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Dettaglio seduta n.80 del 27/03/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cavallera, Cotto e Pichetto.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Vedo che c'è scarsa presenza di Consiglieri in aula pertanto aggiorno la seduta alle ore 10,45.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.16 riprende alle ore 10.50)



PRESIDENTE

*****


Argomento: Commercio

Richiesta informazioni sulle proposte di modifica alla legge sul commercio (ordine del giorno n. 215 approvato il 20 febbraio 2001)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Volevo ricordarle semplicemente questo, Presidente.
Adesso non è presente l'Assessore Racchelli e non so se la Giunta pu rispondere: c'era un ordine del giorno, votato all'unanimità dal Consiglio riguardante la questione "legge sul commercio", nel quale la Giunta si impegnava a presentare entro il 20 marzo le proposte di modifica alla legge sul commercio. Oggi siamo al 27 marzo e di questo non c'è traccia! Allora chiedo, visto che si tratta di un ordine del giorno solenne impegnativo, votato all'unanimità dal Consiglio regionale, se la Giunta intende riferire a che punto è e cosa intende fare su questa questione sulla quale, ripeto, era stato preso un impegno solenne in quest'aula.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Marcenaro.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente della Giunta, Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William, Vicepresidente della Giunta regionale

In risposta al Consigliere Marcenaro posso dire che è in discussione in questo momento in Giunta proprio il disegno di legge che prevede questa modifica: sicuramente nei prossimi giorni sarà discusso e senz'altro perverrà all'aula. La Giunta quindi non si è dimenticata...



MARCENARO Pietro

C'era un impegno per il 20 marzo!



CASONI William, Vicepresidente della Giunta regionale

Certo. Io comunico solo che è attualmente in discussione in sede di Giunta. L'abitudine della Giunta è di dare il documento e poi nella seduta di Giunta successiva discuterne.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Risposta scritta all'interrogazione n. 156 inerente a "Alloggi edilizia popolare convenzionata ad Orbassano"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) dell'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze" comunico che la prima interrogazione iscritta in elenco per la seduta odierna è la n. 156 del Consigliere Salerno inerente a "Alloggi edilizia popolare convenzionata ad Orbassano".
Poiché il Consigliere interrogante è assente, allo stesso verrà inviata risposta scritta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 186 inerente a "Emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti"


PRESIDENTE

Passiamo quindi alla seconda interrogazione in elenco.
Si tratta della n. 186 presentata dal Consigliere Giordano, cui risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Con riguardo al tema dell'emergenza dello smaltimento dei rifiuti l'interrogante intende sapere se esistono atti amministrativi finalizzati all'accelerazione nella realizzazione di impianti di produzione CDR, ovvero se siano state stipulate delle convenzioni con operatori pubblici e privati per incentivare la produzione di biogas e/o energia elettrica ed inoltre se la Regione non ritenga di interpellare l'AEM affinché metta a disposizione una delle sue centrali termiche per assorbire, adeguandola, il combustibile derivato dai rifiuti ed inserirlo poi nella rete di teleriscaldamento urbano.
In proposito occorre precisare che nella programmazione regionale di cui al Piano regionale dei rifiuti, adottato con deliberazione del Consiglio regionale n. 436-11456 del 30 luglio 1997, il sistema integrato di gestione dei rifiuti prevede che venga effettuata una preselezione dei rifiuti indifferenziati a valle della raccolta differenziata, al fine di separare la frazione secca da quella umida sporca.
Il Piano regionale non prevede l'obbligo della trasformazione in CDR della frazione secca ottenuta tramite ulteriori trattamenti.
Relativamente alle iniziative attivate dalla Regione Piemonte, si evidenzia che sono stati avviati programmi di finanziamento finalizzati alla realizzazione di impianti a tecnologia complessa, in particolare impianti di preselezione del rifiuto e di utilizzo energetico della frazione secca ottenuta, per il completamento del sistema integrato regionale.
Sono stati stanziati contributi in annualità decennali per un totale di 44 miliardi, per interventi corrispondenti a circa 200 miliardi di investimenti ed una spesa ammissibile di circa 148 miliardi, e nell'anno 2001, con l'introito derivante dall'aumento del tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica, è stata attivata un'ulteriore previsione di contributi di 15 miliardi annui, per la realizzazione di impianti a tecnologia complessa, compreso l'utilizzo energetico della frazione secca.
Secondo quanto risulta agli atti di questo Assessorato, la centrale termoelettrica della AEM di Moncalieri, poiché utilizza come combustibile il metano, non è idonea ad utilizzare come combustibile alternativo, un combustibile solido come il CDR.
Integro questa risposta con un giudizio. A questo punto il Comune di Torino, nell'ambito del piano provinciale della Provincia di Torino, dovrà certamente affrontare il problema della combustione della frazione secca dei rifiuti o in impianti dedicati oppure realizzando una linea nuova che potrebbe essere abbinata anche ad impianti termoelettrici esistenti.
Questo è il quesito a cui mi auguro la nuova amministrazione comunale che uscirà dalle elezioni vorrà dare risposta con urgenza per evitare che la città di Torino vada in una condizione di emergenza in un prossimo futuro.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Signor Assessore, mi scusi, ma l'indagine che io chiedevo aveva un altro significato: c'è una linea che l'Azienda Energetica Municipale non utilizza (è già pronta, ma è inattiva) che potrebbe ricevere questo combustibile.
Ci sono quattro linee di cui tre funzionano già con il metano, mentre la quarta è inattiva. La domanda è questa: c'è la possibilità di utilizzare questa quarta linea?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

In teoria sì.



GIORDANO Costantino

In teoria sì. Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione n. 346 dei Consiglieri Papandrea, Contu e Moriconi inerente a "Ipotesi di collegamento Torino-Lione ad Alta Velocità. Quanti soldi pubblici sono già stati impegnati?"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 346, alla quale risponde l'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

A proposito dell'interrogazione n. 346, ho una risposta degli Uffici che fanno tutta la cronistoria della Torino-Lione dal 1991: evito di leggerla ed eventualmente consegnerò copia della nota scritta agli interroganti.
Partirei dal punto 3), che offre notizie assunte direttamente dall'Assessorato ai trasporti in merito alle risorse finanziarie utilizzate da Alpetunnel, che è la società che da alcuni anni si occupa materialmente della progettazione, su incarico dei due Ministeri italiano e francese.
Nel gennaio 1996, al summit di Chambery, gli Stati confermarono il loro interesse per il progetto e decisero l'avvio di un programma triennale di studi (1997-2000) per 55 milioni di ECU (circa 110 miliardi di lire).
Per quanto riguarda l'utilizzo delle risorse sopra citate, non essendo la Regione Piemonte coinvolta in alcun modo, logicamente noi non possiamo dire quali altri soldi siano già stati impegnati; soldi o energie, più che altro, perché nella progettazione in questione interviene, oltre ad Alpetunnel, una parte di risorse non quantificabili relative a uomini delle Ferrovie, uomini della TAV e uomini dell'Italfer che su questo lavorano e progettano.
Tutto ciò premesso, la Regione Piemonte ritiene la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Capacità Torino-Lione indispensabile per lo sviluppo trasportistico e socio-economico del Piemonte ed ha espresso, ed esprime, profonda soddisfazione su quanto è stato concordato tra i due Governi al recente vertice intergovernativo italo-francese sello scorso 29 febbraio a Torino, e cioè: a) impegno formale circa la realizzazione dell'infrastruttura ferroviaria (questo è quanto è stato sancito nell'accordo del vertice intergovernativo italo-francese) b) conferma della data conclusiva per il completamento dei lavori entro il 2015 c) l'indicazione di un ulteriore programma di studi e di indagini conoscitive (da affidare ad Alpetunnel), per un importo stanziato di ulteriori circa 600 miliardi di lire.
Quindi, venendo alla domanda posta, che sostanzialmente era: "Quanti soldi pubblici sono stati sino ad oggi impiegati su quest'opera?", a noi risultano, non impiegati, perché questi sono da impiegare, ma ad oggi impegnati 110 miliardi, che erano stati assegnati, appunto, nel 1996 al vertice di Chambery ad Alpetunnel; ora c'è un impegno ad utilizzarne altri 600 per la prosecuzione di tutte le indagini conoscitive, studi e quant'altro necessario per avere, entro il 2005, una progettazione, una fattibilità della linea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente e Assessore. Credo che questa risposta si commenti da sola, nel senso che il quesito non era semplicemente teso ad ottenere una cifra, ma era ben più ampio.
E' vero: dopo il vertice di Chambery si passò ad una prima assegnazione ad Alpetuneel; lei ci dice - lo sappiamo oggi, ne avevamo solo delle voci di rimando - che si trattava di 110 miliardi. Il problema è l'utilizzo che Alpetunnel ha fatto di questi 110 miliardi.
Si dice che sarà un'opera che costerà dai 20.000 ai 30.000 miliardi non abbiamo ordine di idee - ma c'è un elemento che ha colpito gli abitanti della Valle, e in particolare la Comunità montana che, oggi, come lei sa sulla questione del Traforo e dell'Alta Velocità ha una posizione chiara assolutamente non equivoca.
Ma qui riprendo un argomento che le pongo in termini di ulteriore domanda; se poi lei lo riterrà opportuno, intervenga.
Se è vero che la destinazione di questi soldi era la progettazione - e abbiamo ragione di credere anche alla ricerca geologica, perché mi sembra strano che prima ancora dell'ultimo vertice antigovernativo si potesse fare la scelta dei 600 miliardi - le pongo un quesito: come è possibile che si progetti e si esegua, si apra il cantiere per un tunnel di sondaggio di lunghezza pari - mi pare - a 10 chilometri e diametro pari a sei metri? Infatti, in allora, soprattutto la comunità montana, si cominciò ad avere qualche dubbio sul fatto che, pur essendo in presenza di una fase ancora del tutto istruttoria, con la Commissione intergovernativa che lavorava anche in relazione agli obblighi derivanti dalla definizione della valutazione sull'impatto ambientale, ecc., si aprisse il cantiere per un tunnel - come dicevo prima - di 10 chilometri e sei metri di diametro.
L'ho già detto in un precedente intervento: probabilmente qui qualcosa non funziona, perché quando parliamo di indagine geologica - io credo, per le scarse conoscenze che ognuno di noi può avere - noi pensiamo al "carrottamento", cioè alla possibilità di utilizzare delle trivelle apposite, di diametro assolutamente irrilevante (siamo nell'ordine dei centimetri, non certo dei metri, perché questo è il diametro del tunnel di sondaggio che così è stato determinato).
Da qui, quindi, la prima sorpresa. Siamo in mancanza di un progetto definitivo sull'opera e, nonostante tutto, si perfora la montagna per 10 chilometri di profondità e 6 metri di diametro.
E' dunque legittimo qualche interrogativo sulla finalità e sull'utilizzo di queste risorse, pur essendo ancora in presenza di una fase preliminare progettuale. Certamente lei, come Assessore ai trasporti, se non altro perché questo non avviene al di là dell'interesse interregionale e internazionale dell'opera, non può disconoscere il problema e quindi il quesito che io le rilancio è: "Spieghi bene come, a partire dal 1996, siano stati utilizzati questi 110 miliardi".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Volevo solo aggiungere alcune considerazioni, perché la risposta all'interpellanza fornita non risponde al quesito, in quanto ci indica solo una quantità abbastanza consistente di miliardi finora spesi...



CASONI William, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

Quella era la domanda: quanti soldi...



PAPANDREA Rocco

No, era anche come; cercava di individuare anche come questi soldi venivano spesi.
Comunque, siamo di fronte ad una somma utilizzata sull'ordine dei 210 miliardi: così mi pare, facendo le somme delle cifre che ci sono state fornite. E questo io credo che sia un primo elemento.
Faccio prima alcune considerazioni su una parte della risposta che è stata data e che riguardava, invece, le valutazioni sulla conferenza che si è tenuta, ma che è stata successiva alla nostra interpellanza e pertanto non poteva essere contenuta in essa.
Verifico, dunque, che si continuano a finanziare studi e ricerche perché, al di là delle valutazioni e delle speranze espresse dall'Assessore, manca ancora un Piano di finanziamento che faccia sì che le date messe in campo siano un progetto vero e non solo un'ipotesi.
In questi dieci anni sono stati utilizzati inutilmente oltre 200 miliardi, perché è vero che è stato svolto qualche studio, ma il fatto stesso di voler fare nuove ricerche (600 miliardi di costo per queste nuove ricerche) dimostra la scarsa utilità dei progetti finora proposti e che quindi si deve ricominciare da capo.
Sono state spese risorse in una zona in cui ci sono grandi problemi di traffico e di ammodernamento della rete e penso che i 200 miliardi potevano essere utilizzati per migliorare tali condizioni.
Sono state spese risorse per la pubblicazione di magnifici volumi, che credo anche voi avrete ricevuto - io ho ricevuto pochi giorni fa un bel cofanetto contenente tre o quattro volumi, che credo abbia un costo elevato. Probabilmente abbiamo pagato molte consulenze, molte cene e convegni; sarebbe interessante conoscere proprio questi aspetti: quanto è stato speso per fare semplicemente delle lobby, delle pressioni, per organizzare convegni di scarsissima utilità tecnico-scientifica e tesi unicamente a fare pressione politica.
Questa non dovrebbe essere la nostra funzione e la situazione attuale è un chiaro esempio di come si sprechino le risorse esistenti, piuttosto che intervenire sui problemi di trasporto, che sono seri.



PRESIDENTE

Eccezionalmente abbiamo fatto parlare il collega Papandrea.
La parola al Consigliere Moriconi, poi replicherà l'Assessore Casoni e concluderemo l'argomento.



MORICONI Enrico

Mi ricollego a quanto è stato detto in precedenza: ciò che consideriamo spropositata è l'entità del finanziamento rispetto all'opera che dovrebbe essere realizzata.
Assessore, questa discussione si collega anche all'attualità. A parte gli argomenti accennati adesso dal Consigliere Papandrea, riguardo al possibile utilizzo dei fondi per un'azione lobbistica e per azioni di pressioni surrettizie per sponsorizzare un'opera che dovrebbe realizzarsi sulla base di valutazioni tecniche, proprio un giornale locale uscito oggi riprende i due argomenti che noi sosteniamo essere collegati a questo finanziamento.
Da un lato, si fa cenno ai tentativi messi in atto per fare pressione sui Comuni affinché accettino il passaggio della linea ad Alta Velocità con telefonate ai Sindaci, ai quali viene chiesto cosa vogliono in cambio di un loro appoggio; in secondo luogo, si segnala che, nel corso di un'assemblea tenutasi pochi giorni fa in Valle di Susa, sono stati distribuiti dei volantini nei quali si denuncia la possibilità che i soldi utilizzati servano, non per le opere di studio, ma per iniziare i lavori.
In effetti, come sosteneva il Consigliere Contu, un tunnel di dieci chilometri di lunghezza per sei di larghezza può far pensare ad un'opera ben più consistente di uno studio geologico. Può far pensare ad un'opera che possa servire alla funzionalità di uno dei tre tunnel che saranno necessari per far passare il treno.
A margine di questo, per segnalare la situazione di tensione esistente nella Valle di Susa, i Carabinieri hanno identificato i giovani che distribuivano i volantini - cosa perfettamente legittima, perch manifestare il proprio dissenso è ancora permesso, sia nello Stato italiano che nella regione Piemonte.
Purtroppo la risposta dell'Assessore ha lasciato in essere tutti i problemi che segnalavamo; in particolare, ci preoccupa l'utilizzo del denaro pubblico già finalizzato ad una costruzione di un'opera che, sì, è voluta fortemente dalla Giunta, ma che trova una fortissima opposizione in tutte le popolazioni locali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Per puntualizzare due aspetti, che forse sono sfuggiti o non sono a conoscenza perché, non essendo questa una sede di dibattito sulla Torino Lione, ho omesso di citare.
Innanzitutto, la volontà strategica della Regione Piemonte sull'opera è chiara; altrettanto chiaro deve essere che questa è un'opera sulla quale la Giunta, dal '95 ad oggi, non ha versato cento lire, che non fa parte della Commissione intergovernativa che ha incaricato Alpetunnel e che il sottoscritto ha chiesto due mesi fa di togliere l'incarico ad Alpetunnel e di affidarlo pubblicamente. Aspetto risposta dal Ministro Bersani.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione n. 363 del Consigliere Tomatis, inerente a: "Disagi per i viaggiatori della linea ferroviaria Torino-Savona e risultanze del monitoraggio della 'qualità del servizio in materia di trasporto locale ferroviario'"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione n. 363, presentata dal Consigliere Tomatis.
La parola all'Assessore Casoni per la risposta.



CASONI William, Assessore ai trasporti

In merito all'interrogazione n. 363, "Disagi per i viaggiatori della linea ferroviaria Torino-Savona e risultanze del monitoraggio della 'qualità del servizio in materia di trasporto locale'", con il Decreto Legislativo 422/97 e successive modificazioni ed integrazioni sono state attribuite alle Regioni le funzioni di programmazione e amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale.
Il giorno 20 dicembre '99 veniva sottoscritto l'Accordo di Programma tra la Regione Piemonte ed il Ministro dei Trasporti e della Navigazione la cui bozza era stata approvata con D.G.R. 30-28865 il 6/12/1999.
L'efficacia dell'Accordo è però subordinata all'effettiva disponibilità delle risorse finanziarie che, secondo quanto previsto dall'art. 12 del citato decreto, sono conferite alle Regioni con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
La pubblicazioe del DPCM è avvenuta con il supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 30/12/2000.
Dalla firma dell'Accordo di Programma, i funzionari della Direzione Trasporti hanno intensificato i contatti con i responsabili della Direzione Trasporto Locale delle ferrovie, per concordare una bozza di Contratto di Servizio e sperimentare delle procedure che possano poi essere utilizzate a regime di Contratto e dare almeno una risposta, quando la soluzione non pu essere immediatamente trovata, alle numerose lamentele degli utenti del servizio o delle Amministrazioni.
Ad oggi la bozza di Contratto è in avanzato stato di elaborazione e tra i vincoli contrattuali inseriti ci sono le sanzioni sui ritardi e la pulizia dei treni.
Nel Contratto di servizio, che entro aprile la Regione Piemonte stipulerà con la Divisione servizio regionale delle Ferrovie dello Stato riguardante i treni regionali, sono previste, come già preannunciato pesanti sanzioni per ogni minuto di ritardo e per carrozze sporche e inadeguate. La Regione, essendo erogatrice del finanziamento, istituirà un servizio ispettivo che avrà il compito di verificare, a campione, sulle varie linee ferroviarie, la pulizia dei treni e la qualità e l'efficacia del servizio.
Se saranno riscontrati eventuali punti di penalità, saranno applicate sanzioni pecuniarie che sono state oggetto di un articolo su "Il sole 24 ore" qualche giorno fa. Saremo l'unica Regione in Italia che applicherà questo tipo di contratto nella nuova gestione. La Regione Piemonte si distinguerà anche per dimostrare che intende gestire il servizio in modo diverso da come è stato gestito fino ad oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tomatis.



TOMATIS Vincenzo

Sono soddisfatto della risposta con la raccomandazione che quanto detto dall'Assessore venga effettivamente garantito nel tempo. Al di là della pulizia delle carrozze, vengono rimarcati in modo sistematico i ritardi su questa linea, con gravi disagi non solo per i pendolari, ma anche per tutti quei viaggiatori che utilizzano coincidenze. La raccomandazione che faccio all'Assessore è di essere preciso e insistere su questa problematica.


Argomento: Difesa idrogeologica

Risposta scritta all'interrogazione n. 489 del Consigliere Brigandì inerente a "Mancanza di aree di laminazione adiacenti presso il fiume Po e il torrente Sangone nel Comune di Moncalieri"


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 489 vista l'assenza dell'interrogante.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interpellanza n. 523 dei Consiglieri Chiezzi, Moriconi, Giordano, Tapparo Di Benedetto, Contu e Caracciolo inerente a "Programma di Recupero Urbano di Praia - Comune di Asti"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 523, alla quale risponde l'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Con riferimento all'interpellanza n. 523 del 31.01.2001 si precisa quanto segue: La Giunta Regionale ha seguito la definizione dei Programmi di Recupero Urbano; infatti ha dato attuazione agli stessi con D.G.R. n. 63-29552 del 1.03.2000, fornendo precisazioni da seguire per l'attribuzione dei finanziamenti, conseguentemente ripartiti con D.D. n. 52 del 27.03.2000.
Le precedenti determinazioni dirigenziali sono: - la n. 59 del 30.04.1999, che in attuazione del punto 7) della D.C.R. n. 879-12428 del 20.09.1994, classificava preventivamente come tali i P.R.U. di Asti Beinasco e Chieri i quali, sulla base dell'istruttoria effettuata risultavano coerenti con le disposizioni ministeriali e regionali la n. 153 del 30.07.1999, che nell'aggiornare l'ammissibilità a finanziamento dei programmi ordinari di edilizia residenziale sovvenzionata, confermava, in relazione all'istruttoria esperita l'ammissibilità al finanziamento dei P.R.U. di Asti, Beinasco e Chieri senza, peraltro, impegnare risorse.
Tali determinazioni trovano la loro fonte normativa nella programmazione approvata dal Consiglio Regionale ed avviata con la D.C.R.
n. 879-12428 del 20.09.1994, con la D.C.R. n. 272-12411 del 30.07.1996 e dalla Giunta Regionale con D.G.R. n. 14-22596 del 6.10.1997 (relativa alle modalità di classificazione dei P.R.U., nonché all'approvazione dei programmi di Leinì, Caselle, Grugliasco, Moncalieri e Torino); inoltre, con D.C.R. n. 466-2542 del 3.3.1998 il Consiglio Regionale ha modificato alcuni punti della deliberazione consiliare n. 272 del 1996.
Sulla base di quanto esposto, pur risultando già di per sé evidente, è da precisare che il Direttore regionale è stato costantemente informato dell'iter procedurale, che si configura come esecutivo di atti assunti dagli organi politico-amministrativi dell'Amministrazione Regionale (cfr.
D.Lgs. 29/93 e L.R. n. 51/97).
Si precisa, inoltre, che lo sviluppo del procedimento è stato seguito fino alla riorganizzazione delle strutture regionali, da struttura e dirigente diversi dall'odierno, subentrando, quest'ultimo, in un'attività già avviata.
In merito al fatto che il dirigente in questione sia stato nominato a fare parte del Consiglio di Amministrazione dell'A.S.P. S.p.A. (Asti Sevizi Pubblici), si rammenta che egli è stato autorizzato ai sensi della legge 10/89 e che non ricopre la carica, richiamata nell'interpellanza, di Amministratore Delegato di tale società.
Circa l'opportunità di valutare l'iter del programma di Recupero Urbano di Praia nel Comune di Asti, si rammenta che i Programmi di Recupero urbano venivano già considerati in relazione alla valenza sociale (la delibera CIPE del 16.03.1994, precisa che i Comuni, nella valutazione di tali programmi, hanno particolare riguardo per l'individuazione delle aree d'intervento, privilegiando le localizzazioni in aree ad alta tensione abitativa caratterizzate dalla compresenza di degrado abitativo e sociale e nelle quali il patrimonio edilizio pubblico sia sottoposto ad un effettivo processo di riqualificazione urbanistica e ambientale).
In merito alla lamentata carenza di consultazione della popolazione del quartiere di Praia da parte dell'Amministrazione comunale di Asti, risulta che siano state avviate le consultazioni con la circoscrizione.
Con riferimento alla classificazione del P.R.U. di Asti, nell'ambito del programma Urban, la stessa è stata definita da parte della Commissione mista U.E./Ministero LL.PP. ed è la conseguenza delle caratteristiche del programma stesso; infatti il programma presentato ha concorso ad un bando pubblico, pubblicato sulla G.U. del 20.7.2000, i cui criteri di selezione risultavano già predefiniti; conseguentemente, la collocazione al sessantottesimo posto non è altro che la risultanza dell'applicazione dei parametri previsti dal bando stesso.
Circa la possibilità da parte della Regione di destinare risorse finanziarie per la realizzazione di interventi a valenza sociale, per quanto compete all'Assessorato all'edilizia non risultano, ad ora disponibili nuove somme, essendo in attesa della quantificazione delle risorse che dal Ministero dei LL.PP. devono essere versate alla Regione.
Inoltre, con riferimento agli oltre 64 miliardi da utilizzare per interventi di edilizia sovvenzionata, si evidenzia che tali risorse risultano già ampiamente inferiori a quelle richieste, che per la sola Area metropolitana ammontano a oltre 120 miliardi, e a somme più modeste, ma sempre significative, in altre province che, a differenza di quella astigiana, non hanno usufruito delle disponibilità finanziarie loro assegnate dal Consiglio regionale.
Infine, con riferimento all'esigenza di fare fronte alle richieste di manutenzione degli edifici A.T.C. espresse dagli abitanti del quartiere non vi sarebbe contrarietà per l'utilizzo, in conformità al piano di vendita proposto dallo stesso A.T.C., dei fondi della legge 560/93, che potrebbero costituire un primo segnale per i residenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo, per cortesia, di avere una copia della riposta scritta, perch trattasi di una riposta parecchio complessa ad un problema di gestione urbanistica che si dipana negli anni e che ha avuti diversi momenti di attuazione, per i quali è necessario valutare riga per riga quanto detto dell'Assessore.
Dopo aver ascoltato la relazione, non posso esprimere soddisfazione per il fatto che la critica contenuta nell'interpellanza concerne il merito di questo piano di recupero. Gli interpellanti sostengono che si tratta di un piano di recupero che non dà sufficiente spazio a quei programmi di riqualificazione urbana ad alta valenza sociale, per i cui obiettivi lo strumento del piano di recupero è stato adottato. Nell'interpellanza si cita che il grosso degli interventi riguarda opere viarie a servizio di insediamenti commerciali, riguarda un intervento di edilizia privata mentre nulla o quasi - poco più di due miliardi - è dedicato ad un'effettiva qualificazione delle strutture di edilizia pubblica. Questi sono i motivi dell'insoddisfazione.
Rimane un punto interrogativo. Rileggendo la risposta dell'Assessore mi riservo di intervenire nuovamente sul fatto che è solo con una determinazione dirigenziale di 66 miliardi che la Giunta ha definito il piano di recupero urbano Praia-Comune di Asti. Come mai non è stata decisa una somma di questo genere in Giunta rimane al momento ancora un punto interrogativo. Insomma, ci troviamo in presenza di una situazione che non ci sembrava molto chiara, per le scelte effettuate e per la struttura che l'ha diretta, né ci soddisfa l'ultimo accenno dell'Assessore, che trascura la non congruità delle cifre dedicate agli assegnatari delle case pubbliche per migliorare le proprie condizioni di vita, rimandando semplicemente la palla al governo centrale.
Riteniamo che la Regione Piemonte potrebbe, vista l'inadeguatezza dello stanziamento, proporre, con proprie politiche ed un proprio investimento il superamento di questa carenza. In ogni caso, ci riserviamo, letta la risposta all'interpellanza, di tornare sul tema.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento: Formazione professionale

Interrogazione n. 530 della Consigliera Manica inerente a "Futuro Istituto I.P.S.S.C.T.A, G. Ravizza di Novara"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 530, presentata dalla Consigliera Manica.
Risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'assistenza ed edilizia scolastica

Rispondendo all'interrogazione della collega Manica, mi permetto di dire - perché non è consueto - che è un'interrogazione fatta con estrema precisione e correttezza.
Leggo testualmente: "Tali richieste vogliono stimolare un confronto soprattutto con gli organi amministrativi provinciali, che sono i principali interlocutori dell'Istituto". Successivamente, invita "...quali iniziative intendano assumere per quanto di loro competenza e in relazione agli organi ed Enti locali competenti, l'Amministrazione regionale".
Voglio quindi ringraziarla, collega Manica, perché a volte ci fanno carico di competenze non nostre, e questo rende più imbarazzante la spiegazione. Invece, la sua interrogazione è perfettamente coerente. Io appena l'ho ricevuta, mi sono impegnato personalmente nel colloquio con i funzionari competenti, che, come lei sa, non sono più i Provveditori. C'è una situazione di transizione complessa, ho dialogato personalmente con la Direttrice regionale dell'Istruzione, la prof.ssa Bertiglia.
Mi permetto di dire una cosa. A differenza di quanto avvenuto in altre Regioni, la prof.ssa Bertiglia è stata nominata Direttrice regionale in pieno accordo con la Regione. Credo che questo, collega Manica, possa farle piacere, sia perché è una donna, sia perché è una donna in gamba, sia perché ci siamo attivati, il Presidente Ghigo ed io, a differenza di altre Regioni dove (come lei forse saprà) sono state poste delle...



(Commenti della Consigliera Suino)



LEO Giampiero, Assessore all'assistenza ed edilizia scolastica

Beh, sono le uniche che posso fare, Marisa! Sai che le altre mi sono inibite! E allora mi sfogo come posso, così come quando gioco a Risiko, che è l'unico momento in cui posso darle, perché a casa le prendo soltanto! Passo alla risposta all'interrogazione.
In riferimento all'interrogazione di cui in oggetto, si precisa innanzitutto che sulla decisione, da parte dell'Amministrazione provinciale di Novara, di attivare nuovi indirizzi di studio presso l'I.P.S.S.C.T.A. G.
Ravizza di Novara per l'entrante anno scolastico, la Regione non ha, al momento, competenze programmatorie in merito alla rete scolastica e all'offerta formativa poiché quanto previsto al riguardo dall'art. 138 del decreto legislativo n. 112/1998, "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti locali" diverrà operativo soltanto dal primo settembre 2002: pertanto, le competenze regionali in merito restano ancora in capo agli Uffici del Ministero Pubblica Istruzione.
Tuttavia, anche grazie alla sua sollecitazione, nell'ambito del Tavolo di Confronto Regione-Province (che vede anche la partecipazione dei Provveditorati agli Studi del Piemonte e soprattutto della Direzione regionale, Tavolo che stiamo convocando a cadenza quindicinale, quindi con una cadenza molto serrata, anche in ragione di questa collaborazione l'argomento degli indirizzi già a suo tempo dibattuto, concordando alcuni criteri di massima per l'anno scolastico 2001/2002 cui l'Amministrazione provinciale ed il Provveditore hanno convenuto di attenersi.
Per quanto riguarda gli specifici interventi sull'edificio scolastico la Provincia ha fatto domanda relativamente al rifacimento dell'impianto elettrico, all'adeguamento, ecc. e noi abbiamo ritenuto di dare una linea di precedenza nell'intervento. Abbiamo accolto tale richiesta inserendo l'intervento nel Piano triennale, per un importo di L. 565.345.000 l'Amministrazione provinciale ha ottenuto in data 21/11/2000 la concessione del mutuo col provvedimento 4372525 per l'importo assegnato.
Precisiamo inoltre - ma la collega l'ha già detto nell'interpellanza che, come stabilito dalla legge 23/96, art. 3, in materia di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria relativa agli edifici di scuole d'istruzione secondaria superiore la competenza è comunque delle Province.
Aggiungo, come abbiamo annunciato sui giornali e detto in Commissione che è nostra intenzione, accogliendo stimoli che studia la Commissione cultura, aumentare i finanziamenti per l'edilizia scolastica; qualora questo avvenisse dopo l'approvazione del bilancio d'assestamento, sono previsti ulteriori iniziative in quella direzione.
Io però, oltre a questa risposta positiva della concessione del mutuo oltre l'intervento, mi dichiaro disponibile ad aggiornare nel tavolo di raffronto Regione, Direzione regionale istruzione e Province tutti i punti com'erano segnalati. Ringrazio per la segnalazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Ringrazio l'Assessore per la risposta; chiederei se fosse possibile averne il testo scritto.
Siamo consapevoli del fatto che queste competenze non sono ancora direttamente competenze regionali, ma rimangono per il momento ancora in capo allo Stato, anche se verranno rapidamente trasferite.
Ci sembra importante che, in attesa del definitivo trasferimento, la Regione già si stia attivando in relazione ai soggetti interessati per affrontare queste problematiche e riteniamo che l'interessamento dell'Assessore, già realizzato fin da questo momento, possa essere utile.
Lo solleciterei a continuare fino a compimento del percorso in oggetto.
Ringrazio l'Assessore e resto in attesa del testo scritto della sua risposta. Grazie.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Interpellanza n. 642 dei Consiglieri Chiezzi e Moriconi, inerente a "Lettera del Vicepresidente del Consiglio regionale agli imprenditori agricoli"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 642, presentata dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi.
La parola al Presidente Ghigo per la risposta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La risposta è all'interpellanza urgente presentata dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi. Tale l'interpellanza pone una serie di questioni che devono essere...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Siccome non è in elenco, potrei avere copia dell'interpellanza?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

L'interpellanza in oggetto pone una serie di questioni che devono essere considerate separatamente.
Quanto alla conoscenza dell'iniziativa oggetto della presente disamina ovviamente la questione è stata posta alla mia attenzione dalla lettura dell'interpellanza stessa.
In merito alla valutazione richiesta dagli interpellanti circa la natura dell'iniziativa da loro contestata, ed in particolare se la stessa possa essere considerata propria dei compiti d'istituto di un componente dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio, si deve rilevare che i fatti hanno, da un lato, chiarito o comunque superato il problema. Infatti, il collega Toselli sin dall'inizio ha inteso assumere tale iniziativa in qualità di Consigliere regionale e non di Vicepresidente del Consiglio, al punto che l'utilizzo dei servizi postali della Regione è stato un mero disguido che il Vicepresidente stesso ha provveduto a dissipare rifondendo all'Economato regionale, in data 1 febbraio 2001, l'importo corrispondente alle spese postali sostenute per l'invio delle lettere cui gli interpellanti fanno riferimento.
Non solo. A partire dal 31 gennaio 2001, il dott. Barale non fa più parte dell'Ufficio Comunicazione del Vicepresidente.
Il fatto che le lettere portassero la qualifica del Vicepresidente a questi fini nulla rileva, dal momento che il collega Toselli riveste effettivamente tale qualifica e dunque può legittimamente usarla anche quando non espleta i compiti d'istituto.
Su una questione invece credo di poter e dover esprimere una valutazione decisamente contrastante con quella espressa dall'interpellanza. Riguarda il dubbio che nelle intenzioni degli interpellanti è una convinzione che l'iniziativa di cui si discute possa in alcun modo risultare lesiva delle prerogative della professionalità delle strutture tecniche sia della Regione che della Provincia.
Quando infatti nella lettera contestata si individua la funzione del dott. Barale in un ruolo di collegamento fra l'imprenditore agricolo e gli uffici regionali e provinciali, con tutta evidenza non si fa riferimento alcuno al merito dei compiti istruttori e decisori che sono demandati dall'ordinamento agli uffici competenti, bensì si propone al cittadino un servizio di supporto nei contatti che prima della presentazione o durante la fase d'istruttoria il richiedente dei benefici previsti dal Piano di sviluppo rurale ha il diritto di intrattenere.
Non credo che si possa censurare l'iniziativa assunta dal Consigliere Toselli di offrire il supporto di persona esperta agli imprenditori agricoli che ritengano di avvalersi di tale possibilità per esercitare un proprio diritto previsto dalla legge fondamentale sul procedimento amministrativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente della Giunta: abbiamo fatto centro. Toselli ha fatto una cosa che non poteva fare, noi ce ne siamo accorti e l'abbiamo denunciata nell'interpellanza. Il Vicepresidente è tornato sui suoi passi e ha risarcito il danno.
L'invito che facciamo al Vicepresidente è di continuare a fare così, di continuare a fare il Vicepresidente. Le altre azioni, per cortesia, le faccia fuori da questo ufficio; se lei si sdoppia come Consigliere regionale, come cittadino, come iscritto a qualche associazione, svolga quelle attività fuori dall'ufficio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Toselli che interviene in qualità di Consigliere.



TOSELLI Francesco

Intervengo solo per chiedere scusa ai colleghi, in quanto ciò che è avvenuto non rientra nel mio modo di comportarmi, e se la mia correttezza è venuta a mancare è soltanto dovuto - credetemi - ad un fatto di errore in merito alla spedizione.
Ho provveduto però non solo a ritornare sui miei passi ora, ma a farlo tempestivamente per dimostrare tutta la mia buona fede e correttezza.
Chiedo ancora scusa.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Come avevo accennato nel corso della conferenza dei Capigruppo è mia intenzione chiedere l'inversione dei punti all'o.d.g.. Ovvero esaminare prima il punto 5) all'o.d.g: ordine del giorno n. 95 "Attuazione della direttiva n. 86/609 CEE in materia di protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici".



PRESIDENTE

Il Consigliere Moriconi ha chiesto l'inversione dei punti all'o.d.g.
L'Assemblea dovrebbe pronunciarsi su tale richiesta.
Il Consigliere Moriconi ha diritto ad illustrare le ragioni della richiesta dell'inversione.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

La ragione che mi ha spinto a chiedere l'inversione dei punti all'o.d.g. è che si tratta di un ordine del giorno sottoscritto da Consiglieri appartenenti a quasi tutti i Gruppi di questo Consiglio regionale. Tale ordine del giorno chiede che la Regione Piemonte si pronunci sulla direttiva CEE che riguarda l'utilizzo degli animali a fini didattici. Su questo argomento tutte le Università nella regione Piemonte che tendenzialmente potrebbero utilizzare animali a scopo didattico, hanno già dato, con documenti che abbiamo a disposizione, il loro parere e dicono che non utilizzano animali a fini didattici. Questo perché nel tempo è stato possibile mettere a punto dei dispositivi che permettono di fare didattica senza utilizzare animali vivi. Ad esempio uno dei sistemi utilizzati potrebbe essere quello, se si vuole sacrificare un animale, di registrare un video che verrà messo a disposizione dall'università. Su questo - ripeto - le stesse università di medicina, di biologia, di veterinaria in Piemonte hanno dato il loro appoggio: denota civiltà il non sacrificare inutilmente gli animali.



PRESIDENTE

Chiedo scusa Consigliere Moriconi, ma di fatto sta già svolgendo l'illustrazione.
Chiedo se qualcuno desidera intervenire contro l'inversione dei punti all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Innanzitutto chiedo scusa, probabilmente non ho prestato molta attenzione nelle ultime conferenze dei Capigruppo. Già nella passata legislatura insistetti sul fatto che gli ordini del giorno dovevano essere discussi prestando attenzione alla data di presentazione.
E' altrettanto vero che dalla prossima riunione dei Capigruppo chieder che gli ordini del giorno vengano tutti discussi in ordine di presentazione, in ordine di data e vengano iscritti e votati in quell'ordine. Questo anche per serietà e per far sì che si possa dare un voto di coscienza e non soltanto fare delle campagna elettorale.
L'ordine del giorno n. 95 è iscritto all'o.d.g.; personalmente siamo contrari all'inversione di questo argomento, riteniamo più utile procedere seguendo cronologicamente i punti all'o.d.g.
Non vedo assolutamente né l'urgenza né l'emergenza da richiedere un'inversione dei punti all'o.d.g.; è sicuramente un problema importante e anche interessante, direi anche condivisibile, ma sicuramente non urgente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intervengo a favore dell'inversione dei punti all'o.d.g., anche sentendo le motivazioni del collega Ghiglia. Nel senso che l'ordine del giorno è appunto, come dice il termine, un ordine del giorno, quindi in base all'urgenza della giornata è giusto calendarizzare e discutere i temi che si ritengono urgenti in quella situazione. Un rispetto cronologico mi sembra una soluzione burocratica, poco efficiente, sicuramente non applicabile. Sicuramente il Consigliere Ghiglia sarà il primo a chiedere inversioni e discussioni di ordini del giorno in base ad esigenze magari più nobili da lui condivise di discussione. Questo non inficia la richiesta del Consigliera Moriconi che parte da un presupposto: se cominciamo a discutere e continuiamo a discutere il disegno di legge n. 113 ci "impelaghiamo" anche oggi in una discussione molto lunga, faticosa e credo anche scarsamente produttiva.
Penso di cogliere lo spirito della proposta del Consigliere Moriconi di dire che c'è un ordine del giorno sottoscritto da ampia parte di questo Consiglio, condivisibile, dice addirittura Ghiglia. Forse si poteva fare un atto semplice e veloce di approvazione di questo ordine del giorno poi passare, nel pomeriggio, alla discussione del disegno di legge n. 113.



PRESIDENTE

Comunque l'ordine del giorno è iscritto; Ho ragione di ritenere che oggi si possa discutere tale ordine del giorno. Consigliere Moriconi ritira la richiesta? Il Consigliere Moriconi ritira la richiesta.
Passiamo ora alla discussione del disegno di legge n. 113. Mancano alcuni Consiglieri, in prima linea nella presentazione del provvedimento manca l'Assessore Racchelli, ma questo è un atto di competenza del Consiglio, quindi io proseguo nei lavori.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ripeto, è un atto del Consiglio non della Giunta. Penso che il parere della Giunta possa fornirlo il Presidente Ghigo o il Vicepresidente Casoni.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Sono rimasto spiazzato dal ritiro della proposta del Consigliere Moriconi, per cui faccio mia la sua proposta: chiedo l'inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Non sono d'accordo sull'inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Innanzitutto poniamo in votazione la richiesta di inversione dell'o.d.g., presentata dal Consigliere Mellano.
Pongo in votazione l'inversione dei punti all'o.d.g..
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente presenti 36 votanti 35 voti favorevoli 33 astensioni 2 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Ricerca scientifica (Istituti regionali di studi e ricerche)

Esame ordine del giorno n. 95 relativo a "Attuazione della direttiva n. 86/609/CEE in materia di protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 95 dei Consiglieri Moriconi Suino, Leo, Ferrero, Mancuso, Riggio, Contu, Mellano, Chiezzi, Di Benedetto e Dutto, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Moriconi per il completamento dell'illustrazione.



MORICONI Enrico

La discussione su questo argomento ha anche un significato parzialmente simbolico. Dovete pensare che, più di vent'anni fa, la prima proposta di discussione in Parlamento su un tema analogo, riguardante la vivisezione aveva suscitato l'ilarità di tutto il Parlamento italiano, dall'estrema destra all'estrema sinistra, se si può dire.
Il fatto che in un Consiglio regionale si discuta un ordine del giorno di questo genere è per me un segno di significativa evoluzione della visione utilitaristica dell'animale, che deve sempre e solo servire agli scopi dell'uomo, senza pensare che comunque si tratta di un essere vivente in grado di provare dolore.
Tanti conoscono il problema della sperimentazione sugli animali; è un problema vastissimo che ha un campo infinito di applicazioni, dalla cosmesi alla ricerca scientifica per quanto riguarda le terapie e le cure sugli animali. In questo campo ampissimo di utilizzo degli animali vi è anche lo scopo didattico. In merito a questo, un decreto legislativo e una legge normano la materia a livello nazionale: il decreto legislativo n. 116 attuazione di una Direttiva CEE che stabilisce i limiti di utilizzo degli animali ai fini sperimentali o ad altri fini scientifici, e la legge n.
413/93, che sancisce le norme in merito all'obiezione di coscienza sulla sperimentazione animale.
In particolare, l'ordine del giorno sottolinea la presenza di due possibili soluzioni per quanto riguarda l'utilizzo degli animali a scopo didattico. Da una parte, vi è la possibilità per gli studenti che non vogliono seguire questo tipo di pratica di avvalersi dell'obiezione di coscienza. In questo momento, è previsto che gli studenti possano rifiutarsi di partecipare alle sperimentazioni sugli animali senza averne nocumento nel loro iter formativo. Però, oggettivamente, questa possibilità non soddisfa del tutto perché comprendiamo che comunque esiste l'esigenza della formazione ed è per questo motivo che sono stati studiati i cosiddetti metodi alternativi, che permettono di svolgere il percorso formativo di apprendimento senza dover necessariamente sacrificare gli animali.
Questi metodi, vari e complessi, sono facilmente accessibili perché si basano sull'utilizzo di video e di metodi interattivi tramite CD-rom su sistemi computerizzati. Questi sistemi sono già disponibili.
Sono state svolte anche delle verifiche per appurare se gli studenti che avevano seguito i metodi alternativi erano effettivamente preparati in modo paragonabile agli studenti che non avevano seguito tali metodi. I risultati della ricerca sono stati quasi sorprendenti per coloro che non hanno seguito il problema, ma non hanno stupito coloro che seguivano il problema da tempo, in quanto si è dimostrato che gli studenti formati con metodi alternativi erano più preparati dei ragazzi che seguivano, invece, i metodi tradizionali, che, ricordo, permettono l'utilizzo di animali vivi.
L'ordine del giorno impegna il Consiglio regionale nell'opera di approvazione e di divulgazione dei metodi alternativi. In Regione Piemonte però, come avevo già accennato prima, ci troviamo in una situazione che si potrebbe dire privilegiata, in quanto le facoltà che tradizionalmente potrebbero utilizzare animali, quale la Facoltà di biologia in senso lato la Facoltà di medicina e chirurgia, la Facoltà di medicina e veterinaria hanno già risposto alle richieste espresse in via formale comunicando che loro non fanno ricorso a metodi di sperimentazione con l'utilizzo di animali vivi.
Quindi, l'impegno che il Consiglio regionale potrebbe assumere rappresenta una grande presa di posizione per quanto riguarda il riconoscimento degli animali quali esseri in grado di provare dolore.
Rientra nella responsabilità dell'uomo adottare soluzioni che, per quanto possibile, minimizzino la sofferenza degli animali.
A mio avviso, si tratta di una grande affermazione di civiltà e, nello stesso tempo, non pregiudica i compiti formativi delle università e il loro impegno a formare le nuove e le future leve. Infine, non entra nel merito di quell'argomento, molto più spinoso, che viviamo e sul quale le discussioni continueranno, cioè la sperimentazione per la ricerca scientifica dal punto di vista della terapia e della cura e neanche per quanto riguarda l'utilizzo degli animali sperimentali per l'applicazione dei metodi produttivi, ad esempio, in campo dermatologico.
Considerando che l'ordine del giorno è stato sottoscritto da Consiglieri appartenenti a molteplici Gruppi consiliari presenti in quest'aula, credo che possa essere votato da tutti i Gruppi.
Per rispondere al fatto che questo ordine del giorno venga riproposto nel periodo elettorale, devo dire che, sinceramente, non credo che riguardi un discorso elettoralistico.
L'ordine del giorno è stato presentato molti mesi fa ed è stato sempre sollecitato da me nelle Conferenza dei Capigruppo, al di fuori del momento elettorale. Se è arrivato oggi in aula è per una serie di circostanze a cui tutti abbiamo contribuito. Non è stata certamente volontà del primo firmatario esaminare quest'ordine del giorno in questa data.
Credo che il Presidente è al corrente di questo, perché nella Conferenza dei Capigruppo l'ho sempre sottolineato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intervengo semplicemente per aggiungere alcune considerazioni all'intervento illustrativo del collega Moriconi.
Ho firmato e voterò questo ordine del giorno, apprezzandone soprattutto l'equilibrio. Dico questo, perché sovente la cultura ambientalista e animalista, di cui è esponente il collega Moriconi, ha dei toni e delle chiavi di lettura inaccettabili, nel senso che, a volte, viene manifestato un integralismo animalista e ambientalista che è davvero difficilmente condivisibile, soprattutto per una persona come me che cerca di essere un laico in quest'aula.
Il testo presentato ha, invece, il pregio di essere equilibrato e ampiamente condivisibile. L'aspetto più importante, secondo me, di questo ordine del giorno è quello culturale. E' davvero importante che la Regione Piemonte si faccia carico - ed è importante che questo ordine del giorno sia stato sottoscritto anche dall'Assessore alla cultura, Giampiero Leo della diffusione e dell'incentivo di un modo diverso di ragionare rispetto ai temi della vita.
Soventissimo, in campagna elettorale, più che in altri periodi di vita politica, si parla della vita con la "V" maiuscola, contrapposta a una cultura sedicente della morte.
Credo che è compito di questa istituzione e anche nostro, come politici, farsi carico delle vite con la "v" minuscola, e di una cultura generale di rispetto dell'ambiente, perché l'ambiente siamo noi, il contesto dove viviamo e, in particolare, l'aspetto della difesa degli animali, impedendo sofferenze inutili e ripetizioni ossessive di esperimenti a scopo didattico.
Quando ho firmato questo ordine del giorno, ho ricordato il periodo trascorso al Liceo di Fossano, dove si massacravano le rane per dimostrare le regole di volt. Sicuramente si poteva, in modo più opportuno, incruento e, probabilmente, più efficace, illustrare gli stessi esperimenti con supporti didattici diversi.
Credo che davvero dobbiamo farci carico del rispetto per la vita di ogni organismo vivente, partendo anche da questi aspetti che possono essere considerati - e da molti lo sono - marginali e non fondamentali, che per fanno parte di una cultura generale di non rispetto dell'ambiente e delle creature, producendo conseguentemente, a mio modesto avviso, fenomeni più gravi. Purtroppo rappresenta una cultura generale che porta al non rispetto dell'altro.
Con queste motivazioni e considerando il valore culturale e l'equilibrio del testo, invito tutti i Consiglieri a votare quest'ordine del giorno, perché chiede di agire per la sostituzione di questi metodo antiquati; senza, però, dire che c'è un divieto assoluto, senza dire che si demonizzano gli esperimenti, senza dire che assolutamente bisogna superarlo in ogni caso, perché, in effetti, come ha sottolineato il collega Moriconi ci sono dei momenti e delle occasioni in cui può essere utile e indispensabile la sperimentazione sugli animali.
Ringraziando il collega che ha presentato quest'ordine del giorno invito tutti i colleghi a votarlo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore regionale

Farò dei brevissimi flash.
Uno, ringrazio i colleghi che hanno presentato questo ordine del giorno, perché è molto importante.
Due, ho il piacere di intervenire anche a nome della collega Caterina Ferrero, che ha dimostrata una sensibilità particolare sottoscrivendo per il Gruppo di Forza Italia quest'ordine del giorno.
Al collega Mellano, voglio dire che mi trovo in totale sintonia in questo come in altri casi, ma in questo discorso prezioso che ha fatto di una cultura non integralista e non fondamentalista, ma umanitaria, quindi non dogmatica del rispetto della vita e dell'attenzione verso le sofferenze.
Devo dire - faro un po' sorridere - che già al liceo, quando mi battevo per il Tibet, facevo anche l'obiezione di coscienza per le rane. Avendo letto tanti libri di fantascienza e di "fantaecologia" ero sensibilizzato su questi temi, proponendo addirittura ordini del giorno al liceo, ma i professori di scienza mi dicevano: "La Scienza non possiede i mezzi".
Come evidenziavano, giustamente, i Consiglieri Moriconi e Mellano, oggi la Scienza possiede i mezzi. Quindi, non è più neanche una credulità necessaria, ma inutile e superflua. Quando la crudeltà è superflua, è definita barbaria.
Sono d'accordissimo e offro la mia disponibilità, come aveva fatto il Consigliere Mellano nel suggerirmi altre iniziative, quella del Tibet ed altre, come Assessorato, a studiare modi e sistemi per incentivare, per esempio, nelle facoltà universitarie, delle scelte positive, e nel collaborare con la Commissione e tutto il Consiglio, per stabilire anche un passaggio ulteriore di sensibilizzazione su questo tema e di sostegno a chi fa queste scelte.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno testè discusso, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale visto il Decreto Legislativo n.116 del 27 gennaio 1992 "Attuazione della direttiva n.86/609/CEE in materia di protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici" che, per ciò che riguarda gli esperimenti su animali per semplice scopo didattico, li autorizza soltanto in caso di "inderogabile necessità" e qualora non sia possibile ricorrere ad altri sistemi dimostrativi la legge n. 413 del 12 ottobre 1993 "Norme sull'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale" che permette ai cittadini che lo desiderano di non compiere esperimenti su animali e obbliga, fra l'altro, gli istituti universitari a fornire agli studenti altre metodologie che non facciano uso di animali la delibera del consiglio di facoltà della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Torino del giorno 23.05.2000 la dichiarazione della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali dell'Università degli Studi di Torino le dichiarazioni della Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Torino la possibilità per le Università Italiane di disporre dei fondi derivanti dalla Borsa di Studio "Alessandro Virtuani" per l'acquisto di metodi alternativi alla sperimentazione su animali considerato che nella quasi totalità degli Istituti Universitari non si offrono metodi alternativi agli studenti e che agli studenti che si avvalgono del diritto di obiezione di coscienza viene solamente concesso di non compiere la prova con l'animale che i risultati degli esperimenti didattico-dimostrativi che utilizzano animali sono già noti e che per questi esperimenti esistono valide ed anche più economiche alternative che continuando a proporre unicamente la "tradizionale" sperimentazione animale si privano gli studenti della possibilità di venire in contatto con le nuove metodologie informatiche e biochimiche che applicano il progresso tecnologico della ricerca scientifica preso atto dei risultati ottenuti in alcune università estere che hanno già sostituito l'utilizzo degli animali a scopo didattico-sperimentale, dove gli studenti che hanno provato le nuove metodologie sono risultati essere, in alcuni casi, altrettanto preparati e, in tutti gli altri casi, maggiormente preparati degli studenti che avevano svolto le tradizionali sperimentazioni su animali di una sempre più diffusa attenzione della società e dei giovani in particolare per il rispetto ed i diritti di ogni essere vivente, attenzione che contrasta nettamente con pratiche che causano ogni anno la sofferenza e la morte di migliaia di animali senza alcun valido motivo se non quello di dimostrare risultati già dimostrati da tempo si dichiara favorevole alla sostituzione dell'uso di animali nei laboratori didattico dimostrativi delle Università italiane con metodi alternativi di studio che non impiegano animali si impegna a compiere tutti gli atti necessari per favorire la diffusione dei metodi alternativi negli atenei piemontesi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Devo fare una proposta all'assemblea e chiedo lumi all'Assessore Botta.
Poiché abbiamo del tempo a disposizione prima della pausa per il pranzo potremmo esaminare le delibere del "pacchetto casa" iscritte all'o.d.g. dal punto 7) al punto 11).
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Prima di chiedere un parere all'Assessore Botta sui punti che sono successivi all'o.d.g., lei dovrebbe chiedere un parere al Consiglio se è d'accordo a non fare adesso il punto 3) e il punto 4) e quindi a posticiparli, perché mi sembra che adesso la discussione debba essere sui punti 3) e 4), cioè sul proseguimento dell'esame dei disegni di legge nn.
113 e 81. Mi chiedo come mai lei introduca questa innovazione procedurale senza neanche sentire il parere del Consiglio.



PRESIDENTE

Consigliera Manica, semplicemente per il motivo a lei noto della mancanza dell'Assessore Racchelli questa mattina e della mancanza soprattutto, perché l'Assessore Racchelli...



MANICA Giuliana

C'è però il Presidente della Giunta.



PRESIDENTE

Sì, certo, ma manca anche il Consigliere Cattaneo.
Io mi ricordo, Consigliera Manica, che durante una seduta abbiamo rinviato il provvedimento perché mancava lei. Allora...



MANICA Giuliana

Il solo problema è che lei la doveva dire questa cosa, Presidente! E non usare un metodo surrettizio!



PRESIDENTE

Sì, ma prima di dirla, vorrei chiedere all'Assessore Botta che tipo di provvedimenti sono. Lo dico, Consigliera Manica, non è un problema; l'avrei comunque detto.
Dunque, Assessore Botta, i provvedimenti di cui ai punti 7), 8), 9) 10) e 11) che grado di difficoltà presentano?



MANICA Giuliana

Noi non siamo pronti.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Sono tutti provvedimenti esaminati in Commissione. Direi che almeno sui punti 9), 10) e 11) si tratta di provvedimenti che assolutamente non presentano difficoltà, anzi sono in stand-by all'esame del Consiglio da diverso tempo.
Anche per gli altri non ci sono grandi difficoltà, però magari necessitano di maggiore discussione.



PRESIDENTE

Grazie. Dopo la spiegazione dell'Assessore Botta, formulo la proposta cioè di trattare i punti 9), 10) e 11) prima della pausa per il pranzo e di riprendere nel pomeriggio alle ore 15 dedicando la seduta pomeridiana finalmente alla trattazione dei punti 3) e 4).



MANICA Giuliana

Chiedo la parola sulla sua proposta.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Immagino quindi che la sua proposta, nonostante lei non l'abbia detto sia dettata dal fatto che su un provvedimento lungamente richiesto e sollecitato, oggi nel proseguimento dell'esame di quel testo, dopo aver fatto mancare il numero legale l'altra volta, mancano sia l'Assessore che il Capogruppo di maggioranza, relatore del disegno di legge n. 113. Quindi questa è la ragione per cui lei chiede questa inversione all'Assessore Botta: è giusto che l'aula lo sappia. Vede, Presidente, il problema non è che si debba negare o meno la discussione di un provvedimento per la presenza o l'assenza di un Assessore, di un Capogruppo o di qualcun altro il problema è che bisogna dirlo! Dirlo, non fare tentativi surrettizi! Quindi, mancando in sostanza i protagonisti per la discussione del provvedimento lei avanza questa proposta. Io le formulo però una domanda precisa in questa direzione: nel momento in cui lei rinvia al pomeriggio ad inizio seduta, quindi alle ore 14.30, il proseguimento sui punti 3) e 4), quali garanzie ha di presenza dell'Assessore Racchelli e del Consigliere Cattaneo, che mi risulta sia a Roma? E' semplicemente un modo in cui lei sta prendendo tempo per arrivare alle 14.30 senza poter dire che quei provvedimenti sono rinviati, non si sa fino a quando, oppure è una questione davvero procedurale? Capisce che è di una certa essenzialità sapere questo.



PRESIDENTE

Va bene che c'è un po' di tensione, ma si tratta semplicemente di questo: c'è stata una richiesta di sospensiva del Consigliere Gallarini che avevamo accantonato; c'è la obiettiva assenza del Consigliere Cattaneo che aveva trattato il provvedimento. Come le dicevo, lo abbiamo già rinviato una volta perché mancava lei...



MANICA Giuliana

No, abbiamo rinviato la discussione, abbiamo però fatto la presentazione.



PRESIDENTE

Sì, va bene. Mi pareva una buona soluzione quella di fare alcuni provvedimenti prima della pausa per il pranzo, semplicemente questo.
Ad ogni modo, su questa proposta, chiedo se qualcuno avanza richiesta di sospensione o di inversione dei punti all'o.d.g. Mi pare che l'abbia avanzata formalmente l'Assessore Botta...



MANICA Giuliana

Non se n'è accorto.



PRESIDENTE

Me ne sono accorto io! Dicevo, proposta di inversione dei punti...



MANICA Giuliana

Sì, però risponda alla mia domanda, Presidente: alle 14.30 ci sono le condizioni per andare avanti sui punti 3) e 4)?



PRESIDENTE

Ritengo di sì, la seduta è convocata per tutta la giornata.
Dunque, c'è la richiesta di inversione dei punti 9), 10) e 11) al punto 3).
Su questa richiesta di inversione chiede di parlare il Consigliere Bussola; ne ha facoltà.



BUSSOLA Cristiano

Grazie Presidente. Mi permetto di dare una risposta alla Consigliera Manica in quanto ho avuto modo di ascoltare poco fa al telefono il Presidente Cattaneo, il quale ha garantito la sua presenza per la seduta pomeridiana, quindi non ci sono problemi.
Questo può essere a supporto di quanto veniva richiesto.



MANICA Giuliana

Questa è una risposta!



BUSSOLA Cristiano

Per il resto io non posso ovviamente che concordare con la richiesta che è stata formulata dall'Assessore Botta.



PRESIDENTE

Io la ringrazio perché lei è più informato di me, quindi ho potuto attraverso una triangolazione, come mi viene suggerito, rispondere ad una domanda che mi aveva messo obiettivamente in difficoltà, non conoscendo gli spostamenti del Consigliere Cattaneo, almeno non in maniera dettagliata.
Pongo in votazione la richiesta di inversione dell'o.d.g.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Poiché sono favorevoli solo 19 Consiglieri (1 Consigliere non ha partecipato alla votazione), la votazione non è valida.
La seduta è tolta ed è aggiornata alle ore 15.



(La seduta ha termine alle ore 12.35)



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