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Dettaglio seduta n.535 del 10/02/05 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSI ORESTE



(Alle ore 10.00 il Presidente Rossi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.38)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Marco, Casoni, Cota Ghigo, Pozzo, Racchelli, Scanderebech, Toselli e Vaglio.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale All'Assessore Ugo Cavallera


PRESIDENTE

Comunico che con decreto n. 16 del 9 febbraio 2005 il Presidente della Giunta regionale Ghigo attribuisce temporaneamente, le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la mattinata di giovedì 10 febbraio 2005, all'Assessore Ugo Cavallera.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

c) Nomina Vicepresidenti di Commissioni permanenti I e II dei Consiglieri Deodato Scanderebech e Matteo Brigandì


PRESIDENTE

Annuncio che in data 8 febbraio 2005 sono stati eletti Vicepresidenti delle Commissioni permanenti I e II i Consiglieri Deodato Scanderebech (Vicepresidente della I Commissione) e Matteo Brigandì (Vicepresidente della II Commissione).
Ricordo che oggi, Giornata del Ricordo, alle ore 12, come richiesto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si osserverà un minuto di silenzio e ci sarà anche l'esposizione a mezz'asta delle bandiere per tutto il giorno.


Argomento: Questioni internazionali - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla proposta di iscrizione degli ordini del giorno n. 973 inerenti a "Utilizzo fondi per la bonifica sito dell'ex ACNA di Cengio" e n. 976 inerente a "Solidarietà per la richiesta di rilascio di Giuliana Sgrena"


PRESIDENTE

Colleghi, per quanto riguarda il disegno di legge n. 688, oggi andremo avanti sugli emendamenti all'allegato A, relativi alle leggi regionali esauriti questi, passeremo agli altri in ordine cronologico sulle leggi Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Sull'ordine dei lavori.
Vorrei avanzare una proposta alla Presidenza e ai colleghi Consiglieri.
Ieri abbiamo depositato un ordine del giorno urgente che l'Aula, se acconsente, potrebbe considerare come iscritto; in un minuto si potrebbe passare all'approvazione all'unanimità, perché il documento è stato firmato da tutti i Gruppi presenti a Palazzo Lascaris e quindi, per coerenza di firma, dovrebbe essere, così come avevamo inteso, votato da tutti e approvato all'unanimità.
L'ordine del giorno è quello relativo al rapimento della giornalista Giuliana Sgrena. Direi che potremmo aprire i lavori con questo primo atto considerata anche la questione del numero legale e quant'altro, perché dopo il Consiglio potrebbe essere aggiornato di circa mezz'ora, mi sembra di intuire.
Presidente, se lei è d'accordo e l'Aula acconsente sia all'iscrizione che alla votazione dell'ordine del giorno, potremmo procedere alla votazione dell'ordine del giorno unanimemente sottoscritto e probabilmente unanimemente approvato.



PRESIDENTE

Consigliere Cattaneo, volevo informarla che ho già inserito quell'ordine del giorno assieme all'altro unanime sull'ACNA di Cengio. Se ritenete di passare ai due ordini del giorno nel Consiglio di oggi è possibile, purché l'Aula acconsenta in modo unanime. Anche quello sull'ACNA di Cengio era un impegno preso da tutti i Capigruppo, per cui credo che i due ordini del giorno possano essere affrontati unitariamente, anche perch c'era un impegno da parte della Presidenza del Consiglio.



CATTANEO Valerio

Chiedo al Presidente di procedere all'esame solo di quello relativo alla giornalista Sgrena, per due motivi: è urgente perché tratta di una persona rapita e, a differenza dell'altro ordine giorno, è veramente sottoscritto da tutti i Gruppi (Radicali, centrosinistra, Casa delle Libertà, ecc.).
Ovviamente l'ordine del giorno sull'ACNA di Cengio è meno urgente perché nel frattempo il Commissario Leone è stato rimosso e il Prefetto di Genova è stato nominato. Personalmente, sono tra coloro che ritengono che si tratti di un ordine del giorno che certamente sarà approvato all'unanimità, ma non escludo che ci possa essere un breve dibattito.
In sostanza, chiederei di procedere subito alla trattazione dell'ordine del giorno sul rapimento di Giuliana Sgrena, poiché è urgente ed ha un significato, lasciando il documento sull'ACNA di Cengio per domani; domani quest'ultimo sicuramente sarà approvato, probabilmente anche all'unanimità ma penso che qualcuno vorrà intervenire al riguardo.
Presidente, non metterei i due documenti sullo stesso piano anche per una forma di valutazione dei contenuti e dell'ambito delicato che riguarda il rapimento di una persona: credo che le sensibilità, ancorché unanimi possano essere diverse.
Detto questo, sia chiaro che domani sarà approvato anche l'altro documento in ordine cronologico, però, come Gruppo, riteniamo di dover intervenire tre minuti sull'argomento, anche se poi voteremo favorevolmente.



PRESIDENTE

Non è possibile, in quanto non abbiamo le 40 firme sul registro delle presenze dei Consiglieri.
Consigliere Cattaneo, appena verrà raggiunto il numero, mi farà eventualmente una nuova richiesta e provvederò a inserire la richiesta per entrambi gli ordini del giorno.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005"


PRESIDENTE

Bene, colleghi, l'esame del disegno di legge n. 688, di cui al punto 2) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 3 Emendamento obliterato n. 97 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31011 (capitolo 11630R) è incrementato di euro 1.000.000 per contributi ad Enti, Istituti, Fondazioni ed Associazioni culturali di rilevante interesse regionale (l.r. 3 settembre 1984, n. 49) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, che ieri non ho sufficientemente esplicato, pone e riapre una questione. Il capitolo 32011 è il capitolo sul quale sono state allocate le risorse relative alla legge n. 10 del 2004, la legge sui cosiddetti buoni scuola. Una legge, come abbiamo già avuto modo più volte di discutere in quest'Aula, particolare. Di leggi particolari in quest'Aula ne abbiamo approvate tantissime, a volte con il voto contrario dell'opposizione, tante volte anche con il voto favorevole di una parte delle opposizioni. Penso alla controversa questione della legge sugli oratori, o a quelle leggi un po' borderline, con le quali, a mia modesta opinione, molto spesso una parte dell'opposizione pensa di ingraziarsi un elettorato moderato e che, nell'esperienza ormai consolidata di un bipolarismo che pian piano sta prendendo nel corpo sociale nell'elettorato molto spesso non paga.
Molto spesso queste leggi fanno venire meno quella coerenza che invece noi riteniamo, almeno per quanto riguarda il Gruppo d'appartenenza, debba guidare le scelte in materia (d'approvazione o meno) di provvedimenti legislativi che si riferiscono a blocchi sociali, a referenti sociali particolari. La legge sui buoni scuola, com'è noto, bypassando e superando norme nazionali di riferimento, non ha avuto neanche il coraggio d'essere selettiva per quanto riguarda le modalità d'accesso. Applicando l'unico istituto di garanzia che si poteva applicare, e che poteva garantire una maggiore equità sociale, cioè l'ISEE (l'indicatore della situazione economica equivalente) per avere l'accesso, sono emerse anomalie che un recente studio fatto dal nostro Gruppo ha evidenziato in tutta la loro "drammaticità".
Accedono a questo beneficio nuclei familiari in cui i componenti dello stesso, la componente genitoriale, svolge molto spesso attività professionali remunerative, svolge attività imprenditoriali e quegli emolumenti, per i quali si è potuto beneficiare indicando e utilizzando come indicatore il solo reddito imponibile, ha consentito agli stessi di fare un piccolo gruzzolo, un piccolo salvadanaio, un po' l'argent da poche per i figli agiati di una media borghesia della nostra regione.
Fatto gravissimo, contrastato anche dalla parte più consapevole del mondo cattolico, secondo la quale tutto si può dire, meno che queste leggi e questa legga sui buoni scuola, sia una legge che rispetta le nostre intenzionalità, così come definite dall'articolo 1 di quella legge.
Ricordo che una parte prevalente di studenti che frequentano le scuole nella nostra regione, dalla scuola elementare alle scuole superiori, 413 mila circa frequentano le scuole pubbliche, e solo 24 mila frequentano le scuole paritarie. L'idea di mandare in detrazione, da quel capitolo, una parte di quelle risorse, è motivato in questo modo. Il capitolo 32011 ha beneficiato di 18 milioni d'euro, destinati prevalentemente ai 24 mila studenti delle scuole paritarie private, a fronte di 14 milioni d'euro destinati per finanziare la legge n. 49, una legge essenziale per i Comuni.



PRESIDENTE

Ha chiesto nuovamente di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Completo il ragionamento che avevo iniziato nell'illustrare l'emendamento. La dichiarazione di voto mi serve per aiutare i Consiglieri a valutare con attenzione la portata di quest'emendamento, che toglie risorse minime, toglie un milione d'euro da un fondo di valutazione a copertura della legge n. 10 sulla libera scelta educativa. Così è stata intitolata in modo magniloquente, in modo molto coreografico, ma sappiamo che non si tratta di libera scelta educativa, ma si tratta di consolidare o tentare di consolidare, chi già questa scelta l'ha fatta dando un sostegno per il pagamento delle rette alle scuole private. Peccato che non sia presente l'Assessore Leo, perché dai suoi indicatori potremmo anche aprire una discussione per vedere gli effetti di questa legge. Questa legge è stata sbandierata come uno dei pilastri del programma Ghigo. Vorrei ricordare che il Presidente Ghigo aprì la campagna elettorale del 2000 proprio con un'assemblea pubblica - la Consigliera Costa lo ricorderà aperta alle famiglie nella sala convegni dell'oratorio salesiano della Circoscrizione 2, con un'ampia partecipazione di pubblico. Io andai per capire come il Presidente che c'è, perché anche allora il Presidente c'era stava impostando la sua campagna elettorale. Partì proprio da lì, dal mondo della scuola, quindi un pilastro importante, un obiettivo importante.
Credo, modestamente, che grazie anche a tutta l'opposizione compatta, siamo stati l'ultima Regione a capitolare sull'approvazione della legge, rispetto alle sette Regioni di centrodestra che avevano già approvato la stessa. Una legge particolare, una legge che agevola, sostanzialmente, e ha agevolato una parte di quelli che già questa scelta l'avevano fatta in relazione alla scuola.
Torno al fatto che - manca come interlocutore l'Assessore Leo, ma lo devo segnalare per l'Aula, il primo bilancio che si è fatto su quello che era l'obiettivo principale, cioè favorire un incremento delle iscrizioni alle scuole paritarie e private, oggi lo posso dire in quest'Aula, dai dati statistici in nostro possesso, ha fallito il suo obiettivo e non ha neanche arrestato una tendenza ormai storicamente consolidata, dal punto di vista statistico: le iscrizioni alle scuole paritarie e private diminuiscono percentualmente anno dopo anno. Quindi il problema è un altro. Il problema andava ricondotto nei termini nei quali noi lo avevamo posto. I termini nei quali noi lo avevamo posto è che, a fronte di risorse così risicate, non si possono sottrarre risorse alla scuola pubblica per dare l'argent da poche alle famiglie facoltose che hanno iscritto i loro figli nelle scuole paritarie private. Questo si poteva e si doveva fare. Sarebbe stato un atto nobile, perché ci sono tanti altri strumenti indiretti con cui si potevano aiutare veramente le famiglie bisognose, che magari hanno scelto la scuola privata.
Presidente, si poteva ricorrere, per esempio, all'estensione, prevista dalla legge 62/2000, e all'innalzamento del limite di reddito per accedere alle borse di studio, oppure all'innalzamento del limite di reddito per accedere alla gratuità dei libri di testo. Le leggi ordinarie dello Stato nell'ambito dell'autonomia legislativa riconosciuta alle Regioni, potevano integrare quei capitoli nei trasferimenti dello Stato per favorire una più ampia estensione di quest'opportunità. Pertanto, facciamo una proposta molto semplice e questo è il senso dell'emendamento: trasferire un milione d'euro, quindi due miliardi di vecchie lire non ancora totalmente coperti ad enti, istituti, fondazioni e associazioni culturali di rilevante interesse regionale. La validità di quest'emendamento, sul quale annuncio il voto favorevole, è determinata proprio dall'intuizione che questa destinazione d'uso (chiamiamola così) sarebbe più propria e più mirata.
Grazie.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, pongo in votazione l'emendamento.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 97.
Constatata la mancanza del numero legale, dichiaro la votazione non è valida e sospendo la seduta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.00 riprende alle ore 11.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, occorre ripetere la precedente votazione.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 97.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 103 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31031 (capitolo 11870R) è incrementato d'euro 1.000.000. per contributi a favore del Museo di Arti e Cultura extraeuropee di Biella per lo svolgimento delle attività istituzionali (l.r. 22 maggio 1980, n. 57) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, quest'emendamento propone di incrementare di un milione di euro i contributi a favore del Museo di Arti e culture extraeuropea di Biella, per lo svolgimento delle attività istituzionali. Questo provvedimento è datato 1980 e fa opera meritoria in considerazione del ruolo storicamente svolto da una città come Biella - Assessore Pichetto non so se sia di quelle parti lei o il Consigliere Ronzani.
Vorrei ricordare che l'UPB 32011 ingloba al suo interno il finanziamento a favore delle scuole paritarie private, compiendo un grave atto di scippo e di rapina contro le necessità impellenti e l'allarme che ci arriva dalla scuola pubblica per le molte difficoltà per svolgere gli adempimenti istituzionali relativi al diritto all'istruzione, che solo la struttura pubblica può garantire. Vi è anche un disposto costituzionale per consentire ai giovani di raggiungere i più alti gradi di istruzione eliminando gli ostacoli che sono alla base di questa promozione sociale.
Varie ragioni portano oggi una parte dei nostri giovani ad abbandonare il percorso scolastico fin dopo la scuola media o, al massimo, al primo anno delle scuole superiori, spiegabile, ahimè, con la mancata riforma della scuola. Vi vorrei ricordare dalla riforma tentata da Berlinguer come della riforma Moratti, assolutamente inaccettabile per i contenuti curriculari e per le modalità con le quali si esplica. Oggi, abbiamo una scuola non riformata, che non pone al centro lo studente, la persona come elemento fondante del proprio agire, per mettere i nostri giovani in condizione di leggere la realtà in modo critico e per dotarli di saperi che consentono di farlo. Tutto questo è ulteriormente compromesso dal fatto che quella legge è un atto di rapina nei confronti della scuola pubblica.
Io sono assolutamente convinto che sottrarre da quel capitolo e destinare fondi ad uno scopo alto, meritorio, anziché destinare queste risorse (un milione di euro, pari a due miliardi di vecchie lire) alle scuole e ai figli di famiglie agiate, che hanno scelto per i propri figli la scuola paritaria privata, sarebbe più opportuno e più coerente. Per questo motivo, è preferibile un contributo ulteriore ed aggiuntivo al Museo di Arti e Culture extraeuropee con sede in Biella. Non è casuale che la sede di questo museo sia proprio a Biella. Biella, il cui sviluppo produttivo, economico e, anche per certi aspetti, culturale e sociale è stato permeato e fortemente influenzato dai rapporti di quella realtà territoriale con i paesi extraeuropei e, in particolare, dai rapporti commerciali con varie aree del mondo.



PRESIDENTE

Do la parola nuovamente al Consigliere Contu che interviene per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Vorrei completare il ragionamento che avevo iniziato nell'illustrare l'emendamento e anche per motivare il mio voto che naturalmente è favorevole, e non solo perché sono firmatario di quest'emendamento, ma perché ne condivido fino in fondo la portata.
Dicevo che Biella ha storicamente subito questa contaminazione tra culture diverse. Alla base dello scambio culturale e dello sviluppo del genere umano e dello sviluppo storico delle formazioni sociali, i rapporti commerciali sono alla base delle contaminazioni fra culture diverse.
Biella, che ha come settore trainante e come motore - anche se attualmente in crisi - quello dell'industria tessile, ha dovuto necessariamente, per fare progredire quest'importante comparto di trasformazione, coinvolgere i paesi extraeuropei, in particolare i paesi asiatici.
Quindi, è lodevole che già dal 1980 si sia voluto valorizzare questo percorso storico di quella comunità, istituendo il Museo di Arti e Culture extraeuropee in quella città. L'atto istitutivo probabilmente è ancora precedente. Qui però dobbiamo aprire una parentesi perché, districandomi nei meandri nella nostra abbondante produzione legislativa - Presidente, lo dico come raccomandazione di fine legislatura - mi pare che sia al palo un provvedimento importante, una deliberazione di Giunta di semplificazione.
Non so se i funzionari sono in grado di confermarlo, ma vi è un atto deliberativo della Giunta che prevede, come proposta al Consiglio l'abrogazione di almeno 600 leggi.
Credo che una di quelle leggi da abrogare sia assolutamente questa, che invece oggi chiediamo di finanziare ulteriormente, perché questa modalità di finanziamento di un museo che ha caratteristiche e finalità ben precise ma che è pregnante rispetto al percorso storico, sociale e culturale di quella comunità, debba rientrare in un provvedimento unico, e quindi in un progetto di semplificazione dello strumento legislativo. Quindi, occorre procedere con trasferimenti ordinari a favore di un capitolo individuato dentro una legge quadro che sappia valorizzare le intelligenze, la cultura il protagonismo delle comunità locali quando decidono di imprimere nella memoria per le generazioni future quello che fa parte della propria storia di comunità.
Un milione di euro sono poca cosa, sono però un segnale coerente con il filo conduttore di tutti questi emendamenti.
Nell'ambito delle priorità di spesa la maggioranza ha fatto delle scelte; ha fatto una scelta che noi abbiamo contrastato aspramente con tutta l'opposizione. Poi c'è stato uno scivolone a metà legislatura che ha consentito anche l'approvazione di questa legge.
Io su questa polemica tutta interna all'opposizione non voglio assolutamente tornare, perché, stante l'attuale Regolamento, senza un atto di desistenza delle opposizioni, difficilmente quel provvedimento di legge sarebbe stato approvato. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, e noi abbiamo oggi un'opportunità, con questa serie di emendamenti mirati, di svuotare quel capitolo o ridimensionarlo per le finalità per le quali era nato, cioè di rivolgersi alla parte più povera delle famiglie, alle famiglie più povere, che avevano optato, anche per ragioni di natura religiosa che vanno rispettate, per una scuola confessionale paritaria e privata. Questo poteva essere fatto, riducendo quel capitolo.
Nell'ambito delle priorità, abbiamo individuato la piccola realtà di un Comune, di una Provincia che non è istituita da tanti anni.
Annuncio il voto favorevole su quest'emendamento.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese sull'emendamento obliterato n. 103.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 27 Consiglieri ha votato Sì 1 Consigliere hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 101 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31031 (capitolo 11800R) è incrementato di euro 1.000.000 per spese per funzionamento e lo svolgimento di attività del Centro per lo Studio e la Documentazione delle Società di Mutuo Soccorso (l.r. 9 aprile 1990, n.
24) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Credo che quest'emendamento possa cogliere le diverse sensibilità presenti in Consiglio, perché chiede di incrementare il capitolo per un milione di euro per le spese e per il funzionamento e lo svolgimento di attività del Centro per lo Studio e la Documentazione delle Società di Mutuo Soccorso.
Naturalmente, non torno sull'illustrazione fatta per i precedenti emendamenti. La richiesta è di mandare in diminuzione l'UPB 32011 che, come ricordo, è un capitolo ad hoc per quanto riguarda il finanziamento indiretto, aggirando l'articolo 33 della Costituzione, alle scuole private.
L'articolo 1, nella tecnica legislativa, è quello imputato come caposaldo della legge perché ne indica le finalità, e in questa legge leggo che queste finalità sono di gran respiro. Approfitto anche per parlare dell'articolo 7 del proprio Statuto e pongo anche un quesito al Presidente relativamente al fatto che abbiamo approvato il nuovo Statuto e che abbiamo cambiato l'ordine cronologico degli articoli. Vi è stata pertanto una traslazione degli articoli in riferimento all'approvazione del nuovo Statuto. Lo dico solo per i funzionari che sono molto attenti e competenti su queste questioni di adeguamento degli atti legislativi anche delle leggi di riferimento. Francamente, se qualcuno dovesse acquisire questa che recita: "La Regione Piemonte, in attuazione dell'articolo 7.", ho ragione di credere che l'articolo 7 dello Statuto attualmente in vigore non è quello citato dalla legge. Quindi, probabilmente tutte le leggi dovranno essere adeguate dal punto di vista legislativo, riportando al riferimento.
Non so se il Presidente Galasso concorda con questa impostazione, ma tutta la nostra vasta produzione legislativa, avendo molti riferimenti allo Statuto vigente allora, probabilmente necessita di un adeguamento.
La domanda che pongo è la seguente: è un adeguamento automatico, che gli uffici compiono come proprio adempimento? Su questo ho dei dubbi e forse occorrerà un provvedimento legislativo unico, che adegua tutte le leggi ai riferimenti giusti ed equilibrati sullo Statuto, altrimenti disorientiamo il cittadino. Andrebbe valutato nelle sedi opportune, però i riferimenti della produzione legislativa fanno riferimento ad uno Statuto che è stato abrogato, perché è entrato in vigore il nuovo Statuto.
Cosa dice nelle sue finalità? "La Regione Piemonte, in attuazione dell'articolo" - non sappiamo quale sia - "dello Statuto vigente, riconosce e promuove i valori storici, sociali e culturali delle Società di Mutuo Soccorso e delle Società costituite in attività da almeno 60 anni finalizzate all'affermazione dei valori e della cultura della solidarietà tra i lavoratori." Su questo passaggio ci ritorneremo.
Vorrei che i colleghi prestassero attenzione al fatto che le Società di Mutuo Soccorso hanno accompagnato il processo di industrializzazione del nostro Paese. In mancanza di atti dello Stato che consentissero di tutelare le malattie e la disoccupazione, nacquero, tra i lavoratori, associazioni di tutela sociale, in un'epoca di profonda trasformazione e di passaggio da un sistema prevalentemente agricolo ad un sistema industriale.
Proseguirò il mio intervento nella dichiarazione di voto.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "Baretti" di Torino in visita a Palazzo Lascaris


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli allievi della Scuola Media "Baretti" di Torino in visita a Palazzo Lascaris.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 688, "Legge finanziaria per l'anno 2005", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Approfitto dell'occasione per salutare anch'io i ragazzi della scuola media di Santhià e per spiegare loro - e all'Aula - che il Consigliere che mi ha preceduto si chiama Contu e appartiene al Gruppo di Rifondazione Comunista, mentre io mi chiamo Brigandì e appartengo al Gruppo Lega Nord.
In quest'aula è previsto un sistema, che loro vedranno quando si andrà a votare, in cui tutti i Consiglieri votano contro un insieme di emendamenti presentati, uno dopo l'altro, al solo fine di paralizzare il lavoro del Consiglio. Purtroppo, il nostro è un sistema dove il volere di un solo Consigliere può paralizzare l'intera Aula praticamente all'infinito. È esattamente quello che sta succedendo in questo momento alla faccia della democrazia.
Adesso ci sarà un altro intervento, si andrà a votare e alla fine sono pronto a scommettere con chiunque - questo emendamento verrà respinto.
In questo modo stiamo sprecando soldi pubblici, perché il meccanismo di quest'Aula è tale che permette ad un solo uomo - ripeto, Contu di Rifondazione Comunista - di poterne bloccare i lavori.
Ciò detto, per ritornare al merito, ritengo che questo emendamento sia risibile come tutti gli altri, per cui voterò contro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu per fatto personale; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, credo che lei abbia il dovere di richiamare il Consigliere Brigandì.
CATTANEO Valerio (fuori microfono) Ma qual è il fatto personale?



CONTU Mario

Lo esplicito.
Presidente, non si faccia sostituire, lei ha un'opportunità. Non ricordo il riferimento storico, ma ci deve essere un re che ha governato per sette giorni. Lei ha, più o meno, sette giorni di mandato come Presidente di quest'Aula. Cerchi di essere Presidente di garanzia.
Il fatto personale consiste nella disinformazione di cui il Consigliere Brigandì si è fatto portavoce, nei confronti dei nostri ospiti. Sono insegnante e so che bisogna sempre diffidare dei cattivi maestri; ve lo dico, ragazzi, e poi potrete approfondire il problema con gli insegnanti ai quali fornirò ulteriori strumenti.
Il funzionamento di quest'Aula è normato da un Regolamento. Ricordi al Consigliere Brigandì, Presidente, che se lei avesse rilevato, nel mio comportamento, un atteggiamento contrario al Regolamento, mi avrebbe tolto la parola e non mi avrebbe messo in condizioni di poterlo fare.
Credo che occorra dare, per completezza di informazione, un segnale di speranza ai nostri ragazzi. Il tentativo di aprire la discussione riguarda un fatto gravissimo: assunzioni nella pubblica amministrazione che hanno riguardato una corsia privilegiata, scelta per assumere, nella pubblica amministrazione, cento lavoratori. Questo atteggiamento pregiudica ogni possibilità - togliendo ogni speranza ai giovani - di partecipare in futuro a concorsi pubblici, perché le piante organiche sono saturate dalle corsie privilegiate per questa o per quella persona.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Ringrazio dell'opportunità datami dal Consigliere Brigandì, perché le Società di Mutuo Soccorso, oltre ad avere accompagnato le fasi iniziali dell'industrializzazione nel nostro Paese, hanno, soprattutto, consentito la presa di coscienza di milioni e milioni di lavoratori che quotidianamente vivevano il giogo dello sfruttamento nel conflitto capitale lavoro, cioè nel conflitto fra chi detiene le fabbriche e i mezzi di produzione e chi presta la propria opera in cambio di un salario per sostentare la propria famiglia. Sono i meccanismi dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
È la realtà del modello capitalistico.
Le Società di Mutuo Soccorso nacquero in un'epoca in cui anche i bambini venivano adibiti ai telai, in particolare nell'Inghilterra di inizio '800.
L'industria tessile fu la prima industria manifatturiera che si sviluppò. Vorrei ricordare che sovente schiavi bambini sono stati il motore dello sviluppo industriale, così come lo sfruttamento del lavoro dell'uomo sull'uomo, l'illecito arricchimento dei proprietari dei mezzi di produzione, che sono i capitalisti.
Forse, per la prima volta in Consiglio, l'intervento del Consigliere Brigandì mi permette di spaziare e di sollevare un nodo problematico: nel motore dello sviluppo, si deve mettere al centro la persona o le ragioni del profitto e dell'illecito arricchimento? È chiaro che nei Governi e nei Paesi occidentali il riferimento potrebbe essere l'America, molto spesso nostro punto di riferimento, un po' abbagliante, di democrazia. Peccato che ad esprimere quei Governi, legittimamente eletti dal popolo, siano le grandi lobby delle industrie del tabacco, della produzione bellica, delle grandi acciaierie e delle grandi aziende estrattive che, guarda caso, con le loro multinazionali hanno impoverito i paesi del terzo mondo e i paesi del Sud-America con atti di rapina delle risorse di quei paesi.
Ebbene, Presidente, siccome abbiamo parlato di Società di Mutuo Soccorso, i lavoratori sono stati capaci di essere solidali fra di loro e contribuendo con le proprie risorse, hanno coperto una mancanza dello Stato, naturalmente subalterno alle logiche.



PRESIDENTE

Collega Contu, le chiedo di sospendere un attimo. Le darò due minuti successivamente, perché alle ore 12.00 c'è la commemorazione in tutto il Paese.



CONTU Mario

Su che cosa?



PRESIDENTE

Sulla Giornata del Ricordo.



CONTU Mario

Mi auguro che lei, nella sua presentazione di questo momento, vorrà essere estremamente esplicito sulle ragioni, perché se non saranno sufficienti, per quanto mi riguarda, abbandonerò l'Aula.
VALVO Cesare (fuori microfono) Sei un comunista da strapazzo. Vergognati, fai schifo!



PRESIDENTE

Collega Valvo, per cortesia.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione della "Giornata del Ricordo"


PRESIDENTE

Colleghi, alle 12.00, in tutta Italia, c'è la commemorazione. Evitiamo di fare una pessima figura. Innanzitutto, invito i colleghi ad alzarsi in piedi. Ricordo che, su invito della Presidenza del Consiglio dei Ministri viene osservato in tutta Italia un minuto di silenzio e le bandiere oggi sono a mezz'asta. Quest'anno, per la prima volta, verrà celebrato il Giorno del Ricordo in attuazione della legge n. 92 del 30/03/2004 e a Torino prima Capitale d'Italia, scelta come sede nazionale della ricorrenza, è stata organizzata una serie di incontri importanti.
Il "Giorno del Ricordo", che cade il 10 febbraio, è stato istituito in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale, come concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati.
Come spiega il titolo della legge, il 10 febbraio è la data in cui nel 1947 fu firmato il trattato di pace, che assegnava l'Istria e le isole del Quarnaro alla neonata Repubblica Federale di Jugoslavia.
Il programma delle manifestazioni in Torino, che proseguirà, per i Consiglieri regionali e i membri della Giunta, alle ore 14.00 a Palazzo Carignano, è organizzato dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune di Torino congiuntamente e dalla Federazione degli esuli. Dico solo una parola: i morti sono morti. Tutti quelli che hanno sofferto, sono persone da compatire ed anche le loro famiglie sono state soggette a patimenti. Non credo che questo Consiglio debba dividere, in questo momento, gli uni dagli altri. Stiamo parlando di persone che sono morte o di parenti, anche innocenti, di persone morte.
Vi chiedo di osservare un minuto di silenzio.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)



(Il Consigliere Contu esce dall'aula per farvi ritorno al termine del minuto di silenzio)


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005" (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo nuovamente all'esame del disegno di legge n. 688, "Legge finanziaria per l'anno 2005", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Riprendiamo dall'intervento del collega Contu, che aveva ancora due minuti da esaurire sulla dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Mi scuso con l'Aula, ma credo di aver mantenuto un atteggiamento coerente, perché l'istituzione di questa giornata sancisce una rottura anche con un'altra parte del paese che ha sofferto, che ha speso il proprio sangue per la liberazione d'Italia e che ne è stata vittima. Certo, tutte le guerre e tutti i conflitti sono forieri di morte, disperazione e lutti ma l'uso di parte che ha fatto il Governo di centrodestra di questa giornata della memoria non mi trova d'accordo.
Completo il ragionamento. All'inizio della società industriale, in mancanza di sistemi di protezione sociale gente umile, gente che quotidianamente versava il proprio sudore e la propria fatica sul lavoro, è stata in grado, attraverso le Società di Mutuo Soccorso, di mettere in campo una rete di solidarietà sociale, che ha consentito a milioni e milioni di lavoratori di sentire quello spirito di appartenenza della classe dei lavoratori e degli sfruttati per cercare e trovare le condizioni per sollevarsi dalle momentanee difficoltà (salari pessimi, condizioni di lavoro sicuramente gravose).
Per questo, ritengo che queste risorse, se spese per la valorizzazione delle società di mutuo soccorso, possano trovare una ragione d'essere e anche una finalità più propria.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 101.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 102 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31031 (capitolo 11865R) è incrementato di euro 200.000 per spese per la costituzione ed il funzionamento del Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura militare del Piemonte, nonché spese per interventi finalizzati all'utilizzazione del Forte di Exilles (l.r. 10 novembre 1992 n. 48) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011" La parola al Consigliere Contu che interviene in sede di discussione generale.



CONTU Mario

Questo emendamento è molto simbolico. Anche perché, nel momento della formulazione, ho avuto qualche dubbio, però vorrei provare ad esprimerlo e ad esplicitarlo. E' un emendamento che chiede di incrementare di duecentomila euro, quindi più o meno quattrocento milioni di vecchie lire le spese per la costituzione del funzionamento del Centro studi e ricerche storiche sull'architettura militare del Piemonte, nonché le spese per interventi finalizzati all'utilizzazione del Forte di Exilles.
Naturalmente, alla copertura di spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011, che non abbiamo ancora scalfito, perché vedo che progressivamente nessuno degli emendamenti, anche quelli più risibili, ma che sancirebbero un'attenzione dell'Aula ad un provvedimento, che poi oltretutto, nella sua applicazione, lascia molto spesso dei residui, perch si è fatto uno stanziamento, è stato accolto. Normalmente succede che nei momenti ordinari si fanno gli stanziamenti e poi non c'è la copertura sufficiente per dare risposta alla fine; in questo caso - lo abbiamo già visto per la prima applicazione - si stanziano più soldi di quello che è necessario e poi vengono alimentati non nel fondo di riserva ma, con un dispositivo perverso, si dà la possibilità all'Assessore di competenza di dirottarli verso altre risorse. Noi ne indichiamo una, che resta nello stesso ambito, quello della cultura, perché il Centro Studi e Ricerche storiche sull'Architettura militare del Piemonte e le relative spese finalizzate all'utilizzazione del Forte di Exilles sono un segnale forte.
D'altronde, per quanto riguarda la ricostruzione della nostra storia, credo che gli storici ci abbiano sempre aiutato a cercare di comprendere la valenza culturale di un tentativo di preservare nella memoria - questo sì anche epoche buie. Stiamo parlando di roccaforti militari, istituite per salvaguardare i territori, costruite a difesa dei territori da diverse dinastie e governi che man mano si sono succeduti per il controllo dei territori, anche a seguito delle vicende belliche.
Il conflitto di cui parlavo prima è se c'è una relazione fra la proposta di questo emendamento e l'opportunità e la necessità di utilizzare queste memorie storiche come insegnamento alle future generazioni, perch le guerre rappresentano sicuramente una delle calamità più gravi che si possano abbattere sulle popolazioni, in quanto dietro c'è la perfidia dell'uomo, c'è la voglia di potere, c'è la voglia di conquistare nuovi territori, c'è la voglia di appropriarsi delle ricchezze di un paese; poi magari, si ha anche la forza di dire che non si fa per questo e, nascondesi dietro un dito, si dice che si fa per esportare la democrazia.
Quando si parla di democrazia, si dovrebbero avere le carte in regola.
Dubito che chi oggi scatena, con logiche imperialiste e con logiche da impero, le guerre in ogni angolo del mondo possa essere legittimato a farlo. E allora il rapporto fra la cultura della pace e contro la cultura della guerra può passare anche attraverso la preservazione, la custodia, la manutenzione di opere che storicamente hanno rappresentato pagine di sofferenza per le popolazione interessate. Il Forte di Exilles rientra appunto fra queste finalità.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Vi sono richieste di dichiarazione di voto? Prego, Consigliere Contu, prenda pure la parola per la dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Intendo svolgere una breve dichiarazione di voto perché credo di avere sufficientemente argomentato la ragione di fondo che spinge a prestare attenzione ad una pagina della nostra storia che passa attraverso una riconversione dal bellico atto che dovrebbe essere compiuto anche per altri settori. Quale occasione migliore? Qui si riconverte per usi culturali e storici una realtà come una roccaforte militare, un presidio militare imponente dal punto di vista architettonico, sicuramente frutto dell'ingegno degli architetti della guerra di quell'epoca, ma che può anche rappresentare un segnale forte contro la guerra.
Si tratta, quindi, un atto di riconversione probabilmente prima della fine della legislatura. Così come ha fatto il Consigliere Mellano lasceremo agli atti di quest'Aula, per i Consiglieri che se ne vorranno fare carico, un disegno di legge ambizioso, perché vuol dire che abbiamo già vinto le elezioni e questo non è; le elezioni sono ancora da vincere ma questa è una proposta di legge per il Consiglio che potrà essere assunta dai Gruppi che riterranno di poterla valorizzare e che punta, nell'ambito delle proprie autonomie (borderline rispetto alle competenze delegate alle Regioni), a un grande progetto di riconversione delle nostre aziende belliche.
Vorrei ricordare che un ramo aziendale della FIAT molto importante produce tecnologia, ma produce tecnologia sofisticata per seminare morte nel mondo: è la FIAT Avio. Io mi auguro che, quanto prima, anche chi si candida a governare la Regione, a diventare Presidente della Regione con una coalizione che lo sostiene ponga nell'agenda politica del proprio programma anche il problema della riconversione dal bellico di queste aziende portanti del nostro paese.
La FIAT Avio produce jet da guerra e recentemente ha avuto una commessa internazionale importante; questa commessa internazionale dà respiro occupazionale, però apre un altro conflitto: il conflitto che molto spesso si sposta anche su altri terreni, sul diritto al lavoro, a un reddito. Si lavora per produrre le armi belliche e naturalmente il conflitto deriva dal fatto che la produzione di queste armi belliche semina morte.
E' lo stesso conflitto che abbiamo vissuto a Verbania in relazione ad un'azienda del settore chimico, il conflitto che si vive quando la salvaguardia della salute dei cittadini entra in relazione con la continuità occupazionale di chi magari all'interno di queste aziende opera e lavora e si apre un altro scenario.
Interrompo qui l'illustrazione della dichiarazione di voto (il collega Godio mi sollecita ad essere più stringente) per dire che in modo più convinto oggi, per le argomentazioni che qui ho portato, voterò a favore di questo emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 102.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri ha votato Sì 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 188 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 30031 (capitolo 11920R) è incrementato di euro 800.000 per funzioni socio-assistenziali delegate: vigilanza - assegnazione di finanziamenti agli Enti delegati (l.r. 62/95) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Consigliere Contu, quest'emendamento è non ricevibile in quanto la legge n. 62/95 è stata abrogata.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

E' un emendamento molto attento, la legge n. 62 del 1995 è stata inglobata nella legge n. 1 del 2004. La esplicito molto brevemente. Vorrei ricordare che, grazie all'Assessore Cotto, al di là delle questioni di merito, un atto di semplificazione importante è stato fatto sicuramente con la legge n. 1 del 2004, che ha raccolto - abrogato da una parte - tutta una serie di leggi e, dall'altra, ha sicuramente fornito uno strumento.
L'emendamento riguardava una richiesta di incremento di 800 mila euro per funzioni socio assistenziali delegate. Presidente, prendo atto della sua precisazione e delle argomentazioni, quindi ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 188 è dunque ritirato dal Consigliere Contu e conservato agli atti.
Emendamento obliterato n. 108 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31041 (capitolo 11240S) è incrementato di euro 200.000 per spese per l'organizzazione di seminari e convegni, per pubblicazioni e attività di carattere culturale, ricreative e turistiche di supporto all'attuazione del diritto allo studio nell'ambito universitario anche in collaborazione con Comuni ed Enti (l.r. 17 dicembre 1980 n. 84) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Quest'emendamento, che si pone sempre sullo stesso filone di una riduzione dell'UPB 32011, chiede di stanziare una modica cifra incrementando il capitolo 11240 dell'UPB 31041 per spese per l'organizzazione di seminari e convegni, per pubblicazione e attività di carattere culturale, ricreativo e turistico di supporto all'attuazione del diritto allo studio nell'ambito universitario, anche in collaborazione con comuni ed enti.
E' evidente che la cifra è simbolica, ma rientrando nel concetto più ampio di diritto allo studio, in questo caso diritto allo studio universitario, prova ad aprire un canale di rapporto con gli enti ed i comuni per valorizzare. Qui si potrebbe fare un'ulteriore specificazione magari le leggi devono essere sempre improntate alla tutela dei diritti di tutti, ma questa è una norma che si potrebbe applicare ad hoc per le realtà disagiate. Riflettendo ulteriormente, ho pensato bene che questa modalità di approccio al sistema legislativo l'abbiamo già verificata con l'istituzione dei concorsi riservati, quindi ritengo che è una legge per tutti, oppure non s'ha da fare. In questo caso, è un contributo misero, se si pensa che i comuni piemontesi sono oltre 1200, però, con la capacità che la Regione ha di valorizzazione dei progetti più importanti e significativi, può essere sicuramente indirizzato verso quegli enti che per esperienza storica, competenza e provata affidabilità, sono in grado di supportare sul piano organizzativo - è arrivato adesso l'Assessore Leo e me ne potrà dare atto - progetti che possono attingere da questi ulteriori incrementi dei capitoli di spesa. Quali sono, se non gli scambi culturali di studio e di formazione, fra enti e università diverse, in parte già assolti dal progetto Leonardo, dal progetto Erasmus, come da altri progetti che investono il sistema universitario, ma che sono un'ulteriore opportunità? Di questo devo prendere atto: al di là degli interventi comunitari, bene ha fatto la Regione a dotarsi di una legge propria (la legge n. 17 del 1980). Con il finanziamento di questa legge, la Regione pu svolgere un ruolo autonomo, che va oltre la possibilità di attingere da altre fonti di finanziamento. Si tratta di scambi che consentono ai nostri giovani di conoscere realtà sociali, culturali, ambientali diverse attraverso la possibilità di frequentare periodi di formazione universitaria presso altri atenei europei ed extraeuropei, perché non c'è limite, da questo punto di vista, nella norma, per l'arricchimento dei nostri giovani che lavorano, studiano e si sacrificano per migliorare il proprio bagaglio formativo e le proprie conoscenze in ambito universitario per accedere al mondo del lavoro. Mondo del lavoro che troppo spesso è ostile.
Questa mattina mi è stato segnalato che continua la logica delle situazioni particolari, ma lo approfondiremo nei prossimi giorni. Pare proprio a proposito dei nostri laureati, che sia stato assunto un atto deliberativo di Giunta che, in relazione all'accesso a concorsi per l'inserimento del personale sanitario - magari l'Assessore Galante ne saprà qualcosa di più, almeno come persona informata sui fatti di Giunta equipara i tirocini di un anno presso le cliniche private a quelli maturati da laureati in tirocinio.
Completo il discorso dopo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Presidente, le dicevo che mi è stata segnalato un fatto che approfondirò come sindacato ispettivo nei prossimi giorni.
Pensate che una delle finalità degli scambi internazionali è anche quello di consentire, ai nostri giovani laureati in medicina o laureandi in medicina, la possibilità di conoscere altri sistemi sanitari, altre strutture ospedaliere, altri modelli organizzativi; conoscere e fare esperienze dirette sul campo attraverso l'attuazione di scambi fra Paesi e Paesi dell'ambito europeo ed extraeuropeo. Ebbene, come dicevo prima, pare che sia stata assunta una norma che equipara i tirocini effettuati presso le cliniche private tout court a quelli effettuati presso le cliniche e il sistema sanitario pubblico, ai fini dell'accesso ai concorsi. Questa norma se fosse così, aprirebbe uno scenario inquietante anche rispetto ai problemi di certificazione dell'avvenuto percorso. La Giunta, coerentemente con altri atti assunti in altre amministrazioni dello Stato, sta operando in una direzione, cioè quella di tutelare un'area e una parte di lavoratori, con provvedimenti particolari ad hoc, che riguardano alcune categorie e ambiti sociali. Questa operazione mi ha fatto ricordare il concorso relativo all'immissione in ruolo riservata agli insegnanti di religione nell'amministrazione scolastica. Il Ministero dell'Istruzione ha inserito in ruolo gli insegnanti di religione che, normalmente, vengono assunti dalla Curia, e che non sono arrivati a lavorare nell'ambito della scuola pubblica mediante il superamento di prove concorsuali. E' d'obbligo il parallelo, ma pongo solo come motivo di riflessione all'Aula il fatto che, in questo caso, abbiamo attuato la stessa procedura. Essendo stato anch'io Capogruppo, per assumere con contratto privatistico il personale ai Gruppi è stata loro riservata una corsia privilegiata. Sul merito non c'è differenza sostanziale. L'assunzione da parte del Ministro Moratti superando chi aveva vinto un regolare concorso nelle piante organiche delle scuole degli insegnanti di religione assunti dalla Curia, ha la stessa valenza dell'atto riservato che noi abbiamo compiuto in questa Regione. Mi dispiace per una parte dell'opposizione che si è opposta a quel provvedimento nel mondo della scuola e che, per una serie di circostanze, è stata invece coinvolta in modo distratto in questa scelta.
Tornando al punto che era all'origine della discussione, ribadisco naturalmente il mio voto favorevole perché venga incrementato il capitolo relativo alla possibilità, per i nostri giovani, di sviluppare momenti di scambio e di studi con altri Paesi dell'Europa. Per fare questo, occorre mettere gli enti e i comuni, qualora li realizzino, in condizione di poterlo fare, avendo le risorse finanziarie necessarie. Per queste ragioni annuncio il mio voto a favore di questo emendamento che ho sottoscritto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 108.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 26 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 104 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31041 (capitolo 11230R) è incrementato di euro 200.000 per spese per l'organizzazione di seminari e convegni per pubblicazioni e attività di carattere culturale, ricreative e turistiche di supporto all'attuazione del diritto allo studio nell'ambito universitario anche in collaborazione con Comuni ed Enti (l.r. 18 marzo 1992, n. 16) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Presidente, quest'emendamento verte sulla legge n. 16, mentre il precedente andava ad insistere sulla legge n. 84/80. Questa legge è più recente. E' una legge che - oltretutto, adesso, mi manca l'aggiornamento recentemente è stata impugnata in una sua modifica dal Governo. Questa legge è stata oggetto di una modifica approvata da quest'Aula, che, in relazione al diritto e all'accesso del prestito d'onore con una propria norma sulle modalità di accesso al prestito d'onore, andava ad investire una sfera di competenza anche per le modifiche intervenute nel Titolo V della Costituzione, che è di esclusiva competenza dello Stato: le Regioni non possono modificare leggi nazionali, che normano in questo caso il diritto allo studio, con norme regionali che vadano in contrasto.
Lo scoglio è stato superato, me ne ha dato merito l'Assessore Leo perché, portando in aula una modifica che recepiva i rilievi del Governo non ricordava esattamente i termini della questione. L'Assessore Leo giustamente, nel darmi atto di questo tempestivo intervento ci ha consentito di porre rimedio a quest'anomalia contenuta nelle nostre leggi.
Naturalmente questa legge, essendo una legge che ha competenze sul diritto allo studio nell'accezione più ampia, dà anche una possibilità di finanziare seminari e convegni per la pubblicazione alle attività di carattere culturale, ricreative e turistiche di supporto all'attuazione al diritto allo studio. Per il bagaglio formativo delle nostre giovani generazioni, che frequentano gli ambiti universitari, questa è un'opportunità molto importante. Scambio culturale, scambi ricreativi scambi turistici.
Dal punto di vista culturale non occorre spendere molto. Di recente proprio a Palazzo Nuovo, vi è stato un incontro organizzato dal BIT, fra associazioni, (ora organizzato direttamente dall'Assessore Leo) e dall'università, con la partecipazione di diverse realtà associative nell'ambito universitario a livello europeo, quindi, un'importante scambio anche sul piano culturale. Sul piano ricreativo, certamente, va dato atto alle numerose associazioni, che in campo universitario si occupano della valorizzazione delle potenzialità dei nostri giovani in campo sportivo della loro capacità di spendersi nelle varie discipline che caratterizzano anche l'altro percorso delle Universiadi, come strumento spesso associato per la sua valenza, anche alle Olimpiadi. Per quanto riguarda l'aspetto turistico, è evidente che vi è un collegamento diretto con l'ambito ricreativo, sportivo e culturale perché, dietro all'organizzazione di questa opportunità di incontro, è possibile far conoscere ai giovani anche le realtà storiche, culturali, il patrimonio storico, architettonico e culturale, il patrimonio artistico dei paesi che ospitano questi convegni e questi momenti di scambio.
Credo che dobbiamo prestare quest'attenzione e voglio anche favorire il dispiegarsi del nostro dibattito non appesantendolo, quindi le chiedo di considerare questo mio intervento anche come dichiarazione di voto a favore dell'emendamento che ho sottoscritto, chiedendo di procedere alla votazione dello stesso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 104.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
CONTU Mario (fuori microfono) Chiedo la verifica del voto.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Lei può disporre la ripetizione del voto, perché è il Presidente di quest'Assemblea.
Lo dico come medicina preventiva, perché la prevenzione è un punto che ci accomuna nei nostri programmi elettorali, quindi è giusto farla prima di tutto all'interno di quest'aula.
Come medicina preventiva, chiedo che quando si chiede il controllo della votazione ci siano due requisiti: il primo è che si valuti che non lo richiedano i fantasmi, perché se uno non è presente e non ha votato, non capisco come possa avere un dubbio su una votazione nella quale non era presente e a cui non ha partecipato.
Però questa è una diatriba lunga, difficile da risolvere sei giorni prima della fine della legislatura. Il secondo è che sia, come il fatto personale, contestata l'assenza o le assenze non così nel mucchio dei Consiglieri, perché non si può dire ad esempio che il Consigliere Marengo non ha votato perché non era al proprio posto e poi ci si gira e lo si vede al posto del Presidente Ghigo.
Su questo, Presidente, le faccio una raccomandazione.



PRESIDENTE

Posso dire che non c'erano problemi, io ho individuato un solo Consigliere che potrebbe non essere in circolazione, però non ne sono neanche sicuro. D'altra parte, il numero sarebbe comunque valido. Quindi l'emendamento è respinto.
Vi sono due emendamenti che riguardano lo stesso argomento. Consigliere Contu, possiamo dare la stessa votazione? Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Intanto vorrei dire una cosa, senza perdere ulteriore tempo utilizzando l'intervento sull'ordine dei lavori.
Presidente, le chiederei solo questo: come norma di garanzia, applichi il Regolamento e chieda ai Consiglieri di votare dal proprio posto, perch ci evita di perdere tempo.



(Interruzione del Consigliere Cattaneo)



CONTU Mario

Il problema è un altro: a nessuno è dato, come norma, di votare per un altro, anche se fosse presente in aula.
CATTANEO Valerio (fuori microfono) Lei non aiuta i lavoratori socialmente utili e neanche i precari perché ci impedisce di discutere per dare una reale soluzione concreta, e vuole adesso farmi credere.



CONTU Mario

Ringrazio il Consigliere Cattaneo, perché le sue osservazioni ci possono essere d'aiuto a risolvere i problemi.
Lo dico molto serenamente: ognuno si assuma le proprie responsabilità.
Quindi, consideri questo intervento sull'ordine dei lavori, perché sono stato interrotto.
Presidente, lo dico umilmente come Consigliere, credo di avere dato un segnale importante alla maggioranza.
Noi siamo in una situazione d'impasse non voluta da nessuno, perché mi pare di avere compreso, per quello che è stato il corso delle trattative con le opposizioni, che un accordo sul collegato non c'è. E non essendoci un accordo fra la maggioranza e le opposizioni sul collegato alla finanziaria, capite l'imbarazzo dopo avere già una volta subito un tradimento da quest'aula sugli impegni assunti - che risultano a verbale.
Da questa parte si dice che il collegato alla finanziaria non s'ha da fare, perché prevede una serie di provvedimenti per noi inaccettabili dall'altra, c'è la disponibilità della maggioranza di governo che sostiene che prima bisogna fare il bilancio e poi affrontiamo il collegato. E' un gatto che si morde la coda, e non usciamo da questa situazione.
Credo di non avere, da questo punto di vista, nessuna responsabilità se non di richiamare all'Aula la necessità, come abbiamo fatto tante altre volte, di trovare una soluzione, una strada che ci consenta di uscire. La più semplice, che metterebbe d'accordo tutti, costringendo tutti ad assumersi le proprie responsabilità, è una: utilizzare il disposto del bando concorsuale che riapre i termini e riapre il concorso a tutti gli aventi diritto. Questa mi sembrerebbe una soluzione che ci consentirebbe entro domani mattina od oggi stesso, di approvare il bilancio.
L'altra soluzione, più complessa, è che si voglia mantenere questa opzione, perché ha trovato d'accordo opposizione e maggioranza; quindi, è quella di mantenere con insistenza e con forza questa opzione, nonostante lo sdegno che cresce anche nei cittadini rispetto a questa scelta operata.
Quindi, c'è una situazione di fatto, ma si dia risposta a tutti coloro che hanno vinto un concorso.
La maggioranza si attivi, e io sono in grado di dimostrarvi che rispetto ai posti in pianta organica - ma ci vogliono le risorse per farlo e con le forme da studiare che non siano impugnate - possiamo dare risposta a tutti quelli che hanno vinto regolare bando di concorso. Lo dico, perch ci sono i posti in pianta organica; quindi, essendoci i posti in pianta organica, si faccia un atto di coraggio, perché per coloro che hanno vinto regolare concorso e che possono accedere e hanno diritto ci sono i posti in pianta organica. Una parte di quelli che hanno vinto un regolare concorso sono in altre amministrazioni e potrebbero anche non avere più interesse a venire in Regione. Occorre stilare un'attenta analisi delle graduatorie che, vi ricordo, sono bloccate da vari anni per i disposti della finanziaria. È un impegno che si può e si deve assumere pubblicamente il Presidente Ghigo in un percorso di garanzia, per porre rimedio, almeno parzialmente, ad un torto subito dalla collettività, dando una risposta ai precari, ai tempi determinati che operano già da tanti anni in Regione e a chi ha vinto un regolare concorso.
Potrebbe essere una strada da praticare, rispetto alla quale chiedo solo un atto di garanzia: deve essere il Presidente Ghigo, come fece sulla questione dei 60 Consiglieri, ad assumersi la responsabilità di questo atto e ad aprire un confronto fra opposizione e maggioranza, che ci possa levare da questa situazione di impasse.



PRESIDENTE

Sì, collega Contu, lei ha fatto un intervento misto anche sull'ordine dei lavori.
Ribadisco il fatto che la votazione fosse assolutamente valida, in quanto poteva, al massimo, esserci un dubbio su un Consigliere, ma essendo 27 voti dichiarati, un Consigliere in meno poteva dare il totale di 26, ma il numero legale, in quel momento, era 25.
Annuncio, tra l'altro, che adesso il numero legale è diventato 26 essendosi scongedato un ulteriore Consigliere.
Per quanto riguarda la votazione sul collegato, credo che sia legittimo, da parte della maggioranza, tentarci (ovviamente, riuscirci è un altro conto).
Emendamento obliterato n. 105 presentato dal Consiglieri Contu: "L'UPB 31041 (capitolo 11232R) è incrementato di euro 1.000.000 per spese per l'organizzazione di seminari e convegni per pubblicazioni e attività di carattere culturale, ricreative e turistiche di supporto all'attuazione del diritto allo studio nell'ambito universitario anche in collaborazione con Comuni ed Enti (l.r. 18 marzo 1992, n. 16) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 105.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 110 presentato dal Consiglieri Contu: "L'UPB 31041 (capitolo 11290R) è incrementato di euro 200.000 per contributi agli Enti delegati per l'esercizio delle funzioni in materia di diritto allo studio in ambito universitario (DL 31 ottobre 1979, n. 536 convertito, con modificazioni, nella legge 22 dicembre 1979, n. 642, l.r.
18 marzo 1992, n. 16) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 110.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 112 presentato dal Consiglieri Contu: "L'UPB 31041 (capitolo 11295R) è incrementato di euro 500.000 per somme destinate all'erogazione di borse di studio o dei prestiti d'onore agli studenti universitari (l.r. 53/96) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Devo dire che mi piace, signori Presidente e signori Consiglieri, la definizione dell'intervento misto. Dovremmo tenerne conto anche nella modifica regolamentare, dando la possibilità ai Consiglieri, magari con l'estensione di un minuto rispetto ai cinque, di fare un intervento misto.
Collega Contu, lei deve decidere che cosa vuole e che cosa può fare il Consiglio regionale.
In questo momento, siamo ostaggi del suo ostruzionismo perché, come lei sa, vi è un'intesa che le forze politiche (compresa la sua) hanno trovato sia pure con difficoltà, che ci mette in condizione di approvare, non appena lei terminerà di tenerci in ostaggio, la legge finanziaria e il bilancio della Regione. Non ripeto tutte le valutazioni espresse in questi giorni sull'importanza della legge finanziaria e del bilancio. Si tratta di provvedimenti che, più di altri, il Consiglio regionale ha il dovere di approvare, in quanto la Regione Piemonte, in questo momento, non è dotata di uno strumento finanziario per l'applicazione e la realizzazione del programma di Governo, ma, soprattutto, non è dotata di uno strumento finanziario per onorare gli impegni assunti nei confronti del Piemonte e dei piemontesi.
Non a caso, chi rappresenta gli interessi collettivi degli Enti locali (ANCI, UPI, UNCEM, Lega dei piccoli Comuni e Lega delle autonomie locali) ha espresso, in sede istituzionale, la propria preoccupazione sul fatto che la Regione non abbia né bilancio né legge finanziaria ed ha coralmente chiesto al Consiglio, attraverso i rappresentanti degli interessi collettivi degli Enti locali, di approvarli al più presto. Ieri ho letto sui giornali che ci siamo scontrati (non mi risulta, almeno dalla mia parte, ma poco importa); sicuramente ci siamo confrontati in un modo molto vivace sulla questione degli LSU, sul precariato, sul concorso e su tutta una serie di fattori da lei ben evidenziati dentro e fuori da quest'aula.
Collega Contu, non si può avere l'uovo e la gallina. Lei non pu pretendere che 59 suoi colleghi restino ostaggi del suo obiettivo politico che rispetto ed è legittimo - di far vedere che il Consiglio regionale ruota intorno al perno Mario Contu. È meritevole, da parte sua, il tentativo di trovare una soluzione, qualunque essa sia, anche se non è il solo a volerlo; una soluzione che sia sicuramente più dello zero di oggi (atteso che quello che c'è oggi per lei è zero) riguardo i lavoratori socialmente utili, il precariato, il precariato dell'ufficio alluvionati e quant'altro.
Ci siamo riuniti in Commissione e abbiamo trovato, nel merito, alcune convergenze che attraversano tutte le parti politiche; abbiamo anche, in un momento di debolezza, sottoscritto degli emendamenti insieme a lei (non ripudio quella firma). Abbiamo dato la disponibilità a confrontarci all'interno del collegato, unico disegno di legge che ci dà la possibilità di trovare una soluzione su questo tema. La soluzione potrebbe essere raggiunta con l'approvazione del collegato, con l'approvazione di una sua parte o con l'approvazione di un unico articolo che potrebbe essere questo.
Tuttavia, lei non ci mette in condizione, democraticamente e concretamente di confrontarci su quei temi e ci fossilizza in modo quasi ostile, come se dicesse: "Manteniamo questi emendamenti o mi dite - e fate il patto - che aprite il concorso." Lei vuole degli impegni di merito che nessuno le può dare, perch altrimenti la prenderemmo veramente in giro: "Prendete l'impegno e vi faccio passare finanziaria e bilancio, poi rimane solo la formalità di fare qualcosa, così come vi siete impegnati". Questa situazione, caro collega Contu, non va bene.
Qualcosa abbiamo già firmato e portato avanti insieme, opposizione e maggioranza (che non succede tanto spesso a ridosso delle elezioni), ma allora lei ci deve mettere nelle condizioni di votare al buio, perché lei deve dare fiducia a questo Consiglio regionale. Se invece lei ricatta questo Consiglio regionale, non penserà che tutti i suoi compagni all'interno della coalizione, possano digerirla e che questa maggioranza possa digerire che lei resti il perno del Consiglio e che tutto le giri intorno? Potrebbe succedere che approveremo lo stesso il bilancio e la finanziaria, ma lei, sicuramente e paradossalmente, non riuscirà a mettere questo Consiglio regionale in condizione di confrontarsi su quel tema di cui lei si è fatto paladino e sul quale noi, paradossalmente, siamo tutti d'accordo di confrontarci. Abbiamo già dimostrato, lealmente e oggettivamente, di cercare di trovare una soluzione. Gliene ha parlato l'Assessore competente, Gilberto Pichetto, il futuro Presidente del Gruppo dei DS (ha già preso il posto), ne ha parlato con me, con la collega Costa e con il Gruppo di AN, che hanno firmato e hanno preso, ad onore del mondo una posizione in Commissione.
Se lei pensa che si possa fare il patto di sangue sul suo scranno con la lametta e la mano aperta, dicendole: "Faccia passare la finanziaria e il bilancio, poi stia tranquillo, riapriamo il concorso e sistemiamo tutto" sa benissimo che questo non è possibile.
Alle 12.53 del 10 febbraio, sappia che è ancora in tempo a fare un atto responsabile e a metterci in condizione di discutere, nell'alveo del provvedimento che lo contiene, questo ambito d'intervento che la Regione vuole fare. Lei, paradossalmente, fuori dal Consiglio dice: "Lo facciamo lo facciamo", ma in Aula ci impedisce di farlo.



PRESIDENTE

Il Consigliere Contu ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Il Consigliere Cattaneo ha centrato il problema. Devo dire una cosa sulla questione della fiducia. La fiducia si concede una volta, ma se viene poi tradita, non ci sono le condizioni perché venga riposta un'altra volta.
Siccome vi è un precedente, quel precedente pesa.
L'ho detto più volte: un atto di responsabilità impone che non si possa privare il Consiglio di votare un atto e la Regione di votare un bilancio.
Questo l'ho sempre sostenuto, ma darete anche atto su come sarà un bilancio tecnico. Su questo è nata una discussione. Ieri ho assistito al ritiro degli emendamenti da parte delle opposizioni, ma non è ancora chiaro cosa succede sul collegato perché resta un grande atto di sospensione.
Presidente, la questione è molto semplice. Mi pare che una strada l'abbiamo individuata, però, per non campare le cose in aria, bisogna che gli uffici ci mettano in condizione di sbloccare questa situazione di impasse. Continuo a sostenere che ci sono tutti gli strumenti legislativi con un emendamento, per riaprire i termini del concorso. Sarebbe la soluzione che salva tutti.
Guardate, lo ripeto, i giovani che lavorano nei Gruppi e negli uffici di comunicazione sono avvantaggiati rispetto agli altri, perché hanno un'esperienza consolidata, salvo i trenta che sono stati assunti nei primi mesi di aprile. Soprattutto, nessuno di loro perde il posto di lavoro - mi pare che sia chiaro a tutti questo - perché verranno richiamati dai Gruppi di appartenenza nell'VIII legislatura. Anzi, hanno continuità, il contratto riparte il giorno dopo e restano in un rapporto fiduciario con i Gruppi di appartenenza.
Il problema sono gli altri, quelli che il lavoro non ce l'hanno. Se si apre uno spiraglio per dare questa opportunità lavorativa, bisogna riconoscerlo. La differenza è che quelli hanno vinto un regolare concorso.
Per quanto riguarda le LSU, sono nove lavoratori, si guarda lo stanziamento di duecentomila euro mal contati da mettere a disposizione della sanità.
Per la questione dei ventotto, si tratta di una proroga di sei mesi. Si sciolga il nodo della pianta organica con il Presidente Ghigo e con i responsabili del personale. Ci diano i dati ufficiali su qual è la situazione della pianta organica della Regione.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



CONTU Mario

Non ci sono! Dovete assumervi la responsabilità.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 112.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ho ancora un intervento sull'ordine dei lavori del collega Brigandì.
Colleghi, un attimo di attenzione, per cortesia. Annuncio che i lavori non sono arrivati alla fine sul bilancio. Sapete che è convocato il Consiglio per domani, dalle 10.00 alle 20.00, ed anche sabato. Quindi, le Commissioni che erano convocate per domani sono sconvocate.
Poi c'erano due richieste di inserimento dei famosi due ordini del giorno, quello relativo all'ACNA e quello relativo alla giornalista Giuliana Sgrena, che potremmo trattare - se l'Aula acconsente - nell'ultima mezz'ora dei lavori di stamattina. Se finiamo prima, possiamo riprendere i lavori. Se nessuno interviene, li possiamo votare. Credo che potrebbe essere possibile iniziare appena finito l'intervento di Brigandì sui due ordini del giorno. Finiti gli ordini del giorno, riprendiamo gli emendamenti. Le quaranta firme ci sono, d'accordo.
Il Consigliere Brigandì ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Prendo la parola sull'ordine dei lavori, perché secondo me sarebbe ora di finirla di prendere la parola sull'ordine dei lavori. Stiamo facendo interventi misti, dove si sta parlando di altro, quindi la prego Presidente, di ridurre gli interventi sull'ordine dei lavori, soltanto a tal fine. In ogni caso, ne approfitterò anch'io per spiegare che questo mercato sarebbe opportuno farlo in un luogo diverso dall'Aula consiliare che, invece, serve per discutere dei problemi, non certo per dire: "Questo dipendente lo prendo io, quell'altro lo prendi tu". Invito i colleghi della maggioranza a comportarsi in coerenza con tale principio e quindi eventualmente, se intendono fare mercato, che lo facciano da un'altra parte.
Concludo salutando il Consigliere Contu, dicendogli quello che gli ha già detto il Consigliere Cattaneo, cioè faccia da "perno".



PRESIDENTE

Collega Brigandì, solo per chiarire, bisogna anche cercare di far sì che i lavori dell'Aula procedano. Il collega Contu, che ha parlato quattro minuti e mezzo sull'ordine dei lavori più altri due minuti, in realtà ha parlato per un totale di sei minuti e mezzo con due interventi. Tenga conto che, con tre emendamenti, ci ha concesso una votazione uguale all'altra e non è intervenuto. Con otto minuti di intervento del collega Contu, abbiamo portato a casa trenta minuti di tempo.
BRIGANDI' Matteo (fuori microfono) Non era un problema di tempo. Il problema era: "Il mercato andiamo a farlo al mercato".



PRESIDENTE

Questo è un altro conto e concordo perfettamente con lei. Volevo solo precisare che i lavori dell'Aula non ci hanno rimesso, perché abbiamo portato a casa tre emendamenti in meno, che potevano richiedere trenta minuti, rispetto agli otto minuti impiegati.


Argomento: Questioni internazionali - Varie

Esame ordine del giorno n. 976 inerente a "Solidarietà per la richiesta di rilascio di Giuliana Sgrena"


PRESIDENTE

Possiamo passare - l'Aula mi aveva dato parere favorevole - ai due ordini del giorno, i nn. 976 e 973.
Iniziamo con l'ordine del giorno n. 976, presentato dai Consiglieri Cattaneo, Manica, Mercurio, Di Benedetto, Moriconi, Dutto, Suino, Botta Marco, Chiezzi, Vaglio, Angeleri, Contu, Mellano, Picchioni e Costa Rosa Anna, sul caso della giornalista Giuliana Sgrena. Se uno dei firmatari lo vuole illustrare, può farlo.
La parola al Consigliere Marengo per dichiarazione di voto.



MARENGO Pierluigi

Grazie, Presidente. Tutta la solidarietà alla giornalista, ma io non parteciperò al voto di questo ordine del giorno. Non sono d'accordo su quella parte del documento in cui si dice: "Giornalista impegnata, che ha sempre svolto un ruolo civile e umanitario nella trasmissione della conoscenza dei fatti e delle opinioni". Che Giuliana Sgrena abbia operato nella trasmissione e nella conoscenza di fatti e opinioni oggettive, ho qualche dubbio. Non posso accettare che venga identificata come una persona che trasmette conoscenza di fatti e opinioni. Da qui emerge la mia astensione dal voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Ho sottoscritto questo ordine del giorno e mi spiace la scelta operata dal Consigliere Marengo, anche perché è sicuramente un punto di mediazione.
Avrei preferito che l'appello, in modo molto più realistico, fosse stato rivolto da una parte al governo italiano, e dall'altra alla resistenza irachena. Piaccia o no, chi può sbloccare la situazione è di fatto chi sul campo, ahimè, sta conducendo una guerra di resistenza contro l'invasione perpetrata in quel Paese. In questo conflitto, chiaramente, anche per il risalto e le esigenze mediatiche che purtroppo molto spesso i conflitti si trascinano, a pagarne le conseguenze sono, in questo caso, i corrispondenti di guerra.
In tal senso, ho proposto due ordini del giorno in due incontri svoltisi fra sabato e domenica in occasione dei congressi di circolo di Rifondazione Comunista. Ho potuto approfondire l'argomento e ho trovato strano e straordinario che le parole utilizzate dal Ministero degli Esteri "Liberatela, è una donna di pace, amica degli iracheni" - sia coinciso con il titolo di questi ordini del giorno presentati in numerosi congressi di Rifondazione Comunista.
Bisogna esprimere con forza il concetto: "Liberatela, è una donna, una giornalista impegnata, amica degli iracheni. Una donna che sia è sempre battuta per la pace". Credo che questo, integrato anche da un appello alla resistenza irachena, avrebbe dato compiutezza al testo. Mi rendo conto che occorre operare quelle mediazioni, ben venga, quindi, una mozione urgente unitaria. Esprimo il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 976, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che desta forte preoccupazione la notizia del sequestro, avvenuto a Bagdad per mano di uomini armati, della giornalista inviata del Manifesto, Giuliana Sgrena, anche alla luce del fatto che le rivendicazioni fatte dai presunti rapitori sono volte a lanciare un minaccioso ultimatum al Governo italiano;considerato che Giuliana Sgrena è l'ottava persona di nazionalità italiana, non impegnata in operazioni militari, rapita in Iraq e due di queste persone, Fabrizio Quattrocchi ed Enzo Baldoni, sono state uccise considerato altresì che Giuliana Sgrena è giornalista impegnata, che ha sempre svolto un ruolo civile ed umanitario nella trasmissione della conoscenza dei fatti e delle opinioni nell'esprimere la ferma condanna dell'accaduto e la solidarietà ai familiari ed agli amici di Giuliana si impegna ed impegna la Giunta regionale a chiedere al Governo italiano di attivare e sviluppare ogni contatto e dialogo per il rilascio della giornalista e dichiara la propria disponibilità a sostenere ogni iniziativa di sensibilizzazione e mobilitazione utile a questo scopo".
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame ordine del giorno n. 973 inerente a "Utilizzo fondi per la bonifica sito dell'ex ACNA di Cengio"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 973 inerente a "Utilizzo fondi per la bonifica sito dell'ex ACNA di Cengio", presentato dai Consiglieri Rossi Oreste, Suino, Riba, Toselli, Papandrea, Dutto, Costa Rosa Anna, Mellano Rossi Giacomo, Cattaneo, Galasso, Vaglio, Mercurio, Tapparo, Di Benedetto Taricco, Botta Marco, Manica, Angeleri, Muliere, Costa Enrico, Contu Chiezzi e Brigandì.
A tale ordine del giorno si aggiungano le firme del Consigliere Brigandì e del Consigliere Chiezzi.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Per la stessa ragione, chiedo autorizzazione al primo firmatario di aggiungere la mia firma.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 973, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerate le più recenti vicende della bonifica dell'ex ACNA di Cengio e Saliceto che hanno fatto registrare il mancato rinnovo dell'incarico di Commissario, ai sensi della Legge n. 225/92, al Dr Stefano Leoni ribadita la necessità di proseguire nel percorso intrapreso sulla base dell'accordo di programma sottoscritto dall'Enichem (ex ACNA) ora Syndial in data 4 ottobre 2000 considerato positivamente il lavoro fin qui svolto dal Dr. Leoni in regime di commissariamento, anche grazie alla stretta collaborazione ed al diretto impegno della Regione Piemonte ritenuto indispensabile mantenere lo stato di emergenza, ai sensi della Legge n. 225/92, in considerazione dei rischi tuttora presenti nel sito e per le conseguenti semplificazioni operative chiede il mantenimento dello stato di emergenza ai sensi di legge e il reintegro del Dr. Stefano Leoni nel ruolo di Commissario impegna la Giunta regionale affinché venga assicurato un sistema di controllo efficace e capillare sulle attività di bonifica in corso nel sito;affinché venga comunque redatta un'ordinanza con la quale si disciplinino competenze e poteri del Commissario, rafforzando il ruolo della Regione Piemonte e garantendo in ogni modo la prosecuzione, senza modifiche, di tutte le attività di bonifica mediante il pieno utilizzo dei fondi stanziati".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato Sì 26 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo nuovamente con l'esame del disegno di legge n. 688, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Emendamento obliterato n. 109 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31041 (capitolo 11275R) è incrementato di euro 1.000.000 per contributi all'Università degli studi di Torino per l'istituzione di una Scuola di specializzazione in Amministrazione pubblica (l.r. 27/99) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Presidente, questo emendamento, che fa riferimento alla legge regionale n. 27/1999, chiede di poter incrementare il capitolo relativo ai contributi per l'Università degli Studi di Torino, per l'istituzione di una Scuola di specializzazione in Amministrazione pubblica.
Assessore Leo, quando la coperta è stretta, fra le ristrettezze di quella coperta io ho sempre pensato che quel troppo magnanimo stanziamento per la legge n. 10 sia un fardello pesante e duro da digerire. Le chiedo pertanto, Assessore, un atto coerente. Lei non c'era quando ho affrontato questo problema, ma ho sollevato una questione: rispetto allo stanziato lei sistematicamente accumula un discreto gruzzolo che però utilizza per altre finalità, perché così prevede il disposto dell'atto deliberativo sempre nel campo dell'istruzione.
Con questo emendamento, chiediamo di poter incrementare. Certo, occorre vedere se questa legge mantiene la propria utilità, però credo che anche lei concordi sulla necessità di una scuola specializzata in amministrazione pubblica, con tutte le modifiche che sono intervenute in seguito alle leggi Bassanini, con le nuove norme che regolano i sistemi di contattabilità della pubblica amministrazione. Io stesso posso essere portatore di un'esperienza diretta, essendo Consigliere in un piccolo comune della cintura, di quanta difficoltà vi sia per i Consiglieri, da quando i rispettivi partiti di appartenenza non hanno più investito; alcuni non l'hanno mai fatto, ma penso, ad esempio, alla DC, che questo problema l'aveva a cuore, probabilmente al PSI, per non parlare del Partito Comunista Italiano, che da questo punto di vista era all'avanguardia nella formazione dei propri quadri.



(Commenti in Aula)



CONTU Mario

Il Partito Comunista aveva messo in campo un sistema di formazione degli eletti ed anche dei propri quadri militanti, aveva profonde radici da questo punto di vista: un partito presente sul territorio attraverso i propri circoli territoriali, inserito nei ranghi della società, quella che una volta chiamavamo "avanguardia", poi abbiamo chiamato "quadri".
Soprattutto, un partito che aveva una scuola di formazione degli eletti.
Anche altri partiti lo hanno fatto, ma oggi, con il venir meno del finanziamento pubblico ai partiti, il venir meno della militanza nei partiti, anche a fronte di fatti estremamente gravi, che hanno colpito l'opinione pubblica rispetto alla modalità di funzionamento e finanziamento dei partiti, alla disillusione rispetto alla forma partito, al proliferare di miriadi di associazioni (molti entrano nei partiti come indipendenti e a loro volta incrementano il popolo degli eletti), vi sono molte difficoltà.
C'è, dunque, la necessità di mettere a disposizione degli eletti tutti che notoriamente vengono eletti senza vincolo di mandato, strumenti di conoscenza. Questo può avvenire attraverso il finanziamento e l'incremento dei finanziamenti per l'istituzione di una scuola di specializzazione in amministrazione pubblica che ho ragione di credere sia destinata, nelle sue finalità, prevalentemente come scuola di specializzazione post laurea, che io ho impropriamente utilizzato come elemento di frequenza per gli eletti ma che ha un altro grande vantaggio: quello di formare i formatori.
Un tentativo, in tal senso, l'ha fatto con piena autonomia il collega Toselli, nell'ambito delle proprie competenze per i giovani, con incontri mirati sul territorio, rivolti in prevalenza ai giovani amministratori. Mi pare abbia avuto un discreto successo di adesioni sul territorio regionale.
Il problema è questo. L'invito che rivolgo, Presidente, è nell'esprimere un voto favorevole a questo emendamento, se ritiene di poterlo mettere al voto dell'Aula.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 109.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 107 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31041 (capitolo 11617R) è incrementato di euro 1.000.000 per contributi per le spese di funzionamento e di attività dell'Osservatorio regionale per l'Università e per il diritto allo studio universitario (l.r.
29/99) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 107.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento obliterato n. 119 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31991 (capitolo 11805R) è incrementato di euro 1.000.000 per contributi al Comitato per l'ostensione solenne della Sin done del 1998 (l.r. 24 novembre 1997, n. 58) alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 119.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.21)



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