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Dettaglio seduta n.533 del 09/02/05 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSI



(Alle ore 10.04 il Presidente Rossi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.35)



(La seduta ha inizio alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Brigandì, Burzi, Casoni, Costa Enrico, Cota, Galasso, Ghigo, Leo, Marengo e Racchelli.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Ugo Cavallera


PRESIDENTE

Comunico che con decreto n. 16 del 9 febbraio 2005 il Presidente della Giunta regionale Ghigo ha attribuito temporaneamente, le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la seduta del 9 febbraio 2005 all'Assessore Ugo Cavallera.


Argomento: Resistenza - Commemorazioni

c) Giornata del ricordo


PRESIDENTE

Giovedì 10 febbraio è la "Giornata del ricordo". In base al programma concordato tra Regione, Comune e Provincia di Torino, è prevista una commemorazione a Consigli riuniti, a Palazzo Carignano, alle ore 14.00.
Prenderanno la parola il Presidente della Giunta regionale, Enzo Ghigo, il Presidente della Provincia, Saitta, il Sindaco di Torino, Chiamparino, e il Presidente dell'Associazione degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, Guido Brazzoduro. I colleghi sono invitati a partecipare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Questo vuol dire, Presidente, che i tre Consigli - regionale provinciale e comunale - sono convocati, ma che i Consiglieri non hanno diritto di parola?



PRESIDENTE

Secondo gli accordi, è previsto solo un intervento per ogni Istituzione, e parleranno i Presidenti e il Sindaco.



(Commenti in Aula)



PRESIDENTE

Colleghi, sono perfettamente d'accordo. Abbiamo sollevato l'obiezione ma chi ha organizzato l'incontro ha previsto in questo modo.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

M'interessa questo, perché qualcuno ha deciso di organizzare, ma lei ha ceduto il potere di convocazione del Consiglio regionale ad altri o è ancora del Presidente, questo potere? Volevo solo sapere se è così o se chi decide di organizzare convoca anche il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Colleghi, come Consiglio siamo convocati, perché ci hanno chiesto di partecipare, però non è una convocazione ufficiale, poiché non ho convocato il Consiglio regionale. Siamo invitati dall'Istituzione che ha organizzato vale a dire la Provincia di Torino. Formalmente, sono stati convocati il Consiglio comunale e il Consiglio provinciale; noi siamo stati invitati anche se io ho affermato che siamo convocati, come Consiglio. Ho sollevato l'obiezione che se i Consigli erano convocati era bene che potessero parlare anche i rappresentanti del Consiglio. La risposta è stata negativa poiché era stato deciso diversamente.
Ho ritenuto, pertanto, di non convocare formalmente il Consiglio regionale. Come Consiglio, siamo convocati per le questioni relative al bilancio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori, perché fuori del Palazzo è in corso una manifestazione di precari che attendono una risposta ai loro problemi, dal provvedimento d'Aula che sarà assunto e soprattutto, in relazione al collegato della finanziaria. Sono una rappresentanza di lavoratori socialmente utili, di precari assunti in Regione per l'alluvione, del CSA, delle rappresentanze sindacali di base e d'altre realtà di lavoro precario. Presidente, com'è d'uso in questo Consiglio regionale, la richiesta è che una delegazione di questi lavoratori possa incontrare i Capigruppo e l'Assessore Pichetto.



PRESIDENTE

Sì, collega, com'è d'uso, questo è possibile. Verifichiamo la disponibilità delle sale e penso che l'incontro potrebbe avvenire nella pausa pranzo, poiché sono contrario ad interrompere i lavori di Consiglio per incontrare le delegazioni. Pertanto, chi ritiene di incontrarli, potrà farlo nella pausa pranzo. Intanto, verifichiamo la disponibilità delle sale.
Prego, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Una breve replica. Poiché credo che a mezzogiorno ci possano essere un po' di problemi e in ogni modo i lavoratori sono qui dalle 9.00 - non so quale sia oggi la condizione del numero legale - ritengo che un'interruzione di mezz'ora, dopo giorni e giorni d'empasse rispetto all'approvazione del bilancio, non pregiudicherà chissà quale iter dei lavori d'Aula.
Le chiedo, Presidente, di valutare se non sia opportuno sospendere i lavori dell'Aula per mezz'ora e incontrare i lavoratori, anche perché so che alcuni Capigruppo non potranno essere presenti l'ora di pranzo.



PRESIDENTE

Non ritengo di poter accettare la richiesta.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

A parte che non mi sembra una cosa possibile, un atto né corretto n opportuno, quello di far attendere delle persone tutto questo tempo, perch stanno manifestando davanti al Palazzo, ma non è mai avvenuto, quindi non capisco perché lo si debba fare adesso.
Inoltre, le comunico che se stabilisce l'incontro nella pausa pranzo io, come Capogruppo dei Democratici di Sinistra, non potrò essere presente perché ho un incontro, come Consigliera, con i rappresentanti della Consulta delle Elette, per l'ultima iniziativa con le donne delle Regioni d'Europa, il 18 e il 19 febbraio.
Pertanto, non mi consente di partecipare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Vorrei dire che in questo caso si tratta veramente di una questione che prescinde dal merito e si collega semplicemente alla prassi.
Richiamo quello che ha detto la Consigliera Manica: non lasciamo delle persone che chiedono di essere ascoltate ad attendere fuori del Palazzo per ore a causa di una posizione che non abbiamo mai assunto nel corso dei nostri lavori, pur alla presenza d'opinioni molto diverse.
Di conseguenza, Presidente, le chiederei cortesemente di riflettere per riconsiderare la sua decisione e affrontare questo problema ricevendo la delegazione, ascoltando le varie opinioni, per poi riprendere i nostri lavori.



PRESIDENTE

Colleghi, tengo a chiarire la mia posizione.
Da sempre, anche quando ero Capogruppo del partito che rappresentavo ho assunto una posizione contraria alla sospensione dei Consigli per incontrare delegazioni di chicchessia: mi sembra che ci siano dei tempi prima, dopo e nell'intervallo dei lavori per effettuare tali incontri.
In ogni modo, visto che la richiesta mi perviene da alcuni Gruppi adesso sentirò cosa ne pensano anche i Gruppi della maggioranza - non ho alcun problema a concedere a chi lo desidera di incontrare le rappresentanze dei lavoratori.
Sia chiaro che io non parteciperò all'incontro non perché ce l'abbia con queste persone, ma perché è mia intenzione portare la questione in Ufficio di Presidenza. Chiederò all'Ufficio di Presidenza di definire una volta per tutte che i lavori di Consiglio non si sospendono per incontrare nessun tipo di delegazione, specie se la richiesta arriva in apertura di seduta (se fosse arrivata giorni prima, ci potevamo anche organizzare).
Questa è la mia posizione; ripeto, colleghi: è legittima, la posso esprimere, la porterò in Ufficio di Presidenza. Dopodiché, visto che effettivamente questa è la prassi, ritengo possibile sospendere i lavori e svolgere l'incontro richiesto; tuttavia, sia chiaro che la mia posizione è contraria a qualunque tipo d'incontro durante i lavori di Consiglio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, due riflessioni.
In primo luogo, ricordo che queste regole l'Ufficio di Presidenza le ha già assunte a suo tempo e il suo predecessore più volte ha tentato di introdurle, ma in un certo senso riuscendoci poco, poiché molti Gruppi hanno favorito più la prassi - comunque violando le regole che l'Ufficio di Presidenza ha dato a quest'Aula - di incontrare le delegazioni che si presentano qui senza appuntamento, a qualsiasi orario, con bandiere di partito e tutto quello che abbiamo visto fuori del Palazzo.
Purtroppo, ogni volta c'è stata un'eccezione. Dico purtroppo perch dal mio punto di vista, le regole, quando vengono assunte, devono rispettarle soprattutto coloro i quali se le sono date. Diventa anche abbastanza illogico che invece vengano regolarmente calpestate.
Non vorrei però, Presidente, che questi lavoratori fossero vittima di un tardivo, anche se comprensibile e corretto da parte sua, rigore nella giornata del 9 febbraio 2005, a sette giorni dalla fine della legislatura.
Allora, Presidente, riprendendo anche un suo intervento, avanzo una proposta di buonsenso, se mi consente. Condivido che si possa conciliare il rispetto della norma introdotta dall'Ufficio di Presidenza e, nel contempo con il buonsenso, offrire la possibilità a chi vuole, a cominciare dalla Giunta regionale - credo che in questo caso però sia importante la presenza dell'Assessore competente, quindi l'Assessore Pichetto - di incontrare ed ascoltare questi lavoratori; chi non vuole essere presente, può non esserlo.
Lei giustamente, siccome è Presidente - condivido, ha fatto bene ad averlo detto prima - non intende essere presente perché deve essere comunque il garante e il primo a rispettare le regole che l'Ufficio di Presidenza ha posto per i lavori di questo Consiglio regionale.
Avanzo quindi la seguente proposta: sospendiamo mezz'ora la seduta per permettere all'Assessore Pichetto, ai Capigruppo e ai Consiglieri che vogliono partecipare, di incontrare una delegazione minima di questi lavoratori, possibilmente senza le bandiere di Rifondazione Comunista altrimenti io esco.
Non ho nulla contro Rifondazione Comunista, però ritengo che, se bisogna incontrare una delegazione di partito, allora il partito che ha un'emanazione in un Gruppo in un'aula deve quantomeno concordarlo doverosamente.
Entro mezz'ora riprenderemo il Consiglio. Presidente, se condivide aggiorni la seduta alle ore 11.30, così risolviamo tutti i problemi. In caso contrario, rischiamo di stare qui a discutere se dobbiamo ricevere o meno la delegazione per un'ora e mezza, alle 13.00 la riceviamo lo stesso e poi riprendiamo i lavori il pomeriggio.



PRESIDENTE

Va bene. Colleghi, l'incontro si svolgerà in Sala Viglione.
Sospendiamo i lavori per riprenderli alle ore 11.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.49 riprende alle ore 11.50)


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'esame del disegno di legge n. 688, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso presentati.
Emendamento rubricato n. 86 presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino Papandrea, Marcenaro, Muliere, Placido, Ronzani, Tarocco e Caracciolo: è' inserito l'articolo 1 bis: "Il 90 per cento di tutte le entrate e trasferimenti di cui al Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59' sono destinate al finanziamento degli interventi per la ricerca applicata".
Occorre ripetere la votazione tenutasi la volta scorsa - non valida per mancanza del numero legale - relativa all'emendamento n. 86, testé letto, a meno che i proponenti, dopo l'incontro dei Capigruppo di ieri, decidano di ritirarlo.
La parola alla Consigliera Manica che interviene sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Per capire: l'emendamento è già stato depositato?



PRESIDENTE

L'emendamento è depositato; lo stiamo distribuendo.



MANICA Giuliana

Allora, votiamo quest'emendamento; nel frattempo, distribuite l'emendamento della Giunta e poi procediamo. Poi le comunicherò che cosa facciamo degli altri emendamenti.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Manica.
Indìco la votazione nominale, così come richiesto dal Consigliere Cattaneo ed altri.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SI' 5 Consiglieri hanno votato NO 24 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Chiediamo cinque minuti di sospensione in aula per una verifica con il Gruppo rispetto all'andamento della riunione dei Capigruppo di ieri.



PRESIDENTE

Va bene: dieci minuti di sospensione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.55 riprende alle ore 12.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Grazie, Presidente, intervengo solo per una comunicazione all'aula. Non so quale sia lo stato delle trattative tra maggioranza e opposizione sulle questioni legate al bilancio.
Ho presentato 180 emendamenti e lei, Presidente, oggi ha un'opportunità, cioè di presentarsi, nei sette giorni in cui gestirà questo Consiglio, come un Presidente di garanzia e passare come tale negli annali e nei verbali d'aula.
Io pongo una questione preliminare. E' inutile che aggiriamo i problemi, lei sa benissimo che l'approvazione del bilancio è un atto importante, ma che un bilancio deve essere improntato all'equità, al rigore e alla trasparenza che deve guidare la pubblica amministrazione.
Non sfuggirà a nessuno che nell'iter d'approvazione del bilancio c'è un macigno, uno scoglio: le assunzioni dei 102 lavoratori per concorso privilegiato, riservato ad una parte dei lavoratori. Oggi abbiamo in aula una rappresentanza del precariato, dei lavoratori socialmente utili, dei lavoratori assunti a tempo determinato e dei vincitori di concorso regolare espletato per vie regolari.
Chiedo che la politica abbia il coraggio di fare un passo indietro e il passo che si può fare, Presidente - e lo suggerisco a lei come Presidente di garanzia - nel definire i lavori d'aula, è quello che si faccia interprete, nei confronti dell'opposizione e della maggioranza, di quest'opportunità.
Non si tratta di una battaglia tra poveri, tutti sono portatori di diritti, ma forse la soluzione che si può intravedere è quella che il concorso privilegiato non diventi tale e, visto che è stata aumentata la pianta organica di 102 unità, sia data a tutti gli aventi diritto la possibilità di accedere a quel concorso, sanando contemporaneamente - e ci sono gli emendamenti al collegato - le situazioni di precariato pregresse perché da troppo tempo attendono di trovare una regolarizzazione.
Presidente, lei era assente, ma oggi abbiamo ricevuto testimonianze di lavoratori in rapporto precario nei confronti della Regione dal 1984. Sono gli uscieri, una figura professionale assolutamente indispensabile per il funzionamento della macchina regionale.
Credo che tutti i lavoratori abbiano diritto oggi ad avere dall'Aula una risposta degna di quella che dovrebbe essere l'azione dell'amministrazione pubblica, cioè trasparenza e rispetto dei dettami dell'articolo 97 della Costituzione ("Eliminazione dei concorsi privilegiati"), così come da recente sentenza della Corte Costituzionale.
La indico come opportunità e credo che si possa lavorare in questa direzione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Contu.
Emendamento rubricato n. 87 presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino Papandrea, Marcenaro, Muliere, Placido, Ronzani, Tarocco e Caracciolo: è inserito l'articolo 1 bis: "Il 99 per cento di tutte le entrate e trasferimenti di cui al Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59' sono destinate al finanziamento degli interventi per il sostegno delle attività produttive".
Non essendoci interventi per l'illustrazione, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, svolgo una dichiarazione molto breve, utilizzando questa opportunità, perché rispetto all'intervento precedente mi sarei aspettato una replica, non da lei, ma almeno dall'esecutivo, su come intende uscire da questa situazione d'empasse.
Poiché questo emendamento riguarda la ricerca applicata, quindi è un terreno che ci vede tutti sensibili, in nome del mio Gruppo, preannuncio il voto a favore. Ma le sarei grato, per non utilizzare nuovamente la facoltà di intervenire sull'ordine dei lavori, se lei garantisse che ad un Consigliere che pone un problema e un quesito sia almeno doveroso e rispettoso dare una risposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, signor Presidente e colleghi Consiglieri. Approfitto nella sede di dichiarazione di voto, visto che il collega Contu ha portato nella sede della nostra assemblea una problematica importante, sulla quale naturalmente da sempre abbiamo dimostrato attenzione e sensibilità.
Credo che però, ancora una volta purtroppo - questo a me spiace molto il collega Contu, senza giudicare il suo operato, ha ritenuto di impostare questa giornata più sull'aspetto della propaganda personale e di una sua pre-campagna elettorale.
Questo mi preoccupa, perché quello che ha posto all'attenzione è una situazione veramente importante. Presidente, abbiamo avuto modo di ascoltare le persone sedute alle nostre spalle e non solo loro. Ho avuto modo di ascoltarle, come pochi colleghi hanno fatto, durante l'incontro che abbiamo avuto in Sala Viglione circa un'ora e mezza fa. Abbiamo ascoltato le loro drammatiche storie, legate indubbiamente a tutto il sistema del pubblico impiego, ma in particolare mi ha colpito un signore di circa sessant'anni, che ci ha raccontato la sua vicenda - e lo dico senza fare il furbo. Mi ha colpito il fatto che una persona, a due anni dalla pensione abbia queste difficoltà e si trovi un po' buttato sulla strada dal Comune di Torino (ha citato anche il sindaco Chiamparino).
Ovviamente la Regione, che è un ente che deve pianificare e che ha delle competenze sul lavoro, ha certamente, dal nostro punto di vista, il dovere di farsi carico in primis dei problemi interna corporis, cioè della Regione (Amministrazione e Consiglio), e poi, se possibile, con una legislazione appropriata, in modo da affrontare i problemi che riguardano gli altri enti pubblici, senza fare figli e figliastri.
Consigliere Contu, sulla questione del concorso abbiamo già discusso molte volte e c'è una legge regionale. Alcuni affermano che è una vergogna che, fuori di quest'aula, c'è chi fa politica o si candida e dice che poi non farà più certe cose, ma poi, se andiamo a vedere la deliberazione del 3 agosto 1994, vediamo chi era in Giunta, ha fatto determinate votazioni e tutto quello è riscontrabile con l'accesso agli atti, così come possiamo fare noi come Consiglieri, ma anche i cittadini piemontesi.
Consigliere Contu, le abbiamo detto in Commissione, in modo serio, che i problemi vanno risolti, che non bisogna fare, dal nostro punto di vista figli e figliastri, di non mettere uno in concorrenza rispetto all'altro all'insegna del tanto peggio, tanto meglio. A questo noi siamo contrari.
Insieme alla collega Costa e ad un collega di Alleanza Nazionale abbiamo firmato un tuo emendamento. Ci darai atto che l'abbiamo anche votato e ci darai atto che abbiamo profondamente discusso e abbiamo dato piena disponibilità, sia riguardo ai problemi dei LSU, sui quali la Regione ha, indubbiamente, una propria sensibilità, sia sul precariato del pubblico impiego e su altri ambiti, in particolare quello relativo all'alluvione ecco, forse il dato più importante interna corporis - per cercare di risolvere le difficoltà; tant'è che quell'emendamento è stato inglobato nel testo del collegato alla legge finanziaria depositata in quest'aula; tant'è che c'è e c'era un impegno - te lo voglio dire qui all'onor del mondo e non te l'ho detto prima - di discutere su questi punti per cercare di trovare una soluzione.
Parte di questa soluzione è già scritta nel collegato che tutti noi abbiamo e che la maggior parte di noi non ha neppure letto. La maggior parte di noi non l'ha neppure letta. Forse tu stesso, che hai presentato l'emendamento e che hai ottenuto anche un risultato politico (sul quale noi abbiamo dimostrato sensibilità), non l'avrai letto o te ne sarai, in malafede, dimenticato - in malafede dimenticato. I problemi di questa gente seduta alle nostre spalle sono problemi seri, a cui noi dobbiamo cercare di dare una soluzione, creando almeno l'inizio di un percorso in tal senso.
Questa Giunta, seduta davanti a noi, e questo Consiglio, non diviso tra maggioranza e opposizione, stanno cercando di trovare una soluzione sapendo che non possono salvare il mondo, ma sapendo che si possono dare già da oggi, già in questa fine legislatura, alcune risposte, già contenute in quel collegato che discuteremo quando smetterai di fare ostruzionismo con quella pigna di carta alta cinque centimetri, perché sei tu che paradossalmente, ci stai impedendo di discutere e di confrontarci sull'unico disegno di legge che può, eventualmente, contenere una risposta concreta ai loro problemi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per fatto personale.



CONTU Mario

Il Consigliere Cattaneo continua a mentire sapendo di mentire. Non solo ha rilasciato dichiarazioni.



(Commenti fuori microfono)



CONTU Mario

No. Presidente, chiedo. Il Consigliere Cattaneo finge di non sapere che il primo atto che ho votato in quest'aula prevedeva il raddoppio dei fondi di dotazione per i Gruppi. Fui l'unico Consigliere che votò contro.
SUINO Marisa (fuori microfono) Non è vero.



CONTU Mario

Fui l'unico, insieme alla Marisa.
SUINO Marisa (fuori microfono) E allora non sei l'unico.



CONTU Mario

No, no, sei andata via. Ah, forse hai votato tu. Bene, stai confondendo l'aumento dell'indennità con i fondi.



PRESIDENTE

Collega Contu, si rivolga verso la Presidenza.



CONTU Mario

Bene, bene. Allora, quell'atto era un atto che non si doveva fare e che ha determinato questa situazione. Dopodiché, il fatto personale è che.



(Commenti del Consigliere Cattaneo fuori microfono)



CONTU Mario

Arrivo, arrivo al fatto personale.
Presidente, non si può mischiare il sacro con il profano.
La situazione di drammaticità del precariato è cosa diversa dai concorsi privilegiati. Sono due piani completamente diversi perché uno esclude l'altro. I posti in pianta organica non sono infiniti e questo problema, come ben sa il Consigliere Cattaneo, l'ho sollevato pubblicamente, attraverso i media, l'11 maggio 2004, facendo una battaglia certo solitario, ma coerente, rispetto ad un'inopportunità.
Dopodiché, Presidente, la tutela che chiedo è che ogni Consigliere nell'esercizio del proprio mandato, non abbia vincoli e possa agire secondo quello che la coscienza e la propria etica gli impone.
Da questo punto di vista, Presidente, rinnovo l'invito: bisogna uscire da questa situazione di impasse. Secondo me, la soluzione prospettata, per quanto concerne i precari, riguarda la proroga di un anno per ventotto lavoratori, ma non è la soluzione al problema attesa da tutti gli altri perché si sa benissimo che sui lavoratori socialmente utili bisognerebbe provvedere attraverso un incremento di dotazione finanziaria, almeno per un anno, quindi aggiungendo cinquecentomila euro, come da emendamenti presentati.
Non si cianci però sull'ostruzionismo, perché ci vuole chiarezza.
Adesso si sta per raggiungere un accordo che esclude il collegato e allora bisogna trovare un punto di intesa. Il punto di intesa che io intravedo è quello che il concorso riservato non sia più tale e che vi sia una risposta a un problema assai drammatico. Nessuno dei lavoratori dei Gruppi resta senza lavoro. Nessuno dei lavoratori dei Gruppi resta senza lavoro verranno assunti a tempo determinato, esaurite le procedure per le elezioni.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cattaneo su cosa chiede di intervenire? CATTANEO Valerio (fuori microfono) Per fatto personale.



PRESIDENTE

Prego.
(Nella parte dell'aula riservata al pubblico alcune persone appoggiano indumenti in segno di protesta, affermando: "Vi lasciamo qui tutto!")



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Cattaneo.



(Commenti tra il pubblico e applausi)



PRESIDENTE

Chiedo al pubblico. Ho lasciato il pubblico...



(Commenti tra il pubblico)



PRESIDENTE

Chiedo al pubblico di rimanere seduto senza disturbare i lavori del Consiglio, per evitare spiacevoli conseguenze. Vi chiedo solo questo.



(Commenti tra il pubblico)



PRESIDENTE

Scusate, nessuno vi sta mandando via. Potete rimanere a seguire i lavori del Consiglio. Si cercherà di raggiungere una soluzione. Non lo si fa insultando. Non obbligatemi a dover intervenire nei termini consentiti dal Regolamento.



(Commenti tra il pubblico)



PRESIDENTE

Non intendo intervenire in modo pesante nei vostri confronti. Siate gentili come lo siete stati fino ad oggi. Potete rimanere seduti, vi chiedo solo di non disturbare i lavori del Consiglio. Per il resto, se rimante seduti, ci fate piacere se rimanete in aula.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, signor Presidente e colleghi Consiglieri. Intervengo brevemente per fatto personale, in quanto il collega Contu ha detto che ho mentito.
Non solo non è vero, ma poi è stato lui stesso, invece, ad essere indicato come mentitore da una collega che rispetto, perché aveva detto l'ennesima bugia. Mi spiace per i signori seduti alle nostre spalle, ai quali va tutta la nostra solidarietà, ma attenzione.



(Commenti tra il pubblico)



CATTANEO Valerio

Prendono questa situazione per il verso sbagliato, perché ho detto, e lo ripeto, signor Presidente, nel collegato.
Caro Contu, il merito è un'altra questione. Siccome ho voglia di dimostrarti che quello che tu dici è inesatto, cioè che la questione della pianta organica non dà spazi per altre scelte, ho voglia di confrontarmi e con me, tanti colleghi di questa maggioranza di centrodestra e la Giunta regionale. Nel collegato abbiamo già previsto insieme, io e Contu, e con me la collega Costa e i colleghi di Alleanza Nazionale, un richiamo alla questione. È già inserito. È già inserito, allora vediamo insieme come migliorare quel merito. Vediamolo insieme, con spirito costruttivo concreto e reale, per dare una risposta e non per fare demagogia! Qui, chi fa demagogia come te, non porta a casa niente, né per se stesso né tanto meno per queste donne e per questi uomini! E allora ti dico che non c'è nessuno accordo. Quale accordo! Abbiamo fatto l'accordo sulla finanziaria e sul bilancio. Votiamo la finanziaria e il bilancio subito e qua, con loro, discutiamo di questo problema del collegato. Questa è una questione seria, sulla quale il Consiglio regionale deve dare prova di maturità e dimostrare che non si fa propaganda e demagogia, se vuoi. Si voti. Ritira quei 200 emendamenti; dai la possibilità alla democrazia di operare in questo Consiglio; dai la possibilità a chi è stato eletto, maggioranza e opposizione, di confrontarsi; consenti a una maggioranza di sostenere una Giunta regionale e a un Consiglio di legiferare. Facciamo il bilancio e la finanziaria e poi, nell'alveo, ma in profondità, del documento in cui possiamo confrontarci nel merito e trovare insieme una soluzione, lo facciamo, oggi! Tu, invece, resti su quella posizione. Puoi continuare a fare la demagogia di quelli che votano contro l'aumento delle indennità, e la prendono a fine mese, di quelli che votano contro l'indennità di fine mandato, e la prenderanno a fine legislatura! Questi comportamenti non danno una soluzione. Questa è demagogia di cui si deve vergognare! Noi vogliamo risolvere il problema nell'alveo del collegato!



PRESIDENTE

Collega Cattaneo, mantenga un tono adeguato all'Aula.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Contu)



PRESIDENTE

Collega Contu, parli al microfono. Colleghi, cercate di non farvi richiamare, se volete litigare andate fuori. Non è il caso di dare un'ulteriore brutta immagine a questo Consiglio.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Penso che quest'Aula debba tornare a ragionare a livello politico per quello che ci compete. Non servono né le urla, né avviare la campagna elettorale con l'anticipo con cui qualcuno la vuole far iniziare.
Iniziare la campagna elettorale significa non ragionare serenamente.
Sappiamo cosa significa, in campagna elettorale, parlare e dire certe cose sappiamo qual è stato il comportamento di ogni singolo Consigliere e di ogni singolo Gruppo in questi cinque anni.
Due anni fa, ho avuto uno scontro con il collega Contu. Uno scontro estremamente duro, in cui gli ho dato dell'infame e quant'altro.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Contu)



ANGELERI Antonello

Penso che il giudizio di due anni fa non cambi, assolutamente. Lei è un infame.



PRESIDENTE

Collega Angeleri, ho appena detto di adeguarci alla dignità che ha quest'Aula. Per cortesia, non può né insultare né offendere.



ANGELERI Antonello

Nessuna offesa, parla la storia e, per fortuna, il collega Contu lo conosciamo tutti. Sappiamo quali sono i problemi del collega Contu sappiamo perché ha cavalcato queste cose. Volete che le diciamo in Aula? Le possiamo dire, senza nessun problema, perché non c'è nessuno che possa affermare il contrario. Guarda caso, un ora dopo aver appreso dal suo partito che non era più in lista è scoppiata questa bagarre strumentalizzando questa povera gente che, giustamente, recrimina un atto di giustizia da questo Consiglio regionale. Per fortuna che ci sono gli atti precedenti di questo Consiglio regionale che parlano e dicono la verità sul suo comportamento.
Ho detto che lei è un infame e lo riconfermo.
CONTU Mario (fuori microfono) Dica, come si permette di darmi dell'infame? Lei è un mafioso! Presidente, lo cacci via dall'Aula.



ANGELERI Antonello

Ma come, deve cacciarmi via perché dico la verità?



PRESIDENTE

Collega Contu, è gravissimo quello che sta dicendo.



ANGELERI Antonello

Abbiamo a che fare con uno dei più grandi infami del Consiglio regionale. Non so cosa hai costruito in questi anni, ma vedremo poi i risultati.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Contu)



ANGELERI Antonello

Dico la verità, lo so che può offendere, ma se lei è così non è colpa mia. Queste cose era giusto sottolinearle, è giusto dire sempre quello che si pensa e quello che - secondo il mio parere - è vero.
Abbiamo ragionato sul bilancio e sulla finanziaria, dopo settimane e settimane, all'interno della Commissione, all'interno della Conferenza dei Capigruppo. Abbiamo cercato di trovare una soluzione che desse un bilancio a questa Regione. Perché, come sapete, dall'inizio di febbraio è tutto bloccato.
Non so se questo atteggiamento, alla fine, sia a favore delle persone che qualcuno ha portato in quest'Aula o sia più di nocumento.
Penso che il percorso che ha illustrato, sicuramente con enfasi l'amico Valerio, che è sempre calmo - evidentemente, c'è stata una motivazione, probabilmente la stessa a cui facevo riferimento io prima, per cui il collega Cattaneo si è scaldato - sia quello che dà risposte alla cittadinanza che attende (cittadini, imprenditori, gente che sta cercando di ottenere un posto di lavoro, precari, non precari e quant'altro).
Dopodiché non è che noi non vogliamo andare a confrontarci sul collegato.
Se l'abbiamo portato in quest'Aula e l'Assessore Pichetto ha scritto alcuni emendamenti al collegato, sono da noi condivisi e addirittura firmati, a dimostrazione che le nostre affermazioni sono vere, perché c'è una firma una sottoscrizione.
Forse, è utile che rispetto a tali questioni si cerchi di chiudere questa legislatura, lasciando non dico un buon ricordo, ma almeno dignitoso dei lavori di questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Volevo semplicemente dire, rispetto all'andamento dei nostri lavori che per quanto ci riguarda, poiché ci sono molti emendamenti a firma del mio Gruppo, quali sono quelli che manteniamo, mentre tutti gli altri sono ritirati. Stiamo parlando dell'articolo 1. Manteniamo gli emendamenti rubricati n. 82, 87, 88, 116, 117 e 124.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 87.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 87.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SI' 6 Consiglieri hanno votato NO 24 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 88 presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino Papandrea, Marcenaro, Muliere, Placido, Ronzani, Tarocco e Caracciolo: è inserito l'articolo 1 bis: "Il 98 per cento di tutte le entrate e trasferimenti di cui al Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59' sono destinate al finanziamento degli interventi per il sostegno delle attività produttive".
Non vi sono richieste di interventi e dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 88.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 Consiglieri hanno votato SI' 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 116 presentato dai Consiglieri Riba, Manica Suino, Papandrea, Marcenaro, Muliere, Placido, Ronzani, Taricco e Caracciolo: è inserito l'articolo 1 bis: "Il 94 per cento di tutte le entrate e trasferimenti di cui al Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59' sono destinate al finanziamento degli interventi per ammortizzatori sociali".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, non le nascondo il mio stupore, perché i firmatari dell'emendamento non lo illustrano. Si può far finta di niente, ma francamente sono stupefatto, perché il precedente emendamento riguardava il sostegno alle attività produttive e, nel silenzio generale, è stato fatto votare, tanto da far sorgere il dubbio che non sia un problema così sentito dai firmatari stessi. Mettere al voto un emendamento può essere una manovra strumentale per lasciare una traccia sul verbale, che nessuno leggerà.
Tuttavia, francamente non riesco a capire questa ritrosia a difendere la validità di questo emendamento sugli ammortizzatori sociali, in un contesto di grave crisi attraversata dal Piemonte; una grave crisi che riguarda, più in generale, l'industrializzazione del paese, ma che vede private molte aziende al di sotto dei 15 dipendenti della possibilità di avere un'ancora di salvataggio attraverso strumenti ordinari di legge,.
La crisi è profonda. Ogni giorno, attraverso i mezzi di informazione apprendiamo di questa o quell'azienda in crisi, dal settore tessile al settore metalmeccanico. Questa crisi attraversa molto spesso gli indotti con tutte le difficoltà che ben conosce l'Assessore Pichetto, e soprattutto, in una prospettiva di sviluppo indicata dal Documento di programmazione economica finanziaria, che auspica e lascia intravedere una svolta nello sviluppo della Regione, attraverso un concentrarsi di risorse finanziarie sul terziario o su altre cose che noi riteniamo importanti.
Certo, ho ragione di credere alla sua affermazione, (penso al comparto agroalimentare, ai prodotti di qualità, ai prodotti della nostra agricoltura) ma, al di là degli ambiti regionali, cioè a livello europeo e internazionale, il problema vero è che anche questi settori rischiano di essere asfittici, se non sono supportati dalla capacità di spendere dei cittadini. Dalla capacità, attraverso un reddito, attraverso un lavoro, un sistema di protezione sociale, di operare a concorrere alle condizioni dello sviluppo indicate nel Documento di programmazione.
Il problema degli ammortizzatori sociali va posto con forza, va individuato nella sua portata e l'emendamento 116 deve trovare una piena attuazione. Concordo con quest'emendamento ed esprimo, a nome del mio Gruppo, naturalmente un voto favorevole, quindi non riprenderò la parola per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Noi voteremo a favore, visto che l'abbiamo presentato. Ritiro per quello successivo, il n. 117, in quanto è sullo stesso argomento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Manica.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 116.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SI' 3 Consiglieri hanno votato NO 24 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Riprenderemo i lavori del Consiglio alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.28)



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