Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.76 del 13/03/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Cantore.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Modifica di coordinamento ex art. 83 Regolamento interno del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Comunico inoltre che con deliberazione n. 66, prot. n. 8895 del 9 marzo 2001, l'Ufficio di Presidenza ha apportato una modifica, ai sensi dell'art.
83 del Regolamento, all'art. 4 per coordinamento con l'art. 44 della legge approvata il 6 marzo 2001 concernente "Ordinamento contabile della Regione Piemonte" (ex disegno di legge n. 131).
L'art. 4 risulta pertanto così riformulato: "Mediante specifici 'Regolamenti di contabilità' di seguito denominati Regolamenti, da predisporre entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge ed assunti rispettivamente dalla Giunta e dal Consiglio regionale con riferimento all'art. 44, sono dettate le disposizioni sulle modalità di applicazione delle norme contenute nella presente legge".
Si tratta semplicemente di un aggiustamento tecnico. La precedente dizione assegnava infatti la predisposizione dei Regolamenti di contabilità all'Ufficio di Presidenza; ciò non può essere attribuito all'Ufficio di Presidenza, ma deve essere attribuito con riferimento al Consiglio regionale, all'assemblea, e quindi abbiamo dovuto procedere in questo senso.


Argomento:

d) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 317 dei Consiglieri Riba e Muliere inerente a: "Manifestazione 'L'agricoltura incontra la Città' - Torino, Auditorium del Lingotto 28/10/2000 - Organizzazione e successivo annullamento"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 317, presentata dai Consiglieri Riba e Muliere.
Risponde l'Assessore Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

In risposta all'interrogazione n. 317 del 26/10/2000, inerente a "Manifestazione 'L'agricoltura incontra la Città'", in programma il 28/10/2000 a Torino e poi annullata a seguito dei gravi eventi alluvionali del 15 ottobre 2000, si precisa quanto segue.
Il Piano di Sviluppo Rurale 2000/2006 del Piemonte veniva approvato nei primi mesi del 2000. Esso rappresenta indubbiamente il principale strumento di programmazione e di finanziamento nei prossimi anni per l'agricoltura piemontese.
In considerazione della sua complessità e quindi di difficoltà oggettiva nella fase iniziale di applicazione e vista inoltre la rilevanza delle misure agroambientali, rurali, turistiche e quindi gli effetti in generale sui cittadini consumatori oltre che con gli operatori del settore la Giunta regionale con due deliberazioni nel settembre dello scorso anno approvava un programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale.
Tale programma, predisposto dall'Assessorato all'agricoltura, prevedeva sinergicamente: l'organizzazione di una conferenza stampa, dove presentare ai mass media il Piano di Sviluppo Rurale. Tale conferenza stampa è stata effettuata l'8 settembre 2000 al Circolo della Stampa a Torino un seminario formativo-informativo sul Piano di Sviluppo Rurale, svoltasi a Torino il 9 e il 10 ottobre 2000 al Lingotto (che ha coinvolto centinaia di esponenti del mondo professionale, sindacale, economico, tecnico e delle istituzioni) l'organizzazione di una manifestazione-spettacolo configurato come epilogo festoso alle suddette iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale, ma anche come una grande occasione di comunicazione e di incontro tra l'agricoltura e il resto della società e quindi anche come opportunità di promozione dell'agricoltura piemontese, i suoi territori, i suoi prodotti.
Quest'ultima manifestazione era stata ipotizzata nella serata del 10 ottobre a conclusione del seminario suddetto, nell'area contigua dell'Auditorium del Lingotto. Dunque, una manifestazione sintetizzata appunto con il titolo L'Agricoltura incontra la Città: Torino, capitale metropolitana e in un luogo simbolo di questa città cioè l'Auditorium del Lingotto, scelto anche per la sua capienza. Ma l'Auditorium era già impegnato per quella serata e da verifiche successive, su disponibilità e coincidenze, l'unica data utile è risultata il 28 ottobre (giornata peraltro coincidente con il Salone del Gusto e quindi in un contesto omogeneo e positivo).
Il programma di tale manifestazione è stato impostato tenuto conto delle suddette finalità e risvolti; esso prevedeva un saluto del Presidente Ghigo ed una breve relazione dell'Assessore all'agricoltura; quindi, la proiezione di un filmato commentato di circa 15 minuti sull'agricoltura piemontese e i suoi prodotti; alcuni momenti particolari dedicati all'Asti e al Riso, scelti come prodotti simbolo del Piemonte, alle prese con difficoltà strutturali e di mercato. Ed inoltre, un concerto della scuola di alto perfezionamento musicale di Saluzzo; un brindisi finale collettivo con l'Asti accompagnato da alcuni dolci tipici.
Peraltro, tutti i momenti promozionali della serata erano stati organizzati in collaborazione con alcuni importanti soggetti come il Consorzio di Tutela dell'Asti, la Produttori Moscato d'Asti Associati, il Consorzio di Tutela delle varietà di Riso di Vercelli, e le Enoteche Regionali di Mango, di Canelli e di Acqui. Dall'insieme di tutti questi elementi e dall'articolazione del suddetto programma appare chiara la finalità e il carattere della manifestazione, e cioè un'importante occasione di incontro tra l'agricoltura piemontese e i cittadini consumatori e quindi di promozione dei suoi prodotti e dei suoi territori.
Ma, come sappiamo, la suddetta manifestazione prevista per il 28 ottobre non è più stata realizzata; infatti, sabato 14 e domenica 15 ottobre si verifica il grave evento alluvionale; nei giorni successivi ci si rende conto dei suoi devastanti effetti, materiali e morali, dell'immane disastro provocato in buona parte del Piemonte, tenuto conto di ciò e dunque del grave disagio sul piano logistico-organizzativo e su quello riferito allo stato d'animo dei soggetti istituzionali e professionali interessanti, si è ritenuto necessario ed opportuno annullare la suddetta manifestazione.
Sono state queste le motivazioni che hanno portato alla decisione; non vi è stata alcuna reticenza e non vi è stato ritardo, tali da compromettere ulteriori risparmi o da comportare oneri aggiuntivi. C'è da rilevare che in quel momento mancavano soltanto circa 10 giorni dall'evento quindi una buona parte del lavoro era già stato fatto, gli impegni presi e soprattutto gli inviti programma già stampati e spediti.
Tali lavori, affidati ad un'agenzia, assieme agli altri oneri di organizzazione, di spese varie e di compenso professionale dell'agenzia hanno comportato una spesa di L. 49.700.000; altra spesa sostenuta, per L.
13.800.000, è stata quella relativa alla realizzazione del video commentato sull'agricoltura piemontese che era in fase finale di realizzazione al momento dell'alluvione; tale video comunque verrà ben utilizzato in altre manifestazioni. Quindi, le spese effettivamente sostenute sono state soltanto queste, a fronte dei circa L. 209.000.000 inizialmente impegnati (la cui differenza diventerà residuo passivo e verrà reimpostata come economia nel prossimo bilancio regionale).
L'altra ed ultima spesa aggiuntiva effettuata è stata quella relativa alla necessità di informare in qualche modo dell'annullamento coloro che intanto avevano ricevuto l'invito e tutti coloro che comunque erano a conoscenza della manifestazione del 28 ottobre; si è ritenuto necessario tempestivamente far pubblicizzare un'inserzione che informava dell'annullamento, che è uscita sui quotidiani La Stampa, la Repubblica pagine regionali, e sul Giornale del Piemonte, il tutto per una spesa complessiva di L. 12.800.000.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Intervengo anche a nome del collega Muliere. Assessore, discutendo un'interpellanza cinque mesi dopo, parliamo di una questione a "babbo morto". Mi domando persino - non è una contestazione rivolta all'Assessore ma mi riferisco alla situazione complessiva - se parlando di avvenimenti trascorsi sia opportuno togliere del tempo a questa istituzione.
La questione aveva una notevole consistenza alcuni mesi fa ed è nostro dovere, essendo intervenuta una risposta, richiamarla in quest'aula.
Facciamo presente che in quel momento intercorreva la sua assunzione della carica da un tempo limitato e l'intenzione - contenendo la polemica di utilizzare metodologie di comunicazione e di promozione dell'immagine personale e dell'Assessorato. Ammesso che si addicano ad altri Assessorati cosa che riteniamo non sia esatta - non si addiceva e non si addice all'istituto dell'agricoltura, che non aveva bisogno di una promozione all'interno del Piemonte. L'agricoltura piemontese all'interno del Piemonte è ampiamente nota per le sue problematiche e per le sue connessioni.
Questa iniziativa che, tra l'altro, era stata costruita con modalità risultate particolarmente interne all'Assessorato e ad una sua area di rapporti circoscritti, che non aveva coinvolto una maggiore area di valutazioni, anche alla luce dei dati emersi circa il suo annullamento, non era né ponderata né considerata opportuna.
Sono contento che, in seguito, l'Assessorato non abbia insistito su questo genere di iniziative. Il fatto di poterlo dire significa che intendevamo richiamare per tempo l'opportunità di non procedere, non tanto per i 50/80 milioni che dovevano essere rilevati anch'essi come elementi che intervenivano nelle modalità di utilizzazione delle risorse pubbliche ma perché l'agricoltura ha bisogno di un approccio sobrio, sostanziale competente, attrezzato, fatto di rapporti, di coinvolgimenti nei confronti di aziende produttive e non di aziende dell'immagine. Questo metodo attiene più alle modalità dell'immagine. Forse l'Assessore Racchelli, anche se per la verità più il Presidente Ghigo, utilizzava questa pratica, ma il Presidente lo faceva in uno scenario che non ha la nostra approvazione, ma di altro genere.
Quindi, l'agricoltura non si ritrovava a suo agio. Credo che lei Assessore, l'abbia colto - mi fa cenno di sì. Naturalmente, dopo l'annullamento intervenuto con la scusa, parlare di un avvenimento di quel genere in termini di utilizzazione strumentale è anche imbarazzante, per seguiamo le date.
L'iniziativa doveva svolgersi nei giorni 27 e 28 ottobre; l'alluvione è avvenuta nei giorni 14 e 15; l'iniziativa è stata annullata il 25; vista l'alluvione, il giorno 16 e 17 si annulla l'iniziativa, si ferma l'organizzazione e si contengono le spese, ma si fa contestualmente nei giorni immediatamente successivi; invece, lei, ha continuato, spinto da una macchina propositiva ed organizzativa che, in parte, andava oltre la sua stessa possibilità di controllo - anche adesso vedo che mi fa cenno di sì quindi abbiamo colto un problema vero. Lei ha continuato ad operare verso un'organizzazione che è apparsa disastrosa al di là dell'alluvione che certamente, era un elemento che sconsigliava iniziative di festa, ma oggettivamente perché non aveva sufficienti supporti e la sufficiente condivisione.
Alla fine, apprezziamo che sia stata, in extremis, annullata, ma non possiamo non rilevare che con questa idea di organizzare una manifestazione di quel genere con quelle modalità si andava in una direzione inopportuna non efficace e perfino tale da trasferire sull'agricoltura ipotesi di comportamenti non condivisibili da parte dell'Assessorato.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interpellanza n. 352 dei Consiglieri Papandrea e Contu inerente a: "Gravi carenze presso la Casa di reclusione San Michele di Alessandria"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 352, presentata dai Consiglieri Papandrea e Contu, alla quale risponde l'Assessore Cotto.



PRESIDENTE

COTTO, Assessore alle politiche sociali e della famiglia



PRESIDENTE

In risposta all'interpellanza n. 352 presentata dai Consiglieri Papandrea e Contu in merito alle gravi carenze relative alla Casa di reclusione San Michele di Alessandria, posso assicurare che ogni attenzione è stata posta già da tempo ai diversi problemi sollevati.
Innanzitutto, costanti rapporti intercorrono tra gli uffici del Provveditorato regionale dell'Amministrazione Penitenziaria, le direzioni degli Istituti penitenziari e i competenti uffici dell'Assessorato alle politiche sociali.
Mi trovo pienamente d'accordo con i colleghi sul fatto che le carenze segnalate compromettono il buon funzionamento dell'Istituto portando tensioni e malcontento tra i detenuti e mi farò interprete con gli opportuni organismi affinché tali inconvenienti siano superati al più presto.
In merito al quesito sulle offerte formative ed educative e sulle attività volte al reinserimento lavorativo dei detenuti, si specifica quanto segue: - l'Assessorato formazione professionale e lavoro della Regione Piemonte finanzia annualmente corsi di formazione professionale all'interno degli Istituti penitenziari. Presso la Casa di Reclusione di Alessandria sono stati finanziati i seguenti corsi: 1999/2000: Impiantistica civile e industriale (biennale); Falegnameria (biennale); Addetto manutenzione aree verdi 2000/2001: Impiantistica civile e industriale (biennale); Falegnameria (biennale) Operatore su PC; Giardinaggio e Floricoltura; e 1 corso di addetto manutenzione aree verdi per detenuti presso il Comune di Castellazzo Bormida l'Assessorato alle politiche sociali finanzia attività formative più brevi e flessibili che non danno qualifica professionale, ma la cui frequenza costituisce un "credito formativo".
Nell'anno 1998/1999 è stata finanziata un'attività per la Sezione massima sicurezza di giardinaggio e floricoltura.
In questi anni sono stati attuati con successo stages di formazione lavoro che permettono alle persone di sperimentare la realtà lavorativa attraverso inserimenti presso aziende esterne al carcere. Questo "periodo di prova", inoltre si è spesso dimostrato utile per instaurare un rapporto fiduciario tra la persona e l'azienda e, pertanto, a volte è sfociato in un vero inserimento lavorativo.
Gli stages sono stati finanziati con risorse regionali, provinciali e con due progetti europei (Horizon e Integra), attuati in questi anni per l'inserimento socio-lavorativo di detenuti ed ex detenuti di cui la Regione è stato Ente promotore.
La L.R. n. 45/95 finanzia progetti per l'impiego di detenuti in semilibertà o ammessi al lavoro all'esterno per lavori socialmente utili a protezione dell'ambiente.
Nell'anno 1999 sono stati finanziati, tra gli altri, i progetti dei Comuni di Alessandria, Bassignana, Castellazzo Bormida e Tortona, che prevedevano l'impiego di 16 detenuti provenienti dagli Istituti di Alessandria.
Nella tarda primavera 2000 i primi tre progetti sono stati avviati mentre il progetto del Comune di Tortona, ad oggi, non ha potuto partire per mancanza di detenuti assegnati. Ed è proprio per questo motivo che insieme al collega Pichetto, abbiamo avuto una riunione - ne avrete letto questa mattina sui giornali - riguardante la mancanza dei detenuti, che il Magistrato di Sorveglianza non riesce a colmare per far partire questi progetti. Sta cambiando la tipologia della popolazione carceraria e forse anche noi dobbiamo incominciare a pensare di modificare la L.R. n. 45/95 quindi portare il lavoro in carcere e combattere l'ozio esistente in quella realtà. Questo, anche secondo il parere di molti esperti.
Nell'anno 2000 la Regione ha finanziato, per la zona di Alessandria, i progetti dei Comuni di Alessandria, Castellazzo Bormida, Bassignana Cassine e Rivarone, che richiedono l'inserimento lavorativo di 12 detenuti.



PRESIDENTE

In questi anni si è operato su un'ipotesi di lavoro che prevede percorsi di inserimento sociale e lavorativo che, partendo dalla formazione professionale in carcere, proseguissero con inserimenti brevi all'esterno attraverso stages e progetti ex L.R. 45/95 - dove abbiamo tante difficoltà e si concludessero con inserimenti lavorativi a tempo indeterminato agevolati dalla L.R. n. 28/93, che prevede incentivi economici per le aziende che assumono detenuti ed ex detenuti.
Per raccordare le diverse iniziative di inserimento lavorativo e sociale presenti sul territorio, dal 1994 la Regione Piemonte ed il Provveditorato regionale dell'Amministrazione Penitenziaria hanno promosso la formazione di Gruppi Operativi Locali, i cosiddetti GOL, nelle diverse province piemontesi. I GOL sono costituiti da operatori appartenenti a diverse istituzioni (Amministrazione Penitenziaria, Comuni, Province Centri per l'Impiego, SERT, Volontariato, ecc.) e sono coordinati a livello regionale. Presso la Provincia di Alessandria è attivo da anni un GOL che progetta e realizza percorsi di reinserimento socio-lavorativo di detenuti ed ex detenuti.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore Cotto.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ci troviamo di fronte ad un'interpellanza abbastanza datata. Infatti nel momento in cui è stata presentata, nel carcere di Alessandria era in corso uno sciopero degli allievi che partecipano a corsi di scuola liceale o di formazione professionale. Essi scioperavano per una serie di problemi legati alla vita nel carcere.
L'anno scorso ci siamo trovati spesso a discutere di una legge che permettesse di ridurre l'affollamento nelle carceri. Noi non abbiamo voluto sollevare questo problema, che non è di competenza del Consiglio regionale ma abbiamo effettuato varie visite nelle carceri ed abbiamo notato che alcune tensioni, che sono assolutamente risolvibili, creano difficoltà consistenti. Alcune le ricordava l'Assessore Cotto, dicendo che il problema è anche quello di modificare la legge, introducendo il lavoro nelle carceri, questione sollevata da tutti noi.
In tutte le visite che ho effettuato, questo problema è stato posto con forza, perché l'ozio non piace neanche ai detenuti, anzi, lavorare sarebbe un modo più accettabile di trascorrere le ore e le giornate.
Come dicevo, esiste una serie di problemi che l'istituzione regionale dovrebbe affrontare e cercare di risolvere. Sono problemi legati al funzionamento delle strutture, alla carenza di organico, alla carenza di direttori e di personale d'appoggio.
Proprio nel carcere di Alessandria è stato posto il problema della difficoltà di rapporti con la direzione, il fatto che magari, per poter avere un colloquio, passano settimane. Questo crea sicuramente delle tensioni.
Un altro elemento che può creare tensione è che recentemente è stata garantita la possibilità di accedere alle docce con una determinata frequenza (è anche stata adottata una legge, da questo punto di vista), ma molte carceri piemontesi non sono in grado di fornire l'acqua calda. In estate questo problema può essere tranquillamente risolto, ma in inverno è molto più complicato. Questa realtà, oltretutto, viene vissuta come una sorta di diritto negato.
Concludo dicendo che il Consiglio regionale dovrebbe avviare un'indagine conoscitiva di questi problemi, che stanno al di là delle modifiche di legge, ma che stanno dentro il funzionamento concreto del carcere. In questo modo, molte tensioni potrebbero essere risolte. Tra l'altro, nelle mie visite presso le carceri ho potuto verificare che laddove il carcere è meno affollato ed i problemi sono meno forti, si vivono tensioni minori; non dico che si stia bene, ma anche i detenuti concordano su questo fatto.
Occorrerebbe interessarsi di queste realtà non soltanto quando avviene un avvenimento di cui tutti parlano, e che richiede interventi straordinari, ma dovremmo interessarci maggiormente delle questioni ordinarie e concrete, che anche l'Assessore ricordava. La carenza di personale, ad esempio dei Direttori, è uno degli elementi gravi della situazione carceraria.
Sono questioni sulle quali il Consiglio regionale dovrebbe far sentire maggiormente la propria presenza, prevedendo - ad esempio - una struttura che faccia un monitoraggio continuo e sia a conoscenza in modo preciso dei problemi esistenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto per una breve replica.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Concordo su molte delle considerazioni espresse dal Consigliere Papandrea. Vorrei però sottolineare le difficoltà ad operare della Regione per carenza di competenze. Noi dobbiamo tenere presente che un detenuto costa dalle 300 alle 400.000 lire al giorno: sono dati forniti dall'Amministrazione Penitenziaria, si tratta di dati non precisi perch dalle 300 alle 400.000 c'è una forbice troppo grande.
La carenza di personale segnalata esiste; diversi ordini del giorno votati dal Consiglio regionale su questo argomento sono rimasti inascoltati. Io stessa, in occasione di due o tre incontri con il responsabile, dottor Caselli, ho ribadito queste difficoltà, però risposte operative da parte dell'Amministrazione Penitenziaria non ne sono venute.
Da quando ho avuto la delega alle politiche sociali mi sono interessata in modo attivo delle problematiche del carcere, andandoli a visitare quasi tutti, facendo riunioni un po' con tutto l'insieme, il mondo, gli operatori, gli attori dell'Amministrazione Penitenziaria, però confermo che abbiamo molte difficoltà: una è quella per la L.R. n. 45/95 che forse deve essere rivista per mancanza di detenuti da avviare al lavoro. Se noi consideriamo che spendiamo 1 miliardo e 300 milioni e siamo riusciti a far partire 28 progetti che hanno interessato 68 detenuti, a fronte di una popolazione carceraria di 4.500 detenuti, chiaramente ci rendiamo conto che il nostro è un bicchiere d'acqua nell'oceano. Allora, dobbiamo riflettere tutti, chiamare tutti alle proprie competenze, perché un'Amministrazione statale che paga dalle 300 alle 400.000 lire al giorno per ogni detenuto recluso, forse all'interno può trovare delle altre forme per evitare il più grande pericolo che esiste nel carcere: pericolo per i detenuti, pericolo per gli agenti di polizia penitenziaria, che è l'ozio. Si dovrebbe allora poter portare - lo chiedono tutti - il lavoro in carcere. Sapete per benissimo che la Regione Piemonte può farsi promotrice versa questa indicazione e l'ha già fatto, però è lo Stato che deve chiaramente provvedere anche solo a livello legislativo per permetterlo.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione n. 524 del Consigliere Moriconi inerente a: "Verbale della seduta della Commissione Tecnica Urbanistica del 7/7/2000"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 524, presentata dal Consigliere Moriconi, cui risponde l'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

In riferimento all'interrogazione n. 524 presentata dal Consigliere Moriconi, inerente a "Verbale della seduta della Commissione Tecnica Urbanistica del 7/7/2000", preciso quanto segue.
Con nota del 29/6/2000, prot. n. 8879/19.9. CTU, è stata convocata, per il giorno 7/7/2000, la Commissione Tecnica Urbanistica per esaminare le seguenti pratiche poste all'ordine del giorno: 1) Comune di Saluggia (VC): Controdeduzioni Variante PRGC vigente; Pratica n. 970565; Relatore ing. Rosso 2) Comune di Fossano (CN): Variante al PRGC vigente; Pratica n. 990501 Relatore arch. Sarà 3) Comune di Fossano (CN): Variante al PRGC vigente; Pratica n. 990807 Relatore arch. Sarà 4) Comune di Acqui Terme (AL): Variante Generale al PRGI vigente; Pratica n. 991069; Relatore arch. Castellani delle quali quella relativa al Comune di Saluggia risultava regolarmente depositata e all'ordine del giorno delle precedenti riunioni convocate il 19/6/2000 e il 26/6/2000.
Nel corso della seduta del 7/7/2000, che ha avuto inizio alle ore 10,35, è stata esaminata la sola pratica relativa al Comune di Saluggia essendosi la riunione chiusa, a seguito della mancata disponibilità dei Commissari con diritto al voto di garantire la propria presenza per la prosecuzione dei lavori sulle successive pratiche, alle ore 12,20.
Le restanti pratiche relative i Comuni di Fossano ed Acqui Terme sono state esaminate nella successiva riunione appositamente riconvocata in prosecuzione per il giorno 17/7/2000.
Ha svolto le funzioni di Segretario verbalizzante della seduta del 7/7/2000 l'arch. Giorgio Zimbaro, funzionario responsabile di posizione organizzativa, coadiuvato dal funzionario geom. Dario Nevi, entrambi del Settore regionale Verifica ed Approvazione Strumenti Urbanistici.
Lo svolgimento delle riunioni e i relativi contenuti vengono registrati su nastri magnetici, conservati agli atti a cura del Settore che ne garantisce il funzionamento, ed il verbale della specifica riunione redatto in modo tale da riassumere come di norma i vari interventi formulati dai presenti nel corso delle varie fasi dello svolgimento della seduta, è stato concluso, letto, confermato e sottoscritto in data 19/7/2000 dal Presidente e dal Segretario verbalizzante.
Dalla lettura di tale verbale si evince nello specifico della problematica segnalata che oltre ad alcune affermazioni espresse dal signor Lorini sulle quali viene proposta al Presidente una mozione d'ordine, la formulazione di considerazioni di carattere tecnico-procedurale e la lettura di un documento del quale dapprima si dichiara la volontà di consegnare agli atti della seduta (cfr. 4° paragrafo di pag. 5) mentre successivamente, su specifica richiesta del Presidente, l'interessato dichiara la volontà di recapitarlo al più presto rielaborato (cfr. 5 paragrafo di pag. 6) come in effetti è avvenuto.
Tale documento, pervenuto successivamente alla chiusura della seduta del giorno venerdì 7/7/2000, è stato registrato al protocollo della Direzione in data lunedì 10/7/2000 con n. 9294/9 e conservato agli atti della relativa seduta come tutti i documenti che partecipano alla composizione sia della pratica che delle testimonianze scritte della riunione.
Risulta inoltre che con nota in data 26/7/2000, registrata al protocollo generale della Direzione al n. 10160/9, è pervenuta, a firma del signor Lorini, una comunicazione contenente alcune segnalazioni e richieste di modifica ad alcune parti del verbale predisposto in data 19/7/2000 oltre all'invito di allegare al verbale della seduta del 7 luglio la nota trasmessa in pari data.
Nel corso e a conclusione della riunione del 26/7/2000, all'o.d.g.
della quale era anche prevista l'approvazione del verbale della riunione del 7 luglio, il relativo verbale riporta testualmente alla pagina 8: "Successivamente alle valutazioni espresse dalla CTU sulla Variante al PRGC del suddetto Comune di Mondovì, alle ore 11,50 l'Assessore Botta mette in votazione il verbale della seduta n. 7 del 7/7/2000 e contestualmente richiama una richiesta effettuata con propria nota dal rappresentante della Lega Ambiente tesa a proporre alcune correzioni materiali ed integrazioni da inserire nel verbale in votazione.
Interviene, su invito dello stesso Assessore, l'arch. Cena per dare le opportune precisazioni del caso, evidenziando un aspetto che richiama la stesura dei verbali che, per regolamento, devono essere sintetici dichiarando quindi valido il verbale così come è stato redatto, pur accettando di allegare il documento trasmesso dal rappresentante delle Associazioni ambientaliste.
Segue una discussione tra l'arch. Cena, l'arch. Bianchi ed il rappresentante ambientalista che induce il dott. Narducci a presentare una mozione d'ordine, con la quale chiede di interrompere la discussione in quanto in sala non c'è più il numero legale.
Alle ore 12, dopo aver confermato all'arch. Bianchi che il verbale della seduta n. 7 sarà posto in votazione nella prossima seduta, il Presidente, ringraziando i presenti, dichiara chiusi i lavori".
Conseguentemente, il verbale della Commissione Tecnica Urbanistica ancorché non ancora approvato, è stato integrato inserendo in allegato sia la nota pervenuta in data 7/7/2000, prot. n. 9294/9 in data 10 luglio, che la nota in data 26 luglio, prot. n. 10160/9 ritenendo in tale modo evidenti, rispetto all'originaria stesura, i possibili elementi di precisazione contenuti nei suesposti documenti trasmessi dal signor Lorini.
A seguito della breve interruzione dovuta al mese di agosto con nota prot. n. 11691/19.9 CTU, in data 6/9/2000 è stata convocata, per il giorno 25 settembre 2000, la Commissione Tecnica Urbanistica in seduta congiunta con la Commissione Beni Ambientali ai sensi e per gli effetti dell'art. 77 bis della LUR per discutere ed esprimere, a norma del secondo comma dell'art. 7 della L.R. n. 56/77 smi, parere in merito al "Piano Territoriale Provinciale della Provincia di Torino".
La nota di convocazione, nell'intento di definire tutte le pratiche disponibili per l'esame della CTU prima della sua scadenza (n.d.r. 12 ottobre 2000) concludeva: "Omissis... La Commissione Tecnica Urbanistica proseguirà i lavori in seduta ordinaria, ai sensi dell'art. 76 della L.R.
n. 56/77 per l'esame delle pratiche... omissis".
Con allegato: "Ordine del giorno della CTU del 25 settembre 2000 Comunicazioni del Presidente Approvazione verbali delle precedenti sedute n. 7 del 7/7/2000, n. 8 del 17/7/2000 e n. 9 del 26/7/2000 Pratiche già all'ordine del giorno della seduta del 26/7/2000: 1) Comune di Novara (NO) - Variante n. 5 al PRGC vigente; Pratica n.
981016; Relatore ing. Rosso 2) Comune di Novara (NO) - Variante n. 8 al PRGC vigente; Pratica n.
990247; Relatore ing. Rosso 3) Comune di Novara (NO) - Variante n. 5 al PRGC vigente; Pratica n.
990968; Relatore ing. Rosso.
Torino 4 settembre 2000".
Tenuto conto che, diversamente da quanto programmato, la riunione svolta in data 25 settembre 2000 non ha esaurito l'esame del Piano Territoriale Provinciale e che si sono dovute convocare, in prosecuzione e con carattere di urgenza, un'ulteriore riunione congiunta in data 4 ottobre 2000 e, successivamente, in data 10 ottobre 2000 per concludere l'esame del PTP prima del 12 ottobre 2000, e, come risulta dal verbale n. 12 relativo a quest'ultima seduta, che testualmente recita: "...Omissis Risultanze Il Presidente nel salutare i convenuti comunica che sono a disposizione, per la successiva approvazione, i verbali delle precedenti riunioni n. 7 del 7/7/2000, n. 8 del 17/7/2000 e n. 9 del 26/7/2000 della CTU in seduta ordinaria e della riunione congiunta con la Commissione Beni Ambientali n. 10 del 25/9/2000.
Nel ricordare, stante gli imminenti termini di perentoria scadenza della corrente legislatura della CTU (12/10/2000), la necessità di definire la pratica in esame e motivo di discussione nelle precedenti ultime riunioni in data 25/9/2000 e in data 4/10/2000 esprime la volontà di chiudere i lavori entro le ore 12.
Apre quindi i lavori sull'ultima fase di determinazione della pratica relativa al PTP della Provincia di Torino in merito alla quale vengono espresse le seguenti definitive valutazioni.
Omissis A questo punto il Presidente, nel ringraziare i presenti ed in particolare i membri della Commissione Tecnica Urbanistica per la collaborazione prestata nel corso della legislatura conclusa, dichiara chiusa la trattazione della pratica in esame relativa al Piano Territoriale della Provincia di Torino.
Trattandosi dell'ultima riunione disponibile per la formalizzazione dei verbali redatti per le precedenti riunioni (la vigenza in 'prorogatio' dell'odierna composizione della CTU scade improrogabilmente il giorno 12 ottobre 2000) il Presidente mette in votazione il verbale della seduta n.
10 in data 25/9/2000 relativo alla riunione in seduta congiunta della CTU con la Commissione Beni Ambientali; pone quindi in votazione i verbali della CTU n. 7 del 7/7/2000, n. 8 del 17/7/2000 e n. 9 del 26/7/2000 che vengono tutti approvati con il consenso dei presenti in funzione delle rispettive presenze alle singole riunioni.
A conclusione della seduta l'ing. Tognoli consegna al Presidente un proprio contributo scritto che verrà allegato al verbale.
Il Presidente dichiara quindi chiusa la seduta alle ore 12,25.
Il presente verbale risulta composto da n. 9 pagine + 4 allegati.
Letto, confermato e sottoscritto.
Torino, 23 ottobre 2000 Il Presidente dott. Franco Maria Botta Il Segretario Verbalizzante dott. arch. Mario Cena omissis" Non si è potuto comunque procedere alla valutazione delle pratiche all'ordine del giorno redatto in data 4/9/2000.
I funzionari del Settore regionale Verifica ed Approvazione Strumenti Urbanistici a cui è demandato il funzionamento della Commissione Tecnica Urbanistica e che svolgono l'attività di Segretario verbalizzante, sono l'arch. Giorgio Zimbaro, Responsabile di funzione organizzativa di tipo "B" e l'arch. Mario Cena, Dirigente Responsabile.
Per completezza di informazione si fa presente infine che in data 27/11/2000 il Settore regionale di cui sopra ha ricevuto dall'arch. Maria Teresa Roli (invitata alla CTU in rappresentanza delle Associazioni ambientaliste) una richiesta di documenti relativi alla Variante al PRGC vigente del Comune di Saluggia (VC) registrata al prot. di Direzione al n.
15825/9 in data 28/11/2000.
A norma dell'art. 11 del "Regolamento della Commissione Tecnica Urbanistica", approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 473 13698 in data 20/12/1992, la documentazione richiesta è stata fornita e ritirata dall'interessata in data 10 gennaio 2001 con nota n. 362.19.9/CTU.
Con i documenti forniti risulta trasmesso il parere della Commissione Tecnica Urbanistica n. 7/1 in data 7/7/2000 corredato dei documenti allegati al verbale n. 7 del 7/7/2000, previo accertamento, in pari data del ricevimento da parte del Comune di Saluggia di tutta la documentazione relativa alla Variante al Piano Regolatore Generale in argomento approvata con DPGR n. 3-1167 in data 30/10/2000.
Personalmente, trattandosi di verbali da me sottoscritti e seguiti dal Segretario verbalizzante, non ho fatto altro che riprendere dettagliatamente tutto quanto mi è stato predisposto dagli uffici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Anticipo subito che la risposta dell'Assessore Botta non è esaustiva delle domande poste. C'è una questione che lei, Assessore, ha richiamato: una questione di sostanza e una questione di forma. La sostanza è che parliamo di una Variante di Piano Regolatore di un Comune che è stato definito il più nuclearizzato d'Italia, di un Comune che è in area esondabile, come sa anche l'Assessore Cavallera che ha partecipato ad un recente convegno sui problemi alluvionali in riferimento anche al problema del nucleare. Quindi, era una Variante al Piano Regolatore estremamente importante. La sostanza e la forma si concretizzano nelle due date che lei ha fornito all'inizio della sua relazione: la nota di convocazione risale al 29 giugno, per una convocazione del 7 luglio.
Credo che tutti voi sappiate cosa significa il lavoro del volontariato.
Per il problema specifico, da cui siamo partiti, si trattava di dare la possibilità alle Associazioni del volontariato ambientalista di poter partecipare alla riunione. Di fatto, in quell'occasione, dato il ritardo della convocazione, non ha potuto partecipare l'arch. Flavia Bianchi, bensì l'arch. Lorini, recuperato all'ultimo minuto! Non importa se, com'è stato detto, l'argomento era da tempo all'ordine del giorno. Il problema è che le Associazioni ambientaliste, quel giorno, si sono trovate in estrema difficoltà.
Tante volte nell'aula del Consiglio regionale sentiamo parlare di volontariato. Vorrei che ci fosse un po' più di rispetto per esso in "tutte" le cose che si fanno. Come per l'ambiente si sente tanto parlare di "tutela dell'ambiente", senza che poi si facciano le scelte conseguenti allo stesso modo il volontariato lo si rispetta solo a parole, non negli atti pratici.
Quanto all'altro tipo di forma, anche dalla relazione dell'Assessore si evince chiaramente che i punti sottolineati nell'interrogazione non hanno ricevuto risposta. Dalla stessa lettura degli atti emerge chiaramente una grande discussione, perché il testo presentato dall'arch. Lorini è stato "aggiunto" e non "integrato" nel verbale, poiché la discussione è stata chiusa improvvisamente con un "atto di forza" dall'arch. Cena, che ha detto: "Basta, qui è ora di chiudere", perché le rimostranze presentate in quella sede dagli architetti delle Associazioni ambientaliste interloquivano e provocavano problemi che, invece, si riteneva opportuno non sollevare.
Credo che tutti ci rendiamo conto di come sia diverso far "integrare" nel verbale, come parte integrante, delle osservazioni ed "aggiungere" posteriormente, le stesse osservazioni. La differenza può essere definita da alcuni, inesistente, ma invece esiste: l'acquisizione a verbale di alcune correzioni diventa parte strutturale del verbale ed assume una valenza anche maggiore di quella di aggiungere delle osservazioni che non richiedono alla Commissione di farle proprie, ma possono essere delle semplici affermazioni a posteriori, aggiunte, di cui nessuno può tenere conto.
Ritengo che il problema sollevato dall'interrogazione esista ancora permanga, così come permane la sostanza del problema: la Variante di un Piano Regolatore di un paese alluvionato che è, anche, il paese più nuclearizzato d'Italia.
Penso che in tutta questa partita la Regione abbia dimostrato un po' di superficialità oltre che scarsa attenzione ai problemi degli ambientalisti.
Già in altre occasioni le osservazioni presentate sono state presentate quasi "pro forma", dato che esse non vengono mai tenute in considerazione.
Su considerazioni di questo genere torneremo ben presto, dato il tipo di lavoro che dovremo affrontare in quest'aula. Però almeno la forma richiedeva un'attenzione migliore.
Assessore, le chiedo di farmi avere il documento scritto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Presidente, le ho chiesto la parola non per ritornare sulla riposta all'interrogazione, che mi è stata predisposta dagli uffici, per i quali ho la massima stima e fiducia. Stessa stima posso dire di averla anche per le Associazioni ambientaliste: basta scorrere i verbali dei sei anni nei quali ho avuto l'onore di presiedere la Commissione Tecnica Urbanistica per scoprirlo.
Ho sempre prestato, in termini di ascolto, la mia massima attenzione, e lo stesso ho fatto talvolta anche in termini di "pazienza", anche verso altri componenti della Commissione, perché spesso - come dice il Consigliere Moriconi - verso alcuni argomenti non dimostravano la debita considerazione.
Ritengo che quanto mi è stato fornito dagli uffici - l'aiuto, l'ausilio per la verifica oltre che per la relazione - possa essere esauriente e che la forma - mi consenta, Consigliere Moriconi - è anche sostanza.


Argomento: Nomine - Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione n. 354 dei Consiglieri Riba e Muliere inerente a: "Stato di attuazione della L.R. 20/99 (Disciplina distretti vini e strade del vino in Piemonte) - Modifiche alla L.R. n. 37/80 (Le enoteche regionali, le botteghe del vino)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 354 presentata dai Consiglieri Riba e Muliere.
Risponde l'Assessore Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Consigliere Riba, forse anche questa interrogazione andava vista al momento giusto. Però la risposta la leggiamo lo stesso, e vediamo se pu ancora tornare utile.
La L.R. n. 20/99 dal titolo "Disciplina dei distretti dei vini e delle strade del vino in Piemonte" è entrata in vigore il 26/8/1999. La Giunta regionale, nella seduta del 31/1/2000, ha approvato con deliberazione della Giunta regionale...



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

RIBA Lido (fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Scusi, Assessore, questa interrogazione per noi è superata!



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, la invito ad illustrare il perché la questione sia superata, così riduciamo il tempo dedicato a questa interrogazione.



MULIERE Rocchino

Approfitto dell'occasione per dire che una risposta alle interrogazioni in tempi diversi rispetto a quelli attuali forse aiuterebbe i lavori del Consiglio regionale: molte volte le stesse riposte degli Assessori alle interrogazioni - e non dico per loro particolare responsabilità - sono ormai superate dagli eventi.
Chiederei dunque un'attenzione diversa ai tempi delle risposte. Grazie.



PRESIDENTE

Naturalmente, condivido la sua valutazione, Consigliere Muliere.
Avendola fatta anch'io più volte, posso dirmi in grado di recepirla - come Ufficio di Presidenza - e le assicuro la mia piena condivisione. Questo però, non risolve il problema! La parola all'Assessore Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Vorrei solo precisare che noi abbiamo risposto nei tempi e con i metodi dovuti, ma che però ci sono molte interrogazioni! Tengo a precisare, inoltre, che le sollecitazioni di questa interrogazione sono state ampiamente recepite, tanto che, proprio in seguito ad esse, ci sono stati degli sviluppi successivi.


Argomento: Varie

Sollecito da parte del Consigliere Chiezzi ad una più puntuale presenza in aula dei Consiglieri di maggioranza


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Vedo che in aula sono presenti solo sedici Consiglieri di maggioranza: mi sembra un modo poco dignitoso di procedere. Chiedo di richiamare i Consiglieri ad entrare o, in alternativa, sospendere la seduta.



PRESIDENTE

Sottoscrivo la sollecitazione del Consigliere Chiezzi e rivolgo l'invito ai Capigruppo della maggioranza a sollecitare i Consiglieri fuori dall'aula a rientrare.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Intervengo intanto per significare che i Consiglieri del mio Gruppo sono presenti. Secondo, non penso che la minoranza abbia da recriminare alcunché alla maggioranza in tema di Regolamento. Si verifichi se c'è il numero legale: se c'è si va avanti, se non c'è si sospende il Consiglio.
Non sono disponibile a sentire rampogne da parte di nessuno.



PRESIDENTE

Consigliere Brigandì, era una sollecitazione istituzionale. Io l'ho recepita solo come sollecitazione.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Interrogazione n. 546 del Consigliere Tapparo inerente a: "La Giunta Ghigo elimina il Settore Valorizzazione patrimonio linguistico del Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione n. 546, presentata dal Consigliere Tapparo, alla quale risponde l'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

In relazione all'interrogazione in oggetto ed ai quesiti posti con la medesima, si precisa quanto segue.
Il CCNL della dirigenza del comparto Regione-Autonomie locali attualmente vigente, sancisce all'art. 27, ove viene trattato l'istituto della retribuzione di posizione, che "gli Enti determinano i malori economici della retribuzione di posizione delle funzioni dirigenziali previste dai rispettivi ordinamenti, tenendo conto di parametri connessi alla collocazione nella struttura, alla complessità organizzativa, alle responsabilità gestionali interne ed esterne".
Ciò evidentemente comporta la valutazione delle posizioni dirigenziali (job evaluation) che rappresenta uno strumento di classificazione del lavoro mediante il quale si perviene ad una comparazione dei valori relativi delle posizioni rivestite all'interno dell'azienda. Il suo utilizzo è finalizzato a porre le basi per una corretta e bilanciata struttura delle retribuzioni, correlandole, in questo modo, all'importanza relativa che le posizioni occupano nell'ambito dell'organizzazione.
La Giunta regionale con provvedimento deliberativo n. 27-25723 del 26 ottobre 1998 nel definire la metodologia di valutazione, che si fonda su fattori e sottofattori per l'analisi delle posizioni dirigenziali, ha approvato i pesi da attribuire a tali parametri (definito criteri e pesi degli stessi).
Il protocollo d'intesa firmato in data 14/12/2000 con le RSU dirigenti e recepito dalla Giunta regionale con DGR n. 10-1846 del 28/12/2000 ha di fatto determinato una graduazione di valore dei Settori esistenti, che si concretizza in due fasi successive: nella fase attuale a 14 Settori individuati nominativamente e a 10 Settori (9 della Giunta regionale ed 1 del Consiglio regionale), che sono stati individuati a seguito dell'applicazione dei criteri già citati ed approvati dalla Giunta regionale, è stata riconosciuta una retribuzione di posizione di importo pari a L. 58.500.000, che costituisce la retribuzione della posizione vigente per tutti i Settori; agli altri Settori è stata riconosciuta una retribuzione di posizione di importo pari a L. 66.300.000 in una fase successiva, sulla base dell'applicazione dei criteri in argomento, ad un numero limitato di questi ultimi Settori di maggior peso e consistenza verrà riconosciuta una retribuzione di posizione di importo pari a L. 71.500.000.
Tale graduazione è il risultato dell'applicazione scientifica di un metodo analitico-fattoriale, che prende in considerazione le diverse dimensioni che caratterizzano l'attività lavorativa attraverso il ricorso oggettivo a variabili verificabili e graduabili.
L'applicazione di tale sistema consente - sulla base, come già detto di valutazioni oggettive, con ricorso a fattori scientificamente definiti di differenziare la quota variabile di trattamento economico dei dirigenti responsabili di Settore sulla base della diversa consistenza della posizione ricoperta.
Non si tratta, pertanto, di un processo di soppressione di Settori e risulta quanto meno incomprensibile la confusione che da più parti si ingenera tra valenza politica della materia e degli interventi trattati e la consistenza strutturale del Settore che, invece, attiene a regole e sistemi di natura organizzativa.
Si ricorda, infine, come ai sensi della vigente L.R. n. 51/97, che regola "l'organizzazione degli uffici e l'ordinamento del personale regionale" è previsto che "l'istituzione, la modifica e la soppressione dei Settori sia effettuato con deliberazione del Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale e dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale per gli ambiti di rispettiva competenza".
Alla luce di quanto sopra solo un processo di riorganizzazione adottato con provvedimento deliberativo del Consiglio regionale può comportare la soppressione di strutture, che sulla base del provvedimento assunto dalla Giunta regionale continuano invece ad esistere ed operare.
Poiché la materia è complessa, come tutto ciò che attiene alla retribuzione del personale di un Ente pubblico (in questo caso, stiamo parlando di dirigenti), ci tengo a riepilogare una fase.
E' obiettivo di questa Giunta regionale - lo era già nella scorsa legislatura e lo rimane in questa - differenziare la retribuzione per quanto attiene il valore di posizione (cioè il valore delle "scrivanie" del tutto indipendentemente non solo dalla nominatività, ma anche dall'efficacia del dirigente preposto) e di aumentare e differenziare legandola ad obiettivi, il valore di risultato (seconda componente, pur non trattata, in questa fase). Attualmente, sulla base della L.R. n. 51/97 oggi operante, tutti i Settori di questo Ente avevano un identico valore di posizione e, conseguentemente, un identico valore di risultato definendo i criteri, aggiornandoli, anche sulla base dei pesi che a questi criteri vengono definiti, e riverificando, se è consentito sostenere in questo modo la classifica, il peso dei singoli Settori, con una definizione del valore delle singole posizioni.
Per limite estremo, ci potrebbe essere - la legge non solo consente ma, in qualche modo, lo incentiva nell'ambito del contratto collettivo nazionale di lavoro - una differenziazione tra i 203 Settori presenti al momento dell'entrata in vigore della L.R. n. 51/97: settembre 1997.
La Giunta non pensa affatto ad arrivare alla definizione di 203 o "x" valori diversi di posizione. La Giunta pensa ad organizzare i Settori quelli esistenti o quelli che, eventualmente, nasceranno dopo un'ipotetica ristrutturazione della L.R. n. 51/97, che, come è stato utilmente previsto procede comunque per delibere delle aree di competenza, siano esse dell'Ufficio di Presidenza o della Giunta. Le relazioni con le rappresentanze sindacali non sono obbligatorie per le normative esistenti ma indispensabili tutte le volte che si attua un intervento di organizzazione dell'Ente, che poi deve essere approvato dal Consiglio regionale.
Quindi, la Giunta si occupa dell'organizzazione dei Settori - credo che un minimo di tre sarebbe già un significativo risultato - in modo che si cominci a differenziare il valore della componente retributiva all'interno del Settore stesso, indipendentemente da chi ricopre questo Settore e dalla materia. Quindi, la valenza politica o meno della materia trattata e l'efficacia con cui il dirigente incaricato ricopre effettivamente il Settore attiene, invece, al sistema di valutazione della persona. Tale sistema presenta obiettivi complessi da definire.
Spero, con queste ulteriori osservazioni, di essere stato meno criptico che nella pura risposta, pur perfetta dal punto di vista tecnico.



PRESIDENTE

Credo che l'interrogante voglia replicare.
Prego, Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Ringrazio l'Assessore. Anch'io devo impegnarmi in un'opera di decriptazione della sua complessa risposta.
Certamente, è un'anticipazione del processo riorganizzativo che questa Giunta intende sottoporre a questa assemblea, così come ha accennato l'Assessore. Sono state date alcune indicazioni preliminari che, a tempo debito, dovremo approfondire ed analizzare.
Le differenziazioni legate agli obiettivi, cioè il problema di rapporto tra posizioni e risultato, è un aspetto sul quale si può discutere; però la mia interrogazione voleva far emergere quanto questo governo regionale quindi espressione di una maggioranza, considera uno degli elementi caratteristici della legislazione piemontese, cioè la tutela e la valorizzazione del proprio patrimonio linguistico.
Ho tratto da organi di stampa le indicazioni circa una messa in esaurimento del Settore preposto alla gestione delle leggi: sono la n. 29 del 1990 e la n. 37 del 1997, che intervengono sulla tutela e sulla valorizzazione del patrimonio linguistico.
Ritengo che si tratti di una legislazione importante ed avanzata, anche se, per certi versi, potrebbe essere migliorata.
Come ho espresso nella mia interrogazione, non si sta lavorando per tutelare il vecchio mondo antico, il vecchio Piemonte, il piccolo mondo antico delle cose belle, ma è necessario adoperarsi affinché la nostra storia diventi un elemento importante per leggere il futuro e poterci inserire adeguatamente in una società che va verso la globalizzazione.
La sua indicazione di percorso riorganizzativo la affronteremo a tempo debito. Dobbiamo sapere se la valorizzazione del nostro patrimonio linguistico e storico ha una priorità ed un peso adeguato nei parametri che questa Giunta andrà a predisporre.
Il senso della mia interrogazione è questo. Non sono ancora in grado di derivarlo dalle affermazioni organizzative, per questo motivo ho parlato di necessità di decriptazione. Voglio una risposta politica: voglio sapere se questo governo regionale, espressione di una maggioranza di centrodestra ritiene che la tutela e la valorizzazione del patrimonio linguistico del Piemonte sia un elemento di forza e di priorità, oppure sia un elemento negletto da mettere, con il peso dei futuri parametri, in coda.
Questa era la risposta che auspicavo dall'Assessore, che, puntualmente sul piano delle future ipotesi organizzative, mi ha fornito e lo ringrazio per questo aspetto. Ovviamente, per quanto riguarda la parte politica della mia domanda, non mi è stata data risposta, quindi mi dichiaro completamente insoddisfatto.



PRESIDENTE

L'Assessore Burzi gradirebbe svolgere un'ulteriore precisazione; non sarebbe previsto, ma se il Consigliere Tapparo acconsente, la Presidenza autorizza l'Assessore ad intervenire.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Ringrazio il Presidente perché non volevo affatto che fosse una rottura di prassi. Tolti i richiami "fogazzariani" e "gozzaniani" - cui peraltro mi associo volentieri, soprattutto al secondo - l'indirizzo era sbagliato, se questa era la valenza della domanda, che avevo ben colto. La risposta era ancora più chiara proprio perché era di valenza politica l'atto compiuto dalla Giunta, che, in qualche modo, è stato ripreso dai giornali. Non sempre - ahimé! - i giornali riescono, soprattutto in merito a materie così complesse, a fornire una sintesi chiara della volontà dell'organo che sta assumendo delle decisioni. La risposta è di valenza politica, mentre l'atto della Giunta non aveva alcuna valenza politica: era e rimane, in questa fase, come in quella che ho tentato di individuare sul futuro dell'evoluzione della L.R. n. 51/97, una valenza organizzativa. Non che le leggi sul personale non abbiano valenza politica - ci mancherebbe! - ma rientrano nel modello della riorganizzazione dell'Ente.
Rimanendo alla L.R. n. 51/97, che è di mia competenza, mentre le questioni attinenti al patrimonio culturale rientrano nelle competenze dell'amico e collega Leo, credo che non si possa trarre alcuna considerazione di natura politica dal fatto che la Regione Piemonte abbia 37 Direzioni, mentre la Regione Lombardia ne ha 12, la Regione Toscana 13 e la Regione Emilia Romagna le organizza in modo differente. Si deve anche discutere delle conseguenze politiche quando si entra nel merito del sistema di organizzazione e di gestione della risorsa personale quale investimento strategico. In questo caso, è mia opinione, che esprimo da Consigliere, da collega di Giunta, che l'importanza che una Giunta (o un governo) attribuisce ad un fatto, in questo caso il patrimonio culturale si debba desumere dagli atti di governo (legassi leggi ed iniziative) e perché no! - dagli investimenti e quindi dagli appositi capitoli di bilancio, che denotano o meno l'importanza che un'attività ha all'interno della Regione Piemonte.
Non c'è alcun Settore che si chiami "Metropolitana" nella Giunta regionale - lo cito a titolo di esempio; credo che questo attenga piuttosto, alla competenza della Direzione Trasporti all'interno delle deleghe del Vicepresidente Casoni.
Ritengo, tuttavia, che la sua importanza sia fortemente sottolineata nel bilancio, perché sono alcuni anni che si attribuiscono, se non ricordo male, 50 miliardi come coinvolgimento dell'Ente Regione su un'infrastruttura di competenza comunale, ma di valenza strategica. Credo che la sottolineatura e l'importanza politica sia forte, indipendentemente dall'esistenza o meno di un Settore specificamente dedicato. Si tratta di due momenti del tutto distinti, che erano esattamente lo scopo della mia risposta.
Sull'altra parte rimanderei ad un contributo dell'Assessore competente.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Interpellanza n. 477 del Consigliere Chiezzi inerente a: "Uffici regionali utilizzati dall'Agenzia per i Giochi Olimpici?"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 477, presentata dal Consigliere Chiezzi, alla quale risponde ancora l'Assessore Burzi.
Il Presidente Cota mi prega di informare che con questa interpellanza si conclude la discussione sulle interrogazioni e le interpellanze prevista per questa mattina.
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al patrimonio

Procedo a rispondere all'interpellanza n. 477 del 24 gennaio 2001, che credo abbia, come unico firmatario, il Consigliere Chiezzi.
Premesso che l'Agenzia Torino 2006 nasce con lo scopo di realizzare il piano degli interventi, definito dal Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici (denominato TOROC), in modo da consentire la coordinata e tempestiva riuscita delle manifestazioni inerenti ai Giochi stessi - ed in tale logica l'Agenzia opera in coerenza con le indicazioni dello stesso Comitato.
I compiti e l'ordinamento dell'Agenzia sono definiti dalla legge n.
285/00 e gli organi della stessa sono nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, su definizione del Presidente della Regione Piemonte, della Provincia di Torino, del Sindaco di Torino, del Presidente del CONI e dei Comuni e Comunità interessate alle opere necessarie per lo svolgimento dei Giochi.
La nomina dell'ing. Arcidiacono a Direttore generale dell'Agenzia e del Comitato direttivo è stata effettuata dal Presidente del Consiglio con proprio decreto in data 22/12/2000, registrato presso l'Ufficio di Bilancio e Ragioneria della Presidenza del Consiglio dei Ministri il 9 gennaio 2001 e notificato ufficialmente con nota del Capo Dipartimento alla suddetta Presidenza n. 431/III/216621 in data 16 gennaio 2001.
Stante i tempi ristretti che l'Agenzia ha a disposizione per l'effettuazione di tutti gli interventi previsti, su richiesta del Presidente del TOROC, nonché attualmente Sindaco di Torino, ing. Valentino Castellani, sono iniziati i contatti tra il Direttore dell'Agenzia e i componenti del Comitato direttivo, al fine di affrontare i primi aspetti di natura tecnico-organizzativa derivanti dalla nascita di un nuovo soggetto giuridico.
Il Comune di Torino, peraltro, sta terminando i lavori di restauro della sede provvisoria dell'Agenzia.
A tal proposito, vorrei precisare che nel frattempo questa fase è stata esaurita, in quanto è già avvenuto il trasloco negli uffici che temporaneamente credo siano stati individuati, da parte dell'Agenzia, come sede provvisoria della suddetta in Via Corte d'Appello, in uno degli edifici resi disponibili dal trasferimento di buona parte degli uffici relativi al Tribunale nella nuova sede del Palazzo di Giustizia di fronte alle Carceri Nuove. Scusate l'inciso, ma mi sembrava utile, altrimenti era una parte già obsoleta.
Il Comune di Torino, dicevo, sta terminando i lavori di restauro della sede provvisoria dell'Agenzia, che dovrebbero essere ultimati entro alcune settimane, cosa che stavo dicendo essere già avvenuta. Entro altrettanto breve tempo sarà altresì perfezionato il contratto di assunzione dell'ing.
Arcidiacono all'Agenzia Torino 2006.
Anche questo punto mi pare che sia già stato definito. Tra l'altro credo che sarà anche oggetto di una riunione di un prossimo Comitato esecutivo.
Nel contempo, il Presidente del Consiglio dei Ministri si presuppone effettui le ultime nomine di spettanza che sono, sempre riguardando la legge n. 285/00, che è quella istituente, il Comitato di Alta Sorveglianza e Garanzia e il Collegio dei Revisore dei Conti.
In questo ambito, in uno spirito di massima collaborazione che si è instaurato tra i componenti dell'Agenzia appena nominati e quelli del TOROC, cioè del Comitato organizzatore, si forniscono i seguenti chiarimenti richiesti: 1) alla data della risposta, l'ing. Arcidiacono è ancora responsabile della Direzione 10, percependo ovviamente lo stipendio dell'Ente Regione, e lo rimarrà fino alla sottoscrizione del contratto di assunzione presso l'Agenzia 2006.
A tal proposito, vorrei precisare che tale risposta, pur essendo ragionevolmente tempestiva, risulta obsoleta rispetto a quanto venne scritto il 24 gennaio. Oggi, infatti, non è più responsabile di Direzione perché ne è uscito, ed è, a tutti gli effetti, in carico all'Agenzia.
Tra l'altro, lo stesso è già stato sostituito con deliberazione di Giunta dal Direttore regionale subentrante, dott.ssa Ferreri.
2) L'ing. Arcidiacono, conseguentemente, è ancora Datore unico di lavoro secondo i criteri e le definizioni stabilite dalla Giunta regionale con suo provvedimento del giugno 2000.
3) L'ing. Arcidiacono non ha all'interno dell'Amministrazione regionale alcuna altra funzione e/o incarico.
4) Nell'opera "volontaristica" prestata in questi giorni dall'ing.
Arcidiacono - giocoforza negli uffici regionali - per sveltire il decollo dell'Agenzia, non vengono utilizzati in modo strutturale dipendenti regionali.
Questi erano i quattro punti che credo possono utilmente servire all'interpellante.
Mi scuso ancora della ragionevole obsolescenza della risposta. Come ripeto, è datata 24 gennaio, ma fortunatamente le cose vanno abbastanza speditamente nell'ambito di strutture che hanno un compito importante e soprattutto temporalmente perentorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere la non soddisfazione per il contenuto della risposta, in quanto l'interpellanza derivava da un'intervista ad un quotidiano da parte dell'ingegnere in questione, nella quale, il 12 gennaio, lo stesso asseriva di aver iniziato nel proprio ufficio in Regione il lavoro in quanto Direttore dell'Agenzia per lo svolgimento dei Giochi Olimpici.
Era un'osservazione che stupiva, perché l'ingegnere in questione era a capo della Direzione Patrimonio, in quanto richiamato con un contratto esterno dall'Assessore Burzi; era in quella funzione anche come nominato Datore di lavoro unico dal punto di vista della sicurezza e quindi oggetto di un provvedimento aggiuntivo di 78 milioni di lire all'anno, se non erro proprio in qualità di responsabile della sicurezza. Pertanto, si tratta di persona chiamata dall'esterno ed incaricata di due funzioni importanti e dal mio punto di vista, la seconda funzione criticata anche con un'interpellanza.
Evidentemente, questa persona è chiamata a responsabilità di agenzia penso con l'avallo dell'Assessore Burzi e dichiara ad un giornale di svolgere altro lavoro in sede d'ufficio, occupato in forza di altro incarico.
Al momento dell'intervista, l'ingegnere...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, volevo soltanto consultarmi un attimo con i funzionari, poiché stiamo parlando di persone.



CHIEZZI Giuseppe

Ma ne ha parlato l'Assessore Burzi, ne parlano i giornali.



PRESIDENTE

Solo nell'ambito di ciò che attiene materialmente allo svolgimento del lavoro.



CHIEZZI Giuseppe

Sono notizie pubbliche, non lo so.



PRESIDENTE

Va bene, il Consigliere Chiezzi ha tutta l'esperienza per sapere se si richiede una riservatezza.



CHIEZZI Giuseppe

Il motivo dell'interpellanza stava nella preoccupazione che una persona svolgesse in un luogo presso il quale aveva un incarico anche uffici relativi ad un nuovo incarico.
Questa era la preoccupazione, che rimane tutta intera, perché al 12 gennaio risulta che questa persona svolgesse presso gli uffici regionali compiti che attenevano ad incarico futuro.
Questa è un'irregolarità che segnalo, che rimane; di qui la nostra preoccupazione e la nostra insoddisfazione per la risposta dell'Assessore.


Argomento: Esercizi provvisori

Iscrizione all'o.d.g. del disegno di legge n. 271: "Proroga dell'esercizio provvisorio del bilancio di previsione per la Regione per l'anno 2001"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Prendo la parola per proporre all'aula un'inversione dei punti all'o.d.g. E' iscritto - immagino con caratteristiche di urgenza - il disegno di legge n. 271: "Proroga dell'esercizio provvisorio" e mi sembrerebbe sensato, a meno che l'Assessore al bilancio non abbia obiezioni, che la questione dell'approvazione dell'esercizio provvisorio e ciò che comporta abbia priorità nella nostra discussione rispetto ad altri temi, pur importanti ed interessanti, come quello dei Savoia.



PRESIDENTE

L'argomento non è ancora iscritto; è prenotato e quindi dovrebbe essere posta in votazione la relativa richiesta di iscrizione.
Essendo prenotato, l'argomento può essere iscritto con 31 voti e, in tal senso, c'è una proposta del Consigliere Marcenaro.
Non essendovi interventi contrari, pongo in votazione la proposta di iscrizione all'o.d.g. del disegno di legge n. 271.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Siamo al punto 3) all'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di legge n. 25 e degli ordini del giorno collegati.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Avevo chiesto l'inversione dei punti all'o.d.g., in modo da affrontare come primo punto della discussione, per il carattere di urgenza che a questa è normalmente affidato, la questione dell'esercizio provvisorio; se questo carattere di urgenza viene confermato dalla Giunta, penso che abbia urgenza maggiore di una discussione pur rilevante come quella che riguarda i Savoia.
Per questo motivo, sottoporrei la proposta di inversione alla valutazione dell'aula.



PRESIDENTE

Vi è dunque una richiesta di inversione dei punti all'o.d.g. avanzata dal Consigliere Marcenaro, che prevede di trattare immediatamente il disegno di legge n. 271, iscritto con il quorum previsto.
Immagino che il Consigliere Marcenaro abbia parlato a favore. Chiedo se qualcuno desidera parlare contro tale inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

TAPPARO Giancarlo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Abbiamo già votato.



PRESIDENTE

Poiché non presiedevo io, ho chiesto informazioni al Vicepresidente Riba, il quale mi ha comunicato che si trattava di una semplice iscrizione.
Ora c'è un nuovo punto, che è la richiesta di inversione dei punti all'o.d.g.
Il Consigliere Marcenaro ha fatto questa richiesta; se nessuno chiede di parlare contro e non ci sono esigenze di votazione sull'inversione diamo per accettata l'inversione dei punti all'o.d.g.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 271: "Proroga dell'esercizio provvisorio del bilancio di previsione per la Regione per l'anno 2001"


PRESIDENTE

Esaminiamo dunque il disegno di legge n. 271, precedentemente iscritto all'o.d.g.
La parola alla relatrice, Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina, relatrice

La I Commissione ha esaminato il disegno di legge relativo alla proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2001 per la Regione.
La Giunta regionale propone al Consiglio la proroga del termine dell'esercizio provvisorio, previsto nel 31 marzo, secondo la legge precedente (la n. 3 del 22 gennaio 2001). Pertanto, il presente disegno di legge, all'art. 1, sposta la scadenza dell'esercizio provvisorio al 30 aprile 2001.
La I Commissione consiliare ha licenziato, nella seduta di mercoledì 7 marzo, a maggioranza, il testo del disegno di legge e lo rimette all'aula per la sua sollecita approvazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Normalmente, il prolungamento dell'esercizio provvisorio, quando viene richiesto, costituisce uno dei campi sui quali, nonostante le diverse opinioni, è bene che si proceda con una certa celerità. Tuttavia, prendo la parola per dire che siamo di fronte ad un caso veramente particolare.
Siamo di fronte ad una situazione nella quale, dopo essersi impegnati ad una discussione sul bilancio che ci doveva portare ad una conclusione ed all'approvazione del bilancio definitivo entro il 31 marzo di quest'anno la Giunta e la sua maggioranza non sono stati in grado di svolgere alcun atto che rendesse possibile questo tipo di sbocco, che era stato discusso e sul quale - ripeto - si era preso un impegno in occasione dell'approvazione del precedente esercizio provvisorio.
Siamo quindi di fronte ad un atto significativo e, secondo me, grave perché il fatto che emerge è quello di un'utilizzazione ormai di tutte le sedi e di tutti i momenti, a partire da quella così delicata del bilancio per uno scontro interno alla maggioranza, che sostanzialmente paralizza e ha paralizzato i lavori del Consiglio e la possibilità di condurre in porto gli impegni e i doveri istituzionali, compresi quelli più importanti.
Oggi vorrei sottolineare questo punto: siamo qui, in una Regione governata dal centrodestra, di fronte ad una richiesta di esercizio provvisorio. Perché? Perché forze politiche della maggioranza, utilizzando il bilancio come occasione di campagna elettorale ed utilizzando strumenti ostruzionistici attraverso la presentazione di migliaia di emendamenti migliaia di emendamenti non presentati dall'opposizione, ma da forze della maggioranza - hanno bloccato le possibilità di lavoro e ci mettono oggi in questa condizione.
Dico questo, cari colleghi, perché questa è una condizione rilevante ai fini del giudizio sull'esercizio provvisorio e sulla responsabilità che la maggioranza si prende nel momento in cui non riesce a rispettare gli impegni che si è assunta.
Approfitto di questa occasione per dire qual è il punto generale della discussione sul bilancio che il Presidente Ghigo e il Presidente Cota ben conoscono, oltre agli Assessori competenti.
La nostra istituzione ha la possibilità di bloccare la discussione sul bilancio e il forte inasprimento delle tensioni conseguenti è stato determinato dal comportamento di cui prima parlavo.
Siamo di fronte ad una maggioranza e ad una Giunta che nel momento in cui legittimano e consentono, premiandolo, l'ostruzionismo, da parte di forze della maggioranza, stravolgendo il quadro della discussione sul bilancio, indicano una situazione nella quale tutte le forze in Consiglio regionale sono necessariamente libere di far valere, con tutti gli strumenti consentiti dal Regolamento, le loro opinioni e posizioni.
Come sapete, nei giorni scorsi, le forze di minoranza hanno chiesto un incontro per affrontare questo punto al Presidente della Regione e al Presidente del Consiglio regionale, per sottolineare la difficoltà politica ed istituzionale che si è venuta a creare, mettendo a rischio l'approvazione del bilancio con quello che questo comporta. Abbiamo chiesto a coloro che hanno maggiori responsabilità politiche ed istituzionali, cioè al capo della maggioranza e a colui che presiede questo Consiglio, di garantire che la discussione avvenga in modo da consentire che siano rimossi quegli elementi di forzatura che hanno portato alla condizione nella quale siamo oggi, e che sono alla base della stessa decisione che oggi l'Assessore Burzi e la Giunta richiedono, ossia del prolungamento dell'esercizio provvisorio fino ai suoi termini ultimi. Mi pare, Assessore Burzi, che la richiesta fatta sia quella di utilizzare tutti i margini che la legislazione consente per l'uso dell'esercizio provvisorio in mancanza dell'approvazione del bilancio.
Per quanto mi riguarda, una maggioranza che dispone della potenza della quale voi disponete, dei numeri dei quali disponete in presenza di un atteggiamento normale di discussione da parte dell'opposizione, senza nessun atto che abbia fatto perdere un solo secondo, una maggioranza che si riduca in queste condizioni, ritengo che sia un fatto politico molto significativo e, ripeto, è quello che motiva il nostro parere drasticamente negativo alla richiesta che oggi la Giunta avanza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Il mio intervento sarà brevissimo, perché rispondo solo alla critica velata - forse non troppo - del Consigliere Marcenaro che ci riguarda direttamente.
Per quanto riguarda la Lega Nord, assolutamente non vi è stata alcuna forma di ostruzionismo: abbiamo rilevato che c'era uno stanziamento che andava contro quelli che sono i nostri programmi e i programmi della Casa delle Libertà e che restano i programmi di tutta la maggioranza. Abbiamo semplicemente presentato una serie di emendamenti, soprattutto abbiamo richiesto che venisse votato un emendamento che ha richiesto una votazione di non più di cinque minuti, che non può essere classificata come ostruzionismo; perciò, se ritardi ci sono stati non possono essere addebitati al nostro Gruppo e alla nostra azione politica.
Per il resto, anticipo la dichiarazione di voto, che sarà favorevole al bilancio della maggioranza alla quale apparteniamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Condivido l'intervento svolto dal Consigliere Marcenaro.
Credo che ci troviamo di fronte ad un atteggiamento grave da due punti di vista.
Il primo, lo ricordava il Consigliere Dutto, riguarda il fatto che la Lega detta la linea alla maggioranza del Polo delle Libertà perché - se non erro - il bilancio, approvato dalla Giunta su indicazione degli Assessori competenti, conteneva altre indicazioni. La Lega corregge quel bilancio dicendo che non corrisponde alla sua linea e, quindi, non è neanche la scelta politica della Casa delle Libertà e dell'intero Polo.
Questo è un primo fatto grave, che dimostra come esista un pesante condizionamento delle posizioni della Lega nei confronti di questa maggioranza, che credo pericolose per tutti su molti punti.
Il secondo aspetto riguarda il metodo. Il Consigliere Dutto dice che è stata svolta una sola votazione - questo è vero - ma attraverso il ricatto che ricordavo prima. L'emendamento è stato immediatamente approvato, ma resta il fatto che, se non fosse stato approvato, c'erano centinaia di emendamenti a seguire e, indubbiamente, questa pesante minaccia di ostruzionismo da parte della Lega ha gravato sulla scelta della Giunta.
E' chiaro che questo è un fatto estremamente grave, perché la maggioranza rappresenta i due terzi dei Consiglieri in questo Consiglio.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Dutto)



PAPANDREA Rocco

L'emendamento è stato approvato nella sostanza, in quanto la Giunta ha ritirato la sua proposta, elaborandone un'altra.
Sappiamo tutti che esiste un accordo politico che, nei fatti, lo rende approvato. La maggioranza di questo Consiglio, che rappresenta i due terzi dei Consiglieri, nei fatti ha imposto il ridimensionamento di quella voce di bilancio.
Ripeto, il fatto che una maggioranza non riesca a regolare in modo normale le divergenze al proprio interno ed arrivi ad utilizzare questi metodi, è estremamente grave, perché ci rende disponibili ad utilizzare l'arma dell'ostruzionismo.
E' chiaro che un precedente di questo tipo è pericoloso e non può non farci riflettere, come minoranza, su come far valere le nostre necessità di modifica del bilancio, della manovra proposta, di come confrontarci con questa maggioranza per far ragionare su elementi che finora non sono stati presi in considerazione. Non lo abbiamo fatto finora, cioè non abbiamo finora introdotto nelle Commissioni una quantità di emendamenti tali da dire "usiamo questo metodo", però stiamo riflettendo seriamente perché se questa è la strada per arrivare ad ottenere dei risultati, non tanto per noi, ma per i cittadini del Piemonte, la prenderemo in considerazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, presentare mille emendamenti in Commissione su una voce di bilancio rappresenta obiettivamente un atto di ostruzionismo. La Lega l'ha compiuto; pare - ripeto: pare - che abbia avuto garanzie sull'esito positivo di questa iniziativa ostruzionistica.
Pare, speriamo che questo non sia vero, e oggi "bella bella" la Lega ipocritamente dice "non abbiamo fatto ostruzionismo": almeno avesse la responsabilità delle proprie azioni! Avete fatto un atto di ostruzionismo pur all'interno della maggioranza: è un comportamento grave che ha portato ad una dilatazione dei tempi di approvazione del bilancio! Il Piemonte dovrà attendere un altro mese per disporre finalmente di un bilancio vero grazie all'ostruzionismo della Lega. Grazie anche al comportamento di qualche Assessore che in Commissione si è presentato impreparato e ha dilatato i lavori di esame del bilancio.
La responsabilità di questa debacle è tutta all'interno della maggioranza, per cui noi votiamo contro questo provvedimento che consegna alla provvisorietà per un altro mese l'economia della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, desidero anch'io esprimere qualche considerazione e anche il voto sul provvedimento proposto dalla Giunta.
La prima considerazione è rivolta a constatare come in effetti ci troviamo di fronte ad una Giunta che potremmo definire anomala o piena di contraddizioni e che questa vicenda dell'esercizio provvisorio dimostra che in fondo c'è un grande distacco tra la Giunta e la sua maggioranza: la Giunta decide e poi la maggioranza modifica le decisioni assunte dalla Giunta.
Ci troviamo di fronte ad una Giunta che non riesce ad essere interprete delle esigenze della maggioranza. La vicenda prima richiamata dal collega Marcenaro lo dimostra chiaramente, in sostanza: siamo stati di fronte ad una modalità sicuramente di tipo ostruzionistico per la modifica del bilancio. Non mi pare soltanto un atteggiamento ostruzionistico da parte della Lega, ma anche da parte di altre componenti della maggioranza, quindi c'è una maggioranza complessivamente in grande contraddizione.
Che cosa dire? Questa Regione probabilmente ha un destino segnato: non riesce mai ad approvare il bilancio nei tempi prestabiliti dalla norma. Non l'ha fatto in passato quando noi come minoranza abbiamo contestato duramente alcune parti del bilancio; non riesce a farlo neppure adesso quando non c'è stata finora alcuna contestazione da parte della minoranza né in Commissione né altrove.
Noi ci eravamo impegnati ad un'approvazione nei tempi prestabiliti cioè in tempi normali, per ridurre al minimo l'esercizio provvisorio perch questo è sempre un fatto negativo dato che non consente di sviluppare completamente la capacità di spesa e di intervento da parte della Regione Piemonte. Tuttavia, nonostante questo nostro impegno e questa disponibilità, la maggioranza riesce a fare tutto da sola, in sostanza, a farsi anche l'ostruzionismo ed impedisce l'approvazione del bilancio.
Chiede un allungamento dell'esercizio provvisorio e quindi chiede di autolimitarsi nella spesa, laddove alcuni capitoli di spesa sono importanti.
Non ci resta che constatare questo fatto evidentemente negativo: una maggioranza che non riesce neppure ad approvare il bilancio e chiede l'esercizio provvisorio.
Pertanto, il nostro è un voto negativo ed auspichiamo un'approvazione veloce del bilancio di previsione.
Tuttavia, credo che quella della Lega non sia una vicenda che possa essere dimenticata. Quello della Lega e degli altri componenti che l'hanno condiviso è un atteggiamento che sicuramente peserà nello sviluppo del dibattito, perché l'accordo assunto era su quella proposta di bilancio.
Quindi, credo che in Commissione il bilancio sarà esaminato con l'attenzione e con il tempo necessario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, seppur con un garbo anche abbastanza inusuale in quest'aula, almeno nelle ultime settimane, abbiamo nell'istituzione Regione Piemonte, la conferma che la campagna elettorale è ormai iniziata: i due blocchi sono sempre più contrapposti: c'è chi dice "noi siamo bravi, voi siete cattivi", "noi siamo quelli capaci, voi siete gli incapaci". E noi siamo a nostra volta imbarazzati e proviamo quel disagio, quella preoccupazione, che spesso viene esternata e rappresentata dall'altra parte, quindi dal centrosinistra, che in questo consesso è all'opposizione, sentendo le considerazioni di chi mi ha preceduto, che ha parlato di gravi contraddizioni, di gravi difficoltà, di gravi motivi e situazioni di incoerenza.
Proviamo disagio e preoccupazione quando queste incoerenze, queste difficoltà, queste contraddizioni ci vengono rappresentate dagli esponenti politici nell'istituzione Consiglio regionale che sono in linea con chi oggi governa il Paese e si propone per governarlo per i prossimi cinque anni. Parlano di contraddizioni quando abbiamo Ministri della Repubblica in carica che rinunciano a candidarsi; Ministri della Repubblica in carica o meglio, i due Ministri che hanno un grande valore, che portano anche immagine all'attuale Governo, dei quali uno si ritira dalla politica perch forse vede nel candidato "premier" un capo del Governo magari improbabile però forse non all'altezza; l'altro, il Ministro De Mauro, che dice "ci sto facendo un pensierino, però mi troverei un pochino a disagio a fare il Ministro di quel 'premier'". Infine, il "premier" attuale che in prospettiva ogni giorno cambia idea se candidarsi o non candidarsi, che valuta se appoggiare o non appoggiare.
Non c'entrerà con il bilancio, però siccome alcune considerazioni di contraddizioni, di difficoltà e di incoerenze ci vengono poste anche sotto l'aspetto politico e non istituzionale, io le rimando e le pongo all'attenzione dell'aula sotto l'aspetto politico visto dall'altra parte.
Veniamo al disegno di legge n. 271, che oggi viene presentato all'attenzione dell'aula e che chiede il prolungamento dell'esercizio provvisorio. Innanzitutto, è un atto dovuto: l'ho detto in Commissione, lo ripeto in aula, e questo deve essere un punto di partenza. Noi avevamo la legge precedente che approvava l'esercizio provvisorio fino al 31 marzo 2001. Com'è noto, il Commissario di Governo ha trenta giorni per approvare i bilanci delle Regioni, quindi anche della Regione Piemonte, per cui come atto dovuto la maggioranza o, meglio, il governo regionale pone all'attenzione della Commissione prima e del Consiglio regionale poi il prolungamento dell'esercizio provvisorio, quindi è un atto dovuto e un dovere d'ufficio. Questo è un dato di fatto.
Siamo stati accusati di gravi difficoltà. Non sono d'accordo con il collega Dutto, che è stato particolarmente duttile. Sono stati invece accusati, in maniera estremamente esplicita, i Gruppi della maggioranza, i Consiglieri di maggioranza di aver assunto degli atteggiamenti ostruzionistici verso la stessa maggioranza che sostiene il governo regionale.
Si è fatto un esplicito riferimento ai mille emendamenti presentati dalla Lega Nord; ebbene, anche in questo caso bisogna riportare la situazione nell'alveo della verità. E' vero che la Lega Nord ha presentato mille emendamenti in una Commissione di merito; è vero che la Lega Nord ha ritirato 999 emendamenti, è vero che la Commissione ha espresso una valutazione sull'unico emendamento mantenuto dalla Lega Nord, ma è altrettanto vero che quell'emendamento non è stato licenziato con parere favorevole dalla Commissione di merito, anche con il voto contrario dei Gruppi della Casa delle Libertà, dei Gruppi che, insieme alla Lega Nord sostengono questa maggioranza.
Rispondo al collega Chiezzi che diceva "pare": "pare" un bel niente l'abbiamo detto in modo estremamente esplicito e ritorno a questo tema all'unico emendamento o al contenuto di quell'emendamento che è stato posto all'attenzione della Commissione. In I Commissione, mio tramite, la maggioranza ha detto che si sta confrontando nel merito su quella problematica e che l'orientamento - lo confermiamo in aula - della maggioranza è quello di confermare lo stanziamento dello scorso anno. Ne stiamo discutendo e, in I Commissione o in aula, quando avremo finito di confrontarci e avremo deciso, arriveremo con una proposta anche scritta e su quella, quindi su un dato oggettivo e su una posizione ufficiale quindi non su un atto di garbo dei Capigruppo di maggioranza che hanno voluto annunciare qual era la tendenza - discuteremo, o, meglio, ci confronteremo.
Quindi, ostruzionismo non ce n'è stato, perché 999 emendamenti su mille sono stati ritirati; l'unico emendamento posto in votazione in Commissione è stato affrontato e la maggioranza si è espressa con un voto ufficiale istituzionale e palese.
Fatto altrettanto vero, utile da ricordare: solo ieri la I Commissione relativamente alle deleghe dell'Assessore Burzi, ha espresso il proprio parere di merito, quindi ieri si è concluso l'iter del parere di merito delle otto Commissioni permanenti.
Quindi, il bilancio come provvedimento complessivo è assegnato alla I Commissione a partire dalla giornata di domani. Questo è un altro fatto che bisogna certamente ricordare.
Il motivo del ritardo, se ritardo vi è stato! Sono stati accusati gli Assessori, o alcuni Assessori peraltro non citati, di essere arrivati nelle Commissioni di merito impreparati, di essersi sottratti al confronto.
Credo che questa valutazione appartenga ai singoli Consiglieri regionali, che hanno l'onere e l'onore di partecipare ai lavori delle Commissioni. Credo che questa valutazione sia un patrimonio di ogni singolo Gruppo consiliare e di ogni singola forza politica che ha delle espressioni all'interno di questo Consiglio regionale.
Quello che è certo, a mio giudizio - lo dico con grande serenità - è che uno dei motivi del ritardo è sicuramente il parere di merito della IV Commissione. Quello della sanità è un settore particolarmente delicato in questo momento, su cui i Gruppi e i partiti politici hanno annunciato eclatanti prese di posizione durante la discussione di bilancio e quindi ci confronteremo ancora in I Commissione e in Consiglio regionale; settore nel quale l'opposizione - ma vorrei essere smentito - non si è certamente risparmiata, a livello di Commissione, nel cercare in ogni modo di fare un'azione ostruzionistica. A tal proposito, è utile ricordare che si era arrivati addirittura a chiedere una consultazione esterna di tutti i Direttori generali delle Aziende, che, se fosse stata concessa, saremmo ancora in IV Commissione e non avremmo ancora, ad oggi, nemmeno il parere di merito di quella stessa Commissione.
In conclusione, non so se la maggioranza sia più o meno potente, non sono certamente un cultore della sintesi di quanto affermava prima il collega Marcenaro, cioè che "il numero è potenza", però credo che la maggioranza abbia in atto un confronto nel merito del bilancio, un bilancio che è stato approvato dalla Giunta regionale all'unanimità, e che è l'unico documento patrimonio di questo Consiglio regionale non ancora modificato perché a quanto mi risulta oggi - e c'è anche il Presidente della I Commissione che può eventualmente integrare la posizione - è stato posto all'attenzione un unico emendamento che è stato licenziato, peraltro con parere contrario, dalla Commissione di merito.
Vedremo cosa nascerà dal confronto in Commissione; al momento, l'unico documento patrimonio non della maggioranza, ma dell'intero Consiglio regionale è il provvedimento o, meglio, la legge di bilancio approvata dalla Giunta regionale e trasmessa, per la sua approvazione, al Consiglio regionale.
Abbiamo in atto un confronto sereno nel merito. Certamente, questo confronto l'avrà anche l'opposizione al suo interno; ci sarà un confronto in Commissione e in Consiglio regionale. Credo che la maggioranza si farà carico di gestire o, meglio, di coordinare questa sintesi al proprio interno e all'interno del Consiglio regionale. Sono certo che potremo approvare la legge di bilancio entro tempi brevi, perché comunque il nostro obiettivo è quello di approvare la legge di bilancio entro il 31 marzo.
In modo solo potenziale è stata portata all'attenzione del Consiglio regionale - per dovere d'ufficio - l'estensione dell'esercizio provvisorio.
Dall'opposizione certamente non aspettiamo né sconti né regali, ma aspettiamo franchezza e senso di responsabilità, perché il bilancio della Regione Piemonte è un patrimonio di tutti ed è un dovere del Consiglio regionale approvarlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Sulla coerenza, ritorno un momento alla fine dell'intervento, perch sentire alcuni colleghi della sinistra o del centrosinistra parlare di coerenza può suonare quasi come una battuta o una provocazione simpatica ma sicuramente poco consona agli atteggiamenti che, nella sinistra, non sono quotidiani, ma sono addirittura genetici. Nel DNA della coalizione di centrosinistra le contraddizioni sono congenite, esplodono quotidianamente e fragorosamente a tutti i livelli. Ma sul discorso di politica politicante ci arriviamo un momento dopo.
Il punto, a nostro avviso, è un altro; il punto è che il bilancio preventivo questa maggioranza lo ha presentato tanti mesi fa, addirittura prima di Natale. Come mai oggi siamo a discutere ancora di proroga del bilancio provvisorio? Siamo a discutere ancora di proroga dell'esercizio provvisorio per l'ostruzionismo non dichiarato, ma latente ed insonne, del centrosinistra.
Purtroppo - e lo dico prima di tutto alla nostra maggioranza che se ne è resa succube, ma non poteva fare altrimenti - in questi anni il centrosinistra ha approfittato ed abusato di strumenti regolamentari che consentono a qualsiasi Consigliere regionale, anche al singolo Consigliere regionale, di paralizzare completamente l'attività amministrativa dell'Ente sine die.
Questa dichiarazione di belligeranza latente, che c'è tutti gli anni ha portato la maggioranza non a non presentare un bilancio preventivo, ma a far sì di seguire subito la strada dell'esercizio provvisorio, per senso di responsabilità.
Io avrei voluto vedere, se fossimo entrati nel merito del bilancio preventivo a tempo debito (come dovrebbe accadere in qualsiasi Ente), cosa sarebbe successo, se saremmo stati ancora in grado di pagare gli stipendi oltre ai nostri emolumenti! Il centrosinistra da anni usa la stessa tattica: "vi portiamo avanti, vi portiamo avanti, vi portiamo avanti, tanto non avete gli strumenti regolamentari per approvare ciò che la democrazia vi dovrebbe assicurare, cioè per approvare il bilancio preventivo, atto politico fondamentale di una maggioranza. Allora, noi vi portiamo, con il coltello alla gola, fino alla scadenza e poi, visto che siamo buoni e disponibili, vi concediamo, dopo la scadenza della scadenza, magari presentandoci con una nostra lista della spesa" - "vi concediamo!", una minoranza che "concede" ad una maggioranza democraticamente eletta! - "vi concediamo, di approvare un bilancio dove qualcuno - troppi, magari pochi può trovare soddisfazione".
Tutto questo, chiaramente, non nell'interesse generale, ma nell'interesse partitico e partitocratico del centrosinistra. Tutto questo da anni, eccezion fatta per l'anno in cui si sono sbagliati, hanno accettato, sono caduti in una trappola e alla fine hanno appoggiato addirittura il bilancio preventivo in tempo utile! Questa è la tattica classica che il centrosinistra usa in quest'aula da sei anni. Quindi, colleghi, non si tratta di contraddizione all'interno della maggioranza: le maggioranze e le minoranze vivono di dialettica, e meno male che in questo Paese esiste la democrazia ed esiste ancora il diritto di parlare, di dissentire, di dialogare sui problemi. Fino ad oggi visto che non ci avete dato modo...
Presidente, mi aiuti, riesce a far diminuire il livello del rumore provocato da Assessori e da altre cose...



PRESIDENTE

C'è un altro tipo di rumore, dato dall'interferenza di qualche telefonino...



GHIGLIA Agostino

Sì, anche del mio, però io lo spengo e lei spegne il rumore! Non perché siano interessanti le cose che dico, Presidente, ma semplicemente perché, avendo poca voce, cerco di urlare di più ad un'aula sorda. "Sorda", non "grigia": ho già sentito da qualcuno che il numero è potenza, che qualcuno perseguirebbe un certo tipo di filosofie e di logiche...



(Il Consigliere Cattaneo passando sussurra alcune parole al Consigliere Ghiglia)



GHIGLIA Agostino

Sì, "va a mostré ai ciat a rampigné", Consigliere Cattaneo! Vorrei riportare un minimo di cronaca. Non sono le contraddizioni o l'ostruzionismo interno alla maggioranza: noi saremmo ben lieti di poter dimostrare in aula che non esistono contraddizioni e che, tanto meno esistono ostruzionismi di maggioranza. Peccato che il centrosinistra, caro Presidente, da sei anni non ce lo lasci fare, e lasci scadere prima la prima data di esercizio provvisorio, poi la seconda, per arrivare quindi a puntarci il coltello alla gola dicendo: "Voi siete in contraddizione non avete gli elementi, le idee, litigate tra voi". Ma se il bilancio l'abbiamo presentato prima di Natale! Cosa state dicendo! Dateci modo di provare la nostra compattezza! Domani in I Commissione licenziate il bilancio, veniamo in aula e poi vediamo, come si fa in alcuni famosi giochi di carte, chi è in contraddizione e con chi, chi ha delle posizioni di merito e chi di ostruzionismo, chi pone degli argomenti seri e costruttivi e chi, invece degli argomenti di politica "politicante"! Possiamo così confrontarci pubblicamente! Altrimenti, facciamo schermaglie su cose che rientrano nell'ambito di una Commissione e che nessuno viene a sapere.
A noi, invece, farebbe tanto piacere renderle pubbliche, queste contraddizioni, anche perché, tra l'altro, siamo sicuri che non esistono! Questo era ciò che volevamo puntualizzare. Torno solo un attimo, un minuto sulle "contraddizioni". Solo un minuto! Al collega Cattaneo, prima ho fatto quella battuta in piemontese perché mi stava dando una lezione su un periodo della storia sul quale mi ritengo sufficientemente preparato.
Per questo, scherzosamente, mi è venuto da fargli una battuta in piemontese.
Lui ha ricordato alcune contraddizioni...



GHIGLIA Agostino

RIBA Lido (fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Devi fare anche la traduzione, quando parli in piemontese!



GHIGLIA Agostino

"Mostré ai ciat a rampigné" significa "insegnare ai gatti ad arrampicarsi". Ringrazio il Vicepresidente Riba per questo richiamo al Regolamento, che mi impone una traduzione in caso di lingua straniera! Bene, la mia traduzione l'ho fatta! Sulle contraddizioni della "sinistracentro" o del "centrosinistra" - ne abbiamo parlato tante volte - potremmo fare degli esempi. Potremmo dire per esempio, che il centrosinistra, al Comune di Torino, al 99% delle possibilità, non riuscirà ad approvare il bilancio, se non con riunioni straordinarie del Consiglio comunale già sciolto. Questo giusto per buttare lì un esempio e vedere delle contraddizioni "vere".
Loro, in aula, non riescono ad arrivarci, ma non ci riescono non perch o forse capita la stessa cosa, qualcuno un giorno me lo spiegherà - la minoranza fa opposizione, ma perché la maggioranza fa ostruzionismo! Noi, a differenza di quanto avviene nel Comune di Torino, siamo disponibili a venire subito in aula e ad approvare il bilancio. Possiamo farlo anche domani, purché ciò avvenga "democraticamente", evitando di torturarci con un Regolamento consociativo, vecchio, che consente a chiunque di paralizzare l'attività amministrativa e gli interessi del Piemonte. Tutto ciò purché questo bilancio possa liberarsi e si possa avere un confronto sereno - ma soprattutto serio - sui temi di merito in aula.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

Presidente, credo che lei mi garantirà le stesse pari opportunità che ha garantito alla maggioranza, anche per non far pensare ad una sua sorta di "sciovinismo istituzionale"! Ho visto che ha consentito ai Capigruppo di maggioranza di sforare ampiamente i tempi. Lei, senz'altro - anche perch sono una donna - mi garantirà questa pari opportunità: anche se sforerò di un minuto o due rispetto ai tempi...



PRESIDENTE

Le ricordo che i tempi sono di dieci minuti per il dibattito generale e di cinque minuti per le dichiarazioni di voto. Purtroppo, devo girarmi ogni volta, perché si è rotto il contaminuti e per me è difficile...



MANICA Giuliana

Presidente, chiedevo un aumento stando all'interno delle proporzionalità...



PRESIDENTE

Un aumento che non le sarà concesso, perché i tempi sono stati rispettati! Comunque, continui, Consigliera Manica. Adesso le azzero il tempo.



MANICA Giuliana

Presidente, i tempi non sono stati rispettati e io, se fossi stata in lei, l'avrei riconosciuto. Ma non facciamo una discussione su questo.
Dovendo fare una dichiarazione di voto e avendo sentito gli interventi dei Capigruppo dei più significativi partiti di maggioranza, la prima cosa che mi è venuta in mente è che fossero comizi elettorali in diretta radiofonica. Devo dare atto, però, al Consigliere Ghiglia che lui i comizi li fa sempre, quindi non ha approfittato della diretta radiofonica! Entrando nel merito del provvedimento, vorrei, prima di tutto ricordare all'aula una cosa, di cui penso che l'Assessore Burzi ci possa dare atto.
Abbiamo chiesto l'inversione dei punti all'o.d.g. affinché l'esercizio provvisorio potesse essere affrontato prima della discussione di tutti gli altri punti. Di questo ci può essere dato atto: è avvenuto qui pubblicamente, e non è neanche stato sottoposto a votazione, perch approvato all'unanimità. Abbiamo la "prova provata" in aula, non nelle "segrete stanze" di cui si è parlato. Non c'è un nostro atteggiamento ostruzionistico: posso dire, invece, che il nostro atteggiamento è altamente responsabile.
Allo stesso tempo, annuncio che voteremo contro questo esercizio provvisorio e contro il suo allungamento di un mese (fino alla fine di aprile), per una ragione molto semplice: ci sembra che la maggioranza sia vittima, per il bilancio, delle sue stesse macchinazioni. Perché? Perch non riesce - e questo è fondamentale - a presentare un bilancio, a discuterlo e ad approvarlo. Nonostante abbia quaranta Consiglieri - su sessanta - in quest'aula, non riesce ad approvare il bilancio! Così deve chiedere l'esercizio provvisorio. Nonostante abbia quaranta Consiglieri su sessanta e metta in campo gli atti - come viene detto - "nei modi più significativi possibili", non le basta l'esercizio al 31 marzo, poich improvvisamente scopre che si è in ritardo e che bisogna tenere in conto i 30 giorni del Commissario di Governo. Quindi, bisogna chiedere ulteriori 30 giorni.
Non solo: noi sappiamo - ed è stato anche esplicitato in aula dai Capigruppo di maggioranza - che è vero, ci sono ragioni dei ritardi negli adempimenti ed incertezze nella vicenda di governo: questo è indubitabile.
Quando il bilancio non arriva in tempi utili e giusti, una maggioranza ha problemi di certezza di governo, ma esistono anche problemi diversi, di ostruzionismo interno alla maggioranza. Quando si dichiara che un Gruppo della maggioranza, la Lega Nord, ha presentato 1.300 emendamenti su un capitolo per spostare 1 miliardo, se questo non è un atteggiamento ostruzionistico, allora cercatemi nel vocabolario della lingua italiana una formulazione che lo definisca in modo chiaro, corretto e comprensibile per tutti in modo universale! Un atteggiamento ostruzionistico è all'interno della maggioranza con gli alleati, i compagni di strada della Lega Nord (compagni di strada nella maggioranza, ma non in Giunta).
Ci sono altri emendamenti presentati dalla maggioranza in quantità minore (circa 40) firmati dai Consiglieri Costa e Marengo di cui abbiamo avuto notizia in Commissione che, forse, sono in numero inferiore, ma estremamente più insidiosi dal punto di vista della risoluzione dei problemi politici che riguardano la maggioranza stessa. Questo ha portato alla modifica delle regole del gioco all'interno delle Commissioni, alla sospensione dei lavori della stessa e ha imposto a noi di chiedere due urgenti riunioni, una con il Presidente della Giunta e l'altra con il Presidente del Consiglio, per stabilire regole dal punto di vista del metodo del confronto su un atto fondamentale e per ristabilire certezze sul merito.
Concludo il mio intervento con alcune annotazioni. Gli atti che noi abbiamo steso in Commissione sono stati importanti se siamo arrivati a questo punto della discussione. Lo ha detto il Consigliere Cattaneo: la IV Commissione si è soffermata a lungo sulla sanità per capire esattamente quale fosse l'importo del deficit sanitario; c'è voluto molto, grazie alla reticenza dell'Assessore D'Ambrosio e della sua struttura! Quando siamo riusciti a capire che erano 750 miliardi sul 2000 ed altrettanti sul 2001 e che il deficit veleggiava verso i 1.500 miliardi nonostante tutti i finanziamenti che il Governo ha erogato, è stato un punto fermo perché le cifre in merito, al di là delle misure che tagliano con le delibere del 7 gennaio, erano bianche nel testo di bilancio.
La riunione con i Direttori generali non l'abbiamo chiesta noi per allungare i tempi; il Consigliere Cattaneo ricorderà bene che venne concordato che si sarebbe svolta un'audizione in I e IV Commissione con i Direttori generali, già in sede di discussione sull'apertura delle consultazioni e sul bilancio.
Il nostro voto contrario, quindi, è motivato per ragioni di ordine amministrativo ed istituzionale. E' motivato per l'atteggiamento, il comportamento e lo stato di preoccupazione che abbiamo all'interno di questa istituzione per la situazione interna alla maggioranza tra Forza Italia, Alleanza Nazionale e la Lega Nord (ma anche all'interno della stessa Forza Italia).
Non voglio fare auspici di alcun tipo, non voglio riferirmi al Governo nazionale come altri hanno fatto. Certo che, se si comincia così, è un auspicio per tutti e molto chiaro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo per dichiarazione di voto.



CATTANEO Valerio

Prima di esprimere la mia dichiarazione di voto, vorrei integrare l'intervento precedente. Certamente ho tanti difetti e limiti, ma ho una dote genetica: la memoria; al di là della memoria ho anche la fortuna di appartenere ad un Consiglio regionale dove le riunioni sono registrate e messe a verbale.
Relativamente a quanto diceva poc'anzi la Consigliera Manica, riguardo ad un impegno sull'audizione in I e IV Commissione dei Direttori generali rispondo che non ci fu assolutamente alcun accordo. A dimostrazione di ci c'è la registrazione della seduta di Commissione e un verbale che, a suo tempo, per non sbagliare, ho già consultato, perché ne avevamo già discusso all'interno della Commissione stessa. In quell'occasione mi assunsi la responsabilità di farmi carico di quell'istanza dell'opposizione e di portare una risposta: risposta che, puntualmente, istituzionalmente e in sede pubblica ho dato. In Commissione ho infatti detto che c'era l'indisponibilità della maggioranza, mentre ci sarebbe stata la disponibilità - e tuttora c'è - della maggioranza a riaprire l'argomento.
Il Presidente del Consiglio ricorderà perfettamente quando si era pensato di dedicare al tema della sanità circa tre ore di discussione, durante un Consiglio regionale o in un Consiglio regionale appositamente convocato.
Questi sono i fatti, questa è la verità, questi sono i riscontri oggettivi che possono essere verificati da chiunque leggendo i verbali o ascoltando le registrazioni.
Detto ciò, voteremo a favore dell'esercizio provvisorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri per dichiarazione di voto.



ANGELERI Antonello

L'intervento del Consigliere Cattaneo e successivamente del Consigliere Ghiglia hanno rappresentato la posizione all'interno della maggioranza.
Intervengo per ribadire che la maggioranza è compatta, che la maggioranza nonostante ci sia di una parte dell'opposizione l'ennesimo tentativo di mistificare una realtà, è una maggioranza al cui interno, per fortuna, si discute, si dibatte e si dialoga proprio in un'occasione importante quale quella della costruzione di un bilancio, che è il perno di qualsiasi intervento successivo che viene svolto dall'istituzione regionale. In questa occasione, non potevamo fare altro che presentare, da parte della Giunta, una proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2001.
Da parte dell'opposizione, tanto per cambiare - ma l'avevamo già verificato più volte nella legislatura precedente - si sta utilizzando il Regolamento meno democratico che un'istituzione regionale possa avere che è quello della Regione Piemonte. Non esiste contigentamento dei tempi, regole sugli emendamenti da presentare, per cui qualsiasi Consigliere pu presentare, durante la stessa discussione, un numero infinito di emendamenti.
Ricordo che la maggioranza in Consiglio regionale è formata da 40 Consiglieri su un totale di 60, quindi non stiamo parlando di una maggioranza risicata per cui, per colpa della stessa maggioranza, ci possono essere delle difficoltà. Voglio solo dire che voteremo a favore della proroga perché siamo una maggioranza che, oltre che coesa, dibatte al proprio interno ed è responsabile nei confronti dei propri cittadini. Non vogliamo arrivare a non avere un bilancio per questa Regione; le minacce fatte dall'opposizione, che - ha detto - userà tutti i mezzi necessari, non ci spaventano. Il fatto che tre mesi fa sia stato presentato dalla maggioranza un bilancio preventivo è la testimonianza concreta e palese della volontà di andare avanti uniti, con un bilancio politico e non certo con un bilancio tecnico quale quello che oggi andiamo ad approvare.
Pertanto, anche il Centro Cristiano Democratico voterà a favore della richiesta di proroga al disegno di legge n. 271.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo per dichiarazione di voto.



CARACCIOLO Giovanni

Abbiamo appreso che l'esercizio provvisorio è stato prorogato per colpa del centrosinistra, in quanto il centrodestra era preparato a far votare addirittura il bilancio e non l'esercizio provvisorio. Nulla di più falso! Fortunatamente ero presente in VI Commissione quando il Capogruppo della Lega, Brigandì, ha minacciato ostruzionismo, presentando un migliaio di emendamenti, contro il miliardo stanziato per i nomadi, i quali, secondo la cultura di alcune parti del centrodestra, risalente al 1933, non dovrebbero nemmeno esistere. L'atteggiamento della Lega è stato indirizzato, non verso i nomadi, bensì nei confronti del Presidente Ghigo, con un messaggio ben chiaro in ragione dell'approvazione della legge costituzionale sul federalismo. Altro che maggioranza coesa! Questo è ancora più grave, perch si approfitta dell'urgenza di approvare un bilancio per mandare messaggi sulla fedeltà alla coalizione.
Il mio voto, dunque, è contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano per dichiarazione di voto.



GIORDANO Costantino

Grazie, Presidente. Il Gruppo Democratici - l'Ulivo vota contro la proroga dell'esercizio provvisorio del bilancio, perché è convinto che, se la legge desse la possibilità di spostare i dodici dodicesimi del bilancio l'incapacità di questa Giunta e di questa gestione regionale chiederebbe al Consiglio lo spostamento dei dodici dodicesimi.
Non voglio fare demagogia politica, ma solo una piccola constatazione: Presidente, mi dica se è ostruzionismo oppure no il fatto che un Gruppo politico appartenente alla maggioranza abbia presentato in Commissione mille emendamenti per spostare un valore di circa un miliardo.
Voteremo contro la richiesta di spostamento dell'esercizio provvisorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 votanti 46 voti favorevoli 33 voti contrari 13 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 votanti 46 voti favorevoli 33 voti contrari 13 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Vicepresidente Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 53 votanti 51 hanno risposto SI' 36 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri La legge è approvata.
Ricordo che ci sarà una conferenza stampa sull'esposizione della bandiera del Tibet in esecuzione di un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale. I colleghi che intendono intervenire possono recarsi in Sala Viglione. Ricordo altresì che alle 14,30 ci sarà un'altra conferenza stampa, sempre in Sala Viglione, per la presentazione di una serie di iniziative sui piemontesi nel mondo da parte dell'Assessorato all'immigrazione ed emigrazione. I lavori del Consiglio riprenderanno oggi pomeriggio alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13,03)



< torna indietro