volontà di chiudere questo bilancio con rapidità, ritirando decine di emendamenti, non presentando in questo momento emendamenti, scindendo il discorso della nota di variazione dall'approvazione di questo bilancio, concedendo Consigli straordinari su materie connesse ma non rientranti a pieno nella discussione che stiamo facendo oggi. Quindi non pensiamo di dover dare ulteriori prove.
Priorità all'approvazione del bilancio, ma con l'impegno per una minima variazione su un capitolo che ci sta a cuore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

La discussione sta avanzando con un po' di fatica, però alcuni punti sono già stati sottolineati.
Credo che, come è già stato detto nella proposta formulata dal Presidente Ghigo, sia chiaramente una proposta significativa in questa fase della discussione. Nella discussione globale, però, non possiamo arrivare qui oggi dimenticando ciò che è successo in Commissione: si discute il bilancio in Commissione e, come minoranze, abbiamo rilevato parecchi punti che non erano di nostra completa soddisfazione. Siamo stati fermi parecchi giorni, in Commissione, come credo ricorderanno coloro che hanno partecipato alla discussione, per approfondire tutti quei punti che a noi come minoranza, impedivano di esprimere soddisfazione sul bilancio.
Credo vada anche valutata con attenzione la proposta avanzata dal Presidente Ghigo come formulata dalle opposizioni, quella di approvare rapidamente un bilancio "tecnico", perché per noi della minoranza si tratta di una posizione difficile, che richiede una certa dose di sacrificio.
Però, credo che proprio su questa base non possa essere dubbio che, se si parla di un bilancio tecnico, il bilancio tecnico non può che essere quello presentato a dicembre dalla Giunta, senza variazioni o emendamenti di alcun tipo. Su questo punto avevamo proposto la soluzione di un bilancio tecnico fatto e presentato dalla Giunta, che non poteva soddisfare e non soddisfa le forze di minoranza, che pure hanno proposto un voto contrario ma un percorso favorevole e rapido.
Se, però, concordiamo sulla necessità tecnica di arrivare ad una rapida approvazione del bilancio, com'è stato già sottolineato, e accettiamo che ci sia una necessità primaria di dotarsi di uno strumento legislativo indispensabile, è necessario che tutti rinuncino a qualsiasi presentazione di modifiche emendative. Non è una questione di cifre o di argomenti su cui parlare, ovvero se parlare o no degli zingari. Credo che, per le motivazioni che abbiamo espresso come minoranza, o si parla di un bilancio tecnico e non si modifica nulla, o altrimenti non si capisce perché si deve modificare uno e un solo punto e non vengano presi in considerazione tutti quei punti critici che, come minoranza, ripetutamente abbiamo sollevato nel corso delle discussioni in Commissione. Abbiamo sentito il Presidente Ghigo parlare della possibilità che vi siano alcuni Gruppi all'interno del Consiglio che, con la loro posizione, sembrano rendere difficile la soluzione prospettata di una rapida approvazione del bilancio tecnico.
Noi, Gruppo dei Verdi, pensiamo invece che, se si parla di un bilancio tecnico, vadano accettate le proposte fatte dal Presidente Ghigo e la prima ipotesi formulata. Se invece pensiamo di poter proporre degli emendamenti non si può pensare che le forze della minoranza possano non accettare di discutere quelli che per essa sono dei punti altrettanto importanti. Com'è stato ricordato, ci siamo soffermati per molti giorni, in Commissione, a parlare dei problemi della sanità, dell'agricoltura, dei beni ambientali dei parchi. Se si pensa di poter azzerare questo tipo di discussioni per invece, approfondirne uno solo, penso che non sia un atteggiamento politicamente accettabile da chi per primi - le forze di minoranza - hanno proposto l'ipotesi di un bilancio tecnico. D'altra parte, ascoltando le parole del Presidente Ghigo, è stato fatto un chiaro riferimento alle possibilità (che tutti conosciamo) di un aggiustamento in seguito, dopo le elezioni. Dopo le elezioni si potrebbe fare una discussione approfondita sul bilancio con l'assestamento. In quella fase, potranno essere affrontati tutti gli argomenti che ora costituiscono un ostacolo per un'approvazione rapida del bilancio tecnico. Però, a partire dalla considerazione che non devono esserci dei figli e figliastri, o si discutono tutti gli emendamenti, oppure si passa all'approvazione rapida di un bilancio tecnico così com'è stato presentato a dicembre.
Come Gruppo dei Verdi, accogliamo pienamente la proposta del Presidente Ghigo. Saremmo per votare in modo contrario al bilancio, perché è un bilancio che sicuramente non approviamo, però diamo per assodato che sarebbe conforme all'utilità del Piemonte arrivare all'approvazione rapida di un bilancio tecnico. In questo senso mi associo anche alla proposta fatta dal Consigliere Chiezzi e invito il Presidente Ghigo a continuare a lavorare nell'ottica con la quale aveva aperto la sua relazione stamattina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Anch'io mi unisco, a nome del mio Gruppo, al ringraziamento al Presidente Ghigo. Lo faccio perché credo che lui abbia indicato al Consiglio regionale un percorso sicuro.
Qual è il percorso sicuro? Quello di arrivare all'approvazione di un bilancio che, come giustamente ricordava il Consigliere Cattaneo, è un bilancio politico, nel quale vengono operate scelte politiche di fondo, che non condividiamo e su questo è evidentemente scontato il nostro voto contrario, però sottraendo l'approvazione di questo bilancio alle barbarie di una campagna elettorale che si apre e che si presenta in tutte le sue difficoltà e complessità. Ma sottrarre alle barbarie di questa campagna elettorale voleva sostanzialmente dire non privare gli enti periferici, le Province, la Regione e la stessa funzionalità della macchina amministrativa di uno strumento importante come il bilancio.
Non era assolutamente previsto, e il Presidente Ghigo non lo aveva messo in conto, che, all'interno di questo percorso sicuro, qualcuno avesse inserito qualche trappola.
Credo che, oggi, il Presidente Ghigo sia nelle condizioni di fermarsi perché sufficientemente preavvertito, sapendo che per non cadere in quella trappola necessita del sostegno delle opposizioni.
Lo deve ammettere con tutta franchezza, perché a non volere l'approvazione di questo bilancio è qualche scheggia impazzita della sua stessa maggioranza, che, rompendo quello che può essere un patto fra gentiluomini, oggi, in modo sciacallesco, decide di utilizzare una sola voce di questo bilancio come pegno preelettorale. Questo per noi è francamente inaccettabile.
Non so neanche se l'emendamento - qualcuno lo ha annunciato, ma non l'ho visto - riguardo il campo nomadi di Asti. Potrebbe anche riguardare il fatto che si deve dare un miliardo in più al Comune di Asti per la costruzione di un asilo nido.
Eppure, un tema sul quale siamo estremamente sensibili troverebbe il nostro voto contrario perché a nessuno in questo momento, e nessuna forza politica, si può arrogare il diritto di mettere una bandierina su questo bilancio.
Questa è l'unica condizione rispetto alla quale questo percorso pu arrivare al termine, sostanzialmente, trovando lo strumento tecnico che consente di approvare un bilancio con il voto contrario delle opposizioni o certamente con il voto contrario della nostra forza politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Mi dispiace essere ripetitivo, ma le ragioni espresse dai miei colleghi della minoranza sono tutte condivisibili.
Sulla discussione preliminare del bilancio di previsione 2001, penso che, quale presupposto, si debba partire dall'intervento del Presidente Ghigo, con il quale si auspicava la rapida approvazione del bilancio.
Ci troviamo nel periodo delle festività di Pasqua, sono in corso impegni elettorali che coinvolgono tutte le forze politiche, ma soprattutto, ci corre l'obbligo morale e politico, nell'interesse della collettività piemontese che qui rappresentiamo, di bandire qualsiasi iniziativa strumentale tendente a rallentare l'approvazione del bilancio.
Mi consta che questa disponibilità sia stata dichiarata da tutte le forze di opposizione negli incontri con il Presidente Ghigo, che hanno preceduto questo dibattito in Aula. Questo avrebbe significato che si poteva affrontare una discussione serena e responsabile sul bilancio, senza presentare alcun emendamento né da parte nostra, cioè della minoranza, n da parte della maggioranza. Così non sembra essere, dal momento che viene accettata la proposta della Lega che propone di emendare la cifra a favore dei Comuni nei confronti dei nomadi.
Per noi socialisti, al di là del merito, non si può accettare una forzatura che mina l'elementare principio di civiltà.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Se nessuno chiede di intervenire, interrompo la seduta.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo per accogliere l'invito del Presidente del Consiglio, anche se sarebbe opportuno alternare gli interventi e anche conoscere l'opinione di un Gruppo politico che, sulla discussione che stiamo svolgendo, ha un ruolo importante, è quasi la chiave della conclusione del nostro dibattito perché parliamo della Lega, non stiamo parlando di Forza Italia e neppure di Alleanza Nazionale: parliamo della posizione della Lega.
Quindi, credo che un suo intervento ci aiuterebbe tutti a capire un po' meglio l'evoluzione del nostro lavoro.
Dagli interventi che sono stati svolti finora, ho colto una posizione della maggioranza ancora non definitiva, cioè, non c'è un rifiuto. Poi pu darsi che mi sia sbagliato, ma non mi pare che vi sia un rifiuto completo da parte della maggioranza ad accogliere il suggerimento del Presidente della Giunta regionale. Nel senso che nell'intervento del Consigliere Botta, ma ancora prima, nell'intervento del Capogruppo di Forza Italia veniva indicato il problema della proposta politica della Lega, ma non venivano precisate le modalità e gli strumenti con cui questa posizione politica può essere sottolineata o rilevata. Qualcuno ha parlato di emendamento, guaiamo ha parlato di qualche strumento per sottolineare questa posizione, ma non mi pare, per quello che ho capito - se ho inteso male chiedo scusa - che ci sia una posizione netta da parte della maggioranza. Noto delle posizioni articolate e debbo dire che anche quella del collega Botta, a nome di Alleanza Nazionale, rientra un po' in questa scia di interventi che lasciano ancora la questione aperta.
Per cui, il mio intervento si inserisce all'interno di queste dichiarazioni finora svolte, che sono dichiarazioni ancora non definitive in ordine all'invito rivolto dal Presidente della Giunta.
Per quanto ci riguarda, come altri colleghi della minoranza, noi condividiamo l'invito del Presidente, perché, in qualche maniera, accoglie un suggerimento di buonsenso che abbiamo dato, di definire un percorso asettico, dal punto di vista politico, per l'approvazione del bilancio.
Ritengo, tuttavia, che il Presidente della Giunta abbia soltanto il consenso della minoranza, ed obiettivamente è poca cosa. Non credo che sia contento di questo, anzi sarà preoccupato perché la sua maggioranza, la maggioranza a cui ha rivolto l'invito, pare che non lo voglia accogliere fino in fondo. Perlomeno non ha finora detto in modo chiaro: "Accogliamo l'invito del Presidente". Quindi, credo che la preoccupazione maggiore sia quella del Presidente.
Quando un Presidente, eletto direttamente, investito di un forte ruolo di carattere politico, rivolge un invito all'Aula, ritengo che ancora prima della minoranza debba essere la maggioranza a dire: "Presidente" e scattare sull'attenti. Questo sembrerebbe logico in tutti i consensi di carattere politico: il capo dell'amministrazione chiede un aiuto, indica una procedura e la sua maggioranza la condivide.
Qui non viene condivisa la posizione del Presidente Ghigo, questo è il problema. Lo rilevo come fatto politico perché bisogna che in qualche maniera ragioniamo non soltanto in via di trattativa, ma anche in rapporto fra i diversi organi. Il Presidente della Giunta ha rivolto un invito alla sua maggioranza (a tutto il Consiglio, per la verità), a cui risponde soltanto la minoranza.
Quindi, il Presidente Ghigo non può che essere preoccupato per non avere una sua maggioranza attorno ad una richiesta di metodo - non di un problema politico - per affrontare la questione del bilancio.
Sottolineo per ora questo aspetto, e spero che la maggioranza sia ancora in fase di ripensamento, perché non credo neppure che il collega della Lega Brigandì - e se è diverso da ciò che penso sarebbe grave - non possa non tener conto di una difficoltà che esiste, nel resto della maggioranza, a sostenere chiaramente la sua posizione. Il collega Brigandì si sarà reso conto che questa convinzione totale attorno alla sua posizione non esiste, perché altrimenti gli interventi sarebbero stati molto più chiari e netti. In realtà questo non è avvenuto e spero anche che il Presidente della Giunta regionale, e la Giunta regionale stessa, composta da Consiglieri tranne il collega Laratore, nonostante la maggioranza che l'ha espresso assuma una posizione contraria alle sollecitazioni del Presidente Ghigo, mantenga una sua autonomia attorno ad una proposta di procedura, per giungere, entro due ore, all'approvazione del bilancio. Non credo che il Presidente Ghigo e la sua Giunta, in virtù di un capriccio (perché a questo punto è un capriccio politico) cambi posizione. Quanto viene detto è già stato ripetuto e lo ripeto anche qui: "Si approva il bilancio così com'è, tra un mese o due si farà la variazione di bilancio teniamo conto che il periodo è difficile dal punto di vista politico, si rinviano queste questioni alla fase successiva". Non tener conto di questo fatto potrebbe anche voler dire per la maggioranza, perché evidentemente ha i numeri, accogliere la proposta del collega Brigandì, non adesso, ma subito. È evidente che questo è un capriccio politico e suppongo che il Presidente Ghigo, per la sua autorevolezza, in quanto eletto direttamente la sua Giunta e la sua maggioranza, non vogliano sottostare ad una sorta di capriccio politico.
Però questo compete la visione definitiva e della maggioranza e del suo Presidente. Per quanto riguarda il nostro Gruppo, evidentemente, se le posizioni sono come quelle che pare di capire (mi auguro che non siano definitive), svolgeremo un'azione di tipo emendativa, non di tipo ostruzionistica, puntuale, che evidentemente utilizzi tutte le informazioni e gli approfondimenti che in questi mesi sono emersi in Commissione.
Preannuncio anche che il settore di un certo interesse è quello sanitario e su questo, evidentemente, abbiamo bisogno del tempo necessario per poter sviluppare, emendamento per emendamento, la discussione, ed avere conseguentemente, delle risposte da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Presidente, senza dover drammatizzare nulla, siamo di fronte ad una decisione di un certo rilievo per quanto riguarda almeno questo capitolo del bilancio. Penso che esistano soltanto due strade: la prima è quella prospettata e discussa stamani, dopo un confronto sviluppato la settimana scorsa; la seconda è una strada che, lasciando libera la competizione politica sul bilancio (mi pare che nessuno possa pretendere che ci sia, in qualche modo, una competizione protetta sul bilancio riservando esclusivamente alla maggioranza, o ad alcune sue forze, la possibilità di intervenire per caratterizzarla), aprirebbe una prospettiva quantomeno di incertezze, esponendo, com'è stato detto, la Regione ad un qualcosa che assomiglia - credo di non sbagliare - ad una crisi istituzionale soprattutto se è vero ciò che il Consigliere Chiezzi affermava poc'anzi cioè che si tratterebbe della prima volta che si oltrepassano i tempi dell'esercizio provvisorio e si mette la Regione in questa condizione.
Per chi abbia seguito il dibattito sul bilancio nel corso di queste settimane e di questi mesi in Commissione, sa che tutta la discussione non è stata caratterizzata, contrariamente a quanto ogni tanto viene detto, da qualche motivo di blocco da parte della minoranza, bensì da una serie di contraddizioni politiche e di tensioni all'interno della maggioranza che in parte riguardavano temi di bilancio e in parte scaricavano, probabilmente sul bilancio, tensioni politiche che erano esterne alle voci di bilancio stesso e alla vita delle istituzioni regionali, ma si legavano più in generale al clima di queste settimane e di questi mesi.
Non vorrei iniziare ora una discussione di merito sul bilancio, dico solo che ovviamente, su questo documento e su questa legge, l'opposizione come ha manifestato, ha una serie di osservazioni, di critiche e di proposte che naturalmente intende tradurre, se questa fosse la condizione in una linea di emendamenti. Credo che il Presidente Ghigo, ma anche qualsiasi collega, possa dare atto che pare francamente difficile che qualcuno possa sostenere che esista una libertà e una possibilità di emendamento per la maggioranza, o per alcune sue forze, e che questa libertà di emendamento non possa esistere per l'insieme dei Consiglieri, in particolare per quelli che sono in condizioni naturali di svantaggio.
Il Consigliere Chiezzi, al quale, peraltro, devo riconoscerlo pubblicamente, risale anche l'idea della proposta della quale stiamo discutendo, che mi è stata attribuita in modo non veritiero, mi pare che abbia svolto un'argomentazione seria e convincente. Siamo alla vigilia di una possibile crisi istituzionale sul bilancio. Vogliamo fermarci tutti? Vogliamo tutti, diciamo così, tener conto di questa situazione e rinviare ad una fase successiva un confronto di merito? Questo è possibile. La proposta rivolta stamani, che fra l'altro riprendeva una discussione che era venuta da parte nostra, era questa.
Ho sentito un intervento del Capogruppo del CDU che mi pare abbia detto: "No, questa strada non è praticabile. Noi presenteremo un emendamento o voteremo un emendamento", questo ha detto il Consigliere Deorsola. Quindi, dice sostanzialmente che queste saranno le questioni. Ho ascoltato un intervento del Gruppo di Alleanza Nazionale più netto nei toni e l'ho avvertito più possibilista nelle conclusioni. Ho sentito il Consigliere Botta sfumare quando si trattava di valutare le possibili conclusioni, accennando a vari strumenti e a varie possibilità per ottenere l'obiettivo.
Inoltre ho ascoltato l'intervento del Capogruppo di Forza Italia, di maggioranza relativa, che francamente classificherei nella serie del "vorrei ma non posso". Il Consigliere Cattaneo ha fatto una dichiarazione di adesione incondizionata all'appello del Presidente Ghigo, salvo poi indicare una difficoltà.
Penso che su questo punto abbiamo dimostrato un forte senso di responsabilità. Siamo in grado, se c'è questa strada, di approvare rapidamente il bilancio mentre, se si decide che questa strada non è possibile, di partecipare alla discussione, scegliendo - se permettete noi stessi i temi sui quali sviluppare la nostra critica e la nostra linea emendativa al bilancio.
Spero che il Consigliere Cattaneo o il Consigliere Botta siano così gentili da consentire all'opposizione di stabilire quali sono i punti sui quali proporre una modifica al bilancio, se questa è la fase nella quale si tratta di emendare e di modificare il bilancio. Quindi, decideremo noi quali sono questi temi e su questi svilupperemo la nostra iniziativa.
Ho ascoltato quello che ha detto il collega Chiezzi; forse è più possibilista di me e vede ancora uno spazio per la realizzazione di una possibile intesa. Voglio dire solo questo: se c'è questo spazio, diamo la nostra piena disponibilità a praticarlo, a condizione però che esista e che sia praticabile. Dico molto francamente che, per quanto ci riguarda, non abbiamo presentato nessun emendamento fino a questo momento.
Voglio dire però con altrettanta chiarezza che se decideremo di presentare emendamenti, li presenteremo affinché siano discussi e non con l'intenzione di ritirarli successivamente. Quindi, valuteremo fino alla fine le condizioni per andare verso una discussione su un bilancio sul quale ciascuno esprimerà le proprie posizioni, che consenta però una rapida approvazione e metta al riparo la Regione da una possibile crisi istituzionale, come succederebbe, in qualche modo, in una Regione che non approva il suo bilancio.
Però dico altrettanto con chiarezza che, nel momento in cui prendessimo atto che non esiste una volontà politica o una capacità politica da parte della maggioranza o delle sue parti più consistenti, di prendere un'iniziativa che abbia l'autorevolezza e il coraggio per affrontare questa situazione, anche noi ne prenderemmo atto e rinunceremo a questo tentativo che, insieme a tutti i colleghi dell'opposizione, abbiamo compiuto e daremo con chiarezza la nostra battaglia sui temi, compreso naturalmente quello che riguarda i nomadi.
Personalmente non anticipo qui un giudizio, ma che ho molto profondo e che so essere comune a diverse persone e a diversi Consiglieri della maggioranza e della Giunta, che ritengono di avere su questo punto un giudizio simile al mio. Quindi, daremo battaglia, scegliendo - se permettete - ciascuno di noi i temi sui quali caratterizzare la propria iniziativa sul bilancio nel momento in cui la discussione avrà inizio.
Chiedo alla Giunta, al Presidente e a coloro che hanno più responsabilità di assumersele, perché secondo me questa è una partita che nelle prossime ore, richiede una definizione in un senso o nell'altro. E non mi pare che, nonostante alcuni elementi di semplificazione, siamo di fronte ad un quadro che consenta di essere ottimisti.



PRESIDENTE

Il Gruppo della Lega Nord rinuncia ad intervenire. Quindi, non essendoci altri interventi, dispongo una sospensione di 45 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16,58 riprende alle ore 17,48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Presidente della Giunta regionale.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signori colleghi, posso dire con una certa soddisfazione che la mia precedente sollecitazione al dibattito ha dato i suoi frutti. Credo che avendo già raccolto negli interventi precedenti un percorso ed un atteggiamento - come, d'altro canto, qualcuno aveva paventato - con un altro piccolo sforzo siamo riusciti ad addivenire ad una posizione, anche da parte della maggioranza, che confluisce all'ipotesi di dare un bilancio alla Regione Piemonte, rimandando le discussioni di merito a dopo l'approvazione dello stesso, ad approvazione di mozioni od ordini del giorno, che normalmente sono oggetto di conclusione di approvazione di un bilancio.
Quindi, non posso che dichiarare la mia soddisfazione. Ritengo che il percorso, sia pur con qualche difficoltà, sia stato estremamente positivo.
Vorrei pertanto ringraziare tutti i colleghi per il senso di responsabilità che, in un momento un po' particolare dal punto di vista politico come quello che stiamo vivendo, mi permetto di considerare particolarmente significativo.



PRESIDENTE

Do la parola al Consigliere Gallarini per lo svolgimento della relazione.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, il bilancio 2001 pareggia sull'importo di L. 26.000 miliardi.
stato anticipato in Commissione che tali risorse verranno integrate nel corso dell'anno con le assegnazioni statali anche per effetto dell'attuazione dei provvedimenti che attribuiscono nuove competenze alla Regione.
La discussione ha evidenziato che il protrarsi dei tempi di approvazione dell'assestamento 2000 ha fatto slittare la predisposizione del bilancio 2001, e ciò in quanto i dati del preconsuntivo, significativi se riferiti alle previsioni finali e quindi comprensivi di tutte le variazioni apportate al dato previsionale, sono determinanti nella formulazione del bilancio di previsione per l'anno successivo.
Il bilancio di previsione 2001 è stato predisposto sulla base delle disponibilità per spese correnti discrezionali e che sono complessivamente pari a L. 240 miliardi. Tali risorse sono state attribuite agli Assessorati in misura proporzionale alle analoghe risorse assegnate per l'anno 2000.
Il bilancio 2001 sconta ancora l'incertezza dell'attuazione dei decreti Bassanini e dell'avvio del federalismo fiscale, per cui, a fronte di risorse invariate, si incrementa la spesa.
Per la spesa di investimento il bilancio 2001 contiene risorse pari a L. 1.400 miliardi, di cui 700 già autorizzati con la legge finanziaria regionale del 2000. Tale spesa è interamente coperta dalla stipulazione di un mutuo ed è collocata sui capitoli di spesa volti allo sviluppo dei settori economici dell'artigianato, dell'agricoltura, del turismo, della viabilità, dell'industria e dell'edilizia. Nell'ambito delle azioni regionali collegate ai programmi comunitari il bilancio 2001 evidenzia una dotazione finanziaria sia per il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sia per gli interventi messi in opera direttamente con fondi regionali.
Per quanto riguarda la sanità, è stato inserito nel bilancio 2001 il mutuo di L. 350 miliardi per coprire la differenza tra spesa sanitaria effettiva e finanziamento statale per l'anno 1999.
Le risorse libere di parte corrente sono state quantificate in 345 miliardi, e quindi con un incremento del 10% rispetto a quelle dell'anno 2000.
I fondi globali (FIP, Accordi di programma, disegni di legge in conto di elaborazione, cofinanziamenti) sono stati iscritti negli elenchi descrittivi senza assegnare risorse a ciascun progetto, ma lasciando lo stanziamento indistinto al fine di conferire elasticità nel finanziamento.
Il bilancio pluriennale 2001/2003 è stato predisposto partendo dall'annuale 2001, con la conseguenza che nel 2002 i mutui autorizzati per il 2001 per complessivi 2.244 miliardi (1.400 per i nuovi investimenti, 350 per il disavanzo della Sanità e per 494 a copertura di spese di investimento degli anni precedenti) comportano l'iscrizione integrale della rata di ammortamento.
A parità di entrate regionali, si ha una drastica riduzione delle risorse collocabili discrezionalmente. L'importo di 225 miliardi andrebbe ad intaccare l'importo complessivamente quantificato per l'anno 2001 in 240 miliardi.
Dei 2.244 miliardi autorizzati è ipotizzabile che circa 800 dovranno comunque essere stipulati per esigenze effettive di cassa; l'onere sul 2002 dovrebbe quindi ridursi da 225 a circa 80 miliardi. Questi però sono dati che conosceremo solo nel corso dell'anno 2001.
Il bilancio pluriennale 2001/2003 riporta previsioni di competenza per complessivi 72.353 miliardi di cui 26.056 per l'anno 2001, 23.321 per il 2002 e 22.976 per il 2003. Da tale documento si rileva che sono autorizzati per l'anno 2002 mutui per un importo pari a 1.043 miliardi e 697 per l'anno 2003.
Sono state riportate le autorizzazioni della spesa in conto capitale già autorizzate da leggi regionali.
La I Commissione ha protratto l'esame del bilancio di previsione 2001 e pluriennale 2001/2003 con l'approfondimento nelle Commissioni competenti per materia e con le consultazioni dei soggetti interessati.
La discussione è stata completata in Commissione Bilancio dopo numerose sedute.
L'iter istruttorio si è concluso nella seduta di giovedì 5 aprile c.a.
con il licenziamento del provvedimento a maggioranza, rimettendolo all'Aula per la sua approvazione.
Abbiamo esaurito il formalismo di questa breve relazione; come componenti della Commissione, esprimiamo soddisfazione per l'esito preannunciato al Presidente Ghigo.
Mi sia consentito, dal punto di vista umano, prima ancora che politico di ringraziare l'Assessore Burzi in prima persona, tutti i colleghi della I Commissione e i funzionari del Consiglio che, pazientemente, hanno consentito alla Commissione di sviscerare il bilancio, cosi come - ritengo essendo praticamente da 14 anni in Consiglio regionale - non era mai stato fatto.
Direi che questo è stato positivo per tutti, poiché ha consentito un ricco approfondimento ai vari membri, che fra l'altro si alternavano, visto che la Commissione si teneva sia mattino che pomeriggio; quindi, un ringraziamento non formale da parte del Presidente pro tempore della I Commissione.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale sul progetto di legge n. 215 chiedo se ci sono interventi.



PRESIDENTE

MANICA (fuori microfono)



PRESIDENTE

Un attimo che raccogliamo le idee.



(Commenti dai banchi della minoranza)



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per qualche minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 17,57 riprende alle ore 18,00)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

I colleghi dell'opposizione mi chiedono - è una decisione che abbiamo preso adesso - di intervenire con un unico intervento a nome di tutti i Gruppi dell'opposizione di centrosinistra e di sinistra (non mi sono consultato con il collega Mellano). Tuttavia, in questa fase e a questo punto del dibattito del bilancio, nel quale abbiamo scelto di non effettuare una discussione articolata, potrei dire che molte delle cose e dei commenti da fare in merito al bilancio li abbiamo già sviluppati nelle ore precedenti e fanno parte del percorso che ci ha portato a questa conclusione.
Voglio semplicemente richiamare, prima di commentare ancora la conclusione di questa seduta, il giudizio di fondo che avevamo dato in passato, quando il 5 dicembre e nei giorni successivi, c'eravamo trovati di fronte la proposta di bilancio della Giunta.
Era una proposta che avevamo valutato e valutiamo negativamente sui grandi temi, sui quali in particolare si è soffermata la discussione in questo Consiglio anche in questi giorni, fino a questa mattina sulla questione in particolare della sanità. Ma più in generale, il bilancio che abbiamo trovato, a nostro parere, esprime, nella sua disarticolazione, la mancanza di un progetto nel quale sia possibile individuare scelte priorità forti, capacità di non disperdere le risorse della Regione in tanti rivoli, ma di ordinarli secondo un progetto coerente e consapevole capace appunto di indirizzare le scarse risorse a disposizione verso gli esiti migliori.
Adesso non citerò i diversi capitoli nei quali questa critica si è articolata, che riguarda la questione dello stato sociale, della sanità e dell'assistenza; la questione delle politiche di sviluppo, delle politiche del lavoro e della formazione.
Ci siamo trovati di fronte ad un bilancio che, tra l'altro, aveva come uno dei suoi punti caratterizzanti il fatto di sottrarre alla discussione e alla decisione politica risorse destinate ad usi che, come sapete, saranno usi non praticati.
Penso ai miliardi riservati per la voce referendum che in Piemonte non verrà effettuato, perché non siamo neppure alla presentazione delle proposte di legge che il Consiglio si era impegnato a presentare quando avevamo concluso la discussione sul referendum; la stessa cosa vale per le risorse previste per il cosiddetto "buono-scuola", delle quali per il 2001 mi pare difficile prevedere l'utilizzazione, sebbene siano state accantonate a bilancio, visto il punto a cui siamo.
Si tratta di risorse ingenti per un bilancio come quello della nostra Regione, che avrebbero potuto e potrebbero essere destinate ad altri scopi.
Ad esempio, a parere del Gruppo dei DS - ma ne parleremo domani in sede di una discussione sugli ordini del giorno collegati - queste proposte come quella della costituzione di un fondo a sostegno delle vittime della criminalità potevano trovare in questo bilancio, da parte della Regione prime risposte utilizzando in questo modo, in modo migliore, fondi e risorse che oggi sono inutilmente sprecati.
Per queste ragioni, sia di valutazione generale che di valutazione di merito, esprimiamo un voto negativo su questo bilancio. Peraltro, come sapete, questa è la normale dialettica delle assemblee elettive ed è nel voto sul bilancio, in particolare, che il rapporto tra maggioranza ed opposizione si manifesta nei termini più netti e chiari.
Contemporaneamente, mentre esprimiamo il nostro voto negativo sul bilancio, riconfermiamo la nostra soddisfazione per il modo in cui oggi arriviamo a questa conclusione.
nostra opinione che questa conclusione abbia almeno un pregio: quello di segnare l'isolamento e la sconfitta di quelle che noi consideriamo le forze peggiori di questa maggioranza, di quelle forze che si sono battute per ottenere un risultato incivile dal punto di vista del merito ed anche istituzionale, utilizzando e provando a praticare una logica di ricatto nei confronti delle istituzioni, che escono dalla vicenda di queste ore con una logica sconfitta.
D'altra parte, in questi pochi mesi di legislatura, queste forze sono sempre uscite sconfitte da tali contrasti, perché evidentemente esiste ancora un livello di consapevolezza istituzionale che fa sì che queste forzature siano destinate ad essere sconfitte.
Per questo motivo, esprimendo il nostro voto contrario, prendiamo atto con soddisfazione di una situazione che si è sviluppata e conclusa secondo le linee che abbiamo contribuito, insieme alle forze più ragionevoli della maggioranza, a disegnare per ottenere un risultato positivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intervengo brevemente per dire che anche il Gruppo Radicale si associa alle considerazioni espresse in quest'aula dal collega Marcenaro.
Anche noi voteremo negativamente nei confronti di questo bilancio considerando che oggi si è verificata una significativa vittoria da parte dei Gruppi di opposizione, non tanto il nostro che nell'ultima fase non è riuscito ad essere presente in aula a causa della concomitante presentazione delle liste elettorali e degli impegni esterni che ci hanno coinvolto direttamente. Vogliamo, però, sottolineare che questo è il risultato di una serie di considerazioni e battaglie politiche che si sono svolte nelle settimane scorse anche in Commissione, anche con il nostro contributo. Riconosciamo il lavoro svolto dai colleghi dell'opposizione di centrosinistra; al collega Marcenaro ed agli altri l'onore di aver portato a casa un punto molto significativo, pertanto, con queste poche parole esprimo l'adesione alle considerazioni espresse poco fa ed il nostro voto identico agli altri colleghi dell'opposizione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente della Giunta e colleghi, un ringraziamento agli Assessori, in particolare all'Assessore al bilancio, che ha lavorato come tutti noi, ma da una posizione certamente più difficile per la responsabilità che ha come Assessore delegato di dotare l'Ente regionale di un bilancio.
Mi sia concesso anche di ringraziare il Presidente Gallarini che istituzionalmente e con l'esperienza e la serietà che lo contraddistingue ha saputo portare la Commissione ad un risultato utile. Tant'è che oggi seppur con grande e grave ritardo, ci troviamo ad approvare la legge di bilancio nell'aula del Consiglio regionale.
Voglio esprimere alcune considerazioni, così come ha fatto il Presidente Marcenaro, a nome dell'opposizione tutta (anche per la parte dei Radicali che si è riconosciuta nel suo intervento e lo ha anche apprezzato), dicendo che questo è un brutto bilancio, un bilancio senza progetto.
Potrebbe sembrare un'affermazione scontata, ma noi riteniamo, al contrario, che questa legge di bilancio sia un ottimo strumento finanziario per l'applicazione di quel progetto, perché il progetto esiste ed esiste un programma elettorale di continuità, che nasce dal programma di sviluppo regionale della legislatura 95/2000. Come è noto, è stato un programma elettorale premiato dagli elettori, perché siamo presenti in aula in posizioni diverse e non per caso, ma perché gli elettori e la comunità piemontese hanno dato fiducia al Presidente della Giunta regionale uscente lo hanno riconfermato ed hanno scelto che, dal 2000 al 2005, fosse al governo di questa Regione il centrodestra e non il centrosinistra.
Questo è un dato di fatto, un riscontro oggettivo. Non immagino che la comunità piemontese abbia voluto dare o darci la fiducia, senza o in assenza di un progetto. Il progetto c'è, è il nostro progetto di governo.
La legge di bilancio, il bilancio della Regione, è l'espressione finanziaria per l'attuazione di questo progetto.
A nostro giudizio è un programma di governo credibile.
Alcune considerazioni: ci siamo confrontati a lungo, anche recentemente in due sedute di Consiglio regionale, sul problema della sanità. Immagino che sulla questione della sanità ci confronteremo ancora a lungo e solo il tempo potrà dire se la manovra che abbiamo voluto fare con grande convinzione il 7 gennaio, e che stiamo portando avanti con grande convinzione anche in un momento difficile, anche in un momento elettorale potrà essere stata, in allora, una scelta giusta oppure sbagliata.
Voi siete convinti che questa manovra sia la premessa di una scelta sbagliata e di un percorso che non potrà portare alla soluzione dei problemi e al miglioramento della situazione. Noi siamo convinti dell'esatto contrario, ma solo fra sei mesi, un anno o un anno e mezzo potremo vedere gli effetti di questa scelta, che per noi è scelta di governo e scelta convinta. In quel momento, e solo in quel momento, potremo vedere quale delle due parti aveva ragione.
Nelle considerazioni del Presidente Marcenaro si è parlato del referendum sulla devoluzione.
Il referendum è una delle basi dell'accordo tra il Polo e la Lega, che ha portato alla nascita della nostra coalizione: la Casa delle Libertà. Per noi, dunque, rimane una priorità.
vero, manca questa legge; ci attrezzeremo, cosi come presto ci attrezzeremo sul Regolamento e sullo Statuto, per portare all'attenzione del Consiglio regionale questo provvedimento, perché riteniamo che uno dei motivi contingenti che oggi ci pone nella condizione di accettare l'opportunità emergenziale di approvare in sede tecnica il bilancio e demandare il confronto politico alla variazione, è proprio questo.
Dobbiamo ricordare che questo Regolamento e questo Statuto ci mettono nella condizione di non arrivare ad una discussione, ad un confronto libero, e quindi, anche con un'assemblea, con una maggioranza, poter fare delle scelte consequenziali a quelle del Governo che la maggioranza di centrodestra e la maggioranza della Casa delle Libertà sostiene con grande convinzione.
Non è un caso, Consiglieri, che il Presidente Ghigo in quella riunione di solo mezz'ora che abbiamo tenuto parallelamente a quella della minoranza, abbia saputo e potuto - e di questo lo ringraziamo - portare la maggioranza su una posizione coesa ed unica. Su una posizione che lui stesso, nella seduta di questa mattina del Consiglio Regionale, aveva esplicitato come un appello all'Aula e che la stessa ha accolto.
Si è parlato di un ricatto. Ricatto da parte di un partito della coalizione nominato dal Consigliere Marcenaro come Lega Nord, non c'è. Non permettiamo a nessuno di ricattare; la maggioranza, lo abbiamo detto più volte, è formata da sette Gruppi espressione di partiti e movimenti politici che la compongono; abbiamo una dialettica all'interno della nostra maggioranza, ci confrontiamo sui temi e arriviamo sempre - lo abbiamo dimostrato anche oggi - ad una sintesi e ad una posizione di maggioranza.
Respingo la definizione, come è stato detto, "incivile". Io, come espressione di un partito veramente democratico e popolare, non mi sento di dare in quest'aula, ma non solo in quest'aula anche al di fuori, seppure in una dialettica, in un confronto acceso, franco e fermo, dell'incivile a nessuno.
Detto questo, ribadisco a nome del mio Gruppo consiliare, ma immagino di tutta la maggioranza, il voto favorevole al bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Aggiungo poche cose a quelle già dette dal Consigliere Cattaneo. Questo bilancio preventivo, a cui chiaramente non faremo mancare il nostro voto favorevole, oggettivamente è un po' vecchio e stantio. Se questo bilancio è vecchio e stantio, non è colpa della maggioranza, di presunti ricatti, di veti incrociati, di posizioni incivili di cui qualcuno è profondo conoscitore e mastro. Questo ritardo è esclusivamente frutto di una posizione sterilmente ed immotivatamente ostruzionistica da parte delle minoranze. Essendo stato presentato il 5 dicembre - quindi 4 mesi fa abbondanti - ed essendo stato discusso con tutti gli Assessori di merito due volte, ed essendo stato licenziato dopo un numero, che sinceramente non ricordo, di Commissioni tanto estenuanti quanto inutili e sterili in cui non c'era mai un motivo di merito, ma sempre soltanto tentativi dilatori di carattere formalistico. Se questo bilancio ha le pecche che qualcuno dice forse dal 5 dicembre ad oggi il tempo si sarebbe potuto usare in maniera più utile, anziché passare le giornate a fare Consigli straordinari sulla Sanità dicendo le stesse cose, anziché adottare il teatrino della politica come metodo e non quello del calarsi nei temi reali. Sinceramente, impedire ad una maggioranza, o tentare di impedire ad una maggioranza, di avere una dialettica interna, è testimonianza di una cultura un po' vecchia, di stampo totalitario che non appartiene alla nostra cultura e alla nostra forma mentis.



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



GHIGLIA Agostino

Sono contento che ridiate delle vostre origini massimaliste e sovietizzanti, e fate bene perché l'impero del male, oltre ad essere tragico, è stato ridicolo soprattutto nella sua conclusione. Detto questo la dialettica appartiene ad una coalizione democratica dove la gente discute, dove la gente non porta il cervello all'ammasso e dove la gente propone qualche idea più o meno utile, più o meno modesta, con una differenza rispetto a voi.
Questa maggioranza ha il dovere di governare e quattro mesi fa ha presentato uno strumento di governo, con la differenza che voi approfittando di un Regolamento assolutamente non decidente, che impedisce alla democrazia di trovare attuazione in quest'aula (quindi a chi ha vinto le elezioni di decidere secondo i propri programmi e la propria impostazione culturale) siete riusciti a trascinarlo fin qua. Arrivando peraltro, ad una sorta di ricatto su un tema anche delicato che diventava la vostra unica ragione di esistenza politica, oltre la Sanità, cioè l'argomento nomadi. Non avete avuto il coraggio di uscire all'esterno e dire che bloccavate il bilancio perché volevate incrementare, magari ulteriormente, i fondi a favore dei nomadi, a Torino non avete avuto il coraggio di dire queste cose. Nello stesso tempo, avete cercato agganci formalistici per paralizzare la discussione del bilancio che, invece, è fatto di una manovra di un sacco di miliardi rispetto al merito di cui avete discusso.
Stranamente questa sera, con la bacchetta magica, abbiamo sentito delle dichiarazioni da cinque minuti (fino adesso, poi arriveranno quelle di merito profondo, magari nel corso dei capitoli) in cui, sostanzialmente, si affermava che il bilancio era brutto, che qualcuno era incivile, che era uno strumento inadatto, inattuale, inadeguato, che non serve, che non risolve, che non c'è un programma, ecc.: quattro mesi per dire questo? Un po' poco.
Secondo me l'incipit di questa sera dimostra la vacuità delle posizioni della minoranza. Non esistevano temi per stare quattro mesi in Commissione perché per dire che il bilancio era inadatto e inadeguato bastavano cinque muniti che qualche collega ha usato. A questo punto lo strumento inadatto e inadeguato poteva essere operativo già da quattro mesi dimostrando, caso mai, tutta la sua inadeguatezza e offrendo lo strumento e i motivi per attaccare la Giunta che non era stata in grado di preparare qualcosa di meglio. Come al solito, non siete stati in grado di dimostrarlo.
Speriamo, pertanto, che per il bene della Regione Piemonte questo strumento inadeguato, inadatto, incivile, frutto di mille mediazioni strane e "strambe" di una maggioranza composita e raffazzonata - mai come la minoranza - possa portare, e secondo noi lo farà, qualche beneficio alle popolazioni piemontesi che vada un po' oltre la demagogia e lo sterile ostruzionismo di facciata.



(Commenti del Consigliere Contu)



PRESIDENTE

Ho visto che c'è molta calma, quindi anch'io mi adeguo ai tempi più blandi.
Chiedo se vuole intervenire la Giunta o se passiamo direttamente all'articolato.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo quindi all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 voti favorevoli 25 voti contrari 12 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla di mano, ai sensi dell'art. dello Statuto.
L'esito della votazione è il presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 20 è approvato.
ART. 21 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 23 è approvato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 24 è approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 25 è approvato.
ART. 26 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 26 è approvato.
ART. 27 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 27 è approvato.
ART. 28 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 28 è approvato.
ART. 29 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 29 è approvato.
ART. 30 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 30 è approvato.
ART. 31 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 31 è approvato.
ART. 32 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 32 è approvato.
ART. 33 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 33 è approvato.
ART. 34 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 34 è approvato.
ART. 35 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 35 è approvato.
ART. 36 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 36 è approvato.
ART. 37 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 37 è approvato.
ART. 38 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 38 è approvato.
ART. 39 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 12 L'art. 39 è approvato.
Propongo il seguente emendamento integrativo: "Inserire alla fine l'articolo della dichiarazione d'urgenza: La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione, ai sensi dell'art. 45 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. L'emendamento, che diventa art. 40, è approvato con 30 voti favorevoli e 9 astensioni.
Chiedo se vi sono delle dichiarazioni dì voto sull'intero testo.
Poiché non ve ne sono, procediamo alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge, come emendato



(Il Vicepresidente Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 14 Consiglieri La legge è approvata.
Ora vi sarebbe la discussione sulle mozioni e gli ordini del giorno collegati alla legge di bilancio che potremmo utilmente rinviare alla seduta di domani mattina con inizio alle ore 10.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpel lanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti all'Ufficio di Presidenza verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,33)



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