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Dettaglio seduta n.82 del 03/04/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco Maria, Cantore D'Ambrosio, Ghigo, Leo, Pichetto Fratin e Racchelli.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Varie

c) Lettura della lettera di ringraziamento del Sindaco di Soverato in merito agli aiuti deliberati dal Consiglio regionale a favore dei Comuni colpiti dall'alluvione del 17 settembre 2000


PRESIDENTE

Comunico, altresì, che il Presidente della Giunta regionale mi ha trasmesso lettera a firma del Sindaco della Città di Soverato, di cui vorrei darvi lettura: "Signor Presidente, l'espressione di solidarietà manifestata dal Consiglio regionale è particolarmente significativa, perché è concretizzata in un contributo finalizzato all'acquisto di dotazioni e mezzi necessari per salvare vite umane. La prego di far pervenire a tutti i Consiglieri regionali i sensi della gratitudine che, a mio tramite, desiderano esprimere i Sindaci di Davoli, Gagliato, Gasperina, Montauro, Montepaone Petrizzi, San Sostene, Satriano e Staletti, tutti facenti parte del Centro Operativo Misto n. 5 di Soverato.
Colgo l'occasione per porgerle i miei migliori saluti".
Questo è il riscontro all'aiuto che il Consiglio regionale, attraverso il Comitato di solidarietà, ha deliberato per i Comuni colpiti dall'alluvione il 17 settembre 2000.



PRESIDENTE

Colleghi, constato, ancora una volta, la mancata partecipazione dei Consiglieri in apertura di seduta.
Ai sensi dell'art. 52, comma 4, del Regolamento, riaggiorno la seduta alle ore 10,45.



(La seduta, sospesa alle ore 10,17 riprende alle ore 10,48)


Argomento:

Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Distribuzione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 30 gennaio e del 6, 7, 13 e 20 febbraio 2001, i quali verranno posti in votazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 446 del Consigliere Moriconi inerente a: "Inceneritore di Parona"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 446, presentata dal Consigliere Moriconi.
Risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

L'interrogante intende sapere se esistono autorizzazioni regionali per trasferire rifiuti solidi urbani in Lombardia ed in particolare presso l'inceneritore di Parona ed inoltre se corrisponde al vero che rifiuti speciali pericolosi provenienti da detto inceneritore vengono depositati in impianti piemontesi.
In proposito, si rileva che non esistono autorizzazioni regionali per il trasferimento di rifiuti solidi urbani presso detto inceneritore in provincia di Pavia. E' tuttavia opportuno ricordare l'esistenza dell'intesa tra la Regione Lombardia e la Regione Piemonte per l'attivazione di forme di reciproca collaborazione nel settore della gestione dei rifiuti sottoscritta nel luglio 1998. Pertanto, eventuali autorizzazioni per trasferire rifiuti solidi urbani dai Comuni piemontesi in Lombardia necessitano del parere delle Regioni interessate.
Si fa presente inoltre che risulta agli atti dell'Assessorato una nota pervenuta in data 5 febbraio 2001 dalla Provincia di Alessandria, con la richiesta di poter conferire rifiuti solidi urbani prodotti dai comuni facenti parte di alcuni consorzi della provincia stessa, presso l'impianto ubicato nel Comune di Parona (PV), per risolvere l'emergenza smaltimento esistente sul territorio.
Tale richiesta di nulla osta è in corso di valutazione, in attesa anche di ricevere, dalla stessa Provincia di Alessandria, una relazione dettagliata sulle emergenze in atto sul territorio, nonché la definizione della correlazione tra le soluzioni individuate e l'attuazione del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani, previsto nel programma provinciale di gestione rifiuti della Provincia di Alessandria.
Si precisa infine, alla luce di quanto evidenziato, che non vi sono rifiuti speciali pericolosi provenienti dall'inceneritore di Parona destinati ad impianti di smaltimento rifiuti piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Credo che l'interrogazione abbia trovato giustificazione nella risposta dell'Assessore. Ovvero, l'interrogazione sottolineava un problema che poteva essere presente sia attualmente che in futuro. Quindi, diciamo che la nostra interrogazione sottolinea la possibilità che nel futuro ciò che abbiamo ipotizzato potrebbe verificarsi perché questo era quanto sostenevamo.
Nonostante ciò, abbiamo proposto questo argomento all'Assessore anche per un motivo di riflessione. Com'è noto, stiamo per affrontare - prima o poi - la legge sullo smaltimento dei rifiuti.
La questione che noi sottolineiamo è come gli inceneritori molte volte abbiano problemi di gestione in quanto non riescono a lavorare a pieno regime, poiché non vi è una sufficiente quantità di conferimento.
Il fatto che l'inceneritore di Parona possa rivolgersi ed accetti volentieri materiali che provengono da altre regioni, dimostra questa possibilità.
Questo ci preoccupa molto di più in quanto nel disegno di legge della Giunta regionale tale discorso è presente non in maniera "esclusiva", cioè non in maniera da escludere questa possibilità: si parla di recupero dell'energia tramite l'incenerimento dei rifiuti.
Su questo punto siamo particolarmente preoccupati, in quanto pensiamo che non sia una strada utile da percorrere. Quindi, con l'interrogazione volevamo sottolineare il collegamento che ci può essere con una proposta di legge che, in parte, condividiamo, ma che, in altra parte, giudichiamo non adatta ai bisogni della situazione esistente, che vede già dei problemi per quanto riguarda la gestione degli inceneritori.


Argomento: Linee elettriche

Risposta scritta all'interpellanza n. 274 "Costo degli allacciamenti ENEL nelle zone montane"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 274, presentata dal Consigliere Toselli, alla quale risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'energia

Colgo l'occasione per dire che sono disponibile a rispondere all'interpellanza n. 643 che riguarda la valutazione ambientale strategica sul programma delle Olimpiadi invernali. E' una risposta che potrebbe essere utile rendere tempestivamente. Valuti il Presidente quando posso rispondere a tale interpellanza.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Toselli, che interviene in qualità di Consigliere.



TOSELLI Francesco

Invito l'Assessore Cavallera a rinunciare all'intervento qualora potesse consegnarmi, per iscritto, la risposta all'interpellanza n. 274.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'energia

Consegno la risposta scritta al Consigliere Toselli.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati - Valutazione impatto ambientale

Interpellanza n. 643 dei Consiglieri Chiezzi e Moriconi inerente a: "Olimpiadi invernali 2006 a Torino"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 643, presentata dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi, alla quale risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Con l'interpellanza n. 643 vengono richieste informazioni in ordine alle procedure di VIA da applicarsi ai progetti delle infrastrutture olimpiche, agli impianti sportivi, alle ristrutturazioni e riconversioni di quanto esistente.
Occorre specificare che la fase attuativa di competenza regionale della legge n. 285/00 è, ad oggi, connessa alle procedure di VAS.
A tale proposito, e per compiuta informazione, si riassumono di seguito i principali passaggi formali connessi alle competenze regionali in relazione all'evento olimpico, con particolare riguardo alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
In data 24 gennaio 2000 la Giunta regionale ha emanato la deliberazione n. 35-29204 di "Adesione agli scopi del neocostituito Comitato per l'organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali - Torino 2006".
Con DGR n. 1-29648 del 10 marzo 2000 la Giunta regionale, sulla base delle competenze prefigurate dal disegno di legge, licenziato dal Consiglio dei Ministri, "Interventi per i Giochi Olimpici Invernali - Torino 2006" che all'art. 1, comma 4, recita: "La Regione Piemonte provvede, d'intesa con il Ministero dell'Ambiente, sentiti gli Enti locali interessati, alla Valutazione Ambientale Strategica, del piano complessivo delle opere di cui alla presente legge, in relazione agli effetti sul territorio, al fine di verificarne la sostenibilità ambientale", considerata l'importanza di definire un percorso necessario all'attuazione di dette competenze regionali, ha dato mandato al Direttore della Struttura Organizzativa Speciale S1 Gabinetto Presidenza della Giunta regionale di attivare un gruppo di lavoro di coordinamento tra le Direzioni regionali denominato "Gruppo di lavoro regionale - Torino 2006" che, unitamente alla segreteria tecnica, costituiscono la parte regionale della "cabina di regia" tra la Giunta regionale stessa e il Ministero dell'Ambiente integrata dagli Enti locali interessati.
Con D.D. n. 439 del 23 maggio 2000 e successive integrazioni della Direzione Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale è stato costituito il gruppo di lavoro "Coordinamento TO2006" tra i Direttori delle seguenti Direzioni: Tutela e Risanamento Ambientale Programmazione e Gestione Rifiuti, Trasporti, Difesa del Suolo, Servizi Tecnici di Prevenzione, Pianificazione e Gestione Urbanistica, Turismo Sport e Parchi Pianificazione delle Risorse Idriche, Opere Pubbliche ed Economia Montana e Foreste, dotato di una segreteria tecnica.
In data 9 ottobre 2000 è stato approvato, attraverso la legge n. 285 il disegno di legge sopracitato "Interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006" che, come deciso dal Parlamento, all'art. 1, comma 4, recita "La Giunta della Regione Piemonte approva, d'intesa con il Ministero dell'Ambiente, sentiti gli Enti locali interessati, la valutazione ambientale del piano degli interventi di cui alla presente legge denominata 'Valutazione Ambientale Strategica' (VAS), anche sulla base dello studio di compatibilità ambientale definito dal proponente (TOROC).
Tale valutazione ha luogo, secondo contenuti e procedure definiti dalla Giunta della Regione Piemonte d'intesa con il Ministero dell'Ambiente e con il Ministero dei Lavori Pubblici, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, in relazione agli effetti sul territorio diretti ed indiretti, cumulativi, sinergici, a breve e a lungo termine permanenti e temporanei, positivi e negativi, al fine di verificare la sostenibilità ambientale del piano degli interventi".
Con provvedimento n. 61-1774 del 18 dicembre 2000 "Procedure e contenuti per la valutazione di impatto ambientale del piano degli interventi per i Giochi Olimpici invernali - Torino 2006 - Adozione ai sensi dell'art. 1, comma 4, legge n. 285/00" la Giunta regionale ha adottato, d'intesa con il Ministero dell'Ambiente e il Ministero dei Lavori Pubblici, le procedure e i contenuti articolati nell'allegato, per la valutazione di cui alla richiamata n. legge 285/00, così completando il quadro normativo di riferimento per l'identificazione della VAS e delle sue articolazioni, secondo quanto richiesto dal legislatore nazionale per il Programma Olimpico.
In data 9 febbraio 2001, nota prot. n. 4654, il TOROC ha depositato lo Studio complessivo e diffuso la sintesi non tecnica presso le sedi e secondo le modalità previste nella deliberazione sopracitata.
In data 21 febbraio 2001 la Giunta regionale ha provveduto a pubblicare sul BUR il comunicato di avvenuto deposito. Da tale data è decorso il termine 30 giorni per le osservazioni del pubblico e di 45 giorni per l'approvazione della VAS da parte della Giunta regionale d'intesa con il Ministero dell'Ambiente.
La documentazione presentata dal TOROC è stata messa a disposizione per la consultazione da parte del pubblico ai fini della partecipazione al procedimento fino al 23 marzo 2001, presso: la Regione Piemonte, Ufficio regionale di deposito progetti - Settore Sistema Informativo Ambientale e Valutazione di Impatto Ambientale, la Comunità montana Alta Valle di Susa, la Comunità montana Bassa Valle di Susa e Cenischia, la Comunità montana Pinerolese Pedemontana, la Comunità montana Val Pellice, la Comunità montana Valli Chisone e Germanasca.
Una copia è inoltre stata inviata alla Segreteria della Presidenza del Consiglio regionale al fine di agevolare la consultazione da parte dei Consiglieri.
Copie della relazione sintetica in linguaggio non tecnico sono state depositate dal proponente nelle sedi degli uffici di deposito progetti delle altre Province del Piemonte, degli IAT (uffici turistici) e URP (uffici relazioni con il pubblico) e dei Laboratori della rete regionale di servizi per l'educazione ambientale distribuiti sull'intero territorio regionale ed è inoltre consultabile sul sito Internet della Regione al fine di agevolare la partecipazione del pubblico.
Con DGR n. 1-2299 del 20 febbraio 2001 "Adempimenti attuativi della legge n. 285/00 - Attivazione 'Ufficio Torino 2006'", è stata disciplinata l'organizzazione del gruppo di lavoro regionale "Coordinamento TO2006".
Il gruppo di lavoro è stato altresì aperto ai contributi dei tecnici degli Enti locali, a seguito di una riunione indetta dalla Regione con i Comuni, le Comunità montane e la Provincia in data 9/3/2001 ed acquisito le valutazioni e i contributi della Consulta ambientale istituita presso il TOROC, i cui risultati sono stati trasmessi in data 23 marzo 2001.
In data 27 marzo 2001 è stata inoltrata al Ministero dei Lavori Pubblici una nota di richiesta di eventuale parere e raccomandazioni secondo quanto previsto nella DGR n. 61-1774 del 18 dicembre 2000 con la quale sono state approvate le procedure per la VAS.
La Giunta regionale, d'intesa con il Ministero dell'Ambiente, procederà all'approvazione, come previsto dalla legge n. 285/00, con tutte le prescrizioni attuative che le strutture regionali prevederanno, anche alla luce dei contributi pervenuti.
Pertanto, gli eventuali successivi procedimenti di VIA seguiranno le procedure previste dalla L.R. n. 40/98 con la connessa individuazione dei responsabili del procedimento.
Consegue che non vi sono, al momento, progetti, né progetti già consegnati per la VIA.
Inoltre, è necessario precisare che il soggetto preposto alla realizzazione delle opere è l'Agenzia costituita con la legge n. 285/00 che nella sua attività dovrà tenere conto di tutti gli indirizzi che la Giunta regionale formulerà d'intesa con il Ministero dell'Ambiente dopo gli approfondimenti svolti nell'ambito di VAS.
L'Agenzia, come previsto dall'art. 3 della legge n. 285/00, realizza il piano degli interventi di cui a tale legge, definito dal Comitato organizzatore dei Giochi olimpici, in modo da consentire la coordinata e tempestiva riuscita delle manifestazioni inerenti ai Giochi olimpici. A tale fine, l'Agenzia opera in coerenza con le indicazioni del medesimo Comitato organizzatore, relativamente alla predisposizione del predetto piano degli interventi, alla localizzazione e alle caratteristiche tecnico funzionali e sociali delle opere, all'ordine di priorità e ai tempi di ultimazione delle stesse, nonché alla quantificazione dell'onere economico di ciascuna opera ed alla sua relativa copertura finanziaria. Il piano degli interventi tiene altresì conto delle esigenze derivanti dall'uso degli impianti e delle infrastrutture successivo allo svolgimento dei Giochi olimpici, garantendo caratteristiche funzionali e gestionali idonee sul piano economico, sociale e sportivo, con particolare riferimento all'utilizzo residenziale definitivo dei villaggi olimpici.
L'Agenzia svolge le funzioni di stazione appaltante per gli interventi di cui alla presente legge, ad eccezione degli interventi relativi alla strada statale n. 24 e a quelli relativi agli interventi autostradali indicati nell'Allegato alla legge n. 285/00, in quanto queste sono le uniche opere che restano di competenza esclusiva dello Stato.
L'Agenzia può stipulare convenzioni con soggetti terzi, anche privati che concorrono in tutto o in parte al finanziamento delle opere. Tali convenzioni definiscono le risorse finanziarie messe a disposizione, le modalità e i tempi per la realizzazione delle opere nonché gli interventi sostitutivi in caso di inadempienza.
Gli sportelli unici comunali possono avvalersi dell'Agenzia per le attività relative agli interventi previsti dalla legge n. 285/00.
L'Agenzia può stipulare convenzioni con soggetti pubblici per l'utilizzazione di strutture in dotazione agli stessi e termina la propria attività il 31 dicembre 2006.
Spettano pertanto all'Agenzia gli adempimenti connessi alla realizzazione delle opere, dalla fase di progettazione a quella di realizzazione definitiva.
In sostanza, ci troviamo in una situazione per cui questa valutazione per legge deve essere realizzata in 60 giorni. Pertanto, avendolo saputo per tempo, perché il disegno di legge è andato avanti quasi un anno in Parlamento, ci siamo attrezzati, e in questo periodo adotteremo le nostre determinazioni d'intesa con il Ministero dell'Ambiente.
E' una valutazione di carattere preliminare che servirà a dare le indicazioni affinché, nel rispetto delle procedure previste dalla legge n.
285/00 e dal corpo legislativo regionale nel suo complesso, si realizzi la VIA, per tutte le opere che ne sono soggette, o l'approvazione dei progetti per quelle opere soggette a semplice approvazione del progetto previ i pareri da parte degli organi preposti.
Colgo l'occasione per ricordare ai colleghi che la legge n. 285/00 oltre all'Agenzia, che è il braccio operativo, prevede anche l'istituzione di un Comitato di alta sorveglianza e garanzia nominato dal Governo, a cui sono demandate le valutazioni e il controllo strategico, ai sensi dell'art.
6 del D.lgs. n. 286/99, della congruità delle scelte e dei risultati ottenuti dagli interventi realizzati rispetto alle direttive, con particolare riguardo alla Valutazione Ambientale Strategica di cui all'art.
1, comma 4.
Per quanto riguarda la parte dei lavori, viene incaricato l'Osservatorio regionale dei lavori pubblici, che è l'emanazione dell'Osservatorio nazionale alle dipendenze dell'Authority sui lavori pubblici, che deve supportare il Comitato di alta sorveglianza per tutte le funzioni di monitoraggio in materia di lavori pubblici. Poi ovviamente vi sarà la Conferenza dei Servizi.
Quindi, per concludere, è stato previsto (a differenza di altre occasioni in cui si nominava un organo monocratico che era un Commissario) un complesso di organismi e di procedure che - almeno questo è il nostro spirito - possa aiutare nella fase in cui sta decollando la corretta impostazione, l'approvazione e la realizzazione delle opere, naturalmente avendo il più possibile presenti le esigenze di tutela dell'ambiente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Mi sembra di poter dire che l'Assessore Cavallera ha presentato un procedimento di tipo formale, sul quale non vi sono sostanziali rilievi da fare, nel senso che ha spiegato come l'evolversi delle leggi e dei dispositivi normativi abbia richiesto una serie di passaggi e come questi siano stati espletati.
Credo che, per passare dalla forma alla sostanza, uno dei passaggi fondamentali sia quello che l'Assessore presenta quando dice che la Giunta procederà all'approvazione dei progetti, tenendo conto anche delle osservazioni pervenute.
Credo che questo sia un punto di grande sostanza, nel senso che sarà quello il momento in cui la Giunta potrà farci conoscere i suoi intendimenti riguardo all'atteggiamento che vuole adottare nei confronti delle opere da costruire.
Con pochi altri colleghi ho consultato la VAS e mi sono anche pervenute copie di alcune delle osservazioni presentate.
Devo dire che le perplessità che da alcune parti sono state avanzate al riguardo di criticità relativamente alle costruzioni che si riferiscono alle Olimpiadi del 2006 si rilevano sia dalla lettura della VAS, sia dalla lettura delle osservazioni presentate ad esempio dalle Associazioni ambientaliste. Il problema sarà quello di vedere come e in che misura la Giunta terrà in considerazione le critiche oppure le proposte che sono state presentate, perché un conto è raccogliere i pareri delle associazioni e dei movimenti, altro conto è verificare se queste osservazioni vengono prese in considerazione o meno.
In particolare, tra i punti di maggiore perplessità e che io credo sarà difficilmente risolvibile, va annoverato il problema dell'acqua. La VAS stessa sottolinea come - lo sappiamo tutti - per il problema dell'innevamento artificiale ci sarà bisogno di notevoli captazioni di acqua; occorrerà creare notevoli bacini per raccogliere l'acqua e questo andrà a confliggere inevitabilmente con i progetti che sono stati presentati, riferiti al torrente Chisone, che prevedono la costruzione di numerose centraline per la produzione di energia elettrica. Al riguardo bisogna avere una visione globale, nella quale si tiene conto che comunque l'acqua è un bene rinnovabile, ma che non si può sfruttare da una parte senza comportare problemi a ricaduta dall'altra parte. Questo problema a noi sembra difficilmente risolvibile; sarà una prova ardua per la Giunta trovare la giusta soluzione.
Ugualmente, gli impianti che più avevano destato perplessità in fase di presentazione delle Olimpiadi (il trampolino del salto con gli sci e della discesa con il bob), dalla lettura della VAS e dalle osservazioni delle associazioni, presentano comunque dei problemi di criticità, dei problemi di difficile inserimento nell'ambiente naturale. Noi crediamo che, man mano che procede la vicenda delle Olimpiadi, si possa verificare come sia difficile tale inserimento nel procedimento formalmente corretto delle leggi e delle autorizzazioni, come sia difficile far coesistere una vera tutela, una vera difesa dell'ambiente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Concordo con le osservazioni del collega Moriconi; ne aggiungo solo una, che sta anche alla base dell'insoddisfazione per la risposta dell'Assessore.
La vicenda delle Olimpiadi è molto complessa e uno degli elementi che bisogna garantire è quello relativo alla trasparenza delle procedure, alla correttezza delle stesse, all'esame puntuale di ogni progetto. Tant'è che il Comitato di Alta Sorveglianza e Garanzia è stato istituito a livello nazionale come vertice di un'attenzione particolare affinché questo gigantesco investimento venga prodotto in modo osservante le leggi, le procedure e l'ambiente.
L'insoddisfazione della risposta dell'Assessore nasce da questo.
Nell'interpellanza chiedevamo un'attenzione speciale alla procedura e chiedevamo se la Regione Piemonte avesse individuato un responsabile del procedimento, che in questa fase è un procedimento relativo alla valutazione di impatto strategico.
L'Assessore ha risposto dicendo che i progetti per i quali saranno necessarie le Valutazioni di Impatto Ambientale non sono ancora stati presentati e ha detto che per quei progetti saranno indicati i responsabili del procedimento, facendo presupporre di avere intenzione di nominare più responsabili per i vari progetti, scelta che chiederei di capire meglio.
L'Assessore ha però eluso la richiesta di capire per questo procedimento di valutazione di impatto strategico cosa abbia fatto la Giunta regionale per far seguire con trasparenza questo percorso, con responsabilità precise.
Questo l'Assessore non l'ha detto. Avete nominato un responsabile o no? Chi era? Vorrei avere un po' di trasparenza su questo primo passo che, sulla base della risposta dell'Assessore, presenta delle zone indefinite, che chiederei all'Assessore di chiarire.
Chiedo inoltre all'Assessore, dato che la risposta contiene date e citazioni, la copia scritta di quanto ha letto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera per una breve replica.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Non intendo svolgere una vera e propria replica, ma semplicemente una precisazione.
Per quanto riguarda i tempi, intendiamo sottoporre la deliberazione alla Giunta regionale nella prossima seduta, per rispettare il termine dei 60 giorni.
Per quanto riguarda le procedure successive, penso che la Regione si possa avvalere di una struttura che prevede compiti ben precisi per le varie Direzioni e quindi noi desideriamo valorizzare le posizioni esistenti.
Le Valutazioni di Impatto Ambientale il nostro ordinamento le prevede in capo ad una determinata Struttura e quindi le approvazioni le faranno loro. Ugualmente per quanto riguarda i preposti alle opere pubbliche.
Per quanto riguarda questa fase - l'ho detto, ma forse è sfuggito abbiamo incaricato il Gabinetto della Giunta - e penso che questo sia il massimo del coordinamento e il massimo della trasparenza da parte della Giunta - di vedere nel suo complesso tutta questa fase preliminare di valutazione del progetto, questo studio preliminare ambientale strategico proposto dal Comitato organizzatore, che è stato valutato naturalmente dando le varie direttive a seconda delle tipologie delle opere. E' chiaro che adesso si passa all'Agenzia che fa i progetti esecutivi, la quale poi presenterà tali progetti; ciascun progetto dovrà tenere conto delle indicazioni generali che vengono da questa valutazione preliminare strategica. Naturalmente si dovranno redigere i singoli progetti nelle forme previste, per cui tranquillizzo i colleghi che già il nostro corpo normativo, la nostra struttura sarebbero idonei a garantire lo svolgimento di tutte queste operazioni. Però, in questo caso particolare, potendosi avvalere dell'opera di un Comitato di Alta Sorveglianza - penso che quattro occhi, otto occhi vedano meglio di due - daremo tutta la collaborazione possibile con la pubblicizzazione massima di tutte le delibere, i tutti i progetti che riguardano le Olimpiadi nel nostro sito, come abbiamo già fatto adesso con la sintesi non tecnica del documento preliminare, proprio perché riteniamo che un'opera di diffusione delle informazioni preventiva sia utile a tutti, per raccogliere anche i pareri di tutti. E i pareri sono arrivati.
Il Consigliere Moriconi diceva che è molto arduo cercare di contemperare le varie questioni: vedremo. Anche la Provincia di Torino, per quanto riguarda il settore delle acque, ha presentato delle osservazioni e sono stati svolti degli incontri: vedremo di tenere conto di tutte queste indicazioni in questa preliminare valutazione di massima, che mi auguro la Giunta possa realizzare tempestivamente.
Consegno copia della risposta scritta al Consigliere Chiezzi.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI


Argomento: Protezione civile

Interpellanza n. 460 del Consigliere Chiezzi inerente a: "Diffusione dei dati regionali"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 460, presentata dal Consigliere Chiezzi alla quale risponde ancora l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Con riferimento all'interpellanza del Consigliere regionale Pino Chiezzi, in ordine alla diffusione dei dati idrometeorologici rilevati dal sistema regionale di monitoraggio dei rischi naturali, si ritiene opportuno, prima di entrare nel merito specifico dei quesiti posti, fornire un'informativa generale sulle impostazioni di base dello stesso, che si considera necessaria e preliminare alla comprensione delle risposte.
L'esperienza gestionale acquisita durante l'evento alluvionale del 1994 può a buon diritto essere considerata il punto di partenza per l'organizzazione del sistema regionale di previsione e monitoraggio dei rischi naturali: in tali circostanze è emersa con drammaticità la carenza dei sistemi di allertamento sia dal punto di vista dei collegamenti istituzionali, sia soprattutto da quello della funzionalità delle comunicazioni e del flusso informativo.
E' noto infatti che, a fronte di un sostanziale successo della previsione meteorologica, non ha fatto seguito l'azione di monitoraggio e di informazione sull'evoluzione dell'evento basata sulla disponibilità delle informazioni meteoidrografiche via via acquisite, a causa della limitatezza della strumentazione installata e l'indeterminatezza dei conseguenti ruoli operativi.
Su tali presupposti si è avviato il processo di potenziamento delle strutture di protezione civile, all'interno del quale un particolare impegno organizzativo ed economico è stato dedicato al sistema di monitoraggio dei rischi naturali, dipendente dalla Direzione regionale dei Servizi Tecnici di Prevenzione: si sono pertanto avviati progetti per la realizzazione del Servizio Meteorologico Regionale, per il potenziamento delle reti di monitoraggio idrometeorologico tramite la rete di stazioni a terra e strumentazione di telerilevamento (radar meteorologico, sistema automatico di radiosondaggio atmosferico, che abbiamo installato all'Aeroporto di Cuneo-Levaldigi), per la realizzazione di un servizio di previsione delle piene fluviali lungo i principali corsi d'acqua piemontesi.
Parallelamente, si è avviato un processo di riorganizzazione interno mirante all'implementazione di un sistema di qualità; tale processo ha portato all'acquisizione della certificazione ISO-9001 nel mese di maggio 2000, per quanto riguarda il Servizio Meteoidrografico regionale.
Ciò ha permesso di fronteggiare, con certezza di informazioni e sicurezza operativa di cui è stato dato unanime atto, la recente alluvione dell'autunno 2000 (vedasi al proposito il rapporto d'evento elaborato e distribuito a tutti i Consiglieri regionali pochi giorni dopo l'alluvione).
Il contesto normativo in cui è operativo detto sistema è incentrato sulle leggi nazionali che governano la tutela del suolo e la gestione della protezione civile (leggi n. 183/89, n. 225/93 e n. 267/98), e l'attuazione del decentramento amministrativo (D.lgs. n. 112/98): è particolarmente evidenziato in tutti i citati provvedimenti il ruolo complementare dei vari soggetti concorrenti per le finalità suddette.
A livello nazionale è stata recepita la Direttiva del Dipartimento per la protezione civile sulle attività preparatorie e procedure di intervento in caso di emergenza per protezione civile del dicembre 1995, e sono stati sanciti Protocolli d'intesa relativamente alla gestione delle reti di rilevamento ed allo scambio dati con il Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (24/4/1996), con il Magistrato per il Po (23/4/1998), con l'Autorità di Bacino del Fiume Po (21/9/1999).
A livello interregionale sono stati definiti specifici protocolli d'intesa con le Regioni del Bacino del Po relativamente alla gestione dei sistemi di monitoraggio e scambio dati: Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna.
In ambito regionale si è voluto dare un particolare impulso al coinvolgimento delle strutture operative locali, anticipando con felice intuizione le attribuzioni della recente L.R. n. 44/00, riconoscendone il ruolo primario per la gestione territoriale delle emergenze, basato sulla pronta disponibilità dei dati di monitoraggio in una visione integrata a livello di bacino, garantita dal collegamento con il centro regionale di coordinamento, elaborazione e diffusione delle informazioni meteopluviometriche.
Con una procedura regolata da specifiche convenzioni, la Provincia di Torino, le Comunità montane Alta Valle Tanaro, Valli Monregalesi, il Consorzio dei Comuni del Belbo, le città di Alba, Bra, Asti, Alessandria le Società autostradali Autostrade, SITAF, Torino-Savona, l'Azienda Energetica Municipale di Torino, hanno contribuito, ciascuno sul territorio di rispettiva operatività, alla crescita del sistema, creando i propri centri locali di monitoraggio integrati per un riferimento funzionale in tempo reale per la gestione delle emergenze, in grado di operare con autonomia le azioni di assistenza alle locali forze di intervento e di programmare nell'ambito dei piani regionali, provinciali e comunali, le azioni di prevenzione ad essi spettanti.
La DGR n. 93-22110 dell'1/9/1997 sancisce il ruolo della Direzione dei Servizi Tecnici per il coordinamento regionale del monitoraggio idrometeorologico in tempo reale: la Sala Situazioni Rischi Naturali strutturata per garantire l'operatività 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno, è divenuta a buon diritto il punto di riferimento della Regione Piemonte per le azioni operative nel settore.
Parallelamente a tale azione di previsione e monitoraggio si è realizzata la costituzione di un archivio dati, di fondamentale importanza per le attività di programmazione, pianificazione e progettazione organizzato nella Banca Dati Climatologica. Essa comprende: la Banca Dati Storica Pluviometrica costituita dai dati di pioggia pubblicati negli Annali Idrologici dell'Ufficio Idrografico e Mareografico di Parma dal 1913 al 1986, la Banca Dati Storica Termometrica costituita dai dati di temperatura pubblicati negli Annali Idrologici dell'Ufficio Idrografico e Mareografico di Parma dal 1966 al 1986, la Banca Dati Climatologica Regionale costituita dai dati di temperatura, pioggia, neve e vento delle stazioni regionali a partire dalla data di installazione delle singole stazioni.
La Banca Dati viene aggiornata annualmente e resa disponibile tramite numerosi sistemi di accesso, che saranno descritti in riferimento allo specifico quesito posto nell'interpellanza che si riscontra. Tenendo conto che la pubblicazione degli annali idrologici da parte del Servizio Idrografico Nazionale è attualmente aggiornata all'anno 1986, appare evidente come la suddetta Banca Dati regionale costituisca attualmente l'unica fonte ufficiale di informazione idrometeorologica certificata.
Il principio alla base dei sistemi di diffusione è il seguente: accesso ai dati in tempo reale ai soli utilizzatori istituzionali per gestione problematiche di emergenza (Dipartimenti Nazionali, Prefetture, Province Servizi di protezione civile e di emergenza degli Enti consociati); massima e capillare distribuzione dei dati rilevati, previo rigoroso processo di validazione, secondo forme standard di elaborazione e definite procedure di accesso, per ogni richiesta avente finalità connesse alla prevenzione, allo studio degli eventi alluvionali, alla pianificazione e progettazione degli interventi di difesa del territorio.



(Forte brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusi un attimo, Assessore Cavallera. Mi rivolgo ai Consiglieri e chiedo la loro cortesia: essendo in corso l'espletamento delle interrogazioni ed interpellanze, comprendo che queste possano riguardare i singoli Consiglieri interroganti ed interpellanti, chiedo però a tutti i Consiglieri di abbassare il brusìo affinché chi è interessato, non solo i singoli interroganti, ma anche altri, possano ascoltare quanto l'Assessore riferisce! Anche perché nelle risposte alle interrogazioni vengono riferiti dei dati e se il Consigliere che ascolta deve annotarli può avere difficoltà a farlo perché non riesce a sentire l'Assessore. Dico cortesemente a tutti di abbassare il tono di voce e di fare in modo che si possano espletare i lavori in merito alle interrogazioni ed interpellanze! Non me ne vogliate: è una richiesta specifica che faccio con forza.
Prosegua, Assessore.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
Sulla scorta di quanto in premessa affermato si può pertanto affermare che: i dati acquisiti dai sistemi di monitoraggio gestiti dalla Direzione dei Servizi Tecnici di Prevenzione sono stati regolarmente e totalmente resi disponibili ad ogni soggetto che ne abbia fatto richiesta al fine di espletare mandati istituzionali di prevenzione, di studio o di diffusione dell'informazione: ciò è dimostrato dalla documentazione disponibile agli atti della Direzione stessa, dalla quale è possibile evincere i dati seguenti.
Nel corso del 2000 sono state soddisfatte: richieste puntuali di accesso alla Banca Dati Meteorologica (Studi professionali, Società di progettazione, Tribunali e sedi giudiziarie Società di Assicurazione, Studenti, Giornalisti specializzati) forniture periodiche, perlopiù mensili, di dati idrometeorologici ad Enti ed organismi gestionali di pubblici servizi (Aziende di pubblici servizi e di trasporti, Comuni e Comunità montane, Commissioni locali valanghe Strutture di monitoraggio e gestione di situazioni a rischio, Enti di gestione della sicurezza del lavoro e della Cassa Integrazione, Operatori nel campo della sicurezza, Media) abilitazioni di accesso al servizio ANTARES (il servizio di distribuzione in rete dei Dati del Settore Meteoidrografico), in particolar modo dedicato alla fornitura dei dati puntuali agli Istituti di ricerca (Dipartimenti e ricercatori degli Atenei torinesi in primo luogo, Centri di eccellenza delle Università italiane, Enti ed Istituti stranieri aggregati in programmi di collaborazione finanziati dall'Unione Europea) tramite specifici profili d'utenza concordati. Di tale servizio di distribuzione avviato in via sperimentale per un numero limitato di utenti, è in fase di progettazione una forte espansione mediante l'acquisizione di nuove tecnologie indispensabili per gestire grandi quantità di dati e il prevedibile elevato numero di accessi, tecnologie, che si prevede verranno implementate nel corso del 2001.
Le pagine Meteorologiche del sito Internet della Regione Piemonte contenenti i dati di osservazione in tempo reale delle precipitazioni rilevate dalla rete regionale e dei livelli idrometrici dei principali corsi d'acqua piemontesi, oltre ad una ricca selezione di informazioni sinottiche e previsionali riguardanti il territorio della nostra regione ha fatto registrare, limitatamente al mese di gennaio 2001, 218.484 contatti pari al 13% circa degli accessi alle pagine del sito regionale.
Per quanto riguarda l'attività editoriale, si ricordano le edizioni dei volumi monografici realizzati con la collaborazione del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Torino, dedicati alla "Distribuzione delle precipitazioni nevose sulle Alpi Piemontesi (1966/1996)" - Torino 1998, alla "Distribuzione Regionale di piogge e Temperature (1913/1986)" Torino 1998, alle "Serie climatiche Ultracentenarie" - Torino 1999 realizzati e distribuiti in numero di 5.000 copie, la redazione dei volumi monografici sugli eventi alluvionali in Piemonte del settembre/ottobre 1993 (Torino, 1996), del 2/6 novembre 1994, 8 luglio 1996, 7/10 ottobre 1996 (Torino 1998) e del 13/16 giugno 2000 (Torino 2000) e soprattutto la pubblicazione e divulgazione dei dati rilevati dalla Rete Meteoidrografica Regionale nel periodo 1990/1997 (Torino 1999) tramite la realizzazione di un apposito CD-ROM, realizzato e diffuso in 1.000 copie, già esaurite; di tale CD-ROM è in fase avanzata di realizzazione un aggiornamento sino al 1999.
In un volume di prossima pubblicazione, frutto della collaborazione tra Istituti di ricerca italiani e Francesi, coordinati dal Pole Grenoblois d'Etudes, saranno infine pubblicate le prime carte transfrontaliere sulla piovosità e sulle precipitazioni intense sulle Alpi Occidentali.
Il gradimento delle iniziative sopra esposte è testimoniato dalle numerose attestazioni, anch'esse acquisite agli atti della Direzione.
Come descritto, si ritiene che siano stati attivati con sufficiente grado di efficienza gli strumenti telematici, di rete, cartacei cartografici, per favorire la massima diffusione dei dati acquisiti (e non in possesso!) dalla Direzione dei Servizi Tecnici di Prevenzione.
Recentemente (novembre 2000) è stato attivato un servizio sperimentale di diffusione delle informazioni idrometeorologiche, particolarmente mirato alla diffusione dei bollettini previsionali e di allertamento ed alla gestione delle situazioni di emergenza rivolto alle Pubbliche Amministrazioni tramite la RUPAR (Rete Unitaria delle Pubbliche Amministrazioni Regionali), sul quale si conta di fare particolare affidamento per la capillare diffusione delle stesse presso le Amministrazioni locali che progressivamente saranno raggiunte dal servizio.
A dimostrazione del processo di collaborazione ed interscambio, è di questi giorni l'avvio di una convenzione tra la Regione e la SATAP (si è in attesa di riscontro ad una nota dell'1 febbraio 2001); mi risulta che il 17 marzo 2001 sia stata firmata la convenzione tra la Regione e la SATAP per lo scambio dei dati idrometeorologici atti ad assolvere le necessità di gestione della sicurezza del cantiere installato per la realizzazione degli interventi di adeguamento del viadotto Tanaro, ad Alessandria sull'autostrada Torino-Piacenza.
Si segnala, infine, che è allo studio un provvedimento deliberativo che, stabilendo le regole, favorisca ulteriormente la diffusione delle informazioni, permetta di garantire la massima trasparenza ed uguaglianza dei soggetti che accedono ad esse, evitando di creare palesi situazioni di discordanza ed ingiustizia di trattamento nei confronti dell'universale diritto di accesso alle stesse né presupposti di particolarismi, derivanti dall'assecondare richieste non previste nelle fattispecie sopra enunciate (professionalità, studi e quant'altro), che non rientrano a pieno diritto nelle fattispecie dell'utilizzo per fini istituzionali, di prevenzione, di studio e di diffusione dell'informazione.
Si ritiene di aver esaurientemente dimostrato la coerenza e linearità d'azione della Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione con tali principi.
Per concludere, vi sono ovviamente dei momenti di informazione nei confronti dei cittadini, informazione elaborata in un linguaggio accessibile a tutti; vi è, inoltre, la possibilità di accedere a tutti i nostri dati da parte di istituzioni, professionisti e quant'altro.
Faccio presente che, nella pubblicazione delle serie storiche, lo Stato è fermo al 1986. Fino ad oggi, i dati idro-metro-pluviometrici sono sempre stati pubblicati a posteriori, nelle serie storiche. Noi, avendo attrezzato una rete in tempo reale per la Protezione Civile, abbiamo fornito a tutta la struttura operativa elementi in tempo reale, che hanno consentito di fronteggiare efficacemente, nelle recenti alluvioni, le situazioni anomale e di calamità.
Riguardo al problema della SATAP, oggetto dell'interpellanza, comunico che il 17 marzo, previo approfondimento tecnico, è stata firmata la convenzione tra il nostro Ente e tale Società e che, insieme a tutte le altre autostrade del Piemonte, si utilizza e beneficia della nostra rete in tempo reale.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore Cavallera.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente e Assessore. Sono del tutto insoddisfatto di questa burocratica risposta, perché l'Assessore sa, e i colleghi anche - o comunque li informo - che oggi un cittadino che voglia conoscere i dati della pioggia relativi ad uno dei pluviometri...



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile (fuori microfono)

Basta guardare le pagine di Televideo Piemonte...



CHIEZZI Giuseppe

No, Assessore, non è così. Oggi i dati relativi alla situazione ed agli eventi meteorologici non sono accessibili in modo completo. L'interpellanza richiamava un fatto per cui pare ci siano situazioni dominanti che ritardano od ostacolano la distribuzione universale dei dati.
L'interpellanza solleva il problema per cui alcuni dati relativi agli eventi meteorologici dovrebbero essere garantiti nell'accessibilità immediata e totale per tutti i cittadini piemontesi e non solo per le istituzioni o alcuni apparati convenzionati. Non è vero che l'accesso a tutti i dati di ogni pluviometro esistente è libero! Non è vero, Assessore e l'ha detto anche lei sostenendo che certi dati sono a disposizione di qualcuno, ma non di tutti.
Ritengo che questo sia un grave errore, perché dopo due alluvioni la Regione Piemonte dovrebbe sapere che la massima e totale diffusione di ogni dato è un elemento di prevenzione, poiché consente a tutti la conoscenza senza fare troppe domande - come ha detto l'Assessore - a seguito delle quali, con mille trafile e fatiche, una persona o uno studio professionale riesce finalmente ad avere tutti i dati di pioggia di una certa area e non il dato relativo alla situazione di un pluviometro e non degli altri.
Questa segretezza dei dati, che appare purché ci si occupi del problema secondo il mio punto di vista va smantellata con rapidità, perché crea posizioni di privilegio dominanti rispetto ad altre. Deve essere accessibile a tutti il dato relativo all'acqua che è caduta in una certa zona del Piemonte, così come sono accessibili a tutti altri dati relativi a fatti molto più complicati, magari da censire, come il prezzo degli ortaggi, dei quali, grazie i quotidiani, si può conoscere il prezzo di vendita.
Assessore, verifichi questa situazione; dica per cortesia se è d'accordo a liberalizzare completamente questi dati ed in quale forma questo debba avvenire, perché penso che le segnalazioni e le proteste che ho ricevuto riguardo alla difficoltà di accesso ai dati le abbia ricevute anche lei.
Vorrei sapere ancora, magari presentando una nuova interpellanza, se attorno a questi dati, oltre alla struttura e alla Direzione regionale che lei ha citato, sono intervenuti degli organismi privati, se a questi organismi privati sia stato dato qualche incarico di elaborazione e coordinamento e se questo incarico non sia uno degli elementi che ostacola la completa circolazione dei dati relativi alla pioggia che, al momento tutti i pluviometri esistenti in Piemonte hanno rilevato.
La prego, dunque, di tornare sull'argomento, magari in Commissione perché non mi sembra che le informazioni di cui disponiamo siano tra loro coerenti. Se lei insiste, cercherò di portarle della documentazione cartacea e delle testimonianze precise. Grazie.



PRESIDENTE

Una breve precisazione dell'Assessore Cavallera. Prego.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Non c'è alcun problema ad approfondire in Commissione questa tematica a beneficio di tutti i colleghi Commissari. Faccio presente, però, che già oggi, se si vuole sapere se piove nelle principali località del Piemonte...



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Non serve a niente, nelle principali!



CAVALLERA Ugo Assessore alla protezione civile

Oggi chi volesse avere informazioni sulle previsioni nivologiche, meteo e la quantità di precipitazioni nelle principali località del Piemonte, si sintonizza su Televideo Piemonte e le verifica in tempo reale...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



CAVALLERA Ugo Assessore alla protezione civile

In un incontro con la Società SATAP per stipulare la convenzione, il rappresentante del servizio idrografico del Po, era contrario a fornire certi dati...



CAVALLERA Ugo Assessore alla protezione civile

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo Assessore alla protezione civile

Male, malissimo i dati sono pubblici.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Ci sono anche le direttive dei servizi tecnici nazionali. La Regione Piemonte, nonostante lo Stato sia fermo al 1986 con la pubblicazione delle serie storiche, ha costruito la rete in tempo reale e, nonostante il loro parere sia stato negativo, siamo andati avanti. Gli Enti locali, le Associazioni di volontariato, i cittadini, hanno avuto tante e tali informazioni durante la recente alluvione che questo allertamento ha funzionato in modo efficace.
Sono pronto, quando il Presidente della Commissione competente convocherà la seduta, a riferire sulla questione della rete di rilevamento perché, a mio avviso, è importante che tutti i colleghi siano informati.


Argomento: Viabilità

Risposta scritta all'interpellanza n. 538: "Programmazione regionale della viabilità - Dichiarazione di priorità della sistemazione e del miglioramento della strada statale 28 in località Rocchini".


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta da parte dell'Assessore Casoni all'interpellanza n. 538 del Consigliere Toselli inerente a: "Programmazione regionale della viabilità - Dichiarazione di priorità della sistemazione e del miglioramento della strada statale 28 in località Rocchini".


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 505 dei Consiglieri Suino, Tapparo e Moriconi inerente a: "Saluggia, capitale delle scorie di plutonio"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 505, presentata dai Consiglieri Suino, Tapparo e Moriconi.
Risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'energia

Con riguardo all'interpellanza di cui in oggetto, corre l'obbligo di sottolineare innanzitutto la pubblicità dei dati e delle informazioni concernenti non solamente il comprensorio nucleare di Saluggia, ma l'intero parco nucleare piemontese, che la Regione ha garantito, insieme all'ANPA almeno fin dal 1995.
In particolare, le informazioni sulle caratteristiche dei rifiuti stoccati a Saluggia erano già state fornite nella risposta all'interrogazione del Consigliere Chiezzi n. 82/95 con tabelle ed elenchi uno di questi pubblicato sul notiziario "Sicurezza e Protezione" dell'ENEA DISP n. 30 del dicembre 1993.
Successivamente, in occasione della Conferenza regionale per l'Energia dell'ottobre 1997 è stata diffusa una pubblicazione regionale "Notizie sull'energia in Piemonte" dove, a pagina 27, è pubblicata la tabella 12 con l'elenco del materiale radioattivo depositato in Piemonte al 1992.
In ultimo, la relazione predisposta dai competenti uffici della Direzione Tutela e Risanamento Ambientale, in data 11 dicembre 2000 trasmessa, a seguito di precise intese, alla V Commissione consiliare rappresenta in modo completo ed esaustivo la situazione degli impianti e dei materiali nucleari stoccati in essi, unitamente ad altre notizie circa le prospettive future.
Tale relazione è stata anche richiesta dal Difensore Civico, dott.
Brunetti.
Nel rinviare, pertanto, alla lettura della predetta relazione, si precisa ancora che, dopo gli eventi alluvionali, sono state assunte alcune iniziative, peraltro riportate anche dagli organi di stampa quotidiana.
Sono stati richiesti, in due occasioni, degli incontri con i diversi Dicasteri competenti, con il fine di pervenire ad un piano straordinario di risistemazione idraulica della Dora Baltea in prossimità del comprensorio nucleare di Saluggia, coinvolgendo anche l'ANPA.
E' stata anche richiesta l'emanazione di precise direttive nei confronti degli esercenti nucleari al fine di aumentare le condizioni di sicurezza degli impianti e dei processi in atto, attivando mezzi e risorse adeguati.
L'ANPA ha già emanato rigorose prescrizioni aggiuntive, in merito alla sicurezza degli impianti e alla bonifica del sito SORIN, mentre in una riunione presso il Dipartimento della Protezione Civile sono state concordate le necessarie azioni per la difesa idraulica del sito.
La situazione di Saluggia è nota a tutti, è agli atti delle Commissioni consiliari da parecchio tempo. Il discorso della SORIN è un fatto marginale rispetto alle altre due situazioni. La questione più rilevante è il sito ENEA perché, essendo vicino ad un fiume, è quello più interessato da eventi catastrofici. Recentemente, in un convegno tenutosi a Vercelli organizzato dal Gruppo Verdi, l'ENEA è stata chiamata ad attuare un intervento di solidificazione dei circa 100 metri cubi di rifiuti liquidi radioattivi stoccati. I presenti al convegno hanno detto che provvederanno, si è discusso relativamente alla tecnologia, alcuni vogliono vetrificare altri cementificare: facciano quello che vogliono, l'importante è che si agisca al più presto. Questa è la situazione di maggior rischio.
Per quanto riguarda il deposito della FIAT-Avio, si tratta di intervenire con un'operazione di decommissioning che viene inquadrata all'interno di tutta l'azione impostata dal Ministro Bersani e che adesso viene portata avanti dal Ministro Letta. Con un accordo di massima con le Regioni e gli Enti Locali si tende, sostanzialmente, a mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi presenti in tutti i siti nucleari nazionali, in attesa che venga individuato il sito nazionale di deposito definitivo.
L'operazione di solidificazione dei rifiuti liquidi dell'ENEA va in questa direzione. L'operazione di smantellamento della Centrale di Trino va nella collocazione dei rifiuti all'interno di contenitori di acciaio adeguati, già individuati come dimensione e come procedura. Il Parlamento ha istituito una società a cui sono confluite tutte le attività dell'ENEL e non solo (poi si è convenzionata con altri soggetti). Voi sapete che i cittadini pagano annualmente mezza lira al kw proprio per finanziare le procedure di smantellamento. Noi abbiamo istituito, con la riforma del personale, il Settore Grandi Rischi all'interno della Direzione Ambiente proprio per seguire passo passo tutta questa procedura.
Vorrei anche aggiungere, rispetto a tutto ciò che è già in corso come attività della SORIN, che vi sono due questioni da risolvere. La prima è la netta contrarietà dei Comuni, sede di questo impianto, ad effettuare dei trasbordi di rifiuti da un sito all'altro. I Sindaci, con una loro iniziativa autonoma, hanno deciso di sostenere una posizione per cui si fa la messa in sicurezza, la riduzione volumetrica dei rifiuti, ma ciascuno si tiene la sua parte di rifiuti finché non sarà realizzato il sito nazionale.
A questo proposito, devo dire che noi abbiamo preso posizione in tutte le sedi dicendo che il Piemonte non è terra da sito definitivo nazionale per mille e una ragione di rischio, non ultimi quelli idrogeologici, che sono presenti più da noi che da qualunque altra parte. Comunque, il sito di Trino è da smantellare restituendo quella porzione di alveo alla sua funzione naturale, così come per Saluggia.
Per quanto riguarda Saluggia, concludo dicendo che stiamo sollecitando l'Autorità di bacino affinché non si limiti solamente ad indicare il sito di Saluggia nella fascia B del fiume Po, ma venga prevista un'adeguata opera di difesa.
A questo proposito, il Comune di Saluggia ha presentato un progetto per una difesa puntuale: lì vi è il fiume Po, il Canale Cavour, il Canale Farini, un triangolo di acque che deve essere assolutamente governato. Tale progetto prevede la realizzazione di un argine che, in questo momento, è all'attenzione del Comitato tecnico dell'Autorità di bacino. E' stato da noi finanziato, però, come prevede l'ordinanza, finché l'Autorità di bacino non darà via libera non potrà essere realizzato. Mi auguro che venga realizzato al più presto. La realizzazione di questa difesa dovrebbe migliorare la sicurezza del sito di Saluggia. Siamo sempre nel transitorio: non dimentichiamo che l'ENEA, che è in ritardo a partire, se partisse domani avrebbe bisogno comunque di un "tot" di anni per realizzare la solidificazione dei rifiuti liquidi di Saluggia, che sono i più pericolosi.
Pertanto, è chiaro che occorrerà un periodo transitorio nel quale sarà necessaria la massima sicurezza idraulica del sito.
Questa è la situazione, ben nota, sia nei suoi parametri di stoccaggio che di pericolosità, ma anche nelle iniziative che abbiamo predisposto per poter accelerare le opere.
Devo inoltre dire che nell'ultima seduta di Giunta anche il Presidente Ghigo ha richiamato l'attenzione di tutti sulla necessità di non abbassare la guardia su queste problematiche.



PRESIDENTE

Comunico all'aula, all'Assessore Cavallera e al Consigliere Chiezzi che c'è un'interpellanza sullo stesso argomento proprio del Consigliere Chiezzi del 9/3/2000. La rimandiamo? Chiedo che venga inserita nell'elenco delle interrogazioni ed interpellanze a cui verrà data risposta nel prossimo Consiglio.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Assessore, è parzialmente interessante e positivo quanto lei ci ha comunicato. Le chiediamo la risposta scritta e la copia della relazione a cui ha fatto riferimento, che non abbiamo avuto né in Commissione Ambiente né in Commissione Affari Istituzionali. Rimangono due questioni aperte che sostanzialmente, sono le seguenti.
Considerato che i tempi richiesti per procedere con il sistema di solidificazione, vetrificazione, ecc. - quello che sarà - sono tempi lunghi, sappiamo comunque che sono state attivate, a livello di sede parlamentare e di società, tutte le varie funzioni e le varie azioni finalizzate ad avviare il processo di bonifica. Rimane ancora, grosso come una casa, il problema del sito della Dora Baltea e dello snodo idraulico che, in qualche modo, dovrà trovare una sua risoluzione in tempi celeri. Su tutto questo, però, l'azione della Regione pare essere quella di un vigile e coerente spettatore e non un'azione da protagonista reale. Non cogliamo le azioni intraprese dalla Regione per sveltire i tempi e favorire l'avvio del procedimento necessario per il sito, che è ad alto rischio.
Soprattutto, nodo grosso come una casa, denunciato da tutti i Sindaci e dagli Enti locali: il tavolo di concertazione. Come mai non è ancora stato istituito e si demanda a quelle che sono le funzioni parlamentari? Il tavolo di concertazione è esigenza sentita, prevista, preposta, compito istituzionale nostro, che non ha ancora visto una sua "ratio", un suo avvio.
Pertanto, Assessore, le chiediamo di replicare dandoci degli elementi informativi aggiuntivi su questi aspetti: il tavolo di concertazione ribadiamo e ne siamo assolutamente convinti - è un fatto di trasparenza, di necessità, a maggior ragione a seguito dell'alluvione. Comunque, è un fatto indispensabile da garantire al territorio, considerato che stiamo parlando di una "robetta" come tre mila e fischia metri cubi di plutonio, che da soli fanno cinque o sei bombe atomiche. Ci ripeta, per cortesia, quelle che sono le azioni stringenti che compie la Regione, al di là della partecipazione a tutti i vari momenti che vi sono stati - e di quelli siamo assolutamente grati e soddisfatti della coerenza con la quale si ribadiscono questi principi ovunque si vada: ma l'azione stringente che svolgono l'Assessorato e la Regione qual è su questo delicatissimo ed importantissimo problema?



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Anch'io ero presente al convegno di Vercelli nel quale si è parlato di questo argomento. Ricordo che stiamo parlando di una quantità di scorie nucleari che equivalgono a circa 120 metri cubi di plutonio, per cui si tratta di una quantità rilevante.
Vorrei sottolineare, senza riprendere le osservazioni, che condivido della Consigliera Suino, in particolare due principi, tra cui il richiamo da parte dell'Assessore alle necessarie azioni di difesa idraulica del sito. Di questo siamo tutti consci: il sito di Saluggia è stato interessato dalla recente alluvione e non è ancora stato ben chiarito, essendovi stato un considerevole balletto di dati, se vi sia stato il rilascio di radioattività nei corsi d'acqua a valle del sito; alcune fonti dicono di sì, altre dicono di no.
Credo che all'Assessore sia noto che il problema del sito di Saluggia non riguarda soltanto la difesa dall'acqua che arriva direttamente dal fiume, ma anche dall'acqua che sale dai tombini, poiché il sito è situato in una zona al di sotto del livello dell'acqua.
A questo proposito, è fondamentale richiamare quanto, alcune volte, era stato richiesto alla Regione, ovvero un'azione di concertazione per quanto riguarda la ricostruzione post-alluvionale. Mi risulta che, nel corso di una conferenza stampa, il Sindaco di Saluggia abbia comunicato l'approvazione dei piani di messa in sicurezza, con la costruzione di difese spondali più alte, per la cifra di 5 miliardi.
Questa prospettiva richiederebbe un'attenta opera di valutazione da parte della Regione almeno per due motivi. Per quanto riguarda il primo quando si irrigidisce una parte del corso del fiume, poi si deve verificare cosa succede a valle, ed ecco l'opera di concertazione. Per quanto riguarda il secondo, il problema fondamentale del sito di Saluggia è questa risalita dell'acqua e, chiaramente, una difesa spondale non riesce a migliorare tale situazione.
Vorrei sottolineare con particolare attenzione il collegamento con il Progetto Ignitor, oggi presente in aula.
Il fatto che nell'area già interessata da questi problemi si prospetti la possibilità dell'insediamento di un altro stabilimento, che comunque produrrà materiale radioattivo - si parla di una quota non molto elevata però si tratta pur sempre di tre metri cubi di trizio, che è un materiale altamente radioattivo - ci porta a svolgere un ragionamento collegato in merito a quell'azione di coordinamento che, in campo ambientale, chiediamo che la Regione si attivi a svolgere.
Noi, da sempre, chiediamo che le questioni ambientali non siano viste con un occhio puntato soltanto al luogo preciso dove si interviene, bensì in un'ottica globale, comprendendo le ricadute a monte e a valle.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera per una breve replica.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'energia

Vorrei precisare che, per quanto riguarda le problematiche dei siti nucleari del Piemonte, sono personalmente sensibile in quanto abito presso uno dei tre siti nucleari, quindi è una questione che, proprio per sensibilizzazione diretta, seguo in modo particolare dal 1995.
Faccio presente che tutta l'iniziativa, portata avanti nel 1997 dal Ministro Bersani, fu impostata grazie al nostro coordinamento e si arriv ad un accordo di programma in Conferenza Stato-Regioni.
Per quanto riguarda le vicende più recenti, abbiamo dato vita al tavolo di coordinamento della trasparenza con gli Enti locali, anche se devo dire che gli Enti locali per un certo periodo pensavano di procedere per conto proprio, attraverso il coordinamento dei Comuni sede di impianto nucleare per avere un rapporto diretto con il Ministero.
Ho detto ai piemontesi, molto sensibili ad un rapporto con noi e con le Province, che la questione è talmente complessa e pesante che non servono fughe in avanti. Stiamo tutti insieme: il fronte della Regione, delle Province interessate, Vercelli ed Alessandria, e dei Comuni, per avere un'interlocuzione unica ed evitare momenti di scoordinamento.
Adesso, addirittura, abbiamo prefigurato la realizzazione di un sito informativo perché vi è una grande difficoltà. Qui, quando si convocano tutti i soggetti interessati, si riempono dei tavoloni lunghissimi, dal Ministero della Sanità al Ministero dell'Ambiente, dall'Istituto Superiore di Sanità all'ANPA, da questo soggetto all'altro. Quindi, vi è una grande difficoltà a conoscere tutti poiché vi sono leggi del passato che riservavano prevalentemente agli organi centrali le competenze in materia nucleare. Allora, si vuole realizzare: firmeremo l'accordo il 17 aprile, un sito web informativo per quanto riguarda tutta la documentazione.
In più, utilizzeremo il sistema di Internet per scambiarci tempestivamente le notizie, in modo che se c'è un documento da esaminare tutti i soggetti lo potranno vedere e, poi, naturalmente, daranno la loro risposta, così da accelerare il processo decisionale.
Quindi, circa la volontà di supporto e di coinvolgimento degli Enti locali in questa materia non vi sono problemi.
Noi su questa vicenda stiamo lavorando in tutte le direzioni: abbiamo già promosso delle riunioni presso la Protezione Civile di Roma, che ha i poteri, e dei solleciti all'ANPA, per emettere prescrizione, perché non dimentichiamo che colui che ha possibilità di prescrivere, oggi, è solamente l'ANPA e il Ministero dell'Industria.
Prescrizioni dopo l'alluvione sono state fatte ai soggetti di Saluggia.
E' stata esclusa la contaminazione di zone esterne ai siti: i rapporti delle autorità di controllo la escludono nel modo più assoluto. Però questo non ci deve lasciare tranquilli perché sappiamo che esiste un grande rischio che, in qualche modo, deve essere mitigato da misure temporanee.
D'accordissimo, non irrigidiamo le misure, ma questa zona deve essere assolutamente protetta; poi decideremo cosa fare.
Il nostro orientamento per quanto riguarda Trino prevede una decommissioning totale per recuperare alla golena quella porzione di territorio.
Per quanto riguarda Saluggia, naturalmente si dovrà puntare ad un'eventuale riconversione di queste attività verso attività non nuclearizzate.
Auspichiamo che il Centro ricerche di Saluggia dell'ENEA possa svolgere nel campo delle energie alternative tutte quelle ricerche che sono possibili in una Regione avanzata come la nostra. Naturalmente smantellando il più possibile le installazioni nucleari e sviluppandosi sotto altri profili.
Allo stesso modo, penso che occorra difendere lo stabilimento SORIN che produce anche con brevetti mondiali e ha attività di nicchia importanti nel campo biomedicale, affinché possa consolidarsi l'occupazione e anche lo sviluppo, naturalmente al di fuori del nucleare.
Quindi, è un lavoro ancora più difficile per quanto riguarda Saluggia poiché ci sono attività di alto livello di ricerca e produttiva che possono essere salvaguardate solo se velocemente si esce dal nucleare, si diminuisce il rischio e si difende il sito.
Questo è un po' il nostro spirito, quindi una sensibilità in più che voglio aggiungere per la ricerca e per l'occupazione, che in quella zona non deve essere dimenticata.


Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Interrogazione n. 479 della Consigliera Manica inerente a: "Vendita dell'immobile sede della Residenza per anziani 'Casa Serena' ad Orta"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 479, presentata dalla Consigliera Manica, alla quale risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali

Il presidio sociosanitario "Casa Serena" di Orta S. Giulio è di proprietà comunale ed è una delle strutture incluse nel programma degli interventi di cui all'art. 20 della legge n. 67/88, approvato dal Consiglio regionale con provvedimento n. 1307 in data 30/1/1990.
Nella fattispecie, era prevista la realizzazione di una Residenza Sanitaria Assistenziale da 40 posti letto con una spesa di 3 miliardi 200 milioni, suddivisa in 3 miliardi 40 milioni a carico dello Stato e in 160 milioni a carico della Regione, e con DGR n. 154-19707 in data 2/6/1997 è stato concesso il relativo finanziamento.
I lavori risultano essersi conclusi il 6/4/1999 e l'ASL n. 14 ha rilasciato in data 20/6/2000 l'autorizzazione al funzionamento per 40 posti letto RSA.
In proposito, si deve tuttavia rilevare come il compendio di "Casa Serena" comprenda sia la RSA, che si è realizzata attraverso la ristrutturazione di un'ala immobiliare, sia altre unità residenziali esistenti con le quali si determinano interrelazioni ed integrazioni funzionali di servizi e di attività.
La capacità ricettiva della struttura ante art. 20 era di circa 100 posti letto e, nei primi mesi del 1999, l'Amministrazione comunale aveva espresso l'intenzione di intervenire sugli altri corpi di fabbrica esistenti, versanti in cattivo stato di conservazione, per realizzare così un nucleo RAF da 20 posti letto.
Nel mese di gennaio 2000, la stessa Amministrazione ha comunicato l'intendimento di procedere, tra l'altro, all'alienazione del complesso di "Casa Serena" e alla costruzione di una nuova struttura sociosanitaria da 80 posti letto nella frazione Legro, con la previsione di realizzare un polo congressuale nell'area sulla quale insiste l'attuale presidio.
Nel merito, l'Amministrazione comunale deve tenere in debito conto quegli aspetti che, per un'appropriata valutazione dell'operazione, sono desumibili solo da uno specifico studio di fattibilità, nel quale siano indicati i dati relativi ai valori economici, ai tempi, alle modalità, alle procedure, nonché ai soggetti coinvolti nell'iniziativa e ad ogni altro elemento utile, al fine di evidenziare puntualmente i termini di convenienza del progetto.
Sulla base di tali riferimenti, l'Amministrazione comunale potrebbe addivenire all'assunzione di un circostanziato provvedimento consiliare da sottoporre alla valutazione della Regione che potrebbe, a sua volta pronunciarsi tenendo conto anche delle risorse finanziarie concesse e dell'intervenuta ristrutturazione di "Casa Serena".
Si informa, altresì, che il Comune di Orta S. Giulio ha presentato istanza ai sensi del secondo bando della LR n. 73/96 per un'ulteriore ristrutturazione del compendio immobiliare di "Casa Serena", così da realizzare anche una RAF da 40 posti letto.
Successivamente a tale iniziativa, che farebbe ritenere sospesa la proposta di alienazione e di cambiamento di destinazione del presidio "Casa Serena", il Comune di Orta S. Giulio ha recentemente comunicato di aver istituito un'apposita Commissione per "procedere nel progetto di trasformazione del polo sanitario assistenziale in polo congressuale".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ringrazio l'Assessore per la risposta circostanziata. Chiedo il testo scritto della stessa. Ritengo che sia saggio e prudente, da parte dell'Amministrazione regionale, valutare con attenzione non una proposta qualsiasi, ma, come è stato detto, un vero e proprio provvedimento consiliare, che abbia dei dati di ufficialità, perché sulla vicenda di "Casa Serena" c'è più di una riflessione da fare.
La prima è che su questa struttura sono stati spesi un numero considerevole di soldi pubblici, sia per un finanziamento nazionale, sia da parte della Regione Piemonte: siamo nell'ordine di alcuni miliardi.
Inoltre, sono stati spesi considerevoli soldi pubblici anche dall'Amministrazione comunale di Orta, perché l'Amministrazione precedente ha fatto consistenti investimenti in tale direzione.
E' necessario valutare seriamente prima di procedere all'alienazione di un progetto che, a volte, pare concreto e, a volte, pare evanescente, nel senso che nella storia dell'Amministrazione di Orta ogni tanto questa proposta compare, poi, ad un certo punto, scompare e tutto ritorna nel limbo.
Devo poi dire che, per quanto riguarda la presunta struttura di Legro per 80 posti letto, questa è molto di là da venire, perché non si è neanche acquistato il terreno. Per tutto ciò, mi pare che in questa proposta ci sia qualcosa di molto fumoso. Mentre c'è una concretezza e una solidità vera cioè i soldi pubblici spesi, una ristrutturazione fatta che, ad un certo punto, si interrompe per cambiare compiutamente progetto, sapendo che poi la Casa di Legro certamente potrà essere in parte pagata con l'alienazione dalla struttura precedente, ma come è noto non compiutamente, o comunque si tratta di vedere seriamente un progetto di fattibilità.
Sono quindi molto perplessa su come si è snodata questa vicenda, su come è stata seguita, sulla poca serietà con cui si facevano annunci giornalistici in questa direzione, creando anche uno stato di tensione sia tra gli ospiti della struttura che tra gli operatori che vi lavorano.
Pertanto, chiederei che ci sia un monitoraggio serio in questa direzione e che si vada veramente con i piedi di piombo, guardando a fatti veramente concreti, perché se per fantomatiche alienazioni, per fantomatiche sale congressi, si mettono a repentaglio, a rischio e a disagio la vita di una serie di anziani - sono parecchi, in particolare provenienti da quella zona, ma anche da tante altre zone del Piemonte - non mi pare che si renderebbe un servizio concreto alla collettività.
Pertanto, chiederei se l'Assessore, rispetto a questa proposta, dopo averla seguita nei termini illustrati in aula, potesse, arrivata ad un certo punto, fare un aggiornamento nella Commissione competente.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame proposta di legge n. 115: "Costituzione della società consortile per azioni Ignitor"


PRESIDENTE

A questo punto, in merito alla proposta di legge n. 115, relativa al progetto Ignitor, di cui al punto 4) all'o.d.g., si potrebbe fare la relazione rimandando la discussione generale alla seduta pomeridiana con la presenza degli Assessori competenti e del Presidente Ghigo, che mi ha comunicato di voler essere presente.
Procediamo con le relazioni dei Consiglieri Saitta e Pedrale.
Ha quindi la parola il Consigliere Saitta per la relazione di minoranza.



SAITTA Antonino, relatore di minoranza

Presidente e colleghi, la proposta di legge presentata oggi in Consiglio è stata oggetto di attento esame da parte della Commissione, che ha dedicato parecchio tempo ad approfondire alcune questioni rilevate da molti colleghi come questioni di carattere critico.
Innanzitutto, voglio sottolineare l'importanza del provvedimento, il cui titolo è apparentemente burocratico: "Costituzione della società consortile per azioni Ignitor". In realtà, dietro questo titolo e dietro questa legge si prevede un percorso di un certo interesse, che può portare la Regione Piemonte ad essere "leader" nella ricerca per la fusione nucleare, nell'ambito di un processo che può consentire, se realizzato ed una volta sperimentato, la produzione di energia senza gli effetti classici a tutti noti - della fissione nucleare, ovvero la radioattività. Si tratta, dunque, della produzione di energia relativamente pulita e quindi della possibilità di realizzare un grande sogno. Il Piemonte potrebbe appunto diventare una delle Regioni d'Europa con una forte caratterizzazione in questo senso.
Il progetto di fusione nucleare Ignitor è stato ideato dal prof. Coppi ed è il primo esperimento proposto e progettato con lo scopo di raggiungere le condizioni di ignizione in miscele di deuterio e trizio confinate magneticamente. L'ignizione rimane il principale traguardo delle ricerche sulla fusione termonucleare controllata ed è preliminare allo sviluppo delle tecnologie che porteranno ad un suo sfruttamento come nuova fonte di energia (con, potenzialmente, le fondamentali caratteristiche di una relativa sicurezza del processo di produzione dell'energia, di un ridotto tasso di inquinamento ambientale e di un'ampia disponibilità del combustibile). A questo punto, faccio riferimento ai pareri e ai giudizi che sono stati espressi in Commissione per quanto riguarda questi aspetti di carattere ambientale di un ridottissimo rischio; ai pareri espressi dal prof. Regge e dal Politecnico di Torino.
Nel luglio 1995, l'importanza dell'ignizione è stata riaffermata in un rapporto per la Casa Bianca, dove veniva scritto in modo esplicito: "Produrre un plasma ignito sarà certamente un traguardo di straordinaria importanza per il genere umano e provocherà un profondo interesse generale.
Rassomigliando ad una stella che brucia, il plasma ignito sarà la dimostrazione del raggiungimento di conoscenze, con immense possibilità di migliorare il benessere dell'umanità. L'ignizione è analoga al primo volo in aeroplano o al primo computer a valvole elettroniche. Come in questi casi, non è necessario che il modello rassomigli a ciò che verrà in seguito commercializzato: molto di quello che verrà compreso in un esperimento con macchine toroidali sarà applicabile sia ad approcci più avanzati sia ad altri concetti di confinamento". Quindi, innanzitutto è un grande programma di ricerca che può avere sicuramente delle applicazioni nel sistema industriale.
Il Parlamento italiano ha assegnato al progetto Ignitor considerevoli fondi, ma una minima parte è stata finora effettivamente erogata. Tuttavia vi sono state ampie rassicurazioni da parte del Ministero dell'Industria circa la volontà di sostenere adeguatamente il progetto.
Il Piemonte da lungo tempo ha manifestato il proprio interesse per tale iniziativa - già nel 1982, infatti, la Regione Piemonte aveva preso in considerazione la possibilità di costituire una Società per Azioni denominata Ignitor S.p.A. Gli elementi che depongono a favore della sperimentazione in ambito regionale sono diversi e tutti importanti. Questo anche per rispondere ad alcune osservazioni che hanno fatto parecchi osservatori: perché Ignitor in Piemonte? Perché questa sperimentazione in Piemonte? La risposta è semplice. In primo luogo, il Piemonte ha delle caratteristiche, dal punto di vista scientifico e dal punto di vista socioeconomico, adeguate per la sperimentazione di un progetto simile. In sintesi, ha dei siti che dovrebbero consentire questo tipo di insediamento considerato che l'avvio di un progesso di ignizione, cioè l'accensione della macchina Ignitor, richiede parecchia energia elettrica.
Secondo elemento importante: l'industria elettromeccanica interessata alla costruzione dell'impianto e un tessuto industriale in grado di beneficiare dei risultati delle ricerche che saranno effettuate con l'impianto. Ricordo che il primo progetto Ignitor è stato realizzato da FIAT e Ansaldo.
Terzo motivo: i qualificati istituti di ricerca ed universitari in grado di utilizzare al meglio un impianto di ricerca di avanguardia a livello internazionale.
Quarto elemento: il Piemonte possiede una base scientifica altamente qualificata a livello internazionale per quanto attiene la ricerca.
Pertanto, il progetto di legge in esame prevede che la Regione Piemonte, d'intesa con il Ministero dell'Industria, l'ENEA, l'Università ed il Politecnico di Torino, le Fondazioni bancarie, l'Unione Industriale di Torino ed assieme ai soggetti pubblici e privati interessati, promuova la costituzione di una società consortile per azioni con l'obiettivo di realizzare Ignitor, seguendo l'esempio di quanto è stato fatto dal Friuli Venezia Giulia alla fine degli anni '80 per la realizzazione a Trieste dell'impianto di luce di sincrotrone Elettra. La società consortile ha infatti la flessibilità operativa necessaria per commissionare la costruzione dell'impianto, arrivando all'obiettivo in tempi ragionevoli, e per negoziare collaborazioni con partner internazionali, a cominciare da quella con gli Stati Uniti, che in diverse occasioni hanno già manifestato il loro interesse.
La realizzazione di Ignitor permetterà di ottenere molteplici benefici: la creazione in Piemonte di un centro di rilevanza mondiale per l'acquisizione di conoscenze di base sulle proprietà fisiche di uno stato fondamentale della materia (plasma ignito, simile a quello presente nel nocciolo delle stelle), la cui produzione in laboratorio rappresenta un fondamentale breakthrough per lo sviluppo della fusione termonucleare come futura fonte di energia; il centro costituirà un polo di attrazione per scienziati e tecnologi di tutto il mondo per diventare in seguito il nucleo di future attività per realizzare le potenzialità della fusione nucleare l'acquisizione di capacità realizzative di un complesso impianto di alta tecnologia attraverso una collaborazione tra Enti di ricerca, Università e industria; l'impianto necessita infatti dello sviluppo, realizzazione ed integrazione di diversi macro-sistemi: sistema dei magneti ad alto campo sistema del vuoto, sistema per la rimozione del calore, sistema di riscaldamento addizionale alle radiofrequenze (frequenza di ciclotrone degli ioni), sistema di iniezione di pastiglie (pellets) di combustibile solido, sistema di telemanipolazione. Queste capacità potranno in seguito essere utilizzate per i futuri sviluppi dell'energia da fusione sviluppo e realizzazione di strumenti per la misura delle quantità fisiche che caratterizzano lo stato del plasma nell'esperimento (diagnostiche); per questo sono necessari strumenti di tipo ottico, elettrico e neutronico sviluppo di modelli numerici avanzati per la simulazione del complesso comportamento del plasma ad alta temperatura, modelli che necessitano di potenti strumenti di calcolo numerico impulso allo sviluppo della scienza e della tecnologia dei plasmi, di cui Enti di ricerca, Università e industria potranno beneficiare. La scienza dei plasmi (lo studio degli stati ionizzati della materia) ha un vasto campo di applicazioni: dalla fisica dello spazio agli acceleratori di particelle, dall'astrofisica allo sviluppo di sorgenti di radiazione coerente. Per quanto riguarda le tecnologie, si può notare come gli investimenti fatti nel campo della fusione nel secondo dopoguerra siano serviti anche per promuovere diverse applicazioni tecnologiche basate sui plasmi: plasmi vengono impiegati, per esempio, per la produzione dei chips dei computer, per il rivestimento superficiale di materiali di uso commerciale, nella produzione di nuovi materiali e nel trattamento dei rifiuti (distruzione o vetrificazione di rifiuti tossici e radioattivi).
A fronte di un tema di tale rilevanza, la I Commissione ha approfondito l'esame dell'iniziativa attraverso le consultazioni con i soggetti interessati al progetto, e soprattutto attraverso un incontro seminariale per focalizzare le implicazioni tecnico-ambientali; tra gli ospiti è emerso l'intervento del prof. Regge.
Il progetto è stato poi sottoposto al parere consultivo della Commissione consiliare in materia ambientale.
Lo stanziamento previsto per l'intervento è pari a 10 miliardi per l'anno 2001. Si è tuttavia concordato, attraverso un approfondimento con la Giunta, che tale stanziamento potrà essere ridotto, se non erro, a 3 miliardi.
La I Commissione consiliare ha quindi licenziato la proposta di legge a maggioranza e l'ha rimessa all'aula per la sua sollecita approvazione rilevandone l'urgenza.
Questi sono gli elementi principali degli obiettivi che si intendono raggiungere attraverso questa proposta.
Mi appello al Consiglio e ai colleghi per l'approvazione di questo provvedimento, che sicuramente ha una forte caratterizzazione, anche di tipo avveniristico. Il collega Pedrale, che con me ha condiviso questo percorso, ha sottoscritto questa proposta che è stata presentata l'8 agosto 2000. Evidentemente, è una proposta aperta e i colleghi che concordano su questo obiettivo e che desiderano sostenerla e sottoscriverla sono ben accetti.



PRESIDENTE

Prendiamo atto, pertanto, che il relatore Saitta ha dichiarato che i Consiglieri che volessero sottoscrivere la proposta di legge possono farlo questo è rivolto, in prima battuta, anche ai Capigruppo che volessero dare il proprio sostegno politico a tale proposta.
La parola al Consigliere Pedrale per la relazione di maggioranza.



PEDRALE Luca, relatore di maggioranza

Si tratta di una relazione integrativa perché quasi tutti i punti sono già stati toccati in maniera egregia dal collega Saitta.
Il programma Ignitor, ideato e condotto dal prof. Bruno Coppi, ha come obiettivo la realizzazione della prima macchina proposta e progettata per dimostrare la possibilità di raggiungere condizioni di autosostentamento (ignizione) delle reazioni termonucleari di fusione in una miscela di deuterio-trizio (i due isotopi "pesanti" dell'idrogeno) confinata magneticamente. La dimostrazione dell'ignizione - obiettivo che è fuori dalla portata degli esperimenti attuali - rimane il principale traguardo delle ricerche sulla fusione termonucleare controllata ed è preliminare allo sviluppo delle tecnologie che porteranno ad un suo sfruttamento commerciale su larga scala come nuova fonte di energia. Ignitor investigherà problematiche fondamentali (di interesse generale per qualsiasi schema di confinamento magnetico di un plasma termalizzato) relative alla fisica del processo di ignizione e ai metodi di riscaldamento e di controllo di un plasma in condizioni di ignizione.
Caratteristiche, sviluppo e stato attuale del progetto.
Il progetto Ignitor, concepito nella seconda metà degli anni '70, si pone nel filone delle macchine compatte ad alto campo magnetico iniziato con le macchine Alcator (Alto Campo Torus) del MIT e sviluppato poi anche in Italia con le macchine FT (Frascati Torus) e FTU di Frascati. La macchina è caratterizzata dall'utilizzo della tecnologia degli alti campi magnetici (prodotti da conduttori in rame raffreddati criogeneticamente) in una geometria compatta ed ottimizzata, che consente di ottenere alte correnti e densità di plasma. In virtù di queste caratteristiche, Ignitor può essere realizzato a costi contenuti ed in tempi relativamente brevi.
Nel corso degli anni, i parametri della macchina ed il progetto ingegneristico sono stati modificati per tenere conto dei risultati sperimentali ottenuti e dei progressi fatti nella comprensione della fisica dei plasmi ad alte temperature. Il progetto ha ricevuto significativi contributi da parte di ricercatori di varie Università e Centri di ricerca in Italia e negli Stati Uniti. A partire dalla seconda metà degli anni '80 la progettazione ingegneristica della macchina è stata svolta da un consorzio industriale, costituito da Ansaldo e FIAT, che ha operato su contratti dell'ENEA (Ente Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente): il progetto è ora stato completato nei suoi elementi essenziali ed è stato redatto un rapporto di progetto. Per verificare la realizzabilità del progetto e mettere a punto i processi fabbricativi più complessi sono stati fabbricati prototipi dei componenti più critici del nocciolo della macchina (una bobina toroidale, con un C-clamp, una bobina del solenoide centrale, un settore della camera da vuoto) ed eseguite prove sui materiali.
Opportunità per il Piemonte.
La realizzazione di Ignitor in Piemonte comporterà la creazione di un laboratorio d'avanguardia a livello mondiale per lo studio dell'energia da fusione ed il comportamento dei plasmi ad altissime temperature, che si inserirà naturalmente in un circuito internazionale di laboratori d'eccellenza (in cui sono presenti, ad esempio, tutte le principali Università degli Stati Uniti), con scambi reciproci di scienziati e tecnici.
Un laboratorio di questo tipo rappresenta un'importante opportunità non solo per Università e Politecnici, ma anche per l'industria, come mostra l'esperienza passata: gli investimenti nell'energia da fusione hanno portato allo sviluppo della scienza dei plasmi (lo studio degli stati ionizzati della materia) e delle tecnologie derivate, con numerose applicazioni pratiche immediate (i plasmi sono utilizzati nell'elettronica per esempio, circa il 40% dei passi necessari per produrre gli attuali microprocessori richiedono processi al plasma - nella produzione di nuovi materiali di uso commerciale, nel trattamento dei rifiuti, per lo sviluppo di sorgenti di luci innovative, nel trattamenti dei tessuti).
La fase di costruzione dell'impianto richiederà l'utilizzo e l'integrazione di prodotti di diversi settori d'alta tecnologia (magneti ad alto campo, vuoto, criogenia, telemanipolazione, materiali, antenne per onde a radiofrequenza) per la cui realizzazione sarà necessario l'intervento integrato di industria, Centri di ricerca, Università e Politecnici.
Per la fase di utilizzazione dell'impianto è prevedibile che saranno necessari circa 100/150 addetti.
Mi associo a quanto già sottolineato dal collega Saitta relativamente all'importanza e alla grande opportunità per il Piemonte della realizzazione di questo laboratorio sperimentale, delle garanzie di estrema sicurezza che lo stesso assicura, come è stato più volte sottolineato in I Commissione, dai tecnici e dai responsabili del Politecnico.
Auspico, quindi, che la nostra proposta sia approvata e magari sottoscritta anche da altri colleghi Consiglieri. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Pedrale.
Riprenderemo i lavori oggi pomeriggio alle ore 15.
Invito i Capigruppo a fare il punto della situazione presso l'Ufficio di Presidenza.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,45)



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