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Dettaglio seduta n.61 del 30/01/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bussola, Deorsola, Di Benedetto e Pichetto.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Proseguimento esame disegno di legge n. 178: "Ulteriori disposizioni normative per l'attuazione del D.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame dell'articolato del disegno di legge n. 178, di cui al punto 2) all'o.d.g.
ART. 11/108 11/108.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore D'Ambrosio: all'art. 108 sono aggiunti i seguenti commi: "3. Sono, altresì, delegate alle AA.SS.LL. le funzioni amministrative sanzionatorie in materia di igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, igiene degli alimenti e nutrizione veterinaria e le funzioni amministrative di cui agli artt. 228 limitatamente a quanto attiene alla costruzione dei cimiteri ed ai relativi obblighi, 338 e 345 del Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265.
4. Ferme restando le funzioni, già di competenza delle AA.SS.LL., di accertamento sanitario inerente la concessione di nuovi trattamenti economici a favore degli invalidi civili di cui all'art. 130, comma 2, del D.lgs. n. 112/98, sono trasferite alle AA.SS.LL. le funzioni in materia di indennizzi a favore di soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusione e somministrazione di emoderivati di cui alla legge 25 febbraio 1992, n. 210 e s.m.i. nonché di vaccinazione antipoliomelitica non obbligatoria di cui all'art. 3 della legge 14 ottobre 1999, n. 362. Le modalità degli accertamenti sanitari sono disciplinate con apposito provvedimento della Giunta regionale. Restano di competenza della Regione le funzioni relative all'esame delle domande di indennizzo in seconda istanza".
Si tratta di un emendamento tecnico che migliora il testo dell'articolo, nel senso di raggruppare, tra le funzioni delle AA.SS.LL.
anche quelle indicate negli articoli seguenti, in particolare negli artt.
109 e 110 sotto diverse formulazioni.
L'emendamento presentato dall'Assessore D'Ambrosio modifica anche il titolo dello stesso art. 108 nell'ambito di quel ragionamento di coordinamento che abbiamo cercato di fare, nel senso che l'art. 108 assume come titolo "Funzioni delle Aziende Sanitarie Regionali".
La parola all'Assessore D'Ambrosio per l'illustrazione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Come ha detto il Presidente, i commi 1 e 2 restano invariati, mentre si aggiungono i commi 3 e 4. Il comma 3 accorpa l'art. 109 e il primo comma dell'art. 110.
Per una migliore comprensione, procederei a leggervi i commi aggiuntivi: "3. Sono, altresì, delegate alle AA.SS.LL. le funzioni amministrative sanzionatorie in materia di igiene e sanità pubblica prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, igiene degli alimenti e nutrizione, veterinaria e le funzioni amministrative di cui agli artt. 228 limitatamente a quanto attiene alla costruzione dei cimiteri ed ai relativi obblighi, 338 e 345 del Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265.
4. Ferme restando le funzioni, già di competenza delle AA.SS.LL., di accertamento sanitario inerente la concessione di nuovi trattamenti economici a favore degli invalidi civili di cui all'art. 130, comma 2, del D.lgs. n. 112/98, sono trasferite alle AA.SS.LL. le funzioni in materia di indennizzi a favore di soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusione e somministrazione di emoderivati di cui alla legge 25 febbraio 1992, n. 210 e s.m.i. nonché di vaccinazione antipoliomelitica non obbligatoria di cui all'art. 3 della legge 14 ottobre 1999, n. 362. Le modalità degli accertamenti sanitari sono disciplinate con apposito provvedimento della Giunta regionale. Restano di competenza della Regione le funzioni relative all'esame delle domande di indennizzo in seconda istanza".
Per quanto riguarda il comma 4, è contenuto nel Decreto del Presidente del Consiglio del 26 maggio 2000, Tabella A, punto a).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore D'Ambrosio.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non ha terminato, ci sono ancora i commi 5 e 6.



PRESIDENTE

D'AMBROSIO, Assessore alla programmazione sanitaria



PRESIDENTE

No, l'art. 108 si compone, in realtà, di quattro commi: il primo e il secondo restano invariati, così com'erano stati proposti, mentre si aggiungono il terzo e il quarto comma.
Il terzo, come ripeto, altro non è che un accorpamento dell'art. 109 e del primo comma dell'art. 110.



MARCENARO Pietro

Io ho alle mani un foglio firmato dall'Assessore D'Ambrosio composto da sei commi.



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, forse si tratta di un altro articolo. Io ho l'emendamento in cui si chiede di aggiungere due commi all'art. 108.



MARCENARO Pietro

E' la sua firma questa?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Questa è la vecchia stesura ritirata.



PRESIDENTE

Chiediamo scusa, perché quell'emendamento è da intendersi ritirato.
Provvediamo immediatamente alla distribuzione del nuovo testo per coloro che non l'avessero ancora.
Comunque il testo che vi ha letto l'Assessore D'Ambrosio prevede l'aggiunta di due commi, di cui il terzo non è altro che l'accorpamento dell'art. 109 più il primo comma dell'art. 110.
Tengo a precisare, comunque, che il nuovo plico distribuito questa mattina ricomprendeva anche questo emendamento.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

Ha ragione, il problema è la mancanza di un termine di presentazione degli emendamenti.
Pongo in votazione l'emendamento n. 11/108.1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli e 8 contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Si proceda alla votazione dell'art. 11/108 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 voti favorevoli 28 voti contrari 8 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 11/108 è approvato.
ART. 11/109 11/109.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore D'Ambrosio: l'art. 11/109 è soppresso.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli e 8 contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
ART. 11/110 11/110.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore D'Ambrosio: l'art. 11/110 è sostituito dal seguente: "Art. 110 (Modificazione alle LL.RR. n. 30/82 e n. 30/84).
1. La L.R. 26 ottobre 1982, n. 30 (Riordino delle funzioni in materia di igiene e sanità pubblica, di vigilanza sulle farmacie, polizia e servizi veterinari) è così modificata: la lettera e) del primo comma dell'art. 2 è abrogata".
Propongo la votazione dell'emendamento, che riduce l'articolo ad un solo comma con lo stesso testo.
Assessore D'Ambrosio, c'è un emendamento soppressivo del terzo comma.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non stiamo riscrivendo niente.
C'è un emendamento dell'Assessore D'Ambrosio che di fatto sopprime il terzo comma.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Questo perché il comma terzo... Ci sarà poi una legge complessiva per il Co.Re.S.A., quindi... Il comma 1 è stato inserito nell'art. 108, comma 3, "Funzioni delle Aziende Sanitarie Regionali". Il comma 3 viene soppresso perché vi sarà una legge complessiva per il Co.Re.S.A., quindi...



PRESIDENTE

Allora c'è questo emendamento sostitutivo dell'Assessore D'Ambrosio che pongo in votazione.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

Dell'art. 110 rimarrebbe soltanto il secondo comma.
Si dà per modificato il titolo, nel senso che è "Modificazione alla L.R. n. 30/82".
Su indicazione del Consigliere Marcenaro, si toglie, ovviamente, la parte che fa riferimento alla L.R. n. 30/84 e risulta chiaramente soltanto "Modificazione alla L.R. n. 30/82".
Pongo in votazione l'emendamento n. 11/110.1) nel testo modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 12 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 11/110 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 29 voti favorevoli 29 non hanno partecipato alla votazione 12 Consiglieri L'art. 11/110 è approvato.
ART. 11/111 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 30 voti favorevoli 30 non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri L'art. 11/111 è approvato.
ART. 11/112 11/112.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore D'Ambrosio: l'art. 112 è sostituito dal seguente: "Art. 112 (Funzioni dei Comuni).
1. L'autorizzazione alla pubblicità sanitaria di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 175 (Norme in materia di pubblicità sanitaria e di repressione dell'esercizio abusivo delle professioni sanitarie), riguardo a case di cura private, ambulatori veterinari, gabinetti medici ed ambulatori mono o polispecialistici, inclusi i laboratori delle analisi cliniche e gli stabilimenti di cure fisiche (recupero e rieducazione funzionale), è delegata al Comune sul territorio del quale insiste la struttura che avvalendosi dell'ASL competente per territorio, provvede alla vigilanza e all'adozione dei provvedimenti di competenza nei confronti dei contravventori. Dell'avvenuto accertamento di violazioni e dell'adozione dei provvedimenti sanzionatori, il Sindaco dà comunicazione all'Assessorato alla sanità della Regione entro otto giorni".
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Ricordo male o precedentemente l'Assessore ha normato la questione in un articolo che abbiamo già esaminato con un emendamento? L'emendamento che abbiamo discusso questa mattina, che ha presentato l'Assessore, non si riferiva, tra le altre cose, anche a questioni relative alla pubblicità? Siccome stiamo lavorando un po' così, è bene che... Ognuno può dire quello che vuole, tanto qui stiamo elaborando il progetto di legge in maniera assembleare, come si confà ad una maggioranza che vuole essere decisionista.



PRESIDENTE

C'è semplicemente un emendamento di valenza tecnica che chiede di sopprimere il primo comma ai fini della razionalizzazione del testo e nel non contenere nel testo principi inutili di rimando e via dicendo.
L'emendamento chiede di sopprimere il primo, il terzo e il quarto comma.
Rimane in vita soltanto il secondo comma, che è il centro dell'articolo.
Viene anche modificato il titolo, sempre per maggiore chiarezza, in "Funzioni dei Comuni", perché, ovviamente, individua la competenza dei Comuni. Prima abbiamo parlato di funzioni della Regione, poi di funzioni delle Aziende Sanitarie Regionali e ora veniamo a parlare razionalmente delle funzioni dei Comuni. Ovviamente, è stata tolta la parte che non aveva attinenza con la materia dei Comuni ed era pleonastica.
Comunque, Assessore D'Ambrosio, se vuole intervenire su questo riaggiustamento, ha la parola.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Il collega Ronzani è molto preciso. Questa mattina, analizzando l'art.
107, avevamo fatto riferimento alla pubblicità, ma era una pubblicità che riguardava l'informazione scientifica, i medicinali, i presidi medico chirurgici, i dispositivi medici e le caratteristiche terapeutiche delle acque minerali. Invece nel comma 2 dell'art. 112 facciamo riferimento alle norme in materia di pubblicità sanitaria e di repressione dell'esercizio abusivo della professione sanitaria. Comunque, come ha detto il Presidente del Consiglio, lasciamo solamente il comma 2, abolendo i commi 1, 3 e 4: il comma 1 perché confluito nell'art. 107 per quanto riguarda le funzioni regionali, i commi 3 e 4 invece sono sanzioni previste dalla legge n. 175 in materia di pubblicità sanitaria.



PRESIDENTE

Quindi, è ovvio che esistono e che rimangono in vita.
Consigliere Ronzani, è chiaro che questa mattina abbiamo discusso di una materia affine, ma l'abbiamo discussa con riferimento alle funzioni della Regione, adesso invece stiamo parlando delle funzioni dei Comuni.
Ci sono richieste di intervento? Prego, Consigliere Palma, prenda pure la parola.



PALMA Carmelo

L'andamento della discussione dimostra anche quale sorte sfortunata abbia avuto l'esame di questo Capo. Questo è un classico Capo che non ha n capo né piedi, perché anziché procedere secondo la logica stessa del provvedimento - quella contenuta all'art. 1, cioè di indicare non per materia ma per funzioni, non per settori di attività, ma per competenze amministrative le competenze e le funzioni della Regione nel sistema degli Enti locali e delle autonomie funzionali - procede aggiungendo e togliendo sistemi di deleghe puramente operative, senza individuare affatto nella sua architettura le funzioni della Regione e le funzioni dei Comuni, ma affastellando una serie di commi con una serie di disposizioni che rendono questo Capo a tutti gli effetti un Capo "omnibus".
Presidente, bisognerà ulteriormente intervenire su questo provvedimento, in quanto il titolo "Funzioni dei Comuni" è improprio e quasi ridicolo, nel senso che è evidentissimo che, sulla base del D.lgs. n.
112, così come sulla base del D.lgs. n. 229, a cui il primo articolo di questo Capo rimanda per una legge di attuazione regionale di là da venire le funzioni dei Comuni non si limitano - grazie a Dio! - unicamente alle funzioni di vigilanza in materia di pubblicità sanitaria, ma ad una serie di funzioni amministrative che - ripeto - andrebbero indicate per competenze, non per materia, e che attengono alla politica della programmazione, al sistema dei controlli amministrativi e così via.
Visto che questo è diventato un Capo "omnibus" e si titolano interi articoli "Abrogazione della norma" come se non si trattasse dell'attuazione del D.lgs. n. 112, ma di un intervento modificativo su una legge di settore, perlomeno nel titolo non scrivete "Funzioni dei Comuni", perché in questo modo, Assessore, ci si fa ridere dietro da tutti i Comuni. E' evidentissimo, a lei per primo, che le funzioni dei Comuni avete scelto di non indicarle in questo provvedimento, avete scelto di demandarle alla legge regionale di attuazione del D.lgs. n. 229 e quindi perlomeno questo articolo chiamatelo per quello che è: "Norme in materia di pubblicità sanitaria".
Visto che questo non è un Capo di attuazione del D.lgs. n. 112, ma un insieme di provvedimenti e disposizioni di carattere più o meno operativo che la Regione sceglie di inserire in questo provvedimento non sapendo in questo caso fare l'attuazione del D.lgs. n. 112, limitiamoci per modestia per non sembrare troppo ambiziosi, a chiamare questo articolo per quello che è.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Intervengo per dichiarare, soprattutto a lei, Presidente, un certo disagio che il nostro Gruppo avverte a questo punto della discussione.
Vede, è del tutto naturale che si votino e si discutano gli emendamenti che propone l'Assessore su un articolato come questo - vi sono anche emendamenti proposti dal nostro Gruppo o altri Gruppi di opposizione - per che su un provvedimento che la Giunta deve varare da due anni, che è passato attraverso il vaglio della Commissione consiliare competente l'Assessore presenti dieci o undici emendamenti - di questo si è trattato e si tratta - con i quali abbiamo praticamente riscritto l'intero articolato (alcuni articoli li abbiamo praticamente sostituiti), mi pare che questo dia francamente la misura del modo con il quale stiamo affrontando questa discussione.
Francamente questo modo di procedere ha ormai superato il livello della decenza, non di guardia: della decenza. Noi stiamo discutendo non la legge sulle dichiarazioni dei polli: stiamo discutendo un provvedimento che ha l'ambizione di trasferire le deleghe e le competenze alle Province e ai Comuni.
In Commissione abbiamo fatto una discussione che non finiva più e in quella sede abbiamo presentato alcuni emendamenti; senz'altro questo è il capitolo più riscritto - per l'amor del cielo, non c'è niente di male, fa parte del lavoro dell'aula - ma io mi rifiuto di pensare che la Giunta non fosse in grado di presentare queste proposte in Commissione e che oggi le sforni in aula in questo modo, mettendoci anche nella condizione di votare o di non votare emendamenti che dovrebbero in qualche modo avere un raccordo organico con il resto dell'articolato.
Pertanto, dichiaro, a nome del Gruppo DS, che procedere in questo modo diventa sempre più difficile e non so che testo licenzieremo da quest'aula fra qualche ora, perché - ripeto - su questo provvedimento abbiamo proceduto a spizzichi e bocconi, modificando in corso d'opera i titoli del provvedimento stesso che hanno una loro giustificazione.
Presidente, sia chiaro che non è in questo modo che è possibile mettere mano concretamente, organicamente ad una riforma di questo provvedimento.
Quindi la mia è una dichiarazione di voto che vuole, in sostanza sottolineare una difficoltà, un disagio rispetto a questo modo di procedere, che non penso debba essere soltanto dei Gruppi di opposizione perché la logica, il buonsenso, la correttezza, un minimo di senso di responsabilità vorrebbero che noi avessimo affrontato per tempo queste questioni. Affrontarle così è grave e non credo che possiamo procedere oltre in questo modo, e mi rivolgo a lei in quanto Presidente dell'assemblea.



PRESIDENTE

Io suggerirei: "Funzioni dei Comuni in materia di pubblicità sanitaria", così in qualche modo circoscriviamo, perché la verità Consigliere Palma, è che è chiaro che i Comuni...
MANICA Giuliana (fuori microfono) Presenti un emendamento e lo formalizzi, Presidente.



(L'Assessore D'Ambrosio chiede la parola)



PRESIDENTE

Assessore D'Ambrosio, in ordine al titolo?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Lascerei: "Funzioni in materia di pubblicità sanitaria".



PRESIDENTE

Quindi, il titolo originario.
Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento n. 11/112.1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli e 13 contrari (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 112 come modificato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 41 voti favorevoli 28 voti contrari 13 non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 11/112 è approvato.
ART. 11/113 11/113.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Marcenaro, Manica Tapparo, Giordano ed altri: all'art. 11/113 è aggiunto il comma 2: "La programmazione e l'organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali compete agli Enti locali e alle Regioni secondo i principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità omogeneità, copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed unicità dell'amministrazione, autonomia organizzativa e responsabilità degli Enti locali".
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Tentiamo di portare come contributo anche in questo Capo III, relativo ai servizi sociali, quanto abbiamo già cercato, con un risultato purtroppo non positivo, di introdurre nel Capo precedente relativo agli aspetti sanitari.
Ribadiamo sostanzialmente quanto dicevamo nell'ambito del sistema salute, ma partendo da un presupposto: è in atto un cambiamento grosso e significativo di riforma, quindi del "Welfare" nel suo complesso.
Il nostro Paese ha finalmente una nuova legge quadro sul sistema sociale che, in qualche modo, è stata espiatrice di una serie di modifiche in Commissione, perché il testo esaminato in Commissione era fermo alle disposizioni del 1998 e non teneva conto di importanti ammodernamenti.
Quindi, plauso al lavoro della Commissione e alla disponibilità dell'Assessore Cotto.
Si tratta, in questa fase, sull'art. 113 che è l'apertura del Capo III di dare un segnale forte e chiaro che tenga conto di questa significativa riforma.
Per questo motivo, proponiamo di introdurre un secondo comma che va a disciplinare e a riprendere il concetto di "Welfare" al plurale con poteri e con responsabilità condivise, quello che va a rimettere in capo alle Regioni una sorta di "governance" di tipo europeo e, quindi, un esercizio di responsabilità condivisa che superi le interpretazioni del principio di sussidiarietà vissuti in termini ideologici, promuovendo la cittadinanza attiva. Riconoscere la famiglia come soggetto attivo, riconoscere la concertazione locale e, quindi, i Comuni come i migliori soggetti più vicini ai cittadini, per negoziare in modo trasparente ed attivo, tramite regole, tramite uno sviluppo regolato e sostenibile, tramite un concetto ed un principio di coesione sociale, di promozione delle opportunità nel riconoscimento della persona.
Siamo convinti che è una forte scommessa quella che ci ritroviamo tutti a vivere, tentare di coniugare sviluppo e qualità sociale, ma con delle regole che tengano conto dell'espansione della democrazia, ma anche di vigilanza attiva, di politiche di inclusione da parte dei cittadini e dei Comuni. Riteniamo che sia andare incontro ad una legge che, dal nostro punto di vista, è da leggersi come una legge amica nei confronti della società e delle istituzioni.
In questo caso, ci pare importante dare rilievo a questi concetti anche nella partita politica e sociale. Ribadiamo il principio della copertura finanziaria e della responsabilità, poiché siamo convinti che fra i tanti problemi, pesi sulle politiche sociali in modo rilevante la questione economica, che ha mandato in "tilt" l'intero sistema sanitario.
Ci siamo resi protagonisti, negli anni passati, di una miriade di emendamenti che hanno raddoppiato il "budget" delle politiche sociali nella Regione Piemonte. Siamo convinti che un grosso lavoro debba ancora essere giocato e speso per l'integrazione socio-sanitaria. Il distretto deve diventare il perno, il che vuol dire ridurre l'azione nei confronti degli ospedali, contenendo di conseguenza la spesa, ma allargando il concetto di salute sul territorio in capo ai Comuni.
Per fare in modo che tutto questo avvenga occorre coniugare sanità ed assistenza, invece ci pare di parlare a due deleghe completamente distinte che hanno difficoltà di snodi, di intrecci e di collaborazione e, in particolare misura, ci pare che il taglio portato sulle partite sanitarie possa andare a gravare pesantemente anche sulle politiche sociali.
In questo Capo III, che apre il capitolo del federalismo, speriamo - mi rivolgo all'Assessore Cotto - di riuscire a fare di più e sul serio. Questa mattina sono stati bocciati i principi di sussidiarietà, di responsabilità di democrazia diffusa nell'ambito della salute. Avete bocciato il sistema degli Enti locali nel rapporto con la salute, perché avete detto "no" ai Sindaci presenti al Tavolo della Conferenza programmatica delle politiche sanitarie.
Ci auguriamo che questo comparto venga accolto con diversa attenzione misura, elasticità e disponibilità consapevole da parte dell'Assessore Cotto, perché non si tratta di rivendicare dei diritti, ma di essere convinti di determinate cose.
Se vogliamo che si faccia sul serio "salute" nel terzo millennio dobbiamo ridare ruolo, soggettività ed attività agli Enti locali, ma per farlo dobbiamo sederci al tavolo con loro e dobbiamo suddividere insieme a loro un fondo ragionevole di spesa sanitaria e socio-assistenziale.



PRESIDENTE

Consigliera, il tempo concesso per intervenire in merito agli emendamenti è di cinque minuti; mentre, il tempo concesso in merito agli articoli è di dieci minuti.



SUINO Marisa

Sono intervenuta in merito all'articolo, perché non ha chiesto se c'erano interventi sull'articolo.



PRESIDENTE

Se interviene sull'articolo può parlare per dieci minuti.



SUINO Marisa

Comunque, concludo dicendo che servono dei criteri guida; serve un principio che vada a tutelare le politiche sociali; serve fare sul serio una politica che fondi un sistema socio-sanitario.
Per fare tutto questo, affinché assuma maggiore dignità, siamo convinti che sia, nella tutela anche di questa Giunta e di questo neo Assessore alle politiche sociali, importante esplicitare questi concetti.
Noi lo proponiamo con un emendamento e confidiamo in un accoglimento positivo da parte della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto. Il suo intervento vale anche come parere della Giunta.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

La collega Suino ha già ricordato l'enorme lavoro svolto dalla Commissione, dove proprio la nuova legge ha ispirato diversi emendamenti e diversi accoglimenti.
I principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia ed efficienza economicità ed omogeneità non possono che essere condivisibili; però si ritiene che abbiano una loro più giusta collocazione nel Piano socio sanitario e con la nuova legge regionale che, grazie alla legge quadro dovremo elaborare. Questa legge andrà a modificare la legge n. 62 del 1995.
L'impostazione complessiva di questo disegno di legge vede questi principi inseriti in questo Piano.
Per quanto riguarda la funzione di programmazione della Regione l'abbiamo individuata nell'art. 114 e quella dei Comuni nell'art. 116.
Quindi, ripeto, sono condivisi i principi e troveranno senz'altro applicazione. Questo è un impegno che, come maggioranza, sentiamo da sempre nel Piano socio-sanitario e nella nuova legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio per dichiarazione di voto.



RIGGIO Angelino

Diamo atto all'Assessore Cotto di aver avuto perlomeno un maggiore pudore nel respingere il nostro emendamento.
L'emendamento prevedeva la stessa struttura per la sanità e per i servizi sociali proprio perché nella nostra logica che, tra l'altro, è la stessa che guida i provvedimenti nazionali, le due grosse componenti del "Welfare" dovrebbero sempre marciare più unite e sarebbe stato giusto e coerente che questo emendamento venisse accolto.
Capiamo l'imbarazzo dell'Assessore Cotto che lo avrebbe accolto se naturalmente non fosse stato respinto molto maldestramente dall'Assessore alla sanità che si è poi profuso in una quantità industriale di emendamenti al suo stesso progetto di legge nella parte precedente e che non ha fatto capire - questa è quanto, Assessore, mi dispiace di più - qual era il progetto che c'era dietro alla presentazione di questa legge. Quando si propone una legge è perché si ha in testa un progetto: si vuole fare qualcosa, si vuole cambiare qualcosa. Assessore, io purtroppo ho perduto la parte finale del dibattito perché avevo un impegno a cui non potevo assolutamente mancare, ma ho saputo che lei non ha consentito che si facesse per legge l'istituzione della Conferenza permanente. Peccato! Anche in questa occasione lei ha dimostrato di non avere fatto capire l'intenzione di questo progetto. L'impressione è che lei abbia subìto questo tipo di progetto, mentre poteva essere una grossa occasione per ripensare alla sanità.
Adesso parlo all'Assessore Cotto. E' un peccato che non venga ribadito con un emendamento quello che è stato proposto ed illustrato dalla collega Suino. E' un vero peccato perché qui non stiamo parlando di una legge qualunque; lo stesso Piano socio-sanitario, che pure sarà legge e sarà un atto estremamente importante della Regione, non ha l'importanza e la dignità di questa legge che noi oggi stiamo discutendo in questo modo così rabberciato, raffazzonato, con un'aula distratta, con una maggioranza che probabilmente non sa nemmeno cosa sta votando e che interviene soltanto con il braccio e con la mano alzata al momento giusto e, certe volte, al momento sbagliato. E' un peccato! Questa è una legge importante; è una legge che ridefinisce i rapporti fra la Regione e i Comuni. Se si vuole costruire un progetto di cambiamento del nostro territorio, bisogna definire chi fa che cosa e costruire un progetto di solidarietà. Nel principio di sussidiarietà questo c'è e questa è l'intenzione di questo disegno di legge; è un peccato che non sia stata colta e che stiamo a discutere in questo modo e che lei sia stata costretta a respingere questo emendamento che abbiamo capito che avrebbe accolto.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Riggio.
Pongo in votazione l'emendamento n. 11/113.1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 24 contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Si proceda alla votazione dell'art. 11/113 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.



(Proteste del Consigliere Palma nel corso della votazione)



PRESIDENTE

Non ho ancora chiesto i contrari, Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Ma quando ha chiuso la votazione i presenti erano 22, perché li ho contati io, e non 26, come ha detto il Consigliere Segretario! Chiedo di intervenire per chiarimenti sulle procedure di votazione!



PRESIDENTE

Si può chiedere ai sensi dell'art. 68, comma 2, la verifica della votazione, in ogni momento. Dispongo la ripetizione.



PALMA Carmelo

No, no!



MARCENARO Pietro

Un momento, Presidente!



RIGGIO Angelino

E' indecente!



MARCENARO Pietro

Non ci costringete a mettere in discussione la correttezza delle procedure di votazione!



(Proteste fuori microfono del Consigliere Palma)



PRESIDENTE

Ci mancherebbe altro, Consigliere Marcenaro e Consigliere Palma! Se vi è qualche problema ripetiamo la votazione; non esiste problema.



PALMA Carmelo

Chiedo un chiarimento sulle procedure di votazione!



PRESIDENTE

Non è ancora dichiarata chiusa la votazione, perché non ho ancora il dato relativo ai contrari. Consigliere Palma, abbia l'amabilità...



PALMA Carmelo

Chiedo un chiarimento perché ho sentito un numero che non corrispondeva al numero dei presenti!



PRESIDENTE

Poi li comunico. Favorevoli 26. Contrari? Zero. Astenuti? Zero. Non partecipanti? Uno.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consiglieri, un momento, comunico i risultati: favorevoli 26, contrari 0, astenuti 0, non partecipanti 1. Il numero legale è 29, pertanto la votazione non è valida. A meno che qualcuno chieda la verifica...



CATTANEO Valerio

Chiedo la votazione per appello nominale.



PALMA Carmelo

No, no! Io chiedo un chiarimento sulle procedure di votazione!



PRESIDENTE

Lei chieda il chiarimento e seguiamo tutte le procedure.



PALMA Carmelo

Io non chiedo la verifica; chiedo un chiarimento da parte della Presidenza sulle procedure di votazione!



PRESIDENTE

Prego; ne ha facoltà. Due minuti per chiarimenti.



PALMA Carmelo

La richiesta di chiarimento è questa: quando non si vota con appello nominale, ma per alzata di mano, la votazione deve rimanere aperta, per Regolamento, fino al momento in cui non entra il ventinovesimo o trentesimo Consigliere di maggioranza, oppure si intende chiusa - come di norma, mi pare, si dovrebbe intendere - nel momento in cui i presenti, contrari e favorevoli, hanno votato e il Segretario addetto alla conta dei voti comunica il risultato alla Presidenza? Perché se la votazione rimane aperta ogni volta in modo tale da consentire l'ingresso in aula di persone che stanno fuori, questo non è evidentemente possibile! La seconda questione riguarda la verifica. Mi pare, lei mi correggerà che alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, la verifica rispetto ad una votazione avviene a porte chiuse! Non è un'altra votazione sullo stesso articolo a cui partecipano altri Consiglieri rispetto a quelli che hanno votato nella precedente votazione! E' evidente che in questo momento, con l'appello nominale, voterebbero persone diverse da quelle che erano presenti in aula nel momento in cui è stato votato questo articolo.
Quindi, vorrei chiedere al Presidente: in primo luogo, se ritiene di poter ancora ulteriormente avallare un sistema di conteggio "aperto" di questo tipo; in secondo luogo, quando si chiede la verifica, se non ritiene di dover provvedere a fare in modo che la verifica sia la verifica della votazione che è stata effettuata e non un'altra votazione a ranghi più compatti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per chiarimenti il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà; dopodiché risponderò anch'io.



MARCENARO Pietro

Naturalmente si tratta, come lei capisce, di una questione molto delicata che non riguarda il merito specifico, ma un rapporto di fiducia con la Presidenza del Consiglio che costituisce un punto essenziale del funzionamento dell'assemblea.
Il Consigliere Palma è stato chiarissimo: la ripetizione della votazione deve avvenire con la stessa platea che ha partecipato alla votazione precedente. Il Regolamento prevede cosa si fa in mancanza di numero legale, cioè un'altra votazione che avviene con determinati tempi ecc., ma se la richiesta di ripetizione diventa lo strumento attraverso il quale si modificano le procedure corrette di gestione dell'assemblea questo costituisce un problema che ovviamente noi saremo costretti a valutare!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Bisogna riconoscere, Presidente, che i lavori dell'aula nella giornata di oggi in particolare, anche per impegni, hanno delle difficoltà e magari a qualche Consigliere è capitato, a me stesso proprio nell'ultima votazione, di entrare all'ultimo momento. Indubbiamente, bisogna cercare di evitare questo e sono d'accordo con quanto è stato sollevato dalle opposizioni. E' altrettanto vero però che alcune volte ci sono, come credo in questa votazione, delle situazioni in cui, proprio per questo malcostume o comunque per queste situazioni, i Questori stessi hanno delle difficoltà nel conteggio dei voti.
Quindi, per questo motivo chiedo la riprova della votazione precedente...



(Commenti di diniego del Consigliere Chiezzi)



CATTANEO Valerio

Non tanto come stratagemma, come diceva prima il Consigliere Marcenaro ma perché sono fermamente convinto che qualche Consigliere non sia stato conteggiato.
E' vero quello che dice il collega Marcenaro: può anche essere che Consiglieri non presenti al momento della votazione palese abbiano poi l'opportunità di esprimere un voto. Credo che questo si possa solo verificare con una maggiore rigidità di gestione da parte dei Consiglieri Questori, in particolare, proprio per facilitare e per coerenza su quanto sono andato a chiedere, quindi il percorso della votazione di questo procedimento. Come Gruppo chiedo, da adesso in avanti, sempre, fino all'approvazione dell'intero disegno di legge n. 178, il numero legale così non ci saranno più problemi. Scusate, intendevo dire l'appello nominale (non il numero legale).



CATTANEO Valerio

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



CATTANEO Valerio

Basterebbe votare mediante procedimento elettronico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Consigliere Cattaneo, non vale a futura memoria: dovrà chiederlo ogni volta, in base al Regolamento.
Presidente, la prego di prestare un po' di attenzione, perché le devo riferire un fatto del quale sicuramente sono testimone...



PRESIDENTE

I due minuti sono per i chiarimenti, Consigliere Contu, perché poi qualcosa ho anch'io da dire, quando avranno parlato tutti.



CONTU Mario

Ascolti, Presidente. Io ho apprezzato, in altre occasioni, la sua conduzione attenta dei lavori d'aula, perché lei qui è chiamato a presiedere, ad essere strumento di garanzia; altre volte, come nel caso dell'ultima vicenda, probabilmente c'è stato un eccesso di zelo e di potere. Però le riferisco questo, e lo riferisco soprattutto all'aula.
Questa mattina, alle ore 13,30, in un'altra assemblea elettiva non lontana da qui, è mancato il numero legale, ed è mancato in occasione di una votazione elettronica, perché due Consiglieri della maggioranza si sono distratti e non hanno votato, pur essendo presenti in aula, ai loro banchi.
Il Presidente dell'assemblea ha dovuto prendere atto: presenti 26 (che era il numero legale); votanti 24, e ha sciolto i lavori dell'assemblea. Questa è la prassi.
E' evidente che stiamo parlando di due Regolamenti diversi, ma non bisogna assolutamente confondere la necessità di verifica della validità dell'espressione di voto con quella che è un'altra attribuzione, ovvero la garanzia del numero legale. Quindi, per questo mi appello e mi associo ai Consiglieri, anche di Forza Italia o della maggioranza di quest'aula che siedono in quell'altra aula, chiedendo un'applicazione rispettosa dei diritti di tutti, al di là del Regolamento, perché il buonsenso impone che è evidente che il numero legale è il numero legale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Volevo chiedere un chiarimento, perché questo tipo di interventi viene fatto proprio per chiarimenti, se non sbaglio.



PRESIDENTE

E' previsto dal Regolamento.



BRIGANDI' Matteo

Credo che quando qui si parla sulla Presidenza, bisognerebbe cercare di capire come funziona questo meccanismo. Funziona che il Presidente pone in votazione e dopo fa da notaio, riferendo i risultati del conteggio.
E' di tutta evidenza che o si vuol dire che arriva un risultato e il Presidente legge una cosa per un'altra - che mi rifiuto di credere oppure, evidentemente, qualsiasi tipo di osservazione appare apodittica così come apodittica appare qualsiasi tipo di minaccia in riferimento a questi fatti, come succedeva fra Totò e Aldo Fabrizi: "Tu spari in aria per intimorirmi e io non mi intimidisco".
Detto questo, volevo specificare che, in riferimento ai problemi della chiusura dell'aula riportati fra Camera e Senato, si tratta di cose che non c'entrano nulla, perché qui siamo in un'assemblea autonoma.
L'ultima domanda che pongo, per restare nei limiti, è questa: cosa dice il Regolamento - è una mia ignoranza - in termini di presenza? Mi pare che in generale, la garanzia del numero legale significhi che non è pensabile che un provvedimento possa essere preso con tre persone e con la gente che va via. Si dice: è necessaria la presenza minima di 30 persone su 60 per poter licenziare un provvedimento.
Allora, mi chiedo: la presenza di chi non vota, non alza la mano, ecc.
se si viene, si firma, si dà per presente, si porta a casa un gettone di presenza, si è presenti in aula, in riferimento al Regolamento, come deve essere intesa? Cioè, è ipotizzabile che facciamo una "fictio juris", per cui siamo capaci a minacciare, ma non siamo capaci di essere presenti?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sempre per chiarimenti, il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Volevo chiederle, Presidente, se lei intende ripetere la votazione per verificare come hanno votato i Consiglieri. Quindi, si tratta di una verifica: è così?



PRESIDENTE

Sì. Devo ripeterla.



PAPANDREA Rocco

Quindi, presumo che non sia una nuova votazione, per cui anche chi non ha votato può votare.



PRESIDENTE

Quando ha finito con i chiarimenti - non mi permetto di interromperla vorrei parlare io, perché ho cercato di sentire tutte le posizioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Chiederei la convocazione immediata della Commissione Regolamento per dipanare la materia. Credo che la proposta sia, preliminarmente, messa in discussione e ai voti prima delle altre, perché si tratta di procedura.
Grazie.



PRESIDENTE

Vorrei dire alcune cose, alla luce del dibattito; poi, se preliminarmente o meno, deciderò io l'ordine delle questioni.
Al di là di ogni posizione e di ogni polemica, certamente vi è un problema dei Consiglieri che stanno o non stanno seduti al proprio posto: bisogna fare in modo che si voti con il procedimento elettronico (questo senz'altro). Però vi devo anche dire che esistono due tipi di norme che disciplinano la fattispecie e quindi, in questo senso, raccolgo l'invito di alcuni colleghi; penso a quanto ha detto il Consigliere Marcenaro sull'importanza dell'assoluta imparzialità nella verifica delle votazioni sulla conduzione dei lavori e via dicendo. E vi assicuro, colleghi, che mi sto sforzando di garantire il più possibile questa imparzialità.
Fatta questa premessa, vi devo anche dire che, con riferimento alle norme che presiedono lo svolgimento dei lavori (quindi procedurali), esiste il Regolamento, ma esiste anche la prassi. Quando sono arrivato alla Presidenza di questo Consiglio regionale ho trovato una prassi particolare e da me tollerata - circa la presenza in aula di Consiglieri, allorch invece nel registro delle presenze si danno per non presenti, o la non presenza in aula come fittizia, nel senso che i Consiglieri rimangono al loro posto, però vengono dati per non presenti. Questa è una prassi - e io l'ho accettata - che devo ritenere sia una forma di interpretazione del Regolamento, ma che sicuramente è un elemento che talvolta rende problematica la procedura di conteggio.
Devo anche dirvi che la nostra assemblea legislativa, il nostro Consiglio regionale è un organismo di 60 persone, che utilizza un Regolamento diverso rispetto a quello della Camera dei Deputati, diverso rispetto a tutte le assemblee regionali e rispetto a tutte le assemblee parlamentari. Devo anche dire che la votazione per alzata di mano, per prassi, è quella che si usa abitualmente. Quindi, è chiaro che sulla votazione per alzata di mano, a volte, si possono verificare alcuni inconvenienti. Io posso testimoniare che mai, volutamente o in maniera strumentale, ho utilizzato il meccanismo della votazione e della ripetizione della votazione. Tant'è che, nell'ultima seduta, ho disposto il riaggiornamento della stessa quando è mancato il numero legale tranquillamente, al di là delle posizioni di maggioranza e di opposizione.
Concludendo, debbo dirvi di essere obbligato a ripetere la votazione ai sensi del secondo comma dell'art. 67, perché il voto per alzata di mano è soggetto a riprova. Non dà la possibilità al Presidente di riprovarlo, ma dice: "E' soggetto a riprova, se questa è richiesta immediatamente dopo la proclamazione del risultato, da un Consigliere". Quindi sono obbligato. E poiché il voto per alzata di mano rende impossibile la predeterminazione e l'individuazione fisica dei Consiglieri presenti in aula, è ovvio che se ripeto la votazione e se entra un Consigliere in aula successivamente, è impossibile l'individuazione con certezza, perché proprio la richiesta di ripetizione presuppone che non ci sia chiarezza in ordine a chi è presente o a chi è assente. Questo è ovvio.
Condivido tutte le sollecitazioni dei Consiglieri di opposizione e cercherò di farle proprie. Auspico una presenza dei Consiglieri al loro posto ed uno svolgimento dei lavori dell'assemblea il più possibile ordinato.
Dispongo, dunque, la ripetizione della votazione, perché sono obbligato a farlo ai sensi dell'art. 67, comma secondo, del Regolamento.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Per appello nominale, Presidente.



PRESIDENTE

Si proceda ad una seconda votazione dell'art. 11/113 per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 hanno risposto SI' 36 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 11/113 è approvato.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Richiesta di convocazione della Commissione Regolamento in merito allo svolgimento delle votazioni


PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Mi rivolgo anche alla Presidente neo eletta della Commissione Regolamento, che ha i poteri di convocare la Commissione stessa.
La richiesta in aula di convocazione della Commissione Regolamento ha due soggetti di riferimento: uno è il Presidente del Consiglio, che pu consultarla - ma ha già detto che non intende farlo - l'altro soggetto è la Presidente della Commissione Regolamento che, udendo questa richiesta, pu decidere, come Presidente, una convocazione della Commissione Regolamento sentito il Presidente del Consiglio.
Su questa richiesta gradirei sentire anche l'opinione della Presidente della Commissione Regolamento, perché vorrei evitare, Presidente, non potendone discutere nella Commissione Regolamento - non so se sarà possibile - che il metodo di votazione per appello nominale diventi, d'ora innanzi, l'unico metodo di votazione. In questa occasione, che ripete altre situazioni analoghe, in cui la ripetizione del voto viene effettuata, non perché si abbia incertezza sull'esito della votazione, ma perché si verifica l'inesistenza di un numero legale, dato che questa può essere l'interpretazione dei fatti che può venire a qualcuno, a questo punto non rimane che l'appello nominale, da qui alla fine della legislatura. Non come vuole il collega Cattaneo, quando pare solo a lui, ma quando pare a ciascuno di noi o a ciascuna terna di noi. La Commissione Regolamento potrebbe invece essere una sede in cui discutere.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Chiezzi. In questo senso, a termine di Regolamento, la richiesta del Consigliere Chiezzi di convocazione della Commissione Regolamento, è legittima. Deciderà il Presidente della Commissione Regolamento quando e come farla, con all'o.d.g. le procedure di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

La prego, Consigliere Chiezzi, non sta a lei decidere se i Consiglieri vogliono parlare. Esauriamo questo punto con l'intervento del Consigliere Contu, poi andiamo avanti con i lavori.
Prego, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Credo sia doveroso aiutarla nel compito di governo dell'aula.
Preannuncio che domani mattina, a nome del nostro Gruppo, inoltrerò un ricorso alla Corte dei Conti per il reiterato mancato utilizzo del sistema elettronico di votazione.
Si sono spesi soldi anche della collettività, pertanto è assolutamente inaccettabile che questa modalità di voto, peraltro prevista dal Regolamento, non venga utilizzata. Un'analoga situazione si è determinata in un'altra assemblea elettiva e, da dieci sedute, si vota con questo sistema che, le garantisco, è il più affidabile (salvo i pianisti, ma questo è un problema che non ci riguarda).


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Volevo sapere, concluse le risposte su questo punto - se ci saranno come intende condurre i lavori visto che il Consiglio regionale era convocato alle 16,30 in seduta straordinaria sull'o.d.g. noto.
Ripeto, vorrei sapere come il Presidente del Consiglio intende condurre i lavori.



PRESIDENTE

Convoco una riunione dei Capigruppo perché c'erano stati degli accordi in sede di redazione dell'o.d.g. Desidero conoscere la posizione dei singoli Gruppi, onde procedere con i lavori di oggi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

La riunione dei Capigruppo per la convocazione di questo Consiglio è già stata fatta e, in quella sede, abbiamo deciso che alle 16,30 sarebbe iniziato il dibattito sul sistema informativo. Credo che siamo stati convocati per questo motivo, non c'è nulla da decidere in altre riunioni.



PRESIDENTE

Ci vediamo presso l'Ufficio di Presidenza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16,45 riprende alle ore 17,46)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la seduta ordinaria.



(La seduta ha termine alle ore 17.46)



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