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Dettaglio seduta n.59 del 23/01/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Cattaneo, Costa Enrico Leo, Pichetto, Rossi Oreste e Scanderebech.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

b) Insediamento Commissione Regolamento


PRESIDENTE

Comunico inoltre che in data odierna si è insediata la Commissione Regolamento. E' stata nominata Presidente la Consigliera Rosa Anna Costa e Vicepresidente il Consigliere Costantino Giordano.
Ai due eletti i migliori auguri di buon lavoro da parte di tutta l'assemblea.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Proseguimento esame disegno di legge n. 178: "Ulteriori disposizioni normative per l'attuazione del D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59)" Presentazione ordine del giorno n. 195


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'articolato del disegno di legge n. 178, di cui al punto 3) all'o.d.g.
ART. 10/104 Emendamenti presentati dai Consiglieri Marcenaro, Ronzani, Muliere, Manica Tapparo, Moriconi, Tomatis, Chiezzi, Giordano, Caracciolo e Contu: 10/104.1) l'art. 10/104 è soppresso.
10/104.2) Al comma 1 dell'art. 10/104 sopprimere le parole "nonché le funzioni di coordinamento della gestione e di attuazione della programmazione della rete stradale demaniale regionale".
10/104.3) Il comma 2 dell'art. 10/104 è soppresso.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

In qualche maniera, abbrevio il mio intervento, Presidente, richiamando gli interventi che sono già stati svolti stamani dai colleghi del centrosinistra e dal sottoscritto di ripensare in termini più snelli ancorché più efficacemente concreti, alla funzione che deve svolgere la Regione su questa materia, rinunciando alla gestione di una parte demaniale. So che lei, Assessore, conosce l'argomentazione, l'abbiamo esposta più volte in Commissione, ma non c'è stata, su questo punto, una precisa posizione; per la verità, mi sembrava che ci fosse un'opposizione alla nostra proposta, ma non di principio. Pertanto, vorremo riprendere questo ragionamento partendo dal fatto che oggi le Agenzie comunque costituite dalla Regione in generale non hanno risolto, in modo brillante i problemi che riguardano ed attengono direttamente al ruolo di governo.
Vorrei chiedere all'Assessore D'Ambrosio, che gentilmente partecipa a questo dibattito, a differenza di una parte dei suoi colleghi, se per esempio l'Agenzia che ha messo in piedi sulla sanità sia particolarmente utile ai fini di risolvere i problemi del governo e della direzione politica del sistema. Da quello che si sente e da quello che si coglie (al di là dei meriti delle persone, non è girando attraverso una strumentazione più lunga o un percorso più ampio che si risolvono meglio questi problemi) l'Agenzia, da questo punto di vista, non sarebbe assolutamente necessaria se rinunciassimo comunque all'intenzione di costituire un demanio regionale o, perlomeno, verrebbe meno un elemento di motivazione della necessità di uno strumento tecnico separato da quello della Regione.
Mi informano che è presente anche l'Assessore Racchelli, che ha rinunciato ad andare subito a gestire nel Verbano i risultati delle sue conquiste; l'Assessore Racchelli potrebbe dire che quando è stata costituita un'Agenzia regionale per il turismo ha poi dovuto pazientemente cercare di smontarla per riportare in capo...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo (fuori microfono)

Non ci sono ancora riuscito.



RIBA Lido

Ma le vie dell'Agenzia sono infinite! Quando hai costituito un'Agenzia, figurati, la Presidenza e la Vicepresidenza saranno già assegnate per tre generazioni o quattro legislature.



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Racchelli)



RIBA Lido

Dato che abbiamo già sofferto con te il fatto di dover smontare un'ipotesi di Agenzia e abbiamo condiviso le tue ambasce sul fatto che l'Agenzia non funzionava e non poteva funzionare, vorrei sapere, però, se te e l'Assessore D'Ambrosio avete dato dei saggi consigli all'Assessore Casoni.



(Ulteriori commenti fuori microfono dell'Assessore Racchelli)



RIBA Lido

Assessore Casoni, i consigli le sarebbero stati dati, ma non sarebbero stati raccolti, da quello che capisco dall'Assessore Racchelli, che sta gestendo in disparte la sua sofferenza per un'Agenzia che non riesce a controllare.
A parte questa funzione particolarmente complicata del ruolo di un'Agenzia tutta da inventare in modo assolutamente schematico, se vogliamo fare anche un'ANAS regionale allora si chiami l'istituzione con il suo nome: si costituisca un'ANAS regionale completa di una sua strumentazione (modello ANAS), con i funzionari dell'ANAS - naturalmente con una sua competenza esclusiva - con l'aggiunta di alcuni ruoli, come quelli ad esempio, del tutto rilevanti immagino, di gestire gli appalti per quanto riguarda gli interventi di rilievo sulle strade non soltanto regionali, ma anche provinciali quando si tratta di investimenti in conto capitale.
Assessore, la costituzione dell'Agenzia non è assolutamente compatibile con l'idea di snellimento. Non possiamo stabilire quattro livelli, anzich tre, di classificazione e di soggetti gestori delle strade, senza stabilire tre livelli di agenzie. Abbiamo così l'ANAS, Agenzia nazionale con qualche riduzione; le Province che, grazie all'intervento accolto, potrebbero costituire una struttura mista e la Regione che, con un emendamento che spero possa essere accolto con il quale si eliminerebbe l'Agenzia in questione ripristinando una condizione di maggiore agibilità, sarebbe dipendente da un'Agenzia autonoma di tipo tecnico-politico.
Ma quale ruolo dovrebbe svolgere questa Agenzia? In una riorganizzazione di questo genere, dobbiamo ripensare alle funzioni di questo Assessorato come di altri. Se dovesse essere approvata la proposta non dico quella del Gruppo DS, ma quella della Giunta sulla riorganizzazione delle normative urbanistiche, il ruolo dell'Assessorato regionale all'urbanistica non sarebbe più quello burocratico, ma quello di svolgere un'azione di consulenza, di supporto, di indirizzo e di collaborazione con gli istituti operativi che passano ai Comuni.
In questo caso, la Regione, per quanto riguarda l'Assessorato alla viabilità, cambia la sua funzione nello stesso modo in cui lo cambiano gli altri Assessorati, ad esempio, dell'agricoltura, del turismo, ecc. Quindi la funzione, la struttura e l'organizzazione amministrativa della Regione deve essere ripensata. L'Assessorato ai trasporti, soprattutto per la parte che riguarda la viabilità, deve ripensare al suo ruolo in funzione di governare gli indirizzi di una procedura unitaria, di organizzazione e gestione della rete viaria e della rete trasportistica. Che senso ha far passare questo ruolo ad un'Agenzia che avrebbe come compiti non soltanto quello di esercitare la manutenzione? Mi pare che tutti siano convinti che questa deve essere fatta, in modo unitario, dal punto di vista tecnico dalle Province. Terremo in piedi un'Agenzia che, già prima che fosse trasferita questa competenza alle Province, poteva essere immaginata relativamente ad una limitata e ridondante funzione.
Credo, Assessore, che questo articolo diventi un refuso rimasto in piedi perché, all'inizio, corrispondeva ad un impianto che prevedeva una gestione diretta di strade da parte della Regione e ricostituiva un'ANAS regionale. Rinunciando alla gestione diretta, ancorché al concetto di demanio, viene meno anche quel tipo di funzione tecnica, ragion per cui dobbiamo ripensare alla funzione dell'Assessorato. All'Assessorato strumento politico, compete l'elaborazione degli indirizzi, mentre l'Agenzia tecnica rimarrebbe come un elemento sopravvissuto ad una riorganizzazione degli indirizzi dell'applicazione del D.lgs. n. 112 relativamente a questa parte.
Chiedo all'Assessore di riflettere se non sia il caso di accogliere l'indirizzo, il ragionamento - poi vediamo come - del nostro emendamento perché non si può più giustificare l'esistenza di questa Agenzia in quanto non le rimane più attività da svolgere. Chiedo all'Assessore se c'è coerenza con l'accettazione dell'eliminazione dell'idea dell'Agenzia provinciale della società mista, perché questa è un'istituzione della quale non vediamo la necessità, ma i limiti e la burocratizzazione.
Evito di fare domande del tipo: quanto costerebbe? Come si collegherebbe con i lavori della Regione? Sono tutte questioni alle quali abbiamo già dato risposta, attraverso la disfunzione delle Agenzie che la Regione ha messo in piedi fino ad ora.
Inviterei la Giunta, nella sua responsabilità globale, in particolare il Presidente Ghigo, a riflettere sull'opportunità di mettere in piedi un'altra Agenzia (in questo caso, per la viabilità e i trasporti), nel momento in cui stiamo lavorando per "smontare" l'Agenzia turistica regionale.
L'Agenzia sulla sanità deve ancora dimostrare di avere tutta quella particolare efficacia. Siamo in presenza di un alleggerimento di funzioni per ridurre quelle qualitativamente più significative di indirizzo, per quanto riguarda le competenze della Regione in materia di viabilità.
Riteniamo che in questo quadro sia quanto meno inopportuna e contraddittoria l'idea di mettere in piedi un'Agenzia regionale della viabilità (una ripetizione a livello regionale dell'ANAS) sicuramente fuorviante, costosa e senza una funzione propria da adempiere, se non una parte. Le stesse funzioni possono essere utilmente svolte dall'Assessorato alla viabilità che non è così particolarmente oberato di organico e che pu essere sicuramente "riattrezzato" per sostenere questa nuova incombenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Concordiamo sulla necessità di un ripensamento sulla proposta di costituzione di un'Agenzia regionale. Concordiamo perché, come giustamente ha detto il Consigliere Riba, le esperienze fatte dalla Regione Piemonte nella passata legislatura relativamente alle Agenzie sono state tutte negative. Ricordiamo tutti l'A.Re.S.S., l'Agenzia per la programmazione turistica, di cui abbiamo parlato poco fa, e l'Agenzia Piemonte e Lavoro.
Vorrei ricordare che quando si è parlato di Agenzia, la Giunta ha sempre fatto una riflessione di partenza, che mi pare venga ripresa anche oggi. La Regione Piemonte non ha la capacità di gestire direttamente alcune funzioni di carattere specialistico - penso all'A.Re.S.S. - non ha la snellezza e la flessibilità per gestire alcune funzioni, per cui decide di dotarsi di una struttura specifica. Quando si è costituita l'A.Re.S.S. si è fatto in questa maniera, quando si è costituita l'ARPA si è pensato a qualcosa di simile, e così per tutte le altre Agenzie (mi pare anche per l'Agenzia per la gestione del patrimonio regionale). La Giunta era convinta che, strutturando un'organizzazione specifica, si potevano superare i difetti interni dell'Amministrazione regionale, dell'Amministrazione pubblica in genere: si costituisce un'Agenzia così si evitano tutti i tempi, la burocrazia dell'amministrazione pubblica, ecc.
In realtà, questo non è avvenuto e noi del Gruppo Popolare abbiamo dimostrato (sul finire della passata legislatura, attraverso un libro bianco, cercando di mettere assieme quali erano e quali sono le funzioni delle Agenzie con le funzioni che vengono svolte dagli Enti locali), e ancora non c'è stata una contestazione, che una proliferazione di Agenzie ha provocato una sovrapposizione di funzioni, nel senso che alcune funzioni restano sempre in capo all'Ente pubblico, si crea un altro Ente che non dovrebbe essere pubblico, ma che svolge una parte di queste funzioni, per cui manca la responsabilità.
Ricordo il discorso fatto dall'A.Re.S.S. e ricordo molti Direttori che prima di questa fase di durezza e rigidità politica da parte della Giunta dicevano: "Ma come, si rivolgono ad ogni ASL i Direttori della programmazione, l'Assessore alla sanità, l'A.Re.S.S.; le funzioni vengono sminuzzate e manca poi una responsabilità di carattere complessivo!".
Questo, Assessore, è il primo aspetto: non è creando, ad esempio, l'Agenzia per la viabilità che viene eliminata la Direzione per la viabilità! No quella Direzione continua ad esserci, unitamente all'Agenzia, ed ognuno cercherà di controllare l'altro.
Il secondo motivo del fallimento, che dovrebbe suggerire un ripensamento, è questo: il meccanismo che è stato pensato dal punto di vista giuridico, cioè "Ente strumentale di diritto pubblico", non permette assolutamente di superare le difficoltà o i limiti delle procedure di carattere pubblico, perché è sempre Ente di diritto pubblico, nel senso che il bilancio, le delibere, tutti i meccanismi e le procedure restano.
Questo meccanismo, dunque, non permette di superare i limiti dell'attuale organizzazione pubblica, anzi, questi vengono riprodotti e moltiplicati. Succederà ciò che è successo per l'A.Re.S.S.: verrà costituito un Ente di diritto pubblico, che avrà bisogno di una sua sede quindi avrà i suoi costi di gestione, avrà il suo centralinista, il suo autista, la sua organizzazione amministrativa per il pagamento del personale, ecc. Moltiplichiamo, quindi, quelle funzioni che, a livello regionale, vengono gestite su una scala e riprodotte in dimensioni più piccole e, pertanto, aumenta la spesa pubblica. Questo è successo per l'A.Re.S.S. ed è successo per l'ARPA. Qual è il motivo reale per cui in passato si sono create le Agenzie ed oggi viene proposta questa Agenzia? Perché è possibile dare delle consulenze ed è possibile farlo senza il controllo che avviene nell'Ente pubblico. E' possibile aggirare la norma delle assunzioni attraverso consulenze che in passato sono state date penso all'ARPA - ad amici dei Consiglieri. Questo è il motivo: non c'è alcun controllo! E' un atto monocratico, compiuto dal Direttore che decide senza alcuna verifica, di dare la consulenza a Tizio, Caio e Sempronio.
Questo è quanto è capitato nelle Agenzie che sono state create: una moltiplicazione delle consulenze senza controllo e senza verifica della professionalità. Questo è quanto è successo! Non parlo dell'Agenzia del turismo, perché il ragionamento è diverso anche se c'è una sovrapposizione di quanto dicevo.
In sostanza, l'A.Re.S.S. diventa uno strumento di moltiplicazione e di non controllo delle consulenze che vengono date dalla Regione Piemonte. Non si tratta più di persone assunte, ma di consulenze, spesso di una certa consistenza.
La seconda questione che voglio porre è che la Regione si illude di avere il controllo su questa Agenzia. E' una pura e semplice illusione perché, quando le Agenzie sono state create, è stata individuata una figura forte, il Direttore, che ha funzioni proprie, anche se viene nominato dall'Assessore. Anche in questo caso, probabilmente, il Direttore dell'A.Re.S.S. verrà nominato dall'Assessore alla viabilità e questo aumenterà il rapporto di dipendenza politica di chi deve svolgere una funzione pubblica, rispetto alla Giunta.
Il problema è proprio questo: si crea una struttura molto vicina all'Assessore, il Direttore sarà un uomo di fiducia dell'Assessore, il rapporto di dipendenza è forte e per forza di cose il Direttore è tentato spinto e pressato a fare ciò che l'Assessore ritiene utile che sia fatto cercando di mettere da parte i normali comportamenti del funzionario di carattere pubblico. Questo è quanto è capitato nelle Agenzie che abbiamo costituito e che probabilmente capiterà anche in questa Agenzia.
La riflessione che poc'anzi ha fatto il collega Riba è esatta. Prima di partire con un'altra Agenzia, l'ennesima Agenzia, probabilmente ci si deve chiedere se questo modello organizzativo è quello che può consentire il raggiungimento degli obiettivi fissati nella legge.
La domanda è questa: per esercitare funzioni di studio e supporto della programmazione è necessario costituire un'Agenzia? Ci sono esempi positivi in Regione, in altri settori e materie, dove queste funzioni di studio e supporto alla programmazione sono svolte egregiamente? Dobbiamo creare un'altra struttura molto più costosa, dal punto di vista pubblico, per svolgere delle funzioni che i funzionari sono in grado di svolgere? Queste sono le prime domande che pongo. Sicuramente, per svolgere funzioni di studio e supporto alla programmazione non occorre creare l'Agenzia. Sarebbe molto più costoso e ci sarebbe una sovrapposizione di compiti.
Seconda questione. E' necessario costituire un'Agenzia per svolgere le funzioni di coordinamento della gestione ed attuazione della programmazione della rete stradale? Non credo, perché abbiamo già competenze regionali per quanto riguarda, ad esempio, le questioni di carattere urbanistico territoriale. Abbiamo un Piano territoriale di coordinamento al quale la viabilità fa riferimento. Si può, dunque, fare riferimento ad una struttura che esiste nei lavori pubblici e nell'urbanistica.
Cosa resta, allora, se la Regione ha già la possibilità di svolgere all'interno della propria struttura, le funzioni di studio e supporto e le funzioni di coordinamento ed attuazione della programmazione? Quello che resta e che si vuole affidare effettivamente all'A.Re.S.S. è un'altra questione: è l'appalto e la costruzione di nuove opere. Decidiamo, cioè che per progettare ed appaltare occorre creare una stazione appaltante nuova.
Considerata la mole degli investimenti - e mi rifaccio all'intervento che ho svolto sulle Agenzie - e la delicatezza di questo compito considerato anche quanto di negativo è successo all'ANAS, riguardo agli appalti, è bene che la fase dell'appalto sia la più trasparente possibile.
Affinché sia la più trasparente possibile è necessario che questa funzione venga mantenuta all'interno della Regione e non venga attribuita ad una struttura esterna, una sorta di cono d'ombra, che esula dall'attenzione esistente nel normale confronto tra maggioranza e minoranza. In questo modo, gli appalti diventano una questione di qualche addetto ai lavori, al comando dell'Assessore.
Per questo motivo, sulla base delle esperienze compiute, chiediamo di valutare attentamente se si stia compiendo la scelta giusta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Saitta.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Abbiamo approvato l'articolo relativo all'istituzione di strade di interesse regionale, sul quale la maggioranza di quest'aula ha continuato ad avere un atteggiamento positivo.
Continuo a pensare che sia stato un provvedimento che appesantisce e complica la gestione delle strade. Continuo a pensare questo. Ritengo...



(Alcune persone estranee entrano in aula esponendo uno striscione di protesta)



PRESIDENTE

Perché li lasciate entrare? Scusi, Consigliere Chiezzi. Invito il personale di servizio a far sgombrare immediatamente l'aula! Immediatamente! Sospendo la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 15,50 riprende alle ore 17,31)


Argomento: Varie

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in merito all'episodio verificatosi in aula


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, abbiamo fatto una riunione dell'Ufficio di Presidenza e successivamente una riunione dell'Ufficio di Presidenza allargata ai Capigruppo.
Vorrei dirvi pochissime cose.
La prima è che quanto è avvenuto oggi è un fatto gravissimo, gravissimo per l'istituzione Consiglio regionale, per la dignità di questa istituzione e per il ruolo che il Consiglio regionale ha. Questo mi sento di dire.
Ovviamente, è un fatto talmente grave, talmente anomalo nell'ambito della vita di un'istituzione con riferimento soprattutto al luogo dell'aula, alla sacralità dell'aula, che l'Ufficio di Presidenza domani esaminerà dei provvedimenti che verranno adottati già dalla seduta di martedì prossimo a garanzia della sicurezza dell'aula, anche in questo particolare momento in cui ci sono dei lavori in corso, in cui queste esigenze di sicurezza dovranno essere quanto mai salvaguardate.
Quindi, domani l'Ufficio di Presidenza adotterà dei provvedimenti che sono già allo studio per rafforzare le procedure di controllo per la seduta di martedì prossimo.
C'è il problema di quanto è accaduto nell'aula. Ho affidato ai Consiglieri Questori il compito di procedere ad un'attenta valutazione del comportamento dei Consiglieri regionali e di riferire poi all'Ufficio di Presidenza per eventuali ulteriori valutazioni e provvedimenti. Quindi, di questo si faranno carico i Consiglieri Questori.
Come ultimo punto, ovviamente dopo la sospensione della seduta, ho chiesto l'intervento delle Forze dell'Ordine che hanno provveduto per gli atti di loro competenza dopo la mia richiesta di intervento. Ho fornito alle Forze dell'Ordine tutti i chiarimenti necessari soprattutto per quanto avvenuto in aula e anche in conseguenza di una ripresa, che mi è stata segnalata da parte del collega Salerno, fatta forse con due telecamere.
Anche questo ho segnalato ed ho parlato cinque minuti fa con il Questore di Torino, riassumendo tutto quanto accaduto e chiaramente fornendo a lui tutte le indicazioni relative alla procedura di identificazione che era stata attivata dagli uffici del Consiglio regionale al momento dell'ingresso di queste persone, che erano entrate come visitatori all'interno del palazzo del Consiglio regionale.
Quindi, su questo aspetto vi volevo informare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Poiché sono stato uno dei Consiglieri che ha abbandonato il proprio posto e sono stato vicino al luogo in cui si è verificato il problema, mi chiedevo, in merito alle comunicazioni del Presidente, se nelle indagini che i Consiglieri Questori faranno come intenderanno comportarsi, cioè se riferiranno le proprie opinioni, se provvederanno a sentire tutti i Consiglieri o se, viceversa, sentiranno tutti i Consiglieri che hanno partecipato al problema che si è verificato in aula. Questo per evitare di arrivare a giudizi sommari senza poter valutare l'effettiva partecipazione e quanto è stato fatto dai Consiglieri coinvolti nel problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Presidente, intervengo solo perché volevo che fosse noto a tutti che ho proceduto a presentare una denuncia alla Procura della Repubblica, in quanto ho ricevuto due distinte minacce dirette alla mia persona da due dei soggetti che facevano parte del gruppo entrato in aula.
Vorrei ricordare, - tra l'altro, vorrei fosse ben chiaro a tutti - che non ho in alcun modo provocato, in quanto mi trovavo su quell'ingresso con gli scalini proprio nel momento in cui dietro di me stavano arrivando tre dei soggetti appartenenti a questo gruppo. Notando la differenza di questi soggetti per il vestiario e per alcuni segni indistinguibili, semplicemente ho detto loro che non potevano entrare. Da lì è nato un battibecco e ho anche notato uno dei tre che mi stava filmando in maniera molto distinta.
Poiché non mi piace essere ritratto - e credo che anche la legge sulla "privacy" imponga che una persona non possa essere ritratta da chiunque n per fotografia né per videocamera - ho chiesto che venisse restituita la pellicola della videocamera. Da quel momento in poi c'è stata chiaramente una mia richiesta decisa e un battibecco, che è terminato in portineria. In quel momento, due persone distintamente mi hanno minacciato. Direttamente non dico il contenuto delle minacce, ma ho proceduto ad esporre i fatti alla Procura della Repubblica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto la parola, perché mentre stavo intervenendo ho sospeso il mio intervento in quanto il Presidente del Consiglio - ho visto anch'io delle persone con un piccolo striscione - ha sospeso la seduta, e quindi anche il mio intervento è stato sospeso, e questo mi dispiace, ma capisco l'intendimento di sospendere la seduta da parte del Presidente.
Devo dire che lei, Presidente, dà l'incarico ai Consiglieri Questori di stendere una relazione, ha aggiunto che sarà una relazione sul comportamento dei Consiglieri regionali.
Le chiedo: i colleghi Questori hanno intenzione di sentire tutti i Consiglieri regionali, prima di stendere la relazione, o no? Gradirei una riposta positiva, nel senso che non penso che i Consiglieri Questori "scelgano" con quali Consiglieri parlare per avere contezza dell'accaduto. Quindi, spero di essere, insieme agli altri cinquantanove colleghi, oggetto di questa attenzione. In ogni caso, se lei lo ritiene, sono disponibile a svolgere qui la mia testimonianza di Consigliere regionale che ha visto, durante un proprio intervento sospendere la seduta da parte del Presidente del Consiglio, e che non si è mosso da questi banchi per un bel po', ritenendo corretto il comportamento del Consigliere che, in presenza di una sospensione, lascia che i Consiglieri Questori svolgano il proprio lavoro. Ad un certo punto, invece mi sono avvicinato al luogo in cui vedevo crescere una concitazione, devo dire - mi sembra - non da parte dei colleghi Questori Mancuso e Pozzo che anche quando mi sono avvicinato, mi sembrava tenessero un comportamento istituzionalmente corretto e sobrio. Alla loro ho affiancato - se consentite - anche la mia voce, invitando chi era presente in modo improprio ad uscire. Viceversa, c'era una certa situazione non di sobrietà ma, anzi, di eccitazione che il Consigliere Salerno anche adesso ha richiamato e spiegato.
Presidente, chiedo solo se i colleghi Questori hanno intenzione di sentire tutti. Vorrei solo avere un'indicazione sul metodo di lavoro, se intendono sentirci, se verbalizzano, alla presenza di testimoni...
Presidente, però non vorrei ingigantire la questione: che lei sospenda una seduta - come hanno fatto tanti suoi predecessori - in presenza di fatti impropri, è fatto arcinoto e già da manuale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, la ringrazio per aver voluto stigmatizzare gli atteggiamenti e chiedere la valutazione degli atteggiamenti dei Consiglieri.
Sono abbastanza preoccupato per questa linea "buonista" imperante di fronte ad un fatto di gravità inaudita che - non so - credo non abbia precedenti nella storia di questo Consiglio regionale. Ora, non credo sia possibile che qui possa entrare "chiunque" a fare "qualunque" cosa e che oltretutto...
Vede, capisco che minimizzando, minimizzando, minimizzando, si fa finta che qualcuno dimentichi le cose. Noi non dimentichiamo, perché c'era uno striscione, c'erano dei simboli di partito, i simboli di partito di Rifondazione Comunista. Ci sono precise responsabilità politiche e morali quindi attenzione a non fare una sorta di minestrone! In che senso? L'Ufficio di Presidenza, stando al nostro Regolamento e al nostro Statuto, ha delle competenze precise. Dopodiché, è chiaro che può sentire chi vuole. Io sono disponibile ad essere ascoltato, ma credo che i colleghi dell'Ufficio di Presidenza che sono intervenuti abbiano ben chiaro come si sono svolti i fatti. Io non vorrei - se poi dobbiamo essere sentiti tutti e sessanta Consiglieri, quanto meno quelli presenti, andiamo pure per dieci venti, trenta minuti a testa! - che questo fosse un tentativo di copertura politica - anche! - delle evidenti responsabilità di qualcuno in quest'aula. Qualcuno, Presidente - lo voglio sottolineare - che non nomino (poi, sempreché ce l'abbia, ognuno fa i conti con la propria coscienza) qualcuno che arma la mano, organizza le cose, tanto ha l'immunità di funzione mentre qualche altro disgraziato rischia dieci anni di galera! Questi fatti, cari colleghi, non possono passare sotto silenzio, in una retorica buonista del "Ma... Vediamo... Adesso saranno sentiti tutti e sessanta i Consiglieri per stabilire esattamente se avevano le scarpe di colore marroncino chiaro, oppure lo stemmino sul bavero...". Chiaro? Qui c'è gente che ha agevolato un certo tipo di manifestazione, che ha dato a me del "provocatore". Oddio, potrei anche prenderlo come un complimento, nell'accezione almirantiana di "chiamare a sé", quindi di farsi ascoltare. Lo prendo come un insulto nel momento in cui sono stato eletto nel Consiglio regionale e qualche altro no! Facciamo attenzione, Presidente, perché su casi come questi - so che non ho bisogno di ribadirlo - ci vuole molta fermezza: non ci vuole confusione, ma molta fermezza e molto senso di responsabilità! Per questo ho chiesto - sarà l'Ufficio di Presidenza a valutare - che i Consiglieri che hanno agevolato questo comportamento vengano espulsi dai lavori dell'aula per tutte le sedute possibili. Lo valuterete.
Non trasformiamo l'Ufficio di Presidenza in una sorta di "tribunalino assembleare" dove tutti vanno a raccontare la loro storia per coprire qualcun altro che ha profonde responsabilità, perché non facciamo un servizio alla collettività, non facciamo un servizio alla serietà delle istituzioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, faccio mie le parole con cui lei ha deprecato l'atto a cui tutti abbiamo assistito. Abbiamo assistito ad un atto che è consistito nell'ingresso in quest'aula di persone estranee, non autorizzate all'ingresso, e alla commistione di atti che hanno causato l'interruzione dei lavori di questa assemblea legislativa. Occorre dirlo chiaramente: se non fossero stati compiuti quegli atti, non si sarebbe interrotta l'assemblea legislativa! Lo dico anche per avere, a futura memoria, il ricordo più esatto di quanto è successo. Ovviamente, la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica è atto dovuto.
Dopo la deprecazione di questi atti, esprimo viva solidarietà al Consigliere Chiezzi - che ha dovuto interrompere un suo fondamentale intervento - e al Consigliere Salerno, che è stato minacciato nell'esercizio della sua attività di Consigliere regionale, rappresentante degli elettori di questa Regione.
Allo stesso tempo, colgo l'occasione per esprimere solidarietà a tutte le persone che hanno sopportato atti di violenza, primo fra tutti un nostro parlamentare che, qualche giorno fa, è stato aggredito in questa città. In quell'occasione, non solo - o non tutte - le forze politiche hanno espresso solidarietà, ma addirittura c'è stato chi - non so con quale gusto - ha ritenuto di avallare l'azione aggressiva.
Signor Presidente, le chiedo una rassicurazione per il futuro e per il presente in tema di sicurezza: oggi abbiamo visto persone che ci hanno interrotto, ma avrebbero anche potuto spararci, e sappiamo che è in corso una recrudescenza del terrorismo.
Le chiedo che gli ingressi e i meccanismi secondo cui si svolgono i nostri lavori siano sicuri; le chiedo una sua rassicurazione affinché i nostri lavori possano procedere con ordine.
Quanto all'accesso all'aula, si potrebbe, per esempio, risolvere con dei cartellini per i non Consiglieri, in modo che gli estranei siano riconoscibili da tutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bussola.



BUSSOLA Cristiano

Anch'io voglio sottolineare, Presidente, a nome del mio Gruppo, quanto questa ingerenza esterna nei lavori dell'assemblea legislativa regionale sia da considerare, senza dubbio, un fatto grave.
Credo che non sia giustificato quanto è stato detto da alcuni colleghi precedentemente. Nell'Ufficio di Presidenza, nella riunione tenutasi poco fa, ovvero alcuni Consiglieri regionali di destra o di sinistra, nel corso dei lavori nelle precedenti legislature, come quella attuale, hanno sostenuto atteggiamenti in un certo senso impropri, perché un conto è tenere in considerazione quanto viene manifestato in aula da un Consigliere regionale nello svolgimento del suo ruolo di Consigliere regionale, altra cosa è, invece, considerare sullo stesso piano quanto viene fatto, contro ogni norma e regola, da chi non appartiene a questa assemblea regionale.
La invito anch'io, Presidente, a assumere tutti i provvedimenti necessari. Lei, in parte, ha già annunciato quanto intenderà fare affinch eventi come questo non vengano più a ripetersi e lo svolgimento dei lavori dell'aula possa svolgersi nella piena regolarità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Penso che quello che è capitato sia sbagliato e che non debba ripetersi.
E' molto importante che sia assicurato - mi pare che lei abbia già espresso questa intenzione - un accertamento di quello che è capitato attraverso le vie che lei ha già indicato per quanto riguarda il Consiglio regionale e le vie esterne per quanto riguarda gli organismi istituzionalmente deputati per la richiesta della polizia.
Voglio solo aggiungere che, secondo me, uno dei modi attraverso cui si difende la dignità di questa istituzione è anche quello di dare prova di senso di equilibrio e di mantenimento delle proporzioni. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, voglio ribadire quanto affermato nella riunione dei Capigruppo appena terminata.
Il Gruppo del Centro Cristiano Democratico non ha rappresentanti all'interno dell'Ufficio di Presidenza, ma li ha votati, quindi crede nell'autonomia di giudizio.
Il fatto accaduto in quest'aula è estremamente grave, in quanto rappresentiamo l'istituzione a livello regionale. Ci sono delle regole che devono essere rispettate e con l'interruzione della seduta questo Consiglio regionale è, in qualche modo, stato leso nei propri diritti.
Queste regole, a cominciare da noi che le dobbiamo rispettare, devono essere rispettate in particolare da tutti coloro che accedono all'interno di quest'aula.
Vorrei che l'Ufficio di Presidenza andasse a fondo su questa vicenda in modo da evitare che a pagare siano persone che, in realtà, hanno solo compiuto l'atto, che non è da poco, di entrare in quest'aula, mentre coloro che hanno armato le loro mani non fossero assolutamente - lo dico in termini metaforici - giudicati.
Chiedo che di questo l'Ufficio di Presidenza si faccia carico in totale autonomia.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Proseguimento esame disegno di legge n. 178: "Ulteriori disposizioni normative per l'attuazione del D.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59)" Presentazione ordine del giorno n. 195


PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi in merito a quanto è successo, possiamo riprendere l'esame del disegno di legge n. 178.
Stavamo esaminando l'emendamento a firma del Consigliere Marcenaro ed altri che chiede la soppressione dell'intero art. 10/104.
La parola al Consigliere Chiezzi che aveva iniziato, prima dell'interruzione, il suo intervento.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, di quanto possono nuocere all'attività delle istituzioni fatti del genere, lo si può verificare concretamente proseguendo il nostro lavoro.
Non so se fatti di questo genere, ad esempio, possono aiutare un'aula a discutere, in modo serio e, quindi, in modo concettualmente libero da approcci di schieramento, temi concreti.
Mentre stavo parlando, prima della sospensione, cercavo di ragionare su un tema, portando argomenti discutibili, condivisibili o meno, in un clima di ascolto reciproco, al di fuori di logiche strette e di pregiudizi di maggioranza e minoranza.
Continuerò a farlo, colleghi, forse in una situazione più difficile di prima, perché il nostro lavoro si svolge a seguito di fatti che ci hanno visto discutere e commentare le nostre posizioni; fatti che, di certo, non hanno riscontrato un momento di concordia all'interno dell'aula. Considero le istituzioni sacre al punto che dovremmo essere noi, che pure abbiamo l'immunità per considerarli tali, cosa che non facciamo - mi metto anch'io nel mazzo - a far sì che questa sacralità abbia un effetto pratico in modo che possiamo ascoltarci quando si portano argomenti sensati, per accettarli vicendevolmente.
Sono contento che sia presente il Presidente Ghigo, quindi parlo come se non fosse successo niente, sperando di avere orecchie adeguatamente predisposte.
Presidente Ghigo - mi rivolgo al Presidente eletto direttamente dal popolo e a tutti i colleghi, anche quelli di maggioranza - abbiamo deciso di conservare delle strade al demanio regionale; l'ho ritenuta una scelta sbagliata - pazienza, ma l'abbiamo decisa. Però adesso, Presidente Ghigo si propone all'interno di questa scelta, che è compiuta e che non voglio ridiscutere, di far gestire la programmazione degli interventi sulle strade regionali ad una nuova struttura che prende vita da questo disegno di legge.
A me pare del tutto spropositato, rispetto alla scelta che l'aula ha compiuto, dire: "Vi sarà un demanio regionale di strade" e dire: "Attenzione, questo demanio regionale viene consegnato alla gestione delle Province". Allora, all'interno di questo quadro, vi è un demanio regionale per il quale, però, la Regione si occupa soltanto della programmazione perché tutto viene consegnato, anche la gestione, alle Province.
Mi sembra spropositato inventare una struttura ex novo, con i costi che ne deriverebbero e con la complicazione delle procedure, per gestire questa materia. La materia da gestire riguarda la buona manutenzione delle strade che voi avete voluto dichiarare regionali: ad esempio, la Torino-Cuneo. La gestione della Torino-Cuneo comporterà, sulla base delle risorse, la decisione programmatoria di asfaltare, assolutamente nel prossimo anno, il tratto da Genola a Savigliano, il rifacimento del manto d'usura, in quanto è troppo logorato, e la rimessa in sesto della banchina.
Questa è la decisione programmatoria, in quanto i lavori li svolgeranno le Province.
Colleghi, voi pensate che per operare questo tipo di scelte nei prossimi tre anni (decidere i tratti in cui scarifichiamo la massicciata e rifacciamo il manto d'usura) sia necessaria l'A.Re.S.S.? E' necessario creare una struttura di questo genere, con dipendenti, con progettisti, dal nulla? Penso di no. Penso che, anche nell'ambito della gestione del demanio regionale - che ci sarà - siano più che sufficienti, per assumere questo tipo di decisioni, le forze e le strutture dell'Assessorato, poiché si tratterà di decisioni eminentemente politiche. Le parti da sottoporre a manutenzione ordinaria o straordinaria saranno arcinote, le risorse sappiamo che saranno sempre un po' insufficienti - ben che vada - rispetto alle necessità e ci sarà la scelta politica della Giunta e dell'Assessore che dirà: "Quest'anno facciamo quel pezzo lì; Moretta-Scarnafigi". Non so pazienza, fosse una strada del demanio regionale! Colleghi, mi rivolgo al nostro Presidente Ghigo, eletto direttamente e che considero, avendo partecipato alla sua non elezione, innanzitutto Presidente della Regione Piemonte. Penso che questo sia il primo comandamento che il Presidente Ghigo si propone di osservare: essere il nostro Presidente, governare bene e aiutare l'aula ad assumere le decisioni giuste.
Presidente Ghigo - proprio lei - le chiedo se ritiene assolutamente necessario, in questa situazione, nella quale cerchiamo di semplificare, di decentrare, di tagliare i passaggi, per riuscire a programmare la gestione delle strade dichiarate regionali, affidate in gestione alle Province inventare dal nulla una struttura di quel genere. Ce lo dica. Presidente ci dica come mai lo ritiene necessario.
Devo dirle che la mia impressione non è solo che non sia necessario.
Conoscendo un po' come lei la pensa, almeno per quel che lei dice, che ha detto in campagna elettorale: non appesantire l'apparato pubblico, non aumentare la spesa pubblica - questo costituirà un incremento della spesa pubblica e del peso pubblico, perché ci saranno strutture, uffici consulenti ed altro - ritiene questa una bardatura necessaria? Ma l'ha inventata lei, Presidente Ghigo, questa cosa o gliel'ha proposta qualcun altro? E lei cosa ne pensa? Su questa questione voglio sentire i colleghi di minoranza e anche quelli di maggioranza. Ritengo che questa struttura sarebbe bene non istituirla e comunque non con un articolo che recita: "Ci sarà una legge che la farà, che la istituirà".
Possiamo ancora avere posizioni diverse e confrontarci su questo, visto che comunque la questione è demandata ad una futura legge, quindi è già un merito e non entra per nulla nella riforma Bassanini, che è stata attuata perché voi avete detto: "Ci sono strade regionali". Quella è riforma Bassanini. "Voglio una competenza regionale sulle strade". Benissimo quella l'avete portata a casa, ma l'istituzione dell'A.Re.S.S., che demanderete ad una nuova legge, discutiamola.
Presenterete una legge che istituisce l'A.Re.S.S., come dite in questo articolo, ma che necessità c'è di dirlo se, poi, voi presentate la legge? Come avete la forza di dirlo adesso, avrete la forza di farlo dopo. Il fatto è che ora la discussione, come sui temi per l'urbanistica, rimane costretta in un provvedimento nel quale si doveva soltanto decidere se vi erano o meno strade regionali. "Sì", basta. "Come saranno gestite?". "Con una legge". "Bene".
Potremo discutere i pro e i contro tranquillamente nella legge istitutiva di un'eventuale A.Re.S.S. Dobbiamo accapigliarci adesso su questo tema? Non è il caso, ferme restando le diversità, dare a queste posizioni una sede nella quale confrontarci a fondo? Dopodiché, se non si giunge ad un accordo, farete la legge sull'A.Re.S.S., che nessuno vi impedirà di fare. Perché discutere adesso? Mi sono permesso, Presidente Ghigo, di sollecitare la sua attenzione.
Le ricordo i problemi che siamo riusciti a risolvere, in coerenza, ad esempio, con quanto fatto con l'Assessore Botta in merito all'urbanistica in cui tutti gli elementi di merito decisivi, rimandati a leggi, sono effettivamente stati rimandati alla legge e non abbiamo scritto alcunché.
Il testo proposto dalla Giunta era ricco di elementi di merito, alcuni anche aggiunti dal Gruppo DS, sui quali non ero d'accordo.
Quindi, le chiederei, Presidente Ghigo, dopo gli interventi degli altri colleghi, di prendere un po' in pugno il governo della Regione Piemonte.
Oltre a tenere in pugno tutti quegli altri Presidenti, tenga in pugno un pochino anche noi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Signor Presidente e signori Consiglieri, anche il mio Gruppo vuole contribuire affinché venga accettato l'emendamento. Effettivamente, il provvedimento è già complesso di per sé nel comunicare tra le varie attività. Ho notato che le sedici attività presentate dall'emendamento, dal turismo alle acque minerali, all'urbanistica, fino alla politica dei giovani, hanno già creato un numero elevato di Agenzie e sono convinto che il sistema di creare continuamente Agenzie non risolva il famoso problema del federalismo. Ricordo più di un intervento del Presidente della Giunta nei quali si ribadiva la necessità per la VII legislatura di distinguersi dalle precedenti perché deve ammodernizzare il Paese, deve raggiungere quei valori di ottimizzazione tra norma e beneficio da parte dell'utente cittadino.
Devo dire che questo non si sta verificando perché, a parte che il disegno di legge n. 178, a mio giudizio, è già passato in blocco in Commissione, l'analisi è stata fatta veramente con molta superficialità. La creazione continua di Agenzie, secondo me, non agevola la gestione delle varie attività, semmai le complica.
Ricordo una raccomandazione del Presidente Ghigo all'inizio di questa legislatura, in cui si era espresso con queste parole: "Attenzione, signori Consiglieri, che il modernizzare il sistema di gestione di una Regione non è né di destra né di sinistra. La funzionalità deve essere creata perch resti nel tempo".
Sono otto mesi che siamo stati eletti, pertanto mi considero un Consigliere novello. Per ciò che mi compete, con molta onestà - forse pu non piacere il mio accento o il fatto che non mi esprima sufficientemente all'altezza dell'aula - voglio dire che il contributo che cerco di dare proprio perché credo nelle istituzioni, è un contributo sano e corretto, e lo dimostrano le cinque proposte di legge che mi sono permesso di presentare all'aula. Nel formulare queste cinque proposte di legge, che interessano i lavori pubblici, un osservatorio sull'incidentalità e parecchi altri argomenti, non c'è stata la necessità di creare alcuna Agenzia.
Ritengo che la norma e la regola della Regione Piemonte debba essere costruita in modo semplice. Con le Agenzie, anziché snellire tutte le procedure, ho l'impressione che si vada ad aumentare i costi (non raggiungendo, conseguentemente, quel famoso obiettivo auspicato dal Presidente della Giunta, di ottimizzare la regola al fine di snellire l'intero sistema), creando un centralismo regionale che sarà difficile da gestire e che darà frutti negativi.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Giordano.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, vorrei fare una considerazione alla luce dell'intervento svolto dal Consigliere Chiezzi, che mi sembra, da questo punto di vista improntato al buonsenso.
Rimangono tra noi opinioni diverse circa l'esigenza che la Regione possa gestire le strade di interesse regionale con un proprio Ente strumentale. Su questo c'è un dissenso politico e da questo punto di vista non è componibile la divisione tra la maggioranza e la minoranza.
Il Consigliere Chiezzi ha motivato le ragioni per le quali noi riteniamo sbagliato, insieme al collega Marcenaro ed altri, immaginare questo Ente strumentale che l'Assessore Casoni ha invece difeso. Le do atto, Presidente, che vi sono opinioni diverse su tale questione.
L'argomento, infatti, è così complesso che comprendo che vi possano essere approcci differenti. Ritengo, tuttavia, che oggi si possa, almeno su questo punto, risolvere la questione.
Fermo restando che abbiamo opinioni diverse sul modo di gestire programmare ed intervenire sulla rete di interesse regionale, per quale motivo dobbiamo inserire oggi in questa legge (che non lo richiede peraltro) un articolo che indica espressamente questa scelta e questa volontà? Ha ragione il collega Chiezzi: in questo articolo noi diciamo che il Consiglio regionale e la Giunta si impegnano ad approvare un provvedimento che abbia queste caratteristiche e indichiamo espressamente nel provvedimento la scelta di dare vita all'A.Re.S.S. Se si stralciasse invece, questo articolo, Assessore Casoni e Presidente Ghigo, non pregiudicherebbe nulla.
Non propongo che venga votato l'emendamento soppressivo del Gruppo DS perché potrebbe rappresentare un fatto politico. Noi ritiriamo questo emendamento se la Giunta stralcia questo articolo. Non andiamo ad un voto in questo momento, non votiamo se è giusto o meno dare vita all'A.Re.S.S.
rimane una questione impregiudicata. Però, com'è giusto che sia, facciamo due scelte: la prima, è di estrapolarla da un provvedimento rispetto al quale questa scelta oggi è francamente impropria. In secondo luogo riconduciamo nella sede opportuna questa decisione di creare o meno l'A.Re.S.S., e in quale modo crearla. Presenterete una proposta di legge si aprirà in Consiglio regionale una discussione e vedremo. Chi avrà più filo tesserà più tela.
Sarebbe auspicabile per la nostra discussione, se, in questo momento prendendo atto che su questo punto c'è un dissenso di fondo, anzich decidere di andare avanti per la vostra strada, convenissimo sul fatto che questa materia viene stralciata. Stralciando l'articolo, saremmo disposti a ritirare il nostro emendamento soppressivo, perché lascerebbe impregiudicata tutta la discussione. Non si tratta di una questione secondaria, Assessore Casoni! Lei è, diciamo così, avvezzo alle questioni legislative del Consiglio regionale per capire che non è questione di lana caprina. Noi non chiediamo di mettere una pietra tombale sull'A.Re.S.S chiedendo che venga votato il nostro emendamento e che la maggioranza semmai si convinca della bontà della nostra proposta. Diciamo un'altra cosa: estrapoliamo questa discussione per il momento, lasciando impregiudicata la possibilità che il Consiglio e la Giunta tornino a discutere la questione. Ma la estrapoliamo perché l'A.Re.S.S. non c'entra nulla con la legge Bassanini, tant'è che siete costretti a dire che rinviate tutto ad un provvedimento legislativo. Benissimo, discuteremo un vostro provvedimento legislativo, ma tiriamo fuori tale questione e diamo un segno di buona volontà al Consiglio dimostrando che la discussione che affrontiamo in quest'aula ha un senso e che non c'è una maggioranza blindata che ha deciso che debba essere così il provvedimento e su questa base lo vota a colpi di maggioranza.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Ronzani.
Consigliere Marcenaro, aveva chiesto di intervenire?



MARCENARO Pietro

Sento prima l'opinione dell'Assessore.



PRESIDENTE

Può intervenire successivamente per dichiarazione di voto.



MARCENARO Pietro

Sulla base delle affermazioni svolte dal collega Ronzani e dell'intervento dell'Assessore e della Giunta, valuterò se l'emendamento soppressivo presentato può essere trasformato in una richiesta di stralcio valutando se, conservando una parte dell'art. 104, in particolare i commi operativi dal punto di vista dell'applicazione del D.lgs. n. 112, è possibile un'operazione del genere. Vorrei, quindi, capire questo e lo capirò dalla risposta dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Consigliere Chiezzi, ho ascoltato il suo intervento, come quello del Consigliere Ronzani, e sembra che qui si stia parlando di un trasferimento paragonandolo con altre strutture che sono state create, che non ha alcuna contezza. E' utile che non abbia nessuna contezza di bene materiale trasferito. I Consiglieri regionali sanno benissimo che stiamo parlando di 2.200 chilometri di strade che passano dal demanio nazionale al demanio regionale-provinciale. Assieme a questo trasferimento, la Regione dal primo giugno sarà responsabile diretta del governo della rete regionale e le Province saranno responsabili del governo della rete provinciale.
Non vorrei trovarmi nella medesima situazione delle Ferrovie, le quali non hanno ancora ricevuto le deleghe, ma in compenso ricevo dai pendolari lettere di lamentela per i treni sporchi, per i loro ritardi e quant'altro e non ho strumenti operativi per potermi cautelare. Qui stiamo parlando di un trasferimento che è stato stabilito dal Governo nell'intesa Stato Regioni, che prevede che, a partire dall'1 giugno 2001, alla Regione saranno trasferiti 1.000 chilometri di strada, ragion per cui si deve dotare di strumenti operativi in grado di gestire tale trasferimento.
Qualcuno ha sollevato la questione che, con il trasferimento di nuove competenze, si creerà una sovrastruttura. Abbinato al traferimento di risorse chilometriche, per ogni chilometro di strada la Regione Piemonte riceverà anche nove funzionari ANAS e cento funzionari monetizzati. La gestione della quota della porzione di lavoro trasferito, così come è stato deciso dall'ANAS, vale centonove persone lavoro: nove hanno accettato volontariamente il passaggio, mentre per le altre cento persone, che non hanno accettato il trasferimento, l'ANAS ha dovuto mettere in atto una mobilità sindacale interna per tutelarle, per cui ha deciso di monetizzare l'equivalente.
Non stiamo solo parlando del manto stradale, Consigliere Chiezzi, ma del fatto che la programmazione rimane totalmente in capo all'Assessorato.
Infatti l'articolo recita che l'attuazione della programmazione spetta all'Agenzia, con una serie di compiti precisi. Quando, il primo giugno verranno trasferite alla Regione nuove competenze sulle strade, con quale strumento questa - da quel momento responsabile di quella parte di strada sarà in grado di gestire queste nuove competenze? Ripeto, questa non è un'iniziativa dell'Assessore Casoni, ma semplicemente una legge condivisa da tutti gli Assessori e i Presidenti provinciali nella Conferenza delle Autonomie. Tutti hanno convenuto che questo era il percorso corretto del provvedimento.
Per rispondere, come dicevo prima, a coloro che sollevavano la questione di creare una sovrastruttura, garantisco che delle centonove persone che riceviamo dallo Stato come monetizzazione (si sa che per gestire questa risorsa ci vogliono 109 persone), soltanto la metà servirà per gestire la stessa materia che ci viene monetizzata a centonove persone oggi...



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

SAITTA Antonino (fuori microfono)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Senza consulenze e senza incarichi?



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Sì. Con gli strumenti operativi delle risorse che sono trasferite direttamente...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Saitta)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

E' impensabile che affidi le progettazioni preliminari al mio Assessorato. L'Assessorato alla viabilità e trasporti non si pu trasformare in uno studio di progettazione preliminare delle strade del demanio regionale. I miei uffici si devono occupare dell'alta programmazione e vi garantisco che è seria intenzione dell'Assessorato mantenere tutto il controllo della programmazione.
Tutto quanto non elencato nell'articolo in questione, non sono cose di poco conto, ma valutate nel trasferimento; non c'è stato regalato niente anzi, le basi di partenza erano ancora diverse. E' stato convenuto che la mole di lavoro per gestire queste strade comporti responsabilità sul demanio. Ci dovrà essere una struttura in grado di realizzare le progettazioni preliminari degli interventi di programmazione che si ha intenzione di attuare, che deve diventare, per le strade e per le opere del demanio regionale, lo strumento di attuazione di tutte le politiche di programmazione che gestiremo con 280 miliardi annui di risorse assegnate.
E' importante che si capisca l'entità. Non stiamo parlando di un'Agenzia che si costituisce tanto per creare un orpello in più. Anzi, fino ad oggi questa materia che ci viene trasferita è stata gestita da centonove persone e vi garantisco che questa stessa materia la gestiremo con metà delle persone trasferite. Le altre cinquanta monetizzazioni le trasformeremo in risorse da investire per costruire nuove strade. Questo è l'obiettivo che porteremo a compimento.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Le cento persone monetizzate, più i nove funzionari, sono in trasferimento in ordine ai 2.000 chilometri?



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

CASONI William , Assessore alla viabilità e comunicazioni



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

No. Sono la quota dei 1.000, in capo alla Regione, per le funzioni trasferite. Le Province riceveranno centinaia di soggetti che costituiranno gli operatori pratici (non l'entità di programmazione o l'entità di controllo, per esempio, giuridico-burocratico della struttura e del demanio) che svolgeranno un lavoro diverso rispetto, ad esempio, ai cantonieri che si occupano del tratto di strada. Con le Province è già stato definito un piano di ripartizione delle unità di personale trasferite dall'ANAS. Ripeto, non si può parlare di appesantimento della struttura perché, in realtà, noi la dimezziamo rispetto al contendere della materia che ci viene trasferita, fino ad oggi gestita da un apparato burocratico di centonove persone, che poi diventeranno cinquantacinque. Tuttavia, non voglio trovarmi senza quelle cinquantacinque persone quando, dal primo giugno, ci verranno trasferite nuove competenze sulle strade. Non voglio ricevere lettere di cittadini che si lamentano perché non è stato fatto un certo intervento o perché la programmazione anziché impiegarci un mese, ne impiega sette per il semplice motivo che gli uffici non hanno il tempo materiale di poter rispondere a tutte le esigenze che, con il trasferimento delle deleghe e la proprietà del demanio regionale, saranno in capo alla Regione. Insomma, non voglio rimanere con il cerino in mano. Abbiamo delle scadenze precise: la Conferenza Stato-Regioni ha stabilito che dal primo giugno verranno trasferite le competenze sulle strade. Ricordo che questa data è già una proroga, perché il trasferimento doveva già avvenire il 31 dicembre dello scorso anno. Per quella data dobbiamo essere pronti a gestire queste nuove competenze.
Ritengo importante mantenere questo articolo che fa parte di una legge che, comunque, dovrà essere approfondita, ma, comunque, una legge in cui è già segnato lo strumento, l'indirizzo per i compiti che la legge Bassanini ci assegna. Ciascuna di queste funzioni è assegnata dalle leggi Bassanini alla Regione, la quale, a sua volta, decide di mantenere la programmazione all'Assessorato e lo strumento di attuazione all'Agenzia. Contrariamente si dovrebbe pensare ad una struttura elefantiaca; non più ad un Assessorato, ma ad un misto tra Assessorato e studio di ingegneria. Non penso sia l'obiettivo di un Assessorato regionale trasformarsi in uno studio professionale per progetti preliminari e quant'altro. Anzi nell'ottica della "sburocratizzazione" - che si dice obiettivo di questa Giunta - mantenere all'Assessorato solo compiti di programmazione e forte controllo e poi dotarsi di strumenti attuativi (come può essere l'Agenzia) va esattamente in questa logica. Questa è riconosciuta da tutti come il trasferimento vero e più pesante conformemente al dettato della legge Bassanini. Questa è la materia dove, effettivamente, 2.200 chilometri di strade, passano alla Regione e alle Province. Credo che la Regione debba dotarsi per tempo di strumenti per gestire questa materia adeguatamente nel momento in cui le sarà consegnata. Non c'è la volontà di accelerare dei processi, c'è una scadenza che vorrei rispettare. Essendo state trasferite alla Regione tutte queste deleghe, con questa legge di indirizzo la Regione dice qual è lo strumento di attuazione. Dovendo procedere, si arriva necessariamente all'emanazione di una nuova legge.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Alla luce della replica dell'Assessore, chiedo se è possibile avanzare una proposta. Sarebbe importante se il Presidente Ghigo ascoltasse la proposta dell'Assessore competente, Casoni, perché, trattandosi di una proposta che riguarda un provvedimento legislativo dell'intera Giunta potrebbe essere utile conoscere anche l'opinione del Presidente stesso. Vi sono due filosofie esplicitate in aula e che l'Assessore richiamava, sia relativamente alla questione del demanio stradale regionale, sia per quanto riguarda, di conseguenza e a caduta, l'art. 104 sull'Agenzia regionale delle strade, l'A.Re.S.S. Piemonte, che nasce come struttura ed Ente strumentale dal processo di regionalizzazione dell'ANAS nella scelta della Giunta. Per quanto riguarda la sua attuazione pratica, l'art. 104 dice che "si demanda ad un apposito provvedimento legislativo successivo, che costituisce l'Agenzia regionale delle strade Piemonte, quale Ente strumentale di diritto pubblico...", ecc. L'art. 104 è fatto per dire: "Noi diciamo che ci vuole un'A.Re.S.S. regionale come Ente strumentale, però qui non facciamo niente; facciamo semplicemente un'affermazione di principio che demanda ad un provvedimento legislativo successivo, che è ancora tutto da fare". Questa è la sostanza dell'art. 104, Assessore. Poi, nei commi terzo e quarto, vi è una norma transitoria, che dice: "In attesa di questo momento, in fase transitoria e comunque non oltre il 31 dicembre, la Regione e le Province, per la gestione di queste reti trasferite dallo Stato, possono avvalersi...", ecc.
Se l'art. 104 è così strutturato, al di là delle due filosofie qui espresse, che ritengo si confermino allo stato dell'arte, sul piano pratico le considerazioni che lei, Assessore, faceva sono reali, perché il processo di regionalizzazione dell'ANAS sta avvenendo, ci sono ritardi, ci sono rischi di ritardi e ci sono, a caduta, possibili richieste ed interlocuzioni che si riversano sui tavoli. Lei sa anche che sulla questione del processo di regionalizzazione dell'ANAS più volte, in sede di II Commissione e con interrogazioni che richiamavano questo momento e percorso, abbiamo ricordato la necessità di approntare tutti gli strumenti per essere al passo rispetto al processo.
Noi non siamo certo coloro che, avendo sollecitato più volte un diverso processo, adesso non riconoscono la questione dei tempi e delle problematiche che si possono riversare. Le dico però, Assessore, che questa argomentazione - che è argomentazione valida - non è soddisfatta dall'art.
104 così com'è, perché l'art. 104 non dà una risposta alle sue possibili problematiche d'urgenza. La cosa più ovvia, per rendere razionale il provvedimento, al di là delle filosofie - e questa è la proposta che vorrei rivolgere a lei, ma anche al Presidente, in veste di Presidente dell'intera Giunta - potrebbe essere quella di lasciare i commi terzo e quarto eventualmente riformulati, cioè una norma transitoria che risponda a quelle problematiche di urgenza, per non lasciare un vuoto di governo di un processo così complicato e difficile in questa fase, a beneficio della Regione e delle Province. Non lascia, dunque, il processo sgovernato e demanda ad un provvedimento legislativo successivo il momento che norma l'eventuale Ente strumentale e le sue caratteristiche. Non creiamo un vuoto, dal punto di vista gestionale, anche perché, con questo articolo lei non istituisce l'Ente strumentale e non lo mette in condizioni di poter operare domani mattina, quindi quei rischi che lei intravedeva non vengono ovviati dai commi primo e secondo dell'art. 104. In questo provvedimento razionalmente è utile inserire la norma transitoria ed il provvedimento legislativo successivo a cui si fa riferimento, ma i cui termini e le cui caratteristiche sono demandate alla legge che la Giunta emanerà. Tenga conto che operazioni di razionalizzazione di questo tipo le abbiamo già realizzate anche in fasi precedenti della legge. Quindi, compiere un'operazione come questa non fa altro che razionalizzare il provvedimento e renderlo omogeneo in tutte le sue parti, come abbiamo fatto per quanto riguarda, ad esempio, la parte precedente relativa all'urbanistica. Abbiamo fatto esattamente la stessa cosa e non un'operazione diversa. Poi, se fossimo entrati nel merito, probabilmente avremmo avuto sugli strumenti urbanistici, le leggi, ecc., delle visioni magari diverse, ma sull'impianto metodologico abbiamo convenuto che in questa direzione potesse essere utile un momento di semplificazione. Debbo dire che anche noi abbiamo la preoccupazione dei tempi, tant'è che, come lei sa, non solo abbiamo sollecitato più volte il dibattito sul processo di regionalizzazione dell'ANAS, ma abbiamo sollecitato anche più volte un contestuale inserimento di questo argomento nel discorso da riprendere sul Piano regionale dei trasporti, strumento di grande importanza e rilievo dal punto di vista programmatorio, per inserire tutti gli altri elementi.
La proposta che facciamo e su cui vorremmo sentire a questo punto prima di esprimere definitivamente una dichiarazione di voto, una risposta da parte del Presidente della Giunta e dell'Assessore, è la proposta che sto facendo adesso, perché è del tutto evidente che l'accoglimento o meno di questa proposta modifica la sostanza degli emendamenti presentati.
Qualora questa proposta venisse accolta dalla Giunta cambierebbero sia il termine degli emendamenti che il loro mantenimento, perché cambierebbe il percorso che dobbiamo fare.
Questa è la ragione per cui chiedo una risposta sulla proposta avanzata, prima di procedere alla dichiarazione di voto ed all'eventuale voto degli emendamenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Concordiamo su alcuni punti importanti. Voi avete presentato un ordine del giorno, che ho ricevuto dal Consigliere Riba, che impegna già da oggi la Regione a sostenere una serie di atti che in parte ha già svolto ed in parte sono qui contenuti. Ho detto al collega Riba che avremmo votato l'ordine del giorno, perché ci impegniamo in questa direzione. Inoltre, se l'obiettivo è quello di arrivare a rispettare velocemente l'impegno dell'1 luglio con la legge di attuazione, è certo che queste cose saranno gestite.
A quel punto, discuteremo nel merito del numero delle persone, delle risorse, ecc. Lo strumento della Giunta è quello di avere la programmazione pienamente in mano all'Assessorato e lo strumento di attuazione delegato.
Questo è un obiettivo. Ripeto che siamo già chiamati da oggi, con questo ordine del giorno successivo, a riprendere in mano tutta una serie di questioni, che tra l'altro - come ho già detto prima - condivido perfettamente, perché molte di queste iniziative sono già state attuate.
Quindi, ci stiamo già muovendo in quella direzione pur non avendo lo strumento adatto. Per attuare molto di quello che è contemplato qui, sarà necessario disporre di uno strumento ad hoc.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Vorrei solo sapere dall'Assessore Casoni, se non si vogliono estremizzare le posizioni, se esiste - secondo me sì - la possibilità di una discussione. Probabilmente, su alcuni punti c'è una maggiore possibilità di convergenza, su altri meno, però siamo in presenza di un testo che, rispetto ad una legge futura che viene annunciata, comincia ad introdurre una serie di criteri e di punti di riferimento.
Ora, i casi sono due: o continuiamo a discutere di questo punto nell'ambito di questo provvedimento, oppure, come ci sembra più ragionevole e come del resto si è fatto - lo ricordava il collega Chiezzi - anche su un altro capitolo, su cui peraltro avevamo posizioni diverse, decidiamo che rimandiamo questo punto per affrontarlo successivamente in una legge specifica, siccome qui non decidiamo nulla di operativo.
Faccio subito un esempio: su questi criteri entro nel merito, perch così come sono predefiniti qui, lasciano almeno una serie di interrogativi.
Il collega Chiezzi mi chiedeva: "Perché un Ente strumentale di diritto pubblico e non una società privata per azioni?". Facciamo questo esempio perché questo punto merita attenzione: non si può dare per scontato che questo avvenga perché è un Ente strumentale di diritto pubblico, senza valutare e discutere in modo approfondito un aspetto di questo tipo. Ma io non posso trovarmi di fronte domani, nella discussione di una legge, un punto come questo già predeterminato da un voto del Consiglio regionale e nell'impossibilità di riaprirne la discussione. Se questo punto è aperto lo voglio discutere.
Inoltre, per quanto riguarda il comma primo ("funzioni di coordinamento della gestione e di attuazione della programmazione della rete stradale demaniale"), avevo detto che alla Regione non spetta neanche la gestione delle strade demaniali, ma spetta alle Province. Quando si parla di "attuazione della programmazione", ritengo che nella lingua italiana l'"attuazione della programmazione" sia esattamente la gestione. Allora diamo alle Province la gestione e manteniamo alla Regione l'attuazione della programmazione? Scusate, o è la stessa cosa o qualcuno mi deve spiegare cosa vuol dire.
Mi fermo qui per dire semplicemente che, se entriamo in questo merito se non troviamo un'altra soluzione, vi chiederemo lo spazio per approfondire subito questa discussione, visto che voi adesso ci chiedete di farla. E faremo una discussione di merito su questi problemi, alcuni dei quali ho provato a richiamare.
Dopodiché, abbiamo presentato, sulla questione che riguarda in generale tutto il processo ANAS, l'ordine del giorno che ritengo abbia una funzione di indirizzo. Una convergenza su quell'ordine del giorno è, per me, un passaggio importante, che non sottovaluto affatto.
Quindi, immagino, Assessore Casoni, che su alcuni punti avremo magari delle opinioni diverse, ma ci sono alcune questioni che richiedono, nel momento in cui si definisce un iter legislativo, un approfondimento.
Presidente Cota, dicevo questo anche solo per chiarire il tipo di discussione che vogliamo fare, essendo superata la fase della soppressione o stralcio (forse questo è un errore da parte nostra, perché probabilmente la parola soppressione è troppo forte). Non facciamo due volte la stessa discussione e troviamo la sede più utile per compierla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Volevo semplicemente chiedere all'Assessore Casoni in quale circostanza di luogo e di tempo ha concordato quello che ha detto prima con il collega Riba.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Non è stato un concordare. Com'è noto, gli ordini del giorno sono stati distribuiti a tutti. Io mi sono girato e ho detto al Consigliere Riba: "Queste iniziative metà le ho già fatte e metà le farò, sono contemplate nella mia programmazione". Per cui contengono degli atti che, per me, sono dovuti. Poiché sono una persona che verifica i contenuti importanti di un progetto e questi sono atti, peraltro, presi dalla mia programmazione, non ho difficoltà a dire che le indicazioni qui considerate sono già trasformate in strumenti di indirizzo all'attenzione dell'Assessorato.
Questo è per rispondere al Consigliere Brigandì, che mi ha fatto una domanda precisa. Penso che anche lui abbia letto l'ordine del giorno.
Io ho detto: proprio sulla base di questo ordine del giorno, quindi su questo adesso non vorrei...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, rispondo alla sua richiesta di chiarimenti sull'ordine dei lavori.
Abbiamo l'art. 104, che sicuramente è molto importante come altri articoli, e su questo articolo abbiamo iniziato l'esame degli emendamenti.
Semplicemente, tutte queste posizioni e questa diversità di posizioni possono trovare tranquillamente ingresso nel dibattito, secondo le modalità e le procedure del Regolamento.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presenterò altri emendamenti.



PRESIDENTE

Questo è chiaro. Stiamo discutendo dell'emendamento soppressivo.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei ha già parlato sull'emendamento soppressivo relativo all'art. 105.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Abbiamo fatto un'altra proposta che può superare gli emendamenti!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi su una questione relativa all'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, sia prudente. Lei non era presente. Io mi sono alzato e non sull'emendamento soppressivo, ma sull'articolo, ho fatto un ragionamento rivolgendomi direttamente al Presidente Ghigo (che era presente ed attento e lo ringrazio di questo), nel quale, a seguito del ragionamento, ho fatto una proposta, al di là dell'emendamento in sé e per sé.
Ho fatto un ragionamento, rivolgendomi direttamente al Presidente Ghigo, chiedendo proprio a lui, insieme all'Assessore Casoni, di capire se c'era una sintonia. Siccome lo vedevo attento, aspetterei una risposta perché l'osservazione che ho fatto, Presidente Cota, secondo quanto posso immaginare, è una proposta risolutiva, ripresa in vari modi da altri colleghi, e che nulla toglie alla maggioranza nella volontà di realizzare i propri progetti. Semplicemente, consegna questa volontà al luogo proprio già qui citato, di una legge. La maggioranza potrebbe presentarla anche domani mattina: dopodomani andrebbe in Commissione e in quella sede si potrebbe discutere se si gestirà come Assessorato, Ente strumentale, come S.p.A., istituzione o convenzione! La nostra era una proposta che andava verso un'apertura. E' inutile discutere adesso la forma che deve avere questa struttura: non possiamo analizzarla durante la discussione sulla legge che avete detto di voler presentare? Aspettavo una risposta a questa domanda. Per questo, Presidente, mi sono permesso di dirle: "Si fermi un attimo". Aspetto ancora la risposta del Presidente Ghigo. Come ha detto la collega Manica, si può anche dire: "Teniamo il resto, stralciamo questa parte e, questa parte, dalla prossima settimana la discutiamo in Commissione".



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Chiezzi...



(Commenti fuori microfono dai banchi dell'opposizione e della Consigliera Manica)



PRESIDENTE

Scusi, ma ho capito, e ringrazio il Consigliere Chiezzi per il riassunto che mi ha fatto.
L'Assessore Casoni dice di aver già risposto su questo punto, ma io chiedo all'Assessore, essendo anche il Vicepresidente della Giunta regionale, di rappresentare la posizione della Giunta in ordine a quanto è stato chiesto dai colleghi con la loro questione sull'ordine dei lavori.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Credo di aver già motivato la mia posizione e, se il Presidente Ghigo non ritiene di dover prendere la parola, è perché su questo tema abbiamo già dibattuto.
Mi sembra che non si tenga sufficientemente in considerazione che dal primo luglio, con questo provvedimento, sulle deleghe che ricevo devo anche stabilire le procedure da attuare, con un successivo provvedimento. Ho già detto che questo articolo stabilisce che la programmazione rimane in capo alla Regione. Lo strumento di attuazione (progettazione preliminare e quant'altro) non potrà essere in capo all'Assessorato, perché in tal caso dovremmo aumentare il numero dei dipendenti dell'Assessorato, oltre che diventare un Assessorato misto. Per questo verrà gestito da un Ente di programmazione, l'A.Re.S.S. Questa è, nella sostanza, la natura del provvedimento.
Però tutto ciò, secondo me, è importante che nella legge ci sia, per far sì che il percorso che tutti auspichiamo sia veloce e rapido. Con la prospettiva ineludibile delle elezioni amministrative e politiche, i tempi dei lavori in Consiglio subiranno dei rallentamenti: sappiamo che per circa due mesi i lavori in aula e nelle Commissioni saranno saltuari, e non vorrei trovarmi, al primo luglio, con un cerino in mano e la delega trasferita.
Con questi elementi già delineati possiedo uno strumento - è vero - che posso perfezionare, lo strumento di attuazione...



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Si demanda successivamente a quelle che sono le operatività, però così avremmo già fatto un pezzo di strada!



(Ulteriori commenti dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, ma vorrei riportare la questione nell'ambito della correttezza.
Alcuni colleghi della minoranza, secondo i termini del Regolamento hanno avanzato una loro proposta, su cui poi l'Assessore Casoni ha espresso il parere della Giunta. Ovviamente, poiché non è stato trovato un punto d'incontro, dobbiamo proseguire con la discussione degli emendamenti! Queste sono le regole!



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

No, sull'emendamento soppressivo lei ha già parlato, può parlare solo...



(Ulteriori commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

No, no, no... Scusi, Consigliere Chiezzi, lei stava parlando dell'emendamento soppressivo! E' chiaro: lei, sull'emendamento soppressivo ha facoltà di parlare solo per dichiarazione di voto.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, non ho nulla da aggiungere.



PRESIDENTE

Su richiesta del Consigliere Ghiglia, si proceda alla votazione dell'emendamento n. 10/104.1) per appello nominale.



(Il Vicepresidente Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 hanno risposto SI' 2 Consiglieri hanno risposto NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
10/104.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: all'art. 104 il comma 1 è soppresso.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. L'avevo informata di aver svolto un intervento che dal mio punto di vista, era sull'intero articolo, poi lei ha derubricato ad un intervento su un emendamento soppressivo, ma, al di là della rubrica in cui lei l'ha classificato, era un intervento nel quale mi rivolgevo direttamente al nostro Presidente Ghigo, che era presente ed attento facendo una proposta di risoluzione di questo problema. Attenta esigenza della maggioranza e rispettosa delle necessità di mantenere una dialettica aperta su questo problema.
Le avevo chiesto di attendere una risposta del Presidente Ghigo, che in quel momento era assente; purtroppo, lei ha messo in votazione l'emendamento e all'atto della votazione il Presidente Ghigo è apparso.
Mentre non è apparso per rispondere alle proposte di soluzione politica del tema in oggetto, è apparso al momento del voto. Approfitterei di questa situazione, visto che il Presidente Ghigo è ancora presente, anche se non è seduto al suo posto come vorrebbe il Regolamento, ma è lei che deve farlo rispettare e non io. Pur essendo il Presidente Ghigo seduto in luogo improprio, insieme ad una congerie di Assessori ed altre persone, chiedo se, per cortesia, non valuti questo fatto come critico all'interno di questo articolo di legge.
Il comma primo, Presidente Ghigo, mi sembra che si potrebbe eliminare.
Leggiamolo insieme: "La Regione, con apposito provvedimento legislativo...". Chi impedisce di farlo, anche se non lo scriviamo? Se non scriviamo questo, la Regione non può farlo con l'apposito provvedimento legislativo? Sì che può. Costituisce l'Agenzia regionale delle strade del Piemonte. Costituitela, Presidente! Chi ve lo impedisce? Fate questa legge e all'interno di questa legge costituite l'A.Re.S.S: chi ve lo impedisce? Costituite l'Agenzia quale Ente strumentale di diritto pubblico. Perché? Perché, Presidente, Ente strumentale di diritto pubblico.
Non sono d'accordo! Voglio discutere, ammessa l'esigenza di istituire l'A.Re.S.S, in Consiglio, come è strutturata dal punto di vista del diritto e metto in discussione la scelta di essere un Ente strumentale.
Chiedo di discutere e verificare altre ipotesi: società per azioni un'istituzione, un consorzio, una forma consortile (perché escluderla a priori?); potrebbe essere un consorzio tra Enti pubblici, una società mista.
Presidente Ghigo, questa discussione è una tema tutto aperto e da discutere: primo, se debba costituirsi l'A.Re.S.S; secondo, in cosa deve consistere, dal punto di vista del diritto societario, l'A.Re.S.S. Vogliamo discutere questo tema. Presidente, le sembra questo sito adatto ad aprire questa discussione? Il sito della Bassanini è quello da discutere: se debba essere o meno una società per azioni; se debba essere una società per azioni a maggioranza pubblica o no; come devono essere assegnate queste quote e quali sono le competenze dell'A.Re.S.S. E' una discussione che non può essere svolta qui ed ammetterà che deve essere svolta e che non si pu eludere un'alternativa allo stato di Ente strumentale, ma questa alternativa la vedremo nella legge, è questo che le suggerisco.
Questi elementi, tra l'altro, solo da una legge avranno il braccio operativo. L'Assessore Casoni, anche se approviamo questo titolo, non ha niente da gestire, perché deve fare una legge che dirà queste cose.
Aspettiamo e sospendiamo questa prospettiva che non ha alcuna efficacia pratica, perché l'Assessore Casoni, il primo giugno o il primo luglio - non ricordo - avrà bisogno di uno strumento, che non è questo articolo di legge, ma sarà la legge sull'A.Re.S.S.
Quindi, fate in fretta la proposta di Giunta e la legge sostitutiva dell'A.Re.S.S. Solo allora proporrete l'Ente strumentale e noi, in Commissione, lo potremo verificare e vedere se funziona o meno.
Tenga anche presente, Presidente Ghigo, che questo schema di ragionamento l'abbiamo portato all'interno dell'art. 88, presentato dall'Assessore Botta, che diceva: "Faremo la legge urbanistica e all'interno ci saranno i seguenti principi". Dopo la discussione fatta insieme, abbiamo deciso di togliere quegli articoli che già indicavano i contenuti della nuova legge urbanistica, così come potremmo escludere gli articoli che dicono: "Istituisco l'A.Re.S.S sotto questa forma".
Istituitela, va bene! La prossima settimana ci riuniamo in Commissione e discutiamo sull'A.Re.S.S e su come è fatta.
Per questo, Presidente Cota, non mi aspettavo una risposta formale.
Siccome, poi, questi sono argomenti, Presidente Cota, che non possono ricevere risposte di tipo numerico ("ci sono altri che devono intervenire? No, passiamo alla votazione"), l'argomento senza risposta viene riproposto finché qualcuno ci crede. Se sono argomenti campati in aria, ci si alza e si dimostra l'inconsistenza. L'Assessore, se ha questo articolo di legge potrà risolvere i problemi che dice, ma lo si dimostra con degli argomenti di sostanza. Non mi sembra che il rinvio ad una legge che ci sarà risolva alcun problema.
Se questo emendamento, che sopprime l'intero comma primo, viene respinto, si apriranno le discussioni di merito, ad esempio: costituiamo l'Agenzia o no? L'Agenzia è un Ente strumentale o un consorzio o una società? E così via. Poi, che funzioni deve svolgere l'Agenzia (ma non dobbiamo dirlo con la Bassanini)? Funzioni di studio? Noi diremo: "Perch funzioni di studio?". Togliamo le funzioni di studio, aggiungiamo altro e così si prosegue.
E' improprio, all'interno della legge di attuazione della Bassanini addentrarci in una discussione sui compiti dell'A.Re.S.S. Facciamo come l'Assessore Botta, che ha eliminato tutti gli elementi di merito condivisibili e non, ma li ha estratti da questo corpo legislativo e li ha consegnati alla riforma in corso che discuteremo.
Assessore Casoni, stralci questa parte che nulla toglie ai suoi problemi né li risolve né li peggiora, li lascia come sono in attesa di una legge. Lo stralci, concordi con le opposizioni. Lei non ha concordato con l'opposizione l'istituzione di strade regionali. Lei ha scelto le strade regionali. Le opposizioni erano in disaccordo totale. Abbiamo votato democraticamente; voi avete una linea politica e una maggioranza, non vi abbiamo impedito di portare a casa una struttura di gestione delle strade che prevedesse le strade regionali. Per me è una solenne stupidaggine, ma abbiamo chiuso la questione, si è votato: le strade regionali fanno parte delle vostre scelte.
Non vogliamo impedirvi delle scelte, ma vogliamo essere in grado di discuterle: quella in merito alla strada regionale la si doveva discutere questa sera all'interno dell'attuazione della Bassanini; come è costituita l'A.Re.S.S.; se debba realizzare il progetto preliminare o no, se debba redigere il progetto definitivo, se debba fornire consulenza alle Province o no: tutte questioni scritte all'interno di questi primi due commi.
Discutiamone con calma, Assessore, lei non ci perde niente n politicamente né sotto la forma della gestione; guadagna la possibilità di colloquiare con un'opposizione, in una sede propria, sulla base delle idee che proporremo; dopodiché, voteremo la legge.
Tra l'altro, penso che, se si voterà la legge sull'A.Re.S.S., avrà una strada molto più acconcia se i rapporti sono corretti. Se adesso si discute in una sede che non consente di esaminare i problemi, non penso che questo faccia del bene all'altra legge. E' l'altra legge quella importante per la gestione; è quell'altra legge che lei, entro il primo luglio, deve portare a casa e noi non abbiamo alcuna voglia di impedirlo.
Facilitiamo questi percorsi dialettici di reciproco rispetto.
Sull'istituzione delle strade regionali non abbiamo aggiunto una parola di più, a quella che ha detto non siamo d'accordo, non siamo d'accordo assolutamente, avete insistito, ma non ho presentato emendamenti su quella parte. Basta, è una scelta politica, è propria, la legge è questa, c'è una maggioranza, che governi! Se sono in disaccordo, voto contro, ma questo è diverso, questo è volere inserire, qui, scelte che riguardano il futuro e che sono inutili dal punto di vista dei problemi di gestione che lei ha.
Allora, capite che continuiamo ad argomentare, Presidente ed Assessore Casoni!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Intervengo per dichiarazione di voto.
Credo sia difficile contestare le affermazioni di buonsenso test svolte dal collega Chiezzi.
Mi ricollego ai ragionamenti svolti in quest'aula dall'Assessore Casoni. Rispetto alle preoccupazioni che ha espresso l'Assessore Casoni cosa sposta lo stralcio di questo articolo? Lei ha detto al Consiglio una cosa che condivido: "Ho dei tempi da rispettare".
Ma la domanda è la seguente: se noi, oggi, stralciamo questo articolo cosa cambia rispetto all'impegno della Giunta e del Consiglio di rispettare quei tempi? Nulla.
Qui non stiamo approvando un articolo che è cogente rispetto all'esigenza che il Consiglio approvi un provvedimento di legge. Questo articolo, che noi oggi approviamo e che voi vorreste con una forzatura ritengo che non risolva il problema. Comunque sia, dovrete presentare al Consiglio una proposta di legge, perché l'articolo in questione, a parte l'ultimo comma, e forse anche il penultimo, null'altro fa che indicare i principi sulla base dei quali voi vorreste redigere una legge istitutiva dell'A.Re.S.S.
Colleghi, stiamo discutendo di questo e di null'altro. Non siamo in presenza di una manovra ostruzionistica per cui, se non passa questo articolo, noi, in realtà, stiamo mettendo ostacoli a che l'Amministrazione regionale presenti una proposta di legge. Togliamo di mezzo un articolo che riguarda l'impegno della Giunta ad avanzare una proposta di legge.
Questa impostazione mi sembra difficilmente contestabile. Non è che stralciando questo articolo, facciamo da ostacolo a che la Giunta presenti questo provvedimento. Devono vivere alcune parti, se lo riteniamo, quelle per le quali c'è un problema immediato. Ripeto: i commi quarto e quinto dell'articolo che stiamo discutendo, colleghi.
In caso contrario, non capisco perché noi, oggi, ci incaponiamo a voler indicare in questa legge che la Giunta vorrà istituire l'A.Re.S.S., perch di questo parliamo, Assessore Casoni.
Voi difendete un articolo che è una petizione di principio. Voi dite: "Noi, Giunta regionale, vogliamo costituire l'A.Re.S.S. e lo faremo con una proposta di legge". Bene, discutiamo della proposta di legge.
La Giunta, se davvero ha il problema dei tempi di cui parla l'Assessore Casoni, ha una via obbligata, una strada maestra: presentare in fretta la proposta di legge, su cui si aprirà in Consiglio una discussione.
La Giunta dirà al Consiglio che ritiene necessario, rispetto al fatto che la legge individua un livello regionale di strade, dotarsi di un Ente strumentale, che è lo strumento con il quale fare la programmazione. Avete il diritto di farlo, ma presentate una proposta di legge, Assessore Casoni! In questo caso, fare una forzatura mi sembra davvero improprio. Mi sembra una forzatura che, tutto sommato, non risolve il problema per il quale si è speso con il suo intervento l'Assessore Casoni, in quanto rimane impregiudicato il problema di normare e di istituire l'A.Re.S.S., tanto per intenderci; però, introduce nel dibattito politico un elemento di forzatura che considero assolutamente negativo.
Sarebbe meglio se l'Assessore Casoni dicesse: "Benissimo, noi questo articolo lo stralciamo, ma la Giunta presenta fra qualche giorno una proposta di legge e chiediamo al Consiglio e alle Commissioni consiliari competenti di mettersi al lavoro, perché noi, Giunta, riteniamo che l'Ente strumentale, che abbiamo individuato nell'A.Re.S.S., sia essenziale per procedere a quel tipo di programmazione". Questa è una linea e non difendere un articolo che non ha né arte né parte, perché rinvia tutto e dice: "Io vorrò fare, poi, allora, l'A.Re.S.S.".
Quindi, Presidente del Consiglio, voterò a favore dell'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi. Ritengo che difendere questo articolo a dispetto dei santi, sia un errore politico perché, dal punto di vista effettuale e pratico, voi, votando questo articolo, non risolvete nulla Assessore Casoni! Questo è il punto sul quale vorrei che lei riflettesse. Non è che lei dice: "Guardate che con questo articolo ho messo una pietra miliare rispetto al ragionamento che voglio fare". No, lo sappiamo tutti che non serve a niente. E' un articolo prescrittivo: "Vorrò fare una legge, dovr fare una legge". E chi ce lo fa fare di perdere ore in questa discussione quando il nodo della questione sarà poi approvare la proposta di legge? Per questi motivi, Presidente, dichiaro il nostro voto a favore dell'emendamento presentato dal collega Chiezzi.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Noi eravamo impegnati all'approvazione di questo provvedimento in questi giorni ed in tempi utili.
Voglio dire qui che noi siamo legati ed intendiamo rispettare questo impegno, anche se - come voi sapete - il comportamento della maggioranza nella giornata di giovedì scorso, ci ha formalmente sciolti da questo obbligo, perché, come lei sa, Presidente, quando la maggioranza effettua l'ostruzionismo abbandonando l'aula, è lecito che la minoranza sia sciolta dall'impegno di garantire i tempi.
Nonostante questo - lo ribadisco in questa sede affinché sia chiaro intendiamo mantenere l'impegno che nell'organizzazione comune del lavoro del Consiglio avevamo assunto.
Vorrei che fosse chiaro, tuttavia, che eravamo impegnati ad approvare in questi tempi, la legge applicativa del D.lgs. n. 112, non quella che istituisce l'Agenzia regionale per la viabilità. Lo dico perché se si vuol fare, questo comporta, come ripeto, una discussione di merito.
Se lei mi consente, non mi limiterò a parlare di un semplice emendamento, ma vorrei illustrarne una serie. Ve li dico uno dopo l'altro affinché ne comprendiate il senso. Chiedo, ad esempio, che invece di scrivere "quale Ente strumentale di diritto pubblico"...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Burzi)



MARCENARO Pietro

Scusa, collega Burzi, cerco di farmi ascoltare al fine di arrivare ad una conclusione per l'approvazione di questa legge, se è possibile e se al momento è ancora di interesse della maggioranza.
Ad esempio, chiedo che sia lasciata aperta, nella discussione che faremo sulla legge, la forma giuridica e sociale di questa Agenzia. Chiedo che sia affidata non a questa formulazione, ma ad un'altra.
Inoltre, come ho detto poc'anzi, chiedo che, laddove al comma 1 si dice "funzioni di coordinamento e gestioni di attuazione della programmazione" questa espressione sia mutata e coordinata con quella proposta quando abbiamo parlato dei poteri di gestione della Provincia e affidato alla Regione solo compiti di programmazione. Chiedo che al comma 2, dove si parla di "progettazione fino al livello preliminare", la questione sia lasciata aperta. Questi sono punti che, compatibilmente con i tempi occorre trattare adesso. Adesso non vuol dire istantaneamente, ma vuol dire che dobbiamo approfondire i vari temi per arrivare al più presto ad una soluzione.
Voglio solo che si colga questo, e lo dico ad una persona ragionevole al fine di procedere il più rapidamente possibile all'approvazione di questa legge.
Vorrei che questo punto fosse chiaro alla Giunta, alla maggioranza e ai Consiglieri affinché si affronti una discussione utile. Peraltro, questo modo di discutere paralizza anche la possibilità del Consiglio di aprire un confronto su questioni su cui è evidente che sarebbe possibile un'articolazione di opinione, poiché si tratta di valutazioni di merito che c'entrano poco con la destra o la sinistra, il centrodestra o il centrosinistra. C'entrano soltanto con una valutazione di merito di alcune questioni.
Non mi voglio ripetere, dico solo che siamo qui per approvare la legge nei tempi che abbiamo concordato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Ho partecipato a tutte le riunioni dei Capigruppo che si sono svolte su questo argomento. Questo testo è stato dibattuto a lungo in Conferenza delle Autonomie Locali. E' chiaro che lì il Consiglio regionale non c'entra (sarò favorevole quando si riconoscerà una partecipazione del Consiglio regionale). Inoltre, è stato dibattuto in II Commissione per diversi mesi.
E' stato approfondito e dibattuto. Ricordo che ancora nelle ultime riunioni che abbiamo avuto su questo argomento la discussione su questo tema non è stata un approfondimento e si era raggiunto un impegno sostanziale.
A me sembra di aver già dato dimostrazione di buona volontà quando è sorto il grosso problema delle società miste: allora, riflettendo, ho riconosciuto che fosse una facoltà e l'ho accettata. Però secondo l'impostazione che, proprio come visione, la Giunta ha sulla gestione di questa delega che viene trasferita, credo che la Giunta abbia il diritto di poter esprimere quelli che sono i suoi punti programmatici di come intende in questo caso, valutare la questione e non debba essere presa come una questione che oggi viene introdotta senza che nessuno l'abbia mai discussa perché questo testo è presente da mesi e mesi nelle Commissioni competenti è stato dibattuto, approfondito con le Province, con le Autonomie locali e con la II Commissione, e questi documenti sono a mani di tutti.
Chiedevo, pertanto, una riflessione all'intero Consiglio per poter portare questo provvedimento nei tempi concordati.
Ero presente, in sostituzione del Presidente, alla riunione dei Capigruppo quando abbiamo concordato che si sarebbe discusso senza un ostruzionismo preconcetto. La Giunta esprime quelle che sono le sue impostazioni. Mi sembra di averle argomentate persino con una preoccupazione, proprio per rappresentarvi quella che è la mia situazione come Assessore competente. A me sembra che oggi portare a casa questo articolo voglia dire fare almeno un passo in avanti. Concordo che ne dovranno essere fatti altri, ma con questo mi sento che ne rimarrà uno in meno.
Sapete benissimo anche voi Consiglieri come vanno le riunioni di Commissione e di Consiglio in periodo pre-elettorale. Forse non lo sanno i nuovi Consiglieri, ma da quaranta giorni prima della data del voto non si svolgeranno più né Commissioni né Consigli, e probabilmente ci saranno i ballottaggi delle elezioni amministrative successivamente. Ritengo che sia più facile presentare un disegno di legge che contenga già alcuni indirizzi che avvengono in questa fase - quindi rendere la discussione più fluida che non ripartire dall'inizio per valutare se un'Agenzia regionale è opportuna o meno. Perché se l'Agenzia regionale è opportuna o meno, oggi già lo abbiamo stabilito. A me non sembra di assumere una posizione strumentale, perché l'indicazione che l'Agenzia regionale sia introdotta come strumento è due anni che è scritto su questo testo, non si tratta di una novità introdotta questa sera, ed è stata mediata, ripeto, e concordata.
Mi stupisco che ci sia questo atteggiamento, posto che - non voglio nominare tutti quelli che hanno detto che questo ci sembra uno strumento adeguato ed opportuno - anche altre Regioni l'hanno già attuato. Faccio solo due esempi che mi sembrano indicativi, Umbria ed Emilia Romagna, che su questa strada si sono già avviate nello stesso modo, addirittura una con una forma giuridica diversa, ma questa è una scelta che è stata determinata nelle deleghe trasferite. Anche la Liguria ha già fatto, proprio nella stessa forma in cui la facciamo noi, la stessa cosa. A questo mi voglio richiamare.
Chiedo solo all'aula che non tenga un atteggiamento strumentale, ma che tenga conto delle posizioni e delle volontà della Giunta. Quando entreremo nel merito specifico della legge, approfondiremo alcuni temi. Oggi mi sento più sicuro a compiere questo passo, che mi rasserena in vista del momento in cui riceverò sulle mie spalle il trasferimento di queste competenze. Non è che mi impunti su questa situazione, ritengo però di aver fatto un pezzo di strada in più in questa direzione. Può essere che lo valuti male, ma io lo valuto così. Questa è l'impostazione che darei al provvedimento nelle linee generali. Mi chiedo se sia possibile andare avanti, come siamo andati avanti nelle varie Commissioni, senza fare impuntature strumentali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Voglio fare una breve considerazione sulle affermazioni dell'Assessore Casoni. Noi ci siamo impegnati a rispettare gli accordi, tuttavia le faccio presente, Assessore Casoni, con amicizia e rispetto verso una persona che è evidente, cerca il confronto e il dialogo (non ho difficoltà a riconoscere questo in assemblea) che, per quanto ci sentiamo sostanzialmente vincolati alle scelte compiute, una maggioranza che abbandona l'aula e fa mancare il numero legale, non ha diritto di parlare di rispetto dei tempi. Non usate l'argomento del rispetto dei tempi, dopo quello che è capitato! Chiusa questa parentesi ribadisco che, per quanto ci riguarda, non c'è alcun ostruzionismo. Lo ha detto lei, Assessore: è la partita più importante dei trasferimenti.
Avevamo scelto la strada, attraverso la richiesta di emendamento soppressivo, di rinviare la discussione su questo punto al fine di trovare un modo che consentisse un approfondimento successivo. La Giunta ha un'altra valutazione, ne prendo atto. Nel momento in cui la Giunta pretende, e chiede, sulla base della sua valutazione, di approvare quei criteri, noi su alcuni di quei criteri, chiediamo che ci sia un confronto affinché vengano lasciate aperte almeno alcune questioni. Dopodiché si va all'approvazione di questo articolo e degli altri successivi, lavorando come abbiamo fatto nel corso dei giorni scorsi. Una cosa è non chiedere procedure ostruzionistiche, un'altra è pensare che l'opposizione in Consiglio regionale non possa condurre una discussione di merito sul provvedimento con approfondimenti necessari. Questo nel rispetto reciproco ma anche con la chiarezza necessaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Volevo chiedere una sospensione di non più di cinque minuti. Prima della sospensione, però, vorrei ricordare che ci sono tanti modi per chiamare una cosa: ostruzionismo, "filibustering", approfondimento dialettica legittima.
Ricordo ancora che c'era un accordo per cui, su questo testo, si arrivava oggi ad un'approvazione. Lo vorrei ricordare a tutti perché le parole, come mi hanno insegnato, sono pietre. Io non ho fatto mancare il numero legale, semplicemente i Consiglieri non hanno ritenuto di essere in aula.



PRESIDENTE

Concedo una sospensione di cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 19,27 riprende alle ore 19,43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Giunta regionale ha presentato il seguente emendamento, a firma dell'Assessore Casoni: 10/104.5) Emendamento sostitutivo dei commi 1 e 2: "La Regione con apposito provvedimento legislativo da approvare entro il 31/3/2001 costituisce l'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte - ARES Piemonte - per esercitare le funzioni di attuazione della programmazione della rete stradale demaniale regionale".
La parola all'Assessore Casoni per l'illustrazione.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Questo emendamento, che introduce il concetto dell'A.Re.S.S. come strumento di attuazione e programmazione regionale, lascia aperta la natura giuridica e i compiti che dovrà svolgere. Inoltre, assegna un limite entro il quale introdurre questa legge, dà la tranquillità a me di avere uno strumento legislativo in tempi idonei e mi fa rinunciare ai commi che erano esplicitati nel primo e nel secondo.
Spero, con questo, di avere dimostrato che non era un'impuntatura strumentale, ma la volontà di giungere a strumenti operativi.



PRESIDENTE

Comunico che gli emendamenti precedenti sono da intendersi ritirati e che saranno conservati agli atti.
Porto in votazione l'emendamento n. 10/104.5).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 26 voti favorevoli e 9 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Si proceda alla votazione dell'art. 10/104 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 voti favorevoli 28 voti contrari 8 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 10/104 è approvato.
Si proceda ora alla votazione dell'art. 10 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 30 voti favorevoli 28 voti contrari 2 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 10 (che diventa art. 9) è approvato.



PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 178 è rinviato alla prossima settimana.
Comunico che domani alle ore 13 si svolgerà la Conferenza dei Capigruppo e alle ore 14,30 la riunione dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,48)



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