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Dettaglio seduta n.75 del 06/03/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bolla, Cavallera, Ghigo, Ronzani e Rossi Giacomo.


Argomento: Problemi energetici - Commercio

Esame ordini del giorno n. 80 inerente a: "Misure regionali per il contenimento dell'aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi - Sostegno alle fasce economicamente più deboli - Trasparenza dei prezzi dei prodotti petroliferi" e n. 126 inerente a: "Sconto per GPL e gasolio da riscaldamento"


PRESIDENTE

Nella riunione dei Capigruppo si è convenuto di discutere degli ordini del giorno relativi all'usura alle ore 16,30, alla presenza del Consigliere Di Benedetto, ora assente, in quanto proponente e firmatario di un ordine del giorno.
Si è inoltre concordato di iniziare i lavori di oggi con il punto 5) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 80 inerente a: "Misure regionali per il contenimento dell'aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi - Sostegno alle fasce economicamente più deboli - Trasparenza dei prezzi dei prodotti petroliferi", presentato dal Consigliere Giordano.
Da una valutazione degli uffici, mi sembra che l'ordine del giorno n.
126, presentato dai Consiglieri Rossi Oreste, Cota, Brigandì e Dutto inerente a: "Sconto per GPL e gasolio da riscaldamento", possa essere collegato.
Chiedo al Gruppo della Lega Nord se lo riteniamo superato, se rimane in vigore o se lo vogliono discutere.
La parola al Consigliere Rossi Oreste.



ROSSI Oreste

L'ordine del giorno potrebbe essere sicuramente collegato, però, ormai è superato dal fatto che, seppur con un anno di ritardo, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato un documento relativo, in data 30 gennaio 2001. Pertanto, gli sconti di cui si parlava, relativamente ai Comuni non metanizzati e frazioni non metanizzate di Comuni metanizzati, sono già operativi, per cui, di fatto, lo si può considerare inutile e ritirato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Esaminiamo pertanto l'ordine del giorno n. 80. La parola al Consigliere Giordano per l'illustrazione.



GIORDANO Costantino

Signor Presidente e signori Consiglieri, l'esigenza di questo ordine del giorno nasce dall'eccessivo costo raggiunto dal gasolio, in particolare, per quanto riguarda il riscaldamento.
Noi tutti conosciamo il meccanismo di acquisizione dei prodotti petroliferi sulla piazza mondiale: l'approvvigionamento viene effettuato in dollari. Purtroppo, questo strano modo di acquisto, attraverso la moneta più forte circolante sul globo, ci porta molte volte al di fuori dei budget nazionali. Però, all'interno di tutto questo meccanismo, subentra una tassazione perché, in effetti, il prodotto all'origine ha un costo di 700 lire per litro e raggiunge il mercato ad un prezzo di circa 1.900 lire per litro.
L'ordine del giorno nasce per far comprendere bene ai cittadini che il maggior affare in questa direzione lo fa direttamente lo Stato, che attraverso questo sistema di tassazione, incamera forti introiti. E attraverso l'istituzione regionale, si vuole indicare la possibilità di rendere noto il costo dei prodotti petroliferi, scorporando l'imposta, in modo che i cittadini vengano a conoscenza degli importi che, in questo procedimento, incamera lo Stato.
L'alto costo del riscaldamento ci invita a riflettere se non sia il caso per la Regione di dare una mano, attraverso qualche piccolo contributo, alle famiglie che, per effetto di questo assurdo costo (mediamente per il riscaldamento di 100/150 metri quadrati una famiglia paga circa 2,5/3 milioni), sono entrate in una fascia di povertà, in modo che possano ricevere un lieve sollievo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni, che interviene in qualità di Vicepresidente della Giunta regionale.



CASONI William, Vicepresidente della Giunta regionale

Intendo esprimere il parere favorevole della Giunta su questo ordine del giorno, in quanto rappresenta un tema che, evidentemente, è un provvedimento governativo e ci impegneremo a fare quanto nelle nostre possibilità per renderlo visibile ed attenuabile.



PRESIDENTE

La Giunta è pertanto d'accordo.
Non essendovi interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 80 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che dagli ultimi dati disponibili risulta, a titolo meramente esemplificativo che il costo puro di un litro di gasolio da riscaldamento non sia superiore a 700 Lire/litro, mentre il carico fiscale (accise, imposte di fabbricazione, IVA) incida per 1.250 Lire/litro, determinando un prezzo finale per l'utente pari al 1.950 Lire/litro la situazione si rivela del tutto paradossale in considerazione del fatto che l'imposta sul valore aggiunto, che già viene applicata e calcolata sul prezzo/litro comprensivo di accise ed imposte di fabbricazione determinando di fatto un effetto 'Tassa sulla tassa', benefici dell'effetto indotto dall'aumento dei prezzi alla fonte aumentando, infatti, i prezzi puri, aumenta proporzionalmente il gettito IVA originato dai medesimi non si può, quindi, non sottolineare come beneficiario del caro petrolio sia in primo luogo proprio lo Stato italiano, che vede aumentare gli introiti fiscali, e non già la rete distributiva, i cui margini operativi continuano, invece, a rimanere invariati considerato quanto sopra ed approssimandosi la stagione di accensione degli impianti di riscaldamento impegna la Giunta regionale a valutare gli effetti di ricaduta negativa che il c.d. 'Caro-Petrolio' non potrà non avere sulla collettività tutta, in particolare sulle fasce economicamente più deboli, meditando forme di intervento miranti a ridurre il carico fiscale gravante sui prodotti petroliferi e provvedimenti che abbiano una ricaduta diretta ed immediata su tutti i consumatori sensibilizzando il Governo centrale. Si valuti da ultimo l'opportunità di rendere palesi a tutti i consumatori i prezzi scorporati dei prodotti petroliferi ed in questa direzione sia indirizzata l'attività di governo regionale, affinché ognuno sia consapevole di come in effetti sia ripartito il costo ultimo finale in un'ottica di sempre maggiore trasparenza e tutela".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.


Argomento: Zootecnia - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame ordine del giorno n. 214 inerente a: "Contributi allevatori e filiera collegata"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 214 presentato dai Consiglieri Brigandì, Cota, Dutto e Rossi Oreste, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Rossi Oreste per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Tutti i Capigruppo, perlomeno quasi tutti, erano presenti alla riunione che si è svolta assieme ad una delegazione di allevatori in una sala del Consiglio regionale, dove gli allevatori stessi hanno esposto le loro preoccupazioni e i loro problemi in merito a quello che tutti definiscono come uno dei problemi principali in questo momento della zootecnia: la BSE o il cosiddetto "morbo della mucca pazza".
Sappiamo che lo Stato è intervenuto stanziando, attraverso un decreto legge, circa 300 miliardi per interventi diretti a fronteggiare l'emergenza, che coinvolge l'intero settore della zootecnia. Tale decreto ovviamente, non copre, nel modo più assoluto, il cento per cento dei danni che devono invece sopportare gli agricoltori e gli allevatori del nostro territorio, in particolare quelli piemontesi.
Ad oggi possiamo dire che dei quattro casi di "mucca pazza" riscontrati in Italia, nessuno ha colpito la nostra regione. Pertanto, è sicuramente un allarme ingiustificato sul nostro territorio, anche se comunque è un allarme che i nostri cittadini, e quindi i consumatori, hanno percepito tant'è che le vendite nelle macellerie sono calate nell'ordine del 50-60%.
Ovviamente, ad essere danneggiati non sono soltanto i produttori di vitelli da macellazione, ma gli stessi macelli, i macellai e tutta la filiera di attività collegate all'abbattimento, all'allevamento e alla produzione del bestiame.
Noi chiediamo che il Presidente e la Giunta intervengano presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché tutto quanto previsto dal decreto sia applicato immediatamente, evitando le burocrazie nel modo più assoluto.
In particolare, chiediamo che sia ridotta l'aliquota IVA sui bovini vivi dal 10% al 4%, come d'altronde avviene negli altri Paesi della Comunità europea; chiediamo che sia dichiarato lo stato d'emergenza per la Regione Piemonte, ma crediamo che, di fatto, sia superato questo punto chiediamo che si stanzino immediatamente (questo interessa ovviamente la Regione Piemonte) i finanziamenti necessari a coprire la parte dei contributi mancanti destinati dal decreto sull'emergenza BSE agli allevatori e alla filiera collegata.
Inoltre, ricollegandomi alla riunione svoltasi in Consiglio regionale alla quale hanno partecipato i rappresentanti di tutte le forze politiche sottolineo le richieste proposte dagli allevatori, su cui si erano espresse favorevolmente praticamente tutte le forze politiche, ovvero il contributo compensativo per lo smaltimento delle carcasse di animali morti in stalla il contributo compensativo a capo di bestiame, che, a seguito della situazione di crisi, pur essendo pronto alla vendita, non può essere collocato sul mercato, quindi l'allevatore è in possesso di bestie che non sono più vendibili, che non trovano acquirenti e che gli costano, perch ovviamente devono comunque essere mantenute; in ultimo, un contributo compensativo sullo smaltimento degli scarti di macellazione e lavorazione.
Inoltre, chiediamo che sia tolta l'IRAP, quindi la tassa regionale, a tutti i soggetti imprenditoriali danneggiati dalla crisi del mercato scaturita a seguito dell'allarme "mucca pazza".
Chiediamo inoltre che siano organizzate delle apposite campagne promozionali rivolte a sostenere la qualità delle razze piemontesi che ad oggi non sono state intaccate dalla malattia e a finanziare delle iniziative che sostengano la qualità del prodotto.
Noi chiediamo una serie di impegni, che sono i medesimi che hanno chiesto alla Regione gli allevatori che sono venuti qui a parlare con i vari referenti di tutti i partiti politici.



PRESIDENTE

Mi sembra che di tutti gli impegni che avete indicato nell'ordine del giorno, alcuni siano superati sia da decreti ministeriali, sia da un progetto di legge che vede favorevoli quasi tutte le rappresentanze del Consiglio, in merito allo smaltimento delle carcasse animali, attualmente in I Commissione per il parere finanziario.
L'ordine del giorno in alcune parti è pertanto già espletato rispetto a fatti concreti.
Chiedo al Consigliere Riba di intervenire in merito, al fine di comprendere meglio quanto ci ha rappresentato relativamente all'ordine del giorno.
Prego, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Grazie, Presidente. Alcune delle cose richieste sono largamente condivisibili, condivise ed in corso di applicazione da parte della Regione, in quanto aggiuntive rispetto ai provvedimenti nazionali; altre invece, riguardano misure che probabilmente non possono essere adottate a livello nazionale, perché fanno parte di vincoli europei, come quello che riguarda l'applicazione dell'IVA sul bestiame vivo. Ricordo ai colleghi estensori dell'ordine del giorno che, se non sbaglio, si tratta di misure che rientrano nel quadro internazionale.
Per quanto riguarda il primo punto, relativamente alle procedure relative all'applicazione del decreto sull'emergenza BSE, mi pare che siano applicate, in ogni caso si può largamente condividere.
L'aliquota è una di quelle questioni che hanno una... Difatti anche qui è detto che vi è un'indicazione che riguarda gli altri Paesi della Comunità europea. Non siamo mai stati contrari a questa misura, non so se possa essere praticata a livello nazionale.
Lo stato di emergenza si può escludere perché finisce per produrre l'effetto contrario.
Stanziare invece i finanziamenti relativi ai contributi per le carcasse, l'abbiamo già deciso nella legge in corso di approvazione in III Commissione.
Sul contributo compensativo per i capi che devono essere mantenuti in stalla sono d'accordo. La nostra idea di mantenere un contributo per lo stoccaggio in piedi, come si dice, al fine di eliminare dal mercato una quantità di soggetti che non assorbirebbe, incontra anche l'approvazione delle organizzazioni professionali, le quali, in occasione del suddetto incontro, l'avevano considerata una misura utile entro certi limiti, perch un contributo c'è già e riguardava gli animali dai 20 ai 30 mesi.
Il contributo per lo smaltimento degli scarti di macellazione e lavorazione rientra in questa condizione.
Non possiamo sostenere l'eliminazione dell'IRAP in quanto si tratta di una questione che - come dire - non è identificabile, nel senso che dicendo "Togliere l'IRAP a tutti i soggetti imprenditoriali danneggiati dalla crisi del mercato" potrebbe voler dire anche mangimifici e trasportatori. E' una di quelle misure di ordine generale sulla quale non mi sentirei di intervenire; invece, mi sembra che organizzare la campagna di promozione sia utile. I coltivatori non sono particolarmente interessati ad ulteriori campagne. Se, però, il settore della zootecnia venisse riordinato togliendo la questione dell'IVA e dell'IRAP, sul resto potremmo essere d'accordo, anche se è un lavoro che stiamo già facendo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Chiedo scusa, ma è opportuno fare alcune osservazioni, altrimenti votiamo delle questioni che non hanno un minimo di praticità operativa.
Innanzitutto, rileggo i quattro punti richiesti dalla Lega Nord e successivamente, svolgerò le osservazioni rispetto ad esse.
"1) Le procedure relative all'applicazione del decreto sull'emergenza BSE siano applicate immediatamente e siano evitate inutili burocrazie": è condivisibile l'ipotesi di intervento presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per attuare il predetto punto 1).
"2) Sia verificata la possibilità di ridurre l'aliquota IVA sui bovini vivi dal 10% al 4%": idem come sopra. Questa richiesta è appoggiata anche dalle Organizzazioni professionali agricole, però, come diceva il collega Riba si tratta di un problema europeo e di accordi a livello di Stato.
"3) Dichiarare lo stato di emergenza per la Regione Piemonte": è possibile ma ricordo che si tratta di un'emergenza nazionale, sapendo anche che il problema è a livello comunitario.
"4) Stanziare immediatamente i finanziamenti necessari a coprire la parte dei contributi mancanti dal decreto sull'emergenza BSE agli allevatori e alla filiera collegata, ed in particolare: Contributo compensativo per lo smaltimento delle carcasse di animali morti in stalla". La bozza del D.lgs. 1/1/2001, attualmente all'esame per la sua prossima conversione in legge, copre questa tipologia di costi per il periodo 13/1/2001-31/5/2001, prevedendo inoltre la facoltà per le Regioni di integrare la somma erogata per lo smaltimento, con particolare riferimento alla raccolta e al trasporto.
A livello regionale, occorre rammentare la DGR n. 1-2250 del 16/2/2001 (Determinazioni urgenti per l'emergenza BSE in Piemonte), con la quale la Regione presta alla ditta IN.PRO.MA idonea garanzia bancaria per un massimo di 5 miliardi al fine di consentire alla stessa l'immediata e indispensabile operatività. Premetto che questo è stato l'unico caso, a livello nazionale, di intervento immediato nel momento in cui si è verificato un problema sanitario.
La ditta in questione dovrebbe dunque riprendere l'attività di raccolta e smaltimento delle carcasse di animali morti in stalla, accedendo ai finanziamenti previsti dal decreto sopra richiamato.
Il decreto prevedeva solo il ritiro dei bovini di età superiore ai 30 mesi di vita; invece, abbiamo dato la possibilità di prelevare gli animali morti in stalla che non rientravano nel decreto legge. Allo stato normativo attuale ci sarebbero solo più le 240.000 lire a capo, come previsto dall'art. 1, comma 2, lettera e), del D.lgs. n. 8/01.
Tuttavia, lo stanziamento statale previsto (5 miliardi), sempre nel medesimo decreto, appare largamente insufficiente. Se infatti consideriamo che il patrimonio bovino piemontese rappresenta il 13% circa di quello nazionale, possiamo prevedere in circa 650 milioni la frazione dello stanziamento statale destinabile alla nostra Regione, a fronte di una mortalità media in stalla di circa 13.000 capi l'anno e dunque a fronte di un fabbisogno teorico di circa 3 miliardi se si volessero corrispondere le 240.000 lire a capo all'anno. Anche considerando che fino alla fine di maggio tali costi dovrebbero essere coperti, rimane il fatto che i restanti sette mesi dell'anno comporterebbero una spesa di 1.6/1.7 miliardi per erogare le famose 240.000 lire di differenza a capo come contributo.
Un'integrazione a livello nazionale acquisterebbe perciò un senso.
Occorre considerare, a questo proposito, la presenza in Consiglio del progetto di legge per l'istituzione di un Consorzio, come già abbiamo detto, per lo smaltimento degli animali deceduti in stalla e degli scarti di lavorazione dei macelli, nell'ambito del quale è prevista una specifica voce di contributo regionale a sostegno dei costi che dovranno sostenere gli allevatori per lo smaltimento dei predetti rifiuti animali.
Ieri, in Commissione, abbiamo già stabilito dei parametri: 5 miliardi e 1 miliardo per le spese di costituzione. Abbiamo già fissato dei punti fermi.
"- Contributo compensativo a capo di bestiame che per effetto della crisi non può essere collocato sul mercato": il D.lgs. n. 8/01 all'art. 1, comma 2, lettera b), prevede un indennizzo statale di L. 450.000 per capo, per i bovini macellati entro i 30 mesi di età, a titolo di compensazione per la prolungata permanenza in azienda di detti capi per effetto della crisi di mercato. La normativa non prevede però la possibilità di un'integrazione regionale per questo tipo di intervento.
Occorre rammentare che ancora recentemente la Commissione europea ha raccomandato gli Stati membri di notificarle qualsiasi provvedimento statale o regionale per la BSE che configuri aiuti di Stato nel settore.
Dobbiamo esaminare bene la questione, perché ci troviamo a dover affrontare un problema a livello statale, non riuscendo a decifrare bene come assegnare gli aiuti.
"- Contributo compensativo sullo smaltimento degli scarti di macellazione e lavorazione": così come formulato, non è chiaro se intenda riferirsi agli scarti di lavorazione prodotti a livello di macellerie (quindi vendita al dettaglio) e che rientrerebbe nel campo di applicazione dell'art.4 (Istituzione di un Consorzio obbligatorio) del D.lgs. n. 8/01 oppure se si riferisca agli scarti prodotti nei macelli, per i quali si rientra nel campo di applicazione del D.lgs. n. 1/01 e della DGR n. 1-2250 del 16/2/2001 sopra richiamata.
"5) Togliere l'IRAP ai soggetti danneggiati dalla crisi": non si è competenti a produrre osservazioni in merito.
"6) Organizzare campagne promozionali rivolte a sostenere la qualità delle razze piemontesi": senz'altro condivisibile, anche se resta da valutare se sia più opportuno far partire immediatamente tali campagne o attendere qualche mese affinché la crisi di immagine si sia attenuata e le "acque si siano calmate".
Mi permetto di aggiungere, per maggiore trasparenza e correttezza, che sarebbe opportuno aspettare che venisse svolta la campagna elettorale per poi attuare qualsiasi forma di pubblicità. Personalmente, ho registrato delle trasmissioni televisive che trattavano della BSE e siccome mi reputo una persona molto corretta e trasparente, indipendentemente dal colore politico di appartenenza, ho ritenuto di bloccarle, in attesa che si concluda la campagna elettorale per evitare che certe manifestazioni si trasformino in pubblicità o campagna elettorale.
"- Finanziare iniziative a sostegno della qualità del prodotto": è già in atto attraverso una molteplicità di interventi. E' sempre possibile ovviamente, prevedere ulteriori interventi.
Detto questo, se il collega Rossi vuole rivedere (magari insieme al collega Riba) l'ordine del giorno con le varie osservazioni per cercare di fare un documento unitario, io sono disponibile.



PRESIDENTE

Chiedo che il collega Riba presti attenzione a quanto il Consigliere Rossi vorrà dirci in merito a quanto intende togliere in riferimento ai punti che ha indicato all'ordine del giorno e vediamo se c'è la disponibilità di votarlo da parte della Giunta che seguirà un'indicazione dello stesso Assessore.
Lo illustra lei modificato, collega Rossi?



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Perfezionato direi.



ROSSI Oreste

Presidente, io direi che con le modifiche che adesso andrò ad indicare recependo le richieste del collega Riba e dell'Assessore Scanderebech, è addirittura inutile metterlo in votazione, perché se viene recepito di fatto non serve neanche poi votarlo.
Dunque, diciamo che il punto 1) va bene; per il punto 2) sarebbe da proporre "verificare la possibilità di ridurre l'aliquota IVA, ecc." l'alinea successivo "dichiarare lo stato d'emergenza" ovviamente diventa superfluo; poi "a stanziare immediatamente i finanziamenti necessari a coprire la parte di contributi mancanti" proporrei "integrare", va bene?



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

"Ad integrare" va bene, " compatibilmente con le norme comunitarie".



ROSSI Oreste

Dunque: "a stanziare immediatamente i finanziamenti necessari ad integrare, compatibilmente con le norme comunitarie, la parte di contributi mancanti destinati dal decreto sull'emergenza BSE agli allevatori e alla filiera collegata". Non metterei neanche la suddivisione perché, di fatto è già prevista.
L'IRAP lo togliamo; poi lascerei, se l'Assessore è disponibile...



PRESIDENTE

Scusi, collega Rossi, il punto "in particolare"...



ROSSI Oreste

E' superato, "in particolare" sparisce.



PRESIDENTE

D'accordo, togliamo questo punto.



ROSSI Oreste

Quindi, i punti 1), 2) e 3) vengono messi insieme all'alinea "stanziare immediatamente". Poi il punto "a togliere l'IRAP" viene tolto; lasciamo i due punti "organizzare le campagne promozionali" e "finanziare iniziative": ci sono già e ci saranno dopo la campagna elettorale, va benissimo.



PRESIDENTE

Rileggo le modifiche apportate all'ordine del giorno al fine di poterlo mettere in votazione.
Il punto 1) "le procedure relative all'applicazione del decreto sull'emergenza BSE siano applicate immediatamente e siano evitate inutili burocrazie" è accettato dalla Giunta, quindi resta; il punto "sia ridotta l'aliquota IVA sui bovini vivi dal 10% al 4%, come negli altri Paesi della Comunità europea" viene sostituito con "verificare la possibilità di ridurre l'aliquota IVA". Poi viene tolto il punto "a dichiarare lo stato di emergenza per la Regione Piemonte"; il punto successivo viene modificato con "a stanziare immediatamente i finanziamenti necessari ad integrare compatibilmente con le norme comunitarie, la parte dei contributi mancanti destinati dal decreto sull'emergenza BSE agli allevatori e alla filiera collegata". Viene cancellato poi "in particolare"; quindi i punti 1), 2) e 3) vengono assorbiti dal precedente. Mi deve però formulare correttamente l'integrazione perché qui manca un verbo, oppure mettiamo una parentesi o i due punti.



(Il Consigliere Rossi Oreste si avvicina al banco della Presidenza per confrontare i testi dei documenti)



PRESIDENTE

Dunque, i punti 1), 2) e 3) vengono cancellati, come anche il punto "togliere l'IRAP, ecc.". Rimangono i due alinea finali: "ad organizzare apposite campagne promozionali rivolte a sostenere la qualità delle razze piemontesi che, ad oggi, non sono state intaccate dalla malattia" e "a finanziare iniziative a sostegno della qualità del prodotto".
Questo è l'ordine del giorno che ne scaturisce.
Se non vi sono richieste di parola in merito, invito i Consiglieri a prendere posto ai propri banchi per poter procedere alla votazione di questo ordine del giorno nel testo modificato.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Mellano ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Non ho seguito attentamente il dibattito ed è colpa mia, ma avevo altre urgenze da seguire in quel momento.
Vorrei solo esprimere pubblicamente il fatto che io non parteciperò al voto di questo ordine del giorno, ribadendo le motivazioni che ho già avuto occasione di esprimere in quest'aula.
Questo è un settore molto delicato; ci sono poche conoscenze, anche scientifiche, rispetto a questa problematica. Mi sembra che anche la vaghezza di questo ordine del giorno testimoni il fatto che forse sarebbe meglio evitare pronunciamenti, evitare anche campagne promozionali sulle razze piemontesi che magari nei prossimi giorni potrebbero - non lo voglia però non c'è certezza in questo campo - vederci costretti a ritirare il materiale promozionale eventualmente prodotto su questo particolare problema. Peraltro, ho visto le efficaci campagne promozionali predisposte del Ministero, molto argute dal punto di vista promozionale, e secondo me la Regione Piemonte dovrebbe evitare in questa fase di essere presa da un'isteria uguale e contrapposta a quella che in qualche modo sta travolgendo i consumatori.
Per questi motivi, non parteciperò al voto. Ho molti dubbi, ma sono dubbi che mi spingono a non salire sul carro di una propaganda che mi sembra fine a se stessa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

A nome del Gruppo di Alleanza Nazionale dichiaro il voto favorevole a questo ordine del giorno che si inserisce nell'importante dibattito relativo alla crisi di questo fondamentale settore per la nostra Regione.
Come Gruppo, avevamo già presentato una serie di ordini del giorno, che sostanzialmente sono collegati a quello oggi in discussione.
Ci pare importante sottolineare il discorso delle campagne promozionali; l'isterismo in cui molto spesso si cade nei confronti della vicenda della BSE e della "mucca pazza" è sicuramente da combattere mettendo in rilievo le qualità delle razze bovine certificate, in particolare quelle piemontesi.
E' un isterismo che rileviamo in molti settori della nostra società, se si pensa che qualsiasi taglio di carne, ormai, è stato praticamente espulso da quasi tutte le mense scolastiche. Ormai anche i ristoranti tipici piemontesi presentano menù senza più piatti di carne, andando oltre qualsiasi tipo di legittima cautela.
Riteniamo di ricordare come il Piemonte abbia saputo, in virtù di un'antica attenzione nei confronti di questo problema o, comunque, del problema dell'osservazione sanitaria di tutto il settore, diventare punto di riferimento per tutta Italia per quanto riguarda la ricerca, lo studio e l'osservazione del fenomeno.
Questo è un punto di eccellenza della nostra Regione, che ogni giorno ci viene riconosciuto, se è vero che tutti i controlli in materia vengono effettuati a Torino dalle apposite strutture regionali.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'ordine del giorno, il cui testo recita: "Premesso che il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, sull'ultima riunione del Consiglio dei Ministri, informa che 'il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge con il quale viene istituito un fondo per l'emergenza BSE dotato di 300 miliardi per interventi diretti a fronteggiare l'emergenza che continua a coinvolgere l'intero settore della zootecnia, interessato da una forte caduta della domanda'.
Il decreto appresta le risorse necessarie per i seguenti interventi: 1) dare attuazione al Regolamento comunitario che prevede un regime di acquisto e successivi abbattimento e distruzione dei capi bovini di età superiore ai 30 mesi 2) assicurare l'agibilità degli allevamenti compromessi dalla prolungata permanenza dei capi in stalla e garantirne idonee condizioni igienico sanitarie accettabili; viene previsto in proposito un intervento pari a L.
450.000 per capo di età inferiore a 30 mesi 3) favorire il riavviamento delle aziende zootecniche colpite da BSE prevedendo un'indennità pari ad un milione per ogni capo riacquistato 4) finanziare la distruzione di materiali specifici tra cui la colonna vertebrale 5) prevedere un concorso pari a L. 240.000 nelle spese determinate dalla perdita di capi per cause accidentali.
Sono disposte per il settore zootecnico ulteriori agevolazioni quali la sospensione dei termini tributati e previdenziali, nonché l'attivazione di contributi in conto interessi su mutui contratti per consolidare esposizioni debitorie per migliorare la qualità degli allevamenti rispetto al benessere animale e alle certificazioni delle produzioni nonché le condizioni igienico-sanitarie e produttive degli stabilimenti di macellazione in possesso della certificazione CE con particolare riguardo al rinnovo degli impianti tecnologici, compresi quelli di smaltimento dei residui delle lavorazioni.
A tale scopo, è stato autorizzato un limite di impegno per 20 miliardi di lire. I contributi disposti non sono concessi qualora il beneficiario sia incorso in violazioni di norme relative all'alimentazione all'identificazione e al trattamento terapeutico dei capi bovini.
Particolare rilievo riveste la decisione di procedere alla distruzione completa, mediante incenerimento, di tutte le farine animali, incluse quelle a basso rischio, al fine di eliminare completamente la possibilità di un loro utilizzo per l'alimentazione zootecnica.
Il Governo ha anche deliberato un inasprimento delle sanzioni sino a giungere, nei casi nei quali si determinino pericoli per la salute, alla definitiva chiusura dell'azienda. Il ricavato delle sanzioni amministrative sarà destinato alla linea vacca-vitello, all'allevamento biologico e alle razze tipiche. E' prevista infine l'istituzione di un consorzio obbligatorio per la raccolta e lo smaltimento dei residui da lavorazione degli esercizi commerciali al dettaglio operanti nel settore della vendita delle carni.
E' in esame presso la III e V Commissione la proposta di legge 'Costituzione Consorzio per lo smaltimento o il recupero dei rifiuti di origine animale proveniente da allevamenti ed industrie alimentali' che pur essendo valida non risolve da sola i problemi degli allevatori piemontesi e della filiera ad essi collegata.
E' assolutamente indispensabile, anche alla luce delle recenti manifestazioni delle Associazioni di categoria, che la Regione Piemonte si faccia parte attiva nella tutela della filiera alimentare danneggiata dal caso 'mucca pazza'.
Il Consiglio regionale impegna il Presidente e la Giunta regionale: ad intervenire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Parlamento affinché: 1) le procedure relative all'applicazione del decreto sull'emergenza BSE siano applicate immediatamente e siano evitate inutili burocrazie 2) sia verificata la possibilità di ridurre l'aliquota IVA sui bovini vivi dal 10% al 4% come negli altri Paesi della Comunità europea a stanziare immediatamente i finanziamenti necessari ad integrare compatibilmente con le norme comunitarie, la parte di contributi mancanti destinati dal decreto sull'emergenza BSE agli allevatori e alla filiera collegata ad organizzare apposite campagne promozionali rivolte a sostenere la qualità delle razze piemontesi che, ad oggi, non sono state intaccate dalla malattia a finanziare iniziative a sostegno della qualità del prodotto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 39 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame disegno di legge n. 133: "Ulteriori modificazioni alla L.R. 18 marzo 1982, n. 8 'Partecipazione della Regione Piemonte alla Società Interporto di Torino (S.I.TO) S.p.A.'"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 133, di cui al punto 17 all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Gallarini, che ha facoltà di intervenire.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione ha esaminato il disegno di legge n. 133 nella seduta di venerdì 6 ottobre dello scorso anno.
Il disegno di legge in oggetto è la riassunzione dell'ex disegno di legge n. 660, che fu assegnato in sede referente alla I Commissione nella scorsa legislatura e fu licenziato a maggioranza dalla stessa Commissione in data 25 febbraio 2000.
Il testo legislativo contiene le modifiche dell'art. 5 della L.R. n.
8/82, tra le quali emerge la modifica della percentuale di aree da cedere alla S.I.TO S.p.A. in proprietà. In tal modo, è possibile allocare nell'interporto un maggior numero di operatori, valorizzando l'iniziativa ed evitando inutili sprechi di aree. Ciò è consentito dalla legge n. 865/71 modificata in tal senso dalla penultima legge finanziaria.
I vantaggi che ne derivano sono consistenti. Innanzitutto, si ha una velocizzazione delle procedure amministrative relative all'acquisizione delle aree, e quindi un rapido svolgimento di tutte le pratiche burocratiche ed amministrative da parte della Società S.I.TO con conseguente sgravio per gli uffici regionali. Ne deriva un'accelerazione dell'adeguamento alle esigenze del mercato e del soddisfacimento delle richieste degli operatori del settore. Infine, come ricaduta, si ha una migliore allocazione, all'interno dell'interporto, di un maggior numero di operatori del settore trasporti, con favorevoli riflessi per l'occupazione e per la concentrazione del trasporto merci, evitando di caricare gli oneri di una parte delle aree inutilizzate alla Regione Piemonte.
La I Commissione ha licenziato a maggioranza tale disegno di legge rimettendolo all'aula".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore alle società partecipate

Intervengo per ribadire la necessità di questo provvedimento, che è una riscrittura dell'art. 1 della legge istitutiva di S.I.TO, la società a partecipazione dell'Interporto di Torino S.p.A.
E' stata sollecitata dai soci e dal Comune di Torino in merito alla necessità del completamento delle aree. C'è una particolarità anche di ordine tecnico: la disponibilità dei privati a cedere direttamente a S.I.TO, anziché praticare la lunga procedura dell'esproprio.
I tempi hanno consolidato il fatto che i privati sono convinti di cedere i terreni a S.I.TO, quindi non è più necessario il doppio passaggio dell'esproprio, l'intestazione alla Regione e poi la cessione a S.I.TO.
In particolare, con il comma 4 si precisa quanto segue: "La S.I.TO S.p.A., intervenuta la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza ai sensi di legge, potrà acquistare, ove possibile, direttamente dagli espropriandi le aree di cui al secondo comma...".
Questa è la prima sostanziale modifica tecnica che è introdotta.
L'altra innovazione consiste in una migliore ripartizione dell'utilizzo della superficie territoriale anche a seguito delle opere che hanno costruito di raccordo con l'area del CAAT, che si trova nelle vicinanze.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pichetto.
Ricordo ai colleghi che il provvedimento è stato licenziato dalla I Commissione con il seguente esito: favorevoli i Gruppi di Forza Italia Alleanza Nazionale, Lega Nord e CCD; non hanno partecipato alla votazione i Gruppi DS, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Radicali-Lista Emma Bonino.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Non è una dichiarazione di voto, ma una richiesta all'Assessore di chiarire il comma 6 del nuovo art. 5.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore alle società partecipate

Ne do un'interpretazione indiretta, collega Papandrea.
Mi pare che il comma 6 fosse già nella legge istitutiva. Esso rappresenta la possibilità per S.I.TO di cedere agli operatori che si insediano nelle aree precedentemente espropriate, come recita il testo "solo a condizione di garantirne - attraverso idonee clausole contrattuali la destinazione d'uso coerente con le funzioni interportuali". Quindi, è un margine di possibilità a discrezione della Società.
Inoltre, "la S.I.TO S.p.A. potrà cedere a terzi i diritti acquisiti" ma questo avveniva anche precedentemente, quando era la Regione ad acquisirli, per poi a sua volta cederli a S.I.TO. Quindi, il risultato è sempre lo stesso. Diversamente, nel vecchio art. 5 vi erano solo il comma 1 ("la Regione, mediante apposito provvedimento legislativo, potrà acquisire direttamente le aree necessarie..."), il comma 2 ("La Regione, attraverso i propri competenti organi, è autorizzata a cedere alla S.I.TO S.p.A....") e il comma 3 ("La Regione è altresì autorizzata a cedere in proprietà alla S.I.TO S.p.A. le altre aree...").
Con la nuova formulazione, si salta solo un passaggio. Praticamente invece di avere l'esproprio della Regione, l'intestazione dei terreni e la cessione degli stessi a S.I.TO, si ha l'atto di dichiarazione di esproprio la pubblica reperibilità ed urgenza - considerato che S.I.TO è a maggioranza pubblica, il procedimento si assimila a quello seguito dalla Regione - e si intestano direttamente a S.I.TO. Quindi, c'è un passaggio...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore alle società partecipate

S.I.TO già prima vendeva ciò che aveva acquistato! I lotti interni vengono venduti con vincolo di destinazione all'intermodalità dell'area! E' automatico che i lotti, così come definiti, vengano venduti. Poi probabilmente, può anche darsi che alcuni di questi siano anche solo affittati, ma la normalità dovrebbe essere che vengono ceduti a soggetti utilizzatori che, però, hanno il vincolo di destinazione e quindi possono solo svolgere le attività legate all'intermodalità previste anche in Statuto. Questo dovrebbe essere il funzionamento corretto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pichetto.
Non essendovi altri interventi, possiamo passare alla votazione dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 voti favorevoli 35 astensioni 1 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 39 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Trasporti su ferro - Viabilità

Esame ordini del giorno n. 182 inerente a: "Collegamenti viari autostradali e ferroviari tra Piemonte, Liguria e Francia meridionale" e n. 212 inerente a: "Collegamenti viari, autostradali e ferroviari tra Piemonte, Liguria, Francia e Svizzera" (collegata interrogazione n. 245)


PRESIDENTE

Esaminiamo ora gli ordini del giorno n. 182 presentato dai Consiglieri Riba, Tomatis, Muliere, Marcenaro, Saitta, Caracciolo e Giordano e n. 212 presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Riba per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 182.



RIBA Lido

Innanzitutto, vorrei richiamare la data a cui risale l'ordine del giorno: 5 gennaio 2001. Con il passare del tempo, è vero che mantiene - se non accresce - la sua attualità, però, in quei giorni, non avrebbe neanche avuto bisogno di essere illustrato. Infatti, come i colleghi sanno, tutto il percorso a nord-ovest del Piemonte era totalmente chiuso per la momentanea inagibilità di un tratto dell'autostrada Ventimiglia-Nizza.
In ogni caso, quella situazione particolare non ha fatto altro che rimarcare una grandissima emergenza che da tempo è oggetto di attenzione da parte di questo Consiglio regionale. Mi riferisco al sistema delle comunicazioni nell'area sud del Piemonte: l'asse Cuneo-Torino, quello Cuneo Alessandria e le deviazioni verso Nizza.
Dal momento che do per conosciuti i termini della situazione, tante volte discussa qui in Consiglio, mi limiterei ad illustrare i richiami e le proposte che, insieme ai Consiglieri Tomatis e Muliere (per competenza territoriale!) e Marcenaro, Saitta, Caracciolo e Giordano abbiamo proposto sulla base di una discussione già sviluppata in Consiglio regionale e convintamente ripresa nelle sedi delle Province di Cuneo, Asti ed Alessandria, in modo particolare nei giorni di chiusura totale delle comunicazioni verso la Francia.
Con il nostro ordine del giorno affidiamo alla Giunta, come primo interlocutore, ma altri atti devono essere svolti sia a livello internazionale che nazionale, questo impegno.
La prima proposta credo che possa essere sostenuta da tutti i Consiglieri, anche dal Consigliere Moriconi, che è sempre particolarmente attento (anche per l'eredità che ha e la responsabilità di essere critico nei confronti delle modalità e della comunicazione): il raddoppio della linea ferroviaria Cuneo-Fossano. Solo una parte dei Consiglieri è a conoscenza - anche perché è particolarmente paradossale - che la grande linea internazionale di comunicazione ferroviaria Torino - Cuneo Ventimiglia - Nizza procede a binario unico da Fossano e da Limone Piemonte senza elettrificazione (abbiamo rottura di carichi, cambiamento dei sistemi di trasporto, ecc). Il costo di questo raddoppio era stimato, se l'Assessore Casoni vuole in seguito ricordare le cifre, in meno di 20 miliardi.
Il nostro ordine del giorno chiede, quindi, l'elettrificazione del tratto Limone-Ventimiglia.
Su suggerimento del Consigliere Dutto - che, oltre ad essere Presidente della Commissione Trasporti e Viabilità, è anche un cultore della materia ferroviaria - il punto 1.3) dell'ordine del giorno viene modificato. La "realizzazione del tratto Ventimiglia - Mentone - Montecarlo senza rottura di carichi" (una definizione molto tecnica e un po' gergale), viene modificato in: "realizzazione di un collegamento diretto con il Parco della Roya e Mentone-Nizza, in modo da evitare la rottura di carichi nella stazione di Ventimiglia".
In altre parole: nel parco ferroviario del Roya convogliano tutti i treni che provengono da Torino e proseguono verso Nizza. Poiché mancano 300 metri di binario diretto, i treni, anziché proseguire direttamente per Mentone, tornano indietro fino alla stazione di Ventimiglia, aspettano che passi tutto il traffico della litoranea e poi riprendono il percorso. Per fare tutto questo, normalmente, impiegano quasi venti minuti.
L'Assessore Casoni mi faceva notare che il completamento del raddoppio della linea Genova-Ventimiglia riguarda la Regione Liguria, ma i collegamenti tra Genova e Ventimiglia interferiscono particolarmente con il nostro sistema di comunicazioni che passa attraverso le stazioni di Cairo Montenotte e Savona.
Altri punti dell'ordine del giorno sono la realizzazione del collegamento Nizza-Imperia (treno blu); il miglioramento della linea Cavalermaggiore - Bra - Alba - Asti, collegamento sul quale non c'è da spendere parole, che poi prosegue verso Milano via Vigevano-Mortara.
Attualmente, questa linea non è elettrificata, procede su un binario unico con alcuni tratti più veloci, altri meno (in alcuni punti la linea ha subìto delle ristrutturazioni). La Padania inferiore Torino-Milano, oppure Asti - Mortara - Vigevano - Milano, è la seconda linea ferroviaria in esercizio particolarmente lenta e priva di manutenzione.
Un altro punto dell'ordine del giorno propone di accelerare, anche con un intervento regionale, la prosecuzione degli studi avviati, a seguito degli accordi intergovernativi del 1993 tra l'Italia e la Francia, per la realizzazione dell'eventuale collegamento stradale attraverso le Alpi Marittime (il cosiddetto collegamento del Mercantour). Non chiediamo di realizzare il traforo del Mercantour - credo che il Consigliere Moriconi possa apprezzare questo - ma auspico che questi studi, che sono stati effettuati sulla base di accordi intergovernativi, a prescindere dal consenso già espresso dal Ministro Nesi, possano proseguire in modo che nel patrimonio progetti sia disponibile il percorso diretto fra Torino-Cuneo e il sud-est della Francia attraverso le Alpi Marittime.



PRESIDENTE

Essendo lei il primo firmatario, le chiedo se posso firmarlo anch'io.
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 212.



MORICONI Enrico

Altre volte mi sono trovato a presentare delle argomentazioni che sono parzialmente concordi o parzialmente in disaccordo con quelle del Consigliere Riba.
Il nostro ordine del giorno prende l'avvio dall'episodio che si è verificato nel periodo natalizio: mi riferisco alle code che si sono create sulla linea di comunicazione tra l'Italia e la Francia.
La visione di chi ha firmato questo ordine del giorno è chiaramente problematica rispetto alle motivazioni presentate, anche in forma pubblica nei giorni del grande ingorgo.
Partiamo da un fatto incontrovertibile. La Convenzione delle Alpi ha approvato un protocollo internazionale sui trasporti che, esplicitamente chiede di non procedere all'esecuzione di altri trafori per quanto riguarda la catena delle Alpi.
Nella precedente legislatura, al mio posto c'era un Consigliere che si è battuto molto sui temi riguardanti alcuni collegamenti autostradali.
Anch'io, nel mio piccolo, provenendo da Lega Ambiente, le tematiche trasportistiche e le tematiche dell'inquinamento in generale, legato ai trasporti di un certo tipo, le seguivo da parecchio tempo.
Chi di voi ha letto, ad esempio, i documenti prodotti dal Cirma dovrebbe sapere che il procedere ad ulteriori trafori sulle Alpi creerebbe un problema di inquinamento gravissimo in conseguenza dell'aumento del traffico.
So benissimo che alcune di queste posizioni possono essere in controtendenza rispetto a quelle presentate qui e rispetto a quelle presentate, nell'ambito del centrosinistra, a livello nazionale. Forse potrebbero anche essere in disaccordo, parziale o generale, con posizioni presenti all'interno della mia stessa forza politica. Ciò nonostante, il problema dell'ambiente è superiore alle logiche dei partiti, del Parlamento, del Senato e del Consiglio regionale. Le logiche dell'ambiente non aspettano le decisioni dei politici per andare avanti. Quando si parla di ambiente, possiamo discutere fin che vogliamo, a livello politico, ma se non prendiamo delle decisioni che siano veramente di indirizzo ambientale le conseguenze le pagheremo noi e, successivamente, i nostri figli, ma questa è un'evenienza che, chiaramente, i nostri figli e i nostri nipoti saranno chiamati a verificare.
Il nostro ordine del giorno, in alcune parti, è comunque molto vicino all'ordine del giorno illustrato in precedenza; in altre parti chiaramente, se ne discosta.
Abbiamo raggruppato una serie di interventi che ci sembrano fondamentali per uno sviluppo equilibrato ed ambientalmente corretto della Regione per quanto riguarda i collegamenti ferroviari.
In merito alla linea Torino-Lione, facciamo nostri gli studi abbondantemente illustrati dai vari Comitati, che si oppongono alla sua realizzazione.
Chiediamo, invece, l'ammodernamento della linea storica con il raddoppio della capacità di trasporto delle merci e la valutazione, in subordine, del progetto presentato dall'Amministrazione provinciale di Torino, che, anche a livello ambientale, ha ricevuto delle approvazioni e comunque è stato giudicato in parecchie situazioni come uno studio degno di valutazione.
A causa dell'evento alluvionale verificatosi nell'ottobre 2000 chiediamo l'immediata verifica del progetto esecutivo della linea Torino Milano. Anche perché non si può parlare di alluvioni soltanto quando si verificano senza adoperarsi in vere opere di prevenzione. Secondo noi sarebbe opportuno valutare l'impatto di un trincerone, quale quello che si realizzerebbe con l'Alta Velocità Torino-Milano, in caso di evento alluvionale.
Per la linea Milano-Genova, chiediamo un nuovo studio progettuale, in quanto gli studi finora presentati hanno avuto esito negativo a livello dei movimenti ambientalisti presenti sul territorio.
Su questa base, si chiedeva la verifica dell'ipotesi progettuale dell'Alta Capacità Torino-Martigny, quale linea alternativa in grado di supplire la linea Torino-Lione.
Per quanto riguarda i collegamenti stradali chiediamo la realizzazione di un nuovo tunnel del Tenda per il traffico locale; interventi migliorativi della strada nazionale n. 204 tra Breil e Tenda; la messa in sicurezza del Colle della Maddalena-Larche, che attualmente è molto utilizzata per i collegamenti stradali, in modo da garantirne l'utilizzo per un periodo più esteso durante l'anno; La realizzazione del tunnel tra Armo e Cantarana sulla strada statale n. 28, con i conseguenti lavori di adeguamento.
Continuando nelle richieste, sollecitiamo la Giunta regionale affinch si impegni per quanto attiene i collegamenti ferroviari e gli interventi di ammodernamento della linea Torino - Cuneo - Ventimiglia - Nizza utilizzando materiale scelto e mezzi elettrici leggeri per diminuire il tempo di percorrenza. Inoltre, chiediamo il raddoppio della linea Fossano Cuneo.
Per quanto riguarda il tratto Ventimiglia - Mentone - Montecarlo facciamo nostre le proposte formulate dal Consigliere Riba. Chiediamo il completamento del raddoppio della linea Genova-Ventimiglia, anche se, in questo caso, proporrei di abolire il punto 4), in quanto la linea Genova Ventimiglia non fa parte della competenza regionale, e l'ammodernamento della linea Fossano - Mondovì - Savona. Anche in questo caso la realizzazione di un collegamento tra Nizza ed Imperia non sembra un caso di competenza della Regione Piemonte, quindi, avrei alcune perplessità a lasciare questo punto. Proporrei di abolirlo. Infine, chiedevamo l'ammodernamento della linea Cavallermaggiore - Bra - Alba - Asti.
Presentiamo questo ordine del giorno auspicando l'adesione di altre firme con la precisa volontà di dare una visione globale sui trasporti e sui collegamenti viari, autostradali e ferroviari tra il Piemonte e le regioni limitrofe. L'intento è di proporre una linea di sviluppo e una serie di infrastrutture ambientalmente accettabili, senza correre il rischio di provocare problemi ambientali.



PRESIDENTE

Comunico che la VI Commissione è convocata domani, alle ore 14, durante la quale sarà illustrata l'attività dell'Assessorato allo sport. Tra pochi minuti, vi sarà distribuito il materiale necessario.
Inoltre, rispetto all'argomento in discussione, e con il consenso del presentatore, dichiaro assorbita l'interrogazione n. 245 presentata dal Consigliere Giordano, avente per oggetto: "Proposta della Provincia di Torino di tracciato ferroviario della nuova linea ad Alta Capacità Torino Lione".
L'interpellanza urgente n. 305, a firma dei Consiglieri Chiezzi Moriconi, Marcenaro, Giordano, Saitta e Caracciolo, avente per oggetto "Progetti Alta Capacità sulla linea ferroviaria Torino-Lione", la manteniamo in vita, così come l'interrogazione n. 346, a firma dei Consiglieri Papandrea e Contu, avente per oggetto: "Ipotesi di collegamento Torino-Lione ad Alta Velocità. Quanti soldi pubblici sono già stati impegnati?" La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente, sarò breve. Preannuncio di aver sottoscritto l'ordine del giorno n. 182, così come modificato anche su mio suggerimento.
Vorrei far presente a tutti i Consiglieri che, molte volte, parlando della linea ferroviaria Cuneo - Ventimiglia - Nizza, si sentono luoghi comuni che non hanno ragione d'essere, cioè che la linea è eccessivamente tortuosa, in salita, che non passerebbero i treni merci perché le gallerie sono troppo strette, ed altre affermazioni del genere. Sono tutte amenità completamente sconfessate dallo studio che è stato fatto e dai dati tecnici che chiunque può avere a disposizione. La Cuneo - Ventimiglia - Nizza è una linea internazionale costruita nell'anteguerra - ricordiamo che nel 1900 fu costruita la galleria del Tenda - per ospitare il doppio binario. I nostri avi hanno avuto, perciò un occhio rivolto maggiormente al futuro di quanto lo abbiamo avuto noi oggi. Questa ferrovia ha delle pendenze massime del 26 per mille, mentre, ad esempio, il Frejus ha delle pendenze del 31 per mille, così come altre ferrovie di montagna hanno pendenze generalmente maggiori. I raggi di curvatura sono di 300 metri, comuni a moltissime altre linee, e le gallerie possono ospitare l'elettrificazione. Ricordo che la ferrovia fu elettrificata negli anni '30 e l'elettrificazione venne in parte asportata durante il conflitto bellico; i pali furono tagliati nel 1978/1979, quando la linea venne ricostruita. Pertanto, se questa linea era già elettrificata, può essere tranquillamente rielettrificata: occorre solo un piccolo investimento.
Oggi, dunque, abbiamo una ferrovia che ha caratteristiche eccezionali ed è parzialmente inutilizzata, quindi abbiamo un'opera pubblica dal valore inestimabile che non viene utilizzata: questo è assurdo. Dico "inutilizzata", perché l'attuale utilizzo di quelle sei o sette coppie di treni locali non è comparabile con le potenzialità della linea, stimate nel trasporto di 8 milioni di persone all'anno e di 5/6 milioni di tonnellate di merci.
Invito, pertanto, i colleghi a fare questa considerazione: spesso parliamo di investire centinaia o migliaia di miliardi per costruire opere pubbliche nuove; qui si tratta di un'opera pubblica esistente e che non viene utilizzata. Usiamola. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Grazie, Presidente. Non parlo a nome del Gruppo, ma a nome personale anche perché si tratta di un argomento difficile e delicato. Non sono molto sicuro di padroneggiare la materia in modo così appropriato da lanciarmi in filippiche o comunque interventi altisonanti.
Di fronte a questi ordini del giorno - mi riferisco in particolare a quello che sarà probabilmente approvato e sul quale stanno giungendo le firme di vari Consiglieri (l'ordine del giorno proposto dal collega Riba) ho seri dubbi. Ringrazio la cortesia del collega Riba nell'avermi fatto leggere in anteprima tale documento e chiesto di sottoscriverlo.
Con questa ulteriore difficoltà, preannuncio che voterò contro l'ordine del giorno per due motivi. Gran parte del testo del documento è sicuramente condivisibile, anche perché si tratta di una carta di interventi da realizzare innegabili. Ci sono tantissime proposte di buonsenso ed urgenza assoluta che non si possono che condividere.
Il motivo essenziale per cui mi oriento a votare contro è l'impressione ed è un'impressione - che questo testo sia prodotto da un'affermazione che era molto in voga quando mi sono avvicinato alla politica: si chiamava "la sinistra ferroviaria". Questa mi sembra la "sinistra autostradale" permettetemi la battuta - nel senso che, abitando e vivendo in provincia di Cuneo e cogliendo gli umori di una parte degli abitanti di tale provincia pur non pensando di rappresentare nessuno, se non me, con i miei dubbi - ho l'impressione che sulla situazione stradale, autostradale e dei collegamenti, soprattutto in provincia di Cuneo si faccia del mestiere. "Si ciurla un po' nel manico", nel senso che - ripeto, ribadendo tutta la mia stima per gli altri colleghi cuneesi di questo Consiglio - si parte da un problema vero, che in questo testo è anche richiamato in più punti condivisibili, vero di necessità di miglioramento dei collegamenti necessità di interventi strutturali, che condivido e sottoscrivo, per avallare un disegno globale che, a mio giudizio, ha qualcosa di non chiaro.
E si torna alla famosa autostrada fatta a "zeta". Mi risulta che persino i più grandi "sponsor" di maggioranza del Consiglio, che avevano appoggiato un'autostrada a "zeta", per farla passare vicino a Mondovì e poi farla deviare su Fossano, abbiano in qualche modo riconsiderato quella posizione.
Questo ordine del giorno, però, si chiude con quattro righe in grassetto, nelle quali si racchiude gran parte del significato dello stesso: l'appoggio incondizionato alla costruzione di un traforo stradale sotto il Mercantour. Questo è uno dei progetti richiamati in aula anche dal Presidente Ghigo, ed è sicuramente uno dei punti su cui molti rappresentanti istituzionali della provincia di Cuneo stanno puntando molto del loro prestigio e della loro attività politica.
Credo ci sia qualcosa di non chiaro rispetto a questa soluzione. Per esempio, non viene detto che il tracciato scelto per l'Asti-Cuneo è un tracciato che si giustifica soltanto nell'ottica della costruzione del traforo stradale del Mercantour e di una prosecuzione ideale sopra le Langhe, verso la Pianura Padana.
Se questo è il disegno e la logica, sono contrario, anche perché ci sono prese di posizione della Comunità europea che, come ricordava il collega Moriconi, indicano nella soluzione ferroviaria, nei tunnel ferroviari, l'unica praticabile suggerita per lo sviluppo dei collegamenti in un'Europa unita. La Francia stessa ha, negli ultimi anni, più volte ribadito un interesse esclusivo ad un traforo ferroviario.
Sono un frequentatore accanito di treni da vent'anni, e so benissimo che Cavallermaggiore - Bra - Alba - Asti è una linea a dir poco indecente e che la Fossano-Cuneo deve essere assolutamente raddoppiata.
Condivido ed apprezzo la precisione e il dettaglio con cui il collega Dutto ci spiega come la Cuneo-Nizza possa e debba essere potenziata.
Ritengo, tuttavia, che tutte queste realizzazioni non debbano essere mischiate ad un progetto che, a mio giudizio, è discutibile e sbagliato.
Spero davvero che ci sia ancora tempo per una riconsiderazione complessiva delle strategie delle politiche di collegamento del Piemonte in particolare del Basso Piemonte, con le altre Regioni, partendo da quello che mi sembra un discorso sbagliato che ha, in qualche modo, tentato di predefinire le scelte future, ovvero un'autostrada a "zeta" preferita ad un collegamento diretto fra Cuneo e Fossano con una superstrada e non con un'autostrada, facendo diventare Fossano il centro della provincia.
Con queste preoccupazioni e con questa difficoltà - perché di fronte ad argomenti così importanti che hanno diviso la comunità si discute da anni in provincia di Cuneo rispetto alle strategie viarie di collegamento che non ci sono - mi sento davvero a disagio, ma tranquillo nel non votare questo ordine del giorno, perché sono sicuro di poter argomentare che non è che sono contrario al potenziamento e al miglioramento della linea Cavallermaggiore-Asti o alla Fossano-Cuneo raddoppiata, ma ritengo che questo ordine del giorno faccia un indebito "fritto misto", faccia un servizio a quella lobby di potere, che è una lobby vera, in provincia di Cuneo, che ha cavalcato ed alimentato la protesta legittima delle forze sociali, delle organizzazioni e delle associazioni di categoria nel richiedere maggiori collegamenti e maggiore attenzione al problema viario di collegamento. Fa un servizio che, secondo me, è in qualche modo indirizzato a... Non voglio dire, ma lo dico: dietro queste opere ci sono grossi interessi e grossi soldi; so che ci sono inevitabilmente, in quanto le opere sono grandi e ci sono miliardi che girano. Però con questo dubbio con questa difficoltà, voglio dire che non si può approvare un ordine del giorno così alla leggera, dando per scontate valutazioni e decisioni che in qualche modo, la comunità locale ha subìto, perché secondo me c'è stata un'attenzione negativa rispetto a chiunque avesse in qualche modo ventilato altre soluzioni, altre proposte o discussioni, e avesse introdotto in questo settore così delicato un elemento di distinzione nell'analisi e nel progetto.
Approvare questo ordine del giorno così com'è vuol dire semplicemente avvalorare un dato di fatto, avvalorare che alcuni interessi ed alcune forze hanno deciso una strategia probabilmente più che decennale nella costituzione di grandi interventi viari che, a mio giudizio, sono più indirizzati ad un interesse di parte che non ad un interesse della collettività.
Rispetto all'ordine del giorno del collega Moriconi mi asterrò, perch contiene parti che non condivido, parti in qualche modo un po' ideologiche di un ambientalismo contrario a "costituzioni a tutti i costi", non valutando che la realtà ha bisogno di interventi di collegamento, di intervenire nella costruzione di infrastrutture, avendo la consapevolezza che sono interventi di grosso impatto ambientale, che non sono scelte a costo zero, e bisogna farle sapendo che dovranno essere al servizio dei cittadini, e non fatte per logiche di potere.
Ho l'impressione che dietro l'attenzione assidua di alcune istituzioni come la Provincia di Cuneo, ci sia un interesse in parte legittimo ad un progetto che ha alcuni aspetti oscuri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, ho ascoltato l'illustrazione dei vari ordini del giorno e gli interventi sul merito e non posso nascondere che si tratta di un mix - non voglio dire di una macedonia - che non indica con chiarezza che ruolo si intende dare al sistema dei trasporti ferroviari e stradali in una strategia di sviluppo del Piemonte. Cito il caso del turismo, ma potrei citare altri servizi.
Abbiamo delle realtà come Milano, Nizza, Marsiglia e Lione che racchiudono delle eccellenze, in vari campi, superiori a quelle del Piemonte e di Torino; è chiaro che un sistema di trasporti sofisticato più che riempire, potrebbe svuotare.
Quando ho fatto la battuta, rivolgendomi al collega Riba, sulla navetta che da Imperia porta a Nizza, che potrebbe trasformare la Riviera di Ponente in un dormitorio per il loisir sofisticato in Costa Azzurra, ho segnalato un rischio che potrebbe determinarsi se non si è forti in altre situazioni. Se si raggiunge Milano in poco più mezz'ora e il Teatro Regio non è competitivo, si va al Teatro della Scala. Se per alcune funzioni in campo sanitario e per la ricerca è superiore Lione, che è situata dietro l'angolo e dispone di un sofisticato sistema di trasporti, certamente in caso di bisogno si andrà a Lione. Dobbiamo, quindi, pensare ad una strategia in virtù della quale il sistema dei trasporti riempia il Piemonte e non lo svuoti. Quando si dice - non so perché - che dobbiamo farci carico di potenziare il sistema di trasporto lungo la costa ligure, raddoppiando il binario, non si è pienamente consapevoli che tale scelta potrebbe incentivare la tentazione di attuare la grande direttrice Milano - Genova Marsiglia - Barcellona - Lisbona, tagliando fuori il Piemonte. Quindi dobbiamo stare attenti.
Sono convinto che ci siano molti elementi di forza nelle indicazioni che vengono date, ma anche la giusta prudenza, come il Consigliere Moriconi indicava. Un punto di equilibrio si può trovare. Per esempio: la linea ferroviaria che punta su Nizza, che è un patrimonio importante della nostra storia, se sarà rafforzata per permettere il trasporto merci, riuscirà a risolvere una contraddizione dalla quale l'Alta Velocità non ci fa uscire.
Stiamo facendo uno sforzo ciclopico per trovare un collegamento "chiuso" su Lione; al massimo si va a nord, sulla linea Parigi-Londra o sulla linea Parigi-Rotterdam. Però la grande direttrice che va dal sud della Francia fino alla Penisola iberica non si intercetta direttamente. Occorre un grande sforzo di collegamento, non dico ricorrendo all'Alta Velocità, anche se c'è una tentazione in questo senso, che faccia diventare la Torino Cuneo - Nizza una tratta importante, che intercetti l'asse Marsiglia Barcellona - Madrid - Lisbona: si tratta di un'opera importante, che dovremmo essere i primi a realizzare.
Di conseguenza, ritengo che abbia un senso il raddoppio della linea fino a Cuneo, l'elettrificazione della tratta da Cuneo a Nizza, ma questi interventi hanno senso nell'ottica dello sviluppo del Piemonte, altrimenti non vi sarebbero ragioni per farli. Incorriamo nel grosso rischio che il Piemonte diventi solo uno snodo. La questione è simile a quella delle banche piemontesi, che rastrellano il risparmio in Piemonte e lo impegnano in Lombardia ed in altre sedi, perché la debolezza del nostro sistema economico è tale che la Banca San Paolo e la Cassa di Risparmio, adesso Unicredito, si comportano in questo modo.
A noi potrebbe... Scusate, parlo più sommessamente se disturbo!



PRESIDENTE

Abbiamo colto dalla sua battuta un'attenzione particolare; non credevo ci fosse!



TAPPARO Giancarlo

Il settore del trasporto rappresenta il sistema nervoso del Piemonte: tocca la cultura, il turismo, lo sviluppo delle alte tecnologie, i servizi ecc.
Siamo già sfortunati, in quanto abbiamo una "piazza" potente come Milano a noi vicina. Se non riusciamo a capire che è vitale che il nostro sistema di trasporto deve servire per riempire il Piemonte, apportiamo solo benefici marginali forse al mercato di Cuneo del martedì. Dobbiamo fare in modo che ci sia un forte meccanismo trasportistico che porti verso il Piemonte, ma questo è possibile soltanto se lo si intende come un sistema.
Anche per quanto riguarda il sistema stradale, dobbiamo vederlo proiettato in questo senso, difendendo magari il patrimonio delle Alpi. Per esempio, si parla, in questo periodo, del tunnel dello Chaberton, sotto Clavière, per la statale. Dobbiamo studiare bene questo sistema e valutare se, a seguito di un'accurata analisi costi-benefici, ci serve o se non è meglio avere un punto di equilibrio in quella valle. Nessuno l'ha citato magari l'Assessore non ricorda con piacere che i francesi da tantissimo tempo - io ero qui nei primi anni '80 - insistevano per costruire ad Oulx il traforo ferroviario sotto lo Chaberton per andare a Briançon e a Gap. Se ne discute e si valuta il sistema, perché ogni lobby spinge per un progetto diverso.
Sappiamo che molti abitanti della provincia di Cuneo sono innamorati della Costa Azzurra, per cui potrebbe essere giusto un progetto del genere ma voglio che il Piemonte tragga beneficio da un disegno simile e che non risulti solo un prevalente vantaggio per il sud della Francia.
Agli inizi degli anni '80 si è costituita la Comunità delle Regioni Alpine Occidentali (COTRAO), che doveva essere un modo per sinergizzare una comunità potente (Rhône-Alpes, la Regione di Nizza e Marsiglia, i Cantoni svizzeri di lingua francese, la Liguria, il Piemonte e la Valle d'Aosta): un meccanismo interregionale forte, riconosciuto come valore dall'Unione Europea. Dovremmo, su queste questioni, oggi discusse, riuscire a discuterne nell'ambito di un'entità interregionale di quella dimensione.
A me pare, invece, che ci siano gruppi e lobby che si atteggiano a sponsor di interessi particolari. La Regione deve essere lo stratega di tutto questo sistema dandogli un carattere generale e non deve limitarsi, a seconda delle pressioni, a rappresentare di volta in volta questa o quella situazione.
Voterò questi ordini del giorno, perché un ordine del giorno non si nega a nessuno; quando ne fai dieci al giorno, cento al mese e mille all'anno, perché dire "no" ad un ordine del giorno? Non lo si nega a nessuno, perché, come capite, sono come i manifesti: quando ce ne sono troppi, perdono in efficacia.
Se oggi proponevamo un solo e grande ordine del giorno, è chiaro che avrebbe avuto un effetto, ma, facendone una carrettata, perdono valore.
Dovremmo capire che il sistema di comunicazione è collegato a quello che vogliamo che sia il Piemonte: il fatto che un punto si svuoti ed un altro si riempia a seconda di come è organizzata la rete trasportistica è una delle questioni su cui dobbiamo stare molto attenti.
Comunque, ripeto, voto questi ordini del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Suino.



SUINO Marisa

Gli ultimi due interventi svolti sono stati pieni di merito e di contenuto. Non sono assolutamente all'altezza di fare altrettanto, quindi mi avvalgo di quanto da loro espresso.
Quanto ha sintetizzato il collega Tapparo è sicuramente la chiave di volta e il leit-motiv che in qualche modo si dovrebbe animare, cioè una sorta di interesse della collettività che, in questo caso, dovrebbe coniugarsi con l'interesse della Regione e quindi nel caso specifico del Piemonte, mentre di fatto (mi è piaciuta l'espressione usata il collega Mellano) ci si ritrova per l'ennesima volta davanti - lui l'ha chiamata "fritto misto" - ad una sorta di ordine del giorno "fritto misto" che non si capisce verso quale direzione voglia andare e quindi ingenera ulteriori dubbi rispetto a quelli che già ci hanno permeato ed animato negli anni scorsi e magari anche futuri.
Come dire "il troppo stroppia", quindi l'esagerare in certi casi non aiuta a mirare bene l'obiettivo, perché il troppo fa pensare che si voglia sostanzialmente nascondere qualcos'altro; il troppo fa pensare che si voglia dare una spallata ad un'operazione magari di altro tipo; il troppo fa anche arrabbiare perché ci sono ordini del giorno che giacciono da tempo e che non hanno l'attenzione del caso e che non vengono spinti da nessuno tanto meno dai rappresentanti dei vari Uffici (Presidenza o Capigruppo), ed altri ordini del giorno che invece in un amen trovano quella sinergia quella sintonia, quell'intesa, quella coniugazione che consente tutto ciò! Sono forse questi segnali che mi inducono ad esprimermi a titolo personale in un altro modo, sottoscrivendo l'ordine del giorno n. 212 che contiene numerosi elementi di demagogia e di populismo: lo dico con estrema convinzione senza che i colleghi, spero, me ne vogliano. C'è demagogia e populismo, ma lo faccio come segnale di una reazione a quel troppo che stroppia, perché magari possa servire, perché possa in qualche modo dare un segnale che richiami alla saggezza, ad un maggiore rispetto delle regole dei tempi e delle modalità. Chissà perché ci sono argomenti che passano solo in certe Commissioni e non passano mai in altre e non esistono competenze, settori tecnici, che in nessun modo - in nessun modo! - ci richiamino a questo! Certi argomenti invece, visto che stiamo parlando di autostrade, prendono l'autostrada, i tunnel (sul Mercantour ne sono già stati costruiti dieci!) e, "alè", vanno velocissimi! Altri argomenti invece passano nella Commissione Ambiente, nella Commissione Sanità e nelle varie Commissioni; a dire il vero ne passano pochi, perché ormai, con la crescente perdita di ruolo dei Consigli e il crescente accentramento delle decisioni nelle sedi esecutive, forse diventeranno superflue anche queste sedi; per ora sono ancora dei piccoli, minimi strumenti di democrazia e quindi come tali credo che a qualcuno di noi spetti l'onere e il dovere magari con tanti calci nel sedere conseguenti, una volta in più di ricordarlo! Quindi, sottoscrivo l'ordine del giorno n. 212 e mi asterrò, per un segnale di cortesia, anche se il mio pensiero è un altro, sull'ordine del giorno "fritto misto" che credo a questo punto sia ben chiaro qual è.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocchino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ho sottoscritto l'ordine del giorno presentato dal collega Riba, non soltanto per solidarietà perché il collega Riba parlava del sud del Piemonte, ma perché è evidente che le questioni poste anche dal collega Tapparo sono questioni reali, cioè lo sviluppo del Piemonte passa attraverso le vie di comunicazione con la Francia e con il resto dell'Europa, sud e nord. E il sud del Piemonte pu avere un ruolo particolare se si sviluppano alcune vie di comunicazione.
Le proposte oggetto dell'ordine del giorno presentato dai colleghi Riba, Tomatis e dal sottoscritto, sottolineano alcune grandi questioni che riguardano, appunto, lo sviluppo del sud del Piemonte e della Liguria. Per quanto ci riguarda, il rapporto con la Liguria - lo dicevo in altre occasioni quando si parlava della linea ad Alta Capacità Genova-Milano...



(Invito del Consigliere Salerno a stringere i tempi)



MULIERE Rocchino

Concludo, collega Salerno, sarò brevissimo, anche perché devo prendere il treno per ritornare nel sud del Piemonte! Altrimenti mi tocca andare in autostop.
Dicevo che per noi del sud del Piemonte il rapporto con la Liguria è estremamente importante e le proposte avanzate hanno questo significato hanno un contenuto ed una strategia! Dopodiché forse ci sono troppe proposte.
Ora, colgo l'occasione, anche per venire incontro alle esigenze della collega Suino, per sollecitare nuovamente l'Assessore Casoni a portare in Commissione, in II congiuntamente con la V, una discussione sulle grandi questioni della viabilità sia autostradale che ferroviaria, che possano aiutare questo Consiglio a discutere in modo molto più chiaro, magari evitando anche gli ordini del giorno, ma gli ordini del giorno sono strumento di sollecitazione e anche di chiarimento.
Credo che oggi possiamo affrontare una votazione sugli ordini del giorno, ma torno nuovamente ad invitare la Giunta a venire in Commissione anzi, nelle Commissioni, per una discussione approfondita su queste grandi questioni.



PRESIDENTE

Posso dichiarare chiusa la discussione generale e passare all'intervento della Giunta per sapere quale posizione tiene in merito ai due ordini del giorno, dopodiché passeremo alle dichiarazioni di voto e alla votazione dei documenti.
Prego, Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Cercherò di essere breve perché vedo che l'aula sollecita una certa brevità, però gli argomenti toccati da alcuni Consiglieri meritano delle precisazioni.



MANICA Giuliana

Usi il tempo necessario.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Certamente, collega. Innanzitutto, prendo spunto dall'intervento del Consigliere Muliere per dire che questi interventi, ciascuno di questi interventi, fanno parte di atti presi dalla Giunta regionale negli ultimi sei anni, quindi sul fatto che questi siano volontà ed espressione...
Logicamente con l'esclusione di quanto adesso dirò, perché anche a me sembra che questo ordine del giorno sia un po' ridondante. L'ho già spiegato al primo firmatario, Consigliere Riba: per esempio, ritengo che vada stralciato da questo ordine del giorno il riferimento al completamento del raddoppio della linea Genova-Ventimiglia perché intrometterci nelle decisioni di un'altra Regione non lo riterrei opportuno, sarebbe come se un'altra Regione approvasse un ordine del giorno in cui dicesse che noi dobbiamo realizzare una certa linea. La Giunta regionale del Piemonte non può impegnarsi a chiedere, per conto di un'altra Regione, al Governo centrale di realizzare una tratta che non fa parte del suo territorio.
Stessa cosa dicasi per la realizzazione del collegamento Nizza-Imperia (treno blu) che non vorrei - condivido parzialmente quello che diceva il Consigliere Tapparo - si trasformasse in un autogoal turistico per la provincia di Imperia, stante le situazioni attuali delle due coste.
Su questo esprimo una mia considerazione, comunque ritengo che debba essere la Regione Liguria a decidere se il collegamento tra Imperia e Nizza è necessario allo sviluppo della Regione Liguria o meno.
Quindi, da questo punto di vista chiederei di stralciare i punti 2) e 4), che non sono pertinenti dell'ordine del giorno che ha come primo firmatario Lido Riba, e di stralciare nelle premesse il punto 7), dove si dice: "La Regione Piemonte ha finora concorso in maniera limitata all'impegno finanziari per gli studi del progetto di collegamento" riferendosi al Mercantour. Chiedo di stralciarlo perché due anni fa ho firmato una deliberazione della Giunta regionale che assegnava 800 milioni alla Provincia di Cuneo per lo studio di fattibilità del progetto Mercantour. Ora, la Provincia di Cuneo non è ancora riuscita ad attivarlo me ne dispiaccio, ma non si può dire che la Giunta regionale non abbia sostenuto questo progetto, quindi chiedo che questo punto venga stralciato.
L'ultima precisazione, per rendere omogeneo e coerente l'ordine del giorno, riguarda il punto che recita: "impegna la Giunta regionale a promuovere l'urgente realizzazione", cui aggiungerei "sollecitando il Governo centrale", perché è logico che questi interventi non possono essere promossi dalla Giunta regionale. Sono interventi che rientrano pienamente nei poteri del Ministero dei Trasporti e del Ministero dei Lavori Pubblici quindi si tratta innanzitutto di scelte governative. Il testo diventerebbe "a promuovere l'urgente realizzazione, sollecitando il Governo centrale".
Per me queste sono tre modifiche fondamentali, pena l'accettazione o meno di questo ordine del giorno. Ritengo che siano precisazioni che lo completano meglio. Il contenuto è condiviso, ma è per scendere nel dettaglio di alcune osservazioni, da un punto di vista logico; infatti non ne toccano il contenuto, ma precisano l'iter da seguire.
Volevo spendere ancora poche parole per la ferrovia Torino-Ventimiglia perché è stato osservato da più parti che sarebbe una potenziale linea merci. Abbiamo sostenuto il raddoppio della Fossano-Cuneo e sosteniamo così come richiamato in questo ordine del giorno - l'elettrificazione del tratto Limone-Ventimiglia.
Come Assessore regionale ai trasporti, devo ricordare che i Governi italiano e francese, di comune accordo, hanno già strategicamente convenuto che questa non sarà una linea merci. Il fatto che sia stato scelto il corridoio Milano - Torino - Lione, che non si ferma a Lione, perché da Barcellona a Lione stanno già costruendo la linea ad Alta Capacità (lo stesso stanno facendo tra Barcellona e Madrid, quindi si costituirà un asse Madrid - Barcellona - Lione - Torino - Milano un vero e proprio asse est ovest), sapendo inoltre che la Regione Liguria - io ho chiesto di stralciarlo - ha chiesto con forza di inserire il raddoppio della Genova Ventimiglia, conferma questa scelta strategica. Quindi, per la Regione Liguria quello diventerà l'asse di collegamento. Noi avremo due linee parallele sul percorso Roma - Genova - Ventimiglia - Marsiglia, perché la Regione Liguria ha chiesto il raddoppio della Genova-Ventimiglia e il Governo è favorevole.
Il Governo ha già, dietro nostra sollecitazione, promosso la realizzazione del tratto Torino-Lione. Con due linee merci trasversali di questa capacità difficilmente potrà essere potenziata una terza linea merci trasversale che unisca solo queste due direttrici; mentre ritengo importantissima la linea Torino - Cuneo - Ventimiglia dal punto di vista turistico e del trasporto passeggeri, essendone necessario il raddoppio fino a Cuneo, perché anche il pendolarismo verso Torino è in sofferenza.
Cuneo è l'unico capoluogo di provincia, insieme a Biella, che non ha ancora il doppio binario: per una questione di equità e di collegamento con la capitale regionale, è giusto che ci sia. E' indispensabile anche l'elettrificazione della stessa linea, perché è impensabile che si verifichino delle rotture di carico passeggeri a Limone o a Ventimiglia perché si deve cambiare treno, così come è ancora difficilmente sopportabile poter utilizzare solo certi tipi di treni per andare da Cuneo a Ventimiglia o da Torino a Ventimiglia.
Queste sono richieste legittime. Pertanto, sono favorevole alle tre modifiche: lo stralcio della Genova-Ventimiglia e della Nizza-Imperia perché non mi sento di prendere impegni sui territori di altre Regioni anche se so che magari quelle Regioni approverebbero; lo stralcio del punto 7) delle premesse e ad inserire, dopo le parole "a promuovere l'urgente realizzazione", le parole "sollecitando il Governo centrale".
Come ricordavo, queste opere sono di competenza statale, in quanto le statali di Armo-Cantarana, della Maddalena e del Tenda fanno tutte parte di quell'insieme di strade che, anche con le nuove competenze assegnate alle Regioni, rimarranno ancora di competenza nazionale. Quindi, saranno strade che rimarranno statali anche dopo il passaggio di molte altre alle Regioni che dovrebbe avvenire nel prossimo luglio. Pertanto, è giusto, essendo una competenza del Governo nazionale, che tale sollecito sia rivolto ad esso.
Do il mio parere favorevole a questo ordine del giorno con queste modifiche, mentre, brevissimamente, per le stesse ragioni che ho spiegato devo esprimere voto contrario all'ordine del giorno del Consigliere Moriconi, perché vorrebbe rimettere in discussione scelte che Italia e Francia hanno assunto congiuntamente in vari vertici. Siccome credo che non sia il caso di fare battaglie contro i mulini a vento, che significherebbe non riuscire a fare alcune opere per non farne altre, è bene proseguire con determinazione sulle opere che già sono state individuate.
Piuttosto, mi ha lasciato un po' perplesso il fatto che, nell'ultimo vertice intergovernativo Italia-Francia, non ci sia stata una precisa presa di posizione sulla prosecuzione degli studi di progettazione del Mercantour. Però è stata riattivata la Commissione intergovernativa Alpi del Sud, che dovrebbe occuparsi di questa programmazione.
Non crediamo nella linea attraverso Martigny, perché - l'abbiamo anche verificato - non avrebbe alcuna ricaduta sui territori: le linee, come diceva il Consigliere Tapparo, devono avere delle ricadute territoriali.
Per esempio, riteniamo che il collegamento Asti - Cuneo - Mercantour abbia fortissime ricadute territoriali favorevoli al Piemonte, perch diventerebbe una direttrice che attualmente è assorbita interamente dall'autostrada Genova-Ventimiglia. Questo significherebbe insediamento di aziende, maggiore produttività, maggiore competitività sui mercati; quindi sicuramente le Province di Asti e di Cuneo trarrebbero grandi benefici dal punto di vista economico, agricolo, artigianale e industriale.
Pertanto, invito l'aula a votare a favore del primo ordine del giorno ma non del secondo, per le ragioni che, seppure brevemente, ho esposto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano per dichiarazione di voto.



MELLANO Bruno

Prima di esprimere una dichiarazione di voto, vorrei un chiarimento da parte dell'Assessore Casoni.
Ho ascoltato la sua battuta sulla Provincia di Cuneo in merito al finanziamento di 800 milioni. Questo vuol dire che lei è contrario al punto c) dell'ordine del giorno? Chiede di togliere il punto c) dell'ordine del giorno? Lo domando perché la battuta che ha fatto determina, come conseguenza, l'idea di togliere il punto dove si afferma di "sostenere con un adeguato finanziamento" un'iniziativa che lei dice essere già finanziata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni per il chiarimento richiesto.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Per chiarezza, siccome nel punto si lamentava un concorso insufficiente della Regione, dico che il nostro concorso è stato sufficiente. E' logico che se l'opera prendesse avvio, gli 800 milioni servirebbero a poco.
Parafrasando il poker, noi il "cip" l'abbiamo messo: adesso gli altri devono fare la loro giocata!



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a rimanere in aula.
Se la collega Manica desidera ancora intervenire per fare la sua dichiarazione di voto, ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Prima di procedere con la dichiarazione di voto, vorrei verificare assieme all'Assessore Casoni, se abbiamo ben capito le proposte avanzate.
L'Assessore Casoni, sostanzialmente, ha proposto di stralciare il punto 7) del dispositivo...



MANICA Giuliana

RIBA (fuori microfono)



MANICA Giuliana

Presidente, possiamo avere qualche minuto di sospensione per formalizzare il testo?



PRESIDENTE

Consigliera Manica, il collega Riba chiede una breve sospensione. Le dispiace interrompere il suo intervento?



MANICA Giuliana

No, facciamo pure una sospensione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Manica, proseguirà dopo il suo intervento.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18,06 riprende alle ore 18,09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola alla Consigliera Manica per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

Proseguo con la mia dichiarazione di voto "rateale"! Adesso abbiamo compiutamente inteso che la proposta avanzata dall'Assessore Casoni consiste nello stralciare il punto 7) della premessa dell'ordine del giorno e i punti 1.3), 2) e 4) del dispositivo.
Sostanzialmente siamo favorevoli ad accogliere tale proposta. I punti eliminati dall'ordine del giorno riguardavano le linee ferroviarie per le quali è coinvolta la Regione Liguria: si ritiene dunque che, in simile circostanza, la Regione Piemonte non possa svolgere un'azione "unilaterale".
Ovviamente, ribadiamo il nostro impegno per l'ordine del giorno presentato e sollecitiamo un ampio coinvolgimento del Consiglio, affinch per esso ci sia un voto il più largo possibile.
Questo ordine del giorno, che riguarda una parte importante del Piemonte (l'intera area sud della Regione), in questa fase non intende trattare esclusivamente o prevalentemente dei collegamenti autostradali, ma intende soprattutto richiamare gli impegni assunti in questa direzione. E' volto, in particolare, alla sollecitazione della realizzazione di alcuni collegamenti stradali fondamentali (quello del nuovo tunnel del Tenda, la messa in sicurezza del Colle della Maddalena, la realizzazione del Tunnel di Armo-Cantarana sulla SS 28). Al punto b) dell'impegno esamina i collegamenti ferroviari di particolare interesse e rilevanza ed impegna la Giunta a sostenere ed accelerare, con un adeguato stanziamento, la prosecuzione degli studi sugli accordi intergovernativi relativi al Traforo del Mercantour.
Quanto a questo punto, l'Assessore dice di avere messo un "cip", ma noi sollecitiamo comunque ad accelerare il tutto ed invitiamo l'intero Consiglio a premere sulla Giunta, dando conforto all'Assessore, affinché la Regione investa ulteriori fondi in tale direzione.
Anche alla luce di importanti provvedimenti che il Consiglio ha assunto (penso all'applicazione del Decreto Burlando sul trasporto pubblico locale diventato elemento di gestione regionale, al processo di regionalizzazione dell'ANAS, di cui abbiamo a lungo discusso nell'ultimo provvedimento che completava le leggi Bassanini e il trasferimento di competenze agli Enti locali), questo ordine del giorno assume un significato particolare pregnante, impegnando la Giunta ad affrontare il sistema stradale, viario ferroviario, il rapporto tra Piemonte, Liguria e Francia meridionale, le problematiche di un'intera area della regione.
Per tutte queste ragioni, per l'interesse regionale che questo ordine del giorno ha, riteniamo che debba avere un voto il più allargato possibile.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 212, annuncio che non parteciperemo al voto. Non intendo entrare nel merito di questa problematica. Va rilevato, però, che al suo interno è inserita una serie di problematiche tra le più diverse, compresa quella dell'Alta Velocità (si va dalla linea Torino-Lione fino alla Torino-Milano e alla richiesta di revisione della linea Milano-Genova).
Ci addentriamo in un discorso estremamente complicato e complesso, su cui gli orientamenti e le visioni sono diverse e su cui anche le scelte istituzionali sono state diverse. Non voglio, però, entrare ulteriormente nel merito.
Sollecitiamo un voto ampio e positivo per l'ordine del giorno n. 182 e ribadisco che non parteciperemo al voto in merito all'ordine del giorno n.
212.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano per dichiarazione di voto.



MELLANO Bruno

Voglio ribadire, nella fase finale della discussione, che il mio voto per l'ordine del giorno il cui primo firmatario è il Consigliere Riba, sarà negativo, e che non parteciperò alla votazione dell'ordine del giorno a firma dei Consiglieri Moriconi e Chiezzi.
Vorrei ribadire, senza aggiungere altre considerazioni all'intervento faticoso di prima, come, ancora una volta, questo Consiglio ha avuto una ben strana dinamica: i Gruppi di opposizione preparano, presentano e discutono degli ordini del giorno in una situazione di totale assenza e disinteresse dei Gruppi di maggioranza che, sembrerebbe, sono anche un po' infastiditi dalla durata di questo dibattito.
In ogni caso, vorrei ringraziare il collega Riba per aver presentato questo ordine del giorno, per averci costretto a discutere ed affrontare l'argomento. Ma, per come si è sviluppato il dibattito, per quanto ho sentito - anche dall'Assessore Casoni - mi confermo nelle mie convinzioni.
Trovo contraddittoria (ho cercato di farlo notare anche nella mia richiesta di chiarimenti di prima) la dichiarazione dell'Assessore Casoni che chiede di stralciare il punto 7) dell'ordine del giorno per poi votare favorevolmente il punto c), in cui si chiede un ulteriore adeguato stanziamento regionale per il traforo stradale del Mercantour. Collega Manica, c'è scritto "stradale".
Tra le difficoltà di quest'aula - quando si affrontano temi importanti mostra fretta per chiudere i lavori e andare a casa - voterò "no". Mi dispiaccio del fatto che alcuni colleghi si mostrino così certi della bontà di questo ordine del giorno. Ringrazio, comunque, i colleghi per gli interventi di dialogo, costruttivi, che ho sentito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo per dichiarazione di voto.



VALVO Cesare

L'adesione del Gruppo Alleanza Nazionale all'ordine del giorno n. 182 è doverosa. I contenuti di questo ordine del giorno non fanno altro che rispecchiare gli impegni che Alleanza Nazionale ha assunto nel corso della campagna elettorale per le elezioni regionali del 2000 e che saranno contenuti nel programma della Casa delle Libertà alle elezioni politiche che si terranno tra un mese.
Il voto di Alleanza Nazionale è dunque favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 182, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte richiamata la carenza gravissima, drammaticamente messa in evidenza dall'attuale collasso della circolazione, del sistema delle infrastrutture stradali e ferroviarie fra i territori transfrontalieri delle province di Cuneo Imperia e i dipartimenti di Nizza-Alpi Marittime e di Digne-Alpi dell'Alta Provenza e, più in generale, tra le regioni Piemonte, Liguria e la Regione francese Provence - Alpes - Cote-d'Azur (PACA), carenza più volte rilevata anche da parte della Regione Piemonte rilevato 1) che la situazione è divenuta insostenibile a causa della completa saturazione degli assi stradali, autostradali e ferroviari della zona costiera in assenza di un nuovo adeguato collegamento nelle Alpi Marittime franco-italiane 2) che è divenuta insostenibile la situazione delle province e dei dipartimenti transfrontalieri per effetto sia dell'isolamento che contemporaneamente, della saturazione della rete di comunicazione esistente, con livelli intollerabili di inquinamento e danno agli abitati costantemente attraversati da mezzi pesanti, con rischi di sicurezza per i cittadini e per il territorio 3) che da tempo esistono, del tutto o quasi, presso l'ANAS e le FS progetti di modernizzazione e adeguamento di tutta la rete logistica di collegamento est-ovest fra i territori italo-francesi delle Alpi Marittime 4) che si rende indifferibile ed urgente il completamento degli studi concernenti il traforo tra le valli dello Stura e della Tinée, iniziati a seguito degli accordi del 1993 tra i Governi italiano e francese utilizzando, tra l'altro, i fondi già stanziati dalla Comunità Europea da diversi esercizi 5) che la Provincia di Cuneo, le Province del sud Piemonte, ma anche la Regione Piemonte ed il Governo, sulla base dei pronunciamenti più volte espressi dal Presidente della Regione, on. Ghigo e, recentemente, dal Ministro dei Trasporti, on. Nesi, sono favorevoli alla realizzazione del suddetto collegamento 6) che il collegamento Cuneo-Nizza è già stato iscritto tra i 24 progetti di rete TEN approvati dalla Commissione e al Parlamento di Strasburgo mentre occorrono il completamento degli studi e la redazione del progetto preliminare per consentire ai due Governi italiano e francese di assumere una decisione definitiva impegna la Giunta regionale a promuovere l'urgente realizzazione dei seguenti progetti di adeguamento dei collegamenti tra il Piemonte, la Liguria e la regione francese PACA a) collegamenti stradali: 1) realizzazione del nuovo tunnel di Tenda, per il traffico locale ed interventi migliorativi della RN 204 nella tratta Breil-Tenda 2) messa in sicurezza del Colle della Maddalena-Larche 3) realizzazione del tunnel di Armo-Cantarana sulla SS 28 e lavori di adeguamento della stessa b) collegamenti ferroviari: 1) interventi sulla linea Torino - Cuneo - Ventimiglia - Nizza: 1.1) raddoppio della linea Fossano-Cuneo 1.2) elettrificazione del tratto Limone-Ventimiglia 1.3) realizzazione di un collegamento diretto con il Parco della Roia e Mentone/Nizza per evitare la rottura di carico nella stazione di Ventimiglia 2) miglioramento e modernizzazione della linea Fossano - Mondovì - Savona 3) miglioramento della linea Cavallermaggiore - Bra - Alba - (Asti) Castagnole Lanze - Alessandria c) a sostenere, ed accelerare, anche con un adeguato stanziamento regionale sui fondi del bilancio 2001, la prosecuzione degli studi avviati a seguito degli accordi intergovernativi del 1993 per la formulazione del progetto di massima per il traforo stradale del Mercantour".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 34 voti favorevoli, 3 contrari e 1 astensione.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 212, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale rilevato che in sede di Unione Europea, con il patto di stabilità, gli Stati membri si sono impegnati a garantire gli equilibri di bilancio tenuto conto della scarsità delle risorse pubbliche disponibili le scelte in materia di trasporti ed infrastrutture richiedono un livello rilevantissimo di risorse per gli investimenti; - la natura delle opere infrastrutturali viarie che si vorrebbero realizzare determina scelte di lungo periodo che implicano modificazioni permanenti allo stato del territorio e determinano ed orientano scelte economiche di sviluppo e di servizio secondo modelli tra loro alternativi e destinati a durare per secoli valutato che gli episodi di intasamenti degli assi stradali verificatisi tra la fine del 2000 e l'inizio del 2001 nei collegamenti fra il Piemonte meridionale la Liguria, la Costa Azzurra e le Alpi Marittime Franco-Italiane strumentalizzati a sproposito hanno dato 'la stura' ad una nuova ondata consociativa e 'bipartisan' che a gran voce, guidata dagli interessi confindustriali e dal loro organo di stampa, ha richiesto un'accelerazione della progettazione della tratta ad Alta Capacità Torino-Lione e dell'ipotesi di proseguimento autostradale Asti-Cuneo con il traforo del Mercantour saggezza politico-amministrativa dovrebbe leggere tali intasamenti come la dimostrazione che al trasporto su gomma occorre dare alternative piuttosto che favorire occasioni esponenziali di nuovi intasamenti per l'ipotesi del Mercantour, subdolamente conseguente al contestato tracciato Cuneo-Massimini di Carrù che, allungando in modo insensato di 12 chilometri l'autostrada Asti-Cuneo, con l'esclusione del più razionale percorso su Fossano, consentirebbe lo sbocco in Valle Stura e l'ipotesi del traforo, si chiede da più parti di sostenere ed accelerare la prosecuzione degli studi avviati che non hanno mai previsto preliminarmente l'applicazione delle normative di VIA la Convenzione delle Alpi, trasformata in protocollo internazionale sui trasporti, approvato dai due rami del Parlamento italiano, impedisce, al contrario di quanto si propone da più parti, la costruzione di nuovi trafori autostradali considerato che per quanto riguarda l'Alta Capacità la trasformazione della dizione da Alta Velocità ad Alta Capacità non è solo un cambiamento puramente nominalistico, ma implica un rivolgersi soprattutto al trasporto delle merci anziché il rivolgersi ad un'opzione che vede 'la velocità massima', per i passeggeri, come scelta di riferimento progettuale alla quale piegare il territorio attraversato in tale nuova logica l'ipotesi progettuale del nuovo tunnel ferroviario sotto le Alpi di 54 chilometri, consolidata dall'accordo italo-francese siglato a Torino il 29 gennaio 2001, è sbagliata per queste ragioni: a) enormi risorse richieste per le quali non esiste alcun piano finanziario che accompagni, come previsto dalla legge Merloni, ogni fase progettuale b) rischio connaturato alla realizzazione di un simile traforo per l'impatto ambientale che verrebbe scaricato sulla già martoriata Valle di Susa che sarebbe definitivamente consegnata al degrado e allo spopolamento c) tempi di realizzazione lunghissimi e difficilmente preventivabili per la linea ad Alta Capacità Torino-Milano occorre valutare il progetto alla luce degli eventi alluvionali del 16 ottobre 2000 per la linea ad Alta Capacità Genova-Milano (terzo valico) si esprime contrarietà all'attuale progetto in quanto esso non comporta alcun beneficio all'economia piemontese impegna la Giunta regionale a) per quanto attiene ai collegamenti ferroviari ad Alta Capacità a sostenere: 1) per la linea Torino-Lione, il rapido ammodernamento della linea storica con il raddoppio della capacità di trasporto delle merci; a considerare in subordine l'unico progetto meritevole di approfondimento quello proposto dall'Amministrazione provinciale di Torino che ha caratteristiche di minor impatto ambientale 2) per la linea Torino-Milano, l'immediata verifica del progetto esecutivo rispetto all'ultima alluvione del 16 ottobre 2000 per garantire la sicurezza, rispetto alle onde di piena verificatesi, con le necessarie eventuali nuove scelte progettuali, della nuova linea ferroviaria in relazione all'adiacente autostrada Torino-Milano, riducendo l'impatto ambientale di entrambe le insfrastrutture 3) per la linea Milano-Genova, un nuovo studio progettuale preliminare che valorizzando le potenzialità di Genova Voltri, nel rispetto dell'ambiente sia indirizzato a sviluppare i nodi di Alessandria e Novara verso il Sempione 4) la verifica dell'ipotesi progettuale ad Alta Capacità Torino-Martigny b) per quanto attiene ai collegamenti stradali a sostenere: 1) la realizzazione di un nuovo tunnel di Tenda per il traffico locale ed interventi migliorativi della RN 204 nella tratta Breil-Tenda 2) la messa in sicurezza del Colle della Maddalena-Larche con interventi (paravalanghe) e manutenzioni costanti che garantiscano il collegamento viario per quanti più mesi all'anno 3) la realizzazione del tunnel di Armo-Cantarana sulla SS 28 e lavori di adeguamento della stessa c) per quanto attiene ai collegamenti ferroviari a sostenere: 1) interventi di ammodernamento, raddoppio, elettrificazione della linea Torino - Cuneo - Ventimiglia - Nizza conferendo a tale tratta vere caratteristiche di linea internazionale sia di trasporto passeggeri che di trasporto merci in quanto le pendenze massime di tale linea sono inferiori alle pendenze massime dell'ipotizzata linea Torino-Lione: 1.1) l'ammodernamento di tale linea utilizzando materiale scelto da 160 km/h o mezzi elettrici leggeri; in tal modo, la tratta Torino-Ventimiglia potrebbe essere percorsa in un tempo di 2 ore e 10 minuti (Convegno di Pro Natura Piemonte del 9 febbraio 2001 dal titolo: 'Cuneo-Nizza: una ferrovia da riscoprire per il trasporto delle merci'); tenuto anche conto che l'orario ufficiale delle Ferrovie risulta addirittura incompleto per quanto attiene ai treni 4477 (limitato, secondo l'orario, a Breil nei giorni feriali e proseguente fino a Nizza a tutto il 2/12/2000); mentre il treno festivo 20155, non esistendo indicazioni sull'orario, sarebbe limitato a Breil 2) il raddoppio della linea Fossano-Cuneo 3) la realizzazione del tratto Ventimiglia - Mentone - Montecarlo senza rottura di carichi 4) il completamento ed accelerazione del raddoppio della linea Genova Ventimiglia 5) l'ammodernamento della linea Fossano - Mondovì - Savona 6) la realizzazione di un collegamento Nizza-Imperia (treno blu) con la creazione di una linea ferroviaria rapida utilizzando mezzi italiani e francesi 7) l'ammodernamento della linea Cavallermaggiore - Bra - Alba - Asti d) a presentare un preciso programma di congrui investimenti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 5 voti favorevoli, 26 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri).


Argomento: Formazione professionale

Iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 229 inerente a: "Regolamento attuativo art. 17 legge n. 196/97: impegno della Regione Piemonte per una sua rapida approvazione"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 229 inerente a: "Regolamento attuativo art. 17 legge n. 196/97: impegno della Regione Piemonte per una sua rapida approvazione".
Tale ordine del giorno è iscritto con il consenso unanime dell'aula.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Commercio - Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati

Esame ordini del giorno n. 183 inerente a: "Usura", n. 206 inerente a: "Finanziamenti L.R. n. 11/00", n. 207 inerente a: "Predisposizione di decalogo comportamentale quale strumento per la scelta degli Istituti di credito operanti con la Regione" e n. 213 inerente a: "Usura" (collegate interpellanza n. 374 ed interrogazioni n. 467, n. 532 e n. 539)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame degli ordini del giorno n. 183, n. 206, n. 207 e n. 213 relativi all'usura.
La parola al Consigliere Di Benedetto per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 183.



PRESIDENTE

DI BENEDETTO Alessandro



PRESIDENTE

Voglio ringraziare il Presidente Cota per la sensibilità dimostrata nel suo intervento nel Consiglio regionale del 6 febbraio scorso relativamente al problema usura. Conosciamo tutti la L.R. n. 11 del 2000, per cui sono convinto che possa essere un valido strumento per prevenire il fenomeno usura. Sono talmente convinto che chiedo, con forza, che venga resa operativa con lo stanziamento dei fondi di cui il Vicepresidente Casoni si era già impegnato nella seduta del 6 febbraio scorso.
Concordo con il Presidente Cota quando auspica un'ampia sensibilizzazione verso questo problema con convegni, dibattiti e quant'altro. Come sempre, è chiaro che la cura migliore è quella che inizia dalla prevenzione e, in questo caso, la sensibilizzazione e l'informazione sono un'arma decisiva.
Ritiro l'ordine del giorno n. 183, vista anche la conclusione positiva dell'argomento in aula e al Senato (positiva per chi aveva acceso un mutuo in questi anni).
Voglio essere ottimista ed interpretare il silenzio e l'assenza continua del Presidente Ghigo con un vecchio detto che recita: "Chi tace acconsente" sulla richiesta di finanziamento della L.R. n. 11/00. Si tratta di una legge regionale importante e spero che questo impegno venga mantenuto anche nel bilancio del 2001.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 183 è pertanto ritirato.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Per quanto mi riguarda, con le stesse motivazioni date dal Consigliere che mi ha preceduto e avendo trovato il problema soluzione nella discussione parlamentare (l'ordine del giorno a cui avevo apposto la firma ha lo stesso senso di quello del Consigliere Di Benedetto), ritiro la firma dal mio ordine del giorno, non esistendo più le condizioni che portarono allora alla sua presentazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Mantengo l'ordine del giorno n. 213 perché l'argomento è connesso, ma ha una sua validità. L'impegno che si chiede al Presidente della Giunta e al Presidente del Consiglio regionale, è di rilanciare l'Osservatore regionale sul fenomeno dell'usura, allargando l'attività dello stesso alla difesa complessiva dei diritti dei cittadini.
A questo ordine del giorno presento un emendamento con il quale si chiede il finanziamento, per l'anno 2001, di 1 miliardo di lire.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 213 che ha come primo firmatario il Consigliere Deorsola rimane in vita.
L'ordine del giorno n. 206, presentato dal Consigliere Brigandì, rimane in vita oppure viene ritirato viste le dichiarazioni, per esempio, del Consigliere Marcenaro? Ovviamente, rispetto a quanto già avvenuto in sede parlamentare.
Il Consigliere Marengo ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

In merito all'ordine del giorno n. 207 confermo che non intendo ritirarlo, anche perché ha già avuto il parere favorevole della Giunta nella scorsa seduta.



PRESIDENTE

Rimangono allora in vita gli ordini del giorno n. 207 e n. 213 quest'ultimo emendato dal Consigliere Deorsola.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Prendo la parola dopo l'intervento del Consigliere Deorsola.
Siccome la questione dell'Osservatorio e del finanziamento della legge è la stessa questione posta dal Consigliere Di Benedetto, nel momento in cui ha ritirato il suo ordine del giorno, chiedendo una risposta della Giunta, mi pare ci siano le condizioni per una soluzione che porti verso uno sbocco. Non vedo differenza fra quanto è stato detto, che riguarda il punto effettivamente in discussione.



PRESIDENTE

Collega Marcenaro, pur comprendendo le sue considerazioni, se i Consiglieri Deorsola e Marengo intendono mantenere i propri ordini del giorno e non ci sono interventi in merito o dichiarazioni di voto, li devo porre in votazione.
Vorrei ancora un chiarimento, visto che il firmatario Consigliere Brigandì non è presente, dal collega Dutto o dal Presidente Cota in merito alla posizione che intendono tenere sull'ordine del giorno n. 206.
Bene, l'ordine del giorno n. 206 viene ritirato.
Restano gli ordini del giorno n. 207 e n. 213.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Chiedo alla Presidenza del Consiglio regionale se è possibile una sospensione di cinque minuti.



PRESIDENTE

Si è sempre concessa un'interruzione di pochi minuti.
La seduta è sospesa. I lavori del Consiglio riprenderanno alle ore 18,40. Invito i Consiglieri a non abbandonare l'emiciclo. Grazie.



(La seduta, sospesa alle ore 18,30 riprende alle ore 18,40)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Comunico che sono rimasti in vita due soli ordini del giorno: il n. 207 e il n. 213, quest'ultimo integrato dall'emendamento presentato dal Consigliere Deorsola.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Mellano ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Ho sottoscritto l'ordine del giorno n. 207. Voglio ribadire in questa fase finale di voto il mio voto favorevole a tale ordine del giorno.
L'approvazione di questo ordine del giorno sarebbe anche un modo proficuo per dare concretezza ad un dibattito vasto, ampio, che ci ha impegnato per più ore in questo Consiglio, a più riprese.
Più volte si è rimandata la conclusione di questo argomento e ritengo che, se il Consiglio avesse lo scatto di credibilità di voler approvare questo ordine del giorno, darebbe un piccolo segno concreto, ma molto tangibile, ad una discussione vasta su ampio raggio, sui massimi sistemi ed assumerebbe un impegno preciso, specifico, molto concreto rispetto ai cittadini ed agli utenti.
Voto, pertanto, a favore di questo ordine del giorno e chiedo che si voti per appello nominale.



PRESIDENTE

Ci sono tre Consiglieri che accedono alla richiesta di appello nominale? Bene.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Marengo ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Il Capogruppo ha detto che il Gruppo si sarebbe astenuto, quindi dissocio la mia dichiarazione di voto da quella del Gruppo.
Ritengo che la politica a volte logori e, come dicono in America "quando uno è logoro ha bisogno di migliorare il proprio golf, ritrovare il piacere di avere la pallina bianca tra le gambe e far volare alta quella pallina". Forse chi fa politica ha bisogno di praticare un po' di golf per recuperare quel "relax" mentale che gli consenta anche di affrontare problemi duri e forti, con segnali forti, con coraggio.
Certo, questo è un ordine del giorno che richiede coraggio; un coraggio che io ritengo di avere affinché la lotta all'usura non siano sterili parole.
Dissocio, dunque, il mio voto dall'astensione del Gruppo e voter ovviamente a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, non posso che avere parole di stima per il coraggio del collega Marengo, però a volte, quando si vola alto, si corre il rischio di inciampare, perché chi ha la testa che guarda lo Zenit rischia a volte di inciampare. Non è che chi si astiene su questo ordine del giorno non abbia coraggio. Però c'è il coraggio dell'eroe, che si batte comunque per una giusta causa ed è disposto a morire sul campo di battaglia, scagliandosi contro nemici in sovrannumero, tenendo alta la bandiera della fede dell'ideale. C'è poi chi si batte per una causa che è anche giusta, o potrebbe essere anche giusta.
Rispetto molto la posizione espressa dal collega Marengo, non è che voglia ironizzare, ma è un tema talmente complesso, delicato ed altrettanto velleitario; non dico che il suo ordine del giorno non sia coraggioso e non sia anche condivisibile.
Sappiamo benissimo tutti che alcuni impegni non li può prendere né la Giunta regionale, probabilmente rispetto ad un mondo che si sta sempre più internazionalizzando, né il Presidente del Consiglio o della Repubblica rispetto ad altre tipologie di problematiche che coinvolgono lo stato giuridico delle banche e la loro posizione rispetto ai consumatori e quant'altro.
Quindi, non ci sentiamo dei pavidi nell'astenerci sull'ordine del giorno del collega Marengo, che riteniamo, se lui lo ritiene, anche coraggioso, però molto velleitario: è come se volessimo sparare una cannonata alla luna. Se oggi volessi bucare la luna, gli sparerei una cannonata come contro un budda dell'Afghanistan: il budda dell'Afghanistan lo danneggio, la luna probabilmente non la raggiungo.



GHIGLIA Agostino

GALLARINI Pierluigi (fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Gli dai del talebano.



GHIGLIA Agostino

No, gli do del cannoniere. Il cannoniere è colui che fa goal, è coraggioso. Però, su un tema di questo genere, a mio avviso, l'ordine del giorno del collega Marengo, che ritengo serio e anche condivisibile, è velleitario.
Per questi motivi, ci asteniamo e non esprimiamo una posizione di voto contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Anche il nostro voto sarà di astensione su questo ordine del giorno, di cui peraltro condividiamo alcuni spunti.
Presidente, le chiedo di trasmettere l'ordine del giorno all'Osservatorio sull'usura, in modo che questo argomento, che contiene degli spunti che noi condividiamo, possa essere approfondito e trovare una definizione nel decalogo, scollegata dall'attività di rapporto della Regione con gli istituti bancari, da proporre alla pubblica opinione e agli istituti bancari.



PRESIDENTE

Tutti gli ordini del giorno saranno trasmessi all'Osservatorio sull'usura.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Prendo brevemente la parola per formalizzare la dichiarazione di voto del nostro Gruppo, visto che avevo semplicemente dato delle indicazioni a voce alta, visto che nel frattempo era stato chiesto l'appello nominale da parte di un collega, e visto ancora che si parla di coraggio. Il coraggio è una dote; è una qualità di ogni singola persona. Al di là di tutto, c'è poco coraggio, perché molti dei firmatari dell'ordine del giorno sono usciti dall'aula, forse, per non prendere una posizione, ma questa è una mia teoria.
Se preferisce, è un'illazione, però penso abbastanza oggettiva e riscontrabile in quanto i fatti non mi stanno smentendo.



(Commenti fuori microfono)



CATTANEO Valerio

Ti ringrazio, sono qui anche per imparare.
Tornando alla posizione del nostro Gruppo, noi ci asteniamo. I motivi sono stati manifestati nel merito anche dal Consigliere Ghiglia, del quale condivido l'intervento.
Anche noi abbiamo delle perplessità, pur riconoscendo alcune motivazioni ed alcune considerazioni dell'ordine del giorno, soprattutto per quanto riguarda la premessa stesa dai colleghi, in particolare dal collega Marengo.
Abbiamo anche dei dubbi sull'impegno del Presidente della Giunta regionale e del Presidente del Consiglio regionale, che dovrebbero recarsi presso questi istituti, sentite le associazioni, a proporre il decalogo.
Credo che certamente sarebbe un'azione meritevole, al di là di un impegno del Consiglio regionale attraverso l'approvazione di un ordine del giorno, perché comunque molti si sono detti d'accordo, come io stesso, su alcune considerazioni ed alcune premesse. Magari, autonomamente, il Presidente dell'assemblea e il Presidente della Giunta regionale possono sentire queste associazioni e promuovere interventi sugli istituti bancari.
E' utile ricordare che, proprio in queste settimane, vi sono stati importanti ricorsi da parte degli istituti bancari, addirittura a livello europeo. Quindi, ricollegandomi a quanto diceva il Consigliere Ghiglia, non so quale possa essere il reale contributo del Presidente di una Regione o del Consiglio regionale per risolvere questo problema.
Il dubbio maggiore lo abbiamo sulla parte che impegna - o, meglio subordina - all'eventuale successo di questa ammissione la continuazione dei rapporti in essere con alcuni istituti di credito, eventualmente oggetto di questa trattativa, da parte degli organismi massimi della Regione, quindi il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio.
Ricordo che sono in atto dei contratti e delle convenzioni; è dovere di un rappresentante legale di un Ente pubblico, così come di una società quindi, in questo caso, il Presidente della Giunta, onorare gli impegni, i contratti e le convenzioni. Quindi, difficilmente si potrebbe dare corso all'impegno contenuto in questo ordine del giorno.
Concludo indicando agli appartenenti al Gruppo un voto di astensione che vuole anche essere un segno di attenzione verso le motivazioni che citavo prima e verso alcune considerazioni svolte dal Consigliere Marengo e da altri Consiglieri. Quindi, ribadisco un voto di astensione e non un voto contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Volevo unire alla dichiarazione di voto contrario un semplice augurio da vecchio socialista: il capitalismo ci salvi dai liberali alla Marengo.



PRESIDENTE

Per la verità, mi aspettavo qualche battuta sul golf.
Non essendovi altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 207, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale riconosciuto il cittadino quale parte debole nei rapporti con il ceto bancario preso atto della posizione del ceto bancario di non adeguamento al prescritto giudiziario in materia di mutui usurari rilevato che nessun Istituto di credito ha provveduto, se non a seguito di condanne giudiziarie, a restituire ai propri correntisti il loro dovuto, a seguito della riconosciuta nullità dell'anatocismo trimestrale sino a poco tempo addietro applicato dal predetto ceto bancario ritenendo che la Giunta e il Consiglio regionale, nell'esercitare il proprio potere discrezionale nella scelta degli Istituti di credito con cui operare, debbano privilegiare quei soggetti che maggiormente rispettano i giusti diritti dei cittadini ed osservano i dettami legislativi, nonché i pronunciamenti giurisprudenziali impegna la Giunta regionale congiuntamente al Presidente del Consiglio a definire entro 60 giorni, sentite le Associazioni di tutela dei consumatori, un decalogo comportamentale da sottoporre al ceto bancario, subordinando all'adeguamento del ceto bancario al predetto decalogo, la continuazione dei rapporti in essere con gli Istituti attualmente utilizzati o la scelta di nuovi Istituti di credito con cui operare".
Come richiesto, si proceda alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 votanti 28 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri si sono astenuti 18 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è respinto.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 213 come emendato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale valutata l'attuale situazione del fenomeno usura e della legalità in generale nella nostra Regione riconosciuta l'esigenza di predisporre adeguati strumenti ed interventi per combattere tale stato di cose e, più in generale, per difendere i diritti dei cittadini e la legalità nella nostra Regione impegna il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio regionale: a rilanciare l'Osservatorio regionale sul fenomeno dell'usura allargando le attività dello stesso alla difesa complessiva dei diritti dei cittadini a finanziare, per l'anno 2001, la L.R. n. 11/00 con L. 1 miliardo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 29 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
A questo punto, dichiaro esaurite l'interpellanza n. 374 e le interrogazioni n. 467, n. 532 e n. 539.


Argomento: Formazione professionale

Esame ordine del giorno n. 229 inerente a: "Regolamento attuativo art. 17 legge n. 196/97: impegno della Regione Piemonte per una sua rapida approvazione"


PRESIDENTE

Chiedo all'assemblea se acconsente a porre in votazione l'ordine del giorno n. 229 inerente a: "Regolamento attuativo art. 17 legge n. 196/97: impegno della Regione Piemonte per una sua rapida approvazione", presentato dal Consigliere Contu, precedentemente iscritto all'o.d.g. La Giunta ha espresso parere favorevole.
Pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il sistema della formazione professionale sta vivendo un periodo di forti trasformazioni dopo quattro anni di promesse il processo di riforma e rilancio del sistema risulta completamente bloccato e i lavoratori del settore convenzionato attendono da oltre tre anni il rinnovo del contratto collettivo nazionale di settore considerato che la formazione professionale rappresenta, come unanimamente riconosciuto dalle parti sociali e dalle forze politiche, una questione strategica per lo sviluppo economico ed occupazionale del nostro Paese il Governo ha varato nel tempo tutta una serie di misure legislative a sostegno dei processi di ristrutturazione degli Enti di formazione professionale, la cui attuazione dipende dall'approvazione del Regolamento in oggetto appreso che giovedì 8 marzo avrà luogo a Roma la Conferenza Stato-Regioni che di fatto rappresenta l'ultima opportunità per approvare il Regolamento attuativo prima della chiusura della corrente legislatura tutto ciò premesso, considerato ed appreso impegna il Presidente della Regione e l'Assessore competente affinché, in occasione della Conferenza Stato-Regioni, la Regione Piemonte svolga un ruolo incisivo e determinante per favorire l'approvazione del Regolamento attuativo dell'art. 17 della legge n. 196/97, del cui varo potrà trarre ulteriori benefici tutto il sistema della formazione professionale regionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 29 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,10)



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