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Dettaglio seduta n.534 del 09/02/05 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSI ORESTE



(Alle ore 14.58 il Presidente Rossi Oreste comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.40)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri, Brigandì, Casoni, Costa Enrico Cota, Galasso, Ghigo, Godio, Leo e Racchelli.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 688, di cui al punto 2) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso presentati.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 124 presentato dai Consiglieri Riba, Suino Manica, Papandrea, Marcenaro, Muliere, Ronzani, Placido e Taricco: il 92% di tutte le entrate e trasferimenti di cui al Decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112: "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59" sono destinate al finanziamento degli interventi per il miglioramento del trasporto pubblico locale.
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere la mia condivisione su questo emendamento. Non ho capito chi è il primo firmatario, ma volevo esprimere apprezzamento per l'emendamento che propone all'Aula di destinare il 92% di tutte le entrate e trasferimenti nell'ambito del conferimento delle funzioni delegate dallo Stato, per il miglioramento del trasporto pubblico locale.
Com'è noto, il trasporto pubblico locale attraversa un momento di grave difficoltà. Sono moltissime le realtà urbane, e soprattutto le realtà dell'area metropolitana, che, a fronte delle difficoltà economiche e di bilanci degli enti locali e delle loro aziende partecipate, non sono in grado di garantire il diritto alla mobilità. Un diritto che non è solo privilegio dei grossi agglomerati urbani, o perlomeno di quelli che vi risiedono, ma il trasporto pubblico locale riguarda anche le zone disagiate della nostra Regione. In un contesto regionale caratterizzato dal punto di vista della morfologia del proprio territorio con ampie zone pedemontane tante zone collinari, ma sopratutto tante zone montane, il sostegno pubblico per garantire il diritto alla mobilità è una cosa dalla quale non si può prescindere. Per fare questo, è necessario che gli attori in campo in questo caso l'amministrazione regionale, operino nella direzione, nella stesura del bilancio e della finanziaria, di accantonare e poi trasferire quelle risorse che possono dare risposta al bisogno che proviene dalle popolazioni del nostro territorio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Cattaneo ed altri), sull'emendamento rubricato n. 124.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 24 Consiglieri hanno votato NO 24 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 2, nel testo originario.
Constatata la mancanza del numero legale dichiaro non valida la votazione e sospendo la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 15.50 riprende alle ore 17.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo ripetere la votazione sull'articolo 2, sul quale era mancato il numero legale.
C'è una richiesta di votazione per appello nominale.
Indìco dunque la votazione nominale sull'articolo 2.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Solo per un chiarimento, Presidente. Nell'ordine cronologico degli emendamenti, questo è quello che s'inserisce come articolo 2 bis, mentre tutti i successivi emendamenti riguardano le questioni successive.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 132 presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente articolo: articolo 2 bis (limitazione alle spese correnti) "Al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica previsti dalla legge 311/04 (legge finanziaria per l'anno 2005) ed in attesa della definizione dei criteri applicativi del decreto legislativo 56/2000, sino al 31 maggio 2005, gli stanziamenti iscritti nelle U.P.B. di spesa codificati 'regionali', sono impegnabili nel limite massimo del 10%.
Non sono soggetti alle limitazioni previste al precedente comma gli stanziamenti relativi: a spese obbligatorie; alle spese per interventi collegati alle calamità naturali; alle spese per la tutela dell'incolumità pubblica; alle spese relative alla copertura di contratti già stipulati spese per la realizzazione dell'evento olimpico 2006, nonché le spese autorizzate da disposizioni legislative approvate entro il 31 dicembre 2004".
L'Assessore Pichetto Fratin non ritiene di illustrare l'emendamento quindi passiamo alla discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, se leggo bene quest'emendamento, mi sembra che ci siano alcune correzioni che - mi auguro che lei confermi - non si capiscono molto bene, in particolare per quanto riguarda il comma 2.
Il primo comma dice sostanzialmente che gli stanziamenti iscritti in UPB di spesa, codificati regionali, sono impegnabili nel limite massimo del 10%. Perché non 15% o 5%? La domanda d'obbligo all'Assessore, che non ha voluto illustrare quest'emendamento, è per capire sulla base di quali ragionamenti si opera questa scelta. E' un dato proporzionale rispetto al numero dei mesi divisi alla durata della legislatura o è su base annua? Il 10% si applica alla spesa, ma voglio capire secondo quale criterio si applica, perché mi pare una percentuale che, cercando di contenere gli effetti nefasti dell'esercizio provvisorio, tende a dare respiro alla norma attraverso degli impegni di spesa.
Proseguendo nel secondo comma, troviamo: "Non sono soggetti alle limitazioni previste dal precedente comma gli stanziamenti relativi a spese obbligatorie, alle spese per interventi collegati alle calamità naturali".
A questo punto, vorrei capire se all'interno di questa fattispecie è prevista la copertura di spesa relativamente all'eventuale ed auspicabile inserimento lavorativo a tempo indeterminato dei lavoratori assunti in virtù dei decreti legislativi, e soprattutto dei lavoratori assunti con decreto ministeriale in occasione degli eventi alluvionali e per l'opera di monitoraggio sull'amianto.
Quindi, se ho colto bene, è evidente che non ci sono limiti alla copertura di spesa relativa alla proroga dei contratti. Io auspico il loro inserimento in pianta organica.
Presidente, ho riflettuto a lungo anche sulle sue obiezioni relativamente all'excursus legislativo e alla necessità di passare indenni da un eventuale intervento del Governo che - strana cosa - non interpreterebbe in modo estensivo la clausola che prevede che, per situazioni particolari, poste in essere dalle varie Regioni, non ci sono limiti agli inserimenti lavorativi, cioè alle assunzioni. Mi pare di aver capito che la finanziaria opera in deroga dando alle Regioni la facoltà di rompere i limiti alle assunzioni, compatibilmente al più generale richiamo al patto di stabilità.
Non vorrei che nelle sue argomentazioni, Assessore, lei avesse voluto sostenere la tesi ardita che il Governo impugnerebbe l'eventuale inserimento a tempo indeterminato di questi lavoratori, mentre il problema potrebbe essere un altro, cioè che magari non ci sono i posti in pianta organica o che, perlomeno, i posti in pianta organica sono occupati per un'altra corsia privilegiata. Mi aiuti a districarmi in quest'interpretazione, però, Presidente, sempre in relazione all'emendamento, proseguendo, è scritto: "Spese per la tutela dell'incolumità pubblica alla spese relative alla copertura dei contratti già stipulati".
Mi auguro, Assessore, che lei non abbia già impegnato quel milione di euro stanziato dalla Giunta per la copertura degli oneri relativi agli uffici di comunicazione, che sono altra partita rispetto alla questione del concorso, che va per gambe proprie. Se un milione di euro fosse il corrispettivo da qui a fine degli adempimenti della VII legislatura, dovrei pensare che le spese degli uffici di comunicazione siano esorbitanti, se le moltiplichiamo per quattro.
Mi sembra gravissimo destinare otto miliardi delle vecchie lire per gli uffici di comunicazione.
"Spese per la realizzazione dell'evento olimpico 2006, nonché le spese autorizzate da disposizioni legislative", quindi da leggi approvate al 31/12/2004. Mi aiuti, Assessore, in nome della Giunta, a capire questo quesito.



PRESIDENTE

Facciamo cinque minuti di sospensione, come richiesto dall'Assessore Pichetto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.16 riprende alle ore 17.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Innanzitutto esprimo il mio disappunto per la scelta dell'Assessore di non intervenire su questioni di merito, assolutamente non secondarie, da me poste.
In particolare, non ho avuto risposte né sul comma 2, che è un comma che contiene un po' di tutto, né sul comma 1, in relazione al limite della spesa. Per di più, l'Esecutivo si sottrae a risposte di merito più pregnanti, anche rispetto ad un orientamento di voto. Non risponde su alcune voci inserite come ammissibili, senza dipanare il dubbio sull'ambito della loro estensione.
Prendo atto che l'Assessore dice: "E' un argomento del poi", come se lasciasse intendere che nelle prossime puntate potremo capire qualcosa di più.
Per questo motivo, annuncio il mio voto contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
In questo finale un po' concitato, come accade usualmente, di legislatura, abbiamo affrontato il tema del bilancio in numerose riunioni.
Nell'ultima di queste riunioni, svoltasi ieri pomeriggio, quando è stato anche sospeso il Consiglio regionale (non parlo delle code di oggi), si è cercato di individuare una linea comune, relativamente al bilancio, a beneficio del Governo in carica e sottoposto alla verifica elettorale, tale da non pregiudicare, con decisioni prese in un ristretto arco di tempo, le decisioni che il nuovo Governo - qualunque esso sarà - dovrà essere in grado di predisporre da metà dell'anno in poi.
stata una discussione molto complicata e molto lunga. In un primo tempo, conformemente alla nostra prima proposta che non fu accettata, ma che voglio ripetere perché ci sembrava la più sensata, mi è parso che la conclusione fosse: "Va bene, ci sono delle spese obbligatorie in senso tecnico".
Abbiamo poi detto ai colleghi di essere anche noi convinti dell'esistenza di spese obbligatorie, dal punto di vista politico e istituzionale. Si tratta di spese su cui anche l'opposizione conviene, ma sulle quali, pur non rientrando nelle spese obbligatorie, riteniamo che la Giunta in carica possa lavorare per erogare risorse. Si erano fatti degli esempi: le Olimpiadi, le calamità naturali, la Fiera del Libro ed altri settori.
Ci sono questioni sulle quali non vogliamo né discutere né opporre ostacoli. La nostra proposta fu di richiedere all'Assessore Pichetto il quadro delle spese sulle quali non c'è alcuna volontà politica di ostacolare. Se stiliamo un elenco di queste categorie di spesa, vediamo che Olimpiadi, alluvione e Fiera del libro oltrepassano il limite del 10% di spesa che vale, invece, per tutto quanto previsto in bilancio e che non deve essere consumato, anche con qualche possibilità di strumentalizzazione, dovuta alla vicinanza delle elezioni, da parte di una Giunta in scadenza, nei primi mesi dell'anno.
Ci è stato detto che è impossibile realizzare questa proposta perch molto complicata dal punto di vista tecnico: ci vogliono dieci giorni, ci vogliamo quindici giorni e via dicendo.
La cosa non mi ha convinto né ieri né oggi. Secondo me, è possibile stilare questo elenco. Se mi si costringe ad accettare questo fatto Assessore Pichetto, allora devo dire che la responsabilità prima di questa inefficienza del Governo regionale è da ricercare nella conduzione evidentemente del tutto inadeguata, della Giunta del Presidente Ghigo. Non è ammissibile, dopo dieci anni, un metodo di governo che non consente di sapere, nel giro di 24 ore, quali siano le spese, politicamente rilevanti da proporre all'opposizione, come spese da stralciare dal 10%. L'Assessore si è impuntato; la maggioranza si è impuntata e ieri abbiamo detto: "Va beh, pazienza, non ci crediamo, non ci convince, è un'inefficienza, per vediamo cos'altro fare".
Nella giornata di ieri si è giunti ad un testo. Quel testo ci soddisfaceva di mattino, ma durante il pomeriggio l'Assessore Pichetto si presenta, non con il testo del mattino, ma con il testo del mattino più una frase inserita al fondo, che recitava: "Togliamo dal tetto del 10% tutte le spese autorizzate da precedenti disposizioni legislative". Abbiamo risposto: "Questa è una novità; cosa vuol dire tutto ciò?". Praticamente abbiamo passato tutto il pomeriggio di ieri fino a sera - i colleghi lo sanno, perché il Consiglio regionale è stato anche sciolto - per comprendere questa frase e per modificarne il contenuto.
Al termine della discussione, pur con molti dubbi, è fuoriuscita un'ulteriore frase, che, invece di scrivere "nonché le spese autorizzate da precedenti disposizioni legislative" prevede la dicitura "nonché le spese a disposizione legislativa approvate al 31/12/2004".
Questa mattina, rileggendo questa frase, parecchio generica come la precedente, sono state sollevate altre questioni di interpretazione che abbiamo cercato di dipanare.
Assessore e colleghi, la mia proposta è la seguente: se vogliamo restare coi piedi per terra, senza farci prendere dalla concitazione della fine della legislatura e della propaganda che ciascuno di noi, a questo punto, può fare ai danni dell'altro utilizzando gli argomenti che crede occorre trovare una formulazione con cui dire che esiste il tetto del 10 spalmato su tutte le UPB, ma che si stralciano dall'obbligo del 10 all'interno di ogni singola UPB - perché questa era la natura della discussione - tutte quelle leggi che l'Assessore Picchetto ha indicato con la frase aggiunta ieri pomeriggio. In tal modo, manteniamo il 10% sulle UPB, in più garantiamo ad ogni singola legge di quelle finanziate negli esercizi precedenti la possibilità - essa sola, sulla propria cifra impegnata a bilancio - di erogare tutto fino al 10%, senza più essere sottoposta ai tagli che possono derivare dall'inserimento in un'UPB nella quale il 10% dell'intera UPB viene assegnato ad altre leggi, escludendo del tutto questa.
In questa maniera, penso che si allarghi il campo di impegno al 10% in modo singolo ad ogni singola legge che prevedeva, nel 2005, lo stanziamento a bilancio; le UPB rimangono depurate da questa legge, che avrà, da sola l'intero 10%, e si divideranno l'altro 10%.
Dopo queste faticose letture di frasi aggiunte come sappiamo, con la buona volontà di tutti, in modo veloce ed estemporaneo, fatta la riflessione di ieri sera, sottoporrei ai colleghi la riflessione di adesso.
Tra l'altro, mi sembra che tutti quanti si concordi che questo non è un limite costrittivo: il 10% su ogni singola legge è un limite che, come dice l'Assessore, ben difficilmente sarà impegnato da parte dei singoli Assessori.
Non è quindi una limitazione; però, almeno per questa parte del Consiglio che non ha azione immediata di Governo, rappresenta anche una garanzia affinché la Giunta regionale non prenda questi tre mesi di fine legislatura come un momento in cui poter lanciare, anche in maniera avventata e non tanto discussa in Consiglio regionale, delle risorse che invece, deve lasciare a disposizione del prossimo Governo.
Suggerirei, pertanto, all'Assessore la modifica di quest'ultima frase.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica, per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

Vorrei riprendere il ragionamento del collega Chiezzi.
Seguendo la riflessione di ieri, scaturita durante la Conferenza dei Capigruppo, con l'Assessore e i funzionari, sembrava abbastanza credibile e concreto arrivare ad una definizione del bilancio che, oltre alle spese obbligatorie, contenesse la possibilità di utilizzare fino al 10% come limite massimo di spesa, come eccedenza alle spese obbligatorie.
Ponendo contestualmente il limite del 31 maggio, avevamo ritenuto che questa fosse cosa credibile, perché lasciava al Piemonte all'organizzazione della Regione, degli enti locali piemontesi e delle associazioni, la possibilità di avere un momento di finanziamento certo che arrivasse fino ad una data che traguardasse il superamento di questo Consiglio e l'insediamento di quello successivo. Da questo punto di vista quindi, mi sembra che la data del 31 maggio garantisca tutto ci consentendo alla prossima Amministrazione regionale e al prossimo Consiglio di fare quello che è il bilancio definitivo, che si configurerà come un "megassestamento", che, nei fatti, è il bilancio con le scelte politico amministrative dell'anno, che guardano poi alla futura legislatura.
Avevamo tolto alcune spese che ci sembravano da non vincolare: mi riferisco alle spese relative alle calamità naturali, all'incolumità pubblica e alla copertura dei contratti già stipulati, oltre che alle spese delle Olimpiadi 2006.
Lunga discussione era scaturita dall'ultima frase, riguardante le spese autorizzate da disposizioni legislative approvate entro il 31/12.
Dopo lunghe discussioni e spiegazioni tecniche - che ci parlavano non del fatto che trascinassimo sul conto capitale un'infinità di provvedimenti di legge e di finanziamenti che, autorizzati dal Consiglio nel 2004 avevano un primo stanziamento nel 2004 e trascinavano una spesa sul 2005, e che non ci fosse un elemento di ordine eccessivo che facesse rientrare dalla finestra ciò che usciva dalla porta - ci era stato spiegato che questo nostro dubbio non aveva fondamento, perché così non sarebbe avvenuto. Una maggior chiarezza, quindi, ci indurrebbe a riscrivere quest'ultima frase, utilizzando una formulazione diversa, onde evitare qualsiasi ordine di equivoco possibile.
Il chiarimento potrebbe essere proprio quello che il collega Chiezzi suggeriva: fissiamo anche per queste voci un limite del 10%, che è riservato esclusivamente a questi provvedimenti che provengono da disposizioni legislative precedenti approvate entro il 31/12/2004, che esula da quel 10% che noi abbiamo stabilito per l'UPB e l'eventuale UPB di riferimento, con un finanziamento a parte su di loro, nel limite del 10%.
Ci sembra che questo possa risolvere sia i problemi di ordine pratico rispetto al finanziamento di queste spese, sia i dubbi che erano stati da noi avanzati in Conferenza dei Capigruppo e adesso anche in Aula. Pertanto chiediamo anche all'Assessore se è possibile procedere ad una riformulazione dell'emendamento.



PRESIDENTE

Ricordo che, se l'Assessore dovesse decidere di riformulare l'emendamento, dovrebbe ritirare l'emendamento e presentarne uno sostitutivo, in quanto non siamo più nei tempi per presentare un submendamento. Spero di essere stato chiaro.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente e colleghi Consiglieri. Innanzitutto, ringrazio il Consigliere Chiezzi che, come sempre, cerca di fare uno sforzo intelligente, per cercare di arrivare ad una soluzione. Ma non vorrei che il suo sforzo fosse, in questo momento, tardivo, e che fosse da altri interpretato come possibilità, di fatto, di rivedere un accordo preciso che è stato assunto alla Conferenza dei Capigruppo.
Ora però svolgo un ragionamento di metodo e un ragionamento di merito Presidente e Assessore. Il metodo. Ieri pomeriggio - lo ricorderanno, in particolare, le colleghe e i colleghi che sono stati qui ad aspettarci per alcune ore e dopo sono stati "rilasciati" per fare il loro lavoro o comunque, tornare alle loro abitazioni - i Presidenti di Gruppo e alcuni Consiglieri particolarmente volenterosi, hanno lavorato alcune ore per trovare una soluzione, sulla base della valutazione politica, oltre che tecnica, che fosse giunto il momento per approvare il bilancio e la legge finanziaria della Regione Piemonte.
Sono stato, forse indegnamente, uno di coloro i quali hanno particolarmente lavorato a questo fine ma, ad un certo momento, è apparsa la formulazione di un emendamento aggiuntivo al disegno di legge 688 esattamente corrispondente, dalla prima all'ultima parola, compresa la punteggiatura, a quello adesso a nostre mani.
Su questo emendamento, già ieri sono stati chiesti chiarimenti e spiegazioni. Nondimeno, addirittura nell'interno dei chiarimenti e delle spiegazioni, sono stati fatti e richiesti anche alcuni esempi puntuali, che voglio riproporre all'attenzione dell'Aula.
Si è detto che la questione del 10% deve essere chiarita. A tutte le domande (riferite alle leggi) è stato risposto, da parte dell'Assessore e del Direttore competente, che si trattava delle leggi 2004, che erano state autorizzate per la spesa 2005, come, ad esempio la legge finanziaria 2004.
Fatta questa precisazione, ho chiesto se vi fossero ancora equivoci e dubbi da parte di qualcuno, ed erano presenti sostanzialmente tutti i Gruppi, in ogni caso coloro i quali sono intervenuti (sia i comunisti italiani che i democratici di sinistra). Mi è stato detto, all'onore del mondo, che non vi era alcun dubbio, che così andava bene. Tant'è che, come Capigruppo, ci stavamo predisponendo alla sottoscrizione dell'emendamento quando, per scelta, si è chiesto all'Assessore Pichetto, in quanto proponente e rappresentante della Giunta in quella riunione, di sottoscriverlo. Quindi l'emendamento, mi sia consentito, lo abbiamo costruito, così com'è qui a nostre mani, insieme.
In buona sostanza, arrivo al merito. Le formulazioni alternative che ho sentito nella sala A prima, ora all'interno del Consiglio regionale proposte dal Consigliere Chiezzi e, in particolare, dalla Consigliera Manica, stravolgono totalmente nel merito questo emendamento. Allora mi sia consentito: guai se la politica non avesse più la capacità di ripensare, di rivedere, di ridiscutere, di cambiare opinione o idea se necessario, ma altrettanto guai se la politica, attraverso la propria massima espressione i Presidenti di Gruppo - in una riunione istituzionale e ufficiale fa un accordo, chi è lì a far l'accordo non rappresenta probabilmente chi c'è dietro di lui, e quando si fa l'accordo, magari perché arriva qualche notizia in parte modificata, in parte rivista, lo si vuole annullare e rifare dal punto di vista di una sola parte. Bene, il tempo è scaduto.
Siamo al 9 febbraio, io non ho né tempo né voglia di stare qua a lavorare con grande sforzo per la modificazione di questo accordo, che non sia, come viene detto, probabilmente il cambio di una frase, di un sostantivo o quant'altro, ma lo stravolgimento dei suoi contenuti. Si deve avere il coraggio di dire: "Non ci va più bene, abbiamo cambiato idea, l'accordo per noi è carta straccia".
Per quanto mi riguarda l'accordo vige, resta in piedi.
Per me, insieme ai miei colleghi, insieme all'Assessore Pichetto e ai dirigenti della Regione nel pomeriggio di ieri, l'accordo era chiaro.
Siamo maggiorenni e vaccinati, nel senso che ci hanno votato e, bene o male, non siamo qui per caso. Quindi non si può, tutte le volte, fare un accordo e poi cambiare le carte in tavola.
Chiudo veramente, cercando di ricollegarmi anche a un po' di merito, ma quello che è scritto è chiarissimo. L'Assessore Pichetto si prenda la responsabilità di alzarsi in piedi, di accendere il microfono e di ripetere l'interpretazione autentica di questo emendamento così come riportato esattamente parola per parola, dal Direttore di questa Direzione, che se ne assume la responsabilità, e che ha dato in sala A (mi riferisco al dottor Lesca). Qualora l'interpretazione sia questa non c'è dubbio, ma se si vuole cambiare il contenuto dell'accordo, noi non siamo d'accordo. Gli accordi e le intese come quelle di ieri, sofferte e partecipate da tutti, devono essere rispettate. Noi chiediamo questo rispetto. Chi ha fatto l'accordo si faccia garante del rispetto, con un voto all'onor del mondo, in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Non vi sono altri interventi e l'Assessore non ritira l'emendamento.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 132 (che diventa articolo 3).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Passiamo all'articolo 3, che è quello che contiene l'allegato a). Sono stati presentati numerosi emendamenti e sono stati divisi per leggi eccetto quelli del collega Contu, divisi per UPB.
Pertanto, esamineremo gli emendamenti divisi per gruppi; ognuno ha un suo numero, quindi ricorderò il numero con cui sono stati rubricati.
Ovviamente i proponenti ci diranno se hanno intenzione di mantenerli o di ritirarli.
Quindi, siamo alla legge regionale 13/10/1972 n. 10, relativa all'UPB 09021, "Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale".
Emendamento rubricato n. 5 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro e Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 10/1972 (UPB 09021) relativamente all'anno 2005 è diminuito di euro 200.000,00. La UPB n. 09011 è aumentata per pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

La legge regionale n. 10 del 1972 relativamente all'anno 2005 è diminuita in euro 200 mila e con aumento di pari importo del fondo di riserva n. 09011. Mi sembra che quest'emendamento riguardi l'indennità dei Consiglieri. Sono senza parole, perché è una presa per i fondelli. E' un emendamento che poteva benissimo contenerne 400 mila, però è un segnale importante che possiamo dare non solo ai cittadini torinesi, ma anche ai cittadini piemontesi: 200 mila euro, quindi 400 milioni di vecchie lire. Mi pare che con quest'emendamento si cerchi di porre rimedio ad un'anomalia che si è determinata nel tempo.
Ho provato ad elaborare un dato statistico che ha riguardato il nostro excursus per quanto concerne il netto delle buste paga mensili che ogni Consigliere, in qualità di dipendente regionale, eletto nell'assemblea elettiva, percepisce.
Credo che si possa preparare un subemendamento per restituire il maltolto, nel senso che il netto dei nostri emolumenti, dal maggio 2000 alla data del 31 dicembre 2004, non calcolando gli effetti dell'incremento previsto per il 2005, rispettivamente sul netto, ha avuto un incremento del 45% per i Capigruppo consiliari e del 35% per i Consiglieri regionali semplici.
Questo è stato un errore dell'Ufficio di Presidenza, che ha fatto pesare di più sul bilancio il peso e l'autorevolezza dei Capigruppo. Fatto sta che, per una serie di meccanismi distorsivi legati prevalentemente all'aumento delle indennità relative ai rimborsi chilometrici, ha determinato questa situazione assolutamente straordinaria, che non trova riscontri in nessun campo lavorativo.
Sarei molto preoccupato se questa legge e questa modalità d'incremento fosse la norma che consentisse ai lavoratori comuni di incrementare la propria retribuzione in funzione della loro diminuita capacità d'acquisto.
Questo privilegio è di un'assemblea elettiva.
Presidente, proseguirò questo discorso in occasione della dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto nuovamente la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

E' una dichiarazione di voto molto lapidaria, ma mi serve per completare il ragionamento iniziato.
Non c'è nessun'altra categoria lavorativa che abbia beneficiato, in un quadriennio, di un incremento così cospicuo delle proprie indennità.
E' una riflessione che lascio all'Aula, ai verbali. Certamente qualcosa bisognava fare. Col senno di poi posso dire che anche i firmatari dell'emendamento ci dovevano pensare, perché, mai come in questo caso averlo presentato è segno di ipocrisia.
Se questa non è la motivazione di fondo, allora questo è un atto che tutta l'Aula dovrebbe votare, come atto dovuto. Assessore, magari lei potrebbe presentare un emendamento, perché ho fatto un semplice calcolo: se questo emendamento venisse approvato, si avrebbe la copertura finanziaria per assumere nove lavoratori socialmente utili, licenziati dal 1° gennaio 2005 e non riconfermati - lei sa e conosce bene la partita - da alcune ASL (l'ASL 10 ha operato in modo diverso, ma penso all'ASL di Alessandria, di Novara e di Torino). Sono lavoratori che svolgono un lavoro utile. Aveva visto giusto la Regione, rispetto all'allarme amianto. Ricordo che oggi c'è un collegato, una proposta di ordine del giorno proprio sulla problematica dell'amianto. I lavoratori socialmente utili svolgevano un monitoraggio degli edifici pubblici. Queste competenze professionali, che svolgevano da alcuni anni, non sono più esercitate perché c'è un contenzioso in atto fra l'Assessorato alla sanità e l'Assessore al bilancio, che difende il suo gruzzolo, il suo portaspiccioli (stiamo parlando di spiccioli).
Questa è l'argent de poche che, invece, sarebbe vitale per garantire un'opportunità lavorativa a nove lavoratori che, dal 1 gennaio del 2005 sono rimasti a casa senza lavoro, col carico di angoscia che deriva dal fatto che molti di loro sono padri di famiglia.
La mia proposta è di operare questa riduzione e di non trasferire questi soldi al fondo di riserva, attraverso un subemendamento - non so se ci sono i termini per poterlo presentare - che li sposti su un capitolo della sanità (sono le ASL che dovrebbero provvedere a riattivare questi rapporti). Se l'Aula individuasse quel capitolo, credo che farebbe una cosa giusta.
Pertanto, esprimo il mio voto a favore del provvedimento, augurandomi che ci sia una riflessione e un ripensamento, da parte dell'Aula sull'orientamento di voto rispetto a questo emendamento.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, passiamo alla votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 6 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro e Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 10/1972 (UPB 09021) relativamente all'anno 2005 è diminuito di euro 100.000,00. La UPB n. 09011 è aumentata per pari importo".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Non mi soffermo nell'illustrazione perché credo di avere già sufficientemente, con l'emendamento precedente, argomentato.
In questo caso, centomila euro, calcolando un costo medio che è già come costo globale, orientativamente sui ventisettemila euro, rappresentano il costo annuale e globale, compresi i contributi e le varie indennità, di un profilo D1. Qui stiamo parlando di lavoratori socialmente utili.
La mia proposta riguarda la possibilità di destinare, in modo specifico con un vincolo di spesa, centomila euro, stanti le attuali retribuzioni ricordate questa mattina dai lavoratori socialmente utili, che hanno partecipato all'incontro con i Capigruppo. Questi lavoratori percepiscono 750 euro al mese. Abbiamo capito bene: 750 euro al mese! Se tanto mi dà tanto, un milione vuol dire che con seimila euro si garantisce un'opportunità di lavoro, per un anno, per questi lavoratori.
Siamo abbondantemente all'interno dell'importo. La maggioranza di centrodestra ha voluto compiere questo atto, non molto attento alle emergenze occupazionali che riguardano, in via diretta, questa Regione, ma credo che abbia sbagliato a respingere l'emendamento precedente. Si pu recuperare votando questo emendamento.
Presidente, questa mattina lei ha interrotto i lavori d'aula per parlare di queste problematiche: non abbiamo parlato proprio di queste realtà, ma di chi non ha un lavoro e incontra difficoltà a trovarlo. Mi farebbe piacere, non dico oggi, se entro domani mattina lei mi fornisse - e lo fornisse ai Consiglieri - il resoconto stenografico di quell'incontro.
Com'è noto, Presidente, salvo che lei non abbia dato disposizioni contrarie, l'ufficio stampa segue e rendiconta, attraverso la rivista Informa, incontri (oltretutto, avvengono nei giorni di Consiglio interrompendone una seduta), che si svolgono con i Capigruppo o con i Consiglieri che intendono incontrare i cittadini che vengono a porre problemi. Di questo, le faccio formale richiesta.
Saranno definitivamente cancellate le riprese video. Mi auguro che il Consigliere Pozzo se ne sia assunto personalmente la responsabilità, poich presiedeva quella riunione, però ho notato movimenti strani: si è iniziato l'incontro e la società addetta, che aveva predisposto le apparecchiature per le riprese video, stranamente - non so su invito di chi - ha impacchettato il tutto ed è andata via. Resta un fatto, quindi, che manca questa preziosa documentazione, utile perlomeno. Credo che oggi si sia toccato un punto poco rispettoso dei diritti dei Consiglieri da una parte e dei cittadini dall'altra: questi ultimi hanno il diritto di conoscere le iniziative che si assumono in termini di informazione all'esterno.
Non vi è, quindi, la ripresa audio. Certo è un fatto grave, ma mi limito a chiedere, per il dibattito di domani mattina, almeno la relazione dell'ufficio stampa in merito a questo incontro.
Se non ve ne fosse traccia, avrei ragione a dire che in modo improprio si è operata quella che normalmente si chiama "censura": non sarebbe cosa dignitosa, casomai si fosse verificata.



PRESIDENTE

Collega Contu, le comunico che non vi è resocontazione stenografica degli incontri (non è mai prevista, salvo preventiva richiesta formale). Vi sono soltanto degli appunti presi dall'ufficio stampa, che servono per redigere il comunicato stampa che verrà diffuso dagli uffici. C'è esclusivamente quello.



(Commenti del Consigliere Contu fuori microfono)



PRESIDENTE

Certo. In merito a questo, non vi è alcun problema.
Non essendovi altre richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 7 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro e Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 12/1972 (UPB 09001) relativamente all'anno 2005 è diminuito di euro 500.000,00. La UPB n. 09011 è aumentata per pari importo".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Probabilmente nei prossimi minuti accadrà un fatto straordinario, forse per un problema di comunicazione fra chi ha richiesto un po' di emendamenti ai propri uffici.
Si ha avuto il coraggio, Presidente, di chiedere ai lavoratori degli uffici, nella stesura dei documenti che arrivano all'aula, un atto cinico.
Per consentire l'incremento dei dipendenti o dei rapporti di collaborazione negli uffici dei Gruppi consiliari, è noto che sia stata utilizzata una parte delle spese di funzionamento, nel limite certo del 50 (ma assolutamente irriducibile). Un po' autolesionista, almeno nei confronti di quei lavoratori che lo hanno materialmente dovuto preparare: 500.000 euro rappresentano circa un miliardo delle vecchie lire? Io vorrei ricordare che quest'Aula, nel corso di questa legislatura - adesso non ho dietro i documenti - mi pare che abbia praticamente raddoppiato i fondi di dotazione ai Gruppi. Attualmente la spesa per il funzionamento dei Gruppi supera i cinque milioni di euro.
Cinque milioni di euro hanno consentito di determinare una situazione senza precedenti, tanto da rendere necessario un concorso che regolarizzasse i lavoratori che derivavano dall'uso del 50% minimo per assumere il personale, facendo lievitare le assunzioni, per corsia privilegiata, a 102 unità. È una cosa senza precedenti, che neanche la Presidente Bresso aveva fatto a suo tempo, quando, da Assessore, come qualcuno ha voluto oggi ricordare nel dibattito d'aula, aveva operato così "perché così fanno tutti". Il messaggio che veniva trasmesso attraverso i media era che questa pratica si è sempre fatta, per cui "ha da continuare a farsi". Oggi - parlo per il mio Gruppo - mi pare che si sia voluto dare un segnale all'Aula - spero non strumentale - affinché si riduca il fondo di dotazione dei Gruppi. Ma di quale importo? Stante gli attuali valori, del 10%. Mi sembra una cifra minima.
Nutro un dubbio, però, e chiedo all'Assessore Picchetto maggiori ragguagli a tal proposito, per orientami nel voto. La questione è la seguente: lo stanziamento per i Gruppi consiliari rientra nei limiti del 10% o rientra nel secondo comma, per cui, a bilancio, noi abbiamo già previsto l'intero stanziamento per tutto il 2005? Perché sarebbe cosa buona e utile, Assessore, pensare ad un subemendamento che limitasse questo stanziamento alle sole parti necessarie per gli adempimenti previsti da fine legislatura e che l'onere relativo al finanziamento di questa legge sarà assunto dalla maggioranza che entrerà a gestire il Consiglio regionale, così come espresso dalle urne. È una proposta ragionevole: Assessore, la valuti con attenzione.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di intervento? Ha chiesto nuovamente la parola il Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Anche qui, naturalmente, esprimerò il voto favorevole, coerentemente con le denunce che ho fatto sempre e che qualche "quaquaraquà" - assente in questo momento - non ha avuto mai il coraggio di difendere pubblicamente come atti che non merita la politica. Purtroppo questo è lo stato delle cose. Riconfermo certamente il voto favorevole. Sono emendamenti sottoscritti dalle due opposizioni, che condivido. Naturalmente non ho da solo la possibilità di rappresentare il Gruppo, ma in assenza del Capogruppo, Presidente, rivestendone il ruolo, credo che venga sciolto questo nodo. Magari si riunisca l'Ufficio di Presidenza, quindi, in questo momento svolgo le funzioni di Capogruppo ai fini del Regolamento e mi riservo la possibilità di presentare una serie di subemendamenti agli emendamenti. Presidente, a nome del Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista, preannuncio una serie di subemendamenti. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Contu, posso già risponderle perché, non essendo lei il Vicecapogruppo, non può ricoprire l'incarico. E' lei Vicecapogruppo? Allora dobbiamo valutare se è o non è Vicecapogruppo. Collega Cattaneo, se il collega Contu è Vicecapogruppo può presentare gli emendamenti sul provvedimento in qualunque momento. Se non è Capogruppo, non può farlo e lo deve chiedere 24 ore prima.
Sull'ordine dei lavori, la parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Siccome qui ci sono degli accordi e dei profondi conoscitori dei punti di sintesi che si raggiungono alla conferenza dei Capigruppo, devo dire che ieri, alla riunione dei Capigruppo, discutendo di vari punti, si era arrivati alla definizione dei lavori d'Aula. Lo ricordo, perché il Consigliere Chiezzi pose questa esigenza con molta chiarezza.
Ci siamo trovati di fronte a un profondo dissenso sul collegato, tra maggioranza e opposizione. Per quanto riguardava i lavori d'Aula, si manteneva la convocazione di giovedì, ma non ci sarebbero state le convocazioni di venerdì e di lunedì e solo quella di martedì prossimo.
Presidente, mi risulta che lei non abbia proceduto in questa direzione.
Qualora così non fosse, è del tutto evidente che, dislocando in modo diverso i lavori, si ridisloca in modo diverso il nostro lavoro.



PRESIDENTE

Collega, le rispondo dicendo - potremo poi verificare i verbali - che ho inteso che avremmo valutato una Conferenza dei Capigruppo volante questa sera per convocare il Consiglio. Lei sa benissimo che possiamo convocare in qualunque momento, non esiste alcun problema a convocare il Consiglio. Si sconvoca e si riconvoca anche domani mattina, il Consiglio è convocato. Non si preoccupi, Presidente Manica, il Consiglio di venerdì è convocato come quello di lunedì e anche quello di sabato. Glielo scrivo subito. Le dico anche che convochiamo le Commissioni venerdì mattina e lunedì.
Dopodiché lei sa che, comunque, domani mattina alle 9.00 possiamo convocare il Consiglio, perché nell'accordo - lo diciamo chiaramente affinché resti a verbale - si era pattuito di chiudere il bilancio.
Colleghi, non mi pare che il bilancio sia chiuso. Nell'accordo si era anche detto, Presidente Manica, che alle 19,00 sarebbe finito il lavoro di questa sera. Ricordo anche che io le avevo chiesto la cortesia di convocare una riunione dei Capigruppo, anziché al termine dei lavori di stasera, giovedì o venerdì, ma lei non mi ha dato disponibilità in tal senso. Ora anche i colleghi sono informati.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, noi siamo qui per dare ragione ad entrambi, però (vorrei partire dalla fine con l'intervento del Presidente Rossi) il problema non sussiste più. Tuttavia, voglio ribadire quello che ho inteso alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi: si manteneva la convocazione del Consiglio regionale di domani in quanto questa sera non ci sarebbero state le 24 ore per convocarlo, mentre le altre sedute dovevano essere convocate. Se si fosse riusciti ad approvare i tre provvedimenti entro la giornata di domani, c'era l'impegno di approvarne almeno due oggi. Non ricordo bene se si era deciso che avremmo fatto una Capigruppo nella giornata di oggi o domani, ma questo è abbastanza irrilevante, in quanto saremmo stati convocati soprattutto se avessimo approvato i due provvedimenti, cosa che mi auguro di riuscire ancora a fare prima delle 19.00, per poi fare insieme un ordine del giorno valutando sostanzialmente il posizionamento del collegato e inserendo la legge della ricerca. Infatti, avevamo ipotizzato anche la convocazione delle Commissioni, cosa che è stata fatta per la giornata di venerdì, ed eventualmente di approvare altri provvedimenti condivisi, su cui abbiamo cominciato a fare i primi ragionamenti.
Presidente, lei ha di fatto dato ragione alla collega Manica, almeno dal mio punto di vista, senza darle torto ma, come dicevo prima, bisogna anche tenere conto che una condizione fondamentale di questo impegno era di approvare il bilancio e la finanziaria oggi, entro le 19.00. Dico questo alle 18.26, in modo che abbiamo ancora 34 minuti di tempo per decidere eventualmente cosa fare del Consiglio regionale di domani, che potrà ragionevolmente svolgersi solo al mattino, in quanto siamo stati invitati ad un'importante manifestazione, a cui mi risulta che molti Consiglieri regionali vogliono intervenire, cioè quella della Giornata della Memoria presso il Palazzo Carignano, alle ore 14.00 di domani.
Allora mi appello al buon senso del Consigliere Contu, Vicepresidente del Gruppo della Rifondazione Comunista. Consigliere Contu, si può sfondare certamente il muro delle 19.00 anche perché siamo convocati sino alle 20.00, siamo un Aula sovrana, quindi potremmo anche decidere di lavorare dieci minuti in più, se servissero a qualcosa ed eventualmente per approvare i provvedimenti.
Lei ha un obiettivo sul quale ci siamo scontrati in maniera molto forte stamattina, che è quello di mettere in condizione il Consiglio regionale di confrontarsi e di discutere su un punto già contenuto all'interno del collegato alla legge finanziaria. Su questo aspetto, potrà eventualmente magari non nella soddisfazione che lei si aspetta, magari di più, magari di meno - certamente confrontarsi, perché qualcosa è già scritto in quel collegato riguardo alla partita del precariato e dei lavoratori socialmente utili. Lei ha interesse più di me, che sostengo questa Giunta a vedere approvati il 9 febbraio finanziaria e bilancio, che ci vedono discutere da oltre due mesi, in modo da dare ancora la possibilità a questo Consiglio regionale di discutere di importanti provvedimenti. Primo tra questi quello del collegato alla legge finanziaria, dove proprio nell'alveo, in profondità, ma in modo molto chiaro, troviamo nell'articolato già scritte alcune risposte dei quesiti e dei problemi che lei ha posto all'attenzione dell'Aula e dell'opinione pubblica.
L'Aula è sovrana, nella discussione si può migliorare quello scritto lo si può eventualmente integrare, si può certamente discutere e siccome noi abbiamo dato la disponibilità sensibile e sincera di trovare una soluzione - lo abbiamo già dimostrato anche in Commissione - quindi non ci sottrarremo a questo confronto qualora si decidesse di andare avanti.
La invito a valutare, e la valutazione non può che essere sua, di ritirare questi emendamenti, in modo da mettere in condizione il Consiglio regionale di approvare legge finanziaria e bilancio della Regione, e da parte nostra garantiamo il massimo impegno, se decideremo di andare avanti su questo tema del collegato nella giornata di domani o i giorni successivi, nel discutere la questione.
Credo che lei non possa continuare a pretendere di tenere ostaggio questo Consiglio regionale con la sua attività ostruzionistica, che ho sempre criticato alacremente ed aspramente, condotta però con grande lealtà e trasparenza.
Ancora oggi lo faccio, ma la invito a metterci in condizione di votare il bilancio e la finanziaria, perché lei ha di fronte una maggioranza, una Giunta regionale e un'opposizione responsabile che, in via quasi unanime hanno comunque deciso di mettere in condizione il Consiglio, a nove giorni dalla scadenza della legge di esercizio provvisorio, di votare il bilancio.
Poi lei potrà votare contro, potrà votare a favore o astenersi, ma deve metterci in condizione di farlo, perché oggi siamo in una situazione molto grave; abbiamo nove giorni di ritardo, siamo senza strumento finanziario di attuazione del programma di governo, non possiamo certamente dare le risposte ai creditori della Regione, agli enti pubblici che si aspettano i pagamenti di quanto spetta loro.
Non possiamo neanche andare incontro alle istanze univoche ed unanimi delle associazioni collettive degli enti locali, come ANCI, UNCEM, UPI Lega delle autonomie e Unioni dei Piccoli Comuni, che ci hanno chiesto alla presenza della Giunta regionale, con grande forza venti giorni or sono, di approvare al più presto la legge finanziaria e il bilancio della Regione.



PRESIDENTE

Per chiarire ai colleghi, perché credo di essere abbastanza corretto pur essendo Presidente novello, mi regolo in base all'articolo 5, comma 2 del Regolamento: "Il Presidente presiede il Consiglio, dirige e modera la discussione, ne riassume occorrendo i termini allo scopo di consentire al Consiglio di adempiere ai compiti demandatagli dalla Costituzione, dalle leggi dello Stato e dallo Statuto della Regione, entro i termini stabiliti di porre la Giunta in grado di svolgere il suo programma politico e legislativo, nonché la sua azione amministrativa e di consentire alle minoranze di esprimere le ragioni del proprio dissenso e di illustrare i loro programmi alternativi e le loro istanze particolari".
Non credo di avere posto a nessuno dei limiti, non credo che non rientri nei miei compiti cercare di approvare il bilancio della Regione Piemonte entro il termine che ci consente la legge, che è il 16 sera.
Pertanto, sconvoco il Consiglio per venerdì e per sabato. Domani mattina, alle ore 9.30, convocherò il Consiglio per venerdì e per sabato. I Consiglieri che desiderano venire, possono venire, chi desidera fare altro può fare altro, ma io non posso e non mi sento di essere accusato di non avere tentato fino all'ultimo di fare approvare il bilancio della Regione Piemonte.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Siccome sono stato chiamato in causa, devo necessariamente alcune precisazioni.
La prima è che ho avuto tante accuse in questa mia attività consiliare ma credo che l'unica cosa di cui non mi si possa accusare è di essere un irresponsabile. Io ho piena coscienza della necessità di approvare il bilancio, però sono successe molte cose.
E' in atto una trattativa molto serrata tra opposizione e maggioranza si è cercato di trovare soluzione attraverso un compromesso onorevole che dia risposta alle istanze di entrambi, da una parte la necessità del bilancio, dall'altra quella di consentire in modo onorevole che anche una parte delle istanze dell'opposizione vengano accolte. Abbiamo iniziato in Commissione un percorso che nessuno può affermare che si sia interrotto per colpa mia, perché c'era tutta la volontà e la voglia - che continua ad esserci - di dare risposte ai problemi che sono stati posti.
Vorrei ricordare che gli emendamenti in Commissione sono stati tutti ritirati e ripresentati in aula. Ho aperto ed illustrato in sede di discussione sul collegato alla finanziaria argomentazioni tali da giustificare la necessità di porre fine ad una situazione di precariato, di diritti esigibili e non riconosciuti (pensiamo ai vincitori di concorso e tutte le varie categorie che oggi abbiamo incontrato in rappresentanza in Sala Viglione).
Detto questo, con la franchezza di cui devo sempre dare atto al Presidente Cattaneo, vorrei ricordare un film già visto. Io mi sono ritrovato il 10 maggio in un'analoga situazione; avevo presentato 170 emendamenti al bilancio e, con un impegno di entrare nel merito dei vari problemi, avevo cercato di esporre le mie ragioni, utilizzando questo strumento, perché non condividevo la scelta di quel disposto che varava la corsia privilegiata per le 102 assunzioni presso i ruoli regionali e presso il Consiglio regionale.
Fui contattato allora - e lo dico per il verbale e per correggere le inesattezze che si sono nel frattempo sovrapposte - dal Consigliere Pietro Marcenaro. Allora non aveva il ruolo di Capogruppo, ma in modo autorevole in un accordo che lui mi indicò, al tavolo della discussione, come raggiunto con le opposizioni e con la maggioranza, si era convenuto l'impegno di affrontare le problematiche relative alla giusta esigenza di sanare le situazioni di precariato o di tempi determinati dei Gruppi consiliari, con una legge quadro che prendesse in esame tutte le situazioni.
In quell'occasione, ci fu uno scontro molto violento. Personalmente mantenni quell'impegno: il 10 maggio, nella seduta consiliare pomeridiana ritirai gli emendamenti. Fui responsabile, perché era stato raggiunto un accordo. Peccato che all'indomani, alla ripresa dei lavori (tutto documentato) il Consigliere Mercurio presentò il suo emendamento. I patti erano saltati. Il Consigliere Mercurio fu il primo firmatario di quell'emendamento ed io mi ritrovai "in mutande", perché spogliato di tutti gli emendamenti. Con il Consigliere Marcenaro, che per ragioni istituzionali non si presentò in aula, chiesi al mio Capogruppo di sottoscrivere alcuni subemendamenti che, tenuto conto della rottura di un patto, consentissero di stoppare un'iniziativa per la quale poi l'opposizione votò contro. Venne firmato un solo emendamento, che mi consentì di consegnare al verbale questo tradimento, questo venir meno di un patto fra gentiluomini. L'emendamento venne approvato e ricordai allora che ci saremo rivisti in occasione dell'espletamento del concorso. Ho mantenuto fede a questo impegno e ho sollevato il problema non in modo strumentale, ma presentando gli emendamenti al bilancio e con un'interrogazione urgente al Presidente Ghigo.
Consigliere Cattaneo, siccome i concorsi hanno un disposto ben preciso e poiché, per ragioni di pubblico interesse, il bando può essere riaperto nei termini, esteso o revocato, chiedo solo un atto autorevole di quest'Aula: si apra il concorso riservato a tutti gli aventi diritto sapendo che i lavoratori che attualmente prestano servizio nei Gruppi sarebbero avvantaggiati nell'espletamento concorsuale, perché hanno maturato un'esperienza significativa e, oltretutto, non perderebbero il posto di lavoro perché gli stessi lavoratori, qualora non superassero il concorso, verrebbero assunti con contratto privato ai Gruppi.
Sarebbe un atto degno che servirebbe a tutti e ripristinerebbe un minimo di regole, per quanto riguarda i diritti di tutti e non solo di una parte.



PRESIDENTE

Ricordo ai colleghi che siamo in dichiarazione di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Approfitto della dichiarazione di voto per esplicitare un'altra riflessione, sempre inerente al tema in questione.
Collega Contu, è come un gatto che si morde la coda. Se non si approva il bilancio, lei comunque non ottiene le scopo che si prefigge, cioè quello di riaprire il concorso o di interrompere il bando, sul quale ha registrato, unanimemente, un'indisponibilità, certamente non solo ascrivibile a questa Giunta e a questa maggioranza.
Dato che non mi piace parlare dei colleghi assenti, non entro nel merito della storia con il Consigliere Marcenaro.
Le stiamo dicendo, Consigliere Contu, di metterci innanzitutto nelle condizioni di approvare il bilancio e la finanziaria. Successivamente siamo disposti a discutere subito e a confrontarci sul tema, che certamente non porterà all'annullamento o alla riapertura del concorso, ma se lei blocca tutto, se ne andrà a casa vantando la soddisfazione, come ultimo atto della sua esperienza di Consigliere regionale, di non aver fatto approvare il bilancio, ma senza conseguire nessuno degli scopi che si prefigge. Invece, io le chiedo - glielo dico qui davanti a tutti e c'è un verbale, l'opinione pubblica e dei giornalisti - di metterci in condizione di approvare il bilancio e la finanziaria, già scaduti; dopodich discutiamo l'altra questione. Probabilmente non è possibile arrivare a quello che lei si prefigge, ma siamo disponibili - qualcosa è già scritto per iniziativa della Giunta Ghigo, sul collegato alla finanziaria - a discutere per capire come risolvere il problema o iniziare un percorso che permetta di risolvere le problematiche emerse. Non ci manca la sensibilità in proposito, già dimostrata dal fatto che, negli ultimi anni, si è passati da cinquemila LSU a poco più di 150, avendo favorito - ed essendo stati fortunati, anche se non voglio addentrarmi in una polemica o a rivendicare inserente il merito per questo o per quella parte - inserendone circa 4700/4800 al lavoro.
Questo è il paradosso. Siamo al 9 febbraio 2005 e tra cinque giorni la legislatura sarà finita; purtroppo, dobbiamo fare i conti con la realtà.
La invito nuovamente a ritirare gli emendamenti. Li ritiri e ci metta in condizione di approvare il bilancio e la finanziaria e poi discutiamo da subito, di questi aspetti contenuti nel collegato.
Gliel'ho già detto questa mattina alla presenza dei lavoratori: noi ne vogliamo discutere. La collega Costa per l'UDC, i colleghi di Alleanza nazionale ed altri Gruppi della maggioranza hanno sottoscritto il suo emendamento. In Commissione c'è già stata, su questo punto, un'apertura condivisa anche da parte della Giunta regionale, in quell'occasione rappresentata dall'Assessore al personale e al bilancio. Non può non tenerne conto. C'è già stato un voto. Una parte di quello che lei chiede è stato assorbito e annegato - per non usare un termine istituzionale - nel collegato. C'è disponibilità, Consigliere Contu, ma se lei blocca tutto, il concorso verrà fatto, non potrà essere aperto e non darà una minima o minimale soluzione a qualsivoglia problema di chi questa mattina era qui e ci guardava - credetemi, non solo una parte, ma a 360 gradi - con un occhio non di riguardo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 7.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 8 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro e Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 4/1972 (UPB 05011) relativamente all'anno 2005 è diminuito di euro 5000,00. La UPB n. 09011 è aumentata per pari importo".
L'emendamento non è ricevibile, in quanto la legge citata non è collocabile con la UPB.
Emendamento rubricato n. 9 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro e Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 54/1975 (UPB 23012) relativamente all'anno 2005 è diminuito di euro 200.000,000. La UPB n. 09012 è aumentato per pari importo".
Emendamento rubricato n. 10 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro e Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 33/1976 (UPB 05991) relativamente all'anno 2005 è diminuito di euro 30.000/00.
La UPB n. 09011 è aumentata per pari importo".
Emendamento rubricato n. 11 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro e Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 6/1977 (UPB 51991) relativamente all'anno 2005 è aumentato di euro 100.000/00.
La UPB n. 09011 è diminuita per pari importo".
Tali emendamenti sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 12 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro, Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 6/1977 (UPB 06011) relativamente all'anno 2005 è aumentata di euro 1.500.000, 00. La UPB n. 09011 è diminuita per pari importo".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 12.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 3 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 13 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro e Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 42/1977 (UPB 21071) relativamente all'anno 2005 è aumentata di euro 200.000,00. La UPB n. 09011 è diminuita per pari importo".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Pare che questa sia una legge importante, perché mette a disposizione delle risorse per l'acquisto, da parte degli Enti Parco, di aree soggette a vincolo.
Mi rendo conto che questa proposta coglie altresì un'esigenza. Vorrei ricordare che in quest'aula, dopo una lunga battaglia anche procedurale, il Consiglio - l'Assessore Cavallera - fece un atto coraggioso.
Il Comune di Beinasco, in modo improprio, non tenendo conto, cioè, di una legge sovraordinata, aveva previsto la costruzione di 120 villette a schiera in un'area che, invece, rientrava, secondo una legge di competenza sovraordinata, nel Parco del Po (Sangone e Po).
Non rispettando questa legge, il Piano Urbanistico prevedeva, appunto una speculazione edilizia in quell'area. L'Assessore Cavallera e le forze politiche della maggioranza ne furono sensibilizzate e si provvide allo stralcio. Questo, se non ricordo male, insieme alla questione di Nichelino consentì di approvare quell'importante legge.
Ma arriviamo all'attualità di questo emendamento.
L'area in questione è coltivata a Gerbido, ma non ci sono le risorse.
Naturalmente questo ha fatto sfumare l'affare, diciamo così, ai proprietari dei fondi, perché è stata negata la possibilità di esaltarne la rendita fondiaria: un'area verde protetta, infatti, diventando edificabile acquisiva un valore di mercato sicuramente molto elevato.
Oggi, quell'area è abbandonata a se stessa, e il Parco non ha le risorse per farvi fronte.
Quale occasione migliore, allora, per procedere, mediante detrazioni finanziarie, all'acquisto di quell'area, sapendo che è vincolata e quindi non cedibile al prezzo di aree destinate all'edilizia residenziale (tutt'al più al terziario). Potrebbe essere appetibile, per l'amministrazione regionale, acquisire, di fatto, la proprietà di quell'area. Questo emendamento coglie nel segno.
Io ne ho individuata una, ma probabilmente sono molte altre le emergenze ambientali che si sono determinate a livello regionale.
Credo, quindi, che si possa accogliere positivamente questo emendamento. L'Aula farebbe sicuramente una cosa lodevole, anche perch rafforzerebbe la sua attenzione non solo alla tutela - già prevista peraltro, dalla legge - ma anche alla valorizzazione.
L'acquisizione di quell'area consentirebbe di unire, in un unico Parco l'area di proprietà del Comune di Torino - il Castello di Mirafiori - con l'area privata, per ora, per sottrarla, di fatto, all'uso pubblico.
Sarebbe sicuramente un'azione utile. Mi auguro che l'aula possa esprimere il suo voto favorevole nei confronti di questo emendamento.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 1 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 14 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro e Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 56/1977 (UPB 19011) relativamente all'anno 2005 è aumentata di euro 40.000,00. La UPB n. 09011 è diminuita per pari importo".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 14.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 3 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Comunico che la Consigliera Manica, ritira gli emendamenti rubricati dal n.
15 al n. 30.
Emendamento rubricato n. 75 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: nell'allegato A sono inserite le seguenti ulteriori variazioni: "L.R. 45/78: UPB 26021 + euro 70.885,00 Museo Ferroviario: UPB 26031 - euro 70.885,00".
Emendamento rubricato n. 76 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: nell'allegato A sono inserite le seguenti ulteriori variazioni: "L.R. 45/78: UPB 26021 + euro 70.885,00.
Museo Ferroviario: UPB 16031 - euro 70.885,00".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin, che illustra gli entrambi emendamenti.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

I due emendamenti li illustro di seguito. Sono dei completamenti di stanziamenti, infatti è dimostrato che non sono importi arrotondati, quindi riguardano il completamento dello stanziamento a favore del Museo Ferroviario e il Museo di Scienze Naturali. Naturalmente, questo è impegnabile per il 10%.



PRESIDENTE

Grazie. Dichiaro aperta la discussione generale. L'Assessore ha illustrato gli emendamenti rubricati nn. 75 e 76.
La parola al Consigliere Contu sull'emendamento rubricato n. 75.



CONTU Mario

Presidente, probabilmente questo emendamento è molto caro a tutti, ma devo dire che sono un po' stupito, perché, se ho capito bene riguarda il Museo, nonostante i problemi che attraversa il nostro sistema ferroviario.
Vorrei ricordare i tre incidenti gravissimi del 2004, con almeno 6 morti e 90 feriti.
Sono veramente stupefatto, perché se nell'ambito degli accordi raggiunti si era ipotizzato di stare attenti, nella definizione del bilancio, a non rendere eccessivi alcuni interventi molto particolari, ma a guardare prevalentemente ad un interesse generale.
Francamente, Assessore, mi stupisce che lei accetti una proposta come questa. Ho grande rispetto per coloro che hanno questa passione per i treni. Se Il Consigliere Dutto lo vuole illustrare, posso anche convergere sul voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Stavo interrompendo prima il collega Contu, per fargli notare che contrariamente a quanto pensa, il Museo Ferroviario dispone di una collezione di treni veri, di cui alcuni funzionanti. Secondo me, è un fatto culturale estremamente importante proprio per abituare i giovani al treno e ad utilizzare i mezzi pubblici.
Lo stanziamento mi sembra di un entità minima, ed è quel minimo indispensabile per consentire al Museo di sopravvivere e di operare.
Purtroppo, tutti gli anni bisogna ricorrere a questi emendamenti, perch nel bilancio pluriennale c'è una somma minima, che non consentirebbe al Museo di sopravvivere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Senta, collega Contu, abbiamo fatto un'indagine conoscitiva e demoscopica tra tutti i colleghi presenti e molti colleghi assenti. Se lei ci fa approvare il bilancio e la finanziaria, facciamo una petizione al segretario regionale di Rifondazione Comunista per farla ricandidare altrimenti la prossima legislatura sentiremmo troppo la sua mancanza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu, che interviene per fatto personale.



CONTU Mario

Volevo tranquillizzare il collega Cattaneo, nel senso che sono assolutamente indisponibile a mettere nel conto del mio impegno politico la ricandidatura, che non è la cosa che mi appassiona di più. Ho il mio lavoro del quale sono orgoglioso. Magari mi assumeranno come portaborse.
Per quanto riguarda la dichiarazione di voto, l'intervento di Dutto mi ha confermato che quello svolgimento non rientrerebbe tra le priorità di spesa, per cui esprimo il mio voto contrario. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 75.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'emendamento rubricato n. 76, ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Assessore, questo emendamento riguarda il Museo di Scienze Naturali.
Volevo solo segnalare all'Aula che il Museo delle Scienze, che è quello di via Giolitti, vive una situazione particolare che, prima o poi, bisognerà affrontare e che questo emendamento un po' aggira, e che riguarda il ruolo del Direttore di quella struttura.
Mi sembra di capire che tale ruolo è ricoperto da una funzione che non si svolge in quel luogo, ma si svolge negli uffici di comunicazione della Giunta. E' un'anomalia che, in qualche modo, bisognerebbe sanare e tale incarico di supplente è svolto da un ex Direttore delle ASL. E' una situazione un po' particolare, che mi auguro che prima della fine della legislatura possa essere risolta.
Su quest'emendamento però mi astengo, perché nel merito ribadisco l'importanza di quel Museo, anche se molti sono stati gli sprechi perpetrati.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi né dichiarazioni di voto, indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 76.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Do atto che per un errore materiale nell'emendamento rubricato n. 75 era stato scritto "UPB 16021"; in realtà è "UPB 26021".
Emendamento rubricato n. 32 presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Suino Placido, Ronzani, Marcenaro e Papandrea: "Lo stanziamento alla legge regionale 58/78 (UPB 31991) relativamente all'anno 2005 è aumentata di euro 350.000,00. La UPB n. 09011 è diminuita per pari importo".



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ritiro l'emendamento rubricato n. 32, così come gli emendamenti rubricati dal n. 33 al n. 40.



PRESIDENTE

Passiamo agli emendamenti sulla legge 58/78 riguardanti la cultura.
Emendamento obliterato n. 98 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31011 (capitolo 11685R) è incrementato di euro 500.000 per contributi per l'avvio e la realizzazione dei sistemi bibliotecari e del sistema bibliografico regionale (L.R.19/12/78, n. 78).
Alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011" Emendamento obliterato n. 114 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31991 (capitolo 11615R) è incrementato di Euro 200.000 per spese per lo svolgimento di iniziative regionale volte a promuovere il patrimonio culturale piemontese (l.r. 58 del 28 agosto 1978, articoli 4 e 7). Alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Emendamento obliterato n. 96 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31011 (capitolo 11620R) è incrementato di Euro 800.000 per spese per l'avvio e la realizzazione dei sistemi bibliotecari e del sistema bibliografico regionale (l.r. 78 del 19 dicembre 1978). Alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Emendamento obliterato n. 99 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31011 (capitolo 11745R) è incrementato di Euro 1.000.000 per contributi ad Enti, Istituti, Fondazioni,.Associazioni e Comunità montane per la gestione e la manutenzione di biblioteche e musei non statali (l.r.
58 del 28 agosto 1978; l.r. 78 del 19 dicembre 1978 e l.r. 47 dell'11 novembre 1981). Alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Emendamento obliterato n. 117 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31991 (capitolo 11720R) è incrementato di Euro 1.000.000 per contributi ad Enti locali, Istituzioni o associazioni culturali del Piemonte per la realizzazione di iniziative culturali di rilievo regionale e per l'attività istituzionale ordinaria (art. 7 della l.r. 58 del 28 agosto 1978 e l.r. 68/1994). Alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Emendamento obliterato n. 118 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31991 (capitolo 11750R) è incrementato di Euro 800.000 per finanziamenti ad Enti locali, Istituzioni o associazioni culturali la cui costituzione è stata promossa dall'Amministrazione regionale e con cui vigono apposite convenzioni (l.r. 58 del 28 agosto 1978). Alla copertura della spesa si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 32011".
Emendamento obliterato n. 106 presentato dal Consigliere Contu: "L'UPB 31041 (capitolo 11600R) è incrementato di Euro 500.000 per il fondo per la gestione delle attività ricettive di Villa Gualino (l.r. 58 del 28 agosto 1978, articoli 4 e 7). Alla copertura della spesa si provvede con riduzione di parti importo dell'UPB 32011".
C'era un gruppo di emendamenti, Consigliere Contu, relativi al bilancio, riguardanti le UPB i cui due primi numeri sono "31".
Gli uffici li hanno sistemati per ordine, stante la numerosa quantità degli emendamenti, circa 180.
Collega, Contu, le chiederei di mantenerli insieme, come emendamenti.



CONTU Mario

Sì, basta...



PRESIDENTE

Quelli che insistono sulla stessa legge. Parlo per legge, non per UPB.



CONTU Mario

Sì, perché per legge... Mi scusi, mi può dire il numero?



PRESIDENTE

Sì, le dico il numero dell'obliteratrice del protocollo: 00114,00117...



CONTU Mario

Sì, ma sono tutti mischiati.



PRESIDENTE

L'ordine cronologico era quello presentato, poi sono stati smistati in base alle varie leggi.
I numeri sono: 114, 117,118...



CONTU Mario

119?



PRESIDENTE

No.



CONTU Mario

Sì, anche il 119: obliterazione 24 novembre 1997, n. 58.



PRESIDENTE

No, 119 no perché cambia.



CONTU Mario

Va bene.



PRESIDENTE

Poi segue: n. 99, 98, 96 e 106. In tutto sono sette.



CONTU Mario

Sì, ma sono leggi diverse.



PRESIDENTE

No, sono uguali.



CONTU Mario

Se mi dà la 96, guardi bene la legge n. 78.



PRESIDENTE

E' la stessa legge.



CONTU Mario

Sì, d'accordo, però sono cose diverse. Va bene.
Presidente, questa serie di emendamenti affronta la legge sulla promozione della tutela e dello sviluppo dell'attività dei beni culturali e sulla necessità di un servizio per implementare.
Non vorrei sbagliarmi, Presidente, ma mi pare che la legge 58 venne utilizzata, a suo tempo, nell'ambito di quel lungo dibattito che attravers il Consiglio regionale, in relazione alla legge 10. Parte di quelle risorse furono anche utilizzate per rafforzare, quando non venne approvato, il nostro sistema bibliotecario. Tale competenza riguarda, oltre che le biblioteche, anche i musei di interesse locale della Regione, i servizi per i beni, le attività culturali e la consulta regionale per i beni e le attività culturali. Sono tutti strumenti che l'articolo 1 di questa legge prevedeva e che hanno svolto - e possono continuare a svolgere - una loro funzione importante. Naturalmente, parlando di promozione e di tutela dobbiamo necessariamente porre in condizione la Consulta, quindi la legge di finanziamento, di mettere a disposizione le risorse necessarie perch questa legge trovi piena attuazione.
Vorrei ancora ricordare che questa legge inquadrava anche il personale della soppressa Sovrintendenza per i beni librari e li inseriva all'interno di questo servizio. L'utilità di questa legge è ampiamente dimostrata dal fatto che il nostro sistema bibliotecario è sicuramente un sistema di avanguardia, che ha messo in rete moltissime realtà comunali.
Io stesso, facendo parte di una Commissione Biblioteche di un Comune della prima area metropolitana, ho potuto constatare di persona l'utilità di un sistema a rete che consente, ad un bene come quello del libro, di essere usufruibile come diritto per tutti i cittadini. La grande sorpresa che ha avuto, rispetto al sistema bibliotecario, è l'alto numero di utenti e di cittadini che si rivolgono a questi servizi.
Nei nostri emendamenti proponiamo una serie di incrementi di stanziamento proprio per arrivare al rafforzamento di questa opportunità per i cittadini, fornendo la giusta dotazione finanziaria alla legge che consente di spiegare la stessa legge nelle sue forme di applicazione.
Presidente, se lei ritiene, anticipo il mio orientamento di voto, che sarà naturalmente positivo. Rinuncio, pertanto, alla dichiarazione di voto consentendo ai colleghi di poter tornare prima a casa. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 98.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 96.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 99.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 114.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 117.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva..
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 118.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento obliterato n. 106.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Colleghi, possiamo sospendere i nostri lavori, ricordandovi che la seduta consiliare è convocata per domani mattina, alle ore 10.00.
Ricordo, altresì, che la Giunta delle Elezioni è convocata per le ore 09.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.25)



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