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Dettaglio seduta n.9 del 11/07/00 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute" comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle adunanze consiliari del 19 giugno 2000 e che verranno posti in votazione nella prossima seduta del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri: Albano, Angeleri, Cantore Cavallera, Di Benedetto, Ferrero, Ghigo, Mercurio, Pozzo, Rossi Oreste Galli e Chiezzi (in congedo d'ufficio).


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Nuova denominazione Gruppo consiliare PPI


PRESIDENTE

Comunico altresì che con deliberazione n. 132 del 5 luglio 2000 l'Ufficio di Presidenza ha preso atto che dal 21 giugno 2000 il Gruppo consiliare Partito Popolare Italiano ha assunto la denominazione Centro per il Piemonte - Popolari.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 13 del Consigliere Papandrea e interrogazione n. 30 dei Consiglieri Manica e Ronzani, inerenti a "Situazione occupazionale produttiva e finanziaria del Maglificio di Grignasco (NO)"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto 3) dell'o.d.g. "Interrogazioni e interpellanze".
Comunico che la Giunta regionale è pronta a rispondere alle seguenti interrogazioni e interpellanze: n. 5 del Consigliere Chiezzi n. 13 del Consigliere Papandrea n. 30 dei Consiglieri Manica e Ronzani n. 37 del Consigliere Chiezzi n. 38 del Consigliere Chiezzi n. 51 del Consigliere Chiezzi.
Il Consigliere Chiezzi è assente perché in missione in Giappone procediamo pertanto all'esame dell'interpellanza n. 13 del Consigliere Papandrea, cui risponde l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Se il Presidente acconsente e i Consiglieri altrettanto, potremmo trattare insieme all'interpellanza n. 13 del Consigliere Papandrea anche l'interpellanza n. 30 dei Consiglieri Manica e Ronzani inerente allo stesso argomento.



PRESIDENTE

Sì, va bene.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

In relazione all'interpellanza e all'interrogazione in oggetto fornisco i seguenti elementi. Con lettera del 15 giugno 2000, la società Maglificio di Grignasco aveva avviato una procedura di mobilità per n. 47 lavoratori.
La Regione Piemonte (Direzione Formazione e lavoro), in attuazione al disposto normativo del co.7 art. 4 Legge 223/91 e dell'art. 3 del DLGS 469/97, aveva indetto una riunione in data 15 giugno 2000, riunione che d'intesa fra le parti, era stata aggiornata alla data del 20 giugno.
In data 20 giugno, dopo aver proceduto alla verifica di tutte le possibilità alternative ai licenziamenti, è stato siglato un verbale di accordo nel quale le parti hanno concordato di collocare in mobilità n. 40 lavoratori, per i quali la risoluzione del rapporto di lavoro sarebbe avvenuta, come previsto dall'art. 24 co.1 della Legge 223/91, entro 120 giorni dalla stessa data del 20 giugno 2000.
Si ritiene a questo punto di segnalare che nel territorio in cui opera l'azienda e dove risiedono i lavoratori collocati in mobilità sussistono secondo le valutazioni locali, buone possibilità di assorbimento degli esuberi. Sono comunque in corso contatti con le imprese locali per valutare i passaggi dei lavoratori in mobilità. Questo viene gestito congiuntamente con rappresentanti dell'azienda, delle OO.SS. e della Regione.
Per i restanti lavoratori la collocazione in mobilità potrà certamente favorire il loro reinserimento nel mercato del lavoro in quanto le aziende che li assumeranno potranno avvalersi di tutti i benefici previsti dalla legge. Svolgo una considerazione a margine: si tratta di una situazione molto delicata anche dal punto di vista procedurale e giuridico perché i margini di impegno sull'accordo per la mobilità erano molto stretti da parte dell'azienda e di conseguenza da parte del sindacato, che doveva accettare e controfirmare l'accordo, e della Regione che lo doveva concedere. L'ultima riunione si è protratta per diverse ore e non c'è stata concordanza, almeno per buona parte della riunione, sulle soluzioni da adottare, ma le condizioni economico-finanziarie del Maglificio di Grignasco erano tali che non c'era un'alternativa a chiudere immediatamente la procedura in quel modo con l'impegno di tutti a trovare poi le ricollocazioni nelle imprese della realtà locale.
Al momento questo accordo è chiuso e si sta procedendo alle ricollocazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Ringrazio l'Assessore e gli chiedo se è possibile avere il testo della risposta scritta che ha testé letto in aula.
Prendo atto delle cose che l'Assessore ha detto e comunque di una constatazione analoga fatta rispetto alla realtà territoriale sia con le Organizzazioni sindacali che con l'Amministrazione comunale che su questo si erano impegnate.Solo una raccomandazione in questa direzione, perché i tempi con cui si risponde a questa interrogazione sono successivi all'urgenza che l'aveva determinata e quindi stiamo andando verso una soluzione. La raccomandazione che facciamo è che, per quanto di sua competenza, la Regione, l'Assessorato competente e gli uffici seguano il processo che adesso è innescato rispetto a una ricollocazione presso le altre aziende del territorio fino al completamento della vicenda. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Personalmente esprimo una serie di preoccupazioni. Ci troviamo di fronte a una forse non grandissima ristrutturazione, che comunque comporta la perdita di una cinquantina di posti di lavoro in una zona che non è delle peggiori del Piemonte, ma neanche così tranquilla, in quanto ci sono altre situazioni critiche. Ci sono fenomeni che interessano molti lavoratori, assunti in modo precario, che alternano momenti di occupazione a fasi di disoccupazione. Magari le statistiche rilevano meno queste forme di lavoro che sono state create per abbattere il tasso di disoccupazione senza tuttavia abbatterlo realmente; d'altronde, quando si perde il posto di lavoro per un periodo, significa che per un periodo si è occupati e per un altro si è disoccupati, ma tutto dipende da come si interpretano i dati perché una stessa persona può essere considerata occupata oppure no. In questo caso abbiamo una perdita di posti di lavoro, che non è - come dicevo prima - un dato isolato. Noi in questi giorni abbiamo presentato altre interpellanze su altre piccole e medie aziende che subiscono fenomeni dello stesso genere, il che tra l'altro dimostra come tutta una serie di ottimismi vadano presi con le pinze rispetto alla situazione generale perché anche in un settore che viene considerato dinamico, come quello della piccola e media impresa, assistiamo a fenomeni di perdita di posti di lavoro.
Rispetto poi ai lavoratori interessati, che appunto vengono licenziati usufruendo della mobilità per un certo periodo, non mi sembra che sia stato innescato un percorso per trovare loro una collocazione; semplicemente si auspica che trovino una collocazione, si auspica che la zona abbia delle capacità tali da favorire una loro collocazione in altra impresa.
Devo dire, per esperienza, che non è così facile, soprattutto per quei lavoratori che hanno acquisito una certa anzianità e quindi hanno caratteristiche di un determinato tipo: quando si arriva a una certa età, è più difficile essere collocati e se talvolta ciò avviene, magari rappresenta un arretramento rispetto alla situazione precedente.
Bisognerà vedere tra un po' di tempo se queste ricollocazioni sono avvenute o meno. A questo proposito io sono un po' perplesso proprio per il fatto che ormai abbiamo costruito una legislazione che permette di utilizzare tutta una serie di contratti particolari, che vengono definiti atipici. Secondo me, hanno soprattutto la caratteristica di essere sufficientemente negativi per i lavoratori, comportando soprattutto per i lavoratori che già hanno un'esperienza professionale e una certa anzianità maggiori difficoltà di collocamento. Di conseguenza, credo che, entro un certo periodo, bisognerà verificare se una ricollocazione sia realmente avvenuta - non solo auspicata. Questo bisognerà verificarlo e quindi, da questo punto di vista, bisogna sospendere ogni giudizio.
Rimane invece la preoccupazione derivante dal fatto che continuano ad esserci perdite di posti di lavoro e che non è stata trovata una soluzione tale comunque da permettere la permanenza di un presidio produttivo con i relativi posti di lavoro.
Certo, ci sono tutte le situazioni che conosciamo, come la crisi finanziaria delle aziende, però credo che permanga questo dato preoccupante in una Regione che presenta aree che vivono un appesantimento significativo dal punto di vista occupazionale.
Quindi credo che questo tipo di esperienza sottolinei come dobbiamo mantenere un'attenzione e un allarme rispetto al problema occupazionale che nella nostra Regione resta una delle emergenze principali, se non l'emergenza principale.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n 44, a firma dei Consiglieri Papandrea e Contu, inerente a "Crisi della Salice Tecno S.p.A. di Torino"


PRESIDENTE

A questo punto, stante l'assenza del Consigliere Chiezzi, la prossima interpellanza e l'unica che possiamo discutere è la n. 44, a firma dei Consiglieri Papandrea e Contu, inerente a "Crisi della Salice Tecno S.p.A.
di Torino".
Comunico che nel frattempo è arrivata una delegazione di Sindaci e Amministratori locali, unitamente alla Presidentessa del Comitato Covest che chiedono di essere ricevuti sul problema Malpensa.
Di conseguenza, discuterei questa interpellanza, poi sospenderei la seduta per un quarto d'ora (il tempo necessario per ricevere la delegazione) e a questa riunione invito sin d'ora i Capigruppo, il Presidente del Consiglio, il Vicepresidente della Giunta e i Consiglieri regionali eletti nella provincia di Novara, che è la Provincia interessata.
Ha facoltà di parlare l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Il 30 maggio u.s. la Salice Tecno S.p.A., che opera nel settore metalmeccanico con circa 150 addetti, ha comunicato alle Organizzazioni sindacali la decisione di cessare le produzioni per due divisioni, una che occupa 38 addetti, per la maggior parte donne quarantenni, e la divisione macchine elettriche, motori e verniciatura, che occupa 8 addetta, i cui locali sono stati alienati e dovranno essere abbandonati, per quanto ci risulta, entro il 31 luglio 2000.
Successivamente a tale comunicazione, il 6 giugno scorso si è svolto un incontro in sede sindacale, che si è concluso con un accordo. In seguito a tale accordo sindacale, le parti sociali hanno richiesto un incontro all'Assessorato all'industria e al lavoro, che si è svolto il 22 giugno scorso, al termine del quale si è concluso di: aprire formalmente la procedura di mobilità, che tra l'altro è stata aperta il giorno successivo (23 giugno, data di apertura formale della procedura di mobilità) verificare la possibilità di richieste di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione aziendale; aggiornare la riunione al 27/6 presso la stessa direzione.
Nell'incontro del 27/6, presso la Direzione Lavoro e Formazione, è stato verificato che per la Salice Tecno S.p.A. non sussistono le condizioni (indicatori economici, programmi di investimento) che possano giustificare il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni strordinaria per riorganizzazione aziendale.
In merito alla procedura di mobilità, le parti si sono trovate in disaccordo sulla data di attivazione della stessa; è stato necessario chiarire che il citato verbale di accordo raggiunto in sede sindacale il 16/6/2000 non sostituiva la comunicazione preventiva di avvio procedura che l'azienda è tenuta ai sensi della normativa vigente ad inviare alle parti interessate.
Pertanto, l'avvio della procedura di mobilità ha decorrenza 23 giugno 2000, data nella quale l'Associazione a cui aderisce la Salice Tecno S.p.A.
ha inviato tale comunicazione. Dalla stessa data decorrono i 45 giorni della procedura sindacale, trascorsi i quali senza che sia stato raggiunto un accordo decorreranno i 30 giorni della fase istituzionale nella quale la Regione dovrà provvedere alla convocazione delle parti.
In attesa della convocazione delle parti prevista dalla procedura di mobilità, la Direzione Industria ha provveduto a convocare un incontro con le parti interessate per il giorno 10 luglio (ieri).
Nel corso del suddetto incontro, a cui hanno partecipato Organizzazioni sindacali, l'azienda assistita dall'ASSISTAL, la Provincia di Torino, il Comune di Torino, dopo approfondita discussione, la riunione si è conclusa con un verbale di incontro nel quale le parti sociali sono state invitate a valutare le seguenti iniziative: su richiesta dell'Azienda e delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori, da attuarsi nel più breve tempo possibile, verrà proposto alla Direzione Lavoro un incontro per il riesame della possibilità di concessione della CIGS (quindi con un nuovo programma di ristrutturazione) l'Azienda predisporrà un programma complessivo per la ricollocazione dei lavoratori sulla cui base si potrà valutare la possibilità di corsi di formazione professionale o di ricorso ad altri processi, tipo l'outpacement le parti sociali, Azienda e Organizzazioni sindacali, si incontreranno in sede sindacale, nel più breve tempo possibile.
La riunione di ieri si è chiusa proprio su questo punto; penso che nei prossimi giorni, da un lato, si provvederà a ripresentare, riformulare un programma di ristrutturazione per valutare se ci sono, su questo programma le condizioni per la concessione della CIGS; dall'altro, proprio su questo c'è l'impegno sia dell'Associazione rappresentante l'Azienda sia dei Sindacati dei lavoratori a reincontrarsi proprio per fare delle valutazioni più puntuali.
Questo, comunque, nei prossimi giorni, in quanto la procedura di mobilità - come ho detto prima - determina alcune scadenze che improrogabilmente non possiamo lasciar passare.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pichetto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Abbiamo chiesto all'Assessore, in occasione della Conferenza dei Capigruppo, di non limitare la discussione su questa azienda in crisi ad un botta e risposta tra interpellato e interpellante, preferendo che accompagnasse la discussione su questa interpellanza ad una comunicazione all'aula su una crisi che riguarda un'azienda, e quindi che attraversa il tessuto produttivo torinese, rispetto alla quale noi tempestivamente, nel momento in cui siamo venuti a conoscenza della situazione di crisi, il 12 giugno 2000 avevamo presentato l'interpellanza.
Ringrazio dunque l'Assessore per la tempestività con la quale ha attivato anche il tavolo istituzionale che ieri - mi pare - ha consentito di raggiungere un obiettivo: riesaminare la possibilità del ricorso alla CIGS.
Devo però dire - e su questo le chiedo di essere così attento e di provare a dare una risposta nel merito - che l'interpellanza aveva altri due quesiti, che partivano da una notizia che poi si è rivelata infondata ma che apre uno scenario nuovo. Così lo abbiamo definito nell'ambito degli incontri anche pubblici fatti sia in sede di discussione di questa interpellanza presso il Consiglio comunale di Torino con l'Assessore al lavoro Toresin sia nell'ambito delle assemblee pubbliche.
Mi riferisco alla notizia secondo la quale, sostanzialmente, eravamo in presenza di una cessione di ramo d'azienda ad una società che ha qui la sua sede amministrativa, ma che ne apre una nuova nella Regione Valle d'Aosta.
Perché questa cosa ci preoccupa? Ci preoccupa perché intanto la notizia non costituisce una novità; già per almeno altre due aziende - cito a memoria la Bertolini e un'altra di cui non ricordo il nome - ci siamo trovati in una situazione un po' sgradevole: da una parte - sempre nel nord progredito, felice, nel nord industrializzato - una regione a Statuto speciale, dall'altra una Regione a Statuto ordinario, che si contendono attività produttive, delle quali una soccombe; ciò rendendo l'operazione competitiva non tanto sul piano del costo del lavoro, quanto sui finanziamenti in conto capitale che la Regione autonoma Valle d'Aosta offre alle aziende in relazione alle delocalizzazioni geografiche, con la possibile localizzazione di insediamenti industriali in quel territorio.
Sorge dunque una domanda. Qui non siamo in presenza di un conflitto nord-sud nel Paese, rispetto al quale le leggi dello Stato attivano determinate procedure; siamo in presenza di due Regioni del nord-ovest (credo che sia questa la localizzazione geografica) che entrano in conflitto su una questione legata alle localizzazioni industriali, ma che ahimé - trovano la Regione Piemonte assolutamente impreparata su questo terreno.
La domanda che le pongo non è retorica, ma è concreta: cosa sta facendo la Regione Piemonte in situazioni di crisi come quelle denunciate? In questo caso si trattava di una falsa notizia, poi questa condizione non si è verificata, ma, più in generale, chiedo cosa stia facendo la Regione Piemonte per affrontare la problematica relativa a situazioni presentate come crisi industriali, ma che invece aprono altri scenari in relazione all'appetibilità di determinati contributi che provengono da altre Regioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Contu.
La parola all'Assessore Pichetto per una breve replica.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Chiedo scusa, mi sono soffermato solo sulla questione aziendale e mi è sfuggita la parte della seconda riflessione, perché più che una domanda è un elemento su cui riflettere.
La riflessione, come dice l'interrogante è "se non si ritenga necessaria un'appropriata riflessione in relazione anche al dibattito complessivo sul federalismo e sui rischi che certe impostazioni possono produrre".
Beh, qui bisognerebbe che tutte le Regioni potessero partire dalla stessa condizione, avere la stessa libertà di tassazione, gli stessi trasferimenti o non trasferimenti dallo Stato. Cioè, noi paghiamo con la Valle d'Aosta il fatto di avere un vicino che ha trasferimenti dallo Stato di gran lunga superiori a quelli che abbiamo noi e che quindi gode di deroghe, che sono la peggior medicina del mercato, perché provocano i maggiori disastri.
Credo che non ci sia tanto da aggiungere a questa considerazione, ma solo da auspicare che la riforma dello Stato italiano in senso federale più o meno ampio (non è in questo momento che se ne valuta l'ampiezza) possa permettere a tutti di essere nella stessa condizione di partenza. In seguito saranno le singole Regioni a fare le valutazioni al loro interno per quanto riguarda ciò che ritengono privilegiare o frenare, ma avendo gli stessi mezzi a disposizione.
Vorrei fare una considerazione: in Piemonte ci sono 400 mila imprese.
Un contributo come quello che arriva alla Valle d'Aosta, che è di centinaia di milioni, se facciamo una media di 100 milioni, equivarebbe a 40 mila miliardi di contributo al sistema delle imprese piemontesi. Sono cifre assolutamente non compatibili per una realtà come il Piemonte, mentre lo sono su una realtà come la Valle d'Aosta, che ha 100 mila abitanti e i trasferimenti dieci volte superiore al Piemonte. Dico dieci, anche se non so quale sia l'importo esatto, ma mi riservo di documentarmi. Purtroppo non posso che prenderne atto e sperare che la riforma federale ponga tutte le Regioni nella stessa condizione di partenza, senza interferenze sul mercato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Intervengo per fare una brevIssima riflessione sull'ultima considerazione fatta dall'Assessore Picchetto.
Condivido lo spirito delle sue dichiarazioni, ma voglio precisare che comunque, bisognerebbe eliminare per tutti la possibilità di incentivare aziende che creano occupazione in un territorio sopprimendo posti di lavori in un altro, nel senso che i soldi pubblici vengono utilizzati non per creare posti di lavoro, ma, semplicemente, per favorire la collocazione di aziende sui diversi territori. Se si dà a tutti questa possibilità, sarebbe veramente una perversione.
Credo che bisogna disporre di regole che valgono per tutti e non avere aree privilegiate che possono fare questo. Il problema è eliminare anche queste aree e fare in modo che quando c'è un intervento pubblico, che comporta una distorsione, per così dire delle regole del mercato, non si possano creare posti di lavoro in un territorio, mentre si crea disoccupazione in un altro.
Un conto è creare posti di lavoro aggiuntivi, su cui si può capire che si competa per strapparseli, un altro conto è invece una logica di questo genere.



PRESIDENTE

Abbiamo terminato la discussione sulle interrogazioni e interpellanze.
Sospendiamo la seduta, per svolgere l'incontro con gli amministratori locali.



(La seduta, sospesa alle ore 10.53 riprende alle ore 12.46)


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Boschi e foreste - Veterinaria

Esame riassunzione provvedimenti ai sensi dell'art. 77 del Regolamento interno


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dei provvedimenti di cui al punto 4) all'o.d.g.
Vi è la richiesta di riassunzione dei seguenti provvedimenti, ai sensi dell'art. 77 del Regolamento interno : progetto di legge n. 595 "Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le comunicazioni" progetto di legge n. 657 "Provvedimenti per i volontari Anti incendi boschivi della Regione Piemonte, ex PDL 657" rogetto di legge n. 436 "Disciplina delle modalità gestionali organizzative e di funzionamento dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta".
Per quanto riguarda il primo dei tre testi, cioè il PDL n. 595, la riassunzione è con il recupero del materiale, quindi ai sensi dell'art. 77 comma due. Per gli altri due testi vi è la richiesta di riassunzione direttamente in aula essendo stato già esperito l'esame in Commissione.
Non essendovi altre richieste di parola, passiamo alla votazione della riassunzione dei tre provvedimenti.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva la riassunzione dei tre provvedimenti.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 809 (ex pdcr 799) Ratifica ai sensi dell'art. 40 dello Statuto della DGR. n. 8-29714 del 27/03/2000 "Nomina di un membro effettivo con funzione di Presidente e di un membro supplente nel Consiglio dei revisori dei conti della Fondazione Comitato per l'organizzazione del XX Giochi Olimpici invernali - Torino 2006" Riadottata con DGR. n. 13-54 del 24/05/2000 ed esame proposta di deliberazione n. 810 (ex pdcr 800) Ratifica ai sensi dell'art. 40 dello Statuto della DGR n. 50-29755 del 27/3/2000 "Commissione statale di controllo presso la Regione. Decreto legislativo n. 40/93" Riadottata con DGR n. 14-55 del 24/5/2000


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 809, di cui al punto 5) all'o.d.g.



(Sono in distribuzione le schede)



PRESIDENTE

Spiego il significato del voto: chi intende ratificare metterà la croce sul SI', chi non vuole ratificare metterà la croce sul NO. Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Marcenaro interviene per la dichiarazione di voto.



MARCENARO Pietro

Prendo occasione da questo punto all'ordine del giorno per esprimere una preoccupazione che riguarda l'atteggiamento generale della maggioranza e della Giunta piemontese rispetto alla questione delle nomine e in generale sulla scelta delle persone.
Sui giornali dei giorni scorsi ci è capitato di leggere che l'Assessore D'Ambrosio è arrivato addirittura a distinguere per tessere di partito e per appartenza politica (destra e sinistra) su questioni delicate, come quella dell'oncologia piemontese. Se la situazione è quella di dire ai cittadini e ai malati del Piemonte, che non si sa se avranno a disposizione dei professionisti degni di questo nome, ma che possono stare tranquilli che avranno la tessera di Alleanza Nazionale in tasca.
Se questo è il punto sul quale stiamo arrivando, prendo questa occasione per esprimere una fortissima preoccupazione per un indirizzo che considero veramente di una gravità fuori dal comune.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Credo - questa non è la prima volta - che in quest'aula si comincino a specificare e a proporre - oggi, ne ho visto uno in un ordine del giorno che discuteremo - accuse sulla base di articoli apparsi sui giornali.
Credo che questo sia quanto meno apodittico, vista la fiducia che nutro per la carta stampata e non. Ma vi è un ulteriore discorso: mentre qualsiasi notizia è comunque una fonte, noi, in questo momento, siamo in grado di fornire un'interpretazione autentica poiché la notizia è legata al comportamento di un Assessore che è, o dovrebbe essere, presente in aula.
Quindi, siamo in presenza di soluzioni istituzionali che dovrebbero rispondere alla domanda posta dal Consigliere Marcenaro. Cioè, si dovrebbe porre la domanda all'Assessore - che normalmente è presente, è un caso la sua assenza - e sentire la risposta. A quel punto, si provvederà ad una condanna o ad un'assoluzione del comportamento, in riferimento alla propria posizione politica.
Credo che descrivere e attribuire dei fatti, che possono avere profili di rilevanza penale, sia del tutto apodittico, specialmente se la fonte è esclusivamente quella giornalistica.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Probabilmente, il collega Marcenaro non è ancora sufficientemente esperto in merito alle assemblee legislative e democratiche per sapere che certi temi - semmai - si sottopongono alla Giunta con un'interrogazione.
Visto che, con garbo e stile, pone una questione che non c'entra assolutamente niente - tra l'altro, anche in assenza dell'Assessore D'Ambrosio - mi permetto di dire che, sicuramente, l'Assessore D'Ambrosio e la Giunta regionale operano le loro scelte in assoluta libertà, in scienza e conoscenza, senza tenere conto delle tessere di alcun partito né quelle di Alleanza Nazionale né, non voglio neanche dire tanto meno, quelle dei Democratici di Sinistra - caro Presidente Marcenaro. Ho detto questo per precisare la questione. Poi, Presidente Cota, mi rivolgo a lei perché credo che qui sia stata distribuita una scheda per votare qualcosa. La questione in merito ad un articolo comparso su un autorevole organo di informazione locale mi sembra c'entri come i cavoli a merenda, che, notoriamente, sono indigesti - anche a colazione.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione, esplicandone ulteriormente il significato.
Vengono ratificate contemporaneamente sia la proposta di deliberazione n.
809 sia la proposta di deliberazione n. 810; nel senso che la scheda è composta da due fogli: il primo relativo alla proposta di deliberazione n.
809, il secondo alla proposta di deliberazione n. 810.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è chiusa. I risultati saranno comunicati all'inizio della seduta pomeridiana.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Proposta di deliberazione n. 7 (ex pdcr 801). Ratifica ai sensi dell'art. 40 dello Statuto della D.G.R. n. 75-29881 del 10/04/2000 "Legge regionale 18/10/84, n. 55 e successive modifiche ed integrazioni 'Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di Enti locali', art. 4: delibera quadro e contributi regionali relativi all'anno 2000" Riadottata con D.G.R. n. 30-201 del 12/06/2000


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 7, di cui al punto 7) all'o.d.g..
Relatore è l'Assessore Pichetto, che ha facoltà di intervenire.



PICHETTO FRATIN Gilberto, relatore

Si tratta di una deliberazione assunta ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, in quanto, per urgenza, si doveva dare attuazione alla legge per l'impiego temporaneo nei cantieri di lavoro. Pertanto, la legge 55/84 prescrive che sia il Consiglio regionale ad approvare il programma di intervento per i cantieri di lavoro. Nella deliberazione che è passata al vaglio di concertazione della Commissione regionale per l'impiego si prevedono le modalità di riparto dei fondi tra le Province, l'entità della relativa indennità giornaliera, le quote di ripartizione della stessa e i criteri di priorità per quanto riguarda le fasce deboli di inserimento, che sono state considerate specificatamente nell'ambito della Commissione regionale per l'impiego. Di fatto i cantieri sono avviati, in alcuni casi sono ormai operativi.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 7 di cui al punto 7) all'o.d.g. il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
E' approvata con 24 voti favorevoli e 12 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Formazione professionale

Testo unificato disegno di legge n. 30 e proposta di legge n. 42 "Ridefinizione del ruolo della Regione in Texilia S.p.A."


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del testo unificato n. 30 e proposta di legge n. 42 di cui al punto 8) all'o.d.g..
Relatore è il Consigliere Gallarini, che ha facoltà di intervenire.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Signor Presidente, Signori Colleghi, la 1 Commissione ha esaminato il disegno di legge n. 30: "Ridefinizione del ruolo della Regione in Texilia S.p.A." e la PDL n. 42: "Modifica alla legge regionale 30 agosto 1984, n.
47 avente per oggetto 'Costituzione della Texilia (Istituto per la tradizione e la tecnologia tessile) S.p.A." presentata dai Consiglieri Ronzani, Marcenaro, Muliere, Placido, Riba, Riggio e Suino. In sede di discussione è emersa l'esigenza di addivenire ad un testo unificato che tenesse conto del nuovo ruolo della Società nel campo della formazione professionale e della ricerca di riequilibrio dell'assetto della compagine societaria mediante l'acquisto di nuovo capitale di rischio da parte di quei soci che si intendono affiancare alla Regione nella gestione della Società. Pertanto è stato sottolineato più volte che, per tali obiettivi, è indispensabile la riscrittura dello Statuto societario, che però potrà avvenire rimuovendo quei vincoli normativi che condizionano i contenuti e l'entità di Texilia a metà tra la società per azioni, per la veste giuridico-formale, e l'ente pubblico strumentale, per i connotati caratteristici che la contraddistinguono.
La proposta in esame abroga la legge regionale n. 47/1984 così come modificata dalla legge regionale 11/1988 e riafferma la necessaria priorità dell'attività della formazione professionale nell'oggetto della Società (art. 1, c. 5). Il testo normativo propone, quale strumento di riequilibrio delle quote partecipative, un maggior coinvolgimento dei soggetti rappresentativi delle comunità e degli interessi economici locali con la riduzione progressiva della consistenza della quota partecipativa regionale nella società. La modalità che la Regione adotta è il non esercizio del diritto di opzione sulle nuove azioni di spettanza regionale emerse dalla società, consentendo quindi ai soci la sottoscrizione. In tal modo si permette ai soci pubblici e privati di incrementare le loro quote partecipative volte a progetti di rilancio della società. Tuttavia la Regione, in ogni caso, continua la sua funzione di garanzia in modo che gli altri soci non possano disporre liberamente dell'oggetto sociale (art. 1 c. 4).
La 1 Commissione ha licenziato, nella seduta di venerdì 7 luglio c.a.
il testo e lo rimette all'Aula consiliare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Signor Presidente e Signori Consiglieri, voteremo questo provvedimento non prima, però, di avere chiesto all'Assessore di assumersi un impegno che si evince da una lettura del provvedimento che stiamo approvando, che vorremmo che venisse esplicitato attraverso un'assunzione di responsabilità da parte dell'Assessore competente.
Voteremo questo provvedimento perché, come ha ribadito il Presidente della Commissione, pensiamo che risponda a un'esigenza fortemente avvertita dal territorio, dal sistema delle imprese e dalle forze sociali, e perch consentirà l'ingresso di nuovi soci in Texilia, riducendo ovviamente anche il ruolo e il peso specifico della Regione.
Abbiamo richiesto, con una nostra proposta di legge che poi abbiamo unificato, di esplicitare questa riduzione dell'impegno del ruolo della Regione e vorremmo che l'Assessore dicesse chiaramente che in questo riequilibrio la Regione, sebbene sia giusto che abbia un ruolo, scenderà però del 50%.
Senza una modifica della legge, secondo il nostro punto di vista, è difficile immaginare un rilancio di Texilia, esigenza che invece tutti avvertiamo.
Naturalmente voglio ricordare ai colleghi che una modifica della legge di per sé, non risolve i problemi di Texilia e del suo ruolo, ma è una condizione, una precondizione, se vogliamo una pregiudiziale, perché altre sono le cose che dovranno essere fatte per quanto riguarda il merito della società, che attengono ai progetti di formazione, alla formazione che andrà fatta, al management, ma che rappresentano, però, insieme alla scelta che oggi compiamo, una condizione affinché Texilia possa davvero conoscere una fase di rilancio e avere un ruolo nel campo della formazione.
E' importante che Texilia sia venga messa in sintonia con le esigenze formative di un sistema economico, quello biellese, che ha tutte le caratteristiche del distretto, in cui è attualissimo il problema di avviare una politica della formazione permanente.
Non devo ricordare ai colleghi le caratteristiche dell'area della quale stiamo discutendo, in cui i laureati rappresentano il 2% della popolazione i diplomati poco più del 14%, i ragazzi con la licenza media il 28%, i ragazzi che iniziano a lavorare dopo aver ottenuto la licenza elementare il 48% o 49%. Assistiamo, nell'area biellese, a fenomeni che riguardano i giovani che entrano subito nel mercato del lavoro e per i quali si pone, a maggior ragione, un problema di formazione professionale permanente, se non si vuole che nel prossimo futuro queste giovani generazioni abbiano un ruolo marginale nel processo produttivo o siano espulse, essendo le più esposte alla fase di trasformazione che sta investendo l'industria e l'economia del nostro territorio.
Faccio un'ultima considerazione, Presidente. La questione Texilia evoca un tema più generale: quello della formazione professionale. La Regione spende il 6% del PIL per la formazione professionale. Il problema impone sicuramente la necessità di una maggiore spesa, ma anche la necessità di spendere bene e forse meglio le risorse che oggi vengono impiegate.
C'è quindi l'esigenza di fare un punto sul tema della formazione professionale e sul modo in cui spendiamo le nostre risorse.
Occorre avvertire l'esigenza di verificare che rapporto esiste tra le risorse che il Piemonte spende per la formazione ed i risultati che concretamente si ottengono, in termini di formazione, di ingresso nel mercato del lavoro, di quantità con le quali si ottiene tale ingresso, e via dicendo.
Pertanto, accanto alla dichiarazione di voto svolta a nome dei DS invito l'Assessore e gli Assessori presenti a fare una riflessione (vedremo in quale sede ed in che modo) per verificare come e con quali finalità utilizziamo le tante risorse che in Piemonte vanno nella direzione della formazione professionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Grazie, signor Presidente. Assessore, essenzialmente per convergere sulla richiesta di chiarimento del Consigliere Ronzani. Questa evidentemente non è la sede per discutere il ruolo e le prospettive delle partecipazioni regionali, però in questa sede può essere utile comprendere in che modo il ruolo e la garanzia della Regione, rispetto a settori importanti, si può esercitare con altri strumenti rispetto a quelli del controllo azionario delle società partecipate.
Dei due provvedimenti presentati, il disegno di legge della Giunta e la proposta di legge del Gruppo DS, sicuramente il secondo aveva il pregio della chiarezza ed individuava, nella riduzione della quota azionaria detenuta dalla Regione Piemonte, lo strumento essenziale per il rilancio di Texilia e per lo sviluppo delle attività che nel settore di Texilia nell'oggetto sociale di Texilia, vengono richiamate.
Se volessimo ricostruire, com'è possibile fare, nel mio caso dalle carte, la vicenda di questa Società, vedremmo - e lei, Assessore, converrà con me - che il controllo della Società da parte della Regione non è stato di per sé una garanzia di sviluppo. Lo scorso anno è stata ricapitalizzata per oltre un miliardo e la proprietà pressoché esclusiva della Società da parte della Regione non costituisce una condizione di rilancio, anzi, dal mio punto di vista rappresenta una condizione di freno per nuove partecipazioni.
Le chiedo, dunque, un chiarimento ed in particolare le chiedo se dal disegno di legge della Giunta si intenda indicare - se fosse possibile potrebbe esplicitarlo con un emendamento - il percorso di riduzione della partecipazione azionaria della Regione al di sotto del 50%. Dalle relazioni di entrambi i provvedimenti si evince con grande chiarezza che questa è la condizione posta dai partner disponibili ad entrare nella Società o ad accrescere le proprie quote di partecipazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anche noi abbiamo delle perplessità, non tanto rispetto agli intenti di questa legge, quanto alla formulazione della stessa. Infatti, i commi 3 e 4 dell'art. 1 non sono chiari, ma sono da interpretare, mentre secondo noi dovrebbero essere definiti in modo preciso.
Non si possono lasciare definizioni di quel genere; dovrebbero essere precisati gli atti che deve compiere la Regione e ritengo che la modalità possa essere quella di precisare una determinata quantità di quote di controllo che la Regione mantiene rispetto a Texilia, magari insieme ad altri Enti pubblici, ma quella dovrebbe essere la condizione.
Nel comma 4, ad esempio, bisognerebbe precisare che la quota di capitale deve essere l'elemento che permette alla Regione di rendere imprescindibile l'assenso regionale ai fini dell'eventuale modifica dell'oggetto sociale.
Cosa vuol dire che "deve essere di consistenza tale"? Quanto deve essere? Il due, il sette, il dodici, il venticinque? Una legge deve mantenere un controllo e mi pare che questa dicitura sia troppo generica e lasci adito ad eventuali problemi.
Pertanto, se la dicitura rimane tale e non si precisano gli elementi che ho nominato, sicuramente non voteremo a favore. Probabilmente rifletteremo sul fatto di non esprimere un voto contrario, ma con una formulazione che ha queste caratteristiche non possiamo votare a favore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Laratore.



LARATORE Giovanni, Assessore alle società partecipate

Rispondo alle osservazioni poste, incominciando dall'ultima. E' chiaro che in una Società per Azioni o si ha il 51% oppure, in linea teorica, non si ha la gestione della società.
Con le due proposte di legge in oggetto, che hanno lo stesso scopo, si è deciso di ridurre la partecipazione della Regione Piemonte, proprio perché è stato chiesto dagli Enti locali disponibili ad entrare a farne parte. E questo è stato fatto con un metodo che io giudico intelligente: la Regione non esce dalla Società, ma mantiene i suoi capitali, e si lasciano entrare altri partner che portano capitali nuovi, quindi rafforzano la Società. E' un concorso di forze tra Regione Piemonte ed Enti locali; in questo caso, infatti, non entrano i privati - che naturalmente entrerebbero in modo legittimo, e questo sarebbe auspicabile - ma il rapporto va visto in larga misura con gli Enti locali.
Nel testo del provvedimento c'è scritto, inoltre, che la Giunta è autorizzata a non esercitare il diritto di opzione, per non mantenere la maggioranza, ed ancora che si dovrebbe mantenere la partecipazione in modo interessante. Questo va salvaguardato, al di là delle percentuali che andremo ad avere, sulla base di preaccordi, i cosiddetti "patti parasociali", che dovranno garantire che la Texilia continui a svolgere la sua attività di formazione professionale e, allo stesso tempo, dia spazio agli operatori privati.
Per quanto riguarda l'osservazione posta dal Consigliere Ronzani sulla parte relativa alla formazione professionale, rimando la parola al collega Pichetto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore alla formazione professionale

Il tema posto dal collega Ronzani di un'analisi più complessiva peraltro poi ripresa anche da altri colleghi, trova completa disponibilità da parte della Giunta per una valutazione in sede di Commissione o comunque nelle sedi che i Consiglieri riterranno opportune. Tale tema non investe solo Texilia, ma il sistema formativo piemontese, peraltro in un momento molto interessante, difficile e complicato che vede sia l'integrazione con il sistema scolastico sia una serie di valutazioni, di determinazioni da assumere in merito agli accrediti e al sistema degli accreditamenti e quindi al modello finale di sistema formativo.
Nello specifico Texilia sta seguendo uno di questi percorsi, che non è nient'altro che quello delineato dalla legge n. 63.
Ricordo che per quanto riguarda Texilia era sperimentalmente un CFP circa dieci anni fa venne trasformato in società consortile per azioni, con un modello molto particolare di gestione che - potremmo valutarlo poi in sede di Commissione - faceva in modo che la Regione avesse sì il 75%, ma l'amministratore delegato fosse espressione della parte privata. E' un modello che personalmente non condivido molto perché l'amministrazione deve averla chi ha la maggioranza del capitale: è sempre molto facile fare l'amministrazione dei capitali degli altri.
Si possono, quindi, correre molti rischi su tale impostazione, anche se si tratta di un'impostazione aulica che piace molto al mercato e ai modelli tipici di società miste che l'Italia ha sperimentato negli ultimi dieci quindici anni.
Al contrario si può fare un passo in avanti. Il centro professionale aveva anche un impianto pilota all'interno, quindi un rilevante patrimonio immobiliare. Quello che sfugge è che la Regione non ha mai messo soldi in Texilia, questo vorrei sottolinearlo. Il 75% deriva dal conferimento di quello che era l'immobile del vecchio CFP; un immobile molto considerevole che in parte deve essere alienato, in parte, proprio con gli aumenti di capitale che si verificheranno a seguito di questa legge - gli enti locali e la Fondazione Cassa di Risparmio si sono impegnati ad acquisire quote cospicue - verrà destinato a sede dell'Istituto di Formazione Professionale. Questo per realizzare un polo di formazione complessiva, ed è qui il discorso che il collega Ronzani citava nel suo intervento, cioè quello di giungere ad un modello integrato, dove in quell'ambito ci sarà "città studi", "Scuola universitaria", "formazione professionale ordinaria" e la formazione di Texilia che, con il nuovo modello di formazione, vede anche la Regione scendere in campo, perché non può indire dei bandi e poi partecipare ai bandi con la maggioranza in una società. Peraltro, saranno bandi, e non più ad assegnazione diretta; pertanto vi sarà, sotto un certo aspetto, un criterio uguale per tutti i soggetti partecipanti. Quindi ripeto, sede di istruzione, sede di formazione regionale, sede di formazione di Stato con l'istituto professionale. Si tratta di un accordo che deve far fare un salto in avanti, sotto l'aspetto formativo, a Texilia che uscirà da un "appesantimento" notevole che aveva accumulato nei vari anni con il centro-pilota e quindi con un numero di dipendenti molto alto che nei vari anni è diminuito e dovrà, in tempi brevi, assestarsi per avere un soggetto di formazione locale abbastanza forte. Vorrei ricordare il termine "forte" per quanto riguarda la formazione, ma forte anche su alcuni aspetti proprio di promozione tipicamente legata al tessile nel mondo. A tal fine sono stati realizzati studi per l'Europa dell'Est, per conto dell'Unione europea o iniziative anche dei Paesi del Med: iniziative che possono essere utili a tutto il territorio regionale.
Concludo dicendo che in merito al dibattito sul sistema della formazione c'è la più completa disponibilità della Giunta; la Giunta ritiene la VII commissione la sede più opportuna.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 voti favorevoli 34 astensioni 2 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 voti favorevoli 34 astensioni 2 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno risposto SI' 35 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 809 (ex pdcr 799) Ratifica ai sensi dell'art. 40 dello Statuto della DGR. n. 8-29714 del 27/03/2000 "Nomina di un membro effettivo con funzione di Presidente e di un membro supplente nel Consiglio dei revisori dei conti della Fondazione Comitato per l'organizzazione del XX Giochi Olimpici invernali - Torino 2006" Riadottata con DGR. n. 13-54 del 24/05/2000 (seguito)


PRESIDENTE

Proclamo l'esito della votazione della proposta di deliberazione n. 809.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI' 25 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri schede bianche 6 Il Consiglio approva.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 810 (ex pdcr 800) Ratifica ai sensi dell'art. 40 dello Statuto della DGR n. 50-29755 del 27/3/2000 "Commissione statale di controllo presso la Regione. Decreto legislativo n. 40/93" Riadottata con DGR n. 14-55 del 24/5/2000


PRESIDENTE

Proclamo l'esito della votazione della propo sta di deliberazione n. 810.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI' 25 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri schede bianche 6 Il Consiglio approva.
La seduta riprende oggi alle ore 15.00 La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.30)



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