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Dettaglio seduta n.90 del 11/04/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

L'inizio dei lavori del Consiglio regionale è posticipato alle ore 11,15, in quanto è ancora in corso la riunione dei Capigruppo.
Alle ore 11.15 provvederò a reinformarvi nuovamente, qualora non esistesse l'opportunità di iniziare di fatto il Consiglio.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Chiedo scusa, ma la riunione dei Capigruppo è durata qualche minuto più del previsto.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casoni, Cavallera, Cotto, Galli Mancuso, Pichetto, Racchelli, Rossi Oreste, Scanderebech e Valvo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ripetizione votazione ordine del giorno n. 238 inerente a "Richiesta di indagine ispettiva presso l'Azienda sanitaria ospedaliera San Giovanni Battista di Torino"


PRESIDENTE

Dobbiamo ripetere la votazione dell'ordine del giorno n. 238 "Richiesta di indagine ispettiva presso l'Azienda sanitaria ospedaliera San Giovanni Battista di Torino" a firma dei Consiglieri Giordano, Moriconi Caracciolo, Di Benedetto, Chiezzi, Papandrea e Contu per il quale è stato espresso il parere favorevole della Giunta; immediatamente dopo dovremo lasciar spazio alle dichiarazioni di voto per l'ordine del giorno n. 251, a firma dei Consiglieri Suino, Muliere, Saitta, Tomatis, Tapparo, Contu Riggio e Moriconi.
Dispongo subito la ripetizione della votazione dell'ordine del giorno n. 238, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale visto che negli ultimi quattro mesi del 2000 presso l'ospedale Molinette si sono registrati oltre mille guasti agli ascensori ed ai montacarichi come rilevato dalla consulenza tecnica disposta dal procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Torino, dott. Raffaele Guariniello che, rilevata la mancanza di un corretto approccio all'organizzazione del servizio, ha sollecitato la Regione Piemonte ed il Servizio di Igiene e Sicurezza del Lavoro ad adottare i provvedimenti del caso, fermi restando gli esiti dell'inchiesta penale al momento in corso visto che in data 05 marzo 2001 presso l'ambulatorio di Ematologia dell'ospedale Molinette i pazienti presenti, dopo vana e protratta attesa sono stati rinviati alle proprie abitazioni a causa dell'impossibilità di procedere agli esami previsti per effetto dell'assoluta mancanza di aghi per "l'aspirato midollare" e per la "biopsia molecolare", con conseguente grave disagio per soggetti già colpiti da gravi patologie ematologiche visto il ripetersi di casi di aspergillosi e di legionellosi presso l'ospedale Molinette, imputabili essenzialmente alla assoluta inadeguatezza della rete idrica, risalente ad oltre sessant'anni or sono visto che è stato riscontrato come presso l'ospedale San Vito, ricompreso sotto la direzione dell'Azienda sanitaria ospedaliera San Giovanni Battista di Torino, sia prassi comune trasportare i pazienti utilizzando l'ascensore adibito al trasporto dei cadaveri nella sala mortuaria e le vivande nel montacarichi destinato, invece, ai rifiuti, allorché si verificano guasti ai due ascensori in esercizio, che risultano il più delle volte inutilizzabili o malfunzionanti visto che il servizio mensa, predisposto presso l'ospedale Molinette dalla ditta aggiudicataria del relativo appalto per i prossimi nove anni, Gemeaz Cusin, ha rilevato notevoli carenze tanto da richiedere la predisposizione di un servizio di scorta a cura dell'Arma dei Carabinieri al fine di accelerare la consegna dei pasti preparati considerati tutti gli altri innumerevoli casi di disservizio verificatisi presso l'Azienda sanitaria ospedaliera San Giovanni Battista di Torino, che mostrano, nel loro complesso, come la direzione dell'Ente sia ben lungi dall'ispirarsi ai criteri di imprenditorialità individuati dall'Assessorato regionale alla Sanità come base e fondamento dell'azione amministrativa in campo sanitario considerata la rilevanza costituzionale riconosciuta al diritto alla salute, da intendersi anche come qualità e funzionalità nei servizi e nelle prestazioni erogate ai malati, della cui pazienza e del cui spirito di sopportazione non è lecito abusare sine die impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente a disporre un'immediata indagine ispettiva nei confronti della direzione dell'Azienda sanitaria ospedaliera San Giovanni Battista di Torino e ad adottare tutti i provvedimenti del caso, compresa la rimozione del direttore, dott. Luigi ODASSO, là dove fosse riscontrato che i disservizi lamentati siano imputabili a precise responsabilità e/o a cattiva gestione a ritenere il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente personalmente e direttamente responsabili circa l'esito dell'attività ispettiva disposta e del suo immediato riscontro all'Assemblea Consiliare".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame ordine del giorno n. 251 inerente a "Delibere della Giunta regionale in ordine alla programmazione sanitaria, assunte in data 7 gennaio 2001"


PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 251 a firma dei Consiglieri Suino, Muliere, Saitta, Tomatis, Tapparo, Contu, Riggio e Moriconi, siamo alla fase delle dichiarazioni di voto: come ricorderete, la discussione generale era stata chiusa.
Ci sono interventi per dichiarazione di voto? Prego, Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Ho seguito il dibattito con molta attenzione e mi sono convinto che le critiche mosse sul taglio delle risorse alle ASL sono complessivamente giuste. Principalmente perché con tale manovra non si è risolto praticamente nulla; anche il risparmio finanziario auspicato - come spiegava il Consigliere Saitta - dovrebbe incominciare a realizzarsi da ottobre in poi, mentre il debito quotidianamente continua ad accumularsi.
Questa manovra è stata definita di assestamento per stabilizzare la spesa. Se la ratio è questa, può darsi che tale scopo lo si possa anche raggiungere, ma mi si consenta di asserire che non ponendosi l'obiettivo di mirare l'azione sugli sprechi, sulle storture, sulla disorganizzazione che produce disservizi, malasanità e spesa incontrollata, ma specialmente sulla riduzione della spesa tout court, questa manovra è irrazionale, iniqua e fonte di tensione sociale .
Tutte le considerazioni fatte dai miei colleghi dell'opposizione suffragate con tanti esempi riportati, sono la pura realtà ed io condivido tutto interamente. Purtroppo questi tagli di risorse da realizzare in questa maniera inducono i Direttori generali a indirizzarli, per non avere fastidiose contestazioni, verso le categorie più deboli, dove forse sprechi non ci sono e tutto si risolve con qualche lettera di protesta inviata ai giornali.
Le spiegazioni date, dai Consiglieri della maggioranza sui disavanzi dovuti alle sottostime, aggravano ancora di più la ratio della manovra che se così fosse, taglia le quote sottostimate; proprio perché sottostimate si paralizzerebbe la funzione del sistema sanitario. L'unico atto da non fare è ridurre risorse già ridotte.
La verità è che siamo sotto elezioni e, in questo periodo, qualsiasi malcontento, specie nella sanità, porta voti al centrodestra dal momento che tutto si riconduce alla colpevolizzazione del governo centrale di centrosinistra in quanto incapace di fare i calcoli. Questo approccio propagandistico paga molto, come ben sa l'Assessore D'Ambrosio, il quale ha scritto su un giornale elettorale del suo partito come significhi qualcosa il fatto che, l'anno scorso, tutta la campagna elettorale per le regionali sia stata condotta in mezzo a polemiche pretestuose e strumentali contro la gestione della sanità: "Il Presidente Ghigo ha vinto con più di dieci punti di vantaggio, io sono stato rieletto con 10.000 preferenze, ma adesso ci riprovano". Sono convinto che dopo il 13 maggio si userà un altro linguaggio e si avranno altri comportamenti, a cominciare dalla riorganizzazione delle strutture sanitarie sul territorio e dal riesame della funzione ospedaliera in quanto, da questa "schizofrenia", nascono gran parte dei problemi.
L'Onorevole Ghigo ci trova d'accordo quando sostiene che la sanità piemontese, disegnata nel futuro piano sanitario regionale, prevede un modello di sanità pubblica con cui può convivere anche il privato. A tale riguardo il Presidente del Consiglio Amato ha potuto verificare che il passo, non ancora fatto, ma necessario, dopo le aziendalizzazioni delle unità sanitarie locali, non è stato fatto in modo tale da chiamarle così ma in modo che abbiano un capitale privato e non solo pubblico. Il Presidente Amato teme che, diversamente, un assessore che deve adottare dei provvedimenti finisce solo per farlo davanti al personale che protesta, nel timore di perdere voti, anziché tener conto dei soldi che perde il contribuente. Mentre qualcuno che misura esclusivamente i soldi non basta.
Certo, la domanda di salute è molto forte e cresce sempre di più in una popolazione che allunga la sua età media notevolmente. Servono interventi organizzativi nuovi; a tal riguardo vedremo quale saranno le risposte segmentate ad una domanda di salute non comprimibile, accennate nell'intervento del Presidente Ghigo. Ripeto, interventi nuovi, razionali ed efficaci a cui daremo la nostra modesta collaborazione tenendo conto che la sanità sì, è un problema di spesa, ma soprattutto, e specialmente, un problema di salute a cui hanno diritto tutti. Tutti lo sappiamo, ma le soluzioni in una società in evoluzione travolgente sono sempre più problematiche e difficili.
In conclusione, esprimo parere negativo sulle delibere dei tagli principalmente perché non sono inserite in un processo di razionalizzazione di una seria programmazione generale, ma sono mero e indiscriminato taglio della spesa sanitaria con effetti di forte disagio, specie per le classi meno abbienti, lasciando strutturalmente le cose come prima, se non peggio.
Disagio e preoccupazione sta causando in numerose famiglie la storia dei vaccini al mercurio, tanto che in America e in Europa sono stati sospesi e in Italia ben 39 Procure si stanno occupando del problema, tra cui l'immancabile Dott. Guariniello. Su questo argomento c'è un mio ordine del giorno, e inviterei il Presidente Cota, approfittando della sua proverbiale gentilezza, a portarlo in discussione già dal prossimo Consiglio. Una problematica che si può risolvere senza spendere un soldo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Il Gruppo che rappresento esprime parere favorevole all'ordine del giorno presentato dai Consiglieri, poiché ritengo che ai 500 Consigli comunali che si esprimono contrari a questi tagli in qualche modo occorra dare ascolto. Tuttavia, capisco che l'Assessore alla sanità, da solo, non può percorrere tutta la via crucis delle 91 Aziende ospedaliere sicuramente la croce è troppo pesante e il percorso troppo lungo.
I Consiglieri hanno dimostrato, in modo analitico, che i tagli apportati sono impropri, sono tagli che mettono in forte imbarazzo gli operatori e lo stesso Consiglio comunale. Onestamente, credo che non sia corretto dare un'immagine di questo tipo all'esterno, sicuramente i cittadini vanno in ospedale non per divertirsi, ma per curarsi. Questo modo di tagliare e questo spauracchio che i Direttori generali hanno assorbito fanno un po' paura perché ridurre i costi significa ottimizzare i servizi e tagliare effettivamente dove c'è la possibilità di farlo. Certe questioni onestamente risultano sproporzionate.
Recentemente mi è capitato di parlare con una signora operata di carcinoma al seno con linfonodo: le hanno fatto l'intervento e, nella stessa giornata, dimessa. Penso che il servizio sanitario vada visto nel contesto complessivo, magari interrogando anche il paziente. Non voglio interferire se un tipo di intervento vada fatto in un modo piuttosto che in un altro, sono i medici che devono decidere. Un Direttore generale, con lo spauracchio di sapere che il costo di un posto letto per un giorno si aggira intorno al milione, crea questo tipo di disservizio. Se ridurre i costi significa mettere a repentaglio la vita dei cittadini, significa anche dare una cattiva immagine e un cattivo servizio. Mi auguro che l'Assessore, la Giunta, ritirino il provvedimento dei tagli. Certo, i tagli vanno fatti perché i miracoli non si fanno, anche se per la sanità dovremmo adottare quello famoso: "alzati e cammina". I debiti sono troppi, tutti dobbiamo dare un tipo di servizio migliore perché la sanità non è uno scherzo, non è di destra, di sinistra e nemmeno di centro. Va di mezzo l'immagine di tutto il Consiglio e dell'Amministrazione regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Voterò a favore di questo ordine del giorno che richiama sinteticamente la necessità, a parere dei sottoscrittori, che queste delibere vengano immediatamente ritirate. Sono delibere che, sulla base di una lettura delle risposte ricevute dai direttori generali in attuazione a questa decisione di tagli indiscriminato, rilevano come i servizi sanitari in tutta la regione Piemonte, abbiano subito un turbamento, nel loro esercizio improvviso e, secondo me, anche immotivato. Questo elemento, cioè il rimuovere le deliberazioni, potrebbe aprire una strada nuova, un nuovo inizio verso una politica di governo della sanità radicalmente diversa da quella fin qui realizzata.
Devo apprezzare il fatto che forse il nostro dibattito sulla sanità non è stato inutile, perché un momento fa abbiamo approvato all'unanimità un documento non straordinario, ma "corretto". Non ha nulla di eccezionale ma a fronte di numerosissimi disservizi in un'Azienda sanitaria ospedaliera si dice: "Facciamo un'indagine ispettiva; nel caso risultassero della responsabilità, vengano sanzionate e, se sono del Direttore generale, che venga rimosso". Non è nulla di straordinario, nel senso che se si accerta che in un'Azienda ospedaliera ci sono dei servizi che non funzionano e che il responsabile del non funzionamento è il Direttore generale, egli viene rimosso. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, non fosse che invece assistiamo a cattive gestioni che vengono addirittura premiate, non solo sanzionate.
Penso che l'esito della votazione su questo ordine del giorno sia conseguente all'attenzione che per alcuni giorni quest'aula ha avuto da parte dell'Assessore e da parte nostra. Forse è un piccolo segnale che i dibattiti, quando sono fatti con argomenti seri ed esaminano situazioni serie, pur vedendo al loro interno maggioranza e minoranza confrontarsi da punto di vista diversi, possono coagulare, passato un certo limite decisioni comuni, come quella di fare un'indagine ed essere pronti, nel caso essa individui un responsabile, a rimuoverlo. L'ordine del giorno che stiamo per votare propone una drastica misura di ritiro delle deliberazioni. Tenga presente, Assessore, che gli errori, o "modificazioni" (se non volete chiamarli "errori") che ci sono state nell'assegnazione dei budget della varie ASO potrebbero richiedere il ritiro delle deliberazione dal vostro punto di vista, per presentarne delle altre, ma, dal nostro punto di vista, per non ripresentarle più. Però, anche quest'ordine del giorno potrebbe, in quell'ottica, essere approvato dalla maggioranza.
Potreste sempre dire che ritirate le deliberazioni per ricalibrare i tagli all'interno di una politica che rimane vostra. Quindi, vi invito a votare anche questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anche noi votiamo a favore di quest'ordine del giorno e invitiamo tutti i Consiglieri a farlo.
Il primo motivo per cui lo votiamo è il seguente. Credo che non sia mai stato adottato un provvedimento così impopolare da questa Giunta. Mai negli ultimi anni, da quando governa questa Giunta, ci siamo trovati di fronte, per un provvedimento, a una tale opposizione nel Piemonte. Questo dovrebbe far riflettere, perché è evidente che la percezione che hanno i cittadini e molti amministratori è che l'effetto concreto di questa deliberazione sia un attacco alla sanità pubblica, al diritto alla salute dei cittadini, nonché una riduzione dei loro diritti.
La lunga discussione che abbiamo fatto nei giorni precedenti dimostra come non sia stata fatta un'operazione finanziaria che permetteva il contenimento della spesa senza intaccare il servizio. Ciò che abbiamo verificato in questi giorni è che ci siamo trovati di fronte ad un'applicazione diversa. Come già altri hanno detto, anche se i tempi di quest'applicazione sono aleatori, una serie di effetti sono subito visibili. Ripeto, c'è una grande preoccupazione nella Regione. Sarebbe un vero atto di responsabilità, da parte della Giunta, ritirare il provvedimento e ridiscutere la manovra alla luce di quanto è avvenuto finora, in modo più attento, preciso e mirato, facendo tesoro della discussione svolta. Insomma, dovremmo avere un provvedimento senza caratteristiche di generalizzazione, ma che entri molto più nel merito della singole Aziende sanitarie. Secondo me, sarebbe un atteggiamento serio.
Mi sembra che l'Assessore alla sanità, in quest'occasione, si sia comportato come un Assessore alle finanze: interessato al bilancio, ai conti e ai costi ma poco interessato alle ricadute che quelle cifre avrebbero avuto e alla gestione delle questioni sanitarie.
Quanto agli altri limiti di questo provvedimento, già evidenziati nel dibattito, vorrei sottolineare ancora la sua difficile applicazione dal punto di vista del contenimento dei costi: rischiamo di avere una riduzione di servizi senza una ricaduta sui costi. Credo che sia una scelta che pu creare problemi seri, per cui sarebbe utile proseguire la discussione e il ritiro del provvedimento, come viene proposto nell'ordine del giorno.
Infine, vorrei rivolgermi ad una serie di Consiglieri di maggioranza.
Mi sono trovato a partecipare a pubbliche manifestazioni di protesta, alle quali partecipavano anche forze politiche della maggioranza. In quelle situazioni, assieme alla popolazione, alla società civile, li ho sentiti dire di essere contro il provvedimento. Penso, per esempio, ai Consiglieri della Lega Nord. Credo che sarebbe più serio non andare in piazza a raccontare frottole: se si è davvero contro, occorre dirlo e dimostrarlo concretamente votando contro, occorre palesarlo laddove si decide, non nelle piazze. Ciò che si dice in piazza potrebbe anche essere gratuito: coerenza e serietà vorrebbe che tutte le forze politiche che, nei loro collegi, hanno detto di essere contro e che avrebbero agito in tale direzione, hanno ora l'occasione di ribadirlo. C'è un ordine del giorno che chiede di ritirare il provvedimento. Se davvero lo condividete, come in molte occasioni e luoghi avete detto, votatelo. Si riparte da zero e si ricomincia la discussione di un provvedimento da fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Vorrei dire che mi sembra che la discussione e il dibattito di questi giorni sulla sanità abbiano messo in luce con chiarezza un punto che aprirà, credo, nelle prossime settimane, una fase parzialmente nuova di discussione su questa questione.
Mi sembra che il dato emerso più significativo sia questo: il provvedimento preso il 7 gennaio 2001 dalla Giunta non costituisce un intervento che affronta la sostanza dei problemi che abbiamo davanti nell'intreccio fra la questione dell'equilibrio finanziario e la questione gli assetti e della qualità della sanità piemontese. Piuttosto, siamo di fronte - e mi sembra che ciò sia emerso chiaramente sia dalla discussione che dal modo in cui le cronache hanno riportato questa discussione. Siamo di fronte alla scelta di prendere tempo, alla scelta di lasciar passare la scadenza elettorale che abbiamo di fronte, riservando, subito dopo le elezioni, un'iniziativa di ben altra intensità e di ben altro respiro.
Naturalmente, questo prendere tempo non avviene gratis, ma con tutte quelle pesanti conseguenze che, dettagliatamente, in questa discussione sono state analizzate.
In questa discussione abbiamo registrato un fatto nuovo, cioè l'annuncio che la Giunta sta lavorando alacremente per costruire una propria ipotesi di fondo d'intervento sulle questioni della sanità piemontese. Sono stati annunciati alcuni elementi: le questioni che riguardano le scelte di politica delle entrate, in particolare la questione del passaggio all'assistenza farmaceutica indiretta, l'introduzione dei ticket per il pronto soccorso. Più in generale, mi pare che ci troviamo di fronte ad un modello che certamente non sarà il modello lombardo, perch non esistono quelle condizioni strutturali che ne sono alla base, ma, come è stato detto, punta, come sua caratteristica fondamentale, a questa separazione fra domanda ed offerta o, se vogliamo, fra struttura della sanità territoriale e struttura ospedaliera che costituisce, mi pare, un punto sul quale anche la Giunta regionale sta lavorando.
Faccio un esempio: quando i generali parlano di pace e nelle officine si lavora alla produzione di armi, nello stesso modo, quando alla vigilia di una campagna elettorale si annunciano dei progetti di riforma, ma si dichiara con tanta forza che si renderanno espliciti soltanto dopo, e quando ci sono delle forze politiche che, invece di fare dei loro progetti un argomento di discussione e, ovviamente, anche di forza nel sostenere le proprie ipotesi, li tengono riservati perché temono le loro conseguenze penso che i cittadini debbano cominciare a preoccuparsi.
Capisco che, quando una maggioranza o quando un governo opera una scelta strategica forte, possa anche, in presenza di elementi di dissenso così estesi come si sono manifestati in questa occasione, decidere di andare avanti per tenere l'asse di un'impostazione politico-programmatico.
Non è questo il modo sul quale si costruiscono delle politiche condivise.
In una situazione del genere, su provvedimenti che vengono definiti congiunturali e su provvedimenti che hanno questa caratteristica, il fatto che si consideri come un elemento trascurabile quello che qui molti hanno ricordato, cioè questo pronunciamento così massiccio che dal territorio è provenuto su queste misure, mi pare preoccupante.
Non capisco come possa non venire, Assessore D'Ambrosio e, più in generale, colleghi della Giunta, una risposta a queste preoccupazioni.
Davvero voi pensate che questo diffuso pronunciamento delle amministrazioni locali e dei sindaci sia solo il frutto di una agitazione strumentale del centrosinistra e della sinistra? Davvero considerate questo? O non pensate che all'interno emerga una critica sostanziale di fondo che merita un'attenzione, una risposta, un'interlocuzione? Ha ragione il Consigliere Papandrea, hanno ragione gli altri colleghi quando dicono che una reazione di questo tipo, così diffusa e così larga era molto tempo che non si riscontrava; forse, in passato, è difficile ricordare altri provvedimenti che abbiano avuto queste caratteristiche.
Voi, di fronte a queste deliberazioni, avete assunto una linea che considero molto sbagliata. E' una linea che riafferma, senza alcuna intenzione di dichiarazione, dei provvedimenti fatti. Penso che lo abbiate fatto perché un'altra discussione vi porterebbe di fronte ad una sanità che, indubbiamente, necessita di scelte, perché se c'è un punto sul quale noi non ci stanchiamo di insistere è questo. Noi non rimproveriamo e non critichiamo una sanità troppo governata; critichiamo la sanità troppo poco governata, per cui sappiamo che c'è bisogno di scelte e anche di scelte difficili, ma che queste scelte oggi non siano affrontate con l'insieme delle forze interessate, mi pare un punto importante.
Per questo motivo, votiamo a favore della mozione e vi preannuncio un'altra questione: secondo me, da questa vicenda nasce un problema che riguarda i modelli di gestione della sanità che, oggi, sono a nostra disposizione. Il modello che si incentra sulla figura del Direttore generale, da un lato, è da ridiscutere. Dobbiamo riconsiderare e riesaminare come, senza tornare alle vecchie USL, costruire un meccanismo di gestione nel quale vi sia un nuovo e diverso spazio per le comunità locali e per la loro possibilità di agire sulle scelte di politica sanitaria.
Il secondo punto riguarda questo modello di gestione della sanità e la necessità di ricostruire un diverso equilibrio tra autonomia delle aziende e poteri centrali di coordinamento e di programmazione.
Naturalmente questa non è una questione che riguarda solo il Piemonte ma è una questione generale che riguarda, secondo me, il quadro generale dei modelli di gestione. Nel momento in cui si afferma il ruolo e l'autonomia dell'istituzione regionale sui problemi della sanità, anche questi sono problemi con i quali, in futuro, occorrerà misurarsi e sui quali noi ci impegniamo ad avanzare delle proposte.
Oggi, non si può non vedere in questa vostra posizione, che rifiuta di aprire una discussione esplicita sulle vostre intenzioni e difende accanitamente, secondo noi senza ragione, i provvedimenti presi, un elemento di sfida non solo alla minoranza, che sarebbe un problema secondario, ma a una parte molto importante della società piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

A nome del Gruppo di Alleanza Nazionale, esprimo voto contrario a questo ordine del giorno di pura e ritrita propaganda, che viene periodicamente riproposta in quest'aula sul tema della sanità. Una propaganda tanto ritrita quanto ormai banale, ma, nello stesso tempo subdolamente pericolosa, che noi dobbiamo contrastare con forza.
Quando il Presidente dei DS formula una domande retoriche: "Ma pensate veramente che 500 sindaci si muovano soltanto - il senso mi sembrava questo sulla base di un'indicazione politica?", rispondiamo: "Sì, lo pensiamo".
Tant'è che di questi 500 sindaci e 500 Consigli comunali quasi tutti hanno votato un medesimo testo cambiando unicamente il nome dell'ASL di appartenenza.
Che cos'è questa se non una bieca, ritrita e centralizzata - siete centralisti anche in questo - operazione di propaganda politica della sinistra contro la l'amministrazione regionale e contro la gestione della sanità. Quantomeno, avreste potuto avere un po' più di fantasia. Avreste potuto far sforzare di più i vostri Consiglieri comunali mettendoli al lavoro e facendo loro riformulare, con la ricchezza di termini che il nostro vocabolario ha, il medesimo argomento.
Invece no. E' partito l'ordine, nella più consolidata logica dell'apparacick di stampo sovietico, come dire: "Ordine, compagni!" (il contrordine non c'è perché non potete farlo), e tutti i compagni si sono mossi come una sola falange a presentare, nei Consigli comunali di sinistra, degli ordini del giorno tutti uguali, dimostrando tutta la strumentalità e il tentativo brutale di destare allarme sociale nella popolazione piemontese.
Questo avete fatto: bieca propaganda politica, tesa a creare un indecente allarme sociale fra i cittadini piemontesi, che, per fortuna, dimostrano di essere poco allarmati, perché, evidentemente, rispetto alle fanfaluche che andate seminando in ogni dove, trovano un servizio sanitario efficiente che risponde ai loro bisogni e alle loro esigenze.
Ma laddove non lo trovassero, la colpa - lo dico per la ventesima volta in quest'aula - non va ricercata nell'Assessore regionale, nella Giunta regionale o nella struttura regionale. La colpa va ricercata fondamentalmente in tutti quei Ministri della sinistra, del centrosinistra più o meno "catto-comunisti", più o meno "comunisti-catto", che in questi anni si sono succeduti al dicastero della sanità, Ministri che hanno, a questo punto lo dobbiamo dire, probabilmente in maniera dolosa sottostimato il fondo sanitario nazionale investendo poco in salute, in sanità e in tutela dei cittadini, tant'è che siamo ultimi in graduatoria in Europa per i fondi stanziati dallo Stato sulla sanità. Questo lo ricordiamo ogni volta perché la colpa è vostra; spendete quasi il 2% in meno del PIL in sanità rispetto alle altre nazioni europee. La colpa è dei vostri Ministri della sinistra che, guarda caso, invece, a livello territoriale mobilitano nei Consigli comunali le truppe cammellate e non (fortunatamente in Piemonte di cammelli ce ne sono pochi) per destare allarme sociale nella popolazione.
La sinistra è sempre la solita: con una mano toglie e con l'altra prende, e vi cambiate la giacca secondo la situazione. Questa è la vostra abilità, ma visto che continuate a perdere elezioni, una dietro l'altra evidentemente il gioco ormai l'hanno capito tutti. La cosa più risibile ma anche più vergognosa, più palese ma anche più dannosa per i cittadini, è che il Governo nazionale fa il beau geste: "Noi aboliamo i ticket su tutta una serie di farmaci". Ma che bravo questo Governo nazionale! Complimenti al Ministro Veronesi! Poveraccio, ogni giorno viene smentito dagli altri membri del Governo. Però l'avete messo lì, tanto ormai può dire quello che vuole. Dall'altra parte, però, si dice alle Regioni: "Se poi non avete i soldi, mettete voi delle tasse in più per pagare quello che non diamo da Roma".
Ma allora chi è che ha disinteresse nei problemi dei cittadini? Chi è che va contro l'umanizzazione dei presidi, e tutte le altre cose che dite (sono sempre le solite, non devo ripeterle, le avete già ripetute a sufficienza)? La sinistra, perché se noi potessimo vivere, come Regione autonoma, di una finanza propria, presa dal territorio, investita sul territorio e per il territorio, qualche critica, o anche tutte le critiche le potremmo prendere e fare nostre. Magari riusciremmo anche imparare da queste critiche. Ma finché il vostro Governo - Governo che avete avuto finora e ci auguriamo non abbiate più in futuro - ha sottostima continuamente la spesa sanitaria, questo è dimostrato dal fatto che ogni anno si trova a correggere il tiro e a mettere qualche centinaia di miliardo in più, peraltro insufficiente a coprire lo sforamento dei 34.000 miliardi di tutte le Regioni, dove quelli del centrosinistra brillano anche per incompetenza e inefficienza, tanto per rimanere sempre in tema, la responsabilità è solo e unicamente vostra, dei vostri Ministri, del vostro Presidente del Consiglio, che non hanno alcuna preoccupazione per la salute dei cittadini.
Concludo, Presidente, nel denunciare, per l'ennesima volta, tutta la strumentalità di questi ordini del giorno che noi respingiamo con forza anche perché non sono soltanto strumentali ma anche profondamente ingiusti e immotivati.
D'altra parte, i cittadini sanno giudicare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, intervengo per esprimere il voto favorevole a questo ordine del giorno che è stato presentato. Sono, come dire, più convinto del momento in cui l'ho sottoscritto, per il semplice fatto che la discussione ha evidenziato tutti i limiti della manovra indicati anche dall'Assessore D'Ambrosio e credo che siano stati ignorati. D'altronde, il collega Ghiglia, non essendo stato presente perché riteneva strumentale questa iniziativa, non ha potuto forse ascoltare come i piani siano stati approvati con dei condizionamenti. Per molti di questi piani l'approvazione è stata rinviata alla revisione, al monitoraggio trimestrale. Per altri non sono stati approvati nella parte relativa al fatto che non sono state date accolte le indicazioni dell'Assessore.
Probabilmente il collega Ghiglia, se avesse ascoltato gli interventi svolti, si sarebbe reso conto, forse, che la manovra suggerita e approvata dalla Giunta è una manovra non applicabile, questo è il dato di fatto.
Altrimenti, i piani sarebbero stati approvati dalla Giunta; altrimenti l'Assessore avrebbe chiamato i direttori e li avrebbe costretti a realizzare dei piani irrealistici. Questo è il dato di fatto e l'Assessore lo sa perfettamente, non per nulla i piani sono stati tutti rinviati nei mesi di maggio e giugno (diciamo a giugno), quando ci sarà il monitoraggio trimestrale.
Forse i colleghi della maggioranza, Ghiglia in modo particolare anziché far riferimento al Governo (anche se reputo comunque utile questo riferimento), dovrebbero pensare ad un dato indipendentemente dalla modalità di copertura della spesa: la spesa sanitaria nella Regione Piemonte, dal 1998 ad oggi, è passata da 7.500 miliardi a 10.000 miliardi è aumentata di 2.500 miliardi. Questo è il dato di fatto e il collega Ghiglia dovrebbe anche ricordare, poiché era presente nella passata legislatura, come fino al mese di novembre del 1999 la Regione Piemonte, la Regione che ha la cultura d'impresa espressa da questo ineffabile Presidente Ghigo, non aveva i bilanci delle ASL. La Regione Piemonte è stata governata senza guardare i bilanci. I bilanci del 1999 sono stati approvati nel 2000. I bilanci del 1997 e 1998 sono stati approvati alla fine del 1999 ed è stato dato l'incarico - i colleghi di allora ne sono informati - ad una società esterna per capire quali erano i bilanci della Regione Piemonte.
Ora è chiaro che il Presidente Ghigo preferisce fare qualche esercizio immaginando ai modelli della sanità piemontese per il futuro. Ma il Presidente Ghigo, a cui riferiranno questi interventi, dov'era in questi anni? Ma qual è il modello piemontese? E' il modello di non guardare i bilanci? Di governare senza guardare i bilanci? E' questo il modello piemontese? Prima di parlare di un nuovo modello, perché il Presidente Ghigo evita di parlare delle proprie responsabilità nel Governo della sanità, posto che la spesa è aumentata da 7.500 miliardi a 10.000 miliardi ma ci viene oggi ad insegnare che sta costruendo un modello piemontese da esportare nel resto d'Italia e nel mondo? Ma pensi a governare il Piemonte! Pensi a razionalizzare! Questo è il compito di un Presidente! Non pensare al futuro, ma di pensare proprio a responsabilità, a queste capacità di governo! Ma dove sono le capacità di governo di questa Giunta del Presidente Ghigo? Io sono un po' come Rosso: non ho le capacità di governo del Presidente Ghigo, ma le capacità di governo del Presidente Ghigo sono queste! Ha governato per sei anni: la spesa è aumentata da 7.500 a 10.000 miliardi! E lui non ha detto niente! Non ha detto assolutamente nulla! Ha sempre utilizzato il paravento della Conferenza Stato-Regioni! E' un paravento questo! Non poniamo il problema del finanziamento, poniamo il problema della crescita della spesa.
Ora è chiaro che non si possono chiedere le dimissioni di un Presidente eletto dal popolo, perché in presenza di questa "unzione", sembra quasi di fare un peccato a chiedere le dimissioni di un Presidente eletto direttamente dal popolo. Abbiamo eletto degli irresponsabili! Questo è il problema! Ghigo dovrebbe dirci che cosa ha fatto! Non parliamo di D'Ambrosio che ormai mi pare totalmente confuso, se consideriamo le dichiarazioni che ha fatto, ma il Presidente Ghigo avrebbe dovuto fare ci che oggi il Consiglio ad esempio ha detto per le Molinette. Oggi il Consiglio per le Molinette ha approvato un ordine del giorno interessante dove in sostanza si dice "facciamo un'indagine sulla direzione e se è il caso mandiamo a casa il direttore". Ha poi aggiunto il Consiglio una cosa anche di grande interesse, cioè che in ogni caso la responsabilità di ci che capiterà in base all'indagine è dell'Assessore e del Presidente della Giunta regionale! Oggi abbiamo votato questo ordine del giorno, l'ha votato anche la maggioranza: stabilisce un principio di responsabilità politica che viene sempre qui ignorato, perché il principio che viene ormai adottato è che ci sono i funzionari, che ci sono i direttori i quali possono fare qualunque cosa: se non raggiungono i risultati è colpa loro. Allora siccome i direttori sono stati nominati da questa Giunta, viene stabilito un principio interessante, cioè che anche il Presidente della Giunta è responsabile. D'altronde scopriamo una cosa semplice, di buon senso: il Presidente della Giunta regionale è anche responsabile dei disservizi delle Molinette, e il Presidente della Giunta regionale può anche licenziare qualcuno! Allora io ringrazio il collega Giordano per averci sottoposto questo ordine del giorno e spero che l'indicazione che è stata data sia finalmente un'indicazione di responsabilità, di indagine che bisogna aprire perch laddove oggi - ed è stato rilevato - i direttori affermano che è possibile fare la manovra riducendo la spesa per beni e servizi, vuol dire che ci sono stati degli sprechi e probabilmente bisogna aprire delle indagini in ogni ASL. Il nostro voto quindi è a favore.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, procediamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 251, il cui testo recita: Il Consiglio Regionale preso atto che la Giunta regionale con le delibere in ordine alla programmazione sanitaria assunte in data 7 gennaio 2001 ha ridotto le risorse finanziarie a disposizione delle Aziende Sanitarie causando incertezze tra gi operatori ed allarme tra le popolazioni per un peggioramento della qualità dell'assistenza sanitaria, per un allungamento dei tempi di attesa e la caduta dei livelli di umanizzazione preso atto altresì degli Ordini del Giorno che oltre 500 Consigli comunali hanno approvato contro i tagli, delle numerose manifestazioni sindacali popolari e di piazza, delle prese di posizione contrarie delle Conferenze dei Sindaci, dei ricorsi al TAR e delle decine di migliaia di firme raccolte tra i cittadini sostiene che con le suddette delibere si è colpito il sistema sanitario regionale in maniera pesantissima e inutile: soltanto partendo dalla qualità è possibile ottenere risparmio. Il percorso inverso, intrapreso con i tagli indiscriminati, ottiene come unico risultato la riduzione quantitativa e qualitativa dei servizi e delle prestazioni sanitarie. Difendere valorizzare e riqualificare la sanità piemontese questo deve essere l'obiettivo delle politiche sanitarie regionali. Tale obiettivo va perseguito a partire da una partecipazione democratica che sappia dare espressione a tutte le istanze coinvolte: gli amministratori locali di ogni livello, gli operatori sanitari, le rappresentanze sindacali, le organizzazioni che vanno garantite linee di programmazione univoche e non ambigue, tempi opportuni per una razionalizzazione vera e non di facciata, strumenti di verifica della efficacia e dell'efficienza reali e non artificiali, e soprattutto debbono essere garantite risorse economiche adeguate impegna la Giunta Regionale a ritirare immediatamente tutte le delibere in ordine alla programmazione sanitaria assunte in data 7 gennaio 2001 e le delibere conseguenti."



CONTU Mario

Chiediamo la votazione per appello nominale.



(Si associano i Consiglieri Moriconi e Chiezzi)



PRESIDENTE

D'accordo.
Invito il Vicepresidente Toselli a procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti 37 votanti 36 hanno risposto SI' 15 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è respinto.
Dichiaro pertanto chiusa la discussione sulla sanità.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Rinvio in Commissione delle proposte di legge n. 46 "Interventi per garantire il diritto allo studio, la parità scolastica e la qualificazione del sistema formativo integrato" e n. 146 "Sistema formativo integrato per il diritto allo studio"


PRESIDENTE

Prima di passare all'esame del bilancio, chiedo ai colleghi di votare una proposta di ritorno in Commissione di due provvedimenti: la proposta di legge n. 46, di cui primo firmatario è il Consigliere Deorsola e la proposta di legge n. 146 di analogo contenuto, con primo firmatario il Consigliere Saitta.
Si tratta di un ritorno in Commissione per realizzare l'accorpamento della discussione e delle consultazioni con tutti gli altri provvedimenti che vertono sulla medesima materia "Sistema formativo integrato per il diritto allo studio".
Chi è favorevole al rinvio in Commissione di tali provvedimenti è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti il rinvio in Commissione delle proposte di legge nn. 46 e 146.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 215: "Bilancio di previsione 2001"


PRESIDENTE

Passiamo ora alla discussione sul bilancio, con l'esame del disegno di legge n. 215: "Bilancio di previsione 2001".
Per organizzare i lavori, anche in seguito alle determinazioni assunte in sede di Conferenza dei Capigruppo, do preliminarmente la parola al Consigliere Gallarini per lo svolgimento della relazione di accompagnamento e successivamente al Presidente della Giunta regionale che ha chiesto di intervenire.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Presidente Ghigo, vuole intervenire prima della relazione del Consigliere Gallarini?



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Allora, interviene preliminarmente il Presidente della Giunta...


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Mi dica, Consigliere...



CATTANEO Valerio

Chiedo la parola sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Va bene, prima sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà, Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Innanzitutto, chiedo scusa al Presidente della Giunta regionale che già si accingeva ad intervenire. In giornata abbiamo approvato un ordine del giorno, nella fattispecie l'ordine del giorno n. 238, riguardante l'Azienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino. Se la Presidenza lo ritiene opportuno, chiederei di ripetere tale votazione in quanto, a norma dell'art. 66, riguardando questo ordine del giorno una persona fisica con nome e cognome, dovrebbe essere effettuata a scrutinio segreto.
Quindi, chiedo alla Presidenza di valutare l'art. 66 e la richiesta del mio Gruppo consiliare e successivamente, qualora ritenesse tale richiesta motivata e fondata, di ripetere la votazione dell'ordine del giorno n. 238.



PRESIDENTE

Non si tratta di una votazione riguardante persone, poiché non si esprime un giudizio su una persona. Semplicemente si fa il nome e cognome di un Direttore e il Direttore sarebbe comunque identificabile.



CATTANEO Valerio

Chiedo scusa dell'insistenza, signor Presidente.
Concludo e mi rimetto alla decisione della Presidenza del Consiglio regionale. Tuttavia, voglio ribadire la richiesta, in quanto è esplicitamente indicato il nome del dottor Luigi Odasso, quindi un nome e un cognome, e anche una valutazione, perché si prevede tra i vari dispositivi di questo ordine del giorno l'eventuale rimozione.
Credo quindi che la richiesta sia fondata, ma mi rimetto alla sua decisione che vorrei conoscere in via definitiva.



PRESIDENTE

In via definitiva, dispongo che non si può ripetere la votazione perché non è previsto un sistema di ripetizione. Forse si sarebbe potuto decidere prima di votare a scrutinio segreto. Ho comunque dei dubbi, perch non si tratta della valutazione di un comportamento. Posso anche avere dei dubbi, però, una volta effettuata, la votazione è valida.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 215 "Bilancio di previsione 2001" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame del disegno di legge n. 215, di cui al punto 2) all'o.d.g, il cui relatore è il Consigliere Gallarini.
Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta regionale, Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signori colleghi, volevo solo fare alcune considerazioni e ricostruire per tutta l'aula - poiché è mia intenzione rivolgermi all'aula nella sua più ampia rappresentanza, maggioranza ed opposizione - una tematica come quella relativa all'eventualità di fornire l'Ente Regione di uno strumento fondamentale per il suo funzionamento, che è il bilancio.
Questo bilancio, presentato dalla Giunta il 5 dicembre, ha avuto il suo percorso e il suo iter di discussione all'interno della I Commissione ed è stato deliberato.
Lunedì ho partecipato, come il Presidente del Consiglio, ad una riunione che i Capigruppo delle opposizioni mi avevano sollecitato; com'è giusto che sia, ho presenziato a questa riunione, nella quale è emersa una proposta che ha, da parte dell'opposizione, l'obiettivo di permettere una facile discussione del bilancio per arrivare all'approvazione.
In che cosa consiste questa proposta? E' una proposta nella quale l'opposizione sostiene: "Bene, il bilancio deve essere semplicemente discusso dal punto di vista tecnico; anche la Giunta non deve presentare emendamenti".
Voi sapete che la Giunta ha adottato una variazione di questo bilancio che è stata anche presentata in I Commissione, almeno per grandi linee e, a fronte di un'interpretazione tecnica di questo bilancio, demandando tutte le discussioni di merito - e quando dico di merito, chiaramente includo anche quelle di carattere politico, di differenziazione e quant'altro, che sono legittime e, per certi versi, opportune nell'ambito della discussione di un documento importante come quello del bilancio - alla fase di assestamento, cioè alla fase successiva allo svolgimento delle elezioni che si terranno il 13 maggio.
Personalmente, come Presidente, e insieme ai miei colleghi di Giunta abbiamo ritenuto plausibile questa proposta, nel senso che si tratta di una proposta di percorso tecnico, perché comunque il bilancio assumerebbe solo ed esclusivamente una valenza di tipo tecnico. Abbiamo preso atto di questa proposta e l'abbiamo resa nota ai colleghi della maggioranza, in modo che sulla stessa si potesse aprire una valutazione e trarre delle conclusioni.
Devo dire che naturalmente, nella mia veste di Presidente, non posso che auspicare, avendo noi come Giunta assunto gli atti nei tempi e nei modi consoni al percorso formativo di un documento importante come il bilancio che si possa trovare una soluzione che doti, in tempi brevi, la nostra Regione del bilancio.
Nello stesso tempo, non nascondo che ci sono, da parte di alcuni Gruppi, ancora delle posizioni che sembrano non fare intravvedere questa possibilità; di conseguenza, mi auguro che, o nel prosieguo della discussione o nell'ambito di un ulteriore approfondimento del percorso l'aula possa trovare una convergenza affinché il Consiglio possa approvare questo bilancio.
Questo naturalmente è l'auspicio che personalmente mi sento di rappresentare all'aula. Torno a ripeterlo: è un auspicio in senso ampio nel senso che se così non fosse, naturalmente non rimane che la soluzione di iniziare la discussione del bilancio e di esercitare la discussione del bilancio nei modi, nei tempi e con le posizioni che da questa discussione dovessero emergere. Sono due percorsi ampiamente ed ambedue legittimi, ma che hanno tempi diversi nella loro attuazione.
Questo è quanto ritenevo di dovervi rappresentare; naturalmente mi rimetto a quella che sarà la decisione della Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Avevamo concordato, in sede di Conferenza di Capigruppo, una sospensione.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti al-l'Ufficio di Presidenza verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,35)



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