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Dettaglio seduta n.536 del 11/02/05 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSI ORESTE



(Alle ore 10.00 il Presidente Rossi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.30 il Presidente Rossi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.05)



(La seduta ha inizio alle ore 11.07)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Franco Maria, Cota Ghigo, Pozzo e Racchelli.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Gilberto Pichetto Fratin


PRESIDENTE

Comunico che con decreto n. 17 del 9 febbraio 2005 il Presidente della Giunta regionale Ghigo ha attribuito temporaneamente, le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la mattinata di giovedì 10 febbraio 2005, all'Assessore Pichetto Fratin.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

c) Elezioni regionali 2005


PRESIDENTE

Comunico che con nota dell'8 febbraio il Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell'Interno ha informato le Regioni e le Prefetture di quanto segue: "Il Consiglio dei Ministri ha indicato nei giorni 3 e 4 aprile 2005 la data in cui dovranno aver luogo le elezioni dei Presidenti delle Giunte e dei Consigli delle Regioni a Statuto ordinario - con esclusione del Molise.
Con circolare in data 8 febbraio sono state diramate ai Prefetti delle province capoluogo di regione le opportune direttive ai fini della indizione delle relative consultazioni, salvo che nella rispettiva regione siano state adottate leggi regionali che prevedano un diverso organo competente ad indire le elezioni.
Con D.M. del 4 febbraio 2005 sono state altresì fissate per le stesse giornate del 3 e 4 aprile le date di svolgimento delle elezioni amministrative."



PRESIDENTE

I colori prescelti per le schede delle elezioni provinciali sono gialle, per le elezioni comunali azzurre e per le elezioni regionali verdi.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Presidente, so che è molto indaffarato e la situazione è quanto mai complicata. Tuttavia, credo di aver l'onere di richiamare lei, l'Ufficio di Presidenza e quest'Aula, in merito all'impossibilità di funzionamento della Giunta delle Elezioni, che ho convocato per ben tre volte, e per ben tre volte è mancato il numero legale.
A mio giudizio, la Giunta delle Elezioni deve - e sottolineo "deve" esprimersi su quattro casi, riguardanti i colleghi Picchioni, Taricco, Cota e Marengo. Ritengo che lo debba fare in tempo utile, affinché questo Consiglio, prima dello scioglimento, abbia la possibilità, eventualmente di prendere le dovute decisioni.
Sottolineo che si tratta di materie molto delicate, in particolare in merito alla situazione dei colleghi Picchioni e Cota. Mi accingo, pertanto a riconvocare la Giunta delle Elezioni per lunedì pomeriggio, nell'unico interstizio possibile, in altre parole alle ore 16.00, e per martedì mattina, alle ore 9.30. Dopodiché, avrò compiuto il mio dovere; spero che l'Aula e i Consiglieri compiano il loro, tentando di rispettare le leggi della Regione e dello Stato.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Mellano.
Ero già stato informato dagli Uffici del fatto che anche questa mattina non si fosse raggiunto il numero legale in Commissione.
I colleghi Capigruppo sono pertanto invitati ad attivarsi a tal riguardo nella Commissione presieduta dal collega Mellano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Mi associo all'intervento del Presidente Mellano, ma aggiungo e consiglio quanto segue.
Siccome i colleghi più affezionati all'istituzione sono anche quelli che abitano più lontano, se si vuole tentare di raggiungere il numero legale nella seduta della Giunta delle Elezioni, si dovrebbe offrire la possibilità anche per coloro che devono percorrere 120, 150 o 170 chilometri (come il sottoscritto), di arrivare.
Se magari si provasse a convocare la seduta di Commissione alle ore 10.00 o alle ore 10.15, forse sarebbe possibile raggiungere il numero.
Stia tranquillo, Presidente Mellano, che tanto il Consiglio non si sovrapporrà ai lavori della Giunta. Martedì, che potrebbe essere il giorno più probabile, proporrei di programmare la seduta della Giunta delle Elezioni per le ore 10.00 - senza sconvocarla subito alle ore 10.05 - e di convocare il Consiglio alle ore 10.30.
Secondo il mio parere, in questo modo raggiungerà il numero legale Presidente.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 688, di cui al punto 2) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Dovevamo esaminare gli emendamenti rubricati ai nn. 238, 202 e 204 relativi alla medesima legge regionale n. 55/84. Chiedo pertanto al collega Contu di illustrarli insieme.



CONTU Mario

Per una questione di correttezza preciso che tali emendamenti, pur insistendo sulla medesima UPB, hanno destinazioni diverse.
Se pone a confronto gli emendamenti rubricati ai nn. 202 e 204, noterà che sono sì relativi alla legge n. 55/84, ma uno riguarda i cantieri di lavoro, l'altro le spese per l'attività formativa, che è un'altra cosa.
La pregherei, quindi, di mantenere separati gli emendamenti e le relative illustrazioni, perché ciascun emendamento definisce destinazioni differenti. È vero che l'UPB è indistinta, ma l'impegno che ne deriva è ben distinto.



PRESIDENTE

Volevo soltanto precisare che l'avevo invitata, qualora fosse stato possibile, ad illustrare i tre emendamenti in modo univoco, ma non a votarli insieme. È chiaro che le votazioni dovranno essere tre.
Inoltre, preciso che gli emendamenti sono sì divisi per UPB, ma questi tre sono relativi alla stessa legge e la legge finanziaria è divisa per leggi regionali, così come avevamo fatto anche ieri. Questi emendamenti sono divisi per "pacchetti", in altre parole per leggi. Sono tutti relativi alla medesima UPB, ma sono divisi per leggi.
L'avevo invitata, qualora fosse stato disponibile, soltanto ad un'illustrazione unica. I voti sarebbero stati comunque separati.
La disponibilità, comunque, dipende da lei, non certo da me.



CONTU Mario

Presidente, le ripeto che ho la necessità di illustrarli separatamente perché uno riguarda i disoccupati di cantiere, l'altro le attività formative, che è cosa diversa.



PRESIDENTE

D'accordo.
ARTICOLO 3 Emendamento obliterato n. 238 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11100) è incrementato di euro 800.000 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare la spesa per i cantieri di lavoro (l.r. 55/84) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questi emendamenti, che insistono sulla legge n. 55 del 18 ottobre 1984, riguardano l'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di Enti locali.
Approfitto dell'opportunità di illustrare tale emendamento per ricordare che il documento collegato alla legge finanziaria cerca di dare soluzione definitiva, o almeno per un anno (attualmente prevista per otto mesi), alla problematica dei cantieri di lavoro.
Anzi, lo stesso documento collegato, al fine di agevolare gli Enti locali che utilizzano lavoratori socialmente utili, inserisce una norma molto interessante che prevede che, in deroga alla normativa di riferimento, il numero minimo per i cantieri di lavoro non sia più di tre unità, ma si dà la facoltà agli Enti locali di avviare cantieri di lavoro anche singoli.
Da una disanima attenta della situazione degli LSU dal 1998 (anno in cui inizia la vicenda dei lavoratori socialmente utili) ad oggi, il bacino di lavoratori socialmente utili si è sostanzialmente esaurito. Dei 2650/2700 lavoratori socialmente utili del 1998, oggi vi è una parte residua del 10%, cioè 287. Di questi 287 lavoratori in servizio al 31/12/1985, siamo scesi a 166. E' un ottimo traguardo, nel senso che, man mano, tutti i lavoratori socialmente utili sono stati stabilizzati dagli Enti locali, oppure, attraverso l'accesso ai cantieri di lavoro, quelli in età di prepensionamento hanno avuto la possibilità di beneficiare delle proroghe dei cantieri di lavoro, arrivando a raggiungere un obiettivo importante: i contributi necessari per accedere al sistema pensionistico.
Adesso, invece, succede che i 167 lavoratori, per i quali gli Enti locali non hanno avuto la possibilità di procedere alla loro stabilizzazione, sono in enorme difficoltà. La proposta prevalsa è di affrontare questo problema nel collegato alla finanziaria. Chiedo ai funzionari una copia del collegato, relativamente alla sua parte illustrativa. Sto parlando di un collegato alla finanziaria sul quale sembra possibile inserire di tutto. Siccome le accuse sono di ostruzionismo, vorrei ricordare che sul collegato alla finanziaria insistono circa ottanta emendamenti.
evidente che sbloccare il collegato alla finanziaria vuol dire aprire un tavolo di confronto, ma il problema è che ci sono tanti emendamenti sul collegato, quindi si tratta di comprendere una serie di questioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
La prego, Presidente, di prestare almeno lei attenzione a questa discussione, già affrontata con l'Assessore Pichetto.
Per quanto riguarda le disposizioni in materia di politiche del lavoro al comma 3 del capitolo terzo è stata inserita una norma importante che precisa che la copertura finanziaria per i lavoratori socialmente utili è estesa per otto mesi. Nell'emendamento che insiste su questa norma chiediamo l'estensione per un anno.
Oltretutto, è stata inserita un'altra norma che, come già dicevo prima riduce i cantieri di lavoro. L'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di Enti locali è sostituito dalla seguente norma: "Il numero dei disoccupati che si intende utilizzare non inferiore a tre unità, salvo casi eccezionali emotivamente individuati dalla Giunta regionale, con la deliberazione di cui all'articolo 4 della legge regionale 55/1984, le loro caratteristiche e le modalità per la loro individuazione".
La delibera di Giunta richiamata consente di ridurre ad un'unità la possibilità per attivare i cantieri di lavoro.
La norma, quindi, è estremamente utile.
Dei 167 lavoratori ancora non stabilizzati, voglio segnalare la situazione particolare di 58 lavoratori socialmente utili assunti presso il Comune di Collegno. A questi lavoratori è stato proposto - ed è stato attivato - un agreement di tre mesi, per cui questi lavoratori potranno lavorare solo per tre mesi, in attesa che venga approvata questa norma che noi auspichiamo di un anno, mentre la proposta della Giunta - ed è collegato alla finanziaria - è di soli otto mesi.
Le sorti lavorative di 58 lavoratori, con il carico delle loro famiglie, dipendono dalle scelte che verranno assunte in quest'aula.
Nel frattempo, è sorto un altro ostacolo, a cui la finanziaria deve dare risposta. Le Province hanno comunicato di non avere disponibile il 20 del 100% necessario per attivare ogni rapporto dei lavoratori socialmente utili. Di questo 100%, 70% è in carico alla Regione, 20% è in carico alle Province e il restante 10% è in carico agli enti utilizzatori.
Le Province hanno già denunciato di non avere quel 20% necessario e quindi la finanziaria, tramite il collegato, deve intervenire per destinare ulteriori risorse per dare copertura al 100%.
E' un gatto che si morde la coda. Ho piena consapevolezza che se non si sbloccano bilancio e finanziaria, non si sblocca neanche il collegato, ma il collegato rischia di non essere sbloccato perché non c'è un accordo tra le forze politiche sul merito delle questioni.
Lo lancio un po' come proposta, Presidente. Lei svolga il suo lavoro istituzionale, ma sappia che prima o poi, nei lavori dell'aula, sarà necessario fare il punto della situazione.
Infine, Presidente, concluderò ogni mio intervento con la richiesta della presenza del Presidente Ghigo in aula. Non ci si può sottrarre alle proprie responsabilità. Il Presidente Ghigo, come ha detto l'ultima parola sulla questione dei 60 Consiglieri, può oggi spendere una parola per superare l'impasse d'aula che si è determinata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Non sarei intervenuto, ma la dichiarazione di voto del collega Contu mi stimola un intervento in dichiarazione di voto per fare alcune considerazioni su quello che ho ascoltato in aula e su altri aspetti che tutti abbiamo ascoltato ieri sera al TG3.
Vorrei fare alcune riflessioni, Presidente e colleghi. La questione di Collegno è un esempio, collega Contu, di come opera un'Amministrazione di centrosinistra, in cui è presente un Assessore del suo partito (Rifondazione Comunista). Il Comune di Collegno ha 58 lavoratori socialmente utili e precari. L'Assessore di Rifondazione Comunista assume decine di dipendenti a tempo indeterminato e, fra le decine di dipendenti a tempo indeterminato che assume il Comune di Collegno, governato dal centrosinistra con l'Assessore di Rifondazione Comunista, non vi è neanche una di quelle 58 persone a cui lei si riferiva e che hanno questa difficoltà.
Potrà dire che è colpa di Berlusconi e di Ghigo però, siccome ho voluto approfondire la questione - sono anche desideroso di ascoltarla per eventualmente dimostrarglielo, qualora qualcuno osasse dire una bugia di questa portata - non è proprio così.
Il Comune di Collegno, in Provincia di Torino, centrosinistra al governo, Assessore di Rifondazione Comunista, assume decine di dipendenti a tempo indeterminato, lasciando 58 dipendenti a tempo determinato (precari) nella "bagna", perché l'Assessore del suo partito non ne prende neanche uno.
Poi, l'esistenza di tutti i precari a cui lei si riferiva - non sono solo quelli a cui lei si riferiva, ma sono anche molti di più - deriva sostanzialmente da una scelta di Tiziano Treu, che certamente non è ascrivibile alla mia parte politica: il Ministro del Governo di centrosinistra si è inventato il lavoro interinale, che oggi invece cercate di addossare - arrivo quindi a RAI 3 di ieri sera - al centrodestra.
Addirittura ieri sera viene annunciata, sull'onda del suo ostruzionismo, da un Gruppo o comunque da un Consigliere del Gruppo più consistente dell'opposizione, la presentazione - non so se nel frattempo sia stata formalizzata - di una proposta di legge, che ovviamente non ha possibilità di essere discussa in aula, in quanto ricordo a tutti che fra poco più di 48 ore finirà la legislatura.
Il Consigliere Placido, dei Democratici di Sinistra, dice sostanzialmente (se non ho male inteso, ma poi vedremo la proposta, se sarà depositata): "Diamo a questi lavoratori un sussidio almeno per aiutarli".
Si tratta di una proposta demagogica e certamente non di un intervento strutturale, così come noi vorremmo incominciare a fare almeno all'inizio del percorso, che, come lei sa, è all'interno del collegato, per cercare di risolvere i problemi di questi lavoratori concretamente. Lei, però, ce lo impedisce con l'ostruzionismo, perché se non arriviamo al collegato non si può affrontare la questione e risolvere i problemi così come questa Giunta piaccia o no, ha contribuito a risolvere (non voglio dire che ha risolto).
In questi anni, i lavoratori socialmente utili sono diminuiti, passando da oltre 4.000 a poco più di 160. Si tratta di un dato importante, e ho detto in modo garbato che questa Giunta ha dato il suo contributo per la soluzione del problema. Non voglio dire che è merito di Ghigo e del centrodestra, comunque i lavoratori erano 4.000 qualche anno fa, mentre oggi sono 160.
Collega Contu, col suo modo di fare politica, con il suo ostruzionismo sa benissimo che, se non passa il bilancio-finanziaria, non ci sarà niente per nessuno, né per i piemontesi né per risolvere il problema dei precari.
Adesso ha trovato un collega autorevole, di un Gruppo autorevole, che le viene dietro e che l'ha addirittura superato a sinistra, superando lei e il suo Assessore di Collegno, in questo caso del suo partito, dicendo: "Ma no perché? Facciamo una proposta di legge e diamo un bel contributo a tutti" creando vergognosamente aspettative in quelle donne e in quegli uomini che abbiamo visto poche ore fa seduti alle nostre spalle e che sicuramente, al di là della rabbia e di tutto quello che vogliamo, si trovano in una situazione drammatica che deriva dalla precarietà.
Ciò detto, naturalmente voteremo convintamente contro il suo emendamento, però - mi spiace che non ci sia il collega Placido probabilmente starà arrivando e quindi potrà anche darci notizie su questa proposta di legge - potremmo confrontarci e cercare di perfezionare, di integrare, di irrobustire, di cambiare, di fare quello che lei ritiene nell'alveo del collegato.
C'è tuttavia un problema: lei ci impedisce di votare la finanziaria e il bilancio, quindi ci impedisce di arrivare al collegato, perché le piace di più apparire sui giornali, creando aspettative. Tra l'altro nell'opposizione, il partito di coloro i quali non vogliono far discutere o far votare il collegato, che potrebbe contenere quelle risposte, purtroppo drammaticamente per coloro che oggi non ci sono, sta crescendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Intervengo solo per dire, collega Cattaneo, che il Consigliere regionale Roberto Placido ha fatto semplicemente quello che è previsto dal suo ruolo: ha presentato una proposta di legge che sarà discussa, esaminata e valutata, sulla quale si sentiranno le varie opinioni. Come sempre, le proposte di legge presentate alla fine della legislatura, se non saranno discusse, rimarranno lì e verranno ripresentate nella prossima.
Ad ogni modo, eviterei, se è possibile, di mischiare una vicenda come quella dell'ostruzionismo, che blocca oggi questo Consiglio regionale, con la legittima attività di Consiglieri che fanno quello per cui sono stati eletti in questo Consiglio regionale. Che poi il Consigliere Cattaneo non sia d'accordo è un aspetto che naturalmente terremo nel dovuto conto, molto significativo e importante, però la legge prevede che noi possiamo presentare delle proposte anche addirittura quando il Consigliere Cattaneo non è d'accordo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Grazie, Presidente. In questi giorni, per la verità, si è parlato molto di precariato e di risolvere i problemi del precariato. Non nascondo la mia amarezza nel vedere alcuni colleghi speculare sulle fasce più deboli speculare su persone che in qualche modo hanno bisogno effettivamente di un posto di lavoro, in una cornice e in un sistema allargato, perché di precari e disoccupati ce ne sono oltre 160.000.
Ritengo che questo non sia un fenomeno né di sinistra né di destra e nemmeno del centro: il discorso del lavoro è un discorso serio.
Capisco che siamo entrati in campagna elettorale, ma sicuramente lo sviluppo della nostra comunità non passa attraverso la sistemazione di 150 o 200 precari. Questa è speculazione, e lo sanno tutti perché è evidente.
Volevo dire al Consigliere Cattaneo che il bilancio, in questo momento è un'occasione d'oro per risolvere i problemi del lavoro. Tutti i Gruppi hanno ricevuto comunicazione da parte della piccola e media impresa, ossia dalle associazioni di categoria, che ci dicono: "Attenzione, se non viene costituita una commissione straordinaria, non siamo più in grado di reggere, non riusciamo più ad andare avanti".
Voglio dire a tutti i Consiglieri presenti che la disoccupazione è un fenomeno che, in qualche modo, sta rovinando la coesione sociale della comunità. Il bilancio è un elemento essenziale, che fa da trait d'union per il recupero di posti di lavoro. Non si tratta di fare l'elemosina a un centinaio di persone in attesa di un posto di lavoro. L'Assessore Pichetto deve avere un ruolo determinante nel rafforzare il tessuto economico di questa comunità attraverso il bilancio, e qui che deve dare una risposta effettiva. Capisco che vada sempre bene la sceneggiata politica per acquisire consensi, ma attenzione che questo è un problema serio. Il bilancio è un momento particolare, è un momento importante ed è lì che vogliamo vedere, all'interno di un documento contabile che deve coprire quest'arco temporale, quali sono le risposte e quali sono le attività a favore del lavoro.
Rispetto alla richiesta che ha fatto la piccola e media impresa di cui ho parlato prima, Assessore Pichetto, ho incontrato il Presidente dell'associazione di categoria, il quale mi ha detto: "Quando un'azienda presenta una lettera, siete abituati a rispondere?" Io gli ho risposto che solitamente sì, che l'Assessorato ha fatto un sacco di cose, gli ho anche suggerito di guardare su internet ma lui mi ha risposto: "Aprite i concorsi al mattino e li chiudete alla sera".
Poiché siamo tutti d'accordo sul fatto che i posti di lavoro devono crescere e che va in qualche modo rafforzato il tessuto economico e sociale di questa comunità, rivolgo una richiesta: attenzione, lo strumento contabile è uno strumento importante, che può fare da trait d'union tra la legislazione, l'istituto regionale e le esigenze della piccola e media impresa. Questa è la risposta che bisogna dare. Il bilancio deve passare avrà la nostra collaborazione. Fateci vedere, attraverso la scrittura contabile, dove bisogna incidere per risolvere i problemi della piccole e medie aziende, le quali continuano a sostenere che se noi non diamo loro una mano, se non c'è un osservatorio particolare, non riescono più a reggere. Con le banche il rapporto è cambiato, il Basilea 2 non dà più possibilità. Questo è il vero problema.
E' inutile fare venire in aula cento persone che siedono alle nostre spalle per dimostrare loro chi fa bene e chi fa male. E' speculazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Un problema così complesso, come quello della trasformazione dei rapporti di lavoro e la crescita del lavoro discontinuo, difficilmente pu essere affrontato nell'ambito della discussione un po' convulsa delle leggi di bilancio, in una fine legislatura che si presenta con un accumulo di provvedimenti notevoli.
Il fenomeno dei lavoratori socialmente utili è stata un risposta, negli anni passati, di emergenza che, nel Mezzogiorno, ha coinvolto decine e decine di migliaia di disoccupati e che ha creato oggettivamente un problema che era diverso dai fondamenti che doveva avere quel tipo di istituto. Nel Nord si è recuperato abbastanza, sono rimasti nuclei assai ridotti, si è fatto un lavoro buono per recuperare e dare uno sbocco ai lavori socialmente utili che, come ho detto in precedenza, non erano nati per stabilizzare un lavoro, m aerano stati una risposta emergenziale per dare un sostegno transitorio a lavoratori tendenzialmente non molto qualificati (non voglio usare il termine dequalificati).
I casi che abbiamo qui sono così di numeri piccoli che, al di là di una scelta strutturale, forse, meritavano in questa legislatura la capacità di azzerare completamente il problema. Ho dei dubbi sulla questione, per esempio, di Collegno che, a concorsi con esigenze di figure professionali di un certo tipo, ci fosse un aggancio diretto ai lavoratori socialmente utili di quel progetto che, purtroppo per loro, non avevano le professionalità necessarie a rispondere ai requisiti di cui il Comune di Collegno pensava di avere bisogno in quella fase in cui ha dato vita a concorsi per assunzioni. Quel caso non è meccanicamente risolvibile l'assunzione non è un fatto puramente quantitativo, ma anche un fatto qualitativo di cui bisogna tener conto.
Relativamente alle risposte da dare, ieri ho sentito la proposta del Consigliere Placido, adesso gli appelli del Consigliere Giordano: sono tutti rispettabili. Sono scelte di fondo. Culturalmente e politicamente c'è stata negli anni '90 la preparazione ad una scelta di un lavoro più discontinuo, a seguito dell'introduzione, col pacchetto Treu, dell'affitto di manodopera, e di altri istituti come la legge Biagi. E' un processo che è andato in quella direzione. Ora è sfuggito di mano anche dal lato previdenziale perché si è visto che quei tipi di istituti lasciano scoperti i lavoratori che li vivono; soggetti che non solo non sono fortunati perch hanno un lavoro non continuativo, ma che sono anche sfortunati perché non hanno un percorso previdenziale pari a quello dei lavoratori a tempo indeterminato. Si crea un dualismo tra persone nella società: il dipendente del Consiglio regionale, o della RAI, rispetto ad un altro che è all'esterno, che corre come un pazzo, lavora ad impulsi e ha l'accumulo previdenziale con il sistema contributivo.
Ricordo che anche la riforma previdenziale ha compiuto una grande trasformazione, non più basando la previdenza sulle retribuzioni, ma su quanto si accumula. Voi capite che per chi vive una vita di lavoro non continuativa è un handicap notevole. Noi abbiamo un dualismo nel nostro mondo che dobbiamo colmare, ma non lo possiamo colmare con qualche misura momentanea o una risposta, perché così come quei lavoratori che ieri erano qui a manifestare, ci sono decine di migliaia di lavoratori in Piemonte che vivono la stessa condizione disperata di marginalità, con poche speranze.
Forse l'affitto di manodopera dovrà essere rivolto solo ai lavoratori qualificati ed evitabile per i dequalificati, ma è andata così, la costruzione legislativa è andata in quel modo. Pensare di intervenire, a meno che non si voglia fare un po' di propaganda o demagogia, su questi problemi con un'iniziativa del governo regionale e di risolverli in tal modo, francamente mi sembra inadeguato alla grandezza e alla drammaticità del problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

L'intervento del Consigliere Tapparo m'induce a fare brevi considerazioni, nel senso che concordo con molte delle cose che lui ha detto. La prima è che stiamo discutendo di una Regione in cui la disoccupazione non mi pare che superi il 3-4%, dato assolutamente frizionabile, come si usa dire, con punte di tecnologie avanzatissime che fanno del Piemonte una piazzaforte in Europa.
Credo che quel che di demagogico si è ascoltato in questi giorni piuttosto che approfondire problemi che esistono e che sono stati già accennati dal collega Tapparo, crei molto disorientamento.
Il Consigliere Tapparo ha illustrato molto bene il fenomeno dei lavoratori socialmente utili. Un problema nato soprattutto al Sud, dove sono decine e decine di migliaia. In Piemonte il problema è stato quasi completamente risolto con la scorciatoia dell'impiego pubblico, perché si trattava di un numero abbastanza modesto. Numeri che sicuramente possono essere affrontati e questa Giunta può dare una mano.
Quel che non capisco, così come molti cittadini non capiscono (c'è un grave disorientamento) è che si confonde il lavoro precario con il lavoro a tempo determinato. Il lavoro precario, se è quello cosiddetto "in affitto" è un lavoro che nasce da un'esigenza profonda europea ed italiana. Tant'è che il cosiddetto lavoro interinale è nato prima in Europa e poi l'Italia si è adeguata. Si è adeguata certamente non con il Governo Berlusconi, ma se si fosse adeguata con Berlusconi non ci sarebbe stato nessuno scandalo.
Si è adeguata con il Governo Prodi, ma non per questo è scandalo. Se vogliamo stare dietro la produzione (che purtroppo ha delle leggi spietate) è necessaria un minimo di cosiddetta flessibilità.
Certo, il cosiddetto lavoro precario in Italia ha creato situazioni veramente abnormi di aziende che, tramite le agenzia interinali, affittano lavoro per sette giorni, (perché l'ottavo giorno è domenica), riassumono di lunedì, così quando c'è un ponte per tre giorni licenziano e poi riassumono, poi fanno lavorare per un mese, poi fanno stare a casa la gente altri tre mesi, e così via.
Credo che la vera piaga - e mi rivolgo anche all'onestà intellettuale di Contu, che è molto sensibile su questi problemi - e lo scandalo vero sono questi fenomeni negativi, che non stanno nei principi generali della legge. Con questo, non voglio condannare quel centrosinistra che ha generato questa creatura, però mi permetto di ricordare che nel vecchio centrosinistra, in quello dove c'ero io, nella cosiddetta prima repubblica la legge non solo vietava l'interdizione di manodopera, ma addirittura metteva la gente in galera per il fenomeno del caporalato, e via di questo passo. Anche a Torino, io, insieme a tanti altri arrivati nel '68, abbiamo vissuto il fenomeno di migliaia e migliaia di lavoratori che arrivavano dal Sud al Nord per lavorare senza alcuna copertura, mentre alle loro spalle c'era chi si arricchiva (i cosiddetti caporali mafiosi), perché dietro c'era anche la mafia.
Credo che il Consigliere Tapparo abbia ragione quando dice che il problema è impegnativo, ma lo è talmente che, con tutto il rispetto che ho per il Consigliere Placido, non è che uno alla sera del 10 febbraio, cinque giorni prima che si sciolga il Consiglio regionale, si presenta per risolvere le conseguenze negative di questa riforma. Questi problemi vanno affrontati, ma non così, in quattro e quattr'otto.
Concludo dicendo che si tratta di 160.000 lavoratori solo in Piemonte i numeri sono quelli che sono. Allora, caro collega Contu, vuoi veramente paralizzare un Consiglio regionale per una cinquantina di lavoratori che bene o male, hanno lavorato bene o male per cinque anni? Vogliamo guardare la pagliuzza e non la trave? Guardiamo la trave, che è meglio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 238, come richiesto dal Consigliere Cattaneo ed altri.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 202 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11100R) è incrementato di euro 600.000 per assegnazione di somme alle Province per la concessione di contributi ai Comuni, o ai loro Consorzi, ed alle Comunità montane per l'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in Cantieri di lavoro (l.r. 55/84) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, presidente.
Devo necessariamente illustrare quest'emendamento. Siccome la discussione verteva sull'impiego temporaneo e straordinario dei lavoratori disoccupati nei i cantieri di lavoro e presso gli Enti locali (i cosiddetti lavoratori socialmente utili) volevo proporre al Consigliere Cattaneo, ma anche al Consigliere Mercurio, una ricostruzione storica più fedele.
La prima cosa è che il pacchetto Treu fu votato dal nostro partito. E' vero, durante il secondo Governo Prodi, noi sostenemmo quella maggioranza e Rifondazione Comunista - io dico, ahimè - votò il pacchetto Treu, aprendo un percorso verso la flessibilità delle condizioni di lavoro, su cui all'interno del nostro partito, si è molto riflettuto, con tanto di autocritiche. Tuttavia, dalle problematiche citate va disgiunta l'azione degli Enti locali.
Mi pare che il Consigliere Tapparo, che ha lunga esperienza in materia di lavoro, avendo rivestito per anni il ruolo di Assessore al lavoro e alla formazione professionale, ci abbia riportato al centro della questione.
Prima cosa: gli inserimenti lavorativi negli Enti locali sono enormemente condizionati dalle disponibilità di pianta organica rispetto ad alcune figure professionali. L'impiegato di concetto non ha niente a che fare con i lavoratori socialmente utili, perché i lavoratori socialmente utili sono il frutto di una distorsione per la quale gli Enti locali condizionati dal mancato trasferimento di insufficienti risorse da parte dei governi (parlo anche di quelli di centrosinistra), si sono trovati nella crescente necessità di ricorrere a forme di lavoro esterno per mantenere aperti i servizi.
Collega Mercurio, le vorrei ricordare che nel Mezzogiorno i comuni che non erano riusciti a garantire il personale alla scuola pubblica, i cosiddetti "bidelli", avevano assunto, all'epoca, migliaia e migliaia di lavoratori socialmente utili, che, com'è noto, non costano quanto i loro pari livello (allora si parlava di 500.000-600.000 lire, cifra che, man mano, è cresciuta), e hanno svolto un ruolo prezioso per gli Enti locali svolgendo praticamente in modo gratuito, col concorso delle Regioni e delle Province, il lavoro per gli Enti locali. A questi, l'ente locale doveva rispetto, gratitudine e l'attivazione dei percorsi di stabilizzazione.
Il Comune di Collegno vive una situazione di particolari ristrettezze finanziarie (ha fatto bene a ricordarlo l'Assessore Pichetto, che più volte ha incontrato i lavoratori), stanti i reiterati vincoli della legge finanziaria.
Assessore, ieri ho ricevuto una telefonata straordinaria (nel contenuto, ovviamente) da parte di una signora di 44 anni, con due figli che nel 1988 ha vinto uno dei concorsi del profilo C per la Regione Piemonte: stiamo parlando del 1988! Ecco, quindi, la cartina di tornasole collega Mercurio.
Quella lavoratrice, insieme ad altre quindici, è ancora titolare del diritto di essere inserita nella pianta organica. Peccato, però, che tutte le leggi finanziarie successive hanno bloccato le piante organiche imponendo dei limiti. Pertanto, quella graduatoria, che è stata mantenuta in vigore, continua ad essere vigente: quella lavoratrice continua, cioè ad essere titolare di un diritto, ma non può entrare nella pianta organica.
Proseguirò il mio intervento come dichiarazioni di voto.



PRESIDENTE

Collega Contu, prosegua pure il suo intervento, come dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Come dicevo, quella lavoratrice continua ad essere titolare di un diritto, ma non può entrare nella pianta organica, perché man mano hanno assunto una tranche nel 1999, poi nel 2000 e gli ultimi nel 2002. La loro graduatoria è sempre aperta, perché le leggi finanziarie che si sono succedute, hanno consentito tale possibilità.
Siamo in presenza di situazioni limite, alle quali la Regione dovrebbe offrire delle risposte.
La mia proposta non riguarda soltanto i 58 lavoratori LSU, per i quali ho già cercato di argomentare come si poteva fare di più (non lo so, per si è fatto ciò che era possibile fare). Il problema riguarda i 31 lavoratori assunti per le alluvioni. Il problema riguarda i nuovi LSU della sanità. Il problema riguarda i 188 vincitori di concorso.
Assessore, le posso suggerire un percorso. Lei sa che sulle questioni legate alla dotazione organica della Regione ha un canale privilegiato, che è quello del rapporto con le organizzazioni sindacali rappresentative delle problematiche occupazionali.
Insistono alcuni emendamenti, condivisibili o meno, sulle questioni del lavoro che possono riguardare, nel provvedimento che potrebbe essere assunto nel collegato, 300 o 350 lavoratori. Sono pochi? Sono tanti? Questa non è la risposta? Non so lo, ma rappresentano pur sempre un numero significativo.
Perché Assessore, come ha fatto altre volte, magari in accordo col Presidente del Consiglio regionale, non interrompe nel primo pomeriggio i lavori per convocare le parti sociali (CGIL, CISL, UIL, RdB e altri) per un confronto o un indirizzo, per trovare una soluzione che coniughi, da una parte, la deroga della legge finanziaria rispetto al concorso privilegiato e, dall'altra, la risposta alle legittime aspettative di quanti in questo momento sono alla finestra a guardare, preoccupati, rispetto al proprio futuro occupazionale e, soprattutto, rispetto alla propria capacità reddituale? Mi sembrerebbe un percorso di garanzia.
Certo il collega Chiezzi è assente, ma nella storia di questa legislatura è la prima volta che non sento i miei colleghi dell'opposizione invocare la presenza del Presidente Ghigo per l'approvazione di un bilancio: guardate che non ha precedenti! Noi stiamo approvando la legge finanziaria e nessuno si è alzato da questi banchi per chiedere che il Governatore - uso termini che non mi piacciono - sia presente in occasione dell'atto più importante che si consuma all'interno di un Consiglio regionale.
Quando lo hanno proposto colleghi sicuramente più autorevoli questo è avvenuto. Io lo chiedo umilmente, da semplice Consigliere: per favore prima che si concluda questo atto, per favorire lo sblocco da questo impasse, chiedo la presenza del Presidente Ghigo in aula.
un atto dovuto; è un atto di rispetto nei confronti dell'Assemblea legislativa.
Credo che da questo non si possa assolutamente prescindere.
Nel frattempo, Assessore, insisto su questo aspetto del problema: le problematiche occupazionali si discutono con le parti sociali. E fermo restando il fatto che l'Aula è sovrana, sulla base degli indirizzi potrà anche raccogliere o meno l'indicazione che proverrà dalle parti sociale e perché no, anche da quelle datoriali.
Mi auguro, Assessore, che lei possa e voglia svolgere il ruolo istituzionale che le è proprio, attivando i percorsi con chi rappresenta i lavoratori.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Contu.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 202, come richiesto dal Consigliere Cattaneo ed altri.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 204, presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11100R) è incrementato di euro 600.000 per spese per attività formativa di cui agli artt. 7 bis e 7 ter della l.r. 55/84 e successive modifiche alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questo emendamento riguarda il capitolo 111005 - UPB 15091 - in riferimento all'incremento delle spese per attività formativa, finalizzata in relazione alle norme della legge regionale 55/84.
Operando personalmente nel campo della formazione professionale, ho potuto sperimentare sul campo quanto le azioni di tutoraggio, le azioni di accompagnamento al lavoro, le azioni di inserimento nei tirocini di lavoro degli allievi dei corsi di formazione professionale, il recupero formativo attraverso corsi specifici per i lavoratori in mobilità e i corsi a favore dei lavoratori momentaneamente in cassa integrazione o in cassa integrazione speciale, hanno rappresentato un punto importante delle politiche delle forme di accompagnamento al lavoro. Esse colgono un'aspettativa forte, proveniente dal mondo imprenditoriale, che parte dal presupposto che i processi di innovazione tecnologica sono talmente rapidi veloci e improntati alle esigenze di mercato da obbligare continuamente le aziende a rinnovare la propria dotazione, sia informatica (per i controlli di processo) sia di processo produttivo, implicando, con metodologie sempre più sofisticate, la possibilità di avere, a disposizione, del personale flessibile. Più che flessibile, pronto, nel suo rapporto di lavoro, a recepire i cambiamenti.
Non si chiama flessibilità e non so come si possa definire la capacità del lavoratore ad essere disponibile ai progetti di aggiornamento rispetto alle tecnologie; probabilmente è adattabilità, anche se non è il termine esatto.
Il presupposto è sostanzialmente questo: le aziende si rivolgono alla formazione professionale affinché le metta nelle condizioni, anche a causa dei fenomeni di crisi che si determinano, di aggiornare il proprio personale. Questa attività va sostenuta perché serve, sia ai lavoratori che, sospesi dal lavoro, hanno una possibilità di acquisire più saperi, sia alle aziende perché restituisce loro lavoratori in grado di adattarsi alle innovazioni di processo e di prodotto.
una cosa assolutamente necessaria da fare; ma qui servono risorse.
Assessore Leo, non era il caso di erogare mille euro (1.500 o 2.000 euro) ai figli di una famiglia tenutaria di una delle aziende vinicole più importanti della Regione Piemonte. Le garantisco, per accertamenti e sopralluoghi effettuati, che quella famiglia di Carignano, che ha iscritto i propri figli alla scuola privata, di tutto aveva bisogno, meno che degli spiccioli dell'Assessore Leo. Potrebbero essere talmente avveduti da incassare l'agreement dell'Assessore Leo per i loro figli e poi, in quanto progressisti abbastanza schifati da un modo di fare politica di una parte decidere di votare anche a sinistra. Sono le anomalie che derivano dalla segretezza del voto.
Assessore, più che destinare ed elargire queste prebende in giro a famiglie facoltose, si batta...



LEO Giampiero, Assessore regionale (fuori microfono)

Me l'ha detto tante volte, ho capito!



CONTU Mario

So di urtare la sua coscienza di cattolico, perché questa cosa le rimorde dentro. Lei non ha aiutato le famiglie povere e lo sa.
L'opportunità che le do è di riscattarsi, perché da cattolico ha una possibilità, Assessore Leo: confessarsi. All'ateo questa possibilità non è data. Lei ha una via d'uscita; mentre a me è data la possibilità di fare l'autocritica. Sono pronto a farla anche sulla gestione di quest'aula, ma sarebbe utile che, chi ascolta, sia anche disponibile a mettersi in posizione di ascolto e non contrastare un'opposizione legittima.
Continuo dopo sulla dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Riprendo dal punto in cui mi ero interrotto. L'Assessore Leo, ogni volta che compie questi atti che urtano le coscienze cattoliche, va dal suo confessore, recita un mea culpa e viene assolto. Chi non viene assolto è quest'Aula, perché lo ha accompagnato in questo percorso che urta molte suscettibilità. Guardi, Assessore, queste considerazioni mi derivano dall'essere destinatario di missive di cattolici impegnati, ai quali quel provvedimento non è andato assolutamente giù.
Lo dicono e lo manifestano.
Lo stesso coordinatore nazionale della Margherita, che si occupa delle problematiche della scuola, si è indignato per il voto espresso in quest'aula, a favore della legge sui buoni scuola, da parte di una componente importante, che oggi conta molto in quest'aula, soprattutto nelle sue attività istituzionali, perché questa parte si sente depositaria del segreto dello Spirito Santo: la Trinità. Un Gruppo consiliare ha avuto la possibilità, attraverso un processo unitario e costituendo La Margherita, di poter avere ancora in quest'aula rappresentati tre Gruppi consiliari, secondo il principio uni e trini.



CONTU Mario

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



CONTU Mario

E lo dici adesso?



CONTU Mario

No, l'ho già detto da tanto tempo.
Consigliere Scanderebech, deve stare più attento. L'ho seguita nei suoi spot televisivi in cui diceva: "Per votarmi portate con voi questo biglietto in modo da scrivere correttamente "S" come Savona, "C" come Cagliari, "A" come Ancona, "N" come Napoli, "D" come Domodossola, "E" come Empoli, "R" come Roma, "E" come Empoli, "B" come Bologna, "E" come Empoli "C" come Cagliari, "H" come hotel".
Certamente, vale più questo biglietto che un approccio agli elettori sulle questioni di programma, che pare non interessino più di tanto. Stanno circolando dei facsimili in cui vi è scritto: "Per favore voti questo nome vicino al simbolo che contiene la bandiera con la scritta "Casa delle Libertà-Forza Italia".
Questi santini stanno circolando in giro per la Regione: guardi che c'è un tentativo di dirottare la sua preferenza, come voto di lista, verso altre formazioni politiche.
Detto questo, esiste ancora la possibilità, con questo emendamento, di poter dirottare 800.000 euro dall'UPB 32011 per incrementare le attività formative da destinare ai lavoratori in mobilità, ma soprattutto a quelle situazioni di crisi che necessitano di interventi formativi di aggiornamento.
Voto a favore, naturalmente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, prendo la parola per trasmettere al Consigliere Contu un messaggio che mi è arrivato dalla mia segreteria, e cioè che tutte le mie segretarie si sono invaghite di lui. Quindi lo invito ad andare al mio Gruppo per qualche minuto: mi parrebbe una cosa del tutto naturale.
Esiste anche un grosso dubbio, perché ho sentito dire: "Ma non si vergogna?". Secondo me, dovremmo chiederglielo: si vergogna di più per il taglio dei capelli, per il fatto che sta annoiando l'aula o per il fatto molto più serio, che ieri, al momento in cui ci siamo alzati in piedi per rammentare delle persone che sono morte a prescindere dal credo politico si è allontanato dall'aula? Questo mi piacerebbe sentirlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per fatto personale.



CONTU Mario

Presidente, intervengo per fatto personale, perché questo è un evidente caso di corruzione. La profferta che deriva da gentili signorine disponibili nei propri uffici...



BRIGANDI' Matteo

Non ho detto disponibili: invaghite.



CONTU Mario

Ad ogni modo, Presidente, mi sento più toccato sulla seconda questione.
Credo di aver motivato all'Aula la scelta di abbandonarla in occasione di un fatto che sicuramente urta le coscienze di tutti, perché di fronte alla morte credo che tutti ci dovremmo inchinare, ma il mio gesto era doveroso rispetto a tutte le vittime delle guerre, sapendo che oggi vittima delle guerre molto spesso non è la gente, non è colui che le ha provocate ma è dentro un meccanismo infernale che obbliga a schierarsi gli uni contro gli altri.
Il mio atto rispettoso riguardava la strumentalizzazione che è stata fatta di quella vicenda e la rinvio all'intervento di Mirko Tremaglia in occasione dell'inaugurazione della giornata di commemorazione, che ha invitato a considerare Palmiro Togliatti un criminale. E' tutto detto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 204, come richiesto dal Cattaneo ed altri.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 28 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 214 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11100R) è incrementato di euro 800.000 per formazione imprenditoriale (l.r. 28/93) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Innanzitutto voglio ringraziare gli uffici per il lavoro prezioso che hanno svolto di messa in ordine cronologico della documentazione.
Presidente, volevo farle notare che si tratta di due aspetti diversi: uno riguarda la formazione imprenditoriale della legge regionale 28/93 l'altro, invece, consiste nell'elencare i soggetti in difficoltà occupazionale.
Presidente, il DPEFR si sofferma molto e a lungo sul rilancio della nostra Regione; in particolare, auspica un rafforzamento dell'esistente e tenendo conto delle problematiche internazionali del lavoro, apre degli spiragli, ma indica anche la necessità di innovare, di aprire nuove attività produttive, di rafforzare quelle esistenti.
Al riguardo - non è una cosa nella quale mi sono cimentato nella mia vita, avendo sempre fatto il lavoratore dipendente - penso che il breve quesito dell'avvio verso un'attività imprenditoriale non è solo l'intraprendenza, ma alla base ci deve essere una formazione. Molte delle imprese di questo Paese o singoli soggetti, cittadini che hanno sperimentato sul campo hanno potuto verificare di propria mano, magari con conseguenze a volte disastrose per il proprio futuro, per i propri cari per le proprie famiglie, quanto difficile sia misurarsi con le capacità imprenditoriali richieste da una competizione che ha superato gli ambiti regionali, nazionali, europei, che è la sfida della globalizzazione. Allora è evidente che la formazione imprenditoriale deve e può rappresentare un caposaldo nella nostra azione amministrativa.
L'opportunità che ci è data da questo emendamento, ancorché limitata (si tratta di 800 milioni di euro, un miliardo e cinquecento milioni di vecchie lire), vuol porre sul piatto delle opportunità date alle agenzie accreditate agli enti storici che operano nella formazione professionale quella di mettere in campo attività formative mirate per la formazione di imprenditori.
Noi abbiamo sviluppato un dibattito approfondito su tutte le questioni della ricerca. Gli esiti della ricerca, che vengono posti al servizio dell'imprenditoria, al servizio dell'impresa, al servizio della collettività, si devono coniugare con la formazione imprenditoriale di chi si candida a capitalizzare gli effetti benefici che derivano dalla ricerca.
Formazione imprenditoriale vuol dire mettere anche in grado chi aspira ad operare in questi settori - nel campo del terziario, del primario o del secondario dall'impresa manifatturiera a tutti i settori - di offrire loro gli strumenti di lettura del mercato all'interno del quale ci si intende inserire.
Mi sto allenando per rientrare al mio posto di lavoro. Avremo modo Assessore, di rapportarci. Mi auguro che lei non sieda più in quel posto perché mi auguro e auspico che il centrosinistra possa godere dell'alternanza di governo. Problemi e nodi restano rinviati al dopo. Io comunque, mi servirò del mio lavoro e mi candiderò anche ad operare su questo terreno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Completo il ragionamento iniziato. Mi metterò al servizio del mio ente nel profilo professionale di progettista. Non mi è riconosciuta la qualifica perché, avendola io interrotta per motivi di aspettativa, non ho avuto progressioni di carriera, ed essendo anche un rappresentante sindacale e appartenendo a quell'area del sindacato che pensa che non si possa utilizzare una posizione di privilegio per fare una progressione di carriera, ho sempre rinunciato alla qualifica, per cui la mia condizione di formatore. Tuttavia, da formatore devo anche progettare i corsi, e quindi devo mettere in condizione l'ente, sul mercato della formazione, di fare delle proposte agli enti, alle aziende per la formazione, anche in questo campo, imprenditoriale. Molto spesso questo tipo di formazione si risolve e si rivolge a favore dei laureati, quindi stiamo parlando di livelli di professionalità alta e di corsi di formazione professionale della fascia alta che è quella che riguarda le specializzazioni post laurea. Credo che a questo livello si debba operare.
Vedo che si stanno sedendo ai banchi della Giunta altri autorevoli rappresentanti, compreso il Vicepresidente della Giunta, Assessore Casoni.
Assessore Casoni, lei era assente in occasione del precedente intervento ma volevo registrare il proprio rammarico. Capisco che siamo in campagna elettorale, ma questo è l'unico bilancio, (che poi verrà approvato probabilmente anche il collegato perché c'è una via d'uscita che è possibile praticarla) dei cinque approvati (compresi gli assestamenti, sono dieci) che non vede la presenza del Presidente Ghigo.
Lo voglio segnalare non perché lei, autorevolmente, non lo sostituisca ma perché la presenza del Presidente Ghigo, sono certo, può aiutare a sbloccare questa situazione. Non è mai successo, lo registro per i verbali che nel dibattito sull'approvazione del bilancio, il Presidente Ghigo abbia disertato l'Aula. Invece rilancio quello che può svolgere lei in qualità di rappresentante del Presidente e di suo sostituto per l'Aula e che ho già proposto all'Assessore Pichetto: oggi pomeriggio si abbia l'accortezza di convocare le parti sociali. Siccome sul collegato insistono problematiche occupazionali rilevanti di cui la regione ha bisogno, credo che sentire autorevolmente il parere delle parti sociali, e in particolare di quella che si occupa del lavoro e dell'occupazione, ci può aiutare ad uscire da questa situazione. Mi auguro, Assessore Casoni e Assessore Pichetto, che voi sappiate cogliere il senso della proposta. Le organizzazioni sindacali sono CGIL, CISL e UIL sono le rappresentanze di base, sono il variegato mondo della rappresentanza sindacale. Lei sa benissimo che c'è un telefono rosso che li unisce, non è la prima volta, basta una semplice convocazione per superare un'impasse di Consiglio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 214, come richiesto dal Consigliere Cattaneo ed altri.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 28 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 215 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11175R) è incrementato di euro 800.000 per contributi finanziari per l'inserimento lavorativo di soggetti in difficoltà occupazionale (l.r. 28/93) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Volevo precisare una cosa: il rapporto con il sindacato è abbastanza costante. Ho ricevuto una richiesta di incontro da parte del sindacato qualche giorno fa che avevo fissato per la giornata di oggi e poi, a causa del comportamento, che io ritengo ostruzionistico, che il Consigliere Contu sta manifestando, ho dovuto rinviarlo a quando ci saranno le condizioni per potersi sedere ad un tavolo in modo sereno, senza la ghigliottina del tempo. Ricordo che c'è un'altra convocazione di Consiglio perché continua l'ostruzionismo, oppure perché è assolutamente imposto l'atto formale di incontro con il sindacato. Con il sindacato il rapporto è sempre stato molto aperto, alcune cose sono condivise altre meno. Il sindacato, appena chiusa questa sessione e nelle condizioni di potersi confrontare serenamente, lo incontrerò.
Ripeto, l'incontro era stato previsto per questa mattina e sconvocato proprio perché questa mattina c'era il Consiglio regionale. Adesso devo andare in Consiglio per una ragione di rispetto, visto che, da parte del sindacato, in questi anni ho avuto sempre il massimo rispetto e la massima collaborazione, indipendentemente della concordanza dei contenuti. Quindi non ho mai ritenuto di prendere in giro nessuno, né lo voglio fare in questo momento. D'altra parte, c'è una serie di provvedimenti che stanno diventando estremamente urgenti, di cui vorrei rendere edotta quest'Aula.
Da undici giorni non paghiamo più, se non le spese obbligatorie, che non prevedono una serie di pagamenti ai Comuni e ai fornitori.
Cominciano ad esserci degli effetti. Ho ricevuto stamattina una telefonata di un Comune dove vi è un'impresa che fallisce, quindi l'effetto della dilatazione ostruzionistica dei tempi del Consiglio regionale incide certamente sulla disoccupazione di questa Regione, nel senso che contribuisce all'aumento della disoccupazione. Questo è il dato di cui dobbiamo renderci conto.
Dobbiamo renderci conto che giornate come quelle di ieri costano anche 4000 euro o più e questo incide sul bilancio, ma incide anche su una serie d'interventi che possono partire prima. Capisco che gli interventi possono essere condivisibili o non condivisibili, che c'è un ruolo di maggioranza e d'opposizione, che l'opposizione può usare tutti i mezzi per rendere visibile la propria azione, anche di contrasto, e le proprie idee, che possono essere diverse rispetto a quelle di chi governa. Tuttavia, fino al 16 febbraio la maggioranza è rappresentata da una certa parte politica.
Collega Contu, le chiedo di agire nell'interesse del Piemonte, non tanto di questa maggioranza. Tutto questo ci permette di affermare che è l'ostruzionismo della sinistra che non ci permette di effettuare i pagamenti. Alla fine, è una situazione che ci può persino avvantaggiare. Ma non è il vantaggio sulla pelle della povera gente quello che deve ricercare un'istituzione come il Consiglio regionale.
Per questi motivi, la invito, collega Contu, a trovare una soluzione politica, non dico a ritirare gli emendamenti, ma a valutare qual è il percorso che vuole svolgere nel suo legittimo ruolo d'oppositore, tenendo presente che in questo momento, da Consigliere regionale, senza il vincolo del mandato, lei rappresenta tutto il Piemonte, come del resto ognuno di noi Consiglieri, dunque ha il dovere di non fare del male al territorio piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, devo dire che l'intervento dell'Assessore Pichetto, che è stranamente condivisibile, ha però un punto debole. Il punto debole è che non è colpa dell'opposizione se siamo arrivati alla vigilia della chiusura della legislatura in queste condizioni - me ne dà atto il Vicepresidente Casoni - e che non è possibile trincerarsi dietro questa scusa. Voi avevate il dovere e l'obbligo di approvare questo bilancio a dicembre. Voi avevate questo dovere e non lo avete assolto. Questo è un punto a vostro sfavore.
Ho inteso bene la sua proposta, credo che lei abbia individuato il problema. Questioni così delicate, che riguardano l'occupazione del personale, devono vedere coinvolte le organizzazioni sindacali. Faccio una proposta: che lei sia esonerato dalla partecipazione ai lavori d'Aula, se in coincidenza convoca le parti sociali. Io credo che l'Aula, che è appunto sovrana, non avrebbe difficoltà in tal senso.
Assessore, chieda all'Aula questo mandato. Oggi pomeriggio, tra le 14.30 e le 15, convochi le organizzazioni sindacali, si metta con loro attorno ad un tavolo, chiuda la porta e butti via la chiave. Le indicazioni che potrebbero emergere da quell'incontro possono essere elemento di riflessione, perché questo avviene adesso, in quanto prima questo problema non era scoppiato in modo così eclatante. E' una strada che, a mio avviso potrebbe permetterci di trovare una via d'uscita e delle risposte. E' chiaro che sarà poi la politica a fare la sua parte.
Le proposte che formuleranno le organizzazioni sindacali potranno essere accettate o non accettate. Ognuno farà e svolgerà i suoi ruoli quelle più vicine (non dovrebbe essere così ma purtroppo è così) al centrodestra daranno degli input ben precisi e, probabilmente, quelle più vicine al centrosinistra, altri input. E' importante che voi sblocchiate questa situazione e che arrivino istanze. Poi convochi anche le parti imprenditoriali.
E' giusta e legittima la denuncia che la non approvazione del bilancio mette in difficoltà il mondo del lavoro, le aziende, gli Enti locali, ma il modo per uscire da questo vicolo cieco lo conoscete. La chiave per risolvere questo problema è nelle vostre mani.
Se si attua questo percorso (abbiamo già perso tanto tempo) potremmo perdere molto meno tempo a sentire me o altri colleghi, anche perch diventa noioso e si potrebbe trascorrere meglio le nostre giornate. Sono sicuro che, sulla base di altre argomentazioni, che sono quelle di una preintesa con le organizzazioni sindacali, forse, a quel punto, schiacciati dal peso delle nostre responsabilità, dovremo essere tutti conseguenti.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Contu.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 215, come richiesto dal Consigliere Cattaneo ed altri.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Cattaneo che interviene sull'ordine dei lavori.



CATTANEO Valerio

Una prima considerazione. Presidente, accorpi un po' di emendamenti perché fino adesso siamo stati bravi, però è inaccettabile che un Consigliere tenga in ostaggio un Consiglio. Dal mio punto di vista, la prego di valutare gli accorpamenti degli emendamenti con l'Ufficio di Presidenza.
In secondo luogo vorrei sapere qual è il riferimento regolamentare preciso che dà la possibilità ai fantasmi di chiedere la verifica del numero legale. Lo dico, perché come lei vedrà, il tabellone alla sua sinistra, coincidente con il centrosinistra, alla prima riga, la luce numero tre (il posto del collega Contu) è spenta. Vuol dire che tutta l'opposizione non ha partecipato al voto, quindi chi non ha partecipato al voto non è presente e come può chiedere la verifica del numero legale o dire che qualcuno non votato e che non l'ha visto.
Per esempio, io adesso sono qui e risulta che ho votato, magari non c'ero e nel frattempo sono rientrato e ha votato per me il collega Gallarini (faccio questo esempio) e il collega Contu è convinto che io ero presente alla votazione, invece non era vero, e di contro magari non c'è il collega Costa perché è andato ai servizi mentre prima era presente, ma Contu non poteva dirlo in quanto non presente.
Quindi, sarebbe interessante sapere il riferimento regolamentare e la possibilità dei fantasmi di richiedere la verifica.



PRESIDENTE

Posso rispondere per quanto riguarda la questione degli emendamenti.
Ogni volta che c'è una serie di emendamenti sulla stessa legge regionale gli uffici hanno diviso gli emendamenti per leggi regionali oltre che per UPB.
Chiedo al collega Contu se ritiene di illustrarli in modo congiunto sono comunque, come dichiara ogni volta il collega Contu, emendamenti differenti, perché ognuno non riguarda cifre diverse da assegnare allo stesso argomento, ma riguardano argomenti differenti.
In base al nostro Regolamento, è possibile affrontare un emendamento per volta.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente Cattaneo, lei ha svelato l'arcano: io ero presente in aula solo che ho avuto una difficoltà per il voto, ma ero presente.



(Interruzione dai banchi della maggioranza)



CONTU Mario

Presidente, se controlla vedrà che ho sempre votato. In tutti gli appelli nominali precedenti ho votato, come risulta da verbale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bolla; ne ha facoltà.



BOLLA Emilio

Presidente, grazie. Io mi permetto di fare un invito all'amico Contu.
Noi siamo qui con grande pazienza ad ascoltare, siamo stati qui per molto tempo anche in questi anni. Si può dire di tutto, però le chiederei veramente, collega Contu, di non prenderci in giro.
Questa è una raccomandazione personale, perché si può fare ostruzionismo. Lo so che è come perdere tempo, anche questi due minuti che sto parlando sono una perdita di tempo, però è un appello che vorrei fare al collega Contu perché mi sembra che abbia esagerato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Con i colleghi Gallarini e Bolla avevamo richiesto l'appello nominale in via continuativa. Ritiriamo la richiesta e quindi per quanto ci riguarda, salvo ulteriori richieste da altri tre colleghi, dalla prossima votazione l'appello nominale può essere tolto. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento obliterato n. 232 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15101 (capitolo 11150) è incrementato di euro 500.000 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i contributi alle cooperative per spese di formazione (l.r. 67/94) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Presidente, devo chiedere scusa ai colleghi rispetto alla discussione che c'è stata. E' estremamente tranquillo, perché dalla verifica di tutti gli appelli risulta che ho sempre votato, quindi mi scuso.
Questo emendamento è un emendamento che chiede di incrementare di euro 500 mila il capitolo 11150 della UPB 15101 per interventi a sostegno in materia di formazione lavoro al fine di incrementare i contributi alle cooperative per spese di formazione.
La legge regionale n. 67 del 21/12/1994 testualmente recita: "Gli interventi per l'inserimento qualificato di giovani disoccupati e di lavoratori in cassa integrazione straordinaria o ex dipendenti di aziende in crisi, cooperative già costituite o di nuova costituzione...". In seguito, propone l'abrogazione della legge dell'84 e introduce un elemento estremamente nuovo che va valorizzato attraverso le opportune dotazioni finanziarie.
Che cosa succede con questa legge e se la incrementiamo? La possibilità data ai lavoratori che rientrano in queste categorie di costituire delle cooperative, cioè di avviare sostanzialmente un'attività di tipo imprenditoriale. Come mi insegna l'Assessore Cotto, ormai il mondo della cooperazione si caratterizza sempre di più come imprese sociali, tradendo anche per certi aspetti quello che era l'originario scopo della cooperazione, di tipo mutualistico, che rendeva prevalente la ragione sociale della cooperativa e le finalità della cooperazione come elemento pregnante, poi man mano lo svilupparsi di logiche di mercato, l'avanzamento della sussidiarietà orizzontale nel sostegno. La sussidiarietà verticale e orizzontale non l'ho mai capita.
Quindi, questa è estremamente interessante perché dà un'opportunità lavorativa e dà la possibilità ai lavoratori di costituirsi in cooperativa.
La costituzione in cooperativa obbliga, per le caratteristiche che oggi ha la cooperazione, a cimentarsi sempre di più sul terreno dell'impresa. E' evidente che gli oneri che ne derivano sono rilevanti.
Intervengo successivamente per la dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, confermo la mia intenzione di voto favorevole. Devo dire che purtroppo ho notato una certa distrazione da parte dei colleghi su un tema così delicato.
E' la possibilità di uno sbocco lavorativo certo, nel quale i lavoratori si mettono in gioco fuori da logiche assistenzialiste, ma si favorisce la possibilità di costituire impresa sociale (in questo caso, il mondo della cooperazione).
Mi spiace che oggi i colleghi, su un emendamento così pregnante e interessante, lamentino una disattenzione totale: è per questo che non completo la mia dichiarazione di voto, limitandomi ad annunciarne l'intenzione, che è di voto favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento obliterato n. 232.
Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 216 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11176R) è incrementato di euro 800.000 per interventi per il sostegno all'impiego dei soggetti non vedenti e dei portatori di handicap fisico-motorio (l.r.22/1997) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011" La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



(Tutti i Consiglieri del centrodestra e i componenti della Giunta regionale, con l'eccezione dell'Assessore Pichetto Fratin, abbandonano l'aula)



CONTU Mario

Presidente, vedo che il centrodestra abbandona l'aula. Al riguardo ribadisco quello che ho già detto. Ringrazio l'Assessore che, mantenendo il suo impegno istituzionale, sta al suo posto.
Di fronte a questo atteggiamento così irriguardoso da parte dei colleghi del centrodestra, devo dire che, ancora una volta, dimostrano di non cogliere l'essenza del problema. Una via d'uscita la stiamo indicando.
Credo anche chi non esprime oggi pubblicamente questa posizione abbia voglia e intenzione di trovare una soluzione ai problemi segnalati.
Io le formulo di nuovo il mio invito, Assessore: provi e tenti la strada legittima, già preannunciata. Credo che le organizzazioni sindacali non abbiano difficoltà di procedere, anche nel corso della ripresa dei lavori pomeridiani, ad una disamina attenta. Poi, se il dato che proviene dal Consigliere Cattaneo è sostanzialmente quello di andare sull'Aventino per protestare contro chi legittimamente esercita il proprio ruolo di Consigliere nel rispetto delle procedure regolamentari, è un fatto che offende l'assemblea, non è un fatto che offende il sottoscritto.
Io la invito, Assessore, a non lasciare niente di intentato, perché la soluzione del problema è nelle mani della Giunta. La Giunta pu legittimamente convocare i rappresentanti dei lavoratori e le parti sociali; dopodiché - è inutile che ce lo nascondiamo - si dovrà fare un ulteriore passaggio, ma questo è un compito che compete al Presidente del Consiglio: parlare con i Gruppi consiliari a seguito di questa cosa. In sostanza, i passaggi sono praticamente obbligati: si svolge un incontro con le Organizzazioni sindacali; si riferiscono le risultanze di questo; si fa un incontro dei Capigruppo, magari allargato, e si cerca di trovare una soluzione.
Io continuo a manifestare tutta la disponibilità che deriva dal mio senso di responsabilità. Con questa scelta, mi pare di comprendere che il centrodestra si dimostri un po' irresponsabile.
Non ho altro da dire, Presidente; consideri questo intervento sull'ordine dei lavori, è evidente, mentre aspettiamo che si chiarisca la situazione.



(I Consiglieri del centrodestra ed i componenti della Giunta regionale rientrano in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano per dichiarazione di voto.



MELLANO Bruno

Presidente, intervengo per comunicare essenzialmente a lei e al collega Contu che da stamattina il Gruppo Radicale sta garantendo la presenza perché ritiene che le motivazioni portate in aula dall'Assessore Pichetto siano convincenti, siano preoccupazioni vere. Di conseguenza, il Gruppo Radicale, per senso di responsabilità - inteso in modo diverso da quello del collega Contu - intende dare la sua presenza per permettere a questo Consiglio di rispettare i pochi impegni nei confronti di tutti i cittadini piemontesi.
E' vero che la protesta e la battaglia che il collega Contu ha fatto su un'assunzione di un centinaio di collaboratori dei Gruppi è una protesta che in parte ho condiviso, ma usare quello strumento di polemica politica per danneggiare insieme tutti i cittadini piemontesi rischia di diventare davvero un boomerang inaccettabile. Quindi, con questo senso di responsabilità, diverso da quello del collega Contu, noi annunciamo che siamo qui in aula.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento obliterato n. 216.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 235 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11178) è incrementato di euro 600.000 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i progetti di ricollocazione (l.r. 22/97) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Le ricordo, Presidente, in particolar modo l'emendamento successivo...



(Tutti i Consiglieri del centrodestra ed i componenti della Giunta regionale, ad eccezione dell'Assessore Casoni, abbandonano l'aula e vi rientrano al momento della votazione dell'emendamento)



CONTU Mario

Consentiamo lo sfollamento dell'aula, Presidente.
L'emendamento n. 217, che mi appresto ad illustrare, chiede di incrementare il capitolo 11178R dell'UPB 15091 per spese per la realizzazione di progetti di ricollocazione. Ora, questa norma prende riferimento da una legge regionale, la legge 22 del 1997. E' utile vedere che, nelle sue finalità, al comma d) dell'articolo 1, questa legge si pone come finalità, quanto segue: "La Regione Piemonte favorisce la presentazione di progetti di ricollocazione di lavoratori e lavoratrici con difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro e, a tale scopo predispone gli atti conseguenti".
Negli articoli successivi, in particolare all'articolo 3, la legge riserva un ruolo particolare alla Finpiemonte. Pensando alla Finpiemonte ho sempre pensato a quello che, nella FIAT, rappresenta la holding di famiglia: da una parte c'è la FIAT e, dall'altra, la famiglia Agnelli con ha la sua holding: la finanziaria.
L'istituzione di un ente strumentale come la Finpiemonte pone un problema alla Regione Piemonte, in quanto Pubblica Amministrazione. La Regione Piemonte ha il diritto di nominare propri membri, in quanto rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione, all'interno del Consiglio di amministrazione della Finpiemonte. In particolar modo, questo diritto di nomina è atto in mano al Presidente Ghigo e alla sua Giunta.
proprio il Presidente Ghigo che, sulla base delle autocandidature, decide chi sono i propri rappresentanti. È chiaro che Finpiemonte, pur avendo al proprio interno anche rappresentanti delle opposizioni, esprime in modo prevalente, essendo anche partecipata da altri enti, le maggioranze di governo.
A Finpiemonte, quindi, è affidato il ruolo importante di gestire la cassaforte. Presidente, non voglio rubare tempo, continuerò nella dichiarazione di voto.



(I Consiglieri del centrodestra ed i componenti della Giunta regionale rientrano in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu sulla dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Consigliere Gallarini, ho guardato sempre con grande rispetto al suo ruolo...



(Commenti in aula fuori microfono)



CONTU Mario

Non mi costringa, Consigliere Godio... Non mi faccia perdere del tempo.
Volevo segnarle, Presidente, che questa legge affida un ruolo importante a Finpiemonte. Mentre rileggo queste leggi, mi accorgo che una parte di esse non ha colto appieno alcuni elementi importanti, come il fatto di avere subito modifiche nel tempo e, soprattutto, la necessità di adeguarle alle intervenute modifiche statutarie.
In Finpiemonte, bene o male, si determina una maggioranza che molto spesso riflette la maggioranza che governa l'ente di riferimento principale: in questo caso la Regione. A questa maggioranza, quindi, è affidato il ruolo estremamente delicato di indirizzo sugli atti della Finpiemonte. Fra le attività delegate, vi è prevista proprio quella di mettere, a disposizione delle imprese, i progetti di ricollocazione e quindi, i finanziamenti relativi ai progetti di ricollocazione lavorativa.
Naturalmente, l'impianto su cui si fonda questa legge ha un riferimento importante, perché chiede ai lavoratori, vittime delle crisi industriali di diventare protagonisti, scommettendo sulla propria capacità di prendere nelle proprie mani, i destini relativi ai propri redditi. In altre parole la possibilità di passare da lavoratori dipendenti, vittime di una crisi industriale, a protagonisti, attraverso la costituzione di un'impresa cooperativa.
L'impresa cooperativa, quando si rivolge al mondo del lavoro dipendente, ha ragione di essere. La cooperazione, se non tradisce gli scopi originali alla base della sua ragione di essere (che sono gli scopi sociali inseriti all'interno degli Statuti che normano il variegato mondo della cooperazione sociale), è improntata alla solidarietà, all'aiuto reciproco e al giusto riconoscimento, molto spesso al di sotto delle aspettative, in relazione alla quantità di lavoro prestato.
Ebbene, nell'emendamento da me proposto si chiede di spostare una cifra assolutamente compatibile di seicentomila euro, a fronte di un bilancio di ventimila miliardi, per favorire la realizzazione di imprese cooperative che diano risposta all'insorgenza di crisi, già determinate per lavoratori in cassa integrazione straordinaria, per lavoratori in mobilità o per lavoratori disoccupati a seguito del fallimento e della chiusura delle proprie aziende.
Lavoriamo in questa direzione e mi auguro che l'Aula possa attentamente valutare il proprio voto. Il mio voto, essendo primo firmatario, sarà un voto favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 235.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

In nome dell'intera maggioranza, chiedo una sospensione di dieci minuti perché la totalità dei Consiglieri di maggioranza vogliono conferire con il Presidente e l'Assessore Pichetto.



PRESIDENTE

Sospensione accordata.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.08 riprende alle ore 13.28)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto di intervenire il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Grazie, Presidente.
Ci troviamo di fronte ad una situazione ormai paradossale, una situazione di stallo assolutamente derivante da una manovra emendativa finalizzata non ad incidere sul bilancio, ma ad impedire il bilancio. Nella straordinarietà di questa situazione, una straordinarietà che sicuramente contrasta con lo Statuto e il Regolamento (lo Statuto e il Regolamento danno all'Aula il dovere, non il diritto, di fare il bilancio), premesso questo come scenario di fondo, valutato altresì che il bilancio è articolato per UPB e la nostra competenza di Consiglieri è di approvare non approvare, o modificare le UPB nel loro valore finale, ritengo che, ai sensi del Regolamento vigente, tutti gli emendamenti che attengono ad una stessa UPB debbano essere accorpati ed assoggettati a votazione unitaria.
Sostengo questo, in assoluto assolvimento dei doveri dati a quest'Aula dallo Statuto e, in linea particolare, per la previsione di lavori prevista dal nostro Regolamento. Ovviamente, mi rendo conto che la mia richiesta che formalizzo a tutti gli effetti - d'accorpamento per UPB di tutti gli emendamenti attualmente giacenti presso la Presidenza, possa sollevare parere contrario nel firmatario degli emendamenti.
Qualora vi fosse parere contrario del firmatario degli emendamenti Presidente, appellandomi al comma 4 dell'articolo 5 del Regolamento sollevo, formalmente, la controversia inerente all'applicazione del Regolamento e quindi le chiedo, come previsto dal suddetto articolo, di decidere in via definitiva sulla controversia ove la mia posizione, la mia richiesta e la mia partecipazione alla controversia consiste nella formalizzazione di una richiesta d'accorpamento per UPB di tutti gli emendamenti giacenti presso l'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CONTU Mario

Rispetto l'interpretazione regolamentare che il Consigliere Marengo dà.
La rispetto, ma non la condivido. Non la condivido perché, come m'insegna il Consigliere Marengo, c'è una regola - che il Consigliere conosce perch esercita una professione molto attenta alle questioni - secondo cui una consuetudine diventa norma in mancanza di uno strumento normativo sovraordinato e dirimente rispetto alla questione.
Se fosse vera l'interpretazione del Consigliere Marengo, oggi si consumerebbe un atto che non ha precedenti in tutte le legislature. Si pu decidere tutto e il contrario di tutto, ma ricordo analoghi interventi sullo stesso tenore del Consigliere Marengo che lo stesso Ufficio di Presidenza ha rigettato. A meno che, Presidente, lei non intenda diventare ostaggio della sua maggioranza, perdendo quell'opportunità che le deriva dal Governo lampo di sette giorni di quest'Aula consiliare, che le impone di agire come Presidente di garanzia per tutti. Lei è il Presidente di tutta l'assemblea legislativa. L'assemblea non può operare modifiche regolamentari, se non attraverso la modifica del Regolamento.
In più, Presidente, lei sa che ha una facoltà: convocare la Commissione per il Regolamento per sentirne il parere. L'unico precedente che registra quest'Aula in materia di modifica regolamentare in corso d'opera è quella che ha consentito l'approvazione della legge sui buoni scuola. In quell'occasione, con un accordo consumato nella Conferenza dei Capigruppo si era deciso di sospendere temporaneamente l'applicazione del Regolamento per evitare la prassi che i Capigruppo fossero titolati a presentare emendamenti in corso d'opera. Grazie a quest'accordo fra gentiluomini, fra Capigruppo, nessuno degli stessi presentò emendamenti in corso d'opera bloccando la situazione di presentazione di emendamenti all'inizio della discussione d'Aula.
Lo voglio ricordare come precedente. Può darsi che questa sia ancora la strada, ma non è la fattispecie. La fattispecie è un'altra, Presidente: lei ha il compito e il dovere istituzionale di mettere i Consiglieri regionali ancorché singoli, in questo caso, nella condizione di espletare il proprio mandato. L'espletamento del proprio mandato prevede che questo debba avvenire all'interno del rispetto delle norme di Regolamento, e i comportamenti in quest'aula sono improntati, laddove c'è una carenza normativa che non è recepita dal regolamento, alla norma e alla consuetudine.



PRESIDENTE

Collega Contu, collega Marengo, la questione sollevata è assolutamente interessante e importante.
Ho letto con attenzione l'articolo 5 del Regolamento del Consiglio regionale, ed è chiaro che il Presidente deve dare due tipi di garanzia: quello di garantire a tutti i colleghi di poter parlare ed esprimere le proprie espressioni liberamente, nei tempi ovviamente previsti dal Regolamento. Do lettura dell'articolo 5, comma 2 del Regolamento: "Il Presidente presiede il Consiglio, dirige e modera la discussione e ne riassume, occorrendo, i termini allo scopo di consentire al Consiglio di adempiere ai compiti demandatigli dalla Costituzione, dalle leggi dello Stato e dallo Statuto della Regione entro i termini stabiliti, di porre la Giunta in grado di svolgere il suo programma politico e legislativo nonch la sua azione amministrativa".
E' chiaro che noi siamo già fuori termine da nove giorni nell'approvazione del bilancio. Non solo, abbiamo un altro termine più importante, che è quello obbligatoriamente di sospendere i lavori del Consiglio entro mercoledì. Pertanto, è chiaro che il compito del Presidente è di garantire ai colleghi di esprimere il proprio parere e credo che il Consigliere Contu lo abbia fatto ampiamente - ha parlato per ore - quindi credo che il suo pensiero lo abbia espresso. D'altra parte, ho il compito di fare il possibile per dare alla Regione Piemonte e alla Giunta la possibilità di approvare il bilancio e la finanziaria.
Ritengo che si debba trovare - invito veramente il Consigliere Contu a adoperarsi in tal senso, per evitare scontri poco piacevoli - una soluzione per garantire il tempo di esprimere il suo pensiero, per la parte perlomeno che non ha ancora espresso, ma, nel contempo, per consentire l'approvazione di bilancio e finanziaria nei tempi previsti, che sono già stati ampiamente superati.
Credo che sia giusto fare un rapido dibattito sulla questione, se qualche Capogruppo vuole intervenire e dare il suo supporto. Dopodiché mi riservo, senza - lo dico subito - convocare la Commissione per il Regolamento, di decidere, sentiti alcuni interventi dei Capigruppo in merito.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Un intervento brevissimo per sgombrare il campo.
Sono contento che il Consigliere Marengo abbia fatto, a nome della maggioranza, quest'intervento tecnico, ma certamente anche politico. Lei Presidente, ha fatto bene a dire che non serve convocare la Commissione per il Regolamento.
Voglio sgombrare il campo perché oggi non siamo in una seduta normalissima ma, come giustamente ricordava il collega Marengo in premessa e come ha anche puntualmente ricordato lei, Presidente, oggi è l'11 febbraio, poi c'è il 12, che è sabato, e il 13, che è la domenica. Abbiamo poco più di 48 ore operative in cui inserire eventualmente uno o due impegni di Consiglio per ultimare la legislatura.
Bene ha fatto il Consigliere Marengo a fare quella richiesta. Ho sentito il collega Contu, che è già intervenuto. L'Aula si prenda le sue responsabilità e lei, Presidente, applichi la decisione dell'Aula. Non costituisce assolutamente né prassi né precedenza. Siamo in una situazione emergenziale. Il Regolamento, così come lo ha interpretato e rappresentato il Consigliere Marengo, non lascia, dal mio punto di vista, alcun spazio per altro tipo di decisione. Quindi, condividendo l'intervento di Marengo ho sgombrato il campo, credo, sulla questione che qualcuno voglia fare il furbo per fare passare una prassi, e lei, Presidente, bene ha fatto ad assumersi le proprie responsabilità e ad annunciare che, qualunque dovesse essere la decisione, la prenderà senza convocare l'Ufficio di Presidenza perché cosi prevede il Regolamento, e senza la convocazione della Commissione per il Regolamento.
Non ci sono le condizioni previste dal Regolamento per la convocazione della Commissione per il Regolamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, ho una valutazione diversa dalla sua, perché mi è parso di capire che la richiesta del Consigliere Marengo fosse inequivocabile, ed era fatta a nome della maggioranza. L'invito che lei ha fatto, per carità, è encomiabile perché denota una pazienza che va al di là dei limiti umani - lei, probabilmente, va oltre - quindi è giusto che l'abbia fatta. Da parte nostra, rimane comunque ferma la richiesta del collega Marengo, motivata non solo da un punto di vista politico, che potrebbe essere un punto di vista opinabile, ma anche da un punto di vista prettamente tecnico, perché noi abbiamo, come competenza, quella della programmazione, quindi di dare un indirizzo, anche nel bilancio, per quel che riguarda le UPB, non tanto quello di entrare nel merito dei capitoli all'interno dell'UPB, che sono oggetto di una scelta della Giunta regionale.
Volevo solo rimarcare questo aspetto, peraltro già toccato dal Consigliere Marengo, ma ho voluto rafforzarlo per evitare che ci fossero dubbi interpretativi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu sull'ordine dei lavori.



CONTU Mario

Mi pare di avervi dimostrato più volte attenzione rispetto al problema e ne fanno fede i verbali. Qui adesso la questione che si pone, sollevata dal Consigliere Marengo, è se si lavora per UPB, ma tanto non c'è problema quando si sfilano anche dieci emendamenti, non è che si modifica la sostanza del problema. Avendo lavorato sulle leggi, l'unica cosa sicuramente chiara e compatibile con il nostro ordinamento contabile è la piena legittimità degli atti.
Si può discutere - ne abbiamo discusso già prima, qualche segnale l'ho dato, Presidente - ma quando si investe sulla stessa UPB si può vedere di fare un'illustrazione unica. Le votazioni devono sempre essere separate perché investono l'UPB, ma riguardano destinazioni specifiche. Però non questa è la questione. Detto questo, invito i colleghi a non fare forzature regolamentari. Certo, ho assunto un impegno con quest'Aula e lo ribadisco.
Presidente, lei svolga il ruolo istituzionale in questo senso. Io sono perché quest'Assemblea voti il bilancio e il suo collegato. Il collegato potrà essere votato come suggerisce Ronzani solo se si è in presenza di un accordo politico fra opposizione e maggioranza. Se non c'è un accordo, non è possibile.
Collega Cattaneo, perché aggiri l'ostacolo? Non siete riusciti a fare un accordo con l'opposizione, non è un problema mio. Non siete riusciti. Se non c'è l'accordo sul collegato, tu mi spieghi che senso ha risolvere il problema del bilancio, sapendo che da questa parte non c'è disponibilità ad affrontare i punti dell'articolato del collegato. Ma qualcuno lo deve spiegare.
Se ci sono tanti emendamenti, ci deve essere, come minimo, la contestualità, sulla base di un accordo di garanzia che consenta a tutti di portare legittimamente a casa quello che i cittadini piemontesi si aspettano. Però questi sono i temi in questione e l'invito è di non barare perché il gioco probabilmente non vale la candela.
Credo di avere indicato all'Assessore una strada, rispetto alla quale se io rappresento l'ostacolo, sono assolutamente disponibile a mettermi da parte. Non voglio assolutamente passare come colui che blocca un bilancio.
Vorrei però, com'è sempre avvenuto, che, rispetto alle prospettive che si aprono per una soluzione delle situazioni di precariato, si persegua questa strada.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Ho la fortuna di intervenire dopo il collega Contu, che ci ricorda come non ci sia alcun limite al peggio, ma anche alla capacità di lavorare in commedia, perché dopo che siamo inchiodati da settimane sulla battigia o sul bagnasciuga del bilancio, scopriamo che, in realtà, il collega Contu non è un ostacolo al voto sul bilancio.
Allora non ci sono problemi, caro collega Contu: ritiri immediatamente i suoi emendamenti, ci dia la possibilità di confrontarci sul collegato dove vi sono norme che interessano non a lei personalmente, ma a tanti di noi, relativamente anche a questi lavoratori socialmente utili.
Però la pregheremmo di non prenderci in giro e, soprattutto, di non prendere in giro l'Aula. Il gioco che qui si sta facendo è un gioco brutto nei confronti dell'istituzione e della democrazia, perché quando le istituzioni e la democrazia danno chiara manifestazione di non funzionare di essere inchiodate, di scadere in licenza e in anarchia, è chiaro che bisogna intervenire con dei momenti di eccezionalità e di forzatura. Ma ci sono dei bisogni, delle necessità e delle esigenze superiori che giustificano questo tipo di cose.
Quindi, la corda è stata tirata a sufficienza. Lei faccia il suo esame di coscienza, faccia quello che ha annunciato di voler fare, cioè di votare e di dare via libera a questo bilancio, e sicuramente darà la possibilità al Consiglio regionale di interessarsi del collegato, ma soprattutto di tanti importanti provvedimenti che potremmo ancora adottare nell'ultima settimana di Consiglio.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente.
Un breve commento è doveroso nel rispetto anche dei colleghi. Quello che stiamo vivendo da un po' di ore è, di fatto, un paradosso, che pu portare ad un risultato esattamente opposto a quello per il quale normalmente ci battiamo, nel rispetto delle regole e nell'applicazione della democrazia. E' un paradosso che ci può portare ad un risultato opposto.
Da parte nostra, non può esserci condivisione di questo metodo utilizzato. Ne abbiamo preso la distanza e la riconfermiamo, in virtù del fatto che rispettiamo profondamente le istituzioni e le sue regole, ma rispettiamo anche il problema che ripetutamente è stato portato in quest'aula relativamente alle persone più deboli, alle persone più esposte.
Questi problemi possono trovare soluzione a partire innanzitutto dal dovere, non diritto, di consentire a questa Regione di avere un bilancio.
Rispettiamo il patto che è stato fatto tra forze politiche; un patto trasparente, che porta sostanzialmente ad approvare un bilancio che tenga conto del periodo nel quale siamo, e quindi di una provvisorietà e di una limitatezza di disponibilità di fondi.
Non abbiamo raggiunto nessun accordo sul collegato e sul collegato saremo assolutamente contrari nel merito, ma quando arriveremo a quella fase e a quella discussione, se il tempo lo consentirà ancora, entreremo nel merito e daremo le nostre motivazioni.
Venendo alla proposta che il collega Marengo ed autorevoli Capigruppo di maggioranza hanno sostenuto e presentato, è evidente che noi non possiamo condividere questa proposta, ma sappiamo che esiste una responsabilità che ha portato a questa situazione. Ne siamo assolutamente consapevoli e rispettosi.
Detto questo, riteniamo doveroso precisare che la motivazione data dal collega Marengo e ribadita dal collega Cattaneo e dal collega Botta è tesa ad intendere questa non come modifica regolamentare, ma modifica procedurale dovuta ad un'eccezionalità che mai si era verificata in questo contesto, e che quindi ha una validità esclusivamente legata a questo contesto di eccezionalità. Per cui non può diventare regola, non pu diventare prassi, non potrà domani costituire un precedente.
Pertanto, non parteciperemo al voto perché trattasi di un fatto che sul merito, ci avrebbe visto ovviamente difendere posizioni diverse, ma siamo assolutamente realisti e rispettosi di questa Regione. Il nostro dovere è consentire a questa Regione di avere un bilancio e siamo qui per questo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Galasso sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

Grazie, Presidente.
L'intervento ultimo, molto misurato, equilibrato e rigoroso della collega Suino, ci può anche trovare d'accordo. Intervengo soprattutto per dare un sostegno al Presidente del Consiglio. La decisione è, come ricordava poc'anzi il collega Marengo, del Presidente del Consiglio. Colgo dall'espressione della collega Suino, l'eccezionalità della vicenda che ci consente, subito, di sbarazzare dal campo l'osservazione del Consigliere Contu, che ne invocava la consuetudine. Devo comunque ribadire la correttezza del Consigliere Marengo perché siamo ancora - e in questo vi è un dissenso, seppur formale e non sostanziale, con quanto espresso dalla collega Suino - nei termini del Regolamento. Siamo ancora ampiamente nei termini del Regolamento.
Il Presidente ha ricordato prima il comma 2 dell'articolo 5, perché è evidente che il compito primario - qui non vi è soltanto un aspetto cronologico nel comma 2, ma vi è un aspetto sostanziale e procedurale - è quello di garantire che venga raggiunto lo scopo di consentire al Consiglio di adempiere ai compiti demandatigli. Questo è il dato principale; poi vi è tutta una gradazione, in modo da garantire il rispetto degli interventi delle minoranze.
Ripeto, non abbiamo ancora lambito questo aspetto che poteva essere lambito, perché ci misuriamo con il comma 5 dell'articolo 61. Siamo in tema di bilancio e, qui, vi è un'anomalia assoluta. Non siamo in presenza di Gruppi che esprimono dissenso; abbiamo una situazione che vedrebbe, sul dato procedurale, tutti i Gruppi d'accordo, ma all'interno di un Gruppo vi è una voce che si dissocia. Ricordo questo proprio per riprendere e ridare pieno vigore all'impostazione istituzionale che traspare dalla proposta espressa dal Consigliere Marengo, perché siamo ancora all'interno delle possibilità date dal comma 5 - quindi ancora al di sotto - dell'articolo 61 del Regolamento, che prevede quello che possiamo chiamare, sbrigativamente il contingentamento dei tempi. Qui non si parla di contingentamento, ed è questo il motivo per cui dicevo che siamo ancora ampiamente all'interno delle previsioni regolamentari. Ben si coniuga, quindi, la proposta Marengo con le argomentazioni espresse dalla Consigliera Suino.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Lei, Presidente, di fronte ad una precisa richiesta e proposta formulata dal Consigliere Marengo, presumo a nome della maggioranza, ha voluto aprire questa fase di confronto per avere conforto, dai Presidenti dei Gruppi, su come agire. Credo che non sia stato del tutto utile perch alla fine, si è finiti per interpretare, aggiungere o togliere qualcosa ad una proposta che, formulata dal Consigliere Marengo, era precisa e puntuale e che, per quanto riguarda il Gruppo Radicale, semplicemente legittima e tale il Presidente, a mio giudizio, dovrebbe dichiarare.
Siamo di fronte ad una richiesta precisa e legittima, compatibile con il Regolamento attuale. Lei non può, a mio giudizio, richiamare, in termini vaghi, il comma 2 dell'articolo 5, perché riassumere i termini, in quella fase, si riferiva alla discussione generale. Noi stiamo lavorando da un anno e mezzo sulle unità previsionali di base. In questo, ha ragione il collega Marengo ed è per questo che tale proposta è accoglibile.
Trovo, invece, discutibile e fuorviante l'interpretazione secondo cui questa proposta è accoglibile perché siamo in una fase eccezionale, perch siamo nella fase finale di una legislatura e perché siamo in difficoltà.
Ogni norma eccezionale, ogni procedura eccezionale vede la netta contrarietà del Gruppo Radicale.
In altre parole, siamo favorevoli a questa applicazione del Regolamento perché è applicazione del Regolamento ma, sia chiaro, è un'applicazione del Regolamento che è valida oggi come è valida domani e come è valida dopodomani. Non può essere invocata - e credo che sia un errore metodologico ed anche politico - la straordinarietà dell'evento. Abbiamo tempo, possiamo davvero rimanere qui in aula ancora altri giorni per terminare la discussione nei termini appropriati. È una fatica, uno sforzo ed una perdita di tempo, ma il Regolamento lo permette. Lo permette questo Regolamento che non avete cambiato, però questo Regolamento permette di dire, a proposito della proposta del collega Marengo, che è accoglibile legittima e, conseguentemente, applicabile.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto di intervenire il Consigliere Mercurio; ne ha facoltà.



MERCURIO Domenico

Vorrei aggiungere, rispetto a quanto detto dal collega Mellano, con cui concordo, che non mi risulta che rientri nella prassi la consuetudine di un bilancio che si approva o non si approva a qualche giorno dal termine di una legislatura. Se andiamo indietro, troviamo una situazione uguale a quella che stiamo vivendo oggi. Ho fatto questo riferimento perché ritengo che il Regolamento non vada letto articolo per articolo e comma per comma ma vada inteso nel suo complesso; così come le leggi vanno intese nel loro complesso; così come lo Statuto va inteso nel suo complesso.
Ciò detto, la libertà di ognuno finisce quando incomincia la libertà di un altro. Non credo che in quest'aula siamo liberi di fare come vogliamo quindi bene ha fatto il Presidente a leggere l'articolo 5 del Regolamento.
Il problema non è il numero 4 o il numero 5, è che qui abbiamo un Regolamento finalizzato a contribuire, sul piano formale, all'attività legislativa. Inviterei il Presidente, quindi, a considerare del tutto legittima la richiesta del collega Marengo. Personalmente, non la considero un evento straordinario nella prassi, perché non c'è un procedente. Non credo esista un precedente.
Con questo, mi sento di rispondere anche alla collega Suino, nel senso che non s'innova la prassi, non mi risulta che si sia votato un bilancio a pochi giorni dallo scioglimento del Consiglio regionale, oltretutto un bilancio tecnico, frutto di un accordo. Ritengo valida l'interpretazione di votare per UPB, come potrebbe essere valido il contrario. Se poi vogliamo ricorrere al Tribunale per spaccare il capello in quattro, pacificamente mi sento di affermare che non esiste nessuna prassi che andiamo a contrastare salvo che andiamo a leggere il Regolamento, pezzo per pezzo, andiamo ad intendere le leggi pezzo per pezzo. I regolamenti e le leggi vanno viste nella loro complessità, nella loro globalità, soprattutto alla luce del dettato costituzionale richiamato anche dallo stesso Regolamento, più volte dallo stesso Statuto. Il principio di libertà è che la mia libertà finisce quando inizia la libertà di un altro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Solo per dire che anch'io condivido la proposta del Consigliere Marengo e le osservazioni fatte soprattutto dal Consigliere Mellano. Pertanto, la invito, Presidente, a procedere in questo senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, devo dare una comunicazione all'Aula, sull'ordine dei lavori.
Apprezzo l'intervento del Consigliere Mellano che bene ha interpretato.
Devo dire che questo mi conferma che ci si può fidare più dei liberisti che dei neoliberisti. Le situazioni eccezionali giustificano le leggi speciali e le leggi speciali sono sempre foriere di violazione al diritto. Voglio evitare a quest'Aula un evidente scivolone, nel senso che si può fare di tutto. La disponibilità che avevo già manifestato nei confronti del Presidente la conferma.
Consigliera Suino, mi dispiace di questo suo scivolone, ma il Regolamento e le leggi prevedono le finanziarie strutturate per UPB. Come già le ho detto, non cambia il problema che io ripropongo. Per me va bene un'illustrazione unica per UPB, e questo è il senso della proposta, fermo restando il fatto del voto. Questo semplifica i tempi, ma è nella norma prevista.
Presidente, tenga conto di questo, perché nella discussione sul collegato - che potrei anche favorire con un ritiro improvviso di tutti gli emendamenti - mi auguro lealtà e coerenza da parte di tutta l'opposizione che non sempre mi sono state dimostrate nel tempo.



PRESIDENTE

Consiglieri, accorpiamo gli emendamenti per UPB. Unica illustrazione unica dichiarazione di voto, votazioni per le leggi sottese all'UPB emendata.
Emendamenti obliterati n. 217, 236 e 231 presentati dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11178R) è incrementato di euro 600.000 per spese per la realizzazione di progetti di ricollocazione (l.r. 22/97) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Indìco votazione palese su tali emendamenti.
Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 233 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11176) è incrementato di euro 500.000 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i contributi per soggetti svantaggiati (l.r. 22/9 ) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011" Indìco la votazione palese su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 236 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11175) è incrementato di euro 800.000 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i contributi per investimenti occupazionali (l.r. 22/97) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011" Indìco la votazione palese su tale emendamento.
Il Consiglio non approva Emendamento obliterato n. 231 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15101 (capitolo 11172) è incrementato di euro 800.000 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i contributi per spese d'avvio progetti d'impresa (l.r. 22/97) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011" Indìco la votazione palese su tale emendamento.
Il Consiglio non approva Emendamento obliterato n. 198 e connesso emendamento obliterato n. 201 presentati dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11071R) è incrementato di euro 800.000 per spese per progetti finalizzati alla formazione ed aggiornamento professionale degli operatori in materia di politiche del lavoro (art. 5, l.r. 41/98) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Indìco votazione palese sull'emendamento obliterato n. 198 e connesso emendamento obliterato n. 201.
Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 239 e connessi emendamenti obliterati n. 199 213, 237 presentati dal Consigliere Contu: "L'UPB 15091 (capitolo 11090) è incrementato di euro 1.000.000 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare la spesa per i servizi di assistenza tecnica per l'occupazione dei disabili (l.r. 51/2000) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011" Indìco la votazione palese su tali emendamenti.
Il Consiglio non approva Emendamento obliterato n. 229 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 15991 (capitolo 11400) è incrementato di euro 1.000.000 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i contributi a Enti pubblici e privati per attività di formazione professionale (l.r. 63/95) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu per l'illustrazione e per la dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CONTU Mario

L'UPB 15991 accoglie lo stanziamento relativo alle legge n. 63/95.
Questa è una legge che la maggioranza di centrodestra ha cercato di cambiare a fine legislatura. E' un po' un incidente di percorso quello della legge 63/95, ma vorrei prestare attenzione sul fatto che questa legge venne approvata pochi giorni prima della fine della legislatura e venne pubblicata sul BUR la legge 63/95 formazione professionale e venne pubblicata sul BUR il 13 aprile 1995. Quindi, in piena campagna elettorale questa legge venne approvata dal centrosinistra, e l'allora Assessore Marengo vi impostò la propria campagna elettorale. Io stesso organizzai un incontro, favorito dal mio ente di appartenenza, con i lavoratori della formazione professionale. Venne l'Assessore uscente Marengo, ci spieg questa legge e, devo dire, ci fu un'autentica levata di scudi.
Con questa legge, superando la tradizionale organizzazione nella quale era strutturata la formazione professionale, che in base alla legge quadro nazionale 845/68 dava agli enti storici riconosciuti una sorta di monopolio sulla formazione professionale, si decise di mettere sul mercato (ecco qui un'apertura neoliberista) l'acquisizione del sapere. Di conseguenza, ci fu un proliferare incredibile di agenzie formative - Mercurio ne sa qualcosa per cui tutti si inventarono e divennero formatori. Ci fu una miriade di iniziative. Non solo i Salesiani (con cui Don Bosco stipulò il primo contratto di apprendistato vecchia scuola, che ha acquisito meriti notevoli sul campo della formazione e sull'avvio al lavoro di intere generazioni), i silenziosi Operai della Croce, la Casa di Carità, l'ENAIP (che è un ente delle ACLI) e lo IAL, ma via libera a tutti; tutti possono creare agenzie formative, basta che si accreditino.
L'Assessore Cotto ha ereditato quest'assessorato l'ultimo anno, conosce la problematica. Da allora è successo di tutto un po'. Bastava avere una camera, il tinello e i servizi obbligatori almeno per le ASL, mettere insieme un po' di persone e costituire un'agenzia formativa. Bastava iniziare le procedure di accreditamento, avere le carte in regola deregolarizzare i rapporti di lavoro perché, per una parte, veniva applicato un contratto di formazione lavoro; per la restante parte, non c'era neanche bisogno di applicarlo. Nel frattempo, cade il Governo di centrosinistra e subentra il Governo di centrodestra. Questa liberalizzazione dimostra tutti i suoi effetti, con la penalizzazione degli enti storici e le grandi difficoltà a tenere il budget formativo. Si afferma, per la prima volta in Piemonte, una grande organizzazione che si chiama Comunione e Liberazione che, devo dire, sta facendo un po' il pieno come dimostra la recente inaugurazione dell'Assessore Leo.
In questo emendamento, si tiene conto - grazie, Presidente, completo il mio intervento con la dichiarazione di voto - di come sia cambiata la formazione professionale. Difatti, si chiede di stanziare un milione di euro per finanziare gli interventi in materia di formazione lavoro al fine di incrementare i contributi ad enti pubblici e privati per attività di formazione professionale. Di enti pubblici ce ne sono pochissimi ormai perché, sempre a seguito di questa legge, il Comune di Torino decise, in modo coerente, proprio perché bisognava mettere tutto sul mercato, di affidare la propria formazione professionale, che gestiva direttamente, ad un ente privato che si chiama CSEA (qualcuno sa di cosa sto parlando). In pratica, il Comune di Torino le concesse un appalto trentennale trasferendole beni, proprietà, personale e un ramo di attività. Sta di fatto che le condizioni proposte dal Comune non erano molto favorevoli. Ci fu un accordo fra tutti gli enti di formazione per non partecipare all'asta e un minuto prima che si chiudessero i termini per la presentazione dell'asta, lo CSEA ruppe il patto con l'ENAIP e con gli altri enti. Poich era l'unico partecipante e, quindi, l'unico assegnatario, presenta la propria busta (cosa poco edificante). Dopodiché, devo dire che alcuni di questi enti inseriti nel mercato operano bene, altri no. Assessore Pichetto, lei ha seguito la formazione professionale, sa di cosa sto parlando. Diciamo che la valutazione quantitativa dell'efficacia e dell'efficienza dell'intervento si misura sempre con la capacità, da parte degli enti di formazione, di formare questi ragazzi e questi giovani, e poi di inserirli nel mondo del lavoro.
Quella che considero una sciagurata legge - dalla quale, oltretutto traggo un sostentamento, nel senso che questo è il mio lavoro, questo tornerò a fare - ha sortito un risultato nefasto. Da una parte, ha reso più flessibile il mercato della formazione professionale. Dall'altra Assessore, sa quale è stato l'effetto nefasto della concorrenza fra enti per accaparrarsi i corsi di formazione professionale? Si è trattato di una "x" fra risultati ottenuti e capacità di buona parte di questi enti applicando, secondo noi in modo vergognoso, contratti atipici. I contratti atipici consentono a questi enti di inserirsi sul mercato del lavoro creando una turbativa gravissima, perché, mentre gli enti storici sono vincolati ai contratti collettivi nazionali, queste agenzie formative attraverso l'abbattimento del costo del lavoro (è un po' quello che succede nell'industria) sono in grado di inserirsi nel mercato del lavoro ottenendo commesse da enti e aziende per processi di formazione assolutamente fuori mercato, dunque inaccettabili da enti che pagano il personale inquadrato negli enti di formazione con il contratto collettivo nazionale della formazione professionale. Grave problema, tanto che anche il mio ente, strada facendo, ha dovuto adeguarsi e, man mano, tutte le nuove assunzioni sono improntate a contratti compatibili con le nuove norme della flessibilità del lavoro.
Questo emendamento, per il quale preannuncio il voto a favore, propone di stanziare un milione di euro per intervenire sapendo che però il vulnus di questa mancata modifica legislativa, che purtroppo l'Assessore non ha fatto in tempo a portare, ma che certamente rischiava di essere peggiorativa, ci mette nelle condizioni di dire: si cerchi di salvare la formazione professionale di qualità perché ne ha bisogno il nostro sistema Regione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 229.
Il Consiglio non approva.
Segnalo che sono stati ritirati i due emendamenti rubricati nn. 69, 72, 42 41.
Sulla UPB 17041 vi è l'emendamento n. 45 della collega Manica, che è ritirato dai proponenti.
Vi sono gli emendamenti n. 73 e n. 74 dell'Assessore Pichetto.
Emendamento rubricato n. 73 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: nell'allegato A sono inserite le seguenti ulteriori variazioni: "l.r. 32/87 UPB 17041 + euro 1.100.000,00 Fiere e commercio UPB 09011 - euro 1.100.000,00." Emendamento rubricato n. 74 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: nell'allegato A sono inserite le seguenti ulteriori variazioni: "l.r. 21/97 UPB 17041 + euro 200.000,00 Commercio UPB 09011 - euro 200.000,00".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Intervengo per illustrare gli emendamenti n. 73 e 74. Peraltro, vi era un emendamento del gruppo DS, che è stato ritirato, che era inferiore di 100 mila euro rispetto a quello presentato dalla Giunta.
Riguardano entrambi il commercio e, più precisamente, fiere e commercio estero. E' uno stanziamento che mi era sfuggito nel momento di redazione del bilancio, legato agli accordi di programma con l'ICE e, quindi, ai cofinanziamenti che riguardano il Centro Estero.
L'emendamento n. 74 riguarda il capitolo delle fiere e anche quello non aveva avuto imputazione.
La Giunta, in merito agli altri emendamenti, chiede al collega primo firmatario Valvo di ritirare l'emendamento rubricato n. 1, perché riguarda il finanziamento destinato alla rilocalizzazione.
In realtà, gli stanziamenti li abbiamo accantonati e previsti, per abbiamo in questo momento un impedimento di legge per l'intervento. La trattativa nazionale dovrebbe sbloccare la situazione. Nel momento in cui si sblocca, è possibile il pescaggio diretto dagli accantonamenti fatti con riferimento all'artigianato di una cifra compatibile con quella dell'emendamento.
Quindi, è un ragionamento sugli 8-9 milioni di euro ed è stato tenuto in conto. Per questo ne chiedo il ritiro, pur condividendo lo spirito dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Grazie, Presidente.
Sono stati presentati due emendamenti perché il secondo emendamento aveva anche la firma aggiunta del collega Dutto del gruppo Lega Nord, ed è un emendamento finalizzato a destinare risorse sul capitolo relativo alla rilocalizzazione delle imprese artigiane.
Questo intervento è stato in questi anni una priorità dell'Assessorato all'artigianato e ha consentito a centinaia di imprese artigiane, che avevano i propri laboratori collocati in zone esondabili del Piemonte e nei centri storici, e a nuove aziende di andare a ricollocarsi nelle aree attrezzate, per le quali la Regione Piemonte fa comunque una politica di incentivazione; tant'è che noi ci troviamo, come Consiglio regionale, ad approvare i cosiddetti PIP (Piani di Insediamento Produttivo).
Prendo atto della comunicazione dell'Assessore Pichetto relativa all'impossibilità di destinare risorse su questa UPB per problemi legislativi di interpretazione legislativa.
Devo peraltro dire che questi impedimenti esistevano anche l'anno scorso, poi si è riusciti a trovare una deroga.
Come primo firmatario, sono disponibile a ritirare l'emendamento, per le chiedo, Assessore, visto e considerato che la Giunta ha questa disponibilità, di non lasciare a zero quel capitolo, quindi di mandare un segnale al mondo dell'artigianato, mettendo una cifra simbolica sull'UPB 17021, che non sarà degli 8 milioni di euro richiesti, ma può essere una cifra che lei può definire, in modo da dare al mondo dell'artigianato un segnale.
Se si sblocca la situazione e se si riesce anche quest'anno ad avere una deroga o, comunque, se il governo regionale che verrà dopo le elezioni di aprile deciderà altrimenti, si continuerà ad intervenire in questo settore, che è un settore molto importante, cercando di portare a compimento questa opera di ricollocazione di aziende oggi impossibilitate ad allargare e a sviluppare il proprio laboratorio per motivi oggettivi e contingenti.
La ringrazio, Presidente.
Gli emendamenti rubricati n. 1 e 2 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori perché mi pare che adesso lei stia, involontariamente, determinando un po' di confusione, quindi la prego di mettere ordine nei nostri lavori.
L'Assemblea ha deciso, in modo unitario, di discutere gli emendamenti UPB per UPB. Prendo atto che c'era una richiesta al Consigliere Valvo di ritirare l'emendamento, quindi chiederei di intervenire quando lei aprirà la discussione sui singoli emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Ho posto una domanda all'Assessore e gradirei avere una risposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

La disponibilità dell'UPB è già tale da poter dare la copertura. Lo stanziamento del capitolo lo interpreto come una raccomandazione. Nel momento in cui la Giunta - anche se, in realtà, avverrà dopo le elezioni disporrà gli stanziamenti sui singoli capitoli, darà un segnale anche su quel capitolo, ancorché non spendibile o spendibile a seguito di deroga nazionale, interpretando il famoso ultima comma dell'articolo 119 della Costituzione.
Lei, Consigliere Valvo, ha posto il problema sull'artigianato, ma vale anche per l'industria.



PRESIDENTE

Passiamo agli emendamenti rubricati nn. 73 e 74 - unica UPB - letti poc'anzi.
La parola al Consigliere Contu che interviene in sede di discussione generale.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Assessore, lei ha presentato due emendamenti separati - il 73 e il 74 - coerentemente con la prassi che abbiamo sempre seguito: non bisogna solo fare riferimento all'UPB, ma anche alle leggi.
Do atto che la consuetudine d'Aula ha sempre previsto la presentazione di emendamenti alle UPB, ma differenziandoli a seconda della legge di riferimento per il loro finanziamento. Mi darà atto, Presidente, che questa era la modalità, perché se non fosse stato questo il metodo per discuterli l'Assessore poteva presentare un unico emendamento di variazione dell'UPB 17.041, anziché farne due: il primo di un milione e 100 mila e il secondo di duecentomila (per un totale di 1 milione e 300 mila euro sull'UPB 17.041). Se ho capito bene, nella norma di bilancio voi avete la piena disponibilità di tutta l'UPB e siete voi che decidete, con deliberazioni di Giunta, a chi affidarla. È un modo per svilire il Consiglio, anche se do atto che lei, coerentemente, oggi ha presentato emendamenti, come ho fatto io, UPB per UPB, differenziandoli per legge.
Qui si parla di fiere e di commercio. È chiaro che non è dato poi a sapere quale sia la finalità specifica. Mi diceva che, di fatto, questo accoglie un analogo emendamento proposto dal centrosinistra che, anzi incrementa di centomila euro quell'emendamento.
Stiamo parlando di due miliardi delle vecchie lire e ne stiamo parlando nell'ambito della spesa corrente. Certamente, aiuta la fiera e fa da volano per la valorizzazione dei nostri prodotti. È uno strumento importante di promozione (molto spesso è prodotto di qualità), però, dato che la scelta era di cercare di individuare, a fronte dell'accordo raggiunto sul bilancio tecnico, la spesa corrente, perché, Assessore, lei non percorre la strada che le ho indicato? Questa va bene, nel senso che oggi verrà approvato, ma provo ancora: lei ha visto con quale disponibilità continuo a porle la questione? Guardi, Assessore, il vero problema è il collegato alla finanziaria. Mi impegno con le parti sociali e con l'opposizione per vedere se si riesce ad andare incontro, prima della fine della legislatura, ai 28 residui lavoratori dei 31 assunti per l'alluvione e ai 9 lavoratori socialmente utili delle ASL, così come incrementare il fondo per i cantieri e per i lavoratori socialmente utili.
Lei adesso si è ritenuto soddisfatto del fatto che, con l'interpretazione regolamentare, stiamo cercando di limitare i tempi di approvazione; ma il problema vero è quello di trovare una soluzione per cui quest'Aula possa dare il via al bilancio, dando, allo stesso tempo risposte ai soggetti e alle persone che si aspettano dei risultati positivi da questo braccio di ferro determinato nei lavori d'aula. Se non viene raggiunto lo scopo, non aiuterebbe nessuno. Continuo a porre questa questione continuando a dire che c'è piena disponibilità, ma capisce che senza la precondizione di un accordo raggiunto, sia con le parti sociali sia con l'opposizione, devo, legittimamente, cercare di utilizzare il diritto di parola per ricordare a tutti che c'è necessità di un atto di responsabilità.
Mi riservo di proseguire sulla dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Dal mio punto di vista, tutte quelle voci ed emendamenti proposti dalla maggioranza non rivestono priorità. Personalmente, viste le ridotte disponibilità di spesa, evidenzio altre priorità in assoluto. Ritengo più utile e doveroso che queste risorse vengano destinate per far fronte alle problematiche di emergenza occupazionale che si sono determinate.
Naturalmente, esprimo voto contrario per questa modifica che sta attenta, in modo legittimo, ad una parte dei problemi, ma non affronta quello principe di chiudere questo bilancio, sapendo dare risposte a chi le aspetta da questo Consiglio.



PRESIDENTE

Indìco votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73.
Il Consiglio approva.
Indìco votazione palese sull'emendamento rubricato n.74.
Il Consiglio approva.
Gli emendamenti rubricati n. 44 e 56 sono stati ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 77 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: nell'allegato A sono inserite le seguenti ulteriori variazioni: "l.r. 50/94 UPB S1041 + euro 616.000,00 UPB 09011 - euro 616.000,00".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Con l'emendamento n. 77 si incrementa di 616 mila euro l'UPB S1041 che per mero errore, in precedenza era su un'UPB diverso e riguarda la cooperazione internazionale. E' la copertura di una serie di impegni di cooperazione internazionale, peraltro già assunti dal Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sulla discussione generale, il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Mi pare di capire dal Presidente che questo stanziamento affronta una copertura di spesa di impegni già assunti nell'ambito della cooperazione nazionale.
Non entro nel merito, ma ha ragione di credere che l'elemento della cooperazione internazionale sia il frutto di quel dibattito (non vi ho partecipato) che c'è stato con l'organismo preposto, ferma restando la discrezionalità della Giunta sulle priorità. Per questo pronuncio la mia astensione, non conoscendo questo secondo aspetto, ferma restando la validità degli interventi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Comunico che gli emendamenti rubricati n. 55, 57, 58, 62, 63, 64, 65, 66 68 e 70 sono stati ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 78 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: nell'allegato A sono inserite le seguenti ulteriori variazioni: "l.r. 36/2003 UPB 21041 + euro 500.000,00 UPB 09011 - euro 500.000,00".
Emendamento rubricato n. 79 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: nell'allegato A sono inserite le seguenti ulteriori variazioni: "l.r. 36/2003 UPB 21042 + euro 500.000,00 UPB 09012 - euro 500.000,00".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione degli entrambi emendamenti.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Era una legge sulla quale non era stato previsto finanziamento per il 2005, relativo alla pallapugno, dove ci sono due emendamenti uno di conto capitale, l'altro di parte corrente. Legge che non era stata prevista come finanziamento sul 2005 e quindi, con l'emendamento, si aggiungono 500 mila di parte corrente e 500 mila di conto capitale a favore dei comuni, perch non è più possibile intervenire sui privati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sulla discussione generale, il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Abbia via libera anche dalle opposizioni, ma in modo sorprendente per questi provvedimenti. Altro che collegato, questi sono provvedimenti marchetta! Ricordo tutte le discussioni sulla pallapugno e sul tamburello.
Sono allibito dell'indifferenza con la quale si consentono oggi alla maggioranza simili operazioni. Mi auguro che questo non corrispondesse ad accordi, ma sono stupefatto e devo esprimere la mia indignazione e preoccupazione. Fra le tante priorità, che ha questa Regione, in un ultimo bilancio che dovrebbe cercare di limitarsi all'essenziale e a guardare le autentiche situazioni di difficoltà e di crisi, con gli atti non più rinviabili, noi destiniamo un miliardo di vecchie lire per sostenere la pallapugno e altrettanto per gli impianti.
Qual è la tua preoccupazione, Dutto? Che coloro che pensi debbano sostenerti in campagna elettorale, potranno essere legittimati a farlo da quest'atto? Sono indignato! Diciamocela tutta, perché il problema non è approvare questo bilancio nell'interesse della Regione Piemonte, ma nell'interesse di situazioni particolari e finalizzate.
Qui non c'è l'interesse pubblico, qui ci sono interessi di lobby e di parti, che niente hanno a che fare con un bilancio ancorché definito tecnico. Richiamo tutti alle proprie responsabilità, perché questo è un emendamento vergognoso, e io invito l'Assessore a ritirarlo. Che senso ha questo in piena campagna elettorale? Si regalano soldi a quelle poche associazioni sportive, perché sappiamo quali sono. Io mi preoccuperei non di sostenere una o dieci associazioni sportive, ma di dare respiro ai problemi che deve affrontare la nostra Regione, e sono quelle occupazionali, rispetto ai quali continuiamo qui la discussione. Continuate ad accusarci di bloccare il bilancio, ma io continuo la discussione e porto le ragioni che spiegano la contrarietà questi atti, perché non c'è ancora un accordo per risolvere i problemi denunciati.
Questa discussione, vorrei ricordare, quest'Aula l'ha già affrontata tante volte. Ricordo che abbiamo discusso per due o tre sedute sulla pallapugno. Guardate, ricordo che ci siamo anche inventati degli sport da finanziare! Assessore, le chiedo veramente di valutare con attenzione la possibilità di ritirare quest'emendamento, suggerendo un subemendamento.
Questi 500 mila euro della spesa corrente sono di per sé sufficienti a dare copertura ai lavoratori socialmente utili e alla proroga per un anno per il contratto. Spostiamo tale cifra sulla dotazione personale con un impegno d'Aula che tale sarà la destinazione d'uso, cioè quella di prorogare i contratti per quei 28 lavoratori.
Sarebbe cosa giusta e buona da parte dell'Aula per dare una risposta ai bisogni del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani



RONZANI Wilmer

Io la invito a ritirare quest'emendamento, perché c'è un limite a tutto, colleghi della maggioranza. Noi non possiamo discutere questo bilancio, che è un bilancio che sforbicia e taglia interventi e investimenti essenziali per questa Regione. Vi ricordo che avete deciso di non rifinanziare il provvedimento con il quale garantire un sostegno al reddito ai lavoratori privi di ammortizzatori sociali, ma questa Regione trova un miliardo per la pallapugno! Questo non è tollerabile.
Assessore Pichetto, abbiamo deciso di lavorare perché questo bilancio che noi critichiamo per le scelte che sta compiendo, sia un bilancio che possa essere approvato in certi termini. La maggioranza non può per proporci emendamenti che offendono il buon senso dei Gruppi di opposizione e dei piemontesi. Quelle risorse vanno utilizzate, e discuteremo come, per fare politiche sociali, Assessore Pichetto, non per accontentare qualche collega della maggioranza, in una fase della quale una Regione degna di questo nome avrebbe dovuto assumere, come vincoli di questo bilancio quello del lavoro, dell'occupazione e delle politiche sociali. Questa scelta non l'avete fatta, ma noi non vi consentiamo di utilizzare le poche risorse disponibili per finanziare leggi come questa. Assessore Pichetto ritiri l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Quando c'è un dibattito, si possono fare le valutazioni del caso quindi la Giunta ritiene opportuno, a questo punto, ritirare i due emendamenti, l'emendamento di conto capitale e di parte corrente. Peraltro questi sono fondi di riserva e possono essere destinati a utilizzi necessari sulla parte del sociale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

L'Assessore Pichetto ha ritirato gli emendamenti della Giunta, ma io mantengo i due emendamenti a firma mia e del collega Costa Enrico. E' inutile ripetere che non sono assolutamente d'accordo con le osservazioni dei colleghi. La pallapugno è uno sport di origini celtiche, si è sempre giocato, seppur in punti particolari del nostro territorio. Per certe zone la pallapugno è fonte di lavoro e di professionalità. Pertanto, sotto un certo punto di vista, ritirare gli emendamenti significherebbe venir meno alle promesse che abbiamo fatto con la legge votata da questo Consiglio con una legge che tendeva a salvare la sopravvivenza di questi sport poveri.
Noi facciamo un grave danno su una parte del territorio. La palla a pugno è esclusivamente giocata in Provincia di Cuneo e nelle Province di Imperia e di Savona. Capisco che i colleghi che non abitano in questa parte di territori possano non capire, ma dovrebbero per lo meno avere un po' più fiducia in chi vive sul territorio e in chi è testimone della validità di questi sport su questa parte del territorio.
Avevamo promesso questi contributi, è già un assurdo che non fossero previsti inizialmente nel bilancio; siamo intervenuti per farli inserire e ovviamente dovremmo prendere nota delle decisioni dell'aula, ma in questo caso è il Consiglio regionale nella sua interezza che manca a degli impegni precedentemente assunti.
Per quanto mi riguarda, mantengo gli emendamenti presentati.



PRESIDENTE

Comunico pertanto che l'Assessore Pichetto Fratin ritira gli emendamenti rubricati n. 78 e n. 79.
Emendamento rubricato n. 3 presentato dai Consiglieri Dutto e Costa Enrico: "L'UPB 21041 (Turismo sport parchi Sport Tit. I spese correnti) è incrementata per l'anno finanziario 2005 di euro 500.000,00 e per gli anni 2006 e 2007 rispettivamente di euro 500.000,00 e l'UPB 09011 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. I spese correnti) viene ridotta per l'anno finanziario 2005 di euro 500.000,00 e per gli anni 2006 e 2007 rispettivamente di euro 500.000,00.
Il finanziamento è finalizzato alla promozione e alla valorizzazione degli sport della pallapugno e della pallatamburello (l.r. 36/2003)".
Emendamento rubricato n. 4 presentato dai Consiglieri Dutto e Costa Enrico: "L'UPB 21042 (Turismo sport parchi Sport Tit. II spese di investimento) è incrementata per l'anno finanziario 2005 di euro 1.000.000,00 e per gli anni 2006 e 2007 rispettivamente di euro 1.000.000,00 e l'UPB 09012 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. II spese di investimento) viene ridotta per l'anno finanziario 2005 di euro 1.000.000,00 e per gli anni 2006 e 2007 rispettivamente di euro 1.000.000,00.
Il finanziamento è finalizzato alla promozione e alla valorizzazione degli sport della pallapugno e della pallatamburello (l.r. 36/2003)".
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, signor Presidente.
Prima di arrivare al merito dell'emendamento una nota di metodo e una considerazione sull'intervento che ha fatto il collega Contu relativamente a questo emendamento.
Collega Contu, ma soprattutto colleghi dell'opposizione, sgombro il campo sul fatto che noi si accusi l'opposizione di fare ostruzionismo.
Non abbia dubbi, noi accusiamo lei, Mario Contu, Consigliere regionale del Piemonte, Consigliere del Gruppo della Rifondazione Comunista, già Capogruppo, rimosso (unico caso) non con un'elezione di gruppo, ma con il Regolamento e l'intervento esterno dell'Ufficio di Presidenza, che a dispetto di quello che indica il suo Presidente di Gruppo e la minoranza a cui appartiene, sta facendo ostruzionismo sul bilancio e sulla legge finanziaria e ci impedisce di discutere di argomenti che da alcuni giorni lei sta sollevando e che noi, in parte, condividiamo. Quindi, lei ci impedisce di andare nella profondità a confrontarci e a risolvere nel documento che serve, che è quello del collegato alla finanziaria.
Quindi, non abbia dubbi: noi non accusiamo nessuno di queste persone.
Accusiamo solo il Consigliere Contu, che sta dimostrando nei fatti il suo ostruzionismo.
Quindi, lei non si deve permettere di alzare la voce su quel punto perché è lei che blocca il Consiglio regionale che, a poche ore dalla scadenza della legislatura, non riesce a discutere su quegli argomenti e nessuno di questi signori e signore che si comportano, seppure con fermezza e facendo un'opposizione forte a questi documenti, con lealtà verso le istituzioni a cui appartengono e tenendo conto che il giorno 31 del mese è scaduta la legge di esercizio provvisorio. E' un modo diverso, che apprezzo.
Per quanto riguarda la pallapugno, non dispongo della firma del collega Costa, che è uno dei due firmatari, che purtroppo non è presente in Consiglio regionale.
Mi sembra che il collega Dutto abbia detto liberamente che vuole mantenere questo emendamento, portando anche alcune ragioni, certamente soggettive dal suo punto di vista come territorio, come persona, come Consigliere e come Gruppo.
Ovviamente non posso non tenere conto di quello che ha detto l'Assessore Pichetto, facendo una sintesi ed una valutazione politica come Giunta regionale e governo di questa Regione rispetto al dibattito su questo emendamento. Ovviamente, a meno che la Giunta non dia chiaramente un parere negativo all'emendamento, per quanto mi riguarda il Gruppo che presiedo non può che essere libero di votare questo emendamento come meglio crede e secondo coscienza, perché abbiamo un autorevole componente della maggioranza, il Presidente Dutto della Lega Nord, che mantiene l'emendamento, un collega del nostro gruppo, che non è presente in aula che ha posto la firma e la Giunta che ha invitata, inascoltata, a ritirare l'emendamento.
Questo lo dico in modo che ci sia una posizione chiara perché, come al solito, non mi voglio nascondere dietro al problema e lasciare al caso l'esito di una votazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Poiché i presentatori dei due emendamenti in questione, a differenza di quello che ha fatto la Giunta, li mantengono, invito il Consiglio a respingere questo emendamento, perché in questi giorni abbiamo ampiamente discusso su quello che doveva essere il percorso che ci portava alla definizione e al voto di questo provvedimento. Nel corso di varie riunioni abbiamo valutato e verificato insieme agli uffici e all'Assessore la non possibilità di adottare un criterio, che era quello di entrare nel merito specifico della proposta fatta dall'Assessore, in modo tale da poterlo rendere in qualche modo asettico, mantenendo esclusivamente le voci che sono, in qualche modo, non rinviabili ed obbligate in questa fase, e rinviare la discussione su tutte le altre voci al dopo elezioni. Quindi non creare un blocco del bilancio regionale e far sì che la Regione potesse continuare ad operare, mantenendo una scelta che fosse solo le voci che sono obbligatorie.
Ci è stato detto che questa possibilità non c'era, perché richiedeva tempi lunghi non compatibili con i tempi che avevano per approvare il bilancio medesimo, e siamo addivenuti ad una soluzione diversa, che è quella di porre un tetto con un emendamento che tutti conoscono.
Ora ci troviamo di fronte ad una proposta di emendamento che modifica questo, che entra nel merito delle scelte che sono del tutto discrezionali e propone di assegnare queste scelte.E' chiaro che il voto positivo a questo tipo di emendamento modifica la situazione in cui ci siamo trovati fino adesso e ne terremo conto. Quindi, invito a prendere atto di questo non mi dilungo perché non voglio entrare nel merito. Però mi sembra fuorviante, perché la scelta era di non discutere di queste cose e tutto quello che era possibile rinviare, avevamo deciso di rinviarlo. Questa mi pare una spesa ampiamente discrezionale e rinviabile, quindi credo che, se condividiamo lo spirito di quell'emendamento concordato nelle riunioni precedenti, questo emendamento debba essere respinto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Godio; ne ha facoltà.



GODIO Gianluca

Grazie, Presidente e colleghi.
Consigliere Contu, anche noi come Alleanza Nazionale siamo arrabbiati con lei, non siamo arrabbiati con la minoranza perché è lei che, di fatto ha tenuto bloccato questo Consiglio per due giorni. Niente di personale però qualche problema ce l'ha creato. Vista la situazione, e pur capendo quanto è stato fatto dai colleghi Dutto e Costa, ci sentiamo di avallare la posizione della Giunta di ritirare questa parte legata alla pallapugno.
Visto che uno dei sottoscrittori, nella persona del Consigliere Dutto intende mantenere il provvedimento, noi ci asterremo nella votazione e addirittura, qualcuno di noi potrà votare anche in modo contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Presidente, colleghi, dovrei forse essere l'unico - insieme al collega Contu - ad essere contento di questa fase del dibattito sull'emendamento.
Se ricordate bene, su questa allucinante vicenda della "leggina" sulla pallapugno abbiamo perso cinque Consigli regionali. Cinque Consigli regionali bloccati dal collega Enrico Costa (che, per quanto lo conosco, in questo momento sta facendo la pennichella) e dal collega Riba, oggi a Roma per dovere istituzionale. Grazie ad un accordo bipartisan su questa legge come anche su altre - questo Consiglio, per cinque lunghissime sedute, è stato chiamato a votare questo provvedimento.
Dovrei essere contento, ma, onestamente, trovo allucinante che il Consiglio faccia una legge, la venda e la rivenda sul territorio senza poi prevederne, com'era già successo nello scorso bilancio, il proprio finanziamento. Ormai, a questo punto, il territorio attende questa legge.Sono contento che non si finanzi e non darò il mio voto per questo emendamento, ma certo ne va - colleghi - dell'immagine del Consiglio. Avrei voluto che in quelle cinque sedute emergessero le voci critiche che oggi sento dagli amici di Forza Italia, perché in allora bisognava bloccare...



(Commenti fuori microfono dal Consigliere Cattaneo)



MELLANO Bruno

Evidentemente non ero in aula nei minuti in cui ho sentito (ma non erano a verbale e quindi è inutile che li ripeto) i giudizi di alcuni colleghi che stimo e che avrei voluto che aiutassero quei colleghi che come me, sollecitavano una diversa votazione sulla legge relativa alla pallapugno.
Siamo a questo punto, anche se ritengo che, complessivamente, questa legge sarà un pessimo esempio di come la Regione Piemonte fa le leggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Una breve sottolineatura, considerando che il merito è già stato espresso, e condiviso da tutto il Gruppo, dal collega Ronzani.
Non ricordo di accordi bipartisan, se non legati a singole esperienze di Consiglieri, tant'è che, per quanto mi riguarda, non ho né sostenuto n votato quel provvedimento.
Detto questo, è evidente, cari colleghi anche della maggioranza, che non possiamo stare qui a fare l'impossibile affinché questo bilancio venga approvato e, contemporaneamente, infilarci dentro di tutto e di più.
Oltretutto, è particolarmente illogico.
L'Assessore ha testé detto - condividiamo e apprezziamo questa signorilità - che veniva ritirato l'emendamento; quindi ricordo al collega Dutto e agli altri colleghi firmatari che, essendo questo un bilancio molto limitato nel tempo, da maggio in poi vi saranno tutte le condizioni per andare a finanziare questo come altri provvedimenti.
Rimane il dato...



(Commenti del Consigliere Dutto fuori microfono)



SUINO Marisa

Collega Dutto, in ogni caso voi il risultato lo avete già massimizzato anche in assenza di finanziamenti. Questo diciamocelo con assoluta onestà.
Voi avete già massimizzato il risultato.
Detto questo, siamo in un contesto di bilancio e di finanziaria assolutamente problematico e complesso, relativo a questioni gravi e serie per le quali dovremmo destinare, prioritariamente, i finanziamenti della Regione. Sono giorni che parliamo delle necessità doverose, importanti e prioritarie dei lavoratori socialmente utili, e non solo di loro.
C'è stata la seguente proposta: "Utilizziamo quel finanziamento su questo altro versante, considerando un'unità di intenti ribadite più volte in questo contesto". Se è cosi, allora decadono, di fatto, le ragioni che hanno sostenuto sinora quell'emendamento, sapendo che, quando affronteremo l'assestamento di bilancio, vi saranno le condizioni (con quel miglioramento della situazione economica che ci auguriamo avvenga nei prossimi mesi) per investire su questioni che - consentiteci di dirlo con assoluta attenzione e rispetto - sono assolutamente superflue.
Non l'ho condiviso, lo ritengo sbagliato, ma, facendo un ragionamento di rispetto nei confronti delle istituzioni, non si può, a fronte di mancanza di soldi per i lavoratori socialmente utili, inserirci, fuori tempo massimo, un finanziamento per la pallapugno (con tutto il rispetto per la pallapugno). Ne riparliamo tra qualche mese; ne riparlerete tra qualche mese e ci saranno le condizioni per finanziare la pallapugno.
In questo contesto viene anche meno l'impegno morale ed etico che ci siamo dati collegialmente. È un apprezzamento per quanto detto dall'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Sono convinto che la pallapugno sia estremamente importante e che rappresenti qualcosa di più di uno sport, rappresenta la cultura di un territorio e posti di lavoro. Ne sono assolutamente convinto; come sono altrettanto convinto che sia importante mantenere le aspettative che noi con questa legge, abbiamo creato in quel mondo. Sono anche convinto che si possa mantenerle a prescindere da questo emendamento, perché mi risulta che l'UPB abbia una capacità tale in cui una volontà precisa della Giunta pu portare al medesimo risultato che porterebbe questo emendamento.
Ciò detto, credo che la collega Suino, nell'impegno del suo intervento quando parlava del risultato già massimizzato, sia andata un po' oltre. No non c'era la volontà, nei fautori della norma di legge, di portare a casa un risultato elettorale; c'era la volontà di dare una giusta risposta ad un mondo che la chiedeva.
Ciò detto, Consigliere Dutto, le chiedo, proprio perché abbiamo fatto un ragionamento molto alto e molto serio in cui le opposizioni hanno dimostrato un forte senso istituzionale, allorché abbiamo messo mano ad una interpretazione regolamentare, di andare in sintonia con quanto l'Assessore Pichetto ha già espresso, cioè di ritirare l'emendamento. E' un emendamento che porterebbe il bilancio in una diatriba superata e, probabilmente, in una diatriba che non mi sentirei di dire che l'opposizione sbaglia ad aprire. Pertanto, le chiedo di ritirare l'emendamento anche per evitarci di non dover votare su questa linea.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto.
Ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Ci sono due emendamenti a firma dei Consiglieri Dutto e Costa e due emendamenti della Giunta. Se gli emendamenti della Giunta venivano approvati, noi avremmo ritirato i nostri emendamenti. Poiché gli emendamenti della Giunta sono stati ritirati, mantengo i due emendamenti.



PRESIDENTE

Il Consigliere Marengo ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Una mera comunicazione, per quanto senza delega. Il Consigliere Costa raggiunto telefonicamente, mi ha dichiarato la sua volontà di ritirare la sua firma dall'emendamento.



PRESIDENTE

Ovviamente, Consigliere Marengo, sa che non può aver valore una dichiarazione di questo tipo.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Il Presidente Ghigo, testé interpellato, ribadisce la sua volontà di mantenere l'emendamento...



(Proteste del Consigliere Burzi)



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, capisco il nervosismo, ma dobbiamo arrivare in fondo al provvedimento. Consigliere Burzi, lei non può offendere i Consiglieri il che, ovviamente, vale anche per il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Volevo chiedere scusa al Consigliere Burzi, era un tono scherzoso semplicemente per stabilire un principio. Do atto al Presidente Rossi di non aver applicato, sull'ordine dei lavori, una norma che invece ha applicato il suo predecessore.
Il Presidente Cota aveva accettato la revoca di un emendamento - la norma a volte diventa consuetudine - aveva accettato il ritiro di un emendamento, primo firmatario il Consigliere Moriconi, riguardo la vicenda sui buoni scuola, raggiunto telefonicamente dal Consigliere Chiezzi.
Mettiamoci d'accordo, ma credo di interpretare il regolamento dicendo che per procura non si ritirano gli emendamenti.



PRESIDENTE

Ricordo che, a parte gli interventi sull'ordine dei lavori, siamo in dichiarazione di voto. La parola al Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Soltanto per accettare con molto piacere le scuse, che apprezzo molto del Consigliere Contu, che so essere sempre rispettoso dei lavori d'Aula.
Mi scuso io stesso per avere volutamente usato espressioni che in Aula non si dovrebbero usare ma che, come il Consigliere sa, in funzione di una delle tanti eccellenti leggi che questo Consiglio ha nel tempo deliberato si possono tranquillamente usare.
Ne ho abusato, conscio dell'abuso e me ne scuso, ma ricordo che abbiamo anche quel problema che, se andassi avanti con la lista di valutazioni politiche più o meno motivate, nessuno qui può avere niente da dire perch così a suo tempo deliberammo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Al Consigliere Dutto bisogna rispolverare un po' la memoria perch secondo me l'ha persa. Lo invito a prendere conoscenza delle cose scritte e le cose scritte sono che nell'allegato A la legge sulla pallapugno è finanziata con 200 mila euro per la spesa corrente e per 100 mila euro per la spesa in conto capitale.
Devo dare atto alla sua maggioranza di avere sostenuto in questa sua esigenza che non discuto, e che lei, insieme al Consigliere Costa, ha voluto implementare di 500 mila euro nell'accordo raggiunto fra maggioranza e opposizione per l'approvazione di un bilancio tecnico che impone limiti di spesa. Francamente, non fa neanche un cattivo servizio alle associazioni che operano in questo campo. Lei sa benissimo che quello stanziamento è indisponibile. C'è, invece, una disponibilità, che secondo me andrebbe cassata - male ho fatto a non cimentarmi sulla pallapugno - perché, le ribadisco, la legge è stata approvata e quindi sciogliamo il dubbio che aveva posto Mellano, perché Mellano giustamente aveva posto un dubbio: com'è possibile che la maggioranza vari una legge che ci ha occupato per cinque sedute e poi non proceda ad assicurarle la copertura finanziaria? La copertura finanziaria c'è, collega Costa. Lei probabilmente non lo sapeva o se lo sapeva ha voluto implementarla di 250 volte, ma lasciamo perdere i calcoli. È un implemento più che raddoppiato, perché sono 500 mila euro per una legge con una copertura finanziaria che, secondo me, è stata indecentemente portata in quest'Aula.
Non nascondo, Presidente, che sia doveroso da parte del Consiglio regionale prestare attenzione a degli sport emergenti che trovano giustificazione nella tradizione storico-culturale, in questo caso ricreativa e sportiva, delle popolazioni. Da questo punto di vista, è legittima l'attenzione dell'amministrazione. Da qui però a trasformare una legittima aspettativa e una scelta precisa da parte della maggioranza legittimata a farla, in una marchetta elettorale ce ne corre, e io pongo qualche dubbio.
Assessore, le reitero il mio invito. Lei lo può fare, gli emendamenti sono due. Sul prossimo emendamento in discussione le propongo di presentare un subemendamento, che destina questa disponibilità di bilancio. Qui c'è una disponibilità di bilancio dal fondo di riserva per le ragioni che ha indicato molto bene il Consigliere Ronzani. Possono essere per le politiche sociali, ma io direi, nell'ambito dello spettro di proposte fatte, per le politiche occupazionali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4 Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 191 e connessi emendamenti obliterati n. 192 e 197 presentati dal Consigliere Contu: "L'UPB 22021 (capitolo 15186R) è incrementato di euro 800.000 per spese della Regione relative ad attività d'informazione e di pubblicità, di promozione della formazione, all'attività di borse di studio per l'attuazione delle procedure di valutazione impatto ambientale (l.r. 40/98) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Dovendo illustrarli tutti insieme, mi costringe a chiedere un po' più di tempo e, quindi, a cercare di utilizzare al meglio i cinque minuti a disposizione per spiegare.
Questi tre emendamenti riguardano i capitoli 22 e 21, ma insistono tutti su capitoli diversi, Presidente. Nel primo, si propone un incremento di 800 mila euro per le spese della Regione relative ad attività di informazione, pubblicità e promozione all'attivazione di borse di studio per l'attuazione delle procedure di valutazione d'impatto ambientale. Nel secondo emendamento, il n. 192, che insiste sempre sulla stessa UPB, si chiede un incremento di 800 mila euro per spese connesse ad attività tecniche e scientifiche per l'attuazione delle procedure di valutazione di impatto ambientale. Nell'emendamento n. 197, il capitolo 15330/R, relativo all'unità revisionale di base 22021, è incrementato di euro 600 mila per contributi ad Enti locali della Regione relativi alle attività necessarie per lo svolgimento delle procedure delle valutazioni di impatto ambientale.
Sono tre emendamenti che colgono bisogni ed esigenze diverse e che pongono all'attenzione dell'Aula la possibilità di stanziare finanziamenti ad hoc per quanto concerne le valutazioni di impatto ambientale. E' evidente che la questione è estremamente delicata, perché il Piemonte è in particolar modo attraversato da grandi opere infrastrutturali che sconvolgono i nostri territori, e che pongono all'attenzione del legislatore, delle autorità di vigilanza e degli Enti locali un problema estremamente serio.
Senza un'attenta considerazione delle procedure previste per la valutazione di impatto ambientale, i pericoli per la salute dei cittadini sarebbero gravemente sottovalutati. Mi spiego meglio. Di recente ho partecipato ad un dibattito sull'opportunità di un'indagine epidemiologica per il Chivassese. Abbiamo poi raggiunto, in sede di quel dibattito e al termine del convegno, un accordo importante. Almeno 14 Comuni voteranno all'unanimità e trasversalmente, nella maggior parte dei casi, un ordine del giorno che pone sostanzialmente un problema. Quell'area è interessata da un concentramento enorme di infrastrutture e, soprattutto, di opere (le centrali termoelettriche, la discarica ecc.) di grande rilevanza sociale di grande utilità e di grande interesse pubblico, ma che determinano gravi ripercussioni sulla salubrità dell'aria. Per la grandezza di queste opere per la quantità di emissioni nell'atmosfera, per il concentramento elevato di queste infrastrutture in un'area definita e caratterizzata da una conurbazione urbana estesa sul territorio, sulla quale insistono le competenze di oltre una dozzina di Comuni, vi è un allarme in merito alle pesanti conseguenze sulla salute dei cittadini dovute all'assenza di condizioni di salubrità dell'aria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Riprendo il ragionamento.
Gli attuali sistemi di rilevazione delle polveri ultrafini non consentono assolutamente di rilevare queste presenze. Allora, cosa è scaturito dal dibattito? Si può fare un'indagine epidemiologica per capire quale sia lo stato di salute delle persone e dei cittadini che vivono nei comuni del Chivassese? La risposta è stata sì, si può procedere attraverso un'analisi attenta delle SDO, le schede di dimissioni ospedaliere, che sono l'indicatore che può consentire di capire per quali patologie le popolazioni residenti in un'area utilizzano le strutture della sanità pubblica e privata. Rendo merito a chi ha avuto la capacità e l'impegno di informatizzare, con le SDO, tutto il sistema che ci consente di monitorare l'insorgenza delle patologie fra i cittadini.
Questa modalità, che è una modalità assolutamente futile, fornisce attraverso un'analisi attenta delle ragioni di ricovero e di dimissione ospedaliera, indicatori utili a capire quali sono le insorgenze e le patologie prevalenti. Credo che analoga iniziativa sia stata assunta in aree a rischio come quelle su cui il pericolo amianto insiste in modo determinante e decisivo, e attraverso queste analisi dell'insorgenza delle patologie è possibile assumere dati statistici da mettere a disposizioni dei clienti e di chi è preposto a stilare la valutazione di impatto ambientale, in modo da correlare sinergicamente il dato relativo a ciò che è rilevabile esternamente attraverso i sistemi di rilevazione e ciò che invece riguarda lo stato di salute della popolazione.
Quindi, annuncio il mio voto favorevole a questo emendamento proprio perché, al di là della cifra, che probabilmente non è sufficiente, questa dovrebbe essere la modalità. Con rapporti annuali questo dato ci viene restituito, si tratta di disaggregarlo, di metterlo a disposizione degli enti che lavorano per stendere le valutazioni di impatto ambientale.
Questo consente di mettere a disposizione del legislatore e dell'amministratore elementi utili per fare valutazioni.
Quindi, nel tempo utile dell'inflessibilità del cronometro, annuncio il voto favorevole a questo emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento obliterato n. 191 e connessi emendamenti obliterati n. 192 e 197.
Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 190 e connessi emendamenti obliterati n. 178, 179 e 183 presentati dal Consigliere Contu: "L'UPB 22041 (capitolo 15331S) è incrementato di euro 600.000 per contributi ad Enti locali della regione relativi alle attività necessarie per lo svolgimento delle procedure di valutazione impatto ambientale (l.r.
40/98) FSR alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione degli emendamenti.



CONTU Mario

Questi emendamenti insistono rispettivamente sulle leggi nn. 40 e 43 quindi riguardano un argomento che abbiamo già inserito.
In particolare, la legge n. 43 del 7 aprile 2000 recita: "Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Prima attuazione del piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria".
Al capitolo 1 questa legge indica anche le finalità. Queste cose le dico, perché poi nessuno possa dire che non si sapeva, nel senso che la proposta di emendamento è finalizzata a sostenere quelle procedure virtuose previste per la valutazione dell'impatto ambientale.
Quindi, mi rivolgo all'Aula perché si presti attenzione. Non stiamo parlando di pallapugno, che ha come presupposto baldi giovanotti. Non so se sia poi uno sport prevalentemente maschile, ma praticato da gente di sana robusta costituzione fisica, cui deve essere data l'opportunità di praticare uno sport. E' come la frase "abile e arruolato", ma non c'è più la leva obbligatoria, e di questo ringrazio il centrodestra perché, grazie a questa legge, il mio secondo figlio non fa la leva. Di questo quindi vi sono grato.
Questa legge ha una finalità ben precisa: "Le disposizioni della presente legge sono finalizzate al controllo della qualità dell'aria, per il miglioramento della qualità della vita..." - quindi, le parole sono altisonanti - "... per la salvaguardia dell'ambiente e delle forme di vita in esso contenute e per garantire gli usi legittimi del territorio".
Io non so se in Val di Susa stiamo facendo un uso legittimo del territorio. Il segnale che ci viene dalla popolazione di quei territori ci deve far riflettere, e non lo dico perché siamo in campagna elettorale.
Almeno di questo ci darete atto, almeno una parte dell'opposizione è stata molto attenta al fatto che la costruzione delle grandi opere e delle grandi infrastrutture asservisce i territori alla logica perversa della globalizzazione dei mercati e della fabbrica diffusa attraverso le produzione che, nelle sue componenti, si svolgono in territori comunitari extracomunitari ed extraeuropei. Le componenti di prodotto dalla casa madre, che vengono prodotte in giro per il mondo e poi assemblate, magari in una località del terzo mondo, necessitano di grandi infrastrutture che consentano alle merci di viaggiare con la velocità che è propria del sistema informatico. E non è proprio così, perché il sistema informatico è quasi in tempo reale, mentre il sistema delle infrastrutture presuppone come fondamento l'alta velocità.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Stavo dicendo che le grandi infrastrutture non consentono alle merci di viaggiare in tempo reale, quindi hanno bisogno, per spostare le merci sul territorio e anche le componenti ad una fabbrica diffusa, dell'alta velocità.
Al cittadino medio che abita nella Regione Piemonte non interessa assolutamente di raggiungere Lione con un'ora di tempo in meno. Questa opera infrastrutturale taglia fuori Marsiglia; non so chi abbia pensato all'asse 5 che attraversa le Alpi, ma francamente è una cosa che lascia perplessi, soprattutto quando abbiamo 14 linee minori che collegano la Francia e che possono consentire un collegamento efficace ed efficiente anche con la Spagna e quindi intercettare nel nodo di Lione anche le merci che provengono dal nord Europa. Questa è una preoccupazione grandissima e il risultato di tutta questa operazione è che, per fare viaggiare le merci in modo più veloce, per consentire alla fabbrica diffusa di dipanare i suoi effetti, bisogna attraversare alcuni territori. Questi territori in questo caso si chiamano Val di Susa e noi non dobbiamo restare sordi al grido di allarme che ci arriva da quelle popolazioni.
Loro ci chiedono prevenzione, cioè ci chiedono sostanzialmente di valutare con molta attenzione quello che da questo può derivare.
Un'infrastruttura come la Torino-Lione necessità di un sereno, preciso ed attento esame di valutazione dell'impatto ambientale non piegato alle ragioni dell'impresa e alle ragioni dei Governi di turno. Vorrei ricordare che l'Alta Velocità Torino-Lione è caldeggiata sia dai Governi di centrodestra sia dai Governi di centrosinistra, così come altre grandi infrastrutture del nostro Paese.
Fra le finalità di questa legge, soprattutto secondo le indicazioni del Capo II, alla Regione è demandato un ruolo importante, ma per svolgerlo occorre stanziare le opportune risorse. Compito della Regione è impartire direttive generali agli Enti locali in materia, quindi sovrintendere alle procedure.
Ricordo sempre che la massima autorità di vigilanza sanitaria nei comuni è il Sindaco; quindi la prima priorità è di mettere il Sindaco in condizione di tutelare al meglio la popolazione e il suo stato di salute.
Sempre in collaborazione con gli Enti locali, la Regione promuove l'iniziativa, nell'ambito del piano di risanamento e tutela della qualità dell'aria, di predisporre gli strumenti necessari.
Chi di voi svolge un'attività di amministratori in piccoli Comuni, sa che molti Comuni hanno insistentemente richiesto l'installazione dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento ambientale, attraverso un sistema di monitoraggio costante. Sono le centraline di rilevazione della qualità dell'area. Pochi Comuni sono dotati di questo strumento. Anche per questo, l'accettazione dell'emendamento, se finalizzato nell'ambito di questa legge, può avere ricadute benefiche sull'azione degli Enti locali per quanto riguarda le opere che devono essere installate per la prevenzione dell'aria.
Sulla base di queste motivazioni, annuncio il mio voto favorevole all'emendamento e alla serie di emendamenti conseguenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sugli emendamenti obliterati n. 190 e connessi n. 178, 179 e 183.
Il Consiglio non approva.
Annuncio il ritiro degli emendamenti rubricati nn. 67, 53, 49, 50, 51 e 52 presentati dalla Consigliera Manica ed altri.
Emendamento obliterato n. 240 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 28011 (capitolo 12163R) è incrementato di euro 800.000 per spese necessarie alla rateizzazione di un progetto volto all'individuazione di patologie correlate a cause di servizio (l.r. 34/95 art. 3) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Emendamento obliterato n. 241 e connessi emendamenti obliterati n. 242 e 244 presentati dal Consigliere Contu: "L'UPB 28011 (capitolo 12164R) è incrementato di euro 800.000 per spese per la promozione, divulgazione ed informazione delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali (l.r. 25/02) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, vorrei farle notare un'anomalia nella discussione di questi emendamenti. C'è la proposta di realizzazione di un progetto volto all'individuazione di patologie correlate a causa di servizio, che fa riferimento alla legge regionale n. 34/1995, ma dato che gli uffici mi hanno fatto notare, con un punto interrogativo, che probabilmente è errata ne prendo atto e ritiro l'emendamento n. 240. Ringrazio la dottoressa Garabello per avere segnalato un'anomalia dovuta ad un'imprecisione.
Questi emendamenti, invece, credo che stiano molto a cuore al Consigliere Angeleri. La legge di riferimento è la legge regionale n. 25 del 20 ottobre 2002 che recita: "Regolamentazione delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali".
Mi tolga un dubbio, Presidente, questa legge non era stata impugnata dal Governo? Questa legge è stata cassata oppure, con successivo atto amministrativo, abbiamo sanato...



PRESIDENTE

Intanto, comunico che l'emendamento obliterato n. 240 è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Relativamente alla legge richiamata dal collega, comunico che precedentemente era stata bocciata dalla Corte, per poi essere riapprovata. Non è ancora arrivato alcun tipo di bocciatura vigente.



CONTU Mario

Quindi è vigente ed ha anche un finanziamento.
Condivido la finalità della legge - il cui primo firmatario mi pare sia il Consigliere Angeleri - che recita: "Sono riconosciute, come pratiche terapeutiche non convenzionali, l'agopuntura, la fitoterapia, l'omeopatia l'omotossicologia, la medicina antroposofica, la medicina tradizionale cinese, l'ayurveda, la naturoterapia, lo schiatsu, la reflessologia l'osteopatia, la chiropratica".
Tutte queste pratiche, tutte queste discipline mediche, non convenzionali, sono inserite dentro questa legge. L'emendamento che ho proposto, Consigliere Angeleri, è un emendamento che cerca di sfatare una sorta di luogo comune che dietro a queste pratiche si annidino ciarlatani si annidino chiromanti, si annidino intraprendenti figure mediche che non hanno niente a che fare né con la medicina tradizionale, né con quella non convenzionale. Qual è il problema? Il problema è che, per sfatare questi luoghi comuni, la Regione deve svolgere un ruolo attento di informazione di divulgazione alla cittadinanza mettendo da una parte, e mettendola al riparo da pericoli che insistono, attraverso una opportuna opera di informazione. L'emendamento che ho presentato, in particolare il 241 propone un incremento di 800 mila euro per spese per la promozione e la divulgazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere Contu e volevo dire che questo emendamento per me non è accoglibile perché, purtroppo come lei sa Presidente, su questa legge pende il ricorso della Corte Costituzionale e quindi non è stato possibile inserire assolutamente niente a bilancio perché attendiamo l'esito. Visto che già la legge precedente del 2002, per le stesse motivazioni, era stata bocciata, non è stato inserito nessun incremento proprio per questi motivi.



PRESIDENTE

L'ha già sollevata prima l'obiezione il Consigliere Contu, ho chiesto agli uffici, i quali mi hanno risposto che, non essendo ancora arrivato verdetto sulla seconda approvazione della legge, teoricamente si può fare.
Naturalmente è sospesa l'efficacia.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Consigliere Angeleri, mi darà atto che se la risposta fosse stata quella indicata da lei, avrei ritirato gli emendamenti. Ho posto il problema in termini molto corretti, sollevando la questione con gli Uffici perché sono convinto della validità della legge: il Governo sta facendo la sua parte, poi gli organi preposti ci diranno. Sappiamo le difficoltà che stiamo affrontando, come Regione, per dare respiro ad una legge secondo me molto attesa. I cittadini sono liberi di scegliere come curarsi - sta alla libera scelta di ognuno di loro - fermo restando le prerogative in capo alla legge per quanto concerne la tutela della persona, laddove il diniego alla cura si può configurare come rinuncia alla vita.
Questo è altro fatto. E' ancora aperto nel nostro Paese un altro aspetto della discussione, credo che i cittadini debbano scegliere se per loro è più utile una medicina tradizionale, un placebo, o è più utile parlare con lo psicologo o con chi, unendo elementi di medicina tradizionale e di medicina non convenzionale, possa dare risposta molto spesso alle ansie e alle angosce. Noi sappiamo che alla base di molte patologie vi sono questi elementi.
La medicina non convenzionale aiuta in questa direzione. Io chiedo che la scelta debba essere lasciata ai cittadini, in modo che siano liberi di scegliere fra un medico tradizionale che incrementa la spesa farmaceutica del nostro Paese e una medicina non convenzionale - che magari dà sollievo alle proprie patologie - ma che non incrementa la spesa farmaceutica.
Per fare questo occorre che le leggi siano finanziate, abbiano una copertura finanziaria, questa copertura finanziaria è possibile garantirla (interloquendo con gli uffici si era capito che forse era sospesa l'efficacia della legge). La Regione, con molta cautela, magari nelle more decide di non finanziarla, allora da questo punto di vista ne comprendo le ragioni. Presidente, sulla base di tutte queste argomentazioni, ritengo sia utile lasciare una traccia come volontà dell'Aula. Stante le risorse minime indicate almeno nel primo emendamento - non dico gli 800 mila euro, ma almeno i 600 mila - chiedo di lasciare un segno della volontà di quest'Aula affinché trovi attuazione questa legge che molti, credo decina di migliaia di cittadini, aspettano.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento obliterato n. 241.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento obliterato n. 242.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento obliterato n. 244.
Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 127 e connessi emendamenti obliterati n. 122 123, 124, 125, 129, 139, 140, 146, 147, 149, 150, 151 e 162 presentati dal Consigliere Contu: "L'UPB 30011 (capitolo 11910R) è incrementato di euro 1.000.000 per contributi a Comuni e Consorzi di comuni per la gestione, il funzionamento e la manutenzione di asili nido (legge 6 dicembre 1971, n. 1044, modificata dalla legge 29 novembre 1977, n. 891; l.r. 15/1/1973 n. 3, 24/7/1984 n. 32) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Ha chiesto di intervenire, sulla discussione generale, il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Arriviamo al dunque. Mi limito ad illustrare due di questi emendamenti.
Presidente, mi dia almeno la possibilità, su una questione così corposa, di illustrare due argomenti: il primo che tratta di persone svantaggiate, il secondo degli asili nido. Intanto, pregherei gli uffici di predisporre gli altri emendamenti al bilancio.



PRESIDENTE

Siamo in discussione generale; finita la discussione, può fare la dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Presidente, in questo momento l'Aula è sorda, però richiamerei i Capigruppo che erano presenti, perché l'emendamento proposto riguarda i contributi e gli interventi di sostegno a persone con handicap fisico.
Vorrei fare una piccola digressione. Assessore Pichetto, lei ha partecipato con me all'incontro con i lavoratori precari. Non ero presente solo io, erano presenti altri Capigruppo. Mi auguro che lei sia rimasto colpito da un'accusa che le è stata rivolta. Perché, a proposito del centinaio abbondante di inserimenti lavorativi, lei non ha rispettato le quote privilegiate per legge alle persone con disabilità? Il CSA le ha segnalato che, stante l'attuale pianta organica, lei aveva la possibilità di inserire sette dipendenti, quindi aprendo il concorso anche a coloro che fanno una scelta autonoma di vita e di relazioni. Questa scelta autonoma di vita e di relazione ha un breve quesito fondamentale, senza il quale non c'è progetto di vita autonoma. È il lavoro. Quale sgravio ci sarebbe per le finanze pubbliche per il fatto che i portatori di handicap, utilizzando le leggi di riferimento, accedono alla pubblica amministrazione nella quota parte riservata loro per legge.
Assessore, avrebbe potuto avere questa cautela. Poteva ridurre il numero degli assunti per corsia privilegiata e dare un segnale nobile perché, come lei ben sa, trenta di quei lavoratori sono stati assunti nei primi sei mesi del 2004. Questo grida vendetta, ma è ben più grave lo spregio ai diritti di chi magari oggi, versando in condizioni di handicap non accede al lavoro. Questo vi pesi sulla coscienza, come atto - devo dire purtroppo - bipartisan. E' una brutta pagina. Si sana da una parte la situazione, ma si lasciano aperte ferite profonde tra coloro che attendono un inserimento lavorativo.
L'altro aspetto di questa legge riguarda gli asili nido. Noi siamo perfettamente coscienti che la realtà degli asili nido è drammatica. Una realtà drammatica, anche perché, sugli asili nido, insiste una lista d'attesa da guardare con molta attenzione. Le liste d'attesa la dicono lunga sui ritardi che il Governo, le amministrazioni decentrate, le Province e gli Enti locali hanno nel tempo colpevolmente accumulato. Gli asili nido, essendo classificati come servizio a domanda individuale, sono servizi la cui retta, nel momento in cui l'utente è chiamato a pagarla deve strutturalmente prevedere la copertura dei costi relativi alle spese di funzionamento e del personale, non la quota parte, secondo quanto previsto per altri servizi a domanda individuale, come le mense scolastiche. Quindi siamo di fronte a un handicap gravissimo, a un ritardo colpevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Sugli asili nido devo dire che, di recente, una forza importante del centrosinistra - i DS - ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare, che cerca di mettere ordine su un settore che riguarda la prima infanzia.
C'è una parte che condivido di quella proposta di legge, perché chiede una cosa per la quale i genitori organizzati si battono fin dal 1993 quando in testa al movimento c'era Loris Malaguzzi, un pedagogo di gran valore, riconosciuto a livello internazionale. I genitori organizzati riuscirono a rappresentare una proposta di legge di iniziativa popolare intitolata "L'asilo nido, un diritto delle bambine e dei bambini", che aveva come scopo principale quello di declassificare gli asili nido dai servizi a domanda individuale (gravemente onerosi per le famiglie) ponendoli in capo alla pubblica istruzione, come d'altronde avviene in alcuni paesi del nord Europa. Nei paesi del nord Europa e in Scandinavia la competenza dell'asilo nido non è in capo al Ministero dell'Interno, come avviene in Italia, o al Ministero delle Politiche Sociali, ma è in capo alla pubblica amministrazione ed è considerata il primo anello dell'inserimento di vita dei nostri figli e delle generazioni future sancendo il diritto all'acquisizione dei saperi, compatibilmente con la loro età, in un ambiente che sia compatibile con lo sviluppo psicofisico del bambino.
Quindi, quale ambiente migliore di un asilo nido, dove questi bimbi possano accedere al primo gradino del loro diritto all'istruzione nel corso della vita? Il benefico effetto che avrebbe questa legge è proprio quello di consentire alle famiglie, ma soprattutto alle giovani coppie di nuova formazione, di pensare e di mettere in atto una maternità ed una paternità coscienti.
Questa precondizione deriva dal fatto che le giovani coppie, che hanno fatto la scelta della genitorialità, sono messe in grado di avere dei servizi, e il servizio principe capace di dare questa risposta è sicuramente rappresentato dagli asili nido.
L'Assessore Cotto ha fatto un'apertura enorme sui nidi aziendali. Lei sa che abbiamo una visione diversa di questo servizio, perché noi riteniamo che questo servizio, proprio per le sue caratteristiche di tutela, debba restare sotto il pieno e totale controllo pubblico.
Per questo motivo, esprimo su tutti gli emendamenti proposti il voto favorevole.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese sull''emendamento obliterato n. 127 e gli emendamenti con nessi di cui sopra.
Il Consiglio non approva.
Informo che è stato ritirato l'emendamento rubricato n. 71, mentre l'emendamento n. 171 del Consigliere Contu non è ricevibile, in quanto richiama la legge regionale n. 37/90 che riguarda il piano socio-sanitario degli anni '90/92, quindi non vigente.
Emendamento rubricato 80 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: nell'Allegato A sono inserite le seguenti ulteriori variazioni: "L.R. 40/2004 UPB 32011 + euro 2.000.000,00 UPB 09011 - euro 2.000.000,00".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Meritano una giustificazione partendo anche dall'emendamento n. 81, che riguarda la quota di conto capitale sulle scuole materne autonome, che non era stato prevista.
L'emendamento n. 80.1 riguarda una situazione di ordine legislativo. Il 23 dicembre quest'aula ha approvato la legge n. 40; in quella seduta è stato iscritto come finanziamento della legge n. 40 l'importo di 2 milioni e mezzo da prelevare sul capitolo 9011. Ma in quel momento il capitolo 9011 era completamente a zero, perché c'era stato qualche giorno prima il disegno di legge di bilancio che aveva spostato i fondi.
Quindi, di fatto l'iscrizione fatta il 23 dicembre è un'iscrizione fasulla. Non c'era nel disegno di legge perché quando è stato fatto il disegno di legge di finanziaria non esisteva ancora la legge da finanziare quando è stata votata la legge, a livello di Consiglio regionale, si è andata ad iscrivere su una UPB che non aveva più i fondi. Quindi, in qualche modo bisogna iscriverlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu, che interviene in sede di discussione generale.



CONTU Mario

Non discuto della questione tecnica, che è un altro emendamento, per non ho il testo dell'emendamento dell'Assessore Leo relativo alle scuole materne autonome, perché di questo si tratta.
Presidente, pongo una domanda: si è deciso un bilancio tecnico. Mi dispiace che l'Assessore Leo non voglia intervenire nel dibattito per spiegare come mai ha deciso, in piena campagna elettorale (ufficialmente non ancora aperta, ma il Presidente l'ha già iniziata da un paio di mesi) di stanziare due milioni di euro per una legge sulla quale noi abbiamo almeno per quanto mi riguarda - fortemente obiettato.
Assessore Leo, lei sa benissimo che le scuole materne autonome, nella maggior parte del nostro Paese, svolgono la loro funzione sociale per coprire, legittimamente, una carenza dello Stato. E' uno Stato colpevole perché, dal momento in cui le scuole materne sono rientrate negli ordinamenti scolastici, vi è un obbligo di legge, sancito anche dalla Costituzione, di aprire proprie scuole su tutto il territorio nazionale.
Partiamo, quindi, da un assunto: le scuole materne autonome svolgono un ruolo ed un servizio sociale importante, ma - e qui arriviamo al dunque la copertura per il loro funzionamento ha due voci di entrata. La prima è costituita dai lasciti (prevalentemente, le scuole autonome sono cattoliche e sono obbligate a destinare e ad usare queste risorse per tali finalità) la seconda - e vorrei che l'Assessore non se ne dimenticasse - deriva dal fatto che i comuni, nei quali insistono queste scuole, elargiscono quota parte del loro bilancio per venire incontro a quel servizio sociale.
Sino all'anno scorso, il Comune di Torino spendeva tre milioni e 500 mila euro per dare risposta ai bisogni di 52 scuole materne autonome.
Proseguo nella dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Le ho chiesto, Assessore, di interloquire su una questione estremamente delicata. Se il problema era la copertura di spesa, era proprio necessario stanziare due milioni di euro? Da che cosa deriva? Da quale stima deriva questa necessità, se gli introiti destinati alle scuole materne autonome sono in parte assicurati dalle convenzioni stipulate con i Comuni, che ricoprono un ruolo suppletivo in luogo dello Stato, tanto da aver sentito il bisogno di istituire le scuole materne municipali? Perché due milioni di euro, visto che oltre il sistema della convenzione con il finanziamento ci sono anche le rette? Le famiglie che si rivolgono alle scuole materne autonome pagano una retta.
Da una parte, quindi, abbiamo i finanziamenti degli Enti locali che rinunciando ad altre priorità, hanno operato una scelta (questo lo fanno tutti i comuni dove ci sono delle scuole materne autonome); dall'altra, si chiede il contributo alle famiglie. Oltretutto, per essere generosi, non si applicano le tariffe che le famiglie pagano nelle scuole materne municipali, ma si chiede una tariffa più alta, in virtù del fatto di essere scuole materne autonome. Abbiamo, quindi, la doppia entrata.
In più, l'Assessore Leo, per non essere da meno nella campagna elettorale e per riconoscere il ruolo fondamentale che le scuole materne autonome rivestono, regala loro due milioni di euro che, si badi bene, è cifra pari al 50% di quella che il solo Comune di Torino, su cui insiste il maggior numero delle scuole materne autonome, eroga.
Non solo. Attraverso una serie di provvedimenti fatti e approvati in questa legislatura, buona parte delle scuole materne autonome operano, come strutture annesse, alla missione che deve svolgere la Chiesa nell'ambito della sua funzione. Molto spesso sono strutture annesse alla parrocchia molto spesso hanno spazi in uso promiscuo con gli oratori.
Su questo insiste un'altra voce di finanziamento relativa alla legge sugli oratori.
Presenterò un'interpellanza a cui risponderà l'Assessore, o la lascer in eredità: in un Comune della prima cintura torinese, vi è una scuola materna autonoma che beneficerà di questo suo contributo, che beneficia della convenzione dei comuni di riferimento, che ha le rette, ma ha anche beneficiato di contributi per il restauro del proprio luogo di culto.
Siccome all'interno dei locali della scuola materna autonoma c'è una cappella, è intervenuta un'altra legge che finanzia i luoghi di culto.
In più, lei sa meglio di me che vi è un obbligo per cui quota parte degli oneri di urbanizzazione di ogni comune vengono destinati alle istituzioni di culto sul territorio. Come vede, potremmo riempire un sacco per dire che forse stiamo eccedendo. Mi rivolgo sempre alla sua coscienza Assessore: non superi ogni limite. Separi il potere spirituale da quello temporale, ma non si sottometta a quello temporale. La mia paura è che lei si stia sottoponendo e prostrando al potere temporale della Chiesa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Non sarei intervenuto se non avessi sentito le ultime parole del Consigliere Contu. L'unico che ha ecceduto in tutta questa vicenda è il Consigliere Contu, il lavoro svolto da tutto il Consiglio regionale, quindi dai 59 Consiglieri presenti in aula, è un lavoro che ha rispettato tutte le realtà e interessi legittimi di cui noi siamo portatori. Questo emendamento non fa altro che riportare il corretto finanziamento ad una legge che aveva visto uno stanziamento uguale a zero, ma non è questo il motivo per cui voglio convincere il Consigliere Contu anche se può essere interessante da un punto di vista politico.
Volevo invece sottolineare una contraddizione rispetto all'intervento precedente. Quando il Consigliere Contu è intervenuto sul principio di libertà riguardante la medicina convenzionale ha detto, e il verbale lo prova: "Sono per un principio di libertà, per cui tutti i cittadini possano liberamente scegliere". Se questo è il principio da cui lui parte, noi l'abbiamo eseguito anche con questo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente.
Una brevissima dichiarazione di voto. E' noto che sulla questione delle scuole materne autonome c'è una posizione articolata all'interno del centrosinistra, quindi se mi esprimessi a titolo personale, forse propenderei per un giudizio un po' più perplesso. Anche se va riconosciuto che esercitano tutte, sia quelle pubbliche che quelle autonome, un servizio importantissimo alla nostra società. Questo credo debba animare la priorità delle nostre scelte. Nella fattispecie, trattasi di una necessità tecnica prima che politica, di ripristino di un finanziamento che di fatto non è avvenuto in occasione dell'approvazione della legge n. 40, quindi è un fatto di correttezza formale del Consiglio poiché ha assunto un impegno, ha varato un provvedimento che, di fatto, si è ritrovato per errore dell'esecutivo (questo è evidente, non può di certo essere imputato alle minoranze) per cui si è ritrovato a non avere una copertura.
In virtù di questo noi lo sosteniamo, precisando un fatto: la libera scelta è importante in uno stato democratico ed evoluto, non pu significare un liberi tutti che è un'altra cosa, e ci porterebbe in un'altra direzione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 81 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin.
nell'Allegato A sono inserite le seguenti ulteriori variazioni: "L.R. 9/2004 UPB 32022 + euro 2.000.000,00 UPB 09012 - euro 2.000.000,00".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Assessore, spieghi: pensavo che la "marchetta" fosse di due milioni di euro, invece è di 4 milioni.



CONTU Mario

CATTANEO Valerio (fuori microfono)



CONTU Mario

Calma con le parole, Consigliere Contu!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento rubricato n. 81 è un incremento di conto capitale per le scuole materne. Parliamo di conto capitale di scuole materne pubbliche perché, essendo conto capitale, non è spendibile su soggetti privati.



CONTU Mario

Assessore, sto a quello che dicono le note perché non ho la legge n. 9 del 2004 sottomano. Non so se gli Uffici possono farlo, ma se si riuscisse ad avere almeno il frontespizio della legge potremmo capire di che cosa stiamo parlando. Mentre è chiara la legge n. 40 del 2004, qui si parla della legge n. 9 del 2004. Prima ho parlato di una serie di cose, ho parlato di quali sono le fonti di finanziamento delle scuole autonome e sulla parte relativa al conto capitale, ho raccontato un aneddoto, perch tale sembra.
Guardi, Assessore, ho una conoscenza intima di quel mondo che deriva dal fatto che ho vissuto in quelle realtà confessionale. La conoscenza deriva dal fatto che molto spesso il potere spirituale legittimamente esercitato, per chi ha una fede per chi crede, si mischia troppo spesso con il potere temporale. Voi state assecondando troppo il potere temporale.
L'otto per mille - che è una eredità che ci deriva da una revisione del concordato non finalizzato al solo sostentamento del clero, ma finalizzato allo svolgimento della missione di culto più in generale, coerente anche con la propria missione sociale - credo debba trovarci attenti nel momento in cui decidiamo di intervenire da una parte con due milioni sulla spesa corrente. Questo, tradotto in altri termini, vuol dire che l'Assessore ha sposato un modello, questo modello si chiama modello francese che sostanzialmente, stabilisce, nell'ambito della parità pubblico privato, un intervento diretto dello Stato per sostenere le spese relative al personale. C'è un piccolo particolare, Assessore, che lei non deve mai distinguere per capire come sono strane le faccende italiane. In Francia lo Stato interviene e retribuisce il personale delle scuole, ma lo obbliga ad accedere mediante un pubblico concorso.
Voi, in modo omertoso - lo dico tra virgolette, senza considerare il termine offensivo - a legge incompiuta, riconoscete il ruolo suppletivo che le scuole materne autonome hanno. Tutti glielo riconoscono, anche le Giunte di centrosinistra, alle cui maggioranze il mio partito appartiene. Quando si tratta di votare le convenzioni con le scuole autonome si potrà chiedere, rispetto agli atti, maggiore trasparenza, ma sostanzialmente anche il mio partito vota a favore. Però lì è immediatamente più verificabile. Nelle comunità locali, lei riesce maggiormente a definire questi aspetti.
Adesso voi, con un colpo di mano, finanziate questa legge. Spero che gli uffici siano in grado di darci almeno...



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Legge finanziaria del 2004.



CONTU Mario

La legge regionale 9/2004 che cos'è? Che cosa pone? Detto così, cosa vuol dire? Vuol dire che quella legge prevede che siano finanziate, in conto capitale, le scuole? Non è la legge 40.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Sulla legge 40/2004.



PRESIDENTE

La posso interrompere? "Attività culturali, istruzioni e spettacolo edilizia scolastica". Titolo secondo, spese di investimento.



CONTU Mario

Edilizia scolastica? Quindi privato e pubblico. E qui leggo privato e pubblico, ma nella nota (non so di chi, probabilmente degli uffici): "Destinato al sistema delle scuole materne autonome". Non va bene.
Cerchiamo di chiarire. Non si può prendere per il naso l'Aula, perché lei usa un capitolo che riguarda il suo assessorato, lo riempie con un ulteriore incremento di stanziamento di due milioni di euro, ci presenta l'emendamento in Consiglio, a domanda risponde, e scrive "scuole materne autonome", perché questo c'è scritto, e poi si vuole far credere che servono per le spese delle strutture. Mi farebbe piacere che mi si togliesse questo dubbio. Leggo quello che è scritto sull'emendamento.
Detto questo, esprimo tutto la mia contrarietà, Assessore. Fermo restando tutto quello che ci siamo già detti, perché ormai sulle scuole materne autonome insiste una miriade di leggi. Non ho approfondito a sufficienza quell'altra voce importante di finanziamento. La legge che norma gli oneri di urbanizzazione prevede annualmente l'accantonamento di una quota parte per i luoghi di culto. Le risulta questo? E' una legge regionale, se non mi sbaglio. C'è una parte degli oneri che servono ai luoghi di culto, in virtù di un automatismo. Per paesi che hanno uno sviluppo urbano abbastanza consistente, la finanziaria prevede che gli oneri di urbanizzazione per il 75% possano essere utilizzati a copertura della spesa corrente nei bilanci dei comuni e dal 2006 solo il 50%. I comuni devono sempre stare molto attenti a quest'utilizzo, però maggiore è la quota che si utilizza, maggiore è la quota parte che va ai luoghi di culto. Il legame che si determina è che nei luoghi di culto insistono le opere annesse, ma le opere annesse molto spesso sono gli oratori e le scuole materne: è un corto circuito.
Sono riuscito ad individuare almeno cinque leggi, dove se non c'è un controllo diretto da parte degli Enti locali, possono essere oggetto di finanziamento per analoghi progetti, magari per fare le stesse opere.
Naturalmente, annuncio il mio voto contrario. Mi auguro che l'opposizione possa, anche su questo, sprecare ulteriori chiarimenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Presidente, sarò velocissimo, ma faccio una considerazione fondamentale, anche rispetto a quello che ha detto il collega Contu. Lo dico perché in Commissione la discussione è stata fatta ed era emersa.
E' vero che sono scuole autonome, ma è anche vero, collega Contu, che l'intervento in conto capitale avviene sulla struttura dell'edificio, che è di proprietà pubblica dei comuni, per essere più precisi. L'intervento ha luogo sulla proprietà pubblica (Comune, Provincia ecc.). Le strutture, i muri e l'edificio sono pubblici.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Contu che interviene sull'ordine dei lavori.



CONTU Mario

Lo devo dire per i verbali, perché l'intervento di Gallarini non tiene conto che la legge di riferimento...



PRESIDENTE

Collega Contu, nell'illustrare il prossimo emendamento, lei può fare questa precisazione, poiché riguarda sempre l'edilizia scolastica. Essendo lo stesso argomento, lei può fare la precisazione e lasciarla per il verbale, oltre che per i colleghi presenti.
Adesso lei sta intervenendo...



CONTU Mario

Io sto parlando sull'ordine dei lavori. Ho qui davanti il primo pacchetto di emendamenti che riguardano l'allegato a). Poi c'è una parte di emendamenti sulla quale chiedo di interloquire con la Presidenza per vedere come motivarli.



PRESIDENTE

Emendamento obliterato n. 72 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 32021 (capitolo 11226R) è incrementato di euro 1.000.000 per finanziare le spese per il funzionamento e lo sviluppo della scuola di alto perfezionamento musicale (l.r. 32/2000) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Stiamo parlando di scuole di alto perfezionamento musicale e della necessità di vedere se nell'ambito delle priorità di spesa, Assessore Leo lei intenda rinunciare ad una piccola parte del suo salvadanaio per la UPB 32021, tanto questa è una UPB indistinta, e faccia un'opera meritoria, che è quella di sostenere ed incrementare l'eventuale finanziamento per la scuola di alto perfezionamento musicale.
In particolare, questa legge, la n. 32/2000 riguarda l'Alta Scuola di Perfezionamento della Città di Saluzzo, che com'è noto proprio per le caratteristiche di quella scuola e per il prestigio del quale gode è un punto di riferimento importante per tutta la Regione.
Di recente un gruppo di ragazzi di alcune famiglie amiche hanno realizzato lì uno stage e devo dire che qui c'è un piccolo conflitto di interessi. Anche una delle mie figlie hanno avuto la possibilità di frequentare nell'ambito di un meeting organizzato da quella scuola, e devo dire che ho potuto apprezzare la grande professionalità, la grande competenza, ma che da sole a volte non bastano, perché sono unite alla passione.
D'altronde attorno al mondo della musica, dello studio della musica se non ci fosse questo elemento, difficilmente si potrebbe svolgere quella che è reputata come funzione per le finalità per le quali è stata istituita.
In questo caso, entro il 31 marzo, occorrerebbe procedere, nel rispetto di questa legge, a destinare dei fondi. La richiesta formulata in questo emendamento chiede che si sottragga 1 milione di euro al capitolo indistinto - che in modo improprio ho sempre richiamato come quello che contiene anche la legge sui buoni-scuola però lei riesce sempre a destreggiarsi molto bene dentro quei capitoli, a volte anche con scelte meritorie perché presta anche attenzione alla scuola pubblica.
Quindi, le si chiede di rinunciare a 1 milione di euro del capitolo 32011, sapendo - e lei ne ha contezza piena - che anche dentro quella UPB non sempre lei riesce a spenderlo, almeno una volta individuato il capitolo specifico, perché nell'ambito di un disposto che noi abbiamo duramente contrastato, lei può benissimo dirottare verso altri capitoli.
Assessore, dia un segnale, può essere anche una cifra simbolica: 100 mila euro. Io posso avere sbagliato quella punteggiatura dei numeri, per potrebbe essere un segnale importante. So che lei è molto attento alla valorizzazione di queste istituzioni e sono convinto che potrebbe fare opera assolutamente meritoria.
Darebbe così slancio ad una scuola che oltre ad avere acquisito prestigio sul piano regionale, sta superando questo ambito e il suo prestigio cresce sia nell'ambito del paese che a livello europeo.
Rafforzare in modo virtuoso questa prospettiva può essere estremamente utile. La ringrazio.



PRESIDENTE

Ci sono dichiarazioni di voto? Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Rinuncio alla dichiarazione di voto se l'Assessore Leo dà un segnale di apertura ed è una cosa che può fare, visto che interloquiva con l'Assessore al bilancio. Esprimo il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

D'accordo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento obliterato n. 72.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'emendamento rubricato n. 54 relativo alla UPB 32031.
Tale emendamento è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento obliterato n. 77 e connessi emendamenti obliterati 79 e 80 presentati dal Consigliere Contu: "L'UPB 32031 (capitolo 11270R) è incrementato di euro 500.000 per finanziare i contributi a Comuni e ad enti per corsi, attività pubblicazioni riguardanti l'educazione permanente degli adulti (artt. 47 e 49 del D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616 e L.R. 1 aprile 1980, n. 19) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, può chiedere ai colleghi di rientrare in Aula, per votare subito questo emendamento, e invitarli a stare seduti al proprio posto?



PRESIDENTE

Posso dichiarare aperta la votazione, Consigliere Contu?



CONTU Mario

Sì, e chiedo l'appello nominale.



PRESIDENTE

Devono esserci altri due Consiglieri che lo richiedono.



CONTU Mario

Non si associa nessuno, però io guarderei...



PRESIDENTE

Allora non possiamo votare per appello nominale.



CONTU Mario

...questi banchi vuoti.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a prendere posto in aula.
Indìco la votazione palese sull'emendamento obliterato n. 77 e gli emendamenti connessi di cui sopra.
Dichiaro la votazione non valida per mancanza del numero legale.



(Commenti fuori microfono in aula)



PRESIDENTE

Se qualcuno eccepisce...



(Commenti fuori microfono in aula)



PRESIDENTE

Lei la eccepisce, benissimo.



(Commenti del Consigliere Contu fuori microfono)



PRESIDENTE

Ripetiamo la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento obliterato n. 77 e gli emendamenti connessi di cui sopra.
Il Consiglio non approva.



(Commenti del Consigliere Contu fuori microfono che chiede l'appello nominale)



PRESIDENTE

Emendamento obliterato n. 81 e connessi emendamenti obliterati 82 e 86 presentati dal Consigliere Contu: "L'UPB 32041 (capitolo 11680R) è incrementato di euro 500.000 per contributi al Teatro Stabile di Torino per la realizzazione dell'attività ordinaria di produzione, promozione informativa, servizio alla scuola nonché per l'azione di sostegno tecnico alle iniziative degli Enti locali singoli o associati (l.r. 30 maggio 1980, n. 68) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 81 (e connessi) come richiesto dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Papandrea.



(Commenti del Consigliere Contu fuori microfono)



PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Eccepisco sulla votazione perché il mio tasto non ha funzionato.



PRESIDENTE

C'è il voto, collega Angeleri...
Rinvio il Consiglio alle ore 17.40.
La seduta è sospesa (ai sensi dell'articolo 52, comma 4, Regolamento)



(La seduta, sospesa alle ore 17.10 riprende alle ore 17.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo ripetere la precedente votazione nominale, richiesto dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Papandrea.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 81 e connessi.
Dichiaro la votazione non valida per mancanza del numero legale.
Convoco la Conferenza dei Capigruppo in sala A per decidere l'ordine dei lavori, in quanto domani è previsto Consiglio e intendo mantenerlo, a meno che i Capigruppo non decidano di sconvocarlo. Ci sono seri motivi per ritenere che il bilancio debba essere approvato.
Il Consiglio è aggiornato alle ore 18.15.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.45 riprende alle ore 18.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Alla Conferenza dei Capigruppo abbiamo raggiunto un'intesa per i lavori. Per domani il Consiglio è sconvocato, come anche mercoledì. Sono sconvocate tutte le Commissioni previste per lunedì. E' convocato Consiglio lunedì 14 e martedì 15 febbraio alle ore 10.00 e alle ore 14.30, con l'intesa di convocare una Conferenza dei Capigruppo per lunedì pomeriggio decidere i lavori per mercoledì ed, eventualmente, integrare l'o.d.g. di martedì se dovessimo pervenire, entro lunedì sera, all'approvazione del bilancio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.07)



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