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Dettaglio seduta n.69 del 20/02/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Invito i colleghi a prendere posto.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni, i processi verbali delle adunanze consiliari del 14, 21, 28 e 29 novembre 2000, 5, 12, 21, 22 e 27 dicembre 2000 e 16, 17, 18 e 23 gennaio 2001 si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casoni, Costa Enrico, Ghigo Salerno e Scanderebech.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Richiesta inversione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Comunico che in data 19 febbraio mi è giunta la richiesta di inversione dei punti all'o.d.g. a firma del Consigliere Ghiglia, il quale ha chiesto che venissero trattati per primi gli ordini del giorno iscritti al punto 12), vale a dire il n. 215, inerente a "Centro commerciale sul territorio dei Comuni di Nichelino e Vinovo", presentato dai Consiglieri Ghiglia Botta Marco, Mancuso, Rossi Giacomo, Salerno e Valvo; e il n. 211, inerente a "Grande Centro commerciale nel territorio dei Comuni di Nichelino e Vinovo", presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi.
Nel caso l'Aula acconsentisse a tale richiesta, comunico la disponibilità del Presidente Ghigo ad intervenire nella discussione dei succitati ordini del giorno dopo l'esame del punto 3) all'o.d.g. Il Presidente Ghigo ha comunicato la sua disponibilità a partire dalle ore 12,30, essendo prima impegnato nel Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia per le Olimpiadi.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Come sapete, oggi sono presenti in Consiglio regionale due delegazioni che hanno chiesto di incontrare il Presidente e i Capigruppo.
Ritengo che una buona soluzione per la gestione dei lavori di oggi potrebbe essere quella di sospendere i lavori alle ore 11,40, dopo aver trattato la prima parte delle interrogazioni ed interpellanze, e ricevere queste delegazioni dalle ore 11,40 alle ore 12,30 circa. Alle ore 12,30 sempre se l'Aula acconsente e se vi sarà questo pronunciamento, discuteremo i due ordini del giorno.


Argomento: Commercio - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Sollecito risposta ad interrogazione n. 400 inerente a "Parere richiesto da Nordin S.p.A. circa compravendita di terreni del Pip del Comune di Santhià per la realizzazione di un Out-Let"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Vorrei sollevare una questione, che non c'entra con la questione che lei ha posto, pertanto non so se è opportuno farlo adesso. Ne approfitto perché ho la parola, ma sarò breve.
Martedì scorso mi sono rivolto a lei, Presidente, per sollecitare una risposta ad un'interrogazione. Lei mi ha risposto che avrebbe verificato la possibilità di farlo.
Verifico, oggi, che questa non compare tra le interrogazioni alle quali verrà data risposta e, pertanto, mi permetto di invitarla a prendere in considerazione tale questione la prossima seduta utile, cioè martedì prossimo.
Si tratta dell'interrogazione n. 400, del 28 novembre 2000.
Può darsi che si sia trattato di un disguido e, pertanto, la prego di prevederla per la prossima seduta del Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Senz'altro. Grazie a lei.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione n. 239 del Consigliere Moriconi, inerente a "Variante organica Piano Regolatore Comune di Cumiana (Torino)"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 239, presentata dal Consigliere Moriconi.
La parola all'Assessore Botta, per la risposta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Rispondo in riferimento all'interrogazione del Consigliere regionale Moriconi, relativa ad alcune Varianti adottate dal Comune di Cumiana, ai sensi del settimo comma dell'art. 17 della L.R. n. 56/77.
In riferimento alla segnalazione che l'Amministrazione comunale di Cumiana avrebbe adottato ai sensi del settimo comma dell'art. 17 della legge Regionale 56/77, alcune Varianti Parziali al Piano Regolatore Generale vigente, con le quali avrebbero proceduto ad inserire nuovamente alcuni lotti edificabili a destinazione residenziale che erano stati oggetto di stralcio ex officio in sede di approvazione della Variante Generale al P.R.G.C. da parte della Giunta regionale (D.G.R. 25-27880 in data 26.7.1999), occorre precisare e rilevare quanto segue: la legge regionale 29.7.1997, n. 41, con la quale è stato modificato l'art. 17 della L.R. 56/77, da dato la facoltà alle Amministrazioni Comunali di adottare Varianti ai rispettivi strumenti urbanistici definiti "Parziali", varianti che, a differenza di quelle "Strutturali", che continuano ad essere esaminate ed approvate dalla Regione, vengono approvate dal Consiglio comunale, previa pronuncia della Giunta provinciale circa la compatibilità delle modifiche proposte con il Piano Territoriale Regionale e con i progetti sovracomunali approvati. La legge in questione definisce altresì quali siano le caratteristiche della varianti strutturali.
Pertanto, se le modifiche che si intendono apportare ai P.R.G. non rientrano nella casistica della varianti strutturali, è legittimo da parte delle Amministrazioni comunali il ricorso alle procedure abbreviate previste per le varianti parziali. Né, d'altro canto, la legge esclude la possibilità per i Comuni di riproporre, tramite varianti parziali soluzioni progettuali che siano state oggetto di modifiche ex officio in sede di approvazione degli strumenti urbanistici comunali da parte della Giunta regionale.
E' ovvio che dovrebbe essere cura dell'Amministrazione comunale proponente argomentare le scelte effettuate, puntualizzando i motivi per cui ritiene che siano state superate o che siano venute meno le problematiche riscontrate in precedenza dalla Regione.
Occorre infine richiamare quanto già riportato nella circolare del Presidente della Giunta regionale 5 agosto 1998, n. 12/PET, in merito alla possibilità di intervento in capo alla Regione: "La Regione non ha titolo a soddisfare contestazioni sulla legittimità delle varianti approvate dai Comuni ai sensi della legge in esame (L.R. n. 41/97-Varianti parziali e modificazioni che non costituiscono varianti) e richieste di annullamento anche se le censure fossero fondate. Le varianti parziali..., secondo la nuova ripartizione di competenze, non devono essere condivise dalla Regione con l'approvazione e nemmeno sono sottoposte al controllo successivo... e in conseguenza, non sono annullabili dalla Regione".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere interrogante, Moriconi.



MORICONI Enrico

Innanzitutto chiedo se si può avere il testo della relazione.
Credo che la risposta dell'Assessore sia stata esemplificativa di quello che, in fondo, era il problema sollevato dall'interrogazione.
E' chiaro che il problema risiede proprio nella L.R. n. 41/97, in quanto è nella definizione delle varianti, se parziali o strutturali, che si gioca tutta la partita.
Come è successo in questo caso, ma probabilmente è solo un caso emblematico e ne abbiamo parecchi altri di uguale consistenza e di uguale significato, se il primo Piano presentato dal Comune non viene accettato dalla Regione, ritorna in Comune; la parte viene stralciata e successivamente viene introdotta, grazie alla L.R. 41/97, una variante che viene definita non strutturale, ma parziale, ed è lì che si gioca - appunto tutta la partita.
Il meccanismo messo in atto fa sì che non vi sia più possibilità di controllo da parte della Regione, come è stato ricordato dallo stesso Assessore: in base alle circolari, in base alle interpretazioni, la variante, quello che viene fatto successivamente, non passa più sotto il controllo della Regione.
Quindi, dal punto di vista pratico e pragmatico, qual è il meccanismo che si instaura? Che dopo il primo giudizio "negativo" della Regione, la Regione stessa non ha più possibilità di intervenire, per cui viene superata quella che è l'espressione della Regione. Infatti, se la Regione chiede una variante, quindi uno stralcio del piano, tuttavia quello che impedisce in un primo momento, viene poi realizzato attraverso un percorso surrettizio, ed è proprio il percorso dalla L.R. n. 41/97, che per noi ambientalisti pone dei problemi notevoli.
Con questo si desidera segnalare la speranza che, quando si affronterà la nuova legge regionale, si cerchi anche di tenere a mente quello che succede attualmente in questo campo.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive - Edilizia commerciale e sportiva

Interpellanza n. 125 della Consigliera Suino, inerente a "Autorizzazione all'attuazione del PEC nel Comune di Pino Torinese in località traforo SSN. 10 nel Parco della Collina di Superga - Hotel nel Parco - colata di cemento in collina?" ed interpellanza n. 196 del Consigliere Palma inerente a "Realizzazione di un imponente complesso alberghiero all'interno del Parco Naturale della Collina di Superga" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le interpellanze n. 125 e n. 196, alle quali risponde congiuntamente l'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore alle politiche per la montagna e foreste

In ordine alle due interpellanze (la n. 125 della collega Suino e la n.
196 dei colleghi Palma e Mellano) relative ad un PEC nel Comune di Pino Torinese, località Traforo, sulla strada statale n. 10 in prossimità del Parco della Collina di Superga, gli uffici competenti mi hanno fornito questi elementi.
In data 1/4/1998 perveniva al Settore Gestione Beni Ambientali dal Comune di Pino Torinese l'istanza presentata dalla CO.MI.T. S.r.l., volta al rilascio di autorizzazione ex art. 7 della L. 1497/39 per un intervento di P.E.C.
A tale istanza faceva seguito la richiesta, da parte del Settore Beni Ambientali, di ulteriore documentazione integrativa che recepisse alcune indicazioni progettuali mitigative.
In particolare, si sottolineava l'esigenza di modificare le sezioni di progetto relative al parcheggio "allo scopo di favorire un migliore inserimento ambientale che eviti l'immediata visuale della fila dei parcheggi", invitando a "verificare la possibilità di realizzare una più ampia fascia di rispetto (organizzata a verde) tra la strada ed il parcheggio individuato dalle sez. XX e ZZ, localizzando quest'ultimo nella depressione più a monte", e richiedendo altresì una "relazione tecnico descrittiva integrata dal punto di vista paesaggistico nella quale siano specificate le finalità progettuali in relazione alle particolarità paesistico-ambientali del sito interessato dall'intervento, i riferimenti tipologici e i materiali adottati".
In data 22/6/1998 pervenivano al Settore Gestione BB.AA. le integrazioni richieste, dalle quali risultavano, tra l'altro, accolte le osservazioni formulate dalla Regione in merito alla rilocalizzazione dei parcheggi.
Quindi, in data 14/7/1998, il Settore Gestione BB.AA. procedeva, con determinazione n. 74, ad autorizzare l'intervento di cui stiamo trattando condizionando peraltro il provvedimento autorizzativo con una serie di prescrizioni sostanzialmente modificative del progetto presentato.
In particolare, si prescriveva l'eliminazione del volume "organico" uso BAR e, per quanto concerneva l'edificio di accesso, si prescriveva l'utilizzo - sia per la struttura sia per il manto di copertura - di materiali di tipo tradizionale in luogo dei previsti materiali trasparenti inoltre, si prevedeva il rivestimento dei muri di sostegno con pietra/mattone o comunque il mascheramento degli stessi con messa a dimora di specie rampicanti sempreverdi, evitando il calcestruzzo a vista.
Si precisa ancora che l'intervento in argomento era già stato presentato, per l'ottenimento di un parere di massima, all'Assessorato BB.AA. in data 18/2/92 e in data 10/6/92, con nota prot. n. 1169/92 l'Assessorato in questione aveva proceduto a trasmettere copia degli atti al Settore Parchi Naturali, osservando peraltro che, a seguito di un primo sopralluogo, il progetto proposto appariva in linea di massima assentibile.
Si osserva ancora che il progetto autorizzato appare considerevolmente ridotto rispetto al precedente nei volumi e nelle altezze (appare ribassato di un piano). Inoltre, il raccordo con l'area in progetto prevedeva nell'originario disegno, uno svincolo complesso fortemente impattante, che attualmente è stato ridimensionato con un semplice incrocio in superficie.
Questo è quanto è emerso dalle pratiche di competenza del Settore ed autorizzato con determina della dott.ssa arch. Margherita Bianco Responsabile del Settore in oggetto.



PRESIDENTE

Assessore Cavallera, lei intende intervenire?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Non ho aggiornamenti.



SUINO Marisa

Assessore, noi ci rivolgiamo anche a lei, in quanto il parere che è stato espresso dall'Ente Parco... E' lei che coordina...



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Non sono pronto oggi; ho fatto fare un aggiornamento di tutto e risponderò martedì prossimo.



SUINO Marisa

Allora chiediamo - se anche il collega Mellano è d'accordo - la risposta scritta dell'Assessore Vaglio. Se per il Presidente va bene questa interrogazione la teniamo per la prossima settimana, così l'Assessore Cavallera ci darà la risposta.



PRESIDENTE

Va bene.



SUINO Marisa

Allora rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

D'accordo; riprenderemo l'argomento nella prossima seduta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 202 dei Consiglieri Chiezzi e Moriconi, inerente a "A rischio 180 posti di lavoro per lo spostamento della produzione di alcune società che formano la SORIN a Saluggia (VC) e in Germania"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 202, presentata dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi.
La parola all'Assessore Pichetto per la risposta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

In merito all'interpellanza dei colleghi Chiezzi e Moriconi, inerente 180 posti di lavoro a rischio per lo spostamento di alcune produzioni della Società che forma il gruppo SORIN a Saluggia e da Saluggia alla Germania voglio comunicare che ho incontrato nei mesi scorsi la Società NYCOMED del gruppo SORIN, che è stata ricevuta insieme alle organizzazioni sindacali anche il giorno 17/11/2000.
In tale data la Società ha confermato la irrevocabilità della decisione rispetto alla chiusura di alcune attività produttive svolte presso lo stabilimento di Saluggia.
Il gruppo, cui l'azienda appartiene, intende trasferire la produzione dei radiofarmaci in Inghilterra e in Germania, al fine di concentrare la produzione su pochi siti.
La cessazione dell'attività avverrà in modo graduale e l'intero processo si concluderà entro l'anno 2003. L'impatto occupazionale è stimato tra le 55 e le 60 unità, su un organico complessivo di circa 120 unità, per le quali, tuttavia, non è ancora stata aperta alcuna procedura di mobilità.
Alle forti preoccupazioni espresse dalle OO.SS. rispetto alle ricadute occupazionali sul territorio, la società ha confermato l'impegno per sostenere il futuro professionale dei lavoratori che verranno licenziati.
Quindi, per favorire la reimpiegabilità delle competenze del personale che sarà coinvolto nel processo di mobilità, si farà ricorso ad una primaria società specializzata nel settore e verrà ricercata ogni utile iniziativa che possa favorire la ricollocazione presso altre aziende del territorio. Per ciascuna unità operativa, la ricerca di alternativa occupazionale inizierà sei mesi prima che la relativa mansione venga dismessa.
Questo è il punto a cui si è arrivati come primo approccio con l'azienda.
C'è un ulteriore impegno assunto con il Comune di Saluggia e la Provincia di Vercelli, che riguarda l'istituzione di un gruppo di lavoro un tavolo, un momento di valutazione complessiva, in merito all'area di Saluggia-Livorno Ferraris, perché, come loro sanno, in quell'area ci sono anche problematiche di altro tipo che riguardano, in questo caso l'Assessore Cavallera e la presenza di stabilimenti ENEA e collegati.
Peraltro, in quell'area c'è un'ipotesi di avvio, da parte di altri gruppi anche italiani, di eventuali nuove attività produttive o l'implementazione di quelle già esistenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

L'interpellanza partiva da un discorso locale, ma chiedeva anche un impegno da parte della Regione. Invece, la risposta dell'Assessore giustamente, riguarda come intendono muoversi le ditta private e, nello specifico, la ditta richiamata dall'interpellanza.
Sono personalmente perplesso rispetto alla risposta fornita dell'Assessore. Non c'è quella risposta che invece auspicheremmo, quale un intervento regionale in merito al problema occupazionale generale che si registra in Piemonte.
Come richiamato nell'ordinanza stessa, abbiamo una serie consistente di aziende che presentano problemi occupazionali, riduzione del personale ed altri. L'interpellanza voleva sottolineare - devo dire che non c'è stata nella risposta dell'Assessore - una progettazione della Regione sul caso specifico, ovvero su questa diminuzione globale di occupazione in ambito regionale, che, secondo noi, richiederebbe un investimento di risorse su quelli che sono i sistemi utili per cercare di risolvere questi problemi.
Ovvero, corsi per la riqualificazione, corsi di formazione e interventi per migliorare l'offerta occupazionale e la preparazione delle persone che rimangono senza lavoro o che si trovano in situazioni a rischio. E' questo il problema fondamentale. Lasciare che le ditte e le industrie gestiscano queste questioni da sole è un problema che può riperquotersi direttamente sugli occupati. Nel senso che noi, adesso, sappiamo che 55/60 unità su 120 potrebbero essere a rischio, c'è un impegno della ditta per la ricollocazione degli stessi, però, non sappiamo come, ad esempio tra sei mesi, la situazione si evolverà. Non sappiamo se queste persone rimarranno senza lavoro.
Quindi, il problema fondamentale riguardava l'assunzione da parte della Regione di un impegno concreto affinché affrontare questi e altri problemi similari che potrebbero verificarsi in futuro, perché sappiamo tutti che il mercato del lavoro è in continua evoluzione, quindi, i problemi di diversa gestione del personale li avremo sempre.


Argomento: Formazione professionale

Interrogazione n. 270 del Consigliere Marcenaro, inerente a "Bisogni formativi del settore edile in Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 270, alla quale risponde l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore alla formazione professionale

Il collega Marcenaro, dopo una disamina sulla situazione creatasi nel settore edile, a seguito della mancanza, in un certo momento, di alcuni corsi rispetto alle richieste, chiedeva alla Giunta regionale se si era tenuto conto dello scenario per scegliere la quantità e la qualità dei corsi di formazione per il periodo 2000/2001.
Premesso che la Regione Piemonte, in attuazione del disposto della legge n. 63, che recita: "Nessun ente pubblico o privato può vantare verso la Regione posizioni di privilegio o di preferenza per l'attuazione della politica regionale di formazione professionale; peraltro nel rispetto degli impegni assunti nel programma operativo regionale, nel fondo sociale 2000/2006 si ricorre sempre a procedure di selezione aperta dei progetti relativi all'offerta formativa, in accordo con i princìpi stabiliti dall'Unione Europea, dello Stato italiano, di parità, trasparenza e riconoscimento reciproco.
I criteri di selezione dei progetti formativi sono stati riportati nell'ambito delle Direttive; essi sono, quindi, il frutto di una proposta elaborata in seno al Segretariato per l'Orientamento e la Formazione Professionale, composto dai rappresentanti dei Sindacati dei Lavoratori e da rappresentanti delle Organizzazioni datoriali. La valutazione dei progetti è stata svolta in modo congiunto dagli uffici regionali e da funzionari nominati dalle Province interessate.
Vorrei ricordare che in questa fase parliamo della Direttiva Mercato del Lavoro 2000-2001.
Comunico che lunedì scorso è stata emanata, invece, la Direttiva Mercato del Lavoro 2001-2002. E' stata approvata dalla Giunta nella seduta dello scorso lunedì e siamo nella fase di attuazione della legge n. 63, con il passaggio graduale di deleghe verso le Province. Le Commissioni di valutazione erano quindi miste; erano state insediate otto Commissioni di valutazione, con una rappresentanza per Provincia, e con il raccordo della presenza della struttura del funzionariato regionale.
I risultati, peraltro, sono stati adeguatamente pubblicizzati ed ogni operatore, quale parte interessata, dispone, quindi, di tutti gli strumenti per poter accedere, in modo trasparente, alle informazioni e quindi pu ricorrere anche avverso a quelle che sono le decisioni.
Le analisi sui dati occupazionali indicano che la ripresa del Piemonte è comunque una ripresa legata essenzialmente al settore terziario. Si conferma, quindi, una forte dinamicità. La crescita del terziario ci ha indotto comunque a spostare una serie di corsi su questa parte della nostra economia. Sono stati comunque previsti tutta una serie di interventi su quelle che erano le attività primarie, in particolare quelle del settore edile.
Bisogna ricordare che tra gli elementi di valutazione utilizzati vi erano i punteggi legati al localismo, punteggi legati alle pari opportunità e punteggi legati alle società di informazione e probabilmente - in questo caso alcune correzioni le abbiamo anche fatte - ci sono stati alcuni enti anche storici che non sono stati in grado di adeguare o modernizzare opportunamente la propria struttura, perché, ad esempio, uno dei punteggi che ha pesato è stata la certificazione di qualità.
La Direttiva del Lavoro 2000-2001 per il primo anno assegnava un certo di punteggio (mi pare 40 punti) sul fatto che gli enti fossero o non fossero certificati. Questo era un primo passaggio, una spinta, se vogliamo, agli enti di formazione per modernizzare anche i loro processi interni.
Alcuni enti, in particolare quelli del settore citato dall'interrogazione, non avevano questa condizione, non erano infatti certificati. Quindi si sono trovati, anche se per pochi punti, esclusi in prima fase di graduatoria.
Devo peraltro dire che, rendendoci conto di questa situazione, su alcune misure di intervento sono stati aggiunti dei fondi spostandoli da altri che ne avevano meno. A tal proposito, non so se ho già risposto ad un'interrogazione di qualche collega che riguardava i corsi per portatori di handicap. In questo caso, avevamo anche lì l'esclusione di molti dei corsi che riguardavano i portatori di handicap, come per il settore edile.
Peraltro, avevamo altre misure con altri programmi di corsi che invece avevano delle disponibilità residue. Ciò ha permesso, con atto interno da parte della Direzione, di spostare i fondi dalle misure che avevano avuto un minore tiraggio a quelle che, invece, chiedevano maggiori disponibilità e quindi sono stati quasi completamente coperti sia quelli del settore edile, sia quelli che ho citato nel mio intervento, che riguardano i portatori di handicap, che comunque sono oggetto di successive interrogazioni.
Quindi ritengo che il meccanismo di valutazione degli standard formativi, e quindi di definizione degli standard dei corsi sulla base delle Direttive Mercato del Lavoro che la Regione Piemonte si è costruita negli anni (pur con la necessità continua di un dinamico adattamento di anno in anno proprio perché vi sono cambiamenti nello scenario di mercato) crei soddisfazione, e ritengo che sia una soddisfazione che non vada ascritta all'Assessore ma ad un meccanismo, che si è costruito negli anni che parte dall'Osservatorio del lavoro, che svolge un ruolo eccellentissimo proprio nella misurazione, di concorso con le parti sociali, nel definire e nel pesare le esigenze che il mercato ha, e a sua volta nel trasformare tutto questo sistema di definizione e pesatura degli standard in punteggi perché comunque, essendo gara, non ci sono valutazioni discrezionali nello scegliere l'uno o l'altro dei corsi concorrenti. Quindi devono essere i meccanismi, che peraltro sono di massima trasparenza. I meccanismi di punteggio sulle direttive sono infatti su Internet. Addirittura penso che ci siano già su Internet i meccanismi della nuova Direttiva del Lavoro 2001 2002.
La risposta all'interrogazione mi permette proprio di dire al Consiglio regionale che per la prima volta siamo riusciti a rispettare il termine del 31 gennaio. Questo ci permette di fare una cosa importante rispetto agli anni precedenti. Negli anni precedenti, infatti, si arrivava ai risultati della Direttiva Mercato del Lavoro al mese di ottobre e tutto ciò portava ad una situazione un po' distorta, che non dobbiamo nascondere: portava all'assegnazione dei corsi alle agenzie formative e poi alla ricerca degli allievi da parte delle stesse, che era una distorsione del sistema.
Con l'emanazione delle Direttive entro il 31 gennaio penso che possiamo chiudere le graduatorie entro il mese di maggio. Questo permetterà alle agenzie formative, a coloro che saranno i soggetti che rappresenteranno l'offerta formativa sul territorio regionale, di fare un'opportuna valutazione di quello che è il corpo allievi di cui disporranno per poter arrivare, in autunno, a fare, eventualmente, con maggiore ponderazione e oculatezza, quegli assestamenti che abbiamo dovuto fare in fretta negli esercizi precedenti.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Picchetto. Darei la parola agli interpellanti.
Chiedo scusa, collega Marcenaro, ma lei è fra gli interpellanti?



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Solo l'unico.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Marcenaro, avevo preso visione male delle interpellanze e interrogazioni e proprio della stessa, chiedo scusa.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Assessore, la ringrazio per la sua riposta. Vorrei solo richiamare le questioni che hanno dato origine a quest'interpellanza. Come lei sa l'interpellanza è scaturita da un fatto specifico.
In un settore molto importante - edilizia e opere pubbliche - siamo di fronte, fortunatamente, ad una forte espansione della domanda di lavoro legata alle grandi opere da realizzare. Pensiamo, soprattutto, ai lavori pubblici previsti per i prossimi mesi e che ci stiamo avviando ad iniziare.
Ciò, ovviamente, provoca delle tensioni in un mercato del lavoro in cui, se la forza di lavoro comune è molto numerosa, assai rara è invece la forza di lavoro qualificata e specializzata.
Nella mia interrogazione citavo anche il fatto che siamo di fronte a veri e propri accordi di limitazione della concorrenza tra imprese. Le imprese, infatti, stanno stabilendo accordi tra loro per impedire il passaggio dall'una all'altra degli operai specializzati. Sta avvenendo, più o meno, quanto accadeva a Genova quando io ero ragazzo per gli operai specializzati della metalmeccanica e, in particolare, per i dipendenti delle partecipazioni statali.
Come un sistema di formazione professionale è in grado di rompere un meccanismo di semplice routine burocratica per fare invece i conti con i problemi reali che emergono sul mercato del lavoro? Recuperando i necessari elementi di flessibilità della riposta! E' una questione, Assessore Pichetto, che non riguarda solo il settore edile: non possiamo continuare ad assistere, periodicamente, a polemiche sull'assenza di forza lavoro specializzata, sulla mancanza di mestieri e professioni in determinati campi e settori per poi trovarci di fronte ad una situazione del genere.
Ho ascoltato la sua risposta e so che, rispetto alla data nella quale l'interpellanza è stata presentata (i nostri tempi sono piuttosto lunghi si interroga ad ottobre e si risponde a primavera!) dei passi in avanti sono stati realizzati. In particolare, so che anche sulla questione dei punteggi dei punti significativi sono stati introdotti. Dico però che anche dalla sua esposizione emerge il carattere autoreferenziale del sistema di formazione professionale, molto spesso più proteso a riprodurre se stesso e i suoi complessi meccanismi che non a rispondere efficacemente alle domande del mercato del lavoro e della società.
Assessore, prendo atto della sua risposta. Mi sembra, però, che su questo tema di nuovo si ponga il problema di un'accelerazione della nostra capacità d'innovazione, senza la quale fenomeni e problemi come quelli che abbiamo conosciuto in passato - l'ho già detto, quest'interrogazione risale all'ottobre scorso - sono destinati a ripresentarsi di continuo.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Risposta scritta interpellanza n. 22 del Consigliere Chiezzi, inerente a "Asti teatro 2000"


PRESIDENTE

Comunico all'aula che, col consenso del collega Chiezzi all'interpellanza n. 22 verrà data risposta scritta.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interpellanza n. 9 del Consigliere Chiezzi, inerente a "Manifestazione denominata 'BIG 2000'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 9, inerente a "Manifestazione denominata 'BIG 2000'".
Risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e spettacolo

Questo in oggetto è un argomento che, credo, interessa tutto il Consiglio regionale, in particolare la Commissione Cultura.
Quella presentata dal Consigliere Chiezzi è un'interpellanza molto interessante ed importante, perché mi consente di fare degli aggiornamenti su quest'importante iniziativa.
Il collega Chiezzi chiedeva il consuntivo di tutte le spese relative alla manifestazione "BIG 2000" effettuate con i finanziamenti della Regione Piemonte.
Come prima riposta a questa sua precisa richiesta, posso dire che ho qui con me tutti i dati richiesti. Ho con me un "papello" con tutti i dati in dettaglio - asseverati dai Revisori dei conti - di tutte le spese effettuate. Collega Chiezzi, le faccio avere tutta la documentazione e mi rendo disponibile per qualsiasi spiegazione specifica che intendesse avere.
Posso consegnarle copia del bilancio consuntivo del 1999 e del bilancio provvisorio del 2000 del Comitato BIG, dove figurano tutte queste voci.
Tengo a precisare, inoltre, che il contributo complessivo della Regione Piemonte (assegnato ai sensi della L.R. n.16/95) per la predisposizione dell'edizione di BIG Torino è stato di un miliardo e trecento milioni. Devo dire - e lo voglio dire pubblicamente - che siamo riusciti a liquidarlo entro il 19 dicembre 2000, grazie ad un emendamento che avevano presentato i colleghi Miglietti e Chiezzi in aula durante la discussione del bilancio.
Voglio dunque riferire anche i ringraziamenti dell'organizzazione BIG 2000 ai colleghi, ricordando che lo stanziamento era stato previsto con la determinazione n. 307 del 19/12/2000.
Anche se non mi è stato espressamente richiesto dall'interpellanza, ne approfitto per aggiungere due notizie interessanti e positive. Le dico non solo al collega Chiezzi ma all'intero Consiglio regionale e, in particolare, a chi si è sempre occupato di queste cose.
La proposta avanzata in Commissione Cultura di gemellarci con l'aria del Caribe, in particolare con Cuba, è stata accolta. Sono in corso interessantissimi approcci, discussioni, ragionamenti. Appena la Commissione lo riterrà, potrò portare l'avanzamento dello stato dell'arte anche per avere suggerimenti. Mi permetto di ricordare - non solo al collega Chiezzi, ma anche ad Angeleri, che segue la Biennale dai tempi in cui non era ancora internazionale, alla collega Suino e agli altri della Commissione Cultura - che tale proposta ha riscontrato grande interesse da parte del governo cubano e dei Paesi dell'area del Caribe.
Un'ultima notizia, credo positiva. Era stato avanzato - non nell'interpellanza - il suggerimento di rafforzare il contesto culturale di selezione. Ebbene, ha accettato di fare da coordinatore, per la parte piemontese, una persona importante come l'artista Pistoletto, che si è dichiarato disponibile a lavorare e a coordinare la parte della Regione Piemonte.
Le notizie che vi ho appena dato avrei dovuto comunicarle in Commissione, per questo ringrazio l'interpellante, per l'occasione datami di poterle annunciare qui, a tutta l'Assemblea. Resto a disposizione della Commissione e del suo Presidente per eventuali aggiornamenti. Credo infatti che entro due, tre mesi avrò notizie più dettagliate. Sono anche a disposizione dell'interpellante per ogni ulteriore specifica richiesta.
La delibera risale a dicembre, per cui questo è proprio il momento giusto per render conto di queste iniziative.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Assessore Leo, per la seconda parte della sua comunicazione.
Apprezzo quest'attenzione ed iniziativa.
Spero che l'Assessore tenga costantemente informata la Commissione dello sviluppo dell'organizzazione di BIG 2000, in particolare per gli tutti aspetti che riguardano il coinvolgimento, come ospiti, di tutti i Paesi dell'America centrale e, soprattutto, di Cuba.
Per quanto riguarda il merito dell'interpellanza, io guarderò con molta attenzione questi bilanci. Auspico, Assessore, che la relazione di risposta da lei preparata contenga anche elementi di esame critico di come si è svolto l'insieme della manifestazione che, per quanto ne so, non ha avuto momenti positivi. Spero di poter ritrovare nella relazione un'analisi critica per non ripetere, nel 2002, certe sbavature, certi errori che hanno caratterizzato la manifestazione Big 2000.
Mi riprometto, se è il caso, di rinnovare con un'interpellanza eventuali elementi critici se non li trovo nella relazione.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 319 del Consigliere Chiezzi inerente a "Grave situazione lavorativa alla Filtrauto Italia di Sant'Antonino" ed interpellanza n. 322 dei Consiglieri Papandrea e Contu, inerente a "Licenziamento alla Filtrauto Italia"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le interpellanze n. 319 e 322, alla quale risponde congiuntamente l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Le due interpellanze chiedono se la Giunta sia a conoscenza del fatto che la Filtrauto Italia, entrata a far parte del Gruppo Valeo, abbia un piano di ristrutturazione e se sposti alcuni filoni di produzione in altre realtà estere. Ricordo che, legato al gruppo Valeo, c'è anche uno stabilimento a Felizzano con un piano di ristrutturazione con dimensioni un po' più ridotte.
I Consiglieri Contu e Papandrea chiedevano se eravamo a conoscenza della situazione Filtrauto, quale iniziative intendeva intraprendere la Giunta regionale presso la direzione aziendale e quali interventi adottare.
L'interpellanza del Consigliere Chiezzi chiedeva se si intendeva opporre alla Valeo nuova proprietà il problema del mantenimento in vita dello stabilimento Filtrauto di S.Antonino.
Alle interpellanze rispondo che ho avuto una serie di incontri con i rappresentanti della Filtrauto Valeo, in rappresentanza anche del gruppo Valeo capofila. In un incontro sono stati affrontati i temi delle varie realtà produttive che questo Gruppo multinazionale ha nell'ambito della nostra regione. Il problema che riguardava la Filtrauto Italia di S.Antonino, investiva circa 70 persone di una linea produttiva. C'è stato un primo incontro in data 14 settembre 2000 con l'attivazione alla procedura di mobilità per 72 lavoratori. Successivamente in data 1 dicembre 2000, presso la Direzione Formazione Professionale Lavoro, è stato raggiunto un accordo con le parti sindacali, che prevede, in alternativa ai licenziamenti, l'attivazione di una serie di ammortizzatori sociali che in modo complementare ed attraverso l'uso della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria permettono una riorganizzazione con la quale accompagnare una parte dei lavoratori alla pensione (è stata fatta una selezione) e un'altra verso l'esodo volontario, con incentivi da parte dell'azienda.
Nell'ambito della vertenza, Filtrauto ha presentato un piano industriale di rilancio, sviluppo e qualificazione dello stabilimento di Sant'Antonino di Susa. Ricordo che l'impresa, pur dichiarando di avere un piano industriale, non aveva l'autorizzazione, da parte del Gruppo capofila per la presentazione dello stesso. Tale piano prevede, in aggiunta ai 2 miliardi già investiti nel corso 2000, ulteriori 4 miliardi di investimento per l'anno 2001. Tali investimenti riguarderanno la messa a regime di nuovi impianti, il miglioramento tecnico di impianti già esistenti, il potenziamento della rete informatica e lo sviluppo di azioni formative delle risorse umane che rimangono in azienda. Ricordo che l'accordo è stato sottoscritto da tutte le parti il 1 dicembre. Questo ci ha permesso di avere la garanzia del mantenimento in vita dello stabilimento.
Ricordo che quando c'è un confronto con gruppi multinazionali, c'è sempre la preoccupazione di non avere dall'altra parte il padrone e quindi dei manager che, più o meno filocomandati, rischiano il posto come i lavoratori che dovrebbero licenziare. Il primo approccio con il Gruppo Valeo, per S.Antonino non è stato positivo. Nel corso di due mesi di trattativa, probabilmente sarà anche cambiato qualcosa sul loro scenario di multinazionale a livello mondiale. E' vero, in quel periodo ci comunicavano che stavano definendo proprio il piano complessivo dei processi produttivi e degli stabilimenti da mantenere in ambito europeo.
Ricordo che il gruppo Valeo è presente in 60 Paesi nel mondo, quindi fa una valutazione di completa globalizzazione, una valutazione "costi e ricavi", però abbiamo avuto la garanzia del mantenimento della produzione e di un percorso "ammortizzatore", almeno rispetto a quanto la condizione iniziale sembrava difficile avere. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pichetto.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non esprimo soddisfazione, perché ritengo che le azioni di governo anche in questo settore, siano azioni di "malavoglia", collega Cattaneo.
Nel senso che, sul tema della difesa dei posti di lavoro, la Giunta risponde con forti ritardi e risponda comunque a sollecitazioni che vengono considerate un po' di rito.
Non vedo, cioè, una Giunta regionale che propone iniziative consiliari su questo tema.
Fate una resistenza passiva. Certo, se alla fine vi si interroga, una risposta dovete pure darla, ma sembra che aggiungiate: "Ahimé".
Venite in aula, qualcosa avete fatto, forse anche perché siete "incalzati". Quello che manca è un'esplicita volontà di combattere e contrastare una situazione che continua a colpire in modo massiccio la nostra regione.
I fatti descritti dall'Assessore pare abbiano portato ad un accordo che, in parte, tutela i lavoratori originariamente oggetto dei licenziamenti previsti, attraverso il pensionamento o l'esodo volontario.
Rimane il fatto che l'esodo c'è. Sarà volontario, ma ci troviamo di fronte ad una perdita di posti di lavoro da parte di aziende che pure dicono: "Rinnoviamo gli impianti, inseriamo nuove tecnologie, informatizziamo i sistemi di produzione o comunque l'organizzazione dell'azienda".
Ci troviamo di fronte, cioè, ad un decadimento della quota di lavoro vivo, in presenza di un investimento in capitali fissi.
Per poter essere soddisfatti, gradiremmo, pertanto, ulteriori risposte dell'Assessore e che su questi temi ci fosse un'attenzione politica costante e convinta da parte della Giunta regionale.
Vorremo uscire dalla logica secondo la quale, per sapere quanto viene fatto in tema di difesa dei posti di lavoro, occorre sempre ricorrere all'interpellanza. Vorremmo che questa fosse, invece, un'attività costante di routine, di informazione, ma anche di richiesta di aiuto, di sostegno da parte del Consiglio sulla difesa dei posti di lavoro.
Tutto questo non c'è ed è questa la principale motivazione della nostra insoddisfazione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anch'io prendo atto della risposta dell'Assessore che, ovviamente, per i contenuti che presenta, non ci può trovare soddisfatti.
Quando si sente che un'azienda riduce i posti di lavoro perch "fortunatamente" alla fine c'è stato un accordo che evita la forma più traumatica del licenziamento, ma individua comunque un percorso che porta alla riduzione di tali posti di lavoro, è chiaro che, pur preferendo una strada di questo genere a quella più traumatica, il saldo finale è comunque una riduzione dei posti di lavoro.
Tutto questo, in un settore importante per l'economia del Piemonte cioè il settore della componentistica auto.
La Valeo era un gruppo multinazionale di proprietà, perlomeno di controllo, del gruppo De Benedetti, per un determinato periodo. E' passata poi, attraverso una serie di operazioni, sotto il controllo francese ed è ovvio che le considerazioni dell'Assessore, sulla proprietà o sul tipo di rapporto che si può instaurare, ecc., hanno grande valore.
Il dramma è che si sta generalizzando fortemente. Credo che l'Assessore sappia che una parte consistente della Marelli (lo stabilimento vicino a Santena), è già stata ceduta - e si parla di migliaia di lavoratori; si tratta, tra l'altro, di un'azienda che faceva assunzioni e che è passata sotto il controllo del gruppo Toyota.
Altre parti della Marelli sono in fase di cessione; l'intera Marelli è trattata dalla Fiat, cioè la Fiat ha detto di essere disponibile ad una vendita.
C'è, allora, un elemento di preoccupazione legato al fatto che l'intero comparto auto sta subendo dei processi che spostano il comando dall'area torinese verso l'esterno. Inoltre - come dicevo - la Valeo era già un'entità produttiva significativa, ma la Marelli è di gran lunga superiore.
E' chiaro, allora, che gli elementi di difficoltà di rapporto con dei gruppi che probabilmente finiranno per andare nella direzione degli Stati Uniti (per una parte della Marelli la direzione è diventata Tokio) ci preoccupano fortemente, perché comportano scelte molto più complesse.
Una volta queste scelte venivano determinate dall'industria dell'auto torinese; oggi, invece, la stessa industria dell'auto non è più torinese e pertanto vengono prese direzioni diversificate.
Questo è un elemento di preoccupazione estrema, che richiederebbe un intervento da parte delle istituzioni politiche, pubbliche, e del Governo nazionale, che per esempio non si è ancora espresso rispetto a questa ventilata vendita della Marelli né si è fatto sentire rispetto a tutta la vicenda Fiat.
Mi pare che, su questo, sia il Governo nazionale che quello locale adottino un comportamento di assistenza, più che di intervento. Ritengo che occorrano sicuramente delle sinergie, perché occorre avere un interlocutore forte, quindi la Regione Piemonte dovrebbe chiedere anche al Governo di intervenire, sapendo che non è l'unica politica da adottare, quella di stare a guardare.
Il Governo svedese non è stato a guardare quando la Volvo è stata venduta agli americani della Ford o il settore dei veicoli industriali ai francesi della Renault, così come i Governi francesi o tedeschi non stanno a guardare, ma trattano, intervengono.
Il Governo italiano e le istituzioni politiche italiane, invece, sono più distratte ed in questo caso ritengo che occorrerebbe, non solo l'intervento "a cose fatte", ma avendo questo quadro di riferimento che per la nostra regione è più significativo che per altre.
Occorre chiedere un intervento perlomeno a livello informativo, che ci permetta di comprendere quella che è l'evoluzione. Invece, veniamo trattati "a pesci in faccia". La Fiat continua a non rispondere alle nostre sollecitazioni ed io ritengo che il Governo locale dovrebbe protestare con maggiore energia nei confronti di questo atteggiamento di irresponsabilità soprattutto da parte di chi poi, quando ha bisogno dei Governi locali e nazionali, va a "battere cassa".


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 130 dei Consiglieri Papandrea e Contu, inerente a "Quale struttura sanitaria ed ospedaliera per la provincia del VCO?" ed interpellanza n. 191 dei Consiglieri Papandrea e Contu, inerente a "Privatizzazione dell'Ospedale Madonna del Popolo di Omegna"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 130, cui risponde congiuntamente l'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

I colleghi Contu e Papandrea interpellano il Presidente Ghigo e il sottoscritto per avere risposte su alcune situazioni che attengono l'ASL 14, che è quella del VCO.
Chiedo innanzitutto se siamo a conoscenza di questo studio che ha fatto il CRESA per un ospedale unico che accorpi l'ospedale di Verbania con quello di Domodossola.
Devo dirvi che questo studio, che è stato commissionato al CRESA dall'ASL 14, al momento è un mero studio di fattibilità e il tutto è ancora al vaglio di funzionari dell'Assessorato. Solo dopo che tale valutazione dello studio sarà effettuata, mio tramite questo progetto, questo studio sarà sottoposto a giudizio della Giunta.
Il decreto legislativo n. 229 - siccome nell'interpellanza si fa riferimento a questo - non prevede un piano sanitario provinciale, ma solamente un piano sanitario regionale, con il coinvolgimento dei sindaci locali e le decisioni sulla programmazione sanitaria territoriale.
Molto probabilmente i colleghi vogliono fare riferimento al piano di attività che, per quanto riguarda il VCO, ovviamente coincide con quella che è la Provincia.
Si fa riferimento altresì all'Istituto Oxologico di Fiancavalle come Casa di cura privata.
Debbo sottolineare che l'Istituto Oxologico di Fiancavalle è un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Debbo ribadire che in realtà ha fatto richiesta di 120 posti di riabilitazione. Questa autorizzazione è stata data alla realizzazione però della struttura, non alla convenzione.
Ci sono ancora altri quesiti.
Un altro quesito che viene posto dai colleghi interpellanti è se corrispondono al vero le voci relative alla realizzazione di una clinica privata di 100 posti letto nell'area Girmi di Omegna.
Ad oggi noi non abbiamo nessun riscontro di queste che sono voci, e quindi debbo dire che non c'è nessun progetto di apertura di una clinica privata di 100 posti letto nell'area Girmi. Non ne siamo assolutamente a conoscenza, non abbiamo avuto ancora nessuna richiesta ufficiale in tal senso.
Per quanto riguarda sempre il progetto del Cresa, gli studi che si stanno effettuando sono finalizzati all'individuazione della soluzione migliore per un'eventuale area ove allocare un ospedale unico nell'ottica della razionalizzazione ospedaliera. E' comunque opportuno, cosa che faremo, attendere la prima formulazione delle linee di piano sanitario regionale che verrà presentato entro giugno c.a. per potere collocare in un'ottica di sistema la soluzione puntuale, sia riguardo alla realizzazione strutturale sia per quello che concerne l'azione di riduzione del ricorso alla mobilità che sarà individuato per rispondere nel migliore dei modi ai bisogni dell'utenza dell'ASL 14.
Devo dire al Presidente se ritiene opportuno, dopo l'intervento del collega Papandrea, poter discutere anche dell'interpellanza 191, che riguarda sempre la sanità del VCO, e più precisamente dell'eventuale privatizzazione dell'Ospedale Madonna del Popolo di Omegna.



PRESIDENTE

Prego, Assessore, risponda anche all'interpellanza n. 191.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

In relazione all'interpellanza 191 si precisa che la proposta di sperimentare una gestione mista pubblico-privato all'Ospedale Madonna del Popolo di Omegna è tuttora in fase di approfondimento progettuale da parte dell'ASL 14. L'Assessorato si riserva di valutarla nel merito quando potrà esaminare un vero e proprio piano di fattibilità da collegare al piano di attività del 2001, che è stato presentato solo venerdì scorso.
Nel frattempo, la realizzazione dell'ASL 14 continua ad essere quella prevista dal piano sanitario regionale e dai piani di attività aziendale precedentemente approvati dall'Assessorato.
Mi corre l'obbligo dire che ancorché io conosca bene le sue posizioni per quanto riguarda il privato, debbo ricordare che proprio tre giorni fa il Presidente dell'esecutivo, on. Amato, ha detto "che per la sanità pubblica, e soprattutto per gli ospedali, serve un'iniezione di capitale privato per dare vere gambe al processo di aziendalizzazione del sistema sanitario nazionale. Non basta chiamare il servizio pubblico azienda, non basta aver mutato nome alle USL in ASL, serve anche il capitale privato".
E' questo un passo non fatto ad oggi. "Un po' di capitale privato" continua - "aiuterebbe il sistema sanitario nazionale ad essere aziende creando all'interno di esso la necessaria attenzione per le esigenze finanziarie e quelle sanitarie".
Dico questo per dirle che valuteremo con grande attenzione questa eventuale sinergia pubblico-privato con l'ospedale di Omegna, fermo restando che la gestione sanitaria è e resta in capo al pubblico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

E' una considerazione generale: al di là delle nostre visioni del mondo cosiddette ideologiche, esistono dei fatti, anche rispetto al ruolo del pubblico. Da circa vent'anni è diventato un credo l'intervento del privato come fosse una sorta di manna.
In California in questi giorni stanno decidendo di ripubblicizzare l'energia elettrica che, dopo quattro anni di gestione privata, ha creato catastrofi mai verificate.
Credo che se si interrogano gli inglesi rispetto alla gestione privata delle ferrovie, le risposte sarebbero del tutto negative, tanto è vero che persino il Sole 24 Ore in vari articoli è stato obbligato a riportare considerazioni di questo genere: che mai le ferrovie inglesi sono andate così male da quando sono in mano ai privati. Se si facessero delle attente analisi da questo punto di vista, la cosa sarebbe più generale, soprattutto in settori in cui il pubblico fornisce magari delle strutture esistenti che in pochi anni vengono abbandonate e peggiorano nettamente la loro condizione.
Al di là di questo, noi riteniamo che proprio la salute, così come la scuola, sono settori da prendere con le pinze, perché scopo del privato è produrre profitti, non assistere i malati, non rispondere alla domanda di salute che c'è nel Paese, e lo farebbero subordinandolo a quella loro esigenza. Mentre invece credo che probabilmente l'introduzione dei capitali privati sarebbe una cosa nefasta, perché non si fermerebbe lì. Non è vero che poi una volta che ci sono i capitali privati, il pubblico manterrebbe il controllo. Non credo proprio che si andrebbe in questa direzione. Tra l'altro anche qui i precedenti vanno in quella direzione.
Mi rendo conto che le riforme che erano state fatte in passato andavano in quella direzione e richiederebbero questo sbocco; io credo però che bisognerebbe invece rimettere in discussione quelle riforme e pensare a come riqualificare complessivamente invece un intervento pubblico nel settore.
Rispetto all'interpellanza nello specifico, mi stupisce che l'Assessore abbia ricevuto da poco comunicazione di questo Piano, che invece era noto da mesi. Mi stupisce, perché personalmente ne ho parlato con il Direttore sanitario mesi fa, per cui sono sorpreso di come funziona la Regione e che l'Assessorato alla sanità venga informato di un progetto così importante ambizioso - è comunque un'innovazione, al di là della valutazione qualitativa che se ne può dare, non c'è dubbio che sia una cosa importante in modo così tardivo.



(Commenti dell'Assessore D'Ambrosio)



PAPANDREA Rocco

Sì, ma io avevo preso visione di piani, ecc., da mesi, di sicuro precedentemente alla data dell'interpellanza.
Quindi - ripeto - mi stupisce questo tipo di funzionamento, così come mi stupisce un altro aspetto presente nell'altra interpellanza, quando si dice che è stata concessa la possibilità di costruire una struttura con 120 letti, senza alcuna garanzia rispetto al convenzionamento.
Ritengo che ci siano dei modi di funzionare strani, che dimostrano quanto ci sia poca attenzione alla programmazione, perché cose così importanti dovrebbero essere discusse a monte, prima di decidere se percorrere o meno una determinata strada, e non cominciare a percorrerla e poi verificare se va bene o meno.
A mio parere una politica di programmazione richiederebbe esattamente l'atteggiamento opposto e il medesimo discorso vale per altre decisioni.
Non si può decidere solo per una parte, prevedendo la concessione dell'autorizzazione senza l'ulteriore seguito, altrimenti per quale motivo si costruiscono 120 posti letto, se poi non vengono convenzionati? Credo che le due cose dovrebbero avere un minimo di contestualità. Così come la programmazione richiederebbe, anche da parte della Giunta, una capacità di conoscere non solo cosa fa la sanità pubblica, ma anche cosa fa la sanità privata, sapendo cosa avviene sul territorio; non dico che debba decidere per gli altri, ma per lo meno, nella sua programmazione, dovrebbe avere elementi di conoscenza tali da consentirle di avere il quadro completo di quanto sta avvenendo sul territorio per quanto riguarda tutti gli aspetti relativi alla sanità, pubblica e privata che sia, perché si tratta sempre delle cure alle persone.
In conclusione, mi pare che la risposta a questa interpellanza dimostri quanto invece la programmazione sia molto aleatoria oppure sia uno strumento che poco ha a che fare con la pratica: diventa puramente una specie di esercizio alla programmazione, a fronte della quale c'è poi la pratica che viene affidata o all'iniziativa dei singoli Direttori o all'iniziativa dei privati o alla somma di fatti occasionali.
Credo invece che da questo punto di vista, per non peggiorare una situazione che non è già rosea, occorrerebbe uno sforzo di programmazione vero e, in qualche modo, cogente per tutti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio per una breve replica.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Intervengo semplicemente per tranquillizzare e chiarire al collega che in realtà, il privato deve accreditarsi prima di potersi convenzionare.
Quindi, nel momento in cui c'è l'autorizzazione (che non è neanche un'autorizzazione, ma un benestare per la costruzione), il privato è libero di costruire, ma poi bisogna che ci siano gli altri due passaggi, quello dell'accreditamento e quello della convenzione. E' ovvio che la convenzione va fatta in base alla programmazione, e su questo argomento non ci sono dubbi. Ripeto: quello che può essere l'elemento di sua tranquillità è che c'è una fase di accreditamento e un'eventuale convenzione, che è sì parzialmente discrezionale per il Direttore generale, ma che seguirà l'indirizzo della programmazione regionale.


Argomento: Informazione - Partecipazione e informazione: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 550 dei Consiglieri Saitta e Placido, inerente a "Richiesta concessione relativa a TV satellitare Regione Piemonte avanzata dalla società 'Accordo'" ed interpellanza n. 585 del Consigliere Saitta inerente a "Studi di fattibilità per il progetto della TV satellitare Regione Piemonte e domanda di autorizzazione all'Authority"


PRESIDENTE

In chiusura dello spazio dedicato al sindacato ispettivo, l'Assessore Racchelli ed io, in occasione dell'ultima Conferenza dei Capigruppo, mi ero impegnato a far dare in aula la risposta all'interpellanza urgente n. 585 presentata dal Consigliere Saitta e all'interpellanza urgente n. 550 presentata sempre dal Consigliere Saitta, unitamente al collega Placido.
L'Assessore Racchelli...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ce ne sono di collegate?



PRESIDENTE

Ci sono altre interpellanze collegate?



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ce n'è una del mio Gruppo di sicuro.



PRESIDENTE

No: ci sono la n. 550 e la n. 585.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sulla TV satellitare ne ho presentata una.



PRESIDENTE

Vediamo se troviamo quella del Consigliere Chiezzi, così completiamo il quadro e diamo la parola all'Assessore Racchelli.



PRESIDENTE

PLACIDO Roberto (fuori microfono)



PRESIDENTE

In considerazione della ricerca dell'interpellanza del collega Chiezzi non conviene esaminarla dopo l'incontro?



PRESIDENTE

Non porta via tempo, perché c'è il Regolamento che disciplina la fattispecie, che prevede l'intervento dell'Assessore più cinque minuti...



PRESIDENTE

SAITTA Antonino(fuori microfono)



PRESIDENTE

Può essere illustrata.



PLACIDO Roberto

Cinque minuti, non dieci?



PRESIDENTE

No, sono cinque i minuti a disposizione per l'illustrazione dell'interpellanza. Sono due, quindi cinque più cinque; poi c'è l'intervento dell'Assessore Racchelli e l'eventuale replica.



PRESIDENTE

SAITTA Antonino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Di che data sono?



PRESIDENTE

La n. 550 è del 12 febbraio: "Richiesta concessione relativa a TV satellitare Regione Piemonte avanzata dalla società Accordo", mentre la n.
585 è del 19 febbraio: "Studi di fattibilità per il progetto della TV satellitare Regione Piemonte e domanda di autorizzazione all'Authority".



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, vada pure avanti, ché la mia non è ancora stata presentata.



PRESIDENTE

Do quindi la parola al Consigliere Saitta per l'illustrazione dell'interpellanza n. 550.



PRESIDENTE

SAITTA



PRESIDENTE

L'interpellanza n. 550 è quella che ho presentato insieme al collega Roberto Placido. Il tema è noto: la televisione satellitare della Regione Piemonte, la TV della Regione Piemonte.
Con l'interpellanza abbiamo voluto riprendere alcuni temi che furono oggetto di una discussione svoltasi in aula e che vennero poi ripresi e sviluppati sui giornali.
Noi eravamo convinti che la Regione Piemonte avesse rispettato la legge, e invece ha avuto un comportamento illegittimo, illegale, nel senso che abbiamo scoperto che l'Assessore Racchelli, anzi la Regione Piemonte non voglio personalizzare - ha avviato le prove tecniche di trasmissione (non soltanto le prove tecniche, ma anche le vere e proprie trasmissioni) senza aver chiesto l'autorizzazione al Garante.
Noi sollevammo questo problema con un'interrogazione il 22 gennaio; il 23 gennaio la Regione Piemonte in qualche maniera ha cercato di correre ai ripari, attivando le procedure per chiedere la necessaria autorizzazione.
In sostanza, la Regione ha iniziato le trasmissioni senza autorizzazione del Garante, prevista in modo esplicito dalla legge.
Poi ci fu un'interrogazione di alcuni parlamentari e il Ministro Cardinale informò che non era stata presentata nessuna domanda di autorizzazione da parte della Regione Piemonte, ma c'era una domanda presentata da parte della società Accordo S.r.l. di Torino per un programma dal titolo Regione Piemonte TV.
Insieme al collega Placido, abbiamo cercato di capire chi è questa società Accordo e, dalle ricerche fatte sulle determine e sulle delibere non c'è traccia di questa società.
Andando negli uffici per cercare di capire chi è questa società abbiamo scoperto che questa ha avuto un incarico da parte della società Arco per presentare la domanda, incarico che per la verità la società Arco non ha mai avuto: la società Arco nella delibera e negli studi di fattibilità - credo che l'Assessore lo sappia, e se non lo sa deve informarsi - non ha mai avuto l'autorizzazione a presentare domanda per conto della Regione.
Tuttavia, nonostante questa mancanza di autorizzazione, la società Arco dà l'incarico, subappaltando una cosa che non era stata appaltata. Non siamo di fronte neppure ad un subappalto; la società Arco dà un incarico che non poteva neppure dare, dà un incarico alla società Accordo e la Regione Piemonte si impegna a versare a questa società, che non conosce, 25 milioni per la presentazione della domanda.
Quindi la società Accordo presenta la domanda per conto della Regione Piemonte, il che significa che la Regione Piemonte continua a comportarsi in modo illegale: non chiede l'autorizzazione prima, sa di non poterla ottenere, affida indirettamente l'incarico a una società seconda per presentare la domanda, perché sa appunto che la Regione Piemonte direttamente non può avere l'autorizzazione. Quindi illegalità due volte.
Ma la cosa più strana è questa: che soltanto il 13 febbraio, quindi pochi giorni fa, è stata assunta da parte di un Dirigente una determina con la quale viene autorizzata la società Accordo, che era stata scelta da un'altra società, a presentare domanda. Quindi la domanda che è stata presentata dalla società Accordo al Garante è una domanda presentata prima dell'autorizzazione ufficiale da parte della Regione Piemonte, per cui è una domanda presentata da un privato qualunque che chiede di attivare una televisione regionale senza averne titolo, perché la determina che autorizza la presentazione della domanda è soltanto del 13 febbraio.
Questi sono i fatti: una Regione che si comporta con grandissima spericolatezza, non fa la domanda per l'autorizzazione, aggira la legge dando l'incarico a un'altra società e, non conoscendo a quale società viene dato, assume la determina successivamente per cercare di sanare questa situazione.
Questo è il quadro che emerge dalla documentazione.
Quello che noi chiediamo con questa interrogazione - poi evidentemente illustreremo anche quella successiva, la n. 550 - è come mai la Regione Piemonte ha preferito violare la legge e se è serio che un'istituzione violi la legge in diverse occasioni. Come si giustifica il fatto di un passaggio da una società all'altra? Ma è possibile, Assessore, che un amministratore accetti una simile procedura? Ma è possibile - lo chiedo anche agli amministratori qui presenti - che si verifichi una situazione di questo tipo: io do un incarico a una società X per fare qualcosa; la società X svolge il suo lavoro, ma non ha avuto un incarico specifico; la società X svolge quell'incarico non direttamente, ma assegnandolo ad altri, e poi impegna la Regione a pagare? Questo se non è illegittimo, se non è contrario alle regole classiche della pubblica amministrazione, non so che cosa sia! E mi stupisce che un Assessore, che ha competenze politiche, ma anche di carattere ispettivo e di controllo, non si sia attivato da quando abbiamo sollevato questo problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Continuo quello che ha iniziato a illustrare il collega Saitta, perch ci sono alcune domande che vorrei porre all'Assessore.
Intanto faccio riferimento all'intervento del precedente Consiglio del 30 gennaio, in cui l'Assessore ha dichiarato (leggo testualmente): "Sono stati consegnati nei tempi stabiliti gli studi di fattibilità, quindi gli impegni sono stati rispettati come concordato. Ricordo all'Assessore, al Presidente e ai colleghi che nelle determine relative gli studi di fattibilità dovevano essere presentati entro il 15 dicembre pena il pagamento di una penalità".
Il fatto singolare è la dichiarazione dell'Assessore che sono stati rispettati i tempi per gli studi di fattibilità; da protocollo regionale questi sono stati presentati il 15 gennaio e, prima di presentare gli studi di fattibilità, le due società collegate (Arkon e Euphon) avevano già presentato le fatture per il pagamento - ripeto, prima della presentazione degli studi di fattibilità - fatture che sono state liquidate parzialmente o completamente entro la fine di gennaio. Apprezzo la solerzia e la velocità degli uffici regionali.
Prima domanda all'Assessore. Lui dichiara che i tempi sono stati rispettati. I tempi non sono stati rispettati: gli studi sono arrivati un mese dopo e non ci risulta che siano state rispettate le penali previste dalla determina.
Seconda domanda: chi ha trasmesso il segnale? Telespazio è il vettore non trasmette il segnale; il segnale deve essere trasmesso da un'altra postazione, quindi chiediamo all'Assessore chi ha trasmesso il segnale.
Alla fine di gennaio, primi di febbraio il segnale viene interrotto: chi ha deciso l'interruzione del segnale? Ancora. L'Assessore - chiedo se risponde a verità - ha dichiarato: "Il mese di gennaio non ci è costato niente". Domanda: corrisponde a verità che il mese di gennaio non è costato niente? Ricordo all'Assessore che l'art. 3, comma 10, della legge 242/97 prevede l'autorizzazione per la radiodiffusione via satellite: chi lo fa illegalmente è passibile di ammenda e, se si fa riferimento alla legge nazionale sulla radiotelevisione, c'è anche l'aspetto penale, ma questo lo si vedrà successivamente.
Dopodiché, perché è stata scelta la società Arkon per richiedere l'autorizzazione all'Autorità, come ha illustrato il collega Saitta, quando la parte relativa ad aspetti contrattuali ed autorizzazioni è al punto 5) della determina n. 631 del 27 novembre, è relativa però alla società Euphon? Non riesco a capire come mai si incarica una delle due società, ma non quella che aveva nelle richieste della determina la parte relativa all'autorizzazione.
Come mai una società privata senza incarico, alla fine di gennaio primi di febbraio - su questo, Assessore, è ora che si faccia chiarezza circa la data precisa di quando è stata presentata la domanda all'Autorità richiede autorizzazione per la Regione Piemonte TV (tale è la dicitura esatta), facendo riferimento alla triangolazione - la chiamo triangolazione perché, senza polemica, mi ha ricordato, permettetemi la battuta, le triangolazioni dei paradisi fiscali, per cui si dà incarico a una società che poi incarica un'altra, che però non ha nessun collegamento diretto con l'Ente Regione; il collegamento diretto avviene successivamente quando la Regione, su notizia della Arkon, dice: "La società che avete scelto voi ci pare adeguata, va bene e ci paiono adeguati anche i 28,8 milioni della richiesta per effettuare la presentazione della domanda.
Chiedo inoltre all'Assessore se è a conoscenza delle disposizioni in materia di legge che determinano il passaggio di una concessione da una società ad un'altra, perché si dà per scontato tutta una serie di atti, sia delle società che della Regione, che poi, costituita la società di capitale e chiediamo anche notizie su quale sarà la società di capitale e da chi sarà composta - la società Accordo, gratuitamente, non si capisce perch passerebbe la concessione, ammesso che la ottenga. Faccio presente che la Società Accordo è stata costituita il 26 luglio, è attiva dal primo settembre 2000 e ha un capitale sociale di 9 milioni. Se la danno alla Società Accordo, mi candido a richiedere l'autorità una concessione di un canale satellitare, perché indubbiamente questa è la prospettiva tecnologica nel settore. Queste sono le domande che gentilmente chiediamo all'Assessore, aspettiamo la risposta e nella replica valuteremo il tono di questa risposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta, che illustra l'interpellanza n. 585.



SAITTA Antonino

Aggiorno i dati della vicenda e, soprattutto, richiamo il fatto che, in Consiglio, il Presidente Ghigo e l'Assessore Racchelli sono stati dei furbi, per non dire dei bugiardi, nel senso che l'Assessore e il Presidente ma mi riferisco al Presidente - dichiarò, in quest'aula, nell'adunanza del 30 gennaio 2001 - ho qui il verbale - la furbata: "Voglio dire con chiarezza che abbiamo affrontato questo progetto non con l'idea di fare un televisione che possa servire a noi, come parte politica, per fare informazione di carattere politico. Vogliamo creare uno strumento innovativo da mettere al servizio della comunicazione ...".
Il Presidente esclude che questa televisione possa fare informazione ma soltanto promozione turistica. Anche l'Assessore Racchelli afferma e ripete la stessa cosa: "Questa televisione farà soltanto promozione turistica. Le indicazioni contenute nel testo sono indirizzate alla realizzazione di studi per valutare la possibilità di diffondere in via etere i prodotti turistici del Piemonte".
Assessore, lei ci ha preso in giro, e non solo noi Consiglieri! Non ha dato assolutamente informazione al Consiglio delle sue reali intenzioni.
Queste sono le cose che lei ha dichiarato.
Lei sapeva! Ha fatto una relazione sulla base degli studi di fattibilità che aveva già pagato e, quindi, lei era al corrente della situazione. Questi studi erano stati commissionati dalla Regione Piemonte e i palinsesti e le ipotesi prevedevano anche informazione regionale telegiornali, trasmissioni dirette da parte degli Assessori regionali spettacoli di intrattenimento (talk-show e simili). I palinsesti sono particolari e sono in netto contrasto con le sue dichiarazioni.
Lei, Assessore, non può mentire al Consiglio, anche perché lei ci ha presentato dei conti in quello studio che fanno riferimento a quel tipo di programmazione sulla quale è basata la valutazione dei costi. Assessore lei ha mentito spudoratamente al Consiglio! Nella interrogazione si fa riferimento anche al fatto che i due studi di fattibilità dell'EUPHON e di Arkon hanno delle parti identiche (pagine identiche, oltre che la parte grafica). Ci chiediamo come l'Assessore, che ha letto la relazione, non si sia reso conto di questo fatto e abbia persino liquidato questi studi ancora prima di vederli, perché la fattura è stata presentata - come ricordava poco fa il collega Placido - prima della presentazione degli studi e una parte di questi studi sono soltanto la riproduzione di videate di Internet per quanto riguarda la parte internazionale.
Ci chiediamo se questo è possibile; se un'amministrazione è accorta e seria e se l'Assessore ha la capacità di guidare un Assessorato così importante se non si rende conto che ha sotto il naso due studi che in parte sono uguali e che vengono a costare centinaia di milioni.
Queste sono le principali osservazioni che facciamo, ma riprendo un'ultima osservazione per dire che ha ragione il collega Placido laddove parla di triangolazione. Questa Giunta regionale e, in modo particolare l'Assessore pensano di comportarsi con delle furbate come quelle, a cui ricorre qualche imprenditore per evadere la legge. Una società trasferisce una parte; presenta la domanda, ma non direttamente. L'Assessore dice: "Se per caso questa operazione non è possibile, e mi rivolgo a una società straniera che mi presenta la domanda, voglio vedere se mi viene impedito di trasmettere via satellite".
Mi pare che, all'incirca, questo dovrebbe essere lo schema a cui normalmente ricorrono gli evasori fiscali: trasferisco le quote; le intesto alla moglie; visto che non si può nel nostro Paese, mi trasferisco all'estero.
Ha senso che un amministratore pubblico evada in modo continuo la legge, oltre a non far rispettare le norme sul diritto amministrativo? Sono questi i quesiti che poniamo.
Mi rendo conto della gravità delle considerazioni che ho fatto. Avendo assistito in Consiglio a delle furbate e sentito delle menzogne, credo che anche il Presidente del Consiglio debba farsi garante del fatto che gli Assessori, quando sono in quest'aula, devono dire la verità e non bugie perché quest'aula non può essere presa in giro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Rispondo alle domande poste dalle interrogazioni relativamente alle comunicazioni che ho avuto dalla struttura competente rispetto alle attività che la struttura stessa ha messo in atto.
La prima domanda: come mai solo in data 23 gennaio gli uffici della Regione Piemonte si sono resi conto della necessità e dell'urgenza di ottenere l'autorizzazione all'avvio delle trasmissioni.
Un primo esplicito richiamo all'esigenza per le emittenti televisive di ottenere un'autorizzazione da parte delle autorità per le garanzie delle comunicazioni, viene espresso ben prima del 23 gennaio ultimo scorso dal momento che già nella determinazione dirigenziale n. 747 del 19 dicembre 2000 si evidenza che la necessaria autorizzazione può essere rilasciata solo a società di capitali che abbiano sede in uno Stato collocato in uno spazio economico europeo.
Il provvedimento succitato è rivolto alla prenotazione del canale satellitare e del numero in particolare fra le specifiche di servizio richieste e la possibilità di cessione del servizio stesso ad una società di capitale indicata e controllata dall'amministrazione regionale. Di conseguenza, nella nota del 23 gennaio 2001, indirizzata alla Società Arkon, si incarica la stessa di provvedere direttamente all'inoltro e al perfezionamento della pratica di autorizzazione nelle more della costituzione da parte dell'amministrazione regionale di nuove società di capitali, alla quale conferire l'autorizzazione definitiva.
La seconda domanda: come si giustifica il passaggio di incarico da una società all'altra, da Arkon ad Accordo, senza alcun atto amministrativo per avviare la pratica relativa all'autorizzazione.
La Società Arkon risponde alla richiesta del settore competente di provvedere direttamente all'inoltro e al perfezionamento della pratica di autorizzazione comunicando che la domanda a riguardo sarebbe stata presentata al garante della Società Accordo: a) in quanto aveva già collaborato con Arkon allo studio da questi svolti per la Regione b)in quanto soggetto in possesso di requisiti necessari, società di capitale aventi, come oggetto statutario, l'espletamento di attività inerenti a canali tematici TV e Web (art. 4 dello Statuto).
La terza domanda: la Regione Piemonte era a conoscenza dell'inserimento della Società Accordo nella vicenda e come è stata scelta tale società quale esperienza nel settore televisivo possiede, ed è vero che è stata costituita da pochi mesi.
Al fine della richiesta di autorizzazione non risultano di particolare rilievo l'esperienza maturata dal richiedente nel settore televisivo dal momento che la funzione è - come si è detto - temporanea nelle more della costituzione di una società di capitale a partecipazione regionale.
La Società Accordo risulta in possesso dei requisiti necessari, come precisano il precedente punto 2, lettera b).
La quarta domanda: a quale titolo l'Arkon S.r.l. ha incaricato la Società Accordo S.r.l. di procedere alla richiesta di autorizzazione dal momento che nel carteggio intercorso con la Regione si parla anche di spese aggiuntive a carico della Regione, per la domanda: i servizi amministrativi, le trasferte professionali di diversi milioni di lire, che verrebbero saldati dalle Regione Piemonte ad Accordo S.r.l. senza alcun incarico ufficiale.
Si è già detto come il soggetto richiedente l'autorizzazione debba essere in possesso dei requisiti necessari e l'intestazione dell'autorizzazione dovrà essere limitata nel tempo, tanto è vero che si pone come limite il 30 aprile 2001.
Le spese per la presentazione della domanda sono state sostenute, di fatto, da Accordo S.r.l. e sono state quantificate in lire 26.800.000, di cui 10.000.000 per il versamento previsto della tassa governativa.
Inoltre, con chi, e a quale titolo, la Arkon S.r.l. ha preso accordi per la parte relativa al "trasferimento dell'autorizzazione ottenuta alla società di capitali che sarà indicata dalla Regione entro e non oltre il 30 aprile 2001".
Il trasferimento dell'autorizzazione ottenuta alla società di capitali non è la conseguenza di un accordo, bensì è la naturale conseguenza già espressa nella determinazione dirigenziale del 19 dicembre 2000, dal momento che la materia è soggetta alla regolamentazione di cui alla deliberazione n. 127/2000, disponibile sul sito dell'Autorità per le garanzie delle comunicazioni al seguente indirizzo: www.agenzia. com. it.
provvedimento V2700. com.htl.
In ultimo, quale società di capitali la Regione ha intenzione di costituire, con quale atto amministrativo, con quale quota di partecipazione e a quale punto siano le modalità di costituzione della società stessa.
A questo punto, rispondo alla seconda interrogazione che è stata espressa ed illustrata da parte del Consigliere Saitta.
Al di là degli insulti abituali che lei, Consigliere Saitta, è abituato a rivolgere a questa parte del Consiglio regionale e del Governo regionale dei quali risponde la sua etica e la sua moralità, non devo rispondere io devo dire che l'Assessore non ha mai dato indicazioni di alcun genere perché non sono di sua competenza. L'Assessore non conosce né la società Accordo né la società Arkon, perché sono strettamente di competenza di chi ha scelto di fare, di attivare e di scegliere determinate società.
Pertanto, tutto quello che lei ha detto - che sarà a verbale - è falso e sarà oggetto di un'attenta lettura, al fine di capire in che modo lei pu aver colpito anche la dignità e la moralità di chi svolge un'azione di governo.
Per quanto riguarda invece le dichiarazioni false che avrei annunciato in questo Consiglio, vorrei essere molto più preciso e dirle che lei confonde e strumentalizza le cose dette, fatte e scritte nelle deliberazioni e nelle determine.
La Regione Piemonte non ha deciso nulla rispetto alla televisione satellitare. Non ha operato scelte che siano oggi all'attenzione di questo Consiglio, come dovranno esserlo, invece, qualora dovessero diventare motivo di indicazioni di governo per essere eventualmente discusse.
La Regione Piemonte ha chiesto degli studi di fattibilità rispetto ad un'ipotesi di comunicazione innovativa e rispetto alla verifica di uno scenario di carattere regionale, nazionale e internazionale ci deve essere la possibilità di guardare a questa filosofia di comunicazione in termini più approfonditi, più pregnanti e più costruttivi.
Per cui, i progetti di fattibilità che sono stati consegnati e che prospettano al loro interno scenari complessivamente più articolati saranno oggetto di analisi e di dibattito all'interno della maggioranza e dell'opposizione, per capire in che modo, dall'idea filosofica di comunicazione innovativa, possano discendere, attraverso gli studi fatti e gli scenari presentati, delle tipologie di comunicazione innovativa che la Regione possa fare proprie.
Non abbiamo mai dichiarato che si volesse fare informazione. Non lo dichiaro nemmeno oggi, perché vogliamo fare un progetto di comunicazione legato alla promozione del turismo piemontese, del territorio piemontese dell'economia piemontese, degli aspetti sociali, economici e territoriali piemontesi, anche se, evidentemente, alle società di consulenza che è stato presentato il progetto, probabilmente questo tipo di indirizzo risulta nella loro esposizione, limitativo per le possibilità di espansione di un sistema di comunicazione come questo.
Ma gli studi di fattibilità - glielo ricordo Consigliere Saitta - sono fatti per essere discussi, analizzati, verificati e poi presi per come rappresentano la filosofia e la volontà di una Regione che ha, svolge e intende svolgere azioni di governo.
Non intendo ritornare sulle altre cose che lei ha detto, Consigliere Saitta, perché rappresentano, come lei ha detto, azioni che non ho svolto.
Le triangolazioni non le ha mai fatte nella mia vita di imprenditore, n intenderò mai svolgerne nelle mie azioni di pubblico amministratore, perch credo che le triangolazioni - a parte che lei le vede dalla sua parte mentre io le vedo da un'altra parte - siano azioni che presuppongono la volontà di nascondere qualcosa.
In questa iniziativa non c'è la volontà di nascondere nulla. C'è una volontà espressa dal settore competente attraverso lettere che sono protocollate e indirizzate alle varie società, alle quali sono state date successive risposte e successive interpretazioni di volontà. Credo che sia legittimo che un caposettore esprima la volontà di andare in una direzione e possa farlo attraverso atti ufficiali dell'amministrazione regionale.
Per cui, onde evitare ulteriori facili strumentalizzazioni demagogiche nell'ambito della funzione che ancora oggi voglio riconfermare essere stata all'altezza, in un compito difficile che ha svolto e che credo continuerà a svolgere, che ha comunque la mia fiducia per quanto è oggi rappresentativa delle volontà politiche dell'Assessorato, credo che anche se avesse fatto nella funzione degli errori di carattere formale o degli errori anche in accelerazione - perché nella vita credo che chiunque possa sbagliare - non debba essere messo sotto processo nel modo in cui voi state facendo, perch la buona fede della struttura della Regione Piemonte, la buona fede dei funzionari e l'attività da loro svolta è legittima, si è svolta con atti legittimi e che ha interpretato una volontà legittima dei funzionari stessi. Questo processo che state facendo alla funzione è un processo che respingo e che credo non sia un processo che rende questo Consiglio nella logica della sua attività.
Se anche i funzionari dovessero aver compiuto qualcosa che non è stato da voi reputato corretto potete dirlo, ma cosa volete fare, volete ammazzarli? Questa è la domanda che vi pongo, perché chiunque nella sua funzione può sbagliare. E allora glielo dovete comunicare e glielo faremo presente.
Onde evitare qualsiasi errore, viste anche le lettere che mi sono giunte dai capisettore e che voglio leggere a questo Consiglio regionale in maniera che ne sia edotto, vorrei precisare a questo Consiglio regionale le determinazioni che ho voluto assumere.
Se il Presidente mi dà un momento di tempo, leggo semplicemente due lettere.



PRESIDENTE

Solo un secondo, Assessore Racchelli, perché se queste lettere...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Sono inerenti, Presidente, non mi permetterei mai di fare un torto al Consiglio.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

TAPPARO Giancarlo (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Presidente, sono atti interni!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

No no, sono atti pubblici. Li avete chiesti a tutti, sono atti pubblici.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Però, Presidente, questo si configura come una comunicazione. A questo punto possiamo parlare tutti!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

No!



PRESIDENTE

No, ma non è perché non può leggerle. La mia preoccupazione è un'altra.



(Commenti in aula)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Quanto alla segretezza, guardi, lei non ha niente da temere.



PRESIDENTE

No, ma non è un problema. Mi chiedevo soltanto se fosse necessario adottare alcune cautele, soltanto questo.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Certo, Presidente, è per questo motivo che vorrei cautelare me stesso e i funzionari che sono preposti.



PRESIDENTE

Visto che ho ragione di ritenere che queste lettere, ai sensi dell'art.
45, comma 4, del Regolamento possano riguardare l'operato di persone dispongo la seduta segreta, soltanto questo, non è che chiedo che non vengano lette.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Posso solo parlare?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Ma io non ho finito, Presidente. Scusi, non ho finito!



PRESIDENTE

No, ma io neanche la interrompo, finisca e poi se lei deve leggere le lettere...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sulla procedura chiedo di intervenire.



PRESIDENTE

Sì, solo brevemente. Prego.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Io non ho finito!



(Commenti in aula)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Io non ho finito, Presidente, non mi faccia interrompere!



PRESIDENTE

No, allora termina l'Assessore.
Scusi, le do la parola dopo.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Io non ho finito, voglio finire!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Se siamo nell'interpellanza...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, la questione è semplice...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Io non ho finito!



PRESIDENTE

Sta parlando l'Assessore Racchelli. Assessore Racchelli, semplicemente una cautela...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Non faccio nessuna comunicazione, non ho finito. Voglio finire il mio intervento.
In funzione di tutto quello che è stato detto anche nel precedente Consiglio, ho ricevuto una lettera ...



PRESIDENTE

No! Scusi, ma se la lettera contiene ...



(Commenti dell'Assessore Racchelli fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene, procediamo, lei continui a parlare. Io dispongo contestualmente la seduta segreta. Invito tutti i non Consiglieri a lasciare l'aula. Grazie.



(La seduta prosegue in sessione segreta dalle ore 12,25 alle ore 12,40)



PRESIDENTE

La seduta riprende in sessione ordinaria.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano per chiarimento, ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Molto semplicemente e banalmente volevo far notare una contraddizione che, almeno per me, è palese: una seduta segreta alla presenza di almeno sessanta telefonini! Un qualsiasi telefonino poteva essere aperto e quindi, collegato con l'esterno! Ciò mi consente di riproporre la questione sull'eventuale schermatura del Consiglio e di un chiarimento definitivo sull'utilizzo dei telefonini in aula.



PRESIDENTE

Faccio solo una precisazione, che è utile: durante una seduta segreta il Consigliere può uscire e, se non è diligente, raccontarne il contenuto.
Vi rammento che c'è un vincolo, quello della segretezza. La ringrazio comunque, Consigliere Mellano, mi sta dando una mano su un problema a me caro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Placido, ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Sono completamente insoddisfatto delle "non risposte" dell'Assessore Racchelli. L'Assessore non ha risposto a quasi nessuna delle domande che gli ho posto nel mio intervento. Ha però messo la Regione in un'imbarazzante situazione - e di questo chiederemo conto - di abusivismo radiotelevisivo, ha fatto effettuare delle trasmissioni senza avere le licenze, ha fatto dichiarare al Presidente Ghigo, nell'intervento del 30 gennaio: "Sappiamo benissimo che il sistema radiotelevisivo è regolamentato c'è un Garante - per questo noi abbiamo chiesto la possibilità di trasmettere".
Si era al 30 gennaio, la richiesta è stata ufficialmente presentata all'autorità il 30 gennaio. Questa è la situazione: ha atti ufficiali, è stato chiesto dai suoi uffici alla Tele Spazio di differire i bimestri a pagamento con quelli gratuiti perché lei potesse dichiarare che il mese di gennaio non è stato pagato, e Tele Spazio risponde, con lettera riservata che accetta di far spostare il gratuito pagante ma che, comunque, poi bisognerà pagare i 393 milioni come da determina.
Del resto, Assessore, lei dimentica quello che dice sui tempi degli studi di fattibilità e su Maurizio Costanzo: ha detto che non riceveva nessun compenso, ma c'è una determina ufficiale che prevede per lui un compenso, tra il 2000 e il 2001, di 360 milioni.
In conclusione, per la gravità di aver messo la Regione in una condizione di abusivismo di trasmissione radiotelevisiva, come Gruppo presenteremo tutta la documentazione alla Corte dei Conti. Ci riserviamo azioni successive, come quella di chiedere al Presidente Ghigo di toglierle la delega, oltre che di ritirare la delibera madre di ottobre, prima che eventualmente - lo debba fare sotto pressioni esterne.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Esprimo anch'io la mia insoddisfazione, anche perché non so se i colleghi sanno che l'Assessore - che in una precedente seduta ha mentito qui in aula - aveva già deciso che il primo di aprile sarebbero partite le trasmissioni, che era già pronto il capitolato d'appalto e che, se non fosse stato sollevato il problema il 22 gennaio, oggi saremmo già nella fase in cui buona parte di questo progetto sarebbe già stata appaltata.
Pensiamo, del resto, all'incarico di fattibilità anche per fare il capitolato: lei ha sospeso e differito il capitolato perché era pronto per appaltare tutto! Altro che informare il Consiglio regionale! Altro che fare gli studi di fattibilità che non servono a niente! L'avrebbe fatto sulla base di quegli studi di fattibilità! E questo è grave! Questa è la sua correttezza, la sua eticità nel comportamento politico!.
Faccio un'altra considerazione e poi concludo, perché credo che di questa vicenda si sia già parlato a sufficienza. Il suo comportamento Assessore, è un comportamento cinico. In tutti questi interventi lei ha scaricato responsabilità di carattere politico sulla struttura, e ha tentato, nella seduta segreta, di scaricare alcune responsabilità mettendo sul tappeto questioni che non c'entrano nulla con la televisione satellitare, proprio nulla! Io la invito a fare, nella prossima seduta, delle comunicazioni sulle cose gravi che lei ha qui riferito: ne riferisca anche in seduta ordinaria anche se comunque non c'entrano nulla con la televisione satellitare. Lei lo sa perfettamente, non ha voluto rispondere, e lo ha fatto sapendo di mentire! Questo è il dato di fatto! Credo che un Assessore che ha nascosto completamente ...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo (fuori microfono)

Ma lei non può dire queste cose! Insulta continuamente! Lei dice menzogne ...



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, lasci concludere il Consigliere Saitta. Poi ha diritto alla replica.



SAITTA Antonino

Se non ci fosse stata l'interrogazione del 22 gennaio la televisione sarebbe già avviata, avrebbe già appaltato tutto senza informare il Consiglio ...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo (fuori microfono)

E' una menzogna!



SAITTA Antonino

Non è una menzogna, perché lei l'ha scritto nella delibera! Concludo questo mio intervento esprimendo la mia insoddisfazione abbastanza nota - ed affermando che questi comportamenti, elusivi della legge, sono gravi e - credo - perseguibili.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso l'argomento.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, abbiamo due delegazioni che ci aspettano su, secondo il calendario che avevo programmato. Quindi, io sospenderei la seduta chiedendo all'Assemblea, se è d'accordo, di affrontare, alla ripresa dei lavori - cioè alle ore 15 - come primo punto, gli ordini del giorno che ho menzionato stamattina.
Se l'Assemblea acconsente non c'è bisogno di votare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano, ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

No, Presidente, chiedo che si voti, perché io sono contrario all'inversione dei punti all'o.d.g. Sono contrario a che il Consiglio proceda in questo modo, per una questione di metodo.
Nella scorsa riunione dei Capigruppo lei, Presidente Cota, giustamente diceva che gli argomenti all'o.d.g. sono tanti e che, in Consiglio, si sarebbe arrivati fino alla discussione del sesto o settimo punto, mentre gli altri venivano iscritti solo pro forma.
Noi Consiglieri oggi siamo qua, convocati con quest'ordine dei lavori con dei problemi che aspettano di essere trattati ormai da mesi, con una richiesta pressante dell'Assessore Burzi di far partire il nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte. Invece, apprendiamo dai giornali - e questo è grave - che oggi (La Stampa ne ha avuto notizia da dei comunicati di associazioni di categoria che lo preannunciavano) si sarebbero discussi gli ordini del giorno collegati alla nota vicenda di "Mondo Juve".
Non credo sia opportuno, per il decoro di quest'aula, cedere ogni volta alla piazza. Ormai sembra che i tempi e i modi di lavoro di questo Consiglio siano determinati dalle manifestazioni che si tengono davanti al Consiglio che, ogni volta, ne determinano la sospensione per procedere ad audizioni o a ricevimenti di delegazioni.
Credo che si crei un brutto precedente lasciando che l'ordine dei lavori dell'aula sia deciso dai giornali o dalle persone che manifestano davanti al Palazzo. Invito dunque i colleghi Consiglieri a valutare oltreché l'opportunità politica - sicuramente molto presente - anche l'opportunità di difendere il decoro dell'aula: non si può, ogni volta stravolgere l'ordine dei lavori per far piacere a qualche lobby amica o non tanto amica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi Oreste; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Credo sia fondamentale l'inversione dell'ordine dei lavori, perch siamo di fronte a problemi che hanno importanza non solo a livello regionale ma, addirittura, nazionale, come la BSE. Oggi gli allevatori sono in piazza a Roma, a Montecitorio. Erano venuti 15 giorni fa a manifestare ...



PRESIDENTE

No, non stiamo parlando della BSE!



ROSSI Oreste

No, stiamo parlando di tutt'e due, c'è anche il problema di Vinovo! Io sto parlando della necessità di invertire i punti all'o.d.g.!



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, puntualizzo: l'anticipo della discussione dei punti all'o.d.g. è stato richiesto soltanto per la questione Vinovo.



ROSSI Oreste

Allora, se è solo per il punto di Vinovo siamo nettamente contrari perché se si parla di ordini del giorno che rivestono carattere d'urgenza e che hanno portato in piazza decine di migliaia di persone si parla di BSE e si parla di Vinovo, allora possiamo essere d'accordo.



PRESIDENTE

C'era una richiesta del Presidente del suo Gruppo a favore dell'inversione.



ROSSI Oreste

In Conferenza Capigruppo si era concordato di fare anche altri ordini del giorno. Questo sicuramente è urgente, ma si era parlato di altri due ordine del giorno urgenti: quello sulla BSE e quello, sempre del Consigliere Brigandì, sull'Ordine degli avvocati di Torino.
Sicuramente è urgente anche Vinovo, ovviamente mantenendo fede alle altre due urgenze di cui si era parlato in Conferenza Capigruppo.



PRESIDENTE

D'accordo.
La seduta prosegue, affronteremo gli altri temi nel corso della giornata. Adesso stiamo discutendo sulla richiesta di inversione del punto 12) all'o.d.g.
L'ordine del giorno 214 di cui lei parla e di cui anch'io condivido l'urgenza, vi è la possibilità di trattarlo nel pomeriggio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Come forse lei ricorderà, Presidente, in Conferenza capigruppo ero intervenuto a sostegno di una richiesta del Consigliere Salerno, il primo a chiedere che questa questione venisse affrontata con urgenza.
Riconosco anche la serietà degli argomenti del Consigliere Mellano.
Tuttavia voglio ricordare al Consigliere Mellano che l'inversione all'ordine del giorno è prevista dal Regolamento, proprio perché esistono questioni alle quali far fronte nell'evoluzione delle cose. Stiamo utilizzando una procedura consentita dalle regole che presiedono i nostri lavori.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Il punto 12) all'o.d.g. viene posizionato al punto 4) e trattato immediatamente alla ripresa dei lavori alle ore 15.00 Pongo in votazione l'inversione all'o.d.g.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolta con 31 voti favorevoli, 4 contrari, (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi Oreste; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Chiedo che, a seguire, venga messo in discussione il punto 10) all'o.d.g. relativo alla BSE.



PRESIDENTE

C'è una richiesta del Consigliere Rossi che prevede che al punto 5) venga inserito l'ordine del giorno sulla BSE.
Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Mi pare di capire che ci sia qualche problema di gestione dell'aula dovuto, mi pare di capire, all'avvicinarsi di una scadenza elettorale. In Conferenza Capigruppo avevamo concordato un certo iter e avevo chiesto che venisse posto in discussione il disegno di legge n. 25 che tutti concordemente abbiamo fissato al primo punto all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Faccio questa proposta. Dopo l'incontro con i rappresentanti delle associazioni dei commercianti, riprendiamo dal punto 4) all'o.d.g. e intanto vediamo se il Consigliere Rossi mantiene la sua richiesta.



ANGELERI Antonello

Concordo con il ragionamento del Con sigliere Rossi Oreste, però faccio presente che manca anche l'Assessore all'agricoltura. Forse sarebbe opportuno parlare di BSE alla presenza dell'Assessore competente.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 12.54)



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