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Dettaglio seduta n.78 del 20/03/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Cantore, Ghigo e Leo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Variazione denominazione Gruppo consiliare "Lista Di Pietro - Italia dei valori" in "Indipendenti per l'Ulivo"


PRESIDENTE

Comunico inoltre che vi è una variazione nella denominazione di un Gruppo consiliare e precisamente che, dal 9 marzo 2001, la denominazione "Lista Di Pietro - Italia dei valori" all'interno del Gruppo Misto è variata in "Indipendenti per l'Ulivo".


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Interpellanza n. 152 dei Consiglieri Di Benedetto e Placido inerente a: "Situazione RTP"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 152, presentata dal Consigliere Di Benedetto.
Risponde l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore alle società partecipate

Nell'interpellanza in questione il Consigliere Di Benedetto chiedeva in merito alla Società RTP, lo stato della situazione o quale fosse alla data dell'interpellanza; quali sono i progetti che la società intende avviare per sanare la grave situazione economico-finanziaria; quali sono le ragioni di tale situazione e quali sono gli intendimenti della Regione sul futuro di RTP.
Relativamente al primo quesito (quale sia la situazione economica della RTP) si significa che, rispetto alla situazione al 31/5/2000 (a conoscenza dell'interpellante), non vi sono stati significativi mutamenti. Viene quindi confermato il trend negativo, che ha caratterizzato l'andamento economico della società nel primo periodo del 2000, anche per il secondo periodo.
La sede storica della società (localizzata in Corso Svizzera n. 185) è stata interessata dall'esondazione che ha investito parte della città di Torino nel mese di ottobre; ne deriverà quindi, insieme alle difficoltà logistiche del momento (gli uffici sono temporaneamente dislocati presso i locali del CSI Piemonte), una serie di spese volte a rimediare ai danni provocati dall'imprevedibile calamità naturale.
In merito ai punti 2) e 4), si segnala che nell'assemblea straordinaria del 17 luglio 2000 il rappresentante regionale ha proposto, e l'assemblea ha approvato, quanto segue: di procedere all'eventuale ricapitalizzazione della società solo dopo aver vagliato un piano industriale di rilancio della stessa che contempli nella sua stesura il coinvolgimento diretto del socio CSI Piemonte e che preveda un più efficace collocamento di RTP nel mercato dei prodotti informatici in campo socio-sanitario.
A seguito del permanere dell'andamento economico negativo della società, su cui non ha ancora potuto dispiegare effetto alcuno la recente acquisizione (in associazione temporanea di impresa) della commessa regionale (di importo pari a L. 2.221.400.000) relativa all'informatizzazione della cartella clinica dei medici di medicina generale, il Consiglio di amministrazione ha convocato lo scorso 6 novembre l'assemblea dei soci.
In tale sede, gli azionisti, preso atto della particolare situazione economico-finanziaria in cui versa la società, hanno deliberato una (nuova) riduzione del capitale sociale da 1.445 milioni a 528 milioni, anche al fine di non intaccare la tutela dell'affidamento dei terzi.
Su proposta del rappresentante regionale, gli azionisti hanno: 1) valutato positivamente il Piano di sviluppo industriale presentato dall'organo gestionale (precedentemente predisposto con il concorso del CSI Piemonte); tale piano risulta incentrato su una previsione di crescente espansione del fatturato societario nel campo dell'informatica sanitaria accentuando con ciò la tendenza, già manifestata ed in atto, a focalizzare in quel settore il core business dell'azienda; questo orientamento incontra l'interesse della Regione che già da tempo auspica e favorisce l'ingresso nel comparto sanitario di strumenti e prodotti informatici evoluti 2) precisato che l'interesse al rilancio della società (e quindi la disponibilità ad immettervi nuovo capitale di rischio) non può prescindere dal verificarsi di una duplice condizione: a) assunzione da parte del CSI Piemonte di responsabilità gestionali dirette nella società b) disponibilità di tutti i soci ad impegnarsi fattivamente nella realizzazione del piano di sviluppo.
La prima condizione trova la sua ragion d'essere nella constatazione che al CSI Piemonte compete, per conto della Regione, un ruolo ed una funzione in campo informatico assai più importante, generale ed ampia di quella ascrivibile a RTP, ditalché la politica aziendale di quest'ultima deve porsi rispetto a quella del Consorzio non solo in un rapporto di specificità e di settorialità, ma anche di complementarietà.
La seconda condizione rappresenta, invece, il logico corollario alla conservazione di quella sintesi tra pubblico e privato che ha rappresentato la ragione stessa del venire in esistenza della società; la partecipazione dei soggetti privati non potrà quindi risultare marginale e passiva, ma dovrà tradursi in comportamenti che rendano evidente ed inequivoca la permanenza del loro interesse a proseguire la collaborazione nella società.
Quando parlo di soggetti privati, parlo di Telecom e di Olivetti.
In relazione al punto 3) - quali siano le ragioni di una tale situazione - va evidenziato che, nella relazione presentata dagli amministratori ai soci nell'assemblea del 17/7/2000, la genesi della delicata situazione economica della società viene fatta discendere dal mancato e tempestivo sviluppo di quelle attività (servizi per le pubbliche amministrazioni) per le quali, nei due esercizi precedenti, erano stati effettuati rilevanti investimenti.
In questi ultimi giorni, a seguito di incontri avvenuti con il CSI e a seguito di una valutazione della Giunta regionale, si sta valutando di riprendere quello che era il piano industriale a suo tempo approvato e sottoscritto e che prevede comunque una rivisitazione di quelli che sono i compiti sulla gestione del sistema informatico pubblico o misto, e che investe, quindi, un ruolo della Regione, la quale, a questo punto, deve con atto di Giunta, determinare delle direttive di comportamento e di indirizzo per il CSI, in base alla norma di adesione sul CSI, e per gli amministratori delle società che fanno riferimento alla materia (e quindi CSI quale consorzio e RTP come S.p.A.) per le conseguenti azioni che devono svolgere.
Questo anche nell'ipotesi di portare avanti l'integrazione prevista dal piano industriale, che prevede un'entrata del CSI in RTP utilizzando il CSI come braccio strumentale operativo diretto della Regione, evitando quindi situazioni di conflittualità, ma con un indirizzo sulle materie che porti RTP allo sviluppo di quelle strategie in società mista con Olivetti e Telecom, che in merito mi risultano essere d'accordo, e quindi quelle strategie sul settore parasanitario o comunque tecnologie informatiche collegate al settore sanitario; mentre per il CSI rimarrebbe il controllo generale, la parte gestionale di indirizzo sulla gestione generale.
I meccanismi per raggiungere questo obiettivo possono essere: delibera di indirizzo della Giunta regionale; eventuale assemblea straordinaria con eventuale riduzione o azzeramento anche del capitale, con conseguente aumento contemporaneo (nella stessa seduta, naturalmente) del capitale fino a superare i 200 milioni, che è il limite minimo per il mantenimento della S.p.A.; oppure altre modalità che potrebbero essere la cessione di quote da parte della Regione al CSI o il conferimento in natura, considerato che lo Statuto del CSI e la norma di adesione della Regione al CSI prevedono che l'apporto, i contributi al CSI da parte dei soci consorziati possa avvenire in forme diverse, anche non in denaro. In questo caso, il conferimento in natura sarebbe un conferimento delle quote delle azioni.
Queste sono le ipotesi al vaglio in questo momento. Ritengo che la vicenda debba chiudersi come fase tecnica; gli esperti la stanno studiando tecnicamente e giuridicamente in base all'indirizzo politico che la Giunta regionale ha dato. Tecnicamente si stanno studiando i meccanismi per meglio raggiungere l'obiettivo prefissato e quindi penso che nel giro di un mese si potrà arrivare a questa nuova configurazione che vede RTP come braccio operativo per quel settore specifico di attività di materia del CSI, e il CSI che si comporta in merito secondo gli indirizzi dati dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Di Benedetto.



PRESIDENTE

DI BENEDETTO Alessandro



PRESIDENTE

Ringrazio l'Assessore. Nell'interpellanza si ponevano quattro punti.
Per quanto riguarda la situazione economica della società, non si è assolutamente entrato nel merito (proverò poi ad accennare qualche numero) per quanto riguarda i progetti che la società intende avviare, questi sono stati esposti; per quanto riguarda le ragioni di questa situazione, non ho sentito assolutamente nulla; per quanto riguarda gli intendimenti della Regione circa il futuro di RTP rispetto a chi ha determinato questa situazione, non ho sentito nulla.
Assessore, le faccio presente - visto che lei non ha accennato al passaggio dei numeri, che è quanto ci ha allarmato - che nel bilancio 1998 al 31 dicembre 1998 si evidenzia una perdita di 325 milioni circa; nel bilancio 1999, chiuso al 31 dicembre, si evidenzia un'ulteriore perdita di 1,164 milioni; il personale dipendente, che nel 1997 ha un costo di 23 milioni, nel 1998 passa ad otto dipendenti con 279 milioni e nel 1999 a 345 milioni, mentre i ricavi, sempre nello stesso 1998, sono di 1,455 milioni i ricavi del 1999 sono 929 milioni, con un decremento di 525 milioni.
Insomma, la situazione dell'azienda, dal punto di vista economico e di quelli che sono i costi e i ricavi, cresce dal punto di vista del personale, ma dal punto di vista degli investimenti e di quello che è l'introito economico è assolutamente in perdita.
Questa è la situazione della Società RTP, società - come si evidenzia in perdita. La Regione Piemonte continua a voler investire in questa società per ripianare le perdite - com'è stato detto, perché naturalmente ne viene coinvolta la Regione - senza alcuna prospettiva di rilancio per quanto riguarda lo stato attuale. A questo punto, è una società che serve unicamente a dare lavoro al Presidente e a qualche consulente.
A voi, che parlate sempre di libero mercato e di efficienza aziendale si pone il problema di mantenere una società che aumenta in tre anni di dieci volte le spese del personale e, nello stesso tempo, accumula perdite superiori al tetto del capitale sociale.
Esiste, come accennavo prima, un deterioramento della situazione finanziaria, con blocco addirittura - da quello che si legge - degli affidamenti e con richieste di rientro da parte delle banche.
La domanda che la Regione si deve porre è quale valore aggiunto rappresenta la presenza di RTP sul mercato. E lei, Assessore, deve rispondere a questo, perché dal punto di vista economico nessun privato continuerebbe ad investire in una situazione societaria come quella di RTP quasi come dire: chi dobbiamo tutelare con questa società? Ci sono dei soggetti che la dirigono, che lavorano all'interno. Il Presidente Ghigo parla di gestione attenta delle risorse; allora cominciate a tagliare quei rami secchi che producono solo perdite e anche qualche inutile clientela.
Io non ho sentito se da parte della Regione e dell'Assessorato c'è l'intenzione di rivedere chi ha condotto RTP in questi anni, il suo gruppo dirigente e, visti i risultati, se è ancora consentito mantenere a questi signori la carica che ricoprono all'interno della società.
Ho sentito parlare di CSI, e questo mi rincuora, perché probabilmente è un'azienda che ha elementi di gestione aziendale diversa rispetto a quella dei dirigenti di RTP.
Su questo fronte, ci aspettiamo delle risposte e sicuramente, se il vostro detto è che bisogna guardare ai costi e ai ricavi in termini anche aziendali, non si capisce perché chi governa questa società, all'apice della Presidenza, debba rimanere in una situazione dove ha creato più danni che ricavi per la Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido, ma non è un interpellante.



PLACIDO Roberto

Presidente, le assicuro di aver firmato l'interpellanza.



PRESIDENTE

Mi assicura di averla firmata?



PLACIDO Roberto

Sì, Presidente.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Placido, ha la parola.



PLACIDO Roberto

Grazie della fiducia, Presidente. Non aggiungo altro a quanto detto dal Consigliere Di Benedetto per quanto riguarda la parte economica, ma soltanto una considerazione spontanea.
Assessore, questa società, in una situazione normale, sarebbe stata liquidata da tempo.
La richiesta che le faccio è quella di porre in liquidazione la Società RTP e di verificare, l'ha già detto il collega, qual è stata la gestione negli anni passati fino ad oggi.
Mi sembra singolare che in un periodo in cui il settore delle telecomunicazioni e della telematica ha avuto uno sviluppo notevole con incremento di fatturato, di personale e di utili, noi ci troviamo di fronte la RTP che ha invece accumulato passivi. Rispetto a questo...



(Alle ore 12,10, mentre il Consigliere Placido sta parlando, i Consiglieri Papandrea, Contu e Moriconi, dopo essere usciti dall'aula, vi rientrano e dal loro banco in piedi esibiscono, indossandola, una maglietta bianca con la scritta: "Liste civetta - furto di voti, Liste civetta - truffa perfetta")



PRESIDENTE

Consiglieri Papandrea, Contu e Moriconi, vi invito a rimettere la giacca, altrimenti sono costretto a farvi uscire dall'aula, perché esiste una prassi ed un Regolamento!



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, credo che non si renda conto della situazione e di quello che sta succedendo!



PRESIDENTE

Presidente un corno! Si rimetta la giacca, Consigliere Contu! Si rimetta la giacca altrimenti sospendo la seduta! La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12,10 riprende alle ore 12,16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i colleghi a prendere posto. Ovviamente - mi riferisco ai colleghi protagonisti di questo show - l'episodio sarà preso in considerazione e valutato dall'Ufficio di Presidenza per eventuali successive determinazioni.
Le chiedo scusa, Consigliere Placido.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Voglio chiedere scusa al Consigliere Placido.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, ho chiesto scusa anche a nome suo.
Prego, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Dopo il "giorno della civetta", riprendo l'intervento dall'inizio cercando di fare in fretta! Al di là delle considerazioni del collega Di Benedetto, per quanto riguarda la situazione economica, qualsiasi persona si sarebbe aspettata di sentire da lei, Assessore, che questa è una società da liquidare immediatamente.
Ripeto, è singolare il fatto che negli anni in cui tutto il settore delle telecomunicazioni e della telematica ha avuto sviluppi notevoli, di incremento di fatturato, di addetti e di utili, abbiamo una società, in Piemonte, che ha creato deficit.
Non si riesce a capire questa notevole differenza tra la situazione del mercato nazionale ed internazionale e quella di una società, la RTP, che in questi settori ad elevato sviluppo, opera.
Ritengo che questa sia stata la motivazione che ha portato a costituire, a suo tempo, la Società RTP.
La mia richiesta è di mettere urgentemente in liquidazione la Società RTP e di verificarne la gestione degli ultimi anni.
Vorrei aggiungere altre domande, Assessore, se mi presta un attimo di attenzione.
Vorrei sapere se nei bilanci relativi agli anni 1998/1999 sono stati rispettati gli adempimenti contabili previsti dalla legge nazionale, ossia se la Società RTP, dal 1998 al 1999, ha presentato i bilanci e i libri contabili in Tribunale e se ha rispettato gli altri adempimenti previsti dalla legge.
Inoltre, vorrei sapere se in questi anni alcuni Sindaci o Revisori dei Conti hanno dato le dimissioni. Se la risposta è affermativa, vorrei conoscerne i motivi.
Cosa hanno dichiarato rispetto ai libri aziendali e cosa risulta nei documenti contabili? Vorrei sapere se c'è tutta la documentazione e se sono stati svolti tutti gli adempimenti previsti dalla legge.
Assessore, la prego di rispondere a queste domande adesso o di impegnarsi a farlo, in caso contrario, le preannuncio un'interpellanza urgente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore alle società partecipate

Rispondo immediatamente ai quesiti.
Capisco che quello poteva essere un invito alle conclusioni da parte del collega Di Benedetto. Mi pare che la risposta - non volendo, in questo caso, interpretare me stesso - sia stata quella di un superamento dell'attuale fase. Sulle valutazioni relative al passato, ognuno tragga le proprie conclusioni.
In merito ai tre quesiti specifici del collega Placido, ritengo che i bilanci relativi agli anni 1998/1999 siano stati depositati nel 1998 in Tribunale e nel 1999 al registro delle imprese, altrimenti vi sarebbe una responsabilità personale da parte degli amministratori e del Collegio dei Sindaci.
Per quanto riguarda il fatto che ci siano state dimissioni da parte di Sindaci, devo dire che nel periodo della mia gestione non ce ne sono state ma se vuole conoscere la storia delle nomine mi riservo di fare una comunicazione, prendendo la sua richiesta verbale come un'interpellanza perché non le conosco. Altrettanto per quanto riguarda le dichiarazioni relative ai libri verbali del Collegio sindacale. Vorrei fare presente che il libro verbale del Collegio sindacale ha una valenza nei confronti dell'Assemblea dei soci e, di conseguenza, la Regione da quello deve trarne l'eventuale valutazione di responsabilità da parte degli amministratori o di compiere gli atti societari.
Se questo può essere a conoscenza dei soci, possono prenderne visione e ne prenderemo visione e valuteremo se si ravvisano comportamenti che non siano consoni all'operare secondo il dettame del "buon padre di famiglia" così come previsto dal Codice Civile, con la riserva quindi di comunicare il turn over dei Sindaci negli ultimi cinque anni.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interpellanza n. 358 del Consigliere Chiezzi inerente a: "Provvedimenti attuativi previsti dalla L.R. 12/3/1999, n. 68 e L.R. 29/8/2000, n. 51 in materia di diritto al lavoro dei disabili"; interpellanza n. 404 dei Consiglieri Suino, Contu, Palma, Riggio, Muliere e Saitta inerente a: "Diritto al lavoro per i disabili"; interpellanza n. 290 dei Consiglieri Contu e Papandrea inerente a: "Mancato finanziamento corsi di formazione per ragazzi portatori di handicap (corsi prelavorativi e corsi di formazione al lavoro) e moduli di orientamento collegato"; interpellanza n. 311 dei Consiglieri Chiezzi e Saitta inerente a: "Progetto Horizon-Itinera (ora SEF) a favore dei disabili"; interrogazione n. 526 del Consigliere Caracciolo inerente a: "Fondo regionale per l'occupazione dei disabili"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 358 presentata dal Consigliere Chiezzi.
Risponde l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro e alla formazione professionale

L'interpellanza n. 358 del Consigliere Chiezzi relativa alla L.R. n. 68 del 12/3/1999 e alla L.R. n. 51 del 29/8/2000, che è la norma di costituzione del fondo per i disabili, voleva conoscere in merito alle rimostranze delle Associazioni CSA, GGL, AIAS, che erano state portate a conoscenza di tutti i Gruppi consiliari e che riguardavano la risposta alla mancata attuazione o completa attuazione alla L.R. n. 68/99.
Devo dire che, con determinazione del 30/11/2000, si è predisposto il finanziamento di tutti i corsi approvati e non finanziati. Questa interpellanza era datata 13 novembre, quindi era precedente, perché sono stati finanziati al 30 novembre. Riguardava i corsi per disabili.
Effettivamente, lo stanziamento sull'asse b), cioè dei corsi relativi all'asse b) sui disabili, ha avuto, durante il 2000, a seguito della direttiva "Mercato del lavoro", un incremento notevole per il numero di domande, perché - mi si dice - è stato scoperto il filone della possibilità di intervento su tutta una serie di settori che precedentemente avevano l'intervento pubblico paraformativo o formativo su capitoli regionali o interventi di Enti pubblici di tipo più assistenziale. Positivamente, c'è una stata una presa di coscienza e si è scoperta la possibilità di fare tutta una serie di interventi di formazione, quindi di recuperi ed eventuali inserimenti nel mondo del lavoro, utilizzando i fondi della formazione professionale e della direttiva "Mercato del lavoro".
Quando è uscita la graduatoria dei corsi, alcuni di questi - ricordo che avevamo ricevuto Associazioni di Collegno e di Rivoli - erano rimasti esclusi per una valutazione di punteggio parametrico. Il meccanismo dei punteggi è a conoscenza dei colleghi Consiglieri. Ma si è ritenuto che forse era possibile, su altri assi e su altre misure di intervento, una volta avvenuta l'assegnazione dei corsi, effettuare dei recuperi.
In quel caso, è stato recuperato circa un miliardo e mezzo ed è bastato mezzo miliardo sulla misura che faceva riferimento a questi corsi per farli rientrare. Quindi, con la determinazione del 30 novembre sono stati recuperati tutti, ma recuperati con un meccanismo molto semplice, cioè con gli avanzi su alcune misure portati sulla misura di maggior tiraggio che era in questione. Questo per quanto riguarda la parte della formazione.
L'interpellanza, inoltre, chiedeva di conoscere lo stato di attuazione della L.R. n. 68/99. In proposito, devo dire che è stata approvata dalla Giunta regionale, in data 28/12/2000, una deliberazione, sulla base delle indicazioni fornite dall'Assessorato alla formazione, che prevede la costituzione di un gruppo di lavoro interassessorile (Assessorato al lavoro, Assessorato all'assistenza e alla sanità) al fine di definire le procedure di raccordo tra la Commissione medica preposta all'accertamento delle disabilità dei soggetti iscrivibili al collocamento mirato e il Comitato tecnico chiamato a definire la collocabilità professionale delle persone disabili.
Sono in corso incontri con i servizi competenti di altre Regioni per definire in modo omogeneo i criteri relativi all'iscrizione alle liste di collocamento mirato.
Sul secondo quesito, che riguardava invece la piena attuazione alla L.R. n. 68/99, devo dire che siamo in fase di definizione a livello ministeriale e dovrebbe a giorni uscire un regolamento sotto forma non di decreto ministeriale, ma di circolare ministeriale, quindi una regolamentazione del sistema.
C'è un accordo interregionale per regolare allo stesso modo tra le varie Regioni i meccanismi di passaggio della Commissione medica, che era di dipendenza dello Stato, alle Province, quindi dalle Prefetture alle AA.SS.LL., con dei meccanismi che creino una condizione di automatismo, pur non violando la privacy per il trasferimento dei dati sensibili dalla Commissione al Centro per l'impiego. Si tratta di costruire (le stesse Province, con un loro gruppo, stanno facendo anch'esse questa valutazione dipendendo dalle Province i Centri per l'impiego e quindi il loro funzionamento operativo) un meccanismo che celermente passi alla visita medica e, quindi, all'accertamento dello stato di disabilità e alla sua tipologia. Automaticamente, questi dati devono essere trasmessi al Centro per l'impiego, in modo da permettergli di procedere al colloquio di orientamento. E' chiaro che, essendo già in possesso dei dati della disabilità, si evitano condizioni di difficoltà nel colloquio. Con il colloquio di orientamento si può avere una "suddivisione" - non mi viene un termine migliore - una "schedatura" di tutti i candidati, per l'avvio al collocamento mirato sulle richieste che provengono dalle aziende. Questo è il meccanismo che si sta mettendo a punto.
Se la circolare regolamentare venisse alla luce quanto prima (perlomeno, il Ministero del Lavoro si è impegnato a dare questi indirizzi) si potrebbe attuare in modo più organico il sistema, cioè si potrebbe mettere a punto questo meccanismo, che cambia completamente lo scenario rispetto a quello precedente di avvio al lavoro per i soggetti di cui alla L.R. n. 68/99.
Mentre l'interrogazione successiva...



PRESIDENTE

Assessore, scusi se la interrompo ma - come le dicevo - su analogo argomento a quello trattato sono state presentate anche altre interpellanze come la n. 404, la n. 526 del Consigliere Caracciolo e la n. 311 dei Consiglieri Chiezzi e Saitta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro e alla formazione professionale

Interpellanza che va collegata alla n. 290.



PRESIDENTE

Esatto. A questo punto, vediamo se riusciamo a dare una risposta unica a tutte le interpellanze. Ovviamente, ciascuno degli interpellanti ha diritto di replica.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro e alla formazione professionale

Quanto ai corsi di formazione, oggetto delle interpellanze n. 290, n.
311 e n. 358 (nella sua prima parte), posso dire che il problema è stato risolto con l'aggiunta di 500 milioni, che ha finanziato tutti i corsi.
Quanto ai meccanismi per il futuro, il Settore Standard Formativi sta definendo il meccanismo di punteggi per il riparto dei futuri fondi e l'assegnazione dei corsi del prossimo anno. Naturalmente, i meccanismi dell'assegnazione di punteggio avranno maggiore attenzione verso alcune tipologie. Ci si è resi conto che, da questa parte, c'è una condizione di maggiore tiraggio. Tutto ciò per quanto riguarda la "Formazione", oggetto delle interpellanze n. 290, n. 311 e n. 358.
Per l'interrogazione n. 526 vale il discorso che stavo facendo: si attende ad emanare il Regolamento esecutivo del Fondo a quando si avrà il Regolamento nazionale del Ministero del Lavoro con il parere della Conferenza delle Regioni. Sono a disposizione di chiunque ne faccia richiesta i criteri per la nomina del Comitato tecnico del Fondo - in questo momento non li ricordo a memoria.
Comunque, il Comitato per la gestione del Fondo è rappresentato dal Direttore generale della Formazione al lavoro, dal Capo Settore esperto in materie di politiche attuative del lavoro, da un esperto in materia di interventi socio-assistenziali individuato fra i dirigenti e i funzionari della Regione Piemonte (naturalmente sono poteri di "Giunta"), da un esperto in materie di politiche relative al lavoro individuato fra i dirigenti e i funzionari delle Amministrazioni provinciali, designato dall'Unione delle Province piemontesi, da un esperto di interventi socio assistenziali individuato fra i dirigenti e i funzionari dell'Amministrazione provinciale (un altro membro), da rappresentanti delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori più rappresentative a livello regionale, da rappresentanti delle Associazioni dei datori di lavoro più rappresentative a livello regionale e da delegati delle Associazioni rappresentative dei disabili più rappresentative a livello regionale.
Questa è, così come si chiedeva nell'interpellanza n. 404, al punto 2) la composizione del Comitato di gestione del Fondo. Non so se addentrarmi nel merito.
I criteri di indirizzo che la Giunta regionale darà riguarderanno le modalità di assistenza tecnica, le istanze di contributo, le modalità dei contratti con gli Enti, le attività di sostegno all'integrazione dei lavoratori disabili, i meccanismi dei progetti di inserimento e le modalità di concessione. Tutto ciò, naturalmente, sulla falsariga dell'indirizzo della L.R. n. 68/99. Praticamente, la bozza è definita completamente: non appena sia consentito, siamo in grado di emanarla a cascata rispetto ai meccanismi nazionali.
Presidente, ho risposto globalmente a tutte le interpellanze.



PRESIDENTE

Sentiamo gli interroganti e gli interpellanti, cioè i Consiglieri Contu, Papandrea, Chiezzi, Saitta e Caracciolo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. La risposta dell'Assessore non è stata puntuale, se non sul punto relativo alla presa d'atto del finanziamento della Regione a tutti i corsi approvati, anche quelli che alla data del 13 novembre - data a cui risale l'interpellanza - non erano ancora stati finanziati.
Sugli altri punti mi sembra che non sia stata data una risposta. E' stato istituito il gruppo di lavoro con le parti sociali? Ufficialmente, è stato insediato? Non l'ho capito. L'Assessore ha emanato gli atti di indirizzo. Ma essi contengono ciò che è stato richiesto dalle Associazioni? Avete cioè emanato atti di indirizzo tali da favorire l'omogenea formulazione dei giudizi, tali da garantire la presenza al momento della visita dell'operatore che ha seguito il percorso formativo del disabile? Nell'atto di indirizzo, questo contenuto c'è? C'è il dispositivo di privilegiare l'incentivazione al collocamento dei soggetti con maggiori difficoltà di collegamento, in primis soggetti con handicap intellettivo e psichico? Questo era ciò che chiedeva l'interpellanza, alla quale mi sembra non sia stata data risposta. Esprimo perciò la mia insoddisfazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliere Suino.



SUINO Marisa

Assessore, l'interpellanza n. 404 poneva due questioni di fondo, alle quali lei non ha risposto. Una è relativa alla ragione del ritardo per quanto di competenza della Regione Piemonte. E' vero che manca ancora la circolare dal Ministero, però dal 10 ottobre 2000, in applicazione del DPR avremmo dovuto provvedere ad istituire i Comitati tecnici e dotarci del regolamento esecutivo della legge relativa al Fondo per l'inserimento dei disabili.
In mancanza di questo provvedimento, i disabili non possono essere inseriti nel mondo del lavoro. Dobbiamo definire la banca dati, quella che lei ha chiamato "schedatura". Il regolamento è competenza specifica e precipua della Regione. Infatti, a fine novembre, le abbiamo posto l'interpellanza proprio perché eravamo preoccupati di questo ritardo che comporta una serie di difficoltà ingenti, in quanto si protrarrà di ulteriori sei mesi il periodo di avvio al lavoro per quanto riguarda persone che hanno assolutamente titoli in base alle leggi vigenti: quella nazionale e quella locale. Questo è quanto riguarda il primo ragionamento.
Per quanto attiene il secondo ragionamento, lei ci ha detto che si privilegiano i diritti acquisiti dalle leggi nazionali e locali, ma i criteri che si intendono seguire dove vengono stabiliti? Dove vengono resi pubblici? Come ci si mette nella condizione di dare trasparenza a questi criteri? Ad un ritardo oggettivo, a questo punto di sei mesi, si somma l'assoluta mancanza di conoscenza, perlomeno in sede consiliare e in Commissione. Lei oggi non fa riferimento ad alcun criterio se non dicendo: "Applicando quanto disposto dalle leggi".
Certo, però ci sono modalità e criteri specifici di competenza nostra ai quali lei non ha fatto in alcun modo riferimento! Quindi, noi potremmo pensare che non ci sia stata la volontà di addivenire in tempi rapidi ad una soluzione, come peraltro era stato richiesto, e comunque non entro l'anno 2000. Ormai siamo abbondantemente nel primo semestre 2001 e, quindi non nei tempi stabiliti.
Non ci risulta che per l'istituzione di Comitati tecnici siano stati adottati dei criteri. Quali criteri sono stati utilizzati? Da chi sono formati questi Comitati tecnici? Sono amici suoi? Non ne abbiamo notizia.
Inoltre, non abbiamo notizia dei criteri seguiti, al di fuori di quelli previsti dalla L.R. n. 68/99, per stilare le banche dati, di coloro che hanno diritto ad essere avviati al lavoro.
Questa situazione è grave. La sua risposta non è stata assolutamente chiarificatrice, anzi, ci ha dato l'impressione che questi disabili siano proprio un problema! Abbiamo delle leggi di riferimento, dobbiamo spenderci quattro soldi ed avviare delle procedure, però, insomma, ci stanno proprio un po' stretti! Abbiamo sei mesi di ritardo, quindi, la preghiamo, nella replica, di fornirci delle indicazioni, altrimenti saremo obbligati a continuare con interrogazioni ed interpellanze, almeno per avere trasparenza.
Si tratta di capire se, per questa Regione, il disabile viene avviato al lavoro, quanti sono, con quali criteri, se lo decide una banda di miei amici o di suoi amici - persone assolutamente rispettabili, autorevoli e simpatiche - o chi lo decide. Chiediamo soltanto che venga fornita un'informazione nel merito.
La sua risposta è assolutamente insoddisfacente e di questo siamo particolarmente dispiaciuti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Noi avevamo posto soprattutto il problema del mancato finanziamento dei corsi. Mi pare che rispetto a questo ci sia stata una comunicazione pertanto prendiamo atto della risposta che risolve il problema.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro e alla formazione professionale

Ammetto che vi sono difficoltà rispetto ai tempi originari, per dobbiamo far viaggiare l'attuazione della L.R. n. 68/99 con l'attuazione di tutta la riforma dei Centri per l'impiego e la modifica dei meccanismi sulle Commissioni mediche: non è un'impresa facile! Mi riservo, eventualmente, di fornire una comunicazione indicando puntualmente i termini di questi meccanismi. Peraltro, anche in merito a questa considerazione, le risposte sono un po' datate.
Devo dire che, ad una verifica svolta una settimana fa, i provvedimenti sono pronti per essere emanati al momento della pubblicazione della circolare, perché devono essere affinati e regolamentati. Posso anche trasmettere copia delle bozze con i livelli di concertazione.
Mi rendo conto che si slitta di quattro-cinque-sei mesi rispetto all'intenzione originaria, ma non è assolutamente prova di disattenzione in quanto sia da parte del sottoscritto che della Direzione e del Capo Settore che se ne occupa c'è molta attenzione. Forse è eccessiva perché si impiega molto tempo e si determina qualche ritardo, di cui mi rendo conto e chiedo venia.


Argomento: Fiere, mostre e mercati

Interpellanza n. 588 dei Consiglieri Placido e Marcenaro ed interpellanza n. 608 del Consigliere Chiezzi inerenti a: "BIT 2001"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 588, presentata dai Consiglieri Placido e Marcenaro, e l'interpellanza n. 608, presentata dal Consigliere Chiezzi.
Risponde ad entrambe l'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

In merito all'interpellanza n. 588 del 19 febbraio 2001, la prima domanda era: "Quali sono state le modifiche apportate al BIT 2001 rispetto alla stessa manifestazione del 2000?".
L'area espositiva acquistata dalla Regione Piemonte per l'edizione 2001 è stata superiore a quella dell'anno precedente, dal momento che si è passati dai 426 metri quadrati della manifestazione 2000 ai 595 metri quadrati di quella del corrente anno.
Inoltre, l'allestimento dello stand di quest'anno ha riguardato ulteriori 100 metri quadrati utilizzati dal Comune di Torino. Se si includono anche le aree di passaggio interno alle isole, la superficie complessivamente autorizzata nel 2001 è stata di circa 1.000 metri quadrati.
La seconda domanda era: "Qual è stato il costo complessivo sostenuto dall'Ente?".
Per quanto attiene l'edizione 2000, le spese rendicontate, relative alla realizzazione del progetto di allestimento dell'area, alla realizzazione ed installazione di effetti speciali, ammontano a 762 milioni 235 mila lire. Il costo per l'anno 2001 è stato, invece, di 776 milioni 370 mila lire, da cui vanno detratte le spese in percentuale sostenute per il Comune di Torino e al quale verrà richiesto il rimborso, in relazione all'area utilizzata, di 63 milioni circa. A tali spese vanno aggiunte, per l'anno 2000, 38 milioni per conferenze stampa e rinfresco e 174 milioni 532 mila lire per il plateatico. Per l'anno 2001, 130 milioni 538 mila lire per il materiale pubblicitario, il servizio di catering, i vini piemontesi, gli addobbi floreali, il servizio informazioni, l'assicurazione ed altre spese varie, oltre a 189 milioni 420 mila lire per il plateatico.
Anche dalla cifra di 130 milioni 538 mila lire devono essere detratte in percentuale le spese sostenute per il Comune di Torino e al quale verrà richiesto il rimborso di 20 milioni circa.
In sostanza, per l'anno 2000, il plateatico è costato 174 milioni 535 mila lire. La realizzazione del progetto, installazione ed effetti speciali: 762 milioni 235 mila lire; per un totale al metro quadrato di 1 milione 789 mila lire. Nel 2001 sono stati spesi per il plateatico 189 milioni 420 mila lire per 595 metri quadrati e 713 milioni 370 mila lire per quanto riguarda la gestione del progetto (esternazione ed effetti speciali), per un totale al metro quadrato di 1 milione 199 mila lire; in più nel 2000 sono stati spesi 38 milioni per conferenze stampa, rinfreschi e varie e 110 milioni nel 2001. Il totale del 2000 è 974 milioni; il totale del 2001 è 1.013.000.000, tenendo presente che nel 2001 lo stand era per complessivi 1.000 metri quadrati circa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Assessore, al di là delle cifre che lei ha fornito molto velocemente esprimo la mia completa ed assoluta insoddisfazione, anche per il modo in cui si è arrivati ad avere tali informazioni. Faccio solo un esempio: per ottenere il capitolato del BIT 2000, comprese le segnalazioni e le richieste dei suoi uffici, che gentilmente si sono resi disponibili, c'è voluto oltre un mese e mezzo da parte dell'ATR, Ente strumentale tornato alla ribalta negli ultimi giorni per un'altra questione che avremo occasione di discutere in un altro momento (mi riferisco alla TV satellitare: l'ATR passa ad occuparsi di turismo regionale e di allestimenti stand alla TV satellitare, ma è un'altra questione).
Dicevo, nel 2000 ci sono alcune questioni - vado per flash, per restare nei tempi - ma non si capisce come mai nel capitolato i costi di noleggio siano uguali ai costi di acquisto. Non si è mai visto da nessuna parte che affittare un qualsiasi bene costi come comprarlo. Prima considerazione.
Seconda considerazione. Il capitolato non ha una data, non ha una firma, non ha una sigla che possa ricondurre a chi ha realizzato il progetto: mi sembra proprio strano. Questo per quanto riguarda il 2000.
Veniamo al 2001. Da un'analisi che ho fatto personalmente risulta che lo stand di quest'anno è costato più di quello dell'anno scorso. Ma dai documenti in nostro possesso lo stand dell'anno scorso è stato acquistato.
Ed è strano che realizzare uno stand costi più l'anno dopo rispetto all'anno prima, quando è stato acquistato.
Dopodiché, dalle determine dei documenti risulta che il 18 dicembre è stato dato mandato a due società per realizzare gli allestimenti e ad una terza per realizzare il progetto. I preventivi sono stati presentati il 14 dicembre; il 18 sono stati accettati. Succede poi, fatto strano anche questo - Assessore, cominciano ad esserci troppe stranezze - che il progetto viene presentato il 12 gennaio, mentre il capitolato viene presentato l'1 febbraio.
Ora, Assessore - e mi rivolgo ai colleghi sia dell'opposizione che della maggioranza - diventa difficile e complicato poter accettare dei preventivi un mese e mezzo prima di avere il progetto, un mese e mezzo prima di avere il capitolato: mi chiedo e le chiedo come si possa fare una cosa del genere. Non basta, Assessore, fare solo un elenco veloce, rapido minuzioso della lista della spesa. Con tutto il rispetto, non siamo al mercato. Lei offende la nostra e la sua intelligenza - che riconosco - e su questo la prego e mi auguro che lei dia delle risposte esaurienti altrimenti mi vedrò costretto ad ottenerle in altro modo, ribadendo quello che è l'aspetto più importante: come hanno fatto ad accettare dei preventivi un mese prima di sapere qual è il progetto, un mese e mezzo prima che venisse realizzato il capitolato per lo stand al BIT 2001? Considerando che, per quanto riguarda il 2000, il progetto non ha né padre né madre, non c'è data, non c'è firma, non c'è sigla di società che l'ha realizzato.
Chiudo l'intervento con una piccola curiosità, ricollegandomi ad un'altra curiosità - strana, tra altre stranezze, ma il suo mi sembra l'Assessorato delle stranezze, Assessore Racchelli: la Società Euphon, che ritorna sempre negli studi di fattibilità della TV satellitare, quest'anno realizza gli allestimenti del BIT 2001; l'anno scorso ha realizzato tutto lo stand del BIT 2000, senza essere una società di allestimenti stand. Non si riesce a capire come mai non ci si rivolga alle società che hanno competenza negli allestimenti degli stand. L'Euphon, poi, si rivolge ad una seconda società per realizzare l'allestimento dello stand del BIT 2000 presentando - ancora una volta, complimenti! - la fattura venti giorni prima che lo stand venga realizzato.
Assessore, o lì c'è qualcosa che non funziona o lei ha delle responsabilità sul funzionamento di quell'Assessorato. Da parte mia, se non ci sono delle risposte esaurienti, mi rivolgerò ad altra sede. La ringrazio.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Prego, Consigliere Chiezzi, prenda pure la parola.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Mi affianco alle richieste del Consigliere Placido perché le cose che sono state dette sono piuttosto gravi, come minimo segno di un grave disordine e per il resto segno forse di indagini che andrebbero fatte in modo più accurato non in aula, ma in altra sede o di nuovo reiterando quanto citato dal collega Placido, in un'altra interpellanza più precisa, oppure con una Commissione d'indagine che si può attivare anche su questa vicenda. Anche perché non possiamo, avendo udito queste stranezze lasciar passare tutto senza agire in qualche modo. Adesso comunque sentiamo cosa ci dice l'Assessore. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Chiezzi.
Ha ora la parola l'Assessore Racchelli per la replica.



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

Ho ascoltato quello che lei ha detto. Credo che le iniziative che sono state prese nell'ambito dell'Assessorato siano state prese per riportare un...



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

Per prima cosa risponda: è vero o no?



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

Se fosse vero quello che ha detto, credo che il Consigliere Placido dovrebbe andare in Procura, perché chi ha fatto gli atti deve essere... Per quanto di mia competenza...



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

Ma lei ha verificato questa cosa?



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, la prego di non interrompere l'Assessore Racchelli, oltretutto fuori microfono.



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

Se quello che il Consigliere Placido ha detto è vero ed è provabile non può fare altro che andare in Procura ed avviare gli atti che ne conseguono rispetto ad attività che hanno svolto alcuni addetti alle funzioni regionali.
Per quanto di mia competenza, ho chiesto alla struttura regionale di attivarsi con una Commissione d'indagine per verificare tutto quello che è successo nell'ambito dell'Assessorato nel settore promozione, relativamente anche ad alcuni ambiti e ad alcuni aspetti relativi ai magazzini e ad alcune delibere e determine che sono state realizzate.
Ritengo che ci sia una netta divisione tra responsabilità politica e responsabilità della funzione, e se emergerà qualcosa - come io non credo che succeda, perché credo nella buona fede e nel giusto operato dei miei funzionari - sarò io il primo a rivolgermi a chi di competenza si dovrà rivolgere la Regione per tutelare gli interessi della Regione e di quelli che sono i soldi amministrati dalla Regione.
Penso - devo dirlo con molta franchezza - che ci possa essere stata da parte del Settore un po' di confusione, che ha portato a situazioni che non sono compatibili con la giusta procedura e proceduralità nell'ambito della gestione delle funzioni che a tale struttura erano delegate. Per cui quando avrò gli elementi della Commissione d'indagine, che ho chiesto al Capo di Gabinetto, al Responsabile della Segreteria di Giunta, al mio Direttore generale e al mio facente funzioni, li produrrò e li porterò a conoscenza dell'assemblea affinché possa prenderne atto e indicare le procedure da seguire per far sì che tutto abbia la giusta ricomposizione nell'ambito di quelle che sono le responsabilità di chi ha sviluppato questo tipo di funzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Il Consigliere Placido ha fatto - questa era la ragione dell'interpellanza - delle affermazioni nelle quali vi erano delle citazioni riferite a documenti che dicevano che sono stati approvati dei preventivi prima che venissero presentati ed approvati progetti e capitolati. Queste informazioni risultano dal protocollo.
Non ho bisogno e non devo rivolgermi alla Magistratura per avere delle risposte. Rivolgo le mie domande all'Assessore competente, che ha la responsabilità politica della direzione dell'Assessorato, che deve prendersi le sue responsabilità e deve smetterla, ogni volta, di scaricare le responsabilità sugli uffici, perché ormai siamo stufi di un Assessore che ci dice continuamente che è colpa degli uffici! Chiediamo semplicemente se è vero o non è vero! Se non è vero chiediamo scusa per aver fatto delle affermazioni sbagliate; se invece è vero, chiediamo che chi dirige l'Assessorato prenda le misure necessarie e ne risponda. Ma per avere questa informazione non c'è bisogno di una Commissione d'indagine e d'inchiesta! Lei, Assessore, può accertare questo fatto in pochi minuti; anzi, doveva portare la risposta relativa in aula già questa mattina!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

A parte i suoi toni, che può tenerli per sé, le rispondo che se la sua interpellanza aveva questi dati, io le avrei risposto riferendomi a questi dati! Ho risposto alla sua interpellanza tenendo conto di quello che lei mi ha chiesto! Ha capito molto bene! Lei mi presenti un'interpellanza con i dati, e io le rispondo con i dati. Se ci sono delle manchevolezze da parte di chi ha la responsabilità, li pongo a questa assemblea. Ha capito bene? Sono responsabile di quello che sono responsabile!



(Intervento fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

Non intervenga in questo modo, prenda la parola quando c'è l'ha! Sono responsabile della politica di questa Giunta. La direzione dell'Assessorato ha la responsabilità sugli atti dei sottoposti.



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

Non si nasconda dietro gli impiegati! Assessore, come al solito scappa dietro agli impiegati!



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

Non mi nascondo! Non copro nessuno! Si vergogni di parlare con questo tono! La politica è una cosa più alta, se lo ricordi molto bene!



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

PLACIDO Roberto (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

Perché ha chiesto la Commissione d'indagine?



RACCHELLI Ettore, Assessore alle fiere e mercati

L'indagine conoscitiva l'ho fatta sui magazzini.



PRESIDENTE

L'argomento è chiuso! Fate silenzio! Invito i colleghi a sedersi e a finire la discussione! Si sieda, Assessore Racchelli!


Argomento: Enti strumentali - Commercio - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione n. 400 del Consigliere Ronzani, Marcenaro e Muliere inerente a: "Parere richiesto da Nordind S.p.A circa la compravendita di terreni del PIP del Comune di Santhià per la realizzazione di un 'Out-let'" interpellanza n. 165 del Consigliere Saitta inerente a: "Operato di Nordind e Finpiemonte nella realizzazione del PIP di Santhià: mancata vigilanza della Regione"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 400, presentata dai Consiglieri Ronzani, Marcenaro e Muliere, e l'interpellanza n. 165 presentata dal Consigliere Saitta.
Risponde ad entrambe l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore alle società partecipate

L'interpellanza n. 165 del collega Saitta chiedeva, all'allora Assessore Laratore, perché nella vendita dei terreni del PIP del Comune di Santhià la Regione Piemonte non abbia vigilato sull'operato di Nordind e Finpiemonte, in quanto partecipante all'associazione di partecipazione costituita con un contratto del 12/7/1994.
Se, come sostengono il Presidente della Provincia di Vercelli, il Presidente della Camera di Commercio di Vercelli e il Commissario prefettizio di Santhià, l'area non è stata urbanizzata, perché nel rendiconto, fino al 31/12/1999, da associazioni di partecipazione compare tra i costi, sostenuti per l'urbanizzazione, una somma di L. 480 milioni? Quali sono le iniziative che la Giunta regionale intende assumere a tutela dell'Ente, in considerazione del fatto che la Finpiemonte finanziaria regionale, e Nordind, che è partecipata di Finpiemonte, hanno svolto un'attività di intermediazione? Così come l'interrogazione n. 400, a firma dei Consiglieri Ronzani Marcenaro e Muliere chiede, dopo una premessa simile, se la Giunta regionale è a conoscenza del parere richiesto a Nordind. Se non ritengono di acquisire urgentemente il parere richiesto e quali provvedimenti ritengono di dover assumere alla luce del parere espresso in merito alle irregolarità che avrebbero caratterizzato il tutto.
Alla domanda se la Giunta regionale conosca il contenuto del parere richiesto da Nordind circa la compravendita dei terreni del PIP del Comune di Santhià per la realizzazione di una struttura di grande distribuzione la risposta è negativa. Né l'Assessore competente né gli uffici conoscono il contenuto del parere; peraltro, mi pare che sia stato il Consiglio regionale a richiedere alla società il parere in questione.
In seconda istanza, si chiede se la Giunta regionale non ritenga opportuno di dover acquisire urgentemente il parere che sul medesimo argomento è stato richiesto da Finpiemonte.
Su tale secondo aspetto si desidera esprimere una valutazione che ritengo valida non solo nel caso specifico, ma nelle condizioni generali che regolano i rapporti fra la Regione e le società partecipate e che consentono di rispondere anche alle osservazioni sulla precedente interpellanza.
La conoscenza dei singoli e puntuali fatti gestionali, riferibili alle società partecipate, non presenta in sé interesse per l'azionista Regione né presenta una responsabilità se non in quanto tali fatti abbiano un'importanza e valenza strategica o una rilevanza tale da incidere su procedimenti di competenza regionale con essi interferenti.
All'azionista interessa conoscere il risultato complessivo dell'attività aziendale e il rispetto dei fini sociali assegnati. Peraltro tutta la materia è regolata dal Codice Civile, che stabilisce quali rapporti devono intercorrere tra l'azionista e l'amministratore.
Al momento gestionale sono deputati specifici organismi delle società partecipate, ovvero i Consigli di amministrazione; così come al controllo sono tenuti i Collegi sindacali dei Revisori.
Ritengo che questo sia un punto specifico non solo riferito a questa questione, ma deve valere su tutte le società partecipate, vista la richiesta che continuamente si fa di atti singoli delle società partecipate.
Inoltre, si deve rilevare, come nel caso di cui si tratta, il fatto gestionale, ovvero l'alienazione di terreni è imputabile non già ad una società partecipata direttamente dalla Regione, e dunque, a maggiore ragione, non dovrebbe riscuotere alcun interesse il conoscere le valutazioni relative alla sua legittimità in ordine al parere legale richiesto se non sussiste la ragione sul previdenziato.
Nel caso specifico, poiché un atto di compravendita dei terreni del Comune di Santhià non pare di per sé, relativamente al singolo atto assumere valenza ed importanza strategica per la Regione, resta da valutare l'eventualità che l'ipotizzata nullità del contratto interferisca con altri procedimenti amministrativi di competenza regionale.
A questo riguardo, sono certo che le procedure poste in atto dalla Regione, sia le norme poste a salvaguardia della legittimità degli atti amministrativi, sono in grado di valutare eventuali motivi di illegittimità che scaturiscano da questi atti, ponendovi i rimedi previsti per la tutela amministrativa e giurisdizionale degli atti pubblici.
Naturalmente è nella piena facoltà della Regione, e in questa sede se ne fa riserva, qualora venissero segnalati atti e comportamenti difformi alla realizzazione dei fini societari, attivare l'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori pro tempore della società, secondo i termini e le forme stabilite dalla legge.
Ritengo che questa sia una risposta che può anche valere per tutta una serie di altre richieste di atti singoli, e in merito ho anche dato un incarico legale, affinché mi sia dato effettivamente un quadro di ciò che l'azionista Regione può richiedere alle partecipate direttamente o alle eventuali partecipate indirette su altre partecipate, siano queste controllate o collegate, perché è da ritenersi che un singolo atto, un parere legale acquisito da una singola società partecipata sia dato sensibile per la stessa società. Di conseguenza, senza un'espressa volontà della società, che quindi può andare oltre alla valutazione di legge, con sue responsabilità, ci può essere solo una sua valutazione trasmissibile a terzi.
La valutazione che dobbiamo fare sulle partecipate o sulle collegate è la valutazione che abbiamo fatto prima su RTP, con una valutazione sulla sostanzialità, sui fini, sulle ammissioni e sui risultati.
Non era stato fatto prima dal mio predecessore ed io, da due mesi a questa parte, cioè da quando ho la delega delle partecipate, non ho richiesto il parere legale; peraltro anche opportunamente, perché mi sembrava che, essendo in corso una richiesta da parte del Consiglio regionale, potevo anche astenermi. E non l'ho richiesto anche perch ritenevo di andare a richiedere elementi di un atto di gestione che non competono al ruolo dell'azionista. Semmai, è il risultato che deve essere valutato.
Mi rendo conto però che la questione in esame, cioè l'eventuale compravendita del terreno, ha inerenze con un insediamento che ha una procedura di nulla osta in corso o assegnato da parte della Regione, ma queste sono procedure sulla validità degli atti che sono successive, nel senso che la conseguenza della proprietà dell'atto è una conseguenza che deve essere valutata, in fase istruttoria e in sede di Conferenza dei Servizi, dal Settore che deve rilasciare il nulla osta. Non è sulla giuridicità di valenza del singolo atto che dobbiamo esprimere giudizi.
Devo peraltro dire, come ulteriore comunicazione, che, in merito a quell'area, mi pare di avere fatto una comunicazione in VII Commissione o in aula - chiedo venia, perché non ricordo più in quale delle due sedi perché quell'area era inserita nelle programmazioni della legge n. 9 di qualche anno orsono. In merito era stata presentata un'interrogazione dal collega Pedrale, e quella parte ha avuto - se ricordo bene la risposta all'interrogazione data a suo tempo - lo stralcio proprio a seguito di una deliberazione della Provincia di Vercelli.
Però queste sono le valutazioni che competono alla Regione e alla Giunta regionale anche in qualità di azionista di Finpiemonte e non azionista di Nordind. Semmai, le risultanze su Finpiemonte le valuteremo a livello di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Assessore, lei ha dato una risposta da Ponzio Pilato alle questioni che ho posto insieme ai colleghi Marcenaro e Muliere con la nostra interrogazione. Lei ha scelto di lavarsi le mani in merito ad una questione della quale, invece, è bene che la Regione si occupi, perché la vicenda oggetto della nostra interrogazione, colleghi Consiglieri e Presidente del Consiglio, merita di essere raccontata - e lo faccio in pochi minuti anche perché è bene che rimanga agli atti del Consiglio.
Si tratta di una vicenda che evoca tante questioni, compresa quella dei rapporti fra il Consiglio e le nostre partecipate. Credo che i fatti siano noti ai Consiglieri, ma vorrei ricordarli. Il 20 luglio dello scorso anno nove mesi fa, durante un'audizione della VII Commissione, il Commissario straordinario del Comune di Santhià, rispondendo ad un quesito posto dal collega Saitta, relativamente alla compravendita dei terreni del PIP avvenuta tra Nordind e SVIM, disse che, secondo lui, quella compravendita presentava elementi di irregolarità.
Partiamo da lì, dal 20 luglio dello scorso anno. Ricordo che a settembre la vicenda fu affrontata nel quadro della discussione sull'insediamento Out-let a Santhià. A settembre dello scorso anno, su richiesta del nostro Gruppo, vennero in I Commissione i rappresentanti di Nordind e di Finpiemonte e, in quella occasione, a fronte della nostra richiesta di capire se erano a conoscenza del fatto che quell'atto di compravendita poteva apparire illegittimo, ci dissero che, per cautelarsi avevano richiesto un parere legale. Noi dicemmo: "Non possiamo contestare questo fatto, vi chiediamo soltanto di poter acquisire in tempi brevi il parere una volta che lo avrete ricevuto dallo studio legale a cui vi siete rivolti". E qui comincia, Presidente del Consiglio e caro Assessore Pichetto, una "telenovela" durata nove mesi, iniziata il luglio dello scorso anno, proseguita a settembre, quando fu detto che sarebbe stato acquisito un parere, e oggi finalmente discutiamo della questione.
Perché comincia una "telenovela"? Perché mentre Nordind e il suo Presidente acquisivano un parere legale e nell'ottobre dello scorso anno ce lo inviarono (la I Commissione lo protocollò in data 23 novembre dello scorso anno), Finpiemonte e il suo Presidente impiegano otto mesi per inviarci il loro parere, un parere richiesto dalla I Commissione durante un'audizione avvenuta sulle partecipate, nel corso della quale il Presidente di Finpiemonte, il dott. Zanetta, non soltanto disse che l'aveva richiesto, ma che si sarebbe impegnato ad inviarlo alla I Commissione.
Quindi, era un rapporto di correttezza, era un problema di rapporti fra la I Commissione e il Presidente di Finpiemonte. Sette mesi per ricevere quel parere! Penso che sia un fatto grave, perché non è concepibile - e noi dovremmo censurare questo comportamento - che il Presidente di una partecipata della Regione Piemonte possa venire in Commissione, assumersi un impegno e poi disattenderlo.
Da questo punto di vista, volevo ricordare al Consiglio che il parere che tra l'altro Finpiemonte ci ha trasmesso in un secondo momento - vorrei che tutti i colleghi potessero prenderne visione - è un parere senza data il che è molto strano. Nordind trasmette il suo parere su un parere datato 20 ottobre, mentre la I Commissione l'ha ricevuto il 20 ottobre, mentre Finpiemonte, dopo otto mesi, finalmente si degna di inviarci il parere, ma quel parere - e mi sembra interessante da questo punto di vista - è un parere senza data. Per cui può capitare che un ufficio legale importante perché questo è stato richiesto ad un ufficio legale importante, trasmetta a Finpiemonte un parere senza data. E' una cosa incredibile! Il parere è arrivato, difatti da questo punto di vista l'Assessore Pichetto ha perso un giro, si è fermato purtroppo un po' di giorni, perch probabilmente i suoi uffici non si sono preoccupati di dirgli che nel frattempo Finpiemonte aveva mandato il parere alla I Commissione, dopo ripetute sollecitazioni del Presidente del Consiglio. Da parte mia, ho reiterato questa sollecitazione in tutte le occasioni in cui si è riunita la I Commissione. Quindi, poiché si è riunita tutte le settimane, è facile intuire che dal 20 settembre dello scorso anno ad oggi ho richiesto parecchie volte quel parere che il dott. Zanetta si è ben guardato dal mandarci, e che ci ha mandato otto mesi dopo senza una data. Senza data! Davvero vale la pena di prendere i papiri e di mandarli da qualche parte, perché un parere che arriva senza data è incredibile! Incredibile! Cosa dicono i due pareri? Il parere richiesto da Nordind dice: "Appare perciò chiaro che la Nordind avrebbe dovuto realizzare direttamente le opere di urbanizzazione e non sarebbe stata legittimata a trasferire tale obbligo in capo ad altri soggetti". E il legale che dà il parere per la Nordind così conclude: "Sorgono pertanto rilevanti perplessità in ordine alla legittimità e validità di quel contratto che, se impugnato, può essere dichiarato nullo".
Il parere - ricevuto dopo sette od otto mesi dalla sua richiesta - di Finpiemonte dice: "Sorgono pertanto rilevanti perplessità in ordine alla legittimità e validità del contratto di compravendita stipulato tra Nordind e SVIM. Tale contratto, in quanto stipulato in violazione delle prescrizioni di cui la convenzione potrebbe, a mio avviso, essere passibile di azioni di accertamento della nullità, ecc.".
Sono due pareri legali. Quest'ultimo, purtroppo, non ha la data, e cercheremo di capirne il motivo. L'abbiamo ricevuto in ritardo. Ma i due pareri, da questo punto di vista, non lasciano adito all'equivoco: entrambi affermano che esistono fortissime perplessità su quell'atto e che esistono ragioni fondate, sul piano giuridico, per ritenere che quell'atto vada dichiarato nullo! Nullo! Ovviamente, con tutte le conseguenze che ciò pu comportare.



PRESIDENTE

Consigliere, la invito a concludere. Purtroppo, mi sono distratto, ma il tempo a sua disposizione è finito.



RONZANI Wilmer

Se questi sono i fatti - e ho terminato - lei, Assessore Pichetto (credo che una parte della mia replica la farà il collega Saitta, che parlerà dopo di me), non può dirci: "Io in questa vicenda non ci metto le mani perché c'è un problema di rapporti fra la Giunta e le sue partecipate". Perciò le faccio una domanda, e concludo davvero, anche se di domande da porre ne avrei tante: non ritiene che sia opportuno convocare il nostro rappresentante nella Finpiemonte e dirgli: "Ehi, amico, cerca un po' di capire cos'è successo. Avete richiesto un parere, e il parere vi dice che esistono perplessità su quella iniziativa che ha assunto Nordind, di cui Finpiemonte è partecipata". Lei non pensa che sia un dovere fare un atto di questo genere? Come Regione, abbiamo un rappresentante in Finpiemonte, e a sua volta Finpiemonte ha un rappresentante in Nordind, e di fronte al fatto che un parere legale mi dice che quell'atto...



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani, deve proprio concludere! Aveva soltanto cinque minuti!



RONZANI Wilmer

Di fronte ad un parere legale che conferma che quell'opera quell'intervento, quel contratto è illegittimo, e che quindi può essere dichiarato nullo, penso che lei, Assessore, non possa fare il Ponzio Pilato!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Stiamo parlando della vicenda di Out-let. I mesi continuano a passare anche se, quando si parlò di Out-let, la Giunta promise che, entro quattro mesi, avrebbe elaborato una proposta di legge per il commercio. E' passato novembre. Con un altro ordine del giorno della maggioranza, entro il 20 marzo avremmo dovuto avere la nuova legge. Ricordate gli impegni? Constato a meno che sia stata approvata, che così non è, indicando come esista sempre una contraddizione tra le dichiarazioni e i comportamenti concreti.
Ma veniamo alla vicenda di Out-let.
Presidente del Consiglio, non è la prima volta, ormai, che dei colleghi rilevano atti illegittimi. Credo che i dibattiti nei quali si evidenziano fatti di questo tipo non possano restare al chiuso o nella polvere dei verbali, ma debbano avere delle conseguenze che, in qualche maniera tocchino anche la Presidenza del Consiglio.
Il collega Ronzani, poco fa, ha citato due pareri (Nordind e Finpiemonte) in ordine alla vicenda Out-let. Ebbene, io feci rilevare le stesse cose ancora prima che la Regione Piemonte desse l'autorizzazione sull'Out-let, dicendo: "Guardate che le convenzioni prevedono l'impossibilità che il diritto di eseguire delle urbanizzazioni possa essere ceduto". Era scritto!. Dopo sono stati chiesti i pareri all'avvocato, ma era già scritto! E, nonostante ciò, la Giunta regionale ha dato l'autorizzazione sull'Out-let, dicendo che il problema dei terreni non era un problema della Regione. Si sapeva, ma è stato ignorato! E' stato ritardato il parere! E' stata data l'autorizzazione all'Out-let e oggi si dice che, probabilmente, quel contratto, se impugnato, non sarebbe valido e quindi cadrebbe l'elemento sul quale è stata costruita l'autorizzazione.
E' gravissimo ciò che è capitato! Gravissimo! Credo che il dovere dell'Assessore di una Giunta seria sarebbe stato quello di tenere presente, in qualche maniera, i rilievi che allora formulai. Invece, al momento, l'Assessore disse: "No, noi contrattiamo solo la questione del commercio". Assessore, non dico che occorra fare delle indagini sui comportamenti concreti. Condivido la sua opinione in ordine al rapporto tra l'azionista e le società collegate o partecipate, ma qui il problema era diverso, perché riguardava anche le competenze della Regione sia dal punto di vista urbanistico che da quello commerciale.
Qualche eccesso di informazione non sarebbe stato interferire. Anche perché il suo comportamento è diverso. Ha detto delle cose diverse per la RTP, è entrato nel merito delle scelte! Ha parlato di Telecom, di Olivetti! Forse avrebbe anche potuto rilevare un altro fatto grave, di cui mi auguro che il Presidente, in qualche modo, si occupi: i progetti di appalto, per quanto riguarda i servizi che ha vinto RTP, sono stati costruiti da Telecom e da Olivetti. Poi, li ha vinti una società dove partecipano Olivetti e RTP! Verifichi questi fatti, Assessore, adesso che li conosce. Li verifichi! Ma torniamo alla vicenda dell'Out-let. E' un fatto grave ciò che è accaduto. Lo dico anche al collega Pedrale, che allora aveva sollevato la questione, e agli altri colleghi che erano rimasti impressionati.
Io non so cosa possa succedere. Ho una certa amarezza nel rilevare questioni banali. C'è una convenzione che dice: "Non è possibile". Io rilevo il fatto, ma il contratto si fa lo stesso! E mentre esorto l'Assessore e la Giunta a stare attenti, rilevando che non è possibile dare l'autorizzazione perché l'elemento del contratto manca, essi stessi danno l'autorizzazione sull'Out-let! Il Capogruppo di Forza Italia inviò alla Procura le mie dichiarazioni sull'Out-let - ricordi, Assessore? - dicendo: "E' una cosa grave dire che non è possibile fare l'atto". Ora, lo dicono anche gli avvocati di Finpiemonte e di Nordind.
Non so. Posso solo constatare amaramente ciò che sta capitando. Mi riferisco anche alle questioni sollevate poc'anzi dal collega Placido sulla TV Satellitare. Mi chiedo: ma da qualche parte, qualcuno che risponde degli atti, esiste? O parliamo inutilmente? O ci trinceriamo dietro al fatto che facciamo politica e non abbiamo il diritto di ispezione sugli atti dei funzionari della struttura, in questo caso sulle società partecipate e collegate? Il contenuto della legge n. 51 è diventato una grande ipocrisia, una grandissima ipocrisia! Esso non esime la Giunta dalle sue responsabilità di controllo sugli atti della struttura su cui l'Assessore ha la delega! Assolutamente! L'Assessore continua ad avere una sua competenza sulle partecipate, che non consiste soltanto nel verificare il bilancio! Non è soltanto un azionista, soprattutto dove le quote sono enormi! Non dico di interferire sulle responsabilità e sulle finalità sociali ma dove ci sono dei legami tra competenze e ruoli è importante intervenire perché, per esempio, sulla vicenda di Nordind è stato commesso qualcosa di grave! E' stato costruito un processo per l'acquisizione dei terreni finalizzato ad un obiettivo che riguardava la Regione, è stato compiuto un atto illegittimo! E l'Assessore competente ha dato la sua autorizzazione sull'Out-let! Questo è capitato! Capiterà anche dell'altro! Lo constato. Rilevo - concludendo - che siamo al 20 marzo e che la Giunta non ha fatto nulla per il piccolo commercio.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI


Argomento: Informazione

Sollecito risposta alle interrogazioni n. 635 "Modifiche allo Statuto dell'ATR (Agenzia turistica Regione Piemonte) per gestire il canale satellitare" e n. 593 "TV satellitare Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Avrei una richiesta da avanzare. Nelle ultime due riunioni dei Capigruppo, l'Assessore Racchelli ha detto che avrebbe fornito risposta rispetto all'interrogazione urgente n. 635 ed all'interrogazione n. 593 relative alla TV satellitare. Chiedo ufficialmente di sapere quando l'Assessore Racchelli darà tali informazioni. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Placido, le farò sapere qualcosa al più presto.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 236


PRESIDENTE

Prima di chiudere la seduta del Consiglio e riaggiornarla alle ore 15 informo i colleghi Consiglieri che è pervenuto alla Presidenza un ordine del giorno, il cui primo firmatario è il Capogruppo Pino Chiezzi, ma che vede la firma di diversi Capigruppo e Consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione. Vi invito a prenderne visione: riguarda la chiusura del "British Council" di Via Saluzzo. Chi desidera, potrà sottoscriverlo.
E' richiesta l'iscrizione, per cui servono 40 voti.
Mi pare che l'aula acconsenta e pertanto lo possiamo dare per iscritto all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
I lavori sono terminati e riprenderanno oggi pomeriggio alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13,35)



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